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HABEMUS SINDACUM!
di Angelo Casano

per eleggere la nuova am-

l 9 10 giugno gli abitanti panteschi sono stati chiamati alle urne

ministrazione locale. Laffluenza stata del 70%.Non male! C chi ha preferito starsene a casa o andare al mare perch ,ahim, disilluso dalle istituzioni. Adesso Pantelleria ha un nuovo sindaco, una nuova

amministrazione e tanto la-

voro da fare. La campagna elettorale ormai finita da una settimana, gli animi si sono un po raffreddati, chiss magari questa volta tutti insieme potranno e potremo scrivere una nuova pagina per Pantelleria: chi da dentro, chi da fuori. Quella era la campagna elettorale e si sa che a volte si usano ahim parole poco decorose; adesso si tratta di amministrare un Paese, di mettere al centro parole

importanti come Lavoro, Crescita, Scuola, Turismo, Sanit. Vedremo se prevarr la responsabilit! Alla nuova amministrazione spetter larduo compito di amministrare unisola cos bella, ma nello stesso tempo cos difficile. C una stagione estiva alle porte da affrontare, bisogna far decollare il turismo e con esso lintera economia isolana. Tanti sono i problemi da risolvere. Spererei che la

popolazione col voto non si alla semplice delegazione, piuttosto che diventi par-

sia limitata anche sta volta

te attiva della politica del fare. I progetti per far nascere una nuova Pantelleria

sono tanti e tante saranno le mani che serviranno per poter consegnare ai pi giovani unisola diversa, nuova, migliore: una bella Pantelleria

di Dimitri Carmina

no dei pilastri portanti di una collettivit, piccola o grande che sia, la fiducia, quale valore fondamentale sia nei rapporti con gli altri membri della societ, sia nei confronti delle istituzioni. Il suo peso fondamentale in tutte le situazioni che comportino delle decisioni: dalle azioni di tutti i giorni, quali il fidarsi che il prodotto acquistato sia di qualit o meno, fino a scelte pi ponderate, quali affidare i propri risparmi a una banca o a un fondo pensione piuttosto che fare impresa con un socio. Venendo a mancare la fiducia nella lealt del comportamento altrui, molte transazioni non vengono pi poste in essere e, sommandole tutte, si hanno forti ripercussioni nelleconomia di un Paese, soprattutto in periodi di crisi economica come questo, in cui

la FIDUCIA come ingrediente ANTICRISI


in primis manca la fiducia in un futuro che assume tinte poco rosee. Il basso grado di fiducia riscontrabile in Italia, in cui ci si fida difficilmente, dovuto a vari motivi. Oltre a unintrinseca diffidenza derivante da strascichi culturali che si tramandano di generazione in generazione, un fattore causante lodierna amministrazione della giustizia. Leccessiva lunghezza delliter giudiziario che porta a una possibile dichiarazione di colpevolezza di colui che compie atti illeciti, diminuisce la probabilit di essere giudicato colpevole, e ci fa aumentare da un lato la possibilit di farla franca, dallaltro amplifica la diffidenza nellagire del prossimo. Le ripercussioni sullo sviluppo economico sono fortissime: oltre alla diminuzione delle transazioni, mi chiedo perch un investitore straniero dovrebbe investire in un Paese in cui la giustizia cos incerta. Altro aspetto che non rema a favore di un incremento di fiducia lingarbugliata legislazione italiana composta da troppe norme che causano confusione, dando ancora meno stabilit al sistema. Un inasprimento pi o meno i dispensabile delle imposte acuisce il distacco tra il cittadino e lo Stato percepito come nemico e non pi come guida per uscire dallodierna impasse. E se i rappresentanti della Res publica assumono comportamenti poco lungimiranti e leali, parlare di fiducia diventa quasi paradossale. I rimedi auspicabili per invertire il trend del declassamento della fiducia in Italia sono riscontrabili in una riforma della giustizia e in uno snellimento graduale del corpus normativo. Ci stroncherebbe lulteriore progressione dellodierno circolo vizioso, ponendo lhumus adatto alla nascita di un nuovo circolo virtuoso che porti ogni cittadino a sentirsi parte di una collettivit che vuole migliorare anzich avere lodierna sensazione di essere abbandonato a s stesso.

di Samuela Guida

iamo tutti un po mafiosi: unaffermazione dura, spietata quanto reale, perch se non sei contro il sistema, sei parte del sistema. Gli atteggiamenti mafiosi sono entrati nella nostra quotidianit: mafioso colui che ci sorpassa sottraendoci il nostro turno in coda al supermercato, colui che entra gratis in discoteca perch conosce il proprietario, colui che viaggia in auto con la musica a tutto volume sentendosi il padrone del quartiere. E mafioso anche colui che supera il disabile in macchina, parcheggiando nel suo posto. E mafioso limprenditore che assume una persona per restituire un favore ad un amico, mafioso limpiegato che sicuro di essere assunto in quanto figlio del maggior consumatore, da sempre cliente dellimpresa. E mafioso il professore che ti assicura un 30 se prenderai parte alla sua ricerca, contribuendo con le tue idee, magari gratuitamente o sottopagato, lo lo studente sicuro della promozione perch nipote del rettore. Siamo tutti un po mafiosi perch la societ mafiosa, perch siamo circondati e soprattutto governati da

Con o contro il sistema?


mafiosi. Perch, cosa succede quando questi atteggiamenti sono propri di chi dovrebbe far rispettare la legalit? Quando il mafioso proprio limprenditore di una grande azienda che promette stipendi pi alti in cambio di orari di lavoro disumani, quando il mafioso lagente di polizia, il comandante dei carabinieri, un finanziere, un avvocato, un giudice, un padre di famiglia, il prete della tua parrocchia, un sindaco che gestiste un piccolo paese o un politico a capo di unintera nazione, cosa succede quando chi ti governa o dovrebbe governare, quando colui a cui hai affidato i risparmi di tutta la tua vita risulta essere un mafioso avido di potere? Allora il caos, il regno della corruzione, della tirannia. Si instaura una situazione in cui il ricco diventa sempre pi ricco ed il povero diventa sempre pi povero, in cui limprenditore fa promesse che poi non mantiene e limpiegato si riempie di debiti che non riusciranno a ripagare neanche le generazioni che verranno dopo di lui. Non vi sono altre regole se non una, semplice: il ricco

i concluso il 16 Giugno a Bibione il campionato estivo di calcio a 5 pi grande dellest Europa. La F.C. Cittadella capitanata dal solito Rosario DAmico si classificata prima su 135 squadre. Contattiamo telefonicamente il presidente Dario Tatania: << stata una bella esperienza-ci racconta- i ragazzi hanno dato il massimo e portiamo a casa

AG
comanda. Colui che ha potere detta i propri comandamenti e se non li rispetti verrai bocciato, verrai licenziato, tuo figlio non verr assunto, non si diplomer, perderai la macchina, la casa, la famiglia, la tua vita. Siamo tutti un po mafiosi, perch non ci ribelliamo, perch continuiamo a votare e a dare la nostra fiducia alle persone che ci hanno gi deluso, a coloro che sappiamo essere non solo parte del sistema ma i suoi principali rappresentanti. Quando non ci riprendiamo il posto che ci spetta in coda al supermercato dopo essere stati superati, quando non rinunciamo alla promozione ottenuta illegalmente, quando non alziamo lo sguardo contro chi ci vuole sovrastare, quando scegliamo la via pi semplice per non lottare, allora perdiamo e facciamo vincere il sistema, allora diventiamo parte del sistema. E tu? In questa interminabile quanto cruciale partita a scacchi, nella quale la posta in palio la nostra individualit come cittadini, sarai il giocatore o sarai manovrato come una pedina?

Il sogno continua: F.C. Cittadella prima classificata a Bibione!

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un nuovo trofeo>>. Poche settimane fa la cittadella riuscita ad ottenere sul campo la qualificazione in serie C2. Oggi invece, la nostra squadra locale dopo aver passato il turno a gironi, ha affrontato cinque partite ad eliminazione diretta siglando cinque vittorie consecutive a suon di gol. La finale conclusasi qualche ora fa ha visto una partita combattuta

il giornale dei giovani di Pantelleria


sino allultimo secondo. Larbitro fischia la fine e iniziano i festeggiamenti. La F.C. Cittadella vince la finale a Bibione per 1 a 0 con un gran gol del ritrovato Antonio Rizzo, tassello fondamentale della Cittadella che lavorando fuori Pantelleria non ha partecipato al torneo di serie D di questanno. Il viaggio, il vitto e lalloggio, sono state tutto a spese dei giocatori

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anno 2 - n.6 - Giugno 2013

Pantelleria
la voce di
panteschi che, adesso possono gioire un po: vincendo la finale, infatti hanno ricevuto come premio un assegno di 2500 euro.Il presidente Dario Tatania scherzando ci saluta cos:<< Adesso puntiamo a giocare a Maracan>> Lo stadio che stasera ospiter la nazionale azzurra. Che dire: forza Pantelleria, forza Cittadella!

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