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Comunista

impegno

notiziario dei comunisti del territorio di santa luce


- numero dodici / maggio 2013 _

Il fermo no dei Comunisti: costruire unopposizione sociale e politica unitaria.

Governo Letta/Alfano: e il Paese continua a soffrire!


Un esecutivo in continuit con le politiche economiche di Monti e le scelte antipopolari dellUnione Europea. PdCI: a luglio il Congresso del Partito. Rifondazione: dar vita ad una Contro Convenzione in difesa della Costituzione.
Partito dei Comunisti Italiani Il Comitato Centrale del PdCI ha deciso la convocazione del Congresso straordinario del Partito nei giorni 19/21 luglio 2013, e ha designato due commissioni per la sua preparazione (Commissione politica e Commissione per la gestione e le regole). I lavori sono stati introdotti da una relazione del Segretario nazionale Oliviero Diliberto che sugli ultimi sviluppi della situazione politica italiana ha dichiarato come ci si trovi di fronte ad un Governo di segno marcatamente conservatore, frutto di uninaudita intesa del Partito Democratico con la peggiore destra europea nel segno della continuit con le politiche liberiste che hanno portato al disastro lItalia e i ceti popolari alla fame e con una politica estera con tutta evidenza dettata dai circoli pi conservatori degli Stati Uniti dAmerica. Ci rammarica en epilogo cos triste per una forza come il Pd che in parlamento ha votato un esecutivo entro cui vi il segretario del Partito di Berlusconi. Nel quindi emerso: (1) un giudizio assolutamente negativo e fortemente preoccupato sugli ultimi sviluppi della situazione politica italiana (rielezione di Napolitano, formazione del governo Letta-Alfano, designazione di Emma Bonino al ministero degli esteri), che segnano unulteriore involuzione in senso reazionario, antiparlamentare e (di fatto) presidenzialista del sistema politico ed istituzionale italiano, con una logica contraria a quella cui si ispira la nostra Costituzione; (2) un sostanziale continuismo con la politica economica del governo Monti di allineamento alle direttive anti-popolari dell'Unione europea; (3) unulteriore deriva euro-atlantica, filo-americana e filo-israeliana della politica estera italiana, come si vede anche in queste ore con il sostanziale, gravissimo avallo del governo italiano ai bombardamenti israeliani sulla Siria; (4) la constatazione della fine dello schieramento politico di centro-sinistra cos come finora lo abbiamo conosciuto, la crisi e l'ulteriore deriva neo-centrista e neodemocristiana del Pd, le cui profonde contraddizioni interne rendono incerto e precario il suo futuro e con ci mandano in crisi profonda la stessa linea di Sinistra Ecologia e Libert che sul rapporto organico o addirittura sulla fusione col Pd aveva imperniato la sua strategia; (5) l'esigenza improrogabile di ridisegnare su basi nuove il campo delle forze progressiste e di sinistra, il loro processo unitario o convergente sulla base di un programma minimo condiviso; (6) la volont, in una logica non settaria o isolazionista, di rilanciare il tema dell'autonomia politica, ideologica e organizzativa dei comunisti, della prospettiva strategica della ricostruzione del partito comunista in Italia, nel quadro di un processo unitario a sinistra (autonomia e unit), e quindi l'esigenza di preservare l'esistenza e la riorganizzazione del PdCI non gi in una logica autoreferenziale, ma per metterle al servizio di tale processo di ricostruzione; (7) l'esigenza di dar vita ad un ad un Congresso del PdCI per rilanciare questa prospettiva e definire la nostra proposta di radicamento sociale e di unit a sinistra con un rinnovato gruppo dirigente. Partito della Rifondazione Comunista Abbiamo deciso di chiudere lesperienza di Rivoluzione Civile (candidato Ingroia), ha detto il Segretario nazionale Paolo Ferrero. Dopo la sconfitta elettorale si erano evidenziate diverse proposte politiche tra chi riteneva necessario rientrare nellalveo del centro sinistra e chi riteneva necessario continuare ad operare per la costruzione di una sinistra di alternativa. Laver preso atto delle differenze evitando ogni litigio costituisce un segnale di civilt nei rapporti a sinistra che considero importante. Noi di Rifondazione Comunista riteniamo necessario proseguire e rilanciare la prospettiva di costruire un polo della sinistra autonomo ed alternativo al fallimentare centro sinistra. La Direzione Nazionale del PRC ritiene necessario costruire la pi ampia opposizione contro il governo Letta-Alfano e le sue politiche. Il governo Letta-Alfano rappresenta infatti una risposta di destra e restauratrice -sia sul piano economico e sociale che sul piano istituzionale e costituzionale- alla domanda di cambiamento emersa dalle urne. Il governo unisce infatti la prosecuzione delle politiche di austerit decise a livello europeo -che hanno gi caratterizzato il governo Monti- e una scelta di manomissione della Costituzione in direzione del Presidenzialismo e del rafforzamento del potere dellesecutivo. Proponiamo pertanto a tutte le forze sociali, culturali e politiche, che si oppongano da sinistra al governo di unit nazionale di dar vita ad un coordinamento delle opposizioni. Un coordinamento finalizzato a contrastare lazione di governo nel Paese, puntando alla costruzione di un movimento di lotta che metta al centro luscita dalle politiche di austerit, il rilancio e lallargamento della democrazia e il protagonismo degli uomini e delle donne che subiscono gli effetti della crisi e delle politiche neoliberiste. Invitiamo quindi tutte le strutture del Partito a dar vita nella giornate dell11 e 12 maggio una mobilitazione contro il governo Letta-Alfano, le politiche europee e i trattati a partire dal Fiscal Compact, ad articolare sui territori e sui luoghi di lavoro la proposta di coordinamento unitario, dando vita a un confronto con le forze che si oppongono al governo Letta e costruendo iniziative di dibattito e di lotta finalizzate alla costruzione dellopposizione. La Direzione Nazionale aderisce alla proposta avanzata da Stefano Rodot di dar vita ad una Contro Convenzione finalizzata alla difesa della Costituzione e allo sviluppo della democrazia partecipativa. La Direzione Nazionale riconferma ladesione alla manifestazione del 18 maggio convocata dalla Fiom e impegna tutte le strutture del Partito ad organizzare assemblee preparatorie e a garantire il massimo di partecipazione. Inoltre, ritenendo necessario festeggiare la Repubblica e la Costituzione non attraverso una parata militare, ne chiede la soppressione e invita i compagni e le compagne ad organizzare per il 2 giugno iniziative di mobilitazione per il diritto alla pace, al lavoro e lallargamento della democrazia, contro le spesa militari per il ritiro delle missioni dai teatri di guerra

18 maggio: una mobilitazione strategica per uscire dalla rassegnazione e ridare senso alla lotta. Noi comunisti ci saremo.

Con la Fiom per il lavoro, il futuro, i diritti di tutti!


La manifestazione indetta dalla Fiom a Roma si rivolge a tutte le categorie. Aumentano ogni giorno la disoccupazione e la cassintegrazione, mentre le retribuzioni sono sempre pi misere, con il conseguente impoverimento della classe lavoratrice, dei ceti medi e dell'intero Paese. Avvertiamo tra i lavoratori un misto di rassegnazione e sfiducia, quasi che la situazione fosse irrimediabile e che non ci sia nessuno che possa o voglia farlo. Per questo i comunisti vogliono ridare un nuovo impulso alla lotta. E' necessario uscire dalla rassegnazione e dalla passivit per mettere all'ordine del giorno di questo Paese i rinnovi dei contratti, la soluzione del problema degli esodati, il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, l'aumento delle retribuzioni attraverso la defiscalizzazione della tredicesima, la cancellazione delle pessime riforme sul lavoro e sulle pensioni, la modifica della legge di stabilit per evitare che pi di centomila precari della Pubblica Amministrazione vengano licenziati. Occorre creare nuova occupazione e introdurre un reddito minimo di cittadinanza per il quale abbiamo presentato in Parlamento una legge d iniziativa popolare. La manifestazione del 18 maggio di tutti quelli che vogliono cambiare. Noi ci saremo.

1813-2013 KARL MARX / duecentesimo della nascita


Proletari di tutti i Paesi unitevi! Workers of all Lands unite! ! Proletarier aller Lander vereinigt euch! , ! Vilg proletrjai, egyesljetek! Proltaires de tous les Pays, unissez-vous! , ! Proletarios de todos los Pases, unos! ! Dnyann btn iileri, birlein! IKN OPQR ST VQWX YZ[\ ! Proletrer i alla lnder, frena er! , !

maggio 2013 bscrivete lettere e commenti a: impegnocomunistasantaluce@gmail.com


25 aprile 2013: cronaca di un anniversario segnato dalla crisi (non solo economica)

Ma come, dite ancora queste cose!...


Contro lindifferenza di alcuni, il cinismo e la smemoratezza di altri, la Resistenza parla ancora al nostro duro presente: diritti, lavoro, partecipazione attiva. Perch non si data la parola allAnpi?
b Patrizio Andreoli Partito dei Comunisti Italiani/Federazione della Sinistra E il 23 aprile. A S.Luce in vista delle celebrazioni del 68 anniversario della Liberazione dal nazi-fascismo, si distribuiscono i nostri volantini sul 25 aprile nel segno di una riflessione sulle speranze e le lotte alte di allora, la necessit di non dimenticare quella straordinaria stagione di sacrifici e lattualit di una partecipazione attiva e cosciente dei lavoratori e dei cittadini alla vita democratica perch la Resistenza continua! Resistenza contro la fame vecchia e nuova, contro il lavoro che non c o che uccide, contro una societ dove il denaro conta pi delle persone e della loro dignit. Alcuni apprezzano. Soprattutto agli anziani il sole fa rilucere per un momento gli occhi mentre si soffermano dinanzi alla bella immagine del fiore del partigiano morto per la libert che illumina un testo semplice e denso prima del simbolo e della firma dei comunisti. Altri -gli avversari di sempre- disapprovano. Ce lo aspettiamo e a loro, il volantino glielo diamo con pi orgoglio. Altri ancora che pure si definiscono a sinistra, a qualche passo di distanza ci apostrofano con sufficienza cosa ci portate questa volta da leggere?. Ci guardano con apparente distacco senza riuscire a trattenere il fastidio per questa nostra militanza testarda quanto povera di mezzi. Si rigirano fra le mani il volantino e sorridono non riuscendo proprio a mandar gi quella falce e martello e quella parola -comunisti- che parla ad una memoria ferita e a volte tradita che forse tocca il nervo scoperto della loro cattiva coscienza. Ed ecco che parte la battuta: Fai un po vedere. Ah il 25 aprile! Ma dite ancora queste cose, basta! Fascismo/Antifascismo cosa vecchia che non interessa pi a nessuno; roba del passato. Bisogna essere moderni!. E pensare che a nostro parere non vi nulla di pi moderno del nucleo morale e civile della Resistenza e della nostra Costituzione! E pensare che proprio la crisi spaventosa che ci sta investendo a rendere necessario il diritto allindignazione e alla rivolta contro i tanti soprusi, le umiliazioni, il rapimento di un decente futuro ai danni di unintera generazione, attuato in nome delle compatibilit dei mercati (oggi pi di ieri feticcio intoccabile!) e di una pretesa pace sociale che serve solo a chi gi forte, tutelato e ricco perch nulla cambi! E la mattina del 25 aprile. A S.Luce, presso la lapide realizzata dal Pci a ricordo delleccidio nazista di tre cittadini apponiamo due nostri volantini a colori ed una rosa rossa: a simboleggiare, appunto, il fiore del partigiano. Pi volte abbiamo chiesto di fare di quellepisodio memoria condivisa, ma lAmministrazione (Pd e Socialisti Italiani) impegnata nelle celebrazioni presso tutte le frazioni, non solo non pensa neanche per un momento a soffermarsi presso il luogo del principale episodio di rappresaglia subita dalla nostra popolazione, ma nemmeno a depositarvi semplicemente una corona o un fiore. E allora lo facciamo noi, non per spirito di parte, ma per la dignit e lonore di quei caduti che non possono essere dimenticati mai, tanto meno nel giorno del riscatto nazionale. Pi tardi, passandovi, scopriremo che sono stati strappati e gettati per terra a dimostrazione della miserabilit e della rabbia di qualcuno. Un volantino (laltro neanche si trova, pur avendoli entrambi fermati con cura) lo ricollochiamo in alto a colorare la bella lapide in marmo bianco. A Pomaia intanto si avviano le cerimonie. Il coro locale, apprezzato come sempre, questanno sceglie finalmente di intonare anche Fischia il vento e Bella ciao che vengono applaudite calorosamente. Canzoni partigiane. Canzoni popolari di tutti i combattenti per la libert. Eppure qualcuno pare abbia eccepito e storto il naso perch si tratterebbe di canzoni politiche (!). Vorremmo togliere ogni dubbio agli incerti o agli immemori: s, canzoni politiche se per politica -quella pulita, fatta di ideali e disinteresse personale fino al sacrificio della vita- sintende la scelta che fu di popolo di prendere in mano il proprio destino, di alzare la testa, di non aspettare un futuro incerto e regalato da qualche potente di turno, ma conquistato con la diretta partecipazione di migliaia di uomini e donne di ogni et, estrazione, fede politica e religiosa! Ecco perch la Resistenza fece cos tanta paura e lo fa tuttora: perch rimane lesempio pi fulgido ed avanzato del protagonismo delle masse e della loro entrata diretta sulla scena della storia dItalia come mai prima era accaduto. Alla cerimonia sono presenti anche alcuni giovani dellAnpi della sezione di Santa LuceOrciano che incredibilmente non sono stati coinvolti nel programma ufficiale, n vengono chiamati ad intervenire. Un contributo che poteva risultare fresco nel tono e di grande valore di principio, tanto pi che -appunto- di giovani si trattava a suggello del passaggio del testimone dei valori della Resistenza da una generazione allaltra. Ad iniziativa conclusa, quando chiedo al Sindaco Marini come ci sia giustificabile, la risposta che mi sento dare che lintervento dellAnpi non fa parte della tradizione. Sai qui non si mai fatto.... Incredibile, anzi no mi correggo, purtroppo del tutto vero tant che accaduto! Qualche passo pi in l, quegli stessi giovani col fazzoletto tricolore al collo mi dicono sconsolatamente che ad Orciano il 25 aprile non stato neanche celebrato: non una cerimonia se pur semplice, niente! Una vergogna civile e democratica che pesa sul cuore e la memoria di tutti. Credo che se nulla cambier, per il prossimo anno, lAnpi e le forze dellAntifascismo dovranno incaricarsi di dar vita in questa data ad un presidio democratico proprio in quel piccolo Comune, gi noto per le tristi gite a Predappio presso la tomba del duce organizzate da un gruppo di cittadini, nel caso benedette da alcuni Amministratori locali. Chiss se almeno sul Municipio hanno esposto il tricolore cos come impone la norma circa le festivit civili nazionali! Ne dubito molto. E poi si dice perch necessario che il vento fischi ancora!

IL BEL PAESE 1 Fermare la mattanza quotidiana delle donne

Se la donna femmmina da uccidere!


b Marialuisa Balisciano Partito dei Comunisti Italiani/Federazione della Sinistra Femminicidio. In questi giorni questo termine entrato frequentemente nelle nostre case stando ad indicare un crimine terribile. Un crimine che importante abbia trovato -per scelta politica- una sua specifica collocazione nella percezione e comprensione collettiva. Non un crimine qualunque o per cos dire neutro, ovvero uno tra i tanti possibili nel teatro degli orrori quotidiani, ma un crimine visto nellottica di genere che rende pi evidente il fenomeno. Femminicidio. Devo ammettere che la mia prima reazione dinanzi a questa parola stata non mi piace questo termine, perch femminicidio rinvia allidea della femmina ossia allessere di sesso femminile che altro dalla donna vista e percepita semplicemente come persona. E per dichiararla tale, cio persona, ce ne voluto del bello e del buono soprattutto in un Paese come il nostro che per secoli lha concepita socialmente subalterna. Mi sono chiesta dunque il perch della scelta di questa parola che ovviamente non stata casuale. In verit il termine femminicidio stato adottato nel nostro linguaggio corrente in via diffusa solo a partire dal 2001. Prima, infatti, non esisteva unespressione precisa che designasse la persecuzione violenta e luccisione delle donne, dallomicidio generico. Nella lingua inglese, a differenza della nostra, il termine femicide esisteva gi dal 1801 e nacque per lappunto per indicare gli omicidi della donna in quanto tale, cio gli omicidi basati sul genere. Oggi sono femminicidio non solo gli assassinii commessi da parte del partner o ex partner, ma anche quelli delle ragazze uccise dai padri perch rifiutano il controllo ossessivo sulle loro vite e sulle loro scelte. Donne uccise dallaids contratto dal partner sieropositivo che per anni ha intrattenuto con loro rapporti non protetti tacendo la propria sieropositivit e ancora e ancora, andando indietro nella storia fino alle donne accusate di stregoneria e bruciate sul rogo. Omicidi di genere, appunto, caricati di pregiudizi che hanno prodotto nel tempo sofferenze inenarrabili. Comunque si voglia definire il fenomeno, oggi esso ci racconta una continua escalation di orrore e morte. Sono 124 le donne uccise in Italia nel 2012 e ben 34 solo nei primi quattro mesi del 2013. Questa per non che la punta di un iceberg che nasconde migliaia di vite infelici fatte di quotidiana violenza fisica e di sudditanza psicologica ed economica che accomunano tante donne perch ancora tante (troppe!) sono quelle che tuttoggi subiscono in silenzio, scegliendo di tacere. Perch lo fanno? Perch hanno paura, perch la legge non le tutela, perch i loro aguzzini subiscono pene lievi e tornano presto a casa. Perch non sanno dove andare, da chi farsi proteggere e come far crescere i propri figli, spesso non disponendo di lavoro e di soldi. Ecco allora che sono in trappola. Sole. E allora femminicidio una parola necessaria e da gridare, perch il silenzio sia rotto. Rompere il silenzio, importante ma non basta. Vanno cercate delle soluzioni. Soluzioni che non possono essere trovate ognun per s. Soluzioni che le istituzioni, la politica, noi tutti con impegno dobbiamo impegnarci ad individuare partendo dalla concreta vita quotidiana delle donne. E indispensabile un lavoro in rete tra

istituzioni e centri antiviolenza. E necessaria una formazione specifica delle forze dellordine, del personale socio-sanitario, dei Ttribunali e delle Procure della Repubblica. E improcrastinabile ladeguamento dellItalia alle direttive europee che prevedono cinquemila posti letto al posto dei cinquecento che ci sono attualmente nel nostro Paese. Se la task force promessa dal Ministro per le Pari opportunit Iosefa Idem porter ad attivarsi per ottenere questi risultati, ci saranno pi strumenti idonei per la prevenzione e un maggior sostegno alle vittime. Ma facciamo presto! Chi ha le mani lunghe o uccide non attende i nostri discorsi. Questa mattanza indegna va fermata. Intanto educhiamo le altre donne e le nostre figlie a non subire, a chiedere aiuto e a ribellarsi. Ora!

IL BEL PAESE 2 Sulla cittadinanza vergognosa posizione

A quando anche gli esami del sangue?

b La Redazione. Beppe Grillo dice no allo ius soli, ovvero al diritto di cittadinanza per i bimbi, figli di immigrati che nascono in Italia e propone di sottoporre la questione a referendum. Stiamo parlando di ragazzi e ragazze che parlano da sempre la nostra lingua, giocano coi nostri figli , con essi studiano o vanno in gita e di essi, talora sinnamorano concependo a loro volta insieme altri figli. Un Grillo ed un Movimento 5 stelle (naturalmente con le dovute eccezioni) a cui se stanno applaudendo da destra personaggi come Ignazio La Russa e la Lega Nord, qualcosa vorr pur dire! Ed ecco che ancora una volta sotto traccia emergono allinterno di quel Movimento pulsioni a cavallo tra il qualunquismo ed una cultura che guarda a destra, sbandando verso versioni xenofobe e fasciste. La cosa sarebbe da non commentare neanche se non fossimo per lappunto, in quellItalia che nel 1938 decret le leggi razziali mussoliniane che divorarono migliaia di cittadini italiani facendoli passare direttamente per il camino della Risiera di San Sabba (tanto per restare ad un esempio patrio), ovvero di italiani che non furono ritenuti tali perch privi dei quattro quarti di nobilt necessari derivanti dalla terra e dal sangue: insomma una follia! Il mondo oggi pi di ieri o multiculturale e multilaterale, o semplicemente non . Riascoltare temi che si rifanno allo ius soli fa venire i brividi. E a proposito di valori, caro Grillo, perch tra i tanti messaggi che fai cadere sulla testa del popolo telematico e di quello in carne ed ossa che ti ascolta, non rivendichi invece come base imprescindibile la Costituzione della Repubblica nata -guarda caso- dalla lotta Antifascista prima e da quella di Liberazione poi? A quanto pare ci sono parole pi difficili da pronunciare di altre, e s che leloquio non ti manca! Intanto, fra unaggressione verbale e laltra tentare di provare un po di sana vergogna no, eh?

Periodico politico culturale Direttore Responsabile: R.Cardellicchio - Coordinatore di Redazione: P. Andreoli. Registrazione n 5441/02 sett.2005, Trib. Fi - Sede Legale: Gruppo Reg. FdS-Verdi, V. Cavour , Fi - Redazione: Via G.Verdi 4, 56040 Santa Luce (Pi) Grafica: pan. Tir. 650 copie. Stampa c.p. 05/2013

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