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8 del 21/03/2012

A cura del Gruppo Consiliare Federazione della Sinistra - Verdi

Sommario:

egnaliamo in talia
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Lattacco allart. 18 dello Statuto e allart. 81 della Costituzione fanno parte dello stesso disegno

Democrazi

Meno rigore, pi spesa pubblica, ugua- 2 le pi crescita Questo pareggio di bilancio una trap- 3 pola

Economi

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Si spende meno per il cibo che per bollette e benzina

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Appello contro la multi utility del nord Censis su Sanit: dopo i tagli ... Piano Sanitario Regionale 2012-2015 Trasporto Pubblico Locale

...dalle

rovince

LU: LItalia sono anchio LI: sulla compagnia portuale di Livorno FI: Domande di attualit in provincia di Firenze 8 9

L'attacco all'art.18 dello Statuto e all'art.81 della Costituzione fanno parte dello stesso disegno
di Alfonso Gianni
Ci sono due numeri che costituiscono una vera ossessione per questo governo e la sua maggioranza. Si tratta dell'1 e dell'8. Separati appaiono innocenti, ma se li componete assieme ottenete il 18 e l'81, ovvero l'articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e l'articolo 81 della nostra Costituzione. Entrambi sono sotto schiaffo, il primo al centro della trattativa sul mercato del lavoro tra le parti sociali e il governo, il secondo sta per essere modificato in quarta lettura dal Senato, ove se otterr la maggioranza dei due terzi, diventer parte integrante della Costituzione senza possibilit di ricorrere a un referendum popolare. ...segue a p. 2

LI: Fanghi di Bagnoli, a volte ritornano? 10 LI: Trasporto, stoccaggio e Carico al porto di Piombino di grandi quantit di acido solforico 11

...dal

onsiglio
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comunicati Interrogazioni e mozioni

n. 8 del 21/03/2012

L'attacco all'art.18 dello Statuto e all'art. 81 della Costituzione fanno parte dello stesso disegno
di Alfonso Gianni su www.rifondazione.it segue dalla prima Con il primo viene perseguita la libert di licenziare per i datori di lavoro, con il secondo si impedisce allo Stato qualunque spesa sociale che ecceda la parit di bilancio, fra le entrate e le uscite annuali. Entrambi quindi costituiscono le colonne portanti di una nuova e ulteriore curvatura in senso neoliberista delle politiche economiche delle classi dominanti. Tutte e due limitano drasticamente l'esercizio dei diritti fondamentali come quello al lavoro e democratici, nel primo caso spostando l'asse dalla parte del pi forte nei conflitti di lavoro, nel secondo caso togliendo una prerogativa indispensabile per un governo in una societ democratica, quello di decidere e attuare una politica economica che non sia quella di seguire pedissequamente gli interessi dei mercati privati. La posta in gioco in questi giorni quindi alta. Sarebbe un eufemismo dire che il centrosinistra non la affronta nel modo adeguato. Nel primo caso, quello dell'articolo 18, il Pd spinge la Cgil a un accordo sulla base del cosiddetto modello tedesco che limiterebbe al solo indennizzo economico la penale per licenziamenti economici (ma quali, soprattutto in fase di crisi, non lo sono?), mentre metterebbe nelle mani del giudice la decisione se ricorrere al reintegro o al risarcimento monetario in caso di licenziamenti disciplinari. In ogni caso quindi, sia che ci sia l'accordo con tutte e tre le organizzazioni sindacali, sia che questo non ci sia con tutte e che il governo proceda per conto suo, come ha gi ripetutamente dichiarato di volere fare in questa circostanza, quello che era un estremo baluardo contro la riduzione del lavoro a una pura variabile dipendente dallo stato di salute dell'impresa e dalle congiunture economiche, verr seriamente minato. Con esso subir di fatto un duro colpo lo stesso articolo primo della nostra Costituzione, quello che dice che l'Italia una Repubblica fondata sul lavoro. L'antico obiettivo della parte pi aggressiva delle classi dominanti, coltivato a lungo nella culla del berlusconismo, cio quello di manomettere la prima parte della Costituzione per sostituire, come principio fondante della nostra comunit civile e democratica, il mercato e l'impresa al lavoro troverebbe cos un'applicazione di fatto. Nel secondo caso, quello che riguarda la modifica dell'articolo 81 della Costituzione, la maggioranza dei due terzi, che al Senato chiuderebbe definitivamente la strada a un referendum, pu essere raggiunta solo se le forze del centrosinistra l rappresentate lo consentono. Da qui la richiesta, sostenuta da appelli di forze intellettuali che si stanno succedendo in queste ore, ai singoli parlamentari di fare in modo che tale maggioranza e in quella misura non si verifichi. Ci che viene chiesto che, indipendentemente da come la si pensi nel merito del pareggio di bilancio e senza pretendere di modificare l'opinione gi formatasi da parte dei rispettivi partiti e gruppi parlamentari, almeno sia consentito al popolo italiano di esprimersi al riguardo. D'altro canto appare assai poco saggio, per non dire di peggio, affidare a un'assemblea di "nominati", come stato definito da autorevoli esponenti dello stesso Pd l'attuale parlamento italiano in ragione della pessima legge elettorale che lo ha determinato, una modifica cos rilevante della nostra Costituzione, tale da ingabbiare e inibire una funzione fondamentale di un governo democratico, di qualunque colore politico essa sia. Il ricorso al referendum, che permetterebbe un grande dibattito nel paese sulle forme di funzionamento della democrazia e sui presupposti di fondo di una politica economica, si configura quindi come una scelta di buon senso. Se veramente si ha a cuore la democrazia.

Le risorse per uscire dalla crisi e rilanciare leconomia ci sono: tagliare le spese inutili, spese militari e grandi opere, investire in opere pubbliche indispensabili al Paese: edilizia scolastica, trasporto pubblico, e interventi strutturali sul territorio (es. assetto idrogeologico del territorio)

Meno rigore, pi spesa pubblica, uguale pi crescita


www.keynesblog.com - www.linkiesta.it
In continuazione sentiamo ripetere che con pi flessibilit e pi liberalizzazioni il Paese torner a crescere. Il problema immediato non eliminare vincoli, ma far crescere la domanda aggregata per far ripartire la produzione, n tanto meno si pu pensare di creare lavoro rendendo pi semplici i licenziamenti. Anche Gustavo Piga, docente di economia allUniversit Tor Vergata, scettico sulla politica economica finora adottata e chiede uninversione dellordine delle priorit nellintervista pubblicata dal sito web Linkiesta. Secondo Piga: La politica economica italiana di breve termine sbagliata: non salveremo lEuropa

n. 8 del 21/03/2012
riformando i taxi di Roma. necessario ripartire con la crescita: per farlo serve una politica fiscale espansiva a livello europeo. In particolare Piga richiama lattenzione sullutilizzo delle maggiori entrate dovute allaumento delle tasse: giusto levare i soldi ai cittadini adesso con le tasse, a fronte per di restituirglieli creando maggiore domanda pubblica e occupazione. Al contrario, se il gettito viene impiegato per ripagare gli investitori esteri esso non rientra nelleconomia domestica. Forse va alle banche, che per non erogano. Servono gare dappalto per rimettere a posto gli ospedali, le strade e le scuole. Riguardo la stretta fiscale, Piga guarda con favore il comportamento recente della Spagna che riuscita ad ottenere uno sconto sugli obiettivi di rientro dal deficit: Come hanno fatto Spagna e Olanda, anche lItalia dovr rivedere il tetto al deficit. Gli spagnoli hanno allungato i tempi per rientrare dal deficit e anche lItalia non rispetter il tetto promesso, ma Monti continua a far finta di niente. Inoltre vi limpellenza di riequilibrare la spesa allinterno del continente: La Germania deve cominciare a fare la cicala, i sindacati tedeschi si sono intelligentemente gi mossi in questa direzione chiedendo aumenti salariali che probabilmente otterranno. Il problema fondamentale che il rientro del debito va realizzato con la crescita alimentata dalla spesa pubblica, non con i sacrifici: C da sperare che Bruxelles non abbia lardire di chiederci nuove riforme restrittive, perch senza crescita il debito sale, anche se cerchiamo di ridurre il deficit per rientrare nei parametri comunitari. Da 4 o 5 anni lItalia vara nuove manovre rincorrendo lobiettivo del saldo zero, ma per via dellausterity sicuramente non raggiungeremo questo obiettivo nel 2013, come detto. Eppure, gran parte degli studi di Bankitalia pubblicati negli ultimi due anni dimostrano che il modo migliore per ridurre il debito e il deficit al livello che ci chiede Bruxelles aumentare la spesa pubblica per lacquisto di beni e servizi. Lespansione crea un volano tale che si supera leffetto iniziale di riduzione dellavanzo primario. Ripeto, ci sono centinaia di simulazioni studi prestigiosi approvati questanno proprio da via Nazionale su questo tema. Infine il professore propone una norma a favore delle piccole imprese perch abbiano una quota assegnata negli appalti pubblici, al fine di aiutarne la crescita: Ci sono una serie di Paesi che si stanno dando da fare per imitare quello che gli Usa fanno da 60 anni, esattamente dal 1953. Noi abbiamo unidea balzana, cio che non bisogna aiutare le Pmi nel nome della concorrenza, ma la concorrenza presume pari opportunit tra grandi e piccole imprese, perch nella crisi le grandi hanno la forza per riprendersi, le piccole semplicemente spariscono. Ora, gli Usa riservano da anni il 25% degli appalti del settore pubblico alle Pmi, consci che questo un giorno le far diventare grandi.

Questo pareggio di bilancio una trappola


Appello della rivista Il Ponte - www.ponterivista.com - adesioni: ilponte@ilponterivista.com
Il pareggio di bilancio nella Costituzione, gi approvato in prima lettura dal Parlamento, soprattutto con la modifica dellart.81 preoccupa tutti noi giuristi, economisti, intellettuali, cittadini. Liniziativa accompagnata da un clima punitivo, e rovescia sul popolo le responsabilit di un intero ceto dirigente, imprenditoriale, politico e amministrativo. Sinora il tema stato circondato dalla peggiore censura: quella dei mezzi silenzi e dellovviet. Negli sbrigativi lavori parlamentari, si vista una maggioranza inconsueta nella storia repubblicana, e usuale invece in altri regimi. Se anche in seconda lettura la modifica passer coi due terzi, sar impossibile un referendum. La Costituzione un programma solidale. Casa, lavoro, salute, istruzione, ambiente, giustizia, tutto ha bisogno di interventi pubblici, e poco resta agli italiani se si appendono i diritti alle compatibilit. Siamo consapevoli che occorrono severi controlli, e che una spesa sbagliata deruba il popolo. Ma attraverso una trappola rigorista si pu commettere lo stesso furto, impedendo la spesa pubblica solidale. Diffidiamo dellinterpretazione unilaterale degli obblighi europei, attuati a senso unico e invocati come un totem e un babau. Non crediamo che lobbligo di pareggio stronchi la partitocrazia, perch resta la possibilit di autorizzare lindebitamento, a maggioranza assoluta: una maggioranza qualificata, simile a quella per lamnistia, come se la spesa sociale fosse una colpa. Inoltre, la misura del successo politico pu consentire la deroga. Oggi si vincono le elezioni con un terzo dei voti. Cos, chi vince potrebbe spendere e definire il rientro, scegliendo su chi scaricarlo. Cordate di potere, capaci di ogni trucco, potrebbero far pagare agli italiani i loro falsi rigori. Chiediamo un ripensamento, una moratoria e lapertura di una vera discussione. Luca Baiada, Domenico Gallo, Danilo Zolo, Livio Pepino, Mauro Piras, Marcello Rossi, Rino Genovese, Mario Monforte, Piero Belleggia, Roberto Passini, Francesco Cattabrini, Stefano Petrucciani, Alfio Mastropaolo, Gianni Ferrara, Claudio Bazzocchi

n. 8 del 21/03/2012

Si spende meno per il cibo che per bollette e benzina


Roberto Tesi - Il Manifesto del 13/03/2012
Consumi "prudenti" come effetto della disoccupazione e delle "manovre di correzione dei conti pubblici". I dati parlano chiaro: l'Istat ci dice che i consumi sono a -1,2% su base tendenziale, secondo uno studio di Intesa San Paolo siamo tornati a 30 anni fa. [] I segnali di una discesa dei redditi e dei consumi erano evidenti da tempo. Basta pensare - fonte Bankitalia - che nel 2011 il Prodotto interno lordo era inferiore di cinque punti percentuali al livello pre-crisi (cio il 2007) mentre il reddito pro capite (che tiene conto dell'aumento della popolazione, ha fatto un salto indietro di oltre 12 anni. Per compensare il minore reddito si riduce il risparmio accumulato o non si risparmia pi - Oppure ci si indebita (e i dati delle banche lo confermano) o si cerca di ridurre i consumi (anche la qualit del cibo) partendo proprio da quelli essenziali. [] Nel rapporto, si evidenzia inoltre che l'incremento della disoccupazione unito agli effetti delle manovre di correzione dei conti pubblici sulle famiglie fanno prevedere una nuova riduzione dei consumi. Consumi che continueranno ad essere molto prudenti a fronte di risorse reddituali sempre pi scarse. Per la Cia, la Confederazione italiana degli agricoltori, la corsa dei prezzi dell'energia e dei carburanti a stravolgere il carrello della spesa degli italiani. Occorre, pertanto, intervenire in fretta. Il livello spropositato raggiunto dai prezzi dei carburanti porta a contraddizioni eclatanti nei bilanci familiari, in cui la voce auto e bollette ha superato la voce alimentari: gi nell'ultimo anno ogni famiglia italiana ha speso 470 euro al mese per trasporti, carburanti ed energia contro i 467 euro per cibo e bevande. E nel rapporto si sottolinea che: si deve tornare ai primi anni '80 per scendere al di sotto dei 2.400 euro annui destinati al comparto agroalimentare. Una conferma della forte caduta dei consumi arriva anche da uno studio dell'Unioncamere della Toscana: nella regione nel quarto trimestre 2011 le vendite al dettaglio sono crollate del 4,2% rispetto allo stesso periodo del 2010. Rischio disoccupazione e inflazione determinano comportamenti di spesa sempre pi prudenziali nelle famiglie toscane. La fine d'anno - generalmente periodo positivamente influenzato dall'andamento delle vendite natalizie - stato il peggiore degli ultimi anni, anche del biennio di recessione 2008-2009. Determinante, secondo Unioncamere, in questo difficile panorama l'aumento dei prezzi al consumo dei beni del commercio al dettaglio, stimato per la Toscana al + 2,2%. Il quadro pi nero quello che si evidenzia per le imprese commerciali con meno di 6 dipendenti che in Toscana registrano una caduta del 6,4%. La situazione si fa un po' meno pesante con il crescere delle dimensioni della struttura commerciale: nella grande distribuzione (20 dipendenti e oltre) le vendite scendono dell'1,5%, peggior risultato dal 2005. E la crisi si fa sentire anche nell'alimentare (-3,5%). il dato peggiore dal 2005. preoccupante la vistosa frenata del food nel periodo natalizio, dettata sia dall'aumento dei prezzi - che in Toscana sono passati dal +0,7% di fine 2010 al +3,0% - sia dalla minore disponibilit delle famiglie che sono obbligate a ridurre qualit, ed anche quantit degli acquisti alimentari.

Petizione popolare NO ISEE


per lesclusione dalla compartecipazione ISEE di prestazioni e servizi sanitari e sociosanitari
www.noisee.it noiseetoscana@gmail.com

n. 8 del 21/03/2012

Censis su Sanit: dopo i tagli pi spesa privata, meno qualit dei servizi da: Agipress del 15/03/2012 - www.agipress.it
Un ricerca Censis rileva che 30,6 miliardi di euro la spesa di tasca propria dei cittadini per la salute (+8% nel periodo di crisi 2007-2010). Cala del 3,5% la spesa pubblica per i farmaci, su del 10,7% quella privata. Potrebbe arrivare una stangata dai ticket su farmaci, diagnostica, specialistica, pronto soccorso: 4miliardi di euro. E per il 31,7% degli italiani peggiorata la qualit del Servizio sanitario negli ultimi due anni. Spesa pubblica, dunque, sempre meno adeguata ai bisogni sanitari dei cittadini, spesa privata sempre pi alta. [] Poche risorse pubbliche rispetto ai bisogni reali, con tagli inevitabili ai servizi. questo lo scenario della sanit in Italia, se i trend attuali troveranno conferma. [] Peggiora la qualit della sanit, soprattutto nelle Regioni dove i tagli sono maggiori. Per il 31,7% degli italiani il Servizio sanitario della propria Regione peggiorato negli ultimi due anni (lo pensava il 21,7% nel 2009), per il 55,3% tutto rimasto uguale a prima, e solo per il 13% c stato invece un miglioramento (ne era convinto il 20,3% nel 2009). I cittadini che parlano di un peggioramento sono il 18,7% in pi di quelli che avvertono un miglioramento. [] Gli italiani spendono di pi per la salute. La spesa sanitaria privata cresciuta del 25,5% in dieci anni. Laumento non dipende solo dalle recenti manovre di bilancio. Ci sono settori dalla copertura pubblica da sempre giudicata inadeguata, come lodontoiatria, con il 95% della spesa a carico dei privati, quasi 12 miliardi di euro lanno. Al moltiplicarsi dei piccoli disturbi, le persone cercano risposte rapide, molto spesso a spese proprie, per continuare a svolgere le funzioni quotidiane in famiglia e al lavoro. [] Decolla il low cost sanitario, con qualche preoccupazione. Anche nella sanit partita la caccia alle offerte. Si cercano prestazioni a prezzi pi bassi, di qualit accettabile, con buoni tempi di accesso. stimato in 10 miliardi di euro il valore della sanit low cost. [] Nella componente privata del mercato sanitario cresce dunque lappeal del low cost, destando per qualche preoccupazione a causa della mancanza di controlli di qualit e per la possibile induzione di una domanda impropria con risposte inappropriate.

Piano Sanitario Regionale 2012-2015


il testo integrale su www.prcgruppotoscana.it
Entro il prossimo mese di aprile approder alla discussione del Consiglio Regionale il nuovo piano sociosanitario integrato 2012-2015. Un piano che per la prima volta integra i precedenti piani, sociale e sanitario, tentando di realizzare in un unico strumento un principio caro alla nostra Regione, quello dell'integrazione tra la programmazione sociale e sanitaria. Un piano che nasce in un quadro generale di grave crisi e instabilit, legislativa, economica e sociale, ma che non per questo rinuncia a una sua progettazione strategica, anche ambiziosa, tentando di navigare controvento e mettendo in campo quegli strumenti che dovrebbero permettergli di poterlo fare. Il che non significa che, a nostro avviso, non ci siano, gi intraviste, luci e ombre che in questarticolo saranno sottolineate e su cui impianteremo la nostra azione istituzionale e politica. Il piano stato preceduto da un lungo percorso di discussione pubblica con i cittadini, sino ad arrivare all'attuale discussione in sede di commissione consiliare competente. Questo piano stato indicato, anche, come il piano che, proprio per la sua caratteristica di forte integrazione, dovr, finalmente, rappresentare una significativa svolta nell'approccio sistemico complessivo, mettendo al centro del sistema stesso il concetto di benessere come stato completo fisico, mentale e sociale e non come sola assenza di malattia o di infermitcos come definisce lOMS-, da cui dovrebbe derivare a cascata un nuovo impianto organizzativo. Nel piano si punta fortemente sull'effetto integrato tra i determinanti di salute, sociali (lavoro, casa, istruzione, ecc.), sanitari (stili di vita, educazione sanitaria, buone pratiche, screening, ecc.) e ambientali che incidono per una percentuale altissima sullo stato di salute della popolazione, con l'obiettivo primario di mantenere il pi a lungo possibile la persona nel suo stato, appunto, di salute e di benessere. Fulcro del piano , dunque, lintegrazione tra tutte le politiche per rispondere in modo efficace alle sfide, compresa quella legata alla grave crisi economica per perseguire i risultati di salute. Limmagine icnografica utilizzata spesso, in questi mesi, nella descrizione del piano, da parte della Giunta, , infatti, quella della piramide rovesciata, in cui l'obiettivo principale quello di appiattire sempre pi la punta che ne rappresenta la fase acuta della malattia verso la base di una popolazione mantenuta il pi a lungo possibile in salute. Strumenti principali per il raggiungimento di questobiettivo saranno, per quanto riguarda la

n. 8 del 21/03/2012
parte sanitaria, la medicina di iniziativa (modello assistenziale che dovrebbe essere in grado di farsi carico del bisogno di salute prima dell'insorgenza e del manifestarsi della malattia, o, comunque, garantire una gestione della stessa in grado di rallentarne il decorso), la pro-attivit (nel senso di non restare nel chiuso delle strutture ma muoversi nel territorio) dei servizi, il ruolo fondamentale del medico di medicina generale e della continuit assistenziale. Per quanto riguarda il sociale, che ancor pi della sanit sta soffrendo della diminuzione delle risorse, dunque, diviene necessaria la costruzione di un modello che preveda unequa ridistribuzione delle stesse. Se dovessimo scegliere un elemento centrale, questo non pu che essere rappresentato dalla definizione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEP). I LEP rappresentano un obiettivo importantissimo che anticipando i livelli delle prestazioni sociali nazionali in via di definizione -oramai da troppo tempo-, intendono, anche se nella loro gradualit, comunque individuare azioni specifiche volte a migliorare le condizioni sociali, in particolare delle persone pi vulnerabili e fragili. Lo fanno con interventi di inclusione e presa in carico e il consolidamento azioni specifiche su: accessibilit ai servizi sanitari e sociali a bassa e bassissima soglia (dipendenze, marginalit, sistemazione abitativa di minori, disoccupati e senza fissa dimora). Lo scopo, in netta sintonia con quello che l'obiettivo complessivo dello stesso piano regionale, quello di mettere in campo interventi e politiche volte a ridurre il gradiente sociale e le disuguaglianze nellaccesso e nel controllo delle risorse (lavoro, istruzione, casa, ecc.). Questo l'impianto teorico di fondo del nuovo piano cui dovr necessariamente corrispondere, a nostro avviso, in un tempo breve una riorganizzazione che non potr che dare, finalmente, il massimo della centralit all'assistenza territoriale, intendendo con ci strumenti e risorse in grado di dare risposte efficaci a un bisogno crescente e diversificato sul territorio dovuto principalmente allo invecchiamento della popolazione e l'aumento della non autosufficienza (quello che lo stesso assessore alla sanit ha definito uno tsunami). Per questa ragione continuiamo a ritenere prioritario l'impegno della nostra Regione sul fondo sulla non autosufficienza- che stato una delle nostre conquiste pi importanti- con risorse dedicate previste su questo particolare settore. Per quanto riguarda il Fondo oggi il maggior sforzo dovr consistere nel monitorare la situazione nei territori affinch i risultati siano quelli previsti dalla normativa, sia in termini di diritto all'accesso che di tutela dei diritti degli anziani non autosufficienti. Il nuovo piano prevede la riorganizzazione complessiva del sistema dei servizi, confermando scelte passate come le Societ della Salute (su cui apriremo un capitolo a parte), il modello di ospedale per intensit di cura, e prospettando una nuova riorganizzazione dei presidi ospedalieri per fasce (A, B, C): Definendo, in tal senso, come ospedali di fascia A i piccoli presidi ospedalieri che dovranno mantenere la medicina generale, una chirurgia programmata e trasformare l'attuale pronto soccorso in Punto di emergenza territoriale (PET) in rete con il sistema di emergenza regionale. Questo comporter oggettivamente il ridimensionamento di diversi piccoli presidi territoriali tra cui presidi montani e insulari su cui, a nostro avviso, proprio per le loro caratteristiche geografiche e di disagio in termini di accesso alle altre strutture, devono essere salvaguardati. Non si possono, infatti operare tagli lineari su strutture che spesso per i territori rappresentano l'unica risposta al bisogno sanitario esistente. Naturalmente il piano, in quanto strumento complesso della programmazione regionale, tanto altro ancora: dalla psichiatria, alle dipendenze, al carcere; dai consultori ai servizi maternoinfantili, dal personale all'organizzazione dello stesso, dall'informazione agli strumenti di governance e partecipazione, ecc. Su tutti questi settori il lavoro svolto, e che si sta portando ulteriormente avanti, ha visto il coinvolgimento di operatori del settore, associazioni, organizzazioni sindacali, realt di donne, soggetti sociali con cui intendiamo, da parte nostra, continuare a confrontarci per migliorare ulteriormente gli aspetti che continuano a presentare ombre e criticit.

APPELLO CONTRO LA MULTIUTILITY DEL NORD


www.acquabenecomune.org
[] La proposta di creare una grande multiutility del nord si inserisce in questo quadro desolante. Ripercorre la strada dei fallimenti testimoniati dai bilanci in debito di A2A, Iren, Hera, ecc.; ci ripropone l'idea di vendere servizi essenziali per coprire buchi di bilancio; punta a superare i debiti delle aziende attraverso economie di scala. E unoperazione lobbistica e verticistica di istituzioni, managers e correnti di partiti, estranea alle citt interessate, che espropria i consigli comunali dei loro poteri e allontana le decisioni dal controllo democratico. Oggi serve una gestione dell'acqua, dei rifiuti, del TPL, dell'energia, prossima ai cittadini e alle amministrazioni locali, per garantirne la trasparenza e la partecipazione nella gestione dei servizi. []

n. 8 del 21/03/2012

TPL: le preoccupazioni che avevamo evidenziato sembrano finalmente farsi strada


Trasporto pubblico locale in Toscana: finalmente le preoccupazioni sulle criticit che abbiamo a suo tempo e pi volte evidenziato sembrano farsi strada, come fa emergere il responsabile Anci Toscana per il TPL nellarticolo qui di seguito. Le criticit riguardavano il rischio di rimanere a livello regionale col cerino in mano a seguito dei tagli operati al comparto a livello nazionale (cio che lenorme sforzo finanziario compiuto dalla Regione per anestetizzare i tagli nazionali rischia di essere insufficiente alle necessit) e di conseguenza lurgenza di attivare una cabina di regia che affrontasse in maniera armonica il problema, cos come toccavano i rischi per la futura azienda unica regionale pubblica a seguito della privatizzazione di ATAF, e pi in generale il rischio che venisse messo in discussione il servizio di trasporto pubblico su gomma a seguito di tagli consistenti alle linee, cos come tanti posti di lavoro fra gli addetti al settore. Tutto ci richiedeva e richiede maggior cautela nel procedere nelliter di definizione della riorganizzazione del servizio in toscana e della gara in lotto unico per il suo affidamento, cos come sulla futura azienda unica regionale. Adesso anche lAnci Toscana pone le stesse questioni e le stesse necessit. Monica Sgherri capogruppo Fed Sinistra Verdi in Regione Toscana

La gara regionale: qualcosa cambiato


di Maurizio Bettini ass. alla mobilit del Comune di Livorno responsabile TPL Anci Toscana su Aut Aut marzo 2012 www.autaut.ancitoscana.it
Anci Toscana e Regione hanno inizialmente condiviso unimpostazione politica che superasse la logica corporativa e trasformasse una fase di crisi in una opportunit di cambiamento radicale. Tuttavia qualcosa profondamente cambiato nel corso del 2011, provocando non pochi timori nelle Amministrazioni Locali in vista della gara regionale Gli scenari negativi che incombono sulla finanza pubblica locale hanno imposto la revisione del sistema del TPL. I Comuni, nel 2011, hanno lavorato con la Regione in un ottica di riorganizzazione su basi industriali del sistema, mettendo in atto una rivoluzione definita come necessaria dalla quale, per, resta ancora fuori il settore ferroviario, che vi si dovrebbe invece integrare. Tre, ad oggi, le questioni che preoccupano gli Enti Locali. Prima di tutto, le risorse messe in campo dalla Regione su cui c ancora incertezza ma che dallAvviso di preinformazione pubblicato in Gazzetta Ufficiale, sembrano meno del previsto. In secondo luogo, la novit di questi mesi per lapertura di procedure di privatizzazione di ATAF impone una attenta rivisitazione, poich la Regione ha sempre parlato di azienda unica a maggioranza pubblica. In terzo luogo, la riforma del Tpl (come pi volte sottolineato anche da Anci) innescher processi aggregativi con il rischio di esuberi strutturali di occupati. Secondo Anci sarebbe opportuno costituire un ente bilaterale che gestisca e accompagni la ristrutturazione aziendale, mutuando anche dalla normativa regionale (Legge R. 42/1998) laddove sono previste simili istituzioni. Se questi tre punti non dovessero essere affrontati in maniera rapida e seria, il successo della riforma potrebbe essere concretamente compromesso, aprendo scenari non auspicabili in termini di coesione e benessere sociale. Per questo Anci disponibile a confrontarsi in modo proficuo con la Regione, perch queste tematiche non siano fronteggiate a macchia di leopardo sui territori.

Linea Ferrovia Faentina via Vaglia


Interrogazione di Monica Sgherri: dare priorit alla riqualificazione della linea
14/03/2012 - Linea Ferrovia Faentina interrogazione in Regione di Monica Sgherri: necessario dare priorit assoluta alla riqualificazione della linea in questione dato che siamo di fronte ad una delle tratte nelle condizioni peggiori di tutta la regione da tutti i punti di vista, la cui condizione giornalmente subita dai pendolari. Una situazione che si trascina da molti anni. Per questo allinterno dellaccordo Regione - Ferrovie Trenitalia di alcune settimane orsono per lacquisto di nuovi treni per 350 milioni accordo che ho salutato come positivo deve essere data priorit allacquisto dei treni diesel per la Faentina. Tutto ci visto che i pendolari aspettano da quasi ventanni che vengano mantenuti gli impegni gi sottoscritti, come le opere di compensazione per lattraversamento dellAlta Velocit.

TPL in provincia di Lucca, lucchesia e Garfagnana


14/03/2012 - Interrogazione in Regione di Monica Sgherri: Emergerebbe una situazione insostenibile di tagli al servizio e ai posti di lavoro. Necessaria chiarezza sullapplicazione dei criteri usati per la razionalizzazione ed agire per scongiurare lo scenario che si prospetta [] La genesi va individuata nei tagli ai finanziamenti per il comparto da parte del governo nazionale;[] per necessario capire quali siano i criteri individuati per la razionalizzazione e come applicati nella conferenza provinciale che ha ridisegnato la rete: a quanto ci risulterebbe infatti si sarebbero prospettati tagli che creerebbero una situazione insostenibile per intere aree del lucchese, sia dal punto di vista del permanere di un servizio di trasporto degno di questo nome per gli utenti nonch per la prevedibile forte perdita di posti di lavoro per gli operatori del settore []

n. 8 del 21/03/2012

Mozione: L'Italia sono anch'io


Isaliana Lazzerini - Per il gruppo Fed. della Sinistra in Consiglio Provinciale a Lucca L'Art. 3 della costituzione stabilisce l'uguaglianza tra le persone e impegna lo Stato a rimuovere gli ostacoli che ne impediscono il pieno raggiungimento L'Italia sono anch'io la campagna nazionale promossa nel 150 anniversario dell'Unit d'Italia da 19 organizzazioni della Societ. L'iniziativa si propone di riportare all'attenzione dell'opinione pubblica e del dibattito politico il tema dei diritti di cittadinanza a chi nato in Italia, la possibilit di acquisirla da maggiorenne per chi vi entrato entro il decimo anno di vita e il diritto di voto agli stranieri per le elezioni amministrative degli Enti Locali dopo i 5 anni di soggiorno e maggiori competenze ai sindaci in materia di diritti civili e per chiunque nasca in Italia di partecipare alle scelte della comunit di cui fa parte esercitando il diritto di voto; [] Nel nostro paese vivono 5 milioni di persone di origine straniera, molti di loro sono bambini e ragazzi nati e cresciuti nel nostro Paese, che tuttavia solo al compimento del 18 anno di vita si vedono riconosciuta la possibilit di ottenere la cittadinanza italiana; [] Dal 1991 ad oggi la presenza di immigrati aumentata di 12 volte e i bambini nati da genitori immigrati i nuovi cittadini italiani sono integrati nelle nostre scuole e partecipi della vita civile del paese; [] IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA a farsi interprete presso il governo affinch l'appello del presidente della repubblica non cada nel vuoto che pi volte ha esortato il parlamento a riconoscere la cittadinanza ai bambini nati in Italia da immigrati stranieri; ad aderire alle due proposte di legge per i diritti di cittadinanza e diritto di voto per i cittadini stranieri; a promuovere la raccolta di firme che servono (50.000) per la presentazione delle due leggi di iniziativa popolare;
a sostenere la campagna l'Italia sono anch'io.

Per vedere le due proposte di legge vai a www.italiasonoanchio.it


Non ci interessa la residenza anagrafica dei possibili acquirenti ma il futuro dellautogestione!
Seguiamo con attenzione e preoccupazione levolversi della situazione della Compagnia Portuale di Livorno. In questo momento estremamente delicato e difficile, siamo convinti che non si possa precludere da tenere fermo un obiettivo chiaro. Tutte le decisioni che la Compagnia chiamata a prendere dovranno essere finalizzate ad una rapida uscita dal momento di crisi e ad un futuro rafforzamento e rilancio della Compagnia stessa e del ruolo dellautogestione sul porto. Come facciamo da sempre vogliamo richiamare lattenzione di tutte le Istituzioni e di tutte le forze politiche sulla necessit che, allinterno del Porto, sia centrale il ruolo del mondo dellautogestione, in forma cooperativistica. Dobbiamo evitare che questa fase di difficolt della Compagnia sia lelemento che apre una fase di conflittualit che rischia di consegnare il Porto ad avventurieri che si fanno concorrenza sul costo del lavoro. Proprio per questo, come Federazione della Sinistra, ci appassioniamo poco alla provenienza e alla residenza anagrafica di eventuali acquirenti con cui dovr confrontarsi la Compagnia. Lunico aspetto che ci interessa che la Compagnia proceda valutando lofferta che le consentir di riprendere forza il prima possibile. Continuiamo, inoltre, a ribadire, che ogni giorno che passa diventa sempre pi urgente che Autorit portuale e Istituzioni si adoperino per evitare un peggioramento delle condizioni di lavoro e creino le condizioni che consentono una ripresa dei traffici e un rilancio delle attivit sul porto attraverso la messa in opera degli interventi strutturali necessari, basta ricordare la questione dei fondali. FdS: Michele Mazzola (PdCI) e Lorenzo Cosimi (PRC) Circolo Porto PRC Livorno: Mauro Grassi

n. 8 del 21/03/2012

http://www.notav.info/post/sabato-24-marzo-manifestazione-no-tav-a-pistoia/

SABATO 24 MARZO MANIFESTAZIONE NO TAV A PISTOIA


ORE 16:00 STAZIONE FF.SS. PISTOIA MANIFESTAZIONE NO TAV
Il TAV unopera inutile, dispendiosa, distruttiva []
PER: la difesa dei Beni Comuni, il rispetto del voto referendario; la chiusura di tutti gli inceneritori esistenti e il blocco dei nuovi progetti e per la riduzione, il riciclaggio e il riutilizzo dei rifiuti; la Liberazione dei manifestanti arrestati; la Liberazione di Antonio; COORDINAMENTO PISTOIESE NO TAV

Domande di attualit presentate in Provincia di Firenze


Andrea Cal e Lorenzo Verdi - Gruppo consiliare PRC provincia di Firenze

Trasporto Pubblico Locale in Mugello


19/03/2012 - In Mugello scompaiono le corse degli autobus senza comunicazioni ufficiali. Frazioni dimenticate e a rischio isolamento, la riorganizzazione del sistema dominata dal caos. Rifondazione Comunista: recuperare subito una modalit corretta e rispettare i diritti degli utenti. Emergono nuove problematiche connesse alla riorganizzazione del sistema dei trasporti su gomma e ai recenti tagli compiuti sulle tratte del Mugello. A denunciarlo sono gli stessi pendolari che, a fronte delle soppressioni annunciate dalla Provincia, hanno riscontrato un numero maggiore di corse effettivamente eliminate dai soggetti gestori del servizio. [] Nel merito gli interroganti chiedono: -quante e quali corse siano state soppresse, a partire dal mese di marzo; -le ragioni per le quali il numero delle corse effettivamente tagliate sia stato superiore rispetto a quelle annunciate e i motivi della mancata comunicazione; -se i tagli siano stati concordati con le Amministrazioni Locali interessate; -nello specifico della tratta Borgo San LorenzoFirenze via Polcanto, se il taglio della corsa delle ore 6.55 sia stato concordato con lAmministrazione Comunale di Borgo San Lorenzo e se non si ritenga opportuno intervenire per un incremento del numero delle corse, cos come da anni richiesto dal Comitato di cittadini e pendolari.

Ceramiche darte Mangani di Calenzano e Champion di Scandicci


19/03/2012 - Scade la cassa integrazione straordinaria per i 32 lavoratori delle Ceramiche d'arte Mangani Srl di Calenzano, Rifondazione Comunista nel ribadire la piena solidariet ai lavoratori chiede di sapere gli sviluppi che prende questa drammatica crisi aziendale in materia di lavoro, occupazione, salari e strumenti di tutela e sostegno. La propriet ha onorato agli impegni assunti al tavolo procedurale? Le Istituzioni Provincia di Firenze, Regione Toscana, Comune di Calenzano cosa hanno fatto e intendono fare per salvaguardare il futuro dei lavoratori della Mangani? 20/03/2012 - Nuovo sciopero dei lavoratori alla Champion Europe di Scandicci per contrastare la delocalizzazione e gli imposti trasferimenti lavorativi impraticabili socialmente ed economicamente. Un ricatto inaccettabile. I lavoratori si appellano alla Provincia di Firenze e allIstituzioni affinch prevalga una logica di rispetto delle relazioni sindacali, di responsabilit sociale dellazienda e di attivazione di tutti gli strumenti di sostegno e tutela. Rifondazione Comunista esprime solidariet ai lavoratori e chiede alla Provincia di Firenze di fare la propria parte per respingere larroganza di una impresa che gioca la delocalizzazione sulla pelle dei lavoratori.

TITANIC EUROPA - LA CRISI CHE NON CI HANNO RACCONTATO


Presentazione del libro di VLADIMIRO GIACCHE

SABATO 24 MARZO ORE 16.00 Centro Marco Polo, Via Leonida Repaci - Viareggio
Sar presente lautore: VLADIMIRO GIACCHE Introduce: SUSANNA BAGNOLI giornalista Intervengono: LUCIA MANGO
Segretario Regionale Partito dei Comunisti Italiani

Sar presente un rappresentante della Segreteria Provinciale FIOM - CGIL

n. 8 del 21/03/2012

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Fanghi di Bagnoli, a volte ritornano?


Giuliano Parodi - Resp. Enti Locali PRC ElbaVal di Cornia
18/03/2012 - Premesso che il recente Progetto Piombino, annunciato qualche giorno fa sulla stampa dal Comune e spacciato come operativo, manca quasi totalmente di finanziamenti e di progetti per cui ha solo una valenza programmatica, cos come in esso si legge esplicitamente, analizzando le carte della Regione Toscana, salta agli occhi che il 19% della fonte di finanziamento dei 112 milioni pu provenire dall APQ PiombinoBagnoli del 2007. Esattamente per gli interventi relativi alle bonifiche delle aree di Citt Futura e della discarica di Poggio ai Venti, al ripristino e alle bonifiche dell'area FINTECNA. Ricordiamo che lAPQ Piombino-Bagnoli del 2007 era laccordo che comprendeva il trasporto a Piombino dei rifiuti industriali della colmata di Bagnoli e dei sedimenti marini antistanti. Nelle premesse del Progetto si parla di necessit di rimodulare e modificare tale accordi, e su questo punto vorremmo chiarezza; e importante che i cittadini sappiano se il Comune di Piombino pensa che lo stanziamento dei fondi per la realizzazione di Progetto Piombino preveda il ritorno nella citt dei tristemente famosi fanghi di Bagnoli, oggetto di ampia opposizione popolare, oppure pensa che il Ministero "rimoduli e modifichi quell'accordo senza portare i fanghi a Piombino? Sarebbe anche necessario sapere cosa ne pensano sia la Regione Toscana sia Ministero dell'Ambiente.

Trasporto, stoccaggio e carico al porto di Piombino di grandi quantit di acido solforico. Interrogazione urgente di Monica Sgherri: fare chiarezza e tutelare lincolumit e la salute di cittadini, operatori e lambiente
Firenze, 20/03/2012 - Se questa scelta si concretizzasse vi sarebbero potenziali elevatissimi rischi per lincolumit, la salute dei cittadini, degli operatori e dellambiente, necessario quindi capire effettivamente come stanno le cose, se le autorit competenti ne sono informate e che posizione hanno assunto in merito e soprattutto compiere ogni passo a tutela delle persone e dellambiente.. Cos Monica Sgherri spiega la ratio dellinterrogazione alla Giunta Regionale presentata in merito alla richiesta della societ Nuova Solmine produttrice di acido solforico - allAutorit Portuale di Piombino di caricare gi dal mese di aprile prossimo alcune navi con tale prodotto al molo Pecoraro di Piombino con limpiego di autobotti con viaggi a spola dalla fabbrica di Scarlino fino sottobordo, con successivo pompaggio dellacido da camion a nave. A quanto ci risulta lo scalo che si vorrebbe utilizzare non avrebbe gli standard di sicurezza per svolgere operazioni di quel tipo con lacido solforico, in quanto completamente esposto a possibili transiti di maltempo, non recitato, insiste sul piazzale di un porto veloce, da cui si imbarcano centinaia di migliaia di veicoli e passeggeri per Elba e Sardegna ed inoltre nella posizione apicale del molo dove le navi attraccherebbero c un fitto transito di traghetti commerciali e che lentrata e la partenza di navi cisterna con acido rappresenta un pericolo in caso di collisione tra nave e traghetto; tutto ci senza contare i rischi di trasporto su gomma e il prevedibile congestionamento del porto di Piombino. Insomma emergono degli interrogativi sulla sicurezza molto rilevanti su tutta questa questione, senza dimenticare che la pericolosit di concomitanza in quellarea di navi con acido solforico e centinaia di imbarcazioni e navi per il trasporto di passeggeri. Il bollettino tragico del mare in Toscana per questo 2012 gi corposo, facciamo di tutto perch potenzialmente non si possa allungare.

AEREI MILITARI E TAGLI ALLE SPESE


Ripensare il modello di difesa: dal personale agli F35 26 MARZO ORE 17:30
Sala del Consiglio provinciale, Piazza Vittorio Emanuele - Pisa
Intervengono:

Fabio EVANGELISTI Italia dei Valori Federica MOGHERINI Partito Democratico Elettra DEIANA Sinistra Ecologia e Libert Monica SGHERRI Rifondazione Comunista

n. 8 del 21/03/2012

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Lavoro: Marini, su Breda, Lucchini e Nca chiederemo incontro alla Camera


www.consiglio.regione.toscana.it del 19 marzo
Dopo la visita a Pistoia, dove la crisi della Breda gravissima, il presidente della Commissione regionale ha annunciato la decisione di scrivere alla Commissione parlamentare per affrontare il nodo della vertenza dellazienda ferroviaria, della Lucchini di Piombino e dei Nuovi cantieri Apuania di Massa Firenze La Commissione regionale Emergenza occupazionale ha deciso di scrivere una lettera alla Commissione lavoro della Camera per chiedere un incontro nel quale affrontare, in sede nazionale, le vertenze aziendali e occupazionali pi difficili della Toscana: la Breda di Pistoia, la Lucchini di Piombino e i Nuovi cantieri Apuania di Massa. Su queste vertenze, ha spiegato il presidente della Commissione regionale, Paolo Marini (FdSVerdi), necessario che la politica nazionale dia segnali chiari. In questi specifici casi le iniziative e i provvedimenti regionali non sono sufficienti. Serve che il Governo indichi quali politiche industriali intende portare avanti nel settore ferroviario, della metallurgia e della cantieristica. Lincontro con la commissione della Camera dovr servire proprio ad avviare un percorso nazionale che dia risposte in questa direzione. La decisione della commissione Emergenza occupazionale maturata dopo lincontro nella sede della Provincia di Pistoia con le istituzioni e le categorie economiche e sociali, quinta tappa (dopo quelle di Grosseto, Prato, Siena e Pisa) delle visite di monitoraggio e di ascolto che interesseranno lintero territorio regionale. A fianco dei problemi occupazionali e dellaccesso al credito emersi finora, infatti, a Pistoia lattenzione stata catalizzata dalla vertenza Breda, che rischia di mettere in ginocchio una grossa fetta del manifatturiero locale. Del resto, i dati forniti alla commissione sono drammatici: i lavoratori in cassa integrazione sono cinquemila, mentre le aziende in difficolt sono pi di 800.

Emergenza occupazionale: crisi, a Pisa morde meno


www.consiglio.regione.toscana.it del 19 marzo
Lincontro con le istituzioni e le categorie economiche ha messo in luce una situazione migliore che nel resto della Toscana, anche se gli indicatori sulloccupazione non sono positivi. Emerge con forza il problema dellaccesso al credito Firenze A Pisa la crisi economica meno forte che nel resto della Toscana, ma ci sono comunque segnali preoccupanti che vanno tenuti sotto osservazione. Lo ha detto il presidente della commissione Emergenza occupazionale del Consiglio regionale, Palo Marini (Fed. Sinistra-Verdi), al termine dellincontro con le istituzioni e le categorie economiche pisane che si tenuto nella sede della Provincia. Si trattato del quarto incontro, dopo quelli di Grosseto, Prato e Siena, che la Commissione ha compiuto in un territorio provinciale per capire landamento della situazione economica e verificare gli effetti dei provvedimenti messi in atto dalla Regione. Il quadro emerso ha messo in luce una situazione non troppo preoccupante per quello che riguarda il numero delle vertenze aziendali aperte, cui fa per da contraltare il numero crescente dei disoccupati, soprattutto donne. Lelemento di maggior criticit rappresentato dallaccesso al credito. Le aziende lamentano che, nonostante il fondo di garanzia di Fidi Toscana, le banche non erogano comunque finanziamenti. un dato su cui il Consiglio e la Giunta regionale dovranno riflettere attentamente, ha aggiunto Marini. Aziende e categorie hanno anche chiesto una semplificazione per accedere alle misure regionali per linnovazione, per le imprese femminili e per il progetto Giovani s. Insufficienti, invece, sono stati definiti gli aiuti per lassunzione di giovani. Infine, ha concluso Marini, c il dato preoccupante sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, perch sono in aumento il lavoro nero e le aziende irregolari.

Area per sepoltura dei feti abortivi a Trespiano. Sgherri:scelta grave da tutti i punti di vista
Firenze, 19 marzo. La proposta di realizzare, cos come prevede il nuovo regolamento di polizia mortuaria del Comune di Firenze, all'interno del cimitero di Trespiano, un'area destinata alla sepoltura dei feti abortivi, non solo rappresenta un - neanche tanto velato - attacco alla legge 194 in particolare allautodeterminazione della scelta delle donne riguardo allinterruzione volontaria di gravidanza-, gi a pi riprese oggetto di messa in discussione in questi ultimi anni, ma anche una palese non rispetto del riserbo dovuto ad un evento comunque doloroso e privato. Il tentativo di dare uno status giuridico ai feti abortivi, a nostro avviso, oltre a dare il segno di una evidente strumentalizzazione che non si ferma neppure davanti al dramma che riguarda tante donne, soprattutto rappresenta un grave attacco alla libert di scelta delle stesse. Riteniamo dunque gravissime non solo la decisione presa dal Comune di Firenze, ma anche le esternazioni del sindaco Renzi che come al solito non ha perso occasione per tacere. 1021 battute La Capogruppo Monica Sgherri

Atti in Consiglio
Interrogazioni Scritte: n. 564 del 19/03/2012: In merito al trasporto, stoccaggio e carico di 5000t. a volta di acido solforico dal pontile di Scarlino al porto di Piombino
A cura del Gruppo Consiliare Federazione della Sinistra - Verdi

n. 557 del 14/03/2012: In merito agli effetti della razionalizzazione del trasporto pubblico locale nella provincia di Lucca, in lucchesia e in Garfagnana n. 556 del 14/03/2012: In merito alle azioni da porre in atto per riqualificare la linea ferroviaria Faentina Interrogazioni orali: n. 617 del 20/03/2012: In merito alla paventata soppressione delle sedi sub provinciali dei Giudici di Pace Mozioni: n. 404 del 15/03/2012: Per la riforma delle norme sulla cittadinanza introducendo anche nel nostro paese il principio dello ius soli

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