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A. Einstein
L'importante problema,
ome avvenga la propagazione del
ampo gravitazionale,
e gia stato da me trattato un anno e mezzo fa in un lavoro dell'A
ademia3 . Poi
he
tuttavia la mia esposizione di allora dell'argomento non e abbastanza
hiara e inoltre
e deturpata da un deplorevole errore di
al
olo, devo ritornare qui sulla questione.
Come allora, an
he qui mi limitero a trattare il
aso in
ui il
ontinuo spaziotemporale
onsiderato dieris
a solo assai po
o da un
ontinuo \galileiano". Al ne
di porre per tutti gli indi
i
g = + ;
(1)
s
egliamo,
ome e usuale nella teoria della relativita spe
iale, la variabile tempo
immaginaria pura, ponendo
x4 = it;
dove t designa il \tempo-lu
e". Nella (1) si ha = 1 o rispettivamente = 0
a se
onda
he sia = oppure 6= . I
sono quantita pi
ole rispetto a 1,
he rappresentano lo s
ostamento del
ontinuo da quello in assenza di
ampo; essi
ostituis
ono un tensore di rango due rispetto a trasformazioni di Lorentz.
X
+
x
x
X
X
+
X
(2)
= T
1
g T :
2
T e il
P
g T
X 2
2
+
x2
x x
2
x x
2
= 2 T
x x
1 X
T
:
2
1 Uber
Gravitationswellen, Sitz. Preuss. Akad. Wiss. 8, 154-167 (1918).
2 Tradotto in
ollaborazione
on L. Mihi
h.
3 Queste Sitzungsber. 1916, p. 688 e segg..
4 Pres
indiamo qui dall'introduzione del \termine " (vedi queste Sitzungsber. 1916, p. 142 e
segg.).
2
2
+
x2
x x
=
T :
0 =
(3)
1 X
:
2
0
X 2
x2
0
0
X 2
2
+
= 2T :
x
x
x x
0
2
x x
0
he
Queste equazioni pero si possono sempli
are notevolmente imponendo ai
essi, oltre alle equazioni (4), debbano soddisfare le relazioni
0
= 0:
x
(5)
0
A prima vista puo sembrare strano
he le 10 equazioni (4) per le 10 funzioni
possano essere aan
ate arbitrariamente da altre quattro, senza
he intervenga una
sovradeterminazione. Ma la giusti
azione di questo pro
edimento risulta
hiara
da quanto segue. Le equazioni (2) sono
ovarianti rispetto a sostituzioni arbitrarie,
vale a dire sono soddisfatte per una s
elta arbitraria del sistema di
oordinate. Se
introdu
o un nuovo sistema di
oordinate i g del nuovo sistema dipendono dalle
4 funzioni arbitrarie
he denis
ono la trasformazione delle
oordinate. Ora queste
4 funzioni possono essere s
elte in modo tale
he i g del nuovo sistema soddisno
quattro relazioni pres
ritte arbitrariamente. Pensiamole s
elte in modo tale
he nel
aso dell'approssimazione
he
i interessa
oin
idano
on le equazioni (5). Queste
ultime signi
ano quindi una pres
rizione da noi s
elta se
ondo la quale va s
elto
il sistema di
oordinate. Grazie alla (5) si ottengono in luogo delle (4) le sempli
i
equazioni
0
X 2
(6)
x2
= 2T :
0 =
2
T (x0 ; y0 ; z0 ; t r)
dV0 :
r
g = jg j = 1;
he nel
aso dell'approssimazione qui trattata si s
riverebbe
= 0:
Questa pero nel
aso della nostra attuale s
elta delle
oordinate non e in generale
per
io piu sempli
e ottenere qui le
omponenti dell'energia
on una
soddisfatta. E
trattazione a parte.
O
orre pero tener presente la seguente di
olta. Le nostre equazioni di
ampo
(6) sono
orrette solo al primo ordine, mentre le equazioni dell'energia -
ome e
fa
ile
on
ludere - sono pi
ole al se
ondo ordine. Arriviamo pero
omodamente
allo s
opo
on il pro
edimento seguente. Le
omponenti d'energia T (della materia)
e t (del
ampo gravitazionale) se
ondo la teoria generale soddisfano le relazioni
X T
x
1 X g
T =0
2 x
T + t
= 0:
x
Da queste segue
t 1 X g
=
T :
2 x
x
Se portiamo il se
ondo membro, nel quale traiamo T dalle equazioni di
ampo,
nella forma del primo membro, otterremo i t . Al se
ondo membro di questa
equazione, nel
aso dell'approssimazione trattata da noi, ambedue i fattori sono
quantita pi
ole al primo ordine. Quindi per ottenere i t
ome quantita del
se
ondo ordine, basta sostituire i due fattori al se
ondo membro
on quantita del
prim'ordine. Si possono quindi sostituire
g
on
x
x
e T on T .
Inve
e dei t , introdu
iamo poi le quantita t , analoghe per quanto riguarda i
aratteri degli indi
i a T ,
he per il grado di approssimazione qui ri
hiesta differis
ono dai t solo per il segno. Dobbiamo allora
al
olare i t
on l'equazione
(8)
5 Ann. d. Phys.
t 1 X
=
T :
2 x
x
Per sviluppare il se
ondo membro teniamo
onto
he per la (3) si deve porre
1 X 0
1
0
0
(3a)
=
=
0 ;
2
2
13
0
0 1
0
0
t X 4 1 X
A5
=
x
x
4
x
x
2
x
x
2
0
13
0 2
2
0
X
X
1
4
1
A5 :
8 x
x
2
x
(9)
0
x x
1
0
0 A
2 x x
0 2
X
1
2
x
X 0 2
1
2
x
1
A:
dx dx
T = T =
ds ds
ds2 =
dx2 ;
dove e lo s
alare densita della materia. T11 , T12 : : : :T33 esprimono quindi
omponenti degli sforzi; T14 , T24 , T34 e rispettivamente T41 , T42 , T43 sono il vettore
p 1,
densita di impulso ovvero densita della
orrente d'energia moltipli
ato per
T44 la densita di energia
ambiata di segno. Analoga e l'interpretazione dei t
he
si riferis
ono al
ampo gravitazionale.
Come esempio si tratti in primo luogo il
ampo di una massa puntiforme M a
riposo. Dalla (7) e dalla (10) dis
ende
(11)
0 =
44
M
;
2 r
0
ondo membro della (8) avevo posto x
inve
e di x Questo errore rende ne
essaria una
rielaborazione del x2 e del x3 di quel lavoro.
M
1+
4 r
dx + dy + dz
2
M
dt2 = 0:
4 r
(12)
dx2 + dy2 + dz 2
=1
dt2
M
4 r
on la s
elta delle
oordinate da noi fatta dipende solo dalla posizione, non dalla
direzione. Inoltre risulta dalla (11a)
he pi
oli
orpi rigidi per variazione della
posizione rimangono simili a se stessi,
mentre la loro estensione lineare misurata in
M
oordinate varia
ome 1 8 r .
L'equazione (9) da per i t nel nostro
aso
M 2 x x 1
1
t =
4 (per gli indi
i 1 - 3)
2
6
32
r
2 r
:
(13)
t14 = t24 = t34 = 0
M 2 1
t44 =
642 r4
I valori per i t dipendono
ompletamente dalla s
elta delle
oordinate,
osa
he mi ha fatto notare gia da tempo per lettera il sig. G . Nordstrom7 . Con s
elta
delle
oordinate
onforme alla
ondizione jgj = 1, per la quale io nel
aso della
massa puntiforme ho pre
edentemente ottenuto le espressioni
M x x
(indi
i 1 - 3)
4 r3
g14 = g24 = g34 = 0
M
;
g44 = 1
4 r
g =
tutte le
omponenti dell'energia del
ampo gravitazionale si annullano, se si
al
olano no al se
ond'ordine
on la formula
1
t =
2
g
g
:
Si potrebbe sospettare
he
on opportuna s
elta del sistema di riferimento sarebbe forse possibile portare a zero tutte le
omponenti dell'energia del
ampo
gravitazionale,
osa
he sarebbe assai notevole. Ma si puo dimostrare fa
ilmente
he
io non e vero in generale.
7 Vedi an
he E. S
hr
odinger, Phys. Zeits
hr. 1918, I. p. 4.
0 = f (x1 + ix4 ) :
Gli rappresentano ostanti reali, f una funzione reale di (x1 + ix4 ). Le equazioni (5) danno le relazioni
(15)
11 + i14 = 0
21 + i24 = 0
:
31 + i34 = 0
41 + i44 = 0
Se le
ondizioni (15) sono soddisfatte, la (14) rappresenta una possibile onda gravitazionale. Per
apire piu a fondo la sua natura si
a,
al
oliamo la sua densita
0 dati dalla (15) nell'equazione (9) si
di
orrente d'energia t41 =i. Sostituendo i
ottiene
(16)
1
t41
= f 02
i
4
"
22
33
2
+ 223 :
La singolarita di questo risultato
onsiste nel fatto
he delle sei
ostanti arbitrarie
he (tenendo
onto della (15)) intervengono nella (14), solo due
ompaiono nella
(16). Un'onda per la quale 22 33 e 23 siano nulli non trasporta al
una energia.
Questa
ir
ostanza si puo ri
ondurre al fatto
he una tale onda in un
erto senso non
ha nessuna esistenza reale,
ome risulta nel modo piu sempli
e dal ragionamento
seguente.
Notiamo in primo luogo
he, tenendo
onto della (15), lo s
hema dei
oe
ienti
degli per un'onda priva di energia e il seguente:
(17)
( =)
i
i
i ;
0 i
i i
0
x0 = x
(x1 + ix4 ) :
I indi
ano quattro
ostanti reali innitesime, una funzione reale dell'argomento (x1 + ix4 ). Dalla (18) e dalla (19) segue, quando si tras
urino quantita del
se
ondo ordine rispetto a ,
ds2 =
dx0 2 =
dx :
=
0
0
e quindi per i
(20)
21
0
0
i1 + 4 i2
1
1 0
0
=
2
2
3
i4
2
3
i2 + 4
2
1 i4
0
i2
3 i1 + 4
0
i2
0
i3
i3
2i4
3
0
1 i4
i3
i1 + 4
i2 :
i3
1 + i4
Se inoltre imponiamo
he la funzione nella (19) sia legata alla funzione f nella
(14) dalla relazione
0 = f;
(21)
0 =
2R
T23 dV0 :
1 d
T23 dV0 +
2 dx4
Z
1 d
(x3 T42 + x2 T43 ) dV0 +
2 dx4
Z
x2 x3 T44 dV0 = 0:
Z
1 d2
T23 dV0 =
2 dx24
d2 va sostituito da
ovvero, poi
he dx
2
4
della materia:
Z
(22)
d2
dt2 ,
x2 x3 T44 dV0 ;
1
T23 dV0 = J23 :
2
Si e introdotta l'abbreviazione
(23)
J =
x x dV0 ;
J sono le omponenti del momento d'inerzia (variabile nel tempo) del sistema
(T22
T33 ) dV0 =
1
J
2 22
J33 :
J23 ;
0 =
23
(25)
0
22
(26)
0
33
4R
J22 J33
=
:
4R
2
Per le (7a), (22), (24) gli J vanno presi al tempo t R, quindi
ome funzioni di
t R, o per R grandi in vi
inanza dell'asse x an
he
ome funzioni di t x. La
(25) e la (26) rappresentano per
io onde gravitazionali, il
ui
usso d'energia lungo
l'asse x possiede per la (16) la densita
2
J_ 22
t41
4
=
i
642 R2
(27)
!2
J_ 33
3
2
+ J_ 23 5
O
upiamo
i ora del problema di
al
olare la radiazione totale emessa dal sistema
mediante onde gravitazionali. Per risolvere questo problema,
i domandiamo dapprima quale sia l'irraggiamento di energia del sistema me
ani
o
onsiderato lungo
la direzione ssata dai
oseni direttori . Questo problema si puo risolvere per
trasformazione o piu in breve ri
ondu
endosi al seguente problema formale.
Sia A un tensore simmetri
o (in tre dimensioni), un vettore. Cer
hiamo
uno s
alare S
he sia una funzione omogenea di se
ondo grado di A e di ,
he
si ridu
a per 1 = 1, 2 = 3 = 0 alla forma
A22
A33
2
+ A223 :
P
Lo s
alare
er
ato sara una funzione degli s
alari A ; A2 , A ,
gli ultimi due s
alari si ridu
ono
A A . Tenendo
onto del fatto
he
P
per = (1; 0; 0) ad A11 e rispettivamente a A21 , si trova, dopo qual
he ragionamento,
he lo s
alare
er
ato e
P
(28)
S=
+
2
X
1 X
1X
1
A +
A A +
4
2
4
1X 2
A
2
!2
A
A A :
A =
p
J_ :
8R
Se, tenendo ssi gli A , si esegue la media di S lungo tutte le direzioni dello
spazio, si ottiene la densita media S della radiazione emessa. S moltipli
ata per
10
4R2 e inne la perdita di energia per unita di tempo del sistema me
ani
o mediante onde gravitazionali. Il
al
olo da
(30)
4R2 S =
80
X _2
1
3
J
J_
!2 3
5:
d
dx4
Z
T44 dV
1
2
dV
g
T :
x
4
dE 1
=
dt 2
dV
X
T :
t
= ( )w + ( )v :
11
In questo modo l'integrale del se
ondo membro della (31) si suddivide in una
somma di due integrali, dei quali il primo esprime l'in
remento di energia
he
deriva dall'onda. Solo di questo
i interessiamo qui; pertanto, per non
ompli
are
la notazione, interpreteremo la (31) nel senso
he dE
dt indi
hera solo l'in
remento di
energia
he deriva dall'onda e
la parte indi
ata sopra
on (
)w . Poi
he
e
una funzione della posizione lentamente variabile si puo porre
(33)
dE 1 X
=
dt 2 t
T dV:
Sia l'onda agente una
he trasporti energia, nella quale solo la
omponente
23 (=
0 ) del
ampo gravitazionale sia diversa da zero. Allora si ha per la (22)
23
dE 1
23 d2 J23
=
:
dt 2 t dt2
(34)
Per una determinata onda e per un determinato pro
esso me
ani
o si puo quindi
al
olare per integrazione l'energia
eduta dall'onda.
(T + t )
= 0 ( = 1,2,3,4);
x
dove i T sono le
omponenti dell'energia della materia, i t sono funzioni dei g
e delle loro derivate prime. Ma sussistono divergenze d'opinione sul fatto
he si
debbano assumere i t
ome le
omponenti dell'energia del
ampo gravitazionale.
Questa divergenza la
onsidero irrilevante, una pura questione di parole. Sostengo
tuttavia
he l'equazione anzidetta e non
ontroversa
omporti quelle sempli
azioni
della visione d'assieme,
he
ostituis
ono il pregio delle leggi di
onservazione.
Questo e evidente nel
aso della quarta equazione ( = 4),
he io uso indi
are
ome equazione dell'energia.
Sia dato un sistema materiale limitato spazialmente, fuori dal quale densita
di materia e intensita dei
ampi elettromagneti
i siano nulle. Raguriamo
i una
8 A
ademia dei Lin
ei, Vol. XXVI, seduta del 1o aprile 1917.
12
d
dx4
Z
T44
+ t44
dV =
Nessuno puo essere
ostretto per un qual
he motivo a designare t44
ome densita
d'energia del
ampo gravitazionale e (t14 ,t24 ,t34 )
ome
omponenti del
usso d'energia
gravitazionale. Ma si puo sostenere quanto segue: quando l'integrale spaziale di t44 e
pi
olo rispetto a quello della densita di energia \materiale" T44 , il se
ondo membro
rappresenta si
uramente la perdita in energia materiale del sistema. Solo questo e
io
he e stato usato nella dissertazione presente sulle onde gravitazionali, e nella
mia pre
edente.
Il sig. Levi-Civita (e prima di lui
on minor forza an
he H. A. Lorentz) ha
proposto una formulazione delle leggi di
onservazione
he si dis
osta dalla (35).
Egli (e
on lui an
he altri
olleghi) e
ontrario a dare rilevanza all'equazione (35)
e
ontrario alla suddetta interpretazione, poi
he i t non
ostituis
ono un tensore.
Questo lo si ammette; ma non
apis
o per
he si debba attribuire signi
ato si
o
solo a quelle quantita
he abbiano le proprieta di trasformazione delle
omponenti
di un tensore. Ne
essario e soltanto
he il sistema di equazioni valga per ogni s
elta
del sistema di riferimento,
ome su
ede per il sistema di equazioni (35). LeviCivita propone la seguente formulazione della legge d'energia-impulso. Egli s
rive
le equazioni di
ampo della gravitazione nella forma
(37)
Tim + Aim = 0;