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Le onde gravitazionali12

A. Einstein
L'importante problema, ome avvenga la propagazione del ampo gravitazionale,
e gia stato da me trattato un anno e mezzo fa in un lavoro dell'A ademia3 . Poi he
tuttavia la mia esposizione di allora dell'argomento non e abbastanza hiara e inoltre
e deturpata da un deplorevole errore di al olo, devo ritornare qui sulla questione.
Come allora, an he qui mi limitero a trattare il aso in ui il ontinuo spaziotemporale onsiderato di eris a solo assai po o da un ontinuo \galileiano". Al ne
di porre per tutti gli indi i

g =  +  ;

(1)

s egliamo, ome e usuale nella teoria della relativita spe iale, la variabile tempo
immaginaria pura, ponendo
x4 = it;
dove t designa il \tempo-lu e". Nella (1) si ha  = 1 o rispettivamente  = 0
a se onda he sia  =  oppure  6=  . I  sono quantita pi ole rispetto a 1,
he rappresentano lo s ostamento del ontinuo da quello in assenza di ampo; essi
ostituis ono un tensore di rango due rispetto a trasformazioni di Lorentz.

x1. Soluzione delle equazioni approssimate del ampo


gravitazionale mediante i potenziali ritardati.

Partiamo dalle equazioni di ampo valide per un sistema di oordinate arbitrario4




X 
  

+


x
x




X 
X   


+






X

(2)

=  T

1
g T :
2 

T e il
P 
g T

tensore d'energia-impulso della materia, T il orrispondente s alare


. Se indi hiamo ome grandezze pi ole di ordine n quelle he siano di

grado n in  , quando nel al olo dei due membri dell'equazione (2) i si limiti ai
termini di ordine piu basso, si ottiene il sistema di equazioni approssimate
(2a)

X   2 

 2
+
x2
x x

 2 
x x

 2 
= 2 T
x x

1 X

T
:
2 

1 Uber

Gravitationswellen, Sitz. Preuss. Akad. Wiss. 8, 154-167 (1918).
2 Tradotto in ollaborazione on L. Mihi h.
3 Queste Sitzungsber. 1916, p. 688 e segg..
4 Pres indiamo qui dall'introduzione del \termine " (vedi queste Sitzungsber. 1916, p. 142 e

segg.).

Se si moltipli a questa equazione per (1=2)  e si somma su  e  , si ottiene


subito ( ambiando nome agli indi i) l'equazione s alare
X

 2
 2
+
x2
x x

=

T :

Se sommiamo questa equazione, moltipli ata per  , all'equazione (2a), si elimina


subito il se ondo termine del se ondo membro di quest'ultima. Il primo membro si
puo s rivere in modo hiaro, quando si introdu ano al posto dei  le funzioni

0 = 


(3)

1 X

:
2 

L'equazione assume allora la forma:


(4)

0
X  2 

x2

0
0
X  2
 2 
+ 
= 2T :
x
x


x x

0
 2 
x x

0 he
Queste equazioni pero si possono sempli are notevolmente imponendo ai 
essi, oltre alle equazioni (4), debbano soddisfare le relazioni
0
 
= 0:
x

(5)

0
A prima vista puo sembrare strano he le 10 equazioni (4) per le 10 funzioni 
possano essere aan ate arbitrariamente da altre quattro, senza he intervenga una
sovradeterminazione. Ma la giusti azione di questo pro edimento risulta hiara
da quanto segue. Le equazioni (2) sono ovarianti rispetto a sostituzioni arbitrarie,
vale a dire sono soddisfatte per una s elta arbitraria del sistema di oordinate. Se
introdu o un nuovo sistema di oordinate i g del nuovo sistema dipendono dalle
4 funzioni arbitrarie he de nis ono la trasformazione delle oordinate. Ora queste
4 funzioni possono essere s elte in modo tale he i g del nuovo sistema soddis no
quattro relazioni pres ritte arbitrariamente. Pensiamole s elte in modo tale he nel
aso dell'approssimazione he i interessa oin idano on le equazioni (5). Queste
ultime signi ano quindi una pres rizione da noi s elta se ondo la quale va s elto
il sistema di oordinate. Grazie alla (5) si ottengono in luogo delle (4) le sempli i
equazioni
0
X  2 

(6)

x2

= 2T :

Dalle (6) si ri onos e he il ampo gravitazionale si propaga on la velo ita della


lu e. I  si possono al olare, dati i T , a partire da questi ultimi on il metodo
dei potenziali ritardati. Siano x, y, z , x4 =i le oordinate reali del punto potenziato,
0 , x0 , y0 , z0 le oordinate spaziali di un elemento
per il quale si debbano al olare i 
di spazio dV0 , r la distanza spaziale tra quest'ultimo e il punto potenziato; si ha
allora
(7)

0 =



2

T (x0 ; y0 ; z0 ; t r)
dV0 :
r

x2. Le omponenti dell'energia del ampo gravitazionale.


Ho pre edentemente5 dato in forma espli ita le omponenti dell'energia del ampo gravitazionale nel aso in ui la s elta delle oordinate soddis la ondizione

g = jg j = 1;
he nel aso dell'approssimazione qui trattata si s riverebbe

= 0:

Questa pero nel aso della nostra attuale s elta delle oordinate non e in generale
 per io piu sempli e ottenere qui le omponenti dell'energia on una
soddisfatta. E
trattazione a parte.
O orre pero tener presente la seguente di olta. Le nostre equazioni di ampo
(6) sono orrette solo al primo ordine, mentre le equazioni dell'energia - ome e
fa ile on ludere - sono pi ole al se ondo ordine. Arriviamo pero omodamente
allo s opo on il pro edimento seguente. Le omponenti d'energia T (della materia)
e t (del ampo gravitazionale) se ondo la teoria generale soddisfano le relazioni
X  T


x

1 X g
T =0
2  x 


 T + t
= 0:
x


Da queste segue

 t 1 X g
=
T :
2  x 
 x

Se portiamo il se ondo membro, nel quale traiamo T dalle equazioni di ampo,
nella forma del primo membro, otterremo i t . Al se ondo membro di questa
equazione, nel aso dell'approssimazione trattata da noi, ambedue i fattori sono
quantita pi ole al primo ordine. Quindi per ottenere i t ome quantita del
se ondo ordine, basta sostituire i due fattori al se ondo membro on quantita del
prim'ordine. Si possono quindi sostituire

g
on
x

 
x

e T on T .

Inve e dei t , introdu iamo poi le quantita t , analoghe per quanto riguarda i
aratteri degli indi i a T , he per il grado di approssimazione qui ri hiesta differis ono dai t solo per il segno. Dobbiamo allora al olare i t on l'equazione
(8)
5 Ann. d. Phys.

t 1 X  
=
T :
2  x 
 x

49, 1916. Equazione (50).

Per sviluppare il se ondo membro teniamo onto he per la (3) si deve porre
1 X 0
1
0
0
(3a)
 = 
 = 
 0 ;
2
2

0 se ondo la (6). Con una sempli e sviluppo


ed esprimiamo T mediante i 
risulta6
2

13

 0
0  1  0  0

t X  4 1 X 
A5
=
x
x
4

x
x
2
x
x









2
0
13
 0 2

2
0
X
X

1
 4 
1 
A5 :

8  x
x
2
x




Da io segue he possiamo soddisfare la legge dell'energia se poniamo


0
0
X  

4t =

(9)

0 

x x

1  0  0 A
2 x x

0 2
X  

1

2  

x

X   0 2

1
2 

x

1
A:

Ci si hiaris e il signi ato si o di t nel modo piu sempli e on il seguente


ragionamento. I t sono per il ampo di gravitazione io he i T sono per la
materia. Ma per la materia ponderabile in oerente si ha, limitandosi a quantita del
primo ordine:
(10)

dx dx
T = T  =   
ds ds

ds2 =

dx2 ;

dove  e lo s alare densita della materia. T11 , T12 : : : :T33 esprimono quindi omponenti degli sforzi; T14 , T24 , T34 e rispettivamente T41 , T42 , T43 sono il vettore
p 1,
densita di impulso ovvero densita della orrente d'energia moltipli ato per
T44 la densita di energia ambiata di segno. Analoga e l'interpretazione dei t he
si riferis ono al ampo gravitazionale.
Come esempio si tratti in primo luogo il ampo di una massa puntiforme M a
riposo. Dalla (7) e dalla (10) dis ende
(11)

0 =
44

M
;
2 r

0 si annullano. Si ottengono per i g se ondo le (11), (3a)


mentre tutti gli altri 
e (1) i valori determinati per primo da De Sitter
0
1
1 4 Mr
0
0
0
B
C
0
1 4 Mr
0
0
B
C:
(11a)

M

A
0
0
1 4 r
0
0
0
0
1 + 4 Mr
6 L'errore prima menzionato nella mia pre edente dissertazione onsiste nel fatto he al se-

 0
 
ondo membro della (8) avevo posto x
 inve e di x Questo errore rende ne essaria una
rielaborazione del x2 e del x3 di quel lavoro.

La velo ita della lu e , he in generale e data dall'equazione


0 = ds2 =



g dx dx ;

risulta qui dalla relazione




M
1+
4 r

dx + dy + dz
2

M
dt2 = 0:
4 r

Quindi la velo ita della lu e


r

(12)

dx2 + dy2 + dz 2
=1
dt2

M

4 r

on la s elta delle oordinate da noi fatta dipende solo dalla posizione, non dalla
direzione. Inoltre risulta dalla (11a) he pi oli orpi rigidi per variazione della
posizione rimangono simili a se stessi,
mentre la loro estensione lineare misurata in


M
oordinate varia ome 1 8 r .
L'equazione (9) da per i t nel nostro aso


M 2 x x 1
1
t =
 4 (per gli indi i 1 - 3)
2
6
32
r
2 r
:
(13)
t14 = t24 = t34 = 0
M 2 1

t44 =
642 r4
I valori per i t dipendono ompletamente dalla s elta delle oordinate, osa

he mi ha fatto notare gia da tempo per lettera il sig. G . Nordstrom7 . Con s elta
delle oordinate onforme alla ondizione jgj = 1, per la quale io nel aso della
massa puntiforme ho pre edentemente ottenuto le espressioni

M x x
(indi i 1 - 3)
4 r3
g14 = g24 = g34 = 0
 M
;
g44 = 1
4 r

g = 

tutte le omponenti dell'energia del ampo gravitazionale si annullano, se si al olano no al se ond'ordine on la formula
1

t  = 
2

g  







g  




  :


Si potrebbe sospettare he on opportuna s elta del sistema di riferimento sarebbe forse possibile portare a zero tutte le omponenti dell'energia del ampo
gravitazionale, osa he sarebbe assai notevole. Ma si puo dimostrare fa ilmente
he io non e vero in generale.
7 Vedi an he E. S hr
odinger, Phys. Zeits hr. 1918, I. p. 4.

x3. L'onda gravitazionale piana.


Per trovare le onde gravitazionali piane proponiamo di soddisfare le equazioni di
ampo (6) on
(14)

0 =  f (x1 + ix4 ) :


Gli  rappresentano ostanti reali, f una funzione reale di (x1 + ix4 ). Le equazioni (5) danno le relazioni

(15)

11 + i 14 = 0
21 + i 24 = 0
:
31 + i 34 = 0
41 + i 44 = 0

Se le ondizioni (15) sono soddisfatte, la (14) rappresenta una possibile onda gravitazionale. Per apire piu a fondo la sua natura si a, al oliamo la sua densita
0 dati dalla (15) nell'equazione (9) si
di orrente d'energia t41 =i. Sostituendo i 
ottiene
(16)

1
t41
= f 02
i
4

"

22

33

2

+ 223 :

La singolarita di questo risultato onsiste nel fatto he delle sei ostanti arbitrarie
he (tenendo onto della (15)) intervengono nella (14), solo due ompaiono nella
(16). Un'onda per la quale 22 33 e 23 siano nulli non trasporta al una energia.
Questa ir ostanza si puo ri ondurre al fatto he una tale onda in un erto senso non
ha nessuna esistenza reale, ome risulta nel modo piu sempli e dal ragionamento
seguente.
Notiamo in primo luogo he, tenendo onto della (15), lo s hema dei oe ienti
degli  per un'onda priva di energia e il seguente:
(17)



(  =)

i

i
i ;
0 i
i i
0

dove , , , indi ano quattro numeri he si possono s egliere indipendentemente


l'uno dall'altro.
Si onsideri ora uno spazio privo di ampi, il ui elemento di linea ds riferito
a un sistema di oordinate s elto opportunamente (x01 ; x02 ; x03 ; x04 ) si possa s rivere
nella forma
(18)

ds2 = dx0 21 + dx0 22 + dx0 23 + dx0 24 :

Introdu iamo ora nuove oordinate x1 , x2 , x3 , x4 sulla base della sostituzione


(19)

x0 = x

  (x1 + ix4 ) :

I  indi ano quattro ostanti reali in nitesime,  una funzione reale dell'argomento (x1 + ix4 ). Dalla (18) e dalla (19) segue, quando si tras urino quantita del
se ondo ordine rispetto a ,

ds2 =

dx0 2 =

dx2 + 20 (dx1 + idx4 )

 dx :

Da qui risultano per i orrispondenti  i valori




=
0 

0
e quindi per i 
(20)

21

0
0

i1 + 4 i2

 1

1 0
0  =

2

2
3

i4
2
3
i2 + 4

2
1 i4
0

i2

3 i1 + 4
0
i2
0
i3
i3
2i4
3
0

1 i4
i3

i1 + 4
i2 :
i3
1 + i4

Se inoltre imponiamo he la funzione  nella (19) sia legata alla funzione f nella
(14) dalla relazione

0 = f;

(21)

0 della (20) oin idono on i 


0
risulta he, a meno del segno delle ostanti, i 
delle (14) e (17).
Le onde gravitazionali he non trasportano energia si possono quindi generare
a partire da un sistema privo di ampi mediante una pura trasformazione di oordinate; la loro esistenza e (in questo senso) solo apparente. In senso proprio
sono quindi reali solo quelle onde he pro edono lungo l'asse x, he orrispondono
0 (ovvero delle quantita 22 33
a una propagazione delle quantita 22 2 33 e 23
2
e 23 ). Questi due tipi non si di erenziano tra di loro per la natura, ma solo
per l'orientazione. Il ampo d'onda da luogo a deformazioni degli angoli nel piano ortogonale alla direzione di propagazione. Le densita della orrente d'energia,
dell'impulso e dell'energia sono dati dalla (16).
0

x4. L'emissione di onde gravitazionali da parte di un sistema me ani o.


Consideriamo un sistema me ani o isolato, il ui bari entro oin ida permanentemente on l'origine delle oordinate. Le variazioni he si veri ano nel sistema
siano os lente e la sua estensione spaziale sia os pi ola, he il tempo-lu e orrispondente alla distanza tra due punti materiali qualsiasi del sistema possa essere
onsiderato in nitamente pi olo. Studiamo le onde gravitazionali inviate dal sistema nella direzione dell'asse x positivo.
L'ultima delle ondizioni suddette omporta he per una distanza R abbastanza
grande del punto potenziato dall'origine delle oordinate possiamo sostituire al
posto della (7) l'equazione
(7a)

0 =



2R

T (x0 ; y0 ; z0 ; t R) dV0 :

Possiamo limitar i a onsiderare onde he trasportino energia; dobbiamo quindi,


0 e (1=2)( 22
0 33
0 ). Gli
se ondo i risultati del x3, ostruire solo le omponenti 23
integrali spaziali he ompaiono al se ondo membro della (7a) si possono sviluppare in un modo es ogitato da M. Laue. Daremo qui espli itamente solo il al olo
dell'integrale
Z

T23 dV0 :

Se moltipli hiamo le due equazioni dell'impulso

T21 T22 T23 T24


+
+
+
= ;
x1
x2
x3
x4
T31 T32 T33 T34
+
+
+
=
x1
x2
x3
x4
rispettivamente per x3 =2 e per x2 =2, le integriamo su tutto il sistema materiale e le

sommiamo, si ottiene dopo una sempli e trasformazione on integrazione per parti


Z

1 d
T23 dV0 +
2 dx4

Z

(x3 T24 + x2 T34 ) dV0 = 0:

Trasformiamo di nuovo l'ultimo integrale mediante l'equazione dell'energia

T41 T42 T43 T44


+
+
+
= 0;
x1
x2
x3
x4
moltipli ando questa per 12 x2 x3 , integrando e sviluppando on integrazione per
parti. Otteniamo
1
2

1 d
(x3 T42 + x2 T43 ) dV0 +
2 dx4

Z

x2 x3 T44 dV0 = 0:

Se si sostituis e questa nell'equazione pre edente si ottiene


Z

Z

1 d2
T23 dV0 =
2 dx24

d2 va sostituito da
ovvero, poi he dx
2
4
della materia:
Z

(22)

d2
dt2 ,

x2 x3 T44 dV0 ;

T44 dalla densita ambiata di segno ( )

1
T23 dV0 = J23 :
2

Si e introdotta l'abbreviazione
(23)

J =

x x dV0 ;

J sono le omponenti del momento d'inerzia (variabile nel tempo) del sistema

materiale. In modo analogo si ottiene


(24)

(T22

T33 ) dV0 =

1 
J
2 22

J33 :

Dalla (7a) risulta, tenendo onto delle (22) e (24)

 
J23 ;

0 =
23

(25)

0
22

(26)

0
33

4R

 J22 J33
=
:
4R
2

Per le (7a), (22), (24) gli J vanno presi al tempo t R, quindi ome funzioni di
t R, o per R grandi in vi inanza dell'asse x an he ome funzioni di t x. La
(25) e la (26) rappresentano per io onde gravitazionali, il ui usso d'energia lungo
l'asse x possiede per la (16) la densita
2

J_ 22

t41
 4
=
i
642 R2

(27)

!2
J_ 33

3
2
+ J_ 23 5

O upiamo i ora del problema di al olare la radiazione totale emessa dal sistema
mediante onde gravitazionali. Per risolvere questo problema, i domandiamo dapprima quale sia l'irraggiamento di energia del sistema me ani o onsiderato lungo
la direzione ssata dai oseni direttori  . Questo problema si puo risolvere per
trasformazione o piu in breve ri ondu endosi al seguente problema formale.
Sia A un tensore simmetri o (in tre dimensioni),  un vettore. Cer hiamo
uno s alare S he sia una funzione omogenea di se ondo grado di A e di  , he
si ridu a per 1 = 1, 2 = 3 = 0 alla forma


A22

A33

2

+ A223 :
P

Lo s alare er ato sara una funzione degli s alari  A ;  A2 ,  A   ,
gli ultimi due s alari si ridu ono
 A A   . Tenendo onto del fatto he
P
per  = (1; 0; 0) ad A11 e rispettivamente a  A21 , si trova, dopo qual he ragionamento, he lo s alare er ato e
P

(28)

S=
+

2
X
1 X
1X
1
A +
A A   +
4
2 
4


1X 2
A
2  





!2

A  

A A   :

 hiaro he S e la densita della radiazione gravitazionale us ente radialmente nella


E
direzione ( 1 , 2 , 3 ), quando si ponga
(29)

A =

p

J_ :
8R 

Se, tenendo ssi gli A , si esegue la media di S lungo tutte le direzioni dello
spazio, si ottiene la densita media S della radiazione emessa. S moltipli ata per

10

4R2 e in ne la perdita di energia per unita di tempo del sistema me ani o mediante onde gravitazionali. Il al olo da
(30)

4R2 S =

80

X _2



1
3

J

J_ 

!2 3
5:

Si vede da questo risultato he un sistema me ani o he onservi permanentemente


la simmetria sferi a non puo irraggiare, in ontrasto on il risultato raggiunto per
un errore di al olo della pre edente nota.
Dalla (27) e hiaro he la radiazione us ente non puo diventare negativa in nessuna direzione, quindi ertamente an he la radiazione totale. Gia nella pre edente
dissertazione e stato sottolineato ome il risultato nale di questa trattazione, he
onsentirebbe una perdita di energia dei orpi a ausa dell'agitazione termi a, debba
sus itare il dubbio sulla validita generale della teoria. Pare he una teoria quantisti a ompiuta dovrebbe portare a una modi a an he della teoria della gravitazione.

x5. E etto di onde gravitazionali su sistemi me ani i


Per ompletezza onsidereremo an he brevemente in he senso l'energia di onde
gravitazionali possa trasferirsi a sistemi me ani i. Si ri onsideri un sistema me ani o del tipo studiato nel x4. Lo stesso subis a l'azione di un'onda gravitazionale di
lunghezza d'onda grande rispetto all'estensione del sistema. Per poter determinare
l'in remento di energia del sistema i rialla iamo all'equazione dell'energia-impulso
della materia
X  T
 1 X g 
+
T = 0:
2  x 
 x
Integriamo quest'equazione su tutto il sistema per x4 ostante e otteniamo per
 = 4 (legge dell'energia)

d
dx4

Z

T44 dV

1
2

dV

g
T :
x
4


L'integrale del primo membro e l'energia E dell'intero sistema materiale. A primo


membro ompare quindi l'in remento temporale di questa energia. Se si esegue la
derivazione rispetto al tempo reale, e al se ondo membro i si limita a ritenere i
termini del se ondo ordine di grandezza, si ottiene
(31)

dE 1
=
dt 2

dV

X   



T :
t 

Ora possiamo suddividere i  he rappresentano il ampo gravitazionale in una


parte orrispondente all'onda entrante (  )w e in una parte ostante (  )v , se ondo l'equazione
(32)

 = (  )w + (  )v :

11

In questo modo l'integrale del se ondo membro della (31) si suddivide in una
somma di due integrali, dei quali il primo esprime l'in remento di energia he
deriva dall'onda. Solo di questo i interessiamo qui; pertanto, per non ompli are
la notazione, interpreteremo la (31) nel senso he dE
dt indi hera solo l'in remento di
energia he deriva dall'onda e  la parte indi ata sopra on (  )w . Poi he  e
una funzione della posizione lentamente variabile si puo porre
(33)

dE 1 X  
=
dt 2  t

 T dV:

Sia l'onda agente una he trasporti energia, nella quale solo la omponente 23 (=
0 ) del ampo gravitazionale sia diversa da zero. Allora si ha per la (22)
23

dE 1  23 d2 J23
=
:
dt 2 t dt2

(34)

Per una determinata onda e per un determinato pro esso me ani o si puo quindi
al olare per integrazione l'energia eduta dall'onda.

x6. Risposta a un'obiezione sollevata dal sig. Levi-Civita.


Negli ultimi tempi in una serie di studi interessanti il sig. Levi-Civita ha ontribuito al hiarimento di problemi della teoria della relativita generale. In uno di
questi lavori8 egli sostiene riguardo alle leggi di onservazione un punto di vista he
si dis osta dal mio e ontesta sulla base di questo suo punto di vista la orrettezza
delle mie on lusioni ir a l'irraggiamento di energia tramite onde gravitazionali.
Sebbene nel frattempo on uno s ambio di lettere abbiamo hiarito il problema in
un modo su iente per entrambi, ritengo tuttavia opportuno, per l'interesse della
questione, aggiungere qui al une osservazioni generali sulle leggi di onservazione.
Si ammette in generale he, in onformita ai fondamenti della teoria della relativita generale, esista una tetraequazione valida per una s elta arbitraria del sistema
di riferimento della forma
(35)

 (T + t )
= 0 ( = 1,2,3,4);
x


dove i T sono le omponenti dell'energia della materia, i t sono funzioni dei g
e delle loro derivate prime. Ma sussistono divergenze d'opinione sul fatto he si
debbano assumere i t ome le omponenti dell'energia del ampo gravitazionale.
Questa divergenza la onsidero irrilevante, una pura questione di parole. Sostengo
tuttavia he l'equazione anzidetta e non ontroversa omporti quelle sempli azioni
della visione d'assieme, he ostituis ono il pregio delle leggi di onservazione.
Questo e evidente nel aso della quarta equazione ( = 4), he io uso indi are
ome equazione dell'energia.
Sia dato un sistema materiale limitato spazialmente, fuori dal quale densita
di materia e intensita dei ampi elettromagneti i siano nulle. Raguriamo i una
8 A ademia dei Lin ei, Vol. XXVI, seduta del 1o aprile 1917.

12

super ie a riposo S he ra hiuda l'intero sistema materiale. Si ottiene allora per


integrazione della quarta equazione sullo spazio ra hiuso da S :
(36)

d
dx4

Z

T44

+ t44

dV =

t14 os (nx1 ) + t24 os (nx2 ) + t34 os (nx3 ) d:

Nessuno puo essere ostretto per un qual he motivo a designare t44 ome densita
d'energia del ampo gravitazionale e (t14 ,t24 ,t34 ) ome omponenti del usso d'energia
gravitazionale. Ma si puo sostenere quanto segue: quando l'integrale spaziale di t44 e
pi olo rispetto a quello della densita di energia \materiale" T44 , il se ondo membro
rappresenta si uramente la perdita in energia materiale del sistema. Solo questo e
io he e stato usato nella dissertazione presente sulle onde gravitazionali, e nella
mia pre edente.
Il sig. Levi-Civita (e prima di lui on minor forza an he H. A. Lorentz) ha
proposto una formulazione delle leggi di onservazione he si dis osta dalla (35).
Egli (e on lui an he altri olleghi) e ontrario a dare rilevanza all'equazione (35)
e ontrario alla suddetta interpretazione, poi he i t non ostituis ono un tensore.
Questo lo si ammette; ma non apis o per he si debba attribuire signi ato si o
solo a quelle quantita he abbiano le proprieta di trasformazione delle omponenti
di un tensore. Ne essario e soltanto he il sistema di equazioni valga per ogni s elta
del sistema di riferimento, ome su ede per il sistema di equazioni (35). LeviCivita propone la seguente formulazione della legge d'energia-impulso. Egli s rive
le equazioni di ampo della gravitazione nella forma
(37)

Tim + Aim = 0;

dove Tim e il tensore d'energia della materia e Aim e un tensore ovariante, he


dipende dai g e dalle loro prime due derivate rispetto alle oordinate. Gli Aim
sono designati ome le omponenti dell'energia del ampo gravitazionale.
Una obiezione logi a ontro una si atta denominazione non puo naturalmente
essere sollevata. Ma trovo he dall'equazione (37) non possano esser tratte on lusioni del tipo di quelle he siamo abituati a trarre dalle leggi di onservazione.
Cio dipende dal fatto he per la (37) le omponenti dell'energia totale sono nulle
ovunque. Le equazioni (37) non es ludono per esempio (a di erenza delle equazioni
(35)) he un sistema materiale si dissolva ompletamente nel nulla, senza las iare
una tra ia. Infatti la sua energia totale e per la (37) (ma non per la (35)) uguale
a zero sin dall'inizio; la onservazione di questi valori dell'energia non ri hiede
l'esistenza permanente del sistema in una qual he forma.
Comuni ato il 21 Febbraio.

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