Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
LETTERE E COMMENTI 23
LORUSSO
giocare su campi di terra battuta e con tifoserie particolarmente agguerrite in quei piccoli centri desiderosi di sconfiggere squadre reduci da serie superiori. Chiss, forse, per qualcuno sarebbe meglio fermarsi qualche anno, non foss'altro per una pausa di riflessione e ricominciare ma con spirito ed entusiasmo completamente diversi. I tifosi di Taranto, Foggia, ed altri centri pugliesi sono ormai stanchi, demoralizzati.Insomma, quello che si verifica nella vita quotidiana del nostro Paese, pare accada in modo speculare anche nel calcio. Il nord sembra avere pi energie ed entusiasmo dei pugliesi ed i risultati sembrano confermarlo. Le realt calcistiche pi serie, durature, lungimiranti, sembrano concentrate maggiormente al nord ed in buona parte anche al centro. Il sud, invece, anche in questo campo sembra annaspare nei debiti e nelle difficolt di societ sportive alle quali resta, appunto, come ultimo atto quello del fallimento, con buona pace dei poveri tifosi. Vincenzo Vardaro Taranto Risponde Gaetano Campione. Abbiamo dedicato parecchie pagine alla crisi del calcio e dello sport in Puglia. Continueremo a farlo. Purtroppo latita una societ imprenditoriale in grado di sostenere le nostre squadre non solo calcistiche.
Direttore responsabile: GIUSEPPE DE TOMASO Direttore: CARLO BOLLINO S.p.A. Editrice del Sud-Edisud Redazione, Amministrazione, e Stampa: Viale Scipione lAfricano, 264 70124 Bari
Presidente: Mario Ciancio Sanfilippo Consigliere delegato: Giuseppe Ursino Consigliere: Domenico Ciancio Sanfilippo Responsabile del trattamento dei dati personali: Giuseppe De Tomaso Sede centrale di Bari:
altre squadre presenti in campionati minori, non hanno pi voglia di calcio. O meglio, gli unici ad averne sono solo i tifosi, mentre le fallite societ chiudono mestamente. Si tenta di ricostruire, ma spesso bisogna lottare con imprenditori svogliati, pigri o altri che, pi facilmente, si defilano, rinunciando ad intraprendere un percorso che nel calcio si rivela spesso tortuoso e pieno di sbarramenti. I sindaci dei rispettivi centri sono
alla ricerca di qualcuno cui affidare le sorti di societ sane, ma soprattutto serie e durature. A leggere le notizie provenienti da queste citt, pare proprio che non ci sia pi voglia di calcio da queste parti, in questa terra arsa dal Sole cocente di questa estate di caldo feroce e persistente. Si vuole ripartire dalla serie dei Dilettanti, a Taranto accade per l'ennesima volta, quasi una farsa, per tornare a
gno in seno alla politica e alla pubblica amministrazione, avendo, ovviamente, il pudore di ritirarsi in silenzio e senza pretese di sorta. gi tanto, cara Nicole, che nessuno le chieda di restituire i lauti emolumenti immeritatamente riscossi durante la gi trascorsa parentesi del suo mandato nel Consiglio regionale della Lombardia. Di grazia, indichi quali azioni, quali atti ha nel frattempo svolto dal suo scranno nellAssembea, il popolo ansioso di leggere e conoscere il dettaglio della sua alacre opera. Rocco Boccadamo Lecce
prevalere sul rigore eccessivo, che rischia di tramutarsi in ingiustizia. Purtroppo, capita che si severi con i deboli e tolleranti con i potenti. Rischia pi chi, per fame, ruba qualcosa da mangiare in un supermercato rispetto a chi froda allo Stato cifre enormi. Daltronde, evasione e corruzione sono la pi pesante tassa che i cittadini subiscono. Con grave danno dei poveri e dei bisognosi. Lorenzo Grande Polignano a Mare (Bari)
rentanni dopo Giorgio Napolitano si trova a fare i conti con alcune intercettazioni casuali captate dalla Procura della Repubblica di Palermo nel corso dellattivit investigativa sulla cd. trattativa tra Stato e mafia. Si tratta secondo le indiscrezioni di due telefonate in cui Nicola Mancino caldeggia un intervento del Presidente affinch il Procuratore nazionale antimafia disponga il coordinamento delle indagini, sottraendole di fatto allesclusiva dei magistrati siciliani. sulla sorte di tali intercettazioni e sulle modalit della loro distruzione che il nostro Capo dello Stato ha sollevato il conflitto di attribuzioni innanzi alla Corte costituzionale che costituisce il casus belli di questi giorni. Si tratta di una questione giuridicamente delicata e politicamente esplosiva. Lart. 90 Cost. prevede che il Presidente della Repubblica non sia responsabile degli atti compiuti nellesercizio delle sue funzioni, escludendo i casi di alto tradimento e di attentato alla Costituzione. Il relativo procedimento disciplinato dalla l. 5 giugno 1989, n. 219, che blinda sostanzialmente ab initio ogni attivit investigativa nei suoi confronti, prescrivendo in particolare per quanto riguarda le intercettazioni la preventiva autorizzazione del Parlamento, concedibile per solo dopo che la Corte costituzionale ne abbia disposto la sospensione dalla carica (art. 7). La ragione semplice. Il Capo dello Stato gode nel nostro ordinamento di uno status privilegiato. un organo di garanzia, una cerniera fondamentale tra i vari organi e poteri dello Stato. Ed per questo che ne stata prevista limmunit sotto il profilo penale per gli atti compiuti nellesercizio
delle proprie funzioni, finch in carica, salvo che non siano volti a tradire il suo mandato. un garante delle istituzioni e dellordinamento democratico, distante anni luce da chi, come il Presidente degli Stati Uniti, decide ed attua la politica nazionale. La risoluzione del quesito posto allattenzione della Consulta, allora, va trovata guardando alla ratio della disciplina che regola lo statuto penale del Presidente, in cui non espressamente regolato il caso delle intercettazioni
casuali proprio perch la Costituzione prevede una tutela rafforzata del Capo dello Stato rispetto ad altre figure istituzionali, in alcun modo eludibile. Si tratta, daltronde, dellunico caso di giustizia politica sottratta in toto agli organi requirenti e giudicanti della giurisdizione ordinaria presente oggi nella nostra Carta fondamentale (art. 134 Cost.),. I magistrati palermitani si trincerano dietro la casualit delle captazioni, affermando di non aver strumenti normativi per disporre la distruzione delle registrazioni delle conversazioni intercettate, che pure riconoscono essere processualmente irrilevanti, essendo obbligati dal codice di rito a rimettere la
decisione al giudice per le indagini preliminari. Non dicono, per, che nel caso di specie non in gioco la rilevanza (e lutilizzabilit) processuale delle parole captate, bens la legittimit stessa di unattivit dintercettazione proseguita nonostante fosse noto lo status dellinterlocutore, le cui conversazioni, pertanto, sono state registrate contra legem quando invece lattivit captativa avrebbe dovuto essere prontamente interrotta dallo stesso operatore per non generare un vulnus nelle prerogative presidenziali. Quali le conseguenze politiche di una vicenda che pone inaspettatamente in contrapposizione con parte della magistratura un Presidente che ha sempre mostrato propensione al dialogo con il potere giudiziario? La sindrome del Watergate aleggia sul nostro Paese, la tentazione dellimpeachment affascina alcuni giornalisti e magistrati. Il tutto accade alla vigilia di un anno particolare, che vedr lelezione del Capo dello Stato e il rinnovo del Parlamento. Come nel 1992. E come allora si preannuncia un mutamento radicale di volti e di compagini, i cui passaggi-chiave dal punto di vista istituzionale sono nelle mani di Napolitano, che solo alcuni giorni fa ha spronato in una lettera il Parlamento a trovare unintesa su una riforma della legge elettorale necessaria e ormai improcrastinabile. Minarne la credibilit, in questo delicato frangente, significa sferrare un colpo probabilmente letale alla nostra gi debole e barcollante democrazia, offrendo il destro a funambolici populismi, a nuovi demagoghi e a forze oscure che, sullonda dellultimo furore giustizialista e sprezzanti delle istituzioni, sono pronti a scendere in campo per trarne vantaggio a spese degli italiani. Sergio Lorusso
uesta volta tocca a Moodys il compito di attaccare nuovamente e pesantemente la credibilit dellItalia. In passato sempre stata Standard & Poors, la pi potente delle tre sorelle del rating, ad affondare per prima lo stiletto nella schiena della nostra economia. Ma oggi S&P ha seri problemi legali a seguito delle meritorie indagini della Procura di Trani. DECLASSATI -Moodys ha declassato il nostro paese da A3 a Baa2 dandole anche un outlook negativo che indica un possibile ulteriore abbassamento! Tra le ragioni addotte vi sarebbero lerosione delle fonti di investimenti esteri, il rischio di contagio proveniente dalla crisi greca e spagnola ed il clima politico in relazione alle elezioni del 2013. Tali motivazioni ci sembrano di una assoluta banalit e dovrebbero far arrossire qualsiasi rigoroso analista economico. Sarebbe pi serio dire che lItalia merita comunque un bagno di sangue! Il clima politico? Certamente sappiamo che la strada della difesa dellinteresse nazionale e dellEuropa non mai facile nel paese dei campanili. Ma che dire del clima di incertezza delle elezioni americane? E perch non ipotizzare, per esempio, che la Merkel potrebbe perdere le prossime elezioni tedesche? In questottica si dovrebbe abbassare il rating a tutti. Sarebbe unassurdit. Il rischio di contagio vale per tutti. Forse, oltre che per quelle spagnole, dovrebbe valere di pi per le banche tedesche e francesi che sono tra le pi esposte verso il debito della Grecia e della Spagna. Il contagio pi devastante, secondo noi, quello legato ai comportamenti della quarta banca al mondo, la Barclays Bank inglese, che fin dal 2005 ha manipolato il cosiddetto Libor. Il London interbank offered rate (Libor) un frutto avvelenato della deregulation finanziaria che incide quotidianamente sui i tassi di interesse in ogni parte del mondo. In verit le indagini sulla manipolazione riguardano una ventina di banche internazionali tra cui la JP Morgan Chase, la City Group, la Bank of America, la HSHB, la Royal Bank of Scotland, la Deutsche Bank, lUBS e il Credit Suisse, la Bank of Tokio-Mitsubishi e la Sumitomo Mitsui. Il Gotha della finanza internazionale. La gravit della vicenda enorme e giustamente il Financial Times ha paragonato le manipolazioni allequivalente finanziario dellavvelenamento delle falde acquifere. Si ricordi che il Libor influenza tutte le operazioni finanziarie per centinaia di trilioni di dollari, le ipoteche, i mutui sulle case, le carte di credito e i vari prodotti derivati. Dallinchiesta delle autorit inglesi ed americane risulta che dal 2005 al 2007 la Barclays avrebbe fornito dati gonfiati. Mentre dal 2007 al 2009, nel mezzo della crisi finanziaria globale, avrebbe deliberatamente sottostimato il costo dei prestiti ottenuti dal sistema interbancario al fine di occultare la sua precaria posizione finanziaria. La manipolazione del Libor ha portato miliardi di dollari nelle casse delle banche e ha truffato e indebolito economie, imprese e famiglie. E per questo che la Barclays ha ammesso una sua condotta sbagliata e si detta disposta a pagare una multa di 453 milioni di dollari pur di chiudere il caso ed evitare accuse penali e civili. C da chiedersi dove erano le integerrime agenzie di rating, le presunte occhio di lince, quando il Libor veniva manipolato con conseguenze drammatiche sui vari titoli di Stato e sugli spread. INVESTIMENTI -E comunque davvero sorprendente che la Moodys esprima il suo giudizio negativo sullItalia proprio mentre il primo ministro Monti negli Stati Uniti per discutere con i numero uno della Silicon Valley di cooperazione tecnologica e di investimenti. In quella sede naturalmente Monti cercher di convincere gli investitori anche sui nostri titoli di Stato perch la quota dei Bot in mani straniere scesa al 36% rispetto al 52% del 2010. Rispetto alla capacit di innovazione delle nostre imprese gli investimenti esteri dovrebbero oggettivamente essere maggiori. Certo non si pu continuare con le lentezze burocratiche e giuridiche che mortificano liniziativa privata, sconsigliano investimenti esteri e rallentano le opere pubbliche. Monti ha recentemente parlato di un percorso di guerra per affrontare la crisi, non solo quella italiana. Ci auguriamo che in tale percorso di guerra egli sappia identificare i sabotatori, i demolitori ed anche gli strateghi della guerra psicologica rispetto ai quali qualsiasi misura di difesa risulta assai difficile. Cos come improcrastinabile intervenire contro la manipolazione del Libor, altrettanto necessario, sia a livello europeo che internazionale, rompere lanello magico che continua a garantire alle agenzie di rating credibilit e potere di influenzare pesantemente i mercati e le politiche economiche degli Stati.
FRAGASSI
Le lettere vanno indirizzate a La Gazzetta del Mezzogiorno Viale Scipione lAfricano 264, 70124 Bari lettere@gazzettamezzogiorno.it fax 080/54.70.442
Le lettere, di lunghezza non superiore alle 15 righe, devono indicare nome, cognome, indirizzo e numero di telefono del Lettore. Le lettere anonime non saranno pubblicate. Sar invece rispettata la volont di quei Lettori che, in casi eccezionali chiederanno la riservatezza pur indicando le loro generalit.
www.lagazzettadelmezzogiorno.it
Certificato N. 7163 del 14-12-2011 Registrazione Tribunale di Bari n. 7 del 2 settembre 1948
o scontro tra Governo e sindaci sui tagli alla finanza locale del Decreto L. 92/2012 di cifre e di metodo. Poich il ministro Giarda ha dichiarato che lentit delle riduzioni intoccabile, ma si pu rivedere la loro distribuzione, va individuato un parametro che consenta di sfruttare la novit rappresentata dal comma 6 articolo 16 del D.L.:92/2012 che demanda alla Conferenza Stato-citt ed autonomie locali le riduzioni da imputare a ciascun comune. A tal fine non ritengo di poter prendere in considerazione il ricorso ai fabbisogni standard la cui incompatibilit con lo spending review pu cosi essere sintetizzata. a ) Scatola vuota: la legge delega 42/2009 ha lasciato senza risposta il quesito se il costo standard sia solo una scelta formale o implichi anche un giudizio sulla funzionalit dei servizi. b) Fallimento ufficiale: la Relazione Ministeriale del 30/VI/2010u.s. ha riconosciuto che il fabbisogno standard di comuni e province non consente di definire la variet delle situazioni ed attivare processi di razionalizzazione della spesa. c ) Insuccesso di efficienza ed equit. stato tale da convincere Tremonti a non affidare pi ai fabbisogni standard il ruolo di architrave del sistema federalista di cui alla 42 /2009. Del resto non un parametro che ottemperi allimpostazione del titolo IV del citato D.L. 92/2012 che parla di riduzione e contemporanea razionalizzazione della spesa degli enti locali . . Inoltre dalle pi recenti elaborazioni evidenziato che detta inidoneit dovuta al collegamento o a voci di spesa o a singole voci di entrata diverse da comune a comune, perch riflettono la variet delle situazioni locali. In altri termini il sostanziale ricorso a valori medi reintroduce il costo storico che, invece, con la spending review si vuole superare.. La soluzione va individuata tenendo conto dei vincoli, stabiliti dal legislatore entro i quali puo esercitarsi lautonomia della Conferenza Stato-citta. In particolare le riduzioni da determinare non possono essere i soliti tagli lineari perch devono anche razionalizzare la spesa al fine di consentire agli enti territoriali di concorrere alla realizzazione dellobiettivo fondamentale della finanza pubblica. Questo rappresentato dallimpegno prioritario assunto
dallItalia in sede CEE di azzerare il deficit entro il 2013. Ora il parametro oggetto dellattenzione della CEE, quando valuta i nostri conti pubblici il saldo originario di bilancio definito originario perch prescinde dai trasferimenti statali ed ha come componenti le entrate che gli enti prelevano dalle tasche del cittadino e le somme erogate favore dei cittadini e delle imprese nei rispettivi territori. Pertanto se detto profilo rappresenta lelemento chiave del concorso degli enti locali al processo di risanamento, da esso non pu prescindere la Conferenza Stadi ANTONIO TROISI to-Regioni nellesercitare la sua autonomia, peraltro vincolata al rispetto della normativa CEE. Di conseguenza la riduzione dei trasferimenti dovrebbe essere inversamente proporzionale allammontare del saldo di bilancio originario realizzato, maggiore per quei comuni che hanno valori positivi. minore per quelli che hanno valori negativi che, tuttavia, devono impegnarsi entro un triennio migliorare il citato saldo. Il trasferimento non assumer, cos, il profilo dellerogazione a fondo perduto ma di una perequazione incompleta avente lo scopo di sostenere ed aiutare il comune a migliorare la nuova virtuosit finanziaria imposta dalla CEE. In tal modo sar possibile costruire una griglia della nuova virtuosit finanziaria che consentir di affrontare importanti tappe del governo locale, determinando consistenti riduzioni dei trasferimenti statali senza imporre allautonomia locale le mortificanti disposizioni di cui all articolo 4. Tra le ricadute pi importanti mi limito a ricordare quelle sul riparto dei fondi CEE e sui settori del governo locale decisivi per lo sviluppo. Ad esempio la vendita delle utilities locali consentir non solo di abbattere il debito pubblico ma anche di creare un meccanismo virtuoso che eviter la proliferazione del debito pubblico locale. Altrettanto dicasi per la dismissioni dei cespiti immobiliari, la messa a reddito del patrimonio immobiliare esistente, lutilizzo dei beni demaniali in vendita per economizzare sui costi ormai esorbitanti di alcune locazioni ( locali per uffici giudiziari). In conclusione se lautonomia riconosciuta ai Comuni sar esercitata nel rispetto dei vincoli posti dalla CEE alla finanza pubblica italiana, i comuni potranno compiere il passo decisivo per il riconoscimento dellautonomia degli enti locali nel perseguire gli obiettivi generali della finanza pubblica.