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TESI 3

I Greci: le testimonianze scritte


La storia della musica del mondo occidentale ha inizio nella Grecia antica. Riguardo alla musica greca ci sono giunte numerose fonti letterarie e teorico musicali; anche se, per, non sono tutte facili da interpretare, data lenorme distanza di tempo. Labbondanza dei miti riguardanti la musica sta ad indicare limportanza assegnata a questarte nel mondo greco antico. Protagonista di un mito Orfeo, che, con il suono della sua lira, riusciva ad ammansire le belve e ad indurre gli alberi a danzare; inoltre quando la sua testa venne gettata in un fiume, questa cant fino alla foce, oltre la morte. Anche Omero fa molti riferimenti alla musica nei suoi poemi epici, mette in evidenza soprattutto il potere che ha la musica di commuovere, dilettare e placare lanimo degli uomini.

Musica e matematica
I filosofi pitagorici affiancarono la musica alla matematica e, quindi, concepirono la musica come una scienza e come qualcosa di immutabile. Pitagora affianc la musica al moto dei pianeti e, quindi, la musica doveva essere retta da precise regole matematiche. Con queste regole, Pitagora cre i primi intervalli e le prime scale.

La funzione educativa ed etica della musica


Nel suo Stato utopico, Platone assegn alla musica un ruolo fondamentale nelleducazione dei giovani. Platone prediligeva la specie Dorica, che aveva un carattere virile e forte, e la specie Frigia, che era adatta a pacificare e a persuadere gli animi; mentre poneva un divieto sulle altre specie, che potevano turbare lanimo dellascoltatore. Aristotele approfond il pensiero del maestro, ma con un atteggiamento pi flessibile, approvando tutte le specie, che potevano essere tutte utili per la crescita dellindividuo. Aristosseno di Taranto diede un ruolo fondamentale alludito per creare nuovi intervalli e modificare quelli posti da Pitagora.

Il sistema musicale dei Greci


Il sistema musicale dei Greci si fonda sui modi, un insieme di due tetracordi discendenti. Un tetracordo una serie di quattro suoni che si succedono per gradi congiunti. Il tetracordo pi usato dai Greci era quello diatonico, formato da due toni e un semitono. A seconda della posizione del semitono nel tetracordo, si formarono tre modi (Lidio, Frigio e Dorico). A questi tre modi se ne aggiunse un quarto, il Misolidio; e, in seguito, vennero aggiunti tre ipomodi (Ipolidio, Ipofrigio e Ipodorico), che erano posti una quinta sotto i tre fondamentali. Le note prendevano il nome dalle corde della lira. Non esistevano le alterazioni.

Gli strumenti musicali dei Greci antichi


Gli strumenti musicali dei Greci antichi si possono dividere in tre gruppi: gli strumenti a corda, gli strumenti a fiato e gli strumenti a percussione. Lo strumento a corda pi usato la lira o cetra (inizialmente con quattro corde, poi con sette), che era lo strumento pi importante. Tra gli strumenti a fiato pi importanti ricordiamo lauls, simile ad un oboe; la siringa, simile ad un flauto; e il flauto di Pan, composto da sette cannucce digradanti disposte luna accanto allaltra. Tra gli strumenti a percussione ricordiamo i tamburelli, i cimbali, i sistri e i crotali, simili alle nacchere spagnole.

Il teatro greco
I teatri della Grecia antica, dalla forma di un semicerchio, servivano per laddottrinamento del pubblico. Sul palco cerano gli attori al centro, circondati dallorchestra e dal coro. Il teatro greco racchiudeva tutte le arti e nessuna prevaleva su unaltra. I teatri greci si adagiano sulla natura, non si impongono (teatro di Epitauro su una collina, teatro di Taormina a picco sul mare).

La musica degli Etruschi


Anche per gli Etruschi la musica era in gran parte connessa con eventi rituali e sociali. Non ci sono pervenuti testi riguardanti la musica etrusca, ma ci sono pervenuti vasi e urne funerarie con disegni di strumenti musicali, quali la lira, la tibia (simile alloboe) e la tuba (tromba diritta terminante a campana).

La musica degli antichi Romani


Gli antichi Romani ereditarono gran parte della musica greca, ma non diedero grande rilievo al valore etico e formativo della musica. I Romani mostrarono maggior predilezione per gli strumenti a fiato, quali lauls, la tibia e la tuba. Molto importanti erano anche la lira e lorgano, suonati entrambi da Nerone, grande virtuoso musicale.

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