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Pier Luigi Ighina - LA LEGGE DEL RITMO

DI

Alberto Tavanti

Parte Prima

Penso di poter affermare senza ombre di dubbio, che tutto ci che vivo e vitale si esprime con funzioni ritmiche. Se non vi Ritmo, non vi pu essere vita. Ma cos il Ritmo in se stesso? Vi sono tanti tipi di ritmi in natura: il Ritmo diurno e notturno che alterna il passaggio della notte al giorno e viceversa; il Ritmo mensile della Luna; il Ritmo delle stagioni. Nelluomo poi, vi il Ritmo cardiaco, il Ritmo respiratorio, quello digestivo, ecc. ecc. Si pu dire che la presenza del Ritmo caratterizza non solo lesistenza degli esseri viventi, ma altres di tutto ci che appare nellUniverso creato. Se si volesse dare una definizione il pi possibile sintetica del Ritmo, dovremmo dire che esso consiste in un moto alterno esteriore, che pu avere la forma di un moto ciclico, sia parabolico che spiraliforme, che esprime una Pulsazione interna che si espande e si contrae di continuo. Ora se la Pulsazione laspetto interno e quindi nascosto del Ritmo, lo spostamento ritmico spaziale esteriore di aspetto variabile che lo manifesta in successione pi o meno rapida, tutto ci che pu essere conosciuto in maniera apparente dai sensi di un essere umano. Ne deriva che i nostri sensi captano solo ci che esteriore e quindi superficiale del Ritmo e questo pone un limite notevolissimo fra luomo e la vera conoscenza di quanto lo circonda. Ighina ha portato sulla Terra la rivelazione di ci che il Ritmo nella sua interiorit, ma come sempre accade in questi casi, nessuno o quasi ha creduto alle sue parole, che implicavano una realt sconosciuta alle percezioni sensoriali. Come amico intimo e fedele collaboratore di Ighina, io cerco di portare avanti la sua opera di diffusione di queste importantissime verit, che se venissero comprese ed accettate, contribuirebbero a trasformare in modo evolutivo lesistenza dellumanit, indirizzandola verso un avvenire spirituale di salvezza. Il sistema pi semplice per comprendere le sue rivelazioni, consisterebbe nel Credere alle sue parole per Fede, cos come ho fatto io e pochi altri a suo tempo, perch sentivamo interiormente che era la Verit quella che ci veniva proposta e solo in seguito ci siamo accorti che la ricompensa alla nostra fiducia, era una comprensione anche logica e razionale di tutti i fenomeni misteriosi che avvengono di continuo in noi e attorno a noi. Ma nel nostro tempo dominato da una mentalit materialistica che crede solo a ci che vede e tocca con le mani, pur interpretandolo nei modi pi diversi, chi creder alle nostre parole, ad una visione energetica e quindi spirituale della vita, lunica che pu fondere nellarmoniosa Unit della Realt tutti i contrasti e le contraddizioni? La visione dellUniverso di Ighina meravigliosa, perch spiega tutti i fenomeni in maniera semplice ed unitaria, perch fonde in s in una visione di insieme, non solo ci che si scopre nella natura coi mezzi di indagine scientifici, ma ne rivela le corrispondenze in campo religioso. Ighina affermava che non era possibile tener separata la Scienza dalla Religione, dal momento che entrambe rispondono a fondamentali esigenze dellessere umano, che ha nella mente il desiderio di conoscere lintima natura di ci che lo circonda e percepisce tramite i sensi, e nel cuore il bisogno di credere che tutto ci che esiste ha un Creatore ed uno scopo da realizzare anche per suo tramite. Purtroppo ormai da millenni, si realizzata nelluomo questa dicotomia, che tiene separata la mente dal cuore delluomo, impedendogli di gustare appieno la meravigliosa Unit del Creato che tutto collega, tutto spiega e a tutto d un significato. Ultimamente mi sono reso conto che forse eccessivo pretendere di cambiare una erronea mentalit umana, consolidatasi nei secoli, con semplici argomentazioni ben fondate su prove, che in passato mi hanno spinto addirittura a desiderare di mettere in atto per convincere il mio prossimo, segni straordinari; ma poi ho eliminato da me questo ingenuo desiderio pensando a Ges che di miracoli strepitosi ne ha compiuti tanti, senza tuttavia riuscire a cambiare la mentalit dominante del suo tempo, che si liberata di Lui inchiodandoLo alla Croce. Pertanto ho deciso di ridimensionare le mie aspettative, rinunciando a voler convincere chicchessia della Verit contenuta nel profetico messaggio di Ighina, ma accontentandomi solo di far nascere nella mente di chi legge quanto ormai da anni vado scrivendo, un ragionevole dubbio. Qualche tempo fa venuto a farmi visita un caro amico, che si interessa molto di Ighina e dei suoi studi, ma che si chiude come un riccio quando tocco largomento Religione, che per lui non altro che un infame retaggio di superstizioni instillate nei cuori semplici da parte di chi voleva dominare tramite lignoranza, la vita dei popoli. E con lui che mi venuto spontaneo iniziare un discorso, che invece di proporre cose nuove difficilmente accettabili, cerca di far vedere i limiti delle cos dette certezze scientifiche che ormai sono entrate nel D.N.A mentale dellodierna umanit. Cos ho iniziato a parlare di cinematografia, dicendo: Tu sai senzaltro che quando assistiamo alla proiezione di un film, riusciamo a vederlo solo in virt della persistenza delle immagini sulla retina. Un improvviso lampo di luce pu accecarci, ma anche la proiezione di un film ci acceca, dal momento che ci fa vedere come movimento continuo e coerente sullo schermo, ci che in realt continuamente interrotto da ombre che si inseriscono fra i singoli fotogrammi. La cinematografia esiste, perch sfrutta lincapacit dei nostri occhi di cogliere la presenza di elementi estranei alla luce, nella proiezione del film. Infatti, nel momento in cui lotturatore taglia il fascio luminoso del proiettore, nasconde allo sguardo lintervallo che

separa ogni singolo fotogramma da quello che lo segue, offrendoci cos una continuit di visione del tutto falsa in se stessa. Quegli attimi di ombre non avvertite, ma che pur rappresentano una parte sostanziale del film a cui assistiamo, dal momento che hanno una durata quasi pari a quella in cui percepiamo le immagini luminose, dovrebbero farci riflettere seriamente e porci dei dubbi sulla validit della attendibilit dei nostri mezzi percettivi, sui quali tuttavia abbiamo fondato tutta la nostra vita, tutta la nostra mentalit. Ighina affermava che noi vediamo solo una parte della realt, dal momento che anche la luce del Sole ritmica, pulsante, poich riassorbe in s come ombre inavvertite dai sensi umani, le riflessioni della sua luce che riceve non solo dai Pianeti, ma anche dal Firmamento, che lo schermo su cui il Sole proietta il film della Creazione, che poi si evidenzia in modo apparente ed illusorio in virt della persistenza retinica, come materia pi o meno in moto nello Spazio. Dopo aver visto un film, dovremmo chiederci: Che cosa sar successo in quella proiezione tenebrosa che pur si verificata sotto i miei occhi, senza che io ne abbia avuto coscienza? Ora, se anche la luce del Sole si comporta nella stessa maniera, sono costretto a dedurne che met della mia vita mi viene sottratta, dal momento che non riesco ad averne coscienza e tanto meno ricordo! Ighina sosteneva che sono quelle inavvertite pause tenebrose, che ci nascondono il Mistero della Riflessione e del Riassorbimento della Luce, la parte ignota del Ritmo; ma chi creder? Lamico al quale ho rivolto per primo questo discorso, mi ha confidato di non riuscire a liberarsi dal dubbio che possa essere vero quanto gli ho detto. La cosa mi ha fatto molto piacere e mi fa ben sperare che possa servirgli a distaccarsi da una concezione arida ed incompleta della vita, per aprirsi alla fecondit del Mistero che appare tenebroso, ma che contiene in s i germi di Verit di una visione spirituale della vita.

Parte seconda Nella prima parte di questa esposizione, parlando di cinematografia, ho cercato di mettere in evidenza alcune verit pienamente riconosciute come tali dalla Scienza Ufficiale, sia in campo fisico che tecnologico, ma le cui conseguenze a livello filosofico ed esistenziale sono completamente ignorate dalla quasi totalit degli esseri umani. Tutti assistono ogni giorno e per pi ore, a trasmissioni televisive e a spettacoli cinematografici, ma nessuno si rende conto che ci che si vede sul piccolo o grande schermo, non reale (ovviamente non parlo della trama degli spettacoli, ma del mezzo che ne permette la percezione), ma una illusione scambiata per realt dai nostri sensi, soprattutto dalla vista che viene ingannata di continuo dalla persistenza degli impulsi luminosi sulla retina, che trasforma una ritmica proiezione luminosa, frammentata da interruzioni tenebrose provocate dallotturatore, in una continua e coerente successione di immagini in movimento collegate fra loro. Linvenzione della cinematografia avrebbe dovuto provocare una crisi esistenziale di proporzioni mondiali nellumanit, abituata a considerare le percezioni sensoriali come fedeli testimoni della realt oggettiva e quindi come fondamento della comune mentalit basata sulla logica, che aveva ed ha tuttora nella supposta veridicit delle percezioni, il presupposto delle sue deduzioni. E stupefacente pensare come i fratelli Lumire (parola che in francese significa Luce), con la invenzione del cinematografo hanno rivelato al mondo il fondamento ritmico della creazione, ma praticamente nessuno ha compreso il vero significato di questa straordinaria realizzazione, che se da un lato insegna a creare illusioni talmente verosimili, da essere capaci di eccitare, commuovere, spaventare chi le guarda al pari dei pi comuni avvenimenti della vita, dallaltro stimola a ricercare al di l delle apparenze sensoriali, la vera natura della realt. Lopera dei fratelli Lumire stata un forte richiamo del tutto incompreso, alla revisione dei principi fondamentali della metodologia conoscitiva sensoriale, richiamo completamente ignorato e frainteso, ma solo considerato nel suo aspetto superficiale di semplice spettacolo. Dopo i Lumire, stato il grande scienziato Heisemberg, a mettere in guardia la comunit scientifica internazionale sugli effetti provocati dalla luce nel campo delle indagini atomiche e sub atomiche. Diceva Heisemberg: Per vedere indispensabile la luce, ma la luce interferisce con gli atomi e ne altera posizione e moto. NE CONSEGUE CHE NON SARA MAI POSSIBILE UNA INDAGINE SENSORIALE VERAMENTE OBBIETTIVA DELLA STRUTTURA ATOMICA. Riassumendo, i fratelli Lumire hanno evidenziato la facilit con cui il senso della vista pu essere ingannato, dal momento che reagisce ad uno stimolo luminoso per un tempo superiore alla durata dellimpulso stesso (persistenza), gettando le basi per una revisione della attendibilit delle percezioni soggettive. A sua volta Heisemberg ha messo in risalto le interferenze oggettive che la luce provoca nellambiente atomico particellare, ma nessuno ha voluto rinunciare alle proprie ricerche per motivi di stupido orgoglio e si cercato di sostituire alla luce le accelerazioni operate tramite enormi campi magnetici, come se questi non operassero sugli atomi influenze determinanti. Poich lintero universo materiale composto di atomi, doveva essere facile dedurne che i rapporti fra luomo e lambiente circostante, sono viziati dagli effetti provocati dalla luce sulla materia e che impossibile scoprire con mezzi esteriori, ci che avviene nel suo interno. Personalmente fin da quando ero un ragazzo, ho sempre osservato con stupore gli effetti provocati dalla luce sul radiometro, cio su quella ampolla di vetro contenente delle palette di colore bianco e nero fra loro alternate, che ruotavano velocemente su un perno se venivano esposte alla luce. Era pi che evidente che il radiometro rivelava LA PRESSIONE DELLA LUCE SULLA MATERIA, ma in nessun libro di fisica o di astronomia ho mai riscontrato alcuna teoria che contemplasse gli inevitabili sviluppi di tale comprovata constatazione. Quando ho conosciuto Pier Luigi Ighina e ne ho ascoltato e seguito gli insegnamenti, finalmente ho compreso la vera natura dei rapporti fra Luce e Materia e le conseguenti illusioni di cui sono vittime inconsapevoli tutti gli uomini. Da Ighina ho appreso la Legge del Ritmo, di cui Luce e Materia sono le contrapposte polarit di manifestazione e le cause dellEffetto Stroboscopico, che il velo che nasconde agli uomini la vera natura della Realt. Non conoscendo la fondamentale Legge del Ritmo, gli uomini credono che ci che serve per conoscere ci che esteriore, serva anche per scoprire i segreti dellinteriorit e costruiscono teorie del tutto erronee. Cosa fa la luce quando entra allinterno di una camera oscura? Si inverte, cambia polarit e questo gli uomini lo sanno e nei processi di sviluppo fotografico agiscono di conseguenza; ma se andate a raccontare loro che per conoscere la realt interiore devono invertire la propria mentalit, sono subito pronti a lapidarvi! Ighina affermava che esiste una sola Energia Fondamentale Creatrice da cui ogni cosa creata deriva; tale Energia di per s omogenea e quindi indifferenziata, Ighina la chiamava Spirito. Lo Spirito distaccando da S una parte di S, dava inizio con tale parte ad un ritmico rapporto dAmore, sotto forma di invisibile Emanazione e susseguente Riflessione, che aumentava sempre pi il reciproco Amore e quindi linteriore Energia.

Tali ritmiche effusioni sempre pi rapide ed intense, portavano ad uno stato di immobile Tensione, che poi esplodeva generando la Luce Creatrice. Si pu dire quindi, che la Luce il primo aspetto concreto e quindi visibile assunto dallo Spirito, la quale irradiandosi sotto forma di Aloni che si dilatavano allontanandosi e poi si contraevano verso il punto esplosivo di origine, davano inizio al Ritmo Creativo. Infatti la Luce dilatata ormai in via di contrazione, scontrandosi con quella ancora in fase di dilatazione, dava origine a tutti i tipi di materia, a seconda del punto dello Spazio in cui avveniva lo scontro. Ecco dunque spiegata in rapida sintesi, lOrigine della Luce e della Materia, che in realt sono forme diverse di una sola Energia Creatrice e che tramite il Ritmo si trasformano di continuo una nellaltra. Ora la Luce quando appare ai sensi, sempre in fase dilatante, in quanto quando in fase contraente in seguito alla Riflessione sul Limite che la contiene, assume un aspetto tenebroso e cio non visibile. Luce e Tenebra si manifestano superficialmente con un moto spiraliforme di senso contrario uno allaltro e con una diversa velocit che maggiore nella fase dilatante luminosa. E questa diversa velocit che origina sulla superficie dei Pianeti la Pressione altrimenti detta Forza di Gravit, che si manifesta anche come Effetto Stroboscopico, che fa vedere in certi casi in movimento ci che fermo e fermo ci che si muove nello Spazio. E qui anchio mi fermo, perch ho deciso che pi importante evidenziare ci che sbagliato in ci che si creduto e si crede tuttora, al fine di suscitare ragionevoli dubbi, piuttosto che proporre rivoluzionarie teorie innovative, che per essere accettate richiedono il non facile abbandono di una mentalit superata, ma mantenuta in vita anche se cristallizzata, perch consolidata dalla tradizione e dalla abitudine.

Terza parte Per non scandalizzarvi troppo, sottopongo con gradualit alla vostra attenzione, le logiche conseguenze che si possono trarre da un dato di fatto incontrovertibile, citato nella prima parte di questa esposizione e cio che LA DURATA DI UNO STIMOLO LUMINOSO SULLA RETINA DEGLI OCCHI UMANI, IN VIRTU DEL FENOMENO DELLA PERSISTENZA, E PIU LUNGA DI QUELLA DELLO STIMOLO STESSO. Visto che si tratta di logiche conseguenze desunte da una realt riconosciuta tale dalla Scienza Ufficiale, sembrerebbe assurdo il timore di scandalizzare coloro che credono nel valore e nella importanza della logica come Metodo conoscitivo; ma purtroppo il fenomeno fisico della Persistenza luminosa, ha equivalenti analogici in quello della Caparbiet psicologica, che di per s completamente irrazionale. Volete costringere una persona a reagire in maniera violenta del tutto immotivata? Mettetela con le spalle al muro, tentando di cambiare le sue convinzioni con prove documentate e argomentazioni logiche: diventer una belva. Per molti anni sia Ighina che io, abbiamo cercato di far cambiare mentalit ad un grande numero di persone senza riuscirci; cos ci siamo resi conto che non esiste una sola Logica valida per tutti, ma che esistono tante Logiche quanti sono i presupposti su cui esse sono fondate. Ora, dal momento che non esistono presupposti per cos dire asettici, ma tutti sono pi o meno coscientemente inquinati da elementi estranei tenebrosi, che derivano dal subconscio di persone solo in apparenza equilibrate e degne di stima morale e professionale, vi sono ben poche speranze di cambiare o aprire varchi con argomentazioni razionali, in mentalit chiuse nelle prigioni di logiche egoistiche basate su motivazioni e presupposti per lo pi inconsci. In teoria, dovrebbe essere possibile ad una mente che ama la Verit e quindi la conosce, riuscire a modificare unaltra mente che mente inconsciamente a se stessa, per far comunque sopravvivere lorgoglio che ne ha determinato la formazione. Ma in realt riuscirvi quasi impossibile, dal momento che nessuno disposto a cedere alle migliori ragioni di unaltro, per cui reagisce con odio e invidia, cio in modo del tutto irrazionale ed istintivo. A conclusione di tali premesse, stiliamo la sentenza di morte della validit della Logica come metodo conoscitivo, con queste parole: Dal momento che ogni conclusione di un percorso logico di causa effetto, dipende dal presupposto su cui fondato e che tutti i presupposti anche se in apparenza simili, sono inquinati da ombre soggettive ignote alla coscienza, che al pari del senso della vista ignora la ritmicit implicita nelle sue percezioni sensoriali, si decreta la condanna a morte della Logica, che per tanti secoli ha ingannato lumanit, separando e contrapponendo gli uomini fra loro, provocando di continuo lunghe e sanguinose guerre fratricide, illudendo gli schieramenti avversi di essere entrambi nel vero e di avere ragione. Si raccomanda a tutti gli uomini che vogliono vivere nellarmonia e nella pace, di adottare come sistema conoscitivo e di giudizio LA LEGGE DEL RITMO che ha un valore universale, dal momento che sottintende non solo tutte le funzioni vitali, ma anche tutto ci che esiste nellintero universo. La Legge del Ritmo semplice nel suo ricorrente dinamismo; non si comporta stupidamente come la Logica, che una volta stabilito un presupposto, si precipita come una valanga lungo la china degli inevitabili effetti con risultati disastrosi, sempre in disaccordo con quanto implicito nel presupposto stesso. A differenza della Logica che ha come punto di partenza pi o meno visibile, un presupposto di origine esteriore e materiale, scelto per motivi non sempre chiari o in base a percezioni sensoriali quasi sempre errate o incomplete, il Metodo di conoscenza Ritmico parte sempre da un Centro Spirituale invisibile, scelto per Fede o per Amore, da cui si irradia un concetto di cui si sente interiormente con certezza la validit. Tale concetto che allorigine sempre abbastanza vago e indistinto, parte dal Centro da cui nasce e con un moto convettivo o parabolico, ritorna di continuo al suo punto di partenza, che aggiorna con lesperienza del suo viaggio e dove si ritempra assorbendo nuove forze per un ulteriore viaggio pi esteso e proficuo. Naturalmente tutto ci avviene con ritmo rapidissimo che a livello psicologico si conclude in breve tempo in modo chiaro, con una illuminazione di tipo intuitivo. C da dire che nel processo Ritmico Intuitivo, a differenza di ci che avviene nel processo Logico Deduttivo, il Tempo non esiste, se non in modo provvisorio, in quanto pur nascendo dal Centro e identificandosi nel Moto Convettivo ascendente che crea il Tempo che passa verso il Futuro, una volta toccato il vertice della Parabola questo Tempo cessa di esistere, dal momento che comincia a regredire nel moto discendente che rappresenta il viaggio verso il Passato fino al Centro in cui viene riassorbito, prima di venir riemanato per un nuovo viaggio verso un futuro del tutto relativo, data la sua brevissima durata; ma di tutto ci gli esseri umani non hanno assolutamente coscienza. Infatti non riuscendo a percepire gli intervalli che caratterizzano lo svolgersi del Tempo, cos come non percepiscono i ritmici intervalli esistenti nella luce del Sole o in una proiezione cinematografica, essi attribuiscono al Tempo una continuit ed una direzione unilaterale

che esso non possiede assolutamente. Quindi nel Processo Ritmico di conoscenza, il Tempo nasce e muore di continuo dallEterno e nellEterno Presente Divino di un Centro Spirituale. Il Metodo di conoscenza Ritmico, offre a chi lo pratica e crede con Fede certa nella sua validit, dei vantaggi straordinari, primo fra tutti il contatto con Dio che Verit e Unica Realt; poi la possibilit di viaggiare, in teoria, nello spazio e nel tempo sia in avanti che a ritroso, dal momento che nellEterno Presente di Dio, tutto gi accaduto e nel contempo tutto deve ancora accadere, offrendo cos alluomo che si identifica pienamente nellAttimo Presente, lincredibile possibilit di modificare sia il Passato che il Futuro. Ma per riuscire in questo, non sufficiente credere nella realt di un simile potere. Per questo ho scritto in teoria, dal momento che nonostante io creda senza ombra dubbio, nella Verit assoluta di quanto ho enunciato, al momento attuale non sono ancora riuscito a concretizzarla. Infatti non basta conoscere la Verit per avere il potere di modificare a proprio piacimento la ritmica Realt dellesistenza, ma necessario DIVENTARE LA VERITA, RINUNCIANDO A TUTTE LE ILLUSIONI CHE CI MANTENGONO SEPARATI DALLA REALTA. LA VERITA E UN ESSERE VIVENTE CHE SI IDENTIFICA NELLA REALTA DIVINA, COSI COME CI HA INSEGNATO IL CRISTO, QUANDO HA DETTO: IL PADRE ED IO SIAMO UNA COSA SOLA. E NECESSARIO CHE LUOMO RINUNCI ALLILLUSIONE DELLA SEPARAZIONE E GIUNGA ALLIDENTIFICAZIONE CON DIO, DAL MOMENTO CHE E STATO DA LUI CREATO A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA. E QUESTO IL VERO SCOPO DELLA VITA, ED IO SPERO DI ESSER RIUSCITO A SUSCITARE IN CHI HA LETTO QUESTE PAROLE, UN RAGIONEVOLE DUBBIO.

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