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di frutta
LENINA GRAZIANI·VENERDÌ 2 DICEMBRE 2016·
Ci fermeremo di versare il liquido solo quando i 9/10 del vaso saranno riempiti,
lasciando l’ultimo decimo di spazio per l’ aria, che sarà necessaria per innescare una
buona fermentazione.
- 3) La frutta dovrà essere lavata con acqua e fervìda, se ne avete, oppure un aceto
naturale. Se il frutto lo ritenete sicuro ed è per esempio, del vostro albero, potete anche
non lavarlo così da salvaguardare anche microorganismi naturalmente presenti sui
frutti stessi, al limite se serve, una strofinata.
Procedimento: - Una volta riempiti i 3/10 del contenitore (visivamente riempite circa
fino a metà, bisogna considerare l’aria presente tra i pezzi di frutta) di frutta
aggiungeremo il liquido ad essa, cioè i litri di acqua e il miele (oppure zucchero) che
saranno stati ben miscelati tra loro in precedenza, usate le mani per sciogliere.
Ci fermeremo di versare il liquido solo quando i 9/10 del vaso saranno riempiti,
lasciando l’ultimo decimo di spazio per l’ aria, che sarà necessaria per innescare una
buona fermentazione.
Pulitevi le mani prima di cominciare a creare il vostro fervìda, con aceto, per
togliere eventuali tracce di sapone.
Se si hanno a disposizione solo tappi ermetici, allora vanno il più possibile appoggiati e
protetti da un tovagliolo con elastico sistemato sopra al tappo (ottimo sistema è
anche l'utilizzo di calza di nylon che aderisce molto bene) per evitare depositi di
polvere e l’entrata dei moscerini; un foglio di plastica alimentare (NO domopak)
andrà posizionato tra il vaso e il tappo nel caso quest'ultimo sia metallico.
Prima che un FV sia pronto all’assunzione orale deve passare circa 1 anno, il tempo che
serve per far si che la fermentazione abbia estratto ed assimilato nel liquido le virtù del
frutto o pianta, oppure almeno 4/5 mesi dalla sua messa in opera, questo però solo se
si ha fretta di utilizzarlo, ma deve avere un sapore acetico spiccato e buona limpidezza.
Non deve avere muffe, ne odore alcolico ne cattivi odori.
FerVìda di scarti
Stesso metodo per i FV misti contenenti bucce, fiori, frutti ecc nei quali facciamo
aggiunte quotidiane: 6/10 del contenitore riempito di soluzione 5:1 (acqua e
zucchero), la parte vegetale invece aggiunta di giorno in giorno fino al quasi
riempimento del contenitore, lasciando appunto 1/10 per l'aria.
Prelievo
la frutta rimasta che per un'anno è stata in fermentazione, potrà essere riutilizzata
ancora per cui il passo successivo, che abbiamo definito rabbocco, è quello di riportare
il nostro ferVìda (FV) d’origine al livello iniziale introducendo acqua (5) e zucchero (1)
in proporzione 5 a 1, ben miscelati, versando fino a raggiungere il livello primario.
In questo caso la forza della fermentazione ricomincia ma non sarà così forte come la
sua prima volta, per cui si potrà chiudere il FV molto meglio senza però sigillarlo, ed è
sempre una buona abitudine assaggiare e controllare il fervida per verificarne
l’andamento durante i mesi a venire.
Utile aggiungere una piccola parte di frutta fresca per dare più ricchezza.
Uso
Gli utilizzi dei FerVìda sono svariati e veramente ci si deve affidare alla propria
fantasia e percezione, di come il loro intervento possa agire. Consapevoli ormai che
parliamo di microrganismi buoni che si nutrono di microrganismi “cattivi” , è facile
anche capire dove richiedere il loro aiuto. Di seguito una serie di esempi pratici:
Fungono da antiparassitari, per gli animali domestici e per le piante, la muffa dei muri,
fertilizzano e ripuliscono la terra
❀ FerVìda
Le straordinarie proprietà dei cibi fermentati sono note da sempre: pane, vino, yogurt,
tempeh, miso, kefir, kombucha, kimchi, aceto, crauti sono i più noti… queste sono
fermentazioni veloci.
E’ possibile fermentare non solo cibo ma anche cortecce, foglie che altrimenti
sarebbero immangiabili ma che contengono proprietà importanti, con tanta fantasia si
possono usare tutti i frutti, semi, erbe (ovviamente NON vanno fermentati vegetali e/o
sostanze irrritanti,tossiche e velenose !!).
Sono alimenti vivi, che respirano la vita e la fanno muovere, un ritmo che non si
interrompe mai, nutrono l’organismo a livello molecolare, vibrazionale, energetico,
donano quella energia vitale che agisce anche sull’umore, aiutandoci a ritrovare
serenità ed equilibrio.
I FerVída sono un rimedio molto efficace, perchè la loro azione agisce su diversi livelli:
Gli utilizzi dei fervìda sono tantissimi: dalle proprietà curative, ai prodotti per la pelle,
da ottimi detergenti e sgrassatori a concimi e molto altro ancora. Il bello di tutto
questo è che possiamo farlo in modo autonomo e con pochissima spesa!
❀ Gelatine
Le gelatine si formano nei nostri fervìda normalmente dopo diversi mesi.
Dopo aver creato una “rete” di batteri, iniziano a secernere una matrice extracellulare
che è composta
Le gelatine vengono in nostro aiuto in molti modi, sia nell’alimentazione che per la
cura del corpo, alcuni esempi:
- Creare marmellate frullando a freddo con miele -
- Tritate in un’insalata -
- Nella vasca da bagno, dona freschezza alla pelle e ri-equilibria la flora batterica della
stessa.
- Come agente di rilascio di Fervìda per merito della capacità della cellulosa microbica
di trattenere liquido , da applicare sulla pelle edematosa oppure con ferite.
NON USARE SU FERITE ESSUDATIVE
❀ Ricottine, che fare.
Nel nostro caso siamo di fronte ad una fermentazione aerobica, cioè in presenza di aria
che permette quindi ai lieviti che si trovano nella frutta o nell’aria, di proliferare. È un
tipo di fermentazione spontanea, se vogliamo selvatica, non essendo un processo
controllato crea ogni volta un fermento diversamente ricco. Si producono anche ceppi
di lieviti diversi tra loro, alcuni creano popolazioni molto consistenti, altre meno o
pochissime. I batteri producendo enzimi metabolizzano e trasformano questi lieviti,
sintetizzando sostanze come le vitamine, gli acidi grassi, ecc..
Durante la fermentazione iniziale, ovvero le prime settimane, talvolta si nota la
formazione di piccoli puntini bianchi, che, se lasciamo fare, in breve tempo ricoprono
tutta la superficie del liquido, essi sono soprannominati da noi fermentatori per
facilitarne il riconoscimento, ricottine. Questi lieviti sono sostanzialmente
saccaromiceti, funghi.
Altre utilissime informazioni e ricerca di risoluzioni dei problemi sono in questo file
molto interessante
https://www.facebook.com/notes/semplicemente-fervìda/pillole-di-alves-
pancaldi/720439118110345/
Succede spesso dopo quasi un anno, che il fervìda perda o non diventi acetico, in
questo caso ci sono diversi accorgimenti da adottare:
Verificare che non ci siano muffe oppure le pareti interne del vaso, incrostate di
materiale che si è seccato. Nel caso ripulire bene.
Un’altra soluzione può consistere nel mettere all’interno del fervìda problematico,
una piccola percentuale nuova di acqua dolcificata nella giusta percentuale e vegetale,
per vedere se si innesca una piccola fermentazione che vada a sanare. Sempre anche
qua, se ha disposizione, mettere gelatina.
Altro problema che può insorgere è il famoso blob, fermenti che vengono fatti con
zucchero, più frequente succede se si adopera zucchero integrale, un po meno con altri
zuccheri.
L’incidenza del blob aumenta nel periodo invernale, almeno il 50% dei fervìda vanno
incontro a blob, la causa di questo addensamento del liquido dipende molto
probabilmente da conservanti e addensanti. Succede in misura molto minore (o quasi
mai) con lo zucchero bianco, ma purtroppo lui non è previsto nella nostra ricetta
millenaria thailandese.
La soluzione è utilizzare quando possibile, specie per i fervìda a noi preziosi, il miele.
La formazione del blob prende vita nei giorni subito successivi alla sua preparazione,
in occasione della fermentazione forte iniziale, mai dopo.. se il blob non succede
all’inizio, non succede più!
Quando abbiamo a che fare con un fervìda che ha il liquido denso (ci sono anche
diversi gradi di densità) l’unica cosa che si può fare è attendere che i batteri
metabolizzano il tutto. A volte passa velocemente alcune volte non c’è la fa.
In questa situazione non si formano muffe (raro) e nemmeno lieviti.
❀ Gocce di diamante
Il collirio thailandese della signora Pa Cheng è ottenuto dalla fermentazione dei 6
superfrutti che lei fermenta in quantità industriali come rimedio universale per il
benessere, i 6 frutti sono tinospora crispa, amla, noni, longan, litchi, haritaki.
La fermentazione per il collirio dura 12 anni, il tempo necessario e sufficiente a che
vengano smaltite le resine presenti nel fervìda che sono troppo aggressive per gli
occhi.
I Fervìda sono molto acidi, non adatti ad essere utilizzati negli occhi, vengono
quindi diluiti in ragione di 32 parti di acqua distillata ed una parte di Fervìda; poi la
miscela, a distanza di qualche giorno è pronta, preleva poi lo strato più superficiale del
liquido, ed è per questo che le GD sono così limpide, vengono poi confezionate in
flaconcini con contagocce da 12ml.
Così come i Fervìda, anche le GD sono un rimedio utilissimo per il benessere, esse
rappresentano un rimedio adottato da Pa Cheng per patologie oculari, quali:
presbiopia, astigmatismo, miopia, glaucoma etc.., persino per le problematiche
infettive, anche se per queste è bene fare una terapia leggera (una sola goccia al giorno
per occhio).
Non hanno problemi di conservazione, basta tenerle riparate dalla luce diretta del sole,
mentre d'estate il fresco del frigo è consigliato (magari proteggendole dal troppo
freddo). Col tempo potrebbero formarsi delle gelatine scure che generalmente stanno sul
fondo.
Queste gelatine non compromettono la qualità del collirio, anzi si possono utilizzare
come starter per fervìda giovani, poiché provengono da FV invecchiati 12 anni.
Si è inoltre scoperto, sperimentandole in questi ormai 5 anni, che sono utili anche
nei confronti della sinusite, per problemi di congestione nasale utilizzandole in
ragione di 1 goccia al giorno per narice, nonchè utili per alcuni problemi
dell’orecchio.
La fonte più ricca in assoluto è la pellicina bianca - detta albedo - che rimane attorno ai
frutti degli agrumi e di altri frutti dopo aver allontanato la buccia.
Di conseguenza il frutto intero rispetto alle spremute ed ai succhi di frutta, è da
preferire in quanto più ricco di fibre, rispetto ai succhi che invece sono ricchi di
zuccheri.
Le pectine vegetali offrono dei vantaggi sulla salute dell'apparato digerente e del
sistema immunitario attraverso le loro azioni nel tratto gastrointestinale, il principale
ostacolo che impedisce loro di esercitare al meglio i benefici, è la loro biodisponibilità.
Le pectine ordinarie hanno una catena molecolare troppo lunga per poter essere
assorbite nel flusso sanguigno. Per renderle assimilabili vengono utilizzati processi
enzimatici per creare una catena molecolare più corta; anche il lavoro di
fermentazione che si crea nei nostri FerVìda permette di ridurne le dimensioni,
rendendola capace di attraversare le ramificazioni delle molecole di pectina
diventando così biodisponibile, cioè assorbita facilmente nella circolazione sanguigna
e di esercitare numerosi effetti terapeutici in tutto il corpo.
Per cui impariamo ad utilizzare il più possibile per il nostro benessere anche questo
ennesimo regalo che ci dona il FerVìda!! Buona fermentazione :)
❀ Essicare bucce fermentate del ferVìda
Una volta prelevato il liquido che è maturato nel fervìda per almeno 1 anno e se
possibile anche due, ci rimane una massa vegetale ricca di pectina naturalmente
modificata per merito della fermentazione.
Non ci resta che strizzare il più possibile questi frutti fermentati per togliere loro il liquido, meglio che
possiamo, anche con l’utilizzo di un torchio per esempio.
Distendere poi nell’essicatore la frutta cercando di tagliarla sottile e posizionare il timer a 45/50 gradi.
Il risultato sarà questo. Basterà poi utilizzare un macinacaffè per ottenere della polvere, che sarà molto
pratica da utilizzare.
Si può utilizzare all'interno dei cibi, nei centrifugati e a seconda della fantasia, per il nostro benessere sarà
un grande aiuto, sia per il sistema immunitario, circolatorio, etc..
❀ I FERVìDA NELLA PROPRIA DIETA
ALIMENTARE
Per chi si approccia la prima volta è buona regola cominciare con cautela, in quanto
questi fermenti ricchi di microorganismi, acidi grassi e enzimi, favoriscono l'espulsione
delle tossine dal nostro organismo. Per cui è sensato iniziare con poche gocce.
Dopo ormai 5 anni che si stanno sperimentando, questa che spiego di seguito si è
rivelata essere la procedura migliore:
Il fervìda può avere 1 anno oppure 7 anni, non cambia la fase iniziale.
Cominciare con poche gocce, 3 volte al giorno, così da dare sempre un benefico segnale
all'intestino durante il loro transito, si ha così il tempo di ascoltarsi e capire come
reagisce il nostro organismo a questa prima fase di disintossicazione.
Molte sono le persone che si stabiliscono sulle 20 gocce ogni volta, per un totale di 60
gocce al giorno, ma ci sono altri esempi in cui non si superano le 30 gocce al giorno, per
evitare fastidiosi effetti collaterali quali:
stanchezza, cerchio alla testa, leggera diarrea o stipsi, dolori articolari, eruzioni
cutanee .. che segnalano una mobilizzazione troppo veloce di tossine.
Consigli che si possono mettere in atto per rinforzare la salute delle colonie di api con
l'aiuto dei fervìda:
Preparazione arnie
Le arnie possono essere tinteggiate con vernice a cui si è aggiunto fervìda, si eliminano
così, più in fretta, eventuali esalazioni tossiche, migliora la resistenza e la durata della
tinta e si prevengono le muffe. Al posto della vernice, è possibile utilizzare l'olio di
semi di lino mescolato con pigmenti .
Diluire 1/2 lt. di colore con fervìda ben acetico, potrebbe andare già bene un FV di 6
mesi che abbia la caratteristica necessaria – FV consigliato frutti dolci o agrumi.
Bagnare periodicamente
All'esterno delle arnie e la vegetazione adiacente alle arnie stesse con soluzione di
acqua/fervìda in diluizione 1:400 (1 lt su 400 lt) nell’area intorno agli alveari e sugli
alveari ogni 10 giorni.
All'interno intervenire lavando con acqua e FV solo su pareti - 1 lt. di acqua e 20ml di
FV. Agire anche sui fori di ingresso e atterraggio e all’interno dell’alveare con FV puro
aiuta loro a ripulirsi da eventuali contaminazioni esterne.
Le api apprezzeranno l’acqua trattata con fervìda. Lasciare sempre a disposizione delle
api, acqua arricchita con 10ml di FV per lt. di acqua. Dopo aver estratto il miele ed aver
predisposto per il periodo invernale per il riposo delle api, per nutrirle sarà utile una
mistura di acqua e miele a cui possono essere aggiunte poche gocce di FV di agrumi
(5ml per litro da non superare), un thè di erbe sarà anch'esso gradito.
Assicurarsi di lasciare una porzione del miele come alimento per le api.
• STALLE/ALLEVAMENTI
La capacità di igienizzazione che hanno i fervìda fanno si che possano essere usati con
enorme soddisfazione anche dove ci sono ricoveri di animali, sono alleati preziosi!
Prima di iniziare un ciclo di trattamento con i fervìda sarebbe opportuno fare una
buona pulizia iniziale, sostituire alcuni materiali come lettiere in uso da un po. Poi
inizialmente avere cura di trattare spessissimo (nebulizzare), anche tutti i giorni, l'area
interna, per un paio di settimane, poi basterà un mantenimento di almeno due volte
settimana.
INTERNO: diluire il FV dal 5 al 10% in un litro d'acqua (a seconda delle situazioni, sui
giacigli il 5% può essere sufficiente)
ESTERNO: Nebulizzare con soluzione FV/acqua che va dal 5 al 10% - (non superare 1
lt. Ogni 10 litri, a seconda della situazione) . Non trattare piante o aree verdi con queste
diluizioni.
• MUFFE
In uno spruzzino preparare una soluzione con 10% (10 ml più 90 ml di acqua tiepida).
Spruzzare abbondantemente sulle macchie di muffa, lasciare agire un po e rimuovere.
Ripetere l'operazione una seconda volta e con una spazzola morbida insistere sulla
macchia di muffa, sempre con acqua tiepida e la stessa diluizione.
Lasciare asciugare.
Può succedere anche che appena fatto il trattamento le macchie risultino evidenti, se le
macchie di muffa sono importanti si noterà che la macchia diminuisce intensità nei
giorni successivi. Questo tipo di intervento si potrà fare 2 volte all'anno, dipende anche
dal clima e l'ambiente. Altra buona idea sarà poi risolvere definitivamente il problema
(o quasi) approfittando della tinteggiatura quando sarà il momento, inserendo
all'interno della pittura murale, in genere secchio da 10 litri, dai 50 ai 100ml di FV,
sempre chiaro perchè può alterare la tinta scelta.
E’ possibile utilizzare masse vegetali esaurite dei fervìda. Spargere sul terreno asciutto,
zappettare superficialmente ed infine irrorare con acqua.
Quando possibile, una volta asciugato, zappettare nuovamente per pochi centimetri di
profondità. Miscelare 50% di FV in acqua e irrorare.
A seconda delle esigenze delle piante, irrigare il terreno ogni 15-20 giorni con miscele
a 1:500 (20ml di FV in 10 lt di acqua) durante la stagione vegetativa. Stimolare una
sana attività microbiologica del suolo stimola la crescita delle piante, le rinforza e
migliora notevolmente il gusto e il valore nutrizionale dei prodotti, che si conservano
anche più a lungo, grazie ad un elevato tasso di antiossidanti.
Il trattamento con i nostri fermenti di vita può essere fatto nebulizzando finemente al
mattino presto, oppure alla sera.
Molto meglio se prima di una abbondante pioggia, che favorisce la penetrazione dei
microrganismi nel suolo. I raggi solari danneggiano i microrganismi, evitare quindi di
effettuare il trattamento quando il sole è alto.
Sulle foglie i trattamenti si effettuano con regolarità a scopo preventivo, ogni 10-14
giorni in ragione di miscele di 1-2:1000 (sempre NO sole)
I dosaggi indicati sono un suggerimento per iniziare a prendere confidenza circa i vari
usi.