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INDICE DEL SUSSIDIO
PRESENTAZIONE
S.E. Mons. Mariano Crociata pag. 6
28 NOVEMBRE 2010
I DOMENICA DI AVVENTO
Una presenza da attendere pag. 8
5 DICEMBRE 2010
II DOMENICA DI AVVENTO
Una promessa che si compie pag. 14
8 DICEMBRE 2010
IMM. CONCEZIONE DELLA B.V. MARIA
Amati dall’eternità pag. 20
12 DICEMBRE 2010
III DOMENICA DI AVVENTO
Segnali di gioia pag. 26
19 DICEMBRE 2010
IV DOMENICA DI AVVENTO
Il coraggio delle scelte pag. 32
25 DICEMBRE 2010
NATALE DEL SIGNORE
La memoria dell’inizio pag. 38
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NOVEMBRE
2010
UNA PRESENZA DA ATTENDERE
La pagina del Vangelo che nuova vita, capace in qualche
oggi la liturgia ci offre (Mt modo di prolungare nel futuro
24,37-44) si colloca all’interno la propria. Non si dà alcun
dell’ultimo dei cinque giudizio morale su queste azioni;
grandi discorsi di Gesù nel siamo di fronte però ad una
Vangelo di Matteo, il discorso quotidianità drammaticamente
escatologico (Mt. inconsapevole, vissuta quasi
24-25) incentrato senza rendersi conto, i cui
Annunciare sulla parusìa, il protagonisti “non si accorsero
ritorno del Figlio di nulla” (v. 39). Non si tratta
dell’uomo alla di una semplice inavvertenza,
fine della storia. Proprio di qualcosa che sfugge: il verbo
il tema dell’attesa è il filo greco qui impiegato lascia
rosso che attraversa questi intendere una vera e propria
capitoli, modulato attraverso mancanza di coscienza, di
un’alternanza riconoscimento. È una storia
di parènesi e parabole. attraversata ripetendo gesti che
Il testo si apre con il consentono di mantenere la vita,
riferimento ai “giorni di ma una storia di cui non si riesce
Noè” (v. 37), ai “giorni che ad afferrare il senso, una storia
precedettero il diluvio”: nella quale non si riconoscono
è il tempo della quotidianità, i momenti decisivi; così, è il
scandito dalla gestualità diluvio a prendersi l’ultima
del pasto (“mangiavano, parola sul destino di questa
bevevano” v. 38), che consente quotidianità inconsapevole,
di sostenere la vita passo travolta da un evento che appare
dopo passo; è il tempo in cui improvviso e incontrollabile.
si stringono relazioni, legami C’è qualcosa però che può
reciproci (“prendevano moglie, fare la differenza, qualcosa che
prendevano marito” v. 38), può rivelarsi decisivo, laddove
dai quali può scaturire una pare tutto apparentemente
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NOVEMBRE
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C’era una volta… L’inizio un suo inizio, un avvenimento
del tempo liturgico che ne determina il compiersi
C’era una volta… Così e che ogni anno si rigenera
abitualmente iniziano i per trascinarci tutti dentro un
racconti che leggiamo ai evento nuovo, eppure antico:
nostri figli. Ogni storia, infatti, l’evento pasquale.
ha un inizio caratterizzato da La storia si dispiega
un fatto, da un avvenimento lungo un cammino che dura
a partire dal quale tutto un anno: l’anno liturgico.
succede e dentro Un percorso ritmato da un
cui i personaggi, susseguirsi di piccole tappe,
Celebrare improvvisamente, le domeniche, e arricchito
vengono coinvolti dalla memoria di feste e di
in un’avventura, solennità. L’inizio di questo
in una storia, in una vicenda tempo sacro è segnato dalla
umana. C’è sempre un inizio prima domenica di Avvento.
che, proprio perché tale, Costituisce, nell’anno
segna irrimediabilmente un liturgico, la soglia attraverso
cambiamento, a partire dal cui entriamo, per ritrovarci
quale le cose non saranno più dentro una storia che
le stesse. La nostra esistenza è nuovamente si rinnova.
di solito segnata da tanti inizi, Come ogni evento
piccoli e grandi avvenimenti della vita, anche la prima
che segnano il cammino, che domenica di Avvento arriva
hanno determinato importanti all’improvviso, di notte, nel
mutamenti e causato scelte buio del tempo invernale,
significative. quando la terra sembra
Alcuni sono e resteranno sterile e silenziosa.
così decisivi da costituire Per noi si spalanca la
il punto da cui ripartire possibilità di intraprendere
continuamente per ritrovare nuovamente un viaggio,
il senso della vita di ritrovare la via che
e delle scelte fatte. forse è stata smarrita, di
Anche l’anno liturgico ha rialzare la testa se l’affanno
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NOVEMBRE
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In ascolto dei poveri – Bosnia diventare le loro mani, il loro
Herzegovina pensiero, la loro voce… In alcuni
Con i servizi di “home care” casi il loro desiderio è solo quello
noi andiamo sul luogo, entriamo che tu sia lì. Tu sei il loro unico
nelle case delle persone, dentro contatto con il mondo. Oppure
la loro vita privata, le loro puoi essere qualcuno che prega
abitudini e capacità. È il solo insieme a loro…
servizio che avvicina la persona
nel suo ambiente di vita. Non ci Zero povertà: agisci ora!
sono falsità. Non Mentre viviamo l’attesa della
ci sono inganni. presenza di Dio, non possiamo
Testimoniare Tu porti te stessa, dimenticarci l’attesa di una
la tua vita, la tua presenza di amore che attanaglia
educazione, la tua soprattutto chi vive con fatica il
professionalità dentro le loro proprio quotidiano.
case. Se come fornitore di un Farsi presenti, “farsi
servizio accogli e rispondi ai prossimi” è lo stile di Gesù; la
bisogni dei destinatari, ecco, testimonianza degli operatori
questo è Caritas. Che attese Caritas della Bosnia ci aiuti ad
hanno queste persone? Tante e uscire dal comodo della nostra
molto diverse… Talvolta è solo casa, della nostra famiglia, del
un aiuto medico, altrove è solo nostro gruppo, per visitare,
amicizia… Hai la possibilità di ascoltare, condividere.
Il 14 febbraio 2010, con la visita all’Ostello “Don Luigi Di Liegro” del-
la Caritas Diocesana di Roma, Papa Benedetto XVI lanciava la campagna
delle Caritas d’Europa “Zero povertà – Agisci ora”, nell’ambito dell’Anno
Europeo della lotta alla povertà e all’esclusione sociale indetto dall’Unione
Europea.
In comunione con le Chiese d’Europa, riteniamo utile vivere il tempo di
Avvento in sintonia con gli ultimi momenti della Campagna, pregando, riflet-
tendo e testimoniando l’amore di Dio, ma anche richiedendo con forza una
politica più attenta alle esigenze degli ultimi.
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DICEMBRE
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UNA PROMESSA CHE SI COMPIE
Collocato all’interno del consacrato re da Samuele,
Libro dell’Emmanuele (Is 6-12), il piccolo uomo innalzato
l’oracolo di Is 11,1-10 viene dall’Altissimo, “l’unto del Dio
considerato come il punto di Giacobbe” (cfr. 2Sam 23,1).
culminante di un percorso che Le radici del tronco di Iesse
ha il suo inizio con la chiamata affondano così nell’elezione
profetica del c. 6, divina, gratuita e imprevedibile,
passa attraverso la che supera persino le attese
Annunciare promessa di un re del profeta (cfr. 1Sam 16,6-7);
futuro al c. 7, per esse traggono la loro linfa dalla
ricomparire in 9,5-7 fedeltà del Signore, fedeltà
con la descrizione del re giusto alla sua promessa, ma anche
sul trono di Davide. fedeltà all’uomo cui si è legato:
La promessa, per sua ecco perché la vita potrà ancora
natura, apre uno iato, germogliare da un ceppo reciso.
una scissione tra il tempo Non solo: la radice di Iesse starà
presente, in cui è formulata, come “vessillo per i popoli”
e il futuro, cui essa rimanda. (Is 11,10), segno per le nazioni,
Il presente in cui cade la oggetto della loro ricerca, del
parola della promessa è un loro desiderio, provocando
tempo di crisi, un tempo così come un’estensione
in cui Israele è minacciato della promessa.
costantemente dal nemico; Ciò che è specchio della
solo un piccolo resto riuscirà a fedeltà di Dio all’opera nella
sopravvivere alla distruzione storia, ciò che ne racchiude
(cfr. Is 10,20-22); persino la il compimento tangibile
dinastia regale davidica viene inevitabilmente attira a sé.
recisa, di essa rimane soltanto Ma c’è un rischio, che le
un ceppo (Is 11,1). È il ceppo parole incisive e taglienti del
di Iesse, padre di Davide, il Battista mettono a fuoco in
pastore di Betlemme, il ragazzo maniera inequivocabile, nel
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La visita dell’inatteso ma al tempo stesso espongono
In ogni storia che si rispetti all’inatteso. I riti appartengono
accade all’improvviso un evento al linguaggio ordinario, comune
inatteso: l’arrivo di un nuovo delle cose: eppure in essi accade
protagonista, il verificarsi un avvenimento inatteso. Pur
di un evento imprevisto, un ripetendosi ininterrottamente
brusco mutamento dell’ordine allo stesso modo, tuttavia
delle cose. La normalità viene ospitano l’irruzione di un
inaspettatamente sconvolta visitatore inaspettato, che
da un fatto che trasforma l’ordinarietà della vita
scompiglia e in evento di salvezza.
Celebrare interrompe la Per sua natura il rito ha
routine ordinaria. bisogno di ripetizione, di una
Anche la nostra sorta di monotonia rassicurante
esistenza quotidiana, pur che non sopporta eccessivi
essendo un susseguirsi di piccoli cambiamenti. Quando infatti
fatti abituali e ripetitivi, ospita una liturgia è troppo mutevole,
normalmente l’imprevisto, finisce per frastornare e
l’irruzione di un evento inatteso. disorientare, sollecitando solo
Così è la trama della vita: un una partecipazione superficiale.
susseguirsi di eventi ordinari La ripetitività, infatti, è
e straordinari che ritmano il necessaria al rito, e il suo ritmo,
cammino dell’esistenza. costante e fedele, conduce
Anche il cammino della fede il cristiano dentro il cuore
vive di piccoli e grandi eventi, insondabile del mistero. Il rito
ordinari e straordinari. Essi sono assomiglia al respiro o al passo
custoditi in modo particolare dal del viandante; solo ripetendosi
mondo dei riti: un susseguirsi riesce a condurre tutta la
stabilito e ripetitivo di persona dentro la dimora
parole, gesti, tempi, che ospita l’irruzione
spazi, che mettono dell’ “Inatteso”: Dio.
ordine (tale è il La liturgia cristiana
significato letterale ama il ritmo calmo
della parola rito), e ripetitivo del rito:
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In ascolto dei poveri – Spagna cattive, che quelle cattive si
Mi chiamo Rafael e ho 50 superano e che quelle buone
anni. Avevo un lavoro, sono devi sfruttarle, che nella vita
sposato, però le circostanze non esiste solo il “no”, ma anche
della vita mi hanno allontanato il “sì”. Mi hanno insegnato a
dalla mia casa. Per qualche mese essere me stesso.
ho vissuto in una pensione,
mangiando in un bar vicino Zero povertà: agisci ora!
al mio posto di lavoro, ma la Quest’uomo è solo all’inizio
solitudine mi di un cammino di conversione:
uccideva. Così ho tramite gesti di amore
Testimoniare iniziato a bere, disinteressati ha capito i suoi
prima solo ai pasti, errori e inizia a vedere
poi di continuo. con occhi nuovi.
Senza rendermene conto ho Avvicinare gli altri in punta
perso la nozione del tempo di piedi, senza giudicarli,
e ancor peggio il lavoro, così permette a ciascuno di riscoprire
che non potevo più pagare la che il Signore ci ama per quello
pensione, né mangiare. Niente. che siamo, che la promessa si
Ho perso tutto: le mie capacità, compie per ognuno di noi.
la gioia di vivere, la famiglia, Un’esperienza di volontariato
la speranza, la salute. Mentre tra gli ultimi può aprirci gli
ho sperimentato la solitudine, occhi e il cuore: proviamo
la tristezza, l’indifferenza mia a contattare la Caritas e
e quella degli altri. Poi tutto è mettiamoci a disposizione.
cambiato. Un giorno speciale.
Sono passato alla Caritas. Loro
mi hanno offerto la possibilità
di ricominciare, di recuperare
quello che avevo perso, di
dimenticarmi del passato,
di tutto il male. Mi hanno
insegnato a sperare: che nella
vita ci sono cose buone e cose
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DICEMBRE
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SEGNALI DI GIOIA
Il compimento atteso della il cuore si smarrisce in una
promessa è imminente: come progressione che arriva a toccare
la primavera sarà foriera l’intimo dell’uomo, il luogo
dell’estate, così alcuni segni profondo della sua capacità
mostreranno in maniera decisionale.
inequivocabile l’avvicinarsi del Il precursore vive
Salvatore. probabilmente un’esperienza
Ecco che il profeta analoga. Egli è l’uomo che
Annunciare Isaia invita alla attende, ma nel momento
gioia, “canti con dell’attesa può sorgere il dubbio,
gioia e con giubilo” un dubbio patito in un corpo
(Is 35,2), e annuncia l’avvento prigioniero; aspettando il
vicino della gloria del Signore. compimento della promessa le
Il testo di Is 35,1-10 riprende domande si accalcano, e non
temi e immagini del Secondo si tratta di banali domande
Isaia (Is 40-55), estendendone retoriche, ma di interrogativi che
però l’orizzonte: da quello del toccano la carne e l’esperienza
ritorno dall’esilio di Babilonia, del Battista, attraversando i suoi
a quello di una salvezza più giorni nel buio di una prigione:
ampia e universale. Certo è che “Sei tu colui che deve venire o
l’esperienza babilonese diventa dobbiamo aspettare un altro?”
paradigmatica: le insistenti (Mt 11,3). Sei veramente tu
esortazioni profetiche dei vv. l’oggetto dell’attesa di una vita?
3-4 ci rivelano il dramma che Sei veramente tu il compimento
lentamente e inesorabilmente promesso e desiderato?
si consuma nella lontananza La risposta alla domanda
dell’esilio: le mani – segno che Gesù riceve per mezzo
della possibilità di agire – si dei discepoli di Giovanni si
indeboliscono, le ginocchia – che manifesta attraverso dei segni:
sostengono il corpo nel cammino “i ciechi riacquistano la vista,
– si infiacchiscono; persino gli zoppi camminano, i lebbrosi
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DICEMBRE
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Quando inizia la liturgia? a noi pieno di senso.
È sempre difficile stabilire il Dunque vi è un inizio che
momento esatto in cui il ritmo precede la nostra scelta di
ordinario della nostra vita – con partecipare all’azione liturgica.
le sue vicende e occupazioni – Questo inizio viene da Dio: è
si interrompe, per lasciar posto Lui che genera il tempo santo
al tempo santo della liturgia. della liturgia chiamando tutti
Qualcuno potrebbe rispondere noi ad entrarvi poiché siamo il
semplicemente che la liturgia suo popolo, la sua sposa amata:
inizia quando si una via santa viene tracciata
entra in chiesa, per coloro che il Signore chiama
Celebrare oppure, quando all’incontro con lui (cfr. prima
il sacerdote apre lettura: Is 35,8).
la celebrazione La scelta che siamo chiamati
con il segno della Croce. a compiere ogni volta che
Risposte in parte vere, ma partecipiamo alla celebrazione
non del tutto. Innanzitutto è liturgica è innanzitutto un gesto
necessario ricordare che ogni di accoglienza, la risposta gioiosa
celebrazione liturgica inizia ad un invito. Dio ci precede
e finisce. Costituisce, cioè, un e prepara una sala imbandita
tempo definito e finito. Per a festa, il banchetto è pronto,
entrare è necessario varcare mancano solo i commensali. I
una soglia – i riti di ingresso –, passi, i gesti che compiamo, sono
così come per uscire vi sono dei dunque meno faticosi perché
riti di congedo. Questo, perché la via è già tracciata e qualcuno
il tempo liturgico irrompe nel ci attende, attirandoci a sé.
corso quotidiano della vita come Come nell’immagine raccontata
un momento differente, uno dall’apostolo Giacomo (seconda
spazio altro che non si assomma lettura), Dio è un paziente
semplicemente alle normali agricoltore: non si stanca di
occupazioni della vita, ma le lavorare la terra e di aspettare il
assume e le trasforma. Si colloca frutto tanto desiderato.
dentro il tempo ordinario della Egli prepara la terra, la irriga
vita, per rinnovarlo e restituirlo e la feconda con le piogge di
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G esù è pane disceso dal cielo per la vita secondo una doppia mo-
dalità: non solo come pane eucaristico, ma anche come pane
della Parola di Dio. Non si tratta di due dimensioni in successione
temporale, ma l’Eucaristia è piuttosto da vedere come un’unica men-
sa in cui i due modi di presenza del pane, che è Cristo, s’intrecciano
e si sostengono mutuamente. Il pane della Parola rivela la profondità
del mistero del pane eucaristico. Il pane eucaristico, a sua volta, offre
concretezza e vita al pane della Parola.
Tratto da: Signore, da chi andremo? L’icona biblica del Congresso Euca-
ristico Nazionale Ancona 2011, ed. San Paolo.
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In ascolto dei poveri – Estonia
Una storia finita bene è quella
di una giovane mamma con i
suoi due figli. La donna aveva
iniziato a seguire uno dei gruppi
di giovani mamme, diversi anni
fa. Dopo qualche tempo ha
trovato che il lavoro di gruppo e
le attività proposte erano per lei
molto positive. Così
ha deciso di avviare
Testimoniare un nuovo gruppo per
conto suo. Ora lei sta
“passando” ad altri la
sua esperienza, le sue emozioni, la
sua energia che sono state suscitate
all’interno del gruppo.
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IL CORAGGIO DELLE SCELTE
È sullo sfondo di un Ostentando una devota pietà
conflitto che il profeta Isaia, (“non voglio tentare il Signore”
accompagnato dal figlio, v. 11), Acaz declina la richiesta;
si fa incontro al re Acaz, il di fatto, rifiutando di chiedere
quale probabilmente stava il segno offerto, il re prende
ispezionando le riserve d’acqua una posizione ben precisa: egli
di Gerusalemme non ha intenzione di accogliere
(cfr. Is 7,3), né l’appello divino alla fiducia
Annunciare nell’eventualità nella promessa di salvezza (dal
di un’aggressione momento che ha ormai deciso di
militare da parte preparasi a difendere la città), né
dei due sovrani di Aram e di – conseguentemente – il segno
Èfraim, alleati insieme contro che la conferma.
Giuda. Il profeta annuncia il Ma il desiderio di Dio di
sostegno divino e invita il re venire incontro al suo popolo è
a rispondere con la fede alla più forte del rifiuto del re, più
promessa del Signore (vv. 7-9); tenace della presunzione di
ma non basta. Il Signore si salvarsi con alleanze, tributi e
spinge ancora oltre provocando sottomissioni (cfr. 2Re 16,7-9);
Acaz e invitandolo a chiedere egli stesso “vi darà un segno”
un segno “dal profondo degli (Is 7,14), un segno che prenderà
inferi, oppure dall’alto” (v. un corpo (“la vergine partorirà
10), un segno cioè a cui non un figlio”) e avrà un nome:
vengono posti limiti, che può “Emmanuele”, “Dio con noi”,
abbracciare tutto il creato, un segno che sarà un monito
estendendosi dalle viscere della della costante presenza del
terra fino agli astri. È Dio stesso Signore in mezzo al suo popolo,
che desidera donare al re una la quale chiederà continuamente
conferma della sua fedeltà, della una scelta, una decisione.
promessa di sostegno nella Nella pienezza dei tempi
quale aveva chiesto di confidare. il segno si compie e Maria “si
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DICEMBRE
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Ingresso libero… troverà pascolo» (Gv 10,9). La sua
Nella vita quotidiana siamo simbologia è così importante da
abituati a leggere avvisi come: identificare il sacramento stesso
ingresso libero, oppure: divieto del Battesimo, detto, appunto, la
di accesso, ingresso riservato, porta della vita (Catechismo della
suonare prima di entrare. Chiesa Cattolica, n. 1213).
Ogni luogo, infatti, regola la Le porte delle nostre chiese
propria accessibilità attraverso non precludono l’accesso a
delle porte, delle soglie che nessuno; tuttavia, per poter
è necessario essere ammessi ai santi misteri
oltrepassare per è necessario varcare una soglia,
Celebrare poter entrare. quella che nel vangelo di Matteo
Anche le nostre viene denominata come la porta
abitazioni hanno stretta (Mt 7,13). Infatti, solo
delle soglie: portoni di ingresso, chi passa attraverso la morte
anticamere, cancelli. La porta e risurrezione di Cristo può
è uno dei luoghi fondamentali entrare nel Regno di Dio: «Se
dell’abitazione: essa, infatti, uno non nasce da acqua e da
costituisce un elemento che la Spirito, non può entrare nel
identifica, poiché non costituisce regno di Dio» (Gv 3,5). La porta
solo una soglia da attraversare, della chiesa è dunque sempre
ma il luogo a partire dal quale si accessibile per ogni uomo e
definisce lo spazio dell’intimità. per ogni donna, ma non a tutti
La porta è il limite che custodisce è dato di comprendere i santi
la differenza tra il dentro e il misteri. Per passare è necessario
fuori, che stabilisce la relazione oltrepassare una soglia, prendere
tra la famiglia e gli estranei. una decisione, operare una scelta
Come in ogni casa vi è una che inevitabilmente provoca un
porta, così ogni Chiesa ha il suo cambiamento. È quell’istante
portale e i suoi riti della soglia. sospeso tra un passato, ormai
Nella tradizione cristiana la alle spalle, e un futuro che non
porta è simbolo di Cristo: «Se c’è ancora. È accettare di andare
uno entra attraverso di me, incontro ad una situazione
sarà salvato; entrerà e uscirà e nuova, promessa, desiderata, ma
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DICEMBRE
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In ascolto dei poveri – Germania utenti, per un volume di debiti
Reinhard lavora da 11 anni pari a 5 milioni di euro.
come volontario nel servizio Per ciascuno di loro occorre
di consulenza per coloro che trovare una buona strategia.
hanno problemi di debiti, della Una cosa è comunque chiara a
Caritas di Münster. Diplomato Reinhard: prima del problema
in economia aziendale, oggi occorre vedere la persona.
67enne, offre una volta alla
settimana un’ora di ascolto. Zero povertà: agisci ora!
Nel corso di questi Nel mondo del volontariato
anni Reinhard c’è sempre più bisogno di
Testimoniare ha acquisito sul competenza: la storia di
campo una grande Reinhard è un invito a tutti
esperienza che gli a mettere a disposizione le
consente di fornire consigli e proprie. Soprattutto chi è in
trattare con creditori e banche. pensione può donare la propria
Dice che il tempo non gli manca, esperienza per riscoprire un
che nessuno lo insegue. Tuttavia modo diverso e appassionante
i numeri delle persone da di gestire il proprio tempo.
ascoltare sembrano affermare il Per servire le persone, non
contrario: nel 2007 sono passate risolvere i problemi, come lui
circa 1.000 persone e 300 nuovi stesso ci ricorda…
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DICEMBRE
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LA MEMORIA DELL’INIZIO
Il testo di Is 52,7-10 può proprio nell’oggi trova la sua
essere letto come risposta alle attuazione. Ma c’è ancora un
parole di apertura del Secondo inizio più lontano, che spinge a
Isaia (40,1-21), come una cercare addirittura oltre l’origine
replica all’appello pressante con cui si apre l’intera Scrittura
“consolate, consolate il mio (Gen 1,1), quello della creazione;
popolo” (Is 40,1). proprio in questo “oltre” ci
Finalmente, ecco conduce l’apertura del quarto
Annunciare sui monti “i piedi Vangelo: “In principio era il
del messaggero” Verbo” (Gv 1,1a). In principio
(Is 52,7), ecco che era la Parola; oltre la parola
giunge la salvezza tanto attesa che crea e dona la vita (Gen
e desiderata. 1,3), c’è la Parola, che dimora
È un messaggio che, veloce, incessantemente presso Dio (Gv
si propaga: tutte le sentinelle 1,1b): al principio di tutto ecco
guardano in un solo punto il desiderio di Dio, desiderio di
e, appena vedono il ritorno relazione, di comunicazione, di
del Signore in Sion, elevano comunione.
all’unisono un grido di giubilo Ogni vita è radicata in questo
(Is 52,8); è il faccia a faccia con desiderio, ogni vita vive perché
il Signore, l’esperienza della inserita dentro questa Parola che
potenza dell’Altissimo. Questa cerca la relazione (Gv 1,3), ogni
esperienza di consolazione e vita esiste perché espressione
salvezza fa cantare le pietre, del desiderio originario di Dio.
dalle rovine si innalza un Ma non basta: questo
coro di esultanza, perché “il desiderio, che già attraversa la
Signore ha consolato il suo storia, ad un certo momento
popolo” (Is 52,9): la memoria prende corpo nella storia,
dell’inizio è qui la memoria oggi, “in questi giorni… per
della consolazione promessa fin mezzo del Figlio” (Eb 1,2).
dal principio (Is 40,1), la quale Fare memoria dell’inizio
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DICEMBRE
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La promessa dell’oggi valida solo fino..., affrettatevi!»,
Nei testi della liturgia del così “gridano” i messaggi
Natale c’è una parola che pubblicitari! Nella logica
ricorrere assiduamente: oggi! dell’oggi, si celebra la bramosia,
«Oggi sapete che il Signore l’avidità, la soddisfazione ad
viene a salvarci» (antifona di ogni costo, l’illusione di poter
ingresso, Messa vespertina della soddisfare ogni desiderio.
Vigilia); «Oggi la vera pace è Non ha storia e non ha mèta se
scesa a noi dal cielo» (antifona non la piccola emozione di un
di ingresso, Messa istante, sempre troppo breve per
della Notte); «Oggi saziare il desiderio del cuore.
Celebrare è nato per noi il Le promesse si moltiplicano
Salvatore» (salmo e le occasioni si rinnovano
responsoriale); in un gioco ingannevole e
«Oggi vi è nato un Salvatore» logorante. L’oggi diventa così
(acclamazione al Vangelo); un’illusione, un imbroglio a
«Oggi è nato nella città di cui è difficile credere ancora.
Davide un salvatore» (antifona – Mezzi di comunicazione, leggi
alternativa – di comunione). del mercato, strategie politico-
L’oggi segna l’istante in cui economiche alimentano questo
Dio porta a compimento la bisogno per orientarlo verso
promessa a lungo attesa e, nello un’ideale di felicità totalmente
stesso tempo, annuncia una astratto e lontano dalla realtà,
verità non ancora pienamente il cui fine è accendere sempre
rivelata. È un frammento, un nuovi desideri e alimentare, così,
istante denso e pregnante di il mercato del consumo.
gioia perché l’attesa finalmente L’oggi di Dio, al contrario,
è finita e il dono è compiuto; non è illusorio, non inganna,
tuttavia ciò che è rivelato è solo non promette falsità. Si
un assaggio di quel che sarà. innesta nella ferita della storia
Nel nostro tempo l’oggi senza dimenticare il dramma
appare stanco e logorato, dura dell’uomo. Non aliena dalla
un istante e non mantiene mai le fatica e dalla responsabilità
promesse: «solo per oggi, offerta della vita, ma si offre carico di
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I l pane disceso dal cielo è Gesù stesso, che con la parola del suo
ministero terreno spalanca la verità dell’esistenza, ma anche è
Gesù che, come carne per la vita del mondo, nel suo innalzamento
offre redenzione e salvezza per tutti. Nel dono della sua carne e del
suo sangue, la sua incarnazione e il suo innalzamento diventano il
sacramento per eccellenza. Il dono dell’Eucaristia rende radicale il
dono della rivelazione che Gesù fa ai credenti in lui, che sono uniti
alla sua vita e partecipi di essa.
Tratto da: Signore, da chi andremo? L’icona biblica del Congresso Euca-
ristico Nazionale Ancona 2011, ed. San Paolo.
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DICEMBRE
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In ascolto dei poveri – Gran i suoi bambini… Io fatico ad
Bretagna immaginare di essere talmente
Credo che molta gente povera da non riuscire a
non capisca cosa significhi la comprarmi del caffè… Li vedi
povertà. Vi faccio un esempio così felici quando riescono ad
concreto. Nel periodo di Natale avere un’occasione per rilassarsi,
andiamo in giro a distribuire per farsi un bagno… Cose che
giocattoli, cibo per le famiglie noi diamo tutte per scontate…
povere… Quest’anno abbiamo
incontrato una Zero povertà: agisci ora!
madre nell’East Non si deve solo offrire
Testimoniare End di Londra l’essenziale, ma anche la
che si è messa a possibilità di fare festa! Oggi
piangere perché deve essere Natale per tutti,
le abbiamo offerto del caffè nessuno deve essere lasciato
istantaneo! Neppure di marca, solo. Ma a Natale si festeggia
ma una versione economica una nascita, la più importante
da supermercato… per la nostra vita: quindi le
E lei piangeva perché era da relazioni che nascono in questa
tanto tempo che non beveva festa devono continuare nel
del caffè… Non se lo poteva tempo. Oggi devono nascere,
permettere perché doveva insieme a Gesù, persone capaci
comprare i vestiti e il cibo per di condivisione e solidarietà.
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DICEMBRE
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RELAZIONI PERMANENTI
Il brano del Vangelo di maniera costante la relazione
Matteo che la liturgia della tra Giuseppe e la sua sposa,
Parola propone quest’oggi a partire dagli inizi della loro
(Mt 2,13-15.19-23) è uno dei rari relazione, da quel travaglio in
testi che offrono uno spaccato cui egli si era trovato di fronte
sulla Famiglia di Nazaret. alla gravidanza di Maria, ancora
Nonostante le fonti fidanzata; anche in quel caso
evangeliche siano Giuseppe “prese con sé la sua
Annunciare molto sobrie e sposa” (Mt 1,24), formula che
discrete al riguardo, indica senza dubbio le nozze,
è possibile cogliere ma che – con il medesimo
tra le righe del testo un tessuto verbo di Mt 2,13 – curiosamente
fatto di relazioni stabili. C’è ancora una volta esprime la
un’espressione che, nel racconto stessa accoglienza, l’attenzione
della fuga in Egitto, consente di e l’amore di chi riceve la
caratterizzare la relazione tra la sposa come dono. Non è un
sposa, il bambino e Giuseppe: atteggiamento passeggero e
egli “prese il bambino e sua neppure un sintomo delle
madre” (Mt 2,14); è un verbo manifestazioni d’affetto
che evoca l’accoglienza, che iniziali che generalmente
implica un gesto, un’azione caratterizzano la vita di coppia.
contrassegnata costitutivamente Secondo il racconto di Mt
dalla comunione che caratterizza 2,13-15 Giuseppe, Maria e il
proprio un ambito familiare. bambino si rifugiano in Egitto
In particolare nel nostro testo, o – mantenendo la lettera del
l’azione è evidentemente testo – si ritirano, parola che
finalizzata ad una custodia, lascia intendere un’esperienza
alla protezione della vita, di solitudine, quella di chi fugge
particolarmente quella del clandestinamente in un altro
figlio appena nato. È una paese, per di più nel paese di
gestualità che distingue in cui il Signore aveva detto: “Non
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DICEMBRE
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I riti di accoglienza per costruire Gloria e la preghiera della
la ”famiglia eucaristica” Colletta – come esplicita il
Le relazioni familiari si Messale Romano – hanno lo
esprimono con piccoli e semplici scopo di manifestare la comunità
gesti quotidiani: il buongiorno radunata e di predisporla
del mattino, il saluto prima di alla celebrazione eucaristica.
uscire di casa, l’accoglienza A fianco di questi gesti vi
quando si rientra dalla scuola sono poi delle ritualità non
o dal lavoro, i gesti della cura previste esplicitamente dallo
nella malattia, schema rituale della Messa, ma
la condivisione altrettanto essenziali: si tratta dei
Celebrare della mensa, la cosiddetti riti di accoglienza.
buonanotte della Nella celebrazione eucaristica
sera, ecc. Gesti i riti di accoglienza non
semplici, non scontati, che conoscono uno schema rituale
alimentano e ravvivano l’amore definito e codificato: solo il rito
familiare. Anche la comunità del Battesimo prevede uno
parrocchiale è una famiglia, spazio (la porta o il sagrato)
una famiglia eucaristica, e dei gesti (le parole di saluto
che vive e cresce grazie a del presbitero, la scelta del
piccoli ed essenziali gesti di nome dato al bambino, il
accoglienza. Molti di questi gesti segno di Croce) attraverso
costituiscono i riti iniziali, cui l’accoglienza assume un
il cui scopo, appunto, carattere più propriamente
è quello di ravvivare la memoria rituale. Per questo possiamo
battesimale, di rinsaldare assumerli a modello di
le relazioni, di mettersi alla un’autentica ospitalità liturgica.
presenza del Signore, di Accogliere è il gesto benevolo
predisporre all’accoglienza del pastore che, salutando
della Parola di Dio. fraternamente i presenti alla
Il canto di ingresso, la porta, manifesta il volto ospitale
processione introitale, il segno della Chiesa. L’accoglienza
della Croce, il saluto liturgico, liturgica domanda uno spazio;
i riti penitenziali, il canto del è perciò necessario tornare
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In ascolto dei poveri – Lituania figli… Magari sono ancora
Nonostante la Lituania piccoli… 3, 4 anni… Il problema
sia un paese cattolico, i è che se i genitori stanno
legami “famigliari” non sono all’estero per un lungo periodo,
più forti come in passato. quando ritornano trovano degli
Tradizionalmente i figli si adolescenti… I nonni del resto
sono sempre occupati dei invecchiano e magari hanno loro
genitori anziani, ora qualcosa stessi bisogno di aiuto… Tu sai
sta cambiando… Spesso bene che gli adolescenti hanno
vediamo giovani bisogno di tante energie e di
o famiglie giovani tanta interazione, cose che questi
Testimoniare che nonostante
la presenza di
anziani non sono più
in grado di offrire.
un buon salario Così sorgono nuovi problemi
non vogliono farsi carico dei sociali, come gli adolescenti
loro familiari anziani. Dicono che stanno per strada…
che tocca ad altri… Non se ne
assumono la responsabilità. Zero povertà: agisci ora!
Lo notiamo anche in altre aree Siamo coscienti che dietro al
di lavoro, con i bambini, ad lavoro di tante “badanti” che ci
esempio. Sembra non essere un permettono di risolvere problemi
grande problema per le mamme familiari, ci sono famiglie che si
lasciare i loro figli per andare disgregano, figli che crescono
a lavorare all’estero… Dicono senza genitori, coniugi che
che è una cosa buona per i loro non riescono a stare insieme?
Lottare contro la povertà e
l’esclusione sociale vuol dire
anche informarsi, capire cosa c’è
dietro ogni nostra scelta. Per il
prossimo anno impegniamoci a
leggere quella stampa che ci aiuta
a comprendere: per esempio, i
giornali di strada, scritti dai più
poveri e da chi sta accanto a loro.
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ALL’ORIGINE DEL TEMPO
Nel primo giorno del nuovo quali diventano così testimoni.
anno la liturgia della Parola ci È la loro testimonianza, sono
conduce ancora a Betlemme, le cose che essi dicono a
di fronte al mistero del Natale, suscitare meraviglia, parole che
contemplato attraverso lo consentono a chi le accoglie di
sguardo dei pastori, di Giuseppe penetrare la realtà di un evento
e della madre assolutamente ordinario come
(cfr. Lc 2,16-21). la nascita di un bambino, di
Annunciare Nel momento cogliere, al di là delle fasce che
dell’inizio, alcuni lo avvolgono, la manifestazione
atteggiamenti del mistero divino.
sottolineati dall’evangelista, A stupirsi per primi furono
colpiscono per il loro significato probabilmente coloro che
e la loro importanza. ascoltarono la testimonianza dei
La meraviglia, lo stupore: i pastori resa subito dopo aver
pastori vanno a Betlemme, visto il bambino, che si trovava
vedono “il bambino, adagiato – come narra l’evangelista – in
nella mangiatoia” compagnia di Maria e Giuseppe.
(Lc 2,16), annunciano “ciò che Sono dunque la madre e il
del bambino era stato detto padre i primi ad aprirsi alla
loro” (Lc 2,17) provocando meraviglia, una meraviglia che
lo stupore di tutti quelli che si trasforma per Maria in una
ascoltano. Si riprende uno dei porta attraverso cui entrare per
motivi che ricorrono nei racconti scorgere qualcosa di misterioso,
di miracolo, quello della ancora incomprensibile. Ed
meraviglia di fronte al prodigio, eccola allora, Maria, descritta
ma con uno spostamento da Luca mentre “custodiva
significativo: non sono i pastori tutte queste cose, meditandole
a stupirsi di ciò che vedono, nel suo cuore” (Lc 2,19), con
quanto piuttosto coloro che un atteggiamento che sarà una
ascoltano le parole dei pastori, i costante, che la accompagnerà
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L’augurio di pace benvenuto che, al di là delle
Il calendario cristiano, espressioni utilizzate, hanno
pur iniziando con la prima il compito di accogliere e di
domenica di Avvento, dedica avviare una relazione. Anche
un’attenzione tutta particolare la liturgia cristiana inizia
al primo giorno dell’anno con le parole: la pace sia con
civile. In questa data ricorre voi! Questo saluto liturgico
la memoria liturgica di Maria, non è una banale formula
Madre di Dio e, per iniziativa stereotipata, né un semplice
di Paolo VI, dal auspicio: la pace è il dono di
1968 si celebra la Cristo Risorto ai discepoli
Celebrare giornata mondiale radunati nel suo nome.
della pace. Dio Gesù, facendo visita alla sua
avvolge con il comunità dopo la risurrezione,
manto della sua benevolenza saluta i suoi discepoli
il ritmo dell’anno, il Principe dicendo: «Pace a voi!» (Gv
della pace risplende nel 20,19). Parole semplici, ma
mondo (antifona di ingresso) traboccanti di doni. La pace,
e la benedizione di Dio, per infatti, è il dono che racchiude
intercessione della Benedetta in sé tutte le promesse: la
fra tutte le donne, viene gioia, la salute, la speranza,
elargita con abbondanza la fecondità, la vita… La
su di noi (colletta). Liturgia dell’Eucaristia
Riflettiamo con calma sul conosce diversi saluti: il
rapporto tra augurio di pace presbitero prima di tutto
e benedizione di Dio. Nella saluta l’altare, venerandolo
vita sociale ci sono delle regole con il segno del bacio ed
di buona educazione che è eventualmente onorandolo
giusto insegnare e rispettare, con l’incensazione; saluta
e una di queste è certamente l’assemblea, annunciando la
il saluto. Quando si entra in presenza del Signore in mezzo
una casa, è buona educazione alla sua comunità: «La grazia
salutarsi e scambiarsi dei e la pace di Dio nostro Padre e
convenevoli. Sono parole di del Signore nostro Gesù Cristo
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I l mangiare, il bere, il non aver più fame e sete, come pure il voler
mangiare e bere ancora (ossia l’essere veramente contenti di ciò che
ci ha soddisfatti) appartengono al grande tema biblico del banchetto
escatologico della sapienza. Il testo profetico citato da Gesù proviene
da una pagina di Isaia (cf. Is 54,13), nella quale si trova un appello a
ricevere gratuitamente da bere e da mangiare. Le parole profetiche
utilizzate da Gesù prevedono dunque che si diventi discepoli di Gesù
partecipando al banchetto della sapienza, il cui pane è Gesù stesso.
Tratto da: Signore, da chi andremo? L’icona biblica del Congresso Euca-
ristico Nazionale Ancona 2011, ed. San Paolo.
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In ascolto dei poveri – Georgia pena un tavolo, un vecchio sofà
Svetlana e suo marito Zviadi e la tv. In inverno una piccola
vivono a Tbilisi dal 1992. Sono stufa a legna tiene la stanza
IDP (Internal Displaced persons) calda. L’elettricità e l’acqua
dall’Abkhazia. La loro è una sono ospiti rare nell’edificio.
delle innumerevoli famiglie Zviadi è disoccupato e lavora
sparpagliate in tutta la Georgia. solo occasionalmente quando
Non è stato previsto alcun qualcuno lo “affitta” in qualche
programma per la sistemazione lavoro edile per metà di un
di queste persone normale salario. Del resto, non
obbligate a lasciare ha altra scelta se vuole riuscire a
Testimoniare i loro paesi nativi dare almeno il pane ai suoi figli.
e fuggire senza
alcun bene, Zero povertà: agisci ora!
fatta salva la loro stessa vita. Profughi, sfollati, immigrati
Così essi risiedono ovunque, devono spesso accontentarsi
in qualsiasi spazio vuoto in di condizioni che la nostra
edifici scolastici, ospedali… ricca Europa, culla dei diritti,
Svetlana e suo marito, non dovrebbe tollerare.
con i loro 6 bambini Eppure aumentano
vivono nell’edificio gli episodi di
del Policlinico incomprensione
nel distretto di e rifiuto, anche
Dighomu a Tbilisi fra i cristiani:
da circa 11 anni. sembra che ci
La superficie dimentichiamo
totale da loro dell’invito del
occupata è di circa Signore ad accogliere il
18 mq. Ovviamente forestiero. Oggi, giornata
non sono riusciti a mettere mondiale della pace, cerchiamo
letti sufficienti per tutti, così di liberarci dai sentimenti
i bambini dormono in due negativi e proponiamoci di
in ogni letto. Nel cosiddetto incontrare chi viene da lontano,
soggiorno ci stanno a mala per ascoltare quanto ha da dirci.
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LA SUA TENDA TRA NOI
La storia è attraversata che si tratta di un’abitazione
da un evento il quale cambia stabile, duratura. Il popolo eletto
radicalmente la qualità della diventa così terreno fertile nel
relazione tra Dio e l’uomo: è quale la Sapienza può radicarsi,
l’evento dell’Incarnazione, che crescere e fruttificare.
Gv 1,14 sintetizza in maniera Gv 1,14 si pone come
straordinaria con compimento di questa
queste parole: tradizione sapienziale,
Annunciare “E il Verbo si mostrando tuttavia una
fece carne e differenza e uno sviluppo
venne ad abitare decisivo rispetto ad essa.
in mezzo a noi”. L’immagine Mentre la Sapienza fissava la
è quella di una tenda che il sua dimora in Israele e in Sion,
Logos stabilisce tra gli uomini la venuta del Verbo ha una
per dimorare in mezzo a loro. dimensione universale; egli
La simbolica non è nuova; in infatti stabilisce la sua dimora
Sir 24,8 (gr.) il creatore di tutte “in mezzo a noi”, in mezzo
le cose fa piantare alla Sapienza agli uomini di ogni tempo,
la propria tenda e le comanda: non solo presso coloro che
“Fissa la tenda in Giacobbe”. furono testimoni oculari
La Sapienza così prende dimora di quella carne.
in mezzo al popolo di Israele, Mentre la Sapienza si rendeva
viene ad abitare in Sion; non si presente attraverso la legge,
tratta di un evento passeggero e la Parola eterna del Padre si
transitorio, visto che il comando rende presente mediante la
divino prosegue: “affonda le tue carne: “il Verbo si fece carne”;
radici tra i miei eletti” (Sir 24,12 è un avvenimento che trasforma
NV) e la stessa Sapienza dirà di in modo definitivo il rapporto
sé: “Ho posto le radici in mezzo che Dio ha con le creature,
a un popolo glorioso” (Sir 24,12 il quale da questo momento in
gr.), lasciando intendere così poi passerà necessariamente
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Il valore della parola rivolge a noi e sempre attende
Ci sono parole vicine e parole una risposta, «la quale è un
lontane, parole che nutrono ascolto e un’adorazione in
e parole che schiamazzano, “spirito e verità” (Gv 4,23)»
parole false e parole vere; le (cfr. Intr. al Lezionario, n° 6).
parole possono avere tanti volti! La responsorialità alla Parola
Nel nostro tempo le parole di Dio nasce da un orecchio
si inseguono e si rincorrono, attento, feconda in un cuore
si soffocano a vicenda e si docile e germoglia sulle labbra:
contraddicono; essa come la pioggia e la neve,
siamo così scende giù dal cielo (Is 55,10-
Celebrare assuefatti dal 11), fora il nostro orecchio (Sal
rumore delle parole 40,7), spezza la durezza del
che ormai non ci cuore e, infine, feconda e fiorisce
ispirano più nessuna fiducia. nella lode, nel rendimento di
Nessuno si fida più di una grazie, nella supplica. Per la
parola data! potenza dello Spirito Santo,
Eppure, Dio ha scelto di tutta la Celebrazione eucaristica
dimorare nella fragilità di un diventa così una continua,
suono, si è fidato della parola: piena ed efficace proclamazione
«E il Verbo si fece carne e venne
ad abitare in mezzo a noi» (Gv
1,14). Sin dall’inizio a Dio è
piaciuto rivelarsi e in diversi
modi ha parlato agli uomini
come ad amici (Es 33,11; Gv
15,14-15), si intrattiene con essi
(cfr. Bar 3,38), per invitarli alla
comunione con sé (cfr. Concilio
Vaticano II, Dei Verbum 2).
Nella Celebrazione
eucaristica, la Liturgia della
Parola costituisce il primo
incontro con Dio: Egli si
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In ascolto dei poveri – Italia che il bambino stia male e
La situazione del palazzo quindi rimandano. Io spero
è molto fatiscente. La giovane in un contratto, in una casa
donna incinta del quarto figlio, anche piccola; qui i prezzi
che ci accoglie nel piccolo sono troppo alti e con tanti
appartamento occupato bambini non posso lavorare...
abusivamente, inizia a Il riscaldamento non funziona,
raccontare. “Sono qui da 2 anni d’inverno usiamo le stufette
e non ho contratto. La casa era elettriche, ma non si può andare
vuota, ce lo hanno avanti così… Poi ho una perdita
detto degli amici in bagno, piove dentro, ma
Testimoniare che già abitavano
qui… Io preferivo
mi dicono che siccome sono
abusiva non posso fare niente…
non venire così,
però… Prima stavo da mia Zero povertà: agisci ora!
mamma, ma poi abbiamo Gesù ha messo la sua tenda
litigato e mi ha cacciato fuori tra noi… ma quante persone nel
di casa. Ora, se ho bisogno di nostro Paese vivono il dramma
soldi, sono più gli estranei che dell’alloggio! Proviamo ad
i parenti o gli amici ad interrogarci: cosa possiamo
aiutarci… Mio marito fare, nel nostro piccolo?
ora ha un lavoro Forse affittare ad
fisso, lavora in una un prezzo equo
fabbrica ma non quell’appartamento
ha la macchina, vuoto, o renderlo
quindi va a piedi o disponibile perché
con i mezzi pubblici. la Caritas lo utilizzi
Questa casa l’abbiamo nelle emergenze.
trovata disastrata e Forse condividere
così l’abbiamo lasciata… con qualcuno il nostro
Continuano a dirmi che il appartamento troppo grande.
contratto non me lo vogliono O, se non abbiamo nulla,
fare; ogni tanto vengono qui sostenere progetti che aiutino
per buttarci fuori, ma capita chi non ha casa…
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DALL’ESSERE NASCOSTO
ALL’ESSERE MANIFESTO
La solennità dell’Epifania ci cuore del re è un’agitazione,
conduce a riflettere sul mistero un’intima inquietudine, che
della manifestazione di Gesù provoca paura. I Magi con la loro
al mondo. C’è un passaggio, ricerca mettono in subbuglio la
dall’essere nascosto corte e l’establishment religioso
all’essere manifesto, e politico del tempo; Erode
Annunciare uno svelamento che convoca una seduta straordinaria
passa attraverso del sinedrio per informarsi
dei cercatori, sulla nascita del Messia (Mt
uomini che “vennero da oriente 4-5). Adesso anch’egli chiede, si
a Gerusalemme” (Mt 2,1) con informa, ma l’obiettivo ultimo
una domanda: “Dov’è colui della sua ricerca non è tanto
che è nato, il re dei Giudei?” l’altro, quanto se stesso e la
(Mt 2,2). Probabilmente salvaguardia del suo trono.
uomini di corte, forse maghi, Egli, idumeo, aveva ottenuto
astrologi; sicuramente pagani, il titolo di re dei Giudei
non appartenenti al popolo da parte del dominatore romano
dell’alleanza, uomini abituati a e ora si trovava
guardare il cielo, a osservare e improvvisamente di fronte alla
scrutare gli astri: “Abbiamo possibile minaccia costituita
visto spuntare la sua stella”
(Mt 2,2), diranno una volta
giunti a Gerusalemme.
Questi cercatori, con i loro
desideri, le loro domande,
gettano lo scompiglio nella città
santa: “il re Erode restò turbato
e con lui tutta Gerusalemme”
(Mt 2,3); quella che invade il
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C’è vedere e vedere… le processioni, non vengono
Nella nostra esperienza ci pienamente valorizzate. Questa
imbattiamo abitualmente in scelta ci ha giovato? Possiamo
cose che si vedono e cose che con sincerità constatare che, se
non si vedono. Tuttavia, mai questo ha in parte stimolato
come in questi ultimi anni il la partecipazione, purtroppo
vedere ha assunto così tanta ci si è accontentati di una
importanza da costituire il superficiale visione delle cose.
metro di misura delle cose Come l’orecchio ha bisogno
che esistono o del cuore per generare un
non esistono. vero ascolto, così l’occhio ha
Celebrare Le cose che si bisogno dell’invisibile per
vedono, invece, scorgere ciò che si cela oltre
possono ingannare
e illudere o, peggio ancora,
costruire delle verità virtuali,
del tutto immaginarie.
C’è stato un periodo in cui
anche le nostre liturgie hanno
subito lo stesso inganno: tutto
doveva svolgersi in modo
visibile. In nome di questo
principio, il presbiterio è stato
trasformato in una specie di
grande “palcoscenico” in cui
gli “attori” parlano e agiscono.
Come conseguenza, anche gli
spazi liturgici si sono appiattiti:
gli amboni sono spesso stati
portati sul presbiterio, così
pure il fonte battesimale, ecc.
Inoltre, molte gestualità, che
in precedenza coinvolgevano
l’intero spazio liturgico, come
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In ascolto dei poveri – Grecia abitava in una grande casa…
Ad Atene, ogni giorno, Ora è sola e deve pregare per
arrivano dalle isole molti avere un piatto di spaghetti!
richiedenti asilo. Fuggono Molti di loro pensano che
dall’Afghanistan, passano dalla l’Europa sia un paradiso.
Turchia e sbarcano in Grecia, Spendono tutti i loro soldi per
ma il loro sogno è andare arrivare alla loro meta, ma
in Austria… Li vedi mentre lungo il percorso vengono presi.
cercano di sfuggire alla polizia Andare avanti è impossibile,
per evitare che anche tornare indietro, perché
vengano prese loro potrebbero essere uccisi!
Testimoniare le impronte digitali. Spesso mi chiedono: “Chi sono
In questo caso, una io? Cosa farò?”.
volta in Austria, Non so cosa rispondere…
verrebbero rimandati indietro. Questa gente sta come
Molti chiedono asilo politico. Se in un limbo…
la risposta è positiva, ricevono
un documento valido per 6 Zero povertà: agisci ora!
mesi. Per chi non ce l’ha ci sono Oggi, giorno della
30 giorni per lasciare il paese. manifestazione del Signore a
Abbiamo tante persone, ma tutti i popoli, sappiamo che
non possiamo aiutarle tutte. tante persone non possono
Diamo cibo, vestiti, rispondiamo manifestarsi, devono vivere
ai bisogni primari, ma non nella clandestinità, senza
possiamo proprio aiutarli tutti. ottenere il diritto all’esistenza,
I loro bisogni sono così tanti…! anche se fuggono da gravi
All’inizio, quando li incontro per situazioni di guerra e pericolo.
la prima volta sono molto chiusi, Ognuno di noi deve fare la
ma quando comprendono propria parte nel sostenere
che li vuoi aiutare si aprono… chi propone leggi a favore
Mi ricordo una donna della vera integrazione con chi
in particolare. chiede solo ospitalità
Piangeva. Nel suo paese e dignità e non può ottenerle
aveva tanta gente intorno, nel Paese di origine.
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IMMERSI NEL FIUME
DELLA SUA BENEVOLENZA
I primi due capitoli del la quale rivela una scelta
Vangelo di Matteo avevano precisa e chiara, rafforzata nella
messo a tema la genesi di sua determinazione anche
Gesù Cristo; con 3,13-17 e 4,1- dall’opposizione del Battista
11 l’evangelista (v.14), a cui Gesù risponde
ci propone il risolutamente: “Lascia fare…
Annunciare Battesimo di Gesù perché conviene che adempiamo
e le tentazioni nel ogni giustizia” (v.15).
deserto, evocando La risposta è sintetica e
un’altra simbologia, quella difficile da interpretare nel suo
dell’esodo, sia attraverso le significato preciso; tuttavia
acque del Giordano in cui viene è possibile considerare la
immerso il Figlio dell’uomo, giustizia non semplicemente
sia mediante l’immagine dei come un’esigenza che Dio pone
quaranta giorni di permanenza all’uomo e che questi deve
nel deserto, accompagnati adempiere, quanto in maniera
dalle tentazioni. più ampia come una relazione
Se nel giorno dell’Epifania in cui ogni soggetto coinvolto
avevamo contemplato il è promosso nella sua identità e
viaggio dei magi dall’oriente dignità. Letta in questa luce, la
venuti per adorare il bambino, giustizia racchiusa nel significato
adesso è Gesù ormai adulto del gesto di Gesù esprime
che si muove, viene dalla la scelta di una determinata
Galilea al Giordano “per farsi modalità di presenza in mezzo
battezzare da Giovanni” (Mt agli uomini e di relazione con
3,13). Rispetto al racconto di loro, contrassegnata dalla
Mc 1,9-11, il primo Vangelo condivisione del destino dei
sottolinea l’intenzionalità di peccatori, la quale si compie nel
Gesù (“per farsi battezzare”), segno del battesimo nel fiume.
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L’orecchio e il cuore ritrovare il “gusto”
In un mondo affollato di per la Parola di Dio?
parole, anche la Parola di Dio Il primo passo da compiere
rischia di restare soffocata dai è ritrovare la sapienza
tanti suoni che appesantiscono dell’ascolto e la capacità del
la nostra vita. Ne siamo così discernimento del cuore.
assuefatti da non poterne L’orecchio e il cuore sono nella
fare a meno; ma, nello stesso tradizione biblica due “stanze”
tempo, questo abuso di parole inseparabili: la prima è il luogo
ci annoia e ci dell’accoglienza, la seconda è lo
rende sospettosi. spazio del discernimento e della
Celebrare Apparentemente comprensione. Senza l’orecchio,
continuiamo a il cuore si svuota; senza il cuore,
fidarci delle parole, l’orecchio dimentica. La parola,
tentando di qualificare i metodi infatti, deve poter entrare e
e le strategie di comunicazione; rimanere. Le nostre orecchie
in fondo, però, restiamo si sono ammalate: le comunità
sospettosi e disincantati. Chi ci cristiane, infatti, soffrono di
restituirà una parola verace? incapacità di ascolto. Questa è la
Gesù, la Parola fedele del
Padre, potrebbe far risuonare
la sua voce come tromba sulle
acque (salmo 28), ma sceglierà
di non gridare, né alzare il
tono (cfr. Is 42,2); il Dio della
gloria potrebbe scatenare il
tuono (cfr. salmo 28), ma non
spezzerà una canna incrinata
né spegnerà uno stoppino
dalla fiamma smorta (cfr. Is
42,3). La Parola di Dio non
si impone, non inganna, non
seduce, si offre con docilità
e fermezza. Come possiamo
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2011
In ascolto dei poveri – Lituania chiedere aiuto, come gestirlo…
È vero, i legami sono una come cambiare…
difesa contro la povertà, lo
vediamo molto bene con Zero povertà: agisci ora!
gli anziani che seguiamo. Questo è il messaggio di
Non possiamo aiutare tutti, questa esperienza lituana:
dobbiamo darci delle priorità; fare gruppo, creare rete,
così a coloro che hanno una non lasciare solo nessuno,
famiglia diciamo: “Scusa, mai. Anche nel nostro Paese
ma dobbiamo la solitudine è una piaga
occuparci prima sociale, soprattutto tra gli
Testimoniare di chi è solo”. E anziani. In parrocchia, nelle
tra chi è solo ci associazioni, con gli amici,
sono due gruppi. proviamo ogni volta ad
Anzitutto ci sono le persone invitare una persona nuova
che vivono da sole, persone che altrimenti sarebbe sola,
che non hanno alcun tipo di aiutandola ad inserirsi
relazione sociale, nessun amico, piano piano… È lo stile
nessun parente, sono totalmente dell’accoglienza che il
soli; poi abbiamo il gruppo di Signore ci ha insegnato!
coloro che vivono soli, che non
hanno parenti prossimi ma che
hanno una rete sociale molto
forte che può fare qualcosa e
che li aiuta in qualche modo
a sopravvivere. Ed è davvero
molto più semplice aiutare
questo secondo tipo di persone!
Perché loro sanno come stare in
relazione, come chiedere aiuto,
come riceverlo, dove cercare
un sostegno…
Ma chi non ha questa rete…
Queste persone non sanno come
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Alla preghiera comune si uniscano la collocazione della
cosiddetta “corona d’Avvento” e un gesto concreto di
solidarietà fraterna.
Collocata al centro della tavola, la corona è segno di
vittoria: a Natale, Cristo, luce del mondo, trionfa sulle
tenebre del peccato e illumina la notte dell’uomo.
La corona viene intrecciata con rami di abete bianco, il
sempreverde che richiama la speranza portata dal Signore
vivente per sempre in mezzo agli uomini.
Questa speranza, per trovare compimento, esige una
conversione all’amore, cominciando dalla propria
famiglia per aprirsi alle famiglie vicine e al mondo.
76
Mamma
Siamo riuniti per cominciare il tempi d’Avvento:
quattro settimane in cui ci prepariamo ad accogliere
Dio che viene in mezzo agli uomini,
e a renderci più accoglienti gli uni verso gli altri.
Un figlio
Signore, siamo impazienti di festeggiare
il tuo Natale.
Aiutaci a prepararci bene, con segni
di accoglienza,
di servizio e di condivisione.
Allora, quando verrai,
ti presenteremo come regalo tutto quanto
avremo detto e fatto durante l’Avvento.
77
Insieme:
T. Padre nostro.
Papà
La luce del Signore risplenda su di noi,
ci accompagni in questo tempo
perché la nostra gioia sia piena.
T. Amen.
78
G. Preghiamo.
T. Amen.
6(&21'$6(77,0$1$',$99(172
L. Dalla prima lettera ai Corinzi 4,5
Non vogliate perciò giudicare
nulla prima del tempo,
fino a quando il Signore verrà.
Egli metterà in luce i segreti delle tenebre
e manifesterà le intenzioni dei cuori;
allora ciascuno riceverà da Dio la lode.
79
G. Preghiamo.
T. Amen.
7(5=$6(77,0$1$',$99(172
L. Dal vangelo secondo Matteo 3,1-3
In quei giorni venne Giovanni il Battista e
predicava nel deserto della Giudea dicendo:
«Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!».
Egli infatti è colui del quale aveva parlato il
profeta Isaia quando disse: Voce di uno che
grida nel deserto: Preparate la via del Signore,
raddrizzate i suoi sentieri!
G. Preghiamo
80
48$57$6(77,0$1$',$99(172
L. Dal vangelo secondo Luca 1,39-45
In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta
verso la regione montuosa, in una città di Giuda.
Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta.
Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria,
il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta
fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran
voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto
il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che
la madre del mio Signore venga da me? Ecco,
appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il
bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo.
E beata colei che ha creduto nell’adempimento di
ciò che il Signore le ha detto».
G. Preghiamo
T. Amen.
81
G. Preghiamo.
Gesù Salvatore,
nuovo sole che sorgi nella notte di Betlemme,
rischiara la nostra mente,
riscalda il nostro cuore,
perché comprendiamo il vero e il bene
come splende ai tuoi occhi,
e camminiamo nel tuo amore.
Il tuo Vangelo di pace
84
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(3,)$1,$*(11$,2
L. Dal vangelo secondo Luca 2,15-16
I pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo
dunque fino a Betlemme, vediamo questo
avvenimento che il Signore ci ha fatto
conoscere». Andarono, senza indugio,
e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino,
adagiato nella mangiatoia.
Oppure:
G. Preghiamo.
85
T. Amen.
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',*(6Õ0$5,$(*,86(33(
L. Dal vangelo secondo Matteo 2,21.23
Giuseppe si alzò, prese il bambino e sua madre
e andò ad abitare in una città chiamata Nàzaret.
86
T. Amen.
Oppure:
87
T. Amen.
88
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6ROHQQLWjGL0DULD0DGUHGL'LR
L. Dalla lettera agli Ebrei 13,8
Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre!
G. Preghiamo.
T. Amen.
Oppure:
89
T. Amen.
Oppure:
92
G. Preghiamo.
T. Amen.
Oppure:
T. Amen.
93
DOPO IL PASTO
G. Preghiamo.
T. Amen.
Oppure:
T. Amen.
Oppure:
94
T. Amen.
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PRIMA DEL PASTO
T. Amen.
Oppure:
95
G. Preghiamo.
T. Amen.
DOPO IL PASTO
G. Preghiamo.
T. Amen.
96
T. Amen.
97