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Abruzzo: ancora forte e gentile?

infrastrutture e prevenzione

Questa è la fine che ha fatto il ponte di


Fossa nella notte del 6 aprile 2009.
Tutti siamo consapevoli del fatto che, in caso
di eventi straordinari, le vie di comunicazione sono
importanti quanto gli edifici: tant'è che i ponti
rientrano nella categoria delle opere strategiche.
Ma forse non tutti conosciamo lo stato
dell'arte, o per lo meno quella che era la fotografia
dello stato di fatto delle infrastrutture viarie
regionali alla fine del 2003, quindi prima degli eventi che hanno sconvolto la nostra terra.
Per scoprirlo andiamo a curiosare un po' in giro ed un po' nei dati che la Regione Abruzzo aveva ed
ha a disposizione, premettendo che i giudizi riportati sono espressi dai tecnici di Collabora Engineering.

1. Ponti e viadotti autostradali


A febbraio 2010, per stessa ammissione del
concessionario autostradale, sono due i punti più critici:
A24 - viadotto Palude, a Tempera (che ancora ad
agosto di quest'anno si trovava come nella foto a fianco);
A25 - tratta Bussi-Sulmona, viadotto Popoli, per la
quale "[...] stiamo valutando gli ulteriori lavori per
adeguare sismicamente le opere secondo gli attuali
standards normativi".
Inutile aggiungere commenti sul rischio associato
ad un evento sismico per le nostre infrastrutture principali.

stato di conservazione dei ponti regionali 2. Ponti e viadotti regionali e provinciali


2.1. Regione - Negli archivi sono censiti 1156 ponti in tutta la
Regione Abruzzo; 192 sono in cemento armato, ma costruiti prima del 1974
341 buono
403 (quindi ante norme sismiche per le costruzioni). Lo stato di conservazione
scarso
pessimo
rilevato dai tecnici di Collabora Engineering è stato: scarso per 412 e
pessimo per 341.
Oltre il 65% dei ponti regionali stato di conservazione dei ponti provinciali
412 non raggiungeva un giudizio positivo.
2.2. Provincia - Dei 1156 ponti 70
abruzzesi, sono 419 quelli che appartengono alla Provincia dell'Aquila. Lo buono
stato di conservazione si riassume in: scarso per 109 di questi e pessimo scarso
per 70. 240
pessimo
109
Il 43% dei ponti della Provincia dell'Aquila, almeno alla data del
censimento, non raggiungeva un giudizio positivo.
Nel frattempo, però, si sono progettate belle rotatorie...

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Particolarmente significativi i giudizi sullo stato di conservazione
dei manufatti nei comuni di Montereale e Campotosto: il primo si
aggiudicava 5 pessimi su 5, il secondo 17 pessimi ed 1 scarso su un
totale di 18 (100% non positivi: stessa invidiabile percentuale).

Per farla breve: non sappiamo quante e quali di queste opere


siano state puntualmente verificate dopo gli eventi sismici del 6 aprile.
Quante e quali siano state oggetto di interventi, sempre dopo.

Un fatto è certo: possibile che prima degli eventi sismici, la


situazione delle infrastrutture fosse questa?

Altrettanto certo è che l'unico modo per evitare


un altro ponte di Fossa (che prima del 6 aprile 2009 si
presentava così) è mettere in atto un serio programma
di manutenzione (alias prevenzione): la manutenzione
del territorio vale più di mille predizioni!

Possibile che noi abruzzesi, fin qui tanto gentili


(ed indulgenti), viviamo in un Abruzzo così poco forte (e
preparato)?

Sulmona, 11 ottobre 2010

P.S.: a proposito di ponti e viadotti urbani (Sulmona)

Come stanno le cose da noi, in città? Limitiamoci ai due ponti più significativi:
Ponte Capograssi: costruito negli anni 1958-60, a trave continua su due appoggi, impalcato e pile in cemento
armato precompresso; gli ultimi interventi ispettivi risalgono al 1990.
L'ingegner Morandi (pace all'anima!) ci perdonerà?
Ponte S. Panfilo: schema strutturale ad archi, in muratura mista; stato di conservazione della struttura: boh!
Sappiamo, però, che è attualmente oggetto di interventi di rifacimento della sede stradale; per la sola
sostituzione delle attuali balaustre con ringhiere in ferro, si prevede una spesa di circa 90.000,00 euro.
Intanto facciamolo bello, poi si vedrà...

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