Nel frattempo, dal 6 aprile 2009, le cose stanno più o meno così:
Stato
Riguardo alle strutture degli edifici scolastici, per i vari adeguamenti sismici il CIPE avrebbe dovuto
deliberare l'ultima tranche di finanziamenti (3° Piano stralcio) per la messa in sicurezza degli edifici scolastici.
Allora 1° e 2° Piano tutto a posto? Macché! É desolante apprendere dalla Gazzetta Ufficiale (G.U.
18.08.2010, n.192) che "[...] l’attuazione dei programmi è stata ostacolata dalle difficoltà di coordinamento tra i
molti enti interessati [...]". Le intenzioni erano buone, però la burocrazia...
Ma buone intenzioni troviamo anche con riguardo agli elementi non strutturali; prima ancora del
terremoto dell'Aquila, il Governo e le Regioni si erano spinte oltre: a gennaio 2009, in Conferenza Unificata, si
sono addirittura definiti gli indirizzi per prevenire e fronteggiare eventuali situazioni di rischio connesse alla
vulnerabilità di elementi non strutturali negli edifici scolastici. Con tanto di schede tecniche di rilevazione. Troppa
grazia!
Se qualcuno sa che fine abbiano fatto le schede, si faccia vivo.
Regione
Le Regioni, in virtù di quanto sopra, avrebbero dovuto tradurre in opere i trasferimenti statali, attivarsi e
mettere in campo i gruppi tecnici di verifica tecnica del patrimonio edilizio scolastico (addirittura in relazione
agli elementi non strutturali!).
Se qualcuno ha incontrato i rilevatori (con tutte le schede), si faccia vivo.
Intanto, sull'argomento sicurezza edifici scolastici, il sito della Regione Abruzzo langue...
Provincia
La Provincia avrebbe dovuto adeguare gli istituti di sua competenza.
Ma ad oggi, dalle nostre parti, le cose non stanno esattamente così. Tra l'altro, per l'edificio del Liceo
Psicopedagogico di Sulmona, troviamo anche un bel definanziamento degli interventi (!?)
Comune
Il Comune, tenendo conto degli studi già disponibili, aveva da tempo deliberato (Delib. G.C. 150/2009)
di effettuare le verifiche tecniche e le analisi strutturali necessarie per definire l'esatta consistenza degli
interventi.
Dopodiché anche questo avrebbe dovuto provvedere agli interventi di sua competenza: difatti...
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Una catena di Sant'Antonio di buone intenzioni, annunci, rinvii, opere non realizzate. Tempo sprecato.
Così è, se vi pare: ne riparliamo al prossimo allarme; intanto stiamo a vedere l'effetto che fa...
Senza sprecare parole sulla munificenza e lo spirito solidaristico verso la propria comunità di chi ha
donato o dibattere sull'opportunità che il capitale privato si sostituisca integralmente a quello pubblico anche
nell'edilizia scolastica (a fronte di quale ricavo?), va sottolineato un punto: nell'Italia della continua emergenza,
basta un gesto concreto e nobile a dimostrare che la prevenzione è anche (e soprattutto) un atteggiamento
culturale. E si fa con i fatti.
Facciamo prevenzione, ciascuno per quello che può! La predizione non ha alcun senso e non ne
abbiamo bisogno. Tanto meno ne hanno bisogno i nostri figli.
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