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Non tanto giovani, però...

...nemmeno vecchi modelli: meglio un po' attempati, meglio ancora forse storici. E
nemmeno tanto lenti: diciamo fatti per godersi la strada in tutta calma; fino ad oggi
mai avuto fretta: ma perché avremmo dovuto averne?
Il punto è che non abbiamo voluto correre: non sarà mica ora di farlo adesso?

Affidabili, ben fatti, ancora belli i prodotti del boom: quello economico, delle
speranze, dell'Italia ottimista, pane e frittata, la domenica al mare. Fatti a mano,
dagli operai; personalità da vendere. Roba d'acciaio, mica plasticoni, come oggi.

A proposito di quelli di oggi: non ci preoccupano. Questione d'esperienza,


quel tanto in più di chilometri alle spalle. E quelli più vecchi? Nemmeno quelli:
inaffidabili, roba da museo, roba da guardare e non toccare.

Certo, l'età un po' si vede: beviamo qualcosa di più, ma senza strafare.


La linea pure si vede: è quella che è; però il fascino della maturità, vuoi
mettere, quello pure si vede.

Costretti a sgomitare nel caos, tra catorci spompati e strafottenti, utilitarie


sgallettate o berlinoni truccati, anche per noi oggi non è facile. Non è solo
questione di acciacchi: manca il senso della misura. Manca la regola. Manca il
rispetto.

È il mondo intorno che è cambiato. O forse no.


Sarà quel che sarà, comunque motori a posto e fari accesi, non perdiamoci di
vista: proviamo a rischiarare il buio della notte in cui brancoliamo.
Magari arrancando, ma dobbiamo arrivare.

Italia, gennaio 2011

P.S.: una botta di ottimismo, dedicata a tutti quelli tra i 40 e i 50. Non avrete mica pensato che stessi parlando di automobili?

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