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Premessa
Le pagine che seguono non sono da considerarsi un testo compiuto e definito.
Non sono nemmeno un saggio, neppure in forma embrionale. Si tratta
delladattamento di uno strumento didattico utilizzato per le lezioni (slides di
power point), e ne mantengono i limiti: il testo si presenta sotto forma di appunti
e notazioni utili al docente per strutturare la lezione. In appendice, ho inserito la
riproduzione di un mio articolo, pubblicato sulla rivista Fenix, dedicato ai
cosiddetti sciamani greci.
Spero comunque che, anche in questa veste preliminare e abbozzata, tale rapida
panoramica riassuntiva possa costituire un piccolo compagno di viaggio, a
suggello del corso appena ultimato.
Chi lo sciamano?
Lo sciamano (dallinglese shaman, adattamento del termine tunguso aman)
un operatore rituale che generalmente agisce in stato di transe []. Attraverso
una progressiva attenuazione dello stato di veglia, lo sciamano perde il controllo
del s, consentendo alla propria anima di staccarsi dal corpo e intraprendere un
viaggio verso quella entit extraumana che gli possa rivelare le ragioni e i rimedi
di una crisi, di un malessere o di una minaccia che incombono sulla comunit.
(Gilberto Mazzoleni)
Lo sciamano raggiunge lo stato di transe attraverso tecniche ben precise
Attenuazione dello stato di veglia che permette all'operatore rituale di perdere la
presenza. (Ernesto de Martino)
In questo modo, la sua anima pu staccarsi dal corpo e intraprendere un viaggio
verso quella entit extraumana che possa rivelargli le ragioni e i rimedi di una
crisi, di un malessere o di una minaccia che incombono sulla comunit.
Lo sciamanesimo in Oriente
A differenza del volo sciamanico dellanima, in questo caso si verifica una discesa
dellentit: in genere lentit scende nel corpo della donna-sciamano.
DIFFERENZA tra la discesa dellentit nel corpo della sciamana coreana e
lincorporazione di tipo estatico di matrice africana (o afro-americana):
-
non si pone come partner privilegiata di una sola entit bens a seconda del
caso evoca tutte (o le principali) entit del suo specifico orizzonte culturale
interviene per le stesse emergenze che, nelle altre aree, competono allo
sciamano.
MA:
Lo sciamanesimo in Nord-America
Gli Eschimesi (o Inuit) della comunit Netsilik del Canada artico
La seduta terapeutica dello sciamano (angakok) ha una rilevante intensit
drammatica.
La causa della malattia in genere imputabile alla violazione di
uninterdizione: gli spiriti, offesi per linfrazione commessa, attaccano la vittima
incorporandosi in lei. Lo sciamano, con laiuto di uno o pi spiriti tutelari, deve
poter espellere gli ospiti dannosi. La seduta si svolge normalmente di notte. Lo
sciamano, accovacciato nella parte pi interna dellabitazione del malato, batte
il tamburo finch non raggiunge la transe, evocando gli spiriti tutelari. Si
verifica una vera e propria lotta tra gli spiriti invasori e quelli tutelari, fino a
quando gli spiriti tutelari non catturano gli spiriti invasori malvagi e non li
portano al cospetto dello sciamano. Se il paziente muore, vuol dire che gli
spiriti nemici erano troppi.
Il fallimento dello sciamano
Le sedute sciamaniche possono avere un contenuto altamente drammatico.
L'etnologo Italo Signorini racconta una seduta degli indios Huave del Messico
meridionale, nel 1976. Al termine di un pericoloso viaggio dell'anima, lo
sciamano morto per collasso cardiaco mentre il malato, avendo potuto
recuperare la propria anima, si ristabilito completamente.
IMPORTANTE: sciamano
conduttore di anime.
psicopompo
(cfr.
definizione
di
Eliade),
cio
Le cosiddette
sciamanica.
societ
complesse
hanno
osteggiato
lungo
la
prassi
Cosa resta oggi dello sciamanesimo nelle aree in cui era uno strumento
primario di lettura e di rielaborazione del reale?
Notiamo la la giustapposizione tra due distinte logiche:
-
quella mitico-rituale
quella giuridico-scientista
Ges sciamano
antropologica
mago?
Un
tentativo
di
lettura
opinione legale prevalente che chi partecipi della magia debba essere
soggetto alla pena capitale; dato in pasto alle belve o crocifisso (giurista
romano Paulus).
Il termine mgos e i suoi derivati maghea, maghiks, magheein, sono attestai
in greco fin dall'epoca classica (e forse anche un poco prima).
La parola proviene dall'universo religioso dei Persiani, in cui il mags un
sacerdote o comunque un operatore rituale specialista della religione.
Erodoto: i mgoi sono una trib o societ segreta persiana, hanno la
responsabilit dei sacrifici reali, riti funebri, divinazione e interpretazione dei
sogni.
Eraclito (VI secolo a.C): i mgoi sono i fedeli dei vari culti estatici (dionisiaci,
bacchici)
Platone (Repubblica, II): agyrtes e mntis, i sacerdoti itineranti e indovini
(questo vuole dire Eraclito)
Il papiro di Derveni (papiro trovato in una sepoltura in Macedonia, IV secolo
a.C.) definisce il mgos come professionista dei riti.
Il termine ancora ambivalente: designa un esperto polivalente che combina
le iniziazioni con i misteri privati e quella che oggi chiameremmo magia nera
Edipo Re di Sofocle, riferito a Tiresia (stregone, ciarlatano bieco, randagio... e
poco pi oltre indovino.
Il mutamento di paradigma avviene a causa di vari fattori:
-
La filosofia (Platone)
La scienza medica: il trattato Sulla malattia sacra della fine del V secolo
a.C, critica la concezione secondo cui l'epilessia avrebbe origini
soprannaturali, e si scaglia contro i mgoi, purificatori, questuanti,
ciarlatani.
Attacco sia sul piano teologico (il ricorso agli dei un sotterfugio)
Contatto diretto o comunicazione con gli spiriti: gli spiriti possono essere
creature dotate di sensibilit (spiriti animali o in forma umana), forze della
natura o energia trascendente. Di solito uno sciamano ha uno o pi spiriti
ancillari particolari per assisterlo o proteggerlo
Controllo e potere sugli spiriti: lo sciamano che controlla gli spiriti, non
viceversa.
La capacit di guarire
Nella tradizione israelita l'uomo santo (hasid, saddiq) rientra nella categoria
degli sciamani (John Piltch) e, nei termini delle scienze sociali, i vangeli
descrivono Ges proprio come uomo santo o sciamano (termine etico)
dotato di esperienze di SMC, del potere di guarire e del potere sugli spiriti.
Ges: il paradigma sciamanico: vocazione e iniziazione dello sciamano
Gli spiriti, non il singolo, decidono chi diventer sciamano
Le vocazioni sorgono spontaneamente, ma la persona chiamata deve
rispondere, pena conseguenze gravi. La sequenza ideale si compone di:
Ges messo alla prova (Mc. I, 12-13; Mt. 4, 1-11; Lc. 4, 1-13)
Ges dimostrer realmente di essere un fedele figlio adottivo di Dio?
Lettura attraverso le scienze sociali: Ges si impegna in una competizione di
sfida e risposta con il tentatore e vince.
Non cede alla tentazione dello spirito negativo (diavolo).
Entit o forze che trascendono l'ordine naturale (angeli, lo spirito santo, Dio)
causano visioni o apparizioni
Spiegazioni mentalistiche:
-
Stati mentali come stress, desiderio, attese o anche stati mentali inconsci
causano apparizioni e visioni
Spiegazioni fisicalistiche:
-
Spiegazioni transculturali:
- dialettica tra prospettiva emica ed etica.
Le apparizioni di Ges risorto sono spiegabili antropologicamente come SMC: la
cultura che fornisce il contenuto e la colonna sonora di queste esperienze
Gli israeliti che videro Ges nella realt alternativa videro anche altri esseri e
udirono informazioni che derivavano dalla loro cultura (pi che da quella grecoromana). Per esempio, ricevettero l'ordine di recarsi in Galilea, non a Delfi n
sull'Olimpo o a Roma.
alla
(John P. Meier). Anche gli studiosi pi propensi a dare credito all'attendibilit del
racconto evangelico e pronti a trovare qualche germe di attendibilit nei passi
successivi a Mc. I, 9, insistono comunque su un'interpretazione psicologica. La
teofania nasconderebbe una realt psicologica dietro il linguaggio mitologico:
Ges si sarebbe reso conto della sua vera identit o avrebbe avuto
consapevolezza della vocazione al ministero pubblico che sarebbe seguito.
La critica della redazione: corrente di studi che esamina i Vangeli da un punto di
vista letterario o retorico. La Redaktionsgeschichte reputa che gli evangelisti
abbiano svolto un sensibile lavoro editoriale sul materiale tradizionale per
elaborare la loro teologia, rivolta alle comunit cristiane che utilizzavano i vari
Vangeli.
Il battesimo sospetto perch si adatta molto bene alla strategia retorica o
letteraria di Marco, che presenta un Ges paradossale, un figlio di dio divino
che nondimeno deve soffrire e morire per adempiere il suo destino ultimo.
L'episodio rappresenta il prologo o introduzione del Vangelo e contiene in s tutti
gli elementi della teologia di Marco.
Secondo lo studioso Burton Mack, il vangelo di Marco per larga parte creazione
dellevangelista. Marco ha inserito dei frameworks (narrazioni di cornice):
battesimo, crocifissione e resurrezione. Laccenno al giovane avvolto nel lenzuolo
(Mc 14, 51-52), che sfugge allarresto lasciando il lenzuolo nelle mani degli
inseguitori, potrebbe rappresentare un catecumeno (iniziato) della comunit di
Marco, lo stesso che annuncia la resurrezione (Mc. 16, 5-7).
Giovanni omette il battesimo. Matteo riporta battesimo e visione, ma ricorda che
Giovanni esit a battezzare Ges e fu da lui convinto. Luca non descrive la scena,
ma menziona il battesimo (Lc. 3,21)
La teoria dellimbarazzo o degli imbarazzi ipotizza una distinzione tra battesimo
di ravvedimento (Giovanni Battista) e battesimo di conferimento dello Spirito
Santo (Ges).
Fenomeni spirituali: esorcismi, guarigioni e visioni erano comuni allepoca, nella
Palestina del I sec. d.C. Stevan Davies ha applicato allanalisi del Ges storico il
fenomeno transculturale della possessione da parte degli spiriti. Ges fu
posseduto spiritualmente sia nel battesimo che in episodi di guarigione o
esorcismo.
Altre considerazioni sul modello sciamanico applicato a Ges
Pieter Craffert analizza il Ges storico come tipo sociale appartenente alla
categoria dello sciamanesimo. Vantaggi del modello sciamanico:
Stati modificati di coscienza: alterazioni nel pensiero, senso del tempo disturbato,
perdita di controllo, cambiamenti nellespressione delle emozioni, cambiamenti
nellimmagine corporea, distorsioni percettive, cambiamenti nel significato e
nellimportanza attribuita a esperienze e percezioni, senso dellineffabile,
sensazioni di nuovo vigore, ipersuggesionabilit.
La possessione, come stato modificato di coscienza, il modello pi appropriato
per spiegare lepisodio del battesimo.
E. Bourguignon reputa che ci siano due modi principali nei quali le culture umane
intendono gli stati modificati di coscienza:
1. la trance, che corrisponde allo sciamanismo e comporta la temporanea assenza
dellanima o dello spirito dal corpo e un viaggio in un regno diverso.
2. la trance da possessione (entrata temporanea o permanente di uno spirito in
una o pi persone).
La differenza tra trance e trance da possessione:
-
Il mondo dello spirito del Nuovo Testamento, in ogni caso, corrisponde a quello
delle culture mediterranee rilevato dalla Bourguignon. Altri studi sulle culture nelle
quali la trance da possessione lo SCM tipico indicano che la possessione
provocata da una attivit rituale. Tutte le culture religiose in cui la trance religiosa
istituzionalizzata hanno rituali scatenanti e coloro che vi partecipano imparano a
reagirvi (Felicitas Goodman).
Il canto di un inno o un canto corale possono provocare la trance cos come il
battito tipico delle mani, la danza, il suono di tamburi o nacchere, il girare
vorticosamente sul proprio asse, la recita di particolari formule o preghiere, fissare
il tremolio di una candela o acqua in movimento, ma anche lodore di particolari
essenze, ad esempio lincenso (F. Goodman, 1988).
La scena del battesimo descritta da Marco pu corrispondere a questa sequenza
di elementi:
-
latto rituale del battesimo provoca la possessione (lo Spirito che scende in
Ges sotto forma di colomba)
lo SMC di Ges
lincontro visivo e uditivo di Ges col mondo dello spirito (i cieli si aprono e
Dio parla, Mc. 1, 10-11).
lidentificazione filiale.
digiuno (cfr. lo studio di Dietmar Neufeld su Mc. 3, 21, dove si parla di Ges
che non ha mangiato e appare fuori di s). Confronto con altri esempi
culturali: digiuno di Abaris liperboreo e di Epimenide Cretese.
proprio
al profilo
del
Ges abbia avuto una visione come quella descritta dai sinottici. Gli abitanti della
Galilea erano stati educati a riconoscere la natura e la causa di episodi di
possessione da spiriti, cos come a distinguere possessione positiva e negativa.
Erano a conoscenza della venuta dello Spirito di dio e dei riti che la segnalavano.
Gli abitanti della Galilea riconoscevano anche le modalit con cui i demoni impuri
prendevano il controllo della vita della gente. I resoconti di possessione da spiriti
provenienti da questa cultura riportano infatti la distinzione tra possessione
positiva e negativa. Le fonti apologetiche su Ges (Vangeli, etc), linduzione
rituale della sua possessione (mediante battesimo o unzione per mano di una
figura di stampo profetico come il Battista), la segnalava come possessione
positiva
Nei fatti non possiamo stabilire con certezza se la possessione di Ges sia stata
rituale o spontanea.
Le guarigioni
Filone di Alessandria: nel De Vita Contemplativa parla di una comunit detta dei
Terapeuti, sita nei pressi del lago Mareotis, nel territorio di Alessandria d'Egitto,
fiorita nel I secolo d.C. Era una comunit di tipo monastico, maschile e
femminile, votata allo studio delle Scritture, non caratterizzata dalla dimensione
apocalittica riscontrabile, ad esempio, negli Esseni di Qumran. Praticavano una
cena rituale (generalmente consumata a pane ed acqua) a cui seguiva una veglia
di preghiera: si cantavano inni e si eseguivano danze rituali.
Secondo Filone i Terapeuti praticavano una forma elevata di medicina, che curava
non solo il corpo ma anche la psiche (anima). Era attestata anche lunzione con
l'olio nel giorno di Shabbat (a differenza degli Esseni).
La cura delle possessioni (Ch. Strecker)
Nei Vangeli si trovano sei racconti di contenuto esorcistico:
- un indemoniato nella sinagoga di Cafarnao (Mc. I, 21-28)
- un geraseno che abitava in una necropoli (mc. 5, 1-20)
- la figlia di una donna sirofenicia (Mc. 7, 24-30)
- un ragazzo che soffriva di attacchi epilettici (Mc. 9, 14-19)
- un indemoniato muto (Q/Lc. 11,14); la stessa storia ripresa indipendentemente
da Matteo (Mt. 9, 32 ss.)
Laccusa, derivata dagli esorcismi di Ges, che questi fosse in lega con
Belzeb (Mc. 3, 22; Q/lc. 11,15), difficilmente pu essere attribuita alla
prima comunit cristiana.
numerose fonti antiche citano esorcisti che compiono le loro opere nel
nome di Ges (Mc. 9,38; Mt. 7,22; Atti 19, 13-17; papiri magici greci, PGM
IV 1231 ss e 3019 ss).
Non si pu tuttavia escludere che tecniche concrete usate da Ges siano state
volutamente soppresse dalla tradizione a causa delle loro analogie o possibili
associazioni con la magia.
Le trib del Lunda-Luvale della Rhodesia del Nord hanno sempre avuto disturbi
psichici chiamati mahamba, derivati dalla possessione da parte degli spiriti degli
antenati. Successivamente ne hanno sviluppato una versione moderna chiamata
bindele (parola che indica gli europei) che necessitava di una particolare chiesa
esorcistica e di un lungo processo curativo per guarire.
Ma fondamentale proporre uninterpretazione che eviti i riduttivismi
dellegocentrismo, del logocentrismo e delletnocentrismo occidentali.
Lc. 11,19 (e fonte Q): E in nome di Beelzebul, capo dei demoni, che egli
scaccia i demoni. Risposta di Ges: Se invece io scaccio di demoni col dito
di Dio (o per lo Spirito Santo. cf. Mt. 12,28), allora il regno di Dio giunto a
voi.
Lespressione dito di Dio (Es. 8,15) denota la provenienza della potenza che
opera meraviglie e segnala la presenza del potere divino nellesorcista Ges.
Nellespressione di Matteo per lo spirito Santo, la presenza medianica
nellesorcista ancora pi chiara.
Poco prima della disputa su Beelzebul, Marco esprime lo sconcerto dei parenti di
Ges per il suo comportamento con queste parole:
()dicevano: fuori di s (Mc. 3, 21). Espressione che si adatta perfettamente
allidioma di possessione
G. 10,20: Ges fuori di s; qui viene usato il verbo greco mainomai, che nel
contesto indica la possessione (demoniaca) e in generale indica latteggiamento
del posseduto (le Baccanti).. Nella tradizione giovannea una possibile possessione
demoniaca di Ges viene tematizzata, ben sei volte in tre passi, con lespressione
daimonion echei o echeis (Gv. 7,20; 8, 48.49.52; 10, 20.21).
Nella tradizione del Nuovo Testamento Ges parla direttamente coi demoni, si
muove nel loro stesso piano. Anche la discussione sulla vera identit di Ges
ricorda lidioma di possessione (Mc. 8, 27s e 6,14-16). Qui si dice che Ges
sarebbe Giovanni Battista o Elia o uno dei profeti. In altri termini, si intende che
Ges sia posseduto da uno spirito puro (Battista o altri). Questo il contesto
culturale in cui viene rappresentata la peculiarit di Ges.
La tradizione etnologica attesta che ancor oggi la prassi di guaritori ed esorcisti si
accompagna spesso ad un comportamento che si esprime nellidioma della
possessione. Gli esorcisti non traggono da se stessi la loro energia, ma agiscono
come rappresentanti di una potenza divina superiore, come invasati e
medium. Questo vale anche per il mago dellantichit, che agisce con il suo
aiutante divino o demoniaco, il paredros.
Peter Habermehl: quando lesorcista, in virt della propria natura, non invoca pi
la potenza divina, ma la incarna, la procedura si abbrevia necessariamente. La
sua parola potente, pronunciata con autorit, anzi, la sua sola presenza bastano
ad allontanare e vincere il campo di forze ostili.
La pratica esorcistica di Ges era probabilmente priva di tecniche. Stando ai
Vangeli, la sua opera di esorcismo si limitava allingiunzione al demone di uscire
dallinvasato (apopompe, Mc. 1, 25; 5,8; 9,25). Risulta attestata una sola richiesta
del nome del Demone (Mc. 5,9); una epipompe (uscita dei demoni che passano
nel corpo dei maiali, Mc. 5,13); formulazione di un divieto di tornare nellinvasato
esorcizzato (Mc. 9,25). Il modo di operare di Ges, a quanto pare, concordava con
quello dei medium esorcisti: era sufficiente la sua presenza che, evidentemente,
era considerata la presenza di un potere superiore manifesto in lui.
Negli esorcismi di Ges, nellottica delleffet de rel, si scontrano direttamente e
fisicamente, incarnati nella persona del Nazareno e in quella dellindemoniato, la
realt divina e quella demoniaca. Ne consegue una trasformazione: nellordine
dellio, nellordine sociale e in quello cosmico.
Nell ordine dellio gli esorcismi di Ges forzano e aprono lidentit demoniaca del
soggetto demoniaco. Il drammatico cambiamento di comportamento del soggetto
posseduto evocato nellatto esorcistico viene percepito dal pubblico come
fuoriuscita dellidentit demoniaca e suggellato come tale. Latteggiamento
dellinvasato viene dunque estrapolato dallidioma di possessione e reso
accessibile a una ricodificazione
Cfr. episodio del geraseno infuriato di Mc. 5 che, inaspettatamente, manifesta un
atteggiamento visibilmente normale.
Le espulsioni dei demoni sono autoprocessi, operazioni o passaggi rituali che
rendono possibile al costruzione di un nuovo io. Nellincontro con Ges lio
demoniaco viene disgregato performativamente dal superiore ordine divino
incarnato medianicamente in lui.
uomini con entit superiori. Yahweh non fa eccezione: nei papiri magici il nome di
Yahweh compare con frequenza in riti di natura magica.
Il Sefer ha- Razim, Il Libro dei Segreti), un testo magico di epoca tarda romana
che fornisce istruzioni sul culto di angeli e demoni, indica le preghiere e i sacrifici
da compiere per queste potenze minori. Le trattative private con esseri
sovrannaturali costituiscono il corpo principale di ci che definiamo magia o
religione individuale. Non sempre c' distinzione netta tra testi religiosi e
cronache di pratiche religiose e testi dei papiri magici con le pratiche che
prescrivono. Ad esempio: nei Salmi ricorrono spesso formule per l'annientamento
di un nemico (che sono reputate formule magiche): Salmi 35, 58, 69, 69, 109,
141.
Il termine greco corrente per mago, all'epoca di Ges, era goes: un termine
dalla gamma semantica ampia, solitamente dispregiativo, ma non sempre.
Platone usa il termine goeteia, parlando del demone Eros come intermediario tra
gli uomini e gli dei (Simposio, 202e).
Platone scrive: Per mezzo suo (di Eros) ogni divinazione resa possibile, e la
scienza dei sacerdoti e degli specialisti in sacrifici, iniziazioni e incantesimi, e in
ogni profezia e goeteia.
Qui goeteia una tecnica rituale particolare, ma considerata alla stessa stregua
delle altre, dunque legittima e riconosciuta. Per Walter Burkert era una forma di
lamentazione per i morti dove i goetes andavano in estasi e si credeva
accompagnassero il defunto nel viaggio verso il mondo sotterraneo (una forma di
sciamanismo?). L'abilit dei goetes nell'affascinare il proprio uditorio era tale che
il termine veniva applicato anche a falsi ma persuasivi oratori (definiti sofisti o
goetes). Euripide, o Platone del Menone usano goeteia anche in senso
negativo, per indicare la falsit in generale. In alcune citt greche i goetes
erano passibili di arresto. Il campo d'azione della goeteia nel mondo classico:
contatti col mondo sotterraneo, medium, necromanzia, incantesimi, maledizioni,
e, per estensione, ogni persuasione deviante. Ai tempi del Nuovo Testamento,
Giuseppe Flavio (Guerra giudaica, II) descrive come goetes gli uomini che fanno o
promettono di fare miracoli: dividere le acque del Giordano, fare crollare le mura
di Gerusalemme, sopraffare i Romani e dare al popolo salvezza e tregua da ogni
affanno.
Il livello superiore di goes era magos: i magi erano un clan sacerdotale della
Media apparso sulla scena greca nel 540 a.C. quando il re Ciro invase le citt
greche dell'Asia Minore. Erodoto, nel V secolo a.C., scrive che erano interpreti di
sogni, presagi e portenti. Ne parlano anche Plinio il Vecchio, Storia Naturale, XXX,
14-17 e Plutarco, Iside e Osiride 46 e 47.
Natura divina.
Le tre spiegazioni si intrecciano nelle stesse fonti (Vangeli, Atti). Ma anche nel
Vecchio Testamento c unanaloga sovrapposizione.
NellAntico Testamento, il Ba al ob era Il signore di uno spirito divinatorio. Gli
obot (plurale di ob): categoria di esseri ritenuti spiriti dei morti (o divinit
inferiori). Gli obot potevano introdursi negli uomini e vivere dentro di essi. Luomo
posseduto detto uno che ha un ob. (si veda la definizione Uno che ha in se un
ob in Salmi, 28,7). La legge sacerdotale prevedeva la lapidazione. Abbiamo
alcuni esempi di personaggi legati agli Obot: