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NEPAL 2015

Il racconto di un viaggio

19 aprile, passato pi di un mese dalla partenza, sono seduto comodamente a casa davanti al
computer. Questo stato un viaggio difficile, la sera non sempre avevo la forza di scrivere qualcosa
di pi di un resoconto dei posti visitati, c stato un momento che volevo mollare tutto e tornare
indietro. Quindi tutto negativo? Tutto da rifare?
Ho voluto attendere per scrivere il diario perch i ricordi si sedimentassero, volevo capire cos
stato questo viaggio e devo dire che come al solito ne valsa la pena, mi ha cambiato dentro, stato
un VIAGGIO.
Ero gia stato in Nepal nel 2012, viaggio fantastico, nel Khumbu da solo assieme alla mia guida,
paesaggi stupendi, il piacere dellaria sottile, mille incontri ma mancava qualcosa: la solitudine,
limmersione nella cultura locale, la natura.
Il progetto
Mille dubbi, cosa fare, volevo veramente andare da solo? E se mi succede qualcosa? Langtang o
Annapurna? Alla fine cera unidea che mi stuzzicava: partire a piedi da Kathmandu per fare la zona
dellHelambu, attraversare il passo che mi porter al lago di Gosainkunda, se c tempo una breve
deviazione per il percorso culturale Tamang poi si entra nella valle del Langtang per ritornare a
Kathmandu attraversando il Ganja La. Nulla andato per il verso giusto.
Me lo immaginavo un super viaggio, solo, senza guida ne portatori, passando per zone poco
turistiche in un periodo in cui la frequentazione non al massimo, volevo scrivere un diario
minuzioso, con la descrizione degli incontri fatti, delle letture della sera ma niente di tutto questo
andato a buon fine. Nonostante questo lo rifarei, componenti essenziali di un Viaggio sono quella
leggera sensazione di paura, lincertezza del risultato, se volevo andare sul sicuro andavo con un
viaggio organizzato e via senza pensieri!

13 marzo
Ore 14.30 sono sul treno per Verona, solito stato di eccitazione e paura per lignoto a cui si
aggiunge questa volta una sensazione di confusione, di idee poco chiare. Questa settimana mi ha
catapultato al venerd giorno della partenza. Sabato ho cominciato ad avere mal di gola, poi la
febbre, domenica lentamente linsorgere della tosse e del raffreddore. Luned sono andato al lavoro,
non perch ero in buone condizioni ma per preparare tutto in modo che non ci siano problemi
mentre sono via. Faccio linsegnante, per fare questo viaggio ho preso due settimane di congedo
non retribuito, non ne ho diritto, anzi a dirla tutta mi sento quasi in colpa e devo fare in modo che i
miei ragazzi non subiscano conseguente. Cos mi sono trascinato fino a venerd, avevo tante cosa da
fare, da organizzare, informazioni da raccogliere ma arrivavo a sera distrutto cos parto
inconsapevole e disorganizzato. A tutto questo trambusto si aggiunge la notizia (datami da Temba,
la persona da cui sar ospite) che ne il Gosainkunda ne il Ganja La sono praticabili, oramai posso
solo farmi trascinare dalla storia che mi attende.
Sul lavoro i miei colleghi mi salutano con molto affetto, non me lo merito visto lorso che sono
diventato e che loro se ne resteranno a lavorare mentre io sar in vacanza. Dopo il lavoro sono
andato a casa, mi sono cambiato, ho preso lo zainaccio e sono partito a piedi per la stazione, sono
solo 5km ma una partenza simbolica, questa una vacanza lenta, gli spostamenti devono essere
fatti a piedi. A circa met strada mi sono incontrato con mia moglie per unultima pizzetta e poi via;
lo zaino troppo pesante, non posso andare avanti cosi per 20 giorni, mi manger subito il salame e
il formaggio grana, poi forse troppi vestiti.
Sul treno da Verona a Milano c una donna vestita elegante che parla nervosamente al telefonino,
parla di meeting, convention, slide, mi sono immaginato una segretaria di un politico tesa verso
inutili obiettivi: soldi , potere, carriera. Io me ne star tre settimane in compagnia di persone
semplici, con ritmi naturali cercando la felicit nel cammino, negli incontri, nel meritato riposo.
Il volo in ritardo, ma la coincidenza a Delhi garantita, quando si vola non si capisce quando un
giorno finisce e inizia laltro, un unico commento: il volo andato da schifo, sono a Nuova Delhi
con il mal di testa e ho sonno.
14 marzo
Oggi il primo incontro del viaggio: appena
sceso dallaereo conosco due italiani, una
giovane ragazza e un signore anziano, lei
la figlia del signore e spesso mi dicono
viaggiano assieme perch la mamma non
c pi e cos sono in compagnia. Hanno
organizzato tramite una agenzia: gireranno
in macchina con autista parlante italiano.
Penso a mia figlia Monica, spero che
anche quando sar grande gli rimarr la
passione dei viaggi e magari qualche
viaggio lo faremo assieme. Corro a
prendere la coincidenza per Kathmandu, ci
aspetta, cos parte con unora di ritardo e
arriviamo a destinazione alle 15 ora locale. Arrivati allaeroporto solita confusione, prima si deve
fare il visto, poi si esce a prendere i bagagli e poi fuori accolti dalla ressa dei taxisti, molti con un
cartello con il nome del cliente da accogliere, non vedo il mio. Improvvisamente arriva Temba in
taxi e mi chiama, esce e mi da il benvenuto con una sciarpa di seta, salgo ma subito un poliziotto ci
ferma, ne segue una lunga discussione, il poliziotto sembra arrabbiato, continua ad accarezzare il
manganello, sembra quasi desideroso di usarlo. Finita la discussione Temba mi spiega che il taxi era
passato dove non poteva ma tutto si risolto. Le cose che pi colpiscono sono la confusione e gli
odori, le macchine vanno piano per il traffico eccessivo e continuano a suonare il clacson per

avvertire che arrivano, le regole della strada vengono rispettate in modo approssimativo ma non ho
mai visto un incidente, credo per la lentezza con cui si muovono: tengo sotto controllo il tachimetro
ma raramente supera i 10km/h. Gli odori sono un mix di piccante, spezie, polvere e inquinamento,
detta cos sembra poco attraente, ma, a piccole dosi, ha il suo fascino. La casa di Temba una
villetta a tre piani in un posto tranquillo, al primo piano vive una famiglia (parenti?) forse in affitto,
al secondo piano vive la sua famiglia allargata (moglie due figli e cinque parenti vari) al terzo piano
c la stanza che mi ha affittato. Temba molto gentile, insiste per portarmi a passeggiare a
Bodnath sera e il monastero chiuso fuori tante turisti che giocano a fare i buddisti, ceno a dalbath e poi finalmente a nanna.
15 marzo
Sveglia alle 5.15, colazione alle 5.30, alle 6.20 parto con Temba in moto, per casco il mio berretto.
Per strada la solita confusione, molte immagini di vita quotidiana, peccato non poter fotografare (la
migliore foto quella che non ho scattato). Arriviamo al bus, c un baracchino dove si fanno i
biglietti, dentro ci sono quattro persone, uno prende i soldi, laltro li conta e li mette via, il terzo
strappa il biglietto e lultimo scrive qualcosa su un foglio. Temba controlla il biglietto, non va bene,
il posto che mi hanno riservato non dei migliori, cos discute con i bigliettai per farmi avere il
posto davanti. La confusione regna sovrana, tanti turisti ma anche tanti locals, finalmente si parte,
puntuali alle 7.00 . dopo due minuti un nepalese ferma il bus, dice qualcosa allautista, ci
fermiamo 15 minuti. Si riparte, in breve siamo fuori Kathmandu, le strade non sono cos terribili, mi
hanno detto che sono 7 ore di viaggio per fare 117km, una media di circa 16 km/h, la cosa mi
sembra impossibile visto la strada, alla fine ce ne metter 8 di ore! Dietro il bus ha la scritta Super
Express DELUXE ma linterno stretto e scomodissimo, appena incontra una salita arranca e in
discesa i freni fischiano che un piacere. Per strada molti bambini in divisa che stanno andando a
scuola ( domenica ma in Nepal il giorno libero sabato), qualche coraggioso ciclista, quasi
nessuna macchina. Attraversiamo piccoli villaggi in un continuo saliscendi, ogni tanto un posto di
blocco, il bigliettaio scende, parlotta con i militari allunga qualche rupia poi si riparte. Al mio
vicino nepalese chiedo la ragione di tale
comportamento e mi dice che sono tasse (bah!). alle 10
sosta pranzo, solito polveroso paesino (Dunge), mi
mangio un dal-bath per 1,5 poi si riparte. La strada
peggiora sensibilmente, diventa uno sterrato stretto,
davanti abbiamo un bus simile al nostro a cui ad un
certo punto si rompe il semiasse. La cosa che
sorprende che nessuno si agitato; sul bus un terzo
sono turisti per cui il fatto pu in fondo diventare un
divertente aneddoto da raccontare agli amici ma due
terzi sono del posto. Provo ad immaginare se lo stesso
evento accadesse in Italia: persone nervose che
guardano lorologio, qualcuno che telefona, minacce di
denuncia. In effetti ripensando al viaggio fatto in 24
giorni passati in questo paese non ho mai visto due
persone litigare, nemmeno discussioni particolarmente
animate. Lautista del bus con il bigliettaio, lautista
del mio bus con il mio bigliettaio si danno da fare: uno
sotto il bus a smartellare, gli altri rovistano nella
cassetta degli attrezzi a cercare chiss quale pezzo
necessario, ogni tanto dal bus esce un pezzo di ferro
che prendono a martellate, sembra una situazione
senza soluzione, ma dopo unora miracolosamente si
parte. Lautista supera spericolatamente il bus davanti e dalle parti di Dunche arriviamo allingresso

del parco del Langtang, devo pagare la tassa di ingresso (circa 30), la sosta dura circa unora poi si
riparte, superato Dunche la strada un susseguirsi di tornanti in discesa, lautista comincia a
correre, non capisco nessuno si agita, ritorner indietro domani, perch si deve rischiare la vita? Su
alcuni tornanti sembra che debba uscire di strada, ma alla fine dopo un ponte arriviamo finalmente a
Syapru Besy. Vado a dormire alla Buddha Guesth, credo che un posto vale laltro in questo paesino
senza nessuna particolare attrattiva, subito dopo la Guesth parte il sentiero che dovr fare domani,
vado a farmene un pezzetto fino ad una scuola poi scendo, ho mal di testa, tossisco in
continuazione, mi chiedo se riuscir a godermela questa vacanza, decido che appena mi riprendo
festegger con un paio di birre, dovr aspettare di ritornare a casa!!
16 marzo
Finalmente inizia il trekking, non sto bene, la tosse mi disturba molto, nonostante tutto tengo un
discreto passo. C una strada sterrata dove passano
gli autobus (uno al giorno) il sentiero passa in gran
parte a sinistra e un paio di volte la attraversa. Il
sentiero in forte pendenza cos molto velocemente
(circa 2 ore) faccio gli 800m di dislivello che
conducono al passo, in tutta la salita incontro tre
persone, tutte nepalesi, un signore mi chiede se sono
da solo e non convinto me lo richiede. La solitudine
sar molto frequente in questo viaggio, molto
differente dal campo base dellEverest. Al passo mi
fermo a prendere un te e poi proseguo, il resto del
viaggio sar su una strada sterrata in leggera salita,
nelle due ore che mancano a Gotland incontrer due moto un paio di ragazzi nepalesi e un gruppetto
di turisti che stanno andando in direzione opposta. Ad un certo punto in lontananza si vede il
villaggio: i tetti di assi di legno scuro lo mimetizza con lambiente circostante. Allingresso del
villaggio si incrocia un lodge bello ma architettonicamente diverso dal resto del villaggio fatto di
strette stradine, case in pietra e tetti in scandole scure; devo dire che tra i paesi visitati tra i pi
belli, assomiglia vagamente a qualche nostro vecchio villaggio di montagna semi abbandonato. Le
strade sono cos strette che non potrebbe passarci neanche un carretto, gli uomini sono rari (penso
fossero ai campi) molte donne e bambini, questi ultimi ti accolgono con un namast pensi che
vogliano qualcosa, una caramella o soldi invece vogliono giocare e sono contenti se gli fai una foto.
Le donne portano collane e orecchini molto vistosi hanno vestiti di feltro colorati (il rosso porpora
ed il blu va per la maggiore), quasi tutte hanno in mano un rocchetto con cui filano la lana. Per
strada vedo una signora dellapparente et di 60
anni che porta un pesante fardello sulle spalle e
mentre cammina anche lei fila la lana. Mi fermo in
un lodge spartano a mangiare un dhindo: una specie
di polenta poco saporita con contorno di verdura,
linterno buio, quasi non ci si vede una bambina
con meno di due anni seduta in silenzio in un
angolo, mi saluta unendo le mani, io gli offro un po
di cioccolata e del formaggio grana dagli occhi
appare piacevolmente sorpresa di questi sapori. Mi
piacerebbe fermarmi li visto lambiente familiare
ma sto male e sento la necessit di un posto comodo
cos dopo aver mangiato con una scusa me ne vado,
i padroni del lodge mi ringraziano con una sciarpa. Prendo posto nel lodge in fondo al villaggio.
Dopo aver riposato mi faccio un giro per il villaggio, in cima c la scuola e delle done che stanno
facendo un tappeto, ritorno al lodge dove incontro due americani con un fare un po spocchioso (ma

cosa si vuole pretendere sono americani) che sono in giro da qualche mese poi scopro che si pu
arrivare ad un laghetto, provo ad arrivarci ma oramai tardi e la tosse mi fa impazzire. A sera
scopro di aver qualche linea di febbre, inizio con gli antibiotici!
11,2km

4h

1200m

17 marzo
Questa sar la giornata peggiore: la notte non sono
riuscito a dormire, avevo tosse, mal di gola e
raffreddore in abbondanza ma nulla da giustificare il
fatto di non aver dormito, nel sacco a pelo sudavo,
fuori tremavo dal freddo. Cerco di stare a letto pi
possibile ma alle 7 sono gia a fare colazione e alle 8
parto. Subito supero due svizzeri con guida, un altro
gruppetto e infine degli israeliani, il tempo bello e
caldo, inizialmente la strada in discesa con rari
saliscendi. Si arriva a fiume in fondovalle dove c un
piccolo ponte, in breve si arriva a Chilime, pi che un
paese un cantiere, appena arrivati c un bel lodge ma lambiente poco attraente. Superato il paese
si prende la valle a sinistra e, appena incontrato un piccolo villaggio si prende un ponte di metallo
sulla destra. Mi sento fiacco cos mi sdraio su un prato a riposare e a mangiare qualcosa. Riparto, il
sentiero supera vari campi coltivati, uomini e donne al lavoro, mi indicano la strada, si comincia a
salire. A met pendio mi fermo ad un lodge a prendere una fanta, continuo a salire, raggiungo
Gompagaon da dove dopo una breve salite si raggiunge un crinale da cui si vede in lontananza la
meta. Ci vorr ancora 1 ora ma sono solo 200m di dislivello, sono esausto, arrivato a Tatopani mi
fermo al primo lodge, mangio e vado a dormire. Verso le tre mi lavo alle sorgenti termali: sono
quasi vuote ma lacqua molto calda. Torno al lodge, mi misuro la febbre e scopro di avere 37,6C,
sono demoralizzato, comincio a fare i conti a quanto impiegherei a tornare a Kathmandu per magari
cercare un volo per lItalia.
11,0km

4h

18 marzo
Oggi ho dormito un po di pi, non proprio il sonno dei giusti
ma bisogna accontentarsi. Mi sveglio alle 7 e vado a fare
colazione, scopro cos che gli ospiti della guesthouse erano:
una coppia di svizzeri, una coreana e due ragazze americane.
Poco dopo le 8 parto, sono solo, non solo non incontro turisti,
ma nemmeno nepalesi, sono in una foresta di alberi immensi,
qua e la qualche rododendro in fiore, passo per una tenda con
una famiglia di pastori, raggiungo un villaggio con sopra un
bel punto di osservazione in cui mi fermo qualche minuto. Il
paesaggio si fa pi arido: bassi arbusti ed erba, la classica
tundra alpina. In breve sono a Naghtali, un passo con qualche
lodge, mi fermo a bere un lemon the poi proseguo in discesa,
c un po di neve e il terreno fangoso. In breve sono a
Thuman dove c un posto di controllo, mi fermo a mangiare
ad un lodge con un simpatico bimbetto che mi gira attorno, la
tappa finirebbe qui, ma mi dispiace fermarmi cos dopo

900m

mangiato proseguo in discesa fino al fondovalle dove si raggiunge la strada che porta in Cina, dopo
il ponte sul fiume si deve salire per il paese di Ling Ling. Sono stanco e la poca salita che ancora
devo fare mi pesa, il paese spalmato su una vasta area cos non si capisce dove andare, quasi in
cima al paese trovo un lodge molto spartano, mi fermo. Riesco addirittura a lavare un po di roba.
La sera sono solo con i padroni di casa, faccio una piacevole chiacchierata prima di andare a
dormire
12,2km
5h
800m
19 marzo
Nottata discreta, , faccio colazione e parto, sono
le 7.30. Prima si sale ripidi poi il sentiero
prosegue in costa, in breve sono a Briddim, il
cartello che lo pubblicizza non mi entusiasma:
su 43 case 24 sono lodge. Mi fermo a bere un
the ed il proprietario attacca bottone e mi da un
biglietto da visita, non capisco perch sono state
costruiti tutti questi lodge per poi trovarsi tutti
vuoti. Il sentiero continua con qualche saliscendi,
si passa un paio di paesi in cui sarei tentato di
fermarmi ma sono troppo insistenti, cos proseguo e mi fermo a mangiare un pezzo di formaggio
grana nel bosco. Ad uno spiazzo con ottima vista che sembra quasi lingresso ufficiale nel Langtang
incontro un ragazzo italiano che in giro da tre mesi. La valle stupefacente: molti rododendri in
fiori, immersi in una profonda valle a V e sullo sfondo cime innevate. Arrivo a Syarpagaon alle
13.15 affamato come un lupo e mi fiondo nel primo lodge. Il pranzo mi rida energie, c un bel
pezzo di salita per arrivare ai primi lodge a 20 minuti da Lama hotel, mi fermo a quello pi spartano
dove riesco pure a lavarmi.
16,1km

6,5h

1260m

20 marzo
Ieri sera mi sono intrattenuto a chiacchierare con
il proprietario, un tipo simpatico, penso fosse un
pelo ubriaco. La notte dormo poco senza motivo,
la mattina mi sveglio carico di catarro e durante il
giorno tossisco in continuazione. Faccio uno
schifo-colazione che non riesco nemmeno a finirla
e parto. Il sentiero scende fino a Lama hotel, un
posto decisamente pi bello di dove mi sono
fermato a dormire. Inizialmente si sta allinterno
di una stretta valle a V, solo molto pi in alto si
allarga e diventa a U, qualche tratto sale repentino. Io sono stanco di questa spossatezza
probabilmente dovuta alla tosse e allantibiotico. Mi fermo a prendere un the ad 1 ora da Langtang e
mi faccio tentare da un Dal-Bat ma stata una fregatura: era riso con verdure. A breve sono in
paese, vado al Sunrise lodge dove incontro il cognato di Temba.
13,2km

5h

1050m

21 marzo
Ieri sera non riuscivo a tenere gli occhi aperti,
cos alle 19.30 sono andato a dormire e, per la
prima volta da quando sono partito, ho dormito
tutta la notte. Alle 7 sono sveglio faccio
colazione e parto. Attraverso il paese per poi
cominciare a salire, il sentiero non per nulla
faticoso, salgo lentamente ma senza soste e in 2
ore sono a Kyanjin Gompa, cerco gli amici di
Roberto che sono i proprietari del Superview
lodge: Karma e Kipa. Appena mi presento mi
abbracciano e mi portano un the, sono molto
gentili. Parto subito per Kyanjin Re, la cimetta
sopra il paese, Kipa mi da qualcosa da portarmi da mangiare. Sia sale subito dietro il lodge, il
sentiero sale ripido fino ad un bivio dove io decido di salire a destra, la scelta per risultata
sbagliata: subito incontro un canale di neve scomodo da salire cos mi inerpico per il prato.
piacevole sentire la quota, bisogna imparare larte della lentezza, appena si prova ad accelerare ci si
ferma senza fiato. Arrivo in cima, di fronte si
vede lo Tsergo Ry dove andr domani, il
Langtang e credo anche il Ganja La. C un
Canadese con due ragazze che incontrer nei
prossimi giorni, ci facciamo vicendevolmente
qualche foto, mangio qualcosina poi scendo
dritto giu per il prato e poi mi lascio scivolare
per il canale di neve. In breve sono al Lodge
dove mi siedo e mangio qualcosa. Al lodge c
un gruppo di spagnoli simpatici comunichiamo
in un misto di Italiano-Spagnolo-IngleseTrentino. Sono oramai 5 giorni che sono qui, se
la prendono comoda e non sembrano
intenzionati ad andarsene, non hanno combinato granch ma per scelta, sono tipi rilassati. Il lodge
formato da due edifici uno dove stanno gli ospiti e laltro dove c la cucina, entro in questultimo,
attacco bottone con i vari nepalesi, subito si diventa amici, mi chiedono dellItalia, del mio lavoro,
della famiglia. Dallaltra parte del paese c un caseificio dove vendono un formaggio di yak
squisito cos decido di andarci (in sandali in mezzo alla neve!)..
11,6km

6h

1250m

22 marzo
Ho dormito bene, devo dire che la giornata in cui
ho dormito meglio da quando sono partito, mi sono
svegliato alle 6 sentendomi bene. Mi preparo di
tutto punto e scendo a fare colazione, vado da
Karma e subito mi offre del the col latte che
stavano facendo per loro, come pranzo al sacco mi
preparano un mo-mo al formaggio e parto. Mi
sento bene, tossisco abbondantemente ma mi sento
in forze, arrivo al torrente, lo supero e subito trovo
la traccia, mi aspettavo di trovare neve fin
dallinizio invece riesco a salire evitandola, dove
bisogna attraversare una lingua di neve dura e

non si fa fatica. Sopra ci sono delle persone ma non riesco a raggiungerle, si arriva a delle rovine
dove il sentiero si biforca io proseguo diritto, mentre le persone che ho avvistato hanno girato a
destra. Sfortunatamente poco sopra (fra i 4500 e i 4600m) la neve abbondante e si sprofonda fino
alle ginocchia. Proseguo facendo una fatica
immane, punto a dei sassi ma non sono di
grande aiuto: sono come isole circondate da
buchi nascosti in cui si rischia di cadere dentro.
Sono esausto, la tentazione di tornare indietro
forte, fortunatamente dietro arrivano delle
persone, mi sdraio su un sasso e le aspetto, sono
una coppia di tedeschi con guida, lascio andare
avanti la guida che galleggia decisamente
meglio di me, arriviamo ad una fascia di rocce
in
cui un po si arrampica cos sono ancora avanti
e
mantengo la posizione fino in cima. Prima della
cima si supera una zona di rocce fetenti: si salta da un sasso allaltro e in mezzo ci sono buchi in cui
si sprofonda con tutto il corpo. Arrivo in cima spossato e a breve arrivano anche gli altri tre,
nessuna croce ma una serie di pali con bandiere di preghiera, quando riesco a farmi fare una foto
cala la nebbia. Cominciamo a scendere, restiamo a scendere, ma quando la nebbia si dirada
abbandono il gruppo perch troppo lento. Arrivo alla guest stanco ma soddisfatto, per festeggiare
mi prendo una birra. A sera attacco bottone con lo spagnolo, i suoi due amici sono scesi perch
tornano in patria prima, sembra un tipo interessante: abita a Madrid e possiede una fattoria, alla
chiacchierata si aggrega un gruppo di Nepalesi, siamo proprio una bella compagnia questa sera.
10,5km

7h

1200m

23 marzo
Questa notte ho faticato a dormire perch avevo la pelle bruciata, ieri
ho fatto una bella scarpinata in gran parte sulla neve e mi ero
dimenticato la crema solare. La mattina ho cercato di stare a letto pi
possibile ma alle 7 ero gia a fare colazione, ho salutato Karma e
moglie, mi hanno regalato un berretto di lana e sono partito, oggi tutta
strada gia fatta e in discesa cos mi fermo a fare qualche foto pi del
solito. Ad un ora da Lama Hotel mi fermo a mangiare, il tempo
sembra peggiorare cos dopo mangiato accelero il passo. Arrivato a
Lama Hotel prendo al solito il lodge pi fatiscente dove mi faccio
pure una doccia calda. La sera lambiente non molto accogliente: ci
sono vari gruppi ma nessuno con cui riesco ad attaccare bottone,
pazienza. Mi fermo fuori ad osservare la gente che passa si vedono
vari gruppi curiosi ma il migliore stato un gruppo cos formato: al
primo posto un cavallo con sopra una bambina bionda di 8-10 anni
con fare da principessa, non governava il cavallo ma era tirato da un
nepalese. Dopo un paio di portatori arriva una signora che dallaspetto
direi fosse la madre della bambina, era vestita elegante e aveva un fare annoiato. strano durante
un trekking vedere gente annoiata, ho visto gente stanca, arrabbiata, felice, ma annoiata la prima
volta. In seguito arriva una seconda signora anchessa priva di zaino camminava come fosse in citt
a fare shopping, infine arriva luomo, armato di reflex che faceva foto ad ogni cosa, forse lunico
felice del gruppo. Penso stia iniziando il periodo turistico per il Langtang e si pu toccare con mano
il consumismo applicato al trekking: che tristezza!
19,8km
5h
0m

24 marzo
Oggi mi sentivo bene, alle 7.30 ero gia in cammino
zaino in spalla. I padroni del lodge sono stati
simpatici, sono pure usciti a salutarmi. Dopo
qualche saliscendi si arriva a Renche da li si prende
il sentiero a sinistra che scende decisamente, resta a
fianco del torrente con qualche rara risalita, a breve
si arriva ad un lodge seguito da un ponte tibetano,
da li il sentiero sale fino a Bambolo, sembra un
posto bello da fermarsi, io proseguo spedito, lunghe
file di muli e qualche portatore, supero il paese dove
ci sono le terme e poco oltre un secondo bivio a
sinistra e comincia la salita. Non mi fermo neanche un momento, non so cosabbia oggi, continuo a
tossire come un cane ma non sono stanco. Raggiungo un bel lodge in cima alla collina in un posto
strategico ma non rifermo, il sentiero ora scende in modo deciso fino ad un bel ponte tibetano e da li
in breve si arriva a Tulo Syabru. Mi fermo ad uno dei primi lodge del paese, il ragazzo si mette di
impegno per convincermi a fermarmi, mi simpatico, cos prendo possesso della stanza, faccio una
doccia, lavo le mie cose e adesso sono davanti ad una birra ad aspettare il pranzo, cosa si pu volere
di pi dalla vita! Dop anzo arrivano due ragazze una di queste Italiana (Elena) laltra di New
York. Sono assieme solo da qualche giorno, si sono conosciute a Kathmandu, lamericana in
viaggio da qualche mese e sembra un tipo abbastanza danaroso, Elena invece sta viaggiando a 13
anni, torna a casa ogni tanto poi riparte, se la cava bene perch conosce 5 lingue e lavoricchia come
guida turistica. Per qualche giorno staremo assieme
10,8km
5h
550m
25 marzo
Ieri sera le due donne hanno insistito per partire
presto (perch cos si cammina col fresco dicono loro)
cos ho dovuto svegliarmi alle 6, poi sono andate di
una lentezza esasperante a prepararsi e siamo partiti
alle 7.30. A colazione Elena ha voluto fare il caff
vietnamita (aveva un filtro con cui farlo e anche il
caf originale), abbiamo salutato i simpatici padroni
di casa e via zaino in spalle. Prima il sentiero
attraversa il villaggio, sale per serpentine a
Dursangang dove incontro il canadese che avevo
trovato in cima al Kyanji Ry, la sua compagna di
viaggio sta male, ha mal di pancia, probabilmente dissenteria, tiro fuori la mia farmacia da viaggio e
gli do alcune pastiglie utili allo scopo.
incredibile come la gente parta per un viaggio
di
questo tipo del tutto sprovveduta, senza una
guida, con poca esperienza di montagna e
senza molte cose che possono essere utili, mi
rendo conto che anche Elena un tipo cos: ha
uno zaino semivuoto e non ha quasi nulla,
niente bastoncini, occhiali da sole, crema
solare, medicine, gli scarponi sono bucati.
Rimango stupito che il canadese senza tanto
preoccuparsene abbandona la sua compagna di
viaggio e viene con noi, il giorno prima ero da

solo oggi siamo un gruppetto di quattro persone. Prima di arrivare per Sing Gompa il sentiero passa
per un bosco di tughe e rododendri spettacolari, perdiamo un sacco di tempo a fare foto ma come al
solito nessuna rende lidea dellatmosfera magica del luogo. Al paese vorrei fermarmi a mangiare
ma il gruppo vota contro: sono preoccupati di non riuscire pi a camminare cos ci compriamo del
formaggio e mangiamo un po di quello. Proseguiamo per un bosco distrutto da un incendio per
arrivare velocemente a Cholang Pati, un posto in mezzo al bosco con due lodge piuttosto fatiscenti,
decidiamo di proseguire per arrivare dopo 300m di dislivello a Laurebina dove ci fermiamo al
primo lodge. Il posto bello, il panorama fantastico per mi va un po stretta la compagnia, forse
mi sto trasformando in un orso solitario ma ho veglia di tenere i miei ritmi e il mio passo.
13,2km

7h

1800m

26 marzo
Questa mattina si parte con molta calma, Page
(lamericana) la tira per le lunghe, quando si parte io
prendo il mio passo e distanzio il gruppo, si arriva ad un
bel stupa molto fotogenico. Aspetto un po il gruppo ma
poi mi stufo di aspettare e riparto, il sentiero prosegue in
costa con pi Sali che scendi e qualche tratto esposto ma
niente di terribile. A breve arrivo a Gosainkunda, il laghi
sacri, mi fermo al primo lodge ed aspetto gli altri. Io e
Elena partiamo per il giro del lago, arrivati al tempio ind
Elena fa una cerimonia in ricordo della mamma: mi
racconta che anni fa gli aveva mandato una cartolina da Kathmandu con questi laghi e gli era
piaciuta quindi adesso che morta (si suicidata recentemente) ha deciso di commemorarla qui
bruciando delle foto e facendo non so quali altre cerimonie. La neve alta e si sprofonda, alle volte
con tutto il corpo, arrivati quasi alla fine dobbiamo scavarci una specie di trincea, quando il peggio
sembrava essere passato Elena perde uno scarpone nella neve che per fortuna recupero, arriviamo
allhotel fradici.
5km
3h
600m
27 marzo
Questa notte ha nevicato leggermente, il sentiero
diventa cos pi comodo: sotto la neve ghiacciata
ma il sottile strato di neve ci permette di non
scivolare. Dopo colazione si parte, il Canadese
tornato indietro ma si aggregato un gruppo di
Israeliani, cominciamo ad essere troppi per i miei
gusti, poi vedo diverse nuvole allorizzonte e ho
imparato che quando la mattina c un po di
variabilit viene brutto nel primo pomeriggio se non
la mattina. Decido di abbandonare il gruppo cos al
passo aspetto Elena e Page, le saluto e parto per la mia strada. Fino al passo il sentiero stato molto
bello, con molta neve ma portante, oltre il passo si scende per un sentiero poco evidente, per fortuna
sono appena saliti due americani e le loro tracce nella neve mi aiutano. Arrivo velocemente a Phedi:
due lodge aggrappati ad un costone non particolarmente attraenti. Dopo un the riparto e la musica
cambia, continua ad esserci neve anche se solo a tratti, dove c si sprofonda fino alle ginocchia e
oltre, ci sono molte salite, si attraversa qualche piccola slavina, il tutto immerso nella nebbia. Arrivo
quasi a Gopte e finisco in un buco e mi ribalto a testa in giu. In tutta la giornata incontro due ragazzi
poco dopo il passo e una coppia quando sono quasi a Gopte dove mi fermo a pranzare. Decido di

proseguire per Tarke Gyang il sentiero inizia con una


discesa, prosegue per qualche saliscendi, si passa per un
bel bosco di rododendri e tughe e poi si comincia a salire.
C molta neve anche qui e il tempo a momenti sembra
migliorare altri peggiorare, spesso sono immerso nella
nebbia e solo come piace a me, la nebbia amplifica la
sensazione di solitudine e la neve attutisce i rumori, stata
proprio una bella giornata. Ad un certo punto comincia a
piovigginare cos accelero il passo, in breve sono al primo
lodge di Tarke Gyang, al solito il pi spartano. La padrona
una signora di bellaspetto vestita in modo misero con un
bambino di 8-9 anni, mi prendo un the e la signora accende il fuoco. A Gopte i lodge erano pi belli
ma qui lambiente pi familiare, arriva un signore dai lineamenti orientali e lo scambio per il
marito invece un ospite: un simpatico giapponese assiduo frequentatore del Nepal, mi racconta del
suo lavoro, dello stress che subisce nel suo paese e del suo amore per questo paese. Stiamo
parecchio tempo seduti tutti e quattro attorno alla stufa accesa, fuori la pioggia si trasformata in
una tempesta di neve che non smetter fino a domani mattina. Chiacchieriamo molto, la signora
esprime la sua preoccupazione per come stanno andando le cose, il tempo spesso brutto e per
questo motivo i turisti scarseggiano, il giapponese vuole fare il percorso che ho appena fatto io ma
quando gli racconto della situazione della neve rinuncia e decide di tornare a Kathmandu.
15,3km
7h
1000m
28 marzo
Questa mattina il tempo splendido, fuori ci sono
20-30cm di neve fresca, faccio colazione, saluto
tutti e parto. Scendo molto veloce perch la neve
mi permette di scivolosa lungo il sentiero, il bosco
fantastico, prima di tughe e poi rododendri. In
due ore sono a Melamchigaon, doveva essere la
tappa di oggi ma ci ho messo troppo poco, cos mi
fer,o solo a fare una seconda colazione. Il villaggio
carino e soprattutto non sembra turistico, qualche
lodge ma molte case veramente abitate. Il sentiero
scende repentino incrocia una sterrato e poi gi
fino al fondovalle dove si attraversa il fiume su un
ponte tibetano in legno molto scassato, in tutta la discesa avr incontrato tre nepalesi e nessun
turista, questa giornata mi sta dando un senso di positiva solitudine. Si ricomincia a salire ma
sbaglio strada, per fortuna trovo qualcuno a cui chiedere, torno gi e prendo il giusto sentiero che
sale in forte e costante pendenza. Arrivo a Tarkegyang alle 12.30, faccio difficolt a trovare un
lodge, non perch non ce ne siano (ce ne sono 3) ma
perch entro nel paesino fatto di strette stradine, alla
fine arrivo ad un bel lodge allestremit del paese con
un bel prato ben curato allesterno. Entro a mangiare
la sala da pranzo molto buia e ci sono quasi tutti
nepalesi tranne due signori anziano seduti di fronte a
me. Finito di mangiare attacco bottone con i due
signori, scopro che sono svizzeri, innamorati del
Nepal (ci vengono da venti anni) lei arzilla, lui si
muove con difficolt mi dice che ha il morbo di
parkinson e ha forti difficolt di deambulazione.

Assieme a loro c un nepalese che credevo fosse una guida invece un monaco buddista che ci
accompagna al vicino monastero. Arrivati dentro si deve lasciare un piccolo obolo e i due svizzeri
fanno una serie di inchini rituali (a forza di venire in Nepal sono diventati buddisti o viceversa?).
Proseguiamo il giro salendo in paese, veramente carino, forse il pi bello che abbia mai visto finora.
Ritornati al lodge restiamo un po fuori sul prato a fare due chiacchiere.
12,8
5,5h
600m
29 marzo
Questo mattina sono indeciso sul da farsi, alla fine
decido di fermarmi unaltra notte a Tarkegyang per salire
sulla sovrastante cima, lo Yangri Peak, che sarebbe
anche il primo pezzo di sentiero per salire al Ganja La. Si
sale in cima al paese e si segue una fila interminabili di
scalini che molto velocemente porta ad un prato con dei
goth in rovina, si vedono molti uccelli grandi come
galline tutti variopinti. Nonostante la tosse insistente,
tengo il ritmo e in 2,5h sono in cima, il chorten sembra in
ristrutturazione ma lambiente scenografico, peccato
per la nebbia che non promette niente di buono per oggi.
Scendo velocemente e alle 11 sono in paese affamato
come un lupo, arrivo al lodge e non c nessuno ed anzi
proprio chiuso. C una ragazza che sta facendo le
pulizie, mi apre, vado in camera ma oramai non ho quasi
nulla da mangiare, scopro che oggi e domani c una
festa buddista in paese e sono tutti occupati a prepararla.
Vado alla festa a vedere se posso racimolare qualcosa da
mangiare ma riesco solo ad ottenere due tazze di the
tibetano. Torno al lodge e incontro la padrona di casa, gli
faccio capire che ho fame cos vado alla festa e con la
raccomandazione della signora riesco ad avere delle
patate piccantissime
e ancora the tibetano (che per inciso non mi piace per niente).
Ho ancora fame ma almeno adesso comincio a ragionare,
stanno facendo delle statuette con la pasta di mais e poi le
colorano. Finalmente alle 13 si mangia il Dal-Bat, sono in pace
con me stesso! il primo Dal-Bat con della carne anche se
quasi tutta ossa e neretti, alla fine del pranzo mi versano nel
piatto del the tibetano, pranzo direi interessante. Il resto della
giornata passa lentamente, comincia a piovere e io mi chiudo in
camera a leggere.
9,4km

4h

1200m

30 marzo
Oggi il tempo sembra mettersi al peggio, il celo completamente coperto, prendo velocemente la
strada sterrata e dopo una mezzoretta trovo pure delle
indicazioni. Il sentiero carino, a tratti leggermente
esposto e immerso in una vegetazione lussureggiante.
A breve sono a Gangyul, un paese carino che ha un
aspetto particolarmente ordinato e pulito, al monastero
c una festa, stanno commemorando un defunto, mi
offrono the tibetano e una zuppa piccantissima, poi
quasi mi obbligano a bere del laxi (una grappa del
posto). Sono tutti molto gentili, solo un ragazzo sa un
po di inglese e mi fa un sacco di domande, sono
lunico turista e sento tutti gli occhi addosso. Riparto,
il tempo peggiora, allungo il passo, ci sono molti macachi ma nessun sapiens, ad un certo punto
devo mettermi il poncho, qualche tuono mi fa accelerare ulteriormente. Bandierine di preghiera e un
chorten mi avvertono dellimminenza del villaggio, arrivo a Sermantang che piove a dirotto, sembra
tutto chiuso, ma alla fine trovo un lodge dove mi accoglie una simpatica signora di mezza et. La
signora simpatica, chiacchiera molto, cos scopro che ha 5 figli e che suo marito fa il guardaparco,
di etnia yolma ed leggermente razzista verso le altre etnie. Resto tutto il tempo in sala da pranzo,
fuori continua a piovere, cos rimango anche a dormire nella hall, almeno caldo.
12km
5h
400m
31 marzo
Questa mattina il tempo splendido, un
efficientissimo guardaparco mi ferma prima di uscire
dal paese per la registrazione. La strada sterrata in
falsopiano, si incontrano un paio di stupa e in
lontananza qualcosa brilla al sole, avvicinandomi
vedo unappariscente buddha dorato, lungo le scale
che portano al buddha varie perle di saggezza
insegnano la via per la buddit per esempio: tutte le
sofferenze vengono dal desiderio della vostra felicit.
I perfetti Buddha sono nati dal pensiero di aiutare gli altri.
Quindi, scambiate la vostra felicit con la sofferenza degli altri.
Questa la pratica del Bodhisattva. La strada tutta melmosa,
si capisce perch gli autobus non salgono a Sermantang dopo un
giorno di pioggia. Il primo paese che si incontra (se si escludono
piccoli agglomerati) Kakani, carino e pulito, con qualche lodge,
incontro due ragazzi che scendono in moto, ma sono pi veloce
io visto lo stato della strada. Il percorso segue in parte lo sterrato,
in parte qualche scorciatoia che taglia i tornanti. Tre ragazzini si
propongono di guidarmi, continuano a ridacchiare, non mi
piacciono per niente cos al primo paese (Dubachauri) mi fermo a
bere un coca e li lascio andare avanti. Questo paese totalmente
diverso dal precedente, molto povero, case fatiscenti, molti
girano scalzi e trasandati, in realt sono due paesi ma non si
capisce dove finisce uno e do ve inizia laltro. Ci vuole ancora un
oretta per arrivare a Memamchi che adagiata sul fondovalle.
Prima del paese si deve attraversare un lungo ponte, poi si

incontra una scuola dove tutti i bambini in divisa stanno facendo ginnastica in divisa e in perfetto
ordine, sembrano tanti soldatini e la cosa fa una certa impressione. Al paese chiedo dov la fermata
dellautobus, uno mi dice a destra, un altro a sinistra finch non arrivano un gruppo di persone tra
cui un occidentale di una certa et tutto pitturato di rosso che mi da le giuste informazioni.
Lautobus parte fra 50 minuti, ho il tempo per un dal-bat. Il viaggio estenuante, lentissimo, il
posto a sedere stretto e scomodo, ci metto quasi tre ore e quando arrivo prendo un taxi per
Bodnath grazie al gps arrivo a casa di Temba.
18,7km
5h
0m
01 aprile
Ieri ho deciso di provare a tornare prima a casa, oggi ho un
appuntamento alle 11 con Temba con cui andr agli uffici
dellAirIndia per vedere cosa si pu fare. Alle 7 parto a
piedi per Pashupatinat, in mezzora ci sono e mi faccio un
giro, non provo pi le emozioni di due anni fa: le strade
polverose mi infastidiscono, i finti santoni mi sembrano
solo inopportuni. Pashupatinath un tempio induista dove
cremano i defunti, rispetto ai templi buddisti tutto mi
sembra pi aspro, pi duro, anche i due bambini che si
tuffano nel fiume alla ricerca di qualche resto doro dei
defunti non fanno scena ma solo un po pena. Torno da
Temba puntuale ma prima vuole mangiare cos partiamo
alle una. Andiamo in moto che una esperienza tutta
particolare, gli uffici dellAirIndia sembrano uno squallido
scantinato, dopo un po di coda parliamo con la signora al
computer (che ancora lavora in DOS), cambiare data costa
troppo cos decido che andr a fare un safari a Citwan.
02 aprile

Oggi inizia lavventura Citwan, speriamo non sia un


bidone per turisti. Sveglia alle 5.15, per andare a
fare colazione, alle 6 prendiamo il taxi, viene con
me anche Nima nipote di Temba che mi fa da guida.
Alle 6.30 siamo alla fermata degli autobus con
mezzora di anticipo, ce ne sono un numero
spropositato: met vanno a Pokara e laltra met a
Citwan, sono autobus turistici, molto comodi.
Partono tutti assieme alle 7 e intasano tutto il
traffico, ci mettiamo unora ad uscire da
Kathmandu. Verso le 10 sosta pranzo , lungo la
strada ci sono delle specie di autogrill nepalesi:
spiazzi abbastanza grandi da far parcheggiare un
autobus con dei ristoranti scalcinati. Quasi tutto
il viaggio allinterno di una bella e profonda
gola dove alcuni turisti fanno rafting (non so
con quale coraggio visto che lo stesso fiume
dove gettano i morti!). Alle 13.15 siamo ad un
parcheggio dove viene a prenderci un
fuoristrada che ci porta al resort. La camera
superlusso con bagno privato, asciugamani e
carta igenica, alle 14 si pranza, il piatto unico
ma ne danno a volont. Alle 16 inizia lattivit: visita al villaggio Taru, letnia che abita
tradizionalmente questa zone, le case sono una impalcatura di canne di bambu ricoperta di fango.
Superato il villaggio si entra nella giungla dove si vede qualche bel uccello, due rinoceronti e due
coccodrilli. Siamo in 4, due timide cinesi e un polacco dal fare prepotente. Proseguiamo la giornata
andando ad ammirare il tramonto e dopo cena andiamo a vedere uno spettacolo di un gruppo Taru
03 aprile
Oggi sveglia presto perch alle 6.30 facciamo colazione e
alle 7 partiamo con il fuoristrada per il fiume dove saliamo
su una canoa. Vediamo parecchi coccodrilli qualche
uccello (soprattutto king fishing) finito il giro
proseguiamo a piedi, vediamo pochi animali, qualche
uccello e in lontananza un cervo. Andiamo a vedere i
piccoli di elefanti chiusi in un recinto. Prima di pranzo si
torna al fiume dove, pagando si pu salire su un elefante
che viene fatto entrare in acqua e si lava con la proboscide
e poi fa
cadere in acqua il malcapitato turista. Dop aver
mangiato inizia il giro a dorso di elefante, siamo in
quattro, vediamo qualche bel uccello e dei cervi. Si
torna in hotel, tutti soddisfatti e felici, a me sembra
di essere stato ad un villaggio turistico: che
tristezza!!
04 aprile
Giornata di scarso interesse, tutto il giorno in
viaggio e arrivati a Kathmandu ci imbottigliamo in

un traffico assurdo, arriviamo tardissimo. Volevo prendere del tempo per fare delle compere ma
niente da fare, riesco solo ad andare dal barbiere.
05 aprile
Si torna a casa, giornata fatta di aerei, attese, film e noia, arrivo a casa alle 2 di mattina del giorno
dopo.

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