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UNGHERIA-SLOVACCHIA-REP.CECA
UNGHERIA
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01/07 →612km
Al solito si progetta la partenza intelligente, alla fine partiamo poco dopo quanto
programmato (alle 3.20), prendiamo l’autostrada fino a Bressanone per poi imboccare
la val Pusteria. Il traffico è scorrevole (e poteva essere altrimenti a quest’ora?). Arrivati
in Austria facciamo la prima pausa per benzina e vignette autostradale.
La giornata passa lenta ma a mezzogiorno siamo già in Ungheria e ci fermiamo a
mangiare nei pressi di un arboreto, sfortunatamente pieno di zanzare.
A breve siamo ad Heviz,
nota località termale, siamo molto vicini al lago di Balaton ed il complesso dove siamo
è un enorme lago artificiale di acqua termale. Entriamo alle 13 con un biglietto di
cinque ore, io e Monica nuotiamo parecchio l’acqua è alta, Monica è coraggiosa e si
spinge al largo, io sono un po' preoccupato: sono una capra di montagna, l’acqua non è
il mio ambiente se a Monica capitasse qualcosa non saprei intervenire. Il complesso è
interessante con una vasta zona esterna di acqua tiepida e una zona interna con acqua
molto calda. All’esterna si può nuotare circondati da ninfee, tutti sono calmi, nuotano
e si muovono rilassati, noi siamo gli unici agitati.
Dopo due ore siamo stufi ( e forse anche un po' stanchi del viaggio) cosi usciamo e ci
trasferiamo a Kesthely dove c’è un piccolo ma accogliente campeggio, i gestori sono
gentili ma sanno solo il tedesco così c’è qualche difficoltà a comunicare.
Mentre le mie donne riposano io mi faccio un giro al vicino centro, carino ma forse
troppo turistico per i miei gusti!
02/07 →210km
Notte tranquilla, riusciamo così a riprenderci dalla faticosa giornata di ieri, Monica è
l’ultima a svegliarsi alle 7.30, possiamo lasciare li la macchina mentre andiamo a
visitare il centro. Come già sospettavo la cittadina lascia un po' a desiderare: carina ma
poco autentica, pina di negozietti e con una quantità esagerata di musei-bidoni, si va
dal museo delle marionette, quello della nostalgia, dell’erotismo, ecc. L’unica
attrazione degna di nota è il castello Festetics, bisogna comprare il biglietto
abbinandolo ad un’altra mostra, noi decidiamo di visitare la mostra sul turismo. Ci
sono alcune teche interessanti, come quella sulla farmacia omeopatica da viaggio ma
nel complesso un po' noioso. Il castello merita veramente una visita, gli interni sono
molto belli con degli arredi ben tenuti, il pezzo forte è la libreria dove ci si incanta ad
ammirare una gran quantità di libri antichi.
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Mangiamo un panino e poi torniamo al campeggio (non senza esserci persi a dire il
vero), proseguiamo verso est costeggiando il lato nord del lago fino a Tiahny,
pittoresco villaggio sul lago, avrei voluto farmi un giro imboccando qualche sentiero
ma Monica ha una puntura di
zanzara che la infastidisce e non
vuole saperne.
Ci accontentiamo di girare per il
paese e visitare l’abbazia
Benedettina, molto bella sia
esternamente per il panorama sia
internamente con la sua ricca pala
d’altare.
Si prosegua peer Budapest, ci
dirigiamo al campeggio Arena
dove per sicurezza abbiamo
precedentemente prenotato. Ci accoglie un ragazzone che parla un buon inglese, molto
calmo e disponibile il quale ci da subito qualche buon consiglio per il giorno
successivo.
03/07 →0km
Giornata non idilliaca, Monica ha il muso, è stanca, stufa. Sono passate le 9 quando
arriviamo alla macchinetta per acquistare i
biglietti. All’inizio andiamo in panico
perché è tutto scritto in ungherese poi a
forza di smanettare ci appare l’opzione per
scegliere la lingua, è fatta! Arrivare in
centro è facile, si prensde un bus e poi il
metro, prendiamo la linea rossa e
scendiamo a Széll Kàlmàn Ter, il posto è
alquanto anonimo, usando la bussola (da
buona capra di montagna) imbocchiamo la
Varfoc che, in leggera salita, ci conduce
alla porta di Vienna, l’ingresso medievale
di Buda. Subito si incontra la chiesa di
Matia Corvino con vicino il bastione dei
pescatori e la colonna della peste, l’insieme
è molto scenografico peccato solo sia un
po' troppo pieno di turisti. La chiesa
all’interno non è così entusiasmante,
Monica brontola, ha fame, deve andare in
bagno, così seguendo le indicazioni della
Lonely Planet scendiamo sulle rive del
Danubio ad un ristorantino (Ildikò
Konyhàja) niente male. Mi piacciono
questi locali che sembrano un po' bettole
per locali con i gestori che ti accolgono con
una cortesia genuina. Finito di mangiare
Monica sta meglio, attraversiamo il bel
ponte delle catene e andiamo verso il parlamento, lungo la sponda si può ammirare il
monumeno “scarpe sul Danubio” che commemora le vittime ebree della seconda
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guerra mondiale. Il parlamento è un palazzo con una mole impressionante, lungo
268m, mezzo copiato dal parlamento inglese. Decidiamo di prenotare la prima visita in
Italiano disponibile alle 15.45 così, mentre Monica sta nell’atrio a riposare, io e Anna ci
facciamo un giro. Visitiamo veloci la basilica di S.Stefano, anche questa una chiesa
relativamente moderna comunque carina, all’interno la mano destra del santo
mummificata. Tornando si passa per la piazza della libertà dove c’è un monumento
dell’esercito sovietico e un contestato monumento sull’occupazione nazista e relativo
contro monumento.
Torniamo da Monica in tempo per partecipare alla visita, la guida parla un buon
italiano, saliamo la scalinata d’oro con 132 gradini, la sala della cupola con la corona di
S.Stefano, l’ampia scalinata con 96 gradini dove avviene il cambio della guardia. Poi
passiamo alla sala dei congressi, molto bella dove tutto attorno si possono ammirare le
numerose statue che rappresentano i mestieri.
La visita al parlamento è stata molto interessante, imperdibile, usciti andiamo
velocemente in campeggio per la cena ed il meritato riposo,
04/07 →0km
La giornata inizia bene, Monica si sveglia
presto, contratta un attimo sul da farsi poi si
parte. Oramai conosciamo come fare, solo
saliamo alla cittadella con il bus (faceva parte
del contratto) e si comincia.
Superiamo la chiesa di Matteo Corvino e ci
dirigiamo al palazzo reale, sono le 9.40 e apre
alle 10 così ce ne rimaniamo un po' tranquilli
a chiacchiere. Alle 10 puntuali si entra, dentro
c’è la galleria nazionale con opere d’arte di
tutte le epoche, Stranamente Monica regge, si
discute pure sulla bellezza dei vari quadri.
Giriamo tranquillamente per due ore poi si
comincia ad aver fame.
Scendiamo al fiume e andiamo con il filobus
al Nagycsarnok, il più grande mercato
alimentare di Budapest, ci fiondiamo al
primo ristorantino e ci mangiamo un po' di
tutto, poi, una volta saziati, giriamo un po'
senza però comprare nulla perché i prezzi
non sembrano economici.
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Il resto della giornata passa più o meno a vuoto: andiamo alla sinagoga ma non
entriamo perché troppo cara, passiamo alla casa del terrore ma Monica cambia idea,
comincia ad essere stanca, concludiamo allora la giornata alla piazza degli eroi, una
enorme piazza molto bella con annessi giardini. Monica si siede, io e Anna giriamo un
po'. A pensarci prima ci sarebbero state anche le terme!
05/07 →228km
Giornata non del tutto soddisfacente, prima tappa Tura, dove c’è un castello
abbandonato, sosta che avrebbe dovuto
piacere a Monica, castello chiuso in
ristrutturazione. Andiamo in paese a fare
la seconda colazione e compriamo
qualcosa al mercato locale. Proseguiamo
per Holloko, che sinceramente ci
aspettavamo diversa: belle le case e il
castello, all’interno dii alcune case c’è un
piccolo museo, l’entrata ai vari musei costa
poco ma c’è anche poco, noi visitiamo solo
quello dedicato asllsa scuola. Il castello è
diroccato ma carino con molti ambienti ricostruiti all’interno. Sono quasi le 13 quando
siamo nuovamente alla macchina, vorremmo fermarci al primo spiazzo a mangiare ma
non troviamo nulla, si viaggia attraverso un’enorme distesa di alberi, qua e la qualche
paesino strade asfaltate in modo un po' approssimativo.
Finalmente troviamo un parcheggio nei pressi di un supermarket dove facciamo un po'
di spesa e mangiamo. Nel tardo pomeriggio arriviamo a destinazione a Silvasvard,
ridente cittadina ai piedi dei monti Bukk, posto moderatamente turistico, chiamare
montagne ciò che lo circonda è un po' eccessivo ma il posto è carino e rilassante.
Pur non essendo proprio un luogo di montagna sento il richiamo della foresta e parto
veloce per una vicina cima dove hanno costruito una torre panoramica (a pagamento)
anche perché la cima è così tondeggiante che non si vede nessun panorama. Sono 5km
tra andata e ritorno per 340m di dislivello, ottimo percorso per una corsa mattutina. Il
sentiero è un percorso natura con cartelloni in varie lingue tra cui tedesco e inglese.
Torno in campeggio, doccia e giretto in paese con Anna.
06/07 →34km
Dal paese parte un trenino che porta ad un bel luogo adatto ai picnic, alle 8 siamo già li
ma scopriamo che il primo treno parte alle 10.30 così ne approfittiamo per andarde a
fare un po' di spesa e una seconda colazione.
Alle 10.30 saliamo sul treno, si passa in mezzo al bosco lungo la Szalajka valgy fino ad
arrivare ad un bel prato, saliamo al vicino laghetto (Felso)
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poi proseguiamo lungo la valle fino ad una grotta, da li Anna torna indietro mentre io e
Monica proseguiamo verso una cimetta (Istallos-ko) si passa per un bel faggeto e siamo
completamente soli. Monica è stanca così torniamo indietro, rincontriamo Anna nei
pressi del lago per tornare a piedi al villaggio. La passeggiata è carina ma niente di
entusiasmante, quando siamo oramai quasi giù troviamo un ristorantino in cui ci
mangiamo un’ottima trota. Arrivati alla macchina andiamo veloci alla vicina Eger alla
ricerca dei bagni turchi, grazie al navigatore arriviamo senza difficoltà, l’entrata è
caretta ma il posto meerita alla grande: ci sono molte vasche con acqua a varia
temperatura, tre tipi diversi di saune e poi c’è tutto l’esterno con megapiscine.
07/07 →204km
Slovacchia.
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L’ambiente sembra interessante: poco antropizzato, molti zingari, forse un po'
trascurato. La strada è tutta un saliscendi con molte curve qualche piccolo paese e
molta vegetazione. Sempre grazie al navigatore arriviamo al campeggio che è
esattamente al punto di partenza del sentiero di domani, il Sucha Bela, è il regno
dell’anarchia si può mettere la macchina dove si vuole, ma molti posti sono in
pendenza, Anna non è proprio soddisfatta ma a me e Monica piace.
08/07 →39km
Ripresa la macchina ci dirigiamo verso i monti Tatra, già da lontano si vedono, sono un
gruppo piccolo in quanto a superfice ma imponenti, andiamo al Rijocamping poco
prima di Tatranska Lomnica. Il gestore parla italiano, scopriamo che tutti gli anni
viene in val di Non a raccogliere mele. Mi faccio un giretto a piedi a vedere l’imbocco
del sentiero che farò domani.
09/07 →0km
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torrente, sono in un meraviglioso
bosco di betulle che ricorda un
po' la Svezia. Non ci sono
problemi di orientamento, ad
ogni bivio ci sono cartelli
indicatori con i tempi di
percorrenza e i colori (si, qua in
Slovacchia i sentieri son distinti
per colore non con i numeri
come da noi, il sentiero che sto
percorrendo è il giallo ma più
sopra dovrò girare sul blu).
Lungo il sentiero qualche tabellone sulla flora, fauna, geologia, ecc. arrivo a delle
splendide rapide dove giro sul sentiero blu che segue la parte superiore della valle
(Vel’ka Studena Dolina), l’ambiente è tipicamente montano con fitte conifere, arrivo
ad un rifugio in cui non mi fermo, da li l’ambiente è più aspro, pochi alberi, qualche
mugo e rododendri. In alto è ancora nuvolo, credo che da queste parti va messo in
conto, difficilmente rimane bello l’intera giornata. Il panorama è entusiasmante,
sembra le nostre alpi, alte cime di granito tutt’attorno, qualche tratto un po' esposto,
raggiungo un ponte che mi permette di attraversare un torrente dove incontro un
gruppetto di camosci un po' spelacchiati e per niente timidi. Dopo un laghetto si arriva
ad un rifugio (Zbojnicka), sarei tentato di fermarmi ma il tempo sembra peggiorare
così decido di tenere il ritmo e proseguire. Altri laghetti e in alto il passo da cui dovrò
passare, sembra un ghiaione verticale, in realtà è solo l’impressione, il sentiero sale
comodo zigzagando qua e là, qualche facile passaggio su roccia e si arriva velocemente
al passo (Sedlo Prielan), mi fermo giusto il tempo per qualche foto, sull’altro versante
nebbia fitta, all’inizio ci sono dei pioli e dei cordini d’acciaio per facilitare la discesa poi
è un comodo sentiero. Sono in Polonia ma per poco. Al primo bivio giro a sinistra, ci
sono delle scale in legno che facilitano la salita, al secondo passo incontro dei polacchi
con cui faccio due chiacchere. Proseguo per la vicina cima, qualche breve e facile tratto
di arrampicata e in mezz’ora sono sulla Vychodna Vysoka 2429m.
10/07 →0km
Giornata andata un po' a vuoto, volevamo prendere il bus a Tatranska Lomnica per
Tatranska Kotlina ma c’è troppa gente non si riesce a salire, così cambiamo programma
e ci incamminiamo a piedi. Imboccato il sentiero dopo un’oretta comincia a piovere,
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Discussione con Anna: io
vorrei proseguire, tanto poi
smette, lei si arrabbia, ha i
geloni, così si torna indietro. A
questo punto dopo aver
mangiato assieme ci
separiamo: mentre Anna e
Monica vanno a Tatranka
Lomnica e poi al campeggio io
salgo lungo le piste da sci.
L’ambiente non è
entusiasmante, le piste da sci
in estate mi trasmettono tristezza. Salgo fino in cima al secondo troncone della funivia,
è nuvolo ma non piove, è tutto un carosello con paco giochi, osservatorio e quant’altro,
mi bevo una meritata birra poi decido di scendere con la funivia (sono un po' stanco da
ieri), a breve sono al campeggio dove mi aspetta un’altra grigliata di pesce.
11/07 →125km
La seconda tappa è Levoca, altro piccolo villaggio, c’è una bella piazza con facciate
delle case in stile veramente carine, un bel municipio e la chiesa che però si può
entrare solo con visita guidata così rinunciamo.
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12/07 →0km
Giornata un po' a perdere, ma ogni tanto ci vogliono anche quelle, lasciamo Monica in
campeggio e con il treno andiamo a Poprad, cittadina carina. Dalla stazione con
mezz’ora di passeggiata arriviamo a mSpsska Sobota, un simpatico sobborgo con belle
case e una bella chiesa. Ritornando ci fermiamo a fare un po' di spesa e passiamo per il
centro pieno di negozi e di gente. Dopo pranzo andiamo tutti assieme a Tatranska
Lomnica a farci un giro e anche questa sera si griglia.
13/07→74km
Riusciamo a partire presto dal campeggio così alle 8.20 siamo a Strbske Pleso, località
turistica un po' pacchiana in riva ad un lago da cui parte il nostro sentiero. Prima tappa
un bar, quando c’è Monica è d’obbligo, un po' caro per gli standard Slovacchi ma
pazienza. Faccio un po' di fatica a trovare il sentiero in mezzo ai palazzi, ma alla fine ci
siamo, dapprima percorriamo la sponda est del lago per poi abbandonarlo dirigendoci
verso nord. In questo tratto il sentiero sale poco, anzi a tratti scende pure, Monica è in
forma e va veloce, Anna arranca e dopo un po' si arrende e ci propone di andare avanti
io e Monica mentre lei si fa una passeggiata e torna alla macchina. Accettiamo,
ripartiamo decisi, dopo un’ora di cammino abbiamo fatto 100m di dislivello e siamo
arrivati a Popdraske Pleso, altro laghetto di montagna con due piccoli rifugi. Monica fa
la coda per andare in bagno, nel frattempo ci raggiunge Anna così ci salutiamo e
possiamo finalmente salire. Il sentiero sale regolare senza pendenze eccessive,
l’ambiente a breve diventa quello tipico dell’alta montagna: scompaiono le piante
d’alto fusto, rimangono mughi e rododendri. Chiacchierando amabilmente arriviamo
ad un altro laghetto di montagna, l’ambiente diventa più aspro, sopra si vede dove
deve passare il sentiero e da sotto
può fare impressione, in realtà non
è nulla di impegnativa, qualche
cordino d’acciaio e qualche scaletta
aiuta nei tratti più impervi e
scivolosi ma non è nemmeno
catalogabile come ferrata. Superato
il salto roccioso in 10 minuti siamo
al rifugio: l’aspetto è alquanto
spartano, il bagno, sottoforma di
latrina è fuori abbastanza lontano
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dentro però è accogliente. Come da programma ci fermiamo a mangiare, i piatti sono
tipici della Slovacchia e abbondanti come dev’essere in un rifugio! Finito il meritato
pasto e fatta la coda per il bagno cominciamo a scendere, Monica sembra divertirsi a
correre giù, faccio fatica a stargli diedro, a breve siamo al secondo laghetto e poi alla
macchina dove ci sta aspettando Anna.
Ci allontaniamo dai Tatra verso ovest, oggi inizia il lento rientro a casa, andiamo diretti
la Liptovska Mara un grande lago balneabile, zona turistica per gli slovacchi, il
campeggio è roba per festaioli, troppo lussuoso per i nostri standard ma ce ne faremo
una ragione!
14/07 →190km
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maestra. Finita la visita (parzialmente sotto l’acqua) ci facciamo due ore di macchina
per arrivare a Bojnice dove poco fuori c’è un bel campeggio immerso nel bosco.
15/07 →197km
16/07 →0km
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e belli gli altari laterali in legni scolpiti da un’artista … gardenese! Proseguiamo
17/07 →194km
È con un certo dispiacere che abbandoniamo la Slovacchia, una sorta di Austria povera
con molte montagne e ricca di natura. La superstrada gira attorno alla capitale,
superata la capitale il traffico si fa più scorrevole, con l’autostrada ci vuole poco per
arrivare in
Repubblica Ceca
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Il confine è praticamente
inesistente, segnato dal fiume
Dyje, c’è un minuscolo cartello
che potrebbe tranquillamente
passare inosservato.
D’altronde fino a non molti
anni fa erano un unico stato e
adesso fanno parte della
comunità europea.
18/07 →106km
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protesta dell’architetto. Proseguendo arriviamo a Namesti Svobodymdove si trova la
colonna della pesta ma anche il nuovo orologio astronomico. Nome a dire il vero non
proprio preciso peri una sorta di enorme supposta divisa in tre sezioni le quali si
allineano ogni giorno alle 11 ed in quel momento emette un suono e dovrebbe fa uscire
delle sfere che noi non abbiamo visto. Proseguiamo andando al mercato dei cavoli, un
piccolo mercato ortfrutticolo di antica origine ma oggigiorno altro non è che poche
bancarelle per turisti. Piove quindi decidiamo di visitare il cosiddetto labirinto, un tour
per i cunicoli sotto la città. Vale la pena fare questo giro, in epoca medievale sono stati
costruiti ampi spazi sotterranei da usare principalmente come magazzini, ora sono
aperti al pubblico e si gira per un’ora buona accompagnati ma con l’audioguida in
italiano. Usciamo che ancora piove così appena usciti dal labirinto, mangiamo
qualcosa poi andiamo veloci alla macchina per spostarci verso nord, troviamo un
pessimo campeggio a Prostejov, il peggiore finora incontrato ma anche il più
economico.
19/07 →204km
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tranquilla e scorrevole. Ci
fermiamo ad un campeggio
vicino a Kutna Hora, molto bello
e accogliente, c’è pure il ping
pong così ioe Monica possiamo
sfogarci un po'.
20/07 →115km
Il campeggio si è rivelato
particolarmente piacevole, molto
silenzioso, a dirla tutta gli unici a
far casino siamo stati noi
giocando a ping pong già la
mattina presto.
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entusiasti io e Anna mentre Monica ha oramai esaurito la sua pazienza, si trascina,
fortunatamente (per me) sta dietro ad Anna, così io posso girare tranquillamente.
Dopo mangiato ci dirigiamo a Praga, c’è coda solo all’inizio poi il traffico è scorrevole,
arrivare al campeggio è relativamente semplice, è su un’isola, peccato che sia un po'
imbucato e sulla strada.
Io e Monica ci facciamo
un giro e scopriamo
che qualche centinaio
di metri dopo c’è un
altro campeggio forse
un po' più carino.
Tornati al campeggio
partiamo io e Anna, in
fondo all’isola c’è
l’imbarco dei traghetti
che portano sull’altra
sponda (gratuito), da li
saliamo a Vysehrad, i
resti di una fortezza su una collina, la vista è splendida e appena arrivati in cima ci si
trova di fronte alla splendida chiesa dei santi Pietro e Paolo. Scenografica fuori e bella
dentro, ricca di affreschi, quadri e statue, non male la pietà. Senza Monica si riesce a
girare con tranquillità! Fuori dalla chiesa lo splendido cimitero con lapidi che sono
delle vere opere d’arte. Giriamo tutto l’altipiano poi cominciamo a scendere, torniamo
al campeggio, dobbiamo preparare l agrigliata.
21/07 →0km
Alle 11 puntuali si inizia con la cattedrale di san Vito, Maurizio riesce ad essere
coinvolgente alleggerisce le spiegazioni con qualche battuta, anche Monica si diverte.
Cattedrale voluta da Carlo IV nel XIV secolo sullo stile di Notre dame, il primo
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architetto (Mattia d’Arras) non
soddisfa il sovrano così viene
eliminato, il secondo
architetto conclude i lavori
secondo i desideri di Carlo!
Facciamo la coda per entrare,
subito Maurizio ci fa notare le
belle vetrate di epoche
differenti, ce ne anche una con
la sponsorizzazione, il rosone
con le scene del giudizio è
veramente spettacolare.
Maurizio racconta un sacco di
cose, sarebbe bello ricordarsele tutte ma avrei dovuto prendere appunti. Usciti dalla
chiesa visitiamo l’antico palazzo reale, si parte dalla sala di Vladislao dove ancora oggi
giura il presidente della
repubblica, da li passiamo alla
chiesa di san Giorgio, bellina
ma niente di che. Come ultima
tappa il vicolo d’oro residenza
prima degli arceri reali poi
degli orafi, in epoca moderna
aveva la fama di luogo di
ispirazione per artisti.
Il pomeriggio facciamo un
secondo tour sempre con
Maurizio sui luoghi misteriosi
di Praga (questo per Monica a
cui piacciono queste cose). Si
inizia dal ponte Carlo con un
breve pistolotto sui templari,
poi ci fa notare il numero
scritto vicino al ponte:
135797531, triangolo magico che
serviva a preservare il ponte nei secoli, per questo la prima pietra fu messa nel 1357 al 9
luglio alle 5.31. Superato il ponte si incontra un Vadnik (spirito delle acque) poi si gira
alla ricerca di simboli templari ed alchemici. Il giro è carino ma forse un po' eccessivo
nella ricerca di conclusioni fantasiose. Finito il giro si torna al campeggio per il
meritato riposo.
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22/07 →167km
23/07 →544km
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