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Vacanze 2018

UNGHERIA-SLOVACCHIA-REP.CECA

UNGHERIA
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01/07 →612km

Al solito si progetta la partenza intelligente, alla fine partiamo poco dopo quanto
programmato (alle 3.20), prendiamo l’autostrada fino a Bressanone per poi imboccare
la val Pusteria. Il traffico è scorrevole (e poteva essere altrimenti a quest’ora?). Arrivati
in Austria facciamo la prima pausa per benzina e vignette autostradale.
La giornata passa lenta ma a mezzogiorno siamo già in Ungheria e ci fermiamo a
mangiare nei pressi di un arboreto, sfortunatamente pieno di zanzare.
A breve siamo ad Heviz,

nota località termale, siamo molto vicini al lago di Balaton ed il complesso dove siamo
è un enorme lago artificiale di acqua termale. Entriamo alle 13 con un biglietto di
cinque ore, io e Monica nuotiamo parecchio l’acqua è alta, Monica è coraggiosa e si
spinge al largo, io sono un po' preoccupato: sono una capra di montagna, l’acqua non è
il mio ambiente se a Monica capitasse qualcosa non saprei intervenire. Il complesso è
interessante con una vasta zona esterna di acqua tiepida e una zona interna con acqua
molto calda. All’esterna si può nuotare circondati da ninfee, tutti sono calmi, nuotano
e si muovono rilassati, noi siamo gli unici agitati.
Dopo due ore siamo stufi ( e forse anche un po' stanchi del viaggio) cosi usciamo e ci
trasferiamo a Kesthely dove c’è un piccolo ma accogliente campeggio, i gestori sono
gentili ma sanno solo il tedesco così c’è qualche difficoltà a comunicare.
Mentre le mie donne riposano io mi faccio un giro al vicino centro, carino ma forse
troppo turistico per i miei gusti!

02/07 →210km
Notte tranquilla, riusciamo così a riprenderci dalla faticosa giornata di ieri, Monica è
l’ultima a svegliarsi alle 7.30, possiamo lasciare li la macchina mentre andiamo a
visitare il centro. Come già sospettavo la cittadina lascia un po' a desiderare: carina ma
poco autentica, pina di negozietti e con una quantità esagerata di musei-bidoni, si va
dal museo delle marionette, quello della nostalgia, dell’erotismo, ecc. L’unica
attrazione degna di nota è il castello Festetics, bisogna comprare il biglietto
abbinandolo ad un’altra mostra, noi decidiamo di visitare la mostra sul turismo. Ci
sono alcune teche interessanti, come quella sulla farmacia omeopatica da viaggio ma
nel complesso un po' noioso. Il castello merita veramente una visita, gli interni sono
molto belli con degli arredi ben tenuti, il pezzo forte è la libreria dove ci si incanta ad
ammirare una gran quantità di libri antichi.

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Mangiamo un panino e poi torniamo al campeggio (non senza esserci persi a dire il
vero), proseguiamo verso est costeggiando il lato nord del lago fino a Tiahny,
pittoresco villaggio sul lago, avrei voluto farmi un giro imboccando qualche sentiero
ma Monica ha una puntura di
zanzara che la infastidisce e non
vuole saperne.
Ci accontentiamo di girare per il
paese e visitare l’abbazia
Benedettina, molto bella sia
esternamente per il panorama sia
internamente con la sua ricca pala
d’altare.
Si prosegua peer Budapest, ci
dirigiamo al campeggio Arena
dove per sicurezza abbiamo
precedentemente prenotato. Ci accoglie un ragazzone che parla un buon inglese, molto
calmo e disponibile il quale ci da subito qualche buon consiglio per il giorno
successivo.
03/07 →0km
Giornata non idilliaca, Monica ha il muso, è stanca, stufa. Sono passate le 9 quando
arriviamo alla macchinetta per acquistare i
biglietti. All’inizio andiamo in panico
perché è tutto scritto in ungherese poi a
forza di smanettare ci appare l’opzione per
scegliere la lingua, è fatta! Arrivare in
centro è facile, si prensde un bus e poi il
metro, prendiamo la linea rossa e
scendiamo a Széll Kàlmàn Ter, il posto è
alquanto anonimo, usando la bussola (da
buona capra di montagna) imbocchiamo la
Varfoc che, in leggera salita, ci conduce
alla porta di Vienna, l’ingresso medievale
di Buda. Subito si incontra la chiesa di
Matia Corvino con vicino il bastione dei
pescatori e la colonna della peste, l’insieme
è molto scenografico peccato solo sia un
po' troppo pieno di turisti. La chiesa
all’interno non è così entusiasmante,
Monica brontola, ha fame, deve andare in
bagno, così seguendo le indicazioni della
Lonely Planet scendiamo sulle rive del
Danubio ad un ristorantino (Ildikò
Konyhàja) niente male. Mi piacciono
questi locali che sembrano un po' bettole
per locali con i gestori che ti accolgono con
una cortesia genuina. Finito di mangiare
Monica sta meglio, attraversiamo il bel
ponte delle catene e andiamo verso il parlamento, lungo la sponda si può ammirare il
monumeno “scarpe sul Danubio” che commemora le vittime ebree della seconda

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guerra mondiale. Il parlamento è un palazzo con una mole impressionante, lungo
268m, mezzo copiato dal parlamento inglese. Decidiamo di prenotare la prima visita in
Italiano disponibile alle 15.45 così, mentre Monica sta nell’atrio a riposare, io e Anna ci
facciamo un giro. Visitiamo veloci la basilica di S.Stefano, anche questa una chiesa
relativamente moderna comunque carina, all’interno la mano destra del santo
mummificata. Tornando si passa per la piazza della libertà dove c’è un monumento
dell’esercito sovietico e un contestato monumento sull’occupazione nazista e relativo
contro monumento.

Torniamo da Monica in tempo per partecipare alla visita, la guida parla un buon
italiano, saliamo la scalinata d’oro con 132 gradini, la sala della cupola con la corona di
S.Stefano, l’ampia scalinata con 96 gradini dove avviene il cambio della guardia. Poi
passiamo alla sala dei congressi, molto bella dove tutto attorno si possono ammirare le
numerose statue che rappresentano i mestieri.
La visita al parlamento è stata molto interessante, imperdibile, usciti andiamo
velocemente in campeggio per la cena ed il meritato riposo,
04/07 →0km
La giornata inizia bene, Monica si sveglia
presto, contratta un attimo sul da farsi poi si
parte. Oramai conosciamo come fare, solo
saliamo alla cittadella con il bus (faceva parte
del contratto) e si comincia.
Superiamo la chiesa di Matteo Corvino e ci
dirigiamo al palazzo reale, sono le 9.40 e apre
alle 10 così ce ne rimaniamo un po' tranquilli
a chiacchiere. Alle 10 puntuali si entra, dentro
c’è la galleria nazionale con opere d’arte di
tutte le epoche, Stranamente Monica regge, si
discute pure sulla bellezza dei vari quadri.
Giriamo tranquillamente per due ore poi si
comincia ad aver fame.
Scendiamo al fiume e andiamo con il filobus
al Nagycsarnok, il più grande mercato
alimentare di Budapest, ci fiondiamo al
primo ristorantino e ci mangiamo un po' di
tutto, poi, una volta saziati, giriamo un po'
senza però comprare nulla perché i prezzi
non sembrano economici.

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Il resto della giornata passa più o meno a vuoto: andiamo alla sinagoga ma non
entriamo perché troppo cara, passiamo alla casa del terrore ma Monica cambia idea,
comincia ad essere stanca, concludiamo allora la giornata alla piazza degli eroi, una
enorme piazza molto bella con annessi giardini. Monica si siede, io e Anna giriamo un
po'. A pensarci prima ci sarebbero state anche le terme!
05/07 →228km
Giornata non del tutto soddisfacente, prima tappa Tura, dove c’è un castello
abbandonato, sosta che avrebbe dovuto
piacere a Monica, castello chiuso in
ristrutturazione. Andiamo in paese a fare
la seconda colazione e compriamo
qualcosa al mercato locale. Proseguiamo
per Holloko, che sinceramente ci
aspettavamo diversa: belle le case e il
castello, all’interno dii alcune case c’è un
piccolo museo, l’entrata ai vari musei costa
poco ma c’è anche poco, noi visitiamo solo
quello dedicato asllsa scuola. Il castello è
diroccato ma carino con molti ambienti ricostruiti all’interno. Sono quasi le 13 quando
siamo nuovamente alla macchina, vorremmo fermarci al primo spiazzo a mangiare ma
non troviamo nulla, si viaggia attraverso un’enorme distesa di alberi, qua e la qualche
paesino strade asfaltate in modo un po' approssimativo.
Finalmente troviamo un parcheggio nei pressi di un supermarket dove facciamo un po'
di spesa e mangiamo. Nel tardo pomeriggio arriviamo a destinazione a Silvasvard,
ridente cittadina ai piedi dei monti Bukk, posto moderatamente turistico, chiamare
montagne ciò che lo circonda è un po' eccessivo ma il posto è carino e rilassante.
Pur non essendo proprio un luogo di montagna sento il richiamo della foresta e parto
veloce per una vicina cima dove hanno costruito una torre panoramica (a pagamento)
anche perché la cima è così tondeggiante che non si vede nessun panorama. Sono 5km
tra andata e ritorno per 340m di dislivello, ottimo percorso per una corsa mattutina. Il
sentiero è un percorso natura con cartelloni in varie lingue tra cui tedesco e inglese.
Torno in campeggio, doccia e giretto in paese con Anna.
06/07 →34km
Dal paese parte un trenino che porta ad un bel luogo adatto ai picnic, alle 8 siamo già li
ma scopriamo che il primo treno parte alle 10.30 così ne approfittiamo per andarde a
fare un po' di spesa e una seconda colazione.

Alle 10.30 saliamo sul treno, si passa in mezzo al bosco lungo la Szalajka valgy fino ad
arrivare ad un bel prato, saliamo al vicino laghetto (Felso)

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poi proseguiamo lungo la valle fino ad una grotta, da li Anna torna indietro mentre io e
Monica proseguiamo verso una cimetta (Istallos-ko) si passa per un bel faggeto e siamo
completamente soli. Monica è stanca così torniamo indietro, rincontriamo Anna nei
pressi del lago per tornare a piedi al villaggio. La passeggiata è carina ma niente di
entusiasmante, quando siamo oramai quasi giù troviamo un ristorantino in cui ci
mangiamo un’ottima trota. Arrivati alla macchina andiamo veloci alla vicina Eger alla
ricerca dei bagni turchi, grazie al navigatore arriviamo senza difficoltà, l’entrata è
caretta ma il posto meerita alla grande: ci sono molte vasche con acqua a varia
temperatura, tre tipi diversi di saune e poi c’è tutto l’esterno con megapiscine.

07/07 →204km

Dal campeggio ci spostiamo in centro a


Eger, parcheggiamo vicino alla basilica.
Eger è una vera chicca, piccolo ma piena
di belle attrazioni, iniziamo con la
basilica in stile neoclassico, poi ci
spostiamo verso la piazza principale dove
si trova la chiesa di S. Antonio da Padova
è piacevole girare per le viuzze del paese.
Oggi è giornata di trasferimento verso la
Slovacchia così non abbiamo molto
tempo ma ci sarebbe anche un castello. A malincuore si riparte verso nord, passiamo
per Aggtelek, un sistema di grotte dichiarato patrimonio UNESCO, sarei quasi tentato
di visitarle ma la famiglia non ne ha voglia così si riparte e si supera il confine con la

Slovacchia.

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L’ambiente sembra interessante: poco antropizzato, molti zingari, forse un po'
trascurato. La strada è tutta un saliscendi con molte curve qualche piccolo paese e
molta vegetazione. Sempre grazie al navigatore arriviamo al campeggio che è
esattamente al punto di partenza del sentiero di domani, il Sucha Bela, è il regno
dell’anarchia si può mettere la macchina dove si vuole, ma molti posti sono in
pendenza, Anna non è proprio soddisfatta ma a me e Monica piace.

08/07 →39km

Partiamo alle 8.15 per il Sucha Bela,


nome del torrente che si percorre,
si paga l’ingresso al parco (pochi
euri), all’inizio pianeggiante poi si
comincia a salire lungo il greto del
torrente attraversandolo qua e là.
Bello, più che consigliabile, bisogna
salire per varie scale, staffe sopra il
torrente ma anche con un po' di
vertigine (come mia moglie) si sale
tranquillamente. Il sentiero è a
senso unico perché se si incontrasse gente che scende in alcuni tratti sarebbe
problematico. Volendo c’è la possibilità di affittare una bicicletta per scendere, cosa
che ovviamente non facciamo. La mattinata passa piacevolmente e non ci si annoia, i
dislivelli sono modesti così si arriva in cima con poca fatica, in due ore siamo fuori, su
di uno sterrato, la discesa è un’altra storia, in effetti non sarebbe stato male prendersi
una bici: un lungo e noioso sterrato.

Ripresa la macchina ci dirigiamo verso i monti Tatra, già da lontano si vedono, sono un
gruppo piccolo in quanto a superfice ma imponenti, andiamo al Rijocamping poco
prima di Tatranska Lomnica. Il gestore parla italiano, scopriamo che tutti gli anni
viene in val di Non a raccogliere mele. Mi faccio un giretto a piedi a vedere l’imbocco
del sentiero che farò domani.

09/07 →0km

Oggi parto da solo per farmi


il giro consigliato da gestore
del campeggio. Percorro il
sentiero parallelo alla strada
fino al bivio (Stara Lesna), da
bivio vado a sinistra lungo
una ciclabile, in breve giro a
destra per una traccia trovata
il giorno prima, attraverso i
binari del treno e finalmente
sono all’imbocco del sentiero.
Il sentiero sale dolcemente lungo la Studena Dolina, fiancheggiando uno spumeggiante

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torrente, sono in un meraviglioso
bosco di betulle che ricorda un
po' la Svezia. Non ci sono
problemi di orientamento, ad
ogni bivio ci sono cartelli
indicatori con i tempi di
percorrenza e i colori (si, qua in
Slovacchia i sentieri son distinti
per colore non con i numeri
come da noi, il sentiero che sto
percorrendo è il giallo ma più
sopra dovrò girare sul blu).
Lungo il sentiero qualche tabellone sulla flora, fauna, geologia, ecc. arrivo a delle
splendide rapide dove giro sul sentiero blu che segue la parte superiore della valle
(Vel’ka Studena Dolina), l’ambiente è tipicamente montano con fitte conifere, arrivo
ad un rifugio in cui non mi fermo, da li l’ambiente è più aspro, pochi alberi, qualche
mugo e rododendri. In alto è ancora nuvolo, credo che da queste parti va messo in
conto, difficilmente rimane bello l’intera giornata. Il panorama è entusiasmante,
sembra le nostre alpi, alte cime di granito tutt’attorno, qualche tratto un po' esposto,
raggiungo un ponte che mi permette di attraversare un torrente dove incontro un
gruppetto di camosci un po' spelacchiati e per niente timidi. Dopo un laghetto si arriva
ad un rifugio (Zbojnicka), sarei tentato di fermarmi ma il tempo sembra peggiorare
così decido di tenere il ritmo e proseguire. Altri laghetti e in alto il passo da cui dovrò
passare, sembra un ghiaione verticale, in realtà è solo l’impressione, il sentiero sale
comodo zigzagando qua e là, qualche facile passaggio su roccia e si arriva velocemente
al passo (Sedlo Prielan), mi fermo giusto il tempo per qualche foto, sull’altro versante
nebbia fitta, all’inizio ci sono dei pioli e dei cordini d’acciaio per facilitare la discesa poi
è un comodo sentiero. Sono in Polonia ma per poco. Al primo bivio giro a sinistra, ci
sono delle scale in legno che facilitano la salita, al secondo passo incontro dei polacchi
con cui faccio due chiacchere. Proseguo per la vicina cima, qualche breve e facile tratto
di arrampicata e in mezz’ora sono sulla Vychodna Vysoka 2429m.

La fortuna mi arride, il tempo si apre parzialmente e posso vedere un po' di panorama


mentre mangio qualcosa. Scendo veloce al passo e poi giù dall’altra parte, a breve
arrivo ad un grande lago (Vysna Kyetnica), comincia a piovere ma spero sia solo un
breve acquazzone così non mi metto la giacca a vento e proseguo veloce, scendo ad un
altro lago con annesso grande albergo (Velike Pleso), continua a piovere ma io
proseguo (tanto oramai sono fradicio). Dovrei prendere il sentiero rosso ma per sbaglio
imbocco il verde così alla fine arrivo a Stary Snokovec da dove prendo il treno che mi
riporta a Stary Lesna e a breve al campeggio. Sulla carta il giro era da 9 ore ma alle 3
(quindi in circa 7 ore) sono alla macchina, per festeggiare grigliata di pesce serale.

10/07 →0km

Giornata andata un po' a vuoto, volevamo prendere il bus a Tatranska Lomnica per
Tatranska Kotlina ma c’è troppa gente non si riesce a salire, così cambiamo programma
e ci incamminiamo a piedi. Imboccato il sentiero dopo un’oretta comincia a piovere,

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Discussione con Anna: io
vorrei proseguire, tanto poi
smette, lei si arrabbia, ha i
geloni, così si torna indietro. A
questo punto dopo aver
mangiato assieme ci
separiamo: mentre Anna e
Monica vanno a Tatranka
Lomnica e poi al campeggio io
salgo lungo le piste da sci.
L’ambiente non è
entusiasmante, le piste da sci
in estate mi trasmettono tristezza. Salgo fino in cima al secondo troncone della funivia,
è nuvolo ma non piove, è tutto un carosello con paco giochi, osservatorio e quant’altro,
mi bevo una meritata birra poi decido di scendere con la funivia (sono un po' stanco da
ieri), a breve sono al campeggio dove mi aspetta un’altra grigliata di pesce.

11/07 →125km

Oggi giornata culturale visto il


tempo inclemente. Per iniziare
andiamo a Kezmarok, cittadina
di fondazione sassone il cui
nome dovrebbe significare
mercato del formaggio ma il
mercato oggi non c’è. Iniziamo
l’esplorazione da un bar (in
effetti è un po' presto) po’ ci
dirigiamo verso Starsi
Evanjelicky kosto, la vecchia
chiesa luterana, interamente in
legno. Fuori non è eccezionale ma dentro è una meraviglia, molto scenografica con
pitture su legno originali. Vicino c’è la chiesa luterana nuova, fuori carina ma dentro
non ha nulla di eclatante. Vicino abbiamo il bel municipio e belle viuzze nonché la
piazza principale molto bella. Tornando alla macchina passiamo per Sv. Kriz la
parrocchiale della santa croce edificio in stile gotico molto bello e maestoso, Monica è
stufa così entro solo io.

La seconda tappa è Levoca, altro piccolo villaggio, c’è una bella piazza con facciate
delle case in stile veramente carine, un bel municipio e la chiesa che però si può
entrare solo con visita guidata così rinunciamo.

Terza e ultima tappa della giornata è un famoso castello, lo Spissky Hrad, la


costruzione è in rovina ma la posizione è veramente scenografica, il castello risale al
1241 ed è stato abbandonato nel 1780 a causa di un incendio.

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12/07 →0km

Giornata un po' a perdere, ma ogni tanto ci vogliono anche quelle, lasciamo Monica in
campeggio e con il treno andiamo a Poprad, cittadina carina. Dalla stazione con
mezz’ora di passeggiata arriviamo a mSpsska Sobota, un simpatico sobborgo con belle
case e una bella chiesa. Ritornando ci fermiamo a fare un po' di spesa e passiamo per il
centro pieno di negozi e di gente. Dopo pranzo andiamo tutti assieme a Tatranska
Lomnica a farci un giro e anche questa sera si griglia.

13/07→74km

Giornata con un po' di amaro


in bocca, ma in fondo nel
complesso positiva: volevo
raggiungere Rysmi, la cima più
alta della Polonia ma alla fine
dovrò rinunciare, in compenso
mi farò una bella camminata
con Monica e la cosa è stata
piacevole.

Riusciamo a partire presto dal campeggio così alle 8.20 siamo a Strbske Pleso, località
turistica un po' pacchiana in riva ad un lago da cui parte il nostro sentiero. Prima tappa
un bar, quando c’è Monica è d’obbligo, un po' caro per gli standard Slovacchi ma
pazienza. Faccio un po' di fatica a trovare il sentiero in mezzo ai palazzi, ma alla fine ci
siamo, dapprima percorriamo la sponda est del lago per poi abbandonarlo dirigendoci
verso nord. In questo tratto il sentiero sale poco, anzi a tratti scende pure, Monica è in
forma e va veloce, Anna arranca e dopo un po' si arrende e ci propone di andare avanti
io e Monica mentre lei si fa una passeggiata e torna alla macchina. Accettiamo,
ripartiamo decisi, dopo un’ora di cammino abbiamo fatto 100m di dislivello e siamo
arrivati a Popdraske Pleso, altro laghetto di montagna con due piccoli rifugi. Monica fa
la coda per andare in bagno, nel frattempo ci raggiunge Anna così ci salutiamo e
possiamo finalmente salire. Il sentiero sale regolare senza pendenze eccessive,
l’ambiente a breve diventa quello tipico dell’alta montagna: scompaiono le piante
d’alto fusto, rimangono mughi e rododendri. Chiacchierando amabilmente arriviamo
ad un altro laghetto di montagna, l’ambiente diventa più aspro, sopra si vede dove
deve passare il sentiero e da sotto
può fare impressione, in realtà non
è nulla di impegnativa, qualche
cordino d’acciaio e qualche scaletta
aiuta nei tratti più impervi e
scivolosi ma non è nemmeno
catalogabile come ferrata. Superato
il salto roccioso in 10 minuti siamo
al rifugio: l’aspetto è alquanto
spartano, il bagno, sottoforma di
latrina è fuori abbastanza lontano

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dentro però è accogliente. Come da programma ci fermiamo a mangiare, i piatti sono
tipici della Slovacchia e abbondanti come dev’essere in un rifugio! Finito il meritato
pasto e fatta la coda per il bagno cominciamo a scendere, Monica sembra divertirsi a
correre giù, faccio fatica a stargli diedro, a breve siamo al secondo laghetto e poi alla
macchina dove ci sta aspettando Anna.

Ci allontaniamo dai Tatra verso ovest, oggi inizia il lento rientro a casa, andiamo diretti
la Liptovska Mara un grande lago balneabile, zona turistica per gli slovacchi, il
campeggio è roba per festaioli, troppo lussuoso per i nostri standard ma ce ne faremo
una ragione!

14/07 →190km

Monica oggi è in crisi,


giornata no, da genitori
premurosi partiamo
comunque seguendo il
programma della giornata.
Imbocchiamo la Demanovska
Dolina, una bella valle a sud
del lago per arrivare alla
Denavska L’adovà Jaskyna una
famosa grotta di ghiaccio. Dal
parcheggio sii deve fare una
passeggiata in salita di 15
minuti per arrivare all’ingresso della grotta/biglietteria. Si entra solo con visita guidata
ogni ora, possiamo scegliere se aggregarci al gruppo in slovacco o in polacco,
decidiamo di cambiare lingua. Non è poi diversa da altre grotte visitate, il pezzo forte
viene alla fine, ma a dire il vero un po' deludente, la parte con il ghiaccio è piccola e
non particolarmente scenografica. Per fotografare si dovrebbe pagare 10€ ma tutti
fotografano a sbafo, e così io mi adatto a questa simpatica tradizione.

Quando usciamo è quasi mezzogiorno così andiamo in città a pernderci qualcosa da


mangiare. Dopo esserci sfamati decidiamo assieme di andare a Liptov, un museo
all’aperto con esempi di
architettura contadina.
Carino, anche Monica si è
ripresa, così giriamo rilassati,
ogni abitazione ha un cartello
scritto anche in inglese
chebspiega di chi era e la sua
funzione, dentro strumenti
d’epoca: telai, aratri, ecc.
Quella forse più bella era
forse la scuola che fungeva
anche da abitazione alla

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maestra. Finita la visita (parzialmente sotto l’acqua) ci facciamo due ore di macchina
per arrivare a Bojnice dove poco fuori c’è un bel campeggio immerso nel bosco.

15/07 →197km

La mattina appena sveglio vado a farmi


una passeggiata e a breve sono al
vicino castello. Tornato alla macchina,
le mie donne sono sveglie così
possiamo partire, lasciamo la
macchina in un parcheggio a
pagamento nei pressi del castello ed
iniziamo la visita. Si entra solo con
visite guidate (ovviamente in slovacco)
ma ci danno un foglio con una sintesi
di quello che dirà la guida in italiano.
Il castello è molto bello e merita una visita, peccato che queste visite guidate non
rispettano i tempi del visitatore, in alcune sale avrei voluto soffermarmi
maggiormente, all’inizio me ne frego e lo faccio ma poi perdo il gruppo e vengono a
cercarmi alquanto seccati! Usciti dal castello partiamo alla volta della capitale, la strada
è lunga ma piacevole, arriviamo al campeggio in periferia, il ragazzo alla reception è
gentile ma un po' sbrigativo, il campeggio sembra alquanto fatiscente, soprattutto i
bagni ma in fondo non si sta male, siamo in riva ad un laghetto balneabile. Mentre
Monica se ne sta in campeggio io e Anna andiamo a farci un giro in centro (Bratislava è
piccola e ci si sposta velocemente) il centro è veramente piacevole da girare, Anna
entra in tutti i negozietti di souvenir che incontra. Torniamo in campeggio e mi rilasso
leggendo la guida che ho appena acquistato così scopro che domani, essendo lunedì,
tutti ma proprio tutti i musei sono chiusi!

16/07 →0km

Oggi intera giornata alla visita di


Bratislava, come scoperto ieri
tutti i musei, il castello ed ogni
attrattiva turistica è chiusa,
questo rende Monica felice:
finalmente si può girare rilassati
senza fermarci da nessuna parte.
Iniziamo con il castello,
scendiamo alla fermata del ponte
nuovo e cominciamo a salire, si
passa per la casa del buon
pastore, un edificio così stretto che ogni piano può contenere un’unica fila di stanze.
Entriamo dalla porta Leopoldo, c’è un bel panorama ma, il castello è bello ma essendo
lunedì.. scendiamo veloci a visitare il duomo di San Martino, un tempo sede di
incoronazione di sovrani. Da fuori, a parte per l’altezza, risulta una chiesa un po'
anonima ma dentro è molto bella, belle le panche laterali intagliate con motivi curiosi

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e belli gli altari laterali in legni scolpiti da un’artista … gardenese! Proseguiamo

girovagando a casaccio, Anna e Monica si divertono ad entrare in ogni negozietto che


incontrano. Mangiamo al ristorante e poi con calma si rientra in campeggio.

17/07 →194km

È con un certo dispiacere che abbandoniamo la Slovacchia, una sorta di Austria povera
con molte montagne e ricca di natura. La superstrada gira attorno alla capitale,
superata la capitale il traffico si fa più scorrevole, con l’autostrada ci vuole poco per
arrivare in

Repubblica Ceca

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Il confine è praticamente
inesistente, segnato dal fiume
Dyje, c’è un minuscolo cartello
che potrebbe tranquillamente
passare inosservato.
D’altronde fino a non molti
anni fa erano un unico stato e
adesso fanno parte della
comunità europea.

Poco dopo il confine usciamo


dall’autostrada e ci dirigiamo a
Lednice, all’inizio andiamo alla ricerca di un bancomat, poi andiamo al castello, il
posto è grande c’è un parco che ci si potrebbe stare un’intera giornata a girarlo.
Prenotiamo la visita guidata per le 12.30 e nel frattempo ci facciamo un giro prima per i
giardini poi attorno al lago, in fondo al quale c’è anche un minareto fatto costruire
dagli eccentrici proprietari del castello. La visita guidata è stata un errore: ci danno due
miseri fogli con la traduzione di quello che ci dirà la guida in ceco, gli interni sono belli
ma alla fine uguali a quelli che si possono vedere in altri castelli.

Usciti dal castello si va a mangiare e poi ad un campeggio vicino a Brno, ci mettiamo


un po' a trovarlo perché quello che ci eravamo segnati, sulla sponda di un lago è
oramai chiuso da tempo, tocca ritornare
indietro e, grazie a internet, ne troviamo
un altro, molto ma molto spartano ma
anche molto economico.

18/07 →106km

Monica fa fatica a svegliarsi ma poi si


prepara in fretta. Arrivare in centro a Brno
e trovare un parcheggio non è difficile
(con il navigatore). Saliamo a piedi sulla
collina dove c’è il centro storico, subito
incontriamo la cattedrale di san Pietro e
Paolo, in perfetto stile gotico come tutte le
chiese della mrep. Ceca. Passeggiando
guidati da Anna (quindi praticamente
girando a caso) arriviamo alla chiesa di
san Giacomo, ovviamente gotica con
interni molto belli, d’obbligo sulla facciata
esterna ammirare il Nehanba (lo
spudorato), un piccolo esserino scolpito in
alto sulla facciata che mostra le natiche
all’altare, sembra sia stata una sorta di

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protesta dell’architetto. Proseguendo arriviamo a Namesti Svobodymdove si trova la
colonna della pesta ma anche il nuovo orologio astronomico. Nome a dire il vero non
proprio preciso peri una sorta di enorme supposta divisa in tre sezioni le quali si
allineano ogni giorno alle 11 ed in quel momento emette un suono e dovrebbe fa uscire
delle sfere che noi non abbiamo visto. Proseguiamo andando al mercato dei cavoli, un
piccolo mercato ortfrutticolo di antica origine ma oggigiorno altro non è che poche
bancarelle per turisti. Piove quindi decidiamo di visitare il cosiddetto labirinto, un tour
per i cunicoli sotto la città. Vale la pena fare questo giro, in epoca medievale sono stati
costruiti ampi spazi sotterranei da usare principalmente come magazzini, ora sono
aperti al pubblico e si gira per un’ora buona accompagnati ma con l’audioguida in
italiano. Usciamo che ancora piove così appena usciti dal labirinto, mangiamo
qualcosa poi andiamo veloci alla macchina per spostarci verso nord, troviamo un
pessimo campeggio a Prostejov, il peggiore finora incontrato ma anche il più
economico.

19/07 →204km

Oggi decidiamo di lasciare dormire Monica


così partiamo con una certa calma, dal
campeggio ci dirigiamo verso Olomouc,
sono una trentina di chilometri,
parcheggiamo abbastanza vicino al centro
in un parcheggio a pagamento e iniziamo il
giro.

Quasi subito arriviamo a DolninNamesti


dove sorge la colonna mariana della peste,
visitiamo la chiesa di san Michele ma gli
interni sono in ristrutturazione e non si
vede un granché. Poi scendiamo alla Horni
Namesti dove c’è il pezzo forte della città: la
colonna della santa trinità, scultura barocca
alta 35m, costruita nella prima metà del
XVIII secolo, dicono sia la scultura più
grande dell’Europa centrale. Molto
elaborata, si potrebbe stare ore a girarci
attorno per cercare tutti i piccoli particolari
di cui è composta, è divisa idealmente in tre
livelli, in alto le rappresentazioni più importanti in basso i santi locali. C’è anche
all’interno una piccola cappella con immagini del nuovo e vecchio testamento. Nella
stessa piazza c’è il municipio con l’affascinante orologio astronomico in stile socialismo
reale.

Concludiamo il giro con la cattedrale di san Maurizio, ovviamente gotica. Mangiamo,


tanto per cambiare e su insistente richiesta di Monica, in un ristorante tipico per
turisti. Il pomeriggio si parte in direzione Praga, la strada è lunga e tediosa,
incontriamo lavori, deviazioni e colonne, solo l’ultima cinquantina di chilometri è

PAGINA 18
tranquilla e scorrevole. Ci
fermiamo ad un campeggio
vicino a Kutna Hora, molto bello
e accogliente, c’è pure il ping
pong così ioe Monica possiamo
sfogarci un po'.

20/07 →115km

Il campeggio si è rivelato
particolarmente piacevole, molto
silenzioso, a dirla tutta gli unici a
far casino siamo stati noi
giocando a ping pong già la
mattina presto.

A breve siamo alla vicina Kutna


Hora e andiamo subito all’ossario
di Sedlec, bello e scenografico,
certo chi l’ha costruito non era
del tutto a posto con la testa,
provo ad immaginare la scena, gli
Schwarzerberg possiedono
questo inutile quantità di ossa e
vanno da un’artista locale, tal
Frantiseck, e gli dicono, avremmo

circa le ossa di circa 40000 persone, potresti


farci qualcosa di creativo? Detto fatto e
bisogna ammettere che l’insieme ha un certo
fascino anche se macabro.

Avendo fatto il biglietto cumulativo andiamo a


visitare la vicina cattedrale dell’assunzione di
nostra signora e di san Giovanni Battista,
chiesa dell’ordine cistercense non
particolarmente entusiasmante ma carina.
Monica protesta ma cammina, l’interno è ricco
di quadri di dubbia fattura ma l’insieme ha il
suo fascino.

Usciti ci spostiamo in macchina alla cattedrale


di santa Barbara, già da fuori appare magnifica
ma gli interni sono semplicemente eccezionali,
ricca di affreschi molti rappresentanti scene di
vita quotidiana, panche splendidamente
intagliate e non ce ne sono due uguali, giriamo

PAGINA 19
entusiasti io e Anna mentre Monica ha oramai esaurito la sua pazienza, si trascina,
fortunatamente (per me) sta dietro ad Anna, così io posso girare tranquillamente.

Dopo mangiato ci dirigiamo a Praga, c’è coda solo all’inizio poi il traffico è scorrevole,
arrivare al campeggio è relativamente semplice, è su un’isola, peccato che sia un po'
imbucato e sulla strada.

Io e Monica ci facciamo
un giro e scopriamo
che qualche centinaio
di metri dopo c’è un
altro campeggio forse
un po' più carino.

Tornati al campeggio
partiamo io e Anna, in
fondo all’isola c’è
l’imbarco dei traghetti
che portano sull’altra
sponda (gratuito), da li
saliamo a Vysehrad, i
resti di una fortezza su una collina, la vista è splendida e appena arrivati in cima ci si
trova di fronte alla splendida chiesa dei santi Pietro e Paolo. Scenografica fuori e bella
dentro, ricca di affreschi, quadri e statue, non male la pietà. Senza Monica si riesce a
girare con tranquillità! Fuori dalla chiesa lo splendido cimitero con lapidi che sono
delle vere opere d’arte. Giriamo tutto l’altipiano poi cominciamo a scendere, torniamo
al campeggio, dobbiamo preparare l agrigliata.

21/07 →0km

Giornata lunga e interessante,


andiamo in centro con una certa
calma, l’obiettivo di oggi è il
castello, al solito ci mettiamo un
po' ad orientarci ma poi ce la
facciamo; passiamo davanti alla
chiesa di san Nicola e poi
prendiamo la scalinata, sono le 10 e
sentiamo il cambio della guardia.
Un certo Maurizio ci accosta e ci
propone di partecipare ad un tour
guidato con un gruppo di altri
italiani, decidiamo di fidarci. Scopriremo che è stata una buona scelta. Ci da
appuntamento alle 11 così nel frattempo ci facciamo un giro ai giardini reali.

Alle 11 puntuali si inizia con la cattedrale di san Vito, Maurizio riesce ad essere
coinvolgente alleggerisce le spiegazioni con qualche battuta, anche Monica si diverte.
Cattedrale voluta da Carlo IV nel XIV secolo sullo stile di Notre dame, il primo

PAGINA 20
architetto (Mattia d’Arras) non
soddisfa il sovrano così viene
eliminato, il secondo
architetto conclude i lavori
secondo i desideri di Carlo!
Facciamo la coda per entrare,
subito Maurizio ci fa notare le
belle vetrate di epoche
differenti, ce ne anche una con
la sponsorizzazione, il rosone
con le scene del giudizio è
veramente spettacolare.
Maurizio racconta un sacco di
cose, sarebbe bello ricordarsele tutte ma avrei dovuto prendere appunti. Usciti dalla
chiesa visitiamo l’antico palazzo reale, si parte dalla sala di Vladislao dove ancora oggi
giura il presidente della
repubblica, da li passiamo alla
chiesa di san Giorgio, bellina
ma niente di che. Come ultima
tappa il vicolo d’oro residenza
prima degli arceri reali poi
degli orafi, in epoca moderna
aveva la fama di luogo di
ispirazione per artisti.

Finito il giro andiamo a pranzo


con la guida e un gruppetto di
italiani, il posto è caretto
rispetto ai nostri standard ma
devo ammetterlo si è mangiato
bene.

Il pomeriggio facciamo un
secondo tour sempre con
Maurizio sui luoghi misteriosi
di Praga (questo per Monica a
cui piacciono queste cose). Si
inizia dal ponte Carlo con un
breve pistolotto sui templari,
poi ci fa notare il numero
scritto vicino al ponte:
135797531, triangolo magico che
serviva a preservare il ponte nei secoli, per questo la prima pietra fu messa nel 1357 al 9
luglio alle 5.31. Superato il ponte si incontra un Vadnik (spirito delle acque) poi si gira
alla ricerca di simboli templari ed alchemici. Il giro è carino ma forse un po' eccessivo
nella ricerca di conclusioni fantasiose. Finito il giro si torna al campeggio per il
meritato riposo.

PAGINA 21
22/07 →167km

Ultimo giorno a Praga, lasciamo


l’auto parcheggiata al campeggio e
andiamo in centro, seguiamo più o
meno il percorso consigliato dalla
Lonely Planet. Iniziamo dal ponte
Carlo è abbastanza presto da non
essere affollato, alcune statue sono
molto elaborate, molto scenografico.
A breve si arriva alla piazza della
città, peccato che il pezzo forte,
l’orologio astronomico, è in
ristrutturazione e al suo posto c’è un ridicolo maxischermo con una sua riproduzione.
La piazza è molto bella, volevo entrare nella chiesa della vergine Maria per veder la
tomba di Tyko Brae ma c’era una funzione religiosa. Anna e Monica si divertono a fare
shopping, ogni tanto è bello girare senza una meta precisa. Torniamo al campeggio e
partiamo in direzione sud, troviamo un campeggio vicino a Ceske Budejovice,
l’ambiente è bello, ideale per una grigliata (sigh!) in compenso i bagni sono uno schifo
e le docce a pagamento.

23/07 →544km

Giornata dedicata al rientro, Monica ha


proprio voglia di rientrare, si sveglia presto e
sistema i sacchi a pelo. In 30km siamo a
Cesky Krumlov dove visitiamo la miniera di
grafite, il primo tour è alle 10 così abbiamo
tutto il tempo di un secondo caffe.

Si devono prendere degli stivali in gomma,


giacca impermeabile, casco e lampada
frontale poi si entra con un trenino
all’apparenza scassato e rumoroso. Il giro
dura meno di un’ora, bella l’esperienza
anche se non si vede un granché.

Prendiamo la macchina e andiamo a


parcheggiare vicino al centro. La città è un
vero gioiellino, giriamo senza meta precisa
per un po' credo che anche il sovrastante
castello sarebbe bello da visitare ma non c’è
tempo dobbiamo rientrare.

C’è poco da dire per il resto della giornata se


non noia e traffico.

PAGINA 22

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