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Mongolia

2015

Perch
Qualcuno ce lha chiesto: cosa c in Mongolia da vedere? Non conosco nessuno che sia andato in
mongolia, di sicuro non un viaggio rilassante, non ci sono citt da visitare e i musei sono piuttosto
scadenti (tranne rare eccezioni) i Mongoli sono sempre stati un popolo nomade per questo la loro
storia non ha lasciato che poche tracce cos i siti archeologici sono alquanto scarsetti, effettivamente
non c niente da vedere. Eppure ci ritornerei. La Mongolia solitudine, spazi sconfinati, libert,
abbiamo campeggiato nel deserto circondati dal nulla, senza incontrare nessuno per un intera
giornata nella mia mente rimasto impresso quel tramonto che sembrava non voler finire, poi la via
lattea, la luminosit dellalba, le aquile che ci svolazzavano attorno, numerose come dai noi i corvi.
Lorganizzazione
Organizzare un viaggio in Mongolia non per niente facile, rivolgendosi ad un tour operator
italiano per venti giorni pu costare tranquillamente 5000, si ha la garanzia che tutto vada bene,
vengono prenotate strutture di livello almeno accettabile e non c nulla da organizzare ma, dal mio
punto di vista, non un viaggio. Era da novembre che studiavo per questo viaggio, ho contattato
una cooperativa locale per la macchina (Ger to Ger) e per gli ultimi 5 giorni di soggiorno da
allevatori nomadi. In totale abbiamo speso meno di 2500 a testa, in compenso la macchina si
rotta quasi tutti i giorni, abbiamo dormito in tenda e in hotel che da noi nemmeno i dormitoi per
senzatetto, siamo stati giorni e giorni senza incontrare un turista e alcuni giorni nemmeno mongoli.

14 luglio
Ore 6.15 partiamo in macchina, lautostrada sgombra e tutto procede liscio fino a milano dove
iniziano code interminabili, siamo in ritardo, ansia!! Arriviamo in aeroporto che sono le 11da li
tutto procede liscio: niente code e check-in veloce. Alle 12.15 si parte il volo per Mosca a cui
arriviamo alle 16.40 (ora locale) e, dopo una sosta di circa 2,5h, si riparte per UlaanBator. Pi di
altri viaggi questa volta si ha la sensazione di un salto nel vuoto, i diari trovati su internet sono tutti
di viaggi organizzati o di coppie che hanno preso la guida, noi totale fai-da-te con una bimba di 12
anni.
15 luglio
Arriviamo alle 7.00 (ora locale) ad Ulaan Bator.
Ha avuto diversi nomi, alla sua fondazione nel 1636
fu chiamata rg (residenza), dal 1706 prese il
nome di Ikh Khree (Grande Accampamento)
mentre il suo nome cinese era Kulun mentre nei
paesi europei era conosciuta come Urga. Nel 1911
quando termin la dinastia Manci la citt prese il
nome di Niislel Khree (da Nijslel=capitale). Infine
nel 1924 la citt divenne la capitale della
Repubblica Popolare e prese il nome attuale che
significa eroe rosso in onore delleroe nazionale
Damdin Suhbaatar.
Le formalit di frontiera sono veloci e usciamo subito, un signore ci offre un passaggio per il centro:
un taxista abusivo, dopo qualche perplessit accettiamo. Nei nostri 35 giorni di permanenza in
Mongolia non abbiamo trovato nessuno che volesse fregarci anzi si sono dimostrati tutti
estremamente onesti. Restiamo stupiti per il traffico pressoch inesistente (ma scopriremo in seguito
che perch il giorno prima c stato il naadan) e delle macchine con il volante indifferentemente a
destra e a sinistra. La guesthouse che ho prenotato si trova vicino al monastero di Gandan, la prima
impressione quella di trovarsi in piena baraccopoli ma una volta entrati scopriamo un luogo
accogliente e pulito con personale gentile e disponibile. Anche se non era prevista ci offrono una
abbondante colazione e poi nonostante la stanchezza andiamo alla scoperta di UB. Avremo tempo il

9 di agosto di visitare la citt dobbiamo


soprattutto trovare una banca per cambiare
qualche dollaro e parlare con i responsabili
dellagenzia Ger to Ger. Tutte le banche sono
chiuse per il Naadan ma troviamo una agenzia di
cambio, visitiamo la piazza principale
completamente deserta e poi andiamo in hotel a
riposare. Verso luna andiamo a mangiare in una
guanz e poi andiamo a visitare il vicino
monastero (Gandan), molto bello, ci sono ruote
di preghiera di varie forme e dimensioni, dentro
uno dei palazzi c un buddha gigante, uno dei
pochi monasteri rimasti in piedi dopo il
periodo staliniano quando i monasteri sono stati distrutti e i monaci perseguitati. Finita la visita
andiamo da Ger to Ger dove ci mettiamo daccordo con lautista sullitinerario e ci tengono una
interessante lezione sulla cultura nomade. Monica cotta e dorme quasi tutto il tempo. Tornando
andiamo a mangiare in un ristorante vietnamita.
16 luglio
Alle 9 il nostro autista Ahna, puntualissimo
venuto a prenderci con la UAZ e qui bisogna
aprire una parentesi: questi mitici furgoni sono i
mezzi pi caratteristici della Mongolia,
estremamente spartani, il nostro avr spesso
problemi ma Ahna riuscir sempre a rimetterlo
assieme, i vetri sono tenuti con lo spago, il sedile
dietro ogni tanto cede e ci si trova sdraiati, per
chiudere lo sportello ci vuole il giusto colpo, le
cinture Il motore a fianco del guidatore cos
abbiamo il riscaldamento fisso, ha due serbatoi e
consuma parecchio, per il resto bisogna dire che ci
ha sempre portati dove volevamo anche se senza mai eccedere in velocit!
Per prima cosa dobbiamo andare allufficio immigrazione per estendere il visto, la procedura non
proprio immediata ma tra code, moduli da compilare, domande in inglese da scrivere e versamenti
in banca in un oretta ce la facciamo e possiamo andare a fare la spesa per dirigersi al monastero di
Amarbayasgalant
In mongolo chiamato il monastero della tranquillit uno dei tre pi grandi
centri monastic buddisti. Il monastero nella valle di Iven vicino al fiume Selenge ai piedi del
monte Bren-Khaan nel distretto di Baruunbren della provincia di Selenge. Il monastero fu
costruito su ordine dellimperatore Manch
Enkh-Amgalan per servire come ultimo posto di
sosta per Zanabazar (1635-1723) il quale fu il
primo Jebtsundamba Khutuktu (letteralmente
sacro signore venerabile capo spirituale
della scuola Gelug del buddismo tibetano in
Mongolia). La tradizione vuole che mentre si
stava cercando un sito appropriato per la
costruzione del monastero il gruppo di
esploratori incrociarono due giovani ragazzi,
Amur e Bayasqulangtu che giocavano sulla

steppa, cos furono ispirati a costruire il monastero proprio in quel luogo dandogli il nome dei due
ragazzi.
La strada lunga e piove, fortunatamente tutta sfaltata, ci fermiamo a mangiare e subito ci
scontriamo con la lingua: nessuno sa linglese e il menu solo in mongolo cos indichiamo il piatto
che un signore ha ordinato e ci portano de huushuur, ravioli fritti ripieni di carne di montone.
Piover tutto il giorno, la cosa ci preoccupa non poco, speriamo di essere fortunati. Poco prima di
Darkhan giriamo a sinistra e dopo circa 90km giriamo su uno sterrato che, attraverso una distesa di
prati ci porta infine al monastero. Visto che piove ancora decidiamo di affittare una ger, sono le 7
passate, ci facciamo una pasta e poi io e Monica ci facciamo un giretto nei dintorni
17 luglio
Alle 7.30 siamo svegli, facciamo colazione e, pur prendendocela con calma, alle 9 siamo pronti a
visitare il monastero, chiuso e le cerimonie iniziano alle 10 cos andiamo sulla sovrastante collina
dove c un grande Buddha circondato da varie statue e simboli buddisti. Alle 10 entriamo nel
monastero, due file di monaci pregano, non ci vuole molto a visitare il monastero cos a breve
ripartiamo. La macchina ha problemi, lo spinterogeno, Ahna lo smonta, lo rimonta, lo modifica
ma non riesce a farci granch. Arrivati a Edernet si ferma in zona meccanici e scompare. Dopo un
po ricompare e andiamo dal gommista a cambiare due gomme. Volevamo visitare Edernet (non
che ci sia niente di particolare!) ma tardi cos proseguiamo direttamente per il parco nazionale di
Uran Togoo, Uran Uul un vulcano estinto il cui cratere raggiunge e 1686m sldm, i 500m di
diametro e 50m di profondit. il pi famoso vulcano della Mongolia, fu attivo tra i 20 e 25 milioni
di anni fa, si pu trovare una flora e fauna eccezionale e abbondante grazie anche al terreno reso
fertile dalla lava. La zona diventata parco nazionale nel 1965 per poi essere estesa il 1995 andando
a comprendere altri due coni vulcanici. Finalmente si vede qualche albero (conifere) passiamo per
uno sterrato abbastanza impegnativo e poi saliamo a piedi in cima al vulcano, appena scesi
cerchiamo un buon posto dove campeggiare.

18 luglio
Appena svegli io e Monica ci facciamo un giretto
sulla cima e poi ripartiamo. Anche oggi la macchina
ha problemi, in salita arranca. I paesaggi sono
meravigliosi: una infinita distesa derba punteggiata
da animali al pascolo. Nel tardo pomeriggio
arriviamo a Mrn (in mongolo , "grande
fiume") una citt della Mongolia, capoluogo
della provincia del Hvsgl, e si trova nell'omonimo
distretto (sum) di Mrn. Aveva, nel 1998, secondo
una stima ufficiale, una popolazione di 25.600
abitanti, mentre tutto il distretto contava 36.082
abitanti nel 2009. La citt si trova sul fiume Dlgrmrn. Monica protesta e vuole andare in un
hotel dignitoso cos cediamo, ne approfittiamo per farci una doccia. Io e Anna ci facciamo due passi
per la citt ma non c proprio nulla di interessante.
19 luglio
Ci svegliamo presto, dopo una notte quasi insonne per il caldo e alle 9.20 ripartiamo. Inizialmente
andiamo al sito delle STELE DEL CERVO, che un complesso di megaliti istoriati; il nome
deriva dal fatto che sulla loro superficie sono stati
scolpiti dei cervi volanti. Il loro scopo e i loro creatori
sono sconosciuti. Gli archeologi hanno rinvenuto ben
500 pietre similmente instoriate in tutta la Mongolia.
Queste stele sono state probabilmente erette in origine
dai popoli nomadi dell'et del bronzo intorno al 1.000
a.C. anche se ulteriori ricerche sembrano supportare
l'ipotesi dell'origine cimmerica. Le culture posteriori
hanno spesso riutilizzato le stele nei loro tumuli
funerari (noti come khirigsuurs) o per altri scopi.
Moderni vandali hanno anche contraffatto e
saccheggiato le pietre. Sulle stele, oltre alle immagini di cervi volanti, si possono notare un cerchio
nella parte superiore e nella parte inferiore un coltello e cintura stilizzati; questo ha fatto supporre
che i manufatti rappresentassero persone molto importanti. Raramente, su alcune stele, si trova
scolpito anche un volto nella parte superiore. La stele pi alta rinvenuta misura 4,5 metri.
Il siti Ushkiin-Uver, si trova a circa 10 Km da Moron, dopo l'aeroporto. Il sito merita una visita,
alcune stele sono rovinate, ma molte sono ben conservate, sotto a queste vi una descrizione sia in
mongolo che in inglese. Terminata la visita ritorniamo a Mrn a fare la spesa e poi ripartiamo per
Khvsgl, lungo il tragitto troviamo un
insediamento turistico Tsaatani. In poco pi di
unora (strada asfaltata) arriviamo al paese, dove
mangiamo nella solita guanz e ripartiamo verso
sud per inoltrarci poi in unampia valle a nord.
Superato un passo si scende verso il lago
Hosvogol, volevamo fermarci al Natures Door
(consigliata dalla guida) ma costava troppo, allora
proseguiamo e ci fermiamo al campeggio dopo e
ci accampiamo in un boschetto allinterno
dellaccampamento. una zona tranquilla, Monica
ci tiene il muso perch voleva fare campeggio
libero. Montata la tenda facciamo un giro del lago, un posto tranquillo, anche se frequentata da

molti turisti soprattutto mongoli. La spiaggia di ciottoli e lacqua limpida, peccato per le
immondizie che vengono lasciate dai turisti che fanno campeggio libero. A cena mangiamo al lago.
La sera sembra non venire notte, ma fa freddo, decidiamo di entrare in tenda vedere il solito film e
poi entrare nei sacco a pelo al caldo.
20 luglio
La notte trascorre tranquilla, riusciamo a dormire e la mattina freschetto, dopo colazione
aspettiamo che Ahna si svegli per prendere delle cose che ci serviranno per la camminata. Il giorno
precedente Beppe ha chiesto informazioni per salire su una cima, gli dicono di seguire il sentiero
dietro al campeggio, che non mi sembra particolarmente frequentato, infatti dopo pochi minuti il
sentiero diventa traccia e dobbiamo passare larici divelti, evitare rami ed orientarsi diventa
difficoltoso, ma grazie alla grande esperienza di mio marito e al gps, usciamo dal bosco e ci
accingiamo a prendere il sentiero che ci porter in quota. Saliamo per uno sterrato ma
sfortunatamente le cime sono dallaltra parte della sottostante valle, in compenso i panorami sono
meravigliosi. Ritorniamo seguendo lo sterrato fino al lago, arriviamo alla tenda alle 15 e il resto
della giornata ci rilassiamo (in realt Monica fa anche un po di compiti)
21 luglio
Oggi partiamo poco prima delle 10 con la macchina e ci dirigiamo verso nord, da casa ho
memorizzato una traccia con il gps cos non dovremmo sbagliare. Ci mettiamo parecchio ad
arrivare a destinazione perch la strada in pessime condizioni cos Ahna va molto lento, arriviamo
alla fine della strada (c una sbarra e una signora ci chiede i biglietti del parco e si segna le
presenze). La strada sale lungo uno sterrato con una discreta pendenza, fa caldo e fatichiamo non
poco, dopo 400m di dislivello Anna protesta e decide di fermarsi cos proseguiamo solo io e
Monica. Presto siamo fuori dal bosco, si sale fino ad un crinale poi il sentiero sale in modo dolce
fino alla cima piena di ovoo con un panorama stupefacente. Scendiamo veloci fino da Anna dove
mangiamo e proseguiamo fino alla macchina. Il posto troppo bello cos decidiamo di fermarci in
zona a fare campeggio libero. Io e Monica facciamo il bagno, ci vuole un po di coraggio perch

lacqua fredda ma unoccasione per lavarci.. Oggi


stata una giornata passato in solitudine: lungo il
sentiero abbiamo incontrato solo tre svizzere e ora
siamo con la tenda in riva al lago completamente soli.
22 luglio
Alle 9.40 siamo pronti, tenda smontata e auto caricata,
facciamo strade gia fatte, in 2 ore sia a Khagtali,
pranziamo e poi proseguiamo fino a Moron. il nono
giorno di vacanza e qualcosa non ci quadrava, sui diari
letti si parlava di terribili strade asfaltate ma finora ne
abbiamo incontrate poche, pi leccezione che la regola. Superato Moron la strada sterrata e non
incontreremo quasi pi lasfalto. A tratti la strada permette di andare veloci ma per lunghi tratti in
cattive condizioni e non superiamo i 20km/h. In questa zona non ci sono grandi montagne ma
larghe valli, ogni tanto un passo da cui si vede la prossima ora o due di sobbalzi, la strada si divide
in due, tre o pi piste parallele, ogni tanto per una pista si stacca e va a finire verso il nulla. Tutto
attorno la steppa, una distesa infinita derba,
raramente sul versante di qualche monte si vede
un boschetto di ampiezza comunque limitata,
fatti i primi 10km da Moron non incontriamo
quasi pi nessuno, qualche moto, in lontananza
qualche ger e molti animali al pascolo
punteggiano la prateria. Nel tardo pomeriggio
arriviamo al lago di Zuun dove ci accampiamo,
subito dei nomadi a cavallo vengono a trovarci,
ci imprestano i cavalli poi rimangono li a
chiacchierare con Ahna. Hanno una tenda vicino
a noi e quando vado a trovarli mi offrono pane e
formaggio. Il posto uno dei pi belli dove
abbiamo campeggiato, un prato immenso e tanto silenzio, nientaltro strano come senza un
particolare motivo alcuni posti ti rimangono impressi pi di altri.
23 luglio
Alle 10 siamo gia in viaggio, poco dopo il lago c un polveroso villaggio dove non ci fermiamo,
dopo una trentina di chilometri ci sono dei tumuli sepolcrali di scarso interesse, vediamo dei condor
su delle rocce un occasione per fermarsi a fare qualche foto. La giornata un susseguirsi di salite
e discese circondati da un mare derba e poche tracce umane se non qualche ger solitaria. Alle 13 ci
fermiamo a Jagarlant a mangiare e fare benzina, offriamo il pranzo anche ad Ahna e con 8
mangiamo in quattro! Ci aspettano ancora 80km
di sterrato in pessime condizioni che ci costringe
a rallentare parecchio. Alla fine arriviamo al
Terkhiin Tsagaan nuur, chiamato anche lago
bianco, sfortunatamente non c un posto adatto
per accamparsi cosi piantiamo la tenda in un
accampamento ger, il lago molto scenografico
con molte spiaggette, sfortunatamente lacqua non
limpida come quella del Hosvogol, in compenso
meno fredda ed piacevole farci il bagno. La
sera bello stare ad osservare le numerose aquile
che svolazzano attorno e che scendono vicine.

24 luglio
Questa notte c stato un temporale da paura, vento forte che sembrava portar via la tenda con
pioggia abbondante e fulmini vicini (meno di 300m dai miei calcoli). entrata un po dacqua nella
tenda niente di ch se penso a quello che abbiamo passato ma il fondo del sacco a pelo di Monica
bagnato. La mattina non piove ma nuvole nere si addensano allorizzonte e si sente echeggiare in
lontananza qualche tuono, decidiamo di prendere una ger (15 ce li possiamo ancora permettere)
cos possiamo asciugarci. Alla fine verr bello ma vai a saperlo! Verso le 10.30 ci facciamo un
deludente giro a cavallo (una guida svogliata ci trascina nei dintorni) e poi con Ahna andiamo in
paese dove facciamo un po di spesa e pranziamo in una guanz. Al ritorno saliamo sul cono
vulcanico per cui famoso questo parco, il posto bello e scenografico e in unoretta si sale e si fa
il giro completo. Andiamo a vedere qualche altra formazione vulcanica di minore interesse ma
comunque scenografico. Concludiamo la giornata con un ultimo bagno al lago.

25 luglio
Oggi stata una giornata piena e pesante, sul
gps ho scaricato un percorso a piedi cos ci
facciamo portare allinizio del sentiero (dove
la macchina si ferma ma oggi Ahna ha tutto
il tempo di ripararla) lambiente simili alle
nostre montagne sopra i 2000m: niente alberi
e una immensa prateria. Si sale per un
pendio ripido e ricco di fiori, Anna come al
solito rimane indietro, io e Monica ogni
tanto la aspettiamo e, sempre come al solito,
Anna si rifiuta di fare gli ultimo 50m cos
saliamo in cima solo io e Monica. I
panorami sul lago sono incantevoli, siamo soli e daltronde dopo il primo prato non ci sono
nemmeno tracce di passaggio, segno che alla gente del posto non piace andare in montagna.
Scendiamo veloci e troviamo Ahna che ci aspetta pronto a partire, sulla carta c una strada
importante che conduce ad Uliastai cos pensiamo di fare strada asfaltata ma scopriamo di essere
solo degli illusi!
Ahna decide di percorrere il lato nord del lago cos siamo su una traccia nella prateria e prendiamo
la statale solo parecchi chilometri dopo. La strada inizialmente asfaltata cos tiriamo il fiato, a
breve iniziano dei lavori, si scende, si guada un torrente, buche, sabbia, poi si ritorna sullasfalto ma
dura poco. Quando la strada comincia a salire finisce lasfalto, si arriva al passo Sologotiin (2500m)
con la strada in pessime condizioni che ci costringe a tratti ad andare molto piano. La strada va
verso nord fino ad un certo punto che gira verso ovest e dopo una decina di chilometri ci troviamo
nella solita prateria con una decina di piste parallele. Una macchina ci supera, per Ahna una sorta
di sfida cos comincia a correre, sembrano le montagne russe, Monica si diverte da matti ma io odio
le montagne russe! Superata la macchina e distanziata un po si riprende ad andare con calma.
Oramai di asfalto nemmeno lombra e la maggior parte del percorso lo facciamo fuori dalla strada
principale, nella prateria, a lato lIde, uno dei fiumi pi importanti della mongolia ci regala belle
immagini, si incrociano poche macchine e qualche camion. La maggior parte dei turisti preferiscono
andare a Uliastai in aereo e in effetti questo tratto di strada faticoso e a tratti noioso ma un viaggio
che si rispetti fatto anche di questo, con laereo si perde il senso dello spostamento. Siamo a
Tosotsengel alle 8 di sera, siamo partiti alle 3 e
in 5 ore ci siamo presi solo 5 minuti di pausa
bagno, bravo Ahna che ha guidato bene e con
pazienza. In paese prendiamo una stanza di un
hotel (gandias), rispetto a ci che dovremo
affrontare nei prossimi giorni un lusso ma
ancora non lo sappiamo cos rimaniamo stupiti
che anche in citt non c acqua corrente e che i
bagni sono le solite latrine.
26 luglio
Giornata di trasferimento, alle 10 Ahna puntuale
pronto sotto lhotel, la strada monotona, incontriamo un solo paesino privo di interesse e alle 15
siamo ad Uliastai

la capitale della provincia di Zavkhan, posta a 1115km da UB in una valle circondata da


montagne dove l fiumi Chigestei e Bogd si incontrano. Con i suoi 24276 abitanti nel 2010 fu la
decima citt pi popolosa della Mongolia ma oggi sono presenti circa 16000 abitanti. Assieme a
Khovd una delle pi antiche citt del paese. stato un importante centro commerciale dellasia
centrale per lungo tempo, molte caravane si fermavano qui perch centro di collegamento con
Urga (oggi UB), Khovd oltre che con varie citt della cina. I Marchesi crearono una postazione
militare qui nel 1733 mentre i Qing governavano sulla mongolia. Allepoca Uliastai fu la capitale
della Mongolia esterna la ragione per cui fu scelto questo luogo furono di ordine strategico: si
voleva tenere sotto controllo i Khalkhas mongoli a est e le Oirads Mongole a ovest
Cerchiamo un posto dove mangiare e un supermercato, dopo aver soddisfatto i nostri bisogni
primari cerchiamo un hotel, per far contente Monica andiamo a vedere lhotel pi caro della citt
(Uliastai hotel) dentro alla reception non c nessuno, passano delle persone ma non ci danno retta
infine dopo aver chiesto ad una cameriera una signora ci porta a vedere le camere ma le doppie sono
troppo piccole e le triple costano troppo cos andiamo ad un altro hotel dove per non c posto,
infine andiamo al Bolorjin, posto alquanto fatiscente ma gestito da due anziane signore molto
simpatiche e disponibili. Per la doccia si paga un piccolo extra e quando si cerca di chiudere lacqua

si prende la scossa. Io e Anna ci facciamo un giro in paese e forse meglio di altri anche se non
merita pi di mezza giornata.
27 luglio
La notte abbiamo dormito bene e quando ci
svegliamo non cera lacqua, cos dobbiamo svegliare
le due vecchiette e scopriamo che la notte la
chiudono. Alle 9.30 siamo pronti e operativi, solito
sterrato con qualche tratto derba e sabbioso che ci
permette di aumentare la velocit altrimenti andiamo
a 20-30km/h. Andiamo in direzione Altai ed a breve
si incontra un bivio (segnalato) per Otgon. Ci
addentriamo in unampia valle con percorso libero, i
panorami sono sempre gli stessi, monotoni e belli allo
stesso tempo: un prato infinito puntellato da animali
al pascolo e qualche ger ogni tanto, solo il senso di solitudine pi accentuato. Alle 13.30 siamo ad
Otgon, solito polveroso paese dove ci fermiamo a mangiare. Proseguiamo verso il monte sacro, qua
e la si vedono dei tumuli sepolcrali a forma circolare e ad un certo punto si scorge il monte Otgon
con il suo ghiacciaio in cima. Alle 15.30 siamo allingresso del parco, si deve guadare un profondo
torrente e poi a breve si arriva ad un monastero molto scenografico. Non si pu campeggiare
allinterno del parco cos si torna allingresso a
piantare la tenda.
Otgontenger ( letteralmente " il pi giovane cielo
") la vetta pi alta dei Monti Khangai in Mongolia . La sua vetta raggiunge un'altezza di 4.008 metri sul livello medio del mare . La montagna si trova nella provincia di Zavkhan ed l'unico picco
del Khangai ricoperta da un ghiacciaio perenne .
La parete sud del Monte Otgontenger il pi esteso muro di granito in Mongolia . Dopo l'introduzione del Buddismo , credenze tradizionali mongole hanno ritenuto che divinit adirate abitano molte delle montagne sacre della Mongolia . Vajrapni particolarmente associato Otgontenger
.
28 luglio
Oggi iniziano gli otto giorni di passione, ma andiamo con ordine; iniziamo la giornata con un giro
a piedi fatto in modo casuale: prima seguiamo un sentiero che per non sembra portarci da nessuna
parte, con una rocambolesca traversata di un torrente
torniamo in direzione monastero per salire (io e
Monica) sulla sovrastante montagna. Ad un certo
punto Monica stufa cos faccio lultimo pezzo da
solo. Bello il panorama, lOtgontenger sembra di
poterlo toccare, scendo veloce da Monica e poi
proseguo fino da Anna, nel frattempo Ahna venuto
a prenderci e torniamo allingresso del parco dove
mangiamo i resti di una salame e poi partiamo.
Arrivati ad Otgon ci fermiamo a fare benzina e
Monica entrando in una delle solite latrine dice la
frase fatidica: prima o poi qualcuno di noi
sammala. Tempo 15 minuti e sto male, soprattutto alla bocca dello stomaco, attraversiamo la
steppa mentre io sono in condizioni penose, arriviamo a Tayshir e viste le mie condizioni cerchiamo

un hotel ma niente da fare. Andiamo al vicino torrente a piantare la tenda, il posto peggiore nelle
mie condizioni: da una parte un gruppo di mongoli campeggiati e dallaltra la strada non danno
privacy cos senza ritegno scarico, vomito stile lesorcista, sembro star meglio ma solo un
illusione, passo il resto della serata e della nottata a cercare inutilmente di vomitare.
29 luglio
La notte andata da schifo, ho dormito poco, ci
dirigiamo ad Altai e alle 10.30 siamo gia in hotel dove
posso tirare il fiato. Salto il pranzo e la sera sto gia
meglio e vado a cenare
30 luglio
Decidiamo di prenderci una giornata di pausa (monica
ne ha bisogno), pioviggina ma solo per poco tempo. La
giornata passa senza niente di particolare a parte la visita al locale museo il pomeriggio che
comunque brutto e senza niente di particolarmente interessante.
31 luglio
Oggi dovevamo partire ma questa notte Anna stata male e ha cominciato a vomitare, la mattina ha
un po di febbre cos siamo costretti a fermarci. Alle 11.30 io e Monica andiamo a mangiare e ci
facciamo un giro per la citt che comunque non presenta
nulla di attraente.
01 agosto

Questa mattina sta male Monica ma sembra non in modo


cos significativo come successo a noi cos decidiamo di
partire. Il viaggio pur se impegnativo sarebbe interessante
se non fosse che Monica si deve fermare ogni 45 minuti a
vomitare cos non riusciamo a godercelo (soprattutto
Monica poverina). Il paesaggio molto arido, in
lontananza montagne di un bel colore rosso vivo, Ahna si
ferma e comincia a riparare la vaschetta dellolio dei freni
che si bucata, usa una specie di pongo, speriamo bene.
Monica sembra star meglio ma solo apparenza,
attraversiamo un primo passo e poi si attraversa una pianura, si sale ancora, siamo a 2900m da li si
scende. Ci fermiamo a riparare i freni (!!). Arriviamo a Biger cittadina di carattere: sembra un
villaggio del far west, strade polverose, ragazzini a cavallo, cerchiamo una guanz per mangiare
qualcosa, ordiniamo ma il pasto tarda ad arrivare. Una guida mongola mi chiede se serve aiuto cos
vede che
Monica non sta bene, si offre di aiutarci
presentandoci
una delle sue clienti giapponesi che
medico (che
botta di culo direte voi!!), la giapponese
medico come io
sono meccanico la tocca dietro il collo e
Monica
comincia ad accusare fastidio, penso che
debba vomitare
cos la porto fuori e sviene, la
giapponese e la
mongola scappano, Monica si riprende e
si siede, una
signora si china su di lei a dirgli qualcosa
nellorecchio,
dei turisti (che non capiamo da dove sono
saltati fuori,
prima non cerano) ci circondano e si
prodigano di consigli (non richiesti) e di raccomandazioni, ci consigliano di portare Monica in
ospedale. Rimaniamo sorpresi dalla presenza di un ospedale in un posto dimenticato da dio come
Biger. Andiamo con Ahna allospedale che risulta vuoto, incontriamo una signora di mezza et che
nemmeno ci saluta e nessun altro: niente medici, infermieri e, soprattutto, pazienti. Decidiamo di
ripartire, a stomaco vuoto, ma per Monica meglio cos. La strada va verso sud poi gira a ovest fino
a Tsogt dove Ahna chiede informazioni cos dal paese ci allontaniamo dalla traccia ufficiale per
dirigerci verso le montagne, facciamo un passo attraversando una stretta gola, una traccia pi adatta
da fare a piedi che in macchina cos siamo costretti ad andare a passo duomo. Superato il passo
vediamo il lontananza Eej Khairkhan (la roccia madre) ma non ci andiamo oggi, deviamo per
Bayantooroy a cercare un hotel. Il posto una delusione: lunico hotel sembra un dormitorio per
poveri con un asse di legno ricoperta da coperte, ci illudono dandoci le chiavi del bagno ma s la
solita latrina. Monica in crisi, oggi forse il giorno peggiore!
02 agosto
Questa notte non stata delle pi tranquille, un paio di volte sono venuti a bussarci e finche non
aprivo non smettevano, cera una qualche festa ma non ho capito
cosa volessero da noi. Alle 9 partiamo verso la roccia madre ma,
complice forse una gara di cavalli, dobbiamo prendere una
strada assurda: passiamo per posti che sembra siano anni che
non passa pi nessuno, una specie di savana con lerba alta fin
oltre i vetri della macchina, ci perdiamo, in 1,5 ore arriviamo al
parcheggio. Il posto bello, peccato che non abbiamo tempo,
cos dobbiamo fare un giro un po veloce. Subito incontriamo
uno sciamano con tutta una presunta famiglia, la scena ha del
grottesco: vestito con colori sgargianti, ha un copricapo con
frange che permette solo di intravederlo. Chiede come ci
chiamiamo, fa i complimenti a Monica per gli occhi, vuole

vedere la lonely placet e ci offre della vodka. Alla fine ci da il benvenuto nel suo regno e ci invita a
girare liberamente. Raggiungiamo le nove pozze e io salgo quasi in cima al monte, il posto
suggestivo, una montagna fatta di granito che il vento e lacqua ha fatto assumere forme fantasiose.
Torniamo alla macchina, mangiamo qualcosa e poi partiamo, ripassiamo per Bayantooroy, siamo
affamati come lupi cos approfittiamo di una festa campestre. Il resto del viaggio sar uno dei tratti
pi suggestivi del viaggio, non incontriamo nessuno, incontriamo qualche zona verde ma per il resto
molto arido. Alle 7.30 ci fermiamo in mezzo al nulla e piantiamo la tenda. Verso sera rimango ad
ammirare il tramonto che sembra non finire mai.

03 agosto

Questa notte abbiamo dormito bene e lalba ci regala una luce fantastica, in breve la tenda
smontata e siamo in partenza. Dobbiamo attraversare le montagne che abbiamo a nord e a breve
siamo a Shinejinst, solito paesino polveroso, cerchiamo un posto dove fermarci a mangiare ma, pur
essendoci delle guanz; per qualche motivo a noi ignoto non hanno nulla da darci. Andiamo in un
negozietto ma non hanno quasi niente cos pranziamo con cetrioli sotto aceto e pane. Affamati
ripartiamo e verso le 5 siamo a Bayangovi. Pensiamo di andare sul sicuro, sulla lonely planet si
parla di un hotel pulito. Arrivati in paese Ahna trova subito lhotel che risulta chiuso, una signora
arriva e prova ad aprirlo, forza la serratura, tira, spinge ma le chiavi non sono quelle giuste, se ne va
per tornare poco dopo con un mazzo di chiavi, ma nessuna funziona cos a gesti ci invita ad
aspettare. Stiamo sotto il sole per unora quando arriva un signore in moto con le chiavi giuste.
Lhotel composto di due stanze alquanto polverose cos seccati per lattesa decidiamo di partire e
piantare la tenda fuori dal paese. Fatti una decina di chilometri ci fermiamo stiamo per piantare la
tenda ma dei nuvolosi neri si addensano allorizzonte cos proviamo a proseguire fino a Bayanlig.
Arrivati in paese troviamo lhotel pi originale della nostra vacanza: immaginate una scuola
diroccata, al secondo piano ci vivono i proprietari in una stanza in unaltra c un forno con cui
cuociono pane e dolcetti che vendono, al primo piano quattro stanze sono ristrutturate mentre le

altre (compreso un teatro) sono allo sfascio. Chiediamo dov il bagno ci indicano una direzione
fuori ma non lo vediamo cos insistiamo, la signora ci accompagna, bisogna attraversare la piazza,
passare vicino alla caserma dei carabinieri per arrivare alla latrina di paese! In breve i nuvolosi neri
ci raggiungono e inizia una tempesta di sabbia con vento forte che si fatica a stare in piedi.
Nonostante tutto dobbiamo ritenerci fortunati di avere un posto al coperto.
04 agosto
Ieri sera abbiamo mangiato troppo e troppo tardi cos questa
mattina Monica ha una ricaduta, partiamo alle 9.40 , i
paesaggi sono molto aridi, la lonely parla di un percorso
impegnativo da affrontare solo se adeguatamente preparati.
Ahna si perde un paio di volte, vaghiamo per il deserto, qua e
la troviamo nomadi a cui chiedere e poi si prosegue. Monica
si ferma quasi ogni ora a vomitare, sta da schifo ma bisogna
stringere i denti. Alle 15 siamo alle dune di sabbia e Monica
continua a stare male cos prendiamo una decisione che va
decisamente contro il nostro modo di viaggiare: cerchiamo un accampamento di ger super lusso.
Paghiamo 80$ ma abbiamo bagni puliti e doccia con acqua a volont. A sera Monica ha 38 di
febbre, speriamo in tutti i santi protettori dei viaggiatori.
05 agosto

Questa mattina MONICA STA BENE, andiamo subito alle dune, Monica non riesce ad arrivare in
cima (ma direi che pienamente giustificata) cos vado in cima da solo. Lambiente mozzafiato,
12km di duna per 300m di altezza, dei turisti arrivano con i cammelli e penso di aver fatto bene a
non fare il tour a cammello visto come sono organizzati: tutti in fila legati per una cordicella,
arrivati in fondo foto di gruppo e una jeep li riporta
indietro saltando la parte pi bella che la salita alle
dune. La discesa fantastica, verrebbe voglia di risalire
ma non c tempo, si riparte. Il viaggio lungo ma
passa abbastanza in fretta e a pranzo siamo a
Bayandalai dove facciamo il solito succulento pranzo a
base di cetrioli sotto aceto poi si prosegue passando per
una fantastica gola dove ci sono ottimi posti per
campeggiare. Oggi si rompe la frizione ma Ahna non si
perde danimo e smonta la ruota e la ripara. Nel tardo
pomeriggio siamo a Yolim Alm, una gola meravigliosa
piena di turisti, in mezzoretta di cammino si arriva al
tratto pi stretto dove c il ghiaccio anche in piena
estate. Sopra il canyon svolazzano varie aquile e dentro
corrono veloci numerosi pika. Finita la visita andiamo
veloci a Dalanzadgad e andiamo nellhotel pi
lussuoso del paese. Sulla guida ne parla bene anche
perch un hotel frequentato da manager danarosi in
realt fuori ha unapparenza lussuosa ma dentro
sembra un posto alquanto decadente, comunque dopo
quello che abbiamo passato ci sembra di un lusso
esagerato.
06 agosto
Alle 8 siamo puntuali a fare colazione ma non
niente di che, io e Anna usciamo a farci un giro:
vorremmo vedere il locale museo visto che c
qualche uovo di dinosauro ma nulla semplice in
questo paese. Alle 9 puntuali siamo al museo ma ci
fanno capire che prima di entrare dobbiamo andare a
visitare una mostra a 5 minuti di cammino. Ligi alla
richiesta andiamo alla mostra, ci stanno aspettando
fuori cos entriamo, non c nulla di particolarmente
interessante comunque la giriamo, finita la visita
finalmente ritorniamo al museo fiduciosi di poter
entrare ma siamo degli ingenui. Ci fanno capire che la porta chiusa e bisogna aspettare ma non
abbiamo tempo, lappuntamento con Ahna alle 10 cos andiamo a fare un po di spesa e ci
prepariamo per partire. In 2 ore siamo a Bayanzag (dirupi infuocati) sembra il colorado in miniatura
ha un interesse pi simbolico che effettivo perch il luogo dove hanno trovato le prime uova di
dinosauro. Giriamo un po poi ci trasferiamo da una vicina famiglia che ci affitter una ger. Il caldo
soffocante, nonostante questo io mi faccio un girettino e poi assieme alle mie donne andiamo al
vicino accampamento dove c un bar a forma di gigantesca tartaruga speriamo di trovare qualcosa
di fresco ma, sfortunatamente per Monica, ci sono solo birre.

07 agosto
Oggi si parte alle 10 assieme ad un altro equipaggio di
coreani, la strada monotona e siamo un po stanchi di
deserto, in un paio dore siamo ad una cittadina dove io
e Monica ci mangiamo dei ravioli al vapore (buuz) poi
proseguiamo diretti fino ad Ongin. Il posto non niente
di eccezionale, un sito archeologico composto di quattro
mura diroccate vecchie meno di un secolo non certo
entusiasmante, decidiamo di campeggiare vicino al
fiume dove io e Monica facciamo il bagno. Ci sono dei
bambini Mongoli che subito ci assalgono, vogliono
giocare, ad un certo punto ne ho quattro avvinghiati, Monica si diverte. Dopo il bagno io e Monica
ci facciamo un giro per le collinette che ci sono nei pressi del sito, i panorami sono belli ma il caldo
soffocante cos in breve siamo al bar a berci qualcosa di fresco.
08 agosto
Nottata tranquilla, facciamo colazione e smontiamo la tenda per lultima volta. Alle 9.40 siamo in
viaggio e a breve passiamo per un paesino superato il quale non ne incontriamo pi per quasi tutto il
giorno. Siamo immersi nella steppa, non ci sono montagne ma solo una sconfinata pianura, passa
mezzogiorno e non incontriamo nessun posto dove mangiare, finalmente alle 14 ci fermiamo ad una
guanz. Dentro ci sono un gruppo di italiani: sono di avventure nel mondo, facciamo due chiacchiere
e ci fanno i complimenti per il viaggio avventuroso che
abbiamo fatto. Poco prima delle 17 siamo a Kharkhorin,
giusto in tempo per visitare il museo, la visita merita forse un
po pi tempo di quello che gli abbiamo dedicato tenuto
bene e con tante spiegazioni in inglese. Prendiamo una
camera in un hotel vicino al museo e a sera cena pi che
dignitosa in citt, oramai siamo nella parte soft del viaggio!
9 agosto
Alle 7.30
siamo a fare colazione e non niente
male, tornati
in camera non troviamo pi i soldi
della riserva
(circa 1700) disperati li cerchiamo
ovunque,
quando arriva Ahna svuotiamo
anche la
macchina ma niente. Facciamo mille
ipotesi, alla
fine pensiamo che lunica plausibile
che ieri
sera qualcuno ci sia entrato in
camera
mentre eravamo a cena. Andiamo a
visitare il
monastero ma siamo demoralizzati,
dentro si
costretti a seguire una guida parlante
inglese ma
continuo a pensare ai soldi persi cos non sono concentrato. Il monastero bello e merita una visita
da fare con tranquillit (e senza pensieri). Usci mi viene unidea: e se fosse caduta durante uno dei
sobbalzi e fosse sotto il sedile? Controllo ed cos, troviamo la busta con il denaro e per festeggiare
andiamo a fare shopping. Andiamo verso Ulaanbator, oggi dovrebbe essere una giornata rilassante,
fatta di una tranquilla strada asfaltata ma non c nulla di scontato e banale in questo viaggio: il
motore comincia a fumare che un piacere, sembra che vada a olio invece che a benzina, a poche
decine di chilometri da UB Ahna si ferma e smonta un pezzo del motore. Si riparte mancano meno
di 10km quando la macchina si ferma, Ahna prende la cassetta degli attrezzi e va sotto la macchina,
dopo un po se ne esce con il semiasse che mette in macchina! Sono le 19.45 quando arriviamo in
hotel.

10 agosto
Oggi giornata rilassante anche se a conti fatti io e Anna giriamo parecchio. Prima delle 8, mentre
Monica dorme ancora, andiamo a fare colazione,
alle 8.30 anche lei a fare colazione e poco dopo
usciamo tutti assieme. Quando siamo arrivati
quasi un mese fa la zona dellhotel ci sembrava
una baraccopoli adesso ci sentiamo in una reggia,
giriamo rilassati, ci sentiamo a casa. Passiamo per
il monumento a Lenin e poi andiamo a cercare il
museo di scienze e, delusione tremenda, chiuso
da due anni. Ripieghiamo sul museo nazionale di
storia, belle e ben strutturato, Monica non sta
molto bene cos non la stressiamo e la lasciamo
sedere ad ogni piano. Finito il giro facciamo
contenta Monica e andiamo a mangiarci una pizza (carissima per gli standard mongoli) epoi
andiamo in hotel. Io e Anna andiamo ai grandi magazzini a fare shopping, troviamo anche le
cartoline, la posta e la fermata dellautobus per domani, torniamo in hotel giusto in tempo per
prendere Monica e andare a mangiare.
11 agosto
Oggi volendo ci potremmo svegliare con una certa
calma ma oramai abbiamo un certo ritmo in testa,
cos alle 7.30 siamo a fare colazione, poi per
usciamo dalla guest alle 10. Con tutta calma siamo
alla fermata dellautobus alle 11, ci attacca bottone
una insegnante di inglese mongola, in estate lavora
come guida turistica perch il lavoro dellinsegnante
poco redditizio. Con un certo ritardo arriva
lautobus, abbastanza comodo e, tranne una breve
deviazione, la strada tutta asfaltata. Verso le 13.30
arriviamo al Terelj, il posto delizioso anche se noi
staremo nella parte meno turistica, passando con lautobus si vedono parecchie rocce di granito, mi
sa che si potrebbe pure arrampicare. Alle 14.30 arriviamo in paese dove vengono a prenderci con il
carretto trainato da un mulo. Si deve guadare un torrente e poi in dieci minuti siamo dalla famiglia
che ci ospiter. Ci offrono il pranzo e poi non c
nulla da fare cos io vado a farmi un giro nella
sovrastante montagna, al ritorno trovo Anna e
Monica che giocano con i numerosi bambini della
famiglia. A sera dopo cena la nonna dei bambini
porta fuori un gioco fatto con ossa di pecora con cui
giochiamo tutti assieme (una specie di giro delloca
in cui, al posto dei dadi, si lanciano delle ossa e si
muovono le pedine a seconda della posizione delle
ossa). Pi tardi entriamo nella ger della famiglia
dove ci offrono dello yogurt essiccato e del
formaggio fatto da loro, non sono delle prelibatezza
ma sempre sapori nuovi da provare.
12 agosto
Oggi la giornata della cavalcata, ci svegliamo alle 7
e aspettiamo con impazienza, andiamo a veder

mungere le mucche e alle 8.45 ci portano la colazione. Finalmente alle 10.40 i cavalli sono pronti e
partiamo. La guida tiene il cavallo di Monica con una corda e il mio rimane sempre indietro, provo
a spronarlo ma niente da fare, Monica un po delusa perch vorrebbe arrangiarsi a guidare il
cavallo. Ad un certo punto riesco a chiedere alla guida di provare a lasciare il cavallo di Monica e
devo dire che stata quella che andata meglio, per la maggior parte del tempo siamo andati al
passo e ogni tanto al trotto. Arriviamo alle 13.30 alla ger successiva col sedere rotto ma Monica
contenta. Oltre a noi c anche una famiglia di giapponesi (madre e figlia) ospiti della ger, siamo
tutti e tre un po malconci: io ho una piaghetta sul sedere, Monica e anna sulla spalla (a causa dello
zaino). Verso le 17 io e Monica ci facciamo un giro sulla sovrastante cima.
13 agosto
Questa notte ha piovuto e la mattina c una luce meravigliosa, esco e comincio a fare foto, alle 9
facciamo colazione e dopo la signora ci insegna a costruire una busta di stoffa con la macchina da
cucire con sopra ricamato un nodo infinito. Io resto a far foto al gruppo entusiasta dellattivit, la
macchina da cucire di quelli che usavano le nostre nonne ma svolge il suo compito egregiamente,
qui la gente vive in modo semplice con poco, hanno tante mucche ma mungono giusto quelle che
servono per la loro sussistenza, forse noi siamo stati troppo influenzati dalla pubblicit, ci hanno
convinto che abbiamo la necessit di cose inutili, forse potevamo tenerci la macchina da cucire della
nonna. Chiss, forse sono solo le considerazione di un
turista un po ingenuo che cerca di dare un senso al
viaggio! Alle 12.45 partiamo con il carretto trainato dal
bue facendo la strada di ieri a ritroso per 6km fino alla
prossima ger. Linsediamento composto di sole due ger
e sono presenti solo due signore, sembra che il
capofamiglia sia a Ulanbataar perch il figlio non stava
bene. Ci danno il pranzo e poi ci fanno una lezione di tiro
con larco, il tempo nuvoloso e c un forte vento
freddo, resistiamo poco poi rientriamo nella ger e io mi
faccio un giro sulla cimetta che abbiamo sopra
laccampamento. Il tempo passa un po monotono, tornato dal giro a piedi do una mano a tagliare la
legna e facciamo passare il tempo fino a cena.
14 agosto
Ci sono solo tre cavalli cos uno lo prenda la guida
(un ragazzino di 13 anni) uno Monica e laltro per
met percorso io e laltra met percorsa una turista
tedesca che ha condiviso un pezzo del nostro
viaggio. Monica contenta, sembrava che non ci
fossero cavalli cos questa notizia inaspettata lha
messa su di morale. Il percorso lo stesso del primo
giorno, arriviamo ad un gruppo di ger dove ci danno
da mangiare riso bollito e latte poi ci trasferiscono a
1km di distanza a due ger isolate dove c solo una
anziana signora non particolarmente socievole.
Monica e Anna vogliono riposare cos io vado a farmi un giro in paese (sono solo 3km) al fiume
provo a vedere se trovo un ponte che trovo molto
pi a valle ma sembrerebbe di propriet di un
hotel cos torno a guadare il fiume. Unauto
normalissima, anzi quasi bassina, sta cercando di
attraversare il fiume e si ferma, come era
prevedibile nel punto dove lacqua pi alta, il
conducente ride e non se ne preoccupa.

Attraverso il fiume e vado a cercare un negozietto, dopo vari giri lo trovo e compro delle patatine e
della coca cola, torno al fiume, lauto stata trasportata dallaltra parte e con il cofano aperto
cercano di farla ripartire. Arrivo da Anna e Monica e le sveglio con le prelibatezze acquistate, la
sorpresa ben accolta. Io e Monica andiamo a farci un giro nella soprastante cima per poi tornare e
farci la solita cena.
15 agosto
Ci svegliamo alle 7 e verso le 8.30 facciamo una pessima colazione, questa famiglia (formata poi da
forse due persone) continua a darci cattive impressioni. Alle 9.15 dovrebbe arrivare qualcuno con
un carretto per portarci a Terelj ma in ritardo alla fine arriva e andiamo in tutta fretta a prendere
un microbus, stiamo stretti, incredibile quanta gente riescano a farci stare, facciamo cambio in un
paesino e poi arriviamo a UB in un posto imprecisato molto caotico, prendiamo un bus abusivo per
la guesthouse, molliamo i bagagli e andiamo a mangiare. Dopo pranzo mentre Monica si rilassa io e
Anna andiamo allegramente a fare shopping, direi che la vacanza terminata.
16 agosto
Giornata di sostanziale relax, partiamo ben oltre le 9 dalla
guest per dirigerci a sud della piazza principale, andiamo a
visitare il palazzo dinverno, la residenza di Bogd Khan, la
guida spirituale della mongolia dei primi del 900. Il posto
bello, peccato non si possa fare foto, oltre alle varie
costruzioni buddiste sono notevoli le collezioni di animali
impagliati che si trovano nel palazzo dinverno appunto,
una costruzione in stile europeo. Ritorniamo facendo
autostop, vicino alla piazza c un bel monastero
trasformato in museo, anche qui proibito fare foto, linterno ben conservato e vale sicuramente la
visita. Il resto della giornata lo passiamo tra gli ultimi acquisti e il relax alla ger.
17 agosto
Anche questo viaggio terminato, che dire di questa avventura? Sicuramente uno dei viaggi pi
impegnativi che abbiamo fatto. Monica nonostante tutto stata brava ha dimostrato Buon spirito di
adattamento. Non certo stato un viaggio rilassante, lunghi tratti di sterrato, abbiamo dormito in
posti simili a dormitori per poveri, mangiato carne di montone due volte al giorno (quando siamo
riusciti a mangiare) ma la parte pi impegnativa sono stati i bagni, un buco con due assi sopra.
Nonostante questo lo rifaremmo: abbiamo visto posti meravigliosi, campeggiato nel nulla, capito
qualcosa della vita dei nomadi e l'importanza dell'acqua. Per Monica stato il primo viaggio serio
ed pronta a tutto per le prossime vacanze.

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