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Istruzioni su come usare una mala tibetana da 108 grani. Mantra principali, come si utilizza, come si tiene in mano, ornamentale o strumento sacro? In questo testo troverete una risposta a tutte le vostre domande riguardo alla mala tibetana da 108 grani, o anche rosario buddhista, che vedete spessissimo nelle mani dei monaci tibetani.
Il testo è stato trovato in un forum di buddhisti.
Istruzioni su come usare una mala tibetana da 108 grani. Mantra principali, come si utilizza, come si tiene in mano, ornamentale o strumento sacro? In questo testo troverete una risposta a tutte le vostre domande riguardo alla mala tibetana da 108 grani, o anche rosario buddhista, che vedete spessissimo nelle mani dei monaci tibetani.
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Istruzioni su come usare una mala tibetana da 108 grani. Mantra principali, come si utilizza, come si tiene in mano, ornamentale o strumento sacro? In questo testo troverete una risposta a tutte le vostre domande riguardo alla mala tibetana da 108 grani, o anche rosario buddhista, che vedete spessissimo nelle mani dei monaci tibetani.
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Usare un Mala non difficile: prendetelo con una delle due
mani (a scelta) e cominciate a far scorrere le perle ad una ad una con il pollice, appoggiandolo su una delle altre quattro dita.
Si inizia dalla perla pi vicina a quella chiamata il GURU e si
continua fino ad arrivare ad esso nuovamente sgranando via via tutte le perle per completare 108 ripetizioni del Mantra. Se avete un Mala da 27 grani, allora dovrete sgranarlo per quattro volte, fino a raggiungere le 108 ripetizioni, tornando indietro ogni volta che arrivate alla perla del Guru. Al termine dell'ultimo giro prendete in mano il Guru e recitate una preghiera. Oppure recitate il vostro Mantra per 11 o 21 o 31 o 62 minuti, a scelta, seduti in un luogo tranquillo. Ricordatevi di ascoltare il Mantra mentre lo recitate, di usare il punto dell'ombelico e di stimolare i punti dei meridiani sul palato con la lingua. Potete anche portare il vostro Mala sempre con voi, ed usarlo mentre camminate per strada o alla fermata dell'autobus, oppure semplicemente indossarlo come una collana o bracciale per beneficiare delle propriet curative delle pietre. Il movimento continuo delle perle produce una stimolazione dei punti dei meridiani che si trovano proprio sulla punta delle dita, a met della prima falange, e che si relazionano, fra l'altro, a diverse parti del cervello, favorendo lo sviluppo delle seguenti qualit:
DITO INDICE (Giove): saggezza, conoscenza, prosperit.
DITO MEDIO:(Saturno): pazienza. ANULARE (Sole,Venere): salute, energia, rafforzamento del sistema nervoso. MIGNOLO (Mercurio): comunicazione , rafforza il cuore.
Ecco alcune piccoli suggerimenti che vi permetteranno di
utilizzare al meglio il vostro Mala: Se avete un Mala sarete felici di mantenerlo sempre nelle migliori condizioni, per poterlo utilizzare al massimo delle sue propriet curative e funzionali. Per questo bene mantenerlo asciutto, altrimenti il filo che tiene le perle si allenta. Se avete le mani umide, quindi, cospargetele leggermente di talco prima di utilizzarlo. Il ciuffo di seta pu essere lavato con un detergente naturale, oppure semplicemente bagnato e lasciato asciugare per farlo tornare alla forma originale. Dopo un certo periodo, pi o meno lungo a seconda dell'uso che se ne fa, quando il carico energetico diventa troppo alto, il Mala si pu rompere: questo indica normalmente che ha bisogno di essere rifatto nuovamente secondo il procedimento tradizionale. Sarebbe bene comunque ogni tanto ripulire energeticamente le pietre del Mala, ponendolo in una ciotola
con un po' di sale grosso ed esponendolo alla luce del sole,
oppure sopra una grossa drusa di ametista. I Mala sono strumenti sacri per la meditazione e la cura energetica della persona. Se non lo indossate tenetelo in un sacchettino di stoffa o di seta, oppure sul vostro altare se ne avete uno, o comunque in un luogo a voi sacro, per proteggere e mantenere l'integrit delle vibrazioni delle gemme. Per avere ulteriori informazioni sull'utilizzo di un Mala cliccate qui.
Come usare il rosario tibetano
COME USARE IL ROSARIO TIBETANO LA MALA
Le mala tibetana o hindu sono rosari fatti di perline o pietre dure che si usano durante le pratiche religiose o la meditazione. Aiutano ad ottenere e mantenere lattenzione e la concentrazione durante le preghiere. La parola mala significa in sanscrito ghirlanda o rosario. Le perline delle preghiere sono usate dai praticanti di molte discipline da migliaia di anni. Lo stesso Buddha raccomand la recita dei mantra con la mal a per intraprendere un percorso semplice di meditazione per la gente comune e non solo per i monaci. Sebbene la mala stata usata in questo modo per migliaia di anni, solo negli ultimi tempi stato conosciuto anche come un accessorio di bellezza. La mala composta da 108 grani mentre quella da polso da 27 (4 x 27 = 108). A queste, possono essere aggiunte delle decorazioni e dei distanziatori. Ce ne possono essere 1, 2 o 4 che dividono le 108 perline in parti uguali. Ci possono essere anche altri
elementi in argento che servono per tenere il conto di quante
volte si recita lintera mala. Di solito finisce con un ornamento (guru bead). In genere le perline sono infilate in un cordino marrone o di altro colore che sta anche a significare lunione indistruttibile con il Buddha e i suoi insegnamenti. La mala viene usata per contare la recita dei mantra e per focalizzare la concentrazione durante la pratica. Contare i mantra con la mala occupa la mano (corpo), recitare i mantra occupa la voce (parola) e visualizzare le divinit tiene occupata la mente. Focalizzando questi 3 aspetti di noi stessi durante la pratica, i benefici si moltiplicano e si accumulano meriti. La mala si usa tenendola nella mano sinistra (la mano che riceve), facendo scorrere le perline tra il pollice e lindice. Occorre maneggiare il rosario con cura e rispetto. Si inizia la recita del mantra dalla prima perlina vicino alla guru bead e se ne conta una per ogni preghiera recitata. Non ci si deve distrarre, ma pensare a ci che si sta recitando. Quando si finiscono le 108 o le 27 perline, non si deve mai passare oltre la guru bead perch equivarrebbe a una mancanza di rispetto verso il proprio maestro. Si ruota invece la mala in modo da ricominciare dallultima perlina contata. Alcune pratiche richiedono la recitazione di 100.000 mantra! I mantra sono suoni sacri parlati o cantati. Essi contengono lessenza di ampi insegnamenti spirituali condensati in sillabe e frasi concise. La maggior parte dei mantra buddhisti tibetani sono stati creati da yogi, santi e bodhisattva indiani. Abbiamo ottenuto questo prezioso regalo, la mala dei mantra, da Buddha 2500 anni fa. Egli disse: Se volete eliminare i desideri terreni e mettere fine alle sofferenze, fate una collana con 108 palline ottenute dai semi dellalbero della Bodhi. Egli allora diede un breve mantra dei Tre Gioielli (Buddha, Dharma e Sangha) e diede istruzioni ai presenti su come usarlo. Il mantra tibetano pi conosciuto il Mani Mantra OM MANI PADME HUM, datoci dalla grande divinit di Chenrezig, il Bodhisattva della Compassione. Questo mantra usato per purificare se stessi dalle emozioni negative, per eliminare tutte le sofferenze e per proteggere dalle influenze negative e dalle malattie. E il migliore per sviluppare la compassione per se stessi e gli altri.
Alcuni mantra possono essere usati liberamente, altri devono
essere trasmessi e insegnati da un maestro o lama. Occorre considerare il maestro come il rappresentante attuale del Buddha e portargli lo stesso rispetto che riserveremmo a Lui. Molti preziosi insegnamenti sono stati trasmessi da maestro a studente da migliaia di anni Prima di iniziare la recita del mantra il praticante deve considerare le motivazioni interiori, le ragioni per cui vuole fare la pratica. Compassione e le motivazioni altruistiche sono le migliori. Se si fa la pratica per aiutare tutti gli esseri sofferenti, i meriti si moltiplicano e le negativit cominciano a trasformarsi. Occorre promettere di lavorare per il bene di tutti, questa il voto del Bodhisattva. Si deve iniziare pulendo la mente dagli strani pensieri, respirare profondamente, centrare se stessi. Si comincia solo quando ci si sente ben connessi e concentrati. Il Mani mantra il mantra sanskrito di Avalokiteshvara, il Bodhisattva della Compassione, conosciuto come Chenrezig nella lingua tibetana. E recitato tutti i giorni dai Buddhisti Tibetani. Spesso il praticante tibetano tiene la mala per contare i mantra nella mano sinistra, fa girare una ruota delle preghiere nella mano destra, canta e cammina girando attorno allo stupa. Tutto contemporaneamente! I tibetani credono che recitando il Mani mantra costantemente, si occupi la mente con pensieri e intenzioni positive. Questo trasmuta e manda via tutti i sentimenti e i karma negativi e permette di avere una vita pi felice e rinascite migliori. Il mantra OM AMNI PADME HUMdeve essere recitato almeno per una mala intera (108 volte), mentre si recita occorre visualizzare Chenresig, la divinit della Compassione, davanti a noi, nel nostro terzo occhio, e immaginare che sia luminoso e che irradi dal suo cuore un arcobaleno luminoso e colmo di compassione. Questa pioggia luminosa trasmuta la sofferenza di tutti gli esseri senzienti e ritorna con la benedizione di tutti i Buddha e i Bodhisattva delle dieci direzioni. Quando recitiamo il mantra e visualizziamo Chenrezig ricordiamo di farlo con il cuore. Praticare senza sentimento solo un esercizio intellettuale e non porta nessun beneficio.
Lenergia del cuore potenzia e guida la pratica.
Quando la pratica finita Chenrezig si dissolve in un raggio luminoso, come di un laser. Questa specie di arcobaleno miscela la propria energia con quella di tutti gli altri esseri e si unisce alla benedizione di Chenresig. Si consiglia di rimanere seduti qualche minuto nella beatitudine del mandala del Buddha della Compassione. I Buddhisti Tibetani usano recitare alla fine della pratica delle preghiere di conclusione e delle dediche. Se non se ne conoscono, basta essere grati e rispettosi della positivit e dellinsegnamento della pratica e poi dedicare tutti i meriti che si sono generati a tutti gli esseri senzienti, in questo modo tutti potranno beneficiare della pratica ed eventualmente trovare il sentiero giusto per la completa illuminazione. Grazie! OM AH HUM
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