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METODO

SAGGEZZA

La reazione del bodhisattva al mondo un amore universale, che lo spinge a compiere quelle azioni che sono benefiche per il prossimo. Ci sono due forme di amore spirituale, maitri e karu, di cui il secondo un aspetto del primo: 1) maitri (benevolenza) desiderio e capacit di offrire gioia e felicit agli altri senza desiderare nulla per noi stessi ; 2) karu (compassione) desiderio e capacit di togliere la sofferenza degli altri, cio di liberarli dai loro dolori e problemi sia fisici che mentali (la cui causa dovuta alla nostra esistenza samsarica). La compassione la condivisione sincera della sofferenza altrui, il mettersi nei panni dellaltro che sta soffrendo. Essa pi nobile della piet (che nasce dalla paura, dallarroganza o dallauto-compiacimento del tipo Meno male che non toccato a me). Quando viene in contatto col dolore altrui, la paura diventa piet, ma lamore (maitri) diventa compassione. Essa un requisito essenziale per lo sviluppo di bodhicitta. La compassione nasce quando riconosciamo che tutti gli altri sono uguali a noi nel non voler soffrire e nel volere la felicit, e che tutti hanno diritto di perseguire tali scopi. La vera compassione non basata sul comportamento della persona che soffre, ma tiene in considerazione la natura della sua sofferenza : quando si comprende tale natura, la compassione e i sentimenti del bodhisattva non cambieranno, indipendentemente dal modo di comportarsi dellaltro. Ma se non capiamo laltra persona, anche se cerchiamo di farla felice rischiamo di continuare a farla soffrire, in nome del nostro amore. Dunque, lamore impossibile senza la comprensione, la buona volont non basta allamore. Se vogliamo offrire gioia ad una persona, dobbiamo conoscerne la vera natura. Pertanto, lazione senza comprensione - anche se animata dalle migliori intenzioni - pu causare molti danni. Questa comprensione la visione delle cose cos come veramente sono, lintuizione della realt, la conoscenza non-duale (cio labolizione di tutti i punti di vista particolari che restringono e distorcono la realt e, in special modo, la negazione degli opposti) : in una parola, la PRAJ o saggezza discriminante. Dotato di praj, il bodhisattva agisce nel modo pi idoneo per ottenere la propria Illuminazione e per il bene degli esseri : il bene supremo quello di liberarli dalla sofferenza del sasra. Labile ed ingegnosa utilizzazione delle situazioni e delle energie, la via dazione migliore possibile in un particolare momento - indicata dalla conoscenza (praj) della situazione reale - al fine di raggiungere lIlluminazione chiamata UPYA, cio metodo (o mezzo abile). I mezzi abili consistono nellapplicazione pratica del principio di karu, cio nellattuazione delle prime 5 pramit. A tale scopo il bodhisattva terr presenti ed utilizzer le singole e diverse indoli e capacit dei vari esseri: il che non significa esser sempre carini con tutti, ma - a volte - la cosa migliore da fare in una certa situazione di essere duro e severo con qualcuno. Una decisione equilibrata dipende da condizioni, tempo, luogo e persone implicate nella situazione.1
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Talora, anche certi difetti mentali del bodhisattva (come lira e perfino lodio) possono recare beneficio agli altri ; ma per utilizzarli a scopi positivi si deve mantenere costantemente viva laspirazione altruistica a raggiungere lIlluminazione per il bene altrui. In altre parole, solo se c' un interesse compassionevole

Come gi stato accennato in precedenza1, al suo livello massimo la praj una conoscenza che ha per oggetto la verit assoluta e dunque la vacuit (nyat) : possiede una natura simile al diamante (vajra), cio indistruttibile aldil di ogni dualit (nirva). Poich latto conoscitivo non implica un fare, la praj considerata il fattore (o principio) statico e passivo e dunque femminile (e negativo). Lupya invece lattivit compassionevole, cio tutta la variet dei mezzi salvifici messi in opera dal bodhisattva per favorire la realizzazione della praj. Esso la cornice morale senza la quale la praj sarebbe sterile ed entro la quale la praj agisce. Corrisponde alla verit relativa, provvisoria e pragmatica, ma tuttavia indispensabile per raggiungere quella assoluta. Poich presuppone un fare, unazione, upya considerato il fattore (o principio) attivo e dinamico, e dunque maschile (e positivo). Lesistenza convenzionale dellio (come pure quella del piacere e del dolore) rende necessario generare la compassione, mentre la vacuit oggettiva dellesistenza (che la natura ultima di tutti i fenomeni) ci fa coltivare la saggezza. LIlluminazione lunione indissolubile (e la stretta cooperazione) dellapertura mentale cognitiva (praj) e della compassione attiva (upya), cio lo stato di perfetta sintesi della testa e del cuore, dellintelletto e del sentimento. LIlluminazione sorge quando ci si rende conto sperimentalmente che questi apparenti opposti sono in verit una cosa sola. Questa realizzazione viene quindi rappresentata dal simbolo pi umano ed universale : lunione (maithuna) della deit femminile (yum) - che rappresenta la saggezza o la vacuit - con quella maschile (yab) - che simboleggia la compassione - nellestasi dellamplesso. Tale unione (chiamata yuganaddha, in tib. yab-yum) non rappresenta la soddisfazione di impulsi fisici, ma il simbolo dellunit degli opposti : colui che sa (buddha) diventa una cosa unica con la sua conoscenza, proprio come luomo e la donna diventano una cosa sola nellabbraccio dellamore e questo divenire uno apporta la pi alta felicit (mahsukha) o Illuminazione2 Nel simbolismo tantrico, il metodo rappresentato dal vajra (rdo-rje), uno strumento liturgico per lo pi di metallo, costituito da un nucleo centrale sferico da cui si irradiano - una a destra e una a sinistra - due sezioni simmetriche di 5 raggi ricurvi, che subito sallargano per poi riavvicinarsi sino a toccarsi con le punte. Invece, la praj simboleggiata dalla campanella. Va infine ricordato che, mentre lupya la causa principale per ottenere il Rpakya, la praj lo per lottenimento del Dharmakya.

rivolto al beneficio altrui (cio se la propria motivazione sincera e positiva) pu esser giustificato l'uso della forza o un comportamento aspro (anzich tranquillo e gentile), quando le circostanze lo richiedono. 1 V. alla fine del capitolo I tre aspetti dellinsegnamento. 2 E infatti nel tantrismo, il sentiero del metodo comprende la pratica dellunione con la consorte (pratica in cui si sviluppano gli yoga interiori delle n, dei rlu e dei thig-le).

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