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Al Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo

Arch. Giuseppe Di Pangrazio


SEDE

INTERROGAZIONE EX ART. 152 DEL REGOLAMENTO INTERNO PER I LAVORI DEL CONSIGLIO REGIONALE

OGGETTO: Richiesta chiarimenti sulla attivit produttiva e sulla situazione occupazionale del
Prosciuttificio Gran Sasso dItalia sito in localit Colledara (TE).

PREMESSO che:
la Crudi DItalia spa, nata nel 1986 dallacquisizione di ABA Prosciutti, unazienda leader
nel mercato della lavorazione dei prosciutti ed un importante produttore di affettati;
lazienda dispone di tre stabilimenti di cui uno ubicato in provincia di Teramo, in localit
Colledara;
lo stabilimento in questione, situato ai piedi del Gran Sasso dItalia, da cui trae il nome, si
estende su una superficie coperta di 14.000 mq con una capacit produttiva di 16.500 pezzi
settimanali ed un reparto di disosso allavanguardia;
DATO ATTO che:
il 28 ottobre 2013 lazienda, nel dare avvio, a causa di perduranti problemi di natura
finanziaria, al percorso diretto al licenziamento degli 82 dipendenti per cessazione attivit,
ha richiesto, al competente servizio della Provincia di Teramo, lavvio della fase
amministrativa della procedura prevista dalla L. 223/1991 a seguito della conclusione della
fase sindacale sfociata in un mancato accordo tra le parti;
il 5 novembre 2013, nel corso della prima riunione presso la Provincia di Teramo, le parti, al
fine della maggior tutela possibile dei dipendenti, hanno deciso di ricorrere allo strumento
della Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria per crisi per cessazione attivit ai sensi
dellart. 2 del D.M. n. 31826 del 18.12.2002 e s.mi. per un periodo di dodici mesi a far data
dall11 novembre 2013 con il chiaro intento di salvaguardare il patrimonio aziendale
costituito da un prodotto di eccellente livello qualitativo, conosciuto ed unanimemente
apprezzato dagli operatori del settore e da elevate professionalit;
nel medesimo accordo lazienda si impegnata, nellambito degli interventi finalizzati alla
cessione delle attivit aziendali ad unaltra impresa, ad attuare un piano di gestione dei
lavoratori in esubero che potesse consentire la massima ricollocazione possibile presso la
cessionaria;
il 29 gennaio 2014 le parti, nel corso dellesame congiunto presso la Provincia di Teramo, a
seguito della istanza avanzata da Crudi dItalia spa al Tribunale di Parma al fine
dellammissione alla procedura di concordato preventivo ex artt. 161 e segg. L.F., avevano
concordato di far uso non pi dello strumento della CIGS per crisi per cessazione attivit,
bens della CIGS per concordato preventivo per dodici mesi a partire dal 30 dicembre 2013,
data di ammissione della azienda alla procedura di concordato preventivo in continuit;
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il 26 marzo 2014 si svolto, sempre presso la sede della Provincia di Teramo, un incontro
tra le organizzazioni sindacali e la Potenza srl, societ che ha rilevato in affitto il core
business della produzione dello stabilimento di Colledara relativo al disosso, alla salagione
ed alla stagionatura continuando senza soluzione di continuit lattivit della Crudi dItalia
spa;
il 4 aprile ed il 16 maggio si sono tenute due riunioni presso il Ministero dello Sviluppo
Economico nel corso delle quali le OO.SS. hanno illustrato alcune criticit riguardanti la
prosecuzione delle attivit presso lo stabilimento di Colledara soprattutto con riferimento
al reimpiego del personale della Crudi dItalia spa;
il 2 settembre 2014, nel corso dellesame congiunto presso la Provincia di Teramo, i
sindacati hanno espresso il loro disappunto, sotto forma di mancato accordo tra le parti,
nei confronti del comportamento tenuto dalla Crudi dItalia spa, sia in quanto lazienda
aveva chiesto, a seguito delladozione del decreto da parte del Tribunale di Parma, di
posticipare la data di avvio della CIGS per concordato preventivo, in violazione di quanto
precedentemente pattuito, sia perch il nuovo soggetto imprenditoriale, a loro avviso, si
era insediato presso lo stabilimento di Colledara con modalit non conformi a quanto
normativamente previsto;
il 16 settembre 2014 la Crudi dItalia spa ha avviato, con la motivazione del perdurare della
situazione di crisi, lavvio della procedura di mobilit finalizzata al licenziamento collettivo
di tutto lorganico del sito produttivo di Colledara affermando che il piano industriale
elaborato non consentiva la prosecuzione delle attivit nel sito teramano;
RILEVATO che, come emerso nel corso della procedura amministrativa sopra descritta ed illustrato
negli atti prodotti dalle OO.SS., sembrano sussistere alcune irregolarit riguardo alla attivit
produttiva svolta nello stabilimento di Colledara da parte della societ Potenza srl e,
precisamente:
la produzione presso il prosciuttificio Gran Sasso dItalia non sembra essere mai cessata in
quanto nel mese di gennaio 2014 si insediato il nuovo soggetto imprenditore Potenza srl;
tale societ stata costituita a fine dicembre 2013 ad opera di un artigiano di Parma che
collaborava gi da diversi anni con la Crudi dItalia spa;
la societ Potenza srl stata, quindi, costituita solo tre giorni prima dellistanza della Crudi
dItalia diretta alla ammissione alla procedura di concordato preventivo e sotto forma di
societ a responsabilit limitata con un capitale sociale di appena 10.000 a fronte degli
ingenti investimenti e delle cospicue somme necessarie per lacquisto delle materie prime
e per la gestione di uno stabilimento di medie dimensioni come quello di Colledara;
presso il prosciuttificio Gran Sasso sembrano essere stati assunti circa venti ex dipendenti
della Crudi dItalia spa con contratto di lavoro a tempo determinato, due ex dipendenti
della Crudi dItalia spa con contratto di lavoro a tempo indeterminato che hanno prestato
la loro attivit lavorativa nel sito teramano senza soluzione di continuit ed un numero
imprecisato di altri lavoratori reperiti ex novo dal mercato del lavoro;
le procedure seguite per assumere gli ex dipendenti della Crudi dItalia spa attingendo dalle
liste di mobilit non sembrano essere del tutto trasparenti;
ATTESO che tali anomalie sono state oggetto di specifica denuncia da parte delle OO.SS. presso il
Comando provinciale della Guardia di Finanza di Teramo, il Servizio ispettivo della DPL di Teramo
ed il Servizio ispettivo dellINPS di Teramo;

RILEVATO, in particolare, che, secondo quanto descritto negli atti sopra citati, le modalit di
prosecuzione delle attivit produttive e le modalit di assunzione dei venti ex dipendenti di Crudi
dItalia, sembrerebbero configurare una ipotesi di interposizione fittizia di manodopera tra la Crudi
dItalia spa e Potenza srl poich risulterebbe che le direttive ed il relativo rischio dimpresa
permangano saldamente nella disponibilit della Crudi dItalia spa e dei suoi collaboratori;
PRECISATO, a tal proposito, che secondo quanto previsto dallart. 2112 c.c.: in caso di
trasferimento dazienda il rapporto di lavoro continua con il cessionario ed il lavoratore conserva
tutti i diritti che ne derivano ed ancora il cessionario tenuto ad applicare i trattamenti
economici e normativi previsti dai contratti collettivi nazionali, territoriali ed aziendali vigenti alla
data del trasferimento;
RICORDATO che in base al medesimo articolo ..[omissis].si intende per trasferimento
dazienda qualsiasi operazione che, in seguito a cessione contrattuale o fusione, comporti il
mutamento della titolarit di unattivit economica organizzata, con o senza scopo di lucro,
preesistente al trasferimento e che conserva nel trasferimento la propria identit a prescindere
dalla tipologia negoziale o dal provvedimento sulla base del quale il trasferimento attuato ivi
compresi lusufrutto o laffitto di azienda;
CONSIDERATO, invece, che:
gli ex dipendenti della Crudi DItalia spa risulterebbero assunti con contratto di lavoro a
tempo determinato ed a livelli e condizioni meno favorevoli di quelle previste nei loro
confronti al momento del licenziamento, ivi compresa, come parrebbe, la prestazione di
lavoro straordinario non retribuito nelle forme ordinarie;
risulterebbero impiegati da Potenza srl nuovi dipendenti assunti attingendo al mercato del
lavoro e non alle liste di mobilit, come invece promesso dalla societ de qua nella fase
amministrativa della procedura prevista dalla L. 223/2000 al fine della ricollocazione di
buona parte (circa 40) degli ex dipendenti di Crudi dItalia spa;
ACCERTATO, inoltre, che le difficolt economiche dichiarate dalla societ in parola e poste alla
base del ricorso alla procedura di licenziamento collettivo disciplinata dalla L. 223/1991 erano
soprattutto di carattere finanziario tanto che, dopo la richiesta di concordato preventivo, lazienda
tornata in bonis gi nel mese di settembre 2014 e listanza di ammissione alla procedura ex artt.
161 e segg. L.F. risulterebbe essere stata fatta solo a seguito della pretesa, avanzata dagli ex
dipendenti, di pagamento degli stipendi arretrati;
CONSIDERATO, inoltre, che sembrerebbe che Potenza srl stia usufruendo di alcuni incentivi
erogati dalla Regione Abruzzo per la reindustrializzazione e la riassunzione di forza lavoro;
EVIDENZIATO, infine, che il prosciuttificio Gran Sasso rappresenta, da quindici anni, un vero e
proprio gioiello del sistema produttivo teramano;
RITENUTO, quindi, indispensabile salvaguardare lattivit produttiva del Prosciuttificio Gran Sasso
intervenendo con tutti i mezzi atti a scongiurare il rischio di una sua possibile chiusura senza per
che ci si traduca in una violazione dei diritti dei dipendenti;
CONSIDERATO il ruolo svolto dalla Regione Abruzzo in materia di formazione, istruzione e lavoro a
salvaguardia dei livelli occupazionali ed a tutela dei lavoratori;
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tutto ci premesso e considerato

SI CHIEDE allAssessore alle Politiche Attive del Lavoro

di voler chiarire se le procedure seguite dalla Crudi dItalia spa risultino o meno conformi ai
principi legislativamente previsti o se, invece, come si potrebbe supporre, non vi siano
state irregolarit nellintera procedura che ha portato al licenziamento degli ottantadue
dipendenti dellazienda;
di voler chiarire, altres, se lattivit svolta dalla nuova societ, Potenza srl, sia rispettosa
dei dettami normativi con particolare riferimento alle modalit di assunzione del
personale, al rispetto dei livelli contrattuali e retributivi e delle garanzie poste a tutela
dei lavoratori dal codice civile, dallo Statuto dei lavoratori e dalle altre disposizioni
vigenti in materia, soprattutto alla luce degli accordi presi tra le parti nelle sedi istituzionali
anche con la partecipazione di autorevoli rappresentanti della Regione Abruzzo e del MISE;
di voler spiegare quali siano le motivazioni che hanno portato la Crudi dItalia spa a
ricorrere allo strumento della CIGS per cessazione attivit, prima, e della CIGS per
concordato preventivo, poi, posto che lazienda medesima risulta essere attualmente in
ottime condizioni economiche, piuttosto che, come accade nei casi di crisi a carattere
temporaneo, alla CIGO (Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria), situazione in cui
sembrerebbe rientrare a pieno titolo la fattispecie de qua trattandosi di mera difficolt di
carattere finanziario che poteva lasciare, certamente, presupporre la possibilit di una
ripresa dellattivit produttiva in tempi brevi;
di voler chiarire, se il comportamento tenuto dalla Crudi dItalia spa e laccordo intercorso
con la societ Potenza srl, tenuto conto di quanto sopra rappresentato circa le modalit di
assunzione del personale e di prosecuzione della attivit produttiva, non siano, come
potrebbe sembrare, lesivi dei diritti dei lavoratori e tesi, con il riferimento ad una
situazione di crisi diffusa, allottenimento di un vantaggio personale della azienda;
di voler precisare, infine, se, in una situazione cos farraginosa, non sia opportuno, da parte
della Regione Abruzzo, intraprendere, le azione necessarie ad accertare se vi siano
effettivamente state e vi siano tuttora violazioni delle norme di legge, posto che occorre
assolutamente scongiurare il rischio che strumenti diretti a tutelare i lavoratori, come gli
ammortizzatori sociali, possano essere, piuttosto, utilizzati dalle aziende per fini diversi.

LAquila, l 16.02.2015
Il Capogruppo del M5S
Cons. Riccardo Mercante

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