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Testo didattico adottato dalla SICOOL, dalla Scuola Olistica del CONACREIS
e dall'Accademia Olistica del Villaggio Globale di Bagni di Lucca.

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MANUALE DI
COUNSELING OLISTICO
Il Counseling come processo di aiuto alla Crescita Umana
Manuale teorico pratico di Psicologia Olistica


AGGIORNAMENTO LUGLIO 2008

Curato dal Dott. Nitamo Federico Montecucco

Docenti: Prof. Enrico Cheli, Dott. Roberto Sassone,
Dott. Mario Betti, Dott. Luisa Barbato, Dott. Marifa De Benedetti,
Dott. Massimo Marini, Dott. Lucia Vigiani, Kapil Pileri,
Dott. Giuseppe Pagliaro.


In verde: materie fondamentali da studiare dettagliatamente, temi precisi delle domande desame
In giallo: materie importanti da studiare bene, possono essere argomenti delle domande desame
In azzurro: parti da leggere e capire, possono essere temi generali delle domande desame


Adattamento dal dattiloscritto della Settimana di Formazione in Counseling Olistico
Villaggio Globale Villa Demidoff Bagni di Lucca
25 Agosto / 3 Settembre 2005 - 26 Agosto / 1 Settembre 2006
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INTRODUZIONE GENERALE




Nitamo MONTECUCCO
Questo Manuale del Counseling Olistico una introduzione generale alle basi culturali, teoriche e
pratiche del Counseling orientato alla Psicologia Olistica. Abbiamo deciso di redigere questo Manuale
perch non mi risulta che possiate trovare n in Italia n allestero un testo introduttivo alla psicologia
olistica per counselor di questa ampiezza e di livello cos elevato, ossia che tratti della relazione di aiuto
del counseling come processo di crescita umana e di sviluppo del potenziale umano. Ogni disciplina
psicologica ha le sue caratteristiche, i suoi modelli, i suoi linguaggi e una sua visione terapeutica. Ma di
fatto, non c nessuna relazione trasversale tra le scuole tranne in pochissimi casi, mentre lessere umano
uno e necessita di un aiuto ai suoi disagi e alle sue malattie di tipo unitario. Questo Manuale rappresenta
una reale sintesi tra varie scuole di psicologia, di neuropsicologia, di meditazione; frutto di un lavoro di
pi di trentanni portato avanti dalla nostra scuola e individualmente da tutti i suoi docenti. Negli ultimi
anni si venuto a creare un processo di sintesi che noi avevamo previsto e anticipato, quello del
meticciato: psicologicamente e culturalmente siamo tutti meticci. Pi precisamente, pi che di meticciato,
parlerei di creolizzazione, nel senso che il meticciato prevedibile: un bianco e una nera si mettono
insieme e fanno un figlio color caffellatte. Invece la creolizzazione imprevedibile e pu dare dei risultati
altamente innovativi e creativi nellambito della manifestazione. Quello che a noi interessa darvi, di
tutto lambito generale vastissimo - quasi infinito - delle culture spirituali e delle psicologie, una visione
orientata alla crescita umana.
Lapproccio Olistico al Counseling che vi trasmettiamo in questo Manuale serve a dare unidea generale
della psicologia secondo le normative europee della formazione al Counseling, che richiedono una base di
psicologia generale, dellet evolutiva, di psicodinamica, di psicopatologia, di deontologia professionale,
di setting ecc. Questo il nostro intento: darvi degli strumenti psicologici di base, farvi una sintesi
dellenorme massa di informazioni in modo che non dobbiate perdervi in troppa lettura, ma abbiate ben
chiari quelli che sono i vostri limiti da una parte e la bellezza della psicologia dellessere dallaltra.
Ricordiamo che questo Manuale del Counseling Olistico si basa su termini, nozioni e concetti esposti in
modo preciso ed esaustivo nel libro Psicosomatica Olistica di Nitamo Federico Montecucco, Ed.
Mediterranee Roma-2000, che consideriamo il principale testo di riferimento.
Inizieremo questa Introduzione Generale con un primo capitolo pi generale sulla Cultura planetaria e
lEvoluzione umana, continueremo con un secondo capitolo pi pratico sul Counseling Olistico, un
terzo capitolo pi psicologico sulle Basi teorico-filosofiche della psicologia olistica e un quarto sulle
Basi scientifiche della psicologia olistica.




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LA CULTURA PLANETARIA E LEVOLUZIONE UMANA


Cultura planetaria ed evoluzione umana
Il Manifesto nello Spirito della Coscienza Planetaria uno dei pi importanti documenti della nuova
cultura, firmato nel 1998 da artisti, scienziati e Premi Nobel per la Pace, in cui scritto: "Abbiamo
raggiunto un punto di cruciale importanza nella nostra storia. Siamo all'inizio di un nuovo periodo di
evoluzione sociale, spirituale e culturale. Stiamo evolvendo verso un sistema interconnesso, basato
sull'informazione, che abbraccia l'intero pianeta. La sfida che ora dobbiamo affrontare quella di
scegliere il nostro futuro. La nostra generazione chiamata a decidere il destino della vita su questo
pianeta, a creare una societ globale pacifica e cooperante, continuando cos la grande avventura dello
spirito e della consapevolezza sulla Terra.
Il nostro pianeta sta trasformandosi in modo velocissimo, e cos anche il nostro modo di vivere si
modificato in modo drammatico nel giro degli ultimi decenni senza permetterci di adeguarci. La scienza e
la tecnica si sono sviluppate molto pi rapidamente della nostra coscienza, il risultato un evidente
malessere globale che noi chiamiamo: guerre, stress, inquinamento, confusione nelle relazioni, paura di
vivere, mercati impazziti, prezzi in costante aumento, ansia, caos, disuguaglianze sociali e razziali, futuro
incerto.
La maggior parte delle persone vive passivamente questo stato di crisi globale e disgregazione aspettando
che qualcuno (Lo stato? LONU? Il comune?) risolva questi problemi.

I creativi culturali
Una parte consistente della societ, circa il 20-25% della popolazione adulta secondo le ricerche
sociologiche della American Demographics, si invece spontaneamente attivata per creare un
cambiamento, per migliorare la vita in ogni suo aspetto, per far emergere una nuova cultura migliore di
quella attuale. Questa creativa e ottimista massa in rapido sviluppo (negli anni settanta era intorno
all1%), crea cambiamenti culturali che influenzano e influenzeranno sempre pi profondamente non solo
le loro stesse vite, ma anche la societ nella sua globalit. Il sociologo americano Paul Ray e la psicologa
Sherry Anderson, gli autori della ricerca, li hanno chiamati Creativi Culturali in quanto stanno dando
forma ad un nuovo tipo di cultura per il XXI secolo, che nasce da un profondo cambiamento di valori,
delle priorit e dello stile di vita, del modo di fare soldi e di spenderli. Sono coloro che effettuano un
cambiamento di paradigma comportamentale e mentale rispetto ai vecchi schemi di riferimento, in
qualunque ambito svolgano la propria opera. I creativi culturali sono distribuiti trasversalmente nella
societ, il 60% sono donne!

La nuova cultura del benessere globale
Le ricerche hanno rivelato che la nuova cultura emergente caratterizzata da serie prospettive ecologiche
e globali, visione olistica della vita, enfasi sulle relazioni, orientamento alla spiritualit e allo sviluppo
psicologico, alla medicina naturale e olistica, allapertura transculturale e alla coscienza planetaria,
insoddisfazione verso le grandi istituzioni della vita moderna e rifiuto del materialismo come base della
vita e dello stato sociale. Nascono cos spontaneamente operatori creativi e attivi nelle cinque
principali aree della nuova cultura:
1) ecologia, ambiente e sostenibilit: formata da - ambientalisti, animalisti, verdi, bioarchitetti, le
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associazioni che si occupano di rispetto dellambiente (WWF, Lega Ambiente, Green Peace,
World Watch Institute), esperti di diritti degli animali, di riciclaggio, ecc.
2) salute naturale e medicina olistica: formata da - medici omeopati e agopuntori, erboristi,
naturopati, macrobiotici, massaggiatori, vegetariani, chiropratici, che propongono e praticano le
medicine alternative, ecc.
3) pace, cultura globale e diritti umani: formata dalle associazioni pacifiste, neo global,
transculturali, dalle associazioni di volontariato, dagli artisti e gli attori impegnati, i garanti delle
minoranze e dei diritti umani (Amnesty, Survival, Emergency, ecc.),
4) economia e consumo etico: formata dagli economisti e finanzieri etici, i gruppi di consumo
critico, le associazioni per il Commercio Equo Solidale, la Banca Etica, Altro Consumo, ecc.
5) la ricerca di s e la spiritualit: formata da tutti coloro che sono orientati alla ricerca interiore,
da tutte le associazioni di yoga, di preghiera e di meditazione, dai terapisti transpersonali che
propongono gruppi di crescita e di evoluzione, che trasmettono nuove e antiche vie al divino e
nuove tecniche di consapevolezza.
Tutti questi operatori fanno parte di un unico grande movimento culturale planetario, anche se non ne
sono ancora pienamente coscienti, in quanto vivono realt separate. La consapevolezza di essere parte di
questa unit pu creare una grande forza coesiva e un movimento di opinione capace di fare mutare il
nostro pianeta verso un futuro sostenibile.

Il paradigma olistico: dalla divisione alla coscienza globale
La nuova cultura emergente pur nella sua estrema variet di visioni - si muove sulla base di un
paradigma olistico, che offre una visione unitaria e globale dellessere umano e del pianeta. Lessere
umano viene quindi visto come ununit psicofisica che si manifesta nel corpo fisico, nelle emozioni,
nella psiche e nellanimo profondo; il pianeta non percepito solo come un insieme di stati e di specie
animali e vegetali, ma come Gaia, ununit vivente, una rete globale di interrelazioni che creano
lequilibrio della natura e delle societ umane.
Uno dei punti chiave di questa nuova cultura che lo stato di crisi globale del pianeta rappresenta il
riflesso macrocosmico dello stato di divisione in cui vive ogni singolo essere umano (separazione
dellessere umano da s stesso, dagli altri e dalla natura) e che lunica via per il suo superamento lo
sviluppo di una nuova coscienza e del potenziale umano individuale, che porti a ritrovare lunit e
larmonia interiore ed esteriore.
Il drammatico stato del pianeta espressione dell'inconsapevolezza umana che da millenni viene
tramandata come modo di vivere, di pensare e di agire. La risposta alle innumerevoli questioni aperte,
dalle guerre alla sovrappopolazione, dall'inquinamento alle malattie degenerative, non pu essere calata
dall'alto come in passato, ma deve necessariamente nascere dal possibile risveglio della coscienza umana,
e dal passaggio dall'attuale stato di ristrettezza egoica ad una dimensione planetaria che abbracci
l'ecosistema e l'umanit in modo unitario. Il malessere globale di ogni individuo, che riflette la profonda
crisi ecosistemica e umana del pianeta, una sfida alla trasformazione globale di s stessi e della propria
vita.

La rivoluzione interiore
Partendo da questi presupposti, la risoluzione della crisi globale implica una trasformazione globale
dell'esperienza di s stessi, la realizzazione di una profonda unit interiore che, modificando e
sviluppando le potenzialit del nostro cervello e della nostra coscienza, si manifesti in una nuova logica
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creativa del vivere e in una visione unitaria dell'uomo e del pianeta.
"Oggi, ad un bivio cruciale nella storia dell'umanit - scrive Ervin Laszlo, filosofo della scienza e
presidente del Club di Budapest - abbiamo bisogno di nuovi concetti, nuovi valori, ed una nuova visione
per guidare i nostri passi verso un futuro umano e sostenibile. La consapevolezza deve innalzarsi e
trasformarsi da locale ed ego-centrica a globale e di dimensione planetaria. La nuova coscienza richiede
una visione olistica di noi stessi, delle nostre societ, della natura e del cosmo. Il grande compito, la
sfida del nostro tempo, cambiare s stessi.
Noi tuttavia non possediamo n strumenti, n modelli, n informazioni adeguate che ci permettano di
comprendere in modo globale le logiche e le modalit di questa trasformazione interiore e planetaria, per
questo necessaria una nuova figura professionale, un agente attivo che operi sul benessere globale delle
persone, che utilizzi semplici ma efficaci strumenti di consapevolezza e di trasformazione, integrando
differenti conoscenze e tecniche pratiche di salute psicofisica, di rilassamento e meditazione, di ecologia
quotidiana, di comunicazione interpersonale, di sviluppo del potenziale umano e di ricerca etico
spirituale. Su queste esigenze culturali e sociali nata la figura delloperatore olistico.



LA FUNZIONE CREATIVA ED EVOLUTIVA DEL COUNSELOR OLISTICO

Loperatore e il counselor olistico: una professione interdisciplinare per un pianeta in
trasformazione
LOperatore/Counselor Olistico una figura chiave della nostra epoca, un catalizzatore della
trasformazione umana, un facilitatore del benessere psicosomatico e della crescita personale, quindi un
educatore alla consapevolezza globale di s e del pianeta. Loperatore olistico si forma attraverso un
percorso di apprendimento integrato e unitario delle materie essenziali di tutte e cinque le aree della
nuova cultura, diventando un esperto in cultura globale con specializzazione in una o pi delle aree
suddette. Loperatore olistico grazie a questo training formativo diventa una figura professionale
interdisciplinare di grande importanza, che utilizza informazioni, consigli di vita, etiche e tecniche di
ricerca interiore. Loperatore olistico un operatore socio-culturale del benessere globale, che agisce
individualmente sulle persone o collettivamente nei gruppi, offrendo strumenti di consapevolezza e di
crescita umana. Loperatore olistico molto spesso un counselor.
Il Counselor - colui che aiuta e orienta - una figura professionale riconosciuta in gran parte del mondo:
dallEuropa ai Paesi con il pi alto livello di cultura (Canada, USA, Australia, Giappone, ecc.). In Italia la
figura professionale del counselor olistico sostenuta e tutelata dalla SICOOL (Societ Italiana
Counselor e Operatore Olistico - www.sicool.it) che opera per il riconoscimento di questa figura
professionale. Un counselor pu anche non essere laureato ma deve avere un diploma di scuola media
superiore e deve frequentare dei corsi come il Corso Triennale di Formazione per Operatori e
Counselors Olistici del Villaggio Globale - in cui si specializza in crescita umana e salute globale,
studiando le basi di psicologia generale, sociale, evolutiva, di medicina energetica, olistica e
psicosomatica, che devono essere insegnate da docenti laureati o abilitati. Il ruolo del counselor-operatore
olistico di aiutare ogni singola persona a ritrovare la consapevolezza globale di s e parallelamente
comprendere e superare gli errori (alimentari, comportamentali, energetici, emozionali, psicologici) che la
portano alla malattia. Loperatore - counselor olistico deve formarsi attraverso un profondo percorso di
crescita personale e training specifici che lo pongano in condizione di essere un elemento catalizzatore di
entusiasmo, di ricerca della gioia, di nuova vita. I suoi strumenti sono innanzitutto la sua stessa
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consapevolezza e la sua presenza capace di trasmettere energia e amore.

Lavorare sulla parte sana
Loperatore olistico esperto in salute globale e crescita umana opera sulle persone sane o sulla parte
sana delle persone malate, facilitando la salute e levoluzione globale. Loperatore olistico aiuta la
persona a ritrovare larmonia psicofisica attraverso luso di tecniche naturali, energetiche,
psicosomatiche, artistiche, culturali e spirituali, stimolando un naturale processo di trasformazione e
crescita della consapevolezza di s. Loperatore olistico non un terapista, non fa diagnosi e non cura
malattie fisiche o psichiche, non prescrive medicine o rimedi, e quindi non si pone in conflitto con la
medicina ufficiale e con la legge per labuso di professione medica. Ci che rende fondamentale
loperatore olistico la sua consapevolezza della situazione culturale globale e limportanza del lavoro
sulla coscienza umana per orientare lattuale stato del pianeta verso una direzione positiva e sostenibile.

Il Curriculum Olistico: una rivoluzione nella formazione educativa
Una delle piccole rivoluzioni che siamo riusciti ad ottenere - grazie ad una grande collaborazione tra
innumerevoli centri, associazioni, medici, psicologi, terapisti e operatori di tutta Italia - stata la
creazione della Scuola Olistica Nazionale CONACREIS e della SICOOL che si basano su un unico iter
formativo di 900 ore per gli operatori e counselor olistici. Questo iter formativo uno dei sistemi
educativi pi avanzati e intelligenti che possiamo trovare sul pianeta perch comprende un equilibrio tra
educazione teorica e pratica, tra insegnamento e sperimentazione diretta degli argomenti appresi, che
contempla unesperienza spirituale almeno in tre differenti scuole, in modo da non creare settarismi e
chiusure ideologiche, inoltre d valore a tutte quelle esperienze umane che non possono rientrare nei
normali curriculum ufficiali. Vorrei invitare tutti coloro che stanno leggendo questo Manuale, e si
occupano di questi argomenti, a scaricare il Curriculum Olistico dal sito della SICOOL (www.sicool.it) o
dalla Scuola Olistica Nazionale del CONACREIS (www.scuolaolistica.it) o dallAccademia Olistica del
Villaggio Globale (www.globalvillage-it.com/accademiaolistica), e provare a compilarlo, segnando tutti i
percorsi didattici seguiti, i gruppi, le conferenze, ma anche le esperienze umane che sono state
fondamentali nella propria vita. Vi renderete conto che diventare operatore o counselor possibile e utile.
Solo dando valore a ci che realmente ha valore potremo cambiare il mondo.

La Scuola Olistica Nazionale CONACREIS per la Salute Globale e la Crescita Umana
La Scuola Olistica un progetto unico nel suo genere e di grande importanza in quanto creato per formare
operatori olistici e per sviluppare una visione della salute profondamente legata alla crescita umana. Dopo
alcuni anni di preparazione e di organizzazione allinterno del CONACREIS (il Coordinamento
Nazionale Centri di Ricerca Etica, Interiore e Spirituale) con il sostegno del progetto Porto Franco della
Regione Toscana e del Club di Budapest, siamo arrivati alla strutturazione finale della Scuola Olistica
Nazionale per la Salute Globale e lEvoluzione dellUomo e del Pianeta. Questo uno dei progetti
didattici di medicina olistica e crescita umana pi articolati e strutturati che sia possibile trovare in Italia e
allestero. Una delle caratteristiche pi interessanti della Scuola Olistica Nazionale di essere formata da
una serie di centri operanti su tutto il territorio nazionale e organizzati in rete dal CONACREIS. Una
Alleanza di realt diverse ma riunite dal senso e dallimpegno di contribuire ad un benessere globale
delluomo e del pianeta. La Scuola Olistica Nazionale, come abbiamo accennato, propone un Programma
Triennale di Formazione per Operatori/Counselor Olistici di 900 ore, con un primo anno generale di 300
ore nelle otto differenti aree didattiche (lavoro sul corpo, lavoro sulle energie, lavoro sulle emozioni ed i
condizionamenti, arte terapia, comunicazione e counseling, empowerement e sviluppo del potenziale
umano, ricerca interiore e spirituale, coscienza planetaria) che devono essere sperimentate da tutti gli
allievi, ed un biennio di specializzazione di 600 ore in una o pi delle stesse otto aree.
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LE BASI TEORICO-FILOSOFICHE DELLA
PSICOLOGIA OLISTICA


La logica del Counseling Olistico: lavorare globalmente sulla parte sana della persona
In questa parte dellintroduzione parleremo soprattutto di Counseling e di Psicologia Olistica continuando
a ricordare la differenza tra un operatore olistico e uno psicoterapeuta psicologo o medico. Questi ultimi
hanno la possibilit di utilizzare le tecniche a fini di risoluzione di patologie, che sono interventi sulla
parte malata della persona o supposta malata, mentre il ruolo di Counselor, che state per apprendere,
un ruolo di sostegno, un ruolo di aiuto. La traduzione italiana pi vicina del termine inglese Counselor
: colui che si prende cura, colui che d aiuto. Quindi prendersi cura di una persona che sta male, a
cui offrire strumenti di crescita, di salute globale e di consapevolezza. Laiuto offrire una modalit per
superare i propri problemi attraverso un percorso di crescita personale, attraverso tecniche di salute
naturale, energetica, emozionale e interiore. La funzione del Counselor non quindi, in nessun modo,
quella di guarire, ma quella di facilitare levoluzione personale di una persona. Vedremo a livello
pratico la mappa di informazioni che potrete mettere in atto per portare a compimento questo compito
importantissimo e bellissimo.
La logica del counseling olistico polare a quella della medicina e della psicoterapia ufficiali, quindi non
in conflitto ma complementare ad essa.
La logica meccanicista della guarigione ufficiale : io curo la tua patologia con una diagnosi, una serie
di prescrizioni farmacologiche e terapie. La malattia una parte negativa, un errore che devo eliminare,
estirpare e combattere con ogni mezzo. Non c nulla di utile nella malattia.
La logica olistica del counseling invece: io non curo la malattia, ma mi prendo cura di te nella tua
globalit e ti aiuto, rinforzando la tua parte sana, vitale e consapevole, con strumenti e tecniche
energetiche, naturali e psicosomatiche, al fine di ritrovare un migliore equilibrio e unarmonia psicofisica.
La malattia spesso una espressione dellinconsapevolezza del nostro modo innaturale di vivere o di
qualche parte di noi che abbiamo negato, La malattia, quindi, pu diventare un elemento di crescita e
comprensione che ci aiuta ad evolvere e a conoscere meglio noi stessi.
Tutte e due le logiche, in situazioni differenti, hanno una loro applicazione pratica e unutilit reale.
Lasciamo ai medici e agli psicologi il compito a volte grato e a volte ingrato di dover affrontare la parte
dura del problema, che significa anche la possibilit di sbagliare, di sbilanciare la persona, la possibilit di
creare anche danni secondari come nelluso degli psicofarmaci. Loperato di un Counselor invece agisce
sulla parte sana della persona, la sua vitalit, la sua coscienza. LOperatore Olistico, nato circa 10 anni fa
e strutturato 5 anni fa con il CONACREIS, stato definito come colui che lavora sulla parte sana della
persona o sulla parte sana della malattia. E bench la persona sia malata ha comunque un potenziale vitale
da cui il Counselor pu attingere le risorse per facilitare una serie di processi di crescita. Facciamo un
ulteriore appunto. Quando noi parliamo di medicina olistica o di psicologia olistica o di meditazione
globale, intendiamo essenzialmente la stessa cosa: nel passato le medicine o le psicologie olistiche erano
fuse in un unico sistema -dal corpo fisico, alle emozioni, al lavoro sulla psiche, al lavoro sullo spirito-
inteso come un unico processo di guarigione/evoluzione. Pian piano nelle civilt pi potenti, pi
numerose come numero di guaritori, si sono venute a creare delle scuole come ad esempio la Scuola
Ayurvedica, la Scuola Tantrica Tibetana, la Scuola Taoista Tradizionale Cinese. Allinterno di questo
grande corpus di guarigione si sono poi venute a creare le scuole di alimentazione, le scuole di
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massaggio, le scuole di fitoterapia, le scuole di meditazione, le scuole di agopuntura e cos via. Nella
Medicina Tradizionale Cinese della guarigione globale cera una parte che trattava la guarigione mentale.
Allinterno della guarigione tibetana possiamo trovare libri di Tantra sulla psichiatria interessantissimi,
cos come nella scuola ayurveda e nelle altre scuole, che hanno creato specializzazione nei processi di
guarigione. Oggi la visione unitaria andata quasi completamente perduta. Non esistono praticamente pi
scuole complete, conoscenze globali, non esistono pi testi estesi e completi, ma conoscenze piuttosto
frammentate. Esiste qualche manuale di psichiatria tibetana, perch stato tradotto in inglese e in italiano.
Il resto si trova in volumi antichi spesso fuori pubblicazione dove allinterno di un libro c un piccolo
capitolo sulla psichiatria o sulla psicologia.
In questo corso cercheremo di concentrare queste informazioni per dare una visione il pi possibile
congrua e unitaria.

Coscienza come energia intelligente: la base della guarigione-evoluzione olistica
Uno dei presupposti di tutta la guarigione-evoluzione olistica antica e moderna (e quindi anche per noi
oggi della psicologia olistica) che lessere umano un anima, una coscienza, un centro di
consapevolezza che vive in un corpo, che nel momento della vita cosciente, sensibile e vivo. Nelle
antiche visioni, cercando di riunire le informazioni simili (perch ogni scuola aveva le sue visioni
particolari) ed i minimi comuni denominatori delle scuole olistiche dellantichit, troviamo che
lesistenza vista come una Unit. Tutto Coscienza. Questa Coscienza Infinita chiamata Dharma,
Vuoto, Tao, Grande Spirito, Wankatanka, Logos, aveva aspetti diversi. In quasi tutte le vere grandi
tradizioni la struttura dellessere umano, dellesistenza, veniva differenziata in corpi, in livelli. Sul libro
della psicosomatica olistica troverete un riferimento ai corpi (nello yoga, nel tantra), dove c un corpo
fisico, un corpo energetico-biologico, un corpo pi sottile-emozionale, un corpo psichico e alcuni livelli
di spirito. Abbiamo il primo livello -quello dellAnima individuale- e dei livelli di Anima, di Coscienza
pi espansi. Alcuni lo chiamano planetario, alcuni lo chiamano cosmico, alcuni ancora nirvanico. Sottili
differenze. Quello che sempre stato il comune denominatore che lintera esistenza ha questa vita
cosciente che permea ogni singola struttura. Torniamo a questi concetti in occidente con pochi pensatori.
Uno di questi stato il premio Nobel della letteratura Henry Bergson che ha parlato di un flusso di vita
cosciente, llan vital. Questo lan vital presuppone una coscienza di fondo che tutti i vitalisti hanno
percepito, ma sono sempre stati una minoranza esclusa dal main stream della grande cultura. Dobbiamo
arrivare a Reich, nel periodo della grande scuola psicoanalitica di Vienna, per riavere un approccio
scientifico alla comprensione della vita come energia. Reich venne estromesso dalla societ
psicoanalitica, venne buttato fuori dal partito comunista, fu costretto a lasciare la Germania, fu cacciato
da Oslo, si trasfer in America dove gli bruciarono i libri, venne incarcerato e praticamente ucciso. Un
tribunale sentenzi che doveva restare in carcere e che (testuali parole) lenergia orgonica non esiste e
quindi lui un millantatore. Rifiutandosi di esporre le sue teorie in veste di imputato fu condannato per
disprezzo della corte e mor dinfarto nel penitenziario di Lewisburg il 3 novembre 1957. Quindi,
pensate che incredibile potenza ha questo concetto di energia intelligente. Energia intelligente come unica
forza sensibile che pu avere per infiniti livelli di aggregazione o di evoluzione. Oggi, nella prima parte,
vedremo la parte fisica scientifica di questa componente di base della psicologia, ossia levoluzione degli
esseri viventi, in particolare delle loro strutture nervose che portano a una complessit di organizzazione
delle stesse strutture nervose e che alla fine permettono, nellessere umano in particolare, di arrivare a
questo processo delicatissimo che si chiama autocoscienza. Vedremo il percorso della coscienza che
esiste gi a livello atomico, a livello cellulare, e che rimane tale e in modo integro. Quindi ogni essere
vivente ha coscienza di s, ma non ha coscienza di essere cosciente. Questa acquisizione avviene - che
noi sappiamo - nellessere umano. In alcuni primati c gi un accenno, ma il meccanismo a livello
neuronale, il meccanismo di feed-back come uninformazione io sono cosciente, io sono automatico,
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totalmente istintivo in questa mia coscienza, io sono una bestia, che sia un ramarro o una formica e
faccio la mia vita: scappo dal dolore, ricerco il piacere, ho unintelligenza, metto via le cose per linverno,
creo strutture, ho una vita di relazione complessissima e ho coscienza, ovviamente, di me. Ma questa
coscienza diretta, istintiva e totale. Invece, ad un certo momento, nellessere umano primitivo, c
questo passaggio tra i primati e gli ominidi, dove avviene il salto di autocoscienza.

La consapevolezza di s: il feedback della coscienza
Definiamo la prima forma di autocoscienza: rendersi conto di esistere. Una volta sono entrato in un fiume
dove cera un fascio di luce che filtrava attraverso gli alberi illuminando lacqua. Lacqua era fermissima,
era estate, io mi sono sporto e mi sono visto nellacqua: Ah, sono io! pensai. Nel momento in cui mi
sono visto ho come sentito che ero l, che esistevo. Ho immaginato che questo processo potesse essere
avvenuto sicuramente ad una scimmia evoluta che un giorno si guardata (le scimmie vanno a guardare
dietro lo specchio, a cercare chi c dietro lo specchio e si arrabbiano con laltra scimmia che dietro lo
specchio), era in un momento particolare - magari era ammalata, magari era da sola e aveva pi tempo e
pi spazio- ed ha cominciato ad avere questo primo feed-back. E avere questo processo che riporta
linformazione in s: Io? Ah, ma io sono io. Cogito ergo sum. Io sono io. Sono cosciente quindi
esisto. Esisto in quanto sono cosciente di esistere. E un feed-back di coscienza, un feed-back
dinformazione. Questo feed-back di consapevolezza poi si sviluppa in una maniera straordinaria nel
cervello pi evoluto dellessere umano, dal centro del cervello che ancora pochissimi neurofisiologi
considerano il centro dellessere. Lo considerano nella corteccia, perch fanno il gravissimo errore di
considerare lIo della persona come il centro della persona stessa. A livello di psicologia consideriamo
lIo una struttura sociale, quindi periferica, mentre il S una struttura, chiamiamola, totale, quindi anche
fisica. Questo centro del S deve essere ritrovato nel nucleo pi primitivo del cervello, qualsiasi animale
lo possiede: il nucleo pi primitivo del cervello rettile ha in s il centro della coscienza. Poi da l si evolve
lemozione che un feed-back maggiore, poi si evolvono i pensieri che sono ancora pi periferici, ma il
centro di coscienza rimane al centro. Questa esperienza dellessere, questo S, labbiamo tradotto in un
modello scientifico: Cyber, il primo modello olistico di coscienza, lUnit (Fig.1) e il suo modello
energetico associato Cyber7, la Complessit (Fig.2).
Fig.1 Fig.2


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In questi modelli, da noi studiati a livello neurofisiologico, c la chiave per comprendere il processo di
crescita. Una delle cose, a mio avviso straordinarie, come opportunit per un Counselor, quella di
riuscire a capire che il processo di crescita della consapevolezza di s - che il centro di tutto il nostro
lavoro - cio ritornare alla presenza, un processo assolutamente centrale del sistema umano, del sistema
biologico. Quindi, essendo un processo assolutamente naturale, parte del nostro lavoro come Counselor
-che pu per un attimo lasciare da parte la patologia, la guarigione- riportare la persona in uno stato di
presenza, in uno stato di centratura, perch quella la natura delle cose. E, come vedremo poi dagli
esperimenti sul cervello, una persona che in uno stato di presenza trasmette ad unaltra persona questo
stato di presenza in modo diretto, se si crea quellempatia che lo permette (non va in automatico). Se la
persona capace di creare uno spazio di comunicazione empatica, la trasmissione della presenza diventa
automatica, istantanea, anche in chi non ha mai fatto unora di meditazione in tutta la vita. Questo
processo un processo naturale. Significa riportare il sistema nervoso, il sistema biologico, al suo stato di
normale e naturale stato di funzionamento e semplicemente esserne consapevoli. Questo non implica un
atto terapeutico, implica un atto umano pi che di trasmissione, di scambio di empatia o, se vogliamo, di
entusiasmo. La persona in stato di presenza ha uno stato tale di equilibrio tra energie fisiche e psichiche -
riunite nellambito dellunit- da avere un bassissimo livello di tensione e un altissimo livello di energia.
Quindi, come se la propria macchina funzionasse al suo meglio: in quinta, va tantissimo e consuma
pochissimo.

Il riconoscimento profondo dellessere: la presenza empatica
Quando questo stato di presenza una stabile calma fisica e unelevata attenzione e consapevolezza -
viene trasmessa empaticamente, la persona arriva istantaneamente ad un equilibrio di rilassamento e di
centratura. Vedremo come questo processo di riconoscimento dellessere, di empatia, di risonanza tra un
Counselor e una persona (cliente) diventa poi il nucleo centrale della persona. E proprio la mancanza di
questa presenza empatica tra genitori e figli, agli inizi della vita, che porta a non sentirsi accettati e che
genera la chiusura del cuore e del senso di identit, da cui nasce tutta la patologia, cio la creazione dei
blocchi psicofisici. La prima azione del Counselor quindi quella di ricreare una dimensione empatica
che permetta alle persone di sentirsi profondamente accettate e quindi di poter superare i propri blocchi e
sviluppare una coscienza di s.
Mentre una volta - ed era congruo con i tempi di allora - si riteneva che era pi importante il blocco della
libert fisica e sessuale delle energie, noi oggi alziamo il tiro, perch congruo con la nostra situazione
sociale di questo momento storico capire che quello che ad un bambino o ad una bambina manca, come
punto centrale della propria crescita, il riconoscimento di s stesso/a da parte dei genitori o delle
persone che gli sono vicine e che gli trasferiscono questa percezione globale dellessere. E come dire tu
sei tu. Questo riconoscimento, che di solito dovrebbe essere caricato di quella energia che noi
chiamiamo amore, affetto, presenza, entusiasmo da parte del genitore o comunque delleducatore, il
principale nutrimento del senso dellidentit profonda: IO ESISTO. Esisto, perch vengo riconosciuto.
Certo che esisto, ma se non c il feed-back, manca il nutrimento. Allora questo punto centrale quello
che noi vorremmo potesse essere il principale punto di azione dellOperatore o Counselor Olistico.
Attraverso questa presenza silenziosa si manifesta lempatia, la profonda risonanza con la persona che
chiede aiuto. La presenza empatica non richiede scambio di energia, non richiede a volte nemmeno
scambio di parole. Richiede semplicemente un training di presenza dellOperatore/del Counselor in modo
che questa presenza passi, risuoni nellaltro. Quando questa presenza empatica si realizza, la persona si
sente capita, riconosciuta, accettata nellanimo e quindi si apre. Per semplificare, esattamente come noi
viviamo una situazione, magari da bambini se vi ricordate quando cerano situazioni di enorme
tensione (il padre era sempre arrabbiato, la madre era sempre tesa) e poi cerano delle persone calme e
tranquille. Io avevo una nonna calma e tranquilla: qualsiasi cosa facessi, andava bene. Mi guardava, mi
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sorrideva e cera questo scambio di presenza empatica. Le piaceva la sua vita, era vedova, viveva da sola,
vendeva scarpe nel suo negozio, faceva da mangiare, faceva una vita semplice e naturale: fluiva. E io
stavo da Dio. Mi sentivo me stesso, mentre invece in casa cera mio padre teso, cera la mamma, e per
ogni cosa che facevo: stai attento, non va bene! non avevo lo spazio di esistere comero. Credo che
questo tipo di esempio sia abbastanza comune. Pu essere che si crei empatia, che la stessa persona cambi
lenergia, come accadeva a mio padre: quando si rilassava io avevo un contatto immediato con lui. A
volte la sera prima di andare a letto ci prendeva e ci leggeva un libro, prima di dormire. Quindi in quel
momento cera una presenza fisica, cera calore, empatia, cera dai, facciamo questo, il riconoscimento
avveniva e nutriva un senso di benessere. Quello che normalmente avviene a livello inconsapevole pu
invece diventare uno strumento cosciente di vivere e di operare.
Se vogliamo, questo uno strumento centrale, qualsiasi sia la vostra specializzazione.

Lindividuo come unit e le sue modalit caratteriali
Roberto SASSONE
Il mio compito di darvi delle definizioni un po pi tecniche, pi pratiche. Lo scopo del mio intervento
non tanto quello di definire in maniera precisa le strutture caratteriali, ma di dare la possibilit di
cogliere, al di l di una definizione del carattere, alcune modalit di funzionamento delle persone, che
possano indicare qual il tipo di problema di fondo che esse esprimono. Anche se utile definire in linea
di massima i caratteri e le patologie ad essi connesse, in questo ambito di lezioni per il counseling pi
funzionale sottolineare le modalit di relazione con lambiente, le forme di pensiero, gli atteggiamenti
proiettivi e il modo di percepire la realt. Questi segnali, che vanno aldil della diagnosi, ci possono
aiutare a vedere come quella persona funziona e dove pericoloso spingerla.
Naturalmente per cominciare dobbiamo vedere sempre di pi lindividuo come ununit e in essa cogliere
i vari tipi di percezione della realt che egli ha. Ci sono delle caratteristiche specifiche che derivano dal
tono emotivo della persona, dal taglio che lemozione fondamentale d a quella persona, che consentono
di vedere la coloritura, la sua emozione di base. In base a questo, linterpretazione degli eventi di quella
persona e il contatto che essa ha con gli altri assume una caratteristica specifica di quel colore. Ed con
quel colore che lindividuo filtra la realt e si impedisce di guardare che cosa esiste sul serio di fronte a
lui. Se noi incominciamo a lavorare su quella coloritura non stiamo facendo una psicoterapia, ma diamo
la possibilit di rendere il nostro cliente consapevole del tipo di proiezione che sta facendo sulla realt; in
questo modo stiamo gi facendo un atto profondamente trasformativo, ma che non va a toccare le
dinamiche profonde che un operatore olistico non deve toccare.

Nitamo MONTECUCCO
S, il confine sempre molto labile, per molto chiara la professione. Lo psicologo dice io curo i tuoi
disagi psichici, invece il Counselor dice io sono qua per aiutarti in un processo di consapevolezza
globale, utilizzando degli strumenti semplici nellambito della salute globale del benessere, non della
guarigione, non della medicina, della psicologia, non della cura diretta, ma della cura indiretta, nel senso
di favorire un ripristino dellequilibrio. Anche durante il corso sul respiro, per esempio, abbiamo
imparato a non usare le emozioni, ma a sentire il corpo, entrare nel cuore, nella consapevolezza dei
blocchi senza dover necessariamente tirare fuori anche una singola emozione che potesse poi turbare
lequilibrio, perch le emozioni sono gi a un livello molto pi critico. Quindi, chi ha una formazione
psicologica o medica adeguata, pu entrare nelle emozioni prendendosi la responsabilit del proprio
lavoro; mentre voi, invece, come Operatori lavorate sul leggero e avete unopportunit nuova.


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Roberto SASSONE
Vorrei rimarcare un concetto importante: per lo psicoterapeuta la difficolt caratteriale di un individuo o
qualsiasi conflitto o problema che egli pone riguardo alla sua incapacit di percepire la vita e s stesso,
diventa un punto di partenza per andare ad approfondire il conflitto e vedere le cause e far emergere le
emozioni dolorose che spesso sono rimosse. Per un Operatore/Counselor Olistico questo materiale
offre invece la possibilit opposta, vale a dire che il conflitto ha qualcosa da insegnare al suo cliente. Il
conflitto significa guarda, c tutta una modalit che tu devi imparare, il conflitto ti sta mostrando che
hai la possibilit di apprendere qualcosa di importante, che hai in qualche modo dimenticato o di cui non
hai voluto tenere conto, quindi una grossa opportunit di evoluzione. A seconda di come si tratta un
conflitto, si pu andare in una situazione profonda dinamica che fa emergere lombra che noi come
Operatori non dovremmo toccare, oppure si pu mettere lattenzione sulla possibilit evolutiva che essa
offre. Questa possibilit evolutiva lo scopo del Counselor Olistico.

Nitamo MONTECUCCO
Ci che tu hai definito adesso la base di quello che noi chiamiamo la crescita umana o lo sviluppo del
potenziale umano. Significa che una persona dovrebbe vivere, questo il nostro modello di base. La
persona vive con un centro di coscienza e con infiniti strumenti nella vita. Quindi, ha i piedi per
camminare, le gambe per correre, ha le mani per prendere e per abbracciare, ha gli occhi per vedere, ha le
orecchie per sentire. Ma se qualcosa nella vita comincia a toglierci le orecchie, toglierci gli occhi, segarci
le gambe, ovviamente vivremo una vita che non piena, che non una vita nella sua completezza. Se
parliamo di questa metafora a livello psicologico, abbiamo delle funzioni psichiche e delle funzioni
energetiche.
Abbiamo la vitalit, la sessualit, laffettivit, la creativit, la comprensione, lo scambio, il divertimento,
la creazione. Tutto questo parte delluniverso psichico. La complessit di queste forze ci d una vita
piena, piena nella sua semplicit, rotonda. Ci rendiamo conto che viviamo in una societ altamente
innaturale che si allontanata dalla natura e dagli eventi del cuore umano e che in tutte le scuole del
mondo non esiste una materia che sia cuore, che sia relazione, che sia piacere di esistere, intelligenza
emozionale. Adesso stanno iniziando ad introdurla nelle scuole pi elevate, ma lintelligenza emozionale
non ancora cuore. E tutto ci devastante. Un bambino o una bambina che hanno delle grandi
potenzialit non vengono nemmeno presi in considerazione: se sai bene la matematica, bene, se non sai,
prendi quattro e vieni rimandato, punto. Consideriamo che la vita ci ostacola nellespressione o nel
funzionamento di alcune attivit fisiche o psichiche e se prendiamo anche solo coscienza di questa
mancanza possiamo in qualche modo aiutare la persona a riprendere il gioco della vita, e quindi
riprendere possesso di un potenziale che per una qualche ragione stato inutilizzato.

Gli strumenti operativi del counselor olistico
Nel lavoro dellOperatore o del Counselor Olistico lavoriamo con il processo della consapevolezza:
non utilizziamo strumenti terapeutici, ma strumenti di consapevolezza. Anche solo mettendo la persona
in contatto con quello che gli mancato nella vita, la consapevolezza dei propri limiti, ogni evento della
vita pu diventare un evento utile alla crescita. Perch ogni evento ci d un certo senso, una
comprensione, da non intendere, come ipotizzano i New Agers, che "ogni evento ha un senso" come se
tutto fosse completamente preordinato. Questo un punto che bisogna rimarcare, perch mentre
all'interno del meccanicismo vige il principio opposto secondo cui "niente ha senso e tutto avviene per
caso o per causa effetto", nella parte pi immaginifica della New Age tutto ha un senso. Ogni volta che
vado alle conferenze incontro qualche signora che mi guarda con aria commossa e mi dice: Ah, dottor
Montecucco, finalmente ci incontriamo e naturalmente niente avviene per caso. S, certo, esistono
sicuramente nella vita degli avvenimenti sincronici che sono dei momenti rari, non comuni. Tu incontri
1
casualmente il panettiere, il fornaio, incontri casualmente quattromila persone per la strada e poi, ogni
tanto, ne incontri una che fa la differenza, che sincronica con la tua anima, e dici: Ah, questo un
incontro fondamentale! A volte vai a cercare questa persona, a volte ti arriva, nel senso che se stai
vivendo un certo tipo di momento, vai a cercare i maestri spirituali, vai a cercare i guaritori. Quando ti
arrivano diventa un evento sincronico, altamente significativo per la tua vita. Quindi noi abbiamo una vita
altamente casuale con degli eventi altamente significativi. E man mano la nostra evoluzione cresce, man
mano la nostra vita da casuale - perch siamo inconsci e quindi casuale - diventa consapevole e quindi
significativa. E allora la vita la scegliamo noi e moltiplichiamo la sequenza degli eventi significativi. Cos
nella malattia.

Il caso e la sincronicit: una visione di equilibrio
Il crollo della diga del Vajont, che ha ucciso migliaia di persone, stato assolutamente casuale. Non che il
karma di quelle persone sapeva che la diga sarebbe stata costruita male ed ha fatto s che le anime si
incarnassero in quel luogo per soffrire e morire. Non che tutti quelli che muoiono in Africa sono persone
che hanno fatto del male e sono l per soffrire: cos si puliscono dal karma cattivo. E unidiozia pensare
che qualsiasi malattia sia dovuta a una causa ben precisa. Quellidiota della scuola di Dethlefsen e altri
simili che sostengono che tutto ha un senso sbagliano, non vero, unidiozia. Tant vero che se
avesse un senso e tu lo conosci, riusciresti a curarlo. Se un qualcosa di psichico che dipende dalla tua
volont, anche inconscia, la fai diventare conscia e questo processo di trasformazione ti cura, cosa
tuttaltro che vera.
Quindi, sappiamo purtroppo che esistono malattie di cui non abbiamo nessun dato, n noi, n in
Germania, n in America, n i maestri spirituali, n gli illuminati, n i ciarlatani. Esiste una fascia di
malattie in cui c una certa quantit di casualit, una certa quantit di significativit, di karma, di
psicosomatica. In quel caso si pu migliorare grandemente la situazione lavorando sulla parte
significativa. Esistono malattie dovute ad unalterazione psichica ed in quel caso, se le persone lo
vogliono veramente, ci sono buone possibilit di guarigione. Sappiamo tutto questo con la nostra
intelligenza e apertura. Sappiamo, come in tutte le antiche tradizioni, che il mondo diviso in una parte di
Caos e in una parte di Logos. Esistono due leggi in fisica: la legge dellentropia che causa il decadimento,
e la legge della sintropia, della negaentropia per cui pian piano le cose si aggregano, crescono e si
sviluppano. Queste due energie sono contemporanee, nellantichit le chiamavano Caos e Logos. Kamas
lenergia che tende alla disgregazione al basso; mentre altre energie, tra cui linerzia, portano il fuoco
verso lalto. Cos la pianta pu crescere. Quindi ogni cosa ha un ciclo, la pianta cresce e poi muore. Il
corpo da una cellula diventa un corpo vivo e vegeto per tanti anni e poi c linvoluzione e la morte.
Pensate quanti codici genetici errati vengono fuori: esiste Cernobyl, esistono tumori da sostanze
chimiche, bambini che muoiono per leucemie. A volte non c dentro il karma, c solo un evento
casuale. E se un medico, o psicologo o Counselor, capisce la casualit dellevento, anche un evento
casuale pu diventare un evento significativo. Quindi non c nessuna colpa, ma laccettazione di
quellevento ci mette in uno spazio di consapevolezza di essere nellesistenza.

Laccettazione della realt cos com
Questa una grandissima comprensione. Le scuole di spiritualit invitavano i discepoli a vivere ogni
evento della vita, anche quelli casuali, come significativi per la propria crescita. Tu sei un umile essere
vivente nella grande esistenza, ogni tanto ti succede qualche cosa -hai un incidente, ti muore qualcuno- e
hai un grande dolore. Puoi arrabbiarti, rifiutare l'evento oppure dire semplicemente ok, lo accetto,
accetto anche la parte negativa. E questo porta una crescita umana enorme. Questo apre il cuore. Se non
lo accetti chiudi il cuore e vai nella rabbia. Se apri il cuore, lo accetti anche se non comprendi il perch.
Poich accettare che non c un perch fa accadere dentro di te un meccanismo di crescita profondissimo.

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Roberto SASSONE
Bisogna anche dire che c un fatto energetico ben preciso, perch laccettazione profonda di una
sofferenza e di una difficolt non avviene mai attraverso una semplice presa di coscienza dellevento (
qui la differenza del Counselor Olistico), ma avviene perch si riesce ad attivare il livello del cuore. Il
livello del cuore il livello della vera presenza e coscienza di s. Il livello del cuore corrisponde ad un
centro dinamico di energia molto potente, che, fra le varie qualit, ha quella di trasformare le energie che
non riescono ad essere utilizzate o che si collegano su una polarit negativa. Quindi, importante
comprendere che c una differenza fondamentale tra il far capire al cliente un suo problema e far
comprendere il problema, perch comprendere non tocca il livello mentale, ma quello della sua Presenza
nel cuore, capace di trasformare. Questo lo approfondiremo nei capitoli successivi perch un grande
strumento terapeutico in chiave positiva. Comprendere vuol dire prendere dentro, prendere in s con la
capacit trasformativa del cuore; laccettazione di per s una capacit trasformativa: il cuore non
capisce, ma accetta e accoglie.

Luisa BARBATO
Vorrei sottolineare una cosa. Dal momento che tutto unito, lavorando con le persone per esempio sul
piede, sulla schiena, sul corpo con la danza, ci pu far emergere problemi psicologici che il Counselor
non dove curare, ma pu fare un lavoro di accettazione, di testimonianza anche del cuore. Inoltre la
presenza dellOperatore, in qualche maniera, gi permette alla persona un processo di trasformazione che
se vuole, pu approfondire con uno psicologo o psicoterapeuta. Una volta sono stata invitata, in quanto
psicoterapeuta, ad un Convegno che trattava problematiche sulla schiena. Sono stata invitata per quanto
riguardava la parte psicoterapeutica legata al corpo. Molti di questi fisioterapeuti affermavano che
lavorando sulla schiena, o altre zone del corpo, le persone tiravano fuori moltissime emozioni. Queste
avevano due posizioni fondamentali: la fuga, che era chiudere velocemente il rapporto, oppure se cera
unaccoglienza ne parlavano. Quindi che fare in questa situazione? Questa idea della presenza centrata ed
accogliente che non va specificatamente a cercare qual la causa, gi un modo per avviare un processo
che la persona pu portare avanti.

Roberto SASSONE
Questo significa che lOperatore Olistico deve conoscere un processo e seguire un percorso
dindividuazione e quindi avere una pratica meditativa, perch se non in grado di entrare in questa
percezione di presenza, tutti questi discorsi decadono.


Transfert e controtransfert: la logica delle proiezioni
Luisa BARBATO
Questo il punto pi delicato di tutta la questione, il punto del transfert, nel senso che comunque dopo
alcuni incontri, in cui si lavora su alcune parti del corpo della persona, inevitabilmente si crea il transfert.
Una delle obiezioni che viene fatta che se si rimane l anche solo in accettazione avviene il transfert. Per
chiarire, qualsiasi processo di cambiamento psichico ha bisogno di una relazione, non avviene cos per
caso. Gi uno stato di centratura, di accettazione o di empatia dellaltro crea subito una relazione
preferenziale. Quindi, laltro viene letto come il testimone, colui che accoglie preferenzialmente le nostre
tematiche: questo legame si chiama transfert. Il transfert proiettivo, per cui quando inizia il transfert, se
laltro in uno stato neutro, di accoglimento, automaticamente diventa lo specchio delle cose dette. Se il
cliente ha avuto un genitore persecutorio, in questa posizione di neutralit legger subito uninquisizione,
ovvero qualcuno che lo sta giudicando. Se il bisogno trovare un accoglimento, cercher una persona che
lo accoglier, nel silenzio possiamo leggere laccettazione. Quindi importante anche capire come gestire
1
questo transfert, cio il legame preferenziale che questa persona crea con noi. E fondamentale riuscire a
vedere il momento in cui si sta sviluppando troppo, nel qual caso necessario fare da ponte in modo che
questo transfert si ricrei con uno psicologo o psicoterapeuta.
Nitamo MONTECUCCO
Ogni volta che si instaura una relazione non neutra, immediatamente questa persona tender a proiettare o
il padre o la madre o lamico o lamante. Essenzialmente proietter su di voi una figura che ha avuto pi a
cuore o che gli piace, e attraverso questa proiezione viene veicolata unenorme quantit di emozioni. Il
livello emozionale estremamente carico: non semplicemente ti voglio bene, sei una cara persona, mi
stai aiutando, ma c tutta unaspettativa che conforme alla figura che sta proiettando. Escono una serie
enorme di istanze, non solo, anche se questa proiezione non avviene in modo eclatante, comunque si
vengono ad instaurare, nel rapporto, una serie di proiezioni emozionali. A titolo di esempio, se questa
persona abituata da tutta la vita ad arrabbiarsi, naturalmente si arrabbier anche con voi. Anche questo
parte del processo del transfert a livello emozionale. Quindi, pu accadere che una persona vi rifiuta
dicendo ma questo io lho gi fatto, ma cosa mi stai dicendo! oppure vi sorride sempre e vi dice sempre
s, s, s hai ragione, certo, certo o fa cose a livello psicoemozionale non dipendenti strettamente da voi.
La comprensione del transfert fondamentale. Larte dellAikido terapeutico quella di permettere a
queste energie di muoversi con fluidit, con coscienza, sentirle, non far finta che non ci siano, ma
muoverle in modo assolutamente congruo per quello che il vostro lavoro. Lo psicoterapeuta deve
operare ad un altro livello di intervento.

Roberto SASSONE
Per questo importante che ognuno abbia unidea delle strutture caratteriali. Provate ad immaginare un
operatore olistico che, di fronte ad uno psicopatico, per fargli capire delle cose lo contraddice; o di fronte
ad un orale, che sta in una continua richiesta damore, si propone come un grande seno per cercare di
soddisfare questo suo bisogno: cos fa il gioco dellorale e non se lo scolla pi. Bisogna quindi sapere
cosa NON fare per evitare questi guai.

Luisa BARBATO
Importante non aver paura. Ho sentito in questo Convegno che c molta paura nello scoprire che si sta
creando questa portata emozionale, di cui in qualche maniera uno non si sente responsabile, non sente che
il suo mestiere. Non abbiate paura, perch il meccanismo della creazione del transfert praticamente
quasi automatico quando si vanno a toccare certi punti o si entra in una relazione terapeutica. Quindi
molto importante accettarlo nellordine delle cose e accettarlo sapendo che poi non deve essere gestito.

Nitamo MONTECUCCO
Il contro-transfert, nella sua accezione pi semplice, che voi, come Operatori, avete delle aspettative o
delle proiezioni sulla persona. Una situazione classica che comunemente capita agli operatori olistici
che la persona che viene da voi ha paura di liberarsi dallambito familiare. Quando voi avevate lavorato
sulla stessa paura ne eravate usciti in tre anni, ma vi aspettate che lui ne esca in tre mesi. Ecco, le
aspettative, le proiezioni tipo: ma che belluomo! oppure ma che persona antipatica o ma che
persona dura, sembra mia mamma, adesso gliela faccio vedere, le far i punti psicosomatici pi dolorosi
del piede. Questo livello di contro-transfert molto presente.

Marifa DE BENEDETTI
A questo punto, secondo me, giusto considerare lo stato di presenza. La risoluzione pi facile, se si
riesce, sempre lo stato di presenza che corrisponde anche in parte allo stato naturale dellessere che non
ha proiezioni, non si identifica con lego. Quindi il cliente non ha pi bisogno di proiettare quando dimora
nello stato di presenza, il Counselor non ha bisogno di proiettare o di avere aspettative quando
1
stabilizzato nello stato di presenza.

Il concetto di malattia
Nitamo MONTECUCCO
Trovare un paziente che in questo stato rarissimo, per tendenzialmente questo il nostro obiettivo.
Comunque ricordiamoci che se non riusciamo, significa che non siamo realmente in uno stato di
presenza.
Vorrei fare delle considerazioni generali nell'ambito della psicologia olistica e della crescita umana. La
malattia veniva considerata come una NON comprensione delle leggi dellesistenza. La legge del Tao,
la legge del Dharma semplicemente la legge di come va il mondo, non come va il mondo degli esseri
umani. Sappiamo anche che dobbiamo avere la consapevolezza che il mondo degli esseri umani va in una
direzione innaturale che bene conoscere, ma da cui possiamo anche dissociarci. Le leggi dellesistenza,
ovvero laccadimento degli eventi nel positivo e nel negativo, sono una base di saggezza che possiamo
acquisire, a cui possiamo attingere attraverso esperienze, letture etc. Se riusciamo a conformarci con
questa legge dellesistenza, siamo in uno stato non solo di presenza nostra interna, ma di presenza
allinterno di una vita: la nostra vita. Un processo semplice, il senso di come la vita e la morte
continuano il loro ciclo.
Un esempio: nella nostra iconografia sociale e culturale la coppia un archetipo finto, un falso storico,
vissero felici e contenti fino alla fine dei loro giorni. Quante persone avete conosciuto nella vostra vita
che vissero felici e contenti fino alla fine dei loro giorni? Intanto, hanno sempre litigato, nella
maggioranza dei casi si sono separati, alcun volte subito, alcune volte massacrandosi, quando andava
bene restavano moderatamente amici (basta che non mi stai troppo addosso). Quindi, noi abbiamo delle
strutture sociali che non ci danno veramente la visione di ci che una vera relazione, per cui non
abbiamo veramente il senso di cos la legge dellesistenza. Abbiamo una vita sociale che mette in
evidenza, per esempio della sessualit, una serie di aspetti eclatanti, le grandi performances di Nove
settimane e mezzo ed elimina tutta una serie di istanze reali, dove la morte non viene quasi mai
affrontata, dove larroganza sociale, il divario sociale, non vengono quasi mai toccati, per cui chi ha pi
ego, chi ha pi palle, chi pi arrogante, vince. E va bene cos. Da una parte vedi larrogante e dallaltra
parte vedi chi non ha niente da mangiare e c una disparit di trattamento economico, per cui uno ha
valore e laltro non vale niente. Noi dobbiamo assolutamente essere consci della legge dellesistenza nella
sua accezione pi vasta. Quel grande mistico che fu Alce Nero parlava del Grande Cerchio del mondo, il
Grande Spirito della terra. Ad un certo momento questo mistico nordamericano vide il mondo e percep
questa sottile esistenza, fatta di vita e di morte, fatta di relazioni. Comprese il senso globale di questo
sottile elemento che larmonia, lamore, lintelligenza tra le relazioni, tra i pi semplici esseri viventi e
tra i pi complessi.
Ecco, allora quando noi riusciamo a capire il senso di come realmente lesistenza si muove, possiamo
cogliere il cuore profondo che batte dentro gli esseri umani, dentro le relazioni, riusciamo a far fare anche
dei passi chiamiamoli di saggezza, non di conoscenza, di scienza, ma di una sottile saggezza che a volte
pu arrivare, pu arrivare in ogni momento. E se anche non arriva, possiamo attendere, possiamo entrare
in uno spazio vuoto. Nellantica tradizione a volte le malattie venivano semplicemente curate con lattesa.
Cera una serie di malattie, tra cui molte malattie psichiatriche, che venivano curate con il silenzio.
Mettevano la persona malata in uno spazio di relativo isolamento: mangiava tranquillo da solo, trovava
tutto pronto, non aveva scambi per parecchio tempo durante il quale poteva rivedere che cosera successo.
A volte anche questo diventa un processo di cura.

Counseling come presenza empatica
Quello che di base fondamentale, per voi Counselor, proprio latteggiamento della presenza,
soprattutto il silenzio. Quando ascoltate la persona, e gi dallinizio della relazione questo avviene, se voi
1
entrate in uno spazio di profondissimo silenzio di meditazione, di silenzio ricettivo vi svuotate di tutto
quello che accade dentro di voi e ascoltate, andate in uno spazio di relativa saggezza, dove la persona si
sente accolta e dove comincia ad accadere qualche cosa su un livello umano. Gi questo rappresenta un
livello alto di guarigione, di consolazione, di prendersi cura, di aiutare una persona. Gli offrite un contesto
dove riversare le tensioni emozionali, psichiche; c unapertura, una ricettivit, una presenza. Come un
contenitore umano, una persona che semplicemente l per te, anche se non sa fare niente, anche se non
far niente, ma semplicemente c e ti ascolta.

Luisa BARBATO
Il silenzio sembra una cosa semplice, ma in realt difficile, bene che lo sappiate. Il non fare spesso
pi difficile che il fare. Anche perch delle volte le reattivit delle persone vi porta a dover dir qualcosa e
fare qualche cosa. E indietreggiare, stare nella posizione di chi osserva, stare un passo indietro e non
interferire, difficile.

Nitamo MONTECUCCO
Allinterno dellAccademia faccio compiere una serie di esercizi che rappresentano la differenza tra il
fare e il non fare ed entrare in uno spazio di silenzio. Chiedo di mettersi uno di fronte allaltro in silenzio
e semplicemente attivare la percezione del contatto tra cuore e cuore, tra pancia e pancia, tra testa e testa,
ed entrare poi in uno spazio di silenzio. E come fare gli esercizi in cui vedere le caratteristiche della
persona in modo giudicante e poi cercare di spogliarci dei giudizi e vedere dietro la faccia della persona,
gli occhi, la presenza, il silenzio. Tutta una serie di esercizi (che poi vorrei fare molto brevemente nei
prossimi giorni) fondamentali proprio per questa dinamica sottile molto importante.
Lo stato di presenza la stessa cosa. Presenza anche quando sei attivo: puoi farle un massaggio ed
essere molto presente. Puoi fare un massaggio e intanto pensare: Adesso vado in automatico e intanto
penso che cosa devo fare di spesa, ci significa essere tutto da unaltra parte. Non essere nel qui e ora,
essere centrato su di te, perch quando sei centrato sei in uno spazio vuoto, che ti permette di agire in un
modo particolare. Speriamo di aver la fortuna di poter fare questo nella scuola quadriennale di
psicoterapia, perch, secondo me, dovrebbe essere il centro di ogni scuola di psicoterapia. Personalmente
ho puntato enormemente sullOperatore Olistico e sul Counselor Olistico perch ritengo che, nonostante
non posseggano le grandi conoscenze di sette anni di medicina o cinque pi quattro di psicologia, abbiano
invece colto il senso umano pi profondo e importante. Quindi, possono trasmettere la presenza,
laccettazione, il cuore, i valori umani in modo diretto, semplice e a basso costo, perch costa meno fare
una visita da un operatore olistico che non da un medico, e inoltre si moltiplica la trasmissione,
libridazione, la trasmissione anche del lavoro su di s. Questo pu permettere alla nostra societ di
accelerare il processo di superamento della crisi che ormai imminente. Anche se ancora oggi non
sappiamo se riusciremo a superarla.
Durante lincontro che abbiamo avuto a Lucca nel giugno 2005, ho citato un articolo apparso su La
Repubblica: Entro 5 anni il barile di petrolio coster 100 dollari. Io ho aggiunto: Se va bene accadr
fra tre anni; se va male, come purtroppo immagino, tra due anni/due anni e mezzo. Adesso siamo nel
2008 e il barile costa gi 150 dollari, un delirio. Ma cosa succeder quando nel 2012 il petrolio arriver ai
300 o 400 dollari al barile? Stiamo accelerando la situazione di crisi energetica in modo pazzesco. Tenete
presente, giusto per essere chiari, che a Erice, Zichichi ha fatto riunire una serie di scienziati tutti
daccordo sulluso dellenergia atomica e delle centrali nucleari. Non hanno parlato una sola volta dello
smaltimento delle scorie. Come se la centrale fosse sicura: e le scorie del Nord Corea dove sono andate a
finire? E le scorie delle venti centrali cinesi, dove sono andate a finire? E quelle tedesche, e quelle
francesi? Come mai i francesi stanno smantellando le loro centrali?
Quindi lunica cosa che noi possiamo concepire - e lo dico con grande consapevolezza - che lOperatore
Olistico (pur non avendo un training lunghissimo, ma un training medio-breve) pu acquisire gli
1
strumenti di crescita umana importanti e trasmetterli (alle altre persone) e fare in modo che la
consapevolezza individuale aumenti velocemente e quindi che, a livello sociale, si possa arrivare al
raggiungimento della massa critica delle persone consapevoli. Questo fondamentale per bilanciare la
tremenda forza delle multinazionali e dei gruppi di potere che, invece, vogliono un mondo ricco ma
completamente devastato ecologicamente. Quindi, noi abbiamo questa grande opportunit che
lacquisizione della consapevolezza come Counselor e Operatori Olistici.
Quello che a noi in questo momento serve capire lUnit umana. Poi andremo ad avere una visione pi
precisa, ma quello che ci serve stabilire con molta precisione la percezione che noi abbiamo di essere
unUnit. Questo il punto fondamentale: questa percezione, questa coscienza unitaria la possiamo
chiamare il S, lanima, o in altri modi, ma ha come caratteristica sempre di essere nel corpo. Questa
percezione parte dal corpo e resta nel corpo. Non sono viaggi astrali, non sono percezioni extra-corporee,
non sono andare fuori di testa, ma una percezione che parte del corpo ed legata al corpo. Questo fino
a un certo punto di evoluzione oltre il quale non andiamo e non ci interessa toccare.

Le persone non hanno una percezione globale di s
Le persone normalmente non hanno la percezione di s. Partiamo da questo punto di partenza che
fondamentale. Se, come abbiamo visto prima, lessere umano fatto di tante parti, e se queste parti
corrispondono ad una psiche, se non c unit significa che le persone sono frammentate con un Io
formato da tante sub-personalit. Questo ormai un dato acquisito dalla psicologia moderna: le persone
hanno una serie di sub-personalit. La tecnica del Dialogo delle Voci non psicoterapia, ma una tecnica
di Counseling. La tecnica molto dolce, forte e utile. Il Dialogo delle Voci mette in evidenza il S e
potrete vedere salti molto evidenti da una personalit allaltra.
Il punto fondamentale da cui noi partiamo che, quando la persona arriva (a meno che non abbia gi fatto
un lavoro su di s), non ha una percezione integra del proprio essere, n nel corpo n nella mente. Se voi
gli chiedete: chiudi gli occhi e senti tutto il corpo, sente tutto il corpo, se va bene, al 20-30%. Se gli dite
senti la mano destra la sente benissimo. Ogni parte del corpo la sente benissimo, ma se gli chiedete
sentiti ununit, sentiti un insieme, non riesce a sentirlo.
Ogni anno, in estate, facciamo il gruppo della Guarigione della testa. E il gruppo fondamentale del
processo della crescita, dove mettiamo le persone in contatto con questa realt. Tutti, indiscutibilmente,
anche le persone che fanno meditazione, yoga o tai-chi da tanti anni, se gli si chiede di sentire il corpo
unito lo sentono, se va bene, al 30%. Le persone che riescono a sentirlo molto bene sono al 50%. Dopo
due giorni di lavoro, di integrazione delle parti corporee, di consapevolezza delle energie corporee,
orientate alla presenza, arrivano ad avere degli sprazzi, dei momenti di pochi minuti, dove hanno una
certa percezione di s, diciamo sopra il 50%, 60, 70%. Questo lavoro di integrit delle energie,
normalmente nelle vecchie tradizioni, richiede dai sette ai quattordici anni di meditazione costante. E un
training lunghissimo, non una cosa che si acquisisce facilmente. In questo training, le varie parti del
corpo, le gambe, la psiche, la creativit, lamore, la rabbia, la paura vengono re-incluse e comprese
nellunit psicofisica. Quindi la psiche alla fine si trova ad essere un processo di inclusione di tutte le
energie. E un centro che non importa quale sia, un centro come diceva Gurdjieff di gravit
permanente.
Immaginiamoci lo stato psicofisico di una persona che ha somatizzato una chiusura del cuore gi da
bambino: i genitori non avevano presenza, non avevano coscienza, non potevano trasmetterla. Qualche
volta nella vita normale la presenza era un po di amorevolezza, un po di affetto, un po di gioco ma il
punto centrale -che da bambini si chiude- il senso dellesistere come totalit. E questo significa che si
chiude il cuore, le energie sono basse, ristagnano nella pancia, perch non salgono al cuore, le energie alte
non scendono. Quindi nascono i grandi blocchi il blocco della gola fra la testa e il cuore, il blocco del
diaframma tra il cuore e la pancia, il blocco del bacino tra la pancia e il sesso, il blocco del VI livello tra
le energie centrali della testa e le energie di apertura verso lalto, i blocchi classici delle gambe (piedi e
1
ginocchia) perch non c una messa a terra, i blocchi delle spalle, dei polsi e delle mani perch il cuore
non pu fluire in maniera naturale verso la periferia. Questi blocchi somatici provocano una parallela
frammentazione a livello psichico.
Quindi la frammentazione dellidentit il nostro stato acquisito a livello culturale nel nostro tempo
presente. Se noi ritorniamo attraverso un lavoro psicologico, emozionale, fisico, energetico a far fluire e
liberare le emozioni ed i pensieri che bloccano le varie zone del corpo, ritorniamo a un corpo sano,
normale, ad uno stato di presenza fisica, integra. Da questo stato di presenza fisica noi ci auguriamo che
la persona riesca a ritrovare una centralit dellessere ancora pi forte e attraverso i processi di
meditazione arrivare ad un livello dove lenergia interna diventa assolutamente viva, esuberante, intensa,
ed eventualmente arrivare a quello spazio di fusione, di unit che tutte le scuole del passato e del presente
continuano a ricordarci.



oooOOOooo

NEUROPSICOLOGIA: L'UNITA' DI
COSCIENZA E I BLOCCHI PSICOSOMATICI


Nitamo MONTECUCCO

Quando entriamo in meditazione profonda e non abbiamo pi la sensazione di divisione fra testa e corpo,
tra noi e gli altri, questo campo di coscienza, di energia luminosa, che scorre in tutto il corpo nella sua
interezza, sfuma allargandosi pian piano verso lesterno. Questo il primo modello a cui facciamo
riferimento, lunit della coscienza. Se questa energia si allarga, contemporaneamente, l uovo di
energia in movimento.


Il primo blocco psicosomatico: la chiusura del centro della coscienza
Passiamo alla comprensione del cervello (fig.38 del libro Psicosomatica Olistica)
2

Immaginiamo il cervello come ologramma cibernetico dellessere umano. La rappresentazione
informatica dellunit dellessere umano. Il cervello non la mente, ma solo il suo strumento operativo.
Questa mappa raffigura il cervello visto dal basso, dal lato ventrale. Le sue parti sono:
la zona rossa il ponte bulbo-cervelletto;
la zona verde la parte della corteccia temporale laterale che scende gi, ma immaginiamo che
dietro in tutta la zona centrale c il cervello limbico, la zona emozionale;
la parte blu la corteccia, la parte alta del cervello soprattutto i lobi frontali e prefrontali la
parte pi evoluta dellintero sistema;
la parte gialla la zona del talamo-ipotalamo, il centro del cervello, il centro della coscienza,
appena sotto il chiasma ottico, lincrocio dei nervi ottici. la parte piccola del nostro essere in cui
sintetizziamo tutte le informazioni fondamentali, un sistema dinamico che continua a muovere
energie e informazioni, senza il quale il s si frammenta, perde di integrit. Tutte le informazioni
salgono qui e da qui vanno o al cervelletto o al sistema limbico, dal sistema limbico alla corteccia
e poi ritornano sempre qui. Questo giro quello che definiamo il feed-back della coscienza.
Se volessimo antropomorfizzare questo livello, possiamo vedere che la zona gialla corrisponde
esattamente alla parte sotto-diaframmatica; la parte rossa che il cervello rettile corrisponde alla pancia;
la zona verde che il sistema limbico, corrisponde al cuore e alla fascia intermedia che il cervello
mammifero; la parte neocorticale azzurra corrisponde al cervello umano superiore.

La fig.40 del libro Psicosomatica Olistica rappresenta la I Tavola delle Equivalenze Psicosomatiche:
il punto centrale del cuore cerebrale ritorna ad essere esattamente sul cuore fisico. Nel cervello rettile, in
basso, ci sono i centri istintivo-motori sessuali; nel cervello mammifero, in mezzo, vi sono in generale a
livello di cuore come funzione affettiva, i centri emozionale-affettivi; nel cervello umano, la neocorteccia
in alto, vi sono i centri cognitivi intellettuali, razionali-intuitivi. Ma il centro dellessere comunque dove
noi ci segniamo con la mano quando diciamo io, sul cuore.


Riportare tutto al centro dellessere: la I Tavola delle Equivalenze Psicosomatiche
L'area gialla centrale di quest'ultima tavola ci ricorda che: il centro funzionale energetico-informatico del
cervello si posiziona nella zona centrale encefalica: il talamo-ipotalamo, che sincronizza le tre parti del
cervello e del corpo e le due polarit neuropsichiche.
La I Tavola delle Equivalenze Psicosomatiche ci ricorda che: se il punto di coscienza centrale attivo,
tutte le parti del corpo-mente sono in contatto con il s, il centro dellidentit, e quindi anche tra di loro;
mentre se il centro addormentato o chiuso ogni parte sar a s stante, senza un centro realmente
operante, e la persona si sentir isolata, frammentata, divisa. E il modello dellunit della complessit e
del centro. Questa prima mappa, volutamente semplificata, fondamentale per capire come nellessere
2
umano noi possiamo immediatamente riconoscere il primo blocco, il pi importante: il vuoto del centro
dellessere. La persona che abbiamo davanti tutta di testa, tutta di emozioni, tutta fisica, oppure
integra tra tutte le sue parti?
Il campo della persona coerente, armonico, oppure no? Questa persona ha o non ha un centro di
autoconsapevolezza? Ha unidentit? Ha una sua forza interna? una forza mentale, una forza egoica,
una forza didentit strutturata oppure ha veramente un centro di profondit? Sente veramente di vivere la
sua vita?
Da questo blocco centrale nascono tutti i principali blocchi e disturbi, cio nasce la frammentazione del
nostro essere. Cos, in modo assolutamente semplice, ci ricordiamo anche il punto essenziale del
counseling olistico: quello di riportare ogni elemento al centro dellessere, ossia di risvegliare
lesperienza dellessere. Quindi noi avremo -per quanto riguarda la totalit dellessere- persone che
saranno parzialmente prive di questa percezione centrale, di questa coscienza centrale dellintero essere.
Cio avranno poco contatto tra il s ed il corpo, non sentiranno il corpo, non sentiranno i limiti del corpo,
non saranno in contatto con la loro forza, le energie fisiche-mentali-emozionali-biologiche-sessuali non
sono fluide tra loro. Avremo persone che non hanno contatto tra il s, lidentit centrale, e la parte
intermedia -non hanno contatto emozionale, hanno il cuore chiuso-; oppure non hanno contatto con la
parte intellettuale, oppure avremo persone che hanno questa parte fisica estremamente radicata e forte:
sono molto fisici, sono per i bisogni primari: cibo e sesso. Oppure ci sono quelli che lavorano
essenzialmente sul piano emozionale (immaginiamoci il 99% delle canzoni, delle storie, delle
telenovelas, dei film sono tutti su livello intermedio) e quindi vivono completamente persi nel mondo
delle relazioni affettive. Oppure ci sono quelli che hanno optato per la mente e sono completamente persi
nella testa: ogni cosa viene fatta attraverso il pensiero, nellamore e nellamicizia pensano, vivono il
corpo e pensano.

In seguito vedremo queste tre grandi tipologie e quelli che poi saranno i grandi comportamenti e le grandi
formazioni del carattere della persona. Chiaramente se una persona gi dallutero non ha avuto una
mamma con una chiara percezione del corpo, diventa uno schizoide, non sente pi il corpo, perch gli
mancato il nutrimento/le energie rosse, basse del corpo.


La polarit maschile-femminile: la II Tavola delle Equivalenze Psicosomatiche

2
Uno degli aspetti importanti del cervello la dualit: la complementariet funzionale e psicologica tra i
due emisferi. Una met del cervello maschile ed una met femminile, e fra le due parti, se scorre bene
lenergia, si crea lunit, il piacere. Due aree diverse con funzioni molto differenti che vengono sempre
integrate. Lemisfero sinistro dominante nei processi linguistici, specializzato nei processi che
richiedono logica, razionalit. Lemisfero destro dominante nei processi visivi, specializzato nel senso
della bellezza, nellintuizione, fantasia e abilit artistiche.
Questa dualit cos unitaria e complementare ci riporta, per analogia, alla cellula uovo fecondata che dar
vita a tutto il nostro essere, dove i cromosomi materni e paterni, e quindi le energie del DNA femminile e
del DNA maschile, si intrecciano. Gi la prima unit contiene, quindi, gli aspetti complementari del
maschile e del femminile.

La mappa rappresenta un altro dei capitoli importantissimi della polarit psichica, maschile/femminile. In
altre parole le zone fisiche del cervello corrispondono alle zone psichiche-emozionali del cervello. Ogni
area del cervello come se fosse una mente, una psiche, unanima che la anima e la fa crescere. Quando i
mammiferi si sviluppano sui rettili, sviluppano una parte che era gi presente nei rettili, ma gli danno pi
spazio, pi elaborazione.
Questa mappa riunifica i dati relativi ai due emisferi del cervello, ai due aspetti polari simpatico e
parasimpatico, alle polarit energetiche yin e yang.
Lattivit dellemisfero sinistro maschile/razionale, corrispondente alla parte destra del corpo, correlata
con lattivit del sistema simpatico, il sistema dellattivazione, yang, che viene sostenuto dallenergia
calda attiva dello Shen del fegato (a destra).
Lattivit dellemisfero destro, femminile/intuitivo, corrispondente alla parte sinistra del corpo, correlata
allattivit del sistema parasimpatico, il sistema recettivo, del rilassamento, passivo/yin, sostenuto
dallenergia femminile dello Shen della milza (a sinistra).
Tutti gli organi (reni, polmoni, testicoli, ovaie) sono speculari, tranne il fegato che sulla destra, il centro
yang, maschile, e la milza, a sinistra, lenergia femminile. Sono gli unici due organi del corpo che non
hanno una polarit. Nella tradizione yogico-tantrica, il Fegato Surya Chakra, il chakra del Sole; la Milza
Chandra chakra, il chakra della luna, della femminilit.
Di fronte ad una persona ci dobbiamo chiedere: questi due sistemi sono in equilibrio? La persona
integra nelle sue polarit o ha un lato maschile/femminile in eccesso o in difetto? Questi due sistemi sono
2
polari come una coppia che si ama? Il suo cervello funziona nei suoi emisferi maschile e femminile come
una coppia con tutte le energie che circolano? Le energie sono fluide nel corpo e nella mente o sono
interrotte? E se sono fluide quanto sono fluide e se interrotte quanto, totalmente, parzialmente? una
persona che continua ad essere sempre in eccitazione, sempre troppo attiva o troppo passiva? Ha la
mente troppo razionale o troppo intuitiva? Funziona di pi il fegato o la milza? Queste attivit sono in
equilibrio o sono differenziate? Sono ben differenziate e armoniche o ben differenziate e schizofreniche?

Quando vediamo la persona, quindi, la prima domanda da porci sullunit della persona, la seconda
sul maschile e femminile, quanto questa persona polarizzata o depolarizzata su queste due energie,
quanto sono fluide, quanto ha appreso dei modelli vecchi e li ha incorporati e quanto invece ha fatto una
sintesi e vive in equilibrio.


I tre cervelli e le tre energie psichiche: la III Tavola delle Equivalenze Psicosomatiche

Questa tavola riunisce i dati relativi alla triplice divisione dellessere umano. I tre cervelli
rettile/istintivo, mammifero/emozionale, mentale/sensoriale - sono connessi con le tre parti del corpo
addome, torace, testa - che identifichiamo come le aree somatiche dove si manifestano le attivit dei
foglietti embrionali endoderma, mesoderma, esoderma.

Questo modello riunisce i dati relativi alla triplice divisione dellessere umano. Se la persona ha perso il
suo centro, non ha pi lintegrazione del cuore come profondit tra testa, cuore e pancia. Il s (la parte
centrale gialla del cervello) non riunisce pi il mentale, lemozionale, il fisico/biologico e quindi si hanno
le grandi divisioni. Oppure la persona pu anche avere una sua integrit, ma un foglietto embrionale pu
essere pi sviluppato degli altri e sar pi di testa, o di emozioni o di istintivit. La terza tavola della
psicosomatica ci permette di vedere con relativa facilit quanto una persona nei propri istinti (quindi ha
pi sviluppato il cervello rettile), nelle proprie emozioni (maggiore sviluppo del cervello limbico), nelle
proprie logiche (maggior sviluppo del cervello mentale).

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Queste tre parti del cervello corrispondono:
il cervello rettile alla pancia-gambe
il cervello mammifero emozionale-circolatorio, al cuore-torace
il cervello mentale-intellettuale alla testa

Queste tre aree (fig.19) furono scoperte da un neurofisiologo, Paul MacLean, che sin dallinizio scopr
che, nellessere umano, non sono in contatto armonico tra di loro. MacLean parl di schizo-fisiologia del
sistema nervoso. Queste tre grandi funzione sono come delle neuro-personalit, tre grandi energie
psicosomatiche che non sono vissute in modo naturale e fluido, ma sono inibite, bloccate, squilibrate o
iperstimolate. Quindi, le persone sono troppo fisiche o di pancia, se sono troppo istintive; oppure
poco di pancia, se sono poco istintive; oppure sono troppo di cuore se sono molto emozionali; o
troppo di testa se viluppano molto il polo mentale.
Queste sono le tre grandi categorie che corrispondono a delle iper-attivit o a delle inibizioni dei tre
cervelli.

Pancia: il cervello rettile/istintivoSede delle funzioni primarie, vitali. Connesso con il sistema
metabolico, ossia produttore di energia, rappresentato psicosomaticamente dalladdome, in cui troviamo
la maggior parte degli organi derivati dal foglietto interno, lendoderma. Il cervello rettile descritto
come il centro di integrazione di una rete di informazioni istintivo/metaboliche, caratterizzato da un
livello di coscienza primitivo/pulsionale, associato agli istinti primari. Corrisponde al secondo chakra
della tradizione yogico-tantrica, al centro Hara della tradizione giapponese, al Tan Tien inferiore della
tradizione taoista.

Torace: il cervello mammifero/emozionaleAssociato ai sistemi circolatorio/immunitario, osteo-
muscolare e sessuale derivati dal foglietto intermedio, il mesoderma. Psicosomaticamente rappresentato
dal torace, sede del cuore. Il cervello mammifero pu essere considerato il centro di integrazione della
rete circolatoria, connessa con laspetto emozionale/affettivo del sistema limbico. Corrisponde al quarto
chakra dello yoga e al Tan Tien medio.

Testa: il cervello umano/mentaleRappresenta il centro di elaborazione del sistema sensoriale derivato
dal foglietto esterno, lesoderma, che governa il pensiero e la coscienza. La neocorteccia rappresenta il
centro di integrazione della rete sensoriale/informatica che preconscia e conscia. Corrisponde al sesto
chakra (terzo occhio) e al Tan Tien superiore.

La figura 28 raffigura, secondo la tradizione taoista, la mappa dei tre fornelli o tre riscaldatori:
2

il fornello Tan-Tien inferiore, nelladdome, dove risiede il polo vitale e la sessualit.
il fornello Tan-Tien intermedio, allaltezza del cuore, dove dimora il senso dellessere.
il fornello Tan-Tien superiore, nel centro della testa, chiamato anche Tao o Dao, il s spirituale.

In tutte le tradizioni per esempio la cinese o la tibetana con i relativi chakra - le tre funzioni erano
assolutamente stabilite. Questa triplice divisione esisteva per tutte le categorie.
Nella fig. 39 c la parte dello spaccato del cervello: la zona bassa in rosso, il bulbo-cervelletto, il
cervello rettile. La zona talamo-ipotalamo il centro del cervello e in alto c la corteccia. Se volete
vedere tridimensionalmente, le zone rosse e blu sono il cervello emozionale, c l'amigdala e lippocampo
che la sede delle emozioni e delle memorie emozionali, quelli che vengono chiamati i feeling tones, i
toni emozionali. Molto interessanti sono i bulbi olfattivi che sono una delle parti pi emozionali e anche
rettili del sistema sensoriale, perch nei bulbi olfattivi partono tutti i sistemi di riconoscimento
emozionale.

Una delle considerazioni importantissime per la professione di Counselor quella di comprendere il
benessere come piacere di essere, sensazione generata dall'endorfina.



Queste in viola sono le aree del cervello dove maggiormente viene prodotta endorfina. Le zone del talamo
2
e ipotalamo sono tra le due maggiori produttrici. Come dire, quando il funzionamento di questa parte
centrale del cervello ottima, il cervello produce endorfine che danno la sensazione del piacere di
esistere. Il talamo/ipotalamo una zona immutata sia nel cervello rettile che nel cervello mammifero che
nel cervello umano. Tutti gli animali, di tutte le specie, tutte le cellule, producono endorfine, tutto
produce senso di piacere.
Tutti gli animali hanno un centro di coscienza, basti pensare che lipotalamo pesa 4 grammi in tutti gli
animali superiori, compreso luomo, dove gestisce il 90% delle sue funzioni di neurointegrazione globale.
Non mai stato modificato. E come un centro di soggettivit che rimane assolutamente uguale. Cambia
leggermente il numero di connessioni, di complessit, ma la struttura uguale. E come dire, la coscienza
di s uguale per tutti. La mia coscienza o quella di un rettile non cambia. Tutti gli animali, quindi, hanno
il s, ma non hanno l'auto-coscienza di s. Il rettile ha solo il cervello rosso, i mammiferi hanno solo la
parte verde, pi una piccola parte blu. Quando invece la parte blu si sviluppa, come nellessere umano,
linformazione gira dalla corteccia allipotalamo e dallipotalamo alla corteccia. Si dice, in cibernetica
che diventa un flusso di informazioni ricorsivo e autoreferente. Le informazioni diventano operative.
Si viene a creare un feedback di conoscenza e di autoconoscenza.

Rapportandoci alle mappe, se prendiamo il cervello umano possiamo vedere il processo di evoluzione dal
rettile come unenergia che passa e che ritorna sempre a trovare il proprio centro. Tutto il sistema nella
sua complessit ha un unico centro di coscienza, a cui arrivano e da cui ripartono tutte le informazioni.
Guardate il movimento del campo elettromagnetico: dal centro va allesterno e ritorna gi a spirale. Il
campo elettromagnetico umano, dalla testa ai piedi va esattamente nello stesso senso, continua a girare e
non solo allinterno, ma anche allesterno. Quello che noi chiamiamo aura, il campo elettromagnetico
intorno allessere umano, viene studiato esattamente come una forza che continua a girare. Le
informazioni girano e continuano ad arrivare alla coscienza. Io sono tutte le informazioni che ho e che
ritornano al mio centro. Io sono le mie informazioni. Se lo avessimo dimenticato, noi eravamo comunque
ununica cellula che si differenziata nei tre sistemi, i tre foglietti embrionali. Come la luce si differenzia
in rosso, blu e verde che sono i tre colori fondamentali, queste sono le tre energie fondamentali.
Ricordiamoci sempre che i tre sistemi nascono dallunit e rimangono unit.

Di nuovo quando vediamo una persona dobbiamo chiederci: quanto in equilibrio fra queste aree?
Quanto mentale, di testa? Quanto di cuore, quanto s stessa nelle proprie emozioni, come si
esprime? Quanto usa il cervello rettile-istintivo,? Quanto di pancia? Una persona equilibrata dovrebbe
esprimere un po tutte le potenzialit: pensare, sentire, comportarsi istintivamente, tutto in modo
equilibrato, ma noi sappiamo che questo non nella natura del nostro mondo occidentale e cos come nel
cervello ci sono delle frammentazioni, cos nel corpo ci sono le grandi fratture psicosomatiche. In tal
modo una persona invece di sentire quello che giusto, pensa a quello che dovrebbe essere giusto.
Invece di sentire con il corpo quello che vuole, pensa per sentire quello che vuole. Ogni volta che segue
un istinto o unemozione, la mente interviene col controllo o col giudizio e lemozione gli va in testa, e la
persona invece di provare emozioni, invece di agire spontaneamente, continuer a pensare. La testa ci pu
anche essere utile, ma un conto sono le piccole informazioni razionali che ci aiutano a vivere bene ed un
altro quando la testa preponderante, funziona in ogni istante. Anche quando vogliamo entrare nella
sessualit, restiamo nella testa e non ci lasciamo andare, non viviamo una buona sessualit. Anche quando
vorremmo colpire qualcuno che ci ha fatto del male entra il Super Io della testa che blocca le emozioni
ed i comportamenti. La rabbia non viene esternata e ci brucer come risentimento nel fegato, ci
appesantir il cuore e dopo un po che la reprimiamo andr in testa ed esploder. E quindi la testa
continua a funzionare a manetta, non viviamo le emozioni, non viviamo la gioia del corpo, non
abbiamo nessuno schema reale di soddisfazione. Dal sesso alla meditazione, le cose belle che facciamo
permettono realmente di rilassarci, di aprirci anche in basso.
2

La terza mappa serve a verificare velocemente quello che vedremo in pratica nella settimana: quali sono
le energie preponderanti o pi represse.
Ricordiamoci che ci sono persone pi di corpo, con un corpo forte, una struttura fisica pi larga, pi
robusta; sono terreni, la struttura primaria una struttura forte.
Nelle persone di cuore di solito il sistema equilibrato fra muscoli, ossa e sistema sanguigno, quindi
sono persone proporzionate ed abbastanza piacevoli.
Le persone di testa di solito sono pi longilinee ed un po meno fluide nei movimenti.
Ognuno ha delle basi fisiche e psicologiche ben precise. Nella prima tipologia i movimenti non sono
fluidi ma forti, nella seconda si ha una certa fluidit, nella terza tipologia i movimenti sono a volte
scattosi, rigidi (gli indiani dicono della personalit di testa che quando si muove scricchiolano le ossa).

Questo nella natura delle cose, per cui osservando una persona si pu capire se in equilibrio fra i
sistemi. Potete vedere quanto la persona ha inibito i suoi istinti. Se chiedete quante volte ha esternato la
sua rabbia, risponde che non lo fa mai ed elenca una serie di motivazioni che lo portano a contenersi. Se
gli chiedi se si lascia andare nella vita sessuale, risponde che arrivato a quel momento blocca tutto.
L'energia va tutta nella testa, tutto il calore fisico sale alla testa e viene inibita la parte bassa. I Cinesi sono
esemplari in questo, lo yang deve essere basso, i piedi caldi, le gambe solide.
Ci sono persone per le quali la parte bassa non ha importanza, hanno sviluppato maggiormente la parte
intermedia. Sono attratte dal sentimentalismo e dal pettegolezzo, non hanno sviluppato la propria vita e
vivono la vita degli altri, non usano la testa ed invidiano quella di un altro. Quindi il livello intermedio
delle emozioni in realt bloccato e tutto esteriorizzato: vivono attraverso gli altri. I blocchi emozionali si
vedono istantaneamente, le persone sono coinvolte dalle storie esterne, non comunicano. Hanno
normalmente la bocca stretta, spalle strette, la struttura di comunicazione controllata. A volte,
diventando vecchi, queste persone hanno la bocca rugosa e contratta: come la bocca hanno chiuso la vita.
Quelli ipereccitati nella testa studiano moltissimo e dopo pochi mesi dimenticano il 95%; c iperattivit
mentale, ma la testa aperta? Il pensiero libero o anche sul pensiero c stata inibizione? Pensate quante
persone credono di essere stupide, non hanno il coraggio del proprio libero pensiero, non hanno
lintelligenza negli occhi, si nascondono, guardano basso, pensano di essere non adeguati. Con la scusa,
ad esempio che non hanno studiato. Non vero. E una convinzione! Magari inculcata dai genitori, dalla
scuola, da unistituzione.
Questa mappa ci fa capire, fisicamente, emozionalmente dove il centro primario della persona, e quindi
dove riequilibrarlo, dove agire per ribilanciare. Se una persona troppo materiale necessario
spiritualizzarla, se troppo alta occorre concretizzarla. Quando vedo ragazzini tutti di testa, pur
essendo io vegetariano, do da mangiare carne, e li spingo all'attivit fisica: il corpo fisico man mano si
allarga e la pancia si riapre, la testa va dentro le gambe.


La Mappa delle Energie Psicosomatiche Essenziali
La Mappa Psicosomatica Essenziale rappresenta la sintesi della tradizione yogica e taoista classica
dellantichit. Entriamo nel vivo della concezione psicosomatica. Questa mappa descrive il movimento
delle energie emozionali umane, delle varie energie-coscienza in relazione al cuore che riceve tre energie
calde dal basso (rene, fegato, milza) e tre energie fredde dallaltro (polmoni, testa, cielo).
Per creare la luce, il s globale (parliamo dellanima, dell'essere, dellio profondo, non dellego della
testa), per avere questa sensazione, che i buddhisti chiamano body-citta - coscienza luminosa - abbiamo
bisogno di fondere le sette energie primarie.


2
I primi tre chakra sono le unit fondamentali del cervello rettile.

La prima lEnergia rossa della Forza, viene dai piedi, dallenergia dei Reni, dallenergia ancestrale,
quella che i Cinesi dicono risieda nel Ming Men: il punto di mezzo tra i Reni, la carica vitale che come
quella pila che non potr essere ricaricata, che terminer con la nostra morte. Una parte della nostra
Energia potr essere ricaricata, ma la parte di Energia ancestrale quella che : o c o non c. E secondo
loro dipende del grado orgonomico/energetico con cui i due genitori interagiscono, con cui si amano o
hanno una buona relazione sessuale. Dallinsieme di queste forze fisiche ed emozionali interiori nasce
questo elemento energetico.
La prima Energia sale diritta dalla Terra al Cuore: questa lEnergia primaria di Terra, di Reni, di forza,
il grounding, la forza che ti fa spostare con vigore nel corpo, quella che ti fa sentire vivo e forte,
quella che ti tiene sulle gambe, che ti d la presenza fisica, lenergia della kundalini. Nasce sotto i piedi,
attraversa la zona sessuale e arriva al cuore, dove diventa coraggio: la forza di essere s stessi. Finisce a
livello esterno sul quinto livello e poi si interiorizza e va energeticamente nel cervello rettile. Il canale
associato yang di vescica doppio posteriormente, sale su per la schiena. lenergia pi carente in
senso assoluto nella persona della nostra societ. E il canale della volont di vivere. il senso del piacere
quando mangiamo, lavoriamo o facciamo lamore. Se questa Energia viva, ti d calore, il senso
dellidentit e fa s che la psiche/lanima si senta incarnata, si senta nel corpo fisico. Se questo canale
debole, quasi assente, la persona non ha pi la parte bassa, non ha pi le palle (testicoli e ovaie).
Ricordatevi che a livello genetico nel feto esistono due gonadi che diventeranno testicoli o ovaie a
seconda dello sviluppo dei due sistemi: i dotti del Muller e del Wolf; se si sviluppano i dotti di Muller le
gonadi si differenzieranno in ovaie, determinando il sesso femminile; se si sviluppano i dotti di Wolf, le
gonadi si differenzieranno in testicoli, determinando il sesso maschile. Tuttavia noi abbiamo la totalit
della potenzialit, le gonadi sono uguali, tanto negli uomini, tanto nelle donne, cambia solo la loro
funzionalit.

La seconda Energia lEnergia della Milza che sale da Terra, secondo la vecchia tradizione sia
tibetana sia cinese, prende lenergia del primo chakra, passa attraverso la milza e arriva al cuore dal lato
sinistro. lEnergia della dolcezza, della sensualit, della maternit, senso di accoglienza e contenimento,
del lasciarsi andare, del godere il piacere delle piccole cose. lenergia che d calore e forza a tutte le
altre energie. lenergia femminile per eccellenza, fondamentale nella vita. Quando c questa energia
c unidentit nel bambino che cresce. Il bambino ha bisogno di questa energia fisica e di farla crescere
negli anni, affinch si manifesti con pienezza, nella maturit, come integrit del sistema. di colore rosa-
violetto, ma veicola anche le energie giallo-linfatiche della pancia.

La terza Energia della vitalit dinamica, passa principalmente dal Fegato, nasce da Terra, prende
lenergia del primo chakra, elaborandola pi verso lesterno, e la porta al cuore. lenergia che
chiamiamo vivacit, giocosit, movimento, dinamica, intelligenza attiva, Yang. di colore verde, a volte
arancio, o rosso se c rabbia.

Quando queste tre Energie sono in equilibrio tra di loro, il bambino ha il cuore aperto e vivo. Sente il
corpo fisico, sente la sua vivacit, gioca, felice di giocare, sente la sua tenerezza, sente il calore della
mamma che lo abbraccia, felice di lasciarsi andare. Il sistema simpatico e parasimpatico sono attivi, con
scambio armonico tra i due.

Il cuore il centro pilota: il Cyber del sistema
Dallalto scendono al cuore le tre energie sottili di quinto, sesto e settimo livello.

2
L'Energia di Quinto livello, della creativit e della comunicazione, scende dalla radice del naso e si
biforca nei Polmoni, lEnergia dellaria, fortemente associata alla mente. In tutte le tradizioni antiche
laria e la mente, vento e psiche, sono quasi sinonimi. lEnergia della curiosit, dellintelligenza attiva,
creativa. E il bambino che scopre, conosce, si muove. Questa Energia del quinto livello e permette alla
persona di respirare. unenergia che alimenta fortemente il Cuore, che gli d respiro. Il colore azzurro,
indaco o rosato.

LEnergia Psichica di sesto livello, lEnergia della mente, della coscienza, scende dal centro della testa
(ipofisi) direttamente al cuore. Il colore blu-indaco.

LEnergia Spirituale di settimo livello, scende dallalto come luce viola, a volte dorata, entra nella testa
dalla fontanella e arriva al cuore sul canale centrale, connesso al primo livello.

Quando la persona vive integralmente, le sette energie sono armoniche tra loro ed il cuore trasmette vita a
tutto il corpo, connettendo la pancia (II, III chakra) alla testa (V, VI chakra), mentre il I chakra si
connette al VII sul canale centrale-posteriore. I sette colori sono coerenti tra loro, si uniscono e
producono ununica luce. Lorganismo diventa un corpo di luce, realizzando il Cyber.

I sette livelli di nutrimento dell'essere e dell'identit
Quando il bambino nasce ha bisogno di mangiare, di dormire, di stare al caldo, altrimenti muore: primo
chakra. Ha bisogno della mamma che gli vuol bene, lo accarezza e gli d il seno con amore: secondo
chakra. Ha bisogno di vivere la sua vita, andare in giro, esplorare, conoscere, farsi anche del male, sentirsi
libero, sentire che ce la pu fare: terzo chakra.
Se questa energia verde intenso non viene bloccata diventa lenergia vitale, del conoscere, del fare, del
prendere iniziative. Quindi un livello meno intimo, pi rivolto allesterno.
Il bambino ha bisogno di essere amato, quindi il cuore la base. Il cuore un verde molto pi chiaro a
volte giallo dorato. Il cuore lunico organo che ha due funzioni, due livelli: quello pi esterno dell'amore
e quello pi interno dell'identit. Prendiamo il cuore normale: la funzione che il bambino deve sentirsi
amato, cio riconosciuto per quello che . Non un amore condizionato. Lamore condizionato il
veleno del cuore, ti amo solo se fai quello che dico io. Allora il bambino non si sente amato e chiude il
cuore. Il cuore un punto centrale che fa girare tute le energie.
Il bambino sin dallinizio parla, comunica. E la comunicazione, quinto chakra, fondamentale. Ci sono
genitori che non comunicano con i figli. La comunicazione comincia subito, prima della nascita.
Comunicazione, ascolto, empatia, contatto, presenza: quinto chakra.
La comunicazione in tutte le discipline energetiche antiche anche il veicolo della mente, il sesto chakra.
La voce, quinto chakra, il comunicatore del sesto, la mente. Per i tibetani, i cinesi, attraverso laria si
comunica lintelligenza, attraverso la voce si comunica il sesto chakra.
Dietro la domanda: perch esisto? c il settimo chakra.
Quando al cuore arrivano tutti e sei gli altri livelli, va in profondit. Si apre la dimensione globale che noi
chiamiamo lEssere. Che un io libero, sono io, io esisto, io vivo tante cose e mi sento me stesso. Il S va
in profondit. Il S si connette con gli altri chakra, soprattutto con il settimo. E a volte prende anche
unenergia ancora pi profonda ed impersonale, si connette con il primo, entra nella materia.
Una volta feci una intervista ad Osho e gli chiesi del modello olistico in psicologia. Mi parl del s
centrale, di tre livelli dellinconscio pi in basso e di tre livelli del superconscio pi in alto. E mi disse:
quando scendi ti ricordi delle tue vite passate. prima umane, poi anche animali. Il difficile, disse Osho,
entrare nellinconscio cosmico, quello della materia.
E sopra tre livelli. Di autoconsapevolezza di te, di autocoscienza spirituale non solo della tua anima ma
anche del mondo delle anime attorno a te. Quindi la visione sottile, la presenza, i maestri, fino ad aprire
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ancora di pi: il Dio di tutte le cose. Il grande spirito delluniverso l, un salto infinito. Queste sono le
nostre potenzialit.

La sede della coscienza
La coscienza psicosomaticamente (come percezione diretta) ha sede nel Cuore, e parallelamente (neuro-
ciberneticamente) ha sede nel centro del cervello, che prende coscienza dallo stato dellessere attraverso il
Cuore, il centro tra la testa e la pancia.
Quindi, quel punto che abbiamo visto essere il Cuore del cervello, nel corpo corrisponde al Cuore fisico.
Sono due punti in totale parallelismo, in totale equilibrio. Quindi, se lintelligenza viene sviluppata, se
locchio vede la mamma e riceve amore, se la mamma respira e gli d vita, se affettuosa, se c una
giocosit, se c una percezione del corpo fisico, il bambino nasce naturale. La mamma che non ha tanto
primo chakra, non ha tanto radicamento nel corpo e quindi per esempio non cura i figli, di testa, non
fisica, trascura o abbandona i bambini. Questa cosa la troviamo in tutti gli animali soprattutto i superiori.
Per esempio i gatti hanno una mamma che c. Nella gatta il Rene fa scattare le surrenali, in caso di
pericolo tira una graffiata negli occhi e ti acceca. Questa Energia dellaggressivit pu scattare, una
presenza. Anche una scrofa quando gravida pericolosa, questo centro vitale. Mentre i piccoli fanno
partire istantaneamente queste due Energie voi vedete i piccoli che hanno sempre spazio per giocare,
vivacit e tenerezza la mamma non li perde mai di vista.
Gi negli animali inferiori questo tipo di equilibrio pu essere devastato. Facciamo degli esempi semplici.

Ho fatto un esperimento molto interessante. Avevo due galline, una bianca e una nera. Fecero due nidiate
in una stalla, ma alcune uova furono mischiate. In una cesta furono messe le uova della gallina bianca e in
unaltra cesta le uova della gallina nera. La gallina bianca era una gallina simpatica e amorevole. La
gallina nera era isterica e nervosa. Quando sono nati i pulcini alcuni erano scambiati. La gallina bianca
era tranquilla e non dava segnali se qualcuno si avvicinava, mentre la gallina nera, se ci si avvicinava,
mandava segnali ai pulcini che scappavano. I pulcini, anche neri, che erano stato allevati dalla gallina
bianca era tranquillissimi; i pulcini, anche bianchi, che erano stati allevati dalla gallina nera erano isterici.
Per noi il punto fondamentale che queste Energie, che dipendono anche da centri cerebrali ben precisi,
possono essere alterate. Se mamma gatta muore e quindi viene a mancare tutta la parte di tenerezza e
dolcezza i gattini vanno a succhiare i vestiti perch non hanno avuto il riflesso della suzione, non stato
concluso, per cui per tutta la vita avranno un bisogno affettivo (sono diventati orali) e continueranno a
ciucciare il latte. Oppure mamma gatta troppo nervosa e aggressiva e li fa diventare troppo aggressivi
oppure la gatta non lascia giocare i piccoli. Nel caso della gallina nera che non lasciava andare i suoi
pulcini fuori, lasse prevalente del Rene era sulla paura, non sulla forza. Quindi ipertensione: i pulcini non
giocavano, non si godevano la loro vita con pienezza.

Shen: il cuore e l'anima emozionale degli organi
Gi nel regno animale abbiamo uninfinita serie di esempi di alterazioni delle energie psichiche primarie.
Queste Energie i Cinesi le chiamavano Shen, gli spiriti, le anime degli organi. Lo spirito centrale sul
Cuore, quello a cui arrivano tutte le anime del corpo, cos come al centro di coscienza del cervello
arrivano tutte le informazioni del corpo. Dobbiamo capire che lanima del Cuore vive realmente e
cresce solo se viene nutrita da tutte le anime somatiche. LImperatore, simbolo del cuore centrale, vive
ed potente se riceve nutrimento, denaro, forza da tutto linsieme del regno. Se non lo riceve, diventa
debole. Se ne riceve pochissimo, pu collassate.

Questo processo lo possiamo rivedere nellimmagine della Mappa Psicosomatica Essenziale:
il Centro del Cervello della Percezione Globale dellEssere, a met tra la destra e la sinistra, tra davanti e
dietro, lalto e il basso dove per esempio i Cinesi o le tradizioni tibetane fanno arrivare tutti gli Shen. La
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chiamano la Stanza della riunione delle Anime, le anime dei vari organi.
A livello psichico immaginiamo questo come il centro del cervello: la parte corticale, la parte intermedia
emozionale, la parte pi istintiva. Tutte queste energie devono arrivare in questo punto per produrre una
percezione intelligente dellessere. Se una persona non riceve le Energie basse sar una persona senza
corpo, senza radici. Ci che noto di pi nelle persone la totale scarsit di energia nelle mani, sia nella
comunicazione che nella stretta. Talvolta sono mani grassocce, sudate, come se non ci fossero o come se
fossero delle pinze, delle cose esterne. A volte, invece, dai la mano ad una persona e senti la persona, ti
parla con il chakra della mano, nel Cuore. Sembra che i canali arrivino proprio al palmo della mano. Ma
se questo Cuore debole, perch lenergia del Cuore viene frammentata a livello di spalle-gomito-polso,
abbiamo questa forte alterazione.

Si viene a creare, quindi, proprio sulla zona del Cuore uninterferenza fortissima che ha un parallelo
anche meno evidente sulla testa. Ci sono due punti sul Ren Mai relativi al Cuore: il punto psicosomatico
del Cuore, quello emozionale, sulla linea mediana tra i due capezzoli. Noi posizioniamo il Cuore,
invece, a livello energetico, leggermente pi in alto, 2 o 3 cm pi su, che corrisponde proprio alla radice,
allanima, allessenza del Cuore. larea del s.
A livello di pancia si riuniscono i 7 meridiani Yin principali: tre da una parte e tre dallaltra che vengono
su dalle gambe pi il meridiano di Vaso Concezione che passa nel mezzo. la zona della vitalit, il punto
evidente di una carica enorme. Laltro, a livello cerebrale, al centro della testa a cui arrivano i vari
meridiani del Tan Tien Superiore.

Piacere, paura e inibizione del cervello istintivo
Facciamo una brevissima riflessione sulla crescita umana di questi tre cervelli.
La cosa interessante che il cervello inferiore quello della vitalit, essenzialmente orientato alla
sopravvivenza di s: io esisto e voglio sopravvivere. Ci sono alcuni passaggi fondamentali, in cui
lenergia del Rene e delle surrenali sono fondamentali: attacco o fuga. Se pi piccolo di me, lo attacco e
lo mangio; se pi grande di me, scappo e mi salvo la pelle; se non posso fare niente mi abbandono e mi
lascio andare, vado in inibizione dellazione e perdo completamente la funzione degli istinti, perch non
posso pi fare niente. La gazzella scappa con tutte le forze, ma se viene presa si butta a terra, inutile
scappare, tanto vale morire in fretta, non c pi niente da fare, c il collasso delle funzioni. Il collasso
delle funzioni del cervello rettile comunissimo (linsetto, invece si finge morto per istinto di
sopravvivenza: viene mangiato solo se si muove). Altrimenti negli esseri umani questo processo
comunissimo nei contesti di inibizione dellazione. A livello neurofisiologico stato studiato da Henry
Labory che ha osservato come i topi, per sopravvivere in una gabbia divisa in due e data elettricit a
mezza gabbia, saltavano nella met opposta. Si accendeva la luce, si elettrizzava e i topi saltavano per non
prendere la corrente. Poi, gli scienziati elettrizzavano entrambi le gabbie e i topi saltavano da una parte
allaltra cercando di capire dove non cera elettricit. Fino a che si buttavano come morti e non reagivano
pi. Noi umani abbiamo esattamente la stessa funzione. Esistono specifiche caratteristiche nelle persone
che hanno delle strutture di carattere assolutamente date dalla non-reazione. Di questo ne parliamo in
Accademia quando diciamo che hanno cos tanto proiettato valori di paura o di arroganza sui genitori, il
prete, Dio, io non posso agire, che anche quando gli si fa del male, non reagiscono. Quando incontro
questo tipo di persone faccio in modo di farle reagire. Normalmente una delle cose che faccio di
spingere nel punto del diaframma, che spesso fa molto male. Quando vogliamo stimolare la respirazione
di una persona, dobbiamo schiacciare questo punto e la persona sblocca il respiro, gli si apre il
diaframma. E dato che la compressione bassa essenzialmente diaframmatica e i Reni sono sotto-
diaframmatici e retroperitoneali, in questo punto si va proprio a stimolare quella zona di azione, si cerca
di rimettere in moto la reazione. Comincio a schiacciarlo e chiedo : Qui, ti fa male? Questo tipo di
persone non reagiscono e soffrono anche se gli faccio del male. Allora li minaccio dicendo: Adesso vado
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dentro e ti sfascio il piede!! e finalmente hanno una lieve resistenza. Gli chiedo: Allora ti fa male? S,
s un po. Allora carico la dose, loro cominciano a dire: No, no, per piacere non mi faccia male. E io
faccio di tutto per mandarli in reazione e quando finalmente cominciano a reagire, scatta questa inibizione
del centro dellistintivit.
E glielo rifaccio fin quando loro non lo imparano. Nessuno ti deve fare del male. Non accettare che
nessuno ti faccia del male!! Se qualcuno ti fa del male, non pi tuo amico. A qualsiasi cane se gli fai del
male, anche se il tuo cane favorito, prima ti azzanna delicatamente ringhiando come per dire Che cosa
fai? Guarda che ti mordo. Se continui, lui continua a tenere la presa, ti guarda ringhiando ancora di pi
finch ti morde. Io lho sperimentato: quattro punti sulla mano, Era un cane sano!
Tu non lasci che nessuno ti faccia niente, perch se qualcuno ti fa qualche cosa vuol dire che o
squilibrato o pazzo. Se vuol picchiare qualcuno, vada a casa e picchi sua moglie, ma non me.
NESSUNO MI DEVE PICCHIARE!
Quando facevamo i punti del cranio-sacrale dello psoas, gridavamo, per nella relazione se ti fanno
troppo male dici: No, troppo! Loro ti dicono: Prova a resistere ancora e prova a mollare invece di
tendere. In questo caso c un rapporto di reale fiducia dove stai facendo un lavoro doloroso, ma che
serve. In realt quando il muscolo viene stressato a lungo, cede ad un certo punto lattenzione e
lemozione che bloccata l. Quindi, lo si pu fare, ma con un progetto mirato.
I rettili quando crescono hanno unenergia estremamente forte per la vitalit. La vitalit esattamente
quello che si vede nel mondo contemporaneo che, secondo me, dovrebbe essere chiamato il mondo tecno-
rettile. La parte razionale del cervello ha totale supporto dallenergia del cervello rettile. Lenergia del
cervello rettile : mangiare, avere potere, avere territorio. Le multinazionali hanno lestensione del
cervello rettile, cio territorio, potere e se mai, meglio abuso che non il contrario. Meglio avere qualcuno
sotto che non sopra. Se posso schiacciare qualcuno, mi sento pi forte e pi sicuro. Quindi, questo centro
istintivo quello che stimola ad arrivare al vertice della gerarchia - il maschio alfa - il che significa che io
sono pi cattivo di te, sono pi grosso e pi potente di te, ti metto sotto, ti massacro e quindi mi faccio le
femmine del gruppo, perch io sono il maschio migliore, quindi ho la genetica migliore. Questo legato
alla riproduzione, ma avviene anche allinterno di strategie fortemente di sopravvivenza, mentre invece
nelle societ dove non c cos bisogno di sopravvivenza, questo tipo di gerarchia si affievolisce, si
orizzontalizza. Quando parlo di societ con maggiore o minore senso di sopravvivenza, mi riferisco al
fatto che laddove non cera cibo, la sopravvivenza psichica di una societ era fortemente orientata ad un
comportamento rettile ed ai bisogni primari. Dove non c da mangiare, devi creare dei piccoli clan per
avere un minimo di forza e sopravvivenza. Quando invece abbiamo abbondanza di cibo tanto da buttarlo
via, non c pi un orientamento alla sopravvivenza e i livelli pi alti cominciano a prendere prevalenza e
diventano pi importanti. Quindi, se nella psicologia prima di tutto devi far vivere il bambino - perch se
no non c una psiche l dove c cibo in abbondanza devi badare ai lati pi alti del suo essere.

La comparsa del cervello mammifero la comparsa di un elemento caratterizzato dalla necessit di far
evolvere di pi nel tempo e in complessit i figli. Quindi, mentre i figli dei rettili di solito vengono
partoriti o vivi o nelle uova, nei mammiferi la prole la societ, lestensione del self non solo come
s, ma come gruppo, figli, compagno, piccola societ vista come self-extension. Lestensione del s
allentourage assolutamente fondamentale, permette una maggiore complessit, una maggiore
evoluzione che ha dei tempi necessariamente pi lunghi. Il cervello mammifero pu inibire le funzioni del
cervello rettile. Quindi, la mamma che non ha cibo si depaupera per dare il latte ai figli. A volte mette a
rischio la propria vita per far vivere la prole. Ci vuol dire che va contro la prima legge della
sopravvivenza, dellautoprotezione di s, un po come le leggi della robotica di Asimov.
Nel cervello mammifero io sono vecchio, preferisco eliminare me e far vivere i miei figli, perch hanno
pi probabilit di portare avanti me stesso in senso esteso. E molto intelligente. Il cervello mammifero
fortemente basato sulla comunicazione. Mentre il cervello rettile ha tre tipi di meccanismi: il primo la
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paura, il secondo laggressivit, il terzo il sesso. Pu essere voglioso di sesso, fa il relativo verso a
tutte le raganelle che sono l attorno, oppure un maschio in apertura di territorio e fa un verso forte come
per dire Ti faccio paura. Alcuni rettili quando vengono registrati questo vale anche per i mammiferi
fanno tutti la stessa cosa, per esempio prendono il senso della paura base e lo fanno diventare pi
complesso. Per esempio i Mustelidi hanno tre messaggi di pericolo. Quando vengono registrati i messaggi
di pericolo dallalto, si possono vedere questi piccoli mammiferi che guardano tutti in alto, perch
significa attenzione, pericolo di rapace! Laltro attento dal basso tipo serpente e tutti saltano fuori
dallerba. Ricapitolando, il cervello rettile territorio, paura, sesso.

Il cervello limbico degli affetti e dell'amore
I mammiferi riprendono questi messaggi e li rendono estremamente pi complessi. E non si tratta pi di
un messaggio per s, i mammiferi aprono il livello sociale, la famiglia, la comunit. Lunico messaggio
collettivo dei rettili per laccoppiamento, o lanciano i messaggi agli altri per paura o per intimidazione,
ma non si tratta comunque di messaggi sociali. Gi gli uccelli sono paralleli al livello evolutivo del
cervello mammifero. Anche nellaccoppiamento dei mammiferi c uninibizione del cervello rettile
altrimenti la femmina, subito dopo laccoppiamento, andrebbe a cercare un nuovo compagno; c
uninibizione degli ormoni dellaccoppiamento in modo che lei rimane vicina alla prole, mentre
lossitocina e la prolattina agiscono per inibire il cervello rettile, per permettere al comportamento
materno di emergere. E un livello molto bello, molto interessante.
Ad un certo momento noi ci siamo trovati a essere primati, a dover sviluppare, ad un livello ancora pi
elevato di mente, di elaborazione, delle informazioni su livelli molto pi avanzati. Gi i mammiferi hanno
un discreto livello di intuizione, di razionalit. Gli uccelli creano dei nidi complessi e fanno delle cose
molto interessanti, i canidi fanno delle strategie di gruppo complesse per accerchiare, fare tutta una serie
di cose. E tanto pi complessa la specie, tanto pi si tende a raggiungere un livello di accoppiamento
che sia lungo nel tempo. Questa una motivazione biologica, perch il bambino non che nasce ed gi
adulto. Ci mette perlomeno 3, 4, 5 anni e la struttura della coppia tra uomo e donna deve essere precisa.
La scelta tra uomo e donna: luomo deve sceglier una donna che abbia una certa presenza e la donna deve
scegliere un uomo che abbia una certa presenza, che diano lidea di essere stabili perlomeno per 4-5 anni,
un ciclo. Da qui nasce lidea della coppia perfetta, dellamore, della famiglia che, a livello biologico,
essenzialmente corretto. Non corretto a livello umano, perch noi non siamo pi a quellistanza e
comunque la decisione di fare una famiglia non dipende pi dallet o dal sesso. Noi possiamo scorporare
la sessualit, laffettivit, lamicizia dallaver dei figli. Ma tutte queste energie sono assolutamente
fondamentali nella comprensione degli scompensi emozionali. Sono dei blocchi psichici. Nella
formazione del carattere se queste energie non vengono sviluppate in modo naturale possono creare una
serie di tragiche alterazioni, dove le energie di base o lavorano troppo o lavorano poco.

La Mappa Psicosomatica Essenziale
Questa mappa rappresenta uno schema semplificato: destra, sinistra, alto, basso lo schema biologico o
neurobioenergetico pi semplice per interpretare in modo corretto le patologie psichiche. Tutte le
alterazioni, dalle quelle leggere a quelle pi gravi. Nella situazione delle pi gravi c una rottura degli
equilibri, nelle situazioni lievi c un momentaneo squilibrio. Quindi, pu essere per esempio che voi
avete una persona che ha avuto un certo imprinting allinterno di un rapporto di lavoro o di amicizia
normale, a un certo momento fa scattare dei processi iper-affettivi, diventano troppo gentili. Oppure non
sono gentili per niente, zero affettivit; oppure sono troppo di fegato, sono iperattivi; oppure sono
negativi sul lato maschile e sono sempre arrabbiati; oppure sono sempre negativi dal lato femminile e
sono sempre depressi.

Queste patologie a livello energetico sono il classico delle tre pi importanti discipline di psicologia
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olistica. In Cina, in Tibet e nellAyurveda questo tipo di processi sono gi stati studiati con un discreto
livello di conoscenza gi 3000 anni fa (quindi molto antichi), dove il dottore dellImperatore che incontra
la figlia che non mangia pi, sente solo i polsi, non la vede neanche, dai polsi sente gli organi e capisce
che lei ha un Cuore chiuso e un intasamento della Milza. La Milza andata in chiusura, perch lapporto
affettivo stato scarso e quindi il lato affettivo si chiuso, non d pi energia affettiva al Cuore, il Cuore
triste e la Milza carica. La Milza carica crea questo processo che noi chiamiamo depressione,
rimuginamento, ossessione. Quindi, il dottore senza usare niente, senza usare lalimentazione, senza fare
massaggi o agopuntura, semplicemente la fa arrabbiare per farla spostare sullaltro lato. Facendola
arrabbiare (bastava poco per farla arrabbiare bastava dirle tu invece di chiamarla Sua Altissima Santit)
la faceva spostare cos dallenergia femminile (interiorizzata, introversa e chiusa dentro) a quella
maschile (attiva, esteriorizzata) salvando cos il Cuore e salvando la principessa lavorando semplicemente
sul bilanciamento dellenergia a livello psichico. Questo nel Nei Ching So Wen di 2000 anni fa che
ha dentro una pratica di psicoterapia di estrema intelligenza.




LE ENERGIE PSICOSOMATICHE ORMONALI-EMOZIONALI

Entriamo pi dettagliatamente nel campo delle Energie Psicosomatiche Essenziali: gli Shen della
medicina tradizionale cinese e dei rispettivi livelli psicosomatici (fig. 44 o poster a colori della Mappa
Psicosomatica Essenziale). Ricordiamo che per tutto quello che riguarda i centri energetici i Chakra - e i
loro rispettivi livelli psicosomatici, dal punto di vista pi tecnico, fisiologico e descrittivo, facciamo
direttamente riferimento al testo Psicosomatica Olistica. Queste energie ormonali-emozionali essenziali
sono una delle risorse principali del counselor per capire lo stato delle persone ed aiutarle a ribilanciarsi.

Il primo livello psicosomatico
Il primo livello psicosomatico (il primo chakra e tutta larea relativa), rappresenta il centro della prima
energia psicosomatica fondamentale. Ha la forza vitale del cervello rettile, la sopravvivenza. Quando
funziona si esprime come: io ho bisogno di vivere e di sopravvivere, io faccio le mie cose, io sento
il mio corpo, io mi sento vivo. Se in una persona questo centro viene inibito, perch i genitori non ce
lavevano, o perch lo picchiavano, o perch la persona stata in una situazione in cui non poteva
esprimere questa energia primaria, questo centro spento e bloccato sar soverchiato dalla sua energia
primaria negativa che la paura. Quindi tutte le paure, le ossessioni, le crisi di panico, tutte le paure di
base, sono blocchi di I Chakra. Nei blocchi di I livello l'energia vitale, la reazione stata spenta e
siamo andati in inibizione pi o meno grave dellazione. La paura blocca il I Chakra, la paura lo
comprime, blocca lattivit reattiva, non puoi n attaccare n fuggire. Pensate che nelle statistiche la
grande maggioranza delle donne che vengono aggredite non grida, non si ribella realmente, c una paura
paralizzante ed i maniaci hanno una particolarissima attenzione psicologica ad individuare quella che non
reagisce. Grandissima parte di tutta leducazione basata su questo; per esempio il meccanismo per
inibire il I Chakra la punizione, meccanismo basato sul dolore e la paura. Ti punisco, ti picchio, ti
mando in castigo, ti schernisco, ti metto in uno stato dimpotenza: io posso e tu no. Ti ho detto di stare
fermo! Fai il bravo! Questo diventa uninibizione dellazione. Che poi pi complessa, ha una serie di
sfaccettature perch lo posso inibire sullazione, sullamore, sulla creativit, sullintelligenza (taci che
sei stupido!), ma la base sempre sul I Chakra. Questa energia primaria di Rene potentissima, quanto
pi viene inibita tanto pi pu degenerare in malattia. Se le persone hanno poca di questa energia di base,
ci sono tre fattori concomitanti che devono essere valutati parallelamente per poter capire a fondo il
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carattere ed il blocco principale: 1) lanima della persona; 2) la genetica della persona; 3) lambiente.

Prendiamo ad esempio il carattere masochista, caratterizzato da un blocco delle energie attive di primo
livello. Il carattere masochista, nella mia particolare visione, tipico di un bambino o una bambina
cresciuti in una famiglia dove geneticamente, se dovessi fare un parallelo con un animale, pi
nellenergia delle mucche, dei buoi, che non nellenergia delle pantere. Sono persone generalmente
pacifiche o represse, come dire - la mucca la prendi, la spingi, la tiri e lei ubbidisce. Se fosse un toro
sarebbe molto pi difficile, ma lo posso castrare e farlo diventare un bue che subir per tutta la vita senza
ribellarsi. Quindi, ha gi una conformazione genetica di questo tipo. In effetti ha tanta energia, ma di base
questenergia di I livello non arriva, chiusa dentro. Quindi, questa persona pu facilmente essere
sottomessa e diventare, attraverso un condizionamento esterno, un carattere di tipo masochista: non usare
la reazione, ma subire. Ha la pelle spessa, la conformazione del corpo pi lenta, pi linfatico che
bilioso. Se fosse pi bilioso non lo riusciresti a trattenere. Se un toro non riesci ad imporgli di stare
fermo, tirare laratro. A differenza della mucca, il toro ti scaraventa, ti schiaccia e ti incorna. Il livello
familiare, genetico , di terreno dellenergia di base gi strutturato.
Poi, ovviamente, anche con quella struttura, chiamiamola di base, genetica, lanima della persona pu
essere molto attiva e superarla, oppure le situazioni esterne possono non toccare, ma tendenzialmente ci
sono delle corporature o delle strutture neuro-psico-fisiche che ci portano a vivere di pi certe situazioni.
Lindole una base energetica che tutte le scuole antiche riconoscono. Lindole pu esser cambiata con
opportuni esercizi, per c, genetica. Se una bambina nasce in una famiglia dove c una bella mamma
grassa e pesante gi da piccola sar gonfia; da ragazza non sar sicuramente unatleta, potrebbe essere
una lanciatrice del peso, ma sicuramente non una centometrista. C anche lo sport per quel tipo di
carattere (carattere che in omeopatia viene definito carbonico). Non pu fare delle cose veloci, ma lente e
forti. Invece, se uno nasce in una famiglia di intellettuali magri e veloci, non far il sollevamento pesi,
perch non ha il fisico di base.
Quindi abbiamo la personalit di pancia, legata alliperattivit del cervello rettile, forte e
tendenzialmente pi larga, ha calore nel corpo. La tipologia media di cuore, con una struttura fisica pi
in equilibrio, armonica, bella. La tipologia di testa, con figura alta e longilinea. Le tipologie omeopatiche
verticali di testa sono fluorici/fosforici, quelli medi sono i sulfurici, quelli fisici sono i
carbonici.

Il secondo livello psicosomatico
I linfatici sono di Milza: II chakra. Il linfatico il sistema della mamma, la forma della donna rotonda.
In tutte le vecchie tradizioni le grandi madri sono opulenti. Come mai le grandi Dee Madri
steatopigie hanno queste forme? Devono essere cos, perch in caso di carestia il magro muore, mentre
il grasso dimagrisce, ma sopravvive.
La mamma alleva i figli e quindi "Dea Madre". Il carattere del II livello, che per i taoisti
rappresentato dalla Milza, sensuale, una porta sul Cuore, che, attraverso la Milza, manda in circolo la
"linfa" il piacere e la dolcezza: come lessere caldo, rilassato, lento. La mamma la figura genitoriale che
ti accoglie e ti ci abbandoni dentro, sei nella sua energia di pancia. Non andiamo! facciamo! Al
contrario, lentezza, tranquillit, riposo. Se un uomo avesse questa caratteristica lenta ricordiamo che
noi uomini siamo ancora geneticamente nella giungla non andrebbe a cacciare, perch non porterebbe a
casa niente. Al massimo pu diventare un buon contadino, aiutare in casa le donne. I maschi devono
essere veloci, attenti, cattivi, avere il fegato, avere luso dellaggressivit in modo intelligente, essere
lUlisse della situazione.
Negli ultimi anni le donne sono dovute diventare un po maschili per conquistare una civilt maschilista,
ma la vera forma del femminile la lentezza e la pienezza. Questa parte del corpo si muove, vibra,
presente, lenergia la dolcezza, la bellezza, il rilassamento. E la massima espressione del sistema
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parasimpatico, me la godo. Infatti, quando noi godiamo, i liquidi spermatici o i liquidi vaginali sono
essenzialmente linfatici, di II livello, di Milza.

Il terzo livello psicosomatico
Il III chakra si osserva nella vitalit dei bambini, negli animali che corrono, nei cavalli nervosi,
sanguigni e scalpitanti; i gatti, i cani se vanno in giro si fanno anche del male, ma devono esplorare, fare
esperienze attive. Se si prende un animale e lo si mette alla catena, questo si arrabbia. Se un animale un
po bilanciato, si sposta sul lato passivo invece che attivo e va in depressione. Negli zoo gli animali vanno
in depressione. Alcuni sono aggressivi, altri diventano ossessivi. Hanno il I Chakra caldo, hanno voglia
di girare, di mangiare, di accoppiarsi e invece sono imprigionati e alla prima occasione attaccano. La
rabbia lelemento che stringe questa parte che invece dovrebbe essere aperta. La rabbia pu essere
espressa, pu essere una personalit Yang che comunque la esprime in un dato contesto, oppure pu
essere un contesto o una personalit che non ti permette di esprimere la rabbia interiorizzata: diventa
rigida, dura e offende amabilmente con la voce. Questo tipo di energia assolutamente vitale nellambito
delle esperienze della vita.

Il quarto livello psicosomatico
Il cuore, il IV chakra, sia il centro affettivo ed emozionale del nostro essere, sia, pi profondamente, il
centro dellidentit e della coscienza di s. Quando si dice io, in ogni parte del globo, si indica il centro
del petto. Per questa ragione il lavoro sul quarto livello il pi importante e delicato di tutti.
Quando noi lavoriamo sulle esperienze infantili mediamente entrano in gioco questi tre livelli:
- il primo, che parte gi dallinizio come costituzione della mamma. Se la mamma non ha latte o ha latte
ma non ha contatto con il proprio corpo il bambino non viene alimentato o non riceve nutrimento
sensoriale sul corpo.
- il secondo la mamma affettiva o non affettiva,
- il terzo la mamma o il padre che ti d lo spazio del gioco o che ti nega lo spazio del gioco.
Sono le tre variabili pi importanti nellambito della biologia dello sviluppo psichico. Dallaltra parte
ricordiamo sempre il riconoscimento del Cuore: se il bambino non viene amato (la piccola creatura
percepisce di non essere amato o non voluto gi dal concepimento), il senso di riconoscimento gli viene a
mancare, e gli viene a mancare il punto centrale dellidentit. E come limpossibilit di dire io esisto.
Facciamo una piccola parentesi. Noi come scuola del Villaggio normalmente partiamo dal concetto di
base che lanima non sia il corpo, ma che lanima abbia una sua esperienza e che poi entri nel corpo e si
incarni. Possiamo anche prenderlo come ipotesi di partenza, per cui capiamo tantissime cose che
altrimenti sarebbero impossibili come quello di avere quattro figli tutti dementi tranne uno che diventa un
professore universitario o suona o fa delle cose incredibili perch le possedeva gi. Altri hanno la capacit
di liberarsi da alcune condizioni: ci sono fratelli assolutamente piatti e normali o appesantiti e abbruttiti
dalla vita e c uno che diventato una persona straordinaria, perch aveva gi da bambino la capacit di
cogliere la spiritualit delle cose. Facciamo un esempio classico: la tradizione di non essere amati dalla
mamma, la tradizione ti viene tramandata: la mamma cattiva, tinsegna ad essere cattiva e tu trasmetti la
cattiveria ai figli. Un maggiore agio economico ha fatto s che la vita fosse meno orientata alla
sopravvivenza e che ci fosse un incremento straordinario damore verso i figli nel giro di tre, quattro
generazioni. Adesso c un numero inferiore alla media di bambini non amati, mentre nella mia
generazione era superiore alla media. Era impensabile che i genitori giocassero con i figli: tiravano due
calci al pallone o andavano insieme al mare qualche volta. Per tradizione il figlio era lasciato alla moglie
mentre il marito andava a lavorare o al bar.
Quindi, esiste anche la possibilit di scavalcare queste consuetudini. ma lo rispetter come anima libera.
Altrimenti mio/a, fai quello che ti dico io!. Quindi, quando la madre o il padre agisce da padre
padrone, ti devasta la vita: tu non esisti, il tuo io deve essere come quello che vuole il tuo genitore, devi
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seguire il suo modello, devi entrare nel suo schema.
Oppure, prendiamo ad esempio i cani, alcuni sono contenti di ricevere un pezzo di pane e non chiedono
nient'altro, altri che muoiono di crepacuore se non ricevono affetto.
Io ho avuto un cane, Dick, un cagnone pastore belga, lo avevo ricevuto da un vicino di casa "malefico":
era un signore piccolo di statura, vestiva sempre di nero, era cattivo, picchiava i suoi figli, era una
presenza negativa, ne combinava di tutti i colori. Un giorno viene da me e mi chiede vuoi un bel cane?
al che io rifiuto. Passano dei giorni e mi succede di vedere nel suo cortile un pastore belga tutto ossa e
spelacchiato ed emanava unenorme tristezza. Anche se non volevo cani gli dissi che avevo deciso di
prenderlo. Il cervello rettile del padrone era sicuramente pi rettile del cervello del cane che avr avuto
anche qualcosa in pi del cervello mammifero. Lo presi e nel giro di due mesi diventato un batuffolo di
peli. Non era triste solo perch era alla catena, ma lo era perch non si sentiva amato, lo si vedeva negli
occhi. Infatti, stato un cane amorevolissimo e umano. Quando litigavo con la mia fidanzata mi
morsicava, come dire lasciala stare. Quindi nella logica di queste energie il riconoscimento (pu essere
anche un cane) fa nascere questo stimolo. Se questo stimolo non c cosa comunissima o tu hai dentro
una forza straordinaria, o sei fortunato trovando qualcuno che ti aiuta, ti ama e ti fa crescere, altrimenti
questo centro chiuso. Hai dimenticato la tua vera natura e sostituisci tutto quello che dovresti sentire con
il cuore, con la testa. Assumerai comportamenti meccanici: devo fare cos, se devo amare scelgo la
donna che va bene a mio padre, scelgo la fidanzata che va bene per la famiglia, se devo fare lamore
penso come farlo. Tutto con la testa. Il cuore qualche volta mi spaventa, perch mi porta in contatto con
il dolore, esce il buco creato allinizio che mi ha creato cos tanto dolore.

Il quinto e sesto livello psicosomatico
Il V e il VI chakra spesso funzionano insieme. Il V parte gi dallinfanzia, ma si sviluppa soprattutto
nelladolescenza. Il bambino deve esprimersi. Tutte le energie che abbiamo passato in rassegna si
esprimono attraverso la voce. Il V Chakra fatto da sette vertebre: ognuna deve esprimere la sua natura.
Se ti viene impedito di esprimerti con il canto, il gioco, il riso, il pianto (non arrabbiarti! non ridere!) tu
blocchi tutto il livello nel corpo. Attenti a questo comportamento si possono sviluppare una serie ampia di
tumori alla tiroide, noduli, tiroiditi di Hashimoto. Lavorando sulle emozioni, sullapertura emozionale,
quando la persona pu essere libera di esprimere il positivo e il negativo, tutti i lati, i sette lati del proprio
essere. Il VI chakra si sviluppa a partire dai 4-5 anni e per tutta let scolare, ancora di pi dopo i 18 anni
ed quella caratteristica che i tuoi genitori ti riconoscono, lintelligenza. Il genitore stupido pensa che
lunico modo di vivere sia il suo per cui devi fare come ti dice lui e ti castra lintelligenza. Oppure, gli fa
paura la tua intelligenza perch lui si sente stupido e quindi ti continua a castrare, ti continua a tagliare a
livello mentale, ti dice che sei stupido, che sei un idealista, ma non cos, che cavolo vuoi sapere, taci
tu!, qua come ti dico io, se ti piace va bene, se non ti piace va bene lo stesso. Spesso la castrazione
dellespressione e la castrazione dellintelligenza vanno di pari passo. Spesso i genitori castrano il V e il
VI livello insieme. Quando il bambino gioca in un certo modo intelligente, se lo vedo e lo amo gli d un
rinforzo, se gli dico smetti di fare casino, che significa che blocco lenergia di Fegato, gli sto dicendo
che stupido, che quello che lui sta facendo una cosa stupida. Da queste apparentemente banali
comunicazioni del genitore il bambino deduce di essere stupido. Allinizio il V e il VI chakra sono
molto importanti per la fiducia che uno ha nel Cuore e nelle energie basse istintive. Quando noi riapriamo
le energie basse, poi il lavoro di apertura del IV, del V e del VI livello pi veloce. Uno acquisisce la
forza e quindi lenergia. Tutte le scuole indiane e cinesi dicono che gli occhi sono il Fegato, gli occhi
sono lanima, intorno locchio fisico loro lo chiamano Fegato, fuori dallocchio il Rene, dentro
nellocchio il Cuore. Se hai gli occhi rossi il fegato, se li hai cerchiati di scuro il Rene, se hai gli
occhi luminosi o spenti dal di dentro il Cuore. Nella visione dellocchio, se tu riapri le energie di
Fegato, la vitalit, immediatamente locchio si elettrizza. Se tu rinforzi i Reni, locchio diventa pi forte,
se no si ritira. Non puoi lavorare direttamente sullocchio. E pi semplice lavorarli come singoli
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problemi. Il lavoro sul VI livello, sullintelligenza, una volta che la base riacquisita, un lavoro molto
bello, molto pi creativo. A questo punto per esempio a questo livello vengono fuori tutti i gruppi
avanzati: la Primal, la Family Constellation, la Co-dipendency che lavorano dopo che la persona ha
liberato le energie primarie del corpo, si sentita, ha liberato le grosse istanze, ma c ancora tanto lavoro
psichico da fare, allora l questo lavoro funziona benissimo.

Il settimo livello psicosomatico
Lultimo livello che viene bloccato, oltre allintelligenza, lo spazio vuoto. Quello, paradossalmente. il
livello pi libero che abbiamo, perch la religione non ne capisce nulla (la religione, se va bene, si ferma
al Cuore, qualche raro mistico arriva al V livello). Pu essere oscurato pi dal VI che crea la cappa io
non capisco un cavolo o ho le energie basse perch il I Chakra ferma le attivit del VII. Se apri il I,
lenergia sale facilmente al VII che si apre con estrema facilit. Quello il livello della meditazione
spontanea, naturale, della percezione globale dellessere. E un livello di facilissima apertura. Non
interferisce con niente di quello che avete fatto, perch non avete fatto niente del genere nella vita.

Vi ho dato una base energetico-neuro-fisiologica, attraverso cose semplici, che potete utilizzare con molta
chiarezza nella comprensione dei meccanismi: come mai una persona diventa passiva o attiva, come mai
uno sta nel corpo o magari bloccato nel corpo o sta troppo nella testa o va fuori di testa, come mai uno
apre o chiude il cuore, ecc. Le cose di base hanno una loro struttura relativamente semplice.
Dopo vi faremo un excursus fra le varie scuole di psicologia, i vari personaggi che hanno creato la
psicologia contemporanea e di ogni personaggio non vi faremo la storia facilmente consultabile su
qualsiasi testo ma vi facciamo partecipi di ci che di pi interessante hanno detto e che serve a noi come
persone orientate alla crescita umana. E in seconda battuta sappiamo che certi psicologi o certe scuole
lavorano su certi argomenti. Quindi, se tu hai un disturbo di relazione grave e tu fai loperatore, per
esempio gli fai i massaggi, gli dici ma tu sai che esiste la sistemica relazionale che ti permette di riaprire
in un certo contesto pi globale e sistemico le relazioni?. E allora lo indirizzi. Se invece uno ha un
disturbo della prima infanzia gli dici sai che esiste un tipo di terapia che si chiama Primal oppure se ci
sono dei blocchi profondi ancorati a degli episodi, la bioenergetica o la gestalt sono molto utili. Piano
piano voi potete orientare sulla base della conoscenza diretta al terapista o a delle scuole. Faremo anche il
passaggio fatto oggi a livello evolutivo-genetico, lo rifaremo per quanto riguarda levoluzione umana.




I GRANDI PERSONAGGI E LE GRANDI
SCUOLE DELLA PSICOLOGIA


In questo capitolo esporremo le scuole ed i personaggi pi importanti della psicologia. La psicologia
nasce con la civilt umana. Nelle grandi civilt del passato, migliaia di anni fa, avevano gi compreso una
serie vastissima di processi. Per noi punto di riferimento e dinizio della psicologia contemporanea
Freud, che ha riunito insieme i vari pezzi di psicologia preesistenti che avevano antiche e profonde radici.

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LA PSICOANALISI DI SIGMUND FREUD

Luisa BARBATO
Iniziamo con Freud che sembra semplice. In realt non lo , perch molto conosciuto e abusato ed
difficile ritornare allessenza del suo pensiero. Proviamo a dare soltanto qualche flash, qualche punto di
collegamento per vedere anche lo sviluppo successivo. La prima cosa da puntualizzare che in realt
Freud si inserito in un movimento di pensiero che gi era presente nella cultura europea occidentale e
che esisteva da centinaia di anni e millenni nelle culture orientali. Lo studio dellinteriorit e della psiche
(la parola psiche deriva da anima) esisteva quindi gi da moltissimo tempo nella psicologia delloriente. I
suoi riferimenti allepoca erano la scuola dellipnosi di Charcot, e comunque gi esisteva un filone di
psichiatria che faceva riferimento alla medicina antica. Quindi, non vero che il suo pensiero nasce dal
nulla. stato un conduttore di idee e sperimentazioni, e laltra cosa che secondo me, bisogna sottolineare,
lattenzione costante alla ricerca della controparte biologica, ad una serie di fenomeni che lui osservava
dal versante della psiche. La neurobiologia era agli inizi, quindi probabilmente se Freud vivesse adesso
avrebbe un altro taglio. Auspicava che le ricerche future dessero una controprova fisiologica di quello che
lui asseriva come movimento della psiche, ma quando queste controprove sono iniziate ad arrivare da
Reich, che ha cercato di fare la sperimentazione di quello che diceva Freud dal punto di vista del corpo,
non sono state accettate in primis da lui e poi da tutta la nomenclatura. In qualche maniera le strade si
sono divise. Cera una componente ortodossa che in un certo senso ha congelato il pensiero di Freud che
ha rifiutato di trovare dei collegamenti. E invece tutti quelli che hanno continuato quello che Freud aveva
auspicato, hanno preso altre strade. Si ritiene che la parte organicistica di Freud, che quella che si basa
sulle pulsioni, in realt ormai corrisponde ad una concezione un po idraulica: questo ingorgo delle
pulsioni, questa scarica vista come modello molto semplicistico, oggi con le attuali scoperte non regge
molto. Indubbiamente alcune definizioni che lui ha dato e alcune scoperte che ha fatto sul funzionamento
dellinteriorit, sono rimaste e sono la base di tutte le cose successive. Gli dobbiamo molto in ogni caso.

La scoperta dellinconscio
Sicuramente il punto di partenza fondamentale : lasserzione e la scoperta dellinconscio. Quella che a
noi sembra una cosa quasi scontata - in realt fu veramente una scoperta anche se le culture antiche gi lo
sapevano - lidea che esiste una parte della nostra mente che non consapevole alla nostra coscienza.
Quindi lidea che la psiche, la mente (in realt io uso mente e psiche come sinonimi; in realt non sono la
stessa cosa, lo faccio per semplificazione), quindi la nostra consapevolezza non include una parte della
nostra interiorit, ha un peso un po importante nella nostra vita. linconscio che esce fuori dal pensiero
consapevole, dal pensiero razionale, che condiziona il nostro agire. Questa scoperta venne fuori dagli
studi condotti sullipnosi: ipnotizzando delle persone e velando il livello di consapevolezza ordinaria,
emergeva tutta una serie di vissuti, distanze, di ricordi che non venivano ricordate appena si tornava al
livello di coscienza ordinaria. Questo apr un grande varco nel contesto storico dellepoca (tra il 1870 ed
il 1880), dove cera una forte morale borghese, il tema centrale era la grande separazione della cultura
dalla parte istintuale e quindi sessuale. Ci che lui andava scoprendo era sempre relativo alla grande
depressione dellenergia che lui chiam funzionale-libidica, perch questo fu molto il tema dei suoi
tempi. Diciamo che nella nostra cultura le patologie sono molto meno relative alla depressione sessuale e
toccano altri contesti, ma allepoca quello che veniva invece scoperto era lagire di queste forze sessuali
che venivano represse e che da canali inconsci poi diventavano consci da questo collegamento tra
lassetto fisico della persona e del materiale che non era reperibile nella coscienza ordinaria che la
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persona aveva. Questo un punto che poi rimasto. La semplificazione che Freud vedeva era che il
materiale rimosso era la pulsione fondamentalmente libidica, quindi sessualit a cui non era possibile dare
corso. Invece, noi adesso sappiamo che le cose sono un po pi complicate. Se ragionassimo sul nostro
approccio attuale diremmo che cera un blocco di II livello che veniva percepito, o un blocco di I per
quanto riguarda laggressivit. In realt noi adesso sappiamo che tutti i livelli interagiscono e che
ciascuno di essi ha delle componenti di cui non siamo consapevoli finch non lavoriamo a quel livello o
su quel blocco. Quindi, lidea iniziale era che vi questa parte inconscia e che essa relativa a forze
funzionali che sono a loro volta relative allaggressivit, alla libido e che negli anni successivi si scopre
che riguarda lautoaffermazione, il narcisismo. Nella parte istintiva lui vedeva soprattutto il lato
affermativit come funzione di sopravvivenza, la libido e laggressivit. Fece, quindi, questo corollario e
identific tutte le patologie in relazione alle parti che venivano rimosse. Quindi, questo port allanalisi
dello sviluppo dellessere umano e del bambino e identific delle fasi nelle quali il bambino evolve con
delle strutture funzionali che man mano si evolvono e identific questa fase non natale, poi cera la fase
relativa allallattamento e alloralit e alla fase anale quando avviene il controllo degli sfinteri, la fase
genitale quando arriva la parte edipica in cui in teoria ci sarebbe una prima maturazione genitale
dellessere umano.

Il complesso di Edipo
Sul complesso di Edipo lui fiss gran parte della sua costruzione teorica. In realt gran parte
dellapproccio di Freud basato sul complesso di Edipo inteso come impossibilit da parte del bambino
di avere un accesso anche sessuale alla madre con relativa castrazione, per cui tutta una parte libidica
viene rimossa. Lo stesso vale per la bambina per tutta una serie di complicazioni che adesso non
prendiamo in considerazione.
In realt il complesso di Edipo ha una sua valenza anche attuale. Prima si era detto no a tutta questa cosa
sul pansessualismo (in realt i temi sullEdipo sono molto pi complessi), per limportanza di questo
pensiero che, secondo me, va tenuto presente che in qualche maniera luscita del complesso di Edipo -
che avviene a 5, 6 anni- sancisce lentrata del bambino nel mondo della cultura. Quindi, lidea che cera
di fondo che era ottocentesca ma che comunque ha una sua valenza (si dimostrato adesso che la
disfunzione di queste cose porta a molte patologie) che in qualche maniera perch ci sia cultura, perch
ci sia socializzazione occorre sacrificare una parte istintiva funzionale. Quindi, la societ e la cultura si
costruiscono sulla repressione di una parte di noi, quella relativa alle pulsioni, agli istinti. una
concezione molto classica. Sono discorsi sulle societ primitive, sullorda primordiale. possibile poi
levoluzione socio-culturale, laccesso alla conoscenza e alla tecnica, cio in qualche maniera una
repressione di una parte istintuale. Questo molto importante, perch pone le basi di una concezione di
fondo quasi pessimista, che anche nella psicoanalisi in generale, che la seguente: se ci deve essere una
repressione delle pulsioni in qualche maniera un dissidio insanabile. A quel punto non potr mai esserci
una vera infiltrazione delle forze istintive della persona con la cultura e la societ, perch i due sono in
conflitto. Infatti quando Freud parlava della guarigione lui era molto lucido su questi punti e non aveva
molte illusioni diceva che una buona analisi riesce bene se porta una persona dalla sofferenza
patologica, cio dallavere molto materiale istintivo non espresso, rimosso, molta aggressivit rimossa,
molta libido rimossa, al riconoscimento di questo, e quindi passare dalla sofferenza della patologia alla
normale infelicit dellessere umano.
Quindi, linfelicit dellessere umano in qualche maniera data, perch strutturale al sistema sociale. E
sottolineo questo punto, che secondo me importante conoscere quando ci si rivolge a una terapia, se si
sceglie quella psicanalitica si entra un po in una valutazione di questo genere.

Nitamo MONTECUCCO
Diciamo che a livello di psicoterapia tradizionale, le persone che vengono trattenute uso questo termine
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che un po pesante, ma reale allinterno di una struttura psicanalitica freudiana sono quelle che
hanno i tempi pi lunghi in assoluto, a volte anche 10, 12 anni. Sono psicoterapie che hanno unimpronta
molto strutturata che spesso spinge, pi che al riconoscimento di alcuni blocchi o complessi psichici
interni, alla loro fortificazione. Se si ha un minimo di conflitto con i genitori e si entra in una psicologia
freudiana, si tende a ingigantire i rapporti di potere allinterno o certe problematiche interne fortissime.
Una cosa a mio avviso reale e molto pesante, la presenza, nella struttura del setting psicanalitico
freudiano, di uno strapotere del terapista e dellimpossibilit da parte del paziente di concludere la terapia.
Io ho avuto tantissimi pazienti che hanno impiegato due anni per finire unanalisi che stavano facendo da
dieci anni. Non riuscivano ad affrontare il terapista e ogni volta che lo facevano era vediamo un pochino
perch tu stai tirando fuori queste resistenze. Non cera mai un ascolto reale alla frase mi sento dopo
otto anni di aver finito lanalisi, non mi sta dando pi niente. Tra laltro i freudiani hanno unorigine
economia di tipo classico, si paga la sessione anche durante le vacanze, anche se si manca alla seduta. E
una struttura economica rigidissima e quindi, tranne qualche personaggio tra i freudiani di grande rilievo,
percepisco spesso la tradizione freudiana come un rallentamento della crescita umana. Sicuramente il
primo anno utile, ma poi diventa una stasi da cui molto difficile uscire. Qui lo dico, qui lo nego.

Luisa BARBATO
Sono state trovate alcune lettere scritte da due suoi pazienti, nelle quali emerso che Freud in realt era
molto comprensivo e non era un personaggio cos rigido. Di solito sono gli allievi che creano poi rigidit
inesistenti. Il punto evolutivo importante che ci interessa di Freud che ebbe in seguito unevoluzione
dalla sua concezione forse un po semplicistica: ci sono forze funzionali che vengono represse dalla
cultura e dalla societ che si strutturano in fasi diverse dalla vita, la patologia nasce da questo conflitto tra
cultura e istinto.

Le varie aree della psiche
Questa concezione venne articolata un po meglio ed a un certo punto lui defin questa meta psicologia in
cui defin le tre istanze psichiche che importante segnare perch poi sono riprese da molte scuole:
lES il luogo delle nostre forze pulsionali, ci sono tutti i ricordi e i fantasmi, che non sono
addomesticabili. Sono in qualche maniera forze primitive che agiscono e sono parte istintiva
delluomo e di tutti i fantasmi legati a queste forze. Quindi, tutto il tessuto infantile che si imparato a
dominare e a rimuovere queste forze.
LIO che praticamente listanza della consapevolezza, la nostra parte che si relaziona con il mondo e
ne siamo consapevoli, per cui vi entra anche la personalit che si relaziona con il mondo, dove lIO
in realt in contatto con lES, nel senso che molte delle cose che lIO esprime derivano dalle forze
dellES che si muovono. Possiamo fare un esempio: una persona che ha una forte aggressivit che
viene rimossa alla quale probabilmente non ha accesso pu essere una persona che nella struttura,
nella relazione con il mondo si presenta incapace di agire. Quindi una struttura apparentemente
passiva, dove lIO si presenta remissivo, e in realt questo atteggiamento consapevole e questa
persona si sente timida e molto bloccata e sente che non riesce a reagire alle situazioni, una
situazione di copertura di una forza aggressiva che completamente inconsapevole alla quale lIo
reagisce da controaltare.

Lo schema delle varie aree della psiche:
lEgo come lIo,
lId, come parte profonda,
il Super-Ego o Super Io in alto,
la zona della Coscienza, una zona dellInconscio che spesso viene collocata in basso,
la zona dei valori che sono quelli a met dalla fase dellInconscio al pre-Conscio e sono istanze
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represse da motivi sociali che diventano represse e quindi la base dellInconscio pi profondo.

Il Super Io
C unistanza che si chiama Super Io, che si forma alla fine del complesso di Edipo, vale a dire quando il
bambino sancisce la rinuncia funzionale alla madre e accetta listanza culturale e sociale reprimendo il
suo desiderio verso la madre. Questo processo di rimozione del contenuto funzionale di s avviene
tramite lidentificazione dei genitori. Il bambino non potendo contrastare la rivalit del padre, avendo
paura della punizione che sarebbe la castrazione che il padre d se lui ha accesso alla madre, in qualche
maniera si identifica con questa figura paterna della quale ha paura e quindi prende le caratteristiche del
padre o anche di entrambi i genitori. C unadesione completa, per cui fa sue le norme morali e sociali
sotto forma delle caratteristiche caratteriali dei genitori. In generale si identifica con la norma, con la
legge, con listanza regolatrice. Quindi, il Super Io ha questa valenza di essere istanza regolatrice, quella
che d il senso del dovere, della moralit, il senso dellorganizzazione della propria vita. Ed , appunto,
lultimo che viene costituito. LEs completamente inconscio, ma anche una parte del Super Io
inconscia. Questo molto importante, perch c una serie di istanze morali e del senso del dovere che in
qualche maniera sono inconsapevoli: agiscono inconsapevolmente, quella parte di noi che rimprovera.
Ad esempio: se non vengono rispettate determinate regole del dovere scatta il senso di colpa. Quindi, un
meccanismo dellinconscio, perch ldentificazione con i genitori talmente profonda da diventare
totalmente inconscia.
Questa struttura molto importante e verr poi ripresa da molte scuole di psicologia transazionale.
importante anche perch ci definisce una divisione con le strutture psicotiche, borderline e nevrotiche.
Ad esempio se noi prendiamo una struttura psicotica, diciamo che una struttura dominata dallEs, dalle
parti istintive. Da tener presente che gli psicotici hanno un Io fragile, debole che di fronte agli assalti di
queste forze istintive anche Freud lo dice manca di connessione con la realt. un mediatore molto
fragile che stabilisce il contatto con gli altri e con il reale. Sintomatologicamente quando avete uno
psicotico davanti avete dei fenomeni eclatanti: in uno psicotico conclamato si hanno, quindi, fenomeni di
delirio e di allucinazione in cui viene confuso il livello del reale. Quando lo psicotico dice che ha le
allucinazioni, effettivamente lui sente le voci, come lo schizofrenico. Lui sente delle voci, ma in realt
la sua interiorit, per lui le proietta sullesterno e le sente sullesterno. In qualche maniera il limite
dellIo fra interno ed esterno della realt cade anche quando si vivono stadi meditativi molto avanzati e si
diventa il tutto. La differenza che mentre in stati meditativi avanzati c una consapevolezza, qui manca
invece totalmente la coscienza.
Quindi, i tre fenomeni fondamentali per cui si riconosce una psicosi sono (vedi la mappa di Fisher,
fig.42):

Gli stati di borderline
Lo stato di borderline quello in cui la persona ha lEs, uno sviluppo dellIo ma manca listanza
superiore, per cui si dice che invece di essere una struttura bipartita, con le tre istanze, manca di una parte
ed soprattutto la parte super-egoica. Questo come lo riconoscete? Una persona borderline (significa che
cammina sul limite) una persona apparentemente integrale, perch ha un Io che riesce a interagire, per
gli manca unistanza di regolazione. Uno dei sintomi della persona borderline la mancanza di etica. Di
solito sono persone che hanno una morale per conto loro, in cui esiste limbroglio, in cui creano situazioni
a loro piacimento. Inoltre, dal momento che manca listanza regolatrice del Super Io, quindi il senso del
dovere, hanno una funzionalit e istintivit che delle volte deborda e che non viene per niente repressa.
LIo ha una funzione di mediazione, ma ci che veramente struttura la persona il Super Io. Li
riconoscete anche perch quando dovrebbero prendere consapevolezza ed esserci, non ci sono. Non si
responsabilizzano, si arrabbiano subito se vengono attaccati nella loro difesa, hanno unimpulsivit molto
forte. Sono persone tranquille che hanno improvvisamente arrabbiature tremende, che travalicano
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qualsiasi regola di comportamento e di relazione. Attenzione perch la patologia borderline in grande
aumento nella nostra societ, dilagante. In qualche maniera la nostra societ sta andando verso una
deregolarizzazione che per non sostenuta da una centratura. una deregolarizzazione che va verso la
licenza. Il voler tutto e subito e non rispettare le regole.

Nitamo MONTECUCCO
Questi, tuttavia, possono essere anche solo comportamenti eccessivi momentanei. Il borderline colui che
sta rischiando veramente di entrare in uno stato di alterazione della propria identit che noi chiamiamo
stato psicotico per intenderci in modo generale. Una persona che ogni tanto si arrabbia troppo
uneccessivo, non un borderline. Non sta entrando in una psicosi, si sta solo arrabbiando. Invece, c
anche quello che non solo si arrabbia di brutto, ma perde proprio la ragione e infierisce sugli altri. Sotto
c un processo differente. Cio, tutti abbiamo dei momenti di eccesso in basso e in alto. Il borderline
una situazione che ha sotto uno stato, chiamiamolo, patologico reale che pu essere organico o psichico o
avere altre origini, ma che un reale squilibrio e quando ci entra poi difficile riportarlo indietro. Pu
entrarci da tante porte diverse, dalla depressione maniaco-depressiva, dalla schizofrenia, dalla psicosi
pura e semplice, dalla maniacalit spinta, comunque difficile riportarlo indietro. Quindi, non un
eccesso recuperabile, un eccesso che travalica i confini e rompe un sistema di equilibrio interno.

Il Super Io come Giudice Interiore: il condizionamento impiantato nella tua psiche
Bisogna ricordare, cosa importantissima, che questo schema ottocentesco, dei primi del 900 uno
schema che ha come base di riferimento una societ molto chiusa e conservatrice. Lo scopo della
psicoterapia era di fare rientrare una persona nella sua societ e sopravvivere nella normale tristezza
esistenziale. Questo significa che in Freud e in tutta la sua scuola non c realmente il concetto di
cambiamento, ma c ladeguamento e il ritorno alla norma. Man mano vedremo che gi da Freud a
Jung e ancora pi intensamente agli autori pi moderni, questo elemento del cambiamento e per contro
del Super Io diventa molto differente. Il Super Io non necessario per una persona che abbia una
consapevolezza risvegliata. Il Super Io, nelle scuole spirituali degli ultimi anni, diventa chiaramente un
ostacolo alla crescita, perch ci che la societ, i genitori, la religione ha introdotto nella tua psiche
contro la tua volont e consapevolezza, contro la tua vera natura. E ci che subdolamente comanda lIo
dallinterno. Il Super Io il giudice interiore che continua a massacrarti ripetendoti i giudizi negativi, i
codici morali, le parole dei genitori o delle persone a cui hai dato potere. E linteriorizzazione di tutte le
regole sociali, alcune delle quali sono palesemente vecchie, obsolete e negative. Il lavoro sul Super Io e il
giudice interiore diventata una parte obbligatoria anche nella nostra scuola di formazione. Solo quando
una persona va oltre lIo sociale e ritrova il S, il suo Super Io si affievolisce e nel tempo si esaurisce del
potere che aveva ricevuto.

Le basi dellevoluzione psichica: bisogni fisici, affetto e riconoscimento del s
Luisa BARBATO
Non c la coscienza della propria auto-regolazione, auto-morale. Ladeguamento ha una morale
precostituita, per cui c una situazione disperante dellindividuo, cio lindividuo qualcuno che senza la
regola sociale si autoregola, cio una specie di animale istintivo che fa quello che gli pare. E questa
veramente la concezione ottocentesca secondo me abbastanza disperante.
Nella nevrosi le tre strutture ci sono tutte, per c un conflitto permanente tra ES, IO e SUPER IO.
Quando si parla di psicanalisi bisogna sottolineare che questa la concezione classica freudiana che
ancora molti adottano, perch negli anni 20 con Anna Freud inizi tutto un filone di pensiero che mise
laccento su fattori differenti, filone che poi si svilupp con la Klein e Winnicot che indagando i bambini
piccoli, scoprirono che ci che il bambino cerca veramente non la soddisfazione libidica, ma la
relazione. Quello che veramente determina la struttura dellindividuo non la soddisfazione degli impulsi
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e degli istinti, ma la relazione. Quindi il bambino non cerca il nutrimento, ma il calore umano. Tutta la
persona si struttura sulla base della qualit delle relazioni oggettuali (padre, madre, ecc..) che definiscono
dei tratti incisi che rimangono dentro e che poi diventano inconsci. Non che non esiste la parte inconscia
o lIo, per non il conflitto con la pulsione, ma la relazione con laltro che la definisce.

Nitamo MONTECUCCO
E importante sottolineare che Freud parte da una societ che ha ancora alla base la sopravvivenza e
quindi le pulsioni libidiche e il piacere il latte, la fisicit sono visti come una cosa essenziale.
Cinquanta anni dopo Winnicot e tutta la scuola kleiniana spostano il livello dalla pancia al cuore e diventa
relazione. La relazione pu vacillare, perch la madre era fredda e rigida, anche se era attenta e amava.
Oggi oltre al bisogno e al piacere fisico di Freud, oltre al calore umano e alla relazione di Klein e
Winnicot dobbiamo portare il punto centrale dellintero processo evolutivo infantile sul riconoscimento
del s, sulla percezione che il bimbo riceve, dalla madre, di essere accettato e riconosciuto come Io. Ho
seguito molte persone che hanno superato abbastanza facilmente i limiti fisiologici della mancanza di
allattamento, o di una mamma poco affettiva, quando questa era capace di dare riconoscimento, era
presente e dava una sensazione di identit al figlio. E probabile che fra 50 anni il peso si sposti ancor pi
in profondit, un processo in evoluzione.

Luisa BARBATO
A suffragio di quanto si detto furono fatti degli esperimenti sui bambini, e tra questi ricordiamo quello
famosissimo della scimmia di peluche. Crearono da una parte una struttura fredda che aveva il biberon e
dallaltra parte misero una grande scimmia di peluche senza il biberon. Lo scimmiotto affamato preferiva
la scimmione di peluche, caldo e soffice, anche se non aveva il latte, piuttosto che andare dalla struttura
fredda che aveva latte. Quindi non era il latte che cercava bens il calore.

Nitamo MONTECUCCO
Passiamo al secondo punto. Dopo Freud ci fu una sorta di separazione di scuole: la scuola freudiana
classica che andr avanti per molto tempo e due grandi personaggi che dalla scuola di Vienna si separano:
Jung e Reich.


Biografia (di Giuseppe Pagliaro)
Sigmund Freud nasce il 6 Maggio 1856 a Freiberg, in Moravia. La sua una tipica famiglia di
commercianti. Laureatosi in medicina nel 1881 e dopo un trasferimento di tutta la famiglia a Vienna,
lavora per un certo periodo nel laboratorio di neurofisiologia diretto da Brcke. Nel 1882, per ragioni
economiche, abbandona la ricerca scientifica e si dedica alla professione medica, specializzandosi in
neurologia. Nel 1885 ottiene una borsa di studio che gli permette di accedere alla leggendaria scuola di
neuropatologia della Salpetrire, diretta dal celebre Charcot. Nel 1886 si sposa con Martha Bernays, che
in seguito gli dar ben sei figli (la pi famosa tra loro Anna Freud, continuatrice della ricerca del padre
nell'ambito della psicoanalisi infantile). Dopo aver utilizzato le tecniche classiche di quel periodo,
sperimenta l'ipnosi e nel 1989 si reca a Nancy per approfondire la conoscenza di questa pratica. Tornato a
Vienna, si dedica completamente alla professione di neurologo. Nel frattempo stringe amicizia con Josef
Breuer, con il quale pubblica nel 1895 gli "Studi sull'isteria" e con cui inizia quella grande avventura
intellettuale e clinica che lo porter alla fondazione della psicoanalisi. Nel 1899 (ma con data simbolica
del 1900) Freud pubblica un'altra opera dagli esiti rivoluzionari e per certi versi sconvolgenti:
"L'interpretazione dei sogni". E' una tappa che segna una svolta dell'intero pensiero occidentale,
attraverso i parallelismi fra logica razionale e logica del sogno e il disvelamento del linguaggio
"geroglifico" attraverso cui i sogni parlano all'essere umano concreto che ne portatore. All'alba
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dell'avvento dei drammatici fatti che segneranno l'Europa, l'epilogo di questa epopea intellettuale non
poteva che esser tragico. Nel 1933 a Berlino i nazisti ormai al potere bruciano, in un rogo libresco
tristemente famoso, anche le opere dell'ebreo Freud, complice oltretutto di una strenua resistenza
allavanzare della barbarie nazista. Nel 1938 la situazione talmente insostenibile che costretto ad
andarsene. Si trasferisce a Londra dove, dopo un solo anno, muore per un cancro alla mascella. E' il 23
settembre 1939, la seconda guerra mondiale alle porte, epitome di quell'istinto di morte cos presente
nelle opere del grande rivoluzionario del pensiero.


Opere consigliate:
-L'interpretazione dei sogni (1900)
-Psicologia della vita quotidiana (1901)
-Tre saggi sulla vita sessuale (1905)
-Il motto di spirito e le sue relazioni con l'inconscio (1905)
-Totem e tab (1912-13)
-Introduzione alla psicoanalisi (1915-17)
-Metapsicologia (1915-17)
-Autobiografia (1925)



LA PSICOLOGIA DEL SE DI CARL GUSTAV JUNG

Jung era un passo in avanti rispetto a Freud. stato il primo vero psicologo ad introdurre laspetto
spirituale allinterno della psicanalisi. E parlando di questi processi noumenici, da Nous che il
termine greco per lo spirito, lanima, parla proprio di una spiritualit inerente e profonda. Jung era uno
psichiatra svizzero, aveva una grandissima sensibilit ed era affascinato da tutta una serie di fenomeni
parapsichici e parapsicologici che invece terrorizzavano il vecchio Freud. Si racconta che un giorno si
trovavano in una libreria e stavano parlando di questi fenomeni di percezione, di anticipazione degli
eventi. Il vecchio Freud si arrabbi con Jung definendoli la melma delloscurantismo e gli ingiunse di
smettere di ricercare in quella direzione. Probabilmente anche socialmente aveva molta paura di inficiare
con i fenomeni di parapsicologia e di occultismo, un livello molto alto di psicologia che era riuscito ad
ottenere a livello accademico. In quel momento ci fu unenorme tensione fra i due, Jung disse a Freud:
Sta per accadere un evento e in quel momento sent un colpo e cadde un libro Hai visto? Freud lo
neg, ci fu unaltra enorme tensione e Jung previde che il fenomeno si sarebbe ripetuto e infatti il
fenomeno riaccadde per la seconda volta. Era inverosimile che un evento venisse previsto per due volte
consecutive, per Jung si trattava di sincronicit, era certo dellesistenza di una psiche che travalica i
confini fisici. Da l part un processo. Jung si isol dalla scuola di Freud e sub un vero attacco psicotico,
vivendo un momento di grandissima disperazione, perch ovviamente lui si stiva fortemente allinterno
della scuola di Vienna. Ebbe un periodo di allucinazioni talmente pesanti che lo portarono a scrivere un
libro intitolato Sette sermoni ai morti, in cui descrisse di vedere gli spiriti che bussavano, descrisse
quello che gli dicevano e le cose che gli facevano, una serie di situazioni tra limmaginario, il mistico e
lallucinato. Tuttavia riusc a superare questo periodo di grande turbolenza psichica includendo le
allucinazioni allinterno del proprio Io e raggiunse un traguardo dintegrit. Riusc ad espandere
estremamente la propria coscienza.
Jung ebbe anche unaltra serie di esperienze e la bellissima descrizione di questo passaggio si trova in
unintervista che la BBC fece a Jung. Gli chiesero: Ma qual il centro della tua psicologia? E lui
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rispose: Lanima umana, perch successo a me. Racconta che si era ammalato, rischiava di morire,
era ormai dato per spacciato e muore. Esce dal corpo, si allontana addirittura dalla terra quindi era un
grande spirito e vede un asteroide come un tempio, dove trova un maestro che lo accoglie e lo induce in
uno spazio di meditazione. A questo punto lui felicissimo, ha raggiunto la propria vita interiore,
spirituale. Vuole morire, non vuole pi ritornare indietro e a questo punto, che un classico delle NDE,
Near Death Experience, le esperienze vicino alla morte, vede arrivare dalla terra lo spirito del suo medico
che gli dice: Non puoi morire, devi ritornare indietro, il tuo compito non finito. Devi portare queste
esperienze sulla terra. E lui sente che vero e ha la folgorazione che per salvare la sua anima questo
medico ceder la propria anima. Jung ritorna, si risveglia dal coma e riesce lentamente a migliorare fino a
sopravvivere. Dopo poco tempo il suo medico muore.
Jung attraverso queste esperienze comprende la natura non materiale dellanima, pur essendo
assolutamente daccordo sul fatto che lanima comunque entra nel corpo, nella mente e nel cervello
attraverso una serie di funzioni biologiche. Mette al centro questa rivoluzione dellessere umano e
struttura una serie di processi psichici tra cui forse il pi importante lindividuazione, ed espande questo
modello a una parte estremamente pi profonda (proiezione). Se questo linconscio, questo diventa
linconscio collettivo. Linconscio collettivo in realt poi un super conscio collettivo, facendo una
ricerca stupenda a cavallo tra lEuropa e tutta la tradizione alchemica simbolica degli alchemisti. E il
primo che aiuta la comprensione dei processi psichici dei testi tipo Tao The Ching, I Ching-il Libro dei
Mutamenti, Il Mistero del Fiore dOro di L Tsu, dove spiegata la fisiologia sottile del processo
dellevoluzione della coscienza interiore, della meditazione. Per L Tsu il TanTien Superiore, la mente
conscia, che deve proiettare la propria energia luminosa nellinconscio e comprenderlo, fondendosi con
esso e creando un essere pienamente cosciente. In questo caso l'io della mente viene trasformato in S,
lIo quindi parte del conscio sociale, il Super Io quello che condiziona lIo a vivere la sua vita nella
societ. Se lIo, per, ritrova un suo S pi elevato e pi profondo che diventa il centro, questo Super Io
diventa invece una matrice di consapevolezza estremamente pi dilatata.

Lanimus, lanima e il mito delleroe
Altro contributo fondamentale di Jung laver capito che, nelle persone normali, lio multiplo: ossia
abbiamo molte sub-personalit. Lidentit unica ma abbiamo un Animus e unAnima: Animus la
parte pi positiva e luminosa, lo Yang della testa - nel libro posizionato nella testa che la luce della
coscienza che deve scendere nellinconscio oscuro dove c la fanciulla, lo Yin, lAnima che deve
essere salvata. In questo abbiamo ritrovato (non so se lha trovato anche la scuola analitica), studiando da
altre scuole, tutto il processo mitico della discesa delleroe negli inferi per ritrovare la fanciulla smarrita
(e qui c tutta una serie di racconti mitici: da Euridice, a Proserpina a Gilgamesh) e riportarla alla luce
del sole. Ma a questo punto lui non pi un uomo, ma un semidio. Acquista un carattere divino e questa
fanciulla di solito ha delle caratteristiche sia di donna sia di dea: per esempio la figlia di Demetra la dea
della natura, Proserpina, che viene rapita dal dio degli inferi (e la terra diventa secca perch la madre
natura triste), lui salva questa fanciulla e la natura rifiorisce. E unanalogia molto forte su quello che
la vita umana.
Questa polarit deve originare una fusione da cui si genera lanima. Quindi lanima si genera dallunione
degli opposti, come maschile e femminile generano un figlio, una cosa che non cera prima, come una
nuova coscienza da una vecchia coscienza. Non solo, ma scopre che le personalit possono essere
multiple, possiamo avere diversi livelli di personalit. Questo concetto junghiano lo vedremo in tutte le
scuole future, che lo codificano per in maniera differente.
Jung afferma che in ogni uomo c una componente femminile codificata come anima, e in ogni donna
una componente maschile codificata come animus: ogni relazione amorosa , in realt, una relazione a
quattro; questo ne spiega, almeno in parte, la complessit .

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Gli archetipi e linconscio collettivo
Quindi in questo processo Jung espande i livelli della coscienza e scopre una cosa fondamentale: in tutte
le tradizioni del mondo esistono una serie di archetipi, di basi psichiche strutturate come modelli, e questa
base psichica una forza. Gli archetipi sono una forza, di solito positiva, che a volte pu diventare
negativa, ma comunque unenergia psichica universale. Gli archetipi non sono solo quindi il Bene, la
Saggezza, lAmore, ma sono le forze che hanno dei simboli e che vengono raffigurate a volte nelle stesse
modalit dalle varie tradizioni. Questo a noi interessa enormemente, perch il primo transpersonale,
perch introduce lelemento transpersonale nella psicologia. La psicologia transpersonale non la fanno
mai partire da Jung e personalmente ritengo che sia realmente una delle basi fondamentali. Quindi lui era
sicuramente unanima evoluta. Se volete approfondire largomento prendete le due edizioni italiane del
libro Il Mistero del Fiore dOro: una, con la prefazione di Richard Wilhelm, che molto spirituale e
mistica, e quella della Boringhieri che invece psicologica ed fatta da Jung. Jung era proprio uno
psicologo, per cui a volte non riusciva a capire i termini meditativi orientali, ma riusciva a trasferirli in
linguaggio psicologico con un fortissimo senso di realt. Ha dato vita a scuole, ha collaborato con i
gruppi cristiani autentici. Io ho fatto alcuni anni di analisi con Dora Kalf che ha sviluppato il Sand Play il
Gioco della Sabbia e ha lavorato in collaborazione con i monaci tibetani della Svizzera. Quando andate
ad una riunione della scuola junghiana sentite realmente un clima di tensione spirituale, anche se per la
maggior parte questi personaggi hanno pi una spiritualit istintiva, intuitiva che non una vera pratica di
meditazione reale. E un anelito per molto forte.

LOmbra: il lato oscuro della forza interiore
Una delle grandi scoperte che poi era gi stata scoperta, ma Jung la esprime e rivaluta in un modo
estremamente utile - il concetto di Ombra. Questo concetto, che nasce da questa bipolarit, cio la
coscienza e linconscio, la coscienza luminosa e linconscio oscuro, ci parla di come questo Io sociale
debba necessariamente, per la prima parte della propria vita, per identificarsi a livello sociale, accettare
una serie di istanze psichiche che gli fanno rifiutare e rendere inconsci alcuni suoi poteri e potenzialit, e
ne accetta (perch il Super Io non solo il padre e la madre che dettano le regole) degli altri. Quindi
quando c questo tipo di meccanismo, lOmbra diventa il rimosso. Jung capisce che non solo vanno
rimossi gli elementi dellinconscio per bilanciare lidentit, ma come il concetto di recupero dellOmbra
come un potenziale (che poi viene sviluppato da tutte le scuole moderne). E non solo come un potenziale,
ma una specie di rivalutazione del pozzo nero dove hai rimosso un trauma, un uovo dove tu hai
nascosto delle potenzialit. Quindi, se tu le recuperi con la ragione, se leroe della coscienza scende
nellinconscio e recupera la fanciulla che debole ma preziosa perch saggia e portatrice di intensit,
recupera delle potenzialit. Baumann, uno dei grandi allievi di Jung, diceva che proprio quando
tocchiamo il fondo al limite della depressione possiamo realmente andare a recuperare gli elementi
dellOmbra che sono degli elementi della nostra anima che sono stati misconosciuti. Quindi,
nellinconscio c tutto, anche il negativo, ma nellOmbra c pi questo concetto di una parte dei questo
inconscio positivo. Lo stesso Jung rinacque dalla depressione - andando oltre i bordi della normale
patologia - facendo un vero e proprio processo alchemico. E possiamo anche dire che alcune persone che
si sono risvegliate senza aver fatto un approfondito e reale lavoro sul proprio inconscio, hanno vissuto
alcuni periodi della loro, chiamiamola. Illuminazione in una fase assolutamente depressiva o addirittura
psicotica. Per citare un dato molto interessante, in India cera un grande maestro che abitava a Poona ed
era uno dei pi grandi maestri del suo tempo. Si chiamava Meher Baba, girava per lIndia a recuperare i
pazzi illuminati, persone che avevano attinto allinfinita energia dellesistenza e avevano fuso Es, Io e
Super Io, il S si era espanso, ma che avevano un Io fragile, un Io sociale non strutturato e quindi tutta
quella forza che Jung direbbe archetipica o transpersonale, li aveva bruciati e quindi si erano ridotti a
cagarsi addosso e qualche brava donna gli dava qualcosa da mangiare e li curava. Questi erano in uno
4
stato semi-estatico. Lui li prendeva, li lavava e li puliva e insegnava ai suoi discepoli a guardarli negli
occhi. Questo lo facevano gi i maestri tibetani che dicevano tu mettiti l e guardalo negli occhi e
impara. Questo una parte del pensiero junghiano che per noi molto utile, perch ci serve per lavorare.
Quindi, una parte degli archetipi verr poi ripresa da Ken Wilber come matrici profonde della psiche
proprio a livello transpersonale.
Tuttavia come se Jung avesse vissuto direttamente questa esperienza perch lui era lui, ma non era
passata attraverso una scuola di risveglio interiore e quindi, a sua volta, non non riuscito a creare una
scuola di risveglio, non ha passato nessuna tecnica pratica reale per risvegliare le coscienze dei suoi
allievi e pazienti, se non un valore profondo che certamemnte stato trasmesso . Lui aveva passato questo
come intuizione e gli altri lhanno colta come intuizione, come concetto di grande valore ma non avevano
una pratica concreta per realizzarlo profondamente.

La sincronicit
Jung comprese il processo viennese della relazione causa-effetto e il principio sincronico degli
eventi. I sogni, gli incontri, i momenti speciali diventano momenti sincronici. Lui definisce la sincronicit
come la legge dello spirito, dei processi profondi, ed in questo si fa aiutare da uno dei grandi fisici
quantistici, Wolfgang Pauli, autore del basilare principio di esclusione, che appunto un principio di
sincronicit: gli elementi atomici che girano attorno al nucleo, gli elettroni, anche a distanza enorme
sentono il moto e lo spin di rotazione degli altri elettroni, istantaneamente. C una legge di
comunicazione (diciamo della coscienza) delle informazioni che permette questo passaggio, che non
quindi fisico. Dalla sincronicit degli eventi deriva la degenerazione new-age che tutto ha un senso. Ma
ci non vero, viviamo in un mondo che altamente non sincronico, casuale e caotico, con dentro
degli elementi rari di sincronicit. E quanto pi si evolve nel campo dello Spirito, tanto pi questa legge
della sincronicit viene messa in evidenza e si entra in un mondo che diventa sincronico. Possiamo dire
che un illuminato vive in un mondo altamente sincronico, dove lelemento del caso esiste (anche gli
illuminati si ammalano e muoiono), ma un livello minoritario: lattenzione pi sulla sincronicit che
non sul caos.
Lavorando con il premio Nobel della Fisica, Wolfang Pauli, che era fuori di testa ed aveva unenergia
pazzesca, Jung entr in contatto con tutta una serie di forze strane. Pauli era capace di mandare in tilt tutti
i macchinari scientifici, i suoi amici lo sapevano e non volevano che venisse da loro. Un giorno, in un
laboratorio in Germania saltarono tutti gli apparati e tutti dissero: Se fosse stato qua Wolfang Pauli,
avremmo sicuramente dato a lui la colpa. Poi glielo dissero e si scopr che esattamente in quel momento
lui passava con il treno da quella parte. E un evento casuale. Wolfang Pauli era discretamente fuori ma,
attraverso la pratica psicanalitica con Jung, risolse una grossa parte dei suoi problemi. Non abbiamo
parlato del lavoro fatto da Jung sui sogni. Freud fu il primo a strutturare lanalisi dei sogni, ma Jung la
port molto pi avanti. Attraverso lanalisi dei sogni Jung si accorse che nel nostro inconscio sono
presenti una serie di archetipi come per esempio i Mandala, che sono comuni a tutte le tradizioni. Il
Mandala un termine che significa sia centro sia circonferenza, una rappresentazione dellessere umano
come quello che abbiamo visto proiettato: il cerchio e il centro, ma pu rappresentare lidentit umana o
luniverso, il micro e il macrocosmo. Jung scopr che i pazienti in certi stati di coscienza entravano in
questa rappresentazione simbolica di s e facevano dei mandala. Wolfang Pauli quando fu guarito
cominci a ragionare sul principio di indeterminazione che significa che sullo stesso orbitale (intorno al
nucleo ci sono degli orbitali di atomi) non possono stare due elettroni che girano dalla stessa parte: uno
gira da una parte e laltro gira dallaltra, devono avere spin opposti se no non possono stare. Ma questo
portava un problema gigantesco: come fa lelettrone che gira in un senso a sapere che sullo stesso orbitale
a distanza di qualche chilometro c un altro elettrone che gira in senso opposto? L part il concetto di
sincronicit, di una comunicazione sottile tra eventi simili. Jung parl di sincronicit quando avvenne
lepisodio con Freud in libreria. Inoltre cit degli esempi come di una persona che gli stava raccontando
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di aver sognato uno scarabeo dorato e proprio in quel momento entra dalla finestra uno scarabeo dorato.
Comincia a capire che addirittura intere civilt, come quella cinese, si sono basate sull I Ching
esattamente basandosi non sul concetto di causa-effetto di uno che genera un altro, ma sul concetto di
sincronicit. Cosa vuol dire che se tu lanci le bacchette (allinizio non cerano le monete dellI Ching per
cui usavano le bacchette delle pianta di Achillea) e da questo quel momento genera una situazione. E
come quando in quel momento scegli una carta e quella carta significativa, incontri quella persona che
significativa in quel momento. Quindi, esistono una serie di nessi acasuali, ma significativi. Questo il
concetto di sincronicit. Il concetto di sincronicit il concetto che bilancia il caos. Lui scopre cos le basi
fisiche dellinformazione della coerenza elettromagnetica che poi si svilupper enormemente e che
lavorer anche sul cervello.
Jung fu veramente un grande personaggio. Purtroppo non lasci una scuola di tecniche di meditazione ai
suoi allievi (se le avesse sperimentate su di s le avrebbe lasciate) per cui i suoi discepoli sono rimasti un
po carenti di pratica. Sono rimasti con una grande intuizione, ma poi non hanno tecniche per sviluppare
unanima. Jung lanima se la cre da solo, gli altri no. Io ho collaborato con le psicoterapie junghiane,
molto spesso una buona e fruttuosa relazione (non posso dire altrettanto delle psicoterapie freudiane),
hanno un carattere pi umano, un incontro tra persone, e devo dire che pu a volte dare dei bei risultati di
comprensione e di armonizzazione interna.


Biografia (di Giuseppe Pagliaro)
Carl Gustav Jung nacque nel 1875 a Kesswil (Svizzera). Il padre era un pastore protestante, cappellano
dell'ospedale psichiatrico di Basilea. Il nonno era stato un medico famoso e rettore dell'Universit di
Basilea. In questa citt, Jung comp gli studi secondari e nel 1885 si iscrisse alla facolt di medicina e si
laure nel 1900. Negli anni universitari si interess di parapsicologia e spiritismo e nel 1902 pubblic la
sua tesi di laurea dal titolo Psicologia e patologia dei cosiddetti fenomeni occulti. Nel dicembre del 1900
cominci a lavorare nell'ospedale psichiatrico di Zurigo, all'epoca diretto da Bleuler. Tra il 1902 ed il
1903 fu a Parigi a prendere lezioni da Janet ed al suo ritorno spos Emma Raushenbach. Nel 1907 Jung si
reca da Freud che lo ritiene il suo successore. Nel 1910 fu eletto presidente della Associazione
psicoanalitica internazionale e direttore dello "Jahrbuch", la rivista ufficiale della societ. Negli anni
l'idealizzato rapporto tra Freud e Jung si incrina sempre di pi, ma la rottura ufficiale avvenne solo nel
1913 al congresso di psicoanalisi, e la causa principale fu la pubblicazione da parte di Jung, nel 1912, del
suo testo fondamentale sulla teoria della libido La libido: simboli e trasformazioni. Nell'ottobre
successivo Jung si dimise dalla carica di direttore dello "Jahrbuch", nell'aprile del 1914 da quella di
presidente dell'Associazione e usc definitivamente dal movimento psicoanalitico. Negli anni seguenti
Jung si dedic all'attivit psicoterapeutica privata, a lunghi viaggi (Nord America, Nuovo Messico, India,
Egitto e Kenia), nonch alla formulazione di innovative teorie ed alla stesura di nuovi libri. Nel 1930
Jung fu nominato presidente onorario della Associazione tedesca di psicoterapia. Nel 1944 ha un
incidente, una frattura e un successivo infarto. In coma vive una esperienza pre morte che descriver nel
suo testo autobiografico Ricordi, sogni e riflessioni. Muore il 6 giugno 1961, dopo una breve malattia.

Testi consigliati:
La libido simboli e traformazioni (1912), Newton Compton
L'inconscio (1914-1917), Mondadori
Energetica psichica. 1928 (1928), Bollati Boringhieri
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La sincronicit. 1952 (1952), Bollati Boringhieri
Coscienza, inconscio e individuazione, Bollati Boringhieri
L'Io e l'inconscio, Bollati Boringhieri
Analisi dei sogni, Bollati Boringhieri
Tipi psicologici, Newton Compton
La psicologia dell'inconscio, Newton Compton
L'uomo e i suoi simboli, Tea, Opere (18 volumi), Bollati Boringhieri



LA PSICOLOGIA ENERGETICA DI WILHELM REICH


Roberto SASSONE
Vi parler di Reich secondo la mia esperienza di vita, tutto quello che ho sperimentato dallinizio della
mia terapia reichiana che risale al 1972. Da quel momento ad oggi ho fatto un percorso reichiano insieme
poi ad altri percorsi di meditazione, per cui la mia vita intrisa dallesperienza reichiana non gi in una
chiave teorica, ma soprattutto come esperienza profondamente corporea ed emozionale. Per questo
motivo preferisco parlarvene non facendo la storia di Reich, ma spiegandovi sinteticamente quelli che per
me rappresentano i punti fondamentali di Reich, adatti a questo contesto di counseling.
Affermo anzitutto che considero Reich un ricercatore con aspetti transpersonali, anche se la maggior parte
dei suoi seguaci ignora o non considera questo aspetto del suo pensiero. In effetti tutta la sua teoria reca la
possibilit continua di una dialettica tra lindividuo come unit psicosomatica, ma soprattutto come unit
energetica, e la realt energetica e cosmica in cui continuamente immerso. Cio, per comprendere
lessere umano, non si pu prescindere dal fatto che lindividuo immerso nellenergia, che Reich
chiama energia orgonica cosmica, e che proprio questo continuo scambio a regolare lesistenza. Un
altro tema fondamentale di Reich, equivocato dalla maggior parte di studiosi (e mi assumo la
responsabilit di questa affermazione) e che anche alcuni reichiani non hanno capito, la sessualit:
lhanno banalizzato e ridotto esclusivamente allo sblocco di una funzione fisiologica che certamente
importante, ma soltanto laspetto visibile e limitato di un processo pi complessivo che riguarda lintero
biosistema dellessere umano.

Piacere-espansione e dolore-contrazione
Reich realizz il sogno di Freud che aveva il desiderio di trovare la base biologica della libido. Con
semplici esperimenti dimostr che la percezione del piacere legata alla maggiore o minore capacit
del corpo di espandersi o di contrarsi. Ci significa che laddove ci sono dei punti del corpo pi
contratti muscolarmente, la sensazione del piacere ridotta o assente; quando invece nel corpo c una
maggiore distensione muscolare, consentito un flusso maggiore della libido (del piacere) che viene
percepita chiaramente. Questo fenomeno fondamentale, perch oggettiva nel corpo la funzione di
controllo e di repressione che Freud chiama Super Io. Lintroiezione delle regole morali e dei divieti si
manifesta nel corpo come contrazione. I blocchi muscolari hanno lo scopo di trattenere le emozioni che
altrimenti fluirebbero liberamente (dallEs) in barba ad ogni regola sociale. Stiamo entrando nel vivo del
corpo. Se repressione uguale a contrazione muscolare, liberazione non un fatto ideologico, ma la
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possibilit di sentire il flusso energetico-vitale che scorre in s. Questa affermazione ci conduce ad un
altro enunciato basilare: il recupero di una libera funzione sessuale la conseguenza dello sblocco
dellenergia vitale a livello totale dellindividuo, inteso come unico biosistema. Inoltre bisogna
sottolineare che il campo unitario energetico-vitale dellindividuo inserito nel pi vasto campo della
terra ed anche del cosmo. Reich lo chiama campo di energia orgonica cosmica ed entra cos nella schiera
dei ricercatori integrali ed olistici.
Andiamo sugli elementi fondamentali. Reich era uno degli allievi pi promettenti di Freud. Anchegli
quindi assume il concetto di Es, ma ne evidenzia laspetto qualitativo: lInconscio uno stato di non
consapevolezza; tutto quello che non viene percepito, non viene vissuto e non viene conosciuto (non
consapevole) Inconscio. Quindi, ci sono le emozioni inconsce, le strutture inconsce del Super Io e tutti i
modelli stereotipati e culturali di cui non si consapevoli. Tutto questo materiale represso, rimosso e
compresso lo si pu cominciare a leggere nello sviluppo del bambino nelle fasi di sviluppo libidico di
cui Freud parlava nel percorso della formazione della corazza caratteriale che si struttura gradualmente
dagli occhi alla bocca (fase orale allattamento) e successivamente nella fase anale o, meglio, fase
muscolare (controllo della muscolatura), fino alla fase genitale (Edipica). Tutta la storia individuale la si
pu leggere quindi nel corpo. Reich dice chiaramente che il corpo il serbatoio dellinconscio nel senso
che realmente nel nostro corpo bloccato c tutto il materiale rimosso che ha una valenza energetica e
emotiva reale e che determina anche la struttura non solo muscolare, ma anche psichica.
Unaltra scoperta di Reich lidentit funzionale: lenergia unica pur manifestandosi a livello psichico e
somatico. Cosa vuol dire questo? Lo psichico ed il somatico hanno come fonte la stessa energia vitale.
Questa unit Reich la chiama Identit funzionale. Quindi, un blocco corporeo anche un blocco
psicologico. E il blocco psicologico anche il blocco corporeo. Ma non sono due blocchi, lo stesso
blocco che deve essere visto nella sua modalit energetica e nella sua modalit psichica.

La sessualit e la funzione dellorgasmo
Nitamo MONTECUCCO
Limpostazione di Reich fu di forte impronta vitalista e lo port a studiare e a fare ricerche scientifiche di
grande spessore sullenergia vitale, da lui chiamata energia orgonica e, sulla natura del piacere. Sono
famose le sue ricerche sulle basi della vita: i bioni (specie di precellule luminose che tendono ad
aggregarsi e crescere) e i bacilli T (T da Tanatos, la morte) che nascono da tessuti malati e privi di
vitalit. Da queste scoperte deriv le sue analisi di laboratorio, che, attraverso lanalisi della vitalit del
sangue o dei liquidi, permettono di comprendere quanto lunit psicosomatica umana sia integra o
frammentata. Reich, dopo le ricerche sullenergia orgonica ed i bioni a Oslo, si trasferisce negli USA
dove crea lOrgone Istitute. Qui crea una forte scuola di terapisti e sviluppa una serie di apparecchiature:
gli accumulatori orgonici, per facilitare la guarigione nei pazienti in cui lenergia vitale-sessuale era
ormai troppo bassa o compromessa. Gli accumulatori orgonici diedero dei risultati sorprendenti ed
inaspettati. Attraverso elettrodi applicati ai genitali e le zone erogene, dimostra che la sessualit energia
fisica, la misura. Non solo, energia che non dipende dalla funzione ma dal contesto della funzione. Se ti
tocco non produco una sensazione piacevole, ci accade se abbiamo una relazione. Reich scopre lenergia
vitale, o per noi riscopre quella che i cinesi chiamano Chi, i buddhisti R'lung, gli indiani Prana, la scopre
alloccidentale, senza i canali, i circuiti, ma come la capacit di fluire o di essere bloccata.
Reich concepisce una personalit di tipo genitale, diciamo luomo o la donna sessuale naturale, capaci
di vivere normalmente, fisicamente e di avere quel momento di piacere che noi chiamiamo orgasmo. Le
importantissime ricerche sullenergia sessuale e sullorgasmo, iniziate in Norvegia e proseguite negli Stati
Uniti, lo portarono ad una serie di scoperte fondamentali sul ruolo dei sistemi viventi, sulla genesi delle
patologie e sulla loro risoluzione attraverso una differente consapevolezza di s e della propria natura
espansiva legata al piacere di vivere. E il primo a fare una diagnosi energetica delle malattie, dei tumori,
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facendo emergere come sotto i tumori c sempre una rabbia trattenuta perch c unenergia sessuale
bloccata.
Ricordiamoci che una parte della liberazione sessuale che si avuta con il 68 fu promossa da gruppi
reichiani. Egli parl di sessoeconomia ad indicare il fatto che lenergia sessuale sia modalit interna che
di scambio relazionale che fornisce, nelleconomia di un sistema, lenergia primaria. Sviluppa tale visione
dicendo che tale energia deve salire dal sesso, che il suo canale naturale (primo chakra o per i cinesi il
canale del rene). Se viene fermata, se il canale viene bloccato si ha una dicotomia: se voglio fare una
qualsiasi azione che mi d piacere e vengo bloccato, vivo una dicotomia (lo faccio, non lo faccio,
conflitto, colpa etc.). Il blocco dellenergia crea una depressione: questo un modello psicoenergetico
fondamentale. Il S originario delle persone che molto fisico, molto energetico, viene bloccato a tanti
livelli e genera delle patologie, o meglio genera dei caratteri. I caratteri, come le forme psichiche di Jung,
sono molteplici. Il carattere una modalit per cui, sulla base di un blocco, una persona sviluppa dei
comportamenti come forma di adattamento che non sono i suoi originali, ma quelli con cui poi si
identifica. Reich quindi anche il primo padre della psicosomatica. Scopre i primi blocchi energetici,
scopre lenergia vitale, scopre lorgone, inventa gli accumulatori di energia, scopre le energie catartiche,
crea la curva dellenergia. Un genio. Non solo, pur essendo antireligioso, meglio contro qualsiasi forma di
ideologia, non conoscendo altre forme di religione che quelle occidentali, passa da un ateismo scientifico
ad un misticismo cosmico. Scopre che la nostra energia (per noi ovvio) deriva dallenergia del cosmo e
si inventa una sorta di agopuntura planetaria: pianta dei tubi, collegandoli allacqua che catalizza energia,
e li punta per due giorni verso il cielo, facendo piovere in pieno deserto, in Arizona, alla presenza dei
giornalisti. Quella zona rimasta verde per qualche anno. Pensa che il dio delle religioni unassurdit,
che lenergia viva dellesistenza. Non fa lultimo salto nello spirituale, non riesce a capire che lenergia
cosciente, intelligente. Pur non conoscendo le tecniche di meditazione, riesce ad avere dei momenti di
estasi, di percezione altissima della relazione che connette il cosmo.
Per la limpida spregiudicatezza di queste ricerche Reich venne espulso dalla Norvegia e venne
perseguitato negli Stati Uniti fino alla sua incarcerazione e alla morte in carcere per attacco di cuore. La
sentenza della corte fu che Reich doveva essere incarcerato in quanto colpevole di aver sostenuto
lesistenza dellenergia orgonica che non esiste. Il suo laboratorio venne distrutto dal governo
americano ed i suoi libri messi al bando in tutti gli Stati Uniti. A pieno diritto possiamo considerare
Wilhelm Reich un tantrico ante litteram.
Dalla scuola di Reich si sono sviluppate numerosissime vie terapeutiche che hanno contagiato tutta la
moderna concezione psicosomatica della crescita umana: dalla Bioenergetica di Lowen alla Core
Energetica di Pierrakos, dalla Vegetoterapia di Federico Navarro, alla scuola di Baker, a tutte le moderne
terapie basate sulla crescita umana e sul decondizionamento.

Lanalisi del carattere
Roberto SASSONE
Quando Reich comincia a concepire e strutturare lanalisi del carattere, fa un discorso incredibilmente
articolato, perch lanalisi del carattere comprende diversi piani di lettura, secondo un principio
sistemico: lanalisi del funzionamento dei sette livelli e la loro correlazione, i comportamenti e gli
atteggiamenti nei confronti del mondo che corrispondono al modo corporeo di funzionare, le strutture
difensive comportamentali e i loro agganci muscolari. E evidente ancora di pi che psichico e somatico
sono luno lo specchio dellaltro. Nella visione di Freud il superamento della nevrosi consiste nel sapersi
reinserire e adattare nella vita sociale, aderendo alla logica di quel sistema, altrimenti non c la
possibilit di avere veramente un Io solido. Con Reich si ribalta veramente tutto: le ideologie sociali sono
il prodotto del carattere nevrotico ed esprimono la logica di questa repressione. Quando la natura
delluomo si struttura in maniera disfunzionale non pu che generare una cultura che avvalla la
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repressione stessa della natura.
Ma nel corpo esiste un principio di autoregolazione che viene attivato dalla terapia e che contribuisce a
recuperare la percezione del proprio corpo, sbloccando le emozioni e liberando il rimosso attraverso un
reale sentire e non attraverso latto cognitivo. Il paziente impara fisicamente ad entrare in contatto con la
sua ombra (termine junghiano), a conoscerla e a non averne paura, e libera le forze vitali al servizio
dellio che stimolano il processo di autoregolazione di s stessi e della propria realt. In tal modo accade
un fatto singolare, ovvero che lindividuo che attiva il processo di autoregolazione, sciogliendo le catene
del super-io ed entrando in contatto con s stesso, sviluppa un funzionamento etico. Questo il senso
profondo dellanarchia. La repressione e la necessit di una legge necessaria per frenare gli impulsi. Ma
quali parametri si assumono per decidere quali impulsi e come devono essere frenati, cio chi decide se
quellimpulso cattivo o buono? Allora facciamo dellironia: la sessualit un impulso cattivo per
carit, bisogna gestirlo bene, perch se uno gode troppo non riesce a fare pi il suo dovere! Invece il
presupposto quello contrario e cio che gli impulsi naturali hanno una loro logica vitale e un loro senso
profondo di realizzazione. Chi fa un lavoro su di s psicocorporeo non ha bisogno di leggere Reich, ma
sentendo s stesso, percepisce anche laltro come essere vivente e individuo reale. Se io vedo te e sento te
non posso pi vederti in maniera virtuale, perch ti rispetto, non perch c unideologia che mi fa
pensare che giusto rispettarti, ma perch tu sei come me, ti sento. E ci vale anche per la natura, ma se
io non sono pi natura, perch non sono pi in contatto con la mia natura e temo la percezione vegetativa
del mio flusso vitale, come posso rispettare qualche cosa che io temo?
Il grosso impedimento alla relazione con la natura sussiste perch nella repressione sessuale, e quindi
nella repressione degli impulsi naturali, c la paura di sentire il piacere. Perch tutti questi divieti ai
bambini, tutta questa necessit di imbrigliarli? Perch il bambino ricorda profondamente quella libert
vitale che ladulto nella sua repressione ormai si negato. Gli crea quasi un problema, fa paura, ti fa
vedere quello che hai perduto. Lo devi controllare, lo devi di nuovo inscatolare per rassicurarti
profondamente e non entrare in contatto con ci che ti sei negato. Quindi, chi ha paura della vita perch
non ha il contatto con la vita e naturalmente la uccide per poter rientrare in una sua rassicurazione. Questo
il motivo per cui una societ si fonda sulla repressione (Vedi Psicologia di Massa del Fascismo di W.
Reich).
E inutile creare delle strutture sociali, anche ben congegnate, che dovrebbero funzionare sulla carta
benissimo, quando poi le strutture caratteriali delle persone che le gestiscono sono esse stesse malate,
appestate, e sono strutture di potere che negano la vita. Reich cominci a lavorare sul corpo infrangendo
un tab grandissimo della psicoanalisi: non si deve toccare il paziente. Il corpo non poteva essere toccato,
perch subito si presentava il mostro della sessualit.

Il corpo e i sette livelli
Il corpo lindividuo, la possibilit di essere coscienti della vita e nella vita, la percezione che
sostiene la coscienza. E' veramente difficile avere una relazione con la realt che non venga interpretata in
maniera mistica. Secondo Reich latteggiamento mistico latteggiamento di colui che apre dei canali di
coscienza (anche attraverso delle pratiche di meditazione) senza avere prima una percezione sana del
proprio corpo. Ne consegue che lapertura di questi canali, lesperienza di stati di coscienza pi vasti, che
genera una grande energia finisce per creare uno scollamento ulteriore con la percezione corporea. Si pu
creare una confusione tra stati che Wilber chiamava pre-egoici, fusionali, intrauterini, in cui si perde
lidentit e stati pi integrati di coscienza nei quali ci si collega con dimensioni cosmiche, senza perdere il
centro dellidentit.
Per cercare di recuperare questa dimensione di coscienza del corpo Reich evidenzi una serie di livelli nel
corpo sette livelli che ripercorrono la storia dellindividuo che si imprime profondamente nel nostro
corpo. Dobbiamo tener sempre presente che il corpo siamo noi finch siamo incarnati. Noi siamo qui,
siamo il nostro corpo e direi che addirittura il S profondamente radicato al corpo e dobbiamo sentire e
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realizzare questa unit. Questi livelli partono dallalto con il livello degli occhi che comprende non solo i
bulbi oculari, ma tutta la parte frontale della testa, il talamo, la neocorteccia, loccipite, il naso e le
orecchie. Gli occhi rappresentano quindi il primo imprinting fondamentale che si ha alla nascita,
esprimono il primo contatto con il mondo quando si viene alla luce. Nei nostri occhi c tutta la nostra
storia, dallintrauterino alla nascita, sino a ci che siamo noi attualmente. C la nostra visione del mondo,
la consapevolezza con cui stiamo in esso. Reich decide di iniziare il processo di scioglimento della
corazza partendo dagli occhi sostenendo che lenergia vitale, libidica, si dirige dalla coda (bacino) alla
testa. Se questa energia potente si libera in questo movimento verso lalto tende a caricare ulteriormente i
livelli alti, soprattutto gli occhi, rafforzando il blocco. Liberare invece prima il livello degli occhi aiuta a
consolidare una consapevolezza pi chiara, a dare maggiore presenza allindividuo, ad essere pi nella
realt. La maggior presenza degli occhi aiuta ad affrontare le emozioni pi profonde bloccate negli altri
livelli. Quindi, Reich sostiene che, dato che il processo energetico avviene dal basso verso lalto, noi
lavoriamo in senso contrario sbloccando dalla testa fino alla coda, in modo da liberare sempre di pi il
cammino allenergia che si sprigiona dal basso verso lalto. Personalmente non sono pienamente
daccordo su questo approccio, pur riconoscendo che nel percorso psicocorporeo bisogna sempre fare in
modo di non caricare gli occhi, ovvero di avere unattenzione particolare alla capacit che il cliente ha di
accogliere ed integrare il materiale emotivo e cognitivo che emerge. Bisogna quindi lavorare sul
grounding, sulla messa a terra, sul contatto con il suolo, per rafforzare le radici dellindividuo. Gambe ed
occhi sono profondamente collegati.

Il I livello degli occhi (6 e 7 chakra) il livello su cui sono fondamentalmente ancorate le esperienze di
base di contatto con il mondo. Avere occhi nel nostro linguaggio significa esserci, non avere occhi
significa non esserci. Negli occhi si strutturano situazioni che spesso sono molto gravi. Infatti, dagli
occhi si pu riconoscere se c una situazione borderline o addirittura psicotica. Uno degli esercizi pi
efficaci chiamato naso-cielo che consiste nel far convergere gli occhi verso la punta del naso e
successivamente guardare un punto di fronte. La mancanza o la difficolt di convergenza indica un blocco
agli occhi e di conseguenza manifesta la presenza di temi di relazione con la madre e con la realt interna
o esterna. Non il caso di approfondire in questa sede il discorso. Ricordiamo che un blocco muscolare
significa un blocco emotivo e che quindi presente una tema caratteriale legato a quel blocco. Per
esempio pu accadere che si riesca a guardare la punta del naso solo con un occhio e che laltro fugga.
Questa gi unindicazione interessante e senza fare facili schematizzazioni possiamo dire che locchio
destro bloccato legato a tematiche con la figura maschile o con il proprio maschile o con la figura
autoritaria esterna che potrebbe essere anche una madre che funge da legge, (il che si pu rapportare
allenergia Yang). Se, invece, non riesce a convergere locchio sinistro abbiamo delle tematiche
riguardanti il rapporto con il proprio femminile (ci vale anche per luomo), con gli aspetti sensitivi,
interiori o con la madre (tutto ci che riguarda lo Yin).
Un altro indicatore della presenza e del contatto lo sguardo: una persona che non ti guarda negli occhi,
che sfuggente, ha paura di entrare in contatto (talvolta molto evidente questa paura o questassenza di
sguardo ed consigliabile porre molta attenzione nel trattare quel cliente). Locchio vitreo o locchio
vuoto fa immediatamente chiedere dove sta quella persona? dove sta quellidentit?. Quindi, negli
occhi si trovano tantissime emozioni, ma soprattutto viene indicata la qualit del contatto che si ha con il
corpo e con se stessi.

Il II livello quello della bocca (5 chakra) e anche qui per bocca sintende labbra, gola, lingua e nuca
(che la parte posteriore del Chakra della gola). Quindi, a questo livello si strutturano tutte le
problematiche orali che sono attinenti alla relazione con la madre, lallattamento, il contatto con il seno.
importante sottolineare che non tanto la quantit, ma la qualit di ci che si avuto dalla relazione.
Diciamo che nei sette livelli si struttura il blocco con la relativa tematica, per il blocco leffetto di un
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tipo di relazione che si perpetuata in quella fase di sviluppo del bambino. Quel tipo di relazione che
avvenuta sar la modalit base di relazione che ognuno di noi ha in quella determinata situazione. Ce ne
possiamo accorgere dalla conformazione della mandibola, dalle labbra pi o meno strette o carnose, da
atteggiamenti come mordersi le labbra o le dita, da come uno parla. Ad esempio attraverso la voce si
individua a quale et quella persona si fermata: pu avere una voce da bambina piccola pur essendo
adulta. Quindi, conoscere la storia di un blocco e liberare le emozioni che sono collegate ad esso, ci d la
possibilit di vedere effettivamente quale storia quella persona ripete continuamente nelle relazioni
affettive. Lavorare su questo livello fa emergere il tema del bisogno, della richiesta, della rassicurazione.
E presente il timore di non avere sufficiente attenzione e considerazione o al contrario c il rifiuto di
ogni dipendenza e la fuga continua di fronte allamore.

Il III livello del collo, che un indicatore della struttura del Super Io, di quanto la persona sia capace o
meno di abbandonarsi, quanta rigidit abbia, quale sia limmagine che lIo ha di s stesso, che tipo di
immagine di s stia recitando nel mondo. E qui c molto da dire sulla postura: ad esempio chinare la
testa (sottomissione), avere la testa alta (orgoglio), avere la testa sulle spalle (responsabilit), non piegare
mai la testa (intransigenza), tutto un linguaggio corporeo che ci indica letteralmente latteggiamento
verso s stessi e la vita. Nel lavoro sul collo, gola e attaccatura del trapezio, c tutto il percorso per
riuscire ad abbandonare la rigidit del Super Io ed allentare la struttura di controllo.
Nella lettura del corpo bisogna osservare due parametri opposti, cio di una eccessiva carica, tensione,
contrazione muscolare (iper) o di una mancanza di carica, di tensione (ipo) per cui i muscoli sono
scarichi, flosci, poco vitali. Lo si vede in ogni zona del corpo, e dobbiamo distinguere che se c una parte
del corpo iper carica spesso per compensare una parte scarica. La cosa un po pi complessa, per un
operatore olistico pu farsi unidea sufficientemente chiara del cliente osservando come le tensioni
muscolari sono dislocate nel corpo e come si alternano con i vuoti. Chi fa shiatsu o altro si rende conto
qual il tipo di problema. E chiaro che se una persona ha i muscoli molto contratti nelle gambe vuol dire
che non ha una buona messa a terra, vuol dire che ha paura. Il I Chakra significa sopravvivenza, vuol
dire che la persona non ha radici, e siccome ha paura della vita -probabilmente per un trauma intrauterino,
una minaccia di aborto, un parto difficile- si regge a fatica, non ha fiducia e teme di non farcela e di
cadere. La messa a terra una percezione molto chiara e per niente astratta della fiducia, ci fa sentire che
la vita ci sostiene. Questa esperienza, per, deve esser stata trasmessa dalla madre, acciocch il corpo
possa imparare. Non serve dire a parole devi aver fiducia. Bisogna indurre unesperienza positiva
attraverso il corpo magari con delle tecniche di respirazione o di esercizi semplici di radicamento al
suolo, in modo che si possa percepire realmente che possibile stare in contatto con la terra, con i piedi e
le gambe.

Il IV livello corrisponde al torace (4 chakra). Dal momento che in Accademia si dedica una particolare
attenzione al centro del Cuore, ho la necessit di dire e qui Reich non centra che il centro del Cuore
ha due livelli: un livello pi di superficie che quello emozionale e, arretrando e immergendoci in una
percezione pi profonda del centro del Cuore, si raggiunge e si ha percezione dellIDENTITA, della vera
identit. Dietro il livello del Cuore emozionale c lAnima o, secondo Sri Aurobindo, il centro psichico.
Infatti egli fa una distinzione tra lo psichico e lo psicologico: psicologico tutto ci che relativo allego,
alla personalit sociale, mentre lo psichico la nostra vera identit che si va formando oltre i ruoli.
Quindi, il livello del torace fondamentale perch in esso c la percezione della propria identit nel
mondo, ma anche un livello che esprime con che identit ci rapportiamo ad esso.
Ci sono toraci con il petto in fuori, gonfio, sempre espanso, una vera gabbia per proteggere il cuore ferito
o per contenere una forte rabbia o odio. Nello psicopatico la situazione pi evidente. Le emozioni del
cuore sono soffocate ed presente una grossa carica energetica; per contenere bisogna bloccare il
diaframma, separandosi dagli impulsi vitali ed emotivi. Questa una delle situazioni pi frequenti, per cui
5
se si ama non si riesce a fare lamore (tipico comportamento degli uomini, ma sta diventando pi
frequente anche tra le donne). Loggetto damore non pu essere desiderato, perch lamore una cosa
nobile, mentre il sesso sporco, per cui certe cose non si devono fare con la persona amata; invece
quando manca la relazione damore si riesce ad avere una relazione sessuale. Questo blocco una tipica
separazione tra la parte istintiva e la parte emotiva, o luna o laltra.
Oppure c il torace scarico, che indica una depressione. E caratteristico dellorale che sta con il bisogno
continuo di avere conferme e rassicurazioni, con una continua richiesta, come gli uccellini che stanno con
il becco spalancato aspettando che gli arrivi dallesterno il nutrimento. C il bisogno di alimentare il
cuore perch c tutta una richiesta daffetto precedente che non stata soddisfatta.
A livello del torace c anche latteggiamento aggressivo o propositivo o rinunciatario, la determinazione
o la rassegnazione. Ricordiamoci che il torace lidentit, ma significa come io mi rapporto, come
manifesto questa identit. Ed con le braccia e con le mani che io agisco sulla materia. Con gli occhi uno
pu anche avere una relazione di contatto, ma se non porta questa relazione di contatto dagli occhi al
torace e al cuore e quindi alle mani, non reale. E l che il contatto diventa una vera possibilit di
realizzare e di incontrare e di fare. A questo livello incontriamo anche le tematiche di respirazione e di
cuore che dobbiamo comunque interpretare nella chiave di qual la capacit di dare, del tipo di relazione
di cui si capaci, di come ci si manifesta nel mondo.

Il V livello il diaframma (3 chakra). Tutte quante le discipline di contatto, di approccio anche spirituale
per cominciare ad entrare in contatto con la percezione di s, si basano sulla respirazione. Reich faceva
fare una respirazione piena ed intensa da cui nato il Rebirthing, o anche la respirazione olotrofica. Le
tecniche di respiro possono avere due tipi di funzione, la prima pompare ed intensificare. Infatti la
respirazione che cos in fondo? Un movimento di Energia vitale. Pi energia immetti, pi avvengono
una serie di reazioni nel corpo. Provate a far respirare una persona soltanto per dieci minuti con una
respirazione profonda e veloce, e vedrete che inizieranno ad accadere delle cose: formicolii nel corpo,
tetania alle mani e piedi. Cosa succede in pratica? Che laumento della carica energetica mette in
evidenza le contrazioni muscolari. E come un evidenziatore. C lattrito tra laumento del flusso di
energia vitale e il blocco muscolare che fa resistenza. Quindi, da una parte si crea una corrente che una
liberazione, perch il muscolo comincia a decontrarsi; dallaltra, per, c lopposizione del muscolo e si
crea una tetania. Questo laspetto legato alla respirazione quasi per cercare di stimolare le reazioni e per
mettere in evidenza le contrazioni muscolari ed i blocchi.
La seconda funzione della respirazione quella di essere strumento di concentrazione. Ad esempio la
meditazione Vipassana unosservazione del respiro mirata allo sblocco di una situazione o ad
evidenziare una situazione emotiva, ma mette lattenzione sulla percezione. E chiaro che il blocco del
diaframma - ecco perch vi ho fatto questo cappello un po la base su cui si deve lavorare per poter
riattivare la coscienza di s. Il blocco del diaframma proprio il punto cardinale. Da l si dovrebbe
cominciare per fare un lavoro spirituale.

Il livello successivo, il VI, il bacino, dove il 2 Chakra.
Tenete sempre presente che il sistema dei Chakra e il sistema dei livelli di Reich sono simili ma non
sovrapponibili. E anche nel sistema dei Chakra bisogna dire che i primi tre sono molto connessi tra di
loro.
Noi lavoriamo a livello di sperimentazione, quindi, quando lavoriamo sul II livello, le persone
esprimono una serie ampia di emozioni da cui noi estrapoliamo una serie pi chiara. Infatti, se noi
facciamo la respirazione in ogni caso si attiva e si lavora sul diaframma e di conseguenza si attivano tutti i
livelli del corpo perch essi sono funzionali e non c uno sbarramento tra di essi. Ogni livello continua e
sfuma nel successivo. E il diaframma a consentire la respirazione. Sul VI livello ci sono le emozioni pi
viscerali. E un livello che prende anche la parte posteriore della schiena. Pu diventare un ancoraggio
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che paralizza il bacino e blocca la sessualit, essendo strettamente collegato al VII livello che comprende
la pelvi, i genitali, le gambe ed i piedi e che corrisponde al I Chakra.

Il livello pelvico, il VII, ha per tema la relazione fondamentale con il mondo. Tutta la tematica delle
gambe, sembrer paradossale, non legata solo alla sopravvivenza, ma anche per esempio al come noi
spendiamo il denaro. Ci sono delle persone che non riescono mai a trovare una stabilit non riescono mai
a trovare una casa, non riescono mai ad avere qualcosa di solido, un minimo di certezza pratica. Sono
tutte persone che hanno un problema di I Chakra, per cui non riescono a costruirsi le basi della loro vita.
Quindi, c una tematica molto vasta che non soltanto legata al cibo da procacciarsi, ma allincapacit di
crearsi un habitat nel mondo. Ci sono persone che vagano continuamente cercando di realizzare qualche
cosa non riuscendo mai ad affermarsi n consolidare niente. Questo il VII livello reichiano.


Biografia (di Giuseppe Pagliaro)
Wilhelm Reich nasce nel 1897 a Dobrzcynica, in Galizia, in una famiglia di agricoltori di lingua tedesca.
Nel 1910, quando Wilhelm aveva solo tredici anni, raccont al padre della relazione tra il proprio tutore e
la madre, che forse per questo si suicid. Quattro anni dopo mor anche il padre e Wilhelm si fece carico,
diciassettenne, di gestire l'impresa familiare ed i possedimenti agricoli. Dopo la guerra si iscrisse a
giurisprudenza, ma poco dopo cambi facolt e pass a Medicina (sempre presso l'Universit di Vienna)
ove si laure in soli quattro anni, nel 1922. Nel 1919 divenne membro della Societ Psicoanalitica di
Vienna e tre anni dopo spos Annie Pink, un'altra famosa psichiatra, inizialmente sua paziente come il
discepolo Alexander Lowen. La stima di Freud per Reich aument incondizionatamente fino al 1927,
anno della sua iscrizione al Partito Comunista e della pubblicazione del libro "La funzione dell'orgasmo"
che poneva Reich in contrapposizione con i colleghi, tutti appartenenti alla borghesia. In questo periodo
matur in Reich la convinzione che vi sia un nesso tra repressione sociale e repressione della sessualit.
Ormai isolato dalla comunit scientifica, negli anni trenta Reich sostenne di aver scoperto una specie di
energia collegata con l'orgasmo, che chiam per questo orgonica, supponendo che fosse contenuta
nell'atmosfera e nella materia vivente. Questa sua opinione non fu mai accettata, ma sempre contrastata,
dal mondo scientifico. Quando nel 1933 pubblic Psicologia di massa del fascismo, questa fu messa al
bando dai nazisti e Reich decise di fuggire dall'Austria e si trasfer in America nel 1939. Nel 1947, a
seguito di una serie di articoli sull'energia orgonica, la Food and Drug Administration (FDA) lo accus di
ciarlataneria e fu condannato a 2 anni di reclusione. Nell' agosto del 1956 i suoi appunti furono bruciati
dalla FDA. Reich mor in prigione per un attacco cardiaco un anno dopo.


Testi consigliati:
L'analisi del carattere. (1933), SugarCo Edizioni srl - Milano 1982, Esedra Srl, 1994,
Sessualit e angoscia. (1935-36), SugarCo Edizioni srl - Milano 1983, Esedra Srl, 1994,
La scoperta dell'orgone, volume n. I - La funzione dell'orgasmo (1942), SugarCo Edizioni srl -
Milano 1975, Esedra Srl, 1994, Tascabili SugarCo
La scoperta dell'orgone, volume n. II - La biopatia del cancro. (1948), SugarCo Edizioni srl -
Milano 1975, Esedra Srl, 1994, Tascabili SugarCo
La teoria dell'orgasmo ed altri scritti, Lerici, Milano 1961
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LA PSICOSINTESI DI ASSAGIOLI

Kiran Lucia VIGIANI
Seduti, occhi chiusi, sentiamo il respiro calmo e regolare e lasciamo andare totalmente tutte le tensioni
muscolari. Cerchiamo di aprirci completamente allesperienza che faremo insieme e apriamo il cuore
cercando di trattenere quello che per noi sar necessario e funzionale alla nostra crescita. Cerchiamo di
farlo in una modalit rilassata.
Tratter due argomenti molto belli, la Psicosintesi e il Dialogo delle Voci.
Inizio dalla Psicosintesi, perch in essa vi sono dei postulati che ritroviamo come base anche in altre
scuole psicologiche.
Roberto Assagioli, il fondatore della Psicosintesi, nasce a Venezia nel 1888 e muore a Capolona (AR) nel
1974, dopo aver passato gran parte della sua vita tra Firenze e Roma. Assagioli stato un pioniere di
quella che poi stata definita la corrente olistica che si sviluppata in anni pi recenti. E interessante
considerare il contesto storico nel quale lui ha portato queste idee e ha mosso i primi passi. Allinizio del
900 gi parlava di Psicosintesi, della confluenza di pi approcci per la crescita umana. In Italia la
Psicosintesi non molto conosciuta e soprattutto non stata riconosciuta nella sua accezione
trasformativa. Invece, negli Stati Uniti e nei Paesi anglosassoni la Psicosintesi tenuta in grande
considerazione. Ad esempio, nelle nostre universit o non conosciuta o si sta affacciando da pochi anni.
Possiamo dire che Assagioli si rivelato essere un uomo con un notevole spessore sia umano che
culturale. Se voi siete interessati ad approfondire, ci sono dei testi che parlano della sua biografia e dei
suoi anni di formazione, di come lui avesse relazioni in tutto il mondo, in tutte quelle correnti culturali
emergenti. Ha partecipato alle riviste fiorentine dellinizio del 900 e al fervore innovativo di quegli anni.
Era medico psichiatra, aveva fatto la sua tesi sulla psicoanalisi e immaginate in quali anni lui ha
avvicinato la psicanalisi. E stato veramente il pioniere che ha portato la psicoanalisi in Italia. Tra laltro,
aveva preparato la sua tesi allospedale psichiatrico di Zurigo, sotto la supervisione di Jung ed era stato
incaricato da Freud di diffondere le sue idee in Italia. Quindi, estremamente interessante seguire il
cammino di questuomo che ha precorso un po tutte quelle correnti che poi sono andate ad affermarsi
negli anni successivi.
Nella Psicosintesi abbiamo quella che una concezione olistica, perch presente in essa una visione
bio-psico-spirituale dellessere umano. Ci significa vedere un individuo sotto il profilo fisico-biologico,
sotto quello emozionale-psicologico e dare molta importanza e spazio alle sue possibilit di espressione
ed espansione sul piano spirituale. Adesso pu apparire del tutto normale, ma immaginate quale poteva
essere la situazione 70 anni fa.
Era in contatto con Alice Bailey, teosofa prima e poi fondatrice della scuola esoterica Arcana, ispirata da
un maestro di saggezza tibetano; ha conosciuto, come detto, Freud e Jung; ha collaborato con Dane
Rudyard alla diffusione dellastrologia esoterica ed era in rapporto diretto con molti altri personaggi di
grande rilevanza dellepoca. A vederlo fisicamente era molto minuto, quasi etereo, ma, al contrario, era
un personaggio di grande spessore. Era ebreo, per cui aveva vissuto tutte le persecuzioni razziali della
seconda guerra mondiale, conoscendo anche la dura prova della prigionia. Nelloccasione, aveva trovato
la forza e lironia per uno scritto sulla libert in prigione, nel senso che era talmente forte questo suo
sentire che lessere umano una creazione a molti livelli, e non solo unidentificazione con il corpo, che
lui riusciva a sentirsi libero anche in prigione. E vero che si possono rinchiudere i corpi, ma non si
possono uccidere le idee.
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Tutta la Psicosintesi rientra in quella che considerata la corrente della psicologia transpersonale. Quindi,
una psicologia con direzione. Chi che d la direzione? Ci significa che con questo concetto di
direzione c gi unenfasi sullessere umano nella sua accezione pi profonda che lui che pu dare la
direzione alla propria esistenza. Questo un punto molto importante.
E anche un punto che ci chiama ad una grande assunzione di responsabilit, perch se io so che posso
dare la direzione alla mia esistenza, significa che devo uscire da quellatteggiamento un po paranoico di
vedere tutte le colpe allesterno. La persona si mette in una posizione in cui si interroga e si chiede: Cosa
sto facendo per direzionare la mia vita l dove vorrei che andasse?. Bisogna uscire da quel ruolo di
vittima di essere la persona che si prende tutto quello che gli piove addosso e incominciare a dire: Io
posso scegliere dove voglio mettere la mia energia e dove voglio andare. Questo un punto di
fondamentale importanza.
Adesso mi piacerebbe soffermarmi su alcuni postulati base della Psicosintesi, per dare degli schemi di
riferimento in modo che possiate utilizzarli voi stessi.

Lovoide di Assagioli: la prima mappa psichica transpersonale
La prima mappa della strutturazione psichica secondo la Psicosintesi, raffigura un uovo diviso in tre parti
che si chiama ovoide di Assagioli. In primo luogo osserviamo che lovoide stato tratteggiato con linee
discontinue perch la divisione ha solo valore didascalico. In realt questi campi non sono divisi in
maniera cos netta perch esiste unosmosi tra tutte queste energie:
la parte bassa, che corrisponde al n. 1, larea dellinconscio inferiore;
larea centrale, contrassegnata con il n. 2, linconscio medio;
larea superiore, indicata come n. 3, corrisponde allinconscio superiore;
una piccola area rotonda centrale che si sovrappone allarea 2 la n. 4 che il campo della coscienza;
accanto c unaltra piccola area rotonda, la n. 5 che lIo o il S personale;
sul punto superiore dellovoide sta il n. 6 che corrisponde al S transpersonale;
esterno a tutto lovoide, il n. 7, linconscio collettivo.
Linconscio inferiore relazionato a tutti quei complessi psichici che sono pi lontani dallaccesso della
nostra coscienza. E un contenitore dove hanno sede e luogo i nostri complessi relativi al passato, che
hanno colorazioni emozionali molto forti che rimangono dentro di noi e si imprimono dentro di noi. In
questo inconscio ci saranno tutte le parti istintuali che sono meno accessibili alla coscienza, tipo
unaggressivit non riconosciuta, oppure una sessualit tenuta molto compressa. Tutti complessi che si
lasciano arrivare al campo della coscienza con pi difficolt.
Linconscio medio un inconscio pi plastico, c la fase di ricordo-dimentico, di certe cose che
arrivano alla nostra consapevolezza e che poi se ne rivanno via, perch non riusciamo a fermarle n a
trattenerle. Significa che pi facile che i contenuti dellinconscio medio arrivino nel nostro campo della
coscienza o possiamo richiamarli pi facilmente rispetto a quelli che sono immagazzinati in un inconscio
molto pi profondo.
Linconscio superiore la sede delle nostre potenzialit, le intuizioni, le aspirazioni, gli slanci altruistici.
Per, attenzione, siano ancora fuori dal campo della coscienza. Significa che come sono inconsce certe
istintualit tipo laggressivit o la sessualit, sono inconsce anche le nostre potenzialit creative.
Il n. 4 il campo della coscienza, quello che Jung chiamava lisoletta nel Mare Magnum dellinconscio.
Ci significa che - e lo vediamo anche graficamente - il campo della coscienza veramente uno spazio,
una quantit di consapevolezza molto ridotta rispetto a quello invece che tutto il nostro inconscio. Pi
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noi portiamo del materiale che ha sede nel nostro inconscio sia inferiore sia medio che superiore - a
livello della coscienza, pi portiamo terra alla nostra isola nel Mare Magnum del nostro inconscio.
Quindi, possiamo dire che il campo dominato dallIo.
Il n. 5 lIo o S personale. Ci sono delle scuole dove con lIo intendono lEgo, altre scuole intendono il
S. Nella psicosintesi il S personale quella parte di divino dentro di noi, quella parte che potremmo
chiamare il Testimone dentro di noi, quella parte immutabile che non si identifica con alcun contenuto,
proprio lOsservatore.
Il n. 6 il S transpersonale che potremmo chiamare il Divino onnipervadente. Ognuno di noi ha il
proprio modo per identificarlo, ma il 6 il Divino in assoluto, il Divino cosmico. Il n. 5 la scintilla del
divino cosmico che allinterno di noi. Esiste questo collegamento tra il 5 e il 6.
Il 7 linconscio collettivo, il patrimonio inconscio dellumanit che si strutturato nei secoli con il
contenuto inconscio dellumanit che ritroviamo sotto forma di simboli, di archetipi o nelle cosmogonie
delle varie trib che, pur trovandosi agli antipodi geograficamente, usano gli stessi simboli.

Il S personale e il S transpersonale o superiore
Nella psicosintesi c una cosa molto interessante: il S personale, il nostro S interiore che poi il
riflesso del S transpersonale, preesistente alla strutturazione della personalit. Ci importante poich
significa che dal momento che io nasco, io sono portatore di questo S. Poi, pu verificarsi che posso
passare tutta la vita senza riuscire mai a contattarlo per tutte le sovrastrutture, le mie impostazioni
mentali, per i miei credi, perch il mio livello evolutivo mi porta altrove. Per estremamente importante,
perch questo fa molta differenza. Infatti, provate a pensare cosa significa in tutto il discorso del
counseling trovarsi ad esempio di fronte ad una persona che strutturalmente a pezzi, che ha mille
problemi e vederlo come persona oppure riuscire a vederlo come anima. Quindi, molto significativo
ritenere che questo quid di divino esiste in ogni essere umano ed preesistente a tutta la strutturazione
della personalit. Pu trattarsi quindi di una persona portatrice di handicap fisici o mentali, ma sempre
portatrice di unanima. Oppure potremmo dire che unanima che ha scelto di fare quel tipo di percorso
servendosi di quel corpo.
Questa strutturazione ci fa capire subito che ci sono vari livelli e che noi possiamo arrivare a contattare
questa parte di divino interiore, del S interiore, attraverso tante tecniche. Nella Psicosintesi vengono
usate moltissime meditazioni e visualizzazioni per arrivare allo scopo che ci siamo prefissi: quello di
parlare, contattare, sentire, entrare in contatto con il nostro S interiore. Forse una delle meditazioni pi
interessanti della Psicosintesi la meditazione della disidentificazione. Altre delle meditazioni vengono
fatte con simboli e archetipi, e molto lavoro viene fatto sui sogni. Sono tutte tecniche che possono essere
a nostra disposizione per poter sentire in maniera esperienziale questi vari livelli dentro di noi. Credo che
sia interessante riuscire a percepirli, a farli diventare esperienze che noi possiamo veramente sentire ed
interiorizzare affinch non rimangano solo a livello della nostra mente concreta.

La volont: Assagioli ha fatto uno studio estremamente interessante sulla volont (Latto della
volont), ambito che stato molto poco indagato. Il suo testo parla dellatto di volont come funzione
dellIo, dove fa una disamina di tutti i passaggi del processo di attuazione della volont, quali sono i punti
deboli dove noi riusciamo andare in pezzi e non rimanere fermi nei nostri intenti.
Ritornando a ci che stavamo dicendo, credo che quando abbiamo capito che siamo una strutturazione di
tutti questi livelli, nostra responsabilit capire che dobbiamo mantenerci piuttosto puliti, che ognuno di
questi livelli ha bisogno di un certo tipo di nutrimento. Quindi, proprio perch abbiamo parlato di bio-
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psico-spirituale credo che dobbiamo andare ad individuare quelli che sono i nostri blocchi sul piano
fisico, psichico, sul piano emozionale, sul piano spirituale e poterli rimuovere attraverso quelle modalit
che ci lavorano in maniera molto specifica. In realt il nostro Inconscio una spugna, sia lInconscio
medio, che lInconscio inferiore che quello superiore. Quindi, se io mi nutro di cibo cattivo, letture
cattive, frequentazioni energetiche molto basse, di luoghi che vanno a nutrire solo quelle parti pi basse,
il mio Inconscio Superiore rimane scoperto, affamato, ha bisogno di altro nutrimento. Noi siamo spugne,
assorbiamo tutto. E importante che ci prendiamo la responsabilit di scegliere chi vogliamo frequentare,
cosa vogliamo leggere, quale atteggiamento emozionale vogliamo avere nella nostra vita. E un punto da
tenere molto presente sia per noi, sia nella nostra relazione come counselor con il nostro cliente.
Partiamo dallinizio. Allinizio, nella nostra interazione, siamo indifferenziati, siamo un tuttuno. Poi,
piano piano nella strutturazione della nostra personalit si strutturano tanti piccoli Io (n.5, Io o S
personale) con i quali noi ci identifichiamo. Chiedendo alle persone chi sei? ci viene risposto sono la
madre, sono la figlia, sono lautista, etc. Ognuno di noi si identifica maggiormente con qualcuna di
queste strutture che Assagioli chiama subpersonalit.
Le subpersonalit sono strutture che hanno una vita propria, hanno una loro autonomia, una loro
coscienza, hanno dei loro bisogni, hanno una loro volont. Quindi, come se nella nostra vita giocassero
dei ruoli che fanno la parte del leone. Come se fossimo vissuti da tutti questi Io dove, a seconda delle
circostanze che noi viviamo, qualcuna di queste parti prende il sopravvento e noi pensiamo di essere
quello. Credo che se noi andiamo a lavorare molto sulla coscienza, piano piano capiremo che quella
solo una parte di noi, non la nostra totalit: unidentificazione con una sub-personalit.
Lo vedremo con Il dialogo delle Voci che ha molto approfondito e strutturato il discorso delle sub-
personalit in una maniera molto bella. Tuttavia cosa succede? Le sub-personalit non si strutturano a
caso, ma si strutturano come parti di noi che servono a proteggerci nel nostro cammino della vita. Ci
servono per sentirci sicuri, tutelati, perch in qualche modo vanno a proteggere la nostra vulnerabilit.
Questo il motivo primario.
Il dramma quando una persona rimane molto identificata in una di queste strutture, tipo il grande
manager che si sente sempre il grande manager, non entra in contatto con le altri parti di s, quali
potrebbero essere il bambino, ladulto gioioso, il ragazzo che ha voglia di amare e quindi uscire fuori dal
suo schema. Tutto ci significa che fintanto che noi nella nostra vita saremo agiti da queste sub-
personalit, non saremo padroni della nostra vita.
Queste sub-personalit si formano per proteggerci. Proteggono le nostre parti fragili, proteggono il S
personale ed altre sub-personalit. Ad esempio la personalit dellaggressivo o del competitivo pu
proteggere la personalit del bambino fragile. Questo lo vedremo in seguito con il Dialogo delle Voci che
riprende dal concetto delle sub-personalit. Dobbiamo vederle come giochi energetici dentro di noi,
poich sono tutte parti che noi abbiamo allinterno. Qual il processo? Il processo riconoscerle e far s
che dentro tutto questo coacervo quello che comanda lIo consapevole, il S personale, non una sub-
personalit. Ci che Assagioli chiamava il direttore dorchestra. E come se tutte queste sub-personalit
fossero degli strumenti. Se questi strumenti suonano ognuno per conto proprio, anzich una sinfonia,
avremo un caos. Solo quando l Io personale, la nostra centralit, si mette alla guida, trasformer il caos in
una sinfonia e allora sceglier consapevolmente qual la parte che deve portare fuori. Non possiamo dire
che noi non abbiamo bisogno della nostra parte competitiva o impositiva, perch ci saranno situazioni
nella vita dove essere impositivi o anche autoritari oltre che autorevoli pu salvarci la vita, pu salvarci
da certe situazioni. Noi dobbiamo avere a disposizione tutto quanto. E che cos che discerne quando
opportuno un certo comportamento oppure no? E la coscienza, questo Io consapevole o S personale.
Se noi, invece, rimaniamo identificati in una di queste parti? Ricordiamo il prisma di Jung. Egli
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affermava che se una persona rimane identificata con una parte ed nel prisma, nella parte rossa, dir
che tutta la realt rossa. Se, invece, nella parte verde, dir che tutta la realt verde. La realt ,
invece, multicolore. Ci che dobbiamo imparare a fare disidentificarci, andare in quella posizione del
testimone e poter vedere che abbiamo a disposizione tutte queste possibilit, E non significa che una
migliore dellaltra, perch tutto quanto ha un motivo per essere. Tutto quanto si struttura perch c una
motivazione profonda per la sua strutturazione. Basta solo trovare la chiave per capire quale il
messaggio che ci vuole dare. Quando parliamo di energia, non c unenergia cattiva e una buona. E
energia, lutilizzo che ne faccio che cambia la cosa. E come lenergia atomica: se faccio la bomba
atomica diventer unenergia distruttiva, ma se realizzo altre cose che servono allumanit sar positiva.
Ed eccoci di nuovo a quello che abbiamo detto prima sulla psicologia con direzione. Siamo noi che diamo
direzione anche alle nostre energie.
Assagioli parlava anche di io molteplice, il che significa che noi siamo questa folla di personaggi
interni, siamo questo caos che deve passare attraverso questo processo di integrazione di tutte queste parti
sotto la direzione della nostra parte consapevole, della nostra parte saggia, della nostra parte che sa. Noi
non sappiamo, ma lei sa.

Possiamo dire che la Psicosintesi ha una struttura che si basa su tre passi che sono:
conosci
possiedi
trasforma

Il Conosci in relazione alla coscienza, alla consapevolezza che esiste una coscienza che pu essere
sempre pi amplificata. Quindi, quando lavoreremo su questa fase del conosci andremo ad utilizzare
tutte quelle tecniche che ci permetteranno di sapere come siamo fatti, di cosa abbiamo bisogno, di come
strutturato il nostro corpo. Conosci significa conoscere tutte le dinamiche mentali nelle quali noi ci
imbattiamo, che utilizziamo inconsciamente, come tutte le proiezioni. Assagioli partito da questo
presupposto: se Freud ha lavorato tanto sullinconscio inferiore ed ha strutturato degli assunti, inutile
che io vada a ripercorrere tutte queste vie. Utilizzer le sue tecniche e cercher di andare avanti. Quindi,
Assagioli ha ripreso molto sia da Freud sia da Jung o dalla bioenergetica, e ha creato una
sistematizzazione di ci che gi era disponibile aggiungendolo alla sua visione ed elaborazione personale.
Nel processo di conosci-possiedi-trasforma vediamo che dentro ci sta tutto. Qui il conosci significa la
possibilit di utilizzare tutto quello che possibile per portare sempre pi materiale dallinconscio sia
quello inferiore sia quello superiore - al nostro campo della coscienza. Ci significa portare lenergia dal
suo rinnego, dal suo demonico alla nostra consapevolezza, il che implica anche trasformarla.
Il possiedi centrato sullessere, sul s, sullidentit profonda, sulla parte di noi che deve gestire e non
essere gestita. Il possiedi un grande lavoro sullidentit, perch significa metabolizzare, significa far
diventare ossa, carne, sangue quello che noi stiamo dicendo. Quindi, dobbiamo portare profondamente
dentro di noi sia sul piano fisico che emozionale e mentale le esperienze della vita. Significa
principalmente disidentificarci da e identificarci in. Se io sono una persona collerica che si arrabbia
continuamente, che si arrabbia appena sente qualcosa che un po diverso da ci che vorrebbe sentire, da
quello che si immaginava o si aspettava, necessario che io mi disidentifichi dal mio personaggio
collerico e dica: Ecco la mia parte collerica che venuta fuori a fare la parte del leone!. Quindi,
necessario riconoscerla e disidentificarmi, prendere distanza. Questo significa che io mi identifico con la
mia parte che capace di vedere il processo. Significa che io porto sempre pi potere alla mia parte che
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agisce dalla coscienza e che vede il processo.
Il trasforma il processo del divenire. E tutta quella parte molto bella e interessante che va a lavorare
sullattivazione delle nostre potenzialit latenti. Questo cambia moltissimo tutto quanto, perch implica
che io non lavoro soltanto su quello che vedo (dipende su quale livello stiamo trattando la cosa), ma
lavoro anche su quello che pu essere una persona. Io cerco di tenere presente quello che la persona pu
diventare, la sua potenzialit di crescita.
Uno psicologo estremamente interessante, Viktor Frankl (un ebreo che ha vissuto lesperienza dei campi
di concentramento), ha fatto un discorso centrato sul valore dellatteggiamento, il poter vedere oltre, il
poter vedere qual il potenziale in divenire, per cui io assumer un atteggiamento diverso rispetto a una
persona che percepisco come anima anzich rimanere centrato solo sulla patologia. E chiaro che se c
una patologia devo vederla ed essere anche competente nel saperla affrontare con tutte le metodologie che
ho a disposizione, fisiche, psicologiche, psichiatriche o altro. Qui c proprio un discorso centrato sul
valore dellatteggiamento.
Noi crediamo di avere molta paura di quelli che sono i nostri limiti, di avere molta paura di non essere
mai abbastanza, siamo molto influenzati dai nostri complessi dinferiorit. Sono fermamente convinta che
noi abbiamo altrettanta paura, se non di pi, nellaffrontare quelle che sono le nostre potenzialit. Vale la
pena di soffermarci un poco, poter cominciare a pensare alle nostre grandezze anzich alle nostre
limitazioni, implica unassunzione di responsabilit. Se io so che non sono piccola, ma sono grande, devo
prendere la responsabilit di comportarmi come una persona grande. Ci significa stare nella vita,
scegliere come voglio stare nella vita. Voglio stare nella vita vivendo in un metro cubo tutta ripiegata
perch sono piccolina, perch non so, perch non ce la faccio, oppure voglio pensare che il mio metro
cubo si espande sempre di pi e io sono un essere che nella sua vita pu stare con tutta la sua energia, la
sua potenzialit. Pu starci portando tutto quello che sa, aperta a tutto quello che arriva e anche con
latteggiamento che nella vita siamo un po come in una scalata, dove ci sar sempre qualcuno che sa pi
di noi, al quale tendiamo la mano, e qualcuno che sta iniziando, dietro di noi, al quale diamo la mano. E
questo non vuole dire che siamo maestri, che siamo insegnanti, ma significa semplicemente che siamo
esseri umani che facciamo unassunzione di responsabilit, con grande umanit e con il cuore molto
aperto, nel dire che questa cosa che servita a me, per la mia crescita, la metto a disposizione di qualcun
altro. Questo diventa una responsabilit per tutti noi, qualunque cosa noi facciamo, un atteggiamento
che possiamo portare nella nostra vita. Tutti siamo allievi e maestri.
evidente come queste cose sono sempre attuali e facilmente riportabili nella nostra vita e in quello che
noi possiamo fare con gli altri. In questa settimana voi sentirete parlare molte scuole e voci diverse, avrete
lopportunit di estrapolare gli strumenti che possono servire ad ognuno di voi nel proprio lavoro
quotidiano. Quindi, il conosci-possiedi-trasforma da tenere sempre presente.
In effetti questa cosa molto semplice in realt richiede una grande conoscenza, perch richiede una
conoscenza di tantissime tecniche. Sar diverso lavorare sul piano fisico o emozionale e dipende da cosa
ho davanti. Ci significa che devo avere una conoscenza enorme e tirar fuori, a seconda della mia
sensibilit, della mia conoscenza e della mia preparazione, ci che pu essere pi utile a quella persona in
quel momento specifico. Quindi, il percorso della psicosintesi molto lungo, proprio perch si avvale di
tutte queste tecniche ed esperienze che richiedono anni di formazione. Credo che questi piccoli elementi
possiamo portarli nel nostro lavoro quotidiano.
Quando Assagioli parla dellaspetto fisico, lavora molto con il contributo dello yoga, con il respiro,
insistendo sullo stile di vita e le norme di igienistica. importante che il mio corpo respiri bene,
importante che si nutra correttamente, importante che io faccia il movimento perch serve anche alla
mia mente, al sistema circolatorio, alle mie ossa ecc. Dobbiamo fare attenzione a che cosa si d priorit
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nellarco della propria giornata.
Adesso anche gli ambienti scientifici pi chiusi si stanno aprendo a scienze nuove tipo la PNEI, la psico-
neuro-endocrino-immunologia, perch sappiamo che tutti questi sistemi interagiscono e si condizionano a
vicenda, perch c uninterdipendenza tra loro. Ci significa che se io psichicamente, emozionalmente
sto bene, vado a interferire sul mio sistema endocrino, che andr a sua volta ad influenzare a cascata il
sistema immunitario. Tutti i nostri sistemi sono in questo equilibrio dinamico. Io posso anche essere
perfettamente equilibrata, ma se improvvisamente sento una notizia che mi disequilibra, dentro di me
tutto il mio assetto far in modo di rimettere tutto a posto e riportare equilibrio. Ad esempio a livello
fisico, il nostro PH del sangue in un range molto, molto stretto, e ogni volta che ci sar un elemento che
andr ad interferire, si metteranno in moto una serie di meccanismi affinch lequilibrio ritorni. Tutto
tende allequilibrio, che comunque dinamico e non statico. Se conduco uno stile di vita dove d spazio
anche a un rilassamento, a un ascolto, ad una presenza attenta, andr inevitabilmente a influenzare gli
altri campi. Assagioli aveva chiare tutte queste cose gi allinizio del 900. Abbiamo, quindi, lidea di
quanto stato innovatore?

Il sogno da svegli
Sul piano emozionale un lavoro interessante pu essere fatto ad esempio con la bioenergetica, sul piano
del profondo, possiamo utilizzare le visualizzazioni avvalendosi anche del sogno da svegli guidato. Ci
sono persone che non riescono a ricordare i sogni, hanno un rifiuto o una difficolt nel ricordarli: nella
psicosintesi si pu lavorare sul sogno da svegli. Si mette la persona in uno stato di assoluto rilassamento e
poi si inizia una storia guidata, ad esempio: Stiamo camminando su una spiaggia, senti il corpo quando
entra nellacqua, cosa vedi, cosa provi Ha unassonanza con il Gioco della sabbia di Dora Kalf,
allieva di Jung. Sono tutte tecniche per andare a lavorare sul piano psico-emozionale, insieme a tutto il
lavoro sui simboli e sui sogni. E sul piano spirituale chiaramente la meditazione lesperienza per
arrivare a percepire la propria identit profonda, lo spazio di silenzio e di collegamento con il tutto, e pu
essere fatta attraverso modalit diverse.
Con il Dialogo delle voci vedremo come le sub-personalit possono essere rappresentate graficamente
con disegni o si possono mimare o descrivere. Da questo lavoro emergono dei messaggi che ci fanno
capire cosa sta dietro. Se una persona facendo un sogno guidato visualizzer un uomo terrificante e
minaccioso e accanto a lui c una donna piccolina e timida e il nostro cliente nel mezzo a queste due
persone, possiamo capire subito come vive il rapporto genitoriale. E magari se glielo chiediamo
razionalmente minimizza, scappa, non si ferma, non vuole entrare nellimpatto emozionale. Sono tutte
tecniche che ci permettono di andare ad accrescere il campo della coscienza e questo significa diventare
esseri pi liberi di scegliere. Altrimenti, anzich essere noi che scegliamo, noi siamo semplicemente
scelti. Pensiamo di essere noi gli artefici, ma in realt non lo siamo. Tutte queste sub-personalit, queste
energie che abbiamo dentro, anzich sottostare al nostro direttore dorchestra si mettono a suonare ci che
vogliono e quando vogliono. Pu essere creativo, per possono creare un grande caos.
Lesercizio della meditazione della disidentificazione molto interessante. Si induce un profondo
rilassamento e si fa percepire il corpo fisico, tu hai un corpo fisico, ma non sei un corpo fisico. Questo
corpo fisico come un abito che noi abbiamo e che dobbiamo amare, rispettare, curare, ma non siamo
questo corpo fisico. Poi, scendiamo pi in profondit e sentiamo il corpo emozionale. Sentiamo, quindi, le
emozioni, le visualizziamo come un lago calmo e sentiamo che abbiamo emozioni, ma non siamo queste
emozioni. Scendiamo ancora pi in profondit e sentiamo che abbiamo un corpo mentale, che abbiamo
dei pensieri che a volte ci sostengono e a volte ci disturbano, che abbiamo un corpo mentale, ma che di
nuovo noi non siamo questo corpo mentale. E quindi ci chiediamo: Ma, allora, chi sono io veramente?
E scendiamo in uno spazio di grande interiorit per poter contattare il nostro S, il testimone. In molte
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visualizzazioni viene fuori il vecchio saggio che il nostro S che osserva, non si identifica, senza
giudizio e ci fa da specchio. Dare giudizio significa accettare o rinnegare qualcosa, e significa che si
danno ancora valori discriminanti alle energie.
C un altro esercizio molto interessante che faceva fare Assagioli, il modello ideale, che una
tecnica dellagire come se. E la persona che dice: Ma io non sono capace, non potr mai andare via di
casa perch ho paura, perch non avr mai questo, non avr mai quello Possiamo suggerire la tecnica
dellagire come se. Invitiamo la persona a creare un modello ideale raggiungibile e attuabile. Ad
esempio prendiamo una persona che si sente molto vittima o molto debole, le suggeriamo di creare nella
sua mente un modello di persona pi realizzata, pi energica che riesce ad affermare s stessa. A questa
persona facciamo fare una visualizzazione di incarnare una situazione dove si vede come il modello che
ha creato, vivere quindi dentro di s quella serie di qualit che per lei erano deficitarie - e sentirle molto,
direi anche fisicamente - e poi le facciamo visualizzare una modalit dove incarnando queste qualit pu
riprendere una situazione vecchia, ritornando dentro una condizione di blocco, e trasformare qualcosa che
la teneva vittima e debole. Questo diventa possibile nella misura in cui riesce ad integrare dentro di s le
nuove qualit.
Questa tecnica la possiamo applicare anche su di noi nella nostra vita quotidiana, perch tutti noi abbiamo
le nostre paure, i nostri momenti fragili, i nostri momenti in cui vorremmo essere un poco di pi di quello
che siamo, e non vi riusciamo per mille motivi. Se applichiamo una tecnica di questo tipo, pu veramente
aiutarci ad immaginare di agire come se noi fossimo i portatori anzich di una debolezza, di una forza, e
quindi esser e capaci di cambiare una situazione.

Molto interessante la stella di Assagioli, di cui vi accenno solo il principio. E una stella a sei punte
dove di nuovo c il campo della coscienza, dove abbiamo il punto centrale che il nostro S e le sue
punte sono delle funzioni: 1. Sensazione, 2. Emozione/sentimento, 3. Impulso/desiderio, 4.
Immaginazione, 5. Pensiero, 6. Intuizione, il 7. Volont (si trova nella parte centrale e corrisponde alla
Volont intesa come funzione dellIo), l8. il punto centrale, lIo o il S personale. Il concetto che mi
interessava passarvi questo: se la punta 1. lImmaginazione, il suo opposto il 6. Intuizione, significa
che una persona che immagina che ha bisogno di vedere, avr molto meno sviluppata la parte intuitiva.
Ci significa che se una di queste punte una iper-funzione, dalla parte opposta abbiamo una ipo-
funzione. Un altro esempio: se una persona estremamente attiva, significa che dalla parte opposta avr
bisogno di capacit di rilassamento, di introspezione e di silenzio. Ricordate questo, perch anche alla
base del Dialogo delle voci.
C analogia tra la visualizzazione, incarnare una situazione, e il rinforzo del pensiero positivo.
Praticamente il concetto un po lo stesso, perch significa, che se io mi sento molto carente in una mia
qualit, e questa mia qualit pregiudica la riuscita rispetto a certe situazioni, e sono quindi incapace di
risolverle, se con il mio pensiero riesco a capire qual la polarit opposta che devo integrare, posso fare
questa visualizzazione, attuo questo pensiero (che un pensiero positivo) per poter agire poi nella stessa
situazione incarnando questa qualit. E per molto importante capire che ci non accade per magia, ma
perch metto in atto un processo legato alla consapevolezza, al prendere coscienza di che cosa accade
dentro di me. Ho quindi un atteggiamento attivo.
Normalmente nelle scuole che hanno la finalit della realizzazione del S a meno che lIo non sia troppo
fragile, per cui va prima rinforzato, un rafforzamento con il pensiero positivo considerato
controproducente alla risoluzione dellIo nel S superiore.
Anche nella Psicosintesi cerchiamo di usare queste tecniche con chi ha gi un Io strutturato, perch
questo non lo puoi usare in una psicosi, perch non viene fuori niente. Significa che devi usarle per
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andare a rafforzare delle qualit l dove c un Io gi abbastanza strutturato. Perch il problema,
altrimenti, qual la parte di me che visualizza? Se tu non hai la capacit di andare al centro e lavorare
da l, significa che una sub-personalit potrebbe prendere il posto dellIo e anche la visualizzazione,
seppur contenga un pensiero positivo, non so quale effetto potrebbe sortire. Qui stiamo parlando di lavori
che possiamo fare con personalit che sono sufficientemente integrate. Se c una psicosi assolutamente
non il caso. Questo vale anche per altre terapie. Se non c il senso dellidentit, non sai cosa vai a
rafforzare. Penso che questo sia un distinguo fondamentale.
(pratica della visualizzazione della Montagna e del Vecchio Saggio)

Biografia (di Giuseppe Pagliaro)
Roberto Assagioli, medico psichiatra, nacque a Venezia il 27 febbraio 1888 e l visse fino al 1904, anno
in cui la famiglia si trasfer a Firenze. Grazie alle solide possibilit economiche ed allo stimolante
ambiente famigliare Roberto fin da piccolo pot sviluppare le proprie doti intellettuali. Frequent
l'universit a Firenze, iscrivendosi in medicina e chirurgia. La scelta di uno studio di tipo scientifico non
limit, per, i suoi interessi culturali, che furono e restarono vastissimi: letterari, filosofici, spirituali, tutti
ad orientamento transculturale. Dal 1906 al 1908 fu bibliotecario della Sezione Psicologica, inserita
nell'insegnamento di Filosofia Teoretica dell'Universit di Firenze. Nel 1907 present alcuni di quelli che
saranno aspetti fondamentali della psicosintesi e, due anni dopo, in un articolo intitolato "Per una
moderna psicagogia" ne deline tutta la traccia anche se sarebbe passato ancora qualche anno prima che
la psicosintesi prendesse tale nome. Sempre in quegli anni frequent in Svizzera l'Ospedale Psichiatrico
Burgholzli, dove conobbe Jung col quale rest in amichevole rapporto per tutta la vita. Nel luglio del
1910 consegu la laurea in Medicina all'Universit di Firenze, presentando una tesi sulla psicoanalisi che
aveva preparato all'Ospedale Psichiatrico Burghzli, con la supervisione di Carl Jung. Successivamente si
specializz in psichiatria e si dedic a studi di psicologia e filosofia, alla pratica della psicoterapia usando
vari metodi e sviluppando il suo metodo integrale, la Psicosintesi. Nel 1913 fond a Firenze il "Circolo di
Studi Psicologici". Con lo scoppio della 1 guerra mondiale Assagioli venne arruolato come tenente
medico; a guerra conclusa inizi ad esercitare la professione di psicoterapeuta. Nel 1923 nacque il suo
unico figlio Ilario che scomparve prematuramente dopo lunga malattia all'et di 28 anni, dopo essersi
laureato in medicina e poi in lettere. Nel 1926 Assagioli pubblic l'opuscolo "Psychosynthesis, A New
Method of Healing"; nello stesso anno, a Roma dove si era trasferito, fond l'"Istituto di cultura psichica",
che nel 1933 prese il nome attuale di Istituto di Psicosintesi, eretto in Ente Morale dello Stato nel 1965.
Per alcuni anni l'Istituto svolse un'attivit molto intensa; successivamente, con lo scoppio della 2 guerra
mondiale, i rapporti internazionali di Assagioli, dovuti ai suoi molteplici viaggi e le attivit umanitarie
suscitarono i sospetti del regime fascista. Nel 1940 Assagioli fu quindi costretto a chiudere l'Istituto. Nel
1973 con alcuni allievi e collaboratori fonda la Societ Italiana di Psicosintesi Terapeutica, scuola di
formazione per psicoterapeuti fra le prime riconosciute legalmente in Italia. Nel 1974, all'alba del 23
agosto, all'et di 86 anni, Roberto Assagioli moriva nella residenza estiva di Capolona d'Arezzo.

Opere consigliate:
Principi e metodi della psicosintesi terapeutica, Astrolabio Ubaldini, 1973
L'atto di volont, Astrolabio Ubaldini, 1977
Lo sviluppo transpersonale, Astrolabio Ubaldini, 1988
Psicosintesi, Mediterranee, 1990
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Comprendere la psicosintesi. Guida alla lettura dei termini psicosintetici,
Astrolabio Ubaldini, 1991


LA PSICOLOGIA TRANSPERSONALE DI MASLOW
Oltre Assagioli, un altro autore, da cui nasce la Psicologia Transpersonale, Maslow.
Maslow (1908-1970 conosciuto per la Piramide dei Bisogni Umani) ha scritto Religions Values and
Peak-experiences, Valori religiosi ed esperienze di vetta. Esperienze di vetta sono i momenti di satori,
di intuizione, di illuminazione che ci fanno entrare per un attimo nella nostra percezione allargata
dellEssere. Il S si allarga, entri e rimani nella meraviglia dellEsistenza, concetto, come vedremo, che
la base di tutte le religioni orientali. Il modello che abbiamo illustrato un modello religioso orientale che
arriva tramite la scuola di Alice Bailey dei triangoli da un tibetano, che ha preso i modelli orientali e li ha
trasmessi negli Stati Uniti; da qui la rielaborazione di Assagioli. Rintracciamo gi ununione, molto
olistica, fra Oriente ed Occidente.



CARL ROGERS E IL COUNSELING

a cura di Giuseppe Pagliaro

La nascita del counseling
Il counseling affonda le sue radici nella Psicologia umanistica di Rollo May e soprattutto di Carl Rogers.
Rogers introduce questo termine nel 1940 col suo libro: Counseling e Psicoterapia. Fa seguito nel 1952 la
nascita in USA della Counseling Association per formare il tumultuoso sviluppo americano del
Counseling come strumento di consulenza ed educazione. Negli anni 70 il counseling arriva in Inghilterra
dove trova utilizzo nei servizi sociali e di orientamento, inizialmente soprattutto nel reinserimento dei
reduci di guerra. Nel 1994 nasce in Europa l'EAC (European Association for Counseling). In Italia arriva
fra gli anni Ottanta e Novanta, e nel nostro paese, come nel resto dellEuropa, sta oggi conoscendo una
rapida diffusione ed ampliamento dei suoi campi di applicazione.

Lapproccio centrato sul cliente
Nella forma attribuitagli originariamente da Carl Rogers, il counseling un "colloquio centrato sul
cliente", in cui lattenzione del counselor va focalizzata sulla persona, prima che sul suo problema, sulla
qualit del rapporto umano. Rogers considera la salute mentale come la progressione normale della vita e
la malattia mentale (e altri problemi umani) come distorsioni della "tendenza attualizzante". Quest'ultima
una forza vitale che pu essere definita come la tendenza fondamentale dell'organismo a realizzare le
proprie potenzialit e di autocurarsi; essa opera sia sul piano ontogenetico che su quello filogenetico e
necessita di un contesto di relazioni umane positive, favorevoli alla conservazione e rivalutazione dell'Io.
Se la nozione dell'Io realistica, ovvero se vi corrispondenza tra le capacit che il soggetto crede di
possedere e quelle che effettivamente possiede, egli sar congruente e potr svilupparsi in modo unitario,
autonomo e soddisfacente. In genere il cliente si trova in una situazione di incongruenza tra l'esperienza
reale dell'organismo e l'immagine di s che egli ha quando si rappresenta l'esperienza. Lo scompenso
psicopatologico nasce quando lindividuo, durante let infantile, vive situazioni insolite e anormali che
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comportano gravi fratture che non favoriscono il normale sviluppo.

Lidentit organismica del bambino
Per Rogers nellinfanzia che si forma il concetto di s. Il bambino piccolo, quando nasce, ha in s la
capacit di scegliere o rifiutare in modo chiaro le esperienze in rapporto al modo in cui esse possono
agevolare o ostacolare le esigenze dellorganismo, in base a quello che Rogers chiama una valutazione
organismica. Se i genitori assicurano amore, stima, sicurezza, considerazione in modo incondizionato,
accettando anche aspetti negativi del bambino, il suo concetto di s si plasmer sullesperienza in modo
libero e autonomo, le esperienze saranno vissute conformi rispetto al concetto di s e ai bisogni
organismici. La tendenza attualizzante guider il bambino e poi ladulto fino alla piena autorealizzazione.
Se la considerazione positiva viene data in modo condizionato, il bambino introietter valori, mte, modi
di essere incongruenti con la propria esperienza organismica. A causa di questi condizionamenti, il
concetto di s viene sviluppato su basi esterne e rigide e le esperienze verranno selezionate o distorte
affinch si possa mantenere la coerenza del s che si formato. Le esperienze personali non fluiranno pi
liberamente in accordo con lorganismo e con la tendenza attualizzante. Quando la frattura tra il concetto
di s e lesperienza troppo grande e le difese non svolgono pi la loro funzione di protezione, nasce uno
stato di incoerenza nel s e comincia il disagio psicologico

Counseling come processo di autoconsapevolezza
Secondo Rogers, il compito del counselor , da una parte quello di innescare un processo di
autoconsapevolezza e di integrazione tra il s e lesperienza, che porti la persona a divenire consapevole
della propria condizione, dei propri stati danimo e dei propri bisogni; dall'altra favorire la riattivazione
della "tendenza attualizzante". Rogers ritiene che una volta divenuto consapevole delle proprie
problematiche e delle proprie risorse interne, grazie ad un processo di autoregolazione, il cliente sar in
grado di far fronte alla propria vita in modo autonomo. Questo significa che il counseling, a differenza di
altri approcci a carattere psicologico, non considera l'individuo come portatore di problemi, ma come
portatore e origine delle soluzioni. Nel promuovere questo processo, il counselor non impiega tecniche
direttive o interpretazione, cos come avviene in psicoterapia, ma utilizza l'empatia.

Il concetto di empatia incondizionata
L'empatia (da empateia, passione; en patos, sentire insieme) viene intesa come la comprensione dell'altro
che si realizza immergendosi nella sua soggettivit, senza sconfinare nella identificazione. Il terapeuta
capace di considerazione o accettazione positiva incondizionata verso il paziente, nella misura in cui
sente di accettare incondizionatamente ogni aspetto dell'altro, ogni sentimento - espresso o non espresso -
sia quelli negativi, anormali che quelli buoni. infatti proprio lascolto empatico che permette la libera
espressione del cliente, e crea le condizioni ottimali per la sua crescita e trasformazione, nella direzione
da lui stesso desiderata e determinata.

Lintegrit del counselor
Secondo Rogers, per essere capace di tale ascolto, il counselor deve essere congruente, ovvero essere
integro, in profondo contatto con i propri pensieri, emozioni, vissuti e di averne consapevolezza durante
la relazione col cliente. Ci favorisce la capacit di essere reali e di non attribuire erroneamente aspetti di
s alla persona che sta di fronte. Ovviamente, a questa predisposizione d'animo si accompagnano una
serie di tecniche messe a punto da Carl Rogers, che permettono di mantenere e rinnovare il contatto, ed
6
allo stesso tempo aiutare il cliente a prendere coscienza delle proprie emozioni. Si pu citare ad esempio
la tecnica della riformulazione, nella quale il counselor, utilizzando adeguatamente formule tipo quindi
secondo lei allora lei pensa che ripropone al cliente le proprie stesse dichiarazioni, evitando di
giudicare, interpretare o indagare insistentemente, ed offrendogli, al contrario, la possibilit di
riesaminarle sotto una luce diversa. Anche se la parola rimane il veicolo principale attraverso cui la
relazione viene canalizzata, il counseling pu avvalersi anche di tecniche corporee, artistiche e grafiche,
proprio perch vi la convinzione che la comprensione non avvenga solo e sempre sul piano mentale-
razionale, ma anche su quello emotivo e corporeo. Spesso, su questi piani di consapevolezza ci si imbatte
nel limite del linguaggio convenzionale e si ha la necessit di utilizzare altri tipi di comunicazioni non
verbale che consentano di esprimere tali vissuti. Possiamo dire che il counselor, dal punto di vista delle
competenze specifiche, un esperto di comunicazione che, mediante questi strumenti, accompagna la
persona nel diventare cosciente della propria condizione, comprendere i propri stati danimo. In questo
percorso di autoconsapevolezza ed integrazione, il counselor non suggerisce soluzioni, ma facilita
lemergere dei veri bisogni e delle risorse necessarie per soddisfarli; "aiuta la persona ad aiutarsi".

Biografia
Carl Rogers nasce nel gennaio 1902 in Illinois, in un sobborgo di Chicago in una famiglia molto unita,
con princpi religiosi e morali piuttosto rigidi. Nel 1914, quando Carl aveva 12 anni, la famiglia Rogers
abbandon la citt ed acquist una fattoria a 30 miglia da Chicago, ove trascorrer un'adolescenza
solitaria, piuttosto isolato. Interessandosi di agricoltura scientifica, comincia gli studi di agraria, segue
alcune conferenze di carattere religioso e successivamente si orienta verso il ministero religioso. Nel
1922, con un gruppo di studenti americani, partecip in Cina ad una conferenza internazionale
organizzata dalla Federazione Mondiale degli Studenti Cristiani. In seguito a questa esperienza in oriente
comincia a dubitare di alcuni fondamenti religiosi di base, prendendo distanza sia dal contesto familiare
che dalle vecchie credenze. Dopo la laurea sposa Helen Elliot e con lei si trasferisce a New York dove
frequenta una istituzione liberale, allontanandosi progressivamente dalla prospettiva di un lavoro religioso
per diventare psicologo. Partecipa a seminari e conferenze di natura psichiatrica e psicologica e durante la
sua frequenza al Teachers College, gli viene offerto un incarico all'Institute for Child Guidance, dove
trascorre un anno in cui, lavorando, si trova a confrontarsi con altri professionisti. Successivamente viene
assunto al "Child Study Departement" della societ di Rochester per collaborare attivamente a progetti
volti alla prevenzione della crudelt sui bambini. In questo periodo approfondisce la riflessione sulla
relazione terapeutica che diverr materiale didattico nell'ambito dei suoi corsi universitari: all'Universit
dell'Ohio, come professore di psicologia, alla Chicago University e infine alla University del Wisconsin.
A Chicago si ferm 12 anni, con grande successo fra i pazienti, anche se i colleghi non lo vedevano di
buon occhio; ad esempio l'Istituto di Psichiatria dell'Universit apertamente negava ogni forma di
collaborazione con Rogers. Nel 1951 d alla stampa "La terapia centrata sul cliente" che rappresenta una
sintesi del suo pensiero. Finalmente l'Associazione degli Psicologi Americani cominci ad apprezzare,
che per molto tempo lo aveva osteggiato, ne cominci a riconoscere i meriti e ad attribuirgli
riconoscimenti ufficiali. Con il suo quinto libro, 'On Becoming a Person', pubblicato nel 1961, raggiunse
una fama tale che si sent pronto a lasciare gli incarichi accademici per trasferirsi a La Jolla al Western
Behavioural Sciences Institute, un'organizzazione non-profit, dove port avanti le sue ricerche sulle
relazioni interpersonali. Lavora ininterrottamente fino agli ultimi anni della sua vita, viaggiando per tutto
il mondo e dedicandosi alle sue teorie sul conflitto sociale. Nel 1985 riusc a far incontrare i leader di 17
paesi in una conferenza 'residenziale', per farli parlare di pace nel mondo e disarmo nucleare. Muore
all'et di 85 anni, quando era stato appena nominato per il Premio Nobel per la Pace.
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Presentandosi con un curriculum vitae su 'La terapia centrata sul cliente', Rogers enumera una serie di
'scoperte' che crede di aver fatto, sia relativamente a s stesso, sia riguardo ai rapporti interpersonali di
varia natura. Ecco alcune di queste 'scoperte'.
-Occorre avere fiducia nell'intuizione interiore, che non di natura intellettuale.
-La valutazione degli altri non pu essere per noi una guida, semmai un semplice riferimento.
-L'esperienza la massima autorit, essendo pi sicura delle idee.
-Quando si comunicano pensieri e sentimenti, si risveglia una risonanza molto forte negli altri.
-L'uomo dotato di una forza costruttiva: quanto pi si sente compreso ed accolto, tanto pi tende a far
cadere le false 'facciate' per muoversi in direzione del miglioramento.


Testi consigliati:
-La terapia centrata sul cliente, Martinelli 1970.
-I Gruppi di incontro, Astrolabio 1976.
- Psicoterapia e relazioni Umane, Bollati Boringhieri.



LA PSICOLOGIA SISTEMICO RELAZIONALE DI PALO ALTO


La teoria dei sistemi in psicologia
MARIO BETTI
Cercher di dare alcuni concetti di base fondamentali sulla teoria dei sistemi. Si cerca di dare una
struttura scientifica a quella che la psicologia relazionale, la psicologia dei gruppi. Si parte, quindi, da
una nozione scientifica che il concetto di sistema, ripreso da Von Bertalanffy che negli anni 30 del
900 elabora la cosiddetta teoria generale dei sistemi.
Cos un sistema? Se ne sente parlare da ogni parte, ma spesso senza aver chiarezza. Definiamo un
sistema come un insieme di elementi che interagiscono secondo determinate regole. E chiaro che questo
concetto ci permette di affrontare qualsiasi contesto di studio scientifico. Si pu parlare di un sistema solo
nel caso in cui i singoli elementi che lo compongono interagiscano tra di loro, cio siano connessi tra loro
funzionalmente e abbiano determinate regole. Un orologio smontato un insieme di elementi, ma non
un sistema. Il discorso interessante della teoria dei sistemi che risponde a determinate leggi che valgono
per qualsiasi sistema. Ci sono alcune regole che sono uguali per tutti, come se luniverso fosse strutturato
per cui tende a formare dei dati che interagiscono secondo regole uguali. Questo interessante nella
teoria dei sistemi.

Esistono tanti sistemi: meccanico, chimico, etc., ma per quanto ci riguarda prenderemo in considerazione
quello relazionale umano. Questo sistema relazionale ci condiziona cos fortemente che noi ci
comportiamo in una data maniera e non in unaltra. Infatti, in questo momento a nessuno di voi verrebbe
in mente di giocare a pallone o mettersi a cantare. Se lo facesse sarebbe un comportamento anomalo per
noi ora e quindi appartenente ad un altro sistema. O la persona lo spiega e quindi noi sappiamo che il suo
comportamento rientra in un altro sistema che in questo momento interpreta il nostro, oppure un
comportamento anomalo e incomprensibile per gli altri. Infatti, molti dei comportamenti della patologia
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mentale vengono interpretati secondo la teoria dei sistemi come dei comportamenti difformi dal contesto,
perch come se la persona agisse legata ad un contesto che non quello presente.

Le caratteristiche dei sistemi: totalit, struttura, confini, progettualit, finalit e storia
La prima caratteristica la totalit. Questo concetto conosciuto sin dallantichit. Diceva Lao Tse nel
VI sec. a.C. che la somma delle parti non costituisce il tutto, cio la somma dei pezzettini dellorologio
non ci aiuta a capire il senso dellorologio. Se noi prendiamo un quadrante o una lancetta, non ci fa capire
nulla sulla misurazione dellora. Lorologio ha delle caratteristiche in pi che non sono contenute in
nessuna delle parti che lo compongono. Noi, allinterno di questo sistema abbiamo delle capacit o delle
propriet in pi che non sono proprie di nessuno di noi presi singolarmente, ma che messi insieme
realizziamo in questo punto.

Il secondo concetto: la struttura. Ogni sistema ha una sua struttura, cio si suddivide in sottosistemi.
Prendendo il nostro sistema in questo momento, i sottosistemi sono i docenti e gli allievi. Volendo ci sono
tanti sottosistemi: allievi maschi e femmine, quelli seduti sulle sedie o seduti per terra e cos via. Anche se
questi ultimi sottosistemi hanno poco significato ai fini del funzionamento di questo sistema. I
sottosistemi che pi saltano alla luce nellorganizzazione del nostro sistema sono gli allievi ed i docenti.
Comunque se si entra nellanalisi dei gruppetti, di come sono seduti potremmo scoprire tanti sottosistemi
che stanno interagendo senza che ce ne rendiamo conto.

Il terzo concetto: i confini. E un sistema aperto che scambia informazioni con altri sistemi esterni che
ciascuno di noi ha: con la famiglia, con lambiente di lavoro, con la reception e altri che influenzano il
nostro sistema di ora.

Il quarto la progettualit. Si detto che ogni sistema interagisce secondo determinate regole. Ogni
sistema tende a perseguire un proprio progetto. Il progetto dellorologio segnare lora, dellautomobile
lo spostarsi, il nostro progetto di questo sistema qui e ora quello di focalizzare e apprendere alcune
nozioni su un inquadramento olistico sulle principali correnti e tecniche psicologiche e psicoterapeutiche.
La progettualit uguale alla funzionalit. Se un orologio non persegue il suo compito di segnare lora,
lorologio non funziona. Si dice che disfunzionale, non persegue il proprio progetto. A livello
individuale pu essere un progetto di vita, in questo nostro contesto il nostro progetto di apprendimento.
Quindi, se alla fine del nostro incontro non si fosse appreso alcune nozioni relative a quello che ci
proponevamo, vorrebbe dire che questo stato un sistema disfunzionale. Quanto pi riusciamo ad
apprendere ed a focalizzare meglio queste nozioni, tanto pi funzionale il sistema.

Altro concetto importante la finalit. Consiste semplicemente in questo: se si prendono due sistemi pur
conoscendo la situazione iniziale, non sappiamo di conseguenza quale sar lesito finale. Due sistemi
inizialmente uguali possono andare incontro ad esiti differenti o sistemi differenti possono avere un esito
simile. Cio, leffetto non legato alla causa in maniera determinata, ma al come interagiscono nel tempo
i vari elementi e i vari sistemi confinanti. Ad esempio prendiamo una famiglia, non che tutti i bambini
soffocati da una madre soffocante sviluppano la tendenza allalcolismo. In alcuni casi possono
svilupparlo, in altri no. Quindi, vuol dire che dipende da come si interagisce. Questa una nozione molto
importante, perch modifica una visione meccanicistica legata a molte correnti della psicologia,
sicuramente alle correnti del primo comportamentismo che vedeva causa ed effetto in maniera lineare.
Ma anche della psicanalisi iniziale che diceva se c un trauma infantile di conseguenza ci sar una
nevrosi nelladulto. Non cos semplice e lineare, dipende da tutta una miriade di fattori che
interagiscono, il che rende pi complesso lo studio.

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Altro concetto la storia che lultimo concetto fondamentale della teoria dei sistemi. Ogni sistema ha
una sua evoluzione storica, un suo ciclo vitale. Ci sono dei sistemi che hanno una vita breve: il nostro
gruppo ha un ciclo che dura pochi giorni o poche settimane. Ci sono dei sistemi che possono essere
momentanei, per esempio il sistema di un gruppo di persone a cena, che al momento della cena o di una
festa creano un particolare sistema con determinate regole che poi si scioglie. LUltima Cena non si
limitata allultima cena. L ha stabilito il rituale che stabilisce le regole per esempio leucarestia che
collegato con lUltima Cena, si mantenuto nel tempo stabilendo una storia millenaria. Quindi, non una
cena che finita l.
Tipico il sistema familiare che ha una durata lunghissima. Una famiglia dura almeno quanto la vita di
un individuo, anzi di pi della vita di un individuo perch uno nasce appartenendo a una famiglia in senso
lato, visto come sistema di figure relazionali significative. Il minimo di una famiglia una madre con il
padre e il figlio e poi altre figure che possono esserci o no. Se voi pensate quanto ci condiziona un
sistema psicologicamente. Basta entrare in una chiesa e ci sentiamo condizionati dal nostro
comportamento. In una chiesa non ci riesce avere lo stesso comportamento che avremmo se fossimo
assieme a dei tifosi allo stadio a fare il tifo per la squadra del cuore. Anche se proviamo a farlo non ci
viene nella stessa maniera oppure non abbiamo lo stesso stato danimo, lo stesso comportamento o modo
dinteragire di quando siamo a cena con degli amici. Insomma il sistema ci condiziona
fondamentalmente. Figuriamoci un sistema come la famiglia che dura tutta la nostra vita.

Modificando un elemento del sistema si modifica il tutto
Allora, la teoria dei sistemi parte dal presupposto che modificando un elemento del sistema, si modificano
automaticamente tutti gli altri. Per esempio qui nasce il discorso della terapia familiare che in forma
classica in genere cos strutturata: abbiamo una famiglia allinterno di una stanza assieme ad un
terapeuta. Un altro terapeuta, collegato con un citofono sta fuori e attraverso uno specchio unidirezionale
guarda cosa succede dentro e in qualsiasi momento pu comunicare allinterno. Lo scopo cercare di
mettere a fuoco quali sono i meccanismi ridondanti che perpetuano certi comportamenti (un
comportamento conflittuale, un comportamento che genera patologia) e si cerca di modificarli. Perch in
genere essenziale che ci siano due terapeuti, uno dentro il gruppo e laltro fuori? Perch quello dentro a
contatto con la famiglia si lascia talmente invischiare nel sistema familiare che perde di vista una serie di
elementi fondamentali. Chi sta fuori se ne accorge e pu comunicare chiamandolo e facendogli notare un
certo comportamento del figlio. E magari mette in evidenza comportamenti automatici del gruppo che
aiutano a prendere consapevolezza e a modificare certi comportamenti nella relazione e modificando
questi comportamenti poi possono modificare per esempio situazioni di conflitto, di patologie, ecc.
E tipico un lavoro spesso efficace collegato con le patologie del comportamento alimentare. Le
anoressiche spesso hanno un loro comportamento che viene perpetuato da una serie di dinamiche
relazionali a livello familiare. Modificandole, si pu arrivare anche a modificare radicalmente il
comportamento anoressico. Quindi, spesso ci sono anche dei risultati fondamentali.

Mesmer: le radici storiche
Unultima cosa importante per inquadrare un po il discorso della psicologia sistemico-relazionale. Vista
cos sembra abbastanza meccanicistica, cio una serie di elementi che interagiscono, ogni persona un
elemento che interagisce. Quindi, un po comportamentistica. In realt le potenzialit di questo approccio
sono molto pi ampie e conosciute fin dallantichit. Un autore che non abbiamo citato Mesmer che fu
un grande psicoterapeuta (visse a cavallo tra la fine del 700 e linizio dell800) che parlava di
magnetismo animale o di magnetismo che oggi si definisce energia. Studi come questa energia, questo
magnetismo poteva essere utilizzato per curare e guarire diverse malattie Egli introdusse cos il sistema
dei passi magnetici (movimenti ripetuti e ipnotici sul corpo), interessantissimo, perch anticip la
moderna pranoterapia con risvolti terapeutici estremamente interessanti. Egli introdusse il sistema della
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terapia di gruppo. Cre una tinozza piena di limature di ferro e di bottiglie dacqua (quindi secondo le
concezioni dellelettricit del tempo, con dei buoni conduttori) con delle maniglie di ferro, mise delle
panchine intorno, fece sistemare delle persone in cerchio (come si fa un cerchio di meditazione), attorno
alla tinozza. Mesmer passava accanto alle persone dando stimoli toccandoli leggermente o facendo fare
delle emissioni sonore alle persone finch alcune di queste persone avevano le cosiddette crisi
catartiche. Una che soffriva di asma poteva avere una crisi asmatica, unaltra una crisi epilettica e piano
piano la crisi di una persona si trasmetteva quasi come per induzione, per contagio a tutti le altre. Era
capace di dare contenimento a questa situazione e fu famoso terapeuta sia individuale che di gruppo.
Probabilmente come in tutte le terapie ci saranno stati dei casi di guarigione, casi di ricadute e casi di
miglioramento. Probabilmente ci che pubblicava erano i casi meglio riusciti, ma sicuramente ebbe un
grosso seguito e un grosso successo. Lavor in Austria, a Vienna, poi a Parigi dove ebbe un grosso
successo. Ma ebbe una persecuzione da parte dellambiente medico che lo defin un ciarlatano. Ma quello
che interessante che il mesmerismo, altrimenti conosciuto come magnetismo animale, dopo Mesmer
ebbe una larghissima diffusione in Europa e anche in America e dette origine a tutta una serie di
fenomeni. Uno fu lo studio degli stati profondi di coscienza ad opera di un suo allievo Puysegur che
studiava gli stati di trans, attraverso i passi magnetici induceva gli stati di trans, di conduzione e fenomeni
di conduzione addirittura fino allinfanzia o alle vite precedenti. Questo fu un filone molto interessante.

Dal mesmerismo nacque lipnosi e tutti gli studi dipnosi fino ad arrivare al nostro tempo. In particolare
in Francia nacque una scuola a Nancy e una con Charcot a Parigi, dove studi Freud. Nacque lo
spiritismo e varie fratellanze di studi sia spiritici sia esoterici fondati sulle tecniche di catena e le tecniche
di guarigione anche a distanza. Quindi, nell800 ci fu una grossa espansione di tutti i concetti legati alla
psicologia di Mesmer che poi conflu anche nella psicologia di Freud.
Freud allinizio lavorava con lipnosi, aveva imparato lipnosi da Charcot e aveva studiato tutti i
fenomeni dal mesmerismo. Questo interessante, perch in genere si parte da Freud come lo scopritore
dellinconscio, linventore della psicanalisi, lo scopritore della sessualit infantile, le dinamiche
psicologiche. Sicuramente fu linventore della psicanalisi, dando il nome al sistema che lui fece. In realt
Freud fu un abile e intelligente organizzatore. Egli riusc a sistematizzare nella sua dottrina e nella sua
pratica una serie di conoscenze che al suo tempo erano di pubblico dominio. Cio, la sessualit infantile,
per dirne una, era normalmente conosciuta e descritta da tutti i teologi morali della chiesa cattolica
protestante. Linconscio, si parla dellinconscio in tutto il romanticismo a partire dal 700. Leibniz, il
filosofo che elabora il concetto dellinconscio gi molto prima di Freud; il concetto dellinconscio
collettivo che poi di Jung. Se si guarda si ritrova in tutte le antiche dottrine misteriche o nei vari miti
religiosi. Quindi, non sono conoscenze nuove, sicuramente lui le sistematizza in maniera originale e
questo gli va dato atto.
Mesmer stata una figura centrale nella storia della psicologia occidentale ed interessante perch
elabor un po queste condizioni anche della terapia di gruppo.

Un ultimo concetto che importante. Provate a pensare a come viene condizionato il vostro stato danimo
in una cena con amici, in una chiesa o altro dove si viene a creare una specie di anima collettiva, come
una specie di coscienza di gruppo o di coscienza collettiva con degli aspetti inconsci, che crea dei
comportamenti e dei modi di sentire simili. Qui si rientra in un altro settore, quello che abbiamo definito
assieme a Nitamo psicologia sistemica transpersonale o sistemica olistica, cio una sistemica che utilizza
tutte le conoscenze dello studio sistemico scientifico classico, ma le introduce in una visione pi umana,
pi legata alla coscienza o alle emozioni, al sentimento e anche a quello che una coscienza collettiva.
Rientra in un ambito in cui la sistemica assume una dimensione un po diversa da quella con cui viene
comunemente usata.

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IL DIALOGO DELLE VOCI DI HAL E SIDRA STONE

Kiran Lucia VIGIANI
Il Dialogo delle voci una tecnica stupenda iniziata da Hal e Sidra Stone, due psicologi californiani. E
una tecnica che stata messa a punto alla fine degli anni 70 ed stata successivamente portata in Italia
nel 1993/94 da Manuela Adelman. E una tecnica sullindagine dei nostri personaggi interiori definiti
voci. La tecnica parte un po dal concetto Junghiano delle sub-personalit per poi andare molto pi in
profondit anche rispetto alla psicosintesi di Assagioli. Quindi, un lavoro di vera e propria indagine
interiore fatta con una modalit gestaltica.

Le sub personalit
Prima, per, vorrei dirvi un paio di cose. Il dialogo delle voci pu essere applicato in molti campi. Pur
avendo detto che partivamo dallanimo molteplice e dalle subpersonalit pur adottando la modalit
gestaltica, non stiamo facendo una psicoterapia. Il dialogo delle voci pu essere usato in molti ambiti,
anche come supporto psicoterapeutico, in ambito artistico o per interpretare dei sogni o in un lavoro
corporeo o altro. E una tecnica che viene usata proprio per capire cosa succede dentro di noi, e per capire
cosa succede a livello di dinamiche tra tutte queste nostre subpersonalit.
Partiamo dal concetto che dentro di noi esistono molti personaggi, molte voci. Secondo questo metodo
possiamo asserire che esistono delle voci primarie e delle voci rinnegate. Quindi, vediamo questo
discorso come unasse polare, dove noi siamo molto identificati con molte sub-personalit o voci (c
unanalogia tra i due termini). Se noi lavoriamo con delle voci primarie, significa che dalla polarit
opposta ci sono delle voci rinnegate. Questo ci rimanda di nuovo alla stella di Assagioli gi vista
precedentemente. Il concetto lo stesso dellasse polare: se da un lato c una parte iper-trofica, dallaltro
lato ci sar sicuramente una parte ipo-trofica.
Noi abbiamo molti personaggi interni e la nostra tendenza di identificarci o di rappresentarci di pi con
qualcuno di questi personaggi che sono definiti voci primarie. Quasi sempre questi personaggi sono
quelle parti che ci proteggono, le parti con le quali noi ci sentiamo pi a nostro agio, sono dei ruoli con i
quali siamo pi abituati a stare e ci sentiamo pi sicuri. Le voci rinnegate, invece, sono le nostre parti
rimaste pi nellombra o nellinconscio medio o inconscio profondo, di cui potremmo non conoscerne
proprio lesistenza.

Le parti del Dialogo delle voci
Quali sono le parti che giocano nel Dialogo delle voci? Sono:
le voci primarie in cui ci identifichiamo di pi
le voci rinnegate che sono in noi, ma che rimangono pi in ombra, sono pi inconsce
un ego operativo che la parte di noi che si identifica nei ruoli (ad es. mi identifico con il mio
ruolo di insegnante)
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un ego consapevole che il nostro testimone, la parte di noi che non si identifica con le varie
voci, ma semplicemente le osserva
la visione lucida o awareness che il momento in cui noi possiamo vedere attraverso lego
consapevole.
Essendo il dialogo delle voci un metodo molto poco invasivo e rispettoso, pu essere usato con
chiunque tranne in casi di psicosi conclamate. E una tecnica che si svolge in maniera energetica e si
sente quando invitiamo a parlare una voce se parla solo da un livello mentale o con la propria parte
energetica.
Vediamo come si svolge.
Quando il cliente arriva si chiede cosa vorrebbe andare a investigare o chiarire assieme a noi, cerchiamo
dunque di definire un ambito. Nella descrizione iniziale, il facilitatore pu gi farsi una mappa di cosa sta
succedendo nellaltra persona, e a seconda di come si esprimer, potr individuare quali sono le voci
che stanno parlando. Chiaramente questo non si rivela allaltra persona per non influenzarla, per si invita
laltro a spostarsi usando la modalit gestaltica. La persona si muove in unarea e anche in una posizione
a sua scelta dello spazio. Entriamo in una condizione pi meditativa invitandola ad entrare pi in
profondit. Da questo momento le facciamo una sorta di intervista per indagare, conoscere, raccogliere
dettagli sulla voce che sta parlando.
Vi faccio un esempio pratico. Diamo il nome di Maria alla cliente che abbiamo davanti e poniamo che
nellarco della sua esposizione abbiamo sentito emergere una voce primaria quale potrebbe essere il
critico. Le chiediamo di spostarsi, e di ricontattare lemozione che era molto presente, domandandole:
Tu sei quella parte di Maria che si espressa dicendo che Maria non in grado di fare certe azioni,
perch Maria non ha studiato abbastanza,. perch Maria non brava abbastanza. Ti posso chiedere chi
sei,. da quanto tempo sei nella vita di Maria, in quale parte del corpo di Maria sei,.quale il tuo
alleato dentro Maria ecc. ecc.? Significa che andiamo a parlare con il personaggio emergente (critico)
facendo una sorta di intervista, e risponder dicendo: Io sono quella parte di Maria (critico) che c da
tanto tempo..Sono io che la inibisco in continuazione perch altrimenti lei si espone troppo e ci mi fa
arrabbiare. Non sopporto Maria quando fa vedere le sue fragilit, ecc. Nel proseguo dellintervista
vengono fuori tantissimi dati, per cui scopriamo da quanto tempo si strutturata questa voce con quali
modalit e soprattutto il perch della sua esistenza nella vita di Maria. Scopriremo che le nostre voci
primarie si strutturano per proteggere il bambino vulnerabile. Solitamente nella nostra vita il critico ci
massacra, non ci fa vivere, ma inizialmente venuto fuori proprio per proteggere la nostra fragilit. Una
parte di me critica me stessa, il che sar meno doloroso che non uscire in un contesto aperto e sentirmi
criticare dagli altri. Allinizio queste voci primarie si sono strutturate per proteggere la nostra
vulnerabilit. Allora, qual il problema? E che anzich essere delle voci che sono rimaste l circoscritte,
sono diventate onnipervadenti e hanno preso il sopravvento e controllano la nostra vita. Tanto che un
critico molto attivo pu diventare una voce fortemente distruttiva, pu diventare massacrante.
Fintato che queste energie rimangono ombra (per usare una terminologia junghiana) significa che
rimangono inconsce, sono energie demoniche che possono essere distruttive se non le conosciamo.
Quindi, il compito di riconoscerle sempre di pi portandole nel nostro campo della coscienza (se
parliamo di psicosintesi) e di andare sempre di pi a rafforzare lego consapevole, se parliamo del
Dialogo delle voci. Cambiano le terminologie, ma il concetto base sempre lo stesso.
Quindi, facciamo lintervista alla persona per capire al massimo questa voce, per capire da quanto
tempo c, che spazio ha nella vita della persona, come si relaziona con gli altri personaggi dentro di noi,
e come condiziona la nostra esistenza.
Le voci pi importanti che ritroviamo un po tutti noi sono il critico, il giudice, il patriarca o la
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matriarca per le donne, il bambino fragile e vulnerabile, e il bambino giocoso che ha voglia di vivere
e di esprimersi ma che quasi sempre rimane soffocato. Il bambino estremamente fragile ed molto
difficile che venga fuori al primo incontro. Il bambino ferito o abusato viene fuori con molta fatica e
questo accade solo se si sente molto accolto e non giudicato. Quando viene fuori il bambino ferito ha
una voce molto flebile, spesso la postura piegata in avanti, il tono piagnucoloso. Il facilitatore deve
entrare in una relazione energetica ed empatica con quella voce, anche con il tono di voce che sar
sommesso, e chieder: Ti senti impaurito a venire fuori?. Cosa ti fa sentire pauraQuali sono le cose
che ti fanno sentire pi minacciato Cosa ti mancato. Cosa vuoi che faccia Maria per te ecc.? E
Maria potrebbe rispondere: Io sono il bambino di Maria. Maria non mi ha mai ascoltato, Lei si
sempre vergognata di meOgni volta che avevo voglia di una cosa non era mai il momento giusto ecc.
Altrettanto interessante e bello quando vengono fuori la forza o la rabbia e le persone riescono a sentire
che ci sono queste energie potenti dentro di loro. La voce parla attraverso la persona finch esprime la
propria energia, poi sentiamo che si scarica e comincia a subentrare la noia oppure un calo energetico. A
quel punto si sente che non c altro da dire, per cui ringraziamo la voce qualunque essa sia stata, anche
se stata distruttiva, perch dobbiamo onorare tutte le parti dentro di noi. E dobbiamo farlo senza
giudizio. Quindi, ringraziamo la voce che venuta e chiediamo alla persona di ritornare al centro.
Ritornare al centro significa ritornare nella posizione dellego consapevole. Qui riparliamo con la persona
chiedendo come ha vissuto lesperienza, se ha scoperto parti nuove di se stessa, se ha sentito le diverse
energie che portavano le voci, se ha sentito energeticamente ed emozionalmente che relazione avevano
con il corpo, come queste voci abbiano trovato spazio o rinnego nella vita della persona, ecc. Molte volte
mi sono trovata con delle persone apparentemente deboli che scoprivano quanta forza avevano soffocato
dentro e quanta voglia avevano di farla venir fuori. Vi ho dato una piccola idea?
Forse meglio che ripetiamo la differenza tra la gestalt e Il dialogo delle voci. Nella gestalt le voci
possono parlare tra di loro, mentre nel Dialogo delle voci ogni volta che una voce ha parlato ritorniamo
nellego consapevole. Questo ci permette di radicare sempre pi la voce rinnegata.
In secondo luogo, perch ci spostiamo fisicamente? Cosa significa ci? Spostandoci in un altro spazio
entriamo in unaltra energia, e possiamo generare unidentificazione pi profonda nella voce che andiamo
a contattare e che vogliamo investigare.


Lobiettivo del Dialogo delle voci
Qual lobiettivo del Dialogo delle voci? E una tecnica per andare a indagare e sentire le varie energie
che sono dentro di noi e per poterle portare sul piano della coscienza. Il punto centrale poter prendere
coscienza di queste parti e attraverso il nostro ego consapevole portare sempre pi terra allisoletta della
coscienza, perch pi noi siamo consapevoli, meno ombre ci sono, pi siamo liberi. E lo stesso discorso
del direttore dorchestra che fa suonare gli strumenti quando decide e in quale modo decide di farli
suonare, e non lascia ad ogni strumento la possibilit di agire fuori da un progetto. Ricordiamoci sempre
che nessuna energia va condannata, perch sono tutte parti di noi che dobbiamo integrare abbracciandole
e comprendendole per portarle alla luce. Cos anche le energie demoniche si trasformano e diventano
energie a nostra disposizione. Se prendiamo una grande rabbia che pu diventare aggressiva se non
riconosciuta, pu trasformarsi una grandissima forza di aiuto per noi stessi se la integriamo portandola
nel campo della coscienza. Ricordate che cosa ha fatto Ges nel tempio? Non stato remissivo, anzi, ha
rovesciato tutto come una furia. Quindi, che noi abbiamo la nostra rabbia a disposizione molto
importante, come importante che abbiamo un centro che decide consapevolmente come usare la rabbia e
non diventiamo la persona che in balia della rabbia e scatta in continuazione. E agire la rabbia anzich
essere agiti dalla rabbia. Questo il concetto fondamentale al di l di qualunque ambito o tecnica noi
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usiamo, che sia psicanalisi o il dialogo delle voci o altro.
Tutte queste energie sono al servizio della difesa. Quando vengono portate nel centro, in parte vengono
purificate dalla necessit di difesa infantile che non pi necessaria, in parte diventano energia pura
disponibile per lego integrato. Alcune di queste energie, tipo il bambino piagnucoloso che gli pu
servire ancora, si trasformano. Vi porto un esempio. Quando avete lavorato con la voce di una persona, ad
esempio il sabotatore che ha rotto le scatole tutta la vita, che ha sempre detto che non sei in grado, che
non sei abbastanza, ecc., quando la persona comincia a fare un percorso di trasformazione, accade che
intervistando il sabotatore questi risponder: Sono proprio stanco, sono un personaggio vecchio, ho
voglia di andare in pensione. Quindi, si capisce che quellenergia obsoleta, non ha pi motivo di
essere, si consumata. Ed bello quando nellintervista viene fuori il personaggio che si riconosce
vecchio, perch significa che c stata una trasformazione, che qualcosaltro si strutturato per rafforzarci
per darci sicurezza e non c pi necessit del sabotatore che ci tenga a freno.
Noi siamo portatori di molti tipi di energie. Il bambino una figura basilare nella nostra vita. Potremo
avere cento anni e avremo sempre il nostro bambino interiore e per fortuna, perch unenergia pura,
frizzante, gioiosa. Il bambino sar sempre portatore dello stesso tipo di bisogno, che amore totale. E
quando il bambino viene ferito o abusato che diventa il bambino ribelle, il bambino piagnucoloso. Ed
per questo che si strutturano tutte le voci primarie che sono tutte voci che proteggono la vulnerabilit.
Tutti noi se analizziamo le nostre vite e le nostre esperienze, vediamo quanti compromessi abbiamo fatto,
quanto potere abbiamo dato via per essere amati. Lo sappiamo. Noi tutti abbiamo degli imprinting, dei
ricordi delle situazioni, per cui mettiamo in atto delle strategie di sopravvivenza. Allo stesso modo
succede anche al bambino, che alle richieste dei genitori reagir solitamente in due modi: o diventer il
bambino compiacente o il bambino ribelle oppure un po tutte due, a seconda delle circostanze o degli
impedimenti. E importante vedere che le due forme dellatteggiamento del bambino sono entrambe. Se il
bambino avesse avuto il soddisfacimento del bisogno primario che lamore, non avrebbe avuto bisogno
n di diventare compiacente n ribelle, ma sarebbe stato nella sua essenza. Ricordiamo che comunque il
bambino ha bisogno di un confine, altrimenti si perde. Noi possiamo anche rimproverare un bambino, ma
con amorevolezza. Se lui sente che c una relazione damore anche se fa qualcosa di sbagliato e viene
rimproverato, riconoscer questo amore, per cui non avr ferite laceranti.
Il Dialogo delle voci una tecnica molto articolata della quale vi sto dando soltanto qualche idea. Ci
sono tanti personaggi al nostro interno, sarebbe interessante capire le loro modalit di strutturazione, le
loro interazioni con gli altri personaggi, le dinamiche che si creano per avere una visione pi allargata
della nostra vita. E veramente molto bello, anche perch c questo grande rispetto nellagire. Come
abbiamo gi detto, allinizio del lavoro, partiamo sempre dai ruoli e dai personaggi primari che sono
quelli dove ci sentiamo pi forti. Non una modalit invasiva, perch rispettiamo chi c, e vediamo che
per primi emergono quelli pi sicuri di s, che generalmente sono le voci che agiamo di pi e sono pi
accessibili. E difficile che in una persona che arriva con una problematica dolorosa, possa uscire subito il
bambino vulnerabile. Ecco perch molto importante questo gioco: la persona arriva, c il primo
inquadramento dellargomento che porta, poi invitiamo la persona a spostarsi nello spazio e possiamo
fare varie interviste a pi personaggi. A volte questi personaggi hanno un nome, a volte la persona stessa
d il nome, altre volte sono delle energie indefinite che possono essere anche molto diverse fra di loro.
Una volta ci parla lenergia della forza, unaltra volta quella del controllore o del protettoreecc..
Quando poi si invita la persona a tornare al centro, pu uscire unenergia molto diversa e cio unenergia
pi fragile, molto timorosa, la paura o altro, che pu essere totalmente in antitesi alla prima voce. Non
dobbiamo mai interrompere una voce, dobbiamo lasciarle tutto il tempo che necessita per potersi
esprimere. Limportante che il facilitatore sia sempre l, in relazione empatica e molto energetica,
perch se una voce si sente giudicata immediatamente si richiude. Se viene fuori ad esempio il maniaco
sessuale, e voi lo tranciate subito con un giudizio, la persona si chiude e non si esprimer pi. Se
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percepite che mentre la voce si sta esprimendo cambiata lenergia, non la interrompete, ma glielo
chiedete dicendo ad esempio: Sento che tu ti stai esprimendo con unenergia diversa, ma sei ancora tu?
Nel Dialogo delle voci si chiede sempre il permesso per avere accesso ad una voce, e soltanto quando si
invita la persona a ritornare al centro le si chiede: Hai sentito che energia era? La senti? Lhai
riconosciuta? e poi possiamo proseguire nuovamente per fare lintervista ad altri personaggi. Il tutto pu
durare unora, unora e mezza. Limportante che non interrompiate il processo.
Ricapitolando, la sessione si svolge con lintervista alle voci. Poi, dopo che una voce si espressa, si
invita la persona al centro dove si parla a livello dellego consapevole, si fanno alcune domande per
portare consapevolezza sul come ha vissuto le voci. E poi c un momento estremamente bello che si
chiama la visione lucida o awareness. Questo un momento dove si chiede alla persona di mettersi
dietro al facilitatore, con gli occhi chiusi, e di rimanere in ascolto molto cosciente e consapevole senza
intervenire come se fosse un testimone. Ecco perch si chiama visione lucida. Vi assicuro che
unesperienza estremamente forte: il momento in cui il facilitatore deve rifare il riassunto di tutta la
sessione usando le parole dette dalla persona, quelle che ha usato la voce, senza interpretare ma
semplicemente facendo in modo fedele il riassunto. La persona che dietro, ascolta come se fosse nella
posizione del testimone e rivede che cosa successo. Si rivede non pi coinvolta, osservandosi con
distacco. Potete immaginare che forza potente si sprigiona in questo momento?
Dopo questo riportiamo la persona davanti, e chiediamo se c qualcosa in sospeso, se ci sono delle parti
che desidera approfondire. Non lasciate mai andar via una persona da una sessione se a pezzi. La
faremo uscire da un incontro magari con tanto lavoro da elaborare, ma con la sua integrit. Questo vale
per qualsiasi tecnica che noi usiamo.
Per quanto riguarda i bambini, dal momento che una tecnica molto strutturata, con loro la farei pi come
un gioco. Userei tecniche molto morbide con dei confini pi sfumati, proprio perch il bambino in fase
di strutturazione della personalit. Pu essere molto interessante prendere delle parti di quello che
abbiamo detto e farlo giocare con queste parti ad esempio con il disegno, con la teatralit, con la voce
senza dargli questa struttura cos definita.
Molte delle cose che abbiamo detto possono avere unattinenza molto pratica, perch le possiamo
riportare gi in quello che noi stiamo facendo con le persone. Se noi abbiamo capito dei concetti che
come si visto sono trasversali, pu essere gi molto importante.
Con il tempo e lesperienza vi accorgerete che queste voci parlano come parlavano i vostri genitori.
Capirete pi facilmente perch si sono strutturate, perch ce le avete dentro. Quante volte riconoscerete
quel linguaggio, perch lo stesso linguaggio di vostro padre o di vostra madre. Quindi, molto
importante far notare questo alla persona, anche se spesso lei stessa si accorge di questo e lo riconosce.
Ci che mi piace di questa pratica che tutto viene fatto con grande rispetto, perch i personaggi escono
quando c una situazione pronta per accoglierli. Non esce mai una voce se non c il contesto giusto
per ascoltare. Ecco perch il facilitatore deve essere in questo atteggiamento e capacit di ascolto, molto
empatico e capace di sentire cosa succede con le energie e contemporaneamente andare a sentire cosa
succede dentro se stesso, perch funzioniamo tutti come delle casse di risonanza: entriamo in co-
vibrazione. Credo che unaltra cosa molto importante per il counselor o il terapeuta in generale entrare
nel coraggio dellimperfezione, perch accettare la nostra imperfezione un grande gesto di coraggio.
Accettiamo i nostri limiti e impariamo anche a comunicarli per il rispetto di noi stessi e degli altri. Quindi
non possiamo dire s a tutto e a tutti, perch possono arrivare persone che portano tematiche dove noi
stessi stiamo ancora lavorando e non possiamo essergli di aiuto. (Si verifica spesso che i clienti che
arrivano, ci mettono di fronte alle nostre stesse tematiche. Credo che non sia un caso!)
E poi, veramente un lavoro alchemico, perch la stessa cosa detta da una persona o detta da unaltra,
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cambia vibrazione; per questo noi non possiamo entrare nella stessa sintonia con tutte. In questo caso
bisogna avere il coraggio di dire che sentiamo di non essere nella giusta polarit per cui le consigliamo
qualcun altro. Se lo diciamo con amorevolezza, credo che la persona debba apprezzarlo. E chiaro anche
che quanto pi lavoro noi facciamo su noi stessi, sempre pi riusciremo ad essere accoglienti. Come
imprescindibile che per poter lavorare con gli altri si deve aver lavorato su s stessi. Daltro canto non
possiamo aspettare di essere perfetti per iniziare a fare delle cose. Questo significa che ci sar sempre un
margine dove noi saremo vulnerabili. Ecco che assolutamente indispensabile che un counselor sia
capace di entrare nel silenzio, in uno spazio di ascolto, uno spazio di visione attraverso il proprio
testimone interno. Solo cos pu accorgersi che la persona che ha di fronte, gli porta qualcosa che
risolleva la propria problematica personale, il proprio dolore, ed necessario capire che se una
situazione ingestibile la mander da qualcun altro. E molto importante che il facilitatore a sua volta veda
la problematica irrisolta con il proprio supervisore. E fondamentale affrontare le sensazioni che ci
rimandano ancora nei nostri buchi di tristezza, di senso di abbandono, di fallimento e quantaltro. Guai se
pensiamo di essere arrivati. Personalmente ho molto timore e sospetto verso quelli che fanno soltanto i
terapeuti e che non vanno mai a fare un lavoro di supervisione. Lo stesso Jung diceva che poteva portare
il paziente soltanto al punto in cui lui era arrivato. Questo il cardine: capire il punto in cui noi siamo,
significa stare nella nostra dimensione, e sapere che ci sono degli esseri molto pi avanti di noi e affidarci
a loro. Questo, per, non deve farci sentire falliti, ma degli esseri responsabili che umanamente passano
quello che hanno, e si affidano ad altri esseri superiori. Se impariamo a fare questo, siamo veramente in
grado di portare grandi contributi ad unumanit che soffre. C un grande dolore attorno a noi, sia a
livello del pianeta che della razza umana. Ognuno di noi, l dov, pu portare molta luce e guarigione
e balsamo su tante ferite. Ci, per, richiede fondamentalmente che lo facciamo con molta
professionalit, con un cuore aperto e con una mente che sia in grado di fare un passo indietro e creare
silenzio per accogliere e rielaborare tutto.
Infine, per quanto riguarda il lavoro del Dialogo delle voci ci sono due livelli molto distinti che
sarebbero interessanti da fare in parallelo, e cio, il lavoro individuale e il lavoro di gruppo. Con le
sessioni individuali capiamo dov una persona, e se pronta possiamo suggerirle il gruppo pi
appropriato in relazione alle proprie problematiche, perch se non ha fatto nessun lavoro su s stessa e fa
un gruppo di dinamiche forti, pu portare una chiusura anzich beneficio. Dobbiamo dire che i gruppi
sono sempre delle grandi accelerazioni, perch nel gruppo diventiamo tutti specchio luno per laltro.
Succede che quello che avviene in un percorso personale in un anno, in un gruppo pu avvenire in una
settimana. Non dimentichiamo per, che prima di affrontare un gruppo necessario aver iniziato un
viaggio individuale per avere un minimo di riferimento e anche perch ci possono essere delle
problematiche che meglio risolvere in ambito personale. Non si pu mai generalizzare. Quindi, sono
sempre due dimensioni da prendere in considerazione.


Biografia (di Giuseppe Pagliaro)
Il Dott. Hal Stone si laureato in psicologia nel 1953 allUniversit di Los Angeles. Da allora si
dedicato alla psicoterapia, allinsegnamento e alla scrittura. Dal 1953 al 57 stato psicologo
nellesercito, ottenendo il grado di Capitano. Successivamente ha iniziato la pratica professionale privata
e ha completato la formazione junghiana presso listituto C.G. Jung di Los Angeles nel 1961. Per tutti gli
anni 60 e i primi anni 70 ha lavorato come analista. La formazione junghiana e il particolare interesse
per i miti, i sogni e le favole lo hanno guidato nel suo cammino di esplorazione interiore. Durante gli anni
60 stato membro dellAmerican Board of Examiners in Professional Psychology (ABEPP), consulente
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e insegnante al Dipartimento di Psichiatria e Psicologia del Mount Sinai Hospital di Los Angeles. Nello
stesso periodo stato anche uno dei coordinatori del programma della nuova California School of
Professional Psychology. La fine degli anni 60 ha segnato un momento di ricerca ed esplorazione di
nuove modalit di lavoro trasformativo e in questo ambito il dott. Stone ha coordinato una serie di
programmi che, attraverso lUniversit della California, hanno diffuso questi nuovi modelli ad un
pubblico pi vasto. Nel 1973 Hal ha creato il Center for the Healing Arts, forse il primo Centro per la
Salute Olistica negli Stati Uniti, un centro allavanguardia nellambito della psicologia e delle medicine
non convenzionali. Nel 1979 Hal ha iniziato una collaborazione attiva con sua moglie, la Dott.ssa Sidra
Stone. Tre anni dopo, hanno cominciato a viaggiare e ad insegnare il loro lavoro negli Stati Uniti e
allestero, attivit che continua ancora oggi. Nei primi anni 70 Hal e Sidra iniziarono a sviluppare il
Voice Dialogue come metodo per lavorare con le sub-personalit. Attraverso la loro relazione personale
(sono sposati dal 1977) e la collaborazione professionale il lavoro si trasformato, in questi ventotto anni,
in una metodologia per lavorare con i s interiori e in un sistema teorico completo, che stato definito la
Psicologia dei S. Attualmente la maggior parte del loro insegnamento si svolge a Thera, la loro casa a
Mendocino County sulla costa settentrionale della California. Qui essi conducono seminari, danno
consulenze private e scrivono. Hanno cinque figli e quattro nipoti.
La Dott.ssa Sidra Levi Stone nata a Brooklyn, New York ed cresciuta durante la Seconda Guerra
Mondiale, in unepoca in cui era fortemente sentito il desiderio di dare il proprio contributo al bene
dellumanit. I suoi studi al Barnard College hanno avuto una grande influenza nel suo sviluppo come
donna indipendente: gi allora questo istituto incoraggiava le donne a laurearsi e a prepararsi per una
professione. Nel 1957 si diplomata con il massimo dei voti e nel settembre dello stesso anno si sposata
e si trasferita a Baltimora, dove si laureata presso lUniversit del Maryland. Dopo essersi trasferita a
Washington, negli anni 60 ha iniziato a lavorare come psicologa clinica. Ritornata a New York, ha
lavorato come psicologa clinica al Veterans Administration. Dopo la nascita della seconda figlia, ha
preferito lavorare part-time come psicoterapeuta al Lincoln Center for Psychotherapy in modo da poter
godere anche le gioie della maternit. Nel 1967 si trasferita con la famiglia a Los Angeles, dove ha
continuato ad esercitare la professione privata, finch nel 1968 diventata consulente psicologa alla
Hamburger Home, una casa per ragazze adolescenti, di cui stata anche Executive Director nel 1972,
dopo la nascita della sua terza figlia, Recha. In quel periodo trasform lHamburger Home in un centro
per il trattamento residenziale per adolescenti acting out, introducendo tecniche olistiche e mettendo a
punto un programma che combinava tecniche comportamentistiche, modificate con la psicoterapia
individuale e di gruppo basata su principi psicoanalitici. Il programma era arricchito dallarte-terapia, la
scrittura creativa, i giochi teatrali, lo yoga ed esperienze di campeggio in zone selvagge della California.
Si poneva inoltre attenzione agli aspetti nutrizionali, allo stile di vita e alle attivit atletiche. Nel 1979
Sidra lasci lHamburger Home per riprendere lattivit professionale privata a tempo pieno e iniziare una
maggiore collaborazione con Hal, collaborazione che stata estremamente creativa sia sul piano
personale che professionale. Il lavoro di psicologi e docenti di Hal e Sidra sempre stato strettamente
connesso alla loro relazione di coppia, che a sua volta stata arricchita dalle loro esperienze di
psicoterapeuti. E stato un viaggio di esplorazione interiore e un matrimonio romantico che dura da circa
30 anni. Sidra ha sempre amato viaggiare; insieme, Hal e Sidra viaggiano frequentemente per visitare
nuovi luoghi, incontrare nuove persone e insegnare il loro metodo. Ma amano anche la loro casa, sulla
costa magica e nebbiosa di Mendocino, e la loro famiglia.
Opere consigliate:
-Tu ed io, Hal e Sidra Stone, MIR Edizioni, 2003.
-Il dialogo delle voci, di Hal e Sidra Stone, Ed. Amrita.
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LA PSICOLOGIA TRANSPERSONALE DI KEN WILBER

Luisa BARBATO
E mia intenzione usare la teoria di Ken Wilber, come raccordo con le cose dette oggi. Wilber un autore
molto interessante della psicologia moderna. La sua teoria ha inoltre subito molti mutamenti nel tempo,
per cui molto complessa. In questa sede faremo solo ci che ci interessa ai fini del nostro lavoro.
Ken Wilber in realt un pensatore, un personaggio che a cavallo tra la meditazione e la psicologia. In
realt non uno psicologo, ma un meditante praticante molto avanzato lho scoperto poi leggendo la
sua biografia. E uno che ha questa grandissima capacit di raccordare pensieri. Si dice che legga da anni
almeno 10 libri al giorno, una mente evidentemente molto evoluta, il primo libro lha scritto a 20 anni
ed ebbe un successo strepitoso. E un personaggio molto avanzato dal punto di vista intellettuale e
personale.

Qual il punto di partenza di Wilber? Io preferirei farvi vedere prima gli schemi e poi alla luce di questi
vedere anche il discorso della psicologia umanistica. Wilber si posto questo quesito che era un quesito
contemporaneo molto presente. Sostiene che la via occidentale allinteriorit la psicologia moderna
partendo dalla psicanalisi. Evidentemente produce dei risultati nellevoluzione dellindividuo. La via
allinteriorit delle culture orientali tradizionali plurimillenarie e quindi sono sicuramente pi stratificate
di quelle occidentali , invece, la via meditativa, la saggezza orientale. Loggetto di questa indagine
sempre luomo. Egli si chiede, per, dov il raccordo. Deve essere possibile in qualche maniera
conciliare queste due strade che appaiono separate, appaiono agire su cose diverse o paradossalmente
agire sugli stessi fenomeni, per non si capisce probabilmente entrando da porte differenti. Ora, che nella
pratica si possa fare psicoterapia e meditazione insieme, o una dopo laltra o che comunque anche gli
orientali abbiano la loro psicologia questo lo sappiamo tutti. Lui, siccome un teorico, cerca di strutturare
dei modelli teorici. Per far questo si avvalso della teoria dei sistemi e di tutta la conoscenza sullolismo.
Quindi, da una parte lui fa una concettualizzazione che olistica che tiene conto del tutto; dallaltra parte
si basa sulla teoria dei sistemi per cui poi in natura si scoperto che tutti gli organismi fanno parte di
sistemi organizzati che funzionano secondo determinate regole. Una di queste regole che sono sistemi
gerarchici in cui si va in complessit sempre crescente. Il sistema gerarchico nel senso che su sistemi
successivi sempre pi complessi, ma secondo delle regole precise. Una di queste regole pi importanti
che un sistema pi complesso si costruisce inglobando il sistema precedente e che non possibile che ci sia
unevoluzione del sistema pi semplice o pi complesso senza che quello complesso in qualche maniera
non inglobi la conoscenza del pi semplice. Quindi, un sistema evolutivo in cui il gradino successivo
assorbe, fa sua la conoscenza precedente e la trascende. Per, per trascendere una conoscenza precedente
bisogna averla integrata. Essendo questi sistemi oliatici e gerarchici li defin con il termine oloarchico.
Un altro concetto molto importante di questa teoria dei sistemi anche quella dellentropia, nel senso che
ogni sistema a complessit maggiore in realt crea maggiore sintropia (la sintropia, o nega-entropia, la
tendenza dei sistemi viventi ad organizzarsi e a creare maggiore ordine, informazione e complessit.
Mentre i sistemi meccanici tendono a involvere e a degradarsi). Sono sistemi di complessit sempre
maggiore, sempre pi sintropici e sempre pi organizzati. Quindi, in qualche maniera diminuiscono il
caos. Questo schema qui, secondo lui, si applica anche agli esseri umani sia filogeneticamente sia
ontogeneticamente, per cui si applica come evoluzione a tutta la specie degli esseri umani. La storia viene
letta come una serie successiva di evoluzioni gerarchiche, in cui ogni societ o gruppo successivo ha
subito le conoscenze precedenti e le ha trascese, le ha migliorate, sia nella storia del singolo individuo.
Quindi, ogni individuo ha questo processo di sistemi sempre pi complessi che seguono una certa
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evoluzione fino ad un certo punto ella propria vita, fino allet adulta. Lui ha definito filogeneticamente
che ci sono delle tappe di sviluppo dalle quali non si pu prescindere. Dopo di che, invece, abbiamo un
livello in cui la successiva evoluzione scelta soggettiva. Quindi, c questo schema molto preciso di
organizzazione gerarchica ed evolutiva, termine che non cos scontato perch ci sono molti in psicologia
che sostengono che non c evoluzione ma successione. Ora vi farei tre schemi con le cose dette oggi.
Cominciamo con lo schema psicologico e ve lo disegno come lo disegna Wilber stesso:

I livello PSICOTICO (organizzazione molto legata allistinto, alla materia, alle parti primarie della
vita in cui non esiste ancora un Io, unorganizzazione che si relaziona, la parte pi
ancestrale)
II livello BORDERLINE
III livello NEVROTICO dove c il conflitto tra le varie istanze psichiche
IV livello CENTAURO lintegrazione di tutte queste parti, la possibilit di un individuo di scorrere
su tutti questi livelli

La stessa definizione la possiamo vedere dal punto di vista dellorganizzazione orientale suddividendo in:
mente, corpo, emozioni. Ovviamente le connessioni non sono cos meccaniche: non che corpo voglia
dire necessariamente psicotico. Diciamo che lo possiamo considerare corrispettivo del livello pi
ancestrale, pi primitivo, quella che in psicologia -nel senso di unorganizzazione superiore- viene
definita psicosi. In un certo senso siamo tutti psicotici per una certa fase, nel senso che manchiamo di
relazione e di strutturazione successiva. Poi arriva la parte emozionale, la parte che in psicologia viene
molto rafforzata alle posizioni borderline oppure nevrotico, la posizione di conflitto forte emozionale che
non riesce ad integrare. Il centauro invece, lui definisce come la mente vista come la parte che riesce a
integrare e a comunicare sulle tre parti.

Tutto questo lo possiamo raccordare secondo lo schema dei tre cervelli mettendo allinterno il cervello
rettile, poi, il cervello limbico e allesterno il cervello umano.
Visto cos uno schema molto grossolano, tuttavia ci serve come schema di riferimento. Quindi, c un
corrispettivo fisiologico nel cervello ben preciso di quella che unorganizzazione gi definita dagli
albori della cultura orientale, che trova un corrispettivo nelle strutturazioni che vanno a definire in
psicologia. Per quanto riguarda questa parte della psicologia, lui lha articolata in tutte le fasi della
psicologia della madre (ha fatto tutta una scansione di 13 livelli, 17 e 22, per cui estremamente
complesso). Lidea base, per, questa. Quindi, siamo sempre in una dimensione o pre-personale, cio
prima della costruzione dellEgo che la parte psicotica e borderline, mentre la parte del nevrotico e del
centauro personale, nel senso che siamo nella struttura della persona. La differenza tra il nevrotico e il
centauro che il centauro colui che in qualche maniera ha unintegrazione, unaccettazione dei vari
livelli. Riesce ad integrare bene, ad accettare e a scorrere funzionalmente come dicono i reichiani - dalla
parte istintiva alla parte emotiva, alla parte cognitiva. Quindi, a questo punto potremmo dire che il
centauro colui che ha risolto, colui che sta bene. Su questa parte che Wilber chiama del centauro in
realt c gi stato un interrogarsi, soprattutto in America, sul fatto che ormai il centauro era colui che
avendo risolto era un individuo soddisfatto, in realt si era scoperto che ci sono dei bisogni che non sono
strettamente collegati con la patologia, ma ad unesigenza che a questo livello ancora unesigenza
esistenziale che sono stati molto affrontati dalla psicologia umanistica, da Rogers. Il che vuol dire che le
persone si rivolgono alla psicologia e allanalisi non perch abbiano qualche particolare disagio, ma
perch cercano un senso nella loro vita o cercano di sviluppare delle parti che non hanno ancora
sviluppato, ad esempio il gioco, lamore per lavventura o la riflessivit, tutte capacit o potenzialit che
non sono ancora state espresse. Questa fascia della psicologia umanistica ha segnato un grosso passaggio
perch ha sganciato la psicologia dalla patologia. Non vero che la psicologia si debba solo occupare
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della patologia. Essa si occupa di processi psichici e allinterno di questi ci sono anche le istanze da
sviluppare anche della persona apparentemente soddisfatta. Per non finita qui, perch siamo sempre in
un livello personale e gi essere dei centauri significa avere un buon livello di integrazione. La saggezza
orientale ci dice, invece, che lo sviluppo della persona pu andare oltre. Fino al livello del centauro siamo
in quello che garantisce il piano del lavoro della psicologia occidentale e quello che qua dovrebbe essere
quasi automatico nello sviluppo dellindividuo. Se le condizioni sociali e culturali e della famiglia
funzionano bene lindividuo dovrebbe arrivare ad essere centrato, dovrebbe essere qualcosa di
predisposto dalla specie, dallo sviluppo umano. Ed quello, dice Wilber, che si raggiunge con la
maturit, entro i 40 anni. Perch centauro? Centauro questa figura mitologica met cavallo e met
uomo, quindi, questa personalit che integra la parte istintiva con la parte psichica. A questo punto
arriva lo sviluppo dellindividuo che invece non necessariamente definito ontogeneticamente, non
scritto nel percorso dello sviluppo psicofisico, perch in realt anche la psiche materia.

Nitamo MONTECUCCO
Sta parlando delluomo n. 4 di Gurdjieff, poi c il n. 1 che quello fisico, il n. 2 quello emozionale e il
n. 3 mentale, e tutti e tre possono essere patologici, normali o equilibrati. Il n. 4 quello che parte dal
centauro, cio dalluomo equilibrato, e attraverso un lavoro che Gurdjieff chiama di scuola, perch
individualmente quasi impossibile avere questo equilibrio e anche perch richiede un confronto con
persone che stanno crescendo e non con persone normali che vivono attorno a s. Le persone che stanno
crescendo fanno da specchio su quello che lui chiama gli angoli acuti della propria personalit e dei
propri condizionamenti e riesce cos ad integrare queste prime tre parti e va in una fase transpersonale.

Luisa BARBATO
E molto importante capirlo perch fino a che siamo nel corpo, emozioni e mente siamo sempre nella
materia. Anche la mente materia anche se materia pi sofisticata, molto meno densa, ma sempre materia
. A questo punto continuiamo a ragionare su questi cerchi, dove ogni livello che trascende laltro e che
evolutivo e successivo e a questo punto e la potenzialit perch la persona sviluppi i piani successivi che
non sono pi personali ma transpersonali (oltre la persona). E quindi sono tutti piani non materiali di una
densit sempre pi rarefatta. A quel punto lui ha cominciato a fare tutto uno studio sulle antiche tradizioni
cercando i pari livelli di sviluppo che si ha con la meditazione dalle culture buddista, vedanta, confuciana
e cos via facendo i relativi schemi. Li ha cercati di aggregare - non bisogna dimenticare che lui
comunque un americano e quindi lo schematismo gli riesce bene definendoli:

Livello SOTTILE
CAUSALE
SPIRITUALE, quello dellAnima e lanima comunque duale
NON DUALE (*), lAssoluto in cui non esistono pi distinzioni.

Nitamo MONTECUCCO
LAnima il riflesso spirituale dellindividualit, lAnima il S, individuale. Io sono unanima il che
vuol dire che sono ancora un Io comunque separato ancora dal resto, cio mi identifico. Io come corpo
sono pi ampio, sono pi sottile, ma unidentit e quindi il S ancora quello che viene chiamato lIo
spirituale. Quando una persona fa un lavoro di VI, VII livello entra in questo spazio che lui chiama non
duale, che viene chiamato nirvanico, o del vuoto, o coscienza cosmica o piano Adi, e sperimenta
unevanescenza di questa divisione io, te, gli altri, lei - ed entra in uno spazio di coscienza unitaria, di
fusione. E la sensazione dellenergia che sale, travalica i confini individuali, diventa ampia,
transpersonale. Comincia lespansione della coscienza e nella storia delle religioni e del misticismo hai al
I livello lespansione di coscienza. Le persone che hanno questa esperienza riportano ad esempio come
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se la coscienza trasparente si allarga alla stanza (che sono i satori o i samadi, unallargamento della
coscienza) e poi ritorna e tu hai avuto questa grande esperienza, hai capito delle cose, per sei ancora tu.
Poi si arriva alla fase non duale che quella della meditazione dove non torni pi indietro. Nelle
meditazioni ad un certo momento entri nei samadi senza il S, il corpo si ferma, la mente si ferma, resti in
catatonia a volte delle ore e bruci questo senso della separazione. Le persone che hanno raggiunto questo
spazio sono degli illuminati che restano fissi e rimangono l nello spazio non duale.
Chi tra voi ha sperimentato lanima, della luminosit, della presenza, dellintensit incredibile dellanima
e poi ritorna nellIo della mente, non pu vivere bene nellIo della mente. Cercher di rientrare in contatto
con lesperienza dellanima. Quando lanima si apre come se in quel momento sei parte di Dio e capisci,
poi ritorni indietro e non hai capito niente. Senti che lespansione arriva fino ad un certo punto ma
potrebbe arrivare molto pi in l. Io ho avuto unespansione di un chilometro che del Vlivello, poi c
il VI del pianeta e il VII che viene raccontato nel libro Lautobiografia di uno Yogi che arriva a tutto
il cosmo. Lui tutto il cosmo e il cosmo lui, la coscienza si espansa. Quando gi fai queste piccole
cose una tale gioia, ti viene da ridere o da piangere dalla commozione.

Luisa BARBATO
Dopodich si posto il problema degli strumenti. Finch siamo in questa parte della psicologia
occidentale abbiamo i relativi strumenti, dove per ciascun livello egli ha definito il tipo di terapia pi
adatto. Aggiunge che quando si arriva sui piani transpersonali la metodologia del lavoro unaltra e l
entra in tutte le metodologie di meditazione, facendo un confronto tra le varie tecniche. Riporta queste
indagini fatte in America su gruppi di meditanti che descrivono gli stadi in cui sono facendo i gruppi di
controllo, ecc. Quindi, fa uno studio scientifico sui stadi della meditazione in cui lui dimostra (c un
bellissimo lavoro su questo) che se si fa una meditazione buddhista e se ne fa una vedanta ci sono livelli
diversi, per cui la persona ha delle percezioni differenti ma la conclusione uguale. Arriva comunque allo
stesso livello di coscienza che comunque un livello non duale. Quindi, lui dice che come se la
metodologia della meditazione di ciascun popolo compresi i sistemi esoterici delle religioni monoteiste,
sufi o cristiana esattamente come si fa in psicologia in cui bisogna affidarsi ad un metodo: bisogna
andare da un terapista, ci sono delle regole ecc. Con la meditazione la stessa cosa. Quindi, lui ha creato
uno schema che raccorda queste cose. E questo , secondo me, il senso quando il Dalai Lama dice che
nella concezione evolutiva dellindividuo la psicologia occidentale ha avuto merito di aver chiarito tutte
le tappe evolutive, le strutturazioni della mente e dei livelli precedenti allo sviluppo transpersonale, di cui
gli orientali non si sono occupati.

Nitamo MONTECUCCO
Pur avendo un grande rispetto per il pensiero di Wilber e per la sua visione psicologica vorrei rimarcare
che, per quanto riguarda la Psicosomatica Olistica e in particolare le attivit degli psicoterapisti e dei
Counselor Olistici, profondamente scorretto utilizzare una scala mista dove tre livelli su quattro sono
"patologici". E una visione a mio avviso che implica un approccio troppo giudicante: se sei evoluto sei
sano, se sei normale o poco evoluto sei malato. Sicuramente tutti noi abbiamo dentro dei livelli caotici
profondi, quello del sogno e del sonno senza sogni. Chiamerei, invece il livello "nevrotico", un livello
"duale". Posso avere un livello duale, ma nevrotico ha un altro senso, perch la dualit normale mentre
il livello nevrotico o psicotico, sono sinonimo di patologia, e questo profondamente lesivo per un reale
rispetto della persona e della visione dell'essere umano "normale". Questo schema dal caotico al non
duale presente in tantissime tradizioni orientali. Il fatto che in Oriente nella strutturazioni degli schemi
non avevamo tante e tali malattie psichiatriche. E. quindi, a chi interessano i pochi psicotici e quasi
nessun nevrotico: venivano considerati degli esempi fuori dalla norma, mentre tutti abbiamo dentro non
un livello psicotico, ma un livello caotico profondo, dove il caos linconoscibile caotico inconscio.
Ecco, questo ce labbiamo tutti. Questi livelli sono abbastanza conosciuti dai Tantra, dal Buddhismo. Non
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avevano i metodi per curare uno psicotico come ha fatto lOccidente, ma il Dalai Lama non si riferiva
tanto alla cura delle malattie psicotiche gravi, anche perch gli psicotici curati ce ne sono pochissimi, al
massimo sono un po migliorati.
Quindi, la potenza delle tradizioni orientali era quella sul ramo evolutivo, dal secondo livello in poi loro
consideravano evoluzione. Sono infinite scuole con infiniti sistemi diversi, alcuni che badano anche agli
aspetti meno violenti della malattia psichica. Se tu vai in Tibet e vedi come vivono ancora oggi le
famiglie tibetane: c una dolcezza e unarmonia tra di loro che non ti permette di avere una malattia
psichica. Per questo non lavoravano sulle malattie psichiche. Ci saranno tanti abusi piccoli e grandi, ma
nel complesso vedi una civilt che ha alla base una tale armonia interna che non porta alla rottura della
schizofrenia della mente. C da dire che il suo stato un contributo enorme specialmente in un momento
in cui soprattutto negli Stati Uniti da un alto cera tutta la nuova psicologia che stava emergendo, dare una
traduzione transpersonale alla psicologia. Lui non si inventato nulla, ha messo insieme due mondi.

Nitamo MONTECUCCO
Alla fine degli anni 70 noi lavoravamo tra le psicoterapie e le meditazioni di tutte le scuole con la stessa
divisione, solo che caotico chiamavamo la psicologia di I livello, la psicologia delluomo malato. La
psicologia delluomo sano che quella umanistica, la psicologia di Buddha che poi diventer la
transpersonale sar la psicologia di coloro che hanno in parte gi trasceso attraverso la loro esperienza il
centauro, luomo normale e che hanno gi dilatato e che sentono e hanno la percezione intuitiva o
diretta del risvegliato, dello spirito dentro e che, quindi, diventano dei veri ricercatori. Noi lavoravamo
gi con quello schema e quando vidi i suoi libri ne fui molto contento. Noi eravamo un piccolo gruppo,
lui in America aveva creato un movimento molto pi vasto, per cui ha contribuito enormemente.

Luisa BARBATO
Per, la cosa importante , secondo me, una serie di conseguenze che vengono fuori da questi schemi e
che non sono cos scontate. Ad esempio, una cosa importante che si riesce a passare al livello
successivo solamente quando si integrato completamente al livello precedente. Quindi, uno sviluppo
evolutivo che sia armonico integrare a tutti i livelli. Che cosa succede se invece vengono fatti dei salti?
Perch poi nella pratica accade che vengano fatti dei salti. Allora quando si salta una fase, questo porta
degli scompensi e delle patologie. Ad esempio, lui dice che una persona che non ha ben integrato la parte
delle energie istintive e delle emozioni e va direttamente su uno stato transpersonale, se queste esperienze
non hanno una base solida, non vengono integrate e quindi danno luogo a degli scompensi.

Nitamo MONTECUCCO
Per integrare non sintende prendere atto di quello stato e accettarlo per quello che , questa una
comprensione intellettuale. Integrare significa realmente elaborare psicosomaticamente una situazione,
riportarla realmente nella propria vita vissuta, ossia sciogliere quella situazione critica di blocco che pu
essere diversa e su diversi livelli, sul corpo, sulle emozioni o sulla mente. Per esempio un classico di
questo che stiamo dicendo visibile in molte scuole spirituali che non fanno nessun lavoro sul corpo e
quindi si trovano ad avere queste persone un po pretesche, tutte di testa che parlano dei massimi sistemi,
di energia altamente spirituali, come i teosofi ancora oggi. Sono dei personaggi buffi e un po patetici, che
ti raccontano mille cose sulla coscienza Adi o sul piano non duale e poi vedi che hanno il corpo devastato,
non hanno vitalit, hanno conflitti emozionali enormi, un rapporto con i figli disastroso, una vita sessuale
scadente. A questo punto ti chiedi; Ma che cos che hanno imparato? Hanno aperto a volte
intuitivamente i livelli alti ma devono ritornare nel corpo reale per integrare, e rifare il lavoro semplice
anche perch una delle grandi intuizioni di Wilber : Perch un sistema pi alto deve includere quello
basso? Quello basso fa da motore.
La seconda considerazione proprio il processo che avevamo visto nello schema precedente che era lo
8
schema della totalit. Cio lesperienza spirituale unesperienza di totalit, di unit di tutto il sistema.
Quindi, se il sistema ha dentro delle parti che non sono integrate, ha delle emozioni che non sono state
sciolte, delle concezioni psichiche rimosse, non si pu arrivare alla totalit del sistema, il sistema
carente, non un vero sistema unitario. E, quindi, Ken Wilber giustamente riprende il discorso di
Gurdjieff, di Osho, dei Sufi, che un lavoro di scuole, dove si deve lavorare sul I livello fisico, sul II
livello emozionale, sul livello della coscienza mentale e integrarli tutti insieme. Cos si avr un processo
evolutivo totale.

Luisa BARBATO
Afferma: Tutti questi livelli esistono sempre e contemporaneamente, solo che sono livelli di sviluppo e
dintegrazione.
Ci sono delle persone che sono disastrate sui livelli emozionali e fisici ma che hanno delle grandissime
aperture transpersonali. Quindi, c sempre uno scivolamento continuo di tutti noi su tutti i piani e non
come appare rigidamente nello schema. Non che finch non si arrivati al centauro non si possa
arrivare alle altre dimensioni, perch in potenza ci sono tutte. Possono essere, lui dice, anche a livelli di
sviluppo molto diversi. Nella pratica per chi vuole fare il counselor solistico, molto importante avere in
testa questo schema, perch quando si presenta una persona che ha una tematica tipica emozionale molto
forte, noi sappiamo che dobbiamo lavorare su quello stesso livello. Non gli si pu proporre unapertura
meditativa, cos come per una persona, i cui problemi sono cognitivi che riguardano il funzionamento e la
percezione delle cose, lavorare sulle emozioni pu essere inadeguato. Questo schema aiuta in qualche
maniera a capire il punto in cui si con quella persona.

Nitamo MONTECUCCO
Allora, prendiamo lOccidente dove sappiamo che c realmente qualcosa di psicotico dentro di noi,
qualche cosa di borderline e sicuramente molto di nevrotico. Se partiamo dal centauro che una persona
normale, il lavoro da fare costantemente doppio, perch qui che voi in particolare avrete da fare con le
persone, non andrete in contatto con i borderline o con gli psicotici Non il vostro campo. Quelle che voi
vedete sono le persone normali che pi o meno sono in un certo livello tra le nevrosi e lequilibrio. Una
parte di lavoro sar in negativo e una parte di lavoro in positivo. Il lavoro si deve sviluppare
necessariamente nelle due dimensioni e tanto pi voi riuscite a capire quali sono i blocchi di quella
persona e andate ad aiutarla a sciogliere anche solo i blocchi fisici, a livello energetico, prendere
coscienza un minimo delle emozioni, anche solo comunicare, scioglierle: questo il lavoro solo sul
negativo. E, contemporaneamente, come abbiamo visto tantissime volte, ogni volta che c uno
scioglimento di un blocco, quindi unemozione, unenergia bloccata da unemozione, bloccata a livello
fisico, si libera, questa viene reintrodotta nellambito della totalit come una delle energie fondamentali.
Come dicevamo prima, limportanza del potenziale dellombra.
Quello un pezzo in pi dellenergia che ti mancava per andare un po pi in avanti nella
consapevolezza. Quindi, il lavoro su e gi. C un bellissimo racconto della tradizione dei Sufi Le sette
valli: c un uomo normale che comincia un primo picco di meditazione e gli d un nome bellissimo tipo
la vetta dellestasi. Ma dopo la vetta c sempre una valle, e si integra si integra. Si sale una vetta pi
alta della prima e sono sette valli e sette vette e ogni picco di altezza e di consapevolezza corrisponde che
vai sempre pi nella valle. Questo riconosce il proprio lato negativo. Allinizio, quando si fa un lavoro
individuale e si scende nellinconscio, si scende per quella che la propria coscienza. Poi, quella energia
la apri e si espande e pu entrare ancora di pi nella coscienza negativa. Entri in una valle pi profonda, e
quindi malessere. Magari lanno prima stavi cos bene e ti sembrava di aver superato tutto il problema e
dopo un po di meditazione stai peggio. Certo, perch hai pi coscienza, pi consapevolezza e la tua
sensibilit maggiore ti permette di vedere gli abissi, i condizionamenti, le cose dolorose ancora pi
intensamente. Anche quello un regalo, parte del lavoro. E pian piano queste sette valli corrispondono a
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queste sette vette, fin quando non arrivi a un punto finale non c un vero equilibrio, ma c un continuo
su e gi di energia.

Luisa BARBATO
Volevo aggiungere una cosa importante, e forse meno conosciuta, su Wilber. In realt lui fino ad un certo
punto della sua vita ha continuato a scrivere, ad andare a conferenze, a dibattere, andare in giro. Poi ha
interrotto, si allontanato perch questo schema era molto utilizzato, tutti erano diventati transpersonali
lavorando ciascuno a modo suo e soprattutto molto new age. Ha deciso pertanto di non partecipare pi
ad alcun dibattito e a comunicare soltanto tramite i suoi libri e poi attraverso il suo sito internet. Infine si
ammalato ed ha perso la sua compagna malata di cancro che ha seguito intensamente per due anni sino
alla sua morte (ha scritto anche un libro Grazia e grinta in cui parla della storia con sua moglie).
Si chiese come mai non riusciva a riconoscersi in tutti coloro che si definivano transpersonali e si
rifacevano proprio a lui. Elabor in che cosa si differenziava da Jung, visto che molti lo definivano
junghiano, e dalla New Age. Si chiese quale era la concezione di Jung e quella della New Age.

La nascita rappresenta unincarnazione di unanima e il bambino quando nasce ha tutta una serie di
poteri, in uno stato molto vicino alla spiritualit. Quindi lincarnazione un cadere nella materia, c in
qualche maniera una graduale perdita dei poteri e della conoscenza e anche delle connessioni spirituali.
Anche il bambino perde questa connessione ed come se perdesse un Eden, un qualcosa che gli
apparteneva, c questa nostalgia di qualcosa che aveva ed ha perso. Questo lo sviluppo fino allet
matura dopodich c il recuperare questa dimensione fino ad arrivare alla morte che dovrebbe essere una
morte piena di consapevolezza. Quindi c questo processo ciclico.
Wilber in realt nega di pensare questo, perch lincarnazione totale. Lui ha cominciato gli studi sul
piacere, sulla madre e tutta la psicologia infantile, arrivando ad affermare che il bambino non ha niente di
spirituale. E istinto e basta. Quindi, non c un ritorno, ma c una progressione dello spirito che parte
come materia, istinto per passare poi alla parte razionale, alla parte cognitiva, e poi diventa spirito. Quello
che lui dice che le concezioni new age fanno confusione tra il pre-personale - corpo/emozioni e gli
stati spirituali. Egli pensa che gli stati pre-personali iniziali dello sviluppo dellindividuo, che possono
avere delle cose apparentemente in comune con il percorso spirituale una certa semplicit e
immediatezza nel sentirsi diverso, in qualche maniera vengono confusi. Dice che anche Jung era caduto
in questa idea. Si ingenerata una confusione tra il livello pre-personale e il livello spirituale. Quindi,
quello che molti movimenti new age propugnano non vera spiritualit, ma un nostalgico livello pre-
personale che dal punto di vista evolutivo e dello spirito un ritornare indietro.
Secondo me, un punto di vista molto interessante .

Nitamo MONTECUCCO
Il bambino viene condizionato, non ha la consapevolezza di questo: un buddha, ma non lo sa. Quindi, ha
la sensibilit che non ancora consapevole. Poi, per, perde la spontaneit e la naturalezza dellessere,
perch viene bloccato nelle funzioni fisiologiche, biologiche, emozionali e psichiche che devono essere
ripristinate per portare la persona allo stato di normalit che, se vengono fatte con consapevolezza,
possono diventare degli strumenti di elevazione.

Luisa BARBATO
Wilber dice che lindividuo ha una corporeit ed emozionalit molto naturali.

Nitamo MONTECUCCO
E il bambino vicino a s stesso come lo un animale. Dalle ricerche di un professore universitario
americano, Jan Stevenson, sui ricordi di reincarnazione, si rileva che i bambini fino allet di quattro anni
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hanno un elevatissimo ricordo di vite passate. Stevenson ha viaggiato in tutto il mondo raccogliendo una
casistica di un migliaio di casi con situazioni di questo tipo. Un bambino australiano raccontava di essere
vissuto nellInghilterra del 1700, indicando il paese e la casa. I genitori hanno voluto verificare andando
in Inghilterra. Arrivati nel posto indicato dal bambino, questultimo ha raccontato particolari molto
precisi della casa, addirittura il tipo di pavimento che aveva allora la stalla. I genitori hanno buttato per
aria la stalla, dove, dopo strati diversi di pavimento, hanno trovato il pavimento disegnato e descritto dal
bambino. Mia figlia di quattro anni mi raccontava delle sue vite passate, come una vecchia donna che
racconta la sua vita parlando dei suoi tre figli, della guerra. Poi, quando aveva cinque anni le ho di nuovo
chiesto di raccontare quella storia ma lei non la ricordava pi. Non laveva pi nella memoria, come se si
fosse staccata da una matrice. Quindi, c non solo una corporeit.
Un altro esempio di Jan Stevenson un bambino dello Sri Lanka, di una famiglia induista. Si ricordava di
essere stato un prete buddhista. Insisteva a dire che era un prete buddhista che girava con una macchina
rossa. Dopo alcune ricerche hanno scoperto che realmente era esistito un grande monaco buddista, un
grande oratore, a cui un americano buddhista aveva lasciato una grande macchina decappottabile rossa
con cui andava in giro a fare le conferenze. Aveva anche uno dei primi giradischi con i dischi in vinile
che cerano ancora sullisola. Inoltre quando gli fecero vedere la foto con tutti i monaci di ventanni
prima, lui si riconobbe. Questo ricordo c stato fino ai 4-5 anni.

Luisa BARBATO
Afferma: Attenzione a non confondere il piano spirituale con il piano pre-personale. Quello che molti
movimenti new-age propongono il ritorno nostalgico al piano pre-personale, perch lui ha una
concezione molto evolutiva. E tra laltro e qui ha mutuato delle cose da Aurobindo - che cosa comporta
questa idea evolutiva da un punto di vista non solo individuale ma globale del pianeta? Lui dice che la
coscienza si incarna a livello collettivo e passa per lombra, passa per la materia, perch deve passare per
questo per poter arrivare. Questo processo funziona con lo stesso processo, quello che vero per il
singolo vero per il collettivo e in qualche maniera questo anche il processo della coscienza collettiva:
la coscienza si incarna, passa per l'esperienza fisica, reale, materiale e poi verso il processo evolutivo.
Questo che cosa comporta, che lui trova che la nostra epoca e questa la grande differenza con la new
age e con un certa spiritualit junghiana tradizionale nella sua cultura, nella sua violenza, il 900 con
tutto il disordine e il caos che c molto pi spirituale di quello che erano le epoche precedenti. E come
se fossimo passati da epoche pre-personali, quindi, epoche pi semplici, pi immediate ad epoche di
maggiore incarnazione e consapevolezza e siccome stiamo scendendo molto nellombra e lincarnazione
sta andando molto nel profondo questo il segnale che levoluzione andr verso lalto.
Lui dunque in contrasto con i movimenti new-age perch dice che non bisogna ritornare alle civilt
precedenti pi semplici, con questa spiritualit. E si chiede: Perch sono saltati i sistemi religiosi, perch
sono saltati i sistemi locali, perch questo mondo va verso questa globalizzazione che macina tutto,
frantuma tutto e non ricrea su livelli pi elevati?. Cio rispetto alle cose del passato possiamo avere delle
nostalgie: cera una cultura locale che conteneva le persone, anche una spiritualit locale. Per non pi
questo il momento. In questo senso questo momento di brutture molto pi spirituale, secondo lui, molto
di pi di quanto lo era nelle epoche precedenti. Dice che Assagioli stato un precursore della
transpersonale, perch aveva capito proprio questo.
Anche Assagioli ha questa concezione evolutiva che lo differenzia dalle concezioni tradizionali. Una
concezione sullincarnazione della coscienza e sulla maggiore spiritualit della nostra epoca rispetto alle
precedenti, malgrado non sembri. Il disordine attuale il segno dello spirito che sta lavorando nella
materia, concetto che prende come riferimento da Aurobindo.

Nitamo MONTECUCCO
Le componenti new-age degli ultimi 30 anni le trovo utilissime, perch comunque ispirano molte persone
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a intraprendere un cammino interiore, ma assolutamente false a un certo livello e pericolose perch sono
delle assurde illusioni: ci sono tanti falsi maestri dellultima ora che si spacciano come illuminati, tutti i
chanelling pazzeschi che raccontano cose banali, il concetto che la via spirituale una via di rose e fiori,
non c il concetto di realt, di responsabilit reale della vita, c quasi un concetto di fuga dalla vita per
cui bisogna elevarsi, non c il lavoro pesante dellombra. Su questo sono assolutamente certo: la via
interiore una via intensa e pesante che a volte ti porta anche a confrontarti con questa parte caotica. In
alcuni casi, se ci sono stati dei traumi pesanti, pu diventare chiaramente psicotica. Io ho visto tante
persone normali entrare in profondit a livello prenatale o natale per poi vivere in uno stato psicotico
anche per una giornata, come capitato a me. E un lavoro pesante e difficile. Anzi, senza fare lelogio
del negativo non devi necessariamente soffrire per stare meglio le persone che hanno comunque avuto
del negativo, se lo hanno utilizzato possono fare dei notevoli passi avanti. I miei amici che hanno avuto
conquiste di consapevolezza pi elevate sono quelli che hanno avuto le peggiori situazioni di vita
familiari, e quelli che sono riusciti ad uscirne hanno acquisito livelli di consapevolezza elevati. Alcune
scuole spirituali di psicologia raccontano come le anime elevate a volte scelgano incarnazioni difficili,
dato che comunque quando si incarnano passano il processo di dimenticanza. Vale a dire che una volta
che sono incarnati tanto vale giocare pesante, perch se giochi che sia la madre sia il padre ti vogliono
bene, tu diventi un bravo bambino. Se, invece, hai una situazione di ampio conflitto, ma hai unanima di
cui ti fidi, hai la tua forza, riesci ad un certo momento a trovare la via duscita. Questo significa se sei
un bodisattva, se sei unanima che lavora nel sociale - aver trovato lo stesso tipo di meccanismo con cui
aiutare un sacco di persone che poi troveranno la propria strada.

Luisa BARBATO
Io concluderei dicendo che ha assunto una posizione di separazione, definendosi non pi transpersonale,
ma integrale.


Biografia (di Giuseppe Pagliaro)
Ken Wilber nato nel 1949 ad Oklahoma City. Ha completato i suoi studi scolastici a Lincoln, Nebraska,
e cominciato gli studi in Medicina alla Duke University. Durante il primo anno, perse ogni interesse nel
perseguire una carriera nelle scienze, e cominci a leggere di psicologia e filosofia, sia Orientale che
Occidentale. Ritorn in Nebraska per studiare Chimica. Conseguita la specializzazione in biochimica,
lasci il mondo accademico per dedicarsi interamente a studiare e scrivere. Con 20 libri sulla spiritualit e
la scienza, tradotti in 25 lingue, Wilber oggi il pi tradotto autore accademico degli Stati Uniti. E visto
come il pi importante esponente della psicologia transpersonale, che emerse negli anni 60 dalla
psicologia umanistica, e che ha per argomento il s e la spiritualit, da cui Wilber si evoluto verso la
Visione Integrale. A causa della natura fondamentale e pionieristica delle sue concezioni, Wilber stato
chiamato LEinstein della coscienza. Per oltre quindici anni ha studiato e si dedicato allo Zen
buddhista. La psicologia transpersonale aveva avuto in Abraham Maslow il suo iniziatore negli anni
sessanta. In Roberto Assagioli aveva avuto il suo primo codificatore, ma in Wilber trova il contributo pi
vasto e importante, che lo porter alla Visione Integrale.

Opere consigliate:
Spectrum of Consciousness (1977)
Sex, Ecology, Spirituality (1995-2000)
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The Atman Project (1980) A Brief History of Everything (1996)
Up from Eden (1981) The Eye of Spirit (1997)
The Holographic Paradigm (1982)
. Marriage of Sense and Soul (1997)
A Sociable God (1982) One Taste (1999)
Integral Psychology (2000)
Quantum Questions (1984) A Theory of Everything (2000)
Spiritual Choices (1986)
Transformations of Consciousness (1987)




L'INTENSIVO DI ILLUMINAZIONE DI CHARLES BARNER
a cura di Giuseppe Pagliaro

Charles Berner nasce nel 1929 a Los Angeles, California.
Cresciuto con una formazione scientifica, dopo una educazione formale in Fisica, lavor per un breve
periodo come ricercatore tecnico per il governo degli U.S.A.
Nel 1950 cominci una intensa indagine sulle vite passate e sulle esperienze di morte e di "dopo-morte".
Ebbe la sua prima esperienza di Illuminazione prima di avere vent'anni e da allora studi e speriment
centinaia di tecniche volte allo sviluppo della consapevolezza ed alla crescita personale.
Charles Berner attu una sintesi tra la filosofia e la letteratura dell'oriente e dell'occidente studiando
comunicazione, nutrizione, anatomia, sogni e dinamiche mentali di entrambe le culture.
Nel 1964 fond l'Istitut of Ability, basandolo sulla trasmissione delle tecniche e dei principi che
favoriscono le relazioni spirituali tra individui. Grazie a questo istituto pot sperimentare le sue pratiche
su centinaia di persone, sia all'interno di una struttura di gruppo che all'interno di una struttura "one to
one" (diadica).
Oltre che sviluppare ed insegnare tecniche per la pulizia della mente, per il rilascio emozionale di traumi
e per il miglioramento delle capacit relazionali, Charles Berner sviluppo interessanti ed originali lavori
nel campo della Teologia, della Metafisica e dell' Esistenzialismo.
Nel 1968, durante un ritiro spirituale su una montegna di Santa Cruz, ebbe l'intuizione sull'essenza
dell'Intensivo di Illuminazione e da allora cominci a svilupparne la struttura formale fino a quando,
cinque anni dopo (1973), fond la Dyad School of Enlightment che sar il centro ufficiale di formazione
per conduttori di Intesivi di Illuminazione.
Nel 1973, mentre viaggiava in India, Charles incontr il suo Guru, Swami Kripalvananda, che lo inizi
allo Yoga Naturale e gli diede il nome sanscrito Yogeshwar Muni.
In seguito a questa esperienza fond il Santana Dharma Foundation per importare in occidente i principi
della "Eterna via della Verit". Dal 1977 si ritirato dal lavoro sull'Intensivo di Illuminazione per
praticare ed insegnare il Santana Darma e la religione dello Yoga. Il 24 giugno 2007 Yogeshwar Muni ha
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lasciato il suo corpo fisico. Le ceneri ora si trovano in un semplice reliquiario, come da suo desiderio, a
Merimbula, in Australia, dove ormai viveva da molti anni, perch possano essere di ispirazione a tutti i
praticanti dello yoga.


Opere consigliate
Handling Suppressive Patterns in Relating
Communication Mastery
Natural Meditation
A guide trougth the after death experience
How to rice and have a children





LA PSICOLOGIA NON DUALE

Marifa DE BENEDETTI
Volevo fare una specie di meditazione ad occhi chiusi semplicemente per richiamare lo stato di presenza,
dato che parler essenzialmente dello stato di presenza nel lavoro di counseling: quello che riguarda la
cosiddetta saggezza non duale.
Provate a sentire come vi sentite adesso, com in questo momento il vostro stato di qualit, il vostro stato
di presenza, il vostro esserci, e poi immaginatevi 5 anni fa. Non c bisogno che troviate dei fatti
specifici, ma cercate di percepire in questo momento comera allora il vostro stato di presenza, il vostro
esserci. E poi, torniamo ancora nel tempo indietro fino a pi o meno 20 anni. Non c bisogno di nuovo di
avere ricordi precisi, ma centratevi a sentire, percepire comera, com, il vostro stato di presenza. E
anche se c uno stato di cambiamento nel vostro stato di presenza. E poi, ancora andate indietro fino
alladolescenza fino ai 13, 14 anni: comera e com lo stato di presenza, il vostro esserci. E ancora,
torniamo indietro nel tempo fino ai 6 anni e di nuovo cerchiamo di percepire comera il nostro stato di
presenza, come ci percepivamo. E poi, ancora indietro, ai primi mesi di vita, quando avevamo gli occhi
aperti al mondo, questi grandi occhioni che guardano fuori, comera lo stato di presenza, allora, e se c
differenza con lo stato di presenza adesso. E poi, fate uno sforzo maggiore, non seguite la logica ma
affidatevi a come viene, cerchiamo dimmaginare comeravamo presenti, comera lo stato di presenza
quando lo spermatozoo sinser nellovaio e, possiamo immaginarlo come un punto adimensionale che
nello stesso tempo posizionato nel centro del cuore. Ed entriamo in questo punto senza dimensioni che
esiste in tutte le dimensioni e usciamo dallaltra parte espandendoci allintero universo e cerchiamo di
percepire com il nostro stato di presenza oscillando tra questo punto adimensionale nel centro del cuore
e lintero universo. E, espandendoci allintero universo vediamo se percepiamo dei confini, andando ai
confini delluniverso, il nostro stato di presenza si arresta l e include anche questi confini.
E adesso, come lo sentiamo questo stato di presenza: diverso, espanso in tutto luniverso, in questo
punto dimensionale che crea tutto luniverso.
Cerchiamo ora di mantenere questo stato di presenza, la stessa presenza per ognuno di noi. Pian piano
apriamo gli occhi e cerchiamo di mantenere questo stato di presenza.
Questo stato di presenza che anche lo stato dellessere, uno stato di non separazione, che non ha
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confini, che non ha limiti. Questo stato si pu utilizzare per eliminare la sofferenza. Esiste tutto un gruppo
di terapisti non duali o dei saggi non duali che usano anche degli strumenti terapeutici per arrivare allo
stato di presenza in comunione con il cliente, per cui terapeuta e cliente non sono pi divisi ma sono nello
stesso stato di coscienza, in cui si pu affrontare in modo diverso dal solito e molto pi efficace e
risolutivo il problema della sofferenza.
Da cosa causata la sofferenza? Ci sono tre punti principali che poi sono interconnessi, sono circa la
stessa cosa, ma visti da unangolazione leggermente diversa. Anche se qui Nitamo forse non daccordo,
la sofferenza essenzialmente dovuta alla perdita del rapporto con la propria vera natura. Uno soffre
perch non pi in contatto con quella parte vera di s. Anche questa nostalgia di cui parlava Wilber
una cosa che in qualche modo si conosceva. Non importa se poi da adulti la si conosce in modo pi
articolato, ma la conoscenza diretta, immediata di quello che uno perch quello che , c gi da
subito. Uno non sa di essere. Non pu dire so, perch non ha larticolazione per dirlo, ma corporeo,
quasi fisico, la sua sostanza stessa di essere. Quella sostanza lessere che sa di essere anche quando
appena nato. Rimane una traccia mnemonica nellindividuo quando prende contatto per processi di
crescita.

Quindi, la sofferenza dovuta:
alla perdita del contatto con la propria natura
al fatto che ci si considera un individuo separato dal resto del mondo, separato dal resto degli
individui. E in quanto ci si considera un individuo separato si creano dei confini, delle barriere, delle
difese dalla realt che parte di quello che siamo come natura essenziale. Questo di nuovo crea
sofferenza: lessere separato ci impedisce di unirci, di scoprire, di sentire quello che siamo sin dalla
nascita: presenza. La presenza non ha confini. Se lavete percepita durante una meditazione, vi potete
espandere nelluniverso, ma siete ancora presenza. Certo, una presenza focalizzata in un corpo fisico, ma
in realt non ci sono confini. Ci sono solo delle localizzazioni di un certo tipo di percezione allinterno di
una cosa che non ha assolutamente confini.
per difendere questi confini, questo senso di separazione, questo senso di identit che si assume
nella relazione con il padre e la madre, o in relazione con il mondo e cos via, si acquista una personalit
che non accetta la realt cos com. Voi potete immaginare qualunque cosa, anche piccolissima che voi
non accettiate cos com, non vi va bene, non volete che sia in un certo modo, vi contraete, soffrite.

Quindi c la possibilit di eliminare la sofferenza, non importa quali siano le cause (traumi infantili, il
rapporto con la madre non riuscito, karma difficile). Il punto di accettare la realt cos com. Ma come
si fa ad accettare la realt cos com? Come si fa a vederla? Nel momento in cui si entra in uno stato di
presenza - se si riesce a mantenere il contatto con il proprio essere - la presenza non rifiuta, la presenza
accetta quello che cos com. E se c un problema, quando si in uno stato di presenza, il problema
non arreca disturbo. Questo non vuol dire che gi risolto, ma la soluzione al problema pu
tranquillamente col tempo far saltar fuori uno stato di presenza, invece di usare la mente per cercare di
uscire da una situazione in cui si . Con la presenza, invece, si al di fuori da questa situazione, la
include, molto pi vasta, perch ha molti pi strumenti per risolverla: il problema diventa molto pi
piccolo, molto meno persecutivo, molto meno ossessivo. Si pi rilassati e ci sono pi possibilit di
poterlo risolvere. Certo, non facile arrivare a un senso di presenza sufficientemente stabile per far tutto
questo tipo di lavoro.
Quando lavorate con persone che presentano blocchi emozionali, fisici o altro, potete iniziare ad usare
altri strumenti terapeutici per sbloccare la persona in modo che si rilassi, si espanda e possa entrare in uno
stato di presenza. Se la persona non ha conosciuto, assaggiato lo stato di presenza (a parte il fatto che lo
conosce proprio perch fa parte della sua vera natura), voi potete comunicarlo per empatia al cliente, e
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perch questo avvenga dovete conoscerlo, averlo, essere stabiliti in questo stato di presenza.

Questo la fine della terapia. E la terapia pi avanzata che si possa fare usando tutti gli strumenti
terapeutici che avete a disposizione nella vostra cultura, nella vostra esperienza personale. Per risolvere
completamente il problema della sofferenza non si pu fare altro che usare la propria vera natura, il
proprio stato di presenza, il proprio essere. Prima, in quel momento, non ci pu che essere una parte con
la propria sofferenza. Anche luomo pi normale, come diceva Luisa Barbato, ha comunque uno stato di
sofferenza. Lincarnazione di per s anche uno stato di sofferenza, perch la vera natura (questo poi non
tutti lo accettano ma una possibilit) si chiama the core wound, la ferita centrale, originaria;
incarnandovi passate da uno spazio infinito, senza limiti e senza confini, in uno spazio limitato. Potete,
per, con la consapevolezza, capire e accettare di essere infinito e senza limiti e di vivere, almeno
parzialmente, in uno spazio limitato.
Quando si parla di un certo tipo di verit non possibile parlarne in un modo lineare. Un certo tipo di
verit descrivibile solo usando spesso gli opposti contemporaneamente validi e non pi in opposizione,
ma in coesistenza.
Troppo difficile? Allora proviamo in questo modo: provate a mettervi in uno stato di attesa senza attesa o
di ascolto senza ascoltare. Ascoltate senza ascoltare. Non possibile mentalmente, dovete andare in uno
stato di silenzio.
Questa la parte della terapia non duale.
Quindi, essenzialmente, la cosiddetta psicoterapia e saggezza non duale un modo di operare che si sta
manifestando con parecchie persone che lavorano nel campo della psicoterapia, che hanno fatto molto
lavoro con dei maestri o meditazioni per anni anche a livello personale e hanno aggiunto una certa
percezione dello stato di presenza, dello stato di non separazione, riescono a fare questo tipo di lavoro con
il cliente ottenendo dei risultati non avuti con le normali psicoterapie.
Per quanto riguarda lindirizzo tecnico, posso accennare soltanto ad alcune piccole cose. La cosa pi
semplice guardarsi negli occhi, che pu essere molto intenso o molto soft. Questo pu aiutare ad
arrivare a una comunione e uno stato di presenza. Ci pu essere un respiro in diverse forme. Ci pu essere
il respiro energetico o il respiro rilassato. La percezione in modo diverso del corpo e del corpo energetico
pu innestare questo stato di presenza, ma se il terapeuta gi focalizzato sul proprio stato di presenza
pu aiutare il cliente ad entrare in uno stato di presenza.
da ricordare lesperienza di un illuminato inglese, Douglas Harwey (de La via senza testa). Si
illuminato durante un viaggio in India, sullHimalaya, dove si era illuminato il Buddha. Ha scoperto
improvvisamente di non avere una testa. Noi siamo condizionati sin da bambini ad avere una testa: ci
guardiamo allo specchio e diciamo questa la mia testa. Usate una percezione priva di memorie di
quello che avete imparato nel passato e usate il dito per indicare quello che vedete. Cosa vedete? Il
ginocchio, la gamba, la testa. Nel momento in cui fate cos percepite lo spazio e dentro questo spazio c
il punto zero che voi non potete vedere. Voi avete la concezione che le cose che vedete sono fuori di voi,
sono dal vostro corpo, ma non fuori di voi. Dentro questo spazio c tutto, quello che vedete e quello che
non vedete, c la vostra coscienza, la vostra presenza. Questo semplice esercizio si pu usare anche per
aiutare la persona a percepire in modo diverso s stesso, aiuta a trovare il senso di presenza e spazio. E la
percezione fatta dal di dentro, dalla distanza zero. Al centro c il vuoto che totalmente cosciente.





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LA PSICOLOGIA SUFI DI A.H. ALMAAS

Molto interessante il lavoro del maestro sufi Almaas. A.H Almaas un maestro dellArabia Saudita, che
ha vissuto per tanti anni negli Stati Uniti. Ha pubblicato molti libri, tra cui: Essenza, Il cuore del
diamante, Lelisir dellilluminazione. Anche al Villaggio Globale si fanno i suoi lavori. Almaas
chiama la natura vera la presenza, natura essenziale o essenza. Studiando la psicologia delle relazioni
oggettuali e il come si crea il senso del S, si scopre che nei primi anni di vita si crea nel rapporto
oggettuale tra il bambino e la madre soprattutto, il rapporto del soggetto con loggetto, il rapporto del
bambino e un oggetto esterno, il bambino e il padre. La relazione oggettuale passa attraverso diverse fasi:
autismo infantile, simbiosi, processo di separazione (quando in grado di muoversi verso il primo anno)
che si completa verso il terzo anno di vita. Queste relazioni oggettuali tra il bambino e la madre sono
percezioni di s: cinestesiche, corporee, sensazioni varie, e un affetto, unemozione, un colore affettivo
che veda le due immagini del S. Queste poi si combinano, oggetto ed emozione, fin quando non si arriva
ad un struttura pi complessa che diventa limmagine di s e poi da l si arriva a strutture ancora pi
complesse che formeranno lIo, lEs e il Super Ego.
Almaas ha studiato i primi tre anni di vita, teorizzando, con il sostegno di dati sperimentali, che il
bambino nasce con una natura essenziale incontaminata che ha un certo tipo di potenziale da dove
fluiscono diverse qualit che possono essere: volont, presenza, contatto, valore. Qualit essenziali che
non sono concettuali, sono pre-concettuali, cio uno sa e si sente valore, semplicemente il suo
potenziale essere valore, suo potenziale avere la qualit della forza. Poi questo potenziale si pu usare
per fare delle cose in un certo modo.
Ha scoperto il modo con cui si sviluppa il bambino anche con le frustrazioni dellambiente e la necessit
di adattarsi ad esso. Nasciamo anche con la necessit di essere riconosciuti e di essere amati. Se non
veniamo amati in modo opportuno, arriviamo a dei compromessi. Quasi sempre dobbiamo reprimere
certe manifestazioni della vera natura. Reprimiamo una, due tre volte finch questa natura essenziale va
nellinconscio e viene distrutta, o meglio, viene velata dalle strutture difensive che si formano e velano la
nostra vera natura essenziale. Le strutture difensive sono strutture concettuali, mentali. La natura
essenziale non mentale.
Almaas ha scoperto:
1) che lessenza nei primi tre anni di vita viene quasi completamente mascherata
2) che certe qualit vengono mascherate prima e altre dopo. Comunque nei primi tre anni il bambino
perde quasi completamente il contatto con la propria natura essenziale.

Le difese che vengono costruite talvolta sono simili a quelle essenziali, ma non sono essenziali. Quando si
va a lavorare psicanaliticamente sulle difese che costituiscono la struttura dellEgo, si smantellano le
difese e si creer una lacuna, un vuoto. Da questo vuoto, se il terapista ha spiegato che tipo di lavoro si sta
facendo, la natura essenziale che stata velata dalle difese pu riaffiorare. Lindividuo riacquista cos
questa pienezza e totalit in modo non concettuale, ma in modo vero che molto pi vero di qualunque
forma-pensiero di origine concettuale. Questo un processo di guarigione che diventa una guarigione
totale. Nel lavoro di Almaas le tecniche sono lunghe quanto le tecniche psicanalitiche o quelle
bioenergetiche che durano 3, 4, 5 anni. Non un lavoro veloce.
Un lavoro veloce quello indicato allinizio: non sar completo, ma lo stato di presenza potr alleviare
molto la sofferenza di una persona o di problemi facilmente solubili, perch il cliente cambia totalmente
limmagine di s e comincia ad affrontare la vita in modo totalmente diverso. Pu essere molto rapido.

Nitamo MONTECUCCO
Ho fatto un lavoro iniziale con Almaas sulle latifa, le energie essenziali connesse con i colori, le
9
emozioni e gli stati danimo. I mistici sufi sono riusciti ad entrare nei colori energetici dellessere umano,
nei chakra e nelle energie e noi sappiamo, anche se non le vediamo, che ogni centro o energia ha un
colore - talvolta tenue, a volte pesante, a volte a tinte pastello o intensissime. Hanno definito il bianco
del vuoto, il bianco della luce, il bianco freddo, il bianco opaco, e cos il rosso. Ci sono infinite gradazioni
per entrare nelle emozioni del rosso o del bianco. E esattamente quando vediamo un giglio bianco e ne
siamo rapiti, perch ci risuona con il bianco di quella qualit dellessenza dellanima. Hanno variazioni di
rosso pazzesche: pu essere un rosso di sangue o un rosso di incredibile sensualit. C il rosso che
chiamano colore rosso granata del melograno che la passione spirituale pi calda, e infinite variazioni,
come i rossi pallidi, le tinte stinte che corrispondono a stati di sessualit cadente, di emotivit vuota, di
finta energia. Ogni gruppo, di alcuni giorni, si tinge di un colore. Si percorrono tutti i colori dellanima, e,
passando attraverso i colori e le varie personalit delleneagramma, si sviluppa il lavoro che riconduce
allessenza, allanima.

Kapil PILERI
Questo lavoro si basa sui Latifa, che sono le qualit essenziali, rappresentati da cinque colori principali
bianco, nero, rosso, giallo, verde, e su una parte finale che si chiama la guida interiore. E un lavoro che
arriva dalla tradizione sufi, ma si ritrovano molte similitudini anche nel lavoro di Gurdjjeff. Si basa su
quattro pilastri.
Il primo lEneagramma, il riconoscimento della nostra struttura della personalit. In questo tipo di
lavoro si usa la struttura della personalit per riconnetterci allessenza, quindi c una totale accettazione e
riconoscimento di come questa struttura della personalit si formata, come sistema di difesa per la
sopravvivenza. Le nostre esperienze da bambini vanno a formare questa struttura. In realt noi siamo tutte
le strutture della personalit, ma una in particolare un po come la nostra colonna vertebrale. I nove
enneatipi si dividono in tre parti, tre numeri sono legati al centro istintivo, tre al centro del cuore, tre al
centro mentale. Si usa molto questa mappa in questo tipo di lavoro.
Un altro pilastro alla base di questo lavoro il Giudice Interiore e tutto il lavoro di reazione,
accettazione-non accettazione che ci provoca questo giudice, identificazione col bambino compresa. Non
si lavora con il contenuto del giudizio, ma si lavora con la modalit che usa il giudice, che una cosa
completamente diversa. Perch questi sono ancora meccanismi che noi mettiamo in atto semplicemente
per sopravvivere, quindi andavano benissimo al momento. La modalit del giudice interiore aggressiva
o manipolativa. E la tendenza di creare delle vere e proprie separazioni da quelle che sono le nostre
energie essenziali.
Laltra cosa che si utilizza la Teoria dei buchi (esposta nel libro Il cuore del diamante), un lavoro
molto particolare, bello e intenso, che richiede un tempo di alcuni anni, dove tra le strutture della
personalit, lattacco del giudice, e il momento che noi portiamo queste energie allinterno, andiamo a
toccare cose particolari di noi che sono dei veri e propri buchi energetici. Tali buchi a volte sono
abbastanza coperti, e nella parte interna di questo buco che ci riporta alla nostra essenza, generalmente ci
troviamo tutto il lavoro emozionale. Quindi per riconnetterci alle nostre qualit essenziali dobbiamo
riattraversare tutte quelle che sono identificazioni, memorie, condizionamenti, esperienze generalmente,
ma non necessariamente, non piacevoli.
Il quarto strumento che si utilizza, e che per la mia esperienza molto interessante per questo tipo di
lavoro, quella che viene definita Praticare Presenza, ancora molto legata alla colonna vertebrale e al
plesso solare. Da questo tipo di indagine chiamato Inquiring (non ha una vera traduzione in italiano), vale
a dire inchiesta, indagine, un po come tante cose messe assieme, dove si lavora con la parte della
memoria, quindi col ricordo. Landiamo sempre a esplorare fisicamente nel corpo nel momento presente e
ci apre dei grandissimi spazi, abbastanza comodi dove ci possiamo permettere di avvicinarci a questi
buchi, vederli, prenderci contatto, disidentificarci, da quella che la struttura della personalit. E ancora l
un movimento molto semplice perch con la struttura della personalit lenergia va fuori, ancora si gira,
9
e la riportiamo dentro e ci permette soprattutto di fare un lavoro sul giudice interiore che un poil
gradino pi duro per tutti, per andare ancora pi in profondit a riscoprire quella che la nostra vera
natura. In questo senso trovo Latifa un lavoro splendido.


Giudice Interiore
quello che cerca sempre di mantenere lo status quo delle situazioni, quello che non ci permette di
andare semplicemente in quello che lo sconosciuto, che non ci permette di stare continuamente presenti
in ogni momento. A volte proprio una voce che ti dice: Ah non sei in grado oppure Sei senza
cuore. A volte molto sottile, a volte una sensazione nel corpo di non riuscire a sentirsi dal diaframma
in gi. Il giudice interiore si forma intorno ai primi sei-otto anni di vita, principalmente con i nostri
genitori. E la nostra modalit di adattarci a loro, la nostra maniera di castrarci, principalmente per avere
quello che ci serve mangiare, dormire, amore-. Io ci trovo un grande legame (a parte che questo lavoro
riprende il lavoro di Freud) con Reich. Il concetto che meglio vi esprimer Sassone di carico e scarico.
Praticamente quello che succede in questi primi anni di vita che il nostro sistema generalmente carica o
non scarica. La maggior parte di noi ha un eccesso di carico. E questa energia viene trattenuta nel sistema
nervoso, principalmente quello centrale, e poi nel sistema simpatico e parasimpatico. Se ci immaginiamo
di essere una grande cellula, ununica piuttosto che milioni di cellule, quello che lequilibrio o il
benessere dovrebbe essere tanta espansione e tanta contrazione. Se io non posso esprimere la mia
espansione c come un irrigidimento della membrana della cellula, che viene trattenuta nel sistema
nervoso. E diventano quelli che sono i blocchi psicosomatici. Rispetto al lavoro del giudice interiore,
spesso non sentiamo la voce ma sentiamo un effetto fisico, vero e proprio, quando siamo sotto il suo
attacco. Il primo passo di smettere di dare la colpa agli altri e di prenderci la responsabilit cos che
mi sta succedendo veramente in questo momento-. E sentirsi rientrare ancora in contatto col corpo. Ci
sono segnali ben precisi. Ad esempio la rigidit della nuca, non sentirsi dal diaframma in gi (cosa
abbastanza comune), sono segni specifici che in quel momento dentro di noi c un attacco deciso del
giudice interiore. A volte si sente la voce, diventandone consapevoli. E si pu riconoscere proprio di chi
la voce, pap o mamma. Se siamo in contatto profondo col corpo e se ci sentiamo in quel momento, ad es.
la mamma che ci dice sei senza cuore, noi ci sentiamo come un bimbo di 5 anni. In quel momento,
anche se ho Nitamo davanti che mi dice qualcosa che non centra assolutamente niente, io vado in quello
spazio e mi comporto esattamente come un bambino di 5 anni, con davanti mamma che mi dice che sono
senza cuore.
intenso come lavoro di consapevolezza, a volte molto sottile, perch ci riporta in spazi di una
delicatezza incredibile. In quel momento sto facendo di tutto per avere lamore di mia madre, la mia
percezione fisica di castrazione. Oppure non mi sento lo spazio del cuore. Ho la mia compagna davanti
e la vedo come se fossi un bimbo di cinque anni, non voglio lincontro con la persona che realmente ho
davanti, ma con mia madre. Si lavora principalmente con la consapevolezza e con questo tipo di
autoindagine che si definisce inquiring, e poi in maniera pi precisa si va a lavorare con due tipi di
energie essenziali, quella del bianco che la qualit della presenza se io mi sento nel corpo in questo
momento posso riconoscere esattamente quella memoria molto precisa e non mi faccio attaccare dal
giudice e quella del rosso con cui si lavora inizialmente dove si lavora con laggressivit. Non si
lavora mai sul contenuto del giudizio, ma sulla modalit che utilizza il giudice per attaccare, che pu
essere aggressiva o manipolativa. Lui ti taglia il corpo. Ti porta fuori. Non vuole che tu cambi qualcosa di
te stesso. Quindi si va a ricontattare quella energia che ci stata tagliata da piccoli, che principalmente
quella dellaggressivit. Per difenderci dal giudice dobbiamo ricontattare quellenergia e fermarlo. A
volte c la sensazione fisica di fare a pugni con qualcuno, molto forte e intensa. Lenergia
dellaggressivit principalmente legata allenergia sessuale, quindi si tratta di rimettere in movimento
allinterno del corpo unenergia che ci siamo completamente dimenticati di avere ma non abbiamo mai
9
perso. Secondo me non un lavoro psicologico, ma energetico. Molti lo prendono come un lavoro
psicologico, ma per la mia esperienza, non ho notato grossi cambiamenti a livello psicologico sulle
persone. Mentre quando il lavoro energetico e di presenza, il semplice ricontattare quello che veramente
siamo, fa una grande differenza. Se il giudice blocca significa che gi molto sviluppato. Si vive
lesperienza dei genitori cos come li abbiamo interiorizzati. Non li vediamo proprio, non possiamo
amarli semplicemente, perch si continua a vedere quella idea che ci si fatti di loro. Il giudice
rappresenta una modalit che conosciamo benissimo, una modalit storica. E ci identifichiamo con la
bambina, torniamo in uno spazio infantile dove subiamo il giudizio. Al di l di ci che dice il giudice
interiore la modalit del suo lavoro ha la finalit di massacrare. Una volta che siamo riusciti a staccarci da
questo, nel momento che riusciamo a vedere come i nostri genitori sono realmente, esseri umani, quando
il giudice interiore dice stai sbagliando e pu essere vero, da giudice diventa guida interiore. Noi
siamo esattamente nostra madre e nostro padre. Il giudice una parte di noi, nel senso che una strategia.
Se sei in una condizione di pace dove accogli tutto, abbracci tutto anche il giudice. Ma prima di arrivare a
ci se non ti difendi ti massacra. Il lavoro sul giudice interiore dura anni, perch lui diventer sempre pi
sottile. Quello che serve per andare oltre s ricontattare laggressivit e le altre energie, ma anche un
praticare presenza che porta sempre pi in contatto con lamore per se stessi.

Nitamo MONTECUCCO
Il giudice usa ovviamente le stesse parole che usavano i genitori. La stessa voce. la tua modalit di
sentirli in quel momento, tu non rispondi al giudice e ti riporta alla stessa situazione infantile. Devi
aggredire il giudice. Nel Dialogo delle voci vengono fuori le voci delle persone che hanno dominato una
certa situazione. Il giudice interiore sempre il pi forte tra tutti quelli che hanno fatto parte della
famiglia, quello che da bambino ti ha imposto le regole della vita.
Nel caso devi provare rabbia ma non riesci, la parte fisica che attaccata dal giudizio che ti sega
lenergia. Quando lui ti attacca c sempre una parte del corpo specifica che subisce lattacco. Se tu lavori
stacchi le parole, il concetto, e ti riprendi quella energia che dentro di te ma che avevi rifiutato perch
non eri tu. Ma non ti basta riconoscere il giudice, devi rigirargli lenergia.

I Latifa
Kapil PILERI
un lavoro tradizionale dei Sufi. Ognuno dei 5 colori principali: bianco, rosso, nero, giallo, verde (che
oltretutto hanno una corrispondenza con il lavoro dei 5 chakra tibetani) corrisponde ad una qualit
essenziale. Il bianco la presenza; il rosso il coraggio, la forza, la passione; il nero la pace (bianco e
nero sono molto legati alla tradizione zen); il giallo corrisponde alla gioia ed legato al cuore; il verde
corrisponde alla compassione. Nel Sufismo molto sviluppata la qualit del rosso, legato allo spazio del
cuore, alla mamma, la devozione, ricevere la grazia e riversarla.
Latifa un lavoro dove la tradizione dei sufi viene trasmessa al limite tra la modernissima psicologia e la
meditazione. Parliamo di psicologia transpersonale e tecniche tradizionali dei sufi. Vengono date tutte le
corrispondenze fisiche perch ogni colore ha una corrispondenza fisica specifica e principalmente
corrisponde a come somatizziamo nella prima fase della nostra vita, le energie trasmesse dai nostri
genitori. Con landare del tempo questi condizionamenti si radicano nel corpo, condizionano il
movimento, lespressione, la modalit che abbiamo di nutrirci, di relazionarci con gli altri. A mio parere
il lavoro pi preciso che ho visto.
A livello di tradizione le meditazioni si basano sul lavoro di tutti e tre i centri. La meditazione No
dimension , secondo me, quella pi potente per centrarsi, perch ci porta nella pancia, col cuore aperto.
Perch il movimento delle braccia amplifica lapertura del cuore e della gola. Il suono che esce lavora
sullosso pubico, oltre che aprire la gola va a liberare questa zona dove (secondo la tradizione sufi) viene
9
interiorizzata la rabbia.
Rispetto ai chakra, dove le qualit essenziali sono la fiamma della lampada, nellessenza lolio che
brucia. Lessenza non unidea, un qualcosa di psicologico, lessenza siamo noi.





PSICOLOGIA DALLE ANTICHE SCUOLE SPIRITUALI

Nitamo MONTECUCCO
Tutte le scuole hanno avuto una visione psicologica dellessere umano e hanno tracciato dei percorsi che
lanima poteva sperimentare per arrivare al divino. Lascio la parola a Kiran Vigiani in modo che possa
darci la sua visione di una scuola particolare.


Il Vedanta e i cinque corpi dell'essere umano
Kiran VIGIANI
interessante poter vedere queste diverse mappe in termini di strumenti della nostra crescita. Strumenti
per uninterpretazione della realt, per poter entrare sempre di pi in contatto profondo con noi stessi.
Credo che questo sia lelemento che stiamo cercando di perseguire, perch far una grande differenza su
come noi possiamo andare a relazionarci con le altre persone. Credo sia fondamentale prenderlo come
assunto di base. La scuola alla quale ora mi riferisco il Vedanta. Mi interessava passarvi a grandi linee
questa mappa della strutturazione. Parliamo di vari corpi, perch luomo non ha ununit monolitica ma
ha varie strutturazioni in vari corpi.
Il primo corpo Annamayakosha, il corpo fisico, il corpo che ha bisogno del nutrimento attraverso il
cibo, il corpo che legato allazione, al movimento, al divenire interno. la nostra parte pi esterna, la
parte tangibile, che possiamo toccare, vedere, che ha una sua strutturazione, una sua motivazione di
essere, che ha dei nutrimenti specifici per la sua sopravvivenza. Dove ci sono blocchi che vi impediscono
la loro funzione o potenzialit per la nostra crescita globale. Questo vale per tutti i corpi.
Poi abbiamo Pranamayakosha, il corpo energetico. il corpo che non ha pi una tangibilit materiale,
ma il corpo legato alla circolazione energetica, al respiro, e quindi il nutrimento di questo corpo sar di
natura pi sottile. legato al linguaggio, alle emozioni. costituito dalla rete dei canali energetici, Ida e
Pingala, che partono dal perineo e vanno a confluire rispettivamente nella narice destra e sinistra, e
Sushumna, il canale energetico centrale nel quale scorre lenergia Kundalini, che sale verso i chakra.
Poi abbiamo Manomayakosha, il corpo della nostra mente pi esterna, pi concreta. la mente legata alle
opinioni, ai pensieri, alle simbologie pi codificate. In questa corrente di pensiero la mente viene
suddivisa in quattro strutturazioni: Manas, la mente pi esterna, pi superficiale, che ha il chiacchiericcio
della mente, alla quale arrivano tutte le sensazioni, tutto il contenuto del vissuto pi esterno. Quando noi
ci identifichiamo, lo facciamo a questa mente pi esterna. la mente pi impressionata dalle cose esterne,
la mente con cui facciamo le identificazioni con i nostri ruoli. Citta la mente ad un gradino pi
interno, possiamo considerarlo come un serbatoio, la mente che contiene le memorie e quindi potrebbe
essere, sul piano psicologico, confrontato con quella parte di inconscio dove sono anche i nostri
imprinting. Andiamo poi ad un passaggio ancora pi interno, Ahamcara, la mente che potremmo
rappresentare come cerchi concentrici.
la mente pi interna dove siamo gi a livello di quella che la mente pi sottile, Vijnamayakosha.
Questa Ahamcara ha a che fare con tutto ci che la nostra identit pi profonda, sul chi sono, quindi su
9
un nostro senso di identificazione. Per scendere in quella che la mente pi profonda, Buddhi, la mente
illuminata. Quando arriviamo a Buddhi arriviamo a quella qualit della mente dove ha sede il nostro
testimone, che la mente di una qualit estremamente pi raffinata, dove non esiste pi nessun processo
di identificazione con tutti i fattori esterni, con le emozioni, le sensazioni, le memorie, con il vissuto.
Dove essere nella qualit della mente Buddhi significa stare nello spazio di silenzio, dal quale possiamo
prendere uno spazio-tempo di distanza in quello che il meccanismo stimolo-risposta. Quindi dove noi
usciamo dalleffetto delle cose per poterci mettere in uno spazio di osservazione.
Per arrivare nello spazio di Anandamayakosha, lo spazio gioioso, il corpo della beatitudine, che potrebbe
essere considerato un po come unemanazione del Brahman, cio della causa prima, della gioia assoluta.
uno stato estremamente profondo come qualit dellessere che possiamo sperimentare. Significa andare
a sperimentare quelle esperienze che non sono estremamente al di l di noi, della nostra possibilit
esperienziale, su questo piano cos come siamo. Credo che a tutti sia capitato un momento, magari per
frazioni di secondi, di allargamento di coscienza, un momento in cui abbiamo sentito di fare
quellesperienza di assoluta unit, dove non c pi frammentazione e tutti i nostri corpi sono allineati con
lHatma, il centro del cerchio. Uno spazio di silenzio totale, di collegamento totale con noi stessi, con il
tutto. Credo che a tutti possa essere successo, guardando un tramonto, in uno scambio damore, un
momento di compassione, in uno slancio particolare, di essere passati attraverso questa esperienza, un
momento in cui ricordarci di andare a riscoprire chi siamo veramente. Perch poi la maggior parte dello
stato di coscienza nel quale viviamo sono identificazioni con tutte le sovrastrutture, con le personalit e
sub-personalit, dipende a quale scuola di riferimento ci rifacciamo per poterle cos definire. quello
stato di beatitudine originaria che noi abbiamo perso nello sperimentare il nostro percorso di vita e di
crescita cos com. E quindi il discorso delle peak experiences, la possibilit di scendere in queste
esperienze cos profonde, proprio il ricordarci qual la nostra origine. E allora possiamo veramente
sentire che siamo delle scintille divine e che abbiamo un po perso la direzione, ma che siamo qui proprio
per cercare di ritrovarla. Credo che, prima di tutto, queste cose debbano essere sperimentate dentro di noi
perch solo se le conosciamo poi possiamo riconoscerle nellaltro e possiamo prenderle in considerazione
nella persona che abbiamo di fronte. Possiamo cos cominciare a vedere la persona non pi come un
disagio o una patologia, possiamo vederla non per quello che in quel momento, ma per quello che pu
diventare. E la nostra psicologia che ha una direzione, che viene data proprio dalla parte pi profonda.
Questo senso profondo di noi stessi, se lo sperimentiamo dentro noi, poi possiamo riconoscerlo negli altri.
Se noi non andiamo prima a lavorare su noi stessi, diventa illusorio pensare di portare qualunque tipo di
aiuto a chiunque allaltro.
Potremo riprendere questa mappa in modo esperienziale lavorando sulle meditazioni come la vipassana
o la meditazione dei maestri himalaiani - che hanno modalit diverse ma la stessa finalit, quella di
portarci a sperimentare questo punto di coscienza dentro di noi. E importante che ognuno le conosca per
poter sentire qual la modalit che gli corrisponde di pi, dove sente che vibra maggiormente.

Nitamo MONTECUCCO
Tutta questa parte interessante sui vari livelli labbiamo codificata nel modello Cyber 7 dove, se lo
rapportiamo al corpo interno sono i vari chakra, ma se lo vediamo in termini di livelli sono i 7 livelli di
coscienza.
Come il Vedanta riconosce 5 corpi o kosha, la tradizione buddhista considera lessere umano composto
da 5 skandha. Ma sono la stessa cosa.
Rupa-skandha laggregato fisico, della coscienza del corpo.
Vedana-skandha laggregato dei sentimenti, le percezioni, le emozioni viscerali.
Samjna-skandha laggregato della mente analitica, riflessiva e discorsiva che corrisponde a Citta, la
mente inferiore.
Samkhara-skandha laggregato delle forme creatrici che corrisponde a Buddhi, la mente alta.
1
Vijnana-skandha laggregato totale, che rappresenta la potenzialit della coscienza in forma pura.

Abbiamo ripreso queste tradizioni nel modello Cyber 7 (i sette livelli di coscienza pag.138 di
Psicosomatica Olistica). Potremo ridefinirle con molta semplicit:
PRIMO CORPO del mondo materiale, fatto di atomi. Corrisponde al regno minerale.
SECONDO CORPO formato da energie e vita, il corpo delle cellule, i chakra ed i canali energetici, il
campo elettromagnetico del corpo. Corrisponde al regno vegetale.
TERZO CORPO la dimensione emozionale-istintiva. Corrisponde al regno animale.
QUARTO CORPO il primo livello mentale, dove usiamo la mente inferiore, la mente legata ai sensi, ai
desideri al piacere. Corrisponde al regno umano. Il corpo di autocoscienza parte dal quarto e arriva al
quinto.
QUINTO CORPO il primo corpo spirituale, corrisponde a Buddhi, la coscienza intuitiva.
SESTO CORPO la coscienza planetaria
SETTIMO CORPO la coscienza cosmica, dove ci apriamo ad un livello molto pi intenso e sviluppiamo
livelli di consapevolezza pi elevati.





oooOOOooo

LA PSICOLOGIA OLISTICA


LA SINTESI DELLE VARIE SCUOLE PSICOTERAPEUTICHE E MEDITATIVE PER LO
SVILUPPO DEL POTENZIALE UMANO E LEVOLUZIONE DELLA CONSAPEVOLEZZA
GLOBALE


Nitamo MONTECUCCO
Dopo aver visto i principali autori che hanno contribuito a creare le basi della psicologia moderna,
entriamo nellargomento centrale di questo testo: la Psicologia Olistica, le sue basi e la sua evoluzione.
Abbiamo visto che nellutilizzo delle tecniche o delle scuole pi vecchie, le persone attingono dagli autori
anche le informazioni pi specifiche. Ad esempio io sono convinto che Reich sia stato come siamo stati
tutti noi della nostra generazione, siamo partiti come atei contro la chiesa, le istituzioni e poi siamo entrati
in una spiritualit cosmica, in una spiritualit differente. Reich e Jung hanno avuto questo processo. Tra i
grandi maestri potremmo citare un grande maestro italiano, Assagioli, veramente straordinario, che ha
pubblicato una serie di libri sotto uno pseudonimo ed stato tra coloro che hanno sponsorizzato la
traduzione di tutti i libri di Alice Bailey. Testi bellissimi, come la Guarigione Esoterica e la
Psicologia Esoterica.
Sono stati personaggi con unanima molto intensa, sicuramente tutta la psicologia moderna che
cercheremo di coprire, partendo dallumanistica alla transpersonale, come se avesse subito questo
fascino alliniziazione, alla meditazione. Possiamo dire che proprio a livello di scuola l'uso della
meditazione in terapia, era gi cominciata negli anni 60 ad Esalen. In America nacque un gruppo
interessante che si chiamava Arica che aveva cercato gi allinizio di integrare. Poi, c tutto il lavoro di
1
Osho, che in India diede una serie di iniziazioni soprattutto attraverso le terapie di gruppo. Arrivarono
quelli di Arica, quelli della Primal, quelli della bioenergetica tedesca e americana, la gestalt, arriv
Ronald Laing e a Poona si cre questo primo gruppo dove la psicoterapia era assolutamente orientata allo
sviluppo della consapevolezza. Quindi, psicoterapia e meditazione funzionarono insieme. Ancora oggi
per esempio, la Primal che facciamo al Villaggio Globale viene fatta da Swarup, che stata una delle
collaboratrici dirette di Ronald Laing e che ha diretto uno dei suoi centri psichiatrici per tanti anni.
Quindi, dopo un grande inizio, questo lavoro continua integrando e contaminando scuole di tipo
differente, con approcci differenti.
Qualche anno fa il Dalai Lama fece unimportante dichiarazione: La psicoterapia moderna, in particolare
quella dei gruppi, uno strumento essenziale per la crescita spirituale.
Dei grandi maestri nessuno si era spinto in questo modo anche perch non cerano delle psicoterapie in
grado di facilitare ci. Intanto una delle cose straordinarie proprio che dallinizio della psicologia
transpersonale, alla fine degli anni 50 e inizio anni 60, si sviluppa questo movimento di gruppo. Prima
le terapie di gruppo non esistevano, erano gruppi di persone che chiacchieravano, facevano poche cose,
non cera una vera struttura di gruppo, di psicoterapia. Nemmeno Mesmer lavorava sulla psiche ma
faceva fare fondamentalmente delle catarsi di tipo sciamanico. Li faceva ballare, lenergia saliva, loro
andavano fuori di testa e liberavano delle emozioni grosse, ma non era un uso attento e consapevole delle
energie. Gli sciamani quando perdono coscienza non sanno che cosa succede. Invece nelle dinamiche di
gruppo la catarsi assolutamente cosciente. E un po come il passaggio dal vecchio mesmerismo o dallo
spiritualismo, dove le persone andavano in trance e perdevano coscienza, ai moderni channeling, dove
nessuno perde coscienza ed una comunicazione di alto livello che avviene allinterno di unenergia
molto presente, di cuore e consapevole.
E il cambiamento del nostro pianeta che ha dato questi risultati. Negli ultimi 20 anni c stata
unevoluzione delle psicoterapie di gruppo con questo processo, chiamiamolo di ibridazione collettiva
che non ha paragoni. Al Villaggio Globale abbiamo circa 30 gruppi di terapia e tra essi non c' uno che
non abbia fatto la P.N.L., Primal, Bioenergetica, Gestalt, ecc. Non appena c un nuovo maestro che
propone qualcosa, il popolo dei terapisti sperimenta il lavoro con uno scambio enorme che porta al
miglioramento. Nella fisica e nella scienza olistica - che stata in parte qualche volta anche sperimentata
a livello scientifico lautore dei campi morfogenetici, Rupert Shaldrake, ha creato lidea della
sincronicit degli eventi attraverso la ripetizione. Vale a dire che si sono accorti, a livello scientifico, che
quando una ditta deve formare ad esempio un farmaco e deve venderlo in forma cristallizzata, la
cristallizzazione di alcuni farmaci richiede dei tempi lunghissimi e molti laboratori continuano a lavorare
per produrre lo stesso farmaco. Accade che, quando in un laboratorio riesce la cristallizzazione, quasi
contemporaneamente accade in altre parti del mondo. E come se lenergia di una forma si trasmettesse,
lenergia di unemozione si trasmettesse, lenergia di una evoluzione di consapevolezza si trasmettesse.
Cosa succede? Succede che in questo nostro tempo sicuramente c stato un aumento di energia. E quello
che per me stato un lavoro di almeno 5 anni di gruppi pesanti, con tre/ quattro ore al giorno di
meditazione, adesso diventa possibile in due o addirittura un anno. E come se la maturazione collettiva
creasse questa risonanza che facilita i processi di evoluzione della consapevolezza. Abbiamo visto negli
anni 70 che una serie di gruppi (ad es. la vecchia bioenergetica o il vecchio encounter), fatti soprattutto
dai vecchi terapisti tedeschi, erano di una violenza pazzesca. A quei tempi lavoravo in un ospedale dove
vedevo anche arrivare contusi, con le ossa rotte, a testimonianza di una violenza collettiva molto alta che
pian piano nel giro di 20/25 anni di lavoro si ridotta enormemente. Anzi se prima non partivi con
quellenergia non succedeva niente, adesso se parti con quellenergia troppo. E come se si fosse
alleggerito il carico delle persone, tale che, nonostante abbiano delle rabbie, sufficiente creare un
contesto e le stesse emozioni escono con estrema facilit.
Noi riteniamo che:
1
1 - Lenergia del pianeta si elevata e trasformata su un buon livello di maggiore densit e intensit. Un
fenomeno di risveglio della coscienza collettiva che stato previsto da molte tradizioni antiche e che ha
dato vita al concetto di New Age.
2 Si osserva un incremento e un riverbero globale di esperienze di risveglio della coscienza individuale
e di liberazione delle emozioni che hanno creato un campo morfogenetico planetario, come lo chiama
Rupert Sheldrake, che facilita ulteriori processi simili. Ricordate lesempio della centesima scimmia dove
in una societ di scimmie, pochissime scimmie avevano imparato a lavare le patate dolci buttate nella
sabbia mentre per tanti anni il gruppo le aveva mangiate con tutta la sabbia; da un giorno allaltro tutta la
societ delle scimmie inizi a mangiare le patate lavandole. E come se un piccolo gruppo di persone
crescesse lentamente e ad un certo punto raggiunge la massa critica. Si parlava simbolicamente della
centesima scimmia, come se fosse un decimo della loro societ, che ad un certo momento passa di l e fa
catalizzare unintera societ di scimmie. Questa una parte della teoria delle catastrofi.
Ci auguriamo che attraverso di voi, attraverso il lavoro collettivo che stiamo cercando di fare attraverso la
formazione dei counselor e delle tecniche di sviluppo del potenziale umano e di crescita umana, possiamo
arrivare a creare una massa critica che possa catalizzare anche la nostra societ globale. Vi ricordate il
fenomeno dei blue-jeans: negli anni sessanta non si potevano portare soprattutto al liceo o in banca. Poi,
alla fine degli anni sessanta, da un giorno allaltro, tutte le bancarelle di tutti i mercati vendevano i blue-
jeans e le persone accettarono i blue-jeans come una cosa naturale. Quando lidea entra nella mente
collettiva, nel main stream, avviene questo passaggio sociale.




LO SVILUPPO DEL POTENZIALE UMANO
E LARTE DI FACILITARE L ESPERIENZA DELLESSERE

Lo sviluppo del potenziale umano, in questo momento storico di cambiamento, deve essere diretto con
decisione allesperienza dellessere.
Nel testo Cyber, la visione olistica, nel capitolo che tratta questo tema, c una parte iniziale che parla
del concetto del funzionamento del cervello. Molti neuroscienziati sostengono che usiamo il 10% del
nostro cervello, secondo me ne usiamo il 150% (come lo intendono gli scienziati), mentre usiamo soltanto
il 10% della nostra sensibilit, il 10% della nostra coscienza, della nostra consapevolezza, del nostro
essere. Quindi, noi stiamo iperutilizzando la mente e sottoutilizzando la nostra consapevolezza. In questa
prima parte c unimpostazione sullego e sul s, sulla difficolt di capire queste due identit, sullandare
oltre il s e sulle difficolt di riuscire a fermare lego e trascenderlo. E infine, c una parte finale dove
vengono citate esperienze personali. Ve ne leggo una. di una donna.
Tutto avvenne in un secondo e fu il momento pi importante della mia vita. Era la vera realt. Prima di
questo vivevo in un lungo sonno e dimprovviso mi sono svegliata. Perfino laria che respiravo sembrava
essere viva. Ogni cosa acquistava un senso e le sue conseguenze pratiche non erano certo meno intense
del sentimento profondo che provavo.
Oltre a questa trovate esperienze di Yogananda, di Fritjof Capra, di Tagorre, di Bohme, o di persone che
non hanno meditato tipo Enzo Maiorca che ha fatto soltanto un po di yoga. Egli scrive:
Il dio che incontro laggi negli abissi diverso dal dio che preghiamo qui sulla terra. E un dio senza
suono dorgano, senza liturgia, immenso e turchino. Lo ricordo dal silenzio assoluto, dal suo misterioso
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messaggio di eternit.
riportato un passo di Pascoli, che non fanno mai studiare nelle scuole: Ad un tratto vidi una palla doro
cadere dal cielo con grande lentezza. E immerse nel gran verde, in silenzio molle. Oh! La palla del cielo!
Non era il piccolo lampo della tua canna, uomo mortale. Scendeva dagli azzurri calma e tacita.
Dimenticai molte sciagure, vidi in un sogno scendere le stelle luminose, e le vedo sempre, come pastore
seduto sulla pietra E non mi dolse dessere una stella che illuminando discende nellombra E sentii la
mia vita confusa col gran tutto.

La nostra mappa semplificata (che trovate sul libro Psicosomatica olistica), su cui lavoreremo tutta la
settimana, quella che parte dalla consapevolezza dello stato di frammentazione attuale, in cui mancano
pezzi dellemotivit, sesso, potere etc. In uno spazio assolutamente taoista di accettazione, lavoriamo, a
seconda delle tecniche, contemporaneamente sul negativo e sul positivo, vale a dire, parallelamente
sullEgo (i blocchi psicosomatici e psicologici che hanno generato la nostra personalit) e sul S
(recupero delle energie pulite e positive, sciolte dalle negativit del passato, che ricostituiscono il senso
dellunit interiore e quindi del nostro Essere). Questo duplice lavoro sullombra e la luce della
coscienza, porta ad una pratica articolata che sfocia continuamente in un sempre maggiore livello di
consapevolezza, di unit. Quindi continuiamo a passare da stati di inconsapevolezza a stati di
consapevolezza, da stati di frammentazione e disequilibrio a stati di maggiore equilibrio.

Una delle basi del Pensiero Olistico , come abbiamo visto, il centro di coscienza. Noi siamo un centro
di coscienza, non siamo frammentati. Possiamo vedere che questo centro di coscienza ha delle polarit
nel corpo e nelle energie; energie, ad esempio, a volte maschili a volte femminili, o possiamo vedere
polarit di testa, di cuore o di pancia. Man mano possiamo diventare pi complessi e vedere che a volte la
nostra energia molto veicolata dai vari chakra, o pu essere condizionata da alcuni eventi. Possiamo
metterci dentro tutto, ad esempio lenneagramma, cio ci sono nove tipi di personalit ed a secondo di
come ci comportiamo emerge uno o pi tipi intrecciati in un certo modo e noi riconosciamo delle
identificazioni. Il S che il testimone silenzioso a volte si identifica e diviene: io sono un depresso, un
irascibile, o un debole e continua a fare un gioco, i giochi sono la parte periferica, possiamo metterne
tanti, come i segni zodiacali o riconoscerci con qualsiasi schema ci danno, poich dentro abbiamo tutto.
La cosa importante che abbiamo un punto centrale, poi vengono una divisione binaria (maschile,
femminile) e poi ternaria (testa, cuore, pancia) e possiamo arrivare ai sette punti dellagopuntura, i nove
tipi dellenneagramma, i dodici di altre tradizioni.
E fondamentale capire che alla periferia abbiamo le identificazioni, i caratteri, le personalit (dal latino
persona = maschera) che possiamo interpretare. Se le interpretiamo va bene, se ci identifichiamo vuol dire
che non abbiamo pi il nostro centro. Io posso ridere, arrabbiarmi ed essere consapevole di me, oppure
perdere il mio e provare paura perch il mio io non pi presente, ed essere la mia paura. In quel
momento non mi posso fermare, non mi posso osservare, sono completamente dentro quello spazio.
Questo il modello di base. Al suo interno abbiamo elaborato una mappa, che quanto di pi sincretico e
sinergico abbiamo sviluppato in tanti anni.
Abbiamo riunito in modo chiaro ed intelligente una serie di mappe di scuole antiche: quella
dellagopuntura, gli shen degli organi; quella dei chakra della tradizione indiana e tibetana; le funzioni
primarie della bioenergetica, i sette livelli di funzione dorgano della tradizione reichiana; il modello
neuro-fisiologico. Siamo riusciti a fare un discreto lavoro, poich questa mappa ci permette di riconoscere
delle personalit su una base energetica molto semplice. E soprattutto di riconoscere, se una personalit
stata squilibrata in un certo senso, come pu essere riequilibrata in un certo modo. Ad esempio, nelle
personalit che sono la base delle energie fondamentali, lenergia di primo chakra, che nei canali
dellagopuntura parte dai piedi e sale fino al cervello rettile, lenergia rossa primaria.
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Se possiamo fare un appunto al modello di Assagioli, possiamo vedere che la polarit principale verso
lalto, non verso il basso. E verso il basso cosa c? Noi siamo polari e c sicuramente una polarit bassa.
Reich aveva preso solo la polarit bassa, come unenergia che sale potente e che pu essere stoppata.
Assagioli in basso non mette niente, mette solo quella in alto. Per noi la mappa sia in alto che in basso,
dobbiamo sperimentare tutte le direzioni e dobbiamo entrare nel corpo molto pi di quanto potessero
anche solo immaginare prima della guerra: era inimmaginabile come il corpo dovesse essere
spiritualizzato. Prima della guerra tutto il percorso esoterico era tira su e spiritualizzati vivi nel corpo,
trattalo bene ma lenergia spirituale verso lalto.

Abbiamo intere scuole orientali dove lenergia spirituale verso il basso: si chiama grazia. Tu prendi
lenergia cosmica e la risucchi, la riporti nel corpo e spiritualizzi il tuo corpo. Proprio questo corpo il
Buddha. Questo mondo il loto del paradiso. Questo un messaggio Zen. Portare gi lenergia e scoppia
il primo chakra, non il settimo che diamo per scontato perch gi aperto e lenergia del settimo scende,
oppure bloccato in basso. Come in alto c Supercoscienza, un punto di alta coscienza, in basso c un
Supercoscienza cosmica, materiale, che lenergia della Kundalini, lenergia della terra. Il cielo sottile,
la terra pesante: noi abbiamo bisogno di tutti e due i poli. Se non tiriamo gi lenergia della terra, la
terra va come sta andando, chi ha coscienza vive nei monasteri e la terra: ciao! Se abbiamo i piedi per
terra incominciamo ad intervenire nel mondo anche fisicamente, energeticamente, con la coscienza. Noi
dobbiamo sviluppare tutte e due le dimensioni. Non solo, dobbiamo vedere come alcune persone hanno
gi un primo chakra molto aperto e dobbiamo tirarlo su, il lavoro della Kundalini, della ascesa; ma ci
sono persone che hanno il primo chakra quasi chiuso, sono estatici, a volte psicotici, hanno il corpo
devastato dalla paura e dai condizionamenti; togliendo i condizionamenti, queste energie scendono e loro
diventano delle persone vive, reali, piene di energia. Il canale da aprire dal settimo al primo. Altre volte
dal primo al settimo. Il flusso bidirezionale, per esempio nella meditazione Kundalini prima lenergia va
dal basso verso lalto, poi nella terza e quarta fase ti apri e semplicemente assorbi lenergia dallalto.
Davanti ad un maestro mi capitato di sentire che venivo aperto dalla testa e da l mi entrava lenergia.
Come durante le iniziazioni buddhiste in cui ho sentito una luce che dallalto passava nel primo chakra
per poi fuoriuscire dai piedi. E un po anche come la rappresentazione simbolica della manna dal cielo, il
nutrimento quello dellanima, non semplice cibo.
Quindi abbiamo due canali ben precisi. Il punto centrale di tutto il cuore: il senso dellidentit reale.


IL PROCESSO DI CRESCITA E LE SUE QUATTRO FASI
I fase - La consapevolezza dello stato di frammentazione in cui ci troviamo
II fase Il decondizionamento o liberazione da ci che non nostro
III fase - La riappropriazione o sviluppo del potenziale umano
IV fase - La realizzazione o consapevolezza globale di s
Le quattro fasi hanno una sequenza temporale anche se in realt vanno tutte insieme.

La consapevolezza dello stato di frammentazione
La prima fase - la consapevolezza - fondamentale. Significa la consapevolezza del male. Si va dal
medico o dal counselor e si dice Sto male in questo punto. Questa una consapevolezza del male
esteriore. Noi dobbiamo fare il trasferimento di consapevolezza del male interiore. Ogni cosa avviene
dentro di noi, non fuori. Chiaramente prendere una storta alla caviglia o ferirsi la pelle sono cose esterne.
Ci che a noi interessa, invece, quello che avviene dentro. Per iniziare il cammino per lo sviluppo del
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potenziale umano necessario una consapevolezza del proprio stato. Pu anche essere una
consapevolezza positiva, per esempio la lettura di un libro. Ci sono dei libri che ispirano le persone.
Oppure la consapevolezza del negativo: Sto male e voglio crescere oppure la consapevolezza che c
qualcosa oltre. Io ho tutto, sto bene, ma sono in un momento di crisi. Sento che devo cambiare vita,
fare qualcosa di nuovo. Anche se non so che cosa.
In questa consapevolezza voi potete avere un ruolo importantissimo, anche come amici. Se voi
trasmettete il senso che avete acquisito facendo esperienze di meditazione, di respiro o altro ad altre
persone, influenzate lo stato positivo, fate comprendere che possibile liberarsi dal negativo, date
consapevolezza che esiste uno stato di unit pi bello, pi maturo, pi umano.

Decondizionamento e disinquinamento: Il lavoro sul negativo
Il secondo passaggio lo chiamiamo disinquinamento, decondizionamento: il lavoro sul negativo, il
lavoro sullombra. Detto semplicemente, la fase di disinquinamento globale del corpo, delle emozioni,
della psiche, da tutti i veleni, le tossine, le inibizioni e le informazioni negative che ci hanno avvelenato e
condizionato fino ad ora. E necessario ripulire il sistema e togliere queste tossine psichiche (le nostre
paure), possiamo farlo lavorandoci ed entrandoci con consapevolezza. La paura come un tappo su
qualche cosa che c, solitamente si ha paura di qualcosa che nella realt. Bene. Guardiamola!! Cosa ci
pu succedere? Al massimo ci spaventiamo ancora di pi. Normalmente dietro la paura non c unaltra
paura, c uno stato di emozioni che non vogliamo vedere. Al di l di qualche ora di pena o di down tutto
si risolve. E come se ci trovassimo al buio dove i fantasmi emergono, diventano grandi. Alla fine
successo a tutti che ogni volta che si accende la luce non rimane pi niente. Anche se avete paura,
riconoscetela. Questo estremamente importante: daccordo, la paura c, per ci siete anche voi con la
vostra parte di forza. Sentite la rabbia, ma allo stesso tempo sentite anche la parte di amore. Sentite le
varie emozioni pesanti che vi prendono, ma sentite che dentro di voi c anche la parte che vi bilancia.
La parte del disinquinamento e decondizionamento met del grandissimo lavoro che viene fatto
partendo da qualsiasi punto del corpo.
A tal proposito consiglio il capitolo che parla delle Alimentazioni dei sette Corpi.

Riappropriazione e sviluppo del potenziale umano: Il lavoro sul positivo
Il terzo punto della crescita umana la riappropriazione. Corrisponde al parallelo lavoro sulla riapertura
del corpo, delle energie, delle sensazioni, degli affetti, della mente, delle percezioni sottili e
dellesperienza del nostro essere in modo positivo. Per riappropriazione sintende che quello che siamo
adesso non veramente tutto quello che siamo. Il concetto di riappropriazione lo sviluppo del
potenziale umano. Significa che hai un potenziale che non conosci, a cui non hai accesso. La cosa
fondamentale da capire che noi abbiamo dei potenziali positivi che non sono stati espressi e dei
potenziali negativi che sono diventati paure. La paura quello che ti va a bloccare le palle. In realt la
paura quella che ti castra le palle, non ti lascia tirar fuori lenergia ormonale (il testosterone,
ladrenalina). La paura ti cancella la forza. Il processo di disinquinamento e decondizionamento
viaggiano in parallelo. Io normalmente preferisco svolgere prima il lavoro sul negativo e poi il lavoro sul
positivo, perch mi fido molto delle persone. Bisogna fare una precisa valutazione allinizio del lavoro,
perch potrebbe essere necessario con alcuni clienti fare prima il lavoro della riappropriazione e dopo
quello del disinquinamento. Perch? Perch ha un io fragile. Questo il punto determinante: la
percezione dellio della persona. Se vi fidate di questa persona e lei di voi, se sentite che c una parte di
solidit, potete cominciare con il negativo. Se sentite che c molta fragilit, anche magari in quel
momento (ad es. sta passando il momento di collasso dellidentit per crearsi un s), allora lavorate sul
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disinquinamento partendo dal corpo fisico: fatelo mangiare bene, cibo biologico, senza inquinanti, tanta
frutta e verdura.
Passiamo allalimentazione del II corpo, positiva, i quattro elementi: aria, terra, sole, acqua. Fategli
respirare aria pura, fategli fare il bagno in acqua pulita, fategli prendere il sole, fateli stare sulla terra a
piedi nudi, nella natura, fategli prendere energia. Fategli evitare fonti di inquinamento, perch a livello
energetico linquinamento parallelo a quello fisico. A livello fisico abbiamo bisogno dintrodurre cibi
sani, molecole chimiche naturali, non sostanze alterate, biologiche. A livello energetico significa che se
voi mangiate una sostanza biologica passata al microonde, questa morta. Se prendete due carote e poi le
piantate tutte due e passate una al microonde per 30 secondi, marcisce, mentre laltra vive. Tanto pi
bollite, cuocete a lungo, conservate, tanto pi avrete cibi morti, senza il livello energetico. Il secondo
livello energetico significa: stare davanti al computer, allo schermo televisivo, stare nei campi magnetici
tra cellulari, transistor ecc, e quindi non nella natura. Campi che alterano i vostri campi. Perch si dice
che pi buono il cibo di una buona mamma? Perch ci mette dentro quella qualit che quella che poi
vi arriva sul piatto. Osservate quando mangiate fuori casa: se il cuoco ha tensioni, mangerete le sue
tensioni. Se, invece, mangiate in un posto con un clima da terzo livello - dellamicizia e della
condivisione - digerite bene. I veleni del terzo sono i film dellorrore, di violenza. Evitateli, sono
devastanti. Piuttosto preferite film emozionali, letture scritte col cuore, film spirituali come lAttimo
fuggente (si parla di libert che gi un concetto spirituale).
Quindi lalimentazione a livello emozionale. Dal livello emozionale, con i film ed i libri, passiamo anche
a livello mentale, alle informazioni positive. I giornali sono pieni di informazioni negative: ti spaventano,
ti ammazzano la fiducia, la visione del futuro. Invece, consultate su internet good news agency, le
informazioni positive da tutto il mondo, tutto quello che di buono sta succedendo. Leggete libri belli,
pieni di saggezza, esperienze di vita reale vissuta, positiva. In questo modo entrate nella spiritualit.
Attenti, per, perch anche l c molta fuffa: il divino messo assieme al malefico, al peccato. Leggete
libri dove Dio amore, dove c la realt delle cose anche nella crudezza, ma c profondit, c infinit.
E pian piano vi alimentate. Cos fate con i clienti. Prestate loro i libri, cos anche se non cominciate ad
agire sul decondizionamento fisico, emozionale, energetico, cominciate un lavoro su livelli di
alimentazione generale. E in un momento di fragilit andate a rinforzargli il cuore. La tecnica
elementare: voi dovete sentire di amare quella persona e piano piano date fiducia a quella persona.
Attenzione, non fatelo con un depresso altrimenti si arrabbia. Se non avete fiducia in quella persona, non
dategliela. Se una persona stupida non siate ipocriti dicendogli: Tu che sei cos intelligente ce la puoi
fare. Guardatelo bene e a volte capite che non ce la pu fare. Lo potete anche stimolare, ma sempre
rimanendo molto sinceri. Basta mettersi nei suoi panni.
Uno degli esercizi che uso fare immagina di essere luomo o la donna di quella persona. Pensateci un
attimo, vedrete tremila difetti che non vi piacciono. E siete reali. NellAccademia queste cose ce le
diciamo. Fanno parte della nostra consapevolezza e dei nostri aspetti negativi. Dobbiamo crescere.
Allinizio non potete fare questo tipo di esercizio con una persona. Per potete essere sinceri e dirgli: Io
percepisco che tu hai questi limiti e se fossi la tua compagna ti potrei dire subito una serie di cose. Per
esempio sei arrogante, sei muto, non hai esuberanza.
Essenzialmente nella prima fase, se c un rinforzo dellidentit, voi agite in maniera energetica. La cosa
fondamentale che noi facciamo nel gruppo di luglio sulla psicosomatica la respirazione a livello
energetico. Fate sentire attraverso il respiro lo potete fare anche attraverso il massaggio, il craniosacrale
o il reiki - ma con il respiro lui o lei che lo sta facendo. Gli fate sentire esattamente la sua energia, dove
fluisce e dove bloccata; dove un po bloccata -facendo fare un po di movimento o massaggio, un po
di esercizi, qualche Kundalini o qualche danza- si apre; gli fate prendere coscienza che si aperto e alla
fine della sessione, gli ultimi 5 minuti, la fate entrare in uno spazio di consapevolezza di s.
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Alla fine della sessione si invita la persona a rimanere rilassata ad occhi chiusi, le mettete una mano sulla
fronte e una sulla pancia ed entrate in uno spazio silenzioso, entrate in meditazione, e lasciate il vuoto e il
silenzio fondersi con lenergia di questa persona. Se, invece, sentite che la persona non riesce a sentire la
sua totalit, laiutate a sentirla con la seguente tecnica. E semplicissima. Lavoriamo sullintenzione, sulla
direzione: il cuore, il centro. Il corpo aperto dopo una sessione di shiatsu o altro. La invitiamo a sentirsi
chi , a sentirsi almeno nel cuore, poich nella pancia gi pi difficile. La invitiamo ad aprire il cuore
che anche il senso dellidentit. Per lidentit quasi tutti dovete lavorare sul cuore. Ad un certo
momento andate con lintenzione e dal cuore sentite le respirazioni progressive che vanno a tutto il corpo
e si espandono dalla testa ai piedi. La persona sempre coricata mentre voi sentite la sua aura dai piedi
alla testa, anche con le mani. Passate con le mani sul corpo e, se sentite, sullaura. Sentitela e aiutatela a
sentirsi dalla testa ai piedi, tutta intera, dicendole: Bene, sentiti tutta intera. Molla, molla e se lei ci
riesce, fa un bel respiro e in quel momento vi fondete.
Questo si pu fare anche nella prima sessione. Bastano 5 minuti. Vi faccio lesempio. Dopo una parte
iniziale di colloquio fate sdraiare la persona, invitandola a chiudere gli occhi. Chiedete dove le fa male
toccandola nei centri energetici: che reagisca o no la invitate a respirare. Se ride, va bene, perch sblocca
il diaframma, porta lenergia della pancia al cuore e alla gola. Gi cos si cambia lumore: se riuscite a far
ridere un depresso, met del lavoro gi fatto. Tutto ci pu durare circa mezzora. Dopodich la invitate
a sentire tutto il corpo, dalla testa ai piedi. Se non sente i piedi, si invita la persona a prendere coscienza
dei piedi mentre voi glieli tenete, facendogli reiki. Continuate a dirgli di respirare nel cuore e nella pancia
per sentirsi tutta intera. Solitamente le persone non sentono i piedi, perch non mollano la pancia.
Contemporaneamente dovete mollare anche voi. E rimanete cos, nel silenzio per un po.
Se prima le chiedevate di sentire il corpo, alla fine le chiedete dove finisce la sua energia. Pu rispondervi
di non sentire pi il corpo, sente di espandersi fino a non sentire pi il limite. Bene, l in fusione: si
spento il senso dellidentit, come se stesse dormendo in modo cosciente. Siamo sul quarto livello di
coscienza. Se la persona resta l per dieci minuti, lasciatela.
Se, invece, lei ritorna alla mente, datele qualche messaggio sussurrando: Benissimo, continua a sentire il
cuore che si apre sino a respirare in cima alla testa. Senti la pancia bella calda. E vi fermate. In questo
stato riprendete lo stato di vuoto, mollate tutti i muscoli, abbandonate per un secondo tutta la testa, le
tensioni e nel silenzio sentite soltanto il respiro. Provate tutto il corpo intero e lenergia tuttattorno al
corpo e pian piano mollate e sentite che lenergia si espande. La coscienza non ha pi un limite
sensoriale. Quando siete a questo punto date il messaggio: Apri il cuore (non sempre ce lhanno aperto),
senti la gioia e il piacere di stare in questo spazio vuoto. E in questo momento le dite: Senti chi sei.
Questa la tua essenza, la tua anima, lenergia che ti anima. E unenergia vuota, ma sensibilissima e
viva. Respira. E viva. Anche se in uno spazio di dilatazione le dite: Sentiti. Senti tutto il corpo. E
vivo Senti questo spazio silenzioso, questa la tua natura. Stai bene, stai bene con te stessa. E se per
caso questa persona ha una rabbia, una tensione, un problema le chiedete: In questo momento dov
finito il problema? Senti il dolore? (se un dolore fisico, c ancora) Tu come stai? Adesso come ti
senti? Possono rispondervi: Non c pi il problema, oppure se cera un dolore fisico s, lo sento, ma
diminuito, pi piccolo, lontano. E voi continuate a dirgli: Sentiti e magari linvitate a mettersi
una mano sul cuore. E pian piano da questo spazio che di pancia, impersonale, lo riportate molto al
cuore. Apri bene il cuore, senti come potresti stare bene in questo spazio. Ci abbiamo messo 5 minuti a
entrarci. Puoi farlo in tutti i momenti della giornata. Questo spazio la tua natura. gratis. C sempre.
E disponibile. Hai solo da portare dentro la tua consapevolezza. E pian piano gli fate mettere la mano
sul cuore o gli massaggiate il cuore. In tutto saranno passati forse 5 minuti. Per rinforzarlo gli fate dire:
Esisto provando a sentirsi totalmente, non soltanto con la mente. Esisto. Bene, questo il tuo spazio
di coscienza. Questo il tuo s.
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Prima eravamo andati oltre il s, nello spazio duale. Quando ritornate dovete dargli il s, il s del cuore
altrimenti ritorna nella testa. Sentiti. Una delle strutture pi importanti di tutto il lavoro si chiama
risorse. Le persone non escono dal loro stato di malessere, perch non hanno le risorse. Questo stato di
coscienza la loro risorsa. Se volete fare un po di PLN transpersonale, olistica, quando la persona in
questo spazio le fate fare delle cose. Per esempio le fate rivedere quella cosa che non riusciva a fare o
vedere: Avevi il conflitto con tua moglie/marito/sorella/fratello. Non riuscivi a dirgli o fare qualcosa. Va
bene. In questo momento cosa gli diresti stando nel cuore? Prova a dirgli amore. Parti dal cuore. Cosa
cambia? oppure In quella situazione che per te critica o senti dolore allo stomaco, provaci con la
tecnica di Atisha. Respiraci dentro col cuore. Che bello! Ahhhh! Oppure alle persone che si sentono
infelici gli dite Come ti senti adesso con il cuore aperto? Dicevi che non ti senti amata. Senti adesso che
questo amore ce lhai tu. E piano piano gli state rinforzando il senso dellidentit. Ce la fai. Senti che
bel cuore che hai. Rinforzo positivo. Ce la fai. Tu ci sei. Fallo adesso. In quel momento siete in
simbiosi: la vostra forza la sua forza. Il vostro cuore il suo cuore. Siete in trasmissione: lei aperta e
voi siete aperti. In questo momento, senza perdere un grammo di energia, perch la simbiosi genera pi
energia, voi state dando a lei qualche cosa. Questa la trasmissione della saggezza. E un processo
catalitico, una risonanza. In realt voi non state perdendo niente, anzi: voi state guadagnando pi
coscienza e pi cuore e anche lei, per risonanza, lo sta guadagnando. Entrambi siete pi contenti. Quando
riuscite a lavorare a questo livello, passate una giornata a lavorare sui depressi stando bene. Se, invece,
fallite perch il depresso pi forte di voi e non molla, uscite che siete uno straccio. Attenzione! Dovete
uscire bene anche se stanchi. Lenergia deve essere pulita.

La realizzazione di s
Lultimo passo dello sviluppo del potenziale umano si chiama realizzazione. E il pezzo che abbiamo
fatto alla fine: lopera di riconoscimento della nostra natura profonda, la riscoperta dellanima e del s e
degli stati di coscienza spirituali. Qui il s in realt non un vero stato di coscienza spirituale, ma uno
stato di identit spirituale. Quando senti tutto il corpo bello aperto e tu ci sei, sei in uno stato di presenza.
Questo il minimo che viene richiesto ad un operatore o counselor olistico, ma non lessere. Lessere
quando rompi questa cosa e vai veramente in meditazione e perdi lego, perdi anche il s. Per noi, invece,
il s fondamentale, perch le persone meno evolute non vanno nello spazio del vuoto o se ci vanno ci
stanno giusto un po e poi ritornano allio. La creazione di un s, cio di una percezione globale
dellessere, di unidentit integrata globale assolutamente funzionale alla vita. Quindi, sostituisci lio
della mente con le sue trappole e i suoi trucchi, con un s che molto pi fluido e vivo. Le persone che
fanno molta meditazione pian piano in qualche anno di esperienza si spostano verso un io spirituale (io
preferisco chiamarlo un s). E ancora un ego, solo che vero. E ancora una struttura parzialmente
illusoria. Abbiamo ancora una nostra energia e una nostra pelle, per possiamo anche aprirla. Leggete nel
capitolo iniziale la teoria del campo. Il campo in fisica una delle cose pi straordinarie che siano mai
state inventate. Il campo un centro che pu essere un qualsiasi corpuscolo energetico elementare.
Qualsiasi particella subatomica un campo di energia, genera un campo di energia. Il campo ha una sua
densit, pu essere isolato, pu avere una sua raffigurazione, ma in realt entro il suo limite c il suo
confine, dove c un irraggiamento che va allinfinito. Il campo fuso con lunit di tutti i campi,
lawareness di tutto luniverso. Quindi, tu hai il campo che lillusione parziale di essere ununit, un
qualcosa di concentrato, ma parallelamente il paradosso che ti senti anche nellinfinito. E ununit non
isolata. Vi sembrer strano, ma cos. E paradossale. E come se tu fossi dentro la funzione della
particella come corpuscolo, come onda su s stessa e hai la sensazione del s. Il che vero, perch sei una
particella, ma dovresti vivere anche con la consapevolezza parallela che sei parte di un tutto. Cyber. Io
esisto, Io sono cosciente perch esisto.
A questo proposito, linconscio collettivo di Jung, quello degli archetipi, un bene positivo e negativo
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comune a tutta lumanit e agli animali. C una percezione unitaria, anche solo interna, della
consapevolezza di essere formato di tanti pezzi, anche se perdo una parte di me sono sempre uno. Il s
sono io, la mia vera natura, che esiste. Io ho una parziale consapevolezza di essere separato e una
parziale consapevolezza di essere unito. Queste due realt coesistono. Io sono sia s sia non-s. Questa
la natura delle cose. In questo spazio si nella natura delle cose, si hanno tutte e due le bande.

Concludiamo questa ultima parte, la realizzazione, ricordando che ogni volta che voi liberate un pezzo del
negativo state liberando lenergia bloccata delle persone. Per questo il negativo un lavoro fondamentale,
perch dietro ogni rabbia repressa, pianto represso, amore represso, c una quantit di energia stagnante
separata dallunit. La paura una delle pi potenti, perch lavora sul I chakra, il senso del corpo. Se hai
paura stringi il I chakra ed il corpo si sente debole, insicuro, senza stabilit. E tu da dove ti prendi
lenergia? Te la sei fregata. La paura unillusione, per ti taglia la genesi dellenergia. E allora riprendi
la tua energia. Come? Come faccio fare io: faccio saltare per due ore di fila, faccio aprire la pancia, il I
chakra, faccio fare un lavoro fisico (come le lotte con animali) che vi porta a sentire la pancia, le gambe
bene a terra. Quindi, ho fatto unopera di ripulizia, unopera di sviluppo di un potenziale di sensibilit e di
energia nelle gambe che porta, alla fine, alla realizzazione: tu sei questo.
Con i clienti potete farlo a pezzi, volta per volta avendo come obiettivo la sua realizzazione. La mia
esperienza di tantissime tecniche mi porta ad usare quelle che, secondo me, funzionano di pi: il lavoro
sul corpo a livello psicosomatico, il lavoro sul respiro, il lavoro sullenergetica -la consapevolezza e il
movimento-, le tecniche di meditazione, ma tutto ci con un lavoro parallelo negativo su dove sono le
energie bloccate che devi ricompattare per ritornare allunit, e un lavoro sul positivo come riscoperta del
potenziale ancora inespresso, cio i segni sottili che non sono mai stati sviluppati. Quindi, una persona ha
bisogno di aprire il I chakra e poi aprire quella dolcezza e poesia che magari aveva da bambino e non ha
mai espresso. Quello diventa un potenziale. Oppure ha sempre pensato di essere timido e quindi non ha
mai usato il potenziale della comunicazione che invece pu diventare enorme.
Voi potete aiutare le persone ad entrare in campi psichici. Per esempio tutto il campo dello sviluppo del
potenziale umano a livello sottile, lintuizione, lempatia, Il lavoro sullempatia pu durare negli anni.
Voi attraverso lempatia potete fare una lettura energetica del corpo. Altri vanno ancora pi in profondit
delle memorie passate; alcuni vanno nelle vite passate. Lapertura delle percezioni sottili e della
sensitivit un dono enorme. A volte le persone sviluppano queste doti proprio dalle energie represse che
liberano dal pianto o della pancia. Ad esempio sviluppano la matrice del cuore che viene dalla milza e che
in grado di percepire le energie eteriche. Alcuni sviluppano il meccanismo dellaria sbloccando la gola
che porta unintelligenza sottilissima nei processi, arrivando a capire cose che prima non comprendevano.
Io portavo gli occhiali fino a 35 anni: come se si fossero aperti, si fossero allineati i due emisferi.
La maggiore difficolt che potete incontrare nellapproccio con il cliente di sbagliare linquadramento
della persona, ovvero capire se ha bisogno di tanto o di poco.
Una delle considerazioni fatte ieri limportanza del counseling per voi. Il counselor deve entrare in un
ruolo che il ruolo primario: lui che gestisce il gioco. Ha, quindi, una caratteristica di potere che se
usato in modo intelligente aiuta a sviluppare il potere anche nellaltra persona. Per le persone che non
hanno mai avuto il potere o hanno paura di gestirlo in modo diretto possono avere dei grossi problemi.
Tutto sommato gli fa molto bene. Il counseling in questo ambito deve essere visto - soprattutto quello
sviluppato sulla ricerca personale, sulla crescita umana come un lavoro da investigatore dellanima e
cercare qual il punto forte su cui lavorare, qual il punto che si rotto nello psicosoma della persona,
dove ha originato il primo grosso conflitto o uno dei principali conflitti. Quindi, ritornate indietro,
ricostruite, e lo fate rivivere, perch rivivendolo permette di far un salto di consapevolezza sciogliendo un
1
processo. Invece il punto positivo : Qual la via daccesso pi intelligente al cuore della persona? Per
riportarlo su di s? Qual il punto? Se la persona un depresso pu capitare che non voglia sentirsi fare
i complimenti. Altre persone, se gli fai i complimenti si tirano indietro, diffidano, per cui dovete agire in
un altro modo. Dovete trovare il suo punto daccesso, dove lui si rilassa. Quindi a volte se usate
unenergia forte su delle persone va benissimo, perch hanno bisogno di qualcuno che le porti. Le
prendete per mano e le portate nei meandri dello psicosomatico. A volte sono delle persone che hanno
paura di inoltrarsi, di affrontare. Preferiscono stare fermi o fare il minimo. Altre volte alcune hanno
bisogno di unenergia materna, a volte di unenergia neutra oppure paterna. E se prendete una posizione
che non in risonanza con loro, diffidano. Cambiate e immediatamente vi seguono.
In questo ambito voi dovete stare molto attenti a quello che il gioco delle sue proiezioni e delle vostre.
Vi capiter di lavorare su vari tipi di caratteri e ognuno avr i suoi lati stupidi, intelligenti, sensibili o
pesanti, ma lavorate senza giudizio. Se voi, lavorando su uno psicopatico, dentro penserete che un figlio
di buonadonna, avete finito di lavorare con gli psicopatici. Se voi pensate che lorale un debole, avete
finito di lavorare con gli orali. Dovete evitare che vi vengano i giudizi e cercare piuttosto di stare in uno
stato di presenza e quindi togliere energia allidentificazione col giudizio. Il pensiero viene, c niente da
fare. Non potete evitare, almeno allinizio, che vi venga il giudizio in forma di pensiero. Io preferisco la
strategia dello spostamento dalla testa al cuore.

Pratica: Facciamo un cerchio, ognuno metta un cuscino davanti. Siamo in numero pari. Immaginiamo di
avere una prima sessione. Siamo nel nostro studio, la persona bussa alla porta, entra e la facciamo sedere
e la guardiamo per la prima volta. Proviamo a vedere con attenzione e decifrare la bolla energetica in cui
questa persona vive.
Osservo il volto, le caratteristiche somatiche, la postura e cerco di intuire anche solo un po che cosa sta
vivendo e che cosa gli potrebbe essere utile. La cosa importante che al di l dei convenevoli il cliente, se
vuole chiedere qualcosa, lo fa. Rimango in silenzio, tengo il cuore aperto, sento la testa, la pancia e sento
le sensazioni che mi suscita e gliele comunico. Poi ci si scambiano i ruoli.

Ora ripetiamo lo stesso esercizio ancora pi centrati, aprendo ancora di pi il cuore. Ascoltate le vostre
sensazioni nel silenzio. La prima volta avete visto le sue caratteristiche, ora sentite di essere qui e provate
a vedere che le cose gi scoperte prima fanno parte della sua maschera. Cercate di sentire che cosa ha
questa persona dentro, la sua parte interna. Cominciate a sentire il suo potenziale. Chiedetevi: Perch
questa persona ha ancora questa maschera? Che cos che si porta addosso? Potrebbe lasciarlo? Che
cosha dentro? Che evoluzione ha la sua consapevolezza? Sentitevi intuitivamente. Chi fa da cliente
lasci uscire il suo lato triste, doloroso, le sue emozioni, in modo che laltro, che fa da counselor, le legga e
provi a vedere cosa c dietro queste emozioni tristi. I counselor provino ad immaginare: Se io fossi al
suo posto, se io fossi unanima con quella maschera, se io fossi una coscienza in quella situazione, cosa
potrei fare? Questa persona davanti a me pu fare qualche cosa? Andate a sentire questa profondit e,
quando vi sentite pronti, provate a trasmettergliela.
Pratica: Ritornate in voi e riproviamo a ritornare in silenzio, poi ci diamo il cambio. Scrollatevi dal
vostro ruolo. Facciamo, per circa 3 minuti una delle tecniche pi potenti che aiuta in pochissimo tempo a
toglierci tutte le menate che ci portiamo addosso: si chiama Gibberish. Si fa uscire la voce accompagnata
da gesti dicendo delle frasi o suoni senza senso. E poi fermatevi, rimanete in silenzio, andate in
profondit, andate nel cuore e ricominciate (fatelo anche quando siete nel vostro studio).
Provate a fare un passo in pi. Invitate la persona a rilassarsi un minuto e sentirsi. Aprite molto il cuore,
diteglielo: Lasci andare le tensioni nel corpo, faccia un bel respiro profondo, chiuda gli occhi e rimanga
1
un attimo in silenzio ascoltando semplicemente il suo respiro. Entrate nel silenzio e cercate di vedere la
coscienza dietro la maschera e ascoltate quello che vi arriva. Chi c dentro questa persona? Aprite il
vostro cuore, immaginate un canale che passa da cuore e cuore. State con gli occhi rilassati, non da
aquile. Sentite, questa persona con tutte le sue caratteristiche, ha la possibilit di uscire dalla sua
maschera? Ha le facolt, le risorse per un processo di trasformazione? E come lo pu fare?
E quando ve la sentite, glielo dite. Alla fine osservate se c stata una differenza tra la prima e la seconda
volta. Sappiate che nel vostro lavoro se prima dincontrare il cliente fate un po di meditazione, sarete
molto pi percettivi.
Vi consiglio di fare questa parte prima di fare la scheda, perch altrimenti potreste essere condizionati da
ci che vi ha detto. Siate semplici, non assumete atteggiamenti falsati. O fate stendere la persona sul
lettino e la fate respirare come abbiamo fatto nel seminario di psicosomatica. Se la persona, invece, in
piedi e vi racconta le sue storie, guardate oltre, andate oltre la maschera, sentite cosa c oltre la persona.
Potete anche fermarla e farle delle domande e ve le annotate. Potrete sentire grande dolore, ma non
diteglielo. Potrebbe essere una persona molto preparata. Anzi, allinizio chiedetele che lavoro ha gi fatto
su di s (psicanalisi, yoga, reiki, ha letto qualche libro, ecc). Io uso chiederle qual la sua religione, come
vive lautorit oppure cos dio per lei. Da tutte queste informazioni capite se usa la sua energia o ripete
ci che le stato detto. E importante fargli rimarcare quando usa la sua energia, perch una forza da cui
pu attingere. Purtroppo ci sono persone che sono state condizionate o sono molto ansiose e ributtano
questansia sui figli che a loro volta assorbono il messaggio e falliscono. Ad esempio la madre iper-
ansiosa che tampina il figlioletto, standogli addosso dicendogli in continuazione di stare attento perch
potrebbe cadere, finch il bambino cade veramente. Il messaggio non ce la fai, non ce la fai, il
bambino le ubbidisce e cade e lei di rimando gli conferma ecco, hai visto che non ce la fai. Lui
ubbidisce, perch lei gli sta dando un messaggio fortissimo e il bambino, purtroppo si lascia condizionare
dalla mamma.




PSICOLOGIA DELL'EVOLUZIONE UMANA



LA GENESI DEI BLOCCHI PSICOSOMATICI

Nitamo MONTECUCCO
Tratteremo ora un argomento fondamentale della psicologia, levoluzione umana, in termini decisamente
pi ampi di quanto non si faccia allinterno delle normali scuola di psicologia, dove il concetto di
evoluzione si ferma allinizio della maggiore et. Normalmente gli elementi psicopatologici, presenti in
un paziente, vengono fatti risalire alle origini genetiche, epigenetiche, infantili, ai condizionamenti, alle
strutture sociali che la persona ha vissuto. Per noi molto pi di questo. Per noi levoluzione psicologica
umana rappresenta un processo spirituale che si espande allintero arco della vita. Per questo motivo
faremo un excursus generale dal concepimento alla morte e cercheremo dintegrare le varie informazioni
dei passaggi della vita con quelle sulle strutture dei blocchi, dei caratteri e della creazione della
personalit.
1
Recuperiamo tutte le informazioni finora viste e proviamo a mettere in evidenza le forze interiori ed
esteriori che un bambino o una bambina, quando nasce, possiede, e che possono essere sviluppate o
trattenute, che si possono incrementare o che possono essere inibite o addirittura castrate. Attraverso
questo processo vedremo la formazione del carattere, delle personalit psicofisiche, vedremo come certi
elementi o certe forze psicofisiche o psicoenergetiche vengono come abbiamo in parte gi visto in
evidenza o vengono inibite. Per noi molto importante avere un quadro molto preciso, seppure
semplificato, di cosa una persona, con particolari problemi, deve fare per poterli risolvere.

Lipotesi coscienza: la vita come evoluzione della consapevolezza
Nella visione olistica delle antiche scuole tradizionali, come nella moderna visione transpersonale, esiste
il concetto di anima che si incarna. Fin quando non potremo fotografare o misurare scientificamente
lanima, prenderemo la coscienza globale di una persona come unipotesi di lavoro. Partiamo con cautela
parlando di ipotesi di coscienza, di anima, perch nella nostra visione questi concetti possono offrire un
profondo senso delle cose umane, hanno una loro precisa logica interna, ma non possono essere validati
scientificamente. Quello che diciamo pu essere vero o falso, e con questo presupposto iniziamo il
percorso dellanima che inizia il suo percorso nella vita.
Con questa ipotesi di partenza, immaginiamoci lesistenza come un processo di evoluzione: come esseri
viventi abbiano livelli diversi di evoluzione gli invertebrati, gli insetti, i rettili, i mammiferi, gli umani.
Partiamo dalla semplice considerazione, che sar di immensa importanza nel processo della crescita
umana, che possono esistere categorie diverse di esseri umani, nel senso di coscienza, di consapevolezza
di s. Ma ricordiamo che il fatto che un rettile, una lucertola o un gatto siano inferiori a noi nella scala
evolutiva della consapevolezza, cio che abbiano una coscienza minore della nostra, non ci d il diritto di
sopprimerli n di lederli in nessun modo. Il ruolo gerarchicamente superiore degli uomini non significa
che noi li comandiamo, come vorrebbero far credere molte religioni, che Dio ha creato luomo per essere
a capo di tutto il mondo, ma al contrario implica da parte nostra dei doveri etici verso chi meno evoluto.
Pur esistendo categorie diverse di anime, cio di risveglio delle anime, possiamo avere un contesto quasi
al contrario, vale a dire che le anime pi evolute sono quelle che, secondo me, hanno maggiori
responsabilit. Lanima pi evoluta di un essere umano, invece di schiacciare la lucertola, potrebbe
amarla, aiutarla. Con questa logica il fatto che ci sia unevoluzione delle anime non comporta una
gerarchia per cui quelle pi evolute comandano quelle inferiori. Semmai quelle pi evolute hanno pi
comprensione, hanno pi diritti-doveri rispetto a quelle meno consapevoli. Per noi unanima pi cosciente
ed evoluta avr maggiore libert di scelta della propria vita, meno condizionamenti, pi integrit, pi
amore e pi potere per essere e realizzare s stessa.

Il concepimento: inizia il viaggio
Lanima a un certo livello viene attratta da due genitori, c una situazione umana congrua per entrare in
incarnazione. Lenergia luminosa della coscienza entra nel momento del concepimento e si trova ad
essere il punto centrale superimponendosi ai due singoli codici genetici del padre e della madre che si
stanno fondendo in una nuova doppia elica di DNA.
Innanzitutto da precisare che, sulla base di centinaia e centinaia di casi, abbiamo osservato che ci sono
anime che vogliono incarnarsi e anime che non vogliono incarnarsi, ma che devono o si sentono
costrette ad incarnarsi. Durante le tecniche di regressione quando chiedevamo alle persone che
partecipavano allesercizio che cosa sentivano nel momento del concepimento, ricevevamo due risposte
polari molto evidenti: voglio entrare oppure non voglio entrare. I positivi sono la maggioranza, pi
dell85% dei casi, i negativi sono comunque consistenti e spesso sono associati allo sviluppo di
esperienze emozionali o psicologiche negative, depressioni gravi in particolare.
1
Quando lo spermatozoo raggiunge lovulo, per lanima che si deve incarnare c a disposizione il codice
genetico dei due genitori che ha caratteristiche specifiche fisse (ad es. pelle gialla, occhi scuri, ecc.), ma
che in quello specifico istante - pu essere combinato e polarizzato in infiniti modi diversi (se non
avvenisse tutti i figli sarebbero uguali). Quindi lenergia-informata di quella specifica anima influenza e
polarizza una specifica ricombinazione dei geni materni e paterni e in particolare una attivazione o
inibizione dei tre foglietti embrionali, dai quali si svilupperanno il sistema fisiologico-istintivo, il sistema
emozionale-comunicativo e il sistema mentale-sensoriale.
Lanima ha caratteristiche psichiche-energetiche. Immaginiamo ad esempio che la nostra anima abbia dei
colori pi sviluppati di altri, ad esempio il blu che il colore della mente, o il giallo-verde che il colore
del cuore, o il rosso-arancione che il colore della pancia. Pu influenzare una forte pancia che catalizza
il sistema del foglietto embrionale basso, metabolico; oppure pu influenzare e attivare un sistema
nervoso pi sensibile e intelligente; oppure pu stimolare lo sviluppo emozionale di un grande cuore
che bilancia i due elementi polari, testa e pancia, con il foglietto medio. Lenergia dellanima non agisce
materialmente, ma catalizza per risonanza e coerenza i codici genetici andando cos a stimolare i
due codici che in quel momento si stanno unendo.
Quindi sin dallinizio lanima ha una base genetica fissa (costituzione generale, razza, colore, caratteri
genetici dominanti, ecc.) e una serie di caratteri personali (costituzione energetica-psichica, stimolazione
o inibizione di alcune funzioni neuro-psico-endocrine, ecc.).
A questa base naturale e psico-energetica si aggiunge il fattore casuale. Il bambino, come qualsiasi
macchina che esce da una catena di montaggio, pu subire dei difetti di partenza che non sono voluti, ma
che a volte sono tecnicamente inevitabili. il caso delle malattie genetiche, dove i geni subiscono
mutazioni per radiazioni ionizzanti o sostanze radioattive (come i bambini deformi o leucemici di
Chernobil), o per malattie infettive nella donna in gravidanza (come la cecit del bambino in caso di
rosolia della mamma), oppure la mamma prende una medicina come il Talidomide e la bimba nasce
focomelica. Questo non un karma, un castigo divino dovuto alle cattive azioni passate, ma una
situazione casuale che pu accadere anche ad animali innocenti. Lanima sceglie dei genitori che hanno
molto cuore, per entrambi hanno nel loro DNA un gene recessivo dellanemia falciforme che
ricombinandosi pu diventare dominante e manifestarsi nel corpo. In tal modo loro trasmettono una
malattia ma questo Karmico? Lanima non pu scegliere tutto. E come dire si sceglie in generale una
casa, che sia abbastanza grande e luminosa e non troppo in centro. Per non si possono scegliere i
particolari, che gi esistono, i pavimenti, i colori delle maniglie, gli infissi ecc. Si sceglie quello che c,
che ha certi pregi e necessariamente certi difetti.
Lanima entra in questo corpo e il corpo parte.

Le grandi scuole taoista, cinese o tibetana dicono che nel momento del concepimento lenergia
orgastica, fisica, ma anche animica dei genitori, ed essa crea una forza di base della vita di questo essere
che ci sar e che continuer per tutta la vita. Quindi, a volte abbiamo persone che partono gi con una
forte carica, a volte invece abbiamo una carica debole. Pu essere una carica pi fisica, pi emozionale,
pi psichica o in alcuni casi anche pi spirituale. E pian piano comincia il percorso dentro lutero. Le cose
classiche che le persone raccontano nel livello uterino la relazione dopo i due mesi. A due mesi e mezzo
comincia a formarsi il sistema nervoso, il sistema sensoriale, e dai due mesi e mezzo in poi il feto
comincia ad avere prima delle percezioni, chiamiamole, indirette, e poi dirette, nel corpo sensazioni di
quello che lambiente fisico, emozionale e psichico della mamma.

Il cuore della Mamma la vita del bimbo
Quando un bimbo concepito ha la necessit di essere nutrito su tutti i sette livelli. Ha bisogno di
nutrimento fisico che viene dal canale ombelicale, ma ha altrettanto bisogno di nutrire il proprio cuore di
amore, di sentirsi accettato e desiderato dalla mamma. Se gi dai primi mesi di gravidanza la mamma
1
sempre depressa, triste, arrabbiata o ha degli incidenti, se non ha il tempo di ascoltare il bimbo nella
propria pancia, questo bimbo nascer con una chiusura pi o meno grave del cuore e del livello
emozionale. Non che non abbia un cuore, ma il suo cuore verr fortemente ostacolato. Se questa anima
ha un cuore poco sviluppato, pi di tanto non gli interessa; se, invece, unanima evoluta e ha grande
bisogno di amore questo creer un blocco, un ostacolo nella sua vita futura. Ricordiamo che il cuore
anche il centro fisico dellidentit, della coscienza di s, e per questo motivo queste considerazioni sono
particolarmente importanti.

Il periodo intrauterino
Roberto SASSONE
Il carattere di una persona il segno inciso e per Reich soprattutto il modo in cui un individuo s
potuto strutturare adattandosi allhabitat in cui progressivamente si formato. Il carattere reca in s anche
la difesa che lindividuo, per sopravvivere, ha strutturato in modo da rapportarsi alla realt; la difesa
funzionale alla sua salvezza ed il modo migliore in cui ha potuto adattarsi. Questo un altro discorso
molto importante, perch dalla modalit, da come un individuo si manifesta nella relazione, noi possiamo
comprendere da che cosa si dovuto difendere e anche qual la potenzialit da sviluppare, allentando la
difesa che stata funzionale alla protezione in quel determinato momento della sua vita.
Per, noi normalmente, quando ci riferiamo al carattere, pensiamo alla parte pi evoluta di esso: al modo
di comportarsi, di rapportarsi, alle modalit con cui agiamo e quindi anche allemotivit che
manifestiamo, al tipo di emozioni che ci concediamo. Secondo questa definizione, visto che il carattere si
struttura nel nostro corpo, perch noi abbiamo tutta la relazione con la vita attraverso limpatto fisico e
quindi emotivo, questo impatto lo abbiamo dal momento del concepimento fino alla morte. Quindi,
possiamo iniziare a parlare anche dellintrauterino, ovvero lindividuo comincia ad esistere nel momento
in cui lo spermatozoo e lovulo si incontrano. la carica energetica delle due cellule, cos come lo stato
di coscienza e lenergia vitale dei due genitori al momento del concepimento, a caratterizzare linizio di
una nuova vita. Il piccolo grumo di cellule, in relazione con una parete che lo definisce e il tipo di
relazione anche se non una relazione consapevole determina gi il suo modo di funzionare. Il codice
genetico che deriva dalla fusione dei due codici maschili e femminili determiner limpalcatura. Ma
fondamentale lhabitat in cui si sviluppa. Lutero non solo un contenitore, ma esprime lassetto
energetico della madre durante i nove mesi di gestazione. Il feto come se fosse un organo della madre,
tutto quello che accade alla madre passer al feto.
Ecco perch importante comprendere il tipo di madre che la persona ha avuto, ma non tanto per
laspetto psicologico, ma proprio per caratteristiche fisiche, energetiche ed emotive. Vale a dire, che
habitat consentiva al feto questa madre? Era una madre depressa, con poca vitalit, ansiosa, oppure una
madre sovraeccitata, con una struttura molto rigida, con un accumulo di energia molto forte, una madre
con attacchi di panico, una madre psicotica? Tutto ci ci d la possibilit di vedere il quantum energetico
di base che presente nel big bang dellincontro dello spermatozoo e dellovulo e di osservare se il feto
cresciuto in un utero ricco di energia vitale oppure no.
Detto questo, ecco perch importante anche comprendere la relazione tra i coniugi, cio il modo in cui
si strutturata la relazione tra il padre e la madre, che non d soltanto la capacit di comprendere le
successive fasi evolutive dellindividuo, ma d anche il senso di una qualit eventuale che pu avere
questo feto. La relazione tra padre e madre non la dobbiamo vedere soltanto come la relazione tra due
individui, come relazione psicologica-emotiva e basta, ma c anche la qualit interiore. Ovvero, ci pu
essere una madre o un padre che pur avendo una serie di situazioni nevrotiche, hanno una qualit
interiore, unanima, una qualit sottile di buon livello e che quindi passano, al di l della modalit
strettamente psicologico-emotiva, un contenuto spirituale. Anche la qualit animica dei genitori si
trasmette esattamente quanto la qualit o la disfunzionalit psicologia, energetica, ecc.
Voglio quindi sottolineare che importantissimo porre lattenzione sul Cuore della persona che viene da
1
noi. Ci si pu trovare di fronte a persone con una storia veramente disastrata. Mi viene in mente una
donna con una madre alcolizzata, violentata ripetutamente dai sei-sette anni da uno zio, il padre la
chiudeva di giorno in uno stanzino buio con i topi, una donna che poteva diventare facilmente
schizofrenica o autistica. Chiaramente cera in lei un grande rifiuto della sessualit, perch ovviamente
viveva lo schifo della violenza subita. Era cresciuta poco in altezza e in pi era grassottella e sgraziata.
Non era un fatto genetico: era tutta compressa per riuscire a resistere a quella vitaeppure era
bellissima!!! Ho scoperto sin da subito, lavorando con lei, che aveva unanima meravigliosa, senza
esagerare. Era una persona che, bastava tu le aprissi la possibilit di sentire la sua dimensione interiore,
immediatamente si apriva. Avevo la sensazione che in lei ci fosse una potenza pronta ad emergere.
Questa persona ha sviluppato nel giro di tre anni - su un altro si sarebbe dovuto lavorare molto di pi -
una spiritualit, una comprensione che lha aiutata a sciogliere e ad affrontare questi traumi pesantissimi
che, secondo me, non avrebbe mai potuto affrontare, usando soltanto gli strumenti psicologici. Lei,
invece, ha usato la potenza della sua anima individuale che io chiamo il centro psichico (usando il
linguaggio di Aurobindo), per reggere ed elaborare questa storia cos pesante.
Perch faccio questo discorso che sembra un po campato in aria? Sostengo che soltanto un operatore
olistico o anche uno psicoterapeuta a orientamento transpersonale o comunque con unesperienza
interiore possa aiutare una donna cos. Da noi verranno, anche un po per contagio, persone un po
particolari. Ve ne accorgerete. Per una questione di empatia e di trasmissione di ci che noi siamo
veramente, si avvicinano a noi delle persone che ci chiedono qualche altra cosa, delle persone che hanno
s bisogno di lavorare sulla loro struttura caratteriale, ma per loro tutto questo anche unoccasione di
risveglio interiore. Vogliono avere la possibilit di contattare il livello del cuore, ma attenzione! Non il
livello del cuore esclusivamente emotivo, ma quello che sta dietro, pi in profondit, cio il contatto con
la propria anima. Il contatto con la propria anima la percezione di esistere. Allora, noi possiamo aiutare
queste persone moltissimo se abbiamo unattenzione particolare a questo tipo di Presenza, se ci
mettiamo in contatto empatico con questa presenza profonda che ci chiede, al di l delle parole, di essere
riconosciuta.

Luisa BARBATO
Vorrei fare un breve inciso sulla clinica diagnostica relativa al periodo intrauterino: gravidanza, parto,
allattamento e svezzamento. Di solito noi psicoterapeuti nel nostro screening chiediamo informazioni
relative a tutte queste fasi, ma anche voi potreste chiedere qualche informazione su queste fasi che sono
importanti. Ricordate che in questa parte della vita maggiore stata la rimozione, minori sono le
informazioni che le persone hanno. Alla domanda com andata la loro esperienza vi rispondono tutto
bene. Poi, se uno fa unindagine pi approfondita emerge sempre qualcosa da elaborare.

La densit energetica
Luisa BARBATO
Volevo fare un discorso sulla densit energetica che la scuola reichiana condivide. Lunione tra il padre e
la madre non solo unisce le loro cariche energetiche distinte, ma la loro interazione definisce qualcosa che
viene considerata la carica energetica, cio un quantum energetico che viene stabilito alla nascita e che
immodificabile, non si ricarica.

Nitamo MONTECUCCO
S, lo si colloca nel I chakra o, per i cinesi, tra i due reni, e viene chiamato il Ming Men la porta della
vita. Sono le pile della vitalit che continueranno per tutta la vita.

Luisa BARBATO
Ed un qualcosa su cui nessuna psicoterapia potr agire, neanche quelli che lavorano sul corpo potranno
1
agire. Ed , tra laltro, una delle cause principali, una delle condizioni perch ci sia un sistema psicotico,
perch le persone psicotiche hanno questo deficit, questa mancanza di quantum energetico. Sono persone
che noi definiamo con una bassa densit. Questo, per, non vuol dire che poi la persona non sviluppi in
fasi successive nella vita una struttura di copertura da dare limpressione di essere forte, rabbiosa,
incisiva. In realt se poi si va a vedere, c un deficit molto profondo che si struttura a livello di vita
prenatale. E proprio in questa relazione estremamente primaria con la madre, cio questa carica bassa
perch la madre durante i nove mesi non passa un sufficiente quantum energetico, altissima la
probabilit che il bambino venga con questo vuoto di base. Questo deficit energetico non recuperabile,
ma si pu provare a compensarlo.

Nitamo MONTECUCCO
Si pu avere una debolezza di un organo che per pu andare avanti lo stesso (ad esempio c chi ha le
anche deboli). Per, la considerazione di base che nelle gravi mancanze, allatto del concepimento i due
genitori non stavano bene: lei soffriva o aveva subito una violenza o non volevano un figlio, o non lo
voleva uno dei due, cera disarmonia. Secondo, la mamma durante la gravidanza non ha avuto contatto
con la propria pancia, non voleva un figlio, non era desiderato. Tutto questo porta una mancanza
energetica di fondo, per cui il I chakra, il rinforzo fisico primario, viene a mancare, c una debolezza di
fondo.
Il II livello importantissimo soprattutto in quel momento, quando lanima sensibile di una persona ha
bisogno di quel nutrimento di amore o di riconoscimento ancora pi profondo e non lo riceve. Va in una
situazione di grandissimo disagio. E come se non avesse il diritto di esistere. Non ha lo spazio, non gli
viene dato n fisicamente n emotivamente n spiritualmente il diritto di esistere e, quindi, ha una serie di
buchi.
Ho avuto persone con genitori che stavano bene insieme e avevano un corpo fisico che teneva, ma erano
il terzo figlio non desiderato, o il primo figlio non voluto perch non erano ancora sposati. Quindi, in
questi casi c una debolezza del senso dellidentit sul cuore e sulla presenza profonda che enorme.
Quello che ha detto Roberto importantissimo. Ad esempio noi possiamo avere dei casi gravissimi, casi
intermedi e casi dove c un buco ma che non cos grave. Ma soprattutto nei casi intermedi o borderline,
a volte il solo esercizio terapeutico non sufficiente. Noi dobbiamo andare a ripescare e a sviluppare
nella persona il senso della presenza dellidentit e farle sentire che comunque lei unanima al di l di
quello che successo, perch questa forza (spesso anche la spiritualit come dio o forze pi grandi di noi
con cui noi siamo intimamente e profondamente in contatto) ci d un punto di riferimento forte che ricrea
quel centro di identit che durante il concepimento o la gravidanza non c stato. E quindi permette di
recuperare un momento che pu essere veramente un momento critico.

Traumi e tensioni intrauterine
Roberto SASSONE
Provo a dare una chiave complementare per quanto riguarda lintrauterino. Ovviamente a questo riguardo
accadono delle cose e quando accadono possono essere molto forti e possono segnare dei traumi. Da una
parte, lhabitat che densit energetica ha? Quindi, il tipo di situazione energetica della madre, il tipo di
tematiche che ha ci d unidea. Ma se vogliamo collegarci con gli aspetti pi evidenti che scandiscono il
percorso del feto, sicuramente una delle cose pi grosse che possono accadere quando nella madre ci
sono delle minacce di aborto. Oppure, addirittura, quando la madre tenta di abortire, perch non desidera
il bambino.
La situazione che abbiamo descritto per il feto una minaccia di morte. A questo punto dobbiamo
ricordare che i due movimenti complementari dellessere vivente sono la contrazione e lespansione.
Quindi, la contrazione fondamentalmente legata alla difesa, alla paura, come se uno cercasse di fare
corpo con s stesso, e lespansione legata al piacere. Nel ritmo della vita queste due pulsazioni devono
1
essere complementari per dare movimento alla vita stessa. Se c un trauma molto grosso, esso va a
segnare la struttura dellindividuo con una contrazione che rimane incisa nella memoria del corpo. Allora,
una minaccia di morte in un feto che non ha ovviamente ancora la consapevolezza di s e, quindi, non ha
la possibilit di elaborare il vissuto traumatico, un segno inciso molto forte. Ci si porta dentro un
riverbero molto forte di morte. Per, vediamo laspetto positivo di tutto questo.
Si visto che persone che hanno nella storia dellintrauterino traumi di questo genere, sviluppano anche
come necessit potenziale una forma di allarme, che per diventa anche una grande sensibilit a cogliere i
pericoli. Proprio perch in loro, dentro, profondamente, c stata la necessit di difendersi da questa
minaccia, hanno acuito poi con lo sviluppo psichico successivo, dopo la nascita, una grossa sensibilit a
cogliere le cose. Quindi, direi che laspetto positivo che le persone che hanno avuto questo tipo di
trauma intrauterino sviluppano una capacit che diventa quasi intuitiva nel cogliere il pericolo nella vita.
Sono persone che riescono a cavarsela, sono persone che proprio per questa sensibilit riescono a
muoversi e vivere in dimensioni che per altri sarebbero pi difficili. Quindi, non sottovalutiamo o
dimentichiamo laspetto positivo. Ci dimostra che ogni trauma pu essere adoperato come lezione di
vita. Ed altrettanto importante latteggiamento delloperatore che pu o soltanto sottolineare laspetto
dellombra in una chiave esclusivamente patologica, oppure pu andare ad esaminare e sottolineare
laspetto dellombra come possibilit per sviluppare la qualit che quellombra mette in evidenza. Penso
che questo sia un buon taglio per affrontare la patologia.
Cerchiamo di lavorare su quello che c e in tutta semplicit, di non fare troppe interpretazioni in quanto
operatori olistici, perch allora si rischia di creare un codice, un sistema rigido. Il sistema invece, deve
essere molto flessibile per dare la possibilit di includere una serie di esperienze che non rientrano nel
sistema.
Un sistema forse pi utile per uno psicoterapeuta anche se pericoloso. Io direi che per un operatore che
legato pi allascolto che alla presenza importante che quello che c, che viene manifestato come
tematica, sia vissuto come una possibilit per laltro, anzich entrare nellinterpretazione di cosa pu
significare a livello del profondo. Poi, se una qualit dellanima, quella parla da s. Noi non possiamo
fare molto. Se c una qualit dellanima, ognuno di noi ha una sua potenza, una forza archetipica
propulsiva fortissima che gli viene in aiuto.

Nitamo MONTECUCCO
Infatti, lanima si porta dentro larchetipo dei sette chakra. Noi abbiamo definito anima come linsieme di
tutte le energie coscienti, di tutti gli spiriti degli organi e al centro c questa parte profonda che
chiamiamo proprio spirito, che ha una natura transpersonale. Per, finch rimaniamo nella natura
personale, tutte le cose che ci succedono nutrono o impoveriscono lanima.

Roberto SASSONE
La raccolta dei dati per un operatore molto importante, perch lanamnesi del cliente non deve essere
usata a scopo psicoterapeutico, ma deve dare la visione dinsieme delle varie fasi di sviluppo
dellindividuo e deve essere molto accurata proprio perch si ha lindicazione di quello che accaduto
nelle tappe fondamentali della vita. Ecco perch vi utile chiedere sullintrauterino; anche se non lo si
pu ricordare, il cliente pu fare unindagine successiva, parlando con la madre o con altri familiari.

Il contatto o il non-contatto intrauterino
Nitamo MONTECUCCO
Volevo precisare una cosa che riguarda lintrauterino, che vi servir e su cui lavorerete tantissimo. La
cosa pi facile che accade a livello intrauterino - partendo da due genitori che comunque vogliono il
figlio, che hanno qualche problema generale pi o meno normale - che la mamma non ha contatto con
il proprio corpo e quindi con il bimbo o la bimba. Sono venute da me tantissime mamme al quarto-sesto
1
mese di gravidanza che non si toccavano mai la pancia o non si mettevano in ascolto del bambino. A
questo proposito prendendo ad esempio la civilt indiana, ci sono uninfinit di pratiche di massaggio
della pancia, i canti (c un libro bellissimo di Leboyer sui canti indiani delle mamme al proprio figlio).
Quando mio figlio era nella pancia la massaggiavo, ridevo, cantavo, parlavo. E chiaro che non gli arriva
la parola, ma gli arriva la vibrazione. Questo un grandissimo nutrimento che tutti i popoli primitivi
hanno capito e che da noi esiste molto poco. Esiste per le mamme, in alcuni casi, che vanno a fare i corsi
pre-parto, dove gli insegnano un minimo di contatto. Ma da una mamma che non si massaggia, il
bambino non riceve il contatto e quindi come isolato. Questo uno dei casi pi semplici.
Il secondo caso, piuttosto frequente, la mamma che non ha contatto con il corpo perch troppo tesa:
lavora, sempre nella testa, ha mille preoccupazioni e anche se ama il suo bimbo come se trascurasse il
suo corpo. La base della meditazione il profondo rilassamento. Senza un profondo rilassamento del
corpo noi non possiamo arrivare ad una forma di meditazione profonda. Quindi, una delle cose che voi
potete certamente capire e su cui potete operare il MATERNAGE. Abbiamo strutturato il maternage
con un semplice esercizio in cui si prende la persona con le gambe allargate, le si appoggia la testa sulla
coscia mentre accovacciata, la si abbraccia come se fosse la vostra grande pancia e la si comincia a
coccolare cantandole una ninna-nanna. Le persone che hanno avuto una mamma che si rilassava nella
pancia, mollano la testa ed entrano istantaneamente in una sorta di sonno/rilassamento profondo, si
lasciano andare. Le persone, invece, che avevano una mamma molto di testa e poco nella pancia, non
mollano.
Questo semplice esercizio fa ritornare in un clima in cui il bambino piccolo protetto, amato e dove non
ci sono preoccupazioni n problemi, n tensioni. Le persone vivono questo spazio che dovrebbe essere lo
spazio reale intrauterino di base, dove la mamma si concede una grande pienezza e gioia e dove il
bambino se la gode e vive una sorte di Eden. E una situazione di grandissimo piacere che ogni giorno le
persone possono riprovare: ogni volta che vanno a letto, ogni volta che si rilassano cinque minuti possono
rientrare in quello spazio intrauterino, se lhanno gi conosciuto, altrimenti glielo potete insegnare voi.
Questo solo positivo, non porta alcun tipo di alterazione particolare e praticamente lo si pu insegnare
entrando dentro nella pancia. Gli rifate rivivere la mamma (vi sar insegnato come estendere la vostra
energia, perch fondamentale non farlo con la testa): entrate dentro la vostra pancia come se lenergia di
pancia abbracciasse tutta la persona, tutto il corpo della persona e attraverso questo semplice movimento
che induce il sonno, induce le onde lente del cervello riportandole cos a rivivere il periodo positivo
dellinfanzia o a recuperare se ce n stato poco. Quindi, si estende tale esperienza e la si fa ritornare ad
una delle esperienze di base della loro vita.

Roberto SASSONE
Il contatto definisce lindividuo. Attraverso il contatto si comincia a strutturare lindividualit. Non
stiamo parlando del discorso pi avanzato dellindividualit dellanima, ma stiamo parlando della
persona. La persona cresce, si sviluppa allinterno della madre e ci che fondamentale che il
riconoscimento dellaltro passa attraverso il contatto. Infatti, nella maggior parte dei disturbi della
personalit, c un grande disordine nella percezione della propria identit perch c un grande disordine
del proprio contatto. Questo contatto non stato dato e non stato preso.
Il contatto qualcosa di pi del toccare, perch dobbiamo ricordare, nellottica del discorso che stiamo
facendo, che il nostro corpo non finisce ovviamente dove finisce la pelle. C il corpo energetico che
normalmente si pu chiamare eterico che lemanazione energetica del corpo fisico. Poi c il corpo
astrale che il corpo emotivo, e altri corpi ancora, ma questi due livelli passano continuamente nella
relazione. Lincontro tra due persone avviene prima con questi due corpi, poi con il contatto fisico per cui
importante essere consapevoli come operatori di questo fenomeno. Lassetto, la posizione, la presenza e
le emozioni che ha loperatore determina e influenza il riconoscimento o meno del cliente che ha di
fronte. Quindi, non un atteggiamento esteriore la benevolenza o laccoglienza e loperatore non pu
1
improvvisarlo, ma deve essere un reale accoglimento.
Il contatto definisce lidentit dellego e ricordiamoci, che per tutti i processi successivi di sviluppo una
buona identit dellego, cio un equilibrio della struttura della personalit complessiva dellindividuo, la
base su cui poggia e prende forma un autentico e reale percorso spirituale. Se vogliamo perdere lego che
il nostro progetto di ricercatori, prima dobbiamo avere un ego armonico. Se non abbiamo unarmonia
nei nostri sottosistemi ovvero il rettiliano non in armonia con il limbico, il limbico non in armonia con
il corticale e quindi questi sottosistemi non hanno una relazione di collaborazione, lo sviluppo spirituale
pu avvenire in maniera alterata o sproporzionata rispetto la struttura di contenimento dellindividuo.


Il primo blocco psicosomatico: la percezione intrauterina di non essere amati
Nitamo MONTECUCCO
Vorrei aggiungere qualcosa a livello intrauterino. Le persone che hanno unanima molto sensibile e non
ricevono, gi a livello intrauterino in una normale gravidanza, il contatto del cuore della mamma o il suo
piacere/ benessere/ presenza, lo percepiscono immediatamente.
Una volta, lavorando su un paziente che aveva avuto una mamma molto nevrotica, quando entrava nello
spazio intrauterino, doveva difendersi. Tutte le emozioni negative della mamma ansia, tensione gli
arrivavano e lui andava in una reazione non psicotica, ma sicuramente nevrotica di chiusura e protezione
psichica. Si doveva stringere dentro il suo uovo per non farsi arrivare tutte le emozioni negative dalla
mamma. Al contrario, alcuni sono gi in uno spazio orale, per cui sono l con il cuore aperto: ogni tanto
gli arriva un po damore e poi non ne arriva pi e gi nellutero hanno delle aspettative o a volte una
frustrazione. Se la persona ha un cuore non particolarmente sviluppato pu andare in reazione.
Ho avuto delle persone adulte che mi hanno raccontato che da bambini piccoli hanno immediatamente
rifiutato il latte della mamma. Erano gi arrabbiati quando sono usciti. A volte possono esserci tantissimi
motivi: lodore della mamma, il sapore del latte, lalito o il sudore puzzolente o anche unincompatibilit
tra madre e figlio. Quindi, c un vero e proprio rifiuto da parte del bambino della propria mamma. Noi
dobbiamo vedere questo stato di difesa che avviene gi a livello intrauterino: o lenergia psichica della
mamma non c, o il bambino egoico e non riceve quello che vuole dalla mamma e si arrabbia. E molto
reattivo sin dallinizio. A volte vedete delle mamme che sono molto amorevoli, ma un po ansiose o
angosciate e il bambino le rifiuta pesantemente. Quindi, c la relazione, ma il bambino ha pi una
reazione che non lamore e laffetto; altrimenti n quel caso l sarebbe diventato pi un orale che non un
reattivo. Per quanto riguarda la mancanza di lattazione ci possono essere molti motivi, Il primo che la
mamma molto nella testa e non nel cuore.

Luisa BARBATO
A questo si aggiunta una spinta da parte delle case farmaceutiche sul latte artificiale, specialmente negli
anni 60, 70; poi c stato un blocco. Ciononostante non riuscite a trovare una clinica o un ospedale in
Italia dove, malgrado la mamma sia pronta o quasi per allattare, non ricorrino al biberon di latte in
polvere. Addirittura c lo sponsor della casa farmaceutica che finanzia le cliniche e gli ospedali se
seguono questa prassi. Succede in effetti che la mamma non pronta subito, per cui possono passare
anche quarantottore finch non scende la montata lattea. Il bambino ce la farebbe anche senza, senonch
si mette in moto il meccanismo ansiogeno per cui il bambino deve assolutamente mangiare e non pu
aspettare le 24 ore, per cui nel frattempo lo abituano al biberon. Il problema che dopo bisogna fare un
processo inverso per riportarlo al seno.
Alla fine noi abbiamo tutta una serie di problemi orali e digestivi o intolleranze alimentari.

Il parto e la drammatica situazione di molti reparti di ostetricia
Nitamo MONTECUCCO
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Riprendendo i motivi principali della mancanza di lattazione, il primo che la madre non abbastanza
nel cuore ed tutta nella testa. Di questo sono molto corresponsabili gli ospedali che spesso trattano le
donne con durezza e con regole rigide, e a volte con una sorta di vero e proprio terrorismo psicologico,
dove il medico simpone con arroganza tecnica e scientifica sulla madre, che non pi in grado di essere
in contatto con la propria sensibilit e intuizione femminile, non libera di esprimersi. Lambiente
sterile, non morbido, non c supporto per le donne. Questa violenza arriva alla mamma, la fa rientrare
completamente nella testa, la fa entrare in uno spazio gerarchico di potere - il dottore sa tutto, tu non sai
niente, tu ti devi fidare e gli devi ubbidire - e quindi la manda completamente fuori dal suo centro
pancia/cuore che materno, facile, istintivo, intuitivo, libero. E tutto rigido. E un delirio. Tutto questo lo
paga il bambino, lo paga la mamma che diventa tesa e perde il latte.

Luisa BARBATO
S, basterebbero dei piccoli aggiustamenti, un minimo di assistenza umana, basterebbe qualcuno che ti
accanto e si prende cura di te finch non si assesta tutto. Non occorre tanto. Alla fine sono delle cose
molto semplici, ma fondamentali.
Vorrei anche passare ad un tema preciso e importante di cui si parla molto poco ed quello dei parti
prematuri. Per parti prematuri sintendono i parti in cui la decisione di nascere non viene presa dal
bambino, ma viene presa dallequipe sanitaria. Questa diventata una piaga sociale.
Secondo il percorso naturale ad un certo punto, giorno pi giorno meno, il bambino rilascia un ormone
che d gi lanticipo alla mamma che sta succedendo qualche cosa. La mamma risponde con un secondo
ormone, c uno scambio ormonale per dire va bene, il momento, a cui segue tutto il processo delle
contrazioni.
Noi non sappiamo quando esattamente quel momento. Ripeto, in uno stato naturale il bambino a
decidere. Ora, questa cultura non per niente rispettata, per cui prevale il fatto che bisogna programmare
il giorno o perch c un parto cesareo o poich i parti tendenzialmente avvengono di notte fuori turno del
personale medico o si prospettano di avvenire durante i weekend in assenza dei medici, si preferisce fare
uniniezione di ossitocina e si anticipa il parto nelle ore di lavoro. Oppure, c questa situazione
ansiogena, per cui appena superato esattamente il termine - in realt si potrebbe andare avanti altre due
settimane inizia tutta una serie di controlli e alla fine si forza con lossitocina.
Dal punto di vista psicologico questo fatto non neutrale, per cui una nascita prematura, in cui il bambino
non pronto e viene improvvisamente spinto fuori, gli provoca una situazione di allarme. Ad esempio c
unipotesi per cui molte depressioni acute sono collegate a questidea della nascita forzata che
provocherebbe un notevole calo di energia al bambino, poich si trova impreparato.

Nascite premature o forzate
Nitamo MONTECUCCO
Lo confermo. Quando noi facciamo i rivissuti del parto abbiamo due situazioni classiche da parte del feto.
Primo: Voglio uscire, non ce la faccio pi a stare qua dentro! Fate presto, lasciatemi uscire!
Secondo: Non voglio uscire, la mamma mi butta fuori.
Sono situazioni molto comuni e vissute con precisione. In realt linterferenza pu avvenire da tutte due:
se la mamma molto matura, pu rilasciare questo ormone anche se non c un equilibrio con il feto.
Normalmente, nella legge naturale degli eventi, dovrebbe esserci questo accordo. A volte nonostante il
feto maturo, psicologicamente proprio perch non ha avuto abbastanza accoglimento e non si sentito
forte, viene buttato fuori. Nelle matrici perinatali di Groff c questa analogia molto forte: se uno ha
vissuto bene lintrauterino, questa esperienza come un ritorno allEden, come una situazione ottimale
di simbiosi, di fusione con il tutto che poi gli rimane, a cui, a volte, tende.


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Luisa BARBATO
Daltra parte questo processo della nascita e dellespulsione viene vissuto come un momento caotico
tremendo per cui la nascita pu essere vissuta come una vera e propria cacciata dallEden. Ci lascia una
sensazione di non essere amati, di essere fortemente rifiutati. La cosa tremenda che bisogna fare una
vera e propria battaglia per avere la naturalit. Posso testimoniare in prima persona la forzatura subita dal
mio medico che voleva far nascere mia figlia con un anticipo di ben dieci giorni. Cosa che io rifiutai.

Roberto SASSONE
Riprendiamo il principio che abbiamo assunto, ovvero che il tipo di esperienza che ogni individuo ha con
laltro da s, d unimpronta specifica di come esso si relaziona con lesterno. E, quindi, sono importanti
i passaggi da una fase allaltra. Il parto il primo grande momento della separazione. E una cosa
banale, ma fondamentale, perch l c realmente unuscita da qualcosa. Si cambia completamente stato.
Innanzitutto, ricordatevi che si passa alla respirazione polmonare e quanto pi stata faticosa e
spaventosa per il neonato questa uscita, tanto pi si fissa nel soggetto una modalit di questo passaggio.
Ci significa che il come ci separiamo alla nascita d limpronta al come ci separeremo nella vita. Molte
difficolt di separazione, ad esempio nelle coppie, sono ben determinate da quellimpronta fondamentale
della prima separazione. Poi, ci sar la separazione dal capezzolo (lo svezzamento), poi ci sar quella
edipica anchessa molto importante. Quindi, noi abbiamo gi tre indicazioni che ci possono dare
indicazioni su come ladulto, che abbiamo di fronte come cliente, si orienter nella sua vita.
Per quanto riguarda il parto diamo per scontati i traumi della nascita: la grossa fatica del nascere quando il
feto si trova incastrato nellutero, oppure quando ha il cordone ombelicale attorno al collo che lascer
nella persona il ricordo dellesperienza di soffocamento, che potrebbe costituire il terreno su cui si
instaura la claustrofobia e la sensazione di sentirsi imprigionati. Sul piano psicologico ci corrisponde
alla tendenza a sentirsi soffocati nelle relazioni affettive o nel lavoro. Se una persona si porta dentro per
esempio unesperienza di soffocamento e di costrizione, questo spesso un deterrente importante che
sviluppa il desiderio di uscire dalla propria gabbia. E proprio quellesperienza negativa di essere rimasti
incastrati che sviluppa allinterno della persona unaspirazione o un desiderio di riuscire a respirare, di
riuscire a rompere la chiusura, e diventa lo strumento e linizio di un percorso di evoluzione e di
trasformazione.

Nitamo MONTECUCCO
Prendiamo un bambino di un parto normale. Se lui gi nellutero ha un sufficiente I chakra e quindi
reattivit, una sufficiente forza interiore, passa una prova che lo rinforza nellavercela fatta. Se, invece, il
bambino gi dentro la pancia ha ricevuto poca attenzione e poca energia fisica vitale primaria, questo pu
essere vissuto come una morte gi allinizio della vita e quindi si chiude ancora di pi. Noi possiamo
vedere, dalla forza interna della persona, come quellevento pu alterare a volte la percezione stessa della
vita.
Chi ha fatto respiro con me avr visto quanto a volte il respiro della nascita apre delle paure di respiro e di
vivere che sono degli imprinting che lo segnano nella totalit della sua esperienza.
Quindi, ripeto, lenergia primaria del corpo fisico del feto e lenergia del cuore (nel senso anche di
sicurezza) danno una forza che spinge lindividuo ad andare avanti nella vita con tutte le difficolt, perch
fondamentalmente c una gran voglia di vivere. Mentre una persona i cui genitori gli hanno dato meno
carico e meno amore o meno intensit dentro, lo stesso parto difficile lo segna.

La fase orale
Roberto SASSONE
Parliamo adesso della fase orale. Puntualizziamo un aspetto di cui ha parlato gi Nitamo Montecucco. La
fase orale significa fondamentalmente il momento della nutrizione in cui il bambino attiva il riflesso di
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suzione, che un riflesso spontaneo senza il quale non potrebbe succhiare. Da non dimenticare che lo
stesso riflesso di suzione stimola ulteriormente il capezzolo della donna a produrre latte, il che dimostra
che c anche qui una comunicazione tra madre e neonato. E chiaro che fondamentale che ci sia un
allattamento con il latte naturale che contiene tutta una serie di sostanze che favoriscono lo sviluppo delle
difese immunitarie; per che sia anche chiaro che non esclusivamente la saziet alimentare a soddisfare
il neonato. Il capezzolo anche dispensatore di contatto e di energia della madre. In questo contatto c la
comunicazione vera tra madre e figlio, la relazione di fiducia e di riconoscimento, le radici su cui si
struttura lidentit del bambino. Da qui si deduce che la vera carenza nella fase orale, oltre ad essere
quella del non allattamento, soprattutto la carenza di presenza della madre. Una madre che non sente il
suo corpo, pur avendo tanto latte, non trasmette calore, che non soltanto fisico, ma quello che Reich
definisce la pulsazione vitale trasmessa nel corpo energetico del neonato e che attiva ulteriormente la sua
vitalit. Quindi, tutte le carenze fondamentali di questa fase hanno alle spalle la mancanza di contatto cos
come noi labbiamo definito. Nella fase orale ci pu anche essere non solo un difetto, ma anche un
eccesso: molte nevrosi sono causate dal troppo e non dal troppo poco. Una madre ansiosa che ha la
necessit ossessiva, principalmente per s stessa, di rassicurarsi sulla salute del neonato pu essere una
madre profondamente invasiva. Pu dargli troppo spesso il capezzolo e dargli da mangiare anche quando
il neonato sazio e stargli troppo addosso, causandogli un senso di soffocamento.
E importante definire queste due modalit: la modalit per difetto e per eccesso. Se ci troviamo di fronte
a chi carente, dobbiamo essere aperti alla donazione e aiutare laltro ad essere capace di prendere. Una
modalit per eccesso del paziente, invece, innanzitutto determina una struttura reattiva che mette le mani
avanti, che dice non mi invadere. Molti operatori o psicoterapeuti o psicologi hanno questo difetto
fondamentale che la necessit di rassicurare s stessi, aiutando laltro. Quindi, vogliono vedere il
risultato e vogliono strafare. Il che impedisce al paziente di vivere anche lesperienza fondamentale del
riuscire a trovare le chiavi per uscirne fuori. Guai a non capire che c un individuo di fronte a noi che
essendo stato asfissiato dal troppo amore ha bisogno, al contrario, che loperatore o lo psicoterapeuta
tratti questa tematica dandogli la possibilit di sentirsi libero.
Uscendo dal discorso strettamente orale, il come ci si relaziona diventa un come che si manifesta con la
stessa modalit ripetitiva nelle varie fasi di sviluppo successivo: per esempio il come uno sceglie il lavoro
o il tipo di struttura conosciuta in cui egli sceglie di rimettersi perch d maggiore sicurezza. Questo ci
aiuta ad affrontare il qui e ora del cliente, perch, non dimentichiamolo, come operatori lavoriamo
soprattutto nel presente. Quindi, il sapere oltre al qui e ora del cliente anche il suo come ripetitivo nel
presente, ci aiuta a dare una chiave interpretativa per fargli vedere meglio che proprio il suo come che
gli impedisce di uscire da una certa situazione. Poi, il modo in cui ci uscir potr far parte o di una sua
esperienza o un approfondimento terapeutico a cui potremmo orientarlo. La nostra funzione di dirgli
guarda e vedi questa cosa, questo lo ripeti puntualmente in tutte le situazioni che si assomigliano.

Limprinting: il principio del condizionamento
Nitamo MONTECUCCO
Limprinting stato scoperto dal premio Nobel, Konrad Lorenz, etologo, che osserv come unanatra
appena uscita dalluovo identifica come mamma la prima figura animale che vede vicino a s. Lorenz si
mise vicino alle uova che si schiudevano e divenne cos la mamma delle anatre appena nate: lo si vede
in numerose immagini che nuota nel lago con le anatre dietro che lo seguono in fila. Questo
limprinting: una logica di identificazione vitale per cui questa la mamma.
Tutti gli animali superiori, mammiferi e uccelli, nei primi momenti della vita, mostrano una tendenza al
condizionamento e allidentificazione con strutture psicofisiche genitoriali.
Nel momento iniziale dellesperienza di vita, compresa anche la matrice prenatale che fondamentale, le
logiche di vita dei primi giorni, mesi e anche due-tre anni, formano una serie di situazioni che sono
limprinting psichico di tutta una vita. Questo accade in tutti gli animali.
1
Dentro di noi abbiamo due forze giganti, una forza maschile e una forza femminile. Sono i due archetipi,
la dualit del Tao, la dualit della vita. Se allinizio la forza della vita ha quellimprinting, noi andremo a
riconoscere e codificare sulla nostra parte femminile, sul nostro cervello femminile, quel tipo di energia
come lenergia di base. E codificheremo subito dopo il maschile sul padre. E chiaro che un imprinting di
una mamma che fa o non fa certe cose, che ti d amore o te lo toglie, che rigida o triste o amorevole, d
un imprinting che rimane come codice per tutta la vita. E rimarrebbe necessariamente quello per tutta la
vita se non fosse che lessere umano ha un codice psichico capace di ristrutturarsi. Negli animali, se
hanno un imprinting di un certo tipo voi non riuscite a toglierlo pi di tanto: i cani bastonati quando li
accarezzate sono tutti contenti, per basta un tono di voce pi duro per vedere subito la coda tra le gambe.
E evidente il I chakra in chiusura e un atteggiamento di richiesta di aiuto che non glielo togliete pi.
Oppure se sono cani aggressivi o hanno reazioni in suzione rimangono cos tutta la vita: li potete
coccolare o dargli tutto il cibo possibile, miglioreranno un pochino, ma quella reazione ci sar sempre.
Mentre, invece, nellessere umano noi riusciamo a modificare lequilibrio psichico in modo funzionale e
profondo per cui quel tipo di imprinting alla fine viene perso. Questo perch noi facciamo sempre appello
alla parte profonda, saggia e naturale, che attraverso il processo di autocoscienza viene a emergere.
Quindi, lautocoscienza la discriminante che ci permette di superare limprinting. Dobbiamo ricordare
due cose: uno, che abbiamo un cervello pi grande per cui abbiamo una serie maggiore di aree
associative. Secondo, che dato che abbiamo un imprinting molto pi lungo e articolato, questo ci permette
di modificare. E la coscienza che forma il cervello e gli d le funzioni e non il contrario.
Vi do un esempio classico di una bambina americana di quattro anni che parlava regolarmente - con un
tumore nellemisfero maschile del linguaggio. I medici le hanno tolto quella parte del cervello e lei smise
di parlare. Sulla base della conoscenza di chirurgia oncologica dissero che togliendo quella parte del
cervello la bambina probabilmente non avrebbe parlato pi. La bambina aveva quattro anni, per cui aveva
ancora una certa plasticit neurofisiologica. Poich lei voleva parlare nel giro di due, tre anni riusc a far
funzionare lemisfero opposto, che non viene considerato area di linguaggio, e ricominci a parlare. Se
fosse successo, secondo loro, a sette anni, lei non ce lavrebbe fatta perch la struttura a quellet ormai
troppo forte. In questo caso c proprio unablazione di una parte del sistema nervoso. Noi, invece,
parliamo a livello funzionale di imprinting, di associazioni, che possono essere modificate con un lavoro
di consapevolezza.
A questo punto stiamo gi vedendo una serie di parametri continueremo con altri caratteri - ma i
contesti di esperienza vitale per eccellenza, ci che abbiamo chiamato lasse renale, il I chakra, il
cervello rettile per eccellenza, il cuore, la psiche, le associazioni affettive, vengono gi codificate in
questo modo con una serie amplissima di varianti per ciascuno di noi.





LEVOLUZIONE UMANA E LA FORMAZIONE DEI
CARATTERI

Roberto SASSONE
Riflettevo su come facile intrappolarci negli schemi e nelle strutture, per quanto schemi e strutture siano
fondamentali per dare indicazioni, anche se nello stesso tempo possono essere delle trappole. E pensavo
anche a quello che veramente utile a noi che facciamo un corso di questo tipo, in quanto sicuramente
noi non ci occupiamo della patologia per dobbiamo saperla riconoscere, proprio per evitare di caderci
dentro. Anche questa sarebbe una trappola perch in quanto operatore olistico cadere nella patologia del
1
nostro cliente significa non segnare il territorio nella modalit che ci utile in quanto operatori. Pensavo
anche che per quanti sforzi noi facciamo a definire un individuo, nel nostro linguaggio, affiora
continuamente il senso della separazione tra il corporeo e il mentale, anche se continuamente ribadiamo
che questa separazione non esiste, ma di fatto difficile usare un linguaggio olistico che tiene conto di
questa unit nellessere umano. proprio la difficolt verbale di esprimere questo tipo di realt
dellindividuo.
Quando penso allessere umano lo penso e lo sento come ununit. E quando osservo il corpo di una
persona, sempre pi osservo lespressione nel corpo della coscienza di quella persona. O addirittura
possiamo dire che, osservando il corpo di quella persona, possiamo comprendere anche che rapporto
emotivo ha con la vita e che impostazione mentale ha nei confronti della vita. come se ci fosse una
dimensione unificata tra il modo di pensare, il modo di sentire e la manifestazione corporea che appare
come dimensione pi evidente dellinsieme di questo modo di sentire e di pensare. Il manuale del
counseling, insieme al libro di Nitamo, ci danno una visione teorica delle strutture caratteriali, per questo
cercher di andare su una dimensione un po diversa. Proviamo ad immaginare che tutte le tappe
dellindividuo, quindi dallintrauterino fino al momento immediatamente precedente alla morte, siano di
per s, e questo banale dirlo, esperienze fondamentali.
Ogni esperienza fondamentale inscritta nellindividuo su quattro livelli:
- sul livello fisico, quindi diventa un segno visibile nel corpo;
- a livello emotivo, quindi diventa un segno visibile nelle modalit di risposta emotiva che questa persona
avr;
- a livello mentale, diventa un segno visibile nel tipo di struttura mentale che collegata alle emozioni;
se osserviamo con attenzione e direi quasi con uno sguardo che parte dalla coscienza del cuore, vediamo
che questi segni visibili diventano anche unimprinting, che pu essere anche qualitativo dellanima di
questo individuo.

importante dire questo perch come operatori olistici il nostro scopo riuscire a tradurre questi segnali
corporei, emotivi e cognitivi, e quindi animici per evidenziare le qualit possibili. Il terapeuta lavora con
unattenzione specifica sul disturbo per portare il disturbo, in un processo di trasformazione, ad un livello
di armonia e consapevolezza. Gi stato detto pi volte come il counselor od operatore olistico porta o
mette lattenzione sulle possibili qualit da sviluppare e quindi sulle risorse che possono essere proprio in
qualche modo stimolate dalle esperienze negative che lindividuo ha fatto attraversando le varie tappe di
sviluppo nella propria vita. Pi che parlare delle strutture del carattere, anche se faremo delle osservazioni
in merito, cerchiamo di comprendere che cosa fondamentalmente viene toccato nelle varie fasi di
sviluppo. Nitamo ha parlato molto dellintrauterino e del neo-natale, quindi tralascio questo aspetto ma
sottolineo il fatto che tutto il periodo dellintrauterino e del neo-natale collegato allo sviluppo del primo
chakra.


Carattere schizoide: il distacco del corpo
Il primo chakra, che poi rappresentato nel corpo fondamentalmente dalla pancia, dalle gambe e dai
piedi, esprime la tematica della capacit di stare nella vita, quindi della sopravvivenza, la tematica della
stabilit Quindi d lindicazione fondamentale di quanto un individuo capace di trovare nella propria
esistenza una radice su cui far crescere il resto della propria vita, ovvero quanto capace di crearsi una
struttura importante, quanto capace di avere una solidit. Il primo chakra indica tantissimo la capacit di
avere un luogo in cui stare, una posizione solida in cui attecchire, indica anche il proprio rapporto con il
denaro, cio la capacit di creare una struttura che consenta, in ogni caso della vita, di poter sopravvivere.
Quanto pi una persona in grado di sopravvivere tanto pi ha una solidit del primo chakra, vale a dire
un buon grounding, la capacit di stare coi piedi per terra. Questo ci d un indicazione molto forte del
1
contrario, cio linstabilit, il caso di una persona che non riesce mai a stare da nessuna parte non solo
fisicamente, ma non riesce a stare da nessuna parte nemmeno dentro di s. E una persona cos ha una
caratteristica, leterna paura di vivere. E la paura, come voi sapete, lemozione base del primo chakra.
Questa carenza di primo chakra e quindi questa mancanza di contatto profondo con la propria fisicit,
naturalmente genera delle grosse rigidit corporee, e genera una specie di separazione con il corpo. Chi
non riesce a sentire il proprio corpo o lo vive come un oggetto da utilizzare o una carrozzeria in cui stare,
che non sente magari il dolore, che in grado di affrontare situazioni estreme e non perch c una vera
forza quanto uninsensibilit, ha sicuramente una struttura che la base del carattere schizoide, che
significa scisso, separato dal proprio corpo. Vivendo il corpo come un oggetto pu fare anche cose
incredibili, ma ha una grossa difficolt a sentire. Una difficolt molto grande di aprire il cuore perch
lenergia di base, quella del cuore, lenergia pi chiusa. Il cuore ha una grossa difficolt in una struttura
del genere ad aprirsi. Lo schizoide non sente fondamentalmente il bisogno degli altri, perch non sente il
bisogno come tale. Il bisogno la tematica del carattere orale.

Luisa BARBATO
Nella diagnostica della patologia come se ci fosse unasse che va dalla manifestazione pi grave -la
schizofrenia- alla meno grave carattere schizoide o con tratti schizoidi-. Anche se stiamo facendo delle
semplificazioni, in realt ognuno di noi una manifestazione della coscienza, per cui ci sono moltissime
variabili che entrano in gioco: la densit energetica dei genitori, com stato il concepimento, la
gravidanza, limprinting durante la gravidanza, eventuali allarmi che la madre ha dato, eventuali minacce
di aborto, esposizioni temporali diverse ad eventi traumatici durante la gravidanza. Quanto pi lunga la
durata di esposizione ai traumi tanto pi profondo sar il segno lasciato nella persona. Le variabili sono
moltissime ed molto importante non entrare subito nella categorizzazione.
Tra le tante visioni molto diverse nella nostra concezione energetico-sistemica una situazione di allarme
che avviene in un periodo intruterino, ma che non cos prolungata e devastante, pu portare ad una
situazione schizoide. Schizoide vuol dire che c una separazione di una parte dal s. Quindi, quando la
parte fisica e la parte emozionale non sono ben integrate. Nella persona schizoide la separazione avviene
soprattutto nella parte emozionale. Una persona schizoide si riconosce, perch una persona ritirata e
sente il corpo a pezzi.

Nitamo MONTECUCCO
E come se quella matrice iniziale di cervello rettile, di I chakra, di grounding, di fisicit fosse venuta a
mancare; come se lanima non fosse veramente scesa nel corpo che non si sentito nutrito, amato e
energizzato. Lo schizoide una persona che non realmente in s, un po staccata.

Luisa BARBATO
Spesso si ritira nella testa e diventa una persona che vive in un mondo tutto suo. Anzi, una persona che
sceglie deliberatamente di vivere in questo mondo interiore fantastico rifiutando il contatto con gli altri. Il
contatto con gli altri lo metterebbe di fronte al dover relazionarsi con tutti i suoi livelli: con la fisicit, con
lemotivit e con tutta la parte intellettiva. Questa persona non pu mettersi in relazione, perch laltro gli
fa da specchio e quindi vedrebbe nellaltro la propria separazione. Questa separazione inizia prima dal
corpo, poi nellemotivit e infine nella testa.
Non una persona psicotica. Quello che, per, si trova pi frequentemente il tratto schizoide. Le
persone presentano delle caratteristiche che rimandano allessere schizoide in compresenza di altri fattori.
Il tratto schizoide molto in espansione nella nostra cultura, perch la mancanza di integrazione viene
vissuta fin dal periodo intrauterino, porta alla separazione e allincapacit di sentirsi sia fisicamente che
emozionalmente. Quindi i suoi rapporti non sono veramente di contatto, pieni.

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Nitamo MONTECUCCO
Sono persone sfuggenti, non ci sono. Vedete gi nei loro occhi la loro identit mancante o la paura di
esistere o la sensazione di non aver diritto di esistere. Quando gli chiediamo di sentire il corpo, loro non
sentono niente. Normalmente gli facciamo fare le tecniche pi elementari di massaggio, percezione del
corpo, rallentamento, amorevolezza, cura. Non una cosa che succede in poco tempo, per anche con un
massaggio, con laffetto, con la percezione del corpo si hanno dei risultati. E un lavoro fatto con
profondit, perch deve riaprire il senso di esistere, della sua essenza, e recuperare quello spazio
mancante che lo ha portato a ritirarsi.

Luisa BARBATO
La patologia schizoide sempre riferita ad un allarme minaccia di morte - che in questo caso si riferisce
al periodo prenatale. Tuttavia importante tenere presente che la patologia su tutti i livelli sempre
collegata alla paura, perch la paura che determina la contrazione. Bisogna recuperare la propria
integrit e la propria ombra per entrare e diventare in qualche maniera lo spettatore della propria paura,
scendere nella propria paura. Questo fondamentale.

Nitamo MONTECUCCO
Gli schizoidi sono tenacemente nella testa e anche quando gli viene fatto un massaggio non sentono
veramente il corpo, sono meccanici. In realt la paura porta un estremo disagio nellentrare nel corpo,
perch l rievocano una serie di esperienze emozionali molto dolorose, come ad esempio il non essere
stato amato quando dovevano essere amati.

Luisa BARBATO
Il termine paura un termine generale, perch sono molti i tipi di paure. Nel caso di queste patologie sono
paure molto ancestrali, pi una paura di vivere, una paura che non ha una ragione, non collegata ad un
episodio: allarme primario incondizionato. Mentre le paure che si hanno nei livelli di sviluppo
successivi diventano molto pi circoscrivibili. Ad es. paure di episodi vissuti nellinfanzia, paura di una
situazione specifica, che unaltra cosa da quello che si prova a livello prenatale.

Nitamo MONTECUCCO
Anche nella patologia classica del masochista, che vedremo tra poco, essenzialmente abbiamo una
persona che ha paura di sentire le energie forti primarie, una persona che si protetta (vedremo pure
liter di formazione di questa personalit), per diversa da quella paura pi profonda e pi assoluta del
carattere schizoide. E pi una paura pratica, l c stato un impedimento: mi hanno controllato, mi
hanno detto di non farlo e io mi sono abituato cos. Sotto c pi unemozione calda che raccoglie delle
rabbie, delle inibizioni, delle tensioni, ma pi umana. A volte sembra un blocco pi duro dellaltro, ma
in realt pi flessibile. Il carattere schizoide richiede una presenza e un lavoro pi di profondit.

Roberto SASSONE
Aggiungo ancora qualche dato sulla struttura fisica dello schizoide. Innanzitutto diciamo che gli schizoidi
hanno una grossa padronanza del loro corpo, proprio perch non lo sentono. Il corpo un robot in cui loro
abitano. Hanno una percezione smembrata di s stessi. Se gli si fa sentire il proprio corpo dopo un certo
lavoro, sentono il braccio staccato dalle spalle, le gambe staccate dal tronco: non hanno assolutamente la
percezione unitaria di s. Questo quando lo sentono. Normalmente, invece, non lo sentono proprio.
Hanno anche una grossa resistenza per il dolore. Sono strutture che hanno una profonda tensione interna:
sono magri e dritti. E grazie a questa grossa padronanza del proprio corpo possono fare cose incredibili.
Molti ballerini/e classiche sono schizoidi: stanno alla sbarra per ore, giorni, anni con una disciplina
rigidissima.
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Il carattere orale: il buco affettivo
Luisa BARBATO
Una cosa da tener presente che ormai non si riesce pi a dare una definizione univoca. Ci sono delle
griglie, per lidea di fare una clinica della persona che sia multilivello e di tratti separati. Mi spiego
meglio. Loperatore dovrebbe chiedersi: Com stato lintrauterino di questa persona? Com stato il
parto? Com stato lo svezzamento? Com stata la fase anale, edipica, ladolescenza e cos via? Ogni
fase di sviluppo ha una sua qualit, una sua caratteristica e linsieme di questi tratti d unidea di com la
struttura di quella persona. Ad esempio se una persona ha avuto una fissazione prevalente in fase orale,
vuol dire che il parto andato bene, ma poi non ha avuto lallattamento oppure la madre, che era ansiosa,
gliene dava molto; questa persona molto nella bocca per cui si dice che il tratto orale prevalente.
Potrebbe, per, benissimo essere che una persona con un tratto orale prevalente - che collegata sempre
con un situazione di richiesta e di energia bassa - magari poi ha avuto un rapporto edipico con la madre di
grande conferma e accettazione per cui sviluppa una struttura esterna molto seduttiva e affascinante; in tal
caso avremo un tratto isterico di copertura con sotto unoralit. Quando togliamo questo tratto di aggancio
alla sessualit troviamo una persona richiedente, una persona orale, perch il suo tratto in realt loralit
che viene compensato. Quindi, c tutta una mappa pi complessa che sicuramente voi non dovrete
affrontare.

Nitamo MONTECUCCO
E come se i blocchi possano essere paralleli e in un certo modo possano coesistere, per cui in certe
situazioni ne emerge uno e in altre situazioni emerge un altro, e possono in qualche modo coesistere
ribilanciandosi tra di loro. Rifacendoci a quello che abbiamo detto su una personalit multipla, quando
non esiste ancora un S centrale, un senso dellidentit profonda globale, esistono tante subpersonalit. I
cinesi le chiamavano le personalit dorgano, per cui lorgano Rabbia prevale sullorgano Tristezza o
sullorgano Gioia di vivere o hanno una serie di equilibri tra di loro. Li possiamo vedere come
caratteristiche dinformazione di strutture di personalit, li possiamo vedere come qualit dei chakra e
questo in contemporanea perch funzionano tutti. Vi do un esempio: quando facciamo lapertura del II
livello possono uscire una serie enorme di cose. All80% esce il rapporto di tristezza o di mancanza
damore con la mamma e quindi lenergia pi comune lenergia della tristezza e del pianto. Esistono,
per, tutta una serie di articolazioni: troviamo persone che chiudono la gola e non parlano pi; persone
che continuano a piangere e parlare; persone che dicono di sentire unesigenza ma rifiutano ogni aiuto
esterno e andando sul Fegato decidono di fare tutto da sole; altri che vanno sulla Milza e sono persuasi
che la loro vita sar sempre cos perch se la mamma non gli ha voluto bene nessuno gli potr voler bene
e neanche lo cercher; altri ancora che continuano a tenere viva la ferita e continuano a dire io ho
bisogno, bisogno, bisogno; quelli che invece non esprimono non per reazione o rabbia, ma perch
chiudono e negano. Sulla caratteristica del bisogno orale, che molto presente, abbiamo tutte queste
varianti a seconda dellalchimia in cui gli organi e le energie delle persone si muovono.
Riprendiamo il bambino che nato e vive tutta una serie di eventi altamente significativi per lui, tra cui il
parto stesso che un grande processo di passaggio. Ricordiamoci che sono stati dedicati molti studi al
parto, dai quali si scoperto che a livello psicologico, i bambini che hanno avuto il parto cesareo hanno
un rito di passaggio in meno. E come insito nello schema della vita doversi conquistare delle cose, fare
una certa fatica per ottenere un risultato. Oppure i neonati prematuri che vengono messi nelle incubatrici
che non danno assolutamente alcuna possibilit di contatto e di riconoscimento.
Quindi, il bambino vive questi momenti come i pi delicati della sua vita fuori dalla pancia della mamma,
dentro la quale si sentiva molto pi protetto e dove le condizioni di alimentazione sono lineari. Inoltre
abbiamo visto come la carenza o la relativa privazione del latte materno, o della presenza materna
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amorevole, pu creare tutta una serie di bisogni psicologici nel bambino che poi si manifestano
genericamente nel carattere orale.

Roberto SASSONE
Con la struttura orale entra in funzione il secondo chakra, il piacere. Siamo nella fase dellallattamento, la
fase del contatto con la pelle della madre, quindi quanto amore reale, ovvero quanta energia, quanto
calore reale stato trasmesso. Il tema del piacere un tema fondamentale, perch, potrei dire, che il
piacere lelemento che fa sorgere lesistenza quindi la percezione dellaltro da s: quando siamo nel
primo chakra quindi in una tematica di sopravvivenza laspetto fondamentale la dimensione di
preservare noi stessi e di trovare uno spazio in cui riusciamo a sopravvivere; attivandosi il secondo chakra
nasce il desiderio che un aspetto fondamentale, su cui c la crescita di ogni forma di relazione perch il
desiderio la spinta verso qualcosa che sta apparentemente fuori di noi. Desideriamo qualcosa fuori di
noi. Il desiderio una molla potente al movimento. Il bambino come inizia a sentire il desiderio spinto
ad alzarsi o ancora prima a stendere le mani per afferrare qualcosa, e questo perch si inserito un nuovo
circuito neuro-muscolare che trova la sua radice energetica nel secondo chakra, ovvero in questa spinta al
desiderio. Il desiderio insoddisfatto si trasforma in bisogno. La differenza tra desiderio e bisogno sottile,
per necessario comprenderla. Nel bisogno c una frustrazione, nel desiderio c una spinta
affermativa. Per ogni desiderio pu diventare un bisogno. Ad esempio se io desidero mangiare e non
mangio, si trasforma in un profondo bisogno di mangiare, se invece il desiderio soddisfatto c la
gratificazione ed il circuito viene completato e si pu passare ad un altro tipo di attenzione. Possiamo ben
capire quanto le tematiche orali del desiderio-bisogno che sono tematiche affettive profonde, interessano
tutti noi in maniera cos diretta indipendentemente per dal fatto che poi qualcuno abbia una preminenza
orale, in quanto magari ha avuto una grossa carenza nella fase dellallattamento contatto. E possiamo
anche vedere quanto, riuscire come operatori ad aiutare lindividuo a recuperare la spinta positiva che sta
dietro il bisogno, sia un cavallo vincente. Ma importante non lavorare sulla frustrazione, come farebbe
un terapeuta, ma lavorare sulla possibilit di individuare un desiderio e quindi una spinta gratificante che
possa rimettere in movimento quel meccanismo inceppato dalla frustrazione. Il carattere orale ha
chiaramente un buco nel cuore molto forte, ha un atteggiamento di richiesta nei confronti della vita e si
sente in debito damore, ovviamente tutte le sue relazioni avranno la venatura di questa pretesa damore.
Direi quasi che la loro bocca-cuore una ventosa. Questa dimensione diventa per passiva, perch
aspettando che il mondo soddisfi la loro esigenza, il movimento per realizzarlo in maniera autonoma
viene paralizzato. Ovviamente sto estremizzando per definire questo concetto, non esistono mai strutture
caratteriali cos definite. Ma pur vero che noi dobbiamo vedere la venatura, la caratteristica, la qualit.
Ed essendo in debito di cibo-amore anche scarico energeticamente. Si tratta di strutture per lo pi esili,
con il cuore chiuso, quindi con le spalle chiuse per proteggere il cuore-buco damore. Propendo per non
far entrare tutti i disturbi alimentari gravi, tipo anoressia o bulimia, nella struttura orale, come invero altri
fanno. Perch una situazione molto pi grave, non siamo in presenza di una richiesta damore, siamo
addirittura a dei livelli, come nel caso dellanoressia, di rifiuto della vita, la paralisi di un impulso vitale
fondamentale. Io li metterei in disturbi di primo chakra, come negazione della vita. Nel caso della bulimia
siamo in un eccesso altrettanto distruttivo perch non la fame che riesce ad appagarsi parzialmente
come quella dellorale, che trova tanti piccoli appagamenti che non colmano il vuoto ma che ha la
capacit e duttilit di cercarne ancora. Nel bulimico il pozzo talmente grande da essere senza fondo, non
c mai la possibilit di riempire, davvero un disturbo molto grave nel quale ora non voglio entrare.
Tornando allorale, ha questa eterna richiesta, e quindi ha sempre la sensazione che non gli venga dato
quello che merita. E la sua ricerca del piacere quasi come quella di un marinaio che vaga di porto in
porto sperando che arrivi quello migliore in cui poter finalmente riposare. La tematica del bisogno-
desiderio e la tematica del rapporto con il piacere.

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Ma lo sviluppo va avanti ed entra in funzione il terzo chakra. Potremo dire che questa prerogativa che
legata al piacere in cui ancora c una relazione stretta con la madre perch il neonato non si pu ancora
staccare, acquista una dimensione ancora pi vasta in quanto nasce la muscolarit. Pian piano il bambino
comincia a poter compiere degli atti muscolari, come alzarsi in piedi, che corrisponde davvero ad un salto
evolutivo. Il mondo comincia a diventare un territorio da esplorare. Non c pi un mondo che deve
venire verso di te come nellorale, nel muscolare e quindi in questa nuova fase in cui si comincia ad avere
il controllo della propria muscolarit, si ha la possibilit di sviluppare laggressivit, vale a dire la spinta a
realizzare; quindi la vera autonomia inizia con la muscolarit. Potete immaginare come in questa fase sia
importante che il bambino senta, da una parte che gli concessa la libert dellesplorazione, e dallaltra
senta che c lo sguardo del genitore. molto bello questo momento, vediamolo nellaspetto positivo,
non nella patologia. Perch in questo aspetto positivo possiamo ritrovarci come counselor dando proprio
questa dimensione. Cosa pu fare il counselor? Pu aiutare il proprio cliente a sperimentare cosa avviene
in questa fase della muscolarit. E lo pu fare lavorando sul suo corpo, aiutandolo a riconoscere delle
risorse nuove, aiutandolo a fare dei piccoli progetti, aiutandolo a risvegliare la capacit di curiosit e
desplorazione; per ci deve essere, e lesserci non pu mai essere una menzogna. Una persona, se c,
si sente che c. Al di l di tutto quello che pu dire di s, sentita nel suo esserci. Un genitore, se c,
non ha bisogno di dire molte cose; se un genitore c il figlio sente il suo sguardo, e lo sguardo non pi
come il contatto nella fase orale, si passa in uno sguardo in cui anche qui c un movimento da s allaltro
che non passa attraverso il contatto fisico ma passa attraverso il contatto del cuore. Sono entrambi contatti
importanti, ma uno pi essenziale, quello viscerale della madre, ma quando poi si passa da un secondo
chakra ad un quarto chakra del genitore il contatto passa attraverso lo sguardo. E ricordatevi che uno
sguardo che non passa attraverso il cuore non uno sguardo. Ovvero vedere il mondo sempre un atto di
consapevolezza e di presenza per tutti noi, non ci illudiamo che vedere semplicemente uno stimolo
neurofisiologico. Vedere un figlio senza la presenza di un mio sguardo che nasce dal cuore significa
vedere un oggetto fuori di me. Vedere esserci, quindi come un genitore o c o non c e non ci si pu
creare unillusione menzognera, allo stesso modo un terapista o un counselor deve essere sentito, perch
questo crea la possibilit del progresso nel cliente. Se c questa capacit di stimolare il movimento,
allora si attiva questa muscolarit. Che cosa accade? Che generalmente i genitori hanno paura e sappiamo
che le nostre paure sono le nostre proiezioni. Ovvero nella maggior parte dei casi noi ci inventiamo il
mondo, vale a dire che creiamo un mondo che lo specchio delle nostre paure o dei nostri rifiuti. Quindi
attribuiamo allaltro una serie di prerogative che non gli appartengono. Allora un genitore che ha paura
crea nella sua mente una serie di disastri che vengono assorbiti dal bambino come timore del pericolo, ma
del pericolo immaginario e non reale. E quindi il mondo viene vissuto come un mondo esclusivamente
pericoloso. Il genitore che fa cos paralizza il movimento, ma siccome in questa fase muscolare tutto
limpulso vitale va verso il movimento, paralizzare il movimento vuol dire bloccare e irrigidire i muscoli
in maniera forte. Perch significa proprio contrastare un impulso fondamentale che quello
dellesplorazione, e quindi paralizzare il movimento significa creare i presupposti per una struttura
masochista.


Il carattere masochista: linibizione alla libert
Roberto SASSONE
Proprio perch ha dovuto frenare tutto limpulso vitale anche capace di reggere grandi carichi,
allenato a trattenere quindi a reggere e a sopportare. In questo reggere e sopportare c anche la qualit da
prendere in considerazione, nel senso che in questo reggere c anche una determinazione da sfruttare
come risorsa, per noi operatori e terapeuti, nel trattare un caso del genere. Come nellorale c la risorsa
del movimento del piacere, nel masochista c la risorsa della determinazione. Mentre lorale ha un corpo
scarico, si affloscia, e quindi attivare il piacere per lorale significa attivare la possibilit di nutrirsi e
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gratificarsi in maniera pi autonoma, nel muscolare-masochista incentivare il movimento e la sua
determinazione significa dare la possibilit di sbloccare questa paralisi che lo porta a contenere un
quantitativo di energia enorme, perch il masochista ha molta energia da spendere, se trova realmente la
causa giusta, quella che corrisponde alla sua aspirazione profonda. Parlando di struttura fisica, cos come
lorale, che in quanto scarico, ha un torace infossato, spalle chiuse, gambe esili e poco grounding, la
struttura fisica del masochista, proprio perch ha questa capacit di reggere, molto pi solida e a volte
tozza, con spalle grosse, il collo incassato e taurino, torace gonfio, e spesso con gambe come tronchi.
Essendo abituati a trattenere il loro movimento, hanno delle grosse contrazioni al livello della zona delle
natiche, della zona anale, del pavimento pelvico e la parte interna delle cosce. Se noi ora simulassimo
latteggiamento del trattenere, cosa accade? Ogni parte del corpo chiusa e contratta. Quando si lavora
con una persona con una struttura masochista, la prima cosa che viene fuori che si sente imprigionato, e
gi sentirsi tale significa esser consapevole, questo molto, percepisce il peso che prima non sentiva.
Questo valido per qualsiasi struttura caratteriale. Vale come indicazione che riuscire a passare prima
dello scioglimento di un blocco, attraverso la sensazione del disagio e della contrazione in una
determinata parte del corpo, la base per poter poi aiutare a sciogliere. I primi contatti con il corpo sono
dolorosi, a seconda di dove uno ha le proprie contrazioni, perch finalmente uno sente quello che gi
cera ma che non veniva percepito. E una contrazione non pu essere gradevole. Se si passa attraverso il
dolore si d allaltro la possibilit di mettere lattenzione su dove pu sciogliere. E mettere lattenzione su
ci significa dargli la possibilit di passare dalla sensazione fisica che viene individuata, allemozione che
collegata a quella sensazione fisica. Perch bisogna ricordare che emozione e contrazione sono due
facce della stessa medaglia, cio il corpo tutto emotivo, non si pu sciogliere veramente una contrazione
-leggi difesa- se non c la liberazione consapevole dellemozione tenuta bloccata da quella parte del
corpo. Andando avanti in questo processo, naturalmente questa esplorazione porter ad un altro evento
che accade gradualmente: man mano che la muscolarit diventata sempre pi sviluppata e quindi c la
libert del movimento, si comincia ad attivare un altro livello del desiderio-piacere. Non siamo pi nel
livello piacere diffuso nel corpo come nelloralit, ma si comincia a sviluppare il primato dei genitali. Si
attiva la zona dei genitali. Stiamo parlando dei primi tre anni di vita. Questo piacere che legato alla
sensazione dei genitali, introduce unaltra tematica, che non pi la tematica del piacere indifferenziato,
ma la tematica dellattrazione maschile-femminile. Su tale tematica ci sarebbe da parlare molto, diciamo
fondamentalmente che anche qui vengono fatti dei danni molto evidenti. La libert del piacere la base
della libert del pensare. La base della sessoeconomia come diceva Reich.

Nitamo MONTECUCCO
Nella crescita, se tutto va bene, noi osserviamo un secondo periodo critico. In realt quello che accade
molto comunemente che la rigidit della struttura familiare -che pu essere della mamma o del padre o
della nonna, che vive pi nel passato che nel presente in casa-, condiziona la crescita del bambino.
Comunemente viene a crearsi questa polarizzazione dove il bambino nella sua crescita ( come un
animaletto che si muove, comincia a sgattaiolare, guarda, tocca, fa delle cose) comincia a venire
fortemente condizionato dalle ansie, dalle paure, dal controllo della struttura materna o familiare. Che
cosa succede normalmente? La mamma ha paura che si muova e non lo lascia muovere, ha il terrore del
controllo e lo continua a controllare, tendenzialmente ansiosa e continua a trasmettere questo senso di
incertezza e insicurezza in tutte le cose. Il punto di controllo. Nel passato non esistevano i pannolini, per
cui ogni volta che il bambino si sporcava innestava un maggiore controllo degli sfinteri anali da parte
della mamma che trasmetteva ulteriori ansie, paure e sottili angosce che vanno tendenzialmente a
controllare tutti gli esercizi primari di espansione psicomotoria del bambino. Quindi, tendenzialmente
creano nel bambino un bisogno di controllo, un meccanismo che, purtroppo, molto comune. Non tanto
il controllo sfinterico che adesso prevalente (pensiamo alla sostituzione dei moderni pannolini usa e
getta), molto di pi, invece, nelle giovani generazioni il controllo generale. Nella civilt odierna c un
1
maggiore controllo generale: mentre, fino a qualche decennio fa, i bambini potevano essere relativamente
liberi con spazi maggiori (vivevano pi in campagna) o avevano tempi pi dilatati, ora vivono tra le
macchine, la televisione, in case sempre pi piccole e con tempi sempre pi stretti, con unansia di
controllo maggiore. Il tipo di meccanismo che passa genera una tipologia ampiamente molto comune del
carattere masochista.
Il masochista ovviamente un termine molto grosso. Una volta comprendeva il carattere anale , ma dato
che negli ultimi due, tre decenni si visto calare fortemente questo tipo di controllo, stato come
sostituito con un altro, per cui una certa tipologia comunque continua a sottostare. La mia sensazione
che pi del controllo anale, che era pi unidentificazione che Freud aveva messo in evidenza, pi un
carattere della mamma o della famiglia che continua ad interferire con lapertura psicofisica del bambino.

Roberto SASSONE
Agganciamoci a questo discorso del periodo che Freud chiam della fase anale, e che noi possiamo
invece tradurre in una chiave pi moderna e funzionale. In realt il fatto che Freud abbia parlato del
carattere anale e lo abbia collegato allo sfintere legato alla funzione dellevacuazione, ha anche un
significato fisiologico in termini pi generici. Verso i due anni di et si comincia ad avere il controllo
volontario della propria muscolatura. Il bambino finch non riesce ad alzarsi in piedi e non comincia a
camminare e non ha la capacit di controllo sulla sua muscolatura, non pu fare tutta una serie di
operazioni di trattenimento, perch il corpo non glielo consente.
Il tratto anale del masochista il tratto di una persona che impedita nella sua possibilit di agire la
propria vitalit, per cui lui trattiene con la sua muscolatura generale e blocca il suo movimento vitale:
blocca le sue emozioni, blocca la sua azione, blocca la sua aggressivit. Questo lo pu fare
fondamentalmente nella fase dai due ai cinque anni, proprio perch il corpo glielo consente. Quindi, la
struttura del masochista una struttura carica di energia. Il suo corpo, al contrario del corpo dellorale
(che ha un corpo pi esile, con un torace scarico e una dimensione di richiesta), un corpo che capace
di contenere e assorbire grosse cariche di energia e di sostenere molte responsabilit. Fondamentalmente
nella dinamica familiare c una madre che ha il potere, ha la direzione e il comando, e c un padre
sottomesso o assente. Questo tipo di madre induce nella relazione con il bambino questo messaggio: tu
devi fare come ti dico io! Questo il modo per avere lamore dalla madre, per cui il bambino si trova in
una situazione terribile: se vuole essere amato dalla madre deve fare quello che la madre gli impone e non
pu dire di no, non pu rifiutarsi. Per essere s stesso deve, invece, dire di no alla madre, il che gli
impossibile perch significa la negazione della relazione con essa. Allora impara a soddisfarla e a
trattenere tutti i suoi impulsi che lo porterebbero verso laffermazione, verso lespansione, verso il gioco e
la scoperta.

Nitamo MONTECUCCO
Non detto che questo tipo di madre imperante si esprima sempre con le parole, pu anche mostrargli
unipergentilezza e iperattenzione e quindi essere una mamma buona. E dato che lei cos, quando il
bambino, al suo primo anno di vita, comincia a muoversi, lei l che interviene prepotentemente e lo
blocca.
Conosco una bambina che gi allet di un anno aveva la struttura masochista completa. La mamma una
persona che ha paura di vivere, ha grandi difficolt di comunicazione, un forte senso di possesso nei
riguardi della bambina su cui esercita un forte controllo. La bambina sempre compressa, rifiuta tutte le
attivit vitali forti, ha un continuo trattenimento. Daltronde lei vuole molto bene alla mamma che le
mostra tutta una serie di attenzioni reali, ma quello che passa infine lautocontrollo e la paura e quindi
tutta lenergia vitale soprattutto quella del Fegato e dellespansione - viene contenuta e tutta questa
forza diventa una carica interna, come se la pelle dovesse irrigidirsi e contenere tutto.

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Roberto SASSONE
Ci mostra in maniera pi chiara che quello che passa nella relazione tra madre e figlio non tanto il
linguaggio verbale, ma il reale tipo dintenzione che c. La madre apparentemente buona e sorridente e
pu essere talmente inflessibile da far comprendere che il suo sorriso si spegner se il bambino non
come lei vuole.
Questa struttura caratteriale, quindi, una struttura che portata ad accontentare e assumersi
responsabilit. Pu anche essere una grossa qualit una volta che viene estrapolata dalla situazione
nevrotica caratteriale, poich queste persone hanno comunque una grossa capacit di lavoro, molta
determinazione, una grande capacit di sopportare degli sforzi, sono affidabili. Tutto questo anche un
pregio, se uno riesce a liberarsi dalla sua trappola caratteriale e diventa un individuo capace di
determinare la propria scelta nella vita, usando qualit che sono state formate paradossalmente dalla sua
nevrosi. Ed qui che loperatore pu intervenire e trasformare quella che era unincapacit in una
possibilit maggiore di affermarsi nella vita. Ora, siccome la struttura masochista ha la necessit di
contenere le sue emozioni, blocca fondamentalmente la sua energia dalla gola fino a tutto il torace (in
genere sono persone con strutture grosse), nel diaframma e nellano che interessato alla necessit di
contenere. Questo lo possiamo vedere fisiologicamente. Se abbiamo un minimo di contatto con il corpo,
ci accorgiamo che le nostre natiche si stringono o quando dobbiamo controllare o perch abbiamo paura.
Il corpo fa questo del tutto spontaneamente, per cui impariamo a sentirlo e a vederlo.
Se il masochista non si nascondesse pi dietro la sua disponibilit e gentilezza, si scoprirebbe che molto
arrabbiato. Ricordiamo a questo proposito pi di un fatto di cronaca dove improvvisamente una persona
gentilissima e a modo uccide un parente.
La grande difficolt del masochista proprio la possibilit di provare il piacere. Per lui ottenere il piacere
significa fare unoperazione corporeo-energetica opposta a tutto quello che ha imparato a fare per poter
accontentare la madre. Il masochista per eccellenza contiene; al contrario vivere il piacere mollare.
Collega il mollare a un terrore, perch essendo vissuto con lesperienza di s anche fisica di eterna
contrazione, sperimentare il cedere viene vissuto quasi come una perdita di identit. Ha paura di
smembrarsi, di cadere, di rompersi, dimpazzire.
Quindi, nel trattamento con il masochista bisogna tener conto di tutto ci. La relazione terapeutica con il
masochista molto complicata, ma interessante. Ho gi accennato che c la tendenza delloperatore o
psicoterapeuta a voler aiutare il cliente. Con il masochista lerrore pi grande che si possa fare cercare
in tutti i modi di farlo reagire e di farlo sbloccare e di fargli tirare fuori la sua emozione, perch in questo
modo ci comportiamo nello stesso modo della madre. Gli stiamo chiedendo ancora una volta di fare il
bravo e quindi gli rinforziamo proprio la dinamica da cui il masochista vuole fuggire.

Nitamo MONTECUCCO
Quando lo vedi osservi subito la chiusura della testa, senti la sua rigidit. Sente poco il corpo. Sono anche
delle persone intelligenti e sensibili a cui ti viene voglia di dire E dai, smollati! Vivi! Apri! perch lui
ha paura di muoversi, chiss cosa succede. Intanto, poi, la mamma non lo ama pi. La mamma gli ha
trasmesso mille paure e ansie. Gli ha trasmesso, soprattutto, lidea che per lui lapertura pericolosa,
paventa una perdita del controllo e non esiste pi.

Roberto SASSONE
A questo punto vediamo cosa si deve fare e cosa non si deve fare con il masochista. Anzitutto bisogna
saper creare una relazione in cui lui abbia i suoi tempi di scelta nel mollare. Bisogna dargli la possibilit
di poter scegliere il momento in cui pu lasciarsi andare. Non deve viverlo come un dovere o come un
dovere di accontentare il terapeuta. Quindi, sempre come operatori, anche nel lavoro sul corpo pi un
accennare una possibilit di respiro, di mollare anche un pochino il torace con un tocco dolce e lasciare
che sia lui a fare.
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Nitamo MONTECUCCO
Una delle cose che ho notato nel mio lavoro che masochisti un po si nasce. Ho trattato una famiglia,
con due figlie. I due genitori sono normali, la madre normale mentre il padre di tipologia masochista,
un po pesante, fisicamente pieno. Una figlia normotipo ed carina. La seconda figlia ha una
conformazione pesante ed diventata un carattere masochista. Quando si dice in omeopatia carbonica in
generale e calcarea in particolare, si parla di una struttura dove lintelligenza somatica, lintelligenza
viva ridotta. In questo caso specifico la seconda ragazzina decisamente meno perspicace della sorella.
Nonostante n la madre n il padre le dessero pi controllo dellaltra, lei si creata una struttura
fortemente masochista, mentre la sorella non ce lha. Aveva gi un fenotipo che lavrebbe certamente
portata pi facilmente ad essere di quella tipologia. Invece, la sorella aveva una tipologia pi normotipo e
pi esteriore, il condizionamento del controllo e delle pressioni su di lei non aveva molta presa. Invece,
nella concezione pi piena dove nel sistema linfatico prevale la rotondit del corpo e la lentezza,
immediatamente molto pi consono a fermarsi e a chiudersi. Quindi, un carattere orale classico magro,
un po spinto, se lo chiudi diventa piuttosto un nevrotico, diventa un reattivo, diventa un frustrato o
nervoso, ma non diventa un masochista.
Quindi, in questa tipologia particolare c, secondo me, una forte base di struttura fisica di partenza, una
predisposizione, il resto lo fa sicuramente la struttura materna.

Roberto SASSONE
Per questo motivo importante vedere il percorso delle varie fasi. Per esempio nella struttura masochista
utile vedere che cosa avvenuto nella fase dellallattamento con quella stessa madre con quei tratti di
controllo e di predominio. Anche nellalimentazione molto facile che il masochista abbia subito
uninvasione rispetto allorale che energeticamente pi scarico. La madre del masochista non tiene
conto dellesigenza del figlio, non la rispetta, ma vede soltanto la sua necessit, secondo il suo schema e il
suo progetto, di ci che il meglio per il bambino. Quindi un masochista, anche come nutrimento che ha
avuto, facile che sia pieno e che abbia la tendenza ad ingrassare. Bisogna collegare le varie fasi per
capire meglio lindividuo.

Nitamo MONTECUCCO
Nelle famiglie, molto spesso, i figli hanno tipologie e caratteristiche diverse. Uno quello pi veloce che
riuscito a scappare di casa pi in fretta, laltro quello rimasto in casa e su cui si riversa tutto
linvestimento futuro per la vecchiaia dei genitori. Questultimo, nel peggiore dei casi, dove la mamma
pi imperante o dove la struttura pi rigida, non si muove pi di casa. O se va via di casa sar
perseguitato da un controllo continuo. E normalmente quando c questa situazione nellinconscio del
bambino, nellorale c comunque il grande desiderio di avere la mamma o un po di rabbia per la
mamma che non ti ha data la tetta, ma c pur sempre una dinamica di cuore aperto. Nel masochista
spesso questa mamma veramente invasiva: ti ha fatto sentire amato, ma non ti ha veramente amato. Si
crea cos unidea della donna tale che nella vita non avr voglia di sposarsi. C una chiusura di fronte ad
una relazione oppure si crea una situazione dove la moglie gli fa di nuovo da mamma dominante e quindi
si sente protetto.

Roberto SASSONE
Vediamo cose molto pi semplici. Dallutero materno nascono maschi e nascono femmine. Questo vuol
dire che la relazione con la figura femminile ce lha sia il maschio che la femmina, soltanto che il
maschio nel suo sviluppo libidico continua la relazione con la donna. La donna ha la relazione con la
madre, ma nel suo sviluppo deve incontrare un altro oggetto dinvestimento libidico, ovvero il padre e
successivamente un uomo. Ha pi possibilit di sganciarsi, perch va verso un maschile, non va di nuovo
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verso un femminile e quindi non c un rinforzo. Questo aspetto, che pu sembrare banalissimo,
fondamentale.

Nitamo MONTECUCCO
Infatti, chi rimane in casa pi facilmente il cocco di mamma che non la cocca di mamma.
Questa una tipologia di carattere comunissima. Considerate che lanno scorso il secondo gruppo in
Accademia presentava una fortissima predominanza di comportamento da tipologia masochista. Non
avevano tanto il conflitto con il padre e neanche con la madre. Avevano una pesantezza con la mamma: la
amo, non posso distaccarmi. Quindi, quando abbiamo fatto lapertura del cuore non usciva niente.
Mentre nellorale a volte il cuore tanto e nello psicopatico pieno perch rinforzato dalla mamma,
nel masochista il cuore molto ristretto e respira poco, il corpo piuttosto rotondo, la pancia piena.

Roberto SASSONE
Nel masochista il torace sta fondamentalmente in inspirazione, perch non riesce a sgonfiarsi. Mentre
lorale non riesce a prendere, il masochista pieno e non riesce a svuotare.
A questo punto vorrei fare unaltra osservazione: quando c una madre che controlla ossessivamente e
un figlio che la soddisfa in tutto per farsi amare - se poi il padre veramente debole e insignificante ci
sono i presupposti perch si sviluppi unomosessualit. Ci sono molte situazioni di omosessualit che
hanno questo quadro. Vivono con la mamma che li ha castrati definitivamente, quindi laggressivit virile
non c pi. Non c lidentificazione con il padre, e per essere amati dalla madre si toglie energia al fallo.
Questo tipo di omosessualit di carattere passivo. Mi fermo qui sullomosessualit, perch un tema
troppo complesso.

Nitamo MONTECUCCO
Uno dei meccanismi chiave dellomosessualit il condizionamento sociale a non riprodursi. Questa
una delle tante basi, anche perch allinterno di una societ iperpopolata come la nostra, la polarizzazione
maschio/femmina non pi cos necessaria. Tutto molto mediato per cui la polarit diminuisce, c un
codice genetico che scatta. In sovrapopolazione non pi necessario fare figli, la polarit
maschio/femmina viene diminuita e quindi a questo punto va bene tutto. Dallaltra parte, scattano dei
meccanismi psicologici dati dalla mancanza di polarit tra i genitori o con i genitori e il figlio.

Roberto SASSONE
Da tener presente che le nevrosi sono sociali e culturali. I caratteri che vedeva Freud difficile vederli
adesso.


Il tratto nevrotico: iperreattivit da stress e incapacit di relax
Nitamo MONTECUCCO
Il carattere nevrotico una personalit caratterizzata da uno stato cronico di stress, di tensione e
ipereccitazione del sistema globale, in particolare del sistema nervoso. La tipologia nevrotica nasce
quando non vengono rispettati i ritmi lenti naturali di equilibrio tra il sistema nervoso, il sistema cardiaco
e il sistema fisico; il sistema nervoso subisce un condizionamento alliperattivit. Comunemente si
definisce la persona nervosa. Questa caratteristica nervosa una caratteristica che prevale enormemente
nelle donne negli ultimi trentanni. Da quando le donne, grazie al processo di emancipazione che
trentanni fa ha portato avanti il femminismo, si sono accordate ad una tipologia sociale che
assolutamente maschile, per ottenere gli stessi diritti degli uomini. Quindi hanno cominciato a fumare
come gli uomini, tanto che lincremento della crescita della libert delle donne parallela al numero di
sigarette fumate ed allentit della malattia del cancro che si divulgata tra loro. E molto vicina alla
1
diminuzione del seno che un linfatico come apertura e dolcezza, le forme rotonde, i tempi lenti. Tutto
questo stato in qualche maniera cancellato e quindi le donne hanno sviluppato una struttura rigida,
nervosa, che diventata comunissima. Questo anche parallelo alla diminuzione alla lattazione da parte
dellle donne industrializzate. Il latte sempre il linfatico. Tutta quella parte stata ridotta. Lo stress era
prima una caratteristica molto pi maschile, perch luomo si trovava a gestire il mondo del lavoro,
leconomia, un mondo in rivoluzione. Man mano che le donne si sono avvicinate al modello maschile
hanno assunto anche loro una sottile nevrosi, perch non vanno pi lente come dovrebbero andare, non
vanno armoniche, non vanno con i tempi biologici come dovrebbero andare. Se nella tipologia del
bambino/a che nasce c una mamma che non li allatta, una mamma che li controlla e il bambino ha una
tipologia particolarmente nervosa, uno degli elementi fortemente dominante che viene fuori il
nervosismo. C sempre un meccanismo di sottile conflitto interno. Questo conflitto nelle donne diventa
relativamente grave perch sono loro che gestiscono i figli e, quindi, questo meccanismo passa
rapidamente ai figli.
I figli, nelle famiglie con un livello intellettuale e sociale nella media o superiore, assumono
frequentemente il carattere nevrotico. Notate che sotto qualsiasi cosa venga detta c sempre un filo di
rabbia. Uno parla e di nuovo c, seppur in forma minore del carattere schizoide, questa tendenza ad avere
una rigidit della spina dorsale e a vivere le cose con una sottile negativit, con una sottile conflittualit.
Quando voi fate un maternage ad uno schizoide lui non c, rimane teso e tutto deve essere sotto
controllo. Se lo fate ad un nevrotico lui si lascia andare, si accuccia, lo sente, per rimane sul mentale, ti
dice subito che non molto contento, ti crea un conflitto. E una tipologia molto comune che pu
contaminare tutti i caratteri, trasversale, per estremamente sensibile alle terapie. Non hanno
particolari problemi: basta talvolta appoggiare una mano sulla fronte o sul cuore e loro si lasciano andare.
Sono quelli che si appassionano, ci stanno, giocano con te, sono in qualche modo intraprendenti. Sono
quelli che ti danno maggiori soddisfazioni, perch non essendo tanto gravi si hanno dei risultati in tempi
brevi. Quando, invece, questa caratteristica sfocia in altre caratteristiche, come il rigido, diventa pi
difficile.


Il carattere psicopatico: la sfida alla vita
Nitamo MONTECUCCO
Passiamo ora allo psicopatico. Vediamo la differenza tra il masochista e lo psicopatico per vedere meglio
la dinamica che avviene. Abbiamo detto che il masochista deve accontentare la madre, ma che madre?
Una madre che gli impone la sua autorit e, quindi, una madre castrante. Lo psicopatico ha una relazione
importantissima con la madre, ma di altro tipo. Lo psicopatico una struttura che viene montata da una
madre che vede nel figlio la possibilit di realizzare il sogno della sua vita. Suo figlio meraviglioso,
intelligentissimo, un figlio che la riscatter dal padre o addirittura che prender il posto del padre.
Questo accade quando il padre muore e il bambino ancora in tenera et e lei si trova sola con lui che
diventa il suo mondo. Anche qui c un bambino che impara a soddisfare la madre, ma non la madre
imperativa e castrante, bens una madre che si allea con il figlio e gli fa credere di essere speciale. Al
contrario della madre castrante del masochista, gli d un sacco di possibilit: gli fa fare nuoto, il
pianoforte, scherma e sviluppa una grande intelligenza. Dobbiamo immaginare che questo meccanismo
un meccanismo vincente nel senso che realmente poi questo bambino comincia a ricevere delle conferme.
Infatti, gli psicopatici hanno sempre successo per tutte queste caratteristiche enunciate. Ma qual
laspetto fondamentale dello psicopatico? Lo psicopatico talmente centrato su s stesso, perch
ovviamente tutta la sua realizzazione dimostrare il suo grande valore con la complicit della madre, che
tutto il resto del mondo semplicemente uno strumento. Lo psicopatico non sa amare, lui vede gli altri
come oggetti che pu usare a piacimento. Egli pu addirittura, in forme psicotiche molto pi gravi,
tagliare le persone a pezzi, perch per lui sono realmente degli oggetti da rompere.
1

Roberto SASSONE
Nello psicopatico c lesasperazione delle aspettative del genitore, soprattutto per i maschi le aspettative
della madre e per la donna verso il padre. Anche se in genere non si parla della psicopatica, dovete
sapere che queste strutture caratteriali nascono in epoche storiche, e quindi visto che la nevrosi il
prodotto di una situazione sociale, le nevrosi cambiano o si evolvono a seconda di come cambia una
societ. E per questo che non ci ritroviamo pi oggigiorno con queste definizioni, perch nel frattempo
cambiata la societ e quindi cambiato anche il tipo di dinamiche caratteriali. Lo psicopatico la persona
che vive per il potere, che deve realizzare le grosse aspettative della madre. In genere un bambino che
viene pompato con le parole sei super intelligente, realizzerai e avrai successo nella vita. Quindi lo
psicopatico collega la realizzazione del successo e del potere con lamore, come se il suo modo per
ottenere amore (ma non consapevole) riuscire a diventare qualcuno nella vita. Tutto questo esaspera
alcuni atteggiamenti quali: il potere sugli altri, la necessit fondamentale di avere sempre ragione,
sviluppa una mentalizzazione molto forte. Lo psicopatico una persona molto intelligente che capace di
avere anche un potere mentale sugli altri, capace di strutturare forme-pensiero e una serie di
ragionamenti che riescono realmente a mettere laltro in difficolt. Quindi un leader. Lo psicopatico
una struttura che deve chiudere il cuore, perch in qualche modo ha venduto il suo cuore alla madre, e il
prezzo che ha pagato quello di diventare il migliore. Una struttura cos pi portata agli attacchi di
panico, o al suicidio per fallimento, dal momento che la loro identit il successo. E una struttura ad alta
densit energetica, mentre lorale a bassa densit energetica. Per mentre il masochista con alta densit
energetica ha un ristagno di energie, lo psicopatico ha molte energie in movimento, perch le spende, le
agisce. Quindi porta tutta lenergia in alto. Inoltre ha una buona sessualit, ma ancora pi esasperata del
fallico-narcisista, ma a patto che sia un atto di potere, per dimostrare alla donna quanto potente, quanto
ha valore. Ma ripeto, non la potenza del fallico-narcisista, che invece deve dimostrare la sua potenza per
farsi bello.

Luisa BARBATO
Se vogliamo dare una lettura energetica dello psicopatico, fondamentalmente egli una persona che
stabilisce un contatto diretto tra la parte del corpo, degli istinti, del rettiliano con la corteccia. E un
movimento verticale diretto che in qualche maniera salta la parte limbica. Quindi, non avendo la parte
emotiva/affettiva riescono a considerare gli altri come oggetti e non li connotano con lemozionalit, il
senso di colpa o il senso morale che noi tutti abbiamo. Si tratta, quindi, di unintelligenza lucida sorretta
dallistinto e dalle sottostanti forze primitive. Questo schema anche lo schema della nostra societ e
della nostra cultura vincente. Questo il rischio culturale di massa del nostro sistema. Quando Nitamo
Montecucco definisce la nostra societ tecno-rettile fa riferimento a una societ psicopatica.
Pensiamo ai casi estremi, agli adolescenti che uccidono la propria famiglia o che gettano i massi
sullautostrada. Ci sono tantissimi giovani che sentono questo tipo di disagio, proprio perch spesso sono
in questa posizione rettiliana, molto sullistinto, che viene anche espressa dalla tecnica dove luso della
tecnologia e la formazione dellintelligenza garantita attraverso lo studio scolastico ma che non prende
mai in considerazione la parte affettiva
Ogni volta che c un caso di psicopatia eclatante quello che colpisce le persone la mancanza di
affettivit dei protagonisti. Einquietante il fatto che quando fanno le perizie psichiatriche tendono a
sottolineare che queste persone hanno la capacit dintendere e volere, che sono persone consapevoli e
lucide. Ci che, per, non viene mai misurato a queste persone la capacit di provare emotivit e
affettivit. Tra laltro la psichiatria classica conferma che con queste persone non c niente da fare,
perch questa mancanza, essendosi costituita in un periodo molto lontano dello sviluppo della persona,
difficilmente viene recuperata, malgrado queste persone siano molto abili nel condurre e sedurre per la
loro intelligenza seduttiva. Abbiamo il caso di Erica di Novi Ligure che stava gi riuscendo a uscire dalla
1
prigione, perch aveva sedotto e convinto della sua innocenza chi lavorava nella struttura. Negli Stati
Uniti, quando ci sono detenuti psicopatici, di solito lequipe cambia in continuazione per evitare di cedere
alla loro seduzione. Nel caso ancora di Erica cosa nota che ha ricevuto centinaia di lettere di
ammirazione da parte di giovani.

Nitamo MONTECUCCO
La mia lettura che hanno di base una forte mancanza di apertura del cuore. Guardiamo gli animali: in
effetti ci sono degli animali che uccidono. Se guardiamo il leone non ci d la sensazione che uccida senza
cuore, mentre per le iene diverso. Pensate agli usurai, ai mafiosi, a coloro che commerciano in armi, a
quelli che fanno del male gratuitamente. E chiaro che in quei casi non c il senso del cuore, o c cos
poco che rispetto ad altre istanze psicofisiche irrilevante. Auspichiamo una societ dove il cuore diventa
simbolo di civilt, una base di civilt. E invece manca il cuore perch una societ organizzata per il
guadagno, per lapparenza, per lavere e il possedere, e diventa facile, con un minimo di intelligenza,
uccidere, massacrare, vendere, guadagnare, essere famosi.

Roberto SASSONE
Vorrei attirare la vostra attenzione su un breve passaggio tratto dal libro Il corpo non mente di Luciano
Marchino, perch veramente esemplare.
Mentre lo schizoide si tiene insieme per non andare in pezzi, lorale si tiene stretto per non sentirsi
abbandonato, il masochista tiene fuori resistendo alle invasioni e ai soprusi e tiene dentro rinunciando
allautoespressione per non perdere loggetto damore, lo psicopatico si tiene su per sentirsi allaltezza
della situazione, il rigido si tiene indietro per non farsi coinvolgere nellamore.

Nitamo MONTECUCCO
Tutti questi caratteri non sono mai unici. Ad esempio per gli psicopatici abbiamo decine di strutture: ci
sono quelli moderatamente psicopatici, quelli che hanno avuto un sostegno forte da parte della mamma
che li ha rinforzati in una parte di ego, ma non detto che tutti abbiano risposto alla stessa maniera.
Alcuni sono diventati dei palloni gonfiati, altri sono diventati delle persone determinate, altri ancora non
ce lhanno fatta per mancanza dintelligenza o volont di riuscire e cos via. Quindi, abbiamo tantissime
strutture, ci sono anche dei buoni psicopatici in grado di amare. Ci sono persone che da un cervello
puramente rettile si rendono conto di aver fatto male e si ribilanciano. Quindi, lasciamo aperto il campo.
Quindi, attenzione quando identificate una struttura: a volte la vedete forte, piena, e a volte la vedete
meno evidente, ne vedete solo un tratto.

Il piacere
Che cos il piacere e soprattutto il piacere nella dimensione della relazione con laltro genere. Proviamo
a unire due elementi. Nella spinta del movimento c questa grande possibilit di andare incontro al
mondo. E quindi c la libert dellesplorazione. Senza questa spinta aggressiva non si pu arrivare alla
genitalit perch ovviamente anche il movimento di desiderio delluomo verso la donna e viceversa un
movimento di aggressivit. La spinta andare verso, per la soddisfazione del piacere. Siamo ancora ad un
livello animale, ma che ha una grossa opportunit, non dispregiativo. Tra gli animali evidente la lotta
per la conquista della femmina, e quindi laggressivit necessaria per la conquista della femmina, legata
alla riproduzione. Anche nelluomo cos, la fase rettiliana per la spinta riproduttiva, ma nelluomo si
attiva anche la parte limbica, laffettivit, lemotivit, che la porta per il contatto con il cuore. Non si
deve confondere la porta del cuore con quella dellemozionalit; quando parliamo di contatto con il cuore
parliamo di esperienza di identit, dellintensit damore che c nella esperienza dellidentit. Perch
nellesperienza dellidentit (che non quella dellego) c la percezione del collegamento continuo con
laltro da s, ovvero c lesperienza che laltro in realt non esiste come separato ma esiste come
1
continuo collegamento con la nostra presenza interiore. Ho fatto un salto, ma spesso ho sentito parlare di
questo equivoco: bisogna stare nel cuore. Stare nel cuore non sentimentalismo, ma un atto di presenza
amorevole, silenziosa e concreta. Per torniamo un po indietro. Questo movimento aggressivo va verso il
femminile o verso il maschile. Ma cos il maschile e il femminile? Ricordiamoci una cosa fondamentale:
ognuno di noi ununit. E quindi sia luomo che la donna contengono in s tutti i princpi e naturalmente
luomo contiene dentro s il principio femminile. Forse non si dovrebbe parlare pi di maschile e
femminile, perch significa dare connotazione culturale. Il principio femminile per luomo lattivazione
di un altro tipo complementare di percezione della realt, vale a dire la percezione della realt con
lemisfero destro. Vale a dire percepire attraverso lintuizione, attraverso una percezione diretta,
attraverso unempatia. il contrario della discriminazione. Non sono sicuro ma credo sia stato pi un
fatto culturale, che stato favorito pi un modo di funzionare nella donna rispetto alluomo. Di fatto in
questo movimento, per luomo, per il quale mi riesce pi facile dirlo, c un elemento importantissimo: la
molla del piacere anche qui unoccasione di incontro di un altro da s, che per il catalizzatore di una
funzione poco sviluppata. Ovvero luomo attraverso il contatto con il femminile risveglia allinterno di s
una funzione fondamentale di s senza la quale non pu essere interamente un individuo, cio non diviso.
E finch c uno yin e uno yang, un femminile e un maschile che non comunicano allinterno di noi,
diventa estremamente difficile comunicare allesterno di noi con un maschile o con un femminile. Quindi
una grande occasione questa molla del piacere per realizzare un piacere ancora pi vasto, che non
esclusivamente il piacere sessuale, ma il piacere sessuale che attraverso il collegamento con il canale
del cuore diventa riconoscimento dellaltro come parte di s. Quindi non pi esclusivamente un atto in
cui laltro oggetto di desiderio, come avviene a livello animale dove ha la sua funzione importante, ma
laltro come possibilit di unit. Non un caso che poi, facendo un altro salto qualitativo, proprio
lenergia sessuale in alcune vie come voi sapete, quelle tantriche, diventa strumento di base da affinare e
da trasformare per realizzare lunione, attraverso la donna e attraverso luomo con questa parte di s.
Quindi recuperare lesperienza della libert del piacere, ricollegandomi al discorso di prima, significa
recuperare la capacit di scegliere la vita. Perch il piacere ci mette in contatto con lenergia vitale, che
non patrimonio dellindividuo. Lindividuo immerso nella vita, e la vita non un termine astratto ma
un campo ancora pi grande di energia che consente il continuo ricambio e la possibilit continua di
azione finch non si esaurisce questa possibilit corporea, con la morte. Tornando alla sessualit come
funzione primaria, quando questa funzione viene in qualche modo compromessa, viene compromesso il
rapporto con il piacere. Ma siccome questo movimento al piacere rimane la base, una delle spinte che
non possono essere paralizzate, si viene a deviare questo movimento. Persone che hanno superato pi o
meno indenni le prime tre fasi e sono arrivate alla fase della genitalit, vale a dire sono in contatto con il
piacere, nella nostra cultura intoppano con un grosso tema: quello del senso di colpa, la morale.
Cosa produce il senso di colpa nelle strutture che hanno raggiunto questo livello (nel fallico, fallico-
narcisista, la donna isterica, le persone che usano la sessualit come strumento di relazione e di
seduzione): determina una scissione tra il piacere e lamore. Ovvero, io mi muovo verso il piacere anzi
imposto tutta la mia vita sul piacere, seduco molto, tutto il mio atteggiamento proiettato ad avere una
relazione con laltro che basata su questa seduzione, ma a patto di non amare la persona che mi suscita
questo tipo di desideri, perch se la amo la sporco in quanto sono arrivato alla genitalit ma questa si
caricata del timore del peccato. Non a caso in tutte le religioni si parla della necessit di reprimere la
sessualit. Dicevamo che la sessualit libert, se un individuo non libero di scegliere il piacere, vuol
dire che non libero di scegliere il piacere ad altri livelli. Noi non dobbiamo immaginare il piacere
esclusivamente come qualcosa di legato ai nostri genitali, il piacere la libera circolazione dellenergia
nel nostro corpo. Il piacere significa la capacit di accettare la gioia di godere di qualsiasi manifestazione
della vita. Quando una persona non riesce ad avere e ad accettare di perdersi nellorgasmo, difficilmente
accetta il piacere di perdersi in un ideale o in un progetto, di credere profondamente in una struttura. C,
direi quasi, un pensiero genitale e un pensiero non genitale. Una persona genitale pensa genitalmente e
1
viceversa. Una persona avara ha un corpo avaro, un pensiero avaro; una persona che ha un bisogno, ha un
corpo di bisogno; una persona che seduce ha un corpo che seduce e un pensiero che seduce. Non si pu
pensare di trasformare un pensiero come se fosse altra cosa di un corpo, o pensare di trasformare un corpo
come se fosse altra cosa di un pensiero. Il corpo pensiero. Eurobindo e non solo lui, diceva che in molte
tradizioni si parla della mente del mentale, della mente delle cellule, della mente del corpo. Come se ci
fosse un mentale che ha vari livelli, sul livello dellenergia del pensiero, sul livello dellenergia della
emotivit, sul livello dellenergia dellistinto, sul livello dellenergia del vitale, come se la cellula fosse la
base della struttura di un individuo. Provando a dire con un pensiero molto sintetico che il corpo un
grumo di pensiero si potrebbe rendere lidea di tutto questo.
Quindi come c la paura di vivere nello schizoide, come c la paura dellabbandono nellorale, la paura
dellazione nel masochista, la paura del fallimento nello psicopatico, cos c la paura della gioia,
dellabbandono nel fallico e fallico-narcisista, oppure c il grosso desiderio di realizzare il piacere ma il
prezzo da pagare il senso di colpa.

I caratteri e la sessualit: il rigido, il narcisista e listerico
Roberto SASSONE
Ora vediamo la differenza tra un carattere psicopatico e un rigido come indicazioni di massima, non
reichiane. Nella nomenclatura rigido fondamentalmente si inseriscono due strutture caratteriali: la
struttura del fallico narcisista e dellisterica. Vediamone la differenza.
Listerica (come termine lo trovo desueto) che trova come contraltare maschile il fallico-narcisista, ha la
caratteristica di essere arrivata alla sensazione piacevole dei genitali, avere avuto anche una relazione di
complicit con i genitori di sesso opposto, una relazione in cui per langoscia del genitore, che sente
questo gioco seduttivo, ha fatto s che questo movimento verso il piacere stato bloccato dalla paura del
genitore opposto. Al piacere si associa la sensazione che sia qualcosa di sporco, che non deve essere agito
fino in fondo. Da questa caratteristica viene fuori che queste due strutture come se arrivassero sempre
ad un punto in cui poi non realizzano mai, come il momento della donna o delluomo in cui stanno per
essere in qualche modo coinvolti, scappano. Quindi il piacere non mai portato fino alla fine. Queste
persone hanno una buona carica energetica, perch sono arrivate quasi vicino alla genitalit, hanno
attraversato abbastanza indenni le fasi precedenti che abbiamo descritto. Quindi circola lenergia vitale
nel loro corpo. In genere si riconoscono le isteriche dal movimento sinuoso dei fianchi e da come
camminano, tutto quanto un accenno alla loro femminilit. E anche i maschi li si vede ostentare in
qualche modo questa loro virilit. Le persone che si amano non possono essere coinvolti da un eros
passionale perch come sporcare questo ideale damore, mentre le persone che non si stimano e si
sentono oggetti sessuali possono essere desiderati e vissuti con un alta carica erotica ma il cuore viene
separato dai genitali.

Mentre lo psicopatico ha una relazione con la madre - ed una relazione ovviamente edipica - in
unalleanza emozionale e proiettiva che ha il fine di realizzare il successo e il potere, nella relazione
edipica del rigido o del fallico narcisista non c da parte della madre la richiesta tu sei quello che deve
diventare grande nella vita, ma una vera e propria relazione seduttiva sul piano dellaffettivit e non
del progetto di realizzazione. La madre riversa la sua affettivit sul figlio, amoreggia (che pu essere
anche bello e sano, se misurato e senza richieste implicite), senza la richiesta di essere speciale o
superiore a tutti quanti. Quindi, c la relazione edipica, ma pi sullaffettivit e sulla seduttivit.
Il vero grande problema del carattere rigido o fallico narcisista che questa struttura ha passato
abbastanza indenne tutte le altre fasi e incontra finalmente la madre come oggetto damore. A questo
punto tenete presente una cosa importantissima che, per, crea la difficolt del genitore di sesso opposto:
il bambino non fa differenza tra amore e sessualit. Egli ama totalmente, per cui il suo desiderio di
contatto e la sua manifestazione di sessualit che non di genitalit - un contatto di cuore innocente e
1
pulito, se ha fatto gli altri percorsi con semplicit.. E la madre o il padre che si spaventa di questo tipo di
relazione, perch ovviamente c la sessualit in questo contatto. Ed il timore e la sensazione di allarme
del genitore, che invece si vive il senso di colpa o comunque una dimensione un po sporca della
sessualit, a mettere in allarme il figlio.
Nel caso del rigido o fallico narcisista la madre propone lincontro manifestando la seduttivit nei
confronti del figlio per a condizione che non ci siano manifestazioni sessuali. Ed veramente il dramma
del fallico o dellisterica (quindi, del rigido e della rigida) che ha accesso ai sentimenti erotici e di cuore
(sono ancora uniti!), ma se vuole avere una relazione con la madre, deve scindere i sentimenti erotici dal
cuore. Pu avere un rapporto di cuore, ma la sessualit non consentita. Qui nasce un fatto culturale negli
uomini (che sta diventando sempre pi frequente anche nelle donne) ovvero che gli uomini possono avere
rapporti sessuali forti ed eccitanti con donne che non amano mentre la donna che amano che nobile e
angelicata non pu essere oggetto di desiderio. Si trovano ad essere meno potenti quando sono
innamorati e pi potenti quando non c un investimento damore.
Laspetto del fallico narcisista piacevole, una persona che ha una buona mobilit energetica, perch
comunque giunto alla genitalit, per un seduttivo, come la madre faceva con lui.
Se noi dimentichiamo i caratteri, questo meccanismo che descrivo un meccanismo frequente e che
possiamo chiamare anche in un altro modo. Per, se noi come operatori cerchiamo di capire aldil delle
definizioni che cosa accade quando ci sono questi tipi di vissuti, diventa pi facile operare. Il fallico
narcisista ha una ferita damore, per cui fa il movimento, erotizza loggetto e poi si ferma perch si trova
nellangoscia di questa sensazione. Ha magari una grossa potenza e una grossa carica energetica, ma non
pu viverla insieme allaffettivit. Quindi, anche il bello irraggiungibile che si manifesta e fugge,
come fa a sua volta listerica. E seduttivo, ma poi alla fine si tira indietro: la dannazione della donna un
uomo cos. Il rigido, quindi, ha una struttura abbastanza mobile, per tirato. Il suo vero problema la
paura, ha paura di amare.
Su di lui si lavora sulla sua paura di amare, sul dargli la fiducia e sul fargli sentire che il suo affetto non
viene negato.
Per quanto riguarda il problema di Edipo c un triangolo in questo caso. Mentre nelle situazioni
precedenti, che ho descritto, c un rapporto duale - la storia tra il bambino e la madre nelle varie fasi -
quando entriamo nella fase edipica c un reale confronto con il padre, ed il vero triangolo. Quindi,
molto importante vedere che relazione c tra il padre e la madre. Bisogna capire effettivamente perch la
madre riversa la seduttivit sul figlio anzich viversi in maniera pi piena la sua femminilit con il
proprio compagno. Magari a volte c un ottimo rapporto intellettuale con il proprio compagno o un
rapporto di stima, per manca la sessualit. Quindi, c tutta la parte erotico-affettiva di questa donna che
viene negata e il figlio maschio le offre questa possibilit. Ad ogni modo sono donne pi sane, con una
capacit di contatto damore. Non stiamo parlando della donna degli altri modelli precedenti,
dellincapacit del contatto, di madri che non sentono il proprio corpo oppure donne ansiogene, ossessive
o prevaricatrici o violente. Stiamo parlando di una situazione molto pi accettabile.

Luisa BARBATO
Una situazione molto comune, che viene definita come una delle caratteristiche importanti del nostro
sistema sociale, questo investimento della madre sul figlio che diventa ad un certo punto
simbolicamente il padre. Il padre viene privato della funzione sessuale che viene successivamente
trasferita sul figlio. C una situazione collettiva di screditamento del ruolo delluomo, perch c
unassenza del padre. Io vedo molto spesso questo passaggio dove il figlio viene eletto a compagno
simbolico.
Per quanto riguarda le donne, sarebbe pi facile parlare dellisterica secondo Freud, ma in questa sede
preferisco parlare in maniera pi semplice del carattere vero e proprio isterico e della ragazza che
arrivata al primo sviluppo genitale, il che avviene intorno ai 5-6 anni. A tale proposito c unipotesi
1
molto interessante che dice che in realt filogeneticamente lo sviluppo dellessere umano sarebbe
completo entro i 5-6 anni ed entro i 10 sarebbe una maturazione genitale. In realt se non ci fosse stato
uno sviluppo del sistema della corteccia si sarebbe pronti a 5-6 anni. Poi, per, c tutto un periodo di
latenza fino alla pre-adolescenza, per cui lo sviluppo stato rimandato, perch c lo sviluppo di tutte le
facolt.
Infatti, nello sviluppo delluomo c questa doppia fase che in realt non c negli animali. E come se ci
fosse uno slittamento della maturazione sessuale per permettere lo sviluppo di tutte le facolt cognitive e
intellettive che altrimenti non si sarebbero potute sviluppare. Che cosa comporta questo doppio stadio? In
realt si arriverebbe almeno dal punto di vista energetico ad una maturazione intorno ai 5-6 anni e quindi
c tutta la triangolazione edipica.
E una fase in cui si scoprono, si toccano, se non gli dici niente non fanno niente, girano nudi disinvolti.
Dopo gli otto anni: tab, non ci si tocca, devono vestirsi. Se andate nei campi nudisti le uniche che hanno
le mutande sono le ragazze dagli otto ai quattordici anni, il periodo premestruale e linizio delle
mestruazioni. In effetti, lepoca pi delicata, di cambiamenti, emotivamente di vergogne.

Nel caso della bambina c limpossibilit di andare verso il padre, perch questo viene inibito dalla
madre. Spesso le bambine richiedono il contatto fisico con il padre, contatto energetico che ha anche delle
sfumature di sessualit che la madre permette. Se questo processo non viene completato la bambina
sviluppa una patologia isterica: va verso il padre, verso luomo, ha la maturazione, ci sono, sono
disponibile, poi, per, non possibile.
In questo processo ci sono coloriture diverse: se la madre permette ed il padre che blocca questo
processo allora c unidentificazione positiva con la madre. Altrimenti ci pu essere una situazione di
conflittualit con la madre e di maggior rifiuto della femminilit. Poi, ci sono vari sottotipi. Comunque,
chi listerica? Siccome in teoria il carattere isterico di una persona che ha avuto tutte le fasi precedenti
che si sono sviluppate normalmente, listerica una persona che ha una certa mobilit fisica. Anzi, si dice
che ha una certa agilit, una certa sensualit, esercita seduttivit e fa del maschio il suo riferimento
prevalente, perch l il blocco. Quindi, quando vedete le ragazze che sono tutte prese dal gioco della
seduzione capite che il tema l, c un blocco interiore edipico.
Questo uno schema teorico su cui ho personalmente dei dubbi, perch secondo me nella realt non
mai cos. Ormai trovare una vera isterica difficile. Magari ci fossero solo le isteriche, perch vorrebbe
dire che ci sono tutte le strutturazioni pre-edipiche di cui abbiamo parlato: tutta loralit, la separazione
del parto, tutta la fase anale avrebbe dovuto svolgersi bene. In realt non cos. Ci sono da fare delle
distinzioni. Si definisce la reazione isterica, che la pi superficiale, limprovvisa reattivit che poi viene
definita isterica, ma che ha poco a che fare con la genitalit. Mentre possiamo definire il tratto isterico un
tratto di copertura, e questo troviamo pi frequentemente. Cio, questo gioco di seduttivit nelle donne si
vede bene: lesser molto puntate sul maschio, sulla conquista, sul piacere, sullessere ammirate, sulla
leggiadria (pensiamo alle ballerine brasiliane). Spesso questo un tratto di copertura, come se lultima
fase vissuta nello sviluppo fosse quella che viene messa come sistema relazionale, ma che in realt
nasconde ben altro.
Nelle varie posizioni isteriche possiamo distinguere molte sotto-posizioni. Se togliamo il tratto isterico
nel giro di poco tempo se ne va via, perch un tratto di copertura. A quel punto emergono le posizioni
sottostanti che coloriscono anche il tratto isterico. Ad esempio, c unisteria di conquista e fuga: seduco,
mi piace molto sedurre e poi abbandono. Questa unisteria con un tratto fobico sottostante, c
unallarme.
Poi, esiste unisteria che copre unoralit, che molto comune, e fa disperare gli uomini: la donna si
presenta con un tratto isterico molto seduttivo e leggero, e quando arriva allo scopo tutto il gioco di
seduzione serve a colmare loralit e luomo serve da riempitivo, deve continuamente riempire il bisogno,
deve allattare e, quindi, c lattaccamento.
1
Poi, esiste invece unisteria che di copertura a un tratto fallico. E una donna che nella relazione con il
padre ha in realt sviluppato un processo di conflitto e di identificazione, cio non riuscita ad andare
verso il padre perch cera un conflitto, una situazione di competitivit. E una persona che magari ha
unidentificazione con il padre anche perch c unimpossibilit didentificazione con la madre, per cui
la situazione seduttiva diventa una situazione di sfida nei confronti delluomo. Vive questi rapporti
amorosi che vanno in escalation simmetriche: c una grande seduttivit, poi c un abbandono, poi ci
sono le urla e le grida e poi la ripresa e cos via. Tutto questo perch spesso dietro c una posizione
femminile disteria di copertura di una posizione fallica in competitivit con luomo.
Questo per darvi solo degli accenni, per farvi capire com importante leggere le varie situazioni come
tratti che si combinano. Quindi, a seconda di come si mettono i tratti si legge la persona. Nellisteria
particolarmente semplice, perch quasi tutte le donne hanno tratti isterici ad eccezione delle donne
ossessive, intellettuali.


Le pi comuni tipologie
Nitamo MONTECUCCO
Abbiamo identificato delle tipologie primarie che possono essere importanti se riusciamo a identificarle,
per avere sia unidea generale della loro struttura di base, di come si venuto a creare il loro blocco, sia
unidea dei loro punti deboli, su cui eventualmente si pu fare unazione di aiuto e di sostegno.
Per questo cercherei di entrare il pi possibile nella struttura della vita media e di far un excursus su quelli
che sono i casi pi normali di strutture critiche delle persone che potrebbero arrivare da voi con bisogno
di aiuto.
Partirei non tanto dalle personalit, quanto dalle cose pi comuni che capitano. Per esempio potrebbero
capitarvi molto comunemente delle persone che vi chiedono qualsiasi cosa, ma ci che vi stanno
realmente chiedendo di farli uscire dalla depressione. Vi raccontano mille cose, ma essenzialmente che
hanno un processo di crisi interna e hanno bisogno di aiuto.
Unaltra delle tipologie assolutamente comuni che vedrete sono le persone che sono in un momento di
crisi esistenziale: attorno a loro sta cambiano il mondo, stanno cambiando le relazioni, sta cambiando il
lavoro, stanno cambiando i loro sentimenti che li connettono con la rete delle relazioni. Quindi, vengono
da voi con una piccola scusa - per labbandono del fidanzato o la moglie che non ha pi voglia di fare
lamore con il marito - ma in realt ci che voi riuscite a vedere in queste persone che sono in un
momento di passaggio e che hanno semplicemente bisogno di un centro. E la crisi esistenziale.
Ieri mettevamo in evidenza come, soprattutto in questo momento storico, molte persone che sono gi
normalmente con il cuore aperto, lhanno dovuto chiudere. Dentro hanno un cuore che batte e che soffre e
fuori tutta la sofferenza che non riescono pi a gestire. Voi, in questi casi, entrate e ascoltate quello che di
positivo queste persone hanno dentro.
In seguito avrete mezza giornata intera per guardare con attenzione la psicopatologia, perch dovrete
assolutamente imparare a riconoscere i casi. Finora abbiamo parlato di caratteri: lo schizoide, il rigido,
lorale ecc. Ma a volte arrivano persone che sono borderline o che sono psicotiche oltre misura e voi non
avete assolutamente gli strumenti per poterle aiutare. Quello che potete fare per aiutarle consigliargli un
buon psicologo, un buon medico, una buona struttura, consigliargli di entrare in un iter di crescita che
comprende un lavoro di profondit che voi non siete tenuti a fare. Persone depresse hanno bisogno a volte
di una psicoterapia o a volte hanno bisogno di uno psichiatra. Se sono andati oltre un certo limite, perch
se la persona piange tutto il giorno inutile che gli fate il massaggino del piede o lo fate danzare.
Evidentemente ha dentro un meccanismo contorto che non gli permette di vivere la sua vita e che deve
essere risolto con degli strumenti potenti Se, invece, la persona ha una depressione psicofisica lieve ed
un po insoddisfatta, voi le potete dare unenorme aiuto: sia in questo caso sia nel caso della persona che
ha crisi di relazione o crisi di identit in senso semplice - per esempio improvvisamente non se la sente
1
pi di fare il suo lavoro oppure la donna che per anni stata una brava moglie e ora non ce la fa pi -,
sono situazioni intermedie. In tutte queste situazioni quello che voi potete fare applicare le norme
generali di empatia con la persona e le pratiche di vostra competenza. Si articola il suo bisogno nella
realt. Abbiamo visto degli ottimi risultati con lo shiatzu, con la danzaterapia, con il respiro, con il
craniosacrale e altro, e quello che spesso succede questo atto magico che risolve il bisogno della
persona. Se particolarmente teso e rigido si fa tanto lavoro sul corpo. Se non sente il corpo gli fate il
massaggio ayurvedico. Se, invece, un carattere masochista con un corpo duro e coriaceo, gli fate il
rebalancing che lo scioglie nelle strutture di profondit. Se ha subito incidenti o operazioni chirurgiche gli
fa bene una sessione di craniosacrale e il lavoro sulle cicatrici. Quindi qualsiasi tecnica voi usate quello
che esce lemozione. Spesso esce lemozione del momento in cui la persona si fatta male, non esce il
dolore fisico: uscir la rabbia, la paura, la tristezza. Gli si fa vivere lincidente e magari esce il dolore del
recente abbandono della fidanzata. Poi, ognuno di voi ha una tecnica che ha delle sue specifiche funzioni,
ma ci che vogliamo veramente trasmettervi in questo momento limportanza assoluta di come voi
entrate energeticamente ed interiormente in contatto con la persona.
Se pensate, ci sono tantissimi che pagano un analista per parlare al muro e lanalista scrive due cose e
tenta invano di non addormentarsi. Voi potete fare lo stesso lavoro con meno danaro e molto pi cuore e
presenza.


Lo schema generale della struttura della personalit
Per riassumere quanto dello fino ad ora sui caratteri e le qualit umane diciamo che la comprensione delle
varie identit una parte particolarmente utile e interessante, uno schema globale composto da almeno
5 schemi sottostanti, con cui voi dividete le persone:
1. lidentit: quanto la persona ha realizzato il suo centro, la sua essenza
2. la polarit: quanto la persona polarizzata sul maschile-yang o sul femminile-yin
3. le tre strutture: quanto la persona polarizzata su pancia-istinti, cuore-emozioni, testa-
pensieri
4. i Chakra - Shen: quanto la persona polarizzata sulle sette energie essenziali dei centri-
organi
5. Le personalit secondo la bioenergetica, lenneagramma, la psicologia transpersonale,
lastrologia, ecc..

Al punto 1) abbiamo le persone con unidentit integra e stabile; quelle con un io debole e vacillante;
quelle con alterazioni pi gravi di perdita o vuoto di identit, di psicosi. (I Tavola delle Equivalenze
Psicosomatiche)
Al punto 2) troviamo persone pi neutre e bilanciate; persone pi nellenergia femminile-yin, dolce,
intuitiva; persone pi nellenergia maschile-yang, decise, intraprendenti, razionali. Oppure se volete usare
i codici indiani: quello pi tamasico (basso-denso), quello pi satvico (equilibrato-armonico) e quello pi
rajanico (focoso-energetico). (II Tavola delle Equivalenze Psicosomatiche)
Al punto 3) abbiamo le personalit di pancia, pi istintive, fisiche; le personalit di cuore, pi affettive,
emozionali; le personalit di testa, pi mentali e intellettive. (III Tavola delle Equivalenze
Psicosomatiche)
Al punto 4) troviamo le sette energie psicosomatiche essenziali, riprese dalle tradizioni indiane e taoiste,
che ci offrono un punto di riferimento estremamente articolato e complesso con cui interpretare le qualit
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delle persone. (Mappa Psicosomatica Essenziale)
Attraverso questa comprensione complessa delle varie personalit voi riconoscete i loro tratti, i loro
schemi fisici, energetici, neuropsichici di base e ci vi serve per capire la struttura dellidentit.
Anche in ogni contesto spirituale trovate tutti i tipi. Trovate maestri spirituali di tutti i tipi: quelli orientati
sul cuore, quelli orientati sulla mente, quelli molto fisici. Facciamo qualche esempio semplice:
sicuramente Ges era molto di cuore sul lato destro, era un personaggio che non si faceva dire di no da
nessuno (piuttosto la morte ma io vado avanti sulla mia strada). Prendete Yogananda e vedete una
persona di cuore completamente sul lato affettivo, della dolcezza, della comprensione. Prendete un
mentale-razionale come Krishnamurti oppure i lama tibetani. Osho ( un 7 dellenneagramma) che ha la
caratteristica di essere una tipologia di testa che fa la sintesi di tutto. Poi, ci sono quelli pi orientati alla
volont, al potere, al fisico come Bodhi Dharma, Gurdjieff, molti maestri zen, gli yogi. Tenete sempre
presente che queste sono delle caratteristiche di maggiore polarizzazione, ma tutti hanno anche tutte le
altre parti.


I caratteri e le energie psicosomatiche essenziali
Nitamo MONTECUCCO
Proviamo a vedere le caratteristiche principali delle varie personalit anche alla luce della mappa
energetica tradizionale indo-cinese o indo-tibetana.

Roberto SASSONE
Basiamoci sulle strutture caratteriali gi trattate. Iniziamo intanto dallo schizoide. Che caratteristiche ha
lo schizoide? Che linizio della sua vita legato alla paura, per cui fondamentalmente non ha le radici, ha
paura di entrare in contatto con la realt. Quindi il I chakra, che significa la sopravvivenza e nel corpo
corrisponde fisicamente ed energeticamente ai piedi, alle gambe, ai due reni (Ming men = i due centri
della vita) i cui canali scendono al sedere e gi fino ai piedi. Il blocco della paura avviene quando i reni
vengono bloccati dallinibizione, energeticamente sono contratti o in vuoto e generano - sempre a livello
di energie - il blocco di tutta la zona bassa. Fondamentalmente la muscolatura della zona lombare blocca
perch rigidissima e dal momento che questo lunico asse centrale/lasse spirituale i cinesi lo
connettono con tutti i disturbi, per cui se manca questo polo a terra tutta lenergia sale verso lalto.
Quindi, queste persone hanno bloccato il corpo, il centro dellincarnazione, da cui parte lenergia verso il
cuore e ti d la carica, ma se non avviene questo tutta lenergia va tendenzialmente alla testa.
In questo caso la paura totale ed generalizzata e la contrattura muscolare si trova in tutto il corpo.

Nitamo MONTECUCCO
Inoltre, dato che il cuore il foglietto embrionale medio che tiene insieme gli altri due, se si ha un buco
sul cuore ed il cuore frena la sua funzione di connettore tra testa e pancia, tra istinti e mente, questi ultimi
si separano. Ricordiamo che il sistema cardiaco gestisce il sistema sanguigno, i muscoli del corpo, il
sistema immunitario e lapparato scheletrico. Quindi assimilabile alla struttura che connette di
Gregory Bateson. Una patologia che negli ultimi anni ha avuto unincremento enorme la mialgia
generalizzata. Ve ne accorgete specialmente se lavorate sul corpo, poich ovunque lo toccate dolorante.
Ci significa che hanno il cuore completamente bloccato: tutti i muscoli sono in tensione, il dolore del
cuore vive in tutti i muscoli del corpo. Sicuramente la mancanza di riconoscimento e di vitalit del I
chakra fa s che la persona rivive questa energia nella testa. Quindi, il corpo molto gracile.
Immaginiamo un bambino che nasce e sin dallinizio pu avere o lenergia della mamma dentro la pancia,
di amore e accettazione, oppure pu avere unenergia non di amore, gli manca quella luce che lo fa
sentire vivo. Il bimbo nasce, la mamma lo allatta e lo accudisce ma tesa, nervosa e manca il contatto con
1
gli occhi, il suo vero sorriso. Non comunica, non parla al bambino, non lo ascolta. La pelle (sistema
nervoso) sostiene ma non contatta, non c il secondo livello, il movimento comune, il gioco. Questa
lenergia primaria. Se il bambino nasce con questo centro di libert, potr fare i capricci, potr anche
andare contro ai genitori, sostenere il confronto. Vuol dire che gi nei primi anni il centro dellidentit
forte, libero corpo in libero pensiero, libera emozione in libero cuore. Il bambino si sente sufficientemente
amato, unanima libera, sa che pu contare sullamore dei genitori anche se c il contrasto. Viceversa
se manca il nutrimento del cuore, se vogliamo dellanima, il bambino diventa fragilissimo, dipendente
perch gli manca la cosa essenziale, attraverso il cibo del cuore lo condizioni ad avere un blocco. Allora il
bambino diventa un carattere, che non ha il contatto col corpo, diventa quello che la mamma vuole perch
sotto c questo tremendo bisogno di essere accettati; come se la mamma dicesse io in realt non ti
accetto, ma se fai quella cosa l un po ti accetto e per essere accettati un po facciamo cose incredibili.
Prendiamo unaltra forma, ad esempio un orale. Che cos che gli manca?

Roberto SASSONE
Allorale mancata lalimentazione e laffettivit e questa mancanza innanzitutto gli provoca a livello del
corpo una protrazione verso lavanti di tutta la testa e tutta la bocca. Questa postura molto evidente
nellorale e denota colui che aspetta qualcosa e questo qualcosa non arriva. Lirrigidimento dei muscoli
della zona sub-occipitale provoca un blocco alla gola. la mandibola serrata e le spalle vengono portate
in avanti come se la persona si volesse proteggere perch manca questo alimento.
Lorale si riconosce anche dallespressione degli occhi, perch sono imploranti e richiedenti.
Ricordiamoci Bambi.

Nitamo MONTECUCCO
Cosa ci suggerisce la persona con gli occhi da cerbiatto? Che cerca amore e affetto che tipicamente un
affetto di cuore e di milza, un affetto materno e dolce che gli mancato, soffre per la mancanza
dellalimento e continua a chiederlo.

Roberto SASSONE
E proprio perch c una pena e una necessit quasi di farsi da nido proprio perch non arriva questo
contatto - il torace tende ad essere incavato, svuotato come se volesse proteggere il centro del cuore, il
collo proteso in avanti, la gola e la mascella sono contratte, c una tensione nel cingolo scapolare e
nelle spalle. Le sue braccia sono poco irrorate, sottili e vissute come impotenti non essendo disponibili
per lazione autoassertiva.
Le gambe dellorale sono generalmente esili e proprio perch non ha molto contatto con il suolo cammina
un po a papera. Il bacino ritratto, perch questa mancanza damore porta una certa paura genitale.

Nitamo MONTECUCCO
Una persona che ha queste caratteristiche come pensate che abbia i canali della forza di reni che salgono
al cuore? Sono un po in vuoto. Infatti, i cinesi parlano di solito di vuoti di milza, cuore e reni, perch la
forza non grande, perch a livello genitale non c potenza e la potenza deriva dal riconoscimento della
fiducia di s. Quindi, l c una scarsa fiducia di s, per cui non tira su lenergia.

Roberto SASSONE
Quindi, bisogna lavorare sulla fiducia, sul grounding, sulla riattivazione del canale principale del I
chakra, in maniera tale che si possa cominciare ad avere una percezione di stabilit, di esserci. Questo
molto importante.

Nitamo MONTECUCCO
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Questo tipo di persone possono facilmente andare in depressione e la depressione chiaramente definita
come uniperattivit negativa, un vuoto, unattivit di milza. Quando noi vogliamo curare velocemente
questo tipo di patologia dobbiamo fare una serie di interventi: anzitutto aprire il cuore, aprire la vitalit e
spostare sulla vivacit e la giocosit. E un classico che se noi riusciamo - se riusciamo perch non detto
che ci si riesca, perch a volte la persona che in quello stato non vuole uscire da quello stato, dal mal
damore - ma se riusciamo a trascinarla a farla divertire, ridere e scherzare (o la meditazione della
Kundalini o di danza) e le cambiamo ambiente, possibile che in poco tempo possa recuperare. Ci
significa che hanno ribilanciato lasse sinistro con uniperattivit dellasse destro.
Ricordate che voi come counselor non siete abilitati a curare questo tipo di persone, per potete
aiutarle. Come counselor potete fargli far muovere il corpo, dargli fiducia, sciogliere le tristezze, la
meditazione Kundalini, consigliare di vedersi un film divertente, di fare biodanza relazionandosi con
laltro. E chiaro che farlo da soli ci vuole pi tempo.

Roberto SASSONE
Il respiro fondamentale, perch le devi far espandere il torace.

Nitamo MONTECUCCO
Prendiamone un altro per vedere la differenza dei caratteri. Chi secondo voi, invece di essere sul canale
di sinistra pi sul canale di destra? Chi il polare rispetto allorale?
Se prendiamo lo psicopatico, qual la sua caratteristica principale? Anzitutto lottimismo, ha molta
energia, ha molto i piedi per terra, ha lasse centrale che gli funziona bene, connesso con la testa,
lintelligenza attiva e pratica, lavora molto con la vivacit e giocosit. Ricordiamo che lasse centrale
il centro dellidentit che nellorale debole, perch non stato amato. Nello schizoide anche spesso
debole, nello psicopatico invece lego stato rinforzato. Anche se in una forma primitiva c il
riconoscimento dellego, non del Cuore, per cui si sentono amati. Ecco perch lo psicopatico usa molto
lenergia primaria della terra, la forza del fegato; non riesce, invece, a usare la dolcezza e la sensualit
della milza. Quindi, questa parte che quella umana, attenta e affettuosa non arriva al Cuore e li fa
diventare carenti della parte che noi chiamiamo amorevole, etica che per loro ritenuta una debolezza.

Roberto SASSONE
Lo psicopatico proprio lopposto del masochista con le sue gambe grosse e che fondamentalmente
sembra piantato sul suolo. In realt il masochista non ha un vero riconoscimento di s, lui esiste solo in
funzione dellaccontentare laltro. Perch ha tutta questa struttura pesante? Gli serve esclusivamente per
contenere il suo vuoto, solo apparentemente sembra molto solido.

Nitamo MONTECUCCO
Proviamo per un momento ad immaginare il contrario. Il masochista, ha gi da bambino un corpo molto
solido e tozzo, dove lelemento linfatico spesso in abbondanza. Questo tipo di bambini non sono
esuberanti, giocosi e vivaci; anzi, sono un po goffi. Mentre nellorale c lattenzione sulla milza, ma la
milza vuota, perch il cuore vuoto di affettivit, nel masochista c una madre iperprotettiva che gli ha
dato troppo, lo ha soffocato. Quindi, di aspetto materno ce n tanto, di brutta qualit, ma gonfio e
stagnante.

Roberto SASSONE
In realt non ha contatto con il suolo. Sembra che abbia contatto con la terra per le gambe grosse, ma non
ha forza, perch non ha lenergia. Ha paura di crollare anche se si sente stabile. Facendo lesercizio del
grounding, mentre lorale reagisce presto cominciando a tremare e oscillare, il masochista sta unora
senza reazioni. Ha una struttura sicuramente ristagnante e compressa. Bisogna rimobilitargli lenergia. E
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chiss quante volte gli hanno detto dai! muoviti!. Cos si ferma ancora di pi.

Nitamo MONTECUCCO
Mentre nello psicopatico la respirazione molto attiva, perch deve tenere il cuore aperto, deve lavorare
tanto e quindi deve anche respirare tanto, nel masochista c una respirazione lenta. Non mai una
respirazione vivace e veloce. Se fate respirare velocemente un masochista significa che o non grave o
che gi in grande miglioramento, significa che apre gi i canali, che apre tutto.
Vediamoli associandoli con gli animali: come se il masochista fosse un animale da tiro tipo una mucca
o un bue da tiro, lento ma va avanti tanto. Lorale invece come se fosse della categoria di animali tipo
cani o gatti che sono piccoli e pi veloci. Oppure uno psicopatico come se fosse un leone o un lupo con
il proprio potere gerarchico.

Roberto SASSONE
A proposito di respirazione. Quando si mette una persona con una struttura tendente al masochismo
sdraiata a respirare e si riesce a farle abbassare il torace, si gonfia la pancia. E come dire: molla, s, il
torace, ma erge immediatamente una difesa in unaltra zona che qui la pancia. E tipico. E veramente
un segnale interessante.

Nitamo MONTECUCCO
Immaginiamo lultimo carattere che solitamente non ha ricevuto grandi blocchi a livello primario, ha
laffettivit mediamente aperta; vivace e presente perch lenergia dei Reni c. Allora quale potrebbe
essere la caratteristica dellisterico-fallico-narcisista? Una certa dicotomia: come se lenergia arriva al
cuore che per troppo superficiale. E come sul cuore ci fosse un ostacolo, una ferita. Ad esempio
come se il pap a 11 anni ti fa fare il cavalluccio sulle sue ginocchia, poi improvvisamene mettendo la
gamba tra le sue gambe sente che tu hai un seno e di colpo non sei pi la sua bambina e non vai pi in
braccio a pap. Anzi, comincia a contrastarti vietandoti certe cose, controllando con chi esci e dove vai,
oppure nel triangolo con la mamma (che vive questa energia attraverso la figlia che a sua volta ama il
padre) il cuore della bambina va in corto circuito. Da adulta ogni volta che si innamorer di un uomo sar
aperta nelle energie base, ma sar bloccata nel cuore, perch rimasto chiuso.
Questo ego strutturale cade abbastanza facilmente. Quando sono intelligenti (e a volte non lo sono) hanno
anche una certa vivacit, per cui quando gli proponi di aprire i sentimenti spesso quello che viene fuori
una serie di banali condizionamenti sociali. Se si riesce a pulire questo si arriva spesso al cuore.

Roberto SASSONE
Queste strutture proprio perch sono arrivate vicine alla genitalit, quindi hanno energia sessuale che
scorre abbastanza liberamente, hanno anche una flessuosit e una morbidezza: nel camminare,
ondeggiano molto il bacino. Non il movimento del latino americano che ancora in contatto con la sua
energia vitale, ma un movimento che denota la seduttivit.

Nitamo MONTECUCCO
Due cose ancora. Parliamo del VI Livello: lespressione e lintelligenza.
Avevo un amico che era uno schizoide, quasi completamente bloccato nel sistema muscolare-scheletrico
e la grande energia con cui non era riuscito a vivere nel corpo lha trasferita in testa. Era geniale. Un
giorno mi ha raccontato che da bambino sua mamma non lo lasciava troppo solo e libero di vivere, per cui
si rinchiuso, ha preso in mano dei libri di matematica ed diventato un genio in matematica.
Praticamente ha trasferito il piacere pi genitale, di fegato e di milza nella testa. Era come se la testa non
fosse realmente in contatto con il resto del corpo. Non riusciva ad usare lintelligenza del cuore n della
pancia.
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Abbiamo detto pi volte che non dobbiamo formulare dei giudizi, Nella mia accezione pi normale mi
scatta il giudizio sul masochista. E un tipo di mente con una lentezza di formulazione.
Ricordiamoci che la vivacit del fegato finisce nel punto in cui entra nel polmone. I polmoni prendono
lenergia del fegato. La loro vivacit diventa curiosit, la giocosit diventa intelligenza creativa. Quando
questo lato diventa inibito (dietro c spesso una mamma che non lascia giocare) la loro mente diventa
legata a delle strutture molto forti e non c assolutamente la vivacit del pensiero che permette la
rivoluzione.

Roberto SASSONE
Ricordiamoci che il blocco pi forte del torace ce lha proprio il masochista. Non riesce ad espirare
allentando il torace e abbassandolo.

Nitamo MONTECUCCO
Quando invece fate respirare un orale che ha i polmoni vuoti, se lo tratti bene spesso si muove, va in
iperventilazione in fretta, va in tetania. Se, invece, lo dici al masochista non c niente da fare, respira tre
volte e poi si ferma.
Lintelligenza del masochista pi logica-formativa che non intuitiva, mentre nello psicopatico
lintelligenza molto stimolata. Come abbiamo gi detto, nello psicopatico manca il canale di milza con
laffettivit che corrisponde al II chakra. Il II chakra unenergia simbiotica, lenergia dellunione,
lenergia del cordone ombelicale, dellutero, della mamma. Se la mamma non ti d questa energia, e, anzi,
lei diventa un maschio che ti stimola al rappresentarti allesterno, chiaro che questa parte etica viene
fortemente a mancare e il cuore se tutto fuori non pu essere tutto dentro. Una delle caratteristiche degli
psicopatici il torace sempre pieno daria.

Li aiutate semplicemente appoggiandovi sopra chiedendo cosa sentono. In alcuni casi hanno sensazione
di panico, perch hanno paura a svuotarsi, perch limmagine di s, del loro ego, la pienezza. Non
possono permettersi di essere perdenti, perch altrimenti crolla tutto. Questo nel caso di psicopatici pi
stupidi. Poi ci sono quelli intelligenti e bilanciati che capiscono questo e hanno anche un grande cuore.
Ho avuto dei pazienti manager dazienda molto determinati che per avevano fatto del bene, hanno
lavorato molto su di s. Hanno dovuto sostituire le loro energie di terra forti riscoprendo il loro lato
femminile che non utilizzavano.

Roberto SASSONE
Infatti, lo psicopatico uno che rischia il suicidio quando perde limmagine di s (per esempio gli
imprenditori che falliscono).

Nitamo MONTECUCCO
La stessa cosa pu succedere alla donna che viene ingabbiata nel modello di madre e moglie. Io la
reputo gi di base una persona che ha un carattere masochista e dato che questo in Italia un dato
estremamente comune, c un enorme numero di figli di madri masochiste che hanno preso questo
carattere di chiusura e di adattamento alla situazione di non farsi troppe domande, di avere dei figli e di
andare avanti. Di buono c che sono delle madri stabili, dallaltra parte che non sono donne realizzate,
perch si sono identificate troppo in un ruolo sociale. Fortunatamente sono sempre di meno, anzi sono
sadiche. Questo si pu spiegare, perch la masochista ha avuto un ordine forte e quando cambia il ruolo
da figlia a madre, diventa allincontrario. La legge adesso sono io che ti comando e ti d la vera legge
della verit! Fai cos come ti dico io, perch mi ha detto mia madre e ora devi farlo anche tu!

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Roberto SASSONE
Io direi che non la regola che il masochista diventi sadico. Se il masochista riesce a toccare il suo
sadismo significa che si liberato dallodio che aveva dentro. Ma questo lo fanno un po tutti.
Ovviamente, tra tutte le strutture il masochista quello che meno si pu permettere di esprimere la sua
violenza. La sua distruttivit una forza molto potente: dove la va imbrigliare? Nella contrattura molto
forte della sua muscolatura e nella distruttivit verso s stesso. Si vede realmente quanto il masochista
tutta la rabbia la sfoga contro di s.

Nitamo MONTECUCCO
Riprendiamo le energie di una mamma in gravidanza.
Se la mamma molto fisica, ha un bel canale rosso, il bambino riceve una carica vitale che gli carica il
suo primo e secondo chakra. Se invece la mamma ha il primo chakra chiuso e non riesce a vivere
serenamente lamore di coppia, il bambino riceve sul primo e secondo chakra un senso di fastidio.
ovvio che lenergia vitale non latto damore in s, solo se la mamma ha il cuore aperto tutto il suo
sistema sar gaudente e anche il bambino ne avr beneficio, riceve questa energia di piacere. Tutti i
problemi, le preoccupazioni della mamma vanno sulla pancia, il bambino avr gia nella gravidanza un
cuore che si chiude. Se la mamma di testa e ossessiva vale a dire con la milza e cuore bloccati e
liperattivit del cervello superiore, il bambino riceve una banda di onde beta costante che lo massacra. Se
la mamma un iper-emotiva e ansiosa, il primo chakra tirato, al bambino arriva una costante banda di
onde theta.
Primo caso: la mamma staccata dal corpo e dal cuore e vive molto nella testa e il bambino ha subto gi
un trauma (tentativo daborto, una caduta, una paura), il bambino avr la possibilit di avere lo stesso
blocco gi dalla nascita (schizoide). Il bambino ricever una doccia di paura e tensione per nove mesi,
nascer con quel codice, avr il primo chakra bloccato o poco funzionante, nascer con la predisposizione
a non sentire il corpo, dato che non ha sentito il contatto con il corpo della madre. Neanche dopo la
nascita la madre lo ribilancer o lo far solo parzialmente.
Secondo caso: la mamma ha un blocco di secondo chakra. depressa, orale, con un grande buco sul
cuore. Ha un buco di milza, di energia affettiva, e non riesce a sentirla per la sua bambina che nella
pancia. Questa energia di milza, povera, non nutrir il feto. Il bambino nascer con quella codifica, poca
energia affettiva e calore. Avr un cuore ansioso, bisognoso, con unenergia femminile non viva,
piacevole, rilassata.
Terzo caso: la mamma ha un blocco di terzo livello, sin da bambina non ha potuto giocare nel corpo, non
ha potuto sperimentare sulle proprie gambe la propria autonomia, la propria dinamicit, nella vita non si
sente dinamicamente presente e non sa come divertirsi. Pu anche essere tesa, nevrotica, rancorosa. Primo
chakra, fegato e cuore un po induriti, tutto sul lato destro. Il bambino nella pancia sente questa codifica.
Quarto caso: la mamma ha una chiusura del cuore, una mancanza enorme. Ne abbiamo gi parlato,
proviamo ad analizzare il caso contrario, dove la mamma ha un cuore aperto, sensibile e di cuore. Pu
avere un blocco di primo o secondo chakra, un po di depressione. Accade che la gravit dellinfluenza
viene minimizzata, il bambino avr delle turbe ma saranno molto meno gravi rispetto ad un altro bambino
con le stesse strutture materne di crescita ma con una mamma col cuore chiuso, che non lo ama. Se la
mamma in definitiva lo ama, lo sente, il bambino lo percepisce perch tale energia passa attraverso il
corpo. Se la mamma un po depressa e abbraccia poco il bambino, questo avr un po di sofferenza, sar
poco incline alle emozioni, poco facili al sorriso. Ma avr un cuore aperto, sar una bella persona.
La consapevolezza amorevole, la presenza empatica la prima cura della persona, la prima terapia.
Questa cosa, voi counselor, dovete darla, ce lavete, perch chiunque sia un essere e su quella base
cercate di tirare fuori quello che si pu. Voi potete facilmente lavorare su una persona col cuore aperto.
Su le persone che palesemente non hanno un cuore dovete stare molto attenti, forse a volte meglio non
lavorare o meglio, se siete dei massaggiatori, degli shatsuka, operatori di cranio-sacrale, preferibile che
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facciate le tecniche che conoscete, con grande rispetto e grande amore, ma non lavorate come counseling,
perch il cuore chiuso gi una patologia. Voi potete dire: Guarda, io non posso aiutarti sulle cose di
cuore, di profondit, di psiche e di emozioni, posso darti qualche piccolo consiglio, cos a livello giocoso,
ti faccio fare un po di biodanza, un massaggio, lavoriamo intanto sul corpo, ma non oltre, non la
prendiamo in considerazione come punto centrale del processo di crescita tra me e te, perch io non me
ne posso occupare. Se invece, anche in una situazione tirata, voi riuscite a sentire che ha un cuore che
risponde, allora potete lavorare, senza ovviamente fare psicoterapia. Se la persona ha davvero il cuore
aperto riesce a dire Io voglio uscire da questa situazione. Se la persona ha il cuore chiuso dir Non
credo che riuscir ad uscire da questa situazione, non ho fiducia (che significa non ho fiducia in te n in
me). In questultima situazione non forzate minimamente, perch significa che questa persona ha subto
una tale ristrettezza di amore che gli ha creato un blocco profondo nellidentit. Voi in questo caso potete
lavorare molto sul corpo, aiutarlo, dargli strumenti, leggerezza, ma non dite mai alla persona Ti posso
aiutare ad aprire il cuore. Magari riuscite ad arrivare comunque ad aprire il cuore attraverso il corpo,
lamicizia, ma non attraverso il counseling diretto e consapevole.
Quinto caso: una mamma con il blocco della gola, non comunica. Nelle famiglie in cui i genitori non
comunicano le emozioni, i figli cresceranno senza comunicare emozioni o hanno un grosso blocco.
Sesto caso: la stessa cosa dicasi per il centro della mente, la tipologia di sesto livello. La mamma
trasmette ideologie, condizionamenti.

Riprendiamo un attimo questo schema e rivediamo i casi opposti. Finora abbiamo analizzato le carenze,
ora vedremo gli eccessi. Immaginiamo che il bambino nasca senza aver ricevuto energie pesanti o
particolari blocchi di chakra. La gravidanza stata abbastanza normale. La mamma abbastanza
equilibrata, minimamente di cuore. Il bambino nasce normale.
Se la mamma comunque ha un blocco sul primo chakra, trasmette al figlio questo tipo di energia. O gli
pompa o gli svuota il primo chakra. Pu anche farlo contemporaneamente. Da una parte dice Ah
finalmente sei nato, avr cura di te e ti dar tutto il meglio dalla vita, cos facendo d unimpostazione di
primo livello forte, fisica, strutturata; immediatamente crea una spinta sul primo chakra fisico dove il
bambino si sente investito da una serie di cose mentali ma che vanno istantaneamente a fortificarlo. Non
tanto un rinforzo narcisista ma come dire tu devi essere un bravo ometto, responsabile, aiuterai se ci
sar bisogno; oppure sei una brava figliola responsabile, dovrai aiutare i tuoi fratelli, non darmi
preoccupazioni. La parte utile che pu essere fisica, economica, viene rinforzata. E questo crea nella
psicologia della persona che questa prender parte della sua energia fisica o solo mentale, e si sentir
investito di una forza enorme.
Dallaltra parte la mamma potrebbe dire accidenti aspettavamo un maschio e sei nata femmina oppure
mi aspettavo che diventassi un uomo forte come il nonno avrebbe voluto, e c quindi un processo di
castrazione.
Gi nei primi mesi di vita il bambino manifesta istantaneamente unattivit fisica. Ad esempio gi a due
mesi si tira su con le gambe. Possiamo fare due cose: bloccare la vitalit e fermare le gambe, magari
fasciandole, oppure permetterle di sgambettare gioiosamente. Nel primo caso il bambino viene castrato, ci
sar uninibizione di primo chakra e del fegato, successivamente. La parte di riconoscimento fisico
dellindipendenza verr bloccata. La parte muscolare del movimento fisico verr bloccata. Sar una
persona che tender ad ascoltare questo suo lato un po pauroso o ansioso o molto protettivo della
mamma e svilupper un carattere introflesso. Sapr sostenere questa mamma, diventando come un bue
che stato castrato psichicamente, rimanendo in unenergia di primo chakra debole. Nellaltro caso
lopposto, svilupper un primo chakra forte. possibile che queste due forme siano contemporanee. La
scorsa settimana era qui un uomo forte, determinato, capace nella sua vita professionale, che nella vita
famigliare ridiventa un bambino rispettoso. Ha una postura col torace espanso e sicuro, ma quando gli si
chiede della famiglia riassume una conformazione masochista. Io sono un guerriero, dice, ma non devo
1
fare nessuna guerra, devo proteggere i miei genitori. Fuori uno che si d, una volta tornato a casa
subisce i genitori. Lui lamministratore delegato dellazienda di famiglia, in pratica il capo, ma in realt
comandano sempre i genitori. Quindi doppia azione: fuori sei un imperatore, dentro uno schiavo, devi
essere il nostro bravo figliolo, ma per quanto riguarda la famiglia e le emozioni, sei sotto di noi.
Prendiamo il carattere di milza: la mamma che non ama il bambino crea un carattere orale, con il classico
buco dellabbandono, un buco di secondo livello, dove il cuore in continua richiesta ogni volta che
incontrer una persona. Ma c anche il caso opposto dove la mamma iperprotegge, rassicura sempre.
Esiste una media, una giusta affettivit al momento giusto. Questo atteggiamento spinge verso una
personalit, ad esempio nel caso di una bambina si svilupper un carattere molto femminile, se maschio
a diventare molto maschile per reazione, comunque sul secondo livello, caratteri sessuali. La madre si
insinuata nella sua psiche e ha condizionato un comportamento in eccesso, senza lasciarle la libert di
essere ci che . Avr questa sessualit e affettivit spiccate, la Brooke Shields della situazione. Altro
esempio il film la fabbrica del cioccolato, dove sono trattati diversi caratteri, con ego molto pompato.
Altro esempio il pompaggio o la decompressione del fegato. Il ragazzo spinto di fegato il classico
sportivo. Spessissimo c dietro il pap. Una personalit fisica, dinamica, sportiva, che impara presto a
cavarsela e ad essere autonomo. Se mischiata ad altri caratteri pu diventare un elemento caratteristico
fondamentale. Se il genitore spinge a cavarsela da soli e guadagnare qualcosa gi nelladolescenza, d
autonomia al figlio, che verr su dinamico e forte delle sue esperienze.

La contrattura del diaframma
Per quanto riguarda il blocco del diaframma, direi che siccome la respirazione trasversale il blocco c
sempre. Bisogna, per, vedere lintensit del blocco.

Nitamo MONTECUCCO
Lo sblocco del diaframma si effettua un po con tutte le respirazioni, anche se ci sono tecniche pi
specifiche. Riprendiamo lo schema dei meridiani di energia. Se il cuore si chiude, si chiude la gola e il
diaframma, che sono le porte del cuore. In realt il cuore ha sette porte e queste sono le prime due pi
importanti, Per chiudere il cuore tu stringi le spalle. Poi c la porta anteriore che quella del dare e
quella posteriore che quella del ricevere. Vi sar gi successo che quando un amico sta male vi viene
istintivo mettergli una mano dietro sulla zona del cuore, tra le due scapole, per sostenerlo. E unaltra porta
del cuore quella dellenergia del cielo, dellalto ed entri nello spirito.
Io ho avuto esperienza con migliaia di persone in una comune per circa tre anni vivendo o conoscendo
migliaia e migliaia di persone di tutte le razze, tutti i tipi, di tutte le et e di tutte le conformazioni
psicologiche: cerano gli orali, i masochisti, gli schizzati, gli schizofrenici. Cerano persone con vari
problemi di salute, ma tutte avevano una caratteristica fondamentale: quella di avere unanima. E ogni
anima si era manifestata nel mondo con quel tipo di blocco o quella vita, partendo da una particolare
genetica e condizioni ambientali, dove le energie potevano o non potevano uscire, anche con patologie
gravissime o problemi psichici rilevanti. Ebbene, quando si risvegliava la coscienza centrale queste
persone cambiavano, si ribilanciavano. Il carattere che avevano prima non cera pi. Cerano delle tracce
o qualche volta emergeva ancora, ma la vecchia struttura veniva sostituita dalla consapevolezza della
realt.
Quindi, tutta la mia formazione universitaria e post-universitaria in psicologia, che sosteneva che la
personalit di unindividuo si struttura al massimo fino ai diciotto anni, veniva vanificata da quella
esperienza diretta dove anche persone di settantanni cambiavano personalit nel giro di uno, due, tre
anni. Per me stata una rivoluzione concettuale e quello che cambiava era lanima, il contatto di
profondit e losservatore di s stessi. Ho visto delle trasformazioni enormi e questo stato il grande
1
motivo che mi ha indotto a studiare il cervello e la psicosomatica.

Le ricerche sulla coerenza e la sincronizzazione cerebrale
Quando abbiamo studiato la coerenza e la sincronizzazione cerebrale ci siamo accorti che esistono degli
stati di coscienza che possono essere a bassa o ad altissima sincronicit. Se prendete il libro di
Psicosomatica Olistica da pagina 168 in avanti potete comprendere lestrema importanza della coerenza
per capire il grado di integrit psicosomatica di una persona e, nella pratica della sua crescita personale,
per verificare lavanzamento del suo stato. Ricordate che lo Psico Olotester, lelettroencefalografo per
fare queste analisi disponibile al costo ridottissimo di 1400 euro, quando un normale eeg portatile costa
dai 14.000 ai 20.000 euro.
Nella fig. 48 possiamo vedere lemisfero destro e lemisfero sinistro con il valore della sincronizzazione
che pu essere al massimo a pi 100%, a zero e a meno 100%. La sincronizzazione continua a variare nel
tempo. Qui vediamo un esempio dove la media del tempo di tre minuti e la media di sincronizzazione
67. Questo un bel quadro di un contadino dellHimalaya: il cuore bello aperto, il cervello rettile
giallo-rosso, il cervello mammifero londa verde e il cervello razionale-intuitivo in alto. E una bella
sincronizzazione.
Laltra diapositiva fig. 50 invece di una persona normale di Milano, Il cervello un pochino pi pieno,
manca londa sul cuore. La media di 66. E uno che lavora con la testa ma con una leggera asimmetria
nelle beta di sinistra. Guardate non c unonda a sinistra uguale a quella di destra. Si direbbe che una di
quelle persone che vivono senza una vera ragione e non se lo sono mai chiesti.
Nella fig. 52 vedete uno squilibrio a sinistra che indica un forte stato di stress. La fig. 53 il quadro di un
giovane ingegnere in stato di eccitazione mentale e fisica: vedete come la parte alta espansa. La
sincronizzazione alta, 95 di media. Chiaramente aveva dei deficit emozionali interni. Da questi
esperimenti sappiamo che il cervello pu viaggiare sotto il normale, a livello normale o sopra il normale.
Immaginiamoci che una persona che volesse fare il counselor dovrebbe perlomeno essere normale se
incontra una persona sotto il normale. O meglio ancora, dovrebbe essere in uno stato sopra il normale in
modo da poter incontrare chiunque in uno stato di presenza. Non una cosa difficile, lavete provato pi
o meno tutti.
Ora guardiamo nella fig. 64 gli effetti di due cervelli normali di due persone amiche che stanno parlando.
In questi due grafici al centro vedete che la sincronizzazione fra i due emisferi sinistri e due emisferi
destri incrociata: praticamente zero. Tra i loro propri emisferi si ha 84 e 77. Quindi, hanno una buona
sincronizzazione, per non c nessuna relazione di sincronizzazione tra di loro nonostante stessero bene
chiacchierando. Ognuno ha il suo cervello. La fig.65 mostra i cervelli delle due persone che meditano
insieme ad occhi chiusi. La banda di sincronizzazione diventa altissima: 84 e 78. E interessante vedere
che appena si entra in uno spazio, c una sincronicit, perch lenergia passa. Nella fig. 66 invece, le due
persone non stanno meditando, ma sono innamorate. La cosa interessante che la sincronizzazione
negativa, cio sono a fasi alterne, una polarizzazione necessaria allattrazione sessuale. Nella fig. 67,
abbiamo invece un terapeuta e una paziente, le onde sono ad altissima sincronizzazione, ogni onda
delluno si riflette sullaltra.
Tutto questo per farvi vedere e capire qual il meglio che potete offrire alle persone in un processo di
counseling ed ci che noi vorremmo che voi foste in grado di trasmettere: un cuore aperto, una
coerenza, una grande presenza che passa. Nelle fig. 68 e 69 gli stupendi quadri di due persone trattate con
rilassamento al villaggio globale da operatori counselor ben armonizzati e in stato di presenza.
Questa cosa accade anche in un gruppo di 12 persone: nella fig. 70, lesperimento ad occhi aperti, ogni
persona ha unonda diversa; le onde poi si uniformano, fig. 71, nel momento di silenzio; fino a diventare
1
sincroniche, fig. 72, quando le persone chiudono gli occhi ed entrano in meditazione. Si realizza una forte
sincronizzazione collettiva!
Questo breve excursus per stimolare la nostra comprensione dei processi empatici che possono avvenire
e che possono trasmettere gioia, coraggio, presenza. Ecco che quello che c scritto nei testi di guarigione
esoterica tipo quelli di Alice Bailey che il guaritore deve agire su di s per trasmettere la giusta
energia allaltro, voi lo fate respirando nel vostro cuore, sentendo lenergia per poi trasmettergliela, anche
senza fare niente. Quindi, latto principale che noi proponiamo proprio quello del lavoro su di s, della
presenza su di s, dellenergia pulita su di s che automaticamente viene trasmessa allaltra persona.



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SCHEMA SINTETICO DEI CARATTERI PSICOSOMATICI


I tre fattori che determinano un carattere: genetica-epigenetica, condizionamenti e anima-coscienza
Riassumiamo le informazioni relative ai caratteri secondo Reich e Lowen e proviamo ad integrarle con le
moderne conoscenze di psicosomatica e di neuroscienze. La struttura globale della personalit derivata
da tre principali fattori che interagiscono profondamente tra loro:
1) La componente genetica (ossia il DNA) una parte della quale assolutamente immodificabile (colore
della pelle, strutture ossee, organi alterati, ecc.) mentre una seconda parte, detta epigenetica
(metabolismo, neurotrasmettitori, alterazioni fisiologiche, ecc.) modificabile da 2) e 3).
2) I condizionamenti esterni ossia le l'influenze famigliari, ambientali e sociali, che modificano la
struttura genetica.
3) L'anima, ossia la coscienza globale, che pu risvegliarsi e manifestarsi come S o dimenticarsi di s e
identificarsi con una sua struttura genetica o con un condizionamento famigliare o sociale diventando un
ego, un io della mente, una personalit (da persona = maschera).
Secondo lipotesi coscienza lanima pu rientrare almeno in tre maggiori livelli di evoluzione:
basso: la persona essenzialmente identificata con i bisogni esterni (fisici, emozionali e mentali);
media: la persona identificata con i valori del cuore e della libert anche se non riesce a focalizzarli e
realizzarli concretamente;
alta: la persona poco identificata con i bisogni esterni, ha una forte sensibilit interiore e dedica la sua
vita alla ricerca spirituale di s e alla realizzazione dei suoi valori profondi.



PERIODO FETALE: LA STRUTTURA GENETICA, MATERNA E ANIMICA

L'influenza genetica-epigenetica
L'influenza genetica la principale base della personalit, ed dovuta ai codici genetici derivati
dall'unione dei geni del padre e della madre. In particolare importante la struttura genetica espressa
dallo sviluppo dei tre foglietti embrionali, con le loro specifiche tendenze - impronte neuro-ormonali. Una
parte di queste tendenze sono plausibilmente genetiche-immodificabili, una parte (sempre pi vasta
1
secondo le ricerche internazionali) sono epigeneticamente modificate dagli influssi psico-neuro-
endocrini della madre.

Lanima e lipotesi coscienza
Al momento del concepimento, dal preciso momento in cui il codice genetico materno e paterno si
fondono, ipotizziamo possa sovrapporsi (per superimposizione) l'influenza dell'anima, la quale potrebbe
agire stimolando o inibendo i sette centri energetici (chakra) e pi in generale lo sviluppo dei tre foglietti
embrionali. Partendo da questa ipotesi appare interessante puntualizzare che, nelle ultime generazioni, si
osservato un evidente sviluppo cognitivo e di personalit dei neonati, gi nelle primissime fasi della vita.
Questi bimbi appaiono come particolarmente svegli, vivaci, determinati, sicuri dei propri sentimenti, e
difficilmente condizionabili, come se la loro anima o S fosse particolarmente forte, evoluto e
maturo. Queste testimonianze, associate ad osservazioni energetiche sottili, hanno portato a definire
questi bambini e bambine indaco.

I condizionamenti materni
I dati della ricerca internazionale evidenziano che l'essere umano gi durante il periodo fetale riceve
impulsi dalla madre che condizionano alcuni schemi neuroendocrini (cortisolo, ecc.) in modo tale che il
piccolo, appena nato, presenta gi una sua conformazione genetica strutturale che lo orienter ad una
particolare personalit (stressato, spaventato, dipendente, dominante, scisso al corpo, ecc.).
evidente come alcune delle pi gravi patologie siano fortemente associate a situazioni di rifiuto al
concepimento o a forti traumi nella gravidanza.




I TRE CARATTERI PSICOSOMATICI ALLA NASCITA

La base genetica dei caratteri genera una evidente predisposizione ad alcune tipologie caratteriali e non
ad altre. La struttura nervosa non genera un masochista reale e viceversa una struttura forte psicopatica
non porta ad una carattere orale.

La struttura fisica-istintiva e il cervello rettile
Se la principale struttura genetica sar quella fisica-endodermica, avremo un bimbo di corporatura spesso
robusta, con maggiore sviluppo del corpo e del metabolismo fisico (CIBO!), particolarmente identificato
coi suoi bisogni fisici primari (cibo, sesso, possesso di beni, benessere), col suo corpo e con la propria
forza fisica (potere). Queste sono le caratteristiche espressioni del cervello rettile-istintivo legate alla
sopravvivenza personale: massima attenzione ai bisogni fisici, scarsa tendenza alla comunicazione
sociale. Gli ormoni ed i relativi schemi comportamentali impongono due principali caratteri: attivo e
passivo. Il carattere attivo quello orientato alla dominanza, ossia alla forza fisica, all'aggressivit e al
potere, (testosterone, adrenalina, noradrenalina); il passivo, quando l'individuo non sia sufficientemente
sostenuto dagli ormoni attivi o quando stato specificamente condizionato, orientato a comportamenti
rilassati, accondiscendenti, deboli e dipendenti, e sar particolarmente sensibile al riconoscimento fisico
e formale, agli stimoli della paura (ansie della madre, aggressivit del padre) e quindi a sperimentare
frequentemente una personalit orientata alla sottomissione.
Come nella realt animale uno solo diventa il maschio alfa allinterno di un gruppo, gli altri si
sottomettono a differenti livelli. Cos questa tipologia fisica si manifesta socialmente con le personalit
dominanti-istintive (pochi individui) e personalit sottomesse-controllate (le masse).
1

La struttura emozionale-affettiva
Se la principale struttura genetica sar quella mesodermica, quella di fatto pi comune, avremo un bimbo
o una bimba di proporzioni equilibrate e particolarmente identificato con la dimensione delle emozioni,
che evidenzier una particolare sensibilit ai bisogni affettivi e relazionali, allamoree alla
comunicazione affettiva e sociale, ossia con le funzioni principali del cervello emozionale-mammifero.
La persona con una armonica proporzione del corpo, spesso associata ad una bella struttura fisica,
bench risenta dell'influenza degli ormoni fisici che rappresentano la base, sar ovviamente pi
suscettibile alle influenze affettive, emozionali famigliari e sociali relative all'apprezzamento, all'amore e
spesso alla bellezza (i figli belli sono statisticamente pi amati); fattori che generano sicurezza
emozionale, e, nel caso siano sostenuti dagli ormoni dell'attivit fisica, una fiducia in s stessi e un certo
carisma. Le persone emozionali saranno particolarmente sensibili allattenzione affettiva (e alle relative
privazioni), allaccettazione personale, ai contrasti emotivi, alle tensioni relazionali. Se il lato
emozionale sensibile non viene sufficientemente rinforzato e amato, si sviluppa una caratteristica di
evidente dipendenza affettiva (ma spesso anche fisica e intellettuale) che, nel codice bioenergetico va
sotto il termine di personalit orale.

La struttura nervosa-psichica
Se la principale struttura genetica esodermica, avremo un bimbo o una bimba che evidenziano una
struttura fisica longilinea e delicata, maggiormente identificati con la propria dimensione psichica, con
unevidente espressione del cervello mentale-neocorticale, spesso associata ad una particolare sensibilit
(o ipersensibilit) del sistema sensoriale-nervoso-cognitivo. Le persone mentali saranno particolarmente
sensibili alle privazioni cognitive e psicologiche, alla mancanza di comprensione personale e di
riconoscimento intellettivo, alla carenza di stimoli culturali.
Questa sensibilit psichica se sostenuta da un'adeguata spinta di forze (ormonali-psicologiche-
comportamentali) fisiche ed emozionali, genera una persona mentalmente sicura e forte, mentre se non
viene sostenuta dall'asse delle energie ormonali attive, genera una persona spesso vaga, strana, sognante.
La persona fisicamente concreta e attiva ha a disposizione il proprio emisfero razionale e intuitivo, che
pu utilizzare in modo molto reale e quindi realizzare i propri pensieri razionali o di fantasia. Un
sognatore concreto diventa un Quasimodo, un amante della musica un Jim Morrison, un analitico diventa
un Einstein, se legato all'intelligenza finanziaria diventa un Bill Gates.

Queste tre personalit genetiche possono anche essere bilanciate ed armoniche tra fisico, emotivo e
mentale.
Possiamo ipotizzare che l'anima, pi o meno polarizzata o se vogliamo identificata, con le sue
componenti energetiche, emozionali e mentali, possa influenzare il maggiore o minore sviluppo delle
strutture fetali dei tre foglietti embrionali.









1
LO SCHEMA UNIFICATO DEI CARATTERI PSICOSOMATICI
FUNZIONALI (FLUIDI E INTEGRATI) E PATOLOGICI (RIGIDI E
CONDIZIONATI)

In questa tavola troviamo lo schema sintetico per comprendere in modo unitario e globale i caratteri
psicosomatici. Il centro luminoso sul cuore della figura umana rappresenta il centro di coscienza, il s. Il
cerchio giallo in cui tenuta la figura il campo armonico dellessere, ossia il campo di energie e
informazioni che costituiscono le parti dellunit umana. Larea Blu rappresenta la dimensione mentale
cognitiva della persona, larea verde la dimensione emotiva affettiva, e larea rossa larea istintiva
fisica. Nella met destra della figura umana (sulla sinistra per chi vede) la sua polarit
attiva/yang/simpatica, nella met sinistra la sua polarit passiva/yin/parasimpatica.
Questo schema evidenzia quindi le sei principali strutture caratteriali funzionali o fluide, di ogni
persona, ossia le sei dimensioni naturali e piacevoli di esperienza che ognuno, in momenti differenti
della sua vita, dovrebbe naturalmente vivere e godersi.

Le due polarit fisiche - istintive
Partendo dalla dimensione fisica - rettile, la pi vitale e istintiva tra le energie o forze dellintera specie
1
animale, abbiamo i due comportamenti che stanno alla base di ogni azione di sopravvivenza: lattacco e la
fuga, la dominanza e la dipendenza. Queste energie sono assolutamente sempre presenti in ogni persone,
e ogni persona quindi dovrebbe sperimentare momenti di forza attiva (mediati dal testosterone e
adrenalina) e momenti di rilassamento (mediati dalla serotonina), momenti di sana dominanza (mediati
dal testosterone) ad es. negli sport, a scuola, e momenti di obbedienza, ad esempio ascoltando i genitori o
imparando a scuola da una maestra.

Le due polarit emotive
La dimensione emozionale affettiva la seconda grande forza che sostiene la vita e la crescita di ogni
persona: essa rappresenta lenergia materna per eccellenza, lamore, il calore e laffetto, la tenerezza del
contatto. Ogni persona dovrebbe aver sperimentato da neonato e da bambino, come in ogni relazione
intima questa energia recettiva e dolce, cos come si dovrebbe sperimentare la sua componente polare
attiva, che viviamo quando il nostro compleanno, quando siamo tra amici e ci sentiamo accettati e
simpatici, quando possiamo anche rischiare e buttarci.

Le due polarit mentali
Le due polarit attive e passive, sui livelli fisici ed emozionali attivano la rispettiva componente
neuropsichica o cognitiva, che rappresentata in parte dai due emisferi cerebrali. Queste due polarit
sono connesse con la personalit Yang mentale, autonoma, discriminante, realista o con la personalit Yin
influenzabile, accettante, intuitiva e fantasiosa. Tutti abbiamo queste polarit e neuro-personalit, e quindi
dovremmo averne diretta e completa esperienza.

I caratteri patologici condizionati e rigidi
Ogni volta che uno di questi aspetti caratteriali si blocca o si cristallizza, la persona perde la
consapevolezza del suo centro e delle sue complessit emozionali e polari, e, alla coscienza di s si
sostituisce un Io, una personalit con cui la persona si identifica completamente. Le scritte allesterno
del cerchio luminoso (giallo) stanno ad indicare le personalit cristallizzate, condizionate, pi
armonicamente comprese nel campo della coscienza centrale.
La descrizione di questi caratteri stata fatte nei capitoli precedenti, la differenza appunto nel grado di
identificazione e quindi nella possibilit per la persona di poter cambiare la propria vita o di sentirsi
prigioniera di un carattere.

Dalla patologia ai caratteri fluidi
Le vecchie concezioni psicologiche - da Freud, a Reich a Lowen hanno utilizzato essenzialmente delle
tipologie patologiche o malate per definire i caratteri. Nella moderna Psicologia Olistica invece
fondamentale togliere le terminologie patologiche dalla descrizione della normale tipologia caratteriale
e relegare queste terminologie ai soli casi realmente alterati e patologici. Alcuni di questi caratteri non
sono pi nemmeno realisticamente rappresentati nella societ.

Dal condizionamento anale al condizionamento allesplorazione
Il condizionamento anale diventato obsoleto, mentre era un condizionamento estremamente attivo
nellEuropa di un secolo fa, con lavvento di nuove forme di educazione e di nuova cultura e soprattutto
con la creazione dei pannolini il blocco anale non pi reale. Noi lo sostituiamo con il
condizionamento allesplorazione e alla vitalit, che un condizionamento muscolare-nervoso-mentale
attuato dalle mamme ansiose e angosciate da ogni evento potenzialmente pericoloso, e quindi che
proiettano sui loro figli le loro paure e i loro timori in larghissima parte inesistenti. Le mamme ansiose
diventano quindi iperprotettive e condizionano i figli ad avere paura di ogni cosa, a non fidarsi di se
stessi, a non poter godere della loro esplorazione fisica-cognitiva che, attraverso la curiosit, sviluppa una
1
base psicosomatica attiva, assertiva e dinamica.

Dal complesso di Edipo alla relazione affettiva
Edipo, nellantica mitologia Greca, fu simbolo di incesto e di sessualit alterata. Edipo, non sapendo chi
fossero i propri veri genitori, uccise il padre e divenne il marito della madre. Questo mito sventurato e
drammatico aveva ovviamente la funzione di toccare i purtroppo numerosi casi di incesto allinterno di
sciagurati nuclei famigliari e di evidenziarne la gravissima colpa sia sociale e legale, che divina. Parlare
di complesso di Edipo nella struttura famigliare contemporanea significa immaginare un incesto dietro
ogni relazione Madre-Figlio o Padre-Figlia. Pur ricordandoci che i casi di violenza e di abuso sessuale
allinterno dei nuclei famigliari purtroppo ancora presente, dobbiamo relegandoli ai casi di relazione
chiaramente patologica e aberrante. Nella normale struttura di relazione famigliare, dobbiamo invece
eliminare i riferimenti Edipici, come attrazione sessuale e incestuosa tra genitori e figli, e sostituirli
con una descrizione della normale tipologia caratteriale, e sostituendoli con una descrizione pi attuale
e leggera di rapporti di relazione-attrazione emozionale e affettiva tra genitori e figli.




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L'APPROCCIO OLISTICO AL COUNSELING


LA PRESENZA EMPATICA

La presenza empatica come stato di consapevolezza globale di noi e dell'altra persona
Nitamo MONTECUCCO
In questo capitolo tratteremo pi dettagliatamente dellapproccio con il cliente. Proveremo a
concretizzarlo, a dargli delle regole, a capire come viene strutturato e soprattutto come si pu facilitare
anche fisicamente lapproccio con una persona che vi chiede aiuto, nel setting, nel dialogo, nelle
domande, nel questionario. In primo luogo importante creare uno spazio e fare in modo che la persona
entri in questo spazio. Oggi con noi Kapil che oltre ad essere il responsabile per il Villaggio Globale di
tutta larea del cranio-sacrale, anche il nostro punto di riferimento per tutta quella parte di esperienze
meditative di profondit che ruotano attorno ai gruppi dellAwareness Intensive, del Who is in? e del
Satori. Questo tipo di percorso per sperimentare lesperienza dellessere ha una storia
interessantissima che vorrei vi venisse raccontata da Kapil.

Kapil PILERI
Mentre vi racconto queste storie sullilluminazione o sulla consapevolezza vi invito a stare in uno spazio
di ascolto. La cosa importante che voi cominciate a riconoscere quali sono i vostri segnali del corpo,
1
come i sensi sono aperti e totalmente disponibili a far entrare quello che stiamo ascoltando. La cosa molto
importante che, secondo me, ha detto Nitamo che quando siamo in questo spazio della pancia come
stare continuamente in un paradosso. Per esempio una sensazione pu essere contemporaneamente paura
o eccitazione. E come la sensazione che c tutto e che da quel tutto vengono fuori le idee, le sensazioni,
le emozioni. Riconoscete quali sono i vostri segnali: i suoni non vi danno pi fastidio, c la sensazione di
vedere con gli occhi a 180 gradi, il calore nella pelle, la sensazione di sentire la spina dorsale dritta.
Portate lattenzione a quelli che sono i vostri indizi, perch comunque in questo tipo di lavoro, perlomeno
come lo intendo io, la cosa fondamentale che io non posso incontrare laltro se non so chi sono io.
Quindi, io vado in questo spazio e questo spazio permette allaltro semplicemente di essere in quel
momento l. La parte finale di questo lespressione. Cio, questo mio spazio, questo mio essere in uno
spazio di vuoto principalmente - e qui c ancora qualcosa di paradossale, se lo sentite nella pancia -
permette allaltro come di scivolare nella sua pancia e nella sua consapevolezza. Portate attenzione al
corpo e state con quello che c: difficolt, paura, sentite queste sensazioni e portatele pi in profondit,
come se vi deste il permesso di precipitare dentro.

L'intensivo di illuminazione di Charles Berner
Questo lavoro nasce tra la fine degli anni 60 e i primi anni 70 del secolo scorso, dallo psichiatra Charles
Berner. Berner, appassionato di Zen cinese, lavorava principalmente con persone con problemi di
relazione. Lavorava con lo Zen originario in cui si pu ancora distinguere lunione del buddhismo con il
taoismo. Poi lo Zen si sviluppato successivamente in Giappone. Lavorando con persone con problemi
principalmente di comunicazione, ha cominciato ad usare lantica tecnica del lavoro col koan mettendo
due persone una di fronte allaltra. I koan, originariamente, erano dei quesiti irrisolvibili che potevano
avere una soluzione solamente nel momento facendo esperienza diretta per esempio della dualit o del
volto originario della persona. Charles Berner - partendo anche da tutta una serie di insegnamenti legati
allantica scuola indiana dellAdvaita Vedanta, al grande illuminato Ramana Maharshi, a diversi altri
maestri tra cui George Gurdjieff - ha inserito dei koan che sono esistenziali, tipo Chi sono io?, Chi
c dentro? e in seguito altri: Che cos lamore, Che cos la libert, Che cos la vita. Questi
sono dei koan su cui si pu lavorare anche tutta la vita. In altre parole, io posso avere lesperienza diretta
per esempio di Chi c dentro? in questo momento e posso continuare a lavorarci e averla
continuamente e continuamente cambia. Io divento il koan e la risposta viene fuori principalmente dal
corpo, non viene fuori dalla mente. Quindi, non una risposta mentale o razionale, una risposta
esistenziale. Lutilizzo del Koan esistenziale ci porta continuamente ad andare a verificare cosa stiamo
sperimentando in quel preciso momento dove siamo un facilitatore per laltro.
Comincia a organizzare questo lavoro mettendo due persone una davanti laltra, seguendo le tecniche
tradizionali dello zen lo sguardo fisso negli occhi, una persona rimane immobile in ascolto, laltra
persona parla esprimendo tutto quello che sente in quel momento, per esempio Chi sono io in questo
momento?. Ha iniziato con mezzora, poi passato a venti minuti, dieci minuti, trovando infine che il
tempo ideale fosse cinque minuti a testa. Quindi, una parte attiva, comunicatica e una parte passiva, di
ascolto. La sua esperienza dello zen lo port a creare una struttura che riprese completamente dai Sechin
della tradizione dello Zen, vale a dire degli incontri mensili, o quindicinali, o di sette, cinque e tre giorni.
Dopo vari tentativi arrivato alla formula ideale dei tre giorni, in cui venivano fatte 14 o 15 sessioni al
giorno.
Unaltra fonte fu Rinzai, cinese, che praticamente si rif a Ko Su Han, quello che poi ha rappresentato nel
libro La ricerca dei 10 tori Zen che cinese. Infatti, le prime otto tavole sono il taoismo. La nona e la
decima tavola, questa energia di Toro rappresenta lEnergia e lo Zen chiudere quel cerchio alla vita.
Questo lavoro si chiamava Intensivo di Illuminazione, in inglese Intensive Enlightnment.
1
Se esprimo quello che provo senza giudizio sono nella presenza dove non c separazione tra me e laltro.
Questo lavoro ha avuto degli effetti potentissimi a livello di terapia, anche se non stata una terapia vera
e propria su questi primi piccoli gruppi che hanno cominciato a lavorarci. Si diffusa negli anni 69/70
nel mondo tra gli psicologi piuttosto avanzati sia in Germania che in Inghilterra. Dopo circa un anno e
mezzo uno dei primi insegnanti di questa tecnica fondata da Charles Berner, arrivato a Poona da Osho e
gli ha presentato questo lavoro. I primi insegnanti sono stati Sudha (che lavora con la Primal, col Satori, e
col Tantra), Ganga, Chandrakala (insegnante di arti marziali). Osho ha preso questo processo di lavoro e
lo ha completamente rivisto. Nel lavoro iniziale ad esempio non cera il lavoro sul corpo. Quindi, ha
inserito la meditazione Dinamica, la meditazione Kundalini allinterno del lavoro, una meditazione prima
di pranzo (pi o meno verso mezzogiorno) e ha lasciato il resto della struttura uguale. Unaltra cosa che
ha inserito che nell Intenzione di Illuminazione le persone si sedevano semplicemente luno
davanti allaltro e restavano immobili. Il cambiamento che ha fatto Osho che quando la persona attiva
e sta esprimendo quello che prova, pu alzarsi e usare il corpo, quindi c la parte di consapevolezza del
corpo. NellIntensivo di Consapevolezza quindi lobiettivo lesperienza diretta di chi sono in quel
momento. Trovo che sia rivoluzionario avere la possibilit di muovere lenergia, perch mi consente di
sentire, percepire, vedere quelle che sono le mie difficolt in quel momento ma anche quelle che sono le
mie risorse, quindi il corpo mi pu dare, continuamente, una visione olistica di chi sono ora. Sentire il
corpo ed esprimerlo elimina questa divisione tra corpo e mente, mentre, invece, nel primo tipo di lavoro
manca proprio il corpo, manca proprio lesperienza diretta, un lavoro molto pi contemplativo. Osho
prende come percorso questa storia dei 10 Tori che sono dieci tavole che poi ha messo a punto questo
giapponese, dove ci sono tre maniere di esprimere il sentiero o il percorso o la Via che non altro che la
Vita:
1. una raffigurazione grafica,
2. una parte in poesia, e
3. una parte in racconto.
Questo vuol dire semplicemente trova qual la tua maniera di esprimerti, trova dentro di te qual la tua
maniera di vivere la vita e di essere. Usano il Toro o il Bue come simbolo dellenergia. Quindi qui c la
ricerca del Toro, poi c una scoperta delle orme, c la scoperta del Toro (quindi la scoperta della propria
energia incominciando andare dentro), la cattura del Toro (diventare consapevoli della propria energia),
domare il Toro (questa una parte molto interessante).

Unaltra cosa che interessata allo Zen tradizionale sono i Quattro Passi Magici:
1. LA DIREZIONE
2. LINTENZIONE
3. LO STARE CON QUELLO CHE TROVI
4. L'ESPRIMERE

Lavoriamo con la Direzione nei due giorni del Who is in?. La Direzione dentro.
LIntenzione fondamentale se veramente voglio sapere Chi sono?, se veramente voglio andare in
profondit, tutta la mia energia sta andando dentro.
Stare con quello che trovi il punto centrale in quasi tutte le tecniche di meditazione: qualunque cosa
trovo, anche la pi orribile, quella che mi riporta in contatto con me stesso. Che sia la reazione, la
1
rabbia, la paura, la gioia.
La chiave diventa lEsprimere, lessere totale nellespressione, perch io esprimo con consapevolezza
qualunque cosa trovo. E che succede di quella che viene chiamata la guarigione? La presenza che lo
spazio del non giudizio ( fondamentale questa cosa del non giudizio), ed quello spazio di quella piccola
meditazione iniziale che vi ha fatto Nitamo dove io trovo il paradosso, dove ho difficolt a trovare dei
confini, dove non c differenza tra me e laltro, dove non c nessuna separazione tra me e laltro e dove
qualunque cosa io trovo dentro di me semplicemente la inglobo. Quindi, questo punto qui del Who is
in? significa tornare al centro, tornare allunit. E il punto fondamentale per poi andare a esplorare
dallunit tutti gli aspetti che si manifestano nellesistenza e nel mio processo dellesistenza. Perch se io
vado a sperimentare un qualcosa di me e lo vado a fare non dal centro, in verit sto vivendo un qualcosa
che non esiste: sto esprimendo un condizionamento, sto esprimendo un imprinting, non sono io
veramente e qui lesperienza ancora paradossale.
Quindi, queste sono le quattro regole che principalmente utilizziamo per fare lenquiry dentro di noi. Per
esempio quello che io uso nelle mie sessioni di cranio-sacrale, ma potrebbe essere un qualsiasi altro tipo
di tecnica, ma la base identica. Quindi, cosa faccio? Mi siedo, trovo una posizione comoda, porto tutta
lattenzione al corpo, comincio, parto, a volte pi semplice, a volte meno semplice. La maggior parte
delle volte il lavoro che faccio con il cranio sacrale pi laccogliere la persona quando arriva. Per
esempio a volte si trovano in uno spazio di non giudizio e quello automaticamente gli clicca qualcosa
dentro. E chiaro che a volte per me una direzione abbastanza semplice supportarla nellandare a fare
questo, magari col dialogo durante una sessione di cranio, per (e qui io sono assolutamente tranquillo)
in questo spazio solamente dellessere cambia completamente il lavoro. Quindi, mi siedo, sento dove sta
andando la mia energia: se va fuori, riconosco che va fuori. Questo processo molto veloce, e la
direzione c gi, perch se sto andando fuori e lo riconosco, la direzione semplicemente la giro. Osho la
chiamava inversione di 180 gradi, Ges la chiamava conversione, che non era andare a convertire gli altri,
ma era girare lenergia dentro.


La direzione
La direzione energia, attenzione al dentro, mentre di solito sono proiettato allesterno e quindi do la
colpa a chiunque altro per non vedere mai veramente in maniera diretta ed esperienziale quello che mi sta
succedendo dentro. Invece, vero che la mamma pu aver fatto questo, ma quello che attivo in questo
momento dentro di me quella ferita vissuta allora, che si sta manifestando ora. Quindi c una risposta a
livello fisico del sistema nervoso, del sistema connettivo, c un condizionamento e unidentificazione
con una sensazione del corpo. E rarissimo che noi andiamo a verificare veramente cosa ci sta succedendo
nel momento. E una sensazione nella pancia, il sistema nervoso la chiama paura, la mente la chiama
paura, magari eccitazione per una bella giornata, eccitazione per vivere una situazione completamente
nuova, eccitazione di sentirmi in una maniera completamente diversa. Quindi linvito a connettermi a
qual la direzione, al dentro, immediatamente mi porta in contatto con tutte quelle che sono le
identificazioni ed i condizionamenti a livello mentale. La chiave sempre, in questo caso, il corpo.

Lintenzione
Se io vado a verificare cosa c veramente in questo momento, si presuppone che ho lintenzione di fare
questo. Lintenzione una cosa non semplice da definire perch per ognuno di noi una esperienza
differente: qualcosa di diverso dalla volont, un qualcosa che comunque mi porta in profondit, dentro
me. Pu succedere solo quando c presenza. Proviamolo praticamente: chiudete gli occhi e connettetevi
dentro, sentite la vostra intenzione di connettervi dentro e le sensazioni fisiche che vi d , perch c una
sensazione fisica e questa esperienza per ognuno di noi completamente diversa. Quindi questo andare
1
dentro, questa intenzione, un invito a riscoprire la propria individualit, a provare a sentire che c gi
chi sono io? che si sta rivolgendo dentro. Provate anche a sentire fisicamente, chiedete in questo
momento chi sono io? Siamo abituati a vivere la meditazione principalmente come una sorta di
osservazione, con una domanda di questo tipo, soggetto e oggetto sono gi uno perch io cerco chi sono
io.
Lintenzione mi viene abbastanza in automatico, perch io lavoro col koan Chi sono io?, lo sento pi
adatto alla mia energia yang. Per me una spalla, ci lavoro praticamente il pi possibile qualunque cosa
faccio, per me spontaneo e naturale. Diciamo che queste due cose vanno molto veloce.
E trovo quello che trovo in quel momento l: difficolt, fastidio, imbarazzo, a volte fatica, a volte piacere,
a volte la gioia di fare una sessione, e semplicemente mi do il permesso dentro di sentire ci che sto
veramente provando in quel momento. Quello che fa la differenza lessere completamente onesti con
noi stessi: dirci la verit, la nostra verit soggettiva dentro. E quella cosa l automaticamente (a volte ci
metto un secondo, a volte ci metto quattro sessioni) mi porta in profondit. Mi porta in questo spazio che
non pi uno spazio passivo, ma come che lenergia comincia a diventare circolare. Viene fuori come
un equilibrio tra dare e avere con laltro, perch non c una reale separazione con laltro, assolutamente.
Qui io sto molto attento ai discorsi del corpo e naturalmente ho abbastanza chiare quali sono tutte le mie
indicazioni per riconoscere quello che sento vero o non vero. Anche l, semplicemente riconoscerlo.
Quindi, in verit una cosa di una felicit estrema, perch comunque siamo quello che siamo. La
difficolt pi grossa, secondo me, molto spesso viene fuori rispetto a quello che il discorso del . (?),
per lavorando sui primi chakra.
Ricordiamoci che comunque lo strumento principale il corpo e se io non riesco sentirmi completamente
vuol dire che c qualcosa che mi sta attaccando e che la mente nel giudizio. Allora, semplicemente
ritorno a sentire i miei piedi a terra, il sedere sullo sgabello, mi risento in tutto il mio corpo e
automaticamente e immediatamente io sono quello forte, e torno l.

Nitamo MONTECUCCO
Riuscite a capire quale enorme differenza c da questo al fatto di dire io devo fare il Counselor, devo
raggiungere questi risultati, devo considerare la persona, devo giudicarla sulla base di alcuni parametri,
devo raggiungere un certo scopo, mi devo mettere in un certo atteggiamento. Tutto questo viene buttato
via. Tu in quel momento sei quello sei e poi vedremo come trovare una direzione. Oggi uno dei grossi
problemi, dato che voi oggi parlerete anche verbalmente con la persona, la quale verr con una sua
direzione allesterno e con una sua intenzione per esempio di risolvere un problema quasi sempre
allesterno. Qggi vi spieghiamo come fare: dovete fargli rigirare il problema verso di s. Il lavoro su di
s e lo fa da s. E questo il bello, voi dovete solo prestare lenergia sufficiente, lo spazio, latmosfera, la
presenza affinch questo processo venga catalizzato, ma in uno spazio di totale libert e sincerit, perch
voi siete quello che siete. Non state mettendo una maschera.

Kapil PILERI
Se Nitamo viene da me arrabbiato come una bestia in una sessione, io ho paura della rabbia. Tanto pi se
non lha espressa o, se lha espressa, lha espressa senza quel fattore che fondamentale per me: che il
lavoro della consapevolezza. Se lui esprime la sua rabbia con consapevolezza quella rabbia lo porta a
vedere laltra faccia della medaglia, ci va attraverso e pu diventare di colpo consapevole di cosa ed
entrare nello spazio di scegliere. Perch, prima, quando lui vede solo una faccia di quella medaglia l, lui
convinto di scegliere ma in realt non sta scegliendo.
1
Quello che succede che io non spingo. La persona dove vuole andare va. Piano piano vi invito, usando
queste cose.. Lei per esempio ora era gi con lenergia girata dentro. Aveva lintenzione di andare dentro
in profondit. Non so se avete sentito il cambio energetico: la sua voce, gli occhi per il punto, se ci
portate attenzione, sempre quello di farli tornare al corpo. Per es. una cosa che piace tantissimo alla
mente sono le storie. E il punto in cui generalmente ci aggancia. Le persone si cominciano a raccontare
delle storie. Usando questa modalit, io posso anche a non ascoltare le storie che dice la persona, mi basta
semplicemente guardarla. E non che non lascolto, perch non la voglio ascoltare, perch sono meglio o
perch sono un pirla, ma perch so che la storia maggancia. Molto spesso dico no, non mi interessa,
descrivimi quello che ti sta succedendo nel corpo.
State provando a sentire su di voi che cosa vi succede? Che cosa vi succede? Se provate qualche
sensazione, rimanete in quella sensazione l e vedete cosa vi succede.
Questa unaltra storia della mente che le persone immediatamente si perdono. Vengono per una sessione
o per qualunque cosa. E come se volessero venire da te, ti portano il problema, poi come se loro se ne
vanno al bar a prendere qualcosa e tiri dentro la risoluzione.
Quindi quello un punto importante di farli lavorare con lintenzione. E fargli avere quella che si chiama
lesperienza diretta, anche in piccole cose che la domanda ha gi la risposta dentro, che una cosa
totalmente soggettiva. Non posso essere io che do la soluzione. Io ti posso supportare, io ti posso
accompagnare nel limite di certe cose. Ad es. io spesso dico loro che probabilmente molto meglio se
vanno da un medico. Oppure talvolta mi chiedono delle cose per cui preferisco dir loro che meglio che
si rivolgano ad altri, perch quella richiesta non fa parte del mio lavoro.
Per esempio questa una maniera che molto spesso riesce ad agganciarci: terrore, il non sapere come
stare in una situazione.

Lo stare con quello che trovi
Quando si passa dallintenzione allo stare con quello che trovi, quello che si apre proprio lo
sconosciuto. Personalmente ho notato che a molte persone questo stato dello sconosciuto non ben
chiaro. Lo stare con lo sconosciuto pu essere semplicemente chiamato stare con il non sapere.
Unaltra cosa importante che viene fuori da questo tipo di lavoro dire la verit, perch quando viene
espressa la verit soggettiva. Se per esempio mi trovo in difficolt, io gli dico che non so cosa dirgli
oppure gli dico che posso informarmi. Quindi, essere prima di tutto onesti fondamentale. Il lavoro da
fare anzitutto un lavoro con noi stessi. E se riuscite veramente a stare in questo tipo di spazio per tempi
abbastanza lunghi, vi rendete assolutamente conto che veramente qualunque cosa provate non c una
cosa che meglio o che peggio. E allora in quello spazio l per una persona pu essere buono a fare la
Dinamica o per unaltra persona fare la No Dimension. Per passi anche dal fatto di averle fatte queste
cose e puoi supportare la persona per quello che la tua esperienza diretta.
Lo stare con quello che trovi , secondo me, unesperienza molto forte, perch uno stato di non
separazione dallaltro, ma questo non vuol dire che io perdo la mia individualit, ma anzi che lio sparisce
e c questo sono, come se in quello spazio di vuoto ci fosse questo essere, semplicemente questa
esistenza si manifesta. Non una cosa irraggiungibile. Quella che noi chiamiamo lilluminazione una
grandissima assurdit. perch lo stato naturale dellessere. Non un dio buono, bello, cattivo, brutto.
Quando noi nasciamo siamo in totale sintonia col tutto, la nostra condizione naturale e anche da questa
cosa viene fuori la grossa difficolt di comunicare una serie di cose che teniamo dentro noi stessi che ci
sembrano troppo grandi per noi, o non adeguate o qualunque cosa. Comunque siamo, abbiamo il diritto di
essere ed quello che ci porta ad andare avanti. E lesperienza sar quella che vi far rendere conto che il
lavoro non finisce mai. Non c un punto di arrivo, come non c un punto di partenza.
1
Questo passo quello di non cambiare assolutamente quello che trovo, stare, senza tentare di cambiare
questo preciso momento. Quello che trovo va bene. Tuttavia la prima cosa che scatta generalmente nelle
persone il giudizio. Nella tradizione Zen il giudice viene chiamato il cane che abbaia, e la funzione
del cane quella di abbaiare, quindi bisogna riconoscere una reazione, accettare una difficolt e
abbracciare anche quella. Se io in questo momento ho un giudizio ed ho difficolt a stare con questo
giudizio, bellissimo, perch la consapevolezza di questo ci che c in questo momento. Se c la
mente c la mente, se c una emozione c una emozione, se c una sensazione c una
sensazione, quello che succede a questo punto che i sensi si aprono e credo che ne stiate facendo
esperienza pi o meno tutti, almeno quello che sembra dallesterno: i sensi si aprono, lascia che lo stare
con quello che c permetta di creare spazio dentro. Questo proprio uno dei punti chiave nel lavorare
con gli altri: qualunque cosa trovo mi porta sempre e comunque a chi sono, mi porta sempre a me stesso,
a chi sono in quel momento. Non c uno spingere, non c un guidare laltro, c solo un continuo invito
a darmi il permesso di essere quello che sono ora. Quindi il giudizio lo puoi sperimentare prendendolo e
mettendolo da parte, perch come stai vedendo quel giudizio, come stai sentendo quel giudizio, come stai
percependo quel giudizio, come sei consapevole di quel giudizio, lo puoi semplicemente appoggiare da
una parte e dopo se vuoi puoi riprenderlo. Per esempio lascolto, in questo preciso momento, lo puoi
percepire con il suono dellacqua, con il suono della mia voce, io posso ascoltare senza essere daccordo
con laltro, per lo posso ascoltare totalmente ed uno spazio che si percepisce principalmente a livello
della Hara, nella pancia, sotto lombelico. Questo punto fisico del corpo, che un qualcosa di molto
sottile, energetico, un po come la casa dellEssere: lHara, la pancia. Comincia a percepire questo
punto sotto lombelico. Prova ad ascoltare i suoni da l. Magari anche i suoni dentro. O se hai immagini,
guardale da l. E diventa consapevole del percepire te stesso. E comincia, per esempio, ad osservare il
respiro. Non c una tecnica di respirazione: il respiro entra ed esce, quando inspiri la pancia si espande,
quando espiri ti rilassi, dentro. Da questo spazio possibile sperimentare quella che viene chiamata
lesperienza diretta. Non c pi losservazione del respiro sono quel respiro; non c lascoltare un
suono sono quel suono. Sono percezione. Non provo pi amore, sono amore. Comincia ad ascoltare
dalla pancia il tuo cuore: com? Non cambiare assolutamente niente. Com sentire il cuore dalla pancia?
Com permettere al cuore di aprirsi come Essere, e non come terapista, dottore, psicologo lascia che la
consapevolezza si espanda a tutto il corpo. Che non qualcosa di preciso, qualcosa di molto indefinito.
Un po come esserci e non esserci. come se le sensazioni e la percezione potessero essere
contemporaneamente tante cose completamente diverse. Immaginati ora, solo per un momento, di
ascoltare qualcuno veramente da questo spazio, di incontrare qualcuno da questo spazio. Prova per un
attimo ad aprire gli occhi, puoi stare l anche con gli occhi aperti, a guardare per un attimo le persone che
hai vicino, intorno, e senti fisicamente la differenza. Riesci ad immaginarti una sessione di lavoro (che sia
Shiatsu, Cranio Sacrale, Riflessologia, non importante) da quello spazio? Cambia qualcosa? Se cambia.
Non necessariamente deve cambiare.

Nella posizione del facilitatore, la parte finale, che quella legata allespressione, alla comunicazione,
anche un qualcosa che estremamente connessa alla creativit, perch da questo spazio non sai mai
quello che trovi, non sai mai quello che succede; quello che arriva proprio il corpo che lo esprime, non
c pi il discorso del dubbio, della scelta: proprio, fisicamente, qualcosa che si manifesta direttamente
dallEssere. Per il facilitatore questo stare in uno spazio di presenza, di ascolto, di fare senza fare. E
qualcosa di estremamente rotondo, non un processo lineare n un processo razionale. E quando questa
cosa succede, per la persona accade esattamente la stessa cosa: cio un esprimere. Esprimere non solo
parlare o raccontare, esprimere movimento, esprimere silenzio, esprimere lodore, esprimere il
sapore. Abbiamo quindi veramente la possibilit di utilizzare qualunque cosa si manifesti in quel
momento. Non c un questo va bene, questo non va bene. Rispetto per esempio al dialogo, a volte le
1
persone dicono delle piccole cose ed in quella piccola cosa c unintera sessione. C il suo, la persona sa
da sola, entra in contatto con unintelligenza che viene da una connessione con qualcosa di pi grande, di
pi profondo, e da sola trova la strada, la modalit, la forma per esprimerlo, trova la soluzione: un po
come quando nella domanda c gi la risposta.

Nitamo MONTECUCCO
Se vuoi, racconta ancora qualcosa sulla scuola originaria americana: a che cosa serviva? Che risultati
portava?

Kapil PILERI
Riguardo a ci che dicevo ora, se voi ci fate caso (questo potete nella vita) limparare semplicemente a
dire le cose come stanno e darsi la possibilit p.es. nei tre giorni di lavoro, quello che succede che
affiniamo sempre di pi la nostra capacit di comunicare. Se io ho una persona davanti e a quella persona
dico la verit, si crea uno stato di apertura e di comunicazione che non solo una comunicazione di
parole, ma sono i movimenti del corpo, la forma del corpo, la voce e da dove arriva e come cambia.
Cio la comunicazione qualcosa di molto vasto. L succede qualcosa fra due persone. Di questo si era
accorto Charles Berner quando lavorava con tantissime coppie che allora si trovavano in difficolt. Si
lasciavano comunque, per si lasciavano in maniera consapevole delle difficolt, di non poter andare
avanti insieme e altro. Lui ha avuto grandissimi risultati con questo lavoro. Poi arrivato al punto che
praticamente le accoglieva e quando aveva tipo dieci, quindici coppie faceva i tre giorni di lavoro. E
anche questo andare a lavorare con altre persone portava consapevolezza alle persone che comunque a un
livello di essere c sempre un punto di comunicazione e di totale comprensione e apertura verso laltro.
Quindi, riconoscere la propria soggettivit in questo immenso dato che la consapevolezza. Io posso
riconoscere comunque qualcosa che ha lei anche dentro di me. Si esprime energeticamente in unaltra
maniera, per lo posso riconoscere ed entrare in contatto.


(VEDI CAPITOLO CHARLES BERNER E L'INTENSIVO DI
ILLUMINAZIONE SU GRANDI PERSONAGGI E GRANDI SCUOLE DELLA
PSICOLOGIA)

LA PRATICA DEL COUNSELING PER CHI INIZIA

Il significato di counseling e il lavoro su di s
Questa prima parte dellapproccio pratico al Counseling rivolto in particolare alle persone che stanno
per iniziare e sono quindi ancora incerte, anche dubbiose sulle proprie capacit, ma soprattutto sentono
una certa difficolt a prendersi sul serio e diventare dei reali e corretti professionisti.
Il lavoro relativo a questo argomento orientato essenzialmente a strutturare il percorso pratico di
incontro con la persona. Il Counseling una relazione di aiuto in cui noi entriamo con capacit e
specializzazioni differenti, con il lavoro sul corpo, sulle energie o sul respiro, o con la meditazione o
anche eventualmente nel rapporto diretto dindagine dei punti profondi della persona. La relazione da
1
instaurare deve avvenire secondo certi parametri. Quello che abbiamo detto prima la base personale
implicita del discorso, vale a dire che il nostro approccio un approccio globale, di profondit. Quello
che, secondo noi, il punto fondamentale di tutto il Counseling Olistico la consapevolezza di s,
chiamiamola PRESENZA o meditazione.
Questo quello che vi distingue nettamente dai medici, dagli psicologi e da tutti gli altri tipi di counselor.
La SICOOL e il CONACREIS hanno aderito a questo progetto comune di formazione che inserisce, come
materie fondamentali, il lavoro su di s ed i gruppi di crescita sulle emozioni e sulla meditazione. In
questo contesto siamo tra i pi avanzati a livello internazionale e questa formazione, per la nostra scuola,
rappresenta un passaggio formativo ancora pi consistente. Tutti quelli che vogliono avere la qualifica di
Counselor presso LAccademia Olistica del Villaggio Globale devono passare (come avviene con lesame
sul potere personale alla fine dellAccademia, con il V livello, che realmente vi fa vedere se ci siete o
non ci siete) un analogo esame di presenza Dimmi chi sei?. I Counselor della nostra Accademia devono
essere allenati a questo tipo di presenza ed esserci la cosa pi importante che viene richiesta. Questo
allenamento comprende un ciclo di crescita di otto incontri sui vari livelli psicosomatici, dove c
pochissima teoria e molta esperienza diretta, un primo incontro di tre giorni sul chi sono io? e alcune
meditazioni di varie scuole. Il training necessario per il Counselor lo stiamo sperimentando da diversi
anni e dallanno prossimo inizier la Scuola Quadriennale di Psicoterapia Psicosomatica e Transpersonale
entrando con questo tipo di metodica anche sugli psicologi.

La modalit tecniche di incontro: pubblicit, parole chiave, correttezza
Allora, considerando limportanza di restare in uno spazio di centratura, di presenza e di fornire questa
opportunit alla persona che aiutiamo, iniziamo a vedere limpostazione di questa relazione. Linizio
della relazione pu essere un biglietto da visita, un volantino, qualsiasi modalit con cui voi vi fate
conoscere in qualit di operatori esperti in un settore (una delle otto aree: pu essere il corpo, le
emozioni, le energie, la mente, la spiritualit, ecc.) e in pi avete la qualifica di Counselor Olistico.
Quello che traspare dalla descrizione che voi metterete nel proporvi allesterno sar gi significativo.
Inoltre vi invitiamo a proporre la vostra specializzazione in modo positivo. Quindi, evitate assolutamente
parole come curare, guarire, patologie, usando invece aiutare, sostenere o favorire un processo
di guarigione. Noi usiamo anche la parola anima-tore, noi siamo animatori. Gli animatori normalmente
sono quelli che ti fanno divertire nel corpo, meglio ancora se lanimatore ti fa divertire nello spirito.
Quindi persone che abbiano raggiunto quel discreto livello di equilibrio e che possano rappresentare
unenergia che catalizza processi di benessere, che catalizza processi di crescita umana, di
consapevolezza, di prevenzione, che pu aiutare a prevenire, che pu aiutare a ritrovare il proprio
benessere, che pu aiutare a trovare la salute globale della persona oppure che pu aiutare a ritrovare un
buon equilibrio del corpo, a sciogliere le tensioni del corpo, a sciogliere le tensioni a livello emozionale.
Non dovete mai entrare nella dizione di quelle che sono le malattie di pertinenza medica o psicologica.
Quindi, non potete dire noi aiutiamo gli psicopatici, i depressi e i maniaco-depressivi. Anche gi solo
aiutare significa che siete uno psicologo. Anche lui dovrebbe guarire, ma in realt, se va bene, d un
aiuto. Non dovete esporvi nellambito delle patologie. In maniera indiretta dite che siete esperti in una
data tecnica che si rivelata molto utile nellaiuto e nellalleggerimento, ad esempio se la cranio-
sacrale, sulle tensioni della spina dorsale o traumi psichici. Non parlate di voi, ma della tecnica. State
leggeri su questo, perch l che un medico irruente che si vede portar via un paziente, vi denuncia per
abuso di professione medica. Ripeto, se scrivete il nome di una patologia che in qualche modo curate
gi di pertinenza medica. Siate molto attenti. Potete invece muovervi nellambito del lavoro sulle
tensioni, lo stress della vita quotidiana, perch aiutate la persona a ritrovare la propria tranquillit
interiore. Mettete in evidenza che non state curando una patologia, ma state prendendovi cura di una
persona che soffre di quella patologia, fornendole strumenti di consapevolezza affinch possa ritrovare il
1
proprio equilibrio.
Quindi, le PAROLE CHIAVE sono: ritrovare la propria calma interiore, ritrovare il proprio equilibrio
psico-fisico, un rilassamento nel corpo e nella mente.
- A livello di persone andiamo nel centro vivo della relazione. Prendiamo in considerazione
lAPPARENZA. Dal modo in cui apparite, pensano di voi una certa cosa. Lapparenza fondamentale,
perch viviamo in una societ delle apparenze e dobbiamo prenderne atto curando il vestito e laspetto
esteriore.
- Poi, c la fase della vostra PUBBLICITA o tra amici, o a qualche festa o un incontro in cui si viene a
conoscere la vostra attivit. Se offrite unattivit individuale e vi chiedono informazioni, dovete stare
attenti a cosa dite, perch il punto pi delicato. La cosa fondamentale non tanto dare un codice, ma
cercare istantaneamente unapertura e spostare immediatamente lattenzione su quella che la nostra
caratteristica fondamentale: il lavoro su di s, la crescita umana.
Quindi, abbiate gi molto chiara in voi la risposta da dare quando vi chiedono cosa fate. Dovete avere la
massima chiarezza di qual la vostra specializzazione, in quale scuola vi siete formati e avete fatto il
vostro training e quali sono le sue caratteristiche. Sono un counselor esperto in tecniche di respirazione
o Sono un counselor e opero con la psicosomatica.
- Quando questi parametri sono minimamente espressi, voi dovete veramente mettere in evidenza il
vostro ENTUSIASMO. La parola entusiasmo parte dalle radici greche en theos che significa avere dio
dentro. Quindi, lentusiasmo una matrice fondamentale che nasce dallesperienza positiva che avete
vissuto sperimentando le tecniche che proponete, e questa energia positiva caratterizza il vostro lavoro.
Mi raccomando, se siete depressi non lavorate, perch gi la vostra vicinanza acuir la depressione della
persona vicina. Se siete turbati, non fate sessioni. Questo proprio il nostro codice deontologico dato che
noi trasmettiamo non quello che sappiamo, ma trasmettiamo quello che siamo.
A questo proposito vi voglio raccontare unesperienza altamente significativa. Io di solito sto molto bene,
ma mi succede anche di stare molto male, pur capitandomi raramente. Se ho piccoli disturbi, un male di
schiena, vado lavorare lo stesso, tanto lavorando mi curo. Quando invece mi succedono delle cose
critiche, non sempre riesco ad avvisare i clienti per annullare la sessione. Magari mi succede allultimo
momento o la sera prima, per cui so gi che difficile avvisare tutti. Ebbene, incredibile, ma
spontaneamente almeno i tre quarti delle persone che devono venire disdicono la sessione. E questo mi
successo pi volte. E come se si creasse un canale positivo, se tu non ci sei, loro non vengono. Quindi, il
lavoro della presenza fondamentale, ma deve essere anche rispettato: si lavora quando si sta bene.

Attraverso questi due elementi: la presenza (la consapevolezza) e la compassione (lamore), cio
lelemento del cuore che agisce nella comprensione (cum pathos = sentire insieme), potete entrare in
risonanza empatica ed emozionale con laltra persona, elencate quello che sapete fare, le vostre
caratteristiche, e con onest cercate di identificare un percorso di crescita con questa persona. Il che
significa che quando cercate il contatto dovete esserci, perch qualsiasi tecnica pratica offrite, come base
al counseling, quello che poi in realt si fa lavorare su di s. Le parole che saranno espresse da voi in
mille modi dovranno veicolare un messaggio di reale collaborazione e contatto.
La cosa fondamentale in questo contesto riuscire a creare questo legame, ascoltare e sentire,
trasmettendo la vostra presenza, non importa dove vi troviate. Pu succedere che qualcuno vi chieda cosa
fate trovandovi al bar, ad un incontro occasionale dove quindi non c il contesto per parlare; quindi fate
un breve accenno al vostro lavoro, le date un vostro biglietto da visita e la invitate a telefonarvi. E gi il
Bar o il telefono pu essere il primo contatto. Nel primo contatto voi dovete velocemente svuotarvi,
1
essere presenti e ascoltare quello che realmente la persona vi sta chiedendo.
Potete trovare molti modi intelligenti per farvi conoscere. Se, invece non avete un buon giro di
conoscenze, trovatevi un appoggio che potrebbe essere un istituto sportivo, un medico che conoscete, pu
essere uno psicologo, pu essere chiunque che conosce tante persone.
Allora immaginiamoci che avete un incontro anche di pochi minuti e dite che siete un Counselor Olistico,
un operatore del benessere, che conoscete diverse tecniche di rilassamento, di consapevolezza, di
energetica che possono aiutare la persona a ritrovare pi energia e risorse dentro di s. La maggior parte
delle persone comprenderanno questi termini anche se solo superficialmente. Non come alla fine degli
anni 70 quando la medicina naturale, la meditazione, le tecniche antistress si associavano con le sette.
Lomeopatia era ancora da scoprire, lagopuntura era utilizzata pochissimo, il rebalancing e le terapie del
corpo erano scambiate per fisioterapia. Il termine olistico non esisteva. Ho usato per la prima volta
questo termine sui giornali Essere secondo Natura e Il Giornale della Natura che per anni aveva
utilizzato il termine Medicina Naturale. Allora dovevo spiegare che la medicina naturale era un parallelo
verde della medicina ufficiale, che, invece di usare le sostanze chimiche, usava quelle naturali, ma non
implicava nessun salto di consapevolezza nelle persone, aldil di un generico ecologismo di fondo, non
proponeva nessun lavoro su di s, n sulla coscienza, n sulle energie di profondit. Quindi, dovevo
spiegargli che la Medicina Olistica quella che tratta lessere umano nella sua complessit:
dallalimentazione naturale al lavoro sulle emozioni al lavoro sulla spiritualit un tuttuno. Non
riuscivano a capire per cui su mia insistenza, dato che ero uno di quelli che scriveva meglio, hanno
accettato il primo articolo. Come ho detto, eravamo alla fine degli anni 70 e nel giro di pochi mesi -
sei/nove mesi - erano tutti olistici: estetiste olistiche, massaggi olistici, ecc. Nel giro di un anno ero
riuscito a catalizzare unenergia che ovviamente stava arrivando. Ero uno dei primi a portare lOlismo in
Italia, mentre allestero, in America, esisteva da qualche anno.
Quindi, oggi, per noi Olismo significa esattamente questa presenza, questo lavoro sulla coscienza globale.
Voi chiedete alla persona di venirvi a trovare. Pensate che, quando ho iniziato, facevo sessioni iniziali
gratuite a tutti e ho impiegato due anni per scrivere un biglietto da visita. Tale era la difficolt di
comunicazione linguistica. Per arrivare anche alla comprensione della medicina psicosomatica si
impiegato un sacco di tempo. Abbiamo dovuto spingere per anni per creare questo ambito di cura globale
che prima non cera. Visto che oggi c, ma non tanto conosciuta, quello che vi invito di fare di
invitare la persona a venire da voi. Fate una prima visita, magari di prova, anche gratuita, vedete qual il
problema e come potete aiutarla. Se siete strutturati in un certo modo o con strumentazioni o precisi
metodi dindagine decidete come procedere o no e glielo comunicate. La prima visita parte da qua.

Il pagamento e il problema del denaro
Come abbiamo gi sottolineato questa prima parte dellapproccio pratico al Counseling rivolto in
particolare alle persone che stanno per iniziare la professione del counselor, che sono appena usciti dalla
scuola di formazione e sono quindi ancora incerti sulle proprie risorse, e, soprattutto, perch sentono una
certa difficolt ad iniziare le prime sessioni a pagamento (dopo le molte sessioni di prova fatte
gratuitamente nel periodo del training), a crearsi uno studio adeguato e a diventare dei reali professionisti.
Il denaro, il problema del farsi pagare diventa uno dei punti pi importanti e decisivi. Se riuscirete a
farvi riconoscere economicamente avrete superato il punto critico che separa gli allievi dai professionisti
veri. Il punto che divide le chiacchierate su questi temi da una vera sessione.
La prima sessione parte da un incontro in cui entrate in contatto con un problema, e voi state sentendo e
valutando la persona su un suo bisogno. Lei vuole risolvere questo piccolo o grande problema. Voi
volete aiutarla a risolverlo lavorando su di s e sviluppando unaltra consapevolezza.
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Se volete farvi pagare la prima sessione, cosa che gi denota una vostra professionalit, dovete
evidenziare una serie di atteggiamenti e modalit che, nel senso comune, vengono ritenute degne di
essere pagate. Se voi incontrate una persona amico ad una festa, potete anche appartarvi con lei e fare gi
un mezzo colloquio e quello gratuito. Se, invece, la invitate da voi, la prima sessione dovrebbe essere a
pagamento. Oppure, se volete, la invitate a fare una prima sessione di prova gratuita e poi si vedr.
Dovete valutare voi, altrimenti la prima visita viene pagata. Lo stesso vale per qualsiasi sessione: un
massaggio, una meditazione, un craniosacrale o altro ancora. Decidete voi se fate una sessione
dimostrativa gratuita. Tenete presente che se la sessione dura unora, e se un amico dovrete impiegare
almeno un quarto dora in pi per intrattenervi allinizio e accomiatarvi da lui alla fine.

Il setting minimo
Se invece volete fare la prima sessione facendovi pagare, allora dovete utilizzare un setting formalizzato.
Ci significa che dovete avere uno studio che sia uno studio, dovete avere un approccio che sia un
approccio professionale. La realt sociale impone che dobbiamo formalizzare ogni intervento, perch
altrimenti non siamo creduti. Se riceverete le persone in casa sulle poltrone del salotto non sarete
credibili e non sarete pagati. Dovrete indossare un abito congruo per ci che farete, altrimenti non sarete
credibili. Potremmo essere creduti come amici, ma non pagati come professionisti. Invece noi dobbiamo
essere creduti e pagati, perch questo un lavoro che diamo, in una societ dove tutto ha un prezzo, e
quello che possiamo trasmettere alle persone ha un valore estremamente elevato. Per me la
consapevolezza e la crescita umana sono le cose pi preziose anche se poi decidiamo di venderle ad un
prezzo accessibile a tutti.
Quando avete una persona davanti e le fate una serie di domande e poi di tecniche, quello costa. Anche
fosse solo un test. Come dicevamo, se voi usate il brain olotester che vi d un test psicofisico ha un
valore e ha un costo. Una chiacchierata non ha valore. Dovete stare attenti a non confondere una
chiacchierata con una sessione, se volete essere professionali. Al bar, fuori o a una festa fate quello che
volete, ma quando create uno spazio di counseling, dovete agire secondo regole professionali. Potete
anche non farvi pagare da una persona perch vi amica o con problemi economici, facendo magari un
colloquio preliminare pi breve. Ma poi deve scattare una dimensione professionale di reciproco rispetto
che si concretizza nel riconoscimento economico di una prestazione. Sin dal primo colloquio voi entrate
in contatto con la persona ed fondamentale che questo avvenga con delle regole e una modalit precisa
e funzionale, che chiamiamo setting. Il minimo setting comprende quindi tutte le modalit di una seduta,
dal modo che avete di salutarla quando arriva, al modo in cui la fate sedere e la invitate a parlare di s,
alle caratteristiche di empatia e presenza che riuscite a creare tra voi, alla capacit di dare e ricevere
fiducia, al modo in cui vi fate pagare, prendete un successivo appuntamento e concludete lincontro
accompagnando la persona alla porta.
Quindi, voi ci siete, avete il cuore aperto, avete delle precise competenze tecniche, una forte deontologia
professionale, ascoltate i problemi di questa persona, gli fornite delle nuove prospettive ed opportunit:
se tutto questo avviene allinterno di una struttura di setting formalizzato, un grandissimo punto di
partenza. Entriamo nel dettaglio di questi elementi che caratterizzano una figura professionale come il
counselor.

Limmagine professionale
Negli anni 60 le multinazionali si sono rese conto che se non curavano anche limmagine professionale
non guadagnavano. Nellambito interno di queste grandi aziende, cera stata una liberalizzazione del
vestito e ci ha dato degli esiti pessimi. Se alle persone non si imponeva di mettersi la camicia bianca,
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giacca e cravatta venivano a lavorare in modo sciupato, trasandato, non professionale e questo
influenzava negativamente le entrate. In alcune aziende misero dei manichini: uno rappresentava il white
collar, impiegato vecchia maniera, datato, con giacca e cravatta, mentre laltro rappresentava il suo
opposto, ugualmente negativo, aveva le ciabatte e la maglietta con le scritte, i pantaloni sbagliati, i capelli
spettinati o sporchi, e la collanina etno. Le multinazionali che sono interessate esclusivamente
alleconomia si sono accorte che non funziona n la prima n la seconda immagine. Si rendeva necessaria
una terza immagine professionale pi libera dei colletti bianchi ma certamente non trasandata e sciatta.
La terza soluzione quella di una persona che si veste con normale buon gusto, con sobria eleganza,
senza vestiti firmati ma anche senza perdere di classe. Se non badate al vestito lavorerete poco. Io, come
medico terapista, il massimo che mi posso permettere di arrivare con la barba lunga di un giorno. Non
posso permettermi di andare a fare una conferenza allUNESCO di Parigi con una maglietta Lacoste, che
invece pu andare bene in conferenze pi amichevoli e ristrette. Il contenuto deve avere un contenitore
adeguato. Se per voi non fa alcuna differenza il tipo di abbigliamento, per il pubblico s. Quindi, ogni
situazione deve avere unimmagine che congrua con limmagine del vostro lavoro. Se riuscite a capire
questo, basta poco, quel poco che fa la differenza. Io quando lavoro nei gruppi ho un certo vestito e
quando lavoro individualmente ho un altro vestito. Lo faccio, non perch a me interessi rappresentare una
definita posizione sociale, ma perch nella coscienza collettiva esiste questa posizione e senza posizioni
non lavori.
venuto da me un ragazzo di Milano, fortemente depresso che piangendo mi ha raccontato la sua triste
storia. una persona molto bella con una grande intelligenza e creativit, ha messo su una piccola
impresa di confezioni di moda che non ha funzionato. Nonostante ci abbia messo tutta lanima e
nonostante le cose belle che faceva, non era riuscito ad andare avanti, ha chiuso ed era disperato. Lho
guardato e gli ho chiesto: Ma tu quando andavi a vendere i tuoi capi andavi cos? S, perch? Perch
cos non puoi vendere! Sei vestito con una qualit troppo bassa, e quindi non ispiri fiducia. Indossava
una maglietta normalissima, i capelli non curati, la barba di tre o quattro giorni. Cos non vendi. O giri in
Mercedes per cui puoi permetterti di vestire male come vuoi, o sei il figlio di Gucci e allora ti metti quello
che vuoi e fai tendenza, altrimenti non vendi. O ti tagli la barba o ti fai crescere la barba. Devi
conformarti ad una certa immagine che non unimmagine individuale, unimmagine sociale. Anche se
noi trattiamo con i creativi culturali, o con un tipo di societ pi libero, anchessa ha dei condizionamenti.
Quindi, limmagine che voi offrite fondamentale. Curate la vostra immagine completa, dai capelli fino
alle scarpe.

Lambiente di lavoro: essenziale, accogliente e personale
Se siete andati qualche volta a farvi una sessione da uno shiatsuka o altri naturopati avrete notato che
questi studi hanno queste due principali caratteristiche: la prima che sono molto conformati naturale.
Solitamente hanno un arredamento composto da due tavolini in legno naturale stile Ikea, due
soprammobili, sedie standard e un lettino o un futon per terra. Quello potrebbe anche essere il minimo se
fosse essenziale e non banale. Io in un ambiente del genere ci posso lavorare ma preferisco unambiente
magari povero ma pi personale, meno standardizzato. Non che lessenzialit Zen debba confondersi
con il banale. Ci sono dei tavoli dellIkea che costano due lire in pi che sono gi belli. Altre cose che
noto in questi posti sono: cristalli, collanine, immaginette, amuleti, incensi che fanno molto ambiente o
New Age. Io personalmente non ve lo consiglio. Evitate anche, con estrema attenzione, di non
trasformare una stanza da letto in uno studio, lasciando il divano letto e altri mobili e mettendoci una
scrivania, un compromesso poco professionale e persone lo percepiscono, togliendovi valore
professionale. Ancora, non infilate un armadio nello studio solo perch a voi fa comodo. Non
assolutamente piacevole entrare in uno studio e sentirsi a casa dellaltro. Lo studio deve essere
unambiente impersonale, non una casa.
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La mia visione, avendo lavorato nei pi grossi centri di medicina olistica del mondo, che lo Zen Zen.
Essenziale e molto personale. Entri in una stanza: se vuoi lavorare solo a terra hai dei bei materassini o
futon puliti, essenziali, davanti la finestra, le pareti pulite, magari con un colore pastello caldo e non
colori pesanti e neppure il bianco gelido. Poi, difficile proporre immediatamente ad una persona che
viene per la prima volta, di sedersi per terra. Ci vuole una grossa presenza professionale per fargli capire
che tu hai un valore se entra in uno studio e lavori subito a terra. La cosa migliore se volete lavorare a
terra comunque avere una scrivania con due sedie dove iniziare la prima parte del colloquio. Se sono
due sedie, prendete due sedie comode e decorose. Se prendete due pezzi o mobili che non centrano, non
funziona. Oppure non avere voi una poltrona con le imbottiture e laltro una sedia scomoda. Fate
attenzione a questo. Non servono tante cose. Lambiente pu essere anche vuoto, povero, ma bello,
personale. Fate attenzione nella scelta dei quadri o dei mobili: che siano congrui con lambiente. Se poi
avete una bella pietra, un belloggetto che vi piace, mettetelo, ma deve far parte di uno studio e non di una
camera di casa.
Per quanto riguarda la luce se mai potete scegliete una stanza luminosa, non buia o illuminata non con un
neon dallalto, ma almeno con una luce alogena anche se consuma di pi. Quindi, una luce tale da non
render uno studio troppo buio n troppo abbagliante per cui non c intimit.
Questi sono elementi di prossemica, cio studio delluso che luomo fa dello spazio per cui a seconda di
come lo si struttura si pu avvicinare o allontanare gli altri nei rapporti quotidiani. E importante, quindi,
entrare in uno studio e c immediatamente un buon contesto, c una buona energia. Sarebbe ideale avere
una piccola sala daspetto, possibilmente con unentrata ed unuscita separate, oppure voi avete labilit
di mantenere la precisione del tempo con le vostre sessioni.
Se, invece lavorate in un centro o andate a cercarne uno per inserirvi con il vostro lavoro, andate nello
studio come se foste voi il cliente e osservate com strutturato lo spazio, la luce, larredamento, i colori,
la casa dove locato, a volte anche il quartiere pu essere fondamentale. Oppure pensate di avere sia un
cliente povero che un paziente ricco, mediamente con la puzza sotto il naso, che non vuole andare in un
posto un pochino sporco o trasandato, ma che accetta anche un posto un po particolare. Dovete
considerare che dovrete lavorare con entrambi.
Se un cliente povero entra in uno studio troppo bello e ricco quando entrer si chieder quanto gli coster
la sessione. Ma se voi il prezzo della sessione lo tenete nella media, che normalmente si attesta attorno ai
trenta/quaranta euro, tutta la preoccupazione rientra. Mettetevi allora nel contesto di queste due persone
che entrano nel vostro ambiente e si trovano bene, perch molto accogliente anche se semplice.
Riflettete su questo, fate in modo che questentrata sia congrua al vostro lavoro.
Se pensate di mettere qualche profumo nella stanza: o sono profumi reali che si trovano difficilmente o
quasi tutti sono a base di benzine e altri aggreganti chimici per cui personalmente appena li sento mi
viene lasma. Piuttosto prendete degli olii essenziali naturali, ne mettete una goccia da qualsiasi parte
nella stanza, e vi creano un ambiente gradevole.
Un altro degli elementi chiave la musica. Va benissimo la musica New Age, ma state attenti che non sia
quella troppo indiana, troppo ritmata o troppo sdolcinata, perch se le musiche sono troppo
caratterizzanti: o gli piacciono tanto o gli piacciono poco. Invece una musica tipo filodiffusione di fondo,
una musica gradevole che non si sente, non si impone, ha toni bassi per permettere di parlare. E
importante creare uno spazio in cui piacevole entrare e di cui anche la musica fa parte.
Quando avete finito di arredare vi consiglio di far venire due amici, magari architetti, e chiedete le loro
sensazioni. Pu darsi che vi possano veramente dare dei buoni suggerimenti.

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LA RELAZIONE CON LA PERSONA (IL CLIENTE)

La relazione con il cliente
Fatte queste prime due premesse sulla VOSTRA IMMAGINE e sul VOSTRO AMBIENTE, entriamo nel
vivo della RELAZIONE. Diamo per scontato che allinizio, quello che vi consigliamo di fare di
inaugurare lo studio con una serie di sessioni per prendere la mano sul counseling, ma soprattutto per
sciogliere limbarazzo iniziale. Affrontiamo i punti base della prima sessione.
Allora, voi incontrate una persona. Le prime sessioni sono imbarazzanti. Non si sa per quale strana
ragione, il proporsi verso un altro rappresenta una personalit che molti temono, su cui molti hanno forti
proiezioni. A volte si entra in uno studio, il terapista fa delle cose bellissime e c sempre questo
atteggiamento del s, s, per io non sono mai abbastanza, sono un povero tapino che crea una sottile
tensione che meglio non ci sia. Vi consiglio di fare gratuite le prime sessioni anche per imparare larte
dellincontro, oltre che larte del lavoro. Lavorando allinizio vi accorgerete che dallo schema che avete
imparato poi pian piano vi trasformerete in uno schema che il vostro.
Quando una nostra collaboratrice ha iniziato a lavorare da noi si lamentata che non le insegnassi
veramente come si lavora, perch essendo reduce di una scuola dove insegnavano tutto lo schema, si
aspettava la stessa cosa anche qui. Allinizio non capiva che era molto meglio non avere il mio schema,
bens tanti strumenti di cui poter usufruire. Ha iniziato a lavorare, ha fatto esperienza e adesso ha uno stile
del tutto suo personale. Di tutti questi strumenti dato che ognuno di noi ha una propria energia, ne user
alcuni e alcuni gli funzioneranno benissimo e altri no. Quindi, inutile spiegare tutto, perch la persona
stessa che deve sentire e scegliere cos meglio per lei.
Per esempio io sono un tipo molto Yang per cui la mia energia stimola il movimento energetico attivo.
Ovviamente, lavorando funziona bene nel movimento. Se, invece, avessi unenergia molto Yin, non farei
questo lavoro, oppure avrei degli altri risultati. Allora, chiaro che se voi avete unenergia pi attivante
direte alle persone io sono in grado di aiutarti in alcune forme di disagio, perch ti posso dare energia.
Ma se la persona che si rivolge a voi gi molto Yang - molto nervoso, irascibile ecc. - potete aiutarla
meno. Ci si pu anche modificare lenergia se la situazione lo richiede, per non ci si pu stravolgere la
propria energia di base. Quindi, a seconda di qual la nostra energia, le persone vi raccontano di sesso,
altri raccontano di relazioni, altri ancora raccontano di lavoro, chi si mette a piangere o altro, perch
ognuno di noi catalizza forme diverse di energia. E non possiamo sapere prima cosa catalizziamo. Quindi,
bisogna provarci per un po di tempo gratuitamente, facendo il lavoro di base di addestramento e una
volta che abbiamo un minimo di chiarezza e di sicurezza, cominciamo a lavorare.

Non c una seconda occasione per avere una buona prima impressione
Negli USA si dice che: Non c una seconda occasione di avere una buona prima impressione; pu
essere labito, lambiente, ma soprattutto voi. Quello che vi giocate siete proprio voi. Quando la persona
suona ed entra e vi salutate, gi in quei primi minuti voi state entrando direttamente in contatto con una
persona che vi sta chiedendo aiuto e che quindi in un ruolo estremamente delicato. Se io sono quello che
d mi sento forte, se io ho dei problemi e ti devo far vedere la mia parte pi fragile dai problemi fisici
alle mie paure o la mia impotenza caratteriale - io sono in un ruolo veramente molto delicato. Se vengo da
te per fare un massaggio basta, senza counseling, tutto si risolve con il massaggio. Ma se anche come
massaggiatore voglio fare del counseling, faccio sedere la persona e le faccio fare un colloquio durante il
quale devo essere attentissimo che qualsiasi forma di giudizio o di durezza che io ho dentro bloccher
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questa persona nelle sue parti pi femminili, pi intime, pi delicate. Se sento questo disagio, se entro in
empatia, posso accedere a queste informazioni che diventano preziosissime. Allora divento veramente suo
amico. La tecnica di base che io insegno a tutti quelli che sono gi usciti dallAccademia la seguente.
Prendetevi almeno cinque minuti prima che entri la persona, entrate nella vostra stanza ed entrate in
meditazione e fate la meditazione di Atisha, il respiro nel cuore. La persona arriva e tu hai addosso questo
tipo di energia. Puoi essere anche vigoroso, puoi essere anche forte, ma dentro c questo spazio. La
persona si siede e soprattutto la prima volta la incontri. A volte si fanno quelle tre parole di convenevoli e
a seconda della vostra specializzazione la riportate sul motivo della sua venuta e pian piano cominciate ad
ascoltarla. La persona si siede di fronte a voi e voi siete in uno spazio di presenza, ascoltate e sentite
immediatamente cos la persona. La persona entra come un mondo in una bolla, nella sua bolla. Per fare
un buon lavoro dovreste centrarvi, semplicemente svuotandovi. Se avete qualche problema e sapete fare
bene il terapista, alla fine della giornata di lavoro non lavete pi, perch nellarte dellascolto degli altri,
devi necessariamente metere da parte le cose contingenti. Nemmeno un medico o uno psicologo non pu
esimersi dal farlo, deve ascoltarti. A maggior ragione un counselor olistico: tu devi essere l. In quel
momento metti da parte te stesso (i tuoi pensieri o i tuoi problemi) e sei sullattenzione dellaltra persona.

Empatia e rispecchiamento: la bolla psichica della persona
Una delle cose di base del Counseling in tutte le categorie in cui si manifesta noi abbiamo il counseling
relazionale, il counseling sistemico, rogersiano ecc. - la prima cosa il rispecchiamento. La persona entra
in una bolla, che la sua energia, che la sua mente emozionale e comportamentale
mente/emozioni/corpo, tutte insieme - e tu immediatamente devi percepire questa bolla ed entrare in
sintonia con questa bolla. Non significa che tu diventi come lui, ma che tu lo senti: crei unempatia. Se
una persona entra e gli morto qualcuno, tu lo devi cogliere istantaneamente anche se non lo fa vedere.
Empatia significa che cogli questa bolla, ti apri, ascolti, entri in contatto e lasci entrare. Solo
successivamente cercherai di bilanciare le sue polarit.
Vediamo dal lato pratico: come pu essere una bolla? Come pu essere lenergia generale della persona?
Yang: la persona entra con energia, dinamica, parla velocemente e un po ad alta voce, racconta
molte cose tutto in velocit, concitato, oppure,
Yin: entra lentamente, si siede, non parla, allinvito di raccontarsi sospira, tutto sullinterno,
A volte tutto di testa: pu essere anche depresso, per ti descrive tecnicamente la sua situazione,
oppure
E molto emozionale. Pu essere quello con le emozioni veloci o lente, con le emozioni positive e
appena alla fine accenna appena al suo problema catastrofico, sfiorandolo.
depressa e pesante
Personalmente ho il mio livello di onest, per cui anche se laggancio sul parlare cio la persona
vuole qualcuno con cui parlare - io non gli faccio perdere pi di tanto tempo. Io voglio lavore. Mi
interessa ascoltarlo per capire la situazione, ma poi devo riportarlo al problema, non continuare a
chiacchierare. Vedo dov questa persona, vedo se nel corpo, vedo com il suo corpo (ricordate il
lavoro sul corpo fatto nella settimana della psicosomatica), vedi se aperto vedi le caratteristiche
strutturali, se depresso, se ipereccitato. La cosa fondamentale cogliere la sua bolla, la bolla in cui
vive. Guarda il viso di una persona e cogli gli atteggiamenti del viso che denotano dei caratteri, delle
emozioni, degli scompensi, delle tensioni. Guardalo: bello o brutto? Ha gli occhi intelligenti o ha gli
occhi stupidi? E vivo o morto? E cominci a fare una sorta di mappa e tutto questo alla fine butti via,
perch in realt non ha alcun valore da unaltra parte.
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Leggere empaticamente la persona oltre i giudizi
Lavoravamo moltissimo in questo modo in India e negli Stati Uniti. Si faceva scuola di terapia: si
prendeva una persona e si chiedeva che cosera di sbagliato in lei. Tra laltro la si faceva spogliare, per
cui ognuno diceva tutto quello che vedeva di negativo e alla fine questa persona che allinizio era
normale, dopo un quarto dora era distrutta, collassava. Poi, si rigirava il tutto e si diceva: Bene, invece
di giudicare questa persona o dire ci che avete imparato con la testa, provate per un secondo sentire chi
in realt questa persona, provate a cogliere in questa persona quello che c dentro. Intanto una persona
viva. Ricordiamo che ogni suo punto del corpo, nel carattere, nelle sue emozioni una ferita che si sta
portando dietro. Se ha una tipologia arrogante perch ha avuto quella famiglia che lha massacrato, se
depressa perch ha avuto quellaltra famiglia che lha massacrato in unaltra maniera, se ha gli occhi
tristi ecc. tutto ci sono tutte le sue ferite. Ecco cos veramente fondamentale imparare: lanima di questa
persona, sentirla.
In Accademia si facevano spesso gli esercizi dove si entrava in contatto con gli occhi della persona. Leggi
gli occhi, leggi dentro gli occhi. Se leggi gli occhi leggi una porta esterna e gi dagli occhi come se
leggessi il corpo, leggi tutta la sua vita: leggi se sballato, stralunato, presente o assente, se intelligente
o realmente un po stupido. Vedi tutto: vedi il grado di attivazione energetica: se locchio vivo o
spento. E poi al di l di questo prova a entrare dentro, qual lanima di questa persona? Se unanima
giovane o se unanima antica, se unanima che ha vissuto o non ha vissuto, se ha il cuore o se non ha il
cuore. Personalmente ho avuto pochi pazienti senza cuore e vi assicuro che si fa pi fatica a lavorare.
Ricordo molti anni fa un paziente in particolare, molto cattivo che a 17-18 anni andava a sprangare i
comunisti e se ne vantava. Era il classico psicopatico senza cuore. Mi raccontava di aver avuto una
donna che aveva molto maltrattato, fino a che lei lo aveva lasciato, lui fece di tutto per ritornare insieme
semplicemente per avere il gusto di usarla sessualmente. Era veramente duro, freddo. Tutto il lavoro
stato portare lui a capire, oltre ogni giudizio, che era senza cuore. Ci avvicinammo molto a questa
comprensione, anche se non ce lho fatta profondamente come desideravo, ma comunque lui si era reso
conto di non riuscire a mettersi nei panni di lei, di avere una visone unilaterale, egoistica. Allora non
avevo ancora tutti gli strumenti che ho oggi, non avevo Il dialogo delle voci, non avevo alcuni
strumenti di PLN erickssoniana altrimenti gli avrei fatto fare il lavoro fisicamente nei panni di lei per
fargli sentire che cosa lei provava per lui, cosa lei aveva sperimentato quando lui la tradiva o la
brutalizzava.
Sia in questi che non hanno cuore, che in coloro che sono stati molto feriti, il cuore apparentemente non
c. Questultimi hanno il cuore in profondit, coperto esternamente da una massa di dolore o di rabbia.
Pi o meno la stessa cosa, a volte di tutte due. Allora voi cogliete questa bolla e vi uniformate. Nelle
varie scuole di Counseling si suggerisce alcune arti di rispecchiamento. Il rispecchiamento un po quella
matrice scimmiesca, da primati, per cui se qualcuno ha lo stesso atteggiamento che hai tu, ti senti
empatico ed entri immediatamente in risonanza. In realt potete fare a meno di entrare nel
rispecchiamento e aprire realmente le porte del cuore, cosa che non vi insegnano nella maggior parte delle
scuole, e entrare lo stesso in risonanza. Gi Rogers e tutta la psicologia umanistica ha sviluppato
tantissimo lascolto dellaltro proprio come essere in uno stato di presenza con il cuore. Non avevano la
meditazione che noi aggiungiamo a questo e che noi aggiungiamo a questo come profondit e intensit,
per era gi un buon livello. Il rispecchiamento che se una persona tanto depressa, tu non puoi fare lo
stesso, perch lei non si sentirebbe capita e accolta. Se una persona triste, tu ti metti ad animare in
qualche modo un suo stato di coscienza anche se in quel momento non lo condividi. Quindi, ti metti a suo
livello e lo ascolti senza giudizio in modo da aiutarlo ad aprirsi e stai l con il cuore aperto.
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Transfert e controtransfert: il gioco incrociato delle proiezioni
E qui parte immediatamente il controtransfert: spesso gli fai da amico o da padre o da fratello. A volte
anche da amante e ne sei totalmente consapevole. Non puoi negare che il transfert o il controtransfert non
esista, ma te lo giochi con estrema sincerit.
Io mi sono trovato a confrontarmi con delle donne che se le incontravo fuori dallo studio, dopo tre ore
saremmo stati gi amanti; ho incontrato persone con cui avrei fatto a cazzotti o che avrei potuto detestare
per le cose orribili che hanno fatto; altre che avrei potuto ammirare per le cose belle che hanno fatto.
Invece, entro in uno spazio di assenza di giudizio e quello che sento me lo proiettano nel tempo e poi io lo
dichiaro. Mi sono trovato con persone che avevano quella bolla e instauravo quel tipo di canale, a dire il
vero, per esempio: noi due fuori di qui avremmo potuto diventare amici.
A volte nei transfert o controtransfert ci siamo dichiarati che saremmo stati rispettivamente un padre o un
figlio ideale. Ho avuto il caso di una ragazza che andata oltre il limite provocandomi. Era una persona
depressa per attirare lattenzione di suo padre. Non voleva mai che io le dicessi che stava meglio perch
se stava meglio, io (nel transfert mi aveva proiettato addosso la figura del padre) non la amavo pi. Ad un
certo momento mi ha detto delle cose terribili fino a minacciarmi che se per caso lei si ammazzava
sarebbe stata tutta colpa mia. Era la fine della sessione, mi aveva appena pagato. Ho preso i soldi, glieli
ho tirati in faccia invitandola ad uscire dal mio studio dicendole che non mi importava assolutamente
nulla di quello che avrebbe fatto o meno e che con lei non volevo pi lavorare. Io non ci stavo ai suoi
giochi da bambina. Lei non sapeva se piangere o ridere ed uscita. Tutto questo era completamente fuori
dal contesto terapeutico classico. Mi ha richiamato dopo 15 giorni chiedendomi scusa e dicendomi che
aveva capito di aver detto cose assurde e da allora migliorata enormemente. Ho dato a lei la dignit, ho
dato a me la dignit, dicendo e facendo quello che ho fatto non tanto da terapista, ma da essere umano a
essere umano. Quella era la terapia della provocazione che pu capitare qualche volta. Quando la persona
va oltre un certo limite, devi dirle questo troppo, io cos non lavoro.
Dicendo la verit rompi tutta la struttura del transfert e del controtransfert. Pu capitare poche volte, ma
quando accade molto forte. Altrimenti io dichiaro tutto il transfert che c e se va bene ad entrambi
lavorare cos, questo diventa una consapevolezza, non resta nellinconscio. Io lavoro pulito. Ritengo di
avere dei bellissimi risultati cos.
Quindi, cogliete lenergia della bolla della persona che vi sta davanti. Se lei triste, voi entrate
nellenergia della tristezza. Se lei vi chiede un attimo di attenzione consolatoria io rompo completamente
il distacco del rapporto terapista-paziente: io sono un counselor e lei una persona da aiutare. Se piange
io la prendo e labbraccio, se sento che sia il caso. Le sono vicino cos come mi sento di fare nella mia
professionalit ma anche nella mia onest di sentimenti, di percezioni e spontaneit del comportamento.
Devo essere quello che sono. Piano piano entro in questa bolla e cerco di assorbire linformazione pi
completa che posso. Normalmente dopo che la persona mi ha raccontato il nucleo del problema, decido
come lavorare.
Ma gi quando arrivano anche senza parlare della bolla io sento se la persona in un certo spazio. Per
esempio: arriva un uomo, imprenditore, molto scettico, carattere determinato, ti dice che venuto
esclusivamente perch lha mandato sua moglie che crede nella meditazione e cose del genere, mentre lui
non sarebbe mai venuto perch a queste stupidate non crede. A quel punto tiro fuori tutto il mio ego
sociale accettando tutto quello che mi ha appena espresso, ma gli dico che comunque queste cose
funzionano anche al di l della sua volont e delle sue credenze, anzi, funzionano anche meglio. Cos mi
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metto in posizione di assoluta parit. Lui un grande businessman, anchio sono un grande businessman,
Se lui un grande ricco, anchio sono un grande ricco. Siamo alla pari. Cos entro nel suo personaggio,
entro in quello che lui vuole che in quel momento io sia. E questo non lo faccio per falsit, non lo faccio
per accaparrarmi un cliente, lo faccio perch lunico modo per entrare nel cuore di quella persona e
indurlo a lavorare su di s. Nella sua illusione di quel momento, lui ha bisogno di una certa energia di
riferimento a cui potersi affidare. Se io sbaglio la sua proiezione, lui prende e se ne va e io ho perso
loccasione di aiutare qualcuno. Se io, invece, lo accondiscendo, mi metto in un contesto dove uso la voce
un po nasale, un po da terzo chakra come lui vorrebbe che io fossi. Io so giocare anche questa energia,
non ho problemi. Anzi, non lo invito a fare meditazione ma respirare un po invitandolo a prendere
coscienza del suo corpo e del suo intero essere: una situazione neurofisiologica, non meditazione. Gli
dico le stesse cose in un altro modo. Lui comunque mi stima, perch sono un bastardo come lui.
Cos come se arriva la vecchietta non le dir entriamo nella neurofisiologia dellestasi, ma mi
empatizzo a lei, divento anchio un vecchietto, anche come voce e atteggiamento, e la invito a respirare
un po. La metto a suo agio. Tutti noi siamo in grado di fare il rispecchiamento, chi pi chi meno.
Torniamo al concetto di base: noi abbiamo mille personalit. Noi siamo allinizio un aggregato di
personalit. I comici cosa fanno? Prendono di solito una di queste personalit, la tirano fuori, le danno un
po di energia, la fanno diventare una caricatura e ci giocano su. Ma tutti abbiamo dentro tutti. Voi entrate
in risonanza con tutte queste energie.
Lempatia a questo primo livello importantissima, dovete entrare nel cuore della persona. Una volta
entrati e avete stabilito un contatto, ritornate nella vostra identit e non state pi nella sua, potete a questo
punto trasmettergli delle informazioni che vengono recepite. Trovando il canale giusto, il linguaggio e
lenergia giusta con cui le persone vogliono rapportarsi, riuscite a farli entrare e fargli fare la
riconversione. Ad un signore venuto per il mal di stomaco ho spiegato che il mal di stomaco poteva esser
curato anche con qualche medicina, ma essenzialmente era il suo nervosismo che doveva imparare a
sentire, a scaricare ed a non voler ricostruire. Piano piano. Lui ha capito benissimo, anzi, poi venuto
anche a farsi un gruppo.
Quindi, se riuscite ad entrare in contatto, avete il potere dellalleanza, della percezione unitaria dove la
persona vi sente, scatta il riconoscimento di gruppo, il riconoscimento di razza. Ogni essere umano deve
avere il suo gruppo di amici per formare una piccola trib. Entrando in risonanza con la persona siete
riconosciuti come amico, della stessa razza, della stessa conformazione, che lo sente e non lo giudica e gli
utile. Una volta superata questa barriera, incomincia il processo della riconversione.

Roberto SASSONE
E il tema pi spinoso nella relazione con il cliente-paziente. Il transfert la proiezione del cliente nei
confronti dellanalista, cio tutto quello che il cliente proietta sullanalista in base alla storia della propria
vita. Il contro-transfert, pi importante per noi, quello che il terapeuta o loperatore proietta sul cliente.
E normale che il paziente abbia un transfert, anzi il transfert del paziente utilissimo perch ci d le
indicazioni sul tipo di relazione che normalmente ha nella vita con gli oggetti che investe affettivamente.
Quindi se emerge il transfert significa che compaiono le tematiche che devono essere affrontate nel corso
del progetto di crescita. E molto importante perch il transfert offre la possibilit in vivo di osservare e
sperimentare quello che nella vita accade al paziente. Nel setting si potr agire direttamente su questo tipo
di relazione. Il vero problema il contro-transfert. In teoria non ci dovrebbe essere, ed in questo caso
dovremmo essere degli illuminati. In realt noi abbiamo una responsabilit veramente grande di essere in
grado di riconoscere il nostro contro-transfert. Ed a questo punto che viene fuori il collegamento tra la
1
nostra storia personale e il tipo di contro-transfert che noi agiamo. Facciamo degli esempi pi semplici
per capire: abbiamo visto che nelle varie strutture schizoide, orale, masochista, rigido, psicopatico, ci
sono delle tematiche di fondo non risolte. Abbiamo visto che c la paura di vivere nello schizoide,
dellabbandono nellorale, la paura dellazione nel masochista, la paura del piacere nel rigido e quella del
fallimento nello psicopatico. Adesso ognuno di noi dovr riconoscere brevemente il tema fondamentale
ad ognuno di voi di queste tematiche appena dette. Se riconoscete ad esempio che il tema pi grande
quello dellabbandono potrete agevolmente verificare come nella relazione con una persona molto
probabile che le azioni di questa persona nei suoi confronti saranno lette con la chiave dellabbandono,
ovvero quanto mi vuole bene? quanto mi trascura? Oppure riguardo allo psicopatico, si chieder
quanto mi stima?. Oppure nelle tematiche di uno schizoide quanto realmente questa persona in grado
di reggere un cambiamento perch io come operatore, avendo paura di un cambiamento, temo che non sia
in grado di attuare un cambiamento.
Se loperatore si sente instabile, la sua necessit di avere sicurezza e stabilit, tutte le tematiche che
incontrer di un paziente, che abbia problemi di instabilit oppure ha temi di necessit di cambiamento, io
potrei facilmente osservarli attraverso la mia paura del cambiamento. Quindi la cosa fondamentale che
ognuno riconosca i tratti caratteriali fondamentali perch sono questi tratti che gli devono fare scattare un
campanello dallarme tutte le volte che il cliente parla di tematiche affini al tratto che ha o che non ha ben
risolto, e che in ogni caso deve sapere di non aver ben risolto. Il non sapere quali sono i temi di base
inevitabilmente crea nelloperatore un contro-transfert. Perch in fondo il contro-transfert la lettura
della realt attraverso la griglia della propria tematica non risolta. Insisto sul fatto che vero che
loperatore non un terapeuta, e quindi non ha la responsabilit di portare avanti un lavoro in cui si fa
carico del transfert del paziente e anzi lo usa per la terapia, ma comunque essendo una persona che agisce
in ogni caso su un altro individuo, in quanto operatore, se non ha lobbligo di essere un esperto nel
trattamento del transfert ha comunque lobbligo etico di conoscere molto bene e di avere lavorato, come
tutti voi state facendo, sui propri tratti caratteriali, in modo tale da essere in grado se non di risolverli, di
gestirli. Perch un buon operatore o terapeuta non colui che non ha questi tratti, ma colui che in grado
di gestirli. Oltretutto il cliente ha unabilit sottile, addirittura inconsapevole, di cogliere in maniera
empatica il contro-transfert eventuale del suo terapeuta, cio afferra i suoi punti deboli e fa leva su di essi.
E quindi avviene nel percorso di terapia, una sottile seduzione del paziente sullanalista, che avviene sulla
base delle armi caratteriali che ogni cliente ha, e che sono individuabili, se noi abbiamo chiaro i caratteri,
sulla base delle strutture caratteriali stesse, in definitiva ognuno user le armi che sono legate a come ha
compensato la sua carenza caratteriale. Quindi ogni serie caratteriale sviluppa una serie di compensazioni,
per crearsi una struttura di difesa e per vivere meglio nellambito della disarmonia. Queste compensazioni
diventano le modalit seduttive che ogni struttura adopera per cercare di avere la relazione. Le strutture
seduttive sono quelle che noi possiamo rintracciare facendo unattenta anamnesi, ovvero che tipo di
richiesta la madre o il padre avevano nei confronti del figlio? E come il figlio ha sviluppato la modalit
per rispondere a queste richieste? Il modo in cui riuscito a rispondere alle richieste dei genitori diventa il
modo seduttivo con cui ha la relazione. E chiaro che lorale sedurr fondamentalmente attraverso il suo
atteggiamento che suscita la tenerezza, e quindi non bisogna mai accudire unorale, perch rimarr
bambino. Un masochista attuer la seduttivit della disponibilit totale, sar il bravissimo paziente,
cercher di essere un modello, si prender cura lui stesso della propria terapia, quasi quasi si prender
cura del terapeuta stesso, bisogna stare molto attenti. E un modo subdolo per farlo cadere in suo potere, e
ovviamente se loperatore ha un bisogno di essere confermato nel proprio valore, se trova dallaltra parte
una persona compiacente, cade nella rete, non si accorge di fare un contro-transfert ed una collusione, per
cui si crea una relazione che sembra funzioni benissimo, ma in realt una relazione che va bene a patto
che non finisca mai; una terapia in cui succedono delle dinamiche molto forti, di aggressivit, di
svilimento dellazione del terapista, un attacco al suo valore; un attacco che anche giusto, perch gli
attacchi dei pazienti sono da prendere molto in considerazione. Non dobbiamo cadere nella facile
1
tendenza di dire una sua proiezione perch la proiezione spesso ci azzecca. A questo punto possiamo
immaginare quando incontriamo unisterica o fallico-narcisista. Tutte le grosse problematiche di rapporti,
non solo sessuali, di implicazioni emotive, innamoramenti tra loperatore e il/la paziente avvengono
fondamentalmente con clienti che hanno una componente isterica (o lequivalente maschile fallico-
narcisista). C il dovere etico di riconoscere e di poter gestire attraverso un lavoro su di s i tratti non
risolti, in maniera tale almeno di impedirsi di accorgersi di quando li stiamo per agire. Magari la tendenza
di agire c, ma una cosa bloccarli e una cosa non bloccarli perch non conoscendoli sembra quasi che
quella azione terapeutica sia funzionale al progetto terapeutico, in realt funzionale al progetto seduttivo
del paziente che vuole ricreare lalleanza nevrotica con la madre o con il padre, e vuole riprodurre un
meccanismo che lunico che conosce.

Nitamo MONTECUCCO
Possiamo dire che il paziente nel suo gioco va a coprire i buchi della mamma. Se la persona che voi
vedete vi rappresenta, penserete anchio come lui ho avuto un pap che faceva cos, una mamma
iperprotettiva. E se io ho impiegato 15 anni ad uscire di casa, il paziente deve metterci 15 mesi. Gli
darete dei consigli devi uscire di casa, se non esci da casa non sei un vero uomo, se non molli quella
situazione non sei una vera donna, se vuoi essere te stessa devi lasciarlo. Questo un consiglio. Questa
una proiezione. Se gli dici di fare una certa cosa, ad esempio una meditazione o un gruppo, e il paziente
non lo vuole fare, tu sei risentito perch lui non allaltezza di quello che secondo te dovrebbe fare.
Questo nella pratica immediata quello che vedete sempre. Loperatore proietta sulla persona se non
guarito: ah non sei guarito, ma certo, io ti avevo detto di fare alcune cose, non lhai fatto ed tutta colpa
tua. Quindi il transfert e contro-transfert psicologico fa sempre presa su un vostro bisogno. Ma
ricordatevi, se voi avete dentro di voi acquisito una modalit, per cui avete dato unenorme importanza a
certe cose, le pretenderete dalla persona che viene da voi. Ad esempio se tua madre ha proiettato su di te
che devi essere qualcuno, facilmente proietterai la stessa cosa su un paziente. Se tua madre stata
iperprotettiva, sarai cos con il cliente. Che non realmente essere daiuto ma piuttosto unansia che gli
proietti addosso. Oppure puoi proiettargli addosso il piacere un belluomo, una bella donna- e
dicendogli una bella donna come te dovrebbe fare. una proiezione. In realt il transfert e contro-
transfert qualcosa di pi sottile, pi psicologico. Queste sono le banali proiezioni che noi abbiamo sulle
persone. Ad esempio pensare dopo tre sedute non hai ancora capito come fare, non sono io che non sono
un buon terapista, sei tu che sei un cane come paziente. Purtroppo di queste situazioni ne abbiamo viste
tantissime.

Roberto SASSONE
E vero anche lopposto. Se conoscete bene queste strutture perch avete lavorato bene su di voi, potete
aiutare tantissimo quella persona che presenta lo stesso tratto, perch ormai sapete esattamente dove
andr a parare, tutti i discorsi che fa e gli atteggiamenti che ha, li vedete come uno specchio. E quindi
potete aiutarla ancora di pi.

Nitamo MONTECUCCO
Questo stare con quello che c. La presenza con le cose che tu hai passato. Ma non si pu dare un
consiglio, non gli si pu dare la strada, dire come deve fare. Il processo che noi dobbiamo fare
induttivo, educativo. Se tu hai capito, devi farlo capire a lui ma facendolo arrivare con i propri mezzi,
senza dare consigli o suggerimenti. Perch cos facendo lo svilisci. Chiedergli tu cosa vuoi? io in realt
so gi la risposta ma non gliela dico. Non gli dico neanche che ho la risposta. Facendo una serie di
domande porto la persona ad una certa situazione, per farla capire.


1
La scheda di crescita personale
Ora entriamo nella pratica del contatto diretto con la persona. Iniziamo utilizzando una scheda di crescita
personale, che voi scriverete e che la persona porter a casa e riporter sempre con s a tutte le
successive sessioni. In modo da non infrangere n le leggi sulla privacy n quelle sul possesso di
materiale con dati personali sensibili. La scheda di crescita personale uno strumento molto professionale
e quindi prezioso, che, essendo complesso, eventualmente si pu anche non utilizzare allinizio. Il nostro
consiglio tuttavia di imparare ad utilizzarlo da subito, perch vi d immediatamente unimmagine di
buon livello professionale e di seriet nella modalit di lavoro.

LA SCHEDA DI CRESCITA PERSONALE.
1) Data di nascita e accanto io metto let. Let fondamentale, perch dallet voi vedete la congruenza,
il suo modo di viversi il corpo, le energie, le emozioni e la mente rispetto allet che ha. A volte vedete
tipi molto giovanili, a volte vedete persone vecchie a quarantanni. Ho avuto una signora di 62 anni che
ne dimostrava 42 per presenza, vitalit, energia e tutto il resto.
2) La residenza: interessante vedere se coincide con il luogo di nascita.
A me interessa sapere con chi vive che aiuta ad impostare immediatamente il livello psicologico
dinquadramento (single, divorziato, vive con la mamma o altro)
3) La professione
4) Numero di figli; di solito scrivo let dei figli. E diverso se ha 50 anni e ha due figli piccoli da quello
che ha 40 anni e ha un figlio di 23 anni. Oppure chiedere se, pur non essendo sposato, ha dei figli.
5) Storia personale
6) Storia familiare
7) Osservazioni
8) Test
9) Percorso consigliato (che alla fine del lavoro)

Normalmente se la persona viene e vi dice che viene da voi per un motivo preciso (per esempio a farsi
fare un certo tipo di massaggio) dovete essere chiari. Se voi lavorate solo sul corpo, dovete spiegare che il
colloquio fondamentale. Questo vale per qualsiasi tecnica voi state facendo: se volete lavorare
nellambito dello sviluppo del potenziale umano o nellambito realmente olistico, gli dite che oltre alle
vostre tecniche conosciute e proposte assolutamente fondamentale il contesto dinformazione generale
della persona. Questo a qualsiasi livello si lavori - sul corpo, con le emozioni, con la mente - , perch le
tensioni della mente o delle emozioni si riflettono sul corpo o viceversa. In questo modo date una
giustificazione molto semplice e profonda a quello che state chiedendo. Quindi, date sempre informazioni
chiare: dite che lavorando come counselor prima di proporre un programma di lavoro avete bisogno di
acquisire una visione olistica della persona.
Questo un questionario olistico specifico, intestatelo Questionario dellAccademia Olistica, in modo
che diventi un documento importante e non due appunti presi al volo. Se voi stessi date importanza, anche
il cliente dar importanza e sarete pagati. Se voi stessi non date importanza alle cose che fate, non saranno
viste come importanti e non saranno valutate e quindi pagate.

1
Normalmente io inizio con la
- Storia personale:
Il primo dato che inserisco il tipo di blocco. Ad esempio gastrite, abbandono dal fidanzato, cio il
motivo per cui la persona venuta da voi.
E importante ricordarlo al cliente dopo un po di tempo, perch pu darsi che non se lo ricordi pi. Ci
vuol dire che avvenuta la riconversione.

Si parte dalle informazioni generali:
Come sei nato? Parto con il forcipe, parto normale, parto cesareo, ecc.
Allattamento: due settimane, tre mesi ecc.
Malattie particolari infantili: a 4 anni ricovero per asma grave o altro, tifo a 3 anni, o altro.
Se vi portano una montagna di documentazione di tutte le operazioni e indagini avute significa che sono
devastati dal malessere. A voi basta sapere che ne ha avute tante, per cui lavorate su un altro livello.
Nella storia personale degli ultimi tempi scrivete le cose pi gravi che ha avuto tipo ricoveri psichiatrici,
malattie di cuore, asma da ospedalizzazione, epilessie, schizofrenie.

- Storia familiare:
Qui solitamente scrivo che figlio : se il primo, secondo, se ha una sorella, ecc.
Dopodich gli faccio una precisa domanda:
Qualera lambiente familiare da bambino? Qualera latmosfera? Pu essere stata serena, soffocante,
deprimente, in collegio con le suore, ha vissuto con la nonna, ecc.
Da bambino comera tua mamma? Affettuosa, nevrotica, depressa, non ti guardava mai, assente?
Comera tuo pap quando eri bambino? Giocava con te? Ti stimava, quanto? Ti spaventava, si
arrabbiava? Ti faceva paura?
Queste sono le radici di tutto il comportamento successivo
I nonni: erano affettuosi o autoritari?

- Osservazioni:
Qui normalmente annoto ci che osservo fisicamente, energeticamente della persona. A volte chiedo alla
persona se mi permette di farle da specchio. Se dicono di s, parlo come parla lei o gesticolo come
gesticola lei, ecc. Da ci esce la tipologia senza giudicare, altrimenti si offende e se ne va. Quando parte
la proiezione energetica istantaneamente voi siete gi in un controtransfert: voi vorreste la persona diversa
da quella che . State gi facendo da padri e loro sono i figli, gi siete mariti e loro sono le mogli ecc. Se
mi accorgo che so mettendo in moto un processo proiettivo che mi solleva i miei problemi personali, me
li devo rivedere altrimenti non posso lavorare con lei.
Se, invece, metto questa persona come Other self oriented, cio la metto sul cuscino della moglie, del
marito o dellaltro che le ha fatto del male, questa tecnica, se fatta bene, va immediatamente a bilanciare
una serie di cose.
Fate qualsiasi tipo di test di vostra conoscenza: iridologia, kinesiologia, respirazione.
1
Per esempio per quanto riguarda il test del respiro: osservo il blocco del respiro alto, medio o basso. Mi
chiedo dov il blocco? A questo proposito io tendo a evidenziare i blocchi secondari e i blocchi primari.
Chiedetevi qual , secondo voi, il blocco principale, quello da cui nascono gli altri. Qual il nucleo? Se
riuscite ad identificare, scrivetelo.
Poi, nelle osservazioni io noto fondamentalmente la sua bolla: cosa osservo nel corpo, nelle energie, qual
la sua qualit energetica di fondo. Posso anche osservare che se cerco di parlare troppo, lei diventa
nervosa e comincia a parlare il doppio. Posso anche sentire una sensazione che lei ha male al cuore, anche
se lei dice di avere un cuore sano. Oppure posso improvvisamente sentire una grande tristezza, e lo
annoto. A volte nelle sessioni successive pu accadere che lei butti fuori la sua tristezza che teneva
nascosta. Mettete tutte le osservazioni.

Inoltre fatevi un appunto delle osservazioni che non devono essere dimenticate:
1) Dimmi chi sei? Ci sei? Ti senti? Che poi allargo con Come ti senti nella tua vita, la vita che tu
desideri? Che cosa che ti d il piacere del vivere? La tua vita realmente la tua vita? E in quel
momento laltro sente la vostra presenza.
Il punto importantissimo in questa serie di domande arrivare sempre alla fase critica. Quello che noi
chiamiamo riconversione il processo fondamentale. Dobbiamo far riconvertire lenergia della persona
che solitamente fuori, farla ritornare verso linterno, farla rientrare dentro al nucleo.
I punti che la fanno ritornare a lei sono elementi molto evidenti e li riconfermi chiedendo:
Ma se finora non ti sei goduto la tua vita, cosa pensi di fare? Ti piace? Sei soddisfatto? Se in questo
momento dovessi darti una bacchetta magica molto reale cos che vuoi cambiare veramente della tua
vita? E se vi rispondono: Vorrei star bene fategli capire che troppo generico, che stanno evitando di
dare la vera risposta. E voi insistete: Ma pensa che cos che tu vuoi ? Che cos che tu non vuoi? Da
che cosa ti vorresti allontanare ? Che cos che vorresti non avere e verso che cosa ti vorresti dirigere?
Queste sono le domande fondamentali che vi mettono in un rapporto esistenziale con la persona. E dopo
che la persona vi ha raccontato minimamente la storia della sua vita, dei suoi problemi, delle sue malattie
e tensioni, ad un certo momento sentite di essere entrati in lei con intensit. Se avete creato i minimi
presupposti - lo spazio idoneo, il setting appropriato, se non avete fatto grossi errori - e la vostra presenza
gi pi che sufficiente per entrare in contatto umano con laltro. E continuate a chiedere: Hai amato?
Quanti anni hai, 35? Se vai avanti cos, cosa saranno gli altri 35 anni? Vuoi andare avanti ancora 20 anni
cos?

- Le Relazioni:
Se il counselor si trova con una persona in disarmonia con le relazioni, ad esempio ha difficolt con i
genitori, con il sesso, o sul lavoro, deve riportare lequilibrio nella persona, attraverso la bioenergetica, il
massaggio, la meditazione, le tecniche di respiro.
A volte per le relazioni, oltre alle amicizie generiche, c la domanda: Hai un compagno/una compagna?
Come ci stai? Quanti ne hai avuti? Com finita? Quanto durata? E vi dicono dei tempi brevi o medio
brevi dopodich da tre anni non hanno avuto pi nessuno. E voi incalzate: Come con nessuno? Hai
appena 28 anni, sei nel pieno delle tue forze e da tre anni sei senza una donna/senza un uomo. Che dolore
devi aver provato, che paure devi aver provato? Almeno sessualmente avevi qualche piccola storia
piccola parallela? Nella tua vita sessuale riesci a lasciarti andare? Quanto ti controlli?
Approfondisci il punto sul controllo e sullo stress, perch su questa parte istintiva che noi possiamo
1
intervenire con i nostri strumenti di meditazione e di evoluzione personale che sono potentissimi. L devi
esserci.
Dalla storia delle relazioni vedete il cuore, la capacit di mettersi in contatto con gli altri e capite dove
sono. E ancora: Nellultima relazione, come stai? E una relazione reale? Cos che ti fa stare ancora con
questa persona? Cos che ti permette di stare ancora con lui/lei? Pu essere anche una cosa: A letto
andiamo daccordissimo oppure Chiacchieriamo molto o Ci piace viaggiare ecc. A volte non c
niente e allora l dovete entrare: Perch stai ancora in questa relazione se cos insoddisfacente?
Partendo dal presente proviamo ad invertire il processo, lavorando sul blocco interno.
La persona non si sente desiderata, non amata, quindi una struttura orale, abbiamo un blocco di primo
chakra, un blocco di potere, la persona si sente pi sul lato femminile.
Andiamo a lavorare sul cuore, la maggior parte delle persone non sente il proprio corpo.
Sentite la persona, se vi accorgete che troppo gonfia, una psicopatica e non si sgonfia mai; una
masochista se tiene duro e non sente niente; una persona rigida continua a parlare con la testa ed il corpo
non lo sente; una persona orale se comincia a piangere appena mettete le mani, e sente soprattutto il
dolore affettivo.

- La Professione:
Il lavoro soddisfacente? Ti piace? Lo fai per guadagnare? Se lo fai per guadagnare allora cos che ti fa
vivere? Per che cosa vivi? La risposta pi frequente : Vivo per i figli. Lascia perdere per un
momento i figli che sono sicuramente importanti nella vita di una persona, ma tu perch vivi? Tu non vivi
per un altro, tu vivi per te. Cos che ti d piacere?

Per esempio chiedete: Quando sei con il capoufficio che non ti stima cosa succede?. Pu non
rispondere e vedrete un blocco di gola, oppure chiude con le spalle, oppure si irrigidisce e non dice
niente, o si gonfia come nel caso di un rancore trattenuto, struttura masochista. Pian piano semplicemente
con la consapevolezza, fate sentire tutto il corpo, cio la portate a sentire quello che voi vedete, i blocchi.
La rinforzate, lascoltate, la fate parlare.
E l toccate le corde pi profonde. Questo il Counseling Olistico che entra in profondit dellessere della
persona, nei punti critici dove possibile, auspicata e necessaria una riconversione. Voi portate con voi la
cosa pi preziosa che potete dare: la comprensione che possibile girare la vita, anche di poco, e ritrovare
la matrice profonda dellessere. Questo il momento critico, non diteglielo voi. Il counselor accetta
quello che c, senza mai spingere. Lasciate che ci arrivino da soli. Quando cominciano ad emergere le
insoddisfazioni chiedete: Ma tu che cos che realmente vorresti? Che vita vorresti?
In questa fase bisogna stare attenti ai criticoni che trovano da ridire su tutto e tutti. Quindi, se un
criticone, il cambiamento della vita avviene attraverso lapertura del cuore e smettere di criticare. A
questo punto non possono scappare. Intanto li mettete nella condizione in cui loro mettono in risalto la
loro situazione. Parallelamente li inducete piano piano a esprimere quello che veramente il senso della
profondit dellessere.

Le domande esistenziali
Riassumendo le domande esistenziali che aprono la via ad una consapevolezza di s e della propria
crescita personale sono:
COME VA LA TUA VITA SESSUALE?
SEI SODDISFATTO DELLA TUA VITA? Se la risposta no, chiedergli
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COME MAI NO? COSE CHE TI MANCA? COSE CHE NON TI SODDISFA? COSE CHE
VORRESTI?
Tutto ci senza voli pindarici. Ripeto, li lasciate parlare finch non esprimono un disagio. Se siete forti e
sentite di avere un buon canale o tanta empatia riuscite ad entrare direttamente nellIo. A questo punto,
soprattutto se avete fatto il who is in potete chiedere:
MA TU CHI SEI? CHI PENSI DI ESSERE? COSA VORRESTI ESSERE?
A qualsiasi loro risposta avete dei primi elementi per cominciare un lavoro semplice per ritornare
allessenza, ritornare a riaprire il corpo, ritornare a risentire il proprio bene e il proprio male. Non gli
dovete dire niente.
Unaltra grande domanda :
COSE CHE TIMPEDISCE DI ESSERE FELICE? COSE CHE TIMPEDISCE DI USARE IL
CUORE E DI AMARE?
Ognuno vi dar motivazioni che lo portano allesterno. Voi potete aggiungere: STAI CERCANDO
QUALCOSA ALLESTERNO CHE TI CONFERMI, MA PER CONFERMARE TE SENZA IL
BISOGNO DELLE COSE ESTERNE, DI COSA HAI BISOGNO?
HO BISOGNO DI AVERE FIDUCIA. IO TI DO FIDUCIA, PUOI OTTENERE PIU FIDUCIA IN
TE PARTENDO DA TE.
A questo punto voi avete gli elementi per fare una serie di cose. Qui rientra la componente evolutiva della
persona. In questo momento voi dovete pi che mai dire e sentire e mettere insieme gli elementi e capire
veramente il livello evolutivo di quella persona. Se sbagliate, la persona scappa, perch le proponete una
cosa sovradimensionata.
Bisogna rinforzare il corpo, stimolare la mente, far leggere dei libri, farle conoscere altre persone pi
mature che riconoscano le sue qualit, per rinforzare il sistema centrale della fiducia; per non bisogna
dire ad una persona brutta che bella, perch disonesto.
Sentendo quello che la persona vuole, il suo bisogno, laiutate a sviluppare il potenziale interno, e sempre
in ogni situazione la riportate a s, allidentit, al cuore e non alla testa, il proprio valore, il proprio
potenziale, le proprie energie.


La logica dei primi incontri
Prendiamo un esempio concreto. Se viene da voi una persona normale che mediamente ha un tratto
masochista gigantesco, che vive male, perch si crea delle ragioni per vivere male, vuol dire che un
livello molto basso. E se un livello molto basso non gli potete proporre spesso nemmeno un percorso di
crescita. Dovete fare quel processo graduale di crescita che noi possiamo chiamare la prima proposta di
percorso consigliato. Il percorso consigliato io lo articolo mediamente in tre fasi:
Nel primo incontro riuscite ad avere un quadro generale. A volte se parlano molto, c molta storia e a
loro piace raccontarsi, gli proponete di vedervi la volta successiva per fare un lavoro diretto sul corpo.
Questo fondamentale. Vi invito ad essere molto chiari sul modo di procedere. Se la persona si aspetta da
voi un massaggio e voi non glielo fate e proponete qualche cosaltro, non ritorner pi. Invece dovete
spiegargli che voi come Counselor gli fate il lavoro sul corpo con il massaggio, ma oltre a questo lavorate
anche sulla parte emozionale che emerge dal massaggio stesso. A questo punto gli chiedete se vuole un
massaggio puro e semplice oppure se vuole lavorare sulla profondit. Se dovesse scegliere soltanto il
massaggio, alla fine gli potete sempre dire che da questo sono emerse delle tensioni molto forti che
1
andrebbero affrontate indagando ulteriormente. E se accetta lo invitate a riparlarne e chiarire la volta
successiva. Se accetta continuate cos. Questo pu essere un approccio per chi lavora con metodi fisici o
molto tecnici.
Se invece siete psicologi o lavorate sul respiro, non fate la prima sessione se prima non avete fatto
insieme una scheda come minimo di mezzora e trequarti dora la dedicate al respiro.
Quindi, la prima volta gli fate unanalisi fisica o vi mettete daccordo sui tempi facendo sia la scheda che
il lavoro sul corpo. Non dimenticate che il lavoro sul corpo fondamentale, perch la maggior parte delle
persone sono molto mentali e il contatto con il corpo fa uscire sensazioni ed emozioni; da l il processo di
riconversione estremamente pi semplice.
Ad esempio gi facendo un massaggio alla schiena gli potete dire che sotto quel male c dolore o
tristezza o rabbia e cominciate ad indurre la persona a sentire le emozioni che stanno sotto facendola
respirare dentro, cominciate a direzionarla e farle comprendere cosa sta sotto. Pian piano comincia a
comprendere che il lavoro da fare su di s, quello di liberazione delle emozioni. La persona prende
una direzione differente.
Ad esempio, se vi dice che ha problemi relazionali, chiedete che tipo di dolori o fastidi ha. Immaginiamo
che vi dica che accusa dolori sul cuore. Prima di entrare negli altri test, se avete il minimo dubbio che
questo dolore al cuore possa essere qualcosa di pi grave, chiedete se ha fatto esami clinici per accertarsi
che sia solo di natura psicosomatica. Se ha avuto esiti diagnostici segnatelo alla voce test. E importante
che la persona vi informi ad esempio se ha avuto un attacco cardiaco, perch se la fate respirare in un
certo modo c un margine di rischio. Quello che interessa non fare unanalisi medica, ma sapere se ci
sono dei punti nella vita passata che potrebbero influenzare negativamente le tecniche di respirazione. Le
altre parti sono: storia famigliare, storia personale, percorso consigliato, osservazioni.

Se siete mediamente capaci e riuscite nellarco di una prima visita generale di unora/unora e mezza o di
due visite ad avere abbastanza dati o esperienze su di lui, la persona sente veramente dove sono le
tensioni e qual il problema reale su di s, A questo punto ci che vi consiglio di fare di proporre una
serie di non pi di cinque, sei sessioni. E dopo queste sessioni si far il punto della situazione. Questa la
strategia che vi consiglio.

Riassumo:
1. I incontro: questionario ed esperienza
Fate le domande per avere delle informazioni e fate sperimentare dove ci sono realmente i problemi e
le tensioni, se siete dei bodyworker. Se uno facesse gi lo psicologo, invece, induce la riconversione
attraverso unesperienza a livello emozionale diretto portando piano piano la persona a dire da s
dove veramente c il problema per induzione. Usate lo stesso procedimento che usava Socrate, in
modo che sia la persona stessa a percepire quello che sente e fargli prendere una decisione. Tutto ci
meglio se mediato dal corpo.
2. Prime sessioni di sperimentazione:
Gli proponete tre, quattro sessioni dove proponete un piccolo progetto di esperienze e scrivete sulla
scheda personale il percorso consigliato. Queste sessioni servono a fare sentire il corpo alla persona, a
farle percepire direttamente il punto interiore e possibilmente psicosomatico da cui parte
realmente il suo problema o il tema su cui voi realmente potete operare con successo. Tenete sempre
presente il motivo per cui venuta la persona. Se ad esempio una persona che ha gi avuto una serie
di operazioni allanca non gli si pu ripristinare larto, per si pu lavorare sulla sua vita, sul piacere
1
di esistere, mettendo in moto la parte sana. Un dolore anche fisico che non guaribile pu essere
tollerato se laltra parte della vita lo bilancia. Cos impostate un percorso consigliato e voi avete
quello che lui vuole come cura generale e quello che gli avete consigliato voi per una riconversione
della propria direzione.
Oppure, alla persona con il mal di stomaco che chiede dintervenire esclusivamente sul mal di
stomaco chiedete se p.es. accetta di fare soltanto tre sessioni di rebirthing, in modo da rilassare il
sistema nervoso e di conseguenza migliorare anche il mal di stomaco. E lasciate decidere a lui. Se
accetta passate alla fase successiva.
3. Incontri successivi: il progetto di crescita
Dopo la fase della sperimentazione, nella quale la persona capisce il punti interiore dei suoi problemi,
si decide insieme un percorso di crescita personale, ossia un progetto di crescita
Ad esempio durante il lavoro di respiro lui tira fuori tutte le sue emozioni, voi gli fate prendere
coscienza del corpo e gli fate prendere coscienza della tensione allo stomaco. Sar lui stesso ad
accorgersi che esternando il pianto ha allentato o sciolto la tensione allo stomaco. Alla fine gli
sottolineate il fatto che se apre il cuore e scioglie il dolore, lo stomaco sta meglio e lui fa un vero
processo di guarigione, dove le pillole non centrano nulla.


Il vero e il falso dei problemi
Nella prima o nella seconda sessione fondamentale che voi capiate che ci che vi sta raccontando la
persona relativamente falso, nel senso che vi sta raccontando un problema o vi racconta di s in modo
esteriore, come se la reale causa fosse sempre allesterno e non su di s.
Riuscire ad invertire questa percezione del problema essenziale per lavorare su di s. Questo cambio di
prospettiva dallesterno allinterno quindi un punto della massima importanza. Stiamo facendo un
sostanziale lavoro: stiamo riportando la persona alla realt. Lei viene con un falso bisogno e noi le stiamo
riportando il bisogno sul livello di autenticit. Su questo dobbiamo stare molto attenti. Quindi, come
punto daccesso dovete considerare che la persona, non essendo in contatto reale e profondo con s,
continua a raccontarvi lo stesso problema che un problema fuori di s. E a volte onestamente,
nonostante il grande lavoro che le persone fanno a livello psicologico, questo problema rimane esteriore
per anni e in alcuni casi per sempre. Le persone che hanno avuto traumi continuano a buttare fuori quello
che hanno dentro. Continuano a dire che il mondo fa schifo, che tutto dolore, sono sempre arrabbiate, il
mondo pieno di paure: tutto questo dentro di loro e continuano a proiettarlo allesterno. Che hanno
una malattia perch hanno avuto un incidente, o un virus, o un problema genetico: loro in tutto questo non
centrano. Ci sono donne che continuano a dirvi che si trovano regolarmente in situazioni dove gli uomini
le piantano, oppure la moglie lo tratta sempre nello stesso modo, o non riesco mai a fare una certa cosa.
Il problema sono gli altri, sempre allesterno. Il punto di rigirare la consapevolezza: a volte ce la fate
subito, a volte non ce la fate. Anche nei casi in cui la persona molto proiettata allesterno e continua a
pensare al negativo, pur avendo fatto anni di analisi o lavori di gruppo. Voi dovete cercare di portarle
allinterno, il lavoro e il setting che create, soprattutto la prima e la seconda visita, servono per
ricodificare questo passaggio: il primo punto, la direzione da fuori a dentro.
Le varie tecniche di psicosomatica, di respiro dolce, di meditazione, di energetica servono perfettamente
a questo scopo: portano lattenzione sul corpo, sul respiro, sulle sensazioni interne e quando sono l
dentro di loro - quando sono parati dalla testa ai piedi, dai loro pensieri ricorsivi al corpo e alle
sensazioni ed emozioni del momento presente, voi, come counselor olistici potete facilmente fargli
1
capire come e dove il problema interiorizzato, somatizzato, riflesso dentro di loro. Questa la chiave!
L potete far capire con sicurezza alla persona che si pu agire direttamente il corpo il loro, il cuore
il loro mentre, con la stessa certezza sapete di non poter cambiare le persone esterne.
Provate a chiedere alla persona che cosa vuole: e lei solitamente vi risponder che vuole star bene.
Questo vi fa capire che la persona fuori di testa. Benissimo, dopo questa affermazione capiamo che
chiede a noi di risolverle il suo problema - come se avessimo delle virt magiche - perch non si rende
conto di quello che dice. Altrimenti la risposta corretta non sarebbe voglio stare bene, bens io ho
questo problema, per cui voglio lavorare su di me per cambiare! Voglio andare oltre queste storie
ripetitive, voglio liberarmi da queste emozioni di sfiducia per cui continuo a dire che il mondo o le mie
relazioni o gli altri sono negativi, devo guardare me e dire che sono pieno di questa stessa emozione
che proietto allesterno. E un lavoro difficile e in alcuni casi anche dopo anni di lavoro non si riesce a
farlo completamente. Voi dovete provarci, dovete invertire anche solo parzialmente o logicamente,
perch a volte le persone non riescono ad aprire il cuore soprattutto se hanno avuto tante ferite.
Questo vale anche per voi: se avete difficolt ad aprire il cuore e avere presenza non vi diamo
labilitazione a Counselor. Abbiamo gi avuto alcuni casi -una persona che si fatta tre anni di
Accademia, unaltra che ha fatto ben tre scuole di Counselor (una sistemico/relazionale, una familiare e
una con la Gestalt) a cui non ho dato il benestare. Posso dar loro la certificazione per la frequenza del
corso, ma non il mio benestare per esercitare la professione di Counselor. Glielo dar nel momento in cui
lei o lui ci sar. Questo non vuol dire che debba essere una persona perfetta, ma che ha raggiunto un
minimo di equilibrio e di pulizia interna per poterlo fare.

La direzione esterna e interna
Vi faccio un esempio: una persona viene da voi perch ha la gastrite e voi le dite che potete farle una
sessione per aiutarla per rilassarsi e comprendere le cause della gastrite, sottolineando per il punto pi
importante che, parallelamente al lavoro che voi le fate, la persona lavori su di s. Questo vale se lavorate
con le erbe o lalimentazione, i massaggi, il respiro, la meditazione o altro ancora.
Quando incontriamo la persona, incontriamo il suo carattere, il suo io esteriore, ma possiamo
immediatamente sentire anche la sua profondit, il suo essere, il S. Quindi, voi sapete che state parlando
con una persona-carattere che vi sta dicendo io ho un problema, ho il mal di schiena, sono chiuso, ecc.
e dietro tutte queste richieste voi sentirete che c una persona che non in contatto con il proprio S. E
una persona che ha la direzione esterna e che quindi vi chiede qualche cosa di esterno. In alcuni casi,
soprattutto negli ultimi anni, apparentemente ti dice una cosa interna ad es. voglio sperimentare la
meditazione o voglio sperimentare il tantra perch si fa meglio lamore oppure voglio fare yoga per il
mal di schiena e in realt tutto esterno. Oppure dice ho letto che le persone importanti hanno un S
spirituale, per cui anchio voglio avere un S. e voi capite che tutto esterno. Voi dovete addestrarvi a
capire dov il problema reale della persona, a capire dov il loro punto critico psicosomatico, la parte su
cui potete operare un cambiamento di direzione da esteriore ad interiore: un viraggio della coscienza.

Il progetto di crescita
In queste prime sessioni voi avete la situazione per fare approfondire realmente alla persona la sua reale
situazione psicosomatica e i suoi blocchi. Una volta che avete identificato i blocchi, il lavoro
importantissimo quello di farglieli percepire e di creare insieme una linea di crescita personale. Il punto
che non dovete mai perdere di vista che la persona vi ha dato fiducia, che vuole vedere dei risultati reali,
deve sperimentarli su di s e voi avete tre, quattro ore di tempo per fare questo: per migliorare il suo
quadro, fargli prendere ancora pi fiducia in voi e sentire ancora di pi i suoi conflitti e limiti e dargli
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man mano una direzione di crescita. Non ti senti te stesso, vuoi aprirti, cose la barriera verso te
stesso? Tre, quattro ore sono tantissime. Se sapete lavorare, anche in due ore potete fare un gran lavoro.
In ogni istante il lavoro deve essere in uno spazio di feedback: le persone sentono e voi dovete fargli
prendere coscienza che sentono e ritornare sempre ai modelli olistici che avete conosciuto.
I due modelli olistici principali che potete utilizzare con le persone per spiegarle metaforicamente il
processo di blocco e di crescita sono: quello del Centro e quello della Spirale. La Spirale un tuttuno che
gira. Se si ferma un solo anello della Spirale si ferma tutto il cerchio. Se il Cuore c e d vita e luce a
tutto ma oscurato da quella membrana di tristezza che noi chiamiamo pericardio, tutto il sistema perde
di luminosit. Quindi, voi avete tre, quattro ore di tempo per fargli sentire dov che non sente la totalit,
cos che non parte nel Cuore, cos che interrompe nel corpo e tornare sempre a lui. Le parole chiave
che vengono usate sono sei tu che hai in mano la tua vita, sei tu che hai in mano le chiavi del tuo
Cuore. A questo punto in questo processo voi dovete essere assolutamente congrui con levoluzione
della persona.
Magari la persona viene da voi con un problema esteriorizzato emozionale: sto con mio marito da pi
di 20 anni ma non sento pi niente, mi rovina la vita e poi anche il lavoro mi soffoca. Voi nelle prime
sessioni la fate respirare nel corpo, le fate percepire dove quel suo malessere esterno le crea dolore e
tensione, dove sente i blocchi energetici, espressivi e da l iniziate il lavoro di interiorizzazione: le dite
non possiamo cambiare lesterno, ma sicuramente possiamo migliorare la situazione interna fisica,
emozionale e psichica. Potete suggerirle di riaprire il cuore che si chiuso, riattivare il senso della
bellezza con le meditazioni o larte, imparare a comunicare meglio, ad essere pi centrati, a stimarsi di
pi. Questo la base del progetto di crescita che ad ogni sessione diventa pi preciso ed evidente.
Faccio un inciso, perch il punto importantissimo.

Valutazioni e aspettative nel progetto di crescita
Se la persona una persona senza Cuore e ha saputo che voi fate delle tecniche che lhanno incuriosita e
viene con molte aspettative pratiche, potete mettervi nellatteggiamento che comunque voi le
trasmetterete amore e gi un contatto fisico non potr che farle bene. Non dovete aspettarvi tanto da chi
ha il Cuore chiuso. Lo ripeto. Non fate proiezioni sulle persone che hanno il Cuore chiuso. Utilizzare
lentusiasmo con la persona con il Cuore chiuso come andare a parlare di Ufo ad uno scienziato
materialista. Non funziona, controproducente.
Questo progetto di aiuto, che noi abbiamo chiamato progetto di crescita, deve essere lui a farlo.
Dovete sentire questa chiusura. Se volete lavorare, dovete entrare in risonanza con questa chiusura fin
quando la sentite su di voi. Non lo potete far lavorare in un progetto di crescita normale. Le persone che
vengono in Accademia sono gi selezionatissime, a cui forse una su venti dico di fare lAccademia. Agli
altri non gli dico niente. Al massimo gli dico di fare qualche gruppo, perch non sono allaltezza: o sono
troppo vecchi, o sono troppo sbandati, o hanno troppi problemi o sono stupidi. Anche la stupidit reale.
Ci sono uomini percettivi e uomini idioti. Allora, voi dovete essere molto chiari sui limiti della persona e
fare una cosa che quasi lei che ve lo chiede. E non siete voi che gliela imponete. Se voi date di pi ad
uno che non se lo aspetta, scappa, ha paura. Se voi dite a persone che hanno vissuto sempre in negativo,
sempre arrabbiate io ti apro il Cuore e sarai felice, scappano. Dovete essere in grado di distinguere.
Vi do un esempio negativo di un ragazzo sensibile e intelligente, ma classico esempio di masochista. Se
non state attenti, vi brucia due ore della vita a raccontarvi assurdit. Lui, di quello che voi gli dite non
sente niente, non capisce niente. Se gli dite di leggere un libro vi segue, altrimenti qualsiasi cosa gli dite
di fare lui non c. E stato al Villaggio una settimana, non ha fatto quasi nulla, ma io non mi aspettavo
niente di pi da lui. Era gi un miracolo che accettasse di fare il gruppo. Ma io non insisto tanto, perch
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gi lo considero in questo momento come perso con un 5% di probabilit di miracolo. A quellet lui vive
ancora con la mamma tiranna, non ha donne, vive completamente isolato. Quindi, con lui bisogna andare
molto piano. Il percorso di crescita deve essere congruo con i limiti della persona.
Una cosa semplice da fare questa: se vi accorgete che una persona ha dei limiti, fategli fare delle cose e
parlate poco.
Se, invece, vedete che la persona ha gi il Cuore aperto, allora potete parlare un po di pi, spingere quel
filo di entusiasmo un po di pi. Se uno ha il Cuore aperto, lentusiasmo un nutrimento; se uno ha il
Cuore chiuso lentusiasmo una botta. Dovete stare attenti, sappiate moderare lenergia, se volete aiutare.
Con questo ragazzo masochista non potevo forzare. Lunica cosa da dire vai bene cos, io ti voglio
bene cos come sei. Prima di partire mi ha chiesto se faceva bene ad andarsene a vivere da solo o magari
con una donna. Lui pu trovarsi soltanto una donna che gli assomigli e che sia mediamente repressa come
lui (un masochista fondamentalmente un represso), che abbia un po di Cuore, un po di sensibilit,
faranno poco sesso, ma in qualche modo riusciranno a stare insieme.
Quindi, moderate le energie, moderate lentusiasmo, osservate il tempo di maturazione della persona con
relativa calma, sappiate portare la persona a sentire quelle determinate cose. Qualsiasi progetto di
crescita, che sia soltanto un pochino troppo in avanti, crea paura. Dovete dire le cose con molta cautela.
Se invece sentite che la persona pi di Cuore, la prendete con il Cuore. Se sentite che la persona ha gi
fatto una serie di esperienze anche banali ed edulcorate da New Age, andate a vedere quanto c del suo
Essere in contatto con s, quanto cosciente e libera la sua mente. Questo soprattutto se vivete in un
paese, gi tanto che una persona venga da voi. Accertategli sempre che tutto ci che viene detto o fatto
rimane tra voi, in modo che loro abbiano una sicurezza.

Motivi per cui il counselor non deve dare consigli
Una delle caratteristiche del counseling riconosciute a livello internazionale quella di non dare consigli.
I motivi per cui il counselor non deve dare consigli sono molteplici: il primo di non influenzare,
psicologicamente, emotivamente, con giudizi o con una propria visione personale le scelte della persona
(cliente) che venuto per ricevere un aiuto. Il lavoro del counselor di educare le persone, nel puro
senso del termine latino di ex ducere, ossia di portare fuori, le loro potenzialit e risorse. I clienti
devono essere aiutati dal counselor a scoprire e contare sulle loro risorse personali e sentire che le loro
esperienze ed abilit sono positivamente riconosciute dal counselor.
Secondo la British Association for Counseling il counselor:
Non deve dare consigli ossia non deve influenzare la persona.
Pu indicare le opzioni di cui il cliente dispone e aiutarlo a seguire quello che sceglier.
Pu aiutare il cliente a esaminare dettagliatamente le situazioni o i comportamenti che si sono
rivelati problematici e trovare un punto piccolo ma cruciale da cui sia possibile originare qualche
cambiamento.
Lo scopo fondamentale lautonomia del cliente: che possa fare le sue scelte, prendere le sue
decisioni e porle in essere.
Dovr essere sufficientemente fiducioso e autoconsapevole da essere una presenza supportiva e
non giudicante.
Non emotivamente coinvolto.
Larte di non imporre la propria visione, di non consigliare ma di dare consapevolezza e di educare, ossia
di aiutare le persone ad esprimere i propri reali bisogni, progetti, desideri, decisioni alla base di tutto il
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lavoro del counseling olistico e tradizionale. Questo il processo di induzione. Contrariamente alla
deduzione che usa maggiormente la logica e i processi di causa-effetto che noi proponiamo alla persona
per arrivare ad una conclusione, il processo di induzione tende a far sviluppare una risposta autonoma alla
persona, portandola con opportune domande ad una chiara visione del suo problema o situazione e a
comprendere le sue reali necessit e desideri. Se una persona ci racconta che il suo malessere dipende da
una situazione di relazione molto pesante, dove il partner ovviamente implicato, noi abbiamo due
possibilit: o diamo dei consigli diretti ma perch non lo pianti? o secondo me faresti meglio a
chiudere oppure possiamo portare la persona a chiarire la sua situazione chiedendole: ma che cosa senti
realmente rispetto a questa relazione o ma se ti ascolti bene ritieni di poter sostenere a lungo questa
situazione, o ancora quali sono i sentimenti, anche contrastanti tra loro, che provi? e lentamente la
persona, se si sente sostenuta e supportata dalla vostra presenza empatica, dir quello che realmente vuole
e voi la sosterrete in queste sue scelte.

Il Mito di Kirone: il counselor non un perfetto
Ricordiamo uno dei miti pi importanti legati al guaritore e alla guarigione: il mito di Kirone. Per i Greci
Esculapio, il Dio della medicina, era una figura onniscente, perfetta, che sa tutto e cura dallalto dei cieli,
ma noi, come Counselor, non ci riconosciamo in questa perfezione e prendiamo il mito di Chirone che
un centauro, mezzo animale e mezzo uomo ma anche con una parte divina. Ha ricevuto in dono
limmortalit, ma non linvulnerabilit. Quindi, come dire, noi siamo Chirone. Abbiamo la pancia-
cervello rettile che animale, il cuore che umano o mammifero, e abbiamo la testa che adesso piena di
mente-spazzatura, ma che se fossimo realizzati, sarebbe pura coscienza e spiritualit. Quindi noi abbiamo
lanimale, luomo e il divino dentro di noi. Chirone rappresenta la nostra triplice natura. Chirone pur
avendo il dono dellimmortalit vulnerabile come anche noi siamo: con unanima spirituale immortale e
con un corpo vulnerabile. Chirone fu ferito e cerc tutta la vita di curarsi, impar tutte le medicine
esistenti - dai massaggi alle erbe e altro ma non riusc mai realmente a curarsi. Viene considerato il
guaritore per eccellenza, colui che porta le tecniche della guarigione. Noi diciamo che lOperatore
Counselor Olistico il Chirone dei nostri tempi: una persona che sicuramente ha avuto delle ferite, che
pu averle ancora perch non riuscito del tutto a curarle, che riconosce la sua natura sacra e le sue ferite
da semplice mortale, ma nellaccezione umana pi nobile ha dentro di s una fondamentale spinta ad
aiutare gli altri. A trasferire una parte delle proprie esperienze agli altri, cosciente sia di non essere lui
completamente guarito sia, ovviamente, di non poter completamente guarire gli altri. Questa la base
della relazione di aiuto. Quindi, una persona pu essere anche paralizzata, malata o fortemente ferita e
fare bene il Counselor. Ma se la ferita non se l ancora vista e continua a proiettare una parte della
propria tristezza, rabbia o paura sugli altri, questo gli proibisce di fare il Counselor, non perch si debba
essere perfetti, ma perch non si il cuore abbastanza limpido e pulito per poterlo fare. Vorrei che fosse
molto chiaro.
Vi faccio un esempio. Prendiamo una persona che ha le ossessioni. Ci non gli impedisce di fare il
Counselor, se si rende conto che non pu lavorare sulle ossessioni. O una persona che ha una base di
anoressia o bulimia o ha dei disturbi sessuali non pu affrontare altre persone con lo stesso problema. Ci
non toglie che non possa fare tutta una serie di lavori in cui trasmettere quella parte di comprensione che
ha gi vissuto in altri settori. A volte le persone che soffrono o hanno sofferto molto hanno unincredibile
sensibilit alla sofferenza o unincredibile empatia. E proprio la consapevolezza della paura, della
vergogna che ha superato al 50% pu diventare anche un punto di grande aiuto. Pu benissimo dire:
Anchio nel passato avevo tante paure, ma lavorando su di me con questa tecnica di respiro oggi ne ho
molte meno, per cui te la trasmetto. Non una cura finale, ma un buon aiuto. Bisogna avere
consapevolezza e onest e dire alle persone che quel problema voi non lavete superato, che non siete
perfetti. Non siamo nel transfert o contro-transfert per cui dobbiamo mantenere una certa posizione e per
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questo non raccontiamo la nostra vita privata. Non cos. Riconosciamo e diciamo che siamo persone
come altre che sano fare bene una certa cosa e ci offriamo di farla insieme ad altri. Anche la persona pi
modesta che si trova in uno spazio di presenza e di illuminazione e che magari timido e non parla
neanche ma nella gentilezza con cui ti ascolta e si rapporta a te, c dentro tantissimo, c dentro la
guarigione, c dentro la presenza. Questa la cosa fondamentale che dobbiamo capire.
Esistono dei contesti minimi in cui siamo o non siamo presenti. Esistono dei contesti necessari di
emozione che noi viviamo e se sono troppe non possiamo lavorare, perch diventiamo noi stessi
proiettivi. Se uno ha una tristezza, perch in quel momento le morto il padre, una tristezza nella natura
delle cose. Se uno triste, perch non ha risolto i suoi problemi, non pu fare loperatore. Se uno ha avuto
una vita sfortunatissima, andato in depressione e si fatto ricoverare e poi attraverso luso delle
tecniche ha risolto il 90% della depressione che ancora ogni volta lo tocca, ma di cui lui consapevole di
questa parte, pu fare un grandissimo lavoro sulla depressione. Anzi, questa esperienza gli ha lasciato un
gran entusiasmo, una saggezza che lo pu addirittura far entrare in risonanza con chi depresso e aiutare
molto. Quindi, grande equilibrio, grande consapevolezza, grande responsabilit.

Trasparenza e sincerit
Ripetiamo un codice fondamentale importante: non stiamo lavorando sullautoaffermazione, non stiamo
lavorando sullego individuale, sulla sicurezza personale, ma stiamo lavorando sulla PRESENZA. Ad
esempio: se io sono triste e sono presente, lavoro benissimo, ma lavoro in trasparenza. Personalmente
sono contro le scuole che presuppongono un ruolo professionale determinato che viene controllato
allinterno di un setting. Quello che sto facendo da anni nel mio lavoro personale e con tutti quelli che
sono usciti dallAccademia e che gi stanno lavorando : per quanto possibile il setting non deve creare
nessuna contestualizzazione del processo di transfert e controtransfert. Io gioco trasparente: se la persona
mi realmente simpatica, le dico che mi simpatica, e viceversa. Se sto male o sono triste per mie
ragioni e la persona mi chiede come sto, rispondo la verit, che sono in un momento cos. Questa apertura
nella mia pratica ha generato rapporti di grande empatia e verit. Se la persona mi fa venire tristezza o
irritazione, le dico ci che sento, con propriet di linguaggio, in modo neutro, positivo, ma glielo dico.
Dico la verit. Se una persona mi provoca, non si fida di me o resiste, allinizio lavoro sulle resistenze,
rendo consapevole le faccio da specchio testimoniando quanto sta avvenendo, ma, oltre un certo limite, le
dico che non posso lavorare pi con lei, perch non ci sono i parametri minimi umani di lavoro, di
relazione. Non mi diverto a lavorare cos! Non credo realmente che sia utile e produttivo. E a volte
proprio questa franchezza ha generato un cambio di risposta emozionale della persona, una riapertura di
rapporto. Di moltissime persone che incontro professionalmente, ogni anno fermo il lavoro almeno con
due o tre.
E chiaro che tutto questo lavoro che inizia deve avvenire anche nellambito di un equilibrio tra presenza
e realt e compassione dallaltra. Se in quel momento con quella persona che mi pesante, ma io riesco
ad essere in uno spazio di compassione, ci posso lavorare. Ho avuto una paziente ossessiva, fortemente
compulsiva, non borderline ma da ricovero, secondo me, che venuta e mi ha chiesto di essere aiutata e
ho fatto molto fatica lavorare con lei. Spesso mi faceva arrabbiare, mi provocava, ma cera una quantit di
compassione nei suoi confronti e di apertura di cuore che nonostante questo mi permetteva di lavorare
con lei. Tra laltro questa era venuta da me dopo esser stata da quattro psichiatri che lavevano buttata
fuori dalla porta, perch lei creava rabbia nelle persone ovviamente. Quando lei mi creava rabbia, glielo
dicevo. Se lei insisteva e mi provocava, le dicevo che era andata oltre il limite e io smettevo di lavorare. E
lei si rendeva conto che andava a cercare di superare questo limite. Quando lo superava, si accorgeva.
chiedeva scusa e si riprendeva il lavoro. Questo un caso limite che spero non vi succeda mai. Se, per,
viene da voi una persona che vi chiede una sessione di yoga, massaggio o danza ed uno psicopatico, voi
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non curate lo psicopatico. Ma se vi chiede di aiutarlo a sciogliere le sue tensioni corporee o desidera fare
meditazione, voi lo aiutate. Avete chiarezza che non state curando una malattia, state aiutando una
persona. Se questa persona vi crea troppa tensione o scompiglio gli dite che non potete, perch vi crea
troppo disagio nel gruppo o a voi stessi. Se, invece, una persona butta fuori tutto il suo pianto e rabbia e
non vi crea nessun tipo di reazione, lasciate fare. Voi dovete essere onesti con voi stessi, creare un patto
di onest.



oooOOOooo

Nel lavoro fatto nelle prime due giornate, dove abbiamo posto il cuore al centro del sistema, emerso
dalle esperienze di ricerca, che il nucleo del dolore reale alla fine sempre il cuore. Non viene fuori la
rabbia, la rabbia perch non mi ha riconosciuto con il cuore oppure viene fuori la tristezza, perch
non ha amato me, cio viene fuori lidentit e non il cuore. E quindi labbiamo messo al centro, agli inizi
non abbiamo messo il cuore al centro.
Una volta che avete identificato i blocchi, il lavoro importantissimo quello di farglieli percepire e di
creare una linea di crescita personale.
Finora abbiamo fatto una parte dimpostazione generale del SETTING. Poi abbiamo fatto la prima parte
dellINCONTRO, il riconoscimento della persona e della sua energia generale, dellatmosfera o della
bolla in cui vive, e dei primi semplici processi di approccio alla persona e di CONTATTO diretto con la
persona.

Il lavoro sull'identit
Ora, invece, vorrei affrontare la tecnica di base del CHI SONO IO? utilizzata non in ambito di gruppo,
ma in ambito individuale, e come entrare in quella dimensione che io vi propongo di fare da coricati (
molto pi intensa!) e non in piedi e come utilizzare questo senso dellidentit per muovere delle cose pi
profonde. Ricordiamoci, per, una cosa nel percorso consigliato, aldil di qualsiasi cosa che voi avete
detto potete anche proporre di fargli il respiro rilassante. A volte anche se non avete lo spazio del
colloquio, perch non avete ancora una sufficiente professionalit per imporglielo, iniziate semplicemente
cos con tre, quattro sessioni rilassanti con il respiro durante le quali cominciate a mettervi in contatto con
queste pratiche. Ma la cosa pi importante che lesperienza della totalit dellessere non ha tempo n
spazio e non ha fretta. Lo potete fare a chiunque, dalla vecchietta di 80 anni allo psicopatico, dal manager
dazienda al liperrazionale, se riuscite a portare una persona ad un rilassamento profondo, questo fa
sempre bene. E ogni tecnica che noi vi abbiamo insegnato in Accademia da quella del massaggio dei
piedi, al massaggio della schiena al massaggio della pancia, il rilassamento, lapertura energetica, gli
esercizi di energetica, gli esercizi di respirazione e altro tutto questo lo potete fare in meditazione. Se
voi siete in meditazione, diventa meditazione. Diventa lo strumento interno per veicolare. Quindi,
qualsiasi tecnica elementare - anche con il Reiki di I livello o quello a distanza senza simboli, senza
niente: togliete le testa, mandate lenergia e funziona benissimo se va in meditazione trasmette un altro
senso delle cose. Anche facendo qualsiasi pratica semplice, se voi siete in uno spazio di profondit
trasmettete questo amore, questa sensazione, questa atmosfera. Soprattutto alla fine di ogni sessione,
qualsiasi sia, fermate la persona, invitatela a sentirsi,a percepire le differenze da quando era entrata a quel
momento e a entrare un attimo in quello spazio. Voi ci entrate, le potete prendere le mani, mettere una
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mano sul cuore o stare soltanto nella vicinanza e inducete la persona a vivere quello spazio interiore. Voi
stessi vedrete che nonostante usate delle tecniche che non sono esattamente congrue con i suoi desideri di
risoluzione terapeutica, quando voi utilizzate questa componente di meditazione, avviene una
trasformazione, avviene unalchimia.
Laltra cosa che fondamentale per tutti che se non avete una laurea vi sentite a disagio, perch per fare
questo lavoro sarebbe meglio avere una laurea. Se avete una laurea lo stesso. La paura uguale, la
tensione uguale, il senso di inadeguatezza e dimpotenza uguale. E uguale anche per i medici, non
solo per gli psicologi quando iniziano il lavoro. Una delle cose fondamentali che dovete capire che il
fare come professione il Counselor, (non loperatore olistico che potrebbe essere il mio massaggiatore
privato) prende il ruolo che gerarchicamente normalmente viene riservato al Padre, allAutorit. Quindi,
di base di per s una terapia per coloro che hanno un vuoto di identit, una fragilit di identit e dato che
questo, purtroppo, una cosa molto comune, alcune persone possono avere unenorme guadagno - anche
se ambiscono a fare il guaritore - ma il fatto stesso di poter entrare nel ruolo materno/paterno come
autorit vera (che ha autorevolezza, che ha una funzione primaria senza gerarchia, ma alla pari; io ho
linformazione e la saggezza e la trasmetto a te) si mettono in una funzione di estrema utilit di per s. E
chiaro?
Ad alcuni di voi questo lho puntualizzato: di prendere coscienza di avere alcune cose da dare, di
cambiare gioco, per uscire dal ruolo materno/paterno e dal ruolo filiale, dal ruolo simbiotico. Per
diventare grandi bisogna diventare autorevoli, non aspettate pi limboccare, non ripetete pi le cose che
vi hanno spiegato. Noi vi diamo degli strumenti e poi quello che avverr sar la vostra storia, la vostra
energia che deve uscire. Tutti gli operatori della stessa scuola sono tutti diversi a meno che non siano
uniformati, ma non fanno pi shiatsu fanno meccanica. Sono dei robot, esci che ti senti rullato. Quindi,
attenzione! Vi svuotate, entrate nella presenza e diventate autorevoli ricordando che non sapete niente.
Autorevoli semplicemente perch avete questa energia. Trasmettete qualche informazione, il resto non
sapete fare. Nessuno sa fare. Questo la cosa bella della vita. Laltra persona sta cercando di capire
qualcosa e voi le date la vera risposta ai suoi problemi. Impara ad accettare la vita senza voler capire un
accidente. E cos. Hai capito tutto nel momento in cui ti accorgi che troppo da capire, perch
semplicemente hai coscienza delle cose. Ascoltando la vita si pu risolvere un sacco di problemi.


LE NORME DI RICONOSCIMENTO DELLE PERSONE CRITICHE
Lidentit strutturata della persona, dellIO della mente su cui lavorate dato: da un lavoro stabile, da una
vita fisica stabile, da una sessualit armonica, da una relazione affettiva stabile, amici, interessi nella vita.
Se questa persona ha minimamente una stabilit, non ci sono problemi. Nel caso di una persona che non
ha un lavoro, non ha una relazione sessuale, non ha interessi, vive da sola, ha tante angosce nelle
emozioni, non ha una stabilit; lidentit non ben strutturata, una persona a rischio, una persona
fragile, per questa persona andate piano, fate il rinforzo dellidentit. Fate fare la meditazione
vipassana, e tutte le tecniche di Atisha sul cuore.


PRIMA SESSIONE DI COUNSELING

Nitamo MONTECUCCO
Nello spazio della prima sessione di lavoro sul corpo, cosa fate? In realt l di corpo ce n relativamente
poco perch chiedete alla persona di essere quasi immobile. Se si muove va in tensione, e sentir le
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tensioni muscolari. Se voi gli chiedete di non muoversi, la persona rilassa i muscoli, non sente le tensioni
e viagger molto di pi sul corpo di energia, o anche pi profondo ancora. Quindi pian piano voi nella
tecnica avete sentito il lavoro sulla testa, sulla gola, sul torace, e gi dallinizio avete sentito dove c un
ostacolo. Ad esempio avete sentito che la nuca pi tesa, o che alla gola c un po di tensione, o il torace
non si espande bene, o non sentite il cuore, o le mani. Abbiamo fatto finora la parte generale.

Quando siete con la persona chiedete ogni istante un sottile feedback:
Senti la testa? La senti? Apri la bocca, respira, passa bene laria? Apri le braccia, hai la sensazione di
fluidit al cuore? Percepisci il cuore, lo senti piacevole, senti un sottile piacere? Senti la pancia, il torace,
le gambe, arriva lenergia fino ai piedi?
Devono essere piccole domande, la risposta un s, un no, e comunque non interrompete mai la fluidit
della meditazione. Avete gi come un piccolo codice psicosomatico. Portate la persona in profondit,
dategli questo spazio di energia bellissima, e da questo spazio la fate ritornare alla fine di nuovo con una
tensione, alla consapevolezza espansa.
Avete percepito quando si apre il campo di energia? Questo uovo di energia intorno al corpo. Lavete
sentito? Se restate immobili, con il respiro, non siete contratti, il campo di energia si dilata. Tutto quello
che viene bruciato nella reazione muscolare, si allarga. Ma reale, non una cosa mistica, esoterica.
Registrate tutte le informazioni in cui non respira, quando nello spazio di apertura ditegli senti chi sei,
senti la tua energia adesso, quando avete la percezione. Ricordate che dovete fare la meditazione insieme
a lui, sentite questa apertura incredibile e ditegli: senti chi sei, sei energia libera, sei una coscienza
libera. Proprio quando il nuovo dellessere, delle energie fisiche, si immobilizza, entri nel respiro pi
lento, la pancia, il corpo, lenergia comincia a dilatarsi. E l, che perdi i confini dellidentit, sei in un
piccolo samadhi, in meditazione profonda, nel momento in cui provi lapertura, gliela fai semplicemente
testimoniare. Sei, ma non c un io, c un essere, c la vita che pulsa e tu non fai niente. Pian piano da
quello spazio ritornate al corpo, gli fate sentire la presenza di tutta lenergia pi compatta, gli fate sentire
tutti i punti in cui non luminoso il corpo, dove non fluido, dove c tensione, dolore, o c vuoto di
sensazioni, i segni inequivocabili dei blocchi, e da l riaprite gli occhi.
La cosa importante: non fate la tecnica, entrate in meditazione. Ad esempio non fate semplicemente la
vipassana allaltro, entrateci voi. Altrimenti perdete una parte importante del lavoro. Sentite, chiudete gli
occhi, state in uno spazio di meditazione.
Nella fase iniziale ditegli: chiudi gli occhi, senti tutto il corpo e l voi entrate. E se voi entrate, anche la
persona entra. E si sente in uno spazio che non conosce, voi lo conoscete, lavete gia espanso. Continuate
a dirgli quando senti una tensione molla e intanto anche voi mollate. Se sentite una tensione, agli occhi,
alla mascella, un peso allo stomaco, ditelo anche a lui, succede anche a lui. Invitatelo a sentire e mollare.
Ed entrate nello spazio. Alla fine invece di fare la camminata, gli fate aprire gli occhi, gli fate ricapitolare
tutti i punti negativi. In una sessione successiva voi potete entrare con il respiro consapevole in queste
parti. Entrate energeticamente, le ascoltate, le sentite, e cercate attraverso le tecniche come kundalini, 7
suoni, di riequilibrare l dove ci sono blocchi. Se c una tensione muscolare potete fare un massaggio, se
pi respiratoria lo fate respirare. Se ha un buco di sensazioni, mettete le mani e lo aiutate a sentire.
Magari potete mettere le vostre mani sulle sue. Se un eccesso di energia lo disperdete. Se non sente le
gambe gli fate fare unora di danza. E pian piano arriva lesperienza emozionale di essere nelle gambe,
nei piedi, o di non esserci.

Alla persona quindi arrivano due cose: lesperienza del proprio corpo e dei suoi blocchi eventualmente se
ci sono, e lesperienza di un centro, di sentire il proprio corpo come energia, vivo e consapevole, il centro
della propria vita.

Da l partiamo, perch esperienzialmente, gli fate toccare il s, quel minimo di piacere di essere quello
1
che . E gli dite di essere nel proprio presente. Dov in questo momento il problema, in questo
momento dov lossessione della mente? Quel dolore che sentivi, in questo momento c? Alla fine
avete fatto la prima sessione, avete fatto la tecnica di base per invertire la domanda, la riconversione della
domanda e del problema.
Io tendenzialmente faccio un counseling sulla psicosomatica, basato sulla crescita umana.
Vi ho fatto fare due cose: una con il respiro e laltra con la 7 suoni. Due strumenti estremamente semplici,
su cui c gi una base di musica che vi segue, lo potete fare non ci sono controindicazioni. Il massimo
della psicosomatica sentire il corpo e lavorare sulla fluidit, pi che direttamente sul blocco. Ribadisco
un concetto fondamentale: il corpo energetico si cura attraverso il ribilanciamento, il corpo emozionale si
cura attraverso dei sistemi caotici, attraverso un lavoro di squilibrio, cio di riequilibrio che
necessariamente passa attraverso una prima fase di squilibrio.

La psicosomatica ha due fasi. Nella prima fase noi lavoriamo sul corpo e sulle energie, attraverso il
respiro e la consapevolezza. Un lavoro orientato al riequilibrio. La seconda fase emozionale e psichica,
orientata al riequilibrio attraverso uno squilibrio. Nella prima fase delle energie e del corpo, se c una
tensione la rilassate, se c un pieno di energia sul cuore la disperdete, se c vuoto sul cuore lo riscaldate,
se c un muscolo flaccido lo fate tonificare. Lo ribilanciate istantaneamente. Il lavoro invece sul livello
emozionale, mentale, che il lavoro del centro del problema psicosomatico, passa necessariamente
attraverso una fase di squilibrio. Lo squilibrio pu essere leggerissimo, ad esempio chiedete alla persona
di raccontare il momento attuale che sta vivendo e solo a parlarne si mette a piangere e parla del
problema, tira fuori lenergia negativa.
Noi ora faremo un minimo di lavoro sulla prima fase, energetico- fisica, potremmo anche sentire il
problema a livello emozionale, perch pu venire fuori, ma per adesso non ci lavoriamo sopra. Lavoriamo
invece sul riequilibrio delle energie, per cui diamo al blocco emozionale un contesto energetico pi
ampio. In definitiva un lavoro sul positivo.




SIMULATA DI UNA SESSIONE DI COUNSELING

Nitamo Montecucco
Nella simulazione, la donna al colloquio con Nitamo mostra una certa sicurezza, cura di s, centratura. Ha
un carattere forte. Racconta di avere difficolt nelle relazioni damore, ha accusato in diversi momenti
della vita un dolore sul cuore. Racconta di avere un problema di aritmia, ma il dolore legato a momenti
particolari della vita. La prima volta che ha sentito il dolore aveva 24 anni, quando si separata dal
marito per propria scelta, aveva due figli e due erano morti appena nati. Il dolore tornato altre volte, in
situazioni particolari. Dove nasce questo dolore dei bambini persi? Riportandolo alla tabella delle 5
energie fondamentali, per una mamma, quindi il canale femminile, una perdita cos pesantissima. Il
canale di milza va in shock. Successivamente ha avuto una relazione di 12 anni, terminata con la morte
del compagno, anche suo collega nel lavoro. Tornando al dolore al cuore, lei ne parla come se fosse
fisico; in realt emerge un cuore femminile, profondo, grande, la sensazione che non sia indurito da
questi eventi, sensibile ma molto protetto. Per superare questo ha dovuto dirsi devo andare avanti, la
vita deve continuare, devo farmi forza. Se lei ha questo buco sul cuore, una situazione creatasi a 24
anni o una riapertura di un vecchio blocco sul cuore? La donna racconta di aver vissuto in collegio dai
sette ai diciotto anni, i genitori si sono separati che ne aveva dieci. Dice di aver sofferto moltissimo questa
situazione, pur vivendola come una necessit e mantenendo buoni rapporti con i genitori. Crede che
questa sofferenza, pur procurandole un profondo dolore nei rapporti con gli uomini, non le ha impedito di
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avere una vita regolare. Lei esprime forti giudizi, sottolinea comunque lamore per i genitori ed il loro
amore per lei bambina e adolescente. Ma di fatto lhanno abbandonata, anche se lei giustifica
labbandono della madre come una necessit, doveva lavorare per vivere e non poteva occuparsi delle due
figlie. Lei avrebbe potuto odiare i genitori per il loro abbandono o mettere ancora pi in risalto le loro
cose buone. Lei nasconde le cose negative e vede principalmente gli aspetti positivi dei genitori. Ma da
come si muove si vede una bambina che ha imparato a tirar fuori le palle e le spalle, per difendersi, per
cavarsela. Ma sotto c una profonda tenerezza.
Mentre lei parla osservate il corpo. Cosa vedete? Vedete una serie di cose che sono normali, per il cliente,
mentre sono indicative della persona. Osservate le mani, le spalle, il volto, il corpo. Potete gi dalla
struttura del corpo ipotizzare un carattere. Guardate le gambe rispetto alla parte superiore, il torace, il
petto. Vedete inizialmente cosa mostra. Sicurezza, insicurezza. Una persona che si cura, che tiene alla
propria figura. Che attenta oppure no. Che sa badarsi. Se ha un suo centro oppure no. Osservate
lequilibrio tra quello che la persona mostra, quello che vedete e quello che vi racconta. Delineare la
tipologia caratteriale. Per entrare nella storia personale, della famiglia, dovete avere un minimo di
contatto con il cliente. Entrare un po in empatia con la persona. Definire i punti salienti, riportando let
dellevento. Quando la persona accenna alla propria vita ed a voi arriva una forte emozione di qualsiasi
tipo, la vivete insieme, la confermate. Non dovete n enfatizzare lemozione, n fare finta di niente, ci
siete. Si crea un pathos.
A questo punto avete tre domande di base: comera latmosfera da bambina, che atmosfera emozionale
cera in casa; comera il pap; comera la mamma. Nella storia del padre e della madre le cose
importanti sono: quanto amore passato, quanto riconoscimento passato, quali sono le cose negative.
Voi avete gi un forte contatto, potete fermarmi qui, avete dati pi che sufficienti.
Fate distendere la persona. Invitatela a mollare tutto, ad aprire la bocca e sentire il respiro. Solo a
raccontare delle cose escono delle emozioni e la persona le sta ancora sentendo. Voi percepite nettamente
che lei le sta sentendo. Il primo punto il cuore. Larea in linea con i capezzoli. Premete con la mano
sul cuore e chiedete se fa male. Toccate i punti psicosomatici dei polmoni, il centro dellidentit, lo
sterno. Entrateci con empatia. Sentite lo stomaco, fate il giro della pancia, ai lati. Le dite di provare a
sentire il respiro. Nel nostro caso, con buco sul cuore, c un cuore triste, e quindi terzo livello e gola
vanno in chiusura, perch sono le porte del cuore. Anche i due laterali delle braccia sono contratti. Sentite
le mani, possono essere fredde. Potrebbe essere lemozione del momento, e significa che lemozione va a
chiudere il cuore. La donna ha spalle larghe ma spalle strette per contenere il cuore, tenere le emozioni.
La invitate a sentire laria che entra dalla bocca, attraverso la gola, arriva al cuore. La donna sta bene ma
dentro ha un dolore. un po unincongruenza. Tiene il mento contratto, a trattenere. La donna sente un
cuore bello e grande.
Nitamo: Dov questo dolore? Senti la tensione? Vai dentro questa tensione. Ti sto toccando
delicatamente per non mandarti in reazione. Cosa succede dentro? Cosa significa che questo dolore viene
dal cuore?
Sto facendo con lei un meccanismo inverso che farei con una depressa. A parit di dolore, se fosse stata
pi debole, se avesse avuto meno affetto dai genitori, se si fosse sentita meno riconosciuta, sarebbe andata
in depressione. Quindi questo dolore che lei sente poco perch ha tonificato tutta la parte yang, attiva,
bella, lo sentirebbe tantissimo. Al massimo potete fare un po fatica a lavorare con lei perch non molla,
lei potrebbe avere qualche difficolt ad entrare in contatto con le emozioni, per la sua tipologia
caratteriale tender a sottovalutarle. Se al suo posto ci fosse una persona con gli stessi eventi di vita ma
dalla tipologia orale sarebbe gi in lacrime. Lei ha una sofferenza sul cuore ma porta molto in evidenza la
parte positiva, riesce a gestire il dolore molto bene. Si identificata con la sua parte positiva piena,
mentre unorale depressa si identifica con la parte negativa vuota. Sentite che ha resistenza ad aprire
facilmente, per al momento riesce a tirar fuori le emozioni. Cominciate ad andare a sciogliere il cuore,
ricanalizzare, e visto che lei ha una buona energia, la invitate a tirare fuori la voce, a lasciar liberare le
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cose dure, pesanti. E si pu fare solo un lavoro parziale, positivo, sui livelli energetici. In questo caso, se
volessimo fare la seconda parte del lavoro, quella sul positivo, sarebbe piuttosto facile, perch lei
collaborativa. Se dovessimo fare il lavoro sul negativo, tipo accademia o respirazioni profonde, allinizio
lei avrebbe pi difficolt a liberare le emozioni. Ma pi una questione di tempo e di energia, perch se
io le dico di respirare e tirare fuori lenergia, uscirebbe poca emozione, ma se mi sintonizzo con la parte
emozionale, lei allora libera. Nel lavoro con le persone forti bisogna entrare in contatto con la loro parte
debole, che loro ad ogni modo negano, minimizzano.
Le rinforzate comunque lidea di accettarla come persona forte. Anzi pu essere utile, con questa
tipologia di persone, dire che la persona veramente forte quella che pu permettersi di piangere.
Lavorate sul torace, per farla mollare. Vedrete che la persona non lascia andare volentieri. E se chiedete
come mai, vi risponde che si sente sgonfiata, senza corazza, uscirebbe troppo il suo lato tenero. Si fa un
lavoro leggero, e nel momento in cui emergono le emozioni, si lasciano, si fa accettare questo lato debole,
in modo tale che il lato forte aiuti il lato debole ad esprimersi. Cos diventa pi rilassato il lato forte. E
pian piano si crea un leggero equilibrio. Se una persona di questa tipologia la vedo nellambito di una
tecnica di psicosomatica di respirazione, vado certamente a lavorare su unidentit profonda, per quanto
riguarda il suo lato debole, fragile; ritiriamo fuori il lavoro sul bambino interiore, come si fa nella primal,
il lavoro della liberazione delle emozioni negative. E pian piano si riequilibra. Una delle cose importanti
in questo senso, che potete fare in piccola parte solo usando energie positive, quello di farle sentire
molto lidea di suo padre, che identifica con una persona a lei molto vicina adesso; si fa descrivere il pap
e si vedono le relazioni con gli altri uomini. Una delle cose che si pu fare se si vuole lavorare
energeticamente sulle relazioni chiedere: qual lenergia che tiri fuori nelle relazioni, e quale tiri fuori
di meno? O anche chiedere: quando i tuoi uomini si lamentano di te che cosa dicono?
La donna risponde a Nitamo: Gli uomini non si lamentano, le mie relazioni si esauriscono perch io
vorrei, probabilmente, ancora pi amore di quello che ricevo.
Questo un lavoro di primal, co-dependency, ma per voi che non avete tale competenza, potete lavorare
sulla consapevolezza che lei non ha avuto tanto amore nei primi anni di vita e sente ancora di averne
molto bisogno. Questo fa s che nella relazione questo bisogno interferisca con la realt, per cui anche se
luomo lama molto, per lei non mai abbastanza. Questo potrebbe essere il lavoro di Atisha, il lavoro di
accettazione, il lavoro di amore di s stessi verso s stessi. Lavorare energeticamente sul cuore e la
propria identit in profondit, in meditazione. Amore su di s e accettazione del lato negativo. Quindi
entrare in contatto con lombra detto alla yunghiana.
Se facessimo con lei il dialogo delle voci il suo s primario il s che lha difesa, il s secondario
molto pi vicino al suo vero s, allanima. Ma dato che ha una fortissima fragilit perch ha un grande
dolore intrinseco, deve essere preso con grande attenzione e molto difeso. Giustamente perch c un
grande dolore sotto. Voi lavorerete pian piano con la meditazione, dando sempre a lei la sensazione che
questa bambina interiore sofferente il canale per lanima, perch lanima che soffre, non la mente,
perch lei non vissuta con i genitori sin dai sette anni. Una grande mancanza, un profondo dolore. Una
separazione dai genitori e di loro da lei, che lei ha poi cercato di bilanciare con tre matrimoni. Una ricerca
mai finita. C un lato negativo che lei non esprime tanto e che pian piano deve imparare a vedere, la
forza deve aiutare la bambina interiore che soffre, con consapevolezza. E dallaltra parte c una grande
rabbia, che non trova sfogo.
un lavoro bellissimo, dove non coprite realmente lorigine, non sciogliete il suo nodo, ma lo bilanciate
in parte. Ricordate che sia con laccademia che con la primal si va a risolvere una parte, magari il 70%,
ma rimane sempre una parte che non riesce ad afferrare. Alla fine di questo passaggio, riusciamo a fare
capire che il lavoro che possiamo fare non migliorare le situazioni esterne, ma lavorare sul suo cuore
profondo. E quindi la proposta potrebbe essere: ti faccio dei massaggi, per sciogliere un po, andiamo ad
ascoltare questo dolore, me ne parli e lo fai emergere. Attraverso le tecniche di meditazione cercheremo
di rinforzare laccettazione della bambina sofferente, che deve emergere, altrimenti rimarr sempre un
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buco. Trovate la modalit per lavorare al meglio, trovando un punto in comune. Stabilite un numero di
sessioni, pi una parte di lavoro che lei pu fare a casa da sola. Poi dopo un ciclo di sedute e dopo il
lavoro di apertura, in base a quanto viene fuori, potete consigliare di fare gruppi o consultare un terapeuta
per lavorare in modo pi specifico ad esempio sullabbandono, sul bambino interiore. Normalmente dopo
cinque-sei sessioni dovete identificare, nel progetto di crescita, un piccolo scopo. Questo pu essere: io ti
faccio queste cose con lo scopo di alleggerire almeno il 50% del dolore sul cuore (il restante 50%
emozionale e non potete lavorarci), ti aiuto a sentire meglio il tuo corpo e a stare in uno spazio pi
rilassato. Gli avete dato un centro un po pi profondo e spostiamo un po lenergia sul femminile, perch
la parte femminile d una maggiore elasticit, una poesia di vita pi soddisfacente. Identificate due tre
punti e cominciate a lavorare. Dopo cinque incontri dovete aver raggiunto questo scopo, a meno che al
primo-secondo incontro venuto fuori qualcosa di molto forte e quindi vi concentrate soprattutto su
quellaspetto. Quindi alla fine di questo ciclo di 5-6 sessioni, sono usciti i sogni, le emozioni, c stata
unapertura ma venuto fuori ancor pi chiaramente un problema, potete chiedere se vuole stare un po
tranquillo e riprendere in un secondo momento quando ci sar bisogno, o continuare a fare un secondo
pezzo del lavoro. Lei ha una certa identit, ha un buon contatto con il cuore profondo, anche se non lo ha
mai sviluppato, autentica, potete lavorare tranquilli, iniziando dalle cose recenti. Sulla carta, alla fine del
primo ciclo di sessioni, alla voce 'percorso consigliato' scriverete: cinque sessioni per aprire il cuore,
sciogliere il dolore, aprire la bambina interiore e sentire pi il corpo, pi rilassato.
Immaginate la differenza tra questa sessione, reale iniziale, e una sessione di training. In questultimo
caso, al primo incontro, potete dire che state facendo un training, potete fare tre-cinque sessioni gratuite,
lavorando su alcune tecniche che potete far sperimentare. In questo caso potete saltare la scheda, o
scriverla successivamente. Gli chiedete un minimo, se ci sono state malattie, per inquadrarla. Ascoltate la
persona, la portate dentro, le fate fare questo processo di comprensione del lavoro interno, oppure potete
anche dire di entrare subito in questo spazio, ed entrate subito nella tecnica. La fate lavorare 30-45 minuti
sul corpo. In genere nella prima sessione parlate un po e le fate fare un po di respirazione, sentendo i
punti. Nella seconda sessione potete fare una 7 suoni o una vipassana. Per sciogliere un po il nodo o il
dolore.


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LE BASI DEL COUNSELING


Il counselor, il cliente e lincontro

Kiran Lucia VIGIANI
In questa sezione approfondiremo le basi del counseling olistico utilizzando lapproccio psicosintetico.
Perch un counseling sia possibile necessitano tre elementi: il counselor, il cliente e lincontro tra i due.
Il counseling pu svolgersi in pi incontri, oppure in una sola seduta, pu essere fatto per una situazione
di emergenza, per esempio quando si chiamati perch una persona vuol buttarsi gi dalla finestra.
Abbiamo quindi, ununica possibilit. Questo fa capire quanto sia importante lincontro: o siamo
totalmente presenti e avviene, accade qualcosa, oppure unoccasione mancata. Riuscire a creare
lincontro il punto fondamentale.
Il counseling ha tre campi di azione, di investigazione, e sono:
- il counseling psicoterapico
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- il counseling esistenziale
- il counseling di crescita


I limiti etici e deontologici del counseling e la psicoterapia
Di questi tre campi sicuramente il primo svolto da psicoterapeuti ed un lavoro sulle patologie, psicosi
e nevrosi. A proposito sapete la differenza tra le ultime due? La psicosi quando la patologia colpisce
lidentit, come lallagamento dellIo, quando la persona non ha pi il senso di s, quando c un caos
totale con perdita dellidentit. La nevrosi, invece, pi in relazione della funzionalit dellio. Credo che
tutti abbiamo le nostre nevrosi che sono in relazione alladattamento rispetto al contingente, per cui un
discorso legato alla funzionalit. Quindi il counseling psicoterapico si rivolge a psicosi, nevrosi,
psicosomatosi. Teniamo sempre presente che questo lavoro viene svolto dallo psicoterapeuta, oppure in
alcuni casi dallo psichiatra, mentre ci sono gli altri due campi molto interessanti quello esistenziale e
quello di crescita - che possiamo gestire noi come counselors perch il counseling esistenziale rivolto a
tutte le professioni di aiuto. Quindi, pensiamo quanto pu diventare ampio lambito di applicazione. Pu
essere un ambito familiare, di lavoro sulla coppia, in ambito lavorativo, oppure in gruppi con particolari
disagi o situazioni di emarginazione. Ci sono molte possibilit di usare il counseling in questo senso.
Quando il counselor si rende conto che il cliente ha bisogno di una psicoterapia deve fargli sentire che ha
bisogno di uno psicoterapeuta e indirizzarlo a lui. Ma per capire quando pu restare o quando deve essere
indirizzato ad uno psicoterapeuta fondamentale conoscere la Psicopatologia e quindi la differenza tra
una psicosi e una nevrosi. Su una nevrosi, un disagio esistenziale, possiamo lavorare come counselor,
possiamo affiancare ed integrare il lavoro di uno psicoterapeuta, ma su una psicosi dobbiamo
assolutamente aiutare la persona a trovare lo psicoterapeuta o lo psichiatra giusto per lei. E per questo
che il counselor dovrebbe avere una preparazione psicologica per capire quali sono i confini, perch noi
andiamo a lavorare sulle situazioni di disagio. Se una persona cerca aiuto significa che c un disagio
esistenziale a qualche livello, c uno star male, per la persona ha sempre il senso della sua identit. Se
invece arriva una persona che totalmente fuori, che non sa pi chi , che sente le voci, ossessionata, l
dobbiamo immediatamente capire che ha urgente bisogno di uno psicoterapeuta o talvolta anche di uno
psichiatra. Credo che capire i confini sia molto importante.
Bisogna essere capaci di individuare se si tratta di una persona schizofrenica, allinizio non facile da
definire se si presenta con la sua parte integra. Solo in seguito il suo stato emerge per il suo
atteggiamento, le sue irruenze. E importante cogliere dal racconto della persona se ci sono atteggiamenti
maniacali.
Per indirizzare la persona ad uno psicoterapeuta, senza che questa lo viva come un rifiuto, lo si
accompagna facendogli da supporto. Magari si telefona allo stesso terapeuta per proporgli di seguirlo
insieme, dove lui si occupa della patologia ed io come counselor faccio un lavoro di sostegno. Non
dimentichiamo che come counselor lavoriamo su tutti i piani. Se la persona che viene da me ha un disagio
fisico io devo essere in grado di valutare se devo immediatamente indirizzarla ad un medico. E sperare
che il medico sia illuminato per poter fare con lui un lavoro dquipe. Anche se lavoriamo sul piano fisico
abbiamo bisogno di un supporto sul piano emozionale, sul piano psichico e sul piano spirituale. Non
perdiamo di vista che quelle che sono state considerate psicosi da certe scuole psicologiche altro non
erano che forme dellanima che si esprimeva attraverso simboli, visioni, suoni o altre cose. Quindi,
dobbiamo metterci molta attenzione e molta cura per distinguere se una psicosi o un disagio esistenziale
tra i contenuti della personalit e i contenuti dellanima. Attenzione, perch si possono fare dei danni
gravissimi alla persona se i contenuti non provengono dalla psicosi, ma sono contenuti a carattere
1
spirituale. E qui bisogna essere certi che lo psicoterapeuta a cui mandiamo il cliente ha una formazione
olistica, per cui sa che esiste questa valenza spirituale. Sa che pu essere una manifestazione dellanima
che ha bisogno di essere presa in considerazione e che gli manda messaggi di un certo tipo. Ecco che lo
sapr indirizzare verso un certo tipo di meditazione, verso certi percorsi e lo seguir sul piano
emozionale. Purtroppo ci sono ancora troppo pochi operatori di questo tipo. Attenzione perch
comunque vero anche il contrario. Noi siamo qui per questo, proprio per creare questa cultura rotonda,
olistica, essendo consapevoli che siamo dei pionieri.
Non abbiamo protocolli, non esistono, perch non sappiamo mai che cosa succede. Quando una persona
ci arriva e magari ci porta un dolore allo stomaco e un po di tristezza, dobbiamo essere in grado di fare
una valutazione sul piano fisico e capire se dobbiamo indirizzarla ad un medico. Bisogna capire anche
cosa c dietro un mal di stomaco, qual lemozione che sta dietro questo viscere che deve accettare tutto
quello che noi buttiamo gi compresi i rospi. Quindi, chiediamoci, quanto quella persona butta gi
quello che non vorrebbe. Prima del dolore fisico c un problema di atteggiamento, di struttura della
personalit che ha la capacit di dire no quando dovrebbe esser detto.
Quindi, vediamo come sono collegate tutte queste cose proprio per non fare danni. Facciamo anche
attenzione a non entrare in quelli che sono i deliri di onnipotenza tipo io ti curer oppure so tutto io, per
cui non c bisogno della collaborazione di nessun altro. E molto, molto importante che andiamo
incontro ad una modalit di lavoro che prevede sinergie, che prevede collaborazioni con altri. Inoltre
imprescindibile che ognuno di noi sia cos onesto e abbia fatto un lavoro su se stesso da capire il suo
senso del limite, fino a che punto pu accompagnare una persona e da che punto in poi chiedere il
supporto di qualcun altro. E una grande responsabilit che ci assumiamo.
Spesso, ci sono persone che avrebbero bisogno di uno psicoterapeuta, e non ci vanno perch non hanno
n leducazione, n lattitudine per farlo e preferiscono farsi una riflessologia plantare, un massaggio o
una visita naturopatica o fanno yoga ecc.. Ed in questo ambito che stiamo veramente cercando di creare
delle figure professionali nuove (la S.I.C.O.O.L. unassociazione nazionale di categoria professionale
per l accreditamento di counselor e operatori olistici), perch insistiamo molto che questo lavoro sia
rotondo e per rotondo intendiamo che abbia competenze in vari ambiti. Ci saranno poi le specificit
per ognuno di noi, ma fondamentalmente dobbiamo avere la visione dinsieme di chi abbiamo davanti e
fino a dove possiamo arrivare. Sta a noi capire che di fronte abbiamo un universo umano individuale, che
dobbiamo trovare la chiave daccesso per poterci entrare in relazione, per poi accompagnarlo verso il
percorso pi giusto per lui, aiutandolo cos a trovare il contatto con il proprio guaritore interno. Quindi,
quando siamo entrati in questo rapporto, capiamo quanto sono fondamentali nel counseling, lempatia e
lincontro. Se non si crea questo non si va da nessuna parte. E importante creare questa comprensione e
accettazione senza nessun giudizio per poter poi indirizzare la persona a fare un certo tipo di lavoro.
Ognuno di noi utilizzer gli strumenti che ha a sua disposizione. E poi sar la nostra onest intellettuale a
capire se quello che noi offriamo sufficiente o se la persona ha bisogno di qualcosaltro, per cui la
indirizzeremo altrove. Se facciamo le cose corrette, le persone ritornano.

Dobbiamo avere la massima chiarezza che noi non curiamo nessuno, ma siamo degli aiuti, dei supporti,
per attivare il processo di trasformazione nellaltra persona.

Allora, ricapitoliamo. Diciamo che per utilit didascalica ci sono tre settori dintervento:
1. la psicoterapia che pertinenza degli psicologi, psicoterapeuti o psichiatri
2. il counseling esistenziale per tutti quei campi che abbiamo gi visto, e
2
3. il counseling di crescita.

Sviluppo delle potenzialit umane e percorso di crescita
Questultimo rivolto soprattutto allo sviluppo delle potenzialit umane. Quindi, andiamo a lavorare su
quelli che sono i nostri potenziali pi che i nostri limiti. Spesso abbiamo la sensazione di trovarci di
fronte a qualcuno che vive sottodimensionato, la persona che abbiamo davanti ha un grande potenziale,
ma lo usa pochissimo. Ecco che diventa nostra responsabilit che questo essere entri in contatto con le
proprie potenzialit, che possono essere i propri punti di forza da sviluppare, e che saranno le cose che gli
daranno il senso del proprio esistere. Ma avete visto come diventano belle le persone quando trovano i
loro canali espressivi? Oppure come i blocchi energetici ed emozionali creano persone ripiegate e tristi.
E importante aiutarle a ritrovare quello che pu essere il proprio campo espressivo. E come una fioritura
dellessere. A me d sempre una grande emozione questo. E importante che esista questo lavoro sulle
potenzialit umane perch aiuta a sviluppare la nostra crescita interiore.
Lobiettivo del counselor , quindi, aiutare la persona ad entrare in contatto con quella parte di s
superando prima dei blocchi che non permettono il contatto con queste potenzialit e poi fare sentire
queste potenzialit, sostenendola in questo cammino. E questo molto impegnativo. Significa che il
counselor deve avere una capacit e una conoscenza molto allargata. Richiede una grandissima
preparazione altrimenti siamo miseri e tocchiamo la nostra miseria. Pi siamo allargati ed inclusivi, pi
ricchezza riusciamo portare anche agli altri. Ed eccoci di nuovo alla nostra responsabilit.
Sicuramente ci arriva sempre qualcuno che in un disagio di fondo. Un disagio che pu essere un
malessere diffuso, spesso senza saperne neppure le cause. Una persona che sta bene, generalmente non va
dal counselor e difficilmente ha il bisogno di cercare. Spesso i malesseri e i traumi sono come dei
detonatori che permettono di entrare nel cammino di ricerca. Per portare aiuto alle persone che si
rivolgono a noi si possono usare tutte le tecniche che esistono e ognuno di noi pu essere specializzato in
alcune. Possono essere tecniche corporee, energetiche, psicologiche o di altro tipo. Dipende a che livello
andiamo a lavorare. Il counseling anzitutto abbiamo detto che caratterizzato dal rapporto, dalla
relazione. Quindi, ritorniamo allo schema.
Prima abbiamo parlato di tre campi al quale rivolto il counseling psicosintetico e non solo. Poi, diciamo
anche com la sua strutturazione, come si svolge e quali sono i punti fondamentali del counseling:
1. il Rapporto
2. le Tecniche
3. il Piano di Crescita

Il rapporto
Prima abbiamo detto che il counseling avviene quando c questo terzo inserimento che lIncontro.
Quindi: counselor-cliente-incontro.
Il Rapporto estremamente importante in una relazione di counseling, e prima di tutto deve essere un
rapporto umano dove la comunicazione diventa fondamentale. E molto importante quindi prestare
attenzione alla verbalizzazione, al tipo di linguaggio che usiamo, allintonazione della voce, alle pause
agli intercalari ecc. La comunicazione non verbale che passa attraverso gli atteggiamenti, le posture,
labbigliamento, la gestualit rivela gi molto di una persona. Ad esempio come una persona entra nella
stanza: se entra lenta o veloce, se si guarda intorno, se titubante, dove tiene le mani, dove ha lo sguardo,
com il colorito della pelle, sudata, ha freddo, la mano gelida o sudata o calda, come respira, che
timbro di voce usa, se tende a ripetersi molto o ha unesposizione lineare, sono tutti elementi preziosi che
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ci raccontano molto della sua storia.
C ancora un altro elemento nel rapporto: la capacit di gestire lincontro. Ci sono situazioni in cui arriva
il cliente e vuole gestire lincontro. Pensate che la persona dal momento che arriva da voi, significa che
sta cercando un aiuto, ma talmente tanto il disagio di sentirsi nella condizione di colui che sta cercando
aiuto che immediatamente copre il disagio attraverso la razionalit e lattivit. Arriver molto nervosa,
cercher di fare delle domande e di darsi delle risposte. Noi dobbiamo essere molto centrati. La posizione
del counselor di estrema centratura. Dobbiamo capire subito dove vuole portarci laltro e non farci
manipolare. Questo fondamentale.
Ecco perch importante chiedere subito alla persona perch venuta. E un modo per far s che la
persona ritorni a se stessa. Non raro trovare persone che cercano di manipolare.
Ripetiamo dunque che nel counseling sono molto importanti il rapporto umano, il livello della
comunicazione e la capacit di gestire lincontro.

Le tecniche
Abbiamo gi detto pi volte che possiamo usare moltissime tecniche, ma dobbiamo essere in grado di
capire quale tecnica usare per quella persona in quel preciso momento. Dobbiamo portarla in uno spazio
di meditazione o dobbiamo portarla in una tecnica che gli fa fare il grounding? Se una persona che
tende a partire per la tangente dobbiamo prima farle fare un lavoro di grounding (useremo tecniche
bioenergetiche) oppure se una persona che ha gi una buona integrazione la si fa entrare in uno spazio
di meditazione che fondamentale, perch le apriamo veramente laccesso a uno spazio importantissimo
di silenzio, di ascolto e di collegamento con unaltra dimensione.
Come pure importante lo stato psico-fisico della persona che ci arriva: se ha poca energia le daremo dei
consigli pertinenti e sceglieremo tecniche adeguate. Ad esempio la possiamo portare prima in uno stato di
rilassamento, farle piano piano sentire il corpo e poi iniziare con tecniche energizzanti. Se, invece,
iniziamo con tecniche catartiche troppo forti per lei, la mettiamo k.o. e invece di sostenerla la
allontaniamo, si chiude. Se sbagliamo nellapproccio otteniamo leffetto contrario. Ci sono persone che
hanno bisogno di procedere in maniera molto lenta e molto graduale, se le proponiamo qualcosa che per
quel momento troppo forte per loro, la persona si chiude invece di aprirsi. Inoltre, bisogna tener
presente la fase del percorso in cui si trova. Nella fase iniziale useremo certi accorgimenti che poi
lasceremo andare in una fase pi avanzata del percorso.

Il piano di crescita
Il piano di crescita il piano evolutivo, la capacit di vedere quelle che sono le potenzialit dellessere
umano che abbiamo davanti non solo per quello che , ma per quello che pu diventare. Questo un
punto molto importante in tutte le correnti transpersonali e tanto pi lo nella psicosintesi proprio perch
lavora sul potenziale umano.
Ci implica entrare in contatto profondo con la persona, il che pu non accadere la prima volta che la
vediamo, a meno che non succedano cose speciali. Solitamente nel primo incontro la persona porta i
disagi, le chiusure, i blocchi e piano piano raccontandosi scopriremo che dietro c una persona creativa,
che ha una potenzialit. E allora il momento di spostare il centro dattenzione, cio anzich lavorare sui
disagi laiutiamo a rafforzare il senso di s e la sosteniamo. Ad esempio se una persona che dipinge,
laiuteremo a trovare contatto con altre persone che possono darle delle indicazioni per incrementare le
sue qualit pittoriche, che possano aiutarla ad esprimersi di pi, aiutarla a portare degli elementi creativi
in quello che fa, aiutarla a far s che nei suoi dipinti porti se stessa. Dipende da che cosa fa.
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Se fa psicodramma, la si aiuter ad entrare in una gestalt teatrale oppure ad usare la voce e si lavorer
insieme su questa e altro ancora. E pu succedere che la persona si renda conto delle proprie capacit,
anche se non riesce ad esprimerle pienamente. Bisogna lavorare sul suo blocco (non ce la faccio, non
me la sento, non sono capace), lo riconosciamo, lo onoriamo e daltra parte le facciamo vedere che c
dellaltro. Dobbiamo essere capaci a far sentire alla persona che s, si trova nel tunnel, ma se guarda
avanti c la luce. In questi casi pu aiutare molto il Dialogo delle Voci, perch significa far dialogare
la persona con queste parti che non solo un dialogo verbale, ma una esperienza energetica.
Ecco, questo un piano di crescita.
Ora prendiamo in considerazione cosa succede a livello soggettivo del counselor, cosa succede a livello
oggettivo e a livello di atteggiamento.
Nella psicosintesi, mentre noi facciamo un counseling, annotiamo su una pagina che cosa succede a me
che faccio il facilitatore (livello soggettivo): come mi sento con lo stomaco, il cuore, come reagisco a ci
che mi dice laltro. Sono centrata? Mi porta in una mia sub-personalit? O il suo dolore fa
immediatamente vibrare il mio? Se ci avviene dobbiamo avere la capacit di riconoscerlo e di ritornare
al centro, altrimenti non riusciremo ad accogliere laltro e fargli da specchio, ma entreremo nella sua
dinamica. Se rimaniamo coinvolti nel suo problema, non potremo aiutarlo. Oppure pu succedere che la
persona ci porti una problematica che anche la nostra e su cui stiamo ancora lavorando. In quel caso
dobbiamo essere onesti e dirglielo e dobbiamo indirizzarla a qualcun altro senza che lei si senta rifiutata.
Semplicemente le diciamo onestamente la verit. Non detto che se siamo counselor, siamo persone
risolte. Ricordate, questo un punto molto importante che vale non solo per la psicosintesi, ma per
qualsiasi tipo di counseling che noi facciamo. Dobbiamo sempre chiederci se il problema suo o nostro.
Ecco perch le sub-personalit sono importanti, perch dobbiamo capire se facendo questo lavoro con
laltro stiamo entrando in una nostra sub-personalit che pu essere quella del salvatore o della
crocerossina oppure della vittima. A quel punto dobbiamo avere la capacit di riconoscerlo e di ritornare
al centro per poter accogliere o far da specchio alla persona che abbiamo davanti. Come altrettanto
importante nel fare un lavoro con gli altri laver risolto almeno dei buchi fondamentali su di noi come ad
esempio i buchi affettivi, o il bisogno di essere riconosciuti e cos via, perch tutto ci potrebbe portarci al
controtransfert.
Quindi, lavoriamo con gli altri essendo molto presenti e chiedendoci sempre dove siamo.
E poi importante anche che riusciamo entrare in unaccoglienza intuitiva, perch spesso dal nostro
intuito arrivano risposte molto pi fondanti e risolutive della risposte che arrivano dalla nostra mente
razionale.
Inoltre, a livello di atteggiamento, nel counseling dobbiamo sentire che lincontro con laltra persona
unico e irrepetibile. Quindi, stare l con questo atteggiamento dove sentiamo che noi siamo chiamati a
dare il meglio di noi. Come pure importante che noi anzich continuare sempre a chiedere alla vita (pi
soldi, pi prestigio, pi salute) entriamo in un atteggiamento dove ci chiediamo che cosa vuole la vita da
noi. E questo cambia molto la prospettiva, perch la vita vuole da noi eccellenza che significa capacit di
essere totalmente presenti e di essere al meglio di quello che noi possiamo. Questo un valore di
atteggiamento fondamentale, perch qualunque cosa facciamo lo possiamo portare nella vita di tutti i
giorni sia che lavoriamo con un altro essere o semplicemente stiamo facendo del giardinaggio. Non
dimentichiamo mai che la vita ci chiede totalit e presenza.
Allinizio parlavo dei primi tre punti. Vediamoli come una piramide, dove ci sono il counselor e il cliente,
e lincontro il vertice di questo triangolo. E se noi ci incontriamo in quel punto scompare la sensazione
dellego, per cui viviamo veramente un incontro di anima.

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Ogni incontro unico e irripetibile
Un altro punto importante nel valore di atteggiamento oltre che lincontro unico e irripetibile, il vedere
la persona per quello che pu diventare e vederla nella sua potenzialit. Solo allora lincontro diventa un
incontro tra due anime. Questa visione del triangolo ci pu veramente aiutare, perch se riusciamo a
spostarci al vertice del triangolo capiamo che non ci sono pi tutti i giochi dellego. E poi, a livello
oggettivo, dobbiamo pensare che il cliente non una patologia, ma un S. Questo ci porta a dover
conoscere la persona che abbiamo davanti, e possiamo farlo applicando tutte le tecniche o le indagini atte
allo scopo. Possiamo iniziare, ad esempio, un indagine sulla sua situazione fisica: come sta, se c
qualcuno che la sta seguendo, se ci sono delle patologie vere e proprie, influenze genetiche e familiari, se
fa uso di medicinali ecc.. e poi spostare lattenzione sul lavoro. Ad esempio importante sapere se,
essendo un temperamento artistico si trova a fare un lavoro di precisione o estremamente di routine,
oppure, essendo una persona pratica, se sta facendo un lavoro manuale che lo soddisfa. Quindi, di
conseguenza ci saranno atteggiamenti emozionali diversi: ci sar il soddisfatto e ci sar il frustrato. Ecco
che lindagine ci dar pi elementi possibili per capire chi abbiamo davanti sia sul piano fisico che sul
piano emozionale o sul piano energetico o psichico o spirituale. Lindagine non dovr mai essere un
interrogatorio. Dobbiamo rispettare le eventuali resistenze che una persona ha nel dirci certe cose. Noi le
possiamo gi intuire, per dobbiamo rispettarle e sapere che questa acquisizione dei dati fondamentale
in tutte le tecniche terapeutiche, non solo nella psicosintesi. Perch importante? Perch con i dati che
abbiamo raccolto possiamo fare una valutazione, anche se non completa, perch le vere carenze
emergono dopo, lungo il processo terapeutico vero e proprio. Per questa ragione dobbiamo essere molto
elastici nei confronti di noi stessi, e sapere che la nostra prima valutazione potrebbe essere o sbagliata o
carente, e necessitare di ulteriori dati anche perch la persona durante la terapia potrebbe cambiare
atteggiamento. Dobbiamo essere molto flessibili e accettare la mobilit del processo che ci fa cambiare
direzione o cambiare prospettive o considerazioni.
Anzi, molto bello quando il cliente si accorge di aver cambiato il suo comportamento essendo capace di
uscire da certe coazioni a ripetere. E allora veramente un bel passo avanti. Quindi, molto importante la
comunicazione con laltra persona, come molto importante usare le parole che usa laltra persona,
perch un riconoscere laltro. Se una persona sente che voi usate il suo stesso linguaggio si sentir
certamente capita, sentir empatia da parte vostra e si aprir maggiormente. E inutile dire che la capacit
di ascolto deve essere totale e anche la capacit di creare il silenzio, perch se una persona non ha questa
capacit di silenzio, acquisito soprattutto con la meditazione, il vero ascolto sar mancante.
Guardate che le relazioni sono essenzialmente di natura energetica, perch noi a parole possiamo dire
tanto, ma energeticamente trasmettiamo unaltra cosa. Ecco perch estremamente importante il concetto
di congruo fra quello che latteggiamento e quelle che sono le parole, oppure laccoglienza e lascolto.
Non si pu dire qualcosa che parte dalla mente e tutto il resto non la sostiene e quindi c questa
incongruenza tra quello che si dice e quello che arriva allaltra persona.
Ricordo una persona che veniva da me e portava problematiche molto forti sado-masochistiche e io
dovevo rimanere in un atteggiamento non giudicante. A volte sentendola mi sarebbe venuta voglia di
attaccarla al muro, sia come donna che come essere umano. Poter rimanere in uno spazio neutro mi ha
richiesto molta centratura e molto lavoro, ma questo ha permesso il superamento del suo atteggiamento
provocante. Ci sono veramente persone che arrivano e ci mettono alla prova, vogliono vedere qual il
nostro limite. Quindi, anche l dobbiamo avere la capacit di dire no, ora basta! oppure di accoglierle.
Dobbiamo sempre valutare il contesto. Ad esempio a volte ridere di una situazione pu risultare molto
giudicante, se, invece, vogliamo usare quelle che in psicosintesi si chiamano le tecniche paradosso,
possiamo anche metterci a ridere, perch vogliamo portare allesasperazione un atteggiamento.
Ci sono delle scuole che dicono che dobbiamo rimanere assolutamente impassibili. A me, invece,
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successo di essermi messa a piangere con delle persone che mi hanno portato dei dolori che erano
umanamente forti e veri. Questo piangere insieme ha provocato uno sblocco incredibile, perch la persona
ha sentito lumanit, lempatia, la vera accoglienza. Questo ha fatto s che cambiasse totalmente tutta la
relazione.
Ma come facciamo a dire quando si deve piangere o ridere? E veramente un lavoro di grande sensibilit
che possiamo fare tutti, purch lavoriamo su noi stessi. Se, per, non facciamo un lavoro su noi stessi,
come facciamo a sentire laltro? Inoltre, ricordiamoci che la guarigione non dipende da nessuno, perch
un atto sacro. E qualcosa di estremamente profondo e accade se noi siamo su, in quel punto al vertice
del triangolo. Questo ci fa capire che noi siamo solo uno strumento che permette allaltro di attivare il
guaritore interno e tutta questa cosa sacra. Almeno questo latteggiamento che io cerco di avere e di
passarlo allaltro. Quindi, quando entriamo in questo campo e facciamo nostra unaffermazione di questo
tipo, sappiamo che dobbiamo stare in un atteggiamento di sacralit. E sacralit non da intendere
assolutamente in termini ecclesiastici, ma per me significa una grande accettazione di essere strumenti di
qualcosa di pi grande di noi.

Abbiamo gi ampiamente parlato del setting del counselor e sottolineato che la cosa principale nel
counseling la capacit di incontrare laltro. Se noi in una seduta non riusciamo a creare la magia
dellincontro con laltro, possiamo anche usare tutte le tecniche pi raffinate, non accadr nulla
dellordine della trasformazione. Non ci che faremo ma la modalit con cui lo faremo. Se non
riusciamo ad attivare quella qualit di amore e di accoglienza, la trasformazione non avviene. Lavoreremo
sulla capacit di tornare al centro, allo spazio di silenzio. Per poterlo sentire e riconoscere allinterno di
noi, per poterlo avere a disposizione per tutte quelle volte che ne abbiamo bisogno. Non che dobbiamo
stare sempre in questo spazio di silenzio, a volte dobbiamo anche arrabbiarci, agire con modalit diverse,
per la capacit di entrare e uscire da una situazione deve essere gestita dalla nostra parte profonda, per
non rimanere identificati in uno stato e riuscire anzi a vederlo. La differenza proprio quella di essere alla
causa degli eventi e non alleffetto. Un punto fondamentale per il counseling e per la nostra vita, riuscire
a vivere da protagonisti, con la capacit di scegliere.
Dobbiamo fare un passo indietro. Quando noi parliamo di inconscio pensiamo immediatamente alla
mente, ma io penso che inconscio anche come noi teniamo la schiena, linconscio nella nostra pancia,
in tutti i nostri movimenti. Quindi penso sia molto importante lavorare sul corpo, per sentire che questa
consapevolezza anche dellordine fisico. Importante per noi, perch il primo punto sentire noi stessi,
solo cos potremo sentire gli altri. Per poter riuscire a far percepire il corpo ad una persona che ha la
tendenza ad andare fuori, per poter aiutarlo a percepire i piedi, il proprio grounding, a farlo ritornare con
il respiro nella pancia.
Volevo ribadire il fatto che, soprattutto parlando di gruppi, quando parliamo di meditazione, la prima cosa
che inconscia il corpo. Perch vediamo nelle meditazioni che le persone assumono moltissime
posizioni.
Abbiamo gi parlato dellanatomia energetica che ritroviamo in certe tecniche, dove la meditazione
anche un discorso energetico, quindi se la mia schiena curva, storta, posso comunque meditare ma
agevoler moltissimo il processo se assumo una posizione dritta con la schiena. Per fare questo il corpo
ha bisogno di essere preparato. Per cui anche se cerco di stare dritto ma i miei muscoli dorsali e
addominali non sono abbastanza forti, sar uno sforzo enorme. E la mia concentrazione, anzich stare su
un mantra o sul respiro, star sui dolori del corpo. evidente che la schiena dritta, energeticamente,
lideale per poter stare in una posizione di meditazione. Ricordando le due nadi o canali della tradizione
yogica, ida e pingala, che dal perineo salgono fino alle narici e che si intersecano lungo la colonna nei
punti in cui si formano i vortici energetici, i chakra, appare evidente come una posizione eretta della
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schiena sia funzionale nella meditazione. Quindi bisogna lavorare affinch questa posizione sia piacevole
e non generi dolori o fastidi. Per questo ora vorrei lavorare sul corpo, per sentire i radicamenti, per sentire
cosa significa conscio e inconscio nel corpo, anche per osservare la postura degli altri e dare
suggerimenti. Lavorare sul respiro che quellelemento che ci porta dentro. Tutte le diverse tecniche di
respiro nelle tradizioni orientali, attive e passive, che energizzano o che calmano, parlano un linguaggio
comune. La respirazione un universo. Il respiro lelemento base che permette la relazione tra il mondo
esterno ed il mondo interiore. Lo strumento che ci permette di ritornare in uno spazio interno. Quando
siamo agitati, se ci fermiamo un attimo, facciamo un paio di respiri, chiudiamo gli occhi, torniamo con
lattenzione dentro di noi, al nostro respiro, immediatamente andiamo a modificare qualcosa dentro noi.

Vorrei parlarvi e farvi provare una meditazione dei maestri himalaiani, che si basa essenzialmente sulla
recitazione di un mantra. Questo un suono, pu essere una parola, pi parole, o sillabe. Pu essere
legato al significato o pu esser detto senza conoscere il significato. Sappiamo che il suono vibrazione.
La vibrazione in stretta relazione con il provocare nella mente un certo tipo di sensazione.

Faremo ora una tecnica che losservazione del respiro. Il respiro qualcosa che non pu essere forzato,
perch mentre il respiro ha la capacit di andare a calmare la mente, un respiro forzato pu creare un
disordine sul piano del sistema nervoso centrale. Attraverso losservazione del respiro, possiamo
modificarlo. Con gli occhi chiusi sentiamo laria che entra dalle due narici, che scende nel canale del
respiro e arriva fino gi nella parte bassa della pancia, facendola gonfiare. Espirando la pancia si contrae,
partendo dai muscoli del pavimento pelvico, laria torna fuori uscendo dalle narici. Il respiro deve essere
calmo, silenzioso, profondo, ritmato. Non esiste un respiro uguale a quello di un altro. Quindi dobbiamo
sentire qual la lunghezza del nostro respiro, osservarla, e per dodici respiri proviamo a stare in questo
spazio prezioso di grande consapevolezza e osservazione del nostro respiro. Possiamo usare le nostre
falangi per tenere conto del nostro respiro. Siamo nel nostro tempio interiore. Quando abbiamo finito i
dodici respiri, non apriamo gli occhi, lasciamo il respiro senza alcun controllo. Entriamo nello spazio
della meditazione dove nella tradizione dei maestri himalaiani la focalizzazione della mente sul mantra
legato al respiro Inspiro con il mantra SO ed espiro con il mantra HAM. Soham (io sono quello) non
una parola qualsiasi del vocabolario sanscrito, esso realmente il suono del respiro
Lentamente muoviamo le mani, prendiamo tutto il tempo che ci necessita. Spesso addormentarsi una
forma di difesa, una forma di resistenza. Ma se si fa meditazione quando si molto stanchi pu accadere.
Nella tradizione himalaiana, lallievo rimane con il SO-HAM per un certo periodo poi passa attraverso
quella che liniziazione personale.
Per precisare, di insegnanti di yoga ce ne sono tanti, di maestri ce ne sono pochissimi. Il maestro di yoga
la persona autorizzata dalla tradizione, dal lignaggio, a fare le iniziazioni, dove per iniziazione significa
dare il proprio mantra personale. Il maestro sente in maniera intuitiva se la persona che ha davanti ha
troppo fuoco, troppa acqua, troppa stasi, se deve essere attivato, se deve essere calmato, e quindi sa che
tipo di mantra dare. Ricordiamo che il mantra una vibrazione che va a lavorare sulla mente, per
rimanere con la mente focalizzata. I pensieri arrivano, ma invece di rincorrerli, ne prendiamo atto e li
lasciamo andare. Il mantra personale molto potente, e deve rimanere segreto. come mettere un seme
dentro la terra. Quindi va tenuto dentro. Il mantra personale non va detto a voce alta, mentale.
Quello che abbiamo fatto fino a ora la preparazione alla meditazione. Ma avete sentito cos lo stato
meditativo lavorando sul corpo? Io non vi ho detto di tenere gli occhi chiusi, se non allinizio. Ma poi ho
constatato che la maggior parte di voi ha fatto tutti gli esercizi con gli occhi chiusi. Quindi significa che
era vostra esigenza lavorare sul corpo stando con quella qualit, che molto interiorizzata. Quello che a
me interessa di andare a destabilizzare lidea, piuttosto ancora diffusa, che la mente e la spiritualit sono
una cosa, il corpo unaltra.
Vi sono due vie: parti dalla mente e scendi nel corpo, oppure parti dal lavoro sul corpo per arrivare al
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lavoro sulla mente. Ma quello che importante lesperienza che si vuol raggiungere. E capire che noi
possiamo far spiritualizzare la materia, o materializzare lo spirito. importante che sperimentiamo cosa
significa questo centro di unit, dentro noi. importante lascolto di una persona rimanendo su s stessi,
nel proprio silenzio. Perch se noi siamo persi, identificati con una parte della mente, tendiamo al
giudizio, alla non accoglienza, a dare una risposta perch pensiamo di aver capito. Dobbiamo portare
lesperienza nella vita di tutti i giorni. La sacralit delle piccole cose. Ricordiamo che qualsiasi tipo di
energia neutra, lutilizzo che noi ne facciamo che cambia. Che ha una valenza positiva o negativa,
costruttiva o distruttiva.


I samskara
Sono i solchi della nostra mente, sono le abitudini mentali che si sono create, che si sono strutturate con la
nostra esistenza, sono quelle abitudini mentali che hanno unincisione molto profonda nella nostra mente
tanto che poi diventano le abitudini, le risposte incondizionate. linconscio. Possono essere inconsce o
consapevoli, ma in genere lavorano su stimolo-risposta, automatismo. Quindi andare a lavorare con le
meditazioni -ad esempio con il proprio mantra personale- significa andare a creare delle abitudini nuove
nella nostra mente, significa uscire un po da quello stimolo-risposta.


Thich Nhat Hanh detto Tai
Monaco vietnamita, della tradizione zen, da cui nata la scuola del buddhismo impegnato socialmente.
Ai tempi della guerra del Vietnam ha lavorato per la pace. Per i vietchong era filoamericano, per gli
americani era vietchong. Ha lavorato per la pace come qualit della mente. Perch noi non possiamo fare
niente se dentro di noi non riconosciamo che c la persona che subisce un sopruso e allo stesso tempo la
persona che lo fa. Quindi fintanto che nella nostra mente ci sono i rifiuti, il rimosso di tutto quello che in
termini Yunghiani potremmo chiamare la parte ombra, non andiamo da nessuna parte, perch siamo
sempre nelle separazioni, nei giudizi. Potete vedere come gli assunti di base della nostra psicologia si
ritrovano come postulati essenziali nelle scuole di saggezza orientale. In termini cronologici ci rifacciamo
a sapienze antiche di tremila-cinquemila anni.
Per Thich Nhat Hanh, il primo assunto il lavoro sulla consapevolezza mentale, che altro non che la
base della vipassana, che significa visione profonda. Si tratta di una meditazione che implica uno stato di
presenza mentale, dove si parte dal corpo, sentendolo nei minimi particolari, focalizzati sulla posizione e
consapevoli del respiro, arrivando alle percezioni delle sensazioni, delle emozioni, a vedere i pensieri che
attraversano la mente, la consapevolezza estrema di tutto quello che c. C il lavoro della percezione del
corpo, del sentire il respiro, capire le sensazioni, osservare i pensieri e capire da dove arrivano e dove
vanno, per arrivare infine ad uno spazio di silenzio.

Thich Nhat Hanh insiste molto su tre punti. La consapevolezza mentale, da cui poi si arriva alla visione
profonda, per arrivare alla comprensione dellinterconnessione.
Thich Nhat Hanh suggerisce delle micropratiche per tornare continuamente ad una presenza mentale che
fatta di piccoli gesti. Per raccordarci con le sensazioni e percezioni, per capire che portiamo un
elemento che di frattura al meccanismo stimolo risposta. Significa rompere lautomatismo, portando
consapevolezza. Perch la risposta parte dal centro, anzich dalla sub-personalit. Queste micropratiche
servono a sviluppare il campo di coscienza. Per portare sempre pi consapevolezza a chi siamo, a come ci
comportiamo, a cosa stiamo facendo.

Ad esempio se squilla il telefono, invece di rispondere subito, di corsa, mi fermo, passo attraverso un
momento in cui mi dico sto per rispondere, facendo un respiro, cambiando cos la qualit della risposta.
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La risposta non reattiva ma consapevole. Dobbiamo essere capaci di usare lenergia giusta, congrua per
quel momento. Pu essere anche tagliente, estrema, ma io, consapevolmente, scelgo che sia cos. Nel
dialogo delle voci si parla di energie primarie ed energie rinnegate, ma tutte le nostre energie devono
essere onorate. La nostra aggressivit non unenergia da tenere da parte, da disonorare, da rinnegare, ma
unenergia che dobbiamo avere a disposizione da usare quando noi decidiamo di usarla. E non deve
essere usata dallaggressivit. Ma sono io a decidere che quellaggressivit funzionale perch
qualcosaltro succeda. Non reattiva, ma consapevole e costruttiva.
Quindi prima diventiamo consapevoli di cosa succede, accogliamo e capiamo cosa sta succedendo; poi
tralasciando la visione superficiale (delle cose e delle persone), che fa parte della mente pi superficiale,
pi esterna e giudicante, entriamo in una ricerca e comprensione pi profonda, entriamo in quella che
definita visione profonda. Significa uscire dalla visione che fa subito scattare il giudizio, significa vedere
oltre. Questo ci porta immediatamente al terzo punto che linterconnessione. Se riusciamo a vedere pi
in profondit, riusciamo a vedere che una cosa esiste perch qualcosaltro c. Siamo un tuttuno. Ogni
cosa che ognuno di noi fa va ad interferire con lesistenza di qualcosaltro.



LUSO DELLE TECNICHE DI MEDITAZIONE PER IL COUNSELING
OLISTICO

Nitamo MONTECUCCO
Abbiamo gi definito il counseling olistico come una modalit di aiuto della persona che parte
essenzialmente da uno stato di presenza e quindi di consapevolezza di colui che opera; quindi
delloperatore/counselor olistico.
Sappiamo che esiste una serie amplissima di tecniche di meditazione, che diventano un ausilio pratico,
che ci permettono di fare un lavoro professionale con le persone, se il counselor presente e centrato,
mentre la persona non presente. Il counselor pu creare latmosfera, trasmettere una certa armonia,
unapertura e unaccoglienza; ma il passo successivo, immediatamente, quello di avere tecniche a
disposizione che possano permettere alla persona di entrare nello stesso stato di presenza o di
meditazione.


Le tecniche di meditazione

Lo yoga sutra (sutra significa discorso) di Patanjali
Lo yoga larresto intenzionale delle funzioni della mente; costituito da quattro libri.
Patangeli dice che noi siamo in uno stato di mente normale relativamente caotica proiettato verso
lesterno e viene raffigurato spesso da una scimmia che salta da un ramo ad un altro.
I passaggi successivi sono:
concentrazione, contemplazione, meditazione (a volte lo chiama samadhi).

Per fermare la mente, una tecnica quella della concentrazione; aiutiamo la persona che un po dispersa
a focalizzare la propria coscienza, quindi lattenzione, lenergia, la percezione su alcune cose, pu essere
un punto, una fiamma, una parte del nostro corpo, oppure il centro della pancia, o possiamo creare una
concentrazione mobile che si sposta, per esempio le tecniche cinesi, che partivano da questa
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concentrazione sui canali di energia, quindi parti dal perineo, linizio dei canali della kundalini che i
cinesi lavorano nella parte posteriore yang e nella parte anteriore yin come un circolo e la concentrazione
su un punto di energia mobile armonico, ritmico e mi d una circolarit nel corpo.
Alcune tecniche come la Vipassana di Birmania, partono dalla punta del naso, sentono laria che entra,
va alla fronte, gira nella testa, scende dal collo, va al cuore e gi alle gambe, ogni punto del corpo viene
sentito, quindi lattenzione viene posizionata in differenti parti del corpo. Questa una tecnica di
concentrazione e non di meditazione.

La meditazione quando la mente si ferma.

Nella seconda parte la contemplazione, ci sono tutte quelle tecniche dove la mente si concentra nel
dilatare il tutto, per esempio nel tantra stare ed ascoltare tutti i suoni senza scegliere niente, oppure
restare con gli occhi aperti senza focalizzare nessuna immagine.
Per cui entri in una percezione allargata, una contemplazione che ti permette di entrare in uno stato di
coscienza globale, unitario; da l entri nella meditazione.

Le tecniche di contemplazione sono soprattutto sensoriali, alcune tecniche tibetane, per esempio, usano le
tecniche di contemplazione per creare delle visualizzazioni tridimensionali, per esempio i mandala. I
monaci creano questi mandala con la sabbia colorata, la persona visualizza con la mente dellenergie,
delle emozioni, delle divinit.
Fin quando tu sei dentro al mandala, sei nel centro del mandala, sei il mandala; il mandala la
raffigurazione del cosmo con tutte le periferie complesse, con un unico centro di coscienza.
Allinizio ti concentri su di un punto del mandala, lo visualizzi fin quando diventa stabile, pian piano poi
raffiguri tutto il mandala, ci sei dentro, c uno stato di contemplazione, sei a 360 gradi ed in quel
momento, entri nello spazio del silenzio e lasci qualsiasi ormeggio.

Nelle tecniche di meditazione, noi non usiamo pi la mente ma esiste solo uno stato di consapevolezza
vigile. Solo l abbiamo la percezione dellunit.

I grandi maestri dicono che se davvero sei entrato nella meditazione, ed hai un oggetto che catalizza
negativamente la tua vita, la mente si libera di questo oggetto, il problema non c pi.

Tutti gli stati sono fondamentali, perch non possiamo far arrivare una persona da uno stato di confusione
mentale, anche una normale confusione mentale di tutti i giorni, ad uno stato di meditazione, senza
passare tra i livelli intermedi, perch significa che lidentit non la sentiamo. Gli diamo uno spazio troppo
aperto, come dargli una droga che gli apre le barriere e questa persona non in grado di sostenere un
campo aperto perch non ha un centro.

Il grande maestro Krishnamurti diceva che lidentit in realt semplicemente la paura di abbandonarsi
allenergia oceanica del tutto; non un laghetto tranquillo dove ci fai un bagno.

Dio non una piccola cosa accogliente, come appunto una figura di una madonna o di un santo che ti
ama; questo un livello animico. Il livello animico per esempio: la tua anima muore e va dallaltra parte
e ti aiuta dallaltra parte in modo sottile. Questo parallelo non c unevoluzione, possiamo far del bene
nel corpo fisico e se muoriamo possiamo far del bene come anima; siamo degli angeli pi o meno evoluti.
Non centra niente con il divino langelo, non centra niente con la vera spiritualit.
I mantra hanno una vibrazione, ogni ha mantra ha una funzione; si visto per che la funzione la diamo
noi, quindi la direzione e lintenzione sono fondamentali.
2
Per esempio, i sufi si sono inventati gli stessi mantra o suoni, con funzioni completamente diverse.

Il passo successivo quello di prendere una tecnica dove usiamo lamore, dove usiamo il canto, la poesia
del cuore, con totalit e la inviamo verso lamato.
Queste fasi intermedie ci portano molto velocemente in uno stato di contemplazione, in uno stato in cui
sentiamo tutto il corpo vibrare. Non siamo ancora alla meditazione.

La meditazione avviene da questo stato di apertura energetica, che possiamo ottenere grazie a differenti
tecniche e ad un certo momento va in profondit. Attraverso due funzioni principali: una Buddi e
laltra Ankara.
Buddi la mente superiore, non esprime parole, una pura intuizione, quindi attraverso buddi, la mente
luminosa, noi pian piano cominciamo a sentire tutto il nostro corpo. buddi, entriamo nel corpo di luce,
nel corpo di energia, energia consapevole. Dopo entriamo nella parte silenziosa, il vuoto, ci perdiamo,
non abbiamo pi lidentit. Iniziamo il lungo cammino della meditazione.

Nella kundalini, nella prima fase di concentrazione energetica, senti lenergia di tutto il corpo; a met
tra concentrazione e contemplazione. Nella seconda fase, ancora pi dilatata lenergia che si muove, e si
esprime. Poi iniziamo le due fasi di meditazioni.
Quando ti siedi, che sei in uno spazio dilatato, ricordiamo di non usare termini troppo rigidi, perch
esistono molto stati intermedi. Tu senti lenergia del corpo e alla fine non senti i confini del corpo, non ci
sei pi, in questultima fase, puoi andare ancora pi in profondit, in un totale abbandono, dove senti il
corpo che si apre, lenergia del corpo si dilata, in profonda consapevolezza silenziosa.
E uguale al coma, da l che lo stato di vera meditazione, a volte entri nel samadhi.

Nel samadhi ti addormenti, non c pi coscienza, rimani addormentato.
Lo stato di energia esplode in unesperienza di unit di yoga, la liberazione dei limiti di me, in
unespansione di coscienza. Lespansione di coscienza non si dimentica, come lorgasmo, la nascita di
un bambino, o una morte.


In una mappa indiana, abbiamo i quattro stati di coscienza:
stato di coscienza di veglia
stato di coscienza di sogno
stato di coscienza di sonno profondo (coma)
stato di coscienza Turya

I maestri dicono che noi non siamo coscienti, ma sogniamo durante il giorno, per esempio sogniamo di
avere una fidanzata, di lavorare, di aver paura di qualcuno, non c niente di vero. Quando una persona
cade in uno stato di sogno completamente, si chiama malattia psichica, per paura dellauto, paura
dellascensore, paura dei ragni.
Stiamo parlando di malattie psichiche normali, depressioni, paure; quelle gravi sono unaltra storia.

Nel caso patologico lo stato di sogno che entra nel mondo della veglia, quindi stiamo svegli e stiamo
sognando. Nello stato spirituale lo stato di presenza consapevole della vita che entra nello stato di sogno,
quindi per esempio i sogni lucidi.
Il primo livello di consapevolezza, di spiritualit quello di entrare nella parte del sogno dellillusione,
positiva o negativa non importa, e svegliarsi.
2

Il terzo livello spirituale, quando scendi con la coscienza allo stato del coma, del sonno profondo senza
sogni.

Il quarto livello, Turia, i giapponesi lo chiamano Satori.



Se vi arriva una persona depressa, con il cuore oppresso, che non si sente, fatele fare la tecnica dei sette
suoni, in modo da farle sentire i propri blocchi. utile per sentire il cuore, dare lenergia e le risorse per
andare avanti.
Se una persona molto dinamica, ma sente pochissimo le gambe ed il bacino, potete utilizzare come
strumento per attivare lenergia la nataraj, unora di danza ad occhi chiusi; ma se la persona realmente
bloccata non balla, non si diverte, non apre il cuore.
Se la persona molta inibita, controllata, in questo caso utilizzate la chakra breathing, una sorta di sette
suoni in movimento.


La tecnica dei sette suoni
I suoni sono sempre stati usati nellantichit per accedere alla spiritualit, metodo per fermare la mente. Il
suono un potere che pu essere usato verso noi stessi.
La tecnica dei sette suoni si basa sulla consapevolezza, facile da sperimentare, che i suoni generano
vibrazioni sul nostro corpo.
Per esempio, emettiamo un suono, e con una mano sul cuore, notiamo quale suono genera la vibrazione
del cuore. In generale, noi abbiamo delle vibrazioni basse nella parte bassa del corpo, delle vibrazioni
medie nella parte media del corpo, delle vibrazioni alte nella parte alta del corpo.
Questa tecnica potente, semplice e non ha controindicazioni.
La salita e la discesa, dovrebbe essere fatta ogni due minuti. Allinizio sentirete poco, poi pian piano di
pi. Cercate di non visualizzare niente, non immaginate niente; sentite quello che c. Quando focalizzo
una parte del corpo, posso osservare lo stato di quella parte del corpo, un eventuale blocco.

La tecnica consiste in sette suoni, allinizio mettiamo le mani suoi centri di energia, sui centri del corpo.
Primo chakra - una mano davanti e una dietro che toccano il perineo
Secondo chakra - una mano sotto lombelico e laltra sulle lombari
Terzo chakra - una mano sullo stomaco e laltra sul rene
Quarto chakra - le mani sul cuore
Quinto chakra - una mano alla gola e laltra sulle vertebre
Sesto chakra - le mani sulle tempie
Settimo chakra - le mani appena appoggiate sulla testa
Nella parte ascendente stiamo circa due minuti per ogni zona, mentre la discendente pi veloce.
Le tre salite e discese del suono, servono come spazio di concentrazione, di contemplazione per
riarmonizzare le energie, e mettervi in uno spazio chiamato di meditazione.
La meditazione avviene gli ultimi quindici minuti. State in silenzio, ricordate che se vi muovete, non state
in meditazione, il corpo deve essere lasciato andare, abbandonato.


La meditazione Chakra Breathing
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Chakra breathing significa respirazione nei chakra, il respiro dei chakra. I centri di energia sono molto
intasati, sono molto bloccati, a volte sono vuoti di energia, pi spesso pieni di energia, e non si muovono
perch non c uno scorrimento dellenergia. Quindi bisogna creare un movimento su tutti i livelli.
La tecnica della chakra breathing abbastanza semplice:

Primo stadio (45 minuti di musica): si resta in piedi, ad occhi chiusi, i piedi alla larghezza delle spalle, in
uno spazio dove le gambe e il bacino sono sciolti. Il movimento deve essere sincronizzato con il respiro,
le mani sempre allaltezza del chakra su cui si sta lavorando. Con la bocca aperta, inizia a respirare
rapidamente nei chakra, iniziando dal centro pi basso, il primo chakra. Ogni volta che suona la
campanella, il respiro va verso l'alto, nel chakra successivo. Il respiro dovrebbe farsi pi rapido e sottile
mentre muove verso l'alto attraverso ogni chakra. Il corpo morbido e rilassato. La colonna vertebrale
sempre fluida. Ci si pu muovere, scuotersi, fare qualsiasi movimento delicato che dia supporto al
respiro. Possono uscire lacrime, rabbia, paure, si lascia uscire quello che c, il movimento deve
continuare. Giunto al settimo chakra, suoneranno tre campanelle. Attraverso il respiro si torna lentamente
al primo chakra attraversando tutti i sette chakra. Il ciclo si ripete tre volte.
Secondo stadio (15 minuti): il movimento si ferma, si resta (seduti o in piedi) immobili, in silenzio. Si
lascia andare il corpo, osservando qualsiasi cosa accada; il corpo molto carico, vibra.


La meditazione Nataraj
E una meditazione di totale libert, movimento puro, con una musica con diversi toni emozionali, che
permette di far un giro nelle emozioni. danza trasformata in meditazione, ma una tecnica meno
potente delle altre per andare in meditazione.
La nataraj molto utile per quelle persone che non si sentono libere, che si sentono controllate e sciocche
a fare cose buffe.
La tecnica della nataraj mira a far emergere il cervello rettile, la libert dal controllo.
Primo stadio (40 minuti di musica): danza ad occhi chiusi, come se fossi posseduto. Lasciati guidare
completamente dall'inconscio. Non controllare i movimenti, e non cercare di restare testimone di cosa
accade: lasciati dominare totalmente dalla danza.
Secondo stadio (20 minuti): la musica si ferma, con gli occhi sempre chiusi, sdraiati e lasciati andare
completamente. Resta immobile, in silenzio.
Terzo stadio (5 minuti di musica): la musica riprende, il movimento pi delicato, danza e divertiti,
celebrando.


La meditazione Vipassana
La Vipassana con il metodo Birmano tra le meditazioni una delle pi geniali, perch fa entrare nella
consapevolezza del respiro, il respiro naturale. Questa tecnica infatti non usa nessun controllo sul respiro.
Consapevolezza del respiro, significa che non alteriamo minimamente quello che stiamo facendo,
osserviamo semplicemente in modo distaccato quello che accade al nostro respiro nelle varie parti del
corpo. Se noi riusciamo a creare questa attenzione distaccata, entriamo in uno stato di coscienza
profondissimo. La meditazione Vipassana la tecnica che forse ha portato il maggior numero di persone
allilluminazione. Non ha nessuna controindicazione.
Nella Vipassana, che significa osservare il respiro, normalmente si entra nel respiro della pancia, e dalla
pancia, si sente tutto il corpo che respira. Il respiro parte dalla pancia, e questa sensazione pian piano si
dilata; in 10 o 15 minuti il respiro si rilassa, si approfondisce, londa del respiro si affievolisce, e noi pian
piano fermiamo la mente.
Quando la mente si ferma, noi entriamo in meditazione, sempre pi in profondit.
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Questa tecnica pu essere utilizzata anche nel counseling, nella forma birmana; linizio viene fatto in
modo progressivo.

La tecnica parte dal naso, fa il giro del corpo, fino alla pancia, prima di entrare in meditazione. Tutto
diventa vivo, tutto diventa pulsante, sottile, consapevole, e questa sensibilit, questa apertura, ti porta ad
un altro modo di sentire il tuo corpo.
Potete stare appoggiati alla parete, seduti, o in alcuni casi (soprattutto nel counseling) coricati (senza
cuscino sotto la testa), per portare il respiro in basso.
Rilassate il corpo e prima di partire sentite il vostro respiro.
Sentite il vostro corpo che respira, sentite laria, sentite che respirate anche attraverso i pori. Sentite il
piacere di respirare. Pian piano sentite laria viva dentro di voi. Lenergia respira, sentite questo piacere,
laria che entra ed esce dalle narici; che entra pi fresca ed esce pi tiepida. Sentite come lenergia viva,
come nutrimento. Ora portiamo lattenzione alla radice del naso, alla fronte, allinterno, dove annusiamo
laria, e sentiamo tutta la fronte che respira, tutta la parte interna del cervello che respira. Questa energia
si espande, sentite che tutta la testa respira; con dolcezza questa energia luminosa arriva alla nuca, alla
parte posteriore della testa.
Sentite che la testa respira, si gonfia e si sgonfia. La testa si rilassa, la tensione sugli occhi, sulla mascella,
si rilassa quando respirate. Attraverso il rilassamento della bocca, sentite che si rilassa tutto il collo,
sentite la testa e la gola ununica cosa. Vi invito a non muovervi, state rilassati.
Sentiamo il petto davanti e di dietro, tutto il torace, aprite la percezione del respiro che allarga i polmoni e
le spalle, sentite il centro del petto, il cuore, sentite il sottile piacere del cuore che respira.
Provate a lasciare andare la testa, abbandonate i muscoli delle braccia, delle mani, sentite questo respiro
che scende con naturalezza fino alle mani. Fin quando sentite proprio il cuore, le mani che respirano
insieme. Allargate questa sensazione, testa, gola, petto, braccia, respirano. Sentite lenergia, senza nessun
movimento, lasciate ogni minima tensione. Il respiro va da solo.
Cominciamo a sentire la parte bassa del torace, dal cuore arriva al diaframma, allo stomaco, e lasciate
andare qualsiasi tensione sul diaframma, sentite il flusso del respiro che scende, in modo naturale.
Scendiamo nella pancia.
Sentiamo la pancia che respira spontaneamente. Sentite cosa succede alla pancia quando non c nessuna
aspettativa di fare o di non fare. Sentite testa, gola, cuore, torace, pancia sono in un flusso, non c
nessuna tensione muscolare che interrompe questo flusso.
Quando il respiro entra, avvertine il contatto all'inizio del condotto nasale: osservalo da quel punto. Il
respiro entra e tu lo senti entrare: osservalo. E poi accompagnalo, seguilo. Scoprirai che a un certo punto
si arresta. Si ferma da qualche parte vicino all'ombelico; per un attimo si arresta. Quindi, risale verso
l'esterno: seguilo, di nuovo percepisci il contatto del respiro che fuoriesce dal naso. Seguilo,
accompagnalo verso l'esterno: di nuovo arriverai a un punto in cui per un attimo brevissimo il respiro si
arresta. E il ciclo riprende un'altra volta. Inspirazione, pausa, espirazione, pausa. Dentro di te quella pausa
il fenomeno pi misterioso. Quando il respiro entrato in te e si fermato, non c' nessun movimento.
Oppure quando il respiro esce e poi si arresta, non esiste alcun movimento. Ricorda, non lo devi arrestare
tu: si ferma da solo. Se lo interrompi volontariamente, quell'istante ti sfuggir, perch colui che agisce
interferir e scomparir il testimone. Tu non devi interferire. Non devi alterare il ritmo della respirazione,
non devi n inalare n esalare. Lo segui quando esce e lo segui quando entra.
Nessuna idea, nessun movimento. Lenergia scende nella pancia. Dalla pancia, nella zona posteriore, nel
bacino, nella pelvi. Sentite come sta respirando il vostro corpo. Aprite la vostra sensibilit. Le gambe
respirano, lasciate andare ogni tensione delle gambe, della schiena. Fino ai piedi arriva il respiro.
Sentite questo flusso di respiro che parte dal nasotesta, nuca, collo, gola, torace, pancia, gambe, piedi.
Tutto respira. Il respiro parte dalla pancia. Lentamente cominciate a sentire tutto il corpo come una
nuvola di energia, nessun movimento, la pelle non la sentite pi, cominciate ad espandere lenergia del
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respiro, tutto intorno al corpo.
Tanto pi lasciate andare la testa, i muscoli, il sistema nervoso, e tanto pi quel filo di respiro che avete si
espande. Tutto il corpo unenergia fluida, completamente piacevole.
Siete totalmente rilassati ed avete una sensazione di grande presenza. In questo spazio potete stare,
cercate proprio limmobilit. C solo il respiro, tutto fermo. Il respiro va da solo. Voi non ci siete. Non
c una vera separazione tra voi e tutto intorno a voi. Il respiro dentro e fuori. La vita dentro e fuori.
Pian piano sentite questenergia del respiro nel corpo. Lentamente sentiamo di nuovo tutto lasse tra il
primo centro in basso della colonna vertebrale, al cuore, alla cima della testa.
In questo respiro dal basso in alto sentiamo con attenzione i punti dove interrompiamo il flusso di energia,
dove interrompiamo questo ritmo, questo respiro, dov che abbiamo tensione nei muscoli, nelle ossa,
quali sono le parti del corpo che sentiamo poco, o quasi non le sentiamo. Dov che c tanta energia,
pressione, formicolio, troppa pienezza. Nel nostro corpo di energia dove sono le parti pi dure, o pi
scure, ed altre pi luminose. Pi piene ed altre pi dilatate.
Vipassana non concentrazione e non si tratta di osservare il respiro per un'ora intera. Quando affiorano
pensieri, emozioni o sensazioni, oppure quando sorge in te la consapevolezza di un suono, di un odore,
dellaria all'esterno, lascia semplicemente che la tua attenzione li segua. Qualsiasi cosa affiori pu essere
osservata come una nuvola che scorre nel cielo: non ti ci devi attaccare, n la devi respingere. Ogni volta
che puoi scegliere cosa osservare, torna alla consapevolezza del respiro. Non esiste successo, fallimento,
non c nulla da capire.
Respiriamo, sentiamo la fluidit del respiro, la nostra energia sana di gran lunga pi viva di quelle
piccole parti che sono tese, chiuse o meno sensibili. Sentiamo tutto il corpo fisico. Sentiamo tutto il corpo
che si stiracchia e si allunga spontaneamente. Prendiamo contatto con le nostre parti pi dense del corpo.
Sentiamo bene il cuore. Sentiamo il piacere di avere il nostro corpo vivo, pulsante, sensibile e cosciente.
Sentiamo bene sul cuore, questa sensazione di esistere, io esisto, come unenergia viva, sono unanima.
Lentamente saliamo con lenergia agli occhi, alla testa, apriamo lentamente gli occhi.
Gli occhi sono aperti, ma senza focalizzare nulla, siete presenti.
Vi alzate lentamente, con la stessa presenza. Trovate lequilibrio senza tensione. Continuate a respirare
nella pancia. Camminate lentamente, con gran consapevolezza del respiro nella pancia.
Fate attenzione alla pianta del piede. Camminate fluidamente, muovete leggermente le braccia avanti e
indietro, vi aiutano a non andare a scatti. Mollate la tensione, sentite un modo di camminare leggero e in
equilibrio. Siete presenti e rilassati. Lasciatevi andare, siete molto centrati nella pancia, state giocando ad
imparare a camminare consapevolmente. Adesso senza nessuna fatica fate quello che dovete fare,
mangiate, studiate, lavorate, dormite.


La meditazione Nadabrahma
La meditazione nadabrahma semplicissima e geniale. Nel counseling ha due effetti fortissimi: calma il
sistema nervoso-muscolare e rinforza le energie.
Primo stadio (30 minuti di musica): siedi in una posizione rilassata, con gli occhi chiusi e le labbra unite;
quindi inizia a emettere il suono "mmmmmmmmm", abbastanza forte da potere essere udito all'esterno, in
modo da creare una vibrazione in tutto il corpo.
Si utilizza un suono che non propriamente un suono (come fare una emme a bocca chiusa) ma una
vibrazione interna (definito hamming) che viene espansa come percezione a tutto il corpo. Tutto il corpo
vibra, pregno di questo suono. Man mano, mentre vibri, entri in una ripetizione, si ferma il cervello
superiore ed entra il cervello rettile. Non c alcuno sforzo da fare, un suono naturale, breve. Man mano
questo suono vi addormenta, vi calma il sistema nervoso, calma il sistema muscolare. Tonifica lenergia,
lenergia liberata dalla tensione muscolare diventa energia fluida. Normalmente nellarco di pochi minuti,
dieci minuti al massimo, vi trovate almeno per qualche istante in uno spazio definito il flauto vuoto. Non
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siete pi voi a fare il suono, il suono entrato in automatismo, il cervello rettile lo fa andare avanti da
solo. Il suono avviene. Sarete semplici ascoltatori. Non occorre seguire alcun tipo di respirazione
particolare. Il suono, che la forma pi semplice della parola, e del pensiero, frena lattivit mentale. Non
ha alcun senso, non ha alcuna direzione, anche se nadabrahma, suono di brahma, suono divino, vi d un
contesto di diffusa spiritualit. Questo spazio vuoto il terzo livello di coscienza, il livello di sonno senza
sogni, dove c solo il suono. Da questo stato, che gi di profonda meditazione, a volte ci sono momenti
di apertura. Nella pratica del counseling questa tecnica fondamentale, ma da fare solo se la persona
pronta. Se tesa dovete fargli fare un lavoro sul corpo, perch le energie psicofisiche si smollino un po,
poi potete passare alla nadabrahma se sentite che rimasta un po di tensione.
Puoi anche muovere il corpo, ma lentamente e con dolcezza. Visualizza il tuo corpo come un tubo cavo
colmo solo di questo suono.
Secondo stadio (7 minuti di musica): la musica cambia e molto lentamente muovi le mani, con i palmi
rivolti verso l'alto, in un movimento circolare diretto verso l'esterno. Partendo all'altezza dell'ombelico,
entrambe le mani si muovono in avanti per poi dividersi e formare due larghi cerchi speculari, uno verso
destra e l'altro verso sinistra, per poi ritornare all'ombelico. Senti di offrire la tua energia all'esterno,
all'universo. Il movimento dallhara verso lesterno. In questo spazio avviene il latihan, il movimento
va da solo, fluisce fuori dal normale controllo. Senti che lenergia va, dalla pancia allesterno, da te
allesistenza. un donare molto basso, materno, femminile.
Terzo stadio (7 minuti di musica): le mani sono girate con i palmi verso il basso, il movimento lento,
dallesterno alla pancia, a prendere energia. Ora le mani si muoveranno verso l'ombelico per dividersi
verso l'esterno sui lati del corpo, in cerchi concentrici. Senti di portare l'energia dentro di te. Anche questo
movimento deve essere lentissimo. una sensazione fortissima, bellissima. Quindi da dentro esce, da
fuori rientra. Se la persona equilibrata questi movimenti sono equilibrati. Se la persona non in
equilibrio energetico, emozionale, psicologico, una delle due fasi, dare o ricevere energia, alterata.
Questi movimenti a volte indicano lo stato interno, quindi se vi trovate con persone per le quali non capite
bene in che spazio sono tra il prendere e il dare, la meditazione nadabrahma gli d una consapevolezza
notevolissima, a base fisica. Dopo averla fatta con voi, pu farla da sola.
utile a chi ha forti tensioni, nervosismo. A chi nella testa e ha bisogno di contattare il corpo, la pancia.
Quarto stadio (15 minuti ): la fase finale in silenzio, seduti o sdraiati, immobili. Se si fa in coppia, il
momento del silenzio, si fa insieme. Ci si abbraccia e si resta abbracciati. una tecnica che porta in
meditazione dallinizio, si ferma il cervello, la mente. Gi di partenza una contemplazione, perch ti
invita a sentire la globalit del suono in tutto il corpo. Parte da un livello pi alto rispetto alla 7 suoni.
Per contro nella 7 suoni la testa non si ferma, ben presente in tutte le fasi. Se volete lavorare usate la 7
suoni in modo proprio, che vi fare passaggi con attenzione mentale, attiva, una concentrazione, non una
meditazione.


La meditazione Kundalini
La meditazione kundalini una delle invenzioni di maggior rilievo di tutta la spiritualit moderna, tra le
tecniche dinamiche quella pi usata al mondo. una meditazione equilibrata, molto bella, creata e
realizzata da Osho per lessere umano contemporaneo. Riassume tutta la parte di movimento energetico
sui chakra e sulla kundalini, energia primaria, tutto il lavoro della liberazione del respiro, delle energie
interne, il lavoro della presenza, del rilassamento, fino ad arrivare alla meditazione pi profonda.
Nella kundalini abbiamo 4 fasi di quindici minuti ciascuna:
Primo stadio (15 minuti di musica): tenendo gli occhi chiusi rimani sciolto e lascia che tutto il tuo corpo
vibri e si scuota; avverti le energie che salgono verso l'alto, partendo dalle mani e dai piedi. Lasciati
andare in ogni parte del corpo e diventa quello scuotimento. La tecnica di scuotimento serve a mettere in
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moto lenergia del corpo con un sistema ritmico. Invece di avere un movimento dettato dalla mente, o dal
piacere del movimento, si ha un movimento di base decisamente rettile. Il movimento di gambe sale alla
pancia, a tutto il corpo, che va da solo. Le gambe si muovono, il corpo vibra e si scuote, in equilibrio,
completamente sciolto. Questo movimento possiamo tenerlo basso, sentiamo il ritmo e va lenergia.
Oppure possiamo sentire lenergia che si muove. La ascoltiamo e la nutriamo. Noi siamo questa energia.
Il movimento a spirale, come fosse un serpente, lenergia primordiale della vita, kundalini, viene su da
sola, dal basso verso lalto. un movimento che mette in moto tutte le energie del corpo, che salgono
verso lalto, partendo dalle mani e dai piedi. Muovendo il bacino, se la nuca sciolta va da sola.
Normalmente gli errori di questa prima fase sono: o di muoversi flettendo la schiena, andando avanti-
dietro, tenere la parte alta del corpo rigida.
Il ritmo pu essere lento o veloce. Essendo 15 minuti di movimento ripetitivo, ipnotico, il cervello non
deve assolutamente pensare a come il movimento. Deve solo prendere un ritmo, e una volta preso, va in
automatico. Tutta lattenzione che noi abbiamo concentrata su quella che lenergia interna del sistema.
Quando voi siete in questo spazio, dopo pochissimo, cominciate a sentire tutta lenergia del corpo che si
muove libera, ad onde. Avete la percezione di un corpo completamente sciolto. Questa tecnica scioglie gli
organi, scioglie le tensioni, apre fino in alto.
Se allinizio questa fase avviene, si passa automaticamente alla seconda fase, del movimento libero.
Secondo stadio (15 minuti): la musica cambia e lascia il corpo andare. Danza con totalit come pi ti
piace. Sentite eventualmente i blocchi, che la prima fase ha messo in evidenza, le leggere tensioni, o le
parti del corpo di cui non avete chiara percezione. La danza scioglier il resto del corpo e della colonna
vertebrale, aprir il cuore.
Terzo stadio (15 minuti): nella terza fase ci si siede o si resta in piedi, immobili. Si resta in silenzio, si
ascolta, testimoni di quanto accade dentro o fuori. Se arrivano dei pensieri, lasciate andare, ritornate a
sentire. Tutto il vostro corpo l, in uno stato di presenza silenziosa. Si sente tutta lenergia interna che
poco prima era in movimento dinamico; prima labbiamo mossa allinterno, poi espressa e fatta circolare
con la danza. La prima fase alza lenergia, la seconda mette in moto il cuore, la terza fase ti porta
allinterno, ti porta in meditazione profonda.
Quarto stadio (15 minuti): nellultima fase ci si corica, completamente abbandonati, immobili, supini,
lasciando libere tutte le tensioni. Si entra nello spazio pi profondo della coscienza. Vicino al sonno senza
sogni. Vicino a quello spazio di vuoto, a volte vi sembra di essere coscienti o addormentati, ma siete
ancora consapevoli, entrando nella parte pi profonda della meditazione. Se vengono pensieri, lasciateli
andare. Siate nel corpo, presenti, ma lasciate andare il corpo. Tutta lenergia del corpo si scioglie e dopo
pochissimo non sentite pi il corpo, c solo uno spazio silenzioso. Grande sensazione di apertura, grande
abbandono, grande rigenerazione di energia. come nel sonno profondo della notte, dove rigeneriamo le
forze: non c nessuna attivit, n del pensiero, n delle emozioni, n delle sensazioni corporee. Il quarto
livello di coscienza comincia ad emergere. La parte pi profonda dellessere, sacra, comincia ad entrare,
vi d dei flash, vi d sensazioni profonde, silenziose, come entrare in un oceano di silenzio. Alla fine ci
sono tre gong, lentamente vi alzate, riprendete contatto.

Questa meditazione utile per il mondo moderno, alla fine di una giornata di lavoro, si sciolgono le
tensioni e si torna al corpo, si alza il livello di consapevolezza, ci si ritrova con la mente silenziosa, le
energie riequilibrate. Praticare la kundalini ogni giorno conduce in un altro spazio. Non un fare la
meditazione, proprio lenergia kundalini a muoversi da sola. La tecnica reale della kundalini lasciare
che questo movimento vada da solo. Richiede unintensit iniziale molto decisa, per fare salire lenergia
fin sulla testa e rendere tutto il corpo vivissimo. Se viene fatta con una carica bassa il risultato poco
soddisfacente. Se si mette tanta energia, al di l del fatto che quando si muove lenergia si avvertono tutte
le zone oscure e morte del corpo, sentirete londa attraversarvi. Lasciatela libera, non abbiate alcuna
paura.
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La meditazione Dinamica
La Meditazione Dinamica la meditazione di Osho pi essenziale ed quella pi conosciuta. Si compone
di cinque stadi. I primi tre devono essere praticati con totalit, in modo che nel corpo non resti alcuna
energia statica; in questo modo la mente non avr pi alcun alimento per creare pensieri, sogni e
immaginazioni. Esaurendo l'energia nell'estroversione, all'improvviso ci si ritrova dentro di s. Il quarto
stadio un'osservazione silenziosa, un essere testimoni. Nel quinto si celebra e si danza. Questa
meditazione va fatta al mattino presto, a stomaco vuoto.
Primo stadio (10 minuti di musica): respira in modo caotico e rapido, attraverso il naso: profondamente,
rapidamente e con intensit, senza alcun ritmo. Usa il movimento naturale del corpo per aiutare la
respirazione e portala al massimo delle tue possibilit. In questo modo distruggerai i tuoi schemi mentali
e ti preparerai a liberare le tue emozioni represse.
Secondo stadio (10 minuti di musica): sentiti ed esprimi totalmente qualsiasi cosa affiori nella tua mente e
nel corpo. Ridi, urla, piangi, salta, scuotiti, nella pi assoluta follia. Usa il gibberish o muovi
semplicemente il corpo, usa qualsiasi espressione corporea o verbale, purch non resti fermo. In questo
modo libererai il tuo organismo da ogni repressione.
Terzo stadio (10 minuti di musica): salta con le mani alzate, e urla a gran voce il mantra: "Hu! Hu! Hu!" e
stai attento a ricadere a terra sull'intera pianta del piede. Espira mentre emetti il suono, in modo tale che
tutto il respiro fuoriesca. Usa tutta la tua energia, esaurisciti totalmente. Questo mantra urlato colpir in
profondit il centro sessuale dall'interno e lenergia fluir verso l'alto; in questo modo, ogni cellula
diventer pi cosciente, non potrai pi restare inconsapevole.
Quarto stadio (15 minuti di silenzio): fermati! Congelati esattamente l dove ti trovi, in qualsiasi
posizione tu sia. Non muoverti, non fare assolutamente nulla. In questo arresto improvviso verrai ributtato
nel centro. Diventerai un osservatore, un testimone del tuo stesso corpo e della tua mente.
Quinto stadio (15 minuti di musica): celebra e gioisci al suono della musica, danza, esprimi la tua
gratitudine al Tutto. E porta con te, per tutta la giornata, la vitalit ritrovata.



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IL PERSORSO DI CRESCITA SPIRITUALE E I DISTURBI DELLIDENTIT

Il persorso di crescita e i disturbi dellidentit
Nitamo MONTECUCCO
Il lavoro del counseling olistico permette una serie vastissima di interventi che potete fare tranne nei casi
in cui sentite un Io fragile, una struttura problematica, una persona che veramente in una situazione di
crisi di identit. Vi avevo raccontato di Jung che sub un tracollo a livello professionale, umano, di
fiducia, faceva parte di unassociazione e fu buttato fuori, per cui pass un momento di crisi di identit
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che gli fece emergere contenuti psicotici, caotici. Questo pu accadere a tutte le persone. Si viene lasciati
dal partner, qualcuno che muore, il lavoro va male, un incidente grave, e tutta la struttura traballa. Alcune
persone lo vivono bene, altre vanno gi, si rompe qualche meccanismo. Lidentit un processo in gran
parte sociale, immaginario nel senso che noi abbiamo utilizzato lIo della mente (lIo o lego lo usiamo
come sinonimo). Quindi, lio una struttura familiare e sociale ovvero in quel contesto, date le vostre basi
strutturali di fondo biologiche, voi potete reagire in modo tale da strutturare unidentit che sar il vostro
ego.
Vi do un accenno per fare chiarezza. Il bambino nasce con una sua integrit e con delle caratteristiche.
C quello longilineo molto di testa, c quello tarchiato molto di corpo, c quello molto aperto, c
quello molto delicato, c quello muscolare molto forte e ginnico, c quello un po pauroso o rachitico,
ecc. Queste categorie esistono in tutte le societ anche in India dove hanno una regolarit di parto, di
nascita altissima. Regolarit nel senso che la struttura sociale molto simile e livellata. Infatti si osserva
che la maggior parte delle persone sono normotipo. Ogni tanto c qualcuno un po dinoccolato, tipo
nervoso, alcuni sono un po tracagnotti e larghi, alcuni sono pi estroversi, alcuni sono un po pi
sensibili e introversi (sia bambini che bambine) e questa la loro caratteristica di fondo.

Caratteristiche di costituzione e condizionamenti
Dato queste caratteristiche di fondo, nascendo in quel tipo di famiglia e societ, la stessa situazione
genera delle risposte leggermente diverse. Una persona che abbia molto cuore e senta una propensione
per il cuore, gli affetti e la sensibilit, se avr una mamma amorevole si attaccher tantissimo, se avr una
mamma poco amorevole si attaccher tantissimo e sar infelice. Se uno molto fisico, sar contento che
lei c, se la mamma gli vuole bene gli d la carica e sar ancor pi scaltro, altrimenti sar ugualmente
scaltro, ma pi cattivo e rabbioso. Se uno molto rigido e non sente tanto il cuore, se la mamma gli vuole
bene, sta bene, se la mamma non gli vuole cos tanto bene lui pi che altro ha bisogno di essere capito che
non di essere amato, perch pi aperto sulla mente che non sul cuore. Ha bisogno di una mamma che gli
spieghi, che gli permetta di capire il mondo, che gli trasmetta una saggezza. Se gli manca questo andr un
po in crisi. Ad esempio se la mamma una professoressa non tanto affettuosa, ma gli vuole bene e gli d
ci di cui lui ha bisogno, gli va benissimo. Se un tipo fisico e la mamma cucina male o ha poco latte,
questo va in crisi. E ovvio che su questa base se c una mamma iperprotettiva, lui si chiude dentro nel
suo bisogno fantastico di simbiosi con la mamma e rester per tutta la vita vicino a lei. Di solito sono una
tipologia masochista, bassa, pigra, non sono vivaci nemmeno intellettivamente. Sono come un bue o una
mucca che se li attacchi ad un carro pian piano pezzettino per pezzettino tirano, ma certamente non
possono fare i cento metri.
Il bambino fisico se amato dalla mamma che lo lascia libero, va con le sue gambe, segue il suo bisogno
di esperienza e conoscenza; se integro e la mamma non lo dovesse lasciare libero va lo stesso! Il
bambino meno amato, (magari pi curato) e inibito invece non scappa, preferisce chiudersi dentro. Quello
di testa comincer ad elaborare teorie per la fuga appena ho 18 anni scappo; quello incazzoso gestir
lincazzatura e fantasie di rivincita; quello orale pianger e sar un tenero bisognoso. Quindi, da un lato
abbiamo le patologie di base, che in medicina naturale vengono chiamate il terreno o la costituzione.
Di costituzione si ha un certo imprinting. Certamente se uno scaltro e fisico e ha un padre che lo
picchia, una situazione molto chiusa, tutti che gli danno contro, si comprimer e diventer pure lui un
masochista compresso. E quello che poi gliela fa pagare e lo ammazza. Se invece unorale e subisce
una situazione di grande chiusura, diventer pure lui masochista, si chiuder, ma la sua struttura non sar
mai quella di un masochista, ma dellorale incazzato e frustrato. Ci sar unassociazione di tipologie.

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Libert e necessit
Io ritengo che nellincarnazione ci sia un certo ambito di libert (non tanto), per cui tu scegli i tuoi
genitori facendo un contratto, unalleanza: Io nasco con te, perch tu hai questa situazione e permetti a
me -che ho bisogno di queste situazioni- di poterle vivere. Non che si possa chiedere tutto. Quelli di
cuore cercano lamore. Se dentro di te, nel tuo processo di evoluzione, tu hai il cuore molto aperto, ma
nelle tue memorie passate c una serie di situazioni pesanti, per esempio che tu non hai amato, per cui ti
porti dietro anche un senso di colpa o disamore, come se tu pensassi io, per liberarmi dalla mia
tristezza o rabbia, devo entrare con una mamma che mi faccia rivivere questo.

Facendo un gruppo di profondit, mi sono ricordato una serie di vite passate, di cui in una mi sono visto
come una persona che ha fatto del male. Mi sono chiesto pi volte nella vita perch mio padre picchiava
solo me, lasciandomi segni sul corpo. Quando, poi ho rivissuto queste vite in cui ho fatto delle cose brutte
anche uccidendo qualcuno, rivivendo la violenza di mio padre mi uscita fuori tutta la mia vecchia
violenza. Era come se lui mi facesse da specchio alla mia vecchia violenza. E in quellambito di
comprensione io sono esattamente come quello che mi fa del male. Mio padre mi ha fatto del male, io ho
fatto a qualcun altro molto pi male di quanto ne avessi ricevuto da mio padre. Posso perdonarmi, posso
perdonarlo, posso lasciare cadere questa cosa. Ho capito che quando qualcuno ti fa del male tu prendi la
sua energia e se non sei molto cosciente, tu diventi come loro e fai la stessa cattiveria che hai ricevuto e
diventi poi fisicamente come loro.
L larte del distacco e dove vedi lidentit, vedi i giochi delle vite.
Quando una persona ha sofferto molto a volte non riesce a ricordarsi con chiarezza le vite passate, ma voi
potete presupporre con molta tranquillit due cose:
1. Allinizio del processo di crescita larte della vicinanza e della condivisione della
sofferenza. Voi siete persone, visto che siete qui, con una strana attitudine ad essere vicini a chi
soffre, anche se un cane. Qualsiasi essere vivente che vedete soffrire non vi indifferente.
Quindi, come se dentro c questa matrice, per cui ti senti fratello e sorella soprattutto di chi
soffre. E dato che siamo in una societ molto vigliacca, dove i ricchi, i furbi e gli arroganti hanno
tanto e altri che hanno poco, pochi strumenti intellettuali, sono scemi, persone con poche doti i
primi li mettono sotto, li maltrattano, li sfruttano, li truffano. E tu senti limportanza di questa
vicinanza che assolutamente necessaria, perch siamo in un unico mondo e loro sono una parte
che soffre.
2. Limmagine che voi dovete avere dellidentit che pian piano nel tempo la persona pu
comunque utilizzare la propria sofferenza anche come un processo di crescita. Fosse anche che
non c alcuna ragione karmica, fosse anche semplicemente che la loro madre era indegna di
essere madre e li ha mollati e abbandonati senza pensarci due volte.


La forza interiore
Ho conosciuto molte persone con esperienze infantili di brefotrofi o collegi, pur avendo entrambi i
genitori che vedevano ogni tanto. Anche queste persone sono riuscite a crescere e a superare
lidentificazione con il proprio negativo. Ovviamente, allinizio hanno gettato tutta la loro rabbia sul
mondo intero, una reazione comprensibile dato il forte disagio infantile.
A volte una persona non trova una ragione karmica per la propria condizione e va sullaccettazione,
pensando che un processo che si ritrovato come prova da superare. Nel processo della crescita ogni
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esperienza della vita, anche quella senza una ragione, una prova da superare. Il punto finale quella
bellissima metafora della morte, disegnata dagli Egiziani, dove dopo la morte lanima arriva al cospetto
degli dei che giudicano se lanima andr nel paradiso celeste o nellinferno. Al centro c una bilancia e
su un piatto della bilancia c una piuma; lanima mette il cuore sullaltro piatto della bilancia. E sar il
cuore a giudicare: se il cuore pi pesante di una piuma lanima andr allinferno, se il cuore pi
leggero di una piuma andr in paradiso. Non importa che cosa sia stata la ragione, perch non una
questione di ragione, ma di cuore. Nella vita, ascoltando il cuore, ad un certo momento molli. Se hai
ascoltato la ragione e hai avuto dei torti, vai nella collera e il cuore vive sempre pesante e chiuso.
Quindi, aldil di qualsiasi situazione, si pu recuperare. Ho avuto come paziente un figlio di mafia, con
un padre omicida ed una madre che, ricattandolo con lamore, lo educava alla cattiveria. Questuomo
aveva abbandonato la famiglia con la determinazione di liberarsi dal suo ambiente e dal suo passato,
vivere pulito con il cuore aperto e amare i suoi genitori pur sapendo che non sarebbero mai cambiati.
Questa persona riusc ad aprire il cuore e a vivere la sua vita. Fu un grandissimo risultato.
Proviamo a capire lidentit: il bambino o la bambina nascono in un contesto, hanno alcune prerogative
fisico-psichiche (ricordiamo che le tipologie corpulente o linfatiche o nervose o biliosa hanno una psiche
diversa) e lanima porta con s la sua intensit. In qualsiasi monastero voi andate o vecchio o nuovo da
Esalen a Findhorn, da Poona ad Auroville o dai cristiani a Spello tutti i tipi di carattere hanno per
obiettivo la ricerca spirituale per il risveglio dellanima. Quindi, tutti si rendono conto di questa
variazione di comportamenti nella loro vita e ad un certo momento c questo salto.

Comprendere lidentit come forza interiore e libero pensiero
Lidentit -essendo una struttura che cresce e si evolve dal corpo fisico, dalla struttura psico-somatica- in
parte viene dal risveglio dellanima (che ancora non veramente risvegliata altrimenti non avreste pi un
Io ma il S). il punto daccesso delle persone. Essendo questo il punto daccesso delle persone voi
farete allinizio molta fatica a riconoscere i livelli delle persone, perch tendenzialmente cercherete di
proiettare quello che voi siete, quello che il vostro livello di coscienza, sugli altri, o una serie di
giustificazioni sugli altri. Voi potete fare anche il lavoro della percezione e aiutarvi con una serie di
semplici domande. La domanda principale quanto questa persona sentite identificata con i suoi aspetti
psicosomatici? Con il suo corpo? Corpo inteso come bisogni, sessualit, cibo. Quanto la sentite
identificata con le sue relazioni? Quanto identificata con le sue emozioni? (io sono pieno di paura o
rabbia e non lo mollo) oppure identificata con i suoi pensieri?
Quanti di voi sono stati da bambini in chiesa? Quanti hanno fatto catechismo? Quanti hanno creduto alle
fantasie religiose (inferni e paradisi, diavoli e angeli), o a fantasie comuni (Babbo Natale, la Befana) da
bambini piccoli? Che cos che vi ha fatto fare il salto o che vi ha fatto dubitare di quelle cose? Quanti
hanno creduto da giovani al senso del peccato? Quasi tutti.
Io ho avuto due casi di due ragazze schizofreniche. Entrambi erano alterate, perch non potevano
comprendere correttamente il limite tra vero e falso riguardo a quello che gli avevano detto i preti su
religione, sessualit, peccato, diavolo, inferno, punizioni ecc. Sicuramente quando sincomincia a sentire
lenergia sessuale, da ragazzi, non pensi di solito: prima lo faccio e poi mi pento, trovando cos una
mediazione. Queste due ragazze, invece, sono andate completamente fuori di s, si sono letteralmente
spaccate tra la mente razionale che dice questa la verit e lesperienza istintiva che dice io devo
farlo. La ragione e la vita sono andate contro e loro si sono spaccate. E quando viene fuori questa forma
di sfiducia nella religione e nelle regole, quello che appare molto evidente un momento di panico io
sono da solo, tradimento, pesantezza, vuoto esistenziale ma allora di chi mi fido? E come con la storia
di Babbo Natale e scopri che non vero e che i genitori ti hanno mentito. La mente delle persone vuole la
verit che passa attraverso la propria esperienza. Eppure quante persone ci credono ancora.
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Uno scienziato americano che aveva studiato lintelligenza dei topi diceva che i topi sono pi intelligenti
dellessere umano. Si rifaceva ad un semplice esperimento con un labirinto al centro del quale metteva un
pezzetto di formaggio, liberava un topino che riusciva a fare tutto il labirinto, si mangiava il formaggio e
se ne ritornava nella sua gabbietta. La cosa interessante che se toglieva il formaggio il topo ritornava
ancora un paio di volte a cercarlo e poi non ci tornava pi. Il ragionamento che lui faceva riguardante la
maggiore intelligenza dei topi rispetto agli esseri umani era che gli umani continuano ad andare ancora
nelle chiese e Ges non c pi da 2000 anni. Il punto drammatico. Nelle chiese, la grande parte delle
persone non sperimenta direttamente lesperienza dellanima, la bellezza del divino, lespansione della
coscienza, gli stati di estasi mistica dei santi. C un prete serio che dice delle cose serie, la gente con la
testa china che si pente e lui dopo la confessione li assolve, fanno una piccola penitenza irrilevante -
fanno la comunione e se ne tornano a casa. Lunica cosa bella il cantare insieme il sentire discorsi
etici ma veramente troppo poco. Che nutrimento reale c dello spirito? Ed ecco che uno, se ha a
cuore questa dimensione spirituale, spesso diventa ateo o magari a volte trova un un buon maestro di
yoga, o un personaggio che medita o che fa una tecnica anche semplice, ma che ha una spiritualit,
aperto, ha dei valori profondi e lui lo sente. Magari una sessione semplice, quasi banale come il reiki che
gli fa sentire pi spiritualit diretta che anni di messe in chiesa.

Basta illusioni religiose: risvegliare la coscienza della realt
Il tempo dei simboli finito, indifferente, non ha nessun potere. Sei tu che glielo dai se vuoi darglielo,
se no fai pure a meno del simbolo e ti tieni il potere diretto. E come il pendolino che non dice niente, sei
tu che dici qualcosa al pendolino. Hai bisogno di dirlo al pendolino e di leggerlo dalla tua mano con il
pendolino su un foglio. Perch non lo senti dentro di te?
Ogni religione ha i suoi simboli di amore e pace, e infieriscono le une con le altre perch i simboli sono
leggermente differenti. Se questo potere gli d qualcosa, che se lo prendano da dentro, da Dio. Cosa
servono tutti questi santi e preti mediatori? Bisogna avere qualcuno che faccia da tramite che sia un
rabbino, un imam o un lama? Posso capire se uno riconosce in un prete, un rabbino o un imam una vera
spiritualit. E allora ti viene da chiedergli come ha fatto per sperimentare il divino? Di trasmetterti
qualche cosa.
Ricordo il periodo in cui mi ero dedicato intensamente alla meditazione. Un giorno andai determinato dal
mio maestro per chiedergli che cosa fosse Dio e se era simile allesperienza vissuta personalmente. Alle
persone che erano davanti a me diceva: Essere al cospetto del maestro significa non avere pi nessuna
domanda, oppure essere davanti al maestro vuol dire essere con il cuore aperto, non avere alcuna
domanda dentro la testa, ma essere in uno stato di presenza. Quando venne il mio turno mi sedetti
davanti a lui, mi chiese: Hai qualche domanda? E io gli risposi: Io non ho nessuna domanda, ma tu
sicuramente hai qualcosa da dirmi. Prima si mise a ridere e poi divent molto silenzioso e mi disse:
Apriti che te lo dico col cuore. Mi ha messo un dito sulla fronte e sono svenuto. Ho sentito una grande
energia luminosa che mi portava via. Sentivo questo mio piccolo io che gli avrebbe voluto chiedere se
quello che io sperimentavo era Dio, mentre lui mi teneva la mano sulla fronte. Lui era in silenzio, io ero
completamente elettrico, ridevo, mi muovevo, volevo ringraziarlo e lui mi invit semplicemente a stare
dentro. Dio non una persona, Dio unesperienza diretta!
Quindi, lego quello che fa le domande, costruisce strutture, vuole arrivare ad un punto. L, invece, non
cera alcun punto, ma apertura, cera lesserci. Quando siete davanti ad una persona, invece, avete
normalmente dei livelli dove le persone credono in Babbo Natale, in Ges Bambino, credono nella
verginit della Madonna, credono nella Torah e nei testi buddisti. La maggior parte dei testi buddisti
almeno il 50% - sono cose completamente inventate. Buddha non ha lasciato scritto una riga e non
voleva che scrivessero una riga. Dopo la sua morte, dopo tanto tempo, quasi 500 anni, hanno scritto delle
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cose a suo nome, cos come hanno fatto con Ges. Ges non ha scritto niente. S. Paolo venuto molto
dopo la sua morte. Cosa ne sapeva lui di quello che aveva detto Ges? Ma la gente ci crede. Anche la
New Age: ci sono quelli che credono in Hari Krishna, nella sua perfezione, che vive in un mondo
chiamato Krishnaloka, che un mondo spirituale della sesta densit ecc. Alla stessa stregua delle renne
volanti di Babbo Natale o di Biancaneve.

Credere o sperimentare. Le ideologie uccidono la coscienza di s
Mi succede a volte di spazientirmi anche con quelli della Advaita Vedanta. Conosco molti dei loro
sostenitori. La mia percezione che s abbiano avuto esperienza della non-dualit, come noi qui ora, solo
che non si riesce a parlare di meditazione o di apertura spirituale diversa, perch tutto deve essere
rigidamente non-duale. C sotto una filosofia molto seria, anzi seriosa, di testa che equivale a ci
che ha detto Ges, a ci che ha detto Buddha, a ci che ha detto Maometto. Invece, se tu dici a un grande
maestro che ci che sta dicendo una stupidata, lui si mette a ridere. Se invece vai a dire a un non-duale
che quello che dice finto, si arrabbia di brutto. Se tu vai a dire ad un mussulmano che forse Maometto
non era un illuminato, ti taglia la gola. E la gente ci crede e cos crede a chiunque promette benessere e
ricchezza, perch crede a Babbo Natale o ai Politici televisivi che promettono ricchezza e benessere. Su
queste basi marciano tutte le nefandezze delle guerre preventive o di regimi dove si applica
costantemente la pena di morte, il tutto basato su terribili menzogne o sul tornaconto economico.
Bisogna smettere di credere, di illudersi occorre risvegliare una coscienza profonda del reale e lavorare
per migliorare s stessi e il mondo. Credere significa essenzialmente fidarsi dellesperienza di un'altra
persona invece di attivare la propria esperienza diretta. Occorre passare dal credere quello che mi hanno
detto alla sicurezza di conoscere direttamente e realmente. Chi ci invita a credere ha realmente
sperimentato su di s quanto ci dice, E se davvero lo ha sperimentato perch invece di invitarci a credere
non ci fa sperimentare direttamente anche a noi?
Voi vedete pi del 90% delle persone che hanno le menti oscurate dalle convenzioni e dai sogni. Quindi,
nellanalisi dellidentit voi dovete essere assolutamente chiari chiedendo: In che cosa credi
veramente?. Non date la vostra interpretazione. Chiedete: Tu credi in Dio? S. Ma cosa per te la
religione? Ma tu ci credi nella tua religione o hai qualche dubbio? S oppure No oppure
Abbastanza. E immediatamente avete la sensazione di che cos lanima di quella persona. Lanima
libert, lanima verit. Lanima bellezza. I nomi di Dio sono Satian, Shivan, Sundaram, cio il Bene, il
Vero, il Bello. Non c un Dio, c la Bellezza dellEsistenza. C la Verit dellEsistenza. Cos scoprite
quanto sono intelligenti queste persone, approcciatele, entrateci in contatto, aprite il cuore e sentite quanta
intelligenza c in questa persona, quanta scissione c tra la loro testa che dice certe cose e la loro
esperienza che sente certe cose. Quanto sono uniti? Lanima unit, Dio unit. Quando voi volete
sentire levoluzione interiore di una persona dovete vedere quanto nella sua vita questa persona
ununica cosa, quanto ha unificato la mente, il cuore e la sua bellezza. Piano piano sapete che potete darle
tantissimo, ma se volete aiutarla dovete darle pochissimo. Ricordate che nellentusiasmo di dare troppo a
volte si fa lerrore di dare troppo e cos si fa chiudere la persona.
Un altro errore dare tutto in anticipo. Un bambino deve arrivare a chiedere che cos Dio, cos lanima.
Se glielo dite voi, non funziona. I bambini vanno in chiesa a fare catechismo da piccolissimi e gli dicono
tutto quello che devono fare e pensare. Loro non lhanno chiesto. Quindi, il bambino, crescendo, non
pensa pi, perch gli stato gi detto tutto: Tu ti sposerai vergine allet di 18 anni con chi scegliamo
noi e sarai felice per tutta la vita. Questa la tradizione della mia famiglia, della tua famiglia, di tutta la
nostra societ. E ringrazia dio che puoi essere sposata, perch ci sono anche gli schiavi che prendono solo
bastonate. Oh, che bello. Grazie, pap!. Cos, la libert non c.

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I grandi Illuminati erano dei ribelli
Al mondo ci sono persone che hanno lanima pi risvegliata degli altri e che ad un certo momento dicono;
Ma che cosa dite?. I grandi maestri, che erano risvegliati e si rendevano conto di questa incredibile
illusione ideologica collettiva, hanno sempre creato trambusto. Socrate ha buttato allaria tutta la filosofia
di Atene di un periodo storico. Ges ha buttato allaria tutta la concezione religiosa ebraica del suo
tempo. I Sufi, gli hassidici, i grandi maestri dello Zen, i grandi maestri del buddismo. Hanno buttato
allaria quello che cera. Quelli sono i grandi maestri. Sono risvegliati. E non a caso molti di essi sono
stati eliminati dalla loro societ: Socrate, Ges, Pitagora, Mansur, Giordano Bruno, Osho sono solo alcuni
degli esempi pi conosciuti.
C questa storia bellissima di un maestro Zen che sta morendo e chiama il suo discepolo illuminato e gli
dice: Sto morendo. Prendi in mano il monastero. E prende un libro e glielo porge: Questo il libro che
contiene tutte le cose pi vere e pi preziose. Tienilo con cura. Il discepolo risponde: Grazie, maestro.
Prende il libro e lo getta nel fuoco. Il maestro esterrefatto comincia a gridare: Ma cosa fai? e il
discepolo di rimando: Ma cosa dici? Che questo libro ha dentro la saggezza dello Zen?. Lo Zen non
viene passato attraverso le parole. Se un libro cos, io lo brucio. Lo Zen passa attraverso di me,
attraverso la mia esperienza diretta e profonda, e non attraverso le parole. Le parole sono false. E chiaro?
Lao Tsu non ha mai scritto niente. Il libro di Lao Tsu non lha scritto lui. Si racconta che un suo discepolo
ha bloccato Lao Tsu mentre andava a morire sullHimalaya e lha convinto a scrivere il libro. Per me
assolutamente falso! E stato il discepolo a scrivere il libro dopo la sua morte, perch se Lao Tsu lo
scopriva prima non glielo avrebbe permesso. Infatti, il discepolo ha scritto molto onestamente ci che Lao
Tsu diceva: Il Tao non pu essere scritto. Una frase non pu essere capita dalla mente, perch
lesperienza del Tao accade, quando la mente si ferma.
In questo contesto voi dovete capire il livello della persona e adattarvi umilmente al suo livello e mettervi
nei suoi panni e ricordarvi con realismo della vostra infanzia in cui credevate a Babbo Natale o che vostro
pap era il pi bravo del mondo e la mamma era senza difetti. Invece, in seguito la vita porta a vedere che
tutti hanno difetti e che il mondo ha una realt e questo il processo di crescita, anche se a volte un po
doloroso. Gli ideali devono cadere, la torre di Babele deve cadere, non si arriva a Dio attraverso una torre.
La torre di Babele deve cadere altrimenti non ci si pu evolvere cercando di andarci su tecnicamente.
Allora, cercate veramente di capire dov quella persona. Fatele tutta una serie di domande tipo Com
la tua vita? Com il tuo lavoro? Quanto ti fidi di te? Ti piace vivere? Quanto bene vuoi al tuo uomo?
Quanto tempo stai con i tuoi figli? Queste domande semplici sono quelle con cui fare laggancio. A volte
attraverso il cuore a volte attraverso lintelligenza suggerite questo processo.

Cambiare la direzione del problema
Rivediamo nuovamente questo processo che fondamentale. La persona viene da voi, ha un cuore, ha un
centro, ma non lo conosce. Il suo desiderio verso lesterno. La sua direzione va verso lesterno, perch
dice: Io voglio risolvere questo problema. Voglio fare questo e questo, Voglio andare l. Qua non sto
bene, l star meglio. Voi le rispondete: S, va bene. Questo una cosa giusta. Tu hai il mal di stomaco
e vorresti risolverlo per stare bene. Ma la direzione non la pillola. La direzione che tu devi prendere
coscienza da dove viene il tuo mal di stomaco. Io ti faccio un trattamento, un respiro, un massaggio,
perch normalmente se uno ha il mal di stomaco pu essere anche perch mangia male e ci gli provoca
una gastrite funzionale. Ma se uno ha il mal di stomaco, il mal di cuore o arrabbiato, o ha mal di
stomaco e mal di testa, oppure mal di stomaco e male alla nuca: significa che il cuore chiuso, per cui si
chiude la nuca e si chiude lo stomaco e oltre a ci se mangi male perch sei arrabbiato, ti viene il mal di
testa. Oppure ti viene perch ha bloccato lintestino o il sesso, per cui ha le gambe morte o troppo piene di
liquidi. Allora tu gli dici: Certo, io posso farti il massaggio, farti ballare, farti lavorare, farti aprire il
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cuore, farti lavorare anche allesterno, ma tutto ci non basta. Occorre che tu intervenga e lavori
allinterno scoprendo qual il tuo vero cuore e cercare di risolvere.
Nel primo incontro con la persona, voi passate una parte a fargli le domande che vi ho gi dato, una parte
a fargli vivere nel corpo il pi possibile il suo dolore, il suo risentimento o altro. Quindi la si invita a
sentire il dolore o il disagio - si impiega non pi di mezzora - e le si chiede cosa direbbe se avesse la
persona direttamente interessata davanti a s. La si fa immaginare di averla davanti e di dirle le parole
mai dette. Generalmente a questo punto le persone scoppiano a piangere, perch comprendono che la
persona immaginata soltanto il riflesso di un dolore che hanno gi dentro e che esce con le stesse
dinamiche. Potrebbero anche esserci delle ragioni perch tu stai male, ma queste non ci interessano. La
ragione una cosa, il cuore un altro. Noi non vogliamo avere ragione, vogliamo amare. Se tu vuoi avere
ragione, ti agiti e ti arrabbi. Se tu vuoi amare, apri il cuore. Se tu vuoi aprire il cuore, facciamo il respiro
nel cuore.
Visti i tempi tecnici ed economici, consiglio di fare un ciclo breve di tre o quattro sessioni e portare
comunque la persona a vivere internamente il problema fisico/emozionale/psicologico e cercare di
trasmettergli il senso della consapevolezza di s. Se voi riuscite a fare in questi quattro incontri questa
breccia, riuscite a far sentire il corpo come se il tutto parte dal nucleo e lei acquista consapevolezza, in
quel momento capisce. Alla fine della sessione le si chiede: Com ancora il tuo problema? Di solito
dicono di sentire il problema molto meno. Allora, a questo punto le proponete la terza parte e le dite:
Perch non facciamo 8, 10 sessioni e lavoriamo su quel punto che pu essere anche diverso da quello
detto allinizio e cio il mal di stomaco. Magari la tendenza allarrabbiarsi spesso, oppure la paura del
sesso o la difficolt di comunicazione. Proviamo a lavorare sulla comunicazione piuttosto che chiedermi
di curarti il balbettio, lasma, la bronchite o il mal di testa. Lavoriamo in apertura, facendo un piccolo
percorso dove riapriamo la tua comprensione. Se tu sei centrato, le tue energie sono pi forti, puoi
risolvere pi problemi, sei in grado di superare certi ostacoli.
Le persone hanno bisogno di conferme, di sicurezze. Quello che io faccio fare spessissimo alle persone
prendere il libro Cyber, la visione olistica e di guardare il capitolo sul cervello, dove si vede che il
cervello pu funzionare a bassa o alta intensit. La differenza tra alta e bassa intensit il centro, il
sentirsi uniti, ununica cosa.
Invece di lavorare su una cosa che ti fa male o che non funziona, perch non apri te e riprendiamo le
energie e stiamo bene? Cerca di star bene nel corpo e nelle emozioni. Riequilibriamo il tutto e poi
rientrati e usa questa nuova forza magari per superare un conflitto o un problema. Io ti do anche unaiuto
per ritrovare il tuo centro, per far funzionare il cervello e cio corpo/mente/emozioni insieme in modo
altamente sincronico.
Spesso le persone anche leggendo soltanto quel capitolo capiscono, anche perch il capitolo successivo a
quello sul cervello lo sviluppo del potenziale umano. E l si va nella pratica.
Sappiate che il lavoro che stiamo facendo un counseling generale. Poi sta a voi a scegliere la parte
specifica sulla crescita umana di cui vi dar dei parametri generali della crescita umana. Per, per
praticarli dovrete acquisire delle tecniche complesse anche a livello teorico il che vuol dire come
funzionano.



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ELEMENTI DI PSICOPATOLOGIA


ANSIA, ANGOSCIA, PAURA E PANICO
Dott. Mario BETTI
Quando si deve affrontare una situazione nuova c sempre unaspettativa e un fondo di paura.
Questo sentimento detto ANSIA. Cerchiamo di dare una prima definizione psicopatologica di ANSIA.
Che cos secondo voi? Labbiamo provata tutti.
Che differenza c tra PAURA e ANSIA? Entrambi sono sentimenti di aspettativa verso qualcosa nel
futuro. ANSIA un sentimento penoso, di disagio, di attesa o di aspettativa verso qualcosa di spiacevole
che potrebbe accadere. Oppure, potrebbe esserci lo stesso sentimento anche verso qualcosa di piacevole.
NellANSIA c sempre un timore, un qualcosa che potrebbe accadere e che non si in grado di gestire e
quindi che potrebbe far paura. In altri casi ANSIA un sentimento spiacevole, proporzionato allevento
che sta per accadere.
Ad esempio io posso dire: Non so perch, ma mi sento in ansia. In questo caso lANSIA un
sentimento penoso di attesa verso qualcosa di pericoloso o minaccioso che non riesco ad individuare.
Qualche volta posso individuare, per in maniera molto generica. Io sono in ansia per lesame. E
diverso dire: Ho paura che mi butti fuori allesame. In questo caso c la paura concreta, invece lansia
pi indefinita, non c un motivo ben preciso. La PAURA un sentimento di preoccupazione nei
confronti di qualcosa che pu essere pericoloso o minaccioso, ad esempio paura del buio. Io sono in
ansia, perch potrebbe accadermi qualcosa, Io ho paura di Gianluca perch Gianluca mi picchia.
LANSIA pi pervasiva, ti pervade sotto la pelle, il sentimento primordiale. Il primo sentimento che
prova il bambino di ansia e di paura verso un mondo che non conosce.
Possiamo dire che questi due sentimenti appartengono al filone della preoccupazione, del sentimento di
minaccia che ci pervade dal momento in cui nasciamo.
Cos lANGOSCIA? E molto vicina allansia, ma pi legata al dolore. Angor significa dolore. Dal
termine latino angor deriva angusto, piccolo, stretto, un senso di costrizione, un dolore costrittivo. Ci
crea un senso di affanno, di qualcosa che ci pesa dentro, sul petto o nella gola. Ad esempio quando uno ha
unostruzione alle coronarie si parla di angina pectoris. Si parla anche di angina come mal di gola, di
qualcosa che ti stringe alle tonsille. LANGOSCIA unoppressione che grava sul nostro corpo a livello
di torace, del collo, della cervicale, di stomaco o delle spalle. Ci fa sentire come se fossimo schiacciati,
compressi, costretti. E un sentimento pi legato al presente, mentre lANSIA pi proiettata verso una
minaccia di qualcosa che sta per accadere.
LANGOSCIA pi legata al senso di colpa, mentre lANSIA legata pi alla paura di qualcosa che sta
per accadere, Certi stress ripetuti possono portare verso uno stato di alterazione cardiaca tipo extrasistole
e tachicardia, fino a creare vere e proprie disfunzioni cardiache che possono portare anche verso langina
pectoris o linfarto. Non lANGOSCIA in s che genera langina pectoris, anzi, succede il contrario.
LANGOSCIA una situazione di costrizione che d limpressione di essere intrappolati e di non avere
una via duscita.
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Passiamo ad un altro concetto, al PANICO: cos il PANICO? Nel PANICO troviamo una serie di aspetti
simili a quelli che abbiamo visto. Abbiamo aspetti legati allansia, aspetti legati alla paura, aspetti legati
allangoscia. E un sentimento di terrore che pervade tutto il nostro organismo con forti ripercussioni a
livello somatico. In genere, nellattacco di PANICO abbiamo la tachicardia (unaccelerazione dei battiti
cardiaci), abbiamo dispnea (respiro affannoso), abbiamo situazioni di freddo e di caldo, abbiamo
sudarazioni, tremore alle mani e ai piedi, possiamo avere dolori diffusi in tutto il corpo, sensazioni di
svenire o di morire, tutto un insieme di sintomi che pervadono il corpo fino a dare limpressione di non
farcela pi a stare in piedi, di crollare , di morire. E una sensazione estremamente spiacevole, dolorosa,
spaventosa. In genere lATTACCO DI PANICO di breve durata: dura da 20 minuti a 2 ore circa,
dopodich passa. Uno dopo lattacco di panico si sente un po stanco, un po prostrato, per scompare. Si
pu ripetere, ma ha una durata limitata. Si pu avere anche la sensazione di andare fuori di testa,
dimpazzire. Gli attacchi di panico possono essere sporadici, per si parla di disturbo di attacco di panico
quando si ripetono almeno tre attacchi in tre settimane.
Negli ATTACCHI DI PANICO non ci sono fattori scatenanti endemici: uno cammina per strada e
allimprovviso gli arriva lattacco di panico senza motivo evidente. Dei motivi profondi, inconsci ci sono.
Si verifica in concomitanza di una particolare situazione e quindi non c una causa apparente. In genere,
quando uno ha subito diversi attacchi di panico sviluppa una paura a uscire da casa e se esce preferirebbe
essere accompagnato, perch ha paura che gli prenda lattacco di panico. Ha unANSIA anticipatoria e
quindi sviluppa quello stato mentale che si chiama AGORAFOBIA, paura degli spazi aperti, paura di
uscire da soli.
Ancora, il PANICO una sensazione di ANGOSCIA molto forte. In genere si presenta in forma di
attacco. E possono essere gli attacchi di panico intesi come malattia che sono quelli che ho descritti, per
si pu parlare di panico in senso di TERRORE collettivo che prende gruppi di persone durante un
terremoto o un incendio. Quello comunque un PANICO reattivo di fronte ad una situazione reale, ma
accentuato dalla situazione di gruppo. L c un fattore di induzione di gruppo che importante. Voi
sapete com fare le meditazioni in gruppo o dei lavori in gruppo accentua certi lavori sulle emozioni nel
buono e nel cattivo. Se c una paura di un gruppo di persone come se fosse un contagio reciproco che
aumenta la paura a livelli parossistici.
Ora cerchiamo di collegare un po insieme questi concetti di cui abbiamo parlato: finora abbiamo parlato
di ANSIA, di PAURA, di ANGOSCIA e di ATTACCHI DI PANICO. Cerchiamo di chiarire ancora
meglio questi quattro concetti, perch poi ci aiuteranno a chiarire tante altre cose.
Abbiamo parlato di sintomi che sono ANSIA, ANGOSCIA, PANICO che il filone della PAURA.
Quando si manifestano, possiamo avere delle vere e proprie malattie che si manifestano attraverso questi
sintomi. Per esempio possiamo avere quella che una volta veniva chiamata NEVROSI dANSIA. Oggi il
concetto di nevrosi superato e si preferisce definire DISTURBO dANSIA. Nel disturbo dansia c uno
stato di ansia piuttosto intenso e continuo con assillanti preoccupazioni pi immotivate ed esagerate.
Lansia poi pervasiva, pervade tutto il corpo, generalizzata, uno non in ansia solo in una particolare
situazione, uno se la porta sempre dietro. Quindi, questo e il DISTURBO dANSIA generalizzata o
NEVROSI dANSIA.
Poi possiamo avere un altro tipo di disturbo che il disturbo da ATTACCHI di PANICO che una volta si
chiamava NEVROSI dANSIA ACUTA. Per questo disturbo da ATTACCHI di PANICO si manifesta
attraverso episodi di breve durata, al massimo due ore. E diverso dalla NEVROSI dANSIA che
caratterizzata da unansia intensa e protratta nel tempo, sempre presente e fluttuante come le onde del
mare ed sempre pi o meno presente. Questi sono sintomi di vere e proprie malattie. Si trovano qui, ma
si possono trovare in tante altre situazioni. Ma ritorniamo alla PAURA.
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Qual la PAURA primordiale, la pi forte, una paura esistenziale, un po pi intellettualizzata. La
PAURA del cambiamento, dellignoto, la paura del dolore. Pensate al bambino quando nasce, deve
passare attraverso il canale del parto senza sapere cosa succede, spinto suo malgrado. Nel momento
della nascita la luce lo invade, il respiro va in apnea, appena tagliano il cordone ombelicale sente di
soffocare. Alla nascita i polmoni sono collassati, sono come due sacchetti vuoti senza aria che lui deve
provare a dilatare a vuoto spinto, per cui ci vuole una forza enorme. Quindi, avendo i polmoni contratti il
bambino si sente morire. Questa la nascita: il bambino nasce con la sensazione di morire. E la
disperazione legata a questa sensazione di morire che crea questo sforzo enorme per cui a un certo punto i
polmoni si aprono.
Anche se oggi stanno pi attenti, con la scuola di Leboyer, il bambino vive lesperienza di disperazione
perch si sente morire soffocato. E ineludibile. Quindi, quel momento di sofferenza c anche se
prendono tutti gli accorgimenti in un contesto pi ovattato e accogliente possibile. E la prima esperienza
dANGOSCIA attraverso la quale siamo passati tutti. Perch collegata con un senso di costrizione?
Perch lha conosciuto al momento della nascita nellattraversare il canale del parto. Anche se nasce con
il parto cesareo lo stesso. Chi nasce poi con il cordone ombelicale attorno al collo che lo strozza ha
unANGOSCIA in pi, ma che comunque non cos intensa come la mancanza di respiro dei polmoni.
Un po dangoscia e un po dansia c sempre: provate solo ad andare un minuto sottacqua dove non
potete respirare e gi vi sentite morire. Questo aiuta ad entrare in empatia con chi soffre di questi disturbi.
Noi fondamentalmente siamo animali strutturati per vivere in un mondo naturale con tutto il bello e il
brutto che c. Quindi, dobbiamo pensare a noi come a degli animali selvaggi della preistoria che si
trovano di fronte a un pericolo. Proviamo a pensarci come una gazzella o un agnello e arriva un pericolo:
una belva feroce ci minaccia. Ognuno di noi provi a sentire qual la prima cosa che prova. Chi prova
limpulso di scappare, chi ha una sensazione di paralisi, a chi si accelerano i battiti cardiaci, chi sente
limpulso di attaccare, chi ha un respiro affannoso, chi sente una contrattura o colica, chi ha il rilascio
degli sfinteri, chi ha tremore, ecc.
Vediamo di capire cosa succede di fronte ad un pericolo di un animale minacciato da un altro animale.
Immaginate che in questo preciso momento entrino improvvisamente nella stanza dei terroristi con il
mitra e vi minacciano. Il fatto stesso che sono armati lo stesso discorso dellanimale ch attaccato da
un animale pi forte. La situazione uguale anche in caso di terremoto.
Ci sono tre tipi di risposta prevalenti a seconda del carattere: la fuga, lattacco, la paralisi.
C chi istintivamente tende a scappare, e la fuga legata ad unemozione particolare che la PAURA.
C chi reagisce con il contrattacco, una risposta che collegata allemozione della RABBIA. Due
reazioni fondamentali che richiedono entrambi una grossa attivazione energetica. Cosa succede, invece,
quando avviene la paralisi? un blocco, dettata da un primo impulso dove non c ragionamento. Dopo
ci pu essere unelaborazione e arriva il pensiero di dove nascondersi, come muoversi o altro, ma questo
avviene dopo il primo impulso istintivo di freezing. In genere chi portato pi istintivamente a bloccarsi
poi portato a fare una strategia per nascondersi; chi pi portato a fuggire elabora strategie per cercare
un rifugio lontano. Ognuno ha il suo stile, per in genere in una situazione di pericolo ci sono le tre
reazioni istintive: o lattacco o la fuga o la paralisi. Inoltre c un altro risvolto che quello della pazzia
che ti permette di affrontare situazioni che se no con il ragionamento non ce la faresti ad affrontare. E
importante questo. Nella azzia ci sono strategie di sopravvivenza che escono al di fuori del ragionamento
della logica comune. Ci pu essere una strategia differita, tipica umana dove interviene il ragionamento e
uno gestisce la propria emozione, gestisce il proprio impulso e dice: Qual la strategia migliore per
sopravvivere? Questa presente anche nel regno animale, ma rientra nei conflitti rituali della stessa
specie. Lo affronteremo pi tardi, perch ora siamo ancora allanimale aggredito che la base, il I
chakra il terrore della sopravvivenza. Poi, dal I chakra si passa al III come momento di reazione.
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Quindi, la prima reazione potrebbe essere anche un urlo. Alla base uno urla e assume un significato di
fuga, oppure uno urla per spaventare laltro. Lurlo ha anche un altro significato: dell animale del branco
che avverte gli altri del pericolo: pu essere un urlo scappiamo oppure un urlo diamogli addosso.
Giocano pur sempre listinto di attacco o di fuga.
Ripartiamo dal nostro animale che viene aggredito dallanimale pi feroce, per cui scappa o contrattacca
oppure se non ce la fa a scappare o contrattaccare cade come morto e rimane bloccato per terra : la
paralisi del corpo. Questo comporta in natura un fenomeno sorprendente che spesso la belva predatrice di
fronte allaltro animale che gi come morto se ne pu anche andare senza aggredirlo. Ecco che la
paralisi del corpo diventa una strategia di salvezza. Nellessere umano c una dissociazione. Uno che si
blocca non viene notato come uno che scappa, si mimetizza meglio.
Allora rivediamo cosa succede di fronte al pericolo per la vita?
Il primo tipo di reazione ATTACCO o FUGA, dove lorganismo deve essere messo bene in funzione,
lenergia deve essere attivata. Viene attivato quel sistema nervoso periferico che va sotto il nome di
sistema nervoso simpatico. Quindi, la reazione di attacco o fuga comporta una attivazione del sistema
nervoso simpatico: aumento di battito cardiaco, aumento di respiro, aumento dellirrorazione dei muscoli.
Nella PARALISI e nel CROLLO succede tutto il contrario: il respiro diminuisce, i muscoli perdono
tensione, c un rilasciamento degli sfinteri (c spesso perdita di urina e feci), legato alla reazione del
sistema parasimpatico. NellATTACCO di PANICO cosa succede? Vengono attivati tutte due i sistemi:
il simpatico e il parasimpatico. Da una parte uno si mette nella condizione di attaccare e fuggire e
dallaltra parte come se crollasse morto. Ecco che vengono fuori tutta una serie di sintomi confusi: respiro
affannoso anche se si ha lidea di non poter respirare, tachicardia (attivazione del simpatico), la
sensazione di svenire, di perdere forza nelle gambe (attivazione del parasimpatico), le sensazioni di caldo
(attivazione del parasimpatico) e di freddo (per attivazione del simpatico). Sono attivati entrambi i sistemi
e nello stesso tempo uno come paralizzato, come se dovesse scappare o contrattaccare. I muscoli sono
irrigiditi, ma nello stesso tempo hanno come degli scatti per fuggire o per contrattaccare. Quindi,
lATTACCO di PANICO non altro che: di fronte a un pericolo terribile scatta lattivazione
inconsapevole dei meccanismi di difesa. E chiaro che il pericolo in questo caso non una minaccia
esterna, ma una minaccia interiore. Cos come nellansia di tutti i giorni sono tutte ansie interiorizzate.

Cosa succede, invece, in unaltra situazione anche questa animale, ma da animale da branco quando
c la competizione per la supremazia? E tipica la lotta fra i due maschi che si contendono il primato del
gruppo, il diritto di accoppiarsi con le femmine. Il combattimento rituale non ha mai lintenzione di
distruggere lavversario. Tuttal pi lo atterra e gli procura delle ferite. I due combattono, fanno tutta una
serie di movimenti istintivi ritualizzati, per cui ad un certo punto uno impone la sua supremazia e laltro si
arrende. Dopo, quello che si arreso si sottomesso al vincitore, al capo. Ci sono due sistemi di resa, per
esempio uno offrire il collo che la parte vitale, dove le belve tendono ad afferrarlo con il morso e
tranciando la carotide uccidono lavversario.
Tra gli umani quasi tutti i comportamenti sono dei rituali.
Ho introdotto il combattimento rituale per il rituale di resa. Cosa comporta il rituale di resa? Che
sensazione comporta? Provate a pensare quando sfidate una persona nello sport, nellambito di lavoro,
alluomo amato per la rivale, che sensazione avete? Rabbia trattenuta, senso dimpotenza, frustrazione.
Pensate, voi avete fatto un rituale dove era in gioco il vostro potere, il vostro prestigio, il vs. senso di
dignit di fronte al gruppo e siete stati sconfitti e il gruppo vi rifiuta. Provate un sentimento di
VERGOGNA. Questo unaltro sintomo psicopatologico fondamentale importante che si ritrova in tante
patologie ed legato a qualcosa del presente: al sentirsi il biasimo e il disprezzo di tutto il gruppo, perch
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siete stati sconfitti e sottomessi. Il senso di abbandono, il senso dinferiorit sono legati a questo. Il
sentimento di VERGOGNA il narcisismo ferito. Non a caso il narcisismo legato al chakra del collo,
V chakra, alla corazza cervicale secondo Reich. Lumiliazione legata al collo. Il termine di vergogna
deriva dal rituale antico della gogna. La gogna era lo strumento di legno con il buco in mezzo dove
veniva incastrata la testa e la persona era esposta alla gente che passando davanti ne faceva di tutti i
colori. Vergogna nasce dallessere esposti alla gogna, sentire questa umiliazione. Il termine
UMILIAZIONE andare verso terra, abbassarsi allaltro che ti ha messo a terra.
Uno dei rituali di resa di offrire anche il posteriore allaltro, come unofferta sessuale, offro il mio
corpo al tuo piacere. Il maschio perdente assume e imita la femmina, si offre sessualmente al vincitore
come una femmina, perch cos singrazia e suscita benevolenza nel vincitore.
In genere i rituali di combattimento pi tipici sono quelli fra i maschi, ma esistono anche fra le femmine,
in forme diverse da studiare. Poi, esistono anche le femmine che assumono il ruolo di maschi in certi
contesti o viceversa, ma questo rientra un po negli aspetti antropologici dellomosessualit che sono
estremamente interessanti. Fisiologicamente parlando, pi del 10% degli esseri umani ha prevalente
orientamento omosessuale. Nella nostra cultura non si notava, perch cera un marchio di condanna che
faceva sentire la vergogna a chi si dichiarava di essere tale. Oggi pi accettata, per cui uno lo dichiara in
maniera pi aperta anche se ci implica tanta angoscia, soprattutto nel momento in cui uno scopre queste
sue tendenze e le deve accettare con se stesso e poi porle ai suoi familiari, amici e agli altri. E una grande
sofferenza questa, un senso di vergogna profonda che alla base di molti disturbi. E una notevole
frequenza e cha anche dei motivi evolutivi importanti che ci sia una percentuale notevole di
omosessualit. Anche se normalmente uno pensa che una volta lomosessualit era contro natura, mentre
oggi dire contro natura un controsenso, perch se lomosessualit esiste in natura una cosa naturale.
Oggi ci sono due modi di vivere lomosessualit nella nostra societ: da una parte c il Gay Pride, cio
lorgoglio omosessuale, e dallaltra lomofobia che sono due formazioni reattive. Da una parte c la
vergogna di dichiarare la propria omosessualit e allora per vincere quella vergogna esagera
nellostentare con orgoglio in questo suo essere diverso, il che ha una sua logica culturale, ma pur
sempre una difesa. Allopposto c lomofobia per reprimere in se stessi quelle pulsioni omosessuali che
sono presenti in tutti anche se in percentuali diverse.
In questo c la PAURA del giudizio degli altri, la paura dellaggressione e dellabbandono degli altri, la
paura della punizione, la paura degli aspetti che condanni e hai imparato a condannare per poterti far
accettare dalla cultura dominante.
Osservando le donne forti, non necessariamente hanno tendenze omosessuali se mai il contrario. Ci sono
donne femminili dominanti senza rinunciare alla propria femminilit. E stato fatto uno studio in Svizzera
fra le vacche della Svizzera. E stato visto che in un branco di vacche che finch cera il toro, il toro
esercitava le funzioni del toro e gli altri tori stavano in disparte. Se toglievano il toro subentrava quasi
sempre una delle mucche che assumeva il ruolo tipico maschile del toro: il ruolo di protezione del gruppo,
di difesa di combattimento, con il tempo assumevano anche muscolarmente le caratteristiche del toro e
arrivava a montare senza ovviamente fecondare - e fare latto dellamplesso sulle altre vacche. Questo
significa che in certi contesti culturali si possono sviluppare quegli aspetti omosessuali che in altri
contesti restano latenti: quella vacca in un certo contesto si comportava da vacca, e in altri contesti si
comportava da toro. Quindi, c uninfluenza culturale, per cui avere molti individui con tendenze omo o
eterosessuali pu essere funzionale alla sopravvivenza del gruppo.
Per esempio in un Convegno sulle pari opportunit uscito che le donne oggi sono state costrette ad
assumere modelli e ruoli maschili per necessit economiche. Una volta la donna era culturalmente
condizionata a reprimere le proprie valenze maschili legate allaffermazione di s, nella societ, nel
potere ecc. Oggi ci sono contesti dove stimolata, anzi, anche troppo ad affermare questa parte di s. Nei
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contesti culturali in cui luomo e la donna hanno avuto ruoli diversi questi si sono succeduti fin
dallantichit. Se pensate le antiche civilt matriarcali mediterranee e orientali, in cui cera una prevalenza
della cultura femminile, alle societ guerriere patriarcali, in cui il femminile veniva represso per
affermare un tipo di forza guerresca che si imponeva con la forza delle armi. Contesti culturali diversi che
si sono fusi in vari modi e ancora oggi continuano a sussistere. E chiaro che in una situazione di pace
tende a prevalere un modello pi matriarcale femminile, in una situazione di guerra tendeva a prevalere
un tipo di cultura patriarcale maschile, il guerriero che combatte, che forte, incrollabile che reprime le
emozioni ecc. In un contesto di pace, invece, importante lemozione, fare i figli e crescerli, la sensibilit
ecc. Culture che comunque si intersecano in vari modi e influenzano in qualche modo anche la
psicopatologia.

Il termine PANICO deriva dal dio Pan che era un po rude con le zampe di capra e che poi viene ripreso
dalla tradizione cattolica per utilizzarlo ai fini delliconografia del diavolo. In realt Pan, dio della natura,
era sempre con il membro eretto in cerca di femmine da violentare, da penetrare. Si aggirava per i boschi
e ogni tanto gli capitava qualche ninfa leggiadra che passava, chiss perch, e guarda caso si avviciniva
con fare morbido e seduttivo proprio dove si nascondeva il dio Pan. A quel punto il dio Pan sorgeva da
dietro le foglie con tutto il vigore della sua possenza spaventando la povera ninfa che scappava, ma
talvolta riusciva a prenderla. Con ci volevo sottolineare due aspetti importanti: uno il concetto di terrore
e panico (panico proviene da Pan) che un terrore che ti pervade tutto, ma che ha in s anche una
componente erotica. La PAURA laltra faccia delleccitazione. LANSIA laltra faccia del desiderio.
Paura ed eccitazione sono molto vicini. Se pensate agli sport estremi dove c una condizione di estrema
paura, ma estremamente eccitante: chi si butta dal paracadute, chi fa parapendio, situazioni fortissime
che pervadono tutto il corpo (una sensazione panica) e contemporaneamente terrore e piacere quasi
statico. Il vuoto esercita su di noi un doppio effetto: da una parte c lattrazione e dallaltra un terrore.
C un forte fascino nel vuoto, leccitazione di buttarsi nel vuoto fortissima. Come la PAURA ha come
controparte positiva leccitazione, cos il TERRORE/PANICO ha come controparte lestasi panica. E qui
laspetto del dio Pan che attraverso la musica (suona il flauto) diventa un dio che conduce sul cammino
mistico ed estatico (il culto di Dioniso). Non a caso il culto di Pan lo ritroviamo nei sabba delle streghe,
poi stigmatizzati e perseguitati perch contrari a una dottrina cattolico-clericale. In realt erano culti
pagani che erano persistiti nel periodo del medioevo: il culto di Diana, il culto di Dioniso. Questi culti
prevalentemente a carattere femminile che nelle campagne continuavano a persistere e furono
perseguitati. Le streghe non erano altro che adepte del culto di divinit pagane femminili o maschili, ma
naturalistiche, in cui c una emozione intensa dove leccitazione e lestasi vanno di pari passo con la
paura e il terrore.
Questo interessante anche perch pu portare anche a dei trattamenti del PANICO, dellANSIA e della
PAURA di tipo trasformativo. E un filone di terapia che aiuta il sintomo ad evolvere in uno stato mistico
e dal panico molto pi facile di quanto non si pensi.
Allora, di fronte allATTACCO di PANICO ci sono molti tipi di trattamenti: di tipo farmacologico e altri.
Fra i trattamenti un po pi conosciuti ci sono le tecniche di rilassamento muscolare e le tecniche di
respirazione. Le tecniche di respirazione sono di due tipi: la respirazione rilassante, lenta (Pranayama,
Vipassana) e le respirazioni intensive (Vivation, la respirazione olotropica, la prima fase della Dinamica
di Osho) che tendono a creare uniperventilazione. Una persona che soffre di attacchi di panico pu
essere curata in due maniere:
nella prima si apprendono le tecniche di respirazione lenta, per cui nel momento che sente che le sta per
venire un attacco di panico fa la tecnica di rilassamento con la respirazione rilassante e seda il panico
attraverso la respirazione. E un trattamento di tipo allopatico, si cura con il contrario, cio il panico
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eccita e io sedo. Infatti, quando si parla di medicina allopatica e di medicina omeopatica, allopatica si
cura con il contrario e lomeopatica cura con il simile. Non necessariamente la cura allopatica quella
farmacologia. Pu essere anche semplicemente che uno ha caldo e si bagna con lacqua fredda oppure
uno ha freddo e si mette vicino al fuoco e si scalda. Sentire freddo e mettersi a correre nella neve una
cura omeopatica.
Di fronte ad unattacco di panico si pu fare, secondo il criterio allopatico, una respirazione calmante,
come abbiamo visto, oppure si pu fare il contrario. Si pu fare una respirazione intensiva fino a indurre
un attacco di panico volontario. Quando la persona ha imparato respirando a creare un attacco di panico,
entrarci dentro, starci coscientemente e persistere, arriva ad un certo punto che lattacco di panico non
pi una cosa che gli fa paura e che combatte, ma una cosa in cui ci si cala con tutto se stesso e a quel
punto un qualcosa che ti coinvolge talmente fino a trasformarsi in uno stato di quiete. Questo, per,
come counselor olistici non lo dovete fare, mentre potete insegnare una tecnica respiratoria rilassante.

(Pratica di respirazione o seduti o sdraiati. Se siete seduti importante che i piedi siano ben aderenti a
terra. Rilassiamo bene il collo e le spalle e portiamo lattenzione sul hara, sotto lombelico. Inspiriamo
come se laria entrasse dalla terra, risalisse lungo le gambe e arrivasse fino alla pancia non alla gola e
nellespirazione scende portando via tutte le tensioni e le scarica attraverso le gambe nella terra. Ripeto: si
respira dalla terra alla pancia e si espira dalla pancia alla terra. Non scordatevi di rilassare il collo e le
spalle.
Ora proviamo a respirare con il petto. Ora proviamo a portare il respiro alla gola. Avete sentito che
quando laria arriva alla gola suscita un accenno di ansia, un momento di allarme o tensione alla gola.
Ritorniamo alla pancia. Inspiriamo dalla terra alla pancia ed espiriamo dalla pancia alla terra.
Se, invece, andate nel cuore e nella gola andate in un processo catartico. E molto pi impegnativo,
prch dopo bisogna lavorare su ci che emerso. Diventa un lavoro psicoterapeutico pi impegnativo e
se non lo portate fino in fondo, potete creare degli scompensi che poi non riuscite a comporre. O lo sapete
far bene o non lo fate. Invece, la respirazione calmante bene che la facciate sempre. Il respiro con la
pancia calmante, pu portare ad entrare in un buon contatto con te stesso e ti pu insegnare a gestire
lattacco di panico. Non risolve, per, i problemi di fondo.


Roberto SASSONE
Riconosciamo nel tema della paura che unemozione sana, perch lemozione che ci consente di
affrontare e di prepararci al pericolo, una serie di emozioni collaterali che possiamo chiamare lemozione
dellansia, lemozione della angoscia, lemozione del terrore e lemozione del panico. Nel modo in cui ho
descritto queste quattro emozioni, che poi sono quattro modalit della paura, c una gradualit:
nellemozione dellansia c come caratteristica fondamentale la sostenibilit di base, cio uno pu vivere
in una situazione di ansia protratta nel tempo, ma senza collassare; lansia ha come caratteristica una
immaginazione anticipatoria, ovvero nellansia c limmagine mentale di quello che potrebbe accadere
ma poi non accade. Lansia si sente molto nel diaframma, nella pancia.
Se lansia entra in uno spazio di maggiore condensazione entriamo nellangoscia. Euna situazione in cui
ci si sente imprigionati, si soffoca. Nellangoscia pi forte la paura perch c la sensazione di non
potere fare niente. Mentre lansia fluttuante, ci si pu navigare dentro, nellangoscia c la chiusura. Se
ci fate caso, fisicamente langoscia la si sente pi nel torace.
Quando questa sensazione di essere chiusi, di non poter fare niente assume una dimensione dimpotenza
totale si arriva al terrore. Per anche qui angoscia e terrore possono essere reali, cio di per s queste
2
emozioni non sono patologiche, lo diventano quando ancora una volta non esiste una causa reale, la cui
gravit modula lintensit di queste emozioni, dallansia allangoscia fino al terrore.
Quando arriviamo allattacco di panico, la caratteristica fondamentale che condensa o si ritrova in un
attacco di panico un cocktail di ansia, angoscia e terrore. Vediamo cos il panico da un punto di vista
della struttura. Non esaminiamo gli aspetti del carattere perch gli attacchi di panico possono accadere,
come nella depressione, a qualsiasi struttura caratteriale. Dobbiamo per capire il meccanismo che c
dentro. Lattacco di panico la percezione del crollo di tutta la struttura dellidentit. Questo un crollo
che porta la sensazione di morire. Cio la paura fondamentale nellattacco di panico quella di morire. E
la paura di base perch lattacco di panico va a toccare il primo chakra dove c il tema della
sopravvivenza. Come si riconosce? Avvengono dei sintomi precisi e antagonisti. Ovviamente c un
aumento dei battiti cardiaci, tremiti del corpo e sudorazioni, giramenti di testa, senso di perdita
dellequilibrio, affanno, sentimenti di angoscia e ansia. La respirazione da una parte viene attivata,
dallaltra bloccata. Nellattacco di panico realmente si perde la capacit di gestire qualsiasi tipo di atto
volontario. Lio cortocircuita, si va in una dimensione rettiliana, nella dimensione degli istinti primordiali
dove (siccome nella scala di sviluppo delluomo gli istinti primordiali sono quelli che hanno pi potere
perch hanno avuto pi tempo per consolidarsi), lio non ha pi capacit di gestione. Nellattacco di
panico crolla il grounding, non a caso di primo chakra, perch si entra in una dimensione in cui si perde
il contatto con la propria struttura di equilibrio. Le gambe ed i piedi non ci sono pi, ed cos anche
oggettivamente perch chi ha un attacco di panico ha la tendenza a sentirsi crollare. In quel momento si
nella dimensione del rettiliano. Lattacco di panico in chiave patologica la perdita di ogni controllo,
ovvero reca in s o nel suo segno opposto, quella che anche la possibilit che ognuno di noi dovrebbe
riuscire ad avere, ovvero perdere il controllo dellego, della personalit in quanto si sviluppato un centro
didentit. La perdita di controllo terrorizza in quanto fino ad ora noi identifichiamo la nostra identit con
lego ovvero con linsieme di costrutti mentali e storici che definiscono quella che noi chiamiamo
identit. chiaro che perdere quella che noi chiamiamo identit equivale a morire. Non a caso esiste la
morte iniziatica che ha un valore completamente opposto al panico.
Per nellattacco di panico, proprio perch manca la struttura di base, significa che realmente non c
stata la possibilit di creare un centro. Come avviene? Perch alcune persone sono soggette allattacco di
panico? Questo avviene quando un individuo ha raggiunto il limite estremo della sopportabilit nella
propria vita. Al di l dellaspetto patologico lindicazione del fatto che non pu ormai che crollare. Non
ce la fa pi. Quindi gli attacchi non avvengono fondamentalmente perch c un trauma. Una persona una
mattina va a lavoro, e dentro ad una galleria ha un attacco di panico. La sua struttura aveva gi crepe, e in
quel momento la galleria la personificazione, la simbolizzazione della sua chiusura. Laltra caratteristica
che lattacco dura poco, e non sono cos frequenti tranne che in casi particolari. Pu durare da pochi
minuti ad unora. Il vero problema che una volta che c stato un attacco di panico, visto che la paura di
base quella di morire, si innesca il meccanismo di ansia anticipativa, vale a dire la paura che accada di
nuovo. E quindi si manifestano in maniera progressiva altri sintomi collaterali come claustrofobia,
agorafobia, e per evitare lattacco si comincia a limitare il movimento. Ogni sintomo ha una sua
funzionalit precisa, ci sta dicendo qualcosa. Lattacco di panico lestremo rimedio di chi non ce la pi
ad affrontare la responsabilit della propria vita, e quindi limitando il suo movimento sta realizzando un
meccanismo per salvarsi da una vita che non viene fondamentalmente pi sostenuta. Lelemento opposto
che in realt questa perdita di controllo la modalit di base che si deve ritrovare in tutte le dimensioni
dionisiache. La fusione col divino, limmedesimarsi col divino anche nelle sue forme e manifestazioni,
passa attraverso una perdita della propria identit, dellego. Bisogna morire al proprio ego per potersi
perdere o nella manifestazione col divino, come avviene nelle cerimonie sacre, o nellesperienza del
divino come avviene nelle dimensioni di coscienza cosmica o di coscienza dellunit. Per cui la
dimensione panica- del dio Pan- una dimensione di estrema perdita di controllo, nellimmergersi nel
piacere, nella vita, nella intensit dellesperienza mistica.
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Nitamo MONTECUCCO
Provate ad immaginare il sistema della difesa corporea: il simpatico della difesa va in eccesso fin quando
ad un certo momento scoppia, con sudorazione, respirazione affannosa, tachicardia ma anche blocco della
circolazione periferica con possibile mal di stomaco e giramento di testa, tutti sintomi classici della paura
dattacco.
Nella storia delle crisi di panico, oltre a quella appena trattata da Sassone che della fase adulta (cio
della persona che arriva a caricare fino a non poterne pi), ci sono anche le forme giovanili, diventate
comunissime. Dietro c, nel 95% dei casi, un pap che li spaventava o che li picchiava, mettendo in moto
il blocco di I chakra, ed il blocco da paura dellaggressivit, dove non si pu fare niente, solo collassare.
Oppure una mamma molto ansiosa. Quindi si ha: il sistema maschile che non pu reagire e deve subire, e
la mamma che riempie la testa di paure che non esistono. Con la paura della paura e la circolarit. Questo
sistema che va in tensione enormemente arriva a un punto di rottura e quindi arriva la crisi.
Ho conosciuto un ragazzo con crisi di panico potenti. Lui aveva un pap un po duro che lo aveva
picchiato e una mamma ansiosa. Niente di particolare. Ma era molto sensibile quindi andava in tensione.
Noi gli abbiamo insegnato un po di meditazione, un minimo di craniosacrale, un minimo di respirazione
per sentire quando andava in tensione e mollare. Lui non ha avuto pi crisi di panico. Era comunque una
situazione facile, aveva crisi di panico non acute, aveva un senso di morte, un senso di non controllo.
Quello che voi potete sicuramente fare come operatori olistici andare a lavorare sul sistema maschile,
simpatico e rilassato. Questo lo possiamo fare immediatamente, massaggi, craniosacrale. Riaprire il
sistema femminile del rilassamento. Una cosa fondamentale: voi non curate la crisi di panico. Se la
persona ha crisi potete dirgli: guarda io ti posso aiutare, ti tonifico il sistema parasimpatico, cio il tuo
modo di rilassarti, ti aiuto a sentire quando il simpatico, cio la tensione, va in eccesso e con un po di
meditazione e presenza ti aiuto a calmarlo. Ti aiuto a tirare fuori il dio Pan caotico che dentro di te.
Lasciati andare, anche solo quando balli o fai lamore, o canti in macchina. Tutti quegli eccessi dove tu
scarichi la pressione del sistema simpatico, si possono rilassare. La crisi di panico ha dentro dei
meccanismi che lavoro di psicoterapia, e largomento trattato da Sassone attinente ad un lavoro da
psicoterapeuta. Mentre voi non vedrete una crisi di panico al massimo una persona viene da voi e vi dice
che soffre di attacchi di panico, se c una crisi di panico voi chiamate il 118, non potete occuparvene.
Non la curate, potete solo alleviare i sintomi (con un massaggio alla pancia). Limportante che voi ne
conosciate la genesi, questo movimento panico, rettile deve emergere di pi, la persona un po troppo
controllatina deve poter mollare, liberare quello che sotto e lansia e langoscia coprono. Potete aiutarlo
tantissimo a farla divertire, a ballare scatenata, perdere i giudizi formali, perdere il controllo.

Roberto SASSONE
Comunque un aiuto che un operatore pu dare, proprio per la mancanza di centro di cui parlavamo, la
meditazione sul cuore. Perch aiutarlo a cominciare a percepire che esiste in qualche modo allinterno del
suo cuore, gli comincia a dare la sensazione di un punto a cui aggrapparsi.

Nitamo MONTECUCCO
Ho avuto persone che hanno avuto un pap normale e una mamma molto ansiosa, hanno realmente mezza
crisi di panico. Hanno una crisi pi leggera, pi ansiogena, pi da paura di quello che pu accadere. O
persone che hanno avuto un pap duro ed una mamma normale vivono momenti di panico ma riescono a
gestirli se riescono a capire la struttura.

Roberto SASSONE
Diciamo una cosa semplice: la parte del corpo in cui avviene il sintomo lindicazione chiara di qualcosa
che realmente accaduto in quella parte del corpo. E ci d anche il significato. Ad esempio nel caso di un
2
soffocamento successo qualcosa alla gola, al V chakra. Bisognerebbe fare lanamnesi ovvero da che
livello parte questa sensazione. un livello neonatale, cio legato al parto, al cordone ombelicale intorno
al collo? Se cos d gi unindicazione di quanto affonda il sintomo. Se non , si pu andare avanti e
pensare che il soffocamento legato alla presenza di una persona soffocante. C tutta una tematica della
difficolt di esprimersi e di realizzare nella vita di questa persona. Abbiamo delle indicazioni precise e
stiamo parlando di una fobia nel senso che non che collassa come negli attacchi di panico, ma vive
questa paura come potrebbe essere ad esempio la paura di un serpente.





FOBIE, OSSESSIONI E COMPULSIONI
Passiamo al concetto di FOBIA. La FOBIA una paura esagerata e immotivata per un particolare oggetto
o situazione, p.es. la fobia per gli insetti. E una vera e propria emozione archetipica, perch linsetto ha
delle forti valenze simboliche sul quale proiettiamo tutta una serie di parti nostre represse: laggressivit,
la vergogna, il terrore, la paura, tutte le parti con cui non vogliamo avere a che fare, le rimuoviamo
nellinconscio e poi le proiettiamo sugli esseri a noi cos lontani, diversi e subdoli. Linsetto diventa
cosunl ricettacolo di queste nostre proiezioni. Infatti, gli esercizi sullinsetto consistono nellidentificarsi
nellinsetto e quindi modificare la ns. struttura, rimuovere questi blocchi e riattivare un percorso di
crescita. Sono scuole che si rifanno allantico Messico che attraverso la scuola di Castaneda e scuole
simili che consistono nel cercare di evocare la struttura dellinsetto che ha una struttura opposta alla
nostra, perch ha corazza esterna forte e linterno morbido a differenza di noi che abbiamo una colonna
vertebrale rigida ecc. E un lavoro abbastanza complesso, per allinizio bisogna identificarsi con
linsetto.
Ci sono FOBIE per oggetti, animali e situazioni. Per quanto riguarda gli oggetti, possono essere degli
oggetti acuminati, spilli o coltelli e uno quando li vede entra in uno stato di terrore. Oppure ci pu essere
la fobia degli spazi chiusi (claustrofobia) o degli spazi aperti (agorafobia).
Un altro concetto quello di OSSESSIONI o COMPULSIONI. Cosa sono le ossessioni? Sono pensieri e
idee che si impongono alla nostra mente in maniera iperattiva, ripetitiva contro la nostra volont. Per
esempio uno prima di alzarsi dal letto deve contare fino a tre se no le porta male pur non avendone
bisogno. La compulsione una spinta a compiere unazione in maniera costrittiva e contro la nostra
volont. Un esempio di compulsione quando una persona continua ad acquistare lo stesso oggetto
cinque, dieci volte. Tipico fenomeno ossessivo-compulsivo dellinfanzia quando il bambino deve
camminare lungo le linee del marciapiede o della mattonella. Un altro esempio di comportamento
ossessivo-compulsivo di colui che prima di andare a letto va a controllare mille volte se ha chiuso bene
il gas.
Anche la CLEPTOMANIA fa parte della stessa serie ed un impulso a compiere una azione e realizzata
lazione si scarica la tensione, mentre la compulsione ripetitiva e continua. Nella compulsione uno non
vuole pensare ad una cosa e suo malgrado ci pensa sempre. Ad esempio nel passato dicevano che pensare
al sesso era peccato. A questo proposito sono stati scritti dei testi dai padri della Chiesa cattolica proprio
per curare gli eccessi di scrupoli, perch si accorgevano che molti di loro entravano in questi meccanismi
e si ammalavano proprio perch indotti da questa educazione catechistica al peccato. Comunque, non solo
nellambito religioso si realizzano le ossessioni, sono schemi mentali ripetitivi. Invece lIMPULSO una
spinta ad eseguire unazione anche complessa come limpulso patologico del gioco dazzardo, per cui si
rovinano finanziariamente. Badate bene che il giocatore dazzardo sotto sotto non vuole vincere, ma gioca
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per un impulso masochistico a perdere, per sentirsi accomunato nel vittimismo con le persone che
perdono. E difficilissimo a farlo guarire.
Altri esempi dimpulso stuprare una donna, soprattutto se rinforzata da una dinamica di gruppo.
Oppure, uno degli impulsi pi deleteri tipici femminili limpulso allo shopping. Le donne, quando
entrano in ansia spendono un patrimonio e ci godono anche. Negli uomini gi meno. In loro prevale di pi
limpulso alla molestia sessuale. La BULIMIA e tipica femminile e fa parte dei disturbi del
comportamento alimentare, mentre impulso allabbuffata una forma di impulso che rientra in unaltra
categoria.
Allimpulso appartiene anche il sintomo CONTROFOBICO o formazione reattiva: ho paura di gettarmi
nel vuoto e vado su un aereo e mi butto con il paracadute. Quindi, dimpulso mi butto proprio in quella
cosa che mi fa paura per vincere la paura. Tanti atti di eroismo durante la guerra hanno questo tipo di
sintomo.
Spero sia chiara la differenza tra lOSSESSIONE/COMPULSIONE quando uno ha dei dubbi di non aver
chiuso bene la porta, per cui ritorna e controlla, poi ricontrolla e ricontrolla decine di volte. LIMPULSO
quando sbatto e spacco la porta, perch mi ha preso un raptus di rabbia. Sia la COMPULSIONE che
lIMPULSO possono essere curati in modi diversi. La compulsione legata pi ad un vissuto di
depressione, mentre limpulso unaggressivit che si scarica. Sono due cose diverse.
Per il bambino diverso soprattutto per quanto riguarda le ossessioni e le compulsioni, perch impara a
controllare e gestire le emozioni. Delle fasi anche di ossessioni del bambino vanno ritenute fisiologiche,
ma non lo sono pi tali se si protraggono troppo nel tempo.



PSICOSI E NEVROSI
Passiamo adesso ai disturbi maggiori che nelle loro forme pi gravi possono essere definiti PSICOSI. La
differenza tra NEVROSI e psicosi che le nevrosi hanno quadri pi leggeri, per cui si parlava di nevrosi
dansia, o di nevrosi ossessiva/compulsiva, Le PSICOSI sono stati mentali pi gravi che alterano
profondamente il nostro contatto con la realt.
Noi prenderemo in esame i seguenti quadri fondamentali:

la DEPRESSIONE
lECCITAMENTO MANIACALE
la SCHIZOFRENIA
il DISTURBO PARANOIDE o PARANOIA
Questi ci aiutano a capire le principali forme di alterazione dello stato mentale.
Vi ricordo, per inciso che lANSIA la ritroverete molto spesso in tanti disturbi: nelle ruminazioni
ossessive, nella depressione, nella schizofrenia, nelleccitamento maniacale, nel sintomo
ossessivo/compulsivo come il bisogno di allineare perfettamente gli oggetti ricontrollare il gas, nella
nevrosi fobica, nella blutomania, la mania di lavarsi sempre le mani fino a procurarsi delle vere e proprie
macerazioni della pelle a forza di lavarsi, e cos via.

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LA DEPRESSIONE
Cos la DEPRESSIONE? E labbassamento del tono dellumore. Cos il tono dellumore? E lo stato
affettivo in cui ci troviamo in un determinato momento. Lo stato affettivo linsieme dei sentimenti, delle
passioni, delle emozioni che si muovono dentro di noi. Quando questo aspetto affettivo-emozionale
scarico, il tono dellumore pi basso, si parla di depressione.
Si pu parlare di depressione come sintomo o di depressione come di vera e propria malattia. Un esempio
di depressione come sintomo quando uno ha litigato con il suo pi caro amico, ci rimane male e si sente
abbattuto. Invece, nella depressione vera e propria labbassamento del tono dellumore intenso e
costante. Esistono ovviamente molti tipi di depressioni, Ci sono forme di depressione leggera e forme di
depressione molto gravi. Una volta si diceva di depressioni nevrotiche e depressioni psicotiche. Oggi si
parla di depressioni minori e depressioni maggiori.
Allora parliamo della DEPRESSIONE MAGGIORE che il quadro pi intenso. Abbiamo un
abbassamento del tono dellumore con profonda tristezza, noia, sentimenti di vuoto, tutte le funzioni
fisiologiche sono alterate per esempio lappetito diminuito fino alla disappetenza, oppure in qualche
caso, specialmente se associata con una quota ansiosa, ci pu essere un aumento dellappetito con
iperfagia; uno che si riempie di cibo per affogare lansia; unalterazione del ritmo sonno/veglia, linsonnia
- .
Per la depressione il momento pi terribile la mattina, quando uno deve affrontare la giornata. La sera,
invece, uno va a rifugiarsi nel sonno, anche se pu svegliarsi dopo qualche ora e rimanere l con gli occhi
sgranati in preda a questa sofferenza. Nella NEVROSI dANSIA, invece, la persona sta peggio la sera: la
mattina si sveglia rilassato, poi nel corso della giornata accumula le tensioni e lo stress che gli aumentano
le quote dansia sicch la sera ansiosissimo, quando va a letto fa fatica a prendere sonno, si addormenta
in genere molto tardi con dei picchi di ansia serali.
Spesso significativa anche come diagnosi differenziale: nelle forme di depressione primaria la persona
sta peggio al mattino, nelle forme di ansia sta peggio di sera. Ritornando alla depressione diciamo che
uno si sente molto debole: astenia, adinamia - mancanza di energia per compiere le cose di tutti i giorni;
anedonia, mancanza di piacere nel fare le cose di tutti i giorni. C una sofferenza profonda: spesso non si
sente capito dagli altri; il tempo non passa mai, manca il futuro, non c il progetto di vita, ma il
rimuginare del passato; sensi di colpa spesso immotivati. Per nelle forme gravi c spesso il desiderio di
morte, perch la vita non merita di essere vissuta, o vere e proprie idee suicide o tentativi di suicidio reali.
La vita non ha pi senso, ci possono essere frequenti crisi di pianto oppure ci sono anche forme di
depressione arida in cui non riesce a piangere e poi si sente in colpa perch non riesce a piangere.
Spesso ci sono persone ipertimiche, cio piene di verve, di gioia di vivere, allegre, divertenti, di
compagnia e poi improvvisamente piombano in uno stato depressivo. La depressione ha comunque una
predisposizione cinetica e poi vi sono fattori ambientali. Ci sono dei fattori che possono essere
depressogeni tipo situazioni di abbandono nellinfanzia, perch la depressione legata molto
allabbandono. C una perdita alla base di una depressione, una perdita reale o temuta o immaginaria: la
perdita delloggetto damore, la perdita della madre. Si parlato dellanimale che viene aggredito, in
questo caso si parla di animale che viene abbandonato, il cucciolo che viene abbandonato e quindi si trova
disperato e solo nel mondo ed come se si lasciasse morire. E solo e si trova solo di fronte alla morte,
per cui c questa sensazione di morire.
C da dire unaltra cosa. Tutti noi quando attraversiamo situazioni di paura, attraversiamo situazioni di
depressione, perch quando vogliamo la mamma e la mamma non risponde subentra il sentimento di
abbandono, di non essere curati e altro. Quindi, esperienze di tipo depressivo ci sono sempre e si
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accumulano negli anni. Poi ci sono quelle situazioni di per s naturali che sono i lutti. Se una persona ci
abbandona o muore c un lutto e il lutto richiede un periodo di elaborazione. Se ci muore una persona
cara, per un periodo stiamo male: ci viene sempre in mente, ci viene da piangere, ci sembra che la vita
non abbia pi un senso. Questo periodo che pu durare qualche mese o pu durare uno due anni si chiama
elaborazione del lutto.
Le depressioni che si sintonizzano con i ritmi circadiani del giorno o con i ritmi stagionali non sono delle
vere e proprie depressioni, ma sono pi forme di depressioni lievi secondarie allansia: uno si sente
rinascere con il giorno e morire alla sera, ma c molta empatia in tutto questo, non c un distacco
profondo come c nella depressione. Nella depressione c come un qualcosa che si rompe dentro,
desincronizza dal tempo esterno, per cui non c pi futuro n mattina o sera. Alla mattina ha langoscia
di affrontare unaltra giornata senza scopo. E poi il pericolo pi grosso semore quello del suicidio.
Appena stanno un pochino meglio e la prima energia che trovano in s tale la sofferenza che ancora
sentono che li spinge a fare i tentativi di suicidio. Possiamo trovare la depressione in tante altre situazioni:
in situazioni di vergogna, nei disturbi schizofrenici, nei suicidi su base impulsiva (sono tanti i casi di
suicidi). Se come counselor vi capita un depresso il caso di mandarlo da un buon specialista.
La depressione spesso risponde bene anche a dei farmacia antidepressivi che non sono poi tanto pesanti
dal punto di vista tossico. E chiaro che quanto pi uno riesce a lavorare le cause e i sentimenti ache
stanno alla base della depressione tanto pi uno guarisce. Altrimenti con la cura faramcologica uno esce
dallepisodio per poi ricadere dopo, perch il problema rimane alla base.
La depressione naturale periodica e episodica. In genere sono episodi di depressione: uno crolla nella
depressione e se viene lasciato la depressione dura da un minimo di sei mesi fino a due, tre anni. Con le
cure dura un po meno e poi se a queste si abbinano interventi di tipo psicoterapeutico importanti si
ottengono dei buoni risultati. Ad es. nelle forme di depressione grave una degli interventi pi efficaci
(molto pi efficaci dellelettroshock che vengono ancora fatti dalla maggior parte dei medici attuali che
hanno una formazione organicista, cio vedono tutto in funzione dell attivazione cerebrale dei neuroni. Il
criterio se i neuroni non rispondono ai farmaci, bisogna dare una scossa ai neuroni. Come dire, se
cambiando la pila alla televisione e quella non funziona si prova pigliarla a martellate per vedere se
qualche circuito ritorna un po in funzione. Lelettroshock abbastanza pesante, devono fare
unanestesia, poi emettono queste scariche elettriche profonde che si scaricano nel cervello, dal cervello si
scaricano lungo la colonna vertebrale e da l attraverso i nervi periferici. Nel passato gli elettroshock
andavano a determinare una contrattura spasmodica di tutti i muscoli scheletrici. Tutti i muscoli che
contemporaneamente agli antagonisti si contraevano - i muscoli flessori con i muscoli tensori spesso
procuravano delle vere e proprie fratture dalla violenza di queste scariche.
Oggi questo viene risolto, perch ovviamente viene fatta una leggera anestesia quindi la respirazione
assistita e poi viene curarizzato, cio viene somministrato il curaro che provoca paralisi in modo che
quando arriva la scarica elettrica non provoca le contrazioni muscolari e con questa scarica elettrica (dopo
sette, otto cicli di elettroshock) in alcuni casi la depressione si risolve.
Una volta, si applicava la piretoterapia fatta con la plasmosi della malaria o altre sostanze, per
determinare eccessi febbrili che potevano procurare compulsioni. Come anche si ricorreva allo shock
insulinico procurato con iniezioni dinsulina di tipo ipoglicemico. Oggi queste due pratiche sono cadute
in disuso, mentre lelettroshock viene sempre fatto nelle cliniche specialmente nei casi che non
rispondono ai farmaci e nei casi di depressione molto inibita. Invece, quello che voglio dire a voi che
questi casi di depressione inibita rispondono molto efficacemente e rapidamente di quanto non
rispondano gli elettroshock, e sono le tecniche di maternage. Le tecniche di maternage, secondo me,
dovrebbero costituire un settore importante nella formazione delloperatore olistico non perch vanno a
curare la depressione, ma perch se si cominciano a creare delle quipes per lavorare sui disturbi
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psichiatrici, bisogner fare delle convenzioni con gli operatori olistici, per cui se c da fare un intervento
di maternage su un depresso anzich su uno schizofrenico, deve saperlo fare.
Gli interventi di maternage sono dare molta presenza e contatto alla persona. Ci sono vari sistemi per
farlo, ma un minimo andrebbero imparati e c da dire che sono applicazioni lunghe. Il trattamento di
maternage deve durare dalla mattina alla sera, per cui gli operatori devono darsi il cambio. Danno dei
risultati incredibili, aiutano la persona ad uscire definitivamente dalla depressione o perlomeno sblocca
lepisodio depressivo in maniera non cruenta, ma in maniera estremamente accogliente, estremamente
umana. E una bellissima esperienza, molto faticosa, ma molto bella e la persona che esce dalla
depressione ci esce, perch si sentita estremamente accolta. E come un bambino abbandonato nel
mondo che viene ripreso, mentre nellelettroshock c unamnesia, la scarica elettrica procura unamnesia
di tutto quello che ha procurato la depressione e si sblocca, salvo poi a ritornare come prima.
Ci sono varie forme di maternage, bisogna sapere come mettere le mani, entrare in contatto con le
pulsazioni, entrare in sincronia con il respiro, ci sono anche parecchi accorgimenti sulla comunicazione
corporea non verbale. Sarebbe utile fare degli esperimenti su questo.
Il maternage poco conosciuto, non viene insegnato n nelle universit n nelle scuole infermieristiche.
In alcuni casi sono riuscito con alcuni infermieri a decidere di fare il maternage ottenendo degli sblocchi.
Da un certo punto di vista lelettroshock anche etico, perch quando voi vedete una persona che passa
mesi di depressione, che non pu pi muoversi, che resta bloccato, che non risponde a nessun tipo di
farmaco e passa la sua vita cos deperendo anche organicamente, piuttosto che nulla si ricorre
allelettroshock. In certi casi funziona, non lo demonizzo. Ma se ci sono tecniche di accoglienza non solo
pi umane, ma anche pi efficaci, cerchiamo di portarle avanti noi.
Siccome la caratteristica della depressione che il tempo non passa mai, tutte le tecniche che lo aiutano
ad accelerare sono le tecniche allopatiche. Fissiamo questo concetto. Nelle forme di depressione grave
questo non funziona: pur sollecitando la persona, questa non ce la fa, perch proprio la volont che gli
manca. Anzi, sentendosi sollecitato e non riuscendo a farcela si sente anche in colpa e incompreso e tutto
ci aggrava la depressione e si dispera. Non funziona questo. Daltronde se voi pensate quando siete tristi,
non avete voglia e arriva qualcuno l con musiche rock e fa casino con urla e risate, vi d fastidio, perch
non vi sentite in sintonia. Se, invece, trovate qualcuno o che vi si stende accanto o cerca dindurvi a fare
dei movimenti molto lenti con musiche lente e un po melanconiche vi sintonizzate con loro e nello stesso
tempo vi trasformano. Dopo non pi una melanconia disperata, ma diventa un entrare in contatto e
armonizzarsi con lesterno attraverso questo sentimento di depressione.
Cos, oltre al maternage tutte le tecniche di musica, di movimento possono aiutare lui a sintonizzarsi con
te o con lesterno e quindi sono efficaci.
Come si fa a sfuggire a sentimenti profondi?
Si agisce, si ride, ci si muove, si scherza, ci si affaccenda. Questo ci aiuta a uscire.


MANIA ED ECCITAMENTO MANIACALE
Passiamo alla MANIA o ECCITAMENTO MANIACALE. Abbiamo linnalzamento del tono dellumore.
La persona si sente allegra, euforica, parla troppo, logorroica, esageratamente piena di energia. Per non
la semplice euforia o allegria, la persona viene trascinata, non controllata, scherza sempre, co un
continuo fluire di idee senza freno come se fosse preso da una corrente senza possibilit di controllo di se
stesso. Per questo motivo sono molto disturbanti verso gli altri. Non riescono a progettare nulla in questo
vortice di idee, di parole; spendono tutto facendo regali inutili. Se qualcuno vuole frenarli diventano
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aggressivi, si arrabbiano, rispondono male, offendono senza controllare quello che dicono, esagerano,
infastidiscono. Hanno questa carica energetica enorme, mangiano molto, senza limite, la notte dormono
pochissimo, spaventano gli altri perch molto minacciosi, anche se sono meno pericolosi dei depressi.
Passano dalla logorrea alla disporia, allumore nero. Vengono spesso ricoverati con i ricoveri coatti nei
TSO-Trattamenti Sanitari Obbligatori. Prendono la roba senza pagare, non per rubare, ma magari la
lasciano l o la regalano a quellaltro. In questo bagordo di idee, di movimenti, di gesti vivono come
trascinati dal tempo: per loro non c n futuro n passato. Nelleccitamento maniacale rave, cio
psicotico, c un affaccendamento improduttivo, afinalistico, inconcludente. Non riescono a concludere le
cose. Ecco, tutto questo eccitamento per non sentire in realt la profonda sofferenza che c sotto.
Poi ci sono gli ECCITAMENTI IPOMANIACALI, dove c un po di euforia, per viene mantenuta la
capacit di rapportarsi in maniera rispettosa con laltro.
Allota il DEPRESSO non si nota, passa inosservato, l tranquillo, il MANIACO lo si nota subito. Non
sembra vero, ma la mania e la depressione sono la stessa cosa. Infatti si parla di psicosi maniaco-
depressiva, una malattia che caratterizzata da fasi di depressione (si abbassa il tono dellumore), fasi di
normalit e di equilibrio affettivo e fasi di eccitamento e cos via.
Nella depressione abbiamo un rallentamento del tempo, del corpo, delle idee; la depressione
allimpronta del rallentamento. Ogni tecnica di rallentamento tipo le asana dello yoga o il Tai Chi pu
entrare in contatto con gli aspetti depressivi e trasformarli. Anzi, si pu dire che la depressione quasi un
tentativo irrealizzato, inconcluso di modificare il proprio modo di essere per realizzare uno stato di
coscienza, uno stato di essere diverso. Ecco, perch utilizzando tecniche analoghe lo si aiuta in fondo.
NellECCITAMENTO MANIACALE si tenta la strada opposta: le danze estatiche, le danze dionisiache,
le danze guerriere, dove si danza tutta la notte in modo frenetico, lenergia sale sempre di pi fino a che
arriva ad un punto di rottura mentale o di blocco in cui si pu avere esperienze mistica. Nel maniacale
succede lo stesso e abbiamo larresto improvviso che viene definito stupor maniacale. Elequivalente di
una condizione di estasi, per realizzata in maniera patologica e incompleta. Per, vedete lanalogia. Sia
la depressione che leccitamento maniacale sono quasi dei tentativi di trasformazione analoghi a delle
tecniche di trasformazione dello stato mentale realizzato in maniera diversa. Vi porto lesempio di una
persona pesantemente sofferente di eccitamento maniacale a cui proposi, assieme ad un infermiera, delle
tecniche mutuate dalla dinamica di Osho. Nel provare se saltava si scopr che lunica maniera a cui lui
rispondeva bene erano gli urli. Si urlava e si saltava tutte tre per circa mezzora, finch fu lui stesso a
fermarsi e stette bene. Questa esperienza non lha guarito definitivamente (ha avuto delle ricadute alcuni
mesi dopo), ma ha prodotto uninterruzione dellepisodio senza ausilii farmacologici. E interessante,
perch si creato la prescrizione paradossale del sintomo (invece di invitarlo a star calmo e fermo lo si
incit ad urlare) e poi lo si fece assieme a lui, per cui si cre un contesto che si armonizzava con il suo
stato e, infine, si aiut a compiere quel processo che in lui era spontaneo, quello delleccitazione. E una
tecnica simile a quella delle danze estatiche o dei tarantolati che se portata a termine la persona realizza
un suo percorso. E una terapia omeopatica, anzi psico-omeopatica. Come nel depresso che va bene il
maternage o rapportarsi con musiche calme, con lui andava bene entrare in questa danza estatica
comune. Non semplice, perch bisogna individuare caso per caso la modalit in base a quello che il
paziente sente e crearlo con lui. Bisogna creargli un contesto in cui urlare insieme vuol dire vivere in s
unesperienza profonda. Ripeto nellECCITAMENTO MANIACALE, dietro tutto questo ridere e parlare
e scherzare incontrollato c un fondo di sofferenza e di solitudine profonda. Chiaramente non facile
farlo, un sistema che richiede strutture adeguate (tipo stanze sonorizzate), ma alla fine si possono
ottenere dei buoni risultati

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LA SCHIZOFRENIA: ALLUCINAZIONI E DELIRI
Passiamo ad un altro quadro: la SCHIZOFRENIA. Dal greco significa mente divisa o mente dissociata.
Alla base della schizofrenia c un distacco dalla realt. Voi pensate al povero animale che si diceva
prima, che si trova in balia di una minaccia terrificante, non pu combattere, non pu scappare e ad un
certo punto crolla. Nel mondo di oggi non siamo pi nelle condizioni dellanimale primitivo in cui il
pericolo era dato dallanimale che ci minaccia. E raro ritrovarci in queste situazioni, tranne in guerra o
attacchi terroristici. Quotidianamente, per, viviamo una miriade di microminacce: la minaccia
dellesame, la minaccia del professore, del padre, dei compagni che ci giudicano, del capoufficio.
Viviamo il rischi di non essere compresi, di essere disprezzati, di perdere la stima; sentiamo lostilit, la
diffidenza, la vergogna, il rifiuto, lindifferenza degli altri. Viviamo continui attacchi che a volte ci
suscitano rabbia, quindi reagiamo, a volte paura e allora andiamo in ansia; a volte ci sentiamo tristi e
incompresi, soli e allora andiamo in depressione; a volte reagiamo facendo gli spiritosi, atteggiamento di
tipo maniacale. Vedete che queste patologie in fondo le vivono tutti, solo che nelle malattie acquisiscono
uneclatanza maggiore. Nella schizofrenia si stacca. Si staccano i contatti dal mondo reale, come se di
fronte a questo mondo tremendo che ci minaccia, ma che pu essere anche il frutto di tante minacce che
ci succedono dallinfanzia. Ad un certo punto si stacca., come lanimale di fronte allaltro animale che lo
minaccia e crolla. E l si perde il contatto con la propria mente.
Allora, se lio non controlla pi i propri pensieri, cosa succede? Cosa succede in unorchestra se manca
un direttore dorchestra. Ognuno suona gli strumenti senza ascoltare gli altri e anzich una sinfonia si
realizza una cacofonia di suoni in conflitto fra loro. Questa la schizofrenia. Nella schizofrenia abbiamo
unincapacit di entrare in contatto con gli altri. Il soggetto chiuso, artistico. Il pensiero dissociato,
cio le frasi sono sconclusionate, senza senso. Nelle forme pi gravi c la cosiddetta SCHIZOFASIA,
cio linguaggio dissociato. Oppure ci pu essere la cosiddetta PARANIMIA, cio esprime le emozioni in
contrasto con quel che dice.
Un altro sintomo tipico della schizofrenia il DELIRIO. Il delirio una convinzione errata di cui il
soggetto estremamente e saldamente convinto, una convenzione errata in cui il soggetto saldamente
radicato e che non recede n alla critica n alla dimostrazione del contrario. Ad.es. uno dice di essere
angosciato, perch ci sono tutti gli agenti della CIA che si sono alleati con Putin e il KGB e gli vogliono
fare la pelle. E vede in qualsiasi situazione e oggetto la prova del complotto e della persecuzione. E in
tutto questo c una grande sofferenza.
C una differenza tra il DELIRIO PARANOIDE e la SCHIZOFRENIA. Nella schizofrenia c la
dissociazione delle idee, paranimia, insalata di parole,chiusura autistica, comportamenti bizzarri,
atteggiamento un po incongruo. Lo schizofrenico si nota subito. Nella paranoia c un delirio cronico,
lucido, sistematizzato, incistato, in assenza di altri sintomi. Il paranoico, per, ha conservato ancora una
buona struttura della personalit, per ci difficile sgamarlo. Lui convinto di ci che pensa e dice ed
difficilissimo smantellarlo.
Sapete quanti paranoici sono fra noi che non ce ne rendiamo conto? Un delirio recente il delirio da
Ecelon il satellite che si dice che controlla tutti i computer. C gente che ha sviluppato dei deliri su
questo e pensa ad esempio Tutte le volte che accendo il computer si mette in contatto con me, perch sa
che io non la penso come Bush. Sicuramente mi hanno individuato. Quindi se io scrivo una cosa mi
perseguitano, per cui io non posso collegarmi con internet. Dal satellite riescono ad osservare tutti i miei
movimenti. Se avete un ricevitore satellitare in automobile vi accorgete che in ogni momento vi dice
dove siete, che strada dovete prendere. Quindi, si sviluppano con facilit questi deliri. Una volta cerano
le streghe, i fantasmi, cerano gli agenti segreti e a seconda del contesto culturale sviluppavano i loro
deliri persecutori. Bene, questa la PARANOIA che una forma di psicosi, perch c una alterazione
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profonda nei confronti della realt.
Ritornando alla SCHIZOFRENIA ci pu essere un delirio di tipo paranoico, ma in genere meno
strutturato. Mentre un paranoico vi dir tutto e vi porter le prove, lo schizofrenico non sar cos
strutturato. Quindi il paranoico mentalmente una persona integra, per cha questo delirio. Al di fuori
di questo delirio (per questo incistato, e come se avesse una ciste del pensiero), una persona
normalissima, spesso intelligente, brava, di compagnia. Se, per, vai a toccarle quel tasto, l lo disturba.
Poi, un altro sintomo tipico della schizofrenia sono le ALLUCINAZIONI. Le allucinazioni sono
percezioni di oggetti o situazioni che non esistono e che il soggetto convinto che siano reali. Possono
essere allucinazioni visive, uditive, tattili, gustative. Le allucinazioni sono le percezioni senza oggetto. Le
pi frequenti sono quelle uditive. Tipiche sono le voci che commentano i suoi atti. E come se fosse il
pensiero che commenta me stesso, ma un pensiero sonorizzato, come se fosse una voce. Sente la voce:
Sto camminando, sto parlando, ecc. oppure sono voci che criticano se stesso: Guarda che scemo che
sei, guarda che non sei allaltezza etc.
Quindi voci svalutative, voci offensive. Oppure sentono voci che colloquiano fra loro, il buono e il
cattivo, langelo e il diavolo, o delle persone che parlano con altre persone. Per il delirante le voci sono
sempre esterne e quindi non lui che se le immagina, ci sono e se ci sono qualcuno gliele manda. Allora
c qualcuno che lo perseguita con le voci: Mi mandano le voci perch ce lhanno con me, perch mi
vogliono offendere, perch mi vogliono trattare male. La persona si sente oppressa e assillata da queste
voci. Poi, ci possono essere le allucinazioni visive: uno vede il diavolo o la Madonna, ma sono pi rare.
Oppure quelle olfattive, sente gli odori. Quelle pi tipiche sono quelle uditive. E chiaro che come
counselor non potete prendere un caso di schizofrenia. Per un caso di paranoia, se vi chiede di fargli un
massaggio va bene, ma non altro. Ecco, direi che i principali quadri psicopatologici li abbiamo fatti.
La patologia non mai cos netta dalla realt. Ad esempio prendiamo il DELIRIO, si fa presto a dire il
giudizio errato di realt, ma chi lo decide che sbagliato? Daltronde, come sono nati i santi? Uno ha
cominciato a dire vedi, lui mi ha fatto il miracolo e mi ha guarito. I santi sono nati dalle convinzioni che
gli altri avevano di essere stati guariti o miracolati da qualcuno. Pu essere anche vero, per anche vero
che io ho conosciuto lei e il suo contatto mi ha creato un qualcosa che mi ha fatto star bene. Per, se lei
devota della Chiesa cattolica pu esser fatta santa, ma se fosse una dedita ad altri culti secondo la Chiesa
cattolica non pi santa. A questo la domanda lei che mi ha fatto guarire o sono io che grazie alla
relazione con lei ho attivato un percorso di guarigione in me?
Quindi delirio o non delirio? Questo vi dico perch dietro il delirio ci sono tante cose. E chiaro che i
deliri nella loro grossolanit sono evidenti. Uno dice: C una trama che mi vogliono ammazzare eppure
il sono il capo del mondo. Per, cosa c sotto: c il bisogno di dire che valgo qualcosa, ho il bisogno di
affermare me stesso? I deliri ci parlano, per cui forse se li ascoltiamo seriamente il delirio si destruttura.
Di fronte a un delirio ci sono due atteggiamenti sbagliati: uno quello di rinforzare il delirio dandogli
ragione. Laltro ragionamento opposto quello di dargli torto. In entrambe i casi sbagliato. Unaltra via
consiste nellaccogliere la sofferenza che sta sotto senza entrare nel merito del delirio. Il delirio la
copertura di qualcosa che sta sotto. Es.: la gente ce lha con me, vuole farmi la pelle. Certo che nelle
condizioni in cui ti trovi devi sentirti molto angosciato. Dicendogli questo non entro in merito al delirio,
non gli dico se ha ragione o torto. Per il delirio non funziona, quello un suo mondo, una sua creazione,
ma langoscia che mi trasmette quella con cui posso entrare in contatto. E lui si sente accolto nella sua
angoscia e non ha pi bisogno di usare il suo delirio per esprimerla. Cos tolgo potenza al delirio
altrimenti lo rinforzerei. Il delirio una costruzione immaginativa per dare un senso alla sofferenza che
uno sente. Ma tutti i costrutti teorici sono cos. Quando io dico esiste la meditazione, esiste la cosa che
do per scontato, sono costruzioni della mia mente. Per una verit e resta verit fintanto che
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condivisa da chi partecipe di un certo modo di pensare. Oppure quella costruzione della mente se
confermata da pi persone diventa verit. Ma alla fine un delirio questo o una convinzione
culturalmente indotta? una convinzione culturalmente indotta, un costrutto culturale e quindi non un
delirio.
Importante vedere queste cose anche con un po di umorismo, non su chi ci soffre, ma su di noi. Noi ci
si casca su queste cose e non ci rendiamo conto. Quindi, importante avere sempre questa elasticit
mentale e rendersi conto che le nostre verit non sono assolute e avere maggiore comprensione e
accettazione per la verit dellaltro.

Ampliamenti al riconoscimento e trattamento delle patologie
Nitamo MONTECUCCO
Dopo aver ampiamente parlato delle forme patologiche, amplieremo con la descrizione di come si fa a
riconoscerle. E una volta riconosciute potete lavorarci. Dove, come, quando? O non potete lavorarci.
Aggiungeremo quelli che sono gli elementi pratici, tecnici della psicopatologia. Una premessa. Voglio
ricordare che come psicopatologie noi indichiamo degli stati che sono scompensati. Tutti noi abbiamo
dentro gli elementi dellansia, langoscia, fobie, ossessioni, psicosi, nevrosi, compulsioni, depressione,
per riusciamo a compensare. Abbiamo una struttura di sopravvivenza, di identit, di lavoro, di stabilit
che ci permette di vedere questi elementi, percepire il momento di sbilanciamento, ma anche di superarlo.
Quindi anche di minimizzarlo. Pu capitare di vivere per qualche settimana in depressione, con fobie, ma
poi la nostra struttura riesce a superare. Quindi in questo caso non parliamo di patologia, ma di momenti
tristi, difficili. Immaginiamo che questi momenti diventino tragici, dove una forma che noi abbiamo
sperimentato in uno stato leggero, in uno stato dove comunque avevamo unidentit, una struttura che
riusciva a contenere questa forza maligna che esplodeva attraverso di noi, ora tende allesubero. Non
riusciamo pi a contenerla. E andiamo in crisi, in un momento patologico. Quello che ci interessa in
questo momento : se una persona entra in un momento difficile della propria vita, e viene da voi perch
non ha voglia di andare dal proprio medico o da uno psichiatra o da uno psicologo perch non si sente
pazza, ma si rivolge a voi perch siete un aiuto umano. Lo scopo dellincontro quello di sviscerare un
pochino quello che voi potete fare. Il caso pi comune che vi capiter sono le depressioni. Di depressioni
ce ne sono tante, sono state codificate. Per depressione sintende un momento di down psicofisico, dove
abbiamo un elemento caratteristico che un buco sul cuore, un buco di amore che porta immediatamente
ad un buco pi esteso, al senso del valore della vita. La vita non pi piacevole. Non abbiamo pi gioia
nel fare le cose, ci chiudiamo, ci introflettiamo. Quindi la depressione facilissima da riconoscere: la
persona triste, demotivata, svuotata. Ve ne accorgete anche se la persona non ve lo dice. E potete
chiederglielo in modo leggero: signora lei ha qualche momento di depressione?. La depressione prende
tutti i tipi di persone, in particolare gli orali, dove anche facilmente intuibile. Accade a tutte le categorie,
ai rigidi, ai masochisti, agli psicopatici. Perch nel caso di un abbandono tutti possono entrare in un tratto
orale, oppure hanno una defaillance sessuale, economica, un lutto, e si cade nella depressione. Che viene
vissuta in modi diversi, con sopportazione o tragicamente. Possono essere momenti passeggeri e leggeri,
o brevi e molto forti, ma comunque il tratto distintivo un cuore che soffre. La persona avr
proporzionalmente meno desiderio di vivere. Quelli pi sani, che voi sicuramente potete trattare, sono
quelli che comunque tengono il cuore aperto. La depressione non la consideriamo una malattia, ma un
momento in cui non stiamo pi vivendo la nostra vita. Possiamo anche vivere una vita falsa, e falsamente
ci d uno scopo, per cui ad esempio, una personalit molto narcisista ha lo scopo di farsi amare. E fin
quando succede va benissimo. Molti vanno in depressione perch si sono resi conto di avere addosso
questo comportamento, e non lo riescono a sostenere, non sanno neanche cosa fare, non sanno dove
andare. Cambiano ma hanno paura, non sanno cosa fare, vivono con una tremenda paura di qualsiasi cosa
possa succedere.
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Il punto critico su cui voi potete immediatamente andare :
la persona ha un cuore aperto? (un depresso ha un cuore aperto se piange, chiuso se nasconde e tace).
Se la persona ha un cuore aperto o comunque ha un cuore e lo sente e vi dice che sta male e vuole uscirne,
ha bisogno di un aiuto, voi potete fare meditazioni, la respirazione di Atisha per aprire il cuore. Potete
fare qualche massaggio, ascoltare per lasciar sciogliere le tensioni. Con presenza, empatia, meditazione,
gi si pu migliorare e aiutare veramente. Si pu fare il processo della disidentificazione, cio fare
domande alla persona per farlo staccare dal problema, per farglielo vedere dallesterno. Va bene questo
il tuo problema, ma tu chi sei? Cosa vuoi? Qual il tuo sogno? Lascia una porta aperta!. Se sentite con
la persona un contatto di cuore, se la persona ha ancora un punto positivo, che capisce che ammalata ma
ha un cuore per uscirne, per cambiare, allora il lavoro relativamente possibile. Quando invece vedete
una persona che ha un cuore chiuso, sta male ma non vuole n chiede un aiuto, vuole ad esempio solo un
massaggio, fategli il massaggio e non dite nientaltro. Ed il contratto con lei fare un massaggio per
rilassare schiena. Se vuole continuare a venire per il massaggio, va bene, vedrete che dopo pu accadere
che si vada a parlare della sua depressione. In questo caso voi potreste suggerire alla persona di andare da
un psicoterapeuta, perch non dire niente significa che potete aiutarlo solo col massaggio. Non un
consiglio che gli date, una proiezione, ma una cosa tecnicamente doverosa, non dire nulla unomissione
di soccorso. Perch dalla depressione, se non si trova una soluzione, si arriva alla morte. La depressione
pu essere aperta, agevolata in mille maniere. Essenzialmente la depressione un momento in cui la
persona non ha strumenti per uscirne. Voi potete dare alla persona gli strumenti anche solo suggerendo
dei libri da leggere, facendo insieme una meditazione, o suggerendo strutture o gruppi terapeutici (primal,
gruppo sulla paura) che possono aiutare in problemi di relazione, dinfanzia, di paura. Aprite cos una
porta amorevole, lasciate che il suggerimento arrivi.

Nella medicina cinese la depressione vuoto di cuore e milza e spesso fegato-reni e primo chakra; quindi
significa che ci sono sistemi pieni di energia ma staccati. Il cuore ha una situazione di grandissimo dolore,
parliamo di mancanza damore, il cuore in realt pu essere anche super pieno e vedrete la persona
pletorica (cio rossa, paonazza, calda) quindi in depressione in uno stato di pienezza. Ma il cuore come
emozione, non come fisica ed energia, in spazio di vuoto, gli manca lamore, gli manca il senso
dellanima. La depressione una malattia dellanima.

Una seconda struttura che invece estremamente pi difficile da vedere e da curare la sindrome
maniaco-depressiva. La depressione associata alla mania la cosiddetta depressione bipolare. Ed molto
pi complessa. C dietro una serie di traumi estremamente pi articolati. Perch la persona passa a cicli
da un vuoto di milza alleccesso di fegato, e quindi da cuore chiuso e che non vive pi lamore, ad un
canale maschile (I-III-IV chakra) iperattivo, con iperattivit mentale, fisica, sessuale. Passa da un orale
svuotato di energia ad un psicopatico in eccesso che si sente padrone del mondo e ne combina di tutti i
colori. E molto difficile da curare. In questa situazione non potete entrare, non mettete neanche una
parola.




BORDERLINE

Roberto SASSONE
Come si fa a riconoscere un borderline? Il termine significa linea di confine. Diffidate di una persona
che non in grado di sostenere lo sguardo, diffidate di una persona che manifesta continuamente, anche
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nel suo modo di pensare, una mancanza di contenuti, vaga col pensiero, che oscilla come se non avesse
mai un punto fermo, una chiarezza. interessante anche vedere quanto gli occhi sono allineati nello
sguardo o quanto un occhio guarda e laltro no, se uno ha un po di attenzione pu vedere uno sguardo
che non capace di convergenza, un indizio di una possibile situazione di borderline. Il borderline
molto diffuso tra i giovani, vi una tendenza sempre maggiore dei nostri ragazzi a sviluppare una
personalit borderline. Perch il tipo di educazione che in qualche modo passa come educazione
libertaria, in realt un tipo di educazione in cui non esistono punti fermi. Il borderline caratterizzato da
una grossa mancanza di struttura del super io, e non avendo punti fermi, tende a oscillare nelle emozioni,
a oscillare nelle scelte, con progetti fumosi. Si scompensa facilmente, non entra in una crisi psicotica vera
e propria ma non ha solidit sulle gambe, sempre in un equilibrio delicato. destrutturato,
incongruente. un giovane che non si impegna in nulla, non concretizza niente, che non sente lesigenza
di avere una stabilit, vive senza la proiezione nel futuro, senza immaginare una continuit nella propria
vita. E portato alla droga, e a tutte quelle situazioni di vaghezza, senza avere regole, senza un senso di
disciplina.
Il rischio del borderline che pu sviluppare una nevrosi di compensazione. Ricordate le strutture
caratteriali e provate ad immaginare che una struttura del carattere che uno vede e identifica, non affonda
le radici realmente in una storia personale ma semplicemente la copertura per inventarsi una solidit che
nasconde invece questa rarefazione che sta dentro. Pi pericolosi sono i borderline con copertura. Se a voi
operatori capita, facendo una respirazione profonda o delle tecniche liberatorie e catartiche, di smontare o
creare un varco in questa struttura nevrotica che per utilissima perch contiene sotto il nucleo psicotico
del borderline, il borderline scoppia.

Nitamo MONTECUCCO
Vi faccio un esempio per farvi comprendere meglio. arrivata qui al villaggio una ragazza, con un dolore
sul cuore gigantesco, non aveva alcun punto fermo. Ascoltarla dieci minuti ci ha sconvolti, ci ha
succhiato unenorme quantit di energia. Era in piena crisi psicotica. stata poi ricoverata e curata con
una gran dose di psicofarmaci. Aveva fatto una pratica sciamanica, che Iodorosky aveva insegnato ad una
persona e questa persona laveva fatta fare a lei. Lei aveva paura, era comunque una persona al limite,
tesa e con varie problematiche. Aveva dato messaggi chiari, non voleva farlo. Ma questuomo le ha fatto
fare la seduta, contravvenendo alle pi elementari regole precise, mandandola fuori di testa. Non si pu
lavorare usando tecniche forti, senza aver studiato a fondo o aver avuto una supervisione, con persone che
non si conosce, si rischia di rovinarle la vita.

Roberto SASSONE
Un soggetto cos ha bisogno di avere un punto fermo. un soggetto da strutturare e non da destrutturare.
Non bisogna farlo lavorare sulle emozioni. Perch lui sfrangiato, se uno potesse vedere laura di un
borderline la vedrebbe sfrangiata. Quindi lavorare su un punto fermo, e ognuno pu farlo a suo modo, e
fare da contenitore, ognuno a suo modo, un indicazione possibile per un borderline. Penso che debba
essere seguito da un terapeuta pi attento, perch pu essere pericoloso.

Nitamo MONTECUCCO
Ribadiamo il concetto che un operatore-counselor olistico non destruttura. Nella fase del lavoro del
negativo aiuta a sciogliere gli elementi negativi, aiuta sul lavoro dellidentit, attraverso processi di
meditazioni e disidentificazione, ma non va a destrutturare. Anche il processo di disidentificazione lo fa
lavorando sul positivo, non sul negativo. Non dice molla tutto cos andrai bene buttando gi la corazza
della persona, che uno schermo sotto il quale non c nulla, perch questa collassa.
Il nostro lavoro consiste nel lavorare sulla parte sana. Depurare, disintossicare la mente, le emozioni, ma
sempre lavorando con estrema delicatezza e solo quando la persona dice s, voglio, consento, libero
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questo pianto. Voi lo ascoltate, senza spingere a fare, a liberare, perch altrimenti forzate la
destrutturazione di una persona. Magari questo pianto non ancora il momento di essere tirato fuori.
Magari questo pianto trattenuto ha dentro un dolore cos grande, che se voi incitate a liberare la rabbia e il
pianto, crolla il sistema.
Faccio un altro esempio da cui io ho imparato tantissimo, stato un mio errore terapeutico. Una volta
venuta da me una psicologa. venuta fuori la mamma, con sotto una rabbia enorme. Ed io, sbagliando
non solo come counselor ma anche come psicoterapeuta, mentre lei sentiva tutta questa roba a cui non
riusciva a reagire, e confidando sul fatto che era psicologa e quindi che aveva fatto un lavoro su di s, le
ho detto di tirare fuori la rabbia, di dire ci che sentiva per sua madre. Spingendola a liberarsi. Lei ha
tirato fuori la rabbia, ha detto brutte cose a sua mamma, e dopo era in totale crisi didentit. Non si
ricordava pi chi era. stata 2-3 ore in completa assenza. Quindi aveva una struttura di copertura che io
spingendo ho fatto crollare. Sotto cera una fragilit estrema.
Ora non spingo pi, il paziente che deve arrivare a tirar fuori solo quello che sente. Quindi se un
paziente viene da me, come counselor olistico, non curo la crisi di panico o di psicosi, attraverso tecniche
dolci aiuto a rilassarlo e a lavorare sul positivo ma mai sul negativo. Non spingo le emozioni, non creo un
consiglio drastico sul cambiamento della tua vita, perch mi aspetto che tu lo faccia. Qualsiasi cosa capiti,
voi non avete realmente fatto niente, siete assolutamente puliti. Se una persona mi dice che non se la
sente, che ha paura, non dico va bene vai avanti e vedi, le dico fermati, cosa senti, di cosa hai paura. Se
una paura mentale (non voglio perch poi perdo il treno) potete andare avanti e aiutare a sciogliere, ma se
una paura pi profonda, fermate. Se durante una meditazione in gruppo una persona va in panico, la fate
fermare e la fate venire vicino a voi, o la accompagnate fuori. Se il gruppo dovesse essere piccolo, e la
persona troppo coinvolta, per una volta potete fermare il gruppo e lavorare insieme su una paura.
Immaginatevi una cosa: in tutto il mondo da circa 40 anni si fa la dinamica, e non si mai verificata una
crisi di panico, una crisi psicotica. Perch una tecnica fisica, ti scarica e non ti carica. Lunico caso al
mondo, una persona morta durante la dinamica ma perch era malata di cuore e nessuno lo sapeva.
Mentre con la tecnica del respiro tante persone sono andate in crisi psicotica. Lo scorso anno cera un
ragazzo borderline (per me psicotico) che seguivo con attenzione, ma poco dopo linizio dellaccademia
sua madre lo ha bloccato e mandato da uno psichiatra che lo ha imbottito di farmaci. Questo per essere
chiari sulla situazione che c dietro, che a volte pazzesca. Questo ragazzo diventato psicotico perch
ha fatto un corso in un centro Osho nelle Marche, dove non solo gli hanno fatto fare delle respirazioni
pesantissime, ma quando lui diceva ma no, io sento cos pur avendo visto palesemente che aveva una
struttura di carattere molto rigida, gli hanno anzi detto che per diventare qualcuno, per avere un ego pi
forte doveva fare le respirazioni anche nellacqua gelata, lui si fatto delle violenze pazzesche che lo
hanno mandato fuori di testa. Gli hanno potenziato quello che la mamma gli aveva dato. Questo per
ribadire che se lavori male con una tecnica corri seri rischi. Noi non vi insegniamo tecniche pesanti, ma
grande attenzione e contatto empatico. Dovete sempre stabilire un contatto col cuore, in caso non
riusciate ad averlo, non lavorate. Se sentite che vengono da voi e vi dicono unaltra cosa tipo sono
venuto per dimagrire, oppure voglio fare unesperienza perch ho letto una cosa, ma non dicono chi sono
veramente e cosa sentono, non si aprono, non lavorateci. Dite che prima di ogni cosa bisogna fare
unapertura del cuore, avere un contatto diverso. Quando le persone sono resistenti a volte hanno anche
ragione ad esserlo perch hanno dei nuclei nevrotici forti o nuclei psicotici controllati non lavorate. Se
invece una persona in una situazione pessima ma tiene un buco al cuore, dategli aiuto. Gli dite con
chiarezza non stiamo curando la patologia, ma stiamo aprendo il cuore, pu essere utile.
Se vi capita una persona a cui fate fare un massaggio o una respirazione e comincia a fare delle cose
emotivamente strane o sconnesse, rallentate, fermate. Voi capite che questa persona ha una struttura che
non ha un contenimento, il super io di contenimento. Se uno psichiatra vi manda una persona che non
guarda negli occhi oppure che continua a guardarvi negli occhi, lo psichiatra si occupa del fuori di testa
mentre voi lo fate rientrare nel corpo, gli fate sentire il proprio corpo. La prima cosa che serve il
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contatto col corpo, massaggi, balli.

Roberto SASSONE
Semplificando vorrei dire che al di l dei segni indicativi la persona comunemente nevrotica, cio che ha
una serie di problematiche, la persona che noi siamo, cio non si sente la percezione dello strano o
dellestraneit. Una persona che ha problemi di abbandono, di angoscia, che sono poi i problemi di una
storia difficile, ma manifesta comunque una normale umanit, cio una forma di pensiero identificabile
nella comunicazione, si riconosce facilmente, cio uno non sente la diversit. Non c neanche bisogno di
fare una diagnosi, al primo gesto si vede che quello strano, perch non parla come parlano tutti, non si
muove come tutti, non la persona con la difficolt, senti che il codice cambia. facile notare, ci si
accorge subito, ed l che deve scattare il campanello dallarme, se realmente il caso di prenderlo.
Perch prenderlo pu significare entrare in situazioni che poi uno potr rimpiangere, perch con queste
persone si possono creare dei rapporti molto stretti, cominciano a chiedere e ad arrabbiarsi se non dai. Ci
si pu trovare in una spirale difficile interrompere. Quindi non bisogna solo chiedersi sono in grado di
prenderlo ma vale la pena di prenderlo.

Nitamo MONTECUCCO
un discorso delicato. Qualche anno fa arrivata una ragazza che mi ha mandato uno psicologo di
Firenze, dicendomi che era una situazione di ossessione, di compulsione. Io lho vista e siamo riusciti ad
avere mezzora di colloquio normalissimo. Fino a quando, improvvisamente, le scattato qualcosa. Mi
disse che ne aveva gi parlato con lo psicologo e non me ne voleva parlare. Lha ripetuto pi volte,
ovviamente voleva raccontarmela ma dentro non voleva. Ad un certo momento lho invitata ad ascoltare
quello che stava succedendo, stava tirando fuori un elemento pur continuando a dire che non voleva
parlarne. uscito un delirio, che lei era cattiva, che la mamma la accusava, che lei non aveva una vita,
aveva fobie anoressiche. Mi ha chiesto col cuore di aiutarla, io le ho detto di s. Nel giro di due sessioni
non migliorava, e anzi ho capito perch lo psicologo me laveva mandata: tanto pi io cercavo di entrare
nel lavoro positivo, tanto pi lei tirava fuori lossessione di non andare bene, di essere negativa. Mi
accusava di volerla mandare in clinica. Mi tempestava di telefonate, e se non rispondevo mi accusava di
abbandono. Un caso difficile, era in situazione psicotica, per cui le ho detto di lavorare in un certo modo,
con una certa logica, ero un uomo con una certa energia, forse ci voleva una donna con molta pi
pazienza che lavorasse su tempi pi lunghi. Sentivo di non avere lenergia giusta per lei. Abbiamo cos
interrotto, consigliandole di andare in clinica.




ooooOOOOOoooo

L'ENNEAGRAMMA: RELAZIONI E DIALOGO DELLE VOCI

Prof. Enrico CHELI
Oggi ci occuperemo di relazioni interpersonali. Useremo lEnneagramma che uno dei metodi per
comprendere le dinamiche interpersonali partendo dalla personalit. Non vorrei darvi solo questa visione
anche perch gli scopi di questa settimana quello di darvi una panoramica dei vari metodi, per cui non si
potr approfondire alcun metodo. Importante , per, che riusciamo a mettere a fuoco alcuni punti su cui i
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vari metodi concordano anche se sono nati in luoghi ed epoche storiche molto diversi. Ad esempio
lEnneagramma sembra che sia un metodo antichissimo, portato da Gurdijeff allinizio del 900 e che i
Sufi utilizzavano da secoli o millenni. Altri metodi sono nati nel XX sec. con lo sviluppo della
psicologia occidentale e da autori che nemmeno sapevano che esistesse lEnneagramma e che, per, sono
arrivati a conclusioni simili. Quello che vorrei fare mettere a fuoco i punti centrali e poi andare al
metodo. I punti centrali siamo noi. LEnneagramma parla di noi, parla della differenza dellessenza e
della personalit, parla di come si costruisce la personalit durante linfanzia. Ci aiuta anche a capire
come differenti personalit entrano in conflitto oppure in armonia. Un altro metodo. invece, la
psicologia analitica di Jung che partendo da altri presupposti per alcuni aspetti arriva a conclusioni simili.
Ognuno di noi durante linfanzia sviluppa delle zone dombra, o meglio, sviluppa delle zone di luce,
mentre le altre non le sviluppa. Alcune zone di noi rimangono del tutto ignote pur essendo presenti nella
ns. potenzialit: rimangono inesplorate, peggio ancora, represse.
Un altro metodo ancora il Dialogo delle voci che parte da una base indiana e poi sviluppa il discorso in
maniera molto pi dinamica e interpersonale. Secondo questo metodo ognuno di noi ha una personalit
molteplice che composta da sub-personalit. Quindi, il mito delluomo tutto dun pezzo che molti anni
fa era molto sentito in occidente, un mito del tutto privo di fondamenta. Non esiste un uomo tutto dun
pezzo e non esiste una donna tutta dun pezzo, o meglio, pu esistere in maniera innaturale se lessere
umano forzando e reprimendo certe parti di s, fingendo, ecc. pu sembrare esteriormente di essere tutto
dun pezzo. Dentro, in realt, nessuno lo : tutti noi abbiamo molte sub-personalit. Una facile confusione
legata molto al cinema di una certa divulgazione della psichiatria un po sensazionalistica - si parla di
personalit dissociata o di doppia personalit - ci fa venire in mente ad esempio Dr. Jekill e Mr. Hyde
questi personaggi psicopatici. Quindi, appena parliamo di una personalit multipla pensiamo ad una
patologia. In realt non cos. Di una personalit alcune sub-personalit ci sono note, altre ci sono ignote.
Nel mondo molto semplice del dott. Jekill il discorso era semplificato: una personalit era nota e laltra
era la sua ombra. In realt noi abbiamo anche dieci note e altrettante in ombra. Laspetto psicopatologico
si innesta nel momento in cui la forza della repressione talmente alta che sulle personalit represse si va
a impuntare una grandissima quantit di energia. Il dott. Jekill viveva in una societ vittoriana molto
repressiva sulla sessualit, sulla trasgressione. Di conseguenza tutte queste energie andavano a convergere
in ununica sub-personalit ed ecco che l si innescava una patologia.
Nel passato e stata molto comune la patologia degli indemoniati. La tratta anche Aldous Huxley nel suo
libro I diavoli di Loudun da cui stato tratto un film di Ken Russel, dove un intero convento di suore
diventa un nido di indemoniate. In realt, semplicemente la loro energia sessuale repressa e attivata da
un prete giovane che fa innamorare una dietro laltra le varie suore che, per, non possono ammettere a se
stesse di essersi innamorate di un prete. Ecco che le loro forti energie sessuali fuoriescono sottoforma di
deliri da indemoniate: si buttano per terra, si strappano le vesti, si denudano, dicono oscenit dando cos
sfogo alla loro sessualit repressa. Era lunico modo in cui potevano esprimere questa energia. Il nostro
inconscio cerca delle vie duscita e siccome queste energie sono molto potenti possono andare in due
direzioni: o esprimersi o retroflettersi. Se si esprimono dipende dal contesto sociale. Nell800 lunico
modo di esprimere quel tipo di energia era appunto o svenire o il delirio delle indemoniate. Oggi la cosa
molto pi libera, anche se non del tutto.
Laltra modalit di dirigere queste energie contro noi stessi e sono alla base di tutte le malattie
psicosomatiche. Un organo viene eccessivamente caricato di energia o indebolito e si crea un corto
circuito. Pensate ad una persona identificata come un/a bravo/a ragazzo/a che ha una forte rabbia dentro e
non deve esprimerla, per cui comincer a manifestarla sottoforma di tensioni muscolari, di digrignamento
dei denti, tensioni diaframmatiche ecc. che a lungo andare potranno creare delle patologie fisiche o
psichiche, compresi gli attacchi di panico.

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Un'essenza tante personalit
Detto questo facciamo un po di ordine. Intanto fissiamo il concetto base che questo: la personalit
molteplice e dentro di noi ci sono tante potenzialit, tante energie diverse, tanti desideri diversi. Cosa
succede quando una molteplicit come questa immaginata come tanti semini diversi di una pianta?
Ognuno di noi ha un corredo di semi, dove alcuni sono uguali per tutti - tutti abbiamo la pulsione
sessuale, la sopravvivenza, la propensione al contatto con gli altri- e poi una serie di semi peculiari. C
chi ha pi movimento motorio, artistico, musicale o chi pi di cuore, emozionale ecc. Gi nei neonati
notiamo alcune differenze: chi pi estroverso, chi pi vorace, chi mangia poco, per, il grosso delle
differenze si vede man mano che crescono, perch questo pacchettino di potenzialit comincia a
scontrarsi con il terreno di coltura. Non tutti i semi che vengono seminati germogliano. Dipende dal tipo
di terreno, da quanto vengono annaffiati e da quanto sole ricevono.
Nel mio modello il sole lamore, la luce, lamore consapevole, lacqua sono le emozioni e il terreno il
corpo. Questi sono i tre fattori che influenzano la crescita di questi semi. Questi semi sono il corredo
dellessenza, ci che ognuno di noi lessenza al momento della nascita. Le essenze non sono uguali per
tutti. I punti comuni che valgono per tutti noi sono: la voglia di sopravvivere, il bisogno di dare e ricevere
amore, il bisogno del contatto fisico, il bisogno di interazione sociale.
Lessenza comincia a confrontarsi con il terreno che la societ in cui viviamo e la cultura della nostra
famiglia: una famiglia bigotta, atea, comunista, apolitica, rigida, flessibile, impegnata verso i figli,
permissiva, che tipo di padre c, che esempi danno i genitori ecc. Tutto ci molto importante, perch
rappresenta le tre variabili menzionate prima: il calore che il sole - la famiglia sostiene i figli?
Comunicano il loro amore ai figli? Glielo fanno sentire? E quanto? Ci sono tanti figli? Perch pi figli
sono pi lamore viene ripartito: una buona regola sarebbe che ci fossero un adulto per ogni bambino e
possibilmente con genitori attenti e capaci di dimostrare amore, perch non basta pensare di amarli.
Pensate alle famiglie dove cerano 8, 10 figli con un adulto solo, la madre, che doveva dividersi.

Lamore
Quindi quello che conta lamore che veramente si riceve, non soltanto lintenzione. Certamente c
anche la qualit di questo amore, un amore di alta qualit che nutre. Molto spesso noi chiamiamo amore
ci che amore non , bens possessivit, dipendenza e altro. Il bambino ha bisogno di cure e attenzione
costanti. Si visto negli orfanotrofi dove c una differenza enorme tra bambini toccati o non toccati dalle
infermiere. Quindi, il punto di vista del bambino importante che il sole irradi parecchie ore al giorno
altrimenti il bambino non cresce. Ci sono, purtroppo famiglie ingolfatissime che non riescono nemmeno
gestire il primo figlio che gi arriva il secondo. La procreazione consapevole non soltanto quella di
decidere di avere un figlio, ma di chiedersi se il momento opportuno o se si in grado di averlo.Quindi,
il primo punto fondamentale lamore, la quantit di amore. Poi vedremo la qualit.

Il terreno e la cultura
Il secondo aspetto altrettanto fondamentale il terreno: un terreno libero o ci sono molti sassi? I sassi
sono i blocchi, i vincoli. In una famiglia che molto controllata significa che alcuni di questi semi cadono
in terreni non fertili o addirittura dove c del diserbante: sta attento, non toccarti l oppure te non fare
la femminuccia, te non fare il maschiaccio. Cos si reprimono alcune potenzialit. Altre non vengono
represse, semplicemente non vengono stimolate perch non riconosciute per incapacit della famiglia
stessa. Se il piccolo Mozart fosse vissuto in una famiglia rozza e ignorante non avrebbe avuto loccasione
di esprimere il suo talento.
Quindi, la cultura della famiglia fondamentale. Oggi la famiglia tendenzialmente composta dai due
genitori, mentre nel passato il sistema famigliare era molto pi complesso. Oltre la cultura della famiglia
abbiamo la scuola, dove il bambino passa molto tempo. Anche la cultura proposta a scuola fa s che
alcuni lati dellessenza si trasformi in personalit oppure no. Lo stesso i mass-media. Ormai i bambini gi
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dai due anni vedono i cartoni animati che sono tuttaltro che neutri. Pensate anche a quelli pi innocui
come potrebbero essere Tom e Jerry dove la realt una lotta continua. Si mandano messaggi in cui si
interagisce combattendo. Vale la legge o del pi astuto o del pi forte. Sembrano carini, mentre sono
altamente diseducativi. Poi, se gli adulti fanno la lotta dei galli o dei cani vengono messi in galera, i
bambini invece possono guardare la lotta dei Pokemon alla televisione. E se qualcuno di loro, da adulto,
fa la lotta dei cani e dei galli non c da meravigliarsi. Vedete, ci sono varie influenze.
Infine, lacqua, le emozioni. Supponete che il nostro aspirante bambino Mozart un bel giorno trovando un
pianoforte in casa - se non c il terreno adatto lacqua del tutto inutile - comincia a strimpellare facendo
questo prova delle emozioni: sorpresa, meraviglia, entusiasmo. E come reagisce la famiglia? Lo lascia
fare? Gli dice che stonato? Dice che non suona bene? Questo il sostegno che crea certe emozioni
positive o negative associate a ci che fa il bambino. Quando il bambino fa il prepotente, quale
atteggiamento assumono i genitori? Che se gliela danno vinta, per il meccanismo del rinforzo, quel
meccanismo tender a ripetersi. Se non gliela danno vinta quel comportamento non si manifester pi,
scomparir. Da ricordare che un certo grado di comportamento aggressivo utile, ma c una differenza
importante fra aggressivit e rabbia, collera e distruttivit. Ci sono varie gradazioni. Aggressivit deriva
dal latino aggredi, aggredire, andare verso. In termini orientali potremmo chiamarla energia yang, attiva,
direzionata e se molta pu diventare aggressiva.
Quindi, una certa quantit di energia aggressiva importante per difendersi, per far valere le proprie
ragioni, un eccesso non va bene. Quello che fa la differenza il modo in cui noi sappiamo gestire questa
energia. E un modo consapevole o un modo automatico? E un modo in cui noi valutiamo se il caso
di usarla in questa situazione oppure io ho un meccanismo del tutto o niente, per cui quando si discute e
il conflitto supera una certa soglia a quel punto l mi arrabbio ed esplodo. Questo un automatismo del
tutto inconsapevole. Molte persone hanno paura dellaggressivit, specialmente molte donne salvo poi
cercarsi un partner forte, sicuro di s, anche un po prepotente. La paura ingiustificata, non lenergia di
cui dobbiamo aver paura, ma la nostra incapacit di gestirla. Purtroppo la nostra cultura, dalla famiglia
alla scuola, questa cosa non lha mai capita, per cui noi andiamo avanti per dualismo: o s o no. Senza
pensare che ogni energia un continuum tra due poli che, a seconda della situazione, pu essere o non
pu essere appropriata. Nessuna energia negativa in assoluto. Tutto ci che esiste nellessere umano ha
un qualche scopo relativamente a certe situazioni. Se mi stanno per ammazzare, la capacit di contro-
aggredire pu salvare la vita a me, ai miei figli, ad altri. Chi lha detto che una persona allevata in una
cultura quacquera o giainista, talmente distaccata dalla propria aggressivit che nel momento del bisogno
non capace di difendersi e si fa ammazzare.
Quindi, vedete che entriamo nel campo del relativismo. A seconda della cultura in cui cresciamo ecco che
certi tratti possono esprimersi, non possono esprimersi o vengono repressi. Quelli che possono esprimersi
vanno a costituire quella comunemente detta la personalit. In realt noi impariamo tante modalit
diverse. Io imparo in certe situazioni ad essere gentile ed accondiscendente, in altre invece imparo a
pestare i pugni sul tavolo, in altre ancora imparo a proteggeremi. Ognuno di noi sviluppa le sue sub-
personalit consentite, il suo mazzolino di fiori, quelli che hanno trovato terreno, luce e acqua. Poi c
lombra, secondo Jung, o s rinnegati secondo gli Stone (i creatori del Dialogo delle Voci) e s inespressi.
I s rinnegati sono quelli che sono stati repressi volutamente, mentre quelli inespressi sono quelli che non
hanno mai avuto loccasione di contattare il proprio talento, perch nella sua famiglia quella sfera
dellesistenza non esisteva.

Un modello grafico
Io ho sviluppato un mio modello grafico. Ho immaginato un uovo, un ovale diviso in tre aree: larea
superiore contiene i s non espressi, al centro quelli consapevoli, in basso i s repressi. Tutto lovale
sarebbe linsieme delle nostre potenzialit, il pacchettino di semi di cui germoglia si e no un terzo che va
al centro; quelli repressi vanno in basso, perch Freud parlava di sub-conscio al di sotto della
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consapevolezza. Invece, per esempio Assagioli e in parte anche Jung parlano di super-conscio, al di
sopra, che, per, anche un inconscio. Quelli in basso sono connotati negativamente, sono quelle parti di
noi che non ci piacciono e di cui ci vergogniamo al punto che li abbiamo rimossi; anzi, persone che ci
suscitano una forte antipatia spesso sono portatrici di ci che in noi rimosso e represso. Quelli nellarea
superiore sono positivi (non che la famiglia dei contadini avesse qualcosa contro la musica, anzi, magari
potrebbe anche ammirare un musicista, ma lo ritiene talmente al di fuori della propria condizione sociale
da non prenderlo in considerazione). Quindi, questi s sono quelli che quando li vediamo negli altri li
ammiriamo. Tutto questo ci dice una cosa importantissima: le relazioni interpersonali da adulti sono
unoccasione per riappropriarci delle parti mancanti di noi stessi, cio i due terzi che ci siamo persi per
strada. Quando troviamo persone fortemente antipatiche, sappiate che sono un alleato prezioso, perch vi
possono mettere in contatto con uno o pi s repressi. Lo stesso quando ci innamoriamo di una persona
non solo nellamore romantico-erotico, ma anche quando ci innamoriamo di un artista, di uno scrittore.
Molto probabilmente egli esprime pi tratti che abbiamo dentro di noi che non abbiamo mai sviluppato e
ci mette in risonanza.
Spesso il nostro atteggiamento di distruggere quelli antipatici e di allontanarci da loro e con questi altri
di avvicinarci e di ammirarli, ma di pensare che loro hanno questi pregi e noi no. Cos li possiamo
ammirare tutta la vita senza crescere mai, mentre latteggiamento corretto sarebbe se io ammiro in lui/lei
questa qualit significa che da qualche parte c dentro di me. Ho voglia di andare a cercare e
svilupparla? Se unammirazione che dura nel tempo ed molto intensa un messaggio della mia
essenza o anima che mi manda a dire di sviluppare questa parte.
Nei s non-espressi spesso lautostima che ci frega, mentre nei s repressi lorgoglio. Cos come non
detto che stiamo per tutta la vita accanto ad una persona che ammiriamo, ma rimaniamo finch la
risonanza con lei ci aiuta a sviluppare le parti mancanti. E lo stesso, una persona che ci suscita forti
sentimenti negativi possiamo quantomeno usarla per capire dov il punto dolente. Forse proprio lei ci
aiuta a sviluppare una parte mancante di noi. Di solito succede che ci fa scattare un campanello dallarme
proprio chi troppo negativo, non poco. E proprio grazie al suo troppo ci accorgiamo del nostro
poco. Lerrore che fanno spesso molte persone che non vogliono diventare tanto negative come lui.
Allora, in quel caso bisogna prenderlo in dose omeopatica, per esempio sgualdrina alla 5CH oppure
arrivista al 10CH. Stimoler in voi la giusta dose di quella qualit. Dopodich lui o lei la/lo lasciate al
suo destino, per voi vi arricchite di questa qualit che importante per la vostra crescita e il vostro
benessere.

Se noi adottassimo queste due regole molto semplici non ci sarebbero pi guerre, non ci sarebbe pi
bisogno di combattere: ah, ma quelli adorano il falso dioUn pochino di pluralismo nelle religioni
monoteiste non ci starebbe male, come pure un pizzichino di monoteismo nelle religioni troppo pluraliste.
Quindi, se uno imparasse dallaltro, non si farebbero pi le guerre e si starebbe tutti meglio. Invece, c la
predominanza della legge del tutto o niente. E invece ci sono le gradazioni: questo il punto
fondamentale. Per comprendere le gradazioni bisogna avere una mentalit adulta. I bambini non
capiscono le gradazioni che si imparano crescendo. Purtroppo si trova anche negli adulti la mentalit
infantile. Non riescono a comprendere questa legge fondamentale dellarmonia, dove due forze opposte
se giustamente miscelate creano in realt armonia.

Questa una delle cose che Gurdijeff port in occidente in maniera molto chiara e che la legge del tre.
Egli diceva che nel nostro mondo sono allopera tre forze che lui chiamava santa affermazione, santa
negazione e santa conciliazione. Potremmo chiamarle yin, yang e tao. Laffermazione quella maschile
antica, la negazione lo yin e la terza forza la conciliazione come negli atomi. I neutroni sono la
conciliazione tra i protoni e gli elettroni che sono opposti e che da soli si distruggerebbero o si
allontanerebbero e proprio grazie ai neutroni riescono a convivere.
2

D: Tornando alluovo, autostima, orgoglio e paura che sono barriere che noi utilizziamo per dividere la
parte conscia dalla parte inconscia, non sono delle vere e proprie forze pulsionali?

R: Per dividere vengono usate altre energie che sono appunto quelle della repressione durante la crescita.
Queste tre, invece, sono le forze che ci tengono lontane una volta adulti dallinteragire in maniera
costruttiva con quelle persone che ci potrebbero far crescere. Se troviamo uno che ammiriamo andiamo
magari a fargli il portaborse, facendo cos lallievo a vita. Se il tuo maestro una persona che ammiri cos
tanto, cerca di diventare come lui, perch non sei un buon allievo se rimani a fargli il lustrascarpe a vita e
certamente un buon maestro non chiede questo al suo allievo. Se lo fa non un buon maestro, ma uno che
gli piace avere la corte, perch cos si sente importante. E lo stesso la paura o lorgoglio che ci impedisce
il confronto con il diverso da noi, quello che dispregiamo invece di studiare e capire quellenergia.
Interpretandola a modo nostro ci pu servire per crescere. In oriente c un detto che dice pi o meno
cos: Se trovi una persona che ha un potere maggiore del tuo e tu lo accetti, quel potere diventa tuo.
Quindi, per confrontarsi con un diverso ci vuole apertura, disponibilit, coraggio, e umilt, ma non
troppa. Inoltre ci vuole intraprendenza e autostima, bisogna saper osare.

LEnneagramma come tipologia di personalit
A questo punto potremmo ritornare allEnneagramma da cui siamo ripartiti. LEnneagramma una
tipologia di personalit. Anche se le persone sono una diversa dellaltra, tuttavia si riscontrano delle
somiglianze, dei tipi. LEnneagramma - ennea/nove e gramma/grafico - propone una suddivisione delle
sub-personalit in nove tipologie principali. Ognuna di queste tipologie ha unulteriore suddivisione in
sub tipologie che sono tre. Quindi, in tutto sono 27: dal tipo 1 al tipo 9.
Poi il tipo 1 pu essere di tre tipi: conservativo, sociale o sessuale. Idem il tipo 2. Quindi, nove tipi
principali e 27 complessivi. Adottando questa semplice griglia sono in grado di classificare tutti i tipi,
naturalmente non perfettamente (nel senso che comunque ogni tipologia sempre una griglia), ma
sufficientemente da poter capirne e prevedere il comportamento.
Ora, se io sono un tipo 2 escludo dalla manifestazione esterna tutti gli otto tipi. Il presupposto di una sana
crescita dellessere umano che sia in grado di muoversi in tutti e nove i tipi pur avendone uno come
predominante, che non sia ostacolato e che possa alloccorrenza esprimere anche le caratteristiche degli
altri otto tipi. Quanto pi una persona rigida, quanto pi tutta dun pezzo e si identifica in uno solo dei
nove enneatipi, tanto pi patologica. Sta male e fa star male tutti gli altri. La crescita avviene aprendosi
agli altri enneatipi.
LEnneagramma rappresentato graficamente in una stella a nove punte inscritta in un cerchio. I vertici,
ognuno delle nove punte, rappresentano un enneatipo. La numerazione in senso orario dove il 9 si trova
a mezzogiorno.

2



Secondo alcuni autori sarebbero a loro volta raggruppabili in tre macroaree: i soggetti che hanno un
orientamento pi emozionale, i soggetti pi intellettuali e i soggetti pi corporei.
I tipi 2, 3 e 4 sono quelli pi emozionali; i tipi 5. 6 e 7 sono quelli pi intellettuali (pi freddi e distaccati);
i tipi 8, 9 e 1 sono quelli pi corporei.
Cerchiamo di capire il cuore di questo modello che, secondo me, molto utile per certe cose e molto
limitato per altre. Intanto, abbiamo detto che quanto pi una persona si colloca su uno solo dei punti,
tanto pi rigido e tanto pi patologico. Una persona del genere soffre tutta una serie di situazioni. La
rigidit noi la interpretiamo come rigidit mentale, una rigidit di personalit: pu essere rigido un
emozionale, quanto un mentale o un corporeo. E rigido perch si fissa sugli stessi schemi e non sa fare
altro. Per es. una persona che si sa solamente lamentare rigida. Non solo rigido chi freddo,
intellettuale o apparentemente emotivo.
Una volta individuato a quale enneatipo la persona appartiene, bisognerebbe poi capire quanto rigido
viceversa se nella sua vita permette anche la manifestazione di caratteristiche che appartengono agli altri.
Per esempio il tipo 1 un tipo molto serio, ha valori molto fermi, conservatore ecc., per pu essere un
1 flessibile o un 1 rigido. Se un 1 flessibile si permetter intanto manifestazioni di tipo 7 (vedete sul
grafico della stella a nove punte che c una linea che collega la punta 1 con la punta 7: queste linee si
chiamano frecce ). Quindi, le frecce del punto 1 e 7 si collegano anche con il punto 4, formando un
triangolo. Nel momento in cui il n. 1 si apre un po, le direzioni in cui gli pi facile muoversi sono il 7 e
il 4. Quindi, gi da un 1 imperniato su se stesso all1 che comincia ad oscillare sul 7 e sul 4 gi comincia
il processo di crescita che, per, non basta. Prendiamo un altro esempio: l8 il capo, quello sempre
dominante, quello che in tutti i contesti deve comandare, deve essere al centro dellattenzione, spesso
piuttosto autoritario, non ammette critiche. Oppure, prendiamo una persona introversa. Intanto
lintroversione e lestroversione sono qualit, un continuum. I pi introversi dellenneagramma sono il 4 e
il 5 e un po il 6 , ma in modi diversi. Il 5 un introverso sfuggente che non entra mai in relazione,
rimane piuttosto in superficie. Il 4 un introverso che manifesta, ma la sua estroversione solo per
lamentarsi. Il 7 , invece, un estroverso per eccellenza, anche un po superficiale o inconcludente. Ci
dipende se un 7 evoluto o no. Quindi, nessun enneatipo di per s migliore o peggiore degli altri. Tutto
dipende dal grado di evoluzione. Quanto pi evoluto tanto maggiore sar la presenza degli altri otto
2
enneatipi nella sua manifestazione esterna. Piano piano dovrebbe allargare le sue manifestazioni a tutti i
numeri del cerchio in modo da raggiungere una personalit integrata.

Voi che siete qui improbabile che siate un enneatipo rigido e tutto dun pezzo, perch gi il fatto stesso
di trovarvi qui vuol dire che vi siete messi in discussione, che siete in un percorso di crescita. Quindi,
come minimo voi siete un enneatipo centrale con le due frecce che oscillano oltre le ali (le ali sono le
linee che collegano i numeri da una punta allaltra esternamente al cerchio) che sono i due numeri
limitrofi. Per esempio lala del 7 l8 e il 9. Ogni enneatipo presenta qualche caratteristica dei due
enneatipi adiacenti. Allora, se noi ci mettiamo i due adiacenti e le due frecce siamo gi a cinque
manifestazioni anche se qui siamo gi un po al limite del modello. Quello che fa la differenza non solo
questa oscillazione, ma la gestione di questa oscillazione: unoscillazione consapevole o meccanica
dovuta alla situazione? Sono io che scelgo di adottare un certo stile o lo stile che adotta me, perch in
questa situazione scatta un automatismo incontrollato? Su questo il Dialogo delle Voci molto pi utile.
Lutilit dellEnneagramma, dipende da chi lo usa e come lo usa e fondamentalmente va capito. Se una
persona lavora solo sullEnneagramma - e di specialisti oggi ce n veramente pochi - la sua utilit
soltanto quella diagnostica. Se, invece, una persona che lavora ad esempio da tanti anni nella psichiatria e
che ha abbinato allenneagramma come diagnosi, la gestalt come strumento di lavoro assieme alla
meditazione, allora si parla di un sistema integrato. Il counselor, invece, lo legge come diagnosi e poi a
seconda del lavoro da fare orienta la persona ad uno specialista o ad un gruppo tenendo sempre presente
che bisogna lavorare sulle cose in difetto e su quelle in eccesso limandole.

Gurdjieff: essenza e personalit
Riprendendo la terminologia che usa Gurdjieff e che in qualche modo appartiene allenneagramma,
parliamo di essenza e di personalit. Lessenza sarebbe la nostra anima, la nostra parte spirituale prima di
rivestirsi di questo involucro che la personalit che dipende dalla famiglia, dalla cultura, dal terreno.
Naturalmente una personalit necessaria e non ne possiamo far a meno. Alcune tradizioni spirituali la
chiamano semplicemente lEgo. Bisogna uccidere lego, bisogna far a meno dellego che vuol dire che
bisogna eliminare la personalit. Secondo me, queste espressioni sono fuordevianti. Prima, non si tratta di
ammazzare nessuno, se una personalit noi ce labbiamo dobbiamo fare i conti per tutta la vita. Ci che
possiamo fare renderla pi fluida, pi integrata e pi ampia e semmai ampliare lego e non ucciderlo.
Secondo, per uccidere qualcosa bisogna averlo. La maggior parte delle persone non ha lego, ma ha dei
pezzettini di ego molto resistenti. Quindi, prima di uccidere lego bisogna averlo: prima di poter fare a
meno della personalit bisogna avere una personalit abbastanza forte, sicura e salda da permetterci
anche latto di coraggio di metterci a confronto. Se io so di avere una personalit solida, salda, che mi
protegge, posso anche avere il coraggio di farne a meno. Se, per, sono talmente insicuro e talmente poco
protetto, la personalit come una corazza che mi protegge dallesterno, dagli altri e dai miei stessi
comportamenti. Non solo la corazza ci difende, ma ci impedisce anche nei nostri movimenti. Ci ci fa
fare un giro pi largo. Infatti, proprio quello che noi facciamo comunemente quando ci rapportiamo agli
altri, un giro largo. Ad es. invece di dire: Io vorrei passare un po di tempo con te, perch mi sei
simpatica e perch ci sto bene, visto che mi vergogno a dirlo, comincio fare dei giri allargati. Gurdjieff
lo chiamava cercare mezzogiorno alle tre. Facendo giri larghi i miei messaggi non sono diretti e laltro,
a sua volta, li riceve sulla propria corazza che li filtra. Ecco che la comunicazione si altera a tal punto da
creare una commedia degli equivoci. Le nostre relazioni sono tutte una commedia degli equivoci e solo
rarissimamente noi ci esprimiamo in maniera diretta.
Vi faccio un esempio. Prendiamo lenneatipo 2 che ha come caratteristica principale quella di essere
molto generoso, di donare. In realt un meccanismo attraverso il quale il tipo 2 cerca di ricevere.
Lenneatipo 2 come tutti ha bisogno di amore: lo vuole dare e lo vuole anche ricevere. Nel darlo non ha
problemi, ma per riceverlo come fa a chiederlo? Ognuno dei nove enneatipi ha sviluppato una sua
2
strategia per cercare mezzogiorno alle tre. Lenneatipo 2 ha sviluppato questa strategia: Io voglio
amore da te, cosa faccio? Ti do per primo il mio amore sperando che cos tu contraccambi. Di solito
lenneatipo 2 si trova dei partner a cui d e loro sono felicissimi di tutto questo amore che gli arriva e non
pensano minimamente a restituirglielo, perch la loro strategia prevede unaltra strada. Se questa persona
chiedesse esplicitamente voglio il tuo amore, laltro risponderebbe s, posso o te lo voglio dare
oppure no, non te lo voglio dare. Facendo, invece, il giro largo non si sa. Pu soltanto fare delle
supposizioni interpretando secondo il proprio modo di vedere. Magari pensa secondo un meccanismo del
tutto mi dovuto che il modo attraverso il quale uno si difende dalla carenza damore. Si crea una
relazione rigida dove uno sempre d e laltro sempre riceve. A lungo andare quello che d si stufa e allora
o d ancora di pi pensando di non dare abbastanza, oppure se ne va. Chi riceve a sua volta poi vorrebbe
dare, ma in realt non riesce dare, perch con uno che cos esageratamente generoso non riesce ad
inserirsi. Alla fine sono entrambi scontenti.
Ora non voglio entrare nelle dinamiche dei vari tipi. Desideravo solo farvi un esempio di come ognuno di
noi in funzione della personalit che ha distorce sia i messaggi in entrata sia i messaggi in uscita. Come
mai avviene questo? Fondamentalmente per due motivi: primo, perch da bambini non abbiamo ricevuto
abbastanza amore e, secondo, perch al posto dellamore abbiamo ricevuto molta disapprovazione.
Questo un po il peccato originale: tutti noi nasciamo in un contesto deprivato damore, perch i nostri
genitori non sanno amare, perch a loro volta non sono stati amati. E una catena che si perde nella notte
dei tempi. Pensate che ancora oggi, nella nostra civilt il primo momento in cui i nostri genitori
cominciano ad esprimere un po damore verso i propri figli. Fino a cinquantanni fa non cera spazio per
lamore, non era previsto dalla cultura, perch cera solo leducazione repressiva, severa, autoritaria.
Diciamo che un percorso storico che cominciato a partire dal 700 in avanti, per se ne cominciano a
vedere i frutti dagli anni 50, 60 in poi. Lo spartiacque , secondo me, tra la fine della seconda guerra
mondiale e i primi anni 50 e non ancora uguale per tutti a seconda delle zone geografiche: il sud Italia e
alcune campagne. Se noi prendiamo mille persone nate negli anni 40 e mille persone nate negli anni 50
c un abisso non di cinque anni, ma di cinquecento.
E poi c un altro problema. Con la controcultura degli anni 60 sono stati scardinati i modelli autoritari
sia a scuola sia in famiglia. In effetti, il modello autoritario non funzionava, ma non stato sostituito da
un modello equilibrato. Siamo andati alla famosa legge del o nero o bianco, dallautoritarismo al
permissivismo che altrettanto nocivo, perch i bambini hanno bisogno di una guida che non sia n rigida
e autoritaria e nemmeno che non sia una guida. Il permissivismo, in realt una non-guida: quando il
genitore permette al figlio di fare qualsiasi cosa, non lo indirizza. Questo manda i giovani allo sbando. Il
bambino si sente non amato sia con genitori severi sia con genitori permissivi. E chiaro che il figlio di
genitori autoritari ha un certo tipo di comportamento, il figlio di genitori permissivi ne ha uno
apparentemente opposto: piccoli tiranni, piuttosto superficiali che in realt sono meccanismi protettivi che
li proteggono da questa mancanza damore. La risposta sempre nel mezzo. Quindi, si deve trovare un
punto dincontro fra autorit e permissivit. Il punto dincontro ce lo d la terza forza. Vi ricordate le tre
forze di Gurdjieff: positiva, negativa e neutra? Che quella che nella Voice Dialogue si chiama ego
consapevole, cio la capacit di scegliere consapevolmente valutando la situazione. Lego consapevole
in grado di comprendere la situazione in cui si trova, la persona o le persone con cui in relazione per poi
scegliere la modalit migliore tra quelle possedute. Non che lego consapevole infallibile, per
sceglie.

Quando noi diciamo che la prerogativa umana libera, ci dimentichiamo che la maggior parte delle
persone non ha questa capacit. Il libero arbitrio non un qualcosa che noi abbiamo per nascita,
qualcosa che noi dobbiamo sviluppare. Il libero arbitrio si sviluppa con la consapevolezza. Se io non sono
consapevole non sono libero di scegliere. Pensate che ci sia libero arbitrio nelle democrazie attuali dove
c gente che vota senza minimamente valutare e senza sapere chi vota e cosa fa? Questa non
2
assolutamente libert. E una maschera della libert. Quando la persona sa di avere tre possibilit,
conosce le conseguenze di ognuna e ne sceglie una, allora s che sceglie liberamente. Tuttal pi potrebbe
sbagliare, per se ha sbagliato in maniera consapevole torna indietro e sceglier una delle altre due. Se,
invece, si muove per automatismi continuer sempre a sbagliare, perch la persona meccanica siccome
non sceglie consapevolmente cos come non valuta la situazione prima di agire, non la valuta nemmeno
dopo aver agito.

Quindi, una persona consapevole valuta tutte le possibilit per poi sceglierne una; la persona
inconsapevole ha semplicemente una sola risposta ed sempre quella. Due persone sposate devono fare
cos, non possono fare cos oppure Un bravo studente non deve comportarsi cos, un bravo figlio
deve agire cos. Questo linsegnamento alla meccanicit. Se noi da bambini non veniamo allenati alla
consapevolezza e, quindi, a esercitare la capacit di scelta, poi da adulti saremo degli automi.
Apparentemente sembriamo liberi, ma non cos. Di solito una persona di ampia cultura un po pi
elastica di una persona di bassa cultura. Per, non lunica variabile in gioco.

Il nucleo base: essere riconosciuti per quello che siamo
Allora, ritorniamo al nostro nucleo base, cio il nostro bisogno di essere amati e di essere riconosciuti per
quello che siamo. Da bambini nasciamo con una certa essenza, con questo pacchettino di semi, e noi
vorremmo che questa essenza fosse riconosciuta. Invece abbiamo visto che la famiglia ne riconosce solo
una parte, laltra parte non la riconosce e una terza parte la disprezza e la reprime. Questa gi una ferita
profonda ed questa ferita che ci porta, secondo gli Stone del Voice Dialogue, a creare la personalit.
Cio, per strutturare la personalit in due blocchi: i s ammissibili che vengono chiamati i s primari
e i s rinnegati o sconosciuti, quelli che vengono accantonati o in soffitta o in cantina. Lo facciamo per
proteggerci, perch a nessuno piace sentire la disapprovazione, tanto pi dei genitori. Il bambino che fa
una cosa e vede la faccia scura del genitore o addirittura sente il rimprovero verbale, automaticamente il
comportamento vien caricato di un valore negativo. Se, poi, questo rimprovero - talvolta basta solamente
la reazione - si ripete, il bambino rinforzo lidea che non il caso di comportarsi in quel dato modo.

Quindi, il primo s che noi sviluppiamo si chiama protettore, controllore. Sono proprio le prime
ferite che noi riceviamo che ci spingono a sviluppare una sub-personalit che ci protegge da ulteriori
ferite. Come fa proteggerci? Evitando quei comportamenti che vengono sanzionati dalla famiglia, dalla
scuola, ecc. e, invece, rinforzando quelli che vengono premiati. Siccome in alcune famiglie vengono
premiati certi comportamenti e in altre famiglie vengono premiati altri, ecco che noi siamo diversi.
Alcune famiglie sono severe, alcune sono permissive. Magari sono severe, ma disordinate, per cui il
disordine in casa loro non una cosa negativa. Nellaltra famiglia permissiva, invece, si pu far tutto ma
non il disordine. Cos si innestano aspetti su aspetti che danno un mix di tipologie. E cos gi a due anni
di et si forma il controllore/protettore che comincia a dire questo s e questo no e comincia a formare
la distinzione fra personalit permessa e personalit depressa. Nel corso degli anni questo protettore
former la sua personalit. Cos, nel corso degli anni noi ci costruiamo la nostra personalit in funzione
dellambiente in cui noi vivevamo. Nessuno di noi stupido, ognuno di noi anche da piccolo ha molto
ben presente il concetto di rinforzo e punizione. Se io metto in atto un certo comportamento, ricevo un
premio o una punizione? Funziona o non funziona per avere pi amore e pi considerazione? Funziona,
bene. Il guaio che quando io ho strutturato una certa personalit che funziona nella mia famiglia, non
detto che funzioni altrettanto in altri contesti.

Quindi, magari poi mi metto insieme a una donna che viene da un altro contesto e tutte le mie strategie
che funzionavano nella mia famiglia saltano. Oppure mi trovo in un ambiente di lavoro con colleghi con i
quali quel tipo di strategia non funziona e questo mi mette in crisi, mi mette in discussione, per cui o do la
2
colpa a loro o rivedo le mie strategie. Mi accorgo allora che quelle strategie vanno bene solamente in
certe situazioni e in altre no. Comunque bene che noi troviamo degli attriti, perch se dopo esser
cresciuti ci trovassimo un compagno/a pi o meno identici a nostro padre o nostra madre, una situazione
di lavoro pi o meno identica alla famiglia o alla scuola, noi saremmo anche sereni, per, non
arriveremmo veramente al nucleo di ci che siamo. Avremmo una situazione priva di grossi conflitti, ma
anche priva di grosse soddisfazioni.

E qui ci mette lo zampino, specialmente nelle relazioni di coppia, quella forza che linnamoramento.
Linnamoramento quella forza che ci fa sentire attrazione per il simile/diverso da noi, perch solo simile
diventa nostro amico, ma mai nostro amante. Una persona troppo simile pu essere nostro amico/a, ma
non sprigioner mai quella forza erotica che sprigiona il simile/diverso. Il tutto diverso , invece, talmente
lontano che lo sfuggiamo. E quello che sembra simile in realt alcuni aspetti ce li ha molto diversi da noi
e che spesso sono quei s rinnegati che noi ci portiamo dentro oppure quei s che noi ammiriamo.

Io ho una mia teoria sullinnamoramento e cio che la natura ci fa innamorare di quelle persone che in
qualche modo ci possono permettere di entrare in contatto con le energie represse di noi stessi. E siccome
questo contatto doloroso, solo se compensato da una forte attrazione noi rimaniamo in contatto con
una persona del genere. Se no, se non ci fosse quellattrazione che noi chiamiamo innamoramento dopo
pochissimo tempo ci divideremmo. Quindi, il dolore e il confronto con la diversit in parte compensato
dallattrazione, dalla sessualit, dal piacere di stare insieme. E s doloroso, per ha anche dei ritorni.
Quando il dolore troppo, la relazione si rompe. Alle volte quando il dolore troppo pu far soffrire
anche dopo la rottura della relazione.
Ognuno deve saper scegliere la propria dose di sopportazione. La relazione che non porta dolore non
porta nemmeno crescita e nemmeno molto piacere. Tutti noi sappiamo, per le nostre esperienze amorose
passate, che una storia intensa, dai sapori forti inevitabilmente porta anche dolore. Sul quanto, io ci sto
ancora lavorando, nel senso che un gioco di dosi. Come il piccante: se troppo poco non si sente, se
troppo brucia. Ci vuole la dose giusta.
Non va bene n la storia straziante, quella passionale di grandi travolgimenti, ma anche di dolore
insostenibile, e non va nemmeno bene la storia tutta tranquilla, tutta armoniosa della coppia felice che non
litiga mai. Ritengo che sia una coppia di poca crescita e di poco piacere. Non va bene dal punto di vista
evolutivo. Siccome noi siamo comunque parte di un processo che va al di l di noi, un processo di
evoluzione, che noi lo vogliamo o non lo vogliamo, abbiamo questa spinta allevoluzione. Entro certi
limiti la possiamo anche decidere noi, entro altri limiti invece no. Se la ostacoliamo del tutto, moriamo.
Ci sono persone che sembrano vive, ma sono morte, anzi, direi la maggior parte, anche se oggi un po
meno, perch almeno in occidente c una grande apertura emozionale e relazionale. In modi diversi
molte persone sono in contatto con queste energia di crescita e di cambiamento, ma sono sempre pochi
coloro che la cercano veramente attivamente. La maggior parte la subisce, perch lideale avere
unesistenza tranquilla e felice. Tranquillit e felicit non necessariamente vanno daccordo. Realizzante,
ma non conflittuale: come fai a realizzarti se non affronti i conflitti? Il fatto che non siamo realizzati
dipende proprio dal fatto che noi abbiamo delle forze in conflitto dentro di noi, ma abbiamo risolto
questo conflitto mettendone una parte in cantina permettendoci di vivere solo laltra parte. In realt tutte
le nostre forze, tutte le nostre energie, le nostre qualit sono dei conflitti dove c un polo positivo e un
polo negativo. Il disordine non ha senso senza lordine, la promiscuit non ha senso senza la fedelt, il
piacere non ha senso senza il dolore. Tutte queste cose sono in realt dei continuum tra due polarit. Il
sano nel mezzo, dove sei in equilibrio fra gli opposti e questo equilibrio non si raggiunge una volta per
tutti. E un equilibrio dinamico che noi dobbiamo mantenere ogni volta in ogni situazione, in ogni
momento della nostra vita, perch domani non sar uguale ad oggi. Lesistenza ci metter di fronte a
situazioni sempre diverse, perch noi siamo diversi e quindi dobbiamo adattarci continuamente. Non
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bisogna fermarsi mai. Questo il comportamento della persona sana.

La persona non sana si fissa: si fissa sui momenti belli e su quelli brutti. La nevrosi dipende dallessersi
fissati su momenti brutti: pu essere un trauma, come riteneva Freud, o pu essere un periodo della vita,
come ritiene invece la psicoterapia pi moderna. Ma vuoi rimanere incollata a quella sofferenza oppure
cerchi di sbloccarti? Vuoi rimanere fissato su quel momento brutto o bello? In ogni caso non vivi il
presente, anzi, lo vivi male perch ricrei il ricordo del momento brutto del passato. Devi comprendere
semplicemente che tu sei il frutto di tutto il dolore e di tutto il piacere che hai provato e tutte due ti hanno
aiutato ad essere quello che sei e tutte due sono necessari.

A questo proposito il Voice Dialogue veramente magistrale. E una teoria psicologica che pi si
avvicina a questo ideale di armonia e di equilibrio. Intanto non esiste un polo solo, ma esiste anche il polo
opposto. A me piace molto il mio compagno per la sua forza maschile, la sua virilit, per mi fa paura la
sua aggressivit, la sua immodestia, la sua presunzione. Questa persona sta dicendo che di questa
polarit unica apprezza solo una parte. Queste forze vanno insieme. Non possibile avere una persona
che sia forte e sicura di s, ma che non abbia al contempo anche unagressivit. Non sta nella natura delle
cose. Allora, nel momento in cui questa persona comprende che questi due gruppi di qualit stanno
insieme inscindibilmente, allora comincia a sviluppare un diverso atteggiamento. Comincia a capire che
il problema suo, che dentro di s ha spezzato in qualche momento della sua infanzia questo continuum,
una parte lha repressa e una parte lha accettata. Ecco che noi dobbiamo reintegrare la dualit. Integrarla
vuol dire per esempio unire il maschile e il femminile che sono due macro-categorie. Se comprendiamo
che non esiste luna senza laltra e la integriamo dentro di noi, non esiste il coraggio senza la paura.
Entrare in questa dinamica vuol dire piano piano riabilitare quelle parti di noi che abbiamo tagliato via.
Vedendole negli altri ci pi facile. Per fare questo lavoro occorre un ego consapevole. Per arrivare
allego consapevole occorre la visione lucida, cio il testimone.

Voi avete esperienza di meditazione e sapete che una metodologia attraverso la quale si impara ad
allenare la consapevolezza. Prima di tutto la consapevolezza di s, il che vuol dire stare in silenzio ad
occhi chiusi e sentire il respiro - meditazione Vipassana -. E un esercizio in cui io alleno la mia capacit
di essere consapevole, cio presto attenzione alle prestazioni fisiche che il respiro produce in me. E
molto semplice. Ora state tutti seduti, ma nessuno di voi ha consapevolezza dellesser seduto. Ora s: ora
avete consapevolezza dei vostri piedi perch ci pensate. Fino al momento in cui io ve lho detto no.
Ovviamente non si pu essere sempre consapevoli su tutto. In questo momento la vostra attenzione
focalizzata sulle mie parole, per cui il 90% sul sistema uditivo, il 10% sul sistema visivo e tutto il resto
fuori. La meditazione ci insegna ad allenare la consapevolezza a dirigerla intenzionalmente prima sulle
sensazioni corporee, poi su quelle emozionali, e poi, su quelle ancora pi difficili, quelle energetiche o
sottili, e poi su quelle interpersonali.
Di solito la meditazione orientale si ferma allindividuo, le relazioni non vengono considerate. Quindi,
anche la spiritualit orientale ha dei grossi limiti, perch noi viviamo in un mondo di relazioni. Non posso
essere consapevole della relazione se non sono consapevole di me. Parto da me. Una volta che sono
diventato consapevole delle mie sensazioni, delle mie emozioni, dei miei comportamenti sono
consapevole che il modo con cui li utilizzo, laltro ha una reazione diversa. Ripeto, intanto devo essere
consapevole di me, perch altrimenti non mi rendo conto ad esempio di come lho detto o se avevo uno
sguardo severo. Tanto meno posso rendermi conto del collegamento fra il tono della mia voce e la sua
reazione.
In che stato danimo sono: sereno o arrabbiato? Se sono arrabbiato, probabilmente nel dirti una cosa, ti ho
buttato involontariamente un po di rabbia. Se sono consapevole me ne accorgo e ti chiedo scusa; se sono
ancora pi consapevole riesco anche a non buttartela addosso. Se non sono consapevole di me, non posso
2
essere consapevole della relazione. La relazione gi un passo avanti. Io ho conosciuto molte persone che
fanno meditazione da 20, 30 anni e nella relazione sono degli analfabeti totali, perch si sono chiusi in se
stessi. La meditazione diventata un bozzolo, un guscio protettivo, una concezione della spiritualit in
cui il rapporto fra me e dio, e sono incurante degli altri. Non cos.

Quindi, una volta che ho sviluppato una buona consapevolezza di me(corpo, mente, emozioni) a quel
punto mi metto in relazione e l arriva una nuova forma di consapevolezza, la consapevolezza dellaltro.
Io devo osservare laltro. gli occhi, devo ascoltarlo, devo sentirlo emozionalmente. Per esempio mentre
parlo con te capto per empatia la tua difesa attraverso un segnale che mi viene allo stomaco. Ti guardo
negli occhi e vedo che hai cambiato espressione. Ho detto qualcosa che ti ha ferito? E l si affronta la
situazione.

Ci sono corsi sulla comunicazione interpersonale che sono del tutto inefficaci, perch partono solo dalla
consapevolezza dellaltro senza pensare che se non hai prima sviluppato una consapevolezza di te non ti
serve a nulla la consapevolezza dellaltro. Tutto viene filtrato dalla tua interpretazione. Quindi, anche qui
il giusto nel mezzo: n troppo sullaltro come in occidente, perch da noi siamo molto nel sociale. N
troppo su di me come in oriente. Vedete quanto si parla di pace. E inutile parlare tanto di pace se prima
non la crei in te stesso, com anche vero che se fai come in oriente e ti dedichi solo a te stesso senza
curarti dellesterno, siamo punto e a capo anche l. Infatti, non c pace neanche l. Sono necessari
entrambi i poli: io e laltro. La meditazione mi aiuta ad entrare in contatto con me stesso e poi ad entrare
in relazione. Se mi metto in un monastero in cima ad una montagna facile, ma non serve a nulla.
Certamente lass nessuno verr a rompermi le scatole, non avr conflitti, sar sereno e in armonia ma
solo.

La solitudine non dipende dallessere soli, ma linterpretazione che tu dai alla solitudine. Ci sono dei
momenti in cui io sto veramente bene da solo, me li cerco; ci sono dei momenti, invece, che sono solo e
vorrei essere in compagnia e ciononostante riesco ad adattarmici; ci sono altri momenti ancora che vorrei
essere in compagnia, sono solo, e non accetto il fatto di esser solo. Questa la solitudine.

Diciamo che nessuno di noi fatto per essere solo. Il dolore prodotto dalla solitudine positivo, perch ci
segnala che dobbiamo cambiare qualcosa nella nostra vita. Poi, ci sono quelle persone che si sentono
costantemente sole anche in presenza di altri e questo patologico. Vuol dire che hanno eretto dei muri,
per cui anche in mezzo alla gente si sentono sole. E ci non solo per poco tempo, ma questa sensazione li
accompagna per tutta la vita. Allora, la meditazione ci aiuta a stare bene in compagnia di noi stessi. E
importante stare soli. E importante prendersi dei momenti sia nellarco della giornata che nellarco
dellanno in cui stiamo con noi stessi, il che non stare soli.

Le persone che vanno per scelta in un monastero, piuttosto che star male in relazione preferiscono star
male da soli. Quindi, non sono loro soffrire di solitudine. Se mai soffrono di troppe persone. Soffre di
solitudine la persona troppo socievole che non riesce relazionarsi, che si creata dei muri.

Occorre, quindi, sviluppare la capacit di essere testimoni che nel Voice Dialogue si chiama Visione
lucida. Qui la consapevolezza nella meditazione e poi la consapevolezza nella relazione. Quanto pi io
esercito questa capacit, tanto pi il mio ego si forma e si struttura. Bisogna distinguere bene fra
consapevolezza e lego consapevole. La consapevolezza la qualit in gioco, lego consapevole il modo
in cui questa energia si cristallizza e diventa stabile. Allinizio una persona che fa meditazione pu anche
sperimentare gli sprazzi di consapevolezza, ma non ha ancora un ego consapevole. Poi, piano piano questi
sprazzi aumentano e man mano che sviluppa questa energia, si cristallizza e diventa stabile. Questa
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persona sempre meno in balia degli eventi esterni ed sempre pi in grado di scegliere. E lego
consapevole che sceglie.

Consapevolezza, Ego Consapevole e Visione Lucida
Quello che normalmente si chiama consapevolezza gli Stone la chiamano Visione lucida, per un
momento di consapevolezza che tutti possiamo avere. Quando questi momenti invece di essere uno, due e
diventano ore o giorni, quando nella tua vita tu sei sempre pi consapevole e scegli, questa energia sottile
e impalpabile in qualche modo si solidifica. Loro lhanno chiamata lego consapevole. Potremmo
definirla consapevolezza cristallizzata/stabile per distinguerla dalla consapevolezza episodica. Non
mentale, ma una struttura dellessere. Lego consapevole deve essere consapevole dei processi mentali,
dei processi emozionali e dei processi corporei. Gurdjieff lo chiamava il centro di gravit permanente.
Quanto pi ce lhai, tanto pi scegli e sbagli, per sbagli in modo da poterti correggere, perch sai che
percorso hai fatto per scegliere. Devi rivedere la valutazione e cambiare strada. Questo il motivo per
cui anche i grandi maestri sbagliano.

Vi siete mai chiesti come mai Osho o Gurdjieff hanno sbagliato n pi n meno degli altri? Solo che il
maestro illuminato non ripete due volte lo stesso errore. Sbagliano anche di meno, perch comunque
fanno una valutazione. Un maestro illuminato non onnisciente anche alcuni libri di paccottiglia New
Age o di paccottiglia sia di mistica orientale che occidentale ci fanno vedere questi esseri onnipotenti che
guariscono qualsiasi malattia. Come mai, poi, anche i maestri illuminati muoiono per esempio di tumore?
Sono persone che hanno raggiunto il centro di gravit, lequilibrio, la consapevolezza. E sono in grado di
agire nel modo migliore allinterno dei limiti della sofferenza con un margine di errori.
Quindi, la mia personale opinione che questa grande consapevolezza non si estrinseca in poteri
soprannaturali, ma in una vera libert di essere padroni di se stessi, di soddisfare i propri veri bisogni, di
essere consapevoli delle relazioni con gli altri e vederli come specchio di s. Quando c questo centro di
gravit, automaticamente un ego consapevole tiene molto ben presente che tutti e tre i centri entrano in
risonanza armonica. Non c pi conflitto distruttivo, ma solo costruttivo nel gioco delle polarit. A quel
punto siamo in uno stato di beatitudine, di felicit. Alle volte questo stato si raggiunge in pochi attimi
durante una meditazione, in cui i tre centri sono allineati; altre volte, invece, un attimo diventa unora o
un giorno o addirittura stabile. Si parte, per, da piccoli momenti dove i ns. tre centri risuonano
armonicamente.

Ampliare la nostra personalit
Il percorso di crescita va nellampliare progressivamente la nostra personalit e renderla pi fluida.
NellEnneagramma, per esempio si passa da un enneatipo a pi enneatipi, nel Voice dialogue nel passare
da una famiglia interiore ristretta ad una famiglia allargata. Se io fino ad oggi permettevo solo a sei delle
mie sub-personalit a manifestarsi, piano piano ne integro 7. 9, 12. La nostra essenza molto pi colorata
di quanto noi immaginiamo, perch condizionati dallesterno.
Bisogna scoprire quali sono le nostre vere caratteristiche: non quelle che crediamo di essere, ma quelle
che realmente sono. E un percorso lungo e infinito, per quanto allinizio in un anno si fa una crescita
enorme, il secondo un po meno e dopo ventanni per trovare quel pezzettino ci vuole chiss quanto.

Quando si fa questo percorso o quando si facilita unaltra persona a farlo, importante non creare confitti
tra la vecchia personalit e la nuova, ma, anzi, creare alleanze. Quello che uno gi non va buttato via,
ma va cercata una sintesi andando dalle qualit che gi si possiedono verso quelle che non si possiedono
ancora. Nel Voice Dialogue si inizia la seduta alleandosi con i s-primari, quelli gi ben consolidati
riconoscendone il rapporto, perch quello che noi siamo oggi anche se non ci piace (personalit rigida o
diffidente o protetta) la parte di noi che nel passato ci ha salvato la pelle. Quello che noi siamo oggi
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stato un modo di adattarci a quello che stato un ambiente privo damore, di attenzione, di
consapevolezza. Ognuno di noi ha fatto del suo meglio e per quanto abbia fatto, per quanto imperfetto sia,
ha avuto comunque una sua precisa utilit. Quindi, bisogna onorare ci che siamo e nello stesso tempo
anche NON rimanere l. Molte persone hanno pi facilit ad andare da un estremo allaltro. Andare
allestremo opposto limitante: ti risolve certi problemi e te ne crea nuovi. E un po come i farmaci
allopatici: hai il mal di schiena, prendi il Voltaren, ti passa il mal di schiena e ti viene il mal di pancia.
Prendi un altro medicinale, ti passa il mal di pancia e ti viene il mal di testa. Fino a che si lavora per
estremi inevitabilmente un estremo comporta il suo contrario.

Quindi lavori sullarmonia per esempio perch le medicine omeopatiche hanno molti meno effetti
collaterali se non addirittura nessuno? La medicina omeopatica non introduce un estremo, ma
semplicemente stimola lorganismo a reagire da solo. Dato che lorganismo lo sa, se tu lo fai agire, lui
automaticamente va verso lequilibrio. Se, invece, introduci tu dei fattori esterni, automaticamente lo
squilibri.

Nella medicina di urgenza la chirurgia occidentali e alcuni farmaci sono sicuramente da preferirsi. Non
vorrei trovarmi in una situazione di urgenza con un medico tibetano, ma preferibilmente con un medico
della rianimazione, anche intubato e con defibrillatori, che mi salvano la vita. Cos come con uninfezione
fortissima mi possono salvare gli antibiotici. Per, in tutti quei casi dove la malattia non cos aggressiva
e con rapido decorso, funzionano molto meglio le medicine olistiche, proprio perch si affidano al corpo.
Il corpo programmato per ritrovare larmonia. Se lo stimoli a reagire, poi, lui va da solo.

Quindi, per ribadire il concetto, quando vi trovate di fronte una persona che vi chiede aiuto e che presenta
una problematica in cui alcuni suoi lati sono evidentemente in eccesso, non vanno disconfermati.
Dobbiamo evitare di creare come dei gruppi di potere denigrando una sua parte e accettando unaltra.
Bisogna, invece, portarla verso una sintesi costruttiva, dove lei possa riconoscere lutilit anche della
parte rifiutata che nel passato lha aiutata molto, ma oggi non pi. Anzi, oggi dovrebbe allentarla un
po e, invece, dare forza a questaltra parte. La differenza molto sottile. In questo secondo caso io non
ho disconfermato questa parte. Ho detto che non serve in questa situazione, ma ne confermo la dignit e
limportanza. Siccome queste sub-personalit sono delle vere e proprie persone, non posso dire da un
momento allaltro ad una di queste prendi la porta e vattene. Questa diventa una nemica e far di tutto
per sobillare e creare problemi. Se, invece, le dico guarda, in questa situazione di oggi il tuo apporto non
indicato, per ti ringrazio molto per tutto quello che hai fatto fino ad oggi e per tutto quello che farai
ancora, perch mi servirai. Oggi no, oggi deve entrare in gioco questaltra persona, questaltra sub-
personalit, perch pi adatta a questa situazione. Allora questo non unestromissione, non crea un
conflitto.
Ripeto, la vecchia personalit non va mai persa. Non che la nuova personalit ad un certo punto cresce e
va sostituire la vecchia. La nuova personalit la somma della vecchia pi un aspetto nuovo, poi pi due
aspetti nuovi, e poi pi tre aspetti nuovi e cos via. Immaginate che vi sia un gruppo di tre persone: le
decisioni dobbiamo prenderle in tre. Poi, viene un quarto e le decisioni dobbiamo prenderle in quattro. E
poi in sei, e poi in dieci. Automaticamente il potere dei primi tre si ridimensiona, perch uno su tre conta
molto, ma uno su dieci conta meno. Quindi, non c bisogno di defenestrarlo, ma, anzi, facendolo molto
pericoloso.

La fragilit pu essere gestita in vari modi: o facendo il cambiamento drastico. Esempio con la
rivoluzione, fuori i tre vecchi, dentro i tre nuovi. Poi si scopre - vedi in Russia - che i nuovi rappresentanti
del popolo diventano come o peggio dei vecchi. Qualunque posizione assoluta di per s rigida, negativa.
Dobbiamo affiancarla. La personalit si espande, cambia nella sua globalit, ma certi aspetti rimangono
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sempre quelli. Ogni sub-personalit rimane quella che , sta allego consapevole il giusto dosaggio della
gestione delle vecchie e nuove sub-personalit, purch faccia stare la totalit, cio lindividuo, meglio. Se,
invece, sostituiamo i vecchi bisogni con dei nuovi bisogni, per quei vecchi non li soddisfiamo pi, piano
piano ricreiamo il malcontento. Possiamo andare avanti un anno, forse due, per alla fine il malcontento
esce nuovamente. Noi siamo globali, dobbiamo imparare a rispettare tutti i nostri bisogni e a trovare
lequilibrio fra tutti, il che non una cosa facile. Primo, dobbiamo rispettare le tre dimensioni: corpo,
emozioni, mente. Ad es. se uno fa un lavoro intellettuale bisogna bilanciare con lattivit fisica. Se uno
molto emozionale, molto viscerale, bisogna bilanciare con uno stacco mentale e un po di attivit di sfogo
corporea. Gi questo un avvicinarsi molto grossolano. Poi bisogna andare pi nei dettagli. Allinizio di
un percorso se viene una persona che non ha mai fatto nulla gi dirgli di fare tre volte alla settimana una
passeggiata gli pu cambiare la vita. Poi bisogna andare su aspetti pi sottili.



oooOOOooo

Una delle cose base che troverete nel libro Relazioni in armonia il metodo dellassertivit.
Lassertivit una comunicazione che non n aggressiva n passiva. Aggressiva vuol dire contesto
tutto, passiva mi sta tutto bene, assertiva una via di mezzo. Se c qualcosa di te che non mi piace
te lo dico in un modo non aggressivo: Quel tuo comportamento di ieri sera mi ha fatto male.
Questo fondamentale per avere buone relazioni. Si pu uscire dalla regola del tutto o niente. Ci sono
alcuni aspetti che vanno individuati e comunicati allaltro.



L'ANALISI OLISTICA DEI SOGNI

Il lavoro sui sogni un lavoro tipico del processo di crescita personale che inquadra i sogni in un modo
molto differente da quello ordinario. Normalmente oggi come oggi ogni scuola analizza i sogni secondo
una propria modalit: se lo psicologo junghiano analizza i sogni in modo junghiano, se freudiano
analizza i sogni in modo freudiano e cos la scuola tibetana o la scuola americana, ecc. Alla fine c un
gran caos di informazioni che non trovano molta coerenza tra loro.
L'analisi olistica dei sogni una pratica complessa, che si espande a differenti scuole, orientata a
risvegliare la coscienza centrale della persona attraverso la consapevolezza dei suoi condizionamenti,
desideri, caratteristiche e limitazioni. Partiamo nella nostra dalla considerazione scientifica pi riduttiva
che i sogni essenzialmente sono delle rivisitazioni neurofisiologiche dei vissuti della giornata e quindi
delle rielaborazioni di emozioni non completamente elaborate, di paure non risolte o di pensieri e progetti
non terminati che riecheggiano nella nostra mente e che di notte trovano nel sogno una loro una possibile
espressione.
A questa considerazione di base aggiungiamo tutta la componente psicologica pi analitica e simbolica
che, a iniziare dalla scuola psicoanalitica viennese di Freud, giunge ai nostri giorni. Su questa parte
entreremo nel dettaglio con l'analisi dei vari livelli.

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L'ANALISI DEI SETTE LIVELLI DEL SOGNO
Per una vera analisi olistica dei sogni dobbiamo utilizzare il modello olistico di essere umano, ossia la sua
unit profonda e i suoi differenti livelli di esistenza: un livello fisico, un livello energetico, un livello
emozionale-astrale, un livello mentale, un livello spirituale e altri livelli pi sottili.
Cos come esistono 7 corpi, esistono 7 livelli di sogno. Quindi partiamo da questa considerazione e
creiamo una struttura di analisi dei sogni sui differenti livelli. Il primo maestro che ha fatto una analisi
integrata della struttura dei sogni sui sette corpi stato Osho (vedi il libro Psicologia dellEsoterico). Su
questa base sulla quale abbiamo lungamente lavorato come scuola il lavoro si successivamente
evoluto.

I livello: i Sogni Fisici
Il corpo fisico ha dei bisogni e delle pulsioni: se tu hai fame, sogni che hai fame; se desideri fare sesso
con il vicino di casa, sogni di farlo. Anche quando la testa contraria c qualcosa nellinconscio che esce
energeticamente come azione diretta nel sogno e cos ti trasmette messaggi e segnali. Quindi, il I
livello quello dei sogni fisici.

II livello: i Sogni Sensoriali (Energetici)
Sul secondo livello abbiamo i sogni del presente, legati alle sensazioni di piacere o disagio, di
rilassamento o fatica. Spesso sono sogni legati a situazioni di relazione affettiva. I sogni del secondo
livello sono spesso semplici, banali rivisitazioni di situazioni della giornata appena passata, sogni di
atmosfere normali. Dietro le atmosfere di questi sogni emergono i caratteri delle energia. I Tibetani li
interpretano come un codice energetico dei bisogni fisici. I bisogni fisici sono reali, per cui se da bimbi
sognate di voler fare la pip, la fate a letto e vi svegliate bagnati. I Sogni di II livello vengono inscritti
direttamente nel campo energetico. Sono i sogni classici che evocano i 4 elementi. Nei sogni c un
elemento che o in eccesso o in difetto. Quando sognate lelemento acqua, sognate il mare alto, o una
palude. Quando sognate lelemento aria, magari sognate troppo vento, una tempesta, o di non avere aria a
sufficienza. Ci significa che lelemento aria nel vostro corpo in eccesso o in difetto. Se sognate di
avere difficolt di respiro significa che lelemento aria in voi in vuoto energetico. Cos per lelemento
terra se sognate una valanga di melma o al contrario la mancanza di terra, non avete il terreno sotto i
piedi. Oppure lelemento fuoco: sognate che brucia la casa o che avete freddo.
Nel II livello avete sogni in cui lelemento energetico, le sensazioni fisiche, possono diventare
simboliche, analogiche. Per esempio sognate che vi trovate o troppo in alto o troppo in basso. Nel sogno
emergono le percezioni in modo simbolico. Gi i sogni di I e il II livello li possiamo interpretare,
proprio in quanto c gi una componente simbolica, dove per esempio allelemento acqua pu diventare,
per quella persona, il simbolo associato alla vitalit o alla sessualit, l'aria alla libert, il fuoco alla
passione e cos via.

III livello: i Sogni Emozionali
Mentre i primi due sogni sono quasi sempre nel presente o nellimmediato passato, i sogni del 3 livello,
chiamato emozionale o astrale, oltre a darci le impressioni emotive del presente ci permettono di
viaggiare anche nel passato, fino all'infanzia e, a volte, anche oltre. I sogni del 3 livello, oltre agli
elementi reali e contengono, hanno un tono emozionale di fondo, una loro specifica atmosfera
emozionale, che vedremo poi con maggiore chiarezza. In questo caso lassociazione simbolica non pi
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legata ad un bisogno fisico o ad un bisogno energetico sensoriale, ma ad un bisogno emozionale
strabordante che pu anche essere mediato dal conscio. I sogno del 3 livello, ci fanno rivivere
virtualmente le nostre paure e i nostri desideri. Per esempio se nella realt desideri fortemente di fare
allamore con il tuo consulente, cosa che il conscio pensa assolutamente impossibile, per cui poi nel
sogno linconscio ti fa fare allamore con un collega pi vicino (il che pi facilmente realizzabile), che
rappresenta una mediazione simbolica tra conscio e inconscio. In questo caso non tanto il bisogno
quanto lemozione che viene trasferita su di un oggetto possibile e comunque realizzata.
Altre volte ci fanno rivivere virtualmente le nostre paure diurne,cos da sognare un incidente che
semplicemente abbiamo temuto e immaginato nella veglia, o magari sogniamo che muore qualcuno
accidentalmente mentre in realt sappiamo che proviamo odio o rancore verso di lui ma, nella veglia,
non ci permettiamo nemmeno di poterlo pensare.
Nei sogni di III livello, quelli emozionali, si esprime il rapporto anche con la propria infanzia con l
aggiunta,sia di elementi della memoria emozionale che elementi simbolici/mentali che vogliono dire altre
cose. A volte c unibridazione dei vari livelli del sogno.

IV livello: i Sogni Mentali
Siamo arrivati ai sogni di IV livello, il livello mentale. Qui abbiamo una serie di sogni molto molto
importanti che sono i sogni dei condizionamenti della nostra mente. A volte sogniamo la nostra casa, la
nostra relazione, il nostro lavoro e abbiamo allinterno una serie di elementi reali, immaginari o
simbolici - che caratterizzano i blocchi di coscienza, i blocchi di comportamento, i vissuti negati della
nostra vita. Per esempio un classico esempio : Cera una persona che mi faceva male, ma io non
riuscivo a dirgli niente, o non riuscivo a parlare. Tutto questo esprime un condizionamento psichico ben
preciso. Non un bisogno, una situazione che si ripercuote dove tu non puoi parlare e non riesci a
parlare. E perch non riesci a parlare? Perch questa persona mi faceva paura, perch aveva pi potere
di me. Cosa vuol dire questo schema, che tu sei pi debole e lui pi forte? Conosci questo schema? Chi
stato pi forte con te nella tua vita? Risposta: Mio padre... forse... non mi permetteva di essere me
stesso... E in pochi passaggi arrivate ai punti generali del condizionamento.
Quindi, il IV livello particolarmente interessante perch potrebbe veramente andare dentro questa
dimensione.
I sogni di IV livello sono sogni psichici, spesso simbolici, che ci parlano di situazioni
mentali/intellettuali o intuitive, e che possono avere una grandissima rilevanza. Una persona mi raccont:
una volta sognai una ragazza che gridava: Aiuto, aiuto, quella donna una strega, mi vuole fare del
male. Le risposi: Non preoccuparti, ci sono qua io. Ma questa strega mi riconosce, prende tre cani e
me li scaglia contro. Io capisco che una maga che mi sta facendo una magia. I cani che erano piccoli
diventano improvvisamente giganteschi come leoni. Lei li incitava ad avventarsi contro di me. Io non
avevo paura e quando mi furono vicini anchio divenni enormemente grande, pi grande di loro, feci un
urlo terrificante e loro scapparono via. Io ero cosciente del sogno, che quella era una cattiva magia e che
lavrei facilmente debellata, perch potevo fare quello che volevo. E quindi in quel momento tiravo fuori
tutta lenergia e la rabbia e li spaventavo. Loro ridiventavano piccoli e scappavano. Questa persona stava
immaginando ed esibendo la sua forza verso forze negative, suo padre era stato molto duro e violento con
lei ed il sogno era simbolicamente molto significativo.

I sogni che non hanno senso: la vita inutile
Il sogno in grandissima parte unaccozzaglia di esperienze vissute durante la vostra giornata, prive di
senso, esattamente com la vostra giornata. Solitamente alla domanda: Che cosa hai sognato questa
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notte? vi rispondono Ho sognato di essere andata a fare la spesa, ho comperato delle bottigliette di
succo, poi mi sono imbattuta in un cane un po strano con il pelo marrone, ma non proprio marrone quasi
grigio, poi non riuscivo a trovare la macchina, ecc. ecc. Ti raccontano esattamente ci che hanno fatto il
giorno prima. Ma il sogno che senso ha? Zero. Che senso ha quel momento della vostra vita? Zero. A
volte viviamo un periodo turbolento, per cui nel sogno esce sia lelemento fisico disturbato sia lelemento
emozionale psichico che ti dice solo che hai la mente affaticata e non riesci a staccare. Questo il senso
principale.
Nella maggior parte dei sogni pi intelligenti il sogno diventa invece un processo di elaborazione di ci
che nella vita non possiamo vivere o che nella vita ci immaginiamo potrebbero accadere. Per esempio ho
sognato che andavo fuori strada con la macchina, facevo una sbandata, ma io riuscivo a buttarmi fuori dal
finestrino. Cosa vuol dire? Vuol dire che tu da qualche parte durante la giornata, magari per un attimo
hai pensato se dovessi uscire di strada.. E nel secondo pensiero hai pensato cosa avresti fatto e nel
sogno lo fai, perch rimasto dentro il cervello. Oppure concludi una cosa lasciata durante il giorno a
met. I sogni ripetitivi invece nascono dal bisogno di uno schema non concluso.
Poi, interessante capire i simboli anche contemporanei. Per esempio i simboli sia della macchina sia
della casa sono molto spesso analogie del corpo. Sognare che: eravamo in macchine ma guidava mio
padre estremamente significativo di un super-io paterno ancora incombente. Sognare una nuova casa
bella e luminosa pu rappresentare l'inizio di un periodo di crescita e di risveglio.

V livello: i Sogni Spirituali
Ma passiamo ai sogni di V livello: i sogni spirituali. Nei sogni di V livello comincia entrare lelemento
anima. Tu non sogni pi il tuo corpo fisico: sogni la tua anima che aveva unaltra storia.
I sogni del V livello sono sogni che hanno lelemento spirituale sempre pi dilatato e quindi toccano la
coscienza. Una volta data questa interpretazione per densit (sogni pi densi e sogni pi sottili) proviamo
ad analizzare la loro funzionalit.
I sogni spirituali pi semplici sono quelli dove c un elemento che caratterizza il sogno di grande
bellezza e grande luminosit. Per esempio: Ero in una citt che non conoscevo e cera una bellissima
sensazione di luminosit nellaria. Non lavevo mai vista prima, ma sentivo che avrei voluto vivere l. Era
la mia vita. E un messaggio molto elevato che non ha nulla a che fare con il fisico, ma con la bellezza.
Oppure: Sono in un bosco con delle persone e c tra di noi un rispetto magico. Oppure Incontro un
vecchio che mi racconta delle cose e mi dice perch non ti svegli?. Oppure sogni di satori. Stavo
camminando per strada e vedevo oltre: vedevo come in trasparenza la terra, oltre le pietre e lasfalto. E di
colpo attorno a me era lunit. Tutto era perfetto cos comera. E io mi sentivo pervaso da questa bellezza.
Questa sensazione mi accompagna ancora da sveglio.

I sogni lucidi
A questo livello appartengono anche i sogni lucidi, in cui quando si sogna si ha la consapevolezza di star
sognando, per cui si decide di fare quello che si vuole, di decidere della propria vita come nel sogno e in
quel momento si pu fare ci che si vuole.
Io mi sono addestrato un periodo al sogno lucido con le tecniche di Castaneda guardandomi le mani nel
sogno oppure quello di ricordarmi di me volendomi svegliare nel sogno.
Ci sono delle tecniche bellissime di lavoro sulle meditazioni del sogno. Quando si riesce ad entrare in
questo contesto avviene qualcosa di magico: pu essere in negativo o in positivo.
Unaltra volta mi sono messo in testa di ricordarmi di quando finiva il sogno e incominciavo a svegliarmi,
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volevo ricordarmi del momento del ritorno nel corpo, come avveniva. Di solito nei miei sogni sono molto
allestero oppure volo. Una volta stavo volando e mi stavo ripetendo.Devo ricordarmi di me, devo
ricordarmi di me, non devo addormentarmi, devo stare sveglio Sentivo che stavo tornando a casa che
era unaltra casa, su cui atterro, cera un abbaino e allimprovviso ritornai nel corpo e mi svegliai.
Labbaino era il VII chakra aperto. Dellabbaino mi ricordo fin quando ero dentro a met e poi quando
sono entrato per intero era come se lanima entrasse in s e io mi sono risvegliato dentro il corpo.
Con queste esperienze capisci una serie di processi, capisci una serie di libert, ti svegli nel sogno e ti
svegli anche nella vita di tutti i giorni. Nella vita di tutti i giorni, che come un sogno, puoi dirti
Svegliati! Svegliati! Stai facendo una cosa meccanica. Stai facendo sempre la stessa vita.. Ma chi ti
dice qual la vera realt? Chuang Tzsu raccont ai suoi allievi che era sconvolto perch aveva sognato di
essere una farfalla e diceva: Non capisco bene se sono io che ho sognato di essere una farfalla o se la
farfalla che ha sognato di essere Chuang Tzsu. A modo suo stava trasmettendo ai suoi discepoli la
sensazione che anche qua stiamo dormendo. Magari siamo convinti di essere noi come nel sonno siamo
convinti di essere una farfalla e possiamo ad un certo momento lasciare andare questa identit ed
espanderci.

I sogni di vite passate
Una delle cose straordinarie del piano spirituale che pu spingersi nel passato, arrivando anche a
rievocare le vite passate. Una della cose pi interessanti nel sogno che voi non siete nel vostro corpo. Se
voi chiedete ad una persona di rivivere il sogno, mentre ve lo raccontano percepite unenergia molto
precisa. Sentite se la persona nel corpo o nelle emozioni. E' fondamentale riuscire a cogliere lelemento
emozionale o psicologico delle vite passate. C tutto un contesto di energia che si muove e che voi
percepite, a volte pi emozionale e a volte pi profonda. Quando vi raccontano dei sogni di vite passate
c unintensit ancora maggiore. Chiedete anche in che corpo sono, com il loro corpo in quel
momento. E loro vi descriveranno per filo e per segno il corpo in cui si trovano, la sua corporatura, il
colore dei capelli, l'et, il sesso che spesso si rivela differente da quello attuale. Tutto spostato in un altro
tempo e in un altro spazio, come se tutto fosse normalissimo, perch in quel momento dentro c
lologramma del sogno che si riapre. I sogni di vite passate sono relativamente comuni. Quando, si ha il
ricordo di una situazione storica. Se si fa l'esercizio di entrare nel sogno ci si accorge di essere in un
altro corpo, quindi, lanalisi del sogno pu essere estremamente interessante.

I Sogni Illuminati di VI livello
E poi, ci sono i sogni di VI livello, dove incontriamo i maestri, le presenze spirituali, il divino. Sogni di
espansioni di coscienza, di accedere a dimensioni divine, di incontrare i Maestri, di vedere il proprio
futuro. A questo livello appartiene anche il famoso sogno di Jung che racconta di essere uscito dal corpo,
come se fosse morto, e di aver visto il pianeta Terra dallalto, di essere entrato in un tempio su un piccolo
asteroide ed di aver avuto un forte contatto spirituale. Sono sogni di VI livello, sono illuminazioni, la
coscienza planetaria, la grande vita, un livello alto di visione. Se richiami quello stato di coscienza nella
vita di tutti i giorni richiami quella coscienza alta dentro di te, rivivi quella stessa sensazione stando
seduto e sentendo questa coscienza allargatissima. Si possono sentire delle presenze o delle voci che
dicono qualcosa e senti che non una presenza fisica, ma qualche Maestro o uno Spirito o a livello
generale. Oppure qualcuno che nel sogno ha visto se stesso da vecchio e attorno a lui cera unarmonia
delle cose. Oppure si sogna di spiritualit: Era come se io fossi un illuminato. Camminavo tra la gente e
sentivo un grande amore attorno a me.

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I Sogni Infiniti di VII livello
Infine sono i sogni di VII livello che sono i sogni di vuoto, di spazio infinito, di eternit. Non c pi
niente. C un senso di immensit e tu esisti - non pi come te stesso - sei infinito.




L'INTERPRETAZIONE OLISTICA DEL SOGNO

L'interpretazione simbolica soggettiva e oggettiva
Nellanalisi del sogno noi dobbiamo capire alcuni livelli contemporanei. Quando una persona ci racconta
un sogno possiamo fare un lavoro interessantissimo. Intanto prima ancora che ci chieda qual il senso o
il significato del sogno gli chiedete che cosa vuol dire per lei quel sogno. Molto spesso linterpretazione
simbolica diventa immediata. Per esempio Ho sognato che cera una bambina per strada, a cui davo delle
cose e poi me la portavo con me. Domanda: Secondo te, che cosa vuol dire questo sogno?. La persona
pu interpretare che nel sogno lei sentiva di essere quella bambina, che essa rappresentava la mia parte
bambina e questo il primo livello, soggettivo, una analisi immediata del sogno che comunque
uninterpretazione reale e significativa. Il secondo livello pi profondo dell'associazione simbolica
soggettiva, e spesso richiede la attenta presenza di un osservatore esterno, che prendendo atto dell'intera
situazione, e, utilizzando strumenti specifici come l'analisi del tono emozionale e l'analisi delle parti del
sogno, che vedremo nei paragrafi successive, mette in grado la persona di comprendere una dimensione
pi ampia e profonda. E l si va nellanalisi pi profonda degli elementi onirici, cio linterpretazione
oggettiva. Questo stato il grande contributo della psicoanalisi freudiana e junghiama e dell'analisi
classica del sogno. Ma se si vuole entrare ancora pi in profondit e fare un reale lavoro di crescita
personale, occorre acquisire alcune ulteriori comprensioni sulla natura virtuale e olografica del sogno.

Ologrammi della realt
Partiamo dalla considerazione che la mente virtuale, ossia che il cervello attraverso le fantasie e i sogni,
rappresenta una bolla psichica virtuale, un ologramma della realt, che appare a tutti gli effetti
assolutamente realistico, come sappiamo quando per esempio sogniamo una situazione di paura e ci
svegliamo gementi e grondanti di sudore, come se fosse stato tutto vero. Usiamo la parola ologramma
per identificare una bolla di esperienza psichica completa, dove abbiamo sensazioni fisiche, emozioni,
sentiamo musiche o profumi particolari, abbiamo percezioni psichiche complesse. Il cervello, quando
sogna, o quando entra in un processo di regressione, ci da l'illusione di essere realmente in quella realt,
autentica o immaginata che sia, proprio come se tutto fosse vero. Questo significa che se utilizziamo la
capacit mentale di creare sogni e ricordi e poi entriamo consapevolmente in questi ologrammi,
possiamo trasformare le vere radici psichiche che stanno alla base di un problema, di un trauma o di uno
shock.

La mente virtuale
Il sogno rappresenta quindi una incredibile opportunit virtuale di trasformazione e di evoluzione
umana. Il sogno ci permette di entrare nelle parti profonde del cervello, le immagini che si aprono nel
sogno sono immagini reali. La visione olografia della psiche di giorno vi fa vedere delle cose che possono
essere vere o possono essere dei fantasmi, e di notte anche. E come se noi sogniamo di notte nel sogno e
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di giorno nella realt. Quindi, una persona che di notte sogna di avere una crisi spaventosa di panico, su
un problema che non c', pu avere la stessa paura anche di giorno, su un pensiero o problema che
comunque non c. Spero sia chiaro. Vi do un esempio: se io sogno un leone che mi spaventa o sogno che
qualcuno che mi rincorre e io non riesco a correre, una paura che ho di notte ma, sicuramente, ho anche
di giorno. Ho sempre paura che qualcuno mi aggredisca e mi faccia del male e penso di non avere la
possibilit di scappare. Questo un sogno ricorrente in famiglie con genitori molto pesanti e oppressivi.
Meglio ancora, di notte ho un sogno di paura perch mi trovo da solo in ascensore, ma la stessa paura
irreale pu farmi avere una crisi di panico mentre sono in ascensore perch mi salita un'ansia
irrazionale. Nel sogno uno pu anche fare delle cose straordinarie: ha il desiderio di volare e vola via,
cosa che nel sogno pu fare. Magari poi in quello stesso contesto lo fa anche nella realt: quando vive
qualcosa che gli fa paura, sente di non poter scappare e allora vola via con la testa o tende ad evitare
ostacoli e situazioni pesanti che potrebbero, tuttavia, aiutarlo a crescere.

Entrare coscientemente nel sogno: l'ologramma onirico
Nello sviluppo dellanalisi dei sogni una delle cose pi interessanti che noi abbiamo visto, e che voi non
dovete fare se non siete degli psicoterapeuti di grande esperienza, la possibilit di entrare nei sogni.
Normalmente lanalisi dei sogni viene fatta al massimo su un lettino dove uno racconta il sogno e laltro
lo scrive e lo analizza, ed pi sul livello verbale. Raramente lo si fa ad occhi chiusi.
Personalmente ho sviluppato una tecnica di analisi del sogno una decina di anni fa e poi pian piano lho
portata avanti ed questa: quando le persone vivono dei sogni che hanno un grosso senso, che hanno
toccato una parte vera di s, le potete condurre a rientrare nel sogno come in un reale ologramma onirico.
La tecnica quella di fare entrare la persone in meditazione profonda, ossia in stato di consapevolezza
globale di s, cosa che facciamo aprendo le sensazioni di tutto il corpo, e portando la persona a sentire il
corpo pian piano che diventa energia e lenergia poi si espande e va ancora pi in profondit... e si
dimentica di tutto quello che ti circonda. In quel momento la persona in stato ipnagogico ossia nelle
onde delta e teta (non pi nelle beta della mente attiva verso l'esterno) e comincia ad entrare
consapevolmente in quel preciso sogno, e il sogno si riapre, l'ologramma onirico ritorna alla memoria e
diventa vivo. Quindi, mi raccontano di nuovo il sogno, ad occhi chiusi, da questo stato delta/teta, dal
livello ipnagogico. A questo punto gli chiedo: Dimmi dove sei. Descrivimi tutto, fammi vedere ogni
particolare del tuo sogno e piano piano loro ti dicono dove sono e molti particolari pi di prima. La cosa
straordinaria che hanno la consapevolezza del sogno. E nel sogno vivono emozioni magari anche paure
ma sapendo che il sogno virtuale e simbolico - possono decidere se vogliono rientrarci e riviverlo
consapevolemente.

Non forzare mai la persona! Accettarne i limiti e le paure
Se non vogliono mi fermo e parliamo con tranquillit del sogno e, se lo manifestano, di ci che crea
timore nell'affrontare quella situazione onirica. Se mostrano disagio o paura nell'affrontare le situazioni
del sogno, mi fermo e cerco di mettere la persona a suo agio, di farla sentire accettata anche se sta
fuggendo da memorie, fantasie o da qualche cosa di ancora pi misterioso dentro di s. In nessun caso la
persona deve sentirsi giudicata male da voi perch non ha avuto coraggio o presenza di affrontare le sue
paure. Al contrario deve sentirsi supportata, deve capire che quella paura segno di una ferita
dell'anima, di una memoria traumatica che richiede pi tempo per essere affrontata e superata. Ricordate
che affrontare una paura senza la centratura necessaria pu portare ad un dissesto della personalit, a fare
riaffiorare una crisi rimossa e mai superata. Si deve quindi invitare la persona a comprendere questo
punto delicato e a lavorare su se stessa per fortificarsi, per acquisire pi fiducia, consapevolezza, potere e
2
radicamento nel corpo.
Se invece vogliono entrare, iniziamo l'esplorazione. Se nel sogno emerge la paura, con estrema attenzione
e presenza, gli chiedi se vuole vederla, se desidera capire il perch di quella paura, e, lentamente, gli fai
analizzare il sogno dal di dentro. Sei nel sogno, senti paura, e perch hai paura?. E ognuno d delle
risposte diverse. E di fronte alle risposte, alle diverse situazioni, voi gli chiedete se vogliono affrontare
quella situazione. Se non se la sentono ci si ferma e si continua il lavoro in modo pi descrittivo
attraverso associazioni o riferimenti simbolici. Se invece si sentono sufficientemente pronti e desiderano
affrontare quella situazione, si chiede loro di essere pi presenti, vitali e centrati dentro il sogno e, grazie
a questa risorsa, di sentire che cosa vorrebbero fare in quel momento per evitare lo stato di paura o per
superarla, e loro, sentendosi sostenuti da voi, mettono in moto la loro componente pi creativa, vitale,
profonda e rispondono attivamente ad una situazione di blocco cronico, di inibizione.

Infrangere i tab alle radici della coscienza: la porta virtuale del cambiamento
A livello onirico profondo ogni cambiamento pu creare un cambiamento di stato, una rottura del
vecchio equilibrio, una trasformazione che muta le radici della mente e che porter ad un differente
futuro. Positivo o negativo. I traumi sono da considerarsi come dei tab psichici, delle interruzioni di
un ciclo vitale e naturale di comportamenti, emozioni, pensieri; quando noi prepariamo la persona a
rinforzare il proprio senso di s e la portiamo ad entrare nell'ologramma di quel preciso blocco e, quando
possibile, ad infrangere il tab, essendo l'ologramma una realt psicologica virtuale attiva, come se
portassimo indietro la persona in una macchina del tempo fino a poter cambiare quello specifico evento
che ha causato un blocco cronico nella sua vita. Cambiando la radice cambia l'intera struttura della pianta,
cambiano anche i frutti.
Quindi, le persone possono essere aiutate a rivivere intensamente un sogno, dove cambiano
comportamenti e strategie di vita e contemporaneamente sono coscienti, la consapevolezza testimoniante
vigile. Sono nellinconscio con la memoria profonda, e con la mente cosciente vedono lillusione delle
loro paure, delle loro emozioni, dei loro condizionamenti e li possono rompere. Possono entrarci dentro e
possono cambiare la vita. A volte non ce la fanno, c come una barriera che, come counselor non
dobbiamo MAI forzare. Come counselors dobbiamo solo facilitare la persona a conoscere s stessa, a
capire i suoi meccanismi e a sentirsi pi fiduciosa nelle proprie possibilit.

L'analisi del tono emozionale
Una delle componenti pi interessanti dell'analisi olistica del sogno la consapevolezza del tono
emozionale. Dopo aver ascoltato il sogno e la sua elaborazione, si chiede alla persona: Mi dici qual
lemozione di fondo che c in questo sogno o delle singoli parti del sogno? E l vi potete accorgere
immediatamente che lelemento emozionale a volte completamente separato quasi scisso dal contesto
psicologico generale. Vi accorgerete che la persona a volte completamente scissa su due fronti: magari
vi sta raccontando un sogno apparentemente bello tipo: mi trovavo al mare, era caldo, l'acqua limpida
ero con degli amici... e poi se gli chiedete quale era il tono emozionale di fondo vi dice: sentivo una
sensazione di ansia tremenda... un grande disagio... Oppure a volte il sogno sembra drammatico: ero in
uno spazio strano, come dopo una tempesta o disastro naturale, sentivo delle persone che gridavano o
litigavano, era tutto buio... ma se chiedete il tono emozionale potrebbe rispondervi: io per mi sentivo
bene, ero calmo e distaccato da tutto quello che mi circondava...
L'analisi del tono emozionale si rivela fondamentale nella tecnica di entrare coscientemente nel sogno.
Questo ci permette di seguire la direzione emozionale pi intensa e profonda e di arrivare pi
velocemente alle radici del problema.
2

Lasciare andare l'inconscio...
Ricordo una ragazza che aveva un grosso problema con il padre che era morto. Ad un certo momento mi
ha portato questo sogno pesantissimo di essere vicino alla sua bara che sprofondava nella terra e lei
sprofondava con la bara di suo padre. A questo punto le feci prendere atto che era sprofondata e le chiesi
che cosa voleva fare. Espresse il desiderio di aprire la bara di suo padre e su mio invito lo fece e vide il
padre morto. Le chiesi che cosa voleva fare e mi rispose di voler mettersi al suo posto e di chiudersi
dentro. Lo fece. Le chiesi come stava, qual'era il suo tono emozionale (mi aspettavo che fosse pesante
e negativo) invece lei mi rispose Sto molto bene, mi sento tranquilla e protetta! Quel giorno la sessione
fin cos.
Quando ritorn la sessione successiva mi disse: Sa, questa cosa di essere chiusa in una bara al posto di
mio padre mi rimasta proprio qui. Ma perch lo devo fare? Non lo so risposi eri tu che lo volevi,
anzi mi sembrava proprio che ti stesse bene. Mi disse che in realt non le piaceva molto l'idea di essere
in una bara, decise (con la mente cosciente) di non volerlo fare pi... ma poi la sua mente inconscia la
faceva ricadere. Lei, per simbiosi affettiva, ritornava e si impersonificava al posto di suo padre e viveva la
sua sofferenza come morta. Infatti, dalla morte del padre lei era veramente un po' come morta. Lei
aveva avuto un enorme conflitto con il padre. Il padre era morto e lei non aveva pi nessuno con cui
risolvere il conflitto, sentiva di avere dentro lamore che non aveva dato al padre ma anche tutto lodio
che non era riuscita a trasmettergli, per cui chiaro che non riusciva lasciarlo andare. Continuammo ad
entrare nel sogno. Allora... sono ancora l nella bara..., Che cosa vuoi fare? Uscire. E cosa c
attorno a te? Della gente che mi dice di uscire e mi tira una corda per salire fuori... ma io non ci riesco,
mi scivola dalle mani.., ecc. Abbiamo continuato cos per quattro intere sessioni, senza spingere, con
molta accettazione di ci che c'era in quel momento. Nellultima sessione vi stata un'evoluzione. Lei
spontaneamente ha lasciato andare il padre: La bara diventata come una barca sull'oceano... sul quale
lui se ne va... sembra la nave che porta via il Profeta di Kahlil Gibran... mi dispiace lasciarlo ma non
posso farci niente... Lo saluto, sono felice per lui. La situazione si era risolta, ma con i suoi tempi e le
sue modalit. Linconscio le ha messo dentro il senso di colpa, lidentificazione con il padre, la voglia di
morire per stargli vicino, la voglia di ritornare a vivere. Alla fine lei aveva detto al padre delle cose
importantissime, sia belle che brutte. C stato un vero e proprio scioglimento di un bubbone. Nel
sogno aveva potuto fare delle cose che ovviamente con il padre non poteva pi fare. Si sentiva liberata!

L'analisi delle parti del sogno: il s osservante, l'io e le sub-personalit
Come nel modello olistico di essere umano abbiamo un s osservante centrale e degli io, ossia delle
personalit esterne, cos nel sogno abbiamo un osservatore centrale che testimonia gli eventi, un io
principale e delle sub-personalit (dall'etrusco persona la maschera degli attori) che interpretano le
varie parti del dramma onirico. Normalmente l'io principale il protagonista, la personalit primaria con
cui ci identifichiamo, e le personalit secondarie sono gli elementi del sogno con cui ci relazioniamo o
anche ci opponiamo e litighiamo. Tutto il dramma onirico avviene dentro di noi, nella nostra mente.
Noi siamo il regista occulto, il protagonista e gli attori. Il sogno quindi una vera messa in scena virtuale
in cui noi prendiamo a prestito le fattezze di amici, genitori, amanti e personaggi pi o meno conosciuti e
decidiamo come li animiamo come fossero veri attori. Ma dobbiamo ricordare che ogni personaggio del
sogno non in alcun modo reale ed autonomo, ma ogni personaggio del sogno una parte di noi, un
elemento che abbiamo interiorizzato nella nostra mente pi o meno conscia (super-io), e che noi facciamo
o lasciamo agire nel nostro sogno.
Una signora mi raccont uno strano sogno che l'aveva alquanto turbata: entravo nella stanza da letto e
trovavo mio marito sopra mia figlia di 10 anni, in atteggiamento sessualmente compromettente, restavo
2
esterrefatta e uscivo dalla stanza, mentre mio marito si lamentava che l'avevo disturbato.... Chiedo alla
signora che cosa le dice questo sogno (analisi simbolica soggettiva) e lei mi parla di come a volte il
marito le sembra troppo intimo con la figlia, anche se capisce che lui in realt assolutamente pulito e
amichevole, e che la bimba, in periodo edipico, sta ritrovando una nuova relazione di amicizia col padre.
In realt lei, che una personalit assolutamente dominante, si rende conto che quando il marito gioca
troppo con la figlia lei si sente a disagio e si irrita come se perdesse controllo e potere. Dopo questa
analisi soggettiva entriamo pi in profondit alla ricerca della dimensione oggettiva profonda. La faccio
entrare in meditazione globale e pian piano lei rientra coscientemente nel sogno, me lo ridescrive come
personaggio principale (moglie-mamma) con cui si identifica, con maggiori particolari e poi le chiedo se
interessata a diventare il marito, mi risponde di si, che curiosa di entrare in quel personaggio. C' un
salto di intensit emozionale, mentre come personaggio protagonista vedeva il marito come incestuoso,
ora mi racconta di percepire tutto come quando da ragazza si sentiva controllata affettivamente e
sessualmente da sua madre, che entrava nel bagno o nella sua stanza privandola di una necessaria intimit
con se stessa. Ora capisce il comportamento verbale del marito che nel sogno si lamenta di essere stato
disturbato... cosa che lei da ragazza non aveva mai avuto il coraggio di dire a sua madre. Le chiedo allora
se vuole diventare la bimba, lei accetta e, quasi istantaneamente, inizia a piangere e mi racconta vari
episodi infantili dove desiderava attenzione dal padre senza avere mai soddisfazione di questi bisogni.
L'analisi oggettiva del sogno si conclude cos con un quadro psicologico e umano estremamente pi
ampio e articolato, dove lei capisce come marito e figlia hanno solo dato corpo ai suoi stati mentali pi
inconsci e profondi. Anche la sua relazione famigliare risulter migliorata, pi accettante e meno
direttiva.

Pericoli del lavoro sul sogno
Una delle cose che voi non dovete assolutamente fare forzare il sogno delle persone, non dovete
indurre delle immagini vostre o delle immagini positive (visioni piacevoli, pensiero positivo, ecc), non
dovete proiettare i vostri desideri o i vostri valori sui sogni di nessuno. Con il sogno state lavorando con
una zona dellinconscio che potentissima e delicatissima. Non andate a lavorare sui sogni traumatici o
che comunque contengono grandi paure. Il lavoro sul sogno negativo richiede una professionalit e una
presenza che non potete avere se non avete fatto anni di pratica e di supervisione dei sogni e del lavoro
infantile. Con i sogni traumatici fate entrare le persone in contatto con le aree bloccate della mente.
Questo un lavoro psicoterapeutico, che non consentito al couselor! Il lavoro sul trauma vietato
perch pu emergere e slatentizzare una psicosi, una schizofrenia, unossessione, una perdita di identit.
Stati sui quali, come counselor, non avete legalmente e tecnicamente le capacit per intervenire. Avete
aperto la porta dellinconscio di una persona che quindi rimane senza protezione e non potete certo
sostituire la vostra mente cosciente con la sua mente inconscia. Dovete avere una grandissima attenzione
e sensibilit, perch se sostituite la vostra mente alla sua e le dite consciamente o inconsciamente cosa
fare vi sostituite a lei e avrete fatto un errore gravissimo. Avete sostituito la vostra volont esterna alla
sua. Non lecito. E uno dei peggiori abusi di potere che potete fare anche se lo fate a fine di bene. Non
dovete mai sostituirvi alla coscienza della persona. La dovete facilitare, vedere, osservare e nei sogni
semplici e leggeri dove evidente una paura o una piccola cosa (per esempio la fuga da un esame non
dato a scuola) gli chiedi che cosa vorrebbe fare: l'aiuti a cambiare lenergia. Se questo che lei chiede,
glielo aiutate a fare. Ricordate, una cosa molto delicata.
Rivivere ed esplorare i sogni, soprattutto se contengono elementi di paura, di terrore o di negativit,
pericoloso, l state sconfinando in una zona inconscia critica, state destabilizzando la struttura di
protezione dell'io, che si costruito proprio per difendersi da quelle antiche paure. Per farlo doveste
avere un training che in questo momento non avete. Per farlo dovreste essere psicologi o psicoterapeuti di
lunga esperienza e di provata esperienza spirituale. Dovreste gi aver lavorato con le psicosi, con le
2
schizofrenie, con linconscio profondo, con le grandi paure e solo allora avreste la sicurezza che vi
permette di maneggiare gli elementi negativi con estrema attenzione. Invece del lavoro terapeutico sul
negativo il counselor opera sul positivo e lo sviluppo del potenziale umano.

Il counselor e la terapia del risveglio
La grandissima risorsa del counselor olistico la possibilit di utilizzare le tecniche di consapevolezza e
di risveglio della coscienza, che pochissimi psicologi e medici conoscono e applicano. Come counselor,
potete operare sulla parte sana e consapevole della persona e risvegliare le potenzialit latenti. Nel sogno,
invece di affrontare le grandi paure del passato e dell'inconscio, potete aiutare la persona a risvegliarsi nel
sogno e diventare consapevoli che la vita reale disponibile e possibile. Quando riuscite a lavorare in
meditazione, ossia in stato di consapevolezza globale di voi e della persona che seguite, accade una
magia, una sincronicit che apre delle porte, che risveglia forze positive e valori profondi, che apre le
porte dell'anima. Dovete essere bravi nella conduzione della sessione, dovete essere in uno stato di grande
presenza, dovete portarli in uno stato di meditazione profonda. Voi potete diventare bravi semplicemente
anche a far rivedere i sogni delle persone, fargli rivedere gli elementi e farglieli raccontare invitandoli a
svegliarsi nel sogno! Noi la chiamiamo la terapia del risveglio. In un sogno medio dove non ci sono
grandi paure o problemi la persona lo pu fare quando ha una minima identit di s, se no non lo si pu
fare. Allora si pu lavorare con la disidentificazione. Soltanto quando una persona ha una sua identit, ha
una sua centratura ed un Io formato.




IL C O D I C E D E O N T O L O G I C O
SICOOL


II Codice Deontologico, previsto dall'art. 3 dello Statuto, ha lo scopo di precisare l'etica professionale e le
norme a cui il Counselor e Operatore Olistico deve attenersi nell'esercizio della propria professione. Oltre
ad essere uno strumento di tutela e di trasparenza dellAssociazione Professionale S.I.C.O.OL.,
rappresenta al tempo stesso un insieme di indicatori di autoregolamentazione, di identificazione e di
appartenenza, per ciascun socio.
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professionali del Counselor Olistico e dellOperatore Olistico. E iscritta regolarmente al CNEL
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linterruzione del rapporto che non siano accompagnati dalle necessarie cautele per evitare disagi al
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Art 6 Correttezza professionale
E eticamente corretto mantenere con i clienti rapporti professionali. E eticamente e deontologicamente
scorretto avere rapporti professionali di counseling olistico con persone con le quali si abbia un rapporto
2
di parentela o relazioni affettive e/o sessuali.

Art. 7 Segreto professionale
Il Counselor Olistico tenuto al segreto professionale, salvo per i casi previsti dalla legge in vigore. Il
Counselor Olistico che nellesercizio della sua professione venga a conoscenza di qualsiasi forma di
sfruttamento e/o violenza su un minore, pu decidere di intervenire per contrastarla segnalando la
situazione a chi esercita la potest o a chi di competenza.

Art. 8 Pubblicazioni didattiche
Il Counselor Olistico potr, per pubblicazioni scientifiche, didattiche o di ricerca, fatta salva
limpossibilit di identificazione dei soggetti, utilizzare i percorsi realizzati durante la propria prestazione
professionale. In ogni caso, i soggetti coinvolti debbono essere messi al corrente delle finalit duso del
materiale.

Art. 9 - Rapporto con colleghi
II Counselor Olistico tenuto a rispettare la professionalit dei colleghi ed a mantenere rapporti basati su
lealt e correttezza. II Counselor Olistico, facendo proprie le finalit dellAssociazione, promuove e
favorisce rapporti di scambio e collaborazione. Pu avvalersi dei contributi di altri specialisti, con i quali
realizza opportunit di integrazione delle conoscenze, in unottica di valorizzazione delle reciproche
competenze.























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INDICE GENERALE


INTRODUZIONE GENERALE............................................................................................................... 2
LA CULTURA PLANETARIA E LEVOLUZIONE UMANA......................................................... 3
Cultura planetaria ed evoluzione umana.......................................................................................... 3
I creativi culturali ............................................................................................................................... 3
La nuova cultura del benessere globale ............................................................................................ 3
Il paradigma olistico: dalla divisione alla coscienza globale........................................................... 4
La rivoluzione interiore...................................................................................................................... 4
LA FUNZIONE CREATIVA ED EVOLUTIVA DEL COUNSELOR OLISTICO........................ 5
Loperatore e il counselor olistico: una professione interdisciplinare per un pianeta in
trasformazione..................................................................................................................................... 5
Lavorare sulla parte sana................................................................................................................... 6
Il Curriculum Olistico: una rivoluzione nella formazione educativa ............................................ 6
La Scuola Olistica Nazionale CONACREIS per la Salute Globale e la Crescita Umana ............ 6
LE BASI TEORICO-FILOSOFICHE DELLA PSICOLOGIA OLISTICA........................................ 7
La logica del Counseling Olistico: lavorare globalmente sulla parte sana della persona ............ 7
Coscienza come energia intelligente: la base della guarigione-evoluzione olistica ....................... 8
La consapevolezza di s: il feedback della coscienza ....................................................................... 9
Il riconoscimento profondo dellessere: la presenza empatica ..................................................... 10
Lindividuo come unit e le sue modalit caratteriali ................................................................... 11
Gli strumenti operativi del counselor olistico................................................................................. 12
Il caso e la sincronicit: una visione di equilibrio.......................................................................... 13
Laccettazione della realt cos com............................................................................................. 13
Transfert e controtransfert: la logica delle proiezioni................................................................... 14
Il concetto di malattia................................................................................................................... 16
Counseling come presenza empatica............................................................................................... 16
Le persone non hanno una percezione globale di s...................................................................... 18
NEUROPSICOLOGIA: L'UNITA' DI COSCIENZA E I BLOCCHI PSICOSOMATICI .............. 19
Il primo blocco psicosomatico: la chiusura del centro della coscienza ........................................ 19
Riportare tutto al centro dellessere: la I Tavola delle Equivalenze Psicosomatiche ............... 20
La polarit maschile-femminile: la II Tavola delle Equivalenze Psicosomatiche ..................... 21
I tre cervelli e le tre energie psichiche: la III Tavola delle Equivalenze Psicosomatiche ......... 23
La Mappa delle Energie Psicosomatiche Essenziali ...................................................................... 27
Shen: il cuore e l'anima emozionale degli organi........................................................................... 30
Piacere, paura e inibizione del cervello istintivo............................................................................ 31
Il cervello limbico degli affetti e dell'amore ................................................................................... 33
LE ENERGIE PSICOSOMATICHE ORMONALI-EMOZIONALI ............................................. 34
Il primo livello psicosomatico .......................................................................................................... 34
Il secondo livello psicosomatico ....................................................................................................... 35
Il terzo livello psicosomatico ............................................................................................................ 36
Il quarto livello psicosomatico ......................................................................................................... 36
Il quinto e sesto livello psicosomatico.............................................................................................. 37
Il settimo livello psicosomatico ........................................................................................................ 38
I GRANDI PERSONAGGI E LE GRANDI SCUOLE DELLA PSICOLOGIA................................ 38
LA PSICOANALISI DI SIGMUND FREUD .................................................................................... 39
2
La scoperta dellinconscio................................................................................................................ 39
Il complesso di Edipo........................................................................................................................ 40
Le varie aree della psiche ................................................................................................................. 41
Il Super Io .......................................................................................................................................... 42
Gli stati di borderline........................................................................................................................ 42
Il Super Io come Giudice Interiore: il condizionamento impiantato nella tua psiche............ 43
Le basi dellevoluzione psichica: bisogni fisici, affetto e riconoscimento del s.......................... 43
Lanimus, lanima e il mito delleroe .............................................................................................. 46
Gli archetipi e linconscio collettivo ................................................................................................ 47
LOmbra: il lato oscuro della forza interiore................................................................................. 47
La sincronicit................................................................................................................................... 48
Testi consigliati: ................................................................................................................................ 49
Lanalisi del carattere....................................................................................................................... 52
Il corpo e i sette livelli ....................................................................................................................... 53
Testi consigliati: ................................................................................................................................ 57
LA PSICOSINTESI DI ASSAGIOLI ................................................................................................. 58
Lovoide di Assagioli: la prima mappa psichica transpersonale.................................................. 59
Il S personale e il S transpersonale o superiore.......................................................................... 60
Il sogno da svegli ............................................................................................................................... 64
Opere consigliate:.............................................................................................................................. 66
LA PSICOLOGIA TRANSPERSONALE DI MASLOW.............................................................. 67
CARL ROGERS E IL COUNSELING............................................................................................... 67
La nascita del counseling.................................................................................................................. 67
Lapproccio centrato sul cliente ...................................................................................................... 67
Lidentit organismica del bambino ............................................................................................... 68
Counseling come processo di autoconsapevolezza......................................................................... 68
Il concetto di empatia incondizionata ............................................................................................. 68
Lintegrit del counselor .................................................................................................................. 68
Biografia............................................................................................................................................. 69
Testi consigliati: ................................................................................................................................ 70
LA PSICOLOGIA SISTEMICO RELAZIONALE DI PALO ALTO............................................ 70
La teoria dei sistemi in psicologia.................................................................................................... 70
Modificando un elemento del sistema si modifica il tutto ............................................................. 72
Mesmer: le radici storiche................................................................................................................ 72
IL DIALOGO DELLE VOCI DI HAL E SIDRA STONE............................................................... 74
Le sub personalit............................................................................................................................. 74
Le parti del Dialogo delle voci...................................................................................................... 74
Lobiettivo del Dialogo delle voci................................................................................................. 76
Opere consigliate:.............................................................................................................................. 80
LA PSICOLOGIA TRANSPERSONALE DI KEN WILBER......................................................... 81
Opere consigliate:.............................................................................................................................. 89
L'INTENSIVO DI ILLUMINAZIONE DI CHARLES BARNER .................................................. 90
LA PSICOLOGIA NON DUALE........................................................................................................ 91
LA PSICOLOGIA SUFI DI A.H. ALMAAS...................................................................................... 94
PSICOLOGIA DALLE ANTICHE SCUOLE SPIRITUALI..................................................................... 98
Il Vedanta e i cinque corpi dell'essere umano.................................................................................... 98
LA PSICOLOGIA OLISTICA.............................................................................................................. 100
LO SVILUPPO DEL POTENZIALE UMANO .............................................................................. 102
2
IL PROCESSO DI CRESCITA E LE SUE QUATTRO FASI................................................... 104
La consapevolezza dello stato di frammentazione ....................................................................... 104
Decondizionamento e disinquinamento: Il lavoro sul negativo.................................................. 105
Riappropriazione e sviluppo del potenziale umano: Il lavoro sul positivo................................ 105
La realizzazione di s...................................................................................................................... 108
PSICOLOGIA DELL'EVOLUZIONE UMANA............................................................................. 111
LA GENESI DEI BLOCCHI PSICOSOMATICI........................................................................... 111
Lipotesi coscienza: la vita come evoluzione della consapevolezza ............................................ 112
Il concepimento: inizia il viaggio ................................................................................................... 112
Il cuore della Mamma la vita del bimbo .................................................................................... 113
Il periodo intrauterino.................................................................................................................... 114
La densit energetica ...................................................................................................................... 115
Traumi e tensioni intrauterine....................................................................................................... 116
Il contatto o il non-contatto intrauterino...................................................................................... 117
Il primo blocco psicosomatico: la percezione intrauterina di non essere amati ....................... 119
Il parto e la drammatica situazione di molti reparti di ostetricia .............................................. 119
Nascite premature o forzate........................................................................................................... 120
La fase orale..................................................................................................................................... 121
Limprinting: il principio del condizionamento........................................................................... 122
LEVOLUZIONE UMANA E LA FORMAZIONE DEI CARATTERI....................................... 123
Il carattere orale: il buco affettivo............................................................................................. 127
Il carattere masochista: linibizione alla libert ...................................................................... 129
Il tratto nevrotico: iperreattivit da stress e incapacit di relax............................................ 134
Il carattere psicopatico: la sfida alla vita.................................................................................. 135
Il piacere .......................................................................................................................................... 137
I caratteri e la sessualit: il rigido, il narcisista e listerico......................................................... 139
Le pi comuni tipologie .................................................................................................................. 142
Lo schema generale della struttura della personalit.................................................................. 143
I caratteri e le energie psicosomatiche essenziali ......................................................................... 144
La contrattura del diaframma....................................................................................................... 151
Le ricerche sulla coerenza e la sincronizzazione cerebrale......................................................... 152
SCHEMA SINTETICO DEI CARATTERI PSICOSOMATICI...................................................... 153
I tre fattori che determinano un carattere: genetica-epigenetica, condizionamenti e anima-
coscienza........................................................................................................................................... 153
PERIODO FETALE: LA STRUTTURA GENETICA, MATERNA E ANIMICA................. 153
L'influenza genetica-epigenetica.................................................................................................... 153
Lanima e lipotesi coscienza...................................................................................................... 154
I condizionamenti materni ............................................................................................................. 154
I TRE CARATTERI PSICOSOMATICI ALLA NASCITA...................................................... 154
La struttura fisica-istintiva e il cervello rettile............................................................................. 154
La struttura emozionale-affettiva.................................................................................................. 155
La struttura nervosa-psichica........................................................................................................ 155
LO SCHEMA UNIFICATO DEI CARATTERI PSICOSOMATICI ....................................... 156
FUNZIONALI (FLUIDI E INTEGRATI) E PATOLOGICI (RIGIDI E CONDIZIONATI). 156
Le due polarit fisiche - istintive.................................................................................................... 156
Le due polarit emotive.................................................................................................................. 157
Le due polarit mentali .................................................................................................................. 157
I caratteri patologici condizionati e rigidi .................................................................................... 157
2
Dalla patologia ai caratteri fluidi................................................................................................... 157
Dal condizionamento anale al condizionamento allesplorazione .......................................... 157
Dal complesso di Edipo alla relazione affettiva............................................................................ 158
L'APPROCCIO OLISTICO AL COUNSELING............................................................................... 158
LA PRESENZA EMPATICA............................................................................................................ 158
La presenza empatica come stato di consapevolezza globale di noi e dell'altra persona......... 158
L'intensivo di illuminazione di Charles Berner ........................................................................... 159
La direzione ..................................................................................................................................... 161
Lintenzione..................................................................................................................................... 161
Lo stare con quello che trovi...................................................................................................... 163
Il significato di counseling e il lavoro su di s............................................................................... 165
La modalit tecniche di incontro: pubblicit, parole chiave, correttezza ................................. 166
Il pagamento e il problema del denaro ......................................................................................... 168
Il setting minimo ............................................................................................................................. 169
Limmagine professionale .............................................................................................................. 169
Lambiente di lavoro: essenziale, accogliente e personale .......................................................... 170
LA RELAZIONE CON LA PERSONA (IL CLIENTE) ................................................................ 172
La relazione con il cliente............................................................................................................... 172
Non c una seconda occasione per avere una buona prima impressione ............................. 172
Empatia e rispecchiamento: la bolla psichica della persona................................................... 173
Leggere empaticamente la persona oltre i giudizi ................................................................... 174
Transfert e controtransfert: il gioco incrociato delle proiezioni ................................................ 175
La scheda di crescita personale ..................................................................................................... 179
Le domande esistenziali .................................................................................................................. 182
La logica dei primi incontri............................................................................................................ 183
Il vero e il falso dei problemi.......................................................................................................... 185
La direzione esterna e interna ....................................................................................................... 186
Il progetto di crescita.................................................................................................................. 186
Valutazioni e aspettative nel progetto di crescita..................................................................... 187
Motivi per cui il counselor non deve dare consigli....................................................................... 188
Il Mito di Kirone: il counselor non un perfetto ......................................................................... 189
Trasparenza e sincerit .................................................................................................................. 190
Il lavoro sull'identit....................................................................................................................... 191
PRIMA SESSIONE DI COUNSELING........................................................................................... 192
SIMULATA DI UNA SESSIONE DI COUNSELING ....................................................................... 194
LE BASI DEL COUNSELING.......................................................................................................... 197
Il counselor, il cliente e lincontro ................................................................................................. 197
I limiti etici e deontologici del counseling e la psicoterapia ........................................................ 198
Sviluppo delle potenzialit umane e percorso di crescita............................................................ 200
Il rapporto........................................................................................................................................ 200
Le tecniche ....................................................................................................................................... 201
Il piano di crescita........................................................................................................................... 201
Ogni incontro unico e irripetibile ............................................................................................... 203
LUSO DELLE TECNICHE DI MEDITAZIONE PER IL COUNSELING OLISTICO........................ 207
La tecnica dei sette suoni ................................................................................................................ 210
La meditazione Chakra Breathing................................................................................................ 210
La meditazione Nataraj.................................................................................................................. 211
La meditazione Vipassana.............................................................................................................. 211
2
La meditazione Nadabrahma......................................................................................................... 213
La meditazione Kundalini.............................................................................................................. 214
La meditazione Dinamica............................................................................................................... 216
IL PERSORSO DI CRESCITA SPIRITUALE E I DISTURBI DELLIDENTIT.................... 216
Il persorso di crescita e i disturbi dellidentit............................................................................. 216
Caratteristiche di costituzione e condizionamenti ....................................................................... 217
Libert e necessit........................................................................................................................... 218
La forza interiore ............................................................................................................................ 218
Comprendere lidentit come forza interiore e libero pensiero ................................................. 219
Basta illusioni religiose: risvegliare la coscienza della realt...................................................... 220
Credere o sperimentare. Le ideologie uccidono la coscienza di s ............................................. 221
I grandi Illuminati erano dei ribelli .............................................................................................. 222
Cambiare la direzione del problema............................................................................................. 222
ELEMENTI DI PSICOPATOLOGIA.................................................................................................. 224
ANSIA, ANGOSCIA, PAURA E PANICO...................................................................................... 224
FOBIE, OSSESSIONI E COMPULSIONI ...................................................................................... 233
PSICOSI E NEVROSI........................................................................................................................ 234
LA DEPRESSIONE............................................................................................................................ 235
MANIA ED ECCITAMENTO MANIACALE................................................................................ 237
LA SCHIZOFRENIA: ALLUCINAZIONI E DELIRI................................................................... 239
Ampliamenti al riconoscimento e trattamento delle patologie ................................................... 241
L'ENNEAGRAMMA: RELAZIONI E DIALOGO DELLE VOCI......................................................... 245
Un'essenza tante personalit.......................................................................................................... 247
Lamore............................................................................................................................................ 247
Il terreno e la cultura...................................................................................................................... 247
Un modello grafico.......................................................................................................................... 248
LEnneagramma come tipologia di personalit........................................................................... 250
Gurdjieff: essenza e personalit .................................................................................................... 252
Il nucleo base: essere riconosciuti per quello che siamo.............................................................. 254
Consapevolezza, Ego Consapevole e Visione Lucida................................................................... 258
Ampliare la nostra personalit ...................................................................................................... 258
L'ANALISI OLISTICA DEI SOGNI.................................................................................................... 260
L'ANALISI DEI SETTE LIVELLI DEL SOGNO.......................................................................... 261
IV livello: i Sogni Mentali ............................................................................................................. 262
I sogni che non hanno senso: la vita inutile .................................................................................. 262
V livello: i Sogni Spirituali............................................................................................................ 263
I sogni lucidi..................................................................................................................................... 263
I sogni di vite passate ...................................................................................................................... 264
I Sogni Illuminati di VI livello...................................................................................................... 264
I Sogni Infiniti di VII livello ......................................................................................................... 265
L'INTERPRETAZIONE OLISTICA DEL SOGNO...................................................................... 265
L'interpretazione simbolica soggettiva e oggettiva...................................................................... 265
Ologrammi della realt................................................................................................................... 265
La mente virtuale........................................................................................................................ 265
Entrare coscientemente nel sogno: l'ologramma onirico ............................................................ 266
Non forzare mai la persona! Accettarne i limiti e le paure......................................................... 266
Infrangere i tab alle radici della coscienza: la porta virtuale del cambiamento................. 267
L'analisi del tono emozionale......................................................................................................... 267
2
Lasciare andare l'inconscio... ......................................................................................................... 268
L'analisi delle parti del sogno: il s osservante, l'io e le sub-personalit................................... 268
Pericoli del lavoro sul sogno........................................................................................................... 269
Il counselor e la terapia del risveglio............................................................................................. 270
IL C O D I C E D E O N T O L O G I C O.......................................................................................... 270
SICOOL................................................................................................................................................... 270
Art.1 Accettazione........................................................................................................................ 270
Art. 2 Principi etici....................................................................................................................... 271
Art. 3 - Competenza e professionalit........................................................................................... 271
Art 4 Rapporti con il cliente........................................................................................................ 271
Art. 5 Presa in carico ................................................................................................................... 271
Art 6 Correttezza professionale.................................................................................................. 271
Art. 7 Segreto professionale ........................................................................................................ 272
Art. 8 Pubblicazioni didattiche ................................................................................................... 272
Art. 9 - Rapporto con colleghi........................................................................................................ 272
INDICE GENERALE............................................................................................................................... 273

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