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Cultura Modellistica Il nostro meraviglioso hobby ha una peculiarit che lo distingue da molti altri "p assatempi".

Richiede si' manualit ed esperienza per ottenere risultati soddisfacenti ma nel c ontempo esige ed impone al praticante una crescita culturale notevole e senz'alt ro faticosa sebbene appassionante e gratificante. Un calciatore di successo pu sapere a malapena leggere e scrivere, mettere assiem e con difficolt una frase di senso compiuto ed ignorare risultati e formazioni ca lcistiche storiche (ce ne vengono in mente esempi eclatanti) e questo non influi sce sul suo rendimento, cos per un ciclista o un'altro sportivo. Anche un pescato re pu ignorare quasi tutto sul suo hobby a parte esche ed abitudini ittiche e por tare a casa comunque una trota di cinque chili. Ma un modellista non solo montaggio e pittura. Se cos fosse troveremmo tra i premiati ad una mostra o in copertina delle riviste un Mark IV Male azzurro che combatte contro un Tiger color albicocca mentre una squadrone di ussari cammellati attacca una formazione di legionari romani armat i di M16! Vi viene da ridere? .. questo perch avete immagazzinato nella vostra memoria tutt a una serie di informazioni e di conoscenze che sono cos radicate ed ovvie che ne mmeno ve ne accorgete! Prendiamo qualcuno che non le ha e che comunque sia stimabile come molto "intell igente", per esempio un Alieno di Betelgeuse IV (ma forse va bene anche un docen te universitario di filosofia), a lui quella scena ridicola parrebbe normalissim a e giudicherebbe il modello solo in base alla sua realizzazione. La nascita, ma sopratutto l'evoluzione di un modellista, si accompagna, oltre ch e alla crescita nel padroneggiare le "tecniche" e i materiali, ad una crescita c ulturale che abbraccia numerosi e diversi campi dello scibile umano. Un Modellista deve essere pi di un semplice dilettante in storia, in tecnologia e sviluppo delle medesime, deve essere oplologo (o studioso di storie e tecnica d elle armi ed armamenti) e deve avere una preparazione approfondita in uniformolo gia. Solo cos trover assurdo anche solo pensare di realizzare una scenetta come qu ella che ho descritto in apertura. Le branche del modellismo Sci-Fi e Fantasy non richiedono questa conoscenza, ma le altre si, magari in misura diversa e con diverso peso ed importanza. Un figurinista o chi fa' solo aerei o navi potr anche ignorare l'evoluzione del r otolamento dei carri tedeschi ed la storia del passaggio da dischi gommati a dis chi di acciaio e quindi non sbavare dalla rabbia ed indignazione se vede un Tigr e in Africa con il rotolamento a dischi di acciaio, la zimmerit e la cupola del capocarro degli AUsf.G, ma un carrista se facesse questo verrebbe marchiato a fu oco per la vita e dovrebbe cambiare nome e farsi la plastica facciale per ripres entarsi ad una Mostra. Non sempre stato cos, un tempo non solo i modelli erano semplificati ed approssim ativi, fatti per giocare e non per essere giudicati, ma persino le box art erano naif e ricordo la bustina del Panther Airfix dove il carro attaccava sollevando nuvole di sabbia soldati asserragliati in una casa cubica, bianca e senza tetto con delle palme attorno!! Panther in Africa... a meno che non si trattasse di una scena ambientata in una villa in stile arabo sulla spiaggia di Salerno. Con il tempo la popolazione modellistica non cresciuta numericamente ma cresciut a in chi gi era sceso in campo la "cultura" che si forma per passione e che compo rta una conoscenza sempre pi approfondita del mezzo che si intende realizzare, de lla sua evoluzione tecnica, degli scenari di battaglia e teatri operativi, dei r eparti che lo hanno avuto in dotazione. Questa crescita culturale ha innescato di ritorno la scomparsa dalla produzione modellistica dei dilettanti ed improvvisatori e la crescita della quantit, variet, qualit e precisione dell'offerta del mercato, che ha a sua volta stimolato un ul teriore salto di livello culturale. Insomma una spirale virtuosa in salita.

Poi qualcuno ha esagerato un poco e oggi ritiene vitale contare i rivetti per de cidere se un pezzo da esposizione merita un Bronzo o un Argento, dimenticando ch e in fondo si tratta di un hobby "manuale" deve conta sopratutto l'abilit ed il r isultato e forse meglio discutere di tecniche e non di tecnicismi. Ho vissuto su un Leopard per dodici mesi ma se mi chiedete quanti bulloni c'eran o a chiusura del cofano motore o se le ruote avevano sei, otto o dieci dadi di f issaggio io non lo so. Io lo guidavo mica ci dovevo fare manutenzione, quello er a compito dei meccanici dell'autosezione. Chi si mette in testa di fare un Leopard molto probabilmente per lo sa'... e qua ndo ne far uno anch'io me lo studier! E' indubbio che un modellista oggi deve documentarsi e leggere un po', studiare non solo i piani di montaggio ma anche i libri di storia e i manuali tecnici, co mperare o farsi prestare monografie e magari farsi una bella ricerca iconogrfica e storica su Internet. Aiuta conoscere abbastanza l'inglese scritto da non tras curare pubblicazioni in questa lingua anche se magari si traducono solo le didas calie. Il che fa' di lui un personaggio non comune, avido di sapere e quindi intellettu almente attivo e dinamico, e, anche solo per particolari aspetti o periodi stori ci, culturalmente solido. Una fatica che ci sobbarchiamo volentieri ma che forse allontana e scoraggia molti potenziali modellisti. Peccato... resteremo un po' pi lite, ma ci accalderemo e sgoleremo felici come pas que discutendo con i colleghi se veramente tutti i Ferdinand avessero ricevuto d opo la battaglia di Kursk la mitragliatrice frontale o se dopo il loro dislocame nto in Italia ne fosse arrivato anche qualcuno pre-modifica! Sandro DEGIANI

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