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Giuseppe Marcenaro ricostruisce con lettere e documenti inediti la relazione fra i due grandi scrittori Le donne, Parigi, il carattere

impietoso e sfrontato della coppia cui si deve molto della modernit


IL DIPINTO
Le coin de table, il quadro di Henri Fantin-Latour in cui sono ritratti, a sinistra, Paul Verlaine e Arthur Rimbaud

ALDO BUSI empi duri per un lettore fortissimo come me! Mica facile trovare un testo in italiano cui tributare riconoscenza perch di sicuro si lascer leggere fino in fondo: uno di questi fuor di dubbio Una sconosciuta moralit di Giuseppe Marcenaro (Bompiani, pagg. 400, euro 12) sulla vita avventurosa di Paul Verlaine e Arthur Rimbaud, poeti maledetti nella Parigi di fine 800. Dico si lascer, perch lho preso in mano tre ore fa e sono soltanto a pag. 145, ma mi fermo un necessario momento per rendere partecipi di questa meraviglia quanti nelle ultime due settimane sono arrivati, come me, a pagina 20 di almeno venti volumi, tra romanzi e saggi in lingua italiana di fresca stampa e tutti di nipotini di Liala a vario titolo, e li hanno impilati sul primo gradino delle scale in attesa del prossimo carico a beneficio del Mato Grosso, delle pesche di beneficenza, perfida, e delle prigioni. Devo premettere che di Arthur Rimbaud (1854-1891) conosco vita e opere e memorabilia, parenti diretti e acquisiti e amici fresconi dinfanzia e servi africani, cialtronerie romanzate di travet minori, serissime pubblicazioni critiche poco conosciute, tra le quali la pi memorabile, prima di questa di Marcenaro, resta quella di Franoise Lalande Madame Rimbaud, 1987, perch, documenti alla mano, ribalta tutto quanto di negativo e spregevole era stato scritto da un secolo in avanti sulla madre di Arthur ovvero la V. Cuif, e V. sta non per Vitalie, suo nome di battesimo, ma per vedova, bianca, una virago per necessit, e solo apparentemente arida e crudele, che sembra uscire da unopera di Wagner con libretto scritto da Iginio Ugo Tarchetti; il libro di Lalande, temo ancora non tradotto in

POETI MALEDETTI
PAUL VERLAINE E ARTHUR RIMBAUD AMANTI DOLENTI E VAGABONDI
riore in lei per reagire agendo, senza piangersi addosso un solo istante e senza delegare, viva, vitale, un mostro terragno, s, di abnegazione, di sacrificio di s, di orgoglio nella rinuncia, di amore che non conosce le parole, no, nemmeno una, ma i fatti damore, tutti, muti, sordi, crudeli per s per prima; e devo ammettere che ho tenuto tra le mie mani autografi di A. Rimbaud di inestimabile valore senza osare non solo rubarli me ne era stata data facolt: nessuna telecamera, nessuna guardia in giro, e quando, dopo un paio di ore, ritorn quel direttore di fondo nazionale che non nomino per non mettere nei guai, chiuse la cartella, la rimise nel faldone senza fare alcun controllo e, per la verit, senza neppure chiedermi che facevo per lora di cena ma nemmeno sfiorarli con un polpastrello; e continuer a premettere che ho visitato quanto resta, poco, delle varie abitazioni di Charleville-Mzires compresa la cascina di Roche di cui non resta in piedi

IL LIBRO
Una sconosciuta moralit di Giuseppe Marcenaro (pubblicato da Bompiani pagg. 400, euro 12)

niente dei muri originali in cui la madre paesana ripulita continuava di trasloco in trasloco a illudersi di migliorare almeno le apparenze del decoro borghese malgrado i quattro figli interamente a

suo carico, figli del Frdric Rimbaud militare cinque volte incintatore di passaggio e padre e marito assente del tutto e per sempre dopo sette anni di, si fa per dire, vita in famiglia. Dico tutto questo per una sola ragione: non volevo nemmeno aprirlo il saggio di Marcenaro arrivatomi per corriere, temevo una delusione, temevo il risaputo condito di nostalgici arabeschi per fare foliazione, che poteva mai rivelare di nuovo a me, rimbaldiano di ferro, a parte, e per qualche istante, di avere una cattiva memoria? E invece quante sorprese, quanti soprassalti di stupore e di invidia, che bibliofila maniacalit esemplare questuomo! Un segugio dellinedito impossibile e dato per perso solo dai pigri. E che ritmo, che luminoso, illuminato noir! Qui i documenti, anche di testimonianze di riporto fino al 1968, e i pettegolezzi inventariati dallo storico scivolano in modo naturale certo, il colore delle facciate pi rispettabili non sar camo-

Dai Lincei

AD ALBERTO CAIRO IL PREMIO FELTRINELLI


ROMA LAccademia dei Lincei ha assegnato il Premio Antonio Feltrinelli 2013 per unimpresa eccezionale di alto valore morale e umanitario al Progetto Ortopedico della Croce Rossa Internazionale (Icrc) in Afghanistan, di cui storico ideatore e responsabile Alberto Cairo. Il programma risale al 1988 per le vittime delle mine in Afghanistan dopo linvasione russa del 1979. Successivamente, il Progetto ortopedico stato allargato a tutti i pazienti con problemi di handicap motorio, garantendo loro microprestiti, istruzione e riabilitazione nella societ. Sinora sono state assistite circa 100mila persone dal progetto, che da anni assume solo ex pazienti (discriminazione positiva). Il premio pari a 250mila euro e sar consegnato l8 novembre prossimo.

scio ma minimo chamois, niente corsivo, per carit, e poi ci sarebbero i malemmi in una narrazione che ha la tempestosa ondosit sottomarina delle acque chete e bonarie in superficie e che ti tira gi in unapnea di godimento un po strangolatore, e reale e subliminale avidit di abissi sempre pi profondi. E le donne di Rimbaud e di Verlaine, la moglie, la suocera di questultimo, e le madri di entrambi che affrontano le altre due che hanno attentato allonorabilit sessuale dei loro rispettivi figli spargendo menzogne? E la nascita del quadro pi famoso della storia della letteratura francese, il ritratto degli otto poeti per mano di Fantin-Latour che dovevano essere nove e uno fu sostituito dal vaso di gerani bianchi? E la cricca dei fuoriusciti francesi in quel di Londra, una metropoli-ciminiera in cui si respira fumo e si espettora catarro e, ndr, non per niente d il via a pieni polmoni ai sognanti e favolosi afflati dei Preraffaelliti? E i caratteri impietosi, scurrili, sfrontati torniti con una precisone da orafo maudit dei due dolenti amanti vagabondi ai quali si deve gran parte della modernit ben prima di Freud, di de Saussure e di Albert Hofmann, padre dellLSD, anche se lassenzio dei due dissoluti bevitori sta allacido lisergico come la carabina ad aria compressa alla bomba atomica? E che libro chieder il diciannovenne Arthur non appena riuscir, falsando la propria data di nascita, a mettere piede alla British Library? Scopritelo da voi, se siete forti. Tanto non glielo daranno nemmeno l, relegato com nellEnfer Bene, corro a riprendere la lettura di Una sconosciuta moralit, il mio dovere di lettore grato lho fatto. Come faccio a sapere che lo legger fino in fondo? Semplice: sono andato a pi-

A me, rimbaldiano di ferro il saggio rivela sorprese E la sua bibliofila maniacalit genera soprassalti di stupore
italiano, contiene anche le lettere, fino ad allora inedite, tra la veuve di forzata vocazione e Verlaine, e quelle di Vitalie hanno un fascino aggiunto, anche formale, che Verlaine nelle sue si sogna, tant vero che la figura del bigotto la fa lui, con i suoi sensi di colpa e il suo profondersi in giustificazioni non richieste, non lei, fiera, pragmatica, senza alcuna inclinazione al sentimentalismo, gallica infine, e invero poeticissima e struggente nel suo dolore rappreso, tenuto gi, molla ulte-

Compaiono una moglie e una suocera. E le madri di entrambi le affrontano perch raccontano bugie sui rispettivi figli
luccare qui e l e ho scoperto che, poche pagine prima della fine, c una lettera niente di meno che di Georges, il figlio di Verlaine. Quante volte mi sono chiesto che fine avr fatto! Chiss se Marcenaro ci dir qualcosa anche sulla discendenza dei Rimbaud, perch quel gran puttaniere ubriacone del bellissimo Frdric (1853-1911), il fratello maggiore di un anno di Arthur, due figli in regolare matrimonio li ha poi avuti
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