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L'oscurit che mi circondava non scomparve in seguito ad un risveglio, come ero a bituato.

Semplicemente, il mondo intorno a me cominci a ricomporsi di piccoli fra mmenti di immagini sparse, che comparivano con scatti da direzioni random, finch non si complet del tutto. Mi trovavo in una stanza che mi riusc immediatamente familiare, ma ci misi qualch e secondo a rendermi conto del perch. Ero nell'esatto luogo da cui la mia odissea atlantidea era partita. Abbassai lo sguardo, fissando lo spazio vuoto che in or igine sarebbe dovuto essere occupato dal piedistallo. Alzai nuovamente gli occhi, guardandomi intorno. Al posto del rudere, delle colo nne crollate e del marmo rovinato dalle alghe e dal tempo, la stanza, molto ampi a e con il tetto a cupola, era pulita e in ordine. Non che ci fosse molto da rio rdinare, perch era spoglia di mobili, ma comunque sembrava che qualcuno vi fosse entrato ogni giorno per mantenerla sempre pulita, come in attesa di qualcuno. - ...Until the Hero's come, Atlantis will suffer. That is what the destiny left us . Pain. But one day, He will come. He will stop our Pain. And He will give us ou r Kingdom and our Peace. We will owe him our lifes. He won't be a King, or a Dominator, because He hasn't born to be one of them. He will be a Shadow in the Ocean. A Guardian of what is truly Right. Because this is his name: He is the Phantom Pianist ( Fino all'arrivo dell'eroe, Atlantide soffr ir. Questo ci che ci ha lasciato il destino. Dolore. Ma un giorno. Lui verr. Lui fe rmer il nostro Dolore. E Lui ci dar il nostro Regno e la nostra Pace. Noi gli dovr emo le nostre vite. Lui non sar un Re, o un Dominatore, perch Lui non nato per ess ere uno di questi. Lui sar un Ombra nell'Oceano, un Guardiano di ci che davvero Gi usto. Perch questo il suo nome: Lui il Pianista Fantasma )Non sobbalzai neppure. Non mi stupii, n mi girai di scatto. Sapevo che sarebbe en trata all'improvviso, e che mi avrebbe detto qualcosa di questo genere. Ne avevo avuto la certezza quando avevo tolto la vita a sua madre. Lentamente, mi girai a met, alzando lo sguardo su di lei. A sua volta, inclin il s uo, fissandomi con occhi pieni di emotivit e di parole che non avevano bisogno di essere espresse. I miei, purtroppo, erano vuoti e carichi di una insopportabile percezione di sconfitta. Lentamente, Ocean Lullaby si avvicin con una serie di spinte, fino a porsi esatta mente di fronte a me. -Then... my respects, Phantom Pianist. Or, may I call you just Filippo? (Allora. .. i miei rispetti, Pianista Fantasma. O posso chiamarvi solo Filippo?)- disse, dopo un interminabile silenzio, sorridendomi. Non riuscii a trattenere quel sorriso e chiusi gli occhi, stringendo i denti per trattenere una nuova serie di lacrime. La sirena mi appoggi lo zoccolo sulla gua ncia, sorridendomi. Ci abbracciammo, in silenzio. Non avevamo bisogno di parole, noi. Ci capivamo anche nel silenzio.

-I can't understand why, but I still remind you on that ship, months ago. I shou ld have forgot that, because we have never met in that situation. In real, that has never happened. After all, Atlantis never fell, because our Queen protected us. Our story, our new story, says that: After three terrible days of fight, the Queen, with the help of a misterious Hero, saved the city. She gave her life to protect what she loved, and the Hero took an eternal lock with her power to the kingdom, so any more menace would never attack Atlantis . Time fixed by himself, m

aking a new timeline where the only victim is my mother, and I am the Queen... ( Non riesco a capire perch, ma ancora mi ricordo di te su quella nave, mesi fa. Do vrei averlo scordato, perch non ci siamo mai conosciuti in quella situazione. In realt, non mai successo. Dopotutto, Atlantide non mai caduta, perch la nostra Regi na ci protesse. La nostra storia, la nostra nuova storia, dice che: Dopo tre terr ibili giorni di lotta, la Regina, con l'aiuto di un misterioso Eroe, salv la citt. Diede la sua vita per proteggere ci che amava, e l'Eroe pose un eterno sigillo c on il suo potere sul regno, cos che nessun'altra minaccia avrebbe mai attaccato A tlantide . Il tempo si aggiustato da solo creando una nuova linea temporale dove l 'unica vittima mia madre, e io sono la Regina...)Mentre mi raccontava queste cose, io ed Ocean Lullaby attraversammo con calma le varie sale che ci separavano dall'uscita del palazzo. Mi raccont di come nessuna sirena avesse mai sofferto la perdita di qualche arto o della stessa coda, di u na pace lunga e prosperosa che durava da anni con Equestria, di come nessuno sem brava ricordarsi di ci che era successo prima che io infrangessi il loop della St asi, a parte noi due. Mentre parlava, facevo fatica a tenere gli occhi fissi sui suoi, cos pieni di vita e azzurri come quelli della madre. Se ci avessi provato, sarei scoppiato in lacrime. Mi sembrava di stare stringendo ancora il suo corpo tiepido tra le mie braccia, e di sentire ancora quell'ultimo respiro che aveva esalato, abbracciata a me. -Filippo- mi chiam all'improvviso, riscuotendomi dai miei pensieri. Mi voltai ver so di lei, fissandole la fronte, vista la mia incapacit di guardarla direttamente . -I don't know what happend in that Time Lull, and I don't care. But there is som ething that we have to tell you, as our Hero... follow me, please... (Non so che cosa sia successo in quella Stasi Temporale, e non mi importa. Ma c' qualcosa ch e dobbiamo dirti, in quanto nostro Eroe... seguimi, per favore...)La sirena mi anticip, nuotando con una velocit leggermente maggiore. La seguii in silenzio, senza che i miei passi emettessero alcun suono. Passammo attraverso sale che avevo visto identiche soltanto qualche ora prima, i n un loop di tre giorni che mi aveva reso pi forte, ma anche ferito talmente in p rofondit da rendere difficile scorgere i bordi rossastri del taglio. Mentre cammi navo dietro a Ocean Lullaby, pensai che sarei stato ingiusto nei suoi confronti, se non le avessi detto quello che era successo. -Ocean Lullaby, wait. Please. (Ocean Lullaby, aspetta. Per favore)La sirena si ferm di scatto e si volt con una piroetta, fissandomi con i suoi occh i profondi. Ancora una volta, abbassai lo sguardo, per tentare di trattenere le lacrime. Lentamente, sentii gli occhi diventarmi umidi. Strinsi i pugni e i denti, mentre le parole mi morivano lentamente in gola. -Your... your mother... (Tua... tua madre...)- iniziai, fermandomi subito dopo. Lacrime copiose cominciarono a scendermi dai lati del volto. Iniziai a tremare, sentendomi nascere un groppo in gola che mi imped di continuare. La sirena mi si avvicin, toccandomi la guancia con lo zoccolo. -I know. I know what you did, in that Time Lull... (Lo so. So che cos'hai fatto, in quella Stasi Temporale...)Spalancai gli occhi, stupefatto, mentre Ocean Lullaby mi sorrideva con semplicit. Avvicin il proprio volto al mio, sussurrando dolcemente:

-She gave me her memories of what happend in there. She told that it is somethin g too important to be lost in the time coils... she knew your sufference. But sh e didn't hate you, as I don't. Sometimes, hard choices needs to be do, because t hey makes our path. And, if we became strong, we get happiness. I have my kingdo m back and my people's safe. I and my mother are sure that, one day, you will be happy, too... (Lei mi ha dato i suoi ricordi di ci che successo l. Ha detto che e ra qualcosa di troppo importante per essere perso nelle spire del tempo... lei c onosce la tua sofferenza. Ma non ti odia, come non lo faccio io. A volte, bisogn a fare scelte difficili, perch esse formano il nostro cammino. E, se diventiamo f orti, otteniamo la felicit. Io ho di nuovo il mio regno e la salvezza del mio pop olo. Io e mia madre siamo sicure che, un giorno, anche tu sarai felice...)Mi dette un leggero bacio, abbracciandomi. Sentire il suo cuore pulsare con tant a vicinanza al mio riusc in qualche modo a calmarmi e a darmi la forza di andare avanti. Quando si sciolse dal contatto, e mi guard negli occhi, riuscii a sostene re il suo sguardo, nonostante i miei fossero vagamente umidi. -Now, there is something that we have to show you... (Adesso, c' qualcosa che dob biamo mostrarti...)- disse. Senza che me ne accorgessi, eravamo tornati nella sa la che permetteva l'accesso al castello. Ocean Lullaby mi precedette e si avvici n al gigantesco portone, per poi voltarsi nuovamente verso di me. Mi avvicinai, fissandola perplesso. Lei mi sorrise di nuovo, con semplicit. -What is it? (Che cosa c'?)-Phantom Pianist, let me, the Queen of Atlantis, show you... (Pianista Fantasma, permetti a me, la Regina di Atlantide, di mostrarti...)Apr la porta con uno scatto, spingendosi fuori ma continuando a guardarmi. Ammutolii, non appena vidi ci a cui si riferiva Lullaby. Mi spostai di qualche pa sso all'esterno, andando sulla scalinata, incapace di smettere di fissare la pia zza. Di fronte a me, l'intero popolo di Atlantide si era riunito a colmare lo spazio di fronte al palazzo, rendendolo un tripudio di colori diversi che sembravano qu asi risplendere, nella situazione che si era creata. Nel momento in cui divenni visibile, ci fu un coro di mormorii e poi, in sincron ia, l'intera popolazione di Atlantide si inchin, fila dopo fila, sotto la mia esp ressione stupefatta. Tremavo leggermente per l'emozione ed ero rimasto ammutolit o. Quella era gratitudine. Non era simile all'ipocrisia dei pony, che nascondevano sotto un odio reale e vivido. Non erano finti sentimenti d'amicizia che mi erano stati offerti cos tante volte da farmene perdere il conto. Sentii per la prima volta che qualcuno mi apprezzava per i miei sforzi. Sara mi a mava per quello che ero, visto che per lei non avevo fatto davvero qualcosa , ma av evo salvato la vita di tutte le sirene che avevo davanti, e come se ne fossero s tate perfettamente consce, erano l, di fronte a me, a permettermi di sentirmi app agato. Ocean Lullaby ridiscese verso il suolo, sugli scalini, e mi fiss con un sorriso c ompiaciuto. -This, Phantom Pianist, is your people, from now and forever... (Questo, Pianist a Fantasma, il tuo popolo, da ora e per sempre...)-

Si inchin a sua volta, quasi a toccare la scalinata. Chiusi gli occhi, sorridendo e sospirando. Il mio popolo. Ma lo meritavo davvero? Mi avvicinai con passo calmo e mi inginocchiai di fronte alla regina. L'abbracci ai, probabilmente sorprendendola, visto che sussult. Avvicinai le labbra al suo o recchio sinistro, accarezzandole la criniera. -Ocean Lullaby... you know that I love you. But I can't do this. This world... i s not my world. And this people is not mine. It is yours. You need to lead them, because you are the one who can do it. I can't. I have just a token role, in th is story. You shouldn't see me. But if you are enough lucky to, you will keep my remind in your heart. That is what you have to do. Remind me as the Phantom Pia nist... and as Filippo. But I promise you that we will see again. Probably not s oon. And if you feel sad, just watch at the sky... (Ocean Lullaby... tu lo sai c he ti amo. Ma non posso farlo. Questo mondo... non il mio mondo. E questo non il mio popolo. il tuo. Devi guidarli, perch tu sei quella che pu farlo. Io non posso . Sono soltanto una comparsa, in questa storia. Non dovresti vedermi. Ma se sei abbastanza fortunata da farlo, preserva il mio ricordo nel tuo cuore. questo que llo che devi fare. Ricordami come Pianista Fantasma... e come Filippo. Ma ti pro metto che ci rivedremo ancora. Probabilmente non presto. E se sarai triste, semp licemente guarda il cielo...)Sentii che la regina mi stringeva con pi forza, mano a mano che il discorso prend eva piede. Ricambiai il suo abbraccio, mentre le nostre lacrime sgorgavano con f orza sempre pi dirompente. Sorrisi, sentendomi la spalla inumidirsi, ma non la la sciai andare. -Sky is the same one in the entire world. In all the universe. As long as you ca n raise your head, you will see something that unite everybody... so don't be sa d, my love... (Il cielo lo stesso nel mondo intero. In tutto l'universo. Finch po trai alzare la tua testa, vedrai qualcosa che unisce tutti quanti... quindi, non essere triste, amore mio...)Sciolsi un po' la stretta, per guardarla direttamente negli occhi. Le asciugai l e lacrime che scendevano, sorridendole con semplicit e sentimento. -...because I will always be next to you, with my heart... (...perch ti sar sempre vicina, con il mio cuore...)Mi baci, spingendo in avanti la testa con foga. Chiusi gli occhi, cingendole la t esta con le braccia e venendo abbracciato a mia volta. Mentre eravamo l, immobili , il tempo che sembrava fermarsi a sua volta, mi torn in mente che cosa era succe sso sulla nave, mesi prima, che in realt non era mai accaduto. Sentii il sangue r ibollirmi come la prima volta che mi aveva guardato con i suoi occhi blu profond i, sempre su quella nave. E, in lontananza, mi parve di risentire la melodia che le avevo suonato quando c i eravamo conosciuti, come se un pianista invisibile la stesse suonando per noi, in quel momento. Se la linea temporale si era aggiustata da sola, significava che non avevo mai d avvero incontrato Lullaby su quella crociera. Nonostante la correzione, il nostr o ricordo era rimasto invariato negli anni, fino a permetterci di vederci di nuo vo in quella situazione. Mi domandai quanto avesse sofferto nell'attesa che il tempo trascorresse, mentre il ricordarsi di me la tormentava. E la mia assenza l'avrebbe fatta soffrire di

nuovo. La strinsi pi forte, sentendo l'aroma della sua criniera, un profumo che in qualc he modo mi ricord la sensazione del vento che ti passava tra i capelli, inebriarm i. Sentii fortissima la tentazione di rimanere l, con lei, perch non dovesse pi sof frire della mia mancanza. Delicatamente, ci staccammo, fissandoci negli occhi, un leggero fiatone. -Lullaby... I... (Lullaby... Io...)Stavo per dire: Io rimarr , ma mi fermai. Improvvisamente, mi colp l'immagine di Sara, che mi aspettava da tre giorni su quella barca, probabilmente fuori di s dalla p reoccupazione. Ripensai a Vegania e a Trixie, che avevo promesso di rivedere, qualora avessi co ncluso quel viaggio. Mi torn in mente il vecchio Froggy, che si era sacrificato per permettermi di con durre la Nuova Era. Nel deserto Malloppo mi aveva affidato sua figlia, facendomi promettere che avre i fatto avverare il suo sogno. Ma sopratutto, c'erano sei folli ragazze, l dove mi ero risvegliato, a cui avevo promesso di tornare, non appena fossi stato pronto. Ma ero davvero pronto? Mi posi quella domanda, fissando gli occhi di Ocean Lulla by. Avevo viaggiato cos lontano e per cos a lungo da chiedermi se ne fosse davvero valsa la pena. Ero cambiato profondamente dal Filippo che si era risvegliato al l'interno della libreria, forse cos tanto che se mi fossi guardato allo specchio non mi sarei riconosciuto. Ma era davvero importante? Mi serviva, l'aspetto o il modo in cui cambiavo? I me tri macinati, le foreste attraversate e le battaglie combattute avevano davvero importanza? Me ne ero reso conto fissando la sirena che, da quel momento in poi, avrebbe gui dato Atlantide. Fu qualcosa che capii perch ero cresciuto. Rapportarmi con tanti soggetti diversi, vedere luoghi e situazioni cos assurde mi avevano reso pi forte. Non avevo mai desiderato davvero di restare Filippo, perch io non potevo essere al tro che Filippo il Detective. E quando occasionalmente indossavo una maschera, il Pianista Fantasma. Che per, r estava una maschera. Un costume. Una facciata per andare incontro a dei nemici c he in situazioni normali avrei definito troppo forti. Ci che contava davvero era il cuore che batteva sotto quel travestimento. Ocean Lullaby si spinse di nuovo in avanti, cercando di baciarmi, ma la fermai p oggiandole un dito sulle labbra. -...need to go. Do you want to come along? (...devo andare. Vuoi venire?)La sirena chiuse gli occhi, probabilmente per trattenere le lacrime. Sorrisi e l 'abbracciai, chiudendoli a mia volta. Non avevo bisogno di purificarmi con la loro magia. Avevo iniziato a liberarmi d i ci che avevo dentro fin da quando ero salito su quel vagone.

No, non era vero. Era partito tutto quando le Mane 6 mi avevano spedito quella s catola. L'avevo aperta, e dentro... Dentro c'era una loro foto. Avevano tutte un sorriso abbastanza grande e sincero da farmi sciogliere il cuore. Era stato in quel momento che avevo promesso a me stesso che sarei tornato. Per permetterle di sorridere ancora, cos come avevano fatto l, in quella foto. Non ave vano potuto farlo dal vivo, ma glielo avrei permesso io. Lullaby si sciolse dall'abbraccio e mi fiss, sospirando. Mi porse lo zoccolo, che afferrai con una stretta leggera. Quindi si volt e comin ci a nuotare verso la superficie. Abbassai lo sguardo, fissando la popolazione di sirene che rimaneva incantata a fissarci. Un giorno, Filippo. Un giorno, forse... pensai, con un sorriso mesto.

La sirena nuot con rapidit, risalendo in poco tempo tutta la distanza che divideva dal fondale la superficie. Immediatamente prima di portare la testa fuori, esit, fermandosi, e si volt a guardarmi con un'espressione neutra. -So... here we are... (Quindi... eccoci...)- disse con una nota di tristezza nel la voce. Chiuse gli occhi, voltandosi con un gesto secco. Era difficile da accettare, la partenza di qualcuno che ti era caro. Io lo sapev o bene, visto come mio padre mi aveva abbandonato. Lullaby pure, visto che sua m adre era morta a causa mia. Feci per avvicinarmi e toccarla, ma si allontan ancor a di pi con freddezza. -Don't worry, I... I am ok... (Non preoccuparti, io... io sto bene...)- disse se nza esserne davvero convinta. Rimasi immobile, in silenzio, a fissarla senza dir e nulla. Che cosa potevo dire, dopotutto? La sirena si volt a fissarmi un'ultima volta, in silenzio, con quei suoi occhi az zurri e profondi in cui mi ero immerso un'infinit di volte, e mi sorrise con tris tezza, mentre una lacrima lentamente le scendeva sulla guancia. -I believe you. We will see again, one day... (Io credo in te. Ci rivedremo sicu ramente, un giorno...)Presi un respiro profondo, tentando di trattenere a mia volta la commozione, e l e sorrisi. Alzai la mano destra, sul cui braccio era riapparsa la catena, ed est rassi il dito mignolo, puntandoglielo contro. -Then, we have to set this promise in the human way... give me your hoof... (Beh , dobbiamo suggellare questa promessa nel modo umano... dammi il tuo zoccolo...) La sirena mi fiss con sorpresa, e poi scrut il proprio arto, prima di avvicinarlo al mio. Nel momento in cui ci toccammo, il tempo sembr azzerarsi e si cre uno stra no ma magico silenzio intorno a noi. -Now, we can't break this promise. Doesn't matter what or who, we will see again , as long as we remind of each other... (Adesso, non possiamo rompere questa pro messa. Non importa cosa o chi, ci rivedremo ancora, finch ci ricorderemo l'uno de ll'altro...)-

Liberai il contatto lentamente, grattandomi il collo con nervosismo. Dovevo vera mente andare, ma dover salutare Ocean Lullaby era veramente difficile, e rimasi l, fermo e in silenzio, a guardarla. -I... have to go, now... (Io... devo andare, ora...)- dissi, chiudendo gli occhi e stringendo i denti per tentare di trattenere le lacrime che desideravano appa rire. Mi voltai con lentezza, dandomi un piccolo slancio per riaffiorare. -Filippo, wait! (Filippo, aspetta!)Mi girai nuovamente. Ocean Lullaby si spinse in avanti di scatto, abbracciandomi con forza e piantando il proprio volto nello spazio della mia spalla. -I will wait. I will wait for you. Even if it takes my entire life, I will wait. .. (Attender. Ti attender. Anche se mi prender tutta la vita, attender...)- sussurr, tra le lacrime. Si sciolse all'improvviso dall'abbraccio, fissandomi piangendo. Quindi si volt e si spinse verso Atlantide, nuotando con rapidit. Rimasi a fissarla finch la sua fi gura non spar nell'oscurit del fondale, stringendo i pugni e deglutendo a fatica. -E io ritorner...- sussurrai. Era troppo lontana per sentirmi, ma sapevo che le s ue orecchie non avevano bisogno di percepire ci che aveva capito con il cuore. Mi concentrai sulla superficie, che brillava dell'azzurro intenso del cielo. Qui ndi presi un respiro profondo e mi spinsi con forza in avanti, riaffiorando dopo tre giorni di battaglie e di sofferenze. Il primo respiro che diedi con i miei vecchi polmoni mi fece sentire vivo, ma mi gett anche una sensazione di freddo in corpo, che digerii con difficolt. Mi presi un attimo per riabituarmi alla sensazione dell'atmosfera in tutta la sua decisi one, e poi mi guardai intorno. -FILIPPO!- grid una voce che conoscevo bene alle mie spalle. Sorrisi, sospirando, e mi voltai a fissare Sara, che agitava lo zoccolo in aria dalla prua della nave della zebra. Alzai il braccio sinistro a mia volta, vedendo che vi era ricomparso il dono del l'Entit. Sentii la bocca dello stomaco che mi si chiudeva, scoprendo quel fatto, ma non ci feci caso, cominciando a macinare larghe bracciate per raggiungere la nave. In una trentina di secondi, fui di nuovo a bordo. Sara mi venne letteralmente add osso, abbracciandomi e causandomi una fitta al petto. -Ero preoccupatissima! Eri l sotto da pi di un ora e non...-Un'... ora ?- domandai, perplesso, fissandola. L'unicorno alz lo sguardo verso di m e, ricambiando la mia perplessit. -Si, un'ora, pi o meno... perch?Scoppiai a ridere, mettendomi una mano sugli occhi e sedendomi, appoggiato al bo rdo della nave. La bandita continuava a scrutarmi con perplessit, come se non cap isse il senso del mio comportamento. E come darle torto, dopotutto? Ero rimasto sott'acqua soltanto un'ora . E in quell' ora, avevo fatto talmente tante cose che in una situazione normale, mi ci sarebb ero voluti, come minimo...

Tre giorni. Le accarezzai la chioma, sospirando e guardandola con dolcezza. -Cosa c'?-Tante cose. Anche troppe, a dir la verit. Te le racconto mentre torniamo a terra ...- risposi con semplicit, fissando la zebra. Annu laconicamente e si allontan, pr endendo a dirigere l'imbarcazione verso la riva. Sara mi si sedette in grembo, e io l'abbracciai, in silenzio. -Ma che cos' successo? Hai un sacco di nuove ferite!- not in quel momento, con ton o preoccupato. -Eh, me ne sono successe tante... cos tante che per raccontartele tutte, mi ci vo rrebbero altri tre giorni...- Altri tre?-

Annuii, sorridendole, e me l'avvicinai al petto, chiudendole la testa con il col lo. Restammo in quella posizione, cullati dal suono delle onde e dal vento che s offiava, per tutto il viaggio via mare. Le raccontai con precisione tutto quello che mi era successo, omettendo i dettag li riguardo al bacio con entrambe le principesse. Non penso che sarebbe stata mo lto contenta di sapere quello che era successo, in quei frangenti. Alla fine del racconto, eravamo appena sbarcati sulla spiaggia. Presi fiato e so spirai, alzando la testa verso il cielo e accarezzando leggermente la chioma di Sara, che si era chiusa in un silenzio pensoso. -...mi dispiace...- disse alla fine, con un filo di voce. Sorrisi, senza smetter e di accarezzarla. -Non preoccuparti. Sto bene. Almeno, credo di stare bene. Non sono pi sicuro di t ante cose. A questo punto, per, sono un po' demotivato...Sospirai nuovamente, interrompendo il mio movimento con la mano. -Alla fine, Rainbow Dash aveva ragione. Ancora una volta. Tutti gli umani sono u guali. Assassini e traditori. E se non lo sono dalla nascita, lo diventano con i l tempo...La bandita alz lo sguardo, fissandomi direttamente negli occhi. Le sorrisi mestam ente, chiudendo i miei. -E... adesso?- domand. Probabilmente si aspettava una risposta. -Adesso... non lo so. Dovevo purificarmi, ad Atlantide, ma mi sono reso conto ch e non sarebbe servito a nulla. Nascondere le proprie debolezze nel passato non c i rende pi forti, e nascondere il frammento di Discord all'interno del suo preced ente regno gli avrebbe solo permesso di trovarlo pi rapidamente. Ironicamente, ad esso che l'incertezza sparita, mi sono reso conto che l'unico luogo dove poter d avvero mantenere questo potere al sicuro dentro di me...Alzai la mano sinistra, guardandomi il polso, dove avrebbe dovuto esserci una ma cchia azzurra che si allargava a vista d'occhio. A parte il dono dell'entit, la v oglia bluastra era scomparsa, lasciandomi la cute libera. Non mi sentii in vena di sorridere, tuttavia.

Mi rialzai, sciogliendo Sara dall'abbraccio, e rimettendomi addosso l'armatura da nneggiata. La maschera la posi nella parte interna del cappuccio e mi equipaggia i nuovamente con tutti gli oggetti che avevo lasciato in superficie. Lasciai per ultima la Falce, prima di legarmela sulla schiena. Avere di nuovo addosso tutto il mio armamentario mi comunic una strana sensazione di nostalgia, come se fosse passata un eternit dall'ultima volta che avevo indossato i panni del Pianista Fa ntasma. Io SONO il Pianista Fantasma, indipendentemente da ci che indosso... pensai con una punta di offesa e di orgoglio, sorridendo. -Ma... e adesso?- ripet alle mie spalle l'unicorno, fissandomi con perplessit. Mi voltai a guardarla a mia volta. -Non so. Immagino che torneremo a Ponyville. Io devo trovare Discord, e sconfigg erlo...-Vuoi vendicarti?-SiFui sorpreso io per primo dalla rapidit e dalla sicurezza della risposta. Ma anch e se mi fossi fermato a pensarci, non sarebbe cambiato molto. -Discord mi ha privato di qualcosa di molto importante. Qualcosa che non mi potr mai ridare. Io devo trovarlo, e fargli assaggiare tutta l'immensa sofferenza che mi ha causato...-E tutto questo per sentirti appagato?-Si- dissi di nuovo, con rapidit. In quella situazione, mi sembrava un motivo pi c he valido per cercare lo spirito del caos e annientarlo. Dopotutto, ero diventat o molto pi forte, ed anche se non avevo pi i poteri atlantidei, avevo comunque rec uperato tutta la mia forza e le mie armi, con cui avevo molta pi esperienza. Sara mi fiss con uno sguardo triste. -Filippo... nessuno ti costringe a vendicarti, se non tu stesso. E nessuno ti co stringe a tornare. Mi hai detto di come ti odiassero, i pony di quella citt. Dell a freddezza e del distacco che ti comunicavano ogni giorno, e di come ti sentiss i solo. Non hai bisogno di loro. Hai qualcuno che ti ama e una citt che ti rispet ta, giusto oltre quella foresta...La bandita mi indic la citt oltre la foresta, la cui altezza sembrava ricordare un faro che si illuminava in una notte buia. Sentii nuovamente la fortissima tenta zione di abbandonare tutta quella situazione, i miei propositi di ritorno, le fa tiche e tutte le sofferenze che sicuramente mi avrebbero aspettato, qualora foss i tornato indietro. Perch non avevo bisogno della magia di Twilight Sparkle per r iuscire a prevedere che di l in poi avrei affrontato sfide e battaglie sempre pi i mpegnative. Ma chi me lo fa fare? mi chiesi, cominciando a pensare nell'ottica di Sara, che tor nai a guardare con occhi stanchi. La risposta non tard ad arrivare. Alla mia sinistra, con una piccola esplosione, una pergamena si form da un soffio di fuoco verde, che riconobbi come quello di S pike, e mi atterr ai piedi, nella sabbia. Mi chinai a raccoglierla, fissandone il sigillo di ceralacca ricoperto dei color i dell'arcobaleno.

Rainbow Dash mi aveva spedito una lettera. Alzai un sopracciglio, incredulo, spo stando lo sguardo sulla mia fidanzata e poi nuovamente sulla pergamena. La aprii con uno scatto, incuriosito dal possibile contenuto. E ci che lessi mi gel il sangue:

Filippo,

non ho tempo n voglia di starti a spiegare la situazione, perch parecchio critica. Gi riuscire ad inviarti questa lettera stata un'impresa, quindi ho poco tempo. Abbiamo bisogno di te. Adesso. Subito. Immediatamente. Quindi vedi di muoverti a tornare, o gi domani potrebbe essere troppo tardi... Faremo quello che possiamo per resistere. Ma tu muoviti. Ti prego.

Dash

Non so cosa mi sorprese di pi, il modo in cui era stata scritta o l'esistenza ste ssa di quella pergamena. Inoltre, il fatto che fosse stata proprio Rainbow Dash a chiedere il mio aiuto (quella stessa Dash che mesi prima mi aveva abbandonato senza battere ciglio nel deserto) mi lasci perplesso e sorpreso. ...ora so chi me lo fa fare... -Che cosa c' scritto?-Dobbiamo tornare a Ponyville subito. C' un'emergenza...- risposi sbrigativamente , saltando gi dalla barca e cominciando a camminare con rapidit verso il ponte. -Che emergenza?- mi raggiunse Sara, camminandomi accanto. -Non lo so. Non lo specificano. Ma di qualunque cosa si tratti, dev'essere grave , se la stessa Rainbow Dash arriva a dirmi che hanno bisogno di me... domani, Po nyville potrebbe non esserci gi pi...-DOMANI!? Siamo a mesi di distanza dalla regione centrale di Equestria, non ce l a faremo mai!- esclam, sbalordita, fermandosi e fissandomi con gli occhi sgranati . Mi voltai a mia volta, fermandomi. -Sara...-Perch dovrebbe importarti di loro, Filippo? Lei ti ha abbandonato nel deserto, e quando nessuno sarebbe venuto a recuperarti, hai trovato me. Nessuna di loro si interesserebbe a te o alla tua morte, se non hanno battuto il minimo ciglio qua ndo ti hanno esiliato. Perch tu dovresti impegnarti per loro? Che cosa ci guadagn i?Deglutii. Aveva toccato un nervo scoperto. Ma sapevo come difendermi. E cos feci.

-Hai ragione, Sara. Hai totalmente e perfettamente ragione...- dissi con freddezz a. Alzai lo sguardo sulla Cittadella dei Pixel, fissandola in silenzio. -Quanti mesi sono che manchiamo? Quasi due, forse tre? Ho perso il conto dei gio rni. Per... me li ricordo perfettamente. Uno dopo l'altro. Stampati nella mia mem oria, tutti i fatti e tutte le battaglie che ho... che abbiamo affrontato, insie me e da solo. Sai perch?Mi voltai a fissarla. Alz un sopracciglio, scuotendo lo sguardo. -Perch ogni mattina mi alzavo immaginandomi tutte le domande che mi avrebbe fatto Twilight Sparkle al mio ritorno. E ogni sera, mi ripromettevo di diventare pi fo rte del giorno precedente, per riuscire ad andare avanti. Probabilmente, vero. Mi sto impegnando per nulla. Ma se fossi morto, con quale v oce avrei potuto scusarmi dall'oltretomba, visto che non avrebbero potuto sentir mi?Seguit a mantenere il proprio silenzio, fissandomi. -Ma sopratutto, che diritto ho, io, di credere che abbiano smesso di aspettarmi? Quale stato superiore e illuminato possiedo, per prevedere il futuro? Non ne ho alcuno. Ed questo il punto. Ancor prima di dover portare la Nuova Era o del fatto che sono il Pianista Fanta sma, ho promesso loro che quando sarei stato pronto, sarei tornato. Ora sono pro nto. L'insicurezza che mi stringeva il cuore sparita. E quindi devo tornare, per giustizia nei loro e nei miei confronti. Perch vedi, S ara...Mi avvicinai a lei e mi inginocchiai, guardandola direttamente negli occhi. -Quando un uomo promette di tornare, deve tornare e basta...Non le sorrisi. Ma la guardai con lo sguardo deciso e determinato del quale anda vo tanto fiero. Lei sembr stupita da ci che le avevo appena detto, e mi guard con s orpresa e perplessit. Poi sospir, chiudendo gli occhi. -Sei proprio uno stupido che sa andare solo avanti...- mi rimprover con un sorris o. -Ah, cos mi ferisci!- feci una piccola risata, abbracciandola. -Ma va bene cos. per questo che mi piaci...Restammo cos, in silenzio, per qualche attimo, abbracciati l'uno all'altra. Senti i il suo cuore pulsare vicino al mio, e sorrisi, trovando fantastica quella sens azione di sincronia. -Spero di non aver interrotto qualcosa di importante, ma ho un informazione assa i interessante!Pensai ad almeno venti imprecazioni diverse, mentre mi staccavo dal contatto con la bandita e rivolgevo la mia attenzione alla zebra, che ci fiss con un sorriso. Probabilmente era rimasta ad origliare l'intera conversazione. -Spero per te che sia DAVVERO interessante...- dissi con un tono non troppo amic

hevole. Il suo sorriso si fece ancora pi grande. -Credimi, lo in modo intrigante! Seguimi nel capanno e l'attesa svanir all'istant e!Quindi si volt e si diresse verso il proprio obiettivo. Io guardai Sara, che scoss e leggermente la testa, alzai le spalle con un sospiro e seguii l'isolano fino a lla sua abitazione.

Io e Sara fissammo, entrambi con una reazione diversa, un qualcosa che normalmente avremmo definito scorpione ma che per una serie di dettagli non riuscivamo a catal ogare come tale. Prima di tutto, gli mancavano le tenaglie tipiche di uno scorpi one, e poi era di un bianco quasi accecante. Aveva un'indole aggressiva, tanto d a continuare a picchiettare con violenza contro la campana di vetro in cui l'ave va rinchiuso la zebra, poggiata sul tavolo. C'era comunque un piccolo buco sulla cima per permettergli di respirare. Quindi, a parte questi due dettagli, era uno scorpione dalla punta del pungiglio ne, enorme, fino all'ultimo dei nove occhi che aveva sul volto. Mi domandai se f osse un aracnide, ma preferii non dare una risposta a quella domanda. Tornando alle nostre espressioni, io ero perplesso e incuriosito da quell'essere bianco e particolare, ma resistetti alla tentazione di alzare la campana di vet ro e afferrarlo, mentre dall'altra parte del mobile di legno, Sara era letteralme nte inorridita da ci che aveva davanti. -...dalla tua espressione riesco a decifrare che tu sai gi di cosa stavo per parl are: forse una spiegazione mi vuoi risparmiare?La mia fidanzata lo guard malissimo. -Tu sei pazzo...- sibil acida, avvicinandosi a me e stringendomi con forza. -...che cosa c', Sara?-Sai che cos' quello?- domand, indicando la creatura sotto la campana di vetro. Sc ossi la testa con decisione. -Alcuni lo chiamano Spirito Bianco , ma in realt soltanto uno scorpione senza le zam pe... tuttavia, ha una particolarit. Il suo veleno... ti uccide in sole otto ore. ..Mi voltai verso la zebra, che alz un sopracciglio, vagamente offesa. -Volevi farmi vedere solo questo?-C' dell'altro...- mi interruppe Sara. Abbassai lo sguardo su di lei, che si allon tan un po'. -Che cosa?-Durante le otto ore di avvelenamento, lo Spirito Bianco dona alla vittima una c apacit di teletrasporto pressoch illimitata...Trattenni il fiato, mentre la pony mi comunicava la soluzione a tutti i miei pro blemi. Istintivamente, mi avvicinai alla campana, facendo per alzarla, ma mi mis e delicatamente uno zoccolo sulla mano, fermandomi.

-Non ho finito. Durante le otto ore, il veleno dello Spirito Bianco attraversa t utto il corpo con lentezza, senza creare danni effettivi ma lasciando una traccia . Quando le otto ore si sono concluse, tutte le tracce lasciate nel corpo si atti vano quasi in contemporanea, annientando immediatamente l'organismo...Esit, come se dovesse dire qualcosa di molto difficile. -...non c' alcun antidoto riscontrato...- esal, alla fine. Rimasi a fissarla con occhi vacui, mentre mi metteva di fronte a due scelte talm ente complesse da rendere l'intera situazione assurda. Morire salvando i miei am ici da una misteriosa minaccia che avrebbe cancellato Ponyville in un solo giorno, o sopravvivere per sempre con il senso di colpa a martoriarmi le viscere. Un po ' come se mi iniettassi da solo un potente veleno direttamente nello stomaco. Lentamente, allungai il braccio, fino ad afferrare la campana dall'alto, e rimas i cos, fermo immobile. -Filippo, aspetta. Nessuno ti costringe ad essere il loro eroe, o il Pianista Fa ntasma. Tu sei chi sei, e non ci che gli altri vogliono che tu sia. Dopo che li a vrai salvati, ricomincer tutto da capo. Ci sar un nuovo male, una nuova minaccia, e tu sarai morto per nulla. Chi te lo fa fare..?Si avvicin di un paio di passi, guardandomi direttamente negli occhi. -Se adesso vai, riotterrai i tuoi amici, ma perderai la cosa pi importante di tut te... la tua vita...Alzai lo sguardo, fissando nuovamente la campana. -...la vita un gioiello prezioso, vero. Ma non ha alcun senso risplende da solo. Sara... l'unica cosa che mi spinge ad essere asma sono io. E se ci saranno dieci, cento, mille Creepy Silence, utti, uno dopo l'altro. Perch qualcuno deve farlo, e se non sono Nuova Era...se questo gioiello il Pianista Fant li sconfigger t io, che porter la

Mi voltai a sorriderle, chiudendo gli occhi. Era un sorriso sincero e diretto. P ensai che con ogni probabilit era l'ultimo che le facevo. -...chi mai potr prendere una Falce e andare a salvare Equestria?Alzai di scatto la campana, afferrando l'animale per il pungiglione e tenendolo sospeso nella mia mano sinistra. Me lo avvicinai al volto, studiandolo. -Tu aspettami qui. Vado, salvo e torno appena posso...- dissi. Presi un profondo respiro. Il tempo intorno a me sembr fermarsi. E poi schiacciai il pungiglione con il mio pollice sinistro. Strinsi i denti per non gridare: no nostante fosse stata una piccola puntura, aveva fatto un male della miseria. Alzai la mano sinistra e schiacciai l'animale sul tavolo, con un gesto secco. Gi usto perch non venisse alla bandita la smania di seguirmi. -...avresti potuto essere ogni cosa...- disse, mordendosi il labbro superiore co n disagio l'unicorno. -Si, vero. Ma alla fin fine...Alzai la mano sinistra, fissandomene il palmo. Un sottile filamento nerastro si stava divulgando dal centro del pollice verso la vena. Rabbrividii.

-...sono l'unica cosa che valga davvero la pena di essere vissuta...Mi alzai il cappuccio sulla testa, in silenzio, e presi un altro respiro profond o, chiudendo gli occhi. Pensai a tutto quello che avevo passato da quando ero an dato in esilio. Non mi sorpresi di scoprirmi preparato per ci che avevo davanti. Mi aveva sorpres o, piuttosto, il modo in cui avevo accettato con semplicit la mia morte per la sa lvezza di tante altre. Mi domandai per l'ennesima volta che cosa mi avrebbe aspettato, a Ponyville. Pen sai che forse, vi avrei trovato Discord e avrei potuto vendicarmi, scaricando su di lui tutto il mio odio e la mia rabbia. Aprii gli occhi di scatto, comprendendo l'utilizzo del teletrasporto. Otto ore e rano poche, ma mi sarebbero dovute bastare. Sto tornando indietro, bimbe... pensai mentre sparivo con una piccola esplosione, lasciandomi sul posto un filo di fumo nerastro. Il Pianista Fantasma era risorto.

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