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Mi risvegliai all'improvviso, trovandomi immerso nell'oscurit, appoggiato su qua lcosa di duro che mi sembr un pavimento.

Lo tastai, cercando di trovarvi qualche dettaglio che mi permettesse di riconoscere la tipologia di materiale su cui ero seduto, ma non trovai niente se non una lunga superficie liscia, costruita con qualcosa che non riuscii a riconoscere. Il modo in cui, tuttavia, sembrava esser e lisciato in modo naturale ti dava i brividi. Mi alzai in piedi, guardandomi il corpo, senza successo. Ero immerso nel buio pi che totale, e non riuscivo nemmeno a vedermi il petto, quindi ci rinunciai, prov ando a riconoscere i dintorni. Oscurit ovunque. Da qualsiasi lato mi voltassi, il nero mi avvolgeva e mi circond ava, impedendomi di capire dove mi trovassi e ci che mi circondava, se effettivam ente qualcosa mi stesse circondando. Provai a tastare nel buio, le mani in avant i, avanzando a tentoni, sperando di incontrare una parete, ma poi mi resi conto di quanto quell'azione fosse uno spreco di tempo. Mi schiarii la voce per farmi sentire meglio e poi dissi: -C' nessuno..?OH! SEI SVEGLIO? Ci misi un attimo a riconoscere quella voce. Istintivamente, strinsi le mani, me ttendomi in guardia e guardandomi attorno con nervosismo. -...che ci fai tu qui?BEH... RECLAMO CI CHE MIO... Istintivamente, alzai lo sguardo al cielo, anche se ci non cambiava molto ci che r iuscivo a vedere. -Ci che tuo? Di che parli?SEI MORTO, FIGLIOLO... Un colpo secco, al petto, che mi tolse il fiato e mi fece rimanere per qualche a ttimo boccheggiante e silenzioso, senza che mi fossi spostato di un passo. -...come?HO DETTO CHE SEI MORTO. Indietreggiai di un paio di passi, stupito ed allibito da quella notizia che mi veniva data con una tale semplicit da renderla quasi un fatto quotidiano. Presi u n profondo respiro, cercando di calmare i tremori che mi avevano preso, e poi do mandai: -...com' possibile?LO SPIRITO BIANCO. TE LO SEI DIMENTICATO, FIGLIO? TE LO SEI INIETTATO DIRETTAMEN TE IN VENA. NON AVEVI SPERANZE. -Ma... ma tu mi hai gi riportato in vita!CHE SCIOCCHEZZA. NON TI HO MAI DATO LA VITA. HO SOLO SINTETIZZATO IL VELENO DI Q UELLO SCORPIONE ATTRAVERSO LA FORZA VITALE. COSA TI HA FATTO CREDERE, COMUNQUE, CHE L'AVREI FATTO ANCHE QUESTA VOLTA? Mi resi conto soltanto in quel momento che diventando il Pianista Fantasma mi er

o dimenticato di essere anche qualcos'altro. Per iniziare, il Miglior Detective del Mondo. E tutte le cose che mi aveva appena rivelato l'Entit divennero palesi, e il fatto di non averle scoperte prima le rese macigni che andarono a pesare s ul mio orgoglio. In secondo luogo, ero un umano, e avrei dovuto diffidare di una soluzione che non dipendeva direttamente da una mia decisione. Non potevo preve dere che cosa sarebbe successo se la Divinit non avesse voluto aiutarmi di nuovo, come stava facendo in quel momento, ma avevo preferito non pensarci, perch l'ave vo dato per scontato. -Io...TU. TU UN SACCO DI COSE. TU TI CREDEVI SPECIALE. TU TI CREDEVI FONDAMENTALE ALLA MIA CAUSA. TI RICORDO CHE TI HO SCELTO SOLO PERCH SEI FORTE E MI TORNI COMODO, V ISTO CHE HAI PORTATO LA NUOVA ERA, MA CI SONO PONY CHE POSSONO SVOLGERE QUESTO I NCARICO CON LA MET DELLA FATICA E IL DOPPIO DELL'EFFICACIA. A PARTIRE PROPRIO DAL LA TUA AMICHETTA CHE ADESSO TI STA PIANGENDO ADDOSSO. -Non metterla in mezzo! Lei non centra nulla!COME OSI RIVOLGERTI A ME IN QUESTO MODO!? Qualcosa che ricord vagamente uno zoccolo vol attraverso l'oscurit e mi raggiunse a lla guancia, gettandomi a terra. RICORDATI SEMPRE LA POSIZIONE IN CUI TI TROVI, SGORBIO UMANO, E NON PROVARE PI A TRATTARMI DA TUO PARI. INOLTRE, SEGUENDOTI, LEI DENTRO A QUESTA STORIA FINO AL C OLLO, COS COME IL RESTO DI QUESTO REGNO LO . FORSE NON TI RENDI CONTO DEL PESO DEL LA TUA CROCIATA, PER QUESTO HAI BARATTATO LA TUA VITA PER QUELLA DI QUELLE SEI P OVERE STUPIDE CHE TI OSTINI A CHIAMARE AMICHE. LA TUA MORTE ORA COME ORA UN GRAN DISSIMO OSTACOLO SUL MIO PIANO E STA SICURO CHE TE LA FAR PAGARE COS AMARAMENTE CH E DOVRAI PREGARMI IN TUTTE LE LINGUE DEL TUO MONDO PRIMA CHE TU POSSA TORNARE A VEDERE ANCHE UN VAGO BAGLIORE DI SPERANZA. Rimasi in silenzio, senza ribattere, e tornai in piedi, fissando il vuoto nero c he si stagliava intorno a me. PER INIZIARE, NON TORNERAI AD EQUESTRIA, N NEL TUO MONDO. NON RIVEDRAI PI NESSUNA DELLE TUE TANTO CARE AMICHE N LA PONY CHE AMAVI. RESTERAI QUI FINO A NUOVO AVVISO , O FINCH NON MI VERR IL CAPRICCIO DI RISPEDIRTI INDIETRO. TI HO LASCIATO TROPPA L IBERT E TI HO TOLTO LA PAURA DELLA MORTE, ECCO QUAL' STATO IL MIO ERRORE. -No..!- sibilai, stringendo i denti dalla rabbia e dall'odio che provai nei suoi confronti. La sentii ridere di gusto, di fronte alla mia reazione. NO? NO!? TU CREDI DAVVERO, FIGLIO, DI POTER ESSERE NELLA POSIZIONE DI DIRE NO ?! EV IDENTEMENTE, NON TI CHIARA LA SITUAZIONE. TU ESISTI SOLO PERCH IO LO VOGLIO. SENZ A DI ME, NON SEI NULLA. NON PERCEPIRESTI NEPPURE LA FORZA DELL'ALITO VITALE CHE NORMALMENTE TI PERVADE. RIESCI A RENDERTI CONTO DI TUTTO CI CHE MI DEVI? -Io... Io devo tornare indietro! Devo portare la Nuova Era!L'HAI GI FATTO. NON TE NE RENDI CONTO DA SOLO? HAI FATTO IL TUO CORSO. QUEI PONY NON HANNO PI BISOGNO DI TE. CHE SE NE FANNO DI UN EROE IN TEMPI DI PACE? TU RESTE RAI QUA FINCH LA COSA MI AGGRADER, CHE TI PIACCIA O MENO. SONO STATO CHIARO? -IO NON SONO IL TUO BURATTINO! NON PUOI USARMI COS E POI LASCIARMI IN UN ANGOLO Q UANDO TI ANNOIO!NON RIVOLGERTI A ME IN QUEL MODO!

Nuovo colpo, pi forte del precedente. Irrigidii le gambe e non caddi a terra, non ostante la violenza dello stesso. TU VALI MENO DI QUALSIASI ALTRA TIPOLOGIA DI ESSERE VIVENTE IN QUESTO REGNO. SEI UN ESSERE UMANO. E SOPRATUTTO, TU ADESSO STAI ADEMPIENDO IL TUO DOVERE NEI MIEI CONFRONTI. E SE IO DECIDO CHE TU DEVI RESTARE QUI, TU RESTERAI QUI! SONO STATO CHIARO? Alzai la mano destra, stretta a pugno, cercando in qualche modo di arginare o di combattere quella tremenda sensazione di impotenza che mi aveva preso e che ten tava di schiacciarmi, riuscendoci senza apparenti difficolt. -...io mi licenzio!- dissi, all'improvviso. L'eco del mio grido risuon per qualch e secondo dentro al luogo in cui ci trovavamo, disperdendosi in lontananza. ...COME? -Ho detto che mi licenzio. Me ne vado. Non ti ho mai promesso fedelt, quindi non sono tenuto a rispettarla. Riprenditi pure tutto ci che pensi che io ti debba, ma non rester un secondo di pi IN QUESTO LUOGO!COME OSI RIVOLGERTI COS A ME?! COME OSI FARMI... QUESTO?! TU NON SAI CON CHI STAI PARLANDO, FIGLIO! -Non lo so! vero, ignoro tutt'ora con chi io stia parlando. Ma poco importa se t u sei il Dio protettore di Equestria o chi sa quale altra creatura superiore... PERCH IN REALT VALI BEN POCO!Mi voltai di scatto, cercando nell'oscurit che mi circondava un qualche segno del la sua presenza, un qualcosa che mi desse una direzione in cui voltarmi. Non trova ndola, puntai semplicemente lo sguardo dritto davanti a me, fissando con decisio ne quell'Entit che sapevo mi stava guardando. -Che razza di Dio impedisce a qualcuno di portare a termine il suo compito per ave rlo svolto nel modo in cui non se l'aspettava? Importa il risultato, alla fin fi ne! E il mio risultato riuscire a tornare indietro tra coloro per cui ho combatt uto e ho vinto. La tua presenza, il tuo supporto ... posso farne benissimo a meno. Quindi, RIPRENDITI QUESTO DONO!Per qualche secondo, regn un silenzio tombale, nel quale i suoni mancarono totalm ente. Alla fine, l'Entit parl di nuovo. SAI DOVE TI CONDURR QUESTO COMPORTAMENTO? -Il pi lontano possibile da te, immaginoANNULLANDO IL DONO, IL VELENO DELLO SCORPIONE, CHE AVEVO FUSO CON IL MIO POTERE, SI LIBERER NEL TUO ORGANISMO... UNITO A QUELLO DELLO SPIRITO BIANCO. TI STAI SCA VANDO LA FOSSA DA SOLO. -Non ero gi morto?La Divinit borbott qualcosa che doveva corrispondere ad un l'avevo appena costretta ad una contraddizione. accidenti a te , visto che

NON ANCORA, IN REALT. DICIAMO CHE TI HO ESTRATTO UN SECONDO PRIMA CHE TU MORISSI. NEL MOMENTO IN CUI TI RIMANDER INDIETRO, MORIRAI SUL SERIO. E IO NON POTR FARE NU LLA PER IMPEDIRTELO. RIESCI A RENDERTI CONTO, ORA , DELLA FOSSA CHE TI STAI SCAVAND O DA SOLO?

-Ti ho detto che ho rinunciato al Dono. Riportami indietro. AdessoFIGLIO... -ADESSO!Ebbi come l'impressione che oltre la coltre di freddezza, di austerit e di superi orit che la Divinit osteggiava e con ogni probabilit possedeva, ci fosse una micros copica traccia di rimorso e di malinconia per il mio abbandono. Ma cos come tutto era diventato nero, improvvisamente un flash bianco mi abbagli.

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Un secondo poco tempo, devo riconoscerlo. Per organizzare piani e per riuscire a pensare a mente fredda, non nulla. Un soffio di vento che ti scivola rapido tra le mani, senza che tu riesca davvero a comprendere se quel fruscio sia stato re ale o un'illusione. Tuttavia, io avevo le idee ben chiare. Sapevo meglio di tutti che ci che avevo in tenzione di fare era un azzardo. Una scommessa fatta tra me e la morte che veniv a a reclamare la propria falce. Mi svegliai di soprassalto dalla sensazione di intorpidimento che aveva preso il mio corpo. Non ebbi tempo per rendermi conto di ci che mi circondava o della sit uazione che avevo intorno. Sapevo solo che in quel secondo mi sarei giocato tutto. Cos, con l'ultimo sforzo di cui ero capace, afferrai Sara, piangente sul mio corpo, e avvicinai il suo vol to al mio, fissandola direttamente negli occhi. -Vai da Vegan...E il secondo pass. La forza che mi aveva preso le membra spar, il contatto con Sara si sciolse quasi subito e scivolai sulla sabbia ancora una volta, il respiro ch e mi si bloccava in gola. Dannazione... pensai, mentre sentivo la rabbia e il rimpianto per non aver fatto a bbastanza in fretta. La bandita mi si avvicin immediatamente, stupefatta da quell o scatto, e mi scosse il petto, cercando di farmi alzare di nuovo. Lentamente, la vista mi si annebbi, e la linea del mare, in lontananza, divenne s empre pi sfocata. Nelle orecchie continuavo a sentirmi la voce di Sara che mi chia mava, in mezzo alle lacrime, implorandomi di non morire, di non lasciarla cos, da sola... Avrei voluto poterle dire tante cose, in quel momento. Mi sarebbe piaciuto, prim a di tutto, scusarmi con lei, per averle dato una falsa speranza riguardo al nos tro ritorno a Ponyville. Avrei voluto darle un ultimo abbraccio e un ultimo baci o, magari proprio in quella raduna dove l'avevo vista circondata e coperta dai f iori... Ma pi di tutto, avrei voluto dirle che l'amavo. Morii, quella volta, con questi r impianti nel cuore e nel cervello, troppo debole addirittura per riuscire a darm i dello stupido da solo o per piangere le mie ultime lacrime.

Tutto divenne nero, per la seconda volta.

0:00:00 Il Pianista Fantasma morto. -0:00:01 Il Pianista Fantasma vivo. -...guarda, si mosso! VEGANIA, SI MOSSO! PRESTO, VIENI QUI!-Sono gi qui...-MA... ma non era morto?-Si, ma non c' nulla che io non possa curare!-A parte il tuo egocentrismo?...queste... voci..? Istintivamente, mi misi una mano sulla fronte, cercando di calmare il fortissimo mal di testa. Sussultai quando sentii qualcuno venirmi letteralmente addosso e ab bracciarmi cos forte da togliermi il fiato. Inspirai di colpo, con forza, aprendo di scatto gli occhi e trovandomi Sara a un nulla dal viso, in lacrime, che mi fi ssava con gioia. Le sorrisi a mia volta, accarezzandole la criniera, e solo allo ra decisi di guardarmi intorno, studiando la situazione. Mi trovavo nell'ultimo Plant della Cittadella dei Pixel, disteso su un letto enorme. Il piano era stato ricostruito, in parte, dalla battaglia contro Iria e si trovava in uno stato le ggermente migliore dall'ultima volta che mi ci ero trovato, anche se i lavori no n sembravano ancora conclusi. Voltai lo sguardo dall'altra parte del letto, fissando i nuovi personaggi che av evano preso parte alla scena: Eirene Vegania, che mi faceva un sorriso gentile e paterno, Trixie, che invece aveva una vaga aria altezzosa, e Flame, che invece si nascondeva dietro la Grande e Potente maga. Sara mi venne ancora pi vicina, baciandomi all'improvviso e con forza. Preso alla sprovvista, caddi lateralmente, sul letto. Sospirai e le misi le braccia attorno al collo, chiudendo gli occhi e rispondendo al bacio. Sentii Trixie ridere legg ermente, mentre Vegania sospirava. Presi la bandita per le guance e la staccai d a me, guardandola direttamente negli occhi. -...sono tornato- dissi, con un sorriso. I suoi occhi si riempirono ancor pi di l acrime, come i miei, e affond il volto nel mio petto con uno scatto, togliendomi vagamente il fiato. L'abbracciai, mettendomi a sedere e sospirando, gli occhi al zati al cielo. Ce l'avevo fatta, invece. In contrasto con quella Divinit che pareva odiarmi cos t anto, eppure non riuscire a liberarsi di me, ero riuscito a tornare vivo in quel mondo. Lo sguardo mi cadde sui tre spettatori di quella scena, che non si erano minimamente mossi. -...immagino di dovervi delle spiegazioni...- osservai. Vegania annu, con un vago sorriso sulle labbra. -Ci siamo lasciati due giorni fa. E hai ferite che in una situazione normale si

guadagnerebbero in almeno un mese di battaglie ininterrotte. Avevi anche una qua ntit di veleno in corpo che un pony non riuscirebbe a contenere senza rimanerci i mmediatamente secco. Non so come siano fatti gli umani, bello mio, ma... che cav olo ti successo?Scossi la testa con semplicit, accarezzando la criniera di Sara, ancora abbracciat a a me, e risposi: -Che mi successo? Oh, Vegania... me ne sono successe cos tante che ci vorrebbe un a vita per riuscire a raccontarvele tutte. Ma prima, devo chiedervi un favore... -...sarebbe?Gli sorrisi. -Posso farmi una doccia?-

Una mezz'ora dopo, il tempo di farmi una doccia rigenerante, rinfrescante e sopr atutto ghiacciata (con il clima tropicale che si trovava l farla calda sarebbe st ata una pazzia) e di trovare un paio di vestiti di ricambio, ci eravamo riuniti nel secondo Plant della Cittadella, dove era stato approntato per l'occasione un tavolo enorme con una decina di sedie. Sei di quella decina erano occupate, ris pettivamente in quest'ordine, da: me, Sara, Trixie, Vegania, Gilda e Flame. Io e la mia fidanzata ci trovavamo da un lato del tavolo circolare, mentre il resto d el gruppo si era raggruppato dall'altro lato, e ci fissavamo con semplicit. -Direi che ci siamo tutti...- osserv Trixie con un sopracciglio alzato, sorridend oci. Annuii con seriet, e poi respirai profondamente, fissando intensamente i pre senti. -Io... ho bisogno di una spiegazione. Vegania...-Uh? Si?-Esattamente... che cos' successo, quando sono svenuto, sulla spiaggia?Eirene mi spieg come Sara mi avesse condotto l con la magia e tutta trafelata fosse corsa immediatamente da lui, chiedendogli soccorso. Vegania mi aveva immediatam ente messo in sala operatoria (l'armeria del nonno, ora trasformata in ambulatorio ) e aveva capito che la situazione era assurda: sembrava che io fossi entrato in una specie di coma autoindotto e che il mio organismo stesse rallentando l'azio ne del veleno. Non aveva mai visto qualcosa di cos strano e spettacolare al tempo stesso: il sangue nelle mie vene si rallentava da solo, pur mantenendomi in vit a. -E... cosa mi hai fatto?-Beh... prima di tutto, ho rimosso il tuo veleno. Avevamo una donatrice per camb iarti il sangue...Mi voltai verso Sara, stupefatto, che mi fece un sorriso dolce. -Tu..?!-A quanto pare, non sono solo i nostri cuori, ad essere compatibili...Le detti una leggera carezza sulla guancia, esprimendole con un sorriso tutta la

gratitudine e l'amore che provavo per lei. -Per, c' un'altra cosa che era strana, nella tua situazione. Anzi, due...Mi voltai nuovamente verso Vegania, che continuava a scrutarmi con occhi un po' interessati e un po' preoccupati. -E sarebbe?-Abbiamo trovato del veleno congelato nella tua spalla sinistra. L'abbiamo rimos so, ovviamente, ma... c'erano due tipologie di veleno, dentro di te. Una che tip ica degli scorpioni di questa zona della giungla... la seconda ti rende, attualm ente, la cavia pi preziosa del mondo, sia perch sei umano... sia perch sei sopravvi ssuto a uno Spirito Bianco. Spero ti renda conto che cosa significa...-...che cosa significa?-Il tuo sangue potrebbe, e dico potrebbe, essere attualmente utilizzato per stud iare un vaccino sul veleno dello Spirito Bianco...Restai un attimo in silenzio, valutando attentamente ci che mi aveva appena detto . In effetti, io ero sopravvissuto, anche se in modo diverso da quello che comun emente si definiva vaccino. Sicuramente il mio corpo aveva sviluppato qualche va ga difesa contro il veleno, probabilmente anche qualche principio di anticorpi. -...posso lasciarti un po' del mio sangue, se vuoi. Non mi costa nulla. Ma non p ossiamo restare. Ci sono troppe cose che dobbiamo fare, Vegania...L'entusiasmo del Pixel mut radicalmente, diventando mogio. Fece un sospiro e annu con tristezza. -...va bene, ho capito...-Mi dispiace...-No, no, stai tranquillo. Trover un antidoto in altro modo. Sono un dottore, dopo tutto, no?-Futuro dottore...- sottoline, sibilando, Gilda. Lui le rivolse un'occhiataccia, ma poi la ignor. -...e la seconda cosa?- richiamai l'attenzione di Eirene, che si volt nuovamente verso di me. -Oh, si, la seconda. Dov' finita la spirale che avevi sul braccio sinistro?Alzai di scatto l'arto sinistro e lo fissai, vagamente stupito. Il Dono dell'Ent it era sparito, lasciandomi l'arto completamente libero dal tatuaggio. Non potevo dire la stessa cosa per i cristalli neri, che si trovavano ancora l, in una cont inuit quasi ossessiva e inquietante. -... una storia lunga...-Che tu adesso racconterai alla Grande e Potente Trixie, non vero?Spostai la mia attenzione sull'unicorno che aveva appena parlato, e che aveva un sorriso quasi di sfida rivolto contro il sottoscritto. Sospirai, alzando le spa lle con semplicit, ma prima di cominciare a narrare mi accorsi di un fatto che mi lasci inquieto e preoccupato.

-...non avevo con me la Falce?- domandai a Sara. Quest'ultima sgran gli occhi, pre occupata, e poi si tocc il mento con lo zoccolo, immergendosi nell'azione di rico rdare. -...no, sono sicura che fossi disarmato quando sei riapparso. L'hai lasciata al castello?Sospirai, improvvisamente depresso da quella cattiva notizia. L'arma che mi avev a accompagnato fedelmente per tutto quel viaggio era rimasta, per una mia diment icanza, all'interno dell'area del combattimento, e ora non potevo di certo torna re subito indietro a recuperarla. Decisi di mettermi il cuore in pace con un altro respiro e alzai lo sguardo sui vari abitanti della Cittadella che mi stavano di fronte, fissandoli intensamente . -Allora... vi spiegher brevemente come sono andate le cose. Quindi mettetevi como di, perch sar lo stesso una storia bella lunga...-...quanto lunga?- chiese Gilda. -...parecchio...-

Alla fine del racconto, i sei avevano bocche ed occhi spalancati e mi fissavano con un espressione completamente diversa, incapaci di spiccicare anche solo mezz a parola. Presi un terzo respiro, particolarmente lungo, e alzai lo sguardo su di loro, ch e non cambiarono le proprie occhiate. Vegania prese un respiro profondo e mi fiss con intensit. -...davvero?- riusc a chiedere solamente, alla fine. Annuii in modo grave, contin uando a guardarlo. -...riesci a renderti conto di ci che hai affrontato? Temo che neppure la Grande e Potente Trixie ne sarebbe uscita viva, da uno scontro del genere!-Ne sono a conoscenza. E ci mi porta al motivo per cui sono qui. O meglio, al sec ondo motivo...-Perch, ce n'era un altro, oltre a doverti salvare la vita?-Si. Si, c'era. Ho bisogno del vostro aiuto...I pi alzarono un sopracciglio. Gilda strinse con pi forza i propri artigli sulla s uperficie del tavolo, che si riemp di crepe. -...per?-Devo tornare a Ponyville. Ma non ho pi il veleno dello Spirito Bianco in circolo . Quindi ho bisogno di una guida che mi conduca attraverso la giungla, magari fa cendo il giro corto. Ma gi che c' mi deve portare al tempio dove ho preso questa ...E mi tolsi dalla tasca la gemma che avevo comprato da Daring Doo e che avevo con servato per tutto quel tempo, mostrandola ai presenti. -...quella la Lacrima..?-

-Gi. Ho promesso alla sua protettrice che l'avrei riportata, un giorno. Ma io non mi so muovere nella giungla. Quindi speravo che un volontario mi accompagnasse prima l e poi allo scalo dell'isola...-Non eri al verde? Come farai a tornare a Pearl Desert?- comment Gilda. -Chieder aiuto ad Okatsu, non un problema il viaggio. L'altro favore che devo chi edervi, invece...Spostai nuovamente il mio sguardo su Eirene Vegania, che mi osserv a sua volta, p erplesso. -... la fabbricazione di una nuova armaCi fu silenzio per qualche secondo. In un primo momento, gli occhi del Pixel si oscurarono, mentre la sua mente gli ricordava in modo quasi automatico il nonno che non era pi con lui. Poi per l'ombra che l'aveva avvolto spar d'un colpo per far spazio a una scintilla improvvisa. -Te la far io- disse con decisione. -Ma, Vegania...- rispose Flame, comprendendo immediatamente lo stato d'animo del Pixel. Questi si volt verso il pegaso e gli sorrise con semplicit, annuendo. -Lo so. Ma... anche ci che avrebbe voluto mio nonno. Lui sarebbe gi corso in armer ia per cominciare a produrre. Filippo?-Si?Mi fece un sorriso di sfida, tirandosi su con gli zoccoli, sul tavolo. -Che tipo di arma vorresti?-Una spada- risposi, immediatamente. Il Pixel alz un sopracciglio ma non disse nu lla, annuendo. -E spada sia. Ti far la lama migliore che ti potr mai finire sotto gli occhi!-Si, ma...E prima che potessi aggiungere altro, il giovane armaiolo e futuro medico era gi scappato via dal tavolo, dirigendosi al Plant in cui si trovava la propria casa. Restammo a fissarlo finch non scomparve oltre la porta ricostruita, senza richiu dersela alle spalle, e ci fu un sospiro di gruppo. -...quel ragazzo far strada...- disse Sara, con un sorriso. Mi voltai a fissarla, sorridendo a mia volta. -Ne ha gi fatta tanta. Basta che non si addormenti sugli allori...-Ok, ora basta!Gilda sbatte la mano artigliata sul tavolo, facendoci zittire tutti all'improvvi so, e poi mi fiss con severit. -Non ci credo. Non puoi essere tornato qui solo per una guida e una spada. Non t u. Non dopo tutta quella storia. Sbaglio, forse?Alzai gli occhi al cielo, scrollando le spalle.

-No. Ma cerco di non chiedere pi di tre favori al giorno e ne ho gi consumati due, quindi...L'espressione decisa della grifone mi fece capire che avrei fatto meglio a non s cherzare, quindi sospirai e aggiunsi: -Si. Voglio diventare pi forte...-Ecco!- esclam, soddisfatta di averci azzeccato. Trixie alz un sopracciglio. -...in quello stato?-In questo stato. Non potevo chiedervelo di fronte a Vegania, che in quanto medi co non avrebbe approvato e tutt'ora non approverebbe, ma sono troppo debole. Vog lio recuperare il potere magico che mi ha tolto la Divinit, e per questo mi servi te, Trixie. Ma voglio anche diventare pi resistente. E qui mi servi te, Gilda... La Grande e Potente pony mi fiss con uno sguardo di semplice curiosit, mentre la g rifone scoppi a ridere, sinceramente divertita. -Ah, quanto sei divertente... ok, ci sto. Ma dovrai superare una prova-...che?-Una prova. molto semplice, in realt. Conoscendo Vegania, ci vorranno almeno tre giorni prima che finisca di farti quell'arma. Se tra ventiquattro ore sarai anco ra vivo...Apr di scatto gli artigli vicino al suo occhi, guardandomi attraverso le fessure tra le dita. -...ti allenerRestai un secondo in silenzio, valutando attentamente la proposta della grifone. -...che cosa intendi, esattamente, con -Se respirerai ancoraCapii ci a cui puntava Gilda ancor prima che qualcuno ponesse la domanda. Non pen savo fosse diventata cos profonda e furba al tempo stesso. Mi alzai in piedi, rim ettendo la sedia a posto, e mi allontanai di qualche passo verso la porta, volta ndomi verso di lei e mettendomi in guardia, i pugni alzati. -...iniziamo?Rugg e scatt in avanti, sotto lo sguardo stupefatto dei tre pony, gli artigli punt ati in avanti. Chiusi gli occhi, azzerando il respiro e sentendo esclusivamente il ritmico battito delle mie vene a darmi il tempo. Intorno a me lo spazio diven ne nullo, se non una costante temporale che si ripeteva uguale verso l'infinito. Contai fino a cinque e poi aprii gli occhi di scatto, colpendo la grifone nell'a ttaccatura tra capo e spalla e scagliandola contro il tavolo, che si frantum. -MA CHE STATE FACENDO!?Sara scatt verso di me, avvicinandosi e guardandomi malissimo. Le sorrisi con semp licit. ancora vivo ?-

-Vedi, non so esattamente quando sia maturata, ma quella grifone ha capito esatt amente quello di cui ho bisogno-AMMAZZARTI!?-Calmati, Sara. Se dai la forza a qualcuno di forte, lui non capir cosa farsene, p erch la forza ce l'ha gi. Ma se dai la forza a un personaggio debole, allora lui s apr usarla, perch conosce il punto di vista di colui che costretto a soccombere e a perdere. Sostanzialmente, se mi allena adesso che sono indebolito ... ci guadagne r molto di pi di quanto non otterrei se mi allenassi al massimo delle mie capacit. In sostanza...Gilda si liber con uno scatto, lanciando ovunque le assi di legno infrante e si c oncentr su di me. -...ci che non ti uccide ti rende pi forte. Ah, Trixie?-Grande e Potente, per favore. Lasciami fuori dalle tue questioni privateVoltai lo sguardo su di lei, fissandola con perplessit. -Volevo chiederti se domani ti andava bene di insegnarmi qualche base di magia.. .-Hai creato una barriera magica-Quello era il potere della divinit. Io non ho alcun potere magico, in realt... se non questoSchioccai le dita della mano sinistra e sul dito indice si form una piccola fiamm ella verdastra. -Ma servir a ben poco, in un duello, saper scrivere lettere e spedirle. Mi aiuter ai?L'unicorno mi studi intensamente, alzando un sopracciglio. -...la Grande e Potente Trixie non fa corsi di magia- rispose, secca, voltandosi e andandosene verso il Plant, come se la conversazione fosse finita, portandosi appresso il piccolo Flame. Quest'ultimo mi fece un debole saluto con lo zoccolo , prima di sparire insieme alla maga. -...beh, dovevo provarci, no?- mi giustificai con la mia fidanzata, che sospir al zando lo sguardo. -Se muori, vengo a prenderti e ti riporto indietro a calci...- sibil, fissandomi malissimo. -Oh, non essere cos...Tentando di addolcirla, mi ero dimenticato di Gilda, che scatt verso di me con il pugno sinistro alzato. Voltai lo sguardo verso di lei e mi centr al petto, scagl iandomi attraverso la porta e facendomi volare attraverso il terzo Plant, rotola ndo sul pavimento. Mi rialzai con uno scatto e mi misi in guardia, studiando i d intorni. Sono disarmato... pensai, in un primo momento. Mi venne in mente la catena che por tavo nell'arto destro, ma decisi di non estrarla. Quella battaglia dovevo vincer la come se fossi debole e il regalo del dottore mi avrebbe potenziato anche troppo .

Chiusi di nuovo gli occhi, concentrandomi sul ritmo, mentre intorno a me si form ava di nuovo quella costante temporale che ritmicamente circondava il vuoto. Gilda entr all'improvviso nell'aria coperta dai miei sensi, puntando alla mia sch iena. Contai fino a due e poi mi voltai leggermente, mettendomi la mano destra s ulle costole, con il palmo rivolto verso di lei, e le intercettai il colpo. Il r inculo, arrivandomi direttamente sulle ferite, mi fece stringere i denti dal dol ore, e l'onda d'urto che si gener dall'impatto frantum tutti i vetri delle case ad iacenti con un boato. Vari Pixel si affacciarono sulla strada, spaventati e incu riositi da quella situazione. Fissai Gilda e l'espressione feroce che aveva sul volto, i denti digrignati e la seria intenzione di combattermi con tutte le sue forze. Il mio gomito sinistro la raggiunse in mezzo agli occhi, facendola indietreggiare. Scattai in avanti, afferrandole la testa e colpendola con il ginocchio in mezzo al petto. Rimase per qualche attimo senza fiato, ma si riprese prima di quanto p ensassi e afferr il braccio, alzandosi vagamente in volo e scaraventandomi violen temente contro la parete di una casa. Caddi a terra, senza fiato, e mi lanciai i n avanti per evitare la zampa tesa con cui si era lanciata contro di me e con la quale invece sfond la parete della casa, liberandosi con un boato. -I tuoi... colpi , sono deboli. Non hanno impatto. Non ti hanno insegnato nulla, a Ponyville?-La difesa esterna. Mi hanno insegnato a rompere la guardia...-Te l'hanno insegnato male. Difesa Psicologica? Non ha alcun senso se non hai di fesa fisica...Scattai in avanti, alzando la gamba all'ultimo, e la centrai con la suola dello stivale nuovamente in mezzo agli occhi, con tutta la violenza di cui fui capace. La grifone non si mosse n fece alcun segno di stare provando dolore. -Lo vedi?Mi afferr la gamba e mi fece roteare sopra di lei, sbattendomi violentemente a te rra. Sussultai, prendendomi il petto e lo stomaco doloranti. -Oltre a quello, ti manca la resistenza fisica. Puoi essere in grado di resister e psicologicamente a tutti i colpi di questo mondo...Mi sbatt dall'altro lato con ancora pi violenza. Qualcosa nel mio petto scricchiol e tossii con forza, rimanendo stordito. -Ma un corpo qualcosa di oggettivo. Non una difesa mentale. Quindi anche se non senti dolore, lo provi lo stesso. Secondo te, io quanta difesa psicologica ho?Le sferrai un calcio alla mano artigliata, con la sinistra, e rotolai via, rialz andomi in piedi con fatica. Mi fiss dall'alto in basso, con un sorriso di netta s uperiorit. -Tu vuoi la Forza, no?-La vogliono tutti-Dovrai pur prenderla da qualche parte, non credi?Scattai in avanti, tentando di colpirla con la mano sinistra. Si alz in volo all'

ultimo secondo, schivando il mio attacco e poi mi schiacci, atterrandomi addosso, bloccandomi a terra. Uno dei suoi artigli si avvicin alla mia guancia, lasciando mi un taglio sullo zigomo. -Sai perch ti tratto cos duramente, anche se ti starei allenando?-...illuminami, ti prego-Il destino di Equestria dipende da te. Non possiamo essere pietosi nei tuoi con fronti. E in secondo luogo... perch hai gli stessi occhi di Rainbow Dash. Sono co s... decisi . Mi irritano-...questo perch non sei abbastanza decisa, forse?Mi afferr la nuca, schiacciandomela al suolo con forza e rompendomi il naso. Un f ilo di sangue mi usc dalle narici, cominciando a gocciolare sul suolo. -Se muori adesso... perdi tutto. Non la vuoi la Forza?Rimasi in silenzio, incapace di fare qualsiasi movimento. La tentazione di usare la catena e colpirla con essa era forte, ma mi ero promesso che non l'avrei usa ta per combatterla, quindi resistevo alla tentazione. Chiusi gli occhi, concentr andomi nuovamente sul Ritmo, per pensare. La Forza. Pensai di volere la Forza per sconfiggere i nemici che mi si sarebbero posti di fronte al cammino. Di volerla per poter andare avanti fino a raggiunge re il mio obiettivo: tornare nel mio mondo. Mi convinsi di questa risposta e del la sua giustizia, cercando di divincolarmi dalla stretta di Gilda, senza success o. -Voglio la Forza per poter andare avanti e sconfiggere i miei avversari-Davvero?Alz la zampa sinistra, allargandola per estrarre gli artigli, pronta a vibrare il colpo. -Allora muori...Un flash rossastro esplose a un nulla dalla mia testa e colp la grifone, spedendo la lontano e liberandomi. Mi rialzai in piedi di scatto, mettendomi in guardia n ella direzione verso cui era volata la mia addestratrice e avversaria, ma guarda ndomi alle spalle. Il corno ancora fumante, Sara mi guard cos male che per qualche secondo rimasi anni chilito dalla sua occhiataccia, incapace di trovare qualsiasi parola per giustif icarmi. -...io...-No. Zitto. Dopo potrai ringraziarmi per averti salvato la pelle ancora una volt a...-Non intrometterti. Questo il mio addestramento-Addestramento che ti avrebbe ucciso. Non sei nelle condizioni di combattere, ra zza di stupido. Perch ci tieni cos tanto a diventare forte!?Mi si mise accanto, fissandomi con intensit.

-Tu sei gi fortissimo! Non hai bisogno di ulteriori potenziamenti!-Si invece! Tu non puoi capire questa sensazione!-Che sensazione?Gilda rugg e scatt nella nostra direzione, puntando su di me. Mi misi in guardia d i fronte a Sara, tenendo i pugni alzati, e provai ad intercettarla non appena mi fu vicina con un fendente di destro. Si abbass, schivandolo senza problemi, e mi calci allo stomaco, afferrandomi per il collo e lanciandomi lontano, alle sue spa lle. Atterrai nel mezzo di una serie di scatole di legno impilate, sfondandole e rimanendo bloccato a terra, dolorante e confuso. -Lo vedi? Non forte. La Forza non si guadagna attraverso gli allenamenti e gli e sercizi. Quella Forza Fisica, una cosa diversa. Ma non lo puoi capire, tu...Spostai debolmente una delle casse di legno rotte, in modo da riuscire a fissarl a. Mi fece un sorriso feroce e poi si volt verso Sara, avvicinandosi a lei con far e minaccioso. -NON TOCCARLA!L'unicorno scagli una magia rossa sul grifone, che devi con un gesto secco degli a rtigli, saltandole addosso e afferrandola per il collo. L'alz da terra, tenendola sollevata, mentre la bandita scalciava nell'aria e tossiva, venendo strangolata . -Beh... un vero peccato che tu debba morire prima di lui. Ma non preoccuparti. T i raggiunger presto...Strinse ancora di pi la stretta attorno al collo di Sara, mentre quest'ultima socc hiudeva gli occhi, cercando di resistere. Fissai la scena con rabbia ed odio cre scente, cercando di alzarmi in piedi. Le gambe non mi rispondevano e l'unica cos a che fui in grado di fare fu di trascinarmi debolmente fuori dalla serie di cas se accatastate, nel tentativo di raggiungerla. La lentezza a cui mi spostavo serviva soltanto a farmi stare soltanto peggio e m i resi conto che non sarei mai riuscito a raggiungerle prima che l'unicorno mi l asciasse. La sensazione di impotenza mi rese soltanto pi arrabbiato e furente, fa cendomi stringere i pugni a vuoto. -LASCIALA ANDARE, TI HO DETTO!- gridai. La grifone si volt verso di me, facendomi un sorriso ancora pi feroce e ubbidendomi, facendola cadere ai suoi piedi. La ba ndita toss, indebolita, e si dimen debolmente, in uno stato di semi-coscienza. -Hai ragione. Schiacciarle direttamente la trachea molto pi appagante...Si spost lateralmente a lei, alzando la zampa artigliata e tenendola sospesa sopr a la gola della pony, assaporando appieno il momento di morte che sarebbe seguit o. Strinsi un'ultima volta i pugni, lasciando cadere lo sguardo al suolo. Sara... ti prego, perdonami... pensai, mentre calde lacrime cominciavano a scorrerm i lungo il volto, capendo che non sarei riuscito a salvarla. Le avevo promesso che l'avrei protetta, che sarebbe rimasta sempre con me... E invece la stavo perdendo al primo segnale di pericolo e di debolezza del sotto scritto. In quel momento, desiderai con tutto me stesso la Forza. Desiderai un potere che mi permettesse di proteggere coloro che amavo, perch era grazie a loro che riusc

ivo ad andare avanti. Con i compagni con cui combattevo ogni giorno, con cui formavo le mie esperienze e con gli specchi che mi circondavano ogni giorno formavo il percorso che dovev o seguire, la storia che poi avrebbe avuto il mio nome. Capii, attraverso quelle lacrime, qual'era il vero significato della Forza. Io n on avevo bisogno della Forza per poter andare avanti, ero gi molto potente da que l punto di vista. Il potere che volevo io era quello che mi avrebbe permesso di svegliarmi ogni mattina e scoprire che eravamo sopravvissuti allo scontro del gi orno precedente, e che ce l'avremmo fatta anche per il successivo. Alzai la mano sinistra, interrompendo le lacrime, e mi concentrai, finalmente a mente fredda. Sentii che sul palmo della mia mano si formava l'incantesimo che a vevo usato contro i changelings, nell'attacco al castello, e lo caricai con tutt a la forza d'animo e la paura della perdita che avevo provato in quel frangente. Sollevai il palmo al cielo, girando il polso, e poi alzai lo sguardo, fissando G ilda con decisione e odio radicato. -PRESSIONE PSICOLOGICA!Una fortissima onda d'urto si liber dalla spirale nerastra della mia mano sinistr a, divulgandosi per miglia e miglia attraverso il Plant. La sensazione di pesant ezza che avevo sentito la prima volta che l'avevo attivato torn nuovamente, molto pi forte e radicata. Per un attimo, Gilda esit, rimanendo confusa da ci che le ave vo appena comunicato attraverso il potere dell'incantesimo. Sentii nuova forza s corrermi attraverso le ossa del corpo, e mi alzai in piedi, di scatto, puntando dritto su di lei. Ancora troppo sorpresa per reagire, alz stupefatta lo sguardo s u di me, fissandomi con perplessit. Inarcai, nella corsa, il braccio sinistro all'indietro, chiudendo la mano a pugn o, e dal polso in gi si form una spirale nera lungo la pelle, che nasceva direttam ente dal palmo e girava rapidamente lungo tutto l'avambraccio. Rallentai un atti mo quando mi trovai a poca distanza da lei, per prendere meglio la mira, contand o sul fatto che il Pressione Psicologica le avrebbe impedito di muoversi, e poi la colpii al volto con tutta la violenza di cui fui capace. Dall'impatto, si lib erarono intorno a noi diverse bolle nere di dubbio scopo, che esplosero quasi im mediatamente, Completai il fendente, portandomi il braccio sopra la spalla destra. Gilda vol vi a a velocit folle, rimbalzando ripetutamente sulla fila di case che si trovavano ai lati del corridoio principale del Plant e poi atterrando sul pavimento, dopo avervi rotolato a lungo. Rimasi a fissarla con il palmo puntato verso il cielo, tenuto vicino al petto, la spirale nera che roteava al centro dello stesso. -Non toccare la mia fidanzata...- sibilai. Presi un profondo respiro e chiusi la mano, disattivando, faticosamente, il Pres sione Psicologica. Quando riaprii il palmo, avevo il fiatone e la spirale era sc omparsa. Crollai a terra, finendo sopra Sara, riuscendo a non schiacciarla puntellandomi c on i gomiti. Chiusi gli occhi, cercando di recuperare le forze, e voltai lo sgua rdo. Gilda era gi tornata, e aveva un enorme livido nerastro nel punto in cui l'avevo colpita. Mi fissava con un'espressione indecifrabile. In quel momento, ebbi paura. Non potevo riattivare il Pressione Psicologica, avr

ebbe colpito di nuovo anche la bandita che stavo proteggendo con il mio corpo. Q uindi in quel momento eravamo alla sua totale merc. Strinsi i denti, sentendo nuovamente quella insopportabile sensazione di impoten za che mi pervase il corpo. Chiusi gli occhi, facendo un profondo respiro, le lacrime che tornarono a solcar mi il volto. Gocce perfettamente sferiche mi scivolarono dal mento e atterrarono sugli occhi di Sara, che li apr debolmente, fissandomi con confusa perplessit. -...hai qualcosa da dire?- sibil, acidamente, la grifone, avvicinandosi ancora di pi, con aria minacciosa. -...se vuoi uccidermi, puoi farlo. Lei... lei non toccarla...Mi avvicinai e le baciai delicatamente la guancia. Scosse la testa, come per sve gliarsi, ma era troppo debole per fare qualsiasi movimento. -...bene. Pianista Fantasma...Alz l'artiglio destro, avvicinandomelo alla testa. Chiusi gli occhi, tremando ed aspettandomi che vibrasse il colpo. -...sei promosso- comment, accarezzandomi l'afro.

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