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Mi massaggiai con forza le spalle, di fronte ad Ocean Melody, che sembrava sinc eramente preoccupata del mio status

fisico e psicologico. E ne aveva tutta la ra gione, visto che il gesto mi stava causando una smorfia di dolore pi che giustifi cata. -Are you ok? (Stai bene?)-Sono stato meglio tante altre volte...- risposi con acidit, dimenticandomi di re ndere la frase in inglese. -...I mean, I have been better... (...voglio dire, sono stato meglio...)- sospir ai, poco dopo, continuando a pressarmi con forza. -We don't know what you are going to face, today, so you have to be ready. Like now, it could be something terrible as the same death... (Non sappiamo cosa stai per affrontare, oggi, cos devi essere pronto. Ora come ora, potrebbe essere qual cosa di terribile come la stessa morte...)Rimasi in silenzio, smettendo di massaggiarmi e alzando lo sguardo verso la regi na. Niente poteva prepararmi davvero a ci che stavo per affrontare, visto che non si conosceva n l'aspetto n la natura del mio futuro nemico. Rimasi in silenzio a fissarmi il corpo per una manciata di minuti, studiandomi c on occhio critico e rendendomi conto della triste verit che rivelava la mia total e impreparazione per ci che mi aspettava fuori da quel castello. Giorno dopo giorno, avevo accumulato nuove ferite, lividi, colpi e rimanenze dal le battaglie, che spesso non si limitavano esclusivamente ad un danno fisico. Quelle ferite con il tempo erano guarite ed erano sparite, o avevano lasciato al loro posto delle bianche cicatrici. Da quando ero arrivato ad Atlantide, tuttav ia, il logoramento causatomi dalle battaglie precedenti aveva sempre pi difficolt a guarire, visto che ogni ferita si riapriva ad ogni colpo. Quelle cicatrici mai davvero richiuse erano diventate un po' il mio vessillo e l a mia compagnia, visto che in fondo io non avevo mai davvero smesso di soffrire, per un motivo o per un altro. E pi si avvicinava il momento in cui mi sarei libe rato del frammento di Discord al mio interno, pi il desiderio di porre fine a tut te le sofferenze, fisiche e psicologiche, aumentava. In fondo, la loro percezione dell'umanit... pensai riferendomi alle cicatrici mai r ichiuse, sospirando. Mi toccai con la mano i segni lasciatomi dalla spada di Ros e, stringendo i denti per la terribile sensazione che mi comunic il contatto tra le mie dita e quei segni rossastri. Qualunque cosa avessi incontrato quel giorno, mi sarei avvicinato molto alla mor te. Me ne resi conto quando con un semplice contatto della spada della pegaso, s entii nuovamente circondarmi la sensazione di mortale pericolo che avevo pi volte saggiato in quel regno. Era la stessa idea di fine che ti sentivi esplodere in testa quando fissavi Chrysalis troppo a lungo negli occhi, o il caos impazzito d i Discord ti circondava, ma era la prima volta che me ne rendevo conto da solo, semplicemente guardandomi. Non ero in condizioni di combattere, questa era la triste verit. Saperlo mi rese soltanto ancora pi arrabbiato e insofferente nella mia incapacit di fare, perch sul le mie spalle gravava l'intero destino della citt sommersa, Atlantide. Alzai lo sguardo su Ocean Melody, scrutandola in silenzio. Lei fece lo stesso fi nch, probabilmente per riempire il vuoto silenzioso che si era creato, domand:

-...however, I heard that you have recalled Nidhogg... is that true? (Comunque, ho sentito che hai richiamato Nidhogg... vero?)Annuii, laconicamente, alzando il palmo destro e voltando la mano istintivamente , per fissare il potere che mi aveva donato la regina di Atlantide. Ancora non riuscivo a rendermi perfettamente conto di fin dove si spingesse il p otere o il contenuto magico di quel marchio. In qualche modo, sapevo che se mi fossi spinto oltre il livello di Nidhogg, con il corpo in quelle condizioni, non sarei sopravvissuto. L'idea di non poter util izzare nuovamente l'evocazione mi rese un po' pi demotivato di quanto non fossi g i, visto che nella battaglia precedente era stato utile, per quanto mi fosse cost ato un'immane quantit di energia magica. Mi toccai nuovamente la ferita, sentendo nuovamente una sensazione di morte immi nente opprimermi e schiacciarmi. Capii che se avessi usato qualcosa che richiedeva anche pi impegno di far roteare un tridente, avrei sofferto le pene dell'inferno. Sostanzialmente, ero quasi im possibilitato a muovermi, se non fosse stato per le correnti che riuscivo a rich iamare con il tridente. Fu la prima volta in cui mi sentii veramente inutile e incapace di cambiare ci ch e mi circondava. In quelle condizioni, potevo poco o nulla, e di fronte a me la regina di Atlanti de, Ocean Melody, continuava a riversare in me tutte le sue aspettative di vitto ria e di speranza per il proprio regno. La fissai. Mi resi conto che la posta in palio non era semplicemente il salvataggio di quel regno o meno, e gi da s era qualcosa di tremendo a cui pensare. Se non ci fossi r iuscito, allo scadere di quelle ultime 48 ore, sarei rimasto anch'io bloccato ne lla stasi temporale della principessa, diventando un pezzo di pietra. Non sarei pi potuto tornare a casa, in un mondo che conoscevo e che non mi odiava a prescindere. -Don't do it again. It would kill you. (Non farlo di nuovo. Potrebbe ucciderti.) - disse all'improvviso, come notando il fatto che fossi sovrappensiero. -Uh? What? (Uh? Cosa?)-Don't recall Nidhogg another time. (Non richiamare Nidhogg un'altra volta.)-...it really would kill me? (...potrebbe davvero uccidermi?)-An evocation consume an huge amount of magic power. Actually, I can't understan d why you are still breathing, but the only thing that I can imagine is that you are very lucky. Further, with the wounds that you had after the battle against that fleet, it's a miracle that you are still alive. (Un evocazione consuma un e norme quantitativo di potere magico. Attualmente, non posso capire perch stai anc ora respirando, ma l'unica cosa che riesco a immaginare che tu sia davvero fortu nato. Inoltre, con le ferite che avevi dopo la battaglia contro quella flotta, u n miracolo che tu sia ancora vivo...)Alzai un sopracciglio, rimanendo in silenzio dopo quest'affermazione. Sembrava q uasi dispiaciuta del fatto che non ci fossi rimasto secco, anche se effettivamen te c'era mancato poco.

Era stato un caso, dopotutto, se avevo incontrato una risposta ad un richiamo ch e non sapevo essere in grado di eseguire, e se qualcosa di cos enorme e potente m i aveva risposto, aiutandomi ma prosciugandomi di quasi tutte le energie e lasci andomi mezzo morto. Non mi aspettavo una risposta, tanto meno da qualcosa di cos antico e grandioso, abbastanza forte da distruggere una flotta senza il minimo sforzo. L'avevo fatto io lo sforzo, dopotutto, e ora ne ripagavo le conseguenze. Dopo essermi lanciato in acqua, ero svenuto in mezzo alle sofferenze causatami d alle ferite. Tutto era nuovamente diventato nero. Cominciavo quasi ad abituarmi all'oscurit che mi circondava un po' troppe volte in quel posto, cos non mi ero sp aventato troppo. Se non fosse stato che in quel frangente era di nuovo apparso lui .

SORPRENDENTE. HO SOLO QUESTO DA DIRE. Mi sarei sorpreso di pi se tu non avessi avuto niente da dire... SARCASMO, QUESTO? Ni . In qualche modo, lo sentii sospirare, cos sorrisi con soddisfazione. NON CREDO CHE TU TI RENDA DAVVERO CONTO DELLA SITUAZIONE IN CUI TI TROVI. STAI R IATTRAVERSANDO MAGIE TALMENTE ANTICHE DA SFIORARE LA DATA DI NASCITA DI EQUESTRI A. un modo originale per dirmi che alla fine di questa storia trover qualcosa di mol to antico, vero? BASTEREBBE CHE TU ALZASSI LA TUA MANO DESTRA, MA PENSO CHE MI RISPARMIER QUESTO C OMMENTO. SONO VENUTO PER OSSERVARTI. Oh, questa nuova... TACI, FIGLIO, PERCH HO POCO TEMPO E ANCOR MENO VOGLIA DI ASCOLTARE LE TUE SCEMENZ E, QUINDI APRI LE ORECCHIE. LA PROSSIMA BATTAGLIA TI METTER A DURA PROVA. ...voglio fare un accordo con te. E SAREBBE? Se salvo Atlantide, risponderai ad una mia domanda. Una sola. NO. LO STATUS DI QUESTO REGNO MI DEL TUTTO INDIFFERENTE, SE NON FOSSE CHE QUESTE BATTAGLIE TI RINFORZANO, E IO SU DI TE HO SCOMMESSO TUTTO. Per salvare Equestria, vero? PER AVERE LA MIA VENDETTA, BRUTTO STUPIDO.

E adesso ero nuovamente di fronte alla regina, che pensava fossi perfettamente p ronto per una battaglia dalla quale non sapevo cosa aspettarmi. Avrei potuto tro

varmi qualsiasi cosa di fronte, e l'effetto sarebbe stato sempre lo stesso. Sorp resa e una nuova, considerevole quantit di ferite. Non potevo combattere, in quello stato, ma lei non lo sapeva. Come trovare il co raggio di dirglielo? Non ce la feci. Non potevo deluderla. E nemmeno volevo. Per la prima volta, capi i i sentimenti di Twilight Sparkle nei confronti di Celestia. Quando hai qualcun o a cuore, fai di tutto perch ci che prova nei tuoi confronti non cambi. Era lo st esso tipo di rapporto, in fondo. Io per avevo rischiato la vita un paio di volte in pi. Devo farmi amicizie che non mi portino sempre sul filo del rasoio... mentre ragionavo su questi fatti. mi ripromisi,

Se, comunque, avesse saputo della mia impossibilit di combattere, penso che sareb be cambiato poco. Quella che stavo vivendo era una sfida contro Tempo e Destino, per dimostrare che un Cuore in grado di sconfiggerli e riscrivere ci che gi stato scelto. Sapevo che nel presente che avrei creato, Ocean Melody non sarebbe appa rsa, ma ne sarebbe valsa la pena per tutta la sua gente, e per tutto ci che ne sa rebbe nato. La mia purificazione e Ocean Lullaby. In quel momento, riuscivo a vederla soltan to con occhi egoisti, che non andavano oltre gli immediati effetti delle mie azi oni. Se avessi saputo, probabilmente, che cosa avrebbe comportato far rinascere Atlantide, forse ci avrei pensato due volte. E l'avrei fatto lo stesso. -Are you ready, then? Is our second last battle. After this and the next one, yo u will save this Kingdom... (Sei pronto, dunque? la nostra penultima battaglia. Dopo questa e la prossima, salverai questo regno...)- mi disse con uno sguardo c arico di significato. La fissai, rimanendo in un silenzio imbarazzato, incapace di parlare. No. Non ero pronto. N psicologicamente, n spiritualmente. Non esiste niente che ti possa preparare a quello che avevo visto fin ora, e a quello che mi avrebbero m ostrato dopo. L'avevo capito quando mi ero risvegliato in quella biblioteca, mes i prima, ed avevo avuto cos tante dimostrazioni di ci che ormai lo davo per sconta to. Equestria era un crogiolo di continue sorprese, misteri, inganni e magia che non potevi mai davvero comprendere fin nelle sue radici. Assomigliava, in quell 'aspetto, al mondo degli umani. Ogni volta che pensavi di aver compreso le regol e del gioco, scoprivi che una nuova legge fisica o universale ti sconquassava og ni cosa. Solo che in quel regno l'effetto era amplificato alla massima potenza, rendendo qualsiasi mio tentativo di comprensione un mero spreco di tempo e di en ergie. -Your highness... (Vostra altezza...)- iniziai, cercando di trovare le parole pe r dire che non ero affatto preparato. Pensa in Termini di Pinkie! . Sobbalzai. Qualcosa aveva gridato all'interno della mia testa quella frase in mo do talmente random e improvviso da lasciarmi sorpreso ed attonito. ...pensare in Termini di Pinkie? mi domandai, abbassando lo sguardo. A che mi sare bbe servito? Potevo diventare pronto, se avessi ragionato su ci che mi circondava in modo assurdo-ma-non-troppo ?

Stetti qualche secondo in silenzio. E poi dovetti trattenermi dallo scoppiare a ridere per ci di cui mi ero appena reso conto. Essere pronto? Io ero sempre stato pronto perch non lo ero mai stato davvero. Equ estria era una gigantesca finestra sul mistero e sulla magia, dove ogni nuova re gola annullava la precedente. L'unico modo per essere davvero pronti a ci che ci si saremmo trovati davanti era non essere mai preparati a niente. E cos facendo, lo si diventava nella situazione. L'unico comportamento che mi avrebbe permesso di sopravvivere in quel regno era l'unico che avevo condotto fino a quel momento. Abituarsi immediatamente ad ogni cambiamento, per riuscire a convogliare qualsiasi tipo di situazione a proprio vantaggio. Ancora non avevo idea di cosa avrei potuto fare per riuscire a vincere quella ba ttaglia, nelle condizioni in cui mi trovavo, ma sicuramente il primo passo da fa re era adattarsi ad essa. Quindi alzai lo sguardo su Ocean Melody. Uno sguardo deciso, carico di grinta e di passione. Quello sguardo che Sara aveva fissato cos tante volte con occhi lucci canti, e del quale non avevo mostrato che una minima parte a Ocean Lullaby. Un'o cchiata che non aveva ancora dato niente a un mondo che si aspettava tutto, da e ssa, e che riusciva a dimostrare, come solo gli occhi permettono di leggere, tut ta la forza del cuore del possessore. Gli occhi del Pianista Fantasma. -Yes, My Queen. I am ready for this battle. (Si, Mia Regina. Io sono pronto per questa battaglia.)- dissi, con decisione. Ocean Lullaby alz un sopracciglio, sorpresa, e poi mi sorrise con soddisfazione. -I knew I did the right choice, my boy... now, go. We don't know what we are wai ting for, and you should be there when it willl... (Sapevo di aver fatto la scel ta giusta, ragazzo mio... adesso, va. Noi non sappiamo che cosa stiamo aspettand o, e tu dovrai essere l quando...)Purtroppo, non seppi mai che cosa avrei dovuto fare quando qualcosa sarebbe succe sso , perch la frase della regina di Atlantide venne interrotto. E la causa fu un immenso, tremendo e mostruoso ruggito che ci gel il sangue nelle vene, creando immediatamente dopo uno dei silenzi pi pesanti da quando mi trovav o ad Equestria. ...questo perch niente ti prepara ad affrontare una battaglia subacquea... pensai, irritato da ci che mi aspettava, voltandomi e puntando il tridente verso la porta , che si apr di scatto, mentre una corrente mi lanciava fuori dalla stanza. Nuotare mi era impossibile, se non avessi desiderato soffrire le pene dell'infer no, per ero troppo deciso a scoprire l'origine di qualcosa di cos mostruoso per de primermi della mia impossibilit di movimento. E poi non avevo il tempo materiale di rimpiangere l'inutilit dei miei arti, in qu ella condizione, cos semplicemente tentati di non pensarci, anche se in realt mi r imase un po' di irritazione in fondo all'animo. Avrei avuto ben altro a cui pensare, una volta uscito da quel castello. Sulla sc alinata, puntai il tridente verso il cielo e caricai al massimo la spinta, lanci andomi verso la superficie.

Mi fermai sopra la citt, fermandomi e guardandomi intorno. Qualcosa in grado di p rodurre un ruggito cos forte doveva essere enorme, e di certo non sarebbe passato inosservato. Istintivamente, abbassai lo sguardo, fissando l'antica Atlantide che mi si stagl iava sotto i piedi, completamente avvolta dall'acqua. Luci e vita erano diffuse ovunque, in quel posto, e sembrava un luogo completamente diverso rispetto alla citt che avevo visto quando mi ero immerso in acqua, qualche giorno prima. La pie tra morta e ricoperta di alghe che avevo osservato mentre viaggiavo tra i ruderi sembrava sparita, sostituita da una perfetta copia lucida e pulita. Sospirai, fissandola. Non avevo avuto tempo per visitarla, ma effettivamente, or a che ero cos vicino alla fine rimpiansi di non averci pensato prima. Dopotutto, tra una battaglia e l'altra, ero sempre rimasto in convalescenza, e quando mi ri svegliavo dovevo subito andare a combattere. Anche volendo, quando avrei potuto visitare quella citt? Anche se comunque me ne sarebbe mancata l'occasione, non mi sarebbe dispiaciuto vedere come Atlantide era cambiata da quell'aspetto vitale a un misero rudere mo rto e sepolto. Sospirai, chiudendo gli occhi e rimanendo in silenzio. Quando l'avr riportata in vita... iniziai, ma mi dovetti correggere subito dopo.

...dovr farmi purificare e tornare immediatamente indietro, dopo aver convinto Oce an Melody a non farmi sposare sua figlia. Atlantide dovr aspettare... pensai, mogi o. Pensai che in effetti mi ero semplicemente concentrato soltanto sul tornare nel mio mondo, cercando di evitare il pi possibile qualunque cosa riguardasse Equestri a . Per, quando mi ero trovato nella biblioteca, mesi prima, era stata proprio l'id ea di avere una possibilit che a tanti altri veniva negata a convincermi a rimane re. A chiedere a Twilight Sparkle maggiori informazioni su ci che le creava probl emi, pensando che sarei tornato indietro. Il resto storia gi narrata. Per alla fine non avevo avuto modo di esplorare quel m ondo, perch ero stato investito da un'ondata di odio, di diffidenza e di freddezz a da tutti i pony che incontravo. Strano che lo rimpiangessi adesso che mi trovavo nel passato. ...quando questa storia sar finita, esplorer Equestria e tutte le meraviglie che ha da offrire. C' sicuramente qualcosa che merita di essere visto, pi di quanto non lo diano a vedere i pony che mi circondano, con il loro odio... Alzai lo sguardo, con decisione. Io esplorer questo mondo! pensai, deciso, sorridendo.

Il mio istinto decise di salvarmi ancora una volta, consigliandomi di voltarmi, e cos feci. In un primo momento, restai immobile a scrutare ci che mi fissava con occhi giall i, attraversati da una linea nera, dall'aspetto feroce. Poi alzai un sopraccigli o, stupefatto. -...ma che diavolo...- iniziai, ma non ebbi il tempo di finire la domanda che qu alcosa di rapido, preciso e completamente nero mi colp, lanciandomi dolorosamente pi in profondit.

Fermai la spinta con il tridente e alzai lo sguardo verso la superficie, fissand o ci che mi aveva centrato. Sopra di me, avvolto da una pelle viscida completamen te nera, si trovava una specie di drago acquatico. Il corpo, su cui si trovavano due paia di artigli per lato, aveva sul lato superiore una grande pinna dorsale , che correva lungo tutta la parte superiore, anche sul lungo collo che si concl udeva in un muso feroce e su cui brillavano un paio di occhi rosso sangue. In fo ndo, si trovava invece una grande pinna sul modello dei mammiferi marini. Una descrizione fatta cos non permette di comprendere quanto fosse grande e spave ntoso ci che avevo davanti. Le dimensioni non raggiungevano di certo quelle di Ni dhogg, che aveva da solo abbattuto una intera flotta, ma solo le fauci erano abb astanza grandi da riuscire a contenermi. La creatura sembrava fissarmi, ma in qualche modo sapevo che in realt la sua atte nzione era puntata su qualcosa di diverso. Voltai lo sguardo dietro di me, fissa ndo il suo obbiettivo. Rabbrividii. Aveva intenzione di puntare Atlantide. Istintivamente, strinsi pi forte il tridente con la mano destra, alzandomi di quo ta e portandomi dritto di fronte a lui. Gli puntai il tridente in volto, scrutandolo con decisione. -WHO ARE YOU?! (CHI SEI?!)- gridai. Percepivo una grande aggressivit provenire da ci che mi si stagliava davanti con quell'aria ferina, ma pi di tutto riuscivo a s entire una fame talmente oscura e profonda da darmi il voltastomaco. Pi che fame, era quasi un desiderio di far tacere un latente desiderio di malvagit, talmente radicato in lui da sembrarmi quasi una stonatura con l'idea di naturalezza che t i avrebbe comunicato qualsiasi altro essere vivente. Era come se quella cosa fos se stata guidata ad Atlantide da un istinto estraneo, che gli era stato istillat o. Gli avevo posto quella domanda, ma in realt non mi aspettavo una risposta. La cre atura alz il proprio sguardo rosso acceso e mi fiss con uno sguardo che non riusci i a tradurre, visto che comunque non comunicava alcun tipo di sensazione o di se ntimento. Era uno sguardo fine a se stesso, come un occhio che non ti permette d i leggere l'animo di chi scruta. Assolutamente, totalmente e terribilmente vuoto . La creatura rugg, spingendomi lontano, e poi si inclin, lanciandosi con una possen te spinta verso la citt. Lo fissai, stringendo i denti, la rabbia che lentamente mi montava nel corpo. Pu ntai il tridente verso di lui, richiamai l'energia magica e la concentrai per la nciare un incantesimo. Una piccola sfera si concentr di fronte al tridente, e quando feci per lanciarla, essa mi esplose addosso, frantumando il tridente e lasciandomi dentro una fitta di dolore. Venni lanciato ancora pi lontano, gridando la mia sofferenza, ma rius cii ad alzare lo sguardo, fissando la creatura che ormai si scagliava su Atlanti de. Una luce azzurra pervase la citt, e uno scudo si alz da ano essere nella direzione contraria alla mia. Esso grid osi nuovamente con rapidit contro lo scudo e tentando di icevette alcun danno, e spar lontano nuovamente la cosa essa, sbalzando via lo str la propria ira, lanciand morderlo. La sfera non r .

Tirai un sospiro di sollievo. Avevo del tempo bonus, per il momento.

Allungai il braccio destro di fronte a me, cercando di richiamare un nuovo tride nte. L'arto venne attraversato da una serie di fulmini azzurri che mi fecero gri dare di dolore, ma nessuna nuova arma apparve. -...che accidenti?- mi chiesi, guardandomi il braccio. Provai a richiamarlo una manciata di volte, ma l'unica reazione che vedevo erano delle fitte di dolore e quelle scosse azzurre lungo di esso. Alzai lo sguardo sul mio nemico, che adesso non si limitava pi ai morsi, ma aveva preso a colpire la semisfera con gli artigli e la coda, nell'atto di infrangerl o. Finch rimaneva quello scudo, erano al sicuro, certo, ma quanto avrebbe retto? -Perch diavolo non rispondi..?!- domandai, senza aspettarmi una risposta, fissand o il marchio. Se la magia atlantidea mi veniva negata, io ero in totale svantagg io in un ambiente acquatico come quello. Al mio elevato attrito all'acqua, oltre tutto, si aggiungeva il gran numero di ferite, che mi impediva grandi movimenti. La strana bestia rugg con rinnovata forza, impattando il proprio volto contro lo scudo. Vederlo agire cos mi rese ancora pi arrabbiato e deciso. Dovevo fermarlo ad ogni costo. Alzai il braccio destro, puntandolo verso di lui, e mi concentrai al massimo, ri chiamando con tutte le mie forze il potere magico. L'intero braccio si illumin di una vivida luce azzurra e lentamente cominci a formare un tridente di fronte al palmo. -Si...- sibilai, sorridendo con decisione. Piegai la punta delle dita in avanti, per forzarlo ad andare ancora pi veloce, ma l'arma venne attraversata da una ser ie di lampi azzurri e poi esplose in una serie di frammenti, mentre io gridavo p er la nuova fitta. La coda della creatura sbatt contro lo scudo, creandovi una piccola crepa. Strins i i denti, mentre essa ruggiva nuovamente, cominciando a mordere il punto in cui lo scudo cominciava a creparsi. -Ho bisogno di un'arma...- mi dissi, guardandomi intorno. Mi circondava solo l'a zzurra oscurit del mare, e di certo non potevo combatterlo usando l'acqua. Abbass ai lo sguardo, fissando i relitti delle navi che avevo distrutto il giorno prece dente. I relitti! Ma certo! L trover di sicuro un'arma! pensai, rincuorato, cominciando a s pingermi verso il basso. La mia velocit era mediocre, se comparata a quella con c ui mi spostavo grazie all'arpione, ed era ulteriormente rallentata dalle ferite che mi portavo addosso. In qualche modo, tuttavia, riuscii a raggiungere il fond ale. A quella profondit, la luce era scarsa e dovetti procedere a tentoni, tastan do tra alghe e pezzi di legno, alla ricerca di qualcosa che potesse aiutarmi nel lo scontro. Mi voltai quando lo strano essere grid nuovamente, impazzito di rabbia, e prese a mitragliare lo scudo con una serie di testate. Ad ogni nuovo colpo, la semisfer a veniva attraversata da un'ondata bianca, come a segnalarne il danno. Strinsi i denti. Il tempo a mia disposizione stava scadendo. Cercai di nuotare a ncora pi velocemente, tastando con forza sul suolo marino, quando qualcosa mi pun se. Ritirai la mano di scatto, cercando di mettere a fuoco ci che mi poteva aver ferito nella semioscurit del fondale. Di fronte a me, c'era Tranciatrice, spezzata da circa met della lama in poi, cos c ome l'avevo distrutta era rimasta. La fissai in silenzio. Quella lama non era st ranamente diventata ruggine, ma non me ne stupii. Rose aveva detto qualcosa rigu ardo alla sua capacit di essere idrorepellente, e pensai che il concetto valesse

anche in quel caso. Rimaneva immobile incastrata tra due pezzi di legno, porgendomi la sua impugnatu ra come se stesse dicendo Prendimi! . Lentamente la mia mano destra si allung e la a fferr, districandola dalla morsa del legno. La tenni puntata di fronte a me, stud iandola. La lama era nettamente spezzata dalla met in su, e non avevo n il tempo n i mezzi per cercare la sua parte frantumata. Inoltre, lungo i due tagli c'erano una serie di fratture, causate dal colpo con cui avevo diviso nettamente tutte l e lame aggiuntive della spada. La spostai orizzontalmente, sempre scrutandola co n attenzione. Mi sembrava quasi impossibile che fosse proprio quella la lama che il giorno precedente mi aveva portato cos vicino alla morte, e che mi impediva g ran parte dei movimenti, ma preferii non esprimermi su questo pensiero. Mi risco ssi improvvisamente quando alle mie spalle ci fu un nuovo ruggito, e una serie d i colpi particolarmente duri. Mi voltai. La creatura aveva allargato la crepa, che adesso copriva quasi pi dell a met della sfera, e continuava nel suo tentativo di penetrazione delle difese de lla citt. Strinsi con entrambe le mani il manico della spada spezzata, cominciand o a nuotare nella sua direzione. La mia tremenda lentezza era una sofferenza anc he peggiore di quella causatami dalle ferite, e ogni colpo che sentivo vibrare c ontro la semisfera era una vera e propria martellata all'interno del mio animo. Strinsi i denti, cercando di andare quanto pi veloce potei con il solo movimento delle gambe. Sotto i miei occhi, l'essere scagli un morso alla radice della ragna tela di crepe, allargandola ancora di pi ai lati e rendendo la sfera pi sottile ne lla zona colpita. Si ferm un secondo, come studiando il suo operato, quindi sferr un secondo e un terzo attacco, facendo letteralmente tremare la terra per la vio lenza dei colpi. Al quarto morso, qualche frammento della ragnatela, nell'esatto punto in cui le sue fauci avevano causato lo sventramento, crollarono all'inter no della citt, sparendo in una serie di microscopiche scintille bluastre. Fece un a nuova pausa, come studiando il suo operato, e per un secondo, ma solo per un s econdo, vidi una scintilla di vaga soddisfazione e convincimento personale, come se ci che stava facendo l'avesse reso particolarmente contento, ma una felicit co rrotta e malvagia. Era la stessa scintilla che avevo visto ripetersi molte volte nei nemici che avevo combattuto e per qualche assurda ragione, mi resi conto ch e anche quella misteriosa bestia non sarebbe stata l'eccezione che cercavo, come non lo era stata Rose e tanti altri nemici prima di lei. La creatura alz lo sguardo, aprendo le zanne e la sua testa saett diretta verso la ragnatela di frammenti che stava creando, tentando di creare un'apertura nello scudo. Ma nei suoi piani si sarebbe presentata una modifica non prevista, costituita da l sottoscritto, che si era posto nell'esatto punto in cui la creatura aveva pres o a lanciare colpi, stringendo nella mano destra la Tranciatrice tranciata. La verit che avevo paura, e neppure una mezza idea di che cosa avrei dovuto o vol uto fare una volta che mi fossi posto l davanti. Ma in qualche modo, sapevo di es sere nel posto giusto al momento giusto, perch era il luogo esatto dove il Pianis ta Fantasma doveva trovarsi. Fissai la gigantesca testa dell'essere che si prepa rava a vibrare il colpo che avrebbe segnato la fine di Atlantide e, con la citt, anche la mia. Se Atlantide, dopotutto, moriva, o il timer sulla mia mano raggiun geva lo 00:00:00 , sarei diventato parte dell'incantesimo temporale della regina, e non avrei pi rivisto Sara, il Dottore e le sei bimbe fuori di testa. Strinsi pi forte la spada, fissando con decisione la creatura. Avevo paura. Tanta paura. Terrore di non riuscire, paura di morire e di soffrire ancora. Pensai ch e, in fondo, era la paura a rendermi debole. Fu davanti a quella creatura che desiderai per la prima volta non essere pi spave ntato da ci che avrei dovuto incontrare.

Mi torn in mente il discorso che mi aveva fatto mio padre, quando gli avevo detto che avevo paura del buio. Lui mi aveva fatto il suo solito sorriso caldo e acco gliente, mi aveva accarezzato la testa e mi aveva portato in una stanza buia con lui, chiudendo la porta. Mi aveva tenuto l dentro un minuto esatto, e poi aveva acceso la luce di colpo. Tutte le ombre che mi avevano girato intorno, le strane forme che avevano girovagato nei dintorni e il ronzio che avevo sentito in test a per tutto il tempo era sparito di colpo. -Lo vedi, Filippo? Aveva detto, fissandomi con sguardo serio. -Non devi aver paura che della paura e basta. Non essere spaventato dall'incompr ensione, perch puoi comprendere ogni cosa. Non aver paura di ci che non sai, perch puoi apprendere. Non aver paura di non essere capace, perch nel momento in cui sm etterai di temere, avrai il mondo ai tuoi piedi... La creatura inclin leggermente la testa, puntando nello spazio alle mie spalle. Come posso fermarlo? Non ho alcun potere o abilit... sono assolutamente inutile, i n questa situazione... Chiusi gli occhi, sospirando. Sarei morto l? Stranamente, non ebbi problemi ad ac cettare quel fatto. Per non volevo morire, in realt. Avevo ancora tanto per cui vi vere e combattere. ...ne ho davvero bisogno? mi chiesi all'improvviso. Tornai ancora una volta all'in terno del corridoio, con Rainbow Dash che puntava su di me alla velocit della luc e. In quel frangente, avevo solo una falce. Certo, sicuramente non era una falce no rmale, ma rimaneva un'arma. Che cosa avevo usato per sconfiggerla? Me stesso. Crescere in quel mondo mi aveva donato talmente tanti poteri e abilit diverse che mi ero dimenticato dell'unico, vero potere che avevo sempre avuto co n me, e che non mi aveva mai abbandonato durante quei mesi. Sorrisi, e posizionai la lama sotto la spalla destra, preparandomi. Tenni gli oc chi chiusi, respirando con calma. La paura ancora qui con me... pensai con tranquillit, concentrandomi. Di fronte a m e, sentii la cosa che scagliava il proprio volto, come Non posso combatterla. Non posso scacciarla. L'unica cosa che posso fare... Aprii gli occhi di scatto, trovandomi il volto dell'essere a poca distanza. Esat tamente dove lo volevo. ... comprenderla! . La spada esegu una rotazione di 180, finendo in posizione eretta sopra la mia spal la destra, il braccio teso. Il fendente colp all'occhio sinistro con un boato mos truoso. La creatura venne scagliata via con forza e velocit, lasciandosi alle spa lle una scia di sangue. La sentii gridare e poi impattare con forza contro il fo ndale, attraverso il quale vedevo soltanto la sua figura mezza avvolta nell'oscu rit. Rimasi immobile, respirando con forza e provando nuovamente la sensazione ch e mi aveva comunicato vincere contro i Wonderbolts, mesi prima. Sentii una serie di ruggiti e di rotolamenti, di fronte a me. Rimasi in silenzio , abbassando il braccio, mentre lentamente la strana creatura si rialzava. Punt v erso di me, avvicinandosi e scrutandomi con l'unico occhio che gli era rimasto,

quindi rugg con forza, aprendo le mascelle a poca distanza da me. Non venni sbalz ato via, non mi mossi minimamente, non feci nulla per coprirmi dal suo grido. Se mplicemente, lo fissai. Lo scrutai con lo sguardo deciso che mi contraddistingue va, e che avevano gi visto tutti quelli che ero riuscito a sconfiggere e no, cont ando anche Chrysalis. Per non fu la stessa occhiata con cui guardavo tutti i miei nemici, carica di un odio gelido e di decisione combattiva. In quello sguardo c 'era la stessa decisione, ma anche piet. Potevi vederla solo se scrutavi con atte nzione la parte pi profonda della pupilla, ma c'era sicuramente. Perch, in fondo, quell'essere, manovrato da scelte non sue e da desideri non propri, mi faceva pi et. Una profonda piet mista a pena. Sicuramente, sembr notare questo mio sentimento, perch rugg con rinnovato vigore e si scagli su di me, tentando di stringermi con le fauci. Non mi spaventai per que l suo improvviso scatto. Semplicemente, mi spostai con un colpo di piedi sulla d estra. Senza l'ausilio di un occhio non poteva calcolare bene la profondit, quind i la sua mascella si chiuse con uno scatto secco accanto a me. La sua guardia adesso era bassa. Fissai il suo occhio, che adesso mi era permess o di colpire. Alzai la spada, sorprendendomi di come avessi immediatamente mirat o agli occhi. Quando torno, cuciner una pizza a Shining Armor per ringraziarlo... pensai, piantan do la lama con un affondo nell'altra cavit. Uno spruzzo di sangue si liber in acqu a, mentre la creatura ruggiva di dolore, spingendosi in lontananza con una serie di poderosi colpi di pinna. Rimasi a fissare il suo tormento, in silenzio, finc h, stanca e ferita, non si lasci semplicemente cadere a terra, eseguendo un ultimo grido di sofferenza. Aspettai che smettere di agitarsi e poi mi spostai in avan ti con una serie di deboli spinte, lasciandomi cadere accanto a lui, sul fondale . Mi avvicinai abbastanza da toccarlo e poi poggiai la mia mano sinistra sulla f erita che gli avevo causato, concentrandomi. Attraverso la mano, percepii un pot ere oscuro talmente infido e perfido da riuscire a superare quello di Discord e Chrysaslis, qualcosa di molto pi oscuro e terribile. Rabbrividii, sentendo sulla mia pelle la percezione di un male radicato fin nelle ossa. Improvvisamente, cos come era apparsa, la sensazione spar. Il male che si trovava all'interno dell'essere spar. La mia percezione improvvisamene si interruppe, fac endomi prendere nuovamente presa sul mondo che mi circondava. Fissai gli occhi del mio nemico, adesso caduto. Il rosso sangue che li contraddi stingueva era sparito, lasciando un cupo bianco latte che sapevo di aver causato . Lasciai andare Trinciatrice e poggiai la mia mano destra sul suo collo. Il batti to era sempre pi debole e il calore del suo corpo andava spegnendosi. La creatura stava morendo. Chiusi gli occhi, abbassando il capo. -You... you were just a pawn of somebody very strong. I apologize for the wounds that I have done to you, but your death is somebody else's fault... (Tu... tu e ri soltanto la pedina di qualcuno molto forte. Ti chiedo scusa per le ferite che ti ho fatto, ma la tua morde colpa di qualcun altro...)Mi allontanai un po', fissandolo da lontano, anche se sapevo che lui non poteva vedermi, e mi chiusi nuovamente nel silenzio. Per quanto ci provassi, non riusci vo ad immedesimarsi nei sentimenti che in quel momento dovevano sicuramente impe rversare la sua testa. Fu quello il motivo per cui, probabilmente, la sua morte mi tocc ma mi lasci indifferente rispetto a tante altre. Avevo gi provato la sensaz ione di essere usato e buttato via come un misero oggetto, nonostante ci vedere q uell'essere spegnersi fu un evento che non mi tocc.

Lentamente, il petto rallent il proprio respiro ritmato, fino a fermarsi del tutt o, e l'essere rimase immobile, senza pi ruggire, o combattere, o anche solo desid erare ardentemente la vita, come faceva ogni creatura in quel mondo. Alle mie sp alle, lo scudo della citt si illumin di un'accecante luce azzurra, e poi si ritras se, rivelando una Atlantide completamente intatta. Pensai a quanto fossero contrastanti le figure di un cadavere, immerso nell'oscu rit del fondale, con quella di una citt avvolta dalle luci e dalla vitalit. Quante di quelle sirene sapevano che ci che aveva fatto rischiare loro la vita era solta nto una vita usata e buttata via, come un giocattolo vecchio? Strinsi con pi forza la spada. Non poteva prendersi gioco di una vita, qualcosa d i pulsante e attivo, e liberarsene cos. Chiunque fosse stato, lo avrei scoperto e non avrei permesso pi che usasse burattini per i suoi scopi.

All'entrata della citt, mi aspettava una Ocean Lullaby preoccupata con accanto la propria regale madre, che invece era tranquilla e serena. Lentamente, mi spinsi verso di loro con la punta delle gambe. -You look fine... (Sembri star bene...)- disse Melody, sorridendomi. Io la fissa i con sguardo neutro. In effetti, non avevo ricevuto ferite, era vero, ma pi che una battaglia combattu ta con un'arma, era stato come ricevere un messaggio. Quella creatura non era se mbrata impegnarsi nel combattimento, come se fosse stata mandata esclusivamente l per mostrarci qualcosa. Cosa? mi chiesi, voltandomi verso l'entrata della citt. Che non hanno scrupoli? Che possono usare qualunque cosa per combattere? Che non si fermano di fronte a nulla? Non mi ha nemmeno ferito... pensai, fissandomi il c orpo. Chi poteva essere tanto meschino da compiere qualcosa di cos orrendo e poi rimanere impassibile?. -Tomorrow it is our last day... you will win and we will be save! (Domani il nos tro ultimo giorno... tu vincerai e noi ci salveremo!)- osserv Ocean Lullaby, il c ui umore era cambiato rapidamente non appena si era resa conto che stavo bene. -WHAT?! (COSA?!)- esclamai, voltandomi verso di lei con un'espressione sorpresa. Lullaby alz un sopracciglio, perplessa. -I tought it was a good news... (Pensavo fosse una buona notizia...)- disse, mog ia. -And, indeed, it is! Isn't it? (E, infatti, lo ! Non vero?)- domand, sorpresa, la regina, guardandomi. Lo doveva essere. Ma c'era qualcosa, in quella frase, che mi aveva fatto scattar e quasi istintivamente. Come se una parola pronunciata dalla sirena mi avesse fa tto saltare. -...you are right. It's a good news! (...avete ragione. una buona notizia!) ment ii, facendo un finto sorriso. -But now I am so tired, I really need to rest... Your Highness, my respect! (Ma adesso sono cos stanco, ho davvero bisogno di riposare... Vostra Altezza, i miei rispetti!)-

Nuotai in mezzo a loro con lentezza, dirigendomi verso l'infermeria, che era anc he diventata la mia stanza. Il discorso di Lullaby mi aveva fatto tornare in mente ci che mi aveva detto DeAd dams. Tre catastrofi avrebbero colpito questo regno, e una dopo l'altra, lo avre bbero trascinato sul baratro. La prima era stata una caccia intensiva alle siren e, la seconda quella bestia misteriosa e la terza Discord, richiamato dallo stes so capitano. In seguito a ci, Ocean Melody aveva spedito la figlia, futura sovran a, e i superstiti nei mari del nord, dove la caccia era continuata. Un momento. Discord? Stiamo parlando dello stesso Discord? Com' possibile..? . Mi fermai fuori dalla porta dell'infermeria, in silenzio. Secondo quanto comunic avano i registri storici (altrimenti definiti Twilight Sparkle), lo spirito del caos era rimasto pietrificato finch non si era liberato in momenti pi recenti. Que sto voleva dire che erano passati secoli prima che Discord tornasse libero, e ad esso eravamo proprio in mezzo a quei secoli. Non credevo, e ne avevo ben ragione , che il capitano DeAddams fosse stato abbastanza forte da spezzare l'incanto de gli Elementi dell'Armonia. Ma allora, come poteva essere in grado di raggiungere Atlantide per distruggerla? Ripensai rtato il qualcosa a di suo rapidamente a quello che mi aveva detto il capitano. Discord avrebbe po Messaggio di Celestia . Era chiaramente un modo simpatico per riferirsi a di tremendamente distruttivo, visto che non avrebbe mai assunto la form vassallo. In che cosa consisteva, quindi, quel messaggio gi citato?

Chiusi gli occhi, appoggiando la fronte alla porta di legno dell'infermeria, in silenzio. Che cosa legava Discord e Celestia abbastanza perch si recapitasse qual cosa? E qual'era il collegamento con Atlantide? Sospirai, voltandomi e passeggiando con fare pensieroso di fronte alla porta. No n riuscivo a comprendere che cosa mi aveva detto il capitano, con quel messaggio . Il mio sguardo si pos su una delle colonne che si trovavano nella sala. Una colonna... di marmo. Mi avvicinai, toccandolo con la mano destra. Spalancai gli occhi, capendo di colpo ogni cosa. Ecco qual'era il legame. E se c i di cui mi ero appena reso conto era giusto... Allora sarei improvvisamente diventato molto pi simile alla creatura che avevo sc onfitto all'interno della stessa giornata.

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