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Il gigantesco portone di marmo che separava la sala del trono dall'anticamera s i apr verso di me con un movimento lento e maestoso,

rivelando la sala che si tro vava dietro. Nuotando con movimenti totalmente privi di grazia, vi entrai, guard andomi intorno. La stanza aveva il tetto scoperto sull'infinita dell'oceano, e u na luce azzurra ne illuminava l'interno. Ricordava vagamente la stanza di Celestia, ma il trono non era posto sopra una s calinata, ed era composto di lucido e scarlatto corallo, con delle punte che pun tavano verso l'alto. Seduta sul trono si trovava Ocean Melody, che mi fissava co n uno sguardo misto tra la soddisfazione e la curiosit. Mi avvicinai un po' e la fissai, senza dire nulla. -Nice to see you again, Phantom Pianist. I'm relaxed, now that you are here with me...-Were you worried about something?-You knew that. You have seen my kingdom in the present. It's all petrified-Then you brought me there so I would save it, am I right?-IndeedSi alz dal trono e mi si avvicin, sempre squadrandomi con attenzione. -...May I ask you something?-Whatever you want...-What exactly did that to your kingdom?-I don't know...-Uh?-You see...La regina mi gir intorno, studiandomi con attenzione. -...in this time, three catastrophes has happend. One per day. It's quiet hard t o say what exactly destroyed Atlantis... but I think that all of them did. But i f it is petrified it's my fault...-Your?-The last catastrophe really hurt us. So I decided something terrible. I sent my daughter and a few inhabitants of the city to the north. Then... I used a spell to petrify everythingTorn di nuovo di fronte a me e mi si avvicin, fissandomi negli occhi. -We were waiting for a hero who couldn't appear... because it wasn't the time ye t. So I locked my kingdom in an eternal day. And the only way to break the spell ...-Is to save the city- conclusi io. Lei annu. -Are you going to save us?-

-Yes...Mi voltai a fissare il portone. -Wait a second...La mia mano sinistra venne afferrata e Melody ne tocc il palmo. Una piccola luce azzurra si sollev dal contatto, e quando me la rilasci, il timer era aumentato a :45:32 . Alzai un sopracciglio. -Before you start investigating, there are two things that I have to explain you . This is your lifetime...-WHAT?!-If you don't save Atlantis before the timer reach zero, you will became a part of this kingdom, in the present. I'm sorry that you have to risk, but it was the only way...Mi prese la mano destra e mi indic il simbolo sul palmo. -This is the Royal Family Mark. With this, you will be able to use the Sacred Oc ean Power, but before I need to awake it...Tocc il dorso della mano con il suo zoccolo e una nuova luce azzurra dilag dal con tatto. Quando lo rilasci, il simbolo era diventato bianco e sembrava essere cucit o sottopelle. Lo fissai, incuriosito, mentre Ocean Melody tornava al suo trono e vi si sedeva. -I have to ask you a favour. That's why I gave you more timeSpostai il mio campo visivo su di lei. -I know that I shouldn't ask you something more, because you are alredy in an ha rd situation... but I gave you one more day exactly for this. Maybe it's just a my supposition... but it might all start from this-What is it?-Right now there is, on the surface, a very suspiscious ship... the first time t hat we saw it, we just let it went away, but it might was a mistake. You are a D etective, after all, aren't you?-I understand. I have to check this thing, am I right?La regina annu con un sorriso dolce che mi sciolse il cuore. -You are my last hope, Filippo... I belive in you...Pensando che la conversazione fosse infinita, abbozzai un inchino (immaginatevi quanto assomigliasse ad un effettivo inchino...) e mi voltai, nuotando nella dir ezione inversa. -The last thing. My daughter, Ocean Lullaby, will come along with you. I think i t's the best thing to do. After all, you will marry her if you save the city, do n't you?96

Alzai gli occhi al cielo e me ne andai, lasciandola che mi fissava con quel suo sorriso materno.

Nuotai con la mia solita mancanza di grazia attraverso le sale del palazzo, finc h non ne raggiunsi la porta. La regina aveva detto che Lullaby mi avrebbe raggiun to di fronte all'entrata, quindi avrei dovuto aspettare l. Uscito, fissai la citt che mi si stagliava di fronte agli occhi, ammutolendo, men tre le due guardie all'entrata, in armatura e lancia, mi fissavano, perplessi de lla mia reazione. Atlantide era sparita. La citt di pietra, morta e terrificante, abitata da sirene f uggenti in ogni direzione con sguardi di puro terrore, era sparita. Al suo posto , c'era la stessa identica citt, per brulicante di vita, come ogni citt doveva esse re. In ogni direzione e ad ogni altezza nuotavano sirene, ognuna diretta in una direzione con il proprio, piccolo scopo. Attraverso la pietra che componeva la citt, comunque, passavano delle linee azzur re luminose, che sembravano rappresentare il fulcro vitale della citt. Insieme al le sirene si vedevano pesci ed alghe, in un ambiente che ricordava un perfetto i ncrocio tra una citt futuristica e l'ambiente. Mi sedetti sugli scalini, ammutolito da quel cambiamento, a fissare come Atlanti de fosse mutata in una manciata di minuti, ma in un'eternit di anni. Sentii ancor a pi forte il peso del distacco temporale tra il luogo dove mi trovavo e il mio t empo. Avvertii anche l'immensit del mio compito, e la pesantezza di ci che avrei dovuto fare. Dovevo salvare un intera civilt impedendo a tre catastrofi diverse di abbat tersi su di essa. Io. Da solo, molto probabilmente, senza nessuna delle mie armi usuali. Anzi, a dir la verit, proprio disarmato, visto che non potevo usare sott 'acqua un coltello. Mi sedetti sugli scalini e trassi indietro le mani, appoggiandomi alla superfici e. A quel punto, potevo solo aspettare Ocean Lullaby e andare a sentire di quest a misteriosa nave per la quale mi era stato dato un giorno bonus. Sfortunatamente, la principessa non si fece aspettare. -What? You?Mi voltai. Avvolta in un vestito di seta che sembrava parecchio costoso, ma che le donava una grazia particolare, Ocean Lullaby nuot verso di me e poi mi aggir, f inendomi davanti e fissandomi con sguardo altezzoso e critico. -So you would be who will is going to save us?!- esclam, sorpresa, scioccata e an che un po' irritata. Ma quello pi sorpreso di tutti ero io. Fissai la sirena che avevo davanti, chiede ndomi se quella cosa fosse davvero Ocean Lullaby. Riconobbi l'azzurro del suo mant o, il blu della criniera e la striscia di colore bianco che vi passava in mezzo. E poi gli occhi erano i suoi. Profondi come il mare stesso. Ma allora... dov'era il suo carattere, la sua dolcezza, la sua umilt? Che fine av eva fatto quella parte di Ocean Lullaby della quale mi ero innamorato, mesi prim a ma molti, molti anni nel futuro? -...who are you?-I am the Princess Ocean Lullaby, and I have to lead you to this suspicious ship

. Mother told me that you are going to save us... but I don't really belive it. Saving us from what ? And, look at you! You don't even have any weapons, or a fin! If you really have to save us, we are doomedMi alzai in piedi, fissandola perplesso. -...you... are you really Ocean Lullaby?-Yeah-The daughter of Ocean Melody?-That's rightMi trovai improvvisamente a corto di parole. Che cosa significava quella scorza di indifferenza? L'occhio mi cadde sulla mano sinistra, dove il timer continuava a macinare con i nquietante regolarit secondi di preziosissimo tempo. -...however, can we go now?- tagliai corto io, fissandola. Lei alz un sopraccigli o, profondamente offesa. -How dare you, human scumb! It is my role to lead you, not opposite!Il fiato mi si mozz in gola, dopo questa frase. Feccia umana? Non che non mi aspe ttassi questo trattamento da qualunque altro soggetto in quel mondo di pony, ma da lei, da Ocean Lullaby, no. Mi sarei aspettato qualunque cosa tranne quella ri sposta. Perci rimasi li, boccheggiante e con gli occhi spalancati, a fissare l'espression e torva della sirena, che si volt sbuffando e mi ordin: -Follow my lead. I'm bringing you to this strange ship...E alzato lo sguardo, dette una forte pinnata e si spost verso la superficie, nuot ando rapidamente. Io ero ancora sconvolto da ci che mi aveva detto per riuscire a concepire qualche pensiero.

Dopo, comunque, un attimo in cui mi ripresi, alzai lo sguardo e cominciai a nuot are, seguendo la figura di Ocean Lullaby che lentamente diventava un puntino, me ntre mille domande affollavano la mia testa. Dov'era finita la sirena graziosa e gentile, amante della musica, che sarebbe di ventata mesi dopo? Che qualcosa l'avesse cambiata tanto profondamente? E se cos fosse stato, aveva quel qualcosa un legame con le catastrofi che avevano p ortato la citt alla pietrificazione? Se cos fosse, salvare la citt avrebbe significato non cambiare mai Ocean Lullaby n ella sirena che avrei conosciuto nel presente... Fu con questi ed altri pensieri che raggiunsi la figlia di Ocean Melody, giusto poco sotto la superficie, e la fissai. Poco lontano da noi c'era, immerso in parte nell'acqua, una grande ombra scura, che galleggiava con un dondolio lento e vagamente inquietante. -Here we are. Have fun- disse lei, spingendosi un po' in profondit. La guardai, s

tupito. -You won't go with me?-Are you crazy? I can't walk on surface. Good luck!Quindi si volt e nuot via, verso Atlantide. Sospirai, guardandola malissimo. Si. Quella era decisamente una brutta copia di Ocean Lullaby. Alzai lo sguardo a fissare la gigantesca macchia nera che si trovava sopra di noi. L'aggirai, allontanandomi un po', e poi tirai fuori la testa dall'acqua, prenden do una grande boccata d'aria. Prima di concentrarmi sull'origine dell'ombra, mi guardai intorno. Quella sembra va proprio l'Isola Pixel... ma in uno stato ancora pi brado. C'era il ponte, c'er a il gigantesco albero, ma la spiaggia era molto pi piccola e la foresta aveva co ntrollo di un perimetro molto pi grande di quest'ultima. Inoltre, mancavano il mo lo e la capanna della zebra. Mi guardai intorno. Anche la barca con Sara mancava. Sospirai, pensando al suo so rriso... E poi mi voltai. E ammutolii, fissando la nave sospetta. Perch per essere sospett a era sospetta. Legno nero e decadente, graffi e segni di battaglia ovunque, un gigantesco tesch io a fare da polena, con due artigli che reggevano lanterne dalle fiamme azzurre . Dal punto in cui mi trovavo, i due alberi che reggevano le vele riproducevano perfettamente lo stile di rovina della nave, mentre le vele erano consunte e pie ne di buchi. Mi spostai lateralmente, tenendolo sott'occhio, e mi avvicinai dal lato destro, che ovviamente era anch'esso ricoperto di graffi e in rovina. Alzai lo sguardo v erso la superficie della nave e una scaletta di legno consunto mi venne gettata. Gli scalini rotolarono con un inquietante ticchettio e poi si distesero del tut to, poco prima del contatto dell'acqua. Era un vero e proprio invito ad entrare, quello. Cos afferrai il primo scalino, m i tirai su e cominciai la mia lenta scalata per la soluzione della presenza l di quel vascello.

Una volta a bordo, mi guardai intorno. Polvere, casse frantumate, graffi e segni di battaglia, ossa di pony... il ponte non era nel migliore degli stati, questo era certo. Per sembrava che nessuno lo avesse pi percorso da mesi... Ai lati del ponte c'erano un paio di cannoni, consumati e un po' rugginosi. In f ondo al ponte, un piano rialzato dove troneggiava il timone, raggiungibile attra verso due rampe di scale ai lati. Ovunque, simboli di degrado e di rovina. Camminai fino a raggiungere l'albero maestro e poggiai la mano sopra la sua supe rficie legnosa. Quando la ritrassi, avevo lasciato su di esso un segno, in mezzo alla polvere. Fissai la grande botola che, al centro del ponte, mi avrebbe portato al piano in feriore.

Prima di avvicinarmi ad essa, comunque, mi detti un ulteriore occhiata nei dinto rni. Il silenzio era totale, e intorno a me non c'era anima viva. Quella situazione aveva in effetti un qualcosa di inquietante, che nemmeno la vi vida luce del sole riusciva a spazzare via. Un aria di morte aleggiava nella man canza di suoni, e ebbi, fortissima, la sensazione di non essere da solo. Come sei ridicolo... dei Fantasmi? pensai Sei il Pianista Fantasma. Di chi dovresti avere paura,

Mi appoggiai al corrimano che circondava il perimetro del ponte e guardai la pru a, da dove risaltava il capo giallastro del teschio. Tu giocherai con me... Voltai di scatto la testa, fissando la poppa. Una scintilla azzurra scoppi dietro il timone, che cominci a roteare in senso antiorario. La nave ruot di direzione e punt verso il nulla del mare. Scattai verso di esso, salendo le scale, e lo afferrai, tentando di fermarlo, ma una nuova spinta, particolarmente forte, mi lanci via, facendomi cadere a terra. Il timone ruot per un altra manciata di secondi e poi si ferm. Tu devi giocare con me... Improvvisamente, le vele si gonfiarono, nonostante non ci fosse un alito di vent o, e la nave cominci a muoversi. Mi lanciai al piano inferiore, evitando le scale , rotolai sul ponte e scattai verso il corrimano del perimetro, puntando il pied e e lanciandomi in acqua. Un qualcosa mi afferr il piede destro e mi riport a bordo, sollevandomi in aria e la sciandomi cos, penzoloni. Abbassai lo sguardo sull'arto catturato e vidi una cord a. E non avevo armi per tagliarla. -Dannazione...Alzai lo sguardo, sospirando, irritato. Qualunque fosse la cosa ra, mi avrebbe costretto a giocare con lei, per forza. che mi teneva l sop

Di fronte al ponte della cabina del capitano si riunirono, lentamente, una serie di piccolissime sfere azzurre, che unite, con uno scoppio, dettero vita a una f iamma color cielo, fluttuante a circa mezzo metro dal suolo. Sospirai. Gioca con me! -Ho di meglio da fare...Gioca con me o ti uccido! La risposta mi spiazz. Presi un lungo, profondo respiro. -Va bene... ma a una condizioneLa fiamma rest in silenzio. Lo presi per un s.

-Dopo che avremo giocato, risponderai a tutte le mie domande...Se sopravviverai, certo! La corda sciolse la propria stretta e io caddi dolorosamente sul ponte, sbattend o il fianco. Mi rialzai, massaggiandomi e fissando la fiamma. -...a cosa giochiamo?La cosa parve pensarci un po' su e poi esclam:

A Nascondino! Tu ti nascondi e io devo trovarti! Mi resi conto che se non avessi detto qualcosa in quel frangente, sarei morto su l serio. -Se non mi trovi in cinque minuti, per, vinco ioIl mio improvviso moto di spirito sembr lasciarlo, o lasciarla, di sasso. Ma poi ribatt con sicurezza: Oh, una sfida? Guarda che io non perdo mai! Ora vai a nasconderti, conto fino a cento e poi vengo a cercarti! La fiamma sibil e poi si raccolse in se stessa, con una spirale, spegnendosi. Sos pirai, alzando gli occhi al cielo, e poi scattai verso la botola. L'aprii e mi c i fiondai dentro. A contare fino a cento ci voleva ben poco.

Nonostante quella fosse una nave, e dessi per scontato che avesse una struttura semplice, i suoi interni erano complicati quanto, se non pi, un vero e proprio la birinto. Un intricato sistema di corridoi, vie, viuzze, passaggi segreti (trovai un paio di piccole aperture in fondo alle pareti) e similari rendeva quella zon a un vero inferno, anche per qualcuno con un ottimo senso dell'orientamento come il sottoscritto. Dopo aver attraversato l'ennesimo spazio, svoltai a destra, mettendomi la mano d estra nei capelli per la disperazione. Non avevo idea di quanto tempo fosse pass ato, dove mi trovassi, di chi fosse quella nave, chi fosse quella fiamma, perch a veva intenzione di giocare con me e di uccidermi, e sopratutto stavo buttando vi a tempo prezioso che avrei dovuto impiegare per prepararmi contro tre misteriose sciagure che avrebbero causato la distruzione di Atlantide. Pensare ci mi rese ancora pi intrattabile ed irritato, e mi misi entrambe le mani nei capelli, sbuffando. -Fiammella del cavolo. Lui e il suo stupido...La frase rimase in sospeso perch qualcosa attir la mia attenzione, sulla sinistra. Una porta di un deciso color viola, che per riuscivo a distinguere appena, nella penombra della stiva. Mi avvicinai e ne toccai il legno pregiato, fissandola in silenzio. Quella porta sembrava cos estranea al resto della nave che ne rimasi intrigato, n onostante, come dopotutto tutto ci che avevo trovato l sopra, portasse gli infless ibili segni del tempo. Chiusi gli occhi, allargando il palmo sulla superficie.

Yuu-uuh! Ragazzino! Dove sei? Voglio tagliarti un braccio... La fiammella, che produceva una leggera luce azzurra, si fece intravedere all'es tremit del corridoio. Non ci pensai due volte e mi fiondai all'interno della stan za, chiudendomela alle spalle il pi silenziosamente possibile. Quindi mi appoggia i alla parete, il cuore che mi batteva all'impazzata. Da sotto la porta, la luce azzurra della cosa proiett un inquietante gioco di ombre , e per tutto il periodo in cui quell'affare sost di fronte alla porta, non respi rai neppure, tremando con forza. Paura? Perch hai paura, stupido? ... solo un fantasma! Avevo paura perch in quel momento avevo qualcosa da perdere. Nel mio tempo c'era una bandita che mi aspettava e un gruppo di sei folli pony che credeva in me, e nel mio ritorno. Era un motivo abbastanza valido per avere paura. E io stavo tremando con forza, mentre stringevo la maniglia della porta tanto da rendermi le nocche bianche. Dopo un attesa che mi parve eterna, la luce blu spar, da quello che riuscivo a in travedere da sotto la porta, cos mi rilassai e feci un respiro di sollievo, scivo lando lentamente a sedere, schiena sulla parete. Per il momento ero salvo. Chiss per quanto ancora lo sarei stato. Chiss se sarei t ornato da Sara... Mi sarei accorto solo in un secondo momento che, in punto di morte, il mio primo pensiero era stato quella bandita e non il mio mondo e la casa che tanto conosc evo bene, e in cui ero cresciuto. Ma a conti fatti, non l'avrei trovato cos stran o. Mi alzai in piedi e tentai di calmare il tremore che aveva preso controllo delle mie mani con una serie di lunghi respiri, chiudendo gli occhi. Quando mi fu pas sato, in parte, mi decisi a studiare i dettagli del luogo ove ero capitato. Sembrava una stanza da letto, agghindata con il tipico tocco femminile, quella c ura per i dettagli cos propria della mano del gentil sesso. Un grande letto a bal dacchino, le tende consumate e polverose cos come le coperte del medesimo colore della porta, era il dettaglio pi grande e quello che sicuramente saltava all'occh io per primo. Anche perch in una stanza senza finestre e con due soli mobili, era la prima cosa che guardavi. La seconda, e unico altro mobile della stanza, era la scrivania che si trovava a lla parete opposta, e sembrava quasi risaltare, nella sua austerit, rispetto al l etto, che invece era un inno al lusso decadente. Un semplice tavolo di legno rov inato, un pennino con inchiostro secco, una candela quasi del tutto consumata e, in mezzo a tutto ci, un piccolo libro dalla copertina viola. Mi avvicinai alla scrivania, alla quale mancava una sedia, e fissai la candela. Avvicinai allo stoppino la mano sinistra e schioccai le dita, producendo una fia mma, che fissai con un sorriso soddisfatto. Evidente i viaggi nel tempo non avevano cancellato quel minimo di potere magico che mi aveva dato il Dono. Oppure... (e pensando ci alzai la mano destra, a fissa rmi il simbolo della famiglia reale) questo qui non un semplice tatuaggio come p ensavo. Il mio sguardo si pos sul libro al centro del tavolo, bloccato da un lucchetto. L o afferrai con la mano destra e ne toccai la serratura con la sinistra. Il mecca

nismo si illumin di una luce azzurra e poi scatt, cadendo a terra con un tintinnio . Lo aprii sulla prima pagina, dove, con una grafia minuziosa e sottile, si trovav ano le seguenti parole: Diario del Capitano DeAddams, al suo ottantaseiesimo, e ultimo, viaggio di esplorazione delle Terre Oltre-Mare , altres definite quelle zone al d l dell'Isola dei Pixel . Alzai un sopracciglio, fissando le parole con perplessit. Terre al di l dell'Isola dei Pixel ...? Dovevo trovarmi in un tempo tanto antico che i contatti tra le sire ne e i pony dovevano ancora nascere. Scorsi rapidamente le pagine, saltando dati di navigazione, osservazioni sui ven ti e sul clima e tutte quelle informazioni che sapevo essermi inutili. Aver trov ato il diario di bordo del capitano sarebbe stato sicuramente utile per capire d i chi fosse quella nave. -Sessantaseiesimo giorno di navigazioneAbbiamo finito ieri acqua e viveri. L'equipaggio non si lamenta ancora, come mi aspettavo. Ho scelto personalmente ognuno di questi pony e conosco alla perfezio ne i loro limiti. So per che non sono eterni, e se non troviamo al pi presto un'isola, probabile che verremo presi per fame. Spero solo nella benedizione di Celestia, e di riuscire a rivedere la mia amata famiglia... Mi sentii un po' in imbarazzo nell'aver scambiato il tocco di un uomo sempliceme nte molto ordinato con quello di una donna, e mentalmente chiesi scusa al capita no per quel terribile errore. -Sessantasettesimo giorno di navigazioneLa vedetta ha detto di aver visto un intera citt sommersa sotto di noi. L'ho fatt o visitare dal medico, che mi ha assicurato la sicurezza del suo stato mentale. Subito dopo mi sono affacciato anch'io, e ho dovuto, con somma gioia, dare ragio ne al mio caro amico: sotto di noi c' una citt brulicante di vita, affollata da cr eature a met tra i pony e i pesci! Che data storica! Abbiamo appena scoperto una nuova specie, e abbiamo segnato la nostra salvezza! un miracolo! Il Capitano DeAddams aveva portato la sua ciurma proprio sopra la citt? Allora un legame c'era... ma non pensai di poter ricondurre il tutto alle sciagure. -Sessantottesimo giorno di navigazioneAlla gioia causata dalla vista della citt sostituito un tremendo sconforto. Ogni tentativo di avvicinarci alla razza di pony-pesce fallito miseramente, e nonosta nte i nostri tentativi siano stati condotti con i migliori doni e le intenzioni pi amichevoli, non veniamo minimamente presi in considerazione. Non riesco minimamente a capacitarmi che esistano razze cos spaventate dall'ignot o, e che non nutrano un minimo di amore verso ci che non conoscono. Come se ci non fosse abbastanza grave, i primi compagni hanno cominciato ad abbandonarci, e ha nno consegnato le loro anime ad Equestria. Che riposino in pace. Noi continuerem o la nostra missione anche per loro...

Interruppi la lettura, inorridito e spaventato da ci che avevo appena letto. Le s irene erano scappate di fronte a loro? Ma se quello era il primo contatto... i p irati di sirene non erano ancora nati. Erano scappate lo stesso, rifiutandosi di aiutarli... Non riuscivo nemmeno a credere a ci che avevo appena letto, nonostante fosse scri tto nero su bianco. Pi andavo avanti nella mia vita in quel mondo, pi mi rendevo c onto di quanto i pony fossero simili a quelle creature che tanto disprezzano, gl i umani. E chi se l'aspettava che saresti entrato qui dentro a curiosare? Mi si gel il sangue nelle vene, mentre la fiamma accanto a me si spegneva di bott o. Per non rimasi completamente al buio. Una fredda luce azzurra proveniva dalle mie spalle, da una ondeggiante fiamma color cielo, che rimaneva sospesa al centr o della stanza. Mi voltai con la velocit di un automa, inorridito, e strinsi con forza il legno della scrivania, mentre rimanevo senza parole. Hai anche letto il mio diario. Ficcanaso. In questi... anni, quegli anni in cui ho visto i miei compagni morire, quegli anni in cui ho ripensato cos tanto al gio rno in cui si rifiutarono di aiutarci... ho programmato la mia vendetta. La vend etta del capitano DeAddams, trasformato in un fantasma dal proprio odio e dalla propria ira. Sai che cos'ho fatto? Feci segno di no con una testa tremante. Ho sparso una voce in tutta Equestria. Qui, in questo punto, c' una citt di pesci dalla pelle particolarmente pregiata. perfetta per tessuti ed armature. Venite i n massa, perch sono una specie rara! La fiamma scoppi a ridere. Poi sono andato alla ricerca di qualcosa di veramente malvagio, dopo la mia mort e e trasformazione in spettro. Ho richiesto l'aiuto di Discord, che mi ha promes so che sarebbe venuto a portare il Messaggio di Celestia a questa citt. E poi... ho richiamato una creatura tremenda, che nessuno potr fermare. E cos, il capitano DeAddams, che purtroppo non diventato famoso per aver scoperto la specie delle sirene, diventer famoso per averla portata alla distruzione! -...tu sei solo uno stupido e un folle...- ribattei, tenendo lo sguardo basso. La risata della fiamma si interruppe, e in qualche modo, lo sentii fissarmi .

Io sarei un pazzo? Non mi sembri nella condizione di rendermi ancora pi irritabil e, te. E poi... ti ho trovato ben prima dei cinque minuti decisi. Sei morto e se polto. -Un capitano che gioca a Nascondino?- domandai, perplesso. Tutti questi anni in solitudine mi annoiano... ho riletto talmente tante volte q uell'ultima pagina che la so a memoria. Ho giurato su Equestria che avrei condotto la mia vendetta contro Atlantide, per avermi condotto alla morte, me e i miei compagni. E ora sono tornato per render e fede alla mia promessa! -Taci. Folle-

Alzai lo sguardo, fissandolo con decisione, rabbia ed odio. La fiamma indietregg i in parte, dietro la mia occhiata. -Non trascinare la memoria dei tuoi compagni in questo tuo piano folle. L'unico che pu essere accusato di ci sei tu. E inoltre...Non so perch lo feci. Semplicemente, me lo sentii nell'istinto, una sensazione ta lmente radicata dentro di me che sembr far reagire ogni singola particella della mia anima. Allungai il braccio destro lateralmente e poi lo puntai in avanti, facendo un pa sso. -Se pensi che io te lo lascer fare, ti sbagli di grosso. Perch ti puoi definire qu anto vuoi un fantasma... ma non potrai mai competere contro chi lo DAVVERO!La mia mano destra si avvolse in un'esplosione di luce azzurra, e strinsi le fal angi intorno a un qualcosa che sembrava l'impugnatura di una spada. Ma invece di una spada, mi trovai tra le mani il manico di un tridente. Azzurro come l'acqua, sembrava fatto di un materiale a met tra il marmo e il cristallo, c he per risplendeva di luce in quella stanza. Lo fissai, sorpreso ma orgoglioso di quell'arma. I miei amici, quelli che mi aspetteranno, tra anni ed anni... non sono qualcosa d a perdere, ma qualcosa da cui trarre forza! . Me lo appoggiai sulle spalle e rivolsi un altra occhiata decisa alla fiamma, che sembrava ammutolire sotto la luce della mia arma. Tu... tu chi sei!? Scattai in avanti, afferrando il tridente con ambo le mani. -Io sono il Pianista Fantasma...-

Angolo dell'Autore passato una MAREA di tempo dall'ultima volta che ho pubblicato un capitolo, ques ta volta sul serio. Mi dispiace davvero di avervi fatto aspettare cos tanto, ma sono stato sommerso, tra una cosa e l'altra, e non ho potuto lavorare a questo capitolo marinaresco. Detto ci, spero che abbiate apprezzato e, come sempre, lasciate pure un commento/ recensione, e che continuerete a seguirmi!

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