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VALLE D’AOSTA

BY LUCILLA SERVO
UNA REGIONE DI MONTAGNA
VALLE D’AOSTA

 È la regione meno popolosa d’Italia


 La popolazione è di circa 123 mila abitanti con
una densità di 38 abitanti per kmq
 Il capoluogo è Aosta, in cui si concentra la
maggior parte della popolazione
 Gli abitanti parlano italiano e francese
 È una regione a statuto speciale che gode di
maggiore autonomia legislativa
IL CASTELLO DI USSEL
IL CASTELLO DI USSEL

• Il castello di Ussel è uno dei castelli medievali della Valle d'Aosta.


• Si trova in cima ad una roccia che domina il paese di Châtillon, in
posizione tale da garantire il controllo dell'imbocco della Valtournenche e
del fondovalle della Dora Baltea.
Storia
• Fu costruito dal nobile Ebalo II di Challant nel 1343. Era una dimora
severa, ma difendibile anche senza mura e con poche torri.
• Il castello fu abbandonato sul finire del Quattrocento, ma le sue mura
esterne e parte dei monumentali camini e dello scalone sono rimaste in
piedi in ricordo del passato.
IL CASTELLO DI USSEL

Il luogo
• Il castello è noto per l’ambiente selvaggio e autentico che lo circonda.
• Il suo lato a sud è inaccessibile e a picco sulla Dora Baltea. L’accesso al
castello avviene dal lato nord, e in particolare dal piccolo villaggio di
Ussel, raggiungibile in auto da Châtillon e poi a piedi lungo un comodo
sentiero
• Le rocce che attorniano il castello sono state erose e levigate dai
ghiacci che un tempo ricoprivano la valle e sono rivestite da una patina
rossastra dovuta al ferro contenuto in grande quantità.
• Si dice che al Castello di Ussel la bussola impazzisca!
IL CASTELLO DI USSEL

Il restauro
• Il castello fu acquistato nel 1984 dal Barone Marcel Biche che lo donò, con
la condizione che fosse destinato a un uso pubblico, alla Regione autonoma
Valle d’Aosta, che lo ristrutturò e lo aprì nel 1998.
• Marcel Bich, la cui famiglia era originaria della Valtournenche, era un
famoso industriale francese con un innato fiuto per gli affari: dopo aver
comprato il brevetto della penna a sfera dal suo inventore Birò, la migliorò e
la diffuse in tutto il mondo con il nome di BIC.
• Il suo legame con la terra di origine ha permesso a noi oggi di poter
apprezzare uno dei gioielli della storia millenaria della Valle d’Aosta,
restituito in tutto il suo splendore.

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