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Alberto Vannucci
Università di Pisa
Vannucci@sp.unipi.it
Allegoria del cattivo governo (Ambrogio Lorenzetti
– 1338-1339)
- Palazzo Pubblico di Siena
Corruzione: cos’è
Definire la corruzione come premessa logica per
comprendere natura e ammontare dei suoi
(eventuali) “costi”, e le strategie di intervento
performance stipendio,
contrattuale, delega
rappresentanza di poteri, SCAMBIO ISTITUZIONALE “UFFICIALE”
politica definizione di vincoli,
legali e procedurali
AGENTE PUBBLICO
decisioni
denaro discrezionali
(tangente), e informazioni SCAMBIO OCCULTO
altre che garantiscono
risorse una rendita
private
CLIENTE (CORRUTTORE)
Le reti della corruzione sistemica
BUROCRATI/ MAFIE
DIRIGENTI
PARTITI CARTELLI
PROFESSIONISTI
ELETTORI/
CLIENTI
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Più corruzione, minore efficienza della burocrazia
(più vischiosità, densità di procedure, costi)
A livello regionale maggiore corruzione si associa a
un più frequente dissesto finanziario degli enti locali
Più corruzione, meno fiducia nelle
istituzioni politiche
Più corruzione, minori investimenti
delle imprese in innovazione e ricerca
Più corruzione, minore densità di forza lavoro innovativa (meno
ricercatori)
Più corruzione, più avvocati
Più corruzione, maggiore capacità di
penetrazione mafiosa
Le politiche anticorruzione in Italia
Corruzione… quanta?
Figura 3.1: Reati e persone denunciate per corruzione e concussione (1984-2004) (fonte:
elaborazione da dati Istat, Statistiche giudiziarie penali )
3500
reati
denunciati
3000
(fo nte
Is tat)
pers o ne
2500
denunciate
(fo nte
Is tat)
2000
1500
1000
500
0
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
Figura 3.2: Reati e persone denunciate alle forze di polizia (2004-2010) (fonte:
Ministero dell'Interno)
2000
1800
1600
1400
1200
reati denunciati
1000
800 persone denunciate
600
400
200
0
2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
Figura 2: Numero di condanne per reati di corruzione e concussione in Italia: 1996-
2010 (fonti: 1996-2006, elaborazione da dati del Ministero della Giustizia, in Il fenomeno della
1714 corruzione in Italia , Roma 2007; 2007-2008*, Saet, Rapporto 2010; 2009-2010
1331
1262 1279
809
654
540
466 434 454
341 354
295 263
239
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007* 2008* 2009**2010**
Figura 8: Condanne per reati di corruzione e concussione per 100mila abitanti, per Regione -
2009-2010 (fonte: elaborazione da dati Istat)
1,8
1,6
1,4
1,2
1 2009
0,8 2010
0,6
0,4
0,2
0
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Percezione della corruzione 2012-2013
Figura 4: Percezione della diffusione della corruzione in Italia (1998-2011) (fonte:
Transparency International ): 10=massima trasparenza 0=massima corruzione
5,5
5,2 5,3 5,2
5 4,9
4,7 4,8 4,8
4,6 4,6
4,3
3,9 3,9
1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
La mappa della corruzione a livello regionale : Indice su esperienze e
percezione della corruzione in 181 regioni dei paesi dell’Unione
europea – punteggi più alti e colori più scuri corrispondono a maggiore
corruzione. (Fonte: 2010, Quality of Government Institute)
Indice di diffusione della corruzione nelle regioni
italiane, 2013 (fonte: Charron, Lapuente, Rothstein
2013).
Esperienze e percezione della corruzione nelle 21 regioni
1,5
e province autonome italiane
(fonte: elaborazione da Quality of Government Institute, 2010)
meno corruzione
0,5
-0,5
più corruzione
-1
-1,5
-2
I perché della corruzione
sistemica: la “formula della
corruzione”
• Ct =R + D + I -A; -CM
+ (Ct-1, t-2,…)
La corruzione al tempo t dipende da:
•R (rendite create e allocate dallo stato grazie a poteri
“monopolistici” attribuiti ad agenti pubblici)
•D (discrezionalità delle decisioni)
•I (informazioni riservate)
•-A (accountability/responsabilità = efficacia ed effetto
deterrente dei controlli penali, disciplinari, contabili,
sociali, politici, etc.)
•-CM (costi morali, preferenze etiche)
•Ct-1, t-2… (eredità della corruzione passata)
Quali politiche anticorruzione?
Anticorruzione «dall’alto»
• Aumentare la sanzione attesa: ridurre tempi di prescrizione e inasprire le
sanzioni, reintrodurre o rafforzare reati sentinella (abuso d’ufficio, reati fiscali,
falso in bilancio), punire l’autoriciclaggio, introdurre blacklisting e confisca e
riutilizzo a fini sociali dei beni di corrotti e corruttori, rafforzare la capacità di
controllo dell’ANAC.
• Facilitare l’azione dei magistrati: semplificare e ridurre il numero delle
fattispecie penali per reati di corruzione; introdurre la possibilità di
intercettazione ambientali anche dove non c’è certezza si commetta un reato.
• Estendere gli obblighi di trasparenza nei processi decisionali – soprattutto
sui loro esiti comparati in termini di prezzi e qualità di beni e servizi pubblici –
e nei redditi e patrimoni dei decisori pubblici e dei partiti
• Estendere e rafforzare incandidabilità, ineleggibilità e incompatibilità tra
incarichi elettivi/nomine/ruoli pubblici e condanne per reati di corruzione e
mafia (cfr. codice di condotta per i partiti approvato dalla Commissione
antimafia settembre 2014)
• Promuovere tramite processi meritocratici di selezione e promozione del
personale e con percorsi mirati di formazione l’etica pubblica, l’avversione
alla corruzione e il «senso dello stato» degli amministratori pubblici,
rafforzando le cerchie di riconoscimento positivo del rispetto della legge
• Sistemi elettorali e di rappresentanza che rafforzino responsabilità e
controllo politico
• Individuare punti deboli nelle reti della
corruzione sistemica:
• Indebolire il ruolo dei faccendieri/mediatori
(rafforzare i reati di traffico di influenze illecite e il reato
di scambio politico-mafioso – 416 ter c.p. recentemente
riformato, ma con dubbi interpretativi sollevati dalla
Corte di Cassazione che rischiano di indebolirlo)
• Rompere il patto di omertà indurre alla
collaborazione i partecipanti e gli osservatori
«esterni» della corruzione (non punibilità di corrotti
pentiti; protezione e incentivi ai whistleblowers):
• Rompere i legami fiduciari e ridurre la durata attesa
dei rapporti tra corrotti e corruttori (rotazione
«sostenibile» per gli enti pubblici nei ruoli
amministrativi; introduzione degli «agenti sotto
copertura»)
Anticorruzione «dal basso»
• Introdurre codici di condotta per gli amministratori elettivi con
sanzioni politiche che arrivano fino alla revoca del mandato
fiduciario (sul modello della «Carta di Avviso Pubblico»)
• Campagne di sensibilizzazione e mobilitazione dei cittadini sui
temi dell’anticorruzione (sul modello di «Riparte il futuro»)
• Percorsi di formazione avanzata sui temi degli strumenti
anticorruzione e di contrasto alle organizzazioni mafiose
• Ruolo dei corpi intermedi (ordini professionali, associazioni di
categoria) – introdurre e promuovere la conoscenza e
l’applicazione rigorosa di credibili meccanismi reputazionali
che comportino l’esclusione dei propri associati condannati
per reati di corruzione e mafia
Un approccio “dal basso” nella
prevenzione e nel contrasto della
corruzione
Alcuni esempi di “buone (?) pratiche”
Patti di integrità/Protocolli di legalità
Codici etici (anche di ordini professionali e
associazioni di categoria)
Carta di Avviso Pubblico – codice di condotta per
amministratori politici di Regioni ed enti locali
Percorsi di formazione (Master in Analisi,
prevenzione e contrasto della criminalità
organizzata e della corruzione – Università di
Pisa, Libera e Avviso Pubblico)
Campagne di sensibilizzazione e di mobilitazione
civica (“Riparte il futuro”)
Il ruolo della società attiva: la campagna
“Senza corruzione riparte il futuro”
Conoscenza e formazione sugli strumenti di contrasto e
prevenzione della corruzione e delle organizzazioni criminali
Allegoria del buon governo (Ambrogio
Lorenzetti – 1338-1339)