L’espansione di Roma in Italia

L’ESPANSIONE DI ROMA IN ITALIA

LA CONQUISTA DELL’ITALIA

Tra il VI e il III secolo a.C. Roma si espande dapprima nel Lazio

e poi in tutta l’Italia centro-meridionale, arrivando a controllare
un territorio molto vasto che comprende popolazioni anche molto
differenti.
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LE ISTITUZIONI REPUBBLICANE

Con la nascita della Repubblica nel 509 a.C. ad opera

dell’aristocrazia patrizia la vita politica di Roma viene
dominata dal Senato.
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Il Senato, composto da circa 300 membri delle famiglie

aristocratiche che ricoprono la carica a vita, costituisce il centro
del governo, organizza le spedizioni militari e nomina i consoli.
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I poteri che in epoca monarchica erano concentrati nelle mani

del re vengono distribuiti tra più magistrature, cariche che sono
tutte elettive, non retribuite, collegiali e temporanee.
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I principali magistrati sono:

sono 2, in carica per un anno,
i consoli con poteri politici, militari, amministrativi e giudiziari
amministrano la giustizia
i pretori
controllano le finanze dello Stato
i questori

gli edili si occupano dell’approvvigionamento della città

i censori effettuano il censimento, sorvegliano la morale pubblica

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In epoca repubblicana cresce la partecipazione del popolo alla

vita pubblica, in particolare attraverso tre assemblee:

i comizi centuriati

i comizi tributi

i concilia plebis

Le assemblee non possono modificare le proposte di legge, ma

soltanto accettarle oppure respingerle.
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I CONTRASTI TRA PATRIZI E PLEBEI

Se inizialmente tutte le cariche sono

privilegio dei patrizi, col tempo la
plebe — soprattutto la sua fascia più
ricca — reclama una rappresentanza
politica in riconoscimento del ruolo
che svolge all’interno della società.
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Il V secolo a.C. è un periodo di grandi tensioni tra patrizi e plebei.

Per ottenere maggiori diritti, nel 494 a.C. la plebe decide di

abbandonare in massa la città: l’episodio, noto come secessione
sull’Aventino, porta all’istituzione di una nuova magistratura: il
tribunato della plebe.

494 a.C.
secessione della plebe
tribunato della plebe
sull’Aventino
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Oltre a dei propri tribuni, dotati del diritto di veto, i plebei

ottengono anche altre importanti riforme sociali:
nel 451 a.C. le leggi delle XII Tavole, le prime norme scritte
del diritto romano, sanciscono la parità giuridica;

la lex Canuleia introduce la possibilità di contrarre

matrimonio con i patrizi (445 a.C.);

le leggi Licinie-Sestie, del 367 a.C., consentono ai plebei di

accedere al consolato e al Senato.
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LE GUERRE NELLA PENISOLA

La politica estera della Roma repubblicana è caratterizzata da

una serie di scontri con le popolazioni italiche.

Il primo è con i Latini, riuniti nella Lega latina, e culmina nella

battaglia del lago Regillo.

496 a.C. Battaglia del lago Regillo

Romani vs Latini
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La scelta di stringere un patto di alleanza con la Lega latina si

dimostra lungimirante e porta Roma a fondare nuove città e a
vincere anche contro i popoli appenninici degli Equi e dei
Volsci.
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In seguito Roma si confronta con le popolazioni etrusche della

riva destra del Tevere: nel 396 a.C. il console Furio Camillo
conquista Veio, e la repubblica raddoppia l’estensione dei propri
domini.

396 a.C. conquista di Veio

Romani vs Etruschi
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Nel 390 a.C. i Galli saccheggiano Roma: le città latine ne

approfittano cercando di liberarsi, ma i Romani le sbaragliano.

340-338 a.C.

Guerra latina

Romani vs Latini
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Dopo la metà del IV secolo a.C. Roma si espande verso sud,

entrando in conflitto con i Sanniti. Li sconfigge in tre guerre, tra
il 343 e il 290 a.C.

343-290 a.C.

guerre sannitiche

Romani vs Sanniti
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Le guerre sannitiche mettono in contatto Roma

con la Magna Grecia: per inserirsi nei ricchi
mercati delle colonie greche, tra cui la potente
Taranto, Roma invia alcune navi nel golfo.
La città si sente minacciata e chiede l’intervento

di Pirro, re dell’Epiro, che i Romani sconfiggono a Benevento

nel 275 a.C.
280-275 a.C. guerra contro Taranto e Pirro
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Dopo la conquista dell’Italia meridionale, Roma controlla quasi

tutta la penisola e organizza i territori in una federazione che
prevede diversi tipi di rapporti:
popoli alleati;

municipi, cioè città conquistate a cui è concessa la

cittadinanza romana;

colonie, con stanziamenti di cittadini romani nei luoghi

conquistati.
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