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repubblica
La conquista romana dell’Italia
Roma era un crocevia importante di traffici commerciali e scambi culturali
tra le due aree più sviluppate dell’Italia antica: l’Etruria e la Magna Grecia
Convocazione Presidenza
Imperium
del Senato dei comizi Lucio Giunio Bruto
Arconti ateniesi
Poteri limitati e
sottoposti alle decisioni
assembleari
Consoli romani
Pieni poteri, con gli unici
limiti della temporaneità
Littori (I sec. a.C.)
e della collegialità
I consoli erano
accompagnati dai I consoli erano re provvisori
littori, 12 guardie
del corpo
Le magistrature minori
Per amministrare uno Stato sempre più complesso, i consoli furono affiancati da
altri magistrati
I questori amministravano le
finanze dello Stato
Tra il 490 e il 430 a.C. Roma affrontò le popolazioni appenniniche degli Equi, dei
Volsci e dei Sabini
La conquista di Veio
Nel 396 a.C. il dittatore Furio Camillo conquistò e distrusse la città etrusca di
Veio, che contendeva a Roma il controllo del Tevere
Dopo la conquista di Taranto, nel 272 a.C., Roma sottomise la Puglia e la Calabria
La legione romana
Lo strumento che consentì a Roma di imporre il suo dominio fu la legione,
riformata dopo le Guerre sannitiche
cavalleria
Maggiore mobilità e versatilità
rispetto alla falange
L’organizzazione delle conquiste
Roma stringeva accordi separati con ognuno dei centri conquistati
Strumento di coesione
politica e di propaganda
Un codice di Redistribuzione
leggi scritte dell’ager publicus
Secessione dell’Aventino
Diritto di veto sulle decisioni dei consoli La loro persona era sacra
lesive per la plebe (intercessio) e inviolabile (immunitas)
I decemviri erano
una magistratura
Le norme, trascritte su dodici lastre di bronzo
mista composta da
esposte nel foro, riguardavano ogni aspetto del diritto cinque patrizi e
cinque plebei