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la Repubblica delle Donne

CASA
UNARCHITETTURA PI DOMESTICA

Tendenze
SUPPLEMENTO A D DELLA REPUBBLICA N.437 DEL 12 FEBBRAIO 2005

CINESERIE POP NOSTALGIE ITALIANE


Parigi, Rotterdam, Toronto

CHI DISEGNA LE NUOVE EMOZIONI?


Talenti

THOMAS HEATHERWICK E LOUIS KAHN

Supplemento a D - la Repubblica delle Donne n. 437 del 12 febbraio 2005 DIRETTORE RESPONSABILE: EZIO MAURO DIRETTO DA KICCA MENONI A cura di Amalia Zordan Ideazione grafica Stefania Giarlotta In redazione Barbara Casavecchia, Cristina Migliorini (segreteria), Alessandra Parodi (controllo tecnico) Collaborazione grafica Daniele Zendroni Art Director Joel Berg Direttore controllo editoriale Enrico Regazzoni
Redazione D Casa: via De Alessandri 11, 20144 Milano tel. 02.4671.51 fax 02.4671.5382 dcasa@repubblica.it Gruppo Editoriale LEspresso SpA Consiglio di amministrazione. Presidente: Carlo Caracciolo Consigliere delegato: Marco Benedetto Consiglieri: Oliviero Maria Brega, Cristina Busi, Giulia Maria Crespi, Carlo De Benedetti, Rodolfo De Benedetti, Pierluigi Ferrero, Milvia Fiorani, Franco Girard, Antonio Grigolini, Paolo Mancinelli, Gianluigi Melega, Alberto Milla, Piero Ottone, Alberto Piaser, Vittorio Ripa di Meana. Direttore generale holding: Fabio Tacciaria. Direttori centrali di gruppo: Sergio Cortese (tecnologie e produzione), Alessandro Alacevich (investor relation), Stefano Mignanego (relazioni esterne), Roberto Moro (personale), Marco Moroni (controllo). Divisione la Repubblica: piazza Indipendenza 23/C 00185 Roma tel. 06.4982.1 Direttore Generale: Carlo Ottino Concessionaria per la pubblicit: A. Manzoni & C. S.p.A. Via Nervesa 21, 20139 Milano, tel. 02.5749.4803 Consigliere delegato: Giandomenico Zanini Stampa: Rotosud, Oricola (AQ); Elcograf, Beverate di Brivio (LC) Preparazione: Beta Communication, Milano; C.P Roma .S., Allestimento: Legatoria Europea, Ariccia (Roma); Legatoria del Sud, Ariccia (Roma) Supplemento al numero odierno da vendersi esclusivamente con il quotidiano la Repubblica Registrazione Tribunale di Roma n.122 del 18/3/96

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12 febbraio 2005

CASA
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D attualit
25 Tendenza Italiano bellissimo di Alberto Bassi 30 Nuove visioni Qualcosa sta cambiando di Elisa Ossino 39 Extraordinari Future esperienze di Claudia Svevo 42 Intervista Voglio un ponte di cioccolato di Barbara Casavecchia 46 Maestri Wolkowski? Mai visto di Jadwiga Wielgut-Walczak 49 Lifestyle Dcor a parole di Laura Mari 58 Progetti Sai resistere a unemozione? di Barbara Casavecchia

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D interni
66 Svizzera Atelier sotto le Alpi di Ruben Modigliani 72 Fusion design Paradiso artificiale di Luca Rossire 80 Utile Lironia ha un indirizzo preciso di Giuliana Zoppis 84 New York Il bianco il nero lintruso di Alice Trevi 90 Architettura Meditazione a forma di mandala di Francesca Gentile

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D utile
97 Guida Piccoli shock dautore di Margherita Helzel 107 Poltrone Comfort mutevole di Alessandra Dacrema 111 Salotti XXL Living di Alessandra Dacrema 117 Paraventi Proteggi la privacy di Alessandra Dacrema 120 Shopping A.A.A. design on line di Paolo Crespi 122 Indirizzi
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Copertina
Lesterno della casa svizzera del fotografo di moda Raymond Meier: cemento armato, legno e semplicit modernista. Progetto di Armando Ruinelli. Foto Raymond Meier.

Dilaga la febbre dei grandi nomi storici. Che tornano, con il loro fascino evocativo. Mostrando tutta la forza del prodotto ben progettato. Funzionale, intelligente, capace di sedurre. Anche dopo decenni di Alberto Bassi

Italiano BELLISSIMO
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hi volesse arredare la Dallalto: pubblicit vintage della propria casa unicamente linea Blow di G. Pesce e divano con mobili e oggetti di Lombrico di M. Zanuso, di B&B architetti e designer (n. verde 800.018.370, storici, oggi non avrebbe diffi- www.bebitalia.it); velluto Ponti (34) colt (mentre non sarebbe stato di Rubelli (tel. 041.2584411, www.rubelli. com); orologio AL600 possibile con questa completez- Alessi (tel. 0323.868611, za, solo fino a qualche anno fa) a www.alessi.it), di A. Castiglioni; farlo. E senza dover ricorrere ciotola anni 50, Guzzini (tel. 071. non stiamo ovviamente parlando 9891, www.fratelliguzzini.com); del pezzo unico o deccezione a poltrona Continuum di G. Ponti (63), onerose aste internazionali di mo- P. Bonacina (tel. 031. 699225, dernariato oppure a mercatini o www.bonacinapierantonio.it); rigattieri finto-cheap abituati, gra- Casa Olabuenaga, Hawaii (89zie alle bizzarrie della moda, a 97) di E. Sottsass. chiedere cifre considerevoli per prodotti seriali, magari tirati in centinaia o migliaia di esemplari fino a qualche decennio fa. O peggio, ancora in produzione. Lampia riedizione di pezzi storici rappresenta una delle recenti em-

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Tendenza

Tendenza

blematiche manifestazioni dellindustrial design. Innanzitutto, non ci si limita pi agli archetipi dei decenni 20 e 30, icone della cultura modernista, come, alla met degli anni Sessanta, avevano fatto per primi Dino Gavina con Marcel Breuer o Cassina inaugurando la fortunata collezione dei Maestri, da Le Corbusier a Rennie Mackintosh. Il fenomeno si esteso agli anni 50, 60 e 70: non solo ripresentando quanto non era mai uscito di produzione dalle sedie di Arne Jacobsen a quelle di Charles e Ray Eames o Alvar Aalto , ma ripescando in un passato appena prossimo (solo per restare in Italia) da Gio Ponti a Vico Magistretti, da Marco Zanuso ai fratelli Castiglioni, fino ad arrivare al modaiolo pop design dei Sixties. Attrazione contemporanea Identifichiamo almeno due filoni per il fenomeno riedizioni. Da un lato i rieditati strizzano locchio (anche, ma non solo) al mercato dei collezionisti, con pezzi di auIn alto da sinistra: poltrona Dezza (65) di Gio Ponti, tori la cui notoriet, al di l dello Poltrona Frau (tel. 0733.9091 stretto valore duso, li ha resi particowww.poltronafrau.it); una foto larmente ambiti. Si va da Gio Ponti, con schizzo di Carlo Mollino; di cui moltissimo ritornato sul merpoltrona Lady (51) di Marco cato dagli arredi alloggettistica, dai Zanuso, Arflex (tel. 0362. tessuti alle ceramiche per Richard853043, www.arflex.com). Foto Ginori , fino a Gaetano Pesce, celearch. fotografico Triennale. Al brato anche da unattuale mostra in centro: pubblicit vintage per le Triennale, a Milano (fino al 18 aprile, Strips di Cini Boeri (da: C. Boeri Architetto e Designer, Silvana tel. 02.724341). Dallaltro ritornano Ed., 2004), Arflex (tel. 0362. prodotti che mostrano unevidente at853043, www.arflex.com). tualit di linguaggio progettuale. CoSotto, un omaggio allestetica m successo per quello dei fratelli anni 60: lampade FL/Ycon di F. Castiglioni, dalla poltrona Sanluca Laviani, Kartell (tel. 02.900121, (Poltrona Frau) alla lampada Snoopy www.kartell.it); Poltrona Bobo (Flos) agli orologi da polso (Alessi) Relax (67) di C. Boeri, Arflex; ma in questo campo non vanno diRadio T5522, Brionvega (tel. menticati quelli minimalisti di Max 039.24461, www.brionvega.it). Bill. De Padova ha pensato alla sedia Carimate di Vico Magistretti; per non parlare delle lampade, compresa unintera collezione dei primissimi modelli di Artemide, fino alla plastica Nesso; e ancora le radio e i televisori Brionvega (in edizioni filologicamente non proprio impeccabili) di Zanuso-Sapper.

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Tendenza

Oggetti rassicuranti Questa tendenza naturalmente in relazione con lapproccio contemporaneo agli oggetti. In quella che stata definita leconomia del simbolico e coinvolge un pubblico alla ricerca di oggetti familiari e rassicuranti, dotati di forte carica iconografico-evocativa. Ma pare collegarsi anche a unoggettiva condizione di incertezza e transizione del mondo del design. Un momento in cui sempre pi forte la richiesta di prodotti (dalla casa allautomobile) che, oltre alla scontata risposta funzionale, siano portatori di altre qualit - anche se non sempre facili da definire - come, ad esempio, unemozione o un sorriso. In questa fase il design ha talvolta faticato a intendere le nuove necessit; a cominciare dallinDallalto, in senso capacit di creare icone, ogantiorario: posate Gio getti simbolici oppure realmente Ponti, Sambonet (tel. innovativi, diventati tali perch 0321.879711, non troppo ossequiosi ai trend www.sambonet.it); stilistici, ai supposti gusti del pubblicit vintage della poltrona pieghevole P40 di pubblico. Le riedizioni rappresentano la rivincita del prodotO. Borsani, Tecno (tel. 02. 76020341). Foto Archivio to/prodotto, delloggetto ben Tecno; un dettaglio della progettato, in un periodo in cui lampada Snoopy (67), di se n spesso negata la rilevanA. e P.G. Castiglioni, Flos za, sostituita piuttosto da quella (tel. 030.24381, del brand a tutti i costi, a prewww.flos.net); Tavolo scindere dalla qualit globale. Arabesco (49) di C.
Mollino, Zanotta (tel. 0362. 4981, www.zanotta.it); velluto Ponti (34), Rubelli (tel. 041.2584411, www.rubelli. com); lampada Boalum (70), di L. Castiglioni e G. Frattini, Artemide (tel. 02.935181, www.artemide.com); sedia rossa Carimate (59), design V. Magistretti, De Padova (www.depadova.it); il gruppo Memphis.

Cos un classico? La tendenza solleva anche la questione su ci che possiede caratteri vitali tali da meritare lonore della riproposta. E ancora, pi in generale, su che cosa possa considerarsi, a diverso titolo, classico. Un prodotto tale perch ha avuto un vasto successo di vendita, com accaduto, tra i molti, per la lampada Tizio di Richard Sapper, o la caffettiera Bialetti? Oppure assume questo status perch, nonostante i numeri ridotti, ha conosciuto visibilit mediatica, stato pubblicato su riviste o libri, esibito in mostre, come, ad esempio, i mobili Memphis di Sottsass jr - anche per lui prevista unimportante mostra al Mart di Rovereto (dal 26/2 al 22/5, infoline 800.397760) - o una sedia di Mollino? In parte aiutano a capirlo proprio le riedizioni.

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NUOVE VISIONI
Oggetti di alto design e pezzi democratici. Carte da parati inglesi e metafisica italiana. In ruoli variabili
di Elisa Ossino Foto di Luca Fregoso
A fianco, oltre le finestre, i poster La maldiction di Magritte in vendita da LAffiche. Qui sotto, piatto in porcellana serigrafata della collezione Tema e variazioni di Fornasetti; tazza in porcellana bianca Ole (design Ole Jensen) di Royal Copenhagen; mela di Sia. Sullo sfondo, La maldiction di Magritte, LAffiche.

Qualcosa sta cambiando

Qui sotto, sedia in ferro nero Wired Chair di Max Design; sedia Bocca di Fornasetti; tavolino Eileen con piani verniciati neri e struttura in piatto dacciaio verniciato arancio (design Antonio Citterio) di B&B Italia; macchina da scrivere di Spazio 900. Pagina accanto, tavolo di Rossana Orlandi. Da sinistra: poltroncina bianca e nera Strip di Poliform; sedia bianca Olle e nera da bambino Agam di Ikea; sedia nera Gaia di Porada. Sul tavolo: vasi di Ceramiche Milesi; centrotavola di Understate; cassetta in ferro di Galleria Luisa Delle Piane; gallina di Sia; bicchiere di Armani Casa. Lampada da terra Aggregato di Artemide; portaombrelli Casa con colonne di Fornasetti; bastoni e quadretto di Antichi Vizi. Sulla finestra, piatto di Fornasetti. Sospensione Less is less di Davide Groppi.

In questa pagina, mensola e supporti Ikea. Da sinistra: lettera di Grazia Montesi; uovo di struzzo, Robertaebasta; bicchierino nero, Armani Casa; statuetta in porcellana, Galleria Luisa delle Piane; porta t in peltro e galletto, Antichi Vizi; scaccia mosche e casetta per uccellini, Bavicchi; vasi Ceramiche Milesi; sveglia, Ikea; lampada Cuboluce di Cini & Nils. Carta da parati di Jannelli & Volpi. Pagina accanto, letto Nosa di Ikea; coperta a scacchi di Armani Casa; lenzuola Palmer e cuscino patchwork di Ralph Lauren; cuscino di Missoni Home by T&J Vestor. Sedia servomuto in acciaio verniciato bianco di Flou. Angelo in terracotta di Studio Pagliari. Attaccapanni e bombetta di Rossana Orlandi; cappello di Paul Smith; ombrello Fornasetti; gabbia per uccelli e vecchi bauli cinesi di Yaki; telefono vintage di Antichi Vizi. Sospensioni Jack System di I Tre; carta da parati, Jannelli & Volpi.

Comodino Antibes di Lipparini, piatto di Rina Menardi, bicchiere e caraffa nera di Armani Casa, lettera di Grazia Montesi, brocca e tazza Ursula di Royal Copenhagen. Poltrona in pelle nera design Adnet in vendita da Robertaebasta, cuscino di Missoni Home by T&J Vestor. I ritratti Icons (2001) sono uninstallazione di dieci tempere su carta incollate su tavole di Adrian Paci, courtesy Artopia. Scultura in metallo e vernice 16219 giorni senza guerra (1989) di Carlo Ferraris, courtesy Valeria Belvedere. Pagina accanto. Chaise longue Marcel in tessuto rigato bianco e nero, design Antonio Citterio di B&B Italia. Cuscino opera darte di Botto e Bruno in vendita da Galleria Luisa Delle Piane, antica canna da pesca di Antichi Vizi. Giacca e sciarpa di Paul Smith. Carta da parati di Jannelli & Volpi.
Ha collaborato Francesca Salvemini

Future esperienze
Camping mimetico
Ha un nome buffo e si confonde con lambiente grazie alle mucche che brucano indisturbate sulle sue falde. Oh la vache!, la tenda canadese per due che porta la firma e il marchio (mat&jewski, tel. +33.1.4200.3765, www.matejewski.com) dellironico designer francese Herv Matejewski. Abituato ad applicare la fotografia ai supporti pi vari, si appena visto assegnare il premio Createur de lanne Scnes dintrieur 2005 dal salone Maison et Objet di Parigi.

Piccoli progetti poetici in Inghilterra, indirizzi per acquisti cult a Parigi, allestimenti memorabili a Colonia, mostre ipnotiche a Venezia di Claudia Svevo

Dove nasce la musica


Freeness un progetto no-profit lanciato in gennaio dallartista Chris Ofili. Si rivolge a musicisti di origine africana, caraibica, asiatica e cinese dai 18 anni in su, invitati a partecipare (portando un brano registrato) a 10 serate organizzate nelle principali citt britanniche. C posto per tutti, dai laureati in conservatorio ai cacofonici. Per informazioni: www.freeness.co.uk

Ospiti di Hella e Patricia


Dopo aver interpellato Karim Rashid e Konstantin Grcic (2003), i fratelli Bouroullec e Campana (2004), la fiera del mobile di Colonia (www.koelnmesse.de) questanno ha rivolto il suo invito a ideare una scenografica Casa Ideale a due designer donna: la spagnola - trapiantata da anni a Milano - Patricia Urquiola e lolandese Hella Jongerius. Ne sono nati due progetti completamente diversi, quasi opposti. Orizzontale, morbido, accogliente e popolato da forme tondeggianti, mobili bassi, stoffe patchwork e fili fluttuanti il padiglione di Urquiola. Schematico, verticale, costruito come sequenza di quinte teatrali in cui incastrare mobili, oggetti, complementi, motivi decorativi - tutti, volutamente, possibili e intercambiabili quello di Jongerius. Che (in maternit) si avvalsa dellaiuto di due collaboratori del proprio studio, larchitetto Herman Verkerk e il designer Arian Brekveld. In compenso, la parola dordine per il 2005 la stessa per tutti: colore, a 360.

Disegni in movimento
Ha un tratto elegante e incisivo. Dopo aver studiato allAccademia di Belle Arti di Vienna, laustriaca Manu Burghart (tel. +49.221.8017437, www.manuburghart.com) ha lavorato come artdirector e designer per Calvin Klein NY, collaborando nel frattempo con riviste come Very e Lacanian Ink (nella foto). Ora ha aperto un nuovo studio con vista sul Reno, a Colonia, insieme alla collega Heike Sperling. E il suo ultimo progetto, per la rivista online hintmag.com, unirresistibile motion graphic firmata a quattro mani con lamico Thomas Zeitlberger.

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Extraordinari

Extrraordinari

107 Rivoli
Ha lo stesso indirizzo del Museo della Pubblicit di Parigi (107, Rue de Rivoli, tel. +33.1.42606494) e si presenta come una versione contemporanea della wunderkammer. la nuova, centralissima vetrina dellUnion des Arts Decoratifs: 300 mq di arte, moda, design, gioielli, accessori e libri. Per tutte le tasche, o quasi, con prezzi dai 4 ai 3.000 euro: si va dalla tazzina da caff Miam Miam di Starck (27,50 euro), ai pupazzi Ugly Dolls (35 euro), alla teiera in porcellana smaltata di Gropius (285 euro).

Questa foto vale un film


Dura fino al 4 aprile, alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia (piazza San Marco, tel. 041.5207797, www. bevilacqualamasa.it), la retrospettiva di Philip-Lorca di Corcia, 50enne maestro della fotografia americana. Con uno stile rarefatto e cinematografico, ottenuto allestendo ogni inquadratura come un set. In mostra 76 stampe di piccolo e grande formato, dal 75 al 03: lo stesso arco di vita e lavoro coperto dal recente volume autobiografico A Storybook Life.

Realt trasparente
Maison de Verre, glass house, Glashaus... Non c progettista che non abbia avuto la tentazione di tradurre il sogno della trasparenza nella realt della costruzione, scrive Antonello Boschi nellintroduzione a questo volume tascabile edito da Federico Motta Editore (384 pp., 19,90 euro, www.mottaeditore.it). Che, dopo aver reso omaggio a capisaldi imprescindibili come la Farnsworth House (46) di Mies Van der Rohe e la Glass House (49) di Philip Johnson, passa in rassegna numerosi progetti contemporanei, firmati - tra gli altri - da Rem Koolhaas, SANAA (Sejima-Nishizawa), Shigeru Ban, Rick Mather, Future Systems.

Non solo sulle punte


Dal 13 febbraio al 3 aprile, lAuditorium Parco della Musica di Roma ospita la prima edizione di Equilibrio, festival di nuova danza, performance e video sperimentali. Un cartellone (a cura di Giorgio Barberio Corsetti) che comprende gli inediti di figure storiche come Saburo Teshigawara, Wim Vandekeybus e Constanza Macras, e i lavori di star emergenti come i brasiliani Grupo de rua de Niteri, il collettivo belga Peeping Tom e i francesi della Compagnia circense 111/Phil Soltanoff (nella foto, il loro Plan B). Per info: tel. 06.802411, www.auditorium.com

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INTERVISTA

Non solo designer, n architetto, n artista. Ma allora chi Thomas Heatherwick?


di Barbara Casavecchia

difficile intrappolare Thomas Heatherwick in una definizione. Basta passare in rassegna i suoi progetti dellultimo anno. Un ponte pedonale avvolgibile (e telecomandato) per il Paddington Basin, a Londra. La pi grande scultura di tutta la Gran Bretagna, B of the Bang, appena inaugurata a due passi dallo stadio di Manchester: unesplosione siderale in acciaio alta 56 m e pesante 150 tonnellate, ancorata a terra da soli cinque tiranti, che fluttua nel vento per lo stupore dei passanti. Un vaso di vetro soffiato per Salviati e una borsa (in uscita) per Longchamp. Un tempio per la setta buddista giapponese Shingon-Shu a Kagoshima, dai contorni morbidi come le pieghe della tunica di Buddha. E una cascata di perle di vetro alta sette piani per la sede londinese del Welcome Trust, costruita in situ in soli tre mesi, dopo aver condotto esperimenti con un modellino a goccia lungo soli 5 cm, poi ingrandito su scala monumentale. Pi di ogni altra cosa, Heatherwick ti fa pensare al prototipo dellinventore. A 34 anni, si ostina a girare ancora su una vecchia Citroen 2CV, ha unaria inossidabile da ragazzino e sfoggia una gran massa di capelli ricci. Parla

con entusiasmo contagioso, ridendo spesso. E giura di dovere la sua calma a una vacanza a Fasano, in Puglia, dove ha imparato a smaltire ogni ingombrante rigidit Made in UK. Fai mille cose, tutte diverse. Mi aiuti a spiegare chi sei? Se la gente si confonde, un buon segno: vuol dire che non interpreti nessun ruolo troppo rigidamente. Il mio sogno sempre stato sviluppare idee fantastiche, farle diventare realt, che poi lunica cosa davvero interessante. Per me, ha molto pi valore una cosa anche piccola realizzata, che unidea rimasta sulla carta. Che rapporto hai con larchitettura? Mi ha sempre affascinato. uno dei motivi per cui ho aperto lo studio nel 94. Ma ne ho sempre avuto unidea poco convenzionale, che mi ha portato a incrociare altre discipline, come la public art. Ora che sto tornando a costruire molti edifici, letichetta di artista che mi avevano cucito addosso per anni inizia finalmente a scollarsi. Stai diventando una star. Come ci sei riuscito? (Ride). Devo ammettere di essere fortunato. Ho aperto lo studio in un buon momento, quando in Gran Bretagna si stavano rimettendo in moto le cose. E poi credo che aver mantenuto larchitettura come linea guida mi sia servito. C un sacco di gente che fa cose piccole o piccolissime - e anche un sacco di spazzatura. Invece, se pensi in grande, voglio dire, se elabori progetti di certe dimensioni, ti trovi in una specie di deserto. pi facile che da unidea maxi, ne nasca una che funziona anche per un prodotto mini,

Qui sopra, Thomas Heatherwick. A fianco, la sua Sitooterie (casa estiva) per lEnglish Heritage in Northumberland, e il Rolling Bridge, un ponte pedonale avvolgibile, in vetro, inaugurato in settembre a Londra.

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Il mio sogno preferito resta inventare qualcosa che nessuno ha mai fatto
grande complicit, che poi quello che serve a spingere il lavoro un passo pi avanti degli altri. Inoltre, la sua unarchitettura spettacolare, ma molto diretta nel comunicare col pubblico. E tra i contemporanei? Trovo molta architettura di oggi troppo rarefatta e soprattutto, troppo compiaciuta di esserlo. Non c nessuno che adoro. Frank Gehry ha aperto una nuova strada, rivoluzionando la vecchia idea di composizione, oltre al modo in cui la gente si relaziona allarchitettura. In Gran Bretagna, posso citare Will Alsop, per i suoi progetti urbani. E Ron Arad, perch ha una vicinanza iperravvicinata con la materia e la creativit che trovo eccitante, riuscendo comunque a produrre cose molto semplici, quasi calme. Una cosa da fare sempre... Essere pro-attivi. Un terzo del nostro lavoro parte da progetti che abbiamo messo a punto noi, dedicandoci tempo e soldi. Come il Rolling Bridge. Certo, una faticaccia: prima devi trovare qualcuno che ti aiuti a realizzarlo, poi qualcuno che lo finanzi. Ma sei libero. Quando le cose sono commissionate, invece, pi facile finire invischiati nel trend, nella moda del momento. ... e una da non fare mai. Ripetersi. Molti anni fa ho conosciuto un signore adorabile, che insegnava design. Il suo progetto di laurea era stata una gabbia per uccelli. Cos fantastica, da entrare subito in produzione. Era molto giovane e si ritrovato a disegnare gabbiette per uccelli per dieci anni, prima di riuscire a smettere, e accorgersi che era difficilissimo fare qualcosa di diverso. Perch ostinarsi a inventare un nuovo tipo di saliera? La domanda che mi faccio sempre : che vision c al cuore di questo progetto? Il mio sogno preferito resta inventare qualcosa che nessun altro ha mai fatto.

Il pi recente e spettacolare progetto di Thomas Heatherwick: la scultura B of the Bang, inaugurata in gennaio davanti al Commonwealth Games Stadium di Manchester.

che viceversa. A noi, per esempio, successo col Rolling Bridge, da cui abbiamo sviluppato una nuova tavoletta di cioccolato. Lavori meglio da solo o in gruppo? In gruppo, da sempre. Ho fatto di tutto per far diventare il mio studio un vero team. Funziona bene perch come una macchina, con tanti ingranaggi diversi, dal design allingegneria civile. Agli studenti si insegna a lavorare da soli, ma un errore. Non appena inizi a condividere ci che fai con qualcun altro colleghi, amici, madri, nonne - i progetti diventano subito molto

pi interessanti. Io ho sempre acchiappato chiunque mi venisse a tiro. E continuo a farlo. Sono persino riuscito a far collaborare un nostro ex-cliente per il Blue Carpet (la pavimentazione di una piazza di Newcastle con piastrelle in vetro riciclato). Mantiene alto lentusiasmo di tutti, clienti e colleghi, facendoci arrivare in porto. La tua playlist di grandi maestri? Aspetti diversi di persone diverse. Di Gaud, per esempio, trovo affascinante il legame a doppio filo che aveva con alcuni artigiani, come i fabbri: immagino una

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Wolkowski? F Mai visto


MAESTRI
Ci sono nuove idee di design datate 1930. Sono sedie, panche, poltroncine e oggetti fatti di vimini, corda e spirito folk. Da un genio polacco quasi sconosciuto
di Jadwiga Wielgut-Walczak

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in da ragazzino, ho sempre nutrito un grande interesse per le forme creative pi diverse. Ne ho sviluppate alcune: pittura, scultura del paesaggio, interior design, tessuti decorativi, musica contemporanea e quella che definisco la mia filosofia. Ma ho dedicato gran parte del mio tempo soprattutto allarchitettura dinterni Cos scrive, presentandosi, il polacco Wladyslaw Wolkowski (1902-86), autore di straordinarie composizioni in vimini, che la critica ha finalmente cominciato a rivalutare. Nato in una famiglia povera di Sulislawice, nel 20 Wolkowski si iscrive alla Scuola di Produzione Artigianale di Kazimierz Dolny, sulla Vistola. Tre anni dopo, si trasferisce a Varsavia per frequentare i corsi dellAssociazione Industriale Popolare, dove incontra il suo mentore e maestro, Wojciech Jastrzebowski, che lo incoragger a coltivare le proprie doti artistiche. Il 26 segna il suo ingresso allAccademia di Belle Arti cittadina, da cui esce nel 34 con un triplice diploma in pittura, architettura dinterni e pedagogia. Non appena inizia a

esporre i suoi mobili, lo scarto rispetto ad altri articoli in vimini intrecciato talmente netto, da proiettarlo subito al successo. Poco prima dello scoppio della Seconda Guerra mondiale, espone a Berlino (38) e a New York (39), ma lonorificenza pi prestigiosa resta la medaglia doro alla Mostra Internazionale dArte e Tecnologia di Parigi del 37. Alla base della filosofia Wolkowski c il fascino della bellezza naturale: Non sopporto la monotonia della civilt tecnologica - scrive -, gli standard della produzione industriale. In natura esistono diversit e una straordinaria armonia. Fondamentale anche il rapporto col folklore polacco, da cui parte per sviluppare lintegrazione fra ambiti artistici diversi. Il risultato uno stile di assoluta originalit, indipendente dalle mode e in anticipo sul revival per i materiali grezzi, che in Polonia si manifester solo negli anni 50. In tutti i progetti di Wolkowski (poltrone, sgabelli, cesti, vassoi, piani dappoggio, centrotavola, motivi decorativi), le linee sono accentuate: fluttuanti, morbide e fantasiose, in netto con-

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trasto con la precisione degli intrecci e dei nodi. I primi mobili sono in legno massiccio, con contorni lineari che delimitano le forme in vimini intrecciato. Contemporaneamente, Wolkowski elabora anche forme pi stravaganti, come le combinazioni tra sedute a superficie squadrata e schienali ovali uniti da un arco di aste parallele. I mobili di Wolkowski sono comodi. Anche se paragonabili a sculture traforate, le sue sedie e poltrone testimoniano unottima conoscenza dellanatomia umana. Wolkowski riunisce in s tutte le qualit del designer ideale: ha ben chiari i propri obiettivi creativi, possiede il talento, la passione e la curiosit di un inventore, conosce a fondo i materiali e la tecnica. Eppure, le sue eleganti, raffinatissime sintesi darti applicate, non possono che risultare elitarie. Infatti, gli vengono commissionate per sedi governative come lambasciata polacca di Berlino o per fastose residenze aristocratiche - il progetto pi famoso e ambizioso di Wolkowski (quasi un centinaio di pezzi) quello realizzato per la regina del Belgio, nel 1957. Peccato che le

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sue intenzioni fossero diverse: da romantico idealista, sognava di creare un centro di produzione artigianale alla confluenza dei fiumi Vistola e San. Nel primo dopoguerra ho cercato di organizzare una rete collettiva di lavorazione del vimini, ideando molti modelli e provando a sollecitare linteresse delle istituzioni. Ho attraversato mezza Polonia, tentando la fortuna a Rudnik, Stolarta e Chroscice. Ho fondato associazioni artigiane a Piotrkow e Bilgorajski. Non se n fatto nulla. Ma lui non si arrende: promuove la nascita dellIstituto di Design Industriale e insegna sia allIstituto di Artigianato e Disegno, che al Museo di Arti Applicate di Varsavia. Restando sempre fedele a una visione olistica della strutturazione degli interni. Nel realizzare un qualsiasi mobile a partire da un minuscolo nodo o intreccio, ha sempre ben chiaro che potr svolgere la sua funzione solo armonizzandosi con lambiente. Come esempio, basta citare i suoi mobili per il Na Rozdrozu Cafe di Varsavia: le forme fluide delle poltrone traforate, di-

sposte a gruppi, sembrano prodotte da un congelamento improvviso, mentre lintera sala si fonde con il giardino, al di l della vetrata. Wolkowski continua per tutta la vita a sperimentare, a distillare una nozione molto personale di appartamento poetico, lesatto opposto di quello contemporaneo, creato dalla civilt tecnologica. Usa il vimini anche per realizzare quadri e arazzi decorativi, intessuti con stringhe colorate, rami, piume, frange e fibre diverse, che definisce ornamenti polacchi. Creati nel corso di un decennio sulla scia di progetti anteriori, sono stati esposti per la prima volta nel 1980, alla Galleria Zacheta di Varsavia. Oggi, sono visibili a Olkusz, nel maniero ottocentesco di Machnicki, dove allestita unesposizione permanente di opere dellartista. La stessa cittadina ospita anche la pi vasta raccolta esistente dei suoi mobili, nelle sale del Museo Wladyslaw Wolkowski (Ul. Szpitalna n. 32, tel. +48.32.7544455). Rivista polacca 2+3D. Le opere pubblicate sono della collezione del Miejskiego Muzeum w Olkuszu.

Ce sti no po r ta pa ne e
Orsi, ante 1 957

Sedia con te laio

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Sedia della s erie

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Dcor

A PAROLE
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Piccola guida di Babele. Oggetti, mobili, luci, pareti e tappeti da leggere, non solo da abitare di Laura Mari
1. Il motto dellarchitetto, designer e urbanista parigino Edouard Franois (www.edouardfrancois.com) creare nuovi paesaggi, per nuovi usi. Possibilmente verdi, spettacolari ed ecocompatibili. Questo MoquetteMaquette: un labirinto tracciato prima in un campo di Colmar, citando una frase di Victor Hugo, e poi 2. trasformato in moquette da Tai Ping Carpets (Rue de Saint-Pres, Parigi, tel. +33.1.4222. 9654). 3. Lettering deciso e profumi mediterranei (bergamotto, resine, magnolia) per la nuova linea di prodotti da bagno Eau d'Italie, lanciata dallalbergo Le Sirenuse di Positano (tel. +089.812.2026, www.sirenuse.it) con la complicit del naso parigino Bertrand Duchaufour. 4. La rete metropolitana di Tokyo la pi capillare del mondo. Livio Sacchi la racconta, insieme ad altre meraviglie della capitale nipponica, nel volume Tokyo-to. Architettura e citt (250 pp., 26 euro), edito da Skira. 5. Tecno-futurista e interattivo. Grazie ai suoi 2.100 cristalli, oltre 1.000 Led bianchi, 1 km di cavo e 31 processori, il lampadario Lolita, creato da Ron Arad

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per la Crystal Palace Collection 2004 di Swarovski (tel. 02.722601, www.swarovskisparkles.com), illumina i messaggi inviati tramite Sms. 6. Il MoMA di New York lha voluta per la sua collezione di design: la NON chair in gomma stampata e struttura in acciaio, progettata da Boris Berlin & Poul Christiansen dello studio danese Komplot (www.komplot.dk) per la svedese Kllemo (distribuita in Italia da Boselli Arredamento, S. Marco 4794, Venezia, tel. 041.5222330). 7. Unidea letteraria da copiare: un vecchio cassettone laccato blu notte, con testo scritto a mano in bianco e rosso. Da Visionnaire (viale Regina Margherita 10, Milano, tel. 02.54122965). 8. Non cercatelo in farmacia, un gadget di Comme des Garon in edizione limitata. Con una massima ironica e difficile da contraddire: lamore ferisce. 9. Ci sono tanti modi di guardare alla fotografia. The Photobook: A History, vol. 1 edito da Phaidon (320 pp., 75 euro, in inglese, www.phaidon.com) lo fa raccontando la storia del libro fotografico, dai primi esemplari dellOttocento fino ai libri giapponesi degli anni 60 e 70, con centinaia di illustrazioni (qui a fianco, Marc Attali e Jacques Delfau, Les Erotiques du regard, 1968) scelte dallo storico Gerry Badger e da una star della fotografia contemporanea come Martin Parr. Il secondo volume uscir tra un anno. 10. Minimal-chic: il piatto in porcellana bianca con scritta, Moroni Gomma (corso Matteotti 14, Milano, tel. 02.796220). 11. Il Signature Vase di Frank Tjepkema per Droog Design (Staalstraat 7b, Amsterdam, tel. +31.20.5235058, www.droogdesign.nl). Si chiama cos perch nasce dalla firma di chi lo ordina, che viene prima scansita, poi riprodotta in nylon tramite stereolitografia. Ogni pezzo unico. 12. Intramontabile: Letters, il tessuto da rivestimento in lana e cotone (disponibile in otto colori) creato negli anni Cinquanta dal designer danese Aagaard Andersen e riproposto da

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Kvadrat (tel. 02.8900.922, www.kvadrat.dk). 13. Di notte, grazie al progetto BIX di Realities: United Architects (www.bix.at), le 930 lampade fluorescenti nascoste sotto il guscio della Kunsthaus Graz di Peter Cook e Colin Fournier si accendono. Trasformandolo in un gigantesco display urbano, che ad ogni secondo proietta messaggi, animazioni e simboli diversi. 14. Fresca di stampa, la compilation COLETTE N6 (31 euro, acquistabile online: www.colette.fr) ha due facciate: una dvd, laltra cd. Le immagini sono di Genevive Gauckler, mentre la selezione dei 16 brani (di Nouvelle Vague, Tv on the Radio, Metal Boys, Franz Ferdinand, tra gli altri) porta le firme trs cool di Michel Gaubert e Marie Branellec. 15. Trying / to look / good / limits / my life. Divisa su cinque cartelloni, questa scritta enigmatica ha fatto la sua comparsa nelle vie di Parigi. Si tratta di un progetto commissionato da Art Grandeur Nature al mago della grafica Stefan Sagmeister (www.sagmeister.com). Lui dice che una delle poche cose che ho imparato dalla vita. 16. WordCity il titolo scelto dallo studio torinese di architettura Cliostraat (in collaborazione coi fiorentini Laboratorium e lInteraction Design Institute Ivrea) per lallestimento dellultima edizione di Pitti Immagine Uomo (www.pittimmagine.com). Una Babele di lingue contemporanee, con parole scritte sui muri e fatte scorrere su Led blu. 17. Un colore per ogni giorno della settimana, ovvero Colour of the Day, il progetto per la Biennale del Design di St. Etienne di Johanna Balusikova (tel. +31.70.3898805, www.johanna.sk). Online, si pu votare per il preferito, allindirizzo www.typotheque.com/colour/index.html 18. Le nuove stelle del design inglese sono due spagnoli anticonformisti: Rosario Hurtado e Roberto Feo, che si firmano come El Ultimo Grito. Nella foto qui sotto, un loro lavoro della serie di allestimenti Tagged Environments: la vetrina (fatta di soli stickers, cio adesivi) per la casa di moda Griffin, realizzata da Selfridges, a Londra.

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PROGETTI Usare la parete come una lavagna. Camminare sopra un pavimento di cielo, trattare lo spazio come un corpo da vestire. Segreti dautore per rendere vero il sogno di Barbara Casavecchia

ensuale, commovente, palpabile. Ma anche tecnologica e spettacolare. Larchitettura dinterni si sta prendendo una bella rivincita sul rigore seriale del Minimal, e oggi ha lo stesso calore rarefatto e rassicurante del design contemporaneo. Sa di dover accogliere il pubblico senza schiacciarlo, farlo sognare senza proiettarlo nel vuoto siderale. A raccontarne i metodi, abbiamo chiamato tre coppie di architetti, che lavorano a Parigi, Rotterdam e Toronto. Con un minimo comun denominatore: lemozione creata dagli spazi. Per noi, fare architettura vuol dire costruire un luogo immaginario nella realt, dice Alain Moatti (origini italiane, un passato da scultore a Carrara). Insieme a Henri Rivire (genitori algerini, prima ebanista e designer, poi scenografo espositivo), guida uno studio parigino che, in soli tre anni di vita, ha conquistato il podio della scena francese. Con un vero e proprio exploit: la ristrutturazione - in tempi e costi record - di un vecchio edificio stileTroisime Republique, lAvenir du Proltariat, al n. 325 di Rue SaintMartin, trasformato nella nuova sede della maison Jean Paul Gaultier. In tutto, sette piani, pi unenorme terrazza panoramica privata davanti allo
Sopra, la lobby dello Ashlee House Hotel di Londra, degli olandesi 24H (nella foto, www. 24harchitecture. com). A fianco, la Grande Salle della casa di moda J.P. Gaultier, a Parigi: una ristrutturazione firmata da Moatti & Rivire (nel riquadro).
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SAI RESISTERE A UNEMOZIONE?


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studio di creazione. Limpatto vertiginoso: chi entra nella Grande Salle (lunga 60 metri e larga 14), si trova a camminare sul cielo di Parigi. Riflesso da una resina epoxy nero brillante che sembra uno specchio. La luce piove zenitalmente, attraverso tre enormi lucernari lasciati aperti: a proteggere linterno dalle intemperie sono infatti tre cuscini gonfiabili e trasparenti in Etfe (un polimero derivato dal Teflon) da 30 mq ciascuno, che fluttuano in cima al soffitto. Moatti dice: Noi cerchiamo sempre di fare tre cose: raccontare una storia, usando le sensazioni che nascono dalla materia. Incontrare un luogo e il suo passato, riallacciando legami con cose vissute o distrutte, usando larchitettura come rivelatore di

un arto mancante. E la terza - aggiunge Rivire - pensare allo spazio come a un corpo che si veste e si spoglia, rivelandosi maschile o femminile, in modo aggressivo o elegante. Seduzione o spettacolo? Lunico genere di spettacolo che cinteressa un quid che dura un secondo, ma ti resta dentro per mesi. A farti amare un luogo, a spingerti a tornarci unemozione, non certo il suo essere razionale o molto ben costruito. Basta pensare alle case in cui ci rifugiamo nel fine-settimana. Invece, i movimenti moderni e postmoderni, con tutto il loro funzionalismo, non sono riusciti a darci luoghi in cui desideriamo vivere. Quasi le stesse parole che usa Boris Zeisser dello studio 24H Architecture

di Rotterdam, da lui fondato nel 2001 insieme a Maartje Lammers. Per noi, la parola chiave una sola: sensibilit. I vecchi edifici avevano una qualit tattile che quelli dellultimo secolo hanno completamente perso, come se cercassero di essere astratti e sgradevoli a ogni costo. La mano fondamentale: tocca, costruisce. Per la manualit di un artigiano oggi ha dei costi proibitivi, cos noi tentiamo di usare il computer con lo stesso spirito, in bilico tra tecnica e arte. Per esempio, per decorare la facciata di un condominio popolare a Nieuw Vennep, abbiamo progettato un fregio continuo a onda. In cemento rosato. Servivano delle casse speciali in cui colarlo: prima le abbiamo scolpite nel legno, come modellino, poi ripro-

dotte in stereolitografia. Le nuove tecnologie sono fondamentali per sviluppare (a budget ridotto) superfici inedite, ricoperte di immagini, disegni e ombre, capaci di rivitalizzare le aree troppo neutre. Bisogna sempre avere il coraggio di fare uno statement. E poi pensare a chi user ogni giorno quello spazio. Per esempio, ci hanno chiesto di trasformare un ex-edificio per uffici in distaccamento della Ichtus Hogeschool di Rotterdam. In poco tempo e con pochi soldi. Uno spazio orrendo, sbagliato da ogni punto di vista. Lunica soluzione ragionevole ci sembrata lavorare per gli studenti, non per il direttore. Ha funzionato: lhanno letteralmente adottato. Arriva da oltreoceano la voce di Glenn
A sinistra, linterno della Ichtus Hogeschool, Rotterdam, di 24H Architecture. Qui a fianco, i banchi in resina multicolore della boutique di cosmetici Amore Pacific, NY, di George Yabu e Glenn Pushelberg (in foto, www.yabupushel berg.com). Sotto, un altro loro progetto: il dcor dellHotel Le Meridien, a Minneapolis.

Partiamo dalla domanda: come devo sentirmi in questo spazio? Sexy, rilassato, pieno di energia...
Pushelberg, che insieme a George Yabu divide il proprio tempo tra Toronto e New York. Con ventanni di curriculum e una lista invidiabile di clienti (da Tiffany e Bergdorf Goodman alla catena alberghiera internazionale Four Seasons), sa perfettamente cosa serve a far sentire il pubblico a casa. O in paradiso. La nostra domanda iniziale sempre la stessa: come devo sentirmi in questo posto? Sexy, rilassato, in tensione, pieno di energia... Cerchiamo di tradurre quellemozione nellessenza di uno spazio. Da assaporare lentamente, uno strato dopo laltro. Un trucco: Far s che i materiali siano percepibili, sottolineare lattenzione con cui vengono trattati rende un interno molto pi confortevole. Anche la tecnologia devessere soft - soprattutto se chi la usa non un ragazzino. Negli anni Novanta, tutto doveva essere strong e hi-tech: luci, arredamenti, colori. Adesso il pendolo sta tornando indietro verso proporzioni e dettagli pi ricercati. Per esempio, il nuovo Museo Picasso di Malaga (di Gluckman Mayner+Camara/Martin Delgado) ha quel genere di raffinatezza raccolta che tra ventanni piacer ancora a tutti.
Qui sopra, le vetrate in stile industriale della zona uffici nella sede parigina di Jean Paul Gaultier, la cui ristrutturazione porta la firma dello studio parigino Moatti & Rivire (www.moattiriviere.com). Ledificio rimasto intatto, con tutta la sua storia, come rivela il dettaglio degli intonaci originali, lasciati ben visibili al di sopra della parete vitrea del bagno.

MULTI VISIONI MADE IN JAPAN


Eat.Work.Shop (208 pp., Periplus Editions, www.tuttlepublishing.com, 64 euro) un piccolo inventario per immagini del cool nipponico. Che passa attraverso il dcor dei nuovi ristoranti, uffici e negozi - cui allude il titolo - disegnati da sette interior designer in ascesa: Akihito Fumita, Yukio Hashimoto, Takao Katsuta, Tsutomu Kurokawa, Yoshihiko Mamiya (nella foto, una sua creazione: lo studio di ottica G. B. Gafas, a Osaka), Ichiro Sato e Hisanobu Tsujimura. Linee astratte e texture futuriste fanno da sfondo a un Paese che sta diventando la prossima superpotenza culturale, come scrive in apertura lautrice Marcia Iwatate.

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DCASA

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Amori di cultura diversa
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Meno assimilazione, maggiori contrasti. A volte le storie pi appassionate hanno come protagonisti tempi, Paesi e status differenti. Ve ne proponiamo tre a lieto fine. Unarchitettura povera come quella alpina, realizzata in cemento armato modernista, Casa Meier in Svizzera. Lartificialit dei colori cinesi convive con i grandi nomi del design italiano in un loft a Milano. E larmonia spirituale di un edificio di mattoni, quello di Louis Khan per lo storico Capital Complex a Dacca, in Bangladesh

Atelier sotto le Alpi


SVIZZERA
Due edifici distinti, un gigantesco studio sotterraneo. Un ideale austero e modernista in legno e cemento. Qui si rifugia Raymond Meier, uno dei pi noti fotografi di moda
di Ruben Modigliani Foto di Raymond Meier

La veranda col pergolato in calcestruzzo armato. Dietro la tavola si intravede il lucernario che d luce allo studio interrato.

Nella pagina accanto: una delle camere dei bambini, nelledificio pi piccolo. In questa pagina: il soggiorno con la libreria in muratura, come quasi tutto nella casa. Tra i pochi mobili, il divano (Minotti) e la poltrona (B&B Italia).

Uno chalet di montagna in chiave contemporanea: porte e mobili in legno, essenziali; calcestruzzo usato come pietra
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Quasi tutto in muratura: armadi, librerie, caminetto, bagno. Compresi i punti luce

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Al bancone della cucina, realizzato con gli scarti del legno utilizzato per i mobili della casa, una fila di sgabelli (Cappellini). Nella pagina accanto: i due edifici che compongono la casa; lavabo in calcestruzzo per uno dei bagni; una delle camere da letto: tutto in muratura. 22 FEBBRAIO 2003

oglio, cantone dei Grigioni, Svizzera: poche centinaia di anime, qualche bel palazzetto del Settecento e piccole case da montanari. Intorno, le Alpi. Raymond Meier, fotografo di moda specializzato in still life (sono sue quasi tutte le pubblicit dei profumi Calvin Klein), svizzero di nascita ma residente a New York da quasi ventanni, lo ha scelto pi di dieci anni fa come luogo privato, da condividere con la sua compagna, e poi con i figli, per mostrare loro la bellezza della parte di mondo dove nato e cresciuto. Lidea di una casa-studio in mezzo alle montagne glielaveva messa in testa Evelyn Hofer, una grande fotografa, ottantenne, altra appassionata di Soglio. Un giorno si reso disponibile un terreno, e le tecnologie ormai rendevano possibile lavorare ovunque. Meier ha dato allarchitetto, Armando Ruinelli (di Soglio anche lui), un programma degli spazi: quello pi importante doveva essere lo studio. Per non realizzare un edificio troppo imponente stato fatto interrato, con un lucernario di 8 metri per 1.5 a dare luce al grande ambiente. Che forse il pi vissuto della casa: lo usano anche i bambini, come velodromo. Il resto distribuito in due blocchi staccati, uno intonacato, laltro rivestito di legno (solo lo studio comunica con entrambi). Un po come le case di qui, che hanno quasi tutte la stalla. Certo, per passare dalla cucina al soggiorno bisogna uscire di casa, e se piove uno rischia di bagnarsi. Ma fa parte del gioco.

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PARADISO ARTIFICIALE FUSION DESIGN


di Luca Rossire Foto di Ruy Teixeira

Colori vibranti, superfici viniliche, cristallo e acciaio. Indizi esotici e tecnologia globale in un unico loft

Qui, centrotavola cromato Blow Up di Alessi (design Fratelli Campana), con prugne in vetro La Murrina; vaso in ceramica e vetro di Ettore Sottsass, da Dilmos; ombrello cinese dipinto a mano, da mercatino. A fianco: poltrona girevole in pelle bianca, Natuzzi. Sul pouf in tessuto bianco, Poliform: lampada Kaio Led di Ernesto Gismondi per Artemide e satellite del sistema diffusore multimedia Soundsticks II, Harman/Kardon. Libreria Pause (design Aziz Sariyer), Moroso, con installazione ad arcobaleno di vasi e-vase, firmati da Nanae Umeda per Egizia. Sopra, ...Sono una Signora io... di Silvia Levenson, Galleria Luisa Delle Piane. Appendiabiti in acciaio spazzolato e bamb, di DUM DUM Arredamenti, da Dilmos. Trench con stampa colorata Custo. Sul tavolino in cristallo curvato Manta (design Roberto Semprini), Fiam Italia, subwoofer Soundsticks II, Harman/Kardon; base wireless AirPort Extreme, Macintosh e speaker Eclipse Lult. Tappeto tibetano color fucsia, da Alberto Levi Gallery. In primo piano, lampada circolare in acciaio satinato Loop (design Von Wong & Benson Saw), FontanaArte.

Sulla poltrona Corallo (design Fratelli Campana), Edra: cuscino in cavallino arancio e pelle di montone fucsia, Parentesi Quadra; cuscino a motivi floreali, Bagnaresi Casa; cuscino rosa a forma di pupazzo, Mogu. Sul letto Clip, disegnato da Patricia Urquiola per Molteni: completo lenzuola e federe a righe Gabel; plaid in bucl viola Somma; cuscino con specchietti ricavato da borsette indiane. Tavolini Kino in acciaio inox satinato con piano in metacrilato (design Christian Ghion), Sawaya e Moroni. Lampada Stix di Calvi, Merlini e Moya per FontanaArte. Scatole in PVC colorato, da Penelopi 3. Lampada in plexiglass trasparente Tofu, Driade. Lampada da tavolo fucsia Line, Fenizia Design. Giaccone bianco in tessuto tecnico con collo in volpe, Allegri. Orologio Codice a barra, Progetti. Scarpe cinesi con motivo floreale, da mercatino. Alla parete, unopera della serie uomini uomini di Marco Morosini. A terra, un mosaico di tappetini in silicone rosa, acquistati in mercatini ambulanti.

In questa pagina: a sinistra, lampada da tavolo con led integrato Tybble, Ikea; vaso di plexiglass colorato (design Omoko Mizu), Sawaya e Moroni; iPod, Macintosh; A destra: sul tavolo Waddell, creato da Theodore Waddell per Cassina, vassoio girevole in laminato rosa, da Penelopi 3, e centrotavola argentato a due ripiani, Driade. Dietro, lampada alogena da terra Rha di Luca Nichetto e Gianpietro Gai per Foscarini. Giubbotto in tessuto tecnico bianco, Allegri. Vaso in vetro di Murano arancione, design Luca Rossire. A terra, stuoia di carta multicolore, da Papier. Infradito bianche in gomma, Moroni Gomma. Sedia Lazy (design Patricia Urquiola), B&B. Cestino rosso per raccolta differenziata, da Penelopi 3. Stivali di gomma a pois, Roxy. Sulla consolle in cristallo curvato Dama di Makio Hasuike per Fiam Italia: brocca in acciaio Ikea; bicchieri di carta a righe Ikea; vaso in vetro arancio giallo, Covo. Sullo sfondo, unopera della serie uomini uomini di Marco Morosini.
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Foto realizzate nello show room Allegri

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Divano bianco Lewitt (design Rodolfo Dordoni), Minotti. In primo piano, seduta Fly di Mark Robson per Zanotta. A destra, lampada Yang di Carlotta Bevilacqua per Artemide. A terra, fior di loto luminosi in cristallo, da mercatino cinese. Dietro, sul tavolo basso con struttura in acciaio e piano in cristallo della Collezione Sottsass di Laurameroni-design collection: lampade da tavolo in acrilico, con led integrati, Tybble di Ikea. A sinistra, sul tavolo quadrato rosso Springfield (design Patricia Urquiola), Moroso: candelabro Atomo, Bosa; vaso in ceramica e vetro della collezione Short Stories di Ettore Sottsass, in vendita da Dilmos. Alla parete, unopera della serie uomini uomini di Marco Morosini.
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LIRONIA HA UN INDIRIZZO PRECISO


storici, toni intensi: la casa parigina del presentatore tv Thierry Ardisson ci invita a trovare un nuovo linguaggio. Ecco dove
di Giuliana Zoppis Foto Tim Evan Cook/Red Cover

UTILE Suggestioni orientali, azzardi

reano unatmosfera personale, anche se fino a poco tempo fa erano considerate desuete: sono le forme seducenti di mobili e accessori in ferro battuto e forgiato a mano. Oggi sono tagliate al laser in lastre sottili, nichelate, spazzolate. Molti i recuperi da antichi pezzi e le versioni in bronzo o ghisa. Sono perfette per uno stile fiabesco e un po glam, meglio se rese pi forti da un dettaglio esotico, un disegno floreale o animal-style. Dal gazebo al living Panche, vis-vis, tavoli, sedie, lampade in ferro

battuto, metallo smaltato, ghisa si trovano facilmente presso i fornitori specializzati per giardini, terrazzi e verande. Perfetti anche per interni, si ispirano ai classici disegni ottocenteschi italiani, francesi, inglesi e old America. Tra questi: Unopi (Soriano al Cimino/Vt, tel. 0761.7581) ha molti set per il pranzo e il relax. Paghera (Lonato/Bs) tel. 030.9913888) propone tagre e gazebi, treillages e panchine in ferro e legno, forgiati da mastri ferrai e trattati con vernici atossiche. La Compagnia dei Giardini (Milano, tel. 02.42290900) ha arredi nuovi o restaurati e accessori in ferro

e ghisa. Per uno stile moderno, Fermob by Roda (Gavirate (VA), tel. 0332.743777) ha chaise longue, poltrone e tavoli in ferro smaltato. Esiste anche una vasta produzione di nuovi arredi in ferro battuto e forgiato a mano, in particolar modo nellarea toscana e marchigiana. Grazie a speciali trattamenti, come la fosfatazione a caldo, non si rischia mai la ruggine. I migliori: Cantori (Camerano (AN), tel. 071. 730.051) ha in catalogo letti con testate lineari e dalle morbide volute, anche con baldacchini. Idem per Lipparini (Crespellano (BO), tel. 051.969460), Solmet (Vertemate con

Minoprio (CO), tel. 031.900707) e Barel (Mondov (CN), tel. 0174.43001). Arredi in ferro per pranzo e soggiorno, accessoriati con cuscini e tessuti stampati, dalla francese Roche Bobois, con negozi in Italia (sede a Bologna, tel. 051.228488). Lampade di design, applique e piantane da Terzani (Firenze, tel. 055.667481) e in stile romantico-barocco da Banci (Scandicci (Fi), tel. 055.751941).
Sotto, da sinistra. Sulle pareti, piccole cineserie dipinte da Thierry Journo, amico del padrone di casa; in cucina mobili vintage e nuovi accessori rtro; pezzi originali anni 40 per il soggiorno.

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Moquette rosso lacca, consolle e poltrone in ferro battuto anni 50 contrastano con la boiserie neoclassica, la stessa del bagno; unaltra cineseria in trompe-loeil e oggetti di modernariato.

Dimenticati nelle antiche dimore Tra gli artigiani rigattieri, recuperatori e restauratori di mobili si trovano complementi e strutture in ferro, bronzo, ghisa. Per mobili e vecchie ringhiere, da trasformare in sculture: Recuperando (Forte dei Marmi (LU), tel. 0584.787016), che ha bei fondali da camino in ghisa e vecchie panche inglesi con schienali decorati. Il Valore Aggiunto (Milano, tel. 02.744076) propone poltroncine con tavoli tondi. Sempre a Milano: Sotto il Gazebo (tel.02.72023030) e Maidou (tel. 02.89013159) hanno scovato nei giardini dinverno di nobile casato ar-

redi deliziosi per la casa. Ottoni e bronzi dautore, complementi, maniglie e lampade da Ambrogio Casati (tel. 02.89402884). Vecchi arredi in ferro, tra cui molte belle tagre, da Candida Bing (Firenze, tel. 055. 8228109). Da G&H Tatterton (Ozzano/Bo, tel.051/796016) tavolini, sedie, specchi. Una selezione di antichi pezzi, dove la ruggine trattata ma non sembra, da Rossana Orlandi (Milano, tel. 02.4674471). La Bottega del ferro Caporali (Arezzo, tel. 0575.487033) e Baga (Sesto Fiorentino, tel. 055.310607) riproducono pezzi nuovi su disegno degli antichi.

Unultima curiosit: i medaglioni in ferro tagliato al laser, piatti e traforati, con cui comporre pannelli, tende, sculture di G/Lab (Milano, tel. 02. 33604110). Cina mon amour Una scelta estetica diffusa per arredi dal segno forte indica nella mescolanza tra Oriente e Occidente la tendenza pi forte. Perfetto lo stile Cina, con sete ricamate, lacche e smalti. Si ispira alla dinastia Ming la collezione di Paola Navone, nota esperta di orientalismo e dcor, per Casamilano (Meda (MI), tel. 0362. 340499).

Grandi rose naf, in pura iconografia cinese, sulla poltrona Mademoiselle di Philippe Stark per Kartell (Noviglio (MI), tel. 02.900121). Moderne chinoiserie in legno di noce e ciliegio a gommalacca da Luciano Zonta (Tezze sul Brenta (VI), tel. 0424.560213). Tavoli bassi in legno e bamb e divani di nuova produzione, con basi ad arco dalle tipiche linee china-style (ma anche antichi bauli tibetani) da La Maison Coloniale (una ventina di negozi in tutta Italia, info tel. 0543.756874). Porcellane, legni laccati, metallo e tessuto per i mobili, i paraventi, gli oggetti ideati da Piero

Fornasetti con chiare ispirazioni orientali, da Fornasetti Immagine (Milano, tel. 02.26306018). Mobili dipinti, complementi antichi e arazzi di grande impatto decorativo dai milanesi Yaki (tel. 02.654103), Blu Cina (tel. 02.76390315) e dal pioniere dellimport esotico Mario Consolo (tel. 02.29510774). Lampade e oggetti in porcellana e ceramica smaltate da Renzi & Reale (Milano, tel. 02. 89403057). Tappeti tibetani e cinesi da Tashi Delek (tel. 02. 29061806). Per chi va a Londra: decorazioni murali raffinatissime da Ethno Art Vision, tel. +44.207. 6444873.

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NEW YORK I due colori pi difficili possono


di Alice Trevi Foto di Antoine Baralh

diventare i pi facili, con laiuto di pochi mobili scelti. Arrivati da ogni parte del mondo e del tempo, sono assemblati con gusto decisamente teatrale

IL BIANCO IL NERO LINTRUSO

incente Wolf arreda interni e crea tendenze da oltre 30 anni. A New York considerato una star tra gli interior designer, ma il suo nome noto anche a Hong Kong, Chicago, Beverly Hills, Las Vegas, oltre che in Giappone, in Australia, in Sud Africa e in Nepal. Esperienze che hanno lasciato la loro traccia nel suo appartamento a nord di Chelsea, quartiere industriale diventato una delle zone pi sofisticate della Grande Mela. Il suo studio, lo show-room e i quindici dipendenti stanno in un grande edificio e qui, al 20 piano, sta il suo angolo privato, un loft con una grande terrazza che si affaccia sul tipico paesaggio urbano di New York. La cosa che colpisce immediatamente, appena si varca lingresso, lampiezza dello spazio e la qualit della luce. Ma soprattutto il colore: bianco, dal pavimento al soffitto, senza interruzioni da una stanza allaltra, e onnipresente: a terra il pavimento in cemento (di un tono chiamato super bianco) risplende come uno specchio, sulle pareti, diventa la cornice per una collezione di foto e schizzi di epoche differenA destra, sopra le sedie di epoche e stili diversi, foto di autori noti e il quadro di un artista sconosciuto acquistato a Praga. A sinistra, serie di opere di Robert Longo, schizzi a carboncino, matita, inchiostro. Spicca un banco da apprendista italiano (50).

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ti. Nelle stoffe che ricoprono i mobili il bianco esalta, per contrasto, gli oggetti teatrali che stanno intorno. I mobili disegnati dallo stesso Vincente Wolf convivono con i pezzi antichi, come la mridienne Luigi XVI con il telaio in legno dorato e la sedia russa dallo schienale capitonn, della fine del XIX secolo. Il tavolo in ferro disegnato da Giacometti per Jean Michel Franck arriva da Parigi. Sulla parete, una serie di opere di Robert Longo: schizzi a carboncino, matita, inchiostro e pastello su carta. Accanto a questultima, svetta

un banco italiano degli anni Cinquanta, opera di apprendistato ma autentico capolavoro. Larredamento esprime una tendenza minimalista, epurata e sofisticata, che gioca con i mobili contemporanei, con alcuni pezzi dei grandi nomi del design del XX secolo e con qualche oggetto antico opportunamente selezionato per il suo colore rigorosamente grigio o nero. Un non-colore che entra in comunicazione con tutte le sfumature di bianco dei diversi materiali. Vincente Wolf ha scelto con grande cura ogni singolo mobile, ogni tessuto

Sotto, il living, con pezzi contemporanei e dantiquariato. Sono sparsi in ogni angolo alcuni esemplari di orchidee. A destra. Il letto disegnato da Vincente Wolf ricoperto da uno spesso tessuto di cotone, lo stesso utilizzato per il tendaggio. Sopra la testata del letto, foto di Martin Munkacsi. Sotto, la cucina su misura, off white.

Le foto non sono usate soltanto come elemento decorativo: danno ritmo e profondit allo spazio
e persino la biancheria per il letto e gli asciugamani. In materiali naturali come il legno, il lino, il cotone. Dettaglio strategico: il telaio metallico delle finestre dipinto di nero per accentuare il loro carattere industriale. Non ci sono tendaggi, cos la luce pu sottolineare maggiormente limpressione di assoluto candore che si respira nei 300 mq. Il padrone ci riceve, neanche a dirlo, vestito in bianco e nero. Sono oltre 30 anni che gira per il mondo alla ricerca di mobili e oggetti rari, che propone poi ai suoi clienti, o che utilizza per allestire manifestazioni ed eventi. Oggi, oltre al design e alla coltivazione delle orchidee, Vincente Wolf nutre unaltra passione: la fotografia, che pratica (ha gi esposto parecchie delle sue foto in alcune gallerie piuttosto note) e colleziona. In casa sua, le opere dei fotografi pi famosi dellinizio del XX secolo troneggiano sui mobili, sugli scaffali e persino per terra, in quella che risulta essere una scenografia curata e insieme effimera: perch domani un altro giorno, per lui, che sta gi pensando alla prossima emozione da ricreare.
(Foto dellAg. Franca Speranza) A sinistra, un angolo con un divano letto a baldacchino vestito nei toni del grigio. La poltroncina con lo schienale capitonn di origine russa, il tavolino basso un vecchio pezzo danese. A destra: nel terrazzo che d sui tetti, antiche sedie cinesi.

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MEDITAZIONE A FORMA DI MANDALA


Lesterno del palazzo governativo di Dacca, in Bangladesh, oggi sede del parlamento, si specchia nellacqua.

ARCHITETTURA Louis Kahn un grande del modernismo

americano. Ma il suo capolavoro a Dacca, in Bangladesh. Un palazzo fatto di cemento e spiritualit di Francesca Gentile Foto di Raymond Meier

Qui accanto e sotto: cemento crudo per una delle sale da t e una delle sale di preghiera. A destra, un doppio gigantesco obl di mattoni a vista raccoglie la luce.

arla senza prendere fiato Nathaniel Kahn, scavalcando impetuosamente le nostre domande, con la stessa passione che ha animato la preparazione del suo film My Architect, cinque lunghi anni per uno straordinario documentario (nominato agli Oscar nel 2003 e in arrivo con un po di ritardo sugli schermi italiani) sulla vita e le opere dellarchitetto Louis I. Kahn, il suo geniale ed enigmatico padre. E universalmente riconosciuto come uno degli architetti pi influenti della seconda met del Ventesimo secolo. Nato in Estonia nel 1901 da una famiglia modesta di ebrei, emigr a Filadelfia nel 1906, citt dove port a termine i suoi studi. A trentanni fond lArchitectural Research Group, in seguito insegn alluniversit (la sua carriera ebbe inizio a Yale nel 1947), e in generale fu un accanito viaggiatore e soprattutto un visionario, come dimostra tutto il suo percorso creativo, dallo Yale Center for British Art a New Haven, al Richards Medical Center di Filadelfia, allIstituto Salk a La Jolla in California, fino allimponente Palazzo governativo di Dacca in marmo e cemento, sede del parlamento del Bangladesh (fotografato da Raymond Meier nel doppio volume Louis Kahn Dhaka della Dino Simonett Edizioni, www.louiskahndhaka. com), lopera pi ambiziosa, completata quasi dieci anni dopo la sua morte, che lo colse allimprovviso, per un attacco di cuore, in una anonima toilette della Penn Station a New York nel 1974. Nathaniel Kahn aveva allora 11 anni, era innamorato del padre, e la perdita lo lasci in uno stato di shock. Nella sezione degli obituaries del New York Times, non comparirono n il suo nome n quello della madre, larchitetto di paesaggi e collaboratrice di Kahn, Harriet Pattison, e nemmeno quello degli altri figli illegittimi e delle altre donne, a cui la morte imprevista del famoso architetto, regal in seguito dei nomi pubblici, alzando il coperchio sul pentolone sconveniente della verit. Da quel

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giorno la biografia di Louis I. Kahn necessit di un aggiornamento, e Nathaniel ha fatto del suo meglio per dare una risposta personale alla domanda che si ponevano tutti: Chi era Louis I. Kahn?. Ho deciso di girare My Architect per conoscere e riconciliarmi con la figura di mio padre: volevo scoprirlo come uomo e come artista, ci racconta. Quando andavo a trovarlo nel suo studio, al seguito di mia madre, ricordo come lavorasse con persone di tutte le nazionalit e culture, sembrava di essere alle Nazioni Unite! Ammirava e studiava le antiche civilt, e aveva una venerazione per il Pantheon di Roma, che riteneva la costruzione perfetta, una combinazione equilibrata di spiritualit e funzionalit. Lopera di Kahn permeata da un forte senso religioso, restituito alla forma da elementi geometrici, materiali poveri e uno studio accurato della luce. Una delle scene iniziali del film mostra Nathaniel mentre con irriverenza pattina nello spiazzo metafisico, quasi sacrale, dellIstituto Salk, ma alla fine, durante il viaggio nel Bangladesh, che lemozione giunge al suo culmine: Quando ho guardato il palazzo di Dacca mi sono commosso e ho capito che nascondeva la chiave per svelare la personalit di mio padre, continua Nathaniel, la costruzione pi incredibile che abbia mai visto, lopera di un mistico, una sfida. Ci sono voluti 23 anni per edificarlo, lo stesso tempo impiegato per costruire il Taj Mahal in India. Il cemento fu importato dalla Russia, non cerano operai specializzati, si addestr il personale sul posto. Lo sforzo stato immane. Ecco, mio padre ha amato larchitettura pi di ogni altra cosa, conclude Nathaniel, impedendogli a malincuore di essere un buon padre e marito. Mia madre lo aveva capito e accettato. Nella vita non si pu eccellere in ogni campo. Mio padre privilegi larte. Ora lho capito anchio.

Sopra, la moschea, che fa parte del complesso, ripete la struttura ad ogiva doppia delle finestre. Il cerchio-mandala torna anche tra un piano e laltro degli edifici (pagina a destra). Sotto, uno dei grandi viali di accesso.
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PICCOLI SHOCK DAUTORE

GUIDA Come rivitalizzare la casa scegliendo pochi pezzi di design


forte. Dal colore esuberante di Margherita Helzel
Foto di Marco Azzoni/MDA Carrello Manhattan in metallo e cristallo colorato disegnato da Ettore Sottsass nel 1986, Memphis. Sedia Vienna 144 con braccioli di legno e seduta in compensato di faggio laccato, pelle paglia di vienna o tessuto, Gebruder Thonet Vienna (distr. da Poltrona Frau). Vetrina DAntibes in legno laccato e serigrafato (design George Sowden, 1981), Memphis, con servizio da t e porcellane di Tait. Lampada da terra M.A. (design D. Perrault e G. Lauriot-Prevost) in tubo di acciaio ricoperto di rete inox, con diffusore predisposto per accogliere indicazioni segnaletiche, FontanaArte. Alla parete, Calle 30x30 cm di Katia Giuliani.

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Guida

A sinistra, poltroncina su ruote Mart di A.Citterio in cuoio o tessuto, struttura in tubolare di acciaio cromato, B&B Italia, e maxipoltrona Ice Babe in polietilene bianco (anche da esterni), Livit. Lampada Flora Dee con circuito stampato Led, che ruota e si inclina in ogni direzione grazie a un giunto sferico, Ingo Maurer. Specchio Freccia Bianca di Davide Medri, da Dilmos. Tappeto in lana PC2 di P. Charpin, Post Design - Memphis. In primo piano lampada I-CONE di F. De Molfetta, Galleria Luisa Delle Piane. Alle pareti, Taim e Marelli (30x30 cm) di Katia Giuliani.

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Guida

Poltrona San Luca con pouf, riedizione di quella disegnata da Achille e Piergiacomo Castiglioni nel 1961, Poltrona Frau. Colonna porta-cd Grattacielo, Fornasetti. Tappeto Riviera di Nathalie du Pasquier, da Dilmos. Tavolino Sally disegnato da Shiro Kuramata, con base girevole su ruote in metallo e piano in vetro, Memphis. Lampada da tavolo Bulb in metallo cromato lucido e diffusore in cristallo soffiato, Ingo Maurer. Borsa in pelle fucsia, Filofax. Alla parete Lait (120x120 cm) di Katia Giuliani.

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Frigorifero FPD 34 da libera installazione, progettato in collaborazione con Piano Design, come elemento darredo (disponibile in 7 varianti di colore ispirate alle lacche giapponesi), Smeg. Tavolo Colors con piano in vetro e gambe in metallo laccato, Mdf Italia. Sedie impilabili Hydra di M. Iosa Ghini con struttura in acciaio e sedile in polipropilene, Bonaldo. Sul tavolo, zuppiera Uno di Tait, vasi Blossom rosso e Marlena in resina turchese di Dovetusai, in cristallo giallo e arancio di Egizia. Sgabello The Stones (design Marco Maran) con seduta lucida cangiante in diversi colori e struttura di sostegno in acciaio inox, Maxdesign. Alle pareti, Fiori e Faier (30x30 cm) di Katia Giuliani.

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Guida

Scrittoio Coker Spaniel in rovere con piano in multiexel (disponibile in vari colori), INeOUT. Sedia blu Czech disponibile con braccioli di vari colori e seduta in compensato di faggio laccato, pelle, paglia di vienna o tessuto, Gebruder Thonet Vienna (distr. da Poltrona Frau). A terra, tavolino Lucciolo in metacrilato trasparente con decoro floreale, Zanotta. Portariviste in gomma nera, archiviatore arancio con elastici, calendario da tavolo e rubrica telefonica blu, tutto da Open Design. Sul piano dello scrittoio, agende viola Filofax. Lampada da terra Shogun disegnata da Mario Botta, Artemide. Alla parete, tappeto componibile Tapidrago di Gabetti e Isola, da Nilufar.

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Comfort MUTEVOLE

Accoglienza unica per sedute design: imbottite o cubiste, poltroncine su stelo severe o ludiche. Da lasciare sole in una stanza o in condivisione di spazio, con divani di Alessandra Dacrema
stampo. (Pianca, tel. 0434.756911, www.pianca.com). 5. Fjord, poltroncina disegnata da Patricia Urquiola per Moroso (tel. 0342.577111, www.moroso.it): imbottita in espanso schiumato a freddo, ha la struttura in acciaio e il rivestimento in tessuto (disponibile in pi colori). 6. Bea, design Marco Piva per Arflex International (tel. 0362.853043, www.arflex.com): sedia imbottita con molleggio a cinghie elastiche rinforzate; gambe, braccioli e basamento girevole in metallo cromato. Non sfoderabile. 7. Ero/s/, creata da Philippe Starck per Kartell (tel. 02.900121, www.kartell.it) in versione girevole, con scocca in policarbonato trasparente o coprente e struttura in acciaio cromato. Adatta a casa e ufficio.

1. Seduta e schienali imbottiti in piuma doca per la poltroncina girevole Liu di Divani & Divani by Natuzzi (n. verde 800.844.855, www.divaniedivani.it). 2. Niven Lounge Chair, con scocca in fibra di vetro e base in alluminio. Design Anne Linde per David Design (distribuito in Italia da LAbbate Casa&Contract, tel. 0432.688158, www.labbatestore.com). 3. Ys De Luxe, design Christophe Pillet per Cappellini (tel. 031.759111, www.cappellini.it). Poltrona girevole rivestita in tessuto con struttura in poliuretano integrale e base in pressofusione di metallo verniciato alluminio naturale. 4. Superlola, completamente sfoderabile con struttura portante in acciaio imbottita con poliuretano schiumato a

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Di plastica ergonomica, in tessuto stampato, di pelle. Possono avere ampiezze da top manager o small size, per pause pi eleganti, lounge
1. Iuta, design Antonio Citterio per B&B Italia (n. verde 800.018.370, www.bebitalia.it): seduta in tessuto o cuoio con basamento a croce nero o colorato. 2. Jill, poltrona alta con pouf, design Bob Anderson per Bpa International (tel. 031.756645, www.bpainternational. com). Base di appoggio con movimento girevole a quattro razze o a disco, struttura in metallo e imbottitura in poliuretano espanso rivestito in tessuto protettivo. 3. Planet, design Sven Ivar Dysthe, per Stokke (tel. 0322.497549, www.stokke.it). Ha un meccanismo che consente di reclinarla in avanti o indietro, senza variare il corretto angolo di seduta. Basamento in acciaio con dettagli in massello di quercia rifinito ad olio. 4. Hill, design Marta Laudani e Marco Romanelli per Maxid (tel. 0424.568000, www.maxid.it). Poltroncina con struttura in acciaio e imbottitura in schiumato. Base in acciaio inox satinato, rivestimenti in tessuto Kvadrat o pelle. 5. Duna, design by Lievore, Altherr e Molina per Arper (tel. 0422.7918, www.arper.it): qui sopra, nella versione rivestita con tessuto Letters di Kvadrat. 6. Tulip, pezzo storico di Eero Saarinen, prodotta da Knoll (tel. 02.7222291, www.knoll.com). Poltroncina girevole con base in alluminio laccato bianco (anche nero) e scocca in fibra di vetro rinforzata. Il cuscino fissato mediante velcro. 7. Silln, design Lievore, Altherr e Molina per Verzelloni (tel. 0521.648111, www.verzelloni.it). Poltroncina a quattro razze, girevole a 360, con struttura in legno multistrato, imbottitura in poliuretano e Dacron DuPont Gold-Filigrana.

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PARAVENTI

Per nascondere bene qualcosa, deve essere sotto gli occhi di tutti
di Alessandra Dacrema

Proteggi
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LA PRIVACY
1. Parete divisoria Viper (disegnata da H. S. Jakobsen) in tubi di cartone o alluminio. Da MC Selvini (tel. 02.7600.6118, www.mcselvini.it). 2. Paravento in metacrilato Labirinto, di J. Forakis, Magis (tel. 0422.862600, www.magisdesign.it). 3. Zig Zag, di F. e H. Campana, con struttura in acciaio e intreccio in tubo di materiale plastico, Edra (tel. 058.7616660, www.edra.com). 4. The Wall, parete in legno di cocco, palissandro, lagaty o amarante, Mauro Mori (tel. 02.70124518, www.mauromori.it). 5. Paravento in lamiera di alluminio anodizzato Shiki, design Sezu e Shinnou Ito per De Padova (tel. 0276008413, www.depadova.it). 6. Parete in feltro Soft Wall, design C. Gerhards e A. Glcker, B&B Italia (n. verde 800.018.370, www.bebitalia.it). 7. Servento, di A. Castiglioni per Zanotta (tel.
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Paraventi
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Fluttuanti, trasparenti, giocosi. Oppure solidi e avvolgenti


0362.4981, www.zanotta.it), con basi in polipropilene, aste in acciaio e telo bianco in tessuto. 8. Paravento Black 90 a 3 ante in black bamboo, richiudibile a libro, Gervasoni (tel. 0432.656611, www.gervasoni1882. com). 9. La Stecca di Studioata per Pierantonio Bonacina (tel. 031.699225, www.bonacinapieran tonio.it). A fissare gli elementi in legno dacero sono delle sfere di Pvc. 10. Paravento storico in multistrato rivestito frassino, design C. Eames, Vitra (distr. in Italia da Unifor, tel. 02.967191, www.unifor.it). Foto e www.vitra.com 11. Allure, di V. Livi per Fiam (n. verde 800.017.010, www.fiamitalia.it), in cristallo float acidato. 12. Libreriadivisorio bifacciale Cloud, design R. e E. Bouroullec, per Cappellini (tel. 031.759111, www.cappellini.it). 13. Paravento in lamiera dalluminio Hombres, design C. Bitetti per Dilmos (tel. 0229002437, www.dilmos.it). 14. Paravento in rovere della Coll. Apta di Maxalto (n. verde 800.018.370, www.maxalto.it), design A. Citterio.

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Shopping

A.A.A.
DESIGN ON LINE
Prezzi controllati, selezioni sempre autorevoli, pezzi (a volte) introvabili. Dove? Beh, su Internet
di Paolo Crespi
q www.webmobili.it Buon motore di ricerca dellarredamento. Vi si pu trovare il divano Zak in poliuretano schiumato con rivestimento sfilabile in stoffa o in pelle, by Zanotta (da 2.750 euro in su), cos come il portariviste Press di Ikami, in laccato nero, 250 euro. E gli indirizzi dei negozi pi vicini per acquistare luno o laltro in qualsiasi provincia italiana. q www.designboom.com Gli occhiali da sole vintage si affacciano a 49 dollari dallo shop di questo portale dedicato al design e alla grafica, applicati in molteplici forme. In linea anche molte idee cool per trasformare gli ambienti domestici e una serie di interviste esclusive ai nomi che contano: da Tadao Ando, a Giorgetto Giugiaro, a John Maeda. q www.designaddict.com Pi di 350 designer, da Aalto a Ziemher, 1.150 oggetti firmati, ricercabili per periodo, materiale e funzione, e un ricco database internazionale di produttori. Nello shop, collegato ad Amazon, si vendono solo poster, ma il sito una vera miniera di risorse

per i malati del design, dalle aste, ai forum, alle mostre virtuali. q www.designmuseum.org Il tostapane di Jasper Morrison costa 80 sterline, il calendario da scrivania di Jean-Pierre Vitrac solo 21. Chi ha visitato a Londra il Museo del design in riva al Tamigi, nel vitalissimo quartiere dei Docks, ritrova online alcuni oggetti di buona fattura che vale la pena mettere nel carrello. Con un piccolo supplemento, li si pu ricevere in confezione regalo. q www.musee-orsay.fr La borsa Donne di Tahiti ispirata a Paul Gauguin (45 euro) o la Danseuse in resina patinata, effetto bronzo, tratta dalloriginale di Degas (275 euro). Sono due articoli della boutique

elettronica del raffinato Muse dOrsay parigino, ricavato in unex stazione ferroviaria e firmato da Gae Aulenti. q www.designhotels.com Un marchio mondiale riunisce gli hotel di design, dal Gray di Milano, al Chambers di New York, al Park Hotel di Tokyo. Sul sito possibile prenotare una stanza, selezionare le offerte speciali o acquistare una delle tante pubblicazioni sorte intorno alliniziativa. Il trust mondiale, che nel 2005 si arricchir di 23 new entry,

unottima fonte di spunti e idee per larredamento di casa, sempre che si tratti perlomeno di un loft. q www.ikea.it Questo one stop shop dellarredamento fai-da-te si arricchisce continuamente di nuove collezioni, caratterizzate spesso da un design essenziale in grado di nobilitare i materiali poveri con cui sono realizzati mobili e suppellettili. E lIkea style fa sempre pi proseliti. Per acquistare, per, bisogna ancora raggiungere il punto vendita pi vicino. q www.design-italia.it La lampada Take di Ferruccio Laviani (Kartell, 52 euro) e lo sgabello Tam Tam di Matteo Thun (Magis, 180 euro). La lampada da tavolo Bali di Bruno Munari (Danese, 124 euro) e la celebre tv portatile Doney di Zanuso & Sapper (Brionvega, 570 euro). Sul sito anche un mercatino di modern design e una sezione dedicata ai nuovi materiali. Da consultare.

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Immagine Ikea tratta da New Scandinavian Design, Chronicle Books, 2004.

Indirizzi

ALBERTO LEVI GALLERY Via San Maurilio 24, Milano tel. 02.89011553 ALESSI Via Privata Alessi 6 Crusinallo di Omegna (VB) tel. 0323.868611 www.alessi.it ALLEGRI: showroom, corso Venezia 16, Milano tel. 02.760.08881. ANTICHI VIZI Via dellOrso 12, Milano, tel. 02.8056474 Apple Computer Italia www.apple.com/it/ ARMANI CASA Via Durini 24 (MI), tel. 02.76003030 www.armanicasa.com ARTEMIDE Via Bergamo 18 Pregnana Milanese (MI) tel. 02.935181 www.artemide.com ARTOPIA Via Lazzaro Papi 2, Milano, tel. 02.5460582 B&B ITALIA n. verde 800.018.370 www.bebitalia.it BAVICCHI Via Della Valtiera 293 Ponte S. Giovanni (PG) 075.393941 www.bavicchi.it BONALDO Via Straelle 3 Villanova (PD), tel. 0499. 299011 www.bonaldo.it BOSA Via Molini 44 Borso del Grappa (TV) tel. 0423.561483 CASSINA Via L.Busnelli 1 Meda (MI), tel. 0362.3721 www.cassina.it CERAMICHE MILESI Viale Lucania 15, Milano tel. 02.5393935 CINI & NILS n. verde 800.218731 www.cinienils.com COVO Via degli Olmetti 3/B Roma, tel. 06.90400311 www.covo.com CUSTO BARCELONA Interga, via Julius Durst 20/A, Bressanone (BZ) tel. 0472.270.777. DAVIDE GROPPI Piacenza tel. 0523.571590 www.davidegroppi.com DILMOS: piazza S. Marco 1 (MI), tel. 02.290.02437. DOVETUSAI Via Sigieri 24 Milano, tel. 02.59902432 www.dovetusai.it DRIADE: via Manzoni 30 (MI), tel. 02.760.230.98. EDRA tel. 0587616660 www.edra.com EGIZIA Loc. Fosci 22 Poggibonsi (SI) tel. 0577.988000 FENIZIA DESIGN STUDIO www.feniziadesignstudio.com FIAM ITALIA Via Ancona 1/B, Tavullia (PS) n.verde 800.017.010 www.fiamitalia.it FILOFAX Via del Rondinino 4/b, Firenze, tel. 055. 623.6256 www.filofax.it FLOU Via Cadorna 12 Meda (MI), n.verde 800.829.070 www.flou.it

FONTANA ARTE Alzaia Trieste 49, Corsico (MI), tel. 02.45121 www.fontanaarte.it FORNASETTI www.fornasetti.com FOSCARINI Via delle Industrie 92, Marcon (VE) tel. 041.5951199 www.foscarini.it GABEL INDUSTRIA TESSILE n. verde 800.773.535 www.gabelgroup.it GALLERIA LUISA DELLE PIANE Via G. Giusti 24 Milano, tel. 02.3319680 GALLERIA NILUFAR www.nilufar.com GALLERIA VALERIA BELVEDERE Via Rossini 3 (MI), tel. 02.795.626. GRAZIA BAGNARESI CASA www.graziabagnaresicasa.it GRAZIA MONTESI Via Marsala 13, Milano tel. 02.29002057 HARMAN/KARDON Distr. da Kenwood Electonics Italia Spa, tel 02.204821 www.harmankardon.com I TRE Via delle Industrie 16/c, Salzano (VE) tel. 041.482144 www.itresrl.com IKEA ITALIA RETAIL tel. 199.114.646 www.ikea.it INeOUT www.ineout.biz INGO MAURER www.ingo-maurer.com JANNELLI & VOLPI Via Melzo 7, Milano tel. 02.205231 KATIA GIULIANI Firenze, tel. 055.222008. LAFFICHE Via DellUnione 6 (MI), tel. 02.86450124 LA MURRINA Viale Isonzo 15 Turate (CO) n. verde 800.307.101 www.lamurrina.com LAURA MERONI www.laurameroni.com LIPPARINI Via G. Di Vittorio 4, Crespellano (BO) tel. 051.969460 www.lipparini.it LIVIT Via Macerata 9 Tavullia (PU), tel. 0721.202709 www.livit.it MARCO MOROSINI www.marcomorosini.it MAX DESIGN Via dei Banduzzi 75, Bagnaria Arsa (UD), tel. 0432.99.64.12 www.maxdesign.it MDF Via Morimondo 5/7 Milano, tel. 02.81804100 www.mdfitalia.it MEMPHIS Via Olivetti 9 Pregnana Milanese (MI) tel. 02.93290663 www.memphis-milano.it MINOTTI Via Indipendenza 152, Meda (MI) tel. 0362.343499 www.minotti.com

MISSONI HOME by T&J VESTOR Via Roma 71/B Golasecca (VA) tel. 0331.950311 www.missonihome.com MOGU www.supradesign.it MOLTENI & C. Via Rossini 50, Giussano (MI), n. verde 800.387.489 www.molteni.it MORONI GOMMA www.moronigomma.it MOROSO tel. 0342. 577111, www.moroso.it NATUZZI n.verde 800.844.855 www.natuzzi.com OPEN DESIGN www.opendesign.it PAPIER Via S. Maurilio 4 Milano, tel. 02.865221 PARENTESI QUADRA www.parentesiquadra.it PAUL SMITH showroom in Viale Umbria 95, Milano tel. 02.546.721 PENELOPI 3 Via Solferino 1 (MI), tel. 026599640 POLIFORM Via Monte Santo 28, Inverigo (CO), tel. 031.6951 www.poliform.it POLTRONA FRAU S.S. 77 Km 74,500 Tolentino (MC) tel. 0733.9091 www.poltronafrau.it PORADA Via P. Buozzi 2 Localit Porada-Cabiate (CO), tel. 031.766215 www.porada.it POST DESIGN www.memphis-milano.it PROGETTI www.progettishop.it RALPH LAUREN Via Montenapoleone 4 Milano, tel. 02.77.88.721 RINA MENARDI tel. 0421.282681 ROSSANA ORLANDI www.rossanaorlandi.com ROXY www.roxy.com SAWAYA & MORONI via Manzoni 11, Milano tel. 02.869.0085. SIA ITALIA n.verde 800.638.433 www.sia-collection.com SMEG Via Leonardo Da Vinci 4, Guastalla (RE), tel. 0522.8211 www.smeg.it SOMMA Via Stazione 123, Mornago (VA) tel. 0331.900111 www.somma.it SPAZIO 900 www.spazio900.it STUDIO PAGLIARI Via Ludovico Cavalieri 7 Milano, tel. 02.406843 TAITU tel. 02.907.806.06. UNDERSTATE Via Varese 20, Milano tel. 02.62690435 YAKI: Via Solferino 2 Milano, tel. 02.654.103. ZANOTTA Via Vittorio Veneto 57, Nova Milanese tel. 0362.4981 www.zanotta.it

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