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PADOVA

REPUBBLICA ITALIANA

Bollettino Ufficiale
Regione del Veneto
Venezia, marted 4 ottobre 2011 Anno XLII - N. 74

Fauna del Veneto, Airone rosso (Ardea purpurea).

Lairone rosso un uccello piuttosto grande la cui apertura alare pu raggiungere nel maschio i 150 cm. Le ali e la parte superiore del corpo sono di colore grigio scuro con riflessi bluastri, mentre le piume del dorso sono castane. Ha il capo e la cresta neri e un lungo collo castano striato di nero, con banda centrale biancastra. Si ciba di anfibi, insetti, crostacei, molluschi e piccoli mammiferi. Vive in densi canneti, paludi e cave abbandonate. Lesemplare della foto stato ripreso nella Palude del Busatello, uno degli ultimi lembi delle Valli Grandi Veronesi. La palude di circa 80 ettari, compresa tra lAdige e il Po, divisa fra le provincie di Verona e di Mantova. (Atlante dei siti Natura 2000 del Veneto Direzione regionale pianificazione territoriale e parchi foto Maurizio Sighele)

SOMMARIO
PARTE PRIMA

LEGGI E REGOLAMENTI REGIONALI LEGGE REGIONALE 30 settembre 2011, n. 18 Interventi per la costruzione, lampliamento e la sistemazione di centri di servizi culturali. ....................................... 8

LEGGE REGIONALE 30 settembre 2011, n. 19 Modifica della legge regionale 10 novembre 1994, n. 64 Disciplina dellorario di servizio, dei turni e delle ferie delle farmacie. ............................................................................ 12 LEGGE REGIONALE 30 settembre 2011, n. 20 Modifiche della legge regionale 13 marzo 2009, n. 3 Disposizioni in materia di occupazione e mercato del lavoro. ................................................................................ 14

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011


PARTE SECONDA

Sezione prima

nanziamento regionale 600.000,00. Approvazione progetto definitivo e autorizzazione ai sensi dellart. 146 del D.lgs 22.01.2004 n. 42. ..............................................................19
[Difesa del Suolo]

DECRETI DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE


UL DT GO R O N E IIE P D G L E A T S C D E R

UDT SAD ORC DNE LIZR OEL EGT LDO EIA FE SR OI N L ID E

n. 185 del 19 settembre 2011 [1.10] Sostituzione di un componente del Consiglio della Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura di Venezia. Dm 24 luglio 1996, n. 501, art. 8. ........................ 17
[Designazioni, elezioni e nomine]

n. 300 del 13 settembre 2011 Lr 14.01.2003, n.3 art.17. Consorzio di Bonifica Veronese (ex Adige Garda) - Interventi strutturali sulla rete idrografica non principale - programma esercizio 2005. Lavori di sistemazione idraulica nelle localit Paradiso e Brolo in Comune di Castelnuovo del Garda. Importo 500.000,00. Finanziamento regionale 400.000,00. Approvazione perizia di variante senza aumento di spesa. .................................................... 20
[Difesa del suolo]

UL DT GO R O N E IIE P D G L E A T S C D E R

n. 186 del 19 settembre 2011 [4.23] Sostituzione e nomina del Presidente della Commissione Maestri di sci per esami qualifica direttore di scuola di sci e qualifica di esperto in una o pi lingue straniere previsti per i giorni 28 settembre 2011 e 28 novembre 2011 a Belluno presso il Centro Nogherazza - Loc. Castion. Legge regionale 3 gennaio 2005, n. 2, artt. 7 e 8 Nuovo ordinamento della professione di maestro di sci. ............................................................... 17
[Designazioni, elezioni e nomine]

DECRETI DEL DIRIGENTE DELLUNIT DI PROGETTO GENIO CIVILE DI BELLUNO


BDOIDE EILOGL L EET UVIUC NRDT OC TD PON ITNO GE NI R L IE D R

DECRETI DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE INFRASTRUTTURE


NID RTT FEE ITC OE AD RR NL GO SI D E U Z R N L A I U T

n. 208 del 15 settembre 2011 Progetto del 1 stralcio del Sistema Ferroviario Metropolitano regionale. Lotto C2 - Direttrice Mestre - Castelfranco Veneto. Ordine di deposito delle indennit di espropriazione. Art. 26 Dpr 08 giugno 2001 n. 327/2001 e s.m.i. ............... 18 n. 209 del 15 settembre 2011 Progetto del 1 stralcio del Sistema Ferroviario Metropolitano regionale. Lotto C2 - Direttrice Mestre - Castelfranco Veneto. Ordine di deposito delle indennit di espropriazione. Art. 26 Dpr 08 giugno 2001 n. 327/2001 e s.m.i. ............... 19

n. 65 del 20 giugno 2011 Legge n. 730 del 28.10.1986 e Legge n. 179 del 31.07.2002 art. 16 - 4 programma stralcio degli interventi urgenti per il riassetto delle aree a rischio idrogeologico. Realizzazione di briglie, muro arginale e consolidamento dei versanti sul torrente Ma, in localit Pianaz, in Comune di Zoldo Alto (Bl). Progetto n. 23 est - Importo complessivo di 1.300.000,00.Cup: H33B06000010001. Approvazione perizia suppletiva e di variante. .......................................................................21
[Difesa del suolo]

BDOIDE EILOGL L EET UVIUC NRDT OC TD PON ITNO GE NI R L IE D R

[Espropriazioni, occupazioni durgenza e servit]


NID RTT FEE ITC OE AD RR NL GO SI D E U Z R N L A I U T

n. 90 del 11 agosto 2011 Ordinanza n. 3090/2000 e successive modifiche ed integrazioni (VI stralcio). Piano degli interventi straordinari per il ripristino in condizioni di sicurezza delle infrastrutture pubbliche danneggiate, per la pulizia e la manutenzione straordinaria degli alvei dei corsi dacqua e per la stabilizzazione dei versanti. Progetto n. 38est. - Lavori di sistemazione della frana di Pette in Comune di Gosaldo (Bl). Approvazione perizia suppletiva e di variante............................................... 22
[Difesa del suolo]

[Espropriazioni, occupazioni durgenza e servit]

DECRETI DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE DIFESA DEL SUOLO


UDT SAD ORC DNE LIZR OEL EGT LDO EIA FE SR OE N L ID I

DECRETI DEL DIRIGENTE DELLUNIT DI PROGETTO GENIO CIVILE DI ROVIGO n. 268 del 20 settembre 2011 Gestione delle attivit ordinarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Impegno di spesa. D.lgs n. 81/2008 e s.m.i. ........... 24
RDOIDE GILOGL O EET VVIUC O RDT I C TD PON ITNO GE NI R L IE D R

n. 291 del 9 settembre 2011 Dgr n. 3852 del 15/12/2009 - Legge 3 agosto 1998 n 267 - Incarico al Dipartimento di Geoscienze dellUniversit di Padova per lo Studio di valutazione del rischio e censimento fabbricati nel Comune di Perarolo di Cadore. Importo complessivo 41.316,55. Verifica degli elaborati consegnati e liquidazione a saldo. CUP H76E10000370001. .................. 19
[Difesa del suolo]

[Consulenze e incarichi professionali]

Sezione seconda

UDT SAD ORC DNE LIZR OEL EGT LDO EIA FE SR OE N L ID I

n. 298 del 13 settembre 2011 Lr 14.01.2003, n.3 art.17 - Consorzio di Bonifica Pedemontano Sinistra Piave (ora Piave) - Interventi strutturali sulla rete idrografica non principale programma esercizio 2005. - Lavori di rifacimento dell'impianto idrovoro"Paludei di Fratta" in Comune di Oderzo. Importo 1.200.000,00. Fi-

DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO REGIONALE


RIS OL EO NZ GI OE A IE C G B O D L R N E A I N

n. 47 del 14 settembre 2011 Nomina del collegio dei Revisori dei Conti dellIstituto regionale per le Ville Venete (Irvv). (Proposta di deliberazione amministrativa n. 32) .......................................................... 24
[Designazioni, elezioni e nomine]

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 n. 48 del 14 settembre 2011 Nomina di un membro effettivo ed un membro supplente del collegio dei Revisori dei Conti di Aspo Chioggia - Azienda Speciale della Cciaa di Venezia. ......................................... 25
[Designazioni, elezioni e nomine]

RIS OL EO NZ GI OE A IE C G B O D L R N E A I N

rizzazione alla costituzione in giudizio, alla trasposizione e alla proposizione di azione avanti agli uffici della Giustizia Ordinaria e Amministrativa. .............................................. 28
[Affari legali e contenzioso]
BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA REGIONALE


BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1419 del 6 settembre 2011 [1.8] Designazione di un rappresentante della Regione del Veneto nel Comitato tecnico di cui allarticolo 4 della legge regionale 7 aprile 1994, n.18, e successive modificazioni. ................ 25
[Designazioni, elezioni e nomine]

n. 1442 del 13 settembre 2011 [2.1] Interreg IV A Italia - Austria. Progetto Transmuseum Rete museale transfrontaliera per la promozione dello sviluppo sostenibile- cod. 3741-08-1. Attivit di organizzazione per lo svolgimento di due seminari formativi, di cui al Workpackage 2 della scheda progettuale. Legge regionale 4 febbraio 1980, n. 6 e successive modificazioni. ......................................... 28
[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]

BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1435 del 13 settembre 2011 [2.4] Presa datto bilanci consuntivi anno 2010, preventivi anno 2011 e assegnazione quota di partecipazione a favore delle Fondazioni liriche Arena di Verona e Teatro La Fenice di Venezia. Esercizio finanziario 2011. Legge regionale 10 maggio 1999, n. 20 Partecipazione della Regione alle Fondazioni di diritto privato Arena di Verona e Teatro La Fenice di Venezia. .................................................................... 26
[Enti regionali o a partecipazione regionale]

n. 1444 del 13 settembre 2011 [3.8] Comune di Altavilla Vicentina (VI) - Regione del Veneto - Ipab di Vicenza. Accordo di Programma (Art. 32 Lr 29 novembre 2001, n. 35). Intervento finalizzato alla realizzazione di un progetto con valenza sociale, migliorando e potenziando lofferta a servizio dei cittadini e a risanare la pregressa situazione economica finanziaria dellIpab di Vicenza. Avvio del procedimento - Dgr n. 2943 del 14.12.2010 ........................ 29

[Urbanistica]
BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1436 del 13 settembre 2011 [9.0] Autorizzazione allabbandono della causa (Rg n. 3707/09) promossa avanti il Tribunale di Treviso da Botter Pierantonio e altri contro la Regione Veneto ed altri............................. 28

[Affari legali e contenzioso]


BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1437 del 13 settembre 2011 [9.0] Autorizzazione alla costituzione in numero 5 giudizi, riproposti da aziende di trasporto pubblico in riassunzione avanti il Tribunale di Venezia, contro la Regione Veneto ed altri a seguito delle ordinanze della Corte di Cassazione che hanno dichiarato il difetto di giurisdizione dellAutorit Giudiziaria Amministrativa................................................................... 28
[Affari legali e contenzioso]

n. 1445 del 13 settembre 2011 [3.8] Comune di Vicenza - Regione del Veneto - Ipab di Vicenza. Accordo di Programma (Art. 32 Lr 29 novembre 2001, n. 35). Intervento per la Programmazione dei Centri di Servizio residenziali per anziani non autosufficienti e per la qualificazione dei servizi semi-residenziali per anziani non autosufficienti. Avvio del procedimento - Dgr n. 2943 del 14.12.2010 ....... 30
[Urbanistica]

BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1438 del 13 settembre 2011 [9.0] Costituzione di parte civile nel procedimento penale n. 38582/06 Rgnr, n. 2563/10 Rg Gip avanti il Tribunale di Milano. ............................................................................ 28
[Affari legali e contenzioso]

n. 1447 del 13 settembre 2011 [3.6] 1^ Appendice alla Convenzione sottoscritta in data 11.12.2002 dalla Regione del Veneto, dal Comune di Venezia e da Rete Ferroviaria Italiana Spa, attuativa dellAccordo del 22.03.2001, per leliminazione dei passaggi a livello sulle linee ferroviarie ricadenti nel territorio del Comune di Venezia. ......................................................................32
[Trasporti e viabilit]

BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1448 del 13 settembre 2011 [3.6] Protocollo di Intesa tra Regione del Veneto, Provincia di Padova, Comune di Tribano e Veneto Strade Spa. ............ 34

BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1439 del 13 settembre 2011 [9.0] N. 25 autorizzazioni alla costituzione in giudizio in ricorsi proposti avanti gli organi di Giustizia Amministrativa, Ordinaria e Tributaria. ............................................................... 28

[Trasporti e viabilit]
BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

[Affari legali e contenzioso]


BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1440 del 13 settembre 2011 [9.0] Non costituzione in giudizio in numero 6 ricorsi avanti Autorit Giudiziarie proposti c/Regione del Veneto ed altri. ................................................................................ 28
[Affari legali e contenzioso]

n. 1449 del 13 settembre 2011 [3.5] Lr 18 marzo 2011, n. 7, art. 13. Modifica alla Lr n. 11/2009 e alla Lr n. 46/1994. Misure di semplificazione delle procedure amministrative in materia noleggio di autobus con conducente e di autoservizi atipici. Indirizzi applicativi per i Comuni veneti. .............................................................. 36 n. 1450 del 13 settembre 2011 [3.5] Servizio ferroviario locale e regionale - Istituzione di un Gruppo di Lavoro per lanalisi della attuale programmazione dei servizi e per la elaborazione di proposte di esercizio futuro basate sul criterio dellorario cadenzato. ............................ 44

[Trasporti e viabilit]
BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1441 del 13 settembre 2011 [9.0] Ratifiche Dpgr n. 100 del 21.04.2010; n. 162 del 12.08.2011; n. 168 del 22.08.2011; n. 177 del 30.08.2011, relative ad auto-

[Trasporti e viabilit]

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 n. 1462 del 13 settembre 2011 [2.5] Centro Internazionale di Studi sullEconomia Turistica. Assemblea dei soci del 27 settembre 2011. Delega allAssessore regionale al Turismo. Legge regionale n. 37 del 1991 articolo 3. ............................................................................ 73 n. 1464 del 13 settembre 2011 [1.18] Dgr 3 agosto 2011, n. 1348 in materia di utilizzi alternativi dei sottoprodotti della vinificazione. Modifica dellarticolo 1, lettera a) dellallegato A. ..................................................... 74

BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1451 del 13 settembre 2011 [3.1] Contratto per l'affidamento e la disciplina della concessione di costruzione e gestione del Progetto Integrato Fusina, ex art. 37-bis L. 11.02.1994, n. 109 Rep. 5785; Racc. 5125, del 6.07.2005, Concessionario Sifa Scpa. Approvazione del progetto definitivo Opere di sistemazione paesaggistica del Parco d'Acqua e del Centro Visite nell'area della Cassa di Colmata A ......................................................................... 46

BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

[Enti regionali o a partecipazione regionale]


BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

[Venezia, salvaguardia]
BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1452 del 13 settembre 2011 [3.1] Disinquinamento della Laguna di Venezia. II Atto Integrativo al Contratto per laffidamento e la disciplina della concessione del Progetto Integrato Fusina-Project Financing, ex art. 37-bis, L. n. 109 del 11.02.1994 e ss.mm.ii., Rep. 5125 del 6.07.2005. Approvazione ed Autorizzazione Paesaggistica del progetto definitivo Impianto di produzione acqua demineralizzata-collegamenti idraulici. .................................. 50
[Venezia, salvaguardia]

[Agricoltura]
BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1465 del 13 settembre 2011 [5.5] Convenzione operativa tra la Regione del Veneto e il Soccorso Alpino e Speleologico Veneto (Sasv) del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) per lo svolgimento delle attivit di soccorso nellambito del sistema Suem 118. Lr 30 novembre 2007, n. 33............................................... 75
[Sanit e igiene pubblica]

BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1453 del 13 settembre 2011 [3.1] Rinnovo dellaffidamento a Veneto Acque Spa di un service tecnico operativo per il supporto e lassistenza alle attivit della Direzione regionale Progetto Venezia. ...................... 53 n. 1454 del 13 settembre 2011 [1.5] Variazione al bilancio di previsione 2011 ai sensi dellarticolo 22 della Lr 29 novembre 2001, n. 39. Provvedimento di variazione n. 28// Vincolate. ............................................... 56 n. 1455 del 13 settembre 2011 [1.5] Variazione al bilancio di previsione 2011 ai sensi dellarticolo 22 della Lr 29 novembre 2001, n. 39. Modifica della ripartizione in capitoli delle unit previsionali di base del documento allegato al bilancio di previsione 2011 ai sensi dellarticolo 9 della Lr 39/2001. (Provvedimento di variazione n. 29) // Competenza. ........................................................ 65

BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

[Venezia, salvaguardia]
BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1467 del 13 settembre 2011 [5.12] Ufficio di Protezione e Pubblica Tutela dei Minori. Affidamento all'Osservatorio regionale Politiche Sociali della Regione del Veneto presso lAzienda Ulss n. 7 di Pieve di Soligo (TV) dellattivit amministrativo - contabile per lanno 2011. ......................................................................... 77
[Servizi sociali]

BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

[Bilancio e contabilit regionale]


BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1469 del 20 settembre 2011 [0.5] Por Cro - Parte Fesr 2007/2013 - Asse VI - Azione 6.1.1 Programmazione, attuazione, monitoraggio e controllo Attribuzione a Veneto Innovazione Spa incarico per lo svolgimento di un audit sul progetto n. 752 Contratto di Agenzia di somministrazione lavoro a tempo determinato Beneficiario: Regione Veneto (cod. az. 2A611). ....................................... 90 n. 1470 del 20 settembre 2011 [9.0] Autorizzazione a resistere nel giudizio promosso avanti il Tribunale di Venezia da Bergamin srl c/ Regione Veneto ed altri. ..................................................................................... 91

[Enti regionali o a partecipazione regionale]


BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

[Bilancio e contabilit regionale]


BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1456 del 13 settembre 2011 [0.6] Programma UE di cooperazione Transnazionale MED 2007-2013. Partecipazione alla seconda procedura ad evidenza pubblica internazionale per la chiamata di progetti strategici. Seconda fase. ...................................................................... 69
[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]

[Affari legali e contenzioso]


BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1457 del 13 settembre 2011 [0.5] Assemblea ordinaria della societ Autovie Venete Spa del 19 settembre 2011 alle ore 11.00. ........................................ 73

n. 1471 del 20 settembre 2011 [9.0] N. 12 autorizzazioni alla costituzione in giudizio in ricorsi proposti avanti gli organi di Giustizia Amministrativa, Ordinaria e Tributaria. ............................................................... 91

[Affari legali e contenzioso]


BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

[Enti regionali o a partecipazione regionale]


BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

[Bonifica]

n. 1460 del 13 settembre 2011 [4.2] Volturazione a favore del Consorzio Intercomunale Priula del Fondo di rotazione regionale assegnato al Comune di Paese (TV), con DgrV. 23/03/2010, n. 1029, per la bonifica della discarica Tiretta sita in loc. Padernello. ................................ 73

n. 1472 del 20 settembre 2011 [9.0] Non costituzione in giudizio in numero 2 ricorsi avanti Autorit Giudiziarie proposti c/Regione del Veneto ed altri. ..................................................................................... 91
[Affari legali e contenzioso]

BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1473 del 20 settembre 2011 [9.0] Ricorso Rg n. 2738/08 avanti il Tribunale di Padova - Sezione Lavoro proposto da Bozzo Gian Paolo c/Regione del Veneto e Arpav, per la condanna al pagamento dellimporto

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 integrativo del trattamento di fine servizio assicurato ai dipendenti regionali e degli Enti strumentali della Regione dallart. 111 della Lr n. 12 del 10.6.1991 - Accettazione rinuncia al ricorso. ................................................................................ 91
[Affari legali e contenzioso]
BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1474 del 20 settembre 2011 [3.9] Elaborazione dei Piani Paesaggistici dAmbito operativo del Delta del Po e della Laguna e Area Veneziana. Quadro programmatico per il Documento Preliminare. ................. 91 n. 1475 del 20 settembre 2011 [3.9] Rassegna espositiva dei progetti territoriali, urbanistici, edilizi e ambientali delle citt e del territorio denominata Geo-Oikos - Luoghi Persone Prospettive. Veronafiere, 17 - 18 novembre 2011 - Integrazione impegno. ................... 101 n. 1476 del 20 settembre 2011 [3.10] Autorizzazione gara a mezzo procedura aperta ex art. 55 e seguenti del D.lgs n. 163 del 12 aprile 2006 per il Servizio di assistenza sistemistica e specialistica e sviluppo software in ambiente Gis (Geographic Information System), periodo 2012-2013. ......................................................................... 101

[Ambiente e beni ambientali]


BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1482 del 20 settembre 2011 [5.5] DgrV n. 293 del 10.02.2009 e n. 649 del 9.03.2010 Programma attuativo degli articoli 12 e 12 bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229 - Esercizio finanziario 2007 - Programma Strategico Genetics, Endophenotype, Treatment: Understanding early Psycosis (Get Up). Predittori e correlati biologici ed ambientali dellefficacia di interventi psicolosociali specifici sui pazienti allesordio psicotico e i loro familiari: uno studio randomizzato controllato nei servizi psichiatrici italiani........................................................... 145
[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]

BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1483 del 20 settembre 2011 [5.5] Medicina dello Sport: certificazioni di idoneit allattivit sportiva agonistica. ........................................................... 146

[Sanit e igiene pubblica]


BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

[Mostre, manifestazioni e convegni]


BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1484 del 20 settembre 2011 [5.5] Programma attuativo degli articoli 12 e 12 bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modifiche ed integrazioni. - Bando Ricerca Finalizzata 2009 - Approvazione ed autorizzazione alla realizzazione dei progetti di ricerca. .............................................................................. 149

[Sanit e igiene pubblica]


BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

[Appalti]
BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1477 del 20 settembre 2011 [3.6] Lr 30.12.1991, n. 39, art. 14. Interventi a favore della mobilit e della sicurezza stradale. Messa in sicurezza della viabilit comunale con realizzazione di un percorso ciclo-pedonale in Comune di Godega di SantUrbano (TV). ....... 103 n. 1478 del 20 settembre 2011 [1.5] Variazioni di tipo compensativo agli stanziamenti di cassa del bilancio di previsione 2011 ai sensi dellart. 6, comma 2, Lr 18 marzo 2011, n. 8. (Provvedimento di variazione n. 37) // Cassa. ............................................................................. 104

[Trasporti e viabilit]
BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1485 del 20 settembre 2011 [5.5] Trasformazione del Centro Diurno e Residenziale - Gruppo Appartamento per Disturbi del Comportamento Alimentare della Cooperativa Insieme Si Pu di Treviso (gi accreditato con Dgr n. 1612 del 15 giugno 2010) in Centro Diurno e Gruppo Appartamento per Disturbi del Comportamento Alimentare e Crisi Adolescenziali. ........................................................ 152
[Sanit e igiene pubblica]

BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

[Bilancio e contabilit regionale]


BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

n. 1479 del 20 settembre 2011 [0.6] Programma per la cooperazione transfrontaliera ItaliaSlovenia 2007-2013. Procedura ad evidenza pubblica per la presentazione di progetti standard n. 02/2009. Esiti e avvio del progetto Profili. ........................................................... 108 n. 1480 del 20 settembre 2011 [1.6] Variazioni al bilancio per lanno 2011, ai sensi dellart. 17 della Legge regionale 29 novembre 2001 n. 39. Prelevamento dal fondo di riserva spese obbligatorie e dordine. (Provvedimento di variazione n. 34) ................................................ 144 n. 1481 del 20 settembre 2011 [1.6] Variazioni al bilancio per lanno 2011, ai sensi dellart. 18 della Legge regionale 29 novembre 2001 n. 39. Prelevamento dal fondo di riserva spese impreviste. (Provvedimento di variazione n. 35). .................................................................. 144

n. 1486 del 20 settembre 2011 [5.9] Associazione C.a.p.p.a. - Centro Associativo Protezione Piccoli Animali con sede a S. Giovanni Lupatoto (VR), in Via Roma 36. Conferma iscrizione allAlbo regionale delle Associazioni Protezionistiche ai sensi dellart. 9, della Lr 60/1993, per il triennio 2011-2014. .................................................. 153 n. 1487 del 20 settembre 2011 [5.9] Ente Nazionale Protezione Animali - Delegazione comunale di Arzignano con sede ad Arzignano (VI), in Via Busa n. 7. Conferma iscrizione allAlbo regionale delle Associazioni Protezionistiche ai sensi dellart. 9, della Lr 60/1993, per il triennio 2011-2014............................................................. 153

[Sanit e igiene pubblica]


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[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]


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[Sanit e igiene pubblica]


BL UE D E R G O E N L A IZ G L A T I E

[Bilancio e contabilit regionale]


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n. 1488 del 20 settembre 2011 [5.9] Progetto Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (Ccm) 2010 Sorveglianza dellincidenza delle paralisi flaccide acute e delle infezioni da polio virus. Ricerca di polio virus in soggetti con immunodeficienze e nellambiente. Codice Unico di Progetto (Cup) I85J08000310005. Adesione al Progetto, approvazione Convenzione.......... 154
[Sanit e igiene pubblica]

[Bilancio e contabilit regionale]

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 n. 1497 del 20 settembre 2011 [4.23] Interventi regionali in materia di edilizia pubblica. Provvedimenti. (Lr n. 27/03, art. 53, comma 7; Lr 44/87; Lr n. 3/03, art. 52; Lr 02/01; Lr 02/2006, art. 9; Lr 59/1999). ............... 178 n. 1498 del 20 settembre 2011 [1.20] Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007-2013. Dgr n. 4083/2009. Misura 341- Animazione e acquisizione di competenze finalizzate a strategie di sviluppo locale. Attivazione Progetti Integrati di Area - Rurali (Pia.R). Piar 01 - Train - Turismo Rurale Ambiente e Iniziative Naturalistiche. ......................................................................... 183 n. 1500 del 20 settembre 2011 [5.12] Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali. Accreditamento del Centro di servizi Comunit Alloggio per persone con disabilit Casa e Botega, con sede a Este 35042 Viale Fiume 51 (Lr n. 22/2002). ....................................................................... 183

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n. 1489 del 20 settembre 2011 [5.11] Appalto con la Ditta Kedrion Spa del servizio relativo al ritiro, trasferimento nello stabilimento di lavorazione, trasformazione del plasma prodotto dalle strutture trasfusionali delle Regioni e Province Autonome aderenti all'Accordo Interregionale per la Plasmaderivazione (Aip), produzione, stoccaggio e consegna di emoderivati. 1) Revisione prezzi dappalto ex Dgr n. 1619/10 2) Impegno fatture Anno 2011 ....................................... 155 n. 1490 del 20 settembre 2011 [4.9] L. 267/1998, L. 365/2000 e D.lgs 152/2006. Progetto di Piano di Assetto Idrogeologico (Pai) del Bacino del Fiume Brenta-Bacchiglione. Art. 6 delle Norme di Attuazione. Proposta di aggiornamento di aree di pericolosit geologica in localit Sasso Stefani del Comune di Valstagna (VI). Parere regionale ai sensi della Dgr 2803 del 4.10.2005. .............. 156 n. 1491 del 20 settembre 2011 [4.9] Rd 523/1904 - R.d. 2669/1937. Vigilanza sui corsi dacqua. Approvazione dello schema di convenzione per la concessione in uso a titolo gratuito del Casello Idraulico sito in Trecenta, in Comune di Trecenta (RO)............................................. 166 n. 1492 del 20 settembre 2011 [4.7] Pronuncia di decadenza della titolarit e dichiarazione di cessazione della concessione di acqua minerale per uso idropinico denominata Fonte San Daniele in Comune di Abano Terme (PD) -Artt.li. 29, 34 e 37 - Lr 40/1989. .................. 166 n. 1493 del 20 settembre 2011 [4.9] Lr 17.04.2001 n. 11 - Dgr n. 3187 del 17.10.2006. Gruppo di lavoro permanente per le problematiche di gestione del demanio idrico. Aggiornamento componenti. ..................... 167 n. 1494 del 20 settembre 2011 [4.4] Piano regionale di Tutela e Risanamento dellAtmosfera. Misure finalizzate alla riduzione degli inquinanti atmosferici. Incentivi finalizzati allattuazione del car-pooling........... 168

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[Opere e lavori pubblici]


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[Appalti]
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[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]


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[Difesa del suolo]


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[Servizi sociali]
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[Difesa del suolo]


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n. 1501 del 20 settembre 2011 [5.12] Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali. Accreditamento del Centro di Servizi Comunit Alloggio per persone con disabilit lIride Giallo, con sede in Selvazzano Dentro 35030 PD - Via Vivaldi 14 (Lr n. 22/2002). ..........................................................184
[Servizi sociali]

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[Acque]
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n. 1502 del 20 settembre 2011 [5.12] Approvazione delle Linee Guida per il servizio nido in famiglia della Regione del Veneto. Delibera di Giunta regionale n. 674 del 18 marzo 2008......................................... 186 n. 1503 del 20 settembre 2011 [5.12] Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali. Modifiche ed integrazioni alla Dgr n. 84 del 16 gennaio 2007, Allegato A e B. ...................... 194

[Servizi sociali]
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[Designazioni, elezioni e nomine]


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[Servizi sociali]
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[Ambiente e beni ambientali]


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n. 1495 del 20 settembre 2011 [4.20] Aziende Territoriali per lEdilizia Residenziale del Veneto (Ater). Alienazione degli immobili di pregio, non soggetti alla disciplina di cui alla legge regionale 2 aprile 1996, n. 10 e successive modificazioni ed integrazioni. Approvazione degli elenchi e direttive per la vendita (modifica Dgr 21.12.2010, n. 3322). ............................................................................. 169

n. 1504 del 20 settembre 2011 [5.12] Programma regionale sulle dipendenze da sostanze dabuso. Approvazione relazione a consuntivo e rendiconto finanziario relativi al terzo anno di attivit per la liquidazione del saldo allAzienda Ulss n. 20 di Verona. .................... 195 n. 1506 del 20 settembre 2011 [1.16] Stagione venatoria 2011/2012: applicazione del regime di deroga previsto dallart. 9, comma 1 lettera c) della Direttiva 2009/147/Ce del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Approvazione ai sensi dellart. 2, comma 1 della Legge regionale 12 agosto 2005, n. 13. ............................ 196 n. 1507 del 20 settembre 2011 [0.4] Approvazione schema di convenzione tra la Regione del

[Servizi sociali]
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[Edilizia abitativa]
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n. 1496 del 20 settembre 2011 [4.23] Fondo statale per interventi di prevenzione del rischio sismico di cui allOrdinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3907 in data 13 novembre 2010. (L. 244/07, art. 276). ............................................................................ 173
[Opere e lavori pubblici]

[Caccia e pesca]
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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Veneto e le Aziende Territoriali per lEdilizia Residenziale di Belluno, Venezia e Verona per la realizzazione di interventi destinati alla popolazione immigrata in materia di accesso allalloggio. Accordo di Programma del 29 dicembre 2010 tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Regione del Veneto. .............................................................................. 240
[Emigrazione e immigrazione]

RETTIFICHE Avviso di rettifica Comunicato relativo al Decreto del Dirigente della Direzione Turismo n. 10 del 18 maggio 2011 Presa datto della rinuncia del Comune di Brenzone al contributo concesso con Dgr n. 2046 del 3 agosto 2010 Piano regionale di sviluppo del turismo sostenibile e competitivo adottato con Dgr n. 455 del 2 marzo 2010 Progetto Lago - Azione a) - Valorizzazione del territorio e turismo sostenibile. (Bollettino Ufficiale n. 53 del 19 luglio 2011). ............................................................ 240

(La dicitura fra parentesi quadre riportata in calce agli oggetti individua la materia. I codici numerici fra parentesi quadre riportati in testa agli oggetti individuano la Struttura regionale di riferimento. Si elencano di seguito i codici utilizzati nel presente Bollettino, ndr). [0.4] Unit di progetto flussi migratori [0.5] Direzione attivit ispettiva e partecipazioni societarie

[0.6] Unit di progetto cooperazione transfrontaliera [1.5] Direzione bilancio [1.6] Direzione ragioneria e tributi [1.8] Direzione industria e artigianato [1.10] Direzione commercio [1.16] Unit di progetto caccia e pesca [1.18] Direzione agroambiente [1.20] Direzione piani e programmi settore primario [2.1] Unit complessa progetti strategici e politiche comunitarie [2.4] Direzione attivit culturali e spettacolo [2.5] Direzione turismo [3.1] Direzione progetto Venezia [3.5] Direzione mobilit [3.6] Direzione infrastrutture [3.8] Direzione urbanistica e paesaggio [3.9] Direzione pianificazione territoriale e strategica [3.10] Unit di progetto Sistema informativo territoriale e cartografia [4.2] Direzione tutela ambiente [4.4] Unit complessa tutela atmosfera [4.7] Direzione geologia e georisorse [4.9] Direzione difesa del suolo [4.20] Unit di progetto edilizia abitativa [4.23] Direzione lavori pubblici [5.5] Direzione attuazione programmazione sanitaria [5.9] Direzione prevenzione [5.11 ] Unit di progetto programmazione risorse finanziarie Ssr [5.12] Direzione servizi sociali [9.0] Avvocatura regionale

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011


PARTE PRIMA

LEGGI E REGOLAMENTI REGIONALI

LEGGE REGIONALE 30 settembre 2011, n. 18 Interventi per la costruzione, lampliamento e la sistemazione di centri di servizi culturali. Il Consiglio regionale ha approvato Il Presidente della Giunta regionale promulga la seguente legge regionale: Art. 1 Principi generali 1. La Regione del Veneto promuove e favorisce lo sviluppo e la diffusione delle attivit culturali e artistiche nellambito del territorio regionale, mediante interventi rivolti alla costruzione, allampliamento e alla straordinaria manutenzione di strutture da adibire, o gi adibite, a sedi permanenti di centri di servizi culturali, auditori, sale cinematografiche e teatrali, biblioteche, musei e archivi. 2. Rientrano altres tra gli interventi oggetto della presente legge gli allestimenti per lattivit culturale, compresi gli impianti tecnologici e gli arredamenti, purch siano complementari funzionalmente agli interventi di cui al comma 1 e siano a carattere permanente. 3. Sono esclusi dalla contribuzione di cui alla presente legge gli atti di acquisizione immobiliare da parte dei soggetti di cui allarticolo 2, comma 1. Art. 2 Destinatari e modalit di intervento 1. Per il raggiungimento delle finalit enunciate nellarticolo 1, la Regione concede contributi in conto capitale a enti locali e ad istituti ecclesiastici nonch ad associazioni, fondazioni e altre persone giuridiche senza scopo di lucro. 2. I soggetti di cui al comma 1 devono avere la propriet dellimmobile oggetto di intervento ovvero essere titolari su di esso di altro diritto che li autorizzi a disporne. 3. La concessione del contributo subordinata allimpegno, assunto da parte del beneficiario secondo formalit stabilite dalla Giunta regionale con il provvedimento di cui al comma 4, a consentire la fruizione pubblica dellimmobile oggetto di intervento per almeno ventanni. 4. La Giunta regionale, sentita la competente commissione consiliare, determina le modalit e i criteri per la concessione dei contributi, anche tenendo conto dei seguenti elementi: a) funzione della struttura in rapporto al bacino di utenza fruitrice; b) presenza di vincolo architettonico sugli immobili oggetto di intervento;

c) funzionalit della struttura in rapporto ad una equa distribuzione di offerta culturale sul territorio regionale; d) attivit culturali svolte nel triennio precedente attestate in sede di domanda; e) programmazione culturale e previsione delle potenzialit di utenza per il biennio successivo alla conclusione dei lavori; f) eliminazione di barriere architettoniche e messa in sicurezza dellutenza e dei beni conservati. Art. 3 Entit dei contributi 1. I contributi possono essere concessi fino allammontare dell80 per cento della spesa ritenuta ammissibile e comunque entro il limite massimo individuato dalla Giunta regionale nel provvedimento di cui allarticolo 2, comma 4, che determina anche le modalit di riconoscimento del contributo per allestimenti ed arredamenti. Art. 4 Presentazione delle domande 1. Le domande intese ad ottenere la concessione dei contributi di cui allarticolo 2 sono presentate alla Regione entro il termine perentorio del 31 gennaio di ciascun anno, nel rispetto delle prescrizioni stabilite dalla Giunta regionale ai sensi dellarticolo 2, comma 4. Art. 5 Riparto dei contributi 1. La Giunta regionale, compatibilmente con le risorse a disposizione per lesercizio finanziario di riferimento, entro il 31 luglio di ogni anno approva la graduatoria delle domande ammesse tenuto conto dei criteri stabiliti ai sensi dellarticolo 2, comma 4, con la ripartizione dei contributi. Art. 6 Erogazione dei contributi e rendicontazione delle spese 1. La Giunta regionale, approvata la graduatoria delle domande ammesse con il riparto dei contributi, ai sensi dellarticolo 5, comma 1, provvede a darne comunicazione ai soggetti beneficiari, i quali, a pena di decadenza, non oltre sei mesi dalla comunicazione, devono produrre formale accettazione del contributo unitamente alla documentazione prescritta con la deliberazione di cui allarticolo 2, comma 4. 2. Il soggetto beneficiario del contributo, con laccettazione dello stesso, si impegna ad apporre stabilmente ed in maniera visibile una targa che dia atto del contributo regionale concesso sullimmobile oggetto di intervento. 3. Il dirigente regionale competente per materia, esaminata la documentazione presentata ai sensi del comma 1 e verificatane la regolarit e la completezza, provvede allassegnazione dei contributi concessi, determinando contestualmente la data di ultimazione dei lavori e le eventuali particolari condizioni. 4. I contributi sono erogati in unica soluzione, ad avvenuta presentazione del certificato di regolare esecuzione o, qualora dovuto, del certificato di collaudo, e successivamente allistruttoria della rendicontazione finale. Su richiesta del beneficiario pu essere corrisposto un acconto, fino al cinquanta per cento

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 dellammontare del contributo assegnato, sulla base di idonea garanzia fideiussoria. 5. Per le iniziative eseguite dai soggetti diversi da enti locali, la vigilanza e la verifica degli interventi sono svolte dal comune competente per territorio, che provvede altres alla erogazione del contributo spettante e accreditato a questo fine dalla Regione. 6. Lintervento oggetto di contributo deve essere concluso non oltre il 31 dicembre del terzo anno successivo a quello di riparto dei contributi ai sensi dellarticolo 5, comma 1, salva motivata proroga per ragioni oggettive. 7. La rendicontazione finale della spesa deve essere presentata entro il 31 dicembre dellesercizio successivo a quello di conclusione dellintervento oggetto di contributo. Art. 7 Riduzione e revoca dei contributi 1. I contributi concessi ai sensi della presente legge sono proporzionalmente ridotti con provvedimento del dirigente regionale, qualora venga accertata una diminuzione superiore al 20 per cento della spesa ammessa a contributo. In ogni caso la misura del contributo non deve eccedere la spesa rendicontata. 2. La concessione dei contributi revocata, con provvedimento del dirigente regionale, con conseguente restituzione del contributo eventualmente gi erogato, qualora: a) liniziativa non venga realizzata in conformit a quanto descritto nella domanda di contributo e nel provvedimento di concessione; b) venga meno la condizione di cui allarticolo 2, comma 3; c) liniziativa risulti in contrasto con il divieto di cumulo di cui allarticolo 8. 3. Qualora vengano accertate irregolarit nella contabilizzazione delle spese, si procede con decreto del dirigente regionale alla revoca parziale del contributo, commisurata alle spese non riconosciute. Art. 8 Non cumulabilit dei contributi 1. I contributi di cui alla presente legge non sono cumulabili con altri contributi regionali erogati negli ultimi cinque anni per i medesimi interventi. 2. Salva la limitazione di cui al comma 1, la Giunta regionale pu individuare e disporre contributi a favore di interventi di particolare interesse od urgenza, sentita la competente commissione consiliare. 3. Il medesimo immobile non pu essere oggetto di contributo concesso in base alla presente legge per i tre esercizi finanziari successivi allottenimento dello stesso, salva la presentazione di un progetto sin dallinizio suddiviso per stralci funzionali. Art. 9 Norma finanziaria 1. Agli oneri derivanti dallattuazione della presente legge, quantificati in euro 1.000.000,00 per ciascuno degli esercizi 2012 e 2013, si fa fronte con le risorse allocate nellupb U0171 Edilizia, patrimonio culturale ed edifici di culto che vengono incrementate di pari importo mediante prelevamento dallupb U0185 Fondo speciale per le spese correnti partita

n. 1 Interventi per la cultura del bilancio di previsione 2011 e pluriennale 2011-2013. Art. 10 Abrogazioni 1. abrogata la legge regionale 15 gennaio 1985, n. 6 Interventi per la realizzazione, lampliamento, il completamento e la sistemazione di centri di servizi culturali, biblioteche, teatri, musei e archivi e successive modifiche e integrazioni. Art. 11 Norma transitoria 1. Ai procedimenti amministrativi e di spesa in corso alla data di entrata in vigore della presente legge e fino alla loro conclusione, continuano ad applicarsi le disposizioni di cui alla legge regionale 15 gennaio 1985, n. 6, ad eccezione della previsione di cui allarticolo 7, comma 1, della presente legge, se di maggior favore per il beneficiario. Art. 12 Dichiarazione durgenza 1. La presente legge dichiarata urgente ai sensi dello articolo 44 dello Statuto ed entra in vigore il giorno successivo della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.

La presente legge sar pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione veneta. fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione veneta. Venezia, 30 settembre 2011

Luca Zaia

INDICE Art. 1 - Principi generali Art. 2 - Destinatari e modalit di intervento Art. 3 - Entit dei contributi Art. 4 - Presentazione delle domande Art. 5 - Riparto dei contributi Art. 6 - Erogazione dei contributi e rendicontazione delle spese Art. 7 - Riduzione e revoca dei contributi Art. 8 - Non cumulabilit dei contributi Art. 9 - Norma finanziaria Art. 10 - Abrogazioni Art. 11 - Norma transitoria Art. 12 - Dichiarazione durgenza

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stituisce la finalit della predetta legge, che agevola gli interventi edilizi sul contenitore strutturale dellattivit culturale. Il che ha agevolato anche gli istituti e gli enti che avevano non la propriet ma una titolarit sui beni collegata strettamente al fine culturale, che altrimenti non avrebbero potuto investire negli interventi, spesso improcrastinabili. Recependo molte istanze dei beneficiari e considerando gli aspetti migliorabili delle procedure, in base allesperienza, si inteso quindi formulare una nuova norma, mantenendo limpianto di principio e lasse strutturale, che fosse in grado di fornire uno strumento comprensibile, chiaro e trasparente per accedere al sostegno regionale. Nel tempo, infatti, stato via via sempre pi necessario introdurre in maniera incisiva modalit e criteri applicativi di aggiornamento e di chiarificazione, laddove la normativa si presentava carente o superata. La nuova legge si propone pur sempre di rendere flessibile lapplicazione mediante il rinvio ad una pi dettagliata disciplina da adottare con provvedimenti di Giunta regionale, in relazione alle concrete esigenze di dettaglio, ma rinnova profondamente i contenuti di una disciplina che ormai necessitava di un testo maggiormente leggibile, di un avallo normativo ad istituti introdotti amministrativamente, di forme procedimentali pi snelle e pi definite, a cominciare dalle tempistiche, ora adeguate alla legge statale sui termini del procedimento e armonizzate ai tempi dellesercizio finanziario. In tal senso stata prevista una cadenza annuale del contributo, a data certa sia per la presentazione delle domande che per la conclusione delle istruttorie. Anche se si tratta di una nuova legge, si inteso mantenere un segno di continuit, per cui stata seguita la struttura normativa della precedente legge n. 6, a cui la nuova norma si rif. La scelta di sostituire la normativa preesistente dovuta al fatto che sono state introdotte radicali innovazioni, che sarebbero potute sembrare improprie ad una semplice modifica di novellazione. Infatti sono stati introdotti cambiamenti sia con riferimento alle caratteristiche dei soggetti che delloggetto degli interventi, nonch nelle scelte procedurali, codificando anche la previsione di iniziative regionali dirette, pur di tipo e caratteristiche limitate, che costituiscono una opportuna leva di sostegno in casi particolari, ed infine nel coinvolgimento della competente Commissione consiliare in fase di definizione dei criteri. Il ruolo di questultima diviene, in realt, pi incisivo, essendo chiamata non pi a registrare quasi notarilmente listruttoria del riparto, ma ad esprimersi fin dalla fase di definizione dei criteri di partecipazione. In tal modo si agevoler il coordinamento tra Giunta e Consiglio nel perseguimento del fine comune di sostegno alla finalit culturale sottesa alla presente legge, continuando a mantenere la conoscenza delle altre fasi procedimentali da parte della Commissione. Tra gli aspetti pi salienti della nuova legge, oltre allaspetto comune di un testo comprensibile e snello, pu essere ricordato quello che estende gli interventi finanziabili agli allestimenti e agli arredamenti, al fine di consentire limmediata operativit dei servizi culturali oggetto di contributo. Ci risponde ad una esigenza molte volte sentita e richiesta da parte dei beneficiari. Sono invece esclusi gli atti di semplice acquisizione degli immobili da adibire ad attivit culturali. Con ci si intende evitare - seppur per ipotesi remota - che il sostegno culturale si trasformi nel tempo, anche se di lungo periodo, in altra finalit. Si anche ritenuto di definire con certezza lambito di erogazione dei contributi a soggetti di natura privata, favorendo solo ed esclusivamente lesercizio di attivit senza scopo di lucro, non prevedendo quindi agevolazioni per soggetti aventi fine commerciale o comunque lucrativo.

Dati informativi concernenti la legge regionale 30 settembre 2011, n. 18 Il presente elaborato ha carattere meramente informativo, per cui sprovvisto di qualsiasi valenza vincolante o di carattere interpretativo. Pertanto, si declina ogni responsabilit conseguente a eventuali errori od omissioni. Per comodit del lettore sono qui di seguito pubblicati: 1 - Procedimento di formazione 2 - Relazione al Consiglio regionale 3 - Leggi regionali abrogate 4 - Struttura di riferimento 1. Procedimento di formazione La Giunta regionale, su proposta dellAssessore Marino Zorzato, ha adottato il disegno di legge con deliberazione 12 aprile 2011, n. 6/ddl; Il disegno di legge stato presentato al Consiglio regionale in data 15 aprile 2011, dove ha acquisito il n. 161 del registro dei progetti di legge; Il progetto di legge stato assegnato alla 6 commissione consiliare; La 6 commissione consiliare ha completato lesame del progetto di legge in data 22 giugno 2011; Il Consiglio regionale, su relazione del consigliere Vittorino Cenci, ha esaminato e approvato il progetto di legge con deliberazione legislativa 14 settembre 2011, n. 16.

2. Relazione al Consiglio regionale Signor Presidente, colleghi consiglieri, dopo un quarto di secolo di proficua applicazione, la Giunta regionale ha deciso di avviare un percorso di aggiornamento e adeguamento alle esigenze del territorio della legge regionale 15 gennaio 1985, n. 6, legge che ha consentito interventi su immobili destinati ad essere sedi di attivit culturali. La finalit pertanto resta quella del miglioramento continuo della qualit dei servizi e delle attivit culturali, considerata sotto il particolare profilo del contenitore. Gli interventi che vengono presi in considerazione sono dunque quelli su teatri, musei, biblioteche, archivi o spazi comunque permanentemente destinati allo svolgimento di attivit culturali, consentendo la loro messa a norma, una pi agevole fruizione e molto spesso anche creando le condizioni per una corretta conservazione dei beni in essi contenuti. Il provvedimento legislativo, che con il presente si va ad aggiornare, stato oggetto di intensa attenzione ed interesse da parte di enti ed organismi in possesso di beni da adibire o gi adibiti ad attivit di tipo culturale. Lanalisi dei suoi effetti dimostra che lintervento regionale molto ha contribuito allinnalzamento della qualit degli immobili presi in considerazione, anche se le esigenze espresse annualmente dal territorio risultano di gran lunga superiori a quelle a cui si potuto far fronte. Con gli stanziamenti annuali, si sono incentivate nel tempo attivit di restauro, di prevenzione, di manutenzione di edifici spesso con caratteristiche di pregio e di consistente valenza artistica e culturale, sempre con il requisito che comunque fossero in grado di apportare un significativo contributo alla diffusione della cultura nel territorio e, spesso, alla riqualificazione generale del paesaggio. Il fine culturale e la destinazione dellimmobile alla pubblica fruizione, per un periodo di almeno venti anni dallintervento, co-

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La percentuale dellammontare del contributo rispetto alla spesa ammissibile ora dell80 per cento e corrispondentemente prevista una riduzione del contributo qualora venga accertata una diminuzione superiore al venti per cento della spesa ammessa a contributo. Il soggetto beneficiario ha anche lobbligo di apporre in modo visibile un cartello che dia atto del contributo concesso sullimmobile oggetto di intervento, ritenendo tale prescrizione utile a garantire adeguata trasparenza e visibilit al finanziamento pubblico regionale. Il corpo normativo continua a salvaguardare le principali necessit di aggiornamento o di adeguamento amministrativo attraverso la mediazione delle linee guida, da adottarsi dalla Giunta, sentita la competente Commissione. Gli interventi di finanziamento disciplinati dalla presente legge trovano, evidentemente, applicazione in tutta larea del territorio regionale. Lintento della legge, rendendo sempre pi accessibile la norma e quindi la possibilit di partecipazione al riparto dei finanziamenti, quello innalzare gli standard di qualit dei servizi culturali destinati alla fruizione pubblica, agendo sulla riqualificazione degli edifici dove i servizi vengono erogati. La Sesta Commissione consiliare permanente nella seduta del 22 giugno 2011, acquisito il parere favorevole della Prima Commissione consiliare permanente del 17 maggio 2011, ha licenziato a maggioranza, con modifiche, lunito testo del disegno di legge in questione, che viene ora sottoposto allesame dellAula consiliare. Hanno espresso voto favorevole i rappresentanti del gruppo L.V. - L.N. Padania, con delega del gruppo Popolo della Libert, e Italia dei Valori. Si sono astenuti i rappresentanti dei gruppi Partito Democratico Veneto, Gruppo Misto. 3. Leggi regionali abrogate Lart. 10 abroga la legge regionale 15 gennaio 1985, n. 6. 4. Struttura di riferimento Direzione beni culturali

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011


1. Procedimento di formazione La proposta di legge stata presentata al Consiglio regionale in data 26 maggio 2011, dove ha acquisito il n. 174 del registro dei progetti di legge su iniziativa dei Consiglieri Bond, Reolon, Toscani, Padrin e Toniolo; Il progetto di legge stato assegnato alla 5 commissione consiliare; La 5 commissione consiliare ha completato lesame del progetto di legge in data 4 agosto 2011; Il Consiglio regionale, su relazione del consigliere Dario Bond, ha esaminato e approvato il progetto di legge con deliberazione legislativa 14 settembre 2011, n. 17.

LEGGE REGIONALE 30 settembre 2011, n. 19 Modifica della legge regionale 10 novembre 1994, n. 64 Disciplina dellorario di servizio, dei turni e delle ferie delle farmacie. Il Consiglio regionale ha approvato Il Presidente della Giunta regionale promulga la seguente legge regionale: Art. 1 Modifica dellarticolo 3 della legge regionale 10 novembre 1994, n. 64 Disciplina dellorario di servizio, dei turni e delle ferie delle farmacie 1. Al comma 2 dellarticolo 3 della legge regionale 10 novembre 1994, n. 64 Disciplina dellorario di servizio, dei turni e delle ferie delle farmacie, dopo le parole isole o sono aggiunte le parole in comuni ubicati in area montana o.

2. Relazione al Consiglio regionale Signor Presidente, colleghi consiglieri, la presenza diffusa sul territorio delle farmacie rappresenta un importante e imprescindibile presidio sanitario a tutela della salute dei cittadini. Malgrado negli ultimi anni si sia assistito ad una progressiva spinta verso la liberalizzazione della vendita dei farmaci, la funzione svolta dai farmacisti non pu essere equiparata ad un semplice commercio. Lesperienza dei Paesi anglosassoni, dove la liberalizzazione della vendita dei farmaci stata introdotta da diversi anni, ha evidenziato linsorgenza di gravi patologie connesse allabuso dei medicinali. Risulta pertanto opportuno rafforzare e valorizzare la funzione di controllo sulla salute dei cittadini svolta dai farmacisti garantendo la capillarit dellassistenza farmaceutica territoriale. La legislazione nazionale e regionale non prevedono un sistema di sostegno finanziario idoneo a garantire unadeguata diffusione dellassistenza farmaceutica su tutto il territorio soprattutto considerato che la continua deruralizzazione delle zone pi disagiate crea sempre maggiori problemi di carattere economico alle farmacie che in alcuni casi possono mettere in discussione la continuit stessa dellesercizio farmaceutico. Sempre pi spesso le farmacie operano come centri di prenotazione di servizi diagnostici forniti dalle AUSL; la presenza delle farmacie nelle zone pi disagiate della Regione (montagna, zone svantaggiate, ecc.) rappresenta unimprescindibile presidio del servizio sanitario ai cittadini ed in particolare di quelle fasce di popolazione, spesso anziani, che non potrebbero accedere, se non con gravi disagi, ai servizi farmaceutici e sanitari ubicati in centri distanti a volte decine di chilometri. Lobiettivo del presente progetto di legge quello di garantire la capillarit dellassistenza farmaceutica su tutto il territorio regionale, e sostenere quelle farmacie che per la loro ubicazione (zone rurali e montane) offrono un servizio alla popolazione. A tale scopo, allarticolo 1 della presente proposta di legge, raccogliendo una richiesta espressa dai diretti interessati, interviene a modifica dellarticolo 3 della legge regionale 10 novembre 1994, n. 64 Disciplina dellorario di servizio, dei turni e delle ferie delle farmacie prevedendo che anche le farmacie che si trovino in comuni ubicati in area montana possano chiedere deroga al sindaco e rinunciare al periodo di chiusura obbligatoria per ferie o di limitarlo a sette giorni consecutivi in un anno. La Quinta Commissione consiliare ha ultimato lesame del progetto di legge nella seduta n. 42 del 04 agosto 2011 esprimendo allunanimit (Popolo della Libert, Liga Veneta Lega Nord Padania, Gruppo Misto, Partito Democratico Veneto, Italia dei Valori, Federa-

La presente legge sar pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione veneta. fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione veneta. Venezia, 30 settembre 2011

Luca Zaia

INDICE Art. 1 - Modifica dellarticolo 3 della legge regionale 10 novembre 1994, n. 64 Disciplina dellorario di servizio, dei turni e delle ferie delle farmacie

Dati informativi concernenti la legge regionale 30 settembre 2011, n. 19 Il presente elaborato ha carattere meramente informativo, per cui sprovvisto di qualsiasi valenza vincolante o di carattere interpretativo. Pertanto, si declina ogni responsabilit conseguente a eventuali errori od omissioni. Per comodit del lettore sono qui di seguito pubblicati: 1 - Procedimento di formazione 2 - Relazione al Consiglio regionale 3 - Note agli articoli 4 - Struttura di riferimento

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zione della Sinistra Veneta - PRC Sinistra Europea) parere favorevole in ordine alla sua approvazione da parte del Consiglio regionale. 3. Note agli articoli Nota allarticolo 1: - Il testo dellart. 3 della legge regionale n. 64/1994, come modificato dalla presente legge, il seguente: Art. 3 - Ferie annuali delle farmacie. 1. Le farmacie sono tenute ad osservare un periodo annuale complessivo di ferie non inferiore a quindici giorni, e non superiore a trenta giorni. Ciascun periodo di ferie, comunque, non pu essere di durata inferiore a sette giorni consecutivi. 2. Le farmacie localizzate in isole o in comuni ubicati in area montana o, comunque, ubicate in zone che presentino gravi difficolt di comunicazione, hanno facolt, previa autorizzazione dellUnit locale socio-sanitaria competente, sentito il sindaco del comune ove ubicata la farmacia, di rinunciare al periodo di chiusura obbligatoria per ferie o di limitarlo a sette giorni consecutivi in un anno.. 4. Struttura di riferimento Direzione attuazione programmazione sanitaria

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 a verificare lefficacia e lefficienza delle politiche regionali in materia di formazione professionale. 2. Lattivit di cui al comma 1 consiste nellanalisi, preventiva e successiva, della congruenza e/o degli scostamenti tra le missioni affidate dalle norme, gli obiettivi operativi prescelti, le scelte operative effettuate e le risorse umane, finanziarie e materiali assegnate, nonch nella identificazione degli eventuali fattori ostativi, delle eventuali responsabilit per la mancata o parziale attuazione, dei possibili rimedi. 3. La Struttura relaziona sullattivit svolta alla Commissione consiliare, che riferisce al Consiglio regionale con le eventuali proposte di reindirizzo delle politiche regionali in materia di formazione professionale per la presa datto e leventuale invio alla Giunta regionale per ladozione dei conseguenti provvedimenti.. Art. 3 Abrogazione dellarticolo 52 della legge regionale 1 3 marzo 2009, n. 3 1. Larticolo 52 della legge regionale 13 marzo 2009, n. 3 abrogato. Art. 4 Efficacia degli atti adottati e ridenominazione della Struttura 1. Gli atti adottati in attuazione delle norme oggetto delle modifiche di cui alla presente legge sono privi di effetto. 2. La Struttura per la vigilanza sul sistema della formazione professionale ridenominata Struttura per la valutazione e controllo strategico della formazione professionale.

LEGGE REGIONALE 30 settembre 2011, n. 20 Modifiche della legge regionale 13 marzo 2009, n. 3 Disposizioni in materia di occupazione e mercato del lavoro. Il Consiglio regionale ha approvato Il Presidente della Giunta regionale promulga la seguente legge regionale: Art. 1 Modifiche dellarticolo 50 della legge regionale 13 marzo 2009, n. 3 1. Larticolo 50 della legge regionale 13 marzo 2009, n. 3 cos sostituito: Art. 50 Istituzione Struttura per la valutazione e controllo strategico della formazione professionale 1. Al fine di supportare lattivit di programmazione e indirizzo politico amministrativo, la Regione del Veneto esercita lattivit di valutazione e controllo strategico sul sistema della formazione professionale, ai sensi dellarticolo 1, comma 2, lettera a) del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286 e successive modifiche e integrazioni. 2. Per le finalit di cui al comma 1 istituita, presso il Consiglio regionale la struttura regionale per lattivit di valutazione e controllo strategico sul sistema della formazione professionale, di seguito denominata Struttura, che opera direttamente in collegamento funzionale con la commissione consiliare competente in materia di formazione professionale. 3. Per lo svolgimento dei propri compiti la Struttura: a) si avvale di personale proprio e pu avvalersi della collaborazione delle strutture della Giunta regionale competenti in materia di formazione professionale e lavoro, nonch di enti universitari o di alta qualificazione; b) accede direttamente ai dati del sistema informativo della formazione professionale; c) pu chiedere atti, documenti, dati e informazioni, oltre che alle strutture ed enti regionali competenti, anche direttamente agli organismi di formazione accreditati.. Art. 2 Modifiche dellarticolo 51 della legge regionale 13 marzo 2009, n. 3 1. Larticolo 51 della legge regionale 13 marzo 2009, n. 3 cos sostituito: Art. 51 Attivit e compiti 1. Lattivit di valutazione e controllo strategico si esercita con riguardo al settore della formazione professionale e mira

La presente legge sar pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione veneta. fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione veneta. Venezia, 30 settembre 2011

Luca Zaia

INDICE Art. 1 - Modifiche dellarticolo 50 della legge regionale 13 marzo 2009, n. 3 Art. 2 - Modifiche dellarticolo 51 della legge regionale 13 marzo 2009, n. 3 Art. 3 - Abrogazione dellarticolo 52 della legge regionale 13 marzo 2009, n. 3 Art. 4 - Efficacia degli atti adottati e ridenominazione della Struttura

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Dati informativi concernenti la legge regionale 30 settembre 2011, n. 20 Il presente elaborato ha carattere meramente informativo, per cui sprovvisto di qualsiasi valenza vincolante o di carattere interpretativo. Pertanto, si declina ogni responsabilit conseguente a eventuali errori od omissioni. Per comodit del lettore sono qui di seguito pubblicati: 1 - Procedimento di formazione 2 - Relazione al Consiglio regionale 3 - Struttura di riferimento

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1. Procedimento di formazione La proposta di legge stata presentata al Consiglio regionale in data 24 giugno 2011, dove ha acquisito il n. 181 del registro dei progetti di legge su iniziativa dei Consiglieri Cenci, Caner, Bond, Petten, Causin, Teso, Tosato, Cappon, Franchetto, Grazia, Baggio, Toniolo, Fasoli, Bortoli, Fracasso, Finco, Bozza, Bottacin, Peraro, Bonfante, Pigozzo, Tiozzo, Marotta, Pipitone, Sandri, Toscani, Lazzarini, Berlato Sella e Puppato; Il progetto di legge stato assegnato alla 6 commissione consiliare; La 6 commissione consiliare ha completato lesame del progetto di legge in data 26 luglio 2011; Il Consiglio regionale, su relazione del consigliere Vittorino Cenci, ha esaminato e approvato il progetto di legge con deliberazione legislativa 14 settembre 2011, n. 18.

2. Relazione al Consiglio regionale Signor Presidente, colleghi consiglieri, larticolo 50 della legge regionale 13 marzo 2009, n. 3, recante Disposizioni in materia di occupazione e del mercato del lavoro, ha istituito presso il Consiglio regionale una Struttura per la vigilanza sul sistema della formazione professionale, allo scopo di garantire un quadro completo e aggiornato di conoscenze sulle attivit di vigilanza e controllo del settore. La Struttura, costituita ai sensi dellarticolo 53 della citata legge regionale n. 3/2009 dallUfficio di Presidenza con proprio provvedimento n. 76 del 28 luglio 2009, opera in collegamento funzionale con la Commissione consiliare competente in materia di formazione professionale e pertanto con la Sesta Commissione consiliare permanente, ai sensi dellarticolo 18 del vigente Regolamento consiliare. Ai sensi dellarticolo 50 della citata legge regionale, la nominata Struttura garantisce un quadro completo e aggiornato di conoscenze sulle attivit di vigilanza e controllo del sistema della formazione professionale. Per lo svolgimento dei suoi compiti, la Struttura dotata di poteri di acquisizione di atti, dati, informazioni relativi alle attivit di vigilanza e controllo, cui corrispondono doveri di trasmissione da parte delle competenti Strutture della Giunta regionale. Ci sancito allarticolo 52 della legge regionale citata, che individua puntualmente ci che costituisce oggetto di trasmissione alla Struttura. La norma in questione, chiarisce che il dovere di trasmissione riguarda tutti i provvedimenti regionali, con la relativa documentazione, riguardanti la formazione professionale, con particolare riferimento ai dati e informazioni relativi alle attivit di vigilanza e controllo, comprese le linee guida, le delibere e i decreti di approvazione dei progetti formativi. Inoltre larticolo 50, comma 2, lettera c) della legge

regionale citata attribuisce alla Struttura il potere di acquisizione di atti, documenti, dati e informazioni, direttamente agli organismi di formazione beneficiari di finanziamenti o cofinanziamenti regionali. Infine, larticolo 50, comma 2, lettera b) attribuisce alla Struttura il potere di accedere direttamente ai dati del sistema informativo della formazione professionale, sia pure previa intesa tra lUfficio di Presidenza e la Giunta regionale. La Struttura predispone annualmente il programma generale delle attivit di vigilanza e controllo la cui attuazione demandata alle strutture regionali competenti (articolo 51, comma 1, legge regionale cit.). Larticolo 51, comma 3, della legge regionale citata, stabilisce che il programma, cos predisposto, approvato dal Consiglio regionale. Ai sensi dellarticolo 51, commi 1 e 2 della legge regionale citata, la Struttura predispone detto programma in base: - alle indicazioni della Sesta Commissione; - alle analisi e valutazioni delle attivit di controllo e vigilanza svolti sul sistema della formazione professionale; - secondo modelli di analisi campionaria del rischio. tuttavia apparso assai arduo evitare da un lato che lapplicazione delle norme in questione si risolvesse in una - nel contempo inutile e di dubbia ammissibilit - sovrapposizione e duplicazione di attivit di controllo gi esercitate in forza di leggi e regolamenti comunitari da altre strutture regionali istituzionalmente competenti e dallaltro lato di cogliere, pur nella sfasatura del dato normativo, lintenzione reale che aveva animato liniziativa del legislatore, che era quella di prevedere uno strumento di supporto alle funzioni di indirizzo, controllo e se del caso di reindirizzo del Consiglio regionale nel settore della formazione professionale. Una chiara prova di tale difficolt ben rappresentata nel primo programma generale di controllo approvato dal Consiglio regionale con deliberazione n. 52 del 20 ottobre 2010. Linevitabile difficolt operativa di cui s discorso il naturale prodotto di un imperfetta traduzione, da parte della lettera delle norme sopra menzionate, dellintenzione del legislatore. In effetti, lapplicazione delle norme in questione comporta la configurazione di una forma del tutto atipica di vigilanza (tale infatti definita dallarticolo 50 citato), allincrocio tra lattivit di controllo di primo livello e di secondo livello, di cui assomma aspetti delluna e dellaltra. Le attivit di controllo contenute nel programma generale cui riferisce larticolo 51 cit., dovrebbero essere eseguite dalle stesse strutture le cui attivit sono oggetto di analisi e valutazione (Cfr. articolo 51 cit.) mentre la Struttura (quella istituita dal Consiglio) svolgerebbe attivit di analisi e valutazione sullattivit di vigilanza e controllo eseguita dalle altre strutture regionali (Cfr. sempre articolo 51 cit.). Tutto ci si risolve in una sovrapposizione tanto di attivit di controllo di primo livello, quanto di attivit di controllo di secondo livello, comunque entrambe compiutamente normate e di competenza di altre strutture regionali. Giova infatti ricordare che il sistema della formazione professionale risulta gi corredato da un articolato apparato di disciplina dellesercizio delle funzioni di vigilanza e controllo (legge regionale 30 gennaio 1990, n. 10, legge regionale 9 agosto 2002, n. 19, disposizioni di cui al Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2007-2010 (Decisione C(2007) 5633 del 16 novembre 2007 della Commissione Europea).). Peraltro, tale atipica forma di vigilanza non avrebbe poi altro scopo se non quello di fornire un quadro completo e aggiornato di conoscenze sulle attivit di vigilanza e controllo del settore (cfr. articolo 50 cit).

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prescelti, le scelte operative effettuate e le risorse umane, finanziarie e materiali assegnate, nonch nella identificazione degli eventuali fattori ostativi, delle eventuali responsabilit per la mancata o parziale attuazione, dei possibili rimedi. La Commissione consiliare competente valuta e trasmette al Consiglio regionale la relazione della Struttura sullattivit svolta, corredandola delle eventuali proposte di reindirizzo delle politiche regionali in materia di formazione professionale. Il Consiglio regionale chiamato a prendere atto delle risultanze dellattivit svolta e a decidere altres leventuale invio alla Giunta regionale per ladozione dei conseguenti provvedimenti. Infine larticolo 3 abroga larticolo 52 in quanto lacquisizione degli atti e documenti ivi contemplati si deve intendere gi ricompresa nellambito dei poteri di acquisizione di cui al precedente articolo 51. Le modifiche in parola riallineano il dato normativo allintenzione del legislatore, assegnano compiti certamente attribuibili alle funzioni istituzionali del consiglio regionale e ai suoi organi e relative strutture di supporto, in quanto afferenti (articolo 8 Statuto) alle funzioni di indirizzo e se del caso di reindirizzo politico amministrativo della Regione, nel caso di specie delle politiche di formazione professionale e non determinano alcuna sovrapposizione o duplicazione con i sistemi di vigilanza e controllo gi affidati alle altre strutture regionali competenti. Larticolo 4, infine, prevede la cessazione dellefficacia degli atti adottati in esecuzione delle norme oggetto della presente proposta di modifica, per le ragioni gi sopra illustrate, con particolare riferimento alla deliberazione consiliare n. 52 del 20 ottobre 2010, con la quale stato approvato il primo programma generale di controllo. Infine, si prevede la ridenominazione dellattuale Struttura con il nome di Struttura per la valutazione e controllo strategico della formazione professionale. La Sesta Commissione consiliare permanente, acquisito il parere della Prima Commissione consiliare in data 26 luglio 2011, ha licenziato, allunanimit, nella seduta del 26 luglio 2011 lunito testo del progetto di legge in questione, che viene ora sottoposto allesame dellAula consiliare. Erano rappresentati i gruppi L.V. - L.N. Padania, Popolo della libert, Partito Democratico Veneto, Italia dei Valori e FSV - PRC Sinistra europea. 3. Struttura di riferimento Direzione lavoro

Ma per perseguire tale finalit, lordinamento giuridico generale appresta un mezzo tipico e nominato, corrispondente al cd. Controllo strategico, espressamente previsto dalla fondamentale norma di cui allarticolo 1, comma 2, lettera a) del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286 e s.m.i., quale attivit di supporto dellattivit di programmazione strategica e di indirizzo politico-amministrativo, svolta da strutture che rispondono direttamente agli organi di indirizzo politico amministrativo. Tale attivit di controllo strategico non solo non viene a costituire alcuna sovrapposizione o duplicazione rispetto ai sistemi di controllo e vigilanza gi affidati alle strutture regionali competenti, in quanto essa da detti sistemi del tutto diversa e distinta, perseguendo finalit del tutto diverse e distinte da quelle perseguite dai sistemi di controllo di primo e secondo livello, ma anche in piena sintonia con lintenzione del legislatore, che, nel dotare il Consiglio di uno strumento di garanzia di un quadro completo e aggiornato di conoscenze sulle attivit di vigilanza e controllo del settore, intendeva con ci costituire unattivit a supporto dellattivit di indirizzo, reindirizzo e programmazione del Consiglio regionale, esattamente nei termini previsti dalla citata norma fondamentale. Il controllo strategico cui lintenzione del legislatore intendeva riferirsi trova peraltro compiuta disciplina allarticolo 6 del D.Lgs. n. 286/1999 citato, secondo cui lattivit di controllo strategico consiste nellanalisi, preventiva e successiva, della congruenza e/o degli scostamenti tra le missioni affidate dalle norme, gli obiettivi operativi prescelti, le scelte operative effettuate e le risorse umane, finanziarie e materiali assegnate, nonch nella identificazione degli eventuali fattori ostativi, delle eventuali responsabilit per la mancata o parziale attuazione, dei possibili rimedi. Chiarito che lindicata intenzione del legislatore non ha trovato compiuta espressione nella lettera delle norme in esame, con la presente proposta di legge si intende disporre le modifiche alle norme degli articoli 50, 51 e 52 della legge regionale n. 3/2009, al fine di conformarle a detta indicata intenzione. A tal fine, costituiscono sicuro presidio di riferimento le norme dellarticolo 1, comma 2, lettera a) e dellarticolo 6 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286 e successive modificazioni e integrazioni. Tali modifiche si rendono necessarie, poich la divergenza tra intenzione del legislatore e relative norme non consente di utilizzare linterpretazione adeguatrice allo scopo di realizzare lobiettivo reale del legislatore, che , come detto, lintroduzione del cd controllo strategico, senza prevaricare la lettera delle norme stesse. Nello specifico, allarticolo 1 si propone di modificare larticolo 50 rendendo esplicito che il fine della legge il cd controllo strategico, nei termini sopra indicati. Conseguentemente, la Struttura muta denominazione in funzione dellattivit di valutazione e controllo strategico. naturalmente confermato che essa opera direttamente in collegamento funzionale con la commissione consiliare competente in materia di formazione professionale. Rimangono sostanzialmente immutati i poteri di accesso ai dati e informazioni, strumentali allattivit in parola. Larticolo 2 riconfigura lassetto delle attivit e compiti della Struttura, proponendo una modifica dellarticolo 51, dal quale originano le maggiori difficolt operative. Definito (comma 1) il campo dazione e le finalit, per cui lattivit di valutazione e controllo strategico si esercita con riguardo al settore della formazione professionale e mira a verificare lefficacia e lefficienza delle politiche regionali in materia di formazione professionale, viene data la definizione dellattivit stessa (comma 2) quale analisi, preventiva e successiva, della congruenza e/o degli scostamenti tra le missioni affidate dalle norme, gli obiettivi operativi

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PARTE SECONDA

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CIRCOLARI, DECRETI, ORDINANZE E DELIBERAZIONI

relativo incarico e linesistenza delle cause ostative di cui al comma 2, dellart. 13, della legge 580/1993; Verificato, sulla base delle attestazioni e documentazioni inviate, il possesso dei requisiti previsti dalla legge; decreta

Sezione prima DECRETI DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 185 del 19 settembre 2011 Sostituzione di un componente del Consiglio della Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura di Venezia. Dm 24 luglio 1996, n. 501, art. 8. [Designazioni, elezioni e nomine] Il Presidente Vista la legge 29 dicembre 1993, n. 580 Riordinamento delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura e successive modifiche e integrazioni; Visto il decreto legislativo15 febbraio 2010, n. 23 Riforma dell'ordinamento relativo alle camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, in attuazione dell'articolo 53 della legge 23 luglio 2009, n. 99, ed in particolare il comma 1, dellart. 3 Disposizioni transitorie; Visto il Decreto del Ministro dellIndustria, del Commercio e dellArtigianato 24 luglio 1996, n. 501, emanato in attuazione dell'art. 12, comma 3, della legge 580/1993 e inerente le procedure per la costituzione del Consiglio Camerale; Richiamato il proprio decreto 3 febbraio 2010, n. 26, con cui sono stati nominati i componenti il Consiglio della Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura di Venezia, tra i quali il Sig. Luca Saba in rappresentanza del settore Agricoltura, su designazione delle Organizzazioni Coldiretti, Confagricoltura e Confederazione Italiana Agricoltori C.I.A., apparentate; Preso atto che il Presidente della Camera di Commercio di Venezia con nota 11 luglio 2011, prot. n. 44666, ha comunicato che il sig. Luca Saba, ha rassegnato le dimissioni dalla carica di consigliere e che pertanto occorre procedere alla sua sostituzione in seno al Consiglio Camerale, ai sensi dellarticolo 8, del Dm 501/1996; Considerato che con nota 19 luglio 2011, prot. n. 385924, la Direzione Commercio ha chiesto alle Organizzazioni interessate di designare congiuntamente un nuovo rappresentante in sostituzione del dimissionario e di produrre la documentazione necessaria allaccertamento dei requisiti di cui allart. 13 della Legge 580/1993; Preso atto che con nota 5 agosto 2011, acquisita agli atti in data 12 agosto 2011 prot. n. 385924, e successivamente integrata con nota trasmessa il 5 settembre 2011 a mezzo PEC, come da richiesta della Direzione Commercio del 16 agosto 2011, prot. n. 387698, dette Organizzazioni hanno designato il sig. Iacopo Giraldo, nato a Torino il 23/10/1969, in sostituzione del sig. Luca Saba; Vista la dichiarazione ai sensi del Dpr 28 dicembre 2000, n. 445, rilasciata dal designato e attestante il possesso dei requisiti personali, la disponibilit alla nomina e allo svolgimento del

1. di nominare, quale componente del Consiglio della Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura di Venezia, in rappresentanza del settore Agricoltura, ed in sostituzione del sig. Luca Saba dimissionario, il sig. Iacopo Giraldo; 2. di notificare il presente Decreto al componente nominato, alle Organizzazioni Imprenditoriali interessate, al Ministero dello Sviluppo Economico e alla Camera di Commercio di Venezia; 3. di incaricare la Direzione regionale Commercio dellesecuzione del presente atto; Avverso i vizi del presente decreto ammesso ricorso avanti il Tribunale Amministrativo regionale entro 60 giorni dellavvenuta conoscenza ovvero, alternativamente, avanti il Capo dello Stato entro 120 giorni. Luca Zaia

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 186 del 19 settembre 2011 Sostituzione e nomina del Presidente della Commissione Maestri di sci per esami qualifica direttore di scuola di sci e qualifica di esperto in una o pi lingue straniere previsti per i giorni 28 settembre 2011 e 28 novembre 2011 a Belluno presso il Centro Nogherazza - Loc. Castion. Legge regionale 3 gennaio 2005, n. 2, artt. 7 e 8 Nuovo ordinamento della professione di maestro di sci. [Designazioni, elezioni e nomine] Il Presidente Premesso che labilitazione allesercizio della professione di maestro di sci si consegue mediante la frequenza di corsi di formazione ed il superamento di appositi esami da sostenersi avanti alla Commissione prevista dall art. 7 comma 8 della Legge regionale 2/2005. Visti i Decreti del Presidente della Giunta regionale n. 269 del 17 dicembre 2009 e il n. 22 del 2 marzo 2011, con i quali sono stati nominati i componenti effettivi e supplenti della Commissione desame per i Maestri di Sci di cui agli artt. 7 e 8 della Lr 2/2005. Vista la Dgr n. 3582/2005 e la Dgr n. 3440/2007 che stabiliscono, per gli esami di specializzazione e qualifica, la convocazione dei commissari esperti nella specializzazione o qualifica interessata oltre alla sottocommissione tecnica di cui allart. 7 comma 8 della Lr n. 2/2005. Vista la Dgr n. 1243 del 3 agosto 2011 con cui si disposta listituzione dei corsi di aggiornamento professionale, specializzazione e qualifica per lanno 2011. Atteso che con decreto del Dirigente regionale Direzione LL.PP. n. 1085 del 3 agosto 2011 sono state convocate le commissioni maestri di sci per gli esami per il conseguimento

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 - Servizio Sport, che ha attestato la regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione statale e regionale. decreta 1 - Il dottor Mauro Cimarosti, funzionario regionale in servizio presso la Direzione regionale Lavori Pubblici - Servizio Sport nominato Presidente della Commissione maestri di sci per gli esami per il conseguimento della qualifica di direttore di scuola di sci ed esperto in una o pi lingue straniere previsti rispettivamente per il giorno 28 settembre 2011 e per il giorno 28 novembre 2011 a Belluno presso il Centro Nogherazze - Loc. Castion. 2 - La Direzione regionale Lavori Pubblici incaricata dellesecuzione del presente atto. Luca Zaia

della qualifica di direttore scuola di sci e di esperto in una o pi lingue straniere a Belluno presso il Centro Nogherazze - loc Castion Preso atto che Il Dirigente della Direzione Lavori Pubblici, arch. Andrea Cisco, Presidente della Commissione desame ha comunicato limpossibilit di partecipare alle sedute delle predette commissioni e che il responsabile dellUfficio maestri di sci e guide alpine (membro supplente) deve ancora essere designato. Ritenuto indispensabile provvedere alla nomina del Presidente, per lespletamento degli esami in programma a Belluno, presso il Centro Nogherazze in Loc. Castion per i giorni 28 settembre 2011 e 28 novembre 2011 nella persona del dott. Mauro Cimarosti, in qualit di funzionario della Direzione Lavori Pubblici - Servizio Sport. Su conforme proposta della Direzione Lavori Pubblici

DECRETI DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE INFRASTRUTTURE DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE INFRASTRUTTURE n. 208 del 15 settembre 2011 Progetto del 1 stralcio del Sistema Ferroviario Metropolitano regionale. Lotto C2 - Direttrice Mestre - Castelfranco Veneto. Ordine di deposito delle indennit di espropriazione. Art. 26 Dpr 08 giugno 2001 n. 327/2001 e s.m.i. [Espropriazioni, occupazioni durgenza e servit]
Dati Catastali Foglio n. 9 Pasqualetto Mario nato a Spinea il 24/06/1933 C.F. PSQ MRA 33H24 I908D Residente in Via Cavour, 2 30038 Spinea (Ve) Prop. 1/1 9 9 9 9 Natura dellintervento Esproprio Esproprio Esproprio Esproprio Esproprio Particella Interessata 2700* ex 1202 2701* ex 1202 47 2698 ex 1202 2699 ex 1202 Superficie MQ. 716 12 3.770 5.802 4.580

Il Dirigente (omissis) decreta 1. il deposito presso il Ministero dellEconomia e Finanze - Ragioneria Territoriale dello Stato di Venezia dellindennit di esproprio di cui al seguente elenco:

Ditte soggette ad esproprio Nel Comune di Spinea

Somme da pagare . 375.720,00 Di cui: - . 267.840,00 Art. 37 Dpr 327/2001 e s.m.i. Indennit Base di esproprio (Valore venale stabilito per larea . 18,00/mq) - . 107.880,00 Art. 22/bis comma 5 Dpr 327/2001 e s.m.i. Indennit di occupazione durgenza (Totale occupazione 58 mesi)

(*) = Mappali che, a seguito della richiesta del Signor Pasqualetto, vengono acquisiti in quanto reliquati. Per essi infatti risulta una disagevole utilizzazione dopo la realizzazione dellopera pubblica.

2. di disporre che agli eventuali terzi titolari di diritti sia data comunicazione del presente provvedimento e che un estratto dello stesso venga pubblicato sul Bur. 3. il presente provvedimento diventer esecutivo col decorso di 30 giorni dal compimento delle formalit di pub-

blicazione, ove non sia stata proposta opposizione da eventuali terzi. Lopposizione dovr essere presentata alla Regione del Veneto Direzione regionale Infrastrutture, Via C. Baseggio 5, 30174 Mestre (Ve). Stefano Angelini

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE INFRASTRUTTURE n. 209 del 15 settembre 2011 Progetto del 1 stralcio del Sistema Ferroviario Metropolitano regionale. Lotto C2 - Direttrice Mestre - Castelfranco Veneto. Ordine di deposito delle indennit di espropriazione. Art. 26 Dpr 08 giugno 2001 n. 327/2001 e s.m.i. [Espropriazioni, occupazioni durgenza e servit] Il Dirigente (omissis) decreta

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1. il deposito presso il Ministero dellEconomia e Finanze - Ragioneria Territoriale dello Stato di Venezia dellindennit di esproprio di cui al seguente elenco, offerta con lettera Prot. n. 490018/45.501 del 17/09/2010:

Ditte soggette ad esproprio Nel Comune di Spinea

Dati catastali Foglio n. 9 9 Natura dellintervento Esproprio Esproprio Esproprio Esproprio Occupazione dei terreni che non sono stati espropriati ma restituiti Particella interessata 306 2710 ex 2215 2712 ex 2215 2713 ex 2215 Superficie MQ. 320 4704 3008 6 Somme da pagare

Tempo libero Srl P.Iva 01825310277 Via Rossignago, 89/H 30038 Spinea (Ve) Prop. 1/1

9 9

2711 ex 2215

3012

. 224.796,50 Di cui: - . 144.684,00 Art. 37 Dpr 327/2001 e s.m.i. Indennit Base di esproprio (Valore venale stabilito per larea . 18,00/mq) - . 58.275,50 Art. 22/bis comma 5 Dpr 327/2001 e s.m.i. Indennit di occupazione durgenza (terreni espropriati) (Totale occupazione 58 mesi) - . 21.837,00 Art. 22/bis comma 5 Dpr 327/2001 e s.m.i. Indennit di occupazione durgenza (terreni che non sono stati espropriati ma che sono stati restituiti) (Totale occupazione 58 mesi)

2. di disporre che agli eventuali terzi titolari di diritti sia data comunicazione del presente provvedimento e che un estratto dello stesso venga pubblicato sul Bur della Regione del Veneto; 3. il presente provvedimento diventer esecutivo col decorso di 30 giorni dal compimento delle formalit di pub-

blicazione, ove non sia stata proposta opposizione da eventuali terzi. Lopposizione dovr essere presentata alla Regione del Veneto Direzione regionale Infrastrutture, Via C. Baseggio 5, 30174 Mestre (Ve). Stefano Angelini

DECRETI DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE DIFESA DEL SUOLO DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE DIFESA DEL SUOLO n. 291 del 9 settembre 2011 Dgr n. 3852 del 15/12/2009 - Legge 3 agosto 1998 n 267 - Incarico al Dipartimento di Geoscienze dellUniversit di Padova per lo Studio di valutazione del rischio e censimento fabbricati nel Comune di Perarolo di Cadore. Importo complessivo 41.316,55. Verifica degli elaborati consegnati e liquidazione a saldo. CUP H76E10000370001. [Difesa del suolo] Il Dirigente (omissis) decreta

1. di approvare gli elaborati finali consegnati dal Dipartimento di Geoscienze dellUniversit di Padova relativi allo Studio di valutazione del rischio e censimento fabbricati nel Comune di Perarolo di Cadore affidato con convenzione sottoscritta in data 06/04/2010 in attuazione alla Dgr 3852/09. 2. di liquidare al Dipartimento di Geoscienze dellUniversit di Padova, a titolo di saldo finale, limporto di 28.921,58 (IVA ed ogni onere inclusi). Tiziano Pinato

DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE DIFESA DEL SUOLO n. 298 del 13 settembre 2011 Lr 14.01.2003, n.3 art.17 - Consorzio di Bonifica Pedemontano Sinistra Piave (ora Piave) - Interventi strutturali sulla rete idrografica non principale programma esercizio

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 la rendicontazione ai sensi dellart.54 comma 6 della Lr 07.11.2003, n.27 dovr essere presentata entro ottobre 2012. Tiziano Pinato

2005. - Lavori di rifacimento dell'impianto idrovoro"Paludei di Fratta" in Comune di Oderzo. Importo 1.200.000,00. Finanziamento regionale 600.000,00. Approvazione progetto definitivo e autorizzazione ai sensi dellart. 146 del D.lgs 22.01.2004 n. 42. [Difesa del Suolo] Il Dirigente (omissis) decreta - approvato in linea tecnica ed economica il progetto definitivo redatto in data dicembre 2008 dal Consorzio di Bonifica Pedemontano Sinistra Piave (ora Piave) e relativo ai lavori di rifacimento dell'impianto idrovoro"Paludei di Fratta" in Comune di Oderzo dellimporto di 1.420.000,00 cos suddiviso: A Lavori in appalto: A1 realizzazione delle opere elettromeccaniche di impianto idrovoro comprensivo di quadri elettrici, pompe, sgrigliatore, elettrificazione chiavica e telecontrollo 380.456,20 A2 realizzazione cassa di espansione di Via Belluno e relativi manufatti di regolazione e recupero ambientale 88.703,32 A3 potenziamento rete zona industriale nord Paludei 604.840,48 Sommano 1.074.000,00 B Somme a disposizione dellAmministrazione B1 Indennizzi per acquisizione aree (ricalibratura canale Paludei) 80.000,00 B2 Oneri accessori sugli espropri 3.000,00 B3 Oneri allacciamento Enel 17.000,00 B4 Iva 10% su A+B3 109.100,00 B5 Spese generali 10% su A+B1 115.400,00 B6 Art. 18 L 109/94 21.480,00 B7 Arrot 20,00 Sommano 346.000,00 Complessivamente 1.420.000,00 - dichiarata ai fini dellesecuzione delle opere e delle espropriazioni la pubblica utilit del sopraccitato progetto definitivo; - autorizzata ai fini del vincolo paesaggistico e di protezione delle bellezze naturali ed ambientali, ai sensi del comma 9 dellart.146 del D.lgs 22 gennaio 2004 n.42 l'esecuzione delle opere di cui sopra; - Le eventuali perizie di variante e/o suppletive devono ottenere il preventivo nulla osta da parte del Dirigente della Direzione Difesa del Suolo; a tal fine il Soggetto attuatore presenta preventiva e motivata istanza indirizzata alla predetta Direzione. - Le economie di spesa conseguite a qualsiasi titolo sono accantonate e possono essere eventualmente utilizzate dal sopraccitato Consorzio di Bonifica, nell'ambito dell'intervento approvato, solo su espressa e preventiva autorizzazione da parte del Dirigente della Direzione Difesa del Suolo; - confermato il finanziamento di 600.000,00 concesso con deliberazione della Giunta regionale n.4172 in data 30.12.2005 e relativa ai lavori di cui alloggetto;

DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE DIFESA DEL SUOLO n. 300 del 13 settembre 2011 Lr 14.01.2003, n.3 art.17. Consorzio di Bonifica Veronese (ex Adige Garda) - Interventi strutturali sulla rete idrografica non principale - programma esercizio 2005. Lavori di sistemazione idraulica nelle localit Paradiso e Brolo in Comune di Castelnuovo del Garda. Importo 500.000,00. Finanziamento regionale 400.000,00. Approvazione perizia di variante senza aumento di spesa. [Difesa del suolo] Il Dirigente (omissis) decreta - approvata in linea tecnica ed economica la perizia di variante redatta il 07.05.2010 dal Consorzio di Bonifica Veronese (ex Adige Garda) e relativo ai lavori di sistemazione idraulica nelle localit Paradiso e Brolo in Comune di Castelnuovo del Garda dellimporto di 500.000,00 cos suddiviso: A) Lavori eseguiti 280.724,18 Piano di sicurezza 6.287,11 Sommano 287.011,29 B) Lavori da eseguire a cottimo fiduciario 54.814,85 Piano di sicurezza 1.276,50 Sommano 56.091,35 C) Lavori in amministrazione diretta 35.965,04 D) Somme a disposizione dellAmministrazione Servit 5.384,25 Danni 1.270,00 Sommano 6.654,25 E) Spese generali 38.445,19 F) Iva 20% 75.813,53 G) Arrotondamento 19,35 Totale 500.000.00 - dichiarata ai fini dellesecuzione delle opere e delle servit la pubblica utilit del sopraccitato progetto definitivo; - autorizzata ai fini del vincolo paesaggistico e di protezione delle bellezze naturali ed ambientali, ai sensi del comma 9 dellart.146 del D.lgs 22 gennaio 2004 n.42 l'esecuzione delle opere di cui sopra; - Le economie di spesa conseguite a qualsiasi titolo sono accantonate e possono essere eventualmente utilizzate dal sopraccitato Consorzio di Bonifica, nell'ambito dell'intervento approvato, solo su espressa e preventiva autorizzazione da parte del Dirigente della Direzione Difesa del Suolo. - confermato il finanziamento di 400.000,00 concesso con deliberazione della Giunta regionale n.4172 in data 30.12.2005 e relativa ai lavori di cui alloggetto;

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 la rendicontazione ai sensi dellart. 54 comma 6 della Lr 07.11.2003, n.27 dovr essere presentata entro 31.08.2012. Tiziano Pinato

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DECRETI DEL DIRIGENTE DELLUNIT DI PROGETTO GENIO CIVILE DI BELLUNO DECRETO DEL DIRIGENTE DELLUNIT DI PROGETTO GENIO CIVILE DI BELLUNO n. 65 del 20 giugno 2011 Legge n. 730 del 28.10.1986 e Legge n. 179 del 31.07.2002 art. 16 - 4 programma stralcio degli interventi urgenti per il riassetto delle aree a rischio idrogeologico. Realizzazione di briglie, muro arginale e consolidamento dei versanti sul torrente Ma, in localit Pianaz, in Comune di Zoldo Alto (Bl). Progetto n. 23 est - Importo complessivo di 1.300.000,00.- Cup: H33B06000010001. Approvazione perizia suppletiva e di variante. [Difesa del suolo] Il Dirigente (omissis) decreta 1) approvata la perizia suppletiva e di variante redatta, nel marzo 2011, dalla Zollet Ingegneria Srl con sede operativa a S. Giustina (Bl), relativa ai lavori di Realizzazione di briglie, muro arginale e consolidamento dei versanti sul torrente Ma, in localit Pianaz, in Comune di Zoldo Alto (Bl), per limporto complessivo di 1.300.000,00.- cos suddiviso: A) Lavori Consolidam. - riprofilatura versante Opere fluviali Sicurezza Totale lavori B) Somme a disposizione dellamministrazione Spese tecniche (IVA ed oneri compresi) Imprevisti Danni ed acquisizioni Fondo incentivante (D.lgs n. 163/2006) IVA al 20% sui lavori Spese per pubblicit e pubblicazione Spese per accertamenti di lab.e verifiche Indagini geognostiche Disponibile Totale somme a disposizione dellamministrazione Importo complessivo dellopera 385.849,71 287.255,24 39.100,00 712.204,95 150.000,00 0,00 35.000,00 15.583,87 142.440,99 10.000,00 24.000,00 30.000,00 180.770,19 587.795,05 1.300.000,00

2) approvato lo Schema atto di sottomissione e verbale concordamento nuovi prezzi; sono pertanto approvati n. 3 nuovi prezzi cos definiti: - NP.P.05 Sovrapprezzo allo scavo... per demolizione di roccia o di trovanti a mc. 45,64.- (quarantacinque virgola sessantaquattro) - NP.P.06 Pompaggio conglomerato cementizio con pompa autocarrata a mc. 5,10.- (cinque virgola dieci) - NP.P.07 Realizzazione di By-pass per esecuzione soglie Cad. 1.228,00.- (milleduecentoventotto virgola zerozero) 3) concessa la proroga di giorni 120 (centoventi) naturali e consecutivi per lesecuzione dei maggiori lavori. 4) approvato il quadro economico rimodulato tenendo in considerazione le spese tecniche effettivamente sostenute per service di progettazione, service tecnico, rilievi topografici, redazione perizia suppletiva di variante, direzione lavori, contabilit e coordinamento alla sicurezza, ladeguamento del Cnpaia nonch il corretto importo del fondo incentivante art. 92 del D.lgs n. 163/2006, cos risultante: A) Lavori Consolidam. - riprofilatura versante Opere fluviali Sicurezza Totale lavori Somme a disposizione dellamministrazione Spese tecniche (IVA ed oneri compresi) - Service di progettazione (Decreto 124/2005 - 118.045,56/2) - Service tecnico (Decreto 124/2005 - 18.360,00/2) - Rilievi topografici (Decreto 320/2005 - 10.233,60/2) - D.LL., assistenza, contabilit e coordinamento alla sicurezza in fase esecutiva (Decreto 277/2007) - Redazione della perizia suppletiva di variante e relativi D.LL., assistenza, contabilit e coordinamento alla sicurezza in fase esecutiva - Adeguamento CNPAIA Imprevisti Danni ed acquisizioni Fondo incentivante (D.lgs n. 163/2006) IVA al 20% sui lavori Spese per pubblicit e pubblicazione Spese per accertamenti di lab.e verifiche Indagini geognostiche Disponibile Totale somme a disposizione dellamministrazione Importo complessivo dellopera 385.849,71 287.255,24 39.100,00 712.204,95

B)

59.022,78 9.180,00 5.116,80

53.978,85

25.117,26 343,99 0,00 35.000,00 2.608,75 142.440,99 10.000,00 24.000,00 30.000,00 190.985,63 587.795,05 1.300.000,00

5) I maggiori oneri per lavori previsti dalla presente perizia suppletiva e di variante, da realizzare a cura della Ditta

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011


Spese tecniche incarico esterno per rilievi e sondaggi (IVA ed oneri accessori compresi) Spese tecniche incarico esterno per analisi geotecniche (IVA compresa) Monitoraggi Spese tecniche D.lgs 163/2006 art. 92 c. 5 Spese tecniche incarico esterno per direzione lavori e contabilit (comprensivo di CNPAIA ed IVA) Spese tecniche per redazione Perizia e relativa direzione lavori (compreso CNPAIA e IVA) Spese tecniche per incarico esterno per coordinatore sicurezza in fase esecutiva (comprensivo di CNPAIA ed IVA) Spese tecniche incarico esterno per redazione progetto preliminare generale (comprensivo di CNPAIA ed IVA) Totale SOMME A DISPOSIZIONE Importo complessivo dellopera 14.000,00 4.972,80 4.983,43 4.517,57 25.063,97 4.000,00

appaltatrice Brunelli Placido Franco Srl con sede a San Rocco di Rover Veronese (Vr), ammontano ad 216.320,23.- di cui 180.266,86.- per maggiori lavori ed 36.053,37.- per Iva 20%. 6) Sono approvate le somme riportate del quadro economico sopraindicato relative al supplemento di incarico da parte della Zollet Ingegneria Srl con sede a S. Giustina (Bl) viale Stazione n. 40 (c.f. e part. Iva 03655280281) per la redazione della perizia suppletiva di variante e relativi D.LL., assistenza, contabilit e coordinamento alla sicurezza in fase esecutiva, dellimporto di 25.117,26.- CNPAIA ed Iva inclusi nonch limporto di 343,99.- per ladeguamento del CNPAIA. 7) Ai maggiori oneri previsti dalla presente perizia suppletiva e di variante, di cui ai precedenti punti 5) e 6), si fa fronte con i fondi gi impegnati con il decreto n. 277 del 21.12.2007 in premessa indicato, in quanto limporto complessivo risulta contenuto nella somma originariamente impegnata, tale pertanto da non richiedere un supplemento al finanziamento. 8) Il presente decreto sar affisso allAlbo di questUfficio ai sensi dellart. 2 della Lr n. 43/1993. Nicola Salvatore

14.779,80

19.584,00 199.051,33 516.456,90

DECRETO DEL DIRIGENTE DELLUNIT DI PROGETTO GENIO CIVILE DI BELLUNO n. 90 del 11 agosto 2011 Ordinanza n. 3090/2000 e successive modifiche ed integrazioni (VI stralcio). Piano degli interventi straordinari per il ripristino in condizioni di sicurezza delle infrastrutture pubbliche danneggiate, per la pulizia e la manutenzione straordinaria degli alvei dei corsi dacqua e per la stabilizzazione dei versanti. Progetto n. 38est. - Lavori di sistemazione della frana di Pette in Comune di Gosaldo (Bl). Approvazione perizia suppletiva e di variante. [Difesa del suolo] Il Dirigente (omissis) decreta 1) Di approvare la perizia suppletiva e di variante ai lavori di Lavori di sistemazione della frana di Pette in Comune di Gosaldo (Bl) in data 21/09/2010 per limporto complessivo di 516.456,90 secondo il seguente quadro economico rivisto come citato in premesse:
Lavori Lavori a corpo, misura Oneri per lattuazione del piano di sicurezza 310.305,57 7.100,00 317.405,57 Importo lavori Somme a disposizione I.V.A. 20% sui lavori Spese tecniche incarico esterno per progettazione (compreso CNPAIA e IVA) 63.481,11 43.668,65 317.405,57

2) Di approvare i nuovi prezzi di seguito elencati: NP 1 conglomerato cementizio per opere in cemento armato, sia di fondazione che di elevazione, confezionato in conformit alle vigenti Norme di Legge, con cemento tipo 325, acqua ed inerti aventi le caratteristiche indicate nelle Norme Tecniche, sia per strutture eseguite in opera che prefabbricate, dato in opera vibrato, a qualsiasi altezza o profondit, escluso fornitura e posa in opera dell'acciaio nonch l'onere delle casseforme, e delle armature di sostegno delle casseforme, della classe di lavorabilit S4, (semifluida), classe di esposizione XF4, Rck 35 N/mmq. Al metrocubo 165,00 NP 2 Drenaggio per formazione di riempimenti tergo scogliera e/o murature, con misto di fiume lavato, come indicato negli elaborati grafici, compreso ogni onere per il sollevamento e la stesa del materiale. per dare l'opera compiuta. Al metrocubo 32,00 NP3 Fornitura e posa in opera di elementi prefabbricati in conglomerato cementizio armato e vibrato, per il rivestimento di cunette e fossi di guardia aventi sezione trapezoidale e spessore di cm 6; sono comprese: la regolarizzazione e il costipamento del piano di appoggio, la fornitura, stesa e costipamento del materiale arido di posa, ogni altra fornitura, prestazione ed onere per dare il lavoro compiuto a perfetta regola d'arte compreso lo scavo per la formazione della cunetta, compreso inoltre la fornitura, infissione di spezzoni di ferro tondino del 20 della lunghezza non inferiore a 50 cm, posti in opera ogni 4 elementi come da particolari costruttivi al fine di bloccare gli elementi prefabbricati posti in opera. Al metro lineare 55,00 NP4 Fornitura e posa in opera di barriere di sicurezza a tripla onda aventi le caratteristiche prestazionali di cui al D.M.LL.PP. 11.06.1999, alla circolare Anas 52/92 ed alla circolare Ministero LL.PP. N. 22595/95, di acciaio di qualit S235JR - EN 10025, rette o curve, costituite da: - fascia orizzontale in acciaio dello spessore di mm 3,0 altezza 508 mm, sviluppo 748 mm; - paletti di sostegno in profilato metallico con sezione a U 120x80x5,9 mm

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 h = 1465 mm con piastra 250x300x15 mm e tirafondi ad interasse di 2250 mm; - distanziatori 460x392 mm spessore 3 mm dissipatore di energia; - trave superiore 120x80x5,9 mm con supporti profilati ad U 104x70x5,9 mm piatto sagomato 70x5 mm - bulloneria secondo norme UNI 3740, dispositivi rifrangenti,il tutto zincato a caldo secondo norme UNI EN Iso 1461. Nel prezzo da intendersi compreso l'aggancio al muro con tirafondi dei paletti di sostegno, il montaggio di tutte le componenti quali distanziatori, barriera, dispositivi rifrangenti, gruppo terminale ed ogni altro accessorio, secondo quanto disposto nella citata circolare. La misurazione sar effettuata in asse al primo ed ultimo piantone di ogni singola tratta. Classe di appartenenza H2. Livello di contenimento 288 kJ. Al metrolineare 180,00 NP5 Demolizione e/o smontaggio di barriere di sicurezza a doppia onda o di parapetti metallici esistenti su terra, compreso l'onere del trasporto a rifiuto del materiale inutilizzabile fuori delle pertinenze del cantiere, nonch ogni altro onere per dare il lavoro finito a regola d'arte. Al metrolineare 3,00 NP6 Calcestruzzo spruzzato di qualsiasi spessore formato con miscela di inerti di opportuna granulometria preventivamente approvata dalla D.L., dosato opportunamente per ottenere una classe 220 con Rck>=30N/mmq e con aggiunta di accelerante di presa del tipo accettato dalla D.L., in proporzione del 6% del peso del cemento, realizzato e contabilizzato secondo le prescrizioni delle norme tecniche, dato in opera a perfetta regola d'arte, compresa la fornitura e posa di rete elettrosaldata 8/15x15. Al metro quadrato 44,50 NP7 Realizzazione di fori 20 mm su muri in calcestruzzo armato, della profondit non inferiore a 50 cm, compresa la pulizia del foro, la bagnatura a rifiuto la fornitura e posa del ferro tondino (questo pagato con voce di elenco), compreso inoltre l'intasamento e l'inghisaggio con malta cementizia a ritiro compensato. Cadauno 18,00 NP8 Ferro lavorato per la realizzazione di piastre per tiranti poste in posizione ortogonale rispetto all'inclinazione del tirante e quindi non parallela alla superficie della muratura per cui necessaria una lavorazione di spessorizzazione comprensiva di tagli e saldature come indicato negli elaborati costruttivi. Al chilogrammo 3,00 NP9 Sistemazione della scarpata interessata dall'intervento con l'esecuzione dei presidi a valle della strada comprensiva di stesa e distribuzione con mezzi meccanici e/o a mano del materiale movimentato, e stesa superficiale di una leggera coltre vegetale con materiale reperito nell'ambito del cantiere. Al metro quadrato 3,50 NP10 Fornitura e posa in opera, nei fori predisposti nel terreno, di tiranti di ancoraggio attivi di tipo permanente formanti da trefoli di acciaio 6/10, composti da n. 7 fili d'acciaio armonico 5 mm per tensione da 30 t compreso: la fornitura dei trefoli rivestiti all'origine con guaine in PVC o con materiali similari anticorrosivi, la posa in opera del tirante completo di tutti gli opportuni distanziatori ed accessori in modo da mantenere i trefoli nella loro giusta posizione; la fornitura e posa in opera di tubi, valvole e di tutti gli accessori necessari per la esecuzione delle iniezioni, la fornitura e posa in opera di guaina flessibile in PVC nella parte libera del tirante a protezione sia del

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fascio di trefoli che del tubo di iniezione, la fornitura e posa in opera della testata di ancoraggio del tirante a mezzo di opportuni martinetti oleodinamici ed i controlli necessari, la necessaria armatura di frattage, la sigillatura finale della testata del tirante per dare il tirante completo in esercizio ed ogni altro onere inerente. Nel prezzo del tirante compresa la perforazione orizzontale o suborizzontale, per inclinazioni come da progetto del diametro necessario per linfilaggio del tirante, in materie di qualsiasi natura e consistenza, compresa la roccia dura. La perforazione verr effettuata con attrezzature a scelta dell'Appaltatore, in funzione della propria organizzazione, purch adeguate alla tipologia delle opere da realizzare ed alle condizioni al contorno esistenti e conformi alle vigenti normative di sicurezza. L'esecuzione delle operazioni non dovr compromettere la funzionalit strutturale o comportare danni ad opere esistenti nell'ambito del cantiere di intervento. Le perforazioni verranno realizzate a rotazione o rotopercussione, anche in presenza d'acqua, per profondit fino a e comunque prevista in progetto. Nel prezzo compreso ogni onere per l'eventuale rivestimento provvisorio parziale o totale del foro. Nel prezzo inoltre compreso il trasporto e conferimento a discarica autorizzata del materiale di risulta, gli oneri per l'eventuale uso di fanghi bentonici, le attrezzature occorrenti, gli utensili di perforazione, i ponteggi e le impalcature occorrenti per l'esecuzione del perforo a qualsiasi altezza ed ogni altra prestazione ed onere da dare il perforo atto all'introduzione di elementi d'armatura previsti in progetto. Nel prezzo compresa liniezione di una miscela costituita da kg 100 di cemento tipo 425, l 50 di acqua e kg 1 di additivo antiritiro, compresa la fornitura del cemento, dellacqua, delladditivo, dellenergia elettrica, dei carburanti e dei lubrificanti per il funzionamento, delle attrezzature ed ogni altro onere per dare il lavoro eseguito a regola darte, fornita per una lunghezza del bulbo dancoraggio nella quantit necessaria tale da garantire con i dovuti coefficienti di sicurezza le portate previste (30 t). Compresa la tesatura, le prove di carico da norma di legge e le relazioni che accompagnano tali prove firmate da tecnico competente. Il tutto dato finito in opera a regola darte. Al metrolineare 60,00 NP11 Esecuzione di pretaglio ordinato dalla D.L. Su struttura in cemento armato da demolire parzialmente al fine di creare una superficie di discontinuit anche per ostacolare la propagazione delle sollecitazioni sulla parte di struttura che rimane in opera. Sono compresi e compensati gli oneri per le necessarie opere provvisionali di sicurezza e quant'altro necessario per dare il lavoro eseguito a regola d'arte. Ai fini contabili sar computata la superficie tagliata moltiplicando la lunghezza in metri per lo spessore dei centimetri. A metrolineare x centimetro 4,50 NP12 Fornitura e posa in opera di magrone, eseguito in conglomerato cementizio dosato a kg 150 di cemento tipo 325 per mc di inerte a granulometria regolamentare. Nel prezzo si intende compreso e compensato l'onere relativo al costipamento e quanto altro necessario per dare il lavoro finito a regola d'arte. Al metrocubo 70,00 NP13 Operaio specializzato All'ora 36,95.

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Polistudio Spa Societ di Ingegneria di Ceregnano (Ro) - C.F./ P. Iva 01049520297 - importo complessivo 13.414,55; 4. Di demandare alla Direzione Ragioneria e Tributi le relative registrazioni contabili previo monitoraggio dellU.P. Sicurezza e Qualit; 5. Di dare atto che la spesa di cui si dispone limpegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della Lr 1/2011; 6. Il presente decreto verr pubblicato sul sito web istituzionale della Regione Veneto ai sensi della Legge Finanziaria Statale n. 244/07, art. 3, sezione consulenze e collaborazioni; 7. Il presente decreto verr trasmesso alla Sezione regionale di Controllo della Corte dei Conti per il Veneto ai sensi dellart. 1, comma 173, della L. 23.12.2005, n. 266; 8. Il presente decreto verr pubblicato allAlbo dellUfficio del Genio civile di Rovigo per 10 (dieci) giorni decorrenti dalla data di adozione. Adriano Camuffo

3) Di concedere la proroga di giorni 30 naturali successivi e continui per lesecuzione dei lavori suppletivi e di variante. 4) Di approvare le somme riportate in quadro economico relative allespletamento del supplemento di incarico da parte della Debiasioprogetti Srl con studio a Belluno via Sottocastello n. 2/B (c.f. e part. Iva 01042210250), per la redazione della perizia di variante e relativa direzione lavori, cos come previsto in convenzione n. 2935 in data 04.05.2010 pari a complessivi 4.000,00 CNPAIA e Iva inclusi. 5) Agli oneri di cui al punto 4) si far fronte con i fondi gi impegnati con decreto di impegno di spesa del Dirigente della Difesa del Suolo n. 325 del 5.11.2009 sul capitolo 100791 del bilancio regionale esercizio finanziario 2009. 6) Il presente decreto non soggetto al controllo di cui all'art. 45 della legge 10.2.1953 n.62, ai sensi del Decreto Legislativo 13.2.1993 n. 40. 7) Il presente decreto sar affisso all'Albo di questUfficio ai sensi dellart. 2 della Lr 1.9.1993 n.43. Nicola Salvatore

Sezione seconda DECRETI DEL DIRIGENTE DELLUNIT DI PROGETTO GENIO CIVILE DI ROVIGO DECRETO DEL DIRIGENTE DELLUNIT DI PROGETTO GENIO CIVILE DI ROVIGO n. 268 del 20 settembre 2011 Gestione delle attivit ordinarie riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro. Impegno di spesa. D.lgs n. 81/2008 e s.m.i. [Consulenze e incarichi professionali] Il Dirigente (omissis) decreta 1. Di affidare a Polistudio Spa - Societ di Ingegneria - Via Cimarosa, 1540 - 45010 Ceregnano (Ro) - C.F./P. Iva: 01049520297, lincarico di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, consulenza ed assistenza al Datore di Lavoro nonch di esecuzione delle attivit riportate in premessa, nonch di esecuzione dei corsi formativi riportati in premessa per limporto complessivo di 13.414,55 di cui 11.500,00 per compenso netto, + 460,00 per oneri previdenziali + 1.454,55 per Iva 21% sulle attivit ad essa assoggettate; l'incarico di R.S.P.P. avr la durata di mesi 12 a decorrere dal 15.01.2012; lesecuzione di specifiche attivit potr avere luogo anche oltre tale termine e le modalit di espletamento dellincarico e di erogazione del corrispettivo risulteranno da apposito contratto di prestazione dopera; 2. Di approvare lo schema di contratto di prestazione dopera con Polistudio Spa di Ceregnano (RO); 3. Di impegnare limporto complessivo di 13.414,55 sul cap. 100484 del bilancio di previsione per il 2011 che presenta sufficiente disponibilit a favore del seguente beneficiario:

DELIBERAZIONI DEL CONSIGLIO REGIONALE DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE n. 47 del 14 settembre 2011 Nomina del collegio dei Revisori dei Conti dellIstituto regionale per le Ville Venete (Irvv). (Proposta di deliberazione amministrativa n. 32) [Designazioni, elezioni e nomine] Il Consiglio regionale Visto larticolo 9 della legge regionale 24 agosto 1979, n. 63, e successive modificazioni e integrazioni, il quale stabilisce che il Collegio dei revisori dei conti dellIstituto regionale per le ville venete (Irvv) si compone di tre componenti effettivi e di due componenti supplenti, dei quali uno effettivo e uno supplente sono designati dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e che lintero Collegio nominato dal Consiglio regionale del Veneto; Visto il decreto del Presidente del Consiglio regionale n. 25 del 7 dicembre 2010 con cui, ai sensi dellarticolo 7, comma 3, della legge regionale 22 luglio 1997, n. 27, i signori Filippo Carlin e Mirco Gomiero sono stati designati componenti effettivi e il signor Nicola Falde stato designato componente supplente del Collegio dei revisori dei conti dellIstituto regionale per le ville venete (Irvv); Vista la nota del 31 maggio 2011, a firma del Presidente della Giunta della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, per mezzo della quale vengono comunicate le designazioni delle signore Carla Marchiori e Angela Ivana Zen rispettivamente quali componente effettivo e componente supplente del suddetto organo; Visto il parere favorevole espresso dalla Prima Commissione consiliare nella seduta del 12 luglio 2011; Udita la relazione della Prima Commissione consiliare,

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 relatore il Presidente della stessa, consigliere Costantino Toniolo; Ritenuto di prendere atto delle suddette designazioni; delibera di prendere atto delle designazioni sopra indicate e di nominare lintero Collegio dei revisori dei conti dellIstituto regionale per le ville venete (IRVV) nella seguente composizione: Componenti effettivi: 1) Filippo Carlin, nato a Donada (Ro) il 26 febbraio 1963 (designato dalla Regione del Veneto); 2) Mirco Gomiero, nato a Padova il 29 ottobre 1974 (designato dalla Regione del Veneto; 3) Carla Marchiori, nata a Bassano del Grappa (Vi) l11 novembre 1968 (designata dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia). Componenti supplenti: 1) Nicola Falde, nato a Verona il 29 maggio 1966 (designato dalla Regione del Veneto); 2) Angela Ivana Zen, nata a Bassano del Grappa (Vi) il 13 febbraio 1957 (designata dalla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia). delibera

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di nominare quali membri del Collegio dei revisori dei conti di Aspo Chioggia i signori: membro effettivo: Morelli Giorgio, nato a Chioggia (Ve) il 7 febbraio 1954; membro supplente: Solin Barbara, nata a Mirano il 1 febbraio 1970.

DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA REGIONALE DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1419 del 6 settembre 2011 Designazione di un rappresentante della Regione del Veneto nel Comitato tecnico di cui allarticolo 4 della legge regionale 7 aprile 1994, n.18, e successive modificazioni. [Designazioni, elezioni e nomine] Note per la trasparenza: Il provvedimento designa il rappresentante della Regione del Veneto nel Comitato tecnico istituito, presso la Provincia di Belluno, per la gestione del fondo di rotazione, che concede agevolazioni finanziarie alle piccole e medie imprese del Bellunese. LAssessore Massimo Giorgetti riferisce quanto segue. La legge regionale 7 aprile 1994, n. 18, recante interventi in favore delle imprese ubicate nel territorio della Provincia di Belluno, prevede, allarticolo 3, la concessione di finanziamenti agevolati alle Pmi del Bellunese. Tali finanziamenti sono concessi mediante lutilizzo di un fondo di rotazione regionale costituito presso la societ Veneto Sviluppo spa. La stessa legge, allart. 4, prevede che la Provincia di Belluno, a cui delegato lesercizio delle funzioni amministrative relative alla concessione ed erogazione dei contributi, alla vigilanza sulla loro utilizzazione nonch alla riduzione o revoca degli stessi, si avvalga di un Comitato tecnico che formula pareri circa la concessione di finanziamenti agevolati e contributi in conto capitale. Il suddetto Comitato, i cui componenti restano in carica 3 anni e sono rinnovabili una sola volta, scaduto nellanno 2010. Esso composto di sette membri nominati con decreto del Presidente della Provincia di Belluno, uno dei quali in rappresentanza della Regione, previa designazione da parte della Giunta regionale. necessario, quindi, addivenire alla designazione del componente in rappresentanza della Regione. A tal fine, stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione del 30 luglio 2010 il relativo avviso per la presentazione delle candidature. A seguito della pubblicazione di tale avviso, risultano pervenute, entro il termine previsto, sei proposte di candidatura da parte dei signori: Tiziano Bembo, Daniele Lucchini, Giampaolo Olivotto, Massimiliano Pachner, Fortunato Pozzebon, Gianni Serragiotto, tutte redatte in conformit a quanto previsto dallart.6 commi 3 e 4, della Lr 22 luglio 1997 n. 27.

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE n. 48 del 14 settembre 2011 Nomina di un membro effettivo ed un membro supplente del collegio dei Revisori dei Conti di Aspo Chioggia Azienda Speciale della Cciaa di Venezia. [Designazioni, elezioni e nomine] Il Consiglio regionale Vista la legge 29 dicembre 1993, n. 580; Visto larticolo 73 del Decreto del Presidente della Repubblica 2 novembre 2005, n. 254, che, con riferimento alle Aziende Speciali, prevede che un membro effettivo e uno supplente del Collegio dei revisori dei conti siano nominati dalla Regione; Visto lavviso pubblico n. 3 del 7 aprile 2009, pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione n. 34 del 24 aprile 2009, con cui il Presidente della Giunta regionale rende noto che il Consiglio regionale deve provvedere alla nomina di un membro effettivo e uno supplente del Collegio dei revisori dei conti della suddetta Azienda Speciale; Visto lavviso n. 78 del 24 agosto 2010, pubblicato nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 72 del 3 settembre 2010, con il quale il Presidente della Giunta regionale ha riaperto i termini dellavviso n. 3 del 7 aprile 2009 ai sensi di quanto previsto dal combinato disposto dallarticolo 6 bis della legge regionale 22 luglio 1997, n. 27, e dallarticolo 2 della legge regionale 5 agosto 2010, n. 20; Viste le candidature presentate; Vista la proposta relativa alle suddette candidature, formulata dalla Prima Commissione consiliare ai sensi del comma 1 dellarticolo 7 della citata legge regionale n. 27/1997 con nota prot. 0004600 del 24 marzo 2011; Vista la legge regionale 22 luglio 1997, n. 27 e successive modificazioni e integrazioni;

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Giampaolo Olivotto Nato a Belluno il 25.02.1958 Residente a Belluno Titolo di studio: Diploma di Perito Elettronico Professione attuale: Dirigente presso azienda privata. Massimiliano Pachner Nato a Sappada (BL) il 18.06.1950 Residente a Sappada (BL) Titolo di studio: Diploma professionale di Ottico Professione attuale: Commerciante Fortunato Pozzebon Nato a Paese (TV) il 24.10.1952 Residente a Paese (TV) Titolo di studio: Diploma di Laurea in Ingegneria Meccanica Professione attuale: Libero Professionista - Docente Gianni Serragiotto Nato a Belluno il 24.10.1954 Residente a Belluno Titolo di studio: Diploma di Laurea in Scienze Agrarie Professione attuale: Libero Professionista

Esaminate le proposte di candidatura presentate, i cui dati sono riepilogati nellAllegato A al presente provvedimento, che ne forma parte integrante e sostanziale, si propone di procedere alla suddetta designazione, individuando nel signor Tiziano Bembo, nato a Mirano (Ve) il 27.04.1960, residente a Venezia Mestre, il soggetto rappresentante della Regione nellambito del sopraindicato Comitato. Il relatore conclude la propria relazione e sottopone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; Visto larticolo 4, della legge regionale 7 aprile 1994, n. 18, e successive modificazioni; Visti gli articoli 6 e 9, comma 4, della legge regionale 22 luglio 1997, n. 27; Vista la documentazione agli atti, delibera 1. di designare, esaminate le proposte di candidatura presentate, i cui dati sono riepilogati nellAllegato A al presente provvedimento, che ne forma parte integrante e sostanziale, il signor Tiziano Bembo, nato a Mirano (Ve) il 27.04.1960, residente a Venezia Mestre, quale rappresentante della Regione del Veneto nel Comitato tecnico di cui allarticolo 4, commi 4 e 5, della legge regionale 7 aprile 1994, n. 18, dando atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale; 2. di incaricare il Dirigente regionale della Direzione Industria e Artigianato per lespletamento dei successivi adempimenti di competenza; 3. si d atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale. Allegato A Proposte di candidatura per la designazione di un rappresentante regionale nel Comitato tecnico di cui allart. 4 della legge regionale 7 aprile 1994, n. 18 e successive modificazioni. Candidature presentate Tiziano Bembo Nato a Mirano (VE) il 27.04.1960 Residente a Mestre (VE) Titolo di studio: Diploma di Perito Elettronico Professione attuale: Dirigente regionale di Servizio Daniele Lucchini Nato a Bovolone (VR) il 05.10.1957 Residente a Verona Titolo di studio: Diploma di Laurea in Economia Aziendale Professione attuale: Libero Professionista, Commercialista.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1435 del 13 settembre 2011 Presa datto bilanci consuntivi anno 2010, preventivi anno 2011 e assegnazione quota di partecipazione a favore delle Fondazioni liriche Arena di Verona e Teatro La Fenice di Venezia. Esercizio finanziario 2011. Legge regionale 10 maggio 1999, n. 20 Partecipazione della Regione alle Fondazioni di diritto privato Arena di Verona e Teatro La Fenice di Venezia. [Enti regionali o a partecipazione regionale] Note per la trasparenza: La Regione del Veneto socio fondatore delle Fondazioni liriche Arena di Verona e Teatro La Fenice di Venezia. Con la presente delibera si prende atto dei bilanci consuntivi 2010 e preventivi 2011 trasmessi alla Giunta regionale e della spesa per la partecipazione regionale relativa allesercizio finanziario 2011. Il Vice Presidente On. Marino Zorzato riferisce quanto segue. La legge regionale 10 maggio 1999, n. 20 Partecipazione della Regione alle Fondazioni di diritto privato Arena di Verona e Teatro La Fenice di Venezia ha autorizzato la Giunta regionale a concedere un contributo al finanziamento della gestione delle fondazioni medesime in ottemperanza a quanto disposto dai decreti legislativi 29 giugno 1996, n. 367 e 23 aprile 1998, n. 134 relativi alla trasformazione in fondazioni di diritto privato degli enti autonomi Arena di Verona e La Fenice di Venezia. Il Veneto lunica regione italiana che pu vantare la presenza di due Fondazioni liriche nel proprio territorio: due realt molto diverse tra loro, non tanto per lambito territoriale in cui operano, quanto per la specificit della loro storia e della loro programmazione. La Regione del Veneto presente in qua-

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 lit di socio fondatore nei Consigli di amministrazione delle Fondazioni liriche cos come previsto dai decreti sopracitati e dalla legge regionale. Le Fondazioni hanno provveduto ad inviare i bilanci consuntivi 2010 e preventivi 2011 e le relative relazioni dei Collegi dei Revisori dei conti e delle societ di revisione. Relativamente al bilancio consuntivo 2010 della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia, sottoposto a revisione e certificazione da parte della Societ PricewaterhouseCooper Spa, il Collegio dei Revisori dei conti evidenzia una perdita di esercizio di 3.892.769,00 rispetto a quella registrata nellesercizio 2009 di 1.921.881, la causa di tale andamento negativo attribuibile al consistente decremento dei contributi da parte delle Amministrazioni pubbliche (per -3,9 milioni di euro), solo in parte compensato da maggiori risorse provenienti da privati(per +0,5 milioni di euro) e dalla riduzione delle spese (per -1,1 milioni) e degli oneri straordinari (per -0,6 milioni). Si sottolinea, come evidenziato dalla relazione dei Revisori dei conti, che per evitare il commissariamento della Fondazione, previsto quando i conti economici di due esercizi consecutivi chiudono con una perdita del periodo complessivamente superiore al 30% del patrimonio disponibile come disciplinato, dallart 21, comma 1-bis, del D.lgs n. 367/1996 e s.m.i., necessario ed indispensabile o che il bilancio 2011 chiuda non in perdita, o che si realizzi lintenzione che il Comune di Venezia ha manifestato, - come descritto nella nota integrativa del presente bilancio - di conferire nel 2011 immobili per un valore di 10-12 milioni di euro. Pertanto, come riferito dai Revisori nella loro relazione, necessario che, sin dora, sia svolta la pi attenta programmazione e gestione economica della Fondazione tenuto, altres, conto che le risorse pubbliche, al momento e anche in futuro, difficilmente potranno eccedere i valori che si registreranno nel 2011 (il riferimento allindicazione dellUnione Europea per il raggiungimento nel 2014 del pareggio di bilancio consolidato delle Amministrazioni pubbliche italiane). Tutto ci premesso e visto il parere favorevole del Collegio dei Revisori, che viene trasmesso alla Corte dei Conti - Sezione Controllo Enti - a norma dellart. 5 della legge 21/3/1958, n. 259 entro quindici giorni dalla stesura nonch al Ministero per i Beni e le Attivit Culturali - Dipartimento dello Spettacolo e al Ministero dellEconomia e delle Finanze - Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato - Ispettorato Generale di Finanza, ai sensi dell'art. 14 del decreto legislativo 367/1996, si prende atto delle risultanze di bilancio. Relativamente al bilancio consuntivo 2010 della Fondazione Arena di Verona, sottoposto a revisione e certificazione da parte della Societ Deloitte e Touche Spa, il Collegio dei Revisori dei conti prende atto di un utile di esercizio pari ad 156.412,00. Tale risultato esprime un orientamento positivo nella gestione complessiva della Fondazione. Per quanto riguarda i bilanci preventivi 2011 sono stati redatti da entrambe le Fondazioni tenendo conto del pareggio di bilancio e di un contributo del F.U.S. pari a quello percepito nellanno 2010. La legge regionale di bilancio 18.3.2011, n. 8 ha quantificato in 1.900.000,00 complessivi la quota di partecipazione a favore delle Fondazione liriche. Del presente provvedimento fanno parte integrante e sostanziale lAllegato A che contiene stato patrimoniale, conto

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economico, relazione del Collegio dei Revisori dei Conti del bilancio consuntivo 2010 della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia, lAllegato B che contiene il bilancio preventivo 20011 della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia, lAllegato C che contiene stato patrimoniale, conto economico, relazione del Collegio dei Revisori dei Conti del bilancio consuntivo 2010 della Fondazione Arena di Verona, lAllegato D che contiene il bilancio preventivo 2011 della Fondazione Arena di Verona. Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellarticolo 33, secondo comma, dello Statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione statale e regionale; Vista la legge regionale 10 maggio 1999, n. 20; Vista la legge regionale 29.11.2001, n. 39; Vista la legge regionale 18.3.2011, n. 8; Visti i bilanci consuntivi per lanno 2010 presentati dalle Fondazioni liriche Arena di Verona e Teatro La Fenice di Venezia; Visti i bilanci preventivi per lanno 2011 presentati dalle Fondazioni liriche Arena di Verona e Teatro La Fenice di Venezia; delibera 1. di prendere atto dei bilanci consuntivi per il periodo 1.01.2010 - 31.12.2010 e preventivi per il periodo 1.01.2011 31.12.2011 presentati dalle Fondazioni liriche Arena di Verona e Teatro La Fenice di Venezia di cui agli Allegati A, B, C, D che fanno parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 2. di impegnare a favore delle Fondazioni liriche Arena di Verona e Teatro La Fenice di Venezia la spesa di euro 1.900.000,00 sul capitolo 70228 ad oggetto Contributo della Regione alla gestione delle Fondazioni Arena di Verona e La Fenice di Venezia del bilancio annuale di previsione dellesercizio finanziario corrente che presenta sufficiente disponibilit; 3. di dare atto che la spesa di cui si dispone limpegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della L.R 1/2011; 4. di dare atto che la liquidazione della somma di 950.000,00 a favore della Fondazione Teatro La Fenice di Venezia e della somma di 950.000,00 a favore della Fondazione Arena di Verona verr effettuata dalla Direzione regionale Attivit Culturali e Spettacolo compatibilmente con la disponibilit di cassa e secondo le disposizioni normative regionali in materia contabile; 5. di incaricare la Direzione regionale Attivit Culturali e Spettacolo dellesecuzione del presente provvedimento. Allegati (omissis)

.it

Gli allegati sono consultabili online http://bur.regione.veneto.it

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1442 del 13 settembre 2011 Interreg IV A Italia - Austria. Progetto Transmuseum - Rete museale transfrontaliera per la promozione dello sviluppo sostenibile- cod. 3741-08-1. Attivit di organizzazione per lo svolgimento di due seminari formativi, di cui al Workpackage 2 della scheda progettuale. Legge regionale 4 febbraio 1980, n. 6 e successive modificazioni. [Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)] Note per la trasparenza: Autorizzazione allUC Progetti strategici e politiche comunitarie allattivit di organizzazione e realizzazione di due seminari formativi, aventi ad oggetto la catalogazione del patrimonio e la didattica museale e previsti dal Workpackage 2 della scheda del progetto Interreg IV A Italia Austria Transmuseum, in capo al partner P1 - Regione del Veneto. La Giunta regionale (omissis) delibera 1. di autorizzare nellambito delle attivit previste nel Workpackage 2 del progetto Interreg IV A Italia - Austria Transmuseum - Rete museale transfrontaliera per la promozione dello sviluppo sostenibile- cod. 3741-08-1, la realizzazione di due seminari, destinati ad operatori museali e culturali o giovani laureati in discipline inerenti allo svolgimento delle attivit oggetto dei seminari, finalizzati ad approfondire le tematiche, sviluppate in riferimento al territorio interessato dallattivit progettuale, della catalogazione e della didattica museale nel settore dei beni demoetnoantropologici, per le motivazioni e secondo le modalit e i criteri richiamati in premessa; 2. di dare mandato al Dirigente dellU.C. Progetti strategici e politiche comunitarie di procedere allacquisizione in economia del servizio di cui si tratta, delegandolo alladozione di tutti gli atti conseguenti e necessari alla realizzazione dei seminari in oggetto, in particolare allindividuazione degli esperti relatori e tutor e allorganizzazione delle attivit seminariali e di provvedere, con proprio atto, al relativo impegno di spesa entro la somma di euro 14.100,00; 3. di determinare in euro 14.100,00 limporto massimo delle obbligazioni di spesa alla cui assunzione provveder con propri atti il Dirigente dellU.C. Progetti strategici e politiche comunitarie disponendo la copertura finanziaria per limporto di euro 10.575,00 a carico dei fondi stanziati sul capitolo 101293 Progetto di cooperazione transfrontaliera Interreg IV Italia-Austria Transmuseum-quota comunitaria e per limporto di euro 3.525,00 a carico dei fondi stanziati sul capitolo 101294 Progetto di cooperazione transfrontaliera Interreg IV Italia-Austria Transmuseum-quota statale del bilancio 2011; 4. di dare atto che la spesa per Attivit di formazione di cui si prevede limpegno con il presente atto non soggetta alle limitazioni di cui alla Lr 1/2011 per le motivazioni esposte in premessa da considerarsi parte integrante del presente provvedimento;

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1436 del 13 settembre 2011 Autorizzazione allabbandono della causa (Rg n. 3707/09) promossa avanti il Tribunale di Treviso da Botter Pierantonio e altri contro la Regione Veneto ed altri. [Affari legali e contenzioso]

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1437 del 13 settembre 2011 Autorizzazione alla costituzione in numero 5 giudizi, riproposti da aziende di trasporto pubblico in riassunzione avanti il Tribunale di Venezia, contro la Regione Veneto ed altri a seguito delle ordinanze della Corte di Cassazione che hanno dichiarato il difetto di giurisdizione dellAutorit Giudiziaria Amministrativa. [Affari legali e contenzioso]

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1438 del 13 settembre 2011 Costituzione di parte civile nel procedimento penale n. 38582/06 Rgnr, n. 2563/10 Rg Gip avanti il Tribunale di Milano. [Affari legali e contenzioso]

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1439 del 13 settembre 2011 N. 25 autorizzazioni alla costituzione in giudizio in ricorsi proposti avanti gli organi di Giustizia Amministrativa, Ordinaria e Tributaria. [Affari legali e contenzioso]

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1440 del 13 settembre 2011 Non costituzione in giudizio in numero 6 ricorsi avanti Autorit Giudiziarie proposti c/Regione del Veneto ed altri. [Affari legali e contenzioso]

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1441 del 13 settembre 2011 Ratifiche Dpgr n. 100 del 21.04.2010; n. 162 del 12.08.2011; n. 168 del 22.08.2011; n. 177 del 30.08.2011, relative ad autorizzazione alla costituzione in giudizio, alla trasposizione e alla proposizione di azione avanti agli uffici della Giustizia Ordinaria e Amministrativa. [Affari legali e contenzioso]

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 5. di incaricare lU.C. Progetti strategici e politiche comunitarie dellesecuzione del presente provvedimento.

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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1444 del 13 settembre 2011 Comune di Altavilla Vicentina (VI) - Regione del Veneto - Ipab di Vicenza. Accordo di Programma (Art. 32 Lr 29 novembre 2001, n. 35). Intervento finalizzato alla realizzazione di un progetto con valenza sociale, migliorando e potenziando lofferta a servizio dei cittadini e a risanare la pregressa situazione economica finanziaria dellIpab di Vicenza. Avvio del procedimento - Dgr n. 2943 del 14.12.2010 [Urbanistica] Note per la trasparenza: Avvio del procedimento di Accordo di Programma art. 32 della Lr 35/2001 e delega al Commissario Straordinario per il Territorio per la sottoscrizione. Il Vice Presidente Marino Zorzato riferisce quanto segue: Larticolo 32 della Legge regionale 29 novembre 2001, n. 35 prevede che, per l'attuazione organica e coordinata di piani e progetti che richiedono per la loro realizzazione l'esercizio congiunto di competenze regionali e di altre amministrazioni pubbliche, anche statali ed eventualmente di soggetti privati, il Presidente della Giunta regionale pu promuovere la conclusione di un Accordo di Programma, anche su richiesta di uno o pi dei soggetti interessati, per assicurare il coordinamento delle azioni e per determinarne i tempi, le modalit, il finanziamento ed ogni altro connesso adempimento. La Giunta regionale, con propria Deliberazione n. 2943 del 14 dicembre 2010, ha ritenuto utile definire uno schema procedurale di riferimento, in modo da disciplinare lesercizio delle competenze regionali previste dallart. 32 della Lr 35/01 e la scansione delle diverse azioni necessarie. Momento fondamentale della procedura costruita dalla citata Dgr 2943/2010, la dichiarazione di interesse regionale che viene incardinata in una deliberazione di Giunta regionale, sentita la Vtr. appena il caso di ricordare che linteresse regionale sotteso al dettato legislativo, non un semplice beneficio economico, quanto, piuttosto un insieme di valutazioni che inducono la Regione ad occuparsi, in prima persona, di un determinato programma o progetto. In altre parole, linteresse regionale non deve riferirsi (soltanto) a tornaconti economici, ma va riconosciuto nella rispondenza tra rango amministrativo della Regione e portata degli interventi. Il Comune di Altavilla Vicentina, con nota n. 6170 del 6 aprile 2010, ha richiesto alla Direzione regionale per i Servizi Sociali, lattivazione di un Accordo di Programma ai sensi dellart. 32 della Lr 35/2001, tra Regione del Veneto, Comune di Altavilla Vicentina e Ipab di Vicenza, finalizzato alla realizzazione di un progetto con valenza sociale da realizzarsi in Comune di Vicenza, incrementando la dotazione di aree a parco urbano pubblico, migliorando e potenziando lofferta a servizio dei cittadini e a risanare la pregressa situazione economica finanziaria dellIpab di Vicenza. Con Dgr 2943 del 14.12,2010, stata incaricata la Dire-

zione Urbanistica e Paesaggio di effettuare una valutazione complessiva sugli aspetti urbanistici ed i benefici economici degli Accordi che pervengono in Regione, qualora questi elementi siano rilevanti. LAccordo in questione riguarda sostanzialmente la revisione, la riorganizzazione e la programmazione dei Servizi erogati dallIpab, in relazione ai nuovi bisogni della popolazione con riferimento al territorio del Comune di Vicenza. La Valutazione Tecnica regionale, positiva in conformit al parere n. 48 del 26.07.2011, del Comitato previsto dallart. 27 della Lr 11/2004 e attesta linteresse regionale sotteso allAccordo. Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'articolo 33, 2 comma, dello Statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; Viste le leggi 17.8.1942, n. 1150, 6.8.1967, n. 765, D. Lgs 18.08.2000, n. 267, art. 34, nonch le Leggi regionali27.6.1985, n. 61 e 23.4.2004, n. 11, 29.11.2001, n. 35, art. 32, 16.02.2010, n. 11, art. 6 e le loro modifiche ed integrazioni; delibera 1. di dare avvio al procedimento relativo allAccordo di Programma tra Comune di Altavilla Vicentina (VI), Regione del Veneto e Ipab di Vicenza finalizzato alla realizzazione di un progetto con valenza sociale, da realizzarsi in Comune di Vicenza, incrementando la dotazione di aree a parco urbano pubblico, migliorando e potenziando lofferta a servizio dei cittadini e a risanare la pregressa situazione economica finanziaria dellIpab di Vicenza, dato atto che stata verificata la sussistenza dellinteresse regionale, cos come espresso nella Valutazione Tecnica regionale (Allegato A) che recepisce e fa proprie le considerazioni e conclusioni del Parere del Comitato previsto dallart. 27 della Lr 11/2004 (Allegato A1). La Valutazione Tecnica regionale n. 47 del 26.07.2011, unitamente al parere del sopraccitato Comitato, si allegano quali parti integranti del presente provvedimento; 2. di dare atto che eventuali atti di trasferimento a terzi di diritti reali su immobili del patrimonio dellIpab di Vicenza sono soggetti al preventivo rilascio dellautorizzazione regionale, secondo quanto previsto dalla legge regionale 9 settembre 1999, n. 46 e conseguenti Delibere di Giunta; 3. di delegare il Dirigente regionale della Direzione urbanistica e paesaggio alla sottoscrizione dellAccordo; 4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale; 5. di incaricare la Direzione Urbanistica e Paesaggio dellesecuzione del presente atto. Allegati (omissis)

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 La Valutazione Tecnica regionale, positiva in conformit al parere n. 48 del 26.07.2011, del Comitato previsto dallart. 27 della Lr 11/2004 e attesta linteresse regionale sotteso allAccordo. Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'articolo 33, 2 comma, dello Statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; Viste le leggi 17.8.1942, n. 1150, 6.8.1967, n. 765, D. Lgs 18.08.2000, n. 267, art. 34, nonch le Leggi regionali27.6.1985, n. 61 e 23.4.2004, n. 11, 29.11.2001, n. 35, art. 32, 16.02.2010, n. 11, art. 6 e le loro modifiche ed integrazioni. delibera 1. di dare avvio al procedimento relativo allAccordo di Programma tra Comune di Vicenza, Regione del Veneto e Ipab di Vicenza denominato Intervento per la Programmazione dei Centri di Servizio residenziali per anziani non autosufficienti e per la qualificazione dei servizi semi-residenziali per anziani non autosufficienti, dato atto che stato verificata la sussistenza dell interesse regionale, cos come espresso nella Valutazione Tecnica regionale (Allegato A) che recepisce e fa proprie le considerazioni e conclusioni del Parere del Comitato previsto dallart. 27 della Lr 11/2004 (Allegato A1). La Valutazione Tecnica regionale n. 48 del 26.07.2011, unitamente al parere del sopracitato Comitato, si allegano quali parti integranti del presente provvedimento; 2. di dare atto che eventuali atti di trasferimento a terzi di diritti reali su immobili del patrimonio dellIpab di Vicenza sono soggetti al preventivo rilascio dellautorizzazione regionale, secondo quanto previsto dalla legge regionale 9 settembre 1999, n. 46 e conseguenti Delibere di Giunta. 3. di delegare il Dirigente regionale della Direzione urbanistica e paesaggio alla sottoscrizione dellAccordo; 4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale; 5. di incaricare la Direzione Urbanistica e Paesaggio dellesecuzione del presente atto.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1445 del 13 settembre 2011 Comune di Vicenza - Regione del Veneto - Ipab di Vicenza. Accordo di Programma (Art. 32 Lr 29 novembre 2001, n. 35). Intervento per la Programmazione dei Centri di Servizio residenziali per anziani non autosufficienti e per la qualificazione dei servizi semi-residenziali per anziani non autosufficienti. Avvio del procedimento - Dgr n. 2943 del 14.12.2010 [Urbanistica] Note per la trasparenza: Avvio del procedimento di Accordo di Programma art. 32 della Lr 35/2001 e delega al Commissario Straordinario per il Territorio per la sottoscrizione. Il Vice Presidente Marino Zorzato riferisce quanto segue: Larticolo 32 della Legge regionale 29 novembre 2001, n. 35 prevede infatti che, per l'attuazione organica e coordinata di piani e progetti che richiedono per la loro realizzazione l'esercizio congiunto di competenze regionali e di altre amministrazioni pubbliche, anche statali ed eventualmente di soggetti privati, il Presidente della Giunta regionale pu promuovere la conclusione di un Accordo di Programma, anche su richiesta di uno o pi dei soggetti interessati, per assicurare il coordinamento delle azioni e per determinarne i tempi, le modalit, il finanziamento ed ogni altro connesso adempimento. La Giunta regionale, con propria Deliberazione n. 2943 del 14 dicembre 2010, ha ritenuto utile definire uno schema procedurale di riferimento, in modo da disciplinare lesercizio delle competenze regionali previste dallart. 32 della Lr 35/01 e la scansione delle diverse azioni necessarie. Momento fondamentale della procedura costruita dalla citata Dgr 2943/2010, la dichiarazione di interesse regionale che viene incardinata in una deliberazione di Giunta regionale, sentita la Vtr. appena il caso di ricordare che linteresse regionale sotteso al dettato legislativo, non un semplice beneficio economico, quanto, piuttosto un insieme di valutazioni che inducono la Regione ad occuparsi, in prima persona, di un determinato progetto o programma. In altre parole, linteresse regionale non deve riferirsi (soltanto) a tornaconti economici, ma va riconosciuto nella rispondenza tra rango amministrativo della Regione e portata degli interventi. Il Comune di Vicenza, con nota del 12 marzo 2010, ha richiesto alla Direzione regionale per i Servizi Sociali, lattivazione di un Accordo di Programma ai sensi dellart. 32 della Lr 35/2001, tra Regione del Veneto, Comune di Vicenza e IPAB di Vicenza, finalizzato alla programmazione dei Centri di Servizio per anziani autosufficienti e non autosufficienti e al miglioramento dellofferta coordinata dei servizi sociali e socio-sanitari nel Comune di Vicenza. Con Dgr 2943 del 14.12,2010, stata incaricata la Direzione Urbanistica e Paesaggio di effettuare una valutazione complessiva sugli aspetti urbanistici ed i benefici economici degli Accordi che pervengono in Regione, qualora questi elementi siano rilevanti. LAccordo in questione riguarda sostanzialmente la revisione, la riorganizzazione e la programmazione dei Servizi erogati dallIpab, in relazione ai nuovi bisogni della popolazione con riferimento al territorio del Comune di Vicenza.

Allegato A Valutazione Tecnica Regionale n. 48 del 26.07.2011 Premesso che: - il Comitato previsto dalla Lr 23.04.2004, n.11, art.27, II comma, si riunito in data 26.07.2011; - il sopraccitato Comitato si espresso con voti unanimi favorevoli dei 4 presenti aventi diritto al voto, confermando linteresse regionale dellAccordo di programma; - lAmministrazione comunale proponente il piano stata invitata con nota n. 349196, in data 21.07.2011, e ha partecipato alla seduta del Comitato del 26.07.2011, per la discussione dellargomento in oggetto.

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Il Commissario Straordinario per il Territorio incaricato della Valutazione Tecnica Regionale: - Vista la Lr 23.04.2004, n.11; - Vista la Lr 27.06.1985, n. 61; - Vista la Lr 29.11.2001, n. 35, art. 32; - Vista la Dgr n. 1131 del 18.03.2005; ritenuto di concordare con le valutazioni e le conclusioni espresse dal Comitato, di cui allart.27 della Lr 23.04.2004, n. 11, nel parere n. 48 del 26.07.2011 che, allegato alla presente Valutazione Tecnica Regionale, ne costituisce parte integrante del parere che Laccordo di programma tra Comune di Vicenza, Regione del Veneto e Ipab di Vicenza per la programmazione dei Centri di Servizio residenziali per anziani non autosufficienti e per la qualificazione dei servizi semi-residenziali per anziani non autosufficienti, rivesta un evidente interesse regionale. la Giunta regionale possa dare avvio al procedimento, delegando, nel contempo, il Commissario Straordinario per il Territorio, alla sottoscrizione dellaccordo. Vincenzo Fabris Allegato A1 Parere del Comitato. Argomento n. 48 in data 26.07.2011 Premesse: Il Comune di Vicenza dotato di Piano Regolatore Generale, approvato con deliberazione di Giunta regionale n.3153 in data 14.06.1983, successivamente modificato; Il Comune di Vicenza altres dotato di Pat (Piano di Assetto del Territorio) approvato in sede di Conferenza Decisoria in data 26.08.2010, provvedimento ratificato con Dgr n. 2558 in data 02.11.2011; Il Comune di Vicenza, con nota del 12 marzo 2010, ha richiesto alla Direzione Regionale per i Servizi Sociali, lattivazione di un Accordo di Programma ai sensi dellart. 32 della Lr 35/2001, tra Regione del Veneto, Comune di Vicenza e Ipab di Vicenza, finalizzato alla programmazione dei Centri di Servizio per anziani autosufficienti e non autosufficienti e al miglioramento dellofferta coordinata dei servizi sociali e socio-sanitari nel Comune di Vicenza. In conformit alla Dgr 2943 del 14.12,2010, la Direzione Urbanistica e Paesaggio ha effettuato una valutazione complessiva sugli aspetti urbanistici ed i benefici economici dell Accordo, riconoscendo la preminenza degli aspetti urbanistico-pianificatori. Descrizione Il Comune di Vicenza e Ipab di Vicenza intendono definire un disegno, volto a pianificare un insieme di azioni condivise, funzionale al modello veneto di erogazione dei servizi sociali e socio-sanitari rivolti ai soggetti in condizioni di bisogno sociale ed in particolare nei confronti di cittadini anziani in condizione di non autosufficienza. Il Comune dispone di tre strutture di accoglienza che accolgono persone senza fissa dimora, in viale S. Lazzaro, in via dei Mille e in strada di Settec, oltre i due centri diurni in gestione allIpab. LIpab di Vicenza, Centro di Servizi che indirizza la pro-

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pria attivit principalmente a favore di persone anziane non autosufficienti, collabora con il Comune e lAzienda Ulss 6 nella predisposizione di programmi che assicurino processi di accoglienza, assistenza e tutela delle persone in condizioni di bisogno e nellerogazione di servizi sociali e socio-sanitari. LIpab di Vicenza attualmente gestisce come dotazione complessiva per non autosufficienti, un numero pari a 666 posti letto. Finalit dellaccordo di programma Laccordo di programma ha i seguenti obiettivi: a) Rafforzare la collaborazione interistituzionale attraverso la programmazione coordinata e integrata tra delle le parti nel rispetto delle rispettive competenze secondo i principi di sussidiariet istituzionale; b) Realizzare un sistema di servizi sociali e socio-sanitari di cui alla L. 328/2000 e alla Lr 11/2002 finalizzato a promuovere diritti, garanzie e opportunit per il benessere della comunit locale e garantire sostegno ai progetti di vita delle persone e delle famiglie; c) Realizzare una gestione coordinata del sistema locale di interventi e servizi sociali e socio-sanitari, con particolare riferimento ai destinatari delle prestazioni, alle regole di accesso e di organizzazione, alle risorse economiche, professionali e strutturali impiegate, alle procedure di monitoraggio e controllo utilizzate. Contenuti progettuali della proposta di accordo LAccordo che viene proposto, corredato da alcune schede relative ad aree appartenenti al patrimonio immobiliare dellIpab, che si vuole riutilizzare come sedi di servizi assistenziali e/o alienare per acquisire risorse necessarie. Queste riguardano i seguenti siti: - Ex colonia climatica Bedin Aldighieri - cessione al Comune in cambio di aree per localizzare le nuove strutture - Area in localit Laghetto - ambito per realizzare nuove strutture - Complesso monumentale Ottavio Trento (Quartiere S. Pietro) - valorizzazione/cessione del Chiostro, trasferimento reparti nelle ali novecentesche riqualificazione del bene e degli spazi aperti - Centro Girolamo Salvi (ex convento S. Giuliano) - concentrazioni funzioni sulla parte monumentale dei Chiostri, dismissione/cessione degli spazi per il progetto di riqualificazione urbanistica di questa parte della citt - Villaggio SOS - cessione di Ipab a soggetti terzi per interventi di social housing - Villa Rubini - valorizzazione con interventi autorizzati dalla Soprintendenza e destinazioni ammessi nelle zone residenziali di valore storico - Palazzo Serbelloni - recupero con destinazioni compatibili pubbliche, direzionali e di rappresentanza - Area edificabile a San Pietro Intrigogna - propriet Ipab in sede di PI verranno individuate eventuali valorizzazioni compatibili con il Pat LAccordo, inoltre prevede di realizzare 3 nuove strutture dalla capacit ricettiva unitaria di 90/120 posti letto nelle seguenti aree: - Area in loc. C Balbi nella frazione Bertesinella mq 24.000 - Area in loc. Laghetto mq 21.000

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 privati, insistenti sulle linee ferroviarie Mestre-Treviso, MestreTrieste e sulle tratte ferroviarie dei Bivi, tramite la realizzazione di opere viarie sostitutive per un complessivo importo allepoca stimato in 47.657.748,19, da finanziarsi: per 16.010.163,87 a carico della Regione Veneto, per 15.637.420,45 a carico del Comune di Venezia e per 16.010.163,87 a carico di Rete Ferroviaria Italiana Spa. Per completare il quadro degli interventi, con laccordo stesso si preso atto, in oltre, che la soppressione dei passaggi a livello: - al km 0+468 Via Giustizia; della linea Mestre - Trieste; - al km 1+337 Via Gazzera; della linea Mestre - Trieste; - al km 0+468 Via Giustizia, della linea Mestre - Udine; - al km 1+445 Via Gazzera, della linea Mestre - Udine; viene programmata nellambito degli interventi previsti dal 1 Stralcio del Sistema Ferroviario Metropolitano regionale (SFMR) da realizzarsi a cura della Regione Veneto, per leliminazione di complessivi n. 26 passaggi a livello nel territorio del Comune di Venezia. LAccordo stesso stabilisce che la Regione Veneto ed il Comune di Venezia, tramite lo studio di specifiche soluzioni progettuali riferite alla particolare situazione ambientale, provvedano direttamente alla progettazione, allappalto, alle espropriazioni, alla direzione dei lavori ed al collaudo delle opere sostitutive per leliminazione dei passaggi a livello di seguito elencati: - eliminazione dei passaggi a livello a cura della Regione del Veneto: A) Linea Mestre - Trieste: - P.L. al km 2+508 - Via Castellana (Cipressina); - P.L. al km 3+879 - Via Trezzo; - P.L. al km 4+743 - Via Vallon; - P.L. al km 5+783 - Via Ca Solaro; - P.L. al km 6+392 - laterale Via Ca Solaro; - attraversamenti privati ai km 7+972, Km 8+248 e Km 8+612; B) Linea Mestre - Udine: - P.L. al km 1+933 (privato), chiusura di fatto dal 1988, da formalizzare con atto di rinuncia; - P.L. al km 2+545 - Via Castellana; - P.L. km 5+668 (privato), apparente chiusura di fatto dal 1988, da formalizzare con atto di rinuncia; - P.L. al km 6+033 - Via Gatta; - P.L. al km 6+338 - Via Scarante; C) Raccordo Bivio Mirano - Bivio Carpenedo: - P.L. al km 3+316 - Via Asseggiano; D) Raccordo Bivio Trivignano - Bivio Marocco: - P.L. al km 1+084 (privato); E) Raccordo Quadrivio Catene - Quadrivio Gazzera: - P.L. al km 0+728 - Via Giustizia, per il quale dovranno essere studiate specifiche soluzioni progettuali alternative, come sopra detto. - eliminazione dei passaggi a livello a cura del Comune di Venezia: B) Linea Mestre - Udine: - P.L. al km 3+414 - Via Paccagnella; - P.L. al km 4+480 - Laterale Via Arzeroni; C) Raccordo Bivio Mirano - Bivio Carpenedo: - P.L. al km 4+083 (privato); - P.L. al km 5+272 (privato); - P.L. al km 6+704 (privato);

Area in loc. Maddalene Viene auspicata la realizzazione integrale delle tre strutture; tuttavia data la difficolt a reperire risorse per tutte tre, prioritariamente si inizier con la struttura nellarea in loc. Laghetto. Verificato che il presente Accordo di Programma evidenzia sia un interesse pubblico, in generale, coinvolgendo nella quasi totalit enti pubblici, con finalit sociali e socio-sanitarie che un rilevante interesse regionale, stante la proposta di riqualificare strutture assistenziali esistenti, e di creare anche nuove strutture a servizio del sempre pi elevato numero di persone anziane autosufficienti e non autosufficienti, sono presenti le caratteristiche dello strumento previsto dallart. 32 della Lr 35/2001, per cui possibile dare avvio al procedimento attraverso una Deliberazione di Giunta regionale che ribadisce linteresse regionale dellAccordo e contestualmente delega il Commissario Straordinario per il Territorio alla sottoscrizione dellAccordo stesso. Tutto ci premesso e considerato, il Comitato previsto ai sensi della Legge Regionale 23 aprile 2004, n. 11, comma II, art. 27, con 4 voti unanimi favorevoli dei presenti aventi diritto al voto del parere che lAccordo di Programma tra Comune di Vicenza (VI), Regione del Veneto e Ipab di Vicenza per la Programmazione dei Centri di Servizio residenziali per anziani non autosufficienti e per la qualificazione dei servizi semiresidenziali per anziani non autosufficienti, rivesta un evidente interesse regionale. la Giunta regionale possa dare avvio al procedimento, delegando, nel contempo, il Commissario Straordinario per il Territorio, alla sottoscrizione dellAccordo.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1447 del 13 settembre 2011 1^ Appendice alla Convenzione sottoscritta in data 11.12.2002 dalla Regione del Veneto, dal Comune di Venezia e da Rete Ferroviaria Italiana Spa, attuativa dellAccordo del 22.03.2001, per leliminazione dei passaggi a livello sulle linee ferroviarie ricadenti nel territorio del Comune di Venezia. [Trasporti e viabilit] Note per la trasparenza: Approvazione dello schema di Appendice 1^ di modifica parziale della Convenzione sottoscritta in data 11.12.2002 dalla Regione del Veneto, dal Comune di Venezia e da Rete Ferroviaria Italiana Spa per leliminazione dei passaggi a livello sulle linee ferroviarie ricadenti nel territorio del Comune di Venezia. LAssessore Renato Chisso riferisce quanto segue. In data 22.03.2001 stato sottoscritto dalla Regione del Veneto, dal Comune di Venezia e dalle Ferrovie dello Stato Spa (ora Rete Ferroviaria Italiana Spa) un accordo per leliminazione dei passaggi a livello sulle linee ferroviarie ricadenti nel territorio del Comune di Venezia. LAccordo medesimo, ratificato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 954 del 20.04.2001, ha previsto leliminazione di n. 14 passaggi a livello pubblici e di n. 8 passaggi a livello

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 - P.L. al km 6+998 Via Parolari; - P.L. al km 7+686 Via Scaramuzza; - P.L. al km 7+690 (privato). In data 11.12.2002, in attuazione di quanto previsto dagli artt. 10 e 11 del citato accordo del 22.03.2001, la Regione del Veneto, il Comune di Venezia e la R.F.I. Spa hanno sottoscritto una apposita Convenzione, ratificata dalla Giunta regionale con deliberazione n. n. 3905 del 30.12.2002, tra laltro per: definire le fasi temporali per la realizzazione degli interventi del programma; stabilire le modalit di corresponsione delle quote di compartecipazione finanziaria allEnte di volta in volta appaltante; riconfermare che le quote di compartecipazione finanziaria medesime dovranno essere corrisposte allEnte appaltante, la Regione del Veneto o il Comune di Venezia, per ciascun singolo intervento, allavvio della procedura di appalto dei lavori. Si rende necessario, ora, ridefinire e formalizzare i rapporti tra i tre soggetti firmatari dei sopracitati atti relativamente alla opportunit di modificare talune modalit attuative generali o relative singoli interventi, in particolare, concernenti: la corresponsione delle quote a carico di RFI alla Regione del Veneto ed al Comune di Venezia, in deroga parziale rispetto a quanto previsto della suddetta Convenzione del 11.12.2002, in accoglimento delle necessit esposte da Regione e Comune in qualit di soggetti attuatori degli interventi; la realizzazione di taluni singoli interventi che, per lo stato dei luoghi riscontrato e le mutate necessit costruttive dei manufatti, comportano modificazioni tecniche ed economiche rispetto agli indirizzi prospettati per la formulazione dellAccordo sottoscritto in data 22.03.2001, fermo restando il perseguimento degli obiettivi dellAccordo stesso; lassunzione a carico di RFI Spa, in luogo della Regione del Veneto, dellonere della realizzazione della viabilit sostitutiva del passaggio a livello al Km 0+468, a servizio di Via Giustizia, sulle linee ferroviarie Mestre - Udine e Mestre-Trieste, sulla base della Convenzione sottoscritta in data 14.03.2011 tra il Comune di Venezia e RFI. Lonere medesimo era prima previsto in capo alla Regione del Veneto per quanto programmato in sede di realizzazione del 1 Stralcio del SFMR; la ridefinizione delle modalit a carico del Comune di Venezia per leliminazione dei passaggi a livello: - al km 6+988 a servizio di Via Parolari e al Km 7+686 a servizio di Via Scaramuzza sulla tratta ferroviaria Raccordo ferroviario Bivio Mirano - Bivio Carpenedo; - a servizio di privati al km 6+704 e al Km 7+690 del Raccordo ferroviario Bivio Mirano - Bivio Carpenedo; lassunzione a carico di RFI Spa, in luogo del Comune di Venezia, delle attivit esecutive connesse alla realizzazione delle opere sostitutive dei passaggi a livello privati al km 4+083 e al Km 5+272; la devoluzione alla Regione per lintervento di eliminazione del passaggio a livello al km 3+316 del Raccordo Bivio Mirano - Bivio Carpenedo, delle quote di cofinanziamento a carico dei tre soggetti firmatari del Programma prima previste per leliminazione del passaggio a livello privato sul raccordo Bivio Trivignano - Bivio Marocco, al km 1+084, gi diversamente finanziato;

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la ridefinizione dei tempi e delle modalit di attuazione della soppressione dei passaggi a livello sulla linea Mestre - Trieste: - a servizio di Via Trezzo al km 3+879; - a servizio di attraversamenti privati nella frazione di Dese ai km 7+972, 8+248 e 8+612; da attuarsi sulla base delle indicazioni concordemente individuate tra i tre soggetti firmatari del programma in argomento. Allo scopo di meglio definire e di formalizzare quanto sinteticamente sopra esposto, si propone, quindi, di approvare preliminarmente la sottoscrizione da parte della Regione del Veneto della specifica convenzione con il Comune di Venezia e con Rfi Spa, il cui testo viene riportato in allegato a alla presente deliberazione quale sua parte integrante con il titolo programma per la soppressione dei passaggi a livello in Comune di Venezia - 1^ Appendice alla convenzione del 11.12.2002. Si evidenzia che il testo dello schema di convenzione in argomento: - non comporta maggiori oneri finanziari a carico della Regione del Veneto da corrispondere a Enti terzi rispetto a quelli gi impegnati nelle precedenti annualit; - la programmazione temporale ed economica per lattuazione della viabilit sostitutiva del passaggio a livello al km 3+879, a servizio di Via Trezzo, e dei tre passaggi a livello privati a Dese, ai km 7+972, 8+248 e 8+612, sulla linea ferroviaria Mestre-Trieste, pur ricompresa nei precedenti accordi, per quanto previsto dallArt. 2, ultimo comma, del testo proposto viene differita ad una successiva Convenzione i cui contenuti, ed i corrispondenti oneri in capo a ciascun firmatario, saranno definiti sulla base delle soluzioni progettuali individuate di concerto dai soggetti interessati. Tutto ci premesso, il relatore sottopone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale - Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione, ai sensi dellart. 33, secondo comma, dello Statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; - Visto lart. 95, comma 1, lettera a) della Lr n. 11/2001; - Richiamati laccordo sottoscritto in data 22.03.2001 dalla Regione del Veneto, dal Comune di Venezia e dalle Ferrovie dello Stato Spa (ora Rete Ferroviaria Italiana Spa) per leliminazione dei passaggi a livello sulle linee ferroviarie ricadenti nel territorio del Comune di Venezia, ratificato dalla Giunta regionale con deliberazione n. 954 del 20.04.2001 e la relativa Convenzione attuativa sottoscritta in data 11.12.2002, come ratificata con la deliberazione della Giunta regionale n. 3905 del 30.12.2002. delibera 1. di approvare lo schema della convenzione denominato Programma per la soppressione dei passaggi a livello in Comune di Venezia - 1^ Appendice alla convenzione del 11.12.2002, cos come riportato nell Allegato A parte inte-

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 tervento, una pista ciclopedonale di collegamento tra la zona abitata nord ed il centro del paese situato nella zona sud che consente la messa in sicurezza dellutenza debole. Con la firma del Protocollo, i soggetti coinvolti convengono sulla necessit che lintervento, avente carattere prioritario, venga inserito fra gli interventi finanziati nellambito del prossimo Piano Triennale per ladeguamento della rete viaria regionale, rinviando ad un successivo Accordo di Programma la disciplina fra i sottoscrittori delle reciproche competenze operative in merito alla realizzazione dellintervento. Dal quadro economico del progetto preliminare si ricava che il costo dellintero intervento ammonta a complessivi Euro 800.000,00. Il Protocollo prevede che i costi siano cos ripartiti: Euro 200.000,00 a carico della Provincia di Padova, Euro 150.000,00 a carico del Comune di Tribano ed Euro 450.000,00 a carico della Regione del Veneto. Visto il combinato disposto dellart. 15 della L. 241/1990 che consente che le Pubbliche Amministrazioni ed i soggetti interessati ad un procedimento possano concludere tra loro accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attivit di interesse comune, si rende necessario approvare lo schema di Protocollo di Intesa di cui allAllegato A che costituisce parte integrante del presente provvedimento. Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale - Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellart. 33, secondo comma, dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione statale e regionale; - Visto lart. 15 della Legge. n. 241/1990; delibera 1. di approvare lo schema di Protocollo di Intesa per la definizione delle competenze in relazione alla realizzazione di una rotatoria lungo la Sr 104 Monselice Mare tra il Km 6+870 e il Km 6+950 in Comune di Tribano, cos come riportato nellAllegato A parte integrante del presente provvedimento; 2. di dare mandato al Presidente della Giunta regionale o suo delegato alla firma dellaccordo di cui al punto 1; 3. di determinare in euro 450.000,00 limporto massimo delle obbligazioni di spesa alla cui assunzione provveder con propri atti il dirigente regionale della Direzione Infrastrutture disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo n. 45907 del bilancio 2011 denominato Spese per la realizzazione di interventi per ladeguamento della rete viaria trasferita (artt. 99, 101, D.L.vo 31/03/1998, n. 112 - artt. 92, 95, 96, Lr 13.04.2001, n. 11); 4. di dare atto che la spesa di cui si prevede limpegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della Lr 1/2011; 5. di incaricare la Direzione regionale Infrastrutture dei conseguenti adempimenti tecnico-amministrativi. (segue allegato)

grante del presente provvedimento, parzialmente modificativo dellaccordo sottoscritto in data 22.03.2001 dalla Regione del Veneto, dal Comune di Venezia e dalle Ferrovie dello Stato Spa (ora Rete Ferroviaria Italiana Spa) per leliminazione dei passaggi a livello sulle linee ferroviarie ricadenti nel territorio del Comune di Venezia e della relativa Convenzione del 11.12.2002, nelle premesse richiamati; 2. di dare mandato al Presidente della Giunta regionale, o suo delegato, per la firma della convenzione di cui al precedente punto 1; 3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spese aggiuntive a carico del bilancio regionale; 4. di incaricare la Direzione regionale Infrastrutture degli eventuali adempimenti tecnico-amministrativi conseguenti al presente provvedimento. Allegato (omissis)

.it

Lallegato consultabile online http://bur.regione.veneto.it

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1448 del 13 settembre 2011 Protocollo di Intesa tra Regione del Veneto, Provincia di Padova, Comune di Tribano e Veneto Strade Spa. [Trasporti e viabilit] Note per la trasparenza: Approvazione dello schema di Protocollo di Intesa tra Regione del Veneto, Provincia di Padova, Comune di Tribano e Veneto Strade Spa per la definizione delle competenze in relazione alla realizzazione di una rotatoria lungo la Sr 104 Monselice Mare tra il Km 6+870 e il Km 6+950 in Comune di Tribano. Lassessore Renato Chisso riferisce quanto segue. Linnesto della Sp 5 Amnia sulla Sr 104 Monselice Mare nel territorio comunale di Tribano presenta problematiche inerenti alla sicurezza, data la presenza di un impianto semaforico non pi consono allintenso traffico veicolare. La realizzazione dellintervento oggetto del presente Protocollo di Intesa, consentirebbe pertanto di eliminare un punto critico della viabilit presente sulla Sr 104 Monselice Mare intersecata dalla Sp 5 Amnia, arteria che risulta essere, fra laltro, di collegamento con il centro urbano del paese. Nel recente passato, infatti, lincrocio stato oggetto di numerosi incidenti, alcuni dei quali con gravi conseguenze, che hanno portato a considerare di assoluta priorit leliminazione dellimpianto semaforico e la sua sostituzione con una pi sicura e attuale rotatoria tra le arterie sopracitate. A tal proposito il Comune di Tribano ha redatto uno studio di fattibilit e successivamente ha approvato, con deliberazione di Giunta comunale n. 17 del 18.02.2010, il progetto preliminare che prevede la realizzazione di una intersezione a rotatoria tra le citate Sp 5 Amnia e la Sr 104 Monselice - Mare. Nel succitato progetto inoltre prevista, a margine dellin-

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Allegato A Schema di Protocollo dIntesa tra Regione Veneto, Provincia di Padova, Veneto Strade Spa e Comune di Tribano per la definizione delle competenze in relazione alla realizzazione di una rotatoria lungo la Sr 104 Monselice Mare tra il Km 6+870 e il Km 6+950 Premesse Linnesto della Sp 5 Amnia sulla Sr 104 Monselice Mare nel territorio comunale di Tribano presenta a tuttoggi problematiche inerenti alla sicurezza, data la presenza di un impianto semaforico non pi consono allintenso traffico veicolare. Lintervento individuato, inoltre, consentirebbe di eliminare un punto critico della viabilit presente sulla Sr 104 Monselice Mare intersecata dalla Sp 5 Amnia, arteria che risulta essere, fra laltro, di collegamento con il centro urbano del paese. Nel recente passato, infatti, lincrocio stato oggetto di numerosi incidenti, alcuni dei quali con gravi conseguenze che hanno portato a considerare di assoluta priorit leliminazione dellimpianto semaforico con la realizzazione di una pi sicura e attuale rotatoria di intersezione tra le arterie sopracitate. Risulta, pertanto, necessario tra la Regione del Veneto, lAmministrazione provinciale di Padova, la societ Veneto Strade Spa e lAmministrazione comunale di Tribano sottoscrivere il presente protocollo dintesa per la realizzazione di una rotatoria allintersezione tra la Sp 5 Amnia e la Sr 104 Monselice Mare. A tal proposito il Comune di Tribano ha redatto in via preliminare uno studio di fattibilit e successivamente approvato con deliberazione di G.C. n. 17 del 18.02.2010 il progetto preliminare che prevede la realizzazione di una intersezione tra le citate Sp 5 Amnia e la Sr 104 Monselice - Mare a raggio esterno di mt. 25,50 con raggio isola centrale di mt. 17,00 larghezza corsie in entrata di mt. 6,50 e di uscita mt. 5,00. inoltre previsto, a margine dellintervento, una pista ciclopedonale di collegamento tra la zona abitata Nord ed il centro del paese situato nella zona Sud. Nel complesso lintervento oltre allaumento della superficie a verde in quanto lo stesso ricade in prevalenza su sedimi stradali esistenti, rispetta lassetto idraulico del territorio in quanto non intacca il fosso principale posto a Est della Sr che risulta essere il ricettore della rete di acque meteoriche di convogliamento di progetto. Tutta larea dellintersezione sar inoltre oggetto di adeguato studio illuminotecnico al fine di garantire e ottenere una ottima illuminazione, e completata della necessaria segnaletica orizzontale e verticale cos come prescritto dal vigente previste Codice della strada. Dal quadro economico si desume che il costo dellintero intervento ammonta ad Euro 800.000,00. La Regione del Veneto e la Provincia di Padova convengono sulla necessit che detto intervento, avente carattere prioritario, venga inserito fra gli interventi finanziati nellambito del prossimo Piano Triennale per ladeguamento della rete viaria regionale, rinviando ad un successivo Accordo di Programma la disciplina fra i sottoscrittori delle reciproche competenze operative in merito alla realizzazione del succitato intervento. Visto, dunque, il combinato disposto dellart. 15 della L. 241/1990 che consente che le Pubbliche Amministrazioni ed i

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soggetti interessati ad un procedimento possano concludere tra loro Accordi per disciplinare lo svolgimento in collaborazione di attivit di interesse comune; Tutto ci premesso e considerato tra i Signori: _________, nato a _______ il __.__.19__, il quale interviene nel presente atto in qualit di legale rappresentante della Regione del Veneto - con sede in Venezia, codice fiscale 80007580279, nella sua veste di ____________; _________, nato a _______ il __.__.19__, il quale interviene nel presente atto in legale rappresentanza della Provincia di Padova - con sede in Padova, codice fiscale 80006510285, nella sua veste di _________________; _________, nato a _______ il __.__.19__, il quale interviene nel presente atto in qualit di legale rappresentante di Veneto Strade Spa - con sede in Mestre - Venezia, codice fiscale 03345230274, nella sua veste di ____________; _________, nato a _______ il __.__.19__, il quale interviene nel presente atto in legale rappresentanza del Comune di Tribano - con sede in Tribano, codice fiscale 00683160287, nella sua veste di _________________; si concorda quanto segue: Articolo 1 Le su esposte premesse costituiscono parte integrante del presente protocollo dintesa. Articolo 2 I contraenti in intestazione con la sottoscrizione del presente atto concordano sulla necessit di realizzare nel territorio comunale di Tribano il seguente intervento: una nuova rotatoria allintersezione tra la Sp 5 e la Sr 104, Monselice - Mare a raggio esterno di mt. 25,50 con raggio isola centrale di mt. 17,00 larghezza corsie in entrata di mt. 6,50 e di uscita mt. 5,00. inoltre previsto, a margine dellintervento, una pista ciclopedonale di collegamento tra la zona abitata Nord ed il centro del paese situato nella zona Sud. Nel complesso lintervento oltre allaumento della superficie a verde in quanto lo stesso ricade in prevalenza su sedimi stradali esistenti, rispetta lassetto idraulico del territorio in quanto non intacca il fosso principale posto a est della Sr che risulta essere il ricettore della rete di acque meteoriche di convogliamento di progetto. Tutta larea dellintersezione sar inoltre oggetto di adeguato studio illuminotecnico al fine di garantire e ottenere una ottima illuminazione, e completata della necessaria segnaletica orizzontale e verticale cos come prescritto dal vigente previste Codice della strada. Articolo 3 Limporto complessivo previsto per la realizzazione dellintervento in questione ammonta ad 800.000,00 finanziati come segue: - 200.000,00 a carico della Provincia di Padova; - 150.000,00 a carico del Comune di Tribano;

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 della Repubblica 26.10.1972 n. 642 ed ai sensi della Legge n. 210 del 17.05.1985. Articolo 9 Il presente atto viene redatto in numero quattro originali dallidentico contenuto. Per: Regione del Veneto ____________________ Provincia di Padova ____________________ Veneto Strade Spa ____________________ Comune di Tribano ____________________ _____________, l _______

450.000,00 a carico della Regione Veneto, da reperire tra i fondi regionali previsti dal prossimo Piano Triennale per ladeguamento della rete viaria regionale. Il Comune di Tribano ha in corso di acquisizione le aree necessarie alla realizzazione dellintervento facendosi carico dei relativi oneri. I soggetti firmatari concordano che il presente protocollo sar attivato, per quanto riguarda la realizzazione delle opere, non appena disponibili le risorse necessarie. Articolo 4 La Regione del Veneto e la Provincia di Padova convengono sulla necessit che lintervento di cui al precedente articolo 2, avente carattere prioritario, venga inserito fra gli interventi finanziati nellambito del prossimo Piano Triennale per ladeguamento della rete viaria regionale, rinviando ad un successivo Accordo di Programma la disciplina delle competenze degli enti sottoscrittori del presente Accordo in merito alla sua realizzazione. Veneto Strade Spa si riserva di valutare linserimento dellintervento oggetto del presente Accordo nel proprio programma annuale manutenzioni straordinarie 2011, qualora il Piano Triennale per ladeguamento della rete viaria regionale non venisse approvato entro la data di definizione del programma annuale stesso, compatibilmente con le necessit fino a tale data emergenti e fermo restando lonere finanziario previsto di 450.000,00 a carico della Regione del Veneto. Articolo 5 Le parti, in considerazione della condivisa volont di procedere alla rapida realizzazione dellintervento infrastrutturale in argomento, convengono che il Comune di Tribano proceda allo sviluppo della progettazione esecutiva onde poter consentire, non appena acquisita la materiale disponibilit dei fondi, lappalto dellintervento. La redazione del progetto esecutivo a carico del Comune di Tribano, che lo trasmetter a Veneto Strade Spa per il rilascio del nullaosta tecnico. Articolo 6 Le parti convengono di rinviare a successivo accordo operativo la definizione delle modalit di trasferimento dei finanziamenti, anche in considerazione della individuanda stazione appaltante, e di ogni altro aspetto non disciplinato nel presente accordo. Articolo 7 Il presente protocollo dintesa per essere sottoscritto dovr essere preventivamente approvato dai rispettivi organi deliberativi competenti della Regione del Veneto, della Provincia di Padova e dal Comune di Tribano, mentre risulta esecutivo con la sottoscrizione per Veneto Strade Spa Articolo 8 Per il presente atto si invoca lesenzione dal bollo ai sensi dellart. 16 dalla tabella allegato B) al Decreto del Presidente

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1449 del 13 settembre 2011 Lr 18 marzo 2011, n. 7, art. 13. Modifica alla Lr n. 11/2009 e alla Lr n. 46/1994. Misure di semplificazione delle procedure amministrative in materia noleggio di autobus con conducente e di autoservizi atipici. Indirizzi applicativi per i Comuni veneti. [Trasporti e viabilit] Note per la trasparenza: Con il presente provvedimento vengono forniti indirizzi uniformi atti a regolamentare lattivit di noleggio autobus con conducente e lo svolgimento degli autoservizi atipici. LAssessore Renato Chisso riferisce quanto segue. Con la legge 218/2003, lo Stato ha regolato la materia del noleggio di autobus con conducente nella misura necessaria ad assicurare la tutela della concorrenza nel settore, mentre le Regioni, nellesercizio della potest legislativa che deriva loro dalla Costituzione, hanno disciplinato gli altri aspetti che riguardano la regolazione di tale attivit economica. La Regione del Veneto ha legiferato in materia con la Lr 3 aprile 2009, n. 11, che ha provveduto ad allocare le funzioni amministrative secondo il principio di sussidiariet di cui allart. 118 della Costituzione e ha introdotto importanti disposizioni volte sia a qualificare da un punto di vista professionale le imprese che sono autorizzate a svolgere lattivit nellambito regionale, che a tutelare il cittadino - cliente dal punto di vista della qualit della prestazione a lui resa dallazienda di trasporto. Successivamente la Giunta regionale, con la Deliberazione n. 2401 del 4/08/2009, ha dato attuazione alle disposizioni della Lr n. 11/2009, istituendo, tra laltro, il Registro regionale delle imprese esercenti lattivit di trasporto di viaggiatori mediante noleggio di autobus con conducente, approvando il modello di contrassegno da apporre in ogni autobus e redigendo lo schema-tipo della Carta dei servizi. Il provvedimento in parola ha altres approvato degli Indirizzi applicativi della Legge, onde consentirne unapplicazione uniforme su tutto il territorio regionale e chiarire alcuni aspetti interpretativi problematici derivanti dalla necessit di coordinare la nuova disciplina con quella pregressa e, in par-

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 ticolare, con quella derivante dalla Lr n. 46/1996 in materia di autoservizi atipici. Con legge finanziaria regionale per lesercizio 2011, n. 7 del 18 marzo 2011, art. 13 la Regione ha apportato alcune modifiche sostanziali alla Lr n. 11/2009 in materia di attivit di trasporto viaggiatori effettuato mediante noleggio autobus con conducente e alla Lr n. 46/1994 che disciplina lo svolgimento degli autoservizi atipici. Si ritiene pertanto necessario, con il presente provvedimento, tenuto conto che nellambito dei compiti programmatici assegnati alla Regione la stessa pu adoperarsi per il coordinamento degli interventi amministrativi e per una uniformit di comportamenti ai vari livelli, produrre ulteriori indirizzi esplicativi. Considerato che negli ultimi mesi sono state evidenziate, dalle imprese e dai Comuni, alcune problematiche emerse dalla prassi applicativa della legge, con il presente provvedimento si intendono fornire sia indicazioni inerenti le novit introdotte con le gi citate modifiche di legge sia proporre delle misure procedurali, volte a proseguire nella semplificazione e dellapplicazione uniforme a livello regionale della disciplina vigente. Ci, anche in unottica di riduzione degli oneri amministrativi per cittadini e imprese, in conformit ai pi recenti indirizzi definiti dalla Commissione europea con la Comunicazione COM(2007)23 del 24.01.2007, recante Programma dazione per la riduzione degli oneri amministrativi nellUnione Europea. Gli ambiti di semplificazione sui quali sintende intervenire riguardano fondamentalmente le procedure per il subingresso nella titolarit dellautorizzazione a seguito di cessione dazienda o il trasferimento della sede legale o della principale organizzazione aziendale in Comune diverso da quello che ha rilasciato lautorizzazione, per i quali risulta necessario perseguire lobiettivo della continuit aziendale. Per far ci, risulta opportuno adottare lAllegato A Indirizzi applicativi e misure di semplificazione amministrativa in materia di noleggio autobus con conducente di cui alla Lr 3 aprile 2009, n. 11 e di autoservizi atipici di cui alla Lr 14 settembre 1994, n. 46 che fa parte integrante e sostanziale del presente provvedimento. Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento: La Giunta regionale - Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellart. 33, 2comma, dello Statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; - Vista la Legge 11 agosto 2003, n. 218; - Vista la Lr 3 aprile 2009, n. 11; - Vista la Dgr n. 2401/2009; - Vista la Lr 18 marzo 2011, n. 7, art. 13 delibera 1. di stabilire che le premesse formano parte integrante del presente provvedimento; 2. di approvare, per le considerazioni espresse in premessa, lAllegato A Indirizzi applicativi e misure di semplificazione

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amministrativa in materia di noleggio autobus con conducente di cui alla Lr 3 aprile 2009, n. 11 e di autoservizi atipici di cui alla Lr 14 settembre 1994, n. 46 che fa parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale; 4. di stabilire che la Direzione regionale Mobilit incaricata dellesecuzione del presente atto.

Allegato A Indirizzi applicativi e misure di semplificazione amministrativa in materia di noleggio di autobus con conducente di cui alla Lr 3 aprile 2009, n. 11 e di autoservizi atipici di cui alla Lr 14 settembre 1994, n. 46 Parte I Premesse I presenti indirizzi di settore, necessari per uniformare il comportamento nel territorio regionale, hanno natura cogente in relazione ad obiettivi ed interessi pubblici regionali, in modo da salvaguardare laspetto programmatico di competenza regionale, lefficace espletamento delle funzioni amministrative assegnate ai Comuni, nonch lattivit di vigilanza e controllo affidata alle Province. Si ricorda che le Aziende che effettuano i servizi con acquisizione di traffico nel Veneto devono ottemperare alle norme della Lr n. 11/2009 e successive modificazioni ed integrazioni e che alla vigilanza e controllo di tale disposizione sono tenuti gli organi di polizia locale, nonch il personale preposto allattivit di vigilanza di cui allart. 15. Analogamente agli indirizzi gi forniti con la precedente Dgr n. 2401/09 si ritiene opportuno offrire con il presente documento una disamina dellarticolo 13 della legge finanziaria regionale per lanno 2011 con alcune linee guida ritenute di particolare interesse. Bur n. 23 del 22/03/2011 Legge n. 7 del 18 marzo 2011 Legge finanziaria regionale per l'esercizio 2011. (omissis) Art. 13 Modifiche alla legge regionale 3 aprile 2009, n. 11 Disposizioni in materia di attivit di trasporto di viaggiatori effettuato mediante noleggio di autobus con conducente e modifica dellarticolo 4 della legge regionale 30 ottobre 1998, n. 25 Disciplina ed organizzazione del trasporto pubblico locale e allarticolo 1 della legge regionale 14 settembre 1994, n. 46 Disciplina degli autoservizi atipici 1. Al comma 3 dellarticolo 5 della legge regionale 3 aprile 2009, n. 11 dopo le parole Regione del Veneto, sono inserite le seguenti: , ad eccezione che per lo svolgimento degli autoservizi atipici di cui alla legge regionale 14 settembre 1994, n. 46 Disciplina degli autoservizi atipici e purch lautobus sia

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Comma 2, art. 13: 2. Il comma 4 dellarticolo 19 della legge regionale 3 aprile 2009, n. 11 cos sostituito: 4.La disposizione di cui allarticolo 5, comma 3, si applica a decorrere dal 1 gennaio 2012. Per i soli autobus la cui prima immatricolazione ricada negli anni dal 1995 al 1998, la disposizione di cui allarticolo 5, comma 3, si applica a decorrere dal 1 gennaio 2014.. Indirizzi La disposizione relativa al divieto di utilizzazione degli autobus con et maggiore ai 15 anni si applica a decorrere dal 1 gennaio 2012 mentre per gli autobus la cui prima immatricolazione ricada negli anni dal 1995 al 1998 lo stesso divieto si applica a decorrere dal 1 gennaio 2014. Sullargomento si ribadisce quanto gi indicato nella Dgr n. 2401/09 ovvero che la disposizione di cui trattasi, al fine di non creare distorsioni alla concorrenza, deve essere osservata da tutte le Aziende che effettuano i servizi con acquisizione di utenza nel Veneto anche dalle imprese autorizzate da altre Regioni. Successivamente alla succitata proroga, gli autobus con et maggiore di 15 anni, qualora vengano utilizzati in altre Regioni ove non sia prescritto tale divieto, potranno mantenere limmatricolazione in noleggio ed essere utilizzati dalle stesse imprese del Veneto per servizi con acquisizione di utenza nel territorio di altre Regioni, oppure per leffettuazione di autoservizi atipici di cui alla legge regionale 14 settembre 1994, n. 46 Disciplina degli autoservizi atipici purch lautobus risulti gi in possesso del soggetto che intende utilizzarlo da almeno due anni. Gli autobus ancorch abbiamo superato i limiti posti dalla legge, sino a loro dismissione, rimangono iscritti nel Registro regionale e computati ai fini del mantenimento dei requisiti previsti allarticolo 6 della legge regionale n. 11/2009. Comma 3, art. 13: 3 Dopo il comma 4 dellarticolo 1 della legge regionale 14 settembre 1994, n. 46 inserito il seguente comma: 4 bis. Gli autobus per i quali sono decorsi venti anni dalla prima immatricolazione non possono essere utilizzati per lo svolgimento degli autoservizi atipici e, a decorrere dal quindicesimo anno dalla prima immatricolazione, per lutilizzo dellautobus versato alla Giunta regionale un contributo annuale di euro 500,00. Sono esentati dal versamento del contributo gli enti e le associazioni che svolgono attivit senza finalit di lucro. I proventi derivanti dalla riscossione del contributo annuale sono introitati nellupb E0147 Altri introiti del bilancio di previsione 2011 e pluriennale 2011-2013 e sono destinati al finanziamento di azioni per favorire la riduzione dellinquinamento atmosferico (upb U0110 Prevenzione e protezione ambientale).. Indirizzi Con questa disposizione viene introdotto il divieto, per lo svolgimento degli autoservizi atipici, di utilizzo degli autobus per i quali siano decorsi 20 anni dalla data di prima immatricolazione. Inoltre, la norma prevede che a decorrere dal quindicesimo anno dalla prima immatricolazione per il loro utilizzo deve essere versato alla Giunta regionale un contributo annuale pari ad euro 500,00. Ai fini del versamento di detto contributo a partire dal quindicesimo anno, il pagamento dovr essere effettuato

gi in possesso del soggetto che intende utilizzarlo da almeno due anni.. 2. Il comma 4 dellarticolo 19 della legge regionale 3 aprile 2009, n. 11 cos sostituito: 4. La disposizione di cui allarticolo 5, comma 3, si applica a decorrere dal 1 gennaio 2012. Per i soli autobus la cui prima immatricolazione ricada negli anni dal 1995 al 1998, la disposizione di cui allarticolo 5, comma 3, si applica a decorrere dal 1 gennaio 2014.. 3. Dopo il comma 4 dellarticolo 1 della legge regionale 14 settembre 1994, n. 46 inserito il seguente comma: 4 bis. Gli autobus per i quali sono decorsi venti anni dalla prima immatricolazione non possono essere utilizzati per lo svolgimento degli autoservizi atipici e, a decorrere dal quindicesimo anno dalla prima immatricolazione, per lutilizzo dellautobus versato alla Giunta regionale un contributo annuale di euro 500,00. Sono esentati dal versamento del contributo gli enti e le associazioni che svolgono attivit senza finalit di lucro. I proventi derivanti dalla riscossione del contributo annuale sono introitati nellupb E0147 Altri introiti del bilancio di previsione 2011 e pluriennale 2011-2013 e sono destinati al finanziamento di azioni per favorire la riduzione dellinquinamento atmosferico (upb U0110 Prevenzione e protezione ambientale).. 4. Al comma 2 dellarticolo 10 della legge regionale 3 aprile 2009, n. 11 la parola 500,00 sostituta dalla seguente: 600,00. Comma 1, art. 13: 1. Al comma 3 dellarticolo 5 della legge regionale 3 aprile 2009, n. 11 dopo le parole Regione del Veneto, sono inserite le seguenti: , ad eccezione che per lo svolgimento degli autoservizi atipici di cui alla legge regionale 14 settembre 1994, n. 46 Disciplina degli autoservizi atipici e purch lautobus sia gi in possesso del soggetto che intende utilizzarlo da almeno due anni.. Indirizzi Nel ribadire il divieto di utilizzo degli autobus con et maggiori di anni 15 viene introdotta uneccezione nel caso in cui lautobus venga impiegato nello svolgimento degli autoservizi atipici di cui alla legge regionale 14 settembre 1994, n. 46 Disciplina degli autoservizi atipici purch lautobus sia gi in possesso del soggetto che intende utilizzarlo da almeno due anni. Per poter superare il vincolo temporale posto dalla legge sar quindi necessario dimostrare il presupposto del possesso del mezzo, senza nessuna ulteriore precisazione in merito al tipo di servizio per il quale stato impiegato. A termini della legge n. 218 del 2003 il possesso dellautobus riconducibile alla propriet, allusufrutto, al leasing, alla vendita con patto di riservato dominio. Il riscontro avviene mediante la presentazione, da parte del soggetto interessato allo svolgimento del servizio, del certificato di propriet e della carta di circolazione relativa allautobus che intende utilizzare. per utile aggiungere che, con lintroduzione del limite dei 20 anni dalla data di prima immatricolazione per limpiego degli autobus negli autoservizi atipici, leccezione di cui sopra trova di fatto applicazione per il quinquennio compreso tra il 15 e il 20 anno dalla data di prima immatricolazione dellautobus.

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 entro 30 giorni successivi al mese di prima immatricolazione e per gli anni successivi al quindicesimo entro il 31 gennaio dellanno di competenza. Per gli autoservizi gi autorizzati gli enti concedenti verificheranno il rispetto di tali adempimenti. Le amministrazioni competenti alladozione del provvedimento di autorizzazione allo svolgimento degli autoservizi atipici, verificano lavvenuto pagamento del citato contributo, prima di rilasciare latto di autorizzazione. Il versamento della somma dovuta dovr essere effettuato direttamente dallimpresa interessata mediante bonifico bancario al Tesoriere regionale indicando ragione sociale, codice fiscale dellimpresa con la causale: contributo annuale per lo svolgimento degli autoservizi atipici autorizzazione n. . Di seguito vengono fornite le coordinate bancarie del Tesoriere regionale: Unicredit Spa - Iban IT 41V0200802017000100537110 BIC-SWIFT: UNCRITM1VF2 La norma esenta specificamente dal versamento del contributo gli enti e le associazioni che svolgono attivit senza finalit di lucro. In ragione a quanto disposto dallart. 6, comma 2, della Lr n. 11/2009 la fattispecie trova applicazione per le Cooperative sociali di tipo A in possesso dellautorizzazione rilasciata limitatamente allesercizio degli autoservizi atipici di cui alla Lr n. 46/1994, strettamente connessi alle attivit socio-sanitarie, assistenziali ed educative svolte dalle cooperative stesse. Si ritiene altres che, vista la proroga concessa alluso degli autobus per i servizi di noleggio con conducente con pi di quindici anni dalla prima immatricolazione sino al 1 gennaio 2012, data dalla quale decorre il divieto cos stabilito per espressa disposizione contenuta al comma precedente a quello ora in commento, si applica alla stessa data lentrata in vigore degli obblighi e dei divieti individuati in questo comma dal medesimo articolo della legge finanziaria regionale per lanno corrente. Comma 4, art. 13: 4. Al comma 2 dellarticolo 10 della legge regionale 3 aprile 2009, n. 11 la parola 500,00 sostituta dalla seguente: 600,00. Indirizzi Nel ricordare il pagamento del contributo annuo per la tenuta del Registro dovuto dalle imprese per le spese amministrative sostenute da Comuni e Regione, si ribadisce che esso ammonta ad 55,00, in misura fissa, maggiorato di 20,00 per ogni autobus immatricolato in noleggio fino ad un importo massimo. Tale massimale stato aumentato ad 600,00 (art. 13, Lr n. 7/11). Per esigenze contabili il versamento dovr essere effettuato entro il 31 gennaio dellanno di competenza; il Comune tenuto alla verifica dellavvenuto versamento delle somme spettanti alla Regione (50%). Con loccasione vengono fornite le coordinate bancarie aggiornate del Tesoriere regionale: Unicredit Spa - Iban IT 41V0200802017000100537110 BIC-SWIFT: UNCRITM1VF2 Dovr essere inoltre indicata la ragione sociale e il codice fiscale dellImpresa unitamente alla causale gi specificata nella precedente deliberazione di Giunta regionale n. 2401/09. Parte II

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1) Procedure nel caso di subingresso nella titolarit dellautorizzazione a seguito di cessione dazienda o di ramo dazienda (Modello 1): a. Il subingresso nella titolarit dellautorizzazione a seguito di cessione dazienda o ramo dazienda da considerarsi come una fattispecie che implica la mera modifica dellimputazione soggettiva del titolo autorizzativo, con conseguente possibilit di volturazione del titolo dal cedente al cessionario. b. A tale fattispecie trova applicazione lart. 7, comma 2, della Lr 11/2009. Ci implica per limpresa cedente lonere di inviare una comunicazione (in duplice copia) al Comune che ha rilasciato lautorizzazione dellavvenuta cessione e contestuale presentazione da parte dellimpresa cessionaria di una dichiarazione sostitutiva di atto di notoriet ai sensi dellart. 47 del Dpr 28.12.2000, n. 445 con la quale il cessionario attesta di possedere i requisiti previsti dallart. 7, comma 1, per lo svolgimento dellattivit (Modello 1). c. Alla comunicazione di cui alla lettera b) dovranno essere allegati copia dellatto di cessione ovvero loriginale della dichiarazione del notaio che attesta lavvenuto subingresso e gli ulteriori documenti specificati nel Modello 1. d. Il contributo annuo per le spese dellattivit amministrativa di cui allart 10 della Lr 11/2009, se gi versato dallImpresa cedente, non deve essere nuovamente versato dal soggetto cessionario, n il cedente ne pu richiedere la ripetizione. Nel caso in cui nel momento della comunicazione di cessione il contributo non sia stato ancora versato, cedente e cessionario si considerano solidalmente responsabili ai sensi dellart. 1292 del c.c. del suo assolvimento. e. Al fine della continuit dellesercizio dellattivit e dellaggiornamento del carte di circolazione degli autobus presso i competenti Uffici della Motorizzazione Civile, risulta titolo idoneo copia della comunicazione di cui alla lettera b) datata, protocollata e munita del timbro di ricevimento da parte del Comune competente. 2) Procedure nel caso di trasferimento della sede legale o della principale organizzazione aziendale in Comune diverso da quello che ha rilasciato lautorizzazione che implicano mutamento della competenza a conoscere del rapporto autorizzativo (Modello 2): a. Poich la sede legale e la principale organizzazione aziendale costituiscono criteri alternativi dimputazione della competenza amministrativa, il trasferimento di uno di questi due luoghi scelto dallimpresa al momento della presentazione dellistanza implica il mutamento del Comune competente a conoscere del rapporto autorizzativo. Infatti, lart. 4, comma 1, lettera a) della Lr 11/2009 stabilisce che spettano ai comuni le funzioni riguardanti il rilascio, la sospensione e la revoca dellautorizzazione allesercizio dellattivit di noleggio alle imprese aventi la sede legale o la principale organizzazione aziendale nel territorio di competenza. b. A tale fattispecie trova applicazione lart. 7, comma 2, della Lr 11/2009, con conseguente onere di comunicazione (in triplice copia) dellavvenuto trasferimento, al Comune che ha rilasciato lautorizzazione, con lindicazione del Comune ove limpresa autorizzata ha stabilito la nuova sede legale o la principale organizzazione aziendale (Modulo 2). c. Nel caso i cui il trasferimento della principale organizzazione aziendale implichi per limpresa la sostituzione

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Sezione E - Sostituzione del direttore tecnico Allegare autocertificazione del possesso dei requisiti di onorabilit di cui allart. 5 del D. Lgs. 22.12.2000 n. 395 (Modello 4). Sezione F - Conseguimento dellattestato didoneit professionale per attivit internazionale Allegare copia del certificato didoneit professionale per attivit internazionale; Sezione G - Sostituzione o modifica del piazzale o della rimessa Allegare planimetria della rimessa/piazzale che evidenzia larea di ricovero degli autobus, nonch idonea documentazione relativa alla disponibilit della stessa e alla regolarit urbanistica. Sezione H - Cessazione dellattivit Allegare lautorizzazione originale, lelenco degli autobus immatricolati e i contrassegni degli autobus. b. Al fine della continuit dellesercizio dellattivit e delleventuale aggiornamento delle carte di circolazione degli autobus presso i competenti Uffici della Motorizzazione Civile, risulta titolo idoneo copia della comunicazione di cui alla lettera a) datata, protocollata e munita del timbro di ricevimento da parte del Comune competente. Modello 1 - Subentro Da presentare in duplice copia entro quindici giorni dallavvenuto subentro (La seconda copia datata, protocollata e munita del timbro di ricevimento da parte del Comune competente costituisce titolo per lesercizio dellattivit, per le eventuali modifiche al Registro delle Imprese e per la eventuale richiesta di modifica delle carte di circolazione presso la Motorizzazione Civile) Al Signor Sindaco del Comune di............................ Oggetto: Comunicazione di modifica della titolarit dellautorizzazione per subentro nellattivit di noleggio autobus con conducente (Lr 3 aprile 2009, n. 11, art. 7, comma 2). Il sottoscritto ........................... nato a ....................... il ................... residente a ....................... cap. ............ Via ...................... n. ........ tel. ./ . Codice Fiscale .................... nella sua qualit di: titolare di impresa individuale oppure: legale rappresentante della Societ ................................................... con sede legale a ............................. cap. ........... Via ..................... n. ..... codice fiscale ................................ coincidente con il numero di iscrizione ..................... nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio di ..., intestataria dellautorizzazione n. .......... del ............... rilasciata da Codesto Comune per lesercizio dellattivit di noleggio autobus con conducente ed avente principale organizzazione aziendale in ..................... Via ....................... n. .........; Comunica

del piazzale o della rimessa per lo stazionamento degli autobus, il richiedente dovr compilare ed inviare anche il Modello 3, Sezione G. d. Il Comune che ha ricevuto la comunicazione di cui alla lettera b), verificatane la regolarit, ne trasmette una copia al Comune ove sita la nuova sede legale o stata trasferita la principale organizzazione aziendale, allegando alla comunicazione copia conforme del fascicolo relativo allimpresa interessata dal trasferimento. e. La competenza amministrativa del Comune ove stata trasferita la nuova sede legale o la principale organizzazione aziendale decorre dal momento del ricevimento della comunicazione e del fascicolo di cui alla lettera d). Il Comune ricevente provvede ad aggiornare lautorizzazione e a sostituire i contrassegni originali. f. Al fine della continuit dellesercizio dellattivit e dellaggiornamento delle carte di circolazione degli autobus presso i competenti Uffici della Motorizzazione Civile, risulta titolo idoneo copia della comunicazione di cui alla lettera b) datata, protocollata e munita del timbro di ricevimento da parte del Comune ricevente. g. La medesima procedura si applica anche nel caso di ulteriore trasferimento della sede legale o della principale organizzazione aziendale. 3) Procedure nel caso di ulteriori modifiche dei dati dichiarati (Modello 3): a. Nel caso di modifiche dei dati dichiarati conseguenti a: a) trasformazione societaria di cui agli artt. 2498 e ss. del Codice Civile; b) modifica della denominazione o della ragione sociale; c) modifica degli organi sociali; d) modifica alla sede legale nellambito del Comune o che non implichi mutamento della competenza a conoscere del rapporto autorizzativo; e) sostituzione del direttore tecnico; f) conseguimento attestato didoneit professionale per attivit internazionale; g) cessazione attivit; i) sostituzione o modifica del piazzale o della rimessa; si applica lart. 7, comma 2, della Lr 11/2009, con conseguente onere di comunicazione (in duplice copia) dellavvenuta modifica da parte dellimpresa autorizzata, la quale dovr compilare il Modulo 3 nella pertinente Sezione e allegando i documenti sotto specificati: Sezione A - Trasformazione societaria Allegare idonea documentazione attestante lavvenuta trasformazione (Visura Camerale o atto notarile). Sezione B - Modifica della denominazione o della ragione sociale Allegare idonea documentazione attestante lavvenuta modifica. Sezione C - Modifica degli organi sociali Allegare idonea documentazione attestante lavvenuta modifica (Visura camerale) e, nel caso di cambiamento del socio illimitatamente responsabile o di un amministratore, autocertificazione del possesso dei requisiti di onorabilit di cui allart. 5 del D. Lgs. 22.12.2000 n. 395 (Modello 4). Sezione D - Modifica della sede legale (non operativa) Allegare idonea documentazione attestante lavvenuta modifica (Visura camerale).

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Che, a seguito di cessione dazienda/ramo dazienda come da copia dellatto di cessione o originale della dichiarazione del notaio, subentra nella titolarit della suddetta autorizzazione la Ditta .............................. con sede a ............................. in Via/ Piazza ............................ n. ........, che sottoscrive lallegata autocertificazione sulla sussistenza dei requisiti e dei presupposti di legge per subentrare nella titolarit dellautorizzazione medesima. Informativa ai sensi dellart. 13 del D.lgs 30 giugno 2003, n. 196 Il sottoscritto dichiara di essere informato che i dati sopra forniti verranno trattati per lespletamento di funzioni istituzionali da parte del Comune, solo con modalit e procedure strettamente necessarie per le operazioni e i servizi connessi con i procedimenti e i provvedimenti che lo riguardano. Data ........................................ Firma .......................................... Allegata fotocopia del documento di riconoscimento del dichiarante in corso di validit (quando l'istanza viene inviata per posta o presentata a mezzo incaricato) Dichiarazione sostitutiva atto di notoriet (Art. 47 del Dpr 28.12.2000, n. 445 Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa) da compilarsi da parte della Ditta subentrante Il sottoscritto ........................... nato a ....................... il ................... residente a ....................... cap. ............ Via ...................... n. ........ tel. ./ . Codice Fiscale .................... nella sua qualit di: titolare di impresa individuale oppure: legale rappresentante della Societ ................................................... con sede legale a ..................... cap.. Via ..................... n. codice fiscale ............................ coincidente con il numero di iscrizione ............. nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio di .............................; in relazione alla comunicazione che precede, presentata dalla Ditta ........................, titolare dellautorizzazione n. ..... del .......... rilasciata dal Comune di ........................... e relativa al subentro di questa Ditta nella titolarit della suddetta autorizzazione per lesercizio dellattivit di noleggio di autobus con conducente, a seguito di cessione dazienda intervenuta in data ..................., consapevole delle implicazioni penali previste dall'art. 76 del Dpr 28.12.2000, n. 445, e delle conseguenze di cui all'art. 21 della legge n. 241/1990 in caso di dichiarazioni mendaci o false attestazioni, ai sensi degli artt. 46 e 47 del citato Dpr 445/2000, dichiara che in possesso dei requisiti per lesercizio dellattivit di trasporto di viaggiatori su strada di cui al D.lgs 395/2000, come da documentazione allegata, nella persona del: richiedente; sig. ..................... nato a ....................... il ............... ed avente la qualifica di ..................................; (in caso di esercizio di servizi internazionali) che in possesso dellattestato di idoneit professionale esteso

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allattivit internazionale di cui allarticolo 5, comma 3, della legge n. 218/2003 in capo al sig. ............................; che i soggetti indicati dalla legge sono in possesso del requisito di onorabilit cos come definito dallart. 5 del D.lgs 395/2000 e nei loro confronti non sussistono cause di divieto, di decadenza o di sospensione di cui allart. 10 della legge 31.05.1965, n. 575 (antimafia), giusta allegata/e autocertificazione/i Modello 4 resa/e dall'amministratore unico, ovvero dai membri del consiglio di amministrazione, dai soci illimitatamente responsabili per le societ di persone, dal titolare dell'impresa individuale o familiare, dal direttore tecnico; che in possesso della capacit finanziaria - giusta la dichiarazione prodotta su modulistica reperibile sul sito http://noleggiobus.regione.veneto.it - in relazione ai n. . autobus immatricolati in propria dotazione (. 50.000,00= per il primo autobus, quindi . 5.000,00= per ogni ulteriore autobus); (nel caso di impresa che svolge attivit di noleggio e servizi di trasporto pubblico locale) che ha adottato un regime di contabilit separata per le imprese che svolgono servizio di noleggio ed attivit di trasporto pubblico locale ai sensi del regolamento Cee n. 1893/1991; che non rientra tra le Associazioni di volontariato di cui alla Legge n. 266/1991; nel caso di Cooperativa Sociale di tipo A di cui allarticolo 1 della Legge n. 381/1991, che lattivit di trasporto svolta limitata allesercizio degli autoservizi atipici di cui alla legge regionale 14 settembre 1994, n. 46 Disciplina degli autoservizi atipici strettamente connessi alle attivit socio-sanitarie, assistenziali ed educative svolte dalla cooperativa stessa; che dispone di n. autobus - i cui riferimenti sono indicati secondo la modulistica reperibile sul sito http://noleggiobus.regione.veneto.it - di et inferiore o uguali a 15 anni dalla data di prima immatricolazione, tenuto conto della dilazione prevista dal comma 4, art. 19, della Lr n. 11/2009 che ha la disponibilit, a titolo di .., del piazzale/rimessa per lo stazionamento degli autobus sito nel Comune di .................... in Via/Piazza ................. n. ........, avente una superficie complessiva pari a mq. ............ (nelle misure previste dallart. 6 della Lr n. 11/2009: minimo mq. 20 per ciascun autobus) per l'attivit di noleggio ed allega planimetria della rimessa/piazzale che evidenzia larea di ricovero degli autobus, nonch idonea documentazione relativa alla disponibilit della stessa e alla regolarit urbanistica che gli autobus in propria dotazione non sono stati acquistati con finanziamenti pubblici; (se i mezzi sono stati acquistati con finanziamento) che per gli autobus con targa ..................................., acquistati con finanziamento pubblico, sono trascorsi oltre dodici anni dalla data di prima immatricolazione; che il personale adibito allattivit di conducente assunto con il previsto rapporto di lavoro ed in possesso dellabilitazione professionale di cui al D.lgs 30 aprile 1992, n. 285 Nuovo codice della strada. e successive modificazioni, i cui riferimenti sono indicati secondo la modulistica reperibile sul sito http://noleggiobus.regione.veneto.it; di essere a conoscenza che ogni modifica dei dati dichiarati deve essere comunicata al Comune entro quindici giorni dallavvenuta modifica, compreso il numero di targa degli

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 autobus immatricolati successivamente al rilascio della richiesta autorizzazione. Oggetto: Attivit di noleggio autobus con conducente (Lr 3 aprile 2009, n. 11). Comunicazione di trasferimento della sede legale o della principale organizzazione aziendale con conseguente modifica del Comune territorialmente competente. Il sottoscritto ........................... nato a ....................... il ................... residente a ....................... cap. ............ Via ...................... n. ........ tel. ./ . Codice Fiscale .................... nella sua qualit di: titolare di impresa individuale oppure: legale rappresentante della Societ ................................................... con sede legale a .................... cap. ....... Via .................. n. ..... codice fiscale ............................. coincidente con il numero di iscrizione ........... nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio di ........................... intestataria dellautorizzazione n. ........ del ......... rilasciata da Codesto Comune per lesercizio dellattivit di noleggio autobus con conducente avente principale organizzazione aziendale in ...................... Via ....................... n. ........; Comunica La modifica della propria sede legale operativa/della principale organizzazione aziendale con conseguente mutamento del Comune territorialmente competente a conoscere del rapporto autorizzativo. A tal fine, il sottoscritto, sotto la sua personale responsabilit, consapevole delle implicazioni penali previste dallart. 76 del Dpr 28.12.2000 n. 445 e delle conseguenze di cui allart. 21 della legge 07.08.1990 n. 241 in caso di dichiarazioni mendaci o false attestazioni, ai sensi dellart. 3 del Dpr 300/92 e del Dpr 403/98, dichiara che la sede legale operativa che la sede della principale organizzazione aziendale dellattivit di noleggio autobus con conducente stata trasferita da .........................., Via/Piazza .............................. n. ........., alla nuova ubicazione sita in ............................... Via/Piazza ..................... n. ., Nel caso i cui il trasferimento della principale organizzazione aziendale implichi per limpresa la sostituzione del piazzale o della rimessa per lo stazionamento degli autobus, il richiedente allega il Modello 3, Sezione G. Informativa ai sensi dellart. 13 del D.lgs 30 giugno 2003, n. 196 Il sottoscritto dichiara di essere informato che i dati sopra forniti verranno trattati per lespletamento di funzioni istituzionali da parte del Comune, solo con modalit e procedure strettamente necessarie per le operazioni e i servizi connessi con i procedimenti e i provvedimenti che lo riguardano. Data . Firma . Allegata fotocopia del documento di riconoscimento del dichiarante in corso di validit (quando l'istanza viene inviata per posta o presentata a mezzo incaricato)

Documenti allegati alla presente domanda: copia dellatto di cessione dazienda o originale della relativa dichiarazione del notaio; copia della carta di circolazione degli autobus; elenco nominativi autisti autobus; copia del contratto di lavoro che dimostra la disponibilit non inferiore ad un dipendente/conducente ogni 2 autobus; copia dellatto che dimostra la disponibilit del piazzale o rimessa per lo stazionamento degli autobus con relativa ubicazione per almeno mq. 20 per ogni autobus, con planimetria che evidenzia larea di ricovero degli autobus, nonch idonea documentazione relativa alla disponibilit del piazzale/rimessa e alla regolarit urbanistica del sito; attestato idoneit professionale per lattivit di noleggio autobus. documentazione attestante il possesso del requisito di capacit finanziaria. Modello 4 - autocertificazione sul possesso del requisito di onorabilit, cos come definita dallart. 5 del D.lgs 395/2000, resa dal dall'amministratore unico, ovvero dai membri del consiglio di amministrazione, dai soci illimitatamente responsabili per le societ di persone, dal titolare dell'impresa individuale o familiare. Il sottoscritto si impegna a presentare, su indicazione del Comune, lattestazione dei versamenti riguardanti il contributo per la tenuta del Registro regionale delle Imprese maggiorata dal costo per ogni autobus immatricolato in noleggio (fino ad un massimo di . 600,00= annui). Informativa ai sensi dellart. 13 del D.lgs 30 giugno 2003, n. 196 Il sottoscritto dichiara di essere informato che i dati sopra forniti verranno trattati per lespletamento di funzioni istituzionali da parte del Comune, solo con modalit e procedure strettamente necessarie per le operazioni e i servizi connessi con i procedimenti e i provvedimenti che lo riguardano. Data . Firma . Allegata fotocopia del documento di riconoscimento del dichiarante (in corso di validit) (quando l'istanza viene inviata per posta o presentata a mezzo incaricato) Modello 2 - Modifica Comune territorialmente competente Da presentare in triplice copia entro quindici giorni dallavvenuto trasferimento (La copia datata, protocollata e munita del timbro di ricevimento da parte del Comune ricevente costituisce titolo per lesercizio dellattivit, per le eventuali modifiche al Registro delle Imprese e per leventuale richiesta di modifica delle carte di circolazione presso la Motorizzazione Civile) al Signor Sindaco del Comune di

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Modello 3 - Modifica dati autorizzazione Da presentare in duplice copia entro quindici giorni dallavvenuta modifica. La seconda copia, munita del timbro di ricevimento in Comune costituisce titolo per lesercizio dellattivit, per le eventuali modifiche al Registro delle Imprese e per la eventuale richiesta di modifica delle carte di circolazione presso la Motorizzazione Civile Al signor sindaco del Comune di . Oggetto: Comunicazione di modifica dati autorizzazione per lattivit di noleggio autobus con conducente (Lr 3 aprile 2009, n. 11). Il sottoscritto ........................... nato a ....................... il ................... residente a ....................... cap. ............ Via ...................... n. ........ tel. ./ . Codice Fiscale .................... nella sua qualit di: titolare di impresa individuale oppure: legale rappresentante della Societ ................................................... con sede legale a ..................... cap. .......... Via ................... n. ....... codice fiscale ............................ coincidente con il numero di iscrizione ......... nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio di .................................... intestataria dellautorizzazione n. .... del ....... rilasciata da Codesto Comune per lesercizio dellattivit di noleggio autobus con conducente avente principale organizzazione aziendale in ....................... Via ................ n. ........; Comunica di aver effettuato le seguenti modifiche: sezione A - Trasformazione o fusione societaria sezione B - Modifica della denominazione o della ragione sociale sezione C - Modifica degli organi sociali sezione D - Modifica della sede legale (non operativa) sezione E - Sostituzione del direttore tecnico sezione F - Conseguimento dellattestato didoneit professionale per attivit internazionale sezione G - Sostituzione o modifica del piazzale o della rimessa sezione H - Cessazione dellattivit A tal fine, il sottoscritto, sotto la sua personale responsabilit, consapevole delle implicazioni penali previste dallart. 76 del Dpr 28.12.2000 n. 445 e delle conseguenze di cui allart. 21 della legge 07.08.1990 n. 241 in caso di dichiarazioni mendaci o false attestazioni, ai sensi dellart. 3 del Dpr 300/92 e del Dpr 403/98, Dichiara
Sezione A - Trasformazione e fusione societaria che la societ di cui in premessa si trasformata/fusa nella Societ ... con sede legale a .. cap... Via ........ n. ... codice fiscale .. coincidente con il numero .. di iscrizione nel Registro delle Imprese della Camera di Commercio di ... Allega idonea documentazione attestante lavvenuta trasformazione (Visura Camerale o atto notarile) Sezione B - Modifica denominazione/ragione sociale

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che la societ in premessa indicata ha modificato la propria denominazione/ ragione sociale nei termini in premessa indicati rispetto alla precedente denominazione/ ragione sociale ....; Allega idonea documentazione attestante lavvenuta modifica (Visura camerale). Sezione C - Modifica degli organi sociali che il sottoscritto che il sig. ..., nato a ... il .; il nuovo legale rappresentante della Ditta in premessa indicata e sostituisce il sig. in precedenza indicato come legale rappresentante; nuovo socio illimitatamente responsabile della societ in premessa indicata; socio illimitatamente responsabile della societ in premessa indicata, receduto dalla stessa; nuovo amministratore unico/membro del consiglio di amministrazione della societ in premessa indicata e sostituisce in tale carica il sig. . Allega idonea documentazione attestante lavvenuta modifica e, nel caso di cambiamento del socio illimitatamente responsabile o di un amministratore, autocertificazione del possesso dei requisiti di onorabilit di cui allart. 5 del D. Lgs. 22.12.2000 n. 395 (Modello 4). Sezione D - Modifica sede legale (non operativa) che la nuova sede legale della societ stata trasferita da ..., Via/Piazza ........ n. .., a quella in premessa indicata. Allega idonea documentazione attestante lavvenuto trasferimento. Sezione E - Modifica direttore tecnico che il nuovo soggetto in possesso dei requisiti per lesercizio dellattivit di trasporto di viaggiatori su strada di cui al D.lgs 395/2000, come da documentazione allegata, : il sottoscritto; il sig. ...., nato a ..... il . ed avente la qualifica di .. Allega autocertificazione del possesso dei requisiti di onorabilit di cui allart. 5 del D. Lgs. 22.12.2000 n. 395 (Modello 4). Sezione F - Conseguimento attestato di idoneit professionale per attivit internazionale che la ditta/societ in premessa indicata in data . ha conseguito lattestato di idoneit professionale esteso allattivit internazionale di cui allart. 5 comma 3 della L. 218/2003 per lesercizio di servizi internazionali. Allega copia dellattestato didoneit professionale. Sezione G - Sostituzione o modifica del piazzale o della rimessa che il piazzale e/o la rimessa per lo stazionamento degli autobus di cui allart. 6, comma 1, della Lr 11/2009, stato trasferito da .., Via/Piazza .... n. ., alla nuova ubicazione sita in .., Via/Piazza ....... n. , avente disponibilit di mq. . ad uso rimessa - mq. . ad uso piazzale, in quantit sufficiente per garantire la sosta di n. autobus attualmente immatricolati in noleggio da questa ditta/societ. Allega planimetria della rimessa/piazzale che evidenzia larea di ricovero degli autobus, nonch idonea documentazione relativa alla disponibilit della stessa e alla regolarit urbanistica. Sezione H - Cessazione attivit che la societ in premessa indicata in data . ha cessato lattivit di noleggio autobus con conducente relativa allautorizzazione n. .. del . Allega lautorizzazione originale, lelenco degli autobus immatricolati e i contrassegni degli autobus.

Informativa ai sensi dellart. 13 del D.lgs 30 giugno 2003, n. 196 Il sottoscritto dichiara di essere informato che i dati sopra forniti verranno trattati per lespletamento di funzioni istituzionali da parte del Comune, solo con modalit e procedure

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1450 del 13 settembre 2011 Servizio ferroviario locale e regionale - Istituzione di un Gruppo di Lavoro per lanalisi della attuale programmazione dei servizi e per la elaborazione di proposte di esercizio futuro basate sul criterio dellorario cadenzato. [Trasporti e viabilit] Note per la trasparenza: Lattuale orario dei servizi dei Gestori del trasporto ferroviario regionale, cos come sviluppatosi nel tempo e pur nella ricerca della massima rispondenza alla domanda, presenta situazioni di criticit nei confronti della clientela, nel coordinamento e/o interscambio con le altre modalit di trasporto, nelle questioni di circolazione sulla rete e di relazione/interferenza con altri Gestori. Il presente provvedimento istituisce un gruppo di lavoro di esperti il cui obbiettivo la individuazione di proposte di diverso servizio ferroviario, basato sullo schema dellorario cadenzato, al fine di minimizzare dette criticit, nellambito della compatibilit economica con le risorse che saranno rese disponibili in sede di Bilancio regionale. LAssessore Renato Chisso riferisce quanto segue: Per la gestione dei servizi di trasporto pubblico ferroviario locale e regionale, la Regione del Veneto ha nel tempo sottoscritto con diverse Imprese Ferroviarie tre diversi Contratti di Servizio, variamente corredati da Atti aggiuntivi relativi a servizi aggiuntivi: 1. Contratto di Servizio per il cosiddetto Lotto 2, conseguente ad una procedura concorsuale comunitaria, con validit dall11/12/2005 al 31/12/2011, sottoscritto con lAssociazione Temporanea di Impresa tra Trenitalia Spa capogruppo mandataria e Sistemi Territoriali Spa mandante; 2. Contratto di Servizio del Lotto 1 con valutazione dei servizi secondo il Catologo di Trenitalia, sottoscritto con Trenitalia Spa avente validit dal 01/01/2009 al 31/12/2014, rinnovabile per ulteriori sei anni. Questo Contratto prevede, inoltre, la confluenza dal 01/01/2012 nellambito del Contratto stesso dei servizi di Lotto 2; 3. Contratto di Servizio per la gestione della linea e degli impianti nonch per leffettuazione dei servizi sulla linea Adria-Mestre, sottoscritto con Sistemi Territoriali spa, con valutazione dei servizi a catalogo ed avente validit dal 01/01/2010 al 31/12/2014. La gestione dei Contratti di cui sopra, compatibilmente anche alle risorse finanziarie statali e regionali effettivamente rese disponibili, orientata dalle seguenti esigenze essenziali: - predisposizione di una offerta di servizi la pi rispondente possibile alle esigenze di mobilit espresse nel territorio della Regione del Veneto, favorendo lutilizzo del trasporto pubblico anche in rapporto alle diverse modalit con cui esso si esplica (intermodalit), aumentando le possibilit di accesso da parte dellutenza al servizio (ampliamento e sistematizzazione dellofferta), migliorando i livelli qualitativi e di comfort di viaggio del servizio stesso; - corretto utilizzo delle risorse economiche disponibili (rispondenza alle esigenze di efficienza, efficacia e socialit) e mantenimento dellequilibrio economico-finanziario previsto nei Contratti di Servizio (rispetto delle clausole

strettamente necessarie per le operazioni e i servizi connessi con i procedimenti e i provvedimenti che lo riguardano. Data . Firma . Allegata fotocopia del documento di riconoscimento del dichiarante (in corso di validit) (quando l'istanza viene inviata per posta o presentata a mezzo incaricato) Modello 4 - Autocertificazione possesso requisiti di onorabilit Autocertificazione possesso requisiti di onorabilit Il sottoscritto ............................ nato a ............................ il ................. residente a ............................. Via ........................ n. ............... In qualit di titolare socio amministratore direttore tecnico della ditta/societ ............................. con sede a ....................... in Via .......................... n. ..... , consapevole delle implicazioni penali previste dall'art. 76 del Dpr 28.12.2000 n. 445 e delle conseguenze di cui all'art. 21 della legge n. 241/1990 in caso di dichiarazioni mendaci o false attestazioni, dichiara a) di essere in possesso dei requisiti di onorabilit, cos come definiti dallart. 5 del D. Lgs. 22.12.2000 n. 395; b) che nei propri confronti non sussistono cause di divieto, di decadenza o di sospensione di cui allart. 10 della legge 31.05.1965, n. 575 (antimafia). Data ................................. Firma .............................. Allegata fotocopia del documento di riconoscimento del dichiarante (in corso di validit) (quando l'istanza viene inviata per posta o presentata a mezzo incaricato) a cura dellUfficio ricevente quando la firma sull'istanza viene apposta in presenza del dipendente addetto Comune di ......................................................................... Il dichiarante, previo accertamento dellidentit, ha firmato in mia presenza. Data ............................... Il dipendente addetto ..................................

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 contrattuali) tramite laggiornamento programmato dei corrispettivi e delle tariffe ed interventi di efficientamento e/o razionalizzazione del servizio svolto. Lofferta di servizio ferroviario si caratterizza per la qualit e la quantit del materiale utilizzato, per il livello qualitativo dei parametri di servizio e per il comfort di viaggio ma trova il suo elemento fondamentale nella programmazione oraria del servizio stesso. Detta programmazione, ovvero lorario di servizio attualmente offerto dai vari Gestori, nel tempo si sviluppata nella ricerca della massima rispondenza alla domanda, specie nelle ore di punta, ma continua a presentare situazioni di criticit relative ai seguenti aspetti: - continuit e regolarit del servizio nelle ore di morbida ; - sistematicit del servizio e minimizzazione delle variazioni di orario ; - rispondenza ad esigenze della clientela (in termini di frequenze, coincidenze, fermate e tempi di percorrenza) a volte tra loro conflittuali ; - integrazione o coordinamento e/o interscambio con le altre modalit di trasporto; - questioni di circolazione sulla rete (norme di circolazione e sicurezza, dotazioni impiantistiche ed infrastrutturali); - relazione e spesso interferenza con il servizio offerto da altri Gestori di servizi di trasporto passeggeri o merci (in termini di occupazione di tracce e di binari, velocit di percorrenza, incroci, eccetera). Utili, ai fini della minimizzazione delle citate situazioni criticit, sono ladozione di una struttura di orario cadenzato - ovvero di una struttura di orario basata sulla regolarit e ricorsivit dei servizi - e lo svolgimento di adeguati studi degli orologi alle principali stazioni. Per altro lutilizzo di un orario cadenzato fondamento essenziale per lavvio del SFMR - Sistema Ferroviario Metropolitano regionale. A concorrere alla formazione di proposte e scenari basati su un tale tipo di orario debbono essere chiamati gli attori fondamentali del servizio ferroviario ovvero gli utenti, la Regione e le Imprese Ferroviarie. Premesso che con lAccordo Quadro tra la Regione del Veneto ed RFI - Rete Ferroviaria Italiana Spa per la definizione della capacit dellinfrastruttura ferroviaria, di cui alla Dgr n. 999 del 23 marzo 2010, si sono poste le basi per una futuro sviluppo del servizio ferroviario sulla base di un orario cadenzato, opportuno che ora si istituisca un tavolo di lavoro e di confronto sia con i gestori del servizio che con le Associazioni dei consumatori territorialmente rappresentative con lobiettivo di giungere, anche nel rispetto delle clausole contrattuali e della capacit ferroviaria dedicata al trasporto regionale, a condivise ipotesi di orari cadenzati per linee/tratte ferroviarie regionali. Detto tavolo di lavoro e confronto sar cos composto: ing. Domenico Menna in qualit di Consulente specialista della Regione del Veneto che, nellambito delle attivit previste e compensate nella Convenzione di incarico di cui alla Dgr n. 1273 del 3 agosto 2011, operer in coordinamento con le strutture della Direzione Mobilit; un rappresentante di Trenitalia Spa; un rappresentante di Sistemi Territoriali Spa. A tale tavolo, secondo le modalit e le tempistiche di seguito meglio descritte, saranno inoltre chiamati a partecipare

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n. 3 rappresentanti delle Associazione dei Consumatori dalle stesse individuati. Il tavolo di lavoro dovr prioritariamente focalizzare la propria analisi e studio sulle linee afferenti il nodo di Venezia; successivamente dovranno essere affrontate le problematiche di orario relative alle altre linee ferroviarie/servizi ferroviari regionali. Le attivit del tavolo di lavoro si articoleranno, per evidenti motivi di operativit e di competenza tecnica, in fasi distinte analisi dello stato di fatto: la Regione si incontrer in sedute separate con gli altri due soggetti Consumatori ed Imprese; dalle Associazioni dei Consumatori recepir istanze e suggerimenti in merito alle criticit rilevate dallutenza ed alle eventuali proposte/richieste migliorative; successivamente la Regione analizzer con le Imprese Ferroviarie le criticit dal punto di vista della produzione del servizio; studio e formulazione delle proposte: la Regione ed i rappresentanti delle Imprese Ferroviarie procederanno alla analisi ed alla traduzione tecnica delle esigenze emerse e, successivamente, alla formulazione di scenari di programmazione oraria dei servizi; in questa fase la Regione, coadiuvata dalle Imprese Ferroviarie, far una prima valutazione degli impatti economici dei diversi scenari studiati provvedendo, se necessario, a richiedere un loro adeguamento alle risorse disponibili o di cui sia ipotizzabile la disponibilit; discussione dei risultati: la Regione, eventualmente supportata dai rappresentanti delle Imprese Ferroviarie, esporr ai rappresentanti delle Associazioni le risultanze raggiunte per raccogliere le eventuali e ulteriori osservazioni o suggerimenti. I lavori del Tavolo tecnico dovranno terminare non oltre il 15 marzo 2012, le risultanze conclusive saranno oggetto di valutazione finale da parte della Regione circa la loro sostenibilit tecnico-economica con eventuale ipotesi di avvio per fasi successive del servizio cadenzato. Qualora la proposta cos condivisa sia giudicata sostenibile, essa sar sottoposta ad approvata con provvedimento di Giunta regionale, si dovr richiedere al Gestore dellInfrastruttura - RFI Spa - il recepimento della programmazione oraria a partire dallorario ferroviario 2012-2013, salvo le eventuali variazioni (VCO) che sia possibile anticipare sin dallentrata in vigore dellorario estivo del 2012 (giugno). Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale - Udito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 33, 2 comma, dello Statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; - Vista la Lr n. 25/1998 e successive modificazioni ed integrazioni; - Vista la Lr n. 12/91 e successive modificazioni; delibera 1. di considerare le premesse parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 siti inquinati di Porto Marghera approvato con Deliberazione n. 1 del 22.04.04 della Conferenza dei servizi dell'Accordo definita in esito all'Atto integrativo dell'Accordo di Programma per la Chimica di Porto Marghera del 15.12.2000, quest'ultimo approvato con Dpcm 15.11.2001. Il Master Plan di Porto Marghera, infatti, individua il Progetto Integrato Fusina quale impianto strategico di area al quale affidare il trattamento delle acque di drenaggio provenienti dai marginamenti, nonch delle acque di processo e delle acque pluviali. La Regione, peraltro, ha sviluppato ed approfondito nel Progetto Integrato Fusina quanto previsto dal Piano Direttore 2000 per la riorganizzazione delle opere di collettamento e delle attivit ed impianti di depurazione delle acque, riduzione del carico inquinante generato nell'area industriale e nelle aree circostanti ed immesso in laguna attraverso scarichi liquidi, l'ottimizzazione del ciclo delle acque, anche al fine di consentirne il riutilizzo, conformemente agli obiettivi perseguiti dalle Direttive europee orientate al risparmio idrico e recepite nel D.lgs n. 152 del 3.04.2006, e ss.mm.ii. Con Dgr n. 365 del 16.02.2001, stato adottato il progetto preliminare e iniziata la procedura di VIA. Con Deliberazione n. 386 del 14.02.2003, la Giunta regionale del Veneto ha approvato il progetto preliminare del c.d. Progetto Integrato Fusina, dopo essere stato assoggettato alle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale, con parere favorevole dalla Commissione VIA n. 30 del 1.07.2002, e dopo aver acquisito i pareri favorevoli dalle Commissioni regionali Settima e per Venezia n. 269 del 26.11.2002; con il citato parere, la Commissione VIA si espressa favorevolmente in merito alla compatibilita ambientale del Progetto Integrato Fusina, individuando nella Cassa di Colmata A l'area pi idonea per la realizzazione del bacino di finissaggio. L'Associazione Temporanea di Imprese costituita dalle Societ Delta Po Spa (ora Veneto Acque Spa, capogruppo mandataria) di Venezia, Vesta Spa (ora Veritas Spa) di Venezia e Impresa di Costruzioni Ing. E. Mantovani Spa di Venezia, con nota n. 21658 del 31.12.2003, ha presentato alla Regione del Veneto una proposta ai sensi dellart. 37-bis della L. n. 109/1994 e ss.mm.ii. in relazione alla progettazione, realizzazione e gestione del complesso di interventi denominato Progetto Integrato Fusina-Project Financing. La Regione ha aderito alla proposta di realizzare il progetto mediante il concorso di capitali privati, in quanto suscettibile di gestione economica, procedendo con il sistema del project financing, e con la Dgr n. 282 del 6.02.2004, stato approvato l'Avviso di Selezione per l'avvio delle procedure di ricerca del soggetto promotore in relazione alla progettazione, realizzazione e gestione del Progetto Integrato Fusina-Project Financing. Con Deliberazione n. 4532 del 29.12.2004 la Giunta regionale ha disposto l'acquisizione al patrimonio regionale della Cassa di Colmata A. Con il Decreto del Dirigente della Direzione regionale Tutela Ambiente n. 52 del 29.03.2005, stato recepito il parere della Commissione regionale VIA, espresso nella seduta del 14.03.2005, che esclude dalla procedura di VIA i lavori nella Cassa di Colmata A e prende atto della Valutazione d'Incidenza Ambientale di tali lavori. In esito alla procedura di licitazione privata europea, con la Dgr n. 1562 del 28.06.2005, stata affidata alla Ati Veneto

2. di istituire un Tavolo di lavoro e di confronto sia con i gestori del servizio che con le Associazioni dei consumatori territorialmente rappresentative con lobiettivo di giungere a condivise ipotesi di orari cadenzati per linee/tratte ferroviarie regionali; tale Tavolo di lavoro operer con il coordinamento della Direzione Mobilit; 3. di nominare quale componente del Tavolo di lavoro e confronto lingegnere Domenico Menna, Consulente specialista della Regione del Veneto, dotato dei requisiti di competenza, capacit ed esperienza per le attivit in questione, che, nellambito delle attivit previste e compensate nella Convenzione di incarico di cui alla Dgr n. 1273 del 3 agosto 2011, operer in coordinamento con le strutture della Direzione Mobilit; 4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del Bilancio regionale; 5. di pubblicare il presente provvedimento sul sito web istituzionale dellamministrazione regionale, ai sensi del comma 54 dellart. 3 della legge 24 dicembre 2007 n.244.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1451 del 13 settembre 2011 Contratto per l'affidamento e la disciplina della concessione di costruzione e gestione del Progetto Integrato Fusina, ex art. 37-bis L. 11.02.1994, n. 109 Rep. 5785; Racc. 5125, del 6.07.2005, Concessionario Sifa Scpa. Approvazione del progetto definitivo Opere di sistemazione paesaggistica del Parco d'Acqua e del Centro Visite nell'area della Cassa di Colmata A. [Venezia, salvaguardia] Note per la trasparenza: II complesso di interventi previsti per la Cassa di Colmata A parte integrante del Progetto Integrato Fusina, riconosciuto di strategica importanza dal Piano Direttore 2000 e dal Master Plan per la bonifica dei siti inquinati di Porto Marghera. Il presente provvedimento ha lo scopo di approvare il primo stralcio del progetto definitivo relativo alla sistemazione paesaggistica di quella parte della Cassa di Colmata A destinata alla realizzazione di un'area verde fruibile a scopo didatticoricreativo, di un Centro Visite e di un impianto di fitodepurazione a scala pilota. L'Assessore Renato Chisso riferisce quanto segue. Il Consiglio regionale con Provvedimento n. 24 del 1.03.2000, ha approvato il Piano per la prevenzione dell'inquinamento ed il risanamento delle acque del bacino idrografico immediatamente sversante nella Laguna di Venezia - Piano Direttore 2000, che contiene le strategie e le linee guida operative individuate dalla Regione Veneto per il disinquinamento della Laguna di Venezia e del suo bacino idrografico tributario. Uno degli interventi principali individuati dal Piano Direttore 2000 il Progetto Integrato Fusina, secondo il quale l'impianto integrato di Fusina costituisce il filtro artificiale nei riguardi della laguna dello scarico puntuale pi rilevante del bacino scolante della Laguna di Venezia. Il progetto, inoltre, conforme alle direttive e prescrizioni del Palav, approvato con Pcr n. 70 del 9.11.1995 e successiva Dcr n. 70 del 21.10.1999, ed al Master Plan per la bonifica dei

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Acque Spa, Vesta Spa e Impresa di Costruzioni Ing. E. Mantovani Spa, la concessione della progettazione definitiva ed esecutiva, la realizzazione e la gestione del Progetto Integrato Fusina. Successivamente alla nomina dell'affidatario, lAti ha provveduto a trasformarsi in Societ di Progetto in conformit a quanto previsto dalla L. n. 109/1994. Il 6.07.2005 il Presidente della Giunta regionale ha firmato il Contratto per l'affidamento e la disciplina della concessione di costruzione e gestione del Progetto Integrato Fusina, ex-art. 37-bis, L. 11.02.1994, n. 109, con il concessionario Sifa- Sistema Integrato Fusina Ambiente- Scpa, registrato a Venezia il 12.07.2005 al n. 1686, serie Atti Pubblici, Repertorio n. 5785, Raccolta n. 5125. La Dgr n. 2162 del 11.07.2006, ha fatto propri i pareri della Ctra n. 3360/2006 e n. 3359/2006, ed i voti della Commissione per la Salvaguardia di Venezia n. 106/709A e n. 107/709B, ed ha dichiarato la pubblica utilit, indifferibilit ed urgenza dei lavori, ai sensi dellart. 14, comma 13, L. n. 109/1994 e ss.mm. ii., e degli articoli 10, 11, 12 del Dpr n. 327/2001, in ordine al Progetto Integrato Fusina - Project Financing - Progetto Definitivo, di Sifa Scpa, ed al Progetto Integrato Fusina Impianto di depurazione di Fusina - Trattamenti primari di Vesta Spa (ora Veritas Spa), limitatamente ai lavori inclusi nel territorio comunale di Venezia. La Commissione per la Salvaguardia di Venezia ha espresso parere favorevole con il voto n. 109/979 del 3.08.2006, nella seduta n. 14/2006, sul Progetto Integrato Fusina - Project Financing - Progetto Definitivo, prima fase lavori in cassa di Colmata A, realizzazione della fitodepurazione. La Dgr n. 2531 del 7.08.2006, ha dichiarato la pubblica utilit, indifferibilit ed urgenza dei lavori ricadenti nel territorio del Comune di Mira (Venezia) del Progetto Integrato Fusina - Project Financing Progetto Definitivo. Prima Fase. Fitodepurazione in Cassa A, di Sifa Scpa, ai sensi degli artt. 10, 11, 12 del Dpr n. 327/2001. Dal progetto definitivo approvato, l'importo complessivo dell'investimento per la progettazione e la realizzazione dei lavori del Progetto Integrato Fusina - Project Financing pari ad 194.272.520,00, di cui 178.425.520,00 per lavori ed 15.847.000,00 per indagini e spese tecniche generali. Gli importi indicati sono al netto di IVA. Su tale importo la Regione ha messo a disposizione del concessionario, a titolo di capitale pubblico, la quota di 92.800.000,00, a valere sui fondi messi a disposizione dalla Legge Speciale per Venezia. A seguito dellapprovazione del progetto, sono state avviate le procedure espropriative volte allacquisizione dellarea della Cassa di Colmata A. La societ Sifa Scpa ha inviato, con note prot. 85/06 del 13.11.2006 e 2/07 del 11.01.2007, il progetto esecutivo dell'intervento, suddiviso in stralci, sottoposto a validazione da parte di accreditato Organismo di Ispezione Fidelio Spa in data 28.12.2006, che ha ritenuto, al termine dell'attivit di ispezione, il progetto conforme a quanto richiesto dall'art. 47 comma 2 del Dpr n. 554/99 e pertanto validabile. Lo stesso progetto stato approvato dal concessionario Sifa il 5.02.2007. I lavori sono stati avviati nei primi mesi del 2007, in relazione ai vari stralci esecutivi, e sono tuttora in corso. Con Decreto del Dirigente della Direzione regionale Progetto Venezia n.58 del 17.07.2008 stata approvata una Variante al tracciato dello scarico a mare, non sostanziale e non

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comportante modifiche al rapporto economico contrattuale, al solo scopo di risolvere alcune problematiche insorte durante le operazioni di posa della condotta in ambito lagunare. II 31.03.2008 stato sottoscritto lAccordo di Programma per la Gestione dei Sedimenti di Dragaggio dei Canali di Grande Navigazione e la Riqualificazione Ambientale, Paesaggistica, Idraulica e Viabilistica dell'area di Venezia - Malcontenta - Marghera, che ha consentito di affrontare molteplici problemi, risolvendo in modo economicamente vantaggioso per la Pubblica Amministrazione lo smaltimento dei fanghi di dragaggio che, per la loro contaminazione, non possono essere smaltiti all'interno della conterminazione lagunare, realizzando inoltre una serie di altri interventi di riqualificazione ambientale dell'area di Malcontenta, richiesti come condizione di accettabilit della comunit locale. La Regione del Veneto, con Dgr n. 923 del 6.05.2008, ha preso atto sia del contenuto dell'Accordo di Programma per la Gestione dei Sedimenti di Dragaggio dei Canali di Grande Navigazione e la Riqualificazione Ambientale, Paesaggistica, Idraulica e Viabilistica dell'area di Venezia - Malcontenta Marghera, sia delle competenze attribuite, dallo stesso, alla Regione Veneto, dando avvio inoltre al perfezionamento delle procedure per l'affidamento di attivit/interventi all'attuale concessionario del Progetto Integrato Fusina contenute nell'Accordo di Programma e finalizzate a riequilibrare finanziariamente il contratto di concessione originario. Con Deliberazione della Giunta regionale n. 2380 dell'08.08.2008, stato approvato l'atto integrativo al Contratto per l'affidamento e la disciplina della concessione di costruzione e gestione del Progetto Integrato Fusina - Project Financing, ex art. 37-bis, L. n. 109 del 11.02.1994 e ss.mm. ii, Rep. 5785, Racc. 5125 del 6.07.2005, concessionaria Sifa Scpa, dando atto che tale atto integrativo costituisce variante al contratto originario che consentir alla Regione Veneto, in qualit di concedente, di garantire il riequilibrio del Piano Economico Finanziario dell'atto convenzionale rep. 5785/2005 compromesso dalle sopravvenute modificazioni delle condizioni di base connesse all'impossibilit del conferimento dei sedimenti di dragaggio nella Cassa di Colmata A. In data 12.12.2008 stato sottoscritto tra la Regione Veneto e la societ Sifa Scpa 1'atto integrativo al Contratto di l'affidamento e disciplina della concessione di costruzione e gestione del Progetto Integrato Fusina, ex art. 37-bis L. 11.02.1994, n. 109 e ss.mm.ii Rep. 6377, Racc. 5689, Ufficiale Rogante della Regione del Veneto. Con la Dgr n. 517 del 2.03.2010, la Giunta regionale ha approvato il secondo atto integrativo al Contratto per l'affidamento e la disciplina della concessione di costruzione e gestione del Progetto Integrato Fusina - Project Financing ex art. 37/bis L. n. 109/1994 e ss.mm.ii. - rep. 5785 - del 6.7.2005, concessionaria Sifa Scpa, dando atto che tale variante consentir di garantire il perseguimento degli obiettivi originari del Progetto Integrato Fusina e di quelli definiti nell'ambito dell'Accordo di Programma Vallone Moranzani del 31.03.2008, e permetter alla Regione del Veneto di assicurare il riequilibrio del Piano Economico Finanziario originario. In data 19.03.2010 stato sottoscritto tra la Regione del Veneto e la societ Sifa Scpa il secondo atto integrativo Rep. 6626; Racc. 5928, Ufficiale Rogante della Regione Veneto. Sulla base degli elaborati allegati al secondo atto integrativo, l'importo dei lavori di variante, comprensivo di oneri per la

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 pertanto di un incontro tenutosi in data 20.01.2010, i progettisti incaricati hanno prodotto un fascicolo riepilogativo dei contenuti del progetto, che tiene conto dei chiarimenti intercorsi e delle richieste formulate in quella sede. La Soprintendenza BAP di Venezia, con comunicazione prot. n. 4300 class. 39-19-04/111 del 8.04.2010, Allegato B al presente atto a formarne parte integrale e sostanziale, nel prendere atto che le opere di progetto, sulla base della documentazione inviata, risultano compatibili con le esigenze di tutela previste per l'area in oggetto, ha autorizzato con prescrizioni l'esecuzione degli interventi previsti. Il Comune di Mira, ritenuto che la documentazione trasmessa in data 09.10.2009 tiene conto delle richieste a suo tempo formulate, con nota prot. n. 17396 del 3.06.2010, ha comunicato il proprio parere favorevole alle opere, Allegato C al presente atto a formarne parte integrale e sostanziale, precisando che, sentita anche la propria competente Commissione consiliare in data 06.05.2010, appare opportuno l'utilizzo di materiali ecocompatibili e tecniche di intervento di tipo naturalistico. Le opere previste dal progetto definitivo, tenuto conto della rilevanza dellintero intervento, sono statesuddivise in due fasi. La prima consente, con le somme disponibili, la realizzazione di uno stralcio funzionale tale da rendere immediatamente fruibile il centro visite e unampia parte del parco, e di mantenere la disponibilit delle aree perimetrali del parco per consentire loperativit del cantiere nellarea di fitodepurazione e per la viabilit di accesso alla Cassa A. Tale finanziamento rientra nel quadro economico degli investimenti previsti nel Piano Economico Finanziario del Progetto Integrato Fusina, come evidenziato dalla citata Dgr 517 del 2.03.2010. Con nota prot. 437/10 del 14.12.2010 il Concessionario Sifa Scpa ha trasmesso il progetto definitivo Sistemazione paesaggistica del parco dacqua e del Centro visite, che tiene conto delle autorizzazioni e prescrizioni sopra citate, con la individuazione del primo stralcio funzionale. Nello specifico, il progetto definitivo del primo stralcio comprende il percorso principale di accesso, il parcheggio scoperto riservato al personale di servizio e ai disabili, il centro visite, il diorama, la rimessa per i mezzi di manutenzione del parco, larea di sosta attrezzata, il belvedere, il percorso in quota sul perimetro dellimpianto pilota e due percorsi ciclopedonali, per un importo di 1.826.941,00. Tale progetto composto dai seguenti elaborati: - Relazione descrittiva - Nota integrativa Parco PIF - Relazione paesaggistica - Relazione superamento barriere architettoniche - Relazione tecnica impianti elettrici - Relazione tecnica impianti meccanici - Relazione di predimensionamento statico delle strutture - Elenco Prezzi - 1^ fase; - Computo Metrico Estimativo - 1^ fase; - A.01 Inquadramento generale degli interventi - A.02 Planimetria generale - A.03 Centro visite - Piante - A.04 Centro visite - Prospetti e sezioni longitudinali - A.05 Centro visite - Prospetti e sezioni trasversali - A.06 Superamento delle barriere architettoniche - Piante - A.07 Pianta piano terra, piano primo e copertura. Rapporti aeroilluminanti

sicurezza, ammonta a 27.182.550,00, e quindi l'importo complessivo delle opere risulta pari a 307.494.479,75. Con nota prot. n. 116/08 del 27.06.2008, il Concessionario Sifa Scpa ha trasmesso alla Regione del Veneto - Direzione regionale Progetto Venezia gli elaborati grafici relativi al progetto definitivo delle opere di sistemazione paesaggistica del parco d'acqua e del centro visite, che verranno realizzati nel quarto lotto, di circa 10 ettari, situato al centro dellarea settentrionale della Cassa. In tale posizione prevista infatti la realizzazione di unarea verde fruibile a scopo didattico-ricreativo, di un centro visite e di un impianto di fitodepurazione a scala pilota, questultimo gi realizzato. La presenza di tale impianto pilota ha consentito di simulare in scala ridotta vari aspetti inerenti al funzionamento della wetland di Fusina, permettendo cos di tarare al meglio le attivit di realizzazione dellimpianto a scala reale, anticipando possibili problematiche ed individuandone la soluzione. Tale area pilota ha svolto anche la funzione di vivaio per la produzione e lo stoccaggio di piantine da utilizzare successivamente per la messa a dimora nelle vasche dellimpianto reale e consentir di illustrare ai visitatori i principi di funzionamento della fitodepurazione. Accanto a tale impianto pilota prevista inoltre la realizzazione di un centro di accoglienza (Centro visite), dotato di uno spazio espositivo, con attrezzature utilizzabili per convegni, book-shop, un punto di ristoro e uffici per la gestione tecnica e amministrativa, il tutto per una estensione strettamente necessaria alla fruibilit didattico-divulgativa dellopera nel suo complesso. Tale progetto si colloca inoltre in stretta relazione con quanto previsto per il nuovo riassetto della viabilit di accesso alla Cassa di Colmata A. La Direzione regionale Progetto Venezia, con nota prot. n. 68885/57.08 del 9.02.2009, ha trasmesso detto progetto definitivo alla Commissione per la Salvaguardia di Venezia, per l'espressione di parere ai sensi della legge n. 171/1973. A seguito della nota prot. n. 237748 del 30.04.2009 della Commissione per la Salvaguardia di Venezia, agli atti in data 13.05.2009, con cui stato chiesto l'invio di elaborati progettuali integrativi, la Direzione regionale Progetto Venezia, in data 14.05.2009, ha comunicato alla societ Sifa Scpa la necessit di produrre con sollecitudine quanto richiesto. Con la nota prot. n. 265891/57.08 del 15.05.2009 la Direzione regionale Progetto Venezia ha trasmesso al Comune di Mira il progetto definitivo delle Opere di sistemazione paesaggistica del parco d'acqua e del centro visite nell'area della cassa di Colmata A. La Direzione regionale Progetto Venezia ha trasmesso la documentazione integrativa richiesta, pervenuta in data 02.10.2009, alla Commissione per la Salvaguardia di Venezia con nota prot. n. 547649/57.08 del 6.10.2009 ed al Comune di Mira con nota prot. n. 558206/57.08 del 9.10.2009. La Commissione per la Salvaguardia di Venezia, nella seduta n. 19/09 del 27.10.2009, con voto n. 1/5625, Allegato A al presente atto a formarne parte integrale e sostanziale, ha espresso parere favorevole in merito all'intervento denominato Opere di sistemazione paesaggistica del parco d'acqua e del centro visite nell'area della cassa di colmata A, precisando che la definizione delle soluzioni progettuali dovr essere concordata con la Soprintendenza BAP di Venezia. A seguito

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 A.08 Profili A.09 Abaco e foto inserimenti dei padiglioni e dei profili arginali. Parco pilota - impianto di ftodepurazione - A.10 Sintesi delle strategie compositive di progetto - A.11 Planimetria generale - interventi di prima realizzazione; - A.12 Planimetria generale - interventi di seconda realizzazione; - 1.01 Impianto elettrico - 1.02 Impianto climatico - 1.03 Planimetria e schema di trattamento e scarico dei reflui - S.01 Pianta fondazioni, pianta impalcati interni e particolari costruttivi - S.02 Pianta impalcato di copertura e particolari costruttivi - S.03 Sezioni Filo A, Filo B, Filo C Preso atto pertanto del progetto definitivo complessivo relativo alla sistemazione paesaggistica del parco dacqua e del centro visite nellarea della Cassa di Colmata A, che ha acquisito i pareri favorevoli del Comune di Mira, della Commissione per la Salvaguardia di Venezia e della Soprintendenza BAP di Venezia, e rilevato che il progetto definitivo del primo stralcio coerente con il progetto complessivo e ne costituisce uno stralcio funzionale, si ritiene di procedere allapprovazione del progetto definitivo del primo stralcio, dellimporto di 1.826.941,00, la cui copertura finanziaria rientra nellambito del Piano Economico Finanziario della Concessione in essere, dichiarandone ad ogni effetto di legge la pubblica utilit, indifferibilit ed urgenza, prendendo atto, inoltre, che tale approvazione costituir ove occorra variante urbanistica ai sensi della Legge regionale n. 27/03 art. 24 e ss.mm.ii. Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'art. 33, 2 comma, dello Statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la legislazione regionale e statale; Viste le L. 16.04.1973, n. 171, L. 29.11.1984, n. 798; L. 05.02.1992, n. 139; L. 07.08.1990, n. 241; L. 11.02.1994, n. 109 e ss.mm.ii; D.lgs 163/2006 e ss.mm.ii.; Visto il Dpr 21.12.1999, n. 554; Viste le Lr 27.02.1990 n. 17 e ss.mm.ii.; Lr 16.04.1985, n. 33 e ss.mm.ii.-; Lr 07.11.2003, n. 27 e ss.mm.ii.; Viste le Dgr 16.02.2001, n. 365 - adozione progetto preliminare; - Dgr 14.02.2003, n. 386 - approvazione progetto preliminare; - Dgr 6.02.2004, n. 282 - approvazione dello schema di avviso di selezione per la scelta del promotore; - Dgr 18.03.2005, n. 1134 - dichiarazione pubblico interesse del PIF; - Dgr 11.07.2006, n. 2162 - dichiarazione la pubblica utilit, indifferibilit ed urgenza dei lavori del P.I.F. ricadenti nel Comune di Venezia; - Dgr 7.08.2006, n. 2531 - dichiarato la pubblica utilit, indifferibilit ed urgenza dei lavori del P.I.F. ricadenti nel Comune di Mira; -

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Dgr 24.04.2007 n. 1183 - nomina R.U.C.; Dgr 6.05.2008, n. 923- presa d'atto dell'Accordo di Programma Moranzani; - Dgr 8.08.2008, n. 2380 - approvazione atto integrativo alla Concessione PIF; - Dgr 2.03.2010, n. 517 - approvazione secondo atto integrativo alla Concessione PIF; Visto il Contratto per l'affidamento e la disciplina della concessione di costruzione e gestione del Progetto Integrato Fusina, ex-art. 37-bis, L. n. 11.02.1994, n. 109, sottoscritto il 06.07.2005 tra Regione Veneto e Sifa scpa., registrato Repertorio n. 5785, Raccolta n. 5125, Ufficiale Rogante della Regione Veneto; Visto latto integrativo al Contratto per l'affidamento e disciplina della concessione di costruzione e gestione del Progetto Integrato Fusina, ex art. 37-bis L. n. 11.02.1994, n. 109 e ss.mm.ii Rep. 6377, Racc. 5689, Ufficiale Rogante della Regione Veneto; Visti i Pareri della Commissione per la Salvaguardia di Venezia espressi con i voti 109/979 del 3.08.2006, nella seduta n. 14/2006, e 1/5625 del 27.10.2009, nella seduta n. 19/09; Visti i Pareri della Soprintendenza BAP di Venezia, espresso con comunicazione prot. n. 4300 class. 39-19-04/111 del 8.04.2010, e quello del Comune di Mira, espresso con comunicazione prot 17396 del 3.06.2010; Visto latto integrativo al Contratto per l'affidamento e disciplina della concessione di costruzione e gestione del Progetto Integrato Fusina, ex art. 37-bis L. n. 11.02.1994, n. 109 e ss.mm.ii Rep. 6377, Racc. 5689, Ufficiale Rogante della Regione Veneto; delibera 1. le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 2. di prendere atto, facendoli propri, dei pareri allegati al presente Provvedimento: della Commissione per la Salvaguardia di Venezia espresso con voto 1/5625 del 27.10.2009, nella seduta n. 19/09 (Allegato A), della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia con comunicazione prot. n. 4300 class. 39-19-04/111 del 8.04.2010 (Allegato B), del Comune di Mira con comunicazione prot. n. 17396 del 3.06.2010 (Allegato C). 3. di prendere atto del progetto complessivo Sistemazione paesaggistica del Parco d'Acqua e del Centro Visite e di approvare il progetto definitivo, limitatamente alle opere del primo stralcio, redatto dal concessionario Sifa Scpa, per un importo di 1.826.941,00, da realizzarsi nell'ambito del Contratto per l'affidamento e la disciplina della concessione di costruzione e gestione del Progetto Integrato Fusina, exart. 37-bis, L. 11.02.1994, n. 109, sottoscritto il 06.07.2005, composto dai seguenti elaborati: - Relazione descrittiva - Nota integrativa Parco PIF - Relazione paesaggistica - Relazione superamento barriere architettoniche - Relazione tecnica impianti elettrici - Relazione tecnica impianti meccanici - Relazione di predimensionamento statico delle strutture - Elenco Prezzi - 1^ fase

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 L. n. 109 del 11.02.1994 e ss.mm.ii., Rep. 5125 del 6.07.2005 tra la Regione e la concessionaria Sifa Scpa, che prevede di realizzare a Fusina, un impianto di produzione di acqua demineralizzata per il successivo riuso industriale. Il presente Provvedimento approva il progetto dellimpianto di acqua demineralizzata ed i relativi collegamenti idraulici. LAssessore Renato Chisso riferisce quanto segue. Il Consiglio regionale con Provvedimento 01.03.2000 n. 24, ha approvato il "Piano per la prevenzione dellinquinamento ed il risanamento delle acque del bacino idrografico immediatamente sversante nella Laguna di Venezia - Piano Direttore 2000", che contiene le strategie e le linee guida operative individuate dalla Regione Veneto per il disinquinamento della Laguna di Venezia e del suo bacino idrografico tributario. Tra i principali interventi individuati dal Piano Direttore 2000 vi il "Progetto Integrato Fusina", secondo il quale limpianto integrato di Fusina costituisce il "filtro artificiale" nei riguardi della laguna dello scarico puntuale pi rilevante del bacino scolante della Laguna di Venezia. Il "Master Plan per la bonifica dei siti inquinati di Porto Marghera", approvato con la Deliberazione 22.04.04, n. 1 della Conferenza dei servizi dell'Accordo di Programma per la Chimica di Porto Marghera, individua il Progetto Integrato Fusina quale impianto strategico di area al quale affidare il trattamento delle acque di drenaggio provenienti dai marginamenti, nonch delle acque di processo e delle acque pluviali. Con deliberazione del 14.02.2003 n. 386, la Giunta regionale del Veneto ha adottato il progetto preliminare del "Progetto Integrato Fusina", facendo propri il Parere della Commissione regionale di Via 01.07.2002 n. 30, ed i Pareri favorevoli delle Commissioni Regionali consiliari settima e per Venezia del 26.11.2002 n. 269. La Dgr 28.06.2005 n. 1562 ha affidato alla A.t.i. con Veneto Acque capogruppo mandataria, la concessione della progettazione definitiva, esecutiva, realizzazione e gestione del Pif-Pf. Il 06.07.2005 stato sottoscritto il contratto fra la Regione Veneto e la Sifa S.c.p.a., per laffidamento della concessione di progettazione definitiva ed esecutiva, costruzione e gestione del Progetto Integrato Fusina (Pif), ex art. 37 bis Legge 109/94 e s.m.i. La Dgr 11.07.2006 n. 2162 ha fatto propri i pareri della Ctra n. 3360/2006 (Pif-Trattamenti Primari, lavori affidati a Veritas Spa) e n. 3359/2006 (Pif-Project Financing, lavori affidati alla Sifa Scpa) ed i Voti della Commissione per la Salvaguardia di Venezia n. 106/709/A e n. 107/709/B, provvedendo a dichiarare la pubblica utilit, indifferibilit ed urgenza dei lavori ricadenti nel territorio del Comune di Venezia. La successiva Dgr 07.08.2006 n. 2531 ha dichiarato la pubblica utilit, indifferibilit ed urgenza per i lavori in Comune di Mira, facendo proprio il Voto della Commissione Salvaguardia n. 109/979 del 3.08.2006. Limporto complessivo dellinvestimento inerente il PifPf, per la progettazione e la realizzazione dei lavori pari ad 194.272.520,00, di cui 176.425.520,00 per lavori e 15.947.000 per indagini e spese tecniche generali. Gli importi indicati sono al netto di Iva. Su tale importo la Regione metter a disposizione del concessionario, a titolo di capitale pubblico, la quota di 92.800.000,00, a valere sui fondi recati dalle Legge Speciale per Venezia.

Computo Metrico Estimativo - 1^ fase A.01 Inquadramento generale degli interventi A.02 Planimetria generale A.03 Centro visite - Piante A.04 Centro visite - Prospetti e sezioni longitudinali A.05 Centro visite - Prospetti e sezioni trasversali A.06 Superamento delle barriere architettoniche - Piante A.07 Pianta piano terra, piano primo e copertura. Rapporti aeroilluminanti - A.08 Profili - A.09 Abaco e foto inserimenti dei padiglioni e dei profili arginali. Parco pilota - impianto di ftodepurazione - A.10 Sintesi delle strategie compositive di progetto - A.11 Planimetria generale - interventi di prima realizzazione - A.12 Planimetria generale - interventi di seconda realizzazione - 1.01 Impianto elettrico - 1.02 Impianto climatico - 1.03 Planimetria e schema di trattamento e scarico dei reflui - S.01 Pianta fondazioni, pianta impalcati interni e particolari costruttivi - S.02 Pianta impalcato di copertura e particolari costruttivi - S.03 Sezioni Filo A, Filo B, Filo C 4. di dare atto che la presente approvazione delle opere del primo stralcio costituisce variante urbanistica ai sensi della Lr n. 27/03 art. 24 ed autorizzazione paesaggistica ai sensi dellart. 146 del D.L.vo 22.04.2004, con le prescrizioni stabilite nel parere della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia; 5. di dare atto che il presente provvedimento non comporta impegno di spesa; 6. la Direzione regionale Progetto Venezia incaricata dellesecuzione del presente atto; 7. di trasmette il presente provvedimento al Comune di Mira ed al Concessionario regionale Sifa Scpa. Allegati (omissis)

.it

Gli allegati sono consultabili online http://bur.regione.veneto.it

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1452 del 13 settembre 2011 Disinquinamento della Laguna di Venezia. II Atto Integrativo al Contratto per laffidamento e la disciplina della concessione del Progetto Integrato Fusina-Project Financing, ex art. 37-bis, L. n. 109 del 11.02.1994 e ss.mm.ii., Rep. 5125 del 6.07.2005. Approvazione ed Autorizzazione Paesaggistica del progetto definitivo Impianto di produzione acqua demineralizzata-collegamenti idraulici. [Venezia, salvaguardia] Note per la trasparenza: La Dgr n. 517/2010 ha approvato il II Atto Integrativo al Contratto per laffidamento e la disciplina della concessione del Progetto Integrato Fusina-Project Financing, ex art. 37-bis,

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 I principali obiettivi del Progetto Integrato Fusina sono sinteticamente riassunti come segue: - riduzione dellinquinamento generato sul bacino scolante e sversato nella Laguna di Venezia, tramite il controllo centralizzato e il trattamento spinto dei reflui (tipo A, B1+B2, B3) e lestromissione dello scarico del depuratore di Fusina dalla Laguna; - bonifica dei siti inquinati di Porto Marghera in cui il Pif rappresenta lelemento chiave per il ciclo delle acque, in particolare per il trattamento dei reflui (tipo B3) drenati a tergo dei marginamenti dei canali industriali (realizzati dal Magistrato alle Acque) e derivanti dagli interventi di bonifica della falda inquinata; - ottimizzazione della gestione delle risorse idriche in quanto, il riuso delle acque depurate per scopi non potabili allinterno dellarea di Porto Marghera, permetter di liberare importanti risorse idropotabili derivate dal fiume Sile da allacciare al Modello Strutturale degli Acquedotti del Veneto (Mo.s.a.v.); - riqualificazione ambientale di unarea lagunare imbonita negli anni 60, la Cassa di Colmata A, come zona di fitodepurazione attrezzata a parco acquatico. Il progetto definitivo stato approvato dalla Regione con la Dgr 07.08.2006 n. 2531. In esito alla prescrizione del Parere Ctra n. 3359/2006 (in linea con lart. 47, co. 2, Dpr n. 554/1999) il progetto esecutivo stato sottoposto alla validazione) da parte dellorganismo di ispezione accreditato Fidelio Spa il 28.12.2006, ed approvato dal Concessionario (Sifa Scpa) in data 05.02.2007, per un importo dei lavori di 178.425.520,00 al netto di I.v.a. I lavori sono stati avviati nei primi mesi del 2007, in relazione ai vari stralci esecutivi e si trovano in una avanzata fase di realizzazione. In data 31.03.2008, stato sottoscritto lAccordo di Programma per la Gestione dei Sedimenti di Dragaggio dei Canali di Grande Navigazione e la Riqualificazione Ambientale, Paesaggistica, Idraulica e Viabilistica dellarea di Venezia - Malcontenta - Marghera (Vallone Moranzani) (ex Opcm 03.12.2004 n. 3383) che ha consentito di affrontare lo smaltimento dei fanghi di dragaggio che, a causa del loro inquinamento, non possono essere smaltiti allinterno della Conterminazione lagunare (Protocollo 1993), realizzando inoltre tutta una serie di altri interventi di riqualificazione ambientale dellarea di Malcontenta, richiesti come condizione di accettabilit dalla comunit locale (la Dgr 06.05.2008 n. 923, prendeva atto dellAccordo ed avviava le procedure di perfezionamento dellAccordo). Con Dgr 08.08.2008 n. 2380, veniva approvato l Atto integrativo al Contratto per laffidamento e la disciplina della concessione di costruzione e gestione del Progetto Integrato Fusina-Project Financing, ex art. 37-bis, L. n. 109 del 11.02.1994 e ss.mm.ii, Rep. 5785; Racc. 5125 del 6.07.2005, tra la Regione e la concessionaria Sifa S.c.p.a. (ex art. 12 del Contratto di affidamento del P.I.F., art. 19 L. n. 109/1994 e art. 143 D.lvo n. 163/2006) ed il 12.12.2008 veniva sottoscritto, tra la Regione Veneto e la societ Sifa Scpa, lAtto integrativo al Contratto di laffidamento e disciplina della concessione di costruzione e gestione del Progetto Integrato Fusina, ex art. 37-bis L. n. 11.02.1994, n. 109 e ss.mm.ii; Racc. 5125 del 6.07.2005 Rep. 6377; Racc. 5689, Ufficiale Rogante della Regione Veneto. Preso atto di quanto stabilito dallAtto Integrativo sopra

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richiamato, dopo una valutazione degli scenari possibili, il Concessionario regionale Sifa Scpa ha formalizzato, una proposta di revisione del Piano Economico Finanziario per risolvere le problematiche connesse al mutato scenario del Polo Industriale di Marghera, con la quale prevede lacquisizione di un ramo dazienda della Societ Servizi Porto Marghera - Smp Scarl Lesigenza era motivata dal verificarsi di una serie di fattori negativi e non prevedibili allatto della redazione del progetto preliminare e definitivo, alla sottoscrizione del contratto di concessione, che si sono concretizzati durante la fase di realizzazione del Pif, in modo particolare la graduale riduzione delle attivit industriali, anche da parte di aziende presenti storicamente nel Polo Industriale. Questi aspetti hanno comportato una riduzione in termini di quantit e qualit dei reflui denominati B1 e B3 rispetto alle previsioni contrattuali. La problematica inerente la qualit e quantit dei reflui conferiti allimpianto Fusina ha portato a riunioni tecniche con la societ consortile Spm Scarl, che si occupa della gestione di un impianto di depurazione, presente in unarea prossima allimpianto regionale. Conseguentemente, la Smp Scarl chiedeva di verificare la possibilit di integrazione/sinergia tra limpianto esistente e limpianto di Fusina. Il concessionario Sifa scrl ha valutato le caratteristiche e le potenzialit della Piattaforma Ambientale Smp, sviluppando le possibili sinergie con la piattaforma Sifa di Fusina. Tale analisi ha permesso di individuare una configurazione che prevede lintegrazione delle piattaforme di Sifa e di Smp in cui sono stati minimizzati i costi di gestione e massimizzati i flussi in ingresso al sistema. Sulla base di tali informazioni, stata presentata da Sifa una proposta in merito alla revisione del Piano Economico Finanziario, in attuazione dell'Atto Integrativo Rep. 6377 del 12.12.2008, con la quale si prevede l'acquisizione di un ramo d'azienda della Smp Scarl La Regione ha preso atto della proposta con la Dgr 04.08.2009 n. 2514, evidenziando che la condivisione delliniziativa consente di garantire il perseguimento degli obiettivi originari e la valenza strategica del Pif La proposta, formalizzata nel II Atto Integrativo al Contratto di Concessione prevede, in sintesi, lintegrazione tra le due piattaforme Sifa ed Smp, al fine di costituire un unico polo integrato per il trattamento delle acque reflue industriali e dei fanghi di depurazione e per la produzione di acqua per il riuso industriale e acqua demineralizzata. Pi specificatamente: - nella piattaforma Sifa Scpa, in fase di realizzazione nellambito del Pif-Project Financing, verr effettuato il trattamento di affinamento delle acque di origine civile ai fini della produzione dellacqua di riuso e demineralizzata; verr inoltre effettuato il post-trattamento delle acque reflue di origine industriale pretrattate dai singoli utenti conferitori e delle acque di pioggia delle zone industriali, ai fini dello scarico finale in mare delle acque depurate; - nella piattaforma Smp, esistente e in esercizio, verr effettuato il trattamento delle acque reflue grezze di origine industriale e delle acque di falda proveniente dai drenaggi dei canali industriali di Porto Marghera per il successivo post-trattamento che verr svolto nella piattaforma Sifa e dello scarico finale in mare; verr inoltre effettuata la termodistruzione dei fanghi di depurazione prodotti dalle 2 piattaforme di trattamento.

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 al presente provvedimento, che ha fatte proprie le prescrizioni e condizioni dei sopra richiamati Pareri e Nulla-Osta. Tutto ci premesso, il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore incaricato della istruzione dellargomento in questione ai sensi dellart. 33, 2 comma dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla vigente legislazione regionale e statale; Viste le L. 16.04.1973, n. 171, L. 29.11.1984, n. 798; L. 05.02.1992, n. 139; L. 07.08.1990, n. 241; L. 11.02.1994, n. 109 e ss.mm.ii; D.lvo n. 163/2006 e ss.mm.ii.; Visto il Dpr 21.12.1999, n. 554 - regolamento dei Ll.Pp. e ss.mm.ii.-; il Dpr 05.10.2010 n. 207. Visto il D.lvo 22.01.2004 n. 42, art. 146 - Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio; Visto il Dpcm 12.12.2005 che disciplina la Individuazione della documentazione necessaria alla verifica della compatibilit Pesaggistica degli interventi proposti, ai sensi del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio di cui al D.lvo n. 42/2004. Vista la: - Lr 27.02.1990 e, n. 17 e ss.mm.ii.; - Lr 16.04.1985, n. 33 e ss.mm.ii.; - Lr 07.11.2003, n. 27 e ss.mm.ii.; - Lr 23.04.2004 n. 11 e s. m. e i. - Norme per il Governo del Territorio e del Paesaggio; - Lr 07.01.2011 n. 1. Vista la Deliberazione del Consiglio regionale 01.03.2000 n. 24 - Approvazione del Piano Direttore 2000. Richiamate le: - Dgr 16.02.2001, n. 365 - adozione progetto preliminare -; - Dgr 14.02.2003, n. 386 - approvazione progetto preliminare -; - Dgr 06.02.2004, n. 282 - nomina Rup -; - Dgr 18.03.2005, n. 1134 - dichiarazione pubblico interesse del Pif -; - Dgr11.07.2006, n. 2162 - dichiarato la pubblica utilit, indifferibilit ed urgenza dei lavori del P.I.F. ricadenti nel Comune di Venezia; - Dgr 07.08.2006, n. 2531 - dichiara la pubblica utilit, indifferibilit ed urgenza dei lavori del P.I.F. ricadenti nel Comune di Mira; - Dgr 24.04.2007 n. 1183 - nomina Ruc -; - Dgr 06.05.2008, n. 923 - presa datto dellAccordo di Programma cd. Vallone Moranzani-; - Dgr 08.08.2008, n. 2380 - approvazione atto integrativo alla Concessione Pif -; - Dgr 08.08.2008 n. 2424 - gestione delle terre e rocce di scavo destinate al riuso -; - Dgr 12.05.2009, n. 1388 - autorizzazione allallestimento ed alla dismissione di una piarda temporanea; - Ddr Progetto Venezia n. 58 del 17.07.2008 - approvazione variante al tracciato condotta di scarico; - Dgr 02.03.2010 n. 517 - approvazione del 2 Atto Integrativo al Contratto di concessione. Viste la Dgr 17.05.2011 n. 634 di approvazione delle di-

Dando atto che le varianti sopra accennate consentono di garantire il perseguimento degli obiettivi originari del Pif e che le attivit connesse rientravano tra quelle gi affidate al Concessionario ed a quelli delAccordo di Programma Vallone Moranzani, il II Atto Integrativo al Contratto per laffidamento e la disciplina della concessione di costruzione e gestione del Progetto Integrato Fusina-Project Financing, ex art. 37-bis, L. n. 109 del 11.02.1994 e ss.mm.ii, Rep. 5785; Racc. 5125 del 6.07.2005, con la concessionaria Sifa S.c.p.a., veniva approvato dalla Dgr 02.03.2010 n. 517. Successivamente, il 19.03.2010 veniva sottoscritto tra la Regione Veneto e la societ Sifa Scpa il II Atto integrativo al Contratto di laffidamento e disciplina della concessione di costruzione e gestione del Progetto Integrato Fusina, ex art. 37-bis L. n. 11.02.1994, n. 109 e ss.mm.ii Rep. 6626; Racc. 5928, Ufficiale Rogante della Regione Veneto, registrato a Venezia il 23.03.2010 al n. 341 serie Atti Pubblici. Ci premesso, in esito ai contenuti del II Atto Integrativo, Sifa Scpa, con nota 26.11.2010 prot. PM/fi/406/10 ha trasmesso alla Regione il progetto definitivo Integrazione tra la piattaforma Pif ed Sgr31: Impianto di produzione acqua demineralizzata-Collegamenti idraulici, datato Settembre 2010, depositato agli atti, dellimporto totale di 17.967.236,40, interamente a carico di Sifa Scpa Nel progetto definitivo, si prevede la realizzazione dellimpianto di demineralizzazione con la produzione di due tipi di acque per il riuso industriale (per gli scambiatori di calore e per luso di vapore ad alta pressione nelle turbine), la realizzazione di allacciamento per il conferimento delle acque reflue dalla Raffineria ENI R.& M., nella Prima Zona Industriale, la realizzazione di specifiche condotte per le diverse tipologie di acque demineralizzate, lottimizzazione nella filiera di trattamento dei reflui di tipo A in capo a Veritas Spa fino ai trattamenti secondari ed a Sifa Scpa per i trattamenti terziari, fitodepurazione ed affinamento per il riuso. Al fine di ottimizzare il lay-out impiantistico e gli intercsambi tra gli impianti gestiti da Veritas e da Sifa, sono state individuate soluzioni operative che consentono di massimizzare la sinergia tra i progetti Pif-Trattamenti Primari e Pif-Project Financing, dei quali si accennato pi sopra, in termini tecnici e gestionali. Attesa la rilevanza dellintervento in oggetto e le sue valenze ambientali e paesaggistiche (ricadente in parte in aree soggette a vincolo paesaggistico), il progetto ha ottenuto il Parere favorevole, con condizioni, ai sensi del D.lvo n. 42/2004, dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna del 25.11.2010, prot. n. 16400 (Allegato A); il Parere favorevole, con prescrizioni dellU.P. regionale Coordinamento Commissioni (Vas-Vinca-Nuv) del 15.02.2011 prot. n. 73814; ha ottenuto il Nulla-Osta del Magistrato alle Acque di Venezia del 27.05.2010, prot. n. 2458; lapprovazione dellAutorit Portuale di Venezia, espressa con le note 01.06.2010 Apv/13645-Beni/Dist/8011, 03.06.2010 prot. Apv/13645-Beni/ Dist/8154, 08.06.2010 prot. Apv/13645-Beni/Dist/8366. Infine, il progetto in parola stato sottoposto al Parere della Ctra nelladunanza del 26.05.2011, che si espressa favorevolmente allapprovazione con il Parere 26.05.2011 n. 3717, sotto i profili tecnico, economici ed ambientali-paesaggistici, subordinatamente al rispetto di prescrizioni (Allegato B) al presente provvedimento, ed alla Commissione per la Salvaguardia di Venezia nella seduta 05.07.2011 n. 11/11 che si espressa favorevolmente con il Voto n. 23/8830 (Allegato C)

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 rettive per la Gestione del Bilancio 2011, e la Circolare della Segreteria Generale alla Programmazione 28.06.2011 prot. n. 307637 Visto il Contratto per laffidamento e la disciplina della concessione di costruzione e gestione del Progetto Integrato Fusina, ex-art. 37-bis, L. n. 11.02.1994, n. 109, sottoscritto il 06.07.2005 tra Regione Veneto e Sifa Scpa., registrato Repertorio n. 5785, Raccolta n. 5125, Ufficiale Rogante della Regione Veneto; Visto lAtto integrativo al Contratto di laffidamento e disciplina della concessione di costruzione e gestione del Progetto Integrato Fusina, ex art. 37-bis L. n. 11.02.1994, n. 109 e ss.mm.ii Rep. 6377, Racc. 5689, Ufficiale Rogante della Regione Veneto; Visto il II Atto Integrativo al Contratto per laffidamento e la disciplina della concessione del Progetto Integrato FusinaProject Financing, ex art. 37-bis, L. n. 109 del 11.02.1994 e ss.mm.ii., Rep. 5125 del 6.07.2005. Vista la nota prot. 229/09 del 29.07.2009, prot. Reg. 426284/5708, presentata dal Concessionario regionale inerente la proposta di revisione del Piano Economico Finanziario in attuazione dellart. 8 Atto Integrativo Rep. 6377 del 12.12.2008; Viste le note di Sifa Scpa 11.11.2010 prot. n. Pm/fi/387/10 di trasmissione del progetto definitivo in oggetto (acquisita agli atti l11.11.2010 prot. n. 591619/57.08); 26.11.2010 prot. n. Pm/ Fi/406/10 (acquisita agli atti il 26.11.2010 prot. n. 621774/57.08) di trasmissione dellElaborato n. 8 riguardante la Gestione dei materiali di scavo. Viste le note dellAutorit Portuale di Venezia 01.06.2010 Apv/13645-Beni/Dist/8011, 03.06.2010 prot. Apv/13645-Beni/ Dist/8154, 08.06.2010 prot. Apv/13645-Beni/Dist/8366. Visto il Nulla-Osta del Magistrato alle Acque di Venezia del 27.05.2010 prot. n. 2458. Visto il Parere Favorevole della U.P. Coordinamento Commissioni (Vas-V.Inc.A.-N.u.v.), Servizio Pianificazione Ambientale 15.02.2011 prot. n. 73814/62.00.02.02.00. Visto il Parere Favorevole della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna del 25.11.2010, prot. n. 16400 (Allegato A) al presente provvedimento. Visto il Parere favorevole della Ctra 26.05.2011 n. 3717 (Allegato B) al presente provvedimento. Visto il Voto favorevole della Commissione per la Salvaguardia di Venezia n. 23/8830 (Allegato C) al presente provvedimento. delibera 1. Di prendere atto, facendoli propri, dei Pareri allegati al presente Provvedimento: della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna 25.11.2010 prot. n. 16400 (Allegato A), della Ctra del 26.05.2011, n. 3717 (Allegato B), della Commissione per la Salvaguardia di Venezia espresso con il Voto del Voto n. 23/8830 nelladunanza 05.07.2011 n. 11/11 (Allegato C), che costituiscono parte integrante del presente Provvedimento ai fini dellapprovazione del progetto Integrazione tra la piattaforma Pif ed SG31: Impianto di produzione acqua demineralizzata-collegamenti idraulici, del relativo cronoprogramma, del quadro economico di spesa e del rilascio dellAutorizzazione Paesaggistica.

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2. Di confermare tutte le prescrizioni e condizioni di cui al Parere della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna 25.11.2010, prot. n. 16400, al Parere della Ctra 26.05.2011 n. 3717 e nel Voto della Commissione per la Salvaguardia di Venezia 13.07.2011 n. 23/8830, al Nulla Osta del Magistrato alle Acque di Venezia 27.05.2010 prot. n. 2458, e delle note dellAutorit Portuale di Venezia 01.06.2010 Apv/13645-Beni/Dist/8011, 03.06.2010 prot. Apv/13645-Beni/ Dist/8154, 08.06.2010 prot. Apv/13645-Beni/Dist/8366. 3. Di approvare il progetto definitivo Integrazione tra la piattaforma Pif ed SG31: Impianto di produzione acqua demineralizzata-Collegamenti idraulici, datato Settembre 2010, dellimporto totale di 17.967.236,40, interamente a carico di Sifa Scpa 4. Di rilasciare lAutorizzazione Paesaggistica ai sensi dellart. 146 del D.lvo 22.04.2004 n. 42, con le prescrizioni stabilite nel Parere della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna 25.11.2010, prot. n. 16400, nel Parere della Ctra 26.05.2011 n. 3717 e nel Voto della Commissione per la Salvaguardia di Venezia 13.07.2011 n. 23/8830. 5. Il presente atto non comporta oneri di spesa a carico del Bilancio regionale. 6. La Direzione regionale Progetto Venezia incaricata dellesecuzione del presente atto. 7. Di trasmettere il presente Provvedimento alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna, alla Sifa Scpa, a Veritas Spa, allAutorit Portuale di Venezia, al Magistrato alle Acque, allU.P. Genio civile di Venezia, allArpav, al Comune di Venezia, alla Provincia di Venezia, alla Direzione regionale Urbanistica e Paesaggio, al Servizio Pianificazione Ambientale dellU.p. Coordinamento Commissioni (V.a.s., V.inc.a., N.u.v.). Allegati (omissis)

.it

Gli allegati sono consultabili online http://bur.regione.veneto.it

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1453 del 13 settembre 2011 Rinnovo dellaffidamento a Veneto Acque Spa di un service tecnico operativo per il supporto e lassistenza alle attivit della Direzione regionale Progetto Venezia. [Venezia, salvaguardia] Note per la trasparenza: Per consentire il prosieguo delle attivit, necessario che la Direzione regionale Progetto Venezia possa contare sulla continuazione del supporto tecnico-operativo di Veneto Acque Spa Con il presente provvedimento si rinnova laffidamento a Veneto Acque Spa, del service per un supporto tecnico e operativo delle attivit in scadenza il 31.12.2011. Lincarico, della durata di dodici mesi, prevede un compenso annuale pari ad 550.000. L'Assessore Renato Chisso, di concerto con LAssessore Maurizio Conte, riferisce quanto segue: Con Deliberazione n. 2974 del 11/10/2005 la Giunta re-

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 rapporto di collaborazione con un soggetto esterno, adeguatamente referenziato, da cui acquisire un valido supporto tecnicoamministrativo, allo scopo di garantire la prosecuzione delle attivit di spettanza. Del resto, la complessit e limportanza delle attivit afferenti alla stessa Direzione testimoniata pure dal fatto che ad essa sono destinate, secondo previsioni di competenza, risorse per 303.557.614,99, che rappresentano la quarta voce di spesa tra le funzioni obiettivo previste nel Bilancio regionale 2011. A fronte di tale situazione, la Direzione Progetto Venezia ha provveduto ad evidenziare, con note n. 323423/5708 del 10.06.2010 e n. 371537 del 4.08.2011, lurgente fabbisogno di implementazione delle risorse umane per far fronte alle crescenti competenze, anche in relazione a recenti trasferimenti di personale esperto. In questo senso lattivit di supporto tecnico-amministrativo richiamata in oggetto si appalesa indispensabile per la prosecuzione delle attivit istituzionali. In considerazione dellesperienza finora maturata e preso atto che Veneto Acque Spa ha dimostrato la piena rispondenza dei servizi resi alle specifiche esigenze dellAmministrazione regionale, si ritenuto di confermare nella stessa Societ il referente ottimale per garantire lespletamento delle necessarie funzioni di supporto. Tenuto conto che Veneto Acque Spa a partecipazione regionale totalitaria e, considerato che si configura lesistenza di un controllo, da parte della Regione sulla Societ, assimilabile a quello esercitato nei confronti dei propri servizi (c.d. controllo analogo), verificato altres che la Societ svolge unattivit prevalentemente rivolta alla Regione del Veneto, si propone di procedere allaffidamento in house alla stessa Societ del service tecnico operativo a supporto delle attivit della Direzione Progetto Venezia. Si precisa che, con Dgr n. 3796 del 27/11/2007, gi stato affidato a Veneto Acque Spa un analogo incarico di service tecnico-amministrativo a supporto delle attivit svolte dalla Direzione regionale Progetto Venezia, successivamente rinnovato con vari decreti dirigenziali e da ultimo con Dgr n. 2565 del 2.11.2010. Approssimandosi la scadenza dellincarico, emerge la necessit di procedere al rinnovo del suddetto affidamento. Con nota datata 22.08.2011, prot. n. 393702, la Direzione regionale Progetto Venezia ha richiesto a Veneto Acque Spa di confermare la disponibilit e garantire la prosecuzione del service, alle medesime condizioni contrattuali della convenzione in scadenza. Veneto Acque Spa, con nota prot. 957/2011, datata 25.08.2011, ha dato riscontro a tale richiesta, confermando la disponibilit a garantire la prosecuzione del supporto tecnico scientifico e di assistenza amministrativa a favore della Struttura regionale. Si ritiene di assegnare perci alla stessa Societ, avente specifica competenza in materia, lincarico di fornire un service tecnico-amministrativo di supporto e di assistenza alla Direzione Progetto Venezia, per le seguenti attivit: raccolta ed elaborazione dati; verifiche tecniche ed istruttorie preliminari, sotto il profilo tecnico, finanziario, amministrativo e procedurale; esame e verifica delle progettazioni e dei quadri economici proposti dagli Enti Istituzionali coinvolti nel Progetto Moranzani, secondo le direttive indicate dalla Direzione Progetto Venezia;

gionale ha istituito la Direzione Polo di Marghera, la cui denominazione stata mutata in Direzione Progetto Venezia con Deliberazione della Giunta regionale n. 4444 del 30/12/2005. Con la successiva Deliberazione della Giunta regionale n. 3609 del 22/11/2005 sono state attribuite le competenze e le funzioni delle diverse Strutture Regionali, anche se, ad oggi, le incombenze facenti capo alla Direzione Progetto Venezia sono notevolmente accresciute. In particolare, queste ultime riguardano sostanzialmente le azioni di tutela dellambiente e del territorio dellarea veneziana e si concretizzano nella gestione di interventi volti alla riduzione del livello di inquinamento della laguna e dei corsi dacqua del Bacino Scolante, alla messa in sicurezza ed alla bonifica dei siti inquinati, alla riqualificazione infrastrutturale ed alla riconversione produttiva di Porto Marghera, nelle attivit di aggiornamento e di monitoraggio degli accordi tra gli Enti istituzionali, nella pianificazione territoriale, nonch nellelaborazione e la sottoscrizione di nuovi documenti di programmazione negoziata che permettono di far fronte allevoluzione di questo delicato territorio. In tale contesto, si evidenziano due iniziative di particolare rilevanza, sia dal punto di vista tecnico-amministrativo, sia dal punto di vista socio-economico: il Progetto Integrato Fusina (PIF) e lAccordo di programma Vallone Moranzani. Tali azioni comportano un investimento pari a circa 600 M e richiedono, da parte dellAmministrazione, non solo un impegno diretto finalizzato a permetterne lesecuzione, ma anche unindispensabile attivit di raccordo e coordinamento tra le varie Istituzioni pubbliche ed Aziende private coinvolte. Il Progetto Integrato Fusina sta consentendo di realizzare una piattaforma polifunzionale, per il trattamento ed il riutilizzo delle acque reflue urbane dei bacini di Mestre, Marghera, Porto Marghera, della Riviera del Brenta e del Mirese, nonch delle acque pluviali, di processo e di falda, del Polo industriale di Marghera. In tale contesto, come gi evidenziato con Dgr n. 2514 del 4/08/2009, con Dgr n. 517 del 2/03/2010 e con Dgr n. 838 del 15/03/2010, si reso necessario operare delle scelte per tutelare e garantire sia il perseguimento degli obiettivi originari del Progetto Integrato Fusina, sia il raggiungimento dellobiettivo complessivo, che prevede, a regime, la realizzazione di una infrastruttura capace di trasformare larea del Sito di Interesse Nazionale di Porto Marghera in area ecologicamente attrezzata, la cui valenza strategica stata definita nel Piano Direttore 2000 e nel Master Plan di Porto Marghera, garantendo, inoltre, gli ulteriori obiettivi definiti nellambito dellAccordo di Programma Vallone Moranzani del 31/03/2008, nel principio della tutela della salute pubblica, della salvaguardia ambientale e della riqualificazione territoriale. I principali strumenti regionali di riferimento sono il Piano Direttore 2000 ed il Master Plan per la bonifica dei siti inquinati di Porto Marghera. Si rileva tuttavia che, a fronte delle mutate predisposizioni normative dettate dal D. Lgs n. 152/2006 (c.d. Testo Unico Ambientale) emersa la necessit di una revisione dei suddetti strumenti di pianificazione, attivit da svolgersi sotto il coordinamento della Direzione regionale Progetto Venezia. Visto il costante ampliamento delle competenze e lemergere di numerose problematiche gestionali, anche con riferimento agli interventi summenzionati, indispensabile che la Direzione Progetto Venezia possa continuare a contare su un

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 affiancamento delle Strutture Regionali nelle attivit connesse allaggiornamento del Piano Direttore 2000, del Master Plan e del Piano di Gestione della Laguna di Venezia e del suo Bacino Scolante. Detto service avr durata di dodici mesi, con decorrenza dal 01.01.2012. Per la fornitura del service di cui sopra, la Regione del Veneto riconosce a Veneto Acque Spa il compenso annuale di 550.000. Limpegno di spesa relativo assunto con la seguente imputazione: per 20.000,00 sul capitolo di spesa 50537, ad oggetto Interventi per la salvaguardia di Venezia e della sua Laguna - ottava fase del Bilancio annuale di previsione dellesercizio finanziario corrente, che presenta sufficiente disponibilit (scheda B/15); per 240.000,00 sul capitolo di spesa 101205, ad oggetto Interventi per la salvaguardia di Venezia e della sua Laguna - nona fase del Bilancio annuale di previsione dellesercizio finanziario corrente, che presenta sufficiente disponibilit (scheda C1); per 290.000,00 sul capitolo di spesa 50527, ad oggetto Interventi per la salvaguardia di Venezia e della sua Laguna - quarta fase del Bilancio annuale di previsione dellesercizio finanziario corrente, che presenta sufficiente disponibilit (scheda B/19 BSI 9^ fase). I rapporti tra Regione e Veneto Acque Spa sono regolati dalla convenzione di cui allo schema Allegato A alla presente, nel quale, allarticolo 2, la Societ chiamata a dar conto del rispetto delle direttive di cui alla deliberazione di Giunta regionale n. 2951 del 14.12.2010, con particolare riferimento a quelle (lett. A) in materia di affidamento di lavori, forniture e servizi ed a quelle (lett. C) in materia di personale dipendente. Si ritiene di incaricare il Dirigente della Direzione regionale Progetto Venezia delladozione di tutti i necessari provvedimenti attuativi. Si precisa che il service in parola potr essere rinnovato per ulteriori due annualit (2013-2014), subordinatamente alle disponibilit di bilancio, sulla base delle effettive esigenze operative della Struttura regionale. Tutto ci premesso il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruttoria dellargomento in oggetto ai sensi dell'art. 33, comma 2, dello Statuto, il quale d atto che le strutture competenti hanno attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la legislazione regionale, statale e comunitaria; Viste le proprie Deliberazioni n. 3796 del 27/11/2007 e n. 2565 del 2.11.2010, nonch la Deliberazione n. 2951 del 14.12.2010 ad oggetto Direttive alle societ partecipate dalla Regione Veneto per la razionalizzazione delle risorse e il contenimento dei costi di gestione, nonch di adeguamento degli assetti societari; Visti i Decreti del Dirigente della Direzione regionale Progetto Venezia n. 89 del 6.11.2008, n. 54 del 26.05.2009 e n. 41 del 8.03.2010; Visto lart. 113 del D.lgs 18/8/2000, n. 267; Visto lart. 2 della Lr 13/04/2001, n. 11;

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Vista la Lr 10.4.1998, n. 12; Vista la Lr 18 marzo 2011, n. 8 Bilancio di previsione per lesercizio finanziario 2011 e pluriennale 2011 - 2013; Visto lo Statuto di Veneto Acque Spa, approvato in data 20 novembre 2009 dallAssemblea Straordinaria dei Soci e repertoriato al n. 29967 dal Notaio Angelo Ausilio in Mestre - Venezia; Viste le note della Direzione regionale Progetto Venezia del 4.08.2011, prot. n. 371537 e del 22.08.2011 prot. n. 393702; Vista la nota di Veneto Acque Spa, del 25.08.2011, prot. n. 957/2011 tenuto conto della sussistenza dei criteri richiesti per configurare Veneto Acque Spa quale societ in house della Regione del Veneto; delibera 1. Le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale al presente provvedimento. 2. Di affidare, a Veneto Acque Spa (codice fiscale 03875491007), per le motivazioni riportate in premessa, lincarico per un service di supporto tecnico operativo, a favore della Direzione regionale Progetto Venezia. Il service in parola potr essere rinnovato per ulteriori due annualit (2013-2014), subordinatamente alle disponibilit di bilancio, sulla base delle effettive esigenze operative della Struttura regionale. 3. Di stabilire che lincarico di service avr durata di dodici mesi, a far data dal 01.01.2012. 4. Di fissare in 550.000,00 il compenso annuale da erogare a Veneto Acque Spa per dette attivit. 5. Di impegnare a favore di Veneto Acque Spa la somma di Euro 550.000,00 con la seguente imputazione di spesa: - per 20.000,00, sul capitolo di spesa 50537, ad oggetto Interventi per la salvaguardia di Venezia e della sua Laguna - ottava fase del Bilancio annuale di previsione dellesercizio finanziario corrente che presenta sufficiente disponibilit (scheda B/15); - per 240.000,00, sul capitolo di spesa 101205, ad oggetto Interventi per la salvaguardia di Venezia e della sua Laguna - nona fase del Bilancio annuale di previsione dellesercizio finanziario corrente che presenta sufficiente disponibilit (scheda C1); - per 290.000,00, sul capitolo di spesa 50527, ad oggetto Interventi per la salvaguardia di Venezia e della sua Laguna - quarta fase del Bilancio annuale di previsione dellesercizio finanziario corrente che presenta sufficiente disponibilit (scheda B/19 BSI 9^ fase). 6. Di dare atto che la spesa di cui si dispone limpegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della Lr 1/2011. 7. Di approvare lo schema di convenzione tra la Regione del Veneto e Veneto Acque Spa, riportato in allegato al presente provvedimento (Allegato A), di cui costituisce parte integrante e sostanziale. Nella suddetta convenzione, anche in ottemperanza alla Dgr n. 2951 del 14.12.2010, si pone lobbligo che lincarico venga integralmente svolto da personale della partecipata ovvero, in caso diverso, che lesternalizzazione totale o parziale, delle prestazioni oggetto di incarico da parte della Regione, debba essere effettuata dalla partecipata nel rispetto del D.lgs n. 163/2006. 8. Di dare atto che il Presidente della Giunta regionale, o

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 2.673.195,86=, di cui alla nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 4/07/2011 e alla nota prot. n. 348805 del 21/07/2011 della Direzione Mobilit, derivano dallassegnazione di risorse aggiuntive per il finanziamento degli interventi relativi alla linea ferroviaria Adria-Mestre; 435.890,23=, di cui alle note prot. n. 352859, n. 352809 e n. 352866 del 25 luglio 2011 e alle note prot. n. 393660 e n. 393665 del 22 agosto 2011 dellUnit di Progetto Foreste e Parchi, derivano da trasferimenti provenienti da Enti locali per il sostenimento dei costi relativi alla manodopera forestale connessi agli interventi in delega; 626.616,52=, di cui alla nota prot. n. 32301 del 21/07/2011 del Ministero dellInterno e alla nota prot. n. 363668 del 29/07/2011 della Direzione Enti locali, Persone Giuridiche e Controllo Atti, derivano dallassegnazione alla Regione del Veneto delle risorse statali per lanno 2011 a sostegno dellassociazionismo delle comunit montane, quale integrazione dellimporto che risulta previsto a bilancio per lanno 2011 pari a 2.726.000,00= e la somma trasferita pari ad 3.352.616,52; 400.000,00=, di cui alla Convenzione tra il Ministero dellInterno e la Regione del Veneto n. 24252 del 4/11/2009 e la nota prot. n. 298386 del 22/06/2011 della Direzione per i Servizi Sociali, derivano dallassegnazione delle risorse per il supporto finanziario e tecnico alle attivit di accoglienza di minori stranieri non accompagnati; 3.100,00=, di cui al Protocollo di Intesa tra Medici con lAfrica Cuamm e la Regione del Veneto del 26/04/2011 e la nota prot. n. 374695 del 5/08/2011 della Direzione Relazioni Internazionali, derivano dallassegnazione delle risorse comunitarie per la realizzazione del Progetto Equal opportunities for health: action for development; 59.612,00=, di cui al Grant Agreement n. 2010-5016/008001 YT7-PDPA7 del 21/06/2011 tra la Commissione Europea e la Regione del Veneto e alla nota prot. n. 376213 del 8/08/2011 della Direzione per i Servizi Sociali, derivano dallassegnazione di risorse comunitarie per la realizzazione del Progetto European Network of Social Autorities for Youth - E.N.S.A -Y; 14.000,00=, di cui allAccordo di collaborazione tra lAgenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali (AGE. NA.S) e le Regioni italiane del 24/06/2011 e alla nota prot. n. 382318 del 10/08/2011 della Direzione Attuazione Programmazione Sanitaria, derivano dallassegnazione delle risorse statali per la realizzazione di una campagna nazionale di informazione sul corretto uso del 118 e dei servizi di emergenza-urgenza; 29.520,00=, di cui alla convenzione tra la Municipalit di Savski Venac e la Regione del Veneto del 20/07/2011 e alla nota prot. n. 382907 del 11/08/2011 della Direzione sede di Bruxelles, derivano dallassegnazione di risorse comunitarie per la realizzazione del Progetto Energis; 10.494,92=, di cui alla nota prot. n. 393841 del 22/08/2011 della Direzione Turismo, derivano dallassegnazione per lanno 2011 di risorse comunitarie per la realizzazione del Progetto Ernest - European Research Network on Sustainable Tourism; 74.050,30=, di cui alla nota prot. n. 392901 del 22/08/2011 della Direzione Infrastrutture, derivano dal trasferimento di risorse dal Comune di Canale dAgordo relativo allAc-

suo delegato, provveder alla sottoscrizione della convenzione, in rappresentanza della Regione del Veneto. 9. Di incaricare il Dirigente della Direzione regionale Progetto Venezia delladozione di tutti i necessari provvedimenti attuativi. 10. Di trasmettere il presente provvedimento alla Sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, ai sensi dellart. 1, comma 173, della Legge 23 dicembre 2005, n. 266. Allegato (omissis)

.it

Lallegato consultabile online http://bur.regione.veneto.it

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1454 del 13 settembre 2011 Variazione al bilancio di previsione 2011 ai sensi dellarticolo 22 della Lr 29 novembre 2001, n. 39. Provvedimento di variazione n. 28// Vincolate. [Bilancio e contabilit regionale] Note per la trasparenza: Iscrizione nel bilancio di previsione di entrate, e corrispondenti spese, derivanti da assegnazioni vincolate a scopi specifici provenienti dallo Stato, dallUnione Europea e da altri soggetti. LAssessore Roberto Ciambetti riferisce quanto segue. Larticolo 22, comma 2, lettera a), della legge regionale di contabilit (Lr 29 novembre 2001, n. 39) prevede che la Giunta regionale possa apportare con proprio atto le variazioni al bilancio occorrenti per liscrizione di entrate derivanti da assegnazioni vincolate a scopi specifici da parte dello Stato e dellUnione Europea o da altri soggetti, nonch per liscrizione delle relative spese, quando queste siano tassativamente regolate dalla legislazione in vigore o siano relative a convenzioni gi sottoscritte. Si tratta ora di iscrivere nel documento di previsione per lesercizio 2011 e pluriennale 2011-2013, approvato con Lr 18 marzo 2011, n. 8 (pubblicata nel Bur n. 23 del 22 marzo 2011), in conseguenza di provvedimenti di riparto attestanti il trasferimento di somme, nuovi fondi resi noti di recente e per tal motivo non contemplati dal documento medesimo. I fondi in questione e gli interventi che con essi verranno finanziati sono i seguenti: 1.464.680,69=, di cui alla nota prot. n. DPC/ABI/36628 del 13/06/2011 del Dipartimento della Protezione Civile e alle note prot. n. 337744 del 14/07/2011 e n. 346163 del 20/07/2011 della Direzione Lavori Pubblici, derivano dallassegnazione di risorse statali quale contributo per gli interventi di prevenzione del rischio sismico, annualit 2010; 64.300,00=, di cui al Protocollo dIntesa del 22/12/2010 tra lAutorit di Bacino del Fiume Po e la Regione del Veneto e alla nota prot. n. 345853 del 19/07/2011 della Direzione Geologia e Georisorse, derivano dallassegnazione di risorse per la realizzazione del Progetto per il monitoraggio dei corpi idrici interessati dallo sversamento di idrocarburi nel fiume Lambro;

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 cordo di Programma per la messa in sicurezza dellincrocio con la S.P. 346; 145.056,00=, di cui alla nota prot. n. 0010998 del 15/06/2011 del Ministero della Salute e alla nota prot. n. 402345 del 30/08/2011 della Direzione Prevenzione, derivano dallassegnazione di risorse statali finalizzate allindennit per labbattimento di animali infetti a causa di focolai di malattie epizootiche, anno 2009; 409.140,00=, di cui alla nota prot. n. 21780 del 6/12/2010 del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, alla nota prot. n. 0001697 del 1/02/2011 del Ministero della Salute, alla nota prot. n. 177158 del 12/04/2011 della Direzione Prevenzione e alla nota prot. n. 407748 del 2/09/2011 dellU.C. Sanit Animale e Igiene Alimentare, derivano da trasferimenti comunitari per il cofinanziamento di piani di sorveglianza ed eradicazione di malattie epizootiche, anno 2009; 240.685,93=, di cui alle note del 5/07/2011 e del 6/07/2011 del Ministero della Salute e alla nota prot. n. 407098 del 1/09/2011 dellU.P Programmazione Risorse Finanziarie Ssr, derivano dallassegnazione di risorse statali finalizzate ad azioni per la realizzazione della tracciabilit del sangue e del sistema di qualit per i servizi trasfusionali, quota dacconto. Ai sensi dellarticolo 9, comma 3, della legge regionale di contabilit (Lr 29 novembre 2001, n. 39), si provvede allassegnazione dei capitoli di nuova istituzione (cni) ai dirigenti titolari dei centri di responsabilit. Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellart. 33, 2 comma, dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; Vista la legge regionale 8 maggio 1989, n. 14; Vista la legge regionale 29 novembre 2001, n. 39; Vista la legge regionale 18 marzo 2011, n. 7; Vista la legge regionale 18 marzo 2011, n. 8; Vista la Dgr n. 334 del 29 marzo 2011 ad oggetto Attribuzione delle risorse del bilancio 2011 ai centri di responsabilit; Vista la Dgr n. 634 del 17 maggio 2011, ad oggetto Direttive per la gestione del bilancio 2011; Viste le note delle strutture regionali e gli allegati precedentemente richiamati; delibera 1. di apportare al bilancio di previsione 2011 la variazione secondo quanto riportato dagli allegati A) e B), che costituiscono parte integrante del presente provvedimento e di assegnare i capitoli di nuova istituzione ai dirigenti titolari dei centri di responsabilit; 2. di dare atto che presso la Direzione Bilancio sono archiviate tutte le documentazioni e gli atti che fanno riferimento alla presente deliberazione;

57

3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale; 4. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione; 5. di comunicare al Consiglio regionale la variazione suddetta ai sensi dellarticolo 58, comma 5, della legge regionale di contabilit (Lr 29 novembre 2001, n. 39). (segue allegato)

58
giunta regionale - IX legislatura

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Allegato A

DGR n.

del

2011

2011 CASSA

2012 COMPETENZA

2013 COMPETENZA

STATO DI PREVISIONE DELL'ENTRATA

COMPETENZA

Cap. 002321

ASSEGNAZIONE STATALE PER FINANZIARE LE MISURE PER LA LOTTA CONTRO L'AFTA EPIZOOTICA ED ALTRE MALATTIE EPIZOOTICHE DEGLI ANIMALI (L. 02/06/1988, N. 218)

+145.056,00

+145.056,00

0,00

0,00

Upb: E0017

ALTRI TRASFERIMENTI CORRENTI PER I SERVIZI SANITARI

U.C. SANITA' ANIMALE E IGIENE ALIMENTARE Centro di Responsabilit:

Cap. 100267

INTROITI DIVERSI

+435.890,23

+435.890,23

0,00

0,00

Upb: E0147

ALTRI INTROITI

DIREZIONE RAGIONERIA E TRIBUTI Centro di Responsabilit:

Cap. 100307

ASSEGNAZIONE STATALE PER IL SOSTEGNO DELL'ASSOCIAZIONISMO COMUNALE (INTESA CONFERENZA UNIFICATA 01/03/2006, N. 936/CU - NOTA MINISTERO DELL'INTERNO 18/10/2006, N. 3796/06)

+626.616,52

+626.616,52

0,00

0,00

Upb: E0024

ALTRI TRASFERIMENTI CORRENTI PER L'ASSETTO E L'UTILIZZAZIONE DEL TERRITORIO

DIREZIONE EE.LL. PERSONE GIURIDICHE E CONTROLLO Centro di Responsabilit: ATTI

Cap. 100464

ASSEGNAZIONE STATALE DI ULTERIORI FINANZIAMENTI PER LA PROSECUZIONE DEGLI INVESTIMENTI RELATIVI AI SERVIZI DI TRASPORTO FERROVIARI NON IN CONCESSIONE ALLE FERROVIE DELLO STATO S.P.A. (IV VI LIMITE) (ARTT. 8 E 15 D.LGS 19/11/1997, N. 4 22 - D.M. 28/03/2003, N. 1691 - DM 29/05/2003, N. 2721 - DM 06/02/2003, N. 662)

+2.673.195,86

+2.673.195,86

0,00

0,00

Upb: E0079

FINANZIAMENTO INVESTIMENTI DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE E MIGLIORAMENTO DEL SETTORE

DIREZIONE MOBILITA' Centro di Responsabilit:

Pag. 1 di 4

DGR n.

del
59

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

2011

2011 CASSA

2012 COMPETENZA

2013 COMPETENZA

STATO DI PREVISIONE DELL'ENTRATA

COMPETENZA

Cap. 100494

ASSEGNAZIONE STATALE PER LA TRACCIABILITA' DEL SANGUE E PER LA REALIZZAZIONE DEL SISTEMA DI QUALITA' PER I SERVIZI TRASFUSIONALI (D.LGS 09/11/2007, N. 207 - D.LGS 09/11/2007, N. 208)

+240.685,93

+240.685,93

0,00

0,00

Upb: E0017

ALTRI TRASFERIMENTI CORRENTI PER I SERVIZI SANITARI

U.P. PROGRAMMAZIONE RISORSE FINANZIARIE SSR Centro di Responsabilit:

Cap. 100541

ASSEGNAZIONE COMUNITARIA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "ERNEST - EUROPEAN RESEARCH NETWORK ON SUSTAINABLE TOURISM" (GRANT AGREEMENT DEL 05/12/2008, N. 219438)

+10.494,92

+10.494,92

0,00

0,00

Upb: E0032

ALTRI TRASFERIMENTI CORRENTI PER PROGRAMMI COMUNITARI

DIREZIONE TURISMO Centro di Responsabilit:

Cap. 100550

TRASFERIMENTI DA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE PER LA SISTEMAZIONE DELL'ACCESSO STRADALE E CICLOPEDONALE DELL'ABITATO DI CANALE D'AGORDO E PER LA MESSA IN SICUREZZA DELL'INCROCIO CON LA S.P.346 (ACCORDO DI PROGRAMMA DEL 22/12/2003)

+74.050,30

+74.050,30

0,00

0,00

Upb: E0171

TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE DA ALTRE REGIONI E DA ENTI DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI

DIREZIONE INFRASTRUTTURE Centro di Responsabilit:

Cap. 100569
(CNI)
Upb: E0093

ASSEGNAZIONE STATALE DEL FONDO PER LA PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO (ART. 11, D.L. 28/04/2009, N. 39 - ORD. P.C.M. 13/11/2010, N. 3907)

+1.464.680,69

+1.464.680,69

0,00

0,00

ALTRI TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE PER IL TERRITORIO

DIREZIONE LAVORI PUBBLICI Centro di Responsabilit:

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DGR n.
60

del
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

2011

2011 CASSA

2012 COMPETENZA

2013 COMPETENZA

STATO DI PREVISIONE DELL'ENTRATA

COMPETENZA

Cap. 100570 (CNI)

ASSEGNAZIONE DI RISORSE PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO PER IL MONITORAGGIO DEI CORPI IDRICI INTERESSATI DALLO SVERSAMENTO DI IDROCARBURI NEL FIUME LAMBRO (INTESA DEL 22/12/2010)

+64.300,00

+64.300,00

0,00

0,00

Upb: E0165

TRASFERIMENTI CORRENTI DA ALTRE REGIONI E DA ENTI DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI

DIREZIONE GEOLOGIA E GEORISORSE Centro di Responsabilit:

Cap. 100571 (CNI)

ASSEGNAZIONE STATALE PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVITA' DI SUPPORTO ALL'ACCOGLIENZA DI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI (CONVENZIONE DEL 04/11/2009, N. 24252)

+400.000,00

+400.000,00

0,00

0,00

Upb: E0102

ALTRI TRASFERIMENTI CORRENTI PER I SERVIZI SOCIALI

DIREZIONE SERVIZI SOCIALI Centro di Responsabilit:

Cap. 100572 (CNI)

ASSEGNAZIONE DALLA COMUNITA' EUROPEA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "EQUAL OPPORTUNITIES FOR HEALTH: ACTION FOR DEVELOPMENT" (INTESA DEL 26/04/2011 )

+3.100,00

+3.100,00

0,00

0,00

Upb: E0032

ALTRI TRASFERIMENTI CORRENTI PER PROGRAMMI COMUNITARI

DIREZIONE RELAZIONI INTERNAZIONALI Centro di Responsabilit:

Cap. 100573 (CNI)

ASSEGNAZIONE DALLA COMUNITA' EUROPEA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "EUROPEAN NETWORK OF SOCIAL AUTORITIES FOR YOUTH - E.N.S.A - Y" (CONTRATTO DEL 21/06/2011, N. 5016/008)

+59.612,00

+59.612,00

0,00

0,00

Upb: E0032

ALTRI TRASFERIMENTI CORRENTI PER PROGRAMMI COMUNITARI

DIREZIONE SERVIZI SOCIALI Centro di Responsabilit:

Pag. 3 di 4

DGR n.

del
61

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

2011

2011 CASSA

2012 COMPETENZA

2013 COMPETENZA

STATO DI PREVISIONE DELL'ENTRATA

COMPETENZA

Cap. 100574 (CNI)

ASSEGNAZIONE STATALE PER LA REALIZZAZIONE DI UNA CAMPAGNA INFORMATIVA PER IL CORRETTO USO DEL 118 E DEI SERVIZI DI EMERGENZA-URGENZA ATTRAVERSO LA COSTITUZIONE DI UNA RETE (ACCORDO DEL 24/06/2011)

+14.000,00

+14.000,00

0,00

0,00

Upb: E0017

ALTRI TRASFERIMENTI CORRENTI PER I SERVIZI SANITARI

DIREZIONE ATTUAZIONE PROGRAMMAZIONE SANITARIA Centro di Responsabilit:

Cap. 100575 (CNI)

ASSEGNAZIONE COMUNITARIA PER LA REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "ENERGIS" (CONTRATTO TRA MUNICIPALITA' DI SAVSKI VENAC E REGIONE DEL VENETO DEL 20/07/2011)

+29.520,00

+29.520,00

0,00

0,00

Upb: E0032

ALTRI TRASFERIMENTI CORRENTI PER PROGRAMMI COMUNITARI

DIREZIONE SEDE DI BRUXELLES Centro di Responsabilit:

Cap. 100576 (CNI)

ASSEGNAZIONE DI RISORSE DALLA UE PER LA REALIZZAZIONE DI ATTIVIT PER IL CONTROLLO E LA ERADICAZIONE DI MALATTIE EPIZOOTICHE (DEC. UE 26/11/2009, N. 2009/883)

+409.140,00

+409.140,00

0,00

0,00

Upb: E0032

ALTRI TRASFERIMENTI CORRENTI PER PROGRAMMI COMUNITARI

U.C. SANITA' ANIMALE E IGIENE ALIMENTARE Centro di Responsabilit:

SALDO ENTRATA

+6.650.342,45

+6.650.342,45

0,00

0,00

Pag. 4 di 4

62
giunta regionale - IX legislatura

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Allegato B

DGR n.

del

2011

2011 CASSA +5.738.733,60

2012 COMPETENZA 0,00

2013 COMPETENZA 0,00

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA


Cap. 080030
FONDO DI RISERVA DI CASSA (ART.19, L.R. 29/11/2001, N. 39) FONDO DI RISERVA DI CASSA

COMPETENZA 0,00

Upb: U0189

DIREZIONE RAGIONERIA E TRIBUTI Centro di Responsabilit:

Cap. 100397

INDENNIT PER L'ABBATTIMENTO DEGLI ANIMALI INFETTI DA MALATTIE EPIZOOTICHE (ART. 3, C. 2, L. 02/06/1988, N. 218) LOTTA E PROFILASSI DELLE MALATTIE DELLA FAUNA AGRICOLA

+145.056,00

+145.056,00

0,00

0,00

Upb: U0033

U.C. SANITA' ANIMALE E IGIENE ALIMENTARE Centro di Responsabilit:

Cap. 100597

FINANZIAMENTO DEGLI ULTERIORI INVESTIMENTI SULLA LINEA FERROVIARIA ADRIA - MESTRE (ARTT. 8, 12, D.LGS 19/11/1997, N. 422 - D.M. 28/03/2003, N. 1691 - DM 29/05/2003, N. 2721 - DM 06/02/2003, N. 662 - D.M. 14/09/2010, N. 2711)

+2.673.195,86

0,00

0,00

0,00

Upb: U0133

INTERVENTI STRUTTURALI NEL TRASPORTO SU ROTAIA E SFMR

DIREZIONE MOBILITA' Centro di Responsabilit:

Cap. 100696

INTERVENTI DI DIFESA IDROGEOLOGICA; DI DIFESA FITO-SANITARIA; DI MIGLIORAMENTO, RICOSTITUZIONE E COMPENSAZIONE BOSCHIVA (ARTT. 8, 9, 10, 11, 12, 15, 18, 19, 20 LETT. A), 22, 31, L.R. 13/09/1978, N. 52)

+435.890,23

0,00

0,00

0,00

Upb: U0096

INTERVENTI DI DIFESA IDROGEOLOGICA NELLE AREE SOTTOPOSTE A VINCOLO

U.P. FORESTE E PARCHI Centro di Responsabilit:

Cap. 100892

TRASFERIMENTI ALLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE PER IL SOSTEGNO DELL'ASSOCIAZIONISMO COMUNALE (INTESA CONFERENZA UNIFICATA 01/03/2006, N. 936/CU NOTA MINISTERO DELL'INTERNO 18/10/2006, N. 3796/06)

+626.616,52

0,00

0,00

0,00

Upb: U0006

TRASFERIMENTI GENERALI PER FUNZIONI DELEGATE AGLI ENTI LOCALI

DIREZIONE EE.LL. PERSONE GIURIDICHE E CONTROLLO Centro di Responsabilit: ATTI

Pag. 1 di 3

DGR n.

del
63

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

2011

2011 CASSA +240.685,93

2012 COMPETENZA 0,00

2013 COMPETENZA 0,00

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA


Cap. 101431
AZIONI PER LA REALIZZAZIONE DELLA TRACCIABILITA' DEL SANGUE E DEL SISTEMA DI QUALITA' PER I SERVIZI TRASFUSIONALI (D.LGS 09/11/2007, N. 207 - D.LGS 09/11/2007, N. 208)

COMPETENZA +240.685,93

Upb: U0140

OBIETTIVI DI PIANO PER LA SANIT

U.P. PROGRAMMAZIONE RISORSE FINANZIARIE SSR Centro di Responsabilit:

Cap. 101571

REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "ERNEST - EUROPEAN RESEARCH NETWORK ON SUSTAINABLE TOURISM" (GRANT AGREEMENT DEL 05/12/2008, N. 219438) INFORMAZIONE, PROMOZIONE E QUALIT PER IL TURISMO

+10.494,92

+10.494,92

0,00

0,00

Upb: U0074

DIREZIONE TURISMO Centro di Responsabilit:

Cap. 101575

SISTEMAZIONE DELL'ACCESSO STRADALE E CICLOPEDONALE DELL'ABITATO DI CANALE D'AGORDO E PER LA MESSA IN SICUREZZA DELL'INCROCIO CON LA S.P. 346 (ACCORDO DI PROGRAMMA DEL 22/12/2003)

+74.050,30

0,00

0,00

0,00

Upb: U0136

INTERVENTI STRUTTURALI PER LA VIABILITA' REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE

DIREZIONE INFRASTRUTTURE Centro di Responsabilit:

Cap. 101627 (CNI) Upb: U0211

REALIZZAZIONE DI INTERVENTI PER LA PREVENZIONE DEL RISCHIO SISMICO (ART. 11, D.L. 28/04/2009, N. 39 ORD. P.C.M. 13/11/2010, N. 3907) INTERVENTI INDISTINTI DI EDILIZIA SPECIALE PUBBLICA

+1.464.680,69

0,00

0,00

0,00

DIREZIONE LAVORI PUBBLICI Centro di Responsabilit:

Cap. 101628 (CNI)

REALIZZAZIONE DEL PROGETTO PER IL MONITORAGGIO DEI CORPI IDRICI INTERESSATI DALLO SVERSAMENTO DI IDROCARBURI NEL FIUME LAMBRO (INTESA DEL 22/12/2010)

+64.300,00

0,00

0,00

0,00

Upb: U0088

STUDI, RICERCHE ED INDAGINI PER LA GEOLOGIA

DIREZIONE GEOLOGIA E GEORISORSE Centro di Responsabilit:

Cap. 101629 (CNI) Upb: U0164

REALIZZAZIONE DI ATTIVITA' DI SUPPORTO ALL'ACCOGLIENZA DI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI (CONVENZIONE DEL 04/11/2009, N. 24252) IMMIGRAZIONE

+400.000,00

0,00

0,00

0,00

DIREZIONE SERVIZI SOCIALI Centro di Responsabilit:

Pag. 2 di 3

DGR n.
64

del
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

2011

2011 CASSA +3.100,00

2012 COMPETENZA 0,00

2013 COMPETENZA 0,00

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA


Cap. 101630 (CNI) Upb: U0013
REALIZZAZIONE DEL PROGETTO COMUNITARIO "EQUAL OPPORTUNITIES FOR HEALTH: ACTION FOR DEVELOPMENT" (INTESA DEL 26/04/2011) DIRITTI UMANI, COOPERAZIONE E SOLIDARIET INTERNAZIONALE

COMPETENZA +3.100,00

DIREZIONE RELAZIONI INTERNAZIONALI Centro di Responsabilit:

Cap. 101631 (CNI)

REALIZZAZIONE DEL PROGETTO COMUNITARIO "EUROPEAN NETWORK OF SOCIAL AUTORITIES FOR YOUTH - E.N.S.A - Y" (CONTRATTO DEL 21/06/2011, N. 5016/008)

+59.612,00

+59.612,00

0,00

0,00

Upb: U0148

SERVIZI ED INTERVENTI PER LO SVILUPPO SOCIALE DELLA FAMIGLIA

DIREZIONE SERVIZI SOCIALI Centro di Responsabilit:

Cap. 101632 (CNI)

REALIZZAZIONE DI UNA CAMPAGNA INFORMATIVA PER IL CORRETTO USO DEL 118 E DEI SERVIZI DI EMERGENZA-URGENZA ATTRAVERSO LA COSTITUZIONE DI UNA RETE (ACCORDO DEL 24/06/2011 )

+14.000,00

+14.000,00

0,00

0,00

Upb: U0140

OBIETTIVI DI PIANO PER LA SANIT

DIREZIONE ATTUAZIONE PROGRAMMAZIONE SANITARIA Centro di Responsabilit:

Cap. 101633 (CNI) Upb: U0210

REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "ENERGIS" (CONTRATTO TRA MUNICIPALIT SAVSKI VENEC E REGIONE DEL VENETO DEL 20/07/2011) STUDI, PIANI E PROGETTI NEL SETTORE ENERGETICO

+29.520,00

+29.520,00

0,00

0,00

DIREZIONE SEDE DI BRUXELLES Centro di Responsabilit:

Cap. 101636 (CNI) Upb: U0033

REALIZZAZIONE DI ATTIVIT PER IL CONTROLLO E LA ERADICAZIONE DI MALATTIE EPIZOOTICHE (DEC. UE 26/11/2009, N. 2009/883) LOTTA E PROFILASSI DELLE MALATTIE DELLA FAUNA AGRICOLA

+409.140,00

+409.140,00

0,00

0,00

U.C. SANITA' ANIMALE E IGIENE ALIMENTARE Centro di Responsabilit:

SALDO USCITA

+6.650.342,45

+6.650.342,45

0,00

0,00

Pag. 3 di 3

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1455 del 13 settembre 2011 Variazione al bilancio di previsione 2011 ai sensi dellarticolo 22 della Lr 29 novembre 2001, n. 39. Modifica della ripartizione in capitoli delle unit previsionali di base del documento allegato al bilancio di previsione 2011 ai sensi dellarticolo 9 della Lr 39/2001. (Provvedimento di variazione n. 29) // Competenza. [Bilancio e contabilit regionale] Note per la trasparenza: Adeguamenti compensativi degli stanziamenti di competenza in corrispondenza dellattivit di gestione del bilancio in corso desercizio. LAssessore Roberto Ciambetti riferisce quanto segue. Larticolo 22, comma 2, lettera b), della legge regionale di contabilit (Lr 29 novembre 2001, n. 39) prevede che la Giunta regionale possa apportare con proprio atto variazioni di tipo compensativo tra unit previsionali di base, allinterno della medesima classificazione economica, qualora queste siano strettamente collegate nellambito di una stessa funzione obiettivo oppure riguardino interventi previsti dalla programmazione comunitaria, da intese istituzionali di programma o da altri strumenti di programmazione negoziata. Pertanto si procede ad una variazione compensativa come di seguito richiesto: con nota prot. n. 368189 del 2/08/2011 della Direzione Industria e Artigianato, per un prelevamento di complessivi 50.000,00= dal capitolo 100806/U e rimpinguamento per lo stesso importo del capitolo 100548/U, capitoli appartenenti alla stessa funzione obiettivo Sviluppo del sistema produttivo e delle piccole medie imprese (F0007); con nota prot. n. 384191 del 11/08/2011 del Commissario per il Turismo, per un prelevamento di complessivi 9.000,00= dal capitolo 100186/U e rimpinguamento per lo stesso importo del capitolo 007010/U, rientrante nelle tipologie di spesa soggette alle disposizioni di contenimento recepite nellordinamento regionale dalla Lr n. 1 del 7 gennaio 2011 e disciplinate dalla Dgr n. 634 del 17 maggio 2011 direttive al bilancio 2011; con nota prot. n. 371381 del 4/08/2011 della Direzione Beni Culturali e nota prot. n. 299299 del 22/06/2011 della Segreteria Generale della Programmazione, per un prelevamento di complessivi 5.223,02= dal capitolo 070118/ U e rimpinguamento per lo stesso importo del capitolo 003030/U la cui procedura di spesa disciplinata dalle direttive al bilancio 2011; con nota prot. n. 389383 del 17/08/2011 della Direzione Sistemi Informativi, per un prelevamento di complessivi 300.000,00=, con 150.000,00= rispettivamente dai capitoli 007214/U e 005130/U e rimpinguamento per lo stesso importo complessivo del capitolo 007216/U, capitoli appartenenti alla stessa funzione obiettivo Risorse umane e strumentali (F0005); A norma dellarticolo 9 della vigente legge di contabilit, vengono inoltre apportate modifiche alla ripartizione in capitoli delle Upb del bilancio di previsione 2011, come di seguito richiesto: con nota prot. n. 357553 del 26/07/2011 della Direzione Demanio, Patrimonio e Sedi, per una variazione compen-

65

sativa di competenza con prelevamento di complessivi 110.000,00= dal capitolo 005090/U e rimpinguamento per lo stesso importo del capitolo 100630/U, capitoli appartenenti alla stessa Upb (U0025); con nota prot. n. 397123 del 25/08/2011 della Direzione Agroambiente, per una variazione compensativa di competenza con prelevamento di complessivi 2.510.200,00= dal capitolo 100504/U e rimpinguamento per lo stesso importo del capitolo 012571/U, capitoli appartenenti alla stessa Upb (U0031); con nota prot. n. 346314 del 20/07/2011 della Direzione Infrastrutture, per una variazione compensativa di competenza con prelevamento di complessivi 420.000,00= dal capitolo 045907/U e rimpinguamento per lo stesso importo del capitolo 045288/U, capitoli appartenenti alla stessa Upb (U0136). Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellart. 33, 2 comma, dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; Vista la legge regionale 8 maggio 1989, n. 14; Vista la legge regionale 29 novembre 2001, n. 39; Vista la legge regionale 18 marzo 2011, n. 7; Vista la legge regionale 18 marzo 2011, n. 8; Vista la Dgr n. 334 del 29 marzo 2011, ad oggetto Attribuzione delle risorse del bilancio 2011 ai centri di responsabilit ; Vista la Dgr n. 634 del 17 maggio 2011, ad oggetto Direttive per la gestione del bilancio 2011; Viste le note delle strutture regionali e gli allegati precedentemente richiamati. delibera 1. di apportare al bilancio di previsione 2011 la variazione secondo quanto riportato dallallegato A), che costituisce parte integrante del presente provvedimento; 2. di apportare le variazioni alla ripartizione in capitoli delle unit previsionali di base del documento allegato al bilancio di previsione 2011 secondo quanto riportato dallallegato B) che costituisce parte integrante del presente provvedimento; 3. di dare atto che presso la Direzione Bilancio sono archiviate tutte le documentazioni e gli atti che fanno riferimento alla presente deliberazione; 4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale; 5. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione; 6. di comunicare al Consiglio regionale la variazione suddetta ai sensi dellarticolo 58, comma 5, della legge regionale di contabilit n. 39/2001. (segue allegato)

66
giunta regionale - IX legislatura

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

DGR n.

del

Allegato A

2011

2011 CASSA 0,00

2012 COMPETENZA 0,00

2013 COMPETENZA 0,00

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA


Cap. 003030
SPESE PER ADESIONE AD ASSOCIAZIONI

COMPETENZA +5.223,02

Upb: U0009

CONTRIBUTI E PARTECIPAZIONI IN ENTI ED ASSOCIAZIONI

CAPITOLI COGESTITI Centro di Responsabilit:

Cap. 005130

SPESE PER NOLEGGIO, MANUTENZIONE DI IMPIANTI TELEFONICI, NONCHE' PER CANONI PER LA TRASMISSIONE DI DATI E PER CANONI DI CONVERSAZIONE

-150.000,00

0,00

0,00

0,00

Upb: U0021

GESTIONE DEI BENI MOBILI

DIREZIONE SISTEMI INFORMATIVI Centro di Responsabilit:

Cap. 007010

SPESE PER STUDI, INDAGINI, RICERCHE E CONSULENZE (ART.184, L.R. 10/06/1991, N. 12) ATTIVITA' DI SUPPORTO AL CICLO DELLA PROGRAMMAZIONE

+9.000,00

0,00

0,00

0,00

Upb: U0029

CAPITOLI COGESTITI Centro di Responsabilit:

Cap. 007214

SPESE PER IL POTENZIAMENTO E LA MANUTENZIONE DELLE RETI RADIO E DELLA RETE TELEMATICA REGIONALE SERVIZI PER L'INFORMATICA E LA STATISTICA

-150.000,00

0,00

0,00

0,00

Upb: U0027

DIREZIONE SISTEMI INFORMATIVI Centro di Responsabilit:

Cap. 007216

SPESE PER CANONI MINISTERIALI E DI LEGGE, CONVENZIONI E NOLEGGI PER LE RETI RADIO TELEFONICHE E DI MONITORAGGIO REGIONALI SERVIZI PER L'INFORMATICA E LA STATISTICA

+300.000,00

0,00

0,00

0,00

Upb: U0027

DIREZIONE SISTEMI INFORMATIVI Centro di Responsabilit:

Cap. 070118

INIZIATIVE CULTURALI IN MATERIA DI MUSEI E BIBLIOTECHE PROMOSSE DIRETTAMENTE DALLA GIUNTA REGIONALE (L.R. 05/09/1984, N. 50) ARCHIVI, BIBLIOTECHE E MUSEI

-5.223,02

0,00

0,00

0,00

Upb: U0168

DIREZIONE BENI CULTURALI Centro di Responsabilit:

Pag. 1 di 2

DGR n.

del
67

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

2011

2011 CASSA 0,00

2012 COMPETENZA 0,00

2013 COMPETENZA 0,00

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA


Cap. 100186
INIZIATIVE PER LA PROMOZIONE IN ITALIA E ALL'ESTERO DELL'IMMAGINE DEL TURISMO VENETO (ART. 2, COMMA 1, LETT.B L.R. 04/11/2002, N. 33) INFORMAZIONE, PROMOZIONE E QUALIT PER IL TURISMO

COMPETENZA -9.000,00

Upb: U0074

DIREZIONE PROMOZIONE TURISTICA INTEGRATA Centro di Responsabilit:

Cap. 100548

TRASFERIMENTI ALLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE PER LE FUNZIONI DI PROMOZIONE, VERIFICA E CONTROLLO (ART. 14, L.R. 04/04/2003, N. 8) ATTIVIT DI INFORMAZIONE ALLE IMPRESE

+50.000,00

0,00

0,00

0,00

Upb: U0201

DIREZIONE INDUSTRIA E ARTIGIANATO Centro di Responsabilit:

Cap. 100806

AZIONI REGIONALI A SOSTEGNO DELL'ASSOCIAZIONISMO COOPERATIVO (L.R. 18/11/2005, N. 17) AZIONI A SOSTEGNO DELLO SVILUPPO DELLA QUALIT E DELLA COOPERAZIONE

-50.000,00

0,00

0,00

0,00

Upb: U0202

DIREZIONE INDUSTRIA E ARTIGIANATO Centro di Responsabilit:

SALDO USCITA

+0,00

0,00

0,00

0,00

Pag. 2 di 2

68

giunta regionale - IX legislatura

DGR n.

del

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Allegato B

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA


Upb: U0025
BENI E OPERE IMMOBILIARI

2011 COMPETENZA Cap. 005090


INTERVENTI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA SICUREZZA DI IMMOBILI ADIBITI A SEDI REGIONALI NONCH DI BENI IMMOBILI DI PROPRIET REGIONALE (L. 07/12/1984, N. 818 - D.LGS 19/09/1994, N. 626)

2011 CASSA 0,00

2012 COMPETENZA 0,00

2013 COMPETENZA 0,00

-110.000,00

DIREZIONE DEMANIO PATRIMONIO E SEDI Centro di Responsabilit:

Cap. 100630

LAVORI DI MANUTENZIONE STRAORDINARIA, RISTRUTTURAZIONE O RECUPERO SU BENI IMMOBILI, DEMANIALI O PATRIMONIALI NONCHE' SU LOCALI ED UFFICI SEDI REGIONALI

+110.000,00

0,00

0,00

0,00

DIREZIONE DEMANIO PATRIMONIO E SEDI Centro di Responsabilit:

Upb: U0031

SERVIZI A FAVORE DELLE PRODUZIONI ZOOTECNICHE

2011 COMPETENZA Cap. 012571


TENUTA DEI LIBRI GENEALOGICI E SVOLGIMENTO DEI CONTROLLI FUNZIONALI (ART.4, L. 08/11/1986, N. 752 ART. 65, L. R. 12/12/2003, N. 40)

2011 CASSA 0,00

2012 COMPETENZA 0,00

2013 COMPETENZA 0,00

+2.510.200,00

DIREZIONE AGROAMBIENTE Centro di Responsabilit:

Cap. 100504

AZIONI REGIONALI DI TUTELA DELLE RISORSE GENETICHE AUTOCTONE DI INTERESSE AGRARIO (ART. 69, L. R. 12/12/2003, N. 40)

-2.510.200,00

0,00

0,00

0,00

DIREZIONE AGROAMBIENTE Centro di Responsabilit:

Upb: U0136

INTERVENTI STRUTTURALI PER LA VIABILITA' REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE

2011 COMPETENZA Cap. 045288


INTERVENTI A FAVORE DELLA MOBILITA' E DELLA SICUREZZA STRADALE (L.R. 30/12/1991, N. 39)

2011 CASSA 0,00

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DIREZIONE INFRASTRUTTURE Centro di Responsabilit:

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DGR n.

del
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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA


Upb: U0136
INTERVENTI STRUTTURALI PER LA VIABILITA' REGIONALE, PROVINCIALE E COMUNALE

2011 COMPETENZA Cap. 045907


SPESE PER LA REALIZZAZIONE DI INTERVENTI PER L'ADEGUAMENTO DELLA RETE VIARIA TRASFERITA (ARTT.99,101, D.LGS 31/03/1998, N. 112 - ARTT.92,95,96, L.R. 13/04/2001, N. 11)

2011 CASSA 0,00

2012 COMPETENZA 0,00

2013 COMPETENZA 0,00

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DIREZIONE INFRASTRUTTURE Centro di Responsabilit:

SALDO USCITA

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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1456 del 13 settembre 2011 Programma UE di cooperazione Transnazionale MED 2007-2013. Partecipazione alla seconda procedura ad evidenza pubblica internazionale per la chiamata di progetti strategici. Seconda fase. [Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)] Note per la trasparenza: Con questa deliberazione la Giunta regionale prende atto della partecipazione delle strutture e enti regionali alla seconda procedura ad evidenza pubblica internazionale del programma UE MED 2007-2013, dando mandato alle strutture le cui proposte hanno positivamente superato la prima fase di selezione, di porre in essere tutti gli adempimenti formalmente necessari alla presentazione delle proposte progettuali che le coinvolgono, entro il 30 settembre 2011. LAssessore Roberto Ciambetti riferisce quanto segue. Nellambito del Programma di cooperazione transnazionale MED (2007-2013), approvato con decisione C (2007) 6578 (codice CCI n. 2007 CB 163 PO 045) dalla Commissione europea il 20 dicembre 2007, lAutorit unica di gestione ha aperto, il primo aprile 2011, il secondo avviso internazionale per la presentazione di progetti strategici. Per questa chiamata di progetti il Comitato di sorveglianza ha stabilito di limitare le candidature ad alcune specifiche tematiche del Programma MED: il miglioramento dellaccessibilit marittima e delle capacit di transito (obiettivo 3.1); il sostegno alluso delle tecnologie informatiche per migliorare laccessibilit e la cooperazione territoriale (obiettivo 3.2). La scadenza prevista per la presentazione delle candidature stata fissata al 30 settembre 2011. Il corrente avviso strutturato in due fasi e consente la candidatura alla seconda fase dei soli progetti che abbiano superato con successo la prima fase di selezione, aperta dal primo aprile 2011 al 31 maggio 2011, che prevedeva linvio al Segretariato Tecnico Congiunto (JTS) di una proposta provvisoria (draft project) su apposito modello.

LUnit di progetto Cooperazione transfrontaliera ha curato linformazione alle strutture regionali e al territorio circa le differenze e le novit rispetto ai precedenti avvisi, i termini, i vari incontri tenutisi in Italia e allestero e sulle modalit di partecipazione. Questa attivit stata sviluppata mediante contatti diretti con gli interessati - help desk - e mediante laggiornamento sia del sito regionale istituzionale, alle pagine dedicate al Programma Med, che del portale dedicato alla Cooperazione territoriale europea (http://coopterritoriale.regione. veneto.it/Med/). I documenti per la presentazione dei progetti e altre informazioni utili alla partecipazione, nonch il testo del Programma operativo sono disponibili nel sito ufficiale del Programma (http://www.programmemed.eu). Sia nella prima fase di preparazione delle proposte in forma di draft project - da presentare al JTS entro il 31 maggio 2011 - sia nella successiva fase di predisposizione dei progetti - da presentare entro il 30 settembre 2011 - lUnit di progetto stata punto di riferimento per la raccolta delle ipotesi progettuali nelle quali la Regione - attraverso i propri uffici o enti collegati - pu essere partecipe, o che pu far proprie. Ha tenuto altres i contatti con i vari organi di gestione del Programma, sia a livello nazionale che a livello transnazionale, ha fornito supporto agli uffici ed enti regionali per la compilazione della necessaria documentazione e per il contatto con altri partner pubblici istituzionali dei Paesi partecipanti al Programma. Inoltre, ha fornito ad ogni soggetto interessato, per la durata di apertura dellavviso, indicazioni ed assistenza alla compilazione della modulistica internazionale, informazioni sul funzionamento delle strutture di gestione, e sul processo di valutazione ed approvazione delle proposte progettuali. Le risorse finanziarie messe a disposizione per questo secondo avviso per progetti strategici non sono oggetto di una allocazione specifica a favore di ciascun Paese partecipante ed ammontano a complessivi 25 milioni di euro di Pag. 2 (dei Fesr di 2 quali 20 milioni destinati a finanziare lobiettivo 3.1 e 5 milioni lobiettivo 3.2). I fondi comunitari Fesr possono coprire fino all85% del costo totale di un progetto; tuttavia per i proponenti italiani il contributo Fesr al massimo pari al 75% e il necessario co-finanziamento nazionale, pari al rimanente

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 necessarie analisi tecnico-scientifiche, di dettaglio dei contenuti e dei risultati, o lindividuazione e affidamento di funzioni gestionali per il coordinamento delle attivit transnazionali comuni, nonch per la contabilizzazione e il monitoraggio finanziario legati alla gestione dellintero progetto, anche per conto dei partner. Per quanto attiene i suddetti aspetti contenutistici, di coordinamento manageriale e di audit che dovranno essere sviluppati nei progetti approvati e per i quali risultasse necessario lapporto di professionalit non gi disponibili, la Regione provveder ad individuare, nel rispetto della normativa per laffidamento di consulenze e di servizi, esperti o attivit di servizio esterno, o provveder mediante acquisizione di personale a tempo determinato e i relativi costi potranno essere compresi nelle voci di spesa ammissibili dei progetti. Il relatore conclude la propria relazione e sottopone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale - Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellart. 33, secondo comma, dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; - Visto il regolamento Ce n. 1083/06 recante disposizioni generali sui Fondi strutturali e il regolamento Ce n. 1080/2006 relativo al Fondo Europeo di Sviluppo regionale (Fesr), nonch il regolamento Ce n. 1828/2006 che stabilisce modalit di applicazione dei regolamenti di cui sopra e la decisione del Consiglio 2006/702/CE sugli orientamenti strategici comunitari in materia di coesione; - Vista la decisione C (2007) 6578 del 20.12.2007 della Commissione europea che approva il Programma Med (codice Cci n. 2007 CB 163 PO 045); - Viste la delibera Cipe del 15.06.2007 n. 36 che - tra laltro - ripartisce le risorse Fesr italiane per Med e determina il cofinanziamento a carico del Fondo nazionale di rotazione (ex lege n. 183/87) e la delibera Cipe n. 158 del 21.12.2007 che prevede per ciascun Programma di cooperazione transnazionale listituzione di un Comitato nazionale dedicato al coordinamento della partecipazione italiana; - Vista lapertura dei termini - a cura dellAutorit unica di gestione Regione Provence Alpe Cte dAzur (Francia) relativa al secondo avviso internazionale (seconda fase) per la presentazione di progetti strategici al Programma UE di Cooperazione transnazionale MED 2007-2013, dal 31 maggio al 30 settembre 2011; - Ravvisata lopportunit di accogliere la proposta del relatore facendo proprio quanto espresso in premessa delibera 1. di ritenere le premesse parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 2. di autorizzare la candidatura della Direzione Sistemi Informativi come indicato nellAllegato A (parte integrante del presente provvedimento), in qualit di partner progettuale, alla seconda fase della procedura ad evidenza pubblica per progetti strategici del Programma MED, mediante la proposta

25%, interamente a carico del fondo nazionale di rotazione, secondo le disposizioni della delibera Cipe n. 36 del 15/06/07. Nel caso le proposte progettuali candidate vengano approvate, non vi sar dunque alcun esborso finanziario da parte del bilancio regionale. Grazie alla attivit di promozione e informazione sopra descritte ed ai network esistenti dalle precedenti esperienze progettuali anche in altri programmi di cooperazione territoriale, si sono potute conoscere e raccogliere alcune idee progetto emergenti da una direzione regionale, e da altri soggetti, che intendono partecipare come partner alla seconda fase della procedura (Allegati A e B). Le proposte riguardano materie di interesse regionale per le quali gli uffici dispongono di know-how tecnico e amministrativo e mirano a sviluppare relazioni e scambiare conoscenze con altre Amministrazioni od operatori pubblici del settore. La Regione interessata a partecipare con la Direzione Sistemi Informativi in qualit di partner semplice al progetto inserito nellAllegato A: - Harmonising Open data in the MEditerranean through better access and Reuse of public sector information Homer (priorit 3, obiettivo 2), il cui capofila la Regione Piemonte. Si tratta di un progetto di open data volto a incrementare laccessibilit ed il riutilizzo dei dati detenuti dalle pubbliche istituzioni nellarea Med, con lobiettivo di accrescere trasparenza e scambi tra territori. Inoltre, il territorio regionale ha espresso linteresse a partecipare ai seguenti progetti elencati nellAllegato B: - an ict-based MEDiterranean network of Comodality Promotion Centers - Cpc4med (priorit 3, obiettivo 1), il cui capofila la Regione Liguria e il partner veneto di tipo operativo lAutorit Portuale di Venezia. Con la creazione di una rete di centri di promozione dellintermodalit, il progetto mira alla definizione di uno spazio marittimo europeo dotato di un linguaggio comune a tutta larea Med in termini di armonizzazione della regolamentazione, di uso delle tecnologie informatiche e di gestione delle informazioni; - Mediterranean Ecosystem Digital Inter-port Communications & Intermodal Strategy - Medicis (priorit 3, obiettivo 1), il cui capofila il Ministero degli Affari Marittimi della Grecia e il partner veneto di tipo operativo lAutorit Portuale di Venezia. Si tratta di un progetto che mira alla costruzione di una piattaforma informatica comune (DBE) che consenta di rimuovere gli ostacoli alla interoperabilit tra gli attori della intermodalit marittima e risulti flessibile anche rispetto allincremento della platea degli attori e allinterfaccia con altri applicativi informatici esistenti. Sinteticamente riportata nellAllegato A la proposta di progetto a cui la Regione intende partecipare in qualit di partner e lindicazione delle risorse previste per la sua realizzazione. Poich per partecipare alla attuale seconda fase del procedimento devono comunque essere sottoscritti degli impegni formali (in particolare dichiarazione di co-finanziamento, dichiarazione relativa agli aiuti di stato o al regime de minimis, e pedagogic file), necessario che il dirigente (o suo delegato) della struttura regionale proponente ne abbia il mandato. Successivamente allapprovazione, il progetto dovr essere sviluppato in forma esecutiva per la quale si possono rendere

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 descritta nellallegato medesimo da presentare entro il 30 settembre 2011; 3. di dare mandato al dirigente (o suo delegato) della Direzione Sistemi Informativi di procedere alla predisposizione ed alla firma dei documenti necessari alla partecipazione alla citata seconda fase (in particolare dichiarazione di co-finanziamento, dichiarazione relativa agli aiuti di stato o al regime de minimis, e pedagogic file) e dei successivi adempimenti tecnici finalizzati allapprovazione del progetto; 4. di dare mandato allUnit di progetto Cooperazione transfrontaliera di coordinare le attivit di collaborazione transnazionale, con il cointeressamento della struttura regionale competente, incaricando altres il dirigente regionale dellUnit di progetto Cooperazione transfrontaliera a rappresentare la Regione del Veneto nelle riunioni del Programma Med e del relativo Comitato nazionale; 5. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale e di rinviare listituzione di adeguati capitoli di entrata e di spesa, nonch i relativi atti di impegno per la successiva gestione finanziaria - da parte della struttura coinvolta - delle somme comunitarie e nazionali ad avvenuta approvazione del progetto, attingendo dai capitoli Fondo dellUnit di progetto Cooperazione transfrontaliera. (segue allegato) Allegato A

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STIMA DEL BUDGET REGIONE VENETO (UE E STATO) 147.346

* essendo incluso nella partnership anche un partner albanese, la relativa quota di finanziamento grava su fondi IPA per euro 127.500 e su cofinanziamento statale per euro 22.500

Proposte di progetto per il secondo bando per progetti strategici del Programma (01.04.2011 30.09.2011) - Regione

STRUTTURA ALTRI REGIONALE SOGGETTI COINVOLTA VENETI COINVOLTI LEAD PARTNER PARTNER TITOLO DEL PROGETTO/ ACRONIMO DESCRIZIONE DEL PROGETTO

PROGRAMMA OPERATIVO MED - 2007-2013

HOMER

incrementare Regione laccessibilit ed il Piemonte riutilizzo dei dati detenuti dalle pubbliche istituzioni nellarea MED, con lobiettivo di accrescere trasparenza e scambi tra territori

CSI Piemonte, Regione Sardegna, Regione Emilia Romagna, Decentralized Administration of Crete (GR), University of Crete (GR), Mediterranean Insitute (FR), Collectivit Territoriale de Corse (FR), Sewerage Board of Limassol (CY), Deloitte Limited (CY), Local Council Association of Malta and Gozo (MT), Geodetic Institute of Slovenia (SLO), Agencia de Gestion Agraria y Pesquedera de Andalucia (ES), Municipality of Roquetas de Mar (ES), Ministry of Agricolture, Food and Consumer Affairs (ALB)

Regione del Veneto Direzione Sistemi Informativi

COSTO TOTALE INDICATIVO DEL PROGETTO 3.695.000 (2.848.750 quota comunitaria) *

Allegato B

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PROGRAMMA OPERATIVO MED - 2007-2013

Proposte di progetto per il secondo bando per progetti strategici del Programma (01.04.2011 30.09.2011) altri soggetti
LEAD PARTNER PARTNER STRUTTURA REGIONALE COINVOLTA Autorit Portuale di Venezia ALTRI SOGGETTI VENETI COINVOLTI COSTO TOTALE INDICATIVO DEL PROGETTO 6.500.000 STIMA DEL BUDGET SOGGETTO VENETO (UE E STATO) da definire

TITOLO DEL PROGETTO/ ACRONIMO Regione Liguria

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

CPC4MED

creazione di una rete di centri di promozione dellintermodalit, mirando alla definizione di uno spazio marittimo europeo dotato di un linguaggio comune a tutta larea MED in termini di armonizzazione della regolamentazione, di uso delle tecnologie informatiche e di gestione delle informazioni Ministero Affari Marittimi (Grecia) Valenciaport Foundation (ES), Autorit Portuale Genova, IIC Liguria, Autorit Portuale Livorno, NCA Nice Cote dAzur (FR), Interporto Toscano Vespucci, ITL Emilia Romagna, Interporto Bologna, CIELI Universit Genova, Univesitat Politecnica de Valencia (ES), Elefsina Port Authority (GR), HIT Tesalonica (GR), Decentralized Administration of Crete (GR), Luka Koper dd Port and Logistic System (SLO), Association pour le developpement de la Formation professionelle dans les Transport (FR), Malta Freeport (MT), Hupac Italia Lombardia, Crossrail Lombardia, Rete Autostrade Mediterranee Lazio, Elsag Datamat Liguria, UIRNET Lazio University of the Aegean (GR), Piraeus Port Authority (GR), Thessaloniki Port Authority (GR), Organismos Limenos Irakliou (GR), Elefsina Port Authority (GR), goumenitsa Port Authority (GR), Hellenic Ports Association (GR), CERTH Hellenic Institute of Transport (GR), Ministry of Transport (SLO), Slovenian Railways (SLO), GEA College (SLO), Institute of Traffic & Transport Ljubljana (SLO), CIELI Universit Genova, Autorit Portuale Trieste, Autorit Portuale Napoli, Port Institute of Studies and Cooperation of the Valencian Community (ES), Albanian Ministry of Public Works & Transport (ALB), Vlora Port Authority (ALB), Port of Rijeka Authoriity (CRO), Port of Bar (MNT), University of Cyprus (CY), Malta Free Ports (MT) Autorit Portuale di Venezia

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

MEDICIS

costruzione di una piattaforma informatica comune (DBE) che consenta di rimuovere gli ostacoli alla interoperabilit tra gli attori della intermodalit marittima e risulti flessibile anche rispetto allincremento della platea degli attori e allinterfaccia con altri applicativi informatici esistenti

6.875.000

da definire

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1457 del 13 settembre 2011 Assemblea ordinaria della societ Autovie Venete Spa del 19 settembre 2011 alle ore 11.00. [Enti regionali o a partecipazione regionale] Note per la trasparenza: Partecipazione allassemblea ordinaria della societ Autovie Venete Spa convocata per il giorno 19 settembre 2011 alle ore 11.00 e avente allordine del giorno: Autorizzazione ai sensi dellart. 2390 c.c.. La Giunta regionale (omissis) delibera 1. di incaricare il rappresentante regionale in assemblea, anche in considerazione del rilievo che la Regione Veneto non ha una significativa percentuale di partecipazione, di votare a favore sul punto allordine del giorno; 2. di incaricare ling. Stefano Angelini, o, in caso di sua assenza o impedimento, il dott. Simone Griggio, con procura speciale del Presidente della Giunta regionale, di rappresentare la Regione del Veneto in sede di partecipazione allAssemblea ordinaria della societ Autovie Venete Spa secondo quanto indicato nel presente provvedimento; 3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale.

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del Fondo di Rotazione gi assegnato al Comune di Paese, dovr essere gestito dal Consorzio intercomunale Priula, secondo le modalit previste dalla DgrV. n. 1029 del 23.03.2010 e della DgrV. n. 385 del 23.02.2010. 3. Si impegna il Consorzio Intercomunale Priula a dar corso alle operazioni di bonifica della discarica sulla base del progetto attualmente in fase istruttoria presso la Conferenza dei Servizi appositamente convocata dal Comune di Paese; 4. La presente delibera non comporta spesa a carico del bilancio regionale; 5. La presente deliberazione sar pubblicata sul BUR; 6. Il presente provvedimento sar trasmesso al Comune di Paese, al Consorzio Intercomunale Priula, alla Provincia di Treviso allOsservatorio Rifiuti-Arpav di Treviso e alla Direzione regionale Ragioneria; 7. Avverso il presente provvedimento, ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo regionale (Tar) oppure in via alternativa al Presidente della Repubblica, nei termini e nelle modalit previste dal Decreto Legislativo n. 104/2010.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1462 del 13 settembre 2011 Centro Internazionale di Studi sullEconomia Turistica. Assemblea dei soci del 27 settembre 2011. Delega allAssessore regionale al Turismo. Legge regionale n. 37 del 1991 articolo 3. [Enti regionali o a partecipazione regionale] Note per la trasparenza: Si delega lAssessore regionale al Turismo, quale rappresentante della Regione, a partecipare allAssemblea dei soci del Ciset prevista per il 27 settembre 2011. La Giunta regionale (omissis) delibera 1. di delegare, per i motivi citati in premessa, lAssessore regionale al turismo, Marino Finozzi, ed in caso di suo impedimento, il Dottor Paolo Rosso, Dirigente della Direzione regionale Turismo, quale rappresentante della Regione, per la partecipazione allAssemblea dei soci del Ciset, convocata in data 27 settembre 2011 alle ore 16,00 presso la sala Archivio dellUniversit Ca Foscari a Venezia, ai fini dellapprovazione del seguente ordine del giorno, nel rispetto della legge regionale n. 37 del 23 dicembre 1991, della legge regionale n. 33 del 4 novembre 2002, nonch dello Statuto del Ciset: bilancio al 31 dicembre 2010; relazione del Consiglio di amministrazione, relazione del Collegio dei Revisori dei conti, delibere inerenti e conseguenti; nomina dei Consiglieri in scadenza; varie ed eventuali; 2. di conferire allAssessore Marino Finozzi ed in caso di suo impedimento al Dottor Paolo Rosso lincarico di approvare nellAssemblea dei soci del Ciset del 27 settembre 2011 la nomina quale Consigliere di amministrazione del Sig. Nicola Sartorello nato a Venezia il 17.11.1962 e domiciliato in via don Federico Tosatto 59 30174 Venezia-Mestre;

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1460 del 13 settembre 2011 Volturazione a favore del Consorzio Intercomunale Priula del Fondo di rotazione regionale assegnato al Comune di Paese (TV), con DgrV. 23/03/2010, n. 1029, per la bonifica della discarica Tiretta sita in loc. Padernello. [Bonifica] Note per la trasparenza: Provvedimento di volturazione al Consorzio Intercomunale Priula, del fondo di rotazione regionale ottenuto dal Comune di Paese con DgrV. n. 1029/2010. Il Comune di Paese e il Consorzio Priula, hanno stipulato una apposita convenzione con atto registrato n. 246 del 24/03/2011 Convenzione per la messa in sicurezza, la gestione e la chiusura post mortem della discarica Tiretta. La Giunta regionale (omissis) delibera 1. La titolarit del Fondo di rotazione assegnato al Comune di Paese (TV), con DgrV. n. 1029 del 23.03.2010, volturata a favore del Consorzio Intercomunale Priula, con sede in via Donatori del Sangue, 1, Fontane di Villorba (TV). 2. Limporto pari a 7.382.471,00, pari allammontare

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 uve in quota minoritaria, limite oltre il quale non ammesso il ricorso allutilizzo agronomico diretto dei sottoprodotti della vinificazione sui terreni agricoli. Premesso quanto sopra, il relatore conclude la propria relazione proponendo allapprovazione della Giunta regionale il presente provvedimento. La Giunta regionale

3. di notificare il presente provvedimento al Ciset con sede legale a Venezia; 4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale; 5. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1464 del 13 settembre 2011 Dgr 3 agosto 2011, n. 1348 in materia di utilizzi alternativi dei sottoprodotti della vinificazione. Modifica dellarticolo 1, lettera a) dellallegato A. [Agricoltura] Note per la trasparenza: Con il presente provvedimento si ammettono al ritiro sotto controllo con utilizzo agronomico dei sottoprodotti della vinificazione tutti produttori vitivinicoli che trasformano solo uve di propria produzione. LAssessore Franco Manzato, riferisce quanto segue. Con la deliberazione della Giunta regionale 3 agosto 2011, n. 1348, in applicazione del Dm 27 novembre 2008, n. 5396, come modificato dal Dm 4 agosto 2010, n. 7407, la Regione del Veneto ha fissato le disposizioni per il ritiro sotto controllo dei sottoprodotti della vinificazione. La Dgr 3 agosto 2011, n. 1348, ha individuato, quali soggetti ammessi allesonero dalla consegna dei sottoprodotti alla distillazione tramite ritiro sotto controllo dei materiali e loro utilizzo agronomico, i produttori definiti come qualsiasi persona fisica o giuridica o associazione di dette persone che provveda alla trasformazione di uve, provenienti in misura prevalente dallattivit di coltivazione dei vigneti di cui abbia il titolo di conduzione, a condizione che ottenga dai suddetti processi di trasformazione una quantit di vino complessiva non superiore a 4.000 hl. I produttori vitivinicoli hanno successivamente avanzato la richiesta di considerare ambientalmente accettabile lutilizzo agronomico di tali sottoprodotti, indipendentemente dal quantitativo aziendale di vino prodotto, qualora sia rispettato il limite massimo di 3.000 kg/ha di materiale distribuito. Con il presente provvedimento, valutati i possibili esiti delleliminazione del vincolo dei 4.000 hl di vino prodotto - anche ai fini della tutela delle acque e della salvaguardia dei suoli agricoli -, si ritiene di poter modificare, con riferimento ai soli produttori che trasformano esclusivamente uve di propria produzione, il testo dellarticolo 1, della lettera a) dellallegato A alla Dgr 3 agosto 2011, n. 1348. Di conseguenza, potr beneficiare dellesonero dalla consegna alla distillazione - indipendentemente dalla quantit di vino prodotta - il produttore vitivinicolo che intende effettuare luso agronomico diretto delle proprie fecce e vinacce, cos come previsto dal Dm 27 novembre 2008, n. 5396, qualora trasformi solo uve di propria produzione e, nel contempo, disponga di superfici agricole in propria conduzione nella misura atta a garantire il rapporto di 3.000 kg/ha di sottoprodotto annualmente distribuito. Resta confermato il limite massimo annuo di 4.000 hl di vino complessivamente prodotto per i produttori che acquistano

Udito il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'articolo 33, secondo comma, dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione comunitaria statale e regionale; Visto il decreto legislativo n. 267/2000, "Testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali" e successive modificazioni ed integrazioni; Visto larticolo 12 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387; Visto il regolamento (Ce) n. 479/2008 del Consiglio del 29 aprile 2008; Visto il regolamento (Ce) n. 555/2008 della Commissione, recante modalit di applicazione del regolamento (Ce) n. 479/2008 relativo all'OCM del mercato vitivinicolo; Visto il regolamento (Ce) n. 491/2009 del Consiglio del 25 maggio 2009, che ha incorporato le disposizioni previste dal regolamento (Ce) n. 479/2008 nel regolamento (Ce) n. 1234/2007, recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM); Visto lallegato XV ter del predetto regolamento (Ce) n. 491/2009, sezione D "Sottoprodotti", che stabilisce gli obblighi a cui si devono attenere gli operatori del settore al fine di eliminare detti prodotti, allo scopo che gli stessi non siano oggetto di ulteriori fermentazioni o altri utilizzi impropri; Visto in particolare l'articolo 22 del predetto regolamento, che prevede che i produttori siano tenuti a ritirare i sottoprodotti sotto "supervisione" e nel rispetto della normativa comunitaria ed in particolare di quella in materia ambientale; Visto il decreto legislativo n. 152/2006 e successive modificazioni ed integrazioni; Viste la Dgr n. 2495/2006 e la Dgr n. 2439/2007, relativa agli utilizzi agronomici degli effluenti di allevamento e delle acque reflue aziendali, ivi comprese le acque reflue vitivinicole, nocche la Dgr n. 1150/2011, in materia di programmi dazione per il periodo 2012-2015; Visto il decreto ministeriale 27 novembre 2008, n. 5396, concernente disposizioni di attuazione dei regolamenti (Ce) n. 479/2008 e n. 555/2008 per quanto riguarda l'applicazione della misura della distillazione dei sottoprodotti della vinificazione; Vista la Dgr 8 agosto 2008, n. 2204, concernente le prime disposizioni organizzative per lautorizzazione, installazione ed esercizio degli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili; Vista la legge 30 dicembre 2008, n. 205, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 novembre 2008, n. 171, recante misure urgenti per il rilancio competitivo del settore agroalimentare; Vista la Dgr 5 maggio 2009, n. 1192, concernente lag-

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 giornamento delle procedure di competenza regionale per lautorizzazione all'installazione ed esercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (D. Lgs. n. 387/2003 art. 12); Vista la Dgr 28 luglio 2009, n. 2272, concernente la disciplina riguardante l'utilizzo di materiali fecali ai fini della produzione di energia (D. Lgs. n. 387/2003 - direttiva 2008/98/CE); Vista la nota del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 31 luglio 2009, prot. n. 0005741, con oggetto: "Decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 27 novembre 2008, concernente disposizioni di attuazione dei regolamenti (Ce) n. 479/2008 e n. 555/2008 per quanto riguarda l'applicazione della misura della distillazione dei prodotti della vinificazione"; Visto il decreto del dirigente della Direzione Produzioni Agroalimentari n. 54 del 7 agosto 2009, sulla determinazione del periodo vendemmiale e delle fermentazioni e rifermentazioni per i prodotti ottenuti dalla vendemmia 2009, che prevede che le fermentazioni per alcuni prodotti possano protrarsi oltre il 31 dicembre 2009; Visto il decreto del Presidente della Giunta regionale 18 agosto 2009, n. 155, "Prime disposizioni urgenti in materia di ritiro sotto controllo dei sottoprodotti della vinificazione da parte di produttori che non vinificano uve acquistate da terzi, per la campagna viticola 20092010 (rif. Articolo 5 del Dm n. 5396 del 27 novembre 2008)"; Vista la nota del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del 27 agosto 2009, n. 0006139, con la quale si esprime parere favorevole in ordine alla coerenza del DPGR n. 155 del 18.8.2009 con le disposizioni comunitarie e nazionali, nel rispetto delle disposizioni in materia ambientale; Vista la Dgr 15 settembre 2009, n. 2594 Disposizioni applicative del decreto ministeriale 27 novembre 2008, n. 5396, in materia di utilizzi alternativi dei sottoprodotti dei processi di vinificazione delle uve dei produttori vitivinicoli; Vista la Dgr 3 agosto 2010, n. 2062 Disposizioni applicative del decreto ministeriale 27 novembre 2008, n. 5396, in materia di utilizzi alternativi dei sottoprodotti dei processi di vinificazione delle uve dei produttori vitivinicoli per la campagna vendemmiale 2010-2011; Visto il decreto ministeriale 4 agosto 2010, n. 7407 Modifiche allarticolo 5 del decreto ministeriale 27 novembre 2008, concernente Disposizioni di attuazione dei regolamenti (Ce) n. 479/2008 del Consiglio e n. 555/2008 della Commissione per quanto riguarda lapplicazione dei sottoprodotti della vinificazion ; Vista la Dgr 16 settembre 2010, n. 2185, che ha dato pieno recepimento alle disposizioni dellarticolo 5 del Dm 27 novembre 2008, n. 5396, come modificato dal Dm 4 agosto 2010, n. 7407, ed ha contestualmente abrogato la precedente Dgr 3 agosto 2010, n. 2062; Vista la Dgr 3 agosto 2011, n. 1348, che ha dettato Disposizioni applicative dellarticolo 5 del Dm 7.11.2008, n. 5396, come modificato dal Dm 4 agosto 2010, n. 7407, in materia di utilizzi alternativi dei sottoprodotti dei processi di vinificazione delle uve dei produttori vitivinicoli; Vista la nota a firma congiunta delle Organizzazioni Coldiretti Veneto, Confagricoltura Veneto e CIA del Veneto trasmessa in data 29 agosto 2011; delibera

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1. di approvare quanto esposto nelle premesse, che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 2. di integrare il testo dellallegato A alla Dgr 3 agosto 2011, n. 1348, allarticolo 1, lettera a), inserendo, dopo il periodo che termina con una quantit di vino complessiva non superiore a 4.000 hl., il testo seguente: Il limite di 4.000 hl non viene applicato nel caso il produttore trasformi esclusivamente uve ottenute dai vigneti di cui abbia il titolo di conduzione; 3. di trasmettere il presente provvedimento agli Uffici competenti del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali; 4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spese a carico del bilancio regionale; 5. di incaricare la Direzione regionale Agroambiente dellesecuzione del presente atto.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1465 del 13 settembre 2011 Convenzione operativa tra la Regione del Veneto e il Soccorso Alpino e Speleologico Veneto (Sasv) del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) per lo svolgimento delle attivit di soccorso nellambito del sistema Suem 118. Lr 30 novembre 2007, n. 33 [Sanit e igiene pubblica] Note per la trasparenza: Si propone una nuova convenzione con il Soccorso Alpino e Speleologico Veneto (Sasv) del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas), al fine di garantire lerogazione delle prestazioni relative agli interventi di soccorso, recupero e trasporto sanitario in ambiente montano, ipogeo e in ogni altro ambiente ostile ed impervio del territorio regionale, per il quale il Cnsas costituisce il riferimento esclusivo, ed il finanziamento per tali attivit. L'Assessore, Luca Coletto, riferisce quanto segue. Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas), ai sensi della Legge del 21 marzo 2001, n. 74, per lo svolgimento delle attivit previste dallarticolo 1, comma 2 dello stesso provvedimento, opera in stretto coordinamento con il Servizio Sanitario Nazionale (articolo 2, comma 1) e a tal fine le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, in attuazione dei principi stabiliti dallatto di indirizzo e coordinamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica del 27 marzo 1992, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 31 marzo 1992, n. 76, individuano, nelle strutture operative regionali e provinciali del Cnsas, i soggetti di riferimento esclusivo per lattuazione del soccorso sanitario nel territorio montano ed in ambiente ipogeo (articolo 2, comma 2), oltre che stipulare, nellambito dellorganizzazione dei servizi di urgenza ed emergenza sanitaria, apposite convenzioni con le strutture operative regionali e provinciali del Cnsas (articolo 2, comma 3), che disciplinano altres la formazione, laggiornamento e la verifica del personale del Servizio sanitario nazionale per quanto concerne le specifiche competenze del Cnsas (articolo 4, comma 3).

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 ipogee naturali e/o artificiali presenti nel territorio regionale in zone contermini a zone antropizzate e che non risultano ancora accatastate, ovvero di quelle che possono rappresentare un qualche rischio per persone, animali e cose. Lart. 16 prevede che per le prestazioni erogate la Regione del Veneto provvede, con successivi provvedimenti e nei limiti della disponibilit finanziaria, allerogazione al Cnsas dei finanziamenti indicati nella Legge regionale del 30 novembre 2007, n. 33. Allo scopo la legge menzionata ha previsto listituzione dell'unit previsionale di base "Interventi in materia di soccorso alpino" (Funzione Obiettivo F0017 "Protezione civile"; Area Omogenea A0036 "Protezione civile") dotandola di euro 600.000,00 nell'esercizio 2008 e di euro 600.000,00 nell'esercizio 2009, stabilendo altres che la Giunta regionale approvasse e finanziasse gli interventi di adeguamento e ammodernamento dei mezzi e delle strutture presentati dal Sasv-Cnsas per il triennio 2008-2010 per un importo massimo annuale di euro 400.000,00. Per lanno corrente, per, lunit previsionale di base (upb) sopra citata non presenta disponibilit finanziaria, e, pertanto, non stato e non possibile procedere allimpegno ed alla successiva liquidazione della spesa al fine di corrispondere al Cnsas quanto dovuto per le attivit oggetto della Convenzione in essere. Era tuttavia indispensabile che il Sistema di urgenza ed emergenza medica Suem 118 potesse continuare a garantire quelle prestazioni di soccorso, recupero e trasporto che non avrebbero potuto esserlo senza il concorso del Cnsas in quanto soggetto di riferimento esclusivo per questa attivit ai sensi della normativa nazionale e regionale innanzi citata. Al fine di evitare linterruzione di questo servizio essenziale, sono state avviate le trattative tra le parti per raggiungere un intesa e nel frattempo il Cnsas ha garantito, fin dallinizio dellanno corrente, la prosecuzione delle attivit di supporto al sistema regionale con le modalit che sono state trasfuse poi nello schema tipo di convenzione sotto citato. Pertanto, per quanto sopra esposto, si propone di stipulare, dintesa con Sasv - Cnsas, una nuova convenzione avente ad oggetto la sola attivit di soccorso, recupero e trasporto sanitario in ambiente montano, ipogeo e in ogni altro ambiente ostile ed impervio del territorio regionale, svolta nellambito del Sistema di urgenza ed emergenza medica Suem 118, demandandone la sottoscrizione al Segretario regionale alla Sanit. A tale scopo si propone di approvare lo schema tipo di convenzione di cui allallegato A, quale parte integrante del presente provvedimento. Nello schema tipo di cui allallegato A vengono disciplinati, in particolare, i rapporti tra le parti contraenti, lo scenario operativo, le modalit di allertamento e di richiesta intervento, le tipologie di prestazioni a carattere sanitario e non sanitario, lorganizzazione del servizio, le modalit di missioni di soccorso e di elisoccorso Sar, la formazione e qualificazione del personale, le risorse umane, strumentali ed attrezzature messe a disposizione, le tipologie di radiocollegamenti e comunicazioni ed i criteri e modalit di finanziamento. Si propone che la convenzione sia di durata biennale e che la stessa, tenuto conto che lattivit viene svolta senza soluzione di continuit dal 1 gennaio 2011, decorra dalla medesima data. Le parti contraenti possano, se daccordo, procedere al suo rinnovo biennale.

La Regione del Veneto in conformit alla Legge del 21 marzo 2001, n. 74 (Disposizioni per favorire lattivit svolta dal Corpo nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) e ai sensi dellarticolo 29 della Legge del 7 dicembre 2000, n. 383 (Disciplina delle associazioni di promozione sociale), riconosce e promuove lattivit del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto (Sasv) del Corpo nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, rivolta al soccorso, alla prevenzione e alla vigilanza degli infortuni nellesercizio delle attivit alpinistiche, escursionistiche e degli sport in montagna, delle attivit speleologiche e speleosubacquee e di ogni altra attivit connessa alla frequentazione a scopo turistico, sportivo, ricreativo e culturale, dellambiente montano, ipogeo e di ogni altro ambiente ostile ed impervio del territorio regionale, ivi comprese le attivit professionali o lavorative svolte in tali ambienti. In base alla Legge regionale del 30 novembre 2007, n. 33 (Nuove disposizioni in materia di Soccorso Alpino), la Regione del Veneto si avvale del Soccorso Alpino e Speleologico Veneto del Corpo nazionale Soccorso Alpino e Speleologico sia per interventi di soccorso, recupero e trasporto sanitario e non sanitario in ambiente montano, ipogeo e in ogni altro ambiente ostile ed impervio del territorio regionale, sia per interventi nellambito del Sistema nazionale della Protezione civile e in base al disposto dellarticolo 11 della Legge del 24 febbraio 1992, n. 225 (Istituzione del Servizio nazionale della Protezione Civile), quale componente fondamentale del Sistema della Protezione civile. Con la deliberazione n. 4131 del 28 dicembre 2008 la Giunta regionale ha approvato lo schema di Convenzione da stipulare fra la Regione del Veneto e il Soccorso Alpino e Speleologico Veneto del Corpo nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, dando mandato al Segretario regionale ai Lavori Pubblici, delegato al coordinamento in materia di Protezione civile, di provvedere alladozione di tutti gli atti conseguenti allattuazione del medesimo provvedimento, compresi limpegno e la successiva liquidazione delle spese necessarie; Il 15 gennaio 2009 tra la Regione del Veneto, rappresentata dallIng. Mariano Carraro e dallAssessore regionale alla Protezione Civile on. Elena Donazzan, e il Sasv-Cnsas, rappresentato dal Presidente pro-tempore e legale rappresentante Avv. Laura Fontana, stata sottoscritta la Convenzione di cui sopra. Lart. 1 della convenzione prevede che la Regione del Veneto si avvalga del Cnsas per lattuazione degli interventi di soccorso, recupero e trasporto sanitario e non sanitario in ambiente montano, ipogeo e in ogni altro ambiente ostile ed impervio del territorio regionale, in stretta collaborazione con il Sistema di urgenza ed emergenza medica (Suem) 118, nonch per lattuazione degli interventi di Protezione Civile ed a carattere non sanitario di cui alla Legge n. 225/92 e all'articolo 1, comma 4, della Legge n. 74/01. Nelle attivit comprese nella convenzione rientrano anche i monitoraggi di pareti rocciose prospicienti strade e centri abitati che in qualche modo possano rappresentare un rischio immediato per la pubblica incolumit e la salute pubblica o ad intervenire urgentemente per le opere di bonifica che si rendessero urgentemente necessarie, le operazioni di recupero di animali in vita o di carcasse che per il loro posizionamento in ambiente ostile ed impervio o per loro natura, possono causare problemi di recupero con mezzi tradizionali e/o problemi di salute pubblica, il monitoraggio e la mappatura delle cavit

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Per le prestazioni fornite, oggetto della convenzione, si prevede di assegnare al Sasv - Csnan un finanziamento annuo pari da euro 600.000,00. Conseguentemente si propone di impegnare la somma di euro 600.000,00 (seicentomila) a favore del Sasv - Cnsas, per lanno 2011, sul capitolo n. 60009 Quota del fondo sanitario regionale - parte corrente - in gestione accentrata presso la Regione - realizzazione progetti obiettivo, programmi e azioni programmatiche. L. 27/12/1983 n. 730, art. 24, Lr 09/02/2001, n. 5 del bilancio corrente che presenta sufficiente disponibilit e di prenotare la somma di euro 600.000,00 sul medesimo capitolo del bilancio di previsione dellanno 2012. Si d mandato al Dirigente della Direzione Attuazione Programmazione Sanitaria di procedere, con proprio decreto a: liquidare la prima tranche del finanziamento dellanno corrente, pari al 70%, alla sottoscrizione della convenzione, previa acquisizione del preventivo di spesa redatto dal Cnsas; liquidare la seconda tranche del finanziamento dellanno corrente, pari al rimanente 30%, previa acquisizione ed approvazione del rendiconto da parte del Coordinamento regionale Emergenza Urgenza (Creu); impegnare la somma di euro 600.000,00 sul capitolo 60009 del bilancio di previsione anno 2012; liquidare la prima tranche del finanziamento dellanno 2012, pari al 70%, entro il 31 marzo 2012, previa acquisizione del preventivo di spesa redatto dal Cnsas; liquidare la seconda tranche del finanziamento dellanno 2012, pari al rimanente 30%, entro il 30 settembre, previa acquisizione ed approvazione del rendiconto da parte del Coordinamento regionale Emergenza Urgenza (Creu). Si d atto che gli oneri di cui al presente provvedimento non rientrano nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della Lr 1/2011. Il Relatore conclude la propria relazione e sottopone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione, ai sensi dellarticolo 33, secondo comma, dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la legislazione statale e regionale; Vista la Legge del 24 febbraio 1992, n. 225; Visto il Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 112; Vista la Legge regionale del 27 novembre 1984, n. 58 e successive modifiche e integrazioni; Vista la Legge regionale 13 aprile 2001, n. 11; Vista la Legge regionale 29 novembre 2001, n. 39; Vista la Legge regionale 30 novembre 2007, n. 33; delibera 1. di approvare lo schema tipo di convenzione fra la Regione del Veneto ed il Soccorso Alpino e Speleologico Veneto (Sasv) del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas), avente ad oggetto lattivit di soccorso, recupero e trasporto sanitario in ambiente montano, ipogeo e in ogni altro ambiente ostile ed impervio del territorio regionale, svolta nel-

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lambito del Sistema di urgenza ed emergenza medica Suem 118, di cui allAllegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 2. di stabilire che la convenzione sia di durata biennale, a decorrere dal 1 gennaio 2011, e che le parti contraenti possano, se daccordo, procedere al suo rinnovo biennale; 3. di stipulare la convenzione e di incaricare il Segretario regionale alla Sanit alla sottoscrizione della convenzione; 4. di assegnare al Soccorso Alpino e Speleologico Veneto (Sasv) del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) per lo svolgimento delle attivit oggetto della convenzione di cui al punto 1. un finanziamento, per il biennio 2011-2012, pari ad euro 600.000,00 annui; 5. di impegnare la somma di euro 600.000,00 (seicentomila) a favore del Sasv - Cnsas, per lanno 2011, sul capitolo n. 60009 Quota del fondo sanitario regionale - parte corrente - in gestione accentrata presso la Regione - realizzazione progetti obiettivo, programmi e azioni programmatiche. L. 27/12/1983 n. 730, art. 24, Lr 09/02/2001, n. 5 del bilancio corrente che presenta sufficiente disponibilit; 6. di prenotare la somma di euro 600.000,00 sul capitolo n. 60009 del bilancio di previsione dellanno 2012; 7. di dare mandato al Dirigente della Direzione Attuazione Programmazione Sanitaria di provvedere alladozione di tutti gli atti conseguenti allattuazione del presente provvedimento, compresi i provvedimenti di impegno e liquidazione delle spese come esplicitato in premessa; 8. di dare atto che la spesa, di cui ai punti 6. e 7. non soggetta alle limitazioni di cui alla Lr 1/2011; 9. di approvare le disposizioni ed i principi contenuti in premessa, non richiamati espressamente nel presente dispositivo. Allegato (omissis)

.it

Lallegato consultabile online http://bur.regione.veneto.it

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1467 del 13 settembre 2011 Ufficio di Protezione e Pubblica Tutela dei Minori. Affidamento all'Osservatorio regionale Politiche Sociali della Regione del Veneto presso lAzienda Ulss n. 7 di Pieve di Soligo (TV) dellattivit amministrativo - contabile per lanno 2011. [Servizi sociali] Note per la trasparenza: Attivit amministrativo - contabile in favore dellUfficio di Protezione e Pubblica Tutela dei Minori del Veneto per lattuazione del proprio Piano Attivit per il 2011. LAssessore Remo Sernagiotto riferisce quanto segue. Il Consiglio regionale con Lr n. 42 del 9 agosto 1988 ha istituito lUfficio di Protezione e Pubblica Tutela dei Minori. Successivamente la Giunta regionale con deliberazione n. 5415 del 15 novembre 1994 ha approvato le modalit organizzative di detto ufficio demandando alla Segreteria regionale per la Sanit il compito di coordinamento tra le strutture interessate.

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale - Udito il relatore incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellarticolo 33, secondo comma, dello Statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; - Vista la Lr n. 42/1988; - Vista la Lr 39/2001, art. 42, 1 comma e art. 44; - Vista la Dgr n. 2667/2002; - Vista la Dgr n. 867 del 31/03/2009; - Vista la Dgr n. 900 del 15 marzo 2010; - Visto il Bilancio regionale di Previsione 2011, di cui alla Lr 8 del 18/03/2011; - Visto lo schema di convenzione con lUlss n. 7, di cui allAllegato B, delibera 1. di istituire un Comitato Tecnico Scientifico (Cts) con compiti di impulso, monitoraggio e verifica delle attivit poste in essere, i cui componenti, sentito il Pubblico Tutore, saranno nominati con decreto del Dirigente regionale della Direzione servizi sociali; 2. di prendere atto che il piano delle attivit dell'Uptm per l'anno 2011 (Allegato A) stato elaborato e redatto dallUfficio stesso ed approvato dal Pubblico Tutore; 3. di assegnare allOsservatorio regionale Politiche Sociali presso lAzienda Ulss n. 7 di Pieve di Soligo (TV) lattivit amministrativo - contabile inerente lUptm, al fine di garantire continuit alle attivit ed ai progetti contenuti nel predetto piano di attivit e di approvarne contestualmente la disciplina, come prevista nellAllegato B; 4. di delegare il Dirigente regionale della Direzione servizi sociali alla firma della convenzione tra la Regione del Veneto e l'Azienda Ulss n. 7 di Pieve di Soligo (TV), di cui allAllegato B del presente provvedimento, per lattivit amministrativa inerente lUptm; 5. di impegnare a favore dellOsservatorio regionale Politiche Sociali presso lAzienda Ulss n. 7 di Pieve di Soligo (TV) la spesa di euro 200.000,00 sul cap. 61444 ad oggetto Spese per listituzione ed il funzionamento dellUfficio di Protezione e Pubblica Tutela dei Minori del bilancio annuale di previsione dellesercizio finanziario corrente, che presenta sufficiente disponibilit; 6. di incaricare il dirigente regionale della Direzione servizi sociali alladozione degli atti necessari alla relativa liquidazione di spesa, secondo le seguenti modalit: il 70% a titolo di acconto alla firma della convenzione; il saldo, pari al restante 30%, su presentazione alla Direzione regionale Servizi Sociali della rendicontazione delle spese e la relazione sullattivit svolta, approvata dal CTS, a cui demandato il controllo sulla qualit e lefficacia delle attivit svolte, rispetto agli obiettivi raggiunti; 7. di dare atto che la spesa di cui si dispone limpegno non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della Lr 1/2011.

A tal fine, l'Ufficio di Protezione e Pubblica Tutela dei Minori (d'ora in avanti Uptm) ha sviluppato e condotto nel tempo le proprie azioni e progetti in collaborazione con la Direzione regionale per i Servizi Sociali, sulla base di provvedimenti adottati dalla Giunta, garantendo la gestione organizzativa e amministrativa delle attivit programmate, secondo piani annuali presentati dal Pubblico Tutore dei minori ed approvati con deliberazione della Giunta regionale. Per predisporre lattivit, il relatore propone che lUptm si avvalga di un comitato tecnico scientifico (Cts) che ha compiti di impulso e monitoraggio della qualit e dellefficacia delle attivit svolte in relazione al piano annuale, i cui componenti, sentito il Pubblico Tutore, saranno nominati con decreto del Dirigente regionale della Direzione per i Servizi Sociali. Il piano annuale (Allegato A) viene predisposto secondo gli indirizzi previsti dalla legge istitutiva che sono riconducibili a quattro principali filoni: attivit per i tutori legali; processi di facilitazione; attivit di ascolto, mediazione e vigilanza; attivit di ricerca, promozione culturale e comunicazione. Negli ultimi anni, non essendo lUptm dotato di organico adeguato allespletamento completo delle attivit istituzionali, d'intesa con la Direzione regionale per i Servizi Sociali, stata affidata allallora Osservatorio regionale Nuove Generazioni e Famiglia (Azienda Ulss 3 di Bassano del Grappa) lattivit amministrativo - contabile, ma considerato che con deliberazione n. 2077 del 3 agosto 2010 la Giunta regionale ha provveduto alla riorganizzazione degli Osservatori regionali dell'Area Sociale, attraverso la costituzione di un unico "Osservatorio regionale Politiche Sociali" presso lAzienda Ulss n.7 la cui attivit definita attraverso specifico protocollo, con il presente provvedimento il relatore propone che lattivit amministrativo-contabile relativa allUptm sia affidata allOsservatorio regionale Politiche Sociali presso lAzienda Ulss n. 7, che dovr, come avvenuto per tutte le attivit degli Osservatori, transitare in continuit con lattivit svolta dallallora Osservatorio regionale Nuove Generazioni e Famiglia, garantendo la prosecuzione dei progetti in essere. Per le motivazioni sopra espresse, lattivit dellOsservatorio regionale Politiche Sociali presso lAzienda Ulss n. 7 di Pieve di Soligo (TV), riguarder larea amministrativo - contabile dellUptm per assicurare le funzioni di cui lUfficio titolare e per quanto di competenza sar disciplinata da apposita convenzione di cui allAllegato B per la quale si propone di delegare il Dirigente regionale della Direzione servizi sociali alla sottoscrizione. Per sostenere lattuazione di dette attivit si propone di assegnare allOsservatorio regionale Politiche Sociali presso lAzienda Ulss n. 7 di Pieve di Soligo (TV) la somma di euro 200.000,00 per l'anno 2011, a carico del cap. 61444 del Bilancio di Previsione regionale, che presenta la necessaria disponibilit e di liquidare detto importo con le seguenti modalit: il 70% a titolo di acconto alla firma della convenzione; il saldo, pari al restante 30%, su presentazione alla Direzione regionale per i Servizi Sociali della rendicontazione delle spese e la relazione sullattivit svolta, approvata dal CTS, a cui demandato il controllo sulla qualit e lefficacia delle attivit svolte, rispetto agli obiettivi raggiunti.

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Allegato A Piano delle attivit dell Ufficio di protezione e pubblica tutela dei minori della Regione Veneto Anno 2011 Premessa LUfficio di Protezione e Pubblica Tutela dei minori della Regione Veneto (Uptm) stato istituito con legge regionale 9 agosto 1988, n. 42. Nel corso degli anni lUptm ha attuato le funzioni previste dalla Lr 42/88 attraverso una convenzione con il Centro interdipartimentale di ricerca e servizi sui diritti della persona e dei popoli dellUniversit di Padova (CDU), e, con la collaborazione, dellex Osservatorio regionale nuove generazioni e famiglia, incardinato presso lAzienda Sanitaria Ulss n.3. Tali collaborazioni istituzionali hanno garantito supporto scientifico e tecnico-amministrativo allUptm nello svolgimento delle funzioni previste dallart. 2 della Legge regionale istitutiva e per le attivit non attuabili con lorganico in dotazione dellUfficio. Nel corso del 2010 vi stata una forte riduzione dei finanziamenti, che ha reso necessario il ridimensionamento delle attivit e che ha costretto ad anticipare, rispetto alle gestioni precedenti, le scadenze contrattuali dei collaboratori esterni dellufficio al 31 dicembre 2010. Tale situazione, resa ancora pi complessa dal contemporaneo subentro del nuovo titolare dellUfficio, per scadenza di mandato del precedente, ha avuto un fortissimo impatto comportando un blocco quasi totale dellattivit. Con le risorse umane presenti nellUfficio al 01 gennaio 2011 (1 Funzionario - Assistente Sociale con funzioni di Responsabile dellUfficio, 1 Funzionario amministrativo a part time al 50 %, 1 collaboratore amministrativo Categoria B a part time al 80%, 1 collaboratore amministrativo Categoria C a part time al 90%, 1 collaboratore Categoria B Categoria protetta), stato possibile mantenere solo le attivit essenziali quali le richieste di consulenza, ascolto istituzionale e mediazione (senza la consulenza legale e psicologica), le richieste di indicazione di tutori legali volontari inviate allUfficio dallAutorit Giudiziaria e la gestione della relativa banca dati. Sono state invece di fatto interrotte le attivit relative: - allattivit di formazione e monitoraggio dei tutori legali volontari; - alla consulenza giuridica rispetto alle richieste che pervenivano dai servizi, dai tutori e dagli altri interlocutori dellUptm; - al processo gi attivato nel corso del 2010 di revisione e preparazione della riedizione delle Linee Guida per la cura e la protezione dei minori, in collaborazione con la Direzione regionale servizi sociali (processo previsto dalla Dgr 2416/2008, a tuttoggi non pi rifinanziata) ; - al monitoraggio delle segnalazioni inviate dai Servizi sociali alla Procura della Repubblica (protocolli sottoscritti con la Procura minorile); - al monitoraggio dei tempi del percorso di tutela giudiziaria del minore det presso il Tribunale per i minorenni (protocolli sottoscritti con il Tribunale per i minorenni); - allattivit relativa al progetto Orientamenti per la comunicazione tra scuola e servizi; - allaggiornamento e allo sviluppo del sito web dellUptm.

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Ad inizio danno nellanalizzare la situazione finanziaria dellUfficio si constatato: la presenza di economie relative al bilancio 2010 non utilizzate per problemi burocratico-amministrativi non dipendenti da questo Ufficio. lassenza, nella proposta di bilancio per lanno 2011, di indicazione di risorse finanziarie per lattivit dellUfficio; In seguito allo sblocco delle economie, relative al finanziamento del 2010, a partire dal 15 aprile 2011, stato possibile riattivare fino ad agosto 2011 (quattro mesi), i contratti di alcuni collaboratori professionali riprendendo cos parte delle attivit precedentemente sospese: dare risposta alle richieste di consulenza legale per lequipe ascolto e mediazione pur in assenza di consulenza psicologica, assicurare la consulenza legale, il supporto e il monitoraggio delle tutele in corso, e organizzare nuovi corsi di formazione per i tutori legali volontari richiesti da diversi territori, sprovvisti di tutori formati e disponibili. Successivamente con lapprovazione della legge di bilancio 18 marzo 2011 allUfficio sono stati assegnati 200.000 per le attivit di competenza per lanno in corso, risorse pi che dimezzate rispetto allanno 2009 e precedenti. Il Piano delle attivit: redazione e approvazione LUptm presenta annualmente la proposta di Piano delle attivit, nel quale sono analiticamente esplicitate le attivit progettuali, con lindicazione di massima dei relativi tempi, modalit e costi di attuazione. Il piano del 2011 stato elaborato dallUfficio e sar attuato con la collaborazione gratuita di un Comitato Tecnico Scientifico (CTS) che avr compiti di impulso, monitoraggio e verifica delle attivit. Il Comitato Tecnico Scientifico sar nominato su indicazione del Pubblico Tutore dei minori con un atto dirigenziale della Direzione regionale Servizi Sociali. Date le impasse istituzionali non dipendenti da questo Ufficio, non stato possibile sottoporre il testo per una consultazione preventiva agli enti ed organismi internazionali (Unicef, Save the Children) nazionali e locali (degli Enti locali e delle Ulss, Pidida; Associazioni di volontariato etc..), e pertanto per questanno il Piano verr presentato solo successivamente per una condivisione delle finalit ed eventuali collaborazioni. LUptm nello svolgimento della propria attivit, operer dintesa ed in collaborazione con lAssessorato ai Servizi e alle Politiche Sociali e la Direzione regionale per i Servizi Sociali della Regione del Veneto e l Osservatorio regionale Politiche Sociali. Il Piano di attivit 2011 Il Piano di Attivit per lanno 2011 si connota per una gestione frutto di tre fasi: Fase 1. Da gennaio a marzo 2011: attivit molto limitata, con personale di ruolo in dotazione stabile Fase 2. Attivit da aprile 2011 ad agosto 2011 limitata e realizzata in continuit con lattivit programmata nel 2010. Per la gestione economica lUfficio si avvalso della collaborazione con lAzienda Ulss n.3 di Bassano del Grappa (ex Osservatorio regionale nuove generazioni e famiglia); Fase 3. Attivit da settembre 2011 ad aprile 2012 finanziata con le risorse assegnate con legge di bilancio per il 2011, risorse gestite con la collaborazione amministrativo-contabile dellAzienda Ulss n.7, attraverso apposita Convenzione.

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Ovviamente la obbligata riduzione delle risorse economiche assegnate allUfficio in sede di bilancio di previsione 2011, ha reso necessario un generale ridimensionamento delle attivit dellUfficio. Per facilitare la presa di decisioni rispetto agli obiettivi da realizzare in base alle funzioni istituzionali commisurate alle risorse a disposizione, stata utilizzata una analisi SWOT (punti di forza, Strengths; debolezza, Weaknesses; le opportunit, Opportunities; le minacce, Threats).

Va precisato che alcune azioni indicate, in continuit con lattivit pregressa, in realt sono gi state attuate nei primi mesi dellanno1 (es: rilevazione bisogni formativi nuovi tutori legali volontari, incontro con referenti tutori, programmazione nuovi corsi di formazione, attivit di ascolto e mediazione etc..).
1) Le attivit del presente Piano che sono state gi realizzate nei mesi precedenti la sua approvazione verranno contrassegnate da un asterisco (*)

Punti di forza Strengths

Punti di debolezza Weaknesses

Opportunit Opportunities

Minacce Threats Riduzione risorse per Uptm

Apprezzamento dellUptm da parte Dotazione di risorse umane profesdei Servizi sociali e sociosanitari delle sionali e di segreteria della struttura Istituzioni regionali e nazionali stabile molto limitate rispetto alle funzioni (personale a part time) Know-how interno di buon livello per attivit di consulenza e mediazione (buon capitale sociale)

Alleanze da confermare e potenziare con le Istituzioni che si occupano della tematica minorile

Buon team di professionisti esterni

Forti alleanze con altre Istituzioni (protocolli)

Anomalia incardinamento istituCondivisione dei progetti zionale dellUptm mancanza di autonomia organiz., amm. e contabile (mancanza di un dirigente) Sviluppo di formazione condivisa e trasversale Incertezza sugli indirizzi programmatici sulla tutela da parte delle politiche ragionali e mancanza di uno specifico interlocutore con cui interCreazione e mantenimento reti facciarsi nelle attivit Ricorso a consulenti esterni per attivit ordinaria con incarichi annuali Aumento delle richieste di consulenza e mediazione da parte dei Servizi

Poca stabilit del personale: turn over collaboratori professionali esterni

Difficolt della struttura di afferenza a dare seguito amministrativo alle richieste dellUptm (tempi delibere ed altri atti)

Riduzione risorse disponibili nei Comuni per la tutela, cura, protezione dei minori

Ottima documentazione dellattivit pregressa (comprese pubblicazioni) Drastica riduzione di risorse economiche di bilancio Verifica e analisi continua del lavoro svolto Sospensione di attivit gi avviate e non completate (LG, percorso bambini piccoli)

Aumento situazioni di difficolt per i minori e del fenomeno dei minori stranieri non accampagnati

Aspettative alte da parte esterna, modello Veneto punto di riferimento per altre regioni

Ufficio e funzioni non ancora conosciuto in modo capillare

Buone alleanze con organismi di promozione e tutela dei diritti dei minori (Unicef Save the children; PIDIDA;etc..) Nuova legge sul Garante Nazionale dellinfanzia

Prospettata modifica legislativa regionale della natura del Garante (accorpamento con difensore civico)

L'analisi generale svolta sullUfficio ha permesso di individuare punti di forza e di debolezza ed affrontare conseguentemente nel modo migliore le criticit. Alla luce dellanalisi svolta, si evidenziata la necessit di effettuare un ridimensionamento complessivo delle attivit puntando alla ottimizzazione delle risorse. Lottica generale del Piano di attivit orientata comunque al consolidamento ed allo sviluppo delle funzioni istituzionali, delle prestazioni e delle attivit che in questi anni hanno dato identit

e riconoscimento allUfficio di Protezione e Pubblica tutela dei minori. Tali funzioni sono riconducibili a tre principali filoni: A. Sensibilizzazione, formazione e gestione dei tutori legali dei minori di et B. Processi di facilitazione (Linee Guida - Monitoraggio - Ascolto istituzionale, Mediazione, Consulenza - Orientamenti - Vigilanza) C. Promozione culturale e comunicazione

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Lattivit di sensibilizzazione, promozione, formazione, gestione e monitoraggio per i tutori legali volontari Cenni su attivit svolta in attuazione del Piano 2010 Le attivit del Progetto Tutori svolte nel contesto del Piano per il 2010 sono state principalmente finalizzate al consolidamento dei servizi offerti dallUfficio del Pubblico tutore dei minori ai vari soggetti della rete di tutela del minore di et e in modo particolare: - Formazione nuovi tutori: nel corso dellanno sono stati effettuati 5 corsi di formazione per nuovi tutori (territori Ulss 4-6; territorio Ulss 8; territorio Ulss 12; territorio Ulss 13; territorio Ulss 20); - Reperimento e segnalazione tutori alle autorit Giudiziarie richiedenti (Tribunale per i Minorenni, Giudici Tutelari del Veneto). Complessivamente nel 2010 sono state rivolte allUfficio n.264 richieste di individuazione di un tutore disponibile che hanno riguardato complessivamente 285 minori - Monitoraggi ed aggiornamenti: in tutti i territori, 21 ambiti Ulss, stato effettuato almeno un incontro nel corso dellanno. - Rapporti con i partners istituzionali: si sono confermate le collaborazioni in particolare con gli Enti locali, le Aziende Ulss per la valorizzazione della figura del referente territoriale ed in particolare con lAutorit Giudiziaria minorile nel definire alcune procedure finalizzate al contenimento dei tempi di permanenza in Ospedale di minori non riconosciuti alla nascita, in base ai protocolli di intesa, al fine di favorire il loro rapido affidamento ad una famiglia adottiva Attivit prevista per il 2011 Lattivit relativa a questa area, nel tempo consolidata e strutturata sul piano amministrativo e formativo, uscita da una fase progettuale, ormai diventata ordinaria. Prosegue lo sviluppo ed il miglioramento continuo, in base ad una sistematica verifica dei bisogni formativi dei referenti territoriali, dei tutori volontari formati, degli operatori dei servizi, delle comunit di accoglienza e delle famiglie affidatarie nonch dei volontari da formare. Le principali azioni previste per il 2011 sono: a) attivit di individuazione e indicazione dei volontari formati allAutorit Giudiziaria che inoltra la richiesta di nominativo allUptm - reperimento e segnalazione dei tutori, attraverso il lavoro di contatto con lAutorit Giudiziaria e la rete territoriale dei referenti dei tutori ; b) attivit di formazione - attivazione nuovi corsi di formazione-base in risposta alle necessit rilevate in particolare nei territori Ulss 14 (*), Ulss 10, Ulss 7, Ulss 12 e Ulss 21. - rivisitazione del modello di corso di formazionebase - produzione di nuovi materiali didattici e di approfondimento di supporto alle iniziative di informazione, sensibilizzazione e formazione, anche alla luce delle innovazioni legislative; - attivazione di formazione di secondo livello a supporto di problematiche specifiche (minori in affidamento pre-adottivo, minori stranieri non accompagnati,

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minori non riconosciuti alla nascita, etc), in base alla rilevazione ed analisi effettuata nei vari ambiti territoriali; - incontri regionali di formazione e aggiornamento per i referenti territoriali (almeno due nel corso della gestione 2011)2 - realizzazione di un evento formativo finalizzato alla riflessione sul tema della rappresentanza legale dei minori rivolto ai tutori volontari, ai referenti territoriali del progetto, agli operatori dei servizi della tutela, agli operatori delle comunit e delle famiglie affidatarie. Tale occasione oltre che formativa sar un momento di incontro e di riconoscimento pubblico della funzione e dellattivit svolta dai volontari; - eventuale diffusione del rapporto di ricerca (2010), Analisi critica del progetto tutori e ricerca sulle nuove esigenze di tutela legale c) attivit di monitoraggio delle tutele in corso e aggiornamento della banca dati - Rilevazione e aggiornamento dei dati relativi ai tutori attivabili (controllo della disponibilit dei volontari) ed individuazione di eventuali aree territoriali che necessitano di nuovi corsi di formazione. - monitoraggio dei gruppi di tutori volontari con relativo aggiornamento e consulenza, dellattivit di tutela svolta (almeno un incontro per territorio delle 21 A.Ulss); - sviluppo del sistema informativo (completamento riversamento dati nel nuovo software per la gestione della banca dati ed ulteriore sviluppo del sistema informativo) finalizzato a rendere pi efficiente lattivit di ricerca, analisi e studio dei dati con reports e grafici periodici. d) attivit di cura, contatto e mantenimento della rete - mantenimento dei contatti con i partners istituzionali (Autorit Giudiziaria, A.Ulss, Enti locali, Direzione regionale Servizi Sociali) per laggiornamento sulle attivit e sulla sensibilizzazione rispetto alla figura e al ruolo del referente territoriale e del tutore legale volontario; - individuazione di strumenti di valutazione e verifica (quantitativi e qualitativi, ad esempio questionari di customer satisfaction per gli interlocutori dellUfficio: referenti territoriali, Autorit Giudiziaria, tutori) e) assicurazione e rimborsi spese straordinarie tutori - i rimborsi forfettari erogati negli anni 2009-2010 con copertura finanziaria prevista nella delibera 2416/08, per lanno 2011 non saranno previsti per il mancato rifinanziamento delle delibera citata, verr per mantenuto il rimborso spese straordinarie3 sostenute dai tutori legali volontari (in base alle disponibilit finanziarie) - mantenimento della copertura assicurativa dei tutori volontari nominati
2) Uno dei due incontri con i Referenti territoriali stato gi realizzato in data 10 marzo p.v. 3) Rif. nota prot. n. 191198/50.00.05.03.05./E.900.11.3 del 7 aprile 2010

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 percorso di confronto con le strutture di accoglienza e affido promosso dal Pubblico tutore dei minori nel 2010; - gruppo tecnico corso di formazione sui bambini piccoli; - nuove Linee guida per i Serv.NPI; - gruppo di lavoro sulle dipendenze -progetto Tag-; - verbali relativi agli esiti degli incontri dellOsservatorio giustizia minorile, - analisi delle segnalazioni inviate alla Procura presso il Tribunale per i Minorenni - analisi dei tempi dei procedimenti presso T.M.; - rilevazione le criticit ed individuazione di proposte per la nuova edizione 2011/2012; - esiti della ricerca su ascolto/partecipazione degli adolescenti in Comunit (progetto Vivere in comunit realizzato nel 2009/2010) e possibili sviluppi del progetto europeo Involved by right 3. restituzione agli operatori delle criticit rilevate con lattivit di monitoraggio sullutilizzo delle Linee Guida effettuata attraverso: lanalisi delle segnalazioni inviate alla Procura e la rilevazione dei tempi dei procedimenti presso il TM, le consulenze svolte nellambito dellattivit di ascolto e le richieste di mediazione pervenute allUptm 4. eventuale stesura nuova edizione Linee Guida 2012 Tali attivit saranno svolte in stretta collaborazione con i diversi attori istituzionali che hanno contribuito alla realizzazione delle Linee guida 2008, in particolare con la Direzione regionale dei servizi sociali, con il nuovo Osservatorio regionale Politiche Sociali, con la Procura presso il Tribunale per i minorenni e con il Tribunale per i minorenni, con lANCI e con una rappresentanza delle Azienda Ulss. Con ciascuno dei partner gi citati occorre definire chiaramente modalit e entit dellimpegno di ognuno. In preparazione alla nuova edizione delle Linee Guida, lUptm ritiene importante organizzare degli incontri per ambito territoriale - provinciale o Azienda Ulss - finalizzati da un lato alla restituzione di alcuni dati emersi dal monitoraggio delle segnalazioni alla Procura, (indicatori della necessit di rivedere/perfezionare le modalit di raccolta e organizzazione delle informazioni utili ai fini di una segnalazione alla Procura o per la relazione al Tribunale per i minorenni), dallaltro alla raccolta di elementi di criticit, di proposte di miglioramento e pareri esperti dagli operatori stessi. Saranno invitati gli operatori dei servizi sociali e socio-sanitari dellarea della Tutela e del materno-infantile - dei servizi pubblici e del privato sociale - nonch i tutori volontari. Parallelamente prevista lattivazione, di un Laboratorio sulla segnalazione e sulla relazione (con la partecipazione di operatori dei servizi, magistrati - della Procura e del TM- e operatori delle comunit) finalizzato alla costruzione di uno strumento di lavoro che consenta di sistematizzare e fornire al PM gli elementi indispensabili per eventuali iniziative di competenza (presentazione del ricorso al Tribunale per i minorenni, indagini di Polizia Giudiziaria, etc..), riducendo cos lalto numero di archiviazioni che ad oggi si verificano, e permettere e al Giudice del TM di emettere provvedimenti pi adeguati e celeri rispetto ai bisogni e ai tempi dei minori. -

I processi di facilitazione (Linee Guida - Monitoraggio - Ascolto istituzionale, Mediazione, Consulenza - Orientamenti - Vigilanza) Attivit inerenti le Linee guida 2008 La cura e la segnalazione. Le responsabilit nella protezione e nella tutela dei diritti dellinfanzia e delladolescenza in Veneto. Cenni su attivit svolta in attuazione del Piano 2010 Nel corso del 2010, le LG 2008 sono state oggetto di una programmazione di attivit piuttosto articolata che prevedeva la riedizione delle stesse nel 2011. Erano state previste tre fasi di lavoro: redazione del documento, diffusione/applicazione territoriale e verifica. Ognuna di queste fasi includeva una serie di azioni che sono state realizzate solo in parte. Le cause del mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati dal piano sono imputabili da un lato ad un ritardo della conclusione dei lavori dei tavoli territoriali relativi alla costruzione degli atti di recepimento delle Linee Guida e di altri documenti (Dgr n. 2416 del 8 agosto 2008), dallaltro dal venir meno della disponibilit del personale preposto alla gestione dellattivit per mancato rinnovo del distacco e del comando (un operatore dellUptm dall 1.07.2010, e un operatore del Servizio Famiglia della Direzione servizi sociali della Regione dal 1.011.2010). Nel corso del 2010 stato quindi possibile realizzare solo in minima parte le azioni previste: - stato costituito il gruppo operativo composto da esperti, rappresentativo delle diverse componenti professionali, istituzionali e giudiziarie: personale dellUptm, della Direzione regionale Servizi Sociali, della Procura minorile, del Tribunale per i minorenni; - stato elaborato un questionario finalizzato a rilevare eventuali criticit relative allapplicabilit delle LG e inviato ai referenti territoriali (previsti dalla Dgr n. 2416) per la compilazione; - stato completato un percorso di formazione/confronto sulle LG con le Comunit di accoglienza; -sono stati realizzati degli incontri di formazione con due associazioni di famiglie affidatarie finalizzati anche a raccogliere elementi di criticit e suggerimenti per la riedizione delle LG. Attivit per il programma 2011 Il programma per il 2011 prevede la ripresa dei lavori di verifica e di monitoraggio delle Linee Guida 2008, in vista di una loro revisione e riedizione nel 2012. In particolare le macro azioni da realizzare sono quattro: 1. rilevare le criticit ed individuare possibili proposte per la nuova edizione 2011/2012 2. individuazione e/o conferma con la Direzione servizi sociali del gruppo operativo gi istituito nel 2010, per la condivisione del processo di revisione e redazione del nuovo testo, tenendo conto dei risultati e/o indicazioni emerse da: - Percorso Dgr 2416: analisi degli atti territoriali di recepimento e programmazione relativi al sistema locale di protezione dei minori e confronto con i Referenti territoriali della Dgr 2416/08;

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Attivit inerenti il monitoraggio delle segnalazioni inviate dai Servizi alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Venezia e dei tempi del percorso di tutela giudiziaria del minore di et presso il Tribunale per i minorenni. Cenni sullattivit svolta in attuazione del piano 2010 Nel 2010, sulla base del Protocollo dintesa tra lUfficio del Pubblico Tutore dei minori e la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Venezia, proseguita lattivit di monitoraggio delle segnalazioni inviate al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni dai Servizi sociali e sociosanitari (di Comuni e A.Ulss) del territorio regionale. Le segnalazioni inviate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni danno luogo allazione del Procuratore, che, assunte le informazioni e compiute le verifiche, quando ritenuto opportuno, presenta al Tribunale un ricorso motivato per la tutela civile del minore; ovvero, se non esercita lazione civile, ne comunica le ragioni attinenti al principio di legalit al servizio, cui il caso restituito, per ulteriori iniziative in via amministrativa sotto legida del principio di beneficit. Il monitoraggio finalizzato alla rilevazione di dati e informazioni funzionali allo svolgimento dellattivit dellUptm con una costante messa a fuoco delle problematiche emergenti nel rapporto tra Autorit Giudiziaria e Servizi sociali, nella logica dellintegrazione, del lavoro di rete, della valorizzazione dei diversi ruoli e delle diverse competenze dei soggetti coinvolti. I dati significativi e le questioni rilevate costituiscono materiale utile per il monitoraggio delle Linee Guida e per loro revisione. Nel 2010 sono giunte alla Procura 1119 segnalazioni di cui 420 sono state effettuate dai Servizi sociali (Comuni e A. Ulss). Parimenti nel corso del 2010 proseguito il monitoraggio di alcune procedure avviate dal Tribunale per i minorenni su impulso del Procuratore, finalizzato allanalisi dei tempi della giustizia e dei tempi dei servizi, confrontati con i tempi del bambino, per stimolare riflessioni volte allottimizzazione degli interventi. Attivit per il programma 2011 Nel 2011 il monitoraggio delle segnalazioni inviate alla Procura della Repubblica presso il TM proseguir con riferimento alle segnalazioni inviate nellanno in corso e la rilevazione e informatizzazione dei dati relativi ai fascicoli corrispondenti. Per lanno 2011 saranno realizzati dei report quadrimestrali che permetteranno unanalisi pi approfondita dei dati e una restituzione pi puntuale del lavoro ai Servizi del territorio (punti di forza e criticit) anche in funzione della revisione delle Linee Guida per la cura e la protezione dei minori. I dati contenuti in ogni report saranno i seguenti: n. segnalazioni pervenute suddivise per Ulss e per autore della segnalazione; approfondimento relativo alle segnalazioni pervenute dai Servizi (frontespizio, finalit delle segnalazioni, tipologia della segnalazione, qualit della relazione scritta,

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precedenti procedimenti incardinati presso il TM) con esplicitazione delle difformit rilevate; iniziative della Procura (correlate alla relazione e alla finalit della segnalazione); stato di definizione dei fascicoli (n. segnalazioni definite, n. ricorsi per tipologia, n. archiviazioni, n. restituzioni, n. segnalazioni sospese, n. richieste informazioni); report delle richieste di informazioni telefoniche ricevute. Vista la riduzione delle risorse dellUfficio in corso di valutazione con il Tribunale per i minorenni il rinnovo di un protocollo relativo alla realizzazione di una ricerca pi contenuta e mirata ad approfondire i tempi dei procedimenti in alcune particolari casistiche (fallimenti adottivi, percorsi di adozione definiti, ri-segnalazioni di casi precedentemente definiti ed archiviati presso il TM).

Attivit inerenti lascolto istituzionale, la mediazione e lattivit di supporto Cenni sullattivit svolta in attuazione del piano 2010 Incremento attivit: Nel corso del 2010 lattivit di Ascolto ha avuto un incremento annuo pari al 14%. Dopo il picco del 2008, che ha visto un incremento annuo del 72% dellattivit, - collegabile a diversi fattori tra cui il lavoro svolto per la riedizione delle LG 2008 la cura e la segnalazione per i servizi sociali e socio-sanitari-, lattivit sembra essersi stabilizzata. Alcune categorie di soggetti richiedenti sono rimaste percentualmente invariate altre sensibilmente diminuite, come ad esempio le Azienda Ulss e lAutorit Giudiziaria, altre, come i Comuni e i genitori, sono aumentate. Caratterizzazione delle richieste: Le consulenze oggi si possono sintetizzare in richieste che: precedono unazione che il richiedente intende promuovere rispetto ad una determinata situazione; riguardano una consulenza rispetto allanalisi di situazioni complesse; sollecitano suggerimenti su azioni possibili o sulle modalit pi opportune di risposta, in conseguenza dellesito indesiderato di azioni promosse o di decisioni prese. Diffusione e revisione LG 2008: nel corso dellattivit si constatato quanto siano importanti le LG 2008 per lattivit dei servizi sociali e socio-sanitari. Questo strumento, oltre a costituire una guida per loperativit dei servizi e a consentire maggior uniformit sul territorio di procedure e buone prassi per gli interventi di protezione e tutela dei minori, facilita la collaborazione tra Servizi della stessa Istituzione e/o di Istituzioni diverse, tra Servizi ed Autorit Giudiziaria, nonch tra servizi e terzo settore permettendo il controllo e il monitoraggio delliter e dei tempi degli interventi. Il monitoraggio effettuato attraverso lattivit di ascolto mette in luce quanto questo strumento, per essere efficace, debba essere continuamente riproposto (il turn over degli operatori e modifiche organizzative lo richiede) e periodicamente aggiornato (levoluzione delle normative e degli assetti organizzativi lo impongono). Attivit di supporto legale e bisogni formativi: Lattivit di supporto legale svolte in ambito giuridico riguardano una molteplicit di ambiti che tende ad ampliarsi. Negli

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 operatori aumentata la consapevolezza del proprio agire in relazione al sistema giuridico-normativo e di conseguenza aumentato il loro bisogno formativo in questo ambito. Buone prassi nei casi di abuso o grave maltrattamento: Le richieste di consulenza rispetto ai casi di abuso o grave maltrattamento (pervengono prevalentemente dai servizi sociali dei Comuni) confermano la necessit di costruire delle indicazioni di procedure da seguire negli interventi di urgenza (art.403 C.C.) e nella fase che intercorre tra la rivelazione dellabuso e lintervento dei Centri specialistici. Le situazioni risultano particolarmente complesse anche le implicazioni relative alla competenza della Procura Ordinaria. Necessit di garanzia di unquipe multiprofessionale: Le attivit previste per il 2010 sono state proficuamente realizzate anche se la mancanza negli ultimi sei mesi dellapporto della figura dello psicologo ha privato lquipe (formata fino al 30 giugno 2010 da 1 assistente sociale, 1 psicologo e 2 avvocati esperti) di un importante contributo. Attivit inerenti gli Orientamenti per la comunicazione tra scuola e servizi Cenni sullattivit svolta in attuazione del piano 2010 Nel corso del 2010 nellambito del progetto Orientamenti sulla comunicazione tra scuola e servizi, stato realizzato un corso di formazione congiunta tra operatori dei Servizi sociali e sociosanitari (di Comuni ed A.Ulss) e Dirigenti/docenti scolastici relativo alla comunicazione tra scuola e servizi sociali sulle situazioni di disagio vissute dai minori di et. Il corso, conclusosi a novembre, e promosso da Uptm, Usr Direzione regionale Servizi Sociali e Cdu dellUniversit di Padova ha coinvolto complessivamente 80 persone rappresentanti dei Servizi sociali e sociosanitari e delle scuole di tutti i territori corrispondenti alle A. Ulss. Gli esiti di attivit formativa sono stati raccolti, a cura del direttore del corso e di altri formatori, in una sintetica pubblicazione che integra la precedente del 2008 ed offre una restituzione ragionata delle criticit emerse durante il corso relative alla comunicazione tra scuola e servizi nonch dei punti di convergenza individuati per il superamento delle stesse. Attivit per il programma 2011 Sono stati ripresi i contatti con LUsr e con la Direzione regionale Servizi sociali (con i quali vige il protocollo di intesa mirato allo sviluppo di forme di cooperazione tra scuola e servizi sociali e sociosanitari) in funzione della prosecuzione dellattivit. Nellanno 2011 si prevedono quindi, dintesa con gli attori sopra indicati, le seguenti azioni: - Analisi e mappatura regionale del recepimento degli Orientamenti per la comunicazione tra scuola e servizi nei documenti di programmazione (Piano di zona, atto di recepimento ed atto di programmazione -delibera 2416/2008-) approvati da ogni Ulss; (*) - Contatto con i corsisti e somministrazione di un questionario mirato a verificare le ricadute del corso di formazione e a comprendere le azioni intraprese o programmate da ogni singolo territorio (*); - Organizzazione di un incontro con i referenti dellUsr (e i referenti degli Ust) e con la Direzione regionale dei Servizi Sociali per fare il punto sul progetto relativo agli Orientamenti e programmarne insieme la prosecuzione (*); - Organizzazione di un incontro con i partecipanti al corso di formazione finalizzato alla restituzione degli esiti del questionario e alla riflessione sulle modalit di diffusione degli Orientamenti (e relativa integrazione) nei Servizi e nelle Scuole della Regione. - Considerato lelevato numero di interlocutori da privilegiare la diffusione della versione on-line del documento scaricabile dal sito dellUptm - Monitoraggio delle azioni realizzate da ciascun territorio ed individuazione di buone prassi che potrebbero essere presentate in un evento formativo. - Analisi di fattibilit di un Progetto di formazione on line (modalit blended) con piattaforma e tutor.

Attivit per il programma 2011 Lattivit, che nei primi mesi dellanno ha avuto un periodo di impasse dovuto ai problemi sopra menzionati, proseguir migliorando e sviluppando lintegrazione tra le attivit dellUfficio che per loro natura presentano delle interconnessioni che vanno governate. In particolare: - lattivit di ascolto si interfaccer in un lavoro di confronto e collaborazione con lattivit di consulenza offerta ai tutori legali. Saranno previste quindi riunioni di quipe settimanali tra gli operatori afferenti alle due aree di attivit coordinate dalla responsabile dellUfficio; - verranno effettuati incontri sistematici tra lquipe dellascolto e gli operatori che si occupano del monitoraggio delle segnalazioni che giungono alla Procura presso il Tribunale dei minori. Gli incontri a cadenza mensile saranno coordinati dalla responsabile dellUfficio; - in considerazione dellalto numero di richieste che pervengono allquipe ascolto e al riproporsi di quesiti afferenti ad aree tematiche analoghe, si cercher, laddove possibile, di costruire delle FAQ da inserire nel sito. Questa modalit, che sar oggetto di monitoraggio, dovrebbe rappresentare unulteriore facilitazione di accesso alle informazioni, prevalentemente giuridiche, che questo Ufficio fornisce attraverso lattivit di ascolto; - nellaccogliere le segnalazioni o le richieste di consulenza si continuer inoltre a tenere desta lattenzione sui processi di lavoro implementati dalle L.G. 2008, con lobiettivo di rilevare eventuali criticit da confrontare anche con quanto rilevabile attraverso lattivit dei Tutori legali e il monitoraggio presso la Procura minorile. - saranno oggetto di riflessione e poste allattenzione della Direzione servizi sociali (ad esempio le deleghe alle A.Ulss) le criticit in ordine allorganizzazione dei servizi sociali e sociosanitari e al loro funzionamento che emergeranno nellattivit di consulenza e mediazione.

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Attivit inerenti la Vigilanza Cenni sullattivit svolta in attuazione del piano 2010 La legge regionale istitutiva n. 42/1988 assegna allUfficio del Pubblico Tutore dei minori, anche la funzione di vigilanza sull'assistenza prestata nelle strutture tutelari (art. 2, lett. b) e sullesercizio dei poteri di vigilanza e controllo di cui allart. 2 della L. 698/1975, delegati ai comuni oppure, in sub delega, alle Ulss. La relativa istruttoria pu nascere da segnalazione esterna, da colloqui avuti con i servizi territoriali titolari della presa in carico del minore o dalla stessa funzione di ascolto che l'Ufficio svolge quotidianamente. Nel 2010 lattivit si limitata allanalisi di un unico caso molto complesso, frutto di segnalazione per il quale stata attivata in prevalenza, attivit di mediazione. Attivit per il programma 2011 Per verificare e garantire una buona accoglienza prestata dalle comunit residenziali e semi - residenziali nonch dalle famiglie affidatarie, l'Ufficio ritiene sia opportuno elaborare e realizzare un progetto condiviso con partner istituzionali, quali i Servizi sociali delle Ulss, i Servizi sociali dei Comuni, la Direzione regionale per i Servizi sociali, l'Autorit Giudiziaria, l'Osservatorio regionale per le Politiche sociali L'attivit di vigilanza dell'Uptm va intesa in via principale come attivit priva di significati censori ed in termini consulenziali e sussidiari allazione gi svolta dai soggetti deputati ad intervenire in primo grado; il tutto va coordinato nellambito di una rete di servizi territoriali, consolidata dal Piano di zona dei servizi sociosanitari, dove tutti gli attori (Servizi, Autorit Giudiziaria, Comunit, Famiglie affidatarie, Terzo Settore e Tutori) svolgono il loro ruolo. Per lanno 2011, si intende trarre spunto dalle riflessioni fino ad ora fatte per intraprendere uno studio di fattibilit di una funzione di vigilanza da parte dellUptm che coinvolga i soggetti sopra richiamati e che porti alla condivisione di linee operative e procedure che consentano lesplicazione della funzione nei termini miti e sussidiari sopra descritti, anche in relazione alle norme e alle disposizioni attuative. Per realizzare ci si ritiene opportuno istituire un tavolo di lavoro (perfezionato attraverso un protocollo di collaborazione) costituito da rappresentanti dellUfficio stesso, della Direzione regionale per i Servizi Sociali, dellAnci, delle A.Ulss, dellAgenzia regionale Socio Sanitaria, dellOsservatorio regionale per le politiche sociali, dei coordinamenti regionali delle Comunit per minori, e delle famiglie affidatarie (Cnca, Cncm, Ass Famiglie Affidatarie), e dei rappresentanti di ragazzi. Compito del gruppo di lavoro quello di individuare alcune criticit, anche sulla base delle segnalazioni pervenute allUptm, a partire dalle quali implementare percorsi di studio e analisi delle stesse finalizzati ad individuare le modalit di intervento pi efficaci per il miglioramento delle loro prestazioni. Elaborato lo studio di fattibilit ed individuate alcune linee operative mediante le quali potr concretizzarsi lattivit di vigilanza, verr organizzato un incontro seminariale con i partner istituzionali, finalizzato ad illustrare alle Comunit, alle famiglie affidatarie, agli operatori dei servizi sociali e socio-sanitari le finalit, gli obiettivi e gli strumenti con cui si intende svolgere la funzione di vigilanza.

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La promozione culturale, lattivit di studio/ricerca e la comunicazione La promozione della partecipazione e del protagonismo dei ragazze e dei ragazzi Cenni sullattivit svolta in attuazione del piano 2010 Il Pubblico Tutore dei minori a partire dal 2007 ha deciso di esplorare il tema della partecipazione e dei coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi attraverso diverse attivit: - ricognizione delle esperienze di partecipazione attive in Veneto (consigli dei ragazzi, esperienze di progettazione partecipata e di mobilit sostenibile); Realizzazione di un percorso di approfondimento e di coinvolgimento di alcune delle esperienze in corso che ha portato alla co-costruzione assieme agli adulti referenti e dei ragazzi partecipanti a tali attivit, di un seminario pubblico tenutosi il 27 febbraio 2010 presso lAula Magna del Dipartimento di Sociologia dellUniversit di Padova ed intitolato Consigli dai ragazzi. Pratiche di partecipazione secondo i ragazzi e le ragazze a cui hanno partecipato pi di 300 persone tra ragazzi ed adulti. - il sostegno allattivit di partecipazione realizzata dal Pidida Veneto che ha permesso ai ragazzi delle associazioni di esprimere le proprie opinioni in primis al Garante regionale ma anche ad altre Istituzioni deputate alla promozione e tutela dei diritti dellinfanzia e delladolescenza - la realizzazione (congiunta con lAssessorato alle Politiche sociali della Regione e dei Coordinamenti regionali di comunit per minori) di un articolato percorso di partecipazione e di coinvolgimento degli adolescenti allontanati dalle proprie famiglie di origine e collocati in comunit di accoglienza che ha portato i rappresentanti di 150 ragazzi e ragazze accolti in comunit ad esprimere il proprio punto di vista sullaccoglienza alla presenza delle principali Autorit regionali (Pubblico Tutore dei minori, Assessore alle Politiche Sociali, Direttore dellOsservatorio regionale, Coordinatori delle reti di comunit ). Attivit per il programma 2011 Lart. 12 della CRC prevede che ai bambini e agli adolescenti sia garantito il diritto di esprimere liberamente la propria opinione in merito alle questioni che li riguardano; tale norma inserita nel contesto di innovazione introdotto dalla Crc, pur non riportando esplicitamente il termine partecipazione fa riferimento allesigenza di informare i bambini (a seconda del loro grado di discernimento e in modalit loro adatte e comprensibili) delle situazioni che li interessano direttamente e di condividere il pi possibile con loro le scelte e le decisioni che riguardano la quotidianit. Il Pubblico Tutore dei minori, consapevole sia della marginale attenzione riservata a questo tema dalle politiche nazionali per linfanzia e ladolescenza e sia dei nodi problematici che contraddistinguono lapproccio partecipativo a favore dei minori det, intende con il suo mandato avviare la riflessione sulla costruzione di una rappresentanza permanente dei bambini e dei ragazzi del territorio regionale (gruppo consultivo dellUptm) che possa contribuire alla programmazione e alla verifica delle attivit svolte dallIstituzione di garanzia nel corso degli anni. Tale riflessione dovr riguardare sia le modalit di coinvolgimento dei ragazzi/e e la loro rappresentanza territoriale, sia il ruolo che potr essere loro assegnato.

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 la cui evoluzione, alla luce delle nuove esigenze di tutela, ha prospettato nel tempo nuovi ambiti di intervento. Gli esiti del lavoro di ricerca sono stati raccolti in un Rapporto conclusivo che offre un quadro aggiornato utile per rivedere gli obiettivi e le strategie dellattivit per i tutori legali volontari e per la progettazione e la revisione dei percorsi formativi in collaborazione con i principali soggetti istituzionali. Attivit per il programma 2011 Dallanalisi delle segnalazioni o richieste che pervengono allequipe ascolto-mediazione, da genitori, da legali, da operatori dei servizi e/o delle comunit, da famiglie affidatarie, si rileva la difficolt di interpretazione del mandato di Affidamento al Servizio Sociale, da parte dei Servizi che hanno in carico situazioni di tutela di minori su disposizione del T.M. Laffidamento al Servizio Sociale, giuridicamente previsto nella legge istitutiva del TM del 1936 (art. 26 R.D. legge minorile), un istituto giuridico poco definito nella sua connotazione in termini di funzioni, il cui utilizzo per trova ampia discrezionalit nella sua interpretazione ed applicabilit da parte delle istituzioni e degli operatori dei servizi che hanno competenza nella protezione e tutela dei minori Lapertura di un procedimento per un minore nei vari ambiti: civile, penale, amministrativo prevede, nella maggior parte dei casi, lutilizzo di tale Istituto nei provvedimenti emessi da parte della Autorit Giudiziaria. In letteratura non riscontrabile nel corso degli anni un puntuale approfondimento di tale tematica, peraltro ancora oggi oggetto di discussione e dibattito tra gli addetti ai lavori, sulla interpretazione e relativi comportamenti che ne conseguono, sui confini che i vari interlocutori della tutela del minore ne danno. Si ritiene pertanto opportuno avviare un percorso di riflessione su questo istituto con una ricerca-azione, in ambito regionale ma estensibile anche ad altre regioni, che si propone di indagare e approfondire come i vari interlocutori della tutela, protezione e cura dei minori percepiscono, interpretano ed agiscono tale mandato (affidamento al Servizio Sociale). Lo scopo quello di fare emergere maggiore consapevolezza, fare pi chiarezza ed individuare delle proposte per una miglior definizione dellIstituto oggetto di ricerca. Altra area di approfondimento, connessa allanalisi di fattibilit di un progetto interistituzionale sulla vigilanza, lanalisi dei dati sui minori collocati fuori dalla famiglia di origine raccolti dallex Osservatorio Nuove generazioni e famiglia, per conto della Procura presso il Tribunale per i Minorenni negli anni scorsi. Potrebbero essere rilevati elementi importanti ed utili nel processo di restituzione di dati ai Servizi territoriali o per ulteriore studio e ricerca. La comunicazione e la divulgazione: sito internet e pubblicazioni Cenni allattivit svolta in precedenza Lattivit di comunicazione risponde principalmente alle seguenti finalit: - promozione di una cultura attenta alla conoscenza ed al rispetto dei diritti dellinfanzia e delladolescenza; - promozione della conoscenza dellIstituzione del Pubblico

Verranno pertanto riattivate: la collaborazione col Gruppo Partecipazione del Pidida Veneto. In merito a ci il prossimo ottobre verranno realizzati in Veneto gli Stati Generali della Partecipazione, si prevede pertanto la collaborazione dellUptm alla realizzazione dellevento. - le esperienze di partecipazione dei ragazzi che avevano gi collaborato con lUfficio negli anni precedenti e allargando, se possibile, il gruppo delle esperienze coinvolte. Si valuter in questo caso la disponibilit dei referenti adulti di tali esperienze a partecipare ad alcuni focus group (max 3 incontri allaprile 2012 con gli adulti e max 1 con i ragazzi) con lobiettivo da un lato di conoscere meglio le esperienze di partecipazione di cui ognuno referente e dallaltro di individuare alcune linee comuni per la creazione ed il mantenimento di tali attivit (tale lavoro sar funzionale anche alla costituzione del gruppo consultivo dellUptm). - la collaborazione alla realizzazione del progetto europeo Involved by right (di cui si dir in seguito) Si proceder inoltre allanalisi di fattibilit di un progetto di promozione e sensibilizzazione dei principali articoli della Crc, dellUptm, delle principali organizzazioni internazionali e nazionali regionali e locali che si occupano di diritti dellinfanzia, nelle scuole del territorio regionale finalizzato alla partecipazione dei ragazzi nelleventuale costruzione, di una brochure da personalizzare, in base ad et ed istituto scolastico, o attraverso altre forme di comunicazione, di piccoli spot tematici. Il progetto Involved by right: ensuring childrens active participation in the child protection system Il progetto europeo, iniziato a marzo u.s. si concluder nel marzo 2013 ed volto a sperimentare nuove modalit di partecipazione e di coinvolgimento dei bambini e dei ragazzi in carico ai servizi di protezione e cura perch allontanati dalla propria famiglia dorigine. LUptm partecipa al progetto, come partner dellA.Ulss n.3 ente gestore ed assegnatario del finanziamento. Tra gli obiettivi del progetto italiano si ricordano la promozione di occasioni di incontro e di riflessivit tra ragazzi e ragazze inseriti nel sistema di protezione e cura e collocati in comunit e in affido familiare e la costruzione di una forma di rappresentanza dei bambini e dei ragazzi soggetti ad interventi di protezione e cura. Tale obiettivo, nel contesto regionale, avvalorato dal possibile contributo che i ragazzi e le ragazze in carico ai servizi del territorio potrebbero portare alle riflessioni espresse dai professionisti adulti e legate alla nuova stesura delle Linee sulla protezione e la cura dei minori det e nel progetto di vigilanza. Lattivit di studio/ricerca Cenni su attivit svolta nel 2010 Negli anni lUfficio del Pubblico Tutore dei minori ha promosso iniziative di ricerca ed approfondimento legate a temi tra loro diversi quali: i diritti dei minori in ospedale, i minori stranieri non accompagnati, i minori e la pratica sportiva. Nel 2010 stata realizzata una ricerca di approfondimento relativa al progetto tutori, attivit ormai decennale dellUfficio

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Tutore dei minori/Garante dei diritti dellinfanzia e delladolescenza, delle sue funzioni e delle attivit svolte; - diffusione dei prodotti dellattivit dellUfficio (Linee Guida, vademecum, ricerche,) al fine di aggiornare/informare gli operatori dei servizi, della scuola, del privato sociale, i tutori, i cittadini, etc. e si sostanzia nellalimentazione del sito web, nella produzione di pubblicazioni, nella diffusione di materiali informativi, nella organizzazione e /o partecipazione del Pubblico tutore e/o di suoi collaboratori ad eventi informativi e formativi, seminari di studio, convegni. Dal 2007 si sviluppata e poi mantenuta unattivit ordinaria di implementazione del sito dellIstituzione regionale di Garanzia e tutela dei diritti dei minori di et (in linea allindirizzo http://tutoreminori.regione.veneto.it) attraverso la ricerca e pubblicazione di news, laggiornamento, sulla base dellazione svolta dallUptm, dei contenuti delle pagine del sito dedicate alla rappresentazione dellattivit realizzate dallUfficio e linvio di una newsletter periodica alle persone che si sono autonomamente iscritte al sito ma anche alle categorie di utenti che collaborano abitualmente con lUfficio. Per quanto riguarda lattivit di comunicazione legata al sito internet Informaminori (in linea allindirizzo http://www. informaminori.it) si provveduto allattivit ordinaria di implementazione e aggiornamento del sito nelle sue diverse sezioni, dando seguito alle indicazioni derivate dallesperienza del Laboratorio sulla comunicazione per linfanzia e ladolescenza (Dgr 1412 del 14 maggio 2004), nato da un accordo tra Uptm, Assessorato alle politiche sociali, al volontariato e non profit, Corecom, volto a promuovere e assicurare standard elevati di attenzione sui diritti dei fanciulli da parte dei mass media. Per quanto riguarda le pubblicazioni, nel corso del 2010 i materiali prodotti sono stati: - Uno sguardo sul futuro per il Garante dellinfanzia. Bilanci e prospettive dellesperienza del Pubblico Tutore dei minori del Veneto, Quaderno dellUfficio del Pubblico tutore dei minori, n. 10, 2010. - Vivere in comunit. Lo raccontiamo con le ragazze e i ragazzi, 2010. (Realizzata con la collaborazione dellAssessorato regionale alle politiche sociali e i Coordinamenti regionali di comunit, offre una prima diffusione degli esiti e dei prodotti realizzati dai ragazzi e dalle ragazze che hanno partecipato al progetto 2009-2010) Inoltre sono state prodotte altre pubblicazioni ad uso interno quali: - Il Pubblico Tutore dei minori, Garante dei diritti dei minori det. Funzioni e attivit 2001-2011 - Il Progetto Tutori. Un decennio di attivit in sintesi Attivit per il programma 2011 Per lanno 2011 si prevede laggiornamento e limplementazione del sito del Pubblico Tutore dei minori (in linea allindirizzo http://tutoreminori.regione.veneto.it) attraverso: - la pubblicazione di news interenti lattivit dellUfficio, le occasioni di formazione, gli eventi nei quali prevista la partecipazione del Pubblico tutore dei minori, lattivit della Conferenza dei Tutori e dei Garanti regionali ed eventuali approfondimenti relativi al tema della promozione e della garanzia dei diritti dei bambini e degli adolescenti (tratti dalla letteratura specializzata, dalla normativa, da iniziative realizzate nel territorio nazionale) -

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linvio di una newsletter periodica di aggiornamento rispetto alle attivit e alle iniziative realizzate dallUfficio in cui destinatari saranno sia le persone che si sono iscritte dal sito che le categorie di interlocutori che si relazionano abitualmente e collaborano con lUptm. - limplementazione del sito con laggiunta di alcune sezioni e di alcune pagine funzionali a meglio rappresentare lIstituzione regionale di Garanzia e tutela dei diritti dei minori di et dallavvio dellattivit ad oggi, le sue funzioni e le azioni portate avanti nel tempo. In relazione invece al sito internet Informaminori (in linea allindirizzo http://www.informaminori.it) si prevede laggiornamento del sito nelle sue diverse sezioni. Per quanto riguarda lattivit di comunicazione, informazione e divulgazione si prevede la realizzazione di un depliant informativo sui diritti dellinfanzia. Per quanto concerne invece le pubblicazioni che documenteranno lattivit dellUfficio, per il 2011 non vi sono le condizioni per poterne prevedere. Meriterebbe una specifica pubblicazione lattivit di monitoraggio delle segnalazioni alla Procura e dei percorsi nel TM, confrontandola con il lavoro gi effettuato nel 2007. Si ritiene di poterne valutare la stampa qualora si verificassero delle economie dovute alla mancata realizzazione di alcune delle attivit gi riportate.
A. Sensibilizzazione, promozione, formazione, gestione dei tutori legali volontari dei minori di et Periodo / Data indicativa annuale Attivit reperimento e segnalazione dei tutori sulla base delle richieste inviate dallA.G. riunione allargata Destinatari Autorit Giudiziaria (Giudici TM e Giudici Tutelari) Luogo ed eventuali partners c/o Uptm

settimanale annuale

Equipe tutori e equipe ascolto

c/o Uptm c/o Uptm

n. 2 Incontri di formaReferenti territoriali zione e aggiornamento per referenti territoriali 1 incontro per Ulss di monitoraggio con i tutori volontari Organizzazione 5 corsi di formazione-base Referenti tutori e tutori attivi Cittadini interessati

Autunno 2011primavera 2012 Autunno 2011primavera 2012 Autunno 2011primavera 2012 fine 2011 /inizio2012 Inizio 2011 ottobre/dicembre 2011 annuale

Ciascuna Ulss

Sede da definire Sede da definire

attivazione di formazione Tutori volontari di secondo livello per problematiche specifiche Evento formativo sul Tutori volontari, Referenti tema della rappresentanza territoriali legale Rilevazione fabbisogno formativo nei territori Contatti con partners istituzionali (rinnovo protocolli) Sviluppo e gestione del nuovo software di gestione della banca dati Referenti territoriali

Sede da definire

c/o Uptm

c/o Uptm

Costi complessivi filone A - sensibilizzazione, formazione e gestione dei tutori legali volontari

euro 60.000,00

B. Processi di facilitazione: Linee Guida Periodo / Data indicativa Entro dicembre 2011 Attivit rilevare le criticit ed individuare possibili proposte per la nuova edizione Destinatari Servizi sociosanitari Luogo ed eventuali partners c/o Uptm

Entro dicembre 2011

Incontri provinciali di Operatori dei servizi sociali restituzione agli operatori e sociosanitari (A. Ulss e delle criticit rilevate Comuni, terzo settore e tutori volontari) Gruppo operativo: condivisione revisione e nuova stesura Servizi sociosanitari

In ciascun territorio provinciale

Entro 2012

c/o Uptm

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B. Processi di facilitazione: Monitoraggio Periodo / Data indicativa 3 mattine a settimana Attivit Inserimento dati e monitoraggio delle segnalazioni inviate alla Procura della Repubblica presso il TM Stesura reports quadrimestrali riunione allargata Uptm Destinatari

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011


C. Promozione culturale, lattivit di studio/ricerca e la comunicazione Luogo ed eventuali partners c/o Procura della Repubblica Periodo Attivit Destinatari Luogo Regione

Entro fine marzo PIDIDA Referenti ONG membri del 2012 (Stati generali della parte- coordinamento regionale cipazione) Entro fine marzo Mappatura esperienze di 2012 partecipazione Referenti adulti

c/o Uptm Regione c/o Uptm

Entro aprile 2012 Mensile

Uptm operatori attivit di monitoraggio c/o Procura minorile e equipe ascolto

c/o Procura della Repubblica ufficio

Progetto Daphne Involved by right Entro fine marzo Progetto di fattibilit atti2012 vit promozionale CRC Entro fine marzo Criteri per la costruzione bambini/e, ragazzi/e 2012 di un gruppo consultivo di ragazzi/e Entro fine marzo Percorso di riflessione e 2012 ricerca sullIstituto dellaffidamento al Servizio Sociale Entro fine marzo Aggiornamento sito web 2012 Bi-mensile Elaborazione ed invio newsletter periodica cittadinanza

B. Processi di facilitazione: Ascolto istituzionale, Mediazione e Consulenza Periodo Attivit Destinatari Servizi Sociali e SocioSanitari Comunit di accoglienza Famiglie affidatarie Scuola Amministratori pubblici Avvocati Cittadini Su richiesta dei servizi socio-sanitari, del privato sociale, della scuola Equipe ascolto Equipe ascolto e equipe tutori Equipe ascolto e operatori attivit di monitoraggio c/o Procura minorile Luogo ufficio

tre mattine a set- consulenza- mediazione timana

Costi complessivi filone C - attivit di promozione culturale, studio/ricerca e comunicazione da definire

euro 38.000,00

da definirsi

Formazione su tematiche

settimanali quindicinali mensili

riunioni quipe riunione allargata riunioni allargata

ufficio ufficio ufficio

B. Processi di facilitazione: Orientamenti per la comunicazione tra scuola e servizi Periodo Primavera 2011 Attivit Analisi e mappatura regionale del recepimento degli Orientamenti Destinatari Direzione servizi sociali e Servizi sociali e sociosanitari USR e scuole del territorio regionale Corsisti Luogo ufficio

primavera 2011

Elaborazione e somministrazione questionario ai partecipanti al corso di formazione Incontro Uptm, Dir SS, USR, UST per programmazione attivit futura Elaborazione finale dei risultati dei questionari

ufficio

Giugno 2011

scuole del territorio regionale Corsisti

c/o USR

autunno 2011 Autunno 2011

ufficio Sede da definire

Per lo svolgimento delle attivit dIstituto (art. 2 l.42/1988) il Pubblico Tutore si avvale di: Avvocato esperto tutele legali (quipe tutori) Esperto diritti umani e tutele legali (quipe tutori) Psicologo esperto (quipe ascolto, mediazione, orientamento) Avvocato esperto area civile amministrativa -rieducativa (quipe ascolto, mediazione, orientamento) Avvocato esperto area penale, minori stranieri (quipe ascolto, mediazione, orientamento) Psicologo monitoraggio processi di facilitazione e curatore eventi Psicologo esperto monitoraggio segnalazioni Procura e monitoraggio dei tempi dei procedimenti presso il Tribunale per i minorenni Avvocato esperto diritto dellinformazione e area comunicazione e sito Studenti stagisti e tirocinanti4

Incontro per i partecipanti Corsisti al corso di formazione Direzione reg. SS per restituzione esiti USR questionari Monitoraggio delle azioni realizzate sul territorio e individuazione di buone prassi Diffusione Orientamenti Corsisti Direzione reg. SS USR Servizi sociali e sociosanitari Istituti scolastici Uffici Scolastici territoriali

autunno 2011 primavera 2012

ufficio

autunno 2011 primavera 2012

da definire

4) data limpossibilit da parte dellUfficio regionale preposto al rimborso delle spese forfettarie per gli stagisti, si valuter di riservare una quota di bilancio dellUptm a tale scopo.

B. Processi di facilitazione: Vigilanza Periodo Annuale Entro dicembre 2011 Entro dicembre 2011 Entro marzo 2012 Attivit Destinatari Luogo c/o Uptm Sede da definire

Verifica delle segnalazioni Strutture di accoglienza Istituzione del tavolo di lavoro Individuazione ed analisi delle criticit Attivazione iniziative Soggetti coinvolti Soggetti coinvolti Soggetti coinvolti

Costi complessivi filone B - attivit di facilitazione

euro 102.000,00

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011


Ufficio del Pubblico Tutore dei Minori della Regione del Veneto Piano di attivit 2011 Piano economico Settembre 2011- Maggio 2012 Promozione formazione e gestione dei tutori sensibilizzazione, formazione, monitoraggi/consulenza Nuova formazione (n. 5 corsi: Rimborsi referenti tutori e relatori) Incontro annuale di formazione con referenti e tutori Rimborsi tutori spese straordinarie, Materiali /dispensa didattica Processi di facilitazione Coordinamento scientifico, monitoraggio Linee guida per servizi sociosanitari e gestione incontri territoriali ed eventi di restituzione Monitoraggio segnalazioni alla Procura Orientamenti comunicazione scuola-servizi, seminari, formazione congiunta docenti/servizi - formazione on line - tutor Evento conclusivo Buone prassi comunicazione scuola servizi Ascolto/mediazione: Consulenza psicologica e legale Vigilanza Promozione culturale Promozione culturale diritti infanzia, materiali Comunicazione istituzionale, news letters, gestione alimentazione sito Evento annuale di formazione interdisciplinare su ascolto /partecipazione - costituzione consulta adolescenti allUptm Compartecipazione eventi organizzati da altri enti Pubblicazioni/materiali di supporto Ricerca-azione su Affidamento al Servizio Sociale Totale Complessivo (onnicomprensivo)

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60.000,00

le risorse professionali attualmente a disposizione dellUfficio, non consentono di gestire in proprio le attivit istituzionali oggetto del rapporto convenzionale e pertanto con Dgr n. del , evidenziato il persistere delle condizioni che hanno portato alla scelta di avviare la collaborazione tra lUfficio e l'ex Osservatorio regionale Nuove Generazioni e Famiglia, i cui esiti si sono rivelati molto positivi, si ritenuto opportuno proseguire con le stesse modalit la collaborazione con lOsservatorio alle Politiche Sociali, presso lA.Ulss n. 7, che subentrato all ex Osservatorio regionale Nuove generazioni e Famiglia per l'attuazione dei progetti e delle attivit programmate. Tutto ci premesso e ritenuto parte integrante e sostanziale del presente atto, si conviene e si stipula quanto segue: Articolo 1 - Oggetto LUptm si avvale della collaborazione amministrativo - contabile dellOsservatorio alle politiche Sociali presso A.Ulss n. 7 per garantire lo svolgimento e lattuazione delle attivit e dei progetti contenuti nel Piano di Attivit per lanno 2011, elaborato dallUfficio medesimo di cui allallegato A alla Dgr del .

102.000,00

38.000,00

Articolo 2 - Finalit Con la presente convenzione vengono definite le modalit operative per lattivit amministrativo e contabile allUptm nello svolgimento delle funzioni previste allart. 2 della Legge regionale istituiva dellUfficio e relative attivit indicate in dettaglio nel Piano Attivit, non avendo a disposizione sufficienti risorse umane ed organizzative per una gestione in autonomia. Articolo 3 - Sede Le attivit amministrativa previste dal presente atto si svolgono in prevalenza presso la sede dellA.Ulss n. 7 in Via Lubin, n.16, 31053 - Pieve di Soligo (TV) mentre le attivit operative si svolgeranno in altre sedi ritenute idonee dal Pubblico tutore dei Minori. Articolo 4 - Contenuto e attivit Lattivit dellA.Ulss n. 7 riguarder il supporto amministrativo - contabile per garantire la realizzazione delle attivit e dei progetti e per lattuazione di quanto lUfficio organizzer in (attivit ordinaria, eventi, ricerche, pubblicazioni) in collaborazione con lOsservatorio regionale politiche sociali, per assicurare, ai sensi dellart 2, della Lr 09 agosto 1988, le funzioni di cui lUfficio titolare che sono cos sintetizzate: lattivit per i tutori legali i processi di facilitazione (produzione di Linee Guida; la comunicazione tra Scuola e Servizi Sociali; il monitoraggio delle segnalazioni su violazioni di diritti dei minori pervenute allAutorit Giudiziaria); l'attivit di ascolto, mediazione, vigilanza; lattivit di studio, ricerca, sperimentazione, promozione culturale e comunicazione.

200.000,00

Allegato B Convenzione fra la Direzione regionale per i Servizi Sociali e lA.Ulss n. 7 di Pieve di Soligo (TV) relativa alle attivit amministrativo-contabile dellUfficio di Protezione e Pubblica Tutela dei minori di cui alla Dgr n. del L'anno duemilaundici, add ............ del mese di ................. in Venezia, presso la Direzione regionale per i Servizi Sociali in Rio Novo - Dorsoduro 3493, sono presenti i signori: - Dott. Mario Modolo, nato a il, il quale interviene nel presente atto non in proprio ma per conto e in rappresentanza della Giunta regionale del Veneto - Direzione per i Servizi Sociali autorizzato con Dgr del ; - Dott. Angelo Del Favero, nato a il, il quale interviene nel presente atto per conto e in legale rappresentanza della Azienda Ulss n. 7 di Pieve di Soligo (TV), nella sua qualit di Direttore generale. Le parti, come sopra costituite, premettono quanto segue: - lUfficio di Protezione e Pubblica Tutela dei minori (Uptm) da tempo ha sviluppato e condotto le proprie azioni e i propri progetti, avvalendosi negli ultimi anni anche della collaborazione dellOsservatorio Nuove Generazioni e Famiglia - Azienda Ulss n. 3, attivit che ha garantito la gestione amministrativa e contabile di gran parte delle attivit programmate dallUfficio previste dallart.2 della Lr 09 agosto 1988, n.42, sulla base di precedenti deliberazioni della Giunta regionale (Dgr 867/2009 e 900/2010) e di specifici accordi di collaborazione;

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Articolo 5 - Personale Nel caso di recesso, la parte recedente deve darne comunicazione alla controparte entro e non oltre il terzo mese precedente la scadenza della Convenzione. Articolo 10 - Clausola di rinvio Per quanto non contemplato nel presente atto si fa riferimento e rinvio alle leggi e ai regolamenti vigenti. Articolo 11 - Controversie Qualunque controversia che dovesse eventualmente insorgere tra le parti dovr essere risolta mediante ricorso allAutorit Giudiziaria. Le parti eleggono il Foro di Venezia quale Foro competente. Articolo 12 - Registrazione La presente Convenzione verr registrata in caso duso ai sensi dellart.5 c. 2 del Dpr 26 aprile 1986, n. 131. Il presente atto viene letto, approvato specificatamente con le premesse, articolo per articolo e sottoscritto dalle parti. Il Dirigente regionale per i Servizi Sociali dott. Mario Modolo Il Direttore generale dellA.Ulss n. 7 dott. Angelo Del Favero

Per la realizzazione delle attivit previste dallart. 4 della presente Convenzione, lA.Ulss n. 7, previo parere dellUfficio, pu avvalersi anche di esperti e promuovere accordi con organismi Universitari, Istituzioni, Associazioni, Enti particolarmente qualificati operanti nel settore della promozione, protezione e tutela dei diritti dellinfanzia, secondo le modalit previste dalla normativa vigente e dai propri regolamenti interni. Ulteriore personale pu essere individuato alla luce delle sopravvenute esigenze dellUfficio nellambito delle risorse finanziarie disponibili. Articolo 6 - Strumentazione e patrimonio informativo. Utilizzazione degli elaborati LA.Ulss n. 7 si impegna a riconsegnare, al termine della presente Convenzione, eventuale strumentazione e il patrimonio informativo, compresi i programmi informatici eventualmente realizzati in attuazione della presente Convenzione. Sulle informazioni ed i prodotti, forniti ai sensi della presente Convenzione, la Regione Veneto - Ufficio di Protezione e Pubblica tutela dei minori - acquisisce pieno diritto di utilizzazione compreso quello di pubblicazione con la citazione della collaborazione con lA.Ulss n.7 di Pieve di Soligo (TV). Articolo 7 - Compenso e modalit di pagamento Per le attivit di cui al precedente art. 4, con la Dgr n. del, la Giunta regionale ha riconosciuto allA.Ulss n.7 un importo pari a Euro 200.000,00 per lanno 2011, da liquidare con le seguenti modalit: il 70% a titolo di acconto allapprovazione del Piano di attivit 2011; il saldo, pari al restante 30%, su presentazione alla Direzione regionale per i Servizi Sociali della rendicontazione delle spese e la relazione sullattivit svolta, approvata dal C.T.S., a cui demandato il controllo sulla qualit e lefficacia delle attivit svolte, rispetto agli obiettivi raggiunti Articolo 8 - Diffida ad adempiere e penalit In caso di inadempimento, lUfficio provvede tempestivamente a diffidare lA.Ulss n.7 affinch le prestazioni previste siano adempiute entro un termine non superiore, di norma, a 60 giorni. La decorrenza del termine fissato senza che linadempienza sia stata sanata comporta lautomatica risoluzione della Convenzione ai sensi dellultimo comma dellart. 1454 c.c.. nonch lattivazione delle procedure previste per il recupero di quanto assegnato a titolo di acconto. Articolo 9 - Durata La presente Convenzione decorre dalla data del e scade il, tacitamente rinnovabile, nel caso non vi sia manifestazione di recesso di una delle parti.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1469 del 20 settembre 2011 Por Cro - Parte Fesr 2007/2013 - Asse VI - Azione 6.1.1 Programmazione, attuazione, monitoraggio e controllo - Attribuzione a Veneto Innovazione Spa incarico per lo svolgimento di un audit sul progetto n. 752 Contratto di Agenzia di somministrazione lavoro a tempo determinato Beneficiario: Regione Veneto (cod. az. 2A611). [Enti regionali o a partecipazione regionale] Note per la trasparenza: Il Reg. Ce n. 1083/2006 del Consiglio stabilisce che lAutorit di Audit ha lobbligo di affidare lesecuzione a professionalit esterne alla propria struttura nel caso in cui lattivit di audit preveda il controllo su prestazioni di cui la stessa Autorit ha beneficiato. Poich tale ipotesi si verificata per unoperazione nellambito del campione delle operazioni da sottoporre ad audit con spese certificate alla UE nel 2010, lAutorit di Audit del Por Cro Veneto Fesr affida lesecuzione dello specifico controllo alla Societ Veneto Innovazione Spa, mediante affidamento in house. La Giunta regionale (omissis) delibera

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 1. tenuto conto della sussistenza dei criteri richiesti per configurare Veneto Innovazione SpA quale societ in house della Regione del Veneto, di procedere ad affidare alla societ Veneto Innovazione p.a. lincarico per lo svolgimento del servizio relativo allaudit delle operazioni sul progetto n. 752 Contratto di Agenzia di somministrazione lavoro a tempo determinato. Beneficiario: Regione Veneto 2. di incaricare il dirigente della Direzione Attivit Ispettiva e Partecipazioni Societarie delladozione di tutti i necessari provvedimenti attuativi, in particolare della sottoscrizione della convenzione che regola i rapporti tra Regione e Veneto Innovazione Spa, secondo lo schema Allegato A 3. di impegnare a favore della societ Veneto Innovazione Spa la spesa di euro 5.007,60 sul capitolo n. 101271 ad oggetto: Por Fesr 2007-2013 Asse 6 Assistenza Tecnica - Quota comunitaria (Reg. Ce 11/07/06 n. 1083) e sul capitolo n. 101273 ad oggetto: Por Fesr 2007-2013 ASSE 6 Assistenza Tecnica - Quota Statale regionale (Reg. Ce 11/07/06 n. 1083) del bilancio annuale di previsione dellesercizio finanziario corrente che presentano sufficiente disponibilit, con la seguente ripartizione:
Codice Codice Importo azione progetto Totale Smupr Smupr 2A611 14301 Fesr Cap. 101271 Totale Cap. 101273 quota Stato (F.d.r.) quota Regione

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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1472 del 20 settembre 2011 Non costituzione in giudizio in numero 2 ricorsi avanti Autorit Giudiziarie proposti c/Regione del Veneto ed altri. [Affari legali e contenzioso]

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1473 del 20 settembre 2011 Ricorso Rg n. 2738/08 avanti il Tribunale di Padova - Sezione Lavoro proposto da Bozzo Gian Paolo c/Regione del Veneto e Arpav, per la condanna al pagamento dellimporto integrativo del trattamento di fine servizio assicurato ai dipendenti regionali e degli Enti strumentali della Regione dallart. 111 della Lr n. 12 del 10.6.1991 Accettazione rinuncia al ricorso. [Affari legali e contenzioso]

5.007,60 2.300,21 2.707,39 2.411,01 296,38

4. di dare atto che la spesa di cui si dispone limpegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della Lr 1/2011 5. di incaricare la Direzione regionale Attivit Ispettiva e Partecipazioni Societarie dellesecuzione del presente atto e alla liquidazione della somma di euro 5.007,60 alla Societ Veneto Innovazione SpA 6. di indicare il 30/12/2011 come termine di conclusione del procedimento di liquidazione. Allegato (omissis)

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1474 del 20 settembre 2011 Elaborazione dei Piani Paesaggistici dAmbito operativo del Delta del Po e della Laguna e Area Veneziana. Quadro programmatico per il Documento Preliminare. [Ambiente e beni ambientali] Note per la trasparenza: Si propone la presa datto del Quadro programmatico per il Documento Preliminare, propedeutico alla elaborazione del Documento Preliminare e del Rapporto Ambientale Preliminare, necessari per la stesura dei Piani Paesaggistici dAmbito operativo del Delta del Po e della Laguna e Area Veneziana, ai sensi del Dlgs 42/04, della Lr 11/04 e s.m.i. e del Protocollo dIntesa Regione Veneto - Ministero per i Beni e le Attivit Culturali del 15 luglio 2009, nonch si autorizza il Dirigente della Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica a provvedere ai necessari adempimenti connessi al processo di pianificazione paesaggistica in corso. Il Vicepresidente Marino Zorzato riferisce quanto segue. Con Dgr n. 2938 del 14.12.2010 la Giunta regionale ha disposto lavvio della predisposizione di un approfondimento paesaggistico, da effettuarsi ai sensi del DLgs 42/2004, Codice dei Beni culturali e del Paesaggio (Codice), del Piano di Area della Laguna e dellArea Veneziana (Palav) e del Piano di Area del Delta del Po, entrambi vigenti, nonch del territorio interessato dai rilievi dei Monti Berici e dei Colli Euganei, rispettivamente disciplinati dal Piano di Area dei Monti Berici e dal Piano Ambientale dei Colli Euganei. Tale approfondimento si inserisce nel pi generale lavoro di predisposizione del Piano Paesaggistico regionale, ovvero dellintegrazione dei valori paesaggistici al Piano Territoriale regionale di Coordinamento (Ptrc) adottato nel febbraio 2009, come definito nel Protocollo dIntesa sottoscritto il 15 luglio 2009 tra la Regione del Veneto e il Ministero per i Beni e le Attivit Culturali. Per rispondere pienamente a quanto il Codice richiede per la pianificazione paesaggistica si dato avvio, infatti, alla

.it

Lallegato consultabile online http://bur.regione.veneto.it

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1470 del 20 settembre 2011 Autorizzazione a resistere nel giudizio promosso avanti il Tribunale di Venezia da Bergamin srl c/ Regione Veneto ed altri. [Affari legali e contenzioso]

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1471 del 20 settembre 2011 N. 12 autorizzazioni alla costituzione in giudizio in ricorsi proposti avanti gli organi di Giustizia Amministrativa, Ordinaria e Tributaria. [Affari legali e contenzioso]

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 soggetti alle procedure previste dalla Lr 11/04. In particolare lart. 48, comma 2, dispone che i piani di area vigenti sono parte integrante del piano territoriale regionale di coordinamento (Ptrc) e possono essere modificati con le procedure di cui allarticolo 25. Le procedure previste allart. 25 sono richiamate anche per lapprovazione del piano paesaggistico regionale, ovvero dei singoli ambiti territoriali paesaggistici, dalla citata recente modifica alla Lr 11/04. In qualit di piani paesaggistici dambito operativo e di variante ai piani di area larticolo di riferimento per lindividuazione delle procedure da seguire dunque larticolo 25, Procedimento di formazione, efficacia e varianti del Piano territoriale regionale di coordinamento, della Lr 11/04. Al fine di dare esecuzione a quanto disposto da tale articolo e dunque alla elaborazione del Documento Preliminare, da assoggettare al metodo della concertazione e della partecipazione, necessario alla successiva adozione del piano, si ritiene di procedere preliminarmente con la predisposizione dellallegato A Quadro programmatico per il Documento Preliminare del Piano Paesaggistico regionale e del Piano Paesaggistico regionale dAmbito (Ppra) per lArco Costiero Adriatico - Ambiti operativi Delta Po e Laguna ed Area Veneziana, contenente i contenuti e gli obiettivi da conseguire con tali piani. Il Quadro programmatico per il Documento Preliminare si pone come linizio del vero processo di predisposizione dei piani paesaggistici degli ambiti operativi Delta Po e Laguna ed Area Veneziana, processo che vede coinvolti, in qualit di attori principali, tutti i soggetti portatori di interesse e che deve costituire la premessa indispensabile di un continuo scambio e confronto, in un quadro che dalla ricerca del consenso pervenga alla costruzione condivisa del progetto. Il Quadro programmatico sar portato a conoscenza degli enti locali e territoriali e delle associazioni economiche e sociali presenti sul territorio e consentir di avviare il processo di consultazione - partecipazione, previsto dalla Lr 11/04 sul successivo Documento Preliminare, in unottica di condivisione delle scelte e delle rispettive responsabilit. Il Quadro programmatico inoltre diviene propedeutico alla predisposizione del Rapporto Ambientale Preliminare, ai sensi della Dgr n.791 del 31.03.2009, Allegato A, con cui la Giunta regionale ha definito le linee guida procedurali per la valutazione ambientale strategica di piani e programmi, in ottemperanza alla Direttiva 2001/42/CE relativa alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e alla normativa nazionale di recepimento DLgs 152/2006 Norme in materia ambientale. Il Rapporto Ambientale Preliminare costituisce il primo momento della procedura di valutazione ambientale strategica, che deve accompagnare lintero iter pianificatorio, in particolare in vista della redazione del successivo Rapporto Ambientale, da adottarsi contestualmente al piano. Esso affronter in particolare le questioni della sostenibilit ambientale delle scelte dei piani paesaggistici dambito operativo con riferimento agli obiettivi di piano individuati nel Documento Preliminare stesso. Tale rapporto sar costruito seguendo un approccio partecipativo, avvalendosi dellapporto dei soggetti competenti in materia ambientale, individuati a titolo esemplificativo allallegato A della citata Dgr 791/2009, nonch dei contributi di ulteriori soggetti interessati, derivanti in particolare dalle iniziative che saranno messe in atto dalla Giunta regionale mediante un piano di comunicazione integrato a supporto del percorso

pianificazione congiunta tra Stato e Regione (artt. 135, co.1 e 143, co.2), necessaria almeno per la parte relativa ai Beni Paesaggistici (immobili e aree di notevole interesse pubblico -ex L. 1497/39 - e aree tutelate per legge - ex L. 431/85). I contenuti che il Codice attribuisce al piano paesaggistico sono quelli di verificare e riordinare il sistema dei Beni Paesaggistici, e di vestirli, ovvero definirne la disciplina, oltre a quelli di classificare la qualit paesaggistica del territorio e di dare gli indirizzi di buona prassi su tutto lambito regionale. Nel suddetto Protocollo, a seguito del quale stato istituito un Comitato Tecnico paritetico a composizione ministeriale e regionale (Dgr 1503/09) con lincarico della definizione dei contenuti del Piano e del coordinamento delle azioni necessarie alla sua redazione, viene riconosciuta larticolata attivit di analisi e pianificazione territoriale svolta dalla Regione, in particolare con lesperienza dei Piani di Area (tra cui i Piani di Area della Laguna e dellArea Veneziana - Palav e del Delta del Po) facenti parte integrante dello stesso Ptrc. Le aree della laguna e dellarea veneziana e del delta del Po rientrano nel pi ampio Ambito paesaggistico dellArco Costiero Adriatico, ma pur appartenendo al medesimo contesto fisico-geografico, presentano diverse caratteristiche paesaggistiche nelle loro componenti primarie e nelle loro interrelazioni, sia interne che verso lesterno, e diverse dinamiche di trasformazione, sia avvenute nel passato che attuali, come del resto evidenziato in sede di redazione dellAtlante degli ambiti ricognitivi di paesaggio, elaborato adottato contestualmente al nuovo Ptrc. Esse pertanto sono trattate in qualit di ambiti territoriali paesaggistici distinti, che trovano rispondenza con i territori interessati dai suddetti piani di area vigenti Palav e Delta Po, sui quali intervenire con piani paesaggistici dambito operativo (in quanto riferiti a contesti territoriali locali in cui realmente possono essere soddisfatte le esigenze di operativit concreta e di confronto), ai sensi del Codice ma anche ai sensi della recente modifica della Lr 11/04, la quale, confermando la scelta della Regione Veneto di approvare in qualit di piano paesaggistico un piano urbanistico-territoriale con specifica considerazione dei valori paesaggistici, prevede la possibilit che lo stesso possa essere formato per singoli ambiti territoriali considerati prioritari per la pianificazione paesaggistica, ossia articolato per piani paesaggistici dambito. La Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica, incaricata del lavoro, sta dunque procedendo, congiuntamente con gli uffici della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Veneto, affiancata dalle Soprintendenze interessate, alla elaborazione di detti piani paesaggistici dambito operativo (Laguna e Area Veneziana e Delta Po), provvedendo alla completa integrazione dei valori paesaggistici del Palav e del PdA del Delta del Po. I progetti di pianificazione paesaggistica relativi a tali ambiti, oltre a rispondere a quanto richiesto dalle disposizioni contenute nel Codice (e nella Convenzione europea del paesaggio, ratificata dallItalia con L. 14/06), costituiscono unopportunit per testare sul territorio una metodologia di lavoro da trasportare poi anche in altre aree della regione. Essi, trovando rispondenza con strumenti di pianificazione di area vasta vigenti, in una logica non di rottura ma di continuit con il bagaglio disciplinare che ha caratterizzato la specificit veneta in materia di pianificazione territoriale, sono intesi pertanto come varianti ai piani di area e come tali sono

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 di pianificazione territoriale e paesaggistica, come suggerito dallart. 5 della Convenzione Europea sul Paesaggio (ratificata con legge 9 gennaio 2006, n.16) e nello spirito della stessa Direttiva 2001/42/CE. Sulla base delle indicazioni e degli obiettivi contenuti nel Quadro Programmatico la Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica proceder dunque alla redazione del documento preliminare dei piani paesaggistici dambito operativo Laguna e Area Veneziana e Delta Po, contemporaneamente alla predisposizione del Rapporto Ambientale Preliminare e del successivo Rapporto Ambientale ai sensi della Dgr 791/2009, da parte di un soggetto competente che sar alluopo incaricato dal Dirigente della medesima Direzione con successivo provvedimento. Per tale incarico, che sar affidato ai sensi dellart. 185, comma 1, lett. b) Lr 12/1991, si prevede un impegno di spesa di 25.000,00; tale spesa soggetta ai vincoli di cui alla Lr 1/2011 in quanto relativa a studi e consulenze. Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione, ai sensi dellart. 33, secondo comma, dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione statale e regionale; Visto il Protocollo dintesa tra Regione del Veneto e Ministero per i Beni e le Attivit Culturali sottoscritto in data 15 luglio 2009; Visto il Decreto Legislativo 22/01/2004 n. 42 e s.m.i.; Vista la Lr 23 aprile 2004 n. 11 e s.m.i.; Visto il Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152 e s.m.i.; Vista la direttiva comunitaria 2001/42/CE; Vista la Convenzione Europea del Paesaggio (ratificata con Legge 9 gennaio 2006 n. 16); Visto il PCR n. 382 del 28/05/1992 e s.m.i.; Visto il PCR n. 1000 del 5/10/1994, e s.m.i; Visto il PCR n.1091 del 7/03/1995, e s.m.i.; Vista la Dgr n. 372 del 17.02.2009; Vista la Dgr n.791 del 31.03.2009; Vista la Dgr n. 2938 del 14.12.2010; Vista la Lr 10 giugno 1991 n.12 e s.m.i.; Vista la Lr 7 gennaio 2011, n.1; delibera 1. di prendere atto dellavvenuta predisposizione dellAllegato A Quadro programmatico per il Documento Preliminare del Piano Paesaggistico regionale e del Piano Paesaggistico regionale dAmbito (Ppra) per lArco Costiero Adriatico - Ambiti operativi Delta Po e Laguna ed Area Veneziana, che costituisce parte integrante della presente deliberazione, sui contenuti e gli obiettivi da conseguire con tali piani; 2. di incaricare il Dirigente della Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica alla divulgazione del documento finalizzata alla conoscenza e allapporto di contributi e indicazioni per la redazione del Documento Preliminare e del Rapporto

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Ambientale Preliminare, propedeutici alla elaborazione dei piani paesaggistici dambito operativo Laguna e Area Veneziana e Delta Po; 3. di demandare al Dirigente della Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica con successivo provvedimento lindividuazione di un soggetto competente per la redazione del Rapporto Ambientale Preliminare e del successivo Rapporto Ambientale, relativi ai piani paesaggistici sopra richiamati, che sar incaricato ai sensi dellart. 185, comma 1, lett. b) Lr 12/1991; 4. di determinare in 25.000,00 limporto massimo delle obbligazioni di spesa alla cui assunzione provveder con propri atti il Dirigente della Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo n. 7010 del bilancio 2011 Spese per studi e consulenze; 5. di dare atto che la spesa di cui si prevede limpegno con il presente atto concerne la seguente tipologia soggetta a limitazioni ai sensi della Lr 1/2011: Studi e consulenze; 6. di demandare a successiva deliberazione lapprovazione del piano di comunicazione integrato a supporto del percorso di pianificazione territoriale e paesaggistica di cui in premessa.

Allegato A Quadro programmatico per il Documento Preliminare del Piano Paesaggistico regionale e del Piano Paesaggistico regionale dAmbito (Ppra) per lArco Costiero Adriatico - Ambiti operativi Delta Po e Laguna ed Area Veneziana Premessa 1. Il percorso pianificatorio finora intrapreso dalla Regione del Veneto 1.1 Il Paesaggio nel Ptrc adottato 1.2 LAttribuzione della valenza paesaggistica al Ptrc adottato: lIntesa Mibac - Regione Veneto, luglio 2009 1.3 Lesperienza dei Piani dArea 2. Il nuovo percorso veneto della pianificazione territoriale e paesaggistica 2.1 Requisiti di efficacia per il Piano Paesaggistico 2.2 Un piano paesaggistico multilivello: le ragioni di una scelta 3. Contenuti e obiettivi del Piano Paesaggistico regionale 3.1 Contenuti e obiettivi del Piano Paesaggistico regionale Generale 3.2 Contenuti e obiettivi dei Piani Paesaggistici Regionali dAmbito (Ppra) 4. Ppra Arco Costiero Adriatico -Ambiti operativi Delta Po e Laguna ed Area Veneziana5. Prospettive procedurali e aspetti di partecipazione e comunicazione connessi al Ppra Premessa La centralit del paesaggio e la rilevanza della sua tutela sono valori costituzionalmente garantiti e da sempre riconosciuti nellordinamento giuridico della Repubblica Italiana. Larticolo 9 della Costituzione enuncia che La Repubblica

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 1. Il percorso pianificatorio finora intrapreso dalla Regione del Veneto 1.1 Il Paesaggio nel Ptrc adottato A seguito dellentrata in vigore nel 2004 delle nuove normative nazionali e regionali in materia di paesaggio e governo del territorio, avvenute rispettivamente con D.lgs 42/2004 Codice dei beni culturali e del paesaggio e Lr 11/2004, la Regione Veneto ha da subito avviato unattivit di revisione del proprio strumento di piano, costituito dal Piano Territoriale regionale di Coordinamento (Ptrc), in adeguamento a tali normative e alle nuove esigenze espresse dal territorio. Fin da subito la riflessione ha coinvolto non solo gli aspetti strettamente connessi allo studio e gestione dei processi di trasformazione territoriale, ma anche quelli volti a dare senso a queste stesse trasformazioni. Tale fase si completata con ladozione del nuovo Ptrc, adottato con Dgr 372/2009, il quale accanto ad una parte preponderante attinente alle tematiche del territorio contiene anche una cospicua analisi dei profili paesaggistici del Veneto. I contenuti paesaggistici del Ptrc si rinvengono nellAtlante ricognitivo degli Ambiti di paesaggio: esso contiene una prima ricognizione finalizzata alla predisposizione del piano paesaggistico, da attuare dintesa con il Ministero competente, e costituisce il quadro di riferimento per la conoscenza dei caratteri del paesaggio veneto e dei processi di trasformazione che lo interessano. Per ciascuno degli ambiti individuati sono stati indicati dei primi obiettivi di qualit paesaggistica, poi articolati in indirizzi di qualit, costituenti delle proposte di strategie ed azioni per il raggiungimento degli obiettivi stessi. 1.2 LAttribuzione della valenza paesaggistica al Ptrc adottato: lIntesa Mibac - Regione Veneto, luglio 200 Nonostante questi contenuti, il Ptrc adottato non assume ancora valenza paesaggistica ai sensi del Codice: questo infatti prevede che il piano paesaggistico, anche nella forma di piano urbanistico territoriale con specifica considerazione dei valori paesaggistici, sia redatto dIntesa tra lo Stato e le Regioni, almeno per la parte relativa ai cosiddetti beni paesaggistici, ossia quei beni ed aree tutelati mediante provvedimento amministrativo (art. 136) o in forza di legge (art.142 del Codice), e che comprende i contenuti previsti dallart. 143 del Codice. Le ragioni della necessit di tale Intesa vanno ricercate nella considerazione che unadeguata protezione e valorizzazione dei valori paesaggistici espressi da un territorio siano meglio perseguite mediante lattivazione di processi di collaborazione tra le pubbliche amministrazioni di ogni livello che si occupano della materia. Tale collaborazione tanto pi richiesta nellambito dellattivit pianificatoria, che di per s stessa richiede la comparazione di una pluralit di interessi, solo apparentemente contrapposti, come quelli attinenti alla tutela del paesaggio da un lato e al governo delle trasformazioni del territorio dallaltro. LIntesa tra il Ministero per i Beni e le Attivit Culturali e la Regione Veneto stata sottoscritta il 15 luglio 2009 (successivamente alladozione del Ptrc) ed ha per oggetto la redazione congiunta () del Piano Territoriale regionale di Coordinamento (di seguito Ptrc) () per quanto necessario ad attribuire al Ptrc la qualit di piano urbanistico territoriale con

promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. La nozione di paesaggio ha subito col tempo una profonda trasformazione: dalla accezione di paesaggio legata al concetto di bellezze naturali, di cui alla Legge 1497 del 1939, attraverso una sempre pi profonda riflessione, si giunti oggi a una definizione condivisa di paesaggio, quale quella introdotta con la Convenzione Europea del Paesaggio (sottoscritta a Firenze nel 2000), che lo definisce come una determinata parte di territorio, cos come percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dallazione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni, e ripresa dal DLgs 42/04, recante il Codice dei Beni culturali e del Paesaggio, per il quale con Paesaggio si intende il territorio espressivo di identit, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni. Lo stesso Codice inoltre evidenzia che la tutela e la valorizzazione del paesaggio salvaguardano i valori che esso esprime quali manifestazioni identitarie percepibili e dunque se il paesaggio deve essere bello, nel senso di armonioso, ordinato, gradevole, un buon paesaggio per non essere percepito come anonimo, deve essere anche identificativo del luogo di cui l'aspetto. Alla luce della nuova disciplina viene dunque superata la concezione statica del paesaggio, limitata alla semplice conservazione dello stesso, e intendendo il paesaggio come un processo creativo dinamico che produce segni di cultura, costituito dalle vicende umane non meno che dai fenomeni naturali, si reso imprescindibile ricondurre la regolazione del paesaggio nellambito del governo del territorio in unottica di integrazione dello stesso in tutte le politiche di carattere territoriale. Ptrc e Piano Paesaggistico costituiscono pertanto un atto unico, con il quale definire il quadro generale delle qualit di riferimento per tutte le politiche territoriali, generali e di settore, regionali, subregionali e locali, e per tutti i progetti che a diverso titolo e in diversa misura determinano effetti di salvaguardia, riqualificazione, trasformazione e valorizzazione del paesaggio. Il Piano Paesaggistico regionale deve esprimere unaspirazione collettiva del territorio veneto verso un paesaggio in cui la salvaguardia e larricchimento della diversit risulti generato anche da unarmoniosa interpretazione del rapporto tra storia e contemporaneit; deve indicare come inserire ci che serve alla modernit in un contesto complesso, qualunque esso sia - centro storico, campagna, montagna - rispettandone i valori ambientali, identitari e storici; deve rivolgere una eguale attenzione strategica per le politiche di salvaguardia, di riqualificazione e di trasformazione, indicando la necessit di percorrere strade innovative dellinterpretazione progettuale, che possano portare ad una visione contemporanea della tutela passiva e della conservazione attiva, come anche ad una profonda e leggibile consapevolezza storica delle scelte di recupero dei degradi e delle perdite di identit in grado di generare nuovi paesaggi veneti. La sua efficacia dipender dalla capacit di interpretare le necessit e i fenomeni del presente quali elementi strutturali e non accidentali, offrendo indirizzi e orientamenti congruenti a tale rappresentazione e utili al governo della realt.

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 specifica considerazione dei valori paesaggistici (). Essa fa pertanto propria la scelta effettuata dalla Regione Veneto della redazione di un piano territoriale con specifica considerazione dei valori paesaggistici: lopzione, gi operata dalla Lr 9/1986 di integrazione e modifica dellallora nuova Lr 61/1985 in materia di assetto e uso del territorio e che aveva portato nel 1992 allapprovazione del Ptrc, tuttora vigente, con considerazione dei valori paesistico-ambientali, stata poi confermata dalla Lr 18/2006 allinterno del nuovo quadro delineato dal Codice e recentissimamente dalla legge regionale contenente le modifiche alla legge regionale 23 aprile 2004, n.11, Norme per il governo del territorio in materia di paesaggio. La scelta della Regione di dotarsi di un piano urbanistico territoriale con specifica considerazione dei valori paesaggistici nasce dalla consapevolezza che lintegrazione della pianificazione paesaggistica nel pi ampio processo conoscitivo e decisionale proprio del Ptrc permetta una definizione unitaria delle politiche, sia di tutela che di sviluppo, per il governo del territorio. Per lattuazione dellIntesa stato istituito un Comitato Tecnico a composizione ministeriale e regionale, incaricato della definizione dei contenuti del Piano, del coordinamento delle azioni necessarie alla sua redazione e della verifica del rispetto dei tempi previsti per ciascuna delle fasi di redazione, che opera dal settembre 2009. I lavori da quel momento intrapresi per lattuazione dellIntesa hanno visto maturare una fattiva e proficua collaborazione tra le strutture ministeriali (Direzione regionale del Ministero per i Beni e le Attivit Culturali e Soprintendenze per i Beni architettonici e Paesaggistici e Archeologici) e le istituzioni regionali interessate. 1.3 Lesperienza dei Piani dArea NellIntesa si prende atto dellarticolata attivit di analisi e di pianificazione territoriale svolta dalla Regione, in particolare dellattivit conoscitiva gi definita nellAtlante Ricognitivo degli ambiti di paesaggio sopra menzionato, ma soprattutto dellesperienza, unica nel panorama nazionale, dei Piani di Area, nati con lobiettivo di salvaguardare aree di prevalente rilievo sotto i profili naturalistici, storici, ambientali, paesaggistici e culturali (quali ad esempio le aree del Delta del Po, dei Monti Berici, di Auronzo-Misurina, del Comelico), ma anche di coniugare le esigenze di salvaguardia con le potenzialit insediative, turistiche, produttive e infrastrutturali di interesse strategico per lo sviluppo regionale (quali larea metropolitana veronese, oggetto del Piano del Quadrante Europa, o quella interessata dal Palav, Piano di Area della Laguna e dellArea Veneziana, che comprende tutti i Comuni del comprensorio previsto dalla legge speciale per Venezia). I Piani di Area, i quali sono approfondimento del Ptrc vigente, hanno dunque sempre cercato di delineare una disciplina orientata alla tutela degli elementi e dei beni che costituiscono i sistemi di interesse naturalistico ambientale e storico culturale e nello stesso tempo alla valorizzazione sostenibile delle potenzialit di carattere socio-economico presenti nei territori interessati, essi inoltre si sono caratterizzati per un approccio non dirigistico, bens di ricerca di alleanze e condivisione degli obiettivi tra tutti i soggetti istituzionali interessati. Tali premesse, confermate nel preambolo della stessa Intesa sottoscritta tra il Ministero e la Regione, delineano lesperienza pianificatoria veneta che si caratterizzata da una parte per aver cercato di coniugare le istanze, talora anche conflittuali,

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di salvaguardia di aree di pregio e di sviluppo territoriale, e dallaltra per aver perseguito una logica di multi-scalarit e multi-attorialit, soprattutto nella pianificazione darea, al fine di definire meglio le politiche territoriali vocate alla valorizzazione delle specificit e al superamento delle criticit proprie di alcune aree della Regione. 2. Il nuovo percorso veneto della pianificazione territoriale e paesaggistica 2.1 Requisiti di efficacia per il Piano Paesaggistico I contenuti che lart. 143 del Codice delinea specificamente per il piano paesaggistico sono riferiti sia ai beni paesaggistici, cos come definiti allart. 134, che hanno rilevanza sul piano amministrativo sotto il profilo delle autorizzazioni paesaggistiche, sia al paesaggio in senso esteso, inteso come territorio espressivo di identit, il cui carattere deriva dallazione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni (art. 131, comma 1). Per la parte relativa al sistema dei beni paesaggistici, al piano paesaggistico affidato il compito della loro ricognizione, delimitazione e rappresentazione in scala idonea. Questattivit, oltre ad offrire lopportunit di sistematizzazione della complessa situazione amministrativa vigente, in parte risalente ad un secolo fa (basti pensare che i primi provvedimenti di tutela risalgono addirittura alla L.778/1922), funzionale alla successiva determinazione di una specifica disciplina di tali beni, ma anche alla possibilit, in una logica pi propriamente progettuale, di procedere ad una revisione degli stessi, sulla base di unanalisi della permanenza ed attualit dei valori paesaggistici che un tempo avevano portato allindividuazione di quei beni. Il Codice inoltre affida al Piano lindividuazione degli interventi di recupero e riqualificazione di aree significativamente compromesse e degradate (art.135, comma 4, lett. b) e art. 143, comma 1, lett.g) del Codice), di interventi di valorizzazione compatibili con le esigenze di tutela (art. 143, comma 1, lett. g), di misure per il corretto inserimento nel contesto paesaggistico degli interventi di trasformazione del territorio (art. 143, comma 1, lett.h). Il piano paesaggistico tuttavia chiamato anche ad occuparsi di quelle parti di territorio che, pur non oggetto di specifica tutela, costituiscono Paesaggio. Sotto questo profilo il piano deve soprattutto procedere a una ricognizione del territorio oggetto di pianificazione, mediante lanalisi delle sue caratteristiche paesaggistiche e allindividuazione degli ambiti di paesaggio e dei relativi obiettivi di qualit ai sensi dellart. 135 del Codice: detti ambiti, considerando il territorio regionale nella sua interezza, suddiviso tenendo conto dei suoi profili morfologici e dei valori storico-culturali e ambientali che esprime, vengono a costituire il sistema di riferimento imprescindibile in cui contestualizzare il quadro delle tutele. Volendo schematicamente fornire una identificazione sintetica degli assi prioritari di sviluppo del piano paesaggistico, possiamo definire lasse della tutela e valorizzazione dei beni paesaggistici quello che riguarda le aree vincolate, e come asse della cura e valorizzazione dei paesaggi quello che riguarda i paesaggi, ovvero i contesti sistemici dei beni paesaggistici: Ovviamente i due assi sono intrecciati indissolubilmente, poich infatti non si pu configurare un piano paesaggistico in cui i vincoli sono considerati indipendentemente

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 adeguamento alla nuove linee programmatiche definite dal Programma regionale di Sviluppo. I Piani paesaggistici Regionali dAmbiti (Ppra) riguarderanno parti del territorio regionale che saranno individuate come Ambiti ai sensi dellart. 135 del Codice e dellart. 45 ter Lr 11/2004, come recentemente modificata, sulla base di una rielaborazione ragionata degli ambiti gi indicati nellAtlante ricognitivo. Tali ambiti saranno ridotti a una decina, in modo da identificare realt morfologicamente simili (montagna, pianura, costa,), con la possibilit di una ulteriore articolazione operativa su base territoriale ed amministrativa, in modo da favorire lattiva e responsabile adozione ed attuazione delle politiche paesaggistiche anche da parte delle istituzioni pubbliche con competenze di governo del territorio. Occorre in sostanza che territori comunali o loro aggregazioni significative in termini culturali e socio-economici divengano unit di pianificazione paesaggistica operativa processuale, in luogo che contingente, e dinamica, in luogo che statica ed istantanea. La pianificazione dambito porter inevitabilmente a considerare le specificit territoriali e a intercettare le esigenze dei territori stessi, da interpretare in senso paesaggistico, cio con attenzione a quei valori, gi indicati dalla Convenzione Europea del Paesaggio, quali il miglioramento della qualit della vita e del benessere dei cittadini, lutilizzo oculato della risorsa territoriale, il perseguimento di un rapporto equilibrato tra i bisogni sociali, lattivit economica e lambiente, la crescita sociale, culturale e identitaria della popolazione. Riconoscendo al paesaggio questi significati e una possibile funzione di valore aggiunto per il nuovo modello di sviluppo che si intende delineare per il Veneto, il piano paesaggistico nella sua articolazione diventa cos lo strumento essenziale per individuare strategie volte ad accrescere la competitivit della Regione e a fare di questa un polo di attrazione di capitali e risorse. Pianificare per ambiti offre inoltre lopportunit di procedere ad un effettivo coordinamento di tutta la pianificazione ordinaria (vigente e in corso) alle diverse scale, sia essa comunale, sovra comunale o provinciale, tenendo in considerazione e recependo i relativi obiettivi ed indirizzi: tale attivit permette pertanto la sintesi e il riordino armonico di tutta la strumentazione urbanistica vigente. Questa operazione, seppur complessa nella fase di predisposizione dei piani dambito, ha comunque il pregio di favorire la condivisione delle azioni e delle strategie di piano, e conseguentemente di agevolare lattuazione del piano paesaggistico regionale, a partire dalla fase di adeguamento dei vari strumenti urbanistici. 3. Contenuti e obiettivi del Piano Paesaggistico regionale Il Piano Paesaggistico della Regione Veneto, alla luce di quanto sopra esposto e per adempiere esaustivamente a quanto richiesto dal Codice, risulter dunque articolato nei due momenti, il Piano Paesaggistico regionale Generale e i Piani Paesaggistici Regionali dAmbito (Ppra). I due momenti del piano non sono da intendersi come parti distinte e gerarchicamente ordinate dal generale al particolare, bens come parti complementari di un unico strumento, che cos articolato consentir da un lato la costruzione di uno scenario completo a livello regionale, e dallaltro assicurer un

dalle caratteristiche territoriali e paesaggistiche dellarea in cui insistono, ed analogamente non si possono delineare obiettivi di qualit per ambiti che non tengano conto delle specificit dei vincoli stessi che li interessano e, viceversa dettare delle prescrizioni duso degli stessi lontane dagli indirizzi e direttive degli ambiti di riferimento. 2.2 Un piano paesaggistico multilivello: le ragioni di una scelta La complessit di tutte le tematiche che necessitano di essere affrontate nel Piano Paesaggistico rendono impensabile configurare un processo di pianificazione fondato su un unico strumento, che presenti ad un tempo tutti i contenuti normativamente previsti e soddisfi tutti i requisiti accennati, in quanto risulterebbe difficilmente gestibile e applicabile, oltre che di faticosa lettura e comprensione. Muove da qui la scelta, a fronte delle possibilit lasciate aperte dal Codice e dalla recente normativa regionale di riferimento, di costruire un piano paesaggistico regionale articolato in diversi momenti, uno di carattere generale e uno per ambiti. Un processo pianificatorio cos articolato appare idoneo per assicurare efficacia al piano paesaggistico, che deve certamente definire un disegno complessivo, chiaro ed uniforme a livello regionale, ma anche tenere presente che alcune tematiche possono essere efficacemente sviluppate solo a scala di ambito, in maniera processuale, aderente al contesto e flessibile. Da un punto di vista procedurale, la recente modifica della Lr 11/2004 ha ribadito scelta della Regione di approvare un piano urbanistico territoriale con specifica considerazione dei valori paesaggistici, e pertanto di procedere con lattribuzione della valenza paesaggistica al Ptrc adottato nel 2009, e inoltre ha specificato che il piano paesaggistico pu essere formato anche per singoli ambiti territoriali considerati prioritari per la pianificazione paesaggistica, ossia articolato per piani paesaggistici dambito. Daltronde lo stesso Codice, e conseguentemente lIntesa sottoscritta, prevedono la possibilit che la Regione elabori pi piani paesaggistici allinterno del territorio regionale, i quali con riferimento al territorio considerato, ne riconoscono gli aspetti e i caratteri peculiari, nonch le caratteristiche paesaggistiche, e ne delimitano i relativi ambiti e in riferimento a ciascun ambito, () predispongono specifiche normative duso ed attribuiscono adeguati obiettivi di qualit. Resta anche confermata la possibilit di procedere a modifiche ai Piani di Area vigenti, che in quanto facenti parte integrante del Ptrc a valenza paesaggistica, potranno essere integrati allinterno del processo di pianificazione paesaggistica, qualora redatti secondo le modalit e in conformit ai contenuti del Codice. Alla luce di ci, la Regione Veneto sceglie dunque di delineare un piano paesaggistico articolato in due momenti: il Piano Paesaggistico regionale Generale e i Piani Paesaggistici Regionali dAmbito (Ppra). Il Piano Paesaggistico regionale Generale sar strettamente connesso al nuovo Ptrc adottato nel 2009, al quale si attribuisce pertanto valenza paesaggistica in adeguamento al Codice. Tale processo si innester nel procedimento di approvazione del Ptrc gi in corso, il quale sar anche oggetto di un aggiornamento dei suoi contenuti urbanistico-territoriali, conseguenti le mutate condizioni, rispetto al 2009, dei settori delleconomia, dellenergia, della sicurezza idraulica e in

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 sufficiente grado di approfondimento per le tematiche dambito e una efficacia attuativa nei contesti locali. In entrambi i momenti verranno sviluppati i due assi prioritari del piano paesaggistico, ossia quello della tutela e valorizzazione dei beni paesaggistici e quello della cura dei paesaggi, ciascuno dei quali verr sviluppato in relazione alla scala di riferimento, regionale o dambito. 3.1 Contenuti e obiettivi del Piano Paesaggistico regionale Generale Ancor prima di assolvere a quanto richiesto dal Codice per il sistema dei beni paesaggistici, necessario predisporre un Quadro di riferimento idoneo alla loro contestualizzazione. Gi con lAtlante ricognitivo degli ambiti di paesaggio stata svolta una parte significativa di analisi, richiesta peraltro dal Codice (art. 143, comma 1). Con riferimento a una prima individuazione degli ambiti di paesaggio, a partire dalla considerazione delle caratteristiche paesaggistiche, si giunti al riconoscimento dei valori naturalistico-ambientali e storico-culturali, e dei fattori di rischio ed elementi di vulnerabilit, e per ciascuno dei 39 ambiti sono state approfondite le dinamiche di trasformazione e sono stati definiti dei primi obiettivi di qualit paesaggistica. Questa prima analisi e ricognizione, cos come afferma lart. 71 del Ptrc adottato, costituisce il quadro di riferimento generale per affrontare le varie tematiche connesse alla predisposizione del Piano Paesaggistico regionale generale. Tale quadro preliminare verr necessariamente rielaborato, alla luce della gi descritta ridefinizione dei 39 ambiti ricognitivi di paesaggio, che verranno in questa fase identificati come Ambiti territoriali ai sensi dellart. 135 del Codice. Per tali ambiti verranno definitivi i relativi Obiettivi di qualit paesaggistica generali, oltre che gli indirizzi per la pianificazione paesaggistica dambito che verranno poi sviluppati nei singoli Ppra. Si andr cos a costituire il quadro di riferimento vero e proprio al quale relazionare il sistema delle tutele dei beni paesaggistici. Come infatti richiesto dal Codice, lo strumento generale sar chiamato in primo luogo ad assolvere ai compiti di ricognizione dei beni paesaggistici, funzionale alla determinazione di una prima disciplina degli stessi, che potr poi essere oggetto di specifici approfondimenti in sede di pianificazione dambito, ma che gi in tale momento dovr tener conto delle relazioni del bene con il contesto di riferimento. Questa attivit ricognitiva dovr portare a tre elaborati di natura cartografica, ossia il Quadro cartografico delle aree tutelate per legge, il Quadro cartografico dei beni oggetto di dichiarazione di notevole interesse pubblico ex art. 136 e 157 del Codice, e un Repertorio regionale elaborato sotto forma di database digitale e di atlante con schede di identificazione e disciplina connesse a ciascun bene tutelato ai sensi dellart. 136 e 157. In questo modo si offre anche loccasione di una prima generale sistematizzazione dei beni tutelati ai sensi dellart. 136, ad esempio mediante una loro articolazione tipologica e per componenti (quali parchi, giardini, viali, bellezze panoramiche, centri storici, etc.) oppure mediante lindividuazione di raggruppamenti degli stessi (come il sistema collinare delle Prealpi Trevigiane, il sistema lineare stradale Adria - Rovigo - Badia Polesine, larea costiera del Lago di Garda, etc.), che potr ovviamente riflettersi nella definizione delle generali prescrizioni duso che verranno individuate per lintero territorio regionale.

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Per tutti i beni tutelati (ex art. 136 e art. 142) verr comunque individuata una disciplina regionale generale che ne assicuri innanzitutto la salvaguardia dei valori paesaggistici comuni, da approfondire poi a livello di ambito. Si potranno inoltre identificare alcuni beni di particolare rilevanza a scala regionale o sovra regionale, travalicando la dimensione dei singoli ambiti e che quindi potranno essere gi affrontati dettagliatamente in sede di pianificazione regionale: queste sono le eccellenze che potremmo identificare come le Stelle, nella metafora del Veneto come insieme delle Costellazioni di reti dei valori paesaggistici regionali. Si cercher di superare la visione singola dei beni tutelati, ponendo invece laccento sui numerosi sistemi di natura reticolare presenti in Veneto che, riprendendo la metafora della Galassia veneta, sono le Costellazioni dei valori paesaggistici. Si potranno sviluppare cos per questi sistemi, dei quali fanno parte anche aree non sottoposte a tutela paesaggistica, alcuni assi di lettura di carattere trasversale relativamente allintero territorio o a geometria variabile, potranno essere predisposti dei Quaderni contenenti delle prime linee guida per una loro adeguata tutela e valorizzazione, da articolare eventualmente in fase di pianificazione dambito, che potranno contenere indicazioni operative su singoli interventi che interessano i beni o i contesti relativi a tali sistemi. La reciprocit di relazioni tra beni paesaggistici e ambiti di paesaggio e la necessit di riferire entrambe al quadro di analisi territoriale e paesaggistica svolta dal nuovo Ptrc, comporta che nello strumento generale inevitabilmente le due tipologie di contenuto si integrino. Da ci deriva lopportunit di considerare in chiave paesaggistica alcune delle tematiche affrontate nel Ptrc dal punto di vista territoriale e delle trasformazioni. Tra queste di particolare rilevanza paesaggistica sono quelle attinenti gli spazi aperti, rinvenibili nelle tavole al 50.000 del Sistema del territorio rurale e della rete ecologica, laddove gli spazi agrari e il sistema eco-vegetale sono considerati assi ordinatori fondamentali nel nuovo quadro regionale strategico per prefigurare trasformazioni territoriali sostenibili. La rilevanza di queste tematiche necessita dunque di un loro approfondimento in sede di Piano paesaggistico regionale generale nella fase di definizione degli obiettivi di qualit degli ambiti: infatti ladeguata gestione delle aree di valenza eco-sistemica e degli spazi agrari pu risultare determinante nella salvaguardia della complessiva qualit paesaggistica della Regione. 3.2 Contenuti e obiettivi dei Piani Paesaggistici Regionali dAmbito (Ppra) Anche la pianificazione paesaggistica dambito necessita in primo luogo di unattivit di analisi adeguatamente approfondita del contesto oggetto di considerazione; lo stesso art. 135, comma 2 del Codice richiede che i piani paesaggistici con riferimento al territorio considerato, ne riconoscono gli aspetti e i caratteri peculiari, nonch le caratteristiche paesaggistiche. Alla scala di ambito il Quadro di riferimento analitico di valori e criticit rilevati nel Piano Generale potr essere adeguatamente integrato con tutto il patrimonio di conoscenze derivante dagli altri strumenti di pianificazione, primi fra tutti i Piani dArea. Recependo la metodologia gi sperimentata con i Piani di Area di ultima generazione (come il Piano di Area dei Monti Berici o del Garda-Baldo), per ciascun ambito potr essere ricostriuito il quadro conoscitivo di riferimento,

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 delle invarianti che rappresentano il valore del bene tutelato, ponendo dei limiti decisi a trasformazioni non compatibili col contesto; ma per altri tipi di trasformazione tuttavia la relazione paesaggistica, potr essere valorizzata come terreno fertile di confronto e ricomposizione di interessi anche contrapposti, uno strumento di dialogo per lattuazione di quella flessibilit che un requisito fondamentale della pianificazione paesaggistica. La stesura di una relazione paesaggistica consapevole, non generalizzata, ma mirata alleffettivo contesto di tutela, pu essere un canale che costringe tutti gli attori coinvolti a farsi carico della qualit paesaggistica degli interventi di trasformazione. Il piano paesaggistico potr quindi, per alcuni beni o tipologie di beni, indicare degli attributi specifici per la relazione paesaggistica, come la considerazione di alcuni valori di quello specifico bene. Gli obiettivi di tutela e valorizzazione dei beni paesaggistici dovranno essere complessivamente integrati con quelli di cura e valorizzazione dei paesaggi che necessitano di essere implementati interpretando in senso progettuale il quadro strutturale dei valori (naturalistico ambientali e storico culturali) mediante la definizione di obiettivi di qualit paesaggistica operativi. Riprendendo quelli gi indicati in via generale nellAtlante ricognitivo, essi dovranno essere riformulati per una scala di maggiore definizione, verificandone la rispondenza effettiva con le aspirazioni delle comunit e i soggetti che hanno un ruolo attivo nella costruzione del paesaggio, e tenendo altres conto delle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti. Un contributo sostanziale per la lettura e linterpretazione in chiave paesaggistica del contesto territoriale trattato, sar costituito dalla documentazione filmica che, integrando le tradizionali forme di disegno e rappresentazione del territorio, potr costituire un apporto strutturale alla formulazione del progetto di piano. Le tematiche gi affrontate nei quaderni del piano regionale potranno essere approfondite nei piani dambito arricchendole di una dimensione pi propriamente progettuale e andando a costituire Quaderni Operativi. Nellottica della processualit del piano, si intende configurare lo strumento del quaderno operativo come uno strumento flessibile, implementabile, da redigere anche in fasi successive, in modo da non costituire un appesantimento prescrittivo, bens una raccolta di linee guida di carattere propositivo sul modello delle buone pratiche I piani dambito costituiscono inoltre un idoneo mezzo per la promozione di una diffusa qualit paesaggistica del territorio, che sar perseguibile attraverso percorsi di ricerca anche progettuale intorno a temi strategici, mediante lindividuazione di casi pratici da raccogliersi in Prontuari, quali strumenti di riferimento per il perseguimento di trasformazioni di qualit e di uno sviluppo equilibrato e sostenibile. Con tali prontuari potranno essere affrontate specifiche tematiche di carattere paesaggistico di rilievo locale, dove potranno essere raccolte indicazioni linserimento paesaggistico delle opere edilizie, infrastrutturali, tecnologiche ed energetiche, conformemente ai contesti dambito interessati. 4. Ppra Arco Costiero Adriatico - Ambiti operativi Delta Po e Laguna ed Area Veneziana La Regione del Veneto sceglie di misurarsi fin da subito con un primo prototipo, nella convinzione che il Piano Paesaggistico debba soddisfare le esigenze di operativit concreta e di confronto con i contesti territoriali locali che solo a livello

contenente elementi relativi alla fragilit del territorio, alle sue valenze storico-culturali e naturalistico-ambientali, a partire dalle analisi gi effettuate con il nuovo Ptrc e da quelle ulteriori che saranno svolte in sede di implementazione dello stesso per lattribuzione della sua valenza paesaggistica. Per quanto riguarda lasse relativo ai beni paesaggistici, la scala di approfondimento dambito consentir di confrontare il sistema delle tutele dei beni paesaggistici con la effettiva realt territoriale contestuale di appartenenza. A tal fine nei piani paesaggistici dambito si proceder, oltre che alla ripresa della puntuale individuazione e delimitazione gi prevista per lintero territorio regionale allinterno del nuovo Ptrc, anche a una revisione approfondita dei beni tutelati, sulla base dellanalisi della sussistenza e dellattualit dei valori paesaggistici che avevano a suo tempo motivato limposizione del vincolo. Nella redazione di questi strumenti la conoscenza puntuale dei beni paesaggistici potr essere integrata con una visione sistemica degli stessi, superando la visione singolare per poter accedere a una pi articolata e complessa organizzazione del sistema delle tutele. Il patrimonio dei beni paesaggistici infatti non solo la somma di singoli elementi di valore, ma da considerare nel suo insieme. Si potr pertanto arricchire il quadro conoscitivo dei beni paesaggistici mediante: - una loro articolazione tipologica, analizzandone le componenti, individuando analogie, gerarchie e possibili raggruppamenti; - la considerazione delle relazioni che i beni paesaggistici intrattengono con i loro contesti territoriali di riferimento, spostando lattenzione anche oltre il perimetro della tutela. Potranno essere individuate e valorizzate cos, ad esempio, le relazioni con altri tipi di tutela (rete natura 2000, siti Unesco, ...) o con altri elementi di valore altrimenti individuati, o viceversa potranno essere affrontate eventuali relazioni con situazioni di criticit; - il confronto tra la fissit deterministica dei provvedimenti di vincolo con la dinamicit del territorio e delle trasformazioni eventualmente avvenute nel tempo, valutando la possibilit di integrare il sistema dei beni gi vincolati con lindividuazione di ulteriori contesti da sottoporre a vincolo oppure lindividuazione di aree compromesse e degradate; Queste ulteriori analisi, che andranno pertanto ad implementare il quadro ricognitivo dei beni paesaggistici, saranno funzionali alla determinazione delle prescrizioni duso degli stessi: la loro specifica disciplina sar definita puntualmente in relazione allambito considerato, pertanto commisurata alla scala di approfondimento e alle caratteristiche del bene tutelato. La determinazione di adeguate prescrizioni che assicurino la tutela dei beni paesaggistici infatti un obiettivo tanto fondamentale quanto di difficile compimento, data leterogeneit delle tipologie di aree tutelate e data anche limpossibilit di determinare a priori tutte le possibili istanze di trasformazione territoriale a cui la disciplina di tutela dovrebbe imporre delle regole. Si ritiene pertanto di poter promuovere anche forme di tutela attiva, ad esempio sfruttando in maniera propositiva lo strumento della relazione paesaggistica, che viene usualmente redatta ai fini delle autorizzazioni paesaggistiche in conformit con il Dpcm 12/12/2005 e ai sensi dellart. 146, co. 2 e 3. Certamente la disciplina dovr assicurare la permanenza

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 dambito possono essere pienamente sviluppate e verificate. In questo modo, la redazione di un prototipo, oltre a definire una metodologia per gli altri Ambiti, potr certamente anche contribuire a una pi efficace definizione dei contenuti strutturali del Piano Paesaggistico regionale. Per il primo prototipo di Ppra, che consenta di testare una metodologia di lavoro, da riprodurre successivamente anche nelle altre aree della Regione, in questa fase lattenzione viene concentrata sullambito Arco Costiero Adriatico. Larea gi interessata dai Piani di Area del Palav e del Delta del Po e pertanto protagonista di specifiche esperienze di pianificazione territoriale che hanno storicamente caratterizzato le politiche territoriali della Regione. La Giunta regionale, con propria deliberazione n. 2938 del 14.12.2010 ha gi avviato lintegrazione dei contenuti disciplinari relativi alla tematica paesaggistica per tali Piani dArea, gi redatti con specifica valenza ambientale. Si proceder mediante la redazione di specifiche varianti a questi due Piani di Area in adeguamento alle nuove normative sul paesaggio, ai sensi del Codice e dellIntesa, attivando le previste collaborazioni con il Ministero dei Beni Culturali e i suoi organi periferici regionali, e instaurando rapporti di cooperazione con le amministrazioni provinciali e comunali interessate, e che per larea del Delta del Po, a seguito delle esigenze manifestate dalle comunit locali, sar altres accompagnata dalla considerazione anche dei contenuti urbanistico-territoriali. Gli strumenti dei Piani dArea, cos integrati, costituiranno pertanto due Ambiti operativi del pi ampio Ambito Territoriale Arco Costiero Adriatico. Si scelta tale area perch, oltre a comprendere una rilevante presenza di ambiti di tutela paesaggistica (sia per dichiarazione di notevole interesse pubblico, sia ope legis), presenta anche delle realt interessate da significative trasformazioni. Tale area rappresenta cos il contesto ideale per raggiungere gli obiettivi della pianificazione paesaggistica, ossia coniugare le esigenze di tutela con le necessit di trasformazione sostenibile. Tali obiettivi erano gi stati un requisito fondativo per la redazione dei Piani dArea Palav e Delta del Po, che fin dalle loro prime formulazioni individuavano le categorie di beni di interesse culturale e ambientale e disciplinavano compiutamente, in base a tipologia e qualit, gli spazi aperti sia di terra che di acqua, in tutte le loro componenti, e si pu rilevare oggi che lazione per la tutela paesaggistico-ambientale in tutto il territorio interessato si prontamente avviata: la delimitazione dei centri storici, la tutela delle zone umide, la salvaguardia dei biotopi ed in genere della natura, dei paesaggi, dei beni culturali, si sono immediatamente costituite come norme comportamentali, con benefici effetti per la conservazione e la promozione dellesteso patrimonio presente. Tutto il patrimonio di conoscenze sedimentato nei Piani dArea suddetti va ora integrato e attualizzato, sia per quanto riguarda la parte riguardante la tutela dei beni paesaggistici, prendendo in considerazione i beni tutelati alla luce del D.lgs 42/2004, sia per quanto riguarda il tema della cura dei paesaggi, prendendo quindi in considerazione tutto il territorio, comprese le trasformazioni avvenute nei tempi recenti e tuttora in corso, tra i quali ad esempio spicca il passante di Mestre. Come prima operazione risulta necessario predisporre laggiornamento delle informazioni contenute nei piani di area,

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con particolare riferimento agli adeguamenti apportati dai comuni nella propria strumentazione urbanistica. In sede di adeguamento alle previsioni e alle direttive del piano di area i comuni, infatti, possono dettagliare, rettificare o adattare alla situazione territoriale presente alcune indicazioni proprie del piano di area stesso e comunque incidere con scelte di propria competenza nel disegno territoriale in generale. Per quanto riguarda lasse prioritario della tutela e valorizzazione dei beni paesaggistici, larea considerata presenta un quadro di tutele molto articolato e complesso, per il quale si punta a individuare una disciplina prescrittiva particolare, ferma restando lesigenza di individuare un approccio che sia poi esportabile anche agli altri ambiti. Innanzitutto, ci sono almeno due macro-aree tutelate per dichiarazione di notevole interesse pubblico (cosiddetti galassini) che da sole occupano gran parte delle aree considerate, che sono la Laguna Veneziana e il Delta del Po. Data la complessit di tali aree, sicuramente andr sviluppato una ragionamento disciplinare ad hoc. Esistono poi altre tipologie pi puntuali di beni paesaggistici decretati, che per si possono riconoscere come categorie omogenee di beni e quindi affrontare in senso sistemico: essi per esempio sono costituiti dai sistemi lineari di ville e parchi afferenti a percorsi storici, viari o acquei, lungo i principali itinerari della Riviera del Brenta, del Terraglio e della Miranese. Esistono inoltre quelle categorie di beni pi parcellizzati e non direttamente riconducibili entro una visione sistematica, che, pur avendo una medesima origine giuridica, hanno una natura molto diversificata, andando da aree con prevalente carattere naturalistico (ad esempio il Bosco di Carpenedo), ad aree urbanizzate (come ad esempio la citt giardino di Marghera). Per questo genere di beni si dovr verosimilmente elaborare un giusto compromesso tra approccio particolarista e generalista, cercando ad esempio di formulare una visione strutturata per tipologie/componenti. Tutto linsieme dei beni paesaggistici potr essere sottoposto a revisione, alla luce di un confronto tra la situazione storica al momento del decreto e la situazione attuale: e definire cos ulteriori aree da sottoporre a tutela o al contrario definire aree compromesse per le quali prevedere appositi indirizzi e prescrizioni di cura progettuale, attuativa e gestionale. Sotto il profilo dei beni paesaggistici tutelati ex lege, risulta preponderante nellarea considerata la Categoria dei vincoli ex art. 142 lett. a) del Codice, ovvero i 300 m dalla linea di costa. Proprio in questo contesto si presenta in maniera lampante lopportunit di coniugare le istanze di tutela con quelle dello sviluppo. Sotto tale Categoria di tutela infatti si presentano realt di indiscutibile valore ambientale e paesaggistico, ma anche con rilevanti pressioni antropiche che necessitano di essere indirizzate e trasformate in potenzialit di sviluppo sostenibile. Sarebbe auspicabile in questo caso formulare, oltre a una disciplina efficace in termini di salvaguardia, anche delle indicazioni di carattere progettuale per la realizzazione di trasformazioni di qualit. Lo stesso si pu affermare per le tutele paesaggistiche inerenti la lett. c) dellart. 142, ovvero i 150 m dagli ambiti fluviali, che costituiscono in tutto larco costiero Po-Piave un sistema complesso, in cui la presenza dellelemento idrico genera la compresenza di valori naturalistici, ambientali, scenici, storici, culturali e richiede la definizione di un apparato prescrittivo specifico. Non a caso si pu notare una certa corrispondenza tra questi ambiti con le aree definite dai

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 tappe saranno ladozione del Documento Preliminare accompagnato dal Rapporto Ambientale Preliminare per il quale sar necessario individuare con apposito provvedimento il soggetto valutatore, anche ai fini del successivo Rapporto Ambientale che far parte integrante della Variante di piano. Si intende cos dare formalmente avvio a una prima fase di ascolto degli enti locali interessati dal Ppra, che, in quanto attori locali saranno chiamati ad esprimersi per una progressiva definizione condivisa delle politiche paesaggistiche. Si auspica che tale fase, pur mantenendo la Regione un ruolo di regia e di essenziale confronto con le strutture ministeriali competenti, porti, cos come gi avvenuto per i Piani dArea, a concrete forme di collaborazione e alla formulazione di una vision condivisa dello sviluppo futuro del territorio. Si intende promuovere anche una pi circoscritta sensibilizzazione locale delle popolazioni, con riferimento alla Convenzione europea del Paesaggio, innanzitutto ai fini del rilevamento della percezione sociale del paesaggio, nonch della definizione degli obiettivi di qualit paesaggistica locali corrispondenti alle aspirazioni delle comunit che vi abitano. Per stimolare unulteriore partecipazione e un dibattito sui temi legati al paesaggio in grado di incidere sulla effettiva regolazione delle trasformazioni dei paesaggi, la Regione intende inoltre mettere in campo una pluralit di iniziative (non solo nel piano paesaggistico e non necessariamente ai fini della processualit di piano ai sensi di legge) volte a interpretare la complessit contemporanea con nuove prospettive e per stimolare il dialogo sulle ricadute nella qualit di vita delle persone a livello sociale, economico e ambientale. La definizione di un piano di comunicazione integrato a supporto del percorso fondamentale per raggiungere tutti gli attori-produttori di trasformazioni del paesaggio, anche quelle di piccola scala. Tra gli strumenti da utilizzare si annovera sicuramente quello del web, utile sia per la divulgazione capillare delle informazioni sia per la ricezione di feedback da parte dei singoli soggetti; in particolare mediante lo strumento del web sar possibile realizzare un forum tematico dedicato al paesaggio-territorio, dove sar possibili esprimere punti di vista, idee, suggerimenti e proposte per un approccio multidisciplinare e versatile su tali questioni. Ci si intende avvalere di questi strumenti, in parte gi definiti nellambito delle iniziative incentrate sulla relazione luoghi/persone/prospettive, come piattaforma dove instaurare un rapporto costruttivo tra utenti e amministrazione regionale, con lo scopo di mobilitare tutte le conoscenze e i punti di vista, capire i bisogni prioritari e definire le politiche future adeguate. Tutte queste attivit sono condotte nella convinzione che solo costruendo una visione condivisa il piano paesaggistico potr essere uno strumento efficace per la realizzazione piena degli obiettivi prefissati. La cura paesaggistica del territorio infatti una conquista civile da favorire anche attraverso essenziali processi di integrazione del paesaggio negli strumenti generali e settoriali, regionali, provinciali e comunali, cos come nellacquisizione di un senso paesaggistico nei progetti pubblici e privati, finanche nelle scelte e nelle azioni quotidiane delle popolazioni che abitano i paesaggi veneti. Acura della Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica

Piani dArea come aree di interesse paesistico ambientale (art. 21 Palav e art. 23 Delta Po), a cui gi si riconosceva la funzione nel mantenere il territorio agricolo maggiormente integro, un pi ricco corredo vegetazionale, una minore densit abitativa e nel conservare testimonianze delluso intenso che dellacqua si faceva per produrre, per navigare, per costruire luoghi ameni. Per questa tipologia di area vincolata si potr prendere spunto dalle tipologie gi individuate nel Palav per articolarne la disciplina. Per quanto riguarda lasse della cura dei paesaggi, che allarga lorizzonte di riferimento spostando il baricentro oltre lo stretto perimetro del vincolo, si proceder come gi accennato alla definizione degli obiettivi di qualit paesaggistica operativi per lintero ambito, che saranno oggetto di confronto e di verifica con le effettive aspirazione delle comunit che vi abitano. Cos come accennato per la parte di Piano Paesaggistico Generale, nella fase di definizione degli obiettivi di qualit paesaggistica sar anche necessario considerare in chiave paesaggistica le due principali tematiche relative agli spazi aperti, ovvero gli spazi agrari e il sistema eco-vegetale, dato linnegabile valore paesaggistico che rivestono. Anche in questo caso si proceder ad una lettura e ad un confronto di quanto gi identificato nei Piani dArea e nel Ptrc in relazione a queste tematiche, e si cercher di sviluppare dei ragionamenti relativi alla qualit paesaggistica di tali spazi, connessa al loro notevole e diffuso valore sociale, culturale, ambientale. Lo strumento del Quaderno operativo potr essere sviluppato per specifiche tematiche quali le Ville venete, le architetture rurali, larchitettura del 900 e il sistema fortificato, che nel territorio considerato hanno una consistente rilevanza paesaggistica, nonch per altre tematiche che potessero essere ritenute significative. Lo strumento del Prontuario potr essere usato per la definizione di modalit per il corretto inserimento paesaggistico di opere di piccola o grande entit in relazione con il contesto paesaggistico specifico dellambito, ad esempio per gli arenili o per il sistema delle attrezzature per la nautica da diporto, recuperando eventuali indicazioni per interventi di qualit gi espresse da altri strumenti di pianificazione. Altre tematiche idonee ad essere affrontate mediante Prontuario potrebbero essere anche quelle relative alle opere infrastrutturali e della mobilit slow, alle vie navigabili e agli spazi di transizione tra citt e campagna, allinserimento paesaggistico di infrastrutture energetiche, fra cui quelle rinnovabili. 5. Prospettive procedurali e aspetti di partecipazione e comunicazione connessi al Ppra Per la predisposizione degli specifici strumenti che, mediante variante ai due Piani dArea interessati, costituiranno il prototipo di pianificazione paesaggistica operativa dellAmbito Arco Costiero Adriatico, sar necessario seguire la procedura di cui allart.25 della Lr 11/2004, integrata dalla VAS (secondo liter di cui allallegato A della Dgr 791 del 31/3/2009) e dallaccordo Stato-Regione di cui allart. 143, co.2 del Codice. Il presente Quadro Programmatico intende dunque gettare le basi per lavvio formale di questo processo, le cui successive

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1475 del 20 settembre 2011 Rassegna espositiva dei progetti territoriali, urbanistici, edilizi e ambientali delle citt e del territorio denominata Geo-Oikos - Luoghi Persone Prospettive. Veronafiere, 17 - 18 novembre 2011 - Integrazione impegno. [Mostre, manifestazioni e convegni] Note per la trasparenza: Autorizzazione alla Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica ad integrare limpegno di spesa previsto per la realizzazione della terza edizione della Rassegna espositiva di progetti sul territorio denominata Geo-Oikos da svolgersi presso la Fiera di Verona nei giorni 17 e 18 novembre 2011, per lattivit espositiva e per duplicazione Dvd inerenti la Rassegna. Il Vicepresidente Marino Zorzato riferisce quanto segue: Con Dgr n.1248 del 3.8.2011 la Giunta ha autorizzato per i giorni 17 e 18 novembre ledizione 2011 della Rassegna espositiva annuale dei progetti territoriali, urbanistici, edilizi e ambientali pi significativi della citt e del territorio, denominata Geo-Oikos - Luoghi Persone Prospettive con le finalit descritte in premessa; La Rassegna rientra tra le iniziative di marketing territoriale, come previsto dal Ptrc, volte a dare visibilit e riconoscimento a progetti/interventi/iniziative che concorrono ad aumentare lattrattivit e la competitivit del nostro territorio, nel segno della qualit, della sostenibilit e dellinnovazione. Geo Oikos si svolta gi nel novembre 209 e nel novembre 2010 ottenendo un buon successo di partecipazione grazie alla presenza di operatori pubblici e privati che hanno esposto il meglio delle loro attivit, offrendo esempi concreti di operativit sul territorio,segni di una visibilit non solo locale ma di livello europeo. Del successo delliniziativa viene dato conto attraverso la pubblicazione di un volume dedicato alla Rassegna, per ogni edizione, contenente in sintesi, tutti i progetti, gli interventi, le opere presentate in quelloccasione. Si ritiene opportuno corredare, anche per ledizione 2011, il volume dellalmanacco degli espositori, con un Dvd contenente il progetti pi importanti e i momenti pi significativi della manifestazione, nonch prevedere allinterno dellarea fieristica degli spazi da dedicare allesposizione dei progetti della Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica (es. tavole e lavori preparatori del Piano Paesaggistico, Premio Piccinato.) e per la per consegna di materiale divulgativo e altro. Per quanto sopra esposto si ritiene necessario integrare la somma prevista con Dgr 1248/2011 dellimporto di 30.000,00 a copertura delle spese di acquisto stand, riproduzione tavole da esporre nello spazio espositivo, noleggio attrezzatura convegnistica, masterizzazione Dvd da allegare allalmanacco. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellart. 33, 2 comma, dello Statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; Vista la Lr n.11 del 23/04/04; Vista la Dgr n. 2148 del 3/08/2011; delibera

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1. di integrare, per i motivi di cui in premessa, la somma di 30.000,00, per la copertura delle spese di acquisto stand, noleggio attrezzatura convegnistica, masterizzazione Dvd da allegare allalmanacco, riproduzione tavole da esporre nello spazio espositivo della Rassegna denominata Geo-Oikos - Luoghi Persone Prospettive - che si svolger a Veronafiere nei giorni 17 - 18 novembre 2011; 2. di determinare in 30.000,00 limporto massimo delle obbligazioni di spesa alla cui assunzione provveder con propri atti il Dirigente della Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo 7006 Spese per studi, ricerche e indagini per laggiornamento del piano territoriale regionale di coordinamento (p.t.r.c.) e per le stampe relative allo stesso ed agli altri piani territoriali e per altre iniziative in materia di pianificazione territoriale., che presenta sufficiente disponibilit; 3. di dare atto che la spesa di cui si prevede limpegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della Lr 1/2011; 4. di incaricare il Dirigente della Direzione Pianificazione Territoriale e Strategica alla predisposizione di tutte le operazioni necessarie per la realizzazione dell iniziativa di cui al presente atto; 5. di inviare il presente atto ai sensi dellart. 1 comma 173, della Legge 23.12.2005, n. 266 (Legge Finanziaria 2006) alla Corte dei Conti del Veneto.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1476 del 20 settembre 2011 Autorizzazione gara a mezzo procedura aperta ex art. 55 e seguenti del D.lgs n. 163 del 12 aprile 2006 per il Servizio di assistenza sistemistica e specialistica e sviluppo software in ambiente Gis (Geographic Information System), periodo 2012-2013. [Appalti] Note per la trasparenza: Il provvedimento propone lindizione di una gara dappalto a mezzo procedura aperta per il servizio di assistenza sistemistica e specialistica e sviluppo software in ambiente Gis (Geograpich Information System) al fine di garantire la corretta attuazione delle azioni previste dal Sistema Informativo Territoriale regionale, recentemente integrato dallInfrastruttura Dati Territoriali della Regione. Il Vicepresidente On. Marino Zorzato riferisce quanto segue. LUnit di Progetto per il Sit e la Cartografia della Segreteria regionale per le Infrastrutture, ha tra i propri compiti la gestione del Sistema Informativo Territoriale (Sit), istituito con DgrV. n. 2591 del 8 agosto 2003, che rappresenta un sistema aperto e flessibile strutturato e sviluppato per acquisire, analizzare, visualizzare e restituire informazioni derivanti da dati territoriali georeferenziati.

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Sistema Informativo Territoriale assegnato allU.P. per il Sit e la Cartografia. Sulla scorta degli oneri finanziari disposti con il succitato provvedimento, sono state di conseguenza adeguate le attivit specialistiche per lassistenza software al Sistema Informativo Territoriale, recentemente integrato con lo sviluppo dellInfrastruttura Dati Territoriali (Idt-Rv) e per limplementazione delle banche dati territoriali gi programmate con DgrV 2261/2010 e che, seppur giustifichino una calibratura del servizio alle esigenze di contrazione della spesa, garantiscono comunque lo svolgimento di quelle attivit con prestazioni di livello adeguato alle necessit dellU.P. Sit e Cartografia. Con il presente provvedimento, pertanto, si propone di autorizzare lindizione della gara dappalto avente ad oggetto Servizio di assistenza sistemistica e specialistica e sviluppo software in ambiente Gis per un periodo di 24 mesi, anzich per un periodo di 36 mesi, nella forma della procedura aperta, ex art. 55 del D.lgs n. 163/06, per un importo presunto a base dasta di 360.096,00, pi Iva per 72.019,20 per complessivi 432.115,20, e con il criterio di aggiudicazione dellofferta economicamente pi vantaggiosa ex art. 83 del D.lgs 163/2006, secondo i criteri di valutazione che prevedono i punteggi pari a 55/100 per lOfferta tecnica e pari a 45/100 per lOfferta economica. Si propone di incaricare il Dirigente regionale dellUnit di Progetto per il Sit e la Cartografia della Segreteria regionale per le Infrastrutture al compimento di tutti gli atti necessari allesperimento della gara, secondo le procedure previste dal Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture di cui al D.lgs n. 163 del 12.04.2006 e s.m.i. Si propone inoltre di incaricare lo stesso Dirigente regionale alla sottoscrizione del relativo contratto dappalto con limpresa che risulter aggiudicataria, allassunzione degli impegni di spesa che trovano la necessaria copertura finanziaria nel capitolo 100334 Spese per lattuazione del Sistema Informativo Territoriale assegnato allU.P. Sit e Cartografia, le cui risorse sono state attribuite con DgrV n. 856 del 21.06.2011. Il relatore conclude la propria relazione e sottopone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione, ai sensi dellart. 33, 2 comma dello Statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; - Visto il D.lgs n. 163 del 12/04/06 e s.m.i.; - Vista la Lr n. 28/76; - Vista la Lr n. 11/04; - Vista la Dgr n. 2591 dell08/08/2003; - Vista la Dgr n. 2261 del 21/09/2010; - Vista la Dgr n. 856 del 21/06/2011; delibera 1. di autorizzare, per le ragioni espresse in premessa, che costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, lindizione di una gara dappalto per laffidamento del Servizio di assistenza sistemistica e specialistica e sviluppo software in ambiente Gis a mezzo di procedura

Tale strumento consente la creazione e la gestione delle banche dati e degli specifici database di una notevole mole dinformazioni riferite ad ambiti di competenza regionale, mettendo a sistema, oltre alle banche dati territoriali realizzate e gestite dallU.P. Sit e Cartografia ai sensi della Lr 28/76, anche una pluralit di dati forniti dalle altre strutture regionali. In particolare, nellambito delle attivit svolte con riferimento alla legge urbanistica regionale Lr 11/2004, sono state omogeneizzate e rese disponibili le risorse informative necessarie alla formazione dei Quadri Conoscitivi per la redazione degli strumenti di pianificazione territoriale e urbanistica, secondo i criteri e le regole stabilite dagli Atti dindirizzo ai sensi dellart. 50 della Lr 11/2004. Il Sit dunque rende disponibile il patrimonio informativo-cartografico digitale alla comunit, secondo le regole tecniche previste dal Codice dellAmministrazione Digitale (D.lgs 82/2005) e la capillare rete della comunicazione (Internet), provvedendo anche a integrare il Sistema Informativo regionale (Sirv) con servizi e informazioni di tipo geograficoterritoriale, in grado quindi di fornire il necessario supporto alle scelte dellazione regionale. Recentemente si reso necessario adeguare le caratteristiche e le funzioni del Sistema Informativo Territoriale regionale alle innovative norme che, di fatto, hanno consentito di sviluppare e in seguito realizzare lInfrastruttura Dati Territoriali della Regione (Idt-Rv), in grado dinteroperare con i sistemi informativi territoriali degli altri Enti secondo standard riconosciuti e condivisi a livello nazionale ed europeo. In questo contesto, per continuare a mantenere lo standard qualitativo delle informazioni territoriali e dei servizi elaborati dalla Regione del Veneto, si deve ricorrere a specifiche professionalit di elevato profilo e preparazione, costantemente formate sui temi della georeferenziazione e lutilizzo delle pi moderne tecnologie geospaziali, professionalit che in questi anni sono state reperite sul mercato attraverso procedure di evidenza pubblica. Su tali basi, la Giunta regionale, al fine di garantire la corretta attuazione delle azioni previste dal Sistema Informativo Territoriale, con propria deliberazione n. 2261 del 21.09.2010, ha autorizzato lindizione di una gara per fornire ladeguato supporto allimplementazione e alla gestione del succitato Sistema Informativo Territoriale attraverso il servizio di assistenza; con lo stesso provvedimento, la Giunta ha altres autorizzato il prolungamento della scadenza - dal 1 ottobre 2010 al 30 giugno 2011 - del contratto in essere per il Servizio di assistenza sistemistica e specialistica e sviluppo software in ambiente Gis, con lAti esecutrice dellappalto. La citata deliberazione 2261/2010 dispone, inoltre, che il Dirigente regionale dellU.P. per il Sit e la Cartografia, relativamente alla nuova gara, provveda allassunzione degli impegni di spesa ed ogni altro aspetto inerente la copertura finanziaria e lesecuzione del contratto, subordinatamente alleffettivo reperimento, nei fondi stanziati dal bilancio 2011, delle risorse necessarie stimate per un importo complessivo di 1.650.000,00 (IVA esclusa) per il triennio 2011-2013. La disponibilit di risorse economiche da utilizzare per lindizione della gara, stata in seguito deliberata dalla Giunta regionale con provvedimento di variazione al bilancio n. 16 (DgrV n. 856 del 21.06.2011), attribuendo limporto pari a 500.000,00 sul capitolo 100334 Spese per lattuazione del

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 aperta ex art. 55 del D.lgs n. 163 del 12.04.2006 per un importo a base dasta di 360.096,00, pi Iva per 72.019,20 per complessivi 432.115,20, con il criterio di aggiudicazione dellofferta economicamente pi vantaggiosa, ai sensi dellart. 83 e seguenti del gi citato D.lgs 163/2006, secondo i criteri di valutazione che prevedono i punteggi pari a 55/100 per lOfferta tecnica e pari a 45/100 per lOfferta economica; 2. di incaricare il Dirigente dellUnit di Progetto per il Sit e la Cartografia della Segreteria regionale per le Infrastrutture allattuazione di tutti gli atti necessari allesperimento della gara secondo le procedure indicate al precedente punto 1, procedendo allaggiudicazione secondo il criterio dellofferta economicamente pi vantaggiosa, ai sensi dellart. 83 del D.lgs n. 163 del 12/04/06, sulla base degli elementi di valutazione e ponderazione di cui al precedente punto 1; 3. di nominare, ai sensi di quanto disposto dallart. 10 del D.lgs 163/2006, quale Responsabile Unico del Procedimento, il Dirigente dellUnit di Progetto per il Sistema Informativo Territoriale e la Cartografia della Segreteria regionale per le Infrastrutture; 4. di prendere atto che con successivo provvedimento si provveder alla nomina della commissione giudicatrice prevista dallart. 84 del D.lgs 163/2006; 5. di incaricare il Dirigente dellUnit di Progetto per il Sistema Informativo Territoriale e la Cartografia della Segreteria regionale per le Infrastrutture alla stipula del relativo contratto dappalto con lImpresa che risulter aggiudicataria dellappalto; 6. di determinare in 432.115,20 limporto massimo delle obbligazioni di spesa alla cui assunzione provveder con propri atti il Dirigente regionale dellUnit di Progetto per il Sit e la Cartografia disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo n. 100334 del bilancio 2011 Spese per lattuazione del Sistema Informativo Territoriale; 7. di dare atto che la spesa di cui si prevede limpegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della Lr 1/2011.

103

Per quanto sopra esposto pervenuta da parte del Comune di Godega di SantUrbano, in Provincia di Treviso, una richiesta di finanziamento ai sensi del sopraccitato art. 14 della Lr n. 39/91. Lintervento proposto dal Comune di Godega di SantUrbano prevede la messa in sicurezza della viabilit comunale, nella frazione di Bibano, con la realizzazione di un percorso ciclo-pedonale. Tale intervento si inserisce in un quadro pi ampio dattuazione di percorsi ciclabili allinterno dellAmministrazione comunale che interessa tutte e tre le localit (Bibano, Pianzano e Godega) in cui suddiviso il territorio, nellottica di una distribuzione omogenea di piste ciclo-pedonali che ne garantiscano il collegamento tra le frazioni e con i Comuni limitrofi nel modo pi organico e funzionale possibile. Nello specifico lintervento, oggetto di richiesta di finanziamento, prevede la realizzazione di un percorso ciclabile lungo la via Bibano di Sotto, dallinnesto della realizzata pista ciclabile in via Marconi fino allintersezione con via Cadalonga, per unestesa complessiva di circa 490 m ed un costo complessivamente stimato in 390.000,00. Ritenuto che lintervento sopra descritto riveste carattere durgenza, al fine della messa in sicurezza lutenza debole della strada, e che lo stesso ricade tra le finalit previste dalla legge in oggetto, nello specifico allart. 14, comma 3, lettera a), si propone di assegnare allAmministrazione sopra richiamata, ai sensi della Lr 39/1991, un contributo di 350.000,00 demandando ad un successivo provvedimento del Dirigente della Direzione Infrastrutture, una volta rese disponibili le relative risorse sul competente capitolo del bilancio regionale, il relativo atto dimpegno. Al fine di regolare i rapporti concernenti lattuazione dellopera in oggetto e definire i rispettivi compiti dei soggetti interessati si propone, inoltre, il ricorso al Protocollo dIntesa tra la Regione del Veneto e lEnte locale sulla base dello schema che si riporta quale Allegato A al presente provvedimento. Tutto ci premesso, il relatore sottopone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale - Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellart. 33, 2 comma, dello Statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; - Vista la nota prot. n. 3650 del 31.03.2011 del Comune di Godega di SantUrbano (TV); - Vista la Lr 30.12.1991, n. 39, art. 14 e s. m. e i.; - Vista la Lr n. 27/2003; delibera 1) di prendere atto della richiesta dellAmministrazione comunale di Godega di SantUrbano (TV) che prevede la realizzazione dellintervento denominato Realizzazione di un pista ciclo-pedonale lungo la via Bibano di Sotto dellimporto complessivo pari ad 390.000,00, assegnando un contributo regionale di 350.000,00 procedendo in tal senso alla relativa sottoscrizione di apposito Protocollo dIntesa;

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1477 del 20 settembre 2011 Lr 30.12.1991, n. 39, art. 14. Interventi a favore della mobilit e della sicurezza stradale. Messa in sicurezza della viabilit comunale con realizzazione di un percorso ciclopedonale in Comune di Godega di SantUrbano (TV). [Trasporti e viabilit] Note per la trasparenza: Con la presente deliberazione si approva lo schema di Protocollo di Intesa tra Regione del Veneto e il Comune di Godega di SantUrbano (TV) per la definizione dei relativi impegni preliminari per la realizzazione di un pista ciclo-pedonale lungo la via Bibano di Sotto. LAssessore Renato Chisso riferisce quanto segue. La Giunta regionale provvede, ai sensi dellart. 14 della Lr n. 39/1991, al finanziamento a favore delle Amministrazioni provinciali, comunali, Comunit Montane ed Enti di gestione parchi, per gli interventi relativi a percorsi ciclabili nella misura massima del 90% della spesa prevista.

104

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellart. 33, 2 comma, dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; Vista la legge regionale 8 maggio 1989, n. 14; Vista la legge regionale 29 novembre 2001, n. 39; Vista la legge regionale 18 marzo 2011, n. 7; Vista la legge regionale 18 marzo 2011, n. 8; Vista la Dgr n. 334 del 29 marzo 2011, ad oggetto Attribuzione delle risorse del bilancio 2011 ai centri di responsabilit ; Vista la Dgr n. 634 del 17 maggio 2011, ad oggetto Direttive per la gestione del bilancio 2011; Viste le note delle strutture regionali e gli allegati precedentemente richiamati. delibera 1. di apportare al bilancio di previsione 2011 le variazioni di cassa secondo quanto riportato dallallegato A), che costituisce parte integrante del presente provvedimento; 2. di dare atto che presso la Direzione Bilancio sono archiviate tutte le documentazioni e gli atti che fanno riferimento alla presente deliberazione; 3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale; 4. di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione; 5. di comunicare al Consiglio regionale la variazione suddetta ai sensi dellarticolo 58, comma 5, della legge regionale di contabilit n. 39/2001. (segue allegato)

2) di determinare in 350.000,00 limporto massimo delle obbligazioni di spesa alla cui assunzione provveder con propri atti il dirigente regionale della Direzione Infrastrutture, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo n. 45288 del bilancio 2011 Interventi a favore della mobilit e della sicurezza stradale (Lr 30.12.1991 n. 39); 3) di dare atto che la spesa di cui si prevede limpegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della Lr 1/2011; 4) di procedere allapprovazione del relativo schema di Protocollo dIntesa, per lassegnazione del contributo ex art. 14 della Lr n. 39/91, che si riporta quale Allegato A al presente provvedimento e che ne costituisce parte integrante, incaricando il Presidente della Giunta regionale o suo delegato alla sua relativa sottoscrizione; 5) di incaricare la Direzione regionale Infrastrutture dei successivi adempimenti tecnico - amministrativi conseguenti al presente provvedimento. Allegato (omissis)

.it

Lallegato consultabile online http://bur.regione.veneto.it

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1478 del 20 settembre 2011 Variazioni di tipo compensativo agli stanziamenti di cassa del bilancio di previsione 2011 ai sensi dellart. 6, comma 2, Lr 18 marzo 2011, n. 8. (Provvedimento di variazione n. 37) // Cassa. [Bilancio e contabilit regionale] Note per la trasparenza: Adeguamenti compensativi degli stanziamenti di cassa in corrispondenza dellattivit di gestione del bilancio in corso desercizio. L'Assessore Roberto Ciambetti riferisce quanto segue. Larticolo 6, comma 2, della legge regionale n. 8 del 18 marzo 2011 (Bilancio di previsione per lesercizio finanziario 2011 e pluriennale 2011-2013) prevede che: la Giunta regionale autorizzata ad effettuare, per lesercizio 2011, variazioni di tipo compensativo tra unit previsionali di base, anche non appartenenti alla medesima classificazione economica o funzione obiettivo, relativamente agli stanziamenti di cassa, in deroga a quanto disposto dal comma 2, lettera b), dellarticolo 22 della legge regionale 29 novembre 2001, n. 39. A seguito delle seguenti richieste pervenute da parte delle strutture regionali con: nota prot. n. 289343 del 16/06/2011 della U.P. Protezione Civile; nota prot. n. 348847 del 21/07/2011 della U.P. Protezione Civile; nota prot. n. 384211 del 11/08/2011 della Direzione per i Servizi Sociali; nota prot. n. 414544 del 7/09/2011 della Direzione per i Servizi Sociali. si procede a dar corso alla relativa variazione compensativa di cassa.

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 giunta regionale - IX legislatura

105

DGR n.

del
Allegato A

2011

2011 CASSA +121.694,06

2012 COMPETENZA 0,00

2013 COMPETENZA 0,00

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA


Cap. 013076
PROVVEDIMENTI PER LA PREVENZIONE E L'ESTINZIONE DEGLI INCENDI BOSCHIVI (ART. 17, L.R. 13/09/1978, N. 52 ARTT. 2, 3, 4, 5, 6, 7, L.R. 24/01/1992, N. 6) PREVENZIONE ED ESTINZIONE INCENDI BOSCHIVI E ATTIVITA' DI TUTELA DEL TERRITORIO

COMPETENZA 0,00

Upb: U0094

U.P. PROTEZIONE CIVILE Centro di Responsabilit:

Cap. 013079

SPESE PER LA CONSERVAZIONE E LA DIFESA DAGLI INCENDI DEL PATRIMONIO BOSCHIVO (L. 21/11/2000, N. 353) PREVENZIONE ED ESTINZIONE INCENDI BOSCHIVI E ATTIVITA' DI TUTELA DEL TERRITORIO

0,00

+340.000,00

0,00

0,00

Upb: U0094

U.P. PROTEZIONE CIVILE Centro di Responsabilit:

Cap. 053006

MANUTENZIONE, CUSTODIA, RIMESSAGGIO, INSTALLAZIONE E RIPRISTINO, SOSTITUZIONE ED INTEGRAZIONE DI STRUTTURE ED ELEMENTI VARI SULLO STAND, SUI MEZZI E SULLE ATTREZZATURE DI PROTEZIONE CIVILE (L.R. 27/11/1984, N. 58 - ART.12, L.R. 03/02/1998, N. 3)

0,00

+4.561,01

0,00

0,00

Upb: U0121

MEZZI IN DOTAZIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE

U.P. PROTEZIONE CIVILE Centro di Responsabilit:

Cap. 053022

CONTRIBUTI AGLI ENTI LOCALI PER IL POTENZIAMENTO DELLE ATTIVITA' DI PROTEZIONE CIVILE (L.R. 27/11/1984, N. 58) PARCO MEZZI, ATTREZZATURE ED IMPIANTI DELLA PROTEZIONE CIVILE

0,00

-63.789,73

0,00

0,00

Upb: U0123

U.P. PROTEZIONE CIVILE Centro di Responsabilit:

Cap. 053733

CENTRO REGIONALE VENETO DI PROTEZIONE CIVILE E ATTIVIT DI FORMAZIONE E INFORMAZIONE (L.R. 26/05/1994, N. 5 - ART. 138, L. 23/12/2000, N. 388 - ARTT. 103, 104, L.R. 13/04/2001, N. 11)

0,00

-7.701,38

0,00

0,00

Upb: U0119

RICERCHE, STUDI E PIANI DI PREVENZIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE

U.P. PROTEZIONE CIVILE Centro di Responsabilit:

Cap. 061231

FONDO PER L'INFANZIA E L'ADOLESCENZA (L. 28/08/1997, N. 285) SERVIZI ED INTERVENTI PER LO SVILUPPO SOCIALE DELLA FAMIGLIA

0,00

+150.000,00

0,00

0,00

Upb: U0148

DIREZIONE SERVIZI SOCIALI Centro di Responsabilit:

Pag. 1 di 4

DGR n.
106

del
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

2011

2011 CASSA -1.734.000,00

2012 COMPETENZA 0,00

2013 COMPETENZA 0,00

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA


Cap. 100012
FONDO REGIONALE PER LE POLITICHE SOCIALI SOSTEGNO DI INIZIATIVE A TUTELA DEI MINORI (TRASFERIMENTI A SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI) ( ART. 133, C.3, LETT. I), L.R. 13/04/2001, N. 11 - ARTT. 13 E 50, L.R. 16/02/2010, N. 11)

COMPETENZA 0,00

Upb: U0148

SERVIZI ED INTERVENTI PER LO SVILUPPO SOCIALE DELLA FAMIGLIA

DIREZIONE SERVIZI SOCIALI Centro di Responsabilit:

Cap. 100654

TRASFERIMENTI PER INTERVENTI DI PROTEZIONE CIVILE A VALERE SUI TRASFERIMENTI DAL FONDO REGIONALE (ART. 138, L. 23/12/2000, N. 388) EMERGENZE SUL TERRITORIO

0,00

-824.373,30

0,00

0,00

Upb: U0122

U.P. PROTEZIONE CIVILE Centro di Responsabilit:

Cap. 100790

TRASFERIMENTI ALLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE PER INTERVENTI DI RIPRISTINO A SEGUITO DI CALAMIT RICONOSCIUTE CON ORDINANZE DI PROTEZIONE CIVILE (O.M. 30/11/1998, N. 2884 - O.M. 18/12/1999, N. 3027 - ORD. P.C.M. 28/03/2003, N. 3276 - ART. 1, C. 100, L. 23/12/2005, N. 266 - ORD. P.C.M. 25/07/2006, N. 3534)

0,00

+1.920,99

0,00

0,00

Upb: U0122

EMERGENZE SUL TERRITORIO

U.P. PROTEZIONE CIVILE Centro di Responsabilit:

Cap. 100791

INTERVENTI DI RIPRISTINO A SEGUITO DI CALAMIT RICONOSCIUTE CON ORDINANZE DI PROTEZIONE CIVILE (O.M. 30/11/1998, N. 2884 - O.M. 18/12/1999, N. 3027 - ORD. P.C.M. 28/03/2003, N. 3276 - ORD. P.C.M. 13/02/2004, N. 3338)

0,00

+1.566.007,19

0,00

0,00

Upb: U0122

EMERGENZE SUL TERRITORIO

U.P. PROTEZIONE CIVILE Centro di Responsabilit:

Cap. 100792

TRASFERIMENTI PER INTERVENTI DI RIPRISTINO A SEGUITO DI CALAMIT RICONOSCIUTE CON ORDINANZE DI PROTEZIONE CIVILE (O.M. 30/11/1998, N. 2884 - O.M. 18/12/1999, N. 3027 - ORD. P.C.M. 28/03/2003, N. 3276)

0,00

-29.716,64

0,00

0,00

Upb: U0122

EMERGENZE SUL TERRITORIO

U.P. PROTEZIONE CIVILE Centro di Responsabilit:

Pag. 2 di 4

DGR n.

del
107

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

2011

2011 CASSA +25.000,00

2012 COMPETENZA 0,00

2013 COMPETENZA 0,00

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA


Cap. 100793
AZIONI DI PROTEZIONE CIVILE A VALERE SUI TRASFERIMENTI DEL FONDO REGIONALE (ART. 138, L. 23/12/2000, N. 388) RICERCHE, STUDI E PIANI DI PREVENZIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE

COMPETENZA 0,00

Upb: U0119

U.P. PROTEZIONE CIVILE Centro di Responsabilit:

Cap. 100867

TRASFERIMENTI PER AZIONI IN MATERIA DI PROTEZIONE CIVILE A CARICO DEL FONDO REGIONALE DI PROTEZIONE CIVILE (ART. 138, L. 23/12/2000, N. 388) RICERCHE, STUDI E PIANI DI PREVENZIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE

0,00

+4.000,00

0,00

0,00

Upb: U0119

U.P. PROTEZIONE CIVILE Centro di Responsabilit:

Cap. 101159

FONDO NAZIONALE PER LE POLITICHE GIOVANILI (ART. 19, C. 2, D.L. 04/07/2006, N. 223 - L. 04/08/2006, N. 248) SERVIZI ED INTERVENTI PER LO SVILUPPO SOCIALE DELLA FAMIGLIA

0,00

+1.584.000,00

0,00

0,00

Upb: U0148

DIREZIONE SERVIZI SOCIALI Centro di Responsabilit:

Cap. 101206

FONDO NAZIONALE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA RISORSE STATALI (ART. 1, C. 1264, L. 27/12/2006, N. 296 L.R. 18/12/2009, N. 30) FONDO REGIONALE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA

0,00

+4.329.678,27

0,00

0,00

Upb: U0243

DIREZIONE SERVIZI SOCIALI Centro di Responsabilit:

Cap. 101224

AZIONI REGIONALI A FAVORE DEL CENTRO FUNZIONALE MULTIRISCHI (DIRETTIVA P.C.M. 27/02/2004) RICERCHE, STUDI E PIANI DI PREVENZIONE DELLA PROTEZIONE CIVILE

0,00

-201.000,00

0,00

0,00

Upb: U0119

U.P. PROTEZIONE CIVILE Centro di Responsabilit:

Cap. 101342

INTERVENTI DI PROTEZIONE CIVILE AL DI FUORI DEL TERRITORIO REGIONALE (ART. 50, L.R. 14/01/2003, N. 3) EMERGENZE SUL TERRITORIO

0,00

+19.517,91

0,00

0,00

Upb: U0122

U.P. PROTEZIONE CIVILE Centro di Responsabilit:

Pag. 3 di 4

DGR n.
108

del
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

2011

2011 CASSA +27.610,50

2012 COMPETENZA 0,00

2013 COMPETENZA 0,00

STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA


Cap. 101366
PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE SPAZIO ALPINO "ALPFFIRS" - QUOTA STATALE (REG.TO CEE 05/07/2006, N. 1080 - DELIBERA CIPE 15/06/2007, N. 36) PREVENZIONE RISCHIO INCENDI

COMPETENZA 0,00

Upb: U0099

U.P. PROTEZIONE CIVILE Centro di Responsabilit:

Cap. 101383

FONDO REGIONALE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA RISORSE REGIONALI (L.R. 18/12/2009, N. 30 - ART. 48, L.R. 16/02/2010, N. 11) FONDO REGIONALE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA

0,00

-4.329.678,27

0,00

0,00

Upb: U0243

DIREZIONE SERVIZI SOCIALI Centro di Responsabilit:

Cap. 101464

INTERVENTI REGIONALI A SOSTEGNO DELLE POPOLAZIONI COLPITE DAGLI ECCEZIONALI EVENTI METEORICI DEL 2009 (ART. 26, C. 1, L.R. 16/02/2010, N. 11) EMERGENZE SUL TERRITORIO

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-983.730,61

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Upb: U0122

U.P. PROTEZIONE CIVILE Centro di Responsabilit:

SALDO USCITA

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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1479 del 20 settembre 2011 Programma per la cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013. Procedura ad evidenza pubblica per la presentazione di progetti standard n. 02/2009. Esiti e avvio del progetto Profili. [Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)] Note per la trasparenza: Con questa deliberazione la Giunta regionale prende atto dellapprovazione da parte del Comitato di sorveglianza delle proposte progettuali standard, finanziate nellambito della seconda procedura ad evidenza pubblica avviata nel Programma di Cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013. Fornisce le indicazioni operative per lavvio del progetto di cui capofila la Direzione Lavori pubblici - denominato Profili - autorizzandone i conseguenti atti di adempimento amministrativo e di spesa. LAssessore Roberto Ciambetti riferisce quanto segue. La Commissione europea ha adottato il 20 dicembre 2007 - con decisione C (2007) 6584 - il Programma Operativo Programma per la Cooperazione transfrontaliera Italia - Slovenia nel quadro del nuovo obiettivo 3 della politica di coesione Cooperazione territoriale, la Giunta regionale ne ha preso atto con Dgr n. 4486 del 28 dicembre 2007. Il Programma operativo - a seguito di richieste comunitarie - stato poi modificato con decisione (Ce) C(2010)2343 del 20.04.2010, per la quale la Giunta regionale ha nuovamente deliberato con Dgr n. 1660 del 28 giugno 2010.

Il Programma prevede tre tipologie di progetti: strategici, standard e piccoli progetti, per tutti obbligatoria la presenza nel partenariato sia di beneficiari italiani che sloveni. La procedura pubblica per la presentazione di progetti standard stata approvata da parte del Comitato di sorveglianza in data 11 giugno 2009, ed stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia - Autorit di Gestione - n. 26 del 1 luglio 2009 e sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica di Slovenia n. 51 del 3 luglio 2009, un ulteriore avviso stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 54 del 3.07.2009. Per diffondere le informazioni sulle opportunit di finanziamento sono stati organizzati degli infoday in tutta larea programma; per il Veneto linfoday si tenuto Mestre il 21 luglio 2009. La manualistica e modulistica di riferimento, ad uso dei potenziali beneficiari, stata pubblicata contestualmente sul sito del Programma - in versione bilingue - e sul sito ufficiale della Regione del Veneto, l Unit di progetto regionale Cooperazione transfrontaliera ha inoltre fornito informazioni ed assistenza ai candidati interessati. Le risorse messe complessivamente a disposizione per i tre assi prioritari ammontavano a euro 60.000.000,00; di cui 51.000.000,00 a valere sul fondo europeo di sviluppo regionale - Fesr - e 9.000.000,00 euro di cofinanziamento nazionale italiano e sloveno. Pag. 4 di 4 Con deliberazioni n. 2975 del 6 ottobre 2009 e n. 3141 del 20 ottobre 2009, la Giunta regionale ha effettuato una ricognizione delle 21 proposte progettuali standard per le quali la Regione del Veneto si proponeva come capofila o partner. Entro la scadenza del 15 ottobre 2009, sono stati presen-

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 tati in totale 253 proposte progettuali, per una richiesta di 305.993.200,72 euro a fronte dei 60.000.000,00 messi a disposizione; la maggioranza dei progetti presentava un costo totale variabile da 1 a 1,5 milioni di euro; dei 253 progetti pervenuti 175 coinvolgono almeno un partner veneto, di questi 56 candidavano un capofila (Lead Partner) veneto. A conclusione della fase formale (superata da 198 progetti) e di quella qualitativa di valutazione effettuate dal segretariato tecnico congiunto, in collaborazione con i gruppi di esperti transfrontalieri, il Comitato di sorveglianza del Programma, nel corso della decima seduta tenutasi a Cividale del Friuli (Udine) in data 29 luglio 2011, ha approvato le graduatorie per ciascuno dei tre assi. Alla fine del complesso processo istruttorio risultano in posizione utile per essere finanziati 48 progetti, 38 dei quali vedono la partecipazione di almeno un soggetto del territorio regionale, 8 sono i capofila veneti. Per quanto concerne questultimi, quattro rientrano nellasse 2 dedicato alla competitivit e societ basata sulla conoscenza, tre nellasse 3 relativo allintegrazione sociale e uno nellasse 1 riguardante lambiente, trasporti e integrazione territoriale sostenibile Il Comitato di sorveglianza ha approvato i 48 progetti applicandovi una riduzione di contributo del 10% con lobiettivo di aumentare il numero dei progetti da finanziare per tenere conto dellattuale situazione di crisi e della sovra estimazione dei budget. Una riduzione addizionale, dall1 al 4%, stata decisa per quei progetti con uno scostamento tra valutazioni italiane e slovene superiore al 20%. Tra le quattro iniziative a leadership veneta nellasse 2, il progetto Profili vede come capofila la Direzione regionale Lavori Pubblici. Le tre risultanti graduatorie per asse sono state recepite dalla Regione Friuli Venezia Giulia con Dgr n. 1500 del 5.08.2011, pubblicata sul proprio Bur n. 32 del 10 agosto 2011. Nella tabella - Allegato A del presente provvedimento - inserita anche nel sito ufficiale della Regione del Veneto, nelle pagine dedicate alla Cooperazione territoriale (http://coopterritoriale. regione.veneto.it/Italia-Slovenia/) sono sintetizzati i risultati relativi allarea veneta eligibile ai benefici del Programma in parola, che comprende le province di Venezia, Rovigo, Padova e - in parte - Treviso come deroga territoriale. In sintesi, il progetto Profili ha lobiettivo di realizzare un sistema informativo per integrare e coordinare l'insieme delle competenze e tecnologie nella progettazione, realizzazione e gestione degli attori della filiera delle costruzioni edili dellarea transfrontaliera e di impostare progetti di fruizione congiunta dei servizi. Limporto totale richiesto dal progetto di 1.495.000,00 euro stato ridotto del 10% arrivando a 1.345.500,00. La Direzione Lavori pubblici, come Lead Partner aveva una quota di 165.000,00 che potr essere rideterminata in conseguenza del suddetto taglio. La rideterminazione del piano finanziario, la scheda progettuale rivista e la stipula del contratto di partenariato - che regola i rapporti tra i partecipanti ad un progetto - dovranno avvenire entro 30 giorni dall accettazione del contributo da parte della Direzione regionale pi volte citata. In seguito allapprovazione definitiva, viene inoltre sottoscritto il contratto di finanziamento (subsidy contract) con cui il capofila si impegna, come responsabile unico per lintero progetto, verso lAutorit di gestione del Programma e nel quale sono definiti obblighi e modalit di attuazione o di eventuale revisione dei contenuti descrittivi/finanziari del progetto.

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Per quanto attiene ai compiti della Direzione Lavori pubblici, oltre alle attivit tecniche, da sviluppare come stabilito nei documenti di candidatura modificati (application form e piano finanziario), dovr monitorare gli avanzamenti fisici e finanziari del progetto e dovr organizzare il lavoro degli altri partner. I singoli partner dovranno raccogliere la documentazione contabile ed ogni altro documento necessario a provare lo svolgimento delle attivit di propria competenza ed inviare la documentazione di spesa al capofila, gi convalidata dal controllo di primo livello, affinch egli proceda a richiedere il rimborso delle quote Fesr allAutorit di certificazione del Programma (Regione autonoma Friuli Venezia Giulia). Ciascun partner italiano per ottenere la certificazione delle spese sostenute tenuto ad inviare tutta la documentazione contabile alla Regione autonoma Friuli Venezia Giulia che ha istituito una apposita struttura indipendente che assicura le attivit di controllo di primo livello in modo omogeneo. Il Lead partner, raccolte tutte le spese convalidate a termini di Programma, presenta per il tramite dellAutorit di gestione, le domande di pagamento allAutorit di certificazione. Il flusso dei pagamenti stabilito nel Programma prevede che detta Autorit rimborsi successivamente i fondi Fesr maturati al capofila per conto di tutti i partner, mentre per quanto riguarda il cofinanziamento nazionale, la quota parte del fondo di rotazione italiano viene trasferito dallAutorit di certificazione ai singoli partner senza ulteriori compiti da parte del capofila. Le attivit progettuali amministrative, compresa la gestione del budget, la funzione di monitoraggio e rendicontazione, sono svolte dalla Direzione Lavori pubblici. Laddove linsieme di tali attivit richieda un pi ampio e professionale impegno rispetto alle competenze istituzionali ordinariamente svolte e comporti un impegno aggiuntivo ed innovativo rispetto alle normali mansioni di servizio, potr risultare necessario supportare la suddetta struttura regionale con personale a tempo determinato e/o consulenze o collaborazioni esterne ad hoc, da individuare nel rispetto della normativa vigente per il Programma. Per quanto premesso, si tratta di autorizzare il dirigente regionale della Direzione Lavori pubblici - o a un suo delegato - al perfezionamento e alla firma della documentazione necessaria per dare avvio al progetto Profili ed ai conseguenti adempimenti amministrativi e di spesa. Il costo del progetto per l85%, a carico dellUnione europea (Fesr) e - per lItalia - pesa per il restante 15% a carico del Fondo di rotazione nazionale (Fdr - ex Legge n. 183/87). Poich la Direzione Lavori pubblici Lead Partner, si dovr prevedere a bilancio regionale anche la copertura finanziaria per il trasferimento delle quote di rimborso Fesr spettanti a ciascun partner progettuale, sia italiano, che sloveno. Limporto approvato dal Comitato di sorveglianza per il progetto pari a euro 1.345.500,00 composto per euro 1.143.675,00 da fondi Fesr, mentre la contropartita nazionale a valere sul Fdr spettante alla Direzione Lavori pubblici ammonta al un massimo di euro 24.750,00. Conseguentemente, limporto massimo delle obbligazioni di spesa alla cui assunzione provveder con propri atti il dirigente regionale della suddetta Direzione, ammonta ad euro 1.168.425,00 (1.143.675,00 + 24.750,00). A tal fine necessario prevedere appositi capitoli di spesa

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 - Vista la deliberazione n. 1500/2011 della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, pubblicata sul Bur della medesima Regione n. 32 del 10 agosto 2011, relativa alla presa datto e pubblicit delle graduatorie approvate dal citato Comitato; - Vista la legge regionale 29 novembre 2001 n. 39 "Ordinamento del bilancio e della contabilit della Regione, art. 22; - Ravvisata lopportunit di accogliere la proposta del relatore facendo proprio quanto espresso in premessa delibera 1. di prendere atto dellapprovazione del progetto Profili, descritto in premessa, di cui la Direzione regionale Lavori pubblici capofila e dunque beneficiario principale, ai sensi dellart. 20 del reg. to Ce n. 1083/06; 2. di autorizzare il dirigente regionale della Direzione Lavori pubblici al perfezionamento e sottoscrizione dei documenti necessari ad avviare le attivit tecniche e di gestione del progetto di cui al punto 1. e ad adottare i conseguenti atti di adempimento amministrativo e di spesa; 3. di demandare alla Direzione regionale Bilancio: liscrizione dei capitoli di spesa necessari allattuazione del citato progetto, da istituire nel bilancio di previsione 2011 e pluriennale, attingendo dai capitoli fondo (capitolo 101200 - Fondo Fdr per la Cooperazione transfrontaliera 2007-2013 e capitolo 101199 - Fondo Fesr per la Cooperazione transfrontaliera 2007-2013) a titolarit dellUnit di progetto Cooperazione Transfrontaliera, e da assegnare alla Direzione Lavori pubblici, determinando in euro 1.168.425,00 limporto massimo complessivo delle obbligazioni di spesa, alla cui assunzione provveder la Direzione medesima; 4. di prescrivere che ogni eventuale modifica tecnica ai contenuti o al piano finanziario del progetto venga valutata congiuntamente dalla Direzione Lavori pubblici e dallUnit di progetto Cooperazione transfrontaliera, restando al capofila il compito di provvedere conseguentemente; 5. di incaricare lUnit di progetto Cooperazione transfrontaliera delle attivit di informazione, coordinamento, nonch di supporto tecnico alla Direzione Lavori pubblici, di contatto e collaborazione con gli organi nazionali e transfrontalieri di gestione del Programma; a tal fine la citata Direzione garantir il flusso di informazioni atto a consentire un costante aggiornamento sullo stato di avanzamento del progetto. (segue allegato)

per lattuazione del progetto, da istituire a nel bilancio di previsione 2011 e pluriennale, attingendo dai capitoli fondo (capitolo 101200 - Fondo Fdr per la Cooperazione transfrontaliera 2007-2013 e capitolo 101199 - Fondo Fesr per la Cooperazione transfrontaliera 2007-2013) a titolarit dellUnit di progetto Cooperazione transfrontaliera e da assegnare alla Direzione Lavori pubblici. LUnit di progetto Cooperazione transfrontaliera mantiene un ruolo di informazione, coordinamento e supporto tecnico alla struttura regionale, nonch di contatto e collaborazione con gli organi di gestione del Programma, in particolare rappresentando la Regione nel Comitato di sorveglianza del Programma. Il relatore conclude la propria relazione e sottopone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale - Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellart. 33, 2 comma, dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; - Visto il regolamento (Ce) n. 1083/06 recante disposizioni generali sui Fondi strutturali e il regolamento (Ce) n. 1080/06 relativo al Fondo Europeo di Sviluppo regionale (Fesr), nonch il regolamento (Ce) n. 1828/2006 che stabilisce modalit di applicazione dei regolamenti di cui sopra e la decisione del Consiglio 2006/702/Ce sugli orientamenti strategici comunitari in materia di coesione; - Viste la Decisione C (2007) 6584 del 20.12.2007 della Commissione europea che approva il Programma operativo Programma per la Cooperazione transfrontaliera Italia-Slovenia 2007-2013 (codice Cci 2007 Cb 163 PO 036) e la Dgr n. 4486 del 28.12.2007 con cui si preso atto dellapprovazione; - Vista la delibera Cipe del 15.06.2007 n. 36 che ripartisce le risorse Fesr italiane per lobiettivo Cooperazione territoriale europea e determina il cofinanziamento a carico del Fondo nazionale di rotazione; - Vista la decisione (Ce) C(2010)2343 del 20.04.2010 con la quale si approvano le modifiche al Programma Operativo richieste dalla Commissione europea e la Dgr n. 1660 del 28.06.2010 di presa datto di tale modifica; - Considerati il Bollettino Ufficiale della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia n. 26 del 1 luglio 2009 in cui stato pubblicato il bando e il Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 54 del 3 luglio 2009; - Viste le deliberazioni n. 2975 del 6 ottobre 2009 e n. 3141 del 20 ottobre 2009, con le quali la Giunta regionale ha approvato lelenco delle 21 proposte progettuali di progetti standard, per cui la Regione del Veneto si proposta come capofila o partner; - Preso atto degli esiti del decimo Comitato di sorveglianza tenutosi a Cividale del Friuli (Udine) il 29 luglio 2011 che ha approvato le graduatorie dei progetti finanziabili sui tre assi prioritari del Programma di Cooperazione transfrontaliera Italia - Slovenia (2007-2013), sulla base delle risultanze istruttorie del segretariato e dei gruppi di valutatori esperti;

Allegato A

PROGRAMMA OPERATIVO ITALIA SLOVENIA 2007-2013

Proposte di progetto approvate dal Monitoring Committee Regione Veneto

ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER PARTNER Informest Consorzio Distretto Veneto dei Beni Culturali Consorzio Distretto Veneto dei Beni Culturali Ance Venezia Cna Ravenna Unioncamere Veneto Universit di Padova Unione Regionale Economica Slovena Ance Trieste Gzs (Slo) Ooz Nova Gorica (Slo) Universit Di Lubiana (Slo) Ozs (Slo) Ooz Sezana (Slo)

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

SOGGETTI VENETI COINVOLTI Regione del Veneto Direzione Lavori Pubblici, Consorzio Distretto Veneto dei Beni Culturali Consorzio Distretto Veneto dei Beni Culturali, Ance Venezia, Unioncamere

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.345.500,00

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PROFILI

Regione del ll progetto PROFILI ha lobiettivo di realizzare un sistema Veneto - Direzione informativo per integrare e coordinare l'insieme delle Lavori Pubblici conoscenze, competenze e tecnologie nella progettazione, realizzazione e gestione detenute dagli attori della filiera allargata delle costruzioni edili presenti nellarea transfrontaliera e per impostare e realizzare progetti di fruizione congiunta dei servizi. Il progetto, grazie al sistema informativo, promuover lincontro tra domanda - i privati - e offerta - le municipalit nellambito delle iniziative di Partenariato Pubblico Privato.

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER Comune di Brda Ob ina Brda, Drutvo Oljkarjev Aipo Brda, Goriko Oljkarsko Drutvo, Tc Nova Gorica, Biotehnika ola, Labs D.O.O., Kgzs, Zavod Go, Poskusni Center Za Oljkarstvo, Rra Severne Primorske D.O.O. Nova Gorica, Univerza V Novi Gorici, Ersa, Iss, Universita Degli Studi Di Udine, Aipo PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 959.706,50

UE LI JE II

Lo scopo del progetto promuovere il settore olivicolo nella zona transfrontaliera di Gorika Brda (Collio) e della Valle di Vipacco della Regione Goriziana, delle provincie italiane Trieste, Gorizia, Udine, Pordenone (Friuli Venezia Giulia), Treviso e Padova (Veneto), e Ravenna (Emilia Romagna). L'obiettivo quello di aumentare la qualit dellolivicoltura nella zona transfrontaliera. La zona di attuazione del progetto presenta condizioni simili, e queste contribuiscono ad uno svilppo comune di attivit nella zona transfrontaliera. Le attivit prevedono studi e ricerche sulla qualit dolio doliva e sulle potenzialit dellolivicoltura, la moltiplicazione delle specie autoctone dolivo e la conservazione del patrimonio genetico autoctono, la formazione di panel per la valutazione sensoriale dolio, lacquisto di attrezzatura necessaria al completamento della filiera produttiva, la formazione degli operatori, la strategia di marketing del marchio UELI-JE nonch la sua protezione; infine la promozione delle attivit con la diffusione dei risultati

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER Provincia di Rovigo PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Ob ina Jesenice, Turizem Bohinj - zavod za pospeevanje turizma, Ustanova Fundacija BiT planota, Delta 2000 Soc.Cons. ar.l., Provincia di Ravenna, Provincia di Ferrara, Provincia di Rovigo, INFORMEST

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.287.000,00

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MOTOR

BSC, Poslovno Il progetto MOTOR intende migliorare lofferta turistica podporni center, delle tre aree specifiche inserite nel progetto: la d.o.o., Kranj destinazione turistica sviluppata in unarea naturalistica tutelata, larea rurale meno sviluppata e lantico centro urbano dotato di un ricco patrimonio culturale. La qualit, lattrattivit e linnovazione non sono sufficienti, pertanto sar necessario migliorare la conoscenza ed elaborare delle buone prassi relative agli investimenti nellofferta turistica comprendente anche il patrimonio naturale e culturale. Nellarea in questione ci sono numerose strutture culturali vuote, aziende agricole che necessitano di radicali lavori di restauro e rivitalizzazione e si registra inoltre una mancanza di informazioni, formazione, utilizzo delle tecnologie ICT e non viene presa in considerazione larchitettura locale. Il progetto favorir lelaborazione di nuove e innovative idee atte a migliorare lofferta turistica, aumentare il flusso di informazioni tra i singoli attori turistici, creare un sistema di formazione individuale dedicato agli investitori e migliorare la collaborazione, le sinergie e lo scambio di buone prassi tra aree simili. In questo modo verr realizzato lobiettivo principale del progetto che prevede una maggiore diversificazione e larricchimento dellofferta turistica che verranno garantiti dallefficace organizzazione turistica delle aree prescelte anche in considerazione dei segmenti relativi allo sviluppo turistico sostenibile.

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER CNA Veneto PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Slovensko Deelno Gospodarsko Zdruenje - SDGZ Unione Regionale Economica Slovena URES ASS N.1 Triestina, Associazione degli industriali della provincia di Trieste, Confcommercio TS, Confartigianato TS, CNA Veneto, Provincia di Trieste, SIPRO Emilia Romagna, OZS, OOZ, Ajdov ina, OOZ Seana, OOZ Nova Gorica, GEIE

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 792.100,00

TRANSARMON

Il progetto TRANSARMON prospetta unattivita di ricerca, raccolta dati e predisposizione di fonti di informazione sulle possibilita offerte dalla normativa europea nel settore delle PMI dellarea transfrontaliera. Con lavvento di Schengen un numero sempre maggiore di PMI dellarea confinaria sta iniziando ad operare in ambito transfrontaliero incontrando problemi dettati dalla mancata armonizzazione delle normative tra i due Paesi dellarea programma. Il progetto puo' sostenere la competitivit delle PMI e contribuire allobiettivo generale del programma aiutando a capire dove e possibile intervenire per agevolare da una parte le imprese a dallaltra gli organi di controllo e gli enti pubblici. I target groups del progetto saranno gli imprenditori locali, che saranno affiancati da esperti legali nellapprofondire lo spazio che la mancata armonizzazione delle leggi lascia in discipline quali: igiene ed educazione alimentare, sicurezza sul lavoro, problematica ambientale, aspetti fiscali, mobilit.

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Nacionalni intitut za biologijo Morska bioloke postaja Piran Istituto nazionale di biologia Stazione di biologia marina di Pirano Azienda Socio-Sanitaria ICGEB - Medn.center za Chioggia genski ineniring in biotehn., AOU S.Maria della Misericordia di Udine, Universit di Ljubljana, Azienda SocioSanitaria Chioggia

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.320.000,00

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

GLIOMA

Il progetto GLIOMA ha lobiettivo di aumentare la competitivit e lo sviluppo di una societ basata sulla conoscenza e, nello specifico, lobiettivo operativo di Promuovere la R&S (cfr. Misura 2.3 del PO).Il progetto prevede la creazione di una rete internazionale costituita sia da strutture ospedaliere che da centri di ricerca deccellenza coinvolti nellapplicazione di biotecnologie al campo oncologico; ci favorir il trasferimento tecnologico alle industrie del territorio di prodotti innovativi sia per la diagnosi che per la terapia dei gliomi umani, incrementando il numero di imprese con elevato valore aggiunto. In particolare il progetto prevede lo studio del ruolo delle cellule staminali tumorali del glioma. I risultati di queste attivit porteranno alla realizzazione di importanti strumenti diagnostici (legati alla definizione della prognosi e alla previsione di risposta alla terapia) e possibilmente terapeutici.Bisogna altres ricordare che il progetto ha anche un evidente effetto nellasse 3 determinando laumento della qualit della vita dei cittadini italiani e sloveni affetti da neoplasie cerebrali mediante il ricorso alle pi moderne strategie che consentono di individuare, per ciascun paziente, una terapia specifica, avvicinandoci al concetto di terapia personalizzata fortemente auspicata in ambito oncologico. Questo determiner effetti economici rilevanti, quali lefficienza e lefficacia delle prestazioni sanitarie.Limpatto di questo progetto ha un notevole spessore in termini di aumento della competitivit dellarea programma e sulla qualit della vita, in tutta larea transfrontaliera

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER Comitato regionale dellENFAP del FVG Pososki Razvojni Center, Ljudska Univerza Nova Gorica - Lung, Andragoski Center Slovenije (Slovenian Institute For Adult Education), Torre Natisone Gal S.C.A.R.L., Donneuropee Formazione & Marketing, Gal Venezia Orientale (Vegal), Provincia di Gorizia, Ial, Cpt Staranzano, Provincia di Venezia. Donneuropee Formazione 714.971,63 & Marketing, Gal Venezia Orientale (Vegal), Provincia di Venezia. PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO

STUDY CIRCLES

Il progetto prevede la sperimentazione in contesti prevalentemente rurali di un modello educativo intergrato di sviluppo delle risorse umane, in grado di sostenere le azioni di sviluppo locale attraverso la valorizzazione dei saperi del territori.

Il modello fa leva sulla flessibilit dei sistemi di educazione non formale per avvicinare target di utenza con scarsa familiarit rispetto alla formazione tradizionale, favorendo processi partecipativi e di cittadinanza attiva e promuovendo reti di apprendimento permanente basate su logiche collaborative.

La metodologia utilizzata, i Circoli di studio, verr sviluppata e sperimentata in ambito transfrontaliero con la guida di esperti, attraverso le seguenti attivit: Formazione degli operatori, Animazione e rilevazione dei fabbisogni, Gestione sperimentale dei Circoli di studio, valorizzazione dei saperi, sviluppo di un modello trasferibile.

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Heritaste

Il progetto Heritaste riguarda il miglioramento della competitivit economica provinciale e regionale nella cooperazione in campo turistico e culturale, al fine di soddisfare la crescente richiesta dei cittadini di migliorare i servizi e la conoscenza reciproca ed abbattere le barriere di natura storica, culturale e sociale tuttora esistenti. Il progetto punta alla realizzazione di azioni mirate alla valorizzazione delle peculiarit turistiche, agricole, storiche, culturali e commerciali, attraverso la promozione di percorsi tematici che colleghino la valorizzazione dei prodotti tipici locali a un contesto storico culturale che offre, nel territorio considerato, molti siti di pregio.

Provincia di Udine Provincia di Gorizia, ITAS "P. D'Aquileia" di Cividale del Friuli, Comune di Spilimbergo, Camera per lagricoltura e le foreste della Slovenia, Istituto agricolo forestale di Nova Gorica, RRA Severne Primorske Nova Gorica, Universit di Nova Gorica, Glasbena agencija Jota, UNPLI Comitato Provinciale di Venezia, UNPLI - Comitato Provinciale di Padova

UNPLI Comitato Provinciale di Venezia, UNPLI - Comitato Provinciale di Padova

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Universit di Padova Dipartimento di Biologia, ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLE VENEZIE Universit degli Studi di Udine, Universit di Padova Dipartimento di Biologia, ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE DELLE VENEZIE, SHORELINE societ cooperativa, Universit di Nova Gori a, KGZS - Zavod KR, Vodomec d.o.o.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.332.000,00

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INNOVAQUA

Universit degli INNOVAQUA un progetto proposto da aziende Studi di Trieste interessate allacqua- e maricoltura ed enti di ricerca. La rilevante diminuzione della pescosit dovuta allo struttamento intensivo dei mari, che riguarda anche il mare Adriatico, sta determinando un rapido sviluppo dellallevamento industriale di specie ittiche che, dato il loro elevato valore nutrizionale, sono componenti essenziali dellalimentazione umana. La sostenibilit dellacquacoltura dipende in larga misura da: a) ottimali condizioni ambientali, b) corretta alimentazione e c) efficace profilassi di malattie infettive. Lobiettivo di INNOVAQUA costituire una rete stabile fra partners, per attivare lo scambio di conoscenze essenziale allo sviluppo di innovazioni tecnologiche da parte degli enti di ricerca sulla base delle esigenze espresse dai produttori, ed il loro trasferimento alle aziende produttrici. I risultati attesi garantiranno un incremento della resa e della qualit dei prodotti degli allevamenti a beneficio sia dei produttori che, in ultima analisi, dei consumatori.

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Ente sloveno per il turismo Slovenska turisti na organizacija Universit CaFoscari di Facolta di Studi per il Turismo Venezia - Centro Portorose, Parco tecnologico Interdipartimentale IDEAS del Litorale, Consorzio per lAREA di ricerca scientifica e tecnologica di Trieste (Consorzio AREA), Unione Regionale Economica Slovenia, Universit CaFoscari di Venezia - Centro Interdipartimentale IDEAS, S.I.PRO. Agenzia Provinciale per lo sviluppo S.p.A

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.179.000,00

T-lab

Le principali intenzioni e gli obiettivi del progetto T-lab sono la applicazione e il rinnovo della buona prassi del progetto Banca delle possibilit turistiche di Slovenia sulle regioni iscritte e la diffusione dellaccessibilit delle migliori tecnologie. La prova dellottimo potenziale di BPTS il premio dellante del turismo mondiale per le speciali e innovative conquiste nel campo del turismo e anche la scelta per la buona prassi nellanno dellinnovativa e creativit dellUE 2009 dalla commissione dellUE. Lobiettivo a lungo termine del progetto che T-lab progressivamente si sviluppi oltre i confini della Slovenia e dellItalia e che si estenda sul territorio di tutta Europa. Gli risultati principali del progetto saranno: limplementazione e il rinnovo del portale oltreconfine, che si user per il network dei investitori per i nuovi progetti turistici e per le opportunit di realizzazione, la conduzione delle attivit supplementari del portale (educazione, consultazione, sperimentazione), le quali incoraggeranno luso del portale e consentiranno un collegamento pi veloce delle aziende nel territorio del programma, la promozione comune dei prodotti turistici, formazione di comuni integrati turistici MSP, che commercializzeranno i pacchetti.

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Treviso tecnologia, Camera di Commercio di Venezia, Camera di Commercio di Padova, Veneto Innovazione

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.350.000,00

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IPforSME

Treviso Il progetto intende sviluppare competenze, modelli tecnologia organizzativi, strumenti e networking tra il mondo che produce ricerca scientifica e il tessuto economico locale nelle regioni transfrontaliere interessate, implementando meccanismi abilitanti in uno scenario di open innovation. Lo sviluppo dei meccanismi di trasferimento tecnologico IP-based dal mondo della ricerca alle imprese infatti lelemento chiave per la nascita e la crescita di filiere locali tecnologiche di nuova generazione, dove le competenze immateriali divengono asset commerciabili su scala globale, secondo schemi dinamici e competitivi. Camera di Commercio di Venezia, Camera di Commercio di Padova, Veneto Innovazione, Camera di Commercio di Udine, Friuli Innovazione, Area Science Park, National Patent Office of Slovenia (UIL-SIPO), Jozef Stefan Institute, GZS - Gospodarska zbornika Slovenjie (Chamber of Commerce and Industry of Slovenia), Tehnoloska Agencija Slovenije - TIA (Slovenian Technology Agency), UIP - University Incubator of Primorska

Obiettivo complessivo quindi stabilire, anche attraverso sperimentazioni operative sul campo, relazioni transfrontaliere efficaci e sostenibili nel mediolungo periodo tra il mondo della ricerca e del business, con particolare focus su PMI e basate sugli strumenti IP e la valorizzazione del capitale intellettuale.

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Universit degli Studi di Padova - Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia, Consorzio Volontario Tutela Vini Doc LisonPramaggiore, Consorzio Tutela Vini del Piave D.O.C., Venezia Wine Forum S.C.R.L Universit degli Studi di Padova Centro Interdipartimental e per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia Univerza V Ljubljani Biotehnika Fakulteta, Consorzio Volontario per la Tutela dei Vini Colli Euganei Doc, Consorzio Volontario Tutela Vini Doc LisonPramaggiore, Consorzio Tutela Vini Del Piave D.O.C., Venezia Wine Forum S.C.R.L., Gruppo Cevico Centro Vinicolo Cooperativo Romagnolo Soc. Coop. Agricola, Consorzio Tutela Vini Doc Carso, Consorzio Tutela Vini Doc Collio, Kmetijsko Gozdarska Zbornica Slovenije, Kmetijsko Gozdarski Zavod Nova Gorica (Kgzs Zavod Go), Vinakras Seana Z.O.O., Vinska Klet Gorika Brda Z.O.O., Consorzio Tutela Vini D.O.C. Friuli Annia

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.184.679,00

WINE NET

Il progetto WINE NET, proposto da diverse Universit,Istituti di Ricerca,Consorzi di Tutela e Cooperative vitinicole del Veneto,Friuli Venezia Giulia,Emilia Romagna e Slovenia (vedasi Sez A punto A.2.PARTNER DI PROGETTO), il rafforzamento della collaborazione tra Universit e Centri di Ricerca,Istituzioni e imprese mediante lo sviluppo di un sistema di rete che ne permetta lo scambio di informazioni in tempo reale anche tra partner molto distanti tra loro. La messa in rete dei vari partner verr consolidata dalle attivit di progetto che, finalizzate al miglioramento degli standard qualitativi dei prodotti vitivinicoli e degli strumenti di comunicazione (marketing), si possono cos sintetizzare: messa in rete di laboratori di analisi sensoriale di tecnologia innovativa; creazione di nuovi modelli viticoli; massa a punto di tecniche innovative di produzione vini con DMR ed Appassimento; valutazione algoritmi di Filiera; implementazione di nuove tecniche di marketing (comunicazione e informazione) comprendenti anche studi innovativi sul comportamento del consumatore.

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Vega Parco Scientifico Tecnologico di Venezia Scarl BSC - Poslovno podporni center, d.o.o. - Kranj, Universit degli Studi di Padova Dipartimento costruzioni e trasporti, Fondazione Bevilacqua La Masa, Comune di Monfalcone, ForSer Formazione e Servizi per la Pubblica Amministrazione, Istituto Nazionale Sloveno di Ingegneria Civile e delle Costruzioni (ZAG), Comune di Postumia, Universit del Litorale, Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria, SIPRO Agenzia Provinciale per lo sviluppo S.p.A.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO

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MACC

il progetto MACC ha l'obiettivo di realizzare il centro di coordinamento transfrontaliero delle professionalit tecniche e scientifiche esistenti nel settore dell'arte contemporanea, in grado di affiancare e supportare aziende ed enti in attivit di ricerca, realizzazione di materiali ed esecuzione di restauri. Attraverso l'avvio del centro sar possibile attivare una rete per l'arte contemporanea in grado di favorire lo sviluppo di relazioni strategiche e di forme di collaborazione innovative tra enti ed imprese per sostenere il trasferimento tecnologico, a questo scopo si svilupperanno due strutture di ricerca e progettazione, una italiana e una slovena, individuate fra quelle gi presenti nelle aree transfrontaliere.

Vega Parco Scientifico 1.341.003,02 Tecnologico di Venezia Scarl, Universit degli Studi di Padova Dipartimento costruzioni e trasporti, Fondazione Bevilacqua La Masa,

Nei territori transfrontalieri infatti si stanno concentrando realt importanti per il settore dell'arte contemporanea che si presentano per parcellizzate e disorganizzate e che necessitano quindi di essere coordinate per interagire tra loro, operare e condividere il know-how di settore, sviluppando nuovi circuiti virtuosi che comprendano al loro interno laboratori di restauro e imprese di settore, sviluppando nuovi circuiti virtuosi, che comprendano al loro interno laboratori di restauro e imprese di settore.

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER 1.349.100,00 PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Comune di Gorizia, Provincia di Provincia di Padova Ferrara, Provincia di Padova, Comune di Rence-Vorsko, Comune di Miren Kostanjevica, Comune di Brda, Comune di Comeno, Comune di Sempeter- Vertojba, Comune di Canale, Comune di Nova Gorica, Provincia di Udine, Regione Friuli Venezia Giulia Direzione centrale mobilit, energia e infrastrutture di trasporto, Kolesarska Zveza Slovenje

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO

CroCTaL

Provincia di Il progetto CroCTaL (Cossborder Cycling Tracks and Gorizia Landscape) si prefigge di migliorare le connessioni viarie transfrontaliere e l'integrazione tra le citt e le aree rurali al fine di contribuire alla riduzione del volume di traffico e dell'inquinamento. In particolare il progetto vuole costituire una rete di piste ciclabili nella zona transfrontaliera che si integra con i vari aspetti del paesaggio presenti nellarea dei partner. In questo modo lambiente diventa il punto di partenza dellopera pubblica: la pista ciclabile un mezzo per vivere gli ambiti paesaggistici locali. Le infrastrutture vengono collegate saldamente al territorio, tenendo conto degli aspetti e delle peculiarit dello stesso sia nelluso dei materiali impiegati, sia nelle caratteristiche degli arredi urbani sia nel sistema segnaletico unitario delle piste, creando altres una promozione e disseminazione dei risultati pi mirata . Larticolazione del progetto infatti prevede un WP (WP3) che analizza le piste ciclabili, calandole nella realt collegandole ai diversi ambiti paesaggistici ed identificano luso delle stesse ed i target, oltre ad un WP(WP5) dedicato alle azioni pilota interventi specifici dei partner che vanno spesso a completare tratti di piste esistenti e consentono altres di poter completare dei circuiti transfrontalieri attualmente solo parzialmente percorribili. Il WP4 , invece, ha lintento di promuovere la mobilit sostenibile e la tutela del territorio, guardano alle buone prassi esistenti in Italia e in Slovenia relative alle metodologie costruttive delle piste e degli arredi urbani, mentre il WP6 , forte dei risultati ottenuti dal progetto, vuole comunicare in modo efficace le nuove possibilit di impiego delle infrastrutture ciclabili transfrontaliere, le reti ed i circuiti paesaggistici connessi alle stesse.

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Comune di TOLMIN Ob ina TOLMIN Comune di Moimacco, Comune F.IMM Technology, di Cividale del Friuli, Comune di Buttrio, Comune di Remanzacco, Comune di Pradamano, Comune di Premariacco, Comune di San Giovanni al Natisone, Comune di Pavia di Udine, Comune di Brda, Comune di Nova Gorica, Comune di Kanal ob So i, Comune di Miren-Kostanjevica, Univerisit di Ljubljana, Hera S.p.A., F.IMM Technology, Azienda Pubblica Acquedotto del Carso Seana S.r.l.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.309.147,03

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ISO TO *

Il progetto finalizzato a ridurre i rischi per lambiente e per la biodiversit attraverso la realizzazione di iniziative strutturali e immateriali finalizzate a migliorare la progettazione e la gestione degli impianti fognari dell'area transfrontaliera. Tali iniziative comprendono da un lato laggiornamento, la sistemazione ed il potenziamento di reti per la gestione delle acque reflue, presso i comuni di Tolmin e Moimacco, dallaltro lorganizzazione di attivit di studio e ricerca, di scambio di esperienze, di condivisione di best practice e di divulgazione dei risultati che verranno attuati in un'area territoriale pi ampia in Slovenia e Italia (Regioni Veneto e Emilia Romagna).

Gli effetti diretti del presente progetto (e di altre 5 progetti collegati valutati sullo stesso bando) interesseranno il bacino idrografico dellIsonzo, sul quale vengono continuamente rilevati fenomeni di inquinamento dovuti alla ridotta capacit di gestione delle acque reflue allinterno del territorio transfrontaliero che influiscono negativamente sull'equilibrio ambientale di tutto l'Alto Adriatico.

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Comune di Premariacco F.IMM Technology, Comune di Nova Gorica, Comune di Cividale del Friuli, Comune di Buttrio, Comune di Moimacco, Comune di Pradamano, Comune di Remanzacco, Comune di San Giovanni al Natisone, Comune di Pavia di Udine, Comune di Tolmin, Comune di Brda, Comune di Kanal ob So i, Comune di Miren-Kostanjevica, Univerisit di Ljubljana, Hera S.p.A., F.IMM Technology, Azienda Pubblica Acquedotto del Carso Seana S.r.l.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.335.000,00

ISO-PRE

Il progetto finalizzato a ridurre i rischi per lambiente e per la biodiversit attraverso la realizzazione di iniziative strutturali e immateriali finalizzate a migliorare la progettazione e la gestione degli impianti fognari dell'area transfrontaliera. Tali iniziative comprendono da un lato laggiornamento, la sistemazione ed il potenziamento di reti per la gestione delle acque reflue, presso i comuni di Tolmin e Moimacco, dallaltro lorganizzazione di attivit di studio e ricerca, di scambio di esperienze, di condivisione di best practice e di divulgazione dei risultati che verranno attuati in un'area territoriale pi ampia in Slovenia e Italia (Regioni Veneto e Emilia Romagna).

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Gli effetti diretti del presente progetto (e di altre 5 progetti collegati valutati sullo stesso bando) interesseranno il bacino idrografico dellIsonzo, sul quale vengono continuamente rilevati fenomeni di inquinamento dovuti alla ridotta capacit di gestione delle acque reflue allinterno del territorio transfrontaliero che influiscono negativamente sull'equilibrio ambientale di tutto l'Alto Adriatico.

ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Comune di Pradamano F.IMM Technology, Comune di Nova Gorica, Comune di Cividale del Friuli, Comune di Buttrio, Comune di Moimacco, Comune di Remanzacco, Comune di Premariacco, Comune di San Giovanni al Natisone, Comune di Pavia di Udine, Comune di Tolmin, Comune di Brda, Comune di Kanal ob So i, Comune di Miren-Kostanjevica, Univerisit di Ljubljana, Hera S.p.A., F.IMM Technology, Azienda Pubblica Acquedotto del Carso Seana S.r.l

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.335.000,00

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ISO-PRA

Il progetto finalizzato a ridurre i rischi per lambiente e per la biodiversit attraverso la realizzazione di iniziative strutturali e immateriali finalizzate a migliorare la progettazione e la gestione degli impianti fognari dell'area transfrontaliera. Tali iniziative comprendono da un lato laggiornamento, la sistemazione ed il potenziamento di reti per la gestione delle acque reflue, presso i comuni di Tolmin e Moimacco, dallaltro lorganizzazione di attivit di studio e ricerca, di scambio di esperienze, di condivisione di best practice e di divulgazione dei risultati che verranno attuati in un'area territoriale pi ampia in Slovenia e Italia (Regioni Veneto e Emilia Romagna).

Gli effetti diretti del presente progetto (e di altre 5 progetti collegati valutati sullo stesso bando) interesseranno il bacino idrografico dellIsonzo, sul quale vengono continuamente rilevati fenomeni di inquinamento dovuti alla ridotta capacit di gestione delle acque reflue allinterno del territorio transfrontaliero che influiscono negativamente sull'equilibrio ambientale di tutto l'Alto Adriatico.

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Comune di San Giovanni al Natisone F.IMM Technology, Comune di Kanal ob So i, Comune di Cividale del Friuli, Comune di Buttrio, Comune di Moimacco, Comune di Pradamano, Comune di Premariacco, Comune di Remanzacco, Comune di Pavia di Udine, Comune di Tolmin, Comune di Nova Gorica, Comune di Brda, Comune di Miren-Kostanjevica, Univerisit di Ljubljana, Hera S.p.A., F.IMM Technology, Azienda Pubblica Acquedotto del Carso Seana S.r.l.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.280.377,85

ISO-GIO

Il progetto finalizzato a ridurre i rischi per lambiente e per la biodiversit attraverso la realizzazione di iniziative strutturali e immateriali finalizzate a migliorare la progettazione e la gestione degli impianti fognari dell'area transfrontaliera. Tali iniziative comprendono da un lato laggiornamento, la sistemazione ed il potenziamento di reti per la gestione delle acque reflue, presso i comuni di Tolmin e Moimacco, dallaltro lorganizzazione di attivit di studio e ricerca, di scambio di esperienze, di condivisione di best practice e di divulgazione dei risultati che verranno attuati in un'area territoriale pi ampia in Slovenia e Italia (Regioni Veneto e Emilia Romagna).

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Gli effetti diretti del presente progetto (e di altre 5 progetti collegati valutati sullo stesso bando) interesseranno il bacino idrografico dellIsonzo, sul quale vengono continuamente rilevati fenomeni di inquinamento dovuti alla ridotta capacit di gestione delle acque reflue allinterno del territorio transfrontaliero che influiscono negativamente sull'equilibrio ambientale di tutto l'Alto Adriatico.

ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Comune di Remanzacco (UD) F.IMM Technology, Comune di Brda, Comune di Cividale del Friuli, Comune di Buttrio, Comune di Moimacco, Comune di Pradamano, Comune di Premariacco, Comune di San Giovanni al Natisone, Comune di Pavia di Udine, Comune di Tolmin, Comune di Nova Gorica, Comune di Kanal ob So i, Comune di Miren-Kostanjevica, Univerisit di Ljubljana, Hera S.p.A., F.IMM Technology, Azienda Pubblica Acquedotto del Carso Seana S.r.l.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.335.000,00

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ISO RE

Il progetto finalizzato a ridurre i rischi per lambiente e per la biodiversit attraverso la realizzazione di iniziative strutturali e immateriali finalizzate a migliorare la progettazione e la gestione degli impianti fognari dell'area transfrontaliera. Tali iniziative comprendono da un lato laggiornamento, la sistemazione ed il potenziamento di reti per la gestione delle acque reflue, presso i comuni di Tolmin e Moimacco, dallaltro lorganizzazione di attivit di studio e ricerca, di scambio di esperienze, di condivisione di best practice e di divulgazione dei risultati che verranno attuati in un'area territoriale pi ampia in Slovenia e Italia (Regioni Veneto e Emilia Romagna).

Gli effetti diretti del presente progetto (e di altre 5 progetti collegati valutati sullo stesso bando) interesseranno il bacino idrografico dellIsonzo, sul quale vengono continuamente rilevati fenomeni di inquinamento dovuti alla ridotta capacit di gestione delle acque reflue allinterno del territorio transfrontaliero che influiscono negativamente sull'equilibrio ambientale di tutto l'Alto Adriatico.

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Comune di Pavia di Udine Comune di Miren-Kostanjevica, F.IMM Technology, Comune di Cividale del Friuli, Comune di Buttrio, Comune di Moimacco, Comune di Pradamano, Comune di Premariacco, Comune di San Giovanni al Natisone, Comune di Remanzacco, Comune di Tolmin, Comune di Nova Gorica, Comune di Kanal ob So i, Comune di Brda, Univerisit di Ljubljana, Hera S.p.A., F.IMM Technology, Azienda Pubblica Acquedotto del Carso Seana S.r.l.

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.335.000,00

ISO-PA

Il progetto finalizzato a ridurre i rischi per lambiente e per la biodiversit attraverso la realizzazione di iniziative strutturali e immateriali finalizzate a migliorare la progettazione e la gestione degli impianti fognari dell'area transfrontaliera. Tali iniziative comprendono da un lato laggiornamento, la sistemazione ed il potenziamento di reti per la gestione delle acque reflue, presso i comuni di Tolmin e Moimacco, dallaltro lorganizzazione di attivit di studio e ricerca, di scambio di esperienze, di condivisione di best practice e di divulgazione dei risultati che verranno attuati in un'area territoriale pi ampia in Slovenia e Italia (Regioni Veneto e Emilia Romagna).

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Gli effetti diretti del presente progetto (e di altre 5 progetti collegati valutati sullo stesso bando) interesseranno il bacino idrografico dellIsonzo, sul quale vengono continuamente rilevati fenomeni di inquinamento dovuti alla ridotta capacit di gestione delle acque reflue allinterno del territorio transfrontaliero che influiscono negativamente sull'equilibrio ambientale di tutto l'Alto Adriatico.

ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Unione Regionale delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura del Veneto (Unioncamere Veneto), R.A.C.A. - Centro Regionale di Assistenza per la Cooperazione Artigiana, Universita' di Padova - Dipartimento di Processi Chimici dell'ingegneria, Provincia di Treviso, Camera di Commercio di Venezia, Comune di Jesolo, Comune di Musile di Piave Unione Regionale delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura del Veneto (Unioncamere Veneto) C.R.A.C.A. - Centro Regionale di Assistenza per la Cooperazione Artigiana, Universita' di Padova Dipartimento di Processi Chimici dell'ingegneria, Provincia di Treviso, Camera di Commercio di Venezia, Comune di Jesolo, Concentro Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pordenone, IAL Friuli Venezia Giulia, UL IRI - Inovacijsko Razvojni Intitut Univerze V Ljubljani, Univerza V Ljubljani, PRC Posoki Razvojni Center, Gorika Lokalna Energetska Agencija, UIP - Univerzitetni Razvojni Center In Inkubator Primorske D.O.O., Fondazione Istituto sui Trasporti e la Logistica (ITL), Comune di Musile di Piave

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.341.000,00

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EnergyViLLab

Il progetto intende far nascere nel territorio transfrontaliero una rete di Living Lab (LL) denominati EnergyViLLab (Energy Virtuous Living Lab) in quanto svilupperanno comportamenti virtuosi legati ad applicazioni RRM (RES:Renewable Energy Sources, RUE:Rationale Use of Energy, MOB:Sustainable Mobility System) con il coinvolgimento di PMI, distretti produttivi, universit, centri di innovazione, municipalit e cittadini. prevista:lindividuazione di modelli ad hoc per lavvio di 6 EnergyViLLab pilota e per la loro messa in rete; lo start up dei 6 EnergyViLLab con iniziative pilota a livello locale e transfrontaliero ed il coinvolgimento di altri potenziali EnergyViLLab; la valutazione comparativa dei risultati raggiunti; la condivisione di politiche transfrontaliere per il sostegno e la replicabilit degli EnergyViLLab nei territori coinvolti, facendo loro acquisire ruoli significativi allinterno della rete europea ENoLL (European Network of Living Labs).Le attivit progettuali saranno localizzate in Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, ObalnoKraka, Gorika e Osrednjeslovenska

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Universit del Litorale, Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria Mestna ob ina Koper, Comune Universita' di Padova di San Dorligo della Valle, Comune di Muggia, Parco della Concordia, Provincia di Trieste, Universita' di Padova, Drutvo za opazovnje in preu evanje ptic Slovenije, Notranjskoekoloki center, Universita' di Trieste, Drutvo Bokarin, Geotema Srl

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.334.993,33

BioDiNet

Il progetto prevede l' istituzione di programmi e direttrici volte allo sviluppo e al mantenimento del patrimonio naturale e culturale del territorio. Fine del progetto e' di contribuire al mantenimento delle specie e degli ecosistemi autoctoni e tipici della zona. E di essenziale importanza, ai fini dell attuazione dei contenuti divulgativi chiave del progetto, porre a conoscenza dei suoi contenuti gli utenti giovani e meno giovani, il che contribuisce al mantenimento dell utenza territoriale nel tempo. I contenuti basilari del progetto sono: la conservazione e lo studio della landa carsica, come parte integrante del patrimonio naturale e culturale della regione; il mantenimento e la promozione delle razze autoctone di animali domestici; il consolidamento delle capacit di ricerca attraverso lo studio della biodiversit a livello genetico e di ecosistema; l istituzione di una coscienza e di una solida conoscenza nel pubblico, al quale la realizzazione di questo progetto e destinata. Nell' ambito del progetto verranno istituiti due punti dinformazione centrali nella parte Slovena, a Cristoglie /Hrastovlje (Istria) e Rakitovec (Istria) con giardini correlati e tre giardini didattici nella parte italiana (Muggia, Cerei, San Dorligo della Valle). Nellambito del parco tematico verr icluso il punto dinformazione a Basovizza, gi parte di altri progetti. I centri formeranno assieme un parco tematico, dedicato alla promozione e alla conservazione del patrimonio naturale e culturale. Tutte le localit saranno collegate tematicamente con la rete di agriturismi della Notranjska.

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER Luka Koper, pristaniki in logisti ni sistem d.d. Autorita' portuale di Venezia, Autorita' portuale di Trieste, Azienda Speciale per il Porto di Chioggia della Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura di Venezia Autorita' portuale di Venezia, Azienda Speciale per il Porto di Chioggia della Camera di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura di Venezia, 747.917,17 PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO

GREENPORT

Il progetto si riferisce a tematiche determinate (prescelte) che aiutano con attivit sistematiche e attentamente studiate a sviluppare un concetto del porto moderno orientato verso una forte attenzione sia al punto di vista ambientale che a quello della societ. Uno dei maggiori problemi dei porti di oggi infatti al loro relazione con le realt esterne sulle quali attivit portuali influiscono molto. I conseguenza, specialmente nellarea Alto Adriatico, dove le strutture portuali provengono da un settore tradizionalmente formatosi nelle (o affianco) citt stesse e condizionando il loro sviluppo economico e urbano importante stimolare delle attivit tra i porti congiunte nel modo che si possano istaurare sistemi portuali moderni ed integrati nella vita locale/regionale. SDAG Stazioni Doganali ed Autoportuali di Gorizia - S.p.a. Log System Scarl

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TIP

Progettazione di interventi ed azioni in grado di favorire il coordinamento funzionale delle aree autoportuali ed intermodali di Gorizia e Vrtojba con lasse autostradale Villesse-Gorizia-Razdrto:

1.326.990,00

viabilit di interconnessione con le strutture della fascia confinaria e con gli accessi alle aree urbane transfrontaliere;

Comune di Gorizia, Obcina Sempeter-Vrtojba, RRA Severne Primorske, Spa Autovie Venete, DARS, Regione Friuli Venezia Giulia, Slovenske Zeleznice, Log System Scarl, Ministrstvo Za Promet

potenziamento e sviluppo del sistema intermodale gomma-rotaia e RoLa tra Italia e Slovenia;

riqualificazione e potenziamento delle aree di sosta, nuovi servizi e potenziamento degli esistenti (ristoro, dogana, sosta in sicurezza, manutenzione mezzi, lavaggio veicoli ecc.), con utilizzo di nuove tecnologie;

compatibilit ambientale e territoriale per gli aspetti relativi alla mobilit, al lay out urbanistico, allefficienza energetica delle strutture.

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Universit di Padova,Dipartimento Territorio e Sistemi AgroForestali (UNIPAD DiTSAF) ZRC SAZU Intitut za raziskovanje krasa (IZRK SAZU), Zavod za zdravstveno varstvo Kranj, Zavod za zdravstveno varstvo Koper (ZZV KP), Uprava RS za za ito in reevanje (URSZR), Universit di Trieste, Dipartimento di Scienze Geologiche, Ambientali e Marine (UNITS DiSGAM), Universit di Trieste, Dipartimento di Scienze della Vita (UNITS DSV), Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Protezione civile (Protezione civile FVG), Universit di Ferrara, Dipartimento di Scienze della Terra (UNIFE DiST), Universit di Padova,Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali (Unipad DiTSAF)

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.349.300,17

GEP

Istituto per la Questo progetto triennale si propone di stabilire un protezione della sistema transfrontaliero di gestione degli interventi della salute Nova Protezione civile nel caso di emergenze dell'acqua Gorica potabile, provocate da rischi tecnologici o naturali, contribuendo in tal modo allo sviluppo di nuove tecnologie dell'informazione e della comunicazione, all'integrazione territoriale sostenibile e alla salvaguardia dell'ambiente sul territorio delle regioni statistiche Gorika, Gorenjska e Obalno-kraka e della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. Non essendo i sistemi idrogeologici delimitati da confini statali, gli impatti dell'inquinamento si diffondono in modo indisturbato oltre i confini nazionali e suscitano la necessit di una loro gestione coordinata, integrata e transfrontaliera. Si proceder all'elaborazione di un algoritmo decisionale della Protezione civile, coordinato, transfrontaliero e basato su dati GIS (sistema informativo territoriale) sulle risorse di acqua potabile, come importante strumento funzionale per svolgere interventi rapidi ed efficienti in caso di emergenza ad uso di tutte le istituzioni ed organizzazioni competenti. Il risultato principale del progetto approvato sar il potenziamento del GIS con un modello idrogeologico per l'acquifero carsico dell'altopiano di Trnovo-Banjice e l'acquifero alluvionale dell'Isonzo, le due fonti principali di acqua potabile dell'area transfrontaliera fra il Goriziano ed il Triestino e con un sistema di supporto decisionale (DSS/SDSS), basato sull'analisi degli indicatori dell'impatto dell'uso del suolo sulle risorse di acqua potabile

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER Azienda regionale Veneto Agricoltura, DOPPS - BirdLife Slovenia, Il Mosaico Consorzio di cooperative sociali Societ cooperativa sociale Azienda regionale Veneto Agricoltura PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI 1.099.890,00

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO

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ADRIAWET 2000

Comune di I 4 partner di Adriawet 2000 sono responsabili della Staranzano gestione scientifica ed operativa di zone umide in aree Natura 2000 e, con le loro specificit, devono affrontare la sfida della tutela della biodiversit come opportunit di sviluppo sociale ed economico sostenibile. Il progetto proposto punta ad organizzare in forma di rete transfrontaliera la raccolta, il monitoraggio e la gestione delle principali conoscenze scientifiche; la definizione di programmi per la gestione integrata del territorio; la progettazione congiunta di contenuti e azioni comuni a favore dell educazione ambientale, della sensibilizzazione e dellanimazione culturale; lo sviluppo di modelli di cooperazione locale in grado di coinvolgere nuovi attori e di favorire azioni di sviluppo sostenibile e concrete ricadute in termini occupazionali nelle aree Natura 2000.

ASTIS

Il progetto ha lo scopo di sviluppare linee guida per limportante problema italo-sloveno nel settore della gestione di acque nel bacino transfrontaliero del fiume Isonzo, rilevato sulla gestione integrata delle falde acquifere transfrontaliere, in particolare della valorizzazione qualitativa e quantitativa delle acque sotterranee e la tutela e uso della falde acquifere transfrontaliere.

ADBVE Autorit di Universit di Nova ADBVE - Autorit di bacini dei bacini dei fiumi di Isonzo Gorica fiumi di Isonzo, OGS - Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale, UNITS - Universit di Trieste, UNIFE Universit di Ferrara, GeoZS Geoloki zavod Slovenije

1.099.890,00

La durata del progetto prevista in 36 mesi e il suo costo in 1.222.100 EUR. Le attivit saranno eseguito nelle aree delle falde acquifere transfrontaliere di confine di Slovenia e Italia. Nelle due aree pilota, come un modello per le falde di acquifere carsiche (monte Kanin) e un modello per le falde acquifere porose (Pianura dIsonzo) saranno eseguito pi attivit.

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER ATER TREVISO PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Azienda Territoriale per lEdilizia Residenziale della Provincia di Trieste ATER Trst ASS. 1 - TRIESTINA TRIESTE, COMUNE DI MUGGIA, ATER TREVISO, ACER FERRARA, Comune citt di Capodistria, Centro per l'assistenza sociale di Capodistria, Fondo Alloggi pubblico del comune citt di Capodistria, Universit del Litorale, Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria, Ministero del lavoro, della famiglia e degli affari sociali Repubblica di Slovenia

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.350.000,00

S.HO.W.

Lattenzione del progetto sar focalizzata sulle politiche per lhousing sociale, intese non solo come strumento per rispondere al bisogno casa, ma anche come volano di inserimento sociale, di incremento della sicurezza, di qualificazione del territorio e dellambiente, di sviluppo culturale delle comunit.

Il progetto inoltre realizzer in due micro territori in Borgo Zindis a Muggia e nel centro storico di Koper esperienze confrontabili di interventi integrati e sperimentali per la qualificazione dellhabitat e delle attivit dei servizi socio-assistenziali e sanitari. Gli importanti interventi strutturali per migliorare gli spazi comuni del Borgo Zindis a Muggia e ledificio del centro storico di Koper dimostreranno la possibilit di realizzazione di forme condivise di attuazione nelledilizia pubblica. Questi interventi favoriranno la partecipazione dei cittadini, e in particolare dei giovani e degli anziani, e consentiranno di aumentare la qualit della vita, di incentivare gli scambi culturali e di rafforzare i sistemi di comunicazione e di istruzione.

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Lattuazione di questi interventi sperimentali innescher un processo virtuoso di continua retro alimentazione tra i due sistemi: lOsservatorio delle politiche di housing sociale/welfare e le azioni locali. Si prevede pertanto un continuo dialogo tra teoria e prassi, tra istituzioni e territorio/cittadini residenti, e tra territori tra loro storicamente divisi. Questo sistema virtuoso continuer dopo la fine del progetto grazie allimpegno dei partner.

ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI Lega delle Cooperative del Friuli Venezia Giulia - In forma abbreviata Legacoop FVG Legacoop Veneto, RRA Severne Primosrske, Provincia di Gorizia, Zavod RS, Provincia di Rovigo Univerza v Ljubljani, Provincia di Udine, Finreco, SentPrima, Comune di Gorizia, Provincia di Ravenna, Confcooperative FVG, Legacoop Ravenna, Legacoop Veneto, Provincia di Rovigo

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.345.500,00

SEA

Il Progetto SEA si pone come obiettivo generale lo sviluppo di un sistema innovativo per linclusione lavorativa di soggetti svantaggiati, sviluppando attivit che mirano alla promozione delleconomia sociale e a un sistema congiunto di inclusione sociale e lavorativa. Gli obiettivi operativi sono: la costituzione di unAgenzia transfrontaliera per la promozione delleconomia sociale, la creazione di una Rete dei Servizi di inclusione e nuovi bacini di impiego per le imprese sociali in campo ambientale.

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La durata del progetto di 36 mesi. Il costo totale di 1.495.000,00 Euro.

Per quanto riguarda la localizzazione, c un core di progetto legato allarea transfrontaliera del goriziano, anche per il recupero di immobili tra Gorizia e Nova Gorica, ma il progetto estende le sue attivit e prevede una ricaduta su tutta lArea Programma grazie alla presenza di partner di tutte le regioni italiane e slovene ammissibili.

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER Regione Veneto Azienda Socio-Sanitaria ASL14 Azienda U.L.S.S. - Chioggia, Azienda U.L.S.S. 16 di Padova, Azienda n. 13 Ospedaliera-Universitaria AOU TRIESTE, Ospedale generale Izola, Ospedale generale Jesenice, Istituto Celjenje, Ospedale generale Nova Gorica, UKC - Centro clinico universitario Ljubljana, GEIE / EGIZ Net Europe Regione Veneto Azienda U.L.S.S. n. 13 , Azienda Socio-Sanitaria ASL14 - Chioggia, Azienda U.L.S.S. 16 di Padova PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.135.008,10

e-surgerynet

Il progetto propone la creazione di una rete deccellenza di Chirurgia transfrontaliera per applicare modelli clinici e di organizzazione interventistica e gestionale. Il progetto sviluppa azioni virtuose tra i partner con lobiettivo principale di Aumentare la qualit della vita attraverso lo sviluppo coordinato dei sistemi sanitari e sociali allinterno dellarea di programma (PO-4e3.3). La collaborazione nella macroarea serve a condividere nuove tecniche chirurgiche ed anestesiologiche di avanguardia per favorire la diffusione di protocolli standard. Una piattaforma tecnologica comune consentir il consulto specialistico in rete mediante sessioni live e on-demand, la creazione e laccesso ad una video-libreria chirurgica, unarea di elearning dedicata alla formazione professionale. La creazione di una rete congiunta tra gli ospedali promuove larmonizzazione dei servizi socio-sanitari nellarea di programma, ottimizza lutilizzo delle risorse esistenti, qualifica la professionalit, attiva azioni tra le istituzioni pubbliche e private nella ricerca applicata, facilita laccesso del cittadino allassistenza con misure che migliorano la qualit complessiva della vita.

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER Regione Veneto Azienda U.L.S.S. n. 14 Azienda Socio-Sanitaria ASL13 - MIRANO, Casa di cura Pineta del Carso, Azienda Ospedaliera-Universitaria AOU TRIESTE, Ospedale generale Izola, Ospedale generale Jesenice, Ospedale Seana, Ospedale generale Nova Gorica, Istituto Celjenje, Centro clinico universitario, GEIE / EGIZ Net Europe Regione Veneto Azienda U.L.S.S. n. 14, Azienda Socio-Sanitaria ASL13 - MIRANO PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.349.865,00

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e-cardionet

La rete di eccellenza Cardiologica coerente con lobiettivo principale del PO di migliorare la qualit della vita allinterno dellarea di programma attraverso lo sviluppo coordinato dei sistemi sanitari e sociali. La cooperazione tra le strutture territoriali dellarea di programma mira ad introdurre nuove prassi amministrative e modelli clinici innovativi per le cure dello scompenso cardiaco, nellinterventistica di emergenza, nellapproccio multidisciplinare alla riabilitazione e prevenzione secondaria. Una rete per identificare e assicurare al paziente in emergenza lintervento di angioplastica e cardiochirurgia nella struttura cardiologica pi vicina al confine. Per applicare nuovi protocolli nella prevenzione e cura dello scompenso cardiaco, malattia di grande rilevanza sociale per la sua prevalenza, morbilit e mortalit. Per usare la sinergia con la Medicina dello Sport nellavviare programmi di riabilitazione con le palestre nel territorio. Le azioni progettuali vogliono migliorare la qualit della prestazione assistenziale agendo sull'efficacia clinica e l'efficienza gestionale per larmonizzazione sanitaria dellarea. La rete cardiologica sar interconnessa alla rete dei sistemi informativi delle strutture sociosanitarie a livello transfrontaliero. Sar garantito laccesso on-line ai servizi ed archivi per cardiologi, ai Medici di Medicina Generale, agli operatori sanitari delle strutture territoriali, ai pazienti e cittadini.

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER Slovenski raziskovalni intitut Provincia Di Ravenna, Universita' Del Litorale Facolta' Di Studi Umanistici Di Capodistria, Universita' Degli Istituto sloveno di Studi Di Trieste - Dipartimento Di Scienze Dell'uomo, ricerche - SLORI Dipartimento Economia Societa' Territorio - Universita' Degli Studi Di Udine, Universita' Ca' Foscari Di Venezia, Rue - Risorse Umane Europa, Societt Filologjiche Furlane - Societa' Filologica Friulana "Graziadio Isaia Ascoli", Associazione Degli Appartenenti Alla Comunita' Nazionale Italiana - Unione Italiana, Znanstvenoraziskovalni Center Sazu - Intitut Za Slovensko Izseljenstvo In Migracije Universita' Ca' Foscari Di Venezia PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.335.000,00

EDUKA

Il progetto EDUKA finalizzato alla promozione dei valori interculturali, in quanto fondamentali per la formazione e lo sviluppo dei rapporti nella societ multietnica e multilingue. Lobiettivo del progetto EDUKA quello di creare le conoscenze e gli strumenti (materiale didattico e informativo, manuali, pubblicazioni, giochi, ecc.) per leducazione alla diversit e allinterculturalit nellambiente scolastico e universitario e di trasmetterli in particolare ai giovani e ai docenti in tutti i livelli deducazione. A tal fine opereranno reti di collaborazione transfrontaliera tra scuole a tutti i livelli, enti di ricerca e universit, enti pubblici ed enti che operano nel campo delleducazione interculturale nonch organizzazioni facenti capo alle minoranze tradizionali e a quelle nuove. Tali enti daranno luogo ad attivit educative, informative, promozionali e di ricerca. Particolare attenzione verr rivolta alla concreta applicazione delleducazione interculturale tenendo conto sia delle minoranze tradizionali (in particolare di quella italiana in Slovenia e quelle slovena e friulana in Italia) sia delle nuove minoranze o gruppi di migranti

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO

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ALISTO

Volare sui campi di battaglia della prima guerra mondiale Provincia di Treviso afferenti larea di programma superando le barriere culturali, per conoscere e valorizzare il patrimonio storico: questo il tema di ALISTO che si attua con la sinergia tra ricerca storica e sviluppo della tecnologia software dei simulatori di volo. Il progetto ricrea il paesaggio storico con la mappatura sul modello digitale del terreno (DTM) delle foto aeree di guerra italiane e austro-ungariche e consente di vedere dallalto sia il paesaggio degli anni 1915-18 sia quello di oggi percependone i valori storici e le trasformazioni. Tale strumento di lettura potr essere utilizzato anche per valutare gli impatti delle grandi opere. La percezione unitaria e condivisa dei valori storico-culturali del paesaggio consente il superamento del concetto di confine.

Provincia di Treviso, 1.350.000,00 Direzione regionale per i beni Marco Polo System g.e.i.e culturali e paesaggistici Mibac, Marco Polo System g.e.i.e., Comune di Monfalcone, Comune di Lugo, Ob ina Diva a, Regijska razvojna agencija RRA severne Primorske d.o.o. Nova Gorica, Ustanova Fundacija Poti miru v Poso_ju

PESCA

Comune di Il progetto promuove il consumo dei prodotti locali e Fiumicello tradizionali italiani e sloveni nelle mense scolastiche dell'area transfrontaliera, attraverso un'azione di educazione alimentare nelle scuole secondo un approccio di provata efficacia. E prevista una fase di acculturazione e formazione degli studenti e del corpo docente rispetto al percorso educativo proposto dopo la quale si proceder all'introduzione di una selezione di prodotti locali e tradizionali italiani e sloveni nelle mense scolastiche transfrontaliere. Verr creato un modello finale di buone pratiche per linserimento dei prodotti locali-tradizionali nelle mense scolastiche. Il progetto prevede la verifica dell'efficacia degli interventi educativi per orientare il proseguimento delle attivit oltre la durata dello stesso.

COMUNE DI ESTE, PROVINCIA DI RAVENNA, AZIENDA U.L.S.S. N. 13 UNIVERSITA' TRIESTE, LEGACOOP FVG, COMUNE DI POSTUMIA, BSC KRANJ ENTE PER L'ALIMENTAZIONE SANA, CENTRO BIOTECNICO Biotehniki center Naklo, UNIVERSITA' DI LUBIANA, KGZS NOVA GORICA, SOCIETA PER LO SVILUPPO RURALE TRA IL MONTE NEVOSO E MONTE RE, COMUNE DI ESTE, AZIENDA U.L.S.S. N. 13

954.000,00

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER Universit degli Studi di Trieste, Dipartimento di Scienza della Vita (UNITS) Prirodoslovni muzej Slovenije (PMSL), Univerza na Primorskem (UPR), Universit degli Studi di Padova (UNIPD), Zavod RS za olstvo (ZRSS), Comune di S. Dorligo della Valle - Riserva Naturale Regionale della Val Rosandra, Consorzio del Parco Regionale del Delta del Po Emilia Romagna, Ag. Regionale. per la Protezione dellAmbiente del FVG (ARPA-FVG), Gruppo d'Azione Locale Veneto Orientale (VeGAL), Triglav Natinal Park (TNP), Univerza V Novi Gorici (UNG) Universit degli Studi di Padova (UNIPD), ), Gruppo d'Azione Locale Veneto Orientale (VeGAL), PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI 1.350.000,00

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO

SIIT

Il progetto triennale SIIT mira a valorizzare la biodiversit dell'area di programma, sia facilitandone la conoscenza che raccogliendo e organizzando il patrimonio linguistico e culturale originato da secoli di interazione tra natura e comunit locali. Luso degli innovativi strumenti di identificazione interattiva degli organismi sviluppati dal progetto pan-europeo KeyToNature verr implementato, creando nuove guide multilingui consultabili in internet e in campo tramite palmari e telefonini e sviluppando strumenti di e-learning per insegnare la biodiversit. Saranno sviluppate anche guide per non vedenti e guide ad organismi indicatori di qualit ambientale. Verr organizzata dal basso coinvolgendo le scuole - la raccolta informatica di informazioni etnobiologiche. Si prevedono dimostrazioni, seminari di formazione, attivit sperimentali e didattiche con le scuole, la costruzione di un portale, di un motore di ricerca e di un repositorio di risorse educative per moduli didattici sulla biodiversit.

PANGEA

Universit del Litorale, Centro di Ricerche Scientifiche di Capodistria Univerza na Primorskem, Znanstvenoraziskovalno sredi e Koper

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Le capacit motorie si riducono con linvecchiamento, rendendo gli anziani una popolazione svantaggiata a causa della diffusa perdita di autonomia. Interventi in ambito sociale e sanitario, finalizzati ad aumentare il livello di attivit fisica, si sono dimostrati efficaci nel migliorare il grado di autonomia degli anziani. Una collaborazione transfrontaliera in questo ambito un valore aggiunto per la possibilit di elaborare ed implementare modelli organizzativi comuni. In questo progetto proponiamo attivit (definizione di invecchiamento ottimale, creazione di parchi dedicati allattivit fisica degli anziani, programmi individualizzati per lesercitazione motoria e lalimentazione, protocolli di riabilitazione, ecc.) finalizzate ad elevare la qualit dellinvecchiamento ottimizzando gli stili di vita.

Dipartimento di Anatomia Universit degli Studi di Trieste, Mestna ob ina Koper, e Fisiologia - Universit di Mestna ob ina Kranj, Intitut za Padova varovanje zdravja RS, Splona bolninica Izola, Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biomediche - Universit degli Studi di Udine, Universit di Ferrara, Dipartimento di Anatomia e Fisiologia Universit di Padova, Comune di Ferrara

1.253.752,35

ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER GAM Spinea PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO

JULIUS

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

Il progetto intende migliorare la fruizione congiunta delle Comune di Monfalcone infrastrutture sportive e ricreative dellarea programma, concentrandosi in particolare sullo sport alpino e le attivit sportive che si svolgono in ambiente naturale. Ispirandosi ai principi di sostenibilit ambientale e della cooperazione transfrontaliera, il progetto sar incentrato sulla riqualificazione o creazione di strutture per la pratica degli sport nella natura (in particolare larrampicata, lescursionismo e il ciclo-escursionismo) la promozione delle stesse tramite lorganizzazione di eventi culturali (Settimana della montagna, Festival del cinema di montagna, ecc.), la diffusione presso i giovani attraverso corsi di avvicinamento allarrampicata e presso categorie svantaggiati quali disabili e portatori di handicap tramite eventi ad hoc. Obiettivo del progetto quello di realizzare congiuntamente un approccio sostenibile e rispettoso dellambiente naturale per il miglioramento della fruizione delle infrastrutture sportive e sociali, che sono strumento attivo e moderno per una qualit della vita superiore, sia dal punto di vista sociale che salutistico. Comune di Codroipo, Unione dei comuni di Briseghella, Casola Valsenio e Riolo Terme, INFORMEST, GAM Spinea, Comune Ampezzo, GAL Carso, Comune di Lubiana - Istituto Pubblico src Tivoli, Comune Jesenice, Comune Postumia, Associazione per lo sviluppo della cultura dellarrampicata, Associazione per la cultura della montagna, Parco Nazionale del Triglav

1.313.140,50

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ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER Univerzitetni klini ni center Ljubljana - Intitut za Medicinsko genetiko Universita di Padova KOPA Golnik, Centro di Riferimento Oncologico Istituto Nazionale Tumore Aviano, Genetica Clinica, Universita di Padova, Istituto di Genetica - Azienda Ospedaliero-Universitaria S.Maria della Misericordia Udine, IRCCS Burlo Garofolo, ZD Izola, Section of Medical Genetics - University of Ferrara PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO 1.285.441,20

SIGN

Il principale obiettivo del progetto SIGN stabilire un centro funzionale cross-border nel campo della genetica medica con il fine di migliorare laccessibilit e la qualit dei servizi di genetica nella regione. Tale progetto mira nello specifico a 1) stabilire una rete di istituzioni di diagnostica e genetica clinica nella regione cross-border, 2) creare un database di centri per la terapia e la riabilitazione attinenti le malattie genetiche nella regione, 3) sviluppare servizi genetici e la comunicazione di esperti attraverso la innovativa tecnologia della telemedicina, e 4) sviluppare efficienti risorse e attivit di istruzione e di informazione per tutti i principali soggetti preposti a provvedere ai servizi di genetica, ma anche per il pubblico generale e gli operatori sanitari in genere. In questo modo il progetto SIGN migliorer la coordinazione tra le istituzioni di salute pubblica e la loro collaborazione con le universit, come pure la disponibilit di specialisti nella regione cross-border. Di conseguenza le differenze nei servizi sanitari nella regione saranno ridotte e in conclusione la qualit della vita sar migliorata attraverso lo sviluppo coordinato di salute e sistema sociale.

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

ACRONIMO DEL PROGETTO LEAD PARTNER Ospedale generale Isola (SBI) Splona bolninica Izola (SBI) Centro Clinico Universitario di Lubiana, Casa della Sanita Ilirska Bistrica, Casa della Sanita Seana, Regione Veneto Azienda U.L.S.S. n. 13 Mirano Dolo - Noale, Azienda OspedalieroUniversitaria Ospedali Riuniti di Trieste, Azienda Ospedaliero-Universitaria S.Maria della Misericordia Udine Azienda U.L.S.S. n. 13 Mirano Dolo - Noale PARTNER SOGGETTI VENETI COINVOLTI 1.350.000,00

DESCRIZIONE DEL PROGETTO

COSTO TOTALE DEL PROGETTO

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INTEGRAID

Il Progetto IntegrAid si propone di conseguire provvedimenti integrati per assicurare un'assistenza ottimale dei pazienti a rischio vita nell'area transfrontaliera e nell'ambito delineato nell'Asse Prioritario 3. L'obiettivo generale del Progetto di migliorare la qualit della vita mediante uno sviluppo coordinato nell'assicurare l'assistenza ospedaliera e medica di urgenza, la quale provveder alle seguenti attivit nell'area transfrontaliera: armonizzare l'organizzazione dei servizi medici di urgenza partecipanti con il trasferimento reciproco della miglior prassi; rendere uniforme ed elevare l'abilitazione professionale del personale medico, tenendo conto degli standard e orientamenti internazionali; agevolare e uguagliare l'accesso degli abitanti a prestazioni mediche deficitarie mediante la fornitura di aiuti esperti a distanza in interventi di urgenza su pazienti a rischio vita con l'uso di tecnologie dell' informatica e della comunicazione (teleconsultazioni); migliorare il sistema logistico per un trasferimento pi efficiente fra le istituzioni nella regione transfrontaliera in base all'utilizzo di tecnologie dell' informatica e della comunicazione.

Le attivit di questo genere porteranno ad uno sfruttamento pi razionale delle risorse sanitarie disponibili e all'innalzamento della qualit come pure alla diminuzione delle differenze nell'assistenza di urgenza dei pazienti e con ci ad un maggior successo delle cure e a possibilit maggiori di sopravvivenza dei pazienti a rischio vita.

* SOSPESI
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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 - Visto lart. 46 della Lr n. 25/1998; - Visto lelenco delle spese obbligatorie e dordine allegato al Bilancio di previsione 2011; - Vista la nota della Direzione Mobilit prot. n. 415085/62.01.02 del 8.09.2011; - Ravvisata la necessit, lopportunit e la convenienza ad accogliere la proposta del relatore; delibera 1. di apportare al bilancio di previsione 2011 le seguenti variazioni, ai sensi dellart. 17 della Legge regionale 29 novembre 2001, n. 39;
Capitolo Upb Descrizione Importo Importo Compe- Cassa tenza

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1480 del 20 settembre 2011 Variazioni al bilancio per lanno 2011, ai sensi dellart. 17 della Legge regionale 29 novembre 2001 n. 39. Prelevamento dal fondo di riserva spese obbligatorie e dordine. (Provvedimento di variazione n. 34). [Bilancio e contabilit regionale] Note per la trasparenza: Integrazione dello stanziamento di un capitolo di spesa deficitario, mediante lutilizzo del pertinente fondo di riserva, sulla base di motivata richiesta della struttura regionale competente, per far fronte ad oneri di natura obbligatoria. LAssessore Roberto Ciambetti, riferisce quanto segue. Larticolo 17 della legge regionale di contabilit del 29 novembre 2001 n. 39, prevede che la Giunta regionale possa apportare con proprio atto le variazioni al bilancio occorrenti per far fronte ad eventuali deficienze negli stanziamenti di spesa dei capitoli aventi carattere obbligatorio, utilizzando le disponibilit iscritte in bilancio nellapposito Fondo di riserva per le spese obbligatorie. La Direzione Mobilit con nota prot. n. 415085/62.01.02 del 8 settembre 2011 rappresenta la necessit di implementare lo stanziamento del capitolo di spesa a carattere obbligatorio n. 045760 (Upb U0127) Contributo alle aziende o ai consorzi di bacino esercenti servizi pubblici di linea di competenza regionale per l'adeguamento del fondo di buonuscita al personale dipendente (art.46, Lr 30/10/1998, n. 25) di Euro 4.200,18, al fine di poter far fronte alla copertura dei maggiori oneri derivanti dallapplicazione dellaccordo nazionale intervenuto presso il Ministero del Lavoro il 4 giugno 1975 ed integrato il 23 novembre 1977, in relazione alle effettive esigenze di spesa riscontrate dalle recenti comunicazioni pervenute dalle aziende venete del comparto del trasporto pubblico locale (Marca Trevigiana Spa, Dolomiti Bus Spa, ATV Spa) circa lavvenuto collocamento a riposo di alcuni dipendenti. Lonere di adeguamento del fondo di buonuscita posto a carico delle risorse regionali in forza di quanto disposto dallart. 46 della Lr n. 25/1998. Con il presente provvedimento si propone, pertanto, di dare copertura allesigenza di spesa sopra rappresentata e debitamente motivata, mediante il prelievo di Euro 4.200,18 per competenza e per cassa dalle disponibilit esistenti sul capitolo n. 080010 (Upb U0187) Fondo di riserva per le spese obbligatorie e dordine, da destinare allaumento dello stanziamento di competenza e di cassa del capitolo di spesa n. 045760 (Upb U0127). Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale - Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellart. 33, secondo comma, dello Statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione statale e regionale; - Vista la Lr 29 novembre 2001 n. 39; - Vista la Lr 18 marzo 2011 n. 8, di approvazione del Bilancio di Previsione 2011; - Vista la Dgr 17 maggio 2011, n. 634, Direttive per la gestione del bilancio 2011;

Stato di previsione della Spesa - Variazioni in aumento: 045760 U0127 Contributo alle Aziende o ai Con4.200,18 4.200,18 sorzi di Bacino esercenti servizi pubblici di linea di competenza regionale per l'adeguamento del fondo di buonuscita al personale dipendente (Art.46, Lr 30/10/1998, n. 25) Centro di responsabilit: Direzione Mobilit Totale variazioni in aumento 080010 U0187 Fondo di riserva per le spese obbligatorie e d'ordine (Art. 17, Lr 29/11/2001, n. 39) Centro di responsabilit: Direzione Ragioneria e Tributi Totale variazioni in diminuzione Variazione netta della Spesa 4.200,18 4.200,18 0,00 0,00 4.200,18 4.200,18 4.200,18 4.200,18

Stato di previsione della Spesa - Variazioni in diminuzione:

2. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del Bilancio regionale; 3. di comunicare al Consiglio regionale il presente atto ai sensi dellarticolo 58, comma 5, della legge regionale di contabilit n. 39/2001.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1481 del 20 settembre 2011 Variazioni al bilancio per lanno 2011, ai sensi dellart. 18 della Legge regionale 29 novembre 2001 n. 39. Prelevamento dal fondo di riserva spese impreviste. (Provvedimento di variazione n. 35). [Bilancio e contabilit regionale] Note per la trasparenza: Integrazione dello stanziamento di un capitolo di spesa deficitario, mediante lutilizzo del pertinente fondo di riserva spese impreviste, sulla base di una motivata richiesta da parte della competente Struttura regionale. LAssessore Roberto Ciambetti, riferisce quanto segue. Larticolo 18 della legge regionale di contabilit del 29 novembre 2001 n. 39, prevede che la Giunta regionale possa apportare con proprio atto le variazioni al bilancio occorrenti per far fronte ad eventuali deficienze negli stanziamenti di spesa,

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 quando ci non costituisca un principio di spesa continuativa, utilizzando le disponibilit iscritte in bilancio nellapposito Fondo di riserva per le spese impreviste. La Direzione Attivit Ispettiva e Partecipazioni Societarie con nota prot. n. 288327 del 16.06.2011 integrata dalla nota prot. n. 414500 del 7.09.2011, rappresenta la necessit di implementare lo stanziamento del capitolo di spesa n. 020020 (Upb U0025) Sottoscrizione aumento capitale societ a partecipazione regionale (art.14, Lr 01/08/1986, n. 34) di Euro 5.000,00, in attuazione della Dgr n. 638 del 17/05/2011, al fine di consentire laumento di capitale sociale di Ferrovie Venete Srl, ai sensi dellart. 2482-ter c.c., per riportare lo stesso al di sopra del limite legale. Con il presente provvedimento si propone di dare copertura allesigenza di spesa sopra rappresentata e debitamente motivata, mediante il prelievo di Euro 5.000,00 per competenza e per cassa, dalle disponibilit esistenti sul capitolo n. 080020 (Upb U0188) Fondo di riserva per le spese impreviste, da destinare allaumento dello stanziamento di competenza e di cassa del capitolo di spesa n. n. 020020 (Upb U0025). Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale - Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellart. 33, secondo comma, dello Statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione statale e regionale; - Vista la Lr 29 novembre 2001 n. 39; - Vista la Lr 18 marzo 2011 n. 8, di approvazione del Bilancio di Previsione 2011; - Vista la Dgr 17 maggio 2011, n. 634, Direttive per la gestione del bilancio 2011; - Viste le note della Direzione Attivit Ispettiva e Partecipazioni Societarie prot. n. 288327 del 16.06.2011 e prot. n. 414500 del 7.09.2011; - Vista la Dgr 17 maggio 2011, n. 638; - Ravvisata la necessit, lopportunit e la convenienza ad accogliere la proposta del relatore; delibera 2. di apportare al bilancio di previsione 2011 le seguenti variazioni, ai sensi dellarticolo 18 della Legge regionale 29 novembre 2001, n. 39;
Capitolo Upb Descrizione Importo Importo Compe- Cassa tenza Stato di previsione della Spesa - Variazioni in diminuzione: 080020 U0188 Fondo di riserva per le spese impreviste (Art.18, Lr 29/11/2001, n. 39) Centro di responsabilit: Direzione Ragioneria e Tributi Totale variazioni in diminuzione Variazione netta della Spesa

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5.000,00 5.000,00

5.000,00 5.000,00 0,00 0,00

2. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del Bilancio regionale. 3. di comunicare al Consiglio regionale il presente atto ai sensi dellarticolo 58, comma 5, della legge regionale di contabilit n. 39/2001.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1482 del 20 settembre 2011 DgrV n. 293 del 10.02.2009 e n. 649 del 9.03.2010 Programma attuativo degli articoli 12 e 12 bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229 - Esercizio finanziario 2007 - Programma Strategico Genetics, Endophenotype, Treatment: Understanding early Psycosis (Get Up). Predittori e correlati biologici ed ambientali dellefficacia di interventi psicolosociali specifici sui pazienti allesordio psicotico e i loro familiari: uno studio randomizzato controllato nei servizi psichiatrici italiani. [Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)] Note per la trasparenza: Approvazione della proroga e della rimodulazione economica complessiva apportata dal Ministero della Salute al programma strategico Get Up finanziato dal Ministero della Salute nellambito del bando di ricerca sanitaria finalizzata anno 2007. La Giunta regionale (omissis) delibera 1. di considerare le premesse parti integrali e sostanziali del presente provvedimento; 2. di prendere atto dellapprovazione, da parte del Ministero della Salute, della proroga della scadenza all1 giugno 2012, nonch della rimodulazione economica complessiva del finanziamento di Euro 2.850.000,00 assegnato al programma strategico Genetics, Endophenotype, Treatment: Understanding early Psychosis (Get Up). Predittori e correlati biologici ed ambientali dellefficacia di interventi psicosociali specifici sui pazienti allesordio psicotico e i loro familiari: uno studio randomizzato controllato nei servizi psichiatrici italiani esercizio finanziario 2007 - a seguito delle quali, il programma risulta cos strutturato e finanziato: (segue tabella)

Stato di previsione della Spesa - Variazioni in aumento: 020020 U0025 Sottoscrizione aumento capitale societ a partecipazione regionale (Art.14, Lr 01/08/1986, n. 34) Centro di responsabilit: Direzione Attivit Ispettiva e Partecipazioni Societarie Totale variazioni in aumento 5.000,00 5.000,00 5.000,00 5.000,00

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011


Importo iniziale Importo rimodulato

Regione Veneto, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona - Piano - Psychosis: Early Intervention and Assessment of Needs and Outcome

Euro 760.000,00

Euro 990.517,00

e le liquidazioni secondo le modalit descritte in premessa a modifica dei precedenti impegni di spesa assunti con i richiamati Decreti n. 94 del 2.07.2009 e n. 91 del 28.12.2010.

Regione Emilia Romagna Euro 760.000,00 - Trumpet - TRaining and Understanding of service Models for Psychosis Early Treatment Irccs - Centro S.Giovanni di Dio - Fbf Brescia - Guitar - Genetic data Utilization and Implementation of Targeted drug Administration in the clinical Routine Regione Veneto, Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona - Contrabass - COgnitive Neuroendophenotypes for Treatment and RehAbilitation of psychoses: Brain imaging, inflammAtion and StresS Totale Euro 665.000,00

Euro 684.000,00

Euro 875.551,00

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1483 del 20 settembre 2011 Medicina dello Sport: certificazioni di idoneit allattivit sportiva agonistica. [Sanit e igiene pubblica] Note per la trasparenza: Viste le modifiche apportate al Nomenclatore Tariffario delle prestazioni di specialistica ambulatoriale con Dgr n. 859 del 21 giugno 2011, si ritiene necessario ridefinire le procedure e le modalit operative connesse al rilascio dei certificati di idoneit allattivit sportiva agonistica. LAssessore Luca Coletto riferisce quanto segue. Con il Decreto Ministeriale 18 febbraio 1982 Norme per la tutela sanitaria dellattivit sportiva agonistica sono stati definiti i criteri tecnici generali in base ai quali debbono essere effettuati i controlli sanitari di idoneit alle attivit sportive agonistiche. In particolare lArt. 1 del sopracitato Decreto stabilisce che, ai fini della tutela della salute, coloro che praticano attivit sportiva agonistica devono sottoporsi preventivamente e periodicamente alla verifica dellidoneit specifica allo sport che intendono svolgere. Pertanto, ai sensi dellArt. 3, i soggetti interessati devono effettuare gli accertamenti sanitari previsti nelle Tabelle A e B allegate al suddetto Decreto, in base allo sport praticato. Il medico che accerta lidoneit ha facolt di richiedere ulteriori visite specialistiche e/o esami strumentali su motivato sospetto clinico. prevista inoltre, ai sensi dellArt. 4, la compilazione di una scheda di valutazione medico-sportiva. Ai soggetti riconosciuti idonei viene infine rilasciato il relativo certificato di idoneit (Art. 5). In caso di giudizio di non idoneit, lo stesso deve essere comunicato, ai sensi dellArt. 6, allinteressato, ai competenti uffici regionali e alla Societ Sportiva cui fa capo latleta. Il soggetto interessato pu proporre ricorso avverso il giudizio negativo entro trenta giorni dinanzi alla Commissione regionale preposta. La Legge regionale del Veneto 3 agosto 1982 n. 25 Promozione delleducazione e tutela sanitaria delle attivit sportive ha definito di competenza delle Aziende Ulss non solo gli interventi relativi alla promozione dellattivit sportiva e motoria ma anche le procedure connesse alla verifica e certificazione della idoneit allattivit sportiva sia non agonistica che agonistica. A tal fine le Aziende Ulss devono costituire appositi Servizi di Medicina della Sport. Con la Circolare esplicativa del Ministero della Sanit datata 31 gennaio 1983 stato definita la modulistica specifica con la quale le Societ Sportive devono richiedere alle strutture preposte di Medicina dello Sport leffettuazione della visita medico-sportiva per il rilascio del certificato di idoneit alla pratica agonistica. Successivamente, la Circolare della Regione Veneto del

Euro 665.000,00

Euro 299.932,00

2.850.000,00

2.850.000,00

3. di stabilire che gli importi residui spettanti ai singoli progetti afferenti il programma strategico, a seguito della rimodulazione economica di cui al precedente punto 2., sono di seguito specificati e descritti in dettaglio nelle premesse: - progetto Piano - Psychosis: Early Intervention and Assessment of Needs and Outcome: Euro 7.949,00; - progetto Trumpet - Training and Understanding of service Models for Psychosis Early Treatment: Euro 0,00; - progetto Contrabass - Cognitive Neuroendophenotypes for Treatment and RehAbilitation of psychoses: Brain imaging, inflammAtion and StresS: Euro 0,00; - progetto Guitar - Genetic data Utilization and Implementation of Targeted drug Administration in the clinical Routine: Euro 277.051,00; 4. di dare incarico allAzienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona di destinare la somma eccedente limporto complessivo assegnato, a seguito di rimodulazione economica ministeriale, al progettoContrabass - COgnitive Neuroendophenotypes for Treatment and RehAbilitation of psychoses: Brain imaging, inflammAtion and StresS, e gi liquidata alla medesima Azienda Ospedaliera, di importo pari a Euro 298.568,00, al progetto Piano - Psychosis: Early Intervention and Assessment of Needs and Outcome, le cui attivit trovano realizzazione presso la stessa Azienda Ospedaliera; 5. di ritenere modificate le convenzioni stipulate tra la Regione del Veneto ed i D.I. dei progetti secondo le disposizioni del Ministero della Salute descritte in dettaglio nelle premesse e richiamate ai precedenti punti; 6. di determinare in Euro 285.000,00 limporto massimo delle obbligazioni di spesa alla cui assunzione provveder con propri atti lUnit Complessa Assistenza Distrettuale e Cure Primarie - Direzione Attuazione Programmazione Sanitaria, disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sul capitolo di spesa n. 101215 del bilancio 2011 Realizzazione del progettoGenetics, Endophenotype, Treatment: Understanding early Psychosis (Get Up); 7. di incaricare lUnit Complessa Assistenza Distrettuale e Cure Primarie - Direzione Attuazione Programmazione Sanitaria dellesecuzione del presente atto, delegandone, altres, il Dirigente alladozione di tutti i provvedimenti necessari a dare attuazione ai progetti stessi, compresi gli impegni di spesa

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 17 maggio 1990 Prot. n. 14660/6165 ha stabilito le modalit di conservazione dei certificati di idoneit e non idoneit alla pratica sportiva agonistica, utili al fine di portare a conoscenza di tutti i soggetti interessati la situazione di ciascun atleta e di evitare la produzione di certificazioni multiple. Il Decreto Ministeriale del 4 marzo 1993 d indicazioni relativamente alla necessit, anche per i soggetti portatori di disabilit fisiche e/o psichiche e/o neurosensoriali che praticano attivit sportiva agonistica, di procedere allaccertamento dellidoneit e stabilisce i relativi protocolli, sulla base di quanto gi definito dal Dm 18 febbraio 1982. La Circolare della Regione Veneto del 12 settembre 1994 Prot. n. 32491/20112, preso atto dellistituzione dellAlbo regionale degli ambulatori privati di medicina dello sport, ribadisce quanto stabilito dal Dm 18 febbraio 1982 ed esplicita le principali modalit operative cui devono attenersi i suddetti ambulatori. A tale proposito, con Circolare 18 marzo 1996 il Ministero della Sanit ha stabilito che ciascuna Regione o Provincia Autonoma pu organizzare le procedure di accertamento dellidoneit allattivit sportiva agonistica in base alle esigenze locali, secondo tre possibili moduli organizzativi, anche tra loro complementari, costituiti da: 1) Servizi pubblici di Medicina dello Sport; 2) Centri privati autorizzati e accreditati; 3) Singoli specialisti in medicina dello sport autorizzati a svolgere lattivit certificatoria. La medesima Circolare precisa anche che tale certificazione di idoneit pu essere redatta, nelle sedi autorizzate, esclusivamente e personalmente dal Medico specialista in Medicina dello Sport, poich il valore medico-legale della stessa comporta la riconduzione in capo al professionista delle eventuali conseguenze giuridiche derivanti dalla sua redazione. La Regione Veneto, con Dgr n. 850 del 23 marzo 1999, ha precisato che lerogazione degli accertamenti necessari per la valutazione di idoneit alla pratica sportiva agonistica rientra nel livello di assistenza specialistica ambulatoriale, cos come gi definito dal Nomenclatore Tariffario delle prestazioni di specialistica ambulatoriale approvato con Dgr n. 4776 del 30 dicembre 1997. Questultimo infatti ha accorpato gli accertamenti clinicostrumentali di cui alle Tabelle A e B del Dm 18 febbraio 1982, identificandoli rispettivamente con i codici 99.98.1, 99.98.2, 99.98.3 e ne ha definito le relative tariffe. Inoltre la Dgr n. 850 del 23 marzo 1999, riprendendo quanto gi enunciato dai Piani Socio Sanitari Nazionale e regionale, ribadisce il ruolo fondamentale dellattivit fisica nellambito delle azioni volte a promuovere stili di vita sani ed orientati alla prevenzione delle malattie cronico-degenerative. Il ruolo protettivo dellesercizio fisico regolare stato infatti dimostrato in particolare nei confronti delle patologie cardio e cerebrovascolari, oltre a quelle osteoarticolari e metaboliche. Al riguardo viene anche puntualizzato che le visite e gli accertamenti diagnostico-strumentali necessari per certificare lidoneit allattivit sportiva agonistica rivestono non solo un importante ruolo nellidentificazione del rischio individuale connesso allattivit sportiva stessa, ma anche rilevanti funzioni di Medicina Preventiva di prevalente interesse pubblico, con particolare riferimento alla fascia di popolazione pi giovane che si avvia allattivit sportiva agonistica.

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Pertanto con il suddetto Provvedimento si ritenuto opportuno inserire gli accertamenti di idoneit di cui alle Tabelle A e B del Dm 18 febbraio 1982, cui si sottopongono inizialmente e periodicamente i soggetti di et inferiore a 18 anni che intendono svolgere attivit sportiva agonistica, in un programma di diagnosi precoce e prevenzione collettiva. A tale proposito il medesimo Provvedimento ha introdotto lesenzione dalla partecipazione alla spesa dei soggetti di et inferiore a 18 anni per i suddetti accertamenti, nellintento di promuovere lavvicinamento dei giovani allo sport e quindi a stili di vita sani, nellambito di un programma regionale di prevenzione primaria. Il Decreto Legislativo n. 254 del 28 luglio 2000, di modifica ed integrazione del Decreto Legislativo n. 502 del 30 dicembre 1992, ha inserito la tutela sanitaria delle attivit sportive tra le competenze del Dipartimento di Prevenzione delle Aziende Sanitarie Locali; Successivamente, il Dpcm 29 novembre 2001 Definizione dei livelli essenziali di assistenza ha ricompreso le certificazioni di idoneit alla pratica sportiva agonistica e non agonistica (ad eccezione di quelle richieste dalle istituzioni scolastiche ai fini della pratica non agonistica dei propri alunni) nellAllegato 2A, contenente le prestazioni totalmente escluse dai LEA, inserendole nellambito delle certificazioni mediche non rispondenti a fini di tutela della salute collettiva anche quando richieste da disposizioni di legge. Il suddetto Dpcm, daltra parte, elenca le certificazioni di idoneit sanitaria allattivit sportiva anche nellAllegato 1B, definendole, nellambito delle attivit di prevenzione rivolta alla persona, come certificazioni di tipo medico-legale. La Dgr n. 2227 del 9 agosto 2002, concernente le disposizioni applicative di recepimento del Dpcm 29 novembre 2001, ribadisce quanto gi definito con le Dgr n. 4776 del 30 dicembre 1997 e n. 859 del 23 marzo 1999, specificando inoltre che, per i soggetti di et pari o superiore a 18 anni, le prestazioni correlate al rilascio della certificazione di idoneit vengono erogate a fronte del pagamento, da parte dellutente, dellintero importo tariffario definito dal Nomenclatore delle prestazioni di specialistica ambulatoriale. Il successivo Dpcm del 28 novembre 2003 di modifica del Dpcm 29 novembre 2001 in materia di certificazioni, approvato dalla Conferenza Stato-Regioni nella seduta del 23 settembre 2003 (Rep. n. 1827), ha inserito nei Livelli Essenziali di Assistenza le certificazioni e i relativi accertamenti volti a valutare lidoneit alla pratica sportiva agonistica dei soggetti di et inferiore a 18 anni e disabili di qualunque et. La Regione Veneto, con Dgr n. 489 del 5 marzo 2004, ha recepito il Dpcm 28 novembre 2003 sopra menzionato estendendo il regime di esenzione per il rilascio delle certificazioni di idoneit alla pratica sportiva agonistica anche ai soggetti portatori di disabilit maggiorenni, essendo gi previsto, ai sensi della Dgr n. 2227 del 9 agosto 2002, che il rilascio delle sopracitate certificazioni a soggetti di et inferiore a 18 anni fosse a totale carico del Fondo Sanitario regionale. Il medesimo Provvedimento mantiene invariate, rispetto a quanto stabilito con Dgr n. 2227 del 9 agosto 2002, le regole relative alla compartecipazione alla spesa per gli accertamenti diagnostico-strumentali aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalle Tabelle A e B del Dm 18 febbraio 1982, richiesti dal medico per approfondimenti necessari ai fini del rilascio delle summenzionate certificazioni. Tali prestazioni sono sottoposte

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 al pagamento dellintera tariffa, in base al raggruppamento erogato. Rimangono altres invariate le regole relative alla compartecipazione alla spesa per gli accertamenti diagnostico-strumentali aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalle Tabelle A e B del Dm 18 febbraio 1982, richiesti dal medico per approfondimenti necessari ai fini del rilascio delle summenzionate certificazioni. Tali prestazioni sono sottoposte allordinario regime di partecipazione/esenzione alla spesa sanitaria valido per le prestazioni ambulatoriali. La Dgr n. 3415 del 29 novembre 2002 che definisce lorganizzazione dei Dipartimenti di Prevenzione delle Aziende Ulss della Regione Veneto non prevede, nellambito delle funzioni dei Dipartimenti stessi, quelle correlate allattivit dei Servizi di Medicina dello Sport, con particolare riferimento alle certificazioni per gli sport agonistici. Daltra parte la programmazione nazionale e regionale pi recente sta indirizzando alcune attivit e competenze dei Dipartimenti di Prevenzione verso progetti strettamente correlati con la promozione dellattivit fisica. A tale proposito il Piano regionale per la Prevenzione 2010-2012 di cui alla Dgr n. 3139 del 14 dicembre 2010 comprende anche importanti riferimenti ad un Progetto per la promozione dellattivit motoria nella popolazione; la Regione Veneto rappresenta infatti da molti anni il punto di riferimento nazionale per la promozione dellattivit fisica e la lotta alla sedentariet. Il Progetto regionale di cui sopra si propone di consolidare la rete, di estendere e rinforzare le attivit nelle Aziende pi produttive e di coinvolgere anche quelle meno attive. Il Progetto si propone inoltre di ampliare la copertura degli interventi alle fasce di popolazione a maggior rischio, al fine di ridurre lincidenza delle malattie cronico-degenerative legate alla sedentariet, a prolungare lo stato di autosufficienza nellanziano e a migliorare lautonomia e le competenze motorie nel bambino. La promozione delle attivit sportive rientra quindi pienamente nellambito della tutela della salute. Pertanto, stante lattuale modello organizzativo Veneto relativo non solo alle modalit operative di rilascio delle certificazioni di idoneit agli sport agonistici ma anche pi in generale alla collocazione dei Servizi di Medicina dello Sport allinterno delle Aziende Ulss, si dispone che le stesse continuino a garantire lattivit concernente il rilascio delle suddette certificazioni nellambito ritenuto pi idoneo, tenendo per conto dellobbligo di applicare comunque le tariffe indicate dal presente provvedimento anche qualora i Servizi che rilasciano i certificati non facessero parte del Dipartimento di Prevenzione. Si dispone che le modifiche di cui al presente Provvedimento abbiano applicazione a decorrere dal 1 ottobre 2011. Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione, ai sensi dellart. 33, secondo comma, dello Statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale;

allordinario regime di partecipazione/esenzione alla spesa sanitaria valido per le prestazioni ambulatoriali. Sulla base delle succitate premesse, con Dgr n. 859 del 21 giugno 2011 di aggiornamento del Nomenclatore Tariffario regionale delle prestazioni di specialistica ambulatoriale, si provveduto ad eliminare dalla branca 0 Altre prestazioni le prestazioni denominate certificati per gli sport agonistici (cod. 99.98.1, 99.98.2 e 99.98.3), in quanto impropriamente presenti nel Nomenclatore Tariffario regionale, trattandosi di raggruppamenti di prestazioni multidisciplinari volte al rilascio di una certificazione e non di prestazioni finalizzate alla diagnosi e cura. Si ribadisce infatti che il Dpcm del 29 novembre 2001 tratta di tali certificazioni nellambito del livello di assistenza della prevenzione e non in quello dellassistenza specialistica ambulatoriale. Si stabilisce pertanto di ricomprendere lattivit di certificazione per lidoneit agli sport agonistici allinterno del Tariffario Unico regionale delle prestazioni rese dai Dipartimenti di Prevenzione di cui alla Dgr n. 3888 del 31 dicembre 2001 e successive modifiche ed integrazioni, mantenendo la strutturazione in raggruppamenti di prestazioni come di seguito specificati, con le relative tariffe: Certificati per gli sport agonistici di cui alla Tabella A del Dm 18.2.82. Comprensivi di: visita medica, esame completo urine, elettrocardiogramma. Tariffa 38,80 euro Certificati per gli sport agonistici di cui alla Tabella B del Dm 18.2.82 con test di masters. Comprensivi di: visita medica, esame completo urine, spirometria semplice, elettrocardiogramma con test da sforzo dei due gradini di Masters. Tariffa 53,90 euro Certificati per gli sport agonistici di cui alla Tabella B del Dm 18.2.82 con test cardiovascolare da sforzo con cicloergometro. Comprensivi di: visita medica, esame completo urine, spirometria semplice, elettrocardiogramma con test cardiovascolare da sforzo con cicloergometro. Tariffa 81,90 euro Vista la nuova collocazione dei sopra indicati raggruppamenti nellambito del Tariffario delle prestazioni rese dai Dipartimenti di Prevenzione, si ritenuto opportuno rivalutare le tariffe degli stessi, peraltro definite con Dgr n. 4776 del 30 dicembre 1997 e mai aggiornate, rendendole omogenee a quelle in vigore negli analoghi tariffari di altre Regioni. A tal fine si tenuto conto dei criteri di cui allart. 8 sexies del D.lgs 31.12.1992, n. 502 come modificato dallart. 79 del d.l. 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella legge n. 133 del 6 agosto 2008 che individua per la definizione delle tariffe massime nazionali la possibilit di utilizzare anche costi standard e tariffe gi utilizzate nelle varie regioni. Pertanto, le stesse sono state determinate facendo riferimento ai vigenti tariffari delle prestazioni rese dai Dipartimenti di Prevenzione di altre regioni. Per lerogazione di tali raggruppamenti di prestazioni, comprensivi anche dellatto certificatorio, confermata, ai sensi della Dgr n. 2227 del 9 agosto 2002, lesenzione dal pagamento relativamente ai soggetti di et inferiore a 18 anni e agli atleti diversamente abili di qualunque et. I soggetti di et pari o superiore a 18 anni non disabili sono invece tenuti

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Visto il D.lgs 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modifiche; Visto il D.lgs 28 luglio 2000 n. 254; Visto il Dm 18 febbraio 1982; Visto il Dm 4 marzo 1993; Visto il Dpcm 29 novembre 2001; Vista la Legge regionale n. 25 del 3 agosto 1982; Vista la Dgr n. 4776 del 30 dicembre 1997; Vista la Dgr n. 850 del 23 marzo 1999; Vista la Dgr n. 3888 del 31 dicembre 2001 e successive modifiche ed integrazioni; Vista la Dgr n. 2227 del 9 agosto 2002; Vista la Dgr n. 3415 del 29 novembre 2002; Vista la Dgr n. 489 del 5 marzo 2004; Vista la Dgr n. 3139 del 14 dicembre 2010; Vista la Dgr n. 859 del 21 giugno 2011; Vista la Circolare Ministeriale del 31 gennaio 1983; Vista la Circolare Ministeriale del 18 marzo 1996; Visto il Dpcm 28 novembre 2003 approvato dalla Conferenza Stato-Regioni del 23 settembre 2003 (Rep. n. 1827); Vista la Circolare della Regione Veneto del 17 maggio 1990 Prot. n. 14660/6165; Vista la Circolare della Regione Veneto del 12 settembre 1994 Prot. n. 32491/20112. delibera 1. di dare atto che le premesse al presente provvedimento ne costituiscono parte integrante; 2. di stabilire che lattivit di certificazione per lidoneit agli sport agonistici venga ricompresa allinterno del Tariffario Unico regionale delle prestazioni rese dai Dipartimenti di Prevenzione di cui alla Dgr n. 3888 del 31 dicembre 2001 e successive modifiche ed integrazioni, mantenendo la strutturazione in raggruppamenti di prestazioni, con le relative tariffe; 3. di inserire nel Tariffario Unico regionale delle prestazioni rese dai Dipartimenti di Prevenzione i seguenti raggruppamenti di prestazioni con le relative tariffe: Certificati per gli sport agonistici di cui alla tabella A del Dm 18.2.82. Comprensivi di: visita medica, esame completo urine, elettrocardiogramma. Tariffa 38,80 euro Certificati per gli sport agonistici di cui alla Tabella B del Dm 18.2.82 con test di masters. Comprensivi di: visita medica, esame completo urine, spirometria semplice, elettrocardiogramma con test da sforzo dei due gradini di Masters. Tariffa 53,90 euro Certificati per gli sport agonistici di cui alla Tabella B del Dm 18.2.82 con test cardiovascolare da sforzo con cicloergometro. Comprensivi di: visita medica, esame completo urine, spirometria semplice, elettrocardiogramma con test cardiovascolare da sforzo con cicloergometro. Tariffa 81,90 euro 4. di modificare le tariffe dei raggruppamenti rispetto a quelle definite con Dgr n. 4776 del 30 dicembre 1997 e mai aggiornate, vista la nuova collocazione degli stessi nellambito del Tariffario delle prestazioni rese dai Dipartimenti di Prevenzione, tenendo conto dei criteri di cui allart. 8 sexies

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del D.lgs 31.12.1992, n. 502 come modificato dallart. 79 del d.l. 25 giugno 2008, n. 112, convertito nella legge n. 133 del 6 agosto 2008 e facendo quindi riferimento ai vigenti tariffari delle prestazioni rese dai Dipartimenti di Prevenzione di altre regioni; 5. di disporre che per lerogazione di tali raggruppamenti di prestazioni, comprensivi anche dellatto certificatorio, confermata, ai sensi della Dgr n. 2227 del 9 agosto 2002 e della Dgr n. 489 del 5 marzo 2004, lesenzione dal pagamento relativamente ai soggetti di et inferiore a 18 anni e agli atleti diversamente abili di qualunque et, mentre i soggetti di et pari o superiore a 18 anni non disabili sono tenuti al pagamento dellintera tariffa, in base al raggruppamento erogato; 6. di mantenere invariate le regole relative alla compartecipazione alla spesa per gli accertamenti diagnosticostrumentali aggiuntivi rispetto a quelli previsti dalle Tabelle A e B del Dm 18 febbraio 1982, richiesti dal medico per approfondimenti necessari ai fini del rilascio delle summenzionate certificazioni. Tali prestazioni sono sottoposte allordinario regime di partecipazione/esenzione alla spesa sanitaria valido per le prestazioni ambulatoriali; 7. di stabilire che, stante lattuale modello organizzativo Veneto relativo non solo alle modalit operative di rilascio delle certificazioni di idoneit agli sport agonistici ma anche pi in generale alla collocazione dei Servizi di Medicina dello Sport allinterno delle Aziende Ulss, le stesse continuino a garantire lattivit concernente il rilascio delle suddette certificazioni nellambito ritenuto pi idoneo, tenendo per conto della necessit di applicare comunque le tariffe indicate dal presente provvedimento anche qualora i Servizi che rilasciano i certificati non facessero parte del Dipartimento di Prevenzione. 8. di disporre che le modifiche di cui al presente Provvedimento abbiano applicazione a decorrere dal 1 ottobre 2011; 9. di incaricare la Direzione Attuazione Programmazione Sanitaria dellesecuzione del presente atto; 10. di dar atto che gli oneri derivanti dalla attuazione del presente provvedimento trovano copertura nei capitoli di spesa del bilancio regionale volti a garantire lerogazione dei livelli essenziali di assistenza nazionali e aggiuntivi regionali.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1484 del 20 settembre 2011 Programma attuativo degli articoli 12 e 12 bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modifiche ed integrazioni. - Bando Ricerca Finalizzata 2009 - Approvazione ed autorizzazione alla realizzazione dei progetti di ricerca. [Sanit e igiene pubblica] Note per la trasparenza: Approvazione e autorizzazione alla realizzazione dei progetti di ricerca approvati e ammessi a finanziamento dal Ministero della Salute nellambito del Bando di ricerca sanitaria finalizzata e giovani ricercatori 2009.

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011


Progetti Ricerca Sanitaria Finalizzata Struttura presso cui FinanziaTitolo Progetto Area sar reamento lizzato il progetto ClinicoAzienda 400.000,00 Growing Old with less Prof. Disease Enhancing Edoardo assisten- Ospedaliera ziale Universitaria NeurofuNctions (Golden) Casiglia Integrata di study. A cohort study Verona over young and old adults from general population Prevention of injuries Dott. Clinico- Azienda Ulss 135.000,00 Evaluating the effective- Roberto assisten- 16 - Padova ness of safety intervenAgnesi ziale tions carried out by Occupational Health Services of Local Health Authorities in the whole Veneto Region (Notheastern Italy) from 2001 to 2007 Oxidative Stress, Ageing, Prof. Ro- ClinicoAzienda 377.865,00 and Respiratory Disberto De assisten- Ospedaliera eases. A multi-centre epi- Marco ziale Universitaria demiological and genetic Integrata di study on the general adult Verona and elderly population in Italy Innovative Strategy aDProf. ClinicoAzienda 296.000,00 dressed to territorial and Angelo assisten- Ospedaliera hospital interaction at reGatta ziale di Padova gional level for improved management of advanced liver disease Development of osteoin- Prof.ssa biomeAzienda 267.058,00 ductive micro and nano Maria dica Ulss 18 - Rostructured polymer surTeresa vigo faces for bone replaceConconi ment Metabolic defects in stem Dott. biomeAzienda 423.698,00 cells as major causes of Rosario dica Ospedaliera age - related diseases Rizzuto di Padova Principal Investigator Progetti Giovani Ricercatori Titolo Progetto Pathogenesis of coenzyme Q10 Deficiency The predictomic study: metabolomic approach in phenotyping and drug response prediction in pediatric respiratory diseases Identification of fuNctional role of potassium channels in primary aldosteronism Towards an innovative therapy of EctrodactylyEctodermal dysplasiaClefting (Eec) syndrome using allele-specific Rna silencing A forecasting model for drug utilization and expenditure integrating a Cellular Automata model with the Budget Impact Analysis approach Sleep-wake disturbances in internal medicine: the liver model Principal Investigator Dott.ssa Eva Trevisson Dott.ssa Silvia Carraro Struttura presso cui Finanziasar reamento lizzato il progetto Azienda 390.038,00 Ospedaliera di Padova Azienda 190.058,00 Ospedaliera di Padova

LAssessore Luca Coletto, riferisce quanto segue. Lart. 12 e lart. 12 bis del decreto legislativo n. 502/1992, come modificato e integrato dal decreto legislativo n. 229/1999, stabiliscono che una quota del Fondo Sanitario Nazionale venga destinata al finanziamento di attivit di ricerca. In tale ambito si inserisce il Programma Nazionale di Ricerca Sanitaria Finalizzata che intende promuovere una ricerca strumentale agli obiettivi strategici del Servizio Sanitario Nazionale (Ssn) sulle tematiche specifiche individuate come prioritarie. Il programma deve rispondere al fabbisogno conoscitivo ed operativo del Servizio Sanitario Nazionale ed ai suoi obiettivi di salute e prevedere il concretizzarsi in prodotti che possano essere trasferiti al Ssn, al fine di migliorare lefficacia, la qualit e lappropriatezza del servizio. Il comma 814 della Legge Finanziaria 2007 (L. 296/2006) dispone che, nellambito delle risorse previste dallart. 12 del D.lgs. 502/92, il 5% dei fondi a carico del Ministero della Salute sia destinato al finanziamento, in via sperimentale, dei progetti di ricerca sanitaria svolti dai Destinatari Istituzionali (D.I.) individuati dallart. 12 bis del D.lgs. 502/92, e presentati da ricercatori, in qualit di Principal Investigator (P.I.), di et inferiore ai quarantanni, con posizioni a tempo sia indeterminato sia determinato, anche temporaneamente nelle strutture dei D.I., ovvero giovani ricercatori che al momento del bando si trovano senza alcun contratto e che ritengano di poter svolgere la ricerca proposta nellambito di uno tra i D.I.. I giovani ricercatori italiani sono cos valorizzati con specifici finanziamenti che li mettono in grado di fare ricerca e innovazione in modo indipendente ed , altres, un modo di contrastare la fuga dei cervelli e di premiare la ricerca italiana. Il Ministero della Salute, su proposta della competente Commissione Nazionale per la Ricerca Sanitaria, ha stabilito il programma di attuazione dellattivit di ricerca prevedendo due procedure distinte, una per la ricerca sanitaria finalizzata e laltra per i giovani ricercatori, attraverso il Bando Ricerca Finalizzata 2009, pubblicato il 5 febbraio 2010. Il Ministero ha, cos, invitato i D.I. alla presentazione di progetti di ricerca clinico assistenziale e biomedica, mettendo a disposizione risorse economiche complessive ammontanti a euro 101.482.381,00 e individuando i criteri guida, gli obiettivi prioritari biomedici e sanitari e le aree tematiche a cui devono rispondere i progetti di ricerca, in coerenza con le indicazioni del Piano Sanitario Nazionale (Psn) e secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia. La Regione del Veneto ha aderito al sopra citato bando del Ministero della Salute e ha presentato n. 40 progetti nellambito della ricerca sanitaria finalizzata e n. 42 progetti nellambito dei giovani ricercatori, selezionati tra quelli presentati dalle Aziende Sanitarie. A seguito del processo di valutazione dei progetti presentati, il Ministero ha pubblicato la graduatoria finale dei progetti esaminati da valutatori del National Institute of Health (Nih-Csr) statunitensi ed approvati dalla Commissione Nazionale per la Ricerca Sanitaria nella seduta del 9 giugno 2011, ammettendo a finanziamento, tra gli altri, i progetti di ricerca di seguito elencati, come comunicato dal Ministero medesimo con nota prot. n. 0005649-P-05/08/2011:

Area

biomedica biomedica

Dott. biomessa Livia dica Lenzini Dott. Enzo di Iorio

Azienda 225.698,00 Ospedaliera di Padova

biome- Azienda Ulss 531.891,00 dica 12 Veneziana

Dott.ssa Clinico- Azienda Ulss 479.570,00 Anna assisten- 20 di Verona Michela ziale Menti Dott. ClinicoAzienda 325.742,00 ssa Sara assisten- Ospedaliera Montaziale di Padova gnese

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Al fine di consentire lesecuzione dei suddetti progetti, la Regione del Veneto, in qualit di D.I., dovr sottoscrivere con il Ministero della Salute una convenzione specifica concernente la gestione di ciascun progetto di ricerca, nonch lerogazione del relativo finanziamento; tali convenzioni saranno sottoscritte dal Dirigente regionale della Direzione Controlli e Governo Ssr, come da delega del Presidente della Giunta regionale firmata in data 07.09.2011 e depositata agli atti dei competenti uffici regionali. Si rende, altres, necessario provvedere a disciplinare i conseguenti rapporti di collaborazione e finanziari con le strutture presso le quali troveranno realizzazione i progetti di ricerca attraverso la stipula di una apposita convenzione specifica per ciascun progetto il cui schema tipo viene allegato al presente provvedimento, Allegato A, di cui costituisce parte integrante e sostanziale. Si propone, infine, di delegare il Dirigente regionale della Direzione Controlli e Governo Ssr, alla stipula delle convenzioni con le Aziende Sanitarie presso le quali i singoli progetti saranno eseguiti, autorizzando, altres, il Dirigente dellUnit Complessa Assistenza Distrettuale e Cure Primarie - Direzione regionale Attuazione Programmazione Sanitaria, ad adottare tutti i provvedimenti necessari a dare attuazione ai progetti stessi, compresi gli impegni di spesa delle somme derivanti dal finanziamento ministeriale e le relative liquidazioni. Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore incaricato dellistruttoria dellargomento in questione ai sensi dellart. 33, comma 2, dello statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; Visti gli articoli 12 e 12 bis del D.Lvo n. 502/1992 come modificato ed integrato dal D.Lvo n. 229/1999; Visto il Bando Ricerca Finalizzata 2009, pubblicato il 5 febbraio 2010; Vista la graduatoria dei progetti approvati dalla Commissione Nazionale per la Ricerca Sanitaria nella seduta del 9 giugno 2011; delibera 1. di considerare le premesse parti integranti e sostanziali del presente provvedimento; 2. di prendere atto dellammissione a finanziamento da parte del Ministero della Salute - esercizio finanziario 2009 - dei progetti di ricerca sanitaria di seguito elencati, presentati dalla Regione del Veneto in qualit di Destinatario Istituzionale (D.I.), nellambito del Bando Ricerca Finalizzata 2009:
Progetti Ricerca Sanitaria Finalizzata

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Struttura presso cui FinanziaTitolo Progetto Area sar reamento lizzato il progetto Growing Old with less Prof. ClinicoAzienda 400.000,00 Disease Enhancing Edoardo assisten- Ospedaliera NeurofuNctions (Golden) Casiglia ziale Universitaria study. A cohort study Integrata di over young and old adults Verona from general population Prevention of injuries Dott. Clinico- Azienda Ulss 135.000,00 Evaluating the effective- Roberto assisten- 16 - Padova ness of safety intervenAgnesi ziale tions carried out by Occupational Health Services of Local Health Authorities in the whole Veneto Region (Notheastern Italy) from 2001 to 2007 Oxidative Stress, Ageing, Prof. Ro- ClinicoAzienda 377.865,00 and Respiratory Disberto De assisten- Ospedaliera eases. A multi-centre epi- Marco ziale Universitaria demiological and genetic Integrata di study on the general adult Verona and elderly population in Italy Innovative Strategy aDProf. ClinicoAzienda 296.000,00 dressed to territorial and Angelo assisten- Ospedaliera hospital interaction at reGatta ziale di Padova gional level for improved management of advanced liver disease Development of osteoin- Prof.ssa biome- Azienda Ulss 267.058,00 ductive micro and nano Maria dica 18 - Rovigo structured polymer surTeresa faces for bone replaceConconi ment Metabolic defects in stem Dott. biomeAzienda 423.698,00 cells as major causes of Rosario dica Ospedaliera age - related diseases Rizzuto di Padova Principal Investigator

Progetti Giovani Ricercatori Titolo Progetto Pathogenesis of coenzyme Q10 Deficiency The predictomic study: metabolomic approach in phenotyping and drug response prediction in pediatric respiratory diseases Identification of fuNctional role of potassium channels in primary aldosteronism Towards an innovative therapy of EctrodactylyEctodermal dysplasiaClefting (Eec) syndrome using allele-specific Rna silencing A forecasting model for drug utilization and expenditure integrating a Cellular Automata model with the Budget Impact Analysis approach Sleep-wake disturbances in internal medicine: the liver model Principal Investigator Dott.ssa Eva Trevisson Dott.ssa Silvia Carraro Struttura presso cui Finanziasar reamento lizzato il progetto Azienda 390.038,00 Ospedaliera di Padova Azienda 190.058,00 Ospedaliera di Padova

Area

biomedica biomedica

Dott. biomessa Livia dica Lenzini Dott. Enzo di Iorio

Azienda 225.698,00 Ospedaliera di Padova

biome- Azienda Ulss 531.891,00 dica 12 Veneziana

Dott.ssa Clinico- Azienda Ulss 479.570,00 Anna assisten- 20 di Verona Michela ziale Menti Dott. ClinicoAzienda 325.742,00 ssa Sara assisten- Ospedaliera Montaziale di Padova gnese

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 del Comportamento Alimentare e Crisi Adolescenziali. Lobiettivo sostanziale della trasformazione in oggetto di includere tra i target del Servizio, oltre ai disturbi del comportamento alimentare, anche le crisi adolescenziali. LAssessore Luca Coletto, riferisce quanto segue. Con lapprovazione della Dgr n. 2501 del 6.8.2004 divenuta, di fatto, operativa la Lr n. 22 del 16.8.2002 che disciplina, agli articoli 15 e 16, coerentemente con quanto previsto dallart. 8 quater del D.lvo n. 502/1992 e successive modifiche, listituto dellaccreditamento istituzionale. Tale deliberazione ha individuato i requisiti generali di qualificazione, ulteriori rispetto a quelli di autorizzazione, che tutte le strutture sanitarie e socio sanitarie devono possedere per essere accreditate, nonch la procedura e la tempistica per il rilascio da parte della Giunta regionale, su proposta della Segreteria regionale Sanit e Sociale, del relativo provvedimento. Si ricorda che laccreditamento istituzionale il processo, che si conclude attraverso lemanazione di un provvedimento amministrativo, attraverso il quale le strutture autorizzate, sanitarie, socio sanitarie e sociali, pubbliche e private, e i professionisti che ne fanno richiesta acquisiscono lo status di soggetto idoneo ad erogare prestazioni per conto del Servizio Sanitario regionale. Con decreto n. 102 del 16/07/2009, a seguito dellistanza presentata dalla Sig.ra Caterina Biz, nata a Orsago (TV) il 18/03/1934, in qualit di legale rappresentante della Societ Cooperativa Sociale Insieme Si Pu, con sede legale a Treviso in via Marchesan n. 4/D, il Centro Diurno e Residenziale (Cd) - Gruppo Appartamento per Disturbi del Comportamento Alimentare (Gap) sito a Susegana (TV) in Piazza Martiri della Libert n. 22 stato autorizzato allesercizio di attivit sanitarie per i seguenti posti: Centro Diurno: 20 posti; Gruppo Appartamento Protetto: 6 posti. Successivamente con Dgr. n. 1612 del 15 giugno 2010 il Centro Diurno e Residenziale (Cd) - Gruppo Appartamento per Disturbi del Comportamento Alimentare (Gap) stato accreditato, ai sensi dellart. 8 quater - del D.Lg.vo n. 502/1992. Con nota protocollo 67955/2011 la legale rappresentante della Cooperativa Insieme Si Pu Sig.ra Annita Leuratti chiede la trasformazione del Centro Diurno e Residenziale - Gruppo Appartamento per Disturbi del Comportamento Alimentare in Centro Diurno e Gruppo Appartamento per Disturbi del Comportamento Alimentare e Crisi Adolescenziali, precisando che rimangono inalterati i requisiti e gli standard della struttura, ai sensi della Dgr 1616/2008, gi verificati in sede di accreditamento. Pertanto, considerato che i requisiti e standard sono stati gi verificati ai fini dellaccreditamento istituzionale dallArss come si evince dal rapporto di verifica trasmesso in data 10 maggio 2010 prot. n. 5571 e che sono gli stessi richiesti per la unit di offerta di cui la cooperativa chiede la trasformazione dellaccreditamento, si ritiene opportuno autorizzare la trasformazione in Centro Diurno e Gruppo Appartamento per Disturbi del Comportamento Alimentare e Crisi Adolescenziali della struttura gestita dalla Cooperativa Insieme Si Pu di Treviso e sita in Susegana (TV), Piazza Martiri della Libert n. 22. Lobiettivo sostanziale della trasformazione in oggetto

3. prendere atto che la Regione del Veneto, in qualit di D.I., dovr sottoscrivere con il Ministero della Salute una convenzione specifica concernente la gestione di ciascun progetto di ricerca, nonch lerogazione del relativo finanziamento, che saranno sottoscritte dal Dirigente regionale della Direzione Controlli e Governo Ssr, come da delega del Presidente della Giunta regionale richiamata nelle premesse; 4. di approvare lo schema tipo di convenzione, Allegato A alla presente deliberazione, che discipliner i conseguenti rapporti di collaborazione e finanziari tra la Regione del Veneto e le aziende sanitarie presso le quali troveranno realizzazione i progetti di ricerca di cui al precedente punto 2.; 5. di delegare il Dirigente regionale della Direzione Controlli e Governo Ssr, alla stipula delle convenzioni, di cui al precedente punto 4., con le aziende sanitarie presso le quali i singoli progetti saranno eseguiti, ai sensi della Lr n. 1/1997; alla stipula delle convenzioni con le Aziende Sanitarie presso le quali i singoli progetti saranno eseguiti, autorizzando, altres, il Dirigente dellUnit Complessa Assistenza Distrettuale e Cure Primarie - Direzione regionale Attuazione Programmazione Sanitaria, 6. di determinare limporto massimo delle obbligazioni di spesa secondo il finanziamento complessivo assegnato dal Ministero della Salute a ciascun progetto e riportato nelle tabelle di cui al precedente punto 2., disponendo la copertura finanziaria a carico dei fondi stanziati sui capitoli del bilancio 2011 che saranno istituiti a seguito di apposita richiesta di variazione di bilancio; 7. di incaricare lUnit Complessa Assistenza Distrettuale e Cure Primarie - Direzione regionale Attuazione Programmazione Sanitaria dellesecuzione del presente atto, nonch di provvedere allattuazione dei suddetti progetti, delegandone il Dirigente alladozione dei provvedimenti necessari a dare attuazione ai progetti stessi, compresa lassunzione degli impegni di spesa delle somme derivanti dal finanziamento ministeriale e le relative liquidazioni, di cui al precedente punto 2. Allegato (omissis)

.it

Lallegato consultabile online http://bur.regione.veneto.it

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1485 del 20 settembre 2011 Trasformazione del Centro Diurno e Residenziale Gruppo Appartamento per Disturbi del Comportamento Alimentare della Cooperativa Insieme Si Pu di Treviso (gi accreditato con Dgr n. 1612 del 15 giugno 2010) in Centro Diurno e Gruppo Appartamento per Disturbi del Comportamento Alimentare e Crisi Adolescenziali. [Sanit e igiene pubblica] Note per la trasparenza: Trasformazione dellAccreditamento Istituzionale del Centro Diurno e Residenziale - Gruppo Appartamento per Disturbi del Comportamento Alimentare della Cooperativa Insieme Si Pu di Treviso (gi accreditato con Dgr n. 1612 del 15 giugno 2010 per n. 6 posti letto e per n. 20 posti di Centro Diurno) in Centro Diurno e Gruppo Appartamento per Disturbi

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 di includere tra i target del Servizio, oltre ai disturbi del comportamento alimentare, anche le crisi adolescenziali Si precisa che rimangono invariati i termini di decorrenza delautorizzazione allesercizio e dellaccreditamento istituzionale fissati dai provvedimenti precedenti (Ddr n. 102 16/07/09 e Dgr n. 1612 del 15/06/10). Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dell argomento in questione ai sensi dellart. 33 - 2 comma dello Statuto- il quale d atto che la struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; Vista la legge regionale 16 agosto 2002 n. 22; Vista la legge regionale 29 novembre 2001, n. 32; Vista la Dgr n. 2501 del 6 agosto 2004; Visto il D.Lg.vo n. 502 del 30.12.1992 e successive modificazioni ed integrazioni; Vista la Dgr n. 1616 del 17 giugno 2008. delibera 1. di considerare le premesse parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; 2. di trasformare il Centro Diurno e Residenziale (Cd) - Gruppo Appartamento per Disturbi del Comportamento Alimentare (Gap), sito a Susegana (TV) in Piazza Martiri della Libert n. 22, della Cooperativa Insieme Si Pu di Treviso in Centro Diurno e Gruppo Appartamento per Disturbi del Comportamento Alimentare e Crisi Adolescenziali e di mantenerne laccreditamento, ai sensi dellart. 8 quater - del D.lg. vo n. 502/1992, per n. 6 posti letto e per n. 20 posti di Centro Diurno permanendo inalterati i requisiti e gli standard della struttura; 3. di mantenere inalterati i termini di decorrenza dei provvedimenti di autorizzazione allesercizio e di accreditamento istituzionale fissati rispettivamente con Ddr n. 102 16/07/09 e con Dgr n. 1612 del 15/06/10; 4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale. La Giunta regionale (omissis) delibera

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1. di confermare liscrizione allAlbo regionale delle Associazioni Protezionistiche, ai sensi dellart. 9 della Lr 60/1993, dellAssociazione C.a.p.p.a. - Centro Associativo Protezione Piccoli Animali con sede a S. Giovanni Lupatoto (VR) in Via Roma n. 36; 2. di dare atto che lAssociazione di cui al precedente punto 1, deve richiedere conferma delliscrizione ogni tre anni, pena la cancellazione automatica dallAlbo; 3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale; 4. di incaricare lUnit Complessa sanit animale e igiene alimentare allesecuzione del presente provvedimento e quindi di provvedere alla comunicazione agli Enti territorialmente competenti.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1487 del 20 settembre 2011 Ente Nazionale Protezione Animali - Delegazione comunale di Arzignano con sede ad Arzignano (VI), in Via Busa n. 7. Conferma iscrizione allAlbo regionale delle Associazioni Protezionistiche ai sensi dellart. 9, della Lr 60/1993, per il triennio 2011-2014. [Sanit e igiene pubblica] Note per la trasparenza: Conferma iscrizione dellAssociazione Ente Nazionale Protezione Animali - Delegazione comunale di Arzignano allAlbo regionale delle Associazioni Protezionistiche, per il triennio 2011-2014. Non prevede impegni di spesa. L'Assessore Luca Coletto riferisce quanto segue. Con propria Legge n. 60 del 28 dicembre 1993, la Regione del Veneto ha disciplinato la materia della tutela degli animali daffezione e della prevenzione del randagismo. Con successiva circolare applicativa regionale n. 11 del 10 maggio 1994, sono altres state fornite direttive attuative della sopraccitata legge regionale. Secondo quanto disposto dallart. 9, della Lr 60/1993, le Associazioni, ai fini delliscrizione allAlbo regionale delle Associazioni Protezionistiche, devono presentare domanda al Presidente della Giunta regionale corredata da idonea documentazione. Ai sensi del comma 6, dellart. 9 della Lr 60/1993, i soggetti che sono gi stati iscritti al sopraccitato Albo, qualora interessati, ogni tre anni devono richiedere la conferma delliscrizione, pena la cancellazione automatica dallAlbo, con la ripresentazione, qualora fossero intervenute modificazioni, della documentazione relativa allatto costitutivo, dello statuto, da cui risultino le finalit dellassociazione e dei requisiti degli iscritti. Con provvedimento n. 346 del 30 agosto 2002 stata iscritta al sopraccitato Albo regionale, la Delegazione comunale di Ar-

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1486 del 20 settembre 2011 Associazione C.a.p.p.a. - Centro Associativo Protezione Piccoli Animali con sede a S. Giovanni Lupatoto (VR), in Via Roma 36. Conferma iscrizione allAlbo regionale delle Associazioni Protezionistiche ai sensi dellart. 9, della Lr 60/1993, per il triennio 2011-2014. [Sanit e igiene pubblica] Note per la trasparenza: Conferma iscrizione dell Associazione C.a.p.p.a. - Centro Associativo Protezione Piccoli Animali allAlbo regionale delle Associazioni Protezionistiche, per il triennio 2011-2014. Non prevede impegni di spesa.

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 delibera 1. di confermare liscrizione allAlbo regionale delle Associazioni Protezionistiche, ai sensi dellart. 9 della Lr 60/1993, dellEnte Nazionale Protezione Animali - Delegazione comunale di Arzignano con sede ad Arzignano (VI), in Via Busa n. 7; 2. di dare atto che lAssociazione di cui al precedente punto 1, deve richiedere conferma delliscrizione ogni tre anni, pena la cancellazione automatica dallAlbo; 3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale; 4. di incaricare lUnit Complessa Sanit Animale e Igiene Alimentare allesecuzione del presente provvedimento e quindi di provvedere alla comunicazione agli Enti territorialmente competenti.

zignano dellAssociazione Ente Nazionale Protezione Animali (E.n.p.a.) con sede ad Arzignano (VI), in Via Busa 7 che, ai sensi della Lr 60/1993 e della successiva Circolare regionale 11/1994, era in possesso dei requisiti previsti dallart. 9 della stessa Legge regionale e la cui iscrizione stata regolarmente riconfermata ogni tre anni fino al 2011. Ci premesso, pervenuta in data 11 luglio 2011, con protocollo di arrivo n. 330643, e successive integrazioni pervenute con protocollo di arrivo n. 360879 del 28 luglio 2011, la domanda del Rappresentante delegato pro-tempore dellE. n.p.a. - Delegazione comunale di Arzignano, Sig.ra Laura Ziggiotto, residente ad Arzignano (VI), in Via Venezia n. 34/b, di rinnovo di iscrizione allAlbo regionale delle Associazioni Protezionistiche ai sensi dellart. 9 della Lr 60/1993, corredata di idonea dichiarazione, agli atti dellUnit Complessa sanit animale e igiene alimentare, che attesta che non sono intervenute variazioni rispetto ai requisiti richiesti e presentati in occasione della domanda di iscrizione, per ottenere la conferma di cui trattasi. Con Deliberazione 28 settembre 2010, n. 2361 la Giunta regionale ha approvato il riassetto organizzativo delle strutture regionali individuando nella Direzione Prevenzione la struttura regionale a cui far afferire le funzioni precedentemente attribuite allUnit di Progetto Sanit Animale ed Igiene Alimentare. Richiamato il Decreto del Segretario regionale per la sanit del 22 giugno 2011, n. 66. Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione, ai sensi dellart. 33, 2comma, dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; Vista la Legge regionale del 28 dicembre 1993, n. 60: Tutela degli animali daffezione e prevenzione del randagismo; Vista la Circolare del Presidente della Giunta regionale del 10 maggio 1994, n. 11: Lr 28 dicembre 1993, n. 60; Vista la richiesta di conferma di iscrizione allAlbo regionale delle Associazioni Protezionistiche, pervenuta con protocollo n. 330643 del 11 luglio 2011 e successive integrazioni pervenute con protocollo n. 360879 del 28 luglio 2011 da parte del Rappresentante delegato pro-tempore dellE.n.p.a. - Delegazione comunale di Arzignano con sede ad Arzignano (VI), in Via Busa 7; Vista la Deliberazione di Giunta regionale 28 settembre 2010, n. 2361 "Adempimenti di cui allart. 15 della Lr 10/1/1997 n. 1. Individuazione dei Servizi, Unit complesse ed Unit periferiche nellambito delle strutture regionali e contestuale nomina dei dirigenti responsabili"; Visto il Decreto del Segretario regionale per la sanit del 22 giugno 2011, n. 66; Vista listruttoria svolta dalla competente Unit Complessa Sanit Animale ed Igiene Alimentare afferente alla Direzione Prevenzione;

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1488 del 20 settembre 2011 Progetto Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (Ccm) 2010 Sorveglianza dellincidenza delle paralisi flaccide acute e delle infezioni da polio virus. Ricerca di polio virus in soggetti con immunodeficienze e nellambiente. Codice Unico di Progetto (Cup) I85J08000310005. Adesione al Progetto, approvazione Convenzione. [Sanit e igiene pubblica] Note per la trasparenza: Adesione della Regione del Veneto al Progetto Ccm Sorveglianza dellincidenza delle paralisi flaccide acute (di seguito Afp) e delle infezioni da polio virus. Ricerca di polio virus in soggetti con immunodeficienze e nellambiente, finanziato allIstituto Superiore di Sanit (di seguito I.s.s.) dal Ministero della Salute. Approvazione della Convenzione che regola i rapporti con lI.s.s. per la realizzazione a livello locale del Progetto. La presente delibera non comporta spesa a carico del bilancio regionale. LAssessore Luca Coletto riferisce quanto segue. Con legge 26 maggio 2004, n. 138, stato istituito presso il Ministero della Salute il Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (Ccm) che opera con modalit e in base a programmi annuali approvati con decreto del Ministero della Salute, attraverso successive convenzioni con vari enti, tra cui le Regioni e le strutture regionali. Nellambito del programma di attivit del Ccm per lanno 2010 del Ministero della Salute, approvato con Dm 2/03/2010, stato individuato nellarea delle Azioni Centrali un ambito operativo inerente le attivit di sostegno alle sorveglianze routinarie, ivi incluso lantibiotico resistenza. In tale ambito stato proposto un progetto dal titolo Sorveglianza dellincidenza delle paralisi flaccide acute e delle infezioni da polio virus. Ricerca di polio virus in soggetti con immunodeficienze e nellambiente che, come previsto dai piani nazionali ed internazionali per leradicazione della poliomielite, prevede delle attivit di sorveglianza, da attuarsi secondo i protocolli dellOrganizzazione mondiale della Sa-

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 nit (di seguito Oms), che dovranno continuare anche dopo leradicazione della poliomielite anche al fine di contrastare il rischio di reintroduzione di polio virus. In considerazione della consolidata esperienza maturata dallI.s.s., sia a livello nazionale che internazionale, nel campo del monitoraggio e della sorveglianza delle paralisi flaccide, esso rappresenta il soggetto istituzionalmente pi competente per la realizzazione del suddetto progetto ed stato pertanto stipulato con il Ministero della Salute - Ccm un accordo di collaborazione. Il progetto prevede la partecipazione della Regione Veneto - Direzione Prevenzione - Servizio Promozione Igiene e Sanit Pubblica in qualit di unit operativa. Al progetto stato assegnato, ai sensi dellarticolo 11 della Legge n. 3/2003 e successiva Legge n. 136/2010 articolo 3 comma 5, dalla competente struttura il Codice Unico di Progetto (Cup) I85J08000310005. Con nota protocollata dalla Direzione Prevenzione in data 16 marzo 2011 con il n. 132168 stata trasmessa dallISS la convenzione che regola i rapporti con la Regione Veneto, il cui schema contenuto nellAllegato A al presente provvedimento di cui costituisce parte integrante che prevede, attraverso la collaborazione congiunta tra gli enti, il consolidamento della rete di sorveglianza delle paralisi flaccide acute (Afp) allo scopo di contrastare il rischio di reintroduzione di poliovirus neuro virulenti, selvaggi o vaccino-derivati, e di effettuare la ricerca di polio virus e altri enterovirus nellambiente attraverso le azioni dettagliatamente descritte nel piano esecutivo del Progetto, che costituisce parte integrante dellAccordo. Il predetto accordo avr durata dal 01/01/2011 al 11/03/2012 e per la sua realizzazione lI.S.S. ha assegnato alla Regione Veneto un contributo pari ad euro 15.000,00 che sar versato, subordinatamente allerogazione da parte del Ministero, con le seguenti modalit: - 30% pari ad euro 4.500,00 a titolo di anticipazione dopo la sottoscrizione del presente accordo e previa presentazione di richiesta di pagamento; - 30% pari ad euro 4.500,00 dopo il 30/09/2011, previa presentazione di richiesta di pagamento e successivamente alla presentazione ed approvazione dei rapporti tecnici sullo stato di avanzamento del progetto e dei rendiconti finanziari secondo quanto indicato allart. 4 dellaccordo; - 40% pari ad euro 6.000,00 a saldo, alla scadenza del contratto previa presentazione di relativa richiesta di pagamento e successivamente alla presentazione ed approvazione della relazione scientifica e di un rendiconto finanziario delle spese sostenute con il contributo erogato, corredato della relativa documentazione secondo quanto indicato allarticolo 4 dellaccordo; Responsabile scientifico del Progetto sar per lI.S.S. la Dr.ssa Lucia Fiore e per la Regione Veneto la Dr.ssa Francesca Russo come stabilito allarticolo 5 dellaccordo di collaborazione. Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il presente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellart. 33, 2 comma, dello Statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato lavvenuta

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regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; Vista la Legge n. 138 del 26 maggio 2004; Visto il Dm 2/03/2010; Visto larticolo 4 della Lr n. 1/1997; delibera 1. di aderire al Progetto Sorveglianza dellincidenza delle paralisi flaccide acute e delle infezioni da polio virus. Ricerca di polio virus in soggetti con immunodeficienze e nellambiente approvando lo schema di Convenzione e il Progetto allegato al presente provvedimento (Allegato A) di cui costituisce parte integrante; 2. di incaricare il Dirigente regionale della Direzione Prevenzione a sottoscrivere la Convenzione; 3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale; 4. di demandare tutti gli adempimenti amministrativi e contabili successivi e conseguenti alla gestione della presente iniziativa a successivi provvedimenti del Dirigente della Direzione Prevenzione. Allegato (omissis)

.it

Lallegato consultabile online http://bur.regione.veneto.it

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1489 del 20 settembre 2011 Appalto con la Ditta Kedrion Spa del servizio relativo al ritiro, trasferimento nello stabilimento di lavorazione, trasformazione del plasma prodotto dalle strutture trasfusionali delle Regioni e Province Autonome aderenti all'Accordo Interregionale per la Plasmaderivazione (Aip), produzione, stoccaggio e consegna di emoderivati. 1) Revisione prezzi dappalto ex Dgr n. 1619/10 2) Impegno fatture Anno 2011 [Appalti] Note per la trasparenza: La delibera propone la revisione per lanno 2011 dei prezzi dappalto correlati alla convenzione con la Ditta di plasmaderivazione (Kedrion Spa) che nellambito dellAccordo Interregionale per la Plasmaderivazione (Aip) garantisce la lavorazione e la trasformazione del sangue per 11 Regioni/Pp.Aa., secondo quanto disposto al punto 2 dalla Dgr n. 1619/10 ed impegna a bilancio limporto per il pagamento delle fatture Kedrion 2011. La Giunta regionale (omissis) delibera 1. di riconoscere alla Ditta Kedrion Spa la revisione dei prezzi di appalto per il periodo della proroga (dal 01/01/2011 al 31/12/2011) della convenzione in essere per il servizio di

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1490 del 20 settembre 2011 L.267/1998, L. 365/2000 e D.lgs 152/2006. Progetto di Piano di Assetto Idrogeologico (Pai) del Bacino del Fiume Brenta-Bacchiglione. Art. 6 delle Norme di Attuazione. Proposta di aggiornamento di aree di pericolosit geologica in localit Sasso Stefani del Comune di Valstagna (VI). Parere regionale ai sensi della Dgr 2803 del 4.10.2005. [Difesa del suolo] Note per la trasparenza: Ai sensi dellArt. 6 delle Norme di Attuazione del Progetto di Piano di Assetto Idrogeologico (Pai) del Fiume Brenta-Bacchiglione, la Giunta regionale tenuta ad esprimere parere allAutorit di Bacino sulle istanze presentate per la modifica delle aree di Pericolosit idraulica e geologica a seguito di studi di dettaglio o realizzazione di interventi di mitigazione. L'Assessore Maurizio Conte, riferisce quanto segue. Lart. 1 della L. 11 giugno 1998, n. 267 ha disposto, tra laltro, che le Autorit di Bacino di rilievo nazionale e interregionale, e le Regioni per i restanti bacini, adottino piani per lassetto idrogeologico (P.a.i.) redatti ai sensi dellart. 17, comma 6 ter, della legge 18 maggio 1989, n. 183, contenenti, in particolare, lindividuazione e la perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico e le relative misure di salvaguardia. Tale pianificazione supera il Piano Straordinario approvato in precedenza, ponendosi come nuovo strumento, generale e definitivo, di pianificazione e disciplina delle aree a rischio idraulico e idrogeologico. Il Progetto di Piano Stralcio per lAssetto Idrogeologico del Fiume Brenta-Bacchiglione stato adottato, con delibera n. 1 del 3/03/2004 dal Comitato Istituzionale dellAutorit di Bacino dei Fiumi dellAlto Adriatico (G.U. n. 236 del 7 ottobre 2004), ai sensi dellart. 1, comma 1, della legge 3 agosto 1998, n. 267 e della legge 11 dicembre 2000, n. 365. La Prima Variante al Progetto di P.A.I. del Fiume Brenta-Bacchiglione stata adottata con delibera del Comitato Istituzionale n. 4 del 19 giugno 2007 (G.U. n. 233 del 6 ottobre 2007). Nel frattempo intervenuto il D.lgs. 152/06 che ha abrogato le richiamate leggi, peraltro il comma 11 dellarticolo 170 dello stesso D.lgs. 152/06 prevede che sino allemanazione dei corrispondenti atti adottati in attuazione della parte terza dello stesso Decreto, restano validi ed efficaci i provvedimenti ed atti emanati in attuazione delle disposizioni abrogate. La parte terza di tale decreto stata successivamente aggiornata con il D.lgs. n. 284/06. A seguito dellevento alluvionale che ha interessato gran parte del territorio Veneto, con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3906 del 13 novembre 2010 dal titolo: Primi interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare i danni conseguenti agli eccezionali eventi alluvionali che hanno colpito il territorio della Regione del Veneto nei giorni dal 31 ottobre al 2 novembre 2010, sono state prorogate di un anno le misure di salvaguardia previste dalla Prima Variante al Progetto di Piano. Con Dgr 30/12/2010 n. 3475 stata indetta la Conferenza programmatica volta alla definizione del parere regionale sul progetto di Piano Stralcio per lAssetto Idrogeologico dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione elaborato dallAutorit di Bacino previsto nelliter approvativo del Piano stesso. Nellambito della Conferenza programmatica tenutasi

ritiro, trasferimento nello stabilimento di lavorazione, trasformazione del plasma prodotto dalle strutture trasfusionali delle Regioni e Province Autonome aderenti dellAip, produzione, stoccaggio e consegna di emoderivati; 2. di prendere atto che, in applicazione dell'art. 15 del Capitolato speciale relativo al servizio di cui trattasi, i nuovi valori in euro, cos come di seguito indicati per singole voci di spesa (Tabella I e Tabella II), sono riferiti alla variazione dell'indice Istat nel periodo 31/12/2009 - 31/12/2010 e corrispondono ad un incremento pari a +1,9%; Tabella I
Plasma di categoria A 1 2 3 Raccolta, controllo e magazzinamento Frazionamento Condizionamento, deposito e distribuzione prodotti finiti: Albumina 20% 50ml Fattore VIII Categoria A Fattore VIII Categoria B Gammaglobulina endovenosa Fattore IX / Complesso Protrombinico Totale per categoria Antitrombina III Totale complessivo per categoria 20,20 3,46 125,02 36,27 161,29 118,81 109,31 118,81 109,31 22,98 12,25 9,50 20,20 20,20 22,98 22,98 12,76 53,37 B 12,76 53,37 C 12,76 53,37

Tabella II (prezzi Iva 10% esclusa)

Albumina 20% 50ml Fattore VIII 1.000UI Gammaglobulina endovenosa 2,5 gr. Gammaglobulina endovenosa 5 gr. Complesso Protrombinico 500UI Fattore IX 1.000UI Antitrombina III 1.000UI

9,19 95,00 17,41 34,82 8,65 17,30

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3. di impegnare per il pagamento delle fatture emesse da Kedrion Spa nell'anno 2011 (decorrenza: 01/01/2011) la somma di euro 11.605.000,00 sul capitolo di spesa 60037 ad oggetto Quota del Fondo Sanitario regionale di parte corrente in gestione accentrata presso la Regione - spese per convenzioni con centri autorizzati per la produzione di emoderivati dal plasma veneto del bilancio annuale di previsione dellesercizio finanziario corrente che presenta sufficiente disponibilit; 4. di incaricare lUnit di Progetto Programmazione Risorse Finanziarie Ssr dellesecuzione del presente atto; 5. di dare atto che la spesa di cui si dispone limpegno con il presente atto non rientra nelle tipologie soggette a limitazioni ai sensi della Lr 1/2011.

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 nei giorni 9 e 10 marzo 2011 stata confermata la zonazione di pericolosit geologica prevista dalla Prima Variante del Progetto di Piano. Lart. 6 delle Norme di Attuazione del suddetto Progetto di Pai prevede laggiornamento del piano a seguito di studi ed interventi stabilendo tra laltro, al comma 1, che: Adeguando i propri strumenti urbanistici al presente Piano stralcio, ovvero nellesercizio della propria competenza in materia urbanistica, i Comuni possono promuovere o svolgere studi ed analisi di dettaglio a scala maggiore di quella del Piano allo scopo di approfondire le valutazioni di rischio e di pericolo poste alla base delle perimetrazioni operate dal presente Piano. Tali valutazioni, previo parere della competente struttura regionale, sono trasmesse allAutorit di bacino dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Livenza, Piave e Brenta-Bacchiglione. Con deliberazione n. 2803 del 4/10/2005 la Giunta regionale, ha stabilito i criteri con cui deve essere espresso il parere regionale previsto per laggiornamento dei Piani di Assetto Idrogeologico a seguito dellattuazione di interventi di mitigazione del rischio o di analisi e studi di dettaglio. La Comunit Montana del Brenta con nota prot. n. 2482 del 4/12/2006, ha presentato alla Giunta regionale e p.c. allAutorit di Bacino, una proposta di modifica della pericolosit geologica per una serie di aree, puntualmente individuate in appositi elaborati, interessate dalla realizzazione o dalla previsione di realizzazione di opere di difesa da parte della Provincia di Vicenza. In tale proposta, tra le varie localit oggetto di richiesta di revisione dei livelli di pericolosit, ricompresa la localit Sasso Stefani in Comune di Valstagna. Tale richiesta ha fatto seguito alle osservazioni al Progetto di Piano presentate dalla stessa Comunit Montana alla Direzione Difesa del Suolo e allAutorit di Bacino con nota prot. n. 2873 in data 29/12/2004, in recepimento di quanto rilevato dai singoli comuni e fatte proprie dalla Comunit Montana con delibera di giunta n. 106 del 22/12/2004. In tale documento veniva richiesto di rivedere i livelli di pericolosit geologica per la medesima localit. La Provincia di Vicenza con nota prot. 30002 del 18/05/2006 ha inviato alla Regione una serie di studi, finanziati con fondi della L.267/98, relativi alla pericolosit geologica per quanto riguarda alcuni comuni della Val Brenta tra cui anche Valstagna. In data 29/03/2007 stato quindi convocato un incontro tecnico tra il Comune, la Comunit Montana, la Provincia di Vicenza, la Regione (Direzione Difesa del Suolo, U.P. Genio civile di Vicenza, U.P. Servizio Forestale di Vicenza) e lAutorit di Bacino dellAlto Adriatico finalizzato ad un approfondimento del quadro conoscitivo ed al conseguente aggiornamento del P.a.i del territorio del Comune di Valstagna; nellambito di tale incontro stato realizzato uno specifico sopralluogo sulle aree in oggetto. In seguito stato inviato dalla Provincia di Vicenza, con nota prot. 32434 del 21/05/2007, la documentazione riguardante la progettazione di opere di prossima esecuzione in localit Sasso Stefani, costituita dalla progettazione esecutiva degli Interventi per la riduzione del rischio idrogeologico dovuto a fenomeni di crollo di roccia in localit Sasso Stefani nel Comune di Valstagna e dalla Relazione geologica geomeccanica a supporto della progettazione di opere di difesa da caduta massi in localit Sasso Stefani in Comune di Valstagna. Tenuto conto che i lavori progettati dalla Provincia sono

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terminati e che sono state introdotte alcune variazioni in fase di realizzazione delle opere stato richiesto, con nota della Difesa Suolo n. 188405 del 8/04/2008, di integrare la documentazione trasmessa con elaborati che attestino la situazione dello stato di fatto. La Provincia ha quindi consegnato presso gli uffici regionali in data 09/03/2011, una serie di elaborati che indicano gli interventi eseguiti e aggiornano le valutazioni precedentemente effettuate in fase di progettazione esecutiva. La Direzione Difesa del Suolo, che cura listruttoria regionale, ha valutato la non applicabilit della Dgr n. 691 del 24.5.2011, che consente lespressione del parere regionale con decreto del dirigente della Direzione medesima in alternativa alla deliberazione di Giunta regionale (Dgr n. 2803 del 4.10.2005), in quanto modifica di non limitata entit. Sulla base della documentazione pervenuta, dei sopralluoghi e delle analisi effettuate si ritiene di esprimere il parere regionale sulla domanda in oggetto, riportato nellallegato A, che costituisce parte integrante del presente provvedimento. Il relatore, conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellarticolo 33, secondo comma, dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione statale e regionale Viste la L. 18 maggio 1989, n. 183, la L. 11 giugno 1998, n. 267 e la L. 11 dicembre 2000, n. 365; Vista la delibera n. 1 del 3 marzo 2004 del Comitato Istituzionale dellAutorit di Bacino dei Fiumi dellAlto Adriatico (G.U. n. 236 del 7 ottobre 2004); Viste la Dgr n. 2803 del 4 ottobre 2005, la Dgr n. 3475 del 30 dicembre 2010 e la Dgr n. 691 del 24 maggio 2011; Visti il D.lgs. 152/06 e il D.lgs. 284/06; Vista la delibera n. 4 del 19 giugno 2007 del Comitato Istituzionale dellAutorit di Bacino dei Fiumi dellAlto Adriatico (G.U. n 233 del 6 ottobre 2007); Vista lOpcm n. 3906 del 13 novembre 2010; delibera 1. di esprimere parere, cos come riportato nellallegato A che costituisce parte integrante del presente provvedimento, sulla richiesta presentata dalla Comunit Montana del Brenta di aggiornamento di aree a pericolosit geologica in localit Sasso Stefani del Comune di Valstagna, ai sensi dellArt. 6 delle Norme di Attuazione del Progetto di Piano di Assetto Idrogeologico (Pai) del Fiume Brenta-Bacchiglione; 2. di incaricare la Direzione Difesa del Suolo di trasmettere il presente parere, allAutorit di Bacino dei Fiumi dellAlto Adriatico nonch al Comune di Valstagna (VI), alla Comunit Montana del Brenta e alla Provincia di Belluno, per gli adempimenti di competenza di cui al suddetto art. 6 delle Norme di Attuazione del Pai; 3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale.

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Allegato A esecutiva degli Interventi per la riduzione del rischio idrogeologico dovuto a fenomeni di crollo di roccia in localit Sasso Stefani nel Comune di Valstagna e dalla Relazione geologica geomeccanica a supporto della progettazione di opere di difesa da caduta massi in localit Sasso Stefani in Comune di Valstagna. Con delibera n. 4 del 19/06/2007 (G.U. n 233 del 6/10/2007) del Comitato Istituzionale dellAutorit di Bacino dei Fiumi dellAlto Adriatico, stata adottata la 1^ variante e corrispondenti misure di salvaguardia del Progetto di Piano Stralcio per lassetto idrogeologico dei Fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione, variante che non ha riguardato sotto il profilo cartografico il Comune di Valstagna. Recentemente, a seguito dellevento alluvionale che ha interessato gran parte del territorio Veneto, con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3906 del 13 novembre 2010 dal titolo: Primi interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare i danni conseguenti agli eccezionali eventi alluvionali che hanno colpito il territorio della Regione del Veneto nei giorni dal 31 ottobre al 2 novembre 2010, sono state prorogate di un anno le misure di salvaguardia previste per la Prima Variante al Progetto di Piano. Con Dgr 30/12/2010 n. 3475 stata indetta la Conferenza programmatica volta alla definizione del parere regionale sul progetto di Piano Stralcio per lAssetto Idrogeologico dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave, Brenta-Bacchiglione elaborato dallAutorit di Bacino previsto nelliter approvativo del Piano stesso. Nellambito della Conferenza programmatica tenutasi nei giorni 9 e 10 marzo 2011 stata confermata la zonazione di pericolosit geologica prevista dalla Prima Variante del Progetto di Piano riguardante la localit Sasso Stefani. Tenuto conto che i lavori progettati dalla Provincia sono terminati e che sono state introdotte alcune variazioni in fase di realizzazione delle opere stato richiesto, con nota della scrivente n. 188405 del 8/04/2008, di integrare la documentazione trasmessa con elaborati che attestino la situazione dello stato di fatto. La Provincia ha quindi consegnato presso gli uffici regionali in data 09/03/2011, una serie di elaborati che indicano gli interventi eseguiti e aggiornano le valutazioni precedentemente effettuate in fase di progettazione esecutiva. Quindi sulla base delle fonti a disposizione, delle osservazioni di campagna effettuate durante sopralluoghi sullarea e della documentazione tecnica presentata dallAmministrazione provinciale stato istruito il presente parere regionale relativo alla proposta di modifica del livello di pericolosit relativo alla localit di Sasso Stefani in Comune di Valstagna. 2. Documenti presentati per la revisione delle aree di pericolosit geologica nella localit Sasso Stefani La documentazione utilizzata costituita da: Studio redatto per conto dellamministrazione provinciale denominatoDefinizione del grado di pericolosit geologica in alcune aree site in Comune di Valstagna. Relazione geologica geomeccanica a supporto della progettazione di opere di difesa da caduta massi in localit Sasso Stefani in Comune di Valstagna. Progettazione esecutiva degli Interventi per la riduzione del rischio idrogeologico dovuto a fenomeni di crollo di

Proposta di aggiornamento di aree di pericolosit geologica in localit Sasso Stefani in comune di Valstagna (VI) 1. Premessa Il Comune di Valstagna rientra tra i comuni interessati da aree di pericolosit geologica riportate nella cartografia del Progetto di Piano Stralcio per lAssetto Idrogeologico dei Fiumi Brenta e Bacchiglione adottato con delibera n. 1 del 3/03/2004 dal Comitato Istituzionale dellAutorit di Bacino dei Fiumi dellAlto Adriatico (G.U. n. 236 del 7 ottobre 2004). Con deliberazione n. 2803 del 4/10/2005 la Giunta regionale, ha stabilito i criteri con cui deve essere espresso il parere regionale previsto per laggiornamento dei Piani di Assetto Idrogeologico a seguito dellattuazione di interventi di mitigazione del rischio o di analisi e studi di dettaglio. La Comunit Montana del Brenta con nota prot. n. 2482 del 4/12/2006, ha presentato alla Giunta regionale e p.c. allAutorit di Bacino, una proposta di modifica della pericolosit geologica per una serie di aree, puntualmente individuate in appositi elaborati, interessate dalla realizzazione o dalla previsione di realizzazione di opere di difesa da parte della Provincia di Vicenza. In tale proposta, tra le varie localit oggetto di richiesta di revisione dei livelli di pericolosit, ricompresa la localit Sasso Stefani in Comune di Valstagna. Tale richiesta ha fatto seguito alle osservazioni al Progetto di Piano presentate dalla stessa Comunit Montana alla Direzione Difesa del Suolo e allAutorit di Bacino con nota prot. n. 2873 in data 29/12/2004, in recepimento di quanto rilevato dai singoli comuni e fatte proprie dalla Comunit Montana con delibera di giunta n. 106 del 22/12/2004. In tale documento veniva richiesto di rivedere i livelli di pericolosit geologica per la medesima localit. La Provincia di Vicenza con nota prot. 30002 del 18/05/2006 ha inviato alla Regione una serie di studi, finanziati con fondi della L.267/98, relativi alla pericolosit geologica per quanto riguarda alcuni comuni della Val Brenta tra cui anche Valstagna. Nel frattempo intervenuto il D.lgs. 152/06 che ha abrogato le richiamate leggi, peraltro il comma 11 dellarticolo 170 dello stesso D.lgs. 152/06 prevede che sino allemanazione dei corrispondenti atti adottati in attuazione della parte terza dello stesso Decreto, restano validi ed efficaci i provvedimenti ed atti emanati in attuazione delle disposizioni abrogate. La parte terza di tale decreto stata successivamente aggiornata con il D.lgs. n. 284/06. In data 29/03/2007 stato quindi convocato un incontro tecnico tra il Comune, la Comunit Montana, la Provincia di Vicenza, la Regione (Direzione Difesa del Suolo, U.P. Genio civile di Vicenza, U.P. Servizio Forestale di Vicenza) e lAutorit di Bacino dellAlto Adriatico finalizzato ad un approfondimento del quadro conoscitivo ed al conseguente aggiornamento del P.A.I del territorio del Comune di Valstagna; nellambito di tale incontro stato realizzato uno specifico sopralluogo sulle aree in oggetto. In seguito stato inviato dalla Provincia di Vicenza, con nota prot. 32434 del 21/05/2007, la documentazione riguardante la progettazione di opere di prossima esecuzione in localit Sasso Stefani, costituita dalla progettazione

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 roccia in localit Sasso Stefani nel Comune di Valstagna. Relazione Generale, Calcoli esecutivi delle strutture, Tavola 3- collocazione e descrizione delle opere previste. Documentazione integrativa redatta a seguito dei lavori eseguiti. Rapporto as built, Tavola Unica as built, Relazione geologica post intervento, Carta interventi eseguiti - All.2 alla relazione geologica post-intervento, Carta della pericolosit - All.3 alla relazione geologica post-intervento. 3. Analisi della documentazione Lo studio del grado di pericolosit di alcune aree in Comune di Valstagna composto da: - Relazione illustrativa; - Carta geologica-geomeccanica; - Carta della pericolosit attuale; - Carta degli interventi; - Carta della pericolosit in seguito alla realizzazione degli interventi di prima priorit; - Grafici di simulazione caduta massi; - Carte per la definizione della pericolosit; - Documentazione fotografica. La relazione geologica geomeccanica a supporto contiene: - Lanalisi geomeccanica con la spiegazione della metodologia e dei dati rilevati; - La modellazione di caduta massi con la descrizione delle sezioni di studio; - Le proposte delle opere da realizzare divise in barriere, consolidamenti e monitoraggio. La documentazione riguardante il progetto esecutivo composta da: - Relazione generale con la descrizione delle opere previste, dei lavori e del quadro di spesa; - Relazione dei calcoli esecutivi delle strutture con la descrizione delle opere previste, delle fasi di progettazione e descrizione degli interventi di consolidamento previsti; - Tavola 03 con la collocazione e descrizione delle opere previste alla scala 1:200. La documentazione integrativa redatta a seguito dei lavori eseguiti composta da: - Descrizione delle opere di protezione eseguite (Rapporto as built); - Tavola unica - Planimetria e schemi interventi eseguiti; - Relazione geologica-geomeccanica per la valutazione dello stato di pericolo indotto dalla caduta massi in seguito alla realizzazione delle opere di difesa a monte dellabitato di Sasso Stefani - Valstagna (VI); - Carta degli interventi eseguiti - All.2; - Carta finale della pericolosit - All.3. Analisi dello studio sulla pericolosit geologica. Lo studio, effettuato su incarico della Provincia di Vicenza, ha lo scopo di verificare la pericolosit da caduta massi in sei zone del comune tra cui quella oggetto del presente parere. Lanalisi stata condotta con indagini di campagna ed

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in particolare attraverso lesame dei lineamenti geomeccanici e della propensione al dissesto degli affioramenti, del comportamento dinamico dei versanti, della dimensione del volume roccioso unitario e della qualit ed efficienza delle opere di difesa passiva eventualmente presenti. In seguito sono state eseguite delle simulazioni di caduta massi (considerando una massa puntiforme) su sezioni topografiche rappresentative che hanno permesso di cartografare: i punti di arresto, le altezze delle traiettorie e le energie sviluppate dai massi in caduta. Per la definizione della pericolosit secondo le 4 classi individuate dal P.A.I., stata adottata la procedura Rir che, consentendo di distinguere le aree di distacco, transito ed arresto dei massi, permette di apprezzare le interferenze tra i vari fattori della pericolosit. Le elaborazioni sono state eseguite considerando il territorio nelle condizioni attuali e con linserimento di interventi. Gli interventi proposti sono stati suddivisi in due categorie, a priorit 1 e a priorit 2, in base allurgenza e quindi allottimizzazione delle risorse economiche a disposizione. Le elaborazioni con linserimento degli interventi riguardano solo le aree dove si propongono gli interventi a priorit 1. Conclusioni alle quali perviene lo studio Le principali conclusioni dello studio sono le seguenti: I rilievi eseguiti sulle situazioni analizzate, evidenziano una diffusa pericolosit sulle pareti rocciose, che si manifesta con intensit diversa da zona a zona. Nella gran parte dei casi i terrazzamenti e la boscaglia al piede delle pareti rocciose sono sufficienti a mitigare il pericolo. Quasi sempre il pericolo pu essere adeguatamente contrastato con opere di difesa passiva, in alcuni casi necessario intervenire anche con interventi in parete. Gli interventi proposti sono sufficienti per mitigare il rischio che grava sulle zone indagate. Analisi della relazione geologica - geomeccanica a supporto della progettazione Lo studio composto da: - analisi storica; - rilievo di campagna delle caratteristiche geomeccaniche anche tramite delle calate di perlustrazione; - rilievo di campagna del versante con analisi dei vecchi crolli e di tutti i segni legati ad essi; - analisi della dinamica di caduta tramite la simulazione statistica lungo quattro sezioni tipo; - analisi delle opere necessarie alla messa in sicurezza della pubblica incolumit con relative simulazioni di caduta massi. Come da richiesta della committenza, lo studio si limitato allarea dove era prevista la realizzazione delle opere, posta in sinistra idrografica della valle di Sasso Stefani. La raccolta dati stata effettuata con lesecuzione di misure speditive e non tramite scan-line, vista la vastit e lomogeneit delle pareti e di situazioni potenzialmente instabili diffuse su tutta la parete. Sono stati effettuati dei punti di raccolta dati delle principali caratteristiche delle discontinuit e sono state eseguite delle calate di perlustrazione in parete con le quali si cercato di valutare linstabilit delle masse e di definire le zone potenzialmente soggette a distacco.

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Le opere di prima priorit individuate consistono in: Messa in opera di cinque barriere di cui una (B) a struttura rigida (tipo Anas), tre elastiche (A, C, D) ad assorbimento medio (1000 Kj) ed una, la pi importante, elastica (E) ad assorbimento elevato di almeno 2000 Kj, pensata ad una quota di 210 m s.l.m. - Consolidamento del volume roccioso (zona 05) con lutilizzo di barre di ancoraggio, preventivamente rivestito con spritz beton alla base e legato con funi perimetrali per permettere lesecuzione dei lavori in piena sicurezza. - Consolidamento corticale mediante pannelli ad alta resistenza combinati a chiodature puntuali (zona 01). - Controllo degli spostamenti della massa disarticolata presente nella parte sommitale della parete rocciosa attraverso la predisposizione di un sistema di monitoraggio-allarme lungo una frattura parietale. Lanalisi di caduta massi eseguita con linserimento delle opere sopra riportate, ha permesso di verificare che le opere proposte gestiscono il crollo ipotizzato. Tuttavia si ritiene di precisare che per le opere A, B non stata effettuata la simulazione vista la complessit dellarea, per le opere C, D la simulazione denota una bassa (2%) percentuale di passaggio comunque accettabile vista la presenza, appena a valle, di altri terrazzi; stessa situazione si presenta anche nelle simulazioni effettuate sullopera E. Analisi progetto esecutivo Lintervento descritto nel progetto si propone di realizzare difese attive e passive contro la caduta massi che interessa labitato di Sasso Stefani. Lo sviluppo della progettazione, per quel che riguarda le caratteristiche geomeccaniche dellammasso roccioso e le analisi di caduta massi, fa riferimento allo studio ad opera di un geologo professionista descritto precedentemente. Le opere in progettazione si dividono in interventi passivi ed interventi attivi. Interventi passivi. prevista linstallazione, a partire da sud verso nord, di una barriera elastica ad assorbimento medio (1000 Kj) di lunghezza 5 metri ed altezza 3 (intervento A) accoppiata ad una struttura rigida tipo Anas lunga 3 metri ed alta 3 (intervento B). Questo al fine di garantire da un lato la sicurezza al transito sul sentiero e dallaltro ridurre la possibilit che qualche blocco possa raggiungere le abitazioni. Continuando verso nord, si prevede la posa di due barriere ad assorbimento medio (1000 Kj) sovrapposte (intervento C e D) di altezza 4 metri e lunghezza 20 e 40. A seguire prevista la messa in opera del principale intervento di protezione dellabitato che consiste in una serie di dispositivi, posti ad un quota media di circa 240 m s.l.m., ad elevato assorbimento di energia (2000 Kj) di altezza 4 metri e uno sviluppo complessivo, in lunghezza, di 90 metri (interventi E, I, L). La progettazione di tali opere stata preceduta da: - rilievo topografico di precisione del pendio sottostante la parete rocciosa, integrato da una serie di calate su corda; - studio geologico-geomeccanico della parete con la definizione dei possibili punti di distacco, la dimensione

Lanalisi geomeccanica ha identificato la roccia definendone il litotipo, le discontinuit e lammasso roccioso. Sono state in tal modo rilevate cinque famiglie di discontinuit che generalmente si ripetono in tutte le stazioni di misura e lammasso roccioso, classificato secondo Beniawski, risultato essere di qualit media (classe III) ed da considerarsi discontinuo, disomogeneo ed anisotropo. Lanalisi di stabilit generale del versante studiato, che in questo caso viene effettuata sulle due direzioni N180/85 e N150/85, ha rilevato la possibile formazione di blocchi a cinematismo tipo scivolamento planare e di cuneo. Per quanto riguarda lammasso profondo vengono ritenuti problematici gli scivolamenti planari lungo le fratture franapoggio N170/80 - 140/75. Viene ritenuto necessario un monitoraggio sulla parete che in passato stata sede di un importante crollo e che, nella sua parte centrale, ancora impostata sulla frattura lungo cui avvenuto il crollo. Inoltre si rileva la presenza di un volume roccioso sostenuto da una colonna fratturata, la cui stabilit ritenuta al limite, su cui si propone il consolidamento. Per quanto riguarda lanalisi complessiva della parete, stato utilizzato un metodo speditivo di tipo qualitativo. Lapplicazione del metodo (RIR - rockfall intensity raiting modificato dal professionista) stata effettuata sulle 5 aree geomeccanicamente omogenee in cui sono state suddivise le pareti sovrastanti labitato. I risultati hanno individuato due aree pi a rischio denominate 01 e 05, localizzate rispettivamente nella parte pi alta del versante e nella zona del blocco roccioso di cui si accennato in precedenza. Tali zone devono essere consolidate con delle coperture corticali. La modellazione di caduta massi stata eseguita con il programma di calcolo Rocfall attraverso cui possibile analizzare in modo probabilistico le traiettorie e le energie prodotte dai massi. Nei calcoli sono stati utilizzati tutti i dati raccolti e si tenuto conto in particolar modo della presenza lungo il versante di terrazzamenti artificiali che permettono di smorzare le energie di impatto generate dai crolli. Lanalisi stata condotta su 4 distinte sezioni in prima battuta senza presenza di opere di difesa, successivamente con linserimento di opere al fine di valutare il comportamento del masso in fase di caduta. Il dimensionamento delle barriere stato fatto eseguendo per ciascuna opera una simulazione mirata, in quanto il loro posizionamento non risultato libero bens vincolato dalla necessit di difendere anche le aree terrazzate. Conclusioni alla quale perviene lo studio Le risultanze di quanto rilevato dallo studio portano alle seguenti indicazioni: Dalle analisi eseguite si evince che il singolo crollo tende ad esaurire la sua traiettoria lungo il versante terrazzato a monte delle abitazioni. Non si esclude, osservando la parete molto fratturata, che si possano verificare dei collassi importanti con volumi anche pi consistenti di quelli considerati, a rischio per le abitazioni pi esposte. Inoltre si pu dedurre che le situazioni a rischio sono molteplici e sono variamente distribuite lungo tutta la superficie rocciosa, per cui risulta difficile pianificare una sistemazione completa e quindi si ritiene pi efficace lelevazione di difese passive combinate a dei consolidamenti in parete.

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 massima del blocco di progetto e la back analysis delle traiettorie di caduta; quantificazione delle condizioni di pericolosit in assenza di interventi con lindividuazione su carta delle energie sviluppate, dei punti di arresto e delle altezze delle traiettorie di caduta.

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energia (h= 4,00 m, E=2000 kJ) con un nuovo tratto di 30 m, chiamato M3 in quanto le operazioni di disbosco hanno mostrato con maggiore dettaglio lo stato disgregativo della parete soprastante, in corrispondenza della quale si sono rilevate numerose situazioni di instabilit che minacciano labitato sottostante. Lavori in parete Consolidamenti in parete F. Consolidamenti M1 e M2 - sono consolidamenti in parete in sostituzione del sistema di monitoraggio G che non stato istallato e del consolidamento H non effettuato. Per la stabilizzazione della parete rocciosa il progetto esecutivo prevedeva lutilizzo di barre tipo Dywidag di lunghezza 6 m: successivamente, per garantire il necessario fattore di sicurezza, stato sufficiente utilizzare barre in acciaio FeB44k, anche ipotizzando il crollo della colonna rocciosa che sostiene parzialmente il blocco, e prevedendo un incremento delle forze necessarie alla stabilizzazione. Per lintervento di consolidamento corticale in corrispondenza della parte pi alta della parete centrale, risultando molto detensionata, stato importante prevedere un primo consolidamento corticale mediante pannelli ad alta resistenza combinati a chiodature puntuali. Consolidamento M1 disgaggio leggero di circa 400 m di parete rocciosa; perforazione e posa in opera di chiodi di ancoraggio per una lunghezza di circa 85 m; posa in opera di pannelli in fune per circa 320 m; posa in opera di fune metallica per circa 260 m; Intervento M2 disgaggio leggero di circa 220 m di parete rocciosa; perforazione e posa in opera di chiodi di ancoraggio per una lunghezza di circa 45 m; posa in opera di pannelli in fune per circa 140 m; posa in opera di fune metallica per circa 60 m;

Interventi attivi. Gli interventi attivi sono indirizzati alla messa in sicurezza dellarea su cui insiste il volume roccioso precedentemente descritto nello studio geomeccanico. Consistono in due interventi, un consolidamento del blocco roccioso (intervento F) e la predisposizione di un sistema di monitoraggio per il controllo della parete rocciosa (intervento G). Lintervento di consolidamento prevede lutilizzo di 6 barre tipo Dywidag di lunghezza 6 metri, per stabilizzare il blocco roccioso, e un consolidamento corticale tramite pannelli ad alta resistenza combinati a chiodature puntuali per la messa in sicurezza della parte pi alta della parete centrale. Per il controllo della parete si decider in fase esecutiva quale sia lintervento pi efficace che comunque potr essere individuato tra linstallazione di un estensimetro a barra o a filo e linserimento di dispositivi fissi che permettano il controllo mediante distometro. Analisi della documentazione integrativa redatta a seguito dei lavori eseguiti Come precedentemente detto, in fase di esecuzione dei lavori sono state apportate alcune modifiche legate essenzialmente a motivazioni di tipo pratico. Vengono quindi specificati i lavori effettuati, la cui ubicazione riscontrabile nella Carta degli interventi eseguiti - All.2, secondo quanto attestato dalla Provincia. Opere eseguite Barriere paramassi Barriere A e B sono state eseguite in modo da adattarle alla particolare morfologia del sito in cui sono collocate; si tratta di barriere con altezza pari a 3 m ed entrambe lunghezza di 5 m, smontabili, alloccorrenza, per consentire il trasporto del legname lungo il sentiero della valle Stefani e perci prive di controventi e sistemi frenanti. Esse non hanno caratteristiche tali da poter essere certificate in base allenergia di assorbimento. Svolgono comunque un ruolo fondamentale per impedire i fenomeni di rotolamento dei massi lungo il sentiero che si dirige direttamente verso il nucleo abitato. Barriera C - lunghezza 20m, altezza 4m e capacit 1.000 kJ; Barriera D - lunghezza 40m, altezza 4m e capacit 1.000 kJ; Barriera E - lunghezza 30m, altezza 4m e capacit 2.000 kJ; Barriera I - lunghezza 60m, altezza 4m e capacit 2.000 kJ; Barriera M3 - lunghezza 30m, altezza 4m e capacit 2.000 kJ. I lavori complementari (denominati con la lettera M) sono consistiti nel prolungamento della barriera paramassi descritta sopra ed in particolare del tratto I in direzione NORD. Si ritenuto opportuno prevedere di prolungare la posa in opera della barriera ad elevato assorbimento di

Insieme alla documentazione precedentemente specificata la Provincia ha provveduto a trasmettere anche i certificati di regolare esecuzione delle opere realizzate. Analisi della Relazione geologica-geomeccanica per la valutazione dello stato di pericolo indotto dalla caduta massi in seguito alla realizzazione delle opere di difesa Lo studio un aggiornamento del precedente (relazione geologica geomeccanica a supporto della progettazione) rispetto al quale sono state considerate le opere effettivamente realizzate. composto dalla relazione e dallallegato 3 che riporta graficamente la pericolosit modificata, secondo il metodo utilizzato dal professionista, a seguito dellinserimento delle opere. Nello specifico la relazione contiene le caratteristiche delle opere di difesa e riporta le modellazioni di caduta massi in cui i volumi di distacco sono stati cambiati da sezione a sezione in funzione delle opere eseguite in parete. Anche la definizione della pericolosit stata rivista, sempre utilizzando il metodo RIR modificato, alla luce delle variazioni introdotte con le opere.

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 4. sul versante destro della valle di Sasso Stefani, considerando che le valutazioni sugli elementi morfologici sono del tutto simili a quelle descritte sul versante sinistro e che inoltre le pareti rocciose si trovano ad una distanza dallabitato maggiore, si considera opportuna la riclassificazione in P3 per quella porzione di edifici, costituenti il nucleo storico dellabitato, che sono pi a valle e subito a ridosso della sede stradale e il passaggio da un livello P3 a P2 per larea sottostante la strada ed il nucleo abitativo. Le suddette considerazioni sono basate sugli interventi costituiti da barriere paramassi e consolidamenti in parete, cos come previsti dal progetto esecutivo e dalle successive modifiche descritte nella relativa documentazione trasmessi a seguito dellistanza, nonch sulle considerazioni espresse dal professionista geologo incaricato. In merito alla relazione redatta dal professionista a seguito delle opere realizzate, si rileva la presenza di alcune incongruenze che, tuttavia, non modificano le considerazioni espresse sulla pericolosit. Di seguito vengono riportate le proposte di riclassificazione dellarea. In Tav. 1 riportata la classificazione vigente della pericolosit geologica. In Tav. 2 la proposta di riclassificazione dellarea con linserimento delle opere eseguite. (segue)

Conclusioni alla quale perviene lo studio Le considerazioni a cui perviene lo studio a seguito dellinserimento degli interventi di mitigazione realizzati, sono le seguenti: La cartografia della pericolosit considerevolmente cambiata una volta inserite nel modello le opere di difesa, infatti a valle dello sperone consolidato in coincidenza alle opere di difesa passiva, si ridotta considerevolmente larea rossa P4. In prossimit delle abitazioni la vecchia perimetrazione P3 viene in parte ridotta a P2 visto lesito delle simulazioni che dimostrano la buona efficacia delle barriere eseguite. 4. Conclusioni e parere regionale Sulla base dellistruttoria si ritiene che la documentazione presentata, unita al sopralluogo effettuato, fornisca le informazioni necessarie per ridefinire, nel Progetto di Piano di Assetto Idrogeologico del Fiume Brenta che si pone come nuovo strumento generale e definitivo di pianificazione e disciplina delle aree a rischio idraulico e idrogeologico, la pericolosit geologica individuata per larea in oggetto. Si propone quindi una riclassificazione dei livelli di pericolosit a seguito della realizzazione degli interventi precedentemente descritti. Aggiornamento in conseguenza di opere realizzate In base alle richieste effettuate dal Comune, al sopralluogo svolto, alle risultanze degli studi precedentemente descritti e sulla base della progettazione e realizzazione delle seguenti opere di difesa: realizzazione di una serie di barriere paramassi ad assorbimento medio ed elevato, accoppiate ad una serie di lavori in parete consistenti in tre tipologie di consolidamento; si ritiene di proporre una suddivisione in tre livelli di pericolosit come segue: 1. individuazione di una fascia di pertinenza a valle degli allineamenti paramassi assegnando un livello di pericolosit pari a quello presente a monte. Tale fascia viene convenzionalmente estesa ad una distanza dal piede a valle del paramassi pari a circa 4 metri. 2. per larea a valle dellallineamento (barriere C-D-E-IM3) riclassificazione in P3 sino alle prime file di case ed allultimo ordine di terrazzo compresi. Tale scelta giustificata dalle conclusioni derivanti dalle modellazioni che, pur verificando che le opere proposte gestiscono il crollo ipotizzato, denotano la presenza di una percentuale del 2% (considerata bassa) di passaggio, che comunque si arresta per la presenza di terrazzi a monte delle abitazioni. A tutela della sicurezza dellarea, si ritiene opportuno ricomprendere in classe P3 anche la prima fila di caseggiati sottostanti dato che nelle conclusioni delle analisi di caduta massi non si esclude che si possano verificare dei collassi importanti con volumi anche pi consistenti di quelli considerati, a rischio per le abitazioni pi esposte. 3. al di sotto di questa fila di abitazioni e dellultimo ordine di terrazzi, considerando quindi gli elementi morfologici e confortati dalle simulazioni che escludono il possibile arrivo di blocchi oltre lultimo orlo del terrazzo, si ritiene ammissibile un livello di pericolosit P2.

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TAV. 1 Estratto dal Progetto di Piano stralcio di Assetto Idrogeologico del Fiume Brenta (vigente).

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TAV 2 Proposta delle nuove condizioni di pericolosit geologica con indicazione delle opere di mitigazione realizzate.

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Interventi Efficaci

Interventi Certificato Zona di arresto

Codice ISTAT

Frequenza Probabile Pericolosit Iniziale

Pericolosit Finale

Severit Geometrica

Idfrana IFFI

Codice PAI

Magnitudo

Provincia

Tipologia

Comune

Velocit

Note e fonti di riferimento

Archivio CNR Definizione del grado di pericolosit geologica in alcune aree site in Comune di Valstagna, dr. Giorgio Giacchetti Progettazione esecutiva degli Interventi per la riduzione del rischio idrogeologico dovuto a fenomeni di crollo di roccia in localit Sasso Stefani nel Comune di Valstagna. Documentazione integrativa redatta a seguito dei lavori eseguiti Archivio CNR Definizione del grado di pericolosit geologica in alcune aree site in Comune di Valstagna, dr. Giorgio Giacchetti Progettazione esecutiva degli Interventi per la riduzione del rischio idrogeologico dovuto a fenomeni di crollo di roccia in localit Sasso Stefani nel Comune di Valstagna. Documentazione integrativa redatta a seguito dei lavori eseguiti Archivio CNR Definizione del grado di pericolosit geologica in alcune aree site in Comune di Valstagna, dr. Giorgio Giacchetti Progettazione esecutiva degli Interventi per la riduzione del rischio idrogeologico dovuto a fenomeni di crollo di roccia in localit Sasso Stefani nel Comune di Valstagna. Documentazione integrativa redatta a seguito dei lavori eseguiti Archivio CNR Definizione del grado di pericolosit geologica in alcune aree site in Comune di Valstagna, dr. Giorgio Giacchetti Progettazione esecutiva degli Interventi per la riduzione del rischio idrogeologico dovuto a fenomeni di crollo di roccia in localit Sasso Stefani nel Comune di Valstagna. Documentazione integrativa redatta a seguito dei lavori eseguiti Archivio CNR Definizione del grado di pericolosit geologica in alcune aree site in Comune di Valstagna, dr. Giorgio Giacchetti Progettazione esecutiva degli Interventi per la riduzione del rischio idrogeologico dovuto a fenomeni di crollo di roccia in localit Sasso Stefani nel Comune di Valstagna. Documentazione integrativa redatta a seguito dei lavori eseguiti Archivio CNR Definizione del grado di pericolosit geologica in alcune aree site in Comune di Valstagna, dr. Giorgio Giacchetti Progettazione esecutiva degli Interventi per la riduzione del rischio idrogeologico dovuto a fenomeni di crollo di roccia in localit Sasso Stefani nel Comune di Valstagna. Documentazione integrativa redatta a seguito dei lavori eseguiti

Aree soggette a crolli/ribaltamenti

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Aree soggette a crolli/ribaltamenti

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Tab.1 - tabella riepilogativa delle condizioni di pericolosit in presenza di opere

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 convenzione che tutte le attivit amministrative successive e conseguenti al presente provvedimento. Tutto ci premesso lAssessore Maurizio Conte conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellart. 33, secondo comma, dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione statale e regionale; delibera 1. di concedere in uso gratuito al Corpo Forestale dello Stato - Comando provinciale di Rovigo, per le motivazioni esposte in premessa, limmobile ascritto al demanio idrico sito in Trecenta, via De Amicis 16, come da planimetria Allegato A alla presente deliberazione; 2. di approvare lo schema di convenzione Allegato B alla presente deliberazione, di cui costituisce parte integrante ed al quale si fa interamente rinvio, diretto a regolare i rapporti tra la Regione del Veneto - Unit di Progetto del Genio civile di Rovigo ed il Corpo Forestale dello Stato nonch a definire le condizioni di utilizzo dellimmobile oggetto di concessione; 3. di demandare al Dirigente dellUnit di Progetto del Genio civile di Rovigo sia la sottoscrizione della convenzione che tutte le attivit amministrative successive e conseguenti al presente provvedimento. 4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa carico del bilancio regionale. Allegati (omissis)

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1491 del 20 settembre 2011 R.d. 523/1904 - R.d. 2669/1937. Vigilanza sui corsi dacqua. Approvazione dello schema di convenzione per la concessione in uso a titolo gratuito del Casello Idraulico sito in Trecenta, in Comune di Trecenta (RO). [Difesa del suolo] Note per la trasparenza: Il provvedimento diretto a concedere in uso gratuito un immobile appartenente al demanio idrico al Comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato che si impegna a collaborare, attraverso il proprio personale, con lU.P. del Genio civile di Rovigo nelle attivit operative di polizia idraulica. LAssessore Maurizio Conte riferisce quanto segue. Com noto, in attuazione del D.lgs. 112/1998, tutte le funzioni amministrative in materia di gestione dei beni del demanio idrico sono state trasferite alle Regioni. Per lesercizio di dette funzioni, alle Regioni sono stati consegnati, tra laltro, gli immobili adibiti, ai sensi del R.D. 523/1904 e del R.d. 2669/1937, a magazzini per il deposito di materiali necessari per il corretto e puntuale svolgimento delle funzioni di vigilanza, guardia e custodia dei corsi dacqua nonch ad alloggi per i tecnici dipendenti ai quali dette attivit sono affidate, al fine di garantire lesercizio senza soluzioni di continuit delle funzioni in argomento. Tra tale tipologia di immobili rientra anche ledificio sito in Comune di Trecenta (RO) attualmente non utilizzato da personale dipendente e per il quale il Comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato aveva presentato istanza di concessione duso a titolo gratuito, dichiarando la propria disponibilit a collaborare con la Regione - U.P. del Genio civile di Rovigo, nellesercizio delle funzioni di vigilanza e controllo del demanio idrico Daltra parte, il Corpo Forestale dello Stato, con L. 6 febbraio 2004, n. 36, art. 2, lettere h) e i), ha acquisito funzioni di sorveglianza e accertamento degli illeciti commessi in violazione delle norme in materia di tutela delle acque dallinquinamento e del relativo danno ambientale, nonch di controllo e monitoraggio del territorio ai fini della prevenzione del rischio idrogeologico. Le funzioni in capo al C.f.s. ed alla Regione appaiono, quindi, connesse e tali da poter dare luogo a forme di esercizio coordinate. Sulla proposta del C.f.s., lUnit di Progetto del Genio civile di Rovigo, con nota n. 275451 del 17 maggio 2010, aveva gi manifestato il proprio assenso e, con recente nota, tornata a ribadire il parere favorevole alla concessione in uso gratuito per un periodo di nove anni, eventualmente rinnovabili, dellimmobile nel suo complesso, nelle condizioni in cui si trova, giusta planimetria Allegato A alla presente deliberazione. Al fine di disciplinare i rapporti fra la Regione del Veneto - Unit di Progetto del Genio civile di Rovigo e il Corpo Forestale dello Stato stato, quindi, predisposto un apposito schema di convenzione, Allegato B al presente provvedimento, di cui costituisce parte integrante e del quale si propone lapprovazione. Si propone, inoltre, di demandare al Dirigente dellUnit di Progetto del Genio civile di Rovigo sia la sottoscrizione della

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Gli allegati sono consultabili online http://bur.regione.veneto.it

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1492 del 20 settembre 2011 Pronuncia di decadenza della titolarit e dichiarazione di cessazione della concessione di acqua minerale per uso idropinico denominata Fonte San Daniele in Comune di Abano Terme (PD) -Artt.li. 29, 34 e 37 - Lr 40/1989. [Acque] Note per la trasparenza: Con il presente provvedimento viene pronunciata la decadenza della titolarit della concessione per acqua minerale Fonte San Daniele in Comune di Abano Terme (PD), perch gli eredi del concessionario non hanno ottemperato agli obblighi di legge e viene altres estinta per incoltivabilit la concessione. La Giunta regionale (omissis)

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 delibera 1. di prendere atto, per quanto in premessa esposto, che la procedura di trasferimento mortis causa della concessione di acqua minerale ad uso idropinico denominata Fonte San Daniele in Comune di Abano Terme (PD), come previsto dallart.29 della Lr 40/89, non si conclusa favorevolmente e che tale inadempienza costituisce, ai sensi delart.34 comma e), motivo di decadenza dal titolo minerario, e conseguentemente di pronunciare la decadenza ai sensi della qui citata normativa; 2. di prendere altres atto, per quanto in premessa esposto, che nellambito della concessione la sorgente di acqua minerale non pi attiva e che larea di concessione in prossimit della zona dove era ubicata la sorgente, stata urbanizzata e occupata da fabbricati che ne impediscono di fatto la realizzazione di opere minerarie e che pertanto trova applicazione larticolo 37 della Lr 40/1989, relativamente allesaurimento e incoltivabilit della risorsa; 3. di pronunciare, conseguentemente, la cessazione della suddetta concessione di acqua minerale ad uso idroponico denominata Fonte San Daniele in Comune di Abano Terme (PD); 4. di dare atto che con la pronuncia della cessazione, secondo quanto disposto dal comma 4, del citato art. 34, della Lr 40/1989, in nessun caso gli eredi hanno diritto a rimborsi, compensi o indennit da parte della Regione; 5. di disporre la cancellazione della pertinenza dal registro regionale delle pertinenze minerarie; 6. di pubblicare la presente deliberazione, per estratto, sul Bollettino Ufficiale della Regione; 7. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spese a carico del bilancio regionale; 8. di incaricare per lesecuzione del presente atto, con particolare riferimento agli ulteriori adempimenti di carattere amministrativo necessari alla conclusione del procedimento di decadenza, il Dirigente della direzione Geologia e Georisorse; 9. avverso la presente deliberazione ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo regionale o ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla notifica.

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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1493 del 20 settembre 2011 Lr 17.04.2001 n. 11 - Dgr n. 3187 del 17.10.2006. Gruppo di lavoro permanente per le problematiche di gestione del demanio idrico. Aggiornamento componenti. [Designazioni, elezioni e nomine] Note per la trasparenza: A seguito della modifica dellassetto organizzativo degli uffici della Giunta regionale, si rende necessario aggiornare i componenti del Gruppo di lavoro permanente per le problematiche di gestione del demanio idrico. LAssessore Maurizio Conte, di concerto con lAssessore Marino Zorzato, riferisce quanto segue. La Giunta regionale, ai fini di uniformare i comportamenti

dellamministrazione pubblica, con deliberazioni n. 2756 del 19.10.2001, n. 454 del 1.3.2002 e n. 2508 in data 8.8.2003 ha istituito il Gruppo di lavoro permanente per le problematiche di gestione del demanio idrico, con il compito di affrontare e risolvere le questioni di varia natura rilevate da parte degli Uffici competenti nel corso della trattazione della complessa materia riguardante la gestione del demanio idrico, e di proporre le relative soluzioni. Secondo quanto disposto dalla Dgr 2508/2003, il citato organismo veniva coordinato dal Segretario allAmbiente e ai Lavori Pubblici, ed era composto dai dirigenti delle Unit di Progetto di Distretto Idrografico, da un dirigente della Direzione Affari Legislativi, da un dirigente della Direzione Affari Generali e da un dirigente della Direzione Difesa del Suolo e Protezione Civile; questultima Direzione svolgeva i necessari compiti di segreteria. In considerazione che ai Consorzi di Bonifica stata affidata, in delegazione amministrativa, la gestione delle concessioni dei beni del demanio idrico sulla rete idrografica minore, con Dgr n. 3187 del 17.10.2006, la composizione del suddetto Gruppo di lavoro stata integrata con un rappresentante tecnico nominato dai Consorzi di Bonifica del Veneto. A seguito della modifica dellassetto organizzativo degli uffici della Giunta regionale, quale labolizione delle Unit di Progetto Distretti Idrografici, si rende necessario ridefinire i componenti del Gruppo di lavoro permanente per le problematiche di gestione del demanio idrico come di seguito riportato, modificando in tal senso la Dgr 2756/2001, la Dgr 454/2002, la Dgr 2508/2003 e la Dgr 3187/2006: Segretario per lAmbiente, coordinatore; Dirigente della Direzione Difesa del Suolo; Dirigenti delle Unit di Progetto del Genio civile; Dirigente della Direzione Affari Legislativi; Dirigente della Direzione Demanio Patrimonio e Sedi; rappresentante tecnico nominato dallUnione Veneta Bonifiche. Le funzioni di segreteria sono svolte dalla Direzione Difesa del Suolo. Il coordinatore e i componenti del suddetto Gruppo di lavoro, in caso di impedimento, provvedano a delegare altri soggetti qualificati a partecipare alle riunioni del Gruppo medesimo. Lo svolgimento della suddetta attivit non comporta spesa a carico del bilancio regionale. Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellart. 33, comma 2, dello statuto, il quale d atto che le strutture competenti hanno attestato lavvenuta, regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale Vista la L. 59/1997; Visti il D.lgs 112/1998 e il D.lgs 152/2006; Vista la Lr 17.04.2001 n. 11; Viste le proprie deliberazioni n. 2756 del 19.10.2001, n. 454 del 1.3.2002, n. 2508 in data 8.8.2003 e n. 3187 del 17.10.2006;

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 delibera ha contribuito, anche economicamente, con varie iniziative riguardanti i settori maggiormente impattanti quali: - quello del trasporto pubblico, finanziando la realizzazione del sistema Sfmr (metropolitana di superficie), i programmi di svecchiamento dei mezzi di trasporto pubblico, ecc.; - quello del trasporto privato, finanziando linstallazione di impianti a gas nei veicoli a benzina, lacquisto di ciclomotori conformi almeno alle norme EURO 2, lacquisto di biciclette a pedalata assistita, ecc.; - quello del trasporto delle merci, finanziando il servizio di imbarco su carri ferroviari degli autotreni per la tratta da Cervignano a Verona o Padova, la realizzazione di programmi per la razionalizzazione e distribuzione delle merci stesse nei centri urbani con vettori a basso impatto ambientale, ecc.; - quello della produzione di energia, attraverso il finanziamento di iniziative volte a favorire lutilizzo di fonti rinnovabili per il risparmio energetico e allo scopo di ridurre lemissione di gas ad effetto serra quali il programmi Tetti fotovoltaici, Solare termico, ecc.; - quello degli impianti termici, istituendo un fondo di rotazione per lassegnazione di agevolazioni finanziarie finalizzate allammodernamento del parco degli impianti termici dei Comuni minori, con numero di abitanti inferiore alle 20.000 unit, ecc. Sono inoltre stati finanziati studi sulle emissioni in atmosfera dovute al traffico sulla rete stradale regionale, campagne di sensibilizzazione dellutenza nelle aree urbane sul controllo dei gas di scarico, un centro di ricerca e sperimentazione delle tecnologie per la produzione di combustibile idrogeno, oltre che lattuazione di alcune delle azioni sopracitate previste dal P.r.t.r.a. quali interventi di fluidificazione del traffico, lavaggio delle strade per labbattimento diretto di alcuni inquinanti, lutilizzo di bus navetta per il trasporto di persone dai parcheggi scambiatori ai centri urbani, ecc. Tra i vari interventi previsti dal citato Piano per ridurre le emissioni dovute al trasporto di persone, si ritiene ora opportuno contribuire a diffondere maggiormente la conoscenza del cosiddetto car-pooling che consiste nella condivisione dei viaggi in auto, con particolare riferimento alle esigenze di spostamento sistematico. In effetti detto strumento rappresenta la possibilit di garantire il trasporto delle stesse unit che normalmente utilizzano pi veicoli, riducendo i consumi e le emissioni specifiche, inducendo contemporaneamente una minore congestione stradale che a sua volta permetterebbe di rendere pi veloce anche il trasporto pubblico su strada. Pertanto, individuato un gruppo di persone interessate a percorrere lo stesso tragitto, un componente metter a disposizione il proprio veicolo, mentre gli altri contribuiranno economicamente alle spese sostenute. Il car-pooling gi diffuso a livello europeo ed stato attivato anche in qualche comune della nostra regione. Con il presente provvedimento ci si propone lobiettivo di sensibilizzare maggiormente i cittadini ad utilizzarlo sullintero territorio regionale per perseguire un miglioramento della qualit dellaria. A tal fine lAmministrazione ritiene di demandare allUnit Complessa Tutela Atmosfera lespletamento delle procedure di gara previste dal Codice dei Contratti di cui al D.lgs 163/2006 per lindividuazione di un operatore economico per il servizio

1. di modificare, per quanto riportato nelle premesse e che qui integralmente si richiamano, la composizione del Gruppo di lavoro permanente per le problematiche di gestione del demanio idrico; 2. di stabilire che il coordinatore e i componenti del suddetto Gruppo di lavoro, in caso di impedimento, provvedano a delegare altri soggetti qualificati a partecipare alle riunioni del Gruppo medesimo; 3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1494 del 20 settembre 2011 Piano regionale di Tutela e Risanamento dellAtmosfera. Misure finalizzate alla riduzione degli inquinanti atmosferici. Incentivi finalizzati allattuazione del car-pooling. [Ambiente e beni ambientali] Note per la trasparenza: Finanziamento di interventi che il Prtra ha previsto per contrastare linquinamento atmosferico LAssessore Maurizio Conte riferisce quanto segue. Com noto, anche nella nostra regione il livello di concentrazione di alcuni inquinanti atmosferici, supera spesso i limiti imposti dalla normativa vigente, a causa sia delle caratteristiche territoriali sia delle condizioni climatiche che si verificano. Tra le varie iniziative intraprese negli ultimi anni dallAmministrazione regionale per fronteggiare il fenomeno dellinquinamento atmosferico, si deve ricordare lapprovazione del Piano regionale di Tutela e Risanamento dellAtmosfera - P.r.t.r.a. - disposta con deliberazione del Consiglio regionale n. 57 del 11.11.2004. Il P.r.t.r.a. analizza innanzitutto le varie fonti di emissione degli inquinanti atmosferici, quali il settore industriale, quello degli impianti termici, quello dei trasporti ecc., quantificandone i livelli presenti nellatmosfera e giungendo ad esprimere una valutazione della qualit dellaria nella nostra Regione, indicando una rassegna, non esaustiva, di misure di contenimento degli inquinanti ed individuando le corrispondenti azioni di intervento. Tali azioni possono essere suddivise in due categorie di interventi: la prima di natura tecnologico-strutturale, la seconda di mitigazione della mobilit privata. Alla prima appartengono la verifica degli impianti termici e di combustione, il miglioramento della rete stradale per permettere una maggior fluidit del traffico, le verifiche delle emissioni degli autoveicoli (cosiddetto bollino blu), ecc. Invece alla seconda appartengono lampliamento delle aree pedonalizzate, la definizione di accordi con le categorie interessate per razionalizzare i flussi delle merci, lapplicazione del car- sharing (utilizzo di veicoli condivisi) e del car-pooling (utilizzo di veicoli con almeno tre persone a bordo), ecc. Allo scopo di sostenere lapplicazione delle azioni previste per contrastare linquinamento atmosferico la Regione

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 di car-pooling nel territorio regionale e la stipula del relativo contratto per un importo al netto dellIva pari a . 50.000,00 (cinquantamila/00 euro) che verr impegnato con successivo atto del Dirigente regionale dellUnit Complessa Atmosfera sul capitolo di spesa n. 100051 denominato Finanziamento attivit di informazione, sperimentazione e monitoraggio nel campo della tutela ambientale che presenta sufficiente disponibilit finanziaria. Tale servizio, come meglio verr esplicitato nel bando di gara, dovr prevedere listituzione di un portale web che abiliti la composizione di flotte per gli spostamenti delle persone, consentendo, come sopra accennato, la condivisione dellautomobile tra coloro che percorrono il medesimo tragitto. In tal modo potranno essere selezionati percorsi caratterizzati da una domanda significativa, concentrando ed affinando lofferta non sufficientemente soddisfatta anche in relazione alle recenti riorganizzazioni delle aziende di trasporto pubblico dovute alle riduzioni dei finanziamenti. Ai servizi del portale avranno accesso gratuito tutti i dipendenti della Regione. Il relatore, conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellarticolo 33, secondo comma, dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione statale e regionale; Visto il Decreto Legislativo n. 163 del 12.04.2006; Vista la deliberazione del Consiglio n. 57 del 11.11.2004; delibera 1) le premesse costituiscono parte integrante della presente deliberazione; 2) di approvare liniziativa di sviluppo del car-pooling come ulteriore azione per contrastare linquinamento atmosferico; 3) di demandare allUnit Complessa Tutela Atmosfera lespletamento delle procedure di gara previste dal Codice dei Contratti di cui al D.lgs 163/2006 per lindividuazione di un operatore economico per il servizio di car-pooling nel territorio regionale e la stipula del relativo contratto; 4) di stabilire nella somma pari a 50.000,00 (cinquantamila/00 euro) limporto del servizio di cui al punto precedente che verr impegnata con successivo provvedimento dellUnit Complessa Tutela Atmosfera sul capitolo di spesa n. 100051 denominato Finanziamento attivit di informazione, sperimentazione e monitoraggio nel campo della tutela ambientale che presenta sufficiente disponibilit finanziaria.

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Approvazione degli elenchi e direttive per la vendita (modifica Dgr 21.12.2010, n. 3322). [Edilizia abitativa] Note per la trasparenza: Si procede alla approvazione degli elenchi concernenti gli immobili di pregio, di propriet delle Ater del Veneto, oggetto di alienazione ai sensi di quanto disposto con Dgr n. 3322/2010, provvedendo, nel contempo, a modificare le previste disposizioni per la determinazione del prezzo di cessione dei medesimi. La Giunta regionale (omissis) delibera 1. di prendere atto degli elenchi formulati dalle Ater di Belluno Padova, Venezia e Verona, evidenziati rispettivamente negli allegati A, B, C e D, parti integranti e sostanziale del presente provvedimento, concernenti gli immobili di pregio da destinare alla vendita ai sensi di quanto disposto con precedente propria deliberazione 21.12.2010, n. 3322; 2. di prendere atto che le Ater di Rovigo, Treviso e Vicenza non hanno nella propria disponibilit patrimoniale immobili di pregio da destinare alla vendita ai sensi di quanto disposto con la citata Dgr n. 3322/2010, come da comunicazione resa dalle Aziende medesime; 3. di approvare lelenco regionale degli immobili di pregio di propriet delle Ater del Veneto da destinare alla vendita ai sensi di quanto disposto con la pi volte citata Dgr n. 3322/2010, allegato E, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento. Tale elenco potr essere integrato nel tempo con ulteriori alloggi a seguito di sopravvenute e maturate condizioni che ne giustifichino il loro inserimento, nel rispetto delle vigenti disposizioni e della corrente normativa; 4. di incaricare il Dirigente regionale della Unit di Progetto Edilizia Abitativa alleventuale integrazione prevista nel precedente punto 3., nel rispetto delle condizioni in detto punto previste; 5. di stabilire, a parziale modifica e fermo restando a quanto disposto al punto 4., lettera c), della precedente deliberazione di Giunta regionale n. 3322 del 21.12.2010 nonch per le motivazioni evidenziate in premessa, che il prezzo di vendita degli immobili di pregio liberi od occupati, pari al prezzo di mercato, determinato sulla base di perizia asseverata; 6. di disporre che le Ater del Veneto, interessate alla alienazione prevista con il presente provvedimento, procedano: a) alla stesura di apposito programma di reinvestimento dei proventi derivanti dalle vendite, caratterizzato dalle finalit indicate nelle premesse del presente atto, che sar debitamente valutato ed autorizzato dalla Giunta regionale con successivo provvedimento; b) alla rendicontazione, con cadenza semestrale solare, sullo stato delle vendite e di quello relativo al reimpiego dei relativi proventi; 7. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale; 8. di incaricare lUnit di Progetto Edilizia Abitativa dellesecuzione del presente atto.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1495 del 20 settembre 2011 Aziende Territoriali per lEdilizia Residenziale del Veneto (Ater). Alienazione degli immobili di pregio, non soggetti alla disciplina di cui alla legge regionale 2 aprile 1996, n. 10 e successive modificazioni ed integrazioni.

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Allegato A
Padova Padova Padova Via Cerato Via Cerato Via Cerato 8 int. 8 8 int. 9 8 int. 10

Elenco degli immobili di pregio di propriet dellAter di Belluno da avviare alla vendita (Dgr 21.12.2010, n. 3322)
Ubicazione Comune Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Longarone Longarone Longarone Longarone Longarone Longarone Indirizzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via Igne Via Fortogna Via Fortogna Via Larese Via Larese Via G.Mazzini N. Civico 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 209/E 1/A 1/A 1 3 17

Allegato C Elenco degli immobili di pregio di propriet dellAter di Venezia da avviare alla vendita (Dgr 21.12.2010, n. 3322)
Ubicazione Comune Dolo Portogruaro Portogruaro Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Indirizzo Via Deledda Via Sardegna Via Isonzo Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo N. Civico 1 19 5 17 10 10 14 30 28 27 27 27 27 25 23 16 18 18 21 19 20 20 22 2 4 6 18 14 16 8 10 12 24 26 28 30 32 34 36

Allegato B Elenco degli immobili di pregio di propriet dellAter di Padova da avviare alla vendita (Dgr 21.12.2010, n. 3322)
Ubicazione Comune Cittadella Cittadella Cittadella Cittadella Cittadella Cittadella Cittadella Cittadella Cittadella Cittadella Cittadella Padova Padova Padova Padova Padova Padova Padova Indirizzo Piazza Castello Piazza Castello Piazza Castello Via Roma Via Roma Via Roma Via Roma Via Roma Via Roma Via Roma Via Roma Via Cerato Via Cerato Via Cerato Via Cerato Via Cerato Via Cerato Via Cerato N. Civico 2 int. 1 2 int. 2 2 int. 3 43 int. 3 43 int. 4 43 int. 5 43 int. 6 43 int. 8 43 int. 9 43 int. 10 43 int. 11 8 int. 1 8 int. 2 8 int. 3 8 int. 4 8 int. 5 8 int. 6 8 int. 7

Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011


Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Via Monte Santo Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavallotti Via Cavallotti Via Cavallotti Via Cavallotti Via Cavallotti Via Cavallotti Via Cavallotti Via Cavallotti Via Cavallotti Via Cavallotti Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta 38 42 40 38 32 30 20 22 24 26 12 14 16 18 41 43 33 35 37 39 36 34 51 53 47 49 28 23 25 27 46 48 54 56 50 52 60 58 64 62 22 20 26 24 28 28 28 28 34 32 30 42 Comune Verona Verona Verona Verona Verona Verona Verona Ubicazione Indirizzo Via Duomo Via Duomo Via Santa Maria Rocca Maggiore Via Santa Maria Rocca Maggiore Via Santa Maria Rocca Maggiore Via Santa Maria Rocca Maggiore Via XVI Ottobre (Alto San Nazaro) Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Chirignago Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Piazza San Giorgio 40 38 36 44 44 44 44 6 8 10 12 14 16 18 20 22 24 26 28 30 32 42 42 42 42 42 42 44 44 44 44 44 44 8

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Allegato D Elenco degli immobili di pregio di propriet dellAter di Verona da avviare alla vendita (Dgr 21.12.2010, n. 3322)

N. Civico 2 2 9 int. 1 9 int. 2 9 int. 3 9 int. 4 *

*: fabbricato ad uso residenziale, da recuperare, della Societ Azionaria Cooperativa Case Alloggio Soc. Coop., di propriet dellAzienda.

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Allegato E
44 Venezia 45 Venezia 46 Venezia 47 Venezia 48 Venezia 49 Venezia Indirizzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via S. Lorenzo Via Igne Via Fortogna Via Fortogna Via Larese Via Larese Via G.Mazzini Piazza Castello Piazza Castello Piazza Castello Via Roma Via Roma Via Roma Via Roma Via Roma Via Roma Via Roma Via Roma Via Cerato Via Cerato Via Cerato Via Cerato Via Cerato Via Cerato Via Cerato Via Cerato Via Cerato Via Cerato Via Deledda Via Sardegna Via Isonzo Via Fiume N. civico 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 209/E 1/A 1/A 1 3 17 2 int. 1 2 int. 2 2 int. 3 43 int. 3 43 int. 4 43 int. 5 43 int. 6 43 int. 8 43 int. 9 43 int. 10 43 int. 11 8 int. 1 8 int. 2 8 int. 3 8 int. 4 8 int. 5 8 int. 6 8 int. 7 8 int. 8 8 int. 9 8 int. 10 1 19 5 17 50 Venezia 51 Venezia 52 Venezia 53 Venezia 54 Venezia 55 Venezia 56 Venezia 57 Venezia 58 Venezia 59 Venezia 60 Venezia 61 Venezia 62 Venezia 63 Venezia 64 Venezia 65 Venezia 66 Venezia 67 Venezia 68 Venezia 69 Venezia 70 Venezia 71 Venezia 72 Venezia 73 Venezia 74 Venezia 75 Venezia 76 Venezia 77 Venezia 78 Venezia 79 Venezia 80 Venezia 81 Venezia 82 Venezia 83 Venezia 84 Venezia 85 Venezia 86 Venezia 87 Venezia 88 Venezia 89 Venezia 90 Venezia 91 Venezia 92 Venezia 93 Venezia 94 Venezia Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Fiume Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Monte Santo Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto 10 10 14 30 28 27 27 27 27 25 23 16 18 18 21 19 20 20 22 2 4 6 18 14 16 8 10 12 24 26 28 30 32 34 36 38 42 40 38 32 30 20 22 24 26 12 14 16 18 41 43

Elenco regionale degli immobili di pregio di propriet delle Ater del Veneto da avviare alla vendita (Dgr 21.12.2010, n. 3322)
Ubicazione N. Provincia 1 2 3 4 5 6 7 8 9 Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Comune Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Belluno Longarone Longarone Longarone Longarone Longarone Longarone Cittadella Cittadella Cittadella Cittadella Cittadella Cittadella Cittadella Cittadella Cittadella Cittadella Cittadella Padova Padova Padova Padova Padova Padova Padova Padova Padova Padova Dolo Portogruaro Portogruaro Ve/Mestre

10 Belluno 11 Belluno 12 Belluno 13 Belluno 14 Belluno 15 Belluno 16 Belluno 17 Belluno 18 Belluno 19 Padova 20 Padova 21 Padova 22 Padova 23 Padova 24 Padova 25 Padova 26 Padova 27 Padova 28 Padova 29 Padova 30 Padova 31 Padova 32 Padova 33 Padova 34 Padova 35 Padova 36 Padova 37 Padova 38 Padova 39 Padova 40 Venezia 41 Venezia 42 Venezia 43 Venezia

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011


95 Venezia 96 Venezia 97 Venezia 98 Venezia 99 Venezia 100 Venezia 101 Venezia 102 Venezia 103 Venezia 104 Venezia 105 Venezia 106 Venezia 107 Venezia 108 Venezia 109 Venezia 110 Venezia 111 Venezia 112 Venezia 113 Venezia 114 Venezia 115 Venezia 116 Venezia 117 Venezia 118 Venezia 119 Venezia 120 Venezia 121 Venezia 122 Venezia 123 Venezia 124 Venezia 125 Venezia 126 Venezia 127 Venezia 128 Venezia 129 Venezia 130 Venezia 131 Venezia 132 Venezia 133 Venezia 134 Venezia 135 Venezia 136 Venezia 137 Venezia 138 Venezia 139 Venezia 140 Venezia 141 Venezia 142 Venezia 143 Venezia 144 Venezia Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavalieri di Vittorio Veneto Via Cavallotti Via Cavallotti Via Cavallotti Via Cavallotti Via Cavallotti Via Cavallotti Via Cavallotti Via Cavallotti Via Cavallotti Via Cavallotti Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Duca dAosta Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue 33 35 37 39 36 34 51 53 47 49 28 23 25 27 46 48 54 56 50 52 60 58 64 62 22 20 26 24 28 28 28 28 34 32 30 42 40 38 36 44 44 44 44 6 8 10 12 14 16 18 145 Venezia 146 Venezia 147 Venezia 148 Venezia 149 Venezia 150 Venezia 151 Venezia 152 Venezia 153 Venezia 154 Venezia 155 Venezia 156 Venezia 157 Venezia 158 Venezia 159 Venezia 160 Venezia 161 Venezia 162 Venezia 163 Venezia 164 Venezia 165 Verona 166 Verona 167 Verona 168 Verona 169 Verona 170 Verona 171 Verona Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Mestre Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Ve/Marghera Verona Verona Verona Verona Verona Verona Verona Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Ligabue Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Fratelli Bandiera Via Duomo Via Duomo

173
20 22 24 26 28 30 32 42 42 42 42 42 42 44 44 44 44 44 44 8 2 2

Ve/Chirignago Piazza San Giorgio

Via Santa Maria Rocca Maggiore 9 int. 1 Via Santa Maria Rocca Maggiore 9 int. 2 Via Santa Maria Rocca Maggiore 9 int. 3 Via Santa Maria Rocca Maggiore 9 int. 4 Via XVI Ottobre (Alto San Nazaro) *

* fabbricato ad uso residenziale, da recuperare, della Societ Azionaria Cooperativa Case Alloggio Soc. Coop., di propriet dellAzienda.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1496 del 20 settembre 2011 Fondo statale per interventi di prevenzione del rischio sismico di cui allOrdinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3907 in data 13 novembre 2010. (L. 244/07, art. 276). [Opere e lavori pubblici] Note per la trasparenza: Estensione della graduatoria approvata con Dgr 359/11 in materia di interventi di rafforzamento strutturale o di miglioramento sismico. La Giunta regionale (omissis) delibera 1. di approvare gli elenchi e le graduatorie delle iniziative di cui alla Opcm 3907/10 da comunicare al Dipartimento della Protezione Civile per laccesso al fondo straordinario di cui alloggetto, in conformit ai seguenti allegati:

174

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

a. Allegato A Iniziative di cui allOpcm 3907/10. Interventi di rafforzamento locale e miglioramento sismico su edifici e opere strategici e rilevanti pubblici relative allAnnualit 2010: Elenco delle domande pervenute al 30/06/2011, ammesse e non ammesse; b. Allegato B Iniziative di cui allOpcm 3907/10. Interventi di rafforzamento locale e miglioramento sismico su edifici e opere strategici e rilevanti pubblici relative allAnnualit 2010: Graduatoria aggiornata al 30/06/2011 delle domande ammesse a finanziamento; 2. la Direzione regionale Lavori Pubblici incaricata dellesecuzione del presente atto anche con riferimento alla comunicazione al Dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri delle graduatorie di cui al primo alinea, ottenendone gli eventuali atti di assenso necessari e di ogni ulteriore incombenza derivante dallattuazione di quanto previsto nei precedenti alinea; 3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale. (segue allegato)

Allegato A

O.P.C.M. 3907 del 31/12/2010

Iniziative di cui allO.P.C.M. 3907/10. Interventi di rafforzamento locale e miglioramento sismico su edifici e opere strategici e rilevanti pubblici. Annualit successive al 2010. ELENCO DOMANDE PERVENUTE AL 30/06/2011, ammesse e non ammesse
Denominazione_Immobile EX SCUOLE DI FRATTA 1194 3250 6960 Motiv_Esclusione -

Progr

Fascicolo Comune

Prov.

TV001

TARZO

TV

zona Volume Descrizione_Intervento sismica (mc) 2 2200 rinforzo strutturale in fondazione e ai solai superiori setti sismoresistenti in c.a. ed opere connesse miglioramento sismico del fabbricato le cui strutture non risultano idonee rinforzo generale delle strutture sismoresistenti in c.a. mediante demolizione delle tramezzature ed inserimento di telai in acciaio

VR001

PASTRENGO

VR

3 IST. COMPR. STATALE ELEM. E MEDIA 2

TV003

GAIARINE

TV

SCUOLA PRIMARIA "NEGRI DI S. 3 FRONT" EX ASILO A DESTINAZIONE TEATRO E 2 CENTRO SOC.

TV002

CASTELCUCCO TV

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

VI002

CHIAMPO

VI

SCUOLA "G. ZANELLA"

12300

6 SCUOLA "BOSCARDIN" SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO "GALILEI" 3 13748 3 9615

VI005

VI

MUNICIPIO

6500

rinforzo sismico della struttura attraverso l'applicazione di controventamenti verticali in acciaio ai setti maggiormente vulnerabili interventi di miglioramento sismico della sede municipale realizzazione di alcune pareti murarie in c.a. da connettere rigidamente alle strutture esistenti realizzazione di setti in cemento armato, connessione dei setti alle strutture esistenti con riprese in acciaio e resine idonee opportunamente dimensionate; cucitura dei muri a cassetta; opere di sottofondazione.

VI004

PIOVENE ROCCHETTE BRENDOLA

VI

VI003

BRENDOLA

VI

9 EDIFICIO COMUNALE SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO SCUOLA PRIMARIA "A. FOGAZZARO" 3 3

VI007

ARZIGNANO

VI

SCUOLA "E. MOTTERLE"

27200 16000 19000

rinforzo sismico della struttura attraverso l'applicazione di controventi verticali rinforzo sismico attraverso l'applicazione di paretine armate ai setti maggiormente sollecitati rinforzo sismico della struttura attraverso l'applicazione di fibre di carbonio a pilastri maggiormente vulnerabili

10

VI0088

ARZIGNANO

VI

11

VI001

CHIAMPO

VI

12

VI006

ARZIGNANO

VI

24000

rinforzo sismico della struttura atttraverso l'applicazione di paretine armate ai setti maggiormente vulnerabili

175

Allegato B

176

O.P.C.M. 3907 del 31/12/2010

Iniziative di cui allO.P.C.M. 3907/10. Interventi di rafforzamento locale e miglioramento sismico su edifici e opere strategici e rilevanti pubblici. Annualit successive al 2010.

GRADUATORIA AGGIORNATA AL 30/06/2011 DELLE DOMANDE AMMISSIBILI A CONTRIBUTO


Zona Volume sismica (mc) 3 2 2 2 3 3 3 3 3 3 3 2 3 3 SEDE MUNICIPALE 3 20418 9000 2500 6000 2268 2743

PERVENUTE ENTRO IL 30 GENNAIO 2011


Provincia TV TV TV TV VR PD VI VR VR VR VI VI VR VR VR SEDE MUNICIPALE SCUOLA DELL'INFANZIA DON ATTALO ZAMPERIOLI SCUOLA INFANZIA "COLLODI" IMPIANTI SPORTIVI "GIUSEPPE VENTURI" SCUOLA ELEMENTARE "DON BOSCO" SCUOLA ELEMENTARE "G. LEOPARDI" I.C. "G. PASCOLI" - SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO I.C. "G. PASCOLI" - SCUOLA "D. DA LUGO" EX SEDE MUNICIAPALE ORA SEDE ASSOCIAZ. E BIBLIOT. SCUOLA ELEMENTARE SEDE MUNICIPALE SCUOLA PRIMARIA "DEL CONTA'" Denominazione_Immobile

Progr Fascicolo

Comune

TV004

CIMADOLMO

TV014

FOLLINA

SEDE MUNICIPALE COMPL. S. GIUSEPPE: SOGGIORNO PER ANZIANI E BIBLIO

Descrizione_Intervento rafforzamento locale/miglioramento sismico rafforzamento locale/miglioramento sismico

TV006

PIEVE DI SOLIGO

TV015

REVINE LAGO

VR008

OPPEANO

rafforzamento locale/miglioramento sismico rafforzamento locale/miglioramento sismico rafforzamento locale/miglioramento sismico

PD001

VILLA DEL CONTE

VI002

NOVE

VR002

COSTERMANO

VR003

COSTERMANO

10

VR005

ILLASI

11

VI003

PIANEZZE

rafforzamento locale/miglioramento sismico rafforzamento locale/miglioramento sismico 3946 rafforzamento locale/miglioramento 2111,600098 sismico rafforzamento locale/miglioramento 3208,669922 sismico rafforzamento locale/miglioramento sismico rafforzamento locale/miglioramento sismico 5189 8187 16000 4500 3921

12

VI006

POVE DEL GRAPPA

13

VR007

GREZZANA

14

VR006

GREZZANA

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

15

VR001

ARCOLE

rafforzamento locale/miglioramento sismico rafforzamento locale/miglioramento sismico rafforzamento locale/miglioramento sismico rafforzamento locale/miglioramento sismico

ALLEGATOB alla Dgr n. 1496 del 20 settembre 2011


pag. 2/2

PERVENUTE DAL 31/01/2011 AL 30/06/2011


Prov. EX SCUOLE DI FRATTA SCUOLA PRIMARIA "NEGRI DI S. FRONT" EX ASILO A DESTINAZIONE TEATRO E CENTRO SOC. IST. COMPR. STATALE ELEM. E MEDIA 2 6960 Denominazione_Immobile TV VR TV TV

Progr Fascicolo

Comune

16

TV001

TARZO

17

VR001

PASTRENGO

18

TV003

GAIARINE

zona Volume (mc) Descrizione_Intervento sismica 2 2200 rinforzo strutturale in fondazione e ai solai superiori 3 1194 setti sismoresistenti in c.a. ed opere connesse 2 3250 miglioramento sismico del fabbricato le cui strutture non risultano idonee

19

TV002

CASTELCUCCO

20

VI002

CHIAMPO

VI

SCUOLA "G. ZANELLA"

12300

21 VI VI SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO "GALILEI" 3 SCUOLA "BOSCARDIN" 3

VI005

VI

MUNICIPIO

6500 9615 13748

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

22

VI004

PIOVENE ROCCHETTE BRENDOLA

23

VI003

BRENDOLA

24 VI VI EDIFICIO COMUNALE SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

VI007

ARZIGNANO

VI

SCUOLA "E. MOTTERLE"

3 3 3

27200 16000 19000

rinforzo generale delle strutture sismoresistenti in c.a. mediante demolizione delle tramezzature ed inserimento di telai in acciaio rinforzo sismico della struttura attraverso l'applicazione di controventamenti verticali in acciaio ai setti maggiormente vulnerabili interventi di miglioramento sismico della sede municipale realizzazione di alcune pareti murarie in c.a. da connettere rigidamente alle strutture esistenti realizzazione di setti in cemento armato, connessione dei setti alle strutture esistenti con riprese in acciaio e resine idonee opportunamente dimensionate; cucitura dei muri a cassetta; opere di sottofondazione. rinforzo sismico della struttura attraverso l'applicazione di controventi verticali

25

VI0088

ARZIGNANO

26

VI001

CHIAMPO

rinforzo sismico attraverso l'applicazione di paretine armate ai setti maggiormente sollecitati rinforzo sismico della struttura attraverso l'applicazione di fibre di carbonio a pilastri maggiormente vulnerabili 3 24000 rinforzo sismico della struttura atttraverso l'applicazione di paretine armate ai setti maggiormente vulnerabili

27

VI006

ARZIGNANO

VI

SCUOLA PRIMARIA "A. FOGAZZARO"

177

178

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 6. Resta fermo quantaltro disposto con Dgr n. 130 dell08.02.2011 e con Dgr n. 498 del 19.04.2011, non in contrasto con il presente provvedimento. 7. Di autorizzare il Dirigente della Direzione regionale Lavori Pubblici ad assegnare un termine perentorio di 60 giorni, pena la revoca del contributo, per la sottoscrizione, da parte dei beneficiari di contributi assegnati ai sensi della Lr 14.01.2003, n. 3, art. 52 Azioni di intervento straordinario per ledilizia scolastica e del D.lgs 31/03/1998, n. 112 Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali in attuazione del capo I della L. 15 marzo 1997, n. 59, degli specifici Accordi di Programma o Convenzioni previsti per lattuazione dellintervento, qualora la stessa non sia intervenuta da oltre 6 mesi dalla data di comunicazione dellassegnazione del contributo. 8. Di incaricare il Dirigente della Direzione Lavori Pubblici di ogni ulteriore adempimento conseguente alla presente deliberazione, ivi compresa ladozione dei provvedimenti necessari alla cancellazione dei residui passivi in relazione alle economie realizzate a seguito delladozione del presente atto. 9. Di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale. 10. Di pubblicare la presente deliberazione nel Bollettino ufficiale della Regione. 11. La divulgazione di quanto stabilito nel presente atto, oltre che mediante pubblicazione sul Bur, viene attuata esclusivamente mediante apposita comunicazione inserita nel sito Web della Giunta regionale, alla voce Lavori Pubblici. (segue allegato)

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1497 del 20 settembre 2011 Interventi regionali in materia di edilizia pubblica. Provvedimenti. (Lr n. 27/03, art. 53, comma 7; Lr 44/87; Lr n. 3/03, art. 52; Lr 02/01; Lr 02/2006, art. 9; Lr 59/1999). [Opere e lavori pubblici] Note per la trasparenza: Il provvedimento dispone alcune modifiche alle condizioni relative ad una serie di finanziamenti concessi, ai sensi delle normative in oggetto, con Dgr 4358/2005; Dgr 2397/2007; Dgr 3350/2007; Dgr 4023/2007; Dgr 1051/2008; Dgr 2345/08; Dgr 3122/09; Dgr 569/2010; Dgr 570/2010; Dgr 823/2010; Dgr 938/2010. Ridetermina inoltre, nei limiti massimi consentiti, il termine di rendicontazione finale di interventi che fruiscono di contributi regionali assegnati ai sensi di leggi di spesa per investimenti in materia di lavori pubblici. La Giunta regionale (omissis) delibera 1. Di approvare, per le motivazioni riportate nelle premesse, le modifiche alle condizioni poste alla base dei finanziamenti elencati nellAllegato A Interventi regionali in materia di edilizia pubblica - Modifiche interventi finanziati con Dgr 4358/2005; Dgr 2397/2007; Dgr 3350/2007; Dgr 4023/2007; Dgr 1051/2008; Dgr 2345/08; Dgr 3122/09; Dgr 569/2010; Dgr 570/2010; Dgr 823/2010; Dgr 938/2010. 2. Per quanto non diversamente stabilito dal presente provvedimento in relazione agli interventi di cui al punto 1, si richiamano le disposizioni riportate nei provvedimenti originari di finanziamento indicati nellAllegato A stesso, con particolare riferimento alla sottoscrizione della convenzione regolante i rapporti tra la Regione e lEnte beneficiario del contributo, che dovr essere adeguata alle modifiche introdotte. 3. In relazione agli interventi finanziati con i provvedimenti puntualmente inseriti nellelenco riportato nella Dgr n. 130 del 8.02.2011, sia riguardanti soggetti pubblici, sia riguardanti soggetti privati, nonch per quelli finanziati con Dgr n. 1334 del 3.08.2011, vengono rideterminati dufficio i termini di rendicontazione finale stabiliti con specifici provvedimenti amministrativi, differendoli a 5 anni decorrenti dalla data del provvedimento di impegno di spesa, secondo quanto consentito dalle disposizioni di cui allart. 54, comma 6, della Lr della Lr 27/2003. 4. Di rideterminare dufficio, per i contributi assegnati, con Dgr n. 4228 del 20.12.2009 e con Dgr n. 642 del 9.03.2010, in relazione alle Opere di Interesse Locale di cui alla Lr 16.02.2010, n. 11, art. 3, i termini di rendicontazione finale di tutti gli interventi finanziati, differendoli al 30.03.2013, rapportandoli al termine massimo stabilito con Dgr n. 1492 del 25.05.2010. 5. Il differimento dei termini di rendicontazione di cui ai precedenti punti viene applicato anche nel caso che, alla data di pubblicazione sul Bur del presente provvedimento, gli stessi risultino gi inutilmente decorsi, senza che sia intervenuta la formale revoca del relativo contributo.

Allegato A

Interventi regionali in materia di edilizia pubblica

Modifiche interventi finanziati con DGR 4358/2005; DGR 2397/2007; DGR 3350/2007; DGR 4023/2007; DGR 1051/2008; DGR 2345/08; DGR 3122/09; DGR 569/2010; DGR 570/2010; DGR 823/2010; DGR 938/2010.

N.

Beneficiario del contributo

Denominazione opera

Comune di ubicazione

DGR assegnazione contributo Motivazioni richiesta di modifica

Importo Lavori ed oneri per la sicurezza al netto di Iva ammesso a contributo

Importo Lavori ed oneri per la Importo contributo sicurezza al netto di Iva modificato

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

1 4358/2005

Comune di Castelnuovo del Garda Piazza degli Alpini, 4 37014 Castelnuovo del Garda (VR) P.IVA 00667270235 Castelnuovo del Garda (VR)

Realizzazione di un polo scolastico in Loc. Oregolo II Stralcio (scuola materna

1.500.000,00

1.500.000,00

600.000,00

Comune di Crocetta del Montello via S. Andrea, 1 31035 Crocetta del Montello (TV) C.F. 00449960269 Crocetta del Montello (TV) 2397/2007

Lavori di costruzione del nuovo plesso scolastico elementare unificato.

Con nota prot. n. 12035 in data 20.06.2011, il Comune, nel segnalare, in relazione all'intervento finanziato con DGR n. 4358/05, ai sensi dell'art. 52 della L.R. 03/2003, la difficolt di procedere alla prevista alienazione dellex scuola materna 11 Aprile 1948, per la quale sono state indette due aste pubbliche nel 2008 e 2010, entrambe andate deserte, chiede, in via alternativa, di poter destinare detto immobile a pubblici uffici, comunque nel rispetto delle condizioni stabilite dallart. 52 della LR n 3/03. La richiesta si ritiene accoglibile in quanto non altera le condizioni di ammissibilit a finanziamento stabilite dallo specifico bando n pregiudica i requisiti di permanenza nella graduatoria di merito approvata concon la citata DGR n 4358/05. Con nota prot. n. 2692 in data 06.05.2011, cos come integrata con nota n. 3503 in data 06.05.2011, il Comune, in relazione al finanziamento di 1.250.000,00 assegnato con DGR n. 2397/07, ai sensi dell'art. 52 della L.R. 03/2003, su un importo per lavori ammissibile di 5.111.297,00, per la costruzione del nuovo plesso scolastico elementare unificato, chiede di essere autorizzato, per sopravvenute esigenze di carattere funzionale, ad apportare alcune modifiche al progetto finanziato, che consistono nello spostamento del nuovo edificio in area di propriet comunale adiacente alle esistenti scuole medie, parte delle quali verr utilizzata per realizzare locali a servizio delle nuove scuole elementari. Tale nuova soluzione non contempla inoltre la realizzazione della palestra, in quanto verr utilizzata quella delle scuole medie. Chiede inoltre di poter suddividere lintervento in due stralci funzionali, il primo dei quali relativo ai soli interventi di nuova edificazione, del costo per lavori pari ad 3.145.000,00, da riferire all'intero contributo regionale assegnato.

5.111.297,00

2.950.000,00

1.250.000,00

3 Padova (PD)

Comune di S. Giorgio in Bosco Vicolo Bembo 35010 S. Giorgio in Bosco (PD) C.F. 00682280284

Ristrutturazione e restauro del piano secondo uso commissioni consiliari e delegazioni politiche.

2345/2008

Nell'allegato B alla DGR 2345 del 08.08.2008, con la quale stato approvato il programma di riparto, per l'anno 2008, dei contributi assegnati ai sensi dell'art. 9 della L.R. 2/2006, risulta assegnato al Comune di S. Giorgio in Bosco un contributo di 105.882,78 per l'intervento di ristrutturazione e restauro del piano secondo uso commissioni consiliari e delegazioni politiche di Villa Bembo. Da una verifica della documentazione agli atti della Direzione Lavori Pubblici, si stabilito che l'immobile per il quale il Comune ha richiesto il finanziamento risulta invece correttamente denominato Villa Anselmi. Si ritiene pertanto di rettificare quanto riportato al progressivo n. 20 dell'allegato B alla DGR 2345/2008, correggendo la denominazione dell'edificio oggetto dell'intervento proposto dal Comune di S. Giorgio in Bosco da Villa Bembo a Villa Anselmi.

257.648,62

105.882,78

105.882,78

179

180

N.

Beneficiario del contributo

Denominazione opera

Comune di ubicazione

DGR assegnazione contributo Motivazioni richiesta di modifica

Importo Lavori ed oneri per la sicurezza al netto di Iva ammesso a contributo

Importo Lavori ed oneri per la Importo contributo sicurezza al netto di Iva modificato

4 4023/2007

Comune di Solagna via 4 Novembre, 43 36020 Solagna (VI) P.I. 00459400248 Solagna (VI)

Intervento di recupero di un fabbricato di rilevanza storica di propriet comunale.

103.053,90 (1)

57.739,66 (1)

23.095,86

5 570/2010

Lavori di consolidamento e Comune di S. Angelo di Piove di Sacco impermeabilizzazione della copertura piazza 4 Novembre, 33 presso l'edificio sede della Scuola 35020 S. Angelo di Piove di Sacco Elementare Collodi di Vigorovea, via (PD) Anello, 25. Lavori di Cat. 5. C.F. 80010070284 S. Angelo di Piove di Sacco (PD)

Con nota prot. 1143 del 17.02.2011, integrata con nota prot. 2598 del 21.04.2011, il Comune chiede che il contributo di 41.221,56 assegnato, con DGR 4023/2007 ai sensi della L.R. 02/01, per l'ntervento di recupero di un fabbricato di rilevanza storica di propriet comunale, della spesa ammissibile di 103.053,90 (IVA inclusa), possa essere utlizzato per l'esecuzione dei lavori di "metanizzazione e messa a norma centrali termiche edificio comunale di via 4 Novembre adibito a biblioteca ed alloggi", dell'importo stimato di 43.365,96 (IVA inclusa) e per le "opere per la messa in sicurezza della viabilit comunale presente nei centri storici", dell'importo stimato di 14.373,70 (IVA inclusa), per un importo complessivo di 57.739,66 (IVA inclusa). Ci in relazione alla verificata urgenza di intervenire sia con riguardo alla sicurezza del tratto stradale, in relazione anche all'incolumit dei pedoni, sia con riguardo alle condizioni di sicurezza del'impianto di riscaldamento. Considerato che i nuovi interventi proposti rientrano tra quelli considerati ammissibili dalla Legge regionale di finanziamento e che non vengono modificate le condizioni di permanenza nella graduatoria di merito approvata con la DGR 4023/2007, si ritiene di poter accogliere al richiesta, rideterminando proporzionalmente l'importo del contributo in 23.095,86 , mediante applicazione dell'aliquota di finanziamento del 40% stabilita con il provvedimento di riparto. Con nota prot. 1016 del 08.02.2011, il Comune chiede che il contributo di 41.250,00 assegnato, con DGR 570/2010 ai sensi della L.R. 59/99, per i lavori di consolidamento e impermeabilizzazione della copertura presso l'edificio sede della Scuola Elementare Collodi di Vigorovea, della spesa ammissibile di 82.500,00 (IVA 10% compresa), possa essere utlizzato per l'esecuzione dei lavori di rifacimento della impermeabilizzazione esistente, la sostituzione dei lucernai e lo spostamento all'esterno degli scarichi pluviali dell'edificio denominato "il Cubo" ubicato in via del Donatore di Sangue, 5, adibito a mensa scolstica, biblioteca delle scuole e sala riunioni, dell'importo stimato di 82.500,00 (IVA 10% compresa). Ci in quanto l'intervento di impermeabilizzazione del tetto della scuola Collodi stato realizzato in sede di installazione di un impianto fotovoltaico da parte della ditta concessionaria del diritto di superficie sulla copertura, mentre si presenta problematica la situazione dell'edificio di via del Donatore di Sangue dalla cui copertura hanno luogo copiose infiltrazioni con danneggiamento dei pavimenti e dei libri della biblioteca. Considerato che la categoria di lavori del nuovo intervento proposto la medesima di quello originario e le le particolari condizioni di urgenza dello stesso, verificato inoltre che non vengono modificate le condizioni di permanenza nella graduatoria di merito approvata con la DGR 570/2010, si ritiene di poter accogliere al richiesta, con riserva di rideterminare il contributo, in sede di istruttoria ai fini della liquidazione, proporzionalmente all'effettiva incidenza delle superfici a destinazione scolastica. 82.500,00 (1)

82.500,00 (1) (3)

41.250,00 (1) (3)

Comune di Gaiarine p.zza Vittorio Emanuele II, 9 31018 Gaiarine (TV) P.I. 01597490265 Gaiarine (TV)

Nuova palestra comunale nella frazione di Francenigo.

938/2010

Il Comune, con nota n. 3579 del 26/04/11, richiede che il contributo di 400.000,00 assegnato, con DGR n938/2010 ai sensi del D.Lgs. 112/98, a fronte di un costo ammissibile pari ad 1.008.700,00, per la costruzione della nuova palestra comunale, che contemplava la successiva trasformazione della vecchia palestra in mensa, possa essere utilizzato per l'ampliamento della scuola elementare di Francenigo da adibire a mensa ed aula per le attivit motorie con la previsione, successivamente, di adeguare funzionalmente l'esistente palestra. il nuovo intervento proposto prevede un costo ammissibile pari ad 589.600,00. La nuova scelta progettuale dovuta alla necessit di limitare i costi in considerazione degli attuali vincoli di spesa, pur garantendo, in prospettiva, di mantenere inalterato l'obiettivo a base del contributo inizialmente concesso. La conferma del contributo consentirebbe inoltre all'Amministrazione di rendere l'opera cantierabile al pi tardi nel corso del 2012. Considerato che la modifica proposta non modifica gli obiettivi posti a base dell'assegnazione del contributo originario e che la conferma dell'importo del contributo garantisce la migliore efficacia dell'investimento regionale, consentendo un rapido avvio dei lavori, si ritiene di poter accogliere la richiesta.

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011


400.000,00

1.008.700,00 (1)

589.600,00 (1)

N.

Beneficiario del contributo

Denominazione opera

Comune di ubicazione

DGR assegnazione contributo Motivazioni richiesta di modifica

Importo Lavori ed oneri per la sicurezza al netto di Iva ammesso a contributo

Importo Lavori ed oneri per la Importo contributo sicurezza al netto di Iva modificato

Comune di Villa Bartolomea C.so Fraccaroli, 70 37049 Villa Bartolomea (VR) C.F. 82000850238 Villa Bartolomea (VR) 823/2010

Lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria del complesso di villa Ghedini.

624.495,28 (1)

510.000,00 (2)

450.000,00

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

Comune di Arsiero Piazza Francesco Rossi, 6 36011 Arsiero (VI) C.F. 00294880240 Arsiero (VI) 4023/2007

Lavori di sistemazione della piazzetta di via Vigo.

43.568,28

42.900,28 (1)

17.160,00

Comune di Teglio Veneto via Roma, 9 37040 Arcole (VR) C.F. 83003790272 Teglio Veneto (VE) 569/2010

Area mercato - Lavori di recupero del centro urbano di Teglio.

Il Comune, con nota n. 8021 del 14/07/11, richiede che il contributo di 450.000,00 assegnato, con DGR n. 823/2010 ai sensi del D.Lgs. 112/98, a fronte di un costo ammissibile per lavori, oneri per la sicurezza ed IVA pari ad 624.495,28, per l'intervento di manutenzione ordinaria e straordinaria del complesso di villa Ghedini, possa essere utilizzato per i lavori relativi al solo blocco principale e con riferimento all'importo complessivo del quadro economico di 510.000,00. La richiesta motivata dalle difficolt di Bilancio che non consentono di cofinanziare l'intervento nella misura inizialmente prevista, alla luce delle problematiche inerenti il patto di stabilit e ai vincoli imposti dalla manovra finanziaria nazionale. Considerato che la modifica proposta non modifica gli obiettivi posti a base dell'assegnazione del contributo originario e che la conferma dell'importo del contributo garantisce l'attuazione dell'iniziativa, si ritiene di poter accogliere la richiesta. Con nota prot. 6936 del 03.08.2011, il Comune chiede che il contributo di 17.427,31 assegnato, con DGR 4023/2007 ai sensi della L.R. 02/01, per i "lavori di sistemazione della piazzetta di via Vigo", della spesa ammissibile di 43.568,28 (IVA esclusa), possa essere utlizzato per l'esecuzione dei lavori di "sistemazione dell'area antistante la Canonica e l'ascensore della Chiesa Arcipretale", dell'importo stimato di 42.900,00 (IVA 10% inclusa). Ci in relazione sia di alcune difficolt di realizzazione dell'intervento inizialmente previsto, sia in considerazione delle diverse esigenze prioritarie per il Comune. Considerato che il nuovo interventi proposto rientra tra quelli considerati ammissibili dalla Legge regionale di finanziamento e che non vengono modificate le condizioni di permanenza nella graduatoria di merito approvata con la DGR 4023/2007, si ritiene di poter accogliere la richiesta, rideterminando proporzionalmente l'importo del contributo in 17.160,00 , mediante applicazione dell'aliquota di finanziamento del 40% stabilita con il provvedimento di riparto. Con nota prot. 7772 del 24.11.2010, il Comune chiede che il contributo di 200.000,00 assegnato, con DGR 569/2010 ai sensi dell'art. 9 della L.R. 02/06, per i " Lavori di recupero del centro urbano di Teglio", con realizzazione di un'area mercatale, della spesa ammissibile di 500.700,00, possa essere utlizzato per l'esecuzione dei lavori di "realizzazione di un fabbricato ad uso magazzino comunale e locali per associazioni culturali", dell'importo ammissibile di 499.631,00. Ci in quanto, per carenza di risorse di Bilancio, non in grado di far fronte al cofinanziamento dell'opera inizialmente prevista, mentre si trova nelle condizioni di procedere alla realizzazione del nuovo intervento che risulta cofinanziato da un soggetto privato nell'ambuito di un intervento di compensazione urbanistica. Il relativo accordo di programma, approvato con DCM n. 40/2010 e n. 25/2011, prevede in capo al comune gli adempimenti e funzioni di stazione appaltante. Considerato che il nuovo interventi proposto rientra tra quelli considerati ammissibili dalla Legge regionale di finanziamento e che non vengono modificate le condizioni di permanenza nella graduatoria di merito approvata con la DGR 569/2010, si ritiene di poter accogliere al richiesta, rideterminando proporzionalmente l'importo del contributo in 199.852,40 , mediante applicazione dell'aliquota di finanziamento del 40% stabilita con il provvedimento di riparto.
500.700,00

499.631,00

199.852,40

10

Comune di Arcole Piazza Marconi, 1 37040 Arcole (VR) C.F. 83002270235 Arcole (VR)

Realizzazione di due campi polivalenti, di cui uno coperto, in via Nogarole

4085/2006

Con nota n 11849 del 26/08/11, Il Comune chiede che il contributo di 94,549,05, assegnato con DGR n 4085 del 19/12/06, ai sensi dell'art. 51 della LR n 5/2000, per la realizzazione di due campi polivalenti, di cui uno coperto, in via Nogarole, dell'importo ammissibile di 241,850,40, possa essere destinato alla realizzazione di una palestra con annessi spogliatoi, nella scuola elementare di Gazzolo, a fronte di una spesa ammissibile complessiva pari ad 242,057,22. Con successiva nota n 12258 del 07/09/11, ha richiesto inoltre una proroga dei tempi di rendicontazione Considerato che tale richiesta non determina alcuna alterazione della graduatoria approvata con DGR n 3158 del 10/10/06, si ritiene di poter accogliere quanto proposto dal Comune, facendo salvo l'impegno di spesa n 6082 assunto con DGR n 4085/06. Ai fini dell'erogazione del contributo la documentazione di cui alla DGR n1372 del 10/05/06, dovr essere trasmessa improrogabilmente entro il 31/03/13.

241,850,40 (1)

242,057,22 (1)

94.549,05

181

182

N.

Beneficiario del contributo

Denominazione opera

Comune di ubicazione

DGR assegnazione contributo Motivazioni richiesta di modifica

Importo Lavori ed oneri per la sicurezza al netto di Iva ammesso a contributo

Importo Lavori ed oneri per la Importo contributo sicurezza al netto di Iva modificato

11

Parrocchia di San Martino Vescovo via S. Martino, 12 - Avesa 37127 Verona C.F. 80003390236 Verona 1051/2008

Lavori di manutenzione straordinaria relativa all'indagine sperimentale sulle vibrazioni causate dalle campane, sosstituzione dei supporti attuali con degli antivibrantisulle piantane del castello.

44.030,00 (2)

34.873,00 (2)

17.436,50

12

Parrocchia di Sant'Eufemia Vergine e Martire Giudecca, 680 30123 Venezia C.F. 94012210277 Venezia (VE) 3122/2009

Lavori di restauro del vano absidale, degli elementi architettonici e decorativi lapidei interni all'edificio.

Con nota in data 04.05.2011, il Parroco chiede che il contributo di 22.015,00 assegnato, con DGR 1051/2008 ai sensi della L.R. 44/87, per i "lavori di manutenzione straordinariarelativa all'indagine sperimentale sulle vibrazioni causate dalle campane, sostituzione dei supporti attuali con degli antivibranti sulle piantane del castello", della spesa ammissibile di 44.030,00, possa essere utlizzato per l'esecuzione dei lavori di "realizzazione dell'impianto di elettrificazione automatico per campane del tipo a distesa doppio uso con sistemazione dei piani di calpestio e delle scale interni al campanile", dell'importo ammissibile di 34.873,00. Ci in quanto, per motivi di priorit ed urgenza, le opere oggetto del contributo originario sono gi state eseguite e pagate con fondi derivanti dalle donazioni dei parrocchiani. Considerato che il nuovo intervento proposto rientra tra quelli considerati ammissibili dalla Legge regionale di finanziamento e che la Diocesi di Verona ha confermato, per il nuovo intervento, la priorit a suo tempo assegnata a quello originario, si ritiene di poter accogliere la richiesta, rideterminando proporzionalmente l'importo del contributo in 17.436,50 , mediante applicazione dell'aliquota di finanziamento del 50% stabilita con il provvedimento di riparto. Con nota in data 28.06.2011, il Parroco chiede che il contributo di 51.000,00 assegnato, con DGR 3122/2009 ai sensi della L.R. 44/87, per i "Lavori di restauro del vano absidale, degli elementi architettonici e decorativi lapidei interni all'edificio", della spesa ammissibile di 134.431,75, possa essere utlizzato esclusivamente per l'esecuzione dei lavori relativi alle due cappelle absidali destra e sinistra, con lavorazioni aggiuntive rispetto a quelle inizialmente previste, per un costo ammissibile aggiornato di 129.361,04. Ci a seguito di ultime considerazioni sullo stato di consistenza della chiesa e valutata l'opportunit di procedere, nell'auspicio di un progressivo completamento delle opere di restauro, secondo criteri di priorit e operativit per lotti conclusi successivi, in accordo con la competente Soprintendenza.

134.431,75 (2)

129.361,04 (2)

51.000,00

13

Parrocchia dei SS. Gottardo e Pancrazio via Hermada, 4 31016 Villa di Villa di Cordignano C.F. 84001890262 Cordignano (TV) 3350/2007 1051/2008

Lavori di restauro delle pareti e volte interne della chiesa parrocchiale.

Considerato che il nuovo intervento proposto rientra tra quelli considerati ammissibili dalla Legge regionale di finanziamento e che la Diocesi Patriarcato di Venezia ha confermato, per il nuovo intervento, la priorit a suo tempo assegnata a quello originario, si ritiene di poter accogliere al richiesta. Con nota in data 02.05.2011, il Parroco chiede che il contributo di 51.000,00 assegnato, con DGR 3350/2007 e con DGR 1051/2008 ai sensi della L.R. 44/87, per i "Lavori di restauro delle pareti e volte interne della chiesa parrocchiale", della spesa ammissibile di 200.000,00, possa essere utlizzato per il "restauro delle facciate esterne della chiesa parrocchiale", per un costo ammissibile aggiornato di 62.167,00. Ci in quanto l'intervento originario ha gi fruito di un contributo assegnato con DGR 1277/2007 ai sensi dell'art. 78 della L.R. 06/1997 e in considerazione dell'evidente ed avanzato stato di degrado delle pareti esterne. Considerato che il nuovo intervento proposto rientra tra quelli considerati ammissibili dalla Legge regionale di finanziamento e che la Diocesi di Vittorio Veneto ha confermato, per il nuovo intervento, la priorit a suo tempo assegnata a quello originario, si ritiene di poter accogliere al richiesta, rideterminando proporzionalmente l'importo del contributo in 31.083,50 , mediante applicazione dell'aliquota di finanziamento del 50% stabilita con il provvedimento di riparto.

200.000,00 (2)

62.167,00 (2)

31.083,50

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011

(1) importo IVA compresa. (2) importo riferito all'intero quadro economico di progetto. (3) importo da determinarsi in sede di istruttoria ai fini della liquidazione, proporzionalmente all'effettiva incidenza delle superfici a destinazione scolastica.

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1498 del 20 settembre 2011 Programma di Sviluppo Rurale per il Veneto 2007-2013. Dgr n. 4083/2009. Misura 341- Animazione e acquisizione di competenze finalizzate a strategie di sviluppo locale. Attivazione Progetti Integrati di Area - Rurali (Pia.R). Piar 01 - Train - Turismo Rurale Ambiente e Iniziative Naturalistiche. [Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)] Note per la trasparenza: Con lattivazione del Progetto Integrato di Area Rurale 01Train - Turismo Rurale Ambiente e Iniziative Naturalistiche, da parte del partenariato rurale rappresentato dal soggetto capofila Federazione dei Comuni del Camposampierese, si approvano le disposizioni attuative e le relative alle Misure 313 Incentivazione delle attivit turistiche azione 4 Informazione e 323/a Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale - Sottomisura Patrimonio rurale azione 1 Realizzazione di studi e censimenti. La Giunta regionale (omissis) delibera 1. di confermare lattivazione del Progetto Integrato di Area Rurale 01-Train - Turismo Rurale Ambiente e Iniziative Naturalistiche, da parte del partenariato rurale denominato Train - Turismo Rurale Ambiente e Iniziative Naturalistiche rappresentato dal soggetto capofila Federazione dei Comuni del Camposampierese, titolare della relativa domanda di aiuto approvata con Decreto del Dirigente della Struttura Periferica Avepa di Venezia n. 38 del 31 marzo 2011, ai sensi della Misura 341- Animazione e acquisizione di competenze finalizzate a strategie di sviluppo locale, nellambito del Psr 2007-2013 per il Veneto; 2. di approvare le disposizioni attuative e le scadenze per lattivazione degli interventi relativi al Pia-R di cui al precedente punto 1), per quanto riguarda in particolare le Misure 313 Incentivazione delle attivit turistiche azione 4 Informazione e 323/a Tutela e riqualificazione del patrimonio rurale - Sottomisura Patrimonio rurale azione 1 Realizzazione di studi e censimenti, sulla base delle indicazioni stabilite nellAllegato A, parte integrante del presente provvedimento, ai fini della presentazione delle domande da parte dei soggetti richiedenti interessati; la presentazione delle domande di aiuto relative ai suddetti interventi dovr avvenire da parte dei soggetti beneficiari ed entro i termini definiti dallAllegato A, per ciascuna Misura/Azione, secondo le modalit stabilite dallAgenzia Veneta per i pagamenti in agricoltura; 3. di confermare che lattivazione degli interventi di cui al precedente punto 2) e la loro conseguente realizzazione, da parte dei singoli soggetti beneficiari, dovr avvenire secondo i requisiti, le condizioni e le modalit generali stabilite dal Psr per le Misure/Azioni interessate e dalle Linee Guida Misure approvate dallAutorit di Gestione in applicazione delle disposizioni previste dalla Dgr n. 199/2008, Sub Allegato E3;

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4. la Direzione regionale Piani e Programmi Settore Primario, autorit di Gestione del programma di sviluppo rurale, incaricata dellesecuzione del presente atto; 5. di dare atto che la presente deliberazione non comporta ulteriore spesa a carico del bilancio regionale. Allegato A Programma di sviluppo rurale per il Veneto 2007-2013 Dgr n. 4083/2009 - misura 341 Animazione e acquisizione di competenze finalizzate a strategie di sviluppo locale. Attivazione Progetti integrati di area - Rurali (Pia.r).
Pia.R Partenariato (Par) Soggetto capofila Misura Procedura 313- a regia Azione 4 323/a- a regia Azione 1 (01) Train - Turismo Rurale Ambiente e Iniziative Naturalistiche Train - Turismo Rurale Ambiente e Iniziative Naturalistiche Federazione dei Comuni del Camposampierese Importo Scadenza Termine spesa pub- presentazione esecuzione blica (euro) domande interventi 100.000,00 60 gg 6 mesi dalla data come definiti di pubblica- da Indirizzi zione sul Bur Procedurali Psr. 60 gg 6 mesi dalla data come definiti di pubblica- da Indirizzi zione sul Bur Procedurali Psr 6 mesi Soggetti richiedenti Federazione dei Comuni del Camposampierese Federazione dei Comuni del Camposampierese

40.000,00

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1500 del 20 settembre 2011 Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali. Accreditamento del Centro di servizi Comunit Alloggio per persone con disabilit Casa e Botega, con sede a Este 35042 Viale Fiume 51 (Lr n. 22/2002). [Servizi sociali] Note per la trasparenza: Accreditamento Istituzionale del Centro di Servizi Comunit Alloggio per persone con disabilit Casa e Botega, con sede a Este 35042 Viale Fiume 51 - Titolare funzione: Fondazione Irea Morini Pedrina Pel Tono, con sede legale a Este 35042 Viale Fiume 51. LAssessore Remo Sernagiotto riferisce quanto segue. Con legge regionale n. 22/2002 il Consiglio regionale ha individuato le competenze e gli obblighi dei soggetti pubblici e privati nellattuazione dei processi di autorizzazione allesercizio e di accreditamento dei Servizi sanitari, socio-sanitari e sociali nellambito del perseguimento del modello di qualit dei servizi socio-sanitari e sociali della Regione del Veneto. La Giunta regionale ha inteso dare attuazione a quanto complessivamente disposto dalla Lr n. 22/2002 con Dgr n. 2501/2004 Attuazione della Lr n. 22/2002 in materia di Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali e adozione del Manuale delle procedure e con Dgr

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale - Udito il relatore incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellarticolo 33, secondo comma, dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; - Vista la Lr n. 22 del 16/08/02; - Vista la Dgr n. 2501 del 6/08/04; - Vista la Dgr n. 84 del 16/01/07; - Vista la Dgr n. 2067 del 3/07/07; - Visto il Ddr Servizi Sociali n. 7 del 17/01/11; - Vista la documentazione agli atti della Direzione regionale Servizi Sociali. delibera 1. di accreditare, ai sensi della Lr n. 22/2002 e della Dgr n. 84/2007, per la durata di tre anni dalla data del presente provvedimento, il Centro di servizi Comunit Alloggio per persone con disabilit Casa e Botega, con sede a Este 35042 Viale Fiume 51 - Fondazione Irea Morini Pedrina Pel Tono, con sede legale a Este 35042 Viale Fiume 5, per una capacit ricettiva pari a 10 posti letto; 2. di trasmettere copia del presente atto - avverso il quale ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo regionale o ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla notifica - allEnte richiedente, allAssessorato Servizi Sociali della Regione del Veneto, allAzienda Ulss 17 di Este, al Comune di Este (PD), alla Conferenza dei Sindaci dellAzienda Ulss 17 di Este e allAgenzia regionale Socio Sanitaria; 3. di dare atto che, ove si verifichino le condizioni indicate allart. 20 della Lr n. 22/2002 laccreditamento pu essere sospeso o revocato, secondo le procedure vigenti; 4. di disporre che qualsiasi mutamento intervenuto nello stato di fatto e di diritto della struttura e delle funzioni esercitate deve essere immediatamente comunicato alla Direzione regionale Servizi Sociali; 5. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale.

n. 84/2007 Lr n. 22/2002 Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali - Approvazione dei requisiti e degli standard, degli indicatori di attivit e di risultato, degli oneri per laccreditamento e della tempistica di applicazione, per le strutture socio-sanitarie e sociali che ha individuato, tra laltro, gli standard e i requisiti necessari per lautorizzazione allesercizio e laccreditamento. Con successiva Dgr n. 2067/2007 Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali - Approvazione delle procedure per lapplicazione della Dgr n. 84/2007 (Lr n. 22/2002) la Giunta regionale ha definito un documento di sintesi delle procedure. Il Rappresentante Legale della Fondazione Irea Morini Pedrina Pel Tono, con sede legale a Este 35042 Viale Fiume 51, ha presentato domanda di accreditamento istituzionale con nota predisposta il 21/01/11 - acquisita agli atti della Direzione regionale Servizi Sociali in data 04/02/11 con prot. 47548 - per il Centro di Servizi Comunit Alloggio per persone con disabilit Casa e Botega, con sede a Este 35042 Viale Fiume 51. LA. r.s.s. (Agenzia regionale Socio Sanitaria), a seguito di richiesta di verifica e parere da parte della Direzione regionale Servizi Sociali in ordine al rilascio dellaccreditamento istituzionale di attivit socio-sanitaria del Centro di Servizi sopra indicato, ha costituito il Gruppo Tecnico Multiprofessionale (G.t.m.) incaricandolo ad effettuare un sopralluogo per la verifica di quanto richiesto. Al termine della visita di verifica effettuata dal G.t.m. in data 20/06/2011 ed acquisiti gli atti predisposti a conclusione di essa, lA.r.s.s., con nota prot. 3605 del 1/07/2011 - acquisita agli atti dalla Direzione regionale Servizi Sociali in data 07/07/2011 con prot. 324587 - ha predisposto la Relazione di Rispondenza e tutta la documentazione prevista dalla Dgr n. 2067/2007 ai fini della conclusione del procedimento di accreditamento. Il Centro di Servizi, oggetto di questo provvedimento, stato autorizzato allesercizio con Decreto del Dirigente regionale della Direzione servizi sociali n. 7 del 17/01/11 per una capacit ricettiva pari a 10 posti letto. Nel Rapporto di Verifica e nella Relazione di Rispondenza trasmessi dallA.r.s.s. con nota protocollo 3605 del 1/07/2011 risulta che il Centro di Servizi in possesso dei requisiti previsti per laccreditamento di cui alla Dgr n. 84/2007 per la medesima capacit ricettiva per cui stato autorizzato allesercizio. Nel Piano di Zona dellAzienda Ulss 17 di Este - cui stato posto il visto di congruit con Decreto del Dirigente regionale della Direzione servizi sociali n. 115 del 31/05/11 - prevista per il Centro di Servizi Comunit Alloggio per persone con disabilit Casa e Botega, una capacit ricettiva accreditabile pari a 10 posti letto. Il procedimento di accreditamento del Centro di Servizi pu pertanto concludersi con ladozione del presente provvedimento ai sensi e per gli effetti della Lr n. 22/2002. Laccreditamento ha una durata di 3 anni dalla data del presente provvedimento ed soggetto al rinnovo con domanda da presentarsi da parte della struttura interessata almeno 180 giorni prima della scadenza, previa verifica del mantenimento dei requisiti e adempimento delle eventuali prescrizioni assegnate. Laccreditamento pu, previa formale diffida, essere sospeso con prescrizioni o revocato a seguito del venir meno delle condizioni di cui allart. 16 della Lr n. 22/2002 e/o dellaccertamento di situazioni che indichino la sopravvenuta carenza del livello qualitativo delle prestazioni erogate e quindi la non conformit ai requisiti richiesti, secondo quanto disposto dallart. 20 della Lr n. 22/2002.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1501 del 20 settembre 2011 Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio sanitarie e sociali. Accreditamento del Centro di Servizi Comunit Alloggio per persone con disabilit lIride Giallo, con sede in Selvazzano Dentro 35030 PD Via Vivaldi 14 (Lr n. 22/2002). [Servizi sociali] Note per la trasparenza: Accreditamento Istituzionale del Centro di Servizi Comunit Alloggio per persone con disabilit lIride Giallo con sede in Selvazzano Dentro 35030 PD Via Vivaldi 14 - Titolare funzione: Societ Cooperativa Sociale lIride con sede legale in Selvazzano Dentro 35030 PD Via Vivaldi 14/16.

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 LAssessore Remo Sernagiotto riferisce quanto segue. Con legge regionale n. 22/2002 il Consiglio regionale ha individuato le competenze e gli obblighi dei soggetti pubblici e privati nellattuazione dei processi di autorizzazione allesercizio e di accreditamento dei Servizi sanitari, sociosanitari e sociali nellambito del perseguimento del modello di qualit dei servizi socio-sanitari e sociali della Regione del Veneto. La Giunta regionale ha inteso dare attuazione a quanto complessivamente disposto dalla Lr n. 22/2002 con Dgr n. 2501/2004 Attuazione della Lr n. 22/2002 in materia di Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali e adozione del manuale delle procedure e con Dgr n. 84/2007 Lr n. 22/2002 Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali - Approvazione dei requisiti e degli standard, degli indicatori di attivit e di risultato, degli oneri per laccreditamento e della tempistica di applicazione, per le strutture socio-sanitarie e sociali che ha individuato, tra laltro, gli standard e i requisiti necessari per lautorizzazione allesercizio e laccreditamento. Con successiva Dgr n. 2067/2007 Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali - Approvazione delle procedure per lapplicazione della Dgr n. 84/2007 (Lr n. 22/2002) la Giunta regionale ha definito un documento di sintesi delle procedure. Il Rappresentante Legale della Societ Cooperativa Sociale lIride con sede legale in Selvazzano Dentro 35030 PD Via Vivaldi 14/16, ha presentato domanda di accreditamento istituzionale con nota predisposta il 02/07/10 - acquisita agli atti della Direzione regionale Servizi Sociali in data 12/07/10 con prot. 371913 - per il Centro di Servizi Comunit Alloggio per persone con disabilit lIride Giallo, con sede in Selvazzano Dentro 35030 PD Via Vivaldi 14. LA.r.s.s. (Agenzia regionale Socio Sanitaria), a seguito di richiesta di verifica e parere da parte della Direzione regionale Servizi Sociali in ordine al rilascio dellaccreditamento istituzionale di attivit sociosanitaria del Centro di Servizi sopra indicato, ha costituito il Gruppo Tecnico Multiprofessionale (G.t.m.) incaricandolo ad effettuare un sopralluogo per la verifica di quanto richiesto. Al termine della visita di verifica effettuata dal G.t.m. in data 06/10/2010 ed acquisiti gli atti predisposti a conclusione di essa, lA.r.s.s., con nota prot. 11940 del 18/10/2010 - acquisita agli atti dalla Direzione regionale Servizi Sociali in data 25/10/2010 con prot. 558880 - ha predisposto la Relazione di Rispondenza e tutta la documentazione prevista dalla Dgr n. 2067/2007 ai fini della conclusione del procedimento di accreditamento. Il Centro di Servizi, oggetto di questo provvedimento, stato autorizzato allesercizio con Decreto del Dirigente regionale della Direzione servizi sociali n. 178 del 4/06/10 per una capacit ricettiva pari a 10 posti letto. Nel Rapporto di Verifica e nella Relazione di Rispondenza trasmessi dallA.r.s.s. con nota protocollo 9677 del 17/08/2010 risulta che il Centro di Servizi in possesso dei requisiti previsti per laccreditamento di cui alla Dgr n. 84/2007 per una capacit ricettiva pari a 10 posti letto. Nel Piano di Zona dellAzienda Ulss 16 di Padova - approvato con Decreto del Dirigente della Direzione regionale Servizi Sociali n. 114 del 31/05/11 - indicata, per il Centro di Servizi, una capacit ricettiva accreditabile pari a 10 posti letto.

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Il procedimento di accreditamento del Centro di Servizi Comunit Alloggio per persone con disabilit lIride Giallo, pu pertanto concludersi con ladozione del presente provvedimento ai sensi e per gli effetti della Lr n. 22/2002. Laccreditamento ha una durata di 3 anni dalla data del presente provvedimento ed soggetto al rinnovo con domanda da presentarsi da parte della struttura interessata almeno 180 giorni prima della scadenza, previa verifica del mantenimento dei requisiti e adempimento delle eventuali prescrizioni assegnate. Laccreditamento pu, previa formale diffida, essere sospeso con prescrizioni o revocato a seguito del venir meno delle condizioni di cui allart. 16 della Lr n. 22/2002 e/o dellaccertamento di situazioni che indichino la sopravvenuta carenza del livello qualitativo delle prestazioni erogate e quindi la non conformit ai requisiti richiesti, secondo quanto disposto dallart. 20 della Lr n. 22/2002. Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale - Udito il relatore incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellarticolo 33, secondo comma, dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; - Vista la Lr n. 22 del 16/08/02; - Vista la Dgr n. 2501 del 6/08/04; - Vista la Dgr n. 84 del 16/01/07; - Vista la Dgr n. 2067 del 3/07/07; - Visto il Ddr Servizi Sociali n. 178 del 4/06/10; - Vista la documentazione agli atti della Direzione regionale Servizi Sociali. delibera 1. di accreditare, ai sensi della Lr n. 22/2002 e della Dgr n. 84/2007, per la durata di tre anni dalla data del presente provvedimento, il Centro di Servizi Comunit Alloggio per persone con disabilit lIride Giallo con sede in Selvazzano Dentro 35030 PD Via Vivaldi 14 - Societ Cooperativa Sociale lIride con sede legale in Selvazzano Dentro 35030 PD Via Vivaldi 14/16, per una capacit ricettiva pari a 10 posti letto; 2. di trasmettere copia del presente atto - avverso il quale ammesso ricorso giurisdizionale al Tribunale Amministrativo regionale o ricorso straordinario al Capo dello Stato rispettivamente entro 60 e 120 giorni dalla notifica - allente richiedente, allAssessorato Servizi Sociali della Regione del Veneto, allAzienda Ulss 16 di Padova, al Comune di Selvazzano Dentro (PD), alla Conferenza dei Sindaci dellAzienda Ulss 16 di Padova e allAgenzia regionale Socio Sanitaria; 3. di dare atto che, ove si verifichino le condizioni indicate allart. 20 della Lr n. 22/2002 laccreditamento pu essere sospeso o revocato, secondo le procedure vigenti; 4. di disporre che qualsiasi mutamento intervenuto nello stato di fatto e di diritto della struttura e delle funzioni esercitate deve essere immediatamente comunicato alla Direzione regionale Servizi Sociali; 5. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale.

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 delibera 1. di approvare le Linee Guida per il servizio nido in famiglia nella Regione del Veneto, di cui allAllegato A, parte integrante del presente provvedimento; 2. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale. Allegato A Nido in famiglia Servizio educativo, di cura e di relazione Introduzione Il progetto nido in famiglia, promosso dalla Regione del Veneto, sperimenta, a livello locale, una nuova iniziativa educativa e di servizio rivolta ai bambini, alla genitorialit e alla famiglia. Il progetto rientra nel programma del gi avviato Marchio Famiglia, il cui fondamento lattenzione rivolta parimenti allinfanzia e alla famiglia. Lobiettivo principale promuovere il benessere delle persone. Favorendo la conciliazione delle esigenze di vita e di lavoro, si permette ai bambini di crescere in ambiente familiare e accogliente e ai genitori una maggior flessibilit e tranquillit di tempo e di movimento. La flessibilit e la dimensione educativo-familiare qualificata costituiscono il carattere innovativo della nuova realt proposta. I presupposti, le linee di indirizzo e il modello sono previsti dalla Regione del Veneto nella Deliberazione di Giunta regionale n. 674 del 18 marzo 2008. Ladesione al nido in famiglia richiede una precisa scelta educativo-culturale da parte del genitore che preferisce un contesto di piccole dimensioni, in cui il figlio entra in relazione con un gruppo minimo di bambini. Si realizza, cos, una maggiore personalizzazione dei rapporti, delle esperienze, dei tempi e modi di cura, il tutto finalizzato alla promozione dellindividualit del bambino nel rispetto del suo sviluppo psico-fisico. Allo stesso tempo i genitori hanno la possibilit di sentirsi parte di una famiglia allargata fonte di risorse e di reciproco supporto. Il servizio si qualifica cos in quanto partecipante di un modello fondato su relazioni fiduciarie e condivise, viste come base della costruzione di reti familiari allinterno della Societ. Il sistema regionale dei servizi alla prima infanzia a supporto delle famiglie si arricchisce in tal modo dellinnovativa tipologia di servizio nido in famiglia. Nido in famiglia Il nido in famiglia un servizio con funzioni educative, di cura e relazione in cui sono garantite cure familiari (i pasti, adeguati allet dei bambini, il cambio e la nanna) e percorsi educativi. Il progetto educativo che si attua un intreccio tra ambiente familiare e professionalit di intervento: lazione svolta in un ambiente domestico da persone esperte denominate - collaboratore educativo - preparate attraverso uno specifico percorso di qualificazione e supportate nel lavoro da una figura opportunamente qualificata, definita - organizzatore - che ha funzioni di pianificazione, monitoraggio e verifica del servizio educativo.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1502 del 20 settembre 2011 Approvazione delle Linee Guida per il servizio nido in famiglia della Regione del Veneto. Delibera di Giunta regionale n. 674 del 18 marzo 2008. [Servizi sociali] Note per la trasparenza: la Regione del Veneto, con approvazione delle Linee Guida di cui al presente atto, stabilizza uno specifico modello organizzativo di servizio presso la casa, gi previsto con Dgr n. 674/2008 Marchio Famiglia: progetto sperimentale nido in famiglia. Si delinea in tal modo lappartenenza al sistema regionale dei servizi alla prima infanzia a supporto della famiglia. LAssessore Remo Sernagiotto riferisce quanto segue. I servizi alla prima infanzia rispondono alla necessit di mettere a disposizione dei bambini un ambiente adeguato e competente che assicuri funzioni di cura ed educative oltrech di supportare le famiglie nelle loro funzioni genitoriali. La Regione del Veneto, con la Dgr n. 674/2008, ha inteso disciplinare la tipologia di servizio alla prima infanzia svolto presso civile abitazione per un numero ridotto di bambini e con una modalit relazionale-educativa fortemente mutuata da quella familiare. La delibera di cui sopra dettagliava, inoltre, la fase sperimentale e la tempistica al fine di rendere funzionante in tempi brevi il sistema e soprattutto di poter testare la risposta del territorio di fronte alle nuove opportunit di affiancamento alla famiglia nelle funzioni di cura ed educazione. Ad oggi sono registrati come operativi n. 244 nidi in famiglia che coinvolgono n. 40 organizzatori e n. 317 collaboratori educativi. Preme sottolineare che la sperimentazione ha consentito di verificare lefficacia del sistema in ordine alla necessit di dare garanzie di sicurezza e qualit ai cittadini al fianco di una modalit di intervento educativo competente in modo specifico. Il presente provvedimento, che approva il documento di indirizzo e di organizzazione dei nidi in famiglia, ha lobiettivo di dare indicazioni precise e puntuali sullidentit del servizio per la prima infanzia con caratteristiche familiari e sulle relative finalit, funzioni e modalit organizzative. Si propone, pertanto, lapprovazione delle Linee Guida per il servizio nido in famiglia nella Regione del Veneto, di cui allAllegato A, parte integrante del presente atto. Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale - Udito il Relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione, ai sensi dellart. 33, comma II dello Statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione statale e regionale; - Vista la Dgr n. 84/2007; - Vista la Dgr n. 674/2008; - Vista la Dgr n. 4252/2008; - Vista la Dgr n. 3331/2009.

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Il nido in famiglia un servizio con modalit flessibili che, valorizzando la relazione tra collaboratore educativo, famiglia/famiglie, organizzatore e/o coordinatore, risponde ai bisogni di: - accoglienza - condivisione - cura-affetto - fiducia - educabilit Ogni servizio inserito e collegato con la rete di nidi in famiglia afferenti al - modello sistema - elaborato, promosso e organizzato dalla Regione del Veneto. I destinatari del nido in famiglia sono i bambini dai 3 mesi ai 3 anni di et che possono essere ospitati in piccoli gruppi costituiti da un massimo di sei bambini contemporaneamente (nel computo sono inclusi i figli di chi opera nel servizio se di et inferiore ai 10 anni). Il numero di frequentanti, uguale o inferiore alle sei compresenze, definito in base alla disponibilit del collaboratore educativo e degli spazi domestici fruibili. La frequenza, regolamentata da accordi, in funzione delle esigenze delle singole famiglie utenti e della disponibilit del collaboratore, sempre nel rispetto dei bisogni di regolarit e stabilit relazionale dei bambini. La permanenza del bambino presso il nido in famiglia non pu essere superiore alle 10 ore consecutive al giorno, ad esclusione di specifiche situazioni che dovranno essere debitamente motivate e preventivamente concordate. Il sistema garantisce un processo e un percorso di: a) cura ed educazione garanzia di un percorso educativo centrato sulla famiglia e adeguato allet dei bambini con specifica attenzione ai loro bisogni fisici e psico-emozionali possibilit di relazione tra bambini e tra le famiglie b) organizzazione agile, flessibile, competente possibilit di fruizione e di orari personalizzati in caso di necessit primi momenti di relazione del bambino fuori dal proprio contesto familiare con personale adeguatamente preparato possibilit di cambiare modalit di fruizione ed orari del contratto in itinere (previo accordi condivisi tra tutti i soggetti) vicinanza e comodit a casa o posto lavoro grazie alla diffusione capillare sul territorio c) luogo familiare e raccolto con adeguata professionalit spazio domestico -civile abitazione- organizzato adeguatamente per lattivit di nido in famiglia (valutazione curata dallorganizzatore) collaboratore educativo specificatamente formato in start up e con percorsi di aggiornamento continuo e monitoraggio da parte dellorganizzatore, figura riconosciuta dalla Regione del Veneto tramite gli Elenchi Regionali pubblicati nel sito www.venetoperlafamiglia.it sistema di monitoraggio predisposto dalla Regione del Veneto e curato dagli organizzatori iscritti agli Elenchi Regionali garanzia di un controllo del modello educativo-relazionale, organizzativo, igienico sanitario e di sicurezza dello spazio (valutazione curata dallorganizzatore) garanzia durante lorario di funzionamento della sola presenza di bambini iscritti regolarmente

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d) sostenibilit utilizzo di strutture gi esistenti agilit nella attivazione del luogo-casa con ridotto investimento di capitale e ridotti tempi di avvio in base agli impegni di bilancio annualmente presi dalla Giunta regionale, ci potr essere il contributo regionale Buono Famiglia (Dgr n. 674/2008; Dgr n. 4252/2008) la copertura assicurativa del bambino e del/dei collaboratore/i educativo/i presenti nel nido in famiglia e) partecipazione della Pubblica Amministrazione riconoscendo nel servizio iscritto allElenco regionale una risorsa aggiunta nel proprio ambito territoriale per soddisfare le esigenze dei cittadini, le P.A. possono partecipare in modo attivo alla diffusione e al consolidamento del servizio considerandolo parte integrante della pianificazione territoriale -Piani di Zona le modalit di partecipazione sono: lassegnazione di buoni famiglia, lerogazione di contributi economici, la partecipazione alla pubblicit, la messa a disposizione di supporti logistici e alla mobilit, altro, in base alle diverse organizzazioni. Sistema di contesto La realt del nido in famiglia da considerarsi un sistema integrato e contestualizzato nel territorio regionale e, pi specificatamente, locale. Il territorio inteso, oltre che ambiente geografico o contesto ambientale, luogo relazionale a cui contribuiscono in modo personalizzato differenti interlocutori: Famiglie Comunit residente Associazionismo e privato sociale Ente Locale Azienda Ulss Parrocchie Scuola Associazioni di Categoria, Organizzazioni Sindacali Camera di Commercio Fornitori (consorzio rifiuti, supermercato, ) Aziende Private Le relazioni tra gli attori del territorio si caratterizzano in base al bisogno che, di volta in volta, sono orientate a soddisfare: informazione, sensibilizzazione, promozione, condivisione, formazione, consulenza, sostegno, diffusione I singoli attori sono sollecitati a contribuire ognuno secondo la propria funzione e ruolo. La famiglia, elemento fondativo del progetto, condivide con le figure di riferimento del nido in famiglia gli aspetti contestuali, di cura, educativi e organizzativi, contribuendo alla diffusione e al consolidamento nella realt locale del progetto e dei valori che ne stanno alla base. La famiglia, altres, gode di numerosi benefici riguardanti pi aspetti e dalla cui articolazione garantita la qualit del sistema nido in famiglia. Attori - Linee guida Lorganizzazione del Sistema nido in famiglia prevede un lavoro di rete tra i responsabili del programma della Regione del Veneto e le figure professionali istituite quella dellorga-

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Le azioni individuate sono di seguito specificate secondo le modalit, i soggetti coinvolti e i tempi previsti:
Azioni 1. Ideazione e gestione del progetto Modalit atti amministrativi accordi intese protocolli raccolta dati comunicazione dati Sogg. Coinvolti Regione del Veneto (Assessorato ai Servizi Sociali e altri assessorati) Ministero per le Pari Opportunit Presidenza del Consiglio-Dipartimento Famiglia Organizzazioni Enti Locali Osservatori NazionaliRegionali Regione del Veneto Ministero per le Pari Opportunit Presidenza del Consiglio-Dipartimento Famiglia Organizzatori Collaboratori ed. Enti locali Famiglie Cittadinanza Sindacati Associazioni di categoria Ulss Regione del Veneto Ministero Enti locali Famiglie Comunit residente Associazionismo e privato sociale Cittadinanza Associazioni di categoria Organizzazioni sindacali Tempi in continuit

nizzatore e/o coordinatore e del collaboratore educativo, con la partecipazione attiva delle famiglie. Il Sistema prevede un coordinamento tra le figure degli organizzatori al fine di condividere i servizi con una modalit articolata, flessibile e integrata. Linee Guida - Attore: Regione del Veneto - Direzione servizi sociali - Servizio Famiglia - Ufficio Politiche e Coordinamento Piani e Programmi per la Famiglia La Direzione servizi sociali della Regione del Veneto promuove il progetto nido in famiglia in sintonia con le politiche e le programmazioni a favore della prima infanzia e della famiglia. La Regione del Veneto-Servizio Famiglia con il Progetto nido in famiglia si propone di realizzare gli obiettivi: - ampliare e articolare risposte educative e di cura ai bambini - promuovere la dimensione familiare quale luogo privilegiato per la cura e leducazione in questa fascia det - dare sostegno alle famiglie del Veneto in quanto riconosciute capitale sociale: risposta ai bisogni in evoluzione articolando i servizi - incrementare limprenditoria femminile - dare possibilit di occupazione e superamento del lavoro sommerso - supportare le amministrazioni locali nella adozione della Dgr n. 674/2008 e delle presenti linee guida come risorsa per la soddisfazione delle richieste dei cittadini Loperato della Direzione servizi sociali - Servizio Famiglia si concretizza nelle seguenti azioni: 1. ideazione e gestione del progetto/sistema 2. programmazione finanziaria 3. promozione e diffusione del progetto nido in famiglia 4. consolidamento e armonizzazione del progetto nido in famiglia nel sistema dei Servizi Sociali alla Prima Infanzia e nel Sistema Sociale attivo nella Regione e nei rapporti Regione - Stato 5. coordinamento e gestione del Progetto nido in famiglia 6. vigilanza e controllo sullandamento del progetto: verifica delloperato degli attori coinvolti nel progetto, visite a campione e applicazione di provvedimenti disciplinari quali lammonizione, la sospensione, la cancellazione dagli Elenchi Regionali come previsto dai documenti disciplinari contestuali al progetto 7. istituzione, gestione e aggiornamento degli Elenchi Regionali, consultabili sul sito www.venetoperlafamiglia.it - nido in famiglia: - nidi in famiglia - collaboratori educativi attivi - organizzatori e/o coordinatori - praticanti (persone che hanno avuto la formazione specifica, che temporaneamente -massimo 2 anni affinch il titolo sia valido- non operano nel nido in famiglia. Questo consente loro di restare inseriti nel sistema fino alla decisione se attivarsi oppure no) 8. registrazione informatica dei dati relativi alle attivit dei singoli nidi in famiglia 9. gestione del contributo Buono Famiglia 10. formazione e aggiornamento dei collaboratori educativi e degli organizzatori.

2. Program- mazione finanziaria 3. Promozio- ne e diffusione del progetto 4. Consolidamento e armonizzazione

previsioni di bilancio impegni di capitoli di spesa gestione dei fondi monitoraggio e verifiche materiali divulgativi: predisposizione e distribuzione aggiornamento sito internet incontri convegni

in continuit

in continuit / a richiesta

atti amministrativi accordi intese protocolli incontri materiali divulgativi: predisposizione e distribuzione

in continuit

5. Coordina- mento e gestione del Progetto nido in famiglia 6. Vigilanza e controllo sullandamento del progetto 7. Gestione Elenchi Regionali -

riunioni di coordina- Organizzatori mento Collaboratori ed. contatti telefonici Enti locali pubblicazione notizie sul sito internet www.venetoperlafamiglia.it visite a campione applicazione di provvedimenti disciplinari: ammonizione, sospensione, cancellazione dagli Elenchi Regionali Organizzatori Collaboratori ed. Enti locali Famiglie

in continuit

in continuit

ricezione dati Organizzatori registrazione informatica pubblicazione ufficiale sul sito internet www.venetoperlafamiglia.it ricezione dati registrazione informatica Organizzatori Collaboratori ed.

periodico

8. Registra- zione in- formatica dei dati

periodico

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011


9. Gestione Buono Famiglia definizione dei Organizzatori Collaborequisiti (Dgr n. ratori ed. 674/2008; Dgr n. Famiglia 4252/2008) predisposizione modello per la richiesta gestione scadenze presentazione domanda -raccolta domande e verifica possesso requisiti -autorizzazione al pagamento tramite ufficio competente corsi di formazione Organizzatori corsi di aggiornaCollaboratori ed. mento corsi di specializzazione laboratori registrazione e autenticazione attestati e/o libretti personali 2 scadenze annue

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10. Formazione e aggiornamento -

dipendente/socio di cooperativa che intende promuovere questa unit dofferta; socio/associato di associazione per la promozione di questa modalit organizzativa (es. reti di famiglie); socio di societ/ditta individuale.
Chi e lorganizzatore

Requisiti in continuit

Linee Guida - Attore: Organizzatore Lobiettivo perseguito dallorganizzatore nellambito del progetto regionale nido in famiglia la promozione, divulgazione e sostegno del progetto stesso presso il territorio, mediante le attivit di pianificazione, monitoraggio e verifica. Lorganizzatore punto di riferimento per un numero allargato, massimo 20 nidi in famiglia, collaboratori educativi, di famiglie e di istituzioni e enti del territorio. Lorganizzatore non pu contemporaneamente svolgere le funzioni di collaboratore educativo e di organizzatore per il nido in famiglia di cui titolare e dovr quindi avvalersi della supervisione allinterno del coordinamento con gli organizzatori (si veda tabella Attivit e Azioni dellorganizzatore: punto 9 C). Lorganizzatore opera garantendo la centralit del servizio destinato al bambino con particolare attenzione agli aspetti qualitativi dellintervento educativo e di cura: - nel rispetto della Dichiarazione dei Diritti dellUomo che riconoscono: allinfanzia il diritto ad un aiuto e assistenza particolari, alla famiglia il ruolo di ambiente naturale per la crescita e il benessere dei fanciulli, il diritto del fanciullo a crescere in un ambiente familiare in un clima di felicit, di amore e di comprensione - nel rispetto: della Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo che evidenzia lattenzione alla globale personalit del bambino e alle sue fondamentali esigenze/diritti, il diritto del bambino allintegrit fisica e ad un processo formativo che permette lo sviluppo delle sue potenzialit della Costituzione che proclama il dovere/diritto dei genitori di educare i figli da cui linteresse del bambino lattuazione del diritto alleducazione del progetto della Regione del Veneto e collaborando attivamente alla programmazione nel territorio dei servizi di una condivisione del servizio con il collaboratore educativo. Lorganizzatore pu essere: - dipendente comunale al quale lAmministrazione comunale affida questo incarico; - libero professionista;

per svolgere lattivit nellambito del progetto nido in famiglia lorganizzatore deve essere in possesso dei seguenti titoli: a. diploma di laurea in materie socio-psico-pedagogiche. Potranno essere valutati eventuali altri titoli accompagnati da documentata pluriennale esperienza in gestione e organizzazione di servizi per linfanzia a norma di legge (Dgr n. 84/2007) b. attestato di partecipazione al percorso di qualificazione per collaboratore educativo curato o autorizzato dalla Regione del Veneto per nido in famiglia c. attestato di tirocinio formativo di n. 50 ore che assicuri la partecipazione a tutte le fasi che lorganizzatore deve gestire in relazione ai nidi in famiglia (colloqui con le famiglie, sottoscrizione di contratti, gestione problematicit, selezioni, coordinamenti con le pubbliche amministrazioni). Lattivit di tirocinio sar valutata dal coordinamento regionale, sia nella fase di affiancamento sia per il conseguente rilascio dellattestato d. il possesso dellattestato di partecipazione al corso regionale di specializzazione per coordinatori di nido in famiglia, titolo preferenziale per lo svolgimento di specifiche attivit correlate al progetto regionale nido in famiglia Liscrizione degli organizzatori agli Elenchi Regionali vincolata alla copertura del territorio presso il quale intendono operare.

Compe- tenze -

psico-pedagogiche relazionali e comunicative progettuali manageriali organizzative e di coordinamento propensione al lavoro in rete

Loperato dellorganizzatore si concretizza nelle attivit e azioni di seguito specificate:


Attivit 1. Informazione, selezione, supporto formativo e tutoraggio dei collaboratori educativi Azioni organizzazione/partecipazione alla promozione; contatti informativi; colloquio motivazionale; valutazione della casa nido in famiglia; raccolta della documentazione; iscrizione al percorso formativo; attivazione del tirocinio; attivit di tutoraggio in relazione alla conduzione del servizio e alla formazione continua stipula della convenzione; consulenza rispetto allallestimento degli spazi e alla promozione dellunit dofferta; iscrizione agli elenchi regionali dei nidi in famiglia consulenza per la definizione della partecipazione economica della famiglia; condivisione della documentazione di gestione del nido; validazione della richiesta dei Buoni Famiglia consulenza sugli aspetti educativo-relazionali; affiancamento negli incontri-colloqui con i genitori; affiancamento negli incontri presso le realt territoriali

2. Attivazione di unit di offerta a carattere familiare presso il territorio di riferimento 3. Supporto nella gestione economicoamministrativa 4. Supporto nei rapporti con le famiglie, con i bambini e con le realt del territorio (comunit presenti)

5. Controllo dellade- visite e contatti documentati e costanti; monitorguatezza, della qua- aggio della soddisfazione delle famiglie lit e della professionalit di ciascun nido in famiglia 6. Costruzione di una ricerca e conoscenza delle realt territoriali con rete di collaborale quali attivare la rete zione con enti ed agenzie, pubbliche e private, del territorio

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Chi e il collaboratore educativo Requisiti per svolgere lattivit di nido in famiglia il collaboratore educativo deve: - aver assolto lobbligo scolastico/formativo in base alla normativa vigente - aver conseguito lattestato di partecipazione al percorso di qualificazione per collaboratore educativo curato dalla Regione del Veneto - aver svolto un tirocinio formativo obbligatorio di n. 30 ore presso nidi in famiglia (qualora lorganizzatore di riferimento lo ritenesse ha facolt di ridurre o incrementare il monte orario, documentando tale scelta) - partecipare alla formazione permanente (aggiornamento) curata o autorizzata dalla Regione del Veneto E prevista la possibilit di massimo 2 anni di inattivit purch supervisionata dallorganizzatore di riferimento ( con il quale il collaboratore educativo ha stipulato una convenzione ai fini delliscrizione allelenco regionale) senza decadimento del titolo. Per poter entrare in attivit il collaboratore educativo che volesse aprire il nido in famiglia dopo pi di 2 anni dalla data di fine del corso di qualificazione frequentato e di astensione dallattivit, deve frequentare un nuovo corso salvo diversa valutazione dellorganizzatore in base alla situazione e ai requisiti posseduti dal collaboratore educativo Competenze di cura, educative e relazionali con i bambini e la loro famiglia capacit collaborative capacit progettuali organizzative e gestionali spirito di impresa

8. Promozione di buo- partecipazione attiva nellindagine circa i bisogni ne prassi educative e le esigenze da correlarsi con proposte e sole relazionali lecitazioni di ordine educativo e relazionali 9. Coordinamenti A- con il gruppo dei propri collaboratori educativi in maniera sistematica e cadenzata B- regionali Il coordinamento regionale, almeno due volte allanno, ha la funzione di mantenere collegati gli organizzatori nella pianificazione delle attivit nonch di risolvere questioni o richieste che possono emergere nello svolgimento del progetto. a questo livello di coordinamento che avviene la condivisione delle problematiche e/o individuazione delle strategie di azione nonch la condivisione di documenti/strumenti C- con gli organizzatori sulla base delle modalit concordate di lavoro, a livello locale e/o interprovinciale. a questo livello di coordinamento che si colloca leventuale attivit di supervisione che il gruppo medesimo ha concordato di svolgere per le situazioni in cui il collaboratore educativo contemporaneamente organizzatore. Per lattivit di supervisione dovr essere predisposta e documentata la programmazione e dovranno essere tenuti appositi verbali 10. Aggiornamento costante dei dati riferiti al collaboratore educativo, ai suoi contratti, ai nidi in famiglia lorganizzatore utilizza il sito www.venetoperlafamiglia.it come strumento principale di registrazione, di supporto e di comunicazione per la conduzione del progetto. Raccoglie e invia i dati al sito www.venetoperlafamiglia.it e ne verifica costantemente la correttezza curandone laggiornamento oltre a trasmettere e aggiornare i dati sulla base delle modalit e dei tempi concordati, avr cura di effettuare verifiche circa la permanenza degli stessi allinterno del sito ed interverr qualora dovessero verificarsi delle anomalie

11. Verifiche e valutazione

lorganizzatore responsabile della procedure di verifica e valutazione periodiche, in relazione alla singola unit dofferta nido in famiglia, al collaboratore educativo, al progetto e al sistema

Le attivit svolte dal collaboratore educativo e le relative azioni attraverso cui si realizzano sono di seguito elencate:
Attivit 1. Progettazione e programmazione Azioni sviluppare la consapevolezza della valenza relazionale, di cura, educativo/familiare delloperare nel nido in famiglia:cosa faccio, perch, come, con chi, per chi definire la forma in cui operer (libero professionista/societ/ altro) stipulare e rispettare la convenzione con lorganizzatore individuato predisporre gli spazi del nido in famiglia (acquisto, reperimento, disposizione e mantenimento materiali e arredi interni ed esterni) definire le modalit e caratteristiche del proprio nido in famiglia a. n. bambini che intende accogliere b. orari di offerta c. collaborazioni con altri collaboratori educativi d. costi e partecipazione economica delle famiglie predisporre la documentazione personalizzata del nido in famiglia: contratti, fogli delega ritiro, liberatoria fotografica, regolamento interno distribuzione di materiale promozionale sul modello predisposto dalla Regione del Veneto preparare materiale promozionale personalizzato nel rispetto del modello predisposto dalla Regione del Veneto partecipare ad incontri con istituzioni, enti attivare i possibili e congrui canali e iniziative di presentazione: comunicato stampa, distribuzione volantini; giornata di nido in famiglia aperto, internet svolgere colloqui informativi con potenziali utenti, ed eventualmente condurli con il proprio organizzatore valutare le richieste delle famiglie essere disponibile al confronto e, se necessario, rivedere/ridefinire i parametri della propria offerta

Linee Guida - Attore: Collaboratore Educativo Il collaboratore educativo accoglie i bambini nella propria abitazione nel rispetto dei requisiti indicati dalla Dgr n. 674/2008 e svolge tutte le funzioni inerenti alla gestione del nido in famiglia; fulcro relazionale/comunicativo tra bambini e genitori nella funzione educativa. Lobiettivo di tale figura professionale attivare e gestire lunit dofferta nido in famiglia coerentemente con il sistema regionale, collaborando con lorganizzatore di riferimento e garantendo la centralit e il diritto del bambino a vivere in un ambiente a sua misura. Il collaboratore educativo pu operare come: - ditta artigiana (in presenza di titolarit della ditta, manualit, prevalenza, responsabilit:di cui ha espresso parere positivo la Commissione regionale per lArtigianato prot. 97238/59.05 del 21.2.08) - associazione di partecipazione - azienda agricola - libero professionista - dipendente/socio di cooperativa - presidente di associazione appositamente costituita - socio/associato di associazione di Promozione Sociale Legge n. 383/2000

2. Organizzazione e gestione in accordo con lorganizzatore -

3. Promozione dellunit dofferta (in collaborazione con lorganizzatore) -

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4. Rapporti con le famiglie con il supporto e laccordo dellorganizzatore 5. Erogazione del servizio 6. Rapporti con il sistema/rete nido in famiglia stipulare contratto con famiglia e consegna della documentazione colloquio informativo in relazione al bambino e alla sua vita in famiglia scambi quotidiani personalizzati incontri individuali con o senza organizzatore in base alla natura degli argomenti da trattare informazioni generali/avvisi, riunioni con i genitori, feste, momenti conviviali predisposizione spazi e materiali con la supervisione dellorganizzatore accoglienza bambini svolgimento della funzione educativa e di cura nel rispetto degli orientamenti regionali gestione amministrativa con altri collaboratori educativi: a) aggiornamento di almeno 16 ore allanno, promosso o autorizzato dallAmministrazione Regionale b) incontri coordinamento territoriale, proposti e gestiti dal proprio organizzatore con organizzatore con Amministrazione Regionale periodicamente i collaboratori educativi consegnano alle famiglie un questionario di soddisfazione, lo ritirano e lo consegnano poi allorganizzatore che provvede allelaborazione dei dati periodicamente viene somministrato ai collaboratori educativi un questionario di soddisfazione operatori

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iscritti, i collaboratori educativi che gravitano allinterno del servizio e gli organizzatori di riferimento. Formazione A) Collaboratore educativo: Percorso di qualificazione per collaboratore educativo La persona che intende attivarsi per lapertura di un nido in famiglia tenuta a frequentare lo specifico percorso di qualificazione curato o riconosciuto della Regione del Veneto. Lo stile della formazione si declina per lo pi attorno ad un approccio pratico e sostanziale dove anche la teoria affrontata con una modalit concreta ed esperienziale. Gli obiettivi del percorso sono qualificare e fornire una preparazione per consentire ai collaboratori educativi di svolgere lattivit di nido in famiglia ovvero fornire conoscenze su aspetti educativo-relazionali, organizzativo, giuridico, gestionale ed economico. Parte integrante della preparazione sono gli incontri annuali di aggiornamento che completano il percorso formativo. Ogni collaboratore educativo dotato di apposito libretto personale dedicato alla registrazione della frequenza alle attivit formative al fine di attestare la formazione conseguita e periodicamente arricchita tramite i corsi di aggiornamento. cura della Direzione regionale per i Servizi Sociali provvedere alla registrazione e autenticazione di tale attivit. Il percorso di qualificazione si articola in fasi distinte: - formazione daula di base (n. 150 ore) - affiancamento in loco con lorganizzatore che svolge il ruolo di sostegno - esperienza in accompagnamento - attestazione formativa Il programma del percorso di qualificazione prevede lo sviluppo delle seguenti aree:
Area informativa e normativa presentazione Regione del Veneto: competenze e ambiti di intervento (sociale e famiglia) presentazione progetto Marchio Famiglia e Nido in Famiglia (Dgr n. 674/2008 e Dgr n. 4252/2008 e Linee Guida: attori principali del progetto; obiettivi; caratteristiche, organizzazione; spazi; ) organizzazione normativa servizi prima infanzia presentazione esperienze presentazione dei servizi del territorio: competenze e fruizione dei servizi pubblici illustrazione e metodologia del percorso di qualificazione e del tirocinio consegna materiali (libretto, delibere varie, ) n. 8 ore n. 8 ore

7. Verifiche e valuta- zione -

Ambientazione Lattivit di nido in famiglia si svolge in civile abitazione che risponde ai requisiti necessari a garantire la sicurezza delle persone. Deve esserci il rispetto delle norme di legge per gli impianti elettrici, per limpianto a gas, delle norme e delle procedure igieniche e di sicurezza come: la pulizia dei locali, leliminazione degli spigoli, linaccessibilit agli oggetti pericolosi e la schermatura delle prese di corrente. Devono essere adottati accorgimenti, senza obbligo di apportare modifiche strutturali, per consentire luso dello spazio da parte dei bambini e per evitare situazioni di pericolo. Devono garantirsi spazi adeguati durante il funzionamento del servizio: a tal fine viene indicato un minimo di 4 mq a bambino. Possono essere adottate soluzioni organizzative tali da utilizzare spazi della casa adattati volta per volta alle funzioni che devono svolgere, es: un grande soggiorno pu avere la funzione di nido in famiglia durante la giornata e la funzione di soggiorno la sera. preferibile che il nido in famiglia abbia nelle adiacenze uno spazio allaperto utilizzabile sia per il gioco che per le attivit allaperto. Il nido in famiglia deve essere dotato di apparecchio telefonico preferibilmente fisso in modo da assicurare la possibilit di immediata comunicazione in caso di bisogno. Labitazione pu essere messa a disposizione dal collaboratore educativo o da altri. Nelluso dellarredo dovranno essere assicurate: funzionalit, praticit, igiene (facile lavabilit), sicurezza, accessibilit e una disposizione idonea a garantire la protezione. Assicurazione Per operare, il nido in famiglia deve garantire unadeguata copertura assicurativa durante il periodo di attivit (non solo allinterno dellabitazione ma anche durante le trasferte o lattivit allaperto) per infortunio e responsabilit civile per i bambini che frequentano il nido in famiglia regolarmente

test area Area comunicazione presupposti teorici comunicazione: come si comunica, aree della comunicazione (verbale, non verbale, spaziale prossemica) comunicazione tra bambini, tra adulti e bambini, tra adulti (esperienza pratica di gruppo; esempi di comunicazione con riferimenti allorganizzazione del sistema nido in famiglia: i prossimi Regione/organizzatore/collaboratore-educativo/famiglie/territorio come riferimenti comunicativi) uso adeguato della terminologia nella comunicazione tra adulti, in particolare con i genitori famiglie soggetto sociale concetto di rete ruolo genitoriale e di adulto

test area

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Area documentazione nido i primi contatti con le famiglie (telefonate, gestione degli appuntamenti, primo colloquio, visione casa, presentazione progetto) contratto e regolamento canali pubblicitari buoni famiglia disciplinari collaboratore educativo e organizzatore gestione degli incontri di gruppo per i genitori con collaborazione dellorganizzatore

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n. 8 ore Area gestione spazi n.8 ore introduzione di che cos lo spazio per il nido in famiglia. caratteristiche di idoneit della casa come si pu progettare il proprio nido in famiglia dimostrazione con vari materiali es. tappeti colorati, pannelli divisori, paraspigoli, utilizzo di stoffe e tessuti per creare larredamento dimostrazione di che cosa si pu fare con i mobili presenti in casa e come adattarli, larte del riutilizzo illustrazioni fotografica di alcuni nidi famiglia, prima e dopo suggerimenti e indicazioni su come procedere per lacquisto dei materiali di arredamento e di sicurezza per lambiente ( attraverso cataloghi, depliant, riviste, ...) n. 4 ore n. 4 ore

test area Area dello sviluppo sviluppo del bambino comunicazione non verbale la relazione corporea e comportamenti dei bambini il corpo come mediazione tonica ed emotiva e gli oggetti come modalit emotiva e relazionale psicologia dellet evolutiva modello emotivo e psicocorporeo n. 8 ore

test area Area commerciale previsione normativa: la DGR n. 674/2008 classificazione delle forme giuridiche previste per il collaboratore educativo limpresa limpresa artigiana inquadramenti contabili e previdenziali e procedura dinizio attivit approfondimenti sui regimi contabili associazione in partecipazione, Azienda agricola e Libera professione lo svolgimento dellattivit tramite Cooperativa lo svolgimento dellattivit tramite Associazione il voucher sintesi degli inquadramenti previdenziali e relativi costi schema esemplificativo di determinazione dei costi e delle rette n. 4 ore

test area Area della gestione del gruppo il gruppo in gioco: dalla personalit alla professionalit stili del modello psicocorporeo e psicoaffettivo attivit di gestione dei gruppi attraverso tecniche, attivit e psicodramma n. 16 ore

test area Area psicoemotiva presupposti psicologici della costruzione della relazione comunicazione e relazioni fra adulti esperienze emotive esperienze di gioco di ruolo percezione e organizzazione emotiva nella gestione dei ruoli (organizzatore/collaboratore/genitore) la teoria dei corpi e la psicosomatica nelle relazioni e in particolare nel rapporto adulto-bambino e bambino-adulto la costruzione della relazione attraverso ladulto: dinamiche fisiologiche ed emotive e comportamentali n. 8 ore

test area Area giuridica responsabilit contrattuale responsabilit extracontrattuale responsabilit civile contratto di assicurazione legge sulla privacy approfondimento buoni famiglia n. 8 ore

test area Area gestione nido adeguatezza della figura del collaboratore educativo (abbigliamento, ) utilizzo appropriato degli spazi ogni cosa gioco n. 8 ore

test area Area progettuale: business plan presentazione corsiste competenze: risorse ed esperienze gestione dei tempi agenda criticit/necessit/risorse disponibili redazione del progetto n. 6 ore

test area Area attivita e gioco che cos il gioco e qual il suo significato limportanza del giocare il gioco e linterazione tra bambini tempi e modi di gioco uso degli oggetti per giocare visione video di giochi nei nidi in famiglia n. 26 ore

test area Laboratorio cucina parte teorica parte pratica n. 4 ore

test area Area sicurezza elementi di puericultura prevenzione incidenti domestici in et pediatrica le cadute, traumi di vario genere (trauma cranico, ferite, fratture), ustioni, folgorazioni, asfissia, ingestioni accidentali, inalazioni da monossido di carbonio, incidenti stradali, febbre, vomito, diarrea, epistassi, macchie rosse e bollicine, eruzioni cutanee localizzate, dolori addominali, tosse e difficolt respiratorie primo soccorso quando rivolgersi al pediatra la casa a misura di bambino (scale, cancelli, recinzioni, fonti di calore, ) n. 8 ore

test area Laboratorio informatizzazione telematica presentazione sito www.venetoperlafamiglia.it creazione casella di posta elettronica registrazione al sito creazione di un volantino tipo creazione agenda e registro per le presenze n. 30 ore

Test area Tirocinio minimo n. 30 ore, incrementabile a discrezione dellorganizzatore Verifica e valutazione Prova finale - verifica teoria Area verifica pratica: rielaborazione del tirocinio n. 8 ore n. 6 ore

test area Area alimentazione nozioni teoriche su igiene conoscenza degli alimenti metodi di cottura conservazione alimenti dieta alimentare e valori nutrizionali combinazioni alimentari

Al termine di ogni area sar svolto un breve test di verifica. A fine corso sono previsti una prova di valutazione sullacquisizione dei contenuti teorici e la rielaborazione condivisa del tirocinio.

test area

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 B) Organizzatore: 1. frequenza del percorso di qualificazione per collaboratore educativo 2. frequenza attivit di tirocinio di n. 50 ore C) Coordinatore: corso di specializzazione per coordinatori di nido in famiglia Gli organizzatori gi inseriti nel Progetto regionale Nido in Famiglia e registrati negli appositi Elenchi Regionali possono frequentare il Corso di specializzazione per il ruolo di coordinatore nidi in famiglia organizzato dalla Regione del Veneto - Direzione servizi sociali. Gli ambiti di studio e approfondimento sono inerenti allintervento di management e gestione aziendale, alla gestione dei gruppi e delle relazioni psicoaffettive fra adulti, agli aspetti commerciali dellattivit nido in famiglia. Il corso si sostanzia in 100 ore di frequenza obbligatoria suddivise in: - 70 ore a livello centrale, distribuite in giornate singole e in residenziali; - 30 ore a livello locale - territoriale tra gruppi ristretti di organizzatori. I partecipanti sono tenuti a produrre alcuni elaborati di gruppo. prevista una prova finale il cui superamento conferisce il titolo specifico di coordinatore di nidi in famiglia. Il possesso dellattestato di partecipazione al master regionale per coordinatori titolo preferenziale per lo svolgimento di specifiche attivit correlate al progetto regionale nido in famiglia. Modello psico-educativo di riferimento Usufruire di un servizio, capillarmente distribuito sul territorio, caratterizzato da un alto grado di flessibilit, in un contesto familiare e con un rapporto numerico collaboratore educativo-bambino che permette unaccoglienza adeguata alle singole esigenze esprime, da parte della famiglia, la messa in atto di una precisa scelta per il proprio bambino. La Regione del Veneto propone, infatti, una modalit innovativa che si affianca e integra in modo complementare i servizi tradizionali alla Prima Infanzia gi presenti sul territorio. Nel percorso educativo che caratterizza lo spazio del nido in famiglia risulta evidente lattenzione posta al bambino e al suo mondo di relazioni e di gruppo con una concentrazione ai desideri e ai bisogni affettivi dello stesso. Lobiettivo diviene la costruzione solida di unidentit affettiva con radici nelle relazioni e nelle esperienze emotive fra adulti e bambini, che sono le basi per lo sviluppo cognitivo e di apprendimento. Le azioni educative e il gioco mirano a far crescere e al saper essere pensando a un bambino che vive se stesso e comunica ci che , attraverso lo strumento che gli pi proprio, ovvero il corpo vissuto (nelle dimensioni tonico emozionali e simboliche) in uno spazio creativo e spontaneo. Il modello psicocorporeo e psicoemozionale, cui il progetto nido in famiglia fa riferimento, nasce e si struttura allinterno dellambiente scientifico francese e si colloca nelle discipline psicologiche facendo riferimento agli studi di Anzieau, Pankow, Wallon, Ajuriaguerra, Schilder, Winnicott, M. Ponty, Kohut e Jacobson.

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Tale modello assegna una centralit fondamentale alla corporeit. Le vie per esperire sensazioni-emozioni e attivit psichiche, vengono mediate in un sentire corporeo che contemporaneamente un sentire e un sentirsi, ovvero un prendere coscienza di s e dellaltro. La percezione del proprio corpo un vissuto che ha una genesi precoce e che accompagna costantemente lessere umano nel corso della sua vita e assume un ruolo determinante in relazione alle esperienze psichiche dellindividuo nei primi tre anni di vita. I campi dazione sono quelli della strutturazione dellidentit del singolo a partire dallazione e dal movimento nello spazio e nel tempo delle relazioni. Le relazioni affettive che strutturano il S si alimentano e si sviluppano in un contesto dove lespressivit il catalizzatore dei processi e delle azioni creative. Il modello aderisce a un metodo che ha lobiettivo di educare e far crescere il bambino attraverso lo sviluppo armonico di tutte le aree della personalit: area corporea, area emozionale, area relazionale, area simbolica, di sostenere lo sviluppo dellidentit e dellautonomia affettiva, di armonizzare le emozioni e le relazioni. Sito internet attivo il sito che ha la funzione di dare ai cittadini e alle famiglie garanzia e informazioni pratiche e normative. La famiglia pu individuare il nido in famiglia a lei pi vicino consultando il sito: www.venetoperlafamiglia.it - Nido in Famiglia - Servizi Attivi, in esso sono consultabili i 4 Elenchi Regionali: A. dei nidi in famiglia B. degli organizzatori C. dei collaboratori educativi D. dei praticanti (a sua volta suddivisa in due sotto sezioni a seconda che la pratica sia finalizzata alla successiva iscrizione alle sezioni di cui alle precedenti lettera B o C). Per liscrizione agli Elenchi Regionali necessario: essere in possesso di un attestato di qualificazione specifico rilasciato dalla Regione del Veneto-Direzione regionale per i Servizi Sociali; aderire al progetto regionale (per il collaboratore educativo: aver stipulato convenzione con un organizzatore di zona). Allinterno degli elenchi la suddivisione provinciale per garantire la facile accessibilit da parte delle famiglie per il reperimento delle informazioni relative al nido in famiglia. Atti della Giunta regionale Dgr n. 674 del 18 marzo 2008 Marchio Famiglia: progetto sperimentale Nido in Famiglia Dgr n. 4252 del 30 dicembre 2008 Individuazione dei requisiti, criteri e delle modalit di sostegno delle Unit dofferta Nido in Famiglia. Dgr n. 674/2008 Dgr n. 3331 del 30 novembre 2009 Assegnazione contributi in conto capitale a favore dei servizi alla prima infanzia, domande anno 2008, in attuazione del piano straordinario di intervento per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio educativi per la prima infanzia. Legge 27 dicembre 2006, n. 296 - art. 1, comma 1259. Lr n. 32/90.

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 cazione o Scienze della Formazione e dellEducazione con indirizzo in Educatore Professionale, o altro titolo riconosciuto equipollente dallo Stato e dalla Regione Veneto. La Commissione Tecnico Consultiva regionale, al fine di valutare il caso specifico di cui sopra, si riunita in pi occasioni ed ha preso a riferimento i cambiamenti intercorsi in ambito universitario derivanti, in particolare, dal cambio di denominazione di alcuni titoli di studio che rendono oggi necessario aggiornare il suddetto standard (il titolo di laurea triennale non pi qualificato come Diploma di Laurea ma come Laurea, la trasformazione della laurea a ciclo unico - vecchio ordinamento - prima in Laurea in Specialistica e successivamente in Laurea Magistrale, laffermarsi di corsi che preparano gli specialisti del settore socio sanitario con lintroduzione, accanto alla figura dellEducatore professionale - professione sanitaria, di altre figure competenti a svolgere mansioni di educatore nel settore socio sanitario laddove non vi sia prevalenza sanitaria). Altres, tale aggiornamento si rende opportuno anche in prospettiva dellattuazione dello Spazio Europeo dellIstruzione Superiore derivante dallart. n. 165 del trattato sullUnione Europea introdotto dalla convenzione di Lisbona del 11 aprile 1997 e dal suo processo attuativo in materia di riconoscimento dei titoli accademici. Per le suddette ragioni, il relatore propone di ridefinire come segue lo standard in parola: Il personale con funzione di educatore-animatore deve essere in possesso di uno dei seguenti titoli: laurea in Educatore o Educazione Professionale, laurea in Educatore o Educazione sociale, laurea in Scienze dellEducazione, laurea in Scienze della Formazione e dellEducazione, laurea in Pedagogia, laurea in Pedagogia sociale, laurea in Scienze della Formazione con indirizzo o curricolo attinente allambito, diploma di Educatore Professionale Animatore conseguito a seguito dei corsi regionali triennali di formazione, o altro titolo riconosciuto ai sensi degli accordi internazionali e della normativa vigente in materia. Rimangono, tuttavia, presenti nella rete regionale dellofferta dei servizi alla persona alcuni casi, seppur limitati, di operatori dipendenti di Centri di Servizio per persone non autosufficienti che da prima dellentrata in vigore della Lr n. 22 del 16 agosto 2002 svolgono funzioni di Educatore - Animatore senza possedere il titolo di studio successivamente richiesto dagli standard della Dgr n. 84/2007. Pertanto, il relatore propone, limitatamente alle procedure di autorizzazione ed accreditamento delle strutture per persone non autosufficienti, presso i quali prestano servizio gli operatori di cui al precedente paragrafo, di considerare soddisfatto il requisito/standard sul personale con funzioni di educatore-animatore, purch detto personale risulti fin dalla data di assunzione inquadrato nelle funzioni di educatoreanimatore. Punto 2: sono pervenute da parte di alcune Amministrazioni comunali richieste di chiarimento in merito alla definizione dei servizi integrativi e sperimentali per la prima infanzia laddove viene stabilito che non contemplato il servizio di mensa e di riposo dei bambini. Il termine contemplato non comporta di fatto un divieto come avviene invece per i servizi ludico-ricreativi/ludoteche. Trattandosi entrambi questi servizi di unit dofferta in cui non vi accoglienza continuativa e quotidiana con pasto e riposo, si rende necessario uniformarne le previsioni al fine di eliminarne i margini interpretativi.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1503 del 20 settembre 2011 Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali. Modifiche ed integrazioni alla Dgr n. 84 del 16 gennaio 2007, Allegato A e B. [Servizi sociali] Note per la trasparenza: Modifiche e integrazioni agli allegati A e B della Dgr n. 84 del 16 gennaio 2007 relativamente agli standard previsti per leducatore-animatore e ai servizi integrativi e sperimentali per la prima infanzia. LAssessore Remo Sernagiotto riferisce quanto segue. Con la Dgr n. 84 del 16 gennaio 2007 la Regione del Veneto, in attuazione della Lr n. 22 del 16 agosto 2002 recante Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie socio-sanitarie e sociale, ha definito i requisiti e i relativi standard per autorizzare allesercizio ed accreditare a livello istituzionale le strutture socio sanitarie e sociali strutturando i Centri di Servizio in specifiche unit di offerta. Con successiva Dgr n. 2067 del 3 luglio 2007, la Regione del Veneto ha approvato le procedure per lapplicazione della predetta Dgr n. 84/2007 in materia di autorizzazione allesercizio e di accreditamento. Inoltre, con Dgr n. 2631 del 7 agosto 2007, stata istituita presso la Direzione regionale per i Servizi Sociali, con il coordinamento dellAgenzia regionale Socio Sanitaria (ARSS), una commissione tecnico consultiva, preposta allanalisi di problemi interpretativi, allanalisi di casi specifici, agli studi relativi a proposte di modifica e/o integrazioni delle unit di offerta e dei relativi requisiti/standard, allindividuazione dei criteri su attribuzione punteggi per laccreditamento e al monitoraggio sullapplicazione della normativa stessa. I procedimenti di autorizzazione allesercizio, cos come disciplinati dalla Dgr n. 84/2007 e dalla Dgr n. 2067/2007 e le numerose richieste alla Direzione dei Servizi Sociali della Regione del Veneto, hanno fatto emergere la necessit di introdurre specificazioni e di apportare alcune integrazioni agli standard dei requisiti relativi rispettivamente: 1. Personale con funzione di Animatore - Educatore (Allegato A della Dgr n. 84/2007); 2. alla definizione dei servizi integrativi e sperimentali per la prima infanzia(allegato B della Dgr n. 84/2007). Punto 1: lo standard attuale risulta presente in modo trasversale in gran parte delle unit di offerta disciplinate dallallegato A della Dgr n. 84/2007 (standard AS-NI-au-1.4, MICR-au-1.4, NI-AZ-au-1.4, NI-INT-au-1.4; C-ED-au-1.2, C-ED-PA-au-1.1.2, CD-ED-M-au-1.1-2, C-ED/R-au-1.1-2-3, C-MB-au-1.1-2, C-F-au-1.1-2; CD-DIS-au-1.2, CA-IS-au-1.2; C-DIS-G-au-1.2; Rsa-DIS-au-1.2; CD-ANZ-au-1.2; C-ALLau-1.2, CS-PN-au-1.1; CDR-au-1.2, PA-D-au-1.2, SA-D-au-1.3, Ssr-D-au-1.2; SR-A-au-1.2, SR-B-au-1.2, SR-C-au-1.2, SR-C1au-1.2, SR-C2-au-1.2) e recita: Il personale con funzione di educatore-animatore deve essere in possesso, alternativamente, del diploma di Educatore Professionale Animatore conseguito a seguito di corsi regionali triennali di formazione specifica, del diploma universitario di Educatore Professionale, del diploma di laurea di Educatore Professionale o di altro titolo riconosciuto equipollente dallo Stato e dalla Regione Veneto, oppure deve essere in possesso del diploma di laurea in Scienze dellEdu-

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Si propone, a garanzia di interpretazione univoca, di sostituire la dicitura non contemplato il servizio di mensa e di riposo dei bambini con la medesima definizione per le ludoteche ossia non possono assolutamente essere forniti il servizio di mensa e riposo. In merito alle suddette specificazioni e modifiche la Commissione Tecnico Consultiva regionale di cui alla succitata Dgr n. 2631/2007 ha espresso il proprio parere favorevole nelle sedute del 24-2-2011 e del 23-6-2011. Il relatore conclude la propria relazione sottoponendo allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale - Udito il relatore incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellarticolo 33, secondo comma, dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; - Vista la legge regionale 22 del 16 agosto 2002; - Vista la Dgr 84 del 16 gennaio 2007; - Vista la Dgr 2631 del 7 agosto 2007; - Vista la documentazione agli atti della Direzione regionale per i Servizi Sociali. delibera 1. di approvare le modifiche allallegato A della Dgr n. 84 del 16 del 16 gennaio 2007 relative agli standard AS-NI-au1.4, MICR-au-1.4, NI-AZ-au-1.4, NI-INT-au-1.4; C-ED-au-1.2, C-ED-PA-au-1.1.2, CD-ED-M-au-1.1-2, C-ED/R-au-1.1-2-3, C-MB-au-1.1-2, C-F-au-1.1-2; CD-DIS-au-1.2, CA-IS-au-1.2; C-DIS-G-au-1.2; Rsa-DIS-au-1.2; CD-ANZ-au-1.2; C-ALLau-1.2, CS-PN-au-1.1; CDR-au-1.2, PA-D-au-1.2, SA-D-au-1.3, Ssr-D-au-1.2; SR-A-au-1.2, SR-B-au-1.2, SR-C-au-1.2, SR-C1au-1.2, SR-C2-au-1.2 tutti riferiti al titolo di studio richiesto al Personale con funzione di Animatore - Educatore che viene cos ridefinito: Il personale con funzione di educatore-animatore deve essere in possesso di uno dei seguenti titoli: laurea in Educatore o Educazione Professionale, laurea in Educatore o Educazione sociale, laurea in Scienze dellEducazione, laurea in Scienze della Formazione e dellEducazione, laurea in Pedagogia, laurea in Pedagogia sociale, laurea in Scienze della Formazione con indirizzo o curricolo attinente allambito, diploma di Educatore Professionale Animatore conseguito a seguito dei corsi regionali triennali di formazione, o altro titolo riconosciuto ai sensi degli accordi internazionali e della normativa vigente in materia; 2. di considerare soddisfatto, limitatamente alle procedure di autorizzazione ed accreditamento delle strutture per persone non autosufficienti, presso i quali prestano servizio gli operatori con funzioni di educatore-animatore prima dellentrata in vigore della Lr n. 22 del 16 agosto 2002, ma non in possesso dello specifico titolo di studio, il requisito/standard sul personale con funzioni di educatore-animatore, purch detto personale risulti fin dalla data di assunzione inquadrato nelle funzioni di educatore-animatore; 3. di approvare la modifica allallegato B della Dgr n. 84 del 16 gennaio 2007 relativa alla definizione dei servizi integrativi e sperimentali per la prima infanzia sostituendo

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la dicitura Non contemplato il servizio di mensa e di riposo dei bambini con la medesima definizione per i servizi ludico-ricreativi/ludoteche ossia Non possono assolutamente essere forniti il servizio di mensa e riposo; 4. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale; 5. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul Bur; 6. di trasmettere copia del presente atto allAgenzia regionale Socio Sanitaria e a tutte le Aziende Ulss nonch alle relative Conferenze dei Sindaci.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1504 del 20 settembre 2011 Programma regionale sulle dipendenze da sostanze dabuso. Approvazione relazione a consuntivo e rendiconto finanziario relativi al terzo anno di attivit per la liquidazione del saldo allAzienda Ulss n. 20 di Verona. [Servizi sociali] Note per la trasparenza: Con il presente provvedimento si approva la relazione ed il rendiconto finanziario relativo al terzo anno di attivit del Programma regionale sulle dipendenze da sostanze dabuso e si incarica la Direzione competente di dar corso allerogazione del saldo. LAssessore Remo Sernagiotto, di concerto con lAssessore Luca Coletto, riferisce quanto segue. Per fronteggiare luso di sostanze psicoattive nella popolazione generale, la Regione Veneto ha attivato un sistema integrato di servizi pubblici e privati per la prevenzione, il trattamento terapeutico riabilitativo, il reinserimento sociolavorativo e la prevenzione delle ricadute. emerso un quadro articolato, di servizi pubblici e privati, di natura ambulatoriale, diurna e residenziale, affiancato da gruppi di auto-aiuto e da associazioni del volontariato, per fronteggiare il fenomeno della tossicodipendenza e dellalcoolismo: il cosiddetto Sistema delle dipendenze della Regione Veneto. Con deliberazione di Giunta regionale n. 3151 del 9 ottobre 2007 stato approvato il Programma regionale sulle dipendenze da sostanze dabuso (PRD), con una durata triennale e con un finanziamento annuale di euro 300.000,00; il citato programma ha come obiettivo generale la realizzazione di una serie di attivit tese al miglioramento tecnico e scientifico, organizzativo e dei flussi informativi del sistema delle dipendenze, in particolar modo approfondendo gli aspetti sanitari e lintegrazione con quelli sociali, nellambito della prevenzione, cura e riabilitazione, oltre che la riqualificazione organizzativa della rete dei servizi. Il programma regionale con sede operativa presso lAzienda Ulss n. 20 di Verona, ha individuato come responsabile scientifico il coordinatore del Dipartimento per le Dipendenze. La citata delibera ha, inoltre, individuato gli adempimenti conseguenti e necessari allo sviluppo del Programma regionale sulle Dipendenze, che di seguito si esplicitano: lAzienda Ulss 20 tenuta a presentare annualmente un piano di attivit con allegato preventivo di spesa, predisposto

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale - udito il relatore incaricato dellistruzione dellargomento ai sensi dellarticolo 33, comma 2, dello Statuto, il quale d atto che la struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione statale e regionale; - vista la Dgr n. 3151 del 9.10.2007; - vista la Dgr n. 4557 del 28.12.2007; - Vista la Dgr n. 4207 del 30.12.2008; - Vista la Dgr n. 866 del 31.03.2009; - Vista la Dgr n. 4318 del 29.12.2009; - Viste le note dellAzienda Ulss 20 acquisite al prot. n. 610475 del 22/11/2010 e n. 234476 del 16/05/2011; delibera 1. di prendere atto della relazione a consuntivo relativa alle attivit realizzate nel corso dellanno 2010 del Programma regionale sulle dipendenze da sostanze dabuso, trasmesso dallUlss 20 con nota prot. SSH/UPM 993 del 19/11/2010, acquisita al protocollo regionale n. 610475 del 22/11/2010; 2. di approvare il rendiconto economico presentato con una decurtazione di 30.747,90 relativa ad attivit non riconducibili ad interventi propri del programma regionale e, di conseguenza, non ammissibili ai fini della liquidazione del saldo; 3. di approvare il rendiconto per complessivi 269.252,10; 4. di dare atto che la spesa di euro 300.000,00 stata impegnata con deliberazione della Giunta regionale n. 4318 del 29/12/2009 sul capitolo 60009 del bilancio dellesercizio 2009, relativamente alla quale stato liquidato lacconto del terzo anno, pari ad 150.000,00; 5. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale esercizio 2011; 6. di incaricare il Dirigente della Direzione servizi sociali a procedere alla liquidazione di spesa a saldo pari a 119.252,10; 7. di incaricare la Direzione regionale per i Servizi Sociali allesecuzione del presente atto.

dal Responsabile del Programma, da realizzare nellambito degli indirizzi della Segreteria regionale Sanit e Sociale; a conclusione di ciascuna annualit operativa lazienda Ulss n. 20 presenta una relazione a consuntivo ed un rendiconto economico. Ai fini dellerogazione del finanziamento, la Giunta regionale approva la documentazione presentata dallAzienda Ulss 20, previa valutazione del Segretario regionale Sanit e Sociale (attualmente Segretario regionale Sanit). Pertanto, in ottemperanza alle succitate disposizioni, sono stati adottati i successivi provvedimenti: Dgr n. 4557 del 28/12/2007: approvazione del programma annuale di attivit e del preventivo di spesa per il primo anno, che dispone anche lerogazione dellacconto del finanziamento assegnato ed impegnato con D.G.R n. 3151/2007; Dgr n. 4207 del 30/12/2008: approvazione del rendiconto finanziario e della relazione a consuntivo del primo anno di attivit, del piano di attivit, del preventivo e dellimpegno di spesa per la seconda annualit, incarico alla struttura amministrativa regionale competente di dar corso alle liquidazioni rispettivamente di saldo (primo anno) e di acconto (secondo anno). Lo stesso provvedimento ha, inoltre, affidato la gestione amministrativa del Programma regionale sulle dipendenze, alla Direzione regionale per i Servizi Sociali per consentire una maggiore interrelazione ed un pi efficace coordinamento tra le attivit del Programma ed il Progetto obiettivo dipendenze, approvato con Dgr n. 866 del 31.03.2009; Dgr n. 4318 del 29/12/2009: approvazione del rendiconto finanziario e della relazione a consuntivo del secondo anno di attivit, del piano di attivit, del preventivo e dellimpegno di spesa per la terza annualit, incarico alla struttura amministrativa regionale competente di dar corso alle liquidazioni rispettivamente di saldo (secondo anno) e di acconto (terzo anno). A conclusione del terzo ed ultimo anno di gestione del Programma, lAzienda Ulss n. 20 di Verona ha trasmesso la relazione sulle attivit svolte, sottoscritta dal responsabile del Programma regionale, e la rendicontazione delle spese sostenute, con nota prot. SSH/UPM 993 del 19/11/2010, acquisita al protocollo regionale n. 610475 del 22/11/2010. A seguito di richiesta di integrazioni della struttura regionale competente, lAzienda Ulss ha dato riscontro con nota prot. 14629 del 9/05/2011, acquisita al protocollo regionale n. 234476 del 16/05/2011. Preso atto che la verifica espletata dalla Direzione regionale per i Servizi Sociali sulla documentazione acquisita in atti, ha evidenziato delle spese, pari ad 30.747,90, che non sono riconducibili ad attivit proprie del programma regionale e, di conseguenza, non risultano ammissibili ai fini della liquidazione del saldo da erogare allAzienda U.L.S.S n. 20 di Verona. Sottoposto lesito della valutazione relativa alla documentazione al Segretario regionale Sanit e dallo stesso approvato, si propone di: - prendere atto della relazione a consuntivo relativa alle attivit realizzate nel corso del terzo anno di attivit del Programma regionale sulle dipendenze da sostanze dabuso; - prendere atto del rendiconto economico, con una decurtazione di 30.747,90 relativa ad attivit non riconducibili ad interventi propri del programma regionale e, di conseguenza, non ammissibili ai fini della liquidazione del saldo - procedere alla liquidazione di spesa, a saldo, di 119.252,10.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1506 del 20 settembre 2011 Stagione venatoria 2011/2012: applicazione del regime di deroga previsto dallart. 9, comma 1 lettera c) della Direttiva 2009/147/Ce del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Approvazione ai sensi dellart. 2, comma 1 della Legge regionale 12 agosto 2005, n. 13. [Caccia e pesca] Note per la trasparenza: Viene attivato, per la stagione venatoria 2011-2012, un regime di deroga ai sensi dellart.9, comma 1 lettera c) della Direttiva 2009/147/Ce previa acquisizione dei pareri dellIspra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) e della competente Commissione consiliare. Vengono in questa sede definite tutte le disposizioni regolamentari atte a garantire il recepimento della Direttiva di cui sopra.

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 LAssessore Daniele Stival riferisce quanto segue. I prelievi venatori in regime di deroga, regolamentati a livello comunitario da quasi trentanni dalla Direttiva 409/79/ Cee (ora sostituita dalla Direttiva 2009/147/Ce), sono sempre stati a livello nazionale oggetto di opposizione preconcetta e quindi, sino a qualche anno fa, sostanzialmente ignorati a livello di recepimento e regolamentazione. Con lavvento della legge n. 221/2001, che ha introdotto larticolo 19 bis nella pertinente legge quadro nazionale 157/92, si finalmente iniziato un percorso di recupero dellordinamento interno rispetto a quello pi evoluto dei partner europei, percorso che si andato caratterizzando per lemanazione di disposizioni applicative/esecutive da parte delle Regioni, le quali, pur penalizzate dallinterruzione delle funzioni di supporto dellIspra (causata da riscontri non favorevoli forniti dagli uffici comunitari in ordine alla metodologia di calcolo della piccola quantit adottata dallIstituto Nazionale), hanno cercato di realizzare un forte coordinamento gestionale nellambito del tavolo tecnico a suo tempo attivato presso la Conferenza Stato-Regioni. Tali disposizioni, facenti capo al Protocollo dintesa sancito a livello di Conferenza Stato-Regioni con rep. 1369 del 29.04.2004, prevedono in particolare, per i prelievi venatori realizzati in deroga ai sensi dellarticolo 9 comma 1 lettera c) della Direttiva Uccelli, la determinazione da parte dellIstituto nazionale di riferimento (Infs, ora Ispra) della cosiddetta piccola quantit prelevabile a livello nazionale per le specie di interesse delle Amministrazioni regionali e per le quali lIspra medesimo attesti uno stato di salute soddisfacente delle popolazioni, determinazione da effettuarsi sulla base delle indicazioni tecniche contenute nella Guida interpretativa alla Direttiva Uccelli messa a punto dalla Commissione Europea, nonch il successivo riparto tra le Regioni della suddetta piccola quantit. Nei primi anni successivi allapprovazione del protocollo dintesa le Amministrazioni regionali hanno potuto avvalersi dei riscontri tecnici dellInfs, il quale ha fornito la puntuale quantificazione delle piccole quantit prelevabili per una serie di specie richieste dalle Amministrazioni medesime, tutte giudicate in stato di conservazione non problematico, giudizio che peraltro trovava riscontro anche in autorevoli pubblicazioni internazionali (una per tutte: Birds in Europe - Population estimate, trends and conservation status; Ed. BirdLife International 2004). A partire dallanno 2006, a seguito del riscontro, di non univoca interpretazione, fornito dalla Commissione europea alla richiesta di parere formulata dallInfs (la valutazione fornita dagli esperti nominati dalla Commissione, con parere non favorevole sotto i profili del metodo di calcolo adottato dallIstituto italiano, stata espressamente non fatta propria dalla medesima Commissione europea) si venuta a determinare una sostanziale interruzione della funzione di consulenza espletata dallIstituto nazionale di riferimento, che a partire da quellanno non ha pi dato riscontro alle richieste di quantificazione delle piccole quantit avanzate dalle Amministrazioni regionali. Aggiungasi che, dal punto di vista amministrativo, nei primi anni di applicazione della citata legge quadro nazionale si dovuto affrontare il problema causato da incertezze interpretative su taluni contenuti della legge medesima, le quali hanno determinato, a cascata, situazioni diffuse di non corretto recepimento della Direttiva e quindi lavvio di procedure di infrazione sia a carico dellarticolo 19 bis della L. 157/92 sia

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delle leggi regionali di recepimento. Oggetto di rilievo negativo era soprattutto la connotazione di ordinariet dei prelievi, che si riteneva di desumere da disposizioni autorizzative a carattere pluriennale (per la Regione Veneto: legge regionale n. 13/2005) ancorch assistite da precisi, rigorosi meccanismi di riscontro tecnico-scientifico a cadenza annuale. Ha quindi fatto seguito una fase di interlocuzione intensa con i competenti Uffici comunitari che ha consentito, anche sulla base dellapporto fondamentale fornito dalla richiamata Guida interpretativa nonch supportati da una giurisprudenza della Corte di Giustizia che riconosce nella caccia uno degli utilizzi di cui allart. 9, comma 1 lettera c) della Direttiva (si cita, al riguardo, la Sentenza 16 ottobre 2003 nel procedimento C-182/02), di realizzare un intervento emendativo idoneo, ad avviso della Regione, a superare i rilievi formulati dalla Commissione europea. Tale intervento si sostanziato nella legge regionale 16 agosto 2007, n. 24 che ha modificato profondamente la Lr 13/2005 oggetto della procedura di infrazione, trasformandola in legge quadro regionale che rimanda a provvedimenti annuali puntuali di attivazione del regime di deroga ai sensi del citato art. 9 c. 1 lettera c) della Direttiva Uccelli. La procedura di infrazione a carico della legge regionale veneta 13/2005 si conclusa con la sentenza del 11 novembre 2010 (Causa C-164/09) con la quale la Corte di Giustizia europea ha condannato la Repubblica Italiana per il mancato ed erroneo recepimento dei contenuti della Direttiva Uccelli da parte della citata Lr 13/2005 nella sua versione antecedente alle modificazioni introdotte con la successiva Lr 24/2007. La stessa sentenza non esprime giudizio negativo sullattuale applicazione delle deroghe nel Veneto ai sensi della vigente Legge regionale quadro 13/2005. Lo scorso anno la Regione Veneto, in adesione allindirizzo della Corte Costituzionale che, espressasi su una norma di legge varata in materia dalla Regione Lombardia, legittima lutilizzo dellatto amministrativo ai fini dellapplicazione del richiamato art. 19 bis della L. 157/92, ha autorizzato con Dgr n. 2371 del 5.10.2010 lapplicazione per la stagione venatoria 2010/2011 del regime di deroga previsto dallart. 9, comma 1, lettera c) della Direttiva 2009/147/Ce del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 in attuazione e secondo le modalit stabilite dalla legge regionale 12 agosto 2005, n. 13 emendata. Tale regime di applicazione, ampiamente motivato e supportato dalla documentazione allegata allatto autorizzativo, stato riconosciuto dal Tar Veneto (Ordinanza del 28.10.2010) ampiamente motivato e non viziato da elementi che giustifichino laccoglimento dellistanza cautelare richiesta dalle Associazioni ambientaliste che lo avevano impugnato. Esso ha consentito il regolare espletamento della caccia in deroga alle specie autorizzate per la stagione venatoria 2010/2011, con il supporto dei meccanismi di salvaguardia previsti dallarticolo 4 della stessa Lr 13/2005. Tutto ci premesso, con il presente provvedimento si ritiene di riproporre per la stagione venatoria 2011/2012 lapplicazione del regime di deroga nei limiti di specie, quantitativi e periodi di prelievo di cui allAllegato A nonch nei termini (con riferimento al monitoraggio e ai meccanismi di controllo) di cui allAllegato B, facenti parte integrante del presente provvedimento. In particolare, avuto riguardo alle specie oggetto di prelievo, si ritiene di confermare i prelievi

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 1. Motivazioni La motivazione che sta alla base del regime derogatorio oggetto del presente provvedimento consiste nel mantenimento di una tradizione culturale fortemente radicata nel territorio, tradizione che merita senza dubbio un sia pur sintetico approfondimento. A tal fine, si riporta di seguito unarticolata esposizione concernente le tradizioni culturali legate al prelievo delle specie attualmente oggetto delle deroghe. Quando si parla di usi e costumi legati alle cacce tradizionali nel nord-est italiano, ed in particolare nel Veneto, le fonti storiche hanno radici antichissime. Gi in tarda epoca romana, e poi ancora nel Medioevo, troviamo dettagliate notizie giunte sino ai giorni doggi non solo tramite manoscritti ma anche attraverso numerosissime raffigurazioni su mosaici, pergamene, tele e pitture murali, soprattutto allinterno di chiese o ambienti legati al culto cristiano. La gente del popolo traeva dalle umili e marginali cacce ai piccoli uccelli migratori importanti fonti di sussistenza alimentare che consentivano, almeno in alcune stagioni dellanno, di integrare la povera alimentazione (a base di cereali ed altri alimenti di origine vegetale) con proteine animali. Le cacce ai grossi selvatici, come ungulati ed altra selvaggina nobile stanziale, erano rigorosamente riservate ai nobili o alle persone e famiglie di alto rango. Sovente chi infrangeva queste regole di assoluto appannaggio delle alte caste incorreva nel rischio della pena di morte o, se attenuata dal buon cuore di qualche potente, del taglio di una o di entrambe le mani, se si veniva sorpresi in flagranza di reato; in caso contrario laccusa era comunque quella di furto aggravato. Circostanziati editti a firma di arcivescovadi, dinastie borboniche o napoleoniche evidenziano, con dovizia di dettagli, la gravit delle conseguenze a carico di chi, seppur per esigenze di mera sopravvivenza, infrangesse le regole di appannaggio. comprensibile quindi come il popolo, le genti comuni che vivevano soprattutto nei paesi e nei piccoli centri abitati, si dedicassero alle cacce minori, di cui vi era invece liberalizzazione di pratica, ingegnandosi nella realizzazione di reti, lacci e trappole di varia fattura ed uso fino allelaborazione di metodi di cattura con il vischio e con luso di civette da richiamo, il tutto finalizzato a catturare i piccoli uccelli, abbondanti soprattutto durante i periodi di migrazione e svernamento. Spesso tali attivit venivano praticate dai membri pi deboli delle famiglie (anziani, donne e bambini) in quanto gli adulti erano impegnati nei lavori pi duri e faticosi. Quando le catture eccedevano sul consumo familiare, diventavano fonte di baratto o commercio al fine di integrare i magri redditi familiari. del tutto evidente come fosse importante, per la gente delle campagne e della montagna, la possibilit (riconosciuta a tutti!) di catturare piccole prede senza dover pagare pedaggio a qualche Signore o allAutorit pubblica. Si pensi che labbondanza o la scarsit del passo degli uccelli (gi allora si alternavano annate buone e annate meno buone, come desumibile dalla lettura dei diari delle prese dei roccoli o del rendiconto delle gestioni finanziarie delle parrocchie) potevano condizionare le nascite e le morti premature nei bambini, a causa della pi o meno abbondante produzione di latte da parte delle puerpere, aspetto peraltro ben documentato anche subito dopo la Seconda Guerra Mondiale.

alle specie Storno (Sturnus vulgaris), Fringuello (Fringilla coelebs), Peppola (Fringilla montifringilla), Frosone (Coccothraustes coccothraustes), Pispola (Anthus pratensis) e Prispolone (Anthus trivialis), nonch, per quanto riguarda il calcolo della piccola quantit prelevabile, viene confermato lapproccio prudenziale gi adottato per la stagione 2010/2011 limitando la percentuale di prelievo all1% (con arrotondamento per difetto) della mortalit naturale della quota parte di popolazione riconoscibile al Veneto in base ad un riparto eseguito su scala nazionale. A tale proposito risulta necessario tenere conto, nel calcolo della piccola quantit, dalla quota parte delle stesse specie spettante alla Regione Lombardia, unica Regione, a tuttoggi, ad avere autorizzato prelievi venatori in deroga (Lr lombarda n. 13 del 4 agosto 2011), con il medesimo approccio avuto lo scorso anno. Parimenti, si riconferma la metodologia di calcolo della suddetta piccola quantit basato sulle stime di popolazione e di mortalit naturale rese dallIspra per la stagione venatoria 2005/2006 e confermate dallIspra medesimo per la successiva stagione 2006/2007, che si ritiene possano essere considerate valide anche per la stagione in corso. Si evidenzia, al riguardo, che lapplicazione per la stagione venatoria 2011/2012 delle disposizioni di cui al presente provvedimento consente, nel rispetto di condizioni applicative e di controllo assai rigide, di sottoporre ad un limitato prelievo specie che risultano in buono stato di conservazione ma non inserite negli elenchi delle specie cacciabili in Italia, in tal modo conseguendosi congiuntamente, fermo restando beninteso il carattere non ordinario dei prelievi in deroga, un sia pur modesto soddisfacimento di una domanda venatoria fortemente legata alle tradizioni culturali venete ed una tendenziale diminuzione della pressione venatoria sulle specie ordinariamente cacciabili. Il rispetto dei massimali di prelievo per specie stabiliti dallAllegato A garantito dal sistema di monitoraggio quindicinale, gi sperimentato con successo dalla Regione Veneto, secondo le disposizioni di cui allAllegato B al presente provvedimento. Detto sistema, la cui congruit stata pienamente riconosciuta dai competenti Uffici comunitari, ha consentito, sulla base di una pronta e responsabile adesione del mondo venatorio, di raccogliere dati statistici relativi ai prelievi che consentiranno in futuro di attivare una vera e propria banca dati. Presupposti fondamentali del regime di deroga autorizzato con il presente provvedimento risultano: 1. la chiara esplicitazione delle motivazioni che giustificano il regime di deroga; 2. lattestazione della mancanza di soluzioni alternative; 3. il calcolo corretto della piccola quantit; 4. la definizione dei mezzi, impianti e metodi di cattura autorizzati; 5. la definizione delle circostanze di tempo e di luogo; 6. lattivazione di un sistema di controllo; 7. lattivazione di un sistema di monitoraggio atto a garantire il rispetto delle piccole quantit; 8. la definizione delle condizioni di rischio e lindividuazione delle autorit abilitate. Di seguito si d atto, per ciascuno dei suddetti presupposi che fanno capo alla pi volte richiamata Direttiva 2009/147/Ce, della sussistenza delle condizioni che legittimano ladozione del presente provvedimento autorizzativo.

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Lo studio delle radici culturali venete e dei documenti che illustrano tutto ci che stato, nel corso dei secoli, il modo di pensare e di operare dei veneti nel proprio vivere quotidiano, consentono di comprendere il continuo, ininterrotto tramandarsi delle tradizioni legate al prelievo della piccola fauna migratoria. cos che, soprattutto in alcune province del Veneto (Vicenza innanzitutto, Verona, Padova, Treviso, Belluno, ma anche Rovigo e Venezia), specie nei territori pi interni e distanti dal mare, gi a partire dagli inizi del 1700 si diffuse la cultura dellapprontamento di strutture atte alla cattura degli uccelli migratori che in primavera e autunno transitavano in grande abbondanza: ci si riferisce soprattutto ai roccoli delle zone montane e pedemontane posti in prossimit di valichi, e agli appostamenti con reti paretaie nelle pianure (larghe). Si tratta di ingegnose strutture realizzate attraverso ladattamento di siepi e alberi al fine di consentire la disposizione di reti di cattura, che fino alla met del secolo scorso erano di esclusivo dominio ecclesiastico e che, di anno in anno, venivano concesse con contratti duso ad uno o pi nuclei familiari. anche da questa particolare espressione di cultura materiale, che coinvolgeva gran parte delle famiglie venete dedite alla caccia ai piccoli migratori, che deriva il desiderio, se non il bisogno, delle generazioni successive di mantenere in vita questa forma venatoria (appunto la caccia alla piccola migratoria) fortemente legata alla memoria storica ed espressione di un costume sociale pi di ogni altro radicato nella societ veneta. Solo per citare qualche esempio, nella met del 800 viene pubblicato il volume di M.Cerato-Orsini, Raccolta delle varie maniere di uccellagione (Vicenza 1866) che riprende un manoscritto pi antico, il poemetto La Fringilleide (volgarmente La Fincheide) di G.B.Fabris, un prete di Roana, professore al seminario di Padova (Asiago 1882, ristampato nel 1988). Alla prima met del 800 risalgono anche gli appunti manoscritti sulla caccia, giacenti presso la Civica Biblioteca Bertoliana di Vicenza, dellincompiuto vocabolario dialettale di A. Alver. A tale attivit venatoria sono strettamente correlate altre due importanti tradizioni, quella gastronomica e quella legata al mondo dellornitologia e delle fiere dedicate. La prima connessa al consumo della selvaggina prelevata, tradizione che tramanda di generazione in generazione antiche ricette e che dimostra come lodierna caccia veneta alla piccola migratoria non sia mera espressione di prelievo venatorio essendo ad essa riconducibile il mantenimento di importanti tradizioni alimentari oggi riproposte in termini gastronomici. Due dozzine di fringuelli, una decina di turdidi posti su una tavola, motivo ieri di allegria e gioiosa frenesia essendo sinonimo di alleviamento della fame, sono oggi recupero (sia pur assai contenuto sotto il profilo quantitativo, in relazione alle normative vigenti) di una tradizione gastronomica che fa parte e connota il vivere veneto, basti pensare a come in qualsiasi angolo dItalia lespressione poenta e osei evochi inequivocabilmente il territorio veneto (e viceversa) con un meccanismo di associazione immediata. Lattivit venatoria legata al passo autunnale del fringuello, della peppola e della pispola, come pure quella alle allodole, ai turdidi e agli storni, era ed elemento di coinvolgimento che esula dal mero limitato periodo di caccia. Ancor oggi molte famiglie detengono (nel pieno rispetto dellordinamento vigente) ed accudiscono per lintero arco dellanno le loro batterie di

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uccelli da richiamo a cui viene rivolta ogni possibile cura, che esula dal mero, seppur centrale, aspetto venatorio traendo origine dai ricordi di chi da sempre ha visto padri e nonni detenere, accudire e utilizzare nella caccia questi uccelli. Molti cacciatori-allevatori da decenni si dedicano allallevamento in cattivit delle specie di uccelli di interesse venatorio e quindi da richiamo. Non a caso il Veneto ed alcune regioni limitrofe detengono il primato delle sagre dei osei pi antiche dEuropa, basti pensare a quella di Cisano di Bardolino (VR) o quella di Sacile (PN), questultima giunta alla sua 735 edizione, e ad altre decine di sagre come quelle, solo per citare alcuni esempi, di Maerne, di Annone Veneto, di San Michele al Tagliamento in Provincia di Venezia, o quelle di Asolo, di Godega o di Oderzo in Provincia di Treviso, che vengono visitate ogni anno da centinaia di migliaia di persone con seguito di intere famiglie composte da diverse generazioni. In queste sagre emergono altri aspetti culturali tipici che fanno da corollario alla complessiva tradizione legata allavifauna migratoria, come quello che riguarda la competizione tra i chioccolatori, ovvero le gare di abilit nellimitazione del canto degli uccelli con fischietti artigianali in legno, osso o metallo, oppure le gare canore tra uccelli da richiamo allevati, che danno vita a veri e propri concorsi sotto la vigile attenzione di commissioni e giudici nazionali ed internazionali. 2. Mancanza di soluzioni alternative Il prelievo venatorio pu costituire, a determinate condizioni, un impiego misurato ai sensi dellart. 9, par. 1 lettera c) della Direttiva 2009/147/Ce cos come sancito dalla giurisprudenza comunitaria. Ci posto, si evidenzia che nel caso specifico non sussistono soluzioni alternative in quanto le specie ammesse a prelievo sono state individuate tra quelle in buono stato di conservazione appartenenti alla piccola fauna migratoria, la quale stata in toto depennata dallelenco delle specie ordinariamente cacciabili (art. 18 della legge 157/92). Ne consegue che il raggiungimento dellobiettivo perseguito dallAmministrazione (salvaguardia di una tradizione venatoria fortemente radicata nel Veneto, rappresentata appunto dalla caccia alla piccola migratoria) non pu che realizzarsi mediante il prelievo di soggetti non pi ordinariamente cacciabili. 3. Calcolo della piccola quantit Si evidenzia che il calcolo del limite massimo di prelievo a livello regionale stato effettuato utilizzando il parametro del 1% applicato alla mortalit naturale delle singole specie interessate gi calcolata dallInfs (oggi Ispra) per la stagione venatoria 2005/2006, in applicazione del parametro pi prudenziale indicato dalla Guida interpretativa alla Direttiva Uccelli prodotta dalla Commissione europea ai fini di una corretta applicazione dei regimi di deroga di cui allarticolo 9, comma 1 lettera c) della Direttiva 409/79/Cee, oggi sostituita dalla Direttiva 2009/147/Ce (la Guida interpretativa prevede lapplicazione di un parametro compreso tra l1% e il 5% della mortalit naturale). Poich lIstituto nazionale di riferimento ha sospeso il calcolo della piccola quantit in attesa di risolvere il problema dellattendibilit scientifica del calcolo medesimo (messa in dubbio dai competenti Uffici della Commissione Europea tenuto conto dei dati di ricattura disponibili; vedasi, da ultimo, lallegato riscontro alla richiesta di parere per la stagione

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Uffici tecnici delle Regioni Lombardia e Veneto lo scorso anno, del carniere massimo nazionale, per singola specie, calcolato sulla base dei citati pareri Infs resi per le stagioni venatorie 2005/2006 e 2006/2007 previa applicazione del parametro del 1 % applicato alla mortalit naturale e ripartito tra le due Regioni in base al numero di cacciatori residenti. Per il Veneto il calcolo della piccola quantit viene cos eseguito: Storno parere Infs prot. n. 4161 del 20 giugno 2005 (Allegato E): mortalit naturale (numero di individui) stimata a livello nazionale: minimo 18.477.600, massimo 39.463.200; valore del 1% della mortalit naturale stimata a livello nazionale: quota compresa tra 180.000 (calcolata sul valore minimo) e 400.000 (calcolata sul valore massimo); media (arrotondata) 290.000; Regioni che applicano il regime di deroga: Regione Veneto e Regione Lombardia; Numero di cacciatori residenti: Regione Veneto circa 60.000 Regione Lombardia circa 80.000 Indice di riparto tra le Regioni che si apprestano ad applicare lo specifico regime di deroga: Regione Veneto 60.000: 140.000 * 100 = 42,85% Regione Lombardia 80.000: 140.000 * 100 = 57,15% Quota parte del carniere nazionale assegnabile alla Regione Veneto: 290.000 (carniere nazionale) * 42,85% = 124.265. Arrotondamento per difetto: 124.000; piccola quantit prelevabile a livello veneto con parametro 1%: 124.000 status delle popolazioni (da Birds in Europe, 2004 op. citata): status generale della specie: in declino; trend delle popolazioni a livello generale: moderato declino (N.B.: relativamente alle popolazioni dei paesi del centro-sud Europa landamento nel decennio di osservazione descritto come stabile o in incremento); Fringuello parere Infs prot. n. 3032 del 20 aprile 2005 (Allegato D): mortalit naturale (numero di individui) stimata a livello nazionale: minimo 43.560.800, massimo 67.564.800; valore del 1% della mortalit naturale stimata a livello nazionale: quota compresa tra 400.000 (calcolata sul valore minimo) e 700.000 (calcolata sul valore massimo); media (arrotondata): 550.000; Regioni che applicano il regime di deroga: Regione Veneto e Regione Lombardia; Numero di cacciatori residenti: Regione Veneto circa 60.000 Regione Lombardia circa 80.000 Indice di riparto tra le Regioni che si apprestano ad applicare lo specifico regime di deroga: Regione Veneto 60.000: 140.000 * 100 = 42,85% Regione Lombardia 80.000: 140.000 * 100 = 57,15% Quota parte del carniere nazionale assegnabile alla Regione Veneto: 550.000 (carniere nazionale) * 42,85% = 235.715. Arrotondamento per difetto: 235.000;

2011/2012 fornito dallIspra con nota prot. 64092 del 9.2.2011, facente parte integrante del presente provvedimento quale Allegato C), si ritenuto anche per questanno di fare riferimento agli ultimi dati ufficialmente fornititi dallIstituto a supporto della stagione venatoria 2005/2006 e confermati dallIstituto medesimo per la stagione venatoria 2006/2007 (vedasi i pareri Infs facenti parte integrante del presente provvedimento quali Allegato D, Allegato E e Allegato F). A tale ultimo riguardo, opportuno fare chiarezza su un aspetto tecnico che si ritiene assai rilevante: il parere tecnico favorevole reso dallInfs per la stagione venatoria 2005/2006 non pu ritenersi non attendibile ed aggiornato. Il buon senso consente di comprendere come i valori numerici a suo tempo forniti dallIstituto di riferimento siano frutto di elaborazioni e stime (formulate sulla base di ricatture di uccelli inanellati). La stessa procedura di calcolo della piccola quantit fissata in sede comunitaria ( cacciabile un numero di soggetti pari ad una piccola percentuale della mortalit naturale, il che vuol dire che la mortalit da prelievo venatorio deve incrementare in misura non significativa quella che la mortalit naturale) attesta in ordine alla consapevolezza della Commissione Europea sulla inevitabile prevalenza, in sede istruttoria, di valutazioni su base estimativa e sulla necessit, proprio per superare le riserve che possono essere sollevate in relazione a detta connotazione, di imporre un parametro talmente ridotto da essere sostanzialmente insignificante se paragonato agli errori di stima che inevitabilmente si compiono nella quantificazione della mortalit naturale. Risulta pertanto evidente, ovviamente in assenza di eventi ambientali catastrofici (peraltro non attestati dallIspra, ex Infs) che sconvolgano le popolazioni di cui trattasi, come i calcoli resi dallInfs solo pochi anni or sono non possano non ritenersi idonei a supportare il provvedimento di Giunta regionale. Sotto i profili scientifici si tenga presente che se vero che i monitoraggi sullavifauna vengono fatti tutti gli anni, il resoconto sullo status delle popolazioni viene fatto con cadenza pluriennale, in genere decennale: si vedano i fondamentali contributi di Birdlife International, che forniscono valutazioni sullavifauna migratrice con cadenza decennale (Birds in Europe: prima pubblicazione 1994, seconda pubblicazione 2004, agli atti della competente Struttura regionale). Ne consegue che il parere favorevole reso dallInfs per la stagione venatoria 2005/2006 (basato proprio sul resoconto e sulle valutazione di Birdlife International del 2004) non possa in alcun modo ritenersi superato. Per quanto sopra esposto si evidenzia altres che i competenti Uffici regionali hanno provveduto, cos come per la passata stagione venatoria 2010/2011, a richiedere presso le altre Amministrazioni regionali specifici formali riscontri in ordine alleventuale attivazione di regimi di deroga ai sensi dellart. 9, comma 1 lettera c) della Direttiva 2009/147/Ce. Lacquisizione dei riscontri, a tuttoggi pervenuti, evidenzia come, anche per la stagione venatoria 2011-2012 (cosi come nelle stagioni venatorie precedenti 2009/2010 e 2010/2011), lo specifico regime derogatorio venga attivato dalle sole Regioni Veneto e Lombardia. Si riconfermano pertanto in questa sede (fatti salvi eventuali ricalcoli che si rendesse necessario approvare nel caso in cui altre Regioni attivassero regimi di deroga ai sensi dellart. 9, comma 1 della Direttiva 2009/147/ Ce aventi per oggetto una o pi specie interessate dal presente provvedimento) gli esiti del riparto, eseguito dai competenti

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 piccola quantit prelevabile a livello veneto con parametro 1%: 235.000 status delle popolazioni (da Birds in Europe, 2004 op. citata): status generale della specie: sicuro; trend delle popolazioni a livello generale: stabile; Peppola parere Infs prot. n. 3032 del 20 aprile 2005 (Allegato D): mortalit naturale (numero di individui) stimata a livello nazionale: minimo 5.280.000, massimo 8.480.000; valore del 1% della mortalit naturale stimata a livello nazionale: quota compresa tra 52.000 (calcolata sul valore minimo) e 85.000 (calcolata sul valore massimo); media (arrotondata): 68.500; Regioni che applicano il regime di deroga: Regione Veneto e Regione Lombardia; Numero di cacciatori residenti: Regione Veneto circa 60.000 Regione Lombardia circa 80.000 Indice di riparto tra le Regioni che si apprestano ad applicare lo specifico regime di deroga: Regione Veneto 60.000: 140.000 * 100 = 42,85% Regione Lombardia 80.000: 140.000 * 100 = 57,15% Quota parte del carniere nazionale assegnabile alla Regione Veneto: 68.500. (carniere nazionale) * 42,85% = 29.352. Arrotondamento per difetto: 29.000; piccola quantit prelevabile a livello veneto con parametro 1%: 29.000 status delle popolazioni (da Birds in Europe, 2004 op. citata): status generale della specie: sicuro; trend delle popolazioni a livello generale: stabile; Frosone parere Infs prot. n. 4161 del 20 giugno 2005 (Allegato E): mortalit naturale (numero di individui) stimata a livello nazionale: minimo 18.477.600, massimo 39.463.200; valore del 1% della mortalit naturale stimata a livello nazionale: quota compresa tra 17.000 (calcolata sul valore minimo) e 29.000 (calcolata sul valore massimo); media (arrotondata) 23.000; Regioni che applicano il regime di deroga: Regione Veneto e Regione Lombardia; Numero di cacciatori residenti: Regione Veneto circa 60.000 Regione Lombardia circa 80.000 Indice di riparto tra le Regioni che si apprestano ad applicare lo specifico regime di deroga: Regione Veneto 60.000: 140.000 * 100 = 42,85% Regione Lombardia 80.000: 140.000 * 100 = 57,15% Quota parte del carniere nazionale assegnabile alla Regione Veneto: 23.000 (carniere nazionale) * 42,85% = 9855. Arrotondamento per difetto: 9800; piccola quantit prelevabile a livello veneto con parametro 1%: 9800 status delle popolazioni (da Birds in Europe, 2004 op. citata): status generale della specie: sicuro; trend delle popolazioni a livello generale: stabile;

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Pispola parere Infs prot. n. 3032 del 20 aprile 2005 (Allegato D): mortalit naturale (numero di individui) stimata a livello nazionale: minimo 2.568.852, massimo 5.046.210; valore del 1% della mortalit naturale stimata a livello nazionale: quota compresa tra 25.000 (calcolata sul valore minimo) e 50.000 (calcolata sul valore massimo); media (arrotondata): 37.500; Regioni che applicano il regime di deroga: Regione Veneto e Regione Lombardia; Numero di cacciatori residenti: Regione Veneto circa 60.000 Regione Lombardia circa 80.000 Indice di riparto tra le Regioni che si apprestano ad applicare lo specifico regime di deroga: Regione Veneto 60.000: 140.000 * 100 = 42,85% Regione Lombardia 80.000: 140.000 * 100 = 57,15% Quota parte del carniere nazionale assegnabile alla Regione Veneto: 37.500 (carniere nazionale) * 42,85% = 16.068. Arrotondamento per difetto: 16.000; quota prelevabile a livello veneto con parametro del 1%: 16.000 status delle popolazioni (da Birds in Europe, 2004 op. citata): status generale della specie: sicuro; trend delle popolazioni a livello generale: lieve declino; Prispolone parere Infs prot. n. 4161 del 20 giugno 2005 (Allegato E): mortalit naturale (numero di individui) stimata a livello nazionale: minimo 21.568.500, massimo 31.812.120; valore del 1% della mortalit naturale stimata a livello nazionale: quota compresa tra 200.000 (calcolata sul valore minimo) e 320.000 (calcolata sul valore massimo); media (arrotondata) 260.000; Regioni che applicano il regime di deroga: Regione Veneto e Regione Lombardia; Numero di cacciatori residenti: Regione Veneto circa 60.000 Regione Lombardia circa 80.000 Indice di riparto tra le Regioni che si apprestano ad applicare lo specifico regime di deroga: Regione Veneto 60.000: 140.000 * 100 = 42,85% Regione Lombardia 80.000: 140.000 * 100 = 57,15% Quota parte del carniere nazionale assegnabile alla Regione Veneto: 260.000 (carniere nazionale) * 42,85% = 111.410. Arrotondamento per difetto: 111.000; piccola quantit prelevabile a livello veneto con parametro 1%: 111.000 status delle popolazioni (da Birds in Europe, 2004 op. citata): status generale della specie: sicuro; trend delle popolazioni a livello generale: lieve declino.

4. Mezzi, impianti e metodi di cattura autorizzati. Si d atto che i mezzi, gli impianti ed i metodi di cattura autorizzati sono quelli esplicitamente indicati allarticolo 2 ter della Lr 13/2005. In particolare il comma 3 di detto articolo indica che sono consentiti, per lesercizio dellattivit di prelievo, i mezzi di caccia di cui allarticolo 13 commi 1 e 2 della

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 dei provvedimenti di deroga (Art. 6 bis - Controlli e sanzioni: la vigilanza (omissis) affidata ai soggetti di cui allart. 27 della legge 157/1992, ovvero: 1. a) agli agenti dipendenti degli enti locali delegati dalle regioni; b) alle guardie venatorie volontarie delle associazioni venatorie, agricole e di protezione ambientale; 2. agli ufficiali, sottufficiali e guardie del Corpo forestale dello Stato, alle guardie addette ai parchi nazionali e regionali, agli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria, alle guardie giurate comunali, forestali e campestri ed alle guardie private riconosciute ai sensi del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza; alle guardie ecologiche e zoofile riconosciute da leggi regionali.). Si evidenzia che la vigilanza ordinaria ha gi in se, in Italia, una connotazione di straordinaria valenza alla luce del numero di categorie di guardie abilitate al controllo venatorio. A ci aggiungasi che la caccia alle specie ammesse a regime derogatorio caccia specialistica per eccellenza, in quanto tecnicamente realizzabile quasi esclusivamente da appostamento con richiami vivi. Orbene, le Provincie detengono gli elenchi nominativi dei cacciatori che detengono richiami vivi, la cui residenza venatoria (Ambito Territoriale di Caccia a cui sono iscritti) nota. Ne consegue che possibile attuare un controllo mirato sullo specifico regime di caccia. Il rigido controllo viene inoltre garantito, sotto i profili della garanzia che non si superi il carniere regionale autorizzato, con il meccanismo del monitoraggio, gi positivamente sperimentato nel corso delle passate stagioni venatorie ed gi adottato anche dalla Regione Lombardia. In merito al sistema di controllo si evidenzia che la norma comunitaria impone, cos come chiarisce la Guida interpretativa, che il sistema di controllo stesso possa basarsi su un regime di autorizzazioni limitate a categorie ristrette che comportano un elevato grado di responsabilit e rigorosi controlli di carattere territoriale, temporale e personale. A tale riguardo si evidenzia quanto segue: - lautorizzazione allesercizio venatorio disposta con il presente provvedimento destinata ad una parte minoritaria di cacciatori veneti, in quanto si rivolge ai cacciatori interessati alla cosiddetta piccola migratoria, Categoria per moltissimi anni contrattasi numericamente proprio in relazione al ritardo con il quale lo Stato italiano ha recepito la possibilit, sotto i profili venatori, offerta dalla Direttiva 2009/147/Ce; trattasi di una Categoria non solo minoritaria, ma anche molto preparata dal punto di vista tecnico (allestimento appostamenti; capacit di riconoscimento dellavifauna sulla base di prove specifiche in sede di rilascio della licenza di caccia; allevamento e cura dei richiami vivi) ed abituata ad essere oggetto di puntuali controlli (particolarmente in relazione alla legittimit della detenzione dei richiami oltre al rispetto dei carnieri e degli orari) da parte degli innumerevoli soggetti abilitati nel Veneto; - il regime di deroga, basandosi e avvalendosi del sistema di monitoraggio, consente, sulla base delle specifiche schede di abbattimento, allegate al tesserino venatorio regionale, che riportano nome e cognome del cacciatore, relativa firma in originale, numero di tesserino regionale, di risalire allAmbito territoriale di caccia ove il cacciatore sta esercitando la caccia in deroga, con la conseguenza che si pu riscontrare quali sono i territori ove si distribuiscono/si concentrano detti cacciatori.

L. 157/1992 (Art. 13 - Mezzi per lesercizio dellattivit venatoria. 1. Lattivit venatoria consentita con luso del fucile con canna ad anima liscia fino a due colpi, a ripetizione e semiautomatico, con caricatore contenente non pi di due cartucce, di calibro non superiore al 12, nonch con fucile con canna ad anima rigata a caricamento singolo manuale o a ripetizione semiautomatica di calibro non inferiore a millimetri 5,6 con bossolo vuoto di altezza non inferiore a millimetri 40. 2. consentito, altres, luso del fucile a due o tre canne (combinato), di cui una o due ad anima liscia di calibro non superiore al 12 ed una o due ad anima rigata di calibro non inferiore a millimetri 5,6, nonch luso dellarco e del falco.), nonch quelli di cui allarticolo 14, commi 2 e 3, della legge regionale n. 50/1993 (Art. 14 - Esercizio dellattivit venatoria. 2. Il cacciatore pu servirsi come ausili di cani, di fischi e richiami a bocca o manuali, nonch di richiami a funzionamento meccanico non acustici e pu impiegare stampi, soggetti impagliati e richiami vivi nella caccia da appostamento fatto salvo quanto disposto alla lettera r) del comma 1 dellarticolo 21 della legge 157/92 (ovvero, divieto di utilizzo di richiami vivi accecati, mutilati, legati per le ali, ovvero richiami acustici a funzionamento meccanico, elettromagnetico o elettromeccanico, con o senza amplificazione del suono); 3. (omissis). Sono consentiti la detenzione e luso di richiami vivi provenienti da allevamento.). Per quanto concerne i richiami vivi, si evidenzia come la caccia alla piccola migratoria si possa realizzare con un minimo di efficacia solo avvalendosi dei richiami stessi. lo specifico richiamo operato appunto dal richiamo vivo che, pi ancora dellabilit al riconoscimento attestata dal rilascio della licenza di caccia e dal superamento delle specifiche prove di riconoscimento, garantisce in ordine alla sostanziale insussistenza di pericoli di confondere le specie: il richiamo vivo appartenente alla specie storno richiama (fa avvicinare) gli storni, il richiamo vivo appartenente alla specie fringuello richiama (fa avvicinare) i fringuelli, e cos via, realizzandosi per tale via la necessaria selettivit del metodo di caccia. 5. Circostanze di tempo e di luogo. I periodi autorizzati per il prelievo di ciascuna singola specie in deroga sono indicati in Allegato A. Per quanto riguarda le giornate, esse sono precisate al comma 3 dellart. 2 ter della Lr 13/2005: le giornate di caccia sono quelle di cui allart. 16 comma 2 lettera b) della legge regionale 50/1993 (il numero delle giornate di caccia settimanali non pu essere superiore a tre, con possibilit di libera scelta al cacciatore, ad esclusione dei giorni di marted e venerd, con integrazione di due giornate per la sola caccia alla fauna selvatica migratoria da appostamento, nei mesi di ottobre e novembre), mentre lorario delle giornate di caccia quello fissato dal calendario venatorio regionale (per la stagione venatoria 2011/2012: Allegato B alla Dgr n. 1041 del 12.07.2011 e successive modificazioni - punto 5: Orario della giornata venatoria). Per quanto concerne le circostanze di luogo, esse sono indicate sempre allart. 2 ter della Lr 13/2005: i prelievi possono essere effettuati nella regione Veneto negli Ambiti territoriali di Caccia, Comprensori alpini e nelle Aziende faunistico venatorie, da appostamento fisso, temporaneo o in forma vagante. 6. Attivazione di un sistema di controllo. Si d atto che larticolo 6 bis della legge regionale 13/2005 individua i soggetti a cui affidata la vigilanza sullapplicazione

Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Quanto sopra evidenzia come al regime di deroga si accompagni un regime di monitoraggio non solo degli abbattimenti, ma anche dei territori (Ambiti territoriali di caccia) ove lo specifico esercizio si realizza, sistema che corrisponde alle esigenze di rigido controllo imposte dalla Direttiva. Le localit ove si concentrano i prelievi venatori in deroga possono quindi essere tenute sotto controllo dai numerosi agenti alluopo incaricati (ricordiamo che i controlli vengono fatti da tutte le categorie di cui allart. 27 della Legge 157/92, comprese le guardie venatorie volontarie facenti capo alle Associazioni ambientaliste, agricole e venatorie). 7. Attivazione di un sistema di monitoraggio atto a garantire il rispetto delle piccole quantit. Nel Veneto lapplicazione dei regimi venatori in deroga ai sensi dellart. 9, par. 1 lett. c) della Direttiva 2009/147/Ce pu avvalersi, da alcuni anni, di un sistema di monitoraggio dei prelievi collaudato ed efficiente, basato sulla rendicontazione quindicinale degli abbattimenti da parte dei cacciatori. Si dispone, pertanto, lutilizzo di detto sistema anche per la stagione venatoria 2011/2012 nei termini descritti nel prospetto di cui al citato Allegato B. Sulla base dei valori aggregati di abbattimento possibile, allapprossimarsi della saturazione del massimale numerico autorizzato per ciascuna specie, interrompere lo specifico prelievo in deroga (emanazione di Decreto Presidenziale immediatamente eseguibile). Il sistema di monitoraggio ha consentito, in questi anni, di rendicontare in modo preciso ed articolato in ordine ai prelievi effettuati nel Veneto e di dimostrare lefficacia del sistema medesimo (Allegato G facente parte integrante del presente provvedimento). 8. Definizione delle condizioni di rischio e lindividuazione delle autorit abilitate. Le condizioni di rischio consistono: - nella possibilit che nel corso del periodo di autorizzazione del prelievo venga superato il limite massimo della piccola quantit autorizzata; tale rischio annullato dal meccanismo di monitoraggio e dalla procedura obbligatoria in capo al Presidente della Giunta regionale di cui allart. 4 della Lr n. 13/2005 (Decreto presidenziale di sospensione dei prelievi, da adottarsi prima del superamento della suddetta piccola quantit), secondo le modalit di cui allAllegato B del presente provvedimento; - nelleventualit, pi remota, che sempre nel corso del periodo di autorizzazione cambino le condizioni di stato di conservazione di una o pi specie oggetto di prelievo; anche in tale eventualit, monitorata dallIspra, previsto il meccanismo di sospensione immediata dei prelievi da parte del Presidente della Giunta regionale (art. 4 della Lr 13/2005). Per quanto concerne lindividuazione dellautorit abilitata, la Giunta regionale lautorit abilitata ad approvare, sentito lIspra e sentita la competente Commissione consiliare, il regime di deroga. Il Presidente della Giunta regionale lautorit abilitata alla verifica delle condizioni di rischio, essendo responsabile, ai sensi del citato articolo 4 della Lr 13/2005, delladozione di provvedimenti di modifica o di sospensione dei prelievi in deroga autorizzati.

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Il relatore conclude la propria relazione e propone allapprovazione della Giunta regionale il seguente provvedimento. La Giunta regionale Udito il relatore, incaricato dellistruzione dellargomento in questione ai sensi dellart. 33-2 comma dello Statuto, il quale d atto che la Struttura competente ha attestato lavvenuta regolare istruttoria della pratica, in ordine alla compatibilit con la vigente legislazione regionale e statale; Vista la Direttiva 2009/147/Ce del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009, ed in particolare larticolo 9, comma 1; Visto larticolo 19 bis della legge 11 febbraio 1992, n. 157; Vista la legge regionale 12 agosto 2005, n. 13, cos come modificata dalla legge regionale 16 agosto 2007, n. 24; Dato atto della richiesta di parere formulata allIspra (prot. regionale 49130 del 1.02.2011) ai fini delladozione del presente provvedimento, nonch dato atto del mancato riscontro dellIspra medesimo sotto i profili dellindividuazione della piccola quantit per lanno 2011, come da parere reso con nota 64092 del 9.2.2011; Richiamati i pareri formulati dallInfs negli anni pregressi (prot. 3032/T-A61 del 20/04/2005 e prot. 4161/T.-A61 del 20/06/2005, facenti parte integrante del presente provvedimento quali Allegato D e Allegato F), avuto riguardo alle specie oggetto del presente provvedimento; Richiamata la sentenza della Corte Costituzionale n. 250 del 25 giugno 2008; Richiamata la sentenza della Corte di Giustizia europea del 11.11.2010 (Causa C-164/09); Richiamato il calendario regionale per lesercizio venatorio nella stagione 2011/2012, approvato con Dgr n. 1041 del 12 luglio 2011 e successive modificazioni; Visto larticolo 2 comma 1 della legge regionale 12 agosto 2005, n. 13; Riassunte le valutazioni espresse in premessa, facente parte integrante e sostanziale del presente provvedimento; Vista la Legge della Regione Lombardia n. 13 del 4 agosto 2011; Visto il parere favorevole espresso dalla Quarta Commissione (prot. n. 0012842 del 14 settembre 2011) ai sensi dellart. 2, comma 1 della Lr 50/93; Dato atto che la parziale modifica allAllegato A proposta dalla Quarta Commissione consiliare risulta compatibile sotto i profili del merito tecnico e sotto i profili giuridici: delibera 1. di adottare, per la stagione venatoria 2011/2012, ai sensi dellarticolo 2 comma 1 della legge regionale 12 agosto 2005, n. 13, il regime di deroga di cui allart. 9, comma 1, lettera c) della Direttiva 2009/147/Ce nei limiti di cui allAllegato A, e secondo le modalit di monitoraggio e controllo di cui allAllegato B, facenti parte integrante del presente provvedimento;

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2. di dare atto che il rispetto dei massimali di prelievo per le specie stabiliti dallAllegato A garantito dal sistema di monitoraggio quindicinale, secondo le disposizioni di cui allAllegato B al presente provvedimento; 3. di dare atto che la presente deliberazione non comporta spese a carico del bilancio regionale; 4. di dare atto dellimmediata esecutivit del provvedimento; 5. di disporre la trasmissione del presente provvedimento, per quanto di competenza, alle Provincie, al Corpo Forestale dello Stato ed alle Associazioni venatorie regionali, nonch, per conoscenza, alla Regione Lombardia; 6. di disporre linvio di copia del presente provvedimento al Presidente del Consiglio dei Ministri ai sensi e per i fini di cui allart. 19 bis, comma 4 della Legge 157/92; 7. di incaricare lUnit di Progetto Caccia e Pesca dellesecuzione del presente atto. (segue allegato)

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Allegato A

APPLICAZIONE NEL VENETO DEL REGIME DI DEROGA previsto dallart. 9, comma 1 lett. c) della Direttiva 2009/147/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 concernente la conservazione degli uccelli selvatici STAGIONE VENATORIA 2011/2012

Specie cacciabili, carniere giornaliero e stagionale per singolo cacciatore, arco temporale, numero massimo di capi prelevabile a livello regionale.

SPECIE

Limite massimo di prelievo giornaliero per cacciatore (n. capi)

Limite massimo di prelievo stagionale per cacciatore (n. capi)

Arco temporale

Limite massimo di prelievo a livello regionale (n. capi) 124.000

STORNO (Sturnus vulgaris) FRINGUELLO (Fringilla coelebs) PEPPOLA (Fringilla montifringilla) FROSONE (Coccothraustes coccothraustes) PISPOLA (Anthus pratensis) PRISPOLONE (Anthus trivialis)

25

100

Dal 1 ottobre al 31 dicembre Dal 1 ottobre al 31 dicembre Dal 1 ottobre al 31 dicembre Dal 1 ottobre al 31 dicembre Dal 1 ottobre al 31 dicembre Dal 25 settembre al 30 ottobre

25

100

235.000

10

30

29.000

10

30

9.800

20

50

16.000

20

50

111.000

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Allegato B

APPLICAZIONE NEL VENETO DEL REGIME DI DEROGA previsto dallart. 9, comma 1 lett. c) della Direttiva 2009147/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 concernente la conservazione degli uccelli selvatici STAGIONE VENATORIA 2011/2012

Disposizioni per il monitoraggio quindicinale di cui allart.2 ter, comma 1 della Legge regionale 12 agosto 2005, n.13.

AMMINISTRAZIONI PROVINCIALI 1) Le Amministrazioni provinciali si attrezzano a ricevere i tagliandi delle schede di monitoraggio quindicinale allegate al tesserino venatorio regionale per la stagione 2011/2012 secondo le scadenze temporali fissate nelle schede medesime, con leccezione delle prime due schede di monitoraggio che vanno congiuntamente consegnate entro il 18 ottobre 2011. 2) Le Amministrazioni provinciali provvedono, entro i 3 (tre) giorni lavorativi successivi alle date di scadenza fissate per la riconsegna dei tagliandi delle schede di monitoraggio quindicinale, a comunicare alla Regione Veneto Unit di Progetto Caccia e Pesca (utilizzando il mezzo fax, componendo il numero telefonico 041-2795504) il numero totale dei prelievi in deroga rendicontati a livello provinciale suddivisi per specie.

CACCIATORI 1) I capi abbattuti appartenenti alle specie oggetto di deroga devono essere segnati giornalmente sul tesserino venatorio regionale in conformit alle disposizioni vigenti, mentre i dati riassuntivi periodici devono essere trascritti sulle schede di monitoraggio con cadenza quindicinale secondo le date indicate sulle schede medesime. 2) Il cacciatore, entro i termini previsti nella scheda di monitoraggio, provvede alla compilazione dei tagliandi relativi ai rendiconti quindicinali (parte sinistra e parte destra della facciata anteriore della scheda) ed alla firma della facciata posteriore della scheda medesima nellapposito spazio intermedio. 3) Il/I tagliando/i delle schede di monitoraggio quindicinale che non riporti/riportino alcun valore di abbattimento per ognuna delle specie ammesse a prelievo venatorio pu/possono essere riconsegnato/i allatto della presentazione del 1 successivo tagliando che riporti almeno un abbattimento.

REGIONE VENETO 3) La Regione Veneto, sulla base dei dati di monitoraggio calcolati a livello aggregato dalle Province, provvede, per il tramite della competente Struttura Regionale Unit di Progetto

Caccia e Pesca, allimmediato calcolo dei prelievi su base regionale dandone contestuale rendiconto: a. al Presidente della Giunta Regionale, per il tramite del competente Assessorato regionale, al fine dellemanazione dei provvedimenti di competenza ai sensi dellart.4 della L.R.12 agosto 2005, n.13, cos come modificata dalla Legge regionale 16 agosto 2007, n.24, anche ai fini del rispetto dei massimali assentiti per singola specie; b. alle Province per gli adempimenti di competenza.

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Allegato C

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Allegato D

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 Allegato G APPLICAZIONE REGIME IN DEROGA Stagione venatoria 2010/2011 Riepilogo prelievi autorizzati con Delibera di Giunta regionale 5 ottobre 2010 n. 2371, ai sensi della Legge regionale 12 agosto 2005 n. 13 e successive modificazioni.

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PRELIEVI DI PISPOLA (Anthus pratensis) CONFRONTO STAGIONI 2009/2010 e 2010/2011

Prelievo pispola - stagione 2009/2010


10000 9000 8000 7000 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 II sett

prelievo cumulativo 2009 prelievo periodo 2009

I ott

II ott

I nov

II nov

I dic

II dic

Prelievo Pispola - Stagione 2010/2011


7000 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 II sett I ott II ott I nov II nov I dic II dic
prelievo cumulativo 2010 prelievo periodo 2010

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PRELIEVI DI FRINGUELLO (Fringilla coelebs) CONFRONTO STAGIONI 2009/2010 e 2010/2011

Prelievi Fringuello - stagione 2009/2010


140000 120000 100000 80000 60000 40000 20000 0 II sett I ott II ott I nov II nov I dic II dic
prelievo cumulativo 2009 prelievo periodo 2009

Prelievo Fringuello - stagione 2010/2011


160000 140000 120000 100000 80000 60000 40000 20000 0 II sett I ott II ott I nov II nov I dic II dic
prelievo cumulativo 2010 prelievo periodo 2010

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PRELIEVI DI STORNO (Sturnus vulgaris) CONFRONTO STAGIONI 2009/2010 e 2010/2011

Prelievo Storno - Stagione 2009/2010


12000 10000 8000 6000 4000 2000 0 II sett
prelievo cumulativo 2009 prelievo periodo 2009

I ott

II ott

I nov

II nov

I dic

II dic

Prelievo Storno - Stagione 2010/2011


16000 14000 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0 II sett I ott II ott I nov II nov I dic II dic
prelievo cumulativo 2010 prelievo periodo 2010

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PRELIEVI DI PEPPOLA (Fringilla montifringilla) CONFRONTO STAGIONI 2009/2010 e 2010/2011

Prelievo Peppola - Stagione 2009/2010


14000 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0 II sett I ott II ott I nov II nov I dic II dic
prelievo cumulativo 2009 prelievo periodo 2009

Prelievo Peppola - Stagione 2010/2011


30000 25000 20000 15000 10000 5000 0 II sett
prelievo cumulativo 2010 prelievo periodo 2010

I ott

II ott

I nov

II nov

I dic

II dic

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GRAFICI DI CONFRONTO TRA I PRELIEVI IN DEROGA NELLE STAGIONI 2008/2009, 2009/2010 e 2010/2011

Confronto prelievi Pispola - stagioni 2008/2009, 2009/2010 e 2010/2011 7000 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 -1000 II sett I ott II ott I nov II nov I dic II dic 2008/2009 2009/2010 2010/2011

Confronto prelievi Peppola - stagioni 2008/2009, 2009/2010 e 2010/2011 18000 16000 14000 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0 -2000 II sett I ott II ott I nov II nov I dic II dic 2008/2009 2009/2010 2010/2011

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Confronto prelievi Storno - stagioni 2008/2009, 2009/2010 e 2010/2011 7000 6000 5000 4000 3000 2000 1000 0 -1000 II sett I ott II ott I nov II nov I dic II dic 2008/2009 2009/2010 2010/2011

Confronto prelievi Fringuello - stagioni 2008/2009, 2009/2010 e 2010/2011


80000 70000 60000 50000 40000 30000 20000 10000 0 -10000 II sett I ott II ott I nov II nov I dic II dic

2008/2009 2009/2010 2010/2011

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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 74 del 4 ottobre 2011 RETTIFICHE Avvertenza - Lavviso di rettifica d notizia della correzione di errori contenuti nel testo del provvedimento inviato per la pubblicazione nel Bollettino ufficiale. Lerrata corrige d notizia della correzione di errori verificatisi in fase di composizione o stampa del Bollettino ufficiale. Avviso di rettifica Comunicato relativo al Decreto del Dirigente della Direzione Turismo n. 10 del 18 maggio 2011 Presa datto della rinuncia del Comune di Brenzone al contributo concesso con Dgr n. 2046 del 3 agosto 2010 Piano regionale di sviluppo del turismo sostenibile e competitivo adottato con Dgr n. 455 del 2 marzo 2010 Progetto Lago - Azione a) Valorizzazione del territorio e turismo sostenibile. (Bollettino Ufficiale n. 53 del 19 luglio 2011). Nel Bollettino Ufficiale n. 53 del 19 luglio 2011, a pagina n. 75, stato pubblicato il solo oggetto del Decreto del Dirigente della Direzione Turismo n. 10 del 18 maggio 2011 Presa datto della rinuncia del Comune di Brenzone al contributo concesso con Dgr n. 2046 del 3 agosto 2010 Piano regionale di sviluppo del turismo sostenibile e competitivo adottato con Dgr n. 455 del 2 marzo 2010 Progetto Lago - Azione a) - Valorizzazione del territorio e turismo sostenibile. che da sostituire con il seguente: Determinazione finale del contributo concesso con Dgr n. 2046 del 3 agosto 2010 e liquidazione del saldo. Piano regionale di sviluppo del turismo sostenibile e competitivo adottato con Dgr n. 455 del 2 marzo 2010. Progetto Lago - Azione b) - Valorizzazione del prodotto/processo produttivo. Hotel Madrigale in Comune di Costermano - processo inerente lottenimento della certificazione Ecolabel.

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 1507 del 20 settembre 2011 Approvazione schema di convenzione tra la Regione del Veneto e le Aziende Territoriali per lEdilizia Residenziale di Belluno, Venezia e Verona per la realizzazione di interventi destinati alla popolazione immigrata in materia di accesso allalloggio. Accordo di Programma del 29 dicembre 2010 tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Regione del Veneto. [Emigrazione e immigrazione] Note per la trasparenza: Approvazione della bozza di Convenzione da sottoscrivere tra la Regione del Veneto e le A.t.e.r di Belluno, Venezia e Verona per la realizzazione di interventi in materia di accesso allalloggio destinati alla popolazione immigrata, in attuazione dellAccordo di Programma sottoscritto in data 29 dicembre 2010 tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la Regione del Veneto. La Giunta regionale (omissis) delibera 1. di approvare lo schema di Convenzione tra la Regione del Veneto e le Ater di Belluno, Venezia e Verona, che disciplina i reciproci rapporti, le modalit di attuazione del progetto e di individuazione degli interventi da realizzare come indicato in premessa, cos come riportato nellAllegato A, che costituisce parte integrante del presente provvedimento; 2. di incaricare il Dirigente dellUnit di Progetto flussi migratori della sottoscrizione della succitata Convenzione per conto della Regione del Veneto; 3. di approvare la ripartizione del finanziamento tra le Ater aderenti al progetto nei termini seguenti: - allAter di Belluno un importo pari a 130.600,00. - allAter di Venezia un importo pari a 400.000,00; - allAter di Verona un importo pari a 400.000,00; 4. di dare atto che il finanziamento di cui al punto precedente verr erogato alle ATER dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e che pertanto la presente deliberazione non comporta spesa a carico del bilancio regionale. 5. di incaricare il Dirigente regionale dellUnit di Progetto flussi migratori dellesecuzione del presente atto. Allegato (omissis)

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