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ROLANDO BASSIGNANI
Il sistema ACC, dal banco responsabile
elettromeccanico al mouse Progetto ACS della
Direzione norme,
standard, sviluppo
e omologazione
della Direzione tecnica
di RFI SpA
NICOLA BENINI,
INTRODUZIONE ANDREA SAGRINI
Progetto ACS della
Direzione norme,
L’Apparato centrale computerizzato (ACC) costituisce allo stato standard, sviluppo
attuale uno dei sistemi al massimo livello tecnologico per la e omologazione della
gestione della circolazione ferroviaria. Nasce come evoluzione Direzione tecnica
di RFI SpA
tecnologica degli apparati tradizionali elettromeccanici impiegati
nella movimentazione di treni e manovra attraverso la gestione
degli enti di piazzale (deviatoi, segnali, circuiti di binario ecc.).
Il risultato s’evidenzia, sotto il profilo realizzativo, mediante la
sostituzione dei relé (figura 1) con apparecchiature elettroniche a
logica programmata (figura 8).
Il nuovo sistema offre un notevole miglioramento sotto il profilo
operativo dell’interfaccia d’apparato, conservando allo stesso
tempo tutte le caratteristiche funzionali dei vecchi sistemi:
i comandi impartiti dall’operatore vengono accettati ed eseguiti se
e solo se l’apparato verifica l’esistenza di tutte le condizioni di
sicurezza richieste.
Oltre a preservare le logiche di movimento per i comandi tradi-
zionali, il sistema ACC mette a disposizione una serie di nuove
funzioni migliorative, dedicate al supporto e all’espletamento del-
l’attività dell’operatore.
Viene così sostanzialmente preservato tutto il bagaglio d’espe-
rienza e di professionalità fino a ora acquisito dal personale sugli
apparati tradizionali, contenendo al massimo le difficoltà legate al
cambio tecnologico apportato. Cambia invece, per la diversa
interfaccia presente, la modalità d’interazione del personale sia per
l’inoltro dei comandi d’apparato sia per l’acquisizione dello stato
degli enti di piazzale:
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La struttura è di tipo piramidale, con al vertice l’“unità d’elaborazione ti. Per mezzo delle indicazioni ivi riportate, vengono fornite all’o-
delle logiche” e ai livelli inferiori uno o più posti periferici che interagi- peratore tutte le informazioni necessarie per la gestione della cir-
scono con gli enti di piazzale per mezzo degli attuatori. Mentre il modu- colazione.
lo d’elaborazione delle logiche è per ogni impianto unico, indipendente-
fig. 5 – Schema
mente dalla sua consistenza, i moduli relativi ai posti periferici possono funzionale tipico
essere in numero diverso. Gli stessi possono essere collocati fisicamente o della postazione operatore
a uso del dirigente
all’interno d’uno stesso fabbricato o in posizioni più decentrate, a secon- movimento in un
da della conformazione topologica dell’impianto.Più in dettaglio,il bloc- impianto ACC
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Tutte le varie parti del sistema sono connesse fra loro per mezzo di
reti di comunicazione dedicate.
CARATTERISTICHE INNOVATIVE
Tramite un’adeguata interfaccia grafica, l’operatore viene guidato nella
localizzazione delle anomalie d’impianto. Può inoltre far ricorso, a secon- Gli apparati ACC, al di là dell’architettura di sistema e delle interfacce
da delle necessità, a un servizio d’assistenza in linea per l’individuazione operative, si distinguono nettamente dagli impianti tradizionali sia per il
delle cause che hanno provocato il disservizio o sulla corretta procedura maggior grado di flessibilità e di sicurezza sia per un miglior livello d’in-
d’intervento da seguire. Sempre attraverso il terminale di manutenzione è tegrazione e compatibilità con altri sistemi di supervisione e di gestione
possibile attivare particolari funzionalità (esclusioni) sugli enti di piazzale della circolazione ferroviaria. Fra le caratteristiche salienti, che meglio
al fine d’impedirne l’utilizzo ai fini della circolazione. Ciò garantisce al sono apprezzate dagli operatori del settore, occorre annoverare le nuove
personale maggiori condizioni di sicurezza operativa rispetto agli appara- funzionalità implementate, che nascono come conseguenza dell’introdu-
ti tradizionali, in quanto il vincolo imposto non è più solo zione e implementazione di logiche di circolazione con caratteristiche di
normativo/procedurale, ma insito nella logica di funzionamento d’appa- sicurezza più elevate rispetto a quelle presenti negli impianti tradizionali,
rato. Il vincolo imposto può essere superato solo a seguito d’un comando tali comunque da incrementare sia la potenzialità degli impianti (in ter-
volontario di rimozione (dell’inibizione stessa) o mediante l’attivazione mini di movimenti effettuabili) sia la flessibilità operativa in condizioni di
d’una sequenza di comandi che consentono la movimentazione di treni normalità o di perturbazione. Ciò porta a uno snellimento notevole delle
comunque a velocità ridotta. Si preserva in tal modo l’operatività del per- procedure operative, che si concretizza in modo positivo su più fronti. In
sonale del movimento da possibili comandi indebiti e si garantisce al per- particolare vengono eliminati molti dei moduli cartacei che in preceden-
sonale della manutenzione migliori condizioni di sicurezza quando chia- za regolavano e disciplinavano i rapporti tra i vari soggetti interessati, quali
mato a intervenire sul piazzale. I posti periferici (figura 8) pilotano e con- il personale del movimento, della manutenzione o di bordo macchina.
trollano in sicurezza gli enti di piazzale mediante appositi dispositivi deno- L’aumento della sicurezza d’apparato è stato invece conseguito con moda-
minati attuatori. lità diverse, sia ricorrendo all’introduzione di nuovi comandi operatore sia
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Tabella 1 – Confronto fra le prestazioni del nuovo apparato statico ACC di Roma Termini
ticale s’incontrano, da Nord a Sud, la linea del Brennero, la Milano- e il vecchio apparato elettromeccanico ACELM (Fonte: ASF)
Genova-Pisa, l’Adriatica centro-meridionale e l’insulare Messina-
RIDURRE LE
Palermo. Accanto alle principali direttrici occorre menzionare anche gli Principali caratteristiche Roma Termini ACC Vecchio apparato %
DIMENSIONI
importanti bacini di Bologna, Firenze, Roma e Napoli. Pur nelle diverse
Potenzialità [Treni-manovre]/[giorno] 1.500 1.100 40% DELLE
realtà realizzative,che comprendono sia impianti di piccole,medie o gran-
TABELLE IN
di dimensioni sia impianti presenziati e/o telecomandati, risulta opportu- Tempo di formazione dei percorsi [sec] 6 40
MODO DA
no sottolineare l’enorme versatilità della nuova tecnologia nella gestione Movimenti treni contemporanei [-] 35 12 300% RECUPERARE
d’impianti o nodi ferroviari eterogenei. È comunque nella gestione d’im-
LE 4 RIGHE DI
pianti grandi e complessi che emergono in modo preponderante le carat-
TESTO DI
teristiche vincenti degli ACC. Qui l’esigenza di coniugare la sicurezza e I vantaggi conseguiti sono immediatamente evidenti, in termini sia di
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la flessibilità operativa con l’aumento della potenzialità nel numero di numero di treni movimentabili contemporaneamente sia di numero di
treni movimentati risulta particolarmente sentita. L’aumento del numero movimenti al giorno effettuabili. A breve comunque il suo primato verrà
degli enti di piazzale porta inoltre a una crescita esponenziale del nume- conteso dall’ACC di Bologna Centrale,la cui entrata in servizio è program-
ro delle condizioni da dover valutare per l’esercizio in sicurezza della cir- mata per il 2008. Pur in assenza di dati definitivi, ci si attende un generale
colazione ferroviaria. Ciò costituisce un vincolo difficilmente superabile miglioramento sia nel numero dei movimenti effettuabili (incrementati del
(e in alcuni casi impossibile) ricorrendo alla tecnologia elettromeccanica 50%) sia nella flessibilità dell’associazione treno-binario di ricevimento/par-
tradizionale, ove a ogni condizione logica di sicurezza corrisponde una tenza. Notevole è stato anche lo sforzo profuso negli anni per l’attivazio-
rete complessa di relé. Aumentano conseguentemente a dismisura sia il ne/riconfigurazione di tali apparati, come evidenziato nelle tabelle 2 e 3.
numero d’elementi elettromeccanici impiegati sia lo spazio fisico richie-
Tabella 2 – Consistenza degli impianti ACC attivati a fine 2005
sto dall’apparato, oltre all’onere economico relativo. Negli apparati ACC,
ove l’implementazione delle logiche di movimento non avviene più Impianti ACC attivati/riconfigurati a fine 2005
attraverso la fisicità dei relé, ma per mezzo di variabili e programmi soft-
Impianti medio-piccoli 60
ware, viene spezzato il legame esponenziale tra complessità logica e
dimensioni dell’apparato. Le dimensioni dell’apparato risultano in questo Impianti grandi (1) 3
caso direttamente vincolate al numero d’enti di piazzale presenti, in quan- (1)
Roma Ter mini, Roma Ostiense, Padova C.le
to a ognuno di essi è necessario associare un modulo d’attuazione dedi-
cato. Un’analisi tecnico/economica più approfondita consentirebbe d’e- Tabella 3 – Consistenza degli impianti ACC consegnati o affidati a
videnziare che i vantaggi della tecnologia ACC nei confronti di quella tra- fine 2005
dizionale divengono via via più marcati con il crescere del numero d’en- Impianti ACC attivati/riconfigurati a fine 2005
ti di piazzale e irrinunciabili nella realizzazione d’impianti complessi. Fra
gli impianti particolarmente complessi sinora realizzati, una particolare Impianti medio-piccoli 52
menzione dev’essere fatta per quello di Roma Termini che, inaugurato Impianti grandi (2) 5
nel 1999, rappresenta, allo stato attuale, il più grande apparato statico (2)
Messina Scalo (2006), Mestre (2007), Bologna C.le (2008),
d’Europa. Per meglio cogliere l’aumento della potenzialità conseguita con
Pisa e Paler mo (2009)
l’attivazione dell’ACC di Roma Termini basta uno sguardo alla tabella 1.
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