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Presentazione FRANCESCO MARZIOLI


direttore della
Direzione commerciale
di RFI SpA

I
precedenti numeri di Argomenti, ove fossero stati scritti otto anni
fa , c e rto sarebbero stati diversi da come sono stati pubblicati.
Questo no: semplicemente non avrebbe potuto essere prodotto.
È comune infatti a tutti i temi trattati un orientamento al cliente da
p a rte del gestore dell’infrastruttura che otto anni or sono non aveva
ancora neanche i presupposti per esistere. Iniziò a svilupparsi dal 1998,
a seguito del Dpr 277/98 di recepimento nella legislazione italiana
Focus Orario delle direttive UE del 1991-1995 che avviarono la liberalizzazione del-
l’accesso all’infrastruttura ferroviaria; nei primi due anni furono svi-
luppate le regole che presto avrebbero gove rnato i nuovi processi, le
Il nuovo ruolo di RFI come gestore d’una rete quali dal 2000, con le prime richieste d’ingresso sulla rete nazionale da
p a rte di nuove imprese ferroviarie, furono oggetto di sperimentazione
ferroviaria aperta all’utilizzo di più soggetti sul campo; og gi sono alla base d’un processo operativo completamente
gestito, mi piace dire “dall’idea fino alla fatturazione”, atto concreto di
in concorrenza tra loro ha comportato una radicale chiusura d’un processo commerciale, molto recente nella gestione del-
l’infrastruttura.
trasformazione nel metodo di formazione dell’orario,
Solo in questi ultimi anni infatti si sono verificate le condizioni per
che oggi, grazie a complessi strumenti matematici accostare le parole “commerciale” e “infrastruttura”: semplicemente
perché nelle “pre-direttive europee” l’infrastruttura era un soggetto
e informatici, si configura come un’offerta di tracce tecnico con la missione di “rendere se stessa disponibile” in sicurezza e
qualità ai treni prodotti da una diversa componente nella medesima
ottimizzata, dinamica e altamente flessibile, azienda integrata. Il nuovo posizionamento quale soggetto fornitore di
prodotti & servizi non più a un unico soggetto ma a un mercato
la cui fruizione da parte delle imprese ferroviarie
nascente ha comportato non solo l’avvio d’attività completamente
determina il valore stesso della rete e mette al primo nuove, ma anche una totale rivisitazione d’attività storiche a tradizio-
ne più che secolare, quale la programmazione degli orari, e l’ingegne-
posto la soddisfazione delle necessità dei clienti rizzazione d’un nuovo processo a elevata complessità.

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QUESTA FOTO VA
CAMBIATA: E'
L'ORARIO DI UNA
Tre concetti flash, che fanno da cornice a tutto ciò che seguirà: bile, e questo già prima che le imprese ferroviarie formulino le loro STAZIONE TEDESCA

• l’orario non è solamente l’offerta commerciale dell’impresa fer- richieste di tracce, come presupposto indispensabile per poter gestire
roviaria ai propri clienti, ma anche l’offerta commerciale del con equità, trasparenza e non discriminazione la delicata fase forma-
gestore dell’infrastruttura alle imprese ferroviarie e, per entram- le d’allocazione. La storica “visuale” biennale della pianificazione del-
bi i soggetti, il fondamento dell’organizzazione industriale (pro- l’orario (quello in vigore da gestire e quello successivo da program-
duzione e manutenzione), commerciale (distribuzione, vendita) mare) assume in tal modo un orizzonte molto più profondo, legato
e amministrativa; non solo programma di tracce & treni, ma alle previsioni degli scenari tecnici e commerciali a 5-10 anni.
anche d’attività, di risorse tecniche e umane, di costi e di ricavi; In uno scenario di mercato e industriale soggetto nel contingente a
• la capacità dell’infrastruttura non è solo il risultato di parame- fluttuazioni e variazioni, fra l’altro con scarsa disponibilità di risorse,
tri tecnici (plano-altimetria, armamento, velocità di linea, pen- neanche la tradizionale stabilità annuale dell’orario è più di moda.
denza, interferenze d’itinerari, sistemi di segnalamento e sicu- Viene richiesta sempre maggior flessibilità, alla quale si risponde con
rezza), ma è fortemente condizionata dall’uso che se ne fa adeguamenti intermedi dell’orario, che raggiungono la frequenza
(tipologia e velocità dei treni, eterogeneità, ordine di successio- mensile per i servizi merci. Il “ c o rso d’orario” è diventato pert a n t o
ne) e dai livelli di qualità che si vuole raggiungere (puntualità e in misura crescente un ambito d’intenso lavoro per i settori di pro-
e stabilità, ovvero l’idoneità ad assorbire e non già esaltare le grammazione, fortemente correlato con la realtà evolutiva e con
perturbazioni fisiologiche alla circolazione); volumi che sempre più s’avvicinano alle dimensioni dell’orario di
• il valore della capacità d’infrastruttura non è quindi conosciuto base. Molto importante è la flessibilità last minute sia commerciale
p rima d’aver definito il programma d’esercizio, ma ne discende solo sia industriale, nuova importante attività per la gestione operativa.
a posteriori; ciò rende estremamente complesso il processo d’allo- I clienti con i quali oggi RFI intrattiene rapporti commerciali sono
cazione delle tracce orarie alle imprese ferroviarie da parte del oltre 40 imprese ferroviarie titolari di licenza (di cui 15 operative e
gestore dell’infrastruttura, in quanto la “quantità” di prodotto da altrettante in procinto di diventarlo, c e rtificate in sicurezza o prossi-
allocare non è un valore univoco e predeterminato, ma fortemente me a esserlo), 7 Regioni e 2 soggetti privati quali “richiedenti”, ma
legato alle caratteristiche e all’assortimento del prodotto stesso. il numero è destinato a crescere rapidamente: l’introduzione della
Il modo tradizionale e sostanzialmente “secolare” di programmare figura del richiedente, apportata dal DLgs 188/03 ma non ancora
l’orario (a richiesta della componente trasporto nell’ambito di un’u- pienamente assimilata dal mercato, rende clienti potenziali tutti i
nica azienda integrata) non solo non è quindi più attuale, ma sareb- soggetti interessati al trasporto per ferrovia. Le tracce disponibili per
be di pregiudizio in una realtà caratterizzata da scarsità di ri s o rse che l’assegnazione ai clienti sono ogni giorno oltre 13.000, delle quali
ne richiedono un impiego alla massima efficienza, fra l’altro in un oltre 9.000 vengono in media effettivamente fruite per la circola-
contesto di liberalizzazione: sarebbe inconcepibile programmare zione dei corrispondenti treni medi giornalieri. Vengono gestite
l’impiego d’una ri s o rsa pregiata senza conoscerne il valore. Di qui la annualmente tracce per circa 500 milioni di km, intendendosi per
nascita d’un nuovo marketing dell’infrastruttura per concepire in gestione l’istruttoria delle richieste, l’assegnazione, l’utilizzazione, la
quantità, qualità e rispondenza al mercato e in armonia con l’evolu- rendicontazione, la valorizzazione economica fino alla fatturazione,
zione degli scenari tecnici una pianificazione del miglior uso della tutto ciò riguardo sia alle quantità sia alla qualità (ritardi). I clienti
rete (flussi e itinerari) e una prima strutturazione dell’offerta (catalo- fruiscono di oltre 2.300 impianti per servizi viaggiatori e circa 500
go) da cui determinare l’ordine di grandezza della capacità disponi- per servizi merci, per oltre rispettivamente 32 milioni e 2 milioni di

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fermate annue per servizi commerciali. Con queste dimensioni sono


stati travolti rapidamente i tradizionali metodi di lavoro, la “manu a-
lità” è un labile ricordo d’un tempo pur ancora recente; una com-
pleta reingegnerizzazione dei processi e la realizzazione di nuovi
strumenti informatici consentono di gestire sostanzialmente tutto il
ciclo commerciale nell’ambito della Piattaforma integrata di circo-
lazione (PIC), nelle prime relazioni con le imprese clienti (ASTER-
IF), nella progettazione delle tracce (ROMAN), nella produzione
(MERCURIO), concludendo con la rendicontazione delle pre s t a-
zioni rese in termini fisici (RIACE) ed economici (PEDAGGIO).
Saper fare, fa re, far sapere: senza quest’ultimo, ciò che abbiamo re a-
lizzato, anche se di valore, non sarebbe di grande utilità. Portare a
conoscenza i nostri programmi e le loro difficoltà contingenti sia
al cliente diretto di RFI (impresa ferroviaria o richiedente) perché
sia in condizione di gestire al meglio le proprie attività, sia a quan-
ti fruiscono delle stazioni, perché possano programmarsi nella nor-
malità e gestirsi in situazioni contingenti, ben oltre che un obbl i-
go di legge è per noi un fattore di successo. L’informazione è quin-
di l’ultimo, nella logica ma non certo per importanza, degli ambi-
ti di progressiva radicale trasformazione concettuale, organizzativa,
tecnologica che il “mondo infrastruttura” ha sviluppato.
Chi vorrà proseguire nella lettura potrà scendere nei particolari
d’un vasto ambito in continua trasformazione, del quale ho ten-
tato di dare una prima visione d’insieme, come spesso mi viene di
dire “la vista dal satellite”.
Concludo ringraziando quanti rendono concretamente possibile
tutto ciò, a iniziare dai colleghi che hanno contribuito a questo
numero della rivista forti di un’esperienza vissuta sul campo, ma non
solo loro: se tutto ciò si è mosso, e procede con regolarità, è grazie
alla convinzione, l’impegno e l’ostinazione di tutti coloro che ope-
rano direttamente in questi processi ma anche di quanti con la loro
attività quotidiana li riempiono di contenuti concreti senza i quali
non avrebbero ragione d’essere: elencare tutti sarebbe un compito
immane, elencare le eccezioni richiederebbe una minuziosa e lunga
ricerca che produrrebbe un elenco di nessun significato.

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