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A Bettina

(1906-2006)

L’Historia si può veramente deffinire una guerra illustre contro il Tempo, perché togliendoli
di mano gl’anni suoi prigionieri, anzi già fatti cadaveri, li richiama in vita, li passa in rassegna, e li
schiera di nuovo in battaglia.

(A. Manzoni, I promessi Sposi, Introduzione)


FILIPPO RACCO

UNA TERRA CALABRESE DEL REGNO DI NAPOLI


ARDORE ED IL SUO CATASTO ONCIARIO (1746)

Corab
© 2013
Edizioni Corab - Gioiosa Jonica
Proprietà letteraria riservata
ISBN 978-88-89423-21-9
INDICE

Abbreviazioni - Tavola delle monete e delle unità di misura 6

Presentazione 7

Prefazione 9

Premessa 13

Tabula gratulatoria 14

Capitolo I - La Terra di Ardore dall’età medievale fino all’epoca del catasto onciario 15

Capitolo II - La Terra di Ardore e la sua Università 29

Capitolo III - La Terra di Ardore e la feudalità 39

Capitolo IV - Chiese e giuspatronati nella Terra di Ardore e suoi casali 51

Capitolo V - Il catasto onciario di Ardore (1746) 71

Appendice
Il catasto onciario di Ardore 99
Il grande inventario del castello ducale di Ardore 233
Bombile. Relatione del Convento della Grotta 248
L’inventario testamentario del Palazzo d’Amato e delle sue pertinenze nella Terra di Ardore 250

Illustrazioni 261

Bibliografia 274

Indice dei nomi 283

Indice dei luoghi del catasto onciario 289

5
ABBREVIAZIONI

ASC = Archivio di Stato di Catanzaro


ASDL = Archivio storico diocesano «Mons. Vincenzo Nadile» - Locri
ASN = Archivio di Stato di Napoli
BAV = Biblioteca Apostolica Vaticana - Stato Città del Vaticano
SASL = Archivio di Stato di Reggio di Calabria - Sezione di Locri

TAVOLA DELLE MONETE E DELLE UNITA’ DI MISURA

MONETE
1 oncia = 6 ducati
1 ducato = 10 carlini = 100 grana = 1.200 cavalli
1 carlino = 10 grana = 120 cavalli
1 tarì = 2 carlini
1 grano = 12 cavalli

MISURE DI SUPERFICIE
1 tumolata (o moggia) = mq. 3.333,33 ca.
1 mezzarolata = mq. 1.666,66
1 quartoronata = mq. 833,33
1 stuppellata = mq. 416,66
1 palmo = m. 0,26
1 tumolata = 2 mezzarolate = 4 quartoronate = 8 stuppellate
1 mezzarolata = 2 quartoronate = 4 stuppellate
1 quartoronata = 2 stuppellate

MISURE DI CAPACITA’ PER GLI ARIDI (GRANO, VETTOVAGLIE &c.)


1 tumolo (di grano) = hl. 0,553189 ca.
1 salma = 8 tumoli
1 mezzarola = 1/2 di tumolo = 4 stuppelli
1 quarto = 1/4 di tumolo
1 stuppello = 1/8 di tumolo

PESI
1 cantaro = 100 rotoli = kg. 89,09 ca.
1 rotolo = kg. 0,890997
1 libbra = 12 once = kg. 0,320 (gr. 320,76)
1 oncia = 30 trappesi (o trappeci) = kg. 0,026 (gr. 26,73)
1 trappeso (o trappecio) = gr. 0,891

Avvertenza - Le monete, le unità di misura ed i loro rispettivi coefficienti di ragguaglio, peraltro


variabili in base ad usi e consuetudini locali, sono tratti da GAETANO CINGARI, Roccella Jonica,
Falzea Editore, Reggio di Calabria 2005, 7-8; VINCENZO CATALDO, Il catasto onciario di Canolo
(1742-1745), Arti Grafiche Edizioni, Ardore Marina 2007, 5.

6
PRESENTAZIONE

Nell’apprestarsi a dare alle stampe il frutto delle sue fatiche, incentrate


sull’analisi approfondita e articolata del catasto onciario di Ardore del 1746 e
del relativo contesto storico, l’avvocato Filippo Racco ha invitato il nostro
Sindaco Giuseppe Campisi a stendere una breve nota di presentazione
dell’opera: ma questi, ringraziando l’Autore per la garbata richiesta, ha concor-
dato con lo stesso di affidare a me, nella qualità di Presidente del Consiglio
Comunale, il compito di redigerla sia per la mia dimestichezza con l’argomento,
sia per la collaborazione documentaria intrattenuta con l’Autore nel corso della
elaborazione del libro.
Nel ringraziare entrambi, mi è gradito introdurre questa breve esposizione,
riprendendo un brano di una lettera del poeta e scrittore ardorese Mario Careri,
inviata nel 1983 al sindaco dell’epoca prof. Domenico Pelle ed al Consiglio
comunale in occasione del recupero di alcuni elementi architettonici di un tem-
pietto greco-romano rinvenuti nel greto del locale torrente Salice:

Caro Sindaco,
senza avere la pretesa di insegnare niente a nessuno, né di fare una scoperta,
ritengo che una Amministrazione lungimirante non debba limitarsi ad assicu-
rare soltanto i servizi essenziali alla comunità per la quale amministra, ma deb-
ba predisporre qualcos’altro … assumendosi l’impegno di valorizzare, conser-
vare e difendere quanto resta del patrimonio storico, architettonico e paesaggi-
stico del nostro Paese … Identificarsi col passato e recuperare la nostra cultu-
ra, significa uscire dall’anonimato e riscoprire valori e tradizioni che, spesso, in
nome del progresso scientifico ed economico, vengono sacrificati. Per tale im-
pegno che voi avete assunto mi corre l’obbligo di esprimere a Lei ed ai suoi
collaboratori tutta la mia ammirazione.

L’invito venne colto, tanto è che i vari sindaci che seguirono, chi con più,
chi con meno, entusiasmo, hanno contribuito a dare un concreto seguito ai
suggerimenti dal prof. M. Careri.
In tale contesto si pone, oggi, lo studio sul catasto onciario di Ardore svol-
to da F. Racco, il quale, dopo la sua pubblicazione I Fatti di Ardore, riguardante
la nota rivolta del 4 e 5 settembre 1867, costituisce una ulteriore pietra miliare
nella ricerca di fatti storici documentati, tendente a valorizzare i percorsi socio-

7
culturali, attraversati nei secoli dai grandi e piccoli eventi che hanno formato e
trasformato il contesto socio-economico del nostro Comune.
Una copia cartacea del citato catasto onciario, fornitaci dai familiari del de-
funto Pietro Zappavigna, che ringraziamo con gratitudine per la disponibilità
dimostrata, ha costituito la base sulla quale l’Autore ha elaborato un articolato
studio storico, socio-economico e politico del feudo di Ardore nel “secolo dei
lumi”, capace di travalicare il restrittivo concetto di semplice “registro fiscale”
per sfociare in una analisi antropologica e degli usi e costumi vigenti all’epoca
nel compensorio.
Molto importanti i collegamenti di raccordo con le Ordinazioni e Pandette di
Giovandomenico Milano, I principe di Ardore, emanate pochi decenni prima e
con le altre fonti degli archivi notarili, tra le quali l’atto pubblico del notaio
Mario Gualtieri relativo al grande inventario del castello di Ardore.
Riteniamo, quindi, che l’opera di F. Racco costituisca, rispetto a quanto fin
qui pubblicato, un ulteriore e più valido strumento di conoscenza, diretto a
valorizzare, conservare e difendere il patrimonio culturale della nostra comuni-
tà, migliorando l’offerta informativa e formativa delle nuove generazioni e degli
studiosi o cultori della materia.

Giuseppe M. Grenci
Presidente del Consiglio Comunale di Ardore

8
PREFAZIONE

In due riunioni operative svoltesi nel 2009 in Locri, presiedute dal prof.
Saverio Di Bella e coordinate da chi scrive, si riuscì a coinvolgere, per la prima
volta, una cinquantina di studiosi di catasti onciari provenienti da tutta la Cala-
bria.
L’obiettivo era quello di recuperare e collazionare i catasti pubblicati, o in
via di pubblicazione, al fine di definire obiettivamente ed in maniera organica
l’immagine della Calabria del ‘700 tratta da documenti omogenei; quindi, di
dare una valutazione di carattere generale della società, di verificare la situazio-
ne geografica e la natura (feudale o demaniale) delle Università interessate; di
avere un’idea precisa sui beni e la ricchezza e relativi possessori esistenti in
Calabria.
Nel secondo incontro, durante il quale si svolse un proficuo dibattito, sca-
turì una scheda di rilevazione informatica utile a memorizzare i dati, capace di
rispondere con maggiore efficacia alle esigenze degli studiosi.
Ora, a distanza di qualche anno, dovendo fare un bilancio, credo che quei
due incontri abbiano sostanzialmente comportato una presa di coscienza, ove
vi fosse stato bisogno, dell’importanza di questa documentazione.
Si è compreso, cioè, che dall’onciario carolino si rilevano preziose infor-
mazioni per ciò che attiene alla ricostruzione dei fondi rustici (utili a disegnare
il paesaggio agrario e quello sociale creato dai rapporti interpersonali) e per
comprendere, di converso, il quadro delle colture prevalenti, il livello di sfrut-
tamento e di resa dei terreni, i tipi di manufatti presenti nel territorio, i terreni
aridi o incolti; e, poi, il lavoro dipendente, le imprese dirette coltivatrici, le atti-
vità artigianali.
E, accanto a questo grande scenario, per comprendere se i capitali ve-
nissero investititi e per cogliere gli eventuali elementi di trasformazione
che hanno dato vita alla borghesia terriera, che a partire dal 1783 determi-
nerà un cambiamento della società e aprirà la strada al ceto dei Galantuomi-
ni.
Il catasto onciario, dunque, offre lo stimolo per formulare diverse doman-
de, ma credo che il punto fondamentale della lettura del documento ci offra la
possibilità di conoscere su chi, come diceva Bertold Brecht, costruì Tebe dalle
sette porte: i braccianti, i setaioli, i servi, il clero, gli artigiani, le donne, i notabi-
li.
9
Ognuno ha contribuito per la propria parte a costruire la storia, anche
se ciò sarà insufficiente per raccontare la vicenda in modo completo, poiché
l’immagine del passato può emergere soltanto attraverso l’accostamento di
tessere eterogenee (captate da altre fonti) che compongono il mosaico.
Ogni particolare avvenimento, infatti, preso a sé, ci restituisce sempre
una immagine parziale: il catasto, nella fattispecie, è una sorta di “tac”, che
scompone il corpo di una determinata comunità vissuta nel passato, ne ana-
lizza la natura e ci consegna la relazione, facendocene intravedere le peculia-
rità e i problemi, segnalandoci sia le anomalie che il funzionamento.
Allo storico, attraverso questo referto, spetta il compito di formulare una
diagnosi per spiegarci come stavano le cose, per cogliere i processi e i muta-
menti, intravedere la logica delle scelte operate sia dai singoli che dalla società
nel suo insieme.
E, per dare un risultato più completo possibile, ci si avvale di altre carte
nella speranza di chiarire i problemi che il catasto ha sollevato (rogiti notarili,
documenti ecclesiastici, etc.; ma, anche, diari di viaggi e pubblicazioni di rifor-
matori d’epoca).
È in questa prospettiva di studio, sulla scia tracciata nel 2009, che l’avv. Fi-
lippo Racco, uno dei “cinquanta”, si è mosso portando a termine con successo
i primi risultati di quella importante iniziativa.
Molti altri catasti sono in preparazione e, sicuramente, si perverrà fra qual-
che anno ad un numero tale dal quale sarà possibile definire fedelmente
l’immagine della Calabria a metà Settecento.
Come in tutti i catasti studiati, in quello di Ardore risulta prevalente la ca-
tegoria dei bracciali (cioè dei braccianti, quasi il 54 per cento della popolazione),
seguita dai massari, dai trattori di seta e così via.
I dati esposti da F. Racco, supportati da opportune schede statistiche, con-
fermano un paesaggio agrario dove predomina la terra alborata, seguita da quella
vitata e, in misura minore, da altre tipologie di terreni (boscosa e aratoria, mi-
sta).
Non è altro che la tipica società di età moderna impegnata essenzialmente
a coltivare la terra e a fornire, attraverso determinate figure artigianali, il fabbi-
sogno quotidiano della comunità ardorese.
Scaturiscono, in questa dinamica, forme di contratti, di apprendistato ed
obbligazioni riconducibili nell’area dell’artigianato e in quelle forme preindu-
striali - come la produzione della seta grezza, dell’olio e del vino - che caratte-
rizzano le economie della società di antico regime.
Documentato l’allevamento dei capi di bestiame (in prevalenza maiali e
bovini seguiti da animali caprini), altro settore trainante dell’economia di sussi-
stenza legato anche alle esigenze di trasporto-lavoro agricolo.
Le relazioni territoriali si intersecano con la città-faro più vicina, Gerace,
dove monasteri ed enti ecclesiastici vari sono titolari di numerosi censi riscossi
10
a carico degli abitanti di Ardore.
L’Autore non si ferma ad esporre i risultati dell’indagine catastale. Va oltre,
indugiando opportunamente a descrivere nei suoi caratteri generali la terra di
Ardore con le sue istituzioni laiche e religiose dall’età medievale fino a lambire
il terremoto del 1783; ricomponendo in questo modo, attraverso
l’implementazione di altre tipologie documentali, non disgiunte da opportuni
riferimenti bibliografici che hanno affrontato l’argomento, un quadro più pre-
ciso utile a capire il processo evolutivo di quella Università.

Vincenzo Cataldo
Università degli Studi di Messina

11
PREMESSA

Un ruolo molto importante, nella storia della Calabria settecentesca, as-


sumono i catasti onciari (così detti perché espressi in once, unità monetaria
meramente nominale), voluti, nel 1742, da Carlo di Borbone, sovrano del Re-
gno di Napoli, la redazione dei quali fu ordinata dalla Regia Camera della
Sommaria, con apposite istruzioni, a tutte le Università regnicole.
Seppur le risultanze dei documenti catastali non siano da considerarsi
pienamente attendibili (poiché sovente i contribuenti, in collusione con gli
apprezzatori, tendevano a ridurre la reale entità dei cespiti reddituali per poter
così beneficiare di un minor peso fiscale), è peraltro indubitabile che, per la
Terra di Ardore, il catasto onciario, redatto nel 1746, offra un verosimile spac-
cato della locale situazione socio-economica del tempo.
Le pagine che seguono hanno anche inteso ripercorrere il solco storio-
grafico, tracciato oltre un secolo fa da Ettore Gliozzi, cronista locale, per rivisi-
tare, senza peraltro alcuna pretesa di completezza, il passato ardorese dall’età
medievale fino al tempo della catastazione carolina.

Marina di Ardore, Primavera del 2013.

F. R.

13
TABULA GRATULATORIA

Si ringrazia il Comune di Ardore, in persona del Sindaco Giuseppe Campi-


si e del Presidente del Consiglio comunale Giuseppe M. Grenci, grazie al con-
tributo del quale si deve la pubblicazione di questo scritto di storia patria.
Si ringraziano inoltre, per la loro cortese disponibilità, Vincenzo Cataldo,
Enzo D’Agostino, Monica De Marco, Can. Don Antonio Finocchiaro, Giu-
seppe M. Grenci, Giuseppe F. Macrì, Francesca Martorano, Vincenzo Misita-
no, Vincenzo Naymo, Elena Racco, Domenico Romeo e Giovanni Russo.
Un doveroso ringraziamento infine, in memoriam, a mons. Vincenzo Nadile,
mons. Antonino Pignataro e Franz von Lobstein.

14
CAPITOLO I

LA TERRA DI ARDORE DALL’ETA’ MEDIEVALE


FINO AL TEMPO DEL CATASTO ONCIARIO

Un’antica leggenda popolare, rievocata da un cronista locale del secolo


scorso, così ricorda la remota fondazione della Terra di Ardore:

La montagna Tre Pizzi, che sovrasta il paesello di Ciminà, era anticamente un atti-
vissimo vulcano. A chi, al giorno d’oggi, s’avvicina alla falde di quel monte, riesce
spesso a sentire dei boati misteriosi, che altro non sono se non gl’interni contorcimenti
di un vulcano oramai spento.
Ai piedi del Tre Pizzi si estendeva, al tempo delle sue eruzioni, una grande e ricca
plaga, corrispondente al tratto compreso oggi tra i torrenti Gerace, Portigliola e Ciamuti.
Un lunga diramazione dei nostri appennini, in direzione nord-ovest, chiudeva ad
est della valle un profondo e vasto lago denominato Odore, sito a poca distanza dal
vulcano, tra le attuali montagne di Ciminà, le colline di Cirella e le balze del colle Zuc-
calio del nostro territorio.
Appunto sulla spianata di questo colle, in prossimità del lago, sorgeva un antico
paesello di fondazione greca. Contava circa 2000 abitanti; aveva tutte le case costruite
in legname e portava lo stesso nome del lago, Odore. Pare che abbian dato tal nome al
lago ed al paese amenissimi innumeri cespugli di rose, di viole, di gigli.
Una tremenda eruzione del Tre Pizzi sconvolse, coi conseguenti tremuoti e con
l’edace lava, la circostante campagna; abbatté il naturale confine est del lago, nella
accennata diramazione del contrafforte appenninico; seminò dovunque la desolazione
e la morte, e diede origine ai tre torrenti sopra mentovati. Il lago Odore è così scompar-
so, e un incendio spaventevole distrusse il paesello omonimo!
Gl’infelici superstiti di Odore cercarono uno scampo sull’altipiano a sud-est, dove
oggi sta il nostro abitato. Sprovvisti di ricovero e persuasi che era follia ricostruire il
paese sulle rovine di Odore a poca distanza dall’infido Tre Pizzi diedero subito opera alla
fondazione di un nuovo paese.
E sorse Ardore, così denominato in memoria della terra natale. I fondatori assun-
sero come stemma uno scudo portante un’aquila, che ha nel rostro e negli artigli dei
ramoscelli d’olivo in fiore e una fiamma nel petto.
Lo scudo porta il motto: Ardor et Odor, scolpito a ricordo dello sterminio
dell’antico Odore e della scomparsa dell’omonimo lago1.

1 ETTORE GLIOZZI, Ardore. Monografia, Editrice Libraria della Gioventù, S. Maria Capua Vete-
re 1905 (ristampa, Tipografia Fratelli Gandolfo Bari, 1970), 68-69. Secondo più antica tradizio-
ne erudita, il toponimo Ardore deriverebbe, invece, dal verbo greco άρδω, irrigare, con riferi-
mento, quindi, ad un luogo ricco di acque (GABRIELE BARRIO, De antiquitate et situ Calabriae,
Romae, Apud Iosephum de Angelis, 1571, 367).

15
Leggenda a parte, la più antica certa fonte documentale finora nota, nella
quale è citato il territorio ardorese con il toponimo «Aridurum» (seppur non
riferibile, con assoluta certezza, anche all’omonimo coevo centro urbano), risale
ad un documento dell’agosto 1101, incluso nel «Codice Vaticano Latino
10606», attestante la rifondazione della chiesa e del monastero in onore di S.
Maria la Nuova e di S. Filippo d’Argirò, in agro di Gerace, per volontà di Rug-
gero, conte di Calabria e di Sicilia.
In tale occasione, il conte donò pure a quella importante istituzione mona-
stica alcune terre poste nella Marina di Ardore e confinanti ad occidente col
mare Jonio e, per i restanti lati, con le terre dell’Abbazia della SS.ma Trinità di
Mileto, come infatti risulta dall’atto concessorio:

Similiter terrae existentes in maritima Ariduri, quae dicuntur Cuconorum limi-


tantur sic: ab Oriente mare, ab occidente terrae Sanctae Trinitatis de Mileto, ab
Haustro vero, et Aquilone terrae eiusdem2.

In seguito, un documento della cancelleria angioina, dato in Nicotera il 14


giugno 1283, nel quale è pure menzionato il casale di Ardore, nelle pertinenze
di Gerace, contiene l’ordine, impartito a Guido de Alamania ed al giudice Al-
debrandino di Firenze di avviare un’inchiesta per riferire della eventuale pre-
senza dell’ardorese Parisio Lucifero, in Oppido, al tempo della ribellione dei
Siculo-Aragonesi3.
Il primo feudatario attestato dalle fonti documentali, finora note, fu Gu-
glielmo Ruffo, conte di Sinopoli, il quale, nel 1335, commissionò la compila-
zione di una platea della contea, nella quale era allora incluso il casale di Ardo-
re, di cui sono elencati tributi feudali e nominativi di alcuni contribuenti:

In casali Arduri. Donata filia Iohannis Pilalisti de bonis patris sui Iohannis et
Pantaleonis patrui sui tareni octo. In casali Ardurii. Querantur bona Basilii Ar-
durii cuius doma est tareni quatuor, gallinas tres, busirum unum. Bona Nicolai

2 BAV, Codice Vaticano Latino 10606, f. 4v. Su quell’antico ed importante monastero nella
Diocesi di Gerace, si cfr. ENZO D’AGOSTINO, Il Monastero di San Filippo d’Argirò in Gerace
attraverso il Cod. Vat. Lat. 10606 ed altri documenti, in Calabria bizantina. Civiltà bizantina nei territori
di Gerace e Stilo, Edizioni Rubbettino, Soveria Mannelli 1998, 345-377. Il toponimo «Cucono-
rum», citato nella concessione rogeriana, potrebbe riferirsi, verosimilmente, alle contrade Cuc-
colieri o Cuccuraci, menzionate entrambe nel catasto onciario ardorese del 1746.
3 I registri della Cancelleria Angioina ricostruiti da Riccardo Filangieri con la collaborazione degli Archivisti

napoletani (a cura di Jole Mazzoleni - Renata Orefice), XXVI, Presso l’Accademia Pontania-
na, Napoli 1979, 135.
16
Marrari et demenniti doma tarenus unus, gallinas tres, busirum unum. Bona
Pronisti in Ardurio doma eius tarenus unus, gallinas tres, busirum unum4.

Enrico Caracciolo, patrizio napoletano, protonotaro del Regno, nel 1348


divenne in seguito il primo conte di Gerace, al cui Stato feudale appartenne
anche il casale di Ardore unitamente a quelli di Antonimina, Canolo e Portiglio-
la, in virtù di privilegio concessogli dalla Regina Giovanna I il 26 luglio di
quell’anno.
Ostile al partito di Luigi di Taranto capeggiato dal gran siniscalco Acciajoli,
il conte Caracciolo fu improvvisamente tratto in arresto e giustiziato, in Napoli,
il 25 aprile 13495.
Nicolò Acciajoli, patrizio e banchiere fiorentino, gran siniscalco del Regno,
ebbe quindi in feudo la città di Gerace con i suoi casali, confiscata al conte
Enrico Caracciolo, come discende dal suo testamento del 30 settembre 13596.
Antonio Caracciolo, figlio primogenito del predetto Enrico, già barone di
San Giorgio e di Polistena, nel 1363, dopo la morte di Re Luigi, ebbe restituita
dalla Regina Giovanna, cui era stata retrocessa da Nicolò Acciajoli, la contea di
Gerace: nella quale, oltre ai casali sopra citati, erano compresi anche la vicina
baronia di Grotteria con i casali di Martone e San Giovanni, nonché la Terra di
Cinquefrondi e le baronie di Anoia e Plaisano7.
All’avvento di Carlo III di Durazzo, il conte fu spodestato e, nel 1385, lo
Stato di Gerace fu assegnato ad Alberico da Barbiano, famoso condottiero al
servizio di quel sovrano e poi di suo figlio Re Ladislao, il quale lo conservò per
appena quattro anni, allorquando, per la somma di 13.000 ducati, lo rivendette
al predetto conte, che pertanto vi rientrò in possesso il 10 aprile 13898.
Giovanni Caracciolo, primogenito del conte Antonio, gli successe in tutto
lo Stato feudale, di cui ottenne formale investitura da Re Ladislao il 14 ottobre
1390, poi confermata il 26 novembre 1418 dalla Regina Giovanna II.
Egli sposò dapprima una tale Maria, di cui le fonti tacciono il cognome, ci-
tata in una bolla pontificia del 24 aprile 1393, unitamente alla quale gli fu con-
cesso il giuspatronato nella chiesa di Maria Vergine dell’Annunziata, da quei
coniugi fondata nella loro Terra di San Giorgio.
In seguito, il conte passò a seconde nozze con Caterina Conclubet di Are-
na, che gli sopravvisse di certo fino al 1449, il nome della quale compare in una
bolla di Papa Eugenio IV del 2 giugno 1445, con cui fu autorizzata la fonda-

4 La Platea della Contea di Sinopoli (sec. XII-XIV), «Codice Diplomatico della Calabria» (a cura di
Pietro De Leo), Edizioni Rubbettino, Soveria Mannelli 2006, 68, 73.
5 MARIO PELLICANO CASTAGNA, Storia dei feudi e dei titoli nobiliari della Calabria, II, Editrice

Centro Bibliografico Calabrese, Catanzaro Lido 1996, 300.


6 Ivi, 300-301.
7 Ivi.
8 Ivi.

17
zione della cappella de Jesu nella chiesa di S. Francesco in Gerace, laddove costei
fu sepolta per sua espressa disposizione testamentaria9.
Battista Caracciolo, già conte di Terranova, successe nello Stato di Gerace
per la morte senza figli del conte Giovanni predetto, suo fratello: egli morì
dopo il 1449 e le sue spoglie con quelle del fratello Giovanni, sepolte nelle Ca-
tacombe della Cattedrale di Gerace, furono in seguito traslate in un elegante
mausoleo, eseguito nel 1575 da Giovan Domenico Manni10, che ancor oggi si
ammira nel transetto destro della stessa chiesa11.
Tommaso Caracciolo, conte e poi I marchese di Gerace (e, nel 1453, baro-
ne del Bianco), si ribellò alla Corona aragonese, essendo per questo arrestato, in
Napoli, il 21 aprile 1455, mentre tutte le terre dello Stato feudale geracese furo-
no occupate da Francesco Siscar, vicerè di Calabria.
Dopo un processo durato due anni, celebrato davanti al Sacro Regio Con-
siglio, il 14 dicembre 1457 Tommaso Caracciolo fu riconosciuto colpevole del
crimine di lesa maestà e pertanto condannato alla pena capitale, poi commutata
in ergastolo, nonché alla confisca di tutti i suoi beni.
Per effetto di quella sentenza, il dominio feudale fu smembrato, sicché, il
10 luglio 1458, la baronia del Bianco fu assegnata ad Andrea del Pol, regio con-
sigliere, mentre della contea di Terranova, con le baronie di Grotteria, di Cin-
quefrondi e di San Giorgio con i rispettivi casali e giurisdizioni, il primo gen-
naio 1458 fu investito Marino Correale, patrizio sorrentino e maggiordomo del
sovrano, restando invece posta in demanio, fino al 1473, la città di Gerace con i
suoi casali, tra i quali anche quello di Ardore12.
Enrico d’Aragona, figlio naturale di Re Ferrante I ed allora suo luogotenen-
te generale in Calabria, con privilegio del 21 maggio 1473 ebbe concessa dal
sovrano suo padre, con il titolo di marchese, la città di Gerace con i casali e le
giurisdizioni.
Nato intorno al 1447, egli sposò nel 1465 Polissena Centelles, figlia del
marchese di Crotone, il quale egli stesso, per ordine del Re, fece in seguito im-
prigionare in Santa Severina il 26 gennaio 1446.

9 Ivi, 302.
10 MONICA DE MARCO, Dal primo Rinascimento all’ultima Maniera. Marmi del Cinquecento nella
Provincia di Reggio Calabria, Centro Studi Esperide, Pizzo 2010, 124.
11 PELLICANO CASTAGNA, Storia dei feudi …, II, 302-304. Al conte Battista Caracciolo è attri-

buita la fondazione della cappella dedicata a S. Giovanni Battista, eretta nell’abside destra della
Cattedrale di Gerace, il cui titolo, verso la metà del XVI secolo, fu mutato in quello del SS.mo
Sacramento (ENZO D’AGOSTINO, La cappella e confraternita del Santissimo Sacramento nella cattedra-
le di Gerace, «Rogerius. Bollettino dell’Istituto della Biblioteca Calabrese. Periodico di cultura e
bibliografia», IV, 2001, 2, 27-46).
12 PELLICANO CASTAGNA, Storia dei feudi…, II, 304-305.

18
Nel novembre del 1478, mentre il marchese soggiornava in Terranova, o-
spite del conte Marino Correale, morì improvvisamente per avvelenamento da
funghi13.
Luigi d’Aragona successe, come primogenito, nel marchesato di Gerace,
del quale, ancor fanciullo, fu investito dal Re, suo avo, nel 1479.
Nato nel 1474, sposò in Roma il 3 giugno 1492 Peretta Cybo, nipote di
Papa Innocenzo VIII, che gli premorì, senza figli, dopo appena due anni di
matrimonio.
In seguito, egli rinunciò al marchesato in favore del fratello Carlo ed ab-
bracciò la carriera ecclesiastica (nel corso della quale, nel 1496, fu creato cardi-
nale di S.R.C.) e morì in Roma il 21 gennaio 1518, ove fu sepolto nella Basilica
di S. Maria sopra Minerva14.
Carlo d’Aragona, in virtù del citato atto di rinuncia e donazione del 5 mag-
gio 1494, successe al fratello nel marchesato di Gerace fino al 1502, quando il
Re Cattolico conferì quello Stato feudale al «Gran Capitano» Gonzalo Fernàn-
dez de Còrdoba con privilegio dell’11 aprile di quell’anno15.
A quel feudatario successe quindi la figlia Elvira Fernàndez de Còrdoba, la
quale, il 23 dicembre 1516, ottenne significatorie di relevio anche per lo Stato di
Gerace come erede e per la morte del padre, deceduto in Spagna il 2 dicembre
dell’anno precedente16.
Alla figlia del «Gran Capitano», morta nel 1524, successe il figlio Gonzalo
Fernàdez de Còrdoba «il Giovane», nato nel 1520, il quale, mecenate e dissipa-
tore, morì in miseria, presso Madrid, il 2 dicembre 157817.
Fu costui che, nel 1546, vendette a Giovanni Ramirez la Terra di Ardore
con i casali di San Nicola e Bombile, la quale iniziò così ad avere vita feudale
autonoma, per atto di notar Costantino de Cantis di Napoli del 27 ottobre di
quell’anno, convalidato con regio assenso del 16 aprile 155018.
Tommaso de Marinis, duca di Terranova, senatore e patrizio genovese, su-
bentrato nel 1560 nel possesso di Gerace, nel tentativo di reintegrare al proprio
dominio la Terra di Ardore, la ricomprò, per il prezzo di 9.000 ducati, per ven-

13 Ivi, p. 305; ENZO D’AGOSTINO, Da Locri a Gerace. Storia di una diocesi della Calabria bizantina

dalle origini al 1480, Edizioni Rubbettino, Soveria Mannelli 2004, 251.


14 PELLICANO CASTAGNA, Storia dei feudi…, II, 306. Su quell’importante personaggio del XV

secolo, si cfr. ANDRÉ CHASTEL, Luigi d’Aragona: un cardinale del Rinascimento in viaggio per
l’Europa, Editori Laterza, Bari - Roma 2007.
15 PELLICANO CASTAGNA, Storia dei feudi…, II, 306.
16 Ivi, 306-307.
17 Ivi.
18 PELLICANO CASTAGNA, La storia dei feudi e dei titoli nobiliari della Calabria, Frama Sud, Chiara-

valle Centrale 1984, I, 130.


19
dita fattagli dal predetto Giovanni Ramirez, convalidata con regio assenso del
15 novembre 156319.
Scipione Bologna, patrizio napoletano e dottore in legge, acquistò per
9.102 ducati i casali di San Nicola, Ardore e Bombile per vendita fattagli
all’asta nel Sacro Regio Consiglio ad istanza di Ippolita Ramirez sua moglie,
figlia del predetto Giovanni, contro il duca di Terranova Tommaso de Marinis,
convalidata con regio assenso del 18 agosto 157120.
A Giacomo Bologna21, primogenito del precedente e morto nel 1623, suc-
cesse nella baronia di San Nicola de’ Canali, Ardore e Bombile il fratello Camil-
lo, il quale la vendette, per 30.000 ducati, al cognato Giovanni Capecelatro,
patrizio napoletano, con acquisto esecutoriato con regio assenso del 7 luglio
162322.
Andrea Capecelatro, figlio primogenito e successore del precedente, ancor
in età pupillare, per il tramite della madre e tutrice Violante Bologna, vendette il
feudo a Carlo Gambacorta (già Papalia Gambacorta), barone di Potamia e di
San Luca, per la somma di 33.000 ducati con regio assenso del 9 maggio 1626.
Quel barone, deceduto il 24 settembre 1637, fu probabilmente il primo
feudatario a prendere stabile dimora in Ardore, che da quell’epoca incominciò
pertanto ad assurgere di fatto a capoluogo feudale fino ad allora posto nel casa-
le di San Nicola delli Canali23.
Egli sposò Silvia Spina da Melicuccà, figlia di Lorenzo e sorella di Bernar-
do, barone di Calimera, nonché di Giuseppe, barone di Paterna, dal quale ma-
trimonio nacquero i figlio Orazio, Lorenzo, Marcello e Ferrante24.
Orazio Gambacorta, primogenito del precedente, il quale, il 6 giugno 1639,
ebbe significatorie di rilevio tanto per la baronia di Potamia e di San Luca25,
quanto per la baronia di San Nicola delli Canali, di Ardore e di Bombile, fu
creato duca di Ardore con privilegio di Re Filippo IV del 24 gennaio 1649.

19 Ivi.
20 Ivi.
21 PELLICANO CASTAGNA, La storia dei feudi…, I, 130.
22 Ivi, 130-131.
23 L’antica ubicazione del capoluogo feudale nel casale di San Nicola delli Canali risulta

dall’apprezzo dello Stato di Ardore del 1696 contenuto in un coevo atto pubblico (ASN, Archivi
notarili, notar Francesco Nicola Dell’Aversana, scheda 482, protocollo 36, f. 89v).
24 Ivi, 131.
25 In una platea del 1684, l’abate Ottavio Poggio, arciprete della Terra di San Luca, nel raffigu-

rare Orazio Gambacorta come un prepotente usurpatore di quel locale patrimonio ecclesiasti-
co, lo ricordò inoltre con più infamanti epiteti, quali «Diavolo Duca d’Ardore, nemicissimo di
questa povera Chiesa, ingordo, Destruttore di questa Chiesa, non di buona memoria, indiavola-
to Duca d’Ardore» (ENZO D’AGOSTINO, San Luca nell’Archivio vescovile di Locri-Gerace, in San
Luca. Storia, tradizioni, società a 400 anni dalla fondazione. Atti del convegno di studio, San Luca, 16-18
marzo 1990, a cura di Pietro Borzomati, Arti Grafiche Edizioni, Ardore Marina 1994, 199-
200).
20
Egli sposò Francesca Laboccetta, patrizia di Reggio, dalla quale ebbe Carlo
Saverio, Anna e Scianora26 (le quali, il 24 dicembre 1645, rispettivamente mari-
tarono i fratelli Diego e Giuseppe Spina, loro cugini, figli del barone di Mam-
mola)27, nonché Silvia28, andata in sposa a Saverio Marincola, barone di San
Floro29.
Il primo duca di Ardore morì il 18 settembre 1649 e fu sepolto nella locale
chiesa di S. Maria del Soccorso, nella quale, nel 1651, gli fu eretto un sontuoso
mausoleo marmoreo, il cui epitaffio ricorda anche la costruzione, per suo vole-
re, del castello feudale e della cinta muraria cittadina30:

D. O. M.
Hic jacet Ardorem, qui saepsit moenibus arcem
Condidit, ac primus fulsit honore Ducis
Hic Oratius orat in hoc iam marmore clausus
Lector siste suas rumpere voce preces
Anno Domini 1651.

Carlo Gambacorta, II duca di Ardore, nato nel 1627 e deceduto in Ardore


il 17 settembre 167631, quale erede e successore del padre, il 18 gennaio 1651
ottenne significatorie di rilevio per la baronia di San Nicola, di Ardore e di
Bombile, come pure per la baronia di Potamia e di San Luca, la quale, nel 1675,
alienò quindi ad Alessandro Clemente, barone di Placanica32.

26 Scianora Gambacorta morì, in Ardore, il 21 settembre 1652 e fu sepolta nella tomba gentili-
zia nella locale chiesa di S. Maria del Soccorso (ASDL, Parrocchie, Ardore, chiesa Matrice di S.
Leonardo, Libro dei morti 1652-1692, f. 7r).
27 ASDL, Parrocchie, Ardore, chiesa Matrice di S. Leonardo, Libro dei matrimoni 1623-1650,

senza numerazione.
28 La duchessa Silvia Gambacorta, nata in Ardore il 24 marzo 1627, fu battezzata l’ultimo

giorno dello stesso mese (ASDL, Parrocchie, Ardore, chiesa Matrice di S. Leonardo, Libro dei
battezzati 1617-1637, f. 47r).
29 PELLICANO CASTAGNA, La storia dei feudi…, I, 131.
30 L’iscrizione funeraria è trascritta in un atto pubblico dell’8 dicembre 1728, nel quale è inoltre

precisato che, allora, il mausoleo, purtroppo da tempo disperso e di cui oggi ne resta il solo
sarcofago, «… si trova erto in pietra marmorea dentro la Venerabile Chiesa di Santa Maria del
Soccorso sita in detta Terra juspatronato della Casa di detto quondam Signor Duca, dove si
attrova ritratta, e scolpita la persona del medesimo in piede di detto tumolo» (SASL, Fondo
notarile, Ardore, notar Francesco Antonio Caccia, b. 116, v. 1067, f. 28r-v; si cfr. FILIPPO
RACCO, Salvare l’artistico sarcofago seicentesco del Duca Orazio Gambacorta di Ardore, «Vivere meglio
nella natura. Periodico trimestrale del Gruppo micologico calabro N. Capitò - Roccella Jonica»,
VII, 1998, n. 2, 5).
31 ASDL, Parrocchie, Ardore, chiesa Matrice di S. Leonardo, Libro dei morti 1652-1692, f.

101r.
32 PELLICANO CASTAGNA, La storia dei feudi…, I, 132. Carlo Gambacorta sposò Maria Lucife-

ro di Crotone, morta trentenne, in Ardore, il 15 agosto 1678 (ASDL, Parrocchie, Ardore,


chiesa Matrice di S. Leonardo, Libro dei morti 1652-1692, f. 108r).
21
Orazio Gambacorta, III duca di Ardore, il 21 ottobre 1680 ebbe signifi-
catorie di relevio del feudo come erede e successore del padre.
Nato in Ardore il 18 ottobre 166533 ed ivi morto il 19 settembre 1681, sa-
rebbe stato costui il bieco protagonista, seppur deceduto appena quindicenne,
di una vulgata ricordata dal cronista locale:

Fra le leggende che corrono sulla bocca di molti, v’ha una che per verosimi-
glianza, per l’uniforme versione, per l’unanime sentimento, deve considerarsi
come fatto realmente accaduto. Eccola. Ardore, come si sa, aveva anticamente
l’onore di alloggiare i Baroni, i quali, come quasi tutt’i feudatarii del tempo,
spadroneggiavano nei loro dominii. Uno di essi, Orazio Gambacorta, secondo
di questo nome, e primo ad assumere il titolo di Duca, scontò con la vita tutt’i
delitti di cui s’era macchiato. Un contadino ardorese, tal Parlongo, menò in i-
sposa una bella e onesta ragazza del paese. Il Duca volle esercitare il jus primae
noctis, e il Parlongo si vendicò dell’oltraggio patito, uccidendolo in sulla fine
della via XX settembre (allora appezzamento del feudo ducale) il 19 settembre
168134.

Tale leggenda popolare, tuttavia, risulta verosimilmente smentita dall’atto


di morte del giovane duca, nel quale non è attestata alcuna causa violenta del
suo prematuro decesso:

à 19 di settembre 1681 (…) eodem die eiusdem mensis Ardore passò da que-
sta all’altra vita l’eccellentissimo Signor Don Oratio gambacorta duca d’Ardore
con tutti i sacramenti volle darsi d’anni 16 in circa et fu sepolto al soccorso et
in fidem D(ominus) Antonius Zappia Oeconomus35.

Maria Gambacorta, IV duchessa di Ardore, il 14 marzo 1685, quale erede


del fratello, ottenne significatorie di rilevio per la baronia di San Nicola, di Ar-
dore e di Bombile36, ma anch’ella morì, diciottenne, il 27 settembre 1688 e fu
sepolta nella tomba gentilizia nella locale chiesa di S. Maria del Soccorso37.
Nella titolarità del feudo subentrò pertanto Domenico Spina, divenuto V
duca di Ardore,38 il quale, il 27 luglio 1690, ebbe significatorie di relevio per la

33 ASDL, Parrocchie, Ardore, chiesa Matrice di S. Leonardo, Libro dei battezzati 1656-1666,

s.n.
34 GLIOZZI, Ardore..., 46. La leggenda, narrata da quel cronista, confondeva peraltro

l’adolescente feudatario con l’omonimo suo avo, primo duca di Ardore, morto trentadue anni
prima.
35 ASDL, Parrocchie, Ardore, chiesa Matrice di S. Leonardo, Libro dei morti 1652-1692, f.

118r.
36 PELLICANO CASTAGNA, La storia dei feudi…, I, 133.
37 ASDL, Parrocchie, Ardore, chiesa Matrice di S. Leonardo, Libro dei morti 1652-1692, f. 130.
38 Il duca Domenico Spina discendeva dall’antica stirpe dei baroni di Mammola, il ramo princi-

pale della quale si estinse nella famiglia Pellicano Spina (in seguito, Naymo Pellicano Spina) ed
22
baronia di San Nicola delli Canali, di Ardore e di Bombile, come più prossimo
in grado e successore della defunta feudataria, sua cugina, senza essersi intesta-
to seppur avendo preso, fin dal 24 settembre 1688, giuridico e materiale pos-
sesso del castello e dello Stato feudale39.
Oppresso dai debiti, ad istanza dei creditori, il duca di Ardore ebbe quindi i
feudi messi all’asta, i quali furono acquistati, per 50.000 ducati, da Giovandome-
nico Milano, marchese di San Giorgio e di Polistena, con atto del 24 luglio 1696
per notar Francesco Nicola Dell’Aversana di Napoli, ratificato con regio assenso
del 16 febbraio 1696 e con successiva intestazione del 27 novembre 169940.
Tre anni dopo, G. Milano fu creato I principe di Ardore per privilegio di
Re Filippo IV dato in Madrid il 30 luglio 1702 ed esecutoriato in Napoli il 30
novembre dello stesso anno.
L’Imperatore Carlo VI, di cui il principe di Ardore era familiare, con privi-
legio del 7 maggio 1731 gli concesse il titolo di principe del Sacro Romano
Impero, trasmissibile anche ereditariamente al suo primogenito - e, in perpetuum,
a quelli successivi - in forza del quale egli accordò

il predicato di CELSISSIMO; come altresì la denominazione di


DILEZIONE, e CONSANGUINEO CARISSIMO. Al che fu parimente ag-
giunto il Privilegio d’impiegar nelle loro Armi, gli stessi attributi che vengono
adoperati da qualunque altro Principe del S.R.I.; ed il Diritto di far battere, cu-
gnare, e valere la di Lor propria moneta; come seguì nell’anno 1732., avendola
il Principe GIOVANNI VI.° DOMENICO fatta cugnare in VIENNA di dif-
ferenti specie, cioè di TALLERI, FIORINI d’Argento, UNGARO, e doppio
UNGARO d’Oro. Nelle quali Monete osservasi, da una parte l’Effigie al natu-
rale d’esso Principe, coll’Iscrizzione JOAN: DOMINIC: MILANO D.G.
S.R.I.P.; e dall’altra parte, le Armi, co’l Manto, e Corona Imperiale; ed
all’intorno MARCH. SANC. GEORGIJ, & POLISTINAE 1732.
In oltre ottennero Eglino la facoltà di stabilire, fare, e creare NOTARJ
PUBBLICI, e GIUDICI ORDINARJ, ed investirli, secondo l’uso, colla Penna,
e co’l Calamajo: di legittimare i BASTARDI, e ristabilirli ne’ Dritti di Figli Legi-
timi, e Naturali; come altresì d’adottare Figli, ed emanciparli in qualunque età:
di accordare Dispense di età: di rendere Liberi i Servi; di fare, e creare DOTTORI
di Teologia, Giurisprudenza, Medicina, e GRADUATI in ogni altra Scienza privi-
legiata; di concedere Armi Gentilizie: di fabbricare Città, Fortezze; e possederle
con pieno Dritto di Sovrano: di mettere Imposizioni, Dazj, e Gabelle; di fissare, e
creare Fiere; di concedere Feudi sì Ecclesiastici, come Laici, ed esigere da’ Vas-

un altro, allignato in Gerace alla fine del Seicento con Carlo Spina Gambacorta, nella casa
Spina Vento (poi Migliaccio Spina), con rispettiva discendenza.
39 PELLICANO CASTAGNA, La storia dei feudi…, I, 133; GIOVANNI FIORE, Della Calabria Illu-

strata, I, In Napoli, per li Socij Domentico Antonio Parrino, e Michele Luigi Mutij MDCXCI,
164.
40 PELLICANO CASTAGNA, La storia dei feudi…, I, 133.

23
salli il consueto Omaggio, e Giuramento di fedeltà dovuto al Signor Diretto, an-
nesso parimente co’l Dritto di Reversione; Fù in oltre conceduta a GIOVANNI
VI.° DOMENICO, ed a’ di Lui Primogeniti successivi ed in perpetuum, la Pro-
prietà delle MINIERE d’Oro, d’ARGENTO, di RAME, di PLOMBO, di
SALE, e di qualsivoglia altro METALLO, che potrebbonsi scoprire negli Sta-
ti della Casa MILANO; e le quali, senza il Privilegio, sarebbono toccate
all’Imperial Dominio41.

Nel 1734, con privilegio imperiale, il primo principe di Ardore fu nominato


Vicario Generale della Provincia di Calabria Ultra e Generale di Battaglia42e, nel
1739, fu creato primo duca di San Paolo43.
G. Milano, che nel 1696 sposò la duchessa Aloisia Gioeni, morì in Poliste-
na, sessantacinquenne, il 30 gennaio 1740 e fu colà sepolto nella locale chiesa
dei Cappuccini44, laddove, alcuni anni dopo, il figlio ed erede gli eresse un son-
tuoso mausoleo, oggi conservato nella cappella di S. Maria degli Angeli del
polistenese palazzo Riario Sforza45.

41 JEAN-JOSEPH DE EXPILLY, Della Casa Milano Libri Quattro, In Parigi, Nella Stamperia di
Giuseppe Barbo, 1753, 169-175.
42 Ivi, 181.
43 Oggi Comune di San Paolo Bel Sito, in provincia di Napoli. Nel 1758, il principe Giacomo

Francesco-di-Paula Milano e la consorte Errica Caracciolo fecero restaurare la cappella palatina


della loro residenza ducale sampaolese, dedicata alla Natività dell’Immacolata Concezione,
come ricorda l’epigrafe di un cartiglio lapideo apposto sulla porta d’ingresso (VINCENZO
VECCHIONE, San Paolo Bel Sito. Storia religiosa e civile, L.E.R., Marigliano 2003, 285).
44 PELLICANO CASTAGNA, La storia dei feudi…, I, 133-134. L’arma gentilizia della Famiglia

Milano è blasonata «d’oro, al leone di rosso, sostenente con la branca anteriore destra uno
scudetto coronato d’oro ed inquartato: nel 1° e 4° di rosso, alla croce patentata scorciata
d’argento; nel 2° e 3°, d’oro, a quattro pali di rosso»; motto: Utroque coruscat (GIOVANNI
BATTISTA DI CROLLALANZA, Dizionario storico-blasonico delle famiglie nobili e notabili italiane estinte e
fiorenti, II, Tipografia del Giornale araldico, Pisa 1886-1890, 140).
45 Il monumento funerario reca il seguente epitaffio: SERIS. NEPOTIBUS.|JOANNI.

DOMINICO. MILANO. DE ARAGONIA. VENTIMIGLIA. &C.|MARCH. S. GEORG. &


POLISTINAE PRINC. ARDORIS & S.R. IMP.|MAGNO. COMITI DE MAZZALAVES.
DUCI. S. PAULI. &c.|MAGN. HISPAN. PR. CL.|INTIMO CAROLI. VI. CAES.
CONSIL.|EQUITUM. CATAPHRACTORUM. TRIB. PERP. | QUI. |CLARITATEM.
GENERIS. NULLI. SECUNDAM. ILLUSTRIUM. TIT. ADCESSIONE. PRO. MERITIS. |
AUXIT. | VIRTUTUM. LAUDE. EXORNAVIT. RELIGIOSIS. INCREMENTIS.
CONSECRAVIT.|TANDEM./POLISTINAE. FATIS. CESSIT. PUBLICIS. LACRYMIS.
ELATUS.|PRID. KAL. FEB. AN. DN. M.DCC.XL. | DIERUM. SUORUM. LUSTRO.
XIII. EXEUNTE.|GLORIAE. SATIS. DIU. REIPUB. BON. HEU! NIMIS.
PARUM.|JACOBUS-FRANCISCUS/EQUES. REGALIS. ORD. S. JAN.|OLIM. REGENS.
M.C. VICARIAE IN. REGNO. NEAPOL. | CONSILIARIUS. MAGISTRATUS.
SUPREMI. COMMERCIJ. | CUBICULARIUS. UTRIUSQUE. SICIL.
REGIS.|EJUSDEMQ. APUD. REGEM. GALLORUM. | EXTRAORD. OR. EQUES. S.
MICH. &. S. SPIR. / PARENTI | OPT. PIO. CHARISSIMO.|MOESTISSIMUS.
PIENTISSIMUS.|GRATISSIMUS. (si cfr. DE EXPILLY, Della Casa Milano…, 185-187;
24
Era feudatario, al tempo della catastazione carolina, Giacomo Francesco-
di-Paula Milano, nato in Polistena il 4 maggio 1699, II principe di Ardore, II
duca di San Paolo, VII marchese di San Giorgio &c., quale erede e successore
del padre.
Egli, nel febbraio del 1740, fu nominato Reggente della Gran Corte della
Vicaria e cavaliere del Supremo Magistrato di Commercio46 e, il 6 settembre
dello stesso anno, fu inoltre creato gentiluomo di Camera d’Entrata e cavaliere
del Reale Ordine di San Gennaro47.
Nella sagrestia della chiesa di S. Domenico Maggiore, in Napoli, la famiglia
Milano fu titolare di una monumentale cappella dedicata alla SS.ma Annunzia-
ta, con annesso sepolcro gentilizio, fatta restaurare, nel 1749, per volere di quel
feudatario48.
Nel 1741, il principe fu destinato dal Sovrano napoletano per suo amba-
sciatore straordinario presso la corte di Francia, il cui Re Cristianissimo, il 1°
gennaio 1746, lo nominò cavaliere commendatore degli ordini di S. Michele e
S. Spirito49.
Rientrato in Napoli nel 1749 e nominato consigliere di stato il 5 gennaio
175050, nel mese di luglio dello stesso anno egli fece ritorno in Parigi per prose-

MARIO PANARELLO, Monumenti sepolcrali tardobarocchi, in Calabria: prime note per una catalogazione
regionale, in 1734-1861. I Borbone e la Calabria. Temi di arte, architettura, urbanistica, a cura di Rosa
Maria Cagliostro, Edizioni De Luca, Roma 2000, 132).
46 Sul Supremo Magistrato del Commercio, organo giudiziario istituito con editto del 26 no-

vembre 1739, con competenza esclusiva per tutte le controversie in materia di rapporti com-
merciali, si cfr. ANTONIO ALLOCATI, Il Supremo Magistrato del Commercio del Regno di Napoli
(1739-1808), «Studi economici», X, 1955, nn. 1-2, 114-121; GIUSEPPE CARIDI, La modernizza-
zione incompiuta nel Mezzogiorno borbonico. 1738-1746, Rubbettino Editore, Soveria Mannelli, 2012,
13-55.
47 DE EXPILLY, Della Casa Milano…, 195.
48 PANARELLO, Monumenti sepolcrali … 126. Nella lapide, che ricorda quel restauro, si legge la

seguente epigrafe: SEPULCHRALE. SACELLUM. GENTIS. MILANAE. | UT.


SPLENDIDUS. CINERI. TOT. TANTORUM. QUAE. VIRORUM. PAR. ESSET. |
NITIDIUS. QUE. RESPONDERET | JOANNES. DOMINICUS. MARCHIO. SANCTI.
GEORGII. ET. POLISTINAE | MAGNAS. HISPANIAE. PRIMAE. CLASSIS.
ARDORIS. PRINCEPS, & SACRI. ROMANI. IMPERII. &C. | DOMUS. MILANAE.
DOMINUS. IN. MAJORES. IN. MINORES. PIUS. OFFICIOSUS. | CORRECTA.
VETUSTATE. ADDITA. MAGNIFICENTIA. | INSTAURAVIT. EXORNAVIT. ANNUS.
SALUTIS. HUMANAE. M.DCC.V. | EJUS. FILIUS. ET. HAERES. / JACOMUS.
FRANCISCUS. EX-PRAEFECTUS. URBI. DECEMVIRORUM. COMMERCIO. |
CURANDO.| REGALIS. ORDINIS. SANCTI. JANUARII. EQUES. CAROLO.
BORBONIO. REGI. | AB.INTERIORI. ADMISSIONE. | EJUSDEM. QUE. AD.
LUDOVICUM. XV. GALLIARUM. REGEM. ORATOR. | ET. REGALIUM. ORDINUM.
SANCTI. MICHAELIS. ET. SANCTUS. SPIRITUS. EQUES.|HOC. SACRARIUM. |
NOVIS. DECORAVIT. ORNAMENTIS. | ANNO. REDEMPTIONIS. MDCCXLIX.
49DE EXPILLY, Della Casa Milano…, 209-210.
50 Ivi, 220.

25
guire l’incarico diplomatico, che espletò fino al maggio 175351, continuando
così il nome di Ardore, quale predicato del titolo principesco di cui si fregiava
G.F.-di-Paula Milano, a circolare nella corte francese e negli altri importanti
ambienti internazionali e diplomatici dell’epoca.
Durante la sua pluriennale ambasceria in Francia, durante la quale negoziò
il Trattato di Navigazione e Commercio tra il Regno di Napoli e la Svezia52, il princi-
pe di Ardore organizzò anche molti concerti nelle proprie residenze francesi,
per i quali ingaggiò i migliori artisti dell’epoca ed in alcune occasioni anch’egli,
virtuoso compositore e musicista, si esibì personalmente al clavicembalo.
Charles-Philippe d’Albert, duca di Luynes, che il 22 aprile 1742 lo ascoltò
accompagnare il violinista Jean-Pierre Guignon a Fontainebleau, così scrisse
della bravura musicale di Monsieur d’Ardore:

J’avois beaucoup entendu parler de la grande science sur le clavecin de Mon-


sieur le prince d’Ardore, ambassadeur des Deux-Siciles; il joua chez moi ici
avant-hier avec Guignon, fameux violon de la musique du Roi. Monsieur
d’Ardore a une très-grande exécution, pas aussi grande cependant que l’avoit
un Prémontré qui vint, il y a trois ou quatre ans, avec Monsieur l’evêque de
Tournay; il n’a pas non plus une certain perfection de cadences que certines
femmes ont ici sur le clave cin; mais ce qu’il a, je crois, au-dessus de tous le
maîtres même, c’est une science, une facilité et une habitude pour la composi-
tion. Après avoir entendu une sonate, une pièce de clavecin, ou un air de
quelque espèce qu’il soit, il reprend le même sujet, sans avoir besoin d’aucune
livre, et le joue de différentes façons en conservant toujours le même chant.
Sa composition même est agréable; rien n’est plus singulier et plus digne
d’admiration que de l’entendre accompagner53.

Anche Jean-Jacques Rousseau, il quale sostenne la superiorità di Monsieur le


Prince d’Ardore nell’arte dell’improvvisazione rispetto a Guillaume-Antoine Cal-
vière e Louis-Claude Daquin, famosi musicisti dell’epoca, così lo ricordò nel
proprio dizionario musicale:

C’est par ce grand Art de Préluder que brillent en France les excéllens Or-
ganistes, tells que sont maintenant le Sieurs Calvière & Daquin, surpassés
toutefois l’un & l’autre par Monsieur le Prince d’Ardore, Ambassadeur de

51 Ivi, 227.
52 Ivi, 199.
53 CHARLES-PHILIPPE D’ALBERT, DUC DE LUYNES, Mémoires du Duc de Luynes sur la cour de

Louis XV (1735-1758) publiès sous le patronage de Monsieur le Duc de Luynes par MM. Dussieuex et
Eud. Souliè, IV, Paris, Firmin Didot Frères Libraires, 1860, 128.
26
Naples, lequel, pour le vivacité de l’invention & la force de l’exécution, efface
les plus illustres Artistes, & fait à Paris l’admiration des connoisseurs54.

Dopo il ritorno dall’ambasciata in Francia, nel 1759, quando Carlo di Bor-


bone lasciò la corona di Napoli per quella di Spagna, Giacomo Francesco-di-
Paula Milano fu nominato membro del Consiglio di Reggenza durante la mino-
rità di Ferdinando IV e, con la maggiore età del sovrano, entrò a far parte del
Consiglio di Stato.
Pur non essendo datate, nell’ambito della musica sacra, le più eleganti com-
posizioni musicali del principe di Ardore, ritenute scritte al periodo 1734-79,
sono la Lamentazione e l’oratorio Maria SS.ma de’ Dolori: nelle quali la critica musi-
cologica ha evidenziato che ai tratti predominanti dello stile barocco, con modu-
lazioni improvvise e risoluzioni inconsuete delle numerose dissonanze, tetracordi
e successioni cromatiche discendenti dettati dal carattere patetico dei testi, si
affiancano la cantabilità e la semplicità espressiva di alcune arie dalla regolarità
fraseologica e dall’armonizzazione semplice, i cui ritmi danno spazio ad una effu-
sione patetica, in adesione al devozionismo popolareggiante nella Napoli di quel
tempo55.
Così il cronista della famiglia Milano, non senza una certa piaggeria, de-
scrisse quell’eclettico ed importante feudatario del Regno di Napoli:

Disceso Egli d’ogni parte da Sangue che arrecherà eterno decoro alla Nobiltà
stessa; allevato da un Padre che sembrava leggere nell’avvenire gli onori che
Gli erano destinati, fù GIACOMO IV.° Erede d’un Nome chiaro, e ragguar-
devole dalle virtù de’ suoi Antenati … Educato nel continuo commercio delle
più scelte società, e delle persone più ornate, e più ricche di virtù, hà saputo
trarre quella dolcezza di costumi, quel garbo naturale, quello spirito
d’insinuazione e di giocondità che’l rendono più amabile presso d’ognuno.
Brillante, e pieno di piacevoli concetti nella conversazione, Amico fedele, offi-
cioso, attivo, diligente nel farsi aggradire, possiede Egli l’arte di farsi desidera-
re in ogni luogo56.

54 JEAN-JACQUES ROSSEAU, Dictionnaire de Musique, A Paris, Chez la Veuve Duchesne, Librai-


re, 1768, 389.
55 Sull’opera musicale di G. F.-di-Paula Milano, si cfr. LIONEL DE LA LAURENCIE, Un diplomate

musicien au XVIIIe siècle: le Prince d’Ardore, «Le Courrier musical», XVI, 1913, 123-126; AUSILIA
MAGAUDDA, La cappella musicale di Polistena, «Rivista italiana di Musicologia», 1, XVII, 1982, 109-133;
AUSILIA MAGAUDDA - DANILO COSTANTINI, Un musicista calabrese alla corte di Francia: notizie inedite
sulla residenza napoletana e il periodo francese del principe d’Ardore, in Civiltà musicale calabrese nel Settecento. Atti
del Convegno di Studi, Reggio Calabria, 25-26 ottobre 1986 (a cura di Giuseppe Ferraro e Francescan-
tonio Pollice), A.M.A. Calabria, Lamezia Terme 1994, 71-94; Giacomo Francesco Milano e il ruolo
dell’aristocrazia nel patrocinio delle attività musicali nel secolo XVIII. Atti del Convegno internazionale di studi
(Polistena - San Giorgio Morgeto, 12-14 ottobre 1999), a cura di Gaetano Pitarresi, Laruffa Editore,
Reggio Calabria 2001.
56 DE EXPILLY, Della Casa Milano…, 235-236.

27
Coniuge di Errica Caracciolo dei principi di Santobuono, G. F . - di - Paula
Milano morì, in San Paolo, il 28 novembre 178057.

57 PELLICANO CASTAGNA, La storia dei feudi…, I, p. 134.


28
CAPITOLO II

LA TERRA DI ARDORE E LA SUA UNIVERSITA’

All’epoca del catasto onciario, la Terra di Ardore, capoluogo dello stato


feudale dei principi Milano1, compreva i casali di San Nicola delli (o de’) Canali
e di Bombile e confinava con il ducato di Bovalino della famiglia Pescara Dia-
no2, con la contea di Condojanni dei principi Carafa della Spina3, con la contea
di Santa Cristina infeudata alla casa Spinelli4 e con il mare Jonio.
Nell’abitato urbano, ubicato su un altopiano posto a circa m. 250 s.l.m., si
accedeva soltanto attraverso due porte urbiche, di cui una, posta nella parte
inferiore sud-orientale ed in origine munita di ponte levatoio5 detta «porta di
basso»6 (o «di levante») e l’altra, denominata «dalla parte di terra»7, eretta nella
zona superiore nord-occidentale a ridosso di un torrione del castello feudale8.
A differenza della casistica più frequente, nella quale la costruzione di un
castello (ovvero di un monastero o di un’abbazia) costitituiva l’elemento accen-
tratore per la nascita di un abitato urbano, il maniero ardorese fu edificato per
espresso volere di Orazio Gambacorta, I duca (1637-1649), per specifiche fina-
lità amministrative e residenziali e quando il paese era oramai divenuto
l’effettivo capoluogo feudale.
Risale al 1677 un voluminoso inventario per accettazione ereditaria benefi-
ciata, redatto dietro congiunta istanza della duchessa Maria Lucifero vedova
1 PELLICANO CASTAGNA, La storia dei feudi …, I, 134.
2 Ivi, p. 280.
3 Ivi, II, 140. Sul documento catastale di quel vasto feudo carafiano, si cfr. ALESSIO BRUNO

BEDINI, Il catasto onciario di Condojanni (1746), Polaris, Roma 2013.


4 PELLICANO CASTAGNA, La storia dei feudi …, IV, Editrice Centro Bibliografico Calabrese,

Catanzaro 2003, 110.


5 La denominazione della porta urbica inferiore e la sua originaria funzione di ponte levatoio

risultano dall’apprezzo dello Stato di Ardore (ASN, Archivi notarili, Notar Francesco Nicola
dell’Aversana, scheda 482, prot. 36, f. 29v). Da una relazione militare della seconda metà del
XIX secolo, quella stessa porta urbica risultava denominata soltanto «Dongione» (si cfr.
FILIPPO RACCO, I Fatti di Ardore. Colera, untori, tumulti, crimini e vicende giudiziarie di una tragica
colonna infame calabrese del 1867, Edizioni Corab, Gioiosa Jonica 2001, 46-47).
6 SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Francesco Antonio Caccia, b. 115, v. 1052, f. 2r (16

ottobre 1713).
7 ASN, Archivi notarili, notar Francesco Nicola Dell’Aversana, scheda 482, prot. 36, f. 30r.
8 La porta urbica superiore, da più tempo distrutta, era situata all’inizio dell’odierna via Roma, a

poca distanza dalla chiesa Matrice arcipretale di S. Leonardo e dal «piano», o «largo», del castel-
lo (attuale piazza Umberto I).

29
Gambacorta, nonché di Ferdinando e Saverio Gambacorta, rispettivamente
madre e zii, nonché tutori, del minore Orazio Gambacorta, divenuto, appena
undicenne, III duca di Ardore quale figlio e successore del precedente feudata-
rio.
Dal documento notarile, redatto in più giorni (dal 27 febbraio al 6 marzo
di quell’anno) dal notar Mario Gualtieri di Gerace, discende una dettagliata
descrizione del castello feudale, della dislocazione dei suoi ambienti e di ogni
sua pertinenza mobiliare (utensili domestici, indumenti, biancheria, derrate
alimentari, armi bianche e da fuoco con munizionamento, gioielli, materiale
librario ed archivistico ed altri beni, tra i quali novantacinque dipinti)9.
Il notar Gualtieri, conferitosi all’interno della fortezza ardorese, iniziò a re-
digere l’inventario dal cortile o porticato, per poi proseguire nel quarto «verso
Bovalino» (cioè nell’ala castellana esposta a sud-ovest), al cui centro si trovava
un grande salone, sontuosamente arredato; ispezionato il quale, la visita conti-
nuò nelle otto camere, poste alla sinistra dello stesso salone, comprendenti
quella della duchessa Maria Lucifero, nonché una cucina e l’ingresso (detto «la
guarda roba») all’ala meridionale, dotato di un passaggio che conduceva agli
ambienti inferiori, costituiti da due appartamenti adibiti a dispensa; alla destra
del grande salone erano inoltre ubicate cinque stanze, tra le quali quella del
torrione sud-occidentale ed un’altra cucina.
Completata la visita nell’ala nord-occidentale, il notaio si conferì quindi nel
cortile, dotato di due spingarde, laddove descrisse la cisterna con tutti gli acces-
sori ed altri viciniori ambienti destinati ad usi domestici (pagliaio, rimessa della
carrozza, cucina e dispensa).
Da quel luogo, egli si recò quindi nell’ala nord-orientale, nella quale visitò
undici stanze, fra le quali un salone decorato da molti dipinti, sette camere,
alcune delle quali riccamente arredate, un «camerino» (ripostiglio) ed i due tor-
rioni di quell’ala castellana, posti a nord-ovest ed a nord-est, nel primo dei
quali erano anche collocati pezzi di artiglieria.
L’inventario continuò quindi con l’ispezione dei magazzini posti lungo la
parete orientale, precisamente nella parte inferiore del cortile, laddove il notar
Gualtieri visitò altri cinque locali: dei quali i primi tre, fra i quali una cantina
sotterranea, erano adibiti a deposito di derrate alimentari, mentre i restanti
risultavano rispettivamente costituiti da una camera (detta «la secreteria»), che

9 SASL, Fondo notarile, Gerace, notar Mario Gualtieri, b. 54, v. 405, ff. 4r-21r. Su tale atto
pubblico, si cfr. VINCENZO NAYMO, Il grande inventario del castello di Ardore: edizione di un docu-
mento del XVII secolo, «Incontri meridionali», n. 2-3, 1994, 29-95, contenente pure la trascrizione
integrale del documento notarile. Dopo l’eversione del feudalesimo (1806), il castello feudale,
abbandonato dai principi Milano e dai loro amministratori, andò incontro ad un irreversibile
degrado, che lo aveva ridotto a rudere inabitabile. Oggi, il maniero, di proprietà privata, dopo
essere stato riconsolidato a cura del Comune di Ardore, è adibito a sede di eventi pubblici e
culturali.
30
ospitava l’archivio feudale, nonché dal torrione sud-orientale, che conteneva
alcuni cannoni.
Sulla scorta di quell’inventario notarile10, il grande castello ducale, nella se-
conda metà del Seicento, appariva al visitatore come una sontuosa dimora feu-
dale con funzione residenziale11 ed amministrativa, peraltro difendibile poiché
adeguatamente fortificato e munito di artiglieria12: sebbene tale armamentario
fosse più simbolico e prestigioso che, in realtà, concreto ed indispensabile, in
quanto le incursioni piratesche assalivano in quel tempo uomini e cose nella
fascia costiera senza, di solito, addentrarsi nei centri urbani interni13.
Della Terra ardorese, il cui abitato urbano era suddiviso tra il «Borgo S.
Antonio di Padua»14 ed altri due quartieri denominati «Il Margio» e «Tracca-
ria»15, nonché dei casali di San Nicola delli Canali e di Bombile, esiste una de-
scrizione contenuta nell’apprezzo, redatto nel 1696 in occasione del suo acquisto
feudale da parte di Giovandomenico Milano, all’epoca marchese di San Giorgio
e di Polistena:

10 Si cfr. infra, Appendice, II.


11 In occasione della sua prima visita pastorale nella Terra di Ardore, compiuta il 20 aprile
1751, mons. Cesare Rossi, vescovo di Gerace, soggiornò nell’ala residenziale del castello feuda-
le, che egli ricordò come «Palatium Excellentissimi Domini Ardorensium Principis» (ASDL,
Diario di mons. Cesare Rossi, Vescovo di Gerace 1750-1754, anno 1751, f. 293v). Nello stesso
palazzo castellano, una cappella musicale fu forse attiva fino al 1737, come ciò induce a ritene-
re un cembalo, un violoncello, un violino ed altri strumenti allora conservati nel maniero ardo-
rese (MAGAUDDA, La cappella palatina …, 116).
12 Il cannone maggiore dell’artiglieria castellana era ancor in uso nel secolo successivo, poiché,

il 20 aprile 1751, il vescovo geracese Cesare Rossi, all’inizio della locale visita pastorale, fu
accolto da ripetute detonazioni a salve di quell’arma da fuoco, nonché da più archi di fogliame
e di seta eretti nella porta urbica e lungo le strade paesane e da una riproduzione del suo stem-
ma episcopale recante la seguente encomiastica epigrafe in latino: «Caesari Rossi Episcopo |ad
primam oppidi Lustrationem |Advenienti |Ardorensies |Quod regere imperio populos haud
caesare nostro |quis melior? Quod sit relligione bonus: | Iustus, magnanimus, sapiens praeque
omnibus unus |optimus haud mirum: est Roscius ille quidem| Ardori novus additus quod
Ardor |Auctumque studium tui colendi |queis possit maje rebus, una, Caesar |Ardens id tua
caritas facit, qua |Tuas pascis oves, amas, favesque» (ASDL, Diario di mons. Cesare Rossi,
Vescovo di Gerace 1750-1754, anno 1751, f. 293r).
13 NAYMO, Il grande inventario …, 40. Sulle incursioni piratesche, si cfr. la fondamentale opera di

GUSTAVO VALENTE, Calabria Calabresi e Turcheschi nei secoli della pirateria (1400-1800), Frama’s,
Chiaravalle Centrale, 1973. Sul sistema difensivo contro le scorrerie piratesche predisposto,
nella seconda metà del Seicento, nello Stato della Roccella dei Carafa della Spina, si cfr.
FILIPPO RACCO, Una codificazione feudale del Seicento calabrese. Gli Ordini Pandette, e Costituzioni del
Principe Carlo Maria Carafa e il buongoverno dello Stato della Roccella. Seconda edizione aggiornata ed
ampliata, Edizioni Corab, Gioiosa Jonica 2010, 94-97; VINCENZO CATALDO, La frontiera di
pietra. Torri, uomini e pirati nella Calabria moderna, in corso di pubblicazione.
14 ASN, Archivi notarili, Notar Francesco Nicola Dell’Aversana, scheda 482, prot. 36, f. 30r.
15 Ivi, f. 30v.

31
La Terra d’Ardore capo di detta Baronia viene decorata con titolo di Duca, e si
trova distante dalla marina miglia 3. in circa, e dalla detta Marina caminandosi
per territorij piani s’incontra in una Chiesa, sotto il titolo di Santa Maria della
Marina, e per mezzo di giardini di Celzi, e per territorij declinantino verso il ma-
re, con strada s’incontra una fontana con fabrica, e seguitando detta Strada con
salita appenninosa s’arriva alla detta Terra, e prima di entrare in essa dalla parte
del detto Mare di levante, seù jonio, si trova un ponte di fabrica con suolo di
breccelle, con pettorata alli lati posante sopra trè lamie, e pilastri di fabrica di
commoda larghezza (…) e per detto ponte si entra con porta grande tonda
guarnita con pietre di taglio et in occasione di assalto de Nemici, viene guardata,
e difesa dalli bastioni laterali, nelli quali sono le tronere per l’effetto predetto per
collocarsi l’Artigliaria, et anco viene difesa dalle cortine | delle muraglie laterali
attaccate con detta porta e bastioni, dalla quale porta principiano l’habitationi
delli Cittadini, dove si trovano li capi di quattro strade principali, lunghe, e spa-
tiose con dolce salita, terminano avanti il largo del Palazzo Baronale in forma di
Castello posto nella sommità di detta Terra di figura quadrata, con quattro ba-
stioni agl’Angoli, due di figura circolare, e due di figura quadrato con suoi spico-
li, seù cantoneri di pietre di taglio e con cordoni di simile pietra circum circa,
quale castello domina detta terra (…), e fra esse strade vi sono alcuni vicoli, che
li spezzano, et per una d’esse strade si va a trovare l’altra porta, dalla parte di ter-
ra, quale stà attaccata al bastione a destro di detto Castello, per la qual porta si
esita al borgo Sant’Antonio di Padua, e nel principio di detto Borgo si trova la
Chiesa di detto Santo, appresso d’essa si trova la strada di detto Borgo, nella
quale habitano li Cittadini burghesi dell’uno, et l’altro lato, e le loro case consi-
steno d’uno solo bascio coperto a tetti, seù a caramite, con uno horticello da
dietro, come anco la Casa delli Cittadini, che habitano dentro la Terra, la mag-
gior parte consisteno d’uno consimile bascio, e poco ve ne sono con Camare
superiori, con consimile copritura, et alcune tengono un poco d’horticello, con
gradiata da fuori, et antiquitus, vi erano alcune grotte sotterranee per nascondi-
glio delle persone, e robbe in caso d’assalto de nemici, quale strada, et habita-
tioni si dividono in due quartieri, uno detto il Margio, et l’altro detto Traccaria,
et entrato in detta Terra, dalla parte della prima porta, detta di Levante, e prima
dell’habitatione si trova una piazza larga di buona capacità, che divide li detti
due quartieri.
Et ritornando alli detti due Bastioni, che guardano detta porta, et in uno d’essi si
trovano quattro pezzi di cannoni di ferro, e nell’altro uno consimile pezzo di
cannone (…).
Li cittadini, et habitanti in detta Terra, e Borgo, la maggior parte sono Massari, e
Bracciali, che tengono Bovi, Vacche, Somarri, muli, capre, pecore, et altri ani-
mali (…) quali Massari, e Bracciali attendono alli lavori delli territorij, et altri e-
scono alla giornata, e vanno vestiti di panno rozzo detto Arbascio alla contadi-
nesca, come anco le donne sogliono uscire a’ giornata, et anco escono in cam-
pagna per agiuto de loro mariti, e vanno similmente vestiti per lo più di fosta-
nio, e saia con tovaglie in testa di lino bianco, vi sono persone ancora civili, qua-
li vanno vestiti di panno honesto con ferraiolo, e cappello, e vivono dello loro, e

32
non tengono bisogno di uscire in campagna, se non per loro soddisfattione, e
gusto e le loro moglie vanno vestite modestamente di drappi | di seta, e di saet-
ta, e portano in testa, altre uno velo negro, e sopra moccatori bianchi, altre con
moccatori, et altre con manti, et vanno onestamente di facce, così li huomini,
come le donne sono di bello aspetto, e generalmente mostrano essere gagliardi,
e di buona complessione, e sono di lunga età dal che si argomenta, dalla perfet-
tione dell’Aera, e vi sono così huomini come donne vecchie, (…) che passano
alcuni l’ottagesimo anno, e tutti tengono generalmente buona bocca, con denti
forti, e bianchi, le donne, che non escono in campagna attendono alli servitij di
casa donneschi, e sono applicati a tessere tele bianche, teletta lavorate di seta, e
capisciola, et ogni altra sorte che li vengono cercate, altre a cuscire, filare, così
lino come bammace, et capisciola, e anco ve ne sono che fanno pezzilli, essendo
anco industriose à tagliare vestiti per le loro proprie perzone.
Dentro detta Terra non vi sono fontane, et alcune poche case tengono comodi-
tà di cisterna, per lo che sono necessitati per provedersi d’acque mandare con
l’animali à pigliarla dalle fontane lontane un miglio, chi più, e chi meno, gene-
ralmente vi sono acque perfette, e salutifere, e per bianchiare e lavare li panni
calano al fiume detto Stomio16, distante dall’habitato miglia quattro in circa (…).
Li Cittadini plebei dormeno sopra sacconi, e pochi sopra matarazzi, con lettere
di tavole, però le Gente civili dormeno più agiatamente sopra letti con padeglio-
ni, e travacche.
In detta Terra vi sono tre chiese, una sita al piano del Bastione sotto il titolo di
Santa Maria dello Soccorso, un’altra sita quasi nel mezzo di detto quartiere detto
di Traccaria, sotto il titolo di San Rocco, et l’altra sotto il titolo di San Lonardo
protettore di detta Terra sita avanti il largo del Castello, quale era la chiesa Ma-
dre (…) come anco delle due chiese site al piano della marina, una d’essa sotto il
titolo del Santissimo Salvatore, e l’altra sotto il titolo di Santa Maria della Mari-
na17 (…).
Siegue il Casale di San Nicola = Detto Casale antiquitus era capo della
Baronia sotto il titolo di Terra, et haveva per suoi casali Ardore, e Bombile, però
al presente, dalli || moderni Baroni si è dichiarata la Terra di Ardore per capo
di Baronia, con la quale vanno annessi li casali di San Nicola, e Bombile, il quale
casale di San Nicola è sito, e posto alla falda di una Montagna, detta Lardania,
distante dalla detta Terra d’Ardore miglia due, e mezzo in circa (…) per stare in
luogo alto, et eminente gode della vista delli Monti, che lo circondano, e dalli
piani, dalla parte di sotto (…) detto casale si divide in due quartieri, uno detto lo
Suso, seù di sopra, e l’altro detto di chiuso, seù di sotto, e frà mezzo di detti due
quartieri si trova situata la chiesa madre sotto il titolo di San Nicola; l’habitationi
delli cittadini, la maggior parte sono dirute per mancanza de Vassalli, e le
restanti habitationi consisteno d’uno basso terraneo, et alcuni d’essi con camare
superiori, il tutto però coperto con ciaramite, seù coppe di creta cotta, le mura
delle quali parte sono fabricate con pietre, e calcina, e parte con pietre, e creta

16Trattasi, verosimilmente dell’odierna fiumara Condoianni.


17ASN, Archivi notarili, Notar Francesco Nicola Dell’Aversana, scheda 482, prot. 36, ff. 29v-
31v.
33
(…) da sotto il detto quartiero di sotto si trova la chiesa sotto il titolo della
Santissima Annunciata ||e poco lontano si trova un’altra chiesa sotto il titolo di
San Rocco, e circa un miglio distante si trova la chiesa sotto il titolo di Santa
Maria di Zuccalio (…) In detta Terra, la maggior parte delli Cittadini sono
faticatori, che attendono alli lavori di campagna, essendovi alcuni pochi cittadini
Civili, che viveno del loro, vi è un solo barbiero, uno scarparo, e tutti vanno
vestiti di panno rozzo, come anco le donne vanno vestite alla bovese, et escono
in campagna per agiuto delli loro mariti, et anco alla giornata, ancorche li
Sacerdoti vanno anco vestiti con sottana di seta, e sono di buono aspetto, così
l’huomini, come le donne, e vi sono molti vecchi per essere l’Area salutifera, et
in particolare per esserci due fontane d’acqua viva di buona qualità, poco
distante dall’habitatione, una detta di Suso, e l’altra detta di chiuso, ò di Napoli.
Li territorij di detto casale producono grano, orgio, oglio, et altri generi di
vettovaglie, come anco vino di buona qualità, fico, et altri frutti bastanti per loro
vitto in detto casale, non vi sono spetiali ne || nessuna sorte di botteghe, e di
quello, che li bisogna, si servono dalle terre convincine (…)18
Siegue il Casale di Bombile = Detto casale di Bombile và compreso con la
detta Baronia d’Ardore, e dentro li medesimi confini della giurisdizione d’essa,
sito, e posto sopra una cima di Montagna, distante dalla detta Terra d’Ardore,
miglia due in circa, e dal detto casale di San Nicola, altre miglia due in circa, ||
quale viene esposto verso il mare di Levante, coll’aspetto, e per stare in luogo
alto, et eminente, viene dominato da tutti li venti, e gode la vista del detto mare,
e delli Monti, che lo circondano, e gode la vista delle Terre convicine, con strada
commoda per andarvi a cavallo, et è aperto da tutte le parti, l’habitationi d’esso
consisteno in tutte case matte coperte da ciaramite, fabricate, parte con calce, e
pietre, e parte con pietre, e creta (…) quale casale stà distante dalla marina,
miglia tre in circa, vi è la chiesa Parrochiale nel principio d’esso, la quale tiene
due porte, una grande, e l’altra piccola, sotto il titolo del’ Spirito Santo ( …)
distante detto casale circa mezzo miglio vi è un’altra chiesa sotto il titolo di
Santa Maria della Grotta (…) vi sono cinque altari con l’effigie di diversi Santi,
in testa vi è l’Altare maggiore con cona di Legname con sue portelle con vitriate
innanzi, dentro della quale vi è la statua di marmo di Santa Maria della Grotta
(…) nella quale chiesa vi è concorso di tutte le terre, e casali convicini, nel
giorno della sua festività come anco alla giornata. Li cittadini di detto casale
sono communemente tutti bracciali, che si esercitano alla coltura de campi, et
altri esercitij honesti, e generalmente ogni uno possiede qualche cosa del suo,
cioè territorij, vigne, et altri, e vi è vittuaglia, che à pena basta al lor vitto, e
quanno li manga, lo comprano dalle terre convicine, e || vanno vestiti
d’Arbascio, seù Zegrino, e chi di panno di lana, e le donne si esercitano à filare,
tessere, e cusire, e vanno in campagna per servitio delli loro mariti. In detto
casale non vi sono persone civili, ne commodi, che viveno d’entrada, mà
solamente un fabricatore, ne vi sono spetiali, ne botteghe di nessuno genere, mà

18Ivi, ff. 89v-91r. Il toponimo «di chiuso» è l’errata trascrizione di quello «di iuso», con il quale
era dialettalmente denominato il quartiere inferiore del casale sannicolese.
34
si provedeno dalla terre convicine, e vi sono due fontane d’acqua di buona
qualità, nel’ vallone verso Levante, una distante da un’ mezzo miglio, e l’altra
poco lontana, li territorij d’esso, alcuni pochi piani, e li restanti sono scoscesi,
penninosi, e boscosi.19

La Terra ardorese era allora governata dall’Università20, istituita anche nel


casale di San Nicola delli Canali21, eletta dal pubblico parlamento, cioè
dall’assemblea dei cittadini, cui erano ammessi tutti i maggiorenni, esclusi però i
dementi, i condannati per infamia e per omicidio, i delinquenti abituali, i debi-
tori dello stesso ente locale, nonché le donne, i bambini e gli ecclesiastici.
Nel sigillo universale, di norma apposto agli atti amministrativi, era raffigu-
rata un’aquila, abbassata e rivoltata, circondata dall’iscrizione «VNIVERSITAS
TERRAE ARDORIS»22.
Nel Regno di Napoli, in età moderna, tale ente pubblico eleggeva il reggi-
mento universale, nonché il razionale, il cassiere, l’esattore dei proventi, i depu-
tati e gli apprezzatori, il serviente, il portolano, il mastro giurato, il bargello, il
mastrodatti; esso discuteva inoltre di questioni straordinarie ed urgenti per
l’amministrazione universale, restando riservata al reggimento la trattazione di
quelle ordinarie; determinava le imposte universali; autorizzava donazioni od
atti di liberalità in tempo di carestia; nominava un procuratore od un avvocato
per la rappresentanza, giudiziale o stragiudiziale, dell’ente locale.
Il reggimento universale, eletto nelle modalità sopra descritte, che di norma
durava in carica un anno, era composto e rappresentato dal sindaco e da due o
più «eletti», preposti all’esercizio della buona amministrazione mediante il con-
trollo della salute pubblica e della produzione e del commercio del frumento.
I componenti il reggimento erano soggetti a responsabilità contabile per-
sonale per le spese sostenute dall’Università, verso la quale, alla scadenza del
loro mandato amministrativo, restavano debitori nel caso di mancata ratifica
degli esborsi da parte del razionale universale.
A tal fine, questi aveva il preciso compito di verificare lo ««stato discus-
so», ossia il bilancio universale, per potervi relazionare prima di presentare i
19 Ivi, ff. 156v-158r.
20 Agli inizi del XVIII secolo, l’Università ardorese (ente locale equivalente all’odierno Comu-
ne), essendo allora sindaco Carlo Macrì ed eletto Pietro d’Aguì, risultava composta dai «regi-
mentarj» Antonio Codespote, Gaetano Carpenteri, Geronimo Zappia, Oratio Macrì e Domeni-
co Macrì, tutti qualificati come «magnifici» e «nobili» (SASL, Fondo notarile, Ardore, notar
Francesco Antonio Caccia, b. 115, v. 1055, f. 21r-v, 9 maggio 1716).
21 SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Francesco Antonio Caccia, b. 115, v. 1054, f. 52r (14

settembre 1714).
22 ASC, Cassa Sacra, Mappe, Ardore, f. 13r, 1783; DOMENICO ROMEO, Il Comune feudale in

Calabria. Struttura amministrativa, giurisdizionale e difensiva tra XVII e XVIII secolo, Arti Grafiche
Edizioni, Ardore Marina 2002, 18.
35
conti all’approvazione della Regia Camera della Sommaria in Napoli: in esito al
cui esame contabile, egli rilasciava apposita significatoria e, nel caso di perdita
dovuta alle maggiori uscite, invitava il nuovo reggimento al recupero, a carico
di quello uscente, della differenza degli esborsi.
Il cassiere, che svolgeva funzioni di amministratore finanziario ed econo-
mo e non doveva essere parente del sindaco, aveva il particolare compito di
custodire la cassa universale contenente il denaro riscosso dall’esattore dei pro-
venti, cui ogni volta rilasciava ricevuta con l’obbligo di consegnarne la chiave al
cassiere suo successore.
L’esattore dei proventi aveva il compito di riscuotere i tributi universali,
annotati in apposito libro, a carico dei cittadini e dei corpi feudali posti nel
territorio dell’Università, che poi riversava al cassiere, il quale a sua volta gli
rilasciava formale ricevuta.
Quel funzionario aveva inoltre il potere di recuperare coattivamente, in via
esecutiva, crediti universali insoluti tramite il locale magistrato, il quale, previo
pignoramento, disponeva la vendita all’incanto dei beni pignorati per il soddi-
sfacimento sulla somma così ricavata; non poteva altresì utilizzare il denaro
universale per scopi personali, né lasciare crediti impagati alla fine del proprio
ufficio, terminato il quale egli consegnava la cassa ed il libro contabile a chi gli
succedeva e, nel contempo, presentava al razionale il conto monetario della
riscossione.
I deputati e gli apprezzatori (o tassatori) erano preposti a coadiuvare la
compilazione del catasto universale per il censimento degli abitanti e per la
stima dei loro dei beni mobili ed immobili, al fine di determinare l’ammontare
delle tasse dovute all’Università.
Altro dipendente universale era il serviente, eletto dal pubblico parlamento
(o, in alcuni casi, direttamente dal reggimento), che provvedeva a notificare atti,
pubblicare bandi ed annunciare la convocazione del civico consesso.
In relazione alla struttura giurisdizionale, all’Università facevano riferimento
le seguenti magistrature minori: la «catapania», annualmente affittata tramite
asta pubblica, retta dal «catapano», il quale svolgeva funzioni di controllo an-
nonario con la riscossione di tributi, la pubblicazione di ordinanze, impugnabili
davanti al governatore feudale e la facoltà, all’occorrenza, di trarre in arresto i
contravventori; la «portolania», di cui era titolare il «portolano», eletto dal
pubblico parlamento (ovvero, a seconda delle consuetudini locali, anche dal
reggimento universale), il quale poteva essere: “di terra”, preposto al controllo
delle strade pubbliche ed alla loro manutenzione, con l’esazione di pedaggio
per le mercanzie, vigilando pure sulla regolarità delle fabbriche edili in corso
nell’abitato urbano; ovvero “di mare”, in tal caso addetto alla vigilanza sugli
sbarchi nel litorale del territorio universale, per i quali riscuoteva un tributo per
l’approdo e lo scarico di merci, con potere di irrogare sanzioni pecuniarie, im-

36
pugnabili davanti al governatore feudale, i cui proventi erano riversati nelle
casse dell’Università: entrambi i suddetti magistrati minori esercitavano anche
funzioni di polizia sanitaria mediante controllo del transito in entrata di perso-
ne e merci e, a tal fine, potevano anche emettere ordinanze interdittive per la
tutela della salute pubblica.
Facevano inoltre parte della magistratura minore: il «mastro di fiera», elet-
to in pubblico parlamento, il quale controllava soltanto le fiere del territorio,
con potere di dirimere eventuali controversie23; il «baglivo» (o «capitano della
bagliva»), il quale aveva competenza, in materia di polizia locale, nelle cause di
valore non superiore a trenta carlini, nonché per danneggiamenti, causati anche
da animali, nelle proprietà private ed universali; il «mastro giurato», ausiliario di
quel magistrato per l’esercizio delle funzioni giurisdizionali, eletto dal pubblico
parlamento, il quale era preposto al controllo dell’ordine pubblico con compiti
di polizia giudiziaria, che esercitava anche il controllo delle prigioni, a loro volta
custodite da un «carceriero»; il «bargello» (detto anche «barricello», o «bir-
ro»), ausiliario del predetto magistrato, eletto dal pubblico parlamento e prepo-
sto alla pubblica sicurezza, che poteva avere al proprio comando uno o più
soldati; il «mastrodatti», eletto dal pubblico parlamento su designazione del
sindaco, il quale era addetto alla conservazione dei documenti universali, non-
ché alla redazione di atti e provvedimenti ed alla registrazione dei verbali dei
pubblici parlamenti24.
L’antica Università ardorese, al pari di tutte quelle del Regno di Napoli, durò
fino agli inizi del XIX secolo, allorquando, durante il decennio francese, essa fu

23 Nella Terra di Ardore, oltre al periodico mercato settimanale nelle giornate di Sabato e di
Domenica, si svolgevano anche quattro fiere annuali, della durata di due giorni ciascuna, delle
quali una l’8 settembre, in occasione della festa di S. Maria del Soccorso; una il martedì post
Pascham, nella chiesa rurale di S. Maria della Marina; una il 3 maggio presso il Santuario di S.
Maria della Grotta in agro del casale di Bombile ed un’altra, la prima domenica di settembre,
nella chiesa campestre di S. Maria delle Grazie (o «di Zuccalio») del casale di San Nicola delli
Canali (ASN, Archivi notarili, notar Francesco Nicola Dell’Aversana, scheda 482, prot. 36, ff.
31v-32r).
24 Sulla struttura amministrativa e giurisdizionale dell’università durante il Regno di Napoli, si

cfr. ROCCO PECORI, Del Privato Governo dell’Università, Napoli, presso D. Campo, 1770;
ALESSANDRO DE SARIIS, Codice delle leggi del Regno di Napoli, Napoli 1794; ISIDORO CARLI, Il
Cancelliere istruito, opera teorico pratica per ben dirigere gli affari delle Università del Regno in tre libri divisa,
Napoli, presso Salvatore Riccio, 1803; GIROLAMO SCALAMANDRÈ, Delle Università e dei Comuni
del Reame di Napoli, Napoli, Tipografia A. Festa, 1848; TOMMASO PEDIO, L’ordinamento delle
Università nella Basilicata nel secolo XIII, «Archivio storico per la Calabria e la Lucania», X, 1940, n.
7, 55-74; ROMEO, Il Comune …, cit.; FRANCESCO CARACCIOLO, Sud, debiti e gabelle. Gravami,
potere e società nel Mezzogiorno in Età moderna, Edas, Messina 1989.
37
sostituita dal Comune, nuovo ente locale frutto dei progetti riformistici degli
intellettuali illuministi settecenteschi25.

25 Sul riformismo settecentesco, si cfr. GIUSEPPE GALASSO, Mezzogiorno medievale e moderno,


Giulio Einaudi Editore, Torino 1965; Id., Il Mezzogiorno nella storia d’Italia, Le Monnier, Firenze
1977; FRANCO VENTURI, Settecento riformatore, Giulio Einaudi Editore, Torino 1969;
PASQUALE VILLANI, Mezzogiorno tra riforme e rivoluzione, Bari, Laterza 1973. Id., Feudalità, rifor-
me, capitalismo agrario. Panorama di storia sociale italiana tra Sette e Ottocento, Laterza, Bari 1968;
ROSARIO VILLARI, Ribelli e riformatori dal XVI al XVII secolo, Editori Riuniti, Roma 1979;
ANNA MARIA RAO, Il Regno di Napoli nel Settecento, Guida, Napoli 1983, pp. 110-139; Id., Ber-
nardo Tanucci e il Settecento meridionale, «Quaderni storici», XXI, 1986, 323-326. Sulla istituzione
del Comune durante il Decennio francese, si cfr. RENATA DE LORENZO, Esercito, amministrazione,
finanze nel Mezzogiorno durante il decennio francese, in L’organizzazione dello Stato al tramonto dell’Antico
Regime (a cura di Anna Maria Rao - Pasquale Villani), Morano, Napoli 1990, 247-288;
ANTONIO CESTARO - ANTONIO LERRA, Il Mezzogiorno fa ancièn regime e decennio francese, Osan-
na Edizioni, Venosa 1992.

38
CAPITOLO III

LA TERRA DI ARDORE E LA FEUDALITA’

Nel 1746, la Terra di Ardore era soggetta, poiché infeudata1, al principe


Giacomo Francesco-di-Paula Milano, cui spettava la giurisdizione delle
prime e seconde cause civili e criminali.
Rappresentante del feudatario, o camera, principale era l’«auditore genera-
le», o «governatore», sovente sostituito da un locale «luogotenente» (detto,
per la Terra di Ardore, «Vice-Principe»)2 il quale, nel capoluogo feudale, am-
ministrava la giustizia e rappresentava il Tribunale di primo grado per le cause
civili e criminali, svolgendo altresì funzioni arbitrali per la definizione transatti-
va delle controversie, soprattutto in materia di obbligazioni pecuniarie: egli, in
tale qualità, poteva anche convocare e presiedere il pubblico parlamento uni-
versale, così come poteva esercitare azione di controllo sulle finanze
dell’Università, costringendo i debitori morosi al pagamento dei pesi fiscali,
nonché custodire le chiavi delle porte urbiche e svolgere mansioni militari,
specie nell’eventualità di incursioni piratesche3.
Della corte baronale, per coadiuvare l’auditore generale, facevano altresì
parte uno o più «mastrodatti»4 ed il «consultore», nonché il «mastro di came-
ra» (o «coadiutore»), con funzioni di cancelliere, l’«erario», preposto alla ri-
scossione delle imposte e dei tributi spettanti alla corte feudale5 e l’«ufficiale di

1 Sulla storia del diritto feudale nel Mezzogiorno italiano, si cfr. la fondamentale opera di
NICOLA SANTAMARIA, I feudi, il diritto feudale e la loro storia nell’Italia meridionale, Napoli, Presso
Ricc. Marghieri di Gius. Editore, 1881.
2 Nel 1739 era luogotenente il «magnifico» Domenico Spanò (SASL, Fondo notarile, Ardore,

notar Tomaso Ripolo, b. 150, v. 1584, f. 9r).


3 ANGELANTONIO SPAGNOLETTI, Giudici e governatori regi nelle università meridionali, «Archivio

storico per le Province napoletane», 1987, 415-454.


4 Nel 1716, risultavano mastri d’atti della corte feudale Antonio Spanò e Tomaso Camera

(SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Francesco Antonio Caccia, b. 115, v. 1055, f. 21r-v).
5 Le fonti documentali ricordano alcuni erari feudali, quali il «magnifico» Felice Arena di Poli-

stena (SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Francesco Antonio Caccia, b. 115, v. 1057, f. 18v,
27 luglio 1718), il dott. Giovanni Battista Macrì (SASL, ivi, notar F. A. Caccia, b. 115, v. 1065, f.
27r, 5 ottobre 1726), il «Signor» Carlo Oliva (SASL, ivi, notar F. A. Caccia, b. 116, v. 1068, f.
43v, 27 dicembre 1729), il «magnifico» Domenico Zappia (SASL, ivi, notar Tomaso Ripolo, b.
150, v. 1580, f. 39v, 2 novembre 1735), il «magnifico» Domenico Spanò (SASL, ivi, notar T.
Ripolo, b. 116, v. 1584, f. 9r, 18 aprile 1739; ASN, Archivio della Regia Camera della Somma-
ria, Catasti onciari, volume 6126, Ardore, 1746 - in avanti COA - s. n.).

39
giustizia», dottore in legge con funzioni di pubblica accusa nelle cause crimina-
li6.
Nel 1712, per il buongoverno dei propri Stati feudali, Giovandomenico
Milano, I principe di Ardore, promulgò, a stampa, la codificazione statutaria
intitolata

Ordinazioni, e Pandette, che devono osservarsi nelle Corti, e Città, Terre, e


luoghi di S. Giorgio, Polistina, Melicucco, Siderno, Ardore, S. Nicola, e Bom-
bile, con le citazioni alla margine di testi, Prammatiche, e di diversi Autori, per
lo stabilimento delle medesime Pandette, poste dal Dottor Giuseppe Am-
mendolia Auditore Generale delli Sudetti Stati.7

La ragion giustificatrice fu così esplicitata dal feudatario nel preambolo del-


la compilazione normativa:

NOI
DON GIOVANDOMENICO MILANO,
FRANCO, VENTIMIGLIA, D’ARAGONA,
DELLA TOLFA, DEL TUFO, PIGNATELLI, D’ALAGNO,
CARACCIOLO, E BORGIA
Signore della Casa Milano, e della Casa Franco, Marchese di San Giorgio,
Marchese di Polistina,
Principe d’Ardore,
Baron di Melicucco, utile Signore delle Terre di Siderno,
di S. Nicola de Canali, e di Bombile,
e delli Casali, e Feudi di Prataria, Carignano,
Santo Donato, Santa Marina, Pagliaforio, &c.
Cavaliere di Seggio di Nido della Città di Napoli, Patrizio di Valenza, &c.
Avendo Noi esperimentato, che, benche ne’ nostri Stati di S. Giorgio, Ardore
e Siderno, vi siano molte Ordinazioni, e Pandette; non di meno parte di esse
non stanno in osservanza, e parte diversamente di quello, che stan formate, si
osservano, e che in alcune particolarità vi voglia maggior esplicazione, ed ag-
giunzioni. Il zelo della giustizia, ed amorevolezza verso i nostri Vassalli, ci hà
mossi di formare le presenti ordinazioni, e Pandette, nelle quali (per quanto
sia possibile) spiegheremo tutto lo che dovrà osservarsi in detti nostri Stati. E
ciò che non si ritrovarà in queste Pandette stabilito, ordiniam che s’osservi se-
condo le leggi communi, ò municipali del Regno, ò pure secondo le costu-
manze. Ordinandomo espressamente, che quanto da Noi con matura delibe-
razione in esse Ordinazioni, e Pandette si stabilisce, sia da tutti con ogni pun-
tualità osservato. Ed acciò abbian questi nostri Ordini il dovuto effetto, co-

6 ROMEO, il Comune feudale …, 85-87.


87 ROMEO, Il Comune feudale …, 85-87.
7 In Polistina 1712, Nella Stamperia di S.E., Con Licenza de’ Superiori (pp. 107 numerate con

le armi della casa feudale ed il ritratto di G. Milano incisi ad acquaforte).


40
mandamo a’ Sindici de’ luoghi d’aver pensiere di consegnare una copia d’esse
à qualsivoglia Offiziale di giustizia nel suo ingresso, dal quale se la faccian re-
stituire quando finirà l’Offizio, per consegnar’al Successore8.

Il corpus statutario è suddiviso in due parti, delle quali una con norme impe-
rative, promulgate in ossequio al principio di presunzione di conoscenza della
legge, dirette a tutti gli stati feudali della casa Milano (tra i quali quello di Ardo-
re, sede giudiziaria ed amministrativa della corte principale) ed un’altra com-
prendente le «pandette», sorta di tariffario monetario dei diritti spettanti agli
agenti feudali per gli atti compiuti nell’esercizio delle loro funzioni.
Nell’ambito della normativa di carattere generale, le seguenti statuizioni
mirarono a regolamentare la religiosità e l’amministrazione della giustizia, spe-
cie per contrastare concussioni, corruzioni ed appropriazioni indebite perpetra-
te dagli ufficiali feudali:

Ordinamo à tutti, e singoli Uffiziali di giustizia, che nell’ingresso de’ loro Uf-
fizj, facciano pubblicare li banni pretorj, secondo il solito, ed in quelli abbian
cura d’inserirvi il dovuto rispetto alle Chiese, che in quelle non si giuochi; non
si stia irreverentemente, né si facciano atti qualsivogliano profani.
Che chiunque s’incontrerà col Santissimo Viatico, ò che quello si porti proces-
sionalmente, debbia accompagnarlo colla riverenza dovuta fin’alla Chiesa,
purche non sia legitimamente impedito.
Che niuno ardisca far il demonio Santo, ò di biastemare il nome di Dio, della
Beata Vergine nostra Signora, ò de’ Santi; né di maledire l’Anima de’ Defonti,
sotto le pene legali, e che rispettivamente pareranno e quelli Uffiziali, che non
osserveranno, ò non metteranno in esecuzione li sudetti capi, incorrano nella
pena di docati diece, applicandi ad una Chiesa da Noi eligenda.9

8 Le Grazie, ed Ordinazioni di G. Milano destinate alla Terra di Siderno, che egli acquistò il 22
settembre 1694, confermarono sostanzialmente, salve eventuali eccezioni, le statuizioni già
promulgate, per quella stessa baronia, dal precedente feudatario Carlo Maria Carafa (1651-
1695), IV principe della Roccella, nell’ambito della codificazione feudale, promulgata a stampa,
intitolata Ordini, Pandette, e Costituzioni Da osservarsi nelle Città, e Terre, della Roccella, di Castelvetere,
Grotteria, Martone, e S. Giovanni, Siderone, Condoianne, S. Ilario, e Ciminà, Bianco, Casignana, Carafa, e
Fabrizia, in Calabria ultra, In Mazzarino, per Ignazio Calatro, 1692 (si cfr. DOMENICO ROMEO,
L’Apprezzo di Siderno e la causa fra i Carafa e i Milano per il suo possesso nel corso del XVIII secolo.
Edizioni Corab, Gioiosa Jonica 2000, 14; RACCO, Una codificazione feudale …, 136-141).
9 GIOVANDOMENICO MILANO, Ordinazioni, e Pandette …, Capo I., § I., 1. Notevole analogia è

ravvisabile con la codificazione feudale del principe C.M. Carafa, il quale, nell’ambito degli
Ordini toccanti al servigio di Dio, ebbe così a statuire: «Che qualsivoglia persona, che si troverà a
cavallo, e per strada, o in qualsisia altra maniera, s’incontrerà con la processione del Santissimo,
o Viatico, che va agl’infermi, debba subito scavalcare, e con ogni riverenza ginocchiarsi, sotto
pena di mesi due di carcere, et altre a nostro arbitrio» (CARAFA, Ordini, Pandette, e Costituzioni…,
§ 2., 6). Ed ancora, «Che niuno ardisca far’il nome del demonio santo, nè bestemmiare in qual-
sisia maniera Iddio, la Beata Vergine, et i Santi, sotto la pena contenuta nelle Regie Prammati-
che, e della frusta a gl’ignobili, et a’ nobili di scudi venticinque applicandi la quarta parte alla
41
Ordinamo a’ detti Uffiziali, che si guardino di far estorsioni, ò baratterie, e di
vendere, ò donare il loro arbitrio, ò di pigliar regali di qualsivoglia sorte da’ Li-
tiganti, ancorche spontaneamente se li diano, sotto le pene stabilite dalle leggi,
della privazione degli Uffizj, ed inabilitazione ad altri.
E le persone, che saranno mezane à dette baratterie, ò altro incorrano nella
pena di docati diece, applicandi ad una Chiesa da Noi destinanda; e se le Parti
tenteranno di subornare, ò suborneranno il Giudice, oltre delle pene legali, in-
corrano nella pena di docati diece, applicanda da Noi come sopra.
Ordinamo, che detti Uffiziali non possano esiggere oltre le presenti Pandette
cosa alcuna, anco per ragion di studio, ò candele, e sotto qualsivoglia altro ti-
tolo, ò pretesto, sotto pena della privazione dell’Uffizio, e dell’inabilitazione
ad altri Uffizj de’ nostri Stati, oltre della restituzione di tali estorsioni, ed altre
pene à nostro arbitrio10.

Nella restante compilazione statutaria, improntata a tali principi normativi


e diretta ai singoli feudi, il principe G. Milano emanò specifiche statuizioni
destinate allo Stato di Ardore e così rubricate:

Capo XXVJ. Ordinazioni per lo nostro Stato di Ardore.


Capo XXVII. Pandetta de’ deritti spettanti al Vice-Principe, e Mastrod’atti del
nostro Stato d’Ardore nelle cause Civili.
Capo XXVIII. Emolumenti spettanti al Mastrod’atti, dove non han parte gli
Uffiziali di Ardore.
Capo XXIX. Pandette degli Emolumenti spettanti al Vice-Principe, e Ma-
strod’atti dello Stato di Ardore nelle cause criminali.
Capo. XXX. Pandette degli emolumenti spettanti al Vice Principe, e Ma-
strod’atti dello Stato di Ardore nelle cause criminali.
Capo XXXJ. De’ Deritti, e Giurisdizione della Bagliva del nostro Stato di Ar-
dore.
Cap. XXXIJ. Della facoltà d’uccidersi gli Animali, che dannificano, ed altre
osservanze di detto nostro Stato di Ardore11.

Non erano purtroppo rari abusi di potere arbitrariamente commessi dagli


ufficiali feudali in danno degli inermi cittadini di Ardore, come testimonia la
drammatica testimonianza di tale Francesca Carlino, raccolta in atto notarile del

persona che rivelerà, et il resto alla chiesa parocchiale della parrocchia, che sarà il controvenien-
te» (ivi, § 4., 6).
10 MILANO, Ordinazioni, e Pandette…, Capo I., § III.-IV., 2. Anche il principe della Roccella

stabilì, a carico degli ufficiali feudali, che qualora essi avessero «… commessa falsa, e non
somministrata la giustizia per qualche indebito rispetto, o particolare compiacimento, paghe-
ranno de proprio l’interesse alle parti, e saranno severamente gastigati, come anche saranno
puniti coloro, che coopereranno a dette ingiustizie» (CARAFA, Ordini, Pandette, e Costituzioni …,
Ordini spettanti alla retta amministrazione della Giustizia, § 11., 11).
11 MILANO, Ordinazioni, e Pandette…, Capo I., § III.-IV., 80-99.

42
primo aprile 1707, la quale, arrestata e poi maltrattata e minacciata di fustiga-
zione e di tortura dal Vice-Principe dottor Marc’Antonio Benevento, fu quindi
imprigionata nei tetri «damoselli» (verosimilmente, celle di rigore sotterranee)
delle locali carceri castellane al fine di estorcerle una calunniosa denuncia per
violenza carnale nei confronti di tali Giacomo Nobile ed Antonio Codespoti:

Die prima mensis Aprilis 1707. In Civitate Hieracij decima quinta Indictione Regnan-
te &c.
Personalmente constituta avanti Noi Francesca Carlino della Tera di Ardore al pre-
sente commorante in questa Città cognita la quale spontè asserisce, come li giorni pas-
sati, e propriamente la sera delli quindeci del caduto mese di marzo all’uscita del Rosa-
rio recitato nella Madre Chiesa di detta Terra s’è partita da detta Terra per anadare
nella Terra di San Nicola delli Canali per aver ivi notitia di Gioseppe Ceravolo suo
marito, e doppo passarsi per la medema causa, et altri suoi affari in detta Città, e con-
feritasi nella sudetta Terra di San Nicola per non aver avuto persona che
l’accompagnasse per questa Città se ne ritornò in detta Terra sua Patria, e propria-
mente nella sua casa, dove si dice Pasqualino, limito la casa di Tomaso Morabito,
Domenica seguente di detta settimana andò nella Chiesa Matrice sudetta per intender
la messa, e la predica, et uscita di detta Chiesa si portò nella casa di un suo Vicino
chiamato Giovanni Procopi, dove discorrendo con Antonia Mauro moglie di detto
Giovanni si vidde ore dopo presa carcerata da Gioseppe Minici, e Francesco Pedavoli
Famigli della Corte di detta Terra per ordine del Magnifico Dottor Marc’Antonio Be-
nevento Viceprincipe di detta Terra, come dissero, e portata nel Castello di detta Ter-
ra, ed in presenza di detto Viceprincipe, e sua Corte, fu domandata da detta Corte do-
ve era andata nelli giorni passati quando mancò di detta Terra, essa costituta li rispose,
che s’era portata in detta Terra di San Nicola per suoi affari come disse; E perche non
li piacque detta risposta à detto Viceprincipe ordinò al Carceriero, che la dovesse por-
tare carcerata sotto li damoselli di detto Castello, e detto Viceprincipe minacciandola
con un nervo in mano li disse che li darà cento nervate, e li funicelli, e non la scarcerà
da detti Damoselli, se non dirà, che fù trasportata in detta Terra di San Nicola da Gia-
como Nobile di detta Terra a Ardore, e li essendo posta nelli sudetti Damoselli carce-
re oscure, che non si possono veder genti, nelli quali non pongono altri carcerati, se
non quelli che commettono gravi delitti, s’è presa di paura, e di timore, che fece ru-
more con la voce, e fece sentire a detta Corte, che la levasse da detti orribili carceri,
che ella dirà quanto vorrà detta Corte; la quale li disse che si dovesse esaminare, che
ella fù accompagnata da Giacomo Nobile, quando andò in detta Terra di San Nicola,
e poi ritornò in detta Terra d’Ardore, e che forzosamente l’ha conosciuto carnalmente
Antonio Codespoti e che all’hora sarà scarcerata di modoche intimorita di dette pes-
sime carceri, e del nervo gli si mostrava dal detto Viceprincipe, e per non ricevere più
maltrattamenti hà deposto, et esaminatasi che detto di Nobile l’ha associato nel viag-
gio di San Nicola, e che tanto detto di Nobile, quanto detto di Codespoti l’hanno co-
nosciuto carnalmente si come detta Corte l’hà interrogata quando mai detta costituta
hà avuto commercio carnale ne commesso peccato carnalmente ne con detto di Nobi-
le, ne con detto di Codespoti, ne con altra persona, mà solamente con suo marito
Gioseppe Ceravolo; E cosi detto Esame cosi forzosamente fatto la dechiara nulla, irri-
ta, et invalida, e di nessuno valore, e robbore, di modoche s’intenda come non fatta, e
per quella ne detto di Nobile, ne detto di Codispoti fossero castigati; E perche l’è ve-
nuto à notitia che detto Giacomo per detta sua forzata deposizione fù da detta Corte
carcerato, et habilitato in pleggeria, ed intende detta Corte carcerarlo, e punirlo; Onde

43
portatasi dal Confessore per confessarsi non l’hà voluta per tal causa assolvere se pri-
ma non chiarisse la verità con la presente dechiarazione; ciò per scrupulo della sua co-
scienza per la chiarezza della verità e per cautela di detto di Nobile, e di detto di Co-
despoti hà pregato Noi detta Francesca che delle cose sudette dovessimo fare la pre-
sente dechiarazione; attestatione, et atto presente e quanti saranno necessarij.
Praesentibus Natale Franco Regio ad Contractus Judice Domino Antonio Zappia Ar-
doris Clerico Caietano, Utriusque Juris Doctore Carmelo, et Francisco Antonio Ben-
nato, Joseph et Dominico Bongiorno Hieracensibus et me Notario Jacobo Napoli ro-
gatus12.

Un atto notarile del 1734 attesta ancora gravi soprusi perpetrati dagli uffi-
ciali feudali in danno di alcuni cittadini ardoresi (Orazio Zappia, Giovanni
Domenico Armeni, Giuseppe Cristarella, Domenico Marando, Domenico
Ielasi, Francesco Catanzariti, Domenico Varvaro e Francesco Sanzotta di Gio-
vanni): i quali, dopo aver presentato a tal fine un apposito memoriale alla Regia
Udienza di Catanzaro contro «Sua Altezza il Signor Marchese di San Giorgio
loro Padrone», dichiararono (forse perché timorosi di conseguenti ritorsioni) di
volerlo espressamente ritrattare, «non essendo mai stata loro volontà di pro-
durre doglianza alcuna in prigiudizio di Sua Altezza detto Signor Marchese loro
amatissimo Padrone, dal quale sono stati sempre ben trattati, ed amati»13 .
Di talché, la repressione e prevenzione di tali gravi abusi di potere fu la
ratio della seguente norma all’uopo promulgata dal feudatario:

Perche avemo inteso, che in detto nostro Stato d’Ardore si procede a carcera-
zioni contro li querelanti per qualsivoglia causa, anche minima, e che da ciò ne
nasce molto dispendio a’ nostri Vassalli, perciò ordinamo, che per querele ci-
vili, che meritano pena infra la somma di carlini quindeci non si possa proce-
dere à carcerazione, e procedendosi non si paghi cos’alcuna14.

Una capitolazione è invece diretta a disciplinare il funzionamento del pub-


blico parlamento dell’Università ardorese, anche, all’occorrenza, nel rispetto
della celebrazione delle funzioni liturgiche nella chiesa Matrice di S. Leonardo
antistante il «piano» del castello feudale:

Benche era prima solito, che li Parlamenti, e Conclusioni Universali si facesse-


ro nella casa Universale, nella quale presentemente non possono comodamen-
te farsi, ordiniamo perciò, e stabilimo, che quelli si facciano nel piano sotto il
Ponte del nostro Castello, e perche si trova in esso piano la Chiesa Matrice, e
si potriano impedire ò perturbare i divini officij, ordinamo, che non possano
farsi in tempo che i medesimi si stan celebrando.

12 SASL, Fondo notarile, Gerace, notar Giacomo Napoli, b. 99, v. 910, ff. 22r-23r.
13 SASL, Fondo notarile, Gerace, notar Francesco Antonio Cognetti, b. 154, v. 1647, ff. 20v-
21r (Ardore, 7 ottobre 1734).
14 Ivi, Capo XXVJ., § I., 80.

44
E perche in ogni Parlamento, e Conclusione verbale deve intervenire il nostro
Vice-Principe, ò Luogotenente, e dal medesimo firmarsi nel libro, dove si re-
gistrano detti Parlamenti, e Conclusioni, ordinano, che per ogni firma delle
predette conclusioni, si paghino al detto Vice-Principe, ò Luogotenente carlini
due15.

Il principe G. Milano non trascurò inoltre di determinare l’esatto ammon-


tare del salario degli operai nel caso di vertenze giudiziarie introdotte davanti
alla corte principale:

Ordinamo, chè quando gli operarj convengono in Corte, per il pagamento del
salario dovutoli, quando non si è tra le parti convenuto, s’osservi la tassa
nell’infrascritto modo.
Nel mese di Maggio, e Luglio grana quindici il giorno.
Nel Mese di Giugno grana venti.
Negli altri tempi dell’anno grana diece il giorno.
Nel mieter grano, grana venti il giorno.
Nel mieter orgio, ò diminì grana quindici il giorno.
Nel zappare con zappa piccola grana sette, e mezo il giorno.
Nell’annettar lini, seù filliare grana cinque il giorno.
Alli Bovari, che lavorano colli Bovi grana trenta il giorno, con dover lavorare
tre quartarunate il giorno al meno.
Tutti detti operarj devono anche aver le spese, e se non se li somministrano
dette spese, se li paghino grana cinque di più per ogni giorno16.

In relazione all’amministrazione della giustizia, il feudatario stabilì inol-


tre i criteri per la nomina e per la competenza giurisdizionale della corte della
bagliva nello Stato di Ardore:

Ogni Sindico di detto nostro stato, finito l’anno del suo sindacato, succede al
Giudice annale della Bagliva; E procede nelle cause di carlini trenta à basso.
Ed incaso d’impedimento del Sindico, succedono gli Eletti gradatamente; non
può però il Sindico, ne gli Eletti sostituire altro Giudice.
La Corte della Bagliva devesi reger in publico, nel luogo solito avanti alla Ve-
nerabile Chiesa di San Rocco, dove si dice l’Arco Vecchio. Il Baglivo deve te-
ner il suo Attuario, e non esercitar lui la Mastrodattia, senza nostra espressa li-
cenza in scriptis. Tiene il Baglivo giurisdizione di conoscere le querele di danni
dati casualmente dagli animali17.

15 Ivi, VIII, 81-82.


16 Ivi, Capo XXVJ., § XII., 83.
17 Ivi, Capo XXXJ., § I.-IV., 89.

45
In quel tempo, i fondi rustici erano sovente danneggiati da animali,
specie da greggi, con conseguenti litigi, anche violenti e sanguinosi, tra i pro-
prietari, tanto che il principe così dispose:

Gli Porci Campestri, ò animali Caprini, e pecorini, che si trovano dannifican-


do dal Padrone del luoco dannificato nelle gliande, olive, Pera, vettovaglie, ed
altri frutti, si possono ammazzare, cioè per ogni volta, che si trovano dannifi-
cando, si può uccidere vn’animale, che basta per la refazzione del danno.
Non si possono però vccidere quando il Padrone si trova presente nel luogo
dove entrano gli animali à dannificare, mà in tal caso si devono dal detto Pa-
drone del luogo levare dal danno, per tre volte interpellatamente, e trovandosi
presente nella quarta volta, quando i Padroni, ò Guardiani degli animali butta-
no a gliande per far pascere detti loro animali, potrà uccidere vn’animale come
sopra s’è detto.
Prima però di procedersi dal dannificato ad vccisione, come sopra, debba
chiamare ad alta voce tre volte il Guardiano degli animali, e se questo rispon-
derà, non si puòl procedere ad vccisione, mà solamente alla rifazzione del
danno, che offrirà di fare. Non sempre bensì si può procedere à detta vccisio-
ne, mà nelle vettovaglie si può procedere dopo, che son seminate, e prima che
son nate, e poi dalli tre di Maggio sin’alla raccolta, ed anche nelli grani raccolti,
prima che siasi fatta paglia. Mà li Pecorini, e Caprini si possono vccidere do-
po, che le vettovaglie son nate.
E nelle vigne, si posson’vccidere li Porci dalli tre Agosto fin’alla raccolta, e li
pecorini, e Caprini dalla metà dui Marzo. E li Cani dal primo d’Agosto fin’alla
raccolta, purche non abbiano il Mancone di legno di tre palmi al collo.
Non si possono uccidere quando nelli stabili che si dannificano, si trovano tre
aperture, seù vada, ò pure se lo stabile abbia tre Cancelli.
Quando s’uccide un’animale de predetti, si deve portare un quarto con tre co-
ste al Baglivo18.

G. Milano, con animo filantropico, riservò pure alcune terre ai cittadini di


Ardore, delle quali precisò sia il circuito fondiario, sia, per tutti i beneficiari,
tempi e modalità di esercizio nei medesimi terreni, detti «communi», del diritto
di delimitazione, di coltivazione e di pascolo:

18 Ivi, Capo XXXIJ., § I.-VII., XI., 93-94. Nell’aver ribadita una locale norma consuetudinaria
vigente fin dal 1532, il principe C.M. Carafa stabilì in favore del castello della Grotteria ed a
carico di tutti i cacciatori della contea, nel caso di uccisione di un maiale o di un cervo, di un
anno o più di età, l’obbligo di consegnarne al castellano il quarto intero della parte posteriore
con tre costole e la coda, sotto pena, in mancanza, dell’ammenda di quindici carlini, discenden-
do così, dalla norma in parola, l’esistenza di tali ruminanti, poi estinti, nel territorio grotterese
(CARAFA, Ordini, Pandette, e Costituzioni …, Grazie concedute, et Ordini emanati in occasione della visita
generale fatta da Noi l’anno 1674. nella Terra della Grotteria, e Casali, § 32., 8., 101).
46
Il recinto dove si dice Valestra nella Terra d’Ardore, si è dalla dirittura del no-
stro Castello verso Maestro, la contrada d’Alea, e scende per il luogo detto
Pondice, e passa nel luogo detto Diamante, e và nel luogo detto Censucho di diego
Chinè, e và ad alto nel luogo detto Maurelli, e passa nel luogo detto Pozzo, da
dove và nel Feudo, e nel luogo detto Lisi del Clerico Orazio d’Amato, e và al
Vallone detto Liberante, fin’al luogo detto Ferrandico, e và fin’alle Piante della
nostra Corte ed unisce con detto Alea. Il recinto delli luoghi, che si dicono
dentro li communi in detto nostro Stato d’Ardore, si è dalla Chiusa sù di Dome-
nico Nicotera verso Bovalino, per la Ficara gallica d’Antonio Clemente, per la
Ficara Selvaggia di Baldassarre Perri, per la Pietra grande dentro lo Stabile di
Domenico Marri, per lo Petto sotto le case del nostro Feudo di S. Biase per la
Strada Petrara, che porta in detto Feudo, per la Croce, dove si và alla Venerabile
Chiesa di Santa Maria di Zuccalio, per le Sepi della vigna di Domenico Cancel-
lieri, e Giacomo Morabito, à dirittura il Colle, Seù Timpa delle valli, per la Strada
dove si dice Cristarine, e limita colla foresta di Petito, e và fin’alla Pumara per Pie-
tra rossa, per il Serro, seù strada si và in Ciminà, che limita colla foresta di Cana-
letto, e tutte l’acque pendenti, che limitano con detta foresta, per l’acqua di Ca-
pelleri, per l’acqua di Libio, e per lo passo d’Arrigo, per lo cancello di Verrato, per lo
passo della Gabellotta, dove si dice la Gurna. E tutta detta circonferenza s’unisce
con detta Chiusa di Domenico Nicotera. Ed in detta circonferenza, vi è una
Gabellotta detta Manosciallo. In detto circuito torniandosi una tenuta con tre
surchi, seù passaggi d’aratro si può guardare dal giorno di tutti Santi, fin’a 3.
Maggio giorno della Santa Croce. E ogni Massaro può torniare una salmata di
terra per ogni paro di bovi che tiene, e tumulate due per la Baldina, purche
dette Terre siano delli medesimi Massari, poiche avendo più Terre non può
voltarli, mà ogni Cittadino può pascere li suoi animali. E non potendoli volta-
re le terre, perche forse non si può andare coll’aratro, può il Padrone mettere
le canne. In detti communi si può da’ Cittadini pascere colli loro animali
d’ogni sorte in ogni tempo, fuorche dal giorno della Santa Croce de 14. Set-
tembre, per tutto Ottobre, nel qual tempo non si possono pascolare animali
porcini, pecorini, ne baccini non domati all’aratro; s’intende però domato, se il
Padrone, in presenza del Baglivo, volta coll’aratro sopra d’esso per tre volte, e
per ogni paro d’animali baccini domati, può il Padrone pascolare un’altro non
domato. Possono anche pascolare li mannarini, seù porci domestici, se porta-
no nel busto, seù cinta una banna di tre passi di corda, due de’ quali torniati
nel busto, e l’altro pendente, come anche possono pascolarsi li porci, che non
hanno compito un’anno. Le gliande sono in detti communi, si possono da
ogniuno liberamente raccogliere, quando in atto non le sta raccogliendo il Pa-
drone dello Stabile, dove vi sono di dette gliande, e purche sientri dal cancello,
e non d’altra parte dello Stabile, non però si possono dette gliande buttare da-
gli alberi delle Quercie, ò Ilici, se non dalli proprij Padroni, che tengono li
Stabili censuiti, ma solamente quando son cascate in terra, ne si possono ben-
che cascate pascere cogli animali, mà solamente cogliere à mano. Ne si posso-
no raccogliere altri frutti in detto Stabili censuiti, benche cascati in terra, es-
sendono tutti de Padroni delli Stabili. In detti communi non si possono taglia-

47
re le Quercie, Ilici, ò Oleastri verdi, per uso di fuoco, sotto pena di carlini
quindici quando si prova con due testimonj, se alberi, ò rami, che si tagliano
sono meno grossi della testa di un’uomo. E se son più grossi, sotto pena di
docati sei. Se dal Padrone si tagliano gli alberi in detti communi, può ogniuno
allignare, pur che il Padrone non l’abbia fatta la punta come all’uso di palo, ò
altrimente lavorati. E cascando un’albero dentro li detti luoghi censuiti, non si
puol allignare, se non dal Padrone, prima delli tre giorni, e segnandosi dal Pa-
drone dell’albero in detti luoghi censuiti, non si può allignare prima delli nove
giorni, questi però elassi si può da ognuno allignare, anche se il Padrone
l’avesse segnato19.

Da tempo remoto, il territorio di Ardore era anche meta di allevatori del


vicino ducato di Bovalino, i quali pretendevano di potervi esercitare il diritto di
pascolo, con conseguenti alterchi, sovente degenerati in risse ed in omicidi,
come, in un atto pubblico del 6 giugno 1740, resero al riguardo apposita dichia-
razione due abitanti del casale di Careri, uno dei quali, tale Giovanni Grico,
vegliardo della mirabile età apparente di centododici anni:

Careri, indictione III: Regnante &c. Die vero sexta mensis Junij, abita venia
prius à Vicario Foraneo pro hac vice tantum, ob diem festum &c.
Nos Thomas Ripolo, et Joannes Palumbo Judex Ordinarius Terrae predictae,
et Testes ad hoc specialiter vocati, et Rogati &c. notum facimus, ac testamur,
quod personaliter constituti in nostra praesentia Joannes Grico aetatis suae
Annorum centum, et duodecim circiter, ut dixit et ex suo aspectu apparet, et
Philippus Grico aetatis suae Annorum quinquaginta quinque circiter, ut dixit,
ambo huius Terrae, Nobis bene cogniti &c. medio iuramento et vulgari loquio
pro faciliori intelligentia coram Nobis asseruerunt che li costa benissimo ex
certa eorum scientia aver più, e più Anni transatti preteso li Cittadini di Bova-
lino, e Benestare pascere con loro Animali li voltati d’erbaggi, che solevono, e
sogliono fare l’abitanti, e Naturali della Terra di Santo Nicola de Canali, e Ter-
ra d’Ardore nelli loro territorij, come per lo presente lo pretendono, mà per
l’opposto sappiamo, e ci costa benissimo, che quante fiate per l’addietro, e
più, e più anni caduti li detti abitanti di Bovalino, e Benestare han andato con
loro Animali per pascolare nel detto territorio d’Ardore, e Santo Nicola i su-

19 MILANO, Ordinazioni, e Pandette…, Capo XXXIJ., § XVII.-XXIV., 95-98. Un norma, finaliz-


zata a disciplinare il taglio di legname, fu pure emanata dal principe della Roccella nella propria
codificazione feudale del 1692: «Ordiniamo, che resti ferma, e confirmata la pena di scudi sei
contra coloro, che tagliassero l’alberi di quercia grossi due palmi ... e in caso si trovasse alcuna
quercia danneggiata ne’ luoghi de’ particolari senza loro colpa siano obbligati di subito denun-
ciare al nostro Erario, altrimenti avranno loro da render conto con incorrere in detta pena et in
caso si tagliassero rami di quercia la metà in sù, si paghi la pena di carlini 15. ma non quando si
tagliassero dalla metà in giù, ch’è la pena di scudi sei» (CARAFA, Ordini, Pandette, e Costituzioni
…, Grazie concedute, et Ordini emanati in occasione della visita generale fatta da Noi l’anno 1674. nella
Città di Castelvetere, § 4., 71).

48
detti voltati, et erbaggi, sempre né sortirono molti discordij, bastonati, et omi-
cidij à causa del’attentato vuolevono fare col loro Animali li precitati di Bova-
lino, e Benestare nelli voltati, et erbaggi di questo territorio d’Ardore, e Santo
Nicola, e per esser tutto ciò di verità han ricercato noj, che conoscendo
l’officio Nostro esser publico, et iuxta petenti non sit denegandus assensus,
ideo praesens actum publicum scripsimus, et stipulavimus20.

A chiusura della normativa per lo Stato di Ardore, il principe G. Milano


emanò precise disposizioni in materia annonaria anche per regolamentare anti-
che consuetudini locali:

Che li Porcari, che tengono nove scrufe numerate in apprezzo, siano tenuti
macellare in piazza un majale, ò majolina, che sia al meno di rotola nove nel
giorno del Glorioso S. Nicola, o altro giorno ad elezzione del Sindico, e ven-
der la carne à grana cinque il rotolo, e macellando altra bestia più grossa, come
sarebbe scrufa, ò vero, debbia venderla à grana due, e mezo il rotolo, e non
facendosi così dal Porcaro, possa il Sindico eseguirlo propria autoritate e
nell’istessa forma deve praticarsi colli Pecorari, col solo divario, che il monto-
ne deve da questi macellarsi, nel giorno della Santa Pasqua di Resurrezzione.
Le recotte si fanno dalli Pecorari per vendersi, devono essere almeno d’onze
dieceotto, e quelle vendersi à grana due, e mezo l’una, sotto pena di carlini
quindici. La misura, con che si vende il musto in S. Nicola detta volgarmente
Cortara debbia essere di quarte diecessette la quarta oncie quarentotto. E la
cortara colla quale si vende il vino, debbia essere di quarte sedici. La misura,
con che si vendono li fichi, ed altro volgarmente detta pesa, debbia essere di
rotola cinque al trenta. Il rotolo, con che si vende carne frutti, ò altro in piaz-
za, debba costare d’oncie quarantotto. E vendendosi con misure, ò pesi meno
di detta tassa, incorrano li venditori alla pena di carlini quindici, per ogni volta.
Li Buccieri, seù Macellatori non possono vendere carne in piazza; Ne li Botte-
gari altre robbe di grascia, ò commestibili, senza prima aver la meta, seù assisa
dal Sindico, ed in sua mancanza dagli eletti, ed in mancanza d’essi dal Mastro
Giurato, ed in mancanza di tutti li predetti, da un Cittadino assennato. E per
detta meta, debbiano li Macellari, e venditori di frutti, ò altro, pagar un rotolo,
mezo del quale spetta al Sindico, e mezo agli Eletti21.

20 SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Tomaso Ripolo, b. 150, v. 1585, f. 18r. Nella Diocesi di

Gerace, visse anche una donna, tale Rosella Faiello, nativa del casale di San Basilio in agro di
Motta Gioiosa e morta, nel 1660, alla sorprendente età di centoventi anni (si cfr., VINCENZO
NAYMO, Gioiosa Guardia: dall’invenzione letteraria alla realtà storica. Origini, denominazione e sviluppo di
una terra feudale nella calabria medievale e moderna, «Taccuini di Studi Calabresi. Supplemento al
Periodico del Circolo di Studi storici Le Calabrie. Storia, Arte, Archeologia», III, 2012, n. 5, 10).
21 MILANO, Ordinazioni, e Pandette…, Capo XXXIJ, § XXV-XXXII., 98-99. Nel 1692, nel dirit-

to dell’«assisa» era titolare anche il primo cittadino di Siderno, il favore del quale C.M. Carafa
ripristinò la legittimazione, in precedenza abolita per «l’ingordiggia di alcuni Sindici, a riscuote-
re … gli rotuli nelle vaccine, e ne’ pesci, tanto dagli chianchieri, quanto dai pescivendoli della
medesima Terra, secondo l’uso, e consuetudine antica per il jus dell’assisa» (CARAFA, Ordini,
49
Alla luce delle norme più significative dianzi citate, la codificazione legisla-
tiva promulgata dal primo principe di Ardore, poiché espressamente finalizzata
a stabilire (od a ristabilire) la certezza del diritto e dei rapporti giuridici tra cit-
tadini, Università ed autorità feudale, rappresenta di certo un documento storico
e giuridico di notevole interesse e, altresì, un interessante contributo per la
conoscenza del diritto feudale calabrese del XVIII secolo.

Pandette, e Costituzioni …, Grazie concedute, et Ordini emanati in occasione della visita generale fatta da Noi
l’anno 1674. nella Terra di Siderone, § 24., 119).
50
CAPITOLO IV

CHIESE E GIUSPATRONATI NELLA TERRA DI ARDORE

Al tempo del catasto carolino numerose erano le chiese erette nella Terra
di Ardore e nei suoi casali, risultanti nel citato apprezzo del 1696 ed anche in
altre fonti documentali, soprattutto parrocchiali e vescovili,1 le quali menzio-
nano anche la chiesa di San Michele Arcangelo, attestata nel 15792 ed anco-
ra nel 15943, ma già del tutto scomparsa nel 17464.
Parimenti molteplici erano, all’interno degli edifici di culto, i giuspatronati
(o juspatronati), fondati in virtù del diritto concesso, dall’autorità religiosa, su
un altare di una chiesa ad una determinata persona o famiglia, cui incombeva
pertanto l’obbligo di curarvi la costruzione e la successiva manutenzione ordi-
naria e straordinaria e, a tal fine, anche di dotarlo con apposita donazione di
beni mobili ed immobili fruttiferi, esenti da ogni imposta tributaria statale o
feudale.
Di norma, lo jus patronatus comportava lo jus praesentandi, cioè il diritto della
famiglia del fondatore di presentare all’Ordinario diocesano il sacerdote o il

1 Sugli atti episcopali della Diocesi di Gerace, si cfr. FRANZ VON LOBSTEIN, Bollari dei Vescovi
di Gerace, Edizioni Effe Emme, Chiaravalle Centrale 1977.
2 ASDL, Bollario 1575-1590, ff. 92r-93r (18 maggio 1579).
3 SASL, Fondo Gerace, volume 4, f. 19v ( 30 maggio 1594).
4 E’ ipotizzabile la fondazione dell’antica chiesa di S. Michele Arcangelo nella contrada «San

Michiele», posta fuori le mura della Terra di Ardore, in prossimità della porta urbica «di basso»
(o «di levante»), laddove un atto pubblico, rogato pochi anni prima del catasto onciario, vi
ubicava la chiesa del SS.mo Crocifisso, forse costruita nello stesso sito del più antico edificio di
culto dal cui titolo potrebbe essere derivato quel toponimo (SASL, Fondo notarile, Ardore,
notar Tomaso Ripolo, b. 150, v. 1585, f. 17r, 27 maggio 1740). Alla fine del XVIII secolo, a S.
Michele Arcangelo era dedicata una chiesa rurale (di cui restano oggi soltanto pochi ruderi in
fregio alla via Dromo), pertinenza privata del «Casino della Villa di Pomadonna» posta nella
omonima contrada di Bovalino, appartenente alla famiglia d’Amato di Ardore, come attestato
in un coevo inventario ereditario (SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Giovanni Battista
Mollica, b. 440, v. 4655, f. 12v, 16 febbraio 1793). Nella strada «Traccheria» dell’omonimo
quartiere urbano ardorese, la famiglia d’Amato era anche proprietaria di un cospicuo palazzo
urbano, dotato di oratorio privato e di ampie pertinenze, i cui arredi (comprendenti pure trenta
dipinti rappresentanti soggetti sacri, paesaggi e ritratti familiari, una non meglio descritta «Mac-
china Elettrica» ed una ricca biblioteca) furono elencati nel suddetto inventario notarile (SASL,
ivi, ff. 4v-15r, 15-16 febbraio 1793, si cfr. Appendice, IV).

51
chierico da nominarsi quale cappellano, nonché lo jus sepeliendi, cioè il diritto di
costruire sotto l’altare, o solitamente davanti ad esso, un sepolcro gentilizio
privato5.
Nel 1746, il più importante edificio di culto della comunità ardorese era la
chiesa Matrice arcipretale di S. Leonardo, posta nel «piano» del castello,
orientata, probabilmente fondata in epoca medievale e di rito greco6, elevata ad
arcipretura il 31 agosto 16937.
La chiesa è menzionata, già parrocchiale e cointitolata a S. Maria «Lantren-
ta» e S. Leonardo, in una bolla vescovile del 18 giugno 1575, nella quale data
essa, vacante per la rinuncia dell’abate Nicola Codespoti, motivata da inimicizie
che allora ponevano in serio pericolo la sua vita, fu quindi assegnata a Cesare
Cathalano, presbitero geracese8.
Il 27 settembre 1582, la parrocchia, di nuovo vacante per la rinuncia di
quel rettore, poiché tramutato alla chiesa parrocchiale di S. Giorgio in Gerace,
fu quindi attribuita al sacerdote geracese Tommaso Mauro9.
Successivi rettori furono il decretalium doctor Sansone Fabiano (1617),
l’economo Diego Stillisano (1663), il curato Francesco Calabretta (1668), il sac.
Carlo Fabiano, divenuto primo arciprete (1681), l’economo Antonio Zappia
(1696), il sac. Giuseppe Calabretta (1712), arciprete al tempo del catasto oncia-
rio10.
Mons. Idelfonso Del Tufo, vescovo di Gerace11, nel corso della sua
prima visita pastorale in Ardore, compiuta il 4 dicembre 1730, non ricavò una

5 Sul regime giuridico dei giuspatronati, si cfr. VON LOBSTEIN, Bollari…, 29-49; FILIPPO
RACCO, Juspatronati e confraternite laicali ne La Roccella, in Confraternite, Ospedali e Benefici nell’Età
moderna (a cura di Vincenzo Naymo), Polaris, Roma 2010, 113-114.
6 Un «protopapa» ardorese è menzionato, nel 1324, in un documento fiscale vaticano (si cfr.

Rationes decimarum Italiae nei secoli XIII e XIV. Apulia - Lucania - Calabria, a cura di Domenico
Vendola, Biblioteca Apostolica Vaticana, Stato Città del Vaticano 1939, 237).
7 ANTONIO OPPEDISANO, Cronistoria della Diocesi di Gerace, Tipografia Isidoro Cavallaro, Gera-

ce Superiore 1934, 158.


8 ASDL, Bollario 1575-1590, ff. 9r-10r.
9 ASDL, ivi, ff. 135v-136r. Nella bolla vescovile la chiesa risulta cointestata a S. Leonardo e S.

Maria «de Lautrenta», mentre, nel verbale della visita pastorale compiuta in Ardore, il 30 mag-
gio 1594, dal vescovo di Gerace Vincenzo Bonardo, essa era dedicata a S. Maria «de Trento»
(SASL, Fondo Gerace, v. 4, s.n.). Secondo DOMENICO MINUTO (Catalogo dei Monasteri e dei
luoghi di culto tra Reggio e Locri, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1977, 389), quei titoli
richiamerebbero un altro, di rito greco, riferito a Maria SS.ma «di Authenta» (si cfr., anche,
PIETRO POMPILIO RODOTÀ, Dell’origine progresso, e stato presente del rito greco osservato dai Greci,
Monaci basiliani, e albanesi, I, In Roma, per Giovanni Generoso Salomoni, 1758, 422).
10 VON LOBSTEIN, Bollari …, 406.
11 Sulla figura di mons. Idelfonso Del Tufo, vescovo di Gerace dal 1730 al 1748, si cfr. ENZO

D’AGOSTINO, I Vescovi di Gerace-Locri, Edizioni Frama Sud, Chiaravalle Centrale 1981, 146-
151. Nel 1737, la chiesa Matrice risultava dotata di due campane, di cui la maggiore recante
52
buona impressione dello stato della chiesa Matrice, che gli apparve infatti mol-
to degradata e poco curata, al punto da disporre:

Che si facci il quadro nuovo, essendo quel che presentemente vi è non solo logo-
ro ma vecchio in modo che non s’osserva nessuna pittura, e perciò indecente
d’esser adorato su gl’altari;
Che tutta la Chiesa si rintonichi, e s’imbianchi, serrandosi tutt’i buchi.
Che l’astrico si risarcisca dov’è sfossato.
Che nelle finestre s’appongano le incerate.
Che si accomodi la serratura della porta laterale, e si risarcisca l’una e l’altra por-
ta12.

Il presule geracese visitò anche l’interno dell’edificio sacro, nel quale i-


spezionò le seguenti cappelle:

- altare maggiore di S. Leonardo, appartenente all’arcipretura, per il quale il


vescovo adottò le seguenti prescrizioni:

E perche abbiamo questo altare con le tovaglie tutte pertuggiate, e l’umbrella


dell’altare tutta rosa, e l’Arciprete s’è scusato che spetta all’Università di proveder
l’altare di tutto il bisognevole, e questa all’incontro asserisce, che il peso apparten-
ghi ad esso Arciprete, Noi per rimediarsi presentemente ai bisogni, e decenza di
detto Altare per esser il maggiore ordiniamo, che tutto quanto si è comandato si
provegga sopra il salario, o provisione di esso Arciprete, ed ordiniamo il sequestro
del terzo della natura in questo mese di Decembre, e questo citra praejudicium
delle raggioni d’ambe le parti finche si provederà prout de jure e le proviste delle
cose mancanti si faccino fra due mesi, sotto pena d’interdetto alla Chiesa13;

- altare del SS.mo Sacramento, gestito dalla omonima confraternita laicale,


retto da un procuratore (in quell’anno, il sac. Saverio Procopi)14 eletto
all’interno del clero ardorese, con votazione segreta, nell’ambito di una terna di
nomi proposti dall’arciprete15.

l’iscrizione «S(ancte) Leonarde ora pro nobis 1715» e la minore il millesimo «MCCCCCXII»
(SASL, Fondo Gerace, v. 24, f. 31r).
12 SASL, Fondo Gerace, v. 11, f. 294r.
13 SASL, ivi, f. 296r.
14 Il 17 settembre 1734, una donna ardorese, tale Pacifica Misitano, dopo aver denunciato il sac.

Saverio Procopi per averla ingravidata, rimise quindi la querela poiché sporta «contro la giusti-
zia, à sodisfatione d’alcuni animi diabolici» (SASL, Fondo notarile, Gerace, notar Francesco
Antonio Cognetti, b. 154, v. 1647, f. 18r-v).
15 SASL, ivi. Furono procuratori dell’altare del SS.mo Sacramento il sac. Giuseppe Campagna

(SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Francesco Antonio Caccia, b. 115, v. 1052, ff. 4r-5v, 25
ottobre 1713; SASL, ivi, notar F.A. Caccia, b. 115, v. 1053, ff. 33r-34r, 7 maggio 1714), il sac.
53
Per tale cappella, davanti alla quale esisteva un sepolcro comune16 ed un al-
tro riservato ai sacerdoti17, il vescovo dispose

Che il Tabernacolo ligneo ritrovandosi assai antico, logoro, caduto l’oro in mag-
gior parte, rotte le colonnette, e molte cornici mancanti, perciò ordiniamo che si
facci nuovo nella maniera che permetteranno le rendite18;

- altare delle Anime del Purgatorio, di cui era titolare l’arciprete, a carico
del quale il presule stabilì

che provegga questo Altare di tutti i Sacri utensili, e di tutto, e quanto bisogna al
servizio dell’altare, e celebrazione della Messa19;

- altare della Natività della Beata Vergine Maria, eretto con bolla vescovile
del 21 ottobre 1676 per volere dei germani sac. Giovannello Pelle, Francesco
Pelle ed Antonio Pelle, nipoti ex sorore del fu sac. Giulio Campagna.
Tale fondazione è ricordata in una successiva bolla episcopale del 26 mag-
gio 1694, con la quale il giuspatronato (vacante per la morte del predetto sac.
Giovannello Pelle, primo rettore) fu assegnato al chierico Antonio Rianò della
Terra di Bruzzano con l’assenso dei giuspatroni Antonio Pelle e sac. Antonio
Seminara20. Quel beneficiario viveva ancora al tempo della visita pastorale,
poiché il vescovo lo menzionò quale cappellano di quel beneficio, allora di
giuspatronato della famiglia Campagna, avendogli pure ordinato

Che il quadro si risarcisca, e si ristori dov’ha bisogno.


Che la pianezza dell’altare si facci di tavole, ed i gradini si puliscano e si depinga-
no21;

- altare di S. Maria delle Grazie, istituito da Vincenzo d’Amato nel 161622,


di cui, al tempo della visita pastorale, era rettore il sac. Giovanni Battista

Giacomo Cusace (SASL, ivi, notar F. A. Caccia, b. 115, v. 1058, f. 21r-22r, 18 agosto 1718), il
sac. Stefano Marzano (SASL, Fondo Gerace, v. 12, f. 704r, 13 dicembre1731).
16 Si cfr. atto di morte di Pietro Mascalco di Reggio, «ortolano dell’Eccellentissimo Signor

Duca», deceduto, cinquantottenne, il 18 agosto 1663 (ASDL, Parrocchie, Ardore, chiesa Matri-
ce di S. Leonardo, Libro dei defunti 1652-1962, f. 53v).
17 SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Francesco Antonio Caccia, b. 115, v. 1061, ff. 30r-31r

(10 giugno 1722).


18 SASL, Fondo Gerace, v. 11, f. 296v.
19 SASL, ivi, v. 11, f. 297r.
20 ASDL, Bollari 1675-1701, f. 161r.
21 SASL, Fondo Gerace, v. 11, ff. 297r-v.
22 ASDL, Diocesi di Gerace, S. Visite 1715-1872, visita pastorale del vescovo Cesare Rossi, 1751,

f. 17v (l’anno di fondazione risultava da una iscrizione sovrapposta al quadro dell’altare).


54
d’Amato23 cui, dal 23 agosto 1741, subentrò il sac. Ferdinando d’Amato, nomi-
nato con bolla vescovile di pari data24;

- altare di S. Maria della Lettera e di S. Antonio Abate, di giuspatronato


della famiglia Zappia, fondato nel 1729 dal sac. Antonio Zappia di Marcello,
che riservò il giuspatronato al fratello Giuseppe ed a suoi successori25;

- altare di San Francesco di Paola, di giuspatronato della famiglia Fabiano,


per il quale, poiché in uno stato di cattiva manutenzione, il presule geracese
ordinò

Che la pianezza dell’altare si facci di tavole, e i gradini si faccino tutti senza man-
canze nel mezzo.
Che si provegga di candilieri, vasi di fiori.
Che l’ombrella si risarcisca, e si lavi26;

Con successiva bolla vescovile del 9 aprile 1732, il giuspatronato laicale fu


assegnato al sac. Giacomo Cusaci, presentato da Elisabetta Codesposti, madre
e tutrice di Francesco, di Carlo, di Antonia, di Caterina e di Francesca Fabia-
no27;
- altare del SS.mo Rosario (il cui procuratore, al tempo della visita pastora-
le, era il sac. Giuseppe Campagna)28, nel quale era insediata l’omonima confra-
ternita laicale29.
23 SASL, ivi. Fin dal secolo precedente, la famiglia d’Amato era titolare di un sepolcro gentilizio,
posto in cornu Evangelii dell’altare maggiore nella chiesa Matrice ardorese (SASL, Fondo notarile,
Ardore, notar Antonio Callipari, b. 304, v. 3437, f. 65r, primo ottobre 1772), nel quale fu anche
tumulata Maria Sabella d’Amato, deceduta, sessantacinquenne, il 7 luglio 1655 (ASDL, Parroc-
chie, Ardore, chiesa Matrice di S. Leonardo, Libro dei morti 1652-1692, f. 26r).
24 ASDL, Bollario 1730-1755, ff. 164v-165r.
25 SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Francesco Antonio Caccia, b. 116, v. 1068, ff. 7v-9r.
26 SASL, Fondo Gerace, v. 11, f. 298r.
27 ASDL, Bollario 1730-1755, f. 12r.
28 La sera del 12 agosto 1719, nel casale di Benestare, il sac. Giuseppe Campagna fu malmenato

per strada da due individui, poi identificati in tali Antonio Macrì e Bernardo Romeo, entrambi
di quello stesso luogo (SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Francesco Antonio Caccia, b. 115,
v. 1058, ff. 18v-19r, 15 settembre 1719). Alcuni anni dopo, nel luglio del 1733,
quell’ecclesiastico fu protagonista di un’altra inquietante vicenda, poiché accoltellato durante
un acceso diverbio, all’interno della chiesa Matrice di Ardore, dal chierico in minoribus France-
sco Antonio Tumaioli di Gerace. In seguito, egli, «volendo far l’ufficio di vero cristiano, e di
Catolico Sacerdote con imitare li vestigij del Sommo Sacerdote Cristo Signor Nostro, tanto
vero, che cotidianamente deve offrire, e fare il Santo Sacrificio della Santa Messa, mentre cono-
sce con quanto sommo zelo viene comandato il perdono dell’jnimici», rimise quindi la querela,
sporta contro l’aggressore, «di vero core, e per Amore di Dio, e non per altro fine» (SASL,
Fondo notarile, Ardore, notar Tomaso Ripolo, b. 150, v. 1579, ff. 9v-10v). Il sac. G. Campagna
morì in Ardore, settantenne, il 28 marzo 1747 e fu tumulato nel sepolcro del SS.mo Rosario
55
Nel 1717, la cappella fu impreziosita da una statua della Vergine titolare,
scolpita in una bottega napoletana grazie anche all’interessamento del principe
Giovandomenico Milano, la quale, il 28 febbraio di quell’anno, con una solen-
ne cerimonia pubblica fu collocatata in una nicchia lignea foderata di tela rossa,
con il seguente sovrastante distico, creato dal dottor fisico Antonio Chinè e
così manoscritto dal notar Francesco Antonio Caccia di Ardore:

Hic colitur Virgo Fragantum Antistes Odorum


Ardoris tegimen, perfugiumque Reis.
Subnixus genibus Lector reverenter adora,
Virgineasque Rosas, caelica serte pete.
Hac pia Virgo in sua Terra Ardoris, hac die vigesima octava mensis
Februarij millesettecento, e diecesette, possessionem accipit30.

Anche tale cappella, attestata già nel 1652 e dotata di sepolcro31, appariva
disadorna e poco curata, tanto che, per essa, il vescovo ordinò a quel procura-
tore

Che si provegga della Croce col Crocefisso.


Che il cornice del quadro s’indori, ed il quadro si ritocchi, e si ristori32.
Che le tovaglie si purghino delle cere33;

- altare della SS.ma Concezione, fondato in epoca indeterminata per devo-


zione dei cittadini, con licenza vescovile del 26 maggio 1689 fu concesso a

posto nella locale chiesa Matrice (ASDL, Parrocchie, Ardore, chiesa matrice di S. Leonardo,
Liber defunctorum incipiens ab anno 1736. usque ad diem 18. Augusti Anni Domini 1801, f. 34v).
29 SASL, Fondo Gerace, v. 15, f. 236v (24 novembre 1732).
30 SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Francesco Antonio Caccia, b. 1056, v. 155, s.n. Il ricor-

do di quell’importante evento è tramandato da un memoriale autografo del suddetto notaio


(allegato, in appendice, al protocollo dell’anno 1717), dal quale risulta pure, a corredo del simu-
lacro della Vergine del Rosario, un artistico e fastoso piedistallo, ai cui angoli erano raffigurati,
seduti, «quattro Angioletti, così belli nell’aspetto che tirano a sé l’occhi de’ spettatori. Corteg-
giano la gran Signora, col torchio acceso e con volto ridente verso il popolo invitano tutti à
chieder glorie, e ricorrere ne loro bisogni, à la Consolatrice de’ sconsolati» (SASL, ivi, s.n.).
31 ASDL, Parrocchie, Ardore, chiesa Matrice di S. Leonardo, Libro dei defunti 1652-1692, f. 7r

(2 settembre 1652). In quella stessa tomba furono pure sepolte Francischella Ciano, detta «la
Mammina«, morta, settantacinquenne, il 16 luglio 1656 (ASDL, ivi, f. 22r), la vegliarda Franci-
schella Lucisano, soprannominata «la Pettinara», deceduta il 4 aprile 1659 all’età di ottantacin-
que anni (ASDL, ivi, f. 30r) e Catarinella Cosmo, detta «la Gorgiusa», trapassata,
sessantatreenne, il 23 gennaio 1663 (ASDL, ivi, f. 50v).
32 Due anni dopo, il vescovo I. Del Tufo ordinò inoltre che il quadro della cappella del SS.mo

Rosario si provvedesse ad «accomodare da un Pittore in maniera che la Vergine SS.ma porga il


Rosario a S. Domenico, perche altrimenti non si guadagnano le indulgenze» (SASL, Fondo
Gerace, v. 15, f. 236v, 24 novembre 1732).
33 SASL, Fondo Gerace, v. 11, f. 298v.

56
Vittorio Zappia di Giovanni Domenico per l’erezione di un giuspatronato lai-
co34.
Al pari delle precedenti cappelle, l’altare si presentava trascurato e poco
decoroso, sicché il presule dispose

Che resti sospeso l’altare finche si sodi il tassellino della pietra sacra, e si pro-
vegga del Crocifisso, celebrandosi le messe nell’altare del Sacramento.
Che si facci di tavole la pianezza dell’altare, e i gradini si riducano in due, o in uno.
Che la cornicetta che circonda l’immaggine si facci nuova, pulita.
Che sopra la cappella si metta il sopracelo.
Che l’altare si fabrichi tutto attorno35.

Dalla ispezione delle cappelle erette nella chiesa, nonché dal tenore dei
verbali di visita pastorale, trapela dunque un evidente stato di generale degrado
del principale edificio sacro ardorese e delle sue pertinenze, per il quale il ve-
scovo emanò pure le seguenti puntuali prescrizioni:

De Sedibus confessionalibus Che si mettano le cornicette attorno le lamine nel


Confessionale accanto l’altare della Concezzione, nelle crati si faccino le por-
telline, e d’avanti si facci la portellina serrata à chiave. Di fuori si metta una sa-
cra imagine nelle parti de’ penitenti; le tavole di sopra si faccino nuove e si pu-
lisca di tutte le immondezze. Nell’altro Confessionale s’inchiodano le craticcie,
e si mettano le portelline, dalle parti de penitenti si esponghino le sacre imagi-
ni, d’avanti si metta la portella serrata à chiave, e si accomodi da una parte
l’appoggio a penitenti, e si aggiusti il suppedanco nelle sue fissure, e tutt’i
chiodi si raffermino bene; ed essendosi ritrovato assai sporco pieno di polvere
dentro, e fuori, ordiniamo all’Arciprete che statim lo ripulisca, ed avverta, che
se sarà un'altra volta ritrovato così negligente, e miserabile sarà multato, e so-
speso.
De Pulpito Essendo assai indecente, ordiniamo che si facci la portella serrata à
chiave, e la scala fissa, provedendosi del Crocefisso; si levino tanti pietre, e ta-
volette che si ritrovano, e si metta per tutto una vernice, e si risarcischi con ta-
volette di dentro ove son le fissure.
De Coro Abbiamo ritrovato il Coro dietro l’Altare Maggiore con alcuni scanni
da sedere rustici, e senz’alcuno ornamento, e nell’istesso luogo si vestono i Sa-
cerdoti per sacrificio. E perche accanto a detto Coro vi è un ottima stanza con
un altare diruto, e sopra detta stanza vi è un'altra per dove si sale con scala di
fabrica, giudichiamo detta stanza necessaria per sacristia. Che il coro si rifaccia
ne’ sedili in forma più decente à spese del Clero.
De Corpore Ecclesiae Si vede con nostra somma mestizia, ed ammirazione questa
Chiesa senza soffitto avendo solamente quattro file di tavole malconcie, e ru-
stiche, le mura tutte annerite, e pien di polvere, la seconda ala sotto i soli cia-

34 ASDL, Bollari 1675-1701, ff. 132r-133v.


35 SASL, Fondo Gerace, v. 11, f. 299r.
57
ramidi, et in molte parti le mura con ineguale fabrica con finte archi, e l’astrico
in tante parti rappezzato, e scavato, perciò ordiniamo che la Magnifica Uni-
versità in ogni conto finisca il soffitto con intempiata ad formam, faccia alle
finestre le vetrate, specialmente nel Coro, risarcisca ed impia di fabrica le mura
mancanti, s’imbianchisca di dentro, e si arricci, ed imbianchisca tutta di fuori,
s’adattino le sepulture con le pietre angolari, e nelle porte si faccino le ante-
porti che serrino per il gran vento, e specialmente nell’ala del Santissimo.
De nonnullis Che il Sacristano sotto pena di carlini dieci debba prima della festa
della Concezzione pulire le mura del Coro, e Chiesa dalla polvere, e per ogni
due Messe far l’istesso da oggi avanti, e se sarà negligente, l’Arciprete averà la
cura di esiggere la pena, sotto la pena di docati cinque da esso Arciprete se sa-
rà negligente36.

Poco distante dalla chiesa Matrice sorgeva la chiesa di S. Antonio di Pa-


dova, eretta fuori le mura urbiche, negli immediati pressi del torrione castella-
no nord-occidentale, fondata dal feudatario Carlo Gambacorta e dotata dal sac.
Antonio Seminara37, quindi, dal 1715, divenuta di giuspatronato della famiglia
Rianò38.
Essa, priva di rettore, fu visitata dal vescovo I. Del Tufo il 5 dicembre
1730, il quale vi trovò, oltre a quello maggiore, anche gli altari di S. Anna di S.
Domenico39.
Dentro il circuito murario cittadino, nella «strada detta la Piazza», nel
quartiere «Traccaria»40, sorgeva la chiesa di S. Rocco, attestata fin dal 159441 e
dotata di sepolcro comune42, nella quale, fin dal 1683, era insediata l’omonima

36 SASL, ivi, ff. 299r-300r.


37 ASDL, Diocesi di Gerace, S. Visite 1715-1872, visita pastorale del Vescovo Cesare Rossi, 1751,
f. 19v. Il fondatore della chiesa, non meglio generalizzato in atti di visita vescovile, potrebbe
identificarsi nell’omonimo barone (< 1637), ovvero nel suo nipote ex filio dello stesso nome, II
duca di Ardore (< 1676).
38 ASDL, Diocesi di Gerace, S. Visite 1715-1872, visita pastorale del vescovo Domenico Diez

de Aux, 1715, f. 23r. Nel 1737, l’edificio sacro era dotato di due campane, di cui la maggiore
col millesimo «1662» e la minore con l’iscrizione «S(an)to Gioanne» (SASL, Fondo Gerace, v.
24, f. 31).
39 SASL, Fondo Gerace, v. 11, f. 300r-v; SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Tomaso Ripolo,

b. 150, v. 1585, f. 1r (13 gennaio 1740). Da tempo immemorabile, la chiesa è stata demolita e
nello stesso sito (in fregio all’attuale via Roma ed al castello feudale), dove secondo la locale
tradizione popolare essa fu ubicata, sorge oggi un fabbricato privato.
40 SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Tomaso Ripolo, b. 150, v. 1585, f. 1r (13 gennaio

1740).
41 SASL, Fondo Gerace, v. 4, s.n. (30 maggio 1594). Nel 1737, nella chiesa funzionavano due

campane, delle quali la maggiore recante il millesimo «MDLXXXVIIII» e, la minore, l’epigrafe


«Mastro Alfonso Cancella» (SASL, Fondo Gerace, v. 24, f. 32).
42 ASDL, Parrocchie, Ardore, chiesa Matrice di S. Leonardo, Libro dei defunti 1652-1692, f.

21r (7 marzo 1656), nel quale atto è attestata la sepoltura, in quella chiesa, di tale Giovanni
Minniti, «ucciso miserabilmente» il 6 settembre 1682 (ASDL, ivi, f. 122r).
58
confraternita laicale, di cui, il 20 febbraio di quell’anno, fu nominato rettore il
sac. Giovanni Zappia43.
Dopo la morte di quell’ecclesiastico, avvenuta nel dicembre 1684, con bol-
la episcopale del 27 dello stesso mese il beneficio ecclesiastico fu conferito al
sac. Antonio Scalambrino della Terra di Bovalino44, deceduto il 21 dicembre
1698, cui successe il chierico Francesco Morabito, della Terra di Condoianni,
nominato con bolla vescovile del giorno successivo45.
Ad accogliere il vescovo I. Del Tufo, il 5 dicembre 1730, fu l’allora rettore
Canonico Michele La Rosa, onerato dei seguenti ordini (anche per l’altare, colà
eretto, intitolato ai SS. Cosma e Damiano) al fine di eliminare il degradato stato
dell’edificio sacro:

Che il quadro si rappezzi, e si lavi.


Che l’altare di S. Cosma, e Damiano, ch’è senza rendita si demolisca, appia-
nandosi la nicchia ed anche quella dirimpetto.
Che tutta la Chiesa s’intonachi, e s’imbianchi.
Che nella finestra si facci la vetrata, al dirimpetto, e su la porta si apra un’altra,
e su faccino anche le vetrate.
Che si facci nuovo il pavimento46.

Nella parte inferiore intra moenia dell’abitato, precisamente nel «piano del
Bastione» sito negli immediati pressi della porta urbica «di levante», sorgeva la
chiesa di S. Maria del Soccorso, la cui più antica attestazione risale al 30
maggio 1594, essendo allora essa appartenente alla omonima confraternita
laicale47.

43 ASDL, Bollari 1675-1701, ff. 76r-77v.


44 ASDL, ivi, f. 106r-v.
45 ASDL, ivi, f. 184v.
46 SASL, Fondo Gerace, v. 11, ff. 300v-301r.
47 SASL, Fondo Gerace, v. 4, s.n. Nella chiesa di S. Maria del Soccorso, oltre al mausoleo del

primo duca di Ardore, esisteva anche la tomba gentilizia della sua famiglia, nella quale furono
sepolti pure i seguenti feudatari ed i loro stretti congiunti: Scianora Gambacorta, deceduta il 21
settembre 1652 (ASDL, Parrocchie, Ardore, chiesa Matrice di S. Leonardo, Libro dei morti
1652-1696, f. 7r); Francesco Saverio Gambacorta, morto il 24 dicembre 1667 all’età di diciotto
mesi (ASDL, ivi, f. 67r); Carlo Gambacorta, II duca, deceduto quarantanovenne il 17 settembre
1676 (ASDL, ivi, f. 101r); Saveria Gambacorta, morta all’età di tre anni e tre mesi il 3 febbraio
1678 (ASDL, ivi, f. 105r); Maria Lucifero, moglie del II duca, deceduta trentenne il 15 agosto
1678 (ASDL, ivi, f. 108r); Orazio Gambacorta, III duca, morto, quindicenne, il 19 settembre
1681 (ASDL, ivi, f. 118r); sac. Saverio Gambacorta, deceduto il 26 agosto 1688 (ASDL, ivi, f.
129r), Maria Gambacorta, IV duchessa, morta, diciottenne, il 27 settembre 1688 (ASDL, ivi, f.
129r). Nello stesso luogo dove, secondo la tradizione popolare paesana, sorgeva quell’edificio
di culto, da più tempo demolito, insiste oggi largo Cinque Martiri.
59
Successivamente, l’edificio di culto, all’interno del quale esisteva un sepol-
48
cro , è menzionato in una bolla vescovile del 10 giugno 1693, in occasione
dell’assegnazione al sac. Francesco Zappia del semplice beneficio, di giuspatro-
nato del suddetto sodalizio laicale, vacante per la morte del sac. Francesco Ma-
crì49.
Il 29 aprile 1715, la chiesa fu ispezionata da mons. Domenico Diez de
Aux, vescovo di Gerace, il quale vi evidenziò il pericolo di crollo a causa delle
vistose crepe nei muri50.
Essendo rettore il sac. Francesco Zappia, il 6 dicembre 1730 l’edificio sa-
cro fu visitato dal vescovo I. Del Tufo, il quale annotò che quel beneficiario era
stato dapprima nominato dalla confraternita laicale e che, dopo lo scioglimento
del sodalizio, il titolo era divenuto di libera collazione.51
In quella stessa occasione, il presule visitatore descrisse pure il ragguarde-
vole mausoleo marmoreo di Orazio Gambacorta, I duca di Ardore, eretto nella
parete sinistra della chiesa:

Dalla parte in cornu Evangelij dell’altar maggiore abbiam ritrovato un augusto


avello di marmo, e nel sepolcro di sotto vi stà sepolto Don Orazio Gamba-
corta primo Duca di questa Terra, perciò essendo cosa di antichità, e di me-
moria l’abbiamo registrato in questi atti52.

Tre anni dopo, il 21 gennaio 1733, tale beneficio, vacante per la morte del
sac. Francesco Zappia, avvenuta tre anni prima, fu conferito al suddiacono
Stefano Marzano di Ardore53.
All’interno della chiesa era eretto l’altare di S. Rosa di Viterbo, rifondato
nel 1728 a cura della omonima confraternita laicale54 ed onerato dell’onere di

48 ASDL, Parrocchie, Ardore, chiesa Matrice di S. Leonardo, Libro dei defunti 1652-1692, f. 8r
(1° ottobre 1652).
49 ASDL, Bollari 1675-1071, f. 158r.
50 ASDL, Diocesi di Gerace, S. Visite 1715-1872, visita pastorale del vescovo Domenico Diez de

Aux, 1715, f. 24r.


51 SASL, Fondo Gerace, v. 11, ff. 301r-v. Nel 1737, nella chiesa esistevano due campane, delle

quali la maggiore recante il millesimo «MDLXXXII» e la minore l’iscrizione «S(an)ta Maria


Salvatore d’Ardore» (SASL, Fondo Gerace, v. 24, f. 31r).
52 SASL, Fondo Gerace, v. 11, f. 303r.
53 ASDL, Bollari 1730-1755, f. 39r-v.
54 SASL, Fondo Gerace, v. 11, f. 302v. La rifondazione della cappella di S. Rosa di Viterbo fu

promossa dal predicatore quaresimale Padre de Cuneo e, quindi, realizzata dall’omonimo soda-
lizio laicale (la divisa cerimoniale della quale era composta da un camice bianco con mozzetta
di color azzurro chiaro), cui nel 1750 risultavano iscritti ottanta confratelli (ASDL, S. Visite
1715-1872, visita pastorale di mons. Cesare Rossi, 1750, f. 18r). Nel 1735 risultava «pro prefet-
to» della confraternita il magnifico Carlo Zappia (SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Tomaso
Ripolo, b. 1579, v. 1580, f. 15r) e, nel 1741, il sac. Gelonardo Pedullà di Ardore quale padre
spirituale (SASL, ivi, notar Tomaso Ripolo, b. 1579, v. 1586, f. 29r).
60
una messa domenicale (istituita, con atto notarile del 20 marzo dell’anno suc-
cessivo, dai fedeli Giacomo Pelle di Giovandomenico, Tommaso Zappia, Gia-
como Todarello di Antonio e Giovanni Michele Spanò)55, per il quale il vesco-
vo, in corso di visita pastorale, appuntò quanto segue:

Avendo visitato un pezzetto di velo stato sul corpo della gloriosa S. Rosa di
Viterbo colla sua autentica, e perche l’abbiamo ritrovato in un reliquiario aper-
to, ed involta l’autentica dentro di esso con velo, perciò abbiamo separata
l’autentica dal velo, e l’abbiamo suggellata à cera rossa col nostro suggello, e
l’autentica abbiamo ordinato, che si collochi in cassettino separato per con-
servarsi sempre con detto reliquiario, che stà collocato in un finestrino, e den-
tro una scatoletta pittata.
Ordiniamo, che tutto il finestrino s’investa di tavolette polite, e le dette tavo-
lette s’investano di drappo bianco, che la scatola del reliquiario si serri con
chiavettina da conservarsi dal Padre della Congregazione, e che il portello di
fuori si depinga anche intorno il muro, e sopra vi si descriva con lettere maju-
scule = Reliquia di S. Rosa di Viterbo, e la fermatura s’adatti con pulizia56.

Altro beneficio laicale istituito nella chiesa era l’altare di S. Giovanni Batti-
sta, fondato dai sacerdoti ardoresi Giovanni Domenico Galipari e Francesco
Zappia con licenza episcopale del 5 novembre 1696, con la quale fu pure riser-
vato il giuspatronato perpetuo agli stessi ed ai loro rispettivi eredi e successo-
ri57.
All’epoca della visita pastorale di mons. I. Del Tufo, della cappella (davanti
alla quale esisteva un sepolcro ancor in uso nel 1748)58, era giuspatrona la fami-
glia Zappia e rettore il sac. Francesco Zappia, cui il presule ordinò

Che la sepultura della famiglia Zappia, e Macrì essendo rotta nella pietra sepolcra-
le, la faccino nuova.
Che l’altra sepultura avanti l’altare di S. Giovanni Battista s’uguagli al suolo.
Che le finestre si rinserrano ò con vetrate, o con l’incerate.
Che la porta laterale si risarcisca d’abbasso con tavole59.

Le fonti ecclesiastiche attestano pure, nella stessa chiesa, l’altare di S. Maria


del Monte Carmelo, eretto in epoca imprecisata da tale Giovanni Domenico
Siciliano.

55 SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Francesco Antonio Caccia, b. 116, v. 1068, f. 17r-v.
56 SASL, Fondo Gerace, v. 11, f. 301v.
57 ASDL, Bollari 1675-1701, ff. 180v-181r.
58 ASDL, Parrocchie, Ardore, chiesa Matrice di S. Leonardo, Liber defunctorum incipiens ab anno

1736. usque ad diem 18. Augusti Anni Domini 1801, f. 35v.


59 SASL, Fondo Gerace, v. 11, f. 303v.

61
Essendo tale cappella vacante per la morte del sac. Giovanni Francesco
Valerio Lamantia, il 24 novembre 1689, essa, in quel tempo di giuspatronato
della famiglia d’Amato, fu quindi assegnata al chierico Orazio d’Amato di Ar-
dore, con l’assenso della giuspatrona Girolama d’Amato60.
Fuori le mura urbiche, in contrada «San Michiele»61, a poca distanza dalla
porta «di basso», era eretta la chiesa del SS.mo Crocifisso di giuspatronato
della famiglia Macrì62, fondata con bolla del 19 aprile 171263.
Essa fu visitata dal vescovo I. Del Tufo il 6 dicembre 1730, essendo allora
rettore il sac. Francesco Antonio Macrì, per la quale il presule geracese annotò
quanto in appresso:

Abbiano trovato una stanza con una camera di sopra accanto questa Chiesa,
nella quale si entra con la porta dentro la Chiesa, ed abbiamo ordinato che si
tenghi sempre serrata a chiave, specialmente la stanza di sopra, e si tenghi con
pulizia potendo servire la inferiore per sacristia. Ed abbiamo parimenti trovata
un’altra Casetta accanto la Chiesa, che si entra di fuori, e serviva per l’Eremita,
ed abbiamo comandato, che o si smantelli, o si tenghi sempre ben serrata, per
non servire d’asilo à gente di malo affare64.

Quel piccolo attiguo fabbricato non fu però smantellato, poiché nel 1745,
esso risultava abitato dall’anziano eremita Antonio Ceravolo, deceduto il 24
ottobre di quell’anno65.
Nel casale di San Nicola delli Canali sorgeva la chiesa Matrice arcipreta-
le di S. Nicola di Bari, attestata fin dal 154166, di cui furono rettori i sacerdoti
Bernardino Bullardi (1556), Ferdinando Spagnolo (1586), Giovanni Battista
Derianò, primo arciprete (1617), Pietro Marco Alifano (1654), Francesco Zito
(1675), Giuseppe Lemma (1710), Fabrizio Clemente (1722), Sergio Macrì

60 ASDL, Bollari 1675-1701, ff. 136v-137r.


61 Si cfr. supra, n. 4.
62 Con atto pubblico del 24 settembre 1717, la magnifica Anna de Barberis donò al marito magni-

fico Domenico Macrì la somma di 50 ducati da destinare alla riparazione dell’edificio di culto
(SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Francesco Antonio Caccia, b. 115, v. 1056, ff. 28v-29r),
nel quale, nel 1737, era in uso una campana con il millesimo «1669» (SASL, Fondo Gerace, v.
24, f. 31r).
63 SASL, Fondo Gerace, v. 14, f. 731.
64 SASL, ivi, v. 11, f. 303r. Tale chiesa è stata da più da tempo distrutta e nel medesimo luogo,

laddove la locale tradizione orale vi indica la remota ubicazione, sorge oggi un edificio privato,
nel cui muro esterno è visibile una piccola nicchia vetrata al cui interno è esposto un crocifisso,
forse a ricordo dello scomparso edificio sacro dell’omonimo titolo.
65 ASN, COA, 31.
66 SASL, Fondo Gerace, v. 1, s.n. (21 novembre 1541). Nel 1737, la chiesa risultava dotata di

due campane, rispettivamente, «con l’effigie di Santa Maria delle Gratie, et un’aquila» (SASL,
Fondo Gerace, v. 24, f. 61r).
62
(1736), Vincenzo Misuraca (1737), Pietro Arena (1743) e, al tempo del catasto
onciario, Pietro Sofrè67 .
L’edificio di culto fu visitato dal vescovo I. Del Tufo nel pomeriggio del 6
dicembre 1730 e, in tale circostanza, egli ordinò all’arciprete Fabrizio Clemente
di curare il restauro del quadro dell’altare maggiore dedicato al Santo titolare68
e, inoltre,

Che la lamia sopra l’altare, ch’è tutta rotta, e quasi precipitosa, ò si butti à terra
con rinforzarsi poi le mura, e con ritrarsi per tutta la tempiata, ò buttata si rifacci
nuova, o si accomodi, acciò non abbi pericolo, e sij soda. Che la pergola, che è
avanti la porta della Chiesa si trasporti in altra parte per non dar nocumento al
muro della Chiesa. Che le sepulture debbansi tenere separatamente per
gl’uomini, e per le donne69.

Emanate tale disposizioni, il presule geracese continuò la visita di quello


stesso tempio, nel corso della quale controllò le seguenti cappelle:
- altare di S. Gregorio Taumaturgo, eretto per devozione dei fedeli, ma
privo di alcuna rendita ed in palese abbandono, sicché il presule dispose che

non avendo non solo gl’ornamenti necessarj, ma né pure il bisognevole perciò


abbiamo comandato, che si spedisca editto per chi volesse dotarlo, e mantener-
lo, e fra tre mesi non comparendo alcuno si demolisca, lasciandosi il quadro per
non perdersi la divozione al Santo70;

- altare delle Anime del Purgatorio, fondato dal sac. Pietro Marco Attisano
e, con bolla del 2 maggio 1682, assegnato al chierico Antonio Clemente della
Terra di S. Nicola de’ Canali71: al tempo della visita pastorale, il giuspatronato
laicale apparteneva ancora alla famiglia Clemente, cui il vescovo ordinò il re-
stauro del quadro e la sua miglior sistemazione nella nicchia72;
- altare del SS.mo Rosario, di libera collazione, il cui rettore era allora il sac.
Fabrizio Clemente, al quale, anche in tal caso, fu prescritto di provvedere al
restauro del quadro73;
- altare di S. Maria del Monte Carmelo, di giuspatronato laicale della fami-
glia Chinè74;

67 VON LOBSTEIN, Bollari …, 408.


68 SASL, Fondo Gerace, v. 11, f. 311v.
69 SASL, ivi, f. 315r.
70 SASL, ivi, f. 312r.
71 ASDL, Bollari 1675-1701, f. 64v.
72 SASL, Fondo Gerace, v. 11, f. 312v.
73 SASL, ivi, f. 312v.
74 SASL, ivi, f. 313r.

63
- altare di S. Maria di Loreto (o «dello Reto») anch’esso, già nel 1721, di
giuspatronato laicale della suddetta medesima famiglia75.
Nel quartiere inferiore dello stesso casale sorgeva inoltre la chiesa della
SS.ma Annunziata, attestata, fin dal 1594, come appartenente alla omonima
confraternita laicale76 e già in stato di abbandono al tempo della prima visita
pastorale del vescovo I. Del Tufo, che di essa così scrisse:

Questa Chiesa, ch’è Beneficio semplice di cui è Rettore Don Fabio Nanni non
ha entrate, più tempo è ch’è diruta; per il che il Popolo per la divozione che
porta alla Vergine SS.ma ci ha fatto instanza, anzi uscito per le strade con publi-
che voci, acciò si redificasse la detta Chiesa, promettendosi di accumulare tutto
il materiale. Però Noj abbiamo comandato, che l’entrare restino sequestrate ap-
presso l’Arciprete, il quale e con l’entrate e con le offerte, e con la mano com-
mune, e con l’elemosine che raccoglierà dandogli Noj facoltà di far questuare
per detta fabrica, abbj la cura di far redificare detta Chiesa, ed adornarla tutta
ad formam77.

Qualche anno dopo, poiché la stessa chiesa appariva «scoperta, e diruta, se


non quanto sono in piedi le sole mura», il presule geracese dispose il trasferi-
mento del titolo nell’altare maggiore dell’arcipretura e, nel contempo, conferì il
beneficio al chierico Francesco Callumi78.
Nel suddetto quartiere urbano si trovava pure la chiesa di S. Rocco, di
giuspatronato laicale della famiglia Fabiano, nella quale il presule, in corso di
visita pastorale, dispose l’apertura della porta laterale e di due finestre79 e, due
anni dopo, ordinò anche la costruzione della «soffitta di gisso siccome è l’uso
del paese»80.
Fuori il casale di di S. Nicola delli Canali sorgeva la chiesa di S. Maria
delle Grazie (detta anche «di Zuccalio»), costruita per volere del sac. Fabiano
Chinè e dotata dall’Utriusque Juris Doctor abate Francesco Chinè, la quale, con
bolla episcopale del 12 luglio 1686, fu eretta in giuspatronato laicale della fami-
glia del fondatore81.
75 SASL, ivi, f. 313v. Del beneficio laicale erano giuspatrone, nel 1721, le germane Beatrice,
Marina e Carmela Chinè del fu Fabrizio (SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Francesco An-
tonio Caccia, b. 115, v. 1060, ff. 5r-6r).
76 SASL, Fondo Gerace, v. 4, s.n. (30 maggio 1594). Oggi, all’ingresso dell’abitato della frazione

S. Nicola di Ardore, esiste una edicola eretta nello stesso luogo laddove, secondo la tradizione
paesana, sorgeva quella chiesa.
77 SASL, ivi, v. 11, f. 314r.
78 SASL, ivi, v. 15, f. 254v (24 novembre 1732).
79 SASL, ivi, v. 11, f. 314r. Nel 1737, nella chiesa funzionavano due campane, di cui la maggiore

con l’iscrizione «Santo Rocco» e la minore «Verbum Caro factum est» (SASL, Fondo Gerace, v.
24, f. 61).
80 SASL, Fondo Gerace, v. 15, f. 250r (24 novembre 1732).
81 ASDL, Bollari 1675-1701, ff. 116r-117r.

64
Nel 1730, era rettore della chiesa il sac. Francesco Chinè, parroco in Gera-
ce, cui il vescovo I. Del Tufo ordinò l’esecuzione di lavori di manutenzione ed
il restauro della balaustra dell’altare maggiore82, mentre per l’altare del SS.mo
Crocifisso, colà eretto per devozione dei fedeli, poiché privo di alcuna rendita e
poco decoroso, egli dispose

che si spedisca editto per chi volesse dotarlo, e mantenerlo, e scorsi tre mesi si
demolisca restandosi la Imagine per non perdersi la divozione83.

Nel casale di Bombile sorgeva la chiesa parrocchiale dello Spirito San-


to84, attestata fin dal 164185, i cui parroci, menzionati nelle fonti archivistiche
diocesane, furono il sac. Marco Antonio Cricelli (1654) ed il sac. Saverio Brizzi
(1683)86.
Il 13 novembre 1732, il vescovo I. Del Tufo si recò nell’edificio sacro, lad-
dove ispezionò l’altare maggiore, nonché il fonte battesimale e l’olio degli in-
fermi, che tuttavia destarono la sua dolorosa amarezza per come discende dal
verbale di visita pastorale:

De Altari majori unico, et reliquis omnibus ad Ecclesiam pertinentibus Abbiam trovato


l’Altare di questa Chiesa nell’istesso stato, che l’abbiam trovato nella precedente,
non essendosi adempiuto neppur un decreto di quella, povero, e sprovisto di
tutto il bisognevole, e parimenti la sacra suppellettile tutta logora, e vituperosa e
così parimente il corpo della Chiesa, la quale deve non pochi bisogni87.
De fonte Baptismali, et Oleo Infirmorum Il Sacro fonte l’abbiam trovato con nostro
dolore anche in un armarietto nel muro con un vaso di creta dove si conserva
l’acqua, ed un pignattino col quale s’amministrani i battesimi … i Sacri ogli si

82 SASL, Fondo Gerace, v. 11, f. 315v. L’edificio sacro era dotato di due campane, delle quali la
maggiore con l’epigrafe «Carlo Barbarossa» (probabile errata trascrizione del nominativo Carlo
Gambacorta, barone di Ardore dal 1626 al 1637 o del suo omonimo nipote ex filio, II duca dal
1651 al 1676) e, la minore, «S. Maria delle Gratie di Zucculio. Giuseppe Chinè Rettore» (SASL,
Fondo Gerace, v. 24, f. 61). Nel 1753, la chiesa era custodita da un eremita designato dai giu-
spatroni (ASDL, Diario di mons. Cesare Rossi, Vescovo di Gerace, 1750-1754, anno 1753, f. 169v).
83 SASL, Fondo Gerace, v. 11, f. 315v. Le chiese di S. Maria delle Grazie (o «di Zucculio»),

della SS.ma Annunziata e di S. Rocco, da tempo immemorabile chiuse al culto, sono oggi
inesistenti e di esse, come anche della loro ubicazione, resta soltanto vaga memoria nella locale
tradizione popolare.
84 SASL, Fondo Gerace, v. 16, f. 516r (23 dicembre 1733).
85 ENZO D’AGOSTINO, Il Vescovato di Lorenzo Tramallo e la Diocesi di Gerace attraverso le relazioni

per le visite “ad limina Apostolorum (1626-1649), «Studi Calabresi. Periodico del Circolo di Studi
Storici Le Calabrie. Storia, Arte Archeologia», I, 2001, n. 2, 133.
86 VON LOBSTEIN, Bollari …, 413. Dal verbale della visita pastorale compiuta in Bombile, il 14

dicembre 1731, dal vescovo I. Del Tufo, risultavano inoltre parroci di quella chiesa il sac. An-
tonio Procopio, cui, dal 1° novembre 1719, successe il sac. Giacomo Cusaci (SASL, Fondo
Gerace, v. 12, f. 728).
87 SASL, Fondo Gerace, v. 15, f. 151v.

65
conservano in piccioli vasetti dentro una chiccara di creta; e l’oglio degl’infermi
si conserva dentro un vasetto di legno, onde colle lagrime a gl’occhi abbian fatto
questa visita88.

Nel territorio dello stesso casale esisteva la rupestre chiesa di S. Maria


della Grotta, costruita poco prima del 1507 ad opera di fra’ Giacopo da Tro-
pea, monaco zumpaniano,89 nei cui superiori pressi sorgeva anche un monaste-
ro dell’Ordine di S. Agostino, anch’esso dello stesso titolo della chiesa, eretto
dopo il 1629 e soppresso per gli effetti della bolla Instaurande regularis disciplinae
emanata il 15 ottobre 1652 da Papa Innocenzo X90: dopo di che, la titolarità dei
beni conventuali e dell’edificio sacro fu trasferita al Seminario vescovile di
Gerace91 e, al posto dei monaci agostiniani, nelle vicine grotte si insediarono
alcuni eremiti92.

88 SASL, ivi, f. 152r.


89 MARIA CARMELA MONTELEONE, Il Santuario della Grotta in Bombile d’Ardore, Arti Grafiche
Edizioni, Ardore Marina 1990, 11. Su quel luogo di culto mariano, si cfr. anche VINCENZO
DE CRISTO, Monografia del Santuario di Nostra Signora della Grotta presso Bombile di Calabria Ultra
Prima, Unione Cooperativa, Roma 1896; GIOVANNI BATTISTA ZAPPIA, Il Santuario della grotta
in Bombile d’Ardore, Diocesi di Gerace, Tipografia Antoniana, Padova 1937; SALVATORE
GEMELLI, Il Santuario della Madonna della Grotta in Bombile di Ardore, Edizioni Frama Sud, Chia-
ravalle Centrale 1979; ANTONIO TRIPODI, Scalpellini in Calabria, «Esperide. Cultura artistica in
Calabria. Storia, documenti, restauro», I, 2008, n. 1, 76-94.
90 MONTELEONE, Il Santuario …, 13. Sulla bolla pontificia Instaurande regularis disciplinae, si cfr.

GIUSEPPE CLEMENTE, La soppressione innocenziana dei conventi carmelitani in Capitanata nel XVII
secolo, «La Capitanata. Quadrimestrale della Biblioteca Provinciale di Foggia», XXXVI-XXXIX
(1998-2001), 6-9, 241-246. Sui monasteri agostiniani in Calabria Ultra, si cfr. FOCA ACCETTA,
Congregazione agostiniana del ven. Francesco Marino da Zumpano in Calabria, Relazioni del 1650, 2.a
parte: Conventi di Calabria Ultra, «Analecta Augustiniana», LXXII, 2009, 213-214, contenente la
trascrizione di una relazione del 1650 sul convento «della Grotta» in Bombile (si cfr. infra,
Appendice, III); D’AGOSTINO, Il Vescovato di Lorenzo Tramallo …, 133.
91 Tali puntuali notizie storiche sono riferite da mons. Cesare Rossi, vescovo di Gerace, il

quale, il 23 aprile 1751, visitò la chiesa e la pregiata statua marmorea mariana, nonché il vicino
romitorio allora abitato da quattro eremiti, dei quali così annotò nel proprio diario: «… deinde
equum conscendi, et recto tramite veni ad campestrem Cryptam in agro Bombilii, quae conver-
sa est in Ecclesiam sub invocatione Almae Deiparae de Crypta nuncupata, ubi in majori altari
habetur nobilissima statua ejusdem Virginis ex alabastro. Apud eam in cryptis degunt quatuor
Eremitae, qui ecclesiae curam habent. Ea modo pertinet ad Sacrum Seminarium Clericorum
Hieracii, ob annexionem ei factam post constitutionem ab Innocentio X. editam de suppres-
sione parvorum Conventuum; pertinebat namque antea ad Fratres eremitaros Sancti Augustini,
quorum coenobium erat supra Cryptam non parvum ab ea tamen distans» (ASDL, Diario di
mons. Cesare Rossi, Vescovo di Gerace, 1750-1754, anno 1751, f. 294v).
92 Il 3 maggio 1741, in occasione dell’annuale festa, il vescovo I. Del Tufo officiò nella chiesa

una solenne messa cantata, dopo la quale pranzò in una grotta e da quello stesso luogo, tramite
una scala lignea, si recò nella cella dell’eremita Ferdinando Spataro di Ardore, scavata a metà
altezza della rupe (MONTELEONE, Il Santuario …, 15).
66
La chiesa custodiva la pregiata statua marmorea della Vergine (recante,
scolpita nello scanello, l’epigrafe «SA(N)CTA MARIA |DELLA GRVCTA
|M° CCCCC° VIIII°»), eseguita nel 1509, verosimilmente, dietro commissione
del monaco zumpaniano fondatore della chiesa, o dei suoi confratelli eremiti, la
quale è stata di recente ricondotta ad Antonello Gagini93.
La statua perpetua, ormai con una certa stanchezza, il consueto modello
delle sculture di Terranova, opera di Benedetto da Maiano, sebbene con una
maggiore autonomia nell’articolazione dei panneggi, dove il modellato delle
repliche più antiche, che nell’espansione in larghezza della figura sembrano
quasi tradire la loro dipendenza da un altorilievo, nonché l’andamento vortico-
so delle pieghe dal marcato segno chiaroscurale, cedono il passo ad un movi-
mento più fluido94.
Nel 1730, nella chiesa erano istituiti, oltre all’altare maggiore della Madon-
na della Grotta, anche altre quattro cappelle, dedicate, rispettivamente, a S.
Nicola di Bari (eretta nel 1549 da Oliverio Zunco da Ardore), al SS.mo Rosa-
rio, a S. Maria delle Grazie (fondata dagli eredi di Salvatore Caracciolo) ed a S.
Tommaso Apostolo (istituita da Tommaso Franco di Condoianni)95.
Nel restante territorio rurale ardorese sorgevano altri due antichi edifici di
culto, uno dei quali era l’antica chiesa del Salvatore, di cui restano i ruderi
nella omonima contrada, monoabsidata ed orientata, di verosimile fondazione
medievale ed al tempo del catasto onciario non più adibita al culto, poiché
probabilmente già inagibile96.
Altro edificio sacro era la chiesa di S. Maria della Marina, in contrada
Giudeo, anch’essa di probabile fondazione medievale ed originariamente orien-
tata, attestata fin dal 167197, la quale, il 4 dicembre 1730, fu visitata dal vescovo

93 FRANCESCO CAGLIOTI, La scultura del Quattrocento e dei primi decenni del Cinquecento, in Storia
della Calabria nel Rinascimento. Le Arti nella Storia (a cura di Simonetta Valtieri), Gangemi Edito-
re, Roma 2002, 1003-1004.
94 DE MARCO, Dal primo Rinascimento …, 170. Nel maggio del 2004, il luogo di culto è stato

travolto e reso completamente inaccessibile a seguito di una disastrosa frana, nonostante la


quale la scultura è rimasta illesa e, recuperata pochi anni dopo, essa è oggi conservata nella
chiesa dello Spirito Santo in Bombile di Ardore.
95 MONTELEONE, Il Santuario …, 14.
96 Sulla chiesa del Salvatore, si cfr. MINUTO, Catalogo …, 389-390; DOMENICO MINUTO -

SEBASTIANO VENOSO, Chiesette medievali calabresi a navata unica (studio icnografico e strutturale),
Marra, Cosenza 1985, 91-93. Seppur già chiusa al culto all’epoca della prima visita pastorale del
vescovo I. Del Tufo, il quale non la ispezionò, è da ritenersi che, verosimilmente, la chiesa del
Salvatore ebbe a funzionare almeno fino al 1696, in quanto essa, ubicata nel «piano della Mari-
na», è infatti menzionata nel coevo apprezzo dello Stato di Ardore (ASN, Archivi notarili, notar
Francesco Nicola Dell’Aversana, scheda 482, prot. 36, f. 31v).
97 Si cfr. atto di morte di Girolamo Zavautti, eremita della chiesa di S. Maria della Marina,

deceduto il 27 gennaio 1671 (ASDL, Parrocchie, Ardore, chiesa Matrice di S. Leonardo, Libro
dei defunti 1652-1692, f. 77v). Nel 1737, nell’edificio sacro era in funzione una campana con
l’iscrizione «opus barituccie» (SASL, Fondo Gerace, v. 24, f. 31) e, alla fine di quel secolo, esso
67
I. Del Tufo, che vi attribuì il giuspatronato a Giovandomenico Milano, I prin-
cipe di Ardore e vi menzionò, quale rettore, il sac. Francesco Naso.
Il presule geracese precisò inoltre che nella chiesa, la festa del cui titolo
mariano si celebrava il martedì post Pascham, era eretto l’altare del SS.mo Croci-
fisso, peraltro privo di rendite e poco curato, tanto che egli vi dispose la demo-
lizione a breve termine.
Anche quell’edificio sacro non versava in buone condizioni, poiché, in
quella stessa occasione, il vescovo visitatore impartì i seguenti ordini:

Che tutta la Chiesa di rintonichi, e s’imbianchi, serrandosi tutt’i buchi. Che


l’astrico si risarcisca dov’è sfossato. Che lo stipo si purghi del gran sudiciume, e
da tutte le robbe fraciche che con tanta indecenza vi stavano dentro; senza aver
un poco di cura, e pensiero di spazzarlo il Cappellano, ch’è Don Giulio Campa-
gna, il quale in mezzo quella sporcizia conservava la Sacra Suppellettile; perciò
l’abbiamo sospeso per lo spazio di mesi due, acciò si ricordi, e impari à trattar
con più decenza quelle suppellettili, che servono per il S. Sacrificio della Messa.
Che nelle finestre si apponghino le incerate. Che si accomodi la serratura della
porta laterale, e si risarcisca l’una, e l’altra porta98.

Nel 1730, così come pure al tempo del catasto onciario, con tredici chiese
aperte al culto e dotate di molti altari di cui la maggior parte giuspatronali, tra le
quali la suggestiva chiesa rupestre di S. Maria della Grotta con annesso romito-
rio, la Terra di Ardore, anche quale capoluogo feudale del principato Milano,
era di certo un importante centro della Diocesi di Gerace.
Pur nondimeno, come risulta dai minuziosi verbali delle visite pastorali, le
degradate condizioni degli edifici sacri ardoresi rispecchiavano una evidente
incuria, imputabile alla negligenza dei religiosi e dei giuspatroni.
Di talchè, non appaiono singolari gli ordini che, a conclusione della prima
visita pastorale, mons I. Del Tufo, prelato dottissimo e di rigorosi principi,
impartì al clero ardorese anche per regolare alcuni costumi (e per reprimere
altri diffusi malcostumi) degli ecclesiastici e dalla locale comunità civica:

Che in cadauna Chiesa ove vi sia il jus sepulturae, si debbano seppellire distin-
tamente l’Uomini dalle Donne, e che si tenghi una sepoltura per li soli infanti.
Che sotto la lapide di ciascuna sepoltura si ponga un pezzo di grezza tavola, e
fra quella, e la lapide si ponga Terra per evitar la nausea à Celebranti, ed al Po-

risultava dotato di una «cella» (forse, l’antica dimora degli eremiti) e di un orto di una tumulata
e mezza (SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Giovanni Battista Mollica, b. 440, v. 4655, f.
13v, 16 febbraio 1793).
98 SASL, Fondo Gerace, v. 11, f. 294r. La chiesa di S. Maria della Marina pur avendo subite

diverse ricostruzioni, sotto l’impianto dell’attuale campanile presenta ancora una calotta di
mattoni di varie dimensioni, misti a cocci e disposti in taglio, che potrebbe ricondursi al catino
absidale della, orientata, costruzione originaria (MINUTO, Catalogo ..., 389).
68
polo. Che ammoniscano le donne di primo parto acciò la prima volta che esco-
no di casa doppo di quello debbano portarsi col loro parto alla Chiesa per ren-
der grazia à Dio del pericolo schivato, per ricevere dal proprio Paroco la bene-
dizione ed offrire il loro parto à Dio, secondo la Chiesa Santa comanda nel Ri-
tuale Romano. Che impediscano, che si metta, e bruci incenso, e butta acqua
santa attorno i cadaveri e sù le sepolture; essendo meglio che ogn’uno aggiuti
l’anima del suo Parente, ò amico con digiuni penitenze, ed opere di pietà. Per il
comune abbuso di chiamare il commune Nemico col titolo di Santo, o di grande
dovuti solamente à Dio, come ancora di maledire i morti; perciò ordiniamo à
tutt’i Parochi, e Confessori, che osservino tutto il rigore, ed essendo recidivi
non l’assolvano, ma li rimandino da Noi, o dal nostro Penitenziere Maggiore, ed
essendo cosa publica ci li denunciano per dar il provedimento opportuno. Rico-
noscendo Noi per esperienza quanto grave disturbo, ed irriverenza alla Chiesa
apportano i bambini da latte, che le madri conducono quali con loro gridi, e
pianti disturbano le Sacre cerimonie, impediscono il sentire la parola di Dio, e
massima irriverenza ne nasce perciò ordiniamo che non permettano, che alcuna
donna venga con bambini di latte in Chiesa alle Sacre funzioni, ma che li lascino
in casa, o in custodia de vicini, siccome questo in fatti fanno quando vanno in
campagna. Che nessuno degl’Ecclesiastici di qualsisia grado, e condizione, o sta-
to possa entrare in Coro, o assistere in qualunque offiziatura, tra le quali inten-
diamo anche le laudi che si recitano nel Sabbato, senza abito talare, che dovrà
essere imbottonato sino a piedi, sotto la pena di carlini dieci applicabile a luoghi
pij, quali dovranno esiggersi dal Vicario foraneo, il quale se sarà negligente paga-
rà calini venti per volta. Che nessuno degl’Ecclesiastici stando in Coro possa ri-
dere, ciarlare, o disturbare con tumulti, ed irriverenze i compagni, e le Sacre
funzioni, e se avvertiti non si emenderanno si esigga la multa di carlini due per
volta applicabile à usi pij, da esiggersi dal Vicario Foraneo come sopra, ne pos-
sano in tempo de Divini Offizj partirsi dal Coro senza licenza del prefetto del
Coro, sarà il Reverendo Arciprete e nelle mancanze successivamente il Prete più
vicino. Che tanto nel sedere in Coro quanto nelle Processioni non si vada più al-
la confusa, ma ciascuno seda, e vada secondo l’ordine d’ansianità, e che nello
stare in Coro sedano, si levino e genuflettino tutti egualmente, acciò le funzioni
Sacre riescano con decoro ad onore, e gloria di Dio, ricordandosi che stanno
nella casa del signore e nella di lui presenza. Che il Reverendo Arciprete Vicario
Foraneo Maestro di Ceremonie, e Sacristano Maggiore non permettano in conto
alcuno, che i laici stiano nel Coro in tempo delle Sacre funzioni, e de’ Divini Of-
fizj, sotto la pena dell’interdetto dall’ingresso della Chiesa, e se non obbediranno
i Secolari della scomunica. Che nessuno Ecclesiastico ardisca esercitarsi in offizj
vili, e manuali, come zappare, mietere, coglier fronda, portar animali carichi, far
fascine, ed altri simili, che portano vergogna, e viltà alla Corona Chiericale, sotto
la pena di docati dieci per volta applicabile ad usi pij, di cui ne incarichiamo il
reverendo Vicario Foraneo che invigili per la esecuzione; E vogliamo che se al-
cun Sacerdote prima di dir Messa avesse ardire far qualche esercizio de’ sopra-
detti ò simili resti ipso facto sospeso à Divinis, riserbando l’assoluzione Nobis
tantum. Conoscendo Noj di quanto pregiudizio sia al decoro Ecclesiastico, ed al

69
concetto, la coabitazione degl’Ecclesiastici con le donne, perciò Noi inerendo
alle disposizioni de’ Sacri Canoni, alle dottrine dei Santi Padri e specialmente alli
decreti del Sacro concilio di Trento, ordiniamo in questa prima Sacra Visita, che
niuna Persona Ecclesiastica di qualsisia età, qualità e condizione, e ordine, possa
da oggi avanti, dalla publicazione del presente decreto ritenere in casa, e men
che meno coabitarvi giorno, o notte con donne di qualsisia età, qualità e condi-
zione sotto qualsisia pretesto, eccetto le Donne di primo o secondo grado di
consanguineità, e di primo d’affinità sotto la pena di docati cinquanta
d’applicarsi alle fabriche de’ Cimeterij della Diocesi, o pure di sei mesi di carceri
formali a nostro arbitrio. Ed in caso che qualche Sacerdote solo, e di mala salu-
te, o per altre circostanze bisognoso di servizio lo costringesse à servirsi
dell’opera di qualche Donna, in tal caso chiedano la licenza da Noi, perche pre-
sone l’informo de vita, et moribus tanto del Sacerdote, quanto della Donna, e
specialmente dell’avanzata età di questa gli daremo la licenza99.

99SASL, Fondo Gerace, v. 11, ff. 304r-306r. L’anno successivo, il vescovo Idelfonso Del Tufo
ordinò inoltre, espressamente, che «niuno Ecclesiastico di qualunque stato possa giocare alle
carte, brigliaruolo, formaggio, e simili sotto la pena di docati sei, e di tre se starà solamente a
vedere» (SASL, Fondo Gerace, v. 12, f. 720, 14 dicembre 1731).
70
CAPITOLO V

IL CATASTO ONCIARIO DELLA TERRA DI ARDORE (1746)

La compilazione del catasto onciario, così detto poiché per la stima dei be-
ni fu reintrodotta l’oncia (unità monetaria coniata nel Regno di Napoli fino
all’età aragonese, ma da allora non più circolante), fu regolamentata da apposi-
te regie prammatiche promulgate, tra il 1741 ed il 1742, da Carlo di Borbone,
Sovrano del Regno di Napoli1.
Nella premessa del bando del 1741, con il quale era stabilita l’obbligatorietà
del catasto onciario, si affermava espressamente, non senza un palese carattere
demagogico, che il ricorso alla contribuzione diretta, da parte delle Università
regnicole, era diretto al perseguimento della perequazione tributaria, onde «i
pesi siano con eguaglianza ripartiti, e che il povero non sia caricato più delle
sue deboli forze, e il ricco paghi secondo i suoi averi»2.
Tale documento, compilato in duplice copia, di cui una riservata
all’Università e l’altra destinata all’archivio della Regia Camera della Sommaria in
Napoli, era suddiviso in quattro parti (atti preliminari, apprezzo, rivele ed on-
ciario) e finalizzato alla ripartizione dell’imposta suddivisa tra i vari contribuenti
a tal fine così distinti:

1 Sulla catastazione borbonica, si cfr. PASQUALE VILLANI, Il catasto onciario. Una fonte preziosa per
la storia economico-sociale del Mezzogiorno, Movimento operaio, Milano 1954; CATELLO SALVATI,
La funzione del catasto onciario nel sistema tributario napoletano e il valore dell’oncia, «Rassegna degli
Archivi di Stato», XVII, 1957, 349-359; FRANCA ASSANTE, Il “catasto onciario” come fonte di storia
demografica, «Le fonti delle demografia storica in Italia. Atti del seminario di demografia storica»,
1971-1972, Cisp, Roma, s.d., 273-283; LUIGI BARIONOVI, La formazione del catasto onciario, «Il
Mezzogiorno settecentesco attraverso i catasti onciari», Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli
1983, 117-134; LIDIA CASTALDO MANFREDONIA, Il fondo “Catasti Onciari” conservato
nell’Archivio di Stato di Napoli, «Aspetti e problemi della catastazione borbonica. Atti del semina-
rio di studi 1979-1983», Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1983, 271-324; MARIA ROSARIA
PELIZZARI, Il catasto onciario come fonte per lo studio di stratificazioni e gerarchie sociali, status symbol e
mentalità nell’ançien règime, «Il Mezzogiorno settecentesco attraverso i catasti onciari» (a cura di
Augusto Placanica), I, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 1983, 223-234; CARIDI, La
modernizzazione …, 145-184.
2 LORENZO CERVELLINO, Direzione, ovvero Guida delle Università di tutto il Regno di Napoli per la

sua retta amministrazione, In Napoli, nella Stamperia di Catello Longobardi e Felice De Santis,
1756, II, 5; CARIDI, La modernizzazione …, 145.

71
1. cittadini laici sia abitanti che assenti (compresi chierici in minoribus, vedove e
vergini);
2. ecclesiastici cittadini secolari (sacerdoti, diaconi e suddiaconi), sia abitanti che
assenti;
3. chiese, conventi, monasteri e luoghi pii siti nel territorio dell’Università;
4. forestieri abitanti laici;
5. forestieri abitanti ecclesiastici secolari;
6. forestieri bonatenenti non abitanti laici;
7. forestieri bonatenenti non abitanti ecclesiastici;
8. chiese, conventi, monasteri e luoghi pii forestieri.

Le istruzioni preliminari alla formazione del catasto onciario, redatte dalla


Regia Camera della Sommaria nel marzo 1741 stabilirono l’obbligo, per ogni
Università, di procedervi a mezzo dei propri sindaci ed eletti: ai quali, di concer-
to con il cancelliere, spettava il compito di emanare un bando per la presenta-
zione delle cosiddette «rivele», sorta di autocertificazione da rendersi da ogni
capofamiglia entro otto giorni dalla promulgazione del bando di cui sopra ed
attestante, in modo dettagliato,

il nome, cognome, età, arte, o pur se vive nobilmente. Il nome, cognome, e Patria
di sua moglie se la tiene; il numero de’ figli e figlie, con distinzione de’ nomi, età
arte o altro esercizio che ciascuno di essi figli, fa, come pure di altre persone, che
forse tenesse in sua casa per servi o serve, col nome, cognome, e Patria di ciascu-
na delle medesime … tutti gli stabili che nel tenimento di questa Terra ciascuno di
detti Cittadini e Forastieri possiede, come siano case, vigne, oliveti, chiuse, terreni
culti, e inculti, selve, molini, trappeti e tenimenti, con loro capacità, fini e confini,
se si trovano dati in affitto, a chi, e per qual summa, e se si tengono per conto
proprio colla rendita che se ne percepisce; come pure d’ogni altra entrada che si
possedesse, come sono censi tanto consegnativi, com’enfiteutici, o affitti, descri-
vendosi da chi si corrispondono, e per quali beni, o animali, di qualunque specie
siano, ancorché in altro Territorio, e si descriveranno ancora gli animali che da ci-
scuno Cittadino o Forastiero si posseggono, con distinzione del numero di essi, e
di quali specie siano, che somma se ne paghi per erbaggio, o fida, se siano animali
proprj o pure d’altri, e se si tengono ad menandam, ovvero a società, e quanto sia il
frutto d’essi ogni anno che si corrisponde al padrone, e chi sia quello; similmente
descriversi tutti i beni stabili che forse si possedessero tanto in feudi disabitati, per
gli quali sono tenuti i Possessori come fuochi di questa nostra Università pagare le
Collette in beneficio della medesima, quanto in tenimento o distretto di qualche
altra Università, colla quale si vive in promiscuo con questa nostra Patria, a chi
anche appartiene esigerne dette Collette. Insiemamente dovrà descriversi in detta
Rivela ogn’industria di negoziazione, o la somma che in quella si tiene impiegata,
se sia denaro proprio o d’altri e di chi quello sia; descrivendosi similmente tutto
quello che si tiene di peso ogn’anno sopra i suoi beni, col nome, cognome, e Pa-

72
tria del creditore, a chi quello si corrisponde, esibendo in nostro potere documen-
to valido di tali pesi, ed il tutto con distinzione3.

L’omessa, o falsa, rivela comportava la pena della confisca dei beni non di-
chiarati, mentre a carico degli obbligati, i quali, anche se nullatenenti, non aves-
sero provveduto alla sua presentazione, la legge prevedeva un’ammenda di 25
ducati, dei quali, al pari dei beni confiscati, un terzo sarebbe stato devoluto al
denunciante, un altro terzo all’Università ed il restante al regio fisco4.
Dopo la pubblicazione del bando, i sindaci e gli eletti dovevano convocare
il pubblico parlamento per l’elezione sia di sei deputati, due per ognuno dei tre
ceti (nobili, civili o onorati e popolo) nei quali era all’epoca suddivisa la popola-
zione, sia di quattro apprezzatori (detti anche estimatori), di cui due locali (i
quali, per ovvie ragioni, non potevano stimare i propri beni, valutati quindi da
altri due agrimensori all’uopo eletti dal civico consesso) e due forestieri, esperti
agrimensori.
Gli apprezzatori procedevano alla descrizione di tutti i terreni (esclusi orti
e giardini pertinenziali alle abitazioni), con l’indicazione della contrada nella
quale erano ubicati, della destinazione produttiva, della superficie, dei confini,
dei nominativi dei rispettivi proprietari o possessori (dei quali dovevano pure
precisare stato, grado e condizione) e della determinazione del relativo imponi-
bile espresso in once ed in grana5.
Alla fine di ogni giornata di catastazione era prevista la consegna ai deputa-
ti di un «notamento» (detto anche squarciafoglio), dell’apprezzo eseguito, poi
trascritto in un apposito libro sottoscritto dagli stessi apprezzatori ed anch’esso
consegnato, al fine di prevenire frodi, alla Regia Camera della Sommaria, nel
quale doveva essere riportato l’ordine alfabetico in base al prenome (anzicché
al cognome, come allora si usava) dei proprietari, o dei possessori, dei fondi
stimati6.
Oltre al libro dell’apprezzo consegnato dagli apprezzatori, gli amministratori
universali erano tenuti a rimettere ai deputati i precedenti catasti, nonché il
registro della numerazione dei «fuochi» (cioè, dei nuclei familiari) redatto
dall’Università nel 1732 e lo stato delle anime (censimento anagrafico) compilato
dai parroci, per impedire, mediante l’esame incrociato di tali dati, l’evasione
fiscale dei contribuenti7.

3 CERVELLINO, Direzione…, 6; CARIDI, La modernizzazione …, 147-148.


4 CARIDI, La modernizzazione …, 148.
5 Ivi, 149-150.
6 Ivi, 151.
7 Ivi, 152. Sul diffuso fenomeno dell’evasione fiscale di quel tempo, si cfr. ALESSANDRA

BULGARELLI LUKACS, Alla ricerca del contribuente: fisco, catasto, gruppi di potere, ceti emergenti nel
Regno di Napoli del XVIII secolo, Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2004, 182-191.
73
Ai fini della tassazione degli animali, i sindici e gli eletti erano obbligati sia
ad indicare le modalità di utilizzazione del bestiame nel territorio universale,
nonché la quota del frutto spettante, a seconda dei casi, al conduttore od al
proprietario; sia a redigere il bilancio universale con l’annotazione di ogni en-
trata (comprensiva di dazi, gabelle, tasse ordinarie e straordinarie) ed uscita; sia
a formare un’altra fede giurata con l’elencazione di tutti i beni stabili feudali e
burgensatici (cioè, di proprietà privata tassabile con l’imposta di bonatenenza
dovuta all’Università), degli annui introiti, dei censi e del bestiame appartenenti
al feudatario8.
Espletati tali adempimenti preliminari, i deputati, unitamente al cancelliere,
agli amministratori universali, agli apprezzatori ed all’erario feudale, davano
corso alla discussione sulle rivele, nell’ambito della quale le case di propria abi-
tazione dei cittadini erano esentate da imposte e pertanto non erano liquidate a
differenza delle case dei forestieri: la rendita delle quali, ove abitate dai mede-
simi proprietari, era presuntivamente equiparata a quella di locazione, fatta
comunque salva la possibile detrazione di una quota della rendita per le spese
di manutenzione.
In tale discussione, i pesi, da detrarsi nella liquidazione delle rendite, erano
suddivisi in naturali ed accidentali, di cui i primi consistevano nelle spese ne-
cessarie alla manutenzione degli immobili (come gli edifici), per i quali era pos-
sibile dedurre un quarto della rendita ed i secondi, imposti sui beni per volontà
dei proprietari (come legati testamentari, obblighi di messe in suffragio o in
favore di luoghi pii, censi in denaro od in natura), dovevano interamente de-
dursi dalla rendita del debitore9.
Al termine di tutti i suddetti atti, gli amministratori universali dovevano
quindi spedire l’integrale documentazione, così collazionata, alla Segreteria
d’Azienda, con sede in Napoli, per la conseguente formazione dell’onciario10.
Il catasto prevedeva quindi la tassazione, a carico di tutti i cittadini, in base
al testatico, per i beni mobili ed immobili di proprietà, ovvero all’industria, cioè
per l’attività lavorativa esercitata.
Tale principio contributivo era tuttavia soggetto ad alcune deroghe, in
quanto dal testatico, imposto soltanto ai capifamiglia, erano esentati tutto co-
loro che vivevano nobilmente e non esercitavano attività manuali, così come
chi viveva di rendita, i dottori in legge, i dottori fisici, i notai ed i giudici ai con-
tratti (a condizione che non fossero «persone vili» e non esercitassero un me-
stiere non nobile)11; la tassa d’industria, dalla quale erano dispensati i minori

8 CARIDI, La modernizzazione …, 152-153.


9 Ivi, 169.
10 Ivi, 155-156.
11 Ivi, 161. Il giudice ai contratti, funzionario di nomina regia, aveva il compito di presenziare

alla redazione dell’atto notarile al fine di conferirvi piena certezza di autenticità a maggior
74
infraquattordicenni, era a sua volta dimezzata per i lavoratori di età compresa
tra i 14 ed i 17 anni, essendo tale esenzione, o riduzione, fiscale rapportata
all’età, prevista pure per il testatico12.
Completamente esonerate dalle imposte personali erano anche le donne
coniugate, nonché le vedove e le nubili (cosiddette vergini), le quali, in man-
canza di uomini maggiorenni, erano parificate ai capifamiglia e tassate sia per i
beni patrimoniali, sia per il denaro investito per l’esercizio di attività, economi-
che o finanziarie, soltanto nel caso di rendita annua pari almeno a 6 ducati13.
Parimenti esentati dalle imposte erano gli ecclesiastici, i beni dei quali, in
base al Concordato stipulato nel 1741 tra la Santa Sede ed il Regno di Napoli,
fino ad una rendita di 25 ducati rientravano nel cosiddetto «Sacro Patrimonio»,
indispensabile per poter ascendere al sacerdozio14.
In relazione alle imposte applicabili ai cittadini assenti, la normativa in ma-
teria distingueva tra quelli che, trasferitisi altrove, avevano lasciato
nell’Università, dove erano stati censiti, qualche congiunto atto a sostenere la
tassazione e quegli altri i quali, invece, non avevano più alcun familiare residen-
te nel territorio universale di origine: nel primo caso, il cittadino assente era
obbligato al pagamento delle imposte personali e reali nell’Università dove era
censito; mentre, nel secondo caso, egli era tenuto a versare le imposte personali
in quanto fuoco acquisito nell’università dove si era stabilito, continuando ad
essere obbligato soltanto al pagamento della tassa (cosiddetta bonatenenza) per
i beni nel luogo in cui era stato numerato, laddove era quindi fiscalmente equi-
parato ai cittadini forestieri; nell’ulteriore caso di sola domiciliazione nel territo-
rio universale, i forestieri erano obbligati a pagare anche la tassa per
l’abitazione, pari a 15 carlini, nonché ogni altro tributo dovuto per la gestione
della cosa pubblica15.
Il regime fiscale cui era sottoposto il feudatario per i suoi beni burgensatici
era parificato a quello dei cittadini, mentre, qualora fosse risultato componente
di un fuoco censito altrove, egli era equiparato ai forestieri con gli stessi obbli-
ghi per la bonatenenza ed anche per l’eventuale imposta dovuta
sull’abitazione, ferma restando, ai fini catastali, ogni esenzione fiscale per i suoi
beni feudali16.
La normativa catastale prevedeva inoltre particolari soggetti esonerati dalla
contribuzione fiscale soltanto in virtù di apposito privilegio da parte della Regia

garanzia dell’atto stesso (si cfr.VINCENZO NAYMO, Notai e notariato in Calabria in età Moderna,
Edizioni Rubbettino, Soveria Mannelli 2008, 23).
12 CARIDI, La modernizzazione…, 162.
13 Ivi, 163.
14 Sulle trattative tra il Regno di Napoli e la Santa Sede e le modalità di esecuzione del Concor-

dato, si cfr. CARIDI, La modernizzazione…, 79-111.


15 CARIDI, La modernizzazione…, 164.
16 Ivi, 165, 168.

75
Camera della Sommaria, quali i «padri onesti», cioè quei capifamiglia con alme-
no dodici figli a carico, che però non potevano beneficiare di tale esenzione per
beni acquistati dopo il rilascio di detto privilegio, nonché per contribuzioni
originate da debiti assunti dall’Università per l’ammissione al regio demanio17.
Ai fini della trasformazione in rendita imponibile delle once corrispondenti
al valore capitale dei beni immobili e mobili e del bestiame, erano stati pure
indicati i seguenti criteri esemplificativi:

Per gli Territorj seminatorj, Arbusti, Vigne, Oliveti, Boschi, Erbaggi, Montagna,
Censi, Esazioni, e simili rendite, dalla somma in cui si sarà dagl’Apprezzatori, e
Deputati stabilita, dedotti i pesi, si tirano l’oncie alla ragione di carlini tre per
ciascuna oncia di ducati sei di capitale, che corrisponde al cinque per cento; in
modo che ducati cinque di rendita formano oncie 16, e grana 20, le quali fanno
la somma di ducati 100 di capitale.
Per gli danari, che si sarà verificato nelle discussioni delle rivele, essersi impiegati
in negozio, si liquideranno anche l’oncie alla detta ragione di carlini tre di rendi-
ta per ciascuna oncia; onde rendendo per esempio un capitale di ducati 100, an-
nui ducati 7.2.10, tirandosi l’oncie della rendita de’ ducati 7.2.10, alla suddetta
ragione di carlini tre per oncia, saranno oncie 25; come all’incontro rendendo un
capitale di ducati 100 annui ducati 3, si tirino l’oncie alla sudetta ragione di carli-
ni tre, saranno oncie dieci; E così dovrà osservarsi di tutte l’altre rendite di qual-
sivoglia sorte, come sono censi consegnativi, censi enfiteutici, o qualsivoglia al-
tra annua esazione.
Per la rendita degl’Animali d’ogni genere, di quel che rimarrà netto al Padrone,
secondo le discussioni de’ Deputati, si tireranno le oncie; però non alla ragione
di carlini tre, ma di carlini sei per oncia, perché secondo sopra si è detto, il frut-
to degl’animali si valuta non al cinque, come per gli stabili, ma al diece per cento
di capitale18.

Il catasto onciario di Ardore (di cui, purtroppo, mancano i relativi rivele ed


apprezzo), conservato nell’Archivio di Stato di Napoli19, che presenta più pagine
parzialmente illeggibili a causa di estese gore d’inchiostro, fu redatto nel 1746 e
risulta così suddiviso:

Stato delle Anime (senza numerazione);


Libro d’onciario (pp. 1-325);
Collettiva (s.n.);
Collettiva di Donne, e Vergini (s.n.);

17 Ivi, 165. Nel catasto onciario di Ardore, unico contribuente privilegiato quale «padre onesto»

risultava Giuseppe Marando, «soldato della camera principale» (ASN, COA, 200).
18 CERVELLINO, Direzione …, 42; CARIDI, La modernizzazione…, 172.
19 ASN, COA (per l’integrale trascrizione del documento catastale, si cfr. infra, Appendice, I).
76
Sacerdoti d’Ardore (pp. 1-11);
Beneficiati d’Ardore (pp. 1-20);
Forestieri non abitanti laici (pp. 1-42);
Sacerdoti di Gerace (pp. 2-8);
Monasteri, Badie, Beneficij, Forestieri (pp. 1-19);
Barone (s.n.);
Parochie (pp. 1-12);
Monasteri, Badie, Beneficij, Forestieri (s.n.);
Collettiva de Beneficiati d’Ardore (s.n.);
Collettiva de Forastieri non abitanti laici (s.n.);
Collettiva de Sacerdoti di Gerace (s.n.);
Collettiva di Monasterij, Badie, Beneficij Menze Viscovili, et altri (s.n.);
Parochie (s.n.);
Collettiva generale dell’oncie (s.n.).

Il documento catastale è preceduto dallo stato delle anime, redatto


dall’arciprete Giuseppe Calabretta20, per come altresì attestato dall’apposita
certificazione, in calce, del notar Tomaso Ripolo di Ardore:

Fò fede io infrascritto Regio Notaro come la presente fede e stata scritta di ma-
no dal Reverendo Arciprete di questa Terra d’Ardore Don Giuseppe Calabretta
&c. et perciò devesi dare tutta la piena credenza, et a fede &c. Ardore oggi 31
Maggio 1746
Ita est qui Thomas Ripolo de Terra Ardoris Regia Auctoritate Notarius manu,
meoque solito uti consueri signo scripsi et signavi Rogatus &c. Laus Deo21.

Quel documento anagrafico introduttivo offre quindi uno spaccato della


popolazione del tempo, con un minuzioso censimento anagrafico dei nuclei
familiari ardoresi e dei nominativi dei loro componenti (con rispettivo stato
anagrafico, paternità, maternità ed età).

Grazie al «Libro d’onciario», è inoltre possibile delineare un quadro d’insie-


me della popolazione della Terra di Ardore nel 1746, ove vivevano 239 famiglie
per totali 1.172 abitanti,22 i cognomi di alcuni dei quali, di seguito elencati, sono
scomparsi, o si sono modificati, nel corso del tempo:

20 L’arciprete Giuseppe Calabretta morì, settantenne, il 18 agosto 1748 (ASDL, Parrocchie,


Ardore, chiesa Matrice di S. Leonardo, Liber defunctorum incipiens ab anno 1736. usque ad diem 18.
Augusti Anni Domini 1801, f. 36v).
21 ASN, COA, Stato delle Anime, s. n.
22 E’ da evidenziarsi una discrepanza riguardante le risultanze demografiche, in relazione alla

quale il catasto onciario non offre peraltro alcuna delucidazione, tra il numero (1.117) degli
abitanti censiti nello stato delle anime e quello (1.172), invece maggiore, risultante dal Libro
d’onciario.
77
Alecci, Alì, Allegretto, Amato, Aprili, Arcuri, Ardore, Arena, Armeni, Arone,
Arseni, Arvaro (o Alvaro), Asturi, Audino - Balzo, Barbaro, Barbatano, Barone,
Bova, Brizzi, Bruno - Cacia, Calabretta, Cameo, Camera, Caminiti, Campagna,
Campoliti, Cancellere (o Cancelleri), Cangemi, Capone, Carlino, Castelvetere,
Catanzariti, Celonisi, Ceravolo, Chinè, Chiricosta, Ciciaroti, Coccia, Cocciolo,
Codespoti, Colacoci, Conte, Cordì, Cosma, Cosmo, Crea, Cristarella, Cutrullà -
d’Aguì, d’Anna, di Lonardo -Fabiano, Falcomatà, Fazari, Febria, Femia, Ferra-
ro, Ferro, Filippone, Florio, Franco - Garreffa, Giovinazzo, Giuliomo, Giurato,
Grillo - Iannopollo, Ielasi, Iemallo, Iurato - La cava, Lamia, Landro, Longo,
Lucà - Macrì, Mafrici, Maidoti, Mammoliti, Marando, Malgeri (o Margeri), Mar-
rafioti, Marrapodi, Marzano Maurelli, Mazzuci, Mesiti, Michia, Minici, Misitano,
Mittiga, Morabito, Murdaca - Napole, Nastasi, Nobile, Nocera - Oliva - Palaja,
Paparo, Parlongo, Pascale, Pasquale, Pazzano, Pedavoli, Pedullà, Pelle, Pratò,
Prestaviti, Principato, Procopi, Pulitanò, Pulliconi, Pullicroni - Quarantano -
Rianò, Rinaldis, Ripolo, Rocca, Romeo, Rulli, Russo - Salinitri, Sanzotta, Schir-
ripa, Scorda, Scriva, Scruci, Scullino, Scuteri, Seminara, Sena, Sergi, Siciliano,
Spagnolo, Spanò, Spataro, Spatolisano, Speziale, Spina, Stella, Stillisano, Strane-
ri, Sullazzo - Talladira, Tallarida, Tigani, Todarello, Trimboli, Tuccio - Varaglio-
ti,Vasili -Zappavigna, Zappia, Zuccalà23.

Nei nuclei familiari ardoresi, allora, erano pure presenti disabili (sei ciechi ed
un ernioso) ed altri componenti non dediti ad arti o professioni (quali, dodici
civili, tre chierici, due galantuomini, una bizzoca,24 un eremita ed un dottore).
L’età degli abitanti censiti variava da un mese (Gratia Giurato)25 a 79 anni
per le donne e, per gli uomini, ad 82 anni (come nel rispettivo caso dei coniugi
Elisabetta Sansotta e Gioanne Caminiti)26, mentre il nucleo familiare più esteso
(di cui era capofamiglia Giuseppe Marando, soldato della camera principale)
risultava composto da ben 15 persone27.

23 Interessanti, sul piano etnoantropologico, appaiono anche i soprannomi di alcuni contri-

buenti ardoresi, quali Domenico Camera «bandera» (ASN, COA, Stato delle Anime, s.n.),
Antonio Pelle «Giaurro» (ASN, ivi, Libro d’onciario, 27), Antonio Morabito «Capo» (ASN, ivi,
29), Antonio Chinè «conidi» (ASN, ivi, Collettiva, s.n.), Antonio Pelle «trono» (ASN, ivi, Collet-
tiva, s.n.), Domenico Todarello «Tollo» (ASN, ivi, Libro d’onciario, 17, 108, 150).
24 Religiosa terziaria secolare.
25 ASN, COA, Libro d’onciario, 264.
26 ASN, ivi, 221.
27 ASN, ivi, 200. Discendente di quel soldato della camera principale fu l’omonimo nipote ex

filio Giuseppe Marando, nato nel 1763 dai coniugi Nunziato e Diana Audino. Addottoratosi in
utroque jure presso l’Università di Napoli nel 1787, egli divenne poi titolare della cattedra di
letteratura classica nel R. Collegio di Monteleone e, in seguito, in quello di Reggio. Perseguitato
durante l’occupazione francese per le sue idee filoborboniche, l’U.J.D. Giuseppe Marando,
dopo la Restaurazione, fu affidatario della Regia Giudicatura del Comune di Bianco, dalla quale
fu poi trasferito in quella di Staiti, laddove morì nel 1831 come è ricordato dall’epitaffio del suo
tumolo tombale erettogli dai figli in Ardore, oggi disperso, nel quale i suoi resti furono in segui-
to traslati: JOSEPHI MARANDO | JURIS, PRUDENTIAE. LAUDE. ET MUSIS.
78
Dal documento catastale discende un quadro organico della forza-lavoro
attiva, nel 1746, nella Terra di Ardore, laddove erano esercitati disparati arti e
mestieri (anch’essi, in gran parte, scomparsi nei secoli successivi), come risulta
dall’elenco degli esercenti un’attività lavorativa, nell’ambito dei quali non erano
peraltro annoverati disabili e donne, pari a complessive 275 unità:

PROFESSIONI - ARTI - MESTIERI N. PERC.


Bracciali 148 53,81%
Massari 32 11,63%
Massari di bovi 14 5,09%
Boari 13 4,72%
Trattori di Seta 11 4,00%
Calzolai (o Calsolai / Carsolai) 9 3,27%
Garzoni 5 1,81%
Barbieri 4 1,45%
Costodi di scrufe 4 1,45%
Servi/e 4 1,45%
Costodi di pecore 3 1,09%
Costodi di neri 3 1,09%
Forgiari 2 0,72%
Botigari (o Boticari) 2 0,72%
Fabricatori 2 0,72%
Fabricatori di vasi d’acqua, e altro 2 0,72%
Fabricatori de salinitri 2 0,72%
Marinari 2 0,72%
Pecorai 2 0,72%
Costodi di bovi 2 0,72%
Dottori 1 0,36%
Merceri 1 0,36%
Macellatori 1 0,36%
Massari di pecore 1 0,36%
Mastri di far corde, seù funi 1 0,36%
Mastri di legname 1 0,36%
Molinai 1 0,36%
Notai 1 0,36%
Servienti di Corte 1 0,36%
Soldati della Camera Principale 1 0,36%

LATINIS. | BRUTTIOS. INTER. HOMINES. PRAESTANTISS. |ELOQUENTIAE.


PRIMUM, IN. VIBONENSI |IN. REGINO. DEINDE COLLEGIO. ANTECESSORIS |
POSTREMO JUDICIIS. EXERCENDIS. I.D PLURIES |PRAEPOSIT/CINERIBUS.
CARISSUMIS / AB. OPPIDO. STAITIENSI. UBI. NATURAE. CONCESSIT
|ARDURIUM. NATALE. SOLUM. TRANSLATIS |ET. GENTILITIO. CONDITIS.
TUMULO |HOC PIETATIS. ET. DESIDERII. MONUMENTUM |FILII. CUM.
LACRUMIS/POSUERE |VIXIT. A. LXVIII. M.V./OB. XIV. KAL. SEP. A.C.
MDCCCXXXI. (GLIOZZI, Ardore …, 129-132; FILIPPO ANGIOLINO MARANDO, Giuseppe
Marando, «Storia e cultura della Locride», a cura di Giuseppe Calogero, La Sicilia, Messina
1964, 323-324 ).
79
160
140
120
100
80
60
40
20
0

Merceri
Costodi di neri

Pecorai
Boari

Fabricatori
Barbieri

Marinari
Serve
Bracciali

Massari di pecore

Molinai
Calzolai

Forgiari

Notai
Massari di Bovi

Costodi di pecore

Macellatori

Mastri di far corde, seù funi


Garzoni

Botigari

Fabricatori de salinitri
Costodi di Scrofe

Costodi di bovi
Massari

Trattori di Seta

Fabricatori di vasi d'acqua, e altro

Soldati della Camera Principale


Servienti di Corte
Mastri di legname
Prevalente, allora, risultava la categoria dei bracciali (braccianti agricoli), la
quale, di per sé, rappresentava oltre la metà dei lavoratori attivi nel territorio,
percentualmente seguita dai massari, dai massari di bovi, dai boari (bovari), dai
trattori di seta (artigiani della filatura serica), dai calzolai e, così via, dalle altre
categorie lavorative censite.
Tra gli artigiani attivi nella Terra di Ardore sono da ricordarsi, poiché
da tempo del tutto scomparsi, oltre ai trattori di seta, anche i fabricatori «de
salinitri» (dediti alla manifattura del salnitro)28, i fabricatori di «vasi d’acqua,
e altro» (produttori di vasi e di terraglie fittili)29 ed i mastri «di far corde,
seu funi».
Nella comunità civica ardorese erano pure attivi molinai (mugnai), macella-
tori (macellai), mercieri (rivenditori di mercanzie varie), nonché due funzionari

28 L’estrazione del salnitro (nome comune del nitrato di potassio) era soggetta ad autorizzazio-
ne regia, in quanto materia destinata al confezionamento della polvere da sparo (si cfr.
VINCENZO CATALDO, Contratti e rapporti di produzione nella Calabria del XVIII secolo, Edizioni
Scientifiche Italiane, Napoli 2012, 96).
29 Sulla produzione della ceramica in Calabria, si cfr. ROSSELLA AGOSTINO - MARIA

MADDALENA SICA, Il quartiere artigianale di S. Maria La Porta: appunti di etnoarcheologia su laboratori


e processi produttivi della ceramica, «Seminara. Dall’arte dei Pignatari alla ceramica d’arte» (a cura di
Monica De Marco), Centro Studi Esperide, Pizzo 2011, 131-163.
80
feudali, di cui un soldato della camera principale ed un serviente di corte (mes-
so notificatore) ed il pubblico notaio Tomaso Ripolo30.
Sovente, gli artigiani regolarizzavano l’apprendistato con i genitori di un
giovane discepolo tramite un apposito contratto, come mediante quello stipula-
to in Ardore, il 13 gennaio 1716, tra Domenica Zito vedova Parlongo, quale
madre di Pietro Parlongo ed il mastro calzolaio Agostino Mittica:

Die decima tertia mensis Januarij millesimi septingentesimi decimi sexti, nonae
Indictionis, in Terra Ardoris, Regnante &c. In nostra presenza personalmente
constituta Domenica Zito Vedova del quondam […] Parlongo, et Pietro Par-
longo […] il medesimo con l’assenso, e consenso di detta Domenica sua Madre,
agenti, ed intervenienti alle cose infrascritte per loro stessi, Eredi, e successori
ex una, et Mastro Agostino Mittica similmente agente, ed interveniente alle cose
infrascritte per se, e suoi, ex altera.
Li detti di Zito, e Parlongo conoscendo l’utilità, ed avanzo della loro casa, e che
un’artigiano sempre si procaccia il suo pane per vivere, e che non và mendican-
do, si convennero con detto Mastro Agostino che pigliasse per discepolo all’arte
di scarparo al detto Pietro, il qual Mastro volendo sopra detta conventione ade-
rire, e passare le sue debite cautele, come si conviene, oggi predetto giorno
sponte detto Pietro Parlongo discepolo pigliare, e sotto la sua disciplina riceve
per impararci l’arte sudetta dico far scarpi, secondo sogliono fare altri maestri di
tal arte.
Epperò firmi manentino le predette cose s’obbliga detto Pietro di stare con det-
to di Mittica per imparare detta arte, e detta Domenica s’obliga di farlo stare per
anni quattro da oggi decorrendono, per insino alli tredici del veniente Gennaro
1720. inclusive non ostante qualunque eccetione.
Ed all’incontro esso di Mittica s’obliga per quanto sia possibile, ed è capace det-
to Pietro di impararci detta arte per detti anni quattro, e poi quelli elassi di darci
gli stigli, ed ordigni necessarij per poter detto Pietro far scarpe secondo il solito
praticato d’altri Mastri.
E con altri patti senza de’ quali detti di Zito, e Parlongo non haverebbero con-
venuto, che per ogn’anno detto di Mittica, come così s’obliga di darci per
ogn’anno una pesa di lino, ed un rotolo di cottone per suo vestiario, e farle le
quotidiane spese, e per ogn’anno lo lasciasse per soli otto giorni al servitio di sua
Madre nel tempo della notricata, e non più, atteso il di più dell’anno debba detto
Pietro servire detto suo Mastro in ogni cosa lo comanderà31.

30 Il notar Tomaso Ripolo morì in Ardore, settantottenne, l’8 giugno 1772 e fu sepolto nella
chiesa Matrice di S. Leonardo (ASDL, Parrocchie, Ardore, chiesa matrice di S. Leonardo, Liber
defunctorum incipiens ab anno 1736. usque ad diem 18. Augusti Anni Domini 1801, f. 79r).
31 SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Francesco Antonio Caccia, b. 115, v. 1055, ff. 4v-5r.

Un atto notarile stipulato, in Gerace, il 13 settembre 1628, contiene un contratto di apprendi-


stato tra il geracese «mastro Argagnaro» (vasaio) Jacopo Lurio ed il sedicenne nipote Giovan
Francesco Alchi alle seguenti condizioni: il giovane «discipulo» accettava di mettersi al servizio
del «mastro» per sette anni, durante i quali si impegnava a portare fascine e creta per tre giorni
81
In Ardore, nel 1746, operavano dodici trattori di seta, artigiani dediti alla
trattura (cioè, filatura) del prodotto serico ricavato dopo un complesso proces-
so lavorativo.
A tal fine, la bachicoltura era prevalentemente esercitata nell’ambito dome-
stico, soprattutto ad opera di donne e ragazzi della famiglia, i quali curavano,
per tutto il tempo necessario, la cosiddetta «notricata», cioè l’allevamento dei
bachi da seta durante l’intera vita larvale del bombice, il quale a tal scopo era
collocato sulle «cannizze» (stecche di canna intrecciate) all’interno di appositi
spazi chiusi e protetti.
Terminata la notricata, gli allevatori presentavano all’ufficiale
dell’arrendamento32 (appaltatore preposto alla riscossione delle imposte sul
prodotto serico) le cosiddette «rivele» dei bozzoli così ottenuti, sulla cui base
egli stabiliva il numero dei trattori di seta necessari per la filatura.
Dopo di che, quegli artigiani procedevano alle operazioni preliminari di lo-
ro competenza con la raccolta dei bozzoli e loro prima cernita, l’essiccazione
dei gusci così selezionati e la loro spelaiatura (eliminazione dello strato superfi-
ciale); quindi, con una seconda cernita, seguita dalla crivellatura (classificazione
dei bozzoli secondo grossezza), macerazione (rammollimento della sericina
degli strati esterni), trattura vera e propria, incannatura (trasformazione della
confezione di seta greggia da matasse a rocchetti) e, dunque, stracannatura (da
rocchetto a rocchetto con pulitura della seta così filata).
A quel punto, i trattori di seta, in un luogo pubblico33, mediante l’utilizzo di
appositi attrezzi detti manganelli, procedevano alla filatura, con la quale si
ottenevano i filati per catena e per trama: nel primo caso, col filato ritorto,
formato da due o più filati di seta greggia tessuti insieme (cosiddetto organzi-
no), ottenevano la prima torcitura, finalizzata ad aumentare la coesione fra le
diverse bave costituenti il filo, seguita dalla binatura (accoppiatura di diversi
rocchetti): di conseguenza, essi procedevano alla seconda torcitura per riavvol-

la settimana ed a svolgere i servizi di casa; il «mastro», dal canto suo, si obbligava ad insegnargli
l’arte e le buone creanze (anche a tal fine, ove del caso, «battendolo di battituri legieri»), nonché
a vestirlo, a nutrirlo ed a consegnargli, al termine del settennio di apprendistato, una «Rota»
(tornio), dieci «Argagni di tavola» ed il ricavato (al netto delle spese dello «stagno che costi per
fare detti Argagni») di una «cotta di argagni di tutto punto» (SASL, Fondo notarile, Gerace,
notar Muzio Piconeri, b. 46, v. 266, ff. 43v-44v, in ENZO D’AGOSTINO, Gerace nel XVII secolo,
«Città di Calabria e di Sicilia», Falzea Editore, Reggio Calabria 2003,135-136).
32 Su tale particolare dispositivo economico-finanziario del Regno di Napooli, si cfr.

VINCENZO CATALDO, Arrendamenti nel Mezzogiorno del Settecento: il caso Calabria, «Archivio stori-
co per la Calabria e la Lucania», LXXVIII, 2012, 129-168.
33 Nel 1746, il principe Giacomo Francesco-di-Paula Milano esigeva dai trattori di seta, a titolo

di locazione, 15 ducati «per il luogo, che dona à collocare i manganelli» (ASN, COA, Libro
d’onciario, Barone, s.n.).
82
gere fra loro i diversi fili serici ed alla stagionatura per fissarne la torsione e,
poi, all’aspatura per passare dalle rocche alle matasse.
Il passaggio della seta nella caldaia, che contraddistingueva l’operazione di
trattura vera e propria (eseguita dallo stesso trattore, coadiuvato da uno o più
discepoli ed assistenti), era a sua volta così articolata: immersione dei bozzoli
nell’acqua calda della caldaia, ricerca del cosiddetto «capofilo» di ogni bozzolo,
accoppiatura di un numero variabile di capi, formazione del filo per attorci-
gliamento del gruppo di bave montanti e raccolta del filo serico su un apposito
aspo nonché, ogni qual volta necessario nel corso dell’operazione, l’attaccatura
di un altro cosiddetto «capo-bava» all’esito dell’esaurimento di un bozzolo,
oppure nel caso di rottura imprevista di una bava serica.
In ossequio ad una regia prammatica del 1740, i trattori di seta erano tenuti
a consegnare ai proprietari dei bozzoli i cosiddetti «maschioni» (cioè i gusci
doppi) ed a restituirne gli scarti per la separata vendita come «capicciole», da
destinarsi alla produzione di tessuto serico di seconda scelta.
In Calabria, l’industria della gelsibachicoltura e della manifattura della seta,
che nel corso del XVI secolo conobbe la sua massima diffusione34, nel Sette-
cento subì una lenta ed irreversibile decadenza, causata sia dagli obsoleti siste-
mi di bachicoltura e di coltivazione del gelso, il cui fogliame costituiva
l’alimentazione del bombice, sia dal sopravvenuto gravoso inasprimento del
peso fiscale35.
Per il commercio serico, la città di Monteleone36 era in quel tempo uno dei
maggiori centri calabresi ed in occasione della locale festa della Maddalena, che
annualmente si teneva il 22 luglio, dopo la messa solenne, celebrata nella locale
chiesa dello Spirito Santo, era consuetudine fissarsi la cosiddetta «voce» del
prezzo della seta, la quale, tramite corrieri, era quindi divulgata nell’intera re-
gione.
Rapporti commerciali furono anche molto intensi tra il centro monteleo-
nese e la città di Gerace, nella quale alcuni esponenti del patriziato cittadino
(quali Antonio Del Balzo, Domenico Migliaccio, Antonino Candida e Lavinia

34 DORA MUSTO, I mercanti e gli artigiani iscritti nelle matricole dell’Arte della Seta conservate presso
l’Archivio di Stato di Napoli, «La Calabria nel Viceregno. Atti del III Congresso storico calabrese
(19-26 maggio 1963)», Fausto Fiorentino Editore, Napoli 1964, 439-441.
35 Sulla produzione e manifattura serica, si cfr. ANTONINO CALABRÒ, La bachicultura e la sericol-

tura nella provincia di Reggio Calabria, Siclari, Reggio Calabria 1881; GIOVANNI BATTISTA
DEBERNARDI, Il filatorista serico. Trattato storico-teorico-pratico di sericoltura: dal gelso al telaio, Tipo-
grafia Subalpina, Torino 1900; CAMILLO CESSI, Per la storia della sericoltura nell’antichità, C. Ferra-
ri, Venezia 1920; TOMMASO DEL CONTE, Vicende della sericoltura meridionale nella seconda metà del
Settecento, Levante, Bari 2000; LEONARDO DI VASTO, La seta in Calabria con un saggio sulla sericol-
tura nell’antichità, Città Calabria Edizioni, Cosenza 2007; VINCENZO CATALDO, La produzione
serica nel Settecento in Calabria Ultra, «Incontri mediterranei», XI, 2011, 1-2, fascicolo 20-21, 196-
200.
36 Odierna Città di Vibo Valentia.

83
Migliaccio Avitabile), come anche del clero, svolsero attività imprenditoriale
nella vendita della manifattura tessile serica di produzione locale37.
Il nutrito numero dei trattori di seta operanti in Ardore denota, anche in
detta Terra, una imprenditoria fortemente collegata al circuito commerciale
della produzione serica allora attivo nelle Calabrie, che dava così da vivere a
tutti quegli artigiani ed alle loro famiglie.
Ciò nonostante, il consorzio civico ardorese, seppur marginalmente, co-
nobbe anche il fenomeno emigratorio, come nel caso degli ardoresi Antonio
Zappia, il quale risultava «soldato delli Spagniuoli» nel 174638 e Carlo Pascale,
anch’egli militare, il quale perse la vita in Francia, nei pressi di Tolone, agli inizi
di quello stesso secolo39.
Nel contempo, nella stessa comunità sociale appare altresì evidente la to-
tale assenza sia di altre figure artigianali (quali mulattieri, mastri sartori, bastari,
bordonari, pittori figurinisti, scalpellini e mastri vermicellari, allora attivi nella
vicina città di Gerace)40, sia di un ceto professionale (composto da dottori fisici,
cioè medici, aromatari, ossia farmacisti, dottori in legge, ovvero da altri eser-
centi libere professioni, a quell’epoca presenti nella stessa città geracese), ad
eccezione di un «dottore» (Giovanni Battista Macrì), del quale, nel catasto
onciario, non è tuttavia precisata anche l’eventuale professione intellettuale.
Altro dato interessante, emergente dal documento catastale, è costituito
dalla quasi totale assenza di rapporti locativi abitativi, atteso infatti che, salvo in
pochissimi casi, i nuclei familiari censiti vivevano infatti in immobili di loro
esclusiva proprietà.
La famiglia ardorese, di classico stampo patriarcale, che risultava sovente
allargata anche ad affini con essa coabitanti, comprendeva i figli legittimi ed in
qualche caso anche, come per i vedovi e per le vedove, la prole di rispettive
precedenti unioni coniugali.
Il matrimonio, come accadeva nell’ançien régime, era di norma preceduto dai
capitoli matrimoniali stipulati, davanti al notaio, tra il nubendo ed i genitori (o,
in mancanza, uno stretto congiunto) della nubenda, come risulta dal seguente

37 CATALDO, Contratti …, 71-84.


38 ASN, COA, Stato delle Anime (famiglia di Antonia Marando, moglie di Antonio Zappia),
s.n.
39 SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Francesco Antonio Caccia, b. 115, v. 1063, f. 5r (19

gennaio 1724).
40 CATALDO, Il catasto onciario di Gerace …, 90. Al tempo del catasto onciario di Ardore, nella

limitrofa contea di Condojanni mancavano del tutto muratori, falegnami, sarti, ferrari (fabbri),
calzolai e barbieri, ai quali, probabilmente, sopperivano artigiani di paesi viciniori «in grado di
soddisfare il locale fabbisogno sia per quantità di manodopera che per qualità di lavoro oppure
tali mansioni erano svolte in modo occasionale da chi durante il resto dell’anno svolgeva altre
professioni» (BEDINI, Il catasto …, 64).
84
atto pubblico di costituzione di dote e di «dodario»,41 rogato in Ardore, la sera
del 20 ottobre 1720, per notar Francesco Antonio Caccia:

Die vigesima mensis octobris millesimi septingentesimi vigesimi XIII. Indictio-


nis in Terra Ardoris Regnante &c. et qui pulsata est hora vigesima quarta, ideo
tribus luminibus accensis.
In nostra presentia personalmente costituti il Reverendo Don Antonio e Vitto-
ria Stella Fratello, e sorella utrinque congionti, agenti alle cose infrascritte per lo-
ro stessi eredi, e successori dell’una parte;
e Francesco Maurelli di Gioanne Giacomo della Terra predetta similmente a-
gente alle cose infrascritte per se stesso, suoi eredi, e successori dell’altra parte
ambedue cogniti.
Sponté asseriscono nella presenza nostra esse parti, come essendosi tra loro, e
loro communi amici trattato legittimo matrimonio Deo dante seguendo trà det-
to Francesco et Margaritella Trimbole figlia legittima et naturale di detta Vitto-
ria, et nepote di detto Don Antonio, e per il suo sostentamento, e pesi matri-
moniali essendo conveniente costituire dote competente han promesso essi di
Stella e all’effetto l’infrascritti beni videlicet: Primo letto. Un Padiglione nuovo
per piparello simpio, uno paro di lenzuola nuovi, una carpita nuova di lana ros-
sa, e nera, uno avanti letto à piparello nuovo, un paro di coscini di tela con
gruppi bianchi nuovi, ed un saccone nuovo. Secondo letto. Uno Padiglione di
tela con gruppi bianchi nuovo, due para di lenzuoli di tela con pizzilli l’uno pa-
ro, e l’altro di grozzara simpio nuovi, una coperta di seta nuova rossa, e torchi-
na, un’avanti letto con gruppi torchini nuovo, uno paro di coscini di tela con
gruppi bianchi, ed un saccone nuovo. Item due tovaglie di tavola nuovi, trè to-
vaglie di faccie nuovi, quattro servietti, trè saijette nuove due rosate, ed una tor-
china, con pizzilli rossi, ed un’altra usata. Due avanti sini con pizzilli nuovi, cin-
que cammise due nuove, e trè usate, una tovaglia di tafaria di seta recamata ros-
sa nuova, quattro tovaglie di testa due simpie, e due con pizzilli, uno cambrà
nuovo, uno paro di maniche di saia. Una cassa di palmi sei, sette carlini per una
botte, e la metà della caldara, che al presente tengono. Uno anello d’oro con pie-
tra torchina, ed una spingola d’argento. Item una casa da farsi tempo trè anni, e
fra detto tempo li dotanti li dessero una casa per habitare, e nella fabrica della

41 Il dodario era una sorta di donazione che, quasi ad integrazione della dote assegnatale, il
nubendo corrispondeva alla nubenda, il valore della quale, per tradizione popolare anche rece-
pita dalla Regia Novella Prammatica, doveva essere corrispondente, con esattezza, alla terza parte
di quello della dote. Nel caso di premorienza della sposa senza figli, o con prole deceduta
minorenne, l’intera dote sarebbe quindi ritornata ai dotanti od ai loro eredi, mentre al vedovo
sarebbe rimasto soltanto un letto ed eventualmente una modica percentuale (di solito, pari al
5%) del denaro conferito dallo sposo in sede di stipulazione dei capitoli matrimoniali, di cui
costei avrebbe potuto disporne a suo piacimento nel testamento: il che poteva anche avvenire,
reciprocamente, a seguito di premorienza del marito e, in tal caso, con susseguente restituzione
dei di lui beni dotali alla famiglia di origine, così tutelandosi le famiglie dotanti, nel caso di
nuove nozze in conseguenza di vedovanze, dal pericolo di trasferimento della proprietà dei
beni dotali ad altri soggetti non consanguinei (NAYMO, Notai e notariato …, 127).
85
casa dovesse aggiutare colla sua persona lo sposo, e non fabricandosi frà detto
tempo, e morirà la dotante, debiano habitare nella casa che essa Vittoria presen-
temente tiene. Item uno Giardino dove si dice lo Frascillo in questo territorio
con celsi, e ficare, metà del quale si dona in vita, e l’altra metà a morte, e divi-
dendosi adesso possa lo sposo pigliare quale li piace ò di basso, ò di sopra, qual
Giardino và annesso col suo peso. Un altro Giardino detto Muchiete in detto
territorio con celsi, e ficare col suo peso. Una vigna in detto territorio dove si
dice Procope col peso di sterragiarsi. Una Pollidra, e docati otto di contanti per
comprarsi un Genco. Pagandosi la dispenza debbiano soggiacere prò medietate,
e circa il vestire, gli dotanti vestono la sposa, ed il sposo si veste se stesso a pro-
prie loro spese, et gratia Dei amen. E perche esso Francesco si contenta di detta
dote, s’obliga con giuramento realmente, et personalmente di contraere solenne,
e legittimo matrimonio in faciem Ecclesiae con detta Margaritella, ed
all’incontro detta Margaritella s’obliga quello perfettionare in faciem Ecclesiae
con detto Francesco ad ogni sua richiesta,e detti promettenti s’obligano conse-
gnare la sudetta dote nel modo come stà annotata subito consumato darà detto
matrimonio. E perche ogni dote merita il suo conveniente dodario, esso France-
sco a tal effetto, e per detto dodario obliga, sommette tutti suoi beni presenti, e
futuri in caso di sua morte; E morendo detta sposa ab intestato, ò senza figli, ò
con figli, e quelli morissero in pupillaria età, vel quandocumque &c. la sopra
descritta robba debbia ritornare ad essi promettenti, eredi, &c., con ritenersi lo
detto sposo il primo letto solamente e la detta sposa possa testare ad pias causas
pro una vice tantum soli docati cinque, et non aliter42.

Nel 1746, il paesaggio agrario ardorese, nelle cui contrade43 risultavano


prevalenti le terre «alborate» e quelle «vitate» (cioè, vigneti)44, era caratterizzato
da una diversificata destinazione colturale, comprendente anche terra boscosa,
come discende dai seguenti dati catastali:

42 SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Francesco Antonio Caccia, b. 115, v. 1059, ff. 26r-27r.

Al tempo del catasto onciario ardorese, Margaritella Trimbole (censita con il cognome Trimbo-
li) risultava vedova di Francesco Maurelli e coabitante, in casa propria, con i figli Catarina,
Giuseppe, Francesca ed Antonio Maurelli (ASN, COA, Stato delle Anime, s.n.). Sulla costitu-
zione di dote in età moderna, si cfr. NAYMO, Notai e notariato …, 108-110, 125-135; FILIPPO
RACCO, Filia indotata, filia inlocabilis, «Filorosso. Rivista di cultura sociale, politica e storica del
territorio», IV, 1989, n. 3, 29.
43 Tra i topononimi delle località rurali ardoresi, quello della contrada «Mastro Vapo» potrebbe

riferirsi all’omonimo coniuge di tale Antonia Camera (deceduta, ventisettenne, il 15 agosto


1659 e tumulata nel sepolcro del SS.mo Rosario nella locale chiesa Madre), il nome del quale
fu, così, annotato nel di lei atto di morte parrocchiale (ASDL, Parrocchie, chiesa Matrice di San
Leonardo, Libro dei defunti 1652-1692, ff. 31v-32r).
44 E’ da ritenersi che la produzione vinicola ardorese del tempo fosse di pregiata qualità, poiché

il principe G. Francesco-di-Paula Milano, nell’aprile 1740, inviò in Ardore quattro «cavallari»


per prelevare due «cantinette» di vino da spedire in Napoli ed in Parigi (si cfr. MAGAUDDA, La
cappella palatina …, 120).
86
TERRENI PRODUTTIVI SUPERFICIE STIMATA
§ terra alborata tumolate 245
§ terra vitata tumolate 124 - quartoronata 1
§ terra vitata e alborata tumolate 59 - quartoronata 1
§ terra aratoria tumolate 52,5 - mezzarolata 1 - quartoranata 1
§ terra boscosa tumolate 14 - stuppellata 1
§ terra aratoria e vitata tumolate 5 - mezzalorata 1 - quartoronata 1
§ terra aratoria e alborata tumolate 3

300

250

200

150
tumolate
100

50

0
t. vitata t. vitata e t. aratoria t. boscosa t. aratoria t. aratoria t. alborata
alborata e vitata e alborata

Il documento catastale non indica tuttavia, in modo particolareggiato, la


destinazione colturale dei fondi alborati, sebbene verosimilmente destinati a
piantagioni di gelsi, di fichi e di ulivi, che risultano censiti in alcuni fondi45 (ed
in quella stessa epoca anche tanto diffusi nella vicina campagna di Gerace,

45 Il bracciale Antonio Iurato, possedeva «un territorio in contrada li pianti vitato, e alborato
con piedi d’olivi che sono della Corte Principale» (ASN, COA, 33); il chierico in minoribus An-
tonio Iurato, «Una Tumolata e mezza di Terre con due piede di olivi in contrada il giuncaro»
(ASN, ivi, 69); Nicola Zappia, «In Contrada Varciama terre boscose tumolati 8. con alcune
olivi», nonché «Un pezzetto terra con un pede di celzzo sicomo sito nel loco detto il ponte»
(ASN, ivi, Forastieri non abitanti laici, 6); Francesca Gliozzi Vedova Antonio Rocca, in contra-
da Baracalli, «stuppellati 3 inculti con 4 piedi di Olivi fico e viti» (ASN, ivi, Forastieri non abi-
tanti laici, 23); il sac. Antonio Totino, procuratore del monastero di S. Pantaleone di Gerace,
«Un territorio di tumolate sei con dieci piedi di Celsi in contrada l’Abbruca» (ASN, ivi, Sacerdo-
ti di Gerace, 5); il procuratore della chiesa di S. Rocco di Ardore, «Un piede di Celzo sicomo in
Contrada Condanni (…) Un altro piede di Celzo sicomo in Contrada Sitini» (ASN, ivi, Benefi-
ciati d’Ardore, 16).
87
molto affine a quella ardorese per caratterische geomorfologiche)46, mentre le
terre aratorie erano con ogni probabilità coltivate a grano ed a «vettovaglie»,47
così come esse lo erano ancora più anni dopo48.
Parecchi terreni, inoltre, erano assoggettati ad un censo, il quale poteva es-
sere enfiteutico, cioè comportante l’obbligo sia di pagare un canone (di solito,
in natura) al concedente, sia di migliorare il terreno; ovvero perpetuo, con un
onere reale, anche in tal caso da corrispondersi in natura o in denaro49.
Un altro tipo di censo, molto praticato, era quello «bollale» (o «bullale»),
consistente in un mutuo con obbligo di corrispondere al mutuante un interesse
annuo, di norma non superiore al saggio del 10%: tale censo era di solito garan-
tito dall’accensione di ipoteca sul fondo del mutuatario, il quale, nel caso di
inadempimento, poteva subire l’espropriazione forzata del bene con la vendita
al pubblico incanto del cespite immobiliare esecutato, sul ricavato della quale il
mutuante poteva così soddisfarsi, in via privilegiata, in forza di tale causa legit-
tima di prelazione50.
In relazione al patrimonio zootecnico, dal censimento catastale risultavano
1.144 capi di bestiame, nei quali predominanti erano i suini, gli ovini ed i bovi-
ni, utilizzati per scopi agroalimentari.
Oltre ad essi, dello stesso patrimonio facevano parte altre specie di animali,
dei quali erano allora maggiormente stimati, con riferimento alla rendita di ogni
singolo capo, giomente (ducati 12 anche per quelle «stirpe», cioè sterili); cavalli
(ducati 12 e ducati 10 per quelli «per uso di sella»); bovi (ivi compresi quelli
«domiti» e «per arare»), somari e giovenchi domati (ducati 8); somare, «baldini»
e «baldine», ossia muli e mule (ducati 6); vacche, incluse anche quelle «figliate» e
«con allievi», cioè con vitelli (ducati 2 e grana 10/20); neri 51 (ducati 2 e grana
10); «scrufe» (ducati 2) e bovi indomiti (ducati 1 e grana 5):

46 CATALDO, Il catasto onciario di Gerace …, 109-112.


47 Le vettovaglie si riferivano ai cereali ed alle granaglie, il complessivo fabbisogno annuo delle
quali, per un nucleo familiare medio (composto, cioè, da cinque persone), ammontava a circa
venticinque tumoli, per la cui coltivazione, ad anni alterni, erano necessarie circa dieci tumolate
di terra (CATALDO, Contratti e rapporti di produzione …, 148).
48 ASC, Cassa Sacra, Mappe, Ardore, f. 2r (30 aprile 1783).
49 AUGUSTO PLACANICA, Il patrimonio ecclesiastico calabrese nell’età moderna, Frama’s, Chiaravalle

Centrale 1972; VINCENZO CATALDO, Il catasto onciario di Canolo (1742-1745), Arti Grafiche
Edizioni, Ardore Marina 2007, 73.
50 AUGUSTO PLACANICA, Moneta, prestiti, usure nel Mezzogiorno moderno, Società Editrice Napole-

tana, Napoli 1982, 24; NAYMO, Notai e notariato …, 135-140; CATALDO, Contratti e rapporti di
produzione …, 129.
51 Razza suina calabrese.

88
SPECIE DI BESTIAME NUMERO DI CAPI PERCENTUALE RENDITA MAX PER CAPO

§ Scrufe 227 19,84% ducati 2


§ Greggi di capre/pecore 190 16,60% carlini 1 e cavalli 63
§ Pecore 162 14,16% carlini 1 e cavalli 25
§ Capre 117 10,22% carlini 1 e cavalli 66
§ Bovi 93 8,12% ducati 8
§ Vacche figliate 87 7,60% ducati 2 e grana 10
§ Somari 62 5,41% ducati 8
§ Vacche 47 4,10% ducati 2 e grana 20
§ Somare 44 3,84% ducati 6
§ Bovi domiti 21 1,83% ducati 8
§ Neri 18 1,57% ducati 2 e grana 10
§ Vacche stirpe 15 1,31% carlini 10
§ Vacche con allievi 13 1,13% ducati 2 e grana 10
§ Giomente 9 0,78% ducati 12
§ Giovenche silvaggie 5 0,43% carlini 15
§ Giovenchi 5 0,43% carlini 10
§ Giovenchi silvaggi 5 0,43% carlini 15
§ Bovi indomiti 3 0,26% docati 1 e grana 5
§ Cavalli 3 0,26% ducati 12
§ Giovenche 3 0,26% carlini 10
§ Giovenchi indomiti 3 0,26% carlini 15
§ Baldine 2 0,17% ducati 6
§ Bovi per arare 2 0,17% ducati 8
§ Cavalli per uso di sella 2 0,17% ducati 10
§ Pulledri indomiti 2 0,17% (non stimati)
§ Vacche silvaggie 2 0,17% carlini 10
§ Baldini 1 0,08% ducati 6
§ Giomente stirpe 1 0,08% ducati 12
§ Giovenche stirpe 1 0,08% carlini 10
§ Giovenchi domati 1 0,08% ducati 8
§ Somari indomiti 1 0,08% (non stimato)

89
Somari indomiti
Giovenchi domati
Giovenche stirpe
Giomente stirpe
Baldini
Vacche silvaggie
Pulledri indomiti
Cavalli per uso di sella
Bovi per arare
Baldine
Giovenchi indomiti
Giovenche
Cavalli
Bovi indomiti
Giovenchi silvaggi
Giovenchi
Giovenche silvaggie
Giomente
Vacche con allievi
Vacche stirpe
Neri
Bovi domiti
Somare
Vacche
Somari
Vacche figliate
Bovi
Capre
Pecore
Greggi Capre/Pecore
Scrufe

0 50 100 150 200 250

Dalla collettiva del catasto onciario ardorese apparivano principali titolari


di censi, con diritto alla riscossione in denaro od in natura (di solito, in grano),
soprattutto il feudatario del tempo, nonché enti e benefici ecclesiastici forestie-
ri, tra i quali, primariamente, il monastero di S. Anna di Gerace, la Mensa ve-
scovile di Mileto,52 il monastero di S. Filippo d’Argirò di Gerace ed il «Sacro
Monte»53 anch’esso geracese:

52L’origine dei censi intestati al monastero di S. Filippo d’Argirò di Gerace, così come di quelli
della Mensa vescovile di Mileto, potrebbe risalire alla citata concessione rogeriana del 1101,
90
Procuratore del Monastero di Sant’Anna di Gerace (once 201.07.6)
Procuratore della Mensa vescovile di Mileto (once 199.24)
Monastero di San Filippo d’Argirò di Gerace (once 137.15)
Procuratore della Mensa vescovile di Gerace (once 103.21.9)
Procuratore del Reverendo Capitolo di Gerace (once 102.12.6)
Procuratore del Monastero dell’Annunciata di Gerace (once 51)
Guardiano del Convento di San Francesco d’Assisi di Gerace (once 45.03.9)
Beneficio del Venerabile di Gerace (once 42)
Procuratore del Sacro Monte di Gerace (once 39.13.9)
Procuratore della Chiesa di Santa Maria la Grotta di Bombile once (32.18.6)
Beneficio di Santa Maria lo Reto del Casale di San Nicola (once 24.17.6)
Beneficio de Setti Dolori di Condoianni (once 24.05)
Procuratore del Monastero di San Pantaleone di Gerace (once 20.15)
Beneficio di Santa Maria la Pietà di Condoianni (once 18.27.6)
Beneficio di San Gioanne Scacciamortaro di Gerace (once 18.20)
Beneficio di San Gregorio Papa di Gerace (once 15)
Beneficio di San Nicola di Bovalino (once 13.26.9)
Beneficio di San Gioanne Teologo di Gerace (once 13.10)
Beneficio dell’Annunciatella di Gerace (once 11.20)
Beneficio di Santa Maria la Marina di Polistena (once 11.02.6)
Abate Marcello Vitale Prebendario di San Procopio di Gerace (once 10.20)
Beneficio di Santa Maria lo Reto di Gerace (once 9.15)
Beneficio di San Francesco di Paola di Bovalino (once 7.18)
Beneficio di Sant’Andrea Apostolo di Gerace (once 7.15)
Beneficio di San Francesco Saverio di Gerace (once 6)
Beneficio del Santissimo Rosario del Casale di San Nicola (once 5.27.6)
Convento di San Francesco di Paola di Gerace (once 5.25)
Procuratore della Cappella del Venerabile di Condoianni (once 4.27.6)
Chiesa della Sanità di Gerace (once 4.25)
Beneficio di San Giovanni Evangelista del Casale di Benestare (once 4.20)
Beneficio di Santa Maria il Soccorso di Gerace (once 3.10)
Procuratore di Santa Maria la Gratia del Convento di S. Francesco di Assisi di
Gerace (once 3)
Beneficio dell’Annunciata di Bovalino (once 1.10)54.

dalla quale in quell’anno risulta, oltre l’assegnazione di terre al cenobio geracese, anche
l’appartenenza di fondi limitrofi all’Abbazia della SS.ma Trinità di Mileto, nella proprietà dei
quali potrebbe essere poi subentrato l’episcopio (e, per esso, la Mensa vescovile) miletese.
53 Il Sacro Monte di Gerace potrebbe discendere dal più antico «Monte di Pietà» fondato, con

finalità assistenziali, dall’U.J.D. Marcello Creti con atto pubblico del 3 gennaio 1596
(CARMELO TRASSELLI, Lo Stato di Gerace e Terranova nel Cinquecento, Barbaro Editore, Oppido
Mamertina 1996, 139).
54 ASN, COA, Collettiva di Monasterij, Badie, Beneficij Menze Viscovili, et altri, s.n.

91
Dal catasto onciario discende pure che anche il «Sacro Monte di Ardore»
era titolare di beni, dai quali percepiva i seguenti censi e pigioni:

In Contrada Muscatello in comuni colla Cappella del Venerabile di questa


Terra terre alborati quartoronati 10 limiti li beni di Antonino […] e Dromo
stimate per docati 3 e 20 parte sua sono once 5.10
Più in detta Contrada terra alborata tumolata una limito j beni di Orazio Zap-
pia Giuseppe, e quelli del Venerabile stimate per carlini 8 sono once 2.20
Più in Contrada Mileto l’utile dominio di una mezzalorata di terra alborata la
parte Dominica rende alla Badia di Mileto sua porzione stimata per carlini 3. e
2 son once 1.02
Più in contrada Marino l’Albore vechio dentro li stabile di Orazzio Zappia di
Giuseppe stimato pel secondo apprezzo per carlini 2. e 4 once 0.24
Esigge da questa Università docati 5 sono once 16.20
Tiene affittato uno stabile per carlini 20 sono once 6.20
Pesi ut in Revelo
Sono in tutto once 33.0655.

Dal documento catastale, a fronte di una collettiva generale pari a


12099.14.5 once, il maggior possidente risultava dunque Giacomo Francesco-
di-Paula Milano, II principe di Ardore, con 690.11.9 once censite per i seguenti
suoi diritti e beni burgensatici:

Una tenuta di terre in contrada l’Ammendolara di tumolate quattro arborate


Un altra loco detto la Ficara di tumolate 3: in parte arborata
Un’altra loco detto lo Schiavo di tumolate 4 arborata
Un’altra loco detto Sfalassanò di tumolate 15: arborata
Un’altra loco detto Mandarano di tumolate 3: arborati
Un’altra loco detto Cusentino di tumolate 17 arborate
Un’altra in contrada Trusciera di tumolate 20 arborate
Un’altra in loco detto Malgeri di tumolate sei in parte alborati
Un altra loco detto Notaro di tumolate 30: boscose, e seminanti
Un’altra loco detto Alea concessa ad meliorandum di tumolate 15
Un’altra loco detto barletta seu Limachi di tumolate 60 arborate
Un’altra loco detto la Gabellotta seù Frascillo di tumolate 3 arborate
Esigge molti censi in danaro da particolari per il solo delle loro case, docati
cento e cinque, grana quaranta cinque e piccioli undici
Esigge stagli in grano da diversi case e stabili tumoli 73.2.1 valutati per docati
settantatré
Un’altra loco detto la Calcara di tumolate 18

55 ASN, ivi, Beneficiati d’Ardore, 17-18. Il «Sacro Monte della pietà congregatio de’ fratelli», che

potrebbe essersi nel tempo trasformato in Sacro Monte di Ardore, risultava attivo già agli inizi
del XVIII secolo (SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Francesco Antonio Caccia, b. 115, v.
1055, f. 19r, 29 aprile 1716).
92
Un’altra loco detto Artulia, seù gianestri, vitati, e arborati tumolate 25
Un altra loco detto il Puzzo, seù Pagliarello di tumolara una rasa
Esigge il jus dell Mastrodattia Criminale, che s’affitta a particolari di detta Terra
Esigge ancora il jus della Bagliva e Catapania, che pure s’affitta à particolari
Un castello, o sia Palazzo con più camere per commodo di detto Signor Marchese
Possiede detto illustre ed Utile Signore li seguenti beni Burgensatici videlicet
Una tenuta di terre costose nomata pondici di capacità di quartoronati dieci
Un’altra loco detto Petrazomata di tumolate 8:
Un altra nomata allera seminanti di quartoronati sei
Un altra loco detto il Giudeo di tumolate 30: aratorie
Un altra loco detto Mottola, seu Cafuni arborata di tumolate 4 dove è colona
Padrona diretta la Gancia di San Filippo
In detta Contrada un altra tenuta di terre arborate diretta Padrona detta Gancia
Un altra nomata Cafuni arborata di tumolate 4: rendititia alla Badia di Mileto
Un altra nomata le Stuppi, seu Marcello Zappia di tumolate sei rendititia alla
Badia di San Filippo Argirò
In detta contrada terre tumolate 3 arborate rendititia alla detta Badia di San Fi-
lippo
Un altra nomata il Giudeo di tumolate 8
Un altra loco detto margina di tumolate sei al Mastro di Cappella di Gerace
Un’altra loco detto la Gabellotta di tumolate 8 in due partite rendititia al Reve-
rendo Capitolo di Gerace
Un altra loco detto Vescovato di tumolate 2
Un altra loco detto Varunisi arborata di tumolate 10 in due partite
In contrada Calacocina tumolata una boscosa
Un altra loco detto Gioanne Vicenzo seù Gioannazzo di tumolate 8: arborate
Un altra loco detto Afflitto di tumolate 2. arborate
Un altra loco detto Condelli di tumolate 3.
In detta contrada terra quartoronati sei aratorie
Un altra detta la Gabella di tumolate 2. aratorie
Un altra loco detto Tafaria di tumolate 3. arborati
Un altra loco detto Gullo di tumolate cinque arborate
Un'altra loco detto lucà di tumolate 3 costerose
Un altra loco detto Stillisano di tumolate cinque
Un altra loco detto la Cerasara di tumolate 2. aratorie
Un altra loco detto Ciccomauro di tumolate 2 arborata, rendititia alla Chiesa
Arcipretale di Bovalino
Esigge censi affrancabili da diversi particolari, ut in rivelo docati 126.95.9
Esigge da Mastri Trattori di Seta per il luogo, che dona à collocare i manganel-
li docati 16 56.

Al feudatario, in ordine di capacità patrimoniale, seguivano quindi Carlo


Nobile, massaro di bovi (once 238:28.6)57, il sac. Giuseppe Calabretta, quale

56 ASN, COA, Barone, s.n.


93
procuratore del SS.mo Sacramento di Ardore (once 187.19)58, il dottor Genna-
ro Zappia del Bianco (once 119.01.6)59, il sac. Ferdinando d’Amato di Ardore
(once 104.14.6)60, il sac. Domenico Antonio Oliva di Gerace (once 101.20)61, il
Sac. Giuseppe Calabretta, arciprete di Ardore (once 66)62.
Sulla scorta delle risultanze catastali, discende dunque che, allora, la Terra
di Ardore racchiudeva in sé una società caratterizzata da un trend economico di
tipo prettamente agricolo e costellato altresì di varie attività artigianali, grazie al
quale, verosimilmente, risultava assicurato il complessivo fabbisogno quotidia-
no della locale popolazione, nonostante la prolungata crisi causata da una ele-
vata mortalità negli anni 1741-1745, forse conseguita alla memorabile letale
epidemia di peste che infierì, nel 1743-1744, nell’area dello Stretto e che inoltre,
per effetto dei cordoni sanitari, provocò dannosi esiti all’intero locale sistema
commerciale63.
Quel microcosmo socio-economico fu sconvolto il 5 febbraio 1783, allor-
quando un terribile terremoto avvenuto in Calabria ultra, passato alla storia
come il «Grande Flagello»64, provocò quattro giovani vittime nella Terra di
Ardore e nei suoi casali, nonché crolli di edifici civili e religiosi, come discende
dalle seguenti coeve relazioni amministrative:

Noi qui sottoscritti Sindaco, ed Eletti del reggimento di questa Terra d’Ardore
in Provincia di Calabria Ultra attestiamo, e facciam pubblica fede com’è passato
di qua il Signor Don Francesco Carsignani Capitano della Militia Provinciale di
ordine di Sua Eccellenza il Signor Marasciallo Pignatelli per sapere i danni ca-
gionati nella Terra di Ardore da’ Tremuoti delli cinque Febbrajo, e quelli de’ 28.
marzo fino al presente giorno: Si fa Fede che i detti Tremuoti cagionarono la

57 ASN, ivi, 85-86.


58 ASN, ivi, Collettiva de Beneficiati d’Ardore, s.n.
59 ASN, ivi, Collettiva de Forastieri non abitanti laici, s.n.
60 ASN, ivi, Sacerdoti d’Ardore, 2-3.
61 ASN, ivi, Collettiva de Sacerdoti di Gerace, s.n.
62 ASN, ivi, Parochie, 1.
63 GIUSEPPE CARIDI, La Parrocchia di Catona nel Settecento, «La parrocchia di Catona dal Sette-

cento ai giorni nostri» (a cura di Pietro Borzomati), Rubbettino Editore, Soveria Mannelli
2001, 25; BEDINI, Il catasto onciario …, 23.
64 Sul disastroso sisma del 1783, si cfr. Consiglio Nazionale delle Ricerche, Comitato per le Scienze

storiche, filologiche e filosofiche, Collana di bibliografie geografiche delle Regioni italiane, Calabria (a cura di
Luigi Cardi), Tipografia La Buona Stampa, Napoli 1970, 70-78; AUGUSTO PLACANICA, Tra
gl’Incunaboli della coscienza infelice dell’Illuminismo: la catastrofe calabrese nel Voyage del Saint-Non, «Rivi-
sta Storia Calabrese», N.S., II, 1981, n. 1-4, 91-123; Id., Il filosofo e la catastrofe: un terremoto del
Settecento, Giulio Einaudi Editore, Torino 1985; Id., L’Iliade funesta. Storia del terremoto calabro-
messinese del 1783: corrispondenza e relazioni della Corte, del governo e degli ambasciatori, Casa del Libro,
Roma 1982; FILIPPO RACCO, Castelvetere, 5 Febbraio 1783. Il memorabile terremoto calabrese nella
cronaca di un Parroco castelveterino, «Studi Calabresi. Periodico del Circolo di Studi storici Le Cala-
brie. Storia, Arte, Archeologia», I, 2001, n. 1, 33-37.
94
terza perdita delle Fabbriche della descritta Terra, ed il rimanente comprese le
Chiese restarono inabitabili; e senza un Sovrano ajuto difficilmente si potranno
ristabilire; molti Galantuomini e privati hanno perduto le loro sostanze in parte
sotto le dette Fabbriche; e questi sono i danni che ha sofferto la detta Terra
d’Ardore; qui sono stati quattro Figliuoli sepolti sotto le Fabbriche, e i medesimi
hanno avuto Ecclesiastica sepoltura; qua molini non ve ne sono, ma ci serviamo
de’ detti molini di aliena parte, i Forni sono buoni e sufficienti alla panizzazione;
il Grano dell’Annona si panizzò fino al presente giorno, ma attualmente vi biso-
gnano tumoli cento, e più per potere arrivare alla nuova Raccolta se Dio ci con-
serva; e qua in queste parti ci reca difficile il trovare la compra di detti Grani; i
prodotti del Paese sono Seta, Grano, e Vino, e Vettovaglie toccante alla Seta
ch’è la maggiore industria per mancanza di abitazioni se ne spera il menomo
frutto, anzi pochissimo; la Popolazione è bastante alla coltivazione de’ terreni;
ed in fede Ardore li 30 Aprile 1783.
Io Antonio Spanò Sindaco fò fede come sopra
Io Lucantonio Zappia Eletto fo fede come sopra
Io Leonardo Zappia Eletto fo fede come sopra
Francescantonio Minniti pro Cancelliere65

Si fa fede da me qui croce segnato Sindico di San Nicola qualmente è passato di


qui il Signor Don Francesco Carsignani Capitano della Milizia Provinciale di or-
dine di Sua Eccellenza il Signor Marasciallo Pignatelli, per sapere i danni caggio-
nati a detto Casali i Terremoti delli Cinque Febraro e quello di vintotto marzzo
sino al presente giorno caddero da quattordici casi e la Chiesa Parrochiale e tutta
aperta e civole qualche ajuto per poterla riaccomodare il restante delle case son
tutti aperti perdita d’annime ne di robbe non vi fù questi sono i danni che a sof-
ferto il detto Casale i molini sono due uno atto alla macina e latro si deve ac-
comodare i forni sono boni e bastante per soddisfare il popolo il grano
dell’annona si è finito e non sappiamo come affare per tirare avanzi per le mise-
rie del paesi, i prodotti del paesi sono puoco vino poco grano e pochi vittovagli,
la genti è bastanti per coltivare i terreni del paesi ed a fede di ciò ò scritto la pre-
sente fede col segno di croce corroborata col solito siggilo della Univerzità
San Nicola 30 Aprile 1783
† Segno di Croce di Antonino Trimboli Sindaco
Francesco Calumi Cancelliere assunto66

Si fa fede da me qui sotto croce segnato, eletto del Casale di Bombili, perche
detto Casale non fa Sindaco; avendo ricevuto ordine da Sua Eccellenza il Signor
Marasciallo Pignatelli, comunicatomi dal Capitano delle Milizie Don Francesco
Carsignani, per dire lo stato, in cui ritrovasi il casali di Bombili il quale non ha
avuto altri danni dai Tremuoti del 5. Febraro, e quelli del 25 Marzo, che la rovi-
na di una sola casa, e la Chiesa Parrochiale pure deruta; ed in alcune altre case

65 ASC, Cassa Sacra, Mappe, Ardore, f. 2r.


66 ASC, ivi, San Nicola d’Ardore, f. 2r.
95
poche fessure, senza perdite d’anime sotto le rovine. Molini non ve ne sono, ma
ci serviamo del Molino di Condojanni. I forni son bastanti, e buoni e per la pa-
nizazione. Grano dell’annona non v’è mai stato, perche il Popolo non l’ha volu-
to, e adesso si perono della fame. I prodotti del Paese sono pochissimo Grano,
poco vino, e frutta. La Populazione è bastante per la coltivazione de’ terreni per
esser il Territorio piccolo, e miserabile; ed in fede di ciò sirmo la presente col
segno di Croce. Bombile li 15 Maggio 1783 + Segno di Croce di Paschale Noce-
ra Eletto67

Sette lustri dopo la redazione del catasto onciario, quel calamitoso evento
tellurico sconvolse quindi, irreversibilmente, uomini e cose quell’antica Terra di
Ardore.
In seguito, l’istituzione governativa della «Cassa Sacra»68, con la successiva
soppressione di enti e benefici religiosi, originò l’ascesa di un nuovo ceto socia-
le latifondista, quello dei cosiddetti «Galantuomini», gran parte del quale suben-
trò nella titolarità dominicale dei terreni, appartenuti al patrimonio ecclesiasti-
co, censiti nel documento catastale del 1746.
Dopo l’unificazione italiana, il progressivo irreversibile declino della gelsi-
bachicoltura e dell’imprenditoria manifatturiera serica, nonché gli imponenti
flussi emigratori ed il conseguente progressivo spopolamento dei centri urbani
e delle aree rurali calabresi, causarono un radicale mutamento, anche in Ardore,
dello status quo ante socio-economico.
Si è ritenuto che il catasto onciario perseguì una duplice finalità, rivolta sia
ad un censimento ufficiale della proprietà e del possesso, sia ad una minore
sperequazione tributaria, apparendo esso, dunque, come un tentativo della
borghesia del tempo di emanciparsi dai due grandi poteri di allora, la Chiesa e
la feudalità69.
Pur nondimeno, la riforma carolina non ottenne lo scopo prefisso a causa
del vantaggio derivato ai feudatari, tassati soltanto per i loro beni burgensatici,
nonché alle classi maggiorenti ed agli ecclesiastici, privilegiati nel pagamento
delle imposte: ciò con conseguente aggravio del carico fiscale per tutti gli altri
contribuenti, i quali, a loro volta, attuarono vari espedienti finalizzati allo sgra-
vio (se non, addirittura, alla vera e propria evasione) fiscale mediante detassa-

67 ASC, ivi, Bombile, f. 2r.


68 Sulla Cassa Sacra, si cfr., e plurimis, AUGUSTO PLACANICA, Note sull’alienazione dei beni ecclesia-
stici in Calabria nel tardo Settecento, «Studi Storici», 6, 1965, n. 3, 436-482; Id., Cassa Sacra e beni
della Chiesa nella Calabria del Settecento, Ercolano, Poligrafica & Cartevalori 1970; Id., Alle origini
dell’egemonia borghese in Calabria: la privatizzazione delle terre ecclesiastiche (1784-1815), Società Editrice
Meridionale, Salerno - Catanzaro 1979.
69 PIETRO CUOCO, La funzione del catasto onciario attraverso la sua disciplina giuridica, in Il Mezzogior-

no settecentesco attraverso i catasti onciari. Atti del Seminario di Studi (1979-1983), I, ESI, Napoli 1983,
160.
96
zione, parziale o totale, per effetto di compensazione di volta in volta stabilita,
come anche nel catasto ardorese, con la formula «assorbe» o «assorbisce».
Tali difetti del meccanismo catastale furono peraltro evidenziati da noti
giuristi ed economisti del tempo, quali Carlo Antonio Broggia, Antonio Geno-
vesi, Giovanni Attilio Arnolfini, Nicola Fortunato, Giovan Battista Jannucci,
Giuseppe Palmieri, Gaetano Filangeri, Giuseppe Spiriti, Giuseppe Maria Ga-
lanti, Domenico Ciaraldi, i quali, in buona sostanza, auspicarono una nuova e
più equa ripartizione del carico fiscale tra tutte le classi sociali70.
Nonostante le risultanze dei catasti onciari non siano da considerarsi pie-
namente attendibili (poiché, in molti casi, i contribuenti, in collusione con gli
apprezzatori, dichiararono una minor consistenza dei cespiti reddituali per
poter così beneficiare di un ridotto peso fiscale)71, è peraltro indubitabile
l’interesse per i dati emergenti da quei documenti, poiché verosimilmente indi-
cativi per la conoscenza delle locali situazioni socio-economiche dell’epoca.
E, in relazione a quel passato, il catasto onciario di Ardore rappresenta
senz’altro una fondamentale chiave di lettura per la storia, nella prima metà del
Settecento, di quell’antica Terra calabrese del Regno di Napoli.

70 VINCENZO CATALDO, Il catasto onciario di Gerace (1742), Arti Grafiche Edizioni, Ardore

Marina 2006, 18. Recente pensiero storico ha ritenuto che, al pari altre riforme del primo pe-
riodo borbonico, anche quella fiscale basata sul catasto onciario non perseguì tuttavia
l’obiettivo prefissato anche e soprattutto a causa dell’ostruzionismo esercitato, a livello centrale
e locale, dalle forze più retrive dei ceti privilegiati: i quali vanificarono, così, una innovativa
riforma finalizzata, attraverso il riordinamento fiscale, alla modernizzazione del Regno di Na-
poli ed i cui effetti negativi il Mezzogiorno d’Italia avrebbe accusato nei secoli successivi
(CARIDI, La modernizzazione…, 183-184).
71 ROSARIO VILLARI, Mezzogiorno e contadini nell’età moderna, Editori Laterza, Roma - Bari 1977,

63.
97
APPENDICE

-I-

IL CATASTO ONCIARIO DI ARDORE


(ASN, Archivio della Regia Camera della Sommaria, Catasti onciari, volume 6126, Ardore, 1746)

Calabria Ultra Alfonsina barbaro figlia del quondam


Ardore Francesco e della quondam Elisabetta
1746. barbaro Moglie d’anni 41

Stato delle Anime, e Libro d’onciario Seguino tre case vacue dirupate

Domenico d’Anna figlio del quondam


Stato delle famiglie ed anime esistenti in Michiele e della quondam Lucrezia Cosma
questa Terra di Ardore nella Parochia Marito d’anni 33
Arcipreitale sotto il titolo di San Leonardo Virginia Ielasi figlia del quondam Domeni-
fatta da me Don Giuseppe Calabretta co e Margaritella Brizzi Moglie d’anni 22
odierno Arcipreite in questo presente anno Francesco Antonio d’Anna figlio d’anni 4
1746 Carlo d’Anna figlio di mesi 2

In casa propria Margaritella Brizzi figlia del quondam


Don Giuseppe Calabretta Arcipreite Vittorio, e della quondam Elisabetta Giu-
figlio del quondam Giacomo, e della Ma- rato vedova del quondam Domenico Ielasi
gnifica Vittoria Pelle d’anni 69 Madre d’anni 41
Clerico Giuseppe Giurato figlio d’Onofrio, Antonia Ielasi figlia d’anni 21
e di Francesca Calabretta d’anni 25
Antonio Giurato Nepote figlio delli sopra Domenico Pazzano forestiero figlio del
detti d’anni 21 quondam Gennaro, e della quondam Anna
[ ] d’anni 36
Elisabetta Pazzano figlia del quondam
In casa propria Diego, e della quondam Antonia Macrì
Domenico Tallarida figlio del quondam d’anni 37
Giovan, e di Giustina Todarello Marito Vincenzo figlio d’anni 8
d’anni 40 Giuseppe Pazzano figlio d’anni 4
Gelorma barbaro figlia del quondam Fran-
cesco e della quondam Elisabetta Straneri In casa propria
Moglie d’anni 37 Giovan Battista Armeni figlio del quon-
Antonia Barbaro figlia delli sopradetti dam Giovan Domenico e della quondam
Francesco Elisabetta cognata d’anni 48 Caterina Pullicroni Marito d’anni 41
Antonia Marando figlia del quondam
In casa d’affitto del Magnifico Nicola Giglio Marando, e della quondam Marzia
Zappia di San Nicola Maurelli Moglie d’anni 39
Domenico figlio d’anni 16
Gennaro Pascale figlio del quondam Rosa Armeni figlia d’anni 14
Giuseppe, e della quondam Pacifica Misi- Elisabetta Armeni figlia d’anni 9
tano Marito d’anni 51 Sinfarosa Armeni figlia d’anni 4

99
In casa d’affitto In casa propria
Tomaso Ceravolo figlio del quondam Giacomo Sena figlio di Marco Sena, e
Antonio e della quondam Domenica della quondam Vittoria Perri Marito d’anni
Cutrullà Marito d’anni 40 47
Beatrice Chiricosta figlia di Giuseppe Caterina Asturi figlia del quondam France-
Chiricosta, e di Antonina Brizzi Moglie sco e d’Anna Tallarida Moglie d’anni 27
d’anni 29 Antonio Sena figlio d’anni 8
Giuseppe Ceravolo figlio d’anni 4 || Francesca Sena figlia d’anni 3
Francesco Ceravolo figlio d’anni 1 Bruno Sena di mesi 2

Casa vacua, e del Magnifico Saverio cosaci In casa propria


esente Francesco Brizzi figlio del quondam
In casa propria Antonio e della quondam Elisabetta Atti-
Magnifico Saverio Morabito figlio del sano Marito d’anni 58
quondam Antonio e della quondam Elisa- Francesca Maurelli figlia del quondam
betta Grillo Marito d’anni 46 Camillo e della quondam Catarina Audino
Magnifica Elisabetta Macrì figlia del Moglie d’anni 44
quondam Carlo, e della quondam France- Antonio Brizzi figlio d’anni 25
sca Mazzuci Moglie d’anni 36 Catarina Brizzi figlia d’anni 19
Vincenzo Morabito figlio d’anni 10 Gialorma Brizzi figlia d’anni 16
Rosa Morabito figlia d’anni 7 Domenico Brizzi figlio d’anni 13
Ninfa Morabito figlia d’anni 1 Giuseppe Brizzi figlio d’anni 10
Magnifico Matteo Morabito delli sopradet-
ti Carlo Antoni rispettive 41 In casa propria
Vittoria [ ] serva d’anni 14 Caterina Trimboli figlia di Giuseppe, e di
Antonia Barbaro Vedova di Gennaro
In casa propria Maurelli che fù figlio di Giamichiele Madre
Magnifico Francesco Zappia figlio del d’anni 40
quondam Antonio e della quondam Gia- Giuseppe Maurelli figlio d’anni 20
lorma Macrì vedovo della quondam Mari- Beatrice Maurelli figlia d’anni 13
na Chinè Padre d’anni 39
Gialorma Zappia figlia d’anni 19 In casa propria
Antonio Zappia figlio d’anni 17 Antonia Tallarida figlia del quondam
Antonio e Terenzia Napole Vedova del
In casa propria quondam Francesco Asturi Madre d’anni 60
Magnifica Maria Macrì figlia del quon- Domenico Asturi figlio d’anni 30
dam Domenico e della quondam France-
sca Fabiano Vedova di Saverio Macrì In casa propria
Madre d’anni 47 Domenico Sullazzo figlio di Giuseppe e
Saverio Macrì figlio d’anni 17 di Francesca Rocca Marito d’anni 29
Francesca Macrì figlia d’anni 13 Lucia Brizzi figlia d’Antonio e di Elisabetta
Caterina Macrì figlia d’anni 10 Sanzotta Moglie d’anni 26
Teresa Macrì sorella della sopradetta Maria Fortunata Sullazzo figlia d’anni 4
Macrì d’anni 42 Giglio Sullazzo figlio di mesi 4

Casa propria In casa propria


Francesca Spatolisano Vergine figlia del Antonia Scruci figlia del quondam Fran-
quondam Diego d’anni 19 cesco e di Elisabetta Oliva Vedova di
Antonia Spatolisano figlia d’anni 17 Mastro Francesco Ciciaroti d’anni 61

100
In casa d’affitto Don Saverio Amato figlio d’anni 10
Mastro Antonio Tallarida che fù figlio Donna Antonia Amato figlia d’anni 8
del quondam Giandomenico, e della Rosa Straneri serva d’anni 12
quondam Antonina Armeni Marito d’anni
32 In casa propria
Antonia Giovanazzo figlia di Domenico e Don Ferdinando Amato figlio del quon-
di Vittoria Sanzotta Moglie d’anni 28 dam Giuseppe e della quondam Vittoria
Tomaso Tallarida figlio d’anni 10 || Barone d’anni 56

In casa propria In casa propria


Vittoria d’Anna figlia del quondam Mi- Antonio Castelvetere figlio di Giuseppe e
chaele, e della quondam Lucrezia Cosmo di Caterina Zappia Marito d’anni 39
d’anni 31 Caterina Ceravolo figlia d’Antonio e della
Vittoria d’anna Nepote d’anni 11 quondam Porzia Chinè Moglie d’anni 34

In casa propria In casa propria


Mastro Saverio Tallarida figlio del quon- Giuseppe Trimboli figlio del quondam
dam Antonio e della quondam Terenzia Francesco e della quondam Claudia Macrì
Napole Marito d’anni 67 Marito d’anni 68
Domenica Brizzi figlia del quondam Giu- Antonia figlia del quondam Vincenzo e
lio, e della quondam Catarina Macrì Mo- della quondam Caterina Cancellere Moglie
glie d’anni 61 d’anni 63
Chierico Francesco Tallarida figlio d’anni Domenico Trimboli figlio d’anni 25
31 Bruno Trimboli figlio d’anni 21

Sieguino cinque case dirupate In casa propria


Margaritella Cutrullà figlia del quondam
In casa propria Domenico e della quondam Elisabetta
Sinfa Rosa Mittiga figlia del quondam Morabito Vedova di Domenico Femia che
Domenico e della quondam Nuntia Nata- fù figlio d’Alessandro Femia e della quon-
ris Vedova d’Onofrio Procopi che fù figlio dam Marzia Cancelleri Madre d’anni 63
del quondam Pietro, e della quondam Domenica Femia figlia d’anni 25
Giulia Zappia d’anni 56 Antonio Femia figlio d’anni 14
Giulia Zappia d’anni 56
Mastro Antonio Procopi figlio d’anni 32 In casa propria
Mastro Francesco Procopi figlio d’anni 28 Giuseppe Pelle figlio di Diego, e di Ursu-
Rosaria Procopi figlia d’anni 20 la Pazzano Marito d’anni 27
Francesca Trimboli figlia di Giuseppe e di
In casa propria Antonina Barbaro Moglie d’anni 29
Donna Maria Balzo figlia del quondam Domenico Pelle figlio d’anni 7
Domenico, e della quondam […] Musculo Stefano Pelle figlio d’anni 2
Vedova di Don Ignazio Amato che fù
figlio del quondam Giuseppe e della In casa propria
quondam Vittoria Barone Madre d’anni 43 Bruno Paparo figlio del quondam [ ] e
Donna Vittoria Amato figliastra della della quondam [ ] Marito d’anni 53
sopradetta e figlia di donna Barbara Coccia Vittoria Arvaro figlia del Mastro Domeni-
prima moglie di Don Ignazio d’anni 21 co e della quondam Gialorma Chinè Mo-
Donna Francesca figlia delli sopradetti glie d’anni 36
Amato e Coccia d’anni 18 Rosa Alvaro figlia d’anni 14
Don Bruno Amato figlio d’anni 13 Isabella Paparo figlia d’anni 6 ||

101
Francesco Paparo figlio d’anni 6 Domenico Rianò figlio d’anni 24
Francesco Rianò figlio d’anni 21
In casa propria Beatrice Rianò figlia d’anni 18
Giuseppe Napole figlio di Giovan e della Elisabetta Rianò figlia d’anni 14
quondam Elisabetta Lamia Marito d’anni 31 Catarina Rianò figlia d’anni 7
Beatrice Ceravolo figlia del quondam Francesca Rianò figlia d’anni 4
Antonio e della quondam Domenica
Cutrullà Moglie d’anni 24 In casa propria
Natale Napole figlio d’anni 7 Francesco Audino figlio del quondam
Francesco Napole figlio d’anni 2 Carlo e di Francesca Barbaro Marito
d’anni 36
In casa d’affitto Caterina Tallarida figlia di Saverio e di
Salvatore Alì figlio del quondam Giacchi- Domenica Brizzi Moglie d’anni 25
no e della quondam Francesca Ferraro Francesca Audino figlia d’anni 5
Marito d’anni 44 Flavia Audino figlia di mesi 5
Antonia Ripolo figlia del quondam Saverio
e della quondam Maria Zappia Moglie In casa d’affitto
d’anni 30 Anna Arena forestiera figlia [ ]
Beatrice Alì figlia d’anni 6
In casa propria
In casa propria Giacomo Macrì figlio di Gennaro e di
Mastro Antonio Alvaro figlio del quon- Francesca Brizzi celebe d’anni 30
dam Domenico e della quondam Gialorma Margaritella Brizzi sorella d’anni 26
Chinè Marito d’anni 47
Beatrice Chiricosta Moglie figlia del quon- In casa d’affitto
dam Francesco e quondam Vittoria Antonia Minici figlia del quondam Fran-
Mammoliti d’anni 28 cesco e della quondam Porzia Chinè Ve-
Vittoria Alvaro figlia d’anni 6 dova di Domenico Romeo che fù figlio del
quondam Francesco e della quondam
In casa d’affitto Lucrezia Campoliti Madre d’anni 40 ||
Domenico Chiricosta figlio del quondam Caterina Romeo figlia d’anni 22
Francesco e della quondam Vittoria Antonio Romeo figlio d’anni 18
Mammoliti celebe d’anni 29 Matteo Romeo d’anni 15
Diego Chierico Fratello d’anni 23
Antonio Chiricosta Fratello d’anni 18 In casa propria
Giustina Spataro figlia d’Antonino Spata-
In casa propria ro e della quondam Lisabetta Celonisi
Camilla Sanzotta figlia del quondam Vedova di Domenico Catanzariti che fù
Giovan Battista e della quondam Caterina figlio di Placito Catanzariti e di Saveria
Giuliomo, Vedova del quondam Micaele Zappavigna Madre d’anni 38
Spatolisano Madre d’anni 58 Antonia Catanzariti figlia d’anni 12
Francesca Spatolisano figlia d’anni 26 Antonio Catanzariti figlio d’anni 9

In casa propria
Gialorma Colacoci figlia del quondam
Carmine e della quondam Cornelia Fabiano In casa propria
Vedova del quondam Biagio Rianò che fù Agata Ripolo figlia del quondam Saverio
figlio del quondam Domenico e della quon- di Maria Zappia celebe d’anni 35
dam Beatrice Seminara Madre d’anni 46 Francesca Ripolo sorella d’anni 30
Antonio Rianò figlio d’anni 27 In casa d’affitto

102
Francesco Procopi figlio del quondam Zappavigna Vedova di Giuseppe Scullino
Diego e di Caterina Zappavigna Marito che fù figlio [ ]
d’anni 35 Antonio Scullino figlio d’anni 16
LuciAntonia Conte figlia del quondam Domenica Romeo figlia d’anni 20
Domenico e della quondam Madalena
Terraz Moglie d’anni 28 In casa di affitto
Caterina Procopi figlia d’anni 1 Don Domenico Mittica Sacerdote fora-
Catarina Zappavigna Madre d’anni 55 stiero di Gerace venuto da mesi a questa
Giuseppe Procopi Fratello d’anni 26 parte d’anni 50 ||

In casa propria In casa propria


Margaritella Procopi figlia di Mastro Mastro Bruno Minniti figlio del quondam
Vito e di Giustina d’anna Vedova di Ma- Mastro Vito, e della quondam Agata [ ]
stro Francesco Zappavigna che fù figlio di Marito d’anni 30
Mastro Giuseppe e della quondam Anto- Battistina Rinaldis figlia del quondam
nia Callumi Madre d’anni 49 Antonio e della quondam Francesca Arone
Elisabetta Zappavigna figlia d’anni 28 Moglie d’anni 32
Domenico Zappavigna figlio d’anni 25 Elisabetta Minniti figlia d’anni 10
Vito Zappavigna d’anni […] Matteo Minniti figlio d’anni 6
Antonia Lucà figlia di Mastro Giacinto Rosa Anna Minniti figlia d’anni 3
Lucà, ed Elisabetta Zappavigna nepote
d’anni 6 In casa d’affitto
Elisabetta Zappavigna figlia del quon-
In casa propria dam Vittorio e della quondam Antonia
Francesco Scullino figlio del quondam Straneri Vedova del quondam Tomaso
Antonio e della quondam Elisabetta Spanò Camera che fù figlio d’Antonino e di
Marito d’anni 52 Antonia Giurato Madre d’anni 45
Giustina Cangemi figlia del quondam Domenico Camera figlio d’anni 25
Domenico e della quondam Elisabetta Marzia Camera figlia d’anni 23
Procopi Moglie d’anni 40 Giuseppe Camera figlio d’anni 15
Domenico Scullino figlio d’anni 23
Giuseppe Scullino figlio d’anni 15 In casa propria
Antonia Scullino figlia d’anni 7 Magnifico Domenico Zappia figlio del
Vincenzo Scullino figlio d’anni 6 quondam Giandomenico e della quondam
Elisabetta Scullino figlia d’anni […] Gialorma Macrì Marito d’anni 40
Elisabetta Codespoti figlia del quondam
In casa d’affitto Antonio e della quondam Elisabetta Tra-
Francesca Morabito figlia del quondam montana Moglie d’anni 46
Francesco Antonio e della quondam Eli- Giuseppe Zappia figlio d’anni 15
sabetta Audino Vedova di Giacomo Min- Gialorma Zappia figlia d’anni 13
niti che fu figlio del quondam Antonio LiciAntonio figlio d’anni 10
Minniti e della quondam Elisabetta d’anna Sinfarosa Zappia d’anni 4
Madre d’anni 30
Carlo Minniti figlio d’anni 15 In casa propria
Pietro Pavolo Zappia figlio del quondam
Case vacue e dirupate numero 5 Vittorio e della quondam Francesca Macrì
Marito d’anni 40
In casa d’affitto Francesca Zappia figlia del quondam
Elisabetta Romeo figlia del quondam Giuseppe e della quondam Elisabetta
Giuseppe e della quondam Francesca Varaglioti Moglie d’anni 39

103
Antonia Zappia figlia d’anni 17 Margaritella Maurelli figlia del quondam
Rosa Zappia figlia d’anni 13 Giacomo e della quondam Francesca
Marcello Zappia figlio d’anni 10 Scruci Moglie d’anni 47

In casa propria In casa propria


Elisabetta Chiricosta figlia del quondam Antonia Spataro figlia del quondam
Andrea e della quondam Gialorma Sanzot- Antonio e della quondam Elisabetta Celo-
ta Vedova di Antonio Audino che fù figlio nisi vergine d’anni 26
del quondam Giovanne e di Elisabetta [ ] Antonina Spataro sorella d’anni 24
d’anni 50 Antonio Spataro fratello adottivo d’anni
22
In casa propria
Beatrice Zappia figlia del quondam In casa d’affitto
Antonio e della quondam Elisabetta Semi- Mastro Pavolo Spina figlio del quondam
nara celebe e zia d’anni 60 Antonino Spina e della quondam France-
Pietro Spanò nepote d’anni 31 sca Siciliano Marito d’anni 32
Carlo Spanò nepote d’anni 26 Antonia Codespoti figlia espuria di Anto-
nio Codespoti e della quondam Caterinella
In casa d’affitto Vasili Moglie d’anni 31
Beatrice Sanzotta Moglie di Bruno di Jacinto Spina figlio […] 3
Luca figlio Espurio di Camilla Sanzotta Francesco […] Spina
d’anni 28
Antonia di Luca figlia d’anni 7 In casa d’affitto
Anna Arena figlia del quondam Mastro
In casa propria Pavolo Arena e della quondam […] Catan-
Sirvia Filippone figlia del quondam France- zariti d’Anni 40
sco e della quondam Perna Scruci Vedova
del quondam Antonio Napole che fù figlio In casa propria
del quondam Domenico e della quondam Gialorma […] figlia di […] e Domenica
Antonina Sanzotta Madre d’anni 52 Brizzi Vedova di […] Ripolo che fù figlio
Caterina Napole figlia d’anni 10 del quondam Giuseppe e della quondam
Elisabetta Napole figlia d’anni 8 Lucrezia […] d’anni 38
Anna Napole figlia d’anni 6 Saverio Ripolo figlio d’anni 12
Elisabetta Ripolo figlia d’anni 9
In casa propria
Margaritella Fabiano figlia del quondam In casa d’affitto
Fabiano di Fabiano e della quondam Elisabet- Elisabetta Vasili figlia spuria di Catarina
ta Aprili celebe e zia d’anni 80 Vasili e moglie di Mastro […] Sgrò che
Pietro d’Aguì nepote figlio del quondam trovasi carcerato d’anni 20
Domenico e della quondam Giaronima Mag- In casa propria
gio Vedovo della quondam Elisabetta Fabiano Carlo Pelle figlio del quondam Antonio e
che fù figlia di Giandomenico Fabiano e della della quondam Francesca Macrì marito
quondam Agata [ ] e Padre di anni 63 || d’anni 55
Domenico d’Aguì figlio anni 22 Elisabetta Chinè figlia del quondam Diego
Gialorma Febria Serva 19 e della quondam Beatrice di […] d’anni 48

In casa propria In casa propria


Francesco Spataro figlio del quondam Beatrice Bova figlia del quondam Ferran-
Antonio e della quondam Elisabetta Celo- te e di Anna Rianò Vergine d’anni 22
nisi Marito 48

104
In casa propria Gelorma figlia del quondam […] e della
Don Antonio Rianò Sacerdote figlio del quondam […] moglie d’anni 38
quondam Domenico e della quondam Domenico Macrì figlio d’anni 9
Gratia Seminara d’anni 79 Elisabetta Macrì figlia figlia d’anni 7
Francesca Macrì figlia d’anni 5
In casa d’affitto Sinfarosa figlia d’anni 1
Chierico Giuseppe […] forastiero figlio di
Domenico e di Anna […] d’anni 23 In casa propria
Don Giuseppe Campagna Sacerdote
In casa d’affitto cieco figlio del quondam […] e della
Antonia Camera figlia del quondam quondam Elisabetta Cosmo d’anni 70
Tomaso Camera e della quondam Elisa-
betta […] Vedova di Mastro Pietro Minici In casa propria
che fù figlio di Mastro Domenico e della Elisabetta Pedulla figlia del quondam Save-
quondam Catarina […] d’anni 35 rio e della quondam […] Madre d’anni 52
Antonio […] d’anni 14 Antonia Bova figlia d’anni 19
Francesco Bova figlio d’anni 16
In casa d’affitto Giuseppe Bova figlio d’anni 14
Mastro Antonino Nocera figlio del […] Bova figlio d’anni 12
quondam [ ] e della quondam [ ] d’anni
39 Case vacue di Giuseppe […]
Teresa trimboli Diego Zappavigna figlio del quondam
Domenico Nocera figlio adottivo delli Gioseppe e della quondam [..] Marito
sopradetti d’anni 12 d’anni 40
Margaritella Rocca figlia del quondam
In casa propria Domenico e della quondam Catarina
Magnifico Francesco Fabiano figlio del Trimboli Moglie d’anni 30
quondam Giacinto e di Elisabetta Code- Domenico Zappavigna figlio d’anni 16
spoti marito d’anni 20 Giuseppe Zappavigna figlio d’anni 13
Magnifica Antonia Gallucci figlia del Pietro Zappavigna figlio d’anni 10
quondam [ ] e della quondam [ ] moglie Francesco Zappavigna figlio d’anni 5
d’anni 30 Antonia Zappavigna figlia d’anni 1
Magnifica Antonia Fabiano Vedova del In casa propria
quondam Rafaele Mesiti che fù figlio del
quondam Domenico Mesiti e di [ ] d’anni Giuseppe Sullazzo figlio del quondam
25 || Antonio e della quondam Margaritella
Mittiga Marito d’anni 50
In casa propria Francesca Rocca figlia del quondam Do-
Magnifico Fabrizio Zappia figlio del menico e della quondam Catarina Trimboli
quondam Antonio e di Beatrice […] Mari- Moglie d’anni 49
to d’anni 26 Margaritella Sullazzo figlia d’anni 16
Magnifica Francesca Fabiano figlia del Francesco Sullazzo figlio d’anni 12
quondam […] e della quondam Elisabetta Rosa Sullazzo figlia d’anni 7
Codespoti moglie d’anni 24
Carlo Antonio Zappia figlio di Fabrizio 3 In casa propria
[…] Zappia figlia d’anni 1 Pavolo Todarello figlio del quondam
Francesco e della quondam Catarina Pelle
In casa propria Marito d’anni 46
Saverio Macrì figlio del quondam Oratio Catarina Zappia figlia del quondam Anto-
e della quondam Gelorma Macrì d’anni 43 nio e di Pavola Audino Moglie d’anni 33

105
Antonia Todarello figlia d’anni 14 Antonio Rocca figlio del quondam Do-
Domenico Todarello figlio d’anni 8 menico di Caterina Trimboli Marito d’anni
Rosaria Todarello figlia d’anni 5 33
Beatrice Todarello figlia d’anni 1 Catarina Marzano figlia del quondam
Giglio e di Elisabetta Pasquale Moglie
In casa propria d’anni 27
Domenico Zappia figlio del quondam Gilonardo Rocca figlio d’anni 5
Antonio e di Pavola Audino Marito d’anni Bruno Rocca figlio d’anni 3
28 Domenico Rocca figlio di giorni 8
Francesca Franco figlia del quondam
Antonio e di Catarina Principato Moglie di In casa propria
anni 19 Elisabetta Pasquale figlia del quondam
Nicola e della quondam Margaritella Savat-
In casa propria teri Vedova di Giglio Marzano che fù
Antonia Zappia figlia del quondam An- figlio del quondam Camillo e della quon-
tonio e di Pavola Audino Moglie d’anni 20 dam Francesca Marando Moglie d’anni 56
Francesco Antonio figlio d’anni 2
In casa propria
In casa propria Giuseppe Marzano figlio del quondam
Pavola Audino figlia del quondam Diego Giglio e di Elisabetta Pasquale Marito
e della quondam Catarina Napoli Vedova d’anni 27
di Antonio Zappia di Giuseppe Madre Francesca Nobile figlia del quondam
d’anni 60 Antonio e di Margaritella Procopi Moglie
Salvatore Zappia figlio d’anni 23 d’anni 29
Gilonardo Marzano figlio d’anni 7
In casa propria Giambattista Marzano figlio d’anni 5
Antonio Morabito figlio del quondam Francesco Antonio figlio d’anni 2
Diego e di Anna Pedavoli d’anni 51 Beatrice Marzano di mesi 2
Beatrice Maurelli figlia del quondam Fran- In casa propria
cesco e della quondam Antonia Tigani
Moglie d’anni 43 Domenico Zuccalà figlio del quondam
Francesca Morabito figlia d’anni 16 Francesco e di Giovanna Mafrici Marito
Antonia Morabito figlia d’anni 11 d’anni 31
Domenico Morabito figlio d’anni 8 Antonia Rocca figlia del quondam Domeni-
Tomaso Morabito figlio d’anni 5 || co e di Catarina Trimboli Moglie d’anni 30
Domenico Longo figlio del primo marito
In casa propria d’anni 12
Antonio Bova figlio del quondam Gia- Francesco Longo figlio d’anni 7
como, ed Elisabetta Pedullà Marito d’anni Vincenzo Zuccalà figlio d’anni 4
28
Antonia Marzano figlia del quondam In casa propria
Giglio e di Elisabetta Pasquale Moglie Catarina Trimboli figlia del quondam
d’anni 26 Antonio e della quondam Porzia Macrì
Elisabetta Bova figlia d’anni 8 Vedova del quondam Domenico Rocca
Rosaria Bova figlia d’anni 6 del quondam Vittorio d’anni 52
Francesco Bova figlio d’anni 4
Giuseppe Bova figlio di mesi 6 In casa propria
Antonio Franco figlio del quondam Placito e
In casa propria della quondam Nunzia [ ] Marito d’anni 33

106
Catarina Principato del quondam Antonio In casa propria
e della quondam Francesca Farcomatà Gennaro Audino figlio del quondam Anto-
Moglie d’anni 47 nio e della quondam Antonia Romeo Vedova
Bruno Franco figlio d’anni 26 del quondam Francesco Audino che fù figlio
Giuseppe Franco figlio d’anni 12 del quondam Antonio Padre d’anni 37
Antonia Audino figlia d’anni 18
In casa propria Francesco Audino figlio d’anni 15
Catarina Procopi figlia del quondam Elisabetta Audino figlia d’anni 11
Francesco e della quondam Perna Maurelli
Moglie d’anni 50 Sieguono tre case vacue
Francesco Antonio Nepote figlio di Ma-
stro Giglio Procopi e della quondam An- In casa propria
tonia Cacia d’anni 24 Elisabetta Pelle figlia del quondam Gilo-
nardo e della quondam Elisabetta Pelle
In casa propria Vedova del quondam Domenico Ianno-
Margaritella Procopi figlia del quondam pollo che fù figlio del quondam Francesco
Mastro Francesco Procopi e della quon- Madre d’anni 56
dam Perna Maurelli Vedova d’Antonio Francesca Iannopollo figlia d’anni 13
Nobile che fù figlio del quondam Ludovi-
co Madre d’anni 48 Sieguono tre case vacue
Elisabetta Nobile figlia d’anni 23
Domenico Nobile figlio d’anni 20 In casa d’affitto
Catarina figlia d’anni 19 Domenica Cristarella figlia del quondam
Giuseppe Nobile figlio d’anni 16 Domenico e della quondam Antonia
Rosaria Nobile figlia d’anni 10 Pedavoli Vedova del quondam Antonio
Marando che fù figlio del quondam Gilo-
In casa propria nardo e della quondam Marzia Maurelli
Grecorio Scruci figlio del quondam Fran- Madre d’anni 35
cesco e della quondam Catarina Sanzotta Catarina Marando figlia d’anni 8
Marito d’anni 39 Antonio Cristarella fratello d’anni 31
Margarita Zappavigna figlia del quondam
Pietro e della quondam Antonia Pasquale In casa d’affitto
Moglie d’anni 33 Antonio d’anna figlio del quondam An-
Saverio Scruci figlio d’anni 11 tonio e della quondam Elisabetta Spataro
Antonia Scruci figlia d’anni 8 Marito d’anni 26
Giuseppe Scruci figlio d’anni 6 Francesca Cacia figlia del quondam Toma-
Francesco Scruci figlio d’anni 4 so e della quondam Silvia Stillisano Moglie
Domenico figlio figlio di mesi 1 || d’anni 27
Catarina Cacia cognata d’anni 21
In casa propria
Mastro Domenico Procopi figlio del In casa propria
quondam Francesco e della quondam Anna Pedavoli figlia del quondam Giaco-
Perna Maurelli Marito d’anni 40 mo e della quondam Porzia Castelvetari
Antonia Principato figlia del quondam Vedova del quondam Antonio Pelle che fù
Antonio e della quondam Francesca Fal- figlio del quondam Francesco e della quon-
comatà Moglie d’anni 41 dam Antonia Cristarella Madre d’anni 71
Gilonardo Procopi figlio d’anni 18 Gialorma Pelle figlia d’anni 39
Rosa Procopi figlia d’anni 18
Elisabetta Procopi figlia d’anni 12 In casa propria

107
Gilonardo Cacia figlio del quondam In casa propria
Tomaso e della quondam Silvia Stillisano Mastro Bruno Audino figlio del quondam
Marito d’anni 31 Antonio e della quondam Antonia Romeo
Elisabetta Michia figlia del quondam An- Marito d’anni 33
tonio e della quondam Francesca Quaran- Antonia Iannopollo figlia del quondam
tano Moglie d’anni 26 Domenico e di Elisabetta Pelle Moglie
Marcello Cacia figlio d’anni 1 d’anni 23
Giuseppe Audino figlio d’anni 8
In casa d’affitto Francesca Audino figlia di mesi 4
Antonia Tigani figlia del quondam Do-
menico e della quondam Beatrice Napole In casa di affitto
Vedova del quondam Francesco Maurelli Beatrice Morabito figlia del quondam
che fù figlio del quondam Giamichele e Antonino e di Gialorma Maurelli Moglie
della quondam Gialorma [ ] Madre d’anni d’anni 28 Vedova di Bruno Falcomatà che
72 fù figlio di Mastro Francesco e di Dianora
Giandomenico Maurelli figlio d’anni 35 Chinè
Giuseppe Falcomatà figlio d’anni 9
In casa propria Francesca Falcomatà figlia d’anni 6
Sirvia Pedavoli figlia del quondam Giaco- Stefano Falcomatà figlio d’anni 4
mo e della quondam Porzia Cristarella Ve-
dova del quondam Antonio Pelle che fù In casa propria
figlio del quondam Antonio Madre d’anni 72 Diego Pelle figlio del quondam Antonino
Domenico Pelle figlio d’anni 23 e della quondam Elisabetta Camara Marito
Elisabetta Pelle figlia d’anni 18 d’anni 69
Giglio Pelle figlio d’anni 16 Ursula Pazzano figlia del quondam Gia-
como e della quondam Gialorma Straneri
In casa propria Moglie d’anni 60
Antonio di Lonardo figlio del quondam Elisabetta Pelle figlia d’anni 19
Giglio e di Francesca Garreffa Marito Anna Pelle figlia d’anni 15
d’anni 22
Bennerdina Franco figlia di Antonio e di In casa propria
Catarina Principato Moglie d’anni 17 || Domenico Morabito figlio del quondam
Diego e d’Anna Pedavoli Marito d’anni 33
In casa propria Sirvia Chinè figlia del quondam Antonio e
Giuseppe Castelvetere figlio del quon- della quondam Elisabetta Procopi Moglie
dam Domenico e della quondam Elisabet- d’anni 30
ta Mittiga Marito d’anni 77 Francesco Antonio Morabito figlio d’anni
Catarina Morabito figlia del quondam 3
Giovan Battista e della quondam Beatrice Bennerdina Morabito figlia d’anni 1
Zappia Moglie d’anni 53
In casa propria
In casa propria Francesco Nastasi figlio del quondam
Antonia Pelle figlia di Diego e di Ursola Domenico e della quondam Elisabetta
Pazzano Vedova di Antonio Schirripa che Trimboli Marito d’anni 58
fu figlio del quondam Nicola e della quon- Elisabetta Cacia figlia del quondam Toma-
dam Domenica Zappia Madre di anni 34 so e della quondam Sirvia Stillisano Moglie
Elisabetta Schirripa figlia d’anni 17 d’anni 45
Marcello Schirripa figlio d’anni 13 Catarina Nastasi figlia d’anni 26
Francesca Schirripa figlia d’anni 11 Beatrice Nastasi figlia d’anni 17
Antonia Nastasi figlia d’anni 14

108
Pavola Nastasi figlia d’anni 12 Straneri Vedova del quondam Carlo Audi-
Sirvia Nastasi figlia d’anni 8 no che fu figlio del quondam Giuseppe e
Francesca Nastasi figlia d’anni 6 della quondam Francesca Marando Madre
d’anni 45
In casa propria Antonia Audino figlia d’anni 28
Elisabetta Principato figlia del quondam Domenico Audino figlio d’anni 22
Antonio e della quondam Francesca Fal- Gilonardo Audino figlio d’anni 18
comatà Vedova del quondam Giovanne
Zappia che fù figlio del quondam Antonio In casa propria
e della quondam Francesca [ ] Madre Francesco Palaja figlio del quondam
d’anni 50 Domenico e della Francesca Michia Marito
Francesca Zappia figlia d’anni 31 d’anni 39
Vittoria Giurato figlia di Onofrio e della
In casa propria quondam Francesca Calabretta Moglie
Giuseppe Allegretto figlio del quondam d’anni 27
Carlo e della quondam Elisabetta [ ] Mari- Domenico Palaja figlio d’anni 10
to d’anni 33 Catarina Palaja figlia d’anni 7
Elisabetta Stillisano figlia di Catarina Stilli- Elisabetta Palaja figlia d’anni 5
sano espuria Moglie d’anni 27 Beatrice Palaja figlia d’anni 1
Domenico Allegretto figlio d’anni 5
In casa propria
In casa d’affitto Catarina Alecci figlia del quondam Do-
Domenica Zappavigna figlia di Giami- menico e della quondam Elisabetta San-
chele e Vedova di Carlo Scruci che fù zotta Vergine d’anni 36
figlio del quondam Francesco e della
quondam [ ] d’anni 62 In casa propria
Rosa Giovanazzo espuria di Vennara Francesca Morabito figlia del quondam
Zappia d’anni 23 Antonio e della quondam Antonina Audi-
no Vergine d’anni 26
In casa propria In casa propria
Francesca Ceravolo figlia del quondam Maria Macrì figlia espuria della quondam
Francesco e della quondam Potenziana Francesca Romeo d’anni 51
Marando Vedova di Domenico Scullino
che fu figlio del quondam Francesco e In casa propria
della quondam Catarinella Iemallo Madre Antonia Marando figlia del quondam
d’anni 78 || Saverio e di Margaritella Marando Moglie
Natale Napole sociero figlio del quondam di Antonio Zappia che trovasi soldato delli
Domenico e della quondam Antonina Spagniuoli Moglie d’anni 23
Sanzotta Marito d’anni 47 Andrea Capone figlio del primo marito
Antonia Scullino figlia del quondam Do- Andrea Capone d’anni 10
menico e della quondam Francesca Cera- Maria Zappia figlia d’anni 6
volo Moglie d’anni 43 Lucrezia Zappia figlia d’anni 4
Giuseppe Romeo figlio del quondam Domenico Zappia figlio d’anni
Francesco d’anni 16
Domenico Napole nepote figlio di Giu- In casa propria
seppe e di Elisabetta Ceravolo d’anni 5 Anna Alecci figlia del quondam Domeni-
co e della quondam Francesca Maziotta
In casa propria Vedova di Domenico Zappia che fu figlio
Francesca Barbaro figlia del quondam del quondam Carlo e di Francesca Pelle
Francesco e della quondam Elisabetta Madre d’anni 32

109
Francesco Zappia figlio d’anni 16 Francesca Crea figlia di mesi 7
Rosa Zappia figlia d’anni 13 Mastro Antonio Stillisano cognato d’anni
Grazia Zappia figlia d’anni 10 22
Elisabetta Zappia figlia d’anni 8
Bruno Zappia figlio d’anni 5 In casa propria
Teresa Zappia figlia d’anni 2 Pavolo Landro figlio del quondam Anto-
nio e di Marina Arseni Marito d’anni 39
In casa propria Catarina Barbaro figlia del quondam An-
Antonio Ardore figlio espurio ritrovato tonio e della quondam Vittoria Iemallo
d’anni 49 Moglie d’anni 43
Saveria Pelle figlia del quondam Domeni- Elisabetta Landro figlia d’anni 6
co e della quondam Antonia Per Moglie
d’anni 47
Domenico Ardore figlio d’anni 18 In casa propria
Giglio Ardore figlio d’anni 16 Francesco Giurato figlio del quondam
Antonia Ardore figlia d’anni 8 Antonio e della quondam Flavia Chiricosta
Vincenzo Ardore figlio d’anni 1 Marito d’anni 53
Antonia Tallarida figlia del quondam
Domenico e della quondam Elisabetta
In casa propria Stillisano Moglie d’anni 42
Giovan Battista Fabiano espurio ritrova- Domenico Giurato figlio d’anni 19
to d’anni 44 Anna Giurato figlia d’anni 17
Francesca Stillisano figlia del quondam Antonio Giurato figlio d’anni 15
Leonardo e della quondam Antonia Toda- Beatrice Giurato figlia d’anni 13
rello Moglie d’anni 36 || Giuseppe Giurato figlio d’anni 11
Domenico Fabiano figlio d’anni 22 Elisabetta Giurato figlia d’anni 9
Elisabetta Fabiano figlia d’anni 20 Bruno Giurato figlio d’anni […]
Antonia Fabiano figlia d’anni 18
Beatrice Fabiano figlia d’anni 12 In casa propria
Antonio Fabiano figlio d’anni 8 Don Giuseppe Procopi Sacerdote figlio
Giuseppe Fabiano figlio d’anni 6 del quondam Pietro e della quondam
Francesco Fabiano figlio d’anni 5 Giulia Zappia d’anni 49
Marcello Fabiano figlio d’anni 3

In casa propria In casa propria


Maria Minniti figlia del quondam France- Antonio Barbatano figlio del quondam
sco e della quondam Catarina Morabito e Giuseppe e della quondam Elisabetta
Vedova di Giovan Battista d’anna d’anni Zappia Marito d’anni 45
40 Francesca Tuccio figlia del quondam
Francesco e della quondam Elisabetta
In casa propria Maurelli Moglie d’anni 32
Mastro Stefano Crea figlio del quondam Saverio Barbatano figlio d’anni 15
Mastro Antonio Crea e della quondam Giuseppe Barbatano figlio d’anni 13
Gialorma Marra di Santo Stefano di Ca- Antonia Barbatano figlia d’anni 7
lanna Marito d’anni 36 Catarina Barbatano figlia d’anni 5
Anna Stillisano figlia del quondam Giglio e
della quondam Antonia Todarello Moglie In casa propria
d’anni 31 Domenico Spatolisano figlio del quon-
Gialorma Crea figlia d’anni 14 dam Antonio e della quondam Beatrice
Elisabetta Crea figlia d’anni 5 Micano Marito d’anni 51

110
Catarina Tuccio figlia del quondam Fran- Francesco Sanzotta figlio del quondam
cesco e della quondam Elisabetta Maurelli Giovan e della quondam Gialorma Brizzi
Moglie d’anni 47 Marito d’anni 67
Antonio Spatolisano figlio d’anni 27 Catarina Cristarella figlia del quondam Ora-
zio e della Suprana Giurato Moglie d’anni 55
In casa propria Domenico Sanzotta figlio d’anni 24
Mastro Domenico Morabito figlio del Elisabetta Sanzotta figlia d’anni 16
quondam Giglio e della quondam France- Rosa Sanzotta figlia d’anni 14
sca Todarello Marito d’anni 37 Francesca Sanzotta figlia d’anni 10
Saveria Pelle figlia di Diego e di Ursula Stefano Sanzotta figlio d’anni 8
Pazzano Moglie d’anni 36
Flavia Morabito figlia d’anni 5 In casa propria
Giglio Morabito figlio d’anni 2 Mastro Domenico Zappavigna figlio del
quondam Vittorio e della quondam Anto-
In casa propria nia Straneri Marito d’anni 46
Marzia Morabito figlia del quondam Domenica Sanzotta figlia del quondam
Diego e della quondam Anna Pedavoli Giacomo e della quondam Antonia Per
Vedova di Domenico Camera Madre Moglie d’anni 49
d’anni 44 Francesco Zappavigna figlio d’anni 22
Francesca Camera figlia d’anni 23 Francesca Zappavigna figlia d’anni 18
Anna Camera figlia d’anni 18 Elisabetta Zappavigna figlia d’anni 11
Antonia Camera figlia d’anni 16
Antonio Camera figlio d’anni 9 In casa propria
Stefano Camera figlio d’anni 6 Domenico Todarello cieco figlio del
quondam Antonio e della quondam Elisa-
In casa propria betta Zappavigna Marito d’anni 47
Domenico Pazzano figlio di Giovan Potenziana Brizzi figlia del quondam
Battista e della quondam Anna Barbatano Vittorio e della quondam Elisabetta Giura-
celebe d’anni 21 to d’anni 45
Anna Pazzano sorella d’anni 18 Carlo Todarello figlio d’esso Marito d’anni 27
Antonio Pazzano fratello d’anni 14 || Antonia Spatolisano figlia del quondam
Tomaso e della Anna Barbatano d’anni 18
In casa propria Francesca Todarello figlia d’anni 24
Antonia Schirripa figlia del quondam Antonio Todarello figlio d’anni 17
Nicola e della quondam Domenica Zappia Rosa Todarello foglia d’anni 14
Vedova di Antonio Armeni che fu figlio
del quondam Giuseppe e della quondam In casa propria
Elisabetta [ ] d’anni 53 Antonio Morabito figlio del quondam
Giovan Domenico Armeni figlio d’anni 31 Domenico e della quondam Virginia Brizzi
Francesca Armeni figlia d’anni 19 Marito d’anni 27
Carlo Armeni figlio d’anni 17 Marina Landro figlia del quondam Anto-
nio e di Marina Brizzi Moglie d’anni 25
In casa propria Pietro Morabito figlio di mesi 4
Domenica Morabito figlia del quondam
Francesco e della quondam Beatrice Zap- In casa propria
pia Vergine d’anni 60 Margaritella Maurelli figlia del quondam
Domenico e della quondam Catarina
In casa propria Spanò Vedova di Orazio Procopi che fu
figlio del quondam Vittorio e della quon-
dam Francesca Varaglioti Madre d’anni 33

111
Domenico Procopi figlio d’anni 12 Francesco Spatolisano figlio d’anni 14
Gialorma Maurelli sorella della sopradetta Catarina Spatolisano figlia d’anni 13
e figlia delli sopradetti Vedova d’Antonio
Minniti che fu figlio del quondam Giaco- In casa propria
mo e della quondam Catarina Morabito Mastro Giacomo Morabito figlio di
Madre d’anni 31 mastro Giglio e della quondam Francesca
Catarina Minniti figlia d’anni 13 Todarello Marito d’anni 50
Antonia Barbatano figlia di Domenico e
In casa propria della quondam Catarina Fiorenza Moglie
Francesco Giurato figlio del quondam di anni 43
Orazio e della quondam Catarina Morabito Beatrice Morabito figlia d’anni 13
Padre Vedovo di Elisabetta Bova che fu Elisabetta Morabito figlia d’anni 8
figlia del quondam Giacomo e della quon- Gialorma Morabito figlia d’anni 3
dam Francesca Spagniuolo Padre d’anni 66 Vincenzo Morabito figlio d’anni 1
Catarina Giurato figlia d’anni 34
Carlo Giurato figlio d’anni 30
In casa propria
In casa propria Catarina Russo figlia del quondam Anto-
Bruno Castellovetaro figlio di Giuseppe nio e della quondam Antonina Sanzotta
e di Catarina Morabito Marito d’anni 36 || Vedova di Mastro Francesco Benavoli di
Gialorma Pazzano figlia del quondam San Lorenzo di Regio Madre d’anni 43
Antonio e di Catarina Ceravolo figlia Anna Benavoli figlia d’anni 13
Moglie d’anni 27 Marianna Benavoli figlia d’anni 9
Domenico Castelvetaro figlio d’anni 8
Francesca Castelvetaro figlia di mesi 7
In casa propria
In casa propria Saverio Morabito figlio del quondam
Domenico Procopi figlio del quondam Domenico e della quondam Virginia Brizzi
Pietro e della quondam Giulia Zappia Marito d’anni 28
Marito d’anni 59 Catarina Zappavigna figlia di Vittorio e di
Gialorma Iemallo figlia del quondam Antonina Armeni Moglie d’anni 23
Domenico e della quondam Elisabetta
d’anna d’anni 45
Francesca Procopi figlia d’anni 23 In casa propria
Rosaria Procopi figlia d’anni 18 Antonino Tallarida figlio del quondam
Antonia Procopi figlia d’anni 9 Antonio e della quondam Beatrice Zappa-
Vincenzo Procopi figlio d’anni 7 vigna Marito d’anni 49
Elisabetta Procopi figlia d’anni 7 Elisabetta Minni[ti] Figlia del quondam
Giuseppe Antonio Procopi figlio di mesi 8 Francesco e della quondam Catarina Mo-
rabito Moglie d’anni 48
In casa d’affitto Francesco Tallarida figlio d’anni 21
Saveria Nastasi figlia del quondam Dome- Giuseppe Tallarida figlio d’anni 18
nico e della quondam Catarina Zappavignia Rosa Tallarida figlia d’anni 14
Vedova di Giovan Domenico Spatolisano Antonio Tallarida figlio d’anni 11
che fù figlio del quondam Antonio e della Saverio Tallarida figlio d’anni 9
quondam Nunzia Tigani Madre d’anni 51
Antonia Spatolisano figlia d’anni 26 Sieguino tre case vacue
Elisabetta Spatolisano figlia d’anni 21 Mastro Giuseppe Margeri figlio del
Giacinto Spatolisano figlio d’anni 19 quondam Francesco e della quondam
Beatrice Spatolisano figlia d’anni 16 Elisabetta Cacia Marito d’anni 32

112
Angela Camera figlia del quondam Toma- Domenico Ferro figlio espurio di Mastro
so e di Elisabetta Zappavigna Moglie Giacomo Ferro e della quondam France-
d’anni 28 sca Armeni marito d’anni 39
Domenico Margeri figlio d’anni 6 Francesca Filippone figlia del quondam
Elisabetta Margeri figlia nata in […] d’anni Francesco e della quondam Perna Scruci
3 Moglie d’anni 37
Giglio Ferro figlio d’anni 15
In caasa propria Elisabetta Ferro figlia d’anni 10
Domenico Marafioti figlio del quondam Francesco Ferro figlio d’anni 3
Domenico e della quondam Margaritella Antonio ferro figlio d’anni 2
d’anna Marito d’anni 52 //
Francesca Macrì figlia del quondam Do- In casa propria
menico e della quondam Catarina Tallarida Antonio Crisafi figlio di Domenico e di
Moglie d’anni 40 Francesca Pazzano Marito d’anni 31
Giglio Marafioti figlio d’anni 21 Antonia Minniti figlia del quondam Fran-
Elisabetta Marafioti figlia d’anni 19 cesco e della quondam Francesca Zappa-
Catarina Marafioti figlia d’anni 15 vigna Moglie d’anni 32
Rosa Marafioti figlia d’anni 11 Stefano Nostasi figlio di Antonio primo
Marcello Marafiti figlio d’anni 8 Marito d’anni 10
Vittoria Marafioti figlia d’anni 6 Giacomo Nostasi figlio delli sopradetti
Bruno Marafioti figlio d’anni 4 d’anni 7
Stefano Marafioti figlio d’anni 4 Domenico Crisafi figlio del 2° Marito
d’anni 3
In casa propria Giuseppe Crisafi figlio di mesi 9
Domenico Iemallo figlio del quondam
Antonio e della quondam Vittoria Stella In casa propria
Marito d’anni 36 Domenico Longo figlio del quondam
Gialorma Audino figlia del quondam carlo Mastro Francesco e della quondam Fulvia
e di Francesca Barbaro moglie d’anni 28 Romano Marito d’anni 53
Francesco Iemallo figlio d’anni 11 Antonina Trimboli figlia di Giandomenico
Catarina Iemallo figlia d’anni 8 e della quondam Francesca Ripolo Moglie
Elisabetta Iemallo figlia d’anni 6 d’anni 33
Vincenzo Iemallo figlio d’anni 4 Francesca Longo figlia d’anni 12
Carlo Antonio Iemallo figlio d’anni 1 Elisabetta Longo figlia d’anni 10
Giuseppe Longo figlio d’anni 7
Catarina Longo figlia d’anni 1
In casa propria
Elisabetta Maurelli figlia di Giacomo e In casa propria
di Catarina Morabito Vedova di Bruno Vittoria Zappavigna figlia del quondam
Procopi che fu figlio del quondam Dome- Pietro e della quondam Antonia Pasquale
nico e della quondam Antonia Napole Vedova di Nicola Cocciolo che fu figlio
Madre d’anni 28 del quondam Santo e di Domenica Giova-
Marcello Giovanazzo figlio del quondam nazzo d’anni 39
Francesco primo Marito d’anni 10 Giglio Cocciolo figlio d’anni 19
Giacchino Giovanazzo figlio dell’istesso Beatrice Cocciolo figlia d’anni 13
d’anni 7 Filici Cocciolo figlio d’anni 11

In casa propria In casa propria


Vittorio Zappavigna figlio del quondam
||

113
Domenico e della quondam Francesca Francesco Procopi Fratello d’anni 32
Filippone Marito d’anni 52
Antonina Armeni figlia del quondam
Giandomenico, e della quondam Catarina In casa propria
Pullicroni Moglie d’anni 36 Francesco Parlongo figlio del quondam
Domenico Zappavigna figlio d’anni 18 Giovanne e della quondam Antonina
Beatrice Zappavigna figlia d’anni 16 Todarello Marito d’anni 53
Flavia Zappavigna figlia d’anni 14 Antonina Zappavigna figlia del quondam
Giacomo Zappavigna figlio d’anni 11 Domenico e della quondam Margaritella
Francesco Zappavigna figlio d’anni 9 Napole Moglie d’anni 41
Antonio Zappavigna figlio d’anni 8 Domenico Parlongo figlio d’anni 21
Stefano Zappavigna figlio d’anni 4 Antonina Parlongo figlia d’anni 19
Maria Zappavigna figlia d’anni 3 Catarina Parlongo figlia d’anni 12
Bruno Zappavigna figlio d’anni 2 Antonio Parlongo figlio d’anni 7
Vittorio Parlongo figlio d’anni 5
In casa propria Francesca Parlongo figlia di mesi 1
Antonio Todarello figlio del quondam
Domenico e della quondam Catarina Pelle In casa propria
Marito d’anni 35 Gian Giacomo Maurelli figlio del quon-
Elisabetta Franco figlia del quondam dam Antonio e della quondam Antonia
Giuseppe e di Francesca Marzano Moglie Brizzi Marito d’anni 65
d’anni 29 Catarina Morabito figlia del quondam
Francesca Todarello figlia d’anni 11 orazio e della quondam Beatrice Barbaro
Giuseppe Todarello figlio d’anni 7 Moglie d’Anni 50
Catarina Todarello figlia d’anni 5 Domenico Maurelli figlio d’anni 23
Domenico Todarello figlio di mesi 7 Beatrice Maurelli figlia d’anni 19
Francesca Maurelli figlia d’anni 11
In casa propria
Antonina Napole figlia del quondam In casa propria
Antonello e della quondam Catarina Vara- Elisabetta Filippone figlia del quondam
glioti Vedova del quondam Antonio Mo- Francesco e della quondam Catarina Stilli-
rabito che fù figlio del quondam Orazio e sano Vergine d’anni 40
della quondam Beatrice Barbaro Madre Giglio Filippone Fratello d’anni 23
d’anni 65 Francesco Antonio Filippone Fratello
Mastro Giuseppe Todarello gennero figlio d’anni 19
di Mastro Domenico e della quondam
Sirvia Stillisano Marito d’anni 32 In casa propria
Francesca Morabito figlia del quondam Giuseppe Spanò figlio espurio del quon-
Antonio e della sopradetta Antonina Mo- dam Giovan e della quondam Elisabetta
glie d’anni 28 ||
Antonio Todarello figlio d’anni 6 Armeni Marito d’anni 28
Domenico Todarello figlio d’anni 1 Antonia Morabito figlia del quondam Do-
menico e della quondam Virginia Brizzi
In casa propria Moglie d’anni 28
Stefano Procopi figlio del quondam Pasquale Spanò figlio d’anni 2
Domenico e della quondam Antonina
Napole Marito d’anni 24 In casa propria
Francesca Marando figlia di Giuseppe e Francesca Todarello figlia espuria del
della quondam Agnesa Nobile Moglie quondam Domenico e della quondam
d’anni 20 Vincenza Caminiti Vedova di Gialormo

114
Catanzariti che fu figlio del quondam Carlo Marando figlio di Giuseppe e della
Placido e della quondam Saveria Zappavi- quondam Agnesa Nobile Marito d’anni 25
gna Madre d’anni 53 Catarina Morabito figlia del quondam Do-
Gilonardo Catanzariti figlio d’anni 18 menico e della quondam Virginia Brizzi
Catarina Catanzariti figlia d’anni 10 Moglie d’anni 27
Antonia Catanzariti figli d’anni 15 Livia Landro figlia del primo Marito Do-
menico Landro d’anni 8
In casa propria Virginia Landro figlia figlia dell’istesso
Carlo Nobile figlio di Mastro Felice, e d’anni 5
della quondam Francesca Arcuri Marito Rosaria Marando figlia d’anni 3
d’anni 36 Antonia Marando figlia d’anni 1
Isabella Pratò figlia del quondam Orazio e
della quondam Elisabetta Zappavigna Moglie In casa propria
d’anni 30 Antonio Procopi figlio del quondam
Rosaria Nobile figlia d’anni 6 Domenico e della quondam Antonia
Elisabetta Nobile figlia d’anni 4 Napole Marito d’anni 32
Francesca Nobile figlia d’anni 1 Catarina Mittiga figlia del quondam Gia-
como e di Anna Minici Moglie d’anni 29
In casa propria Antonia Procopi figlia d’anni […]
Francesco Pratò figlio del quondam Domenico Procopi figlio d’anni 8
Orazio e della quondam Elisabetta Zappa- Francesca Procopi figlia d’anni 6
vigna celebe d’anni 23 Ettaro Procopi d’anni 3 ||
Antonio Pratò Fratello 21
Livia Pratò sorella d’anni 19 In casa propria
Saverio Zappavigna figlio del quondam
In casa propria Pietro e della quondam Antonia Pascale
Giuseppe Sanzotta figlio di Francesco e Marito d’anni 32
della quandom Antonia Ielasi d’anni 28 Elisabetta Todarello figlia di Mastro Do-
Antonia Filippone figlia del quondam menico e della quondam Sirvia Stillisano
Francesco e della quondam Catarina Zap- Moglie d’anni 30
pavigna Moglie d’anni 30 Antonio Zappavigna figlio d’anni 13
Catarina Sanzotta figlia d’anni 8 Giuseppe Zappavigna figlio d’anni 11
Elisabetta Sanzotta figlia d’anni 4 Domenico Zappavigna figlio d’anni 9
Antonio Sanzotta figlio d’anni 2 Francesca Zappavigna figlia d’anni 6
Francesco Antonio Zappavigna figlio
In casa propria d’anni 4
Francesca Catanzariti figlia del quondam Antonia Zappavigna d’anni 1
Domenico e della quondam Antonia
Audino Vedova di Vittorio Todarello che In casa propria
fu figlio espurio del quondam Domenico e Antonio Zappavigna figlio del quondam
della quondam Vincenza Caminiti Madre Pietro e della quondam Antonia Pasquale
d’anni 35 Marito d’anni 35
Margaritella Todarello figlia d’anni 13 Catarina Franco figlia del quondam Giu-
Carlo Todarello figlio d’anni 12 seppe e di Francesca Marzano Moglie
Pietro Todarello figlio d’anni 8 d’anni 29
Giuseppe Tpdarello figlio d’anni 6 Pietro Zappavigna figlio d’anni 12
Domenico Todarello figlio d’anni 4 Carlo Zappavigna figlio d’anni 8
Francesca Zappavigna figlia d’anni 6
In casa propria Beatrice Zappavigna figlia d’anni 1

115
In casa propria Francesca Zappia figlia del quondam
Elisabetta Maurelli figlia del quondam Mastro Lorenzo, e della quondam Catarina
Camillo e della quondam Catarina Audino Giurato vedova del quondam Antonio
Vedova del quondam Michaele Todarello Codespoti d’anni 64
che fu figlio del quondam Giacomo e della
quondam Catarina Morabito Madre d’anni In casa propria
62 Mastro Antonio Romeo figlio di Dome-
Domenico Todarello figlio d’anni Marito nico e di Antonia Salinitri Marito d’anni 39
40 Antonia Zappia figlia del quondam Vitto-
Francesca Pelle figlia d’Orazio, e di Sabina rio e della quondam Agnesa Colacoci
Pascale Moglie d’anni 26 Moglie d’anni 40
Elisabetta Todarello figlia d’anni 7 Giuseppe Antonio Sergi figlio del primo
Francesco Todarello figlio d’anni 3 Marito d’anni 19
Domenico Romeo figlio d’anni 14
In casa propria Vincenzo Romeo figlio d’anni 11
Antonina Napole figlia del quondam
Francesco e della quondam Isabella Trim- In casa propria
boli Vergine d’anni 23 Francesco Tallarida figlio del quondam
Giuseppe Napole Fratello d’anni 19 Marcello e della quondam Margaritella
Antonio Napole Fratello d’anni 12 Giurato celebe ed eremita d’anni 68
Catarina Napole sorella d’anni 8 Saverio Tallarida Fratello cieco d’anni 42

In casa propria In casa propria


Antonio Brizzi figlio del quondam Vittorio Marina Macrì figlia del quondam France-
e della quondam Elisabetta Iurato Marito sco e della quondam Francesca Stella
d’anni 55 Vedova di Giangiacomo Maurelli che fu
Catarina Sullazzo figlia di Giuseppe e di figlio del quondam Carlo e della quondam
Francesca Rocca Moglie d’anni 22 Domenica Macrì d’anni 55
Giuseppe Brizzi figlio d’anni 4 Francesco Maurelli figlio Maritato d’anni
24 ||
Antonio Zappia figlio del quondam Elisabetta Cocciolo figlia di Giglio e di
Marcello e di Margaritella Trimboli Marito Catarina Todarello Moglie d’anni 22
d’anni 32
Francesca Audino figlia del quondam
Antonio e della quondam Antonina Ro- In casa propria
meo Moglie d’anni 30 Gilonardo Ielasi figlio del quondam
Catarina Zappia figlia d’anni 12 Vittorio e della quondam Palma Scuteri
Antonina Zappia figlia di mesi 9 Marito d’anni 31
Francesca Raso figlia del quondam Toma-
so e della quondam Catarina Scriva Moglie
In casa propria d’anni 33
Antonia Brizzi figlia del quondam Vit- Beatrice Ielasi figlia d’anni 15
to[rio] e della quondam Elisabetta Tallari- Francesco Ielasi figlio d’anni 13
da vergine d’anni 22 Vincenzo Ielasi figlio d’anni 9
Domenico Antonio Brizzi Fratello d’anni 20 Antonio Ielasi figlio d’anni 1
Beatrice Fazari sorella cugina figlia di
Mastro Francesco Fazari e della quondam In casa d’affitto
Catarina Tallarida d’anni 17 Antonia Zappia figlia espuria di Domeni-
ca Zappavigna d’anni 34
In casa propria In casa propria

116
Elisabetta Todarello figlia del quondam Elisabetta Zappia figlia del quondam
Domenico e della quondam Vincenza Angelo e della quondam Francesca Iemal-
Caminiti Vedova di Francesco Catanzariti lo Moglie d’anni 42
che fu figlio del quondam Giuseppe e della Domenico Mittiga figlio d’anni 22
quondam Santa Italiano Rosa Mittiga figlia d’anni 18
Giuseppe Catanzariti figlio d’anni 18 Anna Mittiga figlia d’anni 14
Catarina Catanzariti figlia d’anni 15 Francesca Mittiga figlia d’anni 10
Francesco Mittiga figlio d’anni 6
In casa propria Giovan Battista Mittiga figlio d’anni 4
Domenico Morabito figlio del quondam
Antonio e della quondam Elisabetta Audi- In casa propria
no Marito d’anni 25 Domenico Castelvetare figlio del quon-
Elisabetta Catanzariti figlia del quondam dam Antonio e della quondam Francesca
Gialormo e di Francesca Todarello Moglie Zappia Marito d’anni 43
d’anni 23 Elisabetta Zappavigna figlia del quondam
Antonia Morabito figlia d’anni 5 Francesco e della quondam Domenica
Antonio Morabito figlio d’anni 2 Audino Moglie d’anni 42
Antonio Castellovetare figlio d’anni 15
In casa propria Marcello Castelvetare figlio d’anni 11
Maragaritella Trimboli figlia del quon- Francesca Castelvetare figlia d’anni 2
dam Carlo e della quondam Vittoria Stella
Vedova di Francesco Maurelli che fu figlio In casa propria
del quondam Giacomo e della quondam Diego barbaro figlio del quondam Fran-
Francesca Scruci Madre d’anni 41 cesco e della quondam Vittoria Iemallo
Catarina Maurelli figlia d’anni 19 Marito d’anni 41
Giuseppe Maurelli figlio d’anni 17 Margaritella Pascale figlia del quondam
Francesca Maurelli figlia d’anni 14 Giuseppe e della quondam Pacifica Misi-
Antonio Maurelli figlio d’anni 10 tano Moglie d’anni 43

In casa propria In casa propria


Margaritella Trimboli figlia espuria Orazio Pelle figlio del quondam Antonio
d’anni 60 e della quondam Palma Trimboli Marito
d’anni 64
In casa propria Sabina Pascale figlia del quondam Giusep-
Stefano Barbatano figlio del quondam pe e della quondam Pacifica Misitano
Giuseppe e della quondam Elisabetta moglie d’anni 50 ||
Zappia Marito d’anni 33
Antonia Morabito figlia del quondam In casa propria
Giglio e della quondam Francesca Toda- Don Antonio Zappia Sacerdote figlio del
rello Moglie d’anni 32 quondam Marcello e della quondam An-
Antonio Barbatano figlio d’anni 13 tonia [ ] cognato e zio respettive d’anni
Carlo Barbatano figlio d’anni 11 74
Giglio Barbatano figlio d’anni 9 Magnifica Catarina Fabiano figlia del
Domenico Barbatano figlio d’anni 8 quondam Giacomo e della quondam
Francesca Barbatano figlia d’anni 4 Elisabetta Codespoti Vedova del Magnifi-
Elisabetta Barbatano figlia d’anni 2 co Marcello Zappia che fu figlio del quon-
In casa propria dam Giuseppe nepote del sopradetto Don
Mastro Orazio Mittiga figlio del quon- Antonio d’anni 27
dam Giacomo e di Anna Minici Marito Maria Anna Zappia figlia e nepote respet-
d’anni 40 tive d’anni 7

117
In casa propria In casa d’affitto
Magnifica Elisabetta Macrì figlia del Vittorio Spatolisano figlio del quondam
quondam Orazio e della quondam Gia- Antonio e della quondam Francesca Bar-
lorma Macrì Vedova del quondam France- baro celebe d’anni 67
sco Gliozzio che fu figlio del quondam
Notar Carlo Gliozzi e di Sirvia Todarello In casa d’affitto
d’anni 43 Bruno Salinitri figlio del quondam Giglio
e della quondam Catarina Margeri Marito
In casa propria d’anni 32
Saveria Zappavigna figlia del quondam Francesca Pascale figlia del quondam
Gionne e della quondam Francesca [ ] Giuseppe e della quondam Pacifica Misi-
Vergine d’anni 73 tano Moglie d’anni 33
Gilonardo Salinitri figlio d’anni 8
In casa propria Flavia Salinitri figlia d’anni 3
Tomaso Brizzi figlio del quondam Pietro Catarina Salinitri figlia di mesi 2
e della quondam Sirvia Todarello Marito
d’anni 44 In casa propria
Maria Misitano figlia del quondam Michae- Carmine Trimboli figlio del quondam
le e della quondam Anna Romeo Moglie Giovanne e della quondam Francesca
d’anni 41 Castelvetare Marito d’anni 38
Giuseppe Brizzi figlio d’anni 21 Catarina Campagna figlia del quondam
Beatrice Brizzi figlia d’anni 18 Francesco e della quondam Margaritella
Marcello Brizzi figlio 12 Sguarcia Moglie d’anni 32
Elisabetta Brizzi figlia d’anni 7 Francesca Trimboli figlia d’anni 14
Rosa Trimboli figlia d’anni 11
In casa propria Marcello Trimboli figlio d’anni 9
Mastro Domenico Todarello figlio del Domenico Trimboli figlio d’anni 6
quondam Giovanne e della quondam Francesco Trimboli figlio d’anni 4
Francesca Spanò Vedovo di Sirvia Stillisa-
no che fu figlia del quondam Domenico e In casa propria
della quondam Antonina Morabito Marito Domenica Celonisi figlia del quondam
d’anni 57 Francesco vedova d’anni 60
Catarina Zappia figlia del quondam Mastro
Vittorio e della quondam Francesca Iemal- In casa propria
lo Vedova di Saverio Scruci che fu figlio Magnifico Dottor Giovan Battista Macrì
del quondam Francesco e della quondam figlio del quondam Gialormo e della quon-
Catarina Sanzotta Moglie d’anni 43 dam Domenica Trimboli Vedovo della
Francesco Todarello figlio d’anni 20 quondam Magnifica Virginia Fabiano figlia
Giuseppe Scruci figliastro d’anni 19 del quondam Giovan Battista e della quon-
Domenico Scruci figliastro d’anni 17 dam Catarina Calabretta Padre d’anni 78
Vittorio Scruci figliastro d’anni 11 Magnifico Francesco Macrì figlio d’anni 40
Magnifica Livia Cordì figlia del quondam
In casa propria Emmanuele e della quondam Beatrice Leni
Francesca Stillisano figlia cdel quondam Moglie d’anni 37
Domenico e della quondam Antonia Giovan Battista figlio d’anni 17
Morabito Vedova di Mastro Giovanne Giuseppe Macrì figlio d’anni 15
Todarello che fu figlio di Domenico e Virginia Macrì figlia d’anni 13
della quondam Francesca Spanò Madre Fortonato Macrì figlio d’anni 11 ||
d’anni 53 Rosa Anna Macrì figlia d’anni 7
Saverio Todarello figlio d’anni 31 Francesco Antonio Macrì figlio d’anni 4

118
Emmanuele Macrì figlio d’anni 3 Francesco Zappia figlio del quondam
Carlo Antonio Macrì figlio d’anni 1 Giglio e della quondam Elisabetta Vara-
glioti Marito d’anni 41
In casa propria Catarina Iemallo figlia del quondam Do-
Antonio Salinitri figlio del quondam menico e della quondam Elisabetta Ferro
Francesco e della quondam Margaritella Moglie d’anni 33
Landro Marito d’anni 51 Anna Maria Zappia figlia d’anni 7
Antonia Pelle figlia di Orazio e di Sabina
Pascale Moglie d’anni 21 In casa propria
Giacomo Salinitri figlio 3 Orazio Zappia figlio del quondam Giu-
Maria Salinitri figlia d’anni 7 seppe e della quondam Varaglioti Marito
Domenico Salinitri figlio d’anni 1 d’anni 46
Antonia Iemallo figlia del quondam Do-
menico e della quondam Elisabetta Ferro
In casa propria Moglie d’anni 45
Agnesa Misitano cieca vergine figlia del Francesco Antonio figlio d’anni 10
quondam Giamichele e della quondam Rosaria Zappia figlia d’anni 14
Anna Romeo d’anni 30
In casa propria
In casa propria Magnifico Domenico Spanò figlio del
Elisabetta Landro figlia del quondam quondam Giovanne e della Magnifica
Domenico e della quondam Catarina Francesca Romeo Marito d’anni 46
Audino Vedova del quondam Giacomo Magnifica Sinfa Rosa Pedullà figlia del
Talladira che fu figlio del fu Antonio e quondam Domenico e di Giulia Rulli
della fu Beatrice Zappia d’anni 73 Moglie d’anni 36
Giuseppe Talladira figlio del quondam Giovan Battista Spanò figlio d’anni 16
Giacomo e della sopradetta Elisabetta Rosaria Spanò figlia d’anni 15
Marito d’anni 30 Petronilla Spanò figlia d’anni 13
Elisabetta Pelle figlia di Francesco e di Francesco Spanò figlio d’anni 9
Catarina Pelle Moglie d’anni 21 Antonia Spanò figlia d’anni 4
Rosaria Talladira figlia d’anni 5 Francesca Spanò figlia d’anni 2

In casa propria
In casa propria Don Giuseppe Colacoci Sacerdote figlio
Agnesa Vasili figlia del quondam Gian- del quondam Agostino e della quondam
domenico e della quondam Elisabetta Elisabetta Ripolo d’anni 61
Trimboli Vedova del quondam Francesco
Maidoti che fu figlio del quondam Anto- In casa propria
nio e della quondam Francesca Marina Antonio Pelle figlio del quondam France-
Madre d’anni 75 sco e della quondam [ ] Marito d’anni 60
Giglio Barbatano figlio del quondam Giu- Elisabetta Cava figlia del quondam [ ] e
seppe e della quondam Elisabetta Zappia della quondam [ ] Moglie d’anni 48
Gennero e Marito rispettive d’anni 29 Carmine Pelle figlio d’anni 15
Francesca Maidoti figlia del quondam Francesco Pelle figlio d’anni 13
Francesco e della sopradetta Agnesa Vasili Pasquale Pelle figlio d’anni 10
Marito d’anni 27 Rosaria Pelle figlia d’anni 7
Elisabetta Barbatano figlia d’anni 7 Francesca Pelle figlia d’anni 4
Domenico Barbatano figlio d’anni 4 Vincenzo Pelle figlio d’anni 1

In casa propria In casa propria

119
Giuseppe Marando figlio del quondam Margaritella Zappavigna figlia del quon-
Giamichele e della quondam Marina [ ] || dam Antonio e della quondam Catarina
Marito d’anni 53 Maurelli Moglie d’anni 40
Flavia Marando figlia del quondam Gia- Gialorma Zappavigna cognata figlia delli
como e della quondam Maria Zappia sopradetti rispettive d’anni 48
Moglie d’anni 40 Elisabetta Scruci figlia d’anni […]
Giglio Marando figlio d’anni 32 Vittoria Scruci figlia d’anni […]
Antonia Marando figlia d’anni 18
Giovan Battista Marando figlio d’anni 16 In casa propria
Nunziato Marando figlio d’anni 13 Antonia Chinè figlia del quondam Giu-
Natale Marando figlio d’anni 11 seppe e della quondam Domenica Toda-
Maruzza Marando figlia d’anni 8 rello vergine d’anni 38
Marina Marando figlia d’anni 5 Elisabetta Chinè Sorella e Vedova del
Vincenzo Marando figlio d’anni 1 quondam Antonio Spanò del Bianco
d’anni 36
In casa d’affitto Antonio Chinè fratello d’anni 25
Anna Minici figlia del quondam Domeni-
co e della quondam [ ] Vedova di Mastro Incasa propria
Giacomo Mittiga che fu figlio del quon- Antonia Napole figlia del quondam
dam Mastro Domenico e della quondam Giacomo e della quondam Elisabetta
Nunzia Nataris d’anni 55 Mittiga Vedova di Francesco Minniti che
fu figlio del quondam Giacomo e della
quondam Elisabetta D’anna d’anni 50
Francesca Minniti figlia d’anni 27
Domenico Minniti figlio d’anni 20
Strada dello sterro Catarina Minniti figlia d’anni 18

In casa propria Sieguono quattro case vacue


Giacomo Tuccio figlio del quondam
Francesco e della quondam Elisabetta In casa d’afitto
Maurelli Marito d’anni 30 Elisabetta Caminiti figlia del quondam
Catarina Zappia figlia del quondam Carlo e Mastro Domenico e della quondam Fran-
di Francesca Pelle Moglie d’anni 28 cesca Pulitanò vergine d’anni 51
Elisabetta Tuccio figlia d’anni 6
In casa d’affitto
Bartolo Mafrici figlio del quondam [ ] e
In casa propria della quondam [ ] Marito d’anni 32
Margaritella Attisano figlia del quondam Domenica Tigani figlia del quondam
Giovanne e della quondam Elisabetta Giuseppe e della quondam Francesca
Prestaviti Vedova del quondam Giacomo Straneri Moglie d’anni 39
Macrì che fu figlio del quondam Marco e Antonia Mafrici figlia d’anni 16
della quondam Gialorma Zappia Madre Francesca Mafrici figlia d’anni 14
d’anni 51 Catarina Mafrici figlia d’anni 9
Rosa Macrì figlia d’anni 13 Carmine Mafrici figlio d’anni 5

Francesco Scruci figlio del quondam In casa propria


Carlo e di Domenica Zappavigna Marito Soprana Giurato figlia del quondam
d’anni 58 Domenico e della quondam Bona Florio
Vedova di Orazio Cristarella che fu figlio

120
del quondam Francesco e della quondam [ ] Catarina Brizzi figlia del quondam Gio-
Madre d’anni 76 vanne e della quondam Elisabetta Parlon-
Nicola Chinè Genero figlio del quondam go Vedova quondam Giovan Domenico
Antonio e della quondam Dianora di Minici che fu figlio del quondam Vincenzo
Lonardo di San Nicola Marito d’anni 43 e della quondam Gialorma Aprili Madre
Elisabetta Cristarella figlia del quondam d’anni 53
Orazio e della sopradetta Soprana Giurato Domenico Minici figlio d’anni 23
Moglie d’anni 36 Francesco Minici figlio d’anni 21
Domenica Chinè figlia d’anni 8 Marco Antonio figlio d’anni 19
Catarina Cristarella figlia d’anni 3 Elisabetta Minici figlia d’anni 17
Giuseppe figlio d’anni 1 || Gialorma Minici figlia d’anni 15

Sieguono tre case vacue In casa propria


Domenico Barbaro figlio del quondam
In casa propria Francesco e della quondam Elisabetta
Antonio Sanzotta figlio del quondam Straneri Marito d’anni 59
Francesco e della quondam Ursula Cutrul- Agnesa Mammoliti figlia del quondam
là Marito d’anni 46 Antonio e della quondam Domenica Macrì
Catarina Salinitri figlia del quondam Fran- Moglie d’anni 49
cesco e della quondam Margaritella Landro Bruno barbaro figlio d’anni 25
Moglie d’anni 44 Antonio barbaro figlio d’anni 22
Francesco Sanzotta figlio d’anni 18 Carlo barbaro figlio d’anni 19
Giuseppe barbaro figlio d’anni 16
In casa d’affitto Francesco barbaro figlio d’anni 13
Giuseppe Scorda figlio del quondam Pascale barbaro figlio d’anni 11
Domenico e della quondam Grazia Franco
Marito d’anni 56
Antonia Nastasi figlia del quondam Giu- In casa propria
seppe e della quondam Elisabetta Trimboli Domenico Carlino figlio del quondam
Moglie d’anni 50 Leonardo e della quondam Elisabetta [ ]
Antonio Scorda figlio d’anni 16 d’anni 53
Domenico Scorda figlio d’anni 13 Sirvia Carlino figlia del quondam Giglio e
Bruno Scorda figlio d’anni 5 di Antonina Sanzotta Moglie d’anni 50
Antonio Carlino figlio d’anni 25
In casa propria Carlo Carlino figlio d’anni 21
Giovan Battista Giovanazzo figlio del Francesca Carlino figlia d’anni 29
quondam Antonio e della quondam Mar- Beatrice Carlino figlia d’anni 14
garitella Cacia Marito d’anni 48 Giglio Carlino figlio d’anni 7
Beatrice Talladira figlia del quondam
Giacomo e della quondam Elisabetta In casa d’affitto
Landro Moglie d’anni 38 Elisabetta Todarello figlia del quondam
Elisabetta Giovanazzo figlia d’anni 16 Antonio Todarello [e di] Margaritella
Margaritella Giovanazzo figlia d’anni 13 d’anna Vedova di Mercuri Lombardo di
Antonia Giovanazzo figlia d’anni 11 Bovalino Madre d’anni 28
Francesco Giovanazzo figlio d’anni 9 Onofrio Minniti figlio espurio d’Antonio
Bruno Giovanazzo figlio d’anni 6 Minniti d’anni 11
Giuseppe Giovanazzo figlio d’anni 1

In casa propria In casa propria

121
Orazio Morabito figlio del quondam In casa propria
Domenico e della quondam Virginia Domenica Giovanazzo figlia del quon-
Brizzi Marito d’anni 37 dam Antonio e della quondam Margaritella
Francesca Landro figlia del quondam Anto- Cacia Vedova di Giovan Battista Trimboli
nio e di Marina Arseni Moglie d’anni 30 che fu figlio del quondam Antonio d’anni
Antonio Morabito figlio d’anni 9 61
Virginia Morabito figlia d’anni 6
Catarina Morabito figlia d’anni 3 In casa propria
Elisabetta Pazzano figlia del quondam
In casa propria Giacomo e della quondam Margaritella
Giuseppe Cristarella figlio del quondam Spagnolo Vedova del quondam Nicola
Vincenzo e della quondam Catarina Toda- Ceravolo che fù figlio di Giglio ed Anto-
rello Marito d’anni 42 nina Sanzotta Madre d’anni 54
Gialorma Todarello figlia del quondam Domenico Ceravolo figlio d’anni 28
Antonio e della quondam Margaritella Pietro Ceravolo figlio d’anni 24
D’Anna d’anni 40 Lucrezia Ceravolo d’anni 19
Catarina Cristarella figlia d’anni 16 Francesco Ceravolo figlio d’anni 8
Vincenzo Cristarella figlio d’anni 13 Antonio Ceravolo figlio d’anni […]
Elisabetta Cristarella figlia d’anni 8 ||
Domenico Cristarella figlio d’anni 6 In casa propria
Giglio Cristarella figlio d’anni 4 Domenico Crisafi figlio del quondam
Antonio e della quondam Elisabetta San-
In casa propria zotta Marito d’anni 56
Giuseppe Brizzi figlio del quondam Vitto- Francesca Pazzano figlia del quondam
rio e della quondam Elisabetta Iurato Mari- Giacomo e della quondam Margaritella
to d’anni 50 Spagnolo Moglie d’anni 50
Francesca Talladira figlia del quondam Gialorma Crisafi figlia d’anni 29
Antonio e della quondam Giastina Toda- Giuseppe Crisafi figlio d’anni 24
rello Moglie d’anni 33 Saverio Crisafi figlio d’anni 14
Elisabetta Brizzi figlia d’anni 17 Elisabetta Crisafi figlia d’anni 12
Pavola Brizzi figlia d’anni 13
Giustina Brizzi figlia d’anni 9 In casa propria
Beatrice Brizzi figlia d’anni 8 Antonio Sanzotta figlio del quondam
Antonio Brizzi figlio di mesi 10 Giovan Battista e della quondam Catarina
Giuliano di Condojanne Marito d’anni 54
In casa propria Elisabetta Stillisano figlia del quondam
Giovan Domenico Armeni figlio del Giglio e di Antonia Todarello Moglie
quondam Giuseppe e della quondam d’anni 37
Elisabetta Pascale Marito d’anni 47 Gilonardo Pepi figliastro del quondam
Francesca Castelvetari figlia di Giuseppe e Mastro Antonio Pepi primo marito d’anni
di Cartarina Morabito d’anni 47 17
Antonio Armeni figlio d’anni 25 Nicolò Sanzotta figlio d’anni 14
Catarina Armeni figlia d’anni 22 Giuseppe Sanzotta figlio d’anni 4
Nicola Armeni figlio d’anni 16
Elisabetta Armeni figlia d’anni 14 In casa propria
Francesco Armeni figlio d’anni 12 Elisabetta Pazzano figlia del quondam
Saverio Armeni figlio d’anni 10 Giacomo, e della quondam Gialorma
Tomaso Armeni figlio d’anni 7 Straneri moglie d’Orazio Zappia che tro-
Antonia Armeni figlia d’anni 4 vasi di fuori d’anni […]
Rosaria Armeni figlia d’anni 1 Francesca Zappia figlia d’anni 12

122
Anna Zappia figlia d’anni 10 Saverio Russo figlio del quondam Antonio
Antonia Zappia figlia d’anni 8 e della quondam Antonina Sanzotta Marito
Catarina Zappia figlia d’anni 4 d’anni 41
Esente della Massaria da più anni.
In casa propria
Antonina Sanzotta figlia del quondam
Antonio e della quondam Francesca Mur- In casa propria
daca Vedova del quondam Giglio Ceravo- Giuseppe Chiricosta figlio del quondam
lo che fu figlio del quondam Francesco e Antonio e della quondam Antonina Par-
della quondam Potenziana Marando Ma- longo Marito d’anni 57
dre e Socera d’anni 81 Antonia Brizzi figlia del quondam Gio-
Gialorma Ceravolo figlia d’anni 38 vanne e della quondam Elisabetta Parlon-
Antonio Filippone genero figlio del quon- go Moglie d’anni 51
dam Francesco e della quondam Perna Elisabetta Chiricosta figlia d’anni 24
Scruci Marito respettive d’anni 27 Domenico Chiricosta figlio d’anni 21
Francesca Ceravolo figlia e Moglie rispet- Catarina Chiricosta figlia d’anni 17
tive delli sopradetti d’anni 28 Carlo Chiricosta figlio d’anni 14
Stefano Filippone figlio d’anni 12 ||
Bruno Filippone figlio d’anni 7 In casa propria
Elisabetta Filippone figlia d’anni 4 Francesca Scriva figlia del quondam
Giovan Domenico e della quondam Cata-
In casa propria rina Zappia Vedova di Giuseppe Todarello
Catarina Ceravolo figlia del quondam che fu figlio del quondam Giuseppe Ma-
Giglio e di Antonina Sanzotta Vedova stro Giovanne e della quondam Francesca
d’Antonio Pazzano che fu figlio del quon- Stillisano d’anni 34
dam Giacomo e della quondam Margari-
tella Spagnolo Madre d’anni 60 Seguono tre case vacue
Giuseppe Francesco Pazzano figlio d’anni 23
Domenico Pazzano figlio d’anni 17 Giovan Battista Scriva figlio del quon-
dam Giovan Domenico e della quondam
Catarina Zappia Marito d’anni 37
In casa propria Anna Procopi figlia di Mastro Antonino e
Saveria Castelvetare figlia del quondam di Francesca Minniti Moglie d’anni 27
Antonio e della quondam Francesca Zap- Elisabetta Scriva figlia d’anni 5
pia Vedova del quondam Domenico Mar- Catarina Scriva figlia di mesi 10
rapodi che fu figlio del quondam Mastro
B[i]asi e della quondam Vittoria Pedavoli In casa propria
Madre e sociera respettive d’anni 46 Carlo Todarello figlio di Domenico e di
Francesco Arcuri figlio del quondam Potenziana Brizzi Marito d’anni 27
Giglio e della quondam Elisabetta Nobile Antonia Spatolisano figlia del quondam
sociero e Marito respettive d’anni 35 Tomaso e di Anna Barbatano Moglie
Elisabetta Marrapodi figlia delli sopradetti d’anni 18
e Moglie d’anni 21
Antonia Arcuri figlia d’anni 4 In casa propria
Agnesa Castelvetare figlia delli quondam Antonia Minniti figlia del quondam
sopradetti cognata e sorella respettive Giacomo e della quondam Catarina Mora-
d’anni 41 bito Vedova di Giovan Battista Spatolisa-
no figlio del quondam Antonio e della
quondam Catarina Rocca Madre d’anni 63
In casa d’affitto Francesco Spatolisano figlio d’anni 35

123
Catarina Spatolisano figlia d’anni 30 Francesca Bruno figlia del quondam
Vittorio Spatolisano figlio d’anni 27 Francesco e della quondam Catarina Zap-
Giuseppe Spatolisano figlio d’anni 21 pia d’anni 26

In casa propria
In casa propria Giglio Cocciolo figlio del quondam Santo
Magnifico Carlo […] figlio del quondam e della Domenica Giovanazzo Marito
Gatano, e della quondam Saveria Zappia d’anni 32
d’anni 30 Catarina Todarello figlia del quondam
Michaele e di Elisabetta Maurelli Moglie
In casa propria d’anni 32
Giovan Battista Pazzano figlio del Carlo Cocciolo figlio d’anni 13
quondam Gennaro e della quondam Gia- Saverio Cocciolo figlio d’anni 11
lorma […] del Bianco Marito d’anni 56 Giuseppe Cocciolo figlio d’anni 4
Antonina Landro figlia del quondam Antonio Cocciolo figlio di mesi 4
Domenico e della quondam Catarina
Audino Moglie d’anni 57 In casa propria
Anna Pazzano figlia d’anni 21 Gialorma Talladira figlia di Saverio e di
Domenico Pazzano figlio d’anni 19 Domenica Brizzi Vedova di Carlo Ripolo
che fu figlio del quondam Giuseppe e della
quondam Lucrezia Minici d’anni 28
In casa propria Saverio Ripolo d’anni 12
Catarina Parlongo figlia del quondam Francesca Ripolo figlia d’anni 8
Domenico e della quondam Francesca
Zappia Vedova di Mastro Antonio Margeri Borgo di Sant’Antonio
che fu figlio del quondam Mastro Tomaso
e della quondam || In casa propria
Domenica Cacia Ava d’anni 63 Domenico Macrì che fu figlio del quon-
Antonio di Lonardo nepote figlio [di] dam Diego e della quondam Ippolita
Giuseppe e della quondam Elisabetta Morabito Marito d’anni […]
Margeri d’anni 15 Agnesa Todarello figlia del quondam
Francesco e della quondam Catarina Pelle
Sieguono tre case vacue Moglie d’anni […]
Antonio Macrì figlio d’anni 19
In casa propria Francesco Macrì figlio d’anni 14
Carlo Romeo figlio del quondam Antonio Tomaso Macrì figlio d’anni 12
e della quondam Antonina Zappia Vedovo Carlo Macrì figlio d’anni 4
d’Antonia Varaglioti che fu figlia del Bennardina figlia d’anni 1
quondam Giovan Domenico e della quon-
dam Margaritella Macrì che fu figlia del Sieguono tre case vacue
quondam Vincenzo e della quondam
Maria Zappia Padre d’anni 59 Antonina Brizzi figlia del quondam Pie-
Francesco Antonio Romeo d’anni 27 tro e della quondam Domenica Macrì
Antonina Romeo figlia d’anni 24 d’anni 26
Candida Romeo figlia d’anni 21 Francesco Brizzi fratello d’anni 24
Nicolina Romeo figlia d’anni 18
In casa propria
Antonio Todarello figlio del quondam
Don Gilonardo Pedullà figlio del quon- Ferrante, e della quondam Catarina Mar-
dam Antonio e della quondam [ ] zano Marito d’anni 31

124
Catarina Longo figlia del quondam Mastro Giovan Domenico Morabito figlio del
Domenico e della quondam Elisabetta quondam Tomaso e della quondam Anto-
Speziale Moglie d’anni […] nina Scriva Vedovo di Beatrice Brizzi che
Bruno Todarello figlio di mesi 5 fu figlia del quondam Antonio e della
quondam Elisabetta Pelle Padre d’anni 51
In casa propria Catarina Morabito figlia d’anni 26
Elisabetta Morabito figlia del quondam Domenico Morabito figlio d’anni 17
Antonio e della quondam Isabella Campo Rosaria Morabito figlia d’anni 13
Vedova di Saverio Brizzi che fu figlio del Antonia Morabito figlia d’anni 11
quondam Antonio e della quondam Elisa-
betta Pelle Madre d’anni 57 In casa propria
Antonio Brizzi figlio d’anni 21 Domenico di Lonardo figlio del quon-
Rosaria Brizzi figlia d’anni 17 dam Giovanne e della quondam Catarina
Domenico Brizzi figlio d’anni 8 Maidoti Marito d’anni 51
Elisabetta Garreffa figlia del quondam
In casa propria Domenico e della quondam Francesca
Bruno Macrì figlio del quondam Giusep- Audino Moglie d’anni 37
pe e della quondam Catarina Vasili Marito Rosa di Lonardo figlia d’anni 14
d’anni 27 Catarina Lonardo figlia d’anni 9
Catarina di Lonardo figlia del quondam Antonia di Lonardo figlia d’anni 7
Giglio e della quondam Francesca Garref- Perna Garreffa cognata e sorella respettive
fa Moglie d’anni 23 delli sopradetti d’anni 61
Antonia Macrì figlia d’anni 4
Pascale Macrì figlio di mesi 10 In casa propria
Francesca Arcuri figlia del quondam
In casa propria Gilonardo e della quondam Elisabetta
Orazio Morabito figlio del quondam Nobile Vedova del quondam Francesco
Antonio e della quondam Elisabetta Pelle Morabito che fu figlio del quondam Ora-
Marito d’anni […] zio e della quondam Beatrice Cancelleri
Antonia Todarello figlia del quondam Madre d’anni 33
Giamichele e di Elisabetta Maurelli Moglie Domenico Morabito figlio d’anni 16
d’anni 31 ||
Antonio Morabito figlio d’anni 8 In casa propria
Vincenzo Morabito figlio d’anni 6 Perna Sansotta figlia del quondam Diego
Catarina Morabito figlia d’anni 3 e della quondam Elisabetta Pelle Vedova
Catarina Pollicroni nepote, figlia di Pavolo di Giuseppe Todarello che fu figlio di
e della quondam Antonina Morabito Giamichele e della quondam Flavia [ ]
d’anni 16 d’anni 71
Domenico Maurelli figlio del quondam
In casa propria Giovanne e della quondam Francesca
Domenico Misitano figlio del quondam Cangemi nepote Marito d’anni 28
Giacomo e di Domenica La cava Marito Beatrice Mediate figlia del quondam Bruno
d’anni 26 e della quondam Elisabetta Todarello
Antonia Seminara figlia del quondam Moglie d’anni 18
Giuseppe e della quondam Catarina Peda-
voli Moglie d’anni 22 In casa propria
Francesco Antonio Misitano di mesi 1 Antonio Giurato figlio di Francesco e
della quondam Elisabetta Bova Marito
In casa propria d’anni 31

125
Isabella Sanzo[tta] figlia del quondam In casa propria
Domenico e della quondam Antonia Giovan Battista Seminara figlio del
Maurelli Moglie d’anni 61 quondam Giuseppe e della quondam
Vittoria Audino Marito d’anni 50
In casa propria Antonia Zappia figlia del quondam Mar-
Gilonardo Todarello figlio del quondam cello e di Margaritella Macrì Moglie d’anni
Mastro Domenico e della quondam Sirvia 43
Stillisano Marito d’anni 26 Francesca Seminara figlia d’anni 17
Francesca Morabito figlia di Giovan Do- Giuseppa Seminara figlia d’anni 10
menico e della quondam Beatrice Brizzi Tomaso Seminara figlio d’anni 7
Moglie d’anni 21
Domenico Todarello figlio d’anni 2 In casa propria
Domenico Pelle figlio del quondam
Francesco e d’Agnesa Napole Marito
In casa propria d’anni 31
Giovan Battista Todarello figlio del Elisabetta Seminara figlia di Giovan Batti-
quondam Francesco e della quondam sta e di Antonia Zappia Moglie d’anni 25
Catarina Pelle Marito d’anni 49 Anna Pelle figlia d’anni 4
Antonia Macrì figlia del quondam Diego e Catarina Pelle figlia d’anni 1
della quondam Ippolita Morabito d’anni
51 In casa propria
Francesca Macrì cognata e sorella respetti- Antonio Morabito figlio del quondam
ve d’anni 71 Francesco e della quondam Lucrezia Zap-
Francesco Macrì nepote d’anni 13 pia Marito d’anni 41
Catarina Pelle figlia del quondam France-
sco e della quondam Agata Napole Moglie
In casa propria d’anni 31
Domenico Minniti figlio del quondam Marco Morabito figlio d’anni 3
Giacomo e della quondam Elisabetta
d’anna Marito d’anni 50 In casa propria
Elisabetta Audino figlia del quondam Francesco Antonio Marando figlio di
Francesco e della quondam Francesca Giuseppe e della quondam Agnesa Nobile
Seminara Moglie d’anni 51 Marito d’anni 23
Giorgio Minniti figlio d’anni 21 Lucrezia Buccafurni figlia del quondam [ ]
Antonia Morabito figliastra d’anni 28 e di [ ] Moglie d’anni 46
Isabella Zappia figlia espuria d’Antonia
d’anni 4 In casa d’affitto
Francesca Ripolo figlia del quondam
Pietro e della quondam Maria Arcuri
In casa propria Vedova di Giovan Domenico Trimboli
Antonio Seminara figlio del quondam che fu figlio del quondam Mastro Antonio
Giuseppe e della quondam Vittoria Audi- Trimboli e della quondam Francesca Mau-
no Marito d’anni 51 relli Madre d’anni 53
Anna Ripolo figlia del quondam Giuseppe Antonio Morabito figlio d’anni 23
e della quondam Lucrezia […] 49 Isabella Trimboli figlia d’anni 25
Francesca Napole figlia del quondam
Francesco e della quondam Isabella Trim- Elisabetta Morabito figlia del quondam
boli figlia adottiva delli sopradetti d’anni Francesco e della quondam Lucrezia Zap-
13 || pia Vedova di Francesco Franco che fu

126
figlio del quondam Placido e della quon- Presens copia extracta est a suo proprio
dam Nunzia [ ] Madre d’anni 43 originale paenes me existente cum quo
Stefano Franco figlio d’anni 16 facta collatione concordat salva semper et
in fidem &c.
[In casa] propria Datum Ardore die 31 Mensis maij 1746
[…] figlio del quondam […] Marito d’anni Dominus Joseph Calabretta Archipre-
[…] sbyter ||
Antonina Nastasi figlia del quondam
Domenico e della quondam […] Rulli Faccio fede Jo sottoscritto Arciprete di
Moglie d’anni […] questa Terra d’Ardore a chi […] presente
spetterà vedere in qualsivoglia parte sarà
In casa propria presentata in Judicio vel et ubi opus fuerit
Francesca Garreffa figlia del quondam qualmente havendo fatto perquisitione nel
Alfonso e della quondam Vittoria Audino libro dei morti, ho trovato li qui sottoscrit-
Vedova di Giglio di Lonardo che fu figlio ti nominati e cognominati che passarono
del quondam Giovanne e della quondam da questa all’altra vita e sono videlicet
Catarina [ ] d’anni 43 A 4 Settembre del 1743 morì il magnifico
Domenico di Lonardo figlio d’anni […] Marcello Zappia
A 7 Ottobre 1743 morì Domenico Camera
In casa propria bandera
Onofrio Giurato figlio del quondam A 17 Decembre 1743 morì Antonino
Giglio e della quondam Antonina Celodo- morabito
nisi marito d’anni 49 A 25 Decembre 1743 morì Antonio Cera-
Lucrezia Spagnolo figlia del quondam volo di Francesco
Giulio e della quondam Grazia […] moglie A primo Luglio 1744 Morì Domenico
d’anni 39 Iennopulo
Domenico Giurato figlio d’anni 10 A 26 Novembre 1744 Morì Bruno Procopi
Francesco Giurato figlio d’anni [...] A 12 Decembre 1744 Morì Ferrante Toda-
Grazia Giurato figlia d’anni […] rello
Francesca Maufrici Serva d’anni 16 A 30 Decembre 1744 Mastro Francesco
traina
In casa di […] A 8 Gennaro 1745 Morì Domenico Rocca
Diego Fratia figlio di […] quondam […] A 9 Gennaro 1745 Morì Carlo Scruci
venne qui ad abitare verso li […] A 23 Gennaro 1745 Morì Mastro Giglio
Maria Balzo dice esser di Gerace […] Marzano
Felicia Mammoliti […] A 8 Marzo 1745 Morì Giovanne Caminiti
Catarina Fratia figlia d’anni […] A 26 Giugno 1745 Morì Mastro Antonio
Lorenso bottari della Bagnara venne qui Sullazzo
ad abitare a 20 Agosto 1744 […] d’Anni 37 A 22 Luglio 1745 Morì Saverio Brizzi
Mastro Giovanne Gotto della Bagnara A 11 Settembre 1745 morì il magnifico
venne qui ad abitare a 20 Ottobre 1745 Francesco Gliozzi
[…] A 24 Ottobre 1745 morì Antonio Ceravo-
lo di Domenico
Finis || A 10 Gennaro 1476 morì Giovanne Mi-
chiele Spanò
A 13 Febbraro 1746 morì Antonio mora-
Anime in tutto 1117 bito del quondam Gilonardo
Matrimonij 165 A 13 detto 1746 morì Bruno Falcomata
Famiglie 281 A 4 Aprile 1746 morì Giacomo di Sena

127
A 4 maggio 1746 morì Domenico Spatuli- Abitano in casa propria, e posseggono
sano un'altra
A 5 maggio 1746 morì Domenico Zappia Posseggono un territorio in contrada
di Carlo chiara vitato di quartoronate 3, e alborato,
A 21 Maggio 1746 morì Oratio Morabito limito il Vallone, e via, stimato di rendita
|| per carlini dodeci e paga alla Principal
A 23 Maggio 1746 morì Antonio Spatuli- Corte per li Corpi di chiara docati cinque e
sano figlio del quondam Domenico grana trenta che assorbisce.
Più in detta contrada quartoronate 3. di
Ad cujus rei inspecturi ho scritto e sotto- terre alborate, limito via publica ed il
scritto la presente fede di mia propia mano Magnifico Biaggio Rianò, stimate di rendi-
Ardore 8 maggio 1746 ta per carlini 4 e grana otto, che va annes-
Io Don Giuseppe Calabretta faccio fede so col sudetto peso, quale assorbisce
come sopra Un altro territorio in contrada tré carlini di
tumolata una vitata e quartoronate cinque
Fò fede io infrascritto Regio Notaro come aratorie, limito i beni di Giuseppe Maran-
la presente fede e stata scritta di mano dal do, e Biaggio Rianò, stimate per carlini
Reverendo Arciprete di questa Terra undici, e paga al’Erede Iacomo Fabiano
d’Ardore Don Giuseppe Calabretta in mei annui carlini dieci, resta 10
&c. […] e perciò devesi dare tutta la piena [p. 2] Riporto d’once 42:10
credenza, et a fede Ardore oggi 31 Maggio Più in contrada petrazomata un territorio
1746 Ita est qui Thomas Ripolo de Terra di tumolata una alborato cioè l’utile domi-
Ardoris Regia Auctoritate Notarius manu, nio, e la parte dominica rende al Convento
meoque solito uti consueri signo scripsi et di S. Francesco d’Assisi di Gerace limito i
signavi Rogatus &c. Laus Deo [segue segno di beni del Santissimo Rosario di questa
tabellionato] Terra, e quelli di San Rocco della medesi-
ma Terra, stimato di rendita per carlini sei
e grana quattro, e restono once 2:04
[Libro d’onciario] Più in contrada la monaca un territorio di
quartoronate cinque alborato limito il
Ardore magnifico Oratio Macrì, e Don Gioanne
Calabria Ultra Malarbì di Gerace stimato di rendita per
carlini sei, e grana otto, e paga al detto di
[p. 1] Antonio Procopi di Domenico Malarbì grano staglio tumolo uno, che
Massaro 35 valutato carlini dieci assorbisce
Catarina Mittica moglie 29 Più in contrada le Spine Sante un territorio
Domenico figlio 7 di tumolate due vitate confina con li beni
Vitaliano figlio 5 di Antonio Carpenteri di Bovalino, e via
Antonia figlia 10 stimato per nienti per non esser infrutto, e
Francesca figlia 2 paga al monastero di Sant’Anna di Gerace
Domenico figlio naturale 12 carlini dodeci di censo
Francesco fratello Massaro Anni 32 Posseggono due somari valutati di rendita
Stefano fratello 24 docati 12: sono 20
Antonia Napoli madre 60 Trè bovi valutati di rendita per docati 24
Testa sono once 40
Industria 14 Vacche numero cinque figliate sono once
Testa di Francesco fratello 17:15
Industria 14 Una Giomenta valutata per docati dodeci
Industria di Stefano 14 sono once 20 1.41.29

128
[p. 3] Antonio Filippone bracciale d’Anni carlini sei, e paga alla Chiesa di San Rocco
35 censo carlini dieci, che assorbisce
Francesca Ceravolo moglie 30 Un altro territorio di quartoronate due in
Stefano figlio 4 contrada Sciò, limito via, e Bruno Paparo,
Bruno figlio 1 stimato per grana venti, e paga al Reveren-
Antonina Sansotta socera 70 do Arciprete di Bovalino grano staglio
Geronima cognata in capillis 40 quarti due, valutato carlini cinque assorbi-
Testa sce
Industria 12 Più in contrada mucheti terre quartoronate
Abita in casa propria, e possiede un’altra 3. con piedi d’Albori limito Carlo Pelle, e
casa Don Ferdinando d’Amato, stimate per
Possiede un territorio alborato in contrada grana trentadue sono 1-02 13:02
il petto di quartoronate due, limito via e
Diego Pelle, stimato di rendita carlini sei, e [p. 6 bianca]
paga censo al Magnifico Francesco Zappia
di Giuseppe carlini setti, che assorbisce [p. 7] Antonio Morabito di Domenico
Un altro in contrada Gullo vitato e albora- bracciale Anni 25
to, limito Don Ferdinando d’Amato, Antonia Landro moglie 23
stimato di rendita per carlini due e paga al Testa
Reverendo Arciprete di Condoianne carlini Industria 12
cinque, e mezzo di censo, che assorbisce Abita in casa propria
Un altro in contrada Muchieti di quartoro- Possiede un territorio vitato, e alborato, in
nate cinque, limito Marcello Bova, e Giu- contrada tafaria di stuppellate trè limito
seppe chiricosta stimato per grana sessan- Diego Varvaro, e Gennaro Pasquale stima-
ta, e paga al Reverendo Don Ferdinando to di rendita grana cinquanta sei, e paga
d’Amato staglio in grano uno tumulo e un alla Corte Principale staglio in grano stup-
quarto, e valuto carlini dodeci e mezzo pelli cinque, valutato grana sessantadue, e
assorbisce mezzo assorbisce
[p. 4] Riporto d’once 12 Possiede un bove valutato per docati otto
Un altro territorio in contrada alea, limito di rendita sono 13:10
Bruno Audino, stimato per carlini trè sono Un altro Giovenco domato, e sono once
1 13:10- 38 20
Possiede un somaro valutato per docati sei Vacche numero due figliate con Paolo
di rendita sono 10 Todarello, valutate per docati 4: e grana
Un’altra portione di stabile in comune con 20., parte sua il quarto del guadagno sono
Domenico Procopi ed Erede Iacomo Carlini dieci e grana cinque, in once 1-27.6
Fabiano, stimato per grana setti, e mezzo Sono once 40 17.6
parte sua 07.6 23.07.6
[p. 8 bianca]
[p. 5] Antonio Alvaro bracciale Anni 35
Beatrice Chiricosta moglie 27 [p. 9] Antonio Straneri bracciale Anni 36
Vittoria figlia 6 Saveria Zappia moglie 34
Domenico figlio di mesi 6 Rosa figlia 11
Testa Giuseppe figlio 7
Industria 12 Vicenzo figlio […]
Abita in casa propria Catarina figlia 4
Possiede in contrada muchieti un territorio Testa
vitato, e alborato di quartoronate cinque, Industria 12
limito Bruno Gliozzi, e via, stimato per Abita in casa propria

129
Possiede l’utile dominio di quartoronate [p. 13] Antonio Rocca bracciale Anni 35
cinque di terra alborata in contrada il Catarina Marsano moglie 32
Salvadore, la parte Dominica rende alla Domenico figlio 4
Badia di San Filippo Algirò di Gerace, Gelonardo figlio 1
limito via, e Vallone stimato per grana Testa
sedici, paga alla Corte Principale carlini Industria 12
otto, che assorbisce Abita in casa propria
Un altro territorio in contrada la chiusa di Possiede un territorio di tumolate 3 con
quartoronate due, limito mastro Antonino alcuni albori, e vitato, limito Antonio
Procopi, e via, stimato di rendita Carlini Todarello, e mastro Antonio Romeo sti-
trè, e paga al Magnifico Francesco Zappia mato di rendita carlini 4, paga alla Principal
d’Antonio carlini quattordeci che assorbi- Corte grano staglio tumoli 1: valutato
sce carlini dieci che assorbisce
Più in Contrada la chiusa tumolata una di Sono once 12
terra con alcuni albori, limito li Magnifici
Domenico Zappia, e Saverio Cusaci, sti- [p. 14 bianca]
mato di rendita per carlini sei e paga al
Reverendo Arciprete di Bovalino carlini [p. 15] Antonio Pelle di Francesco brac-
cinque che resta 10 12 - 10 ciale Anni 40
[p. 10] Riporto d’once 12.10 Elisabetta Trimbole moglie 30
Più l’utile dominio di quartoronate novi di Domenico figlio 2
terre alborate, in contrada Cafuni, limito Catarina figlia 6
via publica, e Francesco Parlongo, e la Isabella figlia 4
parte Dominica rende alla Badia di San Antonia figlia 3
Filippo Algirò di Gerace, stimato di rendi- Testa
ta per grana quarant’otto 1-18 Industria 12
Sono once 13.28 Abita in casa propria
Possiede in contrada Marino un territorio
[p. 11] Antonio Brizzi bracciale Anni 50 vitato, e alborato, limito Saverio Tallarida,
Catarina Sullazzo moglie 26 e Giuseppe Sullazzo, stimato di rendita
Francesco figlio 11 carlini sei, paga al Sacro Monte di Gerace
Giuseppe figlio mesi 6 staglio in grano tumoli 1.2.1 valutato a
Testa carlini dieci tumolo, importa carlini sedici,
Industria once 12 e grana due, e mezzo, che assorbisce
Abita in casa propria Possiede in contrada Survia un territorio
Possiede un territorio alborato, e vitato in vitato, et aratorio limito via publica, e beni
contrada l’araghe limito mastro Tomaso della Parochia di Santa Maria di Bovalino,
Audino, e Vallone, stimato di rendita stimato per carlini quattro e paga à Santa
carlini cinque e paga cenzo alla Principal Catarina di Bovalino censo grana venti
Corte di questa Terra grana trenta, restano cinque che resta 15
carlini due sono once 20 Sono once 12:15
Sono once 12:20
Pesi da dedursi [p. 16 bianca]
Corrisponde alla Principal Corte Censo
sopra il territorio vitato e Alborato detto [p. 17] Antonio Chinè bracciale Anni 20
Araghe carlini trè Elisabetta sorella vedova Antonio Spanò
Restano per once 11:20 Anni 24
Stefano nepote figlio di detta vedova 4
[p. 12 bianca] Antonia sorella in capillis 18
Francesca sorella in capillis 16

130
Testa Abita in casa propria
Industria 12 Possiede un territorio di tumolate 2 in
Abita in casa propria contrada la chiusa con piedi d’albori,
Possiede un territorio boscoso con alcuni limito Domenico Giovanazzo, e via stima-
alberi in contrada li Casalini di tumolata 1, to per carlini tré, paga al Magnifico Nicola
limito la via, di rendita grana trentadue, e Zappia di San Nicola carlini setti, e mezzo,
paga alla Principal Corte carlini setti e che assorbisce
grana due, che assorbisce Possiede un altro territorio in contrada
Possiede in contrada Sitini un pezzetto di Santilli tumolata 1, limito Domenico Gio-
terra alborata tumolata 1, limito Domenico vanazzo, e il Reverendo Don Antonio
Todarello tollo, e la parte Dominica rende Zappia di Marcello, stimato di rendita per
alla Parochia Santa Maria l’Assonta di Bova- grana dieci 10
lino, stimata di rendita grana tredici 13 Possiede un somaro stimato di rendita
Resta per once 12:13 docati sei, sono once 10
Son once 24.10
[p. 18 bianca] [p. 22 bianca]

[p. 19] Antonio Pelle Trono bracciale [p. 23] Antonio Franco Macellatore Anni
Anni 50 40
Elisabetta La Cava moglie 40 Catarina Principato moglie 45
Domenico figlio bracciale 23 Bruno figlio bracciale 16
Giuseppe figlio bracciale 18 Giuseppe figlio 9
Carmine figlio 15 Francesca figlia 15
Francesco figlio 12 Bernardina figlia 12
Pasquale figlio 8 Testa
Francesca figlia 7 Industria 14
Rosa figlia 4 Industria del figlio Bruno 6
Catarina figlia 1 Abita in casa propria, e possiede altre due
Testa Possiede in contrada li pianti tumolate: 2
Industria 12 di terra vitata limito Ferrante Todarello, e
Industria del figlio Domenico 12 Don Stefano Marsano stimato di rendita
Industria del figlio Giuseppe 12 Carlini tré, e paga alla Principal Corte
Industria del figlio Carmine 6 censo carlini 4, che assorbisce
Abita in casa propria, e possiede un’altra Possiede in contrada alea tumolate: 3 di
Possiede un territorio in contrada li funta- terra aratoria limito Bruno Audino, e
nelli di quartoronata una vitata, limito via, Vedova Domenico Principato stimato di
e mastro Antonio Romeo, stimata di ren- rendita carlini tré, e paga alla Principal
dita carlini due 20 Corte staglio in grano tumoli 0.0.1, che
Possiede un somaro stimato di rendita valutato grana dodeci, e mezzo restano
docati sei sono once 10 grana dieci setti, e mezzo 17:6
Sono once 52 20 Possiede una vacca, e una Giovenca in
guadagno con Gelonardo chiné, stirpe
[p. 20 bianca] stimate di rendita carlini venti sono 3:10
Possiede più con Bruno chiné di San
[p. 21] Antonio Tallarida mastro fabrica- Nicola vacche due in guadagno, valutate
tore de Salinitri, Anni 35 per carlini venti sono once 3:10
Antonia Giovanazzo moglie 25 Pecore dati à metà frutto a Bruno Macrì, e
Tomaso figlio 4 cognato Antonio di Lonardo numero
Testa sedeci, valutate per carlini dodeci, e grana
Industria 14 otto sua portione in once 1:02

131
Sono in tutto once 28:09.6 Elisabetta figlia in capillis 19
Testa
[p. 24 bianca] Industria 12
Industria del figlio Domenico 12
[p. 25] Antonio barbatano bracciale Anni Industria dell’altro figlio 6
40 Abita in casa propria
Francesca Tuccio moglie 35 Possiede un territorio vitato di tumolate 3
Saverio figlio 12 in contrada la chiusa, limito Domenico
Giuseppe figlio 11 Giovanazzo, ed Antonio morabito, stima-
Gelonardo figlio […] to di rendita per carlini 4, paga al beneficio
Antonia figlia 9 dello Reto di San Nicola Censo Carlini
Catarina figlia 3 venti, che assorbisce
Testa Possiede in contrada mittica tumolate 1:2
Industria 12 limito Erede Carlo Audino, ed Oratio
Abita in casa propria. Zappia Giuseppe, stimato di rendita carlini
Possiede un territorio di tumolate 1:1 sei, paga al magnifico Saverio Morabito
alborato limito la via, e beni di Diego censo carlini dieci, che assorbisce
Pelle, stimato di rendita per carlini novi, Sono once 30
paga al Reverendo Don Ferdinando
d’Amato censo carlini vent’uno, che as- [p. 28 bianca]
sorbisce
Possiede un altro territorio in contrada [p. 29] Antonio morabito Capo Massaro
furno di tumolata: 1, limito il Vallone, e Anni 40
beni di Domenico Morabito stimato di Catarina Pelle moglie 38
rendita grana dieci paga a Santa Maria la Giuseppe figlio cieco 8
Grotta staglio in grano tumoli 0:2 valutato Francesco figlio 4
per carlini cinque che assorbisce Giovan Battista figlio 2
Possiede un territorio detto Griopollo in Testa
colonia col Convento San Francesco Industria 14
d’Assisi di Gerace, limito il Magnifico Abita in casa propria
Bruno Spanò, e via, stimato di rendita Possiede un territorio in contrada belvede-
parte sua per carlini sei e grana quattro re di tumolate 3, limito Antonio Pelle, e
sono 2:04 via, stimato per carlini quattro, sono once
Sono once 14.04 1.10
[p. 26] Riporto d’once 14:04 Possiede in contrada maurì di tumoli 0.3 la
Una somara valutata per docati sei sono colonia, e la parte dominica rende al Reve-
once 10 rendissimo Capitolo di Gerace, limito
Scrufe numero 20: con Giuseppe marando Vedova Francesco Salinitri, e via, stimato
valutate per docati 40: sono once parte sua di rendita grana 25: sono 25
33:10 Possiede una somara stimata di rendita
Sono once 57.14 stimata docati sei sono 10
Possiede un bove stimato di rendita per
[p. 27] Antonio Pelle alias giaurro braccia- docati otto sono 13:10
le 55 Una vacca stirpa stimata per carlini dieci,
a 8: settembre 1744 fù ucciso per strada sono once 1:20
mentre andava col danaro del sale in Mon- Un’altra Giovenca silvaggia stimata per
teleone carlini dieci di rendita son 1:20
Silvia Pedavoli moglie 60 Sono once 42 25
Domenico figlio bracciale 18
Gelonardo figlio 16 [p. 30 bianca]

132
Sono once 13:10
[p. 31] Antonio Ceravolo di Domenico Una vacca stirpa valutata per carlini dieci,
Anni 70 morì a 24: Ottobre 1745 sono once 1.20
Abita nella casa della Chiesa del Santissimo Sono in tutto once 37:20
Crocefisso d’Eremita
Possiede in contrada Spagnolo un territo- [p. 35] Antonio Seminara bracciale privo
rio alborato di tumolate 3, limito Carmine di vista 50
Trimboli, ed Antonio Castelvetere stimato Anna Ripolo moglie 46
di rendita carlini 3: e paga al Dottor Gen- Francesca Napoli serva 8
naro Zappia del Bianco carlini cinque e Testa
mezzo che assorbisce Abita in casa propria
Possiede un altro territorio in contrada Possiede un territorio loco detto li pianti di
Pondici tumolate 2, limito Francesco tumolate 1:2 alborato, e vitato limito i beni
Sansotta, e Vallone, stimato per carlini di Saverio brizzi ed Antonio Zappia Mar-
cinque, paga al Reverendo Antonio Zappia cello stimato di rendita per carlini sei, e
di Marcello carlini quattro resta 10 paga censo alla Corte Principale carlini tré
resta per oncia 1
[p. 32 bianca] Un altro territorio in contrada Abbate di
tumolate 1:2 limito Gioanne battista Semi-
[p. 33] Antonio Iurato bracciale Anni 30 nara, ed Antonio Iurato, stimato per carlini
Isabella Sanso[tta] moglie 50 sei e paga al Reverendo Don Ferdinando
Testa d’Amato carlini cinque e mezzo resta 05
Industria 12 Possiede una somara valutata per docati
Abita in casa propria, e possiede un'altra sei, sono once 10
Possiede un territorio in contrada li pianti Una vacca figliata fischera con Domenico
vitato, e alborato con piedi d’olivi che Morabito Capo in guadagno valutata per
sono della Corte Principale, limito Saverio carlini vent’uno 3:15
brizzi, e soro Caterina Sansotta, stimato Sono once 14.70
per carlini otto, e paga alla Principal Corte Si deve dedurre il quarto per la sopra detta
carlini sei restano 20 vacca che sono 26.3
Più in detta contrada seù Sacramento un Sono once 13.23.9
altro territorio vitato di tumolata 1 limito i [p. 36 bianca]
beni sudetti, e via, stimato per carlini
cinque, paga al Dottor Gioanne battista [p. 37] Antonino Morabito bracciale
Macrì staglio in grano tumoli 0.2.1 che sassagenario Anni 66 Morì a 17 Decembre
valutato per grana sessantadue e mezzo 1743
assorbisce Geronima Maurelli moglie 70
Un altro territorio in contrada Abbate Bruno Falcomatà Genero bracciale 30
alborato di tumolate 3, limito Antonio Morì a 6 Febraro 1746
Seminara, e và per il peso Beatrice Morabito moglie 26
Un altro in contrada marino, di tumolate 3 Giuseppe figlio di bruno 7
limito Giuseppe Marando, e via, stimato Stefano figlio del detto 1
per carlini tré; paga al Sacro Monte di Francesca figlia del detto 1
Gerace grano staglio stuppella 0.2.1 che Testa di Bruno
valutato per grana sessantadue, e mezzo Industria 12
assorbisce Industria d’ Antonino 12
Possiede una somara valutata per docati Abitano in casa propria
sei sono once 10 Possiede in contrada limbia terra stuppella-
[p. 34] Riporto d’once 22:20 te tré vitata, limito i beni di Giuseppe
Possiede un bove valutato per docati otto

133
Castelvetere, e via stimato per grana dieci Abita in casa propria
10 Possiede un territorio in contrada mittica
Più in contrada piccolo terra vitata tumola- vitato, limito Giacomo Sena, stimato per
ta una, cioè l’utile dominio e la parte do- carlini sei, che sono once 2
minica rende al Magnifico Domenico Sono once 14
Chinè di Gerace limito Don Antonio
Zappia di Marcello e via, stimato di rendita [p. 42 bianca]
per carlini cinque sono once 1:20
Un territorio in contrada trusciera quarto- [p. 43] Antonio Zappavigna di Pietro
ronate tré di terra alborata, cioè l’utile bracciale Anni 40
dominio, e la parte dominica rende alla Catarina Franco moglie 35
Badia di Mileto, limito Don Antonio Pietro figlio 14
Rianò, e via, stimato per carlini quattro Carlo figlio 7
sono 1.10 Francesca figlia 3
Possiede una somara valutata per docati Testa
sei, che sono 10 Industria 12
Sono in tutto once 37:10 Industria del figlio 6
Abita in casa propria
[p. 38 bianca] Possiede un territorio detto li piante vitato,
di tumolate 2, in comune col fratello Save-
[p. 39] Antonio Sansotta di Francesco rio, limito Gioanne Domenico Morabito, e
bracciale Anni 30 Giuseppe marsano, stimato per carlini sei
Catarina Salinitri moglie 40 parte sua, paga alla Corte Principale censo
Francesco figlio 10 carlini cinque e mezzo, resta 05
Testa Più in contrada San Michiele terra vitata, e
Industria 12 alborata quartoronate cinque limito la via,
Industria del figlio 6 ed Erede Giuseppe d’Amato della Grotte-
Abita in casa propria ria stimato per grana cinquantasei, e paga
Possiede un territorio vitato di tumolate al detto d’Amato di Grotteria censo carlini
2.1 in contrada Sciò, limito via publica e il otto, che assorbisce
magnifico Saverio Cusaci, stimato per Una vacca figliata con Giovenco […] anno
carlini sei, e paga alla Parochia di Santa valutata per carlini vent’uno sono 3:15
Catarina di Bovalino grano staglio tumoli Sono once 21 20
0:2, valutato per carlini cinque, resta 10
Più in contrada muchieti un altro territorio [p. 44 bianca]
di tumolate 0: 3 alborato limito i beni
Arcipretali di Bovalino, e via, stimato per [p. 45] Antonio Sansotta di Condoianne
carlini tré, sono 1 bracciale Anni 60
Un altro in contrada la Grotta, limito Elisabetta […] moglie 45
Bruno Castelvetere, e via stimato per grana Francesco figlio bracciale 20
venti 20 Giacomo figlio 10
Sono once 20 Domenico figlio 6
Nicola figlio 4
[p. 40 bianca] Gelonardo figlio 2
Testa
[p. 41] Antonio Sansotta di Francesco Industria 12
bracciale Anni 30 Industria del figlio 12
Elisabetta Zappia moglie 20 Abita in casa propria
Testa Possiede in contrada mustari un territorio
Industria 12 di tumolate 0.3 alborato, limito Giovanne

134
Caminiti, ed Ignatio Zappia, stimato per Possiede in contrada Sitini un territorio di
carlini 4 1.10 tumolate 2:2 alborato, e vitato limito via e
Più in contrada la Guardiola l’utile domi- Catarina Zimognadi, stimato di rendita per
nio di terre quartoronate sei alborate, e la carlini setti, e grana 4 2:14
parte dominica rende all’Ospidale San Un altro territorio in contrada Giuseppullo
Giacomo Apostolo di Gerace, limito alborato di tumolata una, limito i beni del
Erede Giacomo Fabiano, e Vallone, stima- magnifico Oratio macrì, e Vallone e stima-
te per carlini 4 1.10 to di rendita per carlini sei, e grana 4, e
Possiede un somaro valutato di rendita paga alla Cappella del […] di questa Terra
docati sei sono 10 censo carlini cinque resta 14
Una vacca figliata con un Giovenco valu- Più in contrada Parrone terra alborata
tata di rendita per carlini vent’uno sono tumolata una, limito i beni di Pietro Paolo
once 3.15 Zappia, e via, stimata di rendita per carlini
Sono once 30 05 cinque e paga a Santa Maria de Setti Dolori
di Condoianne grano staglio a 0.3: che
[p. 46 bianca] valutato assorbisce 14.28
[p. 50] Riporto d’once 14.28
[p. 47] Antonio Zappia di Marcello Trat- Possiede in contrada Sitini seù Schiavo
tor di Seta Anni 35 l’utile dominio di terre tumolate due arato-
Francesca Audino moglie 45 rie parte alborato, ed altre tumolate tré in
Catarina figlia 10 detta contrada in comune con Carlo Chiri-
Testa costa di Melicuccà, e la parte dominica
Industria 14 rende al Venerabile Monastero di
Abita in casa propria Sant’Anna di Gerace, limito via ed Erede
Possiede un territorio in contrada le piante Iacomo Todarello stimato di rendita per
di tumolate 2:2 con albori, limito Antonio carlini undici parte sua 3:20
Seminara e Saverio Zappavigna, stimato di Che dedotto il grano staglio paga alla
rendita per carlini setti e mezzo, e paga alla Corte Principale tumoli 0:2 resta di netto
Corte Principale Carlini quattordeci che once 2
assorbisce Più in contrada Rizzi un altro territorio di
Più in detta Contrada un territorio albora- tumolate due, limito Gennaro Audino, e
to di tumolate 3, limito Stefano marsano di Don Ferdinando d’Amato, stimato per
Condoianne ed Antonio Todarello, stima- carlini dodeci di rendita sono 4
to per la rendita carlini tré, paga al Magni- Son in tutto once 21 18
fico Giacinto morabito del bianco agrano
staglio tumoli 0.3.1 che valutato assorbisce [p. 51] Antonio Bova botigaro Anni 30
Sono in tutto once 14 Antonia marsano moglie Anni 24
Elisabetta figlia 5
[p. 48 bianca] Rosaria figlia 3
Testa
Industria 14
[p. 49] Antonio Zappia di […] bracciale Abita in casa propria, e possiede un'altra
anni 28 per la poteca
Antonia marando moglie 26 Possiede un territorio di tumolate 0:2 in
Andrea Capone figlio di Maria marando contrada li pianti con albori limito Gioan-
madre di sua moglie […] ne battista Seminara e la Principal Corte,
Elisabetta figlia di detta 19 stimato di rendita per carlini 4, e paga alla
Testa detta Corte grana 15 resta 25
Industria 12 Un altro in contrada lucà di tumolate 0.3
Abita in casa propria, e possiede un'altra vitato, limito i beni della Vedova Nicola

135
Cocciolo, e via stimato per carlini 4, e paga Francesco figlio boaro 18
alla Corte carlini dieci e grana setti che Giuseppe figlio altro boaro 15
assorbisce Saverio figlio 1
Un altro in contrada l’araghe di tumolate Antonia figlia 5
0:3, limito Carlo Pelle, e via stimato per Rosa figlia 7
carlini sei 2 Testa
Una vacca con mastro Antonio Nocera di Industria 14
Bombile in guadagno valutata di rendita Industria del figlio 14
per carlini vent’uno sono 3:15 Industria del’altro figlio 6
Sono in tutto once 20 10 Abita in casa propria, e possiede altre due
Possiede un territorio alborato loco detto
[p. 52 bianca] il petto di tumolata una, limito Gennaro
Macrì, ed Ignatio Zappia, stimato di rendi-
[p. 53] Antonio Morabito di Diego brac- ta carlini tré, e paga al magnifico domenico
ciale Anni 40 chinè cenzo carlini dodeci, che assorbisce
Beatrice Maurelli moglie 36 Più in contrada mustari un territorio di
Domenico figlio 4 quartoronate tré alborato, limito il Vallone,
Tomaso figlio 2 e Domenico Carlino stimato di rendita
Francesca figlia in capillis 14 carlini cinque, e paga al Reverendo Don
Anna Pedavole madre 70 Ferdinando d’Amato staglio in grano
Geronima sorella 35 stuppella tré, che valutati grana trentasetti,
Testa e mezzo restano 12.6
Industria 12 Più in contrada il petto del Figliolo quarto-
Abita in casa propria ronate due di terra vitata, limito Erede
Possiede un territorio in contrada la chiusa Don Antonio Zappia di Gioanne Battista,
alborato, limito i beni della Parochia di e Vallone stimato di rendita carlini sei e
Santa Maria di Bovalino, e Domenico grana quattro, e paga al magnifico domeni-
Giovanazzo, stimato per carlini sei, e paga co Chinè di Gerace carlini setti, e mezzo,
censo à Santa Maria lo Reto carlini dieci- che assorbisce34.12.6
setti, e mezzo che assorbisce [p. 56] Riporto d’once 34.12.6
Più in contrada Survia un territorio di Più l’utile dominio di terre vitate, in con-
tumolate 1:1 con albori limito Carmine trada le Spine Sante, la parte Dominica
Trimboli e mastro Saverio Tallarida stima- rende alla Chiesa di Santa Maria la Marina,
to per carlini 4 e paga al Dottor Gioanne limito i beni d’Antonio Carpenteri di
battista macrì censo Carlini otto che as- Bovalino, e quelli dell’Anime Purganti di
sorbisce questa Terra, stimate per carlini due 20
Un altro territorio in contrada Sciò di Più l’utile dominio di quartoronate sei di
tumolate 2: limito il Reverendo Don An- terre alborate in contrada Mileto, e la parte
tonio Zappia Marcello, e via stimato per Dominica rende alla Badia di Mileto,
sei carlini, e paga carlini otto censo al limito Don Antonio Rianò, e Francesco
Magnifico Giuseppe Armeni, che assorbi- Scruci stimato per carlini quattro10
sce12 Possiede una somara valutata di rendita
[p. 54] Riporto d’once 12 per docati sei sono once 10
Possiede una somara valutata docati sei di Due bovi per arare valutati di rendita per
rendita sono once 10 docati sedici che sono once 26:20
Sono in tutto once 22 Una vacca figliata valutata di rendita carlini
venti che sono 3-15
[p. 55] Antonino Tallarida Massaro Anni Un altra vacca stirpa valutata carlini dieci
40 di rendita sono 20
Elisabetta Minniti moglie 50

136
Un'altra vacca silvaggia valutata per carlini sei, e paga grano staglio quarti due alla
dieci di rendita sono 1.20 Chiesa di Sant’Antonio
Sono in tutto once 79.27.6 [p. 59] Riporto d’once 22.10
di Padova di questa Terra, che valutato per
[p. 57] Antonio Cacia bracciale Anni 35 carlini cinque resta 10
S’esentò dopo il rivelo et abita in Polistina Più in contrada il Giuncaro un altro terri-
Catarina Femia moglie 33 torio alborato di quartoronati due, limito il
Beatrice figlia 10 Vallone, e Sant’Anna di Gerace, stimato
Antonia figlia 6 per carlini tré, e paga alla nomata chiesa di
Giuseppe figlio 4 Sant’Antonio carlini quattro che assorbisce
Antonina figlia 1 Possiede una somara valutata di rendita
Testa docati sei 10
Industria 12 Sono in tutto once 32 20
Abita in casa propria
Possiede in contrada Gioanazzo terra
vitata quartoronata una, limito Tomaso [p. 60] Antonio Ardore bracciale Anni 34
ceravolo, e beni della Santissima Annun- Saveria Pelle moglie 40
ciata, stimata di rendita grana venti sono Domenico figlio costode di neri 14
20 Gelonardo figlio 10
Sono once 20 Antonia figlia 5
Giacomo Tuccio Nepote bracciale d’Anni
[p. 58] Antonio Rianò del quondam 30
Biaggio civile d’Anni 24 Catarina Zappia moglie 25
Domenico fratello dedito alla Massaria Elisabetta figlia 3
d’Anni 20 Domenico Zappia Nepote bracciale 28
Francesco fratello boaro 17 morì
Beatrice sorella 13 Anna Alecci moglie 26
Elisabetta sorella 9 Francesco figlio 9
Catarina sorella 4 Rosa figlia 7
Francesca sorella 1 Grazia figlia 5
Geronima Colacoci madre 45 Elisabetta figlia 3
Testa Testa
Industria del fratello Domenico 14 Industria 12
Industria del fratello Francesco7 Industria del figlio 6
Abita in casa propria Testa di Giacomo Industria 12
Possiede in contrada la Pirara Rossa terra Testa di Domenico Industria 12
quartoronate due alborate, limito via, e la Abitano in casa propria
Mensa vescovile di Gerace, stimata di Posseggono in contrada Mandarano un
rendita carlini quattro sono 1.10 territorio di quartoronata una alborato
Più in contrada la Guardiola terre quarto- limito Don Ferdinando d’Amato e via,
ronate novi alborate, e il diretto dominio stimato per grana quarant’otto sono 1:18
rende al Venerabile Monastero di Più in contrada Pondici terre vitate quarto-
Sant’Anna di Gerace, limito il Vallone, e ronate 3: limito Oratio Zappia di Giusep-
via, stimato per carlini cinque, e paga à pe, e Vallone stimato carlini cinque e paga
Giuseppe Strangio di San Luca carlini setti, al Magnifico Giacinto Morabito del Bianco
che assorbisce carlini tré resta 20
Più un territorio vitato di quartoronate tré [p. 61] Riporto d’once 40:08
in contrada tré carlini e quartoronate Più in contrada Sciò terra vitata quartoro-
aratorie, limito il Dottor Gioanne battista nate due, limito il Magnifico Saverio Cusa-
Macrì, e altri, stimato di rendita per carlini ci, e Vallone, stimata per carlini cinque,

137
paga alla Chiesa Arcipretale di Careri Industria del fratello 14
carlini setti, che assorbisce Possiede un somaro valutato di rendita per
Più in contrada Pondici, seù Spagnolo docati 6: sono once 10
terra con alcuni albori tumolata una, limito Sono once 38
Antonio Ceravolo, stimata per carlini Più comprato novamente un Cavallo
quattro che sono 1.10 valutato di rendita docati 12
Sono in tutto once 45 18
Scrufe numero 18 à metà con mastro [p. 64] Antonio Ceravolo di Francesco
Diego Procopi valutate per docati 36 parte bracciale 65 Morì a 25 Decembre 1744.
sua docati 18: sono once 30 Francesco figlio bracciale 25
Sono once 73.18 Testa
Industria 12
[p. 62] Antonio Salinitri Massaro Anni 50 Industria del figlio 12
Antonia Pelle moglie 40 Abita d’affitto
Giacomo figlio 9 Possiede in contrada Abate terre quarto-
Domenico figlio 4 ronate tré, limito il Vallone, e beni del
Anna figlia 2 Sacro Monte di Gerace stimato per carlini
Testa tré
Industria 14 Più in contrada Pondaci terra stuppellate
Abita in casa propria tré, limito i beni di Francesco Sansotta, e
Possiede un territorio di tumolate otto Gennaro macrì, stimata per carlini 2 sono
parte scosciese in contrada San Francesco, 20
limito i beni del Reverendo Capitolo di Più in contrada la Serra l’utile dominio di
Gerace e via, e la rendita và per il peso che quartoronate due terre alborate, redditizio
paga al convento di San Francesco d’Assisi alla Badia di Mileto, limito detta Badia, e
di Gerace via, stimato per grana 24, sono 24
Un altro territorio alborato di tumolate 4 Sono once 26.14
in contrada Santa Maria la Grotta limito
mastro Giuseppe […] di careri, e Vallone [p. 65] Antonio Todarello di Francesco
stimato di rendita grana venti cinque paga bracciale 32
alla Chiesa della Grotta a grano staglio Elisabetta Franco moglie 26
quarti dieci, che valutato assorbisce Francesca figlia 8
Possiede un somaro, valutato di rendita Giuseppe figlio 3
docati sei, sono once 10 Testa
Due bovi domati valutati di rendita docati Industria 12
sedeci, sono 26.20 Abita in casa propria
Quattro vacche figliate valutate docati Possiede un territorio in contrada Santilli
otto, e grana 40 sono once 14 vitato di tumolata una, e mezzo limito i
Sono in tutto once 60 20 beni di Salvadore Alì e Vallone, stimato di
rendita 4 grana 40:[…] paga censo bullale
al Santissimo Rosario, e Sacramento carlini
[p. 63] Mastro Antonio Procopi novi che assorbisce
d’Onofrio Calzolaio 28 Più in contrada li pianti un altro territorio
Francesco fratello Calzolaio 22 di quartoronate 2: vitato limito i beni
Giuseppe fratello 12 d’Antonio Zappia, stimato per carlini
Antonia sorella 19 quattro, e paga grano staglio al magnifico
Stefano Mittica [….] 52 Giacinto Morabito del Bianco, che valuta-
Abita in casa propria to assorbisce
Testa Più in contrada alea un altro territorio
Industria 14 aratorio, e alborato di quartoronate cinque

138
limito i beni di Giovanne Battista Semina- [p. 69] Antonio Iurato del Casali di Porti-
ra, stimato per grana trenta novi, e paga gliola Clerico in minoribus rivela possede-
alla Corte Principale Carlini quattordici, e re in questo Territorio li seguenti beni
grana quattro, che assorbisce Nella contrada petrazomata fronda Canta-
once 12 ra due e mezzo limito li beni di Don Fer-
[p. 66] Riporto d’once 12 dinando di Amato, e Chiesa di Santo
Possiede un altro territorio in contrada li Rocco di Ardore stimati per carlini 24.
Candilori, limito i beni di Ferrante Toda- Sono once 8.0
rello, stimato grana cinque Una Tumolata e mezza di Terre con due
Possiede un somaro valutato di rendita per piede di olivi in contrada il giuncaro limito
docati otto sono once 10 i beni del Venerabile Monastero di
Uno bove domato, valutato per docati otto Sant’Anna di Gerace stimato per carlini
di rendita sono once 2.0
Sono once 13:20 35:15 In Contrada Maurelli tumolata una e mez-
Esigge per affitto di casa dalla Vedova za alborata limito li bene della Chiesa di
Giandi Trimboli carlini 9 dedotto il quarto San Rocco, ed Erede Don Diego Fabiano
son […] stimato per carlini 3. once 1.0
Son once 37.22 In Contrada Mauri fronda cantara quattro
limito l’Erede Diego Giurato stimato per
carlini 12 once 4.0
[p. 67] Mastro Antonio Romano calzolaio In tutto once 15.0
Anni 40
Antonia Zappia moglie 45 [p. 70 bianca]
Domenico figlio 10
Vittorio figlio 7 [p. 71] Bartolo Maufrici bracciale Anni
Giuseppe figliastro 15 36
Testa Domenica Tigani moglie 30
Industria 14 Carmine figlio 1
Industria del figlio 7 Antonia figlia 6
Abita in casa propria Francesca figlia 4
Possiede un territorio in contrada fonta- Catarina figlia 2
nelli di quartoronate tré aratorio alborato, Testa
limito via, ed Antonio pelle stimato per Industria 12
carlini 10, e paga censo alla Cappella di Abita in casa propria
Santa Rosa carlini sei, resta per carlini Possiede terra alborata quartoronati due in
quattro, son 1:10 contrada mustari, limito Diego Varvaro, e
Più in contrada Balli un altro territorio via, stimata per carlini tre, e paga al Santis-
alborato, e vitato limito i beni di Don simo Rosario di questa Terra grano staglio
Antonio Zappia e via, stimato di rendita quarti 3: che valutato assorbisce
per carlini quindici son 5 Più in contrada Salice terra tumolata una
Più in loco detto la pirarella un altro terri- con alcuni albori, limito il Vallone, e la
torio alborato di tumolate quattro e mezza, Chiesa Arcipretale di Condoianne, stimata
once 27.10 per carlini cinque, e paga e Santa Maria
[p. 68] Riporto d’once 27.10 della Pietà di Condoianne grano quarti
e solo possiede l’utile dominio rendititio due, che valutato và di pari
alla Badia di Mileto, limito i beni della Sono in tutto 12
medesima, e stimato per grana ottanta
sono 2:20 [p. 72] Bruno Procopi Massaro Anni 30
Sono in tutto once 30 Morì a 26 Novembre 1744
Elisabetta Maurelli moglie 26

139
Marcello figlio 5 Possiede un territorio di quartoronati 3.
Giachino figlio 3 alborato in contrada San Gioanne, limito i
Domenico figlio 1 beni del Dottor Gennaro Zappia, e via
Testa stimato per carlini cinque sono 1:20
Industria 14 Più in contrada Aflitto quartoronata una di
Abita in casa propria, e possiede un’altra terra alborata, limito i beni della Principal
Possiede un territorio in contrada il Salva- Corte, e Vedova Jennaro maurelli, stimato
dore parte colonica rendititia alla Badia di per grana sedeci paga alla Principal Corte
Mileto, limito Don Antonio Zappia, e grana cinquantacinque, e staglio in grano
Domenico Procopi, stimato per carlini quarto uno, e stuppello mezzo, ché valuta-
otto che sono once 2:20 to assorbisce
Possiede la colonia d’un territorio vitato di Più in contrada Condelli un territorio di
quartoronati sei loco detto Stracà rendititia quartoronati due aratorio, limito via publi-
al Abate Chinè di Gerace, limito Don ca e la Principla corte, stimato per carlini
Antonio Zappia e il Dromo, stimato per trè 1
carlini otto sono once 2:20 Più in Contrada Maurelli un territorio di
Un'altra colonia in contrada picciolo vitato quartoronati cinque, limito i beni della
rendititia al detto chiné, limito via publica vedova Gioanne Domenico minici, e via,
e Gioanne battista Fabiano, stimata per stimato per carlini sei, che sono once 2
carlini cinque sono once 1:20 Più in contrada Pintamate un territorio di
Possiede un somaro, valutato di rendita quartoronati sei aratorio con alcuni albori
per docati sei sono once 10 limito i beni del Arciprete di Bovalino, e
Due bovi domati valutati per docati sedeci Vallone, stimato per carlini dieci, e grana
sono once 26:20 due sono 3:12
Tré vacche figliate, valutati per docati Più in contrada Trusiera la colonia d’un
quattro, e grana venti, son once once 7 territorio di quartoronate tré alborato,
Un altra vacca figliata con oratio Zappia di renditizio alla Badia di Mileto, limito Bru-
Gioanne battista valutata per carlini no Falcomatà, stimato per carlini quattro
vent’uno sono once 3:15 sono once 1:10
Sono in tutto once 68.05 [p. 75] Riporto d’once 9.12
Più in loco detto il fiume un territorio
[p. 73] Bruno di Luca bracciale Anni 30 tumolate cinque, due alborate, cioè la
Beatrice Macrì moglie 25 colonia, rendititia alla Grancia di Mileto,
Antonia figlia 4 limito Erede Giuseppe di Lonardo, e beni
Testa della Principal Corte, stimata per carlini
Industria 12 dodeci, e grana otto sono 4:08
Abita in casa d’affitto Più in contrada Drafà terra alborata tumo-
Possiede un territorio in contrada castelli late 2 limito il Vallone, e Cappella del
vitato e boscoso, limito Marcello bova, Santissimo Rosario di questa Terra stimata
stimato per carlini due sono once 20 per carlini dieci setti e grana quattro, e
Sono in tutto 12 20 paga a Santa Maria di Bovalino grana
staglio a 1.2.1, che valutato resta 11.6
[p. 74] Bruno Gliozzi Civile Anni 30 Più in contrada muchieti un territorio di
Francesca d’Aguì moglie 22 quartoronati 2 aratorio limito Francesco
Carlo figlio 6 Tallarida, e Arciprete Calabretta stimato
Francesco Antonio figlio 3 per carlini tré, e paga a Santa Maria la
Elisabetta figlia mesi 6 Grotta carlini setti, e grana due, che assor-
Silvia Todarello madre 65 bisce
Testa
Abita in casa propria

140
Più in contrada benegiamo un territorio di Industria 14
quartoronati sei con albori, limito il Vallo- Testa del cognato maggiore
ne, e via stimato per carlini tré sono 1 Industria 14
Più in contrada limbia un territorio di Industria di Domenico 7
quartoronati setti in comune con France- Abitano in casa propria
sco Iurato d’Antonio, limito via, e Don Posseggono un territorio in contrada la
Gaitano Perre di Platì, stimato per carlini Grotta alborato tumolata una, e mezza
sei e paga Censo alla Principale Corte limito via, e Domenico di lonardo, stimato
carlini sei che và di pari per carlini dodeci e grana otto, sono once
Più in contrada muchieti un territorio 4:08
limito Don Ferdinando d’Amato, stimato Più in Pecore numero trenta valutate
per carlini cinque sono 1.20 carlini venti quattro di rendita sono once 4
[p. 76] Riporto d’once 6.21.6 Più Capre numero 22 a mezzo frutto colla
Più la colonia d’un territorio alborato in chiesa della Grotta, valutate per carlini
contrada mileto, rendititio alla Grancia di tredici, e grana due resta di sua portione
Mileto, limito Onofrio Colacoci stimato sessantasei grana, in once 1:03
per grana cinquantacinque sono 1:25 Più Pecore numero 16: a mezzo frutto con
Esigge per affitto di case e boteghe Carlini Antonio Franco, valutate per carlini dode-
trentasei, dedotto il quarto per lo riparo, e ci, e grana otto, sua portione in once 1:02
grana sessanta due e mezzo per fondo Quelli della chiesa di Zuccalio restono per
delle medesime che paga a questa Univer- detta chiesa Padrona diretta
sità per beni tanti restano 7 Sono once 35.13
Esigge sopra fondi di Case, e Stabili grano
staglio tumoli 4.0.0, che valutato à carlini [p. 78] Bruno Paparo Civile Anni 40
dieci sono docati 4 grana sei, e piccioli tré Vittoria Alvaro moglie 35
sono once 13.16.3 Antonio figlio 11
Esigge Censi in danaro sopra fondi di case Rosa figlia 6
e stabili docati tré grana settanta tré, e Francesco figlio 1
mezzo, che sono once 12.13.6 Testa
Possiede uno somaro, valutato di rendita Abita in casa propria
docati sei sono once 10 Possiede un territorio in contrada muchieti
Sono once 61.16.3 con albori di stuppellata una, limito Fran-
Pesi da dedurre cesco Audino, e Dottor Gioanne battista
Corrisponde al Magnifico Ettore Candida Macrì, stimata per carlini tré paga alla
della Città di Gerace grano staglio tumoli Principal Corte grana dodeci, e mezzo
setti, come esigge sopra li nomati fondi, restano 17:6
che valutati son docati setti che sono Once Più in contrada Sciò un altro territorio di
23.10 stuppellate tré, limito via, e carlo Pelle,
Resta di netto once 38:06.3 stimato per grana venti e paga al Reveren-
do Arciprete di Bovalino grano staglio
[p. 77] Bruno Macrì Costode de Pecore quarti due valutato assorbisce
Anni 24 Più un territorio boscoso di quartoronate
Catarina di Lonardo moglie 20 tré in contrada Varciama, limito via publi-
Antonia figlia 1 ca e Don Giuseppe Colacoci, stimato per
Antonio di Lonardo Cognato Costode di grana sedici 16
Pecore Anni 24 và per oncia 1.03.6
Domenico di Lonardo altro cognato pure
Costode come sopra 14 [p. 79] Carmine Trimboli bracciale 35
Francesca Audino socera 50 Catarina Campagna 30
Testa Marcello figlio 5

141
Domenico figlio 2 ri, limito via Giuseppe Scullino, e via,
Francesca figlia 10 stimato per carlini 5: sono 1:20
Rosa figlia 7 Più in contrada condanne quartoronate 3.
Testa di terre, limito Don Antonio Zappia Mar-
Industria 12 cello e Vallone stimato per carlini 3: e paga
Abita in casa propria al Reverendo Don Antonio Rianò tumoli
Possiede un territorio vitato in contrada 0.2 che valutato assorbisce
survia limito Antonio Ceravolo ed Anto- Più in contrada Santa Maria la marina in
nio Morabito stimato per carlini 27, e paga comune con Don Antonio Zappia di
al Dottor Gennaro Zappia del Bianco Marcello la parte colonica rendititio al
staglio in grano tumoli 1.0.1 che valutato Beneficio di San Nicola di Bovalino, stima-
assorbisce to per carlini due parte sua sono 20
Più un altro loco detto mustari di tumolata [p. 82] Riporto d’once 2.11.6
una alborato, limito Vedova Domenico Possiede in contrada Sciò terre di coste
Straneri, stimato per carlini sei che sono 2 quartoronate sei, limito Bruno Paparo, e
Sono once 14 via, stimato per carlini sei sono once 2
Sono in tutto once 4 11.6
[p. 80] Carlo Landro bracciale 20
Marina Arseni madre 60 [p. 83] Carlo Romeo vive con suoi fatiche
Testa 60
Industria 12 Francesco figlio Civile […]
Abita in casa propria Antonina figlia 17
Possiede in contrada Tafaria terra vitata Candida figlia 15
quartoronate 5: limito Jennaro Pascale, e Nicolina figlia 12
Vallone, stimata per carlini sei, e paga alla Testa
Principal Corte staglio in grano tumoli Industria 12
0.2.1. che valutato assorbisce Abita in casa propria
Più in contrada Salici terra quartoronate 3 Possiede in contrada baracalle un territorio
limito il Vallone, stimata per grana 48, oggi alborato di tumolate 3, limito il Vallone, e
lo possiede la Chiesa Madre di Bovalino vedova Antonio Rocca di Benestare, sti-
Padrona diretta mato per docati tré, e grana novanta e
Sono once 12 paga censo bullale al Monastiero di
Scrufe con Giuseppe marando dal figlio Sant’Anna di Gerace docati setti, che
numero 6, valutate per docati dodeci parte assorbisce
sua docati sei son once 10 Più in contrada Condanne terre tumolata
Son in tutto once 22. una, limito via publica stimata per grana
sedici paga di censo al Santissimo Rosario
[p. 81] Carlo Pelle Civile 45 carlini sei, che assorbisce
Elisabetta chinè moglie 37 Più in contrada il Puzzicello terre aratorie
Testa tumolata una, limito il lido del mare, e beni
Abita in casa propria del Arciprete di Condoianne stimato per
Possiede un territorio di quartoronate 5. carlini 4, e paga censo bullale alla Principal
alborato in contrada baracalle limito Erede Corte carlini dieci che assorbisce
Don Domenico Pignatelli, e Vallone, Più in contrada le stuppe l’utile dominio di
stimato di rendita per carlini sei e grana quartoronate due, reddititio alla Badia di
quattro, e paga al Reverendo Don Dome- San Filippo algirò stimato per grana 15:
nico Scundi di Bovalino staglio in grano sono 15
tumoli 0.2.1 che valutato resta 01.6 [p. 84] Riporto d’once 12:15
Più in loco detto il censo un altro territorio Possiede una somara, valutata di rendita
di quartoronate 5: disutile con alcuni albo- per docati sei sono once 10

142
Sono in tutto 22.15 Marcello Figlio 1
Testa
[p. 85] Carlo Nobile Massaro di bovi 30 Industria 12
Isabella Pratò moglie 25 Abita in casa propria
Rosaria figlia 1 Possiede un territorio in contrada li pianti
Domenico Pratò cognato dedito alla mas- di stuppellate 3. vitate, limito Saverio
saria 22 Brizzi ed Antonio Seminara, stimato per
Francesco Pratò cognato boaro 18 carlini trè, e paga alla Corte Principale
Antonio Pratò cognato Costode di Neri 15 grana trentadue, e mezzo e non basta sono
Testa 12
Industria 14
Testa di Domenico [p. 88] Carlo Scruci bracciale70 Morì a 9
Industria 14 Gennaro 1745
Industria di Francesco 14 Domenica Zappavigna moglie 75
Industria di Antonio 6 Francesco figlio offeso della man destra
Abita in casa propria e possiede due altre marinaro 35
Possiede in contrada alea un territorio Margarita Zappavigna moglie 34
vitato di quartoronate 3:, limito il Vallone Elisabetta figlia 10
stimato per carlini sei sono 2 Catarinella figlia 6
Più in detta contrada altre tre quartoronate Testa
di terre vitate, e alborate, […] Erede An- Industria 12
tonio Spataro, e via, stimate per carlini 29, Testa del figlio
e mezzo son once 9:29 Industria del figlio 6
Più l’utile dominio d’una mezzarola di Abita in casa d’affitto
terre parte colonica, rendititia alla Badia di Possiede in contrada la chiusa tumolate 2
Mileto, limito via, stimate per grana 32, alborate, e vitate in colonia, rendititia al
sono 1.02 Beneficio di Santa Maria dello Reto di San
[p. 86] Riporto d’once 61.01 Nicola limito Notar Procope di Bovalino,
Possiede una somara valutata per docati stimate per carlini otto, paga alla Corte
sei di rendita sono 10 docati tré che assorbisce
Possiede bovi domati numero 6 valutati di Più in contrada mastro Marco quartorona-
rendita per docati 4 sono once 8 te tré di terre con alcuni albori, limito la
Più bovi indomiti numero 3 valutati di via, e Vedova mastro Francesco Benavoli,
rendita docati quattro, e grana cinque, stimato per grana 15: paga all’Abate Don
sono once 7:15 Francesco Chinè di Gerace e Corte Princi-
Più vacche figliate numero 9. valutate di pale carlini 14 che assorbisce
rendita docati otto, sono once 31.15 Più l’utile dominio in contrada mileto terre
Scrufi seù neri numero 18: valutati di alborate stuppellate 3. rendititio alla Badia
rendita per docati trenta sei, sono once 60 di Mileto, limito via publica, e Don Anto-
Sono in tutto once 250:01 nio Rianò stimate 24
Pesi da dedursi [p. 89] Riporto d’once 18.24
Corrisponde alla Corte Principale d’Ardore Più in contrada Ferlà terre alborate limito
staglio in grano tumoli 0.2.1 valutato per onofrio alecci e Francesco Iurato, stimate
carlini sei grana 26. e carlini trenta in dana- per carlini dieci sono once 3:10
ro che in tutto sono docati tré grana set- Più in contrada San Cristofaro terre tumo-
tantadue, e mezzo son once 12.02.6 lata una con alcuni albori, limito la via, e
Resta di netto once 238:28.6 Don Antonio […], stimate per grana 20, e
paga a Santa Catarina di Bovalino carlini
[p. 87] Carlo Zappavigna bracciale 26 […] che assorbisce
Margarita Franco moglie 19 Sono once 22:04

143
[p. 90] Carlo Straneri Massaro Anni 30 [p. 92] Domenico Sullazzo bracciale
Giustina Procopi moglie 26 Anni 20
Domenico figlio 7 Lucia Brizzi moglie 20
Catarina figlia 3 Fortunata figlia 1
Testa Testa
Industria 14 Industria 12
Abita in casa propria Abita in casa propria
Possiede un territorio di tumolata una Possiede in contrada Pondici un territorio
vitata, e alborata in contrada tafaria, limito di tumolata una vitato, limito la Corte
Jennaro Pascale, stimato per carlini otto Principale, stimato per carlini sei, e paga al
sono once 2 Beneficio di Santa Maria del Soccorso
Possiede una somara valutata di rendita censo carlini sei e và di pari
per docati sei sono once 10 Più in contrada vurgia terra quartoronata
Tré Vacche figliate valutate di rendita una alborata, limito magnifico Fabritio
docati sei e grana trenta sono once 10:15 Zappia, stimato per grana 32 paga alla
Un Giovenco silvaggio valutato di rendita Corte Principale censo carlini otto, che
per carlini quindici sono once 2.15 assorbisce
Due bovi domati valutati di rendita per Più in contrada l’Araghi territorio alborato
docati sedeci sono once 26:20 tumolata una, limito Tomaso Audino , e
Sono once 66 10 Vallone stimato per grana 48: e paga al
Santissimo Rosario carlini dieci, che assor-
[p. 91] Domenico Scruci di Saverio brac- bisce
ciale 18 Più in contrada mastro Simone terre di
Vittorio fratello 9 coste tumolate sei con alcuni albori, limito
Gioanne battista fratello 7 Erede Don Francesco Zappia stimato per
Giuseppe fratello 6 docati uno e grana venti sono once 4
Catarina Zappia madre 46 Sono once 16
Testa
Industria 12
Abita in casa propria [p. 93] Domenico Giovanazzo bracciale
Possiede in contrada li Candolici terra 52
quartaronata una, limito via publica e Vittoria Sansotta moglie 42
Domenico Todarello stimata per grana 15 Bruno figlio bracciale 21
sono 15 Francesca figlia 15
Più in contrada luppinati terra vitata tumo- Testa
lata una, limito i beni dell’Anime purgante, Industria 12
e quelli di Pietro Paolo Zappia, stimate per Industria del figlio 12
carlini due sono 20 Abita in casa d’affitto
Più in contrada la Russa l’utile dominio di Possiede in contrada la chiusa l’utile domi-
terre vitate tumolate due, rendititio alla nio di tumolata una vitata, e alborata rendi-
Chiesa di Santa Catarina di Condoianne, titia al’Erede Antonio Zappia di San Nico-
limito Domenico Marafiote, stimate per la, limito Antonio Pelle, e Domenico
carlini sei e grana cinque 2:05 Iennopollo stimata per carlini 3: sono once
Possiede un somaro valutato di rendita per […]
docati sei sono once 10 Più in contrada Pascalino terra vitata
Scrufi numero otto parte sua numero 4, tumolata una, limito la via, stimata per
stimate di rendita docati otto sono once carlini 3 e paga alla Chiesa di Santa Maria
13.10 l’Assonta di Bovalino grano staglio tumolo
Sono once 38.20 0.1.1. che valutato assorbisce

144
Più in contrada condanne terra quartaro- Abita in casa propria
nata una, limito Gregorio Scruci, e il Reve- Possiede un territorio vitato in contrada
rendo Don Antonio Zappia di Marcello alea limito Antonio Franco, stimato per
stimata per grana dieci 10 carlini setti, e paga alla Corte Principale
Sono once 25.10 grano staglio quarti 3: che valutato assorbi-
sce
[p. 94] Domenico Camera bracciale Anni Più in contrada sudetta in commune con
66 Antonio Franco, Erede Iacomo Fabiano, e
Martia morabito moglie 43 Vedova Saverio Maurelli terre quartorona-
Antonio figlio 7 te 3: limito Bruno Audino, stimate parte
Stefano figlio 15 sua grana 15, sono 15
Francesca figlia 18 Possiede un somaro indomito 20:15
Anna figlia 11
Antonia figlia 10 [p. 97] Diego Varvaro bracciale 50
Catarina figlia 1 Margarita Pascale moglie 46
Testa Bruno Salinitri figliastro bracciale 28
Industria 12 Francesca Pascale moglie 30
Abita in casa propria Gelonardo figlio 6
Possiede in contrada la Signora Giulia Testa
terra vitata quartoronate due limito Bruno Industria 12
Procopi, stimate per carlini 4, paga alla Testa di Bruno
Cappella del Venerabile carlini 12: che Industria 12
assorbisce Abitano in casa propria
Sono 12 Posseggono in contrada Tafaria un territo-
rio vitato di quartoronate due, limito An-
[p. 95] Domenico Nobile d’Antonio tonio ed oratio morabito, stimato per
bracciale 21 carlini tré, e paga alla Chiesa Santa Maria la
Giuseppe fratello 14 Grotta grano staglio tumoli 0.2.1 che
Elisabetta sorella 20 valutato assorbisce
Catarina sorella 17 Due somari valutati di rendita docati 12
Rosaria sorella 8 sono once 20
Margarita […] madre 52 Sono once 44
Testa
Industria 12 [p. 98] Domenico Ferro Massaro 35
Industria del fratello 6 Francesca Filippone moglie 40
Abita in casa d’affitto Gelonardo figlio 10
Possiede in contratello terre quartoronate Francesco figlio 5
due alborate, limito Giuseppe Marsano Elisabetta figlia 6
stimate per carlini due sono 20 Maria figlia 3
Sono once 18.20 Testa
Industria 14
[p. 96] Domenico Procopi di Francesco Abita in casa propria
mastro di far corde, seù funi 40 Possiede un somaro valutato per docati sei
Antonia Principato moglie 42 sono once 10
Gelonardo figlio 14 Tré bovi domati valutati per docati venti
Rosa figlia 10 quattro sono 40
Elisabetta figlia 8 Una Vacca figliata valutata per carlini
Testa ventuno sono once 3.15
Industria 14 Una Giovenca silvaggia valutata per carlini
Industria del figlio 6 dieci sono once 1.20

145
Possiede un territorio in contrada Muchie- [p. 101] Domenico Tallarida d’Antonio
te di quartoronata una, limito i beni del bracciale 43
Dottor Gennaro Zappia, stimato per grana Geronima Varvaro moglie 35
2424 Testa
Più in contrada San Cristofaro un altro Industria 12
territorio di stuppellate 3 limito Saverio Abita in casa propria
Cacia, e Vallone stimato per grana 2525 Possiede un territorio di quartaronata una
Sono once 70.24 alborata, limito via publica stimato per
grana 40. paga alla Corte grana settanta
[p. 99] Domenico Marafiote Massaro 46 che assorbisce
Francesca Macrì moglie […] Più in contrada la Signora Giulia un altro
Giglio figlio boaro 18 vitato di stuppellate tré, limito Vedova
Elisabetta figlia […] Giuseppe Armeni del Bianco, stimato per
Catarina figlia 17 grana 20, e paga alla Corte Principale
Rosa figlia 8 grano quarti due, valutato assorbisce
Vittoria figlia 3 Più in detta contrada un altro vitato di
Marcello figlio 5 quartoronate 3 limito don Stefano Marsa-
Bruno figlio 1 no stimato per carlini 4 paga alla Magnifica
Testa Lucia Todarello del Bianco grano tumoli
Industria 14 0:2 che valutato assorbisce
Industria del figlio 12 Sono once 12
Abita in casa propria
Possiede un territorio vitato di tumolate 2 [p. 102] Domenico Longo bracciale Anni
in contrada la Russa con alcuni alberi, cioè 60
la colonia rendititio alla Parochia di Santa Antonina Trimboli moglie 30
Catarina di Condoianne, limito la Corte Giuseppe figlio 4
Principale e via, stimato per carlini sei, e Elisabetta figlia 3
grana cinque Francesca figlia 2
Sono once 2:05 Testa
Più un altro territorio in detta contrada di Industria 12
quartoronate 3: vitate, limito Antonio Abita in casa propria
Zappia, e via stimato per grana ottanta, e Possiede un territorio in contrada alea di
paga alla Chiesa di San Rocco grano staglio quartoronate sei alborato vitato, e raso,
tumoli 0.3.1 che valutato assorbisce limito Giglio Spataro, e Bruno Castelvete-
Possiede una somara valutata per docati re, stimato per Carlini 24: e grana 4: e paga
sei di rendita sono 10 alla Corte Principale grano staglio tumoli
Un bove domito valutato di rendita per 1.3.1, e valutato resta per grana cinquanta-
docati otto sei, son 26:6
Sono once 13:20 Più in contrada le fontanelli terra vitata
[p. 100] Riporto d’once 51:15 quartoronate due limito Vedova Francesco
Un Giovenco Silvaggio, valutato di rendita Franco, e via stimata per carlini 3. e paga
per carlini 15 sono 2.15 alla Corte carlini cinque e grana cinque che
Due Vacche figliate valutate di rendita per assorbisce
docati quattro e grana venti, sono once 7 Un altro loco detto il petto del figliolo
Sono once 61 terre quartoronate due boscose limito il
Due Vacche à metà con Don Antonio Vallone, stimate per grana dieci 10
Zappia di Marcello una figliata, valutate Possiede un somaro valutato di rendita per
per carlini trent’otto parte sua 2.17.6 docati sei sono 10
Sono once 63.15.6 Sono once 24.06.6

146
[p. 103] Domenico Rocca bracciale Anni Più in Contrada limbia con Domenico
65 Morì 8 Gennaro 1745 Minniti limito via Publica, e Giuseppe
Catarina Trimboli moglie 70 Castelvetere paga cenzo alla Principal
Domenico Zuccalà Genero bracciale 25 Corte parte sua carlini 3: stimato in tutto
Antonia Rocca moglie 25 per carlini 3 che assorbisce
Domenico Longo figliastro 8 Sono in tutto once 70.5
Francesca figliastra 5
Testa
Industria 12 [p. 105] Domenico Morabito Capo Mas-
Testa di Domenico saro 30
Industria 12 Elisabetta Catanzariti moglie 20
Abitano in casa propria Antonia figlia […]
Posseggono terre di coste in contrada Francesca Todarello socera 45
Baracalle tumolata una limito il Vallone, Gelonardo cognato boaro 15
stimata per grana 20 Antonia cognata 10
Possiede più in detta contrada un altro Catarina cognata 8
territorio di stuppellate tré, limito Don Testa
Giuseppe Campagna, stimato per carlini Industria 14
tré Industria del cognato 6
Più in detta contrada terre vitate alborate Abita in casa propria
limito Diego Zappavigna vigna stimate per Possiede terre quartoronate 3. in contrada
carlini dieci la chiusa con albori limito la via publica,
Più in detta contrada un altro costeroso, stimato per carlini cinque e grana sei e
limito il Vallone, stimato per grana cinque paga alla Parochia Santa Maria Assonta di
pagano sopra detti stabili grano staglio Bovalino grano tumoli 1.1 che valutato
tumoli 0.3.1 che valutato assorbisce assorbisce
Più un somaro valutato di rendita per Un altro in contrada noto, di quartoronate
docati sei due, limito Pietro morabito, stimato per
Sono once 10 carlini due 20
[p. 104] Riporto d’once 34 Un altro in contrada il Sacramento di
Più un bove domato valutato di rendita quartoronate 3 rase, limito il Vallone, e
per docati otto sono 13.10 Pietro morabito, stimato per carlini tré 1
Più una vacca stirpa, stimata di rendita per Possiede un somaro valutato di rendita
carlini dieci sono 1.20 docati sei sono once 10
Sono once 41 Due bovi domiti valutati per la rendita
docati sedici, son once 26:20
Domenico Minniti di Francesco bracciale [p. 106] Riporto d’once 58.10
21 Un Giovenco indomito valutato per carlini
Antonia Napoli Matre 42 15: sono once 2:15
Francesca Sorella 16 Due vacche figliate, valutate per la rendita
Caterina Sorella 12 docati quattro, e grana venti sono 7
abbita in casa propria Un'altra vacca figliata con Antonio Semi-
Testa Industria 12 nara datali per guadagno, valutata per
Possiede una Terra boscosa di quartorona- carlini venti uno, dalla quale aspetta il
ti 3: limito Vedova Gioanne battista Spatu- quarto 26.3
lisano, e via stimata Carlini 5 e grana: 5 Sono once 68.21.3
Sono once 25
Più Terra quartoronati 6. contrada Vurgia [p. 107] Diego Procopi Calsolaio Anni 66
limito via Publica stimata per carlini 10 Francesca Micchia moglie 46
Son once 3

147
Francesco Palaia Calsolaio figliastro Anni Un altro loco detto Griopillo di quartoro-
32 nate 3 limito la Corte, stimato per grana 48
Vittoria Iurato moglie 23 sono 1 18
Domenico figlio 9 Possiede due somari valutati per docati
Francesca figlia 7 dodeci la rendita sono 20
Catarina figlia 4 Tré bovi, valutati per docati 24 la rendita,
Elisabetta figlia 2 sono once 40
Testa Tré Vacche, valutate per docati sei e grana
Industria 14 30: la rendita sono once 10 15
Testa del Figliastro Un'altra Vacca figliata con Domenico
Industria 14 Todarello tollo, valutata la rendita Carlini
Abitano in casa propria 21 sono 3.15
Posseggono un territorio di tumolata una e Scrufe numero 18: con Antonio Ardore
quartoronate tré alborate in contrada il Costode, valutate per docati 36, sua parte
petto, limito via publica, stimato per carlini docati dieci sono once 30
dieci, e paga al Santissimo Rosario carlini Pecore con Stefano Trimboli di San Nicola
ventidue che assorbisce numero 40: valutati di rendita docati tré, e
Più in contrada furno un altro di tumolate grana 20: sono once 5.10
2 con albori, limito il dromo, in colonia, e Sono once 149 12
rende allo Venerabile Monastero di
Sant’Anna di Gerace stimato per carlini 24 [p. 109] Domenico Todarello Calsolaio
e grana 4 Anni 56
Sono once 4.24 Francesco Antonio figlio bracciale 18
Più un altro vitato in contrada la Signora Giuseppe figlio Calsolaio 28
Giulia, limito Vedova Giuseppe Armeni e Francesca morabito moglie 21
paga alla Mensa vescovile grano tumoli 0.2 Antonio figlio 3
stimato per carlini 4, che assorbisce Gelonardo figlio di detto Domenico Mas-
Più in contrada sitini un altro di quartoro- saro 25
nate due con albori, limito via, stimato Saverio Zappavigna Genero massaro 34
grana 69:, paga al Capitolo di Gerace grano Elisabetta Todarello moglie 20
tumoli 0.2. che valutato resta grana 19 Antonio figlio 8
[p. 108] Riporto d’once 33:13 Giuseppe figlio 5
Più un territorio di tumolata una loco Domenico figlio 3
detto l’Araghi, limito mastro Stefano Francesca figlia 1
Mittica stimato per carlini 4 paga a don Testa
Antonio Rianò grana 50: che assorbisce Industria 14
Più un territorio in detta contrada di quar- Industria di Francesco12
toronate 5 alborato, limito Giuseppe Sul- Testa di Giuseppe
lazzo stimato per grana 40, sono 1.10 Industria 14
Più loco detto muchieti terra alborata Industria di Giglio 14
stuppellate 3 limito Saverio Tallarida, Testa di Saverio
stimata per grana 64, e paga alla Corte e al Industria 14
Dottor Gennaro Zappia grana 25, resta Abitano in casa propria
1.09 Posseggono un territorio vitato e alborato
Più in contrada il Capitolo l’utile dominio in contrada Cilla di stuppellate 3 limito
di quartoronate sette alborate, limito il Saverio Todarello, stimato per carlini 4:
Dottor Gennaro Zappia, stimate per grana paga censo alla Mensa Vescovile di Gerace
72 sono once 2:12 carlini 7, che assorbisce

148
Un altro di stuppellate 3: in contrada la [p. 112] Domenico Iennopollo Serviente
Signora Giulia, vitato limito Francesco di Corte Anni 55
Parlongo, stimato per carlini 2: sono 20 Elisabetta Pelle moglie 40
[p. 110] Riporto d’once 68.20 Antonia figlia 18
Più un territorio di tumolata di terra vitata Francesca figlia 10
in colonia rendititia alla Chiesa di Santa Testa
Maria la Marina in contrada li Spine Sante Industria 12
limito Pietro Paolo Zappia stimato per Abita in casa propria
carlini cinque […] Possiede in contrada la chiusa un territorio
Più in contrada Drafà terra disutile di alborato di quartoronate 3. limito Antonio
quartoronate 2: limito Giuseppe Arcuri, Straneri, stimato per carlini 5, paga al
stimata per grana 10 Beneficio del Rito di San Nicola carlini
Più un territorio vitato, e alborato quarto- dieci, che assorbisce
ronate 3 in contrada Piccolo, limito la via, Più l’utile dominio di quartoronate 3. di
stimato per carlini 4 sono 1.10 terra alborata, in contrada il Capitolo,
Più un territorio vitato, e alborato in con- Rendititio al Reverendo Capitolo di Gera-
trada le piante di quartoronate 5. limito ce, limito via publica, stimato per carlini 4,
Giuseppe Maisano, stimato per carlini 6, sono once 1.10
paga alla Corte censo carlini 5 che resta Sono once 13.10
per grana 10
Più un altro alborato di quartoronate 2 in [p. 113] Domenico Ceravolo di Nicola
contrada mustari, limito la […], stimato bracciale 20
per carlini 3 paga al Magnifico Bruno Pietro fratello bracciale 16
Gliozzi censo censo carlini 3: e và di pari Giuseppe fratello bracciale 15
Più un altro vitato, e alborato di tumolata Francesco fratello 6
una, in contrada la Pirara Rossa, limito Catarina sorella 22
[…] Francesco Procopi di Bovalino, stima- Elisabetta Pazzano madre 50
to per grana ottantasei, e paga al Paroco Testa
Santa Maria l’Assonta di Bovalino carlini Industria 12
13 che assorbisce Industria del fratello Pietro 6
Tré somari, valutati di rendita docati 18, Industria dell’altro fratello 6
sono once 30 Abita in casa propria
[p. 111] Riporto d’once 102:10 Possiede in contrada Gullo un territorio
Bovi numero setti, valutati di rendita vitato, e alborato, limito Antonio Filippo-
docati 56, sono once 93.10 ne, stimato per carlini 4: e paga al Magnifi-
Vacche numero 2: figliate, valutata la co Francesco Zappia d’Antonio che và di
rendita per docati 4 sono 7 pari
Un'altra stirpa, valutata la rendita per Più in contrada Cilla terra quartaronata
carlini dieci, sono once 1.20 una limito Vedova Antonio Napole stima-
Quattro Vacche, due figliate e due stirpe in ta per grana 20: sono 20
società con Oratio Zappia di Gioanne Sono in tutto once 21:20
battista, valutate per la rendita per docati
sei, e grana venti parte sua docati tré, e [p. 114] Domenico di Lonardo Massaro
grana 20: sono once 5:03 di Pecore Anni 40
Scrufi numero 3: con Gioanne Domenico Elisabetta Audino moglie 39
morabito, valutate per docati sei parte sua Rosa figlia 10
docati tré, sono once 5 Catarina figlia 8
Sono in tutto once 214:15 Antonia figlia 5
Testa
Industria 14

149
Abita in casa propria Un somaro, valutato di rendita per docati
Possiede in contrada la Grotta terra la sei, sono once 10
colonia di quartoronate sei di terre albora- Scrufe numero due col Reverendo Don
te rendititia alla Parochia di San Gioanne Ferdinando d’Amato, valutate di rendita
battista di Condoianne, limito Vedova per docati 4: parte sua carlini venti, son
Giglio di Lonardo, stimato per carlini otto, once 3:10
sono once 2:20 Sono once 25 - 10
Più terra quartoronate 2: in contrada Rizzi,
limito il Magnifico Domenico Spanò, [p. 117] Domenico Macrì bracciale Anni
stimato per carlini due, sono once 2.0 45
Più in contrada il Sacramento tumolata Agnese Todarello moglie 40
una di terre alborata, limito il Vallone Antonio figlio bracciale 16
stimata per carlini 4: e paga alla Cappella Francesco figlio […]
del Venerabile di questa Terra censo carlini Tomaso figlio 4
novi, che assorbisce Carlo figlio 1
Possiede pecore e capre numero cinquanta Testa
stimate per la rendita l’una per l’altre per Industria 12
docati tré e grana cinquanta, sono once Industria del figlio 6
5:25 Abita in casa propria
Tiene pecore, e capre datili in guadagno Possiede un territorio vitato di quartarona-
dal Magnifico Domenico Spanò numero ta una in contrada muchieti, limito Giu-
sessanta, valutate per docati 4, e grana seppe Arcuri, stimato per carlini setti e
venti, parte sua per il quarto del guadagno paga all’Erede Baron Bove di Gerace grana
che riceve carlini dieci e grana cinque sono 15: resta per grana 55: sono 1.26
once 3.15 Un altro in contrada alea di tumolata una
[p. 115] Riporto d’once 26.20 alborata limito Domenico morabito, ed
Un Bove, valutato di rendita per docati Antonio Todarello stimato per grana 30, e
otto, sono once 13.10 paga alla Principal Corte grano tumoli 0.2.
Una Vacca figliata con Francesco Pelle di che valutato assorbisce
San Nicola, valutata per carlini vent’uno la Più un altro di quartoronate 2. vitato in
rendita, parte sua carlini dieci, e grana detta contrada, limito Gioanne battista
cinque, sono once 22:6 Todarello, stimato per grana 30 e paga al
Sono once 41:22.6 Reverendo Don Ferdinando d’Amato
censo grana 10 e staglio in grano alla detta
[p. 116] Diego Zappavigna bracciale 30 Corte tumoli 0.1, che valutato assorbisce
Margarita Rocca 35 Una somara, valutata di rendita per docati
Domenico figlio 10 sei, sono once 10
Giuseppe figlio 5 Un bove, valutato di rendita per docati
Pietro figlio 1 otto, sono once 13.10
Testa Sono once 43.05
Industria 12
Abita in casa propria [p. 118] Domenico Todarello di […]
Possiede un territorio di quartoronate 2: in bracciale Anni 30
contrada Baracalle vitato, limito Domenico Francesca Pelle moglie 28
Zuccalà, stimato per grana 20: e paga alla Elisabetta figlia 3
Principal Corte carlini sei, che assorbisce Carlo figlio 1
Più quartoronate tré di terre in detta con- Elisabetta Maurelli madre 60
trada limito Domenico Perre, stimato per Testa
grana 42: paga alla detta Corte grano tu- Industria 12
moli 0.2., che assorbisce Abita in casa propria

150
Possiede un territorio in contrada li pianti Più un’altra col Chierico don Domenico
di quartoronate 3: vitata, limito Giglio Antonio Zappia, valutata per carlini
marsano, stimato per carlini […] e paga vent’uno, parte sua carlini dieci, e grana
alla Corte Principale carlini 3: resta 20 cinque sono once 1.22.6
Più un territorio in detta contrada di quar- [p. 120] Riporto d’once 36.26.6
toronate sei limito Domenico misitano, Scrufe à metà col detto Dottor Gennaro
stimato per carlini sei, paga alla Corte Zappia valutate per rendita docati venti,
carlini 14, e grana due, che assorbisce parte sua docati dieci sono once 16:20
Più in detta contrada terra tumolata una Sono in tutto once 53:10
alborata, limito oratio morabito, stimata Più due Giovenche Silvaggie à metà col
per carlini 5 sono 1.20 detto Dottore valutate per carlini trenta,
Più in contrada li Condilici terre quartoro- parte sua carlini quindici sono once 2.15
nate sette, limito Giuseppe maurelli, stima- Sono once 56 01.6
to per carlini otto, paga alla Corte Princi-
pale grana trentasetti restano 1.13 [p. 121] Domenico Minici bracciale 27
Un somaro valutato per carlini sessanta la Antonio fratello bracciale 20
rendita, sono once […] Marco fratello bracciale 18
Una Vacca, valutata per carlini venti uno, Elisabetta sorella 15
sono once 3:15 Geronima sorella 13
Un bove valutato per docati otto la rendi- Catarina brizzi madre 47
ta, sono once 13.10 Testa
Sono once 42.18 Industria 12
Industria del fratello 12
[p. 119] Domenico Varvaro bracciale Industria d’altro fratello 12
anni 50 Abita in casa propria
Agnesa Mammolite moglie 50 Possiede un territorio di quartoronate 3. In
Bruno figlio bracciale 27 contrada maurelli, limito il magnifico
Antonio figlio 17 Bruno Gliozzi, stimato per grana 58:, e
Carlo figlio 15 paga alla Corte carlini 12: che assorbisce
Giuseppe figlio 12 Più in contrada tagliasale tumolata parte
Francesco figlio 10 boscoso, vitato, e alborato, limito France-
Pascale figlio 8 sco Audino, stimata per grana 30 e paga
Testa alla chiesa di Santa Catarina di Bovalino
Industria 12 Carlini 12 che assorbisce
Industria del figlio Bruno 12 Più in contrada muchieti quartoronate due
Industria del figlio Carlo 6 di terre con alquanti albori, limito Giusep-
Abita in casa propria pe Chiricosta stimato per grana 40, e paga
Possiede in contrada il Salvadore un terri- a Santa Maria l’Assonta di Bovalino grano
torio alborato di tumolate due, limito staglio a tumoli 0.2 che valutato assorbisce
Giuseppe, e Giovanne Iacomo Maurelli, Più in detta contrada limito Eredi Carlo
stimato per carlini 25: e grana 3, e paga Gliozzi, stimato per grana cinquanta sono
grano staglio alla Corte Principale tumoli 1:20
2.0.1 che valutato assorbisce Più in contrada mastro Simone limito
Più in contrada Salice terra alborata tumo- Erede don Francesco Zappia stimato per
lata una, limito il Vallone stimato per grana grana 30: sono 1
49 sono once 1.19 [p. 122] Riporto d’once 38:20
Possiede Vacche numero due figliate à Un bove domato, valutato per docati otto,
metà col Dottor Gennaro Zappia del sono once 13:10
Bianco, valutate per docati 4: e grana venti Sono once 52
parte sua carlini vent’uno sono once 3:15

151
[p. 123] Domenico Iemallo Massaro di Maria del Soccorso grana 40: che assorbi-
bovi 30 sce
Geronima Audino moglie 25 Più in contrada Pondici terra costerosa
Vincienzo Figlio 2 quartoronata una, limito via publica stima-
Francesca figlia 10 ta per grana 5 sono 05
Catarina figlia 6 Sono once 13.05
Elisabetta figlia 3
Testa [p. 125] Domenico Zappia di Antonio
Industria 14 bracciale Anni 24
Abita in casa propria Francesca Franco moglie 16
Possiede quartoronate 3. di terre vitate in Salvadore fratello bracciale 22
contrada Pignatelli in colonia rendititio Paola Audino madre 56
all’Erede Don Domenico Pignatelli, limito Testa
Francesco Arvaro, stimato per grana 40: Industria 12
sono 1:10 Industria del fratello 12
Più in contrada San Gioanne un altro Abita in casa propria
territorio con alcuni albori, limito Saverio Possiede in contrada traina terra vitata, e
morabito, e via stimato per grana 60, sono rasa tumolate 2 e quartoronati due, e
once 2 alborata limito mastro Bruno Brizzi e
Più tumolata una vitata in contrada bene- Vallone, stimata per carlini 4:, e paga à
giamo, limito Vittorio Zappavigna stimato questa Corte, e quella di San Nicola censo
per grana 20 sono once 20 carlini venti tré che assorbisce
Più in detta contrada quartoronate tré di Più in contrada il Sacramento terra aratoria
terre limito Giuseppe Zappia di Benestare quartoronate 3:, limito Pietro Morabito,
e via publica, stimato per grana quaranta, stimata per grana 20. e paga alla Cappella
sono once 1.10 del Venerabile grana 25: che assorbisce
Tiene uno somaro, valutato di rendita Più in contrada le piante terra vitata quar-
docati sei sono once 10 taronata una, limito Ferrante Todarello,
Bovi numero due valutati per la rendita stimato per grana venti, dico carlini dieci
docati 16: sono once 26:20 setti, e paga alla Corte grana venti di censo
Due Vacche figliate valutate per docati 4: e resta Carlini 15: sono once 5
grana 20, sono once 7 Scrufe numero 14: valutate di rendita per
Sono once 63 docati venti otto sono once 46:20
Sono once 75.20
[p. 124] Domenico d’Anna bracciale
Anni 24
Virginia Ielasi moglie 22 [p. 126] Domenico Maurelli di Gioanne
Giuseppe figlio 1 bracciale 26
Testa Beatrice Mediate moglie 21
Industria 12 Soro Catarina Sansotta 70
Abita in casa propria Testa
Possiede terra vitata tumolata una in con- Industria 12
trada l’Araghi, limito mastro Francesco Abita in casa propria
Palaia, stimato per grana 50: e paga staglio Possiede in contrada Carratelli terre albo-
in grano al Monte di Gerace tumoli 1.0.1, rate quartoronate 3:, limito Vedova Vitto-
che valutato assorbisce rio brizzi, stimata per grana sessanta, e
Più un altro in detta contrada terra albora- paga alla Corte censo carlini 13: e grana 15
ta quartoronata una, e quartoronate 5 che assorbisce
boscose limito Giuseppe Sansotta stimata Più un territorio vitato, e alborato in con-
per grana 20:, e paga al Beneficio di Santa trada li pianti di quartoronate 2 limito

152
Antonio Iurato, stimato per grana 35, e Un’altra vacca figliata con Domenico
paga censo alla Corte grana venti, resta 15 morabito di Giglio, valutata per carlini
Più un altro in contrada mustari vitato, e vent’uno, parte sua carlini dieci, e grana 5
alborato di tumolata una limito Gioanne Un’altra con la Cappella di San Francesco di
Caminiti stimato per grana 16: paga censo Paola in guadagno, valutata per carlini
alla Corte carlini undici che assorbisce vent’uno, parte sua grana 51.3, sono once 26
Sono once 12.15 Sono once 76.27.6

[p. 127] Domenico Todarello di Antonio [p. 129] Domenico Camera di Tomaso
cieco 60 Trattore di Seta 29
Potentiana Brizzi moglie 50 Giuseppe fratello 12
Carlo figlio massaro 21 Martia sorella 15
Francesco figlio boaro 18 Elisabetta Zappavigna madre 70
Antonio figlio 14 Testa
Antonia figlia 19 Industria 14
Testa Abita in casa d’affitto
Industria di Carlo 14
Industria di Francesco12 [p. 130] Domenico Carlino molinajo
Industria d’Antonio 6 Anni 40
Abita in casa propria Silvia Ceravolo moglie 46
Possiede terra vitata tumolata una in con- Antonio figlio bracciale 18
trada Schiavo limito la Corte Principale, Carlo figlio bracciale 14
stimata per grana 30: sono once 1 Giglio figlio 3
Più in contrada Sitini terra alborata tumo- Francesca figlia 12
lata una, limito i beni del Dottor Fisico Beatrice figlia 2
Moisé macrì di Molochio, stimata per Testa Industria 14
grana 74 e paga alla chiesa di Bovalino Industria del figlio 12
staglio in grano tumoli 0.2.1 che valutato Industria dell’altro 6
carlini sei grana due, e mezzo resta 11.6 Abita in casa propria
Più in contrada marino quartoronate tré di Possede terre vitate quartoronate cinque,
terre alborate, limito il Magnifico Marcello limito il Magnifico Saverio Cusaci, in
Zappia, stimato per grana 72, e paga alla contrada Sciò, stimate per grana 30 e altro
Corte censo grana ottantotto, che assorbi- carlini tré come dal rivelo và per il peso 1
sce Più in contrada Santo Stefano terre albora-
Più in detta contrada terra stuppellata una te quartoronate 2:, limito oratio morabito,
di rendita grana 10 10 e ne lucra grana 30:, e paga al Reverendo
Esigge per affitto di casa da Tomaso Ca- Don Francesco Italiani di Santa Cristina
racciolo carlini otto, dedotto il quarto resta grano tumoli 0.2: che valutato assorbisce
per carlini sei son 2 Sono once 33
[p. 128] Riporto d’once 3.21.6
Tiene un somaro valutato di rendita an- [p. 131] Domenico Castelvetere bracciale
nuale per docati sei sono once 10 30
Due bovi valutati di rendita annuale per Elisabetta Zappavigna moglie 30
docati sedeci sono once 26:20 Antonio figlio 4
Una vacca con mastro Francesco Palaia, Marcello Figlio 6
che và colla partita di mastro Diego Pro- Testa
copi, valutata per carlini vent’uno parte sua Industria 12
carlini dieci e grana cinque sono onze Abita in casa propria
1.22.6 Possiede un territorio in contrada trusciera
In tutto once 74.04 di quartoronate 3: alborato, limito via

153
publica, stimato per grana 55: e paga sta- Possiede in contrada Briatico terre quarto-
glio in grano alla Corte tumoli 0.1.1. che ronate sei vitate, limito Oratio Zappia di
valutato grana 37:0, resta 17.6 Giuseppe e Corte non posta in frutto, e
Più un altro territorio vitato, loco detto lo paga al Dottor Giuseppe Curiale grano
rizzo, tumolata una, limito […] Cocciolo, staglio tumoli 1:2
stimato per carlini 4 che paga alla Parochia Possiede in detta contrada quartoronate 3
dell’Assonta di Bovalino grano tumolo 1. di terre con alcuni alberi, limito la detta
valutato assorbisce Principal Corte, e Pietro Paolo Zappia
Uno Somaro, valutato per docati sei rendi- stimate per carlini 4: e paga al Baron Arca-
ta annuale […] 10 de staglio tumoli:2 valutato assorbisce
Due bovi, valutati per docati sedeci, sono In contrada Trusciera la colonica rendititia
once 26:20 allo Convento di San Francesco d’Assisi di
Una Vacca valutata per carlini dieci, sono Gerace limito la Corte Principale, stimato
once 1:20 per grana 55. Sono once 1.25
Sono once 50.27.6 In contrada Area terre quartoronate 3: rase
limito via publica, stimate per grana 40 1.10
[p. 132] Domenico Spatolisano bracciale L’utile dominio in contrada le Spine Sante,
50 Morì a 4 Maggio 1746 rendititio al Reverendo Don Francesco
Catarina Tuccio moglie 45 chiné di gerace, limito il dromo, stimato
Antonio figlio bracciale 23 Morì a 23 per grana 16
Maggio 1746 [p. 134] 43.2.1
Testa Possiede in contrada Camera terre tumola-
Industria 12 te sei, e quartoronata una vitata, limito
Industria del figlio 12 Erede Ferrante bova, e di Iacomo Fabia-
Abita in casa propria no, stimata per carlini setti, sono once 2:10
Possiede in contrada limbia terre quarto- Più in contrada Sciò terre disutile quarto-
ronate 3. alborate, limito la via, stimate per ronate sei, stimate per grana 20
carlini due, e paga al Abate Chinè di Gera- Una somara valutata per la rendita docati
ce carlini otto, che assorbisce sei10
Un altro in contrada mastro Iacomo terra Due bovi valutate per la rendita per docati
vitata tumolata una, limito via stimata per 16
carlini due, paga al Monte di Gerace grano Sono once 26:20
staglio tumoli 0:3, valutato assorbisce
Un altro in contrada mucheti di quartoro- [p. 135] Domenico Zappia d’Vittorio
nate 5., limito Antonio Ceravolo stimato bracciale 40
per grana 25 sono 25 […] Murdaca moglie 30
Sono once 24:25 Elisabetta figlia 12
Annamaria figlia 10
[p. 133] Domenico Spanò d’Antonio Testa
Anni 32 Industria 12
Bruno Fratello 29 Abita in casa propria
Pietro fratello massaro 27 Possiede un territorio vitato, e alborato in
Carlo fratello 23 contrada limbia, limito il Vallone, stimato
Beatrice Zappia zia 45 per grana 95 e paga al Sacro Monte
Testa d’Ardore docati 3: e grana 10, che valutati
Industria 12 assorbisce
Industria di Pietro 14 Più in detta contrada un altro alborato di
Industria di Carlo 14 quartoronate due, limito Antonio Procopi,
Abita in casa propria stimato per carlini 6: e à Santa Rosa di

154
Viterbo grano quarto uno, che valutato per Testa
grana 25 resta 1:05 Industria 12
Un altro in contrada Stillisano di stuppella- Abita in casa propria
te 3. limito Don Antonio Zappia di Mar- Possiede un territorio aratorio in contrada
cello, stimato per grana 18: 18.9 il Salvadore, limito Domenico Varvaro
Un altro in contrada mileto, oggi lo pos- lucra grana venti, e paga alla Principal
siede il Magnifico Domenico Spanò a cui Corte grano quarto uno, valutato assorbi-
devesi intestare sce
Sono once 13.23.9 Più in contrada lo petto un altro territorio
alborato, limito i beni di Saverio […]
[p. 136] Domenico Zappavigna barbiero stimato per carlini […], e grana sei, paga a
Anni 40 Don Ferdinando d’Amato carlini dodeci,
Domenica Sansotta moglie 35 che assorbisce
Francesco Antonio figlio bracciale 14 Possiede in contrada Schiavo terra vitata,
Francesca figlia 12 limito via publica stimato per grana 20., e
Elisabetta figlia 4 paga grano stuppello uno al magnifico
Testa Giacinto Morabito del bianco, resta 07.6
Industria 14 Un somaro valutato docati sei
Industria del figlio Sono once 22:07.6
Abita in casa propria
[p. 139] Diego Pelle trattor di Seta 60
[p. 137] Domenico Minniti bracciale 40 Orsola Pazzano moglie 54
Elisabetta Audino moglie 46 Elisabetta figlia 14
Giorgio figlio bracciale 18 Anna figlia 11
Antonia figlia 20 Testa
Testa Industria 14
Industria 12 Abita in casa propria
Industria del figlio 12 Possiede un territorio in contrada il petto
Abita in casa propria terra vitata, e alborata quartoronate 3.,
Possiede in contrada limbia quartoronate 3 limito Francesco Iurato d’Antonio, stimato
di terra con querci e in comune con Vedo- per grana 50, e paga al Reverendo Don
va Francesco Minniti, limito via publica, Ferdinando d’Amato grana 50, e và di pari
stimato per carlini 3 e paga alla Corte Più in detta contrada terre quartoronata
carlini sei una, e mezza, vitata, e alborata, limito la
Possiede in contrada la gurna quartoronate via, stimata per carlini 4. e paga al detto
dieci con alcuni alberi, limito Pietro mora- Amato carlini 21: che assorbisce
bito stimate per grana 100, e paga per Più in detta contrada terra tumolata una
censo di detti corpi alla Corte carlini 15 e boscosa con albori, limito Domenico
grana tré, che assorbisce Longo, stimata per grana 16:
Più in contrada alea terre quartoronate 3 Più in contrada Agliastri terre quartoronata
limito Domenico Longo, stimate per una con pesi limito Vedova Antonio Schir-
carlini 3. paga alla Corte grano tumolo ripa paga alla Corte carlini undici, e assor-
0.0.1 valutato resta […] bisce la stima di carlini 3:
Un somaro valutato per la rendita annuale Un somaro valutato per docati sei
docati sei10 Sono once 20
Sono once 34.17.6 [p. 140] Riporto d’once 24.16
Vacche numero due in socetà colla Vedo-
[p. 138] Domenico Marando bracciale 35 va Gennaro Maurelli figliate, valutate per
Francesca Trimboli moglie 18 docati 4: e grana 20: parte sua carlini
Stefano figlio mesi 4 vent’uno

155
Son once 3.15 Abita in casa propria, e possiede un'altra
Sono once 28.01 per la forgia
Possiede in contrada Gullo un territorio di
[p. 141] Domenico Procopi di Pietro quartoronata una Alborata, limito la corte
bracciale 45 Principale, stimata per carlini 50, e paga al
Geronima Iemallo moglie 30 Santissimo di questa Terra grana 75 che
Francesca figlia 15 assorbisce
Rosa figlia 12 Più in contrada il Salvadore terra alborate
Antonia figlia 7 tumolate 2 limito il Vallone, stimata per
Vincienzo figlio 4 carlini 16, paga à Santa Maria del Ferro di
Elisabetta figlia 2 Gerace carlini 6 resta per carlini 20
Testa Sono once 3.10
Industria 12 Più in contrada li bifari quartoronate di
Abita in casa propria terra sei alborate, colonia, rendititia alla
Possiede nella contrada la Stroffa terra una Parochia di Santa Catarina di Condoianne,
stuppellata, limito il Magnifico Francesco limito Domenico Marando, stimato per
Zappia d’Antonio stimato per grana 20, e grana 85
paga grana 40 alla Cappella di San Nicola Sono once 2:25
di Bovalino, che assorbisce Più in contrada Mucheti quartoronate 5 di
Più un territorio di quartoronate sei in terre alborate, limito i beni di Gennaro
contrada limbia, limito via publica stimato macrì stimate per carlini 5., e paga alla
per carlini sette 2:10 Chiesa di San Rocco d’Ardore carlini 13
Più in contrada il petto del figliolo quarto- che assorbisce
ronate 3 di terra con albori, limito il Vallo- [p. 144] Riporto d’once 20:05
ne stimato per grana 40 1:10 Più in contrada Area terra tumolata una
Più tumolate due in contrada il Salvadore alborata, colonia rendititia alla Badia di
parte colonica, rendititia alla Badia di Mileto, limito Giuseppe Procopi stimato
Mileto, limito Bruno Procopi stimata per per grana 32. Sono once 1:02
grana 32, sono 1.02 Un somaro valutato di rendita per docati
Più in comune coll’Erede Antonio Iemallo sei sono once 10
in colonia in Una Giovenca con Francesco Procopi di
[p. 142] Riporto d’once 16.22 Diego valutata per carlini 21, e grana [..]
contrada Sant’Antonio rendititio al Con- Sono once 1.25
vento di San Francesco d’Assisi di Gerace, Sono once in tutto 33.02
stimato parte sua grana 16
Più un altro in contrada la mingioia tumo- [p. 145] Domenico Morabito di Diego
late 2: limito il Magnifico Francesco Massaro di Bovi Anni 37
Gliozzi, stimato per grana […] e paga alla Silvia chinè moglie 25
Corte grano staglio tumoli 2: valutato Giglio figlio 2
assorbisce Testa
Sono once 17.08 Industria 14
Abita in casa propria
[p. 143] Domenico Zappavigna di Fran- Possiede in contrada Sciò un territorio
cesco forgiaro 19 vitato, e alborato, limito Giglio chinè, di
Margarita Procopi madre 60 quartoronate 2 stimato per grana 40: paga
Elisabetta Sorella 25 al Magnifico Zappia d’Antonio grano
Antonia Lucà nepote 5 tumoli 0:2 che valutato assorbisce
Vito fratello 10 Più in detta contrada terre quartoronate 3
Testa vitate, limito il Vallone, stimate per carlini
Industria 14 tré paga alla Magnifica Elisabetta Code-

156
spoti carlini 5: e carlini 5: à Santa Rosa di Più in contrada mucheti terra stuppellate 3.
Viterbo che assorbisce alborate, limito il Magnifico Domenico
Una somara valutata di rendita docati 6 Spanò stimata per grana 48 sono 1.18
sono once 10 In contrada la Porta della Terra un territo-
Due vacche valutate di rendita per docati 3 rio, limito Francesco Sansotta, e via, stima-
e grana 10: sono once 5.05 to per grana 20. sono 20
Sono once 29.07 Più in contrada la Guardiola di stuppellate
3. alborate limito Antonio Sansotta di
[p. 146] Domenico Zappia d’Antonio Condoianne stimate per grana 32: e paga al
Civile Anni 48 Dottor Gennaro Zappia per carlini 16: che
Elisabetta Codespoti moglie 42 assorbisce
Giuseppe figlio 12 L’utile dominio di tumolata una in contra-
Luca Antonio figlio 6 da Brazzito rendititio alla Badia di Mileto,
Geronima figlia 10 limito la via stimato per carlini 41.10
Ninfa Rosa figlia 1 [p. 148] Riporto d’once 12.23
Francesco Fabiano figliastro 16 In contrada alea in comune con Domenico
Carlo Fabiano altro 14 Procopi, ed alborato limito Antonio Fran-
Antonia Fabiano Vedova Rafaele Mesiti co stimato parte sua 07.6
figliastra 25 Esigge da Giuseppe Marando, e Domeni-
Vincenzo figlio di detta Antonia 3 co Morabito di Diego carlini dieci setti
Testa sono once 5.20
Abitano in casa propria Sono once 18.20
Possiede in contrada Sitini terre aratorie
tumolate 2, limito il Vallone, e via, stimate [p. 149] Domenico Pazzano del quon-
per carlini 25, paga per obligo di messe alla dam Gioanne battista bracciale 19
Cappella di San Gioanne battista carlini Antonio fratello 9
dodeci, e grana 5., resta per carlini dodeci, Anna Sorella 13
e grana 5 sono 4.05 Testa
Più in contrada Marino Terra stuppellata Industria 12
una limito via, stimata per grana dieci sono Abita in casa propria
10 Possiede in contrada mustari terra quarto-
Possiede in contrada Ricamo terre quarto- ronate […] alborata limito Giovanne
ronate sei, limito il Vallone, stimata per Maurelli, e Don Giuseppe Procopi, stimata
grana ottanta sono once 2:20 per grana venti 20
Più in contrada la marina terre quartorona- Più in contrada il petto del figliolo terra
te sei con albori, limito il Magnifico Bruno vitata tumolata una con albori limito ma-
Spanò, stimate per carlini sei, paga stro stefano Mittica, stimata per grana 40
all’erede di Fabiano censo bullale grana 85: Sono once 14
che assorbisce
[p. 147] Riporto d’once 7.05 [p. 150] Domenico Morabito di Giglio
In contrada Cafuni tumolate 2 con albori fabricatore Anni 36
cioè la colonia rendititio alla Badia di Saveria Pelle moglie 31
Mileto, limito via stimate per grana 40, Catarina figlia 2
sono 1.10 Testa
Più in contrada Vurgia uno territorio di Industria 14
stuppellate 3, limito via publica, stimato Abita in casa propria
per grana 30 Possiede in contrada il petto quartoronate
Più un territorio alborato in contrada Sciò 3 alborate, limito Diego Pelle, stimate per
tumolate 2., limito il Vallone, stimato per [ grana 42 sono once 1-12.6
]

157
Una somara valutata per docati sei sono [p. 153] Domenico Spanò di Gioanne
once 10 Civile Anni 36
Due Vacche con Domenico Todarello Sinfarosa Pedullà Moglie 32
Tollo valutate per docati quattro, e grana Gioanne battista figlio, Chierico Alunnio
20: parte sua carlini vent’uno sono once 13
2.15 Rosaria figlia 11
Sono once 28.27.6 Petrulilla figlia di Anni 9
Lucia figlia di Anni 6
Francesco Antonio figlio di Anni 4
[p. 151] Dupplicato Antonia figlia di Anni 2
Domenico di Anna bracciale Anni 24 Gioanne Michiele Spanò Zio di Anni 70
Testa morì a 10 Gennaro 1746
Viginea Ielasi moglie 20 Giuseppe Crisafi Garzone Anni 16
Giuseppe figlio mesi 9 Domenico Scruci Garzone Anni 13
Testa Bruno Varvaro Garzone 18
Industria once 12 Abita in casa propria, e tiene altre tré case
Abita in casa propria Testa
Possiede in contrada Araghi terra vitata Testa del Zio
tumolata una e mezza, limito Natale Na- Testa del Garzone
poli e mastro Francesco Palaia, stimata per Industria 12
grana 50, son’once 1.20 Testa del Garzone
Più in detta contrada terra alborata quarta- Industria 12
ronata una, e quartoronate cinque boscose, Testa del 3°
limito Giuseppe Sansotta, e Giuseppe Industria 12
Sullazzo, stimato per grana 20 Possiede un cavallo per uso di sella
Più in contrada Pondici terra quartaronata Uno Somaro per proprio commodo
una costerosa, limito via publica stimata Quattro Bovi admenanda valutati per
per grana 05 docati 32, son’once 53.10
Son’once 14.15 Tiene sette Vacche in società con Giusep-
pe Tallarida di San Nicola, valutati per
docati 14 e grana settanta, parte sua docati
[p. 152] Dupplicato setti, e grana trenta cinque son’once
Domenico Minniti bracciale 21 12.07.6
Antonia Napoli madre anni 42 [p. 154] Riporto d’once 77.17.6
Francesca sorella anni 16 Una Giomenta per uso proprio
Catarina sorella anni 12 Animali caprini numero cinquanta in
Abita in casa propria società, dico dati in grano a Domenico di
Possiede in contrada il petto terra boscosa, Lonardo, più pecorini numero dieci, in
e disutile quartoronate tré, e non lucra tutto numero sessanta valutati per docati
cosa veruna quattro, e grana venti, parte sua docati tré,
Industria 12 e grana quindici, Son’once 10.15
Testa Scrufi numero venti in società con Paolo
Possiede più in contrada vurgia terra vitata Todarello, Bruno Castelvetere, e Gioanne
quartoronate sei, limito via publica, e beni battista Pazzano, valutati per docati qua-
della Santissima Annunciata di Gerace, ranta, parte sua docati venti, son’once
stimata per carlini dieci son’once 03.10 33.10
Più in contrada limbia terra disutile con Possiede in contrada Rizzi terre tumolate
gliande in comune con Domenico minniti sei in circa, limito Gennaro Audino, e il
zio, stimata per grana 0.20 Reverendo Capitolo di Gerace stimati per
Son’once 16 docati tré, e grana 20, once 10.20

158
Più in contrada varagliote terra tumolata alborata, limito la Principal Corte, stimato
una alborata, limito Geronimo misitano, e per grana 58, once 1.28
via publica, stimato per grana quaranta Più in contrada griopollo l’utile dominio di
quattro, il peso assorbisce tumolate 3. di terra alborate, stimate per
Più in contrada Furno, seù Tafaria, terre docati 3 e grana ottanta quattro, son’once
alborate quartoronate sei, limito Vittorio 12 24
Zappavigna e via publica stimate per Più in contrada Mileto, dico Salvadore
docati tré, e grana venti, son’once 10.20 terre tumolate due con albori limito i beni
Più in detta contrada terre vitate tumolate dell’Anime purganti stimate per carlini 14:
3., e rase, stimate per carlini dieci, son’once 04.20
son’once 3.10 Più in contrada mileto terre di metà tumo-
[p. 155] Riporto d’once 146.02.6 late due limito la Badia di Mileto, e Dottor
Più in detta contrada terre tumolate 3 con Gennaro Zappia stimate per carlini 16,
albori, limito via publica e Vidua Domeni- son’once 05.10
co Maurelli, stimato per carlini 18, e grana In tutto once 209.23.6
4, once 6.04
Più in contrada il Salvadore terre alborate [p. 157] Francesco Audino Massaro di
quartoronate tré; e più tumolate tré albora- bovi 30
te, dove tiene l’utile dominio, limito il Catarina Tallarida moglie 24
Dromo, e l’Erede mastro Francesco Zap- Francesca Varvaro madre 50
pavigna, dico Zappavigna, stimato per Antonio fratello Massaro 26
docati tré, e grana 15, son’once 10:15 Domenico fratello boaro 18
Più in contrada tortomeni terre quartoro- Gielonardo fratello altro boaro 15
nate cinque aratorie e quartoronati setti Testa
con albori, limito il Reverendo Arciprete Industria 14
d’Ardore, e Vedova Domenico Maurelli, Testa d’Antonio
stimato per Carlini 15: son’once 05 Industria 14
Più in contrada Salici terra stuppellata una Testa di Domenico
con albori limito Erede Antonio Zappia, e Industria 6
via publica stimato per grana 16 son 16 Abita in casa propria
Più in contrada Giuseppullo terre alborate Possiede in contrada muchieti terre quar-
quartoronate sei, limito il Magnifico Carlo toronate due, limito il Dottor Gioanne
Carpenteri e Vallone, stimato per carlini Battista Macrì, stimato per grana 30:, e
undici, e il peso assorbisce paga alla Corte Principale grana 25: resta
Più in contrada il puzzicello terre rase 05
tumolate 3: e mezza, limito i beni della Più in detta contrada la colonia, rendititio
Principal Corte, e chiese di Condoianne alla Parochia di Santa Catarina di Bovalino
stimate per docati 3, son’once 10 limito mastro Francesco Palaia, stimato
[p. 156] Riporto d’once 178.07.6 per grana 18
Più in contrada le Gabelle terre rase tumo- Più in contrada Maurelli un altro, limito
lata una, e mezza, limito il Convento di Vedova Gennaro maurelli, stimato per
San Francesco d’Assisi, stimate per carlini grana 72: e paga alla [chiesa] di San Rocco
quattordici, son’once 4.20 di questa Terra grana 35: che assorbisce
Più in contrada li Stuppi l’utile dominio di Più in contrada Araghi quartoronate due di
quartoronate 3. di terre alborate limito di terra, limito Antonio Ceravolo, stimato per
due lati la via publica, stimate per grana grana 15, sono 15
sessanta quattro son’once 2.04 Più un territorio vitato di quartoronate 3.
Più in contrada griopollo, dico le stuppe in contrada Pignatelli, in colonia, rendititio
l’utile dominio d’una tumolata di terre all’Erede Don Domenico Pignatelli limito

159
Francesco Arcuri, stimato per grana 20, Un altro in contrada la mingioia parte
sono 20 vitato, e parte alborato, limito il Dromo,
[p. 158] Riporto d’once 49: 28 stimato per grana 65, sono once 2:05
Due somari, valutati per docati 12 Sono Un altro in colonia in contrada Placido,
once 20 rendititio alla Badia di Mileto, limito Don
Bovi numero 5: valutati per docati 40 sono Gelonardo Pedullà stimato per carlini otto
once 6.20 sono 2:20
Vacche numero 4: figliate valutate per Scrufe con Saverio morabito numero 4
docati otto, grana 40 sono 14 costode salariato, valutate docati otto,
Una Giomenta data à metà in Bovalino sono once 13.10
con Gioanne battista Sculco valutata per Uno somaro per suo commodo
docati dodeci Una Giomenta data in careri valutata per
Sono once 20 docati 12 sono 20
Scrufe numero 4. in socetà con Francesco Una vacca data metà in detto Careri, valu-
Sansotta, valutate per docati otto, sua parte tata per docati due, e grana 20: sono once
docati 4 3:15
Sono once 6.20 Sono once 48 12
Sono in tutto once […]08
[p. 161] Francesco Iurato Massaro di
bovi Anni 60
[p. 159] Francesco Spataro bracciale Carlo figlio dedito in detta Industria Anni
Anni 40 20
Margarita Maurelli moglie 33 Marina figlia 18
Testa Testa
Industria 12 Industria 14
Abita in casa propria Industria del figlio 14
Tiene un territorio vitato, in contrada Abita in casa propria
Chiara, limito il Magnifico Pietro d’Aguì, Possiede un territorio vitato di tumolate 2
stimato per grana 20, e paga carlini otto in contrada le limache limito Pietro Paolo
alla Corte, che assorbisce Zappia stimato per carlini 7. e grana sei
Una somara valutata per rendita docati sei, sono once 2.16
sono 10 Più in contrada Ciccomauro terre quarto-
Sono once 22 ronate 9. alborate, limito la Corte Principa-
le, stimate per grana 24 sono 24
[p. 160] Francesco Antonio Gliozzi Più l’utile dominio di tumolata una di terra
Civile 40 morì a 11. Settembre 1745 in contrada Maurì limito mastro Onofrio
Elisabetta macrì moglie 40 Iurato stimata per grana 46 sono 1.16
Testa Un altro in contrada Sant’Antonio, limito
Abita in casa propria Oratio Zappia di Giuseppe stimato per
Possiede in contrada varonesi terre albora- grana 4 04
te quartoronate sei, limito la Corte Princi- Una Somara valutata per docati sei, sono
pale, stimato per carlini undici, e grana 2: 10
son 3.22 Due bovi, valutati per docati 16 sono once
Un’altro in contrada Sciò di quartoronate 26:20
cinque, limito il magnifico Saverio Morabi- Una Vacca figliata valutata per carlini
to, stimato per grana 301 vent’uno Sono once 3:15
Il frutto della fronda sicoma sito nel terri- Sono once 73.5
torio che possiede Don Antonio Zappia di
Marcello in contrada le Spine Sante, limito [p. 162] Francesco Sansotta bracciale
il Vallone, stimato per grana 60 sono 2 Anni 65

160
Catarina Cristarella moglie 50 Antonio figlio 16
Francesco figlio bracciale 18 Geronima figlia 14
Stefano d’Anni 5 Fabritio fratello Casato 20
Elisabetta figlia 16 Francesca Fabiano moglie 18
Rosa figlia 14 Testa
Francesca figlia 10 Testa di Fabritio
Anna figlia 3 Abitan in casa propria
Giuseppe figlio Casato trattor di seta 35 Posseggono in contrada la stroffa un
Antonia Filippone moglie 30 territorio alborato di quartoronate 5. limito
Catarina figlia 3 via publica, stimato per grana 88 e paga al
Elisabetta figlia 1 Santissimo di questa Terra Carlini cinque
Testa resta per grana 48, sono 1.18
Industria 12 Un territorio disutile in contrada Survia
Industria di Francesco 12 limito la via publica
Testa di Giuseppe Più in contrada le Spine Sante terra quarta-
Industria 14 ronata una alborata, in colonia rendititia à
Abitano in casa propria Santa Maria di Bovalino, limito Antonio
Possiede in contrada marino un territorio Procopi, stimato per grana 16
di quartaronata una, limito Erede Iacomo Più un altro di quartaronata una in contra-
Fabiano, stimato per grana 24 paga alli da Muchieti, limito Domenico Spanò
detti Eredi censo Carlini 12 che assorbisce stimato per grana 40, sono once 1.10
Più in contrada Pondici di quartoronate sei In contrada Scrupina, come Erede del fù
ed altre tré vitato, e alborato, limito Do- Don Francesco Zappia parte sua tumolata
menico Ceravolo, stimato per grana 30, una boscosa, limito via publica stimata per
paga al Santissimo Rosario grano tumolo carlini otto 2:20
0.0.1, e Censo alla Corte Principale grana Più in contrada mastro Simone terre tumo-
64 che assorbisce late 2: limito Domenico Sullazzo stimato
Più in detta contrada terre quartoronate sei per carlini otto, sono 2.20
con albori, limito via publica, stimato per Più in contrada lo greco tumolata una di
grana 30: e paga censo a Santa Maria terra alborata, limito i beni della mensa
dell’Immacolata carlini setti, che assorbisce Viscovile stimata per grana 38: e paga a
[p. 163] Riporto d’once 38 Santa Maria della Pietà tumolo 0.1.1. che
Più in contrada l’Araghi terre quartoronate valu[ta]to assorbisce
3: limito via publica stimate per grana 40: e [p. 165] Riporto d’once 8.24
paga grana 40 à Santa Maria del Soccorso, Più in contrada Costoruni in comune col
e và di pari Dottor Gennaro Zappia terre aratorie,
Un altro in contrada Castelli di quartoro- limito via publica, stimate per grana 80
nate 3: vitato, limito Giglio Ielasi, stimato parte sua sono once 20
per grana 20, e paga à Santa Maria Più in contrada Castelli terra quartoronati
l’Assonta di Bovalino grano tumolo 0.1 ÷ 2. limito il Dottor Gennaro Zappia stimata
che valutato assorbisce per carlini 15, sono 5
Scrufe numero 4: con Francesco Audino Più in contrada Mileto la colonia di tumo-
ed altri valutato per docati otto parte sua lata una di terra alborata, limito Abate
13.10 Natale Fragomeni di Portigliola, rendititio
Una Somara valutata per docati sei, sono alla Badia di Mileto, stimato per grana otto
once 10 08
Son’once in tutto 61.10 Più in detta contrada terra tumolata una
con alcuni albori parte colonica, rendititio
[p. 164] Francesco Zappia d’Antonio alla detta Badia, limito Onofrio Colacoci,
Civile 43 stimata per grana 16

161
Più l’utile dominio di quartoronate 3. di carlini 4: e paga al Reverendo Don Ferdi-
terre in contrada Brazzito, rendititio alla nando d’Amato Carlini 18:, che assorbisce
detta Badia, limito la Principale Corte, per Più in detta contrada terre quartoronate sei
grana 32 stimato, e paga carlini 5. al Santis- alborate limito Don Gaitano Perre di Platì
simo Rosario di questa Terra, che assorbi- ed Erede Carlo Gliozzi, stimato per carlini
sce sei, e paga alla Corte Principale, e và di
Più in contrada Furno in comune col pari
Dottor Gennaro Zappia, limito l’Erede Più in contrada limbia terra quartaronata
Giuseppe Vitale, stimato per grana 72 una alborata, limito via publica, stimata per
sono once 2.12 carlini 4 e paga al detto d’Amato grano
Esigge dalla Vedova Antonio chiné grano tumolo 0.1 che valutato resta 02.6
tumoli 0:2, ed altro come dal rivelo, in [p. 168] Riporto d’once 32.02.6
tutto tumoli 1.3 valutato per carlini 17.5 Più in contrada Ferlà tumolata una aratoria
Sono once 5.25 limito Francesco Scruci, stimata per carlini
[p. 166] Riporto d’once 25.15 4:, e paga alla Vedova Geronimo di Puzzo
Esigge per il fondo di Gullo in danaro grano staglio tumoli 0:2; valutato assorbi-
come dal Rivelo Carlini 24 per il quale sce
corrisponde censo alla Cappella del Santis- Più in contrada la Signora Giulia terra
simo Rosario di questa Terra Carlini 14: vitata stuppellate 3., limito Domenico
restano Carlini 3 Son 2.10 Tallarida, stimata per carlini 41, e paga alla
Esigge d’Antonio Straneri Carlini 144.20 Corte Principale tumolo 1. che valutato
Una Somara per proprio comodo assorbisce
Un bove valutato per docati otto In contrada il petto del Figliolo terra vitata
Sono once 13.10 stuppellate 3: limito il Vallone, stimata per
Si deve dedurre il peso di censo pagabile al grana 45: e paga alla Chiesa della Grotta
Beneficio di San Francesco di Paola carlini grana 35: resta per grana 10
8: sono once 2.20 Più in detta contrada terra tumolata una
Resta di netto once 43.05 alborata, colonia rendititia al Dottor Giu-
seppe Curiale di Siderno, limito il Vallone,
[p. 167] Francesco Iurato d’Antonio stimata per carlini 4
Massaro Anni 50 Uno Somaro valutato docati sei di rendita,
Antonia Tallarida moglie 30 sono once 10
Domenico figlio boaro 19 Una Vacca figliata valutata per carlini vent
Antonio figlio boaro 18 uno, sono 3.15
Giuseppe figlio 6 Un’alt[r]a Selvaggia valutata per carlini
Anna figlia 12 dieci, sono once 1.20
Beatrice figlia 4 Vacche col Magnifico Giuseppe Armeni in
Elisabetta figlia 3 guadagno numero 3, i due figliate valutate
Testa per docati 5: e grana 20 parte sua per il
Industria 14 quarto carlini 652.05
Industria del figlio Giuseppe 12 Sono once 50:22.6
Industria dell’altro 6
Abita in casa propria [p. 169] Francesco Traina Fabricatore di
Possiede un territorio di quartoronate 5: in vasi di acqua, ed altro 40 Morì a 30: De-
contrada mustari, seù il petto, limito An- cembre 1744
tonio Sansotta, stimato per carlini 8 e paga Antonia Macrì moglie 44
al Sacro Monte di Gerace grano tumolo 1, Giuseppe figlio 10
che valutato assorbisce Antonio Sullazzo della arte medesima
Più in contrada limbia terra alborata tumo- cognato 40 Morì a 26. Giugno 1745
lata una, limito il Vallone, stimata per Rosa Traina moglie 30

162
Francesca figlia 5 Elisabetta Marrapodi moglie 20
Vincenzo figlio 3 Saveria Castelvetere socera 40
Catarina figlia mesi 6 Catarina Marrapodi cognata 6
Testa Agnese Zia Anni 38
Industria 14 Testa
Testa di Sullazzo Industria 14
Industria 24 Abita in casa propria
Abitano in casa propria Possiede un territorio in contrada Araghi
Posseggono in contrada Pignatelli terra quartoronate 2. con albori, limito il Vallo-
vitata tumolata una, limito Natale Napole, ne, stimato per grana 50 e paga alla Corte
stimata per Carlini 4: e paga al Erede Don Principale grano tumolo 0.11. valutato
Domenico Pignatelli grano tumolo 1. resta per grana 12.6
valutato assorbisce Più in contrada Pignatelli terra quartorona-
Due somari valutate per docati 12 te alborate Colonia rendititia al Erede Don
Sono once 20 Domenico Pignatelli, limito mastro Anto-
Sono once 48 nio Sullazzo, stimata per Carlini 5 son 1:20
Più in detta contrada terra vitata quartoro-
[p. 170] Francesco Nastasi bracciale 40 nate 3:, e quartoronota una alborata in
Elisabetta Cacia moglie 30 colonia del detto, limito Vedova Carlo
Catarina figlia 16 Audino, stimate per Carlini 5: Sono once
Beatrice figlia 14 1.20
Antonia figlia 12 Più in contrada il petto terre quartoronate
Paola figlia 10 2 alborate, limito Francesco Nastasi stima-
Silvia figlia 8 te per carlini 4: Sono once 1.10
Francesca figlia 6 Più in contrada Castelli, di quartoronate 3
Giglio figlio 4 con albori, limito il Vallone stimato per
Testa grana 10
Industria 12 Un bove valutato per docati otto
Abita in casa propria Sono once 13.10
Possiede in contrada lo petto un territorio Due Vacche figliate valutate per docati 4: e
di quartoronate 3. alborate, limito France- grana 20
sco Iurato, stimato per carlini 3: e paga al Sono once 7
Baron Arcano di Gerace grano tumolo [p. 172] Riporto d’once 39.22.6
0.1÷ valutato restano 11.3 Una Vacca stirpa, e una Giovenca Silvag-
Più in contrada Gullo terra vitata tumolata gia valutate per carlini venti, sono once
una, limito Iacomo Morabito, stimata per 3.17
carlini 3: e paga al Magnifico Francesco Zap- Sono once 43.07.6
pia d’Antonio Carlini otto, che assorbisce
Più in contrada la Stroffa terre quartorona- [p. 173] Francesco Morabito d’oratio
te 2 alborate, limito Saverio Cacia stimate bracciale 50
per grana 55: e paga a Don Ferdinando Francesca Arcuri moglie 30
d’Amato Carlini 14: che assorbisce Domenico figlio 12
Più in contrada la Pirara Rossa terra quar- Testa
toronate 2. limito la via, stimate per grana Industria 12
quindici, e paga alla mensa Vescovile Abita in casa propria
grano tumolo 0.1 valutato assorbisce Possiede terra tumolata una alborata in
Sono once 12.11.3 contrada Araghi, limito il Vallone, stimata
per carlini 12, alla Corte Principale grano
[p. 171] Francesco Arcuri massaro tumoli 0.2 che valutato per grana 50: re-
Anni 26 stano Carlini setti Sono once […]

163
Possiede più in contrada Abate terra tu- Francesco Antonio Brizzi nepote 15
molata una, limito Giuseppe Sullazzo e Antonia Brizzi nepote 14
Don Giuseppe Campagna, stimato per Testa
carlini 4: e paga grano all’Erede Giuseppe Industria 14
[….] di Francesco grano tumolo 0.1 valu- Industria del Nepote 6
tato, restano 15 Abita in casa d’Affitto
Sono once 14.25 Possiede in contrada Carratello terra quar-
taronata una alborata, limito Giuseppe
[p. 174] Francesco Parlongo Massaro di Marando stimata per grana 40, e paga alla
bovi 50 Corte Principale carlini 14: che assorbisce
Antonia Zappavigna moglie 30 Più in contrada Alea, terre alborate quarto-
Domenico figlio boaro 18 ronate 5: limito il Vallone, e Domenico
Antonio figlio 3 Zappia, stimata per grana 80 e paga alla
Antonina figlia 15 Corte Principale carlini dodeci, che assor-
Catarina figlia 8 bisce
Testa Sono once 10
Industria 14
Industria del figlio 12
Abita in casa propria [p. 177] Francesco Tallarida di Benestare
Possiede in contrada Maurelli terra albora- bracciale 32
ta quartoronate 3: limito Giuseppe Brizzi, Antonia Mittica moglie 30
stimata per grana 76 Sono 2.16 Rosa figlia 11
Possiede più in contrada Mandarano terre Francesca figlia 4
quartoronate due alborate, limito via pu- Testa
blica, stimate per grana 20 Sono once 20 Industria 12
Più un territorio vitato in contrada la Abita in casa propria
Signora Giulia quartoronate sei, limito Possiede un territorio di quartoronate 2. in
Giuseppe Cristarella, stimato per Carlini contrada il gioncaro, limito il Vallone
otto, e paga alla Corte Principale grano stimato per grana 20: paga allo Erede
tumoli 1:2, che valutato assorbisce Iacomo mittica grano tumolo 0.1 valutato
Più la colonia di quartoronate 2: in contra- assorbisce
da Mileto, alborate, rendititia alla Badia di Più in contrada Spagnolo terre quartorona-
Mileto stimate per carlini 4: Son once 1.10 te 3 limito Domenico Romeo, stimate per
Più la colonia quartoronate 10: alborate in grana 20. paga alla Corte Principale grana
contrada Cafuni, rendititia alla Badia di 50: che assorbisce
San Filippo algirò di Gerace, limito Do- Più in detta contrada terra quartoronate 5.
menico Spanò, stimato per carlini 20 resta con albori, limito Oratio Zappia di Giu-
parte sua carlini 10 che sono once 3:10 seppe stimato per grana 50:, e paga alla
[p. 175] Riporto d’once 33:26 Parochia di Santa Catarina di Gerace grano
Un Pulledro indomito tumoli 2.1÷, che valutato assorbisce
Due Vacche valutate per docati 3 e grana Più in contrada la Nucara terre quartoro-
10: sono once 3.05 nate 2, limito il Vallone, stimate per grana
Un Giovenco Silvatico valutato per carlini dodeci, paga al Magnifico Francesco Zap-
15: Sono once 2.15 pia di Giuseppe grana 50: che assorbisce
Sono once 41.16 In contrada mucheti terra una stuppellata
limito Antonio Zappia, stimata per grana
[p. 176] Francesco Tallarida Trattor di 20: 10
Seta 65 Una Somara valutata per docati sei Sono
Elisabetta sorella Vedova Vittorio Brizzi once 10
Anni 54 Sono once 22.10

164
[p. 178] Francesco Brizzi bracciale Anni [p. 180] Filice Nobile cieco d’un occhio
50 bracciale 70
Francesca Maurelli moglie 45 Antonina Nastasi moglie 40
Antonio figlio trattor di seta 22 Isabella figlia 27
Catarina figlia 15 Testa
Geronima figlia 13 Abita in casa propria
Domenico figlio 12 Possiede in contrada mandarano terra
Giuseppe figlio 8 quartoronate 2: limito Via publica stimata
Testa per grana 30 son 1
Industria 12
Industria del figlio 14 [p. 181] Felice bono bracciale Anni 48
Abita in casa propria Pavola Condemi moglie 69
Possiede in contrada l’Araghi terre vitate Agata Caruso nepote 16
quartoronate 3: e quartoronate sei costero- Testa
se, limito Natale Napoli, e via publica Industria 12:
stimate per carlini 12:, paga alla Principal Abita in casa d’affitto
Corte Carlini dodeci, ed al Sacro Monte di
Gerace grano tumolo 1. che valutato [p. 182] Francesco Procopi di diego
assorbisce Fabricator de Salinitri Anni 30
Più in contrada Marino terra stuppellata Antonia Conte moglie 20
una con albori, limito Vedova Francesco Giuseppe fratello bracciale 25
Napoli, stimata per grana 16:, e paga al Catarina Zappavigna madre 60
Venerabile di questa Terra Carlini 5: che Testa
assorbisce Industria 14
Uno Somaro valutato per rendita docati Industria del fratello 12
sei, Sono once 10 Abita in casa d’affitto
Sono once 36 Possiede un territorio di quartoronate sei
in contrada Briatico vitata, e alborata
limito Pietro Spanò, stimato di nessuna
[p. 179] Francesco Falcomatà bracciale rendita, per non esser posto in frutto, e
Anni 69 paga grano tumoli 1:2 al Dottor Giuseppe
Dianora Chinè moglie 66 Curiale di Siderno
Beatrice figlia 28 In contrada il Salvadore un altro territorio
Testa di quartoronate 2: vitato, e posto in frutto
Abita in casa d’Affitto limito il Dromo, e paga ad Antonio Stilli-
Possiede in contrada Pondici un territorio sano grano tumoli 0.1.1
di quartoronate 2: con albori limito Fran- In contrada la mingioia un altro territorio
cesco Sansotta, stimato per grana 20: e di tumolata una con albori, limito il Dro-
paga alla Immacolata grana 60, che assor- mo, stimato per grana 60: paga grano alla
bisce Corte Principale tumoli 1.2.1 che valutato
In detta Contrada terra costerosa quarto- assorbisce
ronate 3 limito i beni di Santa Maria del Un Somaro valutato per docati sei sono
Soccorso, stimate per grana 40: paga alla once 10
Corte Principale grano tumoli 1-1, valutato Una Vacca figliata valutata per Carlini
assorbisce vent’uno sono once 3:15
Più in contrada San Gioanne terra vitata Sono once 39.15
quartoronate 3: limito la via, stimata per
carlini 3, sono 1 [p. 183] Ferrante Todarello Massaro di
Sono once 1 bovi 60 Morì a 12. Decembre 1744

165
Antonio figlio che siegue la Massaria [p. 186] Francesco Zappavigna di Cirella
Anni 25 Massaro di bovi Anni 56
Catarina Longo moglie del figlio Anni 24
Domenico Ferro Servo Garzone 14
Testa [p. 187] Giuseppe Giurato di Ardore
Industria 14 Clerico in minoribus rivela possedere li
Industria del figlio 14 seguenti beni
Industria del Garzone 6 Uno stabile loco detto Mustari in più
Abita in casa propria partite di tumolati otto limito Don Giu-
Possiede in contrada li pianti terre quarto- seppe Procope e Erede Don Gioanne
ronate 2: alborate, limito Antonio Franco, battista d’Amato stimato per Carlini 25.
stimate per carlini 5: paga alla Corte Prin- paga alla Arcipretura di Condoijanni tumo-
cipale grana trenta cinque resta per 15 li 0.1.1. che valutato resta per Carlini 21 e
Un altro in contrada li Condilici tumolata grana due e mezzo Sono once 7.02.6
una alborata, limito Domenico Todarello, Un altro stabile in contrada Stillisano
stimata per grana 70 2:10 limito il Magnifico Domenico Spanò e via
Un altro in contrada Notaro, di tumolate Publica stimato per docati tre e paga alla
2: limito Giuseppe Marando stimato per Principale Corte cenzo Carlini 16 ed alla
carlini otto once 2:20 Cappella del Venerabile cenzo carlini 12
Una Somara valutata per docati sei, once 10 resta per carlini 4 once 1.10
Due bovi valutati per docati sedeci sono Più un orto loco detto la fontana di quar-
once 26:20 toronati tre limito via Publica e Giuseppe
Un Giovenco Silvaggio valutato per carlini Procopi stimato per grana 48 sono once
15: sono once 2:15 […] paga alla Università di Ardore grana
Due Vacche figliate valutate per docati 4: e 25 resta per grana 23
grana 20, sono once 7 Possiede una casa
Pecore, e capre in società con Stefano Una Giomenta a mità con Gioanne Trim-
Trimboli di San Nicola numero 50: parte boli
sua numero 25: valutate per carlini 17:, e Una Vacca con Domenico Crisafi parti sua
grana 4: son: 2:27 carlini 4 e mezzo
Sono once 88.17 Esigge d’Antonio Zappia carlini 4
In tutto once 13 6
[p. 184] Francesco Castaldo merceri
Anni 42
Anna Cosentino moglie 40 [p. 188] Giuseppe Maurelli di Francesco
Gioanne battista figlio mercere 18 bracciale 18
Paolina figlia 10 Antonio fratello bracciale 16
Catarina figlia 5 Catarina sorella 20
Abita in casa d’affitto Margarita Trimboli madre 35
Testa Vittoria Stilla ava 66
Industria 14 Claudia zia 27
Testa del figlio Testa
Industria del figlio 7 Industria 12
Industria del fratello 6
[p. 185] Francesco Maurelli di Gioanne Abita in casa propria
Iacomo bracciale 20 Possiede in comune con Domenico Mau-
Marina Macrì madre 40 relle terre alborate quartoronate sei in
Testa contrada il Salvadore, limito il Vallone
Industria 12 stimate per grana 32: paga alla Corte Prin-
Abita in casa propria

166
cipale grano tumolo 1.0.÷, che valutato, Una vacca valutata per carlini vent’uno
assorbisce figliata, sono 3.15
Più in contrada muchieti terra alborata Sono once 17.05
quartoronate 2:, limito Vedova Gennaro
Maurelli, stimata per grana 24 Sono once [p. 191] Giuseppe di Giorgio di San Luca
24 Pecoraro d’Anni 40
Più in contrada Drafà terra vitata stuppel- Pacifica Misitano moglie 35
late 3 portione colonica rendititia al Dottor Antonia figliastra 10
Giuseppe Curiale di Siderno, limito Giu- Antonia figlia 6
seppe Pelle, stimato per grana 20, Sono 20 Testa
Più in comune con Domenico Maurelli Industria 14
terra alborata tumolata una, loco detto il Abita in casa propria
Capitolo colonia, rendititia al Reverendo Possiede un territorio di tumolate una
Capitolo di Gerace, limito il Dottor Gio- alborato, e vitato, limito il Magnifico Do-
anne battista macrì, stimato per grana 16 menico Spanò, stimato per grana 20: paga
sua portione Sono 16 alla Chiesa di Santa Catarina di Condoian-
Più in comune col detto Domenico terre ne grano tumolo 0.0.1, valutato per grana
tumolate due in contrada Furno con albo- 12:6, resta 07.6
ri, limito il Magnifico Domenico Spanò Pecore, e capre numero trenta, valutate per
stimato per grana 36: parte sua, sono 1.06 carlini venti compensati
Sono once 18.6 Sono once sei 6.20
Sono once 20.27.6

[p. 189] Gelonardo Bova botecaro 25 [p. 192] Gioanne battista Scriva bracciale
Francesco fratello bracciale 16 Anni 30
Giuseppe fratello 12 Anna Procopi moglie 32
Vicenzo fratello 10 Francesco Antonio figlio 4
Antonia sorella 18 Elisabetta figlia 1
Elisabetta Pedullà madre 46 Testa
Testa Industria 12
Industria 14 Abita in casa propria
Industria del fratello 6 Possiede in contrada la chiusa terra albora-
Abita in casa propria ta tumolata una, limito Carlo Scruci, stima-
Possiede in contrada Condanne terra vitata ta per grana 60, e paga all’[…] Antonio
tumolata una con albori limito Don Anto- Zappia di San Nicola carlini dieci e grana
nio Zappia di Marcello, stimata per carlini due, e mezzo, che assorbisce
3: e paga alla Chiesa di San Nicola di Bo- Più in contrada Baracalle terra stuppellata
valino Censo grana 30: che và di pari una, limito Vedova Giuseppe Todarello
Sono once 20 stimata per grana 505
Una Somara valutata per la rendita docati
[p. 190] Giuseppe Napoli bracciale Anni sei, Sono once 10 22.05
25
Beatrice Ceravolo moglie 25 [p. 193] Gioanne Iacomo Maurelli Mas-
Natale figlio 2 saro di bovi 60
Testa Catarina Morabito moglie 45
Industria 12 Domenico figlio dedito come sopra 18
Abita in casa d’affitto Beatrice figlia 15
Possiede in contrada mucheti terra vitata Testa
stuppellate 3, limito Natale Napoli, stimata Industria 14
per carlini 5: sono 1:20 Industria del figlio 14

167
Abita in casa propria Possiede in contrada Salici quartoronate
Possiede in contrada il Salvadore un terri- tré di terre, limito il Vallone, stimate per
torio con albori, limito vedova mastro carlini 4: paga al Reverendo Don Domeni-
Francesco Zappavigna, stimato per grana co Franco di Gerace grano tumoli 0.2
24 paga alla Principal Corte grano tumolo valutato assorbisce
1, valutato assorbisce Un'altro in contrada il Salvadore di quarto-
Più in detta contrada La Rosa, terra tumo- ronate 3: limito Vedova Francesco Maurel-
lata una alborata, limito il Vallone e Vitto- li, stimato per niente per non essere posto
rio Zappavigna, rendititio al Reverendo in frutto
Don Ferdinando d’Amato, stimato per Un altro di tumolate due con alcuni albori,
grana 15: Sono once 15 in contrada Landrelli, limito il Vallone,
Più in contrada il Salvadore la colonia di stimato per carlini 4: sono 1:10
tumolata di terra alborata rendititia al Un altro in contrada le Stuppe la colonia
Reverendo Arciprete di Condoianne, rendititia alla Badia di San Filippo algirò,
limito il Dromo, stimata per carlini sei, e limito Francesco Parlongo, lucra 1
grana 3: sono 2:03 In contrada Vurgia terre tumolata una
In contrada […] un territorio vitato di parte colonica, rendititia allo Monastero
quartoronate sei, limito Giuseppe Trimbo- della Santissima Annunciata di Gerace
li, stimato per grana 49, paga alla Corte limito Carlo Marando stimato per grana
Principale carlini undici, e grana due, e 50, sono once 2.20
mezzo, che assorbisce Una Somara valutata per docati sei di
Un altro in detta Contrada di quartoronate rendita, son once 10
2: vitate, limito Vittorio Zappavigna stima- Un bove valutato di rendita per docati
to per grana ottanta, e paga alla Corte otto, sono once 13:10
Principale grano tumolo 1.1 valutato per [p. 196] Riporto d’once 53.10
grana 37.6, restano 1.12.6 Vacche numero 3, una stirpa, due figliate
[p. 194] Riporto d’once 32 00 6 valutate per docati cinque e grana 20. di
In contrada l’Agliastri terre boscose tumo- rendita, sono once 8.20
lata mezza, limito Vittorio Spatolisano, Sono once 61
stimato per grana otto 08
Una Somara valutata per la rendita docati
sei, sono once 10 [p. 197] Giuseppe Sullazzo bracciale 50
Un Bove valutato di rendita docati otto Francesca Rocca moglie 46
sono once 13.10 Antonio figlio bracciale 20
[…] Margarita figlia 14
Una vacca valutata per carlini venti uno, Francesco figlio 7
figliata sono once 3 Rosa figlia 3
Sono once 59.3.6 Testa
Industria 12
Industria del figlio 12
[p. 195] Giuseppe Spanò Massaro di bovi Abita in casa propria
36 Possiede un territorio in contrada Araghi
Antonia Morabito moglie 20 terra quartoronate 3 con albori limito il
Antonia figlia 1 beneficio del Soccorso, stimata per grana
Giuseppe Morabito cognato 18 40: e paga a San Rocco carlini novi, che
Testa assorbisce
Industria 14 Più in detta contrada terra tumolata una
Industria del cognato 12 disutile limito la Cappella del Santissimo
Abita in casa propria Rosario di questa Terra, stimata per grana

168
40:, e paga alla Corte Principale grana 32:, [p. 200] Giuseppe Marando Soldato della
resta per grana 08 Camera Principale di questa Terra 48
Più in detta contrada terra quartoronate 2 Privilegiato come Padre onesto
vitato limito Notar Tomaso Ripolo, stima- Flavea Marando moglie 36
ta per grana 20: sono once 20 Gelonardo figlio Massaro 30
Un altro loco detto Matricciola tumolata Carlo figlio Casato in questa Terra anni 25
una di terre limito il Sacro Sacro Monte di Catarina Morabito moglie di detto Carlo
Gerace stimata per grana 30, e paga al Anni 35
Santissimo Rosario grana 30: che và di pari Livia figlia di Carlo 6
Un altro in contrada marino limito la via Virginea figlia di Carlo 4
stimato per grana 10 Francesco Antonio figlio di Giuseppe 17
Sono once 23.08 Francesca figlia 15
Giovanne Battista figlio 13
[p. 198] Gelonardo Cacia Costode di Antonia figlia 11
bovi 19 Nuntiato figlio 9
Francesca sorella Anni 23 Natale figlio 7
Catarina sorella 16 Maria figlia 5
Testa Marina figlia 2
Industria 12 Testa
Abita in casa propria Industria 14
Possiede in contrada il petto, limito Fran- Industria di Gelonardo 14
cesco Iurato d’Antonio stimato per grana Testa di Carlo
30, e paga al Baron Arcadi di Gerace grano Industria 12
tumolo 0.0.1 valutato resta per 11.3 Industria di Francesco Antonio 6
Più in contrada la Pirara Rossa un territo- Abita in casa propria, e possiede altre sei
rio vitato di quartoronate 2: limito Via case, due affittate
publica lucra grana 20 Possiede in contrada Carratello terra quar-
Possiede vacche numero [ ] toronate due incolta, limito Mastro Anto-
nino Procopi, stimata per grana 20: e paga
[p. 199] Gennaro Macrì bracciale Anni 46 20
Costanza di Luca moglie 30 Più in detta contrada terre quartoronate sei
Giacomo figlio bracciale 20 alborate limito Via publica stimate per
Francesco figlio d’Anni 2 carlini venti sono 6:20
Margarita figlia 16 [p. 201] Riporto d’once 53:10
Testa Più in detta contrada terra alborata quarto-
Industria 12 ronate 3: limito Domenico maurelli di
Industria del figlio 12 Gioanne, stimata per grana 602
Abita in casa propria Più in contrada Notaro terra vitata tumola-
Possiede in contrada mustari terra quarta- ta una, limito la Principale Corte stimata
ronata una alborata, limito Ignatio Zappia, per carlini 36, per essere uniti altri tumola-
stimata per grana 20: paga alla Parochia di te otto di terre rase sono once 12
Santa Catarina di Bovalino Carlini sei che Più in contrada marino un territorio di
assorbisce quartoronate 3: limito Antonio Iurato
In contrada maurelli terra aratoria quarto- stimato per carlini 4: sono 1.10
ronate sei in comune con Francesco Audi- Un altro territorio in contrada Santilli
no, limito la Via, stimata per grana 50: paga tumolata una vitata, limito Via publica,
à Santo Rocco grana 70: che assorbisce stimato per grana 40 sono once 1.10
In contrada pondici terre limito mastro Più in detta contrada terre quartoronate 3:
Saverio Tallarida stimate per grana 10 vitate limito Erede Diego Iurato stimate
Sono once 24:10 per grana 50 sono 1:20

169
L’Utile dominio di tré pezzetti di terra in Sono in tutto once 224.10
contrada vurgia di tumolate 3. vitate, e
alborate limito Giuseppe Spanò stimata [p. 204] Giglio barbatano Massaro di
per grana 85: rendititio alla Santissima bovi 30
Annunciata di Gerace Sono 2:25 Francesca Maidote moglie 26
Più sotto le mura della Terra stuppellata Domenico Antonio figlio 1
una stimata per grana dieci sono 10 Elisabetta figlia 4
Esigge per affitto di due case carlini dode- Agnesa Vasile socera 50
ci, che dedotto il quarto per lo riparo resta Testa
3 Industria 14
[p. 202] Riporto d’once 77:25 Abita in casa propria
Pesi da dedurre Possiede un pezzetto di terre aratorie in
Corrisponde alla Corte Principale censo in contrada mustari, quartoronate 3. limito
danaro sopra tutti suoi beni docati undici Bartolo Maufrici stimate per grana 20
grana 16 Un altro in contrada mustari di quartoro-
Son once 37.06 nate 2: limito don Giuseppe Procopi sti-
Al Sacro Monte di Gerace per il loco detto mato per grana 10
marino grano tumoli 0.2: valutato 1:20 Una Somara valutata di rendita docati sei,
Alla detta Principal Corte staglio in grano sono once 10
tumoli 2: valutati per carlini venti sono Due bovi, valutati per docati sedeci Sono
once 6.20 once 26:20
Al Magnifico Domenico Zappia di Anto- Un Giovenco, valutato carlini 15 Sono
nio per il loco di Santilli censo carlini once 2:15
dodeci, sono once 4 Una Vacca figliata, valutata per docati due,
Dalli quali pesi solamente si deducono e grana 20: Sono once 3:15
once venti cinque e grana venti che sono Pecore dati in Gabella a Stefano Barbatano
ipotecati sopra detti suoi stabili restano numero 15: e più Capre numero 15:, valu-
once 52.05 tate per carlini sedeci, e mezzo, son’once
Due Somari valutati per docati dodeci 5:15
sono once 20 Sono once 63.05
Un Cavallo di Sella valutato per docati
dieci, e perche lo vende deve pagare per
metà che son docati cinque, sono 10 [p. 205] Gioanne battista Todarello
Una Giomenta à metà col Dottor Gioanne bracciale Anni 45
battista Macrì figliata con due allievi, valu- Antonia Macrì moglie 48
tata per docati dodeci, sono 10 Francesca cognata 65
Quattro bovi, valutati per docati 32 di Paolo fratello Casato Costode di Neri 48
rendita, sono once 53.10 Catarina Zappia moglie 31
Due altri bovi, valutati per docati sedeci Domenico figlio 7
sono once 26.20 Antonia figlia 5
[p. 203] Riporto d’once 170.15 Rosaria figlia 3
Trè vacche valutate per docati sei e grana Testa
trenta di rendita per esser figliate, sono Industria 12
once 10.15 Testa di Paolo
Scrufe numero venti in società con Anto- Industria di detto 12
nio barbatano, valutate per docati quaranta Abitano in casa propria
di rendita parte sua docati 33:10 Possiede in contrada li Candilici territorio
Scrufe più numero sei in socetà con Carlo di quartoronate due con alcuni albori,
Landro, valutate di rendita docati dodeci, limito Ferrante Todarello, stimato per
parte sua docati sei, son once 10 grana 70 2.10

170
Un altro in contrada Alea di tumolata una Paolo Todarello, stimate per carlini setti
con albori, limito Carlo Nobile, stimato paga alla Corte grana 25: resta 1:15
per grana trenta paga grano quarti 3. alla Più in contrada Briatico terre quartoronate
Corte che assorbisce otto, vitate, limito Pietro Spanò, stimate
Più in detta Contrada terra vitata e alborata per niente per essere infrutto, e paga al
stuppellate 3, limito Giglio Spataro, stima- Reverendo Don Antonio Malarbì di Gera-
ta per carlini quattro paga grano alla Corte ce grano quarti sei
tumolo 0.1 che valutato resta 02.6 [p. 208] Riporto d’once 17:10
Più in contrada sudetta in due partite terre Una somara valutata per docati sei di
vitate, e alborate limito Domenico Longo, rendita sono once 10
lucra carlini sei, la rendita delli sopradetti Due bovi valutati per docati sedeci son
luoghi và per li pesi come dal rivelo once 26.30
In contrada La Gurna terra limito tomaso Una Vacca valutata per docati due, e grana
brizzi, che và per il peso dieci per esser figliata, sono once 3.15
[p. 206] Riporto d’once 26.10 Sono once 57.15
Un somaro, valutato di rendita docati sei,
sono once 10 [p. 209] Gioanne Domenico Morabito
Quattro vacche figliate, due date in guada- Trattor di Seta 43
gno ad Antonio Morabito di Domenico, e Antonio figlio bracciale 25
due a Francesco Pelle di San Nicola, sono Catarina figlia 22
docati otto, e grana 40: dedotto il quarto Francesca figlia 18
per il guadagno che si da carico alli Costo- Elisabetta 15
di resta per docati sei, e grana trenta, sono Domenico figlio Custode di Scrufe 16
once 10:15 Rosa figlia 8
Sono once 46.25 Antonia figlia 5
Testa
Industria 14
[p. 207] Giuseppe Maurelli Massaro di Industria del figlio 12
bovi 40 Industria di Domenico 6
Francesca Todarello moglie 30 Abita in casa propria
Francesco figlio 12 Possiede in contrada le pianti terra vitata
Vincenzo figlio 9 stuppellate 3. limito Saverio Zappavigna,
Catarina figlia 7 stimate per grana 50: sono once 1:20
Rosa figlia 5 In contrada la Gurna terra tumolata una
Elisabetta figlia 3 aratoria limito Domenico Minniti, stimata
Livia figlia 1 per grana 401.10
Testa In contrada alea in due parti tumolata una,
Industria 14 limito Erede Ferrante bova, e Domenico
Abita in casa propria Zappia di Paola stimata per carlini 5, e
Possiede in contrada il Salvadore terra grana 2: Sono once 1:22
alborata tumolate 2: in colonia, rendititia a Un Somaro valutato per docati sei di
Don Francesco Ferrari di Condoianne, rendita sono once 10
limito Giuseppe Spanò, stimata per grana Una Vacca figliata in guadagno con Do-
25 menico Pelle, valutata per carlini vent’uno,
Più in contrada Tortomeni terra quartoro- parte sua dedotto il quarto per guadagno
nate 3. aratorie, e vitate limito i beni del del Costode restano carlini 15:7.6
Magnifico Domenico Spanò, stimate per Son’once 2.22.6
grana 30: Sono 1 [p. 210] Riporto d’once 49.14.6
Più in contrada li Condilici di quartoronate Scrufe proprie numero 6, valutate docati
sette di terre aratorio limito Domenico e dodeci, sono once 20

171
Scrufe più in società tré con mastro Do-
menico Todarello, tré con Oratio Morabi- [p. 213] Giuseppe Arcuri Massaro di bovi
to d’Antonio e due con Notar Ripolo 35
valutate parte sua docati otto Son’once Catarina Rocca moglie 34
13:10 Domenico figlio 10
Son once 82.24.6 Antonia figlia 8
Elisabetta figlia 3
[p. 211] Gioanne Domenico Armeni Testa
bracciale Anni 40 Industria 14
Francesca Castelvetere moglie 39 Abita in casa propria
Antonio figlio Costode di scrufe 20 Possiede in contrada l’Araghi un Territorio
Nicola figlio […] 16 alborato di stuppellate 3. limito Francesco
Francesco figlio 12 Morabito stimato per carlini sei, paga alla
Saverio figlio 8 Corte grano tumoli 0.1.1 valutati restano
Catarina figlia 18 22.6
Elisabetta figlia 10 Un territorio vitato in contrada mandara-
Tomaso figlio 4 no, limito Notar Francesco Procopi e non
Anna, ed Antonina figlie 1 lucra cosa veruna
Testa Una Vacca figliata valutata per carlini
Industria 12 vent’uno Sono once 3:15
Industria del figlio 12 in tutto once 18.05.6
Industria di Nicola 6
Abita in casa propria [p. 214] Gelonardo Ielasi bracciale 40
Possiede in contrada limbia terra Alborata Francesca Raso moglie 42
quartoronate sei, e quartoronate 3 inculte, Antonio figlio 12
limito Gioanne battista Giovanazzo, e Francesco figlio 6
Vallone stimate per carlini 13:7 Vicenzo figlio 5
Sono once 4:17 Beatrice figlia 9
Più in contrada Viola quartoronate 3: terra Testa
vitata, limito il Vallone, stimata per grana Industria 12
60 paga al Reverendo Don Ferdinando Abita in Casa propria
d’Amato grano quarti 1.1 che valutato Possiede in contrada mucheti un territorio
assorbisce alborato di quartoronate 2. limito il Dottor
Più in contrada Bonagiamo terra quarto- Gioanne battista Macrì, stimato per 64
ronata una con albori, limito Bruno Audi- grana paga alla Corte Principale censo
no, stimata per grana 16: Sono 16 carlini 19: e grana 4: che assorbisce
[p. 212] Riporto d’once 35.03 In contrada Castelli, un altro di quartoro-
Più in detta contrada terra alborata quarto- nate 2. limito Marcello bova e Giuseppe
ronate 3:, limito via publica stimata per Sansotta, stimato per grana 20., sono once
grana 30, sono 1 20
Una Somara valutata di rendita per docati Più in detta contrada terra tumolata una
sei, sono once 10 alborata, parte colonica rendititia alla
Scrufe in società con mastro Onofrio Iurato Parochia di Santa Maria di Bovalino, limito
numero 10 valutate di rendita per docati 20, Bruno di Luca, stimata per grana 60, sono
parte sua docati dieci Sono once 26 once 2
Scrufe più in socetà con Don Gelonardo Più in contrada Pondici terre quartoronate
Pedullà, ed altre numero 6 valutate per 2. con albori, limito Via publica stimate
docati dodeci, parte sua docati sei, sono per carlini 2: paga all’Erede Don Antonio
once 10 Zappia di Lorenzo grano staglio una mez-
Sono once 72.23 zarola, che valutato assorbisce 14.20

172
[p. 215] Riporto d’once 14.20 Carlo fratello 18
Scrufe numero 3 valutate per docati sei, Francesca sorella 16
sono once 10 Antonia Schirripa madre 35
Sono once 24.20 Testa
Industria 12
[p. 216] Gennaro Audino bracciale 45 Industria di Carlo 12
Francesco figlio 16 Abita in casa propria
Antonia figlia 11 Possiede in contrada Benegiamo terre
Elisabetta figlia 7 quartoronate sei culte, ed inculte, ed albo-
Bruno Audino Bracciale e trattor di seta 28 rate, limito Bruno Audino, stimate per
Giuseppe figlio 4 carlini dieci, e paga carlini 30 a Santa Maria
Elisabetta Principato Socera 50 del Rito della Terra di San Nicola, che
Francesca Zappia Cognata 30 assorbisce
Testa In contrada Mileto la colonia di quartoro-
Industria 12 nate 3. alborate, rendititia alla Badia di
Industria del figlio 6 Mileto stimate per grana 16
Testa di Bruno Scrufe in società col Reverendo Don
Industria 14 Antonio Zappia numero 3: valutate per
Abitano in casa propria docati sei parte sua docati tré sono once 5
Posseggono quartoronate 5: di terra vitata, Scrufe più in società con Mastro Stefano
in contrada mucheti, limito Giuseppe crea numero 6: valutate per docati dodeci,
Trimboli, stimata per grana 70: paga alla parte sua docati sei sono once 10
Chiesa Arcipretale di Bovalino grano Son’once 39.16
tumoli 0.3.1., che valutato assorbisce
Un altro territorio in contrada Rizzi di
tumolata una aratorio, limito i beni del [p. 219] Gioanne battista Giovanazzo
Magnifico Domenico Spanò, stimato per bracciale 35
grana 50 Sono once 1.20 Beatrice Tallarida moglie 30
Un altro in contrada Alea di tumolata una Francesco figlio 4
con viti, limito mastro Domenico Procopi, Bruno figlio 1
stimato per grana 40, paga alla Elisabetta figlia 12
[p. 217] Riporto d’once 32.20 Margarita figlia 8
Corte Principale grano staglio quarto uno, Antonia figlia 1
che valutato, resta per grana 15 Testa
Un altro in contrada mucheti di tumolata Industria 12
una vitato, limito Antonio Alvaro, stimato Abita in casa propria
per grana 70: sono once 2:10 Possiede un territorio in contrada Gullo
Più in contrada Benegiamo terre tumolata quartaronata una, limito Francesco Nastasi
una aratoria con alcuni albori, limito Ve- stimato per grana 10: paga al Magnifico
dova Antonio Armeni, stimato per grana Francesco Zappia d’Antonio grana 20: che
16: paga a Santa Maria dello Reto grana 35 assorbisce
che assorbisce In contrada limbia tumolate di terre albo-
Una Somara valutata per docati sei di rate, e boscose limito Via publica, stimate
rendita sono once 10 per carlini sei paga al Beneficio di San
Scrufe numero 3: valutate per docati sei di Rocco grana 70: che assorbisce
rendita sono once 10 In contrada la porta della Terra quartaro-
Sono once 55.15 nata una terra alborata, limito […] Toda-
rello, stimata per grana 64: sono once 2:04
[p. 218] Gioanne Domenico Armeni Più in contrada limbia in comune colla
d’Antonio Costode di Scrufe 19 Vedova Jacomo Tallarida di tumolata una

173
alborata limito via publica, stimata per paga alla Principale Corte grana 40: che và
grana 70: parte sua sono once 2.10 di pari
[p. 220] Riporto d’once 16.14 Più in contrada Sitini terra vitata limito
Una Vacca figliata valutata per carlini mastro Francesco Palaia stimata per carlini
vent’uno, in guadagno con Francesco 5: sono once 1:20
Iurato d’Antonio, parte sua carlini 15: e In contrada Carratello territorio vitato di
grana setti, e piccioli sei sono once 2.22.6 quartoronate due, limito Giuseppe Maran-
Sono once 19.06.6 do, stimato per carlini sei e paga censo alla
Corte Principale carlini otto, che assorbi-
[p. 221] Gioanne Caminiti bracciale cieco sce
di un’occhio 82 morì a 8 marzo 1745 In contrada bucalio di tumolata una bo-
Elisabetta Sansotta moglie 79 scoso, limito il Vallone stimato per grana
Domenico Crisafi figliastro Massaro di 26, sono 26
bovi 49 Due Somari valutati per docati dodeci di
Francesca Pazzano moglie 42 rendita sono once 20
Giuseppe figlio boaro 18 Una Vacca valutata per carlini 21 figliata,
Saverio figlio 10 sono once 3.15
Geronima figlia 25 Uno Giovenco valutato per carlini 15
Elisabetta figlia 7 Sono once 2.15
Antonio figlio casato bracciale 28 [p. 223] Riporto d’once 83.26
Antonia minniti moglie 30 Vacche numero due in guadagno con Don
Giacomo figlio 9 Giuseppe Procopi, valutate docati 4: e
Stefano figlio 6 grana 20 parte sua il quarto per il guada-
Testa gno son carlini 10 e grana cinque once
Industria 12 1:22.6
Testa di Domenico Vacche numero tré col Reverendo Arci-
Industria 14 prete Calabretta valutate per docati sei, e
Industria di Giuseppe 12 grana trenta, per essere figliate, parte sua
Testa d’Antonio per il quarto carlini 15 grana 7:6 sono once
Industria 12 2.22.6
Abitano in casa propria Bovi numero 2: in guadagno col sudetto
Posseggono in contrada mustari un territo- Arciprete valutati per docati 16: parte sua
rio alborato, limito Don Giuseppe Procopi per il quarto docati 4 Sono once 6:20
stimato per carlini 3 In tutto once 95.01.0
Più in contrada il petto del Figliolo territo-
rio vitato di tumolata una, limito Bartolo [p. 224] Giuseppe chiricosta d’Anni
Maufrici, stimato per carlini 6 e paga al bracciale 56
Dottor Gioanne battista Macrì grano Antonia Brizzi moglie 48
quarti 3:, valutati assorbisce Domenico figlio bracciale 18
[p. 222] Riporto d’once 55 Carlo figlio 8
Più in contrada mustari un territorio albo- Antonia figlia 13
rato, limito il Reverendo Arciprete stimato Catarina figlia 11
per carlini quattro, e paga al Santissimo di Tomaso casato genero bracciale 28
questa Terra Censo Carlini 34. che assor- Beatrice chiricosta moglie di detto Tomaso
bisce anni 24
Più in contrada Condelli un territorio di Testa
quartoronate tré, limito Oratio Zappia, Industria 12
stimato per grana 10:25 Industria 12
Più in contrada limbia terre aratorie limito Testa di Tomaso
Domenico Procopi, e lucra carlini 4:, e Industria 12

174
Abitano in casa propria Industria 12
Posseggono in contrada mucheti tumolate Abita in casa propria
2: di terre alborate, limito Saverio Tallari- Possiede in contrada le piante terra quarto-
da, stimate per carlini sei, paga à Santa ronate 3: vitata e alborata, limito Ferrante
Maria l’Assonta di Bovalino grano tumoli Todarello, stimata per grana 40: paga
1.3.1. che valutato assorbisce censo alla Corte Principale carlini 14: che
Più in contrada la porta della Terra stup- assorbisce
pellata una alborata, limito Don Antonio In contrada Carratello stuppellate 3. albo-
Zappia di Marcello stimata per grana 16: e rate, limito Giuseppe marando stimate per
paga per bonatenenza grana 50 che assor- grana 20: sono 20
bisce Un altro in contrada li pianti vitato di
Più in contrada maurelli terre stuppellate 3 quartoronate 2: limito Antonio Zappia
limito Gennaro Audino, stimate per grana stimato per grana 20: sono 20
10, paga alla Chiesa Arcipretale di Bovali- Una Somara valutata per docati sei
no grana 25: che assorbisce Sono once 10
In contrada vurgia quartoronata una vitata, In tutto once 37.10
limito Antonio Cacia, stimata per grana 20
Sono once 36.20 [p. 227] Gioanne battista Armeni brac-
ciale Anni 40
[p. 225] Giacomo Sena Trattor di Seta Antonia Marando moglie 35
Anni 35 morì a 4 Aprile 1746 Domenico figlio 10
Catarina Asturi moglie 35 Rosa figlia 7
Antonio figlio 3 Lisabetta figlia 5
Domenico Asturi cognato carsolaio 20 Testa
Antonia Tallarida socera 50 Industria 12
Testa Abita in casa propria
Industria 14 Possiede un Territorio alborato in Contra-
Testa del cognato da Mileto di tumolate cinque, parte coloni-
Industria 14 ca renditizio alla Bazia di Mileto, limito la
Abita in casa propria via publica stimato di rendita grana 48
Possiede un territorio loco detto Marino, sono once 18
limito mastro Saverio Tallarida, stimato Più un altro territorio in Contrada la Pirara
per carlini 3. 1. Rossa di stuppellate tre, limito Notar
Un altro in contrada condanne di quarto- Francesco Procope di Bovalino stimato
ronate 3. limito il Vallone, stimato per per carlini due, paga al detto Notar Proco-
grana 40: sono once 1.10 pe grano staglio a 0.2 che valutato per
Una somara valutata per docati sei sono carlini cinque assorbisce
once 10 In Contrada l’Agliastri terra boscosa tumo-
Sono once 40.10 lata una limito il Vallone, stimata per grana
diece sono 10
[p. 226] Giglio Marsano Fabricatore Anni Possiede un somaro stimato di rendita per
70 a 23. Gennaro 1745 morì docati sei, sono once 10
Elisabetta Pascale moglie 50 Sono once 23.28
Giuseppe figlio bracciale casato 24
Francesca Nobile moglie 22 [p. 228] Gioanne battista Fabiano brac-
Giglio nepote 3 ciale 40
Giovanne battista nepote mesi 9 Francesca Stillisano moglie 36
Testa Domenico figlio bracciale 22
Industria 14 Elisabetta figlia 19
Testa di Giuseppe Antonia figlia 15

175
Beatrice figlia 13 Più in Contrada la pirara Rossa quartoro-
Antonio figlio 10 nate trè vitate, limito la via, stimate per
Giuseppe figlio 7 carlini tré, e paga a Santa Catarina di Con-
Francesco figlio 3 doianne grana 40, che assorbisce
Testa Sono oncie 12
Industria 12
Industria del figlio 12
Abita in casa propria [p. 230] Gelonardo Chinè bracciale 20
Possiede un territorio loco detto Santilli di Elisabetta Procopi madre 60
tumolata mezza, limito Giuseppe Marando Testa
stimato per grana 30, che paga alla Chiesa Industria 12
di San Rocco d’Ardore grano staglio tumo- Abita in casa propria
li 0.1.1, che valutato per grana 37.6 assor- Possiede in Contrada Sciò terra vitata
bisce quartoronate tre, e tumolata una costerosa,
Più in Contrada Picciolo tumolata una limito Magnifico Domenico Zappia, stima-
vitata porzione colonica renditizia ta di rendita carlini cinque, e paga al Ma-
all’Abate Chinè di Gerace, limito Bruno gnifico Francesco Zappia d’Antonio grano
Falcomatà, stimato per grana 50. sono: staglio tumoli 1.2, che valutato assorbisce
1:20 Più in Contrada Survia quartoronate sei di
Possiede due Vacche in società col Notar terra limito Francesco Falcomatà, stimate
Ripolo valutate per docati quattro, e grana per carlini cinque che paga all’Erede di
20: per esser figliate, parte sua carlini 21. Pignatelli di Giojosa grano staglio a 0.3 e
sono onze 3:15 assorbisce
Dui bovi valutati di rendita sedici docati Possiede in Contrada Carratello stuppellate
sono portione sua docati otto, che sono […] alborate, limito Giuseppe Marzano
oncie 13.10 che lucra grana 25, sono 25
Sono oncie 42.15 Tiene una Vacca in guadagno, ed una
Giovenca con Antonio Franco, stirpe
[p. 229] Giuseppe Cristarella bracciale 40 valutate per carlini venti, sua portione di
Geronima Todarello moglie 30 quarto per il guadagno gli […] grana […]
Catarina figlia cieca 12 quante sono 25
Vicenzo figlio 9 Un somaro valutato per docati sei di rendi-
Elisabetta figlia 4 ta sono oncie10
Domenico figlio 2 Sono oncie 23.20
Natale figlio di mesi 6
Testa [p. 231] Giuseppe Tallarida bracciale 26
Industria 12 Elisabetta Pelle moglie 18
Abita in casa propria Elisabetta Landro madre 50
Possiede un Territorio di quartoronati due Testa
in Contrada la Signora Giulia, limito Fran- Industria 12
cesco Parlongo stimate di rendita carlini Abita in casa propria
due e paga alla Principale Corte grano Possiede una somara stimata di rendita
staglio tumoli 0.2, che valutato assorbisce docati sei sono oncie 10
Più in Contrada Furno tumolata una albo- Possiede una Vacca con allievo stimata di
rata limito la Corte Principale, e Vallone, rendita carlini 21, sono onze 3:15
stimata per grana 39. e paga staglio in Più una Vacca con Bruno Castelvetere, ed
grano alla Corte Principale tumoli 0:2, e un’altra colla Vedova Giglio di Lonardo
carlini quattro al Santissimo di questa valutate per docati quattro, e grana 2, per
Terra, che valutato assorbisce esserne figliate, e spetta la sua porzione

176
per il 4° del guadagno carlini 10 grana [p. 234] Gioanne battista Seminara
cinque sono oncie 1.22.6 bracciale 34
Sono once 27.07:6 Antonina Zappia moglie 40
Francesca figlia in capillis 15
[p. 232] Giuseppe Castelvetere bracciale 60 Giuseppa figlia 6
Catarina morabito moglie 65 Tomaso figlio 3
Antonio figlio bracciale casato 35 Elisabetta Casata 18
Catarina Ceravolo moglie 30 Domenico Pelle marito Boaro 25
Beatrice figlia 1 Testa
Bruno figlio Custode di neri accasato Industria 12
d’anni 34 Testa di Domenico
Marina Salinitri moglie 40 Industria 12
Testa Abitano in casa propria
Industria 12 Posseggono un territorio vitato di quarto-
Testa d’Antonio ronate tre in Contrada belvedere limito la
Industria 12 via stimato di rendita carlini 5. sono 1:20
Testa di Bruno Più in Contrada le piante terra vitata tumo-
Industria 12 lata una limito Antonio Bova stimata di
Abitano in casa propria rendita carlini otto sono oncie 2:20
Posseggono in contrada Survia tumolata Un altro in contrada alea vitato, ed albora-
una alborata, e vitata limito Domenico to tumolate 1:2, limito Domenico Minniti,
Ceravolo, stimata di rendita carlini cinque stimato per carlini duodeci sono onze 4
e paga al Dottor Gennaro Zappia del Più un altro in loco detto marino di tumo-
Bianco carlini cinque, e grana cinque, e alla lata una limito la via stimato per grana
Corte Principale staglio in grano tumolo diece sono oncie 10
0.0.1, che assorbisce Posseggono dui somari valutati di rendita
Un altro territorio di tumolata una vitata in docati dodeci sono onze 20
Contrada Alea limito Gioanne battista Due Vacche l’una figliata, stimate di rendi-
Todarello stimato per grani 40:, e paga al ta docati tre, e grana 10 sono oncie 5.05
Reverendo Don Ferdinando d’Amato Sono oncie 57.25
carlini diece, che assorbisce [p. 235] Riporto d’once 57.25
Sono once 36 Un bove valutato di rendita docati otto
[p. 233] Riporto d’once 36 Sono oncie 13:20
Più in Contrada Limbia quartoronate due Due altre Vacche in società, l’una con
vitate limito il Vallone stimate per grana 10 mastro Giacono Morabito, e l’altra con
sono 10 Gioanne Domenico Morabito, valutate
Posseggono un Orto loco detto Marino di docati 4 e grana 20, per esser con l’allivi,
tumolata 0.1 limito Giglio Spatario stimato spetta la sua porzione carlini 21, che sono
per grana cinque once 7
Più in Contrada Spagnolo di tumolate 0.2 Pesi da dedursi
alborate limito Antonio Ceravolo, stimato Corrisponde alla Corte Principale sopra li
di rendita grana 50., e paga al Reverendo prefati stabili carlini 13. e grana cinque e
Don Antonio Zappia grana 40 restano alla medesima grano staglio tumolo 0.01,
grana 10, che sono once 10 che valutato per grana duodeci, e mezzo,
Più in Contrada la grotta tumolate 2 vitato come altresi carlini dui al Magnifico Save-
limito la via, stimato per carlini due sono 20 rio Cusaci, e carlini dui a Francesco Catan-
Una Vacca con Giuseppe Tallarida valuta- zariti di Bovalino, che uniti sono carlini
ta carlini 2 dedotto il 4° che paga il Tallari- dieci otto, e grana sette, e mezzo sono
da resta per carlini sedici, che sono 2 onze 6.07.6
Scrufe 39.15 Restano oncie 71:27.6

177
[p. 236] Gioanne Battista Pazzano Ma- Vicenzo figlio 2
rinaro 48 Testa
Antonina Landro moglie 55 Industria 12
Anna figlia 25 Testa del fratello
Domenico figlio Custode di neri 20 Industria 12
Testa Abitano in casa propria
Industria 12 Posseggono un Territorio di tumolate due
Industria di Domenico 12 alborato e vitato in Contrada pizzo Falco-
Abita in casa propria ne limito il Dottor Mojse Macrì di Molo-
Possiede un Territorio di quartoronate due chio stimato per carlini stimato per carlini
vitate in Contrada Drafà, limito il Magnifi- duodeci, che paga a Santa Maria della
co Bruno gliozzi, stimato per niente per Grotta cenzo carlini undeci restano grana
non esser posta in frutto diece sono 10
Possiede in Contrada Abbate terra vitata Più in Contrada Gullo quartoronate due
stuppellata una, limito Domenico Spatuli- limito mastro Stefano Crea stimate per
sano stimata per grana diece sono 10 grana 30, e paga al Magnifico Francesco
Scrufe Zappia d’Antonio carlini cinque che as-
Sono oncie 24 14 sorbisce
Possiede in Contrada sitini un territorio
[p. 237] Geronimo Misitano bracciale 25 alborato limito la via, stimato per carlini
Gennaro fratello offeso delle mani 20 diece e grana due, e cavalli sei, che paga a
Elisabetta sorella 30 Don Ferdinando d’Amato carlini nove
Domenica La Cava madre 65 resta 12:6
Testa [p. 239] Riporto d’once 26.26
Industria 12 Possiede una Vacca figliata, con Domenico
Abita in casa propria Pedullà valutata per carlini 21, la sua parte
Possiede in contrada Mustari terra alborata carlini diece, e mezzo, atteso l’altri li paga
tumolate 0:2 limito la via stimata per grana Domenico che sono once 22.6 28.15
42 e paga al Reverendo Don Ferdinando
d’Amato carlini […] che assorbisce [p. 240] Giuseppe Allegretto bracciale 35
Più in contrada Varaglioti stuppellate tre Elisabetta Stillisano moglie 24
limito il Magnifico Domenico Spanò, Domenico figlio 3
stimate di rendita carlini due sono once 20 Catarina Stillisano socera […]
In Contrada Mandarano quartoronate tre, Testa
con alquanti albori, limito Vittorio Zappa- Industria 12
vigna stimate per carlini 7, e paga a Fran- Abita in casa propria
cesco Palaja carlini otto, che assorbisce Possiede un territorio di tumolate 2 albora-
Possiede una somara stimata di rendita to, e vitato in dui corpi, limito Francesco
ducati sei sono oncie 10 Nastasi, nel loco detto il petto, stimato per
Sono oncie 22.20 grana 40, e paga al Baron Arcadi di Gerace
grana 45. e grano staglio tumolo 0.1.1, che
[p. 238] Giacomo Morabito Trattor di assorbisce
seta d’anni 40 Sono once 12
Anna Barbatano moglie 30
Francesco fratello bracciale 30 a 13. Feb- [p. 241] Giuseppe Trimboli ernioso 69
braro 1746 morì Anna Varvaro moglie 66
Elisabetta sorella 26 Domenico figlio 20
Antonia figlia 15 Bruno figlio 16
Beatrice figlia 9 Giuseppe Pelle Genero bracciale 20
Elisabetta figlia 6 Francesca Trimboli moglie 26

178
Testa Zappia di Marcello, stimato per grana 30,
Industria 12 paga al Reverendo Arciprete di Bovalino
Industria di Domenico 12 grano staglio 0.3, che valuta assorbisce
Industria di Bruno 6 Più in contrada la Chiusa quartoronate 3.
Testa di Giuseppe alborate, e vitate, limito Carlo Scruci,
Industria 12 stimate per grana 80., che paga alla Corte
Abitano in casa propria Principale cenzo grana 85., che assorbisce
Posseggono un Territorio vitato di tumola- Possiede una somara valutata per docati
te due in Contrada Sitini, porzione coloni- sei, che sono oncie 10
ca, renditizia la Dominica al Reverendo Dui bovi valutati per docati sedici, sono
Don Ferdinando d’Amato, limito la Vedo- 26:20
va Gennaro Maurelli, stimato di rendita L’uno deve pagare per questo anno, ne
per carlini 6 sono 2 morì
Più in Contrada San Cristofero quartoro- Sono once 50.20
nata una con alberi, limito il Vallone, [p. 244] Riporto d’once 50.20
stimato per carlini due, e paga al Reveren- Possiede una Vacca stirpa stimata di rendi-
do d’Amato e Magnifico Domenico Chinè ta carlini diece sono oncie 1:20
di Gerace staglio in grano tumolo 1, che Sono oncie 52.10
valutato assorbisce
In Contrada Vurgia tumolate 0:2 di Terra, [p. 245] Giuseppe Brizzi Massaro 40
limito Domenico Sullazzo, stimato per Francesca Tallarida moglie 38
grani 35. sono once 1.05 Elisabetta figlia 12
Sono oncie 45.05 Paola figlia 10
[p. 242] Riporto d’once 45.05 Giustina figlia 5
Più un altro Territorio vitato in Contrada Beatrice figlia 3
Sitini di tumolate due porzione colonica Testa
rendititia al Reverendo Don Ferdinando Industria 14
d’Amato, limito la Vedova Gennaro Mau- Abita in casa propria
relli, stimato di rendita carlini otto sono Possiede un territorio di stuppellate 3
oncie 21.20 alborate in Contrada Maurelli, limito Fran-
Dui Somari stimati di rendita docati duo- cesco Parlongo, stimato per grana […].
deci paga alla Corte Principale grana 96., che
Sono oncie 67.25 assorbisce
Più in Contrada Pondici stuppellate 3
[p. 243] Giuseppe Scruci Massaro 40 costerose limito il Vallone, stimate per
Margarita Zappavigna moglie 30 grana […] Sono once […]
Saverio figlio 7 Più in Contrada la Signora Giulia terre […]
Giuseppe figlio 3 quartoronate 2: limito la via, stimate per
Antonia figlia 4 carlini cinque, e paga a Don Francesco
Testa Bavari di Siderno staglio in grano tuomoli
Industria 14 1.1 che assorbisce
Abita in casa propria Tiene un bove stimato di rendita docati
Possiede un Territorio in Contrada Musta- otto, che sonon once 13.10
ri di quartoronate 3. alborate, e boscose, Due Vacche l’una con allievo, stimata di
limito lo beni di San Rocco, stimato per rendita Carlini 31. sono once […]
grana 40, e paga al Monistero di San Fran- Sono once 32[…]
cesco d’Assisi di Gerace carlini 6., che
assorbisce [p. 246] Dottor Gioanne battista Macrì 72
Un territorio vitato di quartoronate 3. in Francesco Antonio figlio 35
Contrada Condanne, limito Don Antonio Livia Cordi moglie 40

179
Giovanne battista figlio di Francesco 11 Più in Contrada Murusello tumolate 3
Giuseppe Nipote 10 alborate porzione colonica, renditizia alla
Fortunato Nipote 7 Menza Vescovile di Gerace limito il Ma-
Gennaro Nipote 3 gnifico Domenico Piromalli stimato per
Virginia Nipote 8 carlini 3, e grana sei sono 12
Anna Rosa Nipote 5 Sono once 23.08
Francesca Antonia Nipote 3 [p. 248] Riporto d’once 23.08
Testa Più in Contrada Brazito […] una porzione
Abita in casa propria colonica renditizia la parte Dominica alla
Possiede un territorio di tumolate 1.2 Gancia di Mileto, limito Carlo Nobile,
alborato in Contrada Limbia, limito Fran- stimato per grana 24., sono 24
cesco Iurato d’Antonio, stimato di rendita Più in Contrada le Stuppe porzione colo-
per grana 80., son 2:20 nica di tumolata una alborata, renditizia
Più in detta Contrada quartoronate 3. alla Bazia di San Filippo algirò, limito la via
alborate, limito la via, stimate per carlini stimata per grana 76. sono 2:16
dieci sono oncie 3:10 Possiede in Contrada il Capitolo tumolate
Un altro territorio di tumolata una albora- due alborate porzione colonica renditizia al
to in Contrada Muchieti, limito Giglio Reverendo Capitolo di Gerace, limito
Ielasi, stimato per carlini undeci, e grana mastro Domenico Zappavigna, stimato
sei, che paga alla Corte Principale carlini per grana 88. sono oncie 2:20
diece, restano grana sedeci, che sono once Esigge da Domenico Crisafi, ed Antonio
[…] Jurato di Francesco grano staglio sopra dui
Un territorio il petto di tumolate 4, vitato, stabili tumoli 1.1.1, che valutato a carlini
ed alborato, limito la via stimato per carlini diece tumoli sono carlini 13. e grana sette,
trenta e paga al Reverendo Capitolo di e mezzo, sono oncie 4:17.6
Gerace ducati sedici cenzo bullale, che Esigge da Orazio Zappia di Gioanne
assorbisce battista cenzo bullale sopra lo stabile
[p. 247] Riporto d’once 6:16 buculio carlini 20., e grana otto, sono
Possiede in Contrada Gullo terra alborata oncie 6-28
limito la Corte Principale, che lucra carlini Tiene dui bovi stimati di rendita docati
otto, e in detta Contrada tumolata una sedici sono oncie 26.20
porzione colonica, renditizia al Convento Una Vacca
di San Francesco d’Assisi di Gerace limito Un Somaro per suo Comodo
la Vedova Antonio morabito, stimato per Tiene un Cavallo stimato di rendita per
grana 60. che và compreso col cenzo ducati diece, sono oncie 16:20
espressato Sono oncie 82:03.6
Più in Contrada Survia tumolata 1 inculta
con alcuni albori, limito il Vallone stimato
per grana 50. sono oncie 20 [p. 249] Gelonardo Filippone bracciale
Più in Contrada Chiara quartoronate due 18
alborate limito il Magnifico Saverio Cusaci, Francesco fratello 14
stimato di rendita grani 96. sono oncie Elisabetta sorella 30
3.06 Catarina Zappavigna madre 55
Un territorio alborato di tumolate tre in Testa
Contrada tre Carlini, porzione colonica Industria 12
renditizia alla Menza Vescovile di Gerace, Industria di Francesco 6
e alla Parochia di Santa Catarina di essa Abita in casa propria
Città, limito il Magnifico Saverio Cusaci, Possiede in Contrada Mustari terra vitata,
stimato per carlini 23., e paga alla Corte ed alborata, quartoronate cinque, limito
Principale […] 4, che assorbisce Saverio Todarello, stimata per grana 90

180
sono once và per il peso che paga al Moni- Vallone, stimate di rendita carlini sedici,
stero di San Francesco d’Assisi sono oncie 5:10
Più in Contrada le Spine Sante quartorona- La porzione colonica d’un altro Territorio
te 3. con alcuni albori, limito Pietro Paolo loco detto Truscera, renditizio alla Bazia di
Zappia, stimate per grana 30 e paga alla San Filippo algirò, limito la via stimato di
Corte quarti sei, che assorbisce rendita grana 72. sono oncie 2:12
Sono once 18 Più in Contrada Condanne tumolata una
terra aratoria, limito Agata Catanzariti,
[p. 250] Giuseppe Pazzano d’Antonio stimato di rendita grana 66. sono oncie
bracciale 21 2:06
Domenico figlio bracciale 18 Possiede una Somara per suo comodo
Geronima figlia dico sorella 14 [p. 252] Riporto d’once 19:28
Catarina Ceravolo madre 45 Un bove valutato di rendita docati otto
Testa Sono oncie 13:10
Industria 12 Due Vacche con allievi stimate di rendita
Industria di Domenico 12 docati 4, e grana 20, ed un’altra stirpa
Abita in casa propria valutata per carlini diece, sono in tutto
Possiede un Territorio in Contrada Tor- docati cinque, e grana 20. dedotto il peso
tomeni terra vitata quartoronate 3. limito restano per oncie 6:15
la via stimata di rendita carlini 3., e paga a Sono oncie 39.23
Don Ferdinando d’Amato grano staglio
tumolo 1, che valutato assorbisce Gelonardo Cocciolo di Nicola Bracciale
Più in detta Contrada tumolata una con 16
albori limito Domenico Crisafi, stimata per Vittoria Zappavigna Madre 30
grana cinque e paga all’Arciprete di Con- Beatrice Sorella 9
doianne grano staglio tumolo 1.1, che Felice fratello 7
valutato per grana 37, e cavalli sei restano Testa
grana duodeci, e mezzo sono oncie 12.6 Industria 12
Sono oncie 24.12.6 Abita in casa propria , e possiede un’altra
Possiede in Contrada il Rizzo terre vitate
[p. 251] Giuseppe Armeni Civile 31 quartoronate 2. Limito i beni della Paro-
Carmenia Ferraro moglie 59 chia l’Assonta di Bovalino stimato per
Gioanne battista figlio 12 grana 40 son’oncie 1.10
Elisabetta figlia 6 E più in Contrada Carratello un altro loco
Veneranda Serva 13 limito Antonio bova, e via publica stimato
Testa per grana 60 son’oncie 2
Abita in casa propria Son oncie in tutto 1.5.10
Possiede in contrada li Luppinati quarto-
ronate due alborate, limito la via stimate di [p. 253] Ignazio Zappia bracciale 35
rendita grana 48., paga al Reverendo Arci- Elisabetta Pazzano moglie 36
prete di Bovalino grano staglio tumoli Francesca figlia 11
0.2.1., che valutato per grana 62, e mezzo Anna figlia 4
s’assorbisce Catarina figlia 1
Più in Contrada Varenisi tumolata una Testa
alborata, limito la Corte Principale, stimato Industria 12
di rendita per docati tre, sono oncie 10 Abita in casa propria
Più in detta Contrada tumolate 3. alborate Possiede in Contrada Mustari stuppellate
porzione colonica renditizio alla Chiesa di 3. di terra, porzione colonica renditizia al
Santa Catarina di Condoianne, limito il Magnifico Domenico Chinè di Gerace,

181
limito Antonio Sanzotta, ed Antonino Possiede un Territorio in Contrada Carra-
Tallarida stimato per grana 20 2 tello di quartoronate due alborate, limito
Più in Contrada l’agliastri quartoronate 3. Domenico Todarello, stimato per grana
con alcuni alberi limito Diego Pelle stimate 50. e paga alla Corte Principale carlini 21, e
di rendita per grana 52 e paga alla Corte grana 4, che assorbisce
Principale cenzo carlini 12, che assorbisce Possiede un Somaro stimato di rendita
Un territorio, di quartaronata una limita la docati sei sono oncie 10
via publica stimato per grana 10 Sono oncie 28
Sono oncie 13
[p. 257] Marcello bova 69
[p. 254] Jennaro Pascale bracciale 50 Antonio figlio bracciale 35
Alfonsina Varvaro moglie 42 Catarina Callume moglie 25
Francesco Landro Genero 26 Antonia figlia 1
Beatrice Pascale moglie 25 Testa
Testa Industria 12
Industria 12 Abita in casa propria
Testa di Francesco Possiede un territorio di tumolate due in
Industria 12 contrada Alea con alberi, limito la Corte
Abitano in casa propria Principale, stimato per carlini 20, e paga
Possiede in Contrada Furno quartoronate alla Corte Principale carlini 15., restano
due di terra vitata, e quartoronate due carlini cinque sono oncie 1:20
aratoria, porzione colonica renditizia Più un territorio in Contrada Tagliarella di
all’Arciprete Calabretta di questa Terra, quartoronate sette costerose, e quartorona-
limito il Vallone, stimate di rendita carlini te due vitate, limito il Notar Francesco
nove e paga alla Corte Principale cenzo Procopi stimato per carlini diece, e paga
carlini duodeci, che assorbisce all’Arciprete di Bovalino carlini quindeci,
Sono oncie 24 che assorbisce
Più in Contrada la Guardiola di tumolata
[p. 255] Lorenzo Casile bracciale 60 una con alberi, porzione colonica renditi-
Catarina moglie 55 zia alla Chiesa Arcipretale di Bovalino,
Carlo figlio 16 stimata per grana 24. sono 24
Francesca figlia 10 Un territorio alborato di quartoronati 3. in
Testa Contrada l’arachi, limito il Vallone, stimate
Industria 12 per grana 25: sono oncie 29
Industria di Carlo 6 Possiede la porzione colonica d’un Terri-
Abita in casa propria torio Truscera renditizia alla Gancia di
Possiede un Orto loco detto Stillisano, e Mileto limito la via stimato per grana 32.
và per il peso 18 son 32
[p. 258] Riporto d’once 16:20
[p. 256] Leonardo Cocciolo bracciale 40 Più in Contrada l’arachi, quartoronate 3.
Elisabetta Todarello moglie 30 limito il Vallone, stimate per grana 30 sono
Carlo figlio 14 oncie 1
Saverio figlio 9 Più in Contrada Castelli quartoronate sei
Francesco figlio 7 vitato, limito Leonardo Ielasi, stimato per
Giuseppe figlio di mese uno grana 60. son 3
Elisabetta figlia 16 Possiede un somaro stimato di rendita
Testa docati sei sono oncie 10
Industria 12 Una Vacca con allievo stimata di rendita
Industria di Carlo 6 carlini ventuno sono oncie 3:15
Abita in casa propria Sono oncie 33.25

182
[p. 259] Marcello Antonio Zappia Ga- Una Vacca, ed una Jenca stimate di rendita
lant’uomo d’anni 23 Morì a 4 Settembre carlini venti sono oncie 3:10
1743 Possiede Capre venti stimate di rendita
Catarina Fabiano moglie 23 carlini dodeci son oncie 2
Anna Maria figlia 3 Sono oncie 33.10
Elisabetta Micchia Serva 20
Testa [p. 261] Natale Napoli Massaro d’anni 45
Abita in casa propria con suo zio, e pos- Antonia Scullino moglie […]
siede altre 3. Francesca Ceravolo Socera 67
Possiede un Territorio alborato in Contra- Testa
da Marino di tumolata una, limito Antonio Industria 14
Pelle stimato per grana 64 sono 2.04 Abita in casa propria, e tiene altre due
Un territorio aratorio di tumolate due in Possiede un territorio in Contrada l’arachi
Contrada il Puzzo, limito la Corte Princi- di quartoronate due vitate, e quartoronate
pale stimato per carlini venti sono oncie due costerose, limito il Vallone, stimate
6:20 per carlini cinque, e paga al Sagro Monte
Più in Contrada Placido di tumolate due di Gerace grano staglio tumolo uno, valu-
porzione colonica alborato, e rende la tato per carlini diece assorbisce
Dominica alla Bazia di Mileto, limito la Più in Contrada Mucheti quartoronata una
Corte Principale, stimato per grana 32. alborata, limito il Dottor Gioanne battista
sono oncie 1:02 Macrì, stimata per carlini tre, sono oncie 1
Più in Contrada Truscera quartoronate due Un altro territorio in Contrada Pignatelli
alborate, porzione colonica, renditizio alla quartoronati cinque vitate, e quartoronate
detta Abbazia, limito la via, stimato per due aratorie limito il Vallone, stimate per
grana 39. sono oncie 1:09 carlini cinque, e paga all’Erede di Pignatelli
Possiede in Contrada Limbia terra alborata di Giojosa carlini undeci, che assorbisce
tumolate 0.2, e tiene la terza porzione Più in Contrada Pondici tumolate 0:2
l’Erede Domenico Macrì, limito la Via, e limito Francesco Sanzotta stimate per
Vallone stimata per grana 32. sono oncie grana diece son oncie 10
1:02 Possiede in Contrada Spagnolo tumolate 3.
Esigge sopra le tre case carlini nove, che alborate limito Francesco Tallarida, stimate
dedotto il 4° per lo reparo, restano carlini per carlini tre sono oncie 1
sei, e grana sette, e mezzo sono oncie Possiede una Somara valutata per docati
2:07:6 sei di rendita sono oncie 10
Sono oncie 14.14.6 Due bovi stimati di rendita docati sedici
son 26.20
[p. 260] Nicola Chinè Massaro 40 Uno Giovenco stimato di rendita carlini
Elisabetta Cristarella moglie 40 quindeci son 2.15
Domenico figlio 4 [p. 262] Riporto d’once 55.16
Domenica figlia 2 Quattro Vacche valutate due per docati
Catarina figlia 1 quattro, e grana venti, per esser con
Testa l’allievi, e l’altre due stirpe per carlini venti,
Industria 14 uniti sono docati sei, e grana 20. sono
Abita in casa propria oncie 10:10
Possiede un Territorio vitato di quartoro- Scrufe numero quindici stimate di rendita
nate sei in contrada Pondici, limito Do- docati trenta sono oncie 50
menico Sullazzo, e Vallone, stimato per Sono oncie 115.25
grana 30 sono 1
Possiede un bove stimato di rendita docati [p. 263] Orazio Morabito d’Antonio
otto sono oncie 13 bracciale 46

183
Antonia Todarello moglie 35 Possiede un Territorio vitato in Contrada
Antonio figlio 5 Pignatelli di quartoronate tre, e tumolata
Vicenzo figlio 2 una di terra aratoria, limito la Vedova
Catarina Pollifrone Nipote 13 Giuseppe Alvaro di Bovalino stimato per
Testa carlini otto, e paga staglio in grano tumolo
Industria 12 uno alla Santissima Nuntiata di Bovalino,
Abita in casa propria che valutato assorbisce
Possiede un territorio loco detto Rizzi di Un territorio in Contrada Santelli di tumo-
tumolata una e mezza, limito il Magnifico lata una alborato, limito il Vallone stimato
Domenico Spanò, stimato di rendita carlini di rendita calini cinque, che assorbisce
cinque, e paga à Carlo Chiricosta di grano Un altro loco detto Mucheti, seù Abbate di
staglio tumoli 0.2.1, che valutato assorbi- tumolata 1 limito mastro Giuseppe Sullaz-
sce zo stimato per carlini due, e paga al Reve-
Più in Contrada Carratello tumolata una rendo Arciprete Calabretta grano tumoli
alborata limito Domenico Todatello stima- 0.2, che assorbisce
ta per grana venti, e paga alla Corte Princi- [p. 265] Riporto d’once 33
pale carlini diece, e grana cinque che as- Possiede un Somaro stimato di rendita
sorbisce ducati sei sono oncie 10
Possiede in Contrada Mustari un Territo- Tiene tre bovi stimati di rendita docati
rio alborato e boscoso di tumolate 1.2, venti quattro sono oncie 40
limito Gregorio Scruci, stimato per carlini Una Vacca con allievo stimata di rendita
cinque, e paga al Convento di San France- per carlini 21, sono oncie 3:15
sco d’Assisi di Gerace carlini diece, che Tiene un Cavallo stimato di rendita docati
assorbisce diece sono oncie 16:20
Possiede una Vacca in società con France- Possiede scrufe in società con Gioanne
sco Pelle di San Nicola, stimata per carlini Domenico Armeni valutate, che sono
vent’uno sono oncie 3:15 numero diece 10: stimate di rendita docati
Un’altra vacca in società con Giuseppe venti, resta per sua porzione docati diece
Romeo di Cirella che per esser con sono 16:20
l’allievo si stima per carlini 21 sono oncie Sono oncie 119.25
3:15 Possiede più una Giumenta vautata di
Possiede una somara valutata per docati rendita carlini duodeci sono oncie 20
sei sono oncie 10 Sono in tutto oncie 139.25
Sono oncie 29
[p. 266] Orazio Morabito Domenico
bracciale 30
[p. 264] Onofrio Giurato Mastro di le- Francesca Landro moglie 28
gname 46 Francesco Antonio figlio 1
Lucretia Spagnolo moglie 35 Virginia figlia 2
Giuseppe figlio Chierico 20 Giuseppe Carlo fratello 14
Antonio figlio 17 Testa Industria 12
Emanuele Jurato Nipote 18 Industria del fratello 6
Domenico figlio 7 Abita in casa propria
Francesco figlio 3 Possiede in Contrada Mustari quartoronate
Gratia figlia d’un mese tre alborate, limito Francesco Iurato
Testa d’Antonio, stimate per carlini quattro, e
Industria 14 paga al Reverendo di Amato grano staglio
Industria d’Antonio 7 tumuli 0:3 che assorbisce
Industria di Emanuele 12 Possiede in Contrada Tafaria terra vitata
Abita nella Casa […] del figlio Chierico quartaronata una limito Gennaro Pascale,

184
stimata per grana diece e paga alla Chiesa Possiede un bove stimato di rendita docati
della Grotta staglio in grano tumoli 0:2, otto sono oncie 13:10
che assorbisce Sono oncie 25.10
Più in Contrada le Stuppe alborato limito il
Dromo stimato per carlini 4 1:10 [p. 269] Orazio Zappia di Gioanne batti-
Più in Contrada Tafaria tumolata 1.1 vitato sta Massaro 50
porzione colonica renditizio all’Erede An- Portia Parlongo moglie 40
tonio Zappia di San Nicola limito Antonio Antonio figlio bracciale 26
Barbaro stimato per grana diece 10 Giovanne battista figlio bracciale 24
Una Somara stimata docati sei di rendita Domenico figlio 18
sono 10 Testa
Tiene un bove stimato di rendita per doca- Industria 14
ti otto sono oncie 13.10 Industria d’Antonio 14
Sono oncie 43 Industria di Gioanne battista 12
Industria di Domenico 12
[p. 267] Orazio Mittica Mastro Barbiero Abita in casa propria
45 Possiede un Territorio loco detto lo Giun-
Elisabetta Zappia moglie 50 caro alborato, limito la Corte Principale, e
Domenico figlio Barbiero 18 Onofrio Giurato, stimato per grana 50. e
Gioanne battista figlio 10 paga à Santa Catarina di Bovalino grano
Rosaria figlia 12 staglio tumoli 0.2, che valutato per carlini
Anna figlia 10 cinque và di pari
Francesca figlia 8 Un altro loco detto Buculio alborato,
Virginia figlia 6 limito la Corte Principale, stimato per
Testa carlini diece, e paga alla menza Vescovile
Industria 14 di Gerace carlini cinque restano altri cin-
Industria del figlio 14 que, che sono 1:20
Abita in casa propria Più un territorio vitato loco detto Musca-
Possiede in Contrada la Signora Giulia tello limito Erede Diego Giurato, stimato
tumolata una vitata, limito Domenico per carlini cinque sono oncie 1.20 sono
Tallarida, stimata per grana 80. sono oncie oncie 55.10
2:20 [p. 270] Riporto d’oncie 55.10
Più in Contrada li Luppinati tumolate 2 Possiede una giumenta stirpa stimata di
alborata limito il Vallone, stimata per grana rendita carlini duodeci, che per averla in
48, e paga al Monistero di Sant’Anna di società con il Reverendo Don Antonio
Gerace carlini diece, che assorbisce Zappia di Marcello spetta la sua porzione
Più in Contrada Varcima tumolate 0:2 con docati sei, e sono oncie 10
albori, limito la via, e Santa Maria Possiede una Somara stimata di rendita
l’Assunta di Bovalino stimata per carlini docati sei, sono oncie 10
cinque, e paga alla detta Chiesa l’Assunta Tiene dui bovi stimati di rendita docati
grano staglio tumoli 0.2, che valutato và di sedici sono oncie 26
pari Due Vacche con allievi, stimate di rendita
Sono oncie 30.20 docati 4, e grana 20 son oncie 7
Sono oncie 109

[p. 268] Orazio Pelle bracciale 62 [p. 271] Orazio Zappia di Giuseppe
Bernardina Pascale moglie 53 Massaro 39
Testa Antonia gemelli moglie 49
Industria 12 Francesco Antonio figlio dedito alla scola
Abita in casa propria di grammatica 12

185
Rosaria figlia 10 detta Corte carlini 17, e mezzo, che stima-
Francesco fratello 22 to per 87. grana assorbisce
Catarina Gemelli moglie 50 In Contrada il Salvadore quartoronate 3.
Anna sua figlia 7 alborate porzione colonica, renditizia al
Testa Convento di San Francesco d’assisi di
Industria 14 Gerace, limito Domenico Procope, stima-
Testa del fratello Francesco to per grana 24
Abitano in casa propria, e posseggono Più in Contrada le bifare tumolata mezza
altre tré case limito mastro Giuseppe Maurelli, e via
Possiede in Contrada marino terra vitata e stimata per grana 12
alborata, stuppellate 3., limito Giuseppe [p. 273] Riporto d’oncie 21:10
marando, stimate per carlini tre e paga al Possiede in Contrada Merlo quartoronate
Monistero di Sant’Anna di Gerace grano sei alborate, porzione colonica renditizia
staglio tumol0 0.1 valutato per grana 25. alla Chiesa Arcipretale di Condoianne,
resta per grana 5 05 limito la via stimata per grana 24 sono
Più in Contrada Spagnolo terra aratoria once 24
tumolate 3:2 e tumolate 4. boscosa con In contrada Furno terre boscose quartoro-
alcuni alberi, limito il Vallone, stimata nate 3. limito il Magnifico Domenico
carlini sedici, e paga alla Corte Principale Spanò, e và per il peso
grana trentasette, restano carlini duodeci e Più in Contrada Vurgia terra alborata
grana 23. sono oncie 4:03 tumolate 0.2 limito la via, stimata per
In Contrada Condanne terra costerosa carlini tre paga alla Parochia di Santa Maria
quartoronate 3 e tumolata una alborata, l’assonta staglio in grano tumoli 0.3 che
limito il Vallone, stimata per carlini otto, valutato assorbisce
paga al Monistero di San Pantaleo grano Posseggono quattro bovi stimati di rendita
staglio tumoli 0.2 valutato resta 1:02 docati 32. sono oncie 53:10
Sono 19.10 Una Somara stimata di rendita docati sei
[p. 272] Riporto d’oncie 19.10 sono oncie 10
Più in Contrada Condanne tumolate 0.2 Una Vacca stirpa stimata carlini diece sono
alborate limito Carlo Pelle stimate per 1:20
grana 32., e paga alla Chiesa di San Rocco Una giumenta data in Bombile, valutata
grano staglio quarti tre, e uno stuppello, per docati duodeci sono oncie 20
che valutato assorbisce Sono oncie 107.04
Più in Contrada Muscatello, terre alborate
quartoronate tré, limito Francesco Jurato [p. 274] Oratio Pelle bracciale 62
d’Antonio, stimate per grana 24 sono Bernardina Pasquale moglie 53
oncie 24 Abita in casa propria
In Contrada la Signora Giulia terra vitata Possiede un bove valutato di rendita per
quartoronate 3, e quartoronate sei albora- docati otto oncie 13:10
te, limito Francesco Parlongo, stimate per Per la testa
carlini 38 e paga alla Corte Principale Industria once 12
carlini 15. che assorbisce
Più in Contrada Giuseppullo terra alborata [p. 275 bianca]
quartoronate due, limito il Vallone, stimate
grana 43., e paga alla Corte carlini duodeci, [p. 276] Pietro Paolo Zappia Massaro 50
che assorbisce Francesca Zappia moglie 45
Possiede in Contrada Briatico terra albora- Antonia figlia 15
ta quartoronate cinque, e tumolata una Rosa 10
aratoria limito la Corte Principale, paga alla Marcello figlio 5
Saverio fratello Custode di bovi 40

186
Testa quattro, e grana cinque, e paga à Santa
Industria 14 Maria la Grotta grano staglio tumolo 1,
Industria del fratello 12 che valutato per grana 25. restano carlini
Abita in casa propria dui sono once 20
Possiede due pezzetti di terre boscose, e Più in Contrada Noto terra alborata tumo-
altre aratorie, in Contrada Area di tumolate lata una limito Domenico Minniti, stimata
otto limito l’Erede Antonio Spanò, stimate per carlini cinque e paga alla Corte Princi-
per carlini sei, son 2 pale carlini venti, che assorbisce
Più tumolate 3. terre vitate, e alborate in Possiede un Somaro stimato di rendita
Contrada la Russa limito il Magnifico docati sei sono oncie 10
Domenico Chinè di Gerace, stimate per Sono oncie 34.20
carlini diece, paga al Erede Dottor Fazari
di Gerace grano staglio tumoli 2:3, che [p. 279] Pietro d’Aguì Civile d’anni 60
valutato assorbisce Domenico figlio […]
Un altro in Contrada le Spine Sante albo- Saverio Macrì genero 35
rato, limito l’Erede Don Saverio Procope, Gerolima d’aguì moglie 32
stimato per carlini otto sono oncie 2:20 Domenico figlio di detto Saverio 4
Più in Contrada Parantoni tumolate 2 Francesca figlia 2
aratorie limito i beni di San Rocco, stimate Testa
per carlini cinque paga al Monistero di Testa di Saverio
Sant’Anna di Gerace carlini duodeci, che Abitano in casa propria
assorbisce Possiede un territorio vitato, e aratorio di
Più in detta contrada tumolate due, limito i quartoronate cinque limito il Vallone, nel
beni di Sant’Anna, che stimate và per il luogo detto Pignatelli stimato per carlini 4.,
peso che paga alla Chiesa di San Rocco e paga à Santa Maria la Grotta carlini
Possiede un baldino stimato di rendita diece, che assorbisce
docati sei sono oncie 10 Più un Territorio in Contrada Chiara di
[p. 277] Riporto d’oncie 40.20 stuppellate tre vitate, limito Francesco
Possiede tre bovi stimati di rendita docati Spataro stimate carlini due
venti quattro sono oncie 40 E in detta Contrada quartoronata una
Due Vacche figliate stimate di rendita alborata, limito la via publica stimata per
docati quattro, e grana 20. Sono oncie 7 grana 32., e paga alla Corte Principale per
Tiene una giumenta stimata di rendita li dui corpi di Chiara docati 4, e grana 40,
docati duodeci sono oncie 20 che assorbisce
Tiene un Giovenco Silvaggio stimato di Possiede in Contrada Brazzito terra albo-
rendita carlini 15. sono oncie 2:15 rata quartoronate 3. porzione colonica,
Sono oncie 110 5 renditizia alla Bazia di Mileto, limito Carlo
Nobile, stimata per carlini 4. sono 1:10
[p. 278] Pietro Morabito bracciale 62 Più in Contrada Cafuni quartoronate 3.
Catarina Pedavoli moglie 42 alborate porzione colonica, renditizia alla
Antonia Seminara figliastra 20 Bazia di San Filippo algirò, limito la Prin-
Domenico Misitano marito 28 cipale Corte stimato di rendita grana 32.
Catarina figlia 2 sono oncie 1:02
Testa [p. 280] Riporto d’once 212
Industria 12 Possiede in Contrada pintamati tumolata
Testa di Domenico una terra aratoria, limito i beni di Santa
Industria 12 Maria della Marina, stimate per carlini 4, e
Abitano in casa propria paga a Francesco Chirchiglia di Bovalino
Possiede terra alborata tumolata una limito grano staglio tumoli 0.3 che valutato as-
Domenico Todarello, e li rende carlini sorbisce

187
Un Territorio di quartoronate due in Con- Rosa Ripolo Cognata 26
trada le Spine Sante, che limita il dromo, Francesca Cognata 20
che stimato può rendere per il pagamento Testa
del annuo staglio in grano, che paga à Don Industria 12
Ferdinando d’amato Abita in casa propria
In Contrada Brazito più tumolate cinque Possiede tumolata una di terra vitata in
alborate, porzione colonica renditizia alla Contrada Santilli limito Giuseppe Maran-
Bazia di Mileto stimata per carlini duodeci, do, stimata per grana 40, paga alla Corte
e grana otto sono oncie 4:08 Principale grano staglio tumolo uno, che
Un altro loco detto Pintamati di tumolata assorbisce 12
una limito Nicolangelo Marrapodi stimato
per carlini cinque sono oncie 1:20 [p. 284] Saverio Russo bracciale d’anni 36
Possiede dui somari stimati di rendita Catarina Condemi moglie in Casalinovo
ducati duodeci sono oncie 20 Caterina Russo Vedova Francesco Bena-
Un bove stimato di rendita docati otto son voli sorella 40
oncie 13:10 Mariana Nepote 5
Sono oncie 41.10 Elisabetta Nipote 7
Testa
[p. 281] Paolo Landro bracciale d’anni 30 Industria 12
Catarina Varvaro moglie 35 Abita in casa d’affitto
Elisabetta figlia 2 Possiede un Territorio alborato, e vitato in
Testa Contrada il Crocefisso, limito l’Erede Don
Industria 12 Ignazio d’Amato, stimato di rendita carlini
Abita in casa propria 4. sono 1:10
Possiede un Territorio di tumolata una in Più in Contrada Chiara terra vitata tumola-
contrada la Signora Giulia, limito Orazio ta una limito il Vallone, stimata per carlini
Mittiga, stimato per carlini 3., paga al due paga alla Principale Corte carlini otto
Mastro di Cappella di Gerace carlini cin- assorbisce
que che assorbisce Sono oncie 13.10
Più un altro Territorio in Contrada Vara-
glioti di quartoronate due limito la via, [p. 285] Stefano Barbatano Pecorajo 40
stimato per carlini 3, e paga al Santissimo Antonia Morabito moglie 30
Rosario staglio in grano tumoli 1.1, che Antonio figlio 10
valutato assorbisce Carlo figlio 7
Sono oncie 12 Gelonardo, e Domenico 5
Testa
[p. 282] Saverio Todarello bracciale Industria 14
d’anni 35 Abita in casa propria
Testa Possiede un Territorio in Contrada Carra-
Industria 12 tello di stuppellate tre vitate, e alborate,
Abita in casa propria limito Antonio Crisafi, stimate per grana
Possiede un Territorio vitato, e alborato in 25. paga alla Corte Principale carlini otto
Contrada Mustari, limito Stefano Barbata- assorbisce
no stimato per carlini nove, paga alla Corte Possiede pecore diece stimate di rendita
Principale carlini 13. e grana cinque assor- carlini otto sono oncie 1:10
bisce 12 Capre numero diece stimate di rendita per
carlini sei son 1
[p. 283] Salvadore Alì d’anni 40 Sono oncie 16.10
Antonina Ripolo moglie 30
Beatrice figlia 2 [p. 286] Stefano Crea Forgiaro d’anni 35

188
Anna Stillisano moglie 25 Più in contrada il petto era di Domenico
Francesco figlio 5 Barillà terra tumolata 0:2 limito li beni di
Geronima figlia 7 Francesco Nastasi stimato per carlini 6
Elisabetta figlia 4 oncie 2
Domenico Stillisano bracciale Cognato 29 Son oncie 14.20
Antonio Stillisano Cognato all’arte 20
Margarita Stillisano Cognata stroppia 23 [p. 288] Saverio Brizzi bracciale d’anni 48
Testa morì a 22 luglio 1745.
Industria 14 Elisabetta morabito moglie 50
Industria d’Antonio 14 Antonio figlio bracciale 18
Testa di Domenico Rosa figlia 13
Industria 12 Domenico figlio 7
Abita in casa propria Testa
Possiede un Territorio in Contrada la Industria 12
Guardiola di quartoronate sei limito la via, Industria del figlio 12
stimato per grana ottanta sono oncie 2:20 Abita in casa propria
Un Territorio vitato, e alborato in Contra- Possiede un Territorio in Contrada le
da Piccolo porzione colonica, renditizio al Piante di tumolate 0:2 vitata, e alborata,
Magnifico Domenico Chinè di Gerace, limito Antonio Seminara, stimato per
limito la via e Magnifico Saverio Morabito grana 20, e paga alla Corte Principale grana
stimato per carlini diece sono oncie 3:10 27. e mezzo, che assorbisce
Più in Contrada il Palco di tumolate 2:2 Più in Contrada Rizzi terre quartoronate
vitata e alborata, limito li beni di Santa cinque con albori limito Francesco Pelle
Maria la Pietà, e Giacomo morabito stima- stimato per carlini sei, paga a Carlo Chiri-
to carlini 25, paga alla Corte Principale costa di Mellicuccà staglio in grano tumoli
ducati 4. che assorbisce 1.0÷, che valutato per grana 31 restano
Possiede una Somara stimata di rendita grana 29. sono 29
docati sei sono oncie 10 Tiene un Somaro stimato di rendita per
Scrufe tré, stimate di rendita docati sei ducati sei sono oncie 10
sono 10 Sono oncie 34.29
Sono oncie 66

[p. 287] Saverio Caccia bracciale d’anni [p. 289] Stefano Mittiga Calzolajo 30
30 Bernardina Todarello moglie 40
Caterina d’anna moglie 20 Testa
Elisabetta Spataro Socera 60 Industria 14
Antonia Cognata 17 Abita in Casa propria, e possiede un altra
Testa Possiede un Territorio vitato in Contrada
Industria 12 Abbate di quartoronate tre, limito il Vallo-
Abita in casa propria ne, stimato per carlini 3, paga a Carlo Pelle
Possiede un territorio di tumolate 0:2 in staglio in grano tumoli 0:2 che valutato
Contrada il petto limito la via, e Francesco assorbisce
Nastasi, stimato per carlini due, e paga al Un territorio vitato di quartoronate due in
Reverendo Don Ferdinando d’Amato Contrada il petto limito la Vedova Gioan-
carlini due, che va di pari ne battista Pazzano, stimato per carlini
Più un Territorio di stuppellate 3 di terra quattro, paga a Santa Catarina di Con-
aratoria in Contrada San Cristofero, limito doianne grano staglio tumoli 0.2, che
Domenico Ferro stimato per carlini due valutato per carlini 5. Assorbisce
sono oncie 20 Esigge per affitto della Casa carlini quat-
Son 12.20 tordici, che dedotto il 4° per lo riparo

189
restano carlini diece, e grana cinque sono Testa
oncie 3.1517.15 Possiede in Contrada Ricamo tumolate 3
vitate e alborate, limito Don Antonio
[p. 290] Saverio Tallarida Trattore di Seta Rianò, stimate per carlini venti, e paga alla
60 Chiesa di Santa Maria della Grotta grano
Domenica Brizzi moglie 50 staglio tumoli 1.1, più a Santa Maria
Francesco Antonio figlio 23 l’Assonta di Bovalino staglio in grano
Domenico figlio bracciale 18 tumolo 0.1, e alla Cappella del Santissimo
Testa di questa Terra carlini diece, assorbisce
Industria 14 Possiede in Contrada Drafà un Territorio
Industria di Domenico 12 alborato di quartoronate cinque limito la
Abita in casa propria via publica stimato per carlini otto paga
Possiede un territorio alborato, limito il alla detta Chiesa l’Assonta grano staglio
Magnifico Notar Ripolo stimato per carlini tumoli 0.3 valutate per carlini sette, e grana
sei, paga al Sagro Monte di Gerace staglio 5. resta 0:05
in grano tumoli 0:2, che valutato per carlini Più in Contrada Sciò tumolate 7 costerose,
cinque resta 10 ed arenose limito l’Erede Don Francesco
Un altro Territorio loco detto Marino di Macrì, e via stimate carlini diece, e paga à
terra alborata, limito mastro Domenico Santa Catarina di Bovalino carlini diece,
Asturi, stimato per carlini duodeci e paga che va di pari
al predetto Monte staglio in grano tumoli Più nel loco detto Pondici terra costerosa
0.3.1, valutato per carlini otto, e grana sette tumolate 0:2, limito la Vedova Domenico
mezzo restano carlini 3., e grana due, e Jelasi stimata per grana 10 sono 10
mezzo sono 102:6 Un altro territorio di Coste in Contrada
Più in Contrada Pondici tumolata una di Baracalle, limito Giuseppe Todarello, e via
terra costerosa, limito Francesco Folea di stimato per carlini diece, e sono tumoli
San Nicola, e Vallone, stimato per carlini cinque, e paga alla Corte Principale carlini
4, e paga al Magnifico Bruno gliozzi staglio 32, che assorbisce
in grano tumoli 2.6÷, che valutato assorbi- Sono 15
sce [p. 292] Riporto d’once 0.15
Possiede in Contrada Survia quartoronate Un altro in Contrada Mittiga di tumolate 3.
3. terra aratoria, limito il Dottor Gioanne in tre membri con alcuni albori, limito il
battista Macrì stimate per carlini 4, paga al Vallone, stimato per carlini 18., e grana
Dottor Gennaro Zappia del Bianco staglio otto, paga al Monistero di San Pantaleone
in grano tumolo uno, che assorbisce di Gerace grano staglio tumoli 2:3, che
Tiene una Somara stimata di rendita docati valutato assorbisce
sei sono oncie 10 Possiede in Contrada Cavaleri tumolate 2
Una Vacca figliata con Domenico Mara- alborate limito il Vallone, stimate per
fiote stimata carlini 21 sono oncie 3.15 tumoli 1:92, paga al Magnifico Bruno
Sono oncie 40.27.6 Zappia di San Luca carlini duodeci sono
per resto carlini 2 e grana 2 2:12
Un altro territorio in Contrada la Filici
[p. 291] Saverio Morabito Civile 38 porzione colonica renditizio stimato per
Elisabetta Macrì moglie 32 grana 16
Vicenzo figlio 6 Possiede in Contrada Beamonte quartoro-
Anna Rosa figlia 4 nate sei alborate limito il Reverendo Don
Beatrice figlia 1 Antonio Zappia di Marcello, stimato per
Matteo Morabito fratello 40 grana 52. sono 1:22
Jacovo Macrì Garzone 20 Due bovi valutati per docati sedici di
Antonia Chiricosta Serva 10 rendita sono 26:20

190
Scrufe con la Vedova Saverio Scruci nu- In Contrada tre Carlini, seù Cardà limito il
mero 4. porzione sua due stimate di rendi- Dottor Macrì, alborato, stimato per carlini
ta docati 4. sono oncie 6:20 duodeci, e grana 12. sono oncie 4:12
Sono oncie 50 15 Più in Contrada il Salvadore con Erede del
fù Don Francesco Ferrari di Condoianne
di tumolata una alborata, limito Domenico
[p. 293] Saverio Cusaci Galantuomo 34 Varvaro stimata per carlini cinque e mezzo
Antonia Gallucci moglie 24 sono 1.29
Francesca figlia 5 Esigge dall’Università d’Ardore annui
Giuseppe Antonio Gallucci Cognato 28 carlini 24 sono 8
Beatrice Cusaci moglie 38 Esigge da Gioanne battista Seminara annui
Catarina bella Serva 60 carlini 2
Domenico Zappia Garzone 34 Tiene un Somaro stimato di rendita docati
Testa sei sono oncie 10
Abita in casa propria, e possiede altre case Un Polledro indomito
Possiede in Contrada Varonisi un Territo- Sono oncie 33:19
rio di tumolate 2.2 aratorie, limito il Vallo- [p. 295] Riporto d’once 33.19
ne, stimate per carlini 15. e grana 2. sono Quattro bovi stimati di rendita docati
oncie 5:02 trentadue sono oncie 53:10
Possiede in Contrada Marino di stuppellate Scrufe numero 3. stimate di rendita docati
3. alborate limito la via, stimate per carlini sei sono oncie 20 96.29
31 Pesi da dedursi
Più in Contrada Maurelli di tumolate 2, Corrisponde alla Cappella del Santissimo
alborate, limito Francesco Parlongo stima- di questa Terra cenzo bullare sopra tutti i
te per carlini sei e paga alla Chiesa di San suoi beni carlini 35. sono oncie 11:20
Rocco carlini sette che assorbisce Resta oncie 85.09
Possiede in Contrada Sciò tumolate 3
aratorie costate porzione colonica renditi- [p. 296 bianca]
zia alla Parochia di Santa Catarina di Bova-
lino, limito il Vallone, stimato per carlini [f. 297] Tomaso Ripolo Notaro d’Anni 48
sedici, e paga alla detta Parochia carlini Anna Zappia Moglie d’Anni 35
dieciotto, che assorbisce Rosaria figlia 4
Più in detta Contrada stuppellata una Abita in casa propria, e possiede un altra
boscosa, limito Domenico Zappia, stimata dotale, dove abita per carità Salvatore Alì
per grana diece, e paga grano staglio tumo- Testa
lo uno che assorbisce Possiede in contrada parantoni l’utile
[p. 294] Riporto d’once 6:02 dominio d’un territorio alborato di moggie
Più in Contrada Cuccuraci terra stuppellata tré in circa aratorie, limito li beni della
una limito Domenico Todarello, stimata Chiesa Arcipretale di Bovalino, e quelli del
per grana sedici, e paga alla Corte Principa- Dottor Paolo Fazari di Gerace Patrone
le altri grana sedici, e cavalli otto, che va diretto il Reverendo Don Geronimo Pe-
più di paro dullà di Gerace, che tiene il jus quarti,
In Contrada le Stuppe tumolata una albo- stimato per carlini quindici parte sua carlini
rata parte colonica renditia alla Bazia di dieci, e mezzo, sono once 3:25
San Filippo algirò stimata per grana 32, Più in contrada li Filici terra alborata di
paga alla Corte Principale grana 32, resta moggia una, e mezza, limito i beni della
per carlini 4. sono 1:10 Parochia di Santa Catarina di Bovalino,
Più in Contrada Maurelli con alcuni alberi stimata per grana quarant’otto, e paga di
limito mastro mastro Onofrio giurato Censo perpetuo à Pietro Parlongo di
stimato per carlini 4 sono oncie 1:10 Bombile carlini otto che assorbisce

191
Più in Contrada marino un territorio vita- Tiene uno Somaro stimato di rendita
to, e alborato di moggie due, limito i beni docati sei 10
di mastro Saverio Tallarida, stimato per Più possiede un bove stimato di rendita
carlini otto, e paga censo bullale alla Prin- docati otto sono once 13:10
cipal Corte annui carlini quattordici, e Due Vacche figliate stimate di rendita per
grana sei, e grano quarto uno per il fondo docati quattro e grana venti son once 7
al Sacro Monte di Gerace, che assorbisce Son in tutto once 40.12.6
[p. 298] Riporto d’once 3.25
Più in contrada la Critara terre scoscese, ed
arinose di moggia quarti due limito i beni [p. 300] Vittorio Zappavignia Massaro 42
di mastro Francesco Palaia, stimate per Antonina Armeni Moglie 40
grana dieci 0.10 Domenico figlio boaro 18
Tiene una Somara per uso proprio Giacomo figlio 13
Sono once 4.05 Antonio figlio 11
Francesco figlio 9
Tomaso Brizzi d’Anni 45 Biatrice figlia 7
Maria Misitano moglie d’Anni 35 Flavia figlia 4
Giuseppe figlio d’Anni 16 Saverio Morabbito Genero Massaro 20
Marcello figlio d’Anni 13 Caterina Zappavignia Moglie 15
Beatrice figlia d’Anni 10 Testa
Elisabetta figlia d’Anni 03 Industria 14
Abita in casa propria Industria Domenico 12
Possiede un territorio in Contrada la Gur- Testa Saverio
na vitato di quartoronati tré, limito Gioan- Industria di Saverio 14
ne battista Todarello, e via publica stimato Abitano in casa propria
per carlini sei, e paga alla Principal Corte Possiede in Contrada benagiamo terra
carlini sei, e và di pari aratoria tumolata mezza, ed altra terra
Testa disutile limito la via stimato per carlini due
Industria 12 e paga alla chiesa di San Rocco di questa
Testa del figlio Terra carlini tre
Industria del figlio 6 Possiede più in detta contrada terra vitata
Son’once 18 ed aratoria tumolata mezza limito Dome-
nico Iemallo
[p. 299] Tomaso Audino Trattor di Seta 28 once 40
Lucia Astori 32 [p. 301] Riporto d’once 40
Angelica figlia 10 Stimato per carlini due sono 0:20
Anna figlia 7 Più in contrada la rosa terra vitata tumola-
Vicenzo figlio 1 ta due e mezza limito Giangiacomo Mau-
Testa relli stimato per carlini dodici e paga al
Industria 14 monestiero di Sant’Anna di Gerace grano
Abbita in casa propria staglio tumolo 1.0 che valutato carlini
Possiede un territorio vitato in contrada diece resta carlini due sono 0.20
l’arachi di stuppellati tre, e quartaronata Possiede in Contrada Sitini terra vitata
una aratoria limito Giuseppe Sullazzo e tumolata una limito la Vedova Gennaro
Vallone, e paga al Santissimo Rosario di Maurelli stimato per carlini cinque e paga
questa Terra carlini diece che assorbisce al Monastiero sudetto grano tumolo 1.1
Esige di Antonio Morabito grano staglio che valutato assorbisce
tumoli 0.2.1 che valutato carlini sei e grana Possiede in contrada Furno terra vitata
due e mezzo tumolate due limito Domenico Spanò
Sono once 2.0.2.6 stimato per carlini dieci sono once 3.10

192
Possiede più in Contrada benegiamo ò sia gnifico Domenico Spanò stimato per
mandarano terre quartoronati tre con carlini quattro sono once 1.10
albori limito Gianbattista Scriva stimate Più un altro Territorio tumolata una albo-
per carlini quattro sono once 1.10 rata in contrada Salici limito il Vallone
Due baldine stimati di rendita docati duo- stimato per grana quaranta due e paga alla
dici sono once 20 Parochia di Condoianni staglio in grano
Quattro bove stimate di rendita docati tumoli 2.0 che valutato assorbisce
trentadue sono once 53.10 Più in Contrada Mustari tumolata mezza
once 119.10 limito
[p. 302] Riporto d’once 119.10 [p. 304] Riporto d’once 45.10
Possiede una Vacca col allievo stimata di Orazio Morabito stimato per carlini due
rendita carlini venti uno sono once 3.15 sono once 0.20
Due Giovenchi indomiti stimati di rendita Più in Contrada il petto quartoronati
docati tre sono once 5 cinque alborati limito Mastro Diego Pro-
Sono once 127.25 copi stimato per carlini dieci sono once
3.10
Vittorio Spatulisano bracciale 66 In contrada le Stuppe la parte Colonico di
Francesco Spatulisano Nepote bracciale 30 quartoronati sei alborati e la parte Domi-
Vittorio Nipote dedito alla Massaria 20 nica renda alla Abbazia di San Filippo
Giuseppe Nepote boaro 18 Argiro stimato per grana cinquantacinque
Caterina Nepote in capillis 26 sono once 1.25
Antonia Minniti Cognata e madre delli Tiene una Sumara stimata di rendita ducati
detti sue Nepote 66 sei sono once 10
Testa Una Vacca con l’allievo stimato di rendita
Industria 12 carlini ventuno sono once 3.15
Testa di Francesco Tiene uno […] in guadagnio e per lo quar-
Industria 12 to spetta di sua porzione carlini cinque e
Industria di Vittorio 14 grana due e mezzo sono once 0.25.6
Industria di Giuseppe 6 Sono in tutto once 65.15.6
Abitano in casa propria
Posseggono in contrada limbia terre vitate [p. 305] Antonina Napoli Vedova Anto-
quartoronati tre limito nio Morabito 60
once 44 Abbita in casa propria
[p. 303] Riporto d’once 44 Possiede un territorio alborato in contrada
la via stimato per grana trenta pagano al chiara di quartoronati tre limito Pietro di
Reverendo Don Ferdinando d’Amato Aguii e Stefano Procopi stimato di rendita
grano staglio tumoli 0.1.1 che valutato per per carlini otto e grana otto e paga alla
grana trenta setti e mezzo e grana dieces- Corte Principale docati cinque e grana
setti e mezzo pagano al Erede Don Anto- cinquantacinque che assorbisce
nio Zappia di Gioanne battista che assor- Possiede più in contrada Mandarano terra
bisce boscosa con alcuni albori limito Carlo
Più in detta Contrada Terra alborata tumo- Scruci stimato per grana cinque e và col
lata mezza confinante con il Dottor Gian- peso sudetto
battista Macrì e via Publica stimato per Uno loco in contrada Castelli di tumulati
carlini dieci e paga al detto Dottor Gian- due limito Antonio Brizzi stimato per
battista Macrì carlini dieci, e grana quattro grana quindici e resta per il peso
che assorbisce
Uno Territorio dove si dice l’agliastri di Anna Minici Vedova Mastro Giacomo
quartoronati cinque alborati limito il Ma- Mittiga 50

193
Possiede un territorio di tumolata una Possiede in contrada li agliastri Terra
vitato ed alborato in contrada le piante quartoronata una alborata limito Addiego
limito Antonio Zappia e Giandi Morabito Pelli stimato per carlini tre va per una
stimato per carlini tre e paga alla Corte oncia 1
Principale carlini sei che assorbisce Sono oncie 2.20
Più in Contrada Santa Maria la Grotta
l’utile [p. 308] Antonia Camera Vedova Mastro
[p. 306] dominio di una tumolata di terra Pietro Minici 40
alborata la parte Dominica rende a San Antonio Filocamo figlio 12
Giovanabattista di Condoianne setti grani Abbita in Casa di affitto
seu carlini 2 e 4. sono 24
Catarina Bova in capillis 20
Antonia Scruci Vedova Francesco Cica- Biatrice Sorella in capillis 17
roti di Anni 60 Abbitano in casa propria
Abbita in casa propria Possiede un territorio in contrada alea di
Possiede in Contrada la guardiola terra stuppellati tre con albori limito la via
aratoria tumolata mezza limito la via e stimato per grana venti tre e paga alla
Carlo Scruci stimato per Carlini tre e paga Corte Principale grano staglio tumolo 0.1
cenzo al Santissimo Rosario di questa che valutato assorbisce
Terra carlini sei che assorbisce Possiede in Contrada Don Riti un Territo-
rio di tumolata mezza con albori limito la
via stimato per carlini due e paga alla
Antonia Minici Vedova Domenico Ro- chiesa di Sant’Antonio di Padua grano
meo 46 staglio tumolo 0.2 che valutato assorbisce
Antonio figlio di Anni 12 Più in Contrada Palmerina Terra aratoria
Matteo figlio 10 stuppellati tre limito Bruno Spanò stimato
Caterina figlia 16 per carlini due son oncie 0.20
Abbita in casa propria
Possiede in Contrada pondici terra coste-
rosa tumolata mezza con alcuni albori [p. 309] Caterina Fimognadi Vergine 40
limito la via stimato per grana quaranta- abbita in casa propria
due, e paga alla Corte carlini nuovi che Possiede in Contrada Sitini terre quartoro-
assorbisce nati novi con albori limito la via ed Anto-
Più in Contrada Spagniolo quartoronati tré nio Zappia di Gerolimo stimato per carlini
rase limito Mastro Francesco Falcomatà diece e paga alla Corte Principale carlini
stimato per carlini due 0.20 undici che valutato assorbisce

[p. 307] Antonia Pelle Vedova Antonio Catarina Giovanazzo Vedova Diego
Schiripa 43 Spatulisano 42
Marcello figlio 12 Francesca figlia 14
Francesco figlio 8 Antonia figlia 10
Elisabetta figlia 15 abbita in casa propria
Abbita in casa propria
Possiedi in Contrada Mustari un Territorio Catarina Parlongo Vedova Antonio
alborato di tumolata mezza limito Gnazio Malgeri 63
Zappia stimato per carlini due sono once Francesco di Lonardo Nepoto 5
0.20 Possiede l’utile domini di quartoronati
Più in contrada il petto terra alborata e cinque alborati in contrada il Fiume la
vitata tumolata mezza limito la via stimato parte dominica rende alla Gancia di Mileto
per carlini tre va per oncie 1 limito Bruno

194
[p. 310] Gliozzi e via stimato per grana Carlo figlio Casato in Ardore 36
settanta due sono oncie 2.12 Francesco figlio Abbitante in Ciminà 26
Elisabbitta figlia Casata in Benistari 30
Camilla Sanzzotta Vedova Michiele abbita in casa propria, e paga per il fondo a
Spatulisano 66. Don Francesco Chinè di Gerace grano un
Francesca figlia Vedova Giuseppe Zinginì tumolo 1.0
30 Possiede un territorio alborato e boscoso
abbitano in casa di affitto di quartoronati setti in con-
[p. 313]trada Mustari limito Carmino
Catarina Alecci Vergini Erede Diego Trimboli, e beni di San Rocco di Ardore
Giurato 30 stimato per carlini sei, e paga al Dottor
abbita in casa Ereditaria Gennaro Zappia del Bianco carlini nuovi
Possiede in contrada Santilli tumolata una che assorbisce
alborata limito Salvatore alì stimato per Più un altro territorio di quartoronati due
carlini cinque e paga al Santissimo di que- inculti ed inutile limito Domenico Maurelli
sta Terra carlini otto che assorbisce ed il Reverendo Arciprete di Ardore e fù
Più in Contrada Muscatello quartoronati stimato di nessuno lucro
sei alborati limito Orazio Zappia stimato Possiede un territorio detto Aléa quarto-
per docati tre e grana sessanta, e paga alla ronati cinque con alcuni albori limito
chiesa di San Rocco carlini diece resta per Marcello Bova e Giglio Spataro stimato
oncie otto 8:24 per carlini otto e grana sei e paga alla Corte
[p. 311] Un altro in Contrada Ferrante di Principale di Ardore cenzo setti e mezo
stuppellati tre vitati limito Giuseppe Ma- resta per grana undici
rando stimato per carlino uno 0.10
Più in contrada le mura della Terra quarto- [p. 314] Elisabbetta Caminiti in capillis
ronati due alborati stimati per carlini due 68
son oncie 0.20 abbita in casa propria
Possiede in Contrada Marino quartoronati Possiede in contrada il petto del figliolo
tre vitati ed alborati limito Saverio Tallari- terre quartoronati tre con alcuni albore
da stimato per carlini cinque e grana al limito il Vallone e Francesco Jurato stima-
Sagro Monte di Gerace grano staglio to per grana cinquanta cinque son oncie
tumoli 0.2.1 che valutato assorbisce 1.25
Paga alla Corte Principale sopra detti beni
docati setti che assorbiscono Elisabetta Scriva Vedova Giuseppe
In tutto son oncie 9.20 Todarello 36.
abbita in casa propria
[p. 312] Domenica Cristarella Vedova Possiede in contrada baragalli terra vitata
Antonio Marando 30 tumolata una limito Francesco Zappia di
Caterina figlia 14 benistare ed il Vallone stimato per grana
Antonio Cristarella fratello 12 trenta va per oncie 1.0
abbita in casa di affitto e paga alli Eredi Possiede in detta contrada più tumolata
Magnifico Marcello Zappia carlini dieci una di coste con alcuni albori limito li beni
Possiede un territorio di quartoronati tre di di Gerolama Zappia di Platì e Gioanne
Terra alborata in contrada Sciò limito via battista Scriva stimata per carlini tre 1.0
publica stimato per carlini cinque oncie va per oncie 2
1.20
[p. 315] Elisabetta Romeo Vedova Giu-
Domenica Celadonesi Vedova Domeni- seppe Scullinino 40
co Stranieri 60 Antonio figlio 10
Giuseppe figlio Casato in Ciminà 34 Domenico figlio 8

195
abbita in casa aliena per carità grana cinque, e paga cenzo alla Corte grana
Possiede un territorio di quartoronati tre di dodice che assorbisce
coste in contrada Sciò limito Carlo Pelle e
Vallone stimato per grana venti 0.20 Francesca Catanzariti Vedova Vittorio
Todarello 32
Elisabetta Morabito Vedova Francesco Carlo figlio 7
Franco 30 Pietro figlio 5
Stefano figlio 10 Giuseppe figlio 3
abbita in casa propria e paga alla Principal Domenico figlio 1
Corte cenzo grana duodici e mezzo e Margaritella figlia 11
grano tumolo 0.1.0 abbita in casa propria e paga cenzo bullale
Possiede in contrada belvedere terra arato- alla cappella di Santa Rosa grana venticin-
ria tumolata mezza limito con li beni di que
Domenico Pelli e di Domenico Longo, e
paga alla Corte Principale carlini sei di [p. 318 bianca]
cenzo stimata per carlini quattro e resta
per il cenzo [p. 319] Geronima Tallarida Vedova
Possiede in Contrada Mauri l’utile Carlo Ripolo Anni 34
[p. 316] dominio di una tumolata di terra abita in casa propria, e possiede un’altra
alborata e la parte dominica rende al Reve- vacua
rendo Capitolo di Gerace limito il Vallone Un territorio in contrada Trusciera con
e Vedova Francesco Salinitri stimato per alcuni albori di tumolata una, stimata per
grana venticinque va per 0.25 carlini, dico grana 24: 0.24
Un territorio in contrada Noto di tumolate
Elisabetta Iurato Vedova Vicenzo Oliva 2 stimato per grana settanta e paga alla
60 Principal Corte carlini 9 di censo, che
Antonio figlio bracciale 16 assorbisce
abbita in casa propria La colonia di tumolata una di terre in
Possiede in contrada Muchieti Terre quar- contrada Santa Maria la Grotta, diretta
toronata una con albori limito Erede Padrona la Parochia di San Gioanne batti-
Antonio Zappia e Domenico Todarello sta di Condoianne stimata per sua parte
stimato per grana venti sei 0.26 grana 20
In contrada Santilli terre quartoronate 3.
vitate, limito, stimato per grana 20
Francesca Zappia Vedova Antonio Sono oncie 2 04
Codespoti 65
Abbita in casa propria, e paga Giustina Spataro Vedova Domenico
all’Università di Ardore grana quindici Catanzariti d’anni 46
Possiede in contrada Santilli Marcello figlio Anni 5
[p. 317] terra alborata tumolata una limito Antonia figlia d’Anni 8
via publica, e l’Erede Diego Giurato stima- Catarina sorella d’Anni 35
to per carlini cinque sono oncie 1.20 Antonia sorella d’Anni 30
Antonina sorella d’Anni 20
Francesca La Cava Vedova Giandome- Antonio Ardore spurio lattato per carità
nico Maurelli 76 d’Anni 10
abbita in casa propria e paga alla Principal Abitano in d’affitto e possiedono in
Corte grano tumolo 0.0.1 [p. 320] in contrada alea terre di coste
Possiede in contrada Muchiete terra albo- quartoronati due, stimate per grana 46: e
rata stuppellata una limito li beni di Giu- pagano alla Corte censo grana 75, che
seppe Napoli e strada locale stimata per assorbisce

196
Un altro in contrada marino di quartoro- [p. 322] Margaritella Maurelli Vedova
nata una con alcuni albori, stimato per Oratio Procopi d’Anni 44
grana 35: e paga censo alla Corte carlini Domenico figlio d’anni 14
dieci, e grana otto, che assorbisce Geronima Sorella d’anni 30
Un altro in contrada alea di quartoronati 3. Catarina figlia d’anni 12
stimato per grana 40:, e paga alla detta Abitano in casa propria, e possiede in
Corte grano tumoli 0.2.1, che valutato colonia con Don Giuseppe Curiale di
assorbisce Siderno un territorio di tumolate 2: in
contrada Gioannazzo, stimato per parte
Geronima Zappavigna Anni 35 sua grana 30: 1
abita in casa propria, e paga per il fondo al
magnifico Bruno Gliozzi grano un quarto, Margaritella Landro Vedova Francesco
e stuppello mezzo Salinitri anni 70
Abita in casa propria e possiede un territo-
Isabella Trimboli Vedova Francesco rio di tumolate due in contrada Maurì, in
Napoli Anni 50 colonia col Reverendo Capitolo di Gerace,
Giuseppe figlio Anni 12 stimato per parte sua grana 16
Antonio figlio d’Anni 9
Antonina figlia d’Anni 7
Francesca d’anni 5 Margaritella Cutrullà Vedova Domemi-
Catarina figlia d’Anni 5 co Femia d’anni 60
[p. 321] Abita in casa propria, e possiede in Domenica figlia d’anni 25
contrada San Gioanne terre quartoronati Geronima figlia d’anni 18
sei stimate per grana 40: 1.10 Antonio figlio d’anni 10
Più in contrada marino terra alborata Abita in casa propria, e possiede in con-
quartoronati tré stimata per grana dieci 10 trada [ ] terra vitata stuppellate tré, e
Più in detta contrada terra quartoronata quartoronati due aratorie, stimata per
una con albori, stimata per grana 20 grana 20: e vi è il peso che assorbisce
Son oncie 2.10
Maria Macrì Vedova Antonio Macrì
Lucretia Cosma Vedova Michiele d’Anni 36
d’Anna, d’Anni 66 Saverio figlio d’anni 10
Vittoria figlia d’Anni 33 Elina figlia d’Anni 8
Abita in casa propria, e paga a Don Ferdi- Francesca figlia d’anni 5
nando d’Amato grano tumolo 0.0.1 Catarina figlia d’anni 3
Possiede in contrada Pondici terra tumola- [p. 323] Teresa Sorella Bizocca Francisca-
ta una con albori parte boscosa, e parte na de Minimi d’Anni 43
aratoria, stimata per grana 32. 1.02 Abitano in casa di Don Francesco Macrì
loro commune fratello morante in Napoli,
e pagano per il fondo al Erede d’Amati
Margaritella Brizzi Vedova Domenico grano tumolo 0.1.0 ½
Jelasi d’Anni 46 Un territorio alborato di stuppellati tré in
Antonia figlia 15 contrada gullo, stimato per grana novanta
Abita in casa propria, e possiede in con- 3
trada marino terra quartaronata una stima- Un altro in contrada Varonesi di tumolata
ta per grana 20 0.20 una con alcuni alberi, stimato per grana 20
Più in contrada pondici terre quartoronati 0.20
due di coste, stimate per grana 20 Un altro in contrada la mingioia di quarto-
Son’oncie 1.10 ronati sei vitate, e arborose, e quartoronati

197
dieci aratorie di meta stimate per docati ne stimata per parte sua per grana quaranta
tre, e grana 14 8.24 1.10
Un altro in contrada lo frascillo di tumola-
ta una con alcuni alberi stimato per grana [p. 325] Silvia Filippone Vedova Antonio
41 1.11 Napoli d’Anni 40
La terza parte del loco detto limbia stà in Catarina figlia d’Anni 7
apprezzo nella partita del Magnifico Mar- Elisabetta figlia d’Anni 5
cello Zappia stimata per grana 16 loro Anna figlia d’anni 3
parte 16 Abita in casa propria, e possiede un terri-
Sono oncie 14.11 torio di quartoronati due arborose, e vitate
in contrada Cilla stimate per grana 40:, e
Margarita Attisano Vedova Giacomo paga alla Mensa Viscovile di Gerace Censo
Macrì d’Anni 45 carlini sei, che assorbisce
Giuseppe figlio ramingo d’Anni 19
Rosa figlia d’anni 16 [s.n.] Collettiva
Geronima figlia d’anni 8 Antonio Procopi di Domenico 1 oncie
Abita in casa propria, e paga per il fondo al 141.29
Magnifico Bruno Gliozzi censo grana 30: e Antonio Filippone 3 oncie 23.00.6
alla Principal Corte censo grana 60 Antonio Alvaro 5 oncie 13.02
[p. 324] Possiede in contrada la Stroffa Antonio Morabito di Domenico 7 oncie
terre quartoronati 3, stimate per grana 40:, 40.17.6
e paga alla detta Corte censo carlini 25: che Antonio Straneri 9 oncie 13.28
assorbisce Antonio Brizzi 11 oncie 12.20
Antonio Rocca 13 oncie 12
Donna Maria del Balzo Vedova Don Antonio Pelle di Francesco 15 oncie 12-15
Ignatio d’Amato d’anni 46 Antonio Chinè conidi 17 oncie 12.13
Don Bruno figlio d’Anni 10 Antonio Pelle trono 19 oncie 52.20
Don Saverio figlio d’anni 8 Antonio Tallarida 21 oncie 24.10
Donna Antonia figlia d’Anni 6 Antonio Franco 23 oncie 28.09.6
Abita in casa propria, e possiede un terri- Antonio barbatano 25 oncie 57.14
torio di tumolate14. arborato in contrada Antonio Pelle giaurro 27 oncie 30
Lisi parte aratorie, stimato per docati Antonio Morabito Capo 29 oncie 42 25
undici e grana cinquanta 38.10 Antonio Ceravolo di Domenico 31 oncie
Un altro loco detto Audio di tumolate 4. 00.10
arboroso e vitato, stimato per carlini 10 Antonio Jurato di Francesco 33 oncie 37.20
3.10 Antonio Seminara 35 oncie 13.23.9
Un altro in contrada mucheti di tumolata Antonino Morabito 37 oncie 37.10
una, stimato per grana 42. 1.12 Antonio Sansotta di Francesco 39 oncie 20
Un altro loco detto Castelli di tumolate 3. Antonio Sansotta di Francesco Gioanne
aratorie, stimato per carlini 18: 6 41 oncie 14
Esigge staglio in grano tumoli 12. valutato Antonio Zappavigna Pietro 43 oncie 21-20
per docati dodeci 40 Antonio Sansotta […] 45 oncie 30.05
Son’oncie 89.02 oncie 693.04.3 //
Riporto d’once 693.04.3
Saveria Zappavigna in capillis d’Anni 75 Antonio Zappia di Marcello 47 oncie 14
Abita in casa propria Antonio Zappia di Geronimo 49 oncie
Possiede la colonia di quartoronati sei di 20.28
terre arborose in contrada Stracà la parte Antonio bova di Giacomo 51 oncie 20.10
dominica rende al Arciprete di Condoian- Antonio Morabito di Diego 53 oncie 22
Antonino Tallarida 55 oncie 79.27

198
Antonio Cacia 57 oncie 12.20 Domenico Iennopollo 112 oncie 13.10
Antonio Rianò 58: e 59 oncie 32.20 oncie 827.26.3 //
Antonio Ardore 60, 61 oncie 75.18 Riporto d’oncie 827.26.3
Antonio Salinitri 62 oncie 64.20 Domenico Ceravolo 113: oncie 24.20
Mastro Antonio Procopi d’Onofrio 63 Domenico di Lonardo 114 once 41.22.6
oncie 38 Diego Zappavigna 116 oncie 25-10
Antonio Ceravolo di Francesco 64 oncie Domenico Macrì 117 oncie 43.05
26.14 Domenico Todarello Gioanne […] 118
Antonio Todarello di Francesco 65 oncie oncie 42.18
37.22.6 Domenico Varvaro 119 oncie 56.01.6
Mastro Antonio Romeo 37 oncie 30 Domenico Minici 121 oncie 52
Antonio Jurato Chierico 69 oncie 15 Domenico Iemallo 123 oncie 63
Oncie 1193.04.3 // Domenico d’Anna 124 oncie 12.05
Bartolo Maufrici 71 oncie 12 Domenico Zappia d’Antonio 125 oncie
Bruno Procopi 72 oncie 68.05 75.20
Bruno di Luca 73 oncie 12.20 Domenico Maurelli di Giovanne 126 oncie
Bruno Gliozzi 74 oncie 38.06.3 12-15
Bruno Macrì 77 oncie 45-13 Domenico Todarello d’Antonio 127 oncie
Bruno Paparo 78 oncie 01.03.6 76.27.6
Once 177.17.9 Domenico Camera 129 oncie 14
Carmine Trimboli 79 oncie 14 Domenico Carlino 130 oncie 33
Carlo Landro 80 oncie 22 Domenico Castelvetere 131 oncie 50.27.6
Carlo Pelle 81 oncie 04.11.6 Domenico Spatolisano 132 oncie 24.25
Carlo Romeo 83 oncie 22-15 Domenico Spanò d’Antonio 133 oncie
Carlo Nobile 85 oncie 237.28.6 73.11
Carlo Zappavigna 87 oncie 12 Domenico Zappia Vittorio 135 oncie
Carlo Scruci 88 oncie 22.04 13.23.9
Carlo Straneri 90 oncie 66.10 Domenico Zappavigna 136 oncie 21
oncie 401.09 // Domenico Minniti 137 oncie 24.17.6
Domenico Scruci di Saverio 91 oncie Domenico Marando 138 oncie 22.07.6
38.20 Diego Pelle 139 oncie 28.01
Domenico Sullazzo 92 oncie 16 Domenico Procopi Pietro 141 oncie 27.08
Domenico Giovanazzo 93 oncie 25.10 oncie 1733.22 //
Domenico Camera 94 oncie 12 Riporto d’oncie 1733.22
Domenico Nobile 95 oncie 18.20 Domenico Zappavigna 143 oncie 33.02
Domenico Procopi di Francesco 96 oncie Domenico Morabito di Diego 145 oncie
20.15 29.05
Diego Varvaro 97 oncie 44 Domenico Zappia d’Antonio 146 oncie
Domenico Ferro 98 oncie 70.24 18.20.6
Domenico Marafiote 99 oncie 63.17.6 Domenico Pazzano 149oncie 14
Domenico Tallarida 101oncie 12 Domenico Morabito di Giglio 150 oncie
Domenico Longo 102 oncie 24.06.6 28.27.6
Domenico Rocca 103 oncie 49 Domenico Spanò di Gioanne 153 oncie
Domenico Minniti di Francesco 104 oncie 209.33.6
17.05 oncie 2065.10.6
Domenico Morabito Capo 105 oncie Francesco Audino 157 oncie 172.08
68.21.3 Francesco Spataro 159 oncie 22
Mastro Diego Procopi 107 oncie 149.12 Francesco Gliozzi 160 oncie 48.12
Mastro Diego, dico Domenico Todarello Francesco Iurato d’Oratio 161 oncie 73.05
109 oncie 214.15 Francesco Sansotta 162 oncie 61.10

199
Francesco Zappia d’Antonio 164 oncie Giuseppe Arcuri 213 oncie 18.07.6
43.05 Gelonardo Ielasi 214 oncie 24.20
Francesco Iurato d’Antonio 167 oncie Gennaro Audino 216 oncie 55.15
50.22.6 Gioanne Domenico Armeni d’Antonio
Francesco Traina 169 oncie 48 218 oncie 39.16
Francesco Nastasi 170 oncie 12.11.3 Gioanne battista Giovanazzo 219 oncie
Francesco Arcuri 171 oncie 43.07.6 19.06.6
Francesco Morabito d’Oratio 173 oncie Gioanne Caminiti 221 oncie 95.01
14.25 Giuseppe Chiricosta 224 oncie 36.20
Francesco Parlongo 174 oncie 41.26 Giacomo Sena 225 oncie 40.10
Francesco Tallarida 176 oncie 20 Giglio Marsano 226 oncie 37.10
Francesco Tallarida di Benestare 177 oncie Gioanne battista Armeni 227 oncie 23.28
22.10 Gioanne battista Fabiano 228 oncie 42.15
oncie 673.12.3 // Giuseppe Cristarella 229 oncie 12
Riporto d’oncie 673.12.3 Gelonardo Chinè 230 oncie 23.20
Francesco Brizzi 178 oncie 36 Giuseppe Tallarida 231 oncie 27.07.6
Francesco Falcomatà 179 oncie 01 Giuseppe Castelvetere 232 oncie 39.15
Felice Nobile 180 oncie 01 Gioanne battista Seminara 234 oncie
Felice bono 181 oncie 12 71.27.6
Francesco Procopi, diego 182 oncie 39.15 Gioanne battista Pazzano 236 oncie 24.10
Ferrante Todarello 183 oncie 88.17 Geronimo misitano 237 oncie 22.20
Francesco Castaldo 184 oncie 21 oncie 582.02.6 //
Francesco Maurelli di Gioanne Iacomo Riporto d’oncie 582.02.6
185 oncie 12 Giacomo Morabito 238 oncie 28.15
oncie 884.14.3 Giuseppe Allegretto 240 oncie 12
Giuseppe Giurato Chierico in Minoribus Giuseppe Trimboli 241 oncie 67.25
187 oncie 13.06 Gregorio Scruci 243 oncie 52.10
Giuseppe Maurelli di Francesco 188 oncie Giuseppe Brizzi 245 oncie 32.25
18.06 Dottor Gioanne battista Macrì 246 oncie
Gelonardo Bova 189 oncie 20 84.03.6
Giuseppe Napoli 190 oncie 17.05 Gelonardo Filippone 249 oncie 18
Giuseppe di Giorgio 191 oncie 20.27.6 Giuseppe Pazzano 250 oncie 24.12.6
Gioanne battista Scriva 192 oncie 22.05 Giuseppe Armeni 251 oncie 39.23
Gioanne Iacomo Maurelli 193 oncie Giglio Cocciolo di Nicola 252 oncie 15.10
59.03.6 oncie 957.06.6
Giuseppe Spanò 195 oncie 62 Ignatio Zappia 253 oncie 13
Giuseppe Sullazzo 197 oncie 23.08 Iennaro Pasquale 254 oncie 24
Gelonardo Cacia 198 oncie […] oncie 37
Gennaro Macrì 199 oncie […] Lorenzo Casile 255 oncie 18
oncie 280.11// Lonardo Cocciolo 256 oncie 28
Riporto d’once 280.11 oncie 46 //
Giuseppe Marando 200 oncie 224.10 Marcello bova 257 oncie 33.25
Giglio barbatano 204 oncie 63.05 Marcello Antonio Zappia 259 oncie
Gioanne battista Todarello 205 oncie 14.14.6
46.25 oncie 48.09.6
Giuseppe Maurelli 207 oncie 57.15 Nicola Chinè 260 oncie 33.10
Gioanne Domenico Morabito 209 oncie Natale Napoli 261 oncie 115.25
82.24.6 oncie 149.05
Gioanne Domenico Armeni 212 oncie Oratio Morabito d’Antonio 263 oncie 29
72.23 Onofrio Giurato 264 oncie 139:25

200
Oratio Morabito di Domenico 266 oncie Catarina Giovanazzo Vedova Diego Spa-
43 tolisano 309
Oratio Mittica 267 oncie 30.20 Catarina Parlongo Vedova Antonio Malge-
Oratio Pelle 268 oncie 25.10 ri 309
Oratio Zappia di Gioanne battista 269 Camilla Sansotta Vedova Michiele Spatoli-
oncie 109 sano 310
Oratio Zappia di Giuseppe 271 oncie Catarina Alecci in Capillis 310
107.04 oncie 9.20 //
oncie 383.29 Domenica Cristarella Vedova Antonio
Oratio Pelle 274 oncie 25.10 Marando 312
oncie 409 09 // Domenica Celodonesi Vedova Domenico
Pietro Pavolo Zappia 276 oncie 110.05 Straneri 312
Pietro Morabito 278 oncie 34.20 Elisabetta Caminiti in Capillis 314
Pietro d’Aguì 279 oncie 41.10 Elisabetta Scriva Vedova Giuseppe Toda-
Pavolo Landro 281 oncie 12 rello 314
oncie 198.05 Elisabetta Romeo Vedova Giuseppe Scul-
Saverio Todarello 282 oncie 12 lino 315
Salvatore Alì 283 oncie 12 Elisabetta Morabito Vedova Francesco
Saverio Russo 284 oncie 13.10 Franco 315
Stefano Barbatano 285 oncie 16.10 Elisabetta Iurato Vedova Vincenzo Oliva
Stefano Crea 286 oncie 66 316
Saverio Cacia 287 oncie 14.20 Francesca Zappia Vedova Antonio Code-
Saverio Brizzi 288 once 34.29 spoti 316
Stefano Mittica 289 oncie 17.15 Francesca La Cava Vedova Gioanne Do-
Saverio Tallarida 290 oncie 40.27.6 menico Maurelli 317
Saverio Morabito 291 oncie 50.15 Francesca Catanzariti Vedova Vittorio
Saverio Cusaci 293 oncie 85.04 Todarello 317 //
oncie 363.10.6 // Geronima Tallarida Vedova Carlo Ripolo
Tomaso Ripolo 297 oncie 04.05 319 oncie 2.04
Tomaso Brizzi 298 oncie 18 Giustina Spataro Vedova Domenico Ca-
Tomaso Audino 299 oncie 46.12.6 tanzariti 319
oncie 68.17.6 Geronima Zappavigna 320
Vittorio Zappavigna 300 oncie 127.25 Isabella Trimboli Vedova Francesco Na-
Vittorio Spatolisano 302 oncie 65.15.6 poli 320 oncie 2.10
oncie 193.10.6 // Lucretia Cosma Vedova michiele d’Anna
321 oncie 1.02
Collettiva di Donne Vedove, e Vergini Margaritella Brizzi Vedova Domenico
Antonia Napoli Vedova Antonio Morabito Ielasi 321 oncie 1.10
305 Margaritella Maurelli Vedova Oratio Pro-
Anna Minici Vedova Giacomo Mittica 305 copi 322 oncie 1
Antonia Scruci Vedova Francesco Cicaroti Margaritella Landro Vedova Francesco
306 Salinitri 322 oncie 16
Antonia Minici Vedova Antonio Romeo Margaritella Cutrullà Vedova Domenico
306 Femia 322
Antonia Pelle Vedova Antonio Schirripa Maria Macrì Vedova Antonio Macrì 322
307 oncie 14.11
Antonia Camera Vedova Pietro minici 308 Margaritella Attisano Vedova Giacomo
Catarina Bova in Capillis 308 Macrì 323
Catarina Fimognadi in Capillis 309 Margaritella Trimboli Vedova Francesco
Maurelli errore 324 oncie 5.01

201
Donna Maria del Balso Vedova Don lo detto Capitolo stimato per parte sua per
Ignatio d’Amato 324 oncie 89.02 // Carlini 17, e grana sei 5-26
Saveria Zappavigna 324 once 1.10 Più l’utile dominio di quartoronati cinque
Silvia Filippone Vedova Antonio Napoli arborose in contrada area, Padrona diretta
325 oncie [ ] // la Gancia di Mileto, stimato per grana 48
1.18
[p. 1] Sacerdoti d’Ardore Esigge da Francesco Sansotta grana 90 3
Don Antonio Zappia Sacerdote, rivela E da Vittorio Zappavigna grana 40 1.10
possedere i seguenti beni Patrimoniali oncie 43.20
Un paro di bovi, una giomenta, à metà con
Oratio Zappia, e un'altra con Domenico Il Sacerdote Don Ferdinando d’Amato
Marafiote rivela possede li seguenti beni Patrimoniali
Due camere vacue, e trè altre affittate per In contrada Petrazomata terra tumolate 4 e
carlini venti mezza parte arborosa e parte aratoria,
Un territorio di quartoronati due arboroso stimata per docati tré, e grana 10 20.10
in contrada balli, stimato per carlini 10 In contrada la Spina Santa tumolata una, e
3.10 mezza arborata in comune con San Biag-
Un altro in contrada il Salvadore in colo- gio di Gerace, stimata parte sua per grana
nia, col Convento di San Francesco 67 3.07
d’Assisi di Gerace di quartoronati sei Più in detta contrada la parte dominica del
arboroso stimato parte sua per Carlini luogo tiene Saverio Macrì di tumolata una
novi, e grana sei 3.06 vitata, stimata, dal quale esigge grano
Più in detta Contrada terra tumolata una staglio tumoli 0.3.1 valutato 2.27.6
arborosa, stimata per grana novantadue In contrada Sansotta in comune col
3.02 [p. 3] Abate Marco Antonio Agnelli di
E più un'altra tumolata di terre disutili in Bovalino di tumolata mezza, stimata per
colonia col detto Convento con alcuni grana 72 2.12
Alberi, stimata per grana 28 Un altro Giardino limito al detto di tumo-
Un altro territorio aratorio in contrada lata una cioè la colonia, Padrona diretta la
Condanni di tumolate due, stimato per Cappella del Venerabile di San Nicola de
grana 60 2 Canali, stimato per grana 48 1 - 18
Un altro in Contrada Piamonte di quarto- In contrada la guardiola terre aratorie
ronati sei arborose, stimato per carlini 10 tumolate due, arborose, stimate per carlini
3.10 dodeci 4
La metà d’un territorio arboroso in con- In contrada Condanni terre tumolate due
trada Murusello di tumolate 3., stimato per aratorie, e boscose in comune con Agata
carlini venti 6.20 Catanzariti, stimate parte sua per grana 20
Un altro in contrada le Spine Santi vitato In contrada Cicala terra tumolata una, e
di quartoronati sei, stimato per grana 60 2 mezza, stimata per [ ]
In contrada li luppinati la colonia di poco In contrada il pantano terra tumolate 6.
albori in comune con Carlo Pelle, stimata boscose et aratorie, stimate per grana 602
per grana 20 In contrada San Cristofaro terra tumolata
oncie 25.06 una data a piantarla, a Giglio Cacia
[p. 2] Riporto d’oncie 25.06 In contrada Liberante in comune con la
Più l’utile dominio di tumolate sei arboro- Vedova Diego Spatolisano terra tumolata
se in contrada piccolo Padrona diretta la una
Parochia di Santa Catarina di Gerace Uno cavallo, una muletta, un bove con
stimato per parte sua per carlini 20 6.20 Giuseppe Pelle per arare
Più in contrada lo Capitolo l’utile dominio Trè Vacche in guadagno una con France-
di tumolate due arborose Padrone diretto sco Arcuri, e due con Marco Minici

202
Esigge Censi in danaro 15.3953 - 09 Francesco Minici e Francesco Iurato sti-
E più in dono 0.15.6 15.6 mato per carlini 10. e paga alla Cappella
E più in grano tumoli 4.0.1 4.12.6 13 – della Pietà di Condoijanni carlini 2. resta
12.6 per carlini 8 sono oncie 2.20
oncie 104.4.6 Possiede uno stabile loco detto Furno
vitato ed alborato, limito il Magnifico
[p. 4] Arciprete Giuseppe Calabretta Domenico Spanò e beni del Monesterio di
rivela possedere li seguenti beni videlicet Sant’Anna di Gerace stimato per carlini 10
In contrada Gioannazzo una tenuta di e paga alla Corte Principale grano tumolo
terre vitati dati à meliorandum a Domeni- 1.0.0. e va di pari
co Tallarida, dal quale esigge grano tumolo Più uno stabile loco detto Truscera cioe la
1. valutato per carlini dieci 3.10 parte
In contrada Furno una tumolata di terre [p. 7] Colonica e la parte Dominica rende à
arborose stimate per carlini undici e paga Monasterio di Mileto limito Vedova Ma-
alla Corte grano tumolo 1.1 valutato as- stro Francesco Zappavigna e Domenico
sorbisce Castelvetere per grana venti quattro sono
In contrada Mandarano terre rase tumolata oncie 0.24
una, e mezza stimata per carlini novi 3 Più la parte Dominica in Contrada Furno
E più un altro stabile loco detto mucheti di che rende al Venerabile monestiero di
quartoronati setti arborate, limito Sant’Anna di Gerace e la colonia per sé
[p. 5] l’Erede Don Gioanne battista Amato limito il Magnifico Domenico Spanò ed il
stimato per carlini 6 sono oncie 2.07 Dromo stimato per carlini 8 sono oncie
Esigge da Mastro Onofrio Giurato grano 2.20
tumoli 0.2.1 sono oncie 1.07.6 […] e tutti gli altri Patrimoniali
Tiene due bove stimati di rendita docati Due Vacche una Silvaggia in guadagnio
sedici sono oncie 26.20 con Francesco Iurato di Orazzio stimati
Due vacche in guadagnio con Domenico per docati quattro e grana venti parte sua
Crisafi stimati di rendita per docati quattro sono oncie 5.07.6
e grana venti parte sua sono oncie 3.3.4 Uno loco detto il figliolo stuppellati tre
Sono in tutto oncie 39.27.10 con un piede di alboro stimato per grana
cinque limito il Magnifico Domenico
Don Giuseppe Procopi Sacerdote Spanò sono grana 0.05
Possiede li seguenti robbe Patrimoniale Patrimoniale
videlicet Sono oncie 13.16.6
Due case terrani limito Francesco Iurato e
Domenico Camera e paga alla Università [p. 8] Don Giuseppe Campagnia Sacer-
di Ardore carlini 3 dote rivela possedere una casa sua propria
Possiede uno stabile loco detto Mustari e paga à Santa Catarina di Condoijanni
con albori limito Giglio Barbatano ed il grana venti
Reverendo Don Giuseppe Arciprete sti- Possiede una tumolata di terre in contrada
mato per carlini 6 once 2 Mustari alborata limito Vedova Francesco
[p. 6] Possiede un altro stabile loco detto Filippone e Vedova Domenico Stranieri
Limbia con albori limito Vedova Gioanne stimata per carlini 6 e paga al Santissimo di
battista Zappia, e la Vedova Antonio questa Terra carlini 3 resta per oncie 1.0
Schirripa stimato per carlini due e paga alla Più tumolati tre di terra in contrada Don
Corte Principale grano staglio dico tumoli Riti limito li beni della Principal Corte e
0.2.0 che assorbisce beni del Reverendo Don Antonio Zappia
Possiede uno loco in detta Contrada seù di Marcello stimato per carlini 6. e paga
Giovanni di Anna vitato ed alborato limito alla Chiesa Arcipretale di Bovalino grana
il Magnifico Domenico Spanò Vedova novi restano oncie 21

203
Possiede quartoronati sei di terre in con- abbita in casa propria con sua sorella
trada baracalli limito Domenico Rocca e Francesca Colacoci Vedova Addiego
quelli Santo Nicolò stimate carlini 2 sono Antico
oncie 20 Possiede uno stabile in contrada Lo Sterro
[p. 9] Più una mezzalorata di terra in con- con albori limito Erede Don Francesco
trada Notaro limito li beni del fù Don Zappia stimato per carlini 14 sono oncie
Antonio Zappia Titta e Vallone stimato 4.20
per carlini 2 oncie 0.20 Un altro in Contrada Varciama limito
Più in Contrada Marino seù Critara terre Bruno Paparo e le Erede Fabrizio Chinè
quartoronati tre limito Magnifico Notar stimato per grana sedici e paga cenzo
Tomaso Ripolo e Mastro Marcello Tallari- bullale alla Venerabile Cappella del Santis-
da stimato per grana quindici sono oncie simo carlini 24 e grana tre che assorbisce
0.15 Una vacca figliata valutata per carlini 21.
Tiene una Vacca in guadagnio con Marcel- sono oncie 3.15
lo Bova stimata per carlini 21 Son oncie di Sono in tutto oncie 8.08
sua porzione 2.20
Uno Somaro per uso di casa [p. 1] Beneficiati d’Ardore
Tre Scrufe à mita con Giuseppe Scruci di Don Antonio Zappia Rettore de bene-
questa Terra valutate per docati sei parti ficio di Sant’Antonio Abbate rivela
sua docati tre sono once 5.0 possedere detto Benificio li seguente beni
Sono oncie 12.06 videlicet
Possiede un territorio di tumolati due in
[p. 10] Don Gialleonardo Pedullà Sa- contrada Caccamo sassose tre scoscese
cerdote Possiede li seguenti beni limito il Magnifico Bruno Spanò e via
Abbita in casa propria stimato per carlini 4 sono oncie 1.10
L’utile dominio in contrada Placido di due Un altro territorio alboroso di quartoronati
partitelli alborati con […] patrimonio 5. nella contrada Don Ritti limito Erede
limito Magnifico Marcello Zappia la parte Ferrante Bova, e via stimato per carlini 9
Dominica rende alla Gancia di Mileto grana sei sono oncie 3.06
stimato per carlini otto paga alla Corte Un altro in contrada Condanni tumolate
Principale cenzo carlini 16 che assorbisce due alborati limito Carlo Pelle e Vallone
un pezzetto di terre loco detto Mustari con stimato per carlini 10
alcuni albori limito il Reverendo Arciprete oncie 3.12
e la via stimato per carlini quattro e paga di La mità di tumolate 6. alborati in contrada
cenzo carlini 8 che assorbisce Murusello limito il Magnifico Domenico
Uno orto loco detto Gullo limito Dome- Piromalli e Vallone stimato per carlini 20
nico Crisafi sono oncie 6.20
Una Vacca in guadagnio con Giuseppe Un Paro di bove
Arcuri valutata per carlini 21. parte sua Una Giumenta
carlini 15. grana sei e cavalli otto sono Esigge di Antonio Castelvetere e di Do-
oncie 2.20 menico Ceravolo carlini 8. sono 2.20
[p. 11] Due Scrufi à mità con Giandome- Pesi ut in rivelo
nico Armeni valutati per docati quattro In tutto once 17.8
parti sua carlini 20
sono once 3.10 [p. 2] Don Ferdinando d’Amato benefi-
Sono oncie 6.0 ciato di Santa Maria la grazia rivela
possedere detto beneficio li seguenti beni
Don Giuseppe Colacoci Sacerdote In Contrada Notaro un Comprenzorio di
terra aratoria in parte scoscese di tumolati
20 limito li Reverendi Padri Conventuali di

204
Gerace, e foresta di Santa Maria la Grotta Un Territorio di tumolate 6. aratorie in
stimato per docati otto e mezzo sono contrada Caccamo limito j bene del Vene-
oncie 26.20 rabile Monestiero di Sant’Anna di Gerace
In Contrada La rosa un giardino alborato e quelli della Arcipretura di Carieri
di tumolati due e mezza in comune con Un altro Territorio in contrada il Frascillo
l’Erede Orazio Morabito e Gian Giacomo tumolate cinque limito li beni del Dottor
Maurelli limito j beni del Venerabile Mo- Macrì, e quelli della Principal Corte
nestiero Annunciata di Gerace stimate per Di più possiede uno territorio di tumolate
carlini 18.1 sono oncie 6.01 setti e mezza in contrada Crispino seù
In Contrada Procopi terre tumolati due Scinà de i quali quartoronati sei sono
vitati e scoscese limito Pulicarpio Carline e alborati, e laltri boscosi
Barone Arcano di Gerace stimato per Esigge dallo Erede Don Francesco Zappia
carlini 24 sono oncie 8.0 Anno cenzo 10.0 33.10
In Contrada San Cristofaro tumolati due e E più dal’Erede Don Gianbattista
mezza vitate ed alborati limito detto Baro- d’Amato cenzo 10.0
ne e Vallone Peso ut in rivelo
[p. 3] di Dreofà stimate per carlini 4 son Oncie 68.17.6
oncie 1.10
In Contrada Monaco terre tumolata una, e [p. 5] Don Giuseppe Calabretta Arci-
mezza alborata limito Arciprete Calabretta, prete e Rettore del Beneficio del Anime
e Parochia di Santa Caterina di Gerace Purganti Rivela possedere detto Benificio
stimato per docati quattro e carlini 3 sono li seguenti beni
oncie 14.10 Uno stabile loco detto Cuccolieri alborato
In Contrada Marasà o Seo palombo tumo- limito il Valloni di pintamati stimato per
late due di terra limito il lido del Mare e carlini 20 e 4 sono oncie 6.24
Corte Principale stimata per carlini 9 son Più un altro in contrada ararci alborato
oncie 3.0 limito i boni della Menza Vescovili e Don
In Contrada Condelli quartoronati 3. Domenico Italiano di Santa Cristina stima-
limito la detta Corte stimato per carlini 1. to per carlini 14 e 4 sono oncie 4.24
0.10 Più unaltro giardino loco detto li Stuppi
Esigge da Francesco Iurato per loco detto limito la Corte Principale, e via Publica
minniti cenzo carlini 18 sono oncie 6.0 stimato per carlini 17 e 6 sono oncie 5.26
Dà Diego Pelle carlini 5. sono oncie 1.20 Più unaltro giardino alborato nel loco
Da Francesco Morabito carlini 12 sono detto li Luppinati limito j beni di Santa
oncie 4.0 Maria della marina stimato per carlini 6
Da Giangiacomo Maurelli carlini 5 oncie oncie 2.0
1.20 Più in detta Contrada Terra vitata ed albo-
Stagli in grano da diversi Coloni tumoli rata, e casa dentro stimata per carlini 10
4.0.0 sono valutati docati quattro 13.10 oncie 3.10
Pesi ut in Rivelo In Contrada Salici alquanti gliandi e fronda
Sono in tutto oncie 86.11 stimati per carlini 11. sono oncie 3.20
Esigge cenzo da Magnifico Pietro di Aguì
[p. 4] Francesco Antonio Fabiano Con- carlini 3 e grana 4 sono oncie 1.03.4
patrono del Beneficio di San Francesco [p.6] E da Silvia Cacia carlini 6 sono oncie
di Pavola laicale Juspatronato di sua 2.0
Famiglia rivela possedere detto Benificio Possiede unaltro stabile detto il giuncaro
li seguenti beni alborato limito il Reverendo Capitolo di
Una Vacca figliata con Domenico Todarel- Gerace stimato per carlini 4 1.10
lo valutata per carlini 21 sono oncie parte Pesi ut in rivelo
sua 27.6 In tutto sono oncie 30.27.4

205
Maria la Pietà e Santa Maria la Grotta
Posta ne’ Parochie stimato per carlini 3 oncie 1.0
Don Giuseppe Calabretta Arciprete e Unaltro detto Benegiamo terre boscoso
Paroco del Beneficio di San Leonardo tumolati due con alcuni piede d’Albori
Procuratore Rivela esiggere detti benefici stimate per carlini 8 son oncie 2.20
da questa Università terziatamente per non Peso ut in rivelo
esser […] la Chiesa docati sessanta sei Sono in tutto oncie 114.24
sono oncie 220.0
Peso ut in rivelo [p. 9] Il Dottor Gennaro Zappia e Fra-
telli Domenico Francesco e Nicola
[p. 7] Don Gialleonardo Pedullà Procu- Zappia Conpatroni del Beneficio Lai-
ratore della Cappella del Santissimo cale di San Gionbattista Jus patronato
Rosario di questa Terra Rivela possede- di loro famiglia Rivelano possedere detto
re detta Cappella li seguenti beni loro benefici li seguenti beni videlicet
Uno pezzetto di Terra alborato loco detto Un territorio di tumolati dieci in contrada
Petrazzomata in comune col Santissimo di Sitini con alcuni albori limito li beni del
Gerace limito li beni delli Padri Scisani di Dottor Fisico Mojse Macrì e via rende
detta Città e Don Ferdinando d’Amato docati 5 16.20
stimato per carlini 3 e 2 sono oncie 1.02 Un giardino di fronde sicomi in contrada
Unaltro pezzetto di Terra loco detto Drafà Salice e terre scapoli limito il Vallone, e via
in comune colla Cappella del Santissimo di stimato per carlini sei 2
questa Terra limito l’Erede Carlo Gliozzi, Più un giardino alboroso di tumolate 8.
e Vallone stimato per carlini 4 e grana 6 aratorie, e boscose in contrada Maurelli
son oncie 1.16.6 limito il Magnifico Saverio Cusaci e via
Unaltro pezzotto di Terra in comune col stimato per carlini 8 26.20
Reverendo Capitolo di Gerace limito la Possiede più terre aratorie tumolate 3 in
Corte Principale ed il Dromicello stimato Contrada Briatico limito Orazio Zappia di
per carlini 4 e 5 oncie 1.18 Giuseppe e Corte stimato per carlini 3.20
Unaltro giardinello nel loco detto Carro 10.20
alborato in comuni col Reverendo Don oncie 56
Francesco Chinè di Gerace limito li bene [p. 10] Riporto d’Once 56
della Parochi di Santa Caterina di Gerace Unaltro in Contrada Muchieti stuppellata,
stimato per carlini 4.0 son oncie 1.10 in due parti una limito Don Ferdinando
[p. 8] Unaltra tenuta di terre boscosi ed d’Amato e Natali Napoli stimato per
inculte loco detto il petto di San Nicola carlini 8 3.05
limito l’Erede Francesco Sanzo stimato Unaltro in Contrada Castelli tumolate 3
per carlini 6 oncie 2.0 aratorie limito li beni Reverendo Don
Esigge da Diego Pelle carlini sette e mezzo Francesco Curriali e via surrogate per la
oncie 2.19 vendita del giardino di Mileto stimato per
Da Bartolo Maufrice staglio in grano carlini 15 05
tumoli 0.2.1 valutato per carlini 6.2.6. sono Esigge da Giuseppe Stranieri carlini 4.5
oncie 2.02.6 sono once 1.15
Da Pavolo Landro tumolo 0.1.1. sono per Da Natali Napoli carlini 5 once 20
carlini 3.7.6 sono oncie 07.6 once 67.10
Esiggi Cenzo in danaro da diversi partico-
lari come in rivelo docati 29.32.6 sono [p. 11] Don Giuseppe Calabretta Arci-
oncie 22.6 prete e Procuratore della Cappella del
Possiede un altro stabile loco detto Con- Santissimo di questa Terra Rivela pos-
delli di quartoronati tre limi li beni Santa sedere detta Cappella li seguenti beni
videlicet

206
Uno Giardino loco detto Francischello ed Antonio Morabito Capo stimato per
limito l’Erede Don Ignazo d’Amato, e carlini 25 sono once 8.10
Vallone stimato per carlini 19 e 2 sono Unaltro in contrada li luppinati la parte
once 6.12 Dominica rende a Don Salvatore Gentile
Unaltro in contrada Muscatello in comune di Gerace limito via Publica e Magnifico
col Sagro Monte di detta Terra limito Giuseppe Armeni stimato per carlini 4 e 8
l’Erede Diego Giurato e Dromo stimato sono once 1.18
per carlini 17 e 6 sono once 5.26 Unaltro in contrada petto del fico e la
Unaltro loco detto Drafa alborato in co- parte Dominica rende alla Mensa Viscovile
mune colla Cappella del Santissimo Rosa- di Gerace stimata per carlini 12 e 8 sono
rio di questa Terra limito il Vallone e once 4.08
l’Erede Carlo Gliozzi stimato per carlini 4 In Contrada Cavalieri due pezzitti alborati
e 60 1.18 la parte Dominica rende al Paroco di Santa
Unaltra in contrada Vurgia limito via Caterina di Bovalino stimati per carlini 14
publica, e l’Erede Mastro Domenico Ie- e 8 sono once 4.28
mallo stimato per carlini 4 e 6 sono once In contrada Cardà terre alborate limito il
1.18 Magnifico Saverio Cusaci stimate per
Possiede dentro li stabile Gelonardo Arcu- carlini 8 sono once 2.20
ri tre piede di fronde once 21.24
Più nella Contrada Muchieti un giardinello [p. 14] Riporto d’once 21.24
limito limito via Publica stimato per carlini Più in Contrada Castelli limito l’Erede
4. e 2. sono once 1.12 Don Ignazio di Amato stimata per docati
Possiede dentro li stabile Gelonardo Arcu- sei e paga al Baron Bovi di Gerace grana
ri tre piede di fronde staglio tumoli 4.2 valutato resta per carlini
[p. 12] sicome limito il Vallone di Onofrio 15 sono once 5
Giurato stimato per carlini 2 e 4 sono 24 Sono in tutto once 26.24
Possiede due piede di cerzi sicome l’uno
nel territorio del Erede Giuseppe Tigani, e [p. 15] Pietro Pavolo Zappia Conpatro-
l’altro del Erede Gianbattista Zappia no del Benificio Laicale Jus patronato
Più una lenzotta di terre in contrada Ca- di sua Famiglia sotto il Titolo della
stelli in comune colla Cappella del Soccor- Immacolatissima rivela possedere detto
so di questa Terra limito via Publica rende Benificio li seguenti beni
carlini 4 once 1.10 Uno giardino di fronde sicomi in Contrada
Esigge Cenzo in danaro da diverzi debbi- li Spini Santi limito li beni di Don Antonio
tori ut in rivelo docati 17.88 sono once Zappi di Marcello e quelli di Antonio
159.18 Procopi Vittorio stimato nel secondo
Per affitto carlini 25 sono once 8.10 apprezo per carlini 6 sono once 2.0
Esigge stagli in grano di Antonio Procopi Unaltro gerdino di fronde in contrada li
di Vittorio tumoli 0.2.0 sono 25 luppinati limito li beni del’Animi Purganti
Pesi ut in rivelo di questa Terra Santa Maria la Marina
In tutto sono once 187.19 stimato per carlini 6: e 4 sono once 2.04
Due corpi stabile loco detto Briatico limito
[p. 13] Maria Macrì Conpatrona dell Erede Antonio Spanò ed Erede il Dottor
beneficio Laicale del Santissimo Cro- Giuseppe Curiali di Siderno stimato per
cefisso Jus patronato di sua Famiglia carlini 11. e 4 e paga al Baron Bovi di
rivela possedere detto Benificio li seguenti Gerace grano staglio tumolo 1.1.0 valutato
beni che assorbisce
In contrada Belvedere un Territorio parte Esigge ut in rivelo docati 3 e grana 40 son
coltivato e parte inculto limito via publica once 11.10
Peso ut in rivelo

207
Son in tutto 15.14 Più in contrada Marino l’Albore vechio
dentro li stabile di Orazzio Zappia di
[p. 16] Il Procoratore della Chiesa di Giuseppe stimato pel secondo apprezzo
San Rocco di Ardore rivela possedere per carlini 2. e 4 once 0.24
detta Chiesa li detti beni Esigge da questa Università docati 5 sono
In Contrada Don Ritti terre quartoronati once 16.20
3. alborati limito Don Antonio Zappia Tiene affittato uno stabile per carlini 20
Marcello e l’Erede Ferrante Bova stimato sono once 6.20
per carlini 2 sono once 0.20 Pesi ut in Revelo
In Contrada Palumbo terre tumolati 3. Sono in tutto once 33.06
alborati stimate per carlini 12 sono once
4.0 [p. 19] Il Tesoriere della Congregazione
In Contrada li bifari uno giardinello affitta- di Santa Rosa di Viterbo di Ardore
to per carlini 6 sono once 2.0 rivela possedere li seguenti beni
In contrada Pondice terre disutile scoscese Nella Contrada Marino Terra alborata
e pendenti tumolata meza limito Francesco Sanzotta,
In detta Contrada unaltra tenuta di terre e via di due lati stimata per carlini 10 sono
affittati per carlini 12. once 4.0 once 3:10
Un altro pezzotto di terra loco detto la Nella Contrada Pintammati terre alborati
portella di Santa Maria la Grotta infrottosi tumolati 2. limito il Magnifico Saverio
Un piede di Celzo sicomi in Contrada Morabito e Vallone, stimato per carlini 12.
Condanni rende carlini 1 0.10 e 8 sono once 4.08
Un altro piede di Celzo sicomo in Contra- Esigge ut in rivelo carlini 16 sono once
da Sitini rende carlini 1 0.10 5.10
[p. 17] Riporto d’once 11.10 Resta da vedere il stabile la Stroffa
Esigge cenzo in danaro ut in rivelo, docati Peso ut in rivelo
tredici e grana quindici sono once 43.25 In tutto sono once 12.28
E Stagli in grano tumoli 4.0.0 valutati
docati 4 sono once 11.10 [p. 20] Don Antonio Rianò rivela posse-
Peso ut in rivelo dere come beneficiato di San Antonio di
In tutto once 66.15 Padova, e di San Giuseppe li seguenti
beni videlicet
Il Procoratore del Sacro Monte di Ar- In contrada pascalino terre disutili tumola-
dore rivela possedere li seguenti beni te 2 stimate per grana otto 0 - 08
videlicet In contrada mucheti terra quartoronata
In Contrada Muscatello in comuni colla una arborata, stimata per grana 20 20
Cappella del Venerabile di questa Terra In contrada il puzzo terre tumolate 4 con
terre alborati quartoronati 10 limiti li beni arbori, stimate per 1 3.10
di Antonino […] e Dromo stimate per In contrada San Cristofaro terre quartoro-
docati 3 e 20 parte sua sono once 5.10 nati 2. arborati, stimati per grana 82 2.22
Più in detta Contrada terra alborata tumo- In contrada Don Riti terra arborata tumo-
lata una limito j beni di Orazio Zappia lata mezza stimata per grana 32 1.02
Giuseppe, e quelli del Venerabile In detta contrada terra aratoria tumolata
[p. 18] stimate per carlini 8 sono once 2.20 una stimata per grana 40 1.10
Più in Contrada Mileto l’utile dominio di In contrada le Spine Sante l’utile dominio
una mezzalorata di terra alborata la parte di terra tumolata una arborata stimata per
Dominica rende alla Badia di Mileto sua grana 16 26
porzione stimata per carlini 3. e 2 son once In contrada Mileto l’utile dominio di tu-
1.02 molate due di terre arborate, stimate per
carlini 13 e grana 6 4.16

208
Più in detta contrada l’utile dominio di In contrada Gioseppullo con Domenico
stuppellate 3 di terre, Arborate stimate per […] terra alborata tumolata una, stimata
grana otto08 per carlini 4 1.16
Il diretto dominio sopra le terre dette trè Once 5.18
Carlini colono Biaggio Rianò, stimata per
grana 32 1.02 Agostino Antico possiede in questo
once 15.24 territorio in contrada la Guardiola terre
quartoronarti 3. stimate per carlini dieci
3.10
[p. 1] Forestieri non abitanti Laici
Pietro Parlongo di Bombili rivela posse- [p. 3] Francesco Folea di San Nicola
dere nel territorio di Ardore li infrascritti Possiede in questo Territorio una tumolata
beni videlicet di terra aratoria, che limita colli beni di
Nella contrada li Filici una tumolata di Marcello Bova, e Vallone stimata per
terre in Contrada li Filici con albori limito carlini due son 20
il Vallone ed altri stimate per carlini 9. e
paga A Santo Nicola di Bovalino grano Il Magnifico Angelo Poggio possiede in
staglio tumoli 0.2.0 resta per carlini 4 sono questo territorio nella contrada il pantano
once 1.10 terre aratorie tumolate 8 di metà, stimate
Esigge dal Notar Tomaso Ripolo cenzo per docati 6.40 21.10
perpetuo carlini 8 sono once 2.20
Sono once 4.0 Domenico Sanso abitante in Napoli
possiede in questo Territorio in contrada
Domenico Presciamadi di bombili rivela Gioannazzo terre quartoronati due bosco-
possedere in Contrada Santa Maria nel se, stimate per carlini tré 1
Territorio di Ardore terre tumoliti 4. con
albori limito via publica e Domenico di [p. 4] Orazio chinè di San Nicola Possie-
Lonardo stimate per carlini 28 de in Contrada detta Alea in comune con
Sono once 9.10 Francesco Trimboli Vedova Nicola Picco-
lo, e Vedova Domenico Pelle terra tumola-
[p. 2] Domenico Gelonese della Terra di ta 1. stimata per carlini quattro 1.10
San Nicola Possiede in questo Territorio Paga grano tumolo 0.1.1
nella Contrada detta Alea Terra arborosa
quartoronati due limito li beni di Gioanne Nicola Zappia di detta Terra possiede in
Domenico Morabito stimata per grana questo Territorio in contrada il Greco
venticinque 25 terre aratorie tumolate due renditizia al
Reverendo Capitolo di Girace stimata per
Vedova Saverio Maurelli possiede in docati cinque e grana venti sono 17.10
questo Territorio in contrada alea terra [p. 5] Unaltro in Contrada la nucara stima-
alborata stuppellate trè, stimate per grana to setti la mità alborata limito Vedova
setti, e piccioli sei 07.6 Antonio Macrì e Francesco Zappia Giu-
E più in contrada Varciama terra tumolata seppe la parte Dominica rende al Canoni-
una con albori, stimata per carlini 4 1.20 co Don Bruno Piromalli di Gerace stimato
Once 1.17.6 per docati 4 13.10
Più in detta contrada uno gerdinello di
Agata Catanzariti possiede in questo tumolate due alborati assieme col Magnifi-
territorio in Contrada Condanne terre rase, co Domenico Chinè di Gerace limito il
stimate per carlini 4: e grana otto 1.18 Vallone stimato per carlini dieci 3.10
In contrada Cavaleri terre alborate tumola- Più in contrada la Zia Caterini tumolate 2.
te due, stimate per carlini 8 2.20 con piede di albori in comuni con la Chie-

209
sa di Sant’Antonio Abbate di Condoianne In contrada Schiavo usufrutta alcuni piede
limito l’abbate Don Giacomo Mullica di albori limito il Monestiero di Sant’Anna
stimate parte sua carlini cinque 1.20 di Gerace e Vallone
Unaltro in Contrada Milito tumolata una Esigge stagli in grano ut in rivelo da diversi
[p. 6] alborata limito il Dottor Gennaro particolari tumoli 4.1 valutato per docati 4.
Zappia stimata per carlini sei 2 e 23 Sono once 14.05
In Contrada Varciama terre boscose tumo- In danaro carlini 3 sono una oncia 1.0
lati 8. con alcune olivi limito la Vedova La parte dominica dove e colono Domeni-
Antonio Armeni e via Publica stimate per co Todarello stimata per carlini 26 sono
carlini 9 3 once 5.10
Unaltro luogo in Contrada Muchiete tu- Pesi ut in rivelo
molata una e mezza alborata unito colla Sono in tutto once 20.15
Chiesa di Santa Caterina di Gerace e con
Don Ferdinando d’Amato stimato per [p. 10] Il Dottor Gennaro Zappia della
carlini 5: sono once 1.01.20 Terra del Bianco rivela possedere nel
Un pezzetto terra con un pede di celzzo Territorio di Ardore li seguenti beni
sicomo sito nel loco detto il ponte limito Possiede due Vacche figliati in socetà con
Don Giuseppe Procopi e via rende grana Domenico Varvaro stimate per docati 4: e
1010 20 parte sua carlini 21 sono once 3.15
[p. 7] Una porzione d’orto detto Santa Più in società col detto Scrufi numero
Maria affittato per carlini 6. e paga grano dieci parte sua cinque valutati per docati
tumoli 0.2.1 ½ assorbisce 10 sono once 16.20
che assorbisce Più col medesimo uno Giovenco Silvatico
E più nella contrada Tafaria la parte domi- stimato in docati 4 parti sua carlini 20 sono
nica colono oratio morabito, stimata per once 3.10
carlini 10 3.10 Una Casa affittata per carlini 12 sono once
Pesi ut in rivelo 4.0
Più in contrada le Bifari tumolate 3 di terre In Contrada San Giovani terra Alborata
alborate, stimate per carlini 4 13-10 tumolata meza limito l’Erede Carlo A-
Più in contrada mucheti terra stuppellate 3 gliozzi stimate carlini 5 1.20
con alcuni albori, stimata per carlini 4 1.10 Più in Contrada Truscera nel giardino del
Più in contrada Sitini terre di metà tumola- Magnifico Frabizio Zappia fronda sachi 05
te 4. stimate per carlini 4:80 16 limito Erede di Giuseppe Vitali ed il Val-
lone stimata per carlini 7 2.10
[p. 8] Francesco Pelli di San Nicola [p. 11] In Contrada il Crocefisso l’utile
Possiede in contrada Rizzi terre tumolata dominio di quartoronati 3. vitata e Albora-
1:2 con alcuni albori limito li beni di Save- ta il diretto dominio rende al benificio di
rio Brizzi, e di Carlo Chiricosta di Meli- San Nicola di Bovalino stimato per carlini
cuccà, stimate per carlini otto e mezzo che 4 1.10
sono 02.25 In Contrada Scrupina la terza parte di
tumolate 8 alborati il dominio diretto alla
Mastro Antonio Strati di Brancaleone Chiesa Parochiale di Condoijanni stimata
Possiede in Contrada l’agliastri terre tumo- per carlini 4 1.10
late 3 limito Bartolo Manfrici stimate di In contrada Marino terra stuppellata una
rendita per carlini tre 0.1 limito il Magnifico Saverio Cusaci stimata
per grana dieci 10
In Contrada baracalli terre scoscese e coste
[p. 9] Giacinto Morabito della Terra del tumolati 4 limito Domenico Roca stimate
Bianco rivela possedere nel territorio di per carlini 22 7.10
Ardore li seguenti Bene

210
In Contrada Picciolo seù Strachà la terza once 48 20
parte di terra quartoronati 3 limito la Corte
stimata per carlini 14 4.20 Geronima Zappia di Platì Possiede in
In Contrada Custoruni Terra vitata quarto- Contrada detta Varacalli Terra arborata
ronati sei limito Abbate Natali Fragomeni tumolate due stimata di rendita carlini 1.20
stimata per 3.8012.20 sono once 4
[p. 12] In Contrada il Capitolo terre quar-
toronati 5 alborati in comuni col detto [p. 15] Il Magnifico Bruno Zappia di
Reverendo Capitolo di Gerace stimate per San Luca rivela di possedere in questo
carlini 16 5.10 Territorio li infrascritti beni videlicet
In Contrada Sitini tumolati due alborati In contrada il petto del fico terre alborati
limito Giglio Calipari di Portigliola stimate tumolati 3. e la parte dominica rende rende
per docati 4 13.10 alla Mensa Viscovile di Gerace stimata per
In Contrada la mandra di Marcello Zappia carlini 8. sono once 2.20
terre stuppellati tre alborati limito Abbate In contrada Pietrazzomata l’utile Dominio
Natali Fragomeni stimate per carlini 8 2.20 di terre quartoronati cinque alborati limito
In Contrada Mandarano tumolata mezza li beni Parochiale di Santa Maria la Asson-
alborata limito Francesco Nastasi affittato ta di Bovalino, e Vallone stimato per
per carlini 9 stimato 3 carlini 26 sono once 9.10
La terza parte del stabile di Sciò in comu- Esigge dalla Vedova Francesco Maurelli
no collo Magnifico Saverio Morabito cenzo carlini 16 sono once 5.10
[p. 13] e Domenico e Francesco Zappia In tutto sono once 17.10
alborati scoscese Montosi ed arenose
limito via Publica stimato in testa di Save- [p. 16] Notar Francesco Calipari di San
rio Morabito Luca Possiede in Contrada Benegiamo
La terza parte delle terre dette Briatico terra vitata quartaronata una e tumolate
limito le terre di Sant’Anna di Gerace due aratorie stimate di rendita Carlini
stimate per carlini 3.20 10.20 duodeci Sono once 4
Due pezzetti di terra alborata al loco detto
Salici limito il Vallone di quartoronati sei Dottor Domenico Palmeri di Careri
stimati carlini sei 2 Possiede in Contrada detta Ferlà terre
Esigge cennzzi in danari come dal rivelo aratorie tumolate due stimate di rendita
carlini 23 e piccioli 10 sono once 20.20 grana 20 2.20
Stagli in grano tumoli 6.2.1. valutati per Mastro Giuseppe Armodeo di Careri
docati sei sessanta due grana e piccioli sei Possiede in contrada la Grotta terra rendi-
sono once 22.06.6 tizia a San Gioanne battista di Condojanne
Peso ut in rivelo stimata carlini dieci 03.10
[p. 14] Vedova Giuseppe Armeni del In detta contrada terra tumolate 2 arboro-
Bianco Possiede in Contrada detta la sa limito li beni di Domenico di Lonardo
Signora Giulia terre vitate quartoronati tre, stimata la Terra grana 30 1
ed aratorie stimate di rendita grana quaran- In Contrada Guardiola terra tumolata 1.1
ta1.10 renditizia alla chiesa Arcipretale di Bovali-
no stimata per grana 60 2
Dottor Lonardo Lanza di Varapodi
Possiede in Contrada detta il Medico terre [p. 17] Antonio Procopi di Bovalino
arborose tumolate cinque, e due aratorie rivela possedere in questo Territorio li
stimate di rendita carlini 12.80 Sono once infrascritti beni videlicet
42.20 In contrada li Spini Santi terra alborata, e
E più in Contrada detta Avolio terre tu- vitata tumolata una limito li beni di Fran-
molate tre […] 1.80 sono 6 cesco Zappia Antonio, e quelli di Pietro

211
Pavolo Zappia stimata per carlini 11. sono Esigge grano staglio ut in rivelo tumoli
once 3.20 2.0.1 valutato per carlini 11 e 2 son once
Nella Contrada Furno tumolata mezza con 3.22.6
albori limito li beni di orazio Zappia e via Pesi ut in rivelo
stimata per carlini 4. sono once 1.10 In tutto once 10.12.6
Più nella Contrada li Spini Santi terra
alborata tumolata mezza limito li beni del [p. 20] Nicola Marrapodi di Bovalino
Venerabile ed il Dromo stimata per carlini Possiede in Contrada Pignatelli Terre
4 1.10 tumolate 3 con poco alberi, limito Vedova
Nella Contrada Vurgia terra tumolata una Antonio Napoli e mastro Antonio Sullaz-
mezza di coste con alcuni albori limito j zo Sullazzo rende grana 25
beni della Santissima Annunciata, e via In Contrada Pintamati terra vitata tumola-
stimata per carlini 11. e 5 sono once 3.25 te 2 limito la via publica e Vallone stimata
In tutto sono once 10.05 per carlini otto 2.20

[p. 18] Antonino Procopi di Bovalino Vedova Mastro Giuseppe Alvaro Pos-
rivela possedere in questo territorio di siede in Contrada Pignatelli terra vitata
Ardore li infrascritti beni: quartoronata una, ed aratoria tumolate 2,
Nella Contrada la chiusa quartoronati […] ed albori, stimata di rendita carlini
cinque terre alborati limito Gianbattista quattordeci 4.20
Scriva, e Domenico […] stimate per carlini
3. va per once 1.0 […] Antonio Murisciano Possiede in
Nella Contrada Carratello terre stuppellati contrada Santilli Terra aratoria quartorona-
tre, e tre piede di albori stimate per carlini ti due con alcuni albori limito Gioanne
3 limito Saverio Todarello e Stefano Bar- battista Fabiano e Giuseppe Marando
batano e sono once 2.0 stimata di renditra carlini cinque 1.20
In tutto once 2.0
Peso ut in rivelo Antonio Zappia Possiede in contrada San
Gioanne terra vitata tumolata una limito
Antonio Pullicroni di Bovalino rivela via publica et Erede Pignatelli stimata di
possedere in questo Territorio con fronde rendita carlini quattro 1.10
quartoronati due Terre sugetto al jussu di
mita al Mensa Viscovile di mileto [p. 21] Giuseppe Napoli del Casale di
Preso da detta Mensa per devoluto Benestari rivela possedere in questo Terri-
torio in contrada Baracalli Terre quartoro-
[p. 19] Domenico Perri da Bovalino nati 9 alborati limito li Terre di Santa
rivela possedere in questo Territorio un Maria la Assonta, e Vallone stimate e resta
pede di Olivo dentro una quartoronata di per il peso come della ricivuta
Terra con un sacco di fronda limito Pavo-
lo chinè e Francesco Zappia rende stimato Giovanni Maurelli di detto Casale rivela
per carlini 3 Possedere in questo Territorio Terre quar-
Son once 1 toronati 3 vitati ed alborati limito Giovani
Caminiti e Gianbattista Pazzano, e paga di
Notar Francesco Procopi di Bovalino cenzo alla Principal Corte carlini 11
rivela possedere in questa Terra nella
Contrada Mandarano in due porzone [p. 22] Domenico Zappia di detto Casale
Terre quartoronate diece arborate […] rivela possedere in questo Territorio nella
limito li beni di Giuseppe Arcuri e Carlo Contrada benegiamo terra alborata tumo-
Scruci stimati per carlini 20 sono once 6.20 lata una limito Domenico Iemallo e via

212
paga alla Corte Principale grano tumoli più in detta contrada terre di coste, tumo-
0.2.1 lata una, e mezza, stimate per carlini quat-
tordici 4.20
Elisabetta Macrì Vedova Domenico once 6.10
Zappia di detto Casale rivela possedere in
questo Territorio una vignia in Contrada [p. 25] Vedova Bruno Trimboli possiede
baracalli limito Francesco Zappia, e Vallo- in questo territorio terra aratoria tumolata
ne paga al Magnifico Francesco Zappia di una con alcuni alberi, stimata per carlini 16
Ardore grano tumoli 0.3. valutato per 5.10
carlini 7 ½ stimato per carlini 16 son once
resta 2.15 Giulio Romeo possiede in questo territo-
Più tumolati 3 Aratorie alborate in detta rio terra alborata quartoronata una stimata
Contrada limito Giuseppe Todarello e per carlini tré 1
Vallone paga a Santa Maria l’Assonta di
Bovalino grano tumoli 1.2.0 stimato per Gratia Romeo possiede in contrada bara-
carlini 10 calle terra alborata quartoronati due stima-
[p. 23] più alla Cappella del Rosario di ta per carlini quattro 1.10
Ardore cenzo carlini 1.0
Bruno Spagnolo, e Carmine Marafioti
Francesca Gliozzi Vedova Antonio rivelano possedere in questo territorio la
Rocca di detto Casale rivela possedere in colonica d’un stabile in contrada Stuppi,
questo Territorio uno stabile alborato di stimata per docati quattro in tutto parte di
stuppellati 5 in contrada baracalli limito detto Bruno carlini dieci3.10
Giuseppe Romeo e Giuseppe Todarello e portione di detto Carmine carlini 103.10
li rende carlini otto sono once 2.20
Più stuppellati 3 inculti con 4 piedi di Olivi Antonio Marsano possiede in contrada
fico e viti in detta contrada li rende carlini Carratello terra aborata tumolata una in
2. sono once 0.20 comune con Francesco peri, stimata per
Sono once 3.10 carlini quattro 1.10

[p. 24] Orazio Perri di detto Casali rivela Giuseppe di Vito possiede in contrada
possedere in questo Territorio marino terra alborata quartoronata una
Una Vignia in contrada baracalli con albori stimata per carlini sedeci 5.10
e terre scapoli limito Giuseppe Napoli e
Chiesa di Carieri, e li rende carlini 4. e paga Giovanni lonardo Calipari possiede in
à Santa Maria la Assonta di Bovalino grano contrada Aprarci terre tumolate 8. circa,
tumoli 0.3.0 Assorbisce limito i beni della Principal Corte, stimate
per docati tredeci 3.10
Erede Don Domenico Macrì possiede in Un altro in contrada milito, in comune col
questo territorio in contrada Baracalle terra Abbate Natale Fragomeni di tumolate
alborata tumolata mezza li rende secondo quattro alborate stimato per docati sei, e
la stima carlini 4 1.10 grana 50 sono 10.25
once 54.05
Mastro Domenico Franconeri possiede
in contrada Condelli terre quartoronate 3 e [p. 26] Giuseppe Filippone rivela posse-
li rende secondo la stima carlini 31 dere in contrada mucheti terre alborate
quartoronate due, stimate carlini quattro
Francesca Zappia possiede in contrada 1.10
baracalle terre vitate tumolate 1.2 stimate più in detta contrada terra vitata quartoro-
per carlini cinque 1.20 nata una rende carlini due 20

213
Mastro Giovanni battista mollica pos- [p. 29] Domenico Curulli del Casali di
siede in contrada carratello terra alberata Ciminà rivela possedere in questo Territo-
quartoronata una, stimata per due carlini rio tré pezze di stabili uno nella contrada la
20 guardiola laltro nella contrada Giuseppullo
e laltro loco detto Buculio limito il Magni-
Erede Tomaso Codespoti possiede in fico Domenico Spanò, ed Orazio Zappia
contrada cafuni terre alborate tumolate stimato per carlini 39
due, stimate per carlini venti due 7.10 Sono once 13.0

Erede Carlo Stillisano possiede in con- Vicenzo Renda del Casale di Ciminà
trada ferlà terre quartoronati 3 alborate, rivela possedere in questo Territorio li
stimate per carlini dieci 3.10 seguenti beni
In Contrada Schiavo terra alborata tumola-
Onofrio Alecci possiede in contrada ferlà ta mezza limito li beni del Venerabile
terre quartoronati 3. alborata stimata per [p. 30] e Sacro Monte comprato da Giu-
carlini sedeci 5.10 seppe Marando
In Contrada Santilli quartoronati tre limito
Giuseppe Armeni possiede in contrada la limito Francesco Zappia
Nucara terre aratorie tumolate 3. con
albori, stimate per carlini 310 [p. 31] Baron Don Domenico Arcano
In contrada varunesi terre tumolate sei con possiede in contrada il giudeo un com-
albori, stimate carlini 1.60 5.10 prensorio di terre aratorie di metà di tumo-
In contrada Condanni tumolata aratoria late 24 in comune col Monastero di
tumolata una stimata carlini 66 2.06 Sant’Anna di Gerace stimato per docati
In contrada li luppinati terre quartoronati novi parte sua docati quattro, e grana
2. con albori, stimata carlini 48 1.18 ottanta 16
In contrada le Stuppi la colonica di tumo- Un altro in contrada Castelli di tumolata
lata una di terra stimata per carlini 0.72 una, e mezza alborata stimata per carlini
2.12 trecedi 4.10
once 21.16 Un altro in contrada Castelli dove esigge
grano tumoli 4:2 sono docati quattro, e
[p. 27] Biatrice Fazzari del Casale di mezzo 15
Antonio Mina rivela possedere in questo Esigge in grano da diversi particolari tu-
Territorio li seguenti beni moli 2.2. sono carlini venti cinque 8.10
Uno Stabile di Fronde in contrada Esigge in danaro carlini venti e grana sei
Sant’Antonio limito la Principale Corte, e 6.23
via stà […] Domenico Valerioti per carlini once 50.13
6 once 2.0 pesi ut in rivelo
Uno altro Territorio di tumolate due in
Contrada Santilli vitato limito la Vedova Oliva morabito possiede in contrada
Carlo Ripolo e Vallone stimato per carlini Santa Maria la marina terre alborate tumo-
2. sono once 0.20 late 3 stimate per docati 8 26.20
Un altro in Contrada Marino terre aratorie più in contrada la nucara terre tumolate
tumolata una con albori limito li beni di due alborate, stimate per docati tré, e grana
Notar Tomaso Ripolo e Strada locale venti 10.20
stimato per carlini 4. sono once 1.10 più in contrada la Rosa terre alborate, e
Sono in tutto once 4.0 vitate, stimate per carlini dieci 3.10
once 50 20
[p. 28 bianca]

214
Gioanne Migliaccio possiede in comune [p. 33] Don Ettore Pignatelli possiede in
con Donna Antonia Picuneri sua zia in contrada il Frascillo terre aratorie tumolate
contrada lo frascillo terre tumolate dieci, setti di metà, e più altri tumolate 2.2 in
seminanti, stimate per docati cinque sono detta contrada stimate per docati 7.6025.10
18.20 once 25.10
e più stimati altri carlini venti per un'altra
partita contigua 6.20 Don Giuseppe Napoli possiede in que-
once 25.10 sto territorio in contrada puzzicello tumo-
lata una di terre di meta stimate per carlini
[p. 32] Domenico Piromalli possiede in 8 2.20
contrada la Russa una tenuta di terre semi- once 2.20
nanti rase di metà di tumolati setti, stimate
per docati cinque, e grana sessanta 18.20 [p. 34 bianca]
più in contrada murusello un'altra tenuta di
terre aratorie con albori di tumolati setti, [p. 35] Il Dottor Don Giuseppe Curiale
stimate per docati dieci, e grana ottanta 36 della Terra di Siderno rivela posedere in
più in contrada il giuncaro terra alborata questo Territorio di Ardore li infrascritti
quartoronati 3, stimata per carlini sedeci beni
5.10 In Contrada Giovannazzo una tumola di
once 60 terra alborata data in Colonia alla Vedova
Orazio Procopi limito li beni di Sant’Anna
Ettore Candida esigge in grano da diversi di Gerace e Vallone stimato per carlini 4.
particolari, e per essi dal Erede Notar sono once 1.10
Carlo Gliozzi annui tumoli 7 sono docati Un altro nella Contrada Drafà di stuppella-
setti 23.10 ti tre vitati Colona Vedova Domenico
once 23.10 Maurelli limito Giuseppe Pelli stimate per
carlini 2 0.10
Policarpio Carlino possiede terre tumola- Unaltro in Contrada beneggiamo di tumo-
te dieci alborate in contrada Colerrò, lati due alborati in parte limito Giandome-
stimate per docati quattordici, e grana 15 nico Armeni stimate per carlini 6. e 4. once
47.15 2.04
once 47.15 Riporto 3.24
[p. 36] Riporto di once 3.24
Domenico Sullazzo possiede in contrada Unaltro in loco detto Afflitto di tumolati
petto del Figliolo terra tumolata una con due alborati limito Erede Giuseppe Vitale
albori, stimata per carlini sei 2 stimato per carlini 8. Sono once 2.20
Esigge da Pietro Spanò Francesco Procopi
Mastro Biaggio Castelli possiede in Diego grano staglio tumoli 3 e valutato per
questo territorio in contrada li bifari tumo- docati 2. sono once10.0
lata una di terre con albori, stimate per In tutto once 16.16
carlini quindici 5
E più in contrada merlo terre tumolata [p. 37] Gian Sabato Jarace della Terra
una, e mezza aratoria stimata per carlini sei della Gioiusa rivela Possedere nel territorio
2 di Ardore nella contrada Ferlà una tenuta
once 7 di Terre tumolate trenta in circa parte
alborate ed Aratorie e parte arinose disutile
Erede Domenico Cangieme possiede in affittate per docati duodici alli Magnifico
contrada Ferlà terre aratorie quartoronati 3 Domenico e Bruno Spanò di Ardore Sono
stimate per carlini 3 1 once 40.0
Stà in apprezzo valutato per docati 30

215
e Mastro Giacomo Morabbito stimata per
[p. 38] Erede Don Domenico Pignatelli carlini 5 sono onci 1 20
possiede in questo territorio in contrada Più l’utile dominio di una tumolata di terra
pignatelli tumolate due e mezza, stimate con albori in contrada Milito limito Vedo-
per carlini undici 3.20 va Antonio Armeni la parte Domenica
E più in detta Contrada tumolate 20 parte rende alla Gancia di Mileto stimata per
alborate, e parte aratorie, stimate per doca- carlini 2 sono once 20
ti novi, e grana sessanta 32 [p. 40] Riporto d’once 14.20
once 35.2 In Contrada pintammati terre quartoronata
una limito il Magnifico Pietro di Aguì
Magnifico Giuseppe Amato di Grotteria stimata per carlini 2 sono once 20
possiede in questo territorio in contrada il Più in Contrada pizzo Falcone terre quar-
puzzo terra alborata tumolata una, stimata toronati 5. con alcuni piede di albori limito
per carlini 4 1.10 li beni di Santa Maria la assonta di bovali-
E più in contrada moscatello l’utile domi- no stimate per carlini 8 son 2.20
nio d’una tumolata di terra alborata, stima- Esigge da Mastro Giuseppe Chiricosta
ta per carlini sedeci 5.10 carlini 5 sono once 1.20
once 6.20 Dà Domenico Todarello carlini 11 e 4
sono once 3.24
Erede Don Arrigo Iurato possiede in Sono in tutto once 23.14
contrada Balli terre tumolate quattro albo- Pesi ut in rivelo
rate stimate per carlini venti 6.20 Sono in Tutto 50.14
once 6.20
[p. 41] Carlo Chiricosta di Melicuccà
Il Dottor Francesco Ammendolia di rivela possedere in questo Territorio di
Polistina rivela possedere in questo territo- Ardore li seguenti beni
rio d’Ardore in Contrada limbia un stabile In Contrada Sitini Terre alborati e terre
di fronde affittato per Carlini 28 9-10 aratorie tumolate 5 in comuni con la Ve-
dova Saverio Marando Colone ambedue la
Il Chierico Francesco Bavari possiede in parte Domenica rende al Monestiero di
questo territorio in contrada la Signora Sant’Anna di Gerace limito la via Publica e
Giulia terre quartoronati sei con albori, Vedova Giacomo Todarello stimato parti
stimate per carlini 20 6.20 sua Carlini 25. sono once 8.10
Più l’utile dominio di quartoronati sei di
[p. 39] Il Dottor Fisico Gennaro Moisé terre alborate in contrada le Stuppe la
Macrì di Molochio rivela possedere in parte Domenica rende à San Filippo argirò
questo Territorio d’Ardore li seguenti beni di Gerace stimate parti sua carlini 5 sono
videlicet once 1.20
Nella contrada Sitini terre Aratorie con [p. 42] Riporto d’once 10.0
alcuni albori tumolati Sei limito via publica Esigge da Saverio Brizzi ed Orazio Mora-
stimate per docati 9 bito in solidum grano staglio tumoli 0.2.1
Sono once 30 sono carlini 6. e 2.6 sono once 2 02.6
Un'altra tenuta di terre con alcuni albori in Da Francesco Pelle grano tumoli 0.2.0
contrada Merlo limito Don Domenico sono carlini 5 sono once 1.20
Franco di Gerace e Mastro Antonio Strati Da Antonio Renda carlini 3 sono once 1.0
di Brancaleone stimata per carlini 28 sono In tutto sono once 14.22.6
once 9
Più in Contrada pizzo Falcone terra quar- Erede Don Francesco Ferrari possiede
tarunata una con albori limito via publica, in questo territorio, in contrada Condelli

216
terra tumolata una, e lucra annui grana 40
1.10 Il Sacerdote Don Francesco Furcelli
In contrada il Frascillo terre aratorie tumo- rivela possedere in questo territorio
late 2. di meta, lucra annui Carlini sedeci d’Ardore due portioni di terre, lucra fertile
5.10 et infertile annui Carlini 24 8

[p. 1 bianca] Il Sacerdote Don Domenico Franco


rivela possedere in questo territorio beni di
[p. 2] Sacerdoti di Gerace legittima successione del suo fratello Don
Paolo, e sono li seguenti videlicet
Melicuccà In contrada li Stuppi terre tumolate due
circa alborate, stimate per docati quattro, e
Don Giovanni Malarbì di Gerace rivela grana venti, e paga alla Chiesa Arcipretale
possedere in questo Territorio l’infrascritti di Condoianne grano staglio tumoli 1.2
beni videlicet valutato carlini quindici, resta per carlini
In contrada lo lagano terre aratorie tumo- venti setti 9
lata 4., stimate per docati 3:20 10.20
In contrada la Pirara terra ratoria tumolate Il Procuratore del Sacerdote Don Do-
5: stimata per docati 3.60 12 menico Antonio Oliva rivela possedere
In contrada il Fundaco terre aratorie tu- in questo territorio li seguenti beni
molate 3. stimate per carlini 24 8 Nella contrada Stracà tumolate dieci di
In contrada la Monaca terre arborose terre arborose, stimate per docati 15:40
tumolate due, e mezza, stimate per docati 51.10
setti 23.10
In detta Contrada, che ne percepisce l’utile [p. 4] Molochio
dominio, la parte dominica rende alla Riporto d’once 51.10
mensa Viscovile di Gerace stimata per E più nella Contrada Piccolo terre tumola-
carlini 12. 4 te sei vitate, e arborose stimate per docati
Esigge stagli in grano a 7.1 valutato per 3.30 11
docati setti, e grana 25 24.05 Nella Contrada la Guardiola terre tumolate
once 82.05 quattro arborose, stimate per carlini 10
3.10
Il Sacerdote Don Giuseppe Riggio, Nella Contrada Scinà, terre montose et
Canonico rivela possedere in questo terri- infrottose tumolate 5., stimate per grana
torio terra tumolata una, e mezza in con- 80 2.20
trada Cafuni, stimata per carlini venti Esigge da particolari d’Ardore grano sta-
quattro 8 glio annui tumoli 7 valutato docati 7. 23.10
Un altro in contrada Cusentino di tumola- Esigge in danari docati 3 10
te due alborate, stimato per docati 4 13.10 once 101.20
once 21.10
Il Sacerdote Don Bruno Piromalli rivela
[p. 3] Il Sacerdote Don Geronimo Pe- possedere in questo territorio i seguenti
dullà rivela possedere in questo territorio beni Patrimoniali videlicet
d’Ardore li seguenti beni videlicet Una tenuta di terre rase di tumolate sei e
Nella contrada la ficara terre aratorie mezza, stimate per docati quattro e grana
tumolate dieci otto, stimate per docati 20: in contrada Gianestri 14
14.40 48
Esigge il jus quarti per il fondo tiene il Il Sacerdote Don Alia Ferrari possiede
magnifico Notar Tomaso Ripolo, un anno in questo territorio l’utile dominio di tu-
per l’altro carlini quindici 5

217
molate tré di terre alborate in contrada Un altro in contrada il Giudeo di tumolate
Brazzito, stimate per carlini 25 8.10 sei alborate, stimate per carlini 6 20
Un altro in contrada petrazomata alborato,
Il Sacerdote Don Stefano Marsano stimato per carlini 16 5.10
rivela possedere in questo territorio, in Un altro loco detto Cavaleri di tumolate
contrada l’olivarella terra arborosa quarto- due arborose, stimato per carlini 16 5.10
ronati sei stimata per grana 40 3.10 once 38.0
[p. 5] Riporto d’once 3.10
In contrada le pianti terre vitate, e alborate Il Sacerdote Don Gaetano Perre di Platì
tumolate due, stimate per grana 40 3.10 rivela possedere in questo territorio nella
In contrada la Signora Giulia terra vitata contrada melissari terre quartoronati tre
quartoronata una, stimata per grana venti vitate, e quartoronati due aratorie, stimate
20 per carlini 4 1.10
Un orto in contrada Stillisano Nella Contrada li Stinchi terre quartorona-
In contrada Notaro fori patrimonio terre te 3 alborate, stimate per carlini 5 1.20
dotali di gode in gode dal Dottor Gioanne Nella contrada il Figliolo terre quartorona-
battista Macrì, stimate per carlini 4 1.10 ti 3 disutili con alberi, stimate per grana
Una casa vacua quaranta cinque 1.15
once 8.20 Nella Contrada Condelli terra inculta
quartoronate tré, stimata per grana 30 1
Il Sacerdote Don Natale Fragomeni Nella contrada limbia terre quartoronate 3
rivela possedere in questo territorio nella stimate per grana 50 1.20
contrada Mileto, una tenuta di terre arbo- once 7.5
rose di tumolate 3., stimate per docati 6.50 [p. 7] Riporto d’once 7.05
21.20 Nella contrada Ferlà, stimata per grana
otto 2.20
Il Sacerdote Don Antonio Stillisano Unaltro in contrada Mileto, stimato per
rivela possedere in questo territorio, in carlini 14 4.20
contrada Gioanne Vicenzo un Giardinello, once 14.15
e paga alla Corte grano tumolo 0.1.1
Il Sacerdote Don Francesco Italiani di
Il Sacerdote Don Domenico Cavallari Santa Cristina Capo di famiglia Onesta
rivela possedere in questo territorio nella rivela possedere in questo territorio, in
Contrada Ferranti, stimato in testa di contrada il petto terre tumolate due. arbo-
mastro Antonino Murisciano di Bovalino, rose, stimate per grana duecento, o sia
nel rivelo due beni tenenti laici carlini venti 6.20
Un'altra in contrada pintamati di quarto-
Il Sacerdote Don Giuseppe Medici ronati 5 aratorie, stimata per carlini cinque
rivela possedere in questo territorio nella 1.20
Contrada Biamonte terre alborate tumolate Esigge grano staglio come dal rivelo annui
sei arborose e può lucrare anni carlini 15 5 tumoli 3.1 valutato docati 3.25 10.25
once 19.05
[p. 6] Giojusa
[p. 8] Siderno
Dottor Abbate Don Francesco Curiale
rivela possedere in questo territorio in [p. 1] Monasteri, Badie, Beneficij, Fore-
contrada il petto del fico tumolate due di stieri =
terre aratorie, e parte alborate stimate per
carlini 24, dico 22 7.10 Il Reverendo Don Bruno Arcadi Procu-
ratore di Monsignor Vescovo di Mileto,

218
rivela possedere in questo territorio detto [p. 3] La Badia di San Filippo Algirò di
Monsignore li seguenti beni videlicet Gerace possiede in questo territorio, nella
Un territorio campesi di tumolate novi in Contrada il Salvadore di tumolate due terre
contrada Colarrò, e né può lucrare annui arborate, stimate per carlini 25 8.10
carlini 27 9 In contrada Giuseppullo, colono Orazio
Un altro di tumolate 5 in contrada lo Zappia, stimate per carlini 14 4.20
pantano, parte alborate, e parte rase semi- In contrada li Stuppi più coloni stimato
nante, stimato per docati 6.20 20.20 per 5.20 17.10
Un pezzetto di terra in contrada il Cosen- In contrada sudetta più stimati per docati
tino di quartoronati due alborate stimate cinque, e grana 40 18=
per grana 75 2.15 E più in detta contrada colono il Magnifi-
Nella medesima contrada altro pezzetto di co Giuseppe Armeni, stimato rende 50 25
terre seminante, con alcuni piedi d’Alberi, E più in detta contrada colono mastro
stimato per docati 3:90 13 Antonio Romeo, erede Antonio Zappia, et
In contrada Trusciera terre alborate tumo- Erede Tomaso Codespoti rende 27.70
late tre in tré portioni, stimate per docati 92.10
5.30 17.20 E più in contrada Mottola colona la Prin-
Nella medesima Contrada sopra le case di cipal Corte stimato per 6 20
Trusciera altri due pezetti di terra alborate, E più in detta contrada li Stuppi colona
stimate per carlini dodeci 4 detta Corte rende 16.40 55.20
Un territorio di tumolate 14: nella contrada E più in detta contrada stimato per 8:
Brazzito, seù la Serra alborate stimate per 26.20
28.20 94 E più in detta contrada li Stuppi colono
Un altro in contrada li Landrelli di tumola- Carlo Romeo, stimato per grana 20 0.20
te 17 arborate, stimate per docati 22.50 E più in contrada Trusciera stimato per
68.10 carlini venti 6.20
Un altro in contrada il Salvadore di tumo- once 275
late 4 alborate, stimate per docati tré, e Tolta la metà secondo il concordato resta
grana venti 10.20 per once 137.15
once 239.25
[p. 2] Riporto d’once 239.25 [p. 4] Antonio Mina
In contrada Mileto terre tumolate 10 arbo-
rate stimate per docati 13.88 46.08 Il Procuratore della Mensa Viscovile di
Un altro nel loco detto Custuruni con Gerace rivela possedere in questo territo-
poco alberi seminante tumolate 18: stimate rio li seguenti beni videlicet
per docati 20.20 67.10 Una tenuta di terre disutili in contrada la
In contrada li gianestri terre tumolate 5. Grotta con piccolo canneto stimata per
alborate, stimate per carlini 24, e grana 5. carlini sedeci 5.10
Son 8.05 In contrada tré carlini la parte dominica in
E più in contrada Custuruni colono il comune colla Parochia di Santa Catarina di
Magnifico Domenico Zappia d’Antonio Gerace, stimata per carlini 12 4
stimate per carlini 16: 5.10 In contrada il petto del fico terre tumolate
Un altro in contrada Cafuni, colona la otto alborate, stimate per carlini otto 2.20
Principal Corte, stimato per docati 4 13.10 In contrada Vurgia quartoronate due di
Nella contrada Cacinnè coloni diversi terre alborate, rendono carlini due 20
particolari, stimato per 5.90 16.20 In contrada Schiavo terre tumolate 5.
once 399.18 arborate stimate per docati 6:8022.20
Tolta la metà secondo il Concordato resta In contrada Santa Maria la marina terra
per onci 199.24 quartoronata una arborata con Don Gio-
anne Malarbì stimata per carlini 12 4

219
Una tenuta di terre arborate di tumolate 2 In contrada Apraucci tumolate 5 di terre
stimata per docati 3.56 11.26 stimate per 2.80 9.10
In contrada le Gabelle tumolate otto di In contrada Cosentino terre tumolate sei
terre, stimate per docati 7 23.10 stimate per 2.80 9.10
In Contrada la Gallica terre rase tumolate Più in detta contrada tumolate 4: stimate
16 stimate per docati 9.80 32.20 per 3.20 10.20
In contrada il Vescovato terre rase tumola- In contrada la margina terre arborate
te venti, stimate per 14 46.20 tumolate 3, stimate per 6 20
Più in detta contrada, limito il Fiume In contrada il Giudeo terre di metà semi-
tumolate 2 di terre rase boscose con arbori nanti tumolate 12: stimate per 9.60 32
stimate per carlini 1.20 4 In contrada Santa Maria la marina terre
once 157.26 rase di metà tumolate 24. stimate parte sua
[p. 5] Riporto d’once 157.26 per docati novi, e grana sessanta 32
Esigge stagli in grano da diversi particolari Più in detta contrada tumolate 13, e mezza
tumoli 12.1.1 valutato per docati dodeci, e stimate per 8 26.20
grana trentasetti e piccioli sei 41.07.6 In contrada Cicala, seù Abatissa tumolati
In danaro censi docati 2:50 8.10 novi, stimate per 6.40 21.10
once 207.13.5 In contrada il Frascillo terre tumolate 2
Tolta la metà, resta per once 103.21.9 arborate, stimate per 1.30 18.20
In contrada sudetta in comune col Benefi-
Il Procuratore Don Antonio Totino del cio del Abbate Albini tumoli 12. stimati
Monastero di San Pantaleo di Gerace per 5:60 18.20
rivela possedere in questo territorio li In contrada li luppinati tumolate otto
seguenti beni arborate, stimate per 3.60 12
Un territorio di tumolate sei con dieci Più in detta contrada colono mastro Ora-
piedi di Celsi in contrada l’Abbruca stima- tio mittica, stimate per carlini 20 6.20
to per docati 4.80 16 once 220.10
Esigge grano tumoli 7.2 valutati per 50 25 [p. 7] Riporto d’once 220.10
once 41 Più in detta contrada terra vitata, e alborata
Per la metà son’once 20.15 colono Antonio Procopi dal quale esigge
grano tumolo 1 valutato 3.10
Il Procuratore della Santissima Annun- Più in detta contrada terra alborata, e vitata
ciata di Gerace rivela possedere in con- colono Biaggio Rianò, stimata per carlini
trada Vurgia terre tumolate 12: aratorie, e quattro 1.10
tumolata una, e mezza boscosa stimate per In contrada Mandarano terre tumolate
17.40 58 otto piani, e boscose in comune colla
In contrada Stracà terre rase tumolate […] Cappella del Rosario di San Nicola, stimate
di metà, stimate per 6.40 21.10 per carlini 1.40, e carlini tré esigge da
In contrada il Frascillo terre di metà tumo- Giuseppe Malgeri 5.20
late 4. stimate per 3.20 10.20 In contrada Sitini terre quartoronati 5.
Esigge 3.6012 arborate, stimate per 2.70 9
once 102 Più a canto di detta terra tumolata una e
Per la metà son’once 51 quartoronati 3 vitati, che esigge da Vittorio
Zappavigna grano tumolo 1.1 valutato per
[p. 6] Don Pietro Piromalli Procuratore carlini dodeci, e grana 5 4.05
del Monastero di Sant’Anna, rivela Più in detta contrada terra alborata tumo-
possedere in questo territorio li seguenti late 5., stimata per 6.60 22
beni videlicet In contrada la Pirarella terre tumolate 9. e
In contrada il Vescovato terre rase tumola- più altri tumolate setti, stimate per docati
te 12: stimate per 4.80 16 15.20 50.20

220
E più in detta contrada tumolate 4. vitate Per la contrada Araghi grano tumoli 6.0.1
colono Gianne Michele Spanò, oggi il valutato 6.12.6 20-12.6
Magnifico Domenico Spanò Nepote, Per la contrada il petto grano tumolo 1
stimate per 3.20 10.20 valutato docati 1 3-10
Più in detta contrada colono Vittorio Per la detta contrada in danaro 2.80 9.10
Zappavigna in due portioni, stimate per Per la contrada Marino 2.50 8.10
carlini 16 5.10 once 78.27.6
Più in detta contrada tumolata una accanto Per la metà once 39.13.9
di dette due partite, stimata per carlini otto
2.20 Il Guardiano del Convento di San
once 335.05 Francesco d’Assisi di Gerace rivela
[p. 8] Riporto d’once 335.05 possedere in questo territorio i seguenti
Più in detta contrada terre quartoronati sei beni videlicet
colono mastro Diego Procopi da lui esigge In contrada le Gabelle terre tumolate 20
grano quarti due, valutato per carlini 5 1.20 stimate per 9.20 30.20
Esigge in danari 18.20 60.20 In contrada il Salvadore e petrazomata dati
Esigge in grano tumoli 1.2 valutato 5 in colonia, stimate per 7 23.10
once 402.15 In contrada Gullo terre aratorie e arborate
Per metà sono once 201.07.6 rendono 4 13.10
Esigge per la contrada Mustari grano
Il Canonico Don Bruno Morisciano tumoli 2.0.1 valutato 7.02.6
Procuratore del Reverendo Capitolo E più per la contrada San Francesco
rivela possedere in questo territorio i d’Antonio Salinitri tumoli 1.3 valutati 5.25
seguenti beni videlicet In danaro per la contrada Mustari carlini
In contrada le Spine Sante terre tumolate 2.30 7.20
quattro vitate, arborate, stimate per docati once 87.27.6
otto 26.20 Per la metà son’once 45.03.9
In contrada Maurì terre alborate tumolate
otto, stimate per docati 15 50 [p. 10] Benetenenze di Benistari
In contrada Sitini terra tumolata una arbo-
rata, stimata per grana 50 1.20 Il Guardiano di San Francesco d’Assisi
In contrada il Capitolo terra tumolate venti di Gerace Procuratore di Santa Maria
alborate, stimate per 15.60 52 la Gratia rivela possedere in contrada
In contrada Salici terre tumolate 3. aratorie Trusciera, o sia l’Ammendolara terre to-
con albori stimate per carlini 16 5.10 molate quattro rendono 1.80 6
Esigge Dal Dottor Gioanne battista Macrì Per la metà once 3
censo bullale docati 16 53.10
E più dal Eredi Signori d’Amato 5.75 Il Convento di San Francesco di Paola
15.25 di Gerace esigge dal Magnifico Domenico
once 204.25 Spanò censo carlini 35 11.20
Per la metà son’once 102.12.6 Per la metà son once 5.25

[p. 9] Il Procuratore del Sacro Monte di Il Canonico Abate Marcello Vitale rivela
Gerace rivela possedere in questo territo- possedere nella contrada la margina terre
rio i seguenti beni videlicet arborate tumolate 12 stimate per carlini 28
In contrada Crispino terre tumolate dieci 9.10
parte boscose, e parte piani arborate, Nella contrada li luppinati terre tumolate
stimate per docati 6 20 4: arborate, stimate per docati tré, e grana
Esigge per la contrada marino grano tu- 50 12
moli 5.1 valutato 5.25 17.15 Per la Prebenda di San Procopio 21.10

221
Per la metà son once 10.20 In contrada Stracà terra vitata quartoronati
2. stimata per grana 20 20
[p. 11] Il Rettore del Beneficio del San- In contrada li gianestri terre aratorie tumo-
tissimo Rosario di San Nicola de Cana- late 2., stimate per carlini 12 4
li, rivela possedere nella contrada Manda- Più in detta contrada terra aratoria quarto-
rano terre aratorie di quarto tumolate sei in ronati dieci di 3:, stimata per carlini 17, e
comune col Monastero di Sant’Anna di grana cinque 5.25
Geraci, stimate per carlini 14: 4.20 In contrada Varagliote, seu Tafaria terre
Esigge in grano tumoli 1.2. valutato 5 arborate tumolate 3., stimate per docati
Esigge in danaro 65 2.05 quattro, e grana 20 14
once 11.25 In contrada Piccolo terra di meta tumolate
Per la metà 5.27.6 sei, stimate per docati 5.60 18.20
Esigge d’Antonio Zappia grano tumoli 3
Li Rettori, o siano Beneficiati di Santa valutato 2.15
Maria lo Reto di San Nicola rivelano once 48.10
esiggere censi in danaro 13.55 45.05 Per la metà sono 24.05
Per la metà son 22.17.6
E più per il fondo di Carlo Scruci carlini [p. 13] Il Beneficio di Santa Maria la
dodeci per metà carlini 6 2 Marina possiede in questo territorio in
once 20.17.6 contrada le Spine Sante tumolate 2. vitate,
rendono carlini 12 4
Il Beneficio di Santa Maria la Pietà di In contrada li luppinati la colonia di tumo-
Condoianne possiede in questo territorio late 3. di terre arborate, e tumolate novi
nella contrada Mustari terre alborate quar- aratori, e rendono 13.25
toronati 2: stimati per grana trenta 1 Più in contrada le Spine Sante colono
In contrada la Stroffa terra arborata tumo- Antonino Tallarida, e mastro Domenico
late 2., stimata per carlini 20 6.20 Todarello, rendono 4.10
In contrada Buculio terra tumolata una once 22.05
stimata per grana 40 1.10 Per la metà son’once 11.02.6
Più in detta contrada terre tumolate 2
aratorie, stimate per carlini otto 2.20 Il Beneficio delli Santissima Annuncia-
Più in detta Contrada terre quartoronati 3 ta di Bovalino possiede in questo territo-
stimate per carlini tré 1 rio, in contrada pintamati terra tumolata
once 12.20 una, stimata, e rendono carlini otto 2.20
[p. 12] Riporto d’once 12.20 Per la metà sono 1.10
In contrada le Gabbelli terre aratorie
tumolate quattro, e mezza, stimate per Il Beneficiato di San Francesco di
docati tré, e grana 15 10.15 Paola di Bovalino Don Francesco An-
In contrada l’Agliastri, seu Salici terre tonio Curiale, rivela possedere in questo
boscose, e alborate tumolate 8: stimate per territorio, in contrada Cavaleri la parte
docati cinque 16.20 dominica stimata per carlini 20 6.20
once 39.25 In contrada Castelli, seù audio, terre arbo-
Per la metà sono once 18.27.6 rate, stimate per carlini 25, e grana 6 8.16
once 15.06
Don Tuberio Morabito Beneficiato di Per la metà son 7.18
Santa Maria de Setti dolori di Con-
doianne rivela possedere in questo territo- [p. 14] Il Chierico Giachino Agnelli
rio li seguenti beni Beneficiato di San Nicola di Bovalino,
In contrada Chiara terra alborata tumolata rivela possedere un pezzotto di terre con
una, stimata per grana 80 2.20 fronde in comune col Dottor Gennaro

222
Zappia in loco detto Lisi, stimato per ce rivela possedere una tenuta di terre
carlini setti 2.10 rase, stimate per docati setti 23.20
Una portione di fronda in comune con Per la metà son 11.20
Don Ferdinando d’Amato in contrada le
Spine Sante, stimato per carlini 6 2 [p. 16] Il Canonico Don Domenico
Un’altra portione di fronde in comune con Campiti Beneficiato di San Gregorio
Don Antonio Zappia, in contrada Papa di Gerace rivela possedere in questo
l’Ammendolara, stimato per carlini 16 5.10 territorio, in contrada Mucheti terra stup-
Esigge ut in rivelo 5.43.6 18.03.6 pellate 3. stimata per carlini tré 1
once 27.23.6 Per la metà 15
Per la metà son once 16.26.9
Il […] Canonico Procuratore del Vene-
Il Beneficio di San Gioanne Evangeli- rabile di Gerace rivela possedere in que-
sta di Benestare possiede in contrada li sto territorio, in contrada li luppinati terre
luppinati terre tumolate due alborate sti- quartoronati 10: arborate, stimate per
mate per carlini 28 9.10 docati 8 26.20
Per la metà son 4.20 In contrada la Gabellotta la parte dominica
colona la Corte, stimata per carlini 12 4
Il Canonico Don Bruno Piromalli Be- Once 30.20
neficiato di San Gioanne Scacciamorta- Per la metà 15.10
ro di Gerace possiede in questo territorio E più in contrada Piccolo la parte Domini-
nella Contrada l’Ammendolara, seu il ca di più coloni stimata per docati 15.60 52
Giudeo tré tumolate alborate stimate per In contrada Salici terra boscosa quartoro-
5.2017.10 nati due, stimata per grana 40 1.10
[p. 15] Riporto d’once 17.10 once 53.10
In contrada Abbate terre aratorie tumolata Uniti l’once 30.20 di sopra son 30.20
una, con arbori stimata per docati tré, e Sono 84.0
grana venti 10.20 Per la metà sono 42
In contrada piccolo un’altra tumolata di
terre, stimata per carlini 12 4 [p. 17] Il Chierico Beneficiato Giuseppe
In contrada Santa Maria la Marina terre Raineri di Sant’Andrea Apostolo, rivela
tumolate quattro, stimate per carlini 22 possedere in contrada Vento terre tumola-
7.10 te 3. affittate a Vittorio Zappavigna per
once 39.10 4.5015
Per la metà, son’once 18.20 Per la metà sono 15

Il Sacerdote Don Domenico Franco Il Sacerdote Don Antonio Brigonso


Beneficiato di San Francesco Saverio Beneficiato di Santa Maria del Soccor-
di Gerace rivela possedere in contrada li so di Gerace, rivela possedere la parte
Stuppi terre tumolate 4., arborate, stimate dominica in contrada la Signora Giulia
per docati tré, e grana 60 12 colono Mastro Oratio Mittica, e Paolo
Per la metà 6 Landro, rende parte sua carlini 20 6.20
Per la metà son 3.10
Il Sacerdote Don Antonio Malarbì di
Gerace Beneficiato di Santa Maria lo Il Beneficiato di San Gioanne Teologo
Reto di Gerace rivela esiggere 5.74 19 possiede in questo territorio la parte do-
Per la metà 9.15 minica di più coloni, in contrada Griopollo
Rende 8 26.20
Il Sacerdote Don Tomaso del Balzo Per la metà 13.10
Beneficiato dell’Annunciatella di Gera-

223
[p. 18] La Chiesa della Sanità di Gerace Tiene una foresta di Ghiande in contrada
possiede in questo territorio, in contrada Richichi di tumolate dieci stimata per
Muscatello terre quartoronati 3. Aratorie docati 5 16.20
con arbori, rendono carlini 14 4.20 Esigge grano tumoli 6 valutato docati 6 20
E più in contrada Castelli terre quartoro- Esigge in danaro 5.0716.27
nati 10: aratorie, rendono carlini 15 5 once 65.070
once 9.20 Per la metà sono once 32.18.6
Pe la metà sono 4.25
[p. 20 bianca]
Il Procuratore della Cappella del Vene-
rabile della Terra di Condoianne pos- [s.n.] Barone
siede in questo territorio in contrada Co- Rivelo che fà alli Magnifici Amministratori
larrò terra aratoria tumolata una stimata Universali di questa Terra di Ardore Do-
peer carlini 4 1.10 menico Spanò Attuale Erario della mede-
In contrada Scrupina terre tumolate sei tré sima
scosciese, coste, e boscose, arborate stima- Illustre Don Giacomo Milano Marchie-
te per carlini cinque 1.20 se di San Giorgio, e Prencipe d’Ardore
Esigge il jus quarti sopra il territorio che è Possiedi li seguenti beni feudali videlicet
colono Francesco Iurato d’Oratio stimato Una tenuta di terre in contrada
per grana 25 25 l’Ammendolara di tumolate quattro arbo-
Tiene la metà del’arberi in contrada li rate stimate per 4 13.10
limachi colona la Corte Principale, stimata Un altra loco detto la Ficara di tumolate 3:
per carlini 6 2 in parte arborata stimata 3.80 12.20
Possiede in contrada il Frascillo terra Un'altra loco detto lo Schiavo di tumolate
tumolata una stimata per carlini 8 2.20 4 arborata, stimata 3 10
In contrada la Spagnola terra tumolata Un'altra loco detto Sfalassanò di tumolate
una, stimata per carlini 4 1.10 15: arborata, stimata 5 16.20
once 9.25 Un'altra loco detto Mandarano di tumolate
Per la metà sono once 4.27.6 3: arborati stimata 32:70 109
Un'altra loco detto Cusentino di tumolate
[p. 19] Il Procuratore della Chiesa ò sia 17 arborate, stimata 6 20
Santa Maria la Grotta possiede in questo Un'altra in contrada Trusciera di tumolate
territorio in contrada colarrò terre aratorie 20 arborate stimate 18 60
e boscose tumolate 3. stimate per carlini 4 Un'altra in loco detto Malgeri di tumolate
1.10 sei in parte alborati stimata 5 16.20
In contrada Calacocina terre tumolate 4 Un altra loco detto Notaro di tumolate 30:
con alcuni arberi, stimate per carlini 6 2 boscose, e seminanti stimata 12 40
In contrada Mastro Vapo terre tumolate 2 Un'altra loco detto Alea concessa ad me-
disutili, stimate per grana 20 20 liorandum di tumolate 15 stimata 26.20
In contrada Scrupina terra tumolata una Un'altra loco detto barletta seu Limachi di
disutile, stimata per grana 30 1 tumolate 60 arborate, stimata per docati 40
In contrada Spanarmello terre tumolate 3 33.10
aratorie, e boscose, stimate per grana 60: 2 once 438.10 //
In contrada Condelli terre tumolate 2:
boscose et aratorie, stimate per grana 40 Benitenti del Bianco
1.10 Riporto d’once 438.10
In contrada la Gabella terre tumolate 5: Un'altra loco detto la Gabellotta seù Fra-
aratorie, e boscose, stimate per carlini 10 scillo di tumolate 3 arborate, stimati per
3.10 docati tré, e grana 20 10.20

224
Esigge molti censi in danaro da particolari Un altra loco detto margina di tumolate sei
per il solo delle loro case, docati cento e al Mastro di Cappella di Gerace, stimata
cinque, grana quaranta cinque e piccioli 1.12 3.22
undici 315.15.11 Un’altra loco detto la Gabellotta di tumo-
Esigge stagli in grano da diversi case e late 8 in due partite rendititia al Reverendo
stabili tumoli 73.2.1 valutati per docati Capitolo di Gerace stimata 2.08 6.28
settantatré 62.6245.12 once 121.16 //
Un'altra loco detto la Calcara di tumolate Riporto d’onze de beni Burgensatici
18 stimata per docati 5 16.20 121.16
Un'altra loco detto Artulia, seù gianestri, Un altra loco detto Vescovato di tumolate
vitati, e arborati tumolate 25 stimata per 2 stimati 0.64 2.04
docati 10 33.10 Un altra loco detto Varunisi arborata di
Un altra loco detto il Puzzo, seù Pagliarel- tumolate 10 in due partite, stimati per
lo di tumolara una rasa stimata per carlini docati 6.40 2.10
0.60 2 In contrada Calacocina tumolata una
Esigge il jus dell Mastrodattia Criminale, boscosa stimata per grana 0.10 10
che s’affitta a particolari di detta Terra Un altra loco detto Gioanne Vicenzo seù
Esigge ancora il jus della Bagliva e Catapa- Gioannazzo di tumolate 8: arborate stima-
nia, che pure s’affitta à particolari ta per docati 4.80 16
Un castello, o sia Palazzo con più camere Un altra loco detto Afflitto di tumolate 2.
per commodo di detto Signor Marchese arborate stimata per 1.02 3.12
Possiede detto illustre ed Utile Signore li Un altra loco detto Condelli di tumolate 3.
seguenti beni Burgensatici videlicet stimata per 1.204
Una tenuta di terre costose nomata pondi- In detta contrada terra quartoronati sei
ci di capacità di quarto// aratorie, stimata per 0.60 2
ronati dieci stimata 0.90 3 Un altra detta la Gabella di tumolate 2.
Un’altra loco detto Petrazomata di tumola- aratorie, stimata 0.80 2.20
te 8: stimata 2.40 8 Un altra loco detto Tafaria di tumolate 3.
Un altra nomata allera seminanti di quarto- arborati stimata 1.12 3.22
ronati sei stimata 0.60 2 Un altra loco detto Gullo di tumolate
Un altra loco detto il Giudeo di tumolate cinque arborate stimata 4.80 16
30: aratorie stimata 10 33.10 Un'altra loco detto lucà di tumolate 3
Un altra loco detto Mottola, seu Cafuni costerose stimate per 0-903
arborata di tumolate 4 dove è colona Un altra loco detto Stillisano di tumolate
Padrona diretta la Gancia di San Filippo, cinque stimata per 3.20 10.20
stimata 2.408 Un altra loco detto la Cerasara di tumolate
In detta Contrada un altra tenuta di terre 2. aratorie stimata 80 2.20
arborate diretta Padrona detta Gancia once 212.16 //
stimata 0.96 3.06 Riporto d’onze 212.16
Un altra nomata Cafuni arborata di tumo- Un altra loco detto Ciccomauro di tumola-
late 4: rendititia alla Badia di Mileto stimata te 2 arborata, rendititia alla Chiesa Arcipre-
1.60 5.10 tale di Bovalino, stimata per carlini 0.40
Un altra nomata le Stuppi, seu Marcello 1.10
Zappia di tumolate sei rendititia alla Badia Esigge censi affrancabili da diversi partico-
di San Filippo Argirò stimata 4.8016 lari, ut in rivelo docati 126.95.9 423.05.9
In detta contrada terre tumolate 3 arborate Esigge da Mastri Trattori di Seta per il
rendititia alla detta Badia di San Filippo luogo, che dona à collocare i manganelli
stimata 3.20 10.20 docati 16 53.10
Un altra nomata il Giudeo di tumolate 8: once 690.11.9
stimata per 6.40 21.10

225
[p. 1] Parochie In contrada Gripollo terre tumolate setti e
mezza, in tré partite arborate, stimate per
Don Giuseppe Calabretta Arciprete e 1.60
Paroco in questa Terra sotto il titolo di Nella Contrada Abate Leo terre tumolate
San Leonardo, esigge da questa Universi- quattro arborate, stimate 4
tà per non esser dotata la Chiesa 66 Nella contrada tré carlini terre tumolate 8:
in comune colla Mensa
Il Paroco di San Nicola del Cofino Don [p. 3] di Gerace arborate, stimate 3
Bruno Piromalli rivela possedere In contrada Mucheti terre tumolate 4
l’infrascritti beni stabili videlicet arborate divisi in tré partite, ove son coloni
In contrada il pantano, Fiumara, e Lenza Erede Domenico Oliva, et altri stimate per
del Landro terre tumolate 3: stimate per 50
docati 8.40
In contrada l’Ammendolara, o sua Giane- Il Parroco di San Nicola Fanocarastro
stri tumolate quattro rase aratorie stimati Don Paolo Cavallo di Gerace rivela
per 3.20 possedere in contrada pintamati tumolate
quattro di terre coloni l’Erede Don Fran-
Il Paroco di San Nicola comebracone cesco Zappia stimate [ ]
Don Francesco Monteleone di Gerace
rivela possedere rivela possedere in con- Il Paroco di San Nicola de Rogirone
trada Santa Maria la Marina terre tumolate Don Domenico Franco della Città di
3 arborate Gerace rivela possedere li seguenti beni
videlicet
Il Paroco di Santa Maria del Mastro In contrada Merlo terre aratorie arborate
Don Francesco Chinè di Gerace rivela tumolate 3: stimate per 3.20
possedere li seguenti beni videlicet Il contrada il Salvadore un pezzetto di
Nella contrada la Nucara terre tumolate terre di tumolate 2. parte arborata colono
quattro alborate, stimati per docati 5.20 Francesco Iurato stimata 1.20
[p. 2] In contrada Varunesi un pezzotto di In detta Contrada terre tumolate due
terra in comune colla Parochia di Santa arborate, stimate 2.50
Catarina di Condoianne di tumolara una In contrada Salici uno pezzotto di terre
stimata [ ] quartoronati sei concessi ad meliorandum
In detto loco più quartoronati due di terre à Giuseppe Spanò stimate 1.50
stimati [ ] In contrada Ferlà terre tumolate dodeci
Nel luogo detto le Spine Sante terra tumo- parte alborate stimate 8.80
lata una arborata, stimata per 0.40
In detto loco terre quartoronati due albo- [p. 4] Bombili
rate
In detto loco più in comune colla Parochia Il Paroco Santa Maria Veteris e San
di San Biaggio di Gerace stimata [ ] Biaggio del Borgo Maggiore di Gerace
Esigge detta Parochia censi enfiteutici in Don Salvadore Gentile rivela possedere i
grano da diversi particolari di questa terra seguenti beni videlicet
tumoli 7 In contrada la Grota di Pignatello un
pezzotto di terre arenosi, stimato 1
Il Paraco di Santa Catarina Vergine, e In contrada li luppinati un Giardino ove è
Martire Don Domenico Antonio de colono l’Erede Domenico Macrì stimato
Lonardis della Città di Gerace rivela 1.80
possedere li seguenti beni videlicet La quarta portione per la parte dominica in
Nella contrada il Frascio terre tumolate 3 contrada le spine Sante stimata [ ]
arborate, stimate per carlini 1.60

226
In contrada Caccamo un pezzotto di terra Il Paroco ò sia Arciprete della Terra di
di metà stimato [ ] Bovalino Don Gaspero Marrapodi rive-
In contrada le Limachi un pezzotto di la possedere i seguenti beni videlicet
terre di cinque, due, stimato 1.20 In contrada la Ficarella terre tumolate due
In contrada il Salvadore un giardinello di e mezza affittati à Pietro Paolo Zappia per
fronde sicome quarti setti di grano 1.75
In contrada Ferlà un pezzotto di terre In contrada lo Sbirro terre tumolata una
arenosi stimato [ ] colono Giuseppe Trimboli rende 40
In contrada San Cristofaro terre quartoro-
Il Paroco Arciprete Abbate Carlo Alurio nati sei con arbori stimate [ ]
della Città di Gerace rivela possedere in In loco detto Don Riti terre quartoronati
contrada Cavaleri, seu pintamati due rom- sei arborati stimate [ ]
buri di terra con alcuni piedi d’arbori La parte dominica dove e colono mastro
stimati 1.60 Giuseppe Amadeo di Careri
In detta contrada possiede terre tumolate
[p. 5] Il Paroco Don Rinaldo Paladino 2.2 inculte, e di mala qualità
di Gerace possiede in questo territorio in In contrada mucheti colono l’Erede Don
contrada le Spine Sante terra arborata Francesco Zappia
tumolate 3 li rendono 4 In contrada il Pantano seù Giuseppullo
terre tumolate tré arborate colono l’Erede
San Giacomo Apostolo di Gerace pos- Don Agostino Zappia
siede nella contrada la Guardiola terre [p. 7] Siegue detto Arciprete
tumolate sei campesi, e arborate, stimate 1 In contrada la Chiusa terre tumolate tré, e
mezza con albori stimate [ ]
Il Paroco di Santa Catarina della Terra In contrada allera in comuni colla Parochia
di Bovalino Don Domenico Scundi di Santa Maria l’Assonta terre tumolate
rivela possedere i seguenti beni videlicet due stimate [ ]
Nella contrada li Filici tumolate setti e In contrada tagliarella terre tumolate 5
quarti trè parte arborate stimate per 3-40 stimate [ ]
In contrada Santa Maria la Marina terre Esigge in grano da diversi particolari annui
quartoronati dieci di terzo, stimate 70 tumoli 10.1.1 10.37.6
In contrada Cavaleri terre quartoronati Esigge in danaro 09
cinque con arbori, stimate 2
In detta contrada colono il Magnifico Il Paroco di Santa Maria l’Assonta di
Saverio Morabito stimato 20 Bovalino possiede in questo territorio li
In detta contrada più tumolate quattro, e seguenti beni videlicet
mezza di terzo rendono 2.40 In contrada la Guardiola terre quartoronati
In contrada Don Riti terre tumolate quat- due, stimate 20
tro arborate stimate 1.40 In detta contrada terre quartoronati 3 con
[p. 6] Siegue detto Paroco Scundi arbori stimate 1
In contrada San Cristofaro terre quartoro- In contrada il Rizzo terre quartoronati 10:
nati novi con fronde stimate rendono 1.20 con arbori stimate 2.40
In contrada Mucheti terra tumolata una In contrada Varciama terre quartoronati 3
rendono 1 stimate per 40
Esigge d’Oratio Zappia grano tumoli 2.2 In detta contrada più terre arborate quar-
2.50 toronati 3 stimate per 2.40
E più da particolari grano tumoli 5.1.1 In contrada Castelli la parte dominica
5.30.6 colono Giglio Ielasi, stimata 1.80
Esigge in danaro 6.36 In contrada Caccamo terre aratorie quarto-
E più in danaro 1.20 ronati 10 stimate 1.50

227
In contrada li luppinati la parte dominica Più in detta contrada di tumolate 3 in
colona la Cappella di Santa Maria la Mari- comune ed indiviso con Gioanne Iacomo
na, stimata 2.40 Maurelli stimate [ ]
[p. 8] Siegue detta Parochia In contrada la Ficara terre quartoronati
Più in detta contrada la parte dominica cinque arborate in comune, et indiviso con
colono Francesco Scruci di Saverio stimata Saverio Zappavigna stimate [ ]
2 In contrada li luppinati terra tumolata una
Più in detta contrada la parte dominica alberata, stimata [ ]
colono Francesco zappia d’Antonio stima- In contrada il puzzicello terre tumolate
ta 40 sedeci, stimate [ ]
[p. 10] Siegue detta Arcipretura
La Parochia di Setti Dolori di Benesta- In contrada Mustari terre tumolate due, e
re possiede in questo territorio i seguenti mezza alborate stimate [ ]
beni videlicet Esigge censi in danaro da diversi particola-
Nella contrada Caccamo terra aratoria ri, ut in rivelo 2.75.6
tumolata una 70 Esigge in grano tumoli 5 5
Nella contrada li luppinati la parte domini- E più staglio in grano tumoli 2 2
ca colono Antonio Carpenteri stimata 40
Il Paroco di Santa Catarina di Con-
La Parochia o sia Arcipretura di Careri doianne Don Giacomo Mollica possiede
possiede in contrada Caccamo terre tumo- in questo territorio e distretto di questa
late 2. stimate 1.40 Terra li seguenti beni
Nella contrada il Frascillo terra tumolata Due pezzetti di terre entro questa Terra
una stimata 40 vacui, e senza verun lucro
In contrada li Limachi un stabile vitato di
[p. 9] Il Paroco, o sia Arciprete della tumolate due stimato per docati quattro, e
Terra di Condoianne Don Stefano grana 20 4.20
Marsano rivela possedere li seguenti beni Il jus quarti del loco ove è colono l’Erede
videlicet Saverio Scruci , stimato per carlini cinque
Nella contrada li Landrelli una tenuta di 0.50
terre di quartoronati sei, stimate [ ] In contrada Vurgia la metà del’alberi rende
Nella contrada le Zimbe una tenuta di 30
terre tumolate cinque boscose, et inculte, In detta contrada la metà dell’arbori colo-
stimati [ ] no l’Erede Don Saverio Procopi rende 60
In contrada Scrupina un stabiletto arbora- In contrada Varunesi il jus quarti del loco
to in comune et indiviso con Oratio e tiene il Magnifico Oratio Macrì stimato 80
Francesco Zappia di tumolate 3. Stimato [ In detta contrada due pezzetti di terre
] quartoronati 3. arborate stimate 80
In detta contrada un stabiletto arborato, et In contrada Notaro terra tumolata una
in comune con Don Antonio Zappia di stimata 1.20
tumolate due, e mezza stimato [ ] E più un'altra tumolata stimata 40
In contrada Salici una tenuta di terre arbo- In contrada Mandarano terra una stuppel-
rate di tumolate novi, stimata [ ] lata arborata stimata 50
In contrada tortomeni una tenuta di terre [p. 11] esigge da Giuseppe Trimboli per il
in comune, et indiviso con Gioanne batti- fondo di Vurgia grano staglio tumolo 0.1
sta Todarello arborati stimate 0.25
In contrada l’agliastro, o sia Salvadore, una In contrada San Cristofaro terra quartoro-
tenuta di terre di tumolate 2 stimate [ ] nati rende 20
In contrada Colacocina terra tumolate 2,
stimate 60

228
Esigge da Francesco e Vittorio Spatolisano Don Giuseppe Campagna n. 8 once 12.06
grano staglio tumolo 1 1 Don Gianleonardo Pedullà n. 10 once 6
Più in contrada Colacocina in comune Don Giuseppe Colacoci n. 11 once 8.05
colla Parochia di San Gioanne battista di
Condoianne terra boscosa, et inculta tu- Collettiva de Beneficiati d’Ardore
molate 3. stimata 20 Don Antonio Zappia n. 1 once 17.08
In contrada Salici terra alborata, e inculta Don Ferdinando d’Amato n. 2 once 86 11
tumolate quattro, stimata 40 Beneficiato di San Francesco di Paola n. 4
In contrada Tortomeni terre quartoronati once 68.17.6
3 rendono 30 Don Giuseppe Calabretta Beneficiato
In contrada l’Ammendolara sotto dromo dell’Anime Purganti n. 5 30.27.4
terre tumolata una alborata stimata 60 Procuratore del Santissimo Rosario n. 7
Esigge il jus quarti del loco detto li bifari once 114.24
colono Domenico Marando, stimato 40 Dottor Gennaro Zappia e consocij Rettori
In detta contrada terre quartoronati sei del Beneficio di San Gioanne battista n. 9
alborati stimate 1.45 once 67.10
In contrada il puzzo terra tumolata una, Don Giuseppe Calabretta Procuratore del
stimata 1.40 Santissimo n. 11 once 187.19
Esigge dal erede del quondam Francesco Maria Macrì Compatrona del Beneficio del
Zappavigna la metà del loco detto i bifari, Crocifisso n. 13 once 26.24
stimato 45 Pietro Paolo Zappia Compatrono
Più in detta contrada terre quartoronati 3. dell’Immacolata n. 15 once 15.14 //
arborati stimate per 2 Procuratore della Chiesa di San Rocco n.
Esigge in danaro 7.45 16 once 66.15
In grano tumolo 0.0.1 12.6 Procuratore del Sacro Monte n. 17 once
33.06
[p. 12] La Parochia di San Gioanne Tesuriero della Congregatione di Santa
Battista di Condoianne possiede in Rosa n. 19 12.28
questo territorio i seguenti beni videlicet Don Antonio Rianò beneficiato n. 20 once
Nella Contrada La Grotta la parte Domi- 15.24 //
nica di più coloni, stimata 3.10
Nella Contrada Ferla la parte Dominica di Collettiva de Forastieri non abitanti
due coloni stimata 1.10 laici
Nella Contrada Salici tré giardinelli arbora- Pietro Parlongo di Bombile n. 1 once 4
ti, stimati 3-60 Domenico Prescemadi di Bombile n. 1
Nella Contrada Merlo terre tumolate due once 9.10
di quarto stimate 80 Domenico Celodonesi di San Nicola n. 2
Nella contrada la Margina la parte Domi- once 0.25
nica con Bruno Spagnolo stimata 4 Vedova Saverio Maurelli di Casalinovo n.
Nella Contrada Tortomeni terre vitate 2 once 1.17.6
quartoronati tré, stimate 40 Agata Catanzariti di Casalinovo n. 2 once
5.18
[s.n.] Collettiva de Sacerdoti d’Ardore Agostino Antico di Casalinovo n. 2once
doppo la Collettiva generale 3.10
Don Antonio Zappia n. 1 once 43.20 Francesco Folea di San Nicola n. 3 once
Don Ferdinando d’Amato n. 2 once 0.20
104.14.6 Magnifico Angelo Poggio di Terranova n.
Don Giuseppe Calabretta Arciprete n. 4 3once 21.10
once 39.27.10 Domenico Sanso in Napoli n. 3 once 1
Don Giuseppe Procopi n. 5 once 13.16.6 Oratio Chinè di San Nicola n. 4 once [ ]

229
Nicola Zappia di San Nicola n. 4 once Oratio Perre di Benestare n. 24 once [ ]
65.20 Erede Don Domenico Macrì di Benestare
Francesco Pelle di San Nicola n. 8 once 2- n. 24 once 1.10
25 […] Domenico Francuneri di Benestare n.
Mastro Antonio Strati di Brancaleone n. 8 24 once 1
once 1 Francesco Zappia di Benestare n. 24once
Giacinto Morabito del Bianco n. 9 once 6.10
20.15 [ ] Bruno Trimboli di Benestare n. 25
Dottor Gennaro Zappia del Bianco n. 10 once 5.10
once 119.01.6 Giulio Romeo di Benestare n. 25 once 1
Vedova Giuseppe Armeni del Bianco n. 14 Gratia Romeo di Benestare n. 25 once
once 1.0 1.10
Dottor Lonardo Lanza di Varapodi n. 14 Bruno Spagnolo di Sant’Ilario n. 25 once
once 48.20 6.20
Geronima Zappia di Platì n. 14 once 4 Antonio Marsano di Sant’Ilario n. 25 once
Magnifico Bruno Zappia di San Luca n. 15 1.10
once 17.10 Giuseppe di Vito di Sant’Ilario n. 25 once
Mastro Francesco Calipari di San Luca n. 5.10
16 once 4 Gelonardo Calipari di Portigliola n. 25
Erede Don Domenico Palmeri di Careri n. once 54.05
16 2.20 Giuseppe Filippone di Portigliola n. 26
Mastro Giuseppe Amadeo di Careri n. 16 once 2
once 6.10 Gianne battista Mollica di Portigliola n. 26
Antonio Procopi di Bovalino n. 17 once once 0.20
10.05 Tomaso Codespoti di Portigliola n. 26 7.10
Mastro Antonino Procopi di Bovalino n. Carlo Stillisano di Portigliola n. 26 once
18 once 2 3.10 //
Antonio Pullifrone di Bovalino n. 18 once Onofrio Alecci di Portigliola n. 26 once
[ ]// 5.10
Domenico Perre di Bovalino n. 19 once 1 Giuseppe Armeni di Bovalino n. 26 once
Notar Francesco Procopi di Bovalino n. 21.16
19 once 10.12.6 Beatrice Fazari d’Antonimina n. 27 once 4
Nicola Marrapodi di Bovalino n. 20 once Domenico Curulli di Ciminà n. 29 once 13
3.15 Vincienzo Renda di Ciminà n. 29 once [ ]
Vedova Giuseppe Alvaro di Bovalino n. Baron Don Domenico Arcadi di Gerace n.
20 once 4.20 31 once 50.13
Erede Mastro Antonino Murisciano di Oliva Morabito di Gerace n. 31 once 50.20
Bovalino n. 20 once 1.20 Gioanne Migliaccio di Gerace n. 31 once
Antonio Zappia di Bovalino n. 20 once 25.10
1.10 Domenico Piromalli di Gerace n. 32 once
Giuseppe Napoli di Benestare n. 21 once 60
[ ] Ettore Candida di Gerace n. 32 once 23.10
Gioanne Maurelli di Brancaleone n. 21 Policarpio Carlino di Gerace n. 32 once
once [ ] 47.15
Domenico Zappia di Benestare n. 22 once Domenico Sullazzo di Gerace n. 32 once 2
[ ] Mastro Biase Castelli di Gerace n. 32 once
Elisabetta Macrì di Benestare n. 22 once 7
2.15 Erede Domenico Cangemi di Gerace n. 32
Francesca Gliozzi di Benestare n. 23 once once 1
3.10

230
Don Ettore Pignatelli di Gerace n. 33 once Collettiva di Monasterij, Badie, Benefi-
25.10 cij Menze Viscovili, et altri
Don Giuseppe Napoli di Gerace n. 33 Procuratore della Mensa di Mileto n. 1 per
once 2.20 la metà once 199.24
Dottor Giuseppe Curiale di Siderno n. 35 Badia di San Filippo Algirò n. 3 per la
once 16.16 metà once 137.15
Gioanne Sabbato Jeraci di Gioiusa n. 37 Procuratore della Mensa di Gerace n. 4 per
once 40 la metà once 103.21.9
Erede Don Domenico Pignatelli di Gioiu- Procuratore del Monastero di San Pantaleo
sa n. 38 once 35.20 di Gerace n. 5 per la metà once 20.15
Magnifico Giuseppe Amato di Grotteria n. Procurator del Monastero dell’Annunciata
38 once 6.20 di Gerace n. 5 per la metà once 51
Erede Don Arrigo Giurato di Santa Cristi- Procuratore del Monastero di Sant’Anna di
na n. 38 once 9.10 Gerace n. 6 per la metà once 201.07.6
Dottor Francesco Ammendolia di Polisti- Procuratore del Reverendo Capitolo di
na n. 38 once 9.10 Gerace n. 8 per la metà once 102.12.6
Chierico Francesco Baviri di Siderno n. 38 Procuratore del Sacro Monte di Gerace n.
once 6.20 9 per la metà once 39.13.9
Dottor Fisico Gennaro Moise di Macrì di Gurdiano di San Francesco d’Assisi di
Molochio n. 39 once 50.14 Gerace n. 9 per la metà once 45.03.9
Carlo Chiricosta di Melicuccà n. 41 once Procuratore di Santa Maria la Gratia di
14.22.6 detto Convento n. 10 per la metà once 3
Erede Don Francesco Ferrari di Con- Convento di San Francesco di Paola di
doianne n. 42 once 6.20 // Gerace n. 10 per la metà once 5-25
Abate Marcello Vitale Prebendario di San
Collettiva de Sacerdoti di Gerace Procopio di Gerace n. 10 per la metà once
Don Giuseppe Malarbì n. 2 once 82.05 10.20
Don Giuseppe Riggio n. 2 once 21.10 Beneficio del Santissimo Rosario di San
Don Geronimo Pedullà n. 3 once 53 Nicola n. 11 per la metà once 5.27.6
Don Francesco Furcelli n. 3 once 8 Beneficio di Santa Maria lo Reto di San
Don Domenico Franco n. 3 once 9 Nicola n. 11per la metà once 24.17.6
Don Domenico Antonio Oliva n. 3 once Beneficio di Santa Maria la Pietà di Con-
101-20 doianne n. 11 per la metà once 18.27.6
Don Bruno Piromalli n. 4 once 14 Beneficio de Setti Dolori di Condoianne n.
Don Alia Ferrari n. 4 once 8.10 12 per la metà once 24.05
Don Stefano Marsano di Condoianne n. 4 Beneficio di Santa Maria la Marina di
once 8.20 Polistina n. 13 per la metà once 11.02.6
Don Natale Fragomeni di Portigliola n. 5 Beneficio dell’Annunciata di Bovalino n.
once 21.20 13per la metà once 1.10
Don Antonio Stillisano di Portigliola n. 5 Beneficio di San Francesco di Paola di
once [ ] Bovalino n. 13 per la metà once 7.18 //
Don Giuseppe Medici del Bianco n. 5 Beneficio di San Nicola di Bovalino n. 14
once […]1 per la metà once 13.26.9
Don Francesco Curiale Arciprete di Sider- Beneficio di San Gioanne Evangelista di
no n. 6 once 38 Benestare n. 14 per la metà once 4.20
Don Gaetano Perre di Platì n. 6 once Beneficio di San Gioanne Scacciamortaro
14.15 di Gerace n. 14 per la metà once 18.20
Don Francesco Italiani di Santa Cristina n. Beneficio di San Francesco Saverio di
7 once 19.05 // Gerace n. 15 per la metà once 6

231
Beneficio di Santa Maria lo Reto di Gerace Paroco di Santa Maria Veteris di Gerace n.
n. 15 per la metà once 9.15 4[ ]
Beneficio dell’Annunciatella di Gerace n. Arciprete di Gerace Don Carlo Alurio n. 4
15 per la metà once 11.20 1.60
Beneficio di San Gregorio Papa di Gerace Paroco Don Rinaldo Paladino di Gerace n.
n. 16 per la metà once 15 54
Beneficio del Venerabile di Gerace n. 16 Ospidale di San Giacomo Apostolo di
per la metà once 42 Gerace n. 5 1
Beneficio di Sant’Andrea Apostolo di Paroco di Santa Catarina di Bovalino n.
Gerace n. 17 per la metà once 7.15 527.73.6
Beneficio di Santa Maria il Soccorso di Paroco di Santa Maria l’Assonta di Bovali-
Gerace n. 17 per la metà once 3.10 no n. 7 14.50
Beneficio di San Gioanne Teologo di Arciprete di Bovalino n. 6 [ ]
Gerace n. 17 per la metà once 13.10 Paroco Santa Maria de Setti Dolori di
Chiesa della Sanità di Gerace n. 18 per la Benestare n. 8 1.10
metà once 4.25 Arciprete di Careri n. 8 1.80
Procuratore della Cappella del Venerabile Arciprete di Condoianne n. 9 [ ]
di Condoianne n. 18 per la metà once Paroco di Santa Catarina di Condoianne n.
4.27.6 20 26.12.6
Procuratore della Chiesa di Santa Maria la Paroco di San Gioanne battista di Con-
Grotta di Bombile n. 19per la metà once doianne n. 12 13 //
32.18.6
Illustre Marchiese di San Giorgio per li Collettiva generale dell’once
beni burgensatici n. 21 once 690.11.9 // Oncie de Cittadini 7192.09
di Vedove, e Vergini oncie 127.26
Parochie di Ecclesiastici Cittadini seculari oncie
Arciprete d’Ardore Don Giuseppe Cala- 227.29
bretta n. 166 di Chiese, e Beneficij del Paese per la metà
Paroco di San Nicola del Cofino di Gerace dell’oncie 743.17.10
n. 1 11.60 di Forastieri non abitanti laici 1408.06
Paroco di San Nicola comebracone di di Forastieri non abitanti Ecclesiastici
Gerace n. 1 [ ] Seculari oncie 404.05
Paroco di Santa Maria del Mastro di Gera- di Chiese, Monastieri, Badie, Beneficij, et
ce n. 1 [ ] altri luoghi pij forestieri per la metà
Paroco di Santa Catarina di Gerace n. 2 dell’oncie 1204.29
10.70 Del Barone per li beni burgensatici
Paroco di San Nicola Fanocarastro di 690.11.9
Gerace n. 3 [ ] In tutto sono salvo &c. oncie 12099.14.5
Paroco di San Nicola Rogirone di Gerace
n. 3 17

232
- II -

IL GRANDE INVENTARIO DEL CASTELLO DUCALE DI ARDORE

(SASL, Fondo notarile, Gerace, notar Mario Gualtieri, b. 54, v. 405, ff. 4r-21r, Ardore, 27
febbraio - 6 marzo 1677, edito da V. Naymo in Il grande inventario del castello di Ardore: edizione di
un documento del XVII secolo, «Incontri meridionali», n. 2-3, 1994, 29-95).

[f. 4r] In nomine domini nostri Iesu cembris millesimo sexcentesimo settuage-
Cristi amen simo sexto dico sexto 1676, Catanzarij per
Anno nativitatis eiusdem millesimo Regiam Audientiam et subscriptum domi-
sexcentesimo settuagesimo settimo, deci- num Regium Auditorem et caput Aulae
mae quintae inditionis, die vero vigesima eiusdem, visa comparitione praesentata
settima februarii, hora vigesima diei, in pro parte domini Oratii Gamba corta, filii
Terra Ardoris. Regnante &c., Anno &c. legitimi, et naturalis quondam illustris
Nos &c., notum facimus &c., quod Ducis Ardoris domini Caruli Gambacorta
eadem praedicta die ejusdem mensis, et dominae Mariae Lucifero, matris et
ibidem &c., essendono stati richiesti per tutricis dicti domini Oratij, viduae quon-
nome e parte della Signora Donna Maria dam illustris Ducis domini Ferdinandi et
Lucifero, Vidova del quondam illustre domini Saverii Gambacurta, tutorum
Duca d’Ardore don Carlo Gambacorta ac testamentariorum eiusdem domini Oratii
matre et tutrice del Signor Don Oratio petentes dictum dominum Oratium decla-
Gambacorta figlio et herede di detto rari heredem universalem et particularem
quondam illustre Duca d’Ardore Nec non dicti domini Caruli sui patris in feudalibus
li Signori don Ferdinando et don Saverio ac burgensaticis cum beneficio legis et
Gambacorta, tutori testamentarii del me- inventarij et cum protestatione quod non
desimo don Oratio, donna Silvia e donna intelligantur confusa eius jura. Visa infor-
Saveria, essendono personalmente conferi- matione desuper sumarie capta in qua
ti nel castello di detta terra d’Ardore nel constat de morte et sepultura dieti domini
quale soleva abitare il detto quondam Caroli Gambacurta ducis Ardoris visoque
illustre Duca, et essendono in quello la testamento eiusdem in qua instituit eius
suddetta Signora donna Maria Lucifero heredem universalem et particularem
vedova ut supra, sincome matre e tutrice dictum dominum Oratium eius filium fuit
di detto Signor don || [f. 4v] Oratio, figlio provisum et decretum prefatum dominum
et herede di detto quondam illustre Duca e Oratium Gambacurta fore et esse decla-
li Signori don Ferdinando et don Saverio randum et confirmandum heredem uni-
Gambacorta, tutori ut supra, coram nobis versalern et particularem ex testamento
&c., asseriscono qualmente li mesi passati dicti quondam illustris Ducis Ardoris
passò da questa a miglior vita il detto domini Caruli Gambacurta sui patris, cum
quondam illustre Duca fatto prima il suo beneficio legis et inventarij in feudalibus et
nuncupativo testamento, nel quale istituì burgensaticis cum protestatione predicta
herede universale et particulare detto prout presenti decreto declaratur confir-
Signor don Oratio, il quale come tale fù matur qui uti talis valeat hereditatem pre-
dichiarato per la Regia Audientia di Cala- dictam adhire, bona hereditaria possidere
bria Utra, mediante il decreto di preambu- extratta recuperare nomina debitorum
lo et cum protestatione quod non intelli- exigire exactos cautelare ||[f. 5r], reniten-
gantur confusa eius iura, quale è del tenor tes cogere penas obligationum incusare
seguente videlicet. instrumenta etiam via ritus incusare et
Copia &c., die sectima mensis de- liquidare et omnia alia facere que quilibet
233
verus et legitimus heres ac si ipse defuntus bruarij 1677 hora vigesima dicti diei per-
viveret facere posset et valere et ita &c. sonaliter compareant in castro dictae
Bartolinus &c. Copia cum originale con- Terrae Ardoris in quo habitare solebat
cordat meliori et modo salva semper &c. dictus quondam Illustris Dux si eorum
et ad fidem &. Scintus Actuarius assum- putaverint interesse ad videndum confec-
ptus adest sigillum legalitas Brunum &c. tionem inventarij bonorum hereditariorum
Et stimando essa Signora Donna Ma- dicti quondam Illustris Ducis faciendi per
ria Lucifero come matre et Tutrice del dictum heredem eiusdem die hora et loco
detto Signor don Oratio, figlio et herede predictis citetur et in forma referatur
del quondam illustre Duca e detti Signori Catanzarij die decima mensis decembris
don Ferdinando e don Saverio Tutori ut 1677. Bartolinus Scintus Actuarius assun-
supra, acciò la presente heredità non fosse tus. Adest sigillum Brunum &c.
insidiata di debiti et al detto herede non Quale citatione et bando è stato noti-
fosse più danno che lucro, volendo prima ficato alli creditori certi personalmente et
provedere alla loro indennità, acciò non domi et publicato per li luoghi soliti re-
fossero tenuti ultra vires hereditarias nisi si spettu alli creditori incerti come dalle relate
et quatenus hereditas ipsa se extendit et in piedi di detta citatione e bando appare
possit legis et inventarij beneficia gaudere alli quali &c. E volendo detta Signora
cum omnibus solennitatibus que de iure donna Maria, come madre e Tutrice ut
requiruntur, ottennero dalla Regia Audien- supra e detti Signori tutori procedere alla
tia bando pro facendo inventario il quale confectione di detto inventario declarando
hà fatto publicare in platea publica nella voler essere herede di detto quondam
Città di Catanzaro e nella Terra di Ardore Illustre duca cum beneficio tamen legis et
et altri luochi, come dalle relate citando inventarij et fatto prius signo Sanctae
tutti li creditori certi personalmente et Crucis declaraverunt fuisse reperta in
incerti per publico proclama come il tutto hereditate predicta subscripta bona videli-
si contiene in detto bando quale è del cet
tenor sequente vide licet. In primis entrati nel Cortile seu porti-
Carolus Dei gratia Rex &c. dominus cato del Castello di detta Terra d’Ardore si
Joannes Baptista Piscara et de Diano et sono retrovati due spingardi accavallati
Aragona, dux Saracinae, Baro Lungri, uno longo et uno corto Una pietrara acca-
dominus domus de Piscara et de Diano, vallata col suo masculo, un altra pietrara
Preses et gubernator armorum in hac scavallata, tuttedue di ferro Quattro carret-
provincia &c. Algozerijs et servientibus te di legnami di pezzi di cannone che sono
Regiae Audientae et Aliis quibuscumque in di Patron Giovanni pernice Raguleo quali
solidum requirendis &c. comittitur et naufragarono questi anni passati in questa
mandatur ad omnem instantiam et requisi- Marina di Ardore reposti in detto porticato
tionem domini Oratii Gambacurta, filii et Item due pezzi di travi.
heredis quondam illustris Ducis Ardoris Et successivamente entrati nella Sala
domini Caruli Gambacurta et dominae del quarto verso Bovalino, si sono ritrovati
Mariae Lucifero eius Matris et Tutricis à mandritta di detta sala una cappella per la
Viduae quondam illustris dicti Ducis do- Messa ed uno quadro della Madonna
mini Ferdinandi et domini Saverii Gamba- Santissima del carmine à destra con San
curta, Tutorum testamentariorum eiusdem Carlo et a sinistra con Santo Sciaverio con
domini Oratij sive &c., peremptorie citatis due fioretti la carta di gloria di argento
personaliter vel domi omnes creditores dorato Uno avantaltare di seta e capicciola
certos et interesse pretendendos||[f. 5v] torchina e gialina tre tovaglie di tela bianca
super hereditatem predictam et incertos nello detto altare cinque torcie appese in
per publicum proclama quatenus die saba- detta cappella cinque reliquarij due coscini
ti, que erit vigesima septima mensis fe- ||[f. 6r] due centrini del drappo

234
dell’avantaltare. quale dicono esser dello figlio di fragomeni
Item uno camiso bianco con pizzilli fabiano di Portigliola un’altra scoppetta à
mezani uno ammitto et una pianeta del grillo.
medesimo drappo dell’avantaltare con sua Item sette campane vecchie di vacche
stola e manipulo e cingolo uno calice et una lama di spatino rotta Una forcina di
patena, la coppa d’argento dorati quali moschetto Una trombetta vecchia, quale
dissero esser della chiesa di Santo Antonio dissero esser della terra di Ghareri ||
di Padova una borza col suo corporale [f. 6v] Item quattro Monchetti di por-
dentro et più unaltra tovaglia di tela bianca ta accavallati Una boffetta usata, due qua-
con frangia à torno et unaltra piccola dri di retratti del Signor Carlo Gambacorta
Item una cortina col suo ferro per l’uno e l’altro del quondam Signor Oratio
coprire detta cappella di seta e capicciola con tre figlioli
conforme l’avantaltaro Sopra detta cappel- Item sei banchi à cascia neri
la uno quatro con retratti con Item uno reposto con grada di ferro
l’Arcivescovo di Regio buona memoria filato con dentro diversi vetri sani e rotti
Monsignor Afflitto et uno Giesuita con- Successive nella prima camera à man
fessore di detto Arcivescovo manca di detta sala uno portiero negro col
Item uno stipo seu credenza con den- suo ferro usato Uno quadro di San Miche-
tro tre contemplore con due tromboni di le Arcangelo
stagno, una cancelletta di stagno per acqua Item dieci sedie di velluto verde usate
Uno trombone di rame. due boffette di granatino di spagna, una
Item quattro altre contemplore di ve- segia di vacchetta usata uno ferro di pur-
tro rotte una garaba grande tre cannate e tiero sopra la porta
due bicchieri Successivamente nella seconda came-
Item due annivaturi di creta Uno va- ra seguente uno portiero di friso negro col
so di rame per scaldare la cicolata, Uno suo ferro
lanternone di vetro per la sala Item sette segie di velluto verde usa-
Item uno organetto di stagno per an- te, una boffetta di noce, uno retratto della
nevare colla sua cassetta, usato Serenissima Signora Regina di Spagna
Item un altro stipo con le tavole de- nostra Signora che Dio guardi.
pinte di fora che si apre in libro con Successive nella terza camera uno
l’infrascritte robe videlicet. Sei moschetti portiero negro di friso col suo ferro usato
con li tilieri à grillo due scopette lunghe a Uno quatro grande della Madonna Santis-
grillo tre spade delli staffieri tre pugnali sima del Rosario, uno cassone grande di
delli medesimi un altra spada con la impu- noce dentro il quale si conservano robe
gnatura d’argento filato, una lama di spada, comestibili
una squarcina senza fodro colla impugna- Item un altro cassone di abiete gran-
tura d’argento filato una pistola di tre de dentro il quale si conservano robe
palmi col grillo una canna di archibugio comestibili pane et altre cose di pasta, una
quale dissero esser della chiesa di Santo boffetta grande usata di Noce una lampa
Antonio Una traulla con frangie di seta appesa
negra à torno usata, cinque listoni di carta Successive nella cocina adherente a
quali tenea don Marcello clemente per suoi detta camera terza uno bragiero di rame
ricordi, Una pigniata con molte palle di col suo piede alto, un altra conchetta di
piombo di moschetto, due trastinelle di rame per metter bragie, una pietrera acca-
cerame per portar monitione vallata uno scaldaletto di rame usato
Item un altro stipo adherente allo sti- Item un’altra bragiera piccola di rame
po predetto con dentro otto moschetti à usata dodici quartare di saijme; due capi
micci, una scoppetta à grillo quale è di fuochi di ferro uno strittorio di legno seu
Domenico pisto un’altra scoppetta à grillo trappitello uno tripodi di ferro rotto tre

235
vomere due usate et una nova una campa- fettuccia acquamarina à tre mezine con la
na di vacche col collaro|| coverta con frangie à torno||
[f. 7r] Una siringa di stagno [f. 7v] Item un altro paviglione lavo-
Item nella medesima cocina uno can- rato allo telaro di filo guarnito di fettuccia
none di ferro accavallato posto nella can- incarnata con frangie à torno a tre mezine
nonera due caldaroni di rame uno grande con cappelletto dello istesso novo, unaltro
et uno piccolo usati Una conchetta per paviglione novo colle rizze bianche di tela
lavar piatti di rame usata due padelle di ordinaria novo à due mazine Un altro
ferro una grande et una picciola usate Uno paviglione novo di tela delli dieci con le
cocchiarone perciato grande di rame usato, rizze lavorate bianche e muscate
una grattarola di rame usata tre spiedi di Item una cortina à crocicchia consi-
ferro due grandi et uno piccolo stente in pezzi otto colla sua coverta
Item una gramagliera di ferro, tre tri- dell’istesso, Una coverta nova accocciata
podietti di ferro usati Uno vaso di rame lavorata in telaro con frangie e pizzilli,
per scaldar acqua due Maijlle due gradiglie un’altra coverta di letto accocciata con
per arrostir pesci due criva uno di seta e pizzillo à torno nova Un’altra coverta nova
l’altro di pelo tre lumiere due mortari uno bianca di letto lavorata à pinnacchie Disse
di marmo et uno di pietra mischia, uno essa Signora Duchessa di lucifero il sudet-
paro di macinelle dieci pigniate tra grandi e to cassone colle sudette robe di dentro
piccole piatti bianchi numero cienti otto extradotale come disse esser dotali di essa
otto testi seu tigani due boffette usate, uno Signora Maria Duchessa ut supra
trappito vecchio, uno banco due ogliaroli Item una cortina nova bianca lavorata
una cassa vecchia vacua che si tieneno di filo ad onda lavorata in telaro consisten-
dette maijlle una cassetta usata per tener te in pezzi otto con la sua coverta. Disse
cose pertinenti à detta cucina, due pale di essa Signora Duchessa detta cortina esser
legno di essa portata da Cotrone extradotale
Successive nella quarta camera do- Item un altro cassone di noce dello
ve habita la Signora Duchessa si sono istesso modo dentro il quale vi sono le
ritrovate le infrascritte robe videlicet. Uno infrascritte robe videlicet. Due imbogli di
cassone grande di noce con alcuni masca- tela lavorati à piperella per tovaglie di
ronetti dentro il quale vi sono cioè, uno faccia di dodici canne l’uno
paviglione di travacca di tela di casa à due Item due altri imbogli seu truppelli di
mezine con li pizzilli a gruppi à torno col tela lavorati ad occhitello consistenti in
suo cappelletto dell’istesso, Un altro pavi- canne dieci l’uno per salvietti
glione della istessa tela con li gruppi più Item due altri imbogli seu truppelli di
grandi et pizzilli piccioli a due mezine con tela lavorati ad occhitello per far tovaglie
suo cappelletto, novi; un altro paviglione à di tavola di canne dieci l’uno
tre mezine di travacca di tela più sottile Item un altro imboglio di tela delli
colli gruppi e frangie col suo cappelletto quattrodici di canne vinti cinque per farzi
novo, Unaltro paviglione di tela delli vinti uno paviglione
à tre mezine colli gruppi a crepacore e Item un altro imboglio di tela à filin-
pizzilli grandi col suo cappelletto novo dente lavorato di filo di canne trenta per
Un’altro paviglione di tela d’Olanda novo farzi una cortina di letto
à due mezine con le lenze di tela carmosi- Item due altri imbogli seu filorditi la-
na à due facci di seta carmosina, e bianco vorati di cottone di canne trenta due per
novo Un’altro paviglione novo lavorato à farzi una cortina di letto
filandente lavorato di filo con li pizzilli et Item un altro imboglio di tela lavora-
fettuccia incarnata à tre mezine col suo to di filindente di canne venti otto per uno
cappelletto dello istesso Un’altro paviglio- paviglione
ne con lavoro à crocicchi novo guarnito di Item tre altri imbogli di tela di casa

236
sottile consistentino in canne dodici in di Tabì undato incarnato colla guarnitione
circa di pizzillo d’argento collo suo gippone alla
Item una cortina di tela à filindente franzesa
lavorata à riza guarnita con pizzilli e zaga- Item un altro vestito usato di eletta
relle di seta rosse e gialle in pezzi otto|| Signora Duchessa di damasco torchino
[f. 8r] Item unaltra cortina nova bian- guarnito con sedici trene d’argento à torno
ca lavorata di velo di cottone guarnita con collo suo gippone dello istesso alla france-
pizzilli e zagarelle rosse e torchine in pezzi sa||
otto [f. 8v] Item un altro vestito di detta
Item una coverta di velo lavorata di Signora Duchessa novo di raso fiorito di
seta incarnata e verde, uno paro di lenzoli color moscato et argento col suo gippone
di orletta novi l’uno con li pizzilli à torno Item uno gippone della medesima Si-
Item due altre para di lenzoli di tela gnora novo di raso fiorito negro con ma-
d’olanda uno di essi colli pizzilli atorno e li nica di rizza d’argento fodrato di taffità
tre altri sempij incarnato
Item cinque altri para di lenzoli di tela Item un altro gippone di essa Signora
sottile navi, sempij di raso capillino usato raccamato d’argento
Item sette altre para di lenzoli di tela Item uno coppertino di essa Signora
sottile novi colli pizzilli. di scarlatino guarnito di pizzillone
Item altre due paradi lenzoli, uno col- d’argento di Milano fodrato di raso incar-
li pizzilli e l’altro con li gruppi di tela ordi- nato picato Uno manto di donna con
naria, novi pizzillo grande à torno
Item tre coverte di letto nove di cot- Item uno sottanello seu guardapiede
tone con li micci Disse et dichiarò essa di terzanello usato undato à color di landro
Signora duchessa il sudetto cassone colle con pizzillo d’argento à torno
sue robe annotate come disse esser di essa Item un altro vestito di detta Signora
Signora donna Maria Lucifero come sua di lana novo à colore carmosino et argento
roba dotale li medesimi consegnati in dote guarnito con cinque rizziglie à torno fodra-
a detto Illustre Duca d’Ardore to di taffità acquamarino
Item tre truppelli di tela à piperella et Item uno gippone di essa Signora di
occhitelli di canne dieci l’uno disse essa terzanello negro undato novo con guarni-
Tutrice esse sui proprij come roba extra tione d’argento con manica di raccamo
dotem portate da Cotrone d’argento disse la sudetta Signora Tutrice
Item uno baullo di vacchetta quatro detto vestito e detto gippone esser proprio
dentro il quale vi si trovano l’intrascritti suo portato da Cotroni extradotem
vestiti videlicet. Uno vestito di detta Signo- Di più dichiara essa Signora di Luci-
ra di Raso à colore di oliva concia guarnito fero che il vestito di raso à color di oliva
di raccamo di argento, consistente in concia guarnito di raccamo et il vestito di
faldetta gippone et […] novo con fodra di aspalina muscato et argento di sopra anno-
taffità acquamarina tati sono stati dati à sudetta Signora donna
Item uno vestito di essa Signora con- Maria Duchessa dal detto quondam Ilustre
sistente in faldetta e gippone alla franzesa Duca suo Marito prima di celebrarsi lo
e di ospolino moscato et argento con due sponsalitio per verba de praesenti per
pizzilli grandi alla falda, nove, fodrato di donativo di detta Signora
taffità à color di malva Item un altro baullo di vacchetta qua-
Item un altro vestito di essa Signora tro dentro il quale vi sono le infrascritte
di felba verde novo con pizzillone d’oro robe videlicet. Dentro una scatola tre
alla falda col gippone di felba negro novo tovaglioli di testa di taffità usati due incar-
con manica di spulino verde et oro Unal- nati et uno acqua mare due altre tovagliole
tro vestito di essa Signora Duchessa novo di testa usate uno con pizzilli grandi e

237
l’altro piccoli uno avantisino di taffità Gioijello con cinque perle pendenti regala-
incarnato in due tele novo con pizzillo to à detta Signora da don Gerolimo Cle-
d’argento à torno, una tovaglia di taffità mente in tempo del battesimo Una fian-
verde, nova con pizzillo di oro, due tova- nacca di oro à vinti due pezzi data à detta
glioli di testa novi di velo una lavorata di Signora dalla Signora sua madre extrado-
oro e l’altra con pizzillo di seta negra Una tem Unaltra fiannacca di perle grosse à
sereniglia di velo negra nova con pizzillo di quattro fila con undici ciappette di oro
seta negra ||[f. 9r] Uno altro cassettino data dalla Signora Ippolita sua madre
dentro il quale vi sono due tovaglie di seta extradotem Unaltra fiannacca di perle e
nove una à color acqua mare colla rizza e migliuzzi d’oro con granatini ad otto fila
l’altra bianche con le rizze, Altre due tova- con otto ciappette di argento data ad essa
glie di seta taffità una incarnata e l’altra || [f. 9v] dalla detta Signora sua madre
acquamare nove, due tovaglie bianche e madre extradotem Una golera di perle
rosse usate torchesche Una banda di ter- migliuzi e granatini à tre fila con una ciap-
zanello carmosino con pizzilli di oro a petta d’oro con pietra torchina data da
torno usata, Un altro scatolino con cento detta Signora sua madre a detta Signora
bottoni grossi di argento cioè di seta et Duchessa extradotem
argento Un’altra scatola con cinque sberse Item due para di ciarrelli d’oro con
di donna nove con pizzilli di fiandra et una perle grosse cioè sei per paro date a detta
raccamata d’argento Signora extradotem Una affidanza di
Item unaltra scatolina con diversi ga- diamanti con vinti diamantini et uno sme-
lani e fioretti di testa di donna raldo in mezo datali dal detto quondam
Item un’altra scatola con tre para illustre Duca suo marito in tempo dello
d’unguanti negri sponsalitio Uno anello d’oro per sigillo
Item uno scaldamano datoli da detta sua madre con le armi di
Item due maniccioli lino bianco e detta Signora extradotem quattro altri
l’altro di Martori anelli d’oro l’uno con cinque pietre torchi-
Disse essa Signora Duchessa Tutrice ne, uno con Santo Antonio, uno con Santo
detto baullo colle sudette robe annotate Domenico e l’altro con una pietra Iacintina
esser proprie di essa medesima donna dati ancora a detta Signora Duchessa da
Maria Lucifero portate da essa da Cotroni detta Signora sua madre extradotem Due
extradotem come sue robe proprie et altri anelli d’oro l’uno con li diamantini
ancora il sudetto consimile baullo dove si numero vintiquattro e l’altro con pietre à
annoteranno li sopradetti vestiti lustro con Santo Domenico in mezo quali
Item dentro il medesimo baullo uno furono dati al tempo dello sponsalitio uno
cassettino con le infrascritte cose d’oro che dal Signor Ottavio Nobile e l’altro dal
dichiarò la detta Signora Duchessa esser Signor Tano Tiriolo di Catanzaro Una
sui donativi delli [...] come si noterà datili lenza di granatini con migliuzzi d’oro fatta
in tempo dello sponsalitio con detto à vite lunga un palmo quale è della heredità
quondam Illustre Duca et alli donanti la di detto quondam Illustre Duca
Signora Polita suriano sua madre li hà Item due veste di coralli regalati dal
contracambiato de proprio et sono videli- Signor don oratio dalla sua Signora bisava
cet Una fiannacca di oro esantino di petto da donna Silvia Spina, Una corona di
con pietre torchine datili dal Signor don ambra grossa fine di parti sei con una
Francesco Gambacorta fratello consobrino medaglia d’argento di Santa Anna e la
di esso quondam illustre Duca. Madonna Santissima propria data da detta
Item una gioija di petto à lustro gran- Signora Ippolita sua madre extradotem
de con cinque pendenti quale gli la diede Item due fila d’ambre grosse ingastate
per dono il Signor don Diego Spina cogna- d’argento e di vinti cinque ambre donate à
to di di detto quondam illustre Duca Uno detta Signora Duchessa da detta Signora

238
Ippolita sua madre extradotem di lenzoli, due farzate di lana bianche una
Item una screna d’argento con sue nova et una usata unaltra coverta usata
sonagli et catinella d’argento hereditarie bianca con pizzillo à torno; due coscini di
Item uno campanello d’argento con tela ordinaria usati con sua lettiera
sua catinella dati dall’Illustre Signor don Item un altro letto nel quale vi sono
Saverio à detto Signor don Oratio uno paviglione di lana rossa, e gialla usato
Item uno tondo di gola di granatini uno saccone et uno matarazzo due lenzoli
colli sui pezzi di migliuzzi di oro e granati- usati due coverte di lana rustica una bianca
ni tutti di cocci settanta regalati a detta e l’altra gialina e rossa unaltra farzata
Signora Duchessa dal Signor Barone di bianca usata con la sua lettiera
Santo Florio dopo fatto il battesimo del Item un’altra camera adherente alla
Signor don Oratio detta camerina vi sono cinque ||[f. 10v]
Item una Tabacchiera d’argento con animoli da coglier filati con li loro piedi e
le armi di detta Signora Duchessa, portata matassari, una cassetta per uso del corpo
da Cotroni che era di suo padre || Item nell’altra camera vicino il porto-
[f. 10r] Item una golera di granatini e ne detta la guardaroba si ritrovano reposti
migliuzzi di oro à quattro fila con uno sopra tavole inchiudate quattordici mata-
bottone di oro in mezo proprio di detta razzi pieni di lana di diversi colori, colle
Signora portato da Cotrone facci ordinarie parte novi e parte usati dieci
Item una cassa piena di diverse scrit- delli quali che sono di lana gentile dice essa
ture le quali riconosciute da Noi sono Signora Duchessa Tutrice esser suoi dotali
lettere di negozij et altre lettere familiari Item dodici piene di coscini di lana
quale cassa era in potere del quondam senza versi parte imbandati e parte di
Lonardo Ripulo secretario che se ne servi- capicciola usati
va per riponere dette scritture pertinenti Item tre para di piene di coscinetti
alla secreteria uno paro di piuma e due di lana usati,
Item uno quatro di San Domenico di unaltro paro di coscini di velluto verde
Suriano, Un altro quadro della Madonna usati due tappeti per quatro di boffette
Santissima del Capo turcheschi di diversi colori usati una farza-
Item unaltro quatro di San Francesco ta di lana gentile nova bianca
di Paula, Un altro quatro di Santa Caterina Item tre altre coverte di lana rustica
di Siena et unaltro della Natività di Nostro paesane bianche usate altre due coverte di
Signore Giesu Cristo lana rustica lavorate una rossa e gialla e
Item un altro quatretto della Madon- l’altra negra e bianca
na Santissima di tutte gratie et un altro Item uno letto con la sua lettiera nel
quatretto del Padre eterno quale vi sono uno saccone di paglia uno
Item un’altra cassetta di tavola di cel- matarazzo usato due lenzoli usati una
so negro dentro la quale vi sono […] cento coverta di capicciola rossa e gialla usata
di coccio di serico, una boffetta di noce et una farzata di lana gentile bianca usata una
unaltra boffetta di castagna uno portiero di coverta di lana rustica bianca usata uno
capicciola negro usato col suo ferro paviglione di filo e cottone giallo e rosato
Et continuatis actis sub die vigesi- usato col suo panno
ma octava mensis februarij predicti anni Item un altro letto con sua lettiera nel
et inditione predicta quale vi sono uno saccone di paglia uno
Item in una camerina adherente a matarazzo usato una coverta gialla e rosata
detta camera vi si ritrova uno letto con usata uno paviglione di capicciola giallo e
uno paviglione di capicciola rosata con le negro usato col suo panno
frangie in due mezine usato una coverta di Item uno stipo grande con dentro le
seta rosata e gialla colle frangie di seta infrascritte robe videlicet Nella scanzia di
usata due matarazzi pieni di lana, uno paro abasso uno paviglione di capicciola e filato

239
arangino e negro con sue frangie à torno à dell’istesso colore
tre mezine col suo cappelletto novo Item un altro portieri di damasco
Item un altro paviglione di filo e ca- verde di capicciola e seta usato con fodra
picciola rosso e giallo, novo à due mezine di tela dell’istesso colore colle sue bacchet-
Item una cortina di filo e capicciola te di ferro
rosso e giallo novo consistente in pezzi Item tre altri portieri di felba verde
otto con sue frangie zagarelle, una coverta novi con fodra di tela dell’istesso colore
della istessa cortina un’altra torchina usata con frangia à torno due altri portieri di
di filo ||[f. 11r] e capicciola rossa e gialla damasco di seta e capicciola di color giallo
in pezzi sette con frangie à torno et acquamare, con frangie à torno usati
Item un’altra cortina di filo e capic- con sue tavolette di ferro ||
ciola usata, di colore giallo e negro con [f. 11v] Item uno panno di Tosello di
frangie a torno, consistente in pezzi otto, damasco rosso à torno di felba verde con
con la coverta del medesimo Un’altra le armi di Gambacorta usato con frangia à
cortina di filato e capicciola torchina et torno di seta et oro
arangina nova in pezzi otto con frangie Item due altri portieri di damasco u-
zagarelle à torno con la sua coverta sati rosso et à torno con frangie et colle
dell’istesso sue novolette
Item un altra cortina di filo e capic- Item tre altri portieri di capicciola e
ciola nova di colore acquamare e gialla con seta gialli et verdi listijati con frangia à
frangie à torno in otto pezzi e la coverta torno usati
del medesimo Item uno panno di boffetta di dama-
Item un altra cortina di seta e capic- sco rosso usato con fodra di tela verde
ciola nova di colore rosso e giallo con Item un altro panno di boffetta di se-
frangia à torno consistente in pezzi otto ta e capicciola affelbato ad onde di diversi
con la coverta del medesimo colori
Item un altra cortina di seta e capic- Item un altro di tela di capicciola e
ciola nova di color giallo e rosso con seta rossa e torchina usato
frangie di seta bianca e rossa con zagarelle Item una cortina di damasco verde
à torno consistente in otto pezzi con sua poco usata guarnita di galloni d’oro che
coverta del medesimo ogi la tiene il barone di di San Florio in
Item cinque coverte di letto nove di pezzi sette con sua coverta
seta e capicciola con frangie à torno di Item uno panno di damasco verde
diversi colori col gallone d’oro novo per acquasantaro
Item sei altre coverte di capicciola Item un’altra cortina di damasco ros-
nove di filo e capicciola di diversi colori so usata col sopracielo a cubola in pezzi sei
con frangie à torno con la sua coverta e giraletto con frangie à
Item tre farzate di capicciola grossa e torno di seta et oro
nove di diversi colori Item un altra cortina di damasco no-
Item nella scantia di detto stipo se- va rossa consistente in pezzi sette con sua
conda l’infrascritte robe videlicet Due coperta guarnita di frangia à torno e zaga-
coscini grandi di darnasco verde novi con rella disse essa Signora esser sua dotale
fiocchi di seta verde Item unaltra cortina di cataluffo gialla
Item due altri coscini di velluto piano e rossa usata in pezzi sette con sua coverta
incarnato e verde a due facci usati con frangie di seta gialla à torno col suo
Item uno tappeto per sopra quatro di giraletto.
boffetta di damasco verde usato con fran- Item un altra cortinetta di cataluffo
gia à torno fodrato di tela verde usata di color rosato e giallo in pezzi sette
Item due portieri di damasco verde Item uno paviglione di cataluffo usa-
novi con frangia à torno fodrati di tela to verde e arangino con le avanti porte

240
rosse e gialle in pezzi tre col suo giraletto stringituri di seta racamato di argento con
et cappelletto con frangia à torno li suoi ferri di argento
Item uno taglio di velluto verde e Item una spada con le guardie im-
giallo lestijato di palmi dodici brunite negre col suo pugnale colle impu-
Item uno manticello di figlioli di raso gnature di argento filato
capillino raccamato d’argento fodrato di Item uno cassettino longo di ebano
terzanelli dell’istesso colore con alcuni medicamenti dentro uno croci-
Item un altro panno di figlioli di da- fissetto di avorio et uno quatretto di rame
masco lionato con pizzillo grande à torno colla Madalena
di oro usato fodrato di taffità del medesi- Item uno baullo usato con dentro di-
mo colore verse mutande di figlioli usate e nove
Item nella terza scantia di detto stipo Item una pietrera di ferro accavallata
In primis uno elmo con la sua pennacchie- et uno ferro di portiera
ra di più colori Uno asbergo con li sui Et sic fuit intermissum inventarium
bracciali fodrati di terzanello cremesino ob legitimum Impedimentum
undato Die quarta mensis Martij 1677. ibi-
Item uno scudo grande tondo fodra- dem &c., inditione predicta sequendo in
to di velluto cremesino disse essa Signora detta camera uno baullo di vacchetta
Duchessa che erano di suo padre capitan vecchio dentro il quale vi sono dodici para
Muzio Lucifero || di lenzoli usati per servitio di casa, di tela
[f. 12r] Item uno cappello negro di ordinaria
dama con sua pennacchiera con pizzillo Item una cascetta di palmi quattro
d’argento à torno tre guard’infanti due d’abiete usata dentro la quale vi si trovano
traulle racamate d’argento con frangia di alcuni vestiti li quali sono usuali delli figlio-
argento à torno fodrate di felba rossa, una li
larga et una stretta Item un altro baullo di vacchetta usa-
Item uno spadino con guardia gaspa to dentro il quale vi sono sette tovaglie di
et impugnatura di argento la impugnatura far il pane et sei altre tovaglia di reposto
di argento filato disse essa Signora Du- usate ||
chessa le sudette traulle e spadino esser sue [f. 12v] Item unaltro baullo vecchio di
che erano del quondam suo padre extrado- vacchetta dentro il quale vi sono dodici
tali tovaglie di tavola; dodici altre tovaglie di
Item uno paro di maniche di racamo faccia et sessanta salvietti usati
d’argento nove Item un altro baullo di vacchetta usa-
Item unaltra traulla di raccamo di ar- to dentro il quale vi sono sei para di len-
gento conforme la manica Uno cappotto zoli sottili usati et quattro rotola di bam-
di scarlata usato uno ferriolo di panno bace et filato
d’olanda di colore olivo concia usato col Item un altro baullo di vacchetta usa-
vestito dell’istesso panno usato Una giam- to vacante
berga di lanetta negra usata Uno gippone Item un altro baullo di vacchetta usa-
di damasco negro usato di color muscato to dentro il quale vi sono quattro para di
usato Uno cappello alla Giviberga usato lenzoli d’olanda usati et altre otto para di
negro di terzanello, uno paro di spironi lenzoli di tela sottile usati
d’argento li quali spironi dice essa Signora Item sei para di coscini di tela
esser sui extradotali d’olanda usati et sette altre para della
Item uno cassettino dentro lo quale ci istessa olanda usati, una coppolina di
sono due agnus dei di travacca raccamati figlioli raccamata di oro e granatini; quat-
di argento tro camiscie femenine d’orletta nove due
Item due altre traulle di raso una ad altre camise femenine di orletta raccamate
oliva concia e l’altra negra, usate uno una di oro e l’altra di seta arangina e negra

241
disse essa Signora Duchessa le sudette de con dentro sei cultre di letto bianche
camise esser sue extradotali una col mede- usate dieci rotola di bambace filato per
simo baullo con due para di coscini uno farsi tele quaranta canne di filato grosso di
grande et uno piculi colli pizzilli lino per farsi tele dodici altre canne di
Item un altro baullo di vachetta disse capicciola filata
essa Signora Duchessa esser suo extradota- Item uno canistretto di verga con
le con dentro cinque tovaglie di tavola in dentro una fascia di figlioli racamata
quatro fiandinise usate vinti altre tovaglia d’argento usata Un’altra fascia di damasco
di tavola ad occhitello parte nove e parte rosso con pizzillo di oro à torno
usate trentacinque salvietti colli micci à Item uno forziero dentro il quale vi
torno, usati; venti altri salvietti damascati sono alcune scatole di sciroppate et altre
novi trentacinque tovaglie di faccia usate e spetie per uso di casa
nove Item altro baullo di vacchetta usato
Item un altro baullo di vacchetta di dentro il quale vi sono diverse scritture ed
campagna usato dentro il quale vi sono instrumenti in forma probante in carta
otto para di rizzi di tela et otto pettini di pergamena cioè Uno instrumento della
tela compra della baronia di Ardore San Nicola
Item un altro baullo di vacchetta usa- e bombile coverto di pelle rossa indorato
to con dentro otto camise feminine usate Item il privilegio del titolo di Duca di
et otto para di coscini usati sei para grandi detta Terra in persona del quondam don
e dui piccioli Oratio Uno privilegio di Dottore in perso-
Item uno cassone di abiete grande na del quondam don Francesco la bozzetta
usato con dentro tre vestiti di panno usati di regio Una donatione della Signora Do-
à color d’oliva con loro ferrijoli cioè due nan Silvia Spina ava del quondam Illustre
colli collari et maniche di velluto torchino signor Duca di docati cento annui che
per librea di staffieri una spada, et uno detto Signor Duca pagava anno quolibet à
pugnali di staffieri, Due paviglioni di ca- detta Signora Un altro instrumento di
picciola usati Altri due paviglioni di capic- cessione et rifiuta fatta dal Signor don
ciola gialla e rossa con sui cappelletti Marcello Gambacorta à beneficio del
Item uno quatro col ritratto di essa Signor don Saverio Gambacorta dello
Signora Una cartiera di noce vacua || instrumento fatto di compra da detto
[f. 13r] Item un altro cassone di noce Signor don Marcello mentre erano state
novo con dentro quattro coverte di letto fatte di proprij denari del detto quondam
bianche nove lavorate à cinque palme con Illustre Duca padre di detto Signor don
frangia di cottone tre altre coverte di letto Saverio ||
bianche nove accolonnate con frangie à [f. 13v] Item il testamento del quon-
torno tre altre coverte bianche accocciate dam don Carlo Gambacorta avo del
usate; altre quattro coverte bianche con quondam Illustre Duca d’Ardore
frangie di cottone; due altri paviglioni uno Instrumento di docati tremilia pigliati
di travacca e l’altro ordinario di tela sottile da Francesco La Bozzetta di Regio
uno con li gruppi e l’altro colli pizzilli e Instrumento di fede dell’Archviario
cappelletti usati Uno paviglione à filinden- della Città di Messina del possesso di Giu-
te lavorato in tilaro di cottone, usato à tre dice strataciziale in persona di Florio
mezine col suo cappelletto e coverta con Gambacorta
frangia di cottone. Altri due paviglioni à Instrumento della Signora donna Ma-
schachieri di filindente usati colli loro ria Lucifero dotale tra la buona memoria
cappelletti a tre mezine dell’Illustre quondam don Carlo Gamba-
Item cento canne di filati per far tela corta con essa Signora donna Maria
per uso di casa. Instrumento di venditione del Giar-
Item un altro cassone di abiete gran- dino del giudice che fece il detto signor

242
don Carlo Duca à Vincenzo Spagniolo per tavola uno rotto et uno sano tre bic-
Instrumento di testamento del Signor chieri d’argento uno rotto et due sani Due
Lorenzo Spina barone di Mammola candilieri di stagno per tavola usati uno
Instrumento della investitura del tito- quatro della Madonna Santissima della
lo ducale in persona del quondam Signor Concettione usato Unaltro quatro di
don Oratio Gambacorta Sant’Antonio di Padua vecchi
Instrumento di vendita di annuo cen- Et successive nella dispensa che si
so venduto da Giovanni Vincenzo Rizzo a scende per dentro detta camera della guar-
fabiano chiné di docati dodici annui ad da roba nella parte anteriore, mentre vi
censum bullae sono due appartamenti nel primo appar-
Instrumento di dote tra l’Illustre Du- tamento vi sono videlicet Una cannizza
ca Orario Gambacorta e la signora France- con otto tumola in circa di fave unaltra
sca La bozzetta sua moglie cannizza con dieci tumola in circa di cicer-
Instrumento di annuo censo di capi- ca Uno cassone di abiete usato vi sono
tale di docati due milia presi à censo da fichi pise venticinque in circa uno sporto-
quelli di Ruffa in Monteleone ne con uno tumulo incirca di ciceri due
Instrumento di affrancatione di censo tine per tener farina vote
che fece il quondam Illustre Duca don Item nell’altro appartamento vi sono
Oratio Gamba corta dalli heredi del quon- tre giarre due vacanti et una mezza
dam Giovanni Domenico Ruffa di Monte- d’oglio due altre giarre piene di olive una
leone cassa con dentro sei quarti circa di sale
Item uno fasciculo con diverse scrit- maritimo due schinali di lardo di porco
ture pertinenti alla causa che tie ne il sud- cinque boccolari tre presutti vinti filettucci
detto quondam Illustre Duca con Univer- e cinquanta soppressate
sità della Motta di San Giovanni sopra il Et continuatis actis sub die quinta
credito che deve havere detto Illustre correntis mensis Martij anno et indictione
Duca conforme allo instrumento superius expressis
Item due libri scritti a mano di detto Et successive a mandritta di detta sala
quondarn illustre Duca di spese correnti et ut supra nella prima camera havemo ritro-
altri censi di introito et esito di suoi debi- vato le infrascritte sequenti robe videlicet
tori [f. 14v] Uno letto con sua lettiera uno
Item alcuni fascicoli di lettere le quali saccone pieno di paglia usato uno mata-
riconosciute da Noi noi sono di buone razzo pieno di lana usato, uno paro di
feste et altre lettere familiari a detto quon- lenzoli usati una farzata di lana bianca
dam Illustre Signore &c. || usata Unaltra farzata di lana rustica usata
[f. 14r] Item una cassetta di tre palmi bianca, una coverta di capicciola e filato
incirca d’abiete usata con dentro uno grosso usata Uno paviglione di lino e lana
Vacile grande di argento di acqua à mano bianco e rosso usato, uno coscino pieno di
uno vocale d’argento d’acqua à mano lana
quattro piatti piccoli d’argento uno delli Item Unaltro letto con sua lettiera
quali è rotto Un’altro piatto mezano uno saccone di paglia usato uno mataraz-
d’argento Una guantiera d’argento rotta zetto piccolo pieno di lana usato due
due sottocoppe d’argento rotte uno vaset- lenzoli usati due carpite di lana rustica
to per oglio et aceto di argento Uno para- usate una bianca e negra e l’altra rossa e
fumo d’argento rotto due cocchiaroni negra una boffetta di noce usata una segia
d’argento da spartire in tavola, l’uno per- di vacchetta col coscinetto di lana usata
ciato e l’altro sano uno cortello et broccia Uno quatro grande con le imagini di San
grandi da spartire in tavola con li manichi Leonardo, San Luca et San Nicola, Uno
d’argento dodici cocchiarine e tredici quatro di San Gaetano vecchi uno portiero
forcine d’argento due candilieri di argento di seta negro usato col suo ferro

243
Nella seconda camera dodici masco- piombo Quaranta otto palle di ferro di
letti di ferro uno delli quali è di bronzo et è cannone due di esse incatenate Una palla
della Università et sette sono di Capitan grande di ferro di cannone Una giarra
Giovanni Pernice, che naufragò due anni grande per metter oglio vacua quattro ferri
fà col suo vascello in questa marina di cortine due vetriate di finestra colli vetri
d’Ardore Una bilancia da pesar seta con rotti due tilari di scena senza veste una
quattro marchi di libre venticinque, una lettiera di travacca senza tavole rotta due
boffetta grande di castagna usata Una graste di creta da fiori
Travacca di noce colle colonne à vite colli Item nel cortile di detto castello nella
estremi dorati usata Uno paviglione di filo cisterna uno arco di ferro colla tricciola di
e straccio di seta vecchio Una falda di bronzo catena di ferro e secchio di rame
paviglione di lino e lana bianco e rosso Item nella camera di detto cortile una
usato Una sella del cavallo della Galesa camera con paglia dentro per comodità di
usata Uno quatretto vecchio di San Gio- animali
vanni Una vomera usata uno paro di Item una stanza per rimessa di car-
paijora Uno coscino grande di pelle della rozza hoggi stalla
Galesa Et successive nell’altra camera adhe-
Successive nella camera del Torrione rente al detto cortile vi è uno focolare et
adherente e a detta camera sequendo la uno forno che servivano per cucina
quale si è ritrovata vacua dell’altro quarto
Et successive ad un altra camera a- Et nell’altra camera dispenza di detta
dherente a detta camera seconda dove vi è cocina nella quale vi sono alcune cordami
la cocina di detto quarto nella quale vi impiciate che sono del Vascello naufragato
sono le infrascritte robe videlicet Una e sono di detto Capitan Pernice riportate a
travacca di noce colle colonne indorate nome del detto in detta dispenza
con la sua capezziera indorata vecchia una Item nel quarto à man dritta di detto
lettiera di travacca di noce senza tavole ne cortile nella sala prima si ritrovano le
colonne usata Un altra travacca di ferro col infrascritte robe videlicet Uno quadro colla
suo capezzale à vite colli estremi delle Città di Fiorenza unaltro quadro colla Città
colonne dorati quattro tavoli di detta di Palermo un altro quadro con una figura
travacca quattro ferri di cocina, trecento che rappresenta la Città di Messina, un
ciaramidi Uno corio di bove ||[f.15r] due altro quadro depinta la nave nomata di
boffette di noce usate Uno stipo nel muro Venetia circundata da molte galere Un
vacuo uno scifo di legno per ammazzar altro quadro depinta la Canea col porto di
porci due mazzi di canne quattro cannizzi Suda assediata da molte galere Un altro
vecchi di notricata quattro stanci di notri- quadro col ritratto del figlio del gran Sol-
cata dano preso dalla squadra di Malta ||
Et successive nell’altra camera adhe- [f. 16r] Una cannoniera con una pie-
rente alla suddetta camera notata della trera accavallata
cucina Una conca per far seta nova Due Item nella sequente camera della pri-
caldare di rame una grande et una picciola ma camera seguente a detta sala un portie-
usate Una conchetta di rame grande da ro col suo ferro di lino e capicciola rosso e
lavar piatti usata Uno tripiedi di ferro uno giallo Una travacca grande colle colonne à
caccavitto di rame usato tre ponzonetti di vite indorate colla capizziera indorata con
rame usati colli sui manichi due grandi et sui ferri e tre matarazzi di lana colle facci
uno picciolo Uno ferro lungo in due pezzi d’imbadato usati uno paro di lenzoli usati
per metter li spedi à voltare nella ciminera due farzate di lana gentile usate, una cover-
Una padella di rame usata quattro tielle di ta di lino e bombace usata bianca e torchi-
rame grandi usate, colli loro coverchi Uno na con frangie à torno Uno paviglione di
lambino di rame col suo cappelletto di lino di tre pezzi di lino e cottone torchino

244
e bianco colle frangie à torno due coscini Item nella quinta camera seu sala di
grandi pieni di lana colle sue vesti usati, mezo con sei quatretti vecchi di donne
due boffette di granatini di spagna due mascherate
altre boffette di noce usate Uno tappeto Item nella sesta camera et prima di
usato sopra una di dette boffette detta sala di mezo vi sono vide licet nove
Item quattro segie di vacchetta colli ritratti delli Serenissimi Signori Austriaci
loro coscinetti pieni di lana usate Una segia cioè la maijstà di Filippo primo di Carlo
di velluto cremesino con frangie di seta quinto di Filippo secondo di Filippo 3° di
usata tredici quatri di Giesu Cristo Nostro Filippo quarto del Cardinale infante di
Signore collo apostolato colle cornici Carlo d’Austria di Giovanni dell’armata
dorate Un altro quatro grande di Giesu navale e di Giovanni d’Austria
Cristo e la Samaritana Unaltro quatro Item cinque quatri colli imagini delli
vecchio della Madalena cinque sensi del corpo
Item due specchi mezani colle cornici Item sette altri quatri con l’effigie del-
d’ebano ottangolari la gramatica logica giometria et altre scien-
Item nel camerino adherente à detta tie
prima camera le infrascritte robe videlicet Item dodici quatri di paesagi diversi e
Una gabia di legno per tener pollami uno di animali colli cornici dorate usati
portiero di lino e capicciola rosso e giallo Item sei quatri di città, cioè Africa
usato col suo ferro Venetia Constantinopoli Sicilia l’isola
Item nella seconda camera uno por- Genova et l’isola di malta senza cornici
tiero col suo ferro di lino e capicciola Item quattro specchi grandi in quadro
giallo e rosso usato Una travacca di ferro à uniformi colle cornici d’ebano colli loro
vite con due cupezzali colli estremi et porti veli di terzanello verde colle sopravesti di
indorati colli sui ferri per la cortina dui pelle nove Sedici segie di velluto verde
matarazzi con vesti di budato, usati due colle loro sopravesti di pelle nove
lenzoli usati due carpite di lana rustica Item dui scrittorij d’ebano con dodici
usate una rossa e negra e l’altra rossa e tiraturi con ciappette di ottone dorato
gialla Una saja di velluto cremesino usata vacui e coverti di pelle rossa colli loro
una boffetta di noce usata uno quadro di piedistalli tinti negri
Clorinda e Tancredi Un altro quatro con Item una travacca colle colonne dora-
Susanna e li vecchioni te con sue tavole e ferri usata
Item uno portiero di lino e capicciola Item una boffetta di noce grande
rosso e giallo con suo ferro usato vecchia Una croce di legno senza crocifis-
Item nel torrione adherente à detta so
seconda camera, uno cannone di ferro Item nella sectima camera seconda di
accavallato detta sala Una Galesa coverta di tela ince-
Item nella terza camera adherente alla rata rossa con suoi ornamenti Una segia di
seconda dentro la quale vi son Uno letto vacchetta vecchia colle banderole di cata-
consistente in una travaccha di noce usata liffo giallo e rosato, usata Uno barile con
con le colonne à vite colli perni e caporiale dentro venti rotula in circa di polvere di
dorati colli sui ferri per la cortina || [f. botta; Due altri barili per tener polvere
16v] Due matarazzi colle facci di budato voti
Uno paviglione di lino e lana rosso e giallo Item dodici cannizzi di notricata
in tre pezzi usato col suo pomo Due qua- Item le sbarre della lettica predetta
dri vecchi di sibille Item nell’ultima camera del torrione
Item nella quarta camera seguente alcuni pezzi di legni di travacca rotti et
una boffetta di noce usata tre quatretti di quivi una colletta per il beneficio del corpo
dame mascherate vecchi Unaltro quadro Item nella parte inferiore di detto
con San Giovanni Battista Decollato cortile à man destra una stanza seu maga-

245
zeno di tener oglio cascio et altro con Item settanta sei pezzi di libri di carta
dentro cascio fresco pezze ventinove e di censi delli anni passati delli Erarii di
ricotte salate numero dodici || Ardore San Nicola et San Luca et altri
[f. 17r] Item un’altra stantia nella qua- debitori essatti parte con parcimide e parte
le tiene il cascio il Signor don Saverio senza (…)
Gambacorti [f. 18r] Item in tre scantie di stipo
Item nella parte sotterranea la cantina mezzi fascicoli di scritture consistentino in
seu magazeno del vino vi sono quindici libretti di nascite di seta, manuali delli
botti grandi et uno carratello delle quali Rationali di essa Corte et altre lettere
botti quattro ne sono piene et tre incomin- vecchie di secretaria di molti anni passati
ciate di dette quattro et il resto vacue. Item una cassetta vecchia piena di
Item tre barili di vascello per metter diverse scritture antiche cioè lettere vec-
vino quali sono di capitan Giovanni Perni- chie
ce padrone del vascello naufragato. Due Item un libro grande di carta imperia-
para di barili per portar musto le con la sua coverta di pergamena ligato
Item una astatera grossa col suo mar- alla mercantile nel frontespitio di detto
chio di bronzo libro vi è il titolo vide licet Repertorio
Item uno caccavo di rame per far sa- Ardore Platea di beni stabili censi emphi-
linitro teutici censi bullali censi di grano emphi-
Item due conche di far seta di rame, teutici consistente in carte scritte et bian-
usate che numero novecento novanta cinque
Et sic continuatis actis sub die sexta con dichiaratione che li beni burgensatici
mensis martij mille seicento settanta sette censi bullali et ogni effetto burgensatico in
inditione decima quinta detta Platea contenuti sono e li possiede il
Item in uno camerino del torrione Signor don Saverio Gambacorta olim
cannizzi per far notricata numero cento Duca di detta terra riservati nella rifiuta
incirca fatta dello stato al quondam illustre Duca
Item allo scoverto del Torrione quat- don Carlo suo fratello conforme dissero
tro pezzi d’artiglieria incavallati uno delli Item una boffetta di castagna grande
quali è di bronzo e l’altri di ferro con li sui tiraturi dentro li quali vi sono
Item un altro pezzo di bronzo non molti fascicoli di scritture consistentino in
incavallato. bilanzi conti di bestiamali ricevute di credi-
Item due cocchiare di rame per cari- tori lettere et altre non continentino inte-
care li sopradetti pezzi ressi della heredità
Item una carretta grande senza vite Item una segia di vacchetta usata
per incavallar detto pezzo non incavallato Item due banchi da sedere (…)
Item un’altra carretta piccola con una [f. 20r] Item in potere delli heredi
reticella del quondam Antonio Solari publico
Item nell’appartamento di sopra di negotiante in Monteleone vi sono le infra-
detto castello vi si ritrovano cannizzi di scritte cose di argento et oro in pegno per
notricata numero duecento in circa con li docati trecento et altri docati novanta
loro stanti et pertici. d’interesse et sono videlicet Una catena di
Item nell’altro baluardo dalla parte di oro disse essa Signora Duchessa esser suo
tramontana uno pezzo di ferro incavallato donativo fattoli dal Signor don Ferrante
Item nella camera della secreteria nel Gambacorta suo zio quale catena pesa
cortile le infrascritte robbe videlicet Una onze quattro trappeci venticinque di
lettica di vacchetta negra usata Due selloni docati cinquanta tre et uno tari
per li muli di detta lettica con loro guarni- Item uno paro di sciccagli d’oro con
menti smeraldi di peso di onze una et trappeci
undici di prezzo di docati vintisette disse

246
essa Signora esser suo donativo fattoli argento di tavola, salera pipera e zuccarera
dalla buona memoria di detto Signor Duca d’argento
prima dello sponsalitio Item una cortina con sua coperta di
Item una fiannacca di smeraldi di pe- drappo lavorato di cannavo e lino di colo-
so di oro una onza e meza con sei smeraldi re turchino e giallo
apprezzata docati sessanta donativo fatto Item quattro portieri dello istesso
di detta buona memoria prima dello spon- drappo.
salitio a detta Signora Duchessa Item uno panno per arcona dello i-
Item una gioija di petto di oro con sei stesso drappo
smeraldi di peso di onze una e trappeci Item due panni del medesimo per
quattro di prezzo di docati quaranta Item boffettini e due boffette di noce quali
una gioija di testa d’oro con smeraldi di sopradette robbe di drappo come di sopra
peso di uncie una e trappeci due di prezzo et boffetta dissero essi Signori di Gamba-
di docati trenta sei tre tarì e grana quindici corta e Lucifero tutrice esser dotale di essa
donativo di detta Signora fattoli da detto Signora Duchessa
quondam illustre Duca prima dello spon- Et sic fuit completum Inventarium
salitio predictum cum potestate et reservatione
Item una fannacca d’oro con sei ru- quod si aliqua reperirent annotata in pre-
bini di peso di onze una et trappeci vinti dicto inventario que annotari non debe-
tre di prezzo di docati trenta e quattro tarì bant non intelligantur annotata et è contra
donativo fatto a detta Signora Duchessa si aliqua bona remanserunt annotanda vel
dal barone di San Florio || quomodocumque reperiunt semper intelli-
[f. 20v] Item un’altra gioija di petto di gantur annotata et non aliter nec alio
oro con sei rubini di peso di onze una e modo non reservatur &c. Que bona ut
trappeci sei e mezo di docati vinti sei, supra annotata et inventariata ||[f. 21r]
donativo datto a detta Signora dal barone remaserunt in posse Illustris Dominae
di San Florio donnae Mariae Lucifero Ducissae Viduae
Item uno vacile grande d’argento do- et Tutricis ut supra que domina Ducissa
rato coram nobis se protestavit uti creditrix
Item uno vaso a navetta per bevere di super hereditate predicta pro eius dotibus
argento dorato pipera zuccarera e salera et dodario aliisque juribus dotalibus quibus
d’argento dorato uno vocale di acqua col semper salvis pro ipsorum solutione et
pizzo per acqua a mano di argento dorato, restitutione Ita quod nullum intelligatur
apprezzati tutti per docati cento trenta, preiudicium non aliter nec alio modo &c.
quali sono della heredità Presentibus Judice et Testibus Jose-
Item le infrascritte cose di argento pho Schiripa Regio ad Contractus Judice et
che sono in potere del dottor Biasi Asciut- pro testibus U.J.D. Dominico Morabito
to di Castelvetere per docati cento venti in Vincentio Macrì Jeronimo Iurato Reve-
circa resto di magior somma et sono vide- rendo Domino Francisco Suriano Sudia-
licet Piatti piccoli d’argento numero quin- cono Domino Antonio Ferrò Joanne
dici Toma Codespoti Joanne Dominico Zappia
Item piatti d’argento mezani numero de Vittorio et me Notario Mario Gualtieri
cinque rogato.
Item una sotto coppa d’argento uno
vocale tondo d’argento, uno candilieri di

247
- III -
BOMBILE

RELATIONE DEL CONVENTO DELLA GROTTA

Il monasterio di S. Maria della Grotta In detta rupe al presente si ritrovano


dell’Ordine di S. Agostino, situato nel due stanze cavate, che dimora un frate, vi
territorio della Baronia di S. Nicola, nel erano diverse altre cavate in detta rupe e
casale di Bombile, nella diocesi di Herace, servivano per dormitorio et l’anno 1629 si
sotto una rupe alta 200 palmi, lontano precipitarono e sepellirono nelle proprie
dall’habitato di mezo miglio giusta la stra- ruvine i frati che v’havitavano.
da publica convicinato di boschi, fu fonda- Al presente per tal causa di rovina di
to et eretto l’anno 1506 con l’autorità et il frati hanno eretto il monasterio sopra detta
consenso di mons.re vescovo di Gerace, et rupe, che è di circuito meza tumulata, tutto
suo vicario abb[ate] Gio[vanni] Capodifer- il vaso attorno di fabrica.
ro da uno fra Giacopo di Tropea compa- Del principio di detta fundatione per
gno del B[eato] Francesco di Zumpano la divotione di detta B.V. vi concorrevano
senza assignamento, né obbligo, né patto molte elemosine in modo che malamente
alcuno. vivono l’infrascritti PP., e sono ut infra
Ha la chiesa sotto il titolo et invoca- sacerdoti tre, laici professi tre, et un frate
tione della B. V. della Grotta. È di struttu- serviente non professo: il priore f. Dome-
ra di rupe scavata, senza fabrica, solo la nico Ammirà della Torre di Spatola, f.
porta di detta chiesa; è di lunghezza di Giuseppe Monteleone di Terranova sacer-
palmi 49, larga 24; il sancta sanctorum dote, f. Antonio Camminiti di Dasà sacer-
palmi 14, largo 12, dove sta situato l’altare dote, f. Stefano di Condoyanni laico pro-
maggiore con una bella imagine della B.V. fesso, f. Giovan Battista Ranieri laico
scolpita di bianco marmo di grandissima professo della Torre di Spatola, f. France-
devotione e veneratione fatta l’anno 1509; sco Filippuni laico professo di Patigliota, f.
detta chiesa di rupe scavata è di altezza Pietro Saladino di Brancaleone serviente.
palmi 60.

Rendite di detto monasterio

Censi passivi in ducati di regno cento trentadue Ducati 132:-:-


Fondi, terre da seminare ogni anno » 42:-:-
Rendite di vigne » 40:-:-
Rendite di pecore di numero 50 » 5:-:-
Un paricchio di bovi s’apprezzano » 18:-:-
Una balduina d’imbasto » 6:-:-
Per elemosine, e cerche un anno per altro » 15:-:-
Totale 258:-:-

248
Esito

Per vestiario di PP. per ciaschedun sacerdote ducati diece Ducati 30:-:-
Per quattro laici professi per ciascheduno ducati sette » 28:-:-
Per garzone di detto convento » 16:-:-
Per collette del p. generale et assistente d’Italia e vicario generale » 20:-:-
Per cera e oglio » 20:-:-
Per fabrica del detto convento, et altre reparationi » 30:-:-
Per medico, cirusico e barbiere » 12:-:-
Per medicine » 12:-:-
Per pietanza de frati » 20:-:-
Per grano per la famiglia tumula cinquanta li quali s’apprezzano
l’un anno per l’altro carlini 12 il tumulo » 60:-:-
Per la lavandara » 1:1:-
Per riparatione di cucina un anno per l’altro » 1:2:-
Per la visita un anno per l’altro del p. vicario » 4:-:-

[formula di giuramento] 8 marzo 1650

Io fra Domenico della Torre, priore; f. Giuseppe di Terranova, deputato; f. Antonino di Dasà,
deputato.

(ACCETTA, Congregazione agostiniana …, 213-214).

249
- IV -

L’INVENTARIO TESTAMENTARIO DEL PALAZZO D’AMATO


E DELLE SUE PERTINENZE NELLA TERRA DI ARDORE

(SASL, Fondo notarile, Ardore, notar Giovanni Battista Mollica,


b. 440, v. 4655, ff. 4v-15r, 15-16 febbraio 1793)

[f. 4v] Nel nome di Dio amen. nella strada che dicesi di Traccheria nella
Oggi li quindici Febraro millesettecento Parocchia di San Rocco, ed ivi essendo
novanta tre in questa Terra di Ardore, giunti, la medesima Signora di Muscoli
Indizione undecima, Regnante &c. avanti di Noi, e degli infrascritti Testimonj,
A domande a noi fatte per nom’e parte che sono li più probi, e benestanti Cittadi-
della Signora Donna Giovanna Muscoli1 ni di questa Terra, nonché del Giudice a
Vedova del quondam Dottor Signor Don Contratti, ha dichiarato, che a venticinque
Francesco Saverio d’Amato2 di questa di Gennaro di questo corrente anno passò
predetta terra, ci siamo conferiti nella a miglior vita il detto suo marito, il quale
Baracca3 del medesimo quondam nel suo Testamento Nuncupativo stipolato
d’Amato sita in questa Terra di Ardore per atti del Regio Notaro Don Carlo
Gliozzi di Platì4, istituì sua erede universa-
1 La vedova Giovanna Muscoli morì il 25
luglio 1832 e fu sepolta nella chiesa Madre sito «disegno per la nuova pianta del Pa-
ardorese (ASDL, Parrocchie, chiesa Matri- lazzo fatto di legname», colà conservato
ce di S. Leonardo, Libro dei morti 1808- nel «camerino che dicesi dello studio»
1848, f. 92v) (SASL, Fondo notarile, Ardore, notar
2 L’U.J.D. Francesco Saverio d’Amato, di Giovanni Battista Mollica, b. 440, v. 4655,
Ignazio e di Maria del Balzo, già erario f. 7r).
feudale (SASL, Fondo notarile, Ardore, 4 SASL, Fondo notarile, Platì, notar Carlo

notar Antonio Callipari, b. 304, v. 3437, f. Gliozzi, b. 325, v. 3751, ff. 18r-22r, 6
64r-v, 3 settembre 1772), passò a miglior agosto 1791. Nell’atto delle sue ultime
vita, all’età di cinquantotto anni, il 21 volontà, citato nell’inventario testamenta-
gennaio 1793 e fu tumulato nel sepolcro rio, l’U.J.D. Francesco Saverio d’Amato,
gentilizio nella chiesa Matrice di S. Leo- con lodevole animo filantropico, dispose
nardo (ASDL, Parrocchie, Ardore, chiesa inoltre, mediante appositi legati, che nel
di S. Rocco, Liber defunctorum S. Rochi ab «… proprio Palazzo di sua abitazione ò
Anno 1786 usque ad Annum 1823, f. 5r). dei suoi Eredi futuri chiamati si costituisse,
3 La denominazione «Baracca» era da e costruisse un Ospedale Publico con una
riferirsi alla particolare struttura mista spezzeria ed in quello si curassero i poveri
(ligneo-muraria) di quel fabbricato, vero- ammalati di Ardore, e quando di detto
similmente eretto in luogo di porzione del Paese non vi fussero dei luoghi circonvici-
più ampio immobile danneggiata dal cata- ni di dodici miglia di circonferenza con
strofico terremoto del 1783, per la cui tutti i commodi, e letti necessarii, esclu-
ricostruzione era stato progettato un appo- dendo pero gli ammalati, od ammorbati
250
le, e particolare la Signora Donna Micheli- detti Testimonj, cioè il Reverendo Don
na Figlia legitima, e naturale di esso quon- Bruno Stillisano, il Signor Don Vincenzo
dam Signor d’Amato, e della detta Signora Morabito, ed il Magnifico Giambattista
Donna Giovanna, la quale fu destinata Macrì di Saverio, nonché il Giudice a
nell’istesso testamento Tutrice, e Curatrice Contratti Magnifico Domenico Brizzi,
della predetta Pupilla. Perciò essa Tutrice Mastro Giovanni Mercuri, e Francesco
fatto il segno della Santa Croce +, e prote- Spatolisano. ||
stando di far l’Inventario in buona fede, [f. 5r] In primo luogo nella Sala della detta
colla riserba di poter aggiungere, e levare Baracca si son trovate le seguenti robe
se mai per errore, o d’inavvertenza fosse di videlicet Un cassone, il quale aperto si vide
più o meno descritto, quel che appartiene che conteneva gli infrascritti mobili cioè:
all’Eredità del detto quondam Don Fran- diece para di lenzuoli di tela buona di
cesco Saverio, si è da Noi proceduto fresco usati, due coperte bianche di lino
all’esatta descrizione di tutt’i beni anche di fresco usate. Dippiu si sono
dell’Eredità sudetta presenti a tal’effetto, ritrovate in detto cassone venticinque
così essa Tutrice, e Curatrice, come i su- camice di uomo, delle quali sette sono di
orletta, e le altre di tela fine usate. Giacchi
con morbo venereo giache esso Testatore bianchi di cottone numero cinque salvietti
considera, che l’opera di pietà, e di miseri- numero venti tutti Fiandinisi usati di cassa:
cordia non deve estendersi a fomentare Tovaglie di tavola numero quattro usate
vizii, e offesa di Dio, al quale Ospedale Calzette para sedici di cottone, e filo usate:
siano Governatori e Prefetti quattro de’ Berette bianche di cottone, e filo numero
migliori del Paese i più morigerati e senza- dieci usate: Item una cassa in forma di
ti, ed elasso l’anno s’eliggano altri in loro cantinetta: due Selle con guarnimenti
vece. Item jure legati per patto espresso ordinarij usate: un Letto per gente di servi-
ordina e comanda, che facendosi il caso zio consistente in due matarazzini, due
dell’erezione di detto Ospedale chi saran- carpite di lana, ed una coperta anche di
no gl’amministratori debbano spendere lana usate tutte da molto tempo, una
per gni anno sopra i fondi, e giardini Lettiera usata di tavole, una Boffetta di
dell’Eredità d’esso testatore per bona Abeto.
coltura, ed istruzione dei beni quanto si Entrati inoltre nella prima Camera a man
stimerà necessario, e questo che si spende- dritta abbiam trovato li seguenti beni
rà detraersi dai frutti dell’eredità predetta videlicet Un Quadro rappresentante la
(…) Item lega, e lascia che nel giorno Vergine col Bambino col suo cornice: Una
anniversario della sua morte per ogni anno Macchetta rappresentante l’entrata
dovesse detta sua Erede per lo spazio di dell’Arca: tre Quadretti rappresentanti
anni venti erogare per un maritaggio ad Paesaggi: Tre Ovati di Paesaggi: Una
una zitella vergine, e povera del Paese di Effiggie in carta rappresentante la Vergine:
Ardore ducati dieci, incaricando perciò la un Quadro con cornice rappresentante
coscienza di essa sua Erede ò Eredi sosti- l’Apostolo Santo Andrea: un altro Quadro
tuti, che in detto giorno dell’aniversario anche con cornice, rappresentante San
sacculo parato depositano detti ducati dieci Francesco, ed un altro rotondo, anche con
al Paroco, o sia Arciprete del luogo, e che sua cornice rappresentante la Vergine col
nel giorno dei contratti sponsali della Bambino: Quattro carte geografiche:
zitella designata il depositario isborzi alla Un’orologio di Tavolino, o sia ripetizione,
persona esigga ricevuta, e se la ritiri detta collocato sulla sua base di legno intagliato,
sua Erede» (SASL, ivi, ff. 19v-20r, 21r). e dorato: Un Crocefisso: Un Genuflesso-
Sulla successiva, effettiva, esecuzione di rio di noce, il quale aperto si son trovati
tali disposizioni testamentarie, le fonti oggi alcuni fascicoli di lettere, ed un libretto
disponibili purtroppo tacciono. l’autore del quale è Sannazaro de partu

251
Virginis Uno Specchio grande con cornice di terza nello rigato di color di Zolfo; un
dorato; ed una Placca anche con cornice giamberghino ed un paro di calsoni di raso
dorato: Un Canapè: Una Boffetta di Ca- in seta verde. Una Giamberga, e calsoni di
stagna: Un Candiliere di metallo: Una calidoro color Pistacchio usate tutte.
scrivania anche di metallo, consistente in Un’altra Giamberga, e sott’abito di casto-
Calamaio, ostiario, campanello, e Rinarolo: rino biancaccio: Un giamberghino di molla
sedie dorate numero cinque usate, un color scambiante col suo treno in argento:
Braciere: Una Cassetta la quale aperta Due imprese di argento per uso di Cutò:
conteneva le vesti del volante: Un letto sei para di calsette di seta usate, ed un
con travarca di ferro, continente un corti- Cutò. Nel terzo tirafuori si ritrovò un abito
naggio di capiccioli, e lino color verde di Castoro color verde, continente Giam-
usato: due matarazzi di lana usati; berga, calzoni, e giacco tutto usato: Una
un’imbottita usata un paro di lenzuoli di spada col manico di argento. Nel quarto si
tela fina usati, guanciali numero quattro; ritrovarono due macchette in lineatura con
un altro Letto per gente di servizio consi- loro cornice; un’altra macchetta rotonda
stente in un Padiglione di capiccioli, e lino col vetro. Chiccare col loro piede numero
color rosso usato; un matarazzino di lana cinque di porcellana. L’argenteria consiste
usato, una Carpita, e Coperta di lana usate in Bacile, due sottocoppe, una Cafettiera, e
un paro di lenzuoli di tela usati. dodici posate, tre forchette, ed un Coc-
Entrati nella seconda Camera abbiam chiaro grande, le quali cose tutte di argen-
ritrovato li seguenti beni videlicet Quattro to, incluse però le lame di ferro de’ coltelli
Quadri con loro cornice rappresentant’il delle sudette posate si trovano ascendere al
primo la distruzione di Gerico: il secondo peso di libbre sedici, pesate in presenza
la Vergine; il terzo il Martirio di San Placi- della sudette persone con giusta statera.
do, il quarto San Francesco di Paola: Uno Negli altri quattro aperti non vi era cosa da
Specchio grande con sua cornice dorato: annotare. Una scatola con due cuffie di
Una Placca rotta; altri due Quadretti di tela battista, una delle quali è propria di
Paesaggi: Due scrigni, nell’uno de quali si essa Signora Donna Giovanna, e l’altra
sono trovate tre picciole statuette di Por- della detta sua Signora Figlia, nella quale
cellana, ed altre due a mezzo busto anche scatola vi erano ancora due rizzole alla
di porcellana: Un […]||[f. 5v] per uso di moda di velo: due Falzoletti di spalle anche
Caffè: due Ciccolattiere di latta: tre om- di velo fesco usate. Un Boffettino, sopra
brelline: Una canna d’India col pomo di del quale è situato un Archivietto, il quale
metallo dorato: Una Boffetta di castagna: aperto si è veduto che conteneva varj
Un alcantarano di noce consistente in tre fascicoli di carte di casa; due calici amen-
tirafuori grandi, due mezzani, e tre piccoli, due con piedi di metallo, ed alcuni libri
il quale aperto si ritrovarono nel primo vecchi di Casa: Dippiù una Macchina
tirafuori le infrascritte suppellettili appar- Elettrica: Un piedestallo di legno di cande-
tenenti alle vesti usuali di essa Signora liere: Una scatola di Legno, dentro la quale
Donna Giovanna, cioè, una mantuzza, e vi erano quattordici para di vesti di Cossini
faldetta: una faldetta, e comodino di seta di orletta usati.
verde: un antiseno di tela battista rigato, Entrati nella terza camera si son ritrovati li
una canna di molla torchina; due bustini di seguenti beni videlicet Quadri numero
molla rigata. Nel secondo tirafuori di detto quattro col loro cornice dorato, il primo
alcantarano si ritrovarono una sciamberga rappresentante un Paesaggio, due altri la
di seta negra col suo giambergino usata. Vergine, ed il quarto l’imagine di nostro
Tre altre sciamberghe, una di seta color Signore: due altri Quadretti rappresentanti
bianco rigato, con giambergino, e calsoni
della stessa roba, un’altra di seta verde di
cannettone con calzoni, e giacco: un’altra

252
l’uno Donna Maria del Balso5, e l’altro la sono tutte usate di fresco dalla predetta
Signora Donna Giovanna sudetta; Tre Donna michelina: Dippiu un’orologetto di
candelieri di stagno. Contemplole di vetro argento il quale è scomposto: un altro
numero cinque: Una Fruttera di acciarino: orologetto di oro con catiniglia di metallo
Un tavolino di castagna: Uno stipo grande dorata per uso di essa Signora Donna
di tavole di abeto, nel quale vi era una Giovanna un’indrizzo consistente in due
scatola di cioccolata di libre dieci circa; sei orecchini con pietre rubine legate in oro, e
speziere due delle||[f. 6r] quali son guar- diamanti in argento, ed una collana anche
nite all’interno con metallo argentato: un adorna come gli orecchini delle stesse
Baulletto, il quale aperto si vide, che con- pietre, colla dichiarazione però, che le
teneva selvietti numero otto, Tovaglie di sudette pietre preziose non sono di fondo:
tavola numero quattro: Tovaglie di faccia Un altro picciolo indrizzo di oro con
numero sei tutte usate, sedie usuali nume- picciole pietre rubine regalato in atto della
ro tre. muta, come anche l’altro descritto di sopra
Entrati nella quarta Camera a mano sini- fu portato in tempo della muta: Un paio di
stra abbiam trovato li seguenti beni, cioè; orecchini di oro all’uso detto alla Ficaiola:
Un Quadro grande rappresentante la Un piccolo anello con diamantini, e pietra
Vergine col Cristo, deposto dalla Croce verde in mezzo: un altro con diamantini,
con cornice dorata: Un quadretto rappre- ed in mezzo un rubino, le quali furono dati
sentante San Francesco Saverio: Un altro ad essa Signora Donna Giovanna in tempo
di San Giuseppe: sei quadretti di Paesaggi, della muta. Un altro anello con piccioli
altri due quadretti rotondi l’uno della rubini, e pietra verde in mezzo. Parimenti
Vergine l’altro di San Michele ch’è proprio quattro anelli uno de’ quali con pietra
della Signora Donna Giovanna tutti col rubina in mezzo, e sei diamantini attorno
cornice dorato: Due Placche: Una reliquie regalato ad essa signora Donna Giovanna
del Santo legno della Croce col piede di dal suo Signor Fratello Don Francesco: il
legno dorato: Un’acquasantario di legno secondo con picciole pietre rubine legato
dorato: Un boffettino con suoi cornici in oro regalato da Don Filippo Saporito, il
dorate: Un Burò ch’è di noce, che contiene terzo con picciole pietre rubine, e diaman-
tre Tirafuori grandi, e cinque picciolini, del tini regalatole da Don Michele Arcadi, ed il
quale aperto il primo si ritrovò una coperta quarto con rubinelli, e pietra gialla in
di lana gentile rossa nuova: nel secondo si mezzo regalatole dal fu Don Bruno
ritrovarono due vesti della predetta Donna d’Amato6. Come pure le cose seguenti, che
Michelina l’una di Amaer in seta color appartennero alla sudetta quondam Donna
verde rigato, l’altra di terzanello in seta Maria, cioè un’Indrizzo di oro con picciole
color biancaccio: Un comodino di molla pietre smiraldi datole in tempo della muta.
color di rosa: Un manichetto di vellutino Un’anello di oro con molte pietre verdi,
tigrato, le quali vesti, ed altro si ritrovò una semplice vergetta di oro. Un altro
anello con due diamantini, e due rubini; ed
5 Maria del Balso (rectius, del Balzo) morì, un altro anello con pietra gialla in mezzo, e
settantacinquenne, l’8 maggio 1772 e fu due piccoli diamanti a lato. Quattro file di
sepolta nel tumulo gentilizio della famiglia perle: Una corona di granatini ||[f. 6v]
d’Amato posto nella chiesa Madre ardore- con nove globetti di oro, ed un piccolo
se (ASDL, Parrocchie, Ardore, chiesa
Matrice di S. Leonardo, Liber defunctorum 6Bruno d’Amato, di Ignazio e di Maria del
incipiens ab anno 1736. usque ad diem 18. Balzo, trapassò, sessantenne, il 10 ottobre
Augusti Anni Domini 1801, f. 79r), precedu- 1792 e fu sepolto nella tomba familiare sita
ta, nello stesso avello, dal marito Ignazio nella locale chiesa Madre (ASDL, Parroc-
d’Amato, morto il 6 maggio 1740 all’età di chie, chiesa di S. Rocco, Liber defunctorum S.
cinquant’anni (ASDL, ivi, f. 15r). Rochi ab Anno 1786 ad Annum 1823, f. 4v).
253
crocifissietto di oro, ed un salterio di di San Rocco, ed entrati nella prima Came-
granatini con migliuzzi di oro. Come pure ra abbiam trovato tre quadretti di Paesaggi
esiste un altro indrizzo di argento con con cornice dorato: figure in carta numero
picciole pietre rubine legate in oro di cui quattro: un’orologio di legno ed alla Ger-
fece uso essa Signora Donna Maria nel suo manese: sedie dorate numero sei usate:
sponsalizio col detto quondam Don Bru- Una Boffetta di noce: Un letto con due
no. Nel terzo tirafuori una Faldetta negra matarazzi di lana; un’imbottita: una coper-
di seta di uso cotidiano, una sajetta di ta di damasco verde; un cortinaggio di
calamo anche di uso cotidiano uno bustino cottone bianco: quattro guanciali di tela di
trapuntato di molla negra usato. Nelli olanda, due lenzuoli di tela, tutte le quali
cinque tirafuori picciolini non si trovò cosa cose sono usate, una lettiera di legno: Una
d’annotare: Una Cassa la quale aperta si cassa di pioppo piena di fichi ascendente a
vide contenere sedici camicie feminine pese venti circa.
proprie della sudetta Signora Donna Gio- Entrati nella seconda Camera abbiam
vanna. Tre avanti seni di tela, e quattro di trovato li seguenti beni; cioè un quatretto
orletta: Calsette di essa Signora Donna di San Michele Arcangelo, un altro di San
Giovanna para otto, tra quali vi è uno di Luigi: Figure in carta numero sei: Due
seta: sei camicie femenini per uso di Don- Ritratti l’uno rappresentante il quondam
na Michelina: Un letto con travarca di Don Bruno, e l’altro il quondam Don
ferro in dove vi è un cortinaggio di dama- Francesco Saverio d’Amato, tutti e due
sco giallo; due matarazzi di lana, un pa- con cornice di legno dorate; un quadretto
gliaccio, ed una Coperta di cottone bianca di Paesaggi coll’istessa cornice: una travar-
usata: sedie numero cinque dorate: un ca di ferro con cortinaggio lavorato di tela
bacile di rame col suo piede di legno; e cottonina usato: un cortinaggio di lino, e
quindici Fiaschetti di vetro. capiccioli damascato di color rosso usato,
Entrati nella quinta camera, chè per uso di un altro cortinaggio verde damascato di
cucina, abbiam trovato li seguenti beni: capiccioli, e lino anche usato: un Cappotto
Una cassa, nella quale vi sono fichi secchi: di panno color biancaccio usato: una
tre cassarole di rame: cinque trepiè tre Giamberga di raso di Umez usata; un
puccoli, e due grandi: una Craticola: Una giambergino di vellutino usato; quattro
pala di ferro: due tielle: un fornello di tavole per uso di letto: una || [f. 7r] cassa
rame: un mortaio di metallo, ed altro di abeto vacua usata: due sedie dorate
stovigli di cucina: Dippiu un Letto per uso usate: un bacile di rame usato: una bac-
della serva, consistente in un pagliaccio, chetta con pomo d’argento.
due carpite, ed una coperta di lana, un Entrati nella terza, che è per uso di Cucina,
paro di lenzuoli di tela usati, ed un Padi- abbiam trovato una Caldaja, ed una stagna-
glione di lana con sua lettiera di legno. ta di rame, un trepiedi, ed una craticola di
Entrati finalmente nella stanza che dicesi la ferro: Una contemplora di rame una cassa
cucinetta abbiam trovato una Caldaia di di abeto usata: due Lumiere.
rame usata; un lavatoio di piatti anche di Successivamente ci siamo conferiti noi
rame; una Maijlla grande, ed un’altra pic- tutti come sopra annotati nel Palazzo
ciola. Le quali Camere tutte, come sopra appartenente a detta eredità sito nella
descritte, della sudetta Baracca apparten- strada, come sopra, in questa sudetta
gono all’eredità sudetta. morire Terra, e Parocchia, ed entrati nella sala di
Come pure ci siamo conferiti Noi tutti detto Palazzo abbiam ritrovato in primis
come sopra annotati nella Baracca del quattro quadri di Paesaggi con cornice
quondam Don Bruno d’Amato, oggi dorato, e due altri quadretti, uno dei quali
appartenente all’eredità di detto quondam con cornice dorato; Quattordici Crate di
Don Bruno, dico Don Saverio, sita nella ferro per uso di Bassi: tavole di Abbeto
stessa strada di Traccheria nella Parocchia numero trenta: Uno stipo di abeto vacuo:

254
un letto per uso di gente di servizio, consi- Nel secondo tirafuori una veste di amoer
stente in un pagliaccio, un matrizzino, una color susì, guarnita con rizziglia di argento,
carpita di lana, una coperta anche di lana, ed oro, una col corrispondente innantise-
due lenzuoli di tela tutte cose però usate; no, un’innantiseno di terza nello in seta
una lettiera di legno usata: due sedie dora- verde: un’altra veste di molla rigata col
te, ed uno scanno di legno. piano a color di latte, e guarnimento della
Entrati nel camerino che dicesi dello stu- stessa roba, una col suo corrispondente
dio, abbiam trovato una Boffetta con innantiseno, abiti tutti di essa Signora
cornice dorata, una travarca di ferro, e Donna Giovanna: Un paro di calzette di
quattro tavole per uso di letto: il disegno seta color di rosa: Nel terzo una veste di
per la nuova pianta del Palazzo fatto di molla negra colla stessa guarnizione:
legname: una cassa di abeto vacua. un’altra veste di raso color di rosa il piano,
Quindi entrati nella prima camera dopo il con rizziglia di seta, e suo innantiseno
camerino, abbiam trovato una cassa, la corrispondente: un’altra veste di molla
quale aperta si trovarono in essa quindici color scambiante: Un manichetto di vellu-
selvietti a paparello nuovi: calami libre to negro tutti usati da essa Signora Donna
quattro: cuculli rotola due filati. Ed aperta Giovanna. Nelli ||[f. 7v] piccioli non vi è
parimenti una cassetta depinta verde, si cosa d’annotare. Dippiu aperto un cassone
trovò al di dentro una spallerina di velo, ed di Abeto si trovò nel medesimo una coper-
un faldalino anche di velo regalate dalla ta di cottone bianca usata: una valdrappa
Signora Principessa di questa sudetta di vellutino, con guarnizione d’argento
Terra7 alla prefata Signora Donna Giovan- falso, con due valdrappini, uno della stessa
na: piu rotola tre di cottone: similmente roba, e l’altro di panno verde: dippiu un
aperto un Baulletto con dentro una Cuffia, cortinaggio bianco di tela fina con pizzilli:
un velo negro, un paro di manicotto di canne venticinque di Fiandinise indrappel-
velo, ed una pettiglia di merletto, che sono late: cinque tovaglie di faccia nuove: nove
tutti usati da detta Donna Giovanna: canne di tela delli dodici: filata bianchi
Un’Alcantarano di noce, che contiene tre canne diciotto. Aperto similmente un altro
tirafuori grandi, e tre piccioli, ed aperto il cassone di abeto in cui si son trovati len-
primo si trovò che conteneva una veste di zuoli numero ventinove usati di casa:
donna di drappo guarnito con rizziglia di camicie mascoline numero tredici, calso-
oro, con un’innantiseno dello stesso drap- netti numero sette; giacchi bianchi numero
po, e guarnimento: un’altra veste di cricet- sette, guanciali di tela fina, e di olanda
to in seta guarnito di velo, una numero ventitre; calsette di filo bianche
coll’innantiseno dell’istessa roba: un co- numero dieci, berettini di testa numero
modino di amoer color di rosa con cimetti sedici di cottone, e filo: tre tovaglie di
di argento, e sua faldetta: un altro comodi- faccia: Dippiu nello stesso cassone vi sono
no di nobiltà rigata con faldetta color tredici camicie femenine proprie della fu
verde pistacchio, e bianca, abiti proprj di Donna Maria Scaglione, calsette di filo, e
essa Signora Donna Giovanna tutti usati. cottone para sette, due faldalini di orletta,
ed uno di tela battista: tre rispettive di
7 La «Signora Principessa», citata dal notar orletta, tre mezzi falzoletti, e due sani,
Mollica, potrebbe identificarsi in Errica l’uno de’ quali è con pizzilli all’interno, le
Caracciolo (1707-1784), coniuge di Gia- quali robe sono tutte della fu Donna Ma-
como Francesco-di-Paula Milano, II prin- ria. Dippiu aperta un’altra cassa di abeto
cipe di Ardore, ovvero in Giovanna pittata verde, si ritrovarono un comodino
d’Evoli (< 1785), moglie di Giovanni di terza nello di seta verde, un altro a color
Maria Loreto Milano, feudatario al tempo di melingiana usati: una saja di calamo a
dell’inventario testamentario (PELLICANO, color di melingiana, una torchina di cala-
La storia dei feudi…, I, 135). mo, un’altra rigata di diversi colori anche

255
di calamo, un’altra di calamo, e seta a color San Tomaso da Villanova, sull’ordine
pappagallo, un’altra di color verde di cala- eremitico di S. Agostino tomo uno: Bru-
mo; un’altra saietta a color corallo di cala- nemanno sul Codice, e sulle Pandette
mo: una faldetta di terza nello rigata, a volumi quattro: Sorge casi enucleati volu-
color pistacchio, e rossa; due libre di ca- mi dieci: Cardinal de Luca volumi dicias-
piccioli filati: due busti uno di amoer color sette: Vinnio trattati varij un tometto:
di rosa trapuntato, e l’altro di calamo color Speculum aureum di Maranto un tometto:
verde; un paro di manicotti di tela battista Geometria prattica di Lodovico Perini un
rigati; una veste di piloncino di cottone tometto: Cornelio Tacito un tometto:
tigrato color giallo, e bianco: un giubone Istoria degli Imperatori Greci di Niceto un
gallonato in argento: Un panno di raso per tometto: Disputationibus juris Gregorii
uso di Figliuoli, con fodera di armesino Maiansii un tometto: Vocabolario di Tori-
con gallone di argento: tre para di scarpe no tomi due: Vita dei Santi un tomo:
due rossi di drappo, ed uno di vitellino: Bartolomeo Gavanto de’ meriti un tomo:
Due Boffettini con gornice dorati: un Concordanza della Biblia un tomo: Sarnelli
quatretto rappresentante San Giuseppe: Lettere Ecclesiastiche tomi due: Latini
uno stipo fisso nel muro, in cui si trovaro- intorno alla canzone del Petrarca un tomo:
no sedici forme di cacio: marmitte di La sfera del mondo del piccolo Mini un
porcellana numero quattro: dodici chiccare tomo: Cristianae Religionis arcana di Eli-
con piattini di porcellana; una caffettiera, pio un tomo: Officina Ravisii un tomo:
una Zuccariera, e due candelieri della Neodt opera omnia volumi due: Vaet sulle
stessa porcellana. pandette volumi due: Sigonio Fasti conso-
Dippiù vi esiste in detta camera una Libre- lari un tomo: il medesimo de occidentali
ria con cornice dorata, continente gli tomo uno; lo stesso Sigonio de antiquo
infrascritti libri videlicet Vanesser volumi jure Civium Romanorum volume uno: De
tre: Thesaurus Juris di Everardo Ottone Rosa criminale volume uno: Leysero Medi-
volumi dieci: Dolce de’ fatti de’ Romani tationes ad Pandectas volumi quindici:
un tomo: Opuscula Beati Francisci Assisia- Nargiensis Poetae opera dicta notabilia ex
tis. Cipolla trattati varij un tomo: Biblia Platone un tometto: Anacreonte tradotto
sacra in un volume: Monacelli formulario da Cidalmo Orio un tometto: Muschem-
legale tomi quattro: Sinodo della Diocesi broe Fisica tomi due: Bartolomeo Donato
di Geraci tomo uno: Istoria d’Italia di ad Nepotem un tometto: Gravina istitu-
Francesco Guicciardini tomi due: Storia zioni canoniche un tometto; lo stesso
Romana di Eccard tomi sei: Neoporto de istituzioni civili un tometto: Jus naturae di
Ritibus Romanis tomo uno: Everardo Taddeo Verenco un tometto: Spirito delle
Topica legali tomo uno: Epistole di Cice- leggi due tometti: Eineccio opuscoli tomi
rone tometto uno: Istituzioni canoniche due: Menaggio dritto civile tomo uno:
anonime un tometto: Ennaccio antichità Momillan de Juris Peritis tometto uno:
Romane tometti due: Muratori forza Lorenzo Valla eleganze tometto uno:
dell’intelletto umano un tometto: Rime di Alessandro ab Alessandro tometto uno:
Filippo de Angelis un tometto: Sentenze di Metafisica di Gaetano d’Amato tomi due:
Cicerone, Demostene, ed Isocrate un Ovidio fasti tometto uno: Concilio triden-
tometto: Appiano Alessandrino delle tino tometto uno: Statii Orthographia
guerre di Roma due tometti: Grammatica tometto uno: Cicerone de officiis tometto
Greca un to||[f. 8r]metto: Mirenda Con- uno: L’Ulissea di Omero di Salimbene
troversiae Juris un tomo: Braja prattica tometto uno: Annibal Careo l’eneide to-
Civile, e criminale un tomo: Covarravia metto uno: Aristotile de Republica tomet-
controversie, seu risoluzioni volume uno: to uno: Rime del Manfredi tometto uno:
Vita delle Sante vergini tomo uno: Resolu- Prose del Bembo un tometto: Rime del
zioni di Giuseppe di Gennaro tomo uno: Bembo tometto uno: Compendio della

256
Logica del Genoese tometto uno: Orazioni tometto uno: Boccaccio tometto uno:
di Cicerone tometto uno: Critome istitu- Luigi Pulci il Morgante tometto uno: Testo
zioni volume uno: Brigante criminale tomo Canonico volumi tre: Considerazioni
uno: Corpus Juris con Gotofredo volumi storico politiche operetta anonima tometto
due: Riccio prattica Civile tomi quattro: uno: difesa della Magnifica Rosalia cotico-
Minsingerio tometto uno: Dizionario ne di Mensolia tomi due: Tasso Gerusa-
geografico tomi due: Plutarco cheronese lemme liberata: Memorie storiche di Gio-
opuscoli tomo uno: Thesaurus recurtianus vanni Lubio tomo uno: Opere di San
tomo uno: Trinci Agricoltura tometto uno: Bernardo volumi due: Dottrina dell’antica
Poesie del Lorenzini tometto uno: Dante Chiesa del Pereita tometto uno: Tucidide
tometto uno in foglio: Costituzioni del de bello Peloponnesiaco volume uno:
Regno volume uno: Aulisio tomo uno: Scupoli combattimento spirituale tometto
Epistole di Cicerone tomo uno in foglio: uno: Granata meditazioni tomo uno:
Elementi della scienza Civile opera anoni- Rodriguez tometti due: Vita di San France-
ma un tometto: Polyantea volumi due: sco Saverio tomo uno: Mureto orazioni
Giulio Claro volume uno: Sebastiano tometto uno.
Guazzino tratto volumi due: Calabria Entrati nella seconda Camera abbiam
illustrata del Padre Fiore: Aristotile Retto- trovato un baullo, il quale aperto, si vide,
rica tometto uno: Ricuccio volume uno: che conteneva le seguenti robe videlicet
Logica di Aristotile tometto uno: Labizio Una coperta di Damasco paonazza,
index Legum tometto uno: Hasprechti un’altra torchina, un’altra verde, ed un’altra
dissertationem academicam volumi quat- color di rosa, ed un’altra gialla tutte di
tro: Grozio de jure belli, et pacis volumi damasco nuove: due cortinaggi di lino
due: Polibio delle imprese ||[f. 8v]dei bianchi, lavorati a scacchiere usati: un
Greci tomo uno: […] di Matteo de Afflic- Cappello di pelo di castoro usato: aperto
tis tomo uno: alaricii tractatus tomo uno: parimenti un altro Baullo in cui abbiam
Don Nicola de Passeribus de scrittura trovato un cortinaggio di Lana a color
privata tometto uno: Genovese prattica verde in oro usato: Una veste di Drappo
arcivescovile: Wolfio logica tometto uno: col campo bianco, e rizziglia di oro, col
Vicat vocabolari utriusque juris tre soli suo innantiseno corrispondente: Un busti-
tometti: Prediche di Monsignor Pressier no trapuntato di seta, a color di rosa:
tomo uno: Arsillo ad Afflitto tomo uno: Dippiu in detto Baullo abbiam trovato le
Comedie di Plauto colla versione infrascritte robe della fu Donna Maria
d’Angelio dieci tomi: Dizionario del Citta- Scaglione9, cioè una veste [color] di molla
dino opera anonima tometti due: Diziona-
rio portatile di Fisica del Padre Vaulian grafica. L’opera di Cesare Beccaria, noto
tometti due: Ariosto tometti tre: Grozio de manifesto dei «Lumi» italiani, induce anche
veritate Religionis Cristianae: Liberio a ritenere un diretto interesse dell’U.J.D.
Candido tometto uno: Orazio un tometto: Francesco Saverio d’Amato per le teorie
Catullo col commentario di Stazio tometto giuridiche illuministiche dell’epoca.
uno: Tiraquello tometto uno: De’ delitti, e 9 Maria Scaglione, di nobile famiglia gera-
delle pene colla giunta del Signor di Voltai- cese, coniuge di Bruno d’Amato, morì,
re tometto uno8: Grammatico decisione settantenne, il 27 ottobre 1792 e fu sepolta
nella tomba gentilizia della famiglia
8 Il titolo esatto del volumetto, sintetica- d’Amato posta nella locale chiesa Madre
mente inventariato, è Risposta ad uno scritto (ASDL, Parrocchie, chiesa di S. Rocco,
che s’intitola: Note ed osservazioni sul libro Dei Liber defunctorum S. Rochi ab Anno 1786 ad
delitti, e delle pene. Commentario sopra il libro dei Annum 1823, f. 5r), avendo ella, già un
delitti e delle pene del Signor di Voltaire, In ventennio prima, istituiti coeredi testamen-
Monaco (1784), appresso la Società Tipo- tarii i propri germani Giacomo, Francesco,
257
color di rosa, una col suo innantiseno: due casse di abeto con dentro dieci quarti
Un’altra veste di molla negra, una col suo di farina.
innantiseno, e manichetto di velluto negro, Nella Loggia bassa vi sono otto tavole di
colla dichiarazione, che il detto Baullo è di abeto.
Donna Giovanna: aperta un’altra cassa Continuando il detto inventario, che nel
ritrovammo ventitre canne di filato, e dieci soprascritto giorno non si è potuto compi-
canne di seta delli dieci, e tre rotoli di re; oggi li sedici del sopra descritto Mese,
cottone filato: Aperta un’altra cassa si ed anno, ci siamo conferiti in unione delle
ritrovò al di dentro una coperta di cottone sopradescritte persone, per compire
bianca: Dippiu aperta un’altra cassa di l’inventario delle altre camere del soprade-
abeto ritrovammo cento trenta canne di scritto Palazzo, e così
filato: Dippiu vi esistevano in detta camera Entrati nella quinta Camera si sono ritro-
tre boffette, una majilla, un cuccumo di vati gli infrascritti beni videlicet Quadri di
rame, un piede di Braciere di ferro, tre Paesaggi numero due, con loro cornice
Bracieri di rame usati, una Carpita di lana dorata; un altro di San Sebastiano, ed un
nuova; uno stipetto nel muro, in cui si altro coll’effiggie della Vergine, e loro
ritrovarono piattini di porcellana numero cornice: una sedia portatile, vestita al di
ventidue, bacili di porcellana numero fuori di pelle, e pittata color celeste: Due
diciassette, e due suppiere. Boffette: Una Cannizza in cui vi è diminel-
Dippiu entrati nella Dispensola abbiam lo tumoli ventiquattro: più un’altra canniz-
trovato un quartarolo, e due barili pieni di za con grano tumola nove, un’altra con
aceto, due barili piccioli di sarde salate, dentro un tumolo di grano, ed un caldara
nove gallette nuove, una fiaschera e due di rotta.
stagno: otto giarre di creta quattro vacue, e Attaccato alla detta Camera vi è l’Oratorio
nelle altre quattro ripartitamente si ritrova- privato, col suo Altarino coll’effiggie del
rono ventiquattro cafisi di olio: un Casso- Santissimo Crocifisso.
ne con di dentro venti canne di schiacchie- Entrati nella sesta Camera, abbiam trovato
re di cuculli. un quatretto coll’effiggie del Santo Bambi-
Entrati in un’altra Camera, che è la terza, no: una cannizza con dentro grano tumoli
abbiam ritrovato un cassone grande, ed dieci, un’altra cannizza vacua.
aperto abbiam tro||[f. 9r]vato quattro Entrati nella settima Camera, abbiam
imbottite usate, una coperta verde usata di trovato tavole di abeto settanta; tavole di
capiccioli, sette para di guanciali, due castagna sessanta.
matarazzini: abbiam ritrovato inoltre una Entrati nell’ottava Camera, abbiam trovato
cannizza con diminello tumola dieci; un esistervi nella stessa diverse cannizze di
dinello con dentro sei tumoli di majorca: nutricato, e varj frutti.
Due cofine con cicerchia tumola tre; un Al sudetto Palazzo è attaccato un quarto,
canestro con quattro tumola di granone, consistente in tre Camere, ed una Cucinet-
un’altra cofina con tre quarti di fave: Lana ta, pervenuti per eredità del fu quondam
gentile pese quattro, ed una stagnata di Don Bruno d’Amato; perciò entrati nella
rame. prima abbiam trovato un cassone grande
Entrati in un’altra Camera detta la Cucina di abeto, dentro del quale vi sono due
vecchia, chè la quarta Camera abbiam cortinaggi ambedue di damasco falso,
trovato quattro cannizze da venticinque l’uno color torchino di cottone, e l’altro
pesi di fichi, sei dameggiane di vetro, altre torchina, e rosa di capiccioli, e lino, ambe-
due usati: tre coperte bianche di cottone a
Diego e Girolamo Scaglione (SASL, Fon- piparello usate: un’imbottita usata: sei
do notarile, Ardore, notar Antonio Calli- tovaglie di faccia, ed una tovaglia di tavola
pari, b. 304, v. 3437, f. 64r-v, 3 settembre fiandinese usata; sei salvietti della stessa
1772). roba usati; un Padiglione di fostanio tor-

258
chino usato; dippiù vi era in detta Camera Pitarra anche vacua; nel terzo basso ab-
uno stipo grande, di tavole di abeto, il biam trovato una botte piena di vino, che a
quale aperto, non si vide contener niente: giudizio prudente è di salme quattro: un
un caldarello di rame, ed una cassa di quartarolo pieno di aceto: quattro Giarre
abeto vacua. vacue, e tre Contemplore di vetro.
Entrati nella seconda Camera abbiam Portatici parimenti nelli Bassi appartenenti
trovato una Cassa di nuova con dentro all’eredità di detto Don Saverio siamo
alcuni abiti della sudetta fu Donna Maria entrati per prima in una Dispensola, che
Scaglione; cioè una faldetta di cattivella, e aperta si trovò vacua: il secondo basso,
due altre di molla tutte e tre negre: Due ch’è per uso di stalla vacuo: nel terzo vi è
sajette color verde, dico violace di capic- un carro, ed alcuni stantaroli d’abeto per
cioli, ed un’altra di calamo, e seta violace, uso di fabrica: il quarto anche vacuo: nel
ed un’altra faldetta di molla negra, tutte quinto vidimo che conteneva alquante
però usate: un comodino di monforte some di legne per uso di fuoco; e final-
negro: un altro di molla nero: un giubanet- mente entrati nel sesto basso, vidimo da
to di velluto negro, ed un altro di molla di circa dieci rotoli di tabacco in foglia.
color celeste, ed un altro color|| [f. Le quali Camere, come sopra descritte, una
9v]scambiante: come pure si è trovata in con questi bassi, suo cortile, e Loggia nella
detta cassa una coperta di damasco in seta parte superiore costituiscono il detto
color gialla usata di casa; e sei canne di Palazzo, appartenente all’eredità di detto
tela: Aperta un’altra cassa di abeto, ritro- quondam Don Francesco Saverio d’Amato
vammo una Polacca di perpetuella color (…)
torchino molto usata della detta Donna [f. 15r] Quale Inventario, nel modo come
Maria; dippiù una veste di matarazzo usata: di sopra descritto […] in buona fede, e
un lalzoletto di olanda con pizzilli usato, e senza frode alcuna, od inganno, per modo
due guanciali di olanda usati, ch’erano che se altri beni in avvenire le perverranno
della detta Donna Maria: Tela volgarmente in notizia; oltre degli annotati
detta saccatura canni due, una carpita nell’Inventario predetto, si protesta di
usata; una boffetta, ed un candeliere di volerli in esso aggiungere, o farne altro
metallo, quattro sedie, ed una spada con Inventario prout de jure &c. citra quo-
manico di metallo. dcumque praejudicium &c.; quali beni tutti
Entrati nella terza Camera, abbiam trovato restarono in potere di essa Tutrice, la quale
un’alcantarano, composto di tre tirafuori, si obbligò, siccome si obbliga amministrar-
nel primo dei quali vi è un cappello di li fedelmente, con dare tutto quello, che
donna, ed un paro di scarpe della detta sarà di utile per la surriferita Pupilla Donna
Donna Maria: un bacile, ed un bocale di Michelina; ed ha richiesti Noi, che ne
rame: il secondo si trovò vacuo, come facessimo pubblico istrumento.
anche il terzo: in un tiratorino di detto Io Giovanna Muscoli Tutrice dichiaro, e
alcantarano si trovarono tre chiccare; e gli mi obbligo come sopra.
altri due vacui. Un tavolino di castagna: un Io Carl’Antonio Gliozzi Procuratore di
Candiliere di stagno: un genuflesso rio di essa Donna Giovanna Tutrice intervenni
noce vacuo, ed una cannizza per uso di per parte della medesima ne’ giorni sopra
grano vacua. descritti, per la confezione del presente
Entrati nella Cucina abbiam trovato tre Inventario.
trepiedi di ferro piccioli, una craticola Io Reverendo Sacerdote Don Bruno Stilli-
anche di ferro, ed una padella di rame. sano son Testimonio, e conosco la detta
Entrati similmente nel primo Basso di Signora Donna Giovanna, che in mia
detto quarto abbiam veduto lo stesso presenza ha sottoscritto.
vacuo; entrati nel secondo vi esistono due Io Don Vincenzo Morabito son Testimo-
botti vacue, un quartarolo vacuo, ed una nio, e conosco la detta Signora Donna

259
Giovanna, che in mia presenza ha sotto-
scritto.
Io Magnifico Giovanni Battista Macrì di
Saverio son Testimonio, e conosco detta
Signora Donna Giovanna, che in mia
presenza ha sottoscritto.
Io Domenico Brizzi Giudice a Contratti
son Testimonio, e conosco detta Signora
Donna Giovanna, che in mia presenza ha
sottoscritto.
Io Giovanni Mercuri son Testimonio, e
conosco la sudetta Signora Donna Gio-
vanna, che in mia presenza ha sottoscritto.
Io Francesco Spatolisano son Testimonio,
e conosco la detta Signora Donna Gio-
vanna, che in mia presenza ha sottoscritto.
Io Notar Giovanni Battista Mollica rogato
stipolai.

260
ILLUSTRAZIONI

FRANCESCO CASSIANO DE SILVA, carta geografica della Calabria Ultra, incisione ad


acquaforte, con impianto dedicatorio «All’Eccellentissimo Signor Don Giovanni Domenico
Milano Marchese di San Giorgio [e] Polistena», tratta da GIOVANNI BATTISTA PACICHELLI,
Il Regno di Napoli in prospettiva diviso in dodeci provincie, In Napoli, Nella Stamperia di Michele Luigi
Mutio, 1703, II (nel tondo, la Terra di Ardore).

261
S-O N-O

S-E N-E
LA TERRA DI ARDORE NEL 1746
(IPOTESI DI LOCALIZZAZIONE DELLE AREE URBANE
E DEGLI EDIFICI CIVILI E RELIGIOSI)

A. Quartiere «Il Margio» B. Quartiere «Traccaria» C. Borgo S. Antonio di Padova


(• circuito murario)

1. Chiesa del SS.mo Crocifisso extra moenia 2. Porta urbica inferiore detta «di levante» (o
«di basso») 3. «Piano del Bastione» e chiesa di S. Maria del Soccorso 4. «Strada la
piazza» e chiesa di S. Rocco 5. Chiesa Matrice arcipretale di S. Leonardo 6. Castello
feudale Milano ed antistante «piano» (o «largo») 7. Porta urbica superiore «dalla parte di
terra» 8. Chiesa di S. Antonio di Padova extra moenia

262
GIOVANDOMENICO MILANO, Ordinazioni, e Pandette…, 1712, frontespizio.

Stemma di Giovandomenico Milano, I principe di Ardore


(incisione, ad acquaforte, da Ordinazioni, e Pandette…, 1712)

263
Giovandomenico Milano (1675-1740), I principe di Ardore
(incisione, ad acquaforte, da Ordinazioni, e Pandette…, 1712)

Giacomo Francesco-di-Paula Milano (1699-1780), II principe di Ardore


(Jean-Baptiste Perroneau, olio su tela, 1748, collezione privata)
264
Ardore, porta urbica inferiore (detta «di levante», o «di basso»), primo quarto del XX secolo.

Ardore, chiesa Matrice arcipretale di S. Leonardo e Piazza Umberto I


(già «largo», o «piano», del castello) primo quarto del XX secolo.

265
Ardore, Via Gaetano Ruffo, chiesa di S. Rocco (foto dell’A.).

Ardore, contrada Giudeo, chiesa di S. Maria della Marina (foto dell’A.).

266
Ardore, contrada Salvatore, ruderi della chiesa del Salvatore (foto dell’A.).

Ardore, Piazzale Edmondo De Amicis, castello feudale, fronte sud-occidentale (foto dell’A.).

267
Ardore, elemento erratico del mausoleo di Orazio Gambacorta (<1649), I duca (foto dell’A.).

San Nicola di Ardore (già «delli Canali»),


scorcio della chiesa Matrice di S. Nicola di Bari (foto dell’A.).

268
Bombile di Ardore, Santuario di S. Maria della Grotta, 1958.

269
Bombile di Ardore, chiesa dello Spirito Santo,
Antonello Gagini, Madonna «della Gructa», 1509 (foto di Monica De Marco)

270
BAV, Codice Vaticano Latino 10606, f. 4v (Agosto 1101, Ruggero, Conte di Calabria
e di Sicilia, concede al monastero di S. Filippo d’Argirò di Gerace alcune terre,
«quae dicuntur Cuconorum», nella Marina di Ardore).

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(atto di morte di Orazio Gambacorta, III duca di Ardore, 19 settembre 1681).

271
Mons. Idelfonso Del Tufo (1695-1754), vescovo di Gerace dal 1730 al 1748
(Gioiosa Jonica, Palazzo Amaduri, anonimo, olio su tela).

SASL, Fondo Gerace, v. 11, f. 303r (Ardore, 6 dicembre 1730, chiesa del SS.mo Crocifisso, verbale
della prima visita pastorale del vescovo Idelfonso Del Tufo con sua sottoscrizione in calce).
272
SASL, Fondo notarile, Gerace, notar Mario Gualtieri, b. 54, v. 405, f. 4r
(Ardore, 27 febbraio 1677, incipit del grande inventario del castello ducale).

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281
ZAPPIA GIOVANNI BATTISTA, Il Santuario della grotta in Bombile d’Ardore, Diocesi
di Gerace, Tipografia Antoniana, Padova 1937.

282
INDICE DEI NOMI

-A- -C-

Acciajoli Nicolò, 17 Caccia Francesco Antonio, notaio, 21,


Alberico da Barbiano, 17 29, 35, 39, 53, 54, 55, 56, 61, 62, 64,
Alchi Giovan Francesco, apprendista 81, 84, 85, 86, 92
argagnaro, 81 Calabretta Francesco, sacerdote, 51
Alifano Pietro Marco, sacerdote, 62 Calabretta Giuseppe, sacerdote, 52, 77,
Arena Felice, erario feudale, 39 93, 94
Arena Pietro, sacerdote, 63 Callipari Antonio, notaio, 55
Armeni Giovanni Domenico, 44 Callumi Francesco, chierico, 64
Arnolfini Giovanni Attilio, 97 Calumi Francesco, cancelliere
Attisano Pietro Marco, sacerdote, 63 dell’Università di San Nicola delli
Audino Diana, 78 Canali, 95
Calvière Guillaume-Antoine, 26
-B- Camera Antonia (vedova di Mastro
Vapo), 86
Barbarossa Carlo, 65 Camera Domenico bandera, 78
Benedetto da Maiano, scultore, 67 Camera Tomaso, mastro d’atti feudale,
Benevento Marc’Antonio, vice- 39
principe di Ardore, 43 Caminiti Gioanne, 78
Bennato Carmelo, Utriusque Juris Campagna, famiglia, 54, 55
Doctor, 44 Campagna Giulio, sacerdote, 55
Bennato Francesco Antonio, 44 Campagna Giuseppe, sacerdote, 53, 55
Bennato Gaetano, chierico, 44 Cancella Alfonso, mastro campanaro,
Bologna Camillo, barone di Ardore, 20 58
Bologna Giacomo, barone di Ardore, Candida Antonino, 83
20 Capecelatro Andrea, barone di Ardore,
Bologna Scipione, barone di Ardore, 20
20 Capecelatro Giovanni, barone di
Bologna Violante, 20 Ardore, 20
Bonardo Vincenzo, vescovo di Carabetta Francesco, sacerdote, 52
Gerace, 52 Caracciolo Antonio, conte, 17
Bongiorno Domenico, 44 Caracciolo Battista, conte, 18
Bongiorno Giuseppe, 44 Caracciolo Enrico, conte, 17
Brizzi Saverio, sacerdote, 65 Caracciolo Errica, 24, 28
Broggia Carlo Antonio, 97 Caracciolo Giovanni, conte, 17
Bullardi Bernardino, sacerdote, 62 Caracciolo Salvatore, 67

283
Caracciolo Tommaso, conte e marche- Correale Marino, conte, 18, 19
se, 18 Cosmo Catarinella, la Gorgiusa, 56
Carafa della Spina, famiglia, 29, 31 Creti Marcello, Utriusque Juris Doctor, 91
Carafa Carlo Maria, principe della Roccella, Cricelli Marco Antonio, sacerdote, 65
41, 46, 49 Cristarella Giuseppe, 44
Carlino Francesca, 42 Cusaci (o Cusace) Giacomo, sacerdote,
Carlo III di Durazzo, Re di Napoli, 17 54, 55, 65
Carlo VI, Imperatore del S.R.I., 23 Cybo Peretta, 19
Carlo di Borbone, Re di Napoli e di
Sicilia, 27, 71
Carpenteri Gaetano, regimentario del- -D-
l’Università di Ardore, 35
Carsignani Francesco, capitano della d’Aguì Pietro, eletto dell’Università di
Milizia provinciale, 94, 95 Ardore, 35
Catanzariti Francesco, 44 d’Albert Charles-Philippe, 26
Cathalano Cesare, presbitero, 52 d’Amato, famiglia, 51, 55, 62
Centelles Polissena, 18 d’Amato Ferdinando, sacerdote, 55, 94
Ceravolo Antonio, eremita della chiesa d’Amato Giovanni Battista, sacerdote,
del SS.mo Crocifisso, 62 54, 55,
Ceravolo Gioseppe, 43 d’Amato Girolama, 62
Chinè, famiglia, 63 d’Amato Maria Sabella, 55
Chinè Antonio, dottor fisico, 56 d’Amato Orazio, chierico, 62
Chinè Antonio conidi, 78 d’Amato Vincenzo, 54
Chinè Beatrice, 64 d’Aragona Carlo, marchese, 19
Chinè Carmela, 64 d’Aragona Enrico, marchese, 18
Chinè Fabiano, sacerdote, 64 d’Aragona Luigi, marchese, 19
Chinè Francesco, abate, 64 Daquin Louis-Claude, 26
Chinè Francesco, sacerdote, 65 de Barberis Anna, 62
Chinè Giuseppe, rettore della chiesa di de Marinis Tommaso, duca, 19, 20
S. Maria delle Grazie “di Zuccalio”, 65 Del Balzo Antonio, 83
Chinè Marina, 64 del Pol Andrea, 18
Ciano Francischella, la Mammina, 56 Del Tufo Idelfonso, vescovo di
Ciaraldi Domenico, 97 Gerace, 52, 56, 58, 59, 60, 61, 62, 63,
Clemente, famiglia, 63 64, 65, 67, 68, 70
Clemente Alessandro, barone, 21 Dell’Aversana Francesco Nicola,
Clemente Antonio, chierico, 63 notaio, 20, 23, 29, 31, 33, 67
Clemente Fabrizio, sacerdote, 62, 63 Derianò Giovanni Battista, sacerdote, 62
Codespote Antonio, regimentario del- Diez de Aux Domenico, vescovo di
l’Università di Ardore, 35 Gerace, 58, 60
Codespoti Antonio, 43
Codespoti Elisabetta, 55
Codespoti Nicola, abate, 52
Cognetti Francesco Antonio, notaio, -E-
44, 53
Concublet Caterina, contessa, 17 Eugenio IV, Papa, 17

284
-F- Gambacorta Saverio, 29
Gambacorta Saverio, sacerdote, 59
Fabiano, famiglia, 55, 64 Gambacorta Scianora, 21, 59
Fabiano Antonia, 55 Gambacorta Silvia, 21
Fabiano Carlo, sacerdote, 52 Genovesi Antonio, 97
Fabiano Carlo, 55 Giacopo da Tropea, monaco
Fabiano Caterina, 55 zumpaniano, 66
Fabiano Francesca, 55 Gioeni Aloisia, 24
Fabiano Francesco, 55 Giovanna I, Regina di Napoli, 17
Fabiano Sansone, sacerdote, 52 Giovanna II, Regina di Napoli, 17
Faiello Rosella, 49 Giurato Gratia, 78
Ferdinando IV, Re di Napoli, 27 Gliozzi Francesca, 87
Fernàndez de Còrdoba Elvira, 19 Grico Filippo, 48
Fernàndez de Còrdoba Gonzalo il Grico Giovanni, 48
Giovane, 19 Gualtieri Mario, notaio, 29, 30
Fernàndez de Còrdoba Gonzalo il Guignon Jean-Pierre, 26
Gran Capitano, 19
Ferrante I, Re di Napoli, 18
Filangieri Gaetano, 97 -I-
Filippo IV, Re di Spagna, 20, 23
Fortunato Nicola, 97 Ielasi Domenico, 44
Franco Natale, regio giudice ai Innocenzo VIII, Papa, 19
contratti, 44 Innocenzo X, Papa, 66
Franco Tommaso, 67 Iurato Antonio, 87
Iurato Antonio, chierico in minoribus,
87
-G-

Gagini Antonello, 67 -J-


Galanti Giuseppe Maria, 97
Galipari Giovanni Domenico, Jannucci Giovan Battista, 97
sacerdote, 61
Gambacorta (già Papalia Gambacorta) -L-
Carlo, barone di Ardore, 20, 58, 65
Gambacorta Carlo, II duca di Ardore, Laboccetta Francesca, duchessa di
21, 59 Ardore, 21
Gambacorta Ferdinando, 29 Ladislao, Re di Napoli, 17
Gambacorta Francesco Saverio, 59 Lamantia Giovanni Francesco Valerio,
Gambacorta Maria, IV duchessa di sacerdote, 62
Ardore, 22, 59 La Rosa Michele, sacerdote, 59
Gambacorta Orazio, I duca di Ardore, Lemma Giuseppe, sacerdote, 62
20, 21, 29, 60 Lucifero Maria, duchessa di Ardore,
Gambacorta Orazio, III duca di 21, 29, 30, 59
Ardore, 22, 29, 59 Lucifero Parisio, 16
Gambacorta Saveria, 59 Lucisano Francischella, la Pettinara, 56

285
Luigi di Taranto, Re consorte di Milano, famiglia, 24, 25, 27, 29, 30, 41
Napoli, 17 Milano Giacomo Francesco-di-Paula,
Lurio Jacopo, mastro argagnaro, 81 II principe di Ardore, 24, 25, 26, 27,
28, 39, 82, 86, 92
Milano Giovandomenico, I principe di
-M- Ardore, 23, 24, 30, 31, 40, 41, 42, 45,
46, 49, 56, 68
Macrì, famiglia, 61, 62 Minici Gioseppe, famiglio feudale, 43
Macrì Antonio, 55 Minniti Francescantonio, pro cancelliere
Macrì Carlo, sindaco di Ardore, 35 dell’Università di Ardore, 95
Macrì Domenico, regimentario del- Minniti Giovanni, 58
l’Università di Ardore, 35 Misitano Pacifica, 53
Macrì Domenico, 62 Misuraca Vincenzo, sacerdote, 63
Macrì Francesco, sacerdote, 60 Mittica Agostino, mastro scarparo, 81
Macrì Francesco Antonio, sacerdote, Mollica Giovanni Battista, notaio, 51,
62 68
Macrì Giovanni Battista, erario feudale, Morabito Antonio Capo, 78
39, 84 Morabito Francesco, chierico, 59
Macrì Oratio, regimentario dell’Università Morabito Tomaso, 43
di Ardore, 35
Macrì Sergio, sacerdote, 62
Manni Giovan Domenico, 18 -N-
Marando Antonia, 84
Marando Domenico, 44 Nanni Fabio, sacerdote, 64
Marando Giuseppe, soldato della Napoli Giacomo, notaio, 44
camera principale, 76, 78 Naso Francesco, sacerdote, 68
Marando Giuseppe, Utriusque Juris Doctor, Naymo Pellicano Spina, famiglia, 22
78 Nobile Carlo, 93
Marando Nunziato, 78 Nobile Giacomo, 43
Marincola Saverio, barone, 21 Nocera Paschale, eletto del casale di
Marzano Stefano, sacerdote, 54 Bombile, 96
Marzano Stefano, suddiacono, 60
Mascalco Pietro, ortolano del duca di
Ardore, 54 -O-
Maurelli Antonio, 86
Maurelli Catarina, 86 Oliva Carlo, erario feudale, 39
Maurelli Francesca, 86 Oliva Domenico Antonio, sacerdote,
Maurelli Francesco di Gioanne 94
Giacomo, 85
Maurelli Giuseppe, 86
Mauro Antonia, 43 -P-
Mauro Tommaso, sacerdote, 52
Migliaccio Domenico, 83 Padre de Cuneo, predicatore quaresi-
Migliaccio Avitabile Lavinia, 83, 84 male, 60
Migliaccio Spina, famiglia, 23 Palmieri Giuseppe, 97

286
Palumbo Giovanni, giudice, 49 Sanzotta Francesco di Giovanni, 44
Parlongo Pietro, apprendista scarparo, Scalambrino Antonio, sacerdote, 59
81 Seminara Antonio, sacerdote, 54, 58
Pascale Carlo, soldato, 84 Siciliano Giovanni Domenico, 61
Pedavoli Francesco, famiglio feudale, 43 Siscar Francesco, vicerè di Calabria, 18
Pedullà Gelonardo, sacerdote, 60 Sofrè Pietro, sacerdote, 63
Pelle Antonio, 54 Spagnolo Ferdinando, sacerdote, 62
Pelle Antonio Giaurro, 78 Spanò Antonio, mastro d’atti feudale,
Pelle Antonio trono, 78 39
Pelle Francesco, 54 Spanò Antonio, sindaco di Ardore, 95
Pelle Giacomo di Giovandomenico, 61 Spanò Domenico, luogotenente
Pelle Giovannello, sacerdote, 54 feudale, 39
Pellicano Spina, famiglia, 22 Spanò Giovanni Michele, 61
Pescara Diano, famiglia, 29 Spataro Ferdinando, eremita di S.
Piconeri Muzio, notaio, 82 Maria della Grotta, 66
Poggio Ottavio, sacerdote, 20 Spina Domenico, V duca di Ardore, 22
Procopi Giovanni, 43 Spina Silvia, 20
Procopi Saverio, sacerdote, 53 Spina Gambacorta Carlo, 23
Procopio Antonio, sacerdote, 65 Spina Vento, famiglia, 23
Spinelli, famiglia, 29
Spiriti Giuseppe, 97
-R- Stella Antonio, sacerdote, 85
Stella Vittoria, 85
Ramirez Giovanni, barone di Ardore, Stillisano Diego, sacerdote 52
19, 20
Ramirez Ippolita, 20
Re Cattolico (Ferdinando II d’Arago- -T-
na), 19
Re Cristianissimo (Luigi XV di Fran- Todarello Giacomo di Antonio, 61
cia), 25 Totino Antonio, sacerdote, 87
Rianò, famiglia, 58 Tramallo Lorenzo, vescovo di Gerace, 65
Rianò Antonio, chierico, 54 Trimbole (o Trimboli) Margaritella, 86
Ripolo Tomaso, notaio, 39, 48, 49, 51, Trimboli Antonino, sindaco di S.
55, 58, 60, 77, 81 Nicola delli Canali, 95
Romeo Bernardo, 55 Tumaioli Francesco Antonio, chierico
Rossi Cesare, vescovo di Gerace, 31, in minoribus, 55
54, 58, 60, 65, 66
Rousseau Jean-Jacques, 26
Ruggero, conte di Calabria e di Sicilia, 16 -V-
Ruffo Guglielmo, conte, 16
Varvaro Domenico, 44

-S- -Z-
Zappia, famiglia, 55, 61
Sansotta Elisabetta, 78 Zappia Antonio, 44

287
Zappia Antonio, soldato delli Spagniuoli, Zappia Lucantonio, eletto dell’Univer-
84 sità di Ardore, 95
Zappia Antonio, sacerdote, 22, 52 Zappia Nicola, 87
Zappia Antonio di Marcello, sacerdo- Zappia Orazio, 44
te, 55 Zappia Orazio Giuseppe, 92
Zappia Carlo, pro prefetto della confra- Zappia Tommaso, 61
ternita di S. Rosa di Viterbo, 60 Zappia Vittorio di Giovanni Domeni-
Zappia Domenico, erario feudale, 39 co, 57
Zappia Francesco, sacerdote, 60, 61 Zavautti Girolamo, eremita della
Zappia Gennaro, dottore, 94 chiesa di S. Maria della Marina, 67
Zappia Geronimo, regimentario del- Zito Domenica, 81
l’Università di Ardore, 35 Zito Francesco, sacerdote, 62
Zappia Giovanni, sacerdote, 59 Zunco Oliverio, 67
Zappia Leonardo, eletto dell’Università
di Ardore, 95

288
INDICE DEI LUOGHI DEL CATASTO ONCIARIO

-A- Benegiamo, 141, 152, 173, 193, 206,


211, 212
Abate, 133, 178, 184, 189, 223 Beneggiamo, 215
Abate Leo, 226 Bonagiamo, 172
Abatissa, 220 bifare, le - 186
Abbruca, l’-, 220 bifari, i/li - 156, 208, 215, 229
Aflitto, 140 Briatico, 154, 165, 171, 186, 206, 207,
Afflitto, 215, 225 211
Agliastri, l’- 155, 168, 175, 182, 193, Bucalio, 174
194, 210, 222 Buculio, 180, 185, 214, 222
Alea, 194, 195, 196, 197, 209, 224
Allera, 225
Ammendolara, l’- 224, 226, 229 -C-
Apraucci, 220
Aprarci, 213 Caccamo, 204, 205, 227, 228
arachi, l’ - 182, 183, 192 Cacinnè, 219
araghe, l’- 130, 136 Cafuni, 130, 157, 164, 187, 214, 217,
Araghi, l’- 144, 148, 152, 161, 165, 172 219, 225
Ararci, 205 Calacocina, 228, 229
Area, 187, 202 Calcara, la – 225
Artulia, 225 Camera, 154
Audio, 198, 222 Candilori, li - 139
Avolio, 211 Capitolo, il - 148, 149, 167, 180, 211,
221
Cardà, 191, 207
-B- Carratello, 164, 169, 174, 175, 176,
181, 182, 184, 188, 212, 213, 214
Balli, 139, 202, 216 Carratelli, 152
Baracalle, 142, 147, 150, 167, 190, 213 Carro, 206
Baragalli, 195 Casalini, li - 131
Barletta, 224 Castelli, 140, 161, 163, 172, 182, 193,
Brazito, 180, 188 198, 206, 207, 214, 215, 222, 224, 227,
Brazzito, 157, 162, 187, 218, 219 230
Beamonte, 190 Cavaleri, 190, 209, 218, 222, 227
Biamonte, 218 Cavalieri, 207
Belvedere, 132, 177, 196, 207 censo, il - 142
Benagiamo, 192 Cerasara, la - 225

289
Chiara, 222 Figliolo, il - 203, 218
chiusa, la - 130, 131, 132, 136, 143, Filici, la -190
144, 147, 149, 167, 179, 212, 227 Fiumara, 226
Cicala, 202, 220 Fiume, il - 140, 194, 220,
Ciccomauro, 160, 225 fontana, la - 166
Cilla, 148, 149, 198 fontanelli, 139, 146
Colarrò, 219, 224 Francischello, 207
Colerrò, 215 Frascillo, lo - 198, 215
Condanne, 142, 145, 167, 175, 179, Frascio, il - 226
181, 186, 209 Fundaco, il - 217
Condanni, 202, 204, 208, 214 Furno, 132, 148, 159, 162, 167, 176,
Condelli, 140, 174, 205, 206, 213, 216, 182, 186, 192, 203, 212
218, 224, 225
Candilici, li - 151, 166
Condilici, 151, 166, 171, -G-
Confratello, 145
Costoruni, 161 Gabelle, 159, 220, 221
Crispino, 205, 221 Gabbelli, le - 222
Critara, la - 192 Gabellotta, la - 223, 224, 225
Crocefisso, il - 188, 210 Gallica, la - 220
Cuccuraci, 191 Gianestri, 217, 219, 222, 225, 226
Cuccolieri, 205 Gioanazzo, 137
Cosentino, il - 219 Gioannazzo, 197, 203, 209, 225
Cusentino, 217, 224 Giovannazzo, 215
Custoruni, 211 Gioanne Vicenzo, 218, 225
Giovanni di Anna, 203
Giudeo, il - 214, 218, 220, 223, 225
-D- gioncaro, il - 164,
Giuncaro, 137, 139, 185, 205, 215
Don Riti, 194, 203, 208, 227 Giuseppullo, 135, 159, 186, 214, 219, 227
Don Ritti, 204, 208 greco, lo - 161, 209,
Drafà, 140, 149, 167, 178, 190, 206, Griopillo, 148,
207, 215 griopollo, 132, 159, 223
Dromicello, 206 Grotta di Pignatello, la - 226
Dromo, il - 140, 148, 154, 159, 160, Guardiola, la
165, 168, 185, 188, 203, 212 Gullo, 129, 149, 156, 162, 163, 173,
178, 180, 197, 204, 221, 225
-F- Gurdiola, la - 135, 137, 157, 182, 189,
194, 202, 209, 211, 214, 217, 227
ferla, 229 Gurna, la - 155, 171, 192,
Ferlà, 143, 162, 211, 214, 215, 218,
226, 227
Ferrante, 195 -L-
Ferranti, 218
Ficara, la - 217, 224, 228 lagano, lo - 217

290
Landrelli, li - 168, 219, 228 Mittiga, 190, 193
Lenza del Landro, 226 Monaca, la - 128, 217
Liberante, 202 Monaco, 205
Limache, le - 160, Mottola, 219, 225
Limachi, li/le - 224, 227, 228 Muchiete, 146, 196, 210
Limbia, 133, 141, 147, 154, 155, 156, Muchieti, 129, 134, 140, 141, 148, 150,
158, 162, 172, 173, 174, 177, 180, 183, 151, 159, 161, 167, 180, 196, 206, 207
193, 198, 203, 216, 218 mura della Terra, le - 170, 195
Lisi, 198, 223 Murusello, 180, 202, 204, 215
Lucà, 135, 225 Muscatello, 185, 186, 195, 207, 208,
Luppinati, li - 144, 185, 202, 205, 207, 224
214, 220, 221, 222, 223, 226, 228 Mustari, 134, 136, 139, 142, 149, 153,
157, 162, 166, 169, 170, 174, 178, 179,
180, 181, 184, 188, 193, 194, 195, 203,
-M- 204, 221, 222, 228

Malgeri, 224
Mandarano, 137, 164, 165, 172, 178, -N-
193, 203, 211, 212, 220, 222, 224, 228
mandra di Marcello Zappia, la - 211 Notaro, 166, 169, 204, 218, 224, 228
Marasà, 205 Noto, 147, 187
Marcello Zappia, 225 Nucara, la - 164, 209, 214, 226
margina, la - 220, 221, 225, 229
Marina, la - 220, 221, 225, 229
Marino, 130, 133, 153, 157, 161, 165, -O-
169, 170, 175, 177, 183, 186, 190, 191,
192, 195, 197, 204, 208, 210, 213, 214, olivarella, l’ - 218
221, 237
mastro Iacomo, 154
mastro Marco, 143 -P-
mastro Simone, 144, 151, 161
Mastro Vapo, 224 Pagliarello, 225
Matricciola, 169 Palco, il - 189
Maurelli, 139, 140, 151, 159, 164, 169, Palmerina, 194
175, 179, 191, 206 Palombo, 205
Mauri, 132, 139, 160, 196, 197, 221 Palumbo, 208
Maurì, 132, 139, 160, 196, 197, 221 Pantano, il – 202, 209, 219, 226, 227
Medico, il - 211 Parantoni, 187, 191,
melissari, 218 Parrone, 135,
Merlo, 186, 215, 216, 226, 229 Pascalino, 144, 208
Mileto, 136, 141, 143, 155, 159, 161, Petrazomata, 128, 139, 202, 218, 221,
164, 173, 175, 206, 208, 218, 219 225
Milito, 210, 213, 216 Petrazzomata, 206
mingioia, la – 156, 160, 165, 197 petto, il/lo - 129, 136, 146, 148, 155,
minniti, 205 156, 157, 158, 162, 163, 169, 174, 178,

291
180, 189, 193, 194, 195, 206, 207, 211, -S-
215, 218, 219, 221
petto del fico, 207, 211, 218, 219 Sacramento, il - 147, 150, 152
petto del Figliolo, il – 136, 146, 156, Salice, 139, 151, 206
157, 162, 174, 195, 215 Salici, 142, 159, 168, 193, 205, 211,
petto di San Nicola, il - 206 221, 222, 223, 226, 228, 229
Piamonte, 202 Salvadore, il - 130, 140, 151, 155, 156,
piante, le/li - 134, 135, 149, 152, 175, 159, 165, 166, 168, 171, 186, 191, 202,
177, 189, 194 219, 221, 226, 227
pianti, li - 131, 133, 135, 138, 143, 151, Santilli, 131, 138, 169, 170, 176, 188,
152, 166, 171, 175, 218 195, 196, 212, 214
Picciolo, 140, 176, 211 Sant’Antonio, 156, 160, 214
Piccolo, 134, 149, 189, 202, 217, 222, Sant’Antonio, Borgo di - 124
223 San Cristofaro, 143, 146, 202, 205,
Pignatelli, 142, 152, 159, 163, 176, 183, 208, 227, 228
184, 187, 212, 216 San Francesco, 138, 221
Pintamate, 140 San Gioanne, 140, 150, 152, 157, 165,
Pintamati, 187, 188, 205, 212, 218, 197, 212
222, 226, 227 San Michiele, 134
Pintammati, 208, 216 Sansotta, 202
Pirara Rossa, la - 137, 149, 163, 169, Santa Maria la Grotta, 138, 194, 196
175, 176, 217 Santa Maria la Grotta, foresta di - 205
Pirarella, la - 139, 220 Santa Maria la Grotta, portella di - 208
pizzo Falcone, 178, 216 Santa Maria la marina, 214, 219, 220,
Placido, 160, 183, 204 223, 226, 227
Pondice, 208 Santo Stefano, 153
Pondici, 133, 137, 138, 144, 152, 158, Sbirro, lo - 227
161, 165, 169, 172, 179, 183, 190, 194, Schiavo, lo - 135, 153, 155, 210, 214,
197, 225 219, 224
ponte, il - 210 Scinà, 205, 217
Porta della Terra, la - 157, 173, 175 Sciò, 129, 134, 136, 137, 141, 142, 153,
Procopi, 205 154, 156, 157, 160, 176, 190, 191, 195,
Puzzicello, il - 142, 159, 215, 228 196, 211
Puzzo, il - 183, 208, 216, 225, 229 Scrupina, 161, 210, 224, 228
Serra, la - 138, 219
Sfalassanò, 224
-R- Signora Giulia, la - 145, 146, 148, 150,
162, 164, 176, 179, 185, 186, 188, 211,
Rosa, La - 168, 192, 205, 214 216, 218, 223
Ricamo, 157, 190, Sitini, 131, 135, 148, 153, 157, 174,
Richichi, 224 178, 179, 192, 194, 206, 208, 210, 211,
Rizzi, 135, 150, 158, 173, 184, 189, 210 216, 220, 221
Rizzo, il - 154, 181, 227 Spagnolo, 133, 138, 164, 177, 183, 186
Russa, la - 144, 146, 187, 215 Spagniolo, 194
Spagnola, la - 224

292
Spanarmello, 224 traina, 152
Spina Santa, la - 202 tré Carlini, 128, 137, 180, 191, 209,
Spine Sante, le/li - 128, 136, 149, 154, 219, 226
160, 161, 181, 187, 188, 208, 221, 222, Truscera, 181, 182, 183, 203, 210
223, 226, 227 Trusciera, 134, 153, 154, 196, 219, 221,
Spine Santi, le - 202 224
Spini Santi, li - 207, 211, 212
sterro, strada dello - 120
Stillisano, 155, 166, 182, 218, 225 -V-
Stinchi, li - 218
Stracà, 140, 198, 217, 220, 222 Vallone di Dreofà, 205
Strachà, 211 Varagliote, 159, 222
Stroffa, la - 156, 161, 163, 198, 208, Varciama, 141, 204, 209, 210, 227,
222 Varcima, 185
Stuppe, le - 142, 159, 168, 180, 185, Varenisi, 181
191, 193, 216 Varonesi, 160, 197
Stuppi, li - 159, 205, 217, 219, 223 Varonisi, 191
Survia, 130, 136, 142, 161, 176, 177, Varunesi, 214, 226, 228
180, 190 Varunisi, 225
Vento, 223
Vescovato, il - 220, 225
-T- Viola, 172
Vurgia, 144, 147, 157, 158, 168, 170,
Tafaria, 142, 144, 145, 159, 184, 185, 175, 179, 186, 207, 212, 219, 220, 228
210, 222, 225
Tagliarella, 182, 227 -Z-
Taglia sale, 151 Zia Caterini, la - 209
Tortomeni, 159, 171, 181, 228, 229 Zimbe, le - 228

293
Composto presso
le Edizioni Corab di Gioiosa Jonica
nel mese di Maggio 2013

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