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MADAMA BUTTERFLY

Tragedia giapponese in due atti


Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa dal racconto di John Luther Long e dal dramma di David Belasco

Musica
GIACOMO PUCCINI

Personaggi

Madama Butterfly (Cio-Cio-San) Soprano


Suzuki, servente di Cio-Cio-San Mezzosoprano
Kate Pinkerton Mezzosoprano
F. B. Pinkerton, tenente nella marina degli Stati Uniti Tenore
Sharpless, console degli Stati Uniti a Nagasaki Baritono
Goro, nakodo Tenore
Il principe Yamadori Tenore
Lo Zio bonzo Basso
Lo zio Yakusidé Baritono
Il Commissario Imperiale Basso
L’Ufficiale del Registro Basso
La madre di Cio-Cio-San Mezzosoprano
La zia Mezzosoprano
La cugina Soprano
Dolore Parte recitata

Parenti, amici ed amiche di Cio-Cio-San, servi.

A Nagasaki - Epoca presente.


Madama Butterfly

ATTO PRIMO GORO (batte le mani: entrano Suzuki e due servi che
si genuflettono innanzi a Pinkerton)
Questa è la cameriera
La casa a sinistra. A destra il giardino. In fondo, la che della vostra sposa
baia di Nagasaki. Un sentiero serpeggiante accede fu già serva amorosa.
al giardino da un ponticello. Il cuoco – il servitor… Sono confusi
del grande onore.
SCENA I
PINKERTON
PINKERTON, GORO, poi SUZUKI e due servi I nomi?

(Goro fa ammirare la casa a Pinkerton e gli illustra GORO


i dettagli della parete che fa scorrere) Miss «Nuvola leggera»
«Raggio di sol nascente»
PINKERTON «Esala aromi».
E soffitto… e pareti…
(Pinkerton ride)
GORO
Vanno e vengono a prova, SUZUKI
a norma che vi giova Sorride Vostro Onore?
nello stesso locale Il riso è frutto e fiore.
alternar nuovi aspetti ai consueti. Disse il savio Ocunama:
dei crucci la trama
PINKERTON smaglia il sorriso.
Il nido nuzïal Schiude alla perla il guscio,
dov’è? apre all’uomo l’uscio
del paradiso.
GORO Profumo degli dei…
Qui, o là!… secondo… Fontana della vita…

PINKERTON PINKERTON
Anch’esso a doppio fondo! A chiacchiere costei
La sala? mi par cosmopolita.
(A Goro)
GORO Che guardi?
Ecco!
GORO
PINKERTON Se non giunge ancor la sposa.
All’aperto?… PINKERTON
Tutto è pronto?
GORO (facendo scorrere le pareti)
Un fianco scorre… GORO
Ogni cosa.
PINKERTON
Capisco! Un altro… PINKERTON
Gran perla di sensale!
GORO
Scivola! GORO
Qui verran: l’ufficiale
PINKERTON del registro, i parenti, il vostro console,
E la dimora frivola… la fidanzata. Qui si firma l’atto
e il matrimonio è fatto.
GORO
salda come una torre PINKERTON
da terra, infino al tetto… E son molti i parenti?

PINKERTON GORO
è una casa a soffietto. La suocera, la nonna, lo zio bonzo

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Madama Butterfly

(che non ci degnerà di sua presenza) e cugini! PINKERTON


E Ie cugine… La comperai per novecentonovantanove anni,
Mettiam fra gli ascendenti con facoltà, ogni mese,
ed i collaterali, un due dozzine. di rescindere i patti.
Quanto alla discendenza… Sono in questo paese
provvederanno assai elastici del par, case e contratti.
Vostra Grazia e la bella Butterfly.
SHARPLESS
PINKERTON E l’uomo esperto ne profitta.
Gran perla di sensale!
PINKERTON
Certo.
Dovunque al mondo
SCENA SECONDA lo yankee vagabondo
si gode e traffica
SHARPLESS e detti sprezzando i rischi.
Affonda l’áncora
SHARPLESS (da fuori) alla ventura…
E suda e arrampica! (S’interrompe per offrire a Sharpless le bevande che
e sbuffa e inciampica! Goro ha fatto portare dai servi)
Milk-punch, o whisky?
GORO (Riprendendo)
Il consol sale. Affonda l’áncora
alla ventura…
SHARPLESS finché una raffica
Ah!… quei ciottoli scompigli nave, ormeggi, alberatura…
m’hanno sfiaccato! La vita ei non appaga
se non fa suo tesor
PINKERTON i fiori d’ogni plaga…
Bene arrivato. d’ogni bella gli amor.

GORO SHARPLESS
Bene arrivato. È un facile vangelo…
che fa la vita vaga
SHARPLESS ma che intristisce il cor…
Ouff!
PINKERTON
PINKERTON Vinto si tuffa
Presto Goro e la sorte riacciuffa.
qualche ristoro. Il suo talento
fa in ogni dove.
SHARPLESS Così mi sposo all’uso giapponese
Alto. per novecento
novantanove
PINKERTON anni. Salvo a prosciogliermi ogni mese.
Ma bello! «America for ever!»

SHARPLESS SHARPLESS
Nagasaki, il mare! Ed è bella
il porto… la sposa?

PINKERTON GORO (che si è avvicinato)


e una casetta Una ghirlanda
che obbedisce a bacchetta. di fior freschi. Una stella
dai raggi d’oro.
SHARPLESS E per nulla: sol cento
Vostra? yen. Se la Grazia Vostra mi comanda
ce n’ho un assortimento.

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Madama Butterfly

PINKERTON nozze, a una vera sposa… americana.


Va’, conducila, Goro.
GORO (accorrendo)
(Goro esce di corsa) Ecco! Son giunte al sommo del pendìo.
Già del femmineo sciame
SHARPLESS qual di vento in fogliame
Quale smania vi prende! s’ode il brusìo.
Sareste addirittura
cotto?
SCENA TERZA
PINKERTON
Non so! Dipende Gli stessi, BUTTERFLY e LE AMICHE
dal grado di cottura!
Amore o grillo, LE AMICHE (da fuori)
dir non saprei. Certo colei Ah! ah! ah! Quanto cielo! Quanto mar!
m’ha colle ingenue arti invescato.
Lieve qual tenue vetro soffiato BUTTERFLY (da fuori)
alla statura, al portamento Ancora un passo, or via.
sembra figura da paravento.
Ma dal suo lucido fondo di lacca ALTRE VOCI
come con subito moto si stacca, Come sei tarda.
qual farfalletta svolazza e posa
con tal grazietta silenzïosa BUTTERFLY
che di rincorrerla furor m’assale Aspetta.
se pure infrangerne dovessi l’ale.
LE AMICHE
SHARPLESS Ecco la vetta.
Ier l’altro, il consolato Guarda, guarda!
sen venne a visitar!
Io non la vidi, ma l’udii parlar. BUTTERFLY
Di sua voce il mistero Spira sul mare e sulla
l’anima mi colpì. terra un primaveril soffio giocondo.
Certo quando è sincero Io sono la fanciulla
l’amor parla così. più lieta del Giappone, anzi del mondo.
Sarebbe gran peccato Amiche, io son venuta
le lievi ali strappar al richiamo d’amor…
e desolar forse un credulo cuor. D’amor venni alle soglie
Quella divina ove tutto s’accoglie
mite vocina il bene di chi vive e di chi muor.
non dovrebbe dar note di dolor.
LE AMICHE
PINKERTON Gioia a te sia,
Console mio garbato, dolce amica, ma pria
quetatevi! Si sa, di varcare la soglia che ti attira
la vostra età volgiti e mira
è di flebile umor. le cose tutte che ti son sì care.
Non c’è gran male Quanti fior! Quanto cielo! Quanto mare!
s’io vo’ quell’ale
drizzar ai dolci voli dell’amor! SHARPLESS
(Offre di nuovo da bere) O allegro cinguettar di gioventù!
Whisky?
BUTTERFLY (alle amiche)
SHARPLESS Siam giunte. F. B. Pinkerton. Giù.
Un altro bicchiere.
Bevo alla vostra famiglia lontana. LE AMICHE (si genuflettono, poi tutte si rialzano
cerimoniosamente)
PINKERTON Giù.
E al giorno in cui mi sposerò con vere

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Madama Butterfly

BUTTERFLY LE AMICHE
Gran ventura. Vero!

LE AMICHE BUTTERFLY
Riverenza. Non lo nascondo,
né mi adonto.
PINKERTON (A Sharpless)
È un po’ dura Ridete? Perché?… Cose del mondo.
la scalata?
PINKERTON
BUTTERFLY (Con quel fare di bambola quando parla
A una sposa m’infiamma).
costumata
più penosa SHARPLESS
l’impazienza. E ci avete sorelle?

PINKERTON BUTTERFLY
Molto raro No, signore. Ho la mamma.
complimento.
GORO
BUTTERFLY Una nobile dama.
Dei più belli BUTTERFLY
ancor ne so. Ma senza farle torto
povera molto anch’essa.
PINKERTON
Dei gioielli! SHARPLESS
E vostro padre?
BUTTERFLY
Se vi è caro BUTTERFLY
sul momento… Morto!

PINKERTON SHARPLESS
Grazie, no. Quanti anni avete?

SHARPLESS (avvicinandosi) BUTTERFLY


Miss Butterfly. Bel nome che vi sta a meraviglia. Indovinate.
Siete di Nagasaki?
PINKERTON
BUTTERFLY Dieci.
Signor sì. Di famiglia
assai prospera un tempo. BUTTERFLY
(Alle amiche) Crescete.
Verità?
SHARPLESS
LE AMICHE Venti.
Verità!
BUTTERFLY
BUTTERFLY Calate.
Nessuno si confessa mai nato in povertà, Quindici netti netti;
e non c’è vagabondo che a sentirlo non sia sono vecchia diggià.
di gran prosapia. Eppur senza millanteria
conobbi la ricchezza. Ma il turbine rovescia SHARPLESS e PINKERTON
le quercie più robuste – e abbiam fatto la ghescia Quindici anni!
per sostentarci.
(Alle amiche) SHARPLESS
Vero? L’età dei giuochi…

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Madama Butterfly

PINKERTON ALTRE AMICHE


e dei confetti. La sua beltà
già disfiorì.

SCENA QUARTA CUGINI e CUGINE


Divorzierà.
Gli stessi, IL COMMISSARIO IMPERIALE, L’UFFICIALE
DEL REGISTRO, I PARENTI ALTRI
Spero di sì.
GORO (annuncia con importanza)
L’imperial commissario e l’ufficiale GORO
del registro – i congiunti. Per carità
tacete un po’…
PINKERTON
Fate presto. YAKUSIDÉ
Che burletta la sfilata Vino ce n’è?
della nova parentela,
tolta in prestito, a mesata. LA MADRE e LA ZIA
[Certo dietro a quella velaI Guardiamo un po’!
di ventaglio pavonazzo,
la mia suocera si cela. ALCUNE AMICHE
(Indicando Yakusidé) Ne vidi già
E quel coso da strapazzo color di thè,
è lo zio briaco e pazzo.] e chermisì!

ALCUNI PARENTI SHARPLESS


Dov’è? dov’è? Pinkerton fortunato,
che in sorte v’è toccato
BUTTERFLY un fior pur or sbocciato!
Eccolo là! Non più bella e d’assai
fanciulla io vidi mai
UNA CUGINA di questa Butterfly.
In verità E se a voi sembran scede
bello non è. il patto e la sua fede,
badate! ella ci crede.
BUTTERFLY
Bello è così PINKERTON
che non si può Sì, è vero, è un fiore, un fiore;
sognar di più. l’esotico suo odore
m’ha il cervello sconvolto.
LA MADRE Sì, è vero, è un fiore, un fiore
Mi pare un re! e in fede mia l’ho colto.

ALCUNE AMICHE LA CUGINA e ALCUNE AMICHE


Vale un Perù. Ei l’offrì pur anco a me,
ma risposi: non lo vo’!
CUGINA Senza tanto ricercar
Goro l’offrì io ne trovo dei miglior,
pur anche a me. e gli dirò un bel no!
Ma s’ebbe un no.
LA MADRE e ALTRE AMICHE
BUTTERFLY Egli è bel, mi pare un re!
Sì, giusto tu! Non avrei risposto no!
No mie care, non mi par,
ALCUNI AMICI ed ALCUNE AMICHE è davvero un gran signor,
Ecco perché prescelta fu, né mai gli direi di no!
vuol far con te
la soprappiù.

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Madama Butterfly

BUTTERFLY (a sua madre) GORO (che ha già predisposto tutto per le nozze,
Mamma, vien qua. s’avvicina e dice all’orecchio di Pinkerton)
(Agli altri) È un presente
Badate a me: del Mikado a suo padre… coll’invito…
attenti, orsù, (Fa il gesto dell’hara-kiri)
uno – due – tre
e tutti giù. PINKERTON
E… suo padre?
(Tutti si inchinano innanzi a Pinkerton, che fa alzare
Butterfly e la conduce verso la casa) GORO (piano)
Ha obbedito.
PINKERTON
Vieni, amor mio! Ti piace la casetta? BUTTERFLY (disponendo alcune statuette)
Gli Ottoké.
BUTTERFLY
Signor F. B. Pinkerton, perdono…. PINKERTON
Io vorrei… pochi oggetti Quei pupazzi?… Avete detto?
da donna…
BUTTERFLY
PINKERTON Son l’anime degli avi.
Dove sono?
PINKERTON
BUTTERFLY (indicando le maniche) Ah!… il mio rispetto.
Sono qui – vi dispiace?
BUTTERFLY
PINKERTON Ieri sono salita
O perché mai, tutta sola in secreto alla Missione.
mia bella Butterfly? Colla nuova mia vita
posso adottare nuova religione.
BUTTERFLY (cavando dalle maniche gli oggetti) Lo zio bonzo nol sa,
Fazzoletti. La pipa. Una cintura. né i miei lo sanno. Io seguo il mio destino
Un piccolo fermaglio. e piena d’umiltà
Uno specchio. Un ventaglio. al Dio del signor Pinkerton m’inchino.
Nella stessa chiesetta
PINKERTON in ginocchio con voi
Quel barattolo? pregherò lo stesso Dio
E per farvi contento
BUTTERFLY potrò quasi obliar la gente mia…
Un vaso di tintura. Amore mio!

PINKERTON GORO (gridando da fuori)


Ohibò! Tutti zitti!

BUTTERFLY IL COMMISSARIO (leggendo l’atto)


Vi spiace?… Via! È concesso al nominato
(Trae un astuccio lungo e stretto) Benjamin Franklin Pinkerton,
luogotenente nella cannoniera
PINKERTON «Lincoln», marina degli Stati Uniti,
E quello? America del Nord:
ed alla damigella Butterfly
BUTTERFLY del quartiere di Omara-Nagasaki,
Cosa sacra e mia. di unirsi in matrimonio, per diritto,
il primo, della propria volontà,
PINKERTON ed ella per consenso dei parenti
E non si può veder? qui testimoni all’atto.

BUTTERFLY GORO (cerimonioso)


C’è troppa gente. Perdonate. Lo sposo… poi la sposa!

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Madama Butterfly

(Firmano) PINKERTON poi TUTTI


Beviamo ai novissimi legami.
E tutto è fatto.
IL BONZO (sul ponte)
(I parenti salgono in casa per firmare e ridiscendono Cio-Cio-San!… Cio-Cio-San!…
nel giardino, dove i servi fanno circolare un Abbominazione!
rinfresco)
TUTTI
LE AMICHE (inchinandosi ripetutamente) Lo zio bonzo!
Madama Butterfly!
GORO
BUTTERFLY Un corno al guastafeste!
Madama F. B. Pinkerton. Chi ci leva d’intorno
le persone moleste?!…
IL COMMISSARIO (congedandosi)
Auguri molti. IL BONZO (avanzando)
Cio-Cio-San! Che hai tu fatto alla Missione?
PINKERTON
I miei ringraziamenti. TUTTI
Rispondi, Cio-Cio-San!
IL COMMISSARIO (a Sharpless)
Il signor consol scende? PINKERTON
Che mi strilla quel matto?
SHARPLESS
L’accompagno. IL BONZO
(A Pinkerton) Rispondi, che hai tu fatto?
Ci vedremo domani.
TUTTI
PINKERTON Rispondi, Cio-Cio-San!
A meraviglia.
IL BONZO
UFFICIALE Come, hai tu gli occhi asciutti?
Posterità. Son questi dunque i frutti?
Ci ha rinnegato tutti!
PINKERTON
Mi proverò. TUTTI
Hou! Cio-Cio-San!
SHARPLESS (a Pinkerton)
Giudizio! IL BONZO
(Sharpless, l’imperial commissario e l’ufficiale del Rinnegato, vi dico
registro discendono la collina) degli avi il culto antico.

TUTTI
SCENA QUINTA Hou! Cio-Cio-San!

PINKERTON, BUTTERFLY, GLI AMICI, I PARENTI, poi IL BONZO


appaiono sul ponte il BONZO e due seguaci Kami Sarundasico!
All’anima tua guasta
PINKERTON qual supplizio sovrasta!
(Ed eccoci in famiglia.
Sbrighiamoci al più presto – in modo onesto.) PINKERTON (riapparendo sulla terrazza)
(Alza il bicchiere) Ehi, dico: basta, basta!
Hip! hip!
IL BONZO
TUTTI Venite tutti. – Andiamo!
O Kami! o Kami! Ci hai rinnegato e noi…

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Madama Butterfly

TUTTI BUTTERFLY
Ti rinneghiamo! È Suzuki che fa la sua preghiera
seral.
PINKERTON (cacciandoli)
Sbarazzate all’istante. In casa mia PINKERTON
niente baccano e niente bonzeria. Viene la sera…

TUTTI BUTTERFLY
Hou! Cio-Cio-San! Kami Sarundasico! … e l’ombra e la quïete.
Ci hai rinnegato e noi ti rinneghiamo!
(Grida da fuori) PINKERTON
Hou! Cio-Cio-San! E sei qui sola.

BUTTERFLY
SCENA SESTA Sola e rinnegata!
Rinnegata e felice!
PINKERTON, BUTTERFLY, poi SUZUKI a tratti
(La notte, cominciata all’arrivo del BONZO, discende PINKERTON (batte le mani: i servi e Suzuki ccorrono)
gradualmente) A voi – chiudete.

PINKERTON (I servi eseguono)


Bimba, bimba, non piangere
per gracchiar di ranocchi. BUTTERFLY
Sì, sì, noi tutti soli… E fuori il mondo.
TUTTI (da fuori)
Hou! Cio-Cio-San! PINKERTON
E il bonzo furibondo.
BUTTERFLY
Urlano ancor! BUTTERFLY
Suzuki, le mie vesti.
PINKERTON (Suzuki l’aiuta)
Tutta la tua tribù
e i bonzi tutti del Giappon non valgono SUZUKI (a Pinkerton)
il pianto di quegli occhi Buona notte.
cari e belli. (Suzuki e i servi escono)

BUTTERFLY BUTTERFLY PINKERTON


Davver? Non piango più. Quest’obi pomposa Con moti di scoiattolo
E quasi del ripudio non mi duole di scioglier mi tarda i nodi allenta e
per le vostre parole si vesta la sposa scioglie!…
che mi suonan così dolci nel cuor. di puro candor. Pensar che quel
(Si china per baciare la mano a Pinkerton) Tra motti sommessi giocattolo
sorride… mi guarda. è mia moglie. Mia
PINKERTON Celarmi potessi! moglie!
Che fai?… la man? Ne ho tanto rossor! Ma tale mulïebre
Ancor dentro l’irata grazia dispiega, ch’io
BUTTERFLY voce mi maledice… mi struggo per la febbre
Mi han detto Butterfly… rinnegata – d’un sùbito desìo.
che laggiù fra la gente costumata Rinnegata… e felice.
è questo il segno del maggior rispetto.
PINKERTON
SUZUKI (internamente, dalla casa) Bimba dagli occhi pieni di malìa
E Izaghi ed Izanami, ora sei tutta mia.
Sarundasico e Kami. Sei tutta vestita di giglio.
Mi piace la treccia tua bruna
PINKERTON fra i candidi veli…
Chi brontola lassù?

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Madama Butterfly

BUTTERFLY da uno spillo è trafitta


Somiglio ed in tavola infitta!
la piccola dea della luna,
la dea della luna che scende PINKERTON
la notte dal ponte del ciel… Un po’ di vero c’è.
E lo sai tu perché?
PINKERTON Perché non fugga più. – Io t’ho ghermita…
e affascina i cuori… Ti serro palpitante.
BUTTERFLY Sei mia.
e li prende,
li avvolge in un bianco mantel. BUTTERFLY
E via se li reca al diletto Sì, per la vita.
suo nido, negli alti reami.
PINKERTON
PINKERTON Vieni, vieni.
Ma intanto finor non m’hai detto, Via dall’anima in pena
ancor non m’hai detto che m’ami. l’angoscia paurosa.
Le sa quella dea le parole È notte serena!
che appagan gli ardenti desir? Guarda: dorme ogni cosa!

BUTTERFLY BUTTERFLY
Le sa. Forse dirle non vuole Dolce notte! Quante stelle!
per tema d’averne a morir! Non le vidi mai sì belle!
Trema, brilla ogni favilla
PINKERTON col baglior d’una pupilla.
Stolta paura, l’amor non uccide Oh! quanti occhi fisi, attenti
ma dà vita, e sorride d’ogni parte a riguardare!
per gioie celestiali Lungi via, pei firmamenti,
come ora fa nei tuoi lunghi occhi ovali. via pei lidi, via pel mare
quanti fiammei sguardi pieni
BUTTERFLY d’ineffabile languor!
Adesso voi Tutto estatico d’amor
siete per me l’occhio del firmamento. ride il cielo!
E mi piaceste dal primo momento
che vi ho veduto. – Siete PINKERTON
alto, forte. – Ridete Vieni, vieni!…
con modi sì palesi!
E dite cose che mai non intesi. (Cala il sipario.)
Or son contenta. – Vogliatemi bene,
un bene piccolino,
un bene da bambino
quale a me si conviene.
Noi siamo gente avvezza
alle piccole cose
umili e silenziose,
ad una tenerezza
sfiorante e pur profonda
come il ciel, come l’onda
lieve e forte del mare.

PINKERTON
Dammi ch’io baci le tue mani care.
Mia Butterfly!… come t’han ben nomata
tenue farfalla…

BUTTERFLY
Dicon che oltre mare
se cade in man dell’uom, ogni farfalla

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Madama Butterfly

ATTO SECONDO BUTTERFLY


Non lo sai?
Interno della casetta di Butterfly. Una porta a Io te lo dico. Per tener ben fuori
sinistra, la porta d’ingresso a destra. Un paravento le zanzare, i parenti ed i dolori,
sul fondo, nel mezzo, nasconde una specie di e dentro, con gelosa
ripostiglio. A sinistra la scala che porta al piano custodia, la sua sposa
superiore. A destra, un grande paravento, chiuso da che son io: Butterfly.
shosi e da tende. A sinistra, un’immagine di Budda.
SUZUKI
Mai non s’è udito
SCENA PRIMA di straniero marito
che sia tornato al nido.
SUZUKI che prega davanti al Budda, BUTTERFLY
BUTTERFLY
SUZUKI Taci, o t’uccido.
E Izaghi ed Izanami Quell’ultima mattina
Sarundasico e Kami… «Tornerete, signor?» – gli domandai.
Oh! la mia testa! E tu, Ten-Sjoo-daj! Egli, col cuore grosso,
Fate che Butterfly per celarmi la pena
non pianga più, mai più. sorridendo rispose:
«O Butterfly
BUTTERFLY piccina mogliettina,
Pigri ed obesi tornerò colle rose
son gli dei giapponesi. alla stagion serena
L’americano iddio, son persuasa, quando fa la nidiata il pettirosso».
ben più presto risponde a chi l’implori. E tornerà.
Ma temo ch’egli ignori
che noi stiam qui di casa. SUZUKI
(A Suzuki) Speriam.
Suzuki, è lungi la miseria?
BUTTERFLY
SUZUKI (aprendo un piccolo mobile) Dillo con me:
Questo l’ultimo fondo. tornerà.

BUTTERFLY SUZUKI
Questo? Oh! troppe spese! Tornerà…
(Scoppia in pianto)
SUZUKI
S’egli non torna e presto, BUTTERFLY
siamo male in arnese. Piangi? Perché?
Ah, la fede ti manca!
BUTTERFLY Senti. – Un bel dì, vedremo
Ma torna. levarsi un fil di fumo sull’estremo
confin del mare.
SUZUKI E poi la nave appare.
Tornerà! E poi la nave è bianca,
entra nel porto, romba il suo saluto.
BUTTERFLY Vedi? È venuto!
Perché dispone Io non gli scendo incontro. Io no. Mi metto
che il console provveda alla pigione, là sul ciglio del colle e aspetto, aspetto
rispondi, su! perché con tante cure gran tempo e non mi pesa
la casa rifornì di serrature, la lunga attesa.
s’ei non volesse ritornar mai più? E… uscito dalla folla cittadina
un uomo, un picciol punto
SUZUKI s’avvia per la collina.
Non lo so. Chi sarà? Chi sarà?
E come sarà giunto
che dirà? Che dirà?

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Madama Butterfly

Chiamerà Butterfly dalla lontana. SHARPLESS


Io senza far risposta Grazie. Ho…
me ne starò nascosta
un po’ per celia, un po’ per non morire BUTTERFLY
al primo incontro, ed egli alquanto in pena Preferite
chiamerà, chiamerà: forse le sigarette americane?
«Piccina mogliettina
olezzo di verbena» SHARPLESS
i nomi che mi dava al suo venire. Ma grazie. Ho da mostrarvi…
Tutto questo avverrà, te lo prometto.
Tienti la tua paura – io con sicura BUTTERFLY (porge un fiammifero acceso)
fede l’aspetto. A voi.
SHARPLESS
Mi scrisse
SCENA SECONDA Benjamin Franklin Pinkerton…

Le stesse, SHARPLESS, GORO a tratti BUTTERFLY


Davvero!
GORO (nel giardino, a Sharpless) È in salute?
C’è. – Entrate.
SHARPLESS
SHARPLESS (bussa alla porta di destra) Perfetta.
Chiedo scusa…
Madama Butterfly… BUTTERFLY
Io son la donna
BUTTERFLY (senza volgersi) più lieta del Giappone. – Potrei farvi
Madama Pinkerton. una domanda?
Prego.
(Riconoscendolo) (Suzuki prepara il thè)
Oh, il mio signor console!
SHARPLESS
SHARPLESS Certo.
Mi ravvisate?
BUTTERFLY
BUTTERFLY Quando fanno
Benvenuto in casa americana. il lor nido in America
i pettirossi?
SHARPLESS
Grazie. SHARPLESS
Come dite?
BUTTERFLY
Avi – antenati BUTTERFLY
tutti bene? Sì, prima o dopo di qui?

SHARPLESS SHARPLESS
Ma spero. Ma… perché?…

BUTTERFLY BUTTERFLY
Fumate? Mio marito m’ha promesso
di ritornar nella stagion beata
SHARPLESS (cava una lettera di tasca) che il pettirosso rifà la nidiata.
Grazie. Ho qui… Qui l’ha rifatta ben tre volte, ma
può darsi che di là
BUTTERFLY usi nidiar men spesso.
Signore – io vedo (Goro scoppia in ridere)
il cielo azzurro. Chi ride? Oh, c’è il nakodo.
Un uom cattivo.

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Madama Butterfly

GORO (inchinandosi) YAMADORI


Godo… Le ho sposate tutte quante
e il divorzio mi francò.
BUTTERFLY
Zitto. Egli osò… No, prima rispondete BUTTERFLY
alla domanda mia. Obbligata.

SHARPLESS YAMADORI
Mi rincresce, ma… ignoro… A voi però
Non ho studiato l’ornitologia. giurerei fede costante.

BUTTERFLY SHARPLESS (tra sé)


Ah! l’orni… (Il messaggio, ho gran paura,
a trasmetter non riesco).
SHARPLESS
tologia. GORO (indicando Yamadori a Sharpless)
Ville, servi, oro, ad Omara
BUTTERFLY un palazzo principesco!
Non lo sapete insomma.
BUTTERFLY
SHARPLESS Già legata è la mia fede.
No. Dicevamo…
GORO e YAMADORI (a Sharpless)
BUTTERFLY Maritata ancor si crede.
Ah, sì – Goro,
appena F. B. Pinkerton fu in mare BUTTERFLY
mi venne ad assediare Non mi credo: sono – sono.
con ciarle e con presenti
per ridarmi ora questo, or quel marito. GORO
Or promette tesori Ma la legge…
per uno scimunito…
BUTTERFLY
GORO Io non la so.
Il ricco Yamadori.
Ella è povera in canna – I suoi parenti GORO
l’han tutti rinnegata. … per la moglie, l’abbandono
al divorzio equiparò.

SCENA TERZA BUTTERFLY


La legge giapponese…
Gli stessi, poi YAMADORI seguito da due servi non già del mio paese.

BUTTERFLY (scorgendolo sulla terrazza) GORO


Eccolo. Attenti. Quale?
(Yamadori si avvicina)
Yamadori – ancor… le pene BUTTERFLY
dell’amor non v’han deluso? Gli Stati Uniti.
Vi tagliate ancor le vene
se il mio bacio vi ricuso? SHARPLESS
(Oh, l’infelice!)
YAMADORI
Tra le cose più moleste BUTTERFLY
è l’inutil sospirar. Si sa che aprir la porta
e la moglie cacciar per la più corta
BUTTERFLY qui divorziar si dice.
Tante mogli omai toglieste, Ma in America questo non si può.
vi doveste abituar. Vero?

13
Madama Butterfly

SHARPLESS SHARPLESS (torna a tirar fuori di tasca la lettera)


Vero… Però… Ora a noi. Qui sedete.
Legger con me volete
BUTTERFLY questa lettera?
Là un bravo giudice
serio, impettito BUTTERFLY (prendendo la lettera e baciandola)
dice al marito: Date.
«Lei vuole andarsene? Sulla bocca, sul cuore…
Sentiam, perché?» – Siete l’uomo migliore
«Sono seccato del mondo. – Incominciate.
del coniugato!»
E il magistrato: SHARPLESS
«Ah, mascalzone, «Amico, cercherete
presto in prigione!» quel bel fior di fanciulla…»
(Per troncare il discorso ordina)
Suzuki, il thè. BUTTERFLY
Dice proprio così?
YAMADORI (sottovoce a Sharpless)
Udiste? SHARPLESS
Sì, così dice,
SHARPLESS (sottovoce) ma se ad ogni momento…
Mi rattrista una sì piena cecità.
BUTTERFLY
GORO (sottovoce) Taccio, taccio – più nulla.
Segnalata è già la nave
di Pinkerton. SHARPLESS (leggendo)
«Da quel tempo felice
YAMADORI tre anni son passati».
Quand’essa lo riveda…
BUTTERFLY
SHARPLESS (sottovoce) Anche lui li ha contati.
Egli non vuol mostrarsi. – Io venni appunto
per levarla d’inganno. SHARPLESS (leggendo)
«E forse Butterfly
BUTTERFLY (offrendo il thè a Sharpless) non mi rammenta più».
Vostra Grazia permette…
(Sottovoce) BUTTERFLY
Che persone moleste! Non lo rammento?
Suzuki, dillo tu.
YAMADORI (Ripete le parole della lettera)
Addio. Vi lascio il cuor pien di cordoglio: «Non mi rammenta più!»
ma spero ancor.
SHARPLESS (fra sè)
BUTTERFLY Pazienza!
Padrone. (Seguita a leggere)
«Se mi vuole
YAMADORI bene ancor, se mi aspetta…»
Ah! se voleste…
BUTTERFLY
BUTTERFLY Oh le dolci parole!
Il guaio è che non voglio… (Baciando la lettera)
(Yamadori saluta e parte. Goro lo segue Tu benedetta!
cerimoniosamente)
SHARPLESS (seguita a leggere)
«A voi mi raccomando
SCENA QUARTA perché vogliate con circospezione
prepararla…»
SHARPLESS, BUTTERFLY, SUZUKI a tratti

14
Madama Butterfly

BUTTERFLY Ah!… m’ha scordata?


Ritorna… (Corre nella stanza di sinistra, rientra trionfalmente
tenendo il suo bambino seduto sulla spalla)
SHARPLESS E questo?…
«al colpo…» e questo egli potrà pure scordare?…

BUTTERFLY SHARPLESS (con emozione)


Quando? Egli è suo?
Presto! presto!
BUTTERFLY
SHARPLESS (fra sé) Chi mai vide
Benone. a bimbo del Giappone occhi azzurrini?
Qui troncarla conviene… E il labbro? E i ricciolini
Quel diavolo d’un Pinkerton! d’oro schietto?
(A voce alta)
Ebbene, SHARPLESS
che fareste, Madama Butterfly, È palese.
s’ei non dovesse ritornar più mai? E… Pinkerton lo sa?

BUTTERFLY (quasi balbettando per il colpo) BUTTERFLY


Due cose potrei fare: No. È nato quando già
tornare a divertire egli stava in quel suo grande paese.
la gente col cantare Ma voi gli scriverete che lo aspetta
oppur, meglio, morire. un figlio senza pari!
e mi saprete dir s’ei non s’affretta
SHARPLESS per le terre e pei mari!
Di strapparvi assai mi costa (Al bimbo, abbracciandolo teneramente)
dai miraggi ingannatori. Sai tu cos’ebbe cuore
Accogliete la proposta di pensar quel signore?
di quel ricco Yamadori. Che tua madre dovrà
prenderti in braccio ed alla pioggia e al vento
BUTTERFLY (indignata) andar per la città
Voi, signor, mi dite questo! a guadagnarti il pane e il vestimento.
Ed alle impietosite
SHARPLESS genti, la man tremante stenderà,
Santo iddio, come si fa? gridando: – Udite, udite,
la triste mia canzon. A un’infelice
BUTTERFLY madre la carità,
Qui Suzuki, presto, presto, muovetevi a pietà!
che Sua Grazia se ne va. E Butterfly, orribile destino,
danzerà per te!
SHARPLESS E come fece già,
Mi scacciate? la ghescia canterà!
E la canzon giuliva
BUTTERFLY e lieta in un singhiozzo finirà!
Ve ne prego, Ah! No, no! Questo mai!
già l’insistere non vale. Questo mestier che al disonore porta!
Morta! Morta!
SHARPLESS Mai più danzar!
Fui brutale, non lo nego. Piuttosto la mia vita vo’ troncar!

BUTTERFLY SHARPLESS
Oh, mi fate tanto male, (Quanta pietà!) Vien sera. Io scendo al piano.
tanto, tanto! Mi perdonate?
(Vacilla; Sharpless fa per sorreggerla)
Niente, niente! BUTTERFLY (gli stringe la mano, poi volgendosi al
Ho creduto morir. – Ma passa presto bimbo)
come passan le nuvole sul mare… A te, dagli la mano.

15
Madama Butterfly

SHARPLESS (prendendo il bimbo fra le braccia) SCENA SESTA


I bei capelli biondi!
Caro: come ti chiamano? BUTTERFLY, SUZUKI

BUTTERFLY BUTTERFLY (verso la camera del suo bambino)


Rispondi: O mio piccolo amore,
Oggi il mio nome è «Dolore». Però mia pena e mio conforto,
dite al babbo, scrivendogli, che il giorno il tuo vendicatore
del suo ritorno ci porterà lontan nella sua terra
«Gioia» mi chiamerò. dove…
(Colpo di cannone)
SHARPLESS
Tuo padre lo saprà, te lo prometto. SUZUKI
(Esce) Il cannon del porto!
Una nave da guerra.

SCENA QUINTA BUTTERFLY (precipitandosi alla terrazza sul fondo)


Bianca… bianca… il vessillo americano
BUTTERFLY, poi SUZUKI, GORO delle stelle… Or governa
per ancorare.
BUTTERFLY (Prende un cannocchiale)
Suzuki! Reggimi la mano
ch’io ne discerna
SUZUKI (trascinando Goro in scena) il nome, il nome, il nome.
Vespa! Rospo maledetto! Eccolo: «Abramo Lincoln».
Tutti han mentito!
BUTTERFLY tutti!… tutti!… Sol io
Che fu? lo sapevo – io – che l’amo!
Vedi lo scimunito
SUZUKI tuo dubbio? È giunto! è giunto!
Ci ronza intorno Proprio nel punto
il vampiro! e ogni giorno che mi diceva ognun: piangi e dispera.
ai quattro venti Trionfa il mio
spargendo va amor! Trionfa la mia fede intera!
che niuno sa Ei torna e m’ama!
chi padre al bimbo sia! (Sul terrazzo)
Scuoti quella fronda
GORO (protestando) e dei suoi fior m’innonda.
Dicevo solo Nella pioggia odorosa io vo’ tuffare
che là in America l’arsa fronte.
quando un figliolo
è nato maledetto SUZUKI
trarrà sempre reietto Signora
la vita fra le genti! quetatevi: quel pianto…

BUTTERFLY BUTTERFLY
Ah! menti! menti! No: rido, rido! Quanto
Dillo ancora e t’uccido! lo dovremo aspettare?
Che pensi? Un’ora?
SUZUKI (intromettendosi, e portando con sé il
bimbo) SUZUKI
No! Di più.

BUTTERFLY BUTTERFLY
Va’ via! Due ore forse.
(Goro fugge) Tutto, tutto sia pien
di fior, come la notte è di faville.
Va’ pei fior!

16
Madama Butterfly

SUZUKI Vienmi ad ornar… No. Pria, portami il bimbo.


Tutti i fior?… (Suzuki va a cercare il bambino)
Ahimé, non son più quella!
BUTTERFLY Troppi sospiri la bocca mandò,
Tutti. Pesco, vïola, gelsomino, e l’occhio riguardò
quanto di cespo, o d’erba, o d’albero fiorì. nel lontan troppo fiso.
Dammi sul viso
SUZUKI un tocco di carminio…
Uno squallor d’inverno sarà tutto il giardino. (Ne mette sulle guance del bimbo)
ed anche a te, piccino,
BUTTERFLY perché la veglia non ti faccia vôte
Tutta la primavera voglio che olezzi qui. per pallore le gote.

SUZUKI (sporge a Butterfly un fascio di fiori) SUZUKY


A voi, signora. Ferma che v’ho i capelli a ravviare.

BUTTERFLY BUTTERFLY (sorridendo)


Cogline ancora. Che ne diranno?
E lo zio bonzo?
SUZUKI Già del mio danno
Sovente a questa siepe veniste a riguardare tutti contenti!…
lungi, piangendo nella deserta immensità. E Yamadori
coi suoi languori!
BUTTERFLY Beffati,
Giunse l’atteso, nulla ormai più chiedo al mare; scornati,
diedi pianto alla zolla, essa i suoi fior mi dà. spennati
gl’ingrati!
SUZUKI (appare nuovamente con un le braccia
cariche di fiori) SUZUKI
Spoglio è l’orto. È fatto.

BUTTERFLY BUTTERFLY
Qua il tuo carco. L’obi che vestii da sposa.
Vien, m’aiuta. Qua ch’io lo vesta.
Vo’ che mi veda indosso
SUZUKI il vel del primo dì.
Rose al varco E un papavero rosso
della soglia. nei capelli… Così.
Nello shosi or farem tre forellini
BUTTERFLY per riguardar,
Il suo sedil e starem zitti come topolini
di convolvi s’inghirlandi. ad aspettar.

SUZUKI
Gigli?… viole?…

BUTTERFLY
Intorno spandi.

BUTTERFLY e SUZUKI
Seminiamo intorno april.
Gettiamo a mani piene
mammole e tuberose,
corolle di verbene
petali d’ogni fior!

BUTTERFLY (preparando con Suzuki il necessario per


la toeletta)

17
Madama Butterfly

ATTO TERZO PINKERTON


Come sapea?…
La stessa scena. – Notte.
SUZUKI
Non giunge da tre anni una nave nel porto,
SCENA PRIMA che da lunge Butterfly non ne scruti il color,
la bandiera.
BUTTERFLY, SUZUKI addormentata, il bambino ai
loro piedi. SHARPLESS
(Da lontano s’odono i richiami dei marinai) Ve lo dissi?!…

SUZUKI SUZUKI
Già il sole! La chiamo…
(Si alza)
Cio-Cio-San! PINKERTON
Non ancora…
BUTTERFLY
Verrà, vedrai. SUZUKI
Ier sera,
SUZUKI lo vedete, la stanza volle sparger di fiori.
Salite a riposar, affranta siete.
Al suo venire SHARPLESS
vi chiamerò. Ve lo dissi?…

BUTTERFLY (salendo la scaletta) PINKERTON


Dormi, amor mio, Che pena!
dormi sul mio cor.
Tu sei con Dio Pena? Chi c’è là fuori
ed io col mio dolor. nel giardino? Una donna!!…
A te i rai
degli astri d’or: PINKERTON
dormi tesor! Zitta!

SUZUKI SUZUKI
Povera Butterfly! Chi è? chi è?
(Apre lo shosi. Si batte all’uscio d’ingresso)
Chi sia?… SHARPLESS
(Apre) Meglio dirle ogni cosa.

PINKERTON
SCENA SECONDA È venuta con me.

SUZUKI, SHARPLESS, PINKERTON, entrando SHARPLESS


Sua moglie!
SUZUKI
Oh! SUZUKI
Anime sante degli avi!… Alla piccina
SHARPLESS s’è spento il sol!
Zitta! Zitta!
SHARPLESS
PINKERTON Scegliemmo quest’ora mattutina
Dorme? Non la destare! per ritrovarti sola, Suzuki, e alla gran prova
un aiuto, un sostegno cercar con te.
SUZUKI
Ell’era tanto stanca! Vi stette ad aspettare SUZUKI
tutta notte col bimbo. Che giova?

18
Madama Butterfly

SHARPLESS SHARPLESS
Io so che alle sue pene Andate, il triste vero
non ci sono conforti! da sola apprenderà.
Ma del bimbo conviene Ma ormai quel cor sincero
assicurar le sorti! forse presago è già.
La pïetosa
che entrar non osa PINKERTON
materna cura Addio fiorito asil
del bimbo avrà. di letizia e d’amor.
Sempre il mite il tuo sembiante
SUZUKI con strazio atroce, vedrò.
E volete ch’io chieda Addio fiorito asil,
a una madre… non reggo al tuo squallor!
Fuggo, fuggo, son vil!
SHARPLESS
Suvvia,
parla con quella pia SCENA TERZA
e conducila qui; s’anche la veda
Butterfly, non importa. SHARPLESS, poi KATE, SUZUKI, poi BUTTERFLY
Anzi, meglio se accorta
del vero si facesse alla sua vista. KATE (a Suzuki)
Vieni, vieni! Glielo dirai?

SUZUKI SUZUKI
Oh me trista! Prometto.

PINKERTON KATE
Oh! l’amara fragranza E le darai consiglio
di questi fiori di affidarmi?…
velenosa al cor mi va.
Immutata è la stanza SUZUKI
dei nostri amori… Prometto.
ma un gel di morte vi sta.
(Vede il proprio ritratto) KATE
Il mio ritratto… Lo terrò come un figlio.
Tre anni son passati – e noverati
ella n’ha i giorni e l’ore. SUZUKI
Non posso rimaner, Sharpless, vi aspetto Vi credo. Ma bisogna ch’io le sia sola accanto…
per via. Datele voi… qualche soccorso… nella grande ora – sola! Piangerà tanto tanto!
Mi struggo dal rimorso.
BUTTERFLY (dalla camera)
SHARPLESS Suzuki! Dove sei?… parla… Suzuki!…
Non ve l’avevo detto?
Vel dissi… vi ricorda? SUZUKI
quando la man vi diede: Son qui… pregavo e rimettevo a posto…
«badate! ella ci crede» No… non scendete…
e fui profeta allor.
Sorda ai consigli, sorda BUTTERFLY (discendendo precipitosa)
ai dubbi, vilipesa, È qui… dove è nascosto…?
nell’ostinata attesa Ecco il console… e… dove? dove?… Non c’è!…
tutto raccolse il cor. (Vede Kate nel giardino)
Quella donna?…
PINKERTON Che vuol da me? Nïuno parla?… Perché piangete?
Sì. Tutto in un istante No: non ditemi nulla… nulla – forse potrei
vedo il mio fallo e sento cader morta sull’attimo. – Tu, Suzuki, che sei
che di questo tormento tanto buona – non piangere! – e mi vuoi tanto
tregua mai non avrò! bene, un sì od un no – di’ piano… vive?

19
Madama Butterfly

SUZUKI KATE (a Sharpless)


Sì. E il figlio lo darà?

BUTTERFLY BUTTERFLY (che ha udito)


Ma non viene A lui lo potrò dare
più! Te l’han detto!… Vespa. Voglio che tu risponda. se lo verrà a cercare.
Fra mezz’ora salite la collina.
SUZUKI (Kate e Sharpless escono da destra)
Mai più.

BUTTERFLY SCENA QUARTA


Ma è giunto ieri?
BUTTERFLY, SUZUKI
SUZUKI
Sì. SUZUKI
Come una mosca prigioniera
BUTTERFLY (guardando Kate) l’ali batte il piccolo cuor!
Quella donna bionda
mi fa tanta paura! mi fa tanta paura! BUTTERFLY
Troppa luce è di fuor,
SHARPLESS e troppa primavera.
È la causa innocente d’ogni vostra sciagura. Chiudi.
Perdonatele. (Suzuki chiude ovunque, l’oscurità è completa)
Il bimbo ove sia?
BUTTERFLY
Ah! è sua moglie! SUZUKI
Tutto è morto per me! tutto è finito! Giuoca. Lo chiamo?

SHARPLESS BUTTERFLY
Coraggio. Lascialo giuocar.
Fagli compagnia.
BUTTERFLY
Voglion prendermi tutto! Il figlio mio! SUZUKI
Resto con voi.
SHARPLESS
Fatelo pel suo bene il sacrifizio… BUTTERFLY (cacciandola)
Va’ – va’. Te lo comando.
BUTTERFLY
Ah! triste madre! Abbandonar mio figlio!
E sia. A lui devo obbedir! SCENA QUINTA

KATE (si è avvicinata timidamente) BUTTERFLY, poi il bimbo


Potete perdonarmi, Butterfly?
BUTTERFLY (accende una lampada davanti
BUTTERFLY all’immagine di Budda, va allo stipo e ne leva il velo
Sotto il gran ponte del cielo non v’è bianco che getta attraverso il paravento, e poi
donna di voi più felice. prende il coltello. Ne bacia la lama, poi legge a voce
Siatelo sempre, felice, bassa le parole che vi sono incise)
non v’attristate per me. «Con onor muore
Andate adesso. chi non può serbar vita con onore».

KATE S’apre la porta di sinistra e Suzuki spinge il bambino


Povera piccina! verso la madre. Butterfly lo prende e lo abbraccia)

SHARPLESS Tu, tu, piccolo iddio!


È un’immensa pietà! amore, amore mio,
fior di giglio e di rosa.
Non dei saperlo mai:

20
Madama Butterfly

per te, per i tuoi puri


occhi muor Butterfly,
perché tu possa andar di là dal mare
senza che ti rimorda, ai dì maturi,
il materno abbandono.
O a me, sceso dal trono
dell’alto paradiso,
guarda ben, fiso fiso
di tua madre la faccia!…
che ten resti una traccia!
Addio! piccolo amor! Va’. Gioca, gioca.

(Butterfly ha aperto lo shosi e spinto il bambino nel


giardino. Un raggio chiarissimo è penetrato nella
stanza; lei chiude; oscurità. Poi afferra il coltello e va
dietro al paravento. Si ode cadere a terra il coltello,
e il velo bianco scompare dietro al paravento.)

La voce di PINKERTON (da fuori)


Butterfly!… Butterfly!… Butterfly!…

(Butterfly appare barcollando, fa qualche passo


verso la porta come per aprire, e cade morta.)

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