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Indice
Famiglia
Biografia
Ultimi giorni Goffredo Mameli
Opere
Intitolazioni di reparti militari
Nella cultura popolare
Note
Bibliografia
Voci correlate
Altri progetti
Collegamenti esterni
Famiglia
Goffredo Mameli nacque nel 1827 nell'allora Regno di Sardegna, a Genova nel sestiere del Molo, al civico
30 di via San Bernardo[3]. La madre era Adelaide (Adele) Zoagli, della famiglia aristocratica genovese degli
Zoagli, ed era la primogenita del marchese genovese Nicolò Zoagli e di Angela dei marchesi Lomellini. Il
padre di Goffredo Mameli era Giorgio, si era imbarcato giovanissimo e gradualmente, da marinaio, fece
carriera, diventando ammiraglio; fu eletto deputato al parlamento sardo a Torino, dove fu parlamentare per
tre legislature.
Suo trisavolo Giommaria Mameli (1675-1751) divenne notaio
presso Tortolì nella subregione dell'Ogliastra in Sardegna;
l'imperatore Carlo VI d'Asburgo lo elevò poi al rango di nobile, lo
fece suo console alla corte sabauda di Torino, poi ufficiale della
Segreteria di Stato e di Guerra del Regno di Sicilia a Palermo e
infine suo segretario particolare onorario.
Non ancora ventenne, fu autore delle parole del Canto degli Italiani (1847), più noto in seguito come Inno
di Mameli, musicato da Michele Novaro, adottato un secolo dopo quale inno nazionale provvisorio della
Repubblica Italiana nel 1946 e ufficialmente riconosciuto per legge quale inno nazionale della Repubblica
nel 2017[8].
Ultimi giorni
Durante l'assedio di Roma, l'ultimo atto della breve Repubblica Romana del 1849, divenuto aiutante di
Garibaldi, Mameli si batté eroicamente contro i borbonici nella battaglia di Palestrina (9 maggio) e in quella
di Velletri (19 maggio)[9]. In particolare combatté nella difesa della Villa del Vascello sul colle del Gianicolo.
Fu ferito alla gamba sinistra durante l'ultimo assalto del 3 giugno a Villa Corsini, occupata dai francesi.
(Pietro Maestri[12])
Il vero problema fu però la gangrena, che Maestri osservò dopo quattro giorni. Quando Bertani vide per la
prima volta la gamba di Goffredo Mameli era il 19 giugno e la gangrena era arrivata a quattro dita sotto al
ginocchio, e dopo un consulto con Maestri e altri medici si decise di amputare. L'intervento fu eseguito dal
chirurgo Paolo Maria Baroni[13] e giudicato positivamente da Bertani, data la modesta perdita di sangue e la
corretta chiusura del moncone[14].
Nulla si poté fare comunque contro la sopravvenuta infezione, che peggiorò gradualmente fino a causare la
morte per setticemia[15] di Mameli il 6 luglio 1849, alle 7:30 del mattino, a 21 anni, nell'ospizio di Trinità dei
Pellegrini.
Così Bertani descrisse poi nel suo diario gli ultimi istanti di vita di Goffredo Mameli:
«Il dì 6 luglio, alle sette e mezzo di mattina, cantando, quasi conscio di sé, attendendo che gli
passasse quell'accesso nervoso come lo chiamava, ebbe pochi momenti di agonia.»
(Agostino Bertani[16])
Anche Nino Bixio registrò nel proprio diario l'ora esatta della morte dell'amico con queste testuali parole:
«Alle 7 e mezzo antimeridiane del 6 luglio 1849 spirava in Roma all'ospedale della Trinità de'
Pellegrini la grande anima di Goffredo Mameli.»
(Nino Bixio[17])
Il padre, il contrammiraglio Giorgio, accorse da Genova al capezzale
del figlio, ma giunse troppo tardi[18].
Opere
«contro ogni tentativo di svalutazione […] "Mameli resta un
lirico di grandi qualità" morto troppo giovane»
(Giuseppe Monsagrati[21])
Tomba di Goffredo Mameli sotto il
Soltanto alcune poesie, tra cui l'inno «Fratelli d'Italia», furono Mausoleo Ossario Garibaldino
pubblicate in vita dell'autore, spesso su fogli volanti. La sua
produzione poetica e i suoi scritti in prosa, perlopiù giornalistici o
stesure di discorsi pronunciati pubblicamente, furono raccolti postumi.
Nel 2024 esce la serie televisiva Mameli - Il ragazzo che sognò l'Italia dei registi Luca Lucini e Ago Panini,
incentrata sulla vita di Goffredo Mameli, interpretato da Riccardo De Rinaldis Santorelli[22].
Note
1. ^ Tarquinio Maiorino, Giuseppe Marchetti Tricamo, Piero Giordana, Fratelli d'Italia. La vera
storia dell'inno di Mameli, Mondadori, collana Ingrandimenti, 2001, p. 76
2. ^ Cenni biografici, su societanazionale.it.
3. ^ Touring Club Italiano, Guida d'Italia - Liguria, 2009.
4. ^ Giosuè Carducci definì i primi versi giovanili di Mameli come una sorta di «rigatteria
romantica», ovvero «un'eco languida e mozza di quella poesia di second'ordine» che allora
«pasceva di tenerume» gli animi dei giovani allievi degli Scolopi (Carducci, p. 809).
5. ^ Un posto a parte merita L'ultimo canto, forse anch'esso degli anni scolastici, ma destinato a
diventare l'epitaffio del giovane poeta soldato.
6. ^ Paolo Mieli, Due calvari per Mameli, Corriere della Sera, 30 aprile 2019, p. 36.
7. ^ Carducci, p. 827:
8. I Simboli della Repubblica - L'Inno Nazionale, su quirinale.it. URL consultato l'8 settembre 2023
(archiviato dall'url originale il 26 aprile 2023; seconda copia archiviata il 24 luglio 2009).
9. Mario Menghini, Goffredo Mamèli, in Enciclopedia Italiana, vol. 22, Roma, Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, 1934.
10. ^ Vanno ancora ricordati almeno gli inni Viva l'Italia! era in sette partita e Milano e Venezia.
11. ^ Carducci, p. 834.
12. ^ Citazione testuale tratta da White Mario, p. 112.
13. ^ Aldo Berselli, Paolo Maria Baroni, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 6, Roma,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1964.
14. ^ White Mario, p. 113.
15. ^ Sabbatani, p. 81.
16. ^ Citazione testuale tratta da White Mario, p. 114.
17. ^ Citazione testuale tratta da Giuseppe Guerzoni, La vita di Nino Bixio, Firenze, G. Barbera,
1875, p. 91.
18. ^ Luigi Donolo, Il Mediterraneo nell'età delle rivoluzioni 1789-1849, Pisa, Edizioni Plus,
2012, p. 425.
19. ^ Barrili, pp. 473-474.
20. ^ Monumento funerario a Goffredo Mameli, su sovraintendenzaroma.it. URL consultato l'8
settembre 2023 (archiviato dall'url originale l'8 settembre 2023).
21. ^ Monsagrati, che a sua volta cita un giudizio di Luigi Baldacci in Poeti minori dell'Ottocento,
vol. 1, Milano-Napoli, Riccardo Ricciardi editore, 1958, p. 365.
22. ^ TVSerial.it. Mameli – Il ragazzo che sognò l’Italia (2024) La vita di Goffredo Mameli,
giovane “rockstar” del Risorgimento, su tvserial.it. URL consultato il 3 febbraio 2024.
Bibliografia
Gabriella Airaldi, «L'Italia chiamò». Goffredo Mameli poeta e guerriero, Roma, Salerno
Editrice, 2019, ISBN 978-88-6973-365-9.
Anton Giulio Barrili, Gli ultimi giorni di Goffredo Mameli, in Goffredo Mameli, Scritti editi e
inediti ordinati e pubblicati con proemio, note e appendici, Genova, Società ligure di storia
patria, 1902, pp. 470-485.
Giosuè Carducci, Goffredo Mameli, in Nuova Antologia, vol. 20, n. 8, agosto 1872, pp. 804-
837.
Tarquinio Maiorino, Giuseppe Marchetti Tricamo e Andrea Zagami Fratelli d'Italia. La vera
storia dell'inno di Mameli, Mondadori 2001, ISBN 8804499850.
Giuseppe Monsagrati, Goffredo Mameli, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 68, Roma,
Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2007.
Sergio Sabbatani, La morte di Goffredo Mameli a Roma nel 1849 (PDF), in Le infezioni in
medicina, vol. 21, n. 1, Pavia, EDIMES, 2013, pp. 76-84, ISSN 1124-9390.
Massimo Scioscioli, Goffredo Mameli: una vita per l'Italia, Roma, Editori Riuniti, 2011,
ISBN 978-88-6473-055-4.
Giorgio van Straten, Breve la vita felice di Goffredo Mameli, in Nuovi Argomenti, 54: Eran
giovani e forti. 5 ritratti risorgimentali, Milano, Mondadori, aprile-giugno 2011, ISBN 978-88-
04-60872-1.
Jessie White Mario, Agostino Bertani e i suoi tempi, Firenze, G. Barbera, 1888, pp. 111-116.
Voci correlate
Il Canto degli Italiani
Michele Novaro
Repubblica Romana (1849)
Genova
Altri progetti
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