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RECENSIONE DEL LIBRO

“IL SENTIERO DEI NIDI


DI RAGNO”

INFORMAZIONI ITALO CALVINO(1923-1985)


EDIORIALI
Santiago di Cuba
Intellettuale di grande impegno politico, civile e
culturale, è stato uno dei narratori italiani più
importanti del secondo Novecento
Autore
Questo libro è intitolato "Il sentiero dei nidi di
Titolo ragno", pubblicato nel 1947 dalla casa editrice
Anno di edizione Einaudi. In particolare, io possiedo l'edizione della
Garzanti del 1987
Pubblicazione
"Il sentiero dei nidi di ragno" si presenta come un
romanzo di narrativa, Tuttavia, è anche un
romanzo di formazione, che va a toccare appunto
GENERE vari aspetti della crescita personale. Pin infatti si
ritrova a dover contare sulle sue forze per
LETTERARIO
cavarsela, e nel frattempo matura sotto certi
aspetti. Questo è un libro che racconta un pezzo di
Caratteristiche storia, ma parlando di aspetti che in pochi citano.
del testo In particolare, Calvino affronta:

La guerra, vista dagli occhi di un bambino


La crescita interiore e la maturazione
L' infanzia negata
INIZIO DEL Il rapporto tra il mondo infantile e quello adulto
ROMANZO
L'autore ha deciso di far coincidere fabula e
intreccio, infatti l'ordine del racconto è
Caratteristiche cronologico e lineare. In alcune parti della storia
stilistiche e sono presenti flashback(es: l'imboscata di Lupo
retoriche Rosso e gli altri a Pelle).
dell'attacco del
libro Il narratore è onnisciente: sa già come andrà a
finire la vicenda e i pensieri di tutti. Lo possiamo
intuire poichè non è uno dei personaggi del
racconto e narra alla terza persona singolare. A
volte il narratore descrive luoghi o scene che
solo lui effettivamente vede, come se guardasse i
personaggi dall'alto.
Il linguaggio è medio-alto, ricercato. La struttura è
paratattica(forte presenza di coordinate),infatti il
ritmo è principalmente veloce, a volte rallentato
descrizioni di luoghi o dialoghi che non hanno una
particolare rilevanza narrativa. I capitoli sono 171
BREVE RIASSUNTO
Il romanzo "Il sentiero dei nidi di ragno" si apre
DELLA TRAMA con l'arresto del protagonista. Un giorno all’osteria
dei grandi appare uno sconosciuto e i grandi
Tema principale chiedono a Pin di rubare la pistola di un marinaio
tedesco, cliente della sorella. Pin non capisce
Personaggi/ruoli
bene, ma la notte ruba la pistola. Il giorno dopo la
Tempo porta all’osteria, ma i grandi sembrano aver
Spazio cambiato idea, sembrano non dare più importanza
alla pistola. Così Pin, infuriato, scappa via e
nasconde l'arma in un posto segreto, che solo lui
conosce, lungo un sentiero dove fanno i nidi i
ragni. Qui Pin viene picchiato, ma conosce Lupo
Rosso, leggendario partigiano, di soli sedici anni,
che lo coinvolge nella sua fuga dal carcere.
Mentre girovaga senza sapere dove andare, Pin
incontra Cugino, un partigiano, e con lui va sulle
montagne dove sta nascosta la banda del Dritto.
Una sera il nascondiglio dei partigiani prende
fuoco per un incidente e il gruppo deve spostarsi
in una capanna abbandonata. Intanto si va
preparando una battaglia tra partigiani e tedeschi.
I capi partigiani Kim e Ferreira si recano al
gruppo del Dritto per organizzare l’attacco. Ma il
giorno della battaglia il Dritto, vinto dalla passione
per Giglia, diserta il combattimento per rimanere
da solo con lei. La battaglia si conclude. Il
protagonista però ha un litigio con il Dritto e
scappa, per poi ricongiungersi con il suo unico
amico: il Cugino.
I personaggi sono vari e ben caratterizzati,
soprattutto dal punto di vista psicologico. Molte
volte infatti vengono approfondite ideologie e
pensieri, modi di essere e di comportarsi. Nella
vicenda troviamo due tipologie di personaggi:
Personaggi principali: Pin, Mancino, Giglia,
Dritto, Cugino, Pelle, Ferriera, Kim, Lupo Rosso
Personaggi secondari: Zena il Lungo,
Carabiniere, Duca, Conte, Marchese e Barone,
Pietromagro, Miscel, Rina, Frick.

Il romanzo è ambientato in tre luoghi principali:


la casa nella via di Caruggio Lungo, l'osteria, la
prigione, la piccola caserma di partigiani.
Temporalmente il romanzo si svolge nel periodo
della resistenza, tra il 1945-1946,
ANALISI DI UN IL DRITTO
PERSONAGGIO
Il Dritto è un giovane magro, figlio di meridionali
emigrati, con un sorriso malato e palpebre
abbassate dalle lunghe ciglia. Di professione fa il
cameriere; bel mestiere perché si vive vicino ai
Nome ricchi e una stagione si lavora e l'altra si riposa.
Professione Ma lui preferirebbe starsene sdraiato tutto l'anno
Caratteristiche al sole, con le sue braccia tutte nervi sotto la
testa. Invece, suo malgrado, ha una furia che lo
fisiche/psicologiche
tiene sempre in moto e gli fa vibrare le narici
Frase celebre come antenne, e gli mette addosso un sottile
piacere a maneggiare le armi. Al comando di
brigata hanno delle prevenzioni contro di lui
perché sono arrivate informazioni poco buone sul
suo conto dal comitato, e perché nelle azioni vuole
sempre fare di sua testa e gli piace troppo
comandare e poco dare l'esempio. Però quando
vuole è di fegato e comandanti ce ne sono pochi:
così gli han dato quel distaccamento su cui non si
può fare grande assegnamento, e serve più per
tenere isolati degli uomini che potrebbero
rovinare gli altri. Il Dritto è offeso di questo con il
comando, e fa un po' per conto suo e batte la
fiacca; ogni tanto dice che è malato e passa le
giornate sdraiato sul letto di felci fresche del
casolare, con le braccia sotto la testa e le lunghe
ciglia abbassate sugli occhi.
Neanche al Dritto piace discutere: ossia gli piace
solo parlare d'armi e d'azioni, di quei nuovi mitra
ridotti che cominciano a usare i fascisti e sarebbe
bello procurarsi, e soprattutto gli piace dar ordini,
appostare gli uomini al riparo e saltare avanti
sparando piccole raffiche.
Inoltre è segretamente, o quasi, innamorato di
Giglia, la moglie del Mancino.
"𝙄𝙡 𝘿𝙧𝙞𝙩𝙩𝙤 𝙚̀ 𝙩𝙤𝙧𝙣𝙖𝙩𝙤 𝙞𝙢𝙥𝙖𝙨𝙨𝙞𝙗𝙞𝙡𝙚: - 𝘼𝙣𝙙𝙞𝙖𝙢𝙤, - 𝙙𝙞𝙘𝙚, 𝙚
𝙞𝙢𝙗𝙧𝙖𝙘𝙘𝙞𝙖 𝙞𝙡 𝙢𝙞𝙩𝙧𝙖.
- 𝘿𝙞𝙨𝙖𝙧𝙢𝙖𝙩𝙤, 𝙝𝙖𝙣 𝙙𝙚𝙩𝙩𝙤, - 𝙨𝙥𝙞𝙚𝙜𝙖𝙣𝙤 𝙜𝙡𝙞 𝙪𝙤𝙢𝙞𝙣𝙞.
𝙄𝙡 𝘿𝙧𝙞𝙩𝙩𝙤 𝙣𝙤𝙣 𝙗𝙖𝙩𝙩𝙚 𝙘𝙞𝙜𝙡𝙞𝙤, 𝙨𝙞 𝙩𝙤𝙜𝙡𝙞𝙚 𝙡𝙖 𝙘𝙞𝙣𝙜𝙝𝙞𝙖 𝙙𝙖𝙡𝙡𝙚
𝙨𝙥𝙖𝙡𝙡𝙚.
- 𝘼𝙣𝙙𝙞𝙖𝙢𝙤, - 𝙙𝙞𝙘𝙚.
- 𝘼𝙣𝙘𝙝𝙚 𝙡𝙖 𝙥𝙞𝙨𝙩𝙤𝙡𝙖, - 𝙛𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙜𝙡𝙞 𝙪𝙤𝙢𝙞𝙣𝙞.
𝙄𝙡 𝘿𝙧𝙞𝙩𝙩𝙤 𝙨𝙞 𝙨𝙘𝙞𝙤𝙜𝙡𝙞𝙚 𝙞𝙡 𝙘𝙞𝙣𝙩𝙪𝙧𝙤𝙣𝙚, 𝙡𝙤 𝙡𝙖𝙨𝙘𝙞𝙖 𝙘𝙖𝙙𝙚𝙧𝙚 𝙞𝙣
𝙩𝙚𝙧𝙧𝙖.
- 𝘼𝙣𝙙𝙞𝙖𝙢𝙤, - 𝙙𝙞𝙘𝙚."
QUARTA DI Pistole, spari, bombe, paura e ancora spari. Questo
COPERTINA era l'orrore della seconda guerra mondiale.
Nascondigli, rastrellamenti, morti.
Poche righe che E se tutto ciò fosse raccontato da un bambino?
riassumano lo Cosa hanno visto i suoi occhi?
spirito del libro e E se a volte i bambini fossero stati più coraggiosi
che spingano il dei grandi?
lettore L'altra faccia della medaglia mai raccontata.
all'acquisto o alla
scelta
BREVE GIUDIZIO
FINALE Questo libro mi è interessato molto e credo sia un
racconto che tocca argomenti molto profondi. Mi è
piaciuto come Calvino abbia parlato dal punto di
vista di un bambino della guerra,dando una chiave
Ti è piaciuto? di interpretazione differente da tutte le altre storie.
Effettivamente leggendolo sono riuscita ad entrare
Lo consiglieresti? nella mente, nei pensieri di Pin e ad
Perchè? immedesimarmi in lui. Intorno a quest’ultimo ci
sono spari,bombe,e odio che si sente a chilometri
di distanza. Mentre lui vuole solo giocare e vivere
avventure,godersi la sua infanzia. E quindi si
ritrova a dover stare al passo con quello che è il
mondo dei grandi perché non può fare altrimenti,
E a volte non capisce perché gli adulti siano così
complicati e contraddittori. Anche scappare dalla
prigione per lui diventa un’avventura tutta da
vivere.
L’autore ci fa vedere la guerra da degli occhi
teneri e giocosi come quelli del protagonista.
Mi ha colpito molto il fatto che Pin nonostante
fosse un bambino non abbia mai tradito i suoi
compagni,restando fedele e leale.
Anche se in lui c’era una parte infantile, ha saputo
IMMAGINE essere coraggioso e impavido, volendo imitare
RAPPRESENTATIVA anche Lupo Rosso.
Secondo me la cosa più bella è stata questa: Pin
non ha mai visto il mondo in guerra bianco e
Scegli nero,ma sempre colorato ,come se fosse un gioco
un'immagine d’avventura;e lo ha vinto, questo gioco,senza
che meglio neanche saperlo.
rappresenta
per te il testo
e che
potrebbe
essere
inserita come
copertina

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