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nostro malgrado, ci mette in imbarazzo, ci mette in questione.

L’effetto sorprendente non viene mai meno perché ha a che fare con i dati
fondamentali della nostra stessa esistenza. In altre parole, se smettesse di
sorprenderci saremmo morti. Se la vita smettesse di sorprenderci vorrebbe
dire che saremmo morti. Per essere più precisi, diciamo che il concetto
accuratamente elaborato di una struttura stratificata di segni e significati,
tenta di superare la differenza tra contenuta e forma.
Questo rapporto è un’altra di quelle formulette che nella storia della
letteratura e dell’arte arte pratica con grande forza, ripetitività proprio per
trovare glie elementi della causa.
Il contenuto è il concetto, la forma è l’espressione.
Ora, il punto è che l’opera letteraria può essere suddivisa in contenuto e
forma, ma se non si ha la possibilità concreta di mettere assieme contenuto
e forma allora l’interpretazione non è possibile. L’interpretazione
dell’opera d’arte è la messa in relazione di contenuto e forma. Non a caso,
uno degli ultimi momenti più importanti della storia della filosofia
occidentale si ha avuto proprio con il pensiero dialettico.
La dialettica nasce dal tentativo di mettere in relazione dinamica,
contenuto e forma. Caratteristiche dl pensiero filosofico seguita dalla
filosfia d Kant e la nascita dell’idealismo e romanticismo tedesco sono
dtentativi di rispondere alla separazione di contenuto e forma. Sarebbe
come se noi di fronte a un testo letterario volessimo dire ‘’la forma mi
piace ma il contenuto no’’.
Certo che è possibile, però questo accade quando si trova di fronte a
piccole opere d’arte. Quando un’opera d’arte o letteraria consente
all’interprete una distinzione così netta tra contenuto e forma vuol dire che
l’opera d’arte non ha un gran valore, non è riuscita.
L’opera d’arte riesce nella misura in cui contenuto e forma sono
indistinguibili. L’interprete non è in grado di separare nettamente
contenuto e forma.
Questo è generalmente il segno che l’opera d’arte è grande, perché
significa che riesce a trasmettere qualcosa.
Quando le due cose sono intrecciate e quindi indistinguibili, quello è il
segnale che l’opera d’arte è qualcosa di grande.
Quando l’interpretazione si mette a livello di quell’opera d’arte allora
l’interpretazione riesce ad essere dialettica, a mettere insieme contenuto e
forma. Non c’è una parte dell’interpretazione dedicata alla forma e una
seconda parte dedicata al contenuto. Tutto il saggio di interpretazione
gioca con entrambi. Gioca con contenuto e forma allo stesso tempo. Il
verbo ‘’giocare’’ in questo caso, non lo usiamo casualmente perché nella
idea dell’oscillazione c’è anche un’idea di gioco, cioè il fatto per cui
oscillare verso un estremo o l’altro è il frutto di un gioco, di una scelta
divertente, sorprendete, giocata, non di una scelta contenutistica o formale.
È proprio un gioco, andare da una parte all’altra, ma naturalmente è il
gioco più serio che possiamo fare, non è esclusivamente fine a se stesso.,
al divertimento, ma un gioco che ha che vedere con la verità dell’opera
d’arte, con quello che essa intende dirci. Naturalmente il modo è
fondamentale, ma anche il resto.
Ciò che è usualmente chiamato ‘’contenuto’’ o ‘’idea’’ è incorporato nella
struttura dell’opera come parte del suo mondo di significati progettati. Non
si può negare l’elemento affettivo presente nell’arte o l’erigere una barriera
tra traiettoria e studio formale, cioè gli affetti dell’individuo che scrive, la
parte psicologica della sua esistenza, la sua profondità sono implicati ma,
naturalmente, non possono essere l’unico punto di riferimento, così come è
implicata la storia e lo studio formale. Ciò significa che, se uno scrive un
sonetto, è ovvio che esso abbia una sua storia. Il sonetto ha la sua struttura
formale, ma naturalmente quello non è il punto di fondo; quindi, i due
estremi sono costantemente messi in dubbio e la difficoltà del suo discorso
sta nel fatto che è difficile descrivere, parlare di un’oscillazione.
Come facciamo a descrivere la verità di un’altalena? E’ meglio quella che
verso l’indietro o verso l’avanti? E’ estremamente complesso, però si sa
perfettamente che l’altalena poggia su un movimento oscillante.

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