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La vita
Pascal nasce a clemont-ferrand nel 1623. All’età di 5 anni perde la madre e
si trasferisce a Parigi. Si innamora della matematica.
A 12 anni reinventa la geometria. A 16 anni compone un trattato sulle
sezioni coniche.
Nel 1648 si converte e frequenta i giansenisti.
Il progetto
Ha lasciato solo appunti frammentati del suo progetto “apologia cristiana”,
in cui parla della posizione umana tesa tra l’infinito e il nulla.
Pascal diceva che un discorso sull’uomo non si può fare perché le
contraddizioni umane non ammettono nessuna soluzione razionale.
La notte di fuoco
L’origine del pensiero religioso di Pascal deriva dall’esperienza, dopo una
giovinezza dedicata alla scienza si converte al cristianesimo, modificando
il suo stile di vita.
Il documento della sua conversione è rappresentato dal foglio del
memoriale, dove è annotata la sua esperienza di estati totale chiamata
“notte di fuoco”.
Questo foglio lo portava sempre con se cucito nella federa della giacca.
Il giansenismo
Prima era appassionato di scienza ora si concentra sull’esaltazione della
fede.
Il giansenismo era un movimento religioso nato all’interno della chiesa ,
secondo cui il male introdotto dal peccato originale si radica nella società,
Dio salva chi vuole.
la chiesa condannò alcune tesi di jansen, ma i giansenisti non furono mai
fuori dalla chiesa cattolica perché riconoscevano i sacramenti e l'autorità
del Papa.
PENSIERO
1. Conoscere se stessi
Pascal riprende il pensiero di Socrate, conoscere se stessi può dare una
regola alla propria vita.
prima di dedicarsi allo studio della natura ognuno deve conoscersi e
constatare la fragilità dell'uomo.
le conoscenze scientifiche possono dimostrare la nostra piccolezza di
fronte alla natura.
L'uomo nell'infinito è tutto paragonato al nulla e nulla nei confronti
dell'infinito.
l'uomo naviga nell'incertezza e nell'ignoranza , non può conoscere il
principio delle cose né la loro fine. solo Dio, l'autore, può comprenderli
2. Fonti dell’inganno
le fonti della conoscenza ingannevoli sono:
1. L’immaginazione
Dominatrice di tutte le facoltà
Falsa e illusoria
2. Il pregiudizio della consuetudine
Seguire le tracce dei nostri predecessori senza verificare che ne
valga la pena
Ognuno è contento del luogo e della condizione in cui è legato
e non vuole cambiare
Tutto ciò significa per Pascal che l'uomo vive costantemente in errore.
3. L’amor proprio
La radice del male nell'uomo risiede nell'amor proprio.
L'uomo non può amarsi se si scopre imperfetto
l'amor proprio induce l'uomo a camuffare i difetti.
gli uomini preferiscono l'inganno, odiano la verità e chi gliela dice, amano
chi mente e fa stime immeritate.
l'uomo quindi e una maschera, non vuole sentire la verità ed evita di dirla
agli altri.
4. La noia e il divertimento
Nulla è più insopportabile per l'uomo quanto l'essere nello stato di quiete
senza occupazioni né divertimenti.
Stando nello stato di quiete, l'uomo, sente la sua pochezza, la sua
insufficienza e il suo vuoto. nello stato di quiete emergono la noia,
l'oscurità, l'affanno e la disperazione.
L'uomo cerca l'occupazione per distrarsi e per dimenticare la sua miseria di
spirito e di intelletto.
Dire ad un uomo di vivere a riposo significa non conoscere la natura
umana.
6. Lo spirito di finezza
L'uomo è stato creato per pensare e nel suo pensiero risiede la sua dignità e
il suo merito.
l'uomo pensa con lo:
1. Spirito di geometria
o È la ragione scientifica
o Ha come oggetto la natura
o Procede in modo matematico e dimostrativo
2. Spirito di finezza
o Ha come oggetto l’uomo
o Si muove per via della ragione
o Vede l’oggetto con un solo sguardo senza fare dimostrazioni.
8. La scommessa
la scommessa è rivolta agli scettici visto che Dio non è dimostrato con la
ragione.
Pascal dice che si deve scommettere sulla esistenza di Dio perché quello
che si potrebbe vincere è l'infinito, ovvero la beatitudine eterna, e quello
che si potrebbe perdere e invece finito, i beni terreni. La perdita è
insignificante a confronto di quello che si guadagna nella vittoria.
La superiorità del cristianesimo
solo la religione cristiana può essere capita sia dal popolo sia dai sapienti.
la fede è un dono divino, è il cuore che sente Dio, non la ragione.
La fede ha bisogno di semplici rituali abitudinari per essere fatta
riemergere dal più scettico.
La religione ha una giusta misura tra convinzione interiore e pratica dei
rituali sacri.