08/01/24, 02:46 1.4 NARRATIVA: Skype di Concita De Gregorio (da "Cosa pensano le ragazze") | 1.

le ragazze") | 1. VITA CONTEMPORANEA | AP® Italian Language and Culture (2023-2024) | edX

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SKYPE di Concita De Gregorio
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08/01/24, 02:46 1.4 NARRATIVA: Skype di Concita De Gregorio (da "Cosa pensano le ragazze") | 1. VITA CONTEMPORANEA | AP® Italian Language and Culture (2023-2024) | edX

Concita de Gregorio è una giornalista italiana che ha intervistato, nel corso di due anni, ragazze diverse per età,
cultura, provenienza e condizione sociale.
Ha posto a tutte le stesse domande:
Cosa pensi che sia importante nella vita? Come si può ottenerlo? Cosa bisogna fare quando quel che si aspetta
non arriva?
Qui puoi trovare le interviste.
Da queste interviste è nato il libro Cosa pensano le ragazze (© 1989 Giulio Einaudi editore
s.p.a.). Il racconto "Skype" che ti presentiamo è tratto da quel libro.
We recommend you follow the following steps:
1. Study the essential vocabulary below (presented in alphabetical order) and familiarize yourself with the cultural
reference and the difficult vocabulary items.
2. (Optional) Practice the essential vocabulary using QUIZLET.
3. Read the text presented as pdf without annotations, or as text with annotations.
4. Complete the "Esercizio" at the end.
5. (Optional) Watch the video interview with Zahra, the protagonist of "Skype" (bottom of this page).
6. Complete the Punti per la discussione in classe e/o Discussion forum at the end. Note: This activity
is optional if you are auditing the course (taking it for free on edX) or working for a Verified Certificate of
Completion from edX.
Essential vocabulary
A cosa ti serve? What do you need [it] for?
aggiungere: to add
basta che: as long as
bruciare: to burn
le ciglia: eyelashes
il concorso: competitive exam, contest
dappertutto: everywhere
la ditta: company, firm
il dorso: back
faticoso: strenuous, hard
la gara: competition
liscio: smooth
magari: maybe
mancare: to need, to be lacking
l'orso: bear
la pentola: pot
la pietra: rock
il sapore: taste, flavor
il sasso: stone
scherzare: to joke
lo schiavo/la schiava: slave
la sede: branch, office
il sindaco: mayor
smettere: to stop
tendersi: to stretch out
truccare: to put make up on
il velo: veil, head cover
vergognarsi: to feel ashamed, to feel embarrassed
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vergognarsi: to feel ashamed, to feel embarrassed
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Cultural reference
Molfetta: a town of the Metropolitan City of Bari, in the region of Puglia, in Southern Italy.
Difficult vocabulary
l'atrio: entrance hall
la bacheca: notice board, bulletin board
il gradino: step
il letargo: hibernation (animal: winter sleep)
il marsupio: fanny pack
la paglia: straw
a pancia in su: supine
prendere marito: to get married (lit. to find a husband)
il preside: principal, head master
il pupazzo: stuffed animal
il rame: copper
il raso: satin
la stupidaggine: stupid thing, silliness
la tela: canvas (coarse fabric)
QUIZLET (optional)
Note: In the "Options" button you can choose to have the audio "on" or "off", and you can select your vocabulary
prompt to be either English or Italian. You may choose different types of activities by clicking on the button "Choose a
Study Mode" on the bottom right.
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1.4 Skype di Concita De Gregorio (Lettura)

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Please note:
If you hover with the cursor on a word marked in blue a small window that shows the translation of that word will
pop up after about one second. If you click on a word marked in light blue a new web page will open with an
explanation of that cultural item.
Annotations may not be visible on some touch-screen devices. Words annotated in this text are also found in
"Essential vocabulary" and "Cultural reference" at the top of this page.
Skype
di Concita De Gregorio
(da "Cosa pensano le ragazze", © 2016 Giulio Einaudi editore s.p.a.)
Della mattina di maggio in cui arrivarono nella casa lontana tre settimane di viaggio dalla sua, Zahra ricorda che
faceva freddo. C’era il sole, ma non come quello che bruciava le pietre del suo giardino. Non c’era neppure niente che
somigliasse alla sua pietra. La pietra di Zahra era una piccola montagna liscia e grigia, usciva dalla terra come il dorso
di un animale in letargo. Sua madre poteva vederla dalla finestra della cucina: ogni pomeriggio al ritorno da scuola la
bambina andava a toccarla, sembrava parlarle, in ogni caso parlava da sola, poi si tendeva a pancia in su con i piedi
ancora poggiati a terra, la schiena lungo il sasso e la testa all’indietro, gli occhi verso il cielo. Il sole restava nella pietra
anche la sera, fino a buio. La bambina tornava sempre, prima di andare a dormire, a toccarla con il palmo della mano.
Era tiepida, quando le dava la buonanotte.
- Dove sono le pietre in questa città, mamma?
- Le hanno usate tutte per costruire le case.
- E quando le pietre vanno nelle case diventano fredde?
- Sì, se le togli da terra si raffreddano.
- E perché il sole non brucia sulla pelle?
- Perché c’è vento. Il vento che viene dal mare raffredda il sole.
Nel viaggio lungo tre settimane Zahra aveva perso il suo orso. Aveva pianto a lungo in silenzio, nel bus carico di
donne, di odori e di pacchi stretti con la corda. Perché piange la bambina, aveva chiesto dopo molte ore suo padre a
sua madre. Perché ha perso il suo pupazzo. Ormai è grande, dille di non piangere - aveva risposto il padre.
Passarono molti anni, certamente più di dieci. La bambina aveva compiuto sedici anni, era una ragazza con gli occhi
neri truccati di kajal, le ciglia lunghe di rimmel. Jeans scoloriti, scarpe da tennis con la suola verde. Al liceo di
Molfetta c’era il suo nome in bacheca, nell’atrio: due anni di seguito, prima nella gara di matematica. Per il mio
compleanno vorrei Skype, aveva chiesto alla madre. Basta che non sia pericoloso, aveva risposto la donna. No
mamma, è una piccola telecamera da montare sul computer. A cosa ti serve una telecamera? Per parlare coi miei amici.
Una telecamera per parlare? Sì mamma, ce l’hanno tutti, fidati. E quanto costa? Zahra indossava il suo velo, quello con
la rosa bianca di raso sull’orecchio sinistro.
- Costa, ma ho messo i soldi da parte. Me ne mancano pochi, magari quelli puoi aggiungerli tu. Andiamo insieme?
La madre pensò a quante banconote aveva nel marsupio di tela sotto l’abito. Abbastanza, le aveva ritirate quel
giorno e non le aveva ancora messe via nell’armadio. Per un momento ricordò la grande pietra dietro la cucina della
vecchia casa, in Iran. Sua figlia stesa sul sasso, la vedeva dietro il vetro. Ricordò la vecchia cucina, le sue pentole di
rame. Davano un altro sapore alla minestra.
- Mamma, allora? Mi ascolti? -
- Va bene Zahra, andiamo, ma non mi far parlare al negozio. Lo sai che mi vergogno quando non capisco la lingua.
«Mia madre si vergogna di come parla l’italiano. Si vergogna di quello che gli altri pensano di lei, invece io mi
vergogno per gli altri. Per come la guardano. Mi vergogno quando le vecchie che stanno sedute sulle loro sedie di
paglia, per strada, fuori dalla porta di casa mi dicono “togliti quel velo ragazzina”. Loro, a me, dicono che sono schiava.
Penso alle loro vite e alla mia, lo vedo come vivono. Prigioniere dei mariti e dei figli, delle tre stanze scure che si
vedono alle loro spalle. Mi fa anche un po’ sorridere, certe volte, l’ignoranza. Mi fa sentire molto fortunata e mi viene
una specie di allegria. Mi fa venire voglia di tornare a studiare perché poi voglio partire, voglio viaggiare, e dopo voglio
tornare e allora sì, magari, da grande, quando avrò tutte le parole per farlo - me lo immagino sempre - andrò in piazza,
sui gradini della chiesa, e spiegherò bene la storia della libertà, della tradizione, di Maria Vergine e del suo velo, della
bellezza Adesso no non ancora Non sono pronta Fra un po’»
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 bellezza. Adesso no, non ancora. Non sono pronta. Fra un po’».
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- Non ho fame stasera sono stanco. Vado a dormire. Cosa fa la ragazza tutto il giorno chiusa in camera, con quel
computer?
- I compiti.
- Fa i compiti al computer?
- Sì, i ragazzi adesso fanno così.
- E l’ora di smetterla con la scuola. Ne ha fatta abbastanza. Quest’anno è l’ultimo. Deve prendere marito o sarà
troppo vecchia. Deve sposarsi e tornare in Iran.
- Dice che non vuole sposarsi.
- Ho detto che sono stanco. Non posso sentire stupidaggini.
«Sono contro il matrimonio. Per le donne è troppo faticoso. Blocca. Poi devono occuparsi del marito, dei figli e non
sono più libere. O meglio: sono a favore del matrimonio ma solo quando è il momento giusto, e sicuramente con delle
regole diverse. Sono a favore anche del divorzio, comunque. Se due persone non si amano più devono essere libere di
lasciarsi.
Voglio fare l’università. Voglio visitare l’Iran, ma poi tornare. La mia prof di matematica dice che dovrei andare in una
università del Nord. Io non penso che dipenda dal posto, anche qui al Sud si può studiare. C’è Internet. Parlo con tutto
il mondo, sono sempre dappertutto. Ho moltissimi amici, ci scriviamo in tante lingue. Ecco, questo bisogna prima di
tutto insegnare ai bambini fin da piccoli: le lingue».
A settembre il nome di Zahra non era nell’elenco del concorso di matematica della scuola. È partita, preside. E
tornata in Iran. Come in Iran? Si è sposata con un ragazzo, è andata a vivere Ià. Sposata? Ma con chi? Con un ragazzo
iraniano. Ha lasciato un indirizzo? Una mail? Sì, ha lasciato questo. Può cercarla su Skype.
- Avevi detto che non volevi sposarti, Zahra.
- No, avevo detto che mi sarei sposata al momento giusto, prof. È arrivato. Dovevo andare via da casa, mio padre
non mi avrebbe permesso di continuare a studiare.
- Ma stai studiando lì?
- Certo, mi sono iscritta all’università. II primo anno lo faccio qui a Teheran, poi vediamo. Vado un po’ lenta perché, ci
può credere, ho qualche problema con la lingua. Ma risolvo con l’inglese.
- Con chi ti sei sposata?
- Con un ragazzo che conoscevo da due anni.
- lraniano?
- E dove l’hai conosciuto? A Molfetta?
- No, su Skype.
- Ma gli vuoi bene? Lui ti vuole bene? Ti tratta bene?
- Prof, ma che domande mi fa? Certo che mi tratta bene. È un ingegnere. Lavora per una ditta che ha una sede
anche a Londra. Viaggia spesso in Europa. Mi fa molto ridere. E poi è bellissimo. Gentile. Appena torniamo glielo
presento. lo voglio fare la politica. Ma quella dei Greci e dei Romani, la politica che si occupa del bene degli altri e che
è fatta di responsabilità. Voglio aiutare le persone a combattere l’ignoranza, a vivere in pace. L’ho detto, al mio
ragazzo, prima di sposarlo: vengo, resto a studiare lì, poi torniamo in Europa. Lui è d’accordo. Ha un ottimo lavoro, può
trovare un posto dappertutto: persino in Italia dove è proprio difficile. Gli ho spiegato: ti sposo, ma poi guarda che
anche se avremo dei figli vorrò fare la politica. Lui ha detto va bene. Basta che mi sposi, dopo puoi fare anche la
presidente. Sì, certo che rideva, però non scherzava. Adesso per i figli è presto, non ci pensiamo. Prima mi devo
laureare. Poi torneremo a Molfetta, gliel’ho detto. O in qualche altro paese al Sud, basta che non sia lontano da mia
madre. In Italia, certo. È a casa mia che voglio tornare. Io, quello che voglio, è fare il sindaco».

Esercizio
6 points possible (ungraded)
Choose the correct answer among those in the drop-down:
1. La pietra di Zahra si trova
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2. Zahra si vergogna
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3. Zahra è
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4. Zahra si è sposata
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5. Nel momento in cui parla via Skype alla fine della storia Zahra si trova
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6. Qual è il sogno di Zahra
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You may be interested in watching the author's original interview with Zahra, the protagonist of Skype.

Follow the instructions in the column below that best applies to your role in this course:

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free) or working for a Verified Certificate of If you are enrolled in one of our online live
Completion from edX, you may want to instruction classes, you do not need to post in the
answer one of the following questions by posting in Discussion forum.
the Discussion forum below.
Instead, prepare to discuss the following points with
Then you may want to add a response to the post of your instructor and classmates.
another learner who has written on the same subject,
and start a conversation.
This activity is optional and will not be graded or
reviewed by a teacher. However, it will be good
practice and help your writing skills in Italian.

PUNTI PER LA DISCUSSIONE IN CLASSE E/O DISCUSSION FORUM

1. Puoi spiegare il significato del titolo "Skype" facendo riferimento all'esperienza di Zahra?

2. Quali sono le reazioni dei genitori di Zahra alle sue scelte? Porta degli esempi dal testo.

3. Che cosa ti ha sorpreso di più dell'esperienza di Zahra?

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4. Cosa pensi che farà e dove sarà Zahra fra dieci anni?

1.4 Narrativa: Skype di Concita De Gregorio Hide Discussion

Topic: 1.4 Narrativa: Skype di Concita De Gregorio / 1.4 Narrativa: Skype di Concita De
Gregorio
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È triste che Zaharia è tornata in Iran per sposarsi. Dovrà essere una persona eccezionalmente forte e determinata per realizzare i suoi sogn…
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Per Zahra, il significato del titolo "Skype" è il modo in cui si connette con il suo fidanzato.
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1. Puoi spiegare il significato del titolo "Skype" facendo riferimento all'esperienza di Zahra? Per Zahra e importantissimo su Skype perché c…
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1. Il termine Skype si riferisce al mezzo attraverso il quale Zahra ha incontrato il ragazzo che sarebbe poi diventato suo marito. 2. Il padre p…
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