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INDICE
Magna Charta
EDITORIALE
4 Giampaolo Schvarcz, Il teatro dellassurdo
Redazione
MEMORIA
Arru Isabella 2D
5 Francesca Novo, Il viaggio della memoria
Baltag Gabriela 4C
Barosso Elena 5D
Blajin Emanuela 2D NEWS
Bragante Pietro 4A 10 Virginia Scapolo, Tutti possono scrivere?
Chinello Chiara 3C 11 Anna Salmaso, Beatrice Veronesi, Le contraddizioni
Giovagnini Umberto 4C della societ
Gnocco Davide 4G 12 Sofia Maggiolo,Vittoria Trevisan, Noi impugnamo una
Lorenzoni Matteo 1D penna, loro un fucile
Maggiolo Sofia 1D 13 Elisa Turato, Dottor clown
Matteotti Andrea 4G
Meththasinghe Sanjala 1E
SCIENZE
Pettenuzzo Silena 4G
14 Davide Gnocco, La morte dei fiori
Salmaso Anna 4G
Scapolo Virginia 5G
Scarabello Beatrice 4D FOCUS: GIORNI PRIMA DEGLI ESAMI
Schvarcz Giampaolo 5E 15 Michele Baldassarre Torchio, La tesina: problema o
Tombolato Beatrice 4D risorsa?
Torchio Michele 5E 16 Chiara Chinello, Il countdown agli esami 2017 e i pi
Trevisan Vittoria 1D diffusi riti propiziatori
Tritoni Daniele 4G
Turato Elisa 5E DENTRO IL NIEVO
Veronesi Beatrice 4G 17 Luigi Rinaldi, Nicole Bajari e Aurora Rizzo, Digital
Zennaro Ambra 3C
Storytelling Project
Zordan Agnese 3A
Docenti RECENSIONI
Fontana Emanuele 18 Silena Pettenuzzo, Demian
Rocco Valentina 19 Anna Salmaso, Paterson
Illustrazioni di
Blajin Emanuela
Zennaro Ambra
Foto
Damiano Pedron 5G
Contatti
www.liceonievo.it
Il giornalino disponibile anche sul sito del liceo pro manuscripto
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EDITORIALE
IL TEATRO DELLASSURDO
Non avere il computer o non avere il cellulare?
Scrollando su Facebook, tra infinite im- fermata del bus, in ufficio, in macchina, al
magini trash e video insensati, mi capi- bar e perfino al cinema, arrivando addirittu-
t di trovare un meme contenente questa ra a disturbare la quiete pubblica.
domanda. Subito interessato mi lanciai a Sarebbe forse opportuno placare questin-
visualizzare i commenti che, stranamente, cessante sete di Internet, magari installan-
mi colpirono molto. Secondo una statistica do unapplicazione alternativa che regoli
mondiale, circa l80% di coloro che pos- luso dei nostri dispositivi e che ci permetta
siedono un cellulare non riescono a distac- di approfittare di alcuni rari, ma appaganti,
carsene per pi di un giorno. Questa nuova momenti di pausa. Lo stesso Papa France-
dipendenza stata denominata dai medici sco ha suggerito un uso pi consapevole
Mobile Addiction e supera di gran lunga dei Social Network. Sarebbe dunque consi-
la tossicodipendenza e la ludopatia. Si trat- gliabile lasciar passare almeno dieci minuti
ta essenzialmente di una necessit, costan- tra un sms e laltro, anche solo allo scopo di
te nel tempo, di mantenersi connessi con prevenire eventuali tendiniti. Ma, dopotutto,
il mondo virtuale. Ma cosa ci spinge a far- abbiamo dieci dita
lo? Principalmente i Social Network: quelle Dunque, tutto ci che postiamo finisce su
graziose icone colorate che compaiono su- Internet, e questo un dato di fatto! Il Web
gli schermetti dei nostri telefonini e paiono inghiotte ogni giorno decine di migliaia di
invitarci a cliccarle. foto, messaggi, video, momenti unici che
Ma sono davvero tutti necessari? Ultima- forse preferiamo condividere con gli altri,
mente quotidiano entrare nei vari Social e invece che viverli a pieno. Spesso non sia-
trovare le stesse foto delle stesse persone mo in grado di trovare un momento della
nello stesso momento alla stessa ora. Che giornata da dedicare a noi stessi, magari
monotonia! E ti senti pure in dovere di met- perch troppo stressati o semplicemente
tere like a tutte. stanchi. O forse siamo ancora troppo occu-
Tralasciando fake, like tattici e stalker, si pati a presentare il nostro spettacolo tea-
pu osservare come i vari mondi dei So- trale sul palcoscenico dei Social Network.
cial Network si assomiglino molto tra loro. Cosa ne pensate?
Ormai tutti fanno tutto. Si possono scatta- E, mentre riflettete per rispondere degna-
re foto con particolari filtri per nascondere mente a questermetica domanda, vi invito
brufoli e punti neri, possibile creare storie a mettere un bel like alla pagina Facebo-
e chattare con i propri amici (ovviamente ok del Nievo. Grazie e buona lettura!
tutto questo disponibile solo per chi pos-
siede i dati per la connessione o non li ha di Giampaolo Schvarcz
ancora esauriti). Tutti devono fotografare
tutto e postare ogni singola novit sui So-
cial a loro disposizione.
Camminando per la citt si pu osservare
come, a differenza degli altri esseri viventi,
lHomo Sapiens in qualsiasi momento della
giornata vaghi imperturbato a testa bassa
con lo sguardo rivolto verso il suo dispo-
sitivo elettronico. Ovunque: per strada, alla
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MEMORIA
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NEWS
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NEWS
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NEWS
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NEWS
DOTTOR CLOWN
venerd sera, ore 21. Siamo nel reparto di che un palloncino non sarebbe bastato. Come
chirurgia pediatrica dellospedale di Padova e se non ci fosse alcun problema, la dottoressa
tra le luci soffuse del corridoio si intravedono Stellina tira fuori dal camice un altro palloncino
due medici che percorrono le corsie con passo rosa e comincia a gonfiarlo, lo lega allaltro e
altalenante. Le infermiere li salutano e una di compone anche il corpo della giraffa. Seconda
loro probabilmente la caposala del reparto regola di un clown: la creativit risolve qualsiasi
fornisce alcune indicazioni riguardo ad alcuni problema!
bambini che avevano chiesto di loro. Sul viso di Giorgia appare un enorme sorriso
Dietro i camici si legge Dottor Zio Tibia e che porta il buonumore in tutta la stanza e,
Dottor Stellina, e i due camminano alle estre- soddisfatti della felicit della bambina, anche i
mit del corridoio tenendo luno lestremit di due clown continuano i loro trucchi di magia, le
un lungo palloncino e laltro laltra, in modo che bolle e le barzellette. Dopo una decina di minu-
le persone debbano passarvi sotto. ti, visti i numerosi sbadigli di Giorgia, gli strani
Si fermano davanti alla prima stanza del reparto dottori raccolgono i loro simpatici strumenti da
e, luno sistemandosi i riccioli dorati della par- medici e escono dalla stanza salutando la pic-
rucca e laltro tirando fuori una colorata bac- cola terza regola di un clown: mai lasciare la
chetta magica, bussano alla porta della stanza stanza senza aver reso felice qualcuno e ri-
e procedono lentamente in punta di piedi. cevendo un sacco di grazie dai genitori, rico-
permesso? chiedono sbirciando allinter- noscenti di aver passato qualche minuto senza
no, e gi dalla soglia della stanza si sente la pensare a problemi ben pi grossi del collo di
voce di una bambina che li accoglie. seduta una giraffa.
a gambe incrociate su un lettino dalle lenzuola di Elisa Turato
bianche e guarda incuriosita questi due strani
medici che, nel frattempo, stanno tirando fuori
dalle loro borse (o forse meglio dire valigie)
degli strani oggetti.
La bambina dice di chiamarsi Giorgia, ha ad
occhio e croce 5 anni, ed un po pallida, pro-
babilmente a causa della stanchezza la prima
regola di un clown non chiedere mai come
stai? inizialmente un po timida, non par-
tecipa molto ai trucchi di magia che propone
il Dottor Zio Tibia, ma il suo faccino triste non
scoraggia affatto i due clown.
Cos la Dottoressa Stellina chiede alla bimba
quale sia il suo animale preferito e lei immedia-
tamente risponde: La giraffa!. La dottoressa
continua: E se io ti facessi vedere una giraffa
rosa?. Fra lo sguardo di Giorgia a met tra il
perplesso e lo stupito e lattenzione che presta-
no i genitori seduti ai piedi del letto della bimba,
la dottoressa comincia a gonfiare un palloncino
e a dargli la forma di una giraffa; ma ecco un
problema di vitale importanza: quanto lungo
lo facciamo il collo? Nonostante la dottores-
sa continui a proporre una lunghezza sempre
maggiore, Giorgia non mai contenta e, alla
fine, il collo avrebbe dovuto essere cos lungo
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SCIENZE
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FOCUS: GIORNI PRIMA DEGLI ESAMI
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FOCUS: GIORNI PRIMA DEGLI ESAMI
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DENTRO IL NIEVO
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RECENSIONI
DEMIAN
un libro per imparare qualcosa di pi
Ci sono libri che non sono fatti per essere done una vera e propria recensione, per-
letti semplicemente e poi abbandonati da ch non avrebbe senso. Infatti ci farebbe
qualche parte nella libreria o riportati in bi- perdere allopera tutto il suo valore. Posso,
blioteca. Ci sono libri che sono stati scritti per, consigliarvene la lettura. Compratelo,
per rimanere con noi. Ci sono libri per in- non prendetelo in biblioteca, tenetelo vicino
segnarci qualcosa che va un po pi in l a voi, non abbandonatelo sopra una libre-
dellinchiostro sulla pagina. Demian di Her- ria polverosa e triste. Imparerete da Demian
man Hesse uno di questi. quello che ho imparato io quando lho sco-
Il libro racconta la storia di un ragazzo, perto in una situazione completamente di-
Sinclair, e della sua infanzia tranquilla, tra versa da quella attuale. Leggetelo, merita!
le avventure con gli amici e la casa dove i
genitori lo aspettano a braccia aperte. Ad di Silena Pettenuzzo
un certo punto, per, una bugia inizia a
cambiare le cose. Infatti il ragazzo prende
consapevolezza del potere dellimbroglio,
ma allo stesso tempo si sente oppresso
dalle persone a lui vicine, come i genitori,
le sorelle e Franz Kromer, che hanno capito
la sua fragilit. Franz Kromer il demonio,
come dichiara lui stesso, che spinge Sin-
clair a ingannare i genitori, a rubare e a ven-
dersi a lui.
La paura si fa spazio in Sinclair fino a quan-
do non compare Demian, ossia il personag-
gio che d il titolo al romanzo: un suo
compagno di classe, ma non solo. Demian
quel genere di persona che riesce a far
capire agli altri gli aspetti di se stessi che
neppure loro conoscevano. Egli incarna
quellelemento esterno che esiste nella vita
di ognuno e che porta a focalizzarsi su quel
qualcosaltro che ci fa realizzare quanto la
nostra vita abbia un senso, uno scopo, una
meta. La ricerca costante a cui siamo co-
stretti, in realt, dentro di noi e non alle-
sterno.
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RECENSIONI
PATERSON
Stati Uniti dAmerica, 2016 con le immagini e con latmosfera della pel-
regia: Jim Jarmush licola -anchesse infatti sono piuttosto mi-
nimaliste- creando un nuovo tipo di poesia.
Le parole scorrono sullo scenario offerto
dal bus che attraversa le strade di Pater-
son, alternandosi alle conversazioni dei
passeggeri. Personaggi secondari cos im-
mediati da apparire quasi troppo puliti; le
loro conversazioni spontanee e apparente-
mente banali creano un forte contrasto con
il protagonista di cui a volte ci riesce difficile
intuire i pensieri, perch spesso si limita ad
ascoltare. Non riusciamo ad etichettarlo,
a farlo rientrare in categorie e proprio per
questo ne restiamo affascinati, anche gra-
zie ad un credibilissimo Driver ad interpre-
tarlo.
Paterson un film che parla di piccole Le giornate si susseguono quindi costan-
cose, della quotidianit, eppure in grado ti, cos come le inquadrature che mostra-
di sorprendere e incantare. La spiazzante no il risveglio della coppia di protagonisti
semplicit dei suoi personaggi credibile dallalto, il tragitto fino al lavoro che presen-
nonostante una forte nota ironica che ac- ta sempre le stesse angolazioni, la casset-
compagna lambientazione. ta della posta sempre storta, il cane della
La trama si basa su una settimana della vita coppia che aspetta Paterson fuori dal bar
di Paterson (Adam Driver), un giovane auti- ogni sera. Eppure ogni giorno c qualche
sta di autobus che vive a Paterson e scrive elemento che sorprende lo spettatore. Pu
poesie sul suo taccuino senza pretendere trattarsi dellautobus che si rompe, o un
di pubblicarle, come vorrebbe invece la sua incontro con un rapper, o qualcosa che ti
ragazza che insegue ogni giorno un sogno aspetteresti ( il rapimento del cane Marvin)
diverso. che per non accade.
Come in altre opere di Jarmusch il tempo Probabilmente proprio questa la sfida che
scandisce la narrazione. Le giornate, infatti, il regista si pone: non solo fare un film sulla
si ripetono sempre uguali a loro stesse. Lu- poesia,ma rendere il film stesso poesia; e
nico elemento di evasione la poesia, vera non si pu certo dire che non ci sia riuscito.
protagonista del film.
A differenza di quanto si potrebbe pensare di Anna Salmaso
per, il tema della poesia non trattato con
pesantezza. Il poeta non solo e incompre-
so come accade spesso nell immaginario
comune, invece circondato di persone
che lo comprendono tanto sul piano emoti-
vo quanto su quello artistico.
Le poesie di Paterson, scritte appositamen-
te dal poeta Padgett per il film, si fondono
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STORIE
PASSIFLORA E RE DULCINO
Di ragazze come Passiflora al mondo ce nera- di gelato, che a quelle altezze non si scioglieva.
no veramente poche, nessuno sa se per disa- Arancia, menta, amarena e chi pi ne ha pi ne
stro o per fortuna. Indossava in ogni occasio- metta! Larcobaleno era pallido a confronto.
ne una giacca di pelle robusta, copriva i begli Passiflora per non si fece distrarre, anzi, si di-
occhi dietro a lenti scure e sfrecciava tutto il resse a passo di marcia verso il portale di cioc-
giorno avanti e indietro con la sua rombante colato, al quale buss con forza.
motocicletta. Il soldato che le apr, quando seppe le sue in-
Amante dellavventura comera, non cerano tenzioni, la minacci con unaffilatissima spada
limiti che potessero esserle imposti, sfide che di pane e marmellata, intimandole di andarse-
non avrebbe accettato. ne.
Una volta le capit di curvare a destra invece Nessuno pu vedere il re!.
che a sinistra, e raggiungere cos un luogo a lei Ma Passiflora diede un gran morso allarma e
totalmente estraneo. lo obblig a condurla dal re, che si chiamava
Si trattava di un villaggio, ma che villaggio! I Dulcino Pollarrosto.
tetti delle case erano di puro cioccolato fon- Dovete sapere che questo re era un vero golo-
dente, le porte di caramello e le pareti, udite sone: aveva un pancione tondo e largo, un na-
udite, erano edificate in pastafrolla. sone rosso come un pomodoro maturo e brac-
Passiflora, attonita, credette di sognare, ma cia muscolose degne di un atleta, con mani che
poi, massaggiandosi il braccio dolorante di piz- stavano sempre a stringere la forchetta.
zicotti, fin per convincersi della realt di quel Dovunque andasse era seguito da due servitori
luogo. con vassoi carichi di cibo, e guai a loro se era-
Buongiorno, dolce ragazza la salut cordial- no vuoti!
mente un piccolo uomo, che prima non aveva Nel momento in cui arriv Passiflora, lui era
notato. Avresti mica un soldo per un panino?. tutto impegnato a divorare una coscia di pollo
Eppure non sembrava un mendicante come affogata nel burro e nel formaggio. La salsa gli
quelli a cui Passiflora era abituata. Era ben ve- colava dal mento e, quando addentava la co-
stito e ben pettinato, e dove solitamente si por- scia, schizzava ovunque.
ta un fiore, aveva un grosso biscotto rotondo. La ragazza arricci il labbro, disgustata. Si av-
Notando il suo stupore, lomino aggiunse: Non vicin al re e sbatt con violenza il casco della
sei di qui?. sua motocicletta sul tavolo imbandito.
Scosse la testa. Si pu sapere disse furibonda per quale
Perch fai lelemosina, quando qui tutto por- motivo i vostri sudditi sono costretti a patire la
tata di bocca? fame mentre voi, chiuso nel vostro palazzo, vi
Lomino sintrist: Sembra sia cos, ma non lo date allingrasso?.
affatto! Il nostro re ci ha obbligati ad abbatte- Sorpreso, re Dulcino lasci la coscia, che ri-
re le nostre case per sostituirle con quelle che cadde nella scodella della salsa con un sonoro
vedi, ma non ci concesso mangiarle, pena la splaf.
prigione! Cos dicendo mostr il braccio, ed Afferr un lembo del largo tovagliolo che por-
era un braccino magro, ma cos magro che tava annodato al collo (anche se era un man-
Passiflora sent montare dentro di s indigna- gione, teneva alla pulizia) e lo pass sui baffoni
zione. con gesto elegante.
Sal nuovamente a bordo della sua motociclet- Dato che era completamente calvo, cercava di
ta e percorse la strada laccata di caramelle. curare al meglio quei pochi peli che gli rimane-
La via proseguiva stretta e ripida, alzandosi cos vano.
tanto lungo il versante di un monte che Passi- Passiflora esaur la poca pazienza che le rima-
flora si ritrov a battere i denti per il freddo. neva: Allora, mi volete rispondere?
Raggiunta la cima e svoltato langolo, Passiflo- Mi stai dicendo che fuori di qui il mio popolo
ra simbatt in un immenso castello, cos gran- soffre? disse il re con una vocina sottile e pre-
de da lasciarla senza fiato, ed interamente fatto occupata, mal intonata alla sua immensa staz-
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STORIE
stazza, ma ottima per sperare. furono chiamati tutti i bambini delle citt e dei
Come sarebbe a dire, non lo sapete? Che raz- paesi vicini.
za di re siete, se non vi preoccupate del benes- Anche il Gran Consigliere ricevette un gela-
sere dei vostri sudditi?. to, ma alla menta, che, si sa, di tutti il gusto
Re Dulcino si aggrapp allo schienale del trono meno buono.
di biscotto e menta piperita, impaurito. Passiflora invece torn sulla sua motocicletta e
Ritrov poi il coraggio caratteristico dei monar- ripart a tutto gas verso la prossima citt.
chi: Dulcino Pollarrosto un gran re, altroch!
E non fa soffrire i suoi sudditi! di Agnese Zordan
Passiflora sbuff, per nulla intimidita: Ah, s?
Allora per quale ragione avete dato ordine di
far costruire case di cibo che non si possono
mangiare?.
Re Dulcino sbarr gli occhi, cos tanto che do-
vette aiutarsi con le dita per farli rientrare nelle
orbite. Ma io non ho mai dato ordini del gene-
re! si lament.
Eppure cos, e la situazione invivibile tor-
n alla carica Passiflora.
Sire sintromise in un sussurro il Gran Consi-
gliere, Mimangio Limacchern Colsugo sono
stato io a dare lordine.
Cosa? fece re Dulcino, stralunato Perch
mai?
Limacchern Colsugo gonfi il petto, indigna-
to: Quegli zoticoni non sapevano riconosce-
re il vostro vero valore: un re della dinastia dei
Pollarrosto doveva essere adeguatamente ce-
lebrato!.
Il Gran Consigliere incroci le braccia sul petto,
permaloso.
Allora re Dulcino si alz in piedi e, perdindirin-
dina, la testa coronata quasi sfiorava il soffitto!
A quella vista Limacchern Colsugo si fece pic-
cino piccino, tutta la sua superbia e la sua irri-
tazione erano gi belle che sparite. Con un filo
di voce, aggiunse: Per quello che fatto si
pu disfare ....
Si pu disfare, s! re Dulcino si gratt i baffoni
E non si deve pi rifare!.
Stava per mollare al Consigliere uno sberlotto,
quando Passiflora linterruppe.
E il popolo?.
Cos la mano aperta fin per scontrarsi sonora-
mente sulla fronte di Dulcino Pollarrosto, che
se ne era gi dimenticato.
In quattro e quattrotto e due dieci il palazzo
venne fatto a pezzi, e se ne ricavarono tantis-
simi coni gelato di tutti i gusti, che furono poi
distribuiti al popolo. Ce nerano cos tanti che
tutti gli abitanti furono sazi per una settimana, e
anche cos ne avanzarono, tanto che per finirli
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Magna Charta maggio 2017
PERLE
Pensate ad esempio a papa Alessandro VI: aveva quattro figli. Come voto di ca-
stit ho visto di meglio!
Sorio
Pensate che Galilei chiam Pianeti Medicei i satelliti di Giove, come se adesso
qualcuno scoprisse altri pianeti e li chiamasse Matteo o Renziani Sorio
Stiamo in piedi perch abbiamo un bel sedere; gli scimpanz mica hanno il bel
sedere che abbiamo noi
Cera
M. parla.
Toniolo: M., con quale oggetto preferisci che ti colpisca?
Una casa senza lEneide come una casa senza un bagno Fornasier
Nessuno sa tutto. Abbiamo solo diversi livelli di ignoranza: chi pi alto e chi pi
basso Sorio
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