La Promessa è un romanzo giallo di Friedrich Dürrenmatt ( scrittore e
drammaturgo svizzero) scritto nel 1958. Il libro narra di una ragazzina di 7 anni che viene ferocemente uccisa da parte di un sadico e probabilmente malato killer. Matthäi l’ ammirato commissario della provincia davanti alla sofferenza della madre le promette che troverà il colpevole. Questa Promessa si trasformerà in una ossessione per Matthäi, che al costo di trovare il colpevole organizzerà una trappola coinvolgendo una bambina e la madre. Sicuro dell’arrivo dell'assassino, il commissario attenderà la sua comparsa per molto tempo, ciò lo porterà a squilibrare la sua vita e a portarlo all’orlo della follia. Credo che uno dei primi motivi per la quale consiglierei questo libro sia la incontestabile bravura dell’autore, Friedrich Dürrenmatt, incredibile come riesca a narrare con scrittura precisa e lineare questo racconto scarno, diretto ma allo stesso tempo malinconico, intenso e disilluso. Possiamo notare nuovamente l’ abilità dello scrittore nella descrizione del freddo paesaggio svizzero tedesco, che gioca un ruolo fondamentale nell’ immersione del racconto. Ciò che trovo molto interessante e singolare nella storia, è la volontà di Dürrenmatt di correre contro corrente. Mi spiego: nel corso della lettura non si può fare a meno di notare la contrapposizione al “giallo classico” quindi la critica alla solita e banale giustizia, quella caratterizzata da un processo razionale, conseguente, costituita da indizi che poi mettendosi insieme vanno a definire una possibile soluzione al mistero. Nel romanzo è costante l’ opposizione tra due concetti chiave, la razionalità che cerca di opporsi al caso, ma ovviamente il caso ha la meglio, perché, a mio avviso, il mondo non è concepibile da un punto di vista razionale. Un chiaro esempio della prevalenza del caso e della casualità sulla ragione, è la falsa confessione del ambulante che tragicamente portò alla sua morte, oppure la confessione da parte dell’anziana in fin di vita, che dopo molto tempo dal caso, pervasa dai sensi di colpa, decide di chiamare il comandante. Un altro punto fondamentale del libro è indubbiamente il personaggio di Matthäi, nonché protagonista. Ho trovato il commissario un personaggio realmente intrigante, mi ha sconvolto come al costo di mantenere una promessa, è riuscito a guardare oltre. La tenacia e la persistenza sono suoi punti di forza che introducono un altro concetto vitale del libro: la verità. Matthäi, come si può riscontrare dalla narrazione, è molto legato alla verità, infatti la costruzione del suo personaggio si basa sulla ricerca di essa, arriverà al punto di costruire una trappola mettendo a rischio la vita di una madre e di sua figlia, ed è qui che l’autore mi pone uno dei numerosi punti interrogativi presenti nel romanzo: è giusto sacrificare delle persone per arrivare alla verità ? Nonostante io abbia finito la lettura di questo avvincente racconto, non sono ancora in grado di poter rispondere a questo quesito, ma credo sia proprio questo ciò che lo rende tale. Per dimostrare l’ assidua presenza del caso, vorrei sottolineare come anche la verità sia estremamente condizionata dalla casualità degli eventi, e che a causa di ciò non sempre la giustizia ha la meglio. Termino col dire che: questo romanzo è ottimo per coloro che cercano un giallo innovativo, nonostante sia stato pubblicato nel 1958, un libro ricco di spunti di riflessione molto profondi ma allo stesso tempo che ti faccia immergere in un'atmosfera fredda e rarefatta come quella del luogo e che ti faccia vivere a pieno questo caso travolgente e coinvolgente allo stesso tempo.