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LA VIRGOLA
La virgola indica uno stacco di debole intensità tra due parole o due
➔proposizioni contenute in un periodo e si usa in diversi contesti e con
diverse funzioni:
Alle stelle i prezzi di pane, pasta, frutta e prodotti per la casa («La Repubblica»);
Io sono nato a Ferrara, città tra le più belle d’Europa, patria del Rinascimento, nella
quale hanno vissuto e lavorato Ariosto e Tasso (www.mclink.it)
Stefano, sbrigati!
Mi sorprendi, caro Paolo;
per quanto mi riguarda, io non ho dubbi (F. Moccia, Scusa ma ti chiamo amore)
Ho mangiato tre biscotti e uno yogurt (e non Ho mangiato: tre biscotti e uno yogurt)
I due punti sono invece necessari quando gli stessi elenchi sono usati in
funzione di apposizione
USI
Usare i due punti più di una volta nello stesso periodo sintattico è un errore
da evitarsi in tutti i tipi di scrittura non creativa.
PUNTO E VIRGOLA
Può separare tra di loro due o più proposizioni coordinate e per questo si
rivela utile nei periodi lunghi e complessi
Il capo gli si intorbidò di stanchezza, di sonno; e rimise la decisione all’indomani mattina
(A. Fogazzaro, Piccolo mondo moderno)
Le condizioni necessarie alla vita si possono stimare sulla base di alcuni dati: il numero di
stelle presenti nella galassia; la frazione di stelle con sistemi planetari; il numero di pianeti
adatti allo sviluppo della vita; le frazioni di pianeti in cui si sono sviluppate la vita,
l’intelligenza e la civiltà; e il rapporto fra le durate della civiltà e del pianeta (P. Odifreddi,
«La Repubblica»)
Tuttavia dispiace, comunque, osservare che la vecchiaia venga trattata come una malattia
incurabile; risolta attraverso l’esclusione e la morte. Ma dispiace di più vederla inghiottita
dalle logiche dell’infinito presente; piegata al modello “giovanilista” e “consumista”,
sublimato dalle logiche mediali (I. Diamanti, «La Repubblica»).