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designpress

designpress quaderni journal n. 01

expo
2010 shanghai
2015 milano
I Quaderni ‘Planning Design Technology’ è un progetto editoriale che nasce all’inter-
no dell’omonimo Dipartimento della Sapienza Università di Roma. L’obiettivo è
quello di aprire uno spazio di riflessione scientifica trasversale alle discipline
della Pianificazione Urbana, Territoriale e del Paesaggio, del Design e delle
Tecnologie per l’Architettura e per la Produzione. Ogni numero a≠ronta un tema
emergente nel dibattito contemporaneo attraverso saggi di esperti, report scien-
tifici di sperimentazioni e ricerche, riflessioni metodologiche e disciplinari. The

rom design più srl | editorial office rdesignpress | via flaminia, 70-72, 00196 roma
Journal ‘Planning Design Technology’ is an editorial project born in the homony-

quaderno semestrale six-mnthly journal | anno year 1, agosto 2013 | volume 1


mous Department of Sapienza University of Rome. The aim is to open a field of
scientific reflection between di≠erent disciplines: from Urban, Territorial and
Landscape Planning, to Industrial Design and to the Technologies for Architecture
and for Production. Each issue collects essays from experts, reports about scien-
tific experiments and researches, and disciplinary reflections focused on the
emergent topics related to the contemporary debate.

planning design technology


expo 2010 shangai 2015 milano
Da “Better City – Better Life” a “Feeding the Planet – Energy for Life”: due slogan del-
l’ultima Expo di Shanghai 2010 e della prossima di Milano 2015 che hanno una ma-
trice comune ma rappresentano, un cambiamento paradigmatico. Quale visioni, op-

technology
portunità, progetti nascono da questo scenario di transizione? Il numero a≠ronta il

scienze per l’abitare


tema partendo da due chiavi di lettura: una visione che confida nello sviluppo eco-

planning
nomico e tecnologico per migliorare la condizione umana; una visione di ‘riduzione’
secondo un modello di sviluppo non in contrapposizione con l’ecosistema. From

design
“Better City – Better Life” to “Feeding the Planet – Energy for Life”: these are the slo-
isbn 978-88-89819-50-0

819289

gans of the last World Expo in 2010 in Shanghai and of the next one in 2015 in Mi-
lan. Have a common matrix and represent a paradigm shift. What visions, what op-
issn 2282-7773

portunities and what projects arise from this scenario of transition? The issue
9 788889

addresses this topic from two points of view: a vision that believies in the economic
and technological development to improve the human condition; a vision of ‘reduc-
tion’ based on a model of development that is not in contrast with the ‘ecosystem’.
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practices

Loredana Di Lucchio
La ‘stanza intelligente’ del Design
The ‘smart room’ of Design

Francesca Giofrè
L’era della scarsità: autoproduzione tra necessità e opportunità
The era of scarcity: self-production between need and opportunity

Giacinto Donvito
Grandi e insieme. Una strategia inclusiva
Large and Together. An inclusive Strategy

Carmela Mariano
Confini territoriali ‘molli’ e identità forti
Soft territorial bounderies and strong identity

Barbara Pizzo
Variazioni sul tema del ‘possibile’ a partire da rischio,
emergenza ambientale e pianificazione
Variations on the theme of ‘possibility’ related to risk,
environmental emergency and planning

Fabrizio Tucci
Riduzione, riconversione e reimpiego delle risorse ambientali
nel futuro dell’architettura
Reduction, conversion and re-employment of environmental resouces
in the future of architecture
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Francesca Giofrè
Professore associato / Associate professor
Sapienza Università di Roma / francesca.giofre@uniroma1.it

L’era della scarsità: autoproduzione tra necessità e opportunità essere determinate, sebbene vi sia la consapevolezza che il prossimo futuro non potrà
The era of scarcity: self-production between need and opportunity essere come il recente passato. I più grandi scienziati, economisti e studiosi mondiali
sostengono che le nostre risorse – acqua, cibo, materiali, energia e finanze – si stanno
esaurendo e che il modello di crescita guidato dalla speculazione e dai mercati finan-
>>> self-production, slum, laboratories, construction, technologies ziari instabili, sta portando il pianeta ad una scarsità cronica di risorse. Nell’epoca del-
l’Antropocene (Crutzen, 2005) dove un’unica specie, quella dell’uomo, governa e mo-
difica il pianeta, abitato da 7 miliardi di persone (unep, 2011) in continuo aumento e
dove è previsto che nel 2050, in uno scenario senza modificazioni, l’economia quadru-
The ongoing social, political, economic and ecological crisis has accelerated the aware- plichi è, come a≠ermato da Bologna (2012), “diventato impossibile coniugare i nostri
ness that the model of growth guided by speculation and unstable financial markets is modelli di crescita economica, materiale e quantitativa alle capacità degli stessi siste-
leading the planet to a chronic scarcity of resources. By 2050 the world population will mi naturali di sopportare questo continuo e crescente impatto e di supportare, quin-
reach 9.3 billion. In 2025 there will be 27 megalopolis with unimaginable consequences di, conseguentemente il benessere e la stessa economia delle nostre società” (p.11). La
in terms of demand for services, consumption of resources and on the system of spaces crescita economica non controllata ha contribuito in maniera diversificata a seconda
and social relations. In 2010 about one-third of the urban population in the developing dei Paesi alla riduzione della povertà e a volte è stata accompagnata dall’aumento del-
countries lived in slums and the numbers are destined to grow. If traditionally the role le disparità; in generale, il processo di globalizzazione ha generato nuove disugua-
of architecture was prevalently linked to “wealth”, to its potentiality to highlight a sta- glianze e amplificato quelle già esistenti. Entro il 2050 la popolazione mondiale do-
tus symbol, today it is held to be necessary to strengthen its field of action in the wider vrebbe raggiungere i 9,3 miliardi, di questa 6 miliardi vivrà in aree urbane (ocse,
city and in the informal settlements, as self-determining locations with spontaneous 2012). Nel 2025 le megalopoli saranno 27 a fronte delle 21 del 2010, con conseguenze
practices. The era of scarcity of materials and resources o≠ers the opportunity to recon- inimmaginabili in termini di domanda di servizi, di consumo delle risorse e sul siste-
figure the practice in a radically new way, from the di≠erent scales of intervention, from ma degli spazi e delle relazioni sociali. Si consideri che al 2010 circa un terzo della po-
planning to design in a direction that some define as belonging to post-sustainability. A polazione urbana dei cosiddetti paesi in via di sviluppo vive negli slum: quegli inse-
new approach is appearing in architecture that can be defined as materialist and sensi- diamenti informali dove i numeri sono destinati a crescere con il conseguente
tive practice, marked by a strong ethical dimension. Of notable interest, in this specific aumento della povertà urbana. È in questo scenario complesso e globale, che si inse-
field, is the trend of self production and which, for certain sectors of the population is risce l’a≠ascinante dibattito intorno al modello di sviluppo definito green economy –
an opportunity to ‘launch’ a new model of development while for others it is a necessi- ovvero quel modello economico che porta a “un migliorato benessere umano e al-
ty in the absence of institutional responses. An example is the transformation of the l’equità sociale, riducendo anche sensibilmente i rischi ambientali e le scarsità ecolo-
Torre Confinanzas, called now Torre David, presented at the Venice Biennale in the Ar- giche…, un’economia a basso tenore di carbonio, che fa un uso e∞ciente delle risorse
senals section. In the centre of Caracas, a 45-floor skyscraper was left unfinished and e promuove l’inclusione sociale” (unep, 2011) – e come questo sia compatibile con la
abandoned. 28 floors were spontaneously occupied and the Torre David with its 2,500 crescita economica infinta, tant’è che molti sono gli studiosi che invocano la ‘decre-
squatters, lodgings and workshops, became a model of “shared space” and of “collective scita’ del sistema, quale unica via di uscita dalla crisi globale.
and informal living”. This project of transformation has been recognized as having the Il ruolo dell’architettura oggi è chiamato a confrontarsi con questo scenario globaliz-
capacity to grasp the potentialities of informal associations. A future can be glimpsed zato sinteticamente descritto e, come nella sua natura, ad anticipare i bisogni futuri
from this contexts: the close collaboration between technicians, businesses and local per darne risposta. Se tradizionalmente il ruolo dell’architettura è stato legato preva-
population. A permanent laboratory, whose methods are not traditional one and in lentemente alla ‘ricchezza’, alle sue potenzialità di evidenziare lo status symbol di
which it is possible to cultivate the means of subsistence, recuperate local tradition and una città, di una comunità, di un singolo, oggi si ritiene necessario ra≠orzare il suo
study the adaptation, with a strong potential for innovation and experimentation. campo di azione nella città di≠usa e, là dove sono una realtà ormai consolidata, negli
insediamenti informali, quali luoghi autodeterminati con pratiche spontanee.
Attualmente il mondo sta facendo esperienza di una ‘tempesta perfetta’ di grandissi- L’era della scarsità, di materiali e di risorse, o≠re l’opportunità di riconfigurare la pratica
me proporzioni dal punto di vista sociale, politico, economico ed ecologico (Beddin- in un modo radicalmente nuovo, alle diverse scale di intervento, dalla pianificazione al
gton, 2009). La grande estensione e la gravità delle attuali condizioni devono ancora design in una direzione che alcuni definiscono della post-sostenibilità (Goodbun, Till, Ios-
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sifova, 2012). Uno dei primi impatti immediati della scarsità nell’architettura è l’insu∞- piani, non senza incidenti e polemiche e la Torre David con i suoi 2.500 squatter, allog-
cienza dei materiali da costruzione; ciò implica una riflessione non solo sulla disponibili- gi e botteghe, nel tempo diviene un modello di ‘spazio comune’ e di ‘abitare collettivo
tà delle risorse – a livello globale circa il 40% del consumo di materiali ed energia è impu- e informale’ con una propria identità. Al progetto di Justin McGuirk e Iwan Baan e Ur-
tabile alle attività di costruzione – ma anche sull’attivazione di nuovi processi che si ban-Think Tank (u-tt, Alfredo Brillenbourg, Hubert Klumpner), definito uno slum
estendono in una dimensione spaziale e temporale. La dicotomia tra high tech e low tech, verticale, è stata riconosciuta la capacità di cogliere il carattere trasformazionale e le
è superata nel confronto dialettico con la realtà sociale ed economica del contesto di rife- potenzialità delle associazioni informali. La stessa presentazione del progetto alla
rimento (tecnologie appropriate, tecnologie intermedie) e la scelta dei materiali orientata Biennale è stata allestita in maniera informale con materiali poveri. Le immagini del-
da considerazioni relative alla natura e provenienza delle materie prime, come sono tra- l’edificio in trasformazione, del quotidiano della comunità e manifesti con slogan, so-
sformate e realizzate (processo industriale), come sono distribuite, quanto costano, come no attaccati sul perimetro esterno ed interno di un muro in mattoni che crea un recin-
e da chi sono usate e cosa accade al termine del loro ciclo di vita: un nuovo approccio nel- to, quasi a sottolineare il senso di una costruzione in evoluzione materiale (edificio)
l’architettura definibile materialist and sensitive practice, connotato da una forte dimensio- ed immateriale (identità). Dagli scatti fotografici della Torre si percepisce come gli
references ne etica (Goodbun, Jaschke 2012). unici elementi fissi dell’edificio siano le strutture in calcestruzzo, il resto è un flusso
– aa.vv. (2012). Biennale Architettura 2012 Common Ground Catalogo. Di notevole interesse, in questo in continuo movimento; gli spazi esterni ed interni vengono ridisegnati e realizzati
Venezia, Italia: Marsilio (p. 154). ¶ – Beddington , J. (2009). World faces ambito specifico, è il filone dell’au- dagli occupanti attraverso materiali di scarto nell’a≠annoso tentativo di raggiungere
‘perfect storm’ of problems by 2030, chief scientist to warn. In Sample I. toproduzione che si sta sempre un migliore qualità di vita. Più che un edificio, la Torre è la rappresentazione concre-
The Guardian Wednesday 18 March 2009. Retrieved October 10, 2012, più sviluppando in diversi com- ta di un laboratorio di sperimentazione sociale e architettonica in una megalopoli che
from http://www.guardian.co.uk/science/2009/mar/18/perfect-storm-john- parti produttivi della società (dal- vive la contraddizione tra città formale ed informale e in assenza di risposte istituzio-
beddington-energy-food-climate. ¶ – Belsky, S. E. (2012), Pianificare l’alimentare all’ingegneria elettro- nali, come scritto in uno dei manifesti “squatting is both the possibility and the limi-
uno sviluppo urbano inclusivo e sostenibile. In G. Bologna (ed.) State of the World nica, dal design alle costruzioni), e tation of housing failures”. All’interno del recinto in mattoni, un chiosco per la vendi-
2012: verso una prosperità sostenibile. Milano, Italia: Edizioni Ambiente. che, se per alcune fasce di popola- ta di cibo etnico, che ha il nome di un vero locale di Caracas, il Gran Horizonte, ne
– Bologna, G. (2012), La sfida del nostro futuro: imparare a vivere nei limiti zione è un’opportunità per avvia- riproduce l’atmosfera tipica, dalle insegne luminose al neon, agli odori delle pietanze,
di un solo pianeta. G. Bologna (ed.) State of the World 2012: verso una prosperità re dal basso un nuovo modello di al televisore che trasmette cortometraggi sulla vita della comunità. In questa scelta, si
sostenibile. Milano, Italia: Edizioni Ambiente. ¶ – Collins R. (2006), sviluppo, come testimonia il con- sottolinea la rappresentazione della costruzione del senso di comunità in tutte le sue
Teorie sociologiche, Bologna, Il Mulino ¶ – Crutzen P.J. (2005), Benvenuti temporaneo movimento dei ‘ma- componenti ed il cibo stesso svolge la funzione di livellatore sociale, la condivisione
nell’Antropocene. L’uomo ha cambiato il clima, la Terra entra in una nuova era. ker’, del ‘do it yourself’, per altre è del pasto diviene il momento per lo scambio delle idee (aa.vv., 2012). Il progetto, per la
Milano, Italia: Mondadori. ¶ – Goodbun, J., Till, J., Iossifova, D. (2012). una necessità in assenza di rispo- sua storia, viene considerato come “il simbolo del fallimento del neoliberismo e del
Introduction. Themes of Scarcity. Architectural Design, (04), 8-15. ste istituzionali. self – empowerment dei poveri”, ovvero della loro possibilità di scegliere ed influire in
– Goodbun, J., Jaschke, K. (2012). Architecture and relational resources. Esemplificativo in tal senso è il maniera proattiva sulla propria vita.
Towards a new materialist practice. Architectural Design, (04), 28-33. progetto della Torre Confinanzas, Diversi e molteplici sono gli spunti di riflessione sul come creare e riconsiderare le co-
– Latouche, S. (2012). Limite. Italia: Bollati Boringhieri. chiamata Torre David – dal nome munità urbane ed il ruolo dell’architettura e delle tecnologie nel prossimo futuro. Cer-
del progettista venezuelano Da- to è che oggi emerge in maniera sempre più dirompente come il ruolo dei tecnici (pia-
vid Gómez – presentato alla Biennale di Venezia nella sezione degli Arsenali e ritenuto nificatori, designers, architetti, ecc.) non può più solo concentrarsi verso la ricerca di
meritevole di essere premiato con il Leone d’Oro per avere maggiormente rappresenta- soluzioni per il soddisfacimento dei bisogni di una minoranza della popolazione e tra-
to il tema del Common Ground. scurare quella maggioranza in continuo aumento, al di là delle finalità sociali che si po-
ne una data società. Gli slum rappresentano dei punti di rottura e di fragilità nel conte-
L’autoproduzione come necessità sto urbano, in assenza il più delle volte delle infrastrutture di base con un elevato tasso
Nel centro di Caracas un grattacielo di 45 piani, che avrebbe dovuto ospitare un cen- di densità di popolazione e lungi dall’avere un carattere di temporaneità, si sviluppano
tro direzionale e appartamenti di lusso, finanziato da privati e successivamente rile- con un linguaggio architettonico e tecnologico proprio. Visti ‘dagli altri’, gli slum sono
vato dal Governo, è stato lasciato incompiuto ed abbandonato, a seguito della crisi luoghi illegali, insicuri, con problemi cronici profondi e da un punto di vista teorico
economica sopraggiunta nei primi anni ’90. Vengono occupati spontaneamente 28 l’informale è un sistema complesso e non lineare in cui vari modelli si intersecano e
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mutano in modi inaspettati (Brillembourg, Klumpner). Belsky (2012) a≠erma che “i po- venti puntuali, perimetrati all’interno di contesti, come le megalopoli, i cui confini
veri delle città sono componenti importanti dell’economia e della società urbana. Met- sono sempre più di∞cilmente tracciabili.
tere a frutto la loro capacità di contribuire alle crescita economica e di uscire dalla po- Oggi si sente la necessità di individuare su scala globale i planetary boudaries, così ad
vertà è fondamentale per il successo complessivo dello sviluppo economico e sociale, a una scala minore andrebbero definiti i city boundaries, ovvero quei confini che la città
livello nazionale e globale, …. E a≠rontare gli impatti ambientali,…, è fondamentale per non dovrebbe superare per evitare e≠etti negativi sui diversi sistemi (sociale, econo-
raggiungere l’obiettivo globale di uno sviluppo urbano sostenibile” (p.113-114). mico, risorse, infrastrutture, ecc.) (Latouche, 2012). Il raggiungimento degli obiettivi
Il gruppo u-tt non è il solo a sostenere con forza che il futuro nasce dalla stretta col- ‘better city, better life’ e ‘feeding the planet, energy for life’, passando per la ricerca di
laborazione tra tecnici, imprese e popolazione locale, in una sorta di laboratorio per- un common ground, possono essere perseguiti mettendo a servizio nuovi processi,
manente, i cui metodi trascendono quelli tradizionali e nel quale è possibile coltiva- metodi di progettazione e tecnologie per la costruzione di un futuro più equo e soste-
re i mezzi di sussistenza, recuperare la tradizione locale e studiare l’adattamento, con nibile per tutti. Facendo in qualche modo proprie, in un contesto ormai complessiva-
un forte potenziale di innovazione e sperimentazione ai diversi livelli, proprio negli mente globalizzato, le teorie sociologiche ‘conflittualiste’, Randall Collins fra tutti, –
references insediamenti informali. Il modo secondo le quali è proprio nel conflitto che emergono e, scontrandosi, vengono a evi-
– Neuwirth R. (2005). Shadow Cities: A Billion Squatters, a New Urban World. in cui le novità emergono per denza non rimandabile, ma piuttosto da governare, le necessità e le direzioni del-
New York, usa: Routledge. ¶ – oecd, Organisation for Economic farsi strada è l’imperfezione, che l’umano al di là di ogni correttezza e accettabilità, – l’ottica di chi pensa la città do-
Co-operation and Development. Environmental Outlook to 2050: non deve essere negata, ma che vrebbe spostarsi da un confinare e limitare a un includere le marginalità,
The Consequences of Inaction. Retrieved November 8, 2012 from anzi rappresenta il punto di for- trasformandola addirittura in elemento protagonista e manifestazione più evidente
http://www.oecd.org/env/environmentalindicatorsmodellingandoutlooks za di tali esperienze. Il loro carat- del normale evolversi delle società contemporanee. In altri termini dovrebbe final-
/49846090.pdf. ¶ – unep, United Nations Environment (2011). Programme tere di sperimentalità, fa riflette- mente apparire evidente e normale che le direzioni socio-economiche delle dinami-
annual report 2011. Retrieved October 10, 2012, from http://www.unep.org/ re su come oggi sia possibile che planetarie, in contesti non privilegiati e occidentali si orientino verso forme ur-
annualreport/2011/. ¶ – Worldwatch Institute (2012). State of the World moltiplicarne e di≠onderne i bane e di convivenza conflittuali e complesse. Preso atto che non possono, o meglio
2012: verso una prosperità sostenibile. Milano, Italia: Edizioni Ambiente. metodi, le tecniche ed i risultati politicamente non devono esserci, dighe possibili contro questo fiume, ecco allora
– wwf, World Wildlife Fund (2012), Living Planet Report 2012, Biodiversity, in un’ottica strategica più am- che compito di architetti e urbanisti, e più in generale di chi si assume il compito di
biocapacity and better choices. Retrieved October 24, 2012 from pia. Un ruolo chiave, come nel programmare e immaginare le convivenze umane, può e deve diventare il trasforma-
http://awsassets. panda.org /downloads/1_lpr_2012_online_full_size_single_ progetto presentato, lo svolgono re tali forme, non più in questo senso marginali, in normali a±uenti del generale con-
pages_final_120516.pdf i network, l’uso di tutte le forme testo sociale, considerandole dunque vere e proprie risorse, modelli autoctoni e natu-
di libera comunicazione, utili rali la cui organizzazione può aprire prospettive migliori, nuovi modi,
per realizzare delle reti di dialogo su scala mondiale, che però, a volte, si scontrano immaginazioni progettuali e materiali capaci di allargare e includere nelle città con-
con quanto di≠uso dai media tradizionali locali, strumento di potere utilizzato, a vol- vivenze diverse e possibilità più ampie e migliori per tutti.
te, per veicolare l’informazione manipolandola. Uno dei tanti interrogativi che è ne-
cessario porsi è fino a quanto la comunità coinvolta riesca a contenere e controllare
quei comportamenti dei singoli che potrebbero inficiare la credibilità del progetto
stesso e come e quanto, entro quali limiti, sia possibile attivare dei processi di coordi-
namento e pianificazione di tali iniziative a livello istituzionale. La risposta a que-
st’ultima domanda è complessa in quanto non sono esperienze che operano nella le-
galità, ma il più delle volte ai margini o fuori dalle stessa; ma la ricerca di una
possibile soluzione potrebbe passare attraverso un’ottica anticipatoria e programma-
toria da parte delle stesse istituzioni.
Al di là di tali considerazioni si ritiene, che nonostante la limitatezza territoriale de-
gli interventi, tali laboratori rappresentino inoltre un utile strumento per la presa di
coscienza della propria condizione, per la crescita ed il riscatto della comunità. Inter-

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