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Omaha Archives - Assopoker

SEZIONE STRATEGIA

Omaha
Quattro carte in mano, ma se ne usano solamente un paio: peccato che per vincere a Pot Limit
Omaha non basti certo sapere questo.

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Omaha poker: le regole del gioco

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Omaha poker: le regole del gioco - Assopoker

Omaha poker: le regole del gioco


Scritto da dev.assopoker
27/01/2013 08:04 5.840
Generalmente, l’Omaha poker è considerato
il fratello minore del Texas Hold’em, ed in
un certo senso lo è davvero. Non è solo una
questione di età – essendo nato appena 30
anni fa negli USA – ma è anche la sua non alta
diffusione che lo relega allo status di gioco di
nicchia. Il fatto che sia meno praticato rispetto
al Texas Hold’em, però, non lo rende certo meno apprezzato tra i player.

Questa variante del poker deve il suo nome alla città americana di Omaha, capitale
del Nebraska, ma è lo storico Golden Nugget Casino di Las Vegas ad
ufficializzarne le regole e lanciare il gioco così come lo conosciamo oggi.
L’Omaha poker ha in comune molte regole col Texas Hold’em: poche ma
sostanziali sono le differenze. Rientra anch’esso nella categoria dei “community
card poker games” con 5 carte sul board a disposizione di tutti i player, ma le
hole card sono 4 invece di 2. Lo scopo del gioco è quello di avere la mano migliore
che è costituita da 5 carte: per ottenerla il giocatore deve obbligatoriamente
usare solo 2 delle 4 ricevute dal dealer e 3 delle community card. Per il
resto, le giocate si svolgono come nel Texas Hold’em:

small blind e Big Blind mettono la somma prestabilita preflop


il dealer distribuisce le 4 carte a testa
giro di puntate (ogni player può rilanciare o foldare)
scende il flop, river e turn: per ogni fase c’è il giro di puntate libere
showdown: si confrontano le carte e vince il player con la combinazione
più alta

Ecco un esempio pratico: se le nostre sono A ♠ 2 ♣ 5 ♣ A ♦ e il board è 10 ♠


9 ♠ 3 ♠ 2 ♠ Q ♥ , non abbiamo chiuso colore. Come già specificato, dobbiamo

usare necessariamente 2 delle carte cha abbiamo in mano per costruire il nostro
punteggio finale.

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Omaha poker: le regole del gioco - Assopoker

Vediamo, dunque, che si possono ottenere molteplici combinazioni in una stessa


mano: un progetto di scala e un full-house per esempio. Spetta alle skill del
player giocare la mano nel modo vincente; l’Omaha richiede una grande velocità di
pensiero e capacità di calcolo delle percentuali. E se nel Texas Hold’em la
posizione è importante, nell’Omaha si rivela addirittura fondamentale! Insomma,
sicuramente è una variante più complicata rispetto al suo “fratello maggiore”.

Generalmente l’Omaha si gioca Pot Limit, cioè la puntata non può essere
superiore alla cifra già presente nel piatto. Esiste anche la variante High/Low
dove il pot viene diviso in due parti premiando lal contempo a mano più alta e
quella più bassa.

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Tag: Dario Alioto, maurizio guerra, max pescatori, Omaha, omaha hi/lo, Omaha
Pot Limit, pot limit omaha, regole

33 commenti
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michele.manfre 8 febbraio 2015
e un bel gioco c e molto piu azione!

WhyNat 31 marzo 2015

bene

andrea.piazzese 20 agosto 2015

bello

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Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (1° parte) - Assopoker

Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (1° parte)


Scritto da Emiliano 'Nimitz' Cocco
22/11/2010 18:14 9.337
Grazie all’ammirevole lavoro dell’utente
NOFX_PUNK della community di Full
Contact Poker, riportiamo una interessante
guida introduttiva al Pot Limit Omaha, che
potrà tornare certamente utile a tutti coloro
che si avvicineranno a questa variante con
l’imminente arrivo del cash game anche sulle
piattaforme italiane di poker online.

“Il Pot Limit Omaha si basa essenzialmente su due punti fondamentali: giocare per
il nuts e sfruttare la posizione. Il primo aspetto è abbastanza ovvio, perché a
seguito delle caratteristiche proprie del gioco i punteggi medi saranno più alti
rispetto a quelli realizzabili nel Texas Hold’em.

Alla luce di ciò, vi converrà sempre puntare ad avere la best hand, e difatti nei
vari showdown spesso si assiste ad uno scontro nuts vs second nut. Ad
esempio, su un board A ♠ Q ♣ 5 ♥ 5 ♦ 4 ♠ , uno potrebbe avere A ♥ A ♦ x x
e l’altro Q ♠ Q ♥ x x. Se qualcuno avesse invece chiamato con 2 ♥ 3 ♣ x x,
sarebbe da considerare un fish, perché anche se la scala costituirebbe un punto
forte nel Texas Hold’em nell’Omaha risulterebbe invece piuttosto weak con un
board del genere.

L’idea, quindi, di provare a chiudere il nuts ha enormemente influenzato la scelta


della mani di partenza. Per sperare infatti di centrare la best hand occore che le
carte distribuitevi pre-flop siano coordinate fra loro. Con l’arrivo del board, il
vostro obiettivo sarà dunque quello di puntare al nut flush, al nut straight
oppure ad un grosso full-house. Eccovi allora alcuni miei personali consigli su
come valutare una starting hand nell’Omaha:

Le pocket pair alte vanno bene, perché avrete la possibilità di chiudere


un ottimo full-house. Se non hittate il set, la coppia perde
essenzialmente di ogni valore.
Le carte connected possono essere di grande aiuto: una mano come

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Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (1° parte) - Assopoker

J ♣ 10 ♦ 9 ♠ 8 ♥ va sicuramente bene nel Pot Limit Omaha poiché


offre molte opportunità per chiudere una scala.
Le carte suited dovrebbero essere giocate con cautela, e non si
dovrebbe mai inseguire se non si punta al nut flush. Non avere carte
suited all’asso possono tornare utili soltanto per i redraw, i progetti
multipi (ad esempio insieme ad un draw di scala) oppure per i back-
door flush draw.
Le coppie medio basse hanno valore pressoché nullo. Mani come 5 ♠
5 ♣ 8 ♦ 8 ♥ possono essere foldate abbastanza facilmente, perché
anche se beccate un set potreste incappare in uno più alto oppure essere
battuti da una scala o da un colore.”

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Tag: cash game, pot limit omaha

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Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (2° parte) - Assopoker

Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (2° parte)


Scritto da Emiliano 'Nimitz' Cocco
27/11/2010 16:15 5.889
Prima di passare all’analisi di base delle starting
hand da porre in gioco, continuiamo con la
seconda puntata della guida di NOFX_PUNK
soffermandoci sull’importanza della posizione
nel Pot Limit Omaha.

“Un altro concetto fondamentale nel Pot Limit


Omaha è la posizione. In questo gioco è
davvero tutto! Le ragioni a supporto di ciò sono
diverse: in primo luogo, dare free card
nell’Omaha equivale ad una condanna a morte.
Se vi trovate in early position, dovrete
praticamente sempre bettare la vostra mano,
anche se avete il nuts.

Per Esempio, se il board è 5 6 7 ed in mano avete 8 8 9 A, dovrete sicuramente


puntare perché qualcuno potrebbe facilmente seguire a caccia di un full-house,
di un flush o anche di una scala migliore. A causa di ciò, chi gioca in early tende a
rivelare troppo spesso la forza della propria mano. Da late position, invece, sarà
più facile bluffare quando gli oppo da early non hanno puntato sul piatto
indicando quindi di avere poco o nulla, e naturalmente ci sarà anche la possibilità
di agire per prendersi possibili buone carte gratis.

Alla luce di quanto detto, ci sono poche ragioni per raisare pre-flop da fuori
posizione: anche se avete A A J 10 dovreste limpare da early. Solo dalle late
potreste invece rilanciare, prestando attenzione alla size per non indurre al fold gli
altri e al contempo costruire un buon piatto. Naturalmente, se avete una coppia
d’Assi da early e qualcuno ha rilanciato prima di voi, un re-raise potrebbe
sicuramente andar bene. Fatelo però in modo da essere vicini ad un all-in dopo la
3-bet: statisticamente parlando, con questa mossa sarete quasi sempre favoriti per
la vittoria del piatto, è ciò è sicuramente un’ottima cosa in un gioco così pazzo
come il Pot Limit Omaha.

Comunque, nelle partite low-stakes c’è un sacco di easy money se avete la

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/pot-limit-omaha-guida-completa-al-gioco-2-parte-6472_6971/[17/10/2015 14:24:41]
Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (2° parte) - Assopoker

pazienza di aspettare il momento opportuno per colpire. Di solito ci sono giocatori


troppo loose che pensano che la loro doppia coppia sia imbattibile. La strategia
migliore sarà quindi quella di entrare in azione con mani che operano bene nei
piatti multy-way e di puntare forte se centrate il nuts.

Approfitto per ricordare che tutti i consigli strategici dei prossimi articoli
verteranno proprio su come battere i livelli più bassi di questo gioco: quelli, per
intenderci, pieni di principiani e loose/passive. Per argomentazioni più avanzate,
vi consiglio invece di far riferimento ad altro materiale comunque reperibile anche
su Internet.” (continua)

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Tag: pot limit omaha, strategia omaha

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Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (3° parte) - Assopoker

Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (3° parte)


Scritto da Emiliano 'Nimitz' Cocco
02/12/2010 18:01 5.845
Dopo aver introdotto alcune considerazioni di
base sul Pot Limit Omaha, iniziamo ad
entrare più nel dettaglio sulla strategia per
principianti e giocatori intermedi che
permetterà d’implementare ai tavoli un
approccio solido e tight aggressive.

“Negli articoli che seguiranno, andremo a


scoprire come bilanciare bluff, semi-bluff e gioco solido focalizzandoci molto
sulla scelta delle mani di partenza e sull’azione al flop, che rappresentano le
street più importanti e che permetteranno d’incontrare meno difficoltà sul turn e
sul river.

Naturalmente esistono eccezioni alle regole in ogni forma di poker, per cui i
consigli che andrò ad esporre saranno da considerare soltanto come linee guida.
Per essere infatti un giocatore di successo occorrerà che impariate ad usare al
meglio il vostro giudizio così da poter determinare la mossa più efficace in ogni
occasione.

Le skill fondamentali per essere vincenti nel Pot Limit Omaha sono le seguenti:

Rigida scelta delle mani di partenza


Buona table selection
Disciplina (l’abilità di attendere le mani buon senza inseguire con le
second best hand)
Lettura dell’avversario
Coraggio nel puntare/rilanciare (aggressività sui draw o sulle mani
percepite come le migliori)
Capacità di non tiltare

Differenza fra il Pot Limit Omaha e il Texas Holdem:

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Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (3° parte) - Assopoker

1. Più giocatori arriverano al flop nell’Omaha. Il vantaggio delle buone


starting hand sarà ridotto rispetto alle peggiori, e questo incoraggerà la
gente a vedere più flop nel PLO. I piatti saranno in media più grandi, e le
decisioni al flop saranno cruciali.
2. Avrete bisogno di mani mediamente più forti nell’Omaha. Se
nell’Hold’em una top pair con top kicker, oppure una overpair,
saranno spesso sufficienti per accaparrarsi un piatto, nel PLO gli stessi
punteggi saranno destinati a perdere con un certa frequenza.
Nell’Omaha, le migliori risulteranno le made hand con valore
addizionale, tipo un set con un big draw. Quando i soldi finiscono nel
piatto, di solito nel PLO qualcuno ha chiuso il nuts.
3. Nell’Omaha ci sono meno opportunità di bluff a causa della maggior
presenza di gente sul flop e del numero più alto di combinazioni
possibili. Quando sul board c’è una coppia, è probabile che qualcuno
abbia un full-house; se ci sono possibilità di scala o colore, è facile che
qualcuno abbia già chiuso il draw.
4. Dare free card è in generale sbagliato nel PLO: innanzitutto perché i
piatti sono di solito più grandi e c’è convenienza a provare a vincerlo
subito, e in secondo luogo perché ci sarà la tendenza ad avere più action
vista la maggior possibilità di draw. Infine, è molto probabile che una
free card aiuti un oppo a battere la vostra mano.

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Tag: pot limit omaha

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Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (4° parte) - Assopoker

Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (4° parte)


Scritto da Emiliano 'Nimitz' Cocco
09/12/2010 16:00 6.317
La skill più importante, da padroneggiare nel
Pot Limit Omaha, è il saper scegliere le
starting hand più profittevoli da porre in gioco.
Tuttavia, non esiste materiale sufficientemente
ampio da poter coprire ogni possibile
situazione, ma è pur vero che per il giocatore
principiante può essere di grande aiuto anche
fornire quelle linee guida considerate ormai standard, ossia esattamente
l’obiettivo perseguito dall’utente NOFX_PUNK nella sua guida a questa variante.

“Premetto innanzitutto che la scelta delle mani con cui entrerete in azione
dipenderà dai seguenti fattori:

1. Il tavolo è tight o loose?


2. Quanti giocatori ci sono?
3. Quanti avversari ci sono nel piatto quando è il vostro turno di agire?
4. Il pot è stato raisato? E nel caso, da chi e da quale posizione?
5. Voi in che posizione siete?

1. Se il vostro tavolo è tight, dovreste considerare l’idea di quittarlo e di spostarvi


su un altro, pur se esiste comunque la possibilità di guadagnare soldi anche in
queste condizioni. In generale, dovrete giocare in maniera più aggressiva rispetto
al solito, ossia più bluff e open-raise pre-flop. Il vantaggio che avrete, in tavoli del
genere, sarà che saprete come giocano gli altri e vi renderete di conseguenza meno
leggibili entrando in azione con più mani e con maggiore aggressività.

2. Come regola generale, giocate più tight in un tavolo fullring e più loose in
uno short-handed.

3. Se diversi opponent sono già nel piatto quando tocca a voi parlare, avrete a
disposizione maggiori informazioni che vi permetteranno di giocare più mani.
Inoltre, le vostre drawing hand acquisteranno più valore e scenderà la

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Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (4° parte) - Assopoker

probabilità che un vostro raise possa sfoltire il field.

4. Se il piatto è gia stato rilanciato, dovrete giocare mani che pensate non possano
essere dominate da quelle dell’original raiser. Dovrete quindi essere più selettivi
sulle starting hand da porre in gioco.

5. La vostra posizione influirà particolarmente sulle mani che sceglierete di


giocare. Come regola base, rimanete tight da early position e ampliate man mano il
vostro opening-range mentre avanzate verso late.

Nel prossimo articolo, vi fornirò una tabella di starting hand selezionate in


base a quanto detto finora.”

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Tag: guida, pot limit omaha, strategia

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Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (5° parte) - Assopoker

Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (5° parte)


Scritto da Emiliano 'Nimitz' Cocco
13/12/2010 17:35 8.796
Come già specificato nell’articolo precedente,
la scelta delle starting hand nel Pot Limit
Omaha è fondamentale, così come lo è
d’altronde in ogni forma del poker.

In questa particolare variante, dovremo cercare


quattro carte che lavorino insieme, e non
semplicemente delle mani di partenza che
includano una o due forti nel Texas Hold’em. Per esempio, qualcosa come J ♠
J ♦ 2 ♣ 7 ♥ viene spesso sopravvalutata dai principianti del PLO soltanto
perché contiene una coppia di Jack. Lo stesso discorso vale anche per A ♣ Q ♦
8 ♥ 8 ♠ , che comprende due mani decenti dell’Hold’em.

In realtà, combinazioni del genere sono poco coordinate fra loro, mentre lo stesso
non si può dire per A ♠ K ♠ A ♥ J ♥ , la miglior mani di partenza nell’Omaha.
In questo caso, infatti, avrete AA, KK e due combinazioni diverse di AK suited.

Altri esempi di combinazioni che lavorano bene insieme sono: Q ♠ J ♣ 10 ♠ 9 ♣


, K ♠ K ♣ Q ♠ J ♣ , Q ♠ Q ♣ J ♠ 10 ♣ oppure A ♠ A ♣ 3 ♠ 4 ♣ , A ♠
A ♣ K ♠ Q ♣ , 8 ♠ 7 ♣ 6 ♠ 5 ♣ e così via.

Appare chiaro, quindi, che dovrete cercare mani che hanno del potenziale per
chiudere set, scale e colori. Per capirci, immaginate di avere A ♠ A ♣ J ♣
10 ♠ su un flop A ♥ K ♠ Q ♠ : avrete top set, scala massima e il nut flush draw.

Inoltre il J ♠ potrebbe farvi chiudere addirittura una scala reale.


Questa allora la lista delle 30 migliori mani di partenza nel Pot Limit Omaha:

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Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (5° parte) - Assopoker

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Tag: mani di partenza, pot limit omaha

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Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (6° parte) - Assopoker

Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (6° parte)


Scritto da Emiliano 'Nimitz' Cocco
23/12/2010 15:58 5.469
Se nell’articolo precedente avevamo indicato le
30 migliori mani di partenza per il Pot
Limit Omaha, nell’appuntamento di oggi
diamo invece un’occhiata a cosa ci consiglia
NOFX_PUNK – nella sua guida strategica –
riguardo alle cosiddette “trap hands”.

Le “mani trappola” sono quelle che


all’apparenza sembrano buone ma che in realtà possono portarvi a chiudere la
second best hand, cosa che potrebbe costarvi tutto lo stack in molteplici
occasioni. Ci sono tre tipi di trap hands nel Pot Limit Omaha:

Le mani con le coppie basse


Le mani per un low wrap
Le mani per un colore basso

1. Le starting hand che contengono le coppie da 99 in giù sono molto pericolose da


giocare. Se floppate un set, sarà difficile che riusciate a tirarvi fuori da una mano, e
se per caso qualcuno ne ha chiuso uno più alto le vostre speranze di vittoria
saranno riposte soltanto in un out. Se ad esempio entrate in azione con una mano
come 6 ♠ 6 ♥ 5 ♠ 4 ♥ , e sul flop arrivano Q ♣ J ♣ 6 ♦ , potreste ritrovarvi
in grossi guai. Il momento giusto per giocare le coppie basse sarà quando non
avrete molti soldi davanti a voi: a quel punto potrete infatti committarvi
tranquillamente anche con uno small set. Alla luce di quanto detto, pensateci
allora sempre due volte prima di spingere parecchie chips nel piatto con il bottom
set sul flop.

2. Anche le mani che contengono quattro carte connesse di basso valore,


come ad esempio 5 ♠ 4 ♣ 3 ♠ 2 ♣ , sono pericolose da giocare. Il motivo è
semplice: andrete spesso incontro al lato più basso di una scala, come nel caso che
sul flop scendano 8 7 6. Contro una straight più alta sarete naturalmente drawing
dead.

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/pot-limit-omaha-guida-completa-al-gioco-6-parte-6722_7461/[17/10/2015 14:27:37]
Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (6° parte) - Assopoker

3. Le mani capaci soltanto di chiudere un colore basso rientrano a gran voce fra
le “trap hands” da evitare pre-flop. Prendiamo di nuovo ad esempio 5 ♠ 4 ♣
3 ♠ 2 ♣ sul flop K ♠ J ♠ 8 ♠ : avrete centrato un flush basso, ma non potrete

investire parecchio nel piatto perché nel caso otteniate action sarà soltanto da chi
probabilmente vi ha già battuto.

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Tag: pot limit omaha, strategia

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Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (7° parte) - Assopoker

Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (7° parte)


Scritto da Emiliano 'Nimitz' Cocco
07/01/2011 08:02 5.216
Per concludere il discorso sul gioco pre-flop
nel Pot Limit Omaha, scopriamo quest’oggi
quando e con che mani conviene rilanciare
piuttosto che limpare.

“Nell’Omaha, a prescindere da quale mano


abbiate, quella del vostro avversario avrà
sempre una chance decente di batterla. Ad
esempio, se ricevete A ♥ A ♣ K ♥ K ♣ sarete in vantaggio soltanto di 3 a 2
contro qualcosa come 8 ♠ 7 ♠ 6 ♦ 5 ♦ . Alla luce di ciò, è lecito chiedersi se
vale la pena rilanciare quando si ha una starting hand buona.

Come sarebbe raisare soltanto quando avete gli Assi? Diventereste certamente
troppo prevedibili e gli altri saprebbero sempre cosa avete in mano evitando quindi
di commettere errori costosi. E se invece limpaste soltanto? Va sicuramente meglio
rispetto a rilanciare unicamente quando si hanno gli Assi pur se la strategia non
risulterebbe ottimale.

A prescindere che facciate bet, raise o call sul flop, gli altri avranno sempre un’idea
di che mano avete. Se non rilanciate mai pre-flop, non farete pagare abbastanza gli
altri limper per quelle volte che avrete una forte starting hand. Inoltre, non
riuscierete a far vostri molti piatti rispetto a quelli ottenibili con una strategia che
prevede di rilanciare pre-flop. Raisare vi porterà quindi ad avere diversi vantaggi:

Diventerete meno prevedibili


Prenderete più piatti
I vostri avversario vi pagheranno nelle situazioni in cui è molto probabile
che abbiate la best hand
Avrete a disposizioni più opportunità per piazzare un bluff

Oltre a tutto ciò, un’azione del genere sarà certamente più divertente rispetto ad
una che non prevede alcun rilancio. Pertanto, risulta chiaro che la strategia
migliore sarà quello di mixare rilanci e limp con una buona varietà di mani.

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/pot-limit-omaha-guida-completa-al-gioco-7-parte-6852_7718/[17/10/2015 14:28:04]
Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (7° parte) - Assopoker

Come già specificato in un articolo precedente, potrete open-raisare con tutte le


migliori 30 mani del PLO, oltre a quelle che contengono quattro carte in fila e
double suited dal 6 in su e agli A-K-x-x single o double suited con almeno una
carte x uguale o superiore al 10. Vanno bene anche mani come Q-J-9-8 oppure J-
10-9-7 double suited. Riassumendo, rilanciate con:

Le 30 mani migliori con almeno due carte suited e la maggior parte di


esse anche offsuit
Tutti gli A-K-x-x- suited con almeno una carta x uguale o superiore al 10
Tutte le mani double suited con carte in fila dal 5 in su
Tutte le mani suited connected dal 5 in su con al massimo un gap tra le
due più alte e le due più basse. Oppure tra quella più basse e le tre più
alte, tipo K-Q-T-9 o J-9-8-6 entrambe double suited
Tutte i K-K-x x double suited

Quanto alle mani con cui limpare, considerate:

Tutti gli A-Q-x-x con almeno una carta x uguale o superiore al 10 e con
l’Asso suited
Tutte le mani con quattro carte in fila dal 4 in su
Tutti gli A-x-x-x dove almeno due delle carte x sono connected e l’Asso è
suited
Tutte la mani con quattro carte in fila, dal 5 in su, con al massimo un
gap che non sia tra la carta più alta e le altre tre più basse.

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Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (9° parte) - Assopoker

Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (9° parte)


Scritto da Emiliano 'Nimitz' Cocco
26/01/2011 18:31 4.388
Ancora dalla guida al Pot Limit Omaha
realizzata da NOFX_PUNK, concludiamo
quest’oggi la trattazione del gioco sul flop con i
consigli su come gestire i progetti di scala.

“Nel Pot Limit Omaha, flopperete diversi tipi di


straight draw, ma quelli che in realtà vorrete
beccare sono i cosiddetti wrap, ossia i progetti
di scala “lunghi” resi possibili dal fatto che le vostre quattro hole card si
combinano con due carte del board in modo da formare una sequenza di almeno
cinque carte a scala. Ecco alcuni esempi per meglio capire di cosa stiamo parlando:

Avete Q-J-8-x e sul flop arrivato T-9-x (17 outs)


Avete J-8-7-x e sul flop arrivano T-9-x (17 outs)
Avete K-Q-J-x e sul flop arrivano T-9-x (13 outs)
Avete 8-7-6-x e sul flop arrivano T-9-x (13 outs)
Avete Q-J-8-7 e sul flop arrivano T-9-x (20 outs per un double wrap)

E’ certamente meglio aver più overcard che undercard, perché così potrete
chiudere una scala più alta. Negli esempi, la mano n° 1 è più forte della n° 2 e la n
° 3 lo è rispetto alla n° 4. Nel caso in cui le mani 1 e 2 finiscano ai resti sul flop, la
forza della n°2 scenderà considerevolmente.

Dovrete puntare la maggior parte dei vostri big draw sul flop, e lo farete
essenzialmente per due motivi: perché potrete vincere il piatto immediatamente
(in semi-bluff) ed anche perché aggiungerete un po’ di deception al vostro gioco.
Se agite in questa maniera, i vostri avversari non sapranno se state bettando una
made hand o un draw.

Se floppate uno straight draw con 13 outs per il nuts ma senza nessuno possibile
progetto a colore, andrete comunque a giocarvi il piatto. Con 13 carte buone
avrete approssimativamente il 29% di hittare il nuts al turn e il 50% di farlo fra

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Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (9° parte) - Assopoker

turn e river. Pertanto, se un oppo punta la size del pot, dovreste callare o rilanciare
a seconda della situazione e dell’avversario che avete di fronte.”

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Tag: pot limit omaha

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Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (10° parte) - Assopoker

Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (10°


parte)
Scritto da Emiliano 'Nimitz' Cocco
05/02/2011 13:57 5.974
Dopo aver trattato il gioco al flop,
continuiamo con la traduzione della guida al
Pot Limit Omaha – realizzata dall’utente
NOFX_PUNK – affrontando l’azione al turn
e river.

“Sulla quarta community card, arriva di solito


il momento di prendere le decisioni più
imporanti: è il caso di puntare ancora? Devo controrilanciare per i massimi? E’
meglio foldare oppure callare?

Domande del genere non trovano risposte univoche poiché entrano in campo
molteplici fattori che non è possibile specificare in questa semplice guida.
Tuttavia, proverò ugualmente a darvi qualche indicazione di carattere più generale.
Se avete il nuts al flop e l’avete giustamente puntato, se al turn la situazione non
cambia allora dovreste bettare di nuovo il massimo. Il vostro avversario è
probabilmente su un draw e vorrete fargli pagare il più possibile il suo tentativo
di superarvi nel punteggio.

Se avete un minimo di 13 outs per battere quello che pensate abbia l’altro, andrà
bene chiamare al turn una bet pari alla size del pot soltanto quando sia voi che
villain avete ancora del denaro dietro per il river. Con 13 outs avete infatti il 29,5%
di possibilità di migliorare la mano e siete leggermente sotto rispetto alle pot odds
che vi offre attualmente il piatto di 2 a 1. Considerando però anche le implied odds
(nel caso ci sia altro denaro da vincere), chiamare diventa allora la soluzione
corretta.

Per quanto riguarda il river, se avete il nuts provate ad individuare cosa possa
nascondere l’avversario e cercate di spremergli il massimo. Se avete missato il
vostro draw, potrete abbandonare la mano oppure tentare un bluff nel caso arrivi
sul board una scare card.

Servirà invece parecchio giudizio quando il pot è grosso ed avete una mano

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Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (10° parte) - Assopoker

discreta ma che non è il nuts. Dovrete considerare l’azione che l’avversario è


capace di compiere: se checkate, proverà un bluff? Oppure checkerà a sua volta?
Ce l’avete il coraggio di valuebettare con una mano buona che non è però la
migliore possibile?

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Tag: pot limit omaha

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Omaha
Quattro carte in mano, ma se ne usano solamente un paio: peccato che per vincere a Pot Limit
Omaha non basti certo sapere questo.

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Donkbettare nel Pot Limit Omaha (1° parte)

Donkbettare nel Pot Limit Omaha (2° parte)

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Donkbettare nel Pot Limit Omaha (5° parte)

PLO: Phil Galfond spiega cosa sono i locked down board

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Donkbettare nel Pot Limit Omaha (1° parte) - Assopoker

Donkbettare nel Pot Limit Omaha (1° parte)


Scritto da Emiliano 'Nimitz' Cocco
26/05/2011 16:03 5.946
Quanto può risultare efficace l’uso della
donkbet nel cash game di Pot Limit
Omaha? Scopriamolo insieme all’utente
Jabornator del forum americano di
TwoPlusTwo.

“Innanzitutto, donkbettare (o leadare)


significa puntare da fuori posizione contro
chi ha aggredito sulla street precedente. Nella
maggior parte dei casi, si esce puntando contro
chi ha rilanciato pre-flop dopo aver flattato
la sua apertura, ad esempio dai bui. In questo
mio intervento andrò ad analizzare principalmente le situazioni al flop, in modo
che il testo non diventi troppo lungo.

Il donkbetting è un’arma sorprendentemente efficace da mantenere nel proprio


arsenale, per cui non dovreste dimenticarvi di usarla. Gran parte della sua forza
risiede nel fatto che viene utilizzata con poca frequenza, e quando Villain si trova a
fronteggiarla, spesso non sa come reagire. Andremo allora a vedere delle situazioni
ideali per donkbettare tramite discussioni teoriche ed esempi pratici.

Spesso, quando gioco a Pot Limit Omaha vado con l’autopilota, specialmente se
multitablo. Questo sembra essere un problema comune a molti, ed anche se
giocate con profitto, è pur sempre un approccio non ottimale e che
certamente non migliora le proprie skill. Giocando meccanicamente, è proprio il
donkbetting a risentirne di più come frequenza di utilizzo perché c-betto quando
sono l’aggressore pre-flop e checko al pf-raiser con pochissime eccezioni.
Procedendo in questo modo, potrei ritrovarmi nella situazione in cui ogni opzione
contro la continuation bet di Villain sembra sbagliata, mentre bettando out potrei
rendere la mano più facile da giocare. Sto studiando da un po’ questo aspetto e
spero che quanto segue possa aiutarvi a migliorare il vostro approccio al Pot Limit
Omaha.

Donkbettare in piatti multiway (con 3 o più giocatori)

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/donkbettare-nel-pot-limit-omaha-1-parte-8299_10527/[17/10/2015 14:30:18]
Donkbettare nel Pot Limit Omaha (1° parte) - Assopoker

Iniziamo da alcuni concetti di base. In generale, si punta per raggiungere due


obiettivi: farsi pagare dalle mani peggiori oppure far foldare quelle migliori.
Questo vale anche per la donkbet. Inoltre, serve anche a prendere il controllo del
piatto. Se check/foldare non vi sembra corretto ma non pensate che check/callare
porti a risultati migliori, allora considerate l’ipotesi di donkbettare. In piatti
multiway, userei poco questa mossa e cercherei di giocare abbastanza
straightforward, ma provate a bilanciare le due cose.

Come regola facile da ricordare, direi che nei piatti multyway una donkbet è di
solito efficace con una forte made hand su un board dry, perché su questi tipi di
flop le c-bet vengono fatte con minor frequenza. Il piatto rimane piccolo in
relazione alla forza della vostra mano e roba random può guardarsi una free card
e cogliere la possibilità di superarvi.” (continua)

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Tag: cash game, cash game online, forum two plus two, pot limit omaha

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/donkbettare-nel-pot-limit-omaha-1-parte-8299_10527/[17/10/2015 14:30:18]
Donkbettare nel Pot Limit Omaha (2° parte) - Assopoker

Donkbettare nel Pot Limit Omaha (2° parte)


Scritto da Emiliano 'Nimitz' Cocco
29/05/2011 15:58 3.677
Dopo la parte introduttiva dello scorso articolo,
continuiamo la traduzione del post sulla
donkbet nel Pot Limit Omaha scritto
dall’utente Jabornator del forum americano di
TwoPlusTwo.

“Facciamo subito un esempio. Siamo in un


tavolo 6-max di PLO100 e tutti sono 100x.
Dal big blind avete 7 ♠ 7 ♥ 6 ♣ 5 ♠ . Un
regular TAG apre dal cutoff per l’entità del
piatto (quindi il rilancio è di 3,5bb), il giocatore
di bottone chiama (un loose più della media) e
la small blind (che non conosciamo) decide di
flattare. Con soli 2,5bb da aggiungere al piatto,
callate anche voi per vedervi il flop a basso costo con una mano marginale.

Flop n°1: K ♦ J ♦ 7 ♣
Lo small blind fa check. Voi avete centrato il set ed avete altri due player che
devono parlare dopo, compreso il raiser pre-flop. Vi conviente leadare? No. La
texture del flop è tale che risulta molto probabile che l’aggressore pre-flop abbia
hittato, per cui dovreste check-raisare.

Se puntate un po’ meno del piatto e non venite controrilanciati, vi troverete in una
situazione complessa con la maggior parte delle carte che possono arrivare al turn,
poiché non avrete praticamente informazioni sulla mano di Villain e soltanto da 2
a 6 (non di quadri) sono blank piene. Avreste ancora un SPR di 3. Check-raisando,
invece, vi ritrovate con una buona porzione del vostro stack investita sul flop, a
seconda della size della possibile c-bet, di eventuali call e anche di un rilancio
(naturalmente, nel caso l’azione dovesse farsi troppo calda, potete anche valutare
di foldare il bottom set).

Flop n° 2: 9 3 4 rainbow
Lo small blind fa check. Questo board non presenta alcun flush draw e le carte
sono basse. Voi, comunque, avete un bel wrap + middle pair. Questa è la

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/donkbettare-nel-pot-limit-omaha-2-parte-8330_10587/[17/10/2015 14:30:50]
Donkbettare nel Pot Limit Omaha (2° parte) - Assopoker

situazione dove check-raisare e donkebettare sono due opzioni entrambe valide, e


dovreste mixarle a seconda delle tendenze dell’opponent. Ad esempio, se
l’aggressore pre-flop sembra bluff-raisare spesso le donkbet con questi stack,
allora leadare va bene. Voi puntate 10bb su un piato da 14, lui rilancia a 35bb e voi
shovate per 97bb; Villain folderà se non è super strong, cosa rara su questo flop.

Talvolta, potreste ritrovarvi a mettere dentro i soldi contro un wrap senza una
coppia, un wrap più piccolo, ecc. Sembra uno spot buono, dunque. Se l’altro c-
betta con un range wide nei piatti multi-way, allora forse check-raisare può
rappresentare una soluzione migliore.

Come al solito, bilanciare le vostre puntate è molto importante. Se utilizzate certi


tipi di bet con particolare mani, allora avete un leak piuttosto grosso; e se gli altri
lo notano vi costerà parecchio. Ecco perché questi flop sono buoni per uscire
puntando, talvolta, da OOP in bluff magari con un gutshot per conservare un po’
di equity. Su flop del genere, se gli altri al tavolo non pensano che ogni tanto
proviate a fare qualche mossa, vi metteranno su di un set sorprendentemente
troppo spesso.”

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Tag: cash game online, donkbettare, forum two plus two, pot limit omaha,
twoplustwo

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/donkbettare-nel-pot-limit-omaha-2-parte-8330_10587/[17/10/2015 14:30:50]
Donkbettare nel Pot Limit Omaha (3° parte) - Assopoker

Donkbettare nel Pot Limit Omaha (3° parte)


Scritto da Emiliano 'Nimitz' Cocco
05/06/2011 07:00 3.360
Prima di passare all’analisi della donkbet
nei piatti heads-up, concludiamo il
discorso sui pot multiway sempre attraverso
l’articolo dell’utente Jabonator del forum
di TwoPlusTwo.

“Il flop n° 3 è J 7 2 rainbow


Lo small blind fa check. Anche questo è un
buono spot per leadare. A meno che il raiser
pre-flop non sia molto aggressivo, il suo range di c-bet per questo flop con 3
avversari è molto probabilmente piuttosto ristretto.

Di nuovo, potete facilmente trovare il call dalla top pair e da un paio di overcard,
oppure da altre mani marginali che potrebbero volersi prendere un’altra carta se
gliene viene data la possibilità. E’ consigliabile bilanciare questa giocata uscendo
puntando occasionalmente in bluff, con un wrap oppure una overpair. Mantenete
l’equilibrio e vedrete che non fallirete.

Per donkbettare in maniera profittevole vanno considerati diversi fattori: il


numero di avversari, la profondità dello stack, la texture del flop, lo stile di gioco
vostro e di Villain, ecc… Ricordate di prenderli tutti in considerazione e chiedetevi
sempre: quali condizioni devono sussistere affinchè la donkbet risulti la
soluzione ottimale? Negli esempi esposti, il contesto cambia parecchio se noi
eravamo deep 200x oppure Villain stava c-bettano il 100% delle volte.

Donkbettare nei piatti heads-up


Nei piatti testa a testa ritengo che la donkbet sia molto sottovalutata quando
invece è decisamente importante. Se avete intenzione di chiamare un raise pre-flop
da fuori posizione, non potete checkare su ogni flop perché il vostro gioco risulterà
troppo trasparente. Villain sparerà le sue continuation bet e si prenderà un sacco
di piccoli piatti mentre folderà nel momento i cui voi deciderete di rilanciare con il
vostro set.

Personalmente, preferisco prendere il controllo prima del flop re-raisando e 4-

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/donkbettare-nel-pot-limit-omaha-3-parte-8402_10729/[17/10/2015 14:31:19]
Donkbettare nel Pot Limit Omaha (3° parte) - Assopoker

bettando, ma a volte si deve solo flattare. Cercate di rimanere concentrati


sull’action al tavolo, così da non checkare automaticamente su ogni flop, e studiate
le diverse opzioni quando l’avversario c-betta. Sorprendentemente spesso, vi
ritrovate in situazioni tricky che potevano essere evitate da un po’ di ragionamento
e dal controllo dell’azione tramite una donkbet.” (continua)

Leggi anche la prima e seconda parte dell’articolo.

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Tag: cash game online, donkbettare, forum two plus two, pot limit omaha,
twoplsutwo

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/donkbettare-nel-pot-limit-omaha-3-parte-8402_10729/[17/10/2015 14:31:19]
Donkbettare nel Pot Limit Omaha (4° parte) - Assopoker

Donkbettare nel Pot Limit Omaha (4° parte)


Scritto da Emiliano 'Nimitz' Cocco
16/06/2011 16:10 3.135
Nel penultimo appuntamento con il post di
Jaakko “Jabonator” Kiuru del forum di
TwoPlusTwo, concludiamo il discorso sulla
donkbet nei piatti heads-up.

“In precedenza, ho parlato di come la


profondità dello stack influenzi la
profittabilità di leadare. Un fattore che
dovreste considerare, con le vostre puntate, è
quanto denaro riuscite a far entrare nel piatto
con differenti bet. Ad esempio, se check-raisate
con 100 bb deep in un piatto rilanciato una
sola volta, vi rimarranno circa 3 pot size bet sul turn. In questo modo, non siete
committati al piatto e vi resta un po’ di spazio di manovra per lavorare su
differenti carte che possono arrivare sul board.

Se leadate, avrete a disposizione circa 5 volte il piatto. Se venite raisati, potete


shovare – se avete ancora fold equity a seconda della misura del rilancio –
oppure callare, mantenendo sempre uno Stack-to-Pot ratio pari a 3.

Esempio: in un 6-max di PL100 voi e Villain avete 200bb. Un avversario loose-


passive limpa da utg, i successivi due decidono di foldare ed un buon TAG
rilancia per isolation dal bottone fino a 4,5bb. Lo small blind butta via le carte e
voi chiamate dal grande buio con J T 8 7 rainbow. L’oppo da utg folda.

Il flop è K 9 6 rainbow e voi beccate un bel wrap, anche se siete fuori posizione.
Come dovreste gestire questa situazione? Il pot è di 10 bb. Villain c-betta un’alta
percentuale di volte. Check-raisando potreste indurlo a foldare una mano con
showdown value. Se Villain invece rilancia ancora, lo spot diventa complicato.
Probabilmente dovete callare e foldare sui turn missati. Se leadate e Villain vi
chiama, potreste riuscire a prendervi il piatto con una second o third barrel,
oppure se hittate potreste estrarre un po’ di valore specialmente se l’avversario ha
qualche mano marginale con cui becca il second nuts quando voi centrate la
scala migliore.

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/donkbettare-nel-pot-limit-omaha-4-parte-8519_10959/[17/10/2015 14:31:43]
Donkbettare nel Pot Limit Omaha (4° parte) - Assopoker

Se l’oppo rilancia, con questi stack potete sempre re-raisare, se volete. Tuttavia,
occorre conoscere quanto aggressivamente Villain risponda alle donkbet, ed in
mancanza di ciò è meglio chiamare soltanto. Se l’altro rilancia nuovamente, vi
troverete fra l’incudine ed il martello.

Come nei piatti multi-way, anche in heads-up dovrete bilanciare le vostre


puntate alternando bluff, semibluff, made hand marginali e “mostri”. In questo
modo confonderete gli avversari e potrete indurli in errore. Tutto ciò vale
soprattutto contro i giocatori bravi, perché quelli scarsi in genere si concentrano
sulle proprie carte e raramente riflettono su cosa possiate avere voi e quale linea di
gioco stiate seguendo.

Per iniziare, usarei le donkbet come semibluff e bluff puri nelle giuste occasioni.
Quando gli altri sembrano cominciare ad accorgersi di quello che state facendo,
mixate la vostra azione e vedrete che andranno in confusione, non vi crederanno
più, e cadranno nella vostra trappola.” (continua)

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Tag: cash game online, donkbet, forum two plus two, pot limit omaha

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/donkbettare-nel-pot-limit-omaha-4-parte-8519_10959/[17/10/2015 14:31:43]
Donkbettare nel Pot Limit Omaha (5° parte) - Assopoker

Donkbettare nel Pot Limit Omaha (5° parte)


Scritto da Emiliano 'Nimitz' Cocco
23/06/2011 14:46 3.485
Con l’articolo di oggi, concludiamo la
traduzione dell’interessante post sulla
donkbet nel Pot Limit Omaha scritto
dall’utente Jaakko “Jabonator” Kiuru del
forum americano di TwoPlusTwo.

“Come giocare i piatti heads-up, con board


accoppiati e che presentano possibilità per un
flush, dipende molto dall’avversario che abbiamo di fronte. In generale, sul flop
con una coppia donkbetterei (in heads-up o nei pot multiway) gli occasionali
trips/full-house, alcuni draw (tipo con 53xx su flop 442, progetti di colore) ed a
volte anche con delle overpair.

Queste ultime sono probabilmente le mani più interessanti di tutto il gruppo, e


l’azione dipende da quanto spesso Villain c-betta quando missa flop del genere, se
ci sono un sacco di overpair più grandi/più piccole nel suo range e se ha
l’abitudine di rilanciare sulle donkbet.

Comunque, i draw di cui parlavo sono quelli con cui potreste donk-shovare
contro alcuni giocatori, perché donkbettare su board accoppiati sa spesso di bluff
e gli opponent più preparati potrebbero bluff-raisarvi di tanto in tanto.

Di nuovo, bilanciate questa azione con trips e full-house e pensate bene alla size
che potrebbe indurre ad un re-bluff. Contro i giocatori scarsi potete leadare con
quasi tutto e foldare tranquillamente se rilanciano, a meno che non intuiate che
anche loro hanno adattato la propria strategia alle vostre tendenze su board del
genere perché magari avete donkbettato praticamente su ogni flop di questo tipo
(cose che non consiglio di fare).

Sui board con progetti a colore, ed in piatti multi-way, si possono donkbettare


le mani che hanno chiuso flush alti, i nutblocker ed i set/3 coppie. Puntando con
un colore già chiuso provate a costruire il piatto ed evitate situazioni dove tutti
checkano al flop ed al turn arriva una carta che accoppia il board. Tutto ciò
significa perdere valore contro i flush più bassi e vi rende vulnerabili a possibili

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/donkbettare-nel-pot-limit-omaha-5-parte-8581_11076/[17/10/2015 14:32:09]
Donkbettare nel Pot Limit Omaha (5° parte) - Assopoker

full-house.

Con i nutblocker saremo propensi e 3-barrellare in bluff se riteniamo che


Villain possa foldare al river nella maggior parte dei casi e se il nuts non cambia.
Con set e 3-pair potete uscire puntando così da tenere sotto controllo la misura del
piatto. Facendo half-pot nei multiway raramente si ottiene un raise. Se il board si
accoppia, sarete sicuri di estrarre valore dai full-house inferiori, o anche dai flush,
perché gli avversari potrebbero non credere che abbiate un punteggio del genere
avendo puntato per primi su un flop monotone. Tuttavia, come già detto in
precedenza, su flop pericolosi è essenziale conoscere chi si ha di fronte.

Bene, spero che questo testo possa esservi di aiuto nel vostro gioco anche se la
lettura potrebbe non risultare troppo agevole visto che l’ho scritto essenzialmente
per mettere in chiaro alcune cose con me stesso. Credo che anche se in alcuni
punti possiate non essere d’accordo con quanto suggerito, alla fine ne gioverete
ugualmente, almeno per la possibilità di studiare differenti opzioni per alcune
situazioni al tavolo.”

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Tag: donkbet, forum two plus two, pot limit omaha

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/donkbettare-nel-pot-limit-omaha-5-parte-8581_11076/[17/10/2015 14:32:09]
PLO: Phil Galfond spiega cosa sono i locked down board - Assopoker

PLO: Phil Galfond spiega cosa sono i locked down


board
Scritto da AP Team
23/09/2015 14:30 3.526
Secondo Phil Galfond, imparare a
sfruttare a pieno i cosiddetti “locked
down board” è fondamentale nel Pot
Limit Omaha: già, ma di che cosa si
tratta?

In pratica, si tratta dell’equivalente


dei “board dry” nel No Limit
Hold’em, ovvero di board dove nel
momento in cui rilanciamo
rappresentiamo un range di mani per
valore molto stretto e soprattutto molto
forte, contro cui il nostro avversario
ha pochi o nessun out per batterci. A
meno che, evidentemente, non si stia
bluffando.

“Nel Pot Limit Omaha, solitamente è


difficile trovarsi contro mani che hanno
davvero poca equity contro il range con cui rilanciamo. Quando succede, un
avversario spesso può comunque proseguire nell’azione perché ha out
sufficienti per farlo – spiega Galfond – mentre i lock down board sono più
bluffabili, e naturalmente anche contro bluffabili, perché è difficile che il nostro
avversario possa avere una mano legittima con cui contrattaccare”.

L’esempio è presto fatto: “Se ad esempio check/raisate su flop 9 ♣ 5 ♦ 6 ♠ non


state rappresentando mani come 96, ma proprio 87xx. Se il vostro avversario
vuole aggredirvi a sua volta avrà bisogno di un set o proprio della scala
floppata, a meno che non sia convinto che non abbiate proprio nulla”.

Un altro possibile flop che rispetta questo criterio potrebbe essere A ♥ 7 ♠ 7 ♦ ,


su cui secondo Galfond possiamo riuscire a far foldare un trips di sette
prima dello showdown, specie se avete un’immagine che rende il vostro

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/plo-phil-galfond-spiega-cosa-sono-i-locked-down-board_23378/[17/10/2015 14:32:41]
PLO: Phil Galfond spiega cosa sono i locked down board - Assopoker

rilancio particolarmente credibile.

Attenzione però: Phil mette in guardia sul fatto che un flop dry nel No Limit
Hold’em potrebbe non essere un locked down board nel Pot Limit
Omaha, con tutte le conseguenze del caso.

“Su un flop come A ♥ 9 ♠ 4 ♦ nel momento in cui rilanciate non state


rappresentando un range così forte, come nel caso precedente. Potreste
infatti farlo con top two pair ad esempio, e quindi non riuscirete mai a far foldare
una mano come A ♦ 10 ♦ Q ♠ K ♠ o A4xx. Inoltre, nel Pot Limit Omaha il
vostro avversario su quel flop può avere una wrap“.

Si tratta quindi di capire quali board rispettino questi criteri, in cui i nostri
avversari potranno anche rendersi conto che stiamo rappresentando non troppe
combo legittime, ma saranno comunque costretti a foldare, ammesso e non
concesso che siano in grado di capire che sta succedendo al tavolo…

<  TORNA A OMAHA <  TORNA ALLA SEZIONE STRATEGIA

Tag: phil galfond, Phil ‘OMGClayAiken’ Galfond, pot limit omaha

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/plo-phil-galfond-spiega-cosa-sono-i-locked-down-board_23378/[17/10/2015 14:32:41]
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Quattro carte in mano, ma se ne usano solamente un paio: peccato che per vincere a Pot Limit
Omaha non basti certo sapere questo.

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Omaha poker: il sistema Hutchinson (1° parte)

Omaha poker: il sistema Hutchinson (2° parte)

Pot Limit Omaha: cosa sono le killer cards?

Pot Limit Omaha: il reale valore degli assi

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http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/[17/10/2015 14:36:03]
Omaha poker: il sistema Hutchinson (1° parte) - Assopoker

Omaha poker: il sistema Hutchinson (1° parte)


Scritto da Emiliano 'Nimitz' Cocco
17/07/2011 10:31 8.906
Grazie ad un software messo a punto da Mike
Caro, ideato per determinare le percentuali
di vittoria di combinazioni di partenza contro
altri nove giocatori, Edward Hutchinson ha
realizzato un semplice sistema per i
principianti dell’Omaha che serve a stabilire
con quali starting hand valga la pena entrare in
azione.

Durante la sua realizzazione, Hutchinson ha considerato un minimo di 25.000


mani distribuite per ogni combinazione di partenza oltre ad un certo numero di
fattori che potevano risultare rilevanti come la presenza di coppie, carte suited
e/o connected.

Il risultato dei calcoli è una approsimazione delle reali possibilità di vittoria di una
particolare mano giocandola sino in fondo ed in un tavolo con altri nove avversari.
La correlazione tra il punteggio totale e la reale percentuale di successo è piuttosto
alta, ossia nel 70% dei casi il risultato stabilito col sistema sarà prossimo a quello
effettivo con un intervallo di una sola unità. Vale a dire che se ad esempio una
certa combinazione realizza 20 punti, la reale possibilità di vittoria sarà compresa
tra il 19 e il 21%. Vediamo allora come funziona in pratica il sistema
Hutchinson:

Primo step: per valutare il fattore suited, osservate se tra le quattro carte
distribuite ve ne sono 2 o più dello stesso seme. In caso positivo, assegnate i
punteggi seguenti a partire dalla carta più alta (ripetete poi la procedura se la
mano è double suited).

Se la carta più alta è un Asso allora assegnate 4 punti


Se la carta più alta è un K allora considerate 3 punti
Se la carta più alta è una Q allora aggiungete 2,5 punti
Se la carta più alta è un J allora assegnate 2 punti

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Omaha poker: il sistema Hutchinson (1° parte) - Assopoker

Se la carta più alta è un Dieci o un Nove allora sommate 1,5 punti


Per tutte le altre combinazioni di due carte suited considerate 1
punto
Se la mano contiene 4 carte dello stesso seme allora sottraete 2
punti

Secondo step: consideriamo il fattore coppia.

Per una coppia d’Assi assegnate 9 punti


Per KK sommate 8 punti
Per QQ considerate 7 punti
Per JJ e TT aggiungete 6 punti
Per 99 assegnate 5 punti
Per tutte le altre coppie sommate 4 punti
Se la vostra mano contiene tre carte uguali considerate 0 punti

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Tag: mike caro, omaha poker, Omaha Pot Limit, strategia

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/omaha-poker-il-sistema-hutchinson-1-parte-6217_6480/[17/10/2015 14:36:55]
Omaha poker: il sistema Hutchinson (2° parte) - Assopoker

Omaha poker: il sistema Hutchinson (2° parte)


Scritto da Emiliano 'Nimitz' Cocco
22/07/2011 12:30 8.522
Dopo aver illustrato i primi due passaggi del
famoso sistema Hutchinson, concludiamo la
trattazione del metodo matematico per la
scelta delle starting hand nell’Omaha
introducendo il terzo step ed alcuni esempi
pratici.

Terzo step: qualora la vostra mano contenga carte utili per chiudere una scala,
assegnate i relativi punti come specificato nello schema che segue.

Per un Asso con K, Q, J o dieci, aggiungete 2 punti


Per un Asso con 2, 3, 4 o 5, sommate 1 punto
Qualsiasi due carte dal 2 al 6 ottengono 2 punti, mentre qualsiasi due
carte da 6 al K ottengono 4 punti.
Per qualsiasi tre carte dal 6 in poi, assegnate 7 punti
Per qualsiasi quattro carte dal 6 in su, sommate 12 punti.
Dal totale calcolato, sottraete infine 1 punto in caso di 1-2 gapper
oppure togliete 2 punti per i 3-gapper.

Completati i tre passaggi, non resta dunque che ricavare il punteggio totale e
determinare il grado di giocabilità della mano. Secondo Hutchinson, è preferibile
entrare in azione soltanto con le starting hand che guadagnano almeno 15 punti.

Ricordando che una mano qualsiasi ha circa il 10% di possibilità di


vittoria, in un tavolo a 10 player, ne consegue che scegliendo soltanto quelle che
ottengono almeno 15 punti si metteranno in gioco delle mani che sono per il 50%
migliori rispetto ad una combinazione di partenza casuale.

Per quanto riguarda le indicazioni per un raise, il suggerimento di base è quello di


rilanciare con mani che collezionano almeno 20 punti. Vediamo subito qualche
esempio pratico:

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Omaha poker: il sistema Hutchinson (2° parte) - Assopoker

La mano di partenza che ha le migliori possibilità di vittoria nell’Omaha


contiene due Assi, due Kappa ed è double suited. Qualcosa come A ♠
K ♠ A ♥ K ♥ raggiungerà i 27 punti nel sistema Hutchinson. Per il

primo step, i due double suited valgono 4 punti ognuno per un totale di
8; nel secondo step, la coppia d’Assi prende 9 punti mentre per i KK
ne consideriamo 8; nello step tre, la combinazione AK colleziona 2 punti
per la possibilità di chiudere una scala. Il totale fa dunque 27 punti, che
si avvicina di molto alla reale possibilità di successo che si assesta sul
26,65%.
Ipotizziamo che abbiate 9 ♠ 8 ♠ 9 ♦ 8 ♦ : nel 1° step ci sono 3 punti
per i double suited; nel 2° step, la coppia di 9 prende 5 punti e quella di
8 ne colleziona 4; nell’ultimo step vanno considerati altri 4 punti per la
combinazione 9-8. Il totale è 16 che, di nuovo, è un valore praticamente
identico a quello reale di vittoria.
Con Q ♠ Q ♦ 8 ♥ 8 ♣ , nessun punto viene guadagnato nel primo step
perché non ci sono carte suited. Nel secondo step, i punti sono 7 per la
coppia di Q e 4 per la coppia di 8. Per lo step 3 i punti sono inizialmente
4, per la combinazione Q-8, ma poi ne vanno sottratti 2 perché si tratta
di un 3-gapper (ci sono 3 carte di distanza tra le due considerate). Il
punteggio finale è dunque 13, come la reale possibilità di successo.
Infine, un esempio di mano che tende ad essere sopravvalutata dai
principianti è A ♠ K ♦ Q ♥ 10 ♠ . Nello step uno riceve 4 punti per
l’Asso e il dieci suited; il secondo step lo saltiamo perché non ci sono
coppie e nel terzo step otteniamo 12 punti per le potenzialità di scala. 
Sottraendone 1 per la presenza del 1-gapper, ll punteggio totale è
dunque soltanto 15, che indica che la mano è alquanto marginale.

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Tag: mike caro, Omaha Pot Limit, pot limit omaha

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Pot Limit Omaha: cosa sono le killer cards? - Assopoker

Pot Limit Omaha: cosa sono le killer cards?


Scritto da Piero 'Pierelfo' Pelosi
17/08/2012 06:53 5.363
Giocando a Pot Limit Omaha si imparano ben
presto due punti fondamentali: le possibilità di
chiudere il proprio punto sono diverse da quelle
di vincere effettivamente la mano, giacché in
vari casi una made hand si potrà trovare
sfavorita di fronte ad un progetto
particolarmente forte, che tuttavia anche
quando chiuso non sempre è al riparo da brutte
sorprese…

Ammettiamo ad esempio che la vostra mano sia


K ♥ K ♦ Q ♣ Q ♠ , e che vi troviate a giocare

un piatto heads-up contro un avversario che


nasconda 5 ♦ 4 ♦ 9 ♣ 8 ♣ : in questo caso
preflop sarete poco più che in coinflip, ma le cose potrebbero peggiorare
senza che sia semplice accorgersene.

Immaginiamo infatti che il flop aiuti entrambi in modo importante, mostrando


K ♣ 6 ♣ 7 ♠ : vi trovate nella brutta situazione di essere sfavoriti
nonostante il vostro top set, visto che a causa del combodraw avversario siete
al 42%. Tuttavia per chi vi sta di fronte la vita non è necessariamente rose e fiori.

Nel caso in cui miglioriate la vostra mano, chiudendo un full o


addirittura un poker, il vostro avversario si scoprirebbe drawing dead,
quindi ogni vostro out in questo senso è una killer card, e ne avete ben
sette.

Nell’ipotesi che il turn non migliori la vostra mano, chiuda il progetto avversario
ma comunque vi conceda ancora più out al river, ecco che le vostre killer card
aumentano, a tutto beneficio dell’equity che vi rimane. Se ad esempio al turn
uscisse J ♣ avreste dieci outs a disposizione, per un’equity di circa il
25%.

Una killer card è insomma una carta capace di lasciare drawing dead il

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/pot-limit-omaha-cosa-sono-le-killer-cards_12677/[17/10/2015 14:38:02]
Pot Limit Omaha: cosa sono le killer cards? - Assopoker

vostro avversario già al turn, oppure di ribaltare la situazione al river


quando fino ad una street precedente eravate nettamente sfavoriti. Ecco
perché chiudere un draw nel Pot Limit Omaha è tutt’altro che sinonimo di vittoria.

Naturalmente questo concetto, in quanto basilare, è ben noto ai giocatori più


esperti: una ragione ulteriore per cui adesso lo sia anche per chi sta muovendo i
primi passi in questa complessa variante.

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Tag: pot limit omaha, varianti di poker

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Pot Limit Omaha: il reale valore degli assi - Assopoker

Pot Limit Omaha: il reale valore degli assi


Scritto da Piero 'Pierelfo' Pelosi
08/09/2012 05:47 7.089
Dal momento che molti giocatori che si
avventurano nel Pot Limit Omaha hanno
dapprima giocato al No Limit Hold’em, vi
sono spesso grossi fraintendimenti circa la reale
forza di una mano che contenga una coppia di
assi.

Molti giocatori inesperti, arrivano infatti a


giocarsi con questa mano porzioni cospicue
dello stack, di fatto sovrastimandone il
valore. Come non ci stancheremo mai di
ripetere, nel Pot Limit Omaha ciascuna mano
preflop non è mai favorita in modo schiacciante rispetto ad un’altra.
Inoltre, nel caso specifico, la forza di una mano che contenga due assi dipende in
gran parte da quali sono le altre due carte che la compongono. Infatti, in
linea generale nel Pot Limit Omaha vorremmo sempre avere quattro carte il più
possibile connesse fra loro.

E’ evidente che una mano come A ♥ A ♠ 7 ♦ 7 ♣ può essere bella da vedersi


per un noefita, ma scarsamente profittevole nella pratica. Una mano simile, infatti,
a meno di non trovare un set può aspettarsi ben pochi aiuti dal board.

Per contro, una mano come A ♥ A ♠ J ♥ 10 ♠ ha un potenziale


completamente diverso, e non è difficile intuirne il motivo. E’ infatti una mano
double suited – ovvero che può puntare a chiudere due diversi progetti di colore
– per di più entrambi nut flush draw, e sappiamo quanto puntare a chiudere
punti nuts sia fondamentale in questa variante. Non solo.

Una mano come quella riportata può chiudere anche numerosi progetti di
scala, ed anche in questo caso tutti nuts: ecco allora che il potenziale derivante
dalla semplice coppia d’assi diventa quasi accessorio, ovvero non è la semplice
presenza degli assi che rende fortissima una mano simile.

Questo gap – tra le due mani proposte che contengano una coppia d’assi – diventa

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/pot-limit-omaha-il-reale-valore-degli-assi-5651_5736/[17/10/2015 14:38:29]
Pot Limit Omaha: il reale valore degli assi - Assopoker

ancora più evidente in multiway pot, una situazione che si presenta di frequente
nel Pot Limit Omaha, specie in Italia. La prima mano proposta contro più
avversari risulterà perdente davvero spesso, mentre con la seconda è davvero
un’altra storia.

Infatti, è evidente che anche con A ♥ A ♠ J ♥ 10 ♠ vinceremo più spesso il


piatto in heads-up piuttosto che in multi way, ma è altrettanto chiaro che questa
mano può incontrare davvero molti flop favorevoli, e quindi vincere anche
piatti più sostanziosi.

Naturalmente per determinare quale sia il modo migliore di giocare una mano è
indispensabile considerare il contesto – quindi stack in gioco, propria
immagine, tipologia di avversari e via discorrendo – tuttavia per avvicinarsi al Pot
Limit Omaha è anzitutto importante capire il reale valore delle mani che
stiamo giocando: evitare di overplayare una mano come A-A-x-x può essere
considerato certamente un buon inizio.

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Tag: assi, Omaha Pot Limit, pot limit omaha, strategia

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Pot Limit Omaha: le statistiche fondamentali dell' HUD - Assopoker

Pot Limit Omaha: le statistiche fondamentali dell’


HUD
Scritto da Piero 'Pierelfo' Pelosi
07/10/2011 10:17 5.695
Per chi gioca a Pot Limit Omaha 6-max nella
variante del cash game, saper interpretare
correttamente le statistiche del proprio HUD
significa sia trarre vantaggio dai leak altrui sia
essere in grado di eliminare i propri: di seguito
verranno quindi presentate alcune di queste
statistiche assieme ad alcuni suggerimenti su
come “leggerle”.

1) VPIP e PFR in rapporto alla posizione


Sappiamo quanto il gioco del Pot Limit Omaha
sia mediamente più loose preflop rispetto al No
Limit Hold’em, ma anche in questa variante
molti dei vostri avversari non saranno pienamente consapevoli
dell’importanza della posizione.

Un primo passo può quindi essere quello di verificare se il proprio VPIP e


PFR cresce man mano che ci si avvicina al bottone, e poi verificare fra quali
dei regular che incontriamo di solito si verifica altrettanto, in modo da capire se
abbia ben chiaro questo punto o meno

2) Won Money at Showdown (W$SD)


Quante volte vinciamo quando arriviamo allo showdown con la nostra mano, e
cosa possiamo ricavare da questa statistica? Solitamente, nel Pot Limit Omaha 6-
max a limiti bassi questo valore dovrebbe essere compreso
indicativamente fra il 50 ed il 55%.

Discostarsi in modo significativo da questo range è indice di leak diversi. Chi


infatti ha un valore troppo basso di Won Money at Showdown significa
che ci arriverà troppo spesso con mani marginali, che evidentemente
avrebbe dovuto foldare prima, o che magari concede troppe free cards. Tuttavia,
anche un valore molto più alto paradossalmente costituisce un limite.

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/pot-limit-omaha-le-statistiche-fondamentali-dell-hud_12444/[17/10/2015 14:39:00]
Pot Limit Omaha: le statistiche fondamentali dell' HUD - Assopoker

Se infatti su un campione molto ampio il nostro valore di W$SD fosse ad esempio


del 68% questo starebbe ad indicare che foldiamo troppo spesso prima del
river, di fatto facendoci outplayare con la mano migliore e arrivando sino in
fondo soltanto con punti davvero molto forti, ovvero spesso vincenti.

3) Le statistiche fondamentali al river: fold to river bet ed AF


Il river è una delle streets decisive del Pot
Limit Omaha, sia perché le puntate e il piatto
saranno consistenti sia perché l’equity della
vostra mano sarà ormai “definita” rispetto a
quella del vostro avversario.

Il nostro “fold to river bet” dovrebbe


attestarsi fra il 54% ed il 66%: un valore più
basso significa che siamo troppo “curiosi”, un
valore alto che ci facciamo outplayare o
arriviamo nell’ultima streets con mani troppo
deboli, che probabilmente avremmo già dovuto
foldare.

L’Aggression Frequency è infine data fra il rapporto tra le azioni aggressive


(puntare o rilanciare) e quelle passive, quindi chiamare una puntata altrui: un alto
valore di “river AF” sta ad indicare che il vostro avversario predilige aggredirvi in
caso senta debolezza, e preferisca foldare o rilanciare con mani con cui si sente
battuto piuttosto che limitarsi a chiamare.

Questo significa che ad esempio se vi trovate fuori posizione al river contro un


avversario che ha river AF pari a 5 dovreste optare per un check/call (mixandolo
occasionalmente con un check/raise in bluff) piuttosto che per un bet/fold, perché
così facendo il vostro avversario folderà molte delle mani che battete e vi
rilancerà con quelle migliori, oltre che con quelle peggiori se stima di
avere fold equity.

Inoltre, se l’aggression frequency di un giocatore è molto più alta al river che


nelle altre streets prestate attenzione al board e in caso di busted draw
aspettatevi di assistere molto spesso a dei bluff.

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Pot Limit Omaha: le statistiche fondamentali dell' HUD - Assopoker

Tag: cash game, cash game online, pot limit omaha, varianti di poker

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Omaha Archives - Assopoker

Omaha
Quattro carte in mano, ma se ne usano solamente un paio: peccato che per vincere a Pot Limit
Omaha non basti certo sapere questo.

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Omaha vs Hold'em: la lettura del board

Pot Limit Omaha High Low: strategia postflop

Pot Limit Omaha High Low: strategia preflop

Pot Limit Omaha: come dovreste prendere le note?

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Pot Limit Omaha: giocare mani con un dangler

Pot Limit Omaha: pregi e difetti della 3bet preflop

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Omaha vs Hold'em: la lettura del board - Assopoker

Omaha vs Hold’em: la lettura del board


Scritto da Emiliano 'Nimitz' Cocco
21/09/2012 07:59 4.654
Una delle chiavi per avere successo nell’
Omaha è la capacità di lettura del board.
Infatti, anche a stakes anche abbastanza alti,
capita spesso che i giocatori ad un tavolo di
Omaha interpretino il board in maniera
piuttosto creativa, utilizzando le carte che più
li aiutano ignorando di fatto la regola
fondamentale delle due hole card più tre
delle cinque community distribuite.
Diamo allora un’occhiata ad alcune situazioni classiche di gioco dove coloro con
meno esperienza (tipicamente quelli che provengono dall’Hold’em) commettono
errori di lettura del board assegnandosi punteggi che in realtà non hanno.

Con una mano come A ♣ A ♠ J ♦ 10 ♥ ed un board K ♣ Q ♣ 7 ♣ 2 ♣ 2 ♦ ,


il player in oggetto non può chiudere colore, in quanto non ha due carte di fiori
in mano ma soltanto un Asso solitario. Non ha centrato nemmeno una scala,
perché dovrebbe necessariamente utilizzare tre delle proprie hole card per
chiudere il punteggio. La mano migliore è quindi composta dai suoi due Assi e
della coppia di 2.

Sul board Q ♥ Q ♦ 7 ♦ 6 ♦ 6 ♣ , il giocatore A mostra K ♦ J ♦ 10 ♠ 9 ♠ e


l’avversario B gira invece Q ♣ J ♣ 8 ♠ 8 ♥ . Chi vince allora il piatto? E con che
mano? Il player A si aggiudica il pot con un flush di quadri al Kappa, mentre
l’oppo B ha soltanto un tris di Q.

Quando si ha una scala o un colore nell’Omaha, ci


sono in verità meno possibilità che qualcun altro
abbia chiuso un full-house se il board presenta
una doppia coppia rispetto ad una soltanto. E
questa situazione chiarisce sicuramente una delle
differenze con il Texas Hold’em: in quest’ultima
specialità, infatti, è assai probabile che qualcuno
abbia beccato il full su quel board vista la

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/omaha-poker-la-lettura-del-board-6312_6663/[17/10/2015 20:18:09]
Omaha vs Hold'em: la lettura del board - Assopoker

possibilità di usare anche quattro delle community


card.

E ancora, con un board 7 ♠ 6 ♠ 5 ♠ 4 ♠ 3 ♠


e con due giocatori che mostrano rispettivamente
A ♠ K ♥ 10 ♦ 9 ♦ e Q♣ J♣ 8 ♠ 8 ♥ ,

quest’ultimo vince la mano con una coppia di


otto, mentre l’altro ha soltanto A-high.

Come avrete già compreso, senza una buona pratica ci vuole un certo tempo per
determinare quale punteggio si è chiuso e quale sia il più alto in caso di
showdown. Il consiglio è quindi di esercitarsi parecchio nella lettura dei board,
onde evitare d’incappare in errori costosi soprattutto nel gioco online, dove è
risaputo che l’azione al tavolo procede a ritmi decisamente elevati.

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Tag: board, mani di partenza, Omaha, Omaha Pot Limit

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Pot Limit Omaha High Low: strategia postflop - Assopoker

Pot Limit Omaha High Low: strategia postflop


Scritto da Piero 'Pierelfo' Pelosi
12/01/2010 04:43 5.038
Abbiamo parlato nel precedente articolo
della strategia da utilizzare nel Pot Limit
Omaha Hi/Lo – altrimenti detto PLO8 – in
fase preflop. Oggi entriamo nel vivo,
analizzando il gioco postflop di questa
variante molto tecnica ed appassionante del
texas hold’em.

Nonostante infatti l’azione al flop sia


importante, le tue decisioni fondamentali verranno probabilmente nelle streets
successive.
L’errore più comune fatto dai principianti che si avvicinano al PLO8 consiste ad
esempio nel fare una puntata pari al piatto quando in mano non hanno che un
progetto nut per il low, quindi con a terra una carta alta e due basse. Questo può
certamente scoraggiare altri giocatori che abbiano A-2, ma il problema sta nel fatto
che chiunque abbia un forte draw o una made hand per il punto high e la
possibilità di un progetto anche per il punto low metterà contento tutto ciò che ha
nel mezzo. Vi troverete così a giocare per solo un quarto del piatto, e quando
sarete scooped non otterrete neanche quello.

Senza un draw molto forte (generalmente, che contenga almeno 12 outs al flop) o
un punto chiuso forte per il punto high è molto meglio in una situazione come
quella di rivalutare il tutto al turn. Nel caso di un’altra carta alta infatti il
vostro progetto nut low perde molta forza e potrete abbandonare la mano senza
che vi sia costato molto, ma potreste anche concretizzare il vostro progetto per il
low oppure avere del potenziale per una buona mano high.

Il numero dei giocatori coinvolti nel piatto condiziona a sua volta il modo in cui
giocherete sia mani high che low. Con tre giocatori nel piatto, ad esempio, dovrete
giocare il punto low con cautela, perché è probabile che possa averlo anche
qualcun altro. Al contrario, nel caso in cui abbiate un forte punto high
dovrete fare in modo di ingrossare il piatto, perché guadagnerete di più nel
caso entrambi gli altri giocatori abbiano una mano low.

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/pot-limit-omaha-high-low-strategia-postflop-40650_3786/[17/10/2015 20:19:07]
Pot Limit Omaha High Low: strategia postflop - Assopoker

Come detto, questo gioco presenta delle differenze a livello di strategia se giocato
in torneo o nella variante cash: il modo di approcciarvisi può essere molto
diverso.
In genere in un torneo si gioca un po’ più chiusi in alcuni frangenti, perché se è
vero che non potremo aspettare le carte per sempre è anche vero che non possiamo
ricaricare, quindi foldare una mano come A-2-7-J senza progetti di colore quando
si è fuori posizione non è affatto un crimine, ad esempio.

Allo stesso tempo, non giocare mani competitive per il punto low, perché
un punto low non c’è sempre, mentre ci sarà sempre un punto high, così come
innamorarsi di una mano che abbia A-2 ma che sul board non presenti un buon
potenziale è altrettanto sbagliato.
Infine, nel caso in cui abbiate una buona mano sia per il punto high che per il low,
preoccupatevi di spingere: spesso sarete in grado di guadagnare l’intero piatto.

Vediamo adesso invece una situazione che vi si può presentare in una partita di
cash game, presupponendo un tavolo con nove giocatori, ai limiti €1/€2, con
200€ di stack. Voi avete A ♠ 3 ♥ 4 ♥ 6 ♠ e dopo un limp in middle position
decidete di rilanciare fino al piatto. Per quanto detto prima e trovandovi voi in
posizione il rilancio è la cosa giusta. Chiamano sia il Big Blind che il limper, e si
viene perciò a formare un piatto a tre giocatori.
Il flop è K ♠ J ♥ 5 ♣ , e gli altri due giocatori fanno check. Qui anche voi
dovrete fare check, perché il flop non ha dato grosse potenzialità alla vostra mano,
ma il turn potrebbe cambiare le cose.
Il turn è infatti un 6 ♥ , ed il Big Blind punta 22€ in un piatto di 28€, il giocatore
in middle position ci pensa e chiama a sua volta. Il turn vi ha molto aiutato,
dandovi diversi progetti, ma dovrete limitarvi a chiamare perché soltanto un 2

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/pot-limit-omaha-high-low-strategia-postflop-40650_3786/[17/10/2015 20:19:07]
Pot Limit Omaha High Low: strategia postflop - Assopoker

che non chiuda un progetto di colore vi darebbe il nuts, mentre il Big Blind
sembra avere una mano già forte o un draw con diversi out il limper non sembra
altrettanto pericoloso.

Il river è un 2 ♣ , perfetta per voi come carta, ma entrambi checkano. Nonostante


sembra che nessuno dei due abbia una scala, potrebbero avere un A-3. Voi puntate
circa il piatto, il Big Blind dopo aver pensato a lungo chiama mentre il limper
folda. Il vostro avversario mostra A ♣ 4 ♠ K ♣ J ♦ per una doppia coppia come
punto high ed un low formato da 6-5-4-2-A, ma voi siete in grado di fare scoop,
ovvero di vincere l’intero piatto grazie alla vostra scala ed un punto low migliore,
dato da 6-5-3-2-A.

Il vostro avversario è dunque stato sfortunato, ma il suo più grande errore è stato
quello di trovarsi in gioco – per giunta fuori posizione – con in mano A-4.

Tratto da pokerplayer.co.uk

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Tag: Pot Limit Omaha H/L, Pot Limit Omaha high low, rivalutare tutto al turn,
scoop, strategia postflop

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Pot Limit Omaha High Low: strategia preflop - Assopoker

Pot Limit Omaha High Low: strategia preflop


Scritto da Piero 'Pierelfo' Pelosi
11/01/2010 08:10 7.106
La cosa più importante a cui dovete pensare per
approcciarvi correttamente a questa variante
riguarda la selezione di mani con cui giocare. Il
Pot Limit Omaha H/L è infatti un gioco in cui
ciascun player dispone di quattro carte personali,
di cui – come in tutte le varianti di Omaha – è
obbligato ad usarne due, quelle che naturalmente
formano il punto migliore.

Tuttavia si tratta di un gioco in cui il piatto viene diviso: metà piatto viene
destinato al giocatore che mostra il punto più alto, mentre l’altra metà va al
giocatore che mostra la combinazione di cinque carte più bassa,
combinazione come detto data da due carte personali più tre presenti sul board.
Va da sé che la combinazione più bassa è quella formata da A-2-3-4-5, che vale sia
come nut low (definito wheel) che come scala al cinque, una combinazione che
quindi è in grado di vincere entrambe le metà del piatto. Un punto è eleggibile
come low nel momento in cui è formato da carte non accoppiate comprese dall’A
all’8 incluso: il fatto che possano eventualmente essere in scala o a colore le rende
comunque valide.

E qui possiamo introdurre un altro dei concetti chiave di questa variante, ovvero:
l’obiettivo è sempre quello di fare scoop, vale a dire di vincere sia il
piatto high che il piatto low, obiettivo che potremo raggiungere solo se
selezioneremo adeguatamente le mani di partenza. Ne segue anche che quelle
che possono essere considerate mani buone nell’Omaha difficilmente lo sono anche
nell’Omaha high/low.
Il fatto che a volte nessun punto sarà eleggibile come low (perché questo accada
occorre che comunque vi siano sul baord almeno tre carte diverse pari o inferiori
all’otto) non ci deve ingannare: se punteremo a giocare con mani di partenza
buone solo per combinazioni high nel migliore dei casi vinceremo soltanto metà
piatto, o peggio ancora saremo quartered, ovvero vinceremo un quarto del
piatto perché il nostro avversario avrà un punto high pari al nostro.

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/pot-limit-omaha-high-low-strategia-preflop-40606_3779/[17/10/2015 20:19:37]
Pot Limit Omaha High Low: strategia preflop - Assopoker

La mano migliore di partenza di questo gioco è per questo AA23 double suited,
quindi ad esempio A ♣ A ♦ 2 ♣ 3 ♦ , questo perché una mano simile contiene
una coppia d’assi, due combinazioni possibili per un progetto di colore nut e le tre
carte più basse ideali per avere un progetto nut low.  Questo infatti è un altro
concetto fondamentale di questa variante,  nei tornei ed in misura ancora
maggiore nel cash game: l’obiettivo è sempre quello di conseguire il punto nut,
od il second nut, vale a dire una combinazione di carte imbattibile o quasi. Infatti,
inseguire progetti deboli (scale basse, colori al J, un low come 8-7-6-5-4) in questa
variante è il male assoluto, perché vi porterà inevitabilmente a scontrarvi con
punti migliori del vostro. E quindi a perdere.

La mano indicata sopra ce l’avrete comunque di rado. In genere, una mano come
A-A-x-x (dove al posto di x vi siano carte dal 2 al 5) vanno considerate monster
hands e devono essere giocate aggressivamente, in quanto danno la possibilità di
vincere entrambe le metà del pot. Di solito, da una buona starting hand vi
aspetterete che contenga A-2, perché consente di avere il nut low, ma è importante
che sia associata a carte altrettanto forti. Una mano come A-2-3-K double suited è
assai meglio di A-2-9-J senza progetti di colore.

La presenza di un’altra carta bassa come un tre è fondamentale, e possiamo


vederlo esaminando proprio le due mani appena proposte. Su di un flop 5-6-8
entrambe le mani proposte hanno il nut low (ovvero A-2-5-6-8), tuttavia cosa
succederebbe se cadesse un 2 al turn? Che la mano A-2-9-J, avendo accoppiato il
2 e non avendo altre carte eleggibili per il low sarebbe stata counterfeited rispetto
ad A-2-3-K: il miglior low per la prima mano diventerebbe infatti 8-6-5-2-A, ma
l’altra mano potendo usare il 2 sul board e l’A-3 in mano formerebbe un low
migliore con A-2-3-5-6, vincendo quindi il piatto low. Questo vi mostra come una
mano contenente A-2 ma con carte che l’accompagnano mediocri, che
non abbia progetti di colori o altro (come appunto A-2-9-J off) può comunque
essere giocata, ma presenta dei difetti e va quindi giocata con cautela.
Anche progetti di low con carte come 2-3 o A-4 in mano potrebbero portarvi
spesso ad avere la seconda mano migliore, il che è naturalmente un disastro.

Mani con cui dovreste rilanciare in posizione sono ad esempio A-3-4-6 double
suited o A-2-Q-Q, mentre sono pessime mani come 6-7-8-9 o 4-5-6-7, in quanto
non sono ideali né per un nut low né per un nut high. Il nove in particolare è la
carta peggiore in questa variante, perché non sarà quasi mai buona per un punto
high e non è eleggibile per un progetto low. Una mano come A-2-K-Q senza alcun
progetto di colore è molto migliore da rilanciare di una come 6 ♥ 7 ♥ 8 ♣ 9 ♣ ,

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Pot Limit Omaha High Low: strategia preflop - Assopoker

ad esempio.

Dopo aver analizzato quindi qual’è la strategia preflop nel Pot Limit Omaha H/L e
le sue mani di partenza (starting hand), nel prossimo articolo esamineremo invece
la strategia postflop migliore da adottare nella variante del Pot Limit Omaha
high/low.

Tratto da pokerplayer.co.uk

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Tag: cash game, mani di partenza, Pot Limit Omaha H/L, Pot Limit Omaha high
low, scoop, starting hand, strategia preflop, wheel

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Pot Limit Omaha: come dovreste prendere le note? - Assopoker

Pot Limit Omaha: come dovreste prendere le note?


Scritto da Piero 'Pierelfo' Pelosi
24/07/2013 12:49 2.041
Nel poker essere in possesso delle giuste informazioni può davvero fare la
differenza: prendere note in modo corretto è quindi fondamentale, ma come
dovrebbe farlo chi gioca a Pot Limit Omaha?

Come al solito è possibile classificare i giocatori in varie tipologie,


etichettandoli con un colore specifico: un regular capace potrà quindi essere
etichettato con il rosso, uno medio con il giallo ed uno scarso con il blu,  mentre
ad un fish completo potrebbe essere associato il rosa, o potremmo etichettare in
verde un giocatore loose passive.
Questo ci aiuterà molto anche nella table selection, poiché in pochi secondi
dovremmo renderci conto di quanto sia profittevole o meno sedersi ad un certo
tavolo.

Note colorate: non tutte sono ugualmente utili…


Tom “5carab” Coldwell, che si è specializzato in questa variante, sottolinea
l’importanza di prendere note in particolare sulle tendenze dei nostri
avversari al river, una street davvero importante.

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/pot-limit-omaha-come-dovreste-prendere-le-note_21719/[17/10/2015 20:20:01]
Pot Limit Omaha: come dovreste prendere le note? - Assopoker

“Si tratta della street dove le puntate sono più sostanziose, ed in cui c’è più denaro
in ballo – sottolinea – quindi voglio sapere con cosa i miei avversari
puntano, e con che genere di mani chiamano“.
Secondo Tom infatti molti giocatori tendono a non puntare se non mani davvero
forti, oppure non bluffano abbastanza spesso i missed draw. Parallelamente, è
interessante sapere se una volta al river si arrendono spesso di fronte a
una puntata o se chiamano relativamente light, in modo da comportarsi di
conseguenza.
E’ possibile anche “colorare” le statistiche del proprio HUD in base a
determinati valori: in questo modo ci basterà uno sguardo per capire ad
esempio quanto spesso il nostro avversario arrivi allo showdown o sia aggressivo,
tutti elementi spesso di cruciale importanza per poter prendere la decisione
migliore.

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Tag: pot limit omaha

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Pot Limit Omaha: cosa sono le contro reversed implied odds? - Assopoker

Pot Limit Omaha: cosa sono le contro reversed


implied odds?
Scritto da AP Team
07/09/2013 05:59 1.865
Contro reversed implied odds, che
saranno mai? E’ un gioco di parole, ma
descrive una situazione comune nel Pot
Limit Omaha, in cui andiamo a sfruttare
l’aggressività postflop degli avversari a
nostro vantaggio.

A coniare questa strana espressione è stato


“ZenFish“, professionista che si dedica da
anni al poker online ed al Pot Limit
Omaha, e che analizza una situazione
ricorrente, quella in cui ci chiediamo se
sia meglio bet/foldare o
check/callare al flop, quando siamo gli
original raiser ma ci troviamo fuori
posizione.

Nella mano presa ad esempio abbiamo aperto il gioco dallo small blind dopo all
fold al PL2000, con in mano A ♥ 10 ♥ Q ♦ 2 ♠ , ed il big blind ha chiamato.
Il flop è 5 ♣ Q ♠ 4 ♣ . La nostra mano non è male, abbiamo infatti top pair ed
un backdoor di scala nuts. E’ vulnerabile, troppo buona per check/foldare, e se
puntiamo abbiamo paura che il nostro avversario possa rilanciare
spesso sia per valore che in bluff, rendendoci la vita difficile nelle street
successive.

Bilanciare quindi il nostro range di check/call e di bet/fold non è banale, specie a


certi livelli contro giocatori competenti. Questa è la ricetta di “ZenFish“.

“Su un flop simile, se siamo di fronte a un avversario capace verremmo puniti


troppo spesso se puntiamo ogni volta che hittiamo un pezzo del board – premette
– non vedo grossi problemi nel check/callare in situazioni simili, ci
capiterà spesso di avere mani con equity decente e qualche out, ma non così forti”.

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/pot-limit-omaha-cosa-sono-le-contro-reversed-implied-odds_22221/[17/10/2015 20:20:31]
Pot Limit Omaha: cosa sono le contro reversed implied odds? - Assopoker

Secondo ZenFish, dovremmo puntare sia mani molto forti che altre con
troppi pochi out e non abbastanza buoni, con le quali staremmo
bet/foldando.

Dovremmo invece check/callare – inserendo evidentemente dei check/raise sia per


valore che in bluff – tutta una serie di mani medie, che magari non hanno troppi
out ma che per contro possono regalarci un punto nuts, ed è qui che entrano in
gioco quelle che lui chiama contro reversed implied odds.

“Il fatto che il nostro range di check/call possa essere in generale un po’ debole
non è un problema enorme. Se abbiamo out ad un punto forte, una volta che
compaiono il nostro avversario rischia sempre di essere punito, se
proverà a bluffare troppo spesso tra turn e river“.

Questo quindi proteggerà in generale il nostro range di check/call, che


non potrà essere aggredito sistematicamente su ogni carta scary, perché potrebbe
essere uno degli out che stavamo aspettando.

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Tag: cash game, pot limit omaha, reversed implied odds

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Pot Limit Omaha: giocare mani con un dangler - Assopoker

Pot Limit Omaha: giocare mani con un dangler


Scritto da Piero 'Pierelfo' Pelosi
23/02/2013 10:12 8.012
Nel Pot Limit Omaha, viene definito
“dangler” una carta che non si combina bene
con le altre tre presenti nella vostra mano:
poiché è fondamentale avere in mano quante
più combinazioni possibili capaci di
hittare il board, è evidente che la presenza di
un “dangler” riduce in modo drastico le vostre
possibilità.

Solitamente, l’errore che commettono i


principianti consiste nel non riuscire a capire
la reale forza delle mani che stanno
giocando: un fraintendimento che nel lungo
periodo può costare davvero caro.

Prendiamo ad esempio una mano come K ♥ Q ♦ 10 ♣ 3 ♠ . Nel nostro caso,


evidentemente, il “dangler” è il 3 ♠ , che nulla ha a che fare con la nostra mano
e le sue possibili combinazioni.

Se andiamo a vedere la reale forza di una mano simile su una scala da 0 a


100 – dove la mano migliore è A ♥ K ♥ A ♠ K ♠ e la peggiore 2 ♥ 2 ♦ 2 ♣
2 ♠ – scopriamo che ottiene un punteggio di appena 24.1.

In altre parole, tre volte su quattro ci verrà data una mano migliore
rispetto a quella descritta. Per capire quanto il dangler influisca negativamente
sulle sue potenzialità, esaminiamone una solo apparentemente simile.

Una mano come K ♥ Q ♦ 10 ♣ 8 ♠ ottiene un


punteggio sulla medesima scala di 55.2, ovvero
oltre il doppio, questo perché l’ 8 ♠ diventa una
carta capace di legare tanto con la Q ♦ che con il
10 ♣ .

La stessa mano suited – ovvero K ♥ Q ♥ 10 ♣


8 ♠ – ha un punteggio pari a 83.7, che diventa di

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/pot-limit-omaha-giocare-mani-con-un-dangler-6390_6811/[17/10/2015 20:21:15]
Pot Limit Omaha: giocare mani con un dangler - Assopoker

92.9 nel caso la mano sia double suited, ovvero


K ♥ Q ♦ 10 ♥ 8 ♦ .

Un esempio tanto semplice come quello riportato è già


sufficiente per mettere in guardia sulla reale forza di una mano che presenti un
dangler, ed implicitamente fa capire quali elementi debbano essere
considerati nel valutare la nostra mano come giocabile o meno.

Naturalmente, questo non significa che una mano come quella riportata all’inizio
debba essere giudicata come ingiocabile a prescindere: come sempre, dipende
dalla specifica situazione.

Elementi come la nostra posizione, il fatto che ci si trovi ad un tavolo 6max


piuttosto che full ring o il nostro edge postflop possono risultare decisivi in
questo senso.
In ogni caso, la prossima volta che ad un tavolo di Pot Limit Omaha vi verrà
servita una mano che a prima vista vi appare giocabile, potrete avere qualche
elemento in più per realizzare se le cose stiano davvero così.

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Tag: altre varianti, dangler, pot limit omaha, strategia, varianti di poker

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Pot Limit Omaha: pregi e difetti della 3bet preflop - Assopoker

Pot Limit Omaha: pregi e difetti della 3bet preflop


Scritto da Piero 'Pierelfo' Pelosi
08/03/2013 07:33 7.031
In una interessante discussione comparsa su
2+2, sono stati espressi pregi e difetti del
3bettare preflop nel Pot Limit Omaha,
prendendo come contesto di riferimento il cash
game ai limiti bassi, indicativamente fino al
NL50.

Lo spunto “provocatorio” era il seguente: è


possibile battere profittevolmente questi
limiti senza ricorrere alla 3bet preflop,
agevolati in questo dalle lacune tecniche dei
nostri avversari?

Partiamo da un presupposto banale, ovvero che


– a differenza di quanto accade nel No Limit Hold’em – nel Pot Limit Omaha,
limitatamente al preflop, nessuna mano è favorita in modo eclatante
rispetto ad un’altra.

Contro avversari decenti, 3bettare un loro rilancio con una mano idonea ci
garantirà di poterli stackare più spesso, in quanto un loro errore arriverà a
costargli più caro, ed inoltre per ipotesi la nostra edge postlop nei loro confronti
non è così marcata, a differenza di quanto accada contro un giocatore scarso.

In quest’ultimo caso, infatti, le premesse sono diverse. Da un lato, il nostro


edge postflop è superiore, dall’altro oppi scarsi tenderanno a far finire tutti i
loro soldi nel piatto con più facilità anche in un semplice piatto raisato,
piuttosto che 3bettato. Inoltre, 3bettando la nostra mano preflop, stiamo
consentendo ad un giocatore con grosse lacune postflop di mettere più soldi
nel piatto, quando non è così sfavorito.

L’alternativa proposta sarebbe quella di non 3bettare un range wide contro


questi avversari, in modo da giocare postflop piatti più piccoli, nei quali tuttavia
quando hitteremo bene non avremo grosse difficoltà a mettere l’avversario ai resti.
Ovviamente, ipotizzando che i nostri avversari siano scarsi e giochino

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/pot-limit-omaha-pregi-e-difetti-della-3bet-preflop-5720_5811/[17/10/2015 20:21:54]
Pot Limit Omaha: pregi e difetti della 3bet preflop - Assopoker

100x.

Si tratta di una proposta controintuitiva interessante, in un gioco notoriamente


molto aggressivo, ma che presenta alcuni difetti.

A questi livelli, ad esempio, non di rado i giocatori sono molto loose


preflop ma hanno grossi leaks postflop. Diversi players dei limiti medio
bassi presentano statistiche come 65/30, con altissime percentuali di fold to-
cbet al flop e/o di second barrel al turn.  In questo caso, non 3bettare
preflop sarebbe un grave leak, perché spesso le mani con cui i nostri avversari
saranno disposti a flattare saranno pessime, mancheranno il board e molleranno il
piatto senza opporre grossa resistenza.

Naturalmente questi restano spunti di un tema decisamente complesso, ma


che non mancheranno di far riflettere tutti coloro che hanno intenzione di fare del
Pot Limit Omaha cash game il proprio main game in futuro.

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Tag: cash game, pot limit omaha, strategia, varianti di poker

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Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (8° parte) - Assopoker

Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (8° parte)


Scritto da Emiliano 'Nimitz' Cocco
13/01/2011 16:48 5.464
Per il gioco al flop nel Pot Limit Omaha,
scopriamo cosa ci consiglia NOFX_PUNK –
nella sua guida strategica – partendo dai
consigli di base e proseguendo con i tipi di
punteggi ottenibili sulle prime tre community
card.

“A seconda che siate stati voi od un altro a


rilanciare pre-flop, ciò farà parecchia differenza sul come giocare una mano al
flop. Se avete open-raisato e il piatto è short-handed, di base considerate l’idea
di uscire puntando anche se la vostra starting hand non è migliorata.

Naturalmente con le dovute eccezioni, perché se ad esempio vi trovate in un piatto


con altri due avversari ed in mano avete A ♦ A ♠ -x-x ma il flop è Q ♣ J ♣ 10 ♥
con un flush draw di cui non avete carte, sarà meglio checkare e lasciare che gli
altri due battaglino per i soldi. Se invece il flop dovesse essere Q ♣ 7 ♠ 3 ♥ ,
effettuate pure la vostra c-bet.

Quest’azione aggiungerà un po’ di deception al vostro gioco e vi permetterà di


prendervi più piatti uncontested. Inoltre, otterrete più action sulle vostre mani che
hanno hittato forte sul flop. Quanto allo slowplay, dimenticatevene
completamente: le free card nell’Omaha possono costare decisamente più caro
rispetto al Texas Hold’em.

Doppia coppia:
Questo è un punteggio difficile da giocare nell’Omaha, perché è sì una mano forte
ma non abbastanza da poter finire ai resti in tutta tranquillità. In generale,
dovreste avere almeno la top two pair per pensare di dare azione al flop: ci sono
infatti troppe possibilità di essere battuti sulle street successive con le doppie
coppie più basse. Se sul board figurano progetti di scala o di colore, e la vostra
puntata viene chiamata, affidatevi al vostro giudizio circa la possibilità di bettare
anche al turn.

Considerate sempre il tipo di avversario che avete di fronte, e puntate se pensate

http://www.assopoker.com/strategie-di-poker/omaha/pot-limit-omaha-guida-completa-al-gioco-8-parte-6913_7835/[17/10/2015 20:27:55]
Pot Limit Omaha: guida completa al gioco (8° parte) - Assopoker

che l’oppo possa continuare a inseguire il suo draw così da indurlo ad


abbandonare l’idea. Nell’Omaha, di solito, quando qualcuno calla al flop è su un
progetto, anche se talvolta ha un bottom set o una two pair debole che non vuole
foldare.

Set
Poiché abbiamo in precedenza consigliato di evitare le small pocket pair, non
dovreste ritrovarvi troppo spesso in situazioni di set vs over-set. Se avete
rilanciato pre-flop, puntate praticamente sempre se hittate il tris al flop. Sarà
invece raramente sbagliato bettare col top set in un piatto short-handed anche se
il board appare pericoloso. Ricordatevi che ogni volta che chiudete un punteggio
simile avrete circa il 34% di possibilità di migliorare al full-house fra il turn ed il
river.

Ad esempio: se avete rilanciato con K ♠ K ♦ 7 ♠ 6 ♦ e sul flop arrivano K ♥


J ♥ 9 ♠ per un flush draw che non avete, puntate e aspettatevi dell’action. Gli
altri dovranno avere un Q ♥ 10 ♥ -x-x per giocarvi contro tranquillamente.”

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Tag: guida completa, pot limit omaha, strategia

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