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Comitato Strada Parco Bene Comune

segnalazione in materia di rifiuti e di potenziale contaminazione dei luoghi

Spett.li
Comune di Pescara
Servizio Vulnerabilità del Territorio e Qualità dello Sviluppo
Via pec protocollo@pec.comune.pescara.it

Comune di Montesilvano
Via pec amministrativo@comunemontesilvano.legalmail.it

e per opportuna conoscenza, ai seguenti Enti


A.R.T.A. ABRUZZO Distretto Provinciale di Chieti
dist.chieti@pec.artaabruzzo.it

ASL di Pescara - Servizio Igiene Epidemiologia e Sanità Pubblica


aslpescara@postecert.it

Regione ABRUZZO - Dip.to Territorio e Ambiente DPC026 - Servizio Gestione Rifiuti e Bonifiche
e Direzione Generale DRG
drg@pec.regione.abruzzo.it
dpc026@pec.regione.abruzzo.it

Provincia di PESCARA - Corpo di Polizia Provinciale


provincia.pescara@legalmail.it
poliziaprovinciale@pec.provincia.pescara.it

Il COMITATO STRADA PARCO BENE COMUNE, con sede legale in Pescara, Via
Enrico Toti n. 52, in persona del Presidente in carica Dott. Ivano Angiolelli, costituito con
atto notarile per Notar Grazia Buta del 16 aprile 2021, pec ivanoangiolelli@pec.it,
rappresenta e significa quanto segue

Premesso che

1. Con delibera di Giunta Regionale del 10 febbraio 2022, n. 59 è stato approvato


l’aggiornamento dell’Anagrafe regionale dei siti sottoposti a procedura di bonifica
e dei siti potenzialmente contaminati ai sensi dell’art. 240, co. 1, lett. d) del D.lgs.
152/06 e s.m.i. LAll. 2 (ad oggetto elenco dei siti potenzialmente contaminati)
contiene il seguente riferimento

Preso atto

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2. del “Piano operativo di bonifica stralcio 1B Terminal Bus” redatto a marzo


2023 (1) su iniziativa di soggetto non responsabile (Comune di Pescara) recante:

➢ “l’analisi storiografica del sito, le stratigrafie disponibili e i dati riportati nell’atto


d’acquisto del 23/07/2001, consentono di individuare tre aree potenzialmente
critiche, correlate oggi a sorgenti secondarie, ovvero a lenti di terreno contaminato
che a sua volta può contaminare la falda sotterranea (…), che sono:

‒ l’ex fabbricato manutenzione locomotori, nella porzione nord (individuato


catastalmente nell’atto di compravendita al foglio n. 20 particella n. 102 sub. 3);

‒ il distributore di benzina (individuato catastalmente nell’atto d’acquisto al foglio n.


20 particella n. 30);

‒ il tracciato ferroviario che occupava gran parte dell’area”;

➢ la accertata presenza di un “materiale antropico nero” e dato atto che “la criticità
rilevante del caso è costituita dalla presenza di materiale antropico in sito,
rinvenuto anche in orizzonti di insaturo profondo che, sulla base degli esiti analitici
disponibili, in alcuni casi è classificabile come sorgente e in altri casi non è
classificabile come sorgente di contaminazione”;

• l’esito del test di cessione a quale è stato (parzialmente) sottoposto il citato


materiale antropico:

“dai risultati analitici del test di cessione (DM 05/02/98) effettuato sul materiale
antropico nero (con caratterizzazione come rifiuto), confrontati con i limiti dell’all. 3

1
https://ambiente.comune.pescara.it/wp-content/uploads/2023/03/Progetto-di-bonifica-242bis-Stralcio-
1B-28-marzo-signed.pdf

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al DM 05/02/98 e della tab. 2 acque sotterranee (All. 5 P. IV D.Lgs. 152/069), sono


stati rilevati superamenti dei seguenti parametri COD, arsenico e piombo: …”;

“i superamenti di arsenico e piombo invece sono indicatori di contaminazione


nelle acque. Considerando la direzione prevalente della falda si evidenzia come, in
questa zona, il materiale antropico nero si configuri come sorgente della
contaminazione delle acque sotterranee”;

“tutto il materiale antropico nero verrà rimosso in quanto “sorgente”: tutti i


campioni analizzati rilevano dei superamenti nel test di cessione per i
parametri arsenico e piombo” (2);

• la previsione di realizzare la bonifica nei seguenti termini:

“il materiale antropico che risulta sorgente di contaminazione per lisciviazione in


falda viene rimosso per conseguire la bonifica della falda, a prescindere dalla
necessità di uno scavo per la successiva riqualificazione urbanistica” (3);

“in base alle stratigrafie e alla suddivisione dell’area con i poligoni di Thiessen, la
stima di materiale antropico nero, fonte di contaminazione, ammonta a circa 4.856
metri cubi. La rimozione di tali riporti comporterà un fabbisogno di riempimento per
lo stesso volume, al netto del pacchetto di fondo della pavimentazione stradale”;

“gli scavi per la rimozione del materiale antropico nero saranno spinti fino ad una
profondità che arriva fino a 3 metri dal piano campagna”.

3
Alle pagg. 12 e 14 si legge quanto segue:
“dai sondaggi effettuati è emersa una stratigrafia composta da materiale antropico nero (classificato
organoletticamente in sede di ispezione congiunta con ARTA come rifiuto), materiale di riporto e
terreno””;
“abbiamo quindi un quantitativo stimato in banco di 4.856 mc circa di materiale antropico nero e di circa
3.330 mc di materiale di riporto”. Analogamente a pag. 16.

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“tutto il materiale antropico nero verrà escavato per tutta la sua profondità, sia nella
zona insatura, sia nella zona satura, con stoccaggio in cumuli nell’area di deposito
temporaneo dei rifiuti; sia la base di appoggio dei cumuli, sia i cumuli stessi, saranno
protetti mediante la posa di teli in polietilene”;

3. del piano di caratterizzazione redatto in data 28 marzo 2023 (4) avente ad


oggetto il primo lotto (5), con superficie pari a circa 78.000 mq. (a sua volta articolato in:
‒ 1A, area destinata alla realizzazione di un silos per parcheggi nella zona sud; ‒ 1B,
area destinata a verde pubblico, nella zona centrale; ‒ aree adibite a viabilità, parcheggi
e a terminal autobus), nel quale è stato accertato e dato atto che:

➢ nel 1988 è stata completata la realizzazione della nuova stazione ferroviaria in


arretramento rispetto alla posizione precedente e “l’analisi storiografica del sito, le
stratigrafie disponibili e i dati riportati nell’atto d’acquisto del 23/07/2001, consentono di
individuare alcune funzioni/aree potenzialmente critiche (APC) nell’immobile
pervenuto, francamente correlabili alle attuali sorgenti secondarie, ovvero alle porzioni
di terreno e matrici solide che sono connotate da superamenti delle concentrazioni soglia
di contaminazione e che hanno interagito con la falda:

l’ex fabbricato manutenzione locomotori e l’area prospiciente alla manutenzione,

il distributore di benzina,

il fascio binari”;

4
https://ambiente.comune.pescara.it/wp-content/uploads/2023/03/Piano-di-caratterizzazione-area-di-
risulta-28-marzo-signed.pdf
5
mentre “Il 2° lotto sarà oggetto di un successivo piano di caratterizzazione”.

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➢ “La caratteristica saliente del sito è la presenza di materiale antropico nero in


quantità tale da non consentire l’assimilazione dell’orizzonte stratigrafico indagato a
matrice di riporto. Le origini di questo materiale antropico possono essere varie: esso si
potrebbe configurare o meno come rifiuto nel caso in cui si individuassero nel materiale
le caratteristiche del basalto/porfido. Sempre come riferimento normativo si richiama
l’allegato 10 al DPR 120/17, che ai fini della classificazione riporto/rifiuto specifica che il
materiale antropico da considerare come rifiuto debba essere diverso da quelli derivanti
da prospezioni, estrazioni di miniera o di cava che risultano geologicamente distinguibili
dal suolo originario presente in sito (es. strato drenante costituito da ciottoli di fiume, o
substrato di fondazione costituito da sfridi di porfido). Si riporta una foto del porfido
nero/basalto di cui erano costituite le mattonelle della pavimentazione esterna per
l’accesso ai binari. Il basalto è composto da circa il 50% da ossidi di silicio, con
importanti quantità di alluminio. Altra ipotesi è l’utilizzo come sottofondo o la dispersione
sul fascio binari delle ceneri di carbone. Prima degli anni 80 non erano poche le
locomotive a vapore, con caldaie a carbone. La manutenzione delle caldaie poteva
generare ceneri di carbone. Le ceneri di carbone sono caratterizzate da significative
concentrazioni di metalli pesanti. Le ceneri di carbone sono formate di ossidi di silicio,
ferro, alluminio, titanio, calcio, Magnesio, Manganese, zinco, rame, Cobalto, nichel,
vanadio, fosfati e IPA. La presenza di IPA è un marcatore specifico delle ceneri”. Con
riguardo al suddetto materiale antropico:

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• “la presenza non trascurabile di vanadio – tipico dei combustibili fossili - …”,
“rilevabile anche in cessione”

• “nel corso delle indagini è stato rinvenuto, in diversi sondaggi, un materiale nero
che è stato sottoposto a indagine analitica per la valutazione della natura di
pericolosità/non pericolosità del rifiuto, al quale dovrà essere attribuito un codice
CER in fase di escavo”;

• “sono stati effettuati i test di cessione e sono stati rinvenuti superamenti nei
parametri COD e nichel, rispetto ai limiti dell’all. 3 al Dm 05/02/98, e dei parametri
arsenico, piombo, fluoruri e solfati rispetto ai limiti della tab. 2 “acque sotterranee”
dell’all. 5 alla P. IV del D.Lgs. 152/06”;

• “è stata predisposta una planimetria con la ricostruzione della direzione


preferenziale di falda e la visione d’assieme dei superamenti nelle acque e nella
cessione da rifiuto, al fine di discriminare il rifiuto- sorgente dal rifiuto non
sorgente”.

• come “strategia di caratterizzazione” sono stati previsti anche “ulteriori


prospezioni e accertamenti analitici per la conterminazione dell’area in cui è stato
rinvenuto rifiuto pericoloso, mettendo a fuoco l’età e le modalità dell’abbanco del
materiale antropico nero”;

4. del “parere tecnico” ARTA del 17 aprile 2023, n. 17329 – per entrambi i lotti – è
stata formulata la seguente prescrizione: “tutti i rifiuti presenti … debbono essere
rimossi, compresi quelli nella citata fascia di rispetto. L’esistenza di eventuali
impedimenti alla loro rimozione per cause legate alla sicurezza degli edifici
esistenti, e non superabili con la realizzazione preliminare dei citati accorgimenti
(paratie o altre opere di sostegno), necessita di essere dimostrata tramite
apposita perizia tecnica; - analogamente, la realizzazione dell’edificio
(parcheggio silos) non dovrà essere di ostacolo alla rimozione dei rifiuti nelle aree
adiacenti al lotto 1 stralcio 1A, pertanto dovranno essere previsti già da ora
eventuali problemi di stabilità al parcheggio silos in progetto, che potrebbero
insorgere in ragione della necessità di rimuovere in futuro anche i rifiuti presenti
nelle immediate vicinanze dello stesso, ampliando, qualora necessario,

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l’areale interessato dall’intervento di rimozione dei rifiuti; - la rimozione dei


rifiuti dovrà interessare anche il comparto saturo; …”
5. dei verbali delle conferenze dei servizi istruttoria e decisoria del 5 aprile 2023 e
del 21 dicembre 2022 laddove si dà atto:
- della “comunicazione di potenziale contaminazione ai sensi dell’art. 244 del
D.Lgs. 152/06 e ss.mm. e ii. …” trasmessa dal Comune di Pescara con nota prot.
n. 127852 del 28 settembre 2016;
- dell’Ordinanza Sindacale del 19 ottobre 2016, n.191 di divieto di emungimento
ed uso delle acque di falda nell’area che si estende per una distanza di cento
metri a monte del sito e trecento metri a valle dello stesso;
- dell’avvio del procedimento di individuazione del responsabile della potenziale
contaminazione;

considerato che

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6. Nei documenti progettuali sopra riportati, il lotto II di intervento – in fase di


progettazione – è previsto debba essere esteso anche al di fuori dei perimetri
della ex stazione ferroviaria, interessando l’ex sedime ferroviario (nella
collocazione antecedente all’arretramento della linea ferroviaria Adriatica);

7. nel verbale di conferenza dei servizi istruttoria del 21 dicembre 2022 è stato dato
atto che “dalle indagini effettuate si deduce che verosimilmente le sorgenti di
contaminazione sono da ricondursi alle attività precedentemente svolte sul sito
da parte di RFI” ed il rappresentante dell’ARTA Abruzzo ha espresso l’indirizzo
che “l’approccio deve tendere alla rimozione dei rifiuti interrati in quanto
costituiscono sorgenti di contaminazione primarie, a prescindere dalle
caratteristiche di pericolo intrinseche (anche l’analisi di rischio, che contempla
esclusivamente le sorgenti secondarie di contaminazione, è basato sul principio
che le sorgenti primarie devono essere rimosse)”;

considerato altresì che

8. il sito oggetto dei procedimenti di caratterizzazione e bonifica – nei termini di cui


sopra – risulta collegato, sotto il profilo soggettivo (identico proprietario) e sotto il
profilo storico-funzionale (medesime attività), con l’area coincidente con la
odierna Strada-Parco; precisamente:

- via Castellamare Adriatica nel territorio del Comune di Pescara e

- viale della Liberazione nel territorio del Comune di Montesilvano;

9. il sedime della (attuale) Strada-Parco nella sua intera estensione, coincide –


infatti – con la prosecuzione della linea ferroviaria adriatica precedente
l’intervento di arretramento e dismissione menzionato nel Progetto Operativo di
Bonifica di cui sopra;

10. ancora oggi, la Strada-Parco si presenta con un assetto rialzato/sopraelevato


rispetto al contesto residenziale e viario circostante, con uno sbalzo
sostanzialmente corrispondente e riconducibile alla dismessa linea ferroviaria;
per cui è certo e comunque altamente probabile – anche per quanto a
conoscenza dello scrivente Comitato – che il sedime della Strada-Parco veda,
nel proprio sottosuolo, la presenza di materiali di riempimenti i quali non è

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possibile escludere coincidano con il “materiale antropico nero”, già


qualificato come “rifiuto” nonché come “sorgente primaria di contaminazione” e
come tale soggetto ad una prescrizione di totale rimozione;

11. il rapporto di prova del campionamento SPZ3 – realizzato ai margini del perimetro
della ex stazione ferroviaria ed in corrispondenza del “tracciato ferroviario” di cui
alla (attuale) Strada-Parco – che ha confermato la presenza di un materiale
espressamente qualificato come “rifiuto costituito da sabbia limosa di colore
nerastro con clasti poligenici eterometrici (max. 20-30 mm) di forma da sub-
arrotondata”;” da 1,50 mt. a 3,00 mt. dal p.d.c. (6)

richiamati

12. l’art. 3 ter del D.lgs. n. 152/2006 (Codice dell’Ambiente) sui “principi dell’azione
ambientale” e gli artt. 1 e 2 L. R. 19 dicembre 2007, n. 45 e ss. mm. ii.;

13. per quanto concerne la materia dei rifiuti:

l’art. 192 del D.lgs. n. 152/2006 (Codice dell’Ambiente) sul divieto di abbandono
di rifiuti, sull’obbligo di “rimozione” e avvio a recupero o smaltimento e sul
“ripristino dello stato dei luoghi”;

l’art. 56 L. R. 19 dicembre 2007, n. 45 e ss. mm. ii.;

14. per quanto concerne le procedure di bonifica:

l’art. 240, lett. d) del D.lgs. n. 152/2006 (Codice dell’Ambiente) ai sensi del quale
per “sito potenzialmente contaminato” si intende un sito soggetto ad “operazioni
di caratterizzazione e di analisi di rischio sanitario e ambientale sito specifica”
(funzionali determinare lo stato o meno di contaminazione sulla base delle
concentrazioni soglia di rischio; CSR) e per il quale uno o più valori di
concentrazione delle sostanze inquinanti rilevati nelle matrici ambientali sono già
risultati superiori ai valori di concentrazione soglia di contaminazione (CSC);

l’art. 242, primo comma, secondo periodo del D.lgs. n. 152/2006 (Codice
dell’Ambiente) che impone l’applicazione della “medesima procedura” anche alla
“individuazione di contaminazioni storiche”;

6
https://ambiente.comune.pescara.it/wp-content/uploads/2023/03/Rapporto-indagini-completo.pdf

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le premesse della delibera di Giunta Regionale n. 59/2022 in base alle quali la


Regione Abruzzo persegue politiche che si pongano obiettivi di tutela ambientale
attraverso una puntuale attuazione delle normative nazionali e/o comunitarie di
settore ed anche per la realizzazione degli interventi per la messa in sicurezza
permanente/bonifica dei siti contaminati, ai fini della conservazione e/o ripristino
dei suoli e delle altre matrici ambientali coinvolte;

le conclusioni della medesima delibera in ordine alla “fondamentale importanza”


nell’attuare una costante attività di monitoraggio della situazione ambientale
regionale connessa con la presenza sul territorio di siti con criticità ambientali

l’art. 55 L. R. 19 dicembre 2007, n. 45 e ss. mm. ii.;

richiamato quindi

15. l’onere in caso agli Enti in indirizzo – ognuno per le rispettive competenze – di
attivare ed estendere, senza indugio alcuno, procedure analoghe a quelle già
intraprese dal Comune di Pescara anche all’interno del perimetro della Strada-
Parco (Comuni di Pescara e Comune di Montesilvano).

******

Per tutte le ragioni sopra esposte, il COMITATO STRADA PARCO BENE COMUNE,
con sede in Pescara, Via Enrico Toti n. 52, in persona del Presidente in carica, invia
la presente

SEGNALAZIONE

di possibile presenza di “rifiuti” nel sottosuolo dell’area di sedime della Strada-Parco


via Castellamare Adriatica nel territorio del Comune di Pescara e viale della Liberazione
nel territorio del Comune di Montesilvano e/o di potenziale contaminazione rilevante ai
sensi dell’art. 242, primo comma, secondo periodo del D.lgs. n. 152/2006 (Codice
dell’Ambiente) con onere in capo ai soggetti interessati di provvedere per quanto di
rispettiva competenza.

Con l’occasione si formula una espressa istanza di ricevere la comunicazione di avvio


del/i procedimento/i e si rappresenta la massima disponibilità dei rappresentanti del
Comitato nel contribuire all’individuazione dei punti più utili all’esecuzione di sondaggi e
carotaggi, specie in considerazione del bagaglio di conoscenze storiche dei luoghi.

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Ogni comunicazione potrà essere inoltrata al seguente indirizzo pec


ivanoangiolelli@pec.it.

Dott. Ivano Angiolelli, Presidente del Comitato Strada Parco Bene Comune

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