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OSSERVAZIONI AL PGTU
del Comune di PESCARA
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Osservazioni a PGTU Pescara Pescara 15-03-2019
di G. Di Giampietro, Webstrade.it digiampietro@webstrade.it
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rappresentanti degli altri comuni dell'area vasta del trasporto pubblico urbano (i 5 comuni
dell'area urbana TUA) ed interurbano (i 30 comuni del Piano Tonelli della tariffa unica).
3. REGOLAMENTO VIARIO
Pescara era finora priva di un regolamento viario che stabilisse le regole per la formazione del
primo spazio pubblico che ogni edificio ha di fronte alla sua porta di ingresso: lo spazio stradale.
Con il PGTU, ed il suo Regolamento Viario, ora solo di tipo compilativo e senza disegni ed abachi
tipologici, si è persa l'occasione per dotarsi di uno strumento di riferimento, indispensabile per
guidare la trasformazione e la riqualificazione urbanistica del territorio e delle varie parti dello
spazio stradale.
Sono del tutto carenti le indicazioni sulle diverse componenti di traffico (pedoni, trasporto
pubblico, sosta). Si sarebbero dovute dare indicazioni sull'accessibilità pedonale, l'abbattimento
delle barriere architettoniche, marciapiedi, recinti, attraversamenti, alberature, spazi per lo
smaltimento dei rifiuti, spazi per le biciclette, la sosta, gli arredi. Un'occasione persa per dare
finalmente uno strumento pubblico, trasparente per la riqualificazione dello spazio stradale, anche
ad opera dei privati, con gli interventi sul fronte stradale prospiciente qualsiasi ristrutturazione e
nuova edificazione.
Manca qualsiasi riferimento alla classificazione gerarchica della rete stradale e ad un abaco delle
tipologie stradali.
Non c'è relazione tra la Classificazione della rete stradale (Tav P2, P3) e le prescrizioni del
Regolamento Viario, né c'è alcun riferimento alle scelte urbanistiche da operare (riqualificazione
della Strada Parco e delle proprietà edilizie adiacenti; grandi funzioni urbanistiche del Progetto
Pescara 2029) e tipologie stradali.
4. PARCHEGGI DI INTERSCAMBIO
Localizzare i parcheggi di interscambio all'interno dei confini comunali è una logica vecchia, da
anni 70, quando la Tangenziale iniziava a San Silvestro e terminava a Santa Filomena, pensando ai
camion che venivano da Ortona e andavano a Giulianova. Non si tiene conto della vera
dimensione, oggi, dei flussi di mobilità, e della città reale indicata anche dal Referendum 2014 e
dalla L. R. 27/2018 per l'Istituzione del comune di Nuova Pescara.
Un Piano del traffico (o della Mobilità sostenibile) sicuramente si deve porre l'obiettivo di ridurre il
carico automobilistico che entra in città, riequilibrando la ripartizione modale a favore del
trasporto pubblico. Quindi il parcheggio di interscambio deve fermare il traffico all'esterno della
città centrale e spostare l'utenza sul trasporto pubblico, con strategie e politiche integrate che
incentivano tali comportamenti e scoraggiano l'uso dell'auto in città (limitazioni al parcheggio in
centro, park and ride, pedonalizzazione di parti sempre più estese della città, bicistazioni e punti di
sharing mobility...). Nessun automobilista si ferma a Santa Filomena, sia perchè è ormai già
entrato in città dal ponte sul Saline, e ormai può arrivare in auto in centro, con la speranza di
trovare parcheggio nell'area di risulta della stazione ferroviaria. Infatti il "parcheggio di
interscambio" di Santa Filomena, è quasi sempre vuoto.
I parcheggi dentro il comune di Pescara dovrebbero essere in struttura, come parcheggi
pertinenziali per i residenti, sostitutivi della sosta su strada e per il recupero di uno standard
gravemente carente. Oppure dovrebbero essere lungo gli assi forti del trasporto pubblico, in punti
ad alto livello di servizio dove incoraggiare il Park and Ride, come punti di accesso al trasporto
pubblico per un limitato numero di utenti di aree a domanda debole (delle colline e della periferia
a bassa densità).
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Ma i veri parcheggi di interscambio dovrebbero essere all'esterno, ai terminali delle linee del
trasporto pubblico locale. Non solo a Montesilvano Palacongressi, ma anche a Marina di Città
Sant'Angelo presso la nuova stazione ferroviaria, o a Silvi Stadio.
I parcheggi di interscambio, devono sempre essere associati a un'offerta di alta frequenza del
trasporto pubblico, basato sulle dorsali forti di Bus, BRT, in sede propria, che insieme agli itinerari
ciclopedonali di adduzione, alle linee TPL di alimentazione, alla rete su ferro, rendano la rete del
trasporto pubblico veramente competitiva, conveniente, in grado di catturare la domanda
potenziale di mobilità nell'area metropolitana e ridurre il carico di traffico sulla zona a mare. La
rete BRT ad alta frequenza e sede propria deve arrivare all'esterno dell'area urbanizzata, e così i
parcheggi di interscambio.
Da questa diversa ipotesi, di estensione del servizio ai comuni di seconda e terza corona, del
coordinamento dei parcheggi e reti di adduzione, deriva anche la necessità di riservare il nuovo
ponte sul Saline tra Montesilvano e Città Sant'Angelo, esclusivamente a trasporto pubblico, ciclisti
e pedoni. Ma di questo problema il PGTU non si fa carico, demandandolo al PUT, che non c'è, di un
altro comune che a breve sarà un unico comune con Pescara. E' certo che se si aprirà il ponte alle
auto, queste non si fermeranno a Santa Filomena, ed il lungomare di Montesilvano - Pescara, sarà
la vera tangenziale del traffico automobilistico urbano, con buona pace di ogni ipotesi di
riqualificazione o pedonalizzaione dei lungomare.
(segue TAV P4, PGTU Pescara)
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5. TRASPORTO PUBBLICO
Finalmente, pare ci siano novità sul tema del trasporto pubblico: la parte strategica che mancava
al precedente piano del 2005. Finalmente si prefigura una ristrutturazione del servizio del
trasporto pubblico locale e si parla di linee forti del TPL, di busvie, o BRT busway rapid transit,
individuando il tracciato della prima linea, Montesilvano Palacongressi-Pescara Tribunale in sede
propria sulla Strada Parco, su corsia riservata o in sede promiscua per altri tratti.
Tuttavia, il piano contiene molte affermazioni generiche, senza un'adeguata analisi di domanda e
offerta di mobilità né strategie integrate per far crescere il trasporto pubblico, oggi intorno al 16 %
della mobilità di area. Manca un cronoprogramma degli interventi previsti e un adeguato piano
finanziario per la sua realizzazione. Si rischia che si tratti solo di una dichiarazione d'intenti.
5.1 UN PROCESSO DI PIANO APERTO. Il piano rimanda ai piani di dettaglio l'indicazione delle scelte
operative sul trasporto pubblico, limitandosi ad affermazioni generiche sulla riorganizzazione delle
linee. Il piano vero lo fa la TUA di TONELLI (Agenzia regionale del trasporto pubblico), ma così non
può essere perché tali scelte vanno verificate e rese coerenti con il PUT, il PUMS, il PRG, in un
processo di piano pubblico, trasparente e partecipato.
5.2 LA RIFORMA DELLE LINEE SULL'ASSE STRADA PARCO. E' discutibile, e da verificare con dati
quantitativi (e da discutere in un processo di partecipazione), la scelta ipotizzata di far passare una
sola linea urbana (linea 3) sull'asse Strada Parco, conservando il percorso, su altre strade parallele,
di altre linee (2/, 3/, 16, 38), invece dell'ipotesi fatta (in CMG, 2015) di concentrare l'offerta
sull'asse Strada Parco delle linee Nord Sud, sequenziando i passaggi, garantendo un alto livello di
servizio, con frequenze molto elevate, essendo l'asse Strada Parco baricentrico rispetto all'abitato
a mare, completamente in sede propria, e potendo trasformare la nuova offerta di servizio di
elevata qualità del trasporto pubblico in un potente motore di riqualificazione urbanistica
dell'asse, come boulevard urbano, con la partecipazione anche dei privati ai processi di
trasformazione (segue Fig. 71, PGTU Pescara)
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5.3 IL PIANO PARTICOLAREGGIATO INTEGRATO DEL BRT 1. Nel medio periodo, si può avviare una
riqualificazione dei percorsi di adduzione e attraversamento, con una riqualificazione urbanistica
dell'asse che coinvolga le proprietà private adiacenti. Con un sistema di incentivi e vincoli, è
possibile incrementare fortemente la domanda di trasporto pubblico e avviare intensi processi di
riqualificazione urbana, con il coinvolgimento delle proprietà private, e rispondere finalmente alla
richiesta di un asse dalla mobilità sostenibile di alta valenza urbana e ambientale, trasformando la
Strada parco in boulevard urbano. Si darebbe così risposta piena alle istanze di piena accessibilità
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5.4 Si parla di CORSIE PREFERENZIALI PER IL SISTEMA BUS AD ALTA CAPACITA' / ALTA FREQUENZA
ma non si tratta solo di un tema di efficienza dei trasporti ma, nel caso della busvia sulla Strada
Parco, di un tema di RIQUALIFICAZIONE DELL'INTERO SISEMA URBANO ADIACENTE a partire dal
trasporto pubblico su sede propria. Nel PGTU non si affronta concretamente il tema spinoso
dell'asse Strada Parco che deve ospitare questo sistema, nè si da risposta alle domande di
accessibilità e permeabilità ciclopedonale, di valorizzazione del verde e dell'arredo urbano, di
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integrazione dell'asse TCSP del trasporto collettivo in sede propria, con gli altri usi sociali dell'asse
in un un boulevard urbano. Questa infrastruttura può diventare elemento di riqualificazione
urbana di tutta la fascia marina Nord, tra Pescara e Montesilvano, e deve proseguire poi a Marina
di Città S.Angelo e Silvi-Stadio, in un asse che è baricentrico rispetto all'abitato a mare. Occorre
progettare un'integrazione dei servizi e delle rete, con un ridisegno delle linee e delle frequenze,
parcheggi di interscambio, pedonalizzazioni, eliminazione delle barriere architettoniche e
protezione degli attraversamenti, in modo da cambiare effettivamente la ripartizione modale a
favore del trasporto pubblico, dal 16 % attuale ad un 30 % nell'arco di 2-3 anni, con una diversa
organizzazione delle linee attuali, dei parcheggi e delle reti di adduzione. E si può puntare al 50 %
in un arco decennale, con investimenti infrastrutturali, su vettori e infrastrutture della mobilità e
della sosta ed il lancio di un piano particolareggiato di riqualificazione urbanistica e funzionale
dell'area urbana a ridosso dell'asse Strada Parco.
5.5 I PONTI SUL SALINE E PIOMBA. IL PGTU non può essere solo un piano comunale di Pescara.
Legata alla costruzione della città nuova intorno al tema della mobilità urbana, e alla possibilità di
avviare una riorganizzazione dell'intero sistema urbano intorno alla linea TCSP della mobilità
sostenibile, vi é anche la necessità di affrontare temi e progettualità dei comuni vicini, in direzione
Nord, nei comuni di Montesilvano, Città Sant'Angelo e Silvi.
Sono in fase di ultimazione i lavori per un nuovo ponte sul Saline in prossimità del Palacongressi di
Montesilvano, terminale della linea BRT 1 proposta dal PGTU. A Città Sant'Angelo non c'è né la
pista ciclabile per collegare le piste di Montesilvano e Silvi, né un asse viario tipo boulevard che
ospiti la prosecuzione della linea BRT 1 verso Nord. A 1 km di distanza, sul torrente Piomba, è in
fase di apertura un nuovo ponte che potrebbe portare la linea TCSP (BRT 1) fino a Silvi Marina. A
Silvi, Città Sant'Angelo, e Montesilvano si potrebbero localizzare 3 parcheggi di interscambio park-
and-ride per spostare una quota importante del traffico pendolare interurbano dall'auto al sistema
TCSP (stimato in 50-60 mila veicoli giorno sulla fascia costiera tra Silvi e Motesilvano).
Del resto non si possono collegare i lungomare di Silvi e Montesilvano-Pescara con dei ponti per il
traffico veicolare. Il traffico litoraneo esploderebbe, con bona pace di qualsiasi ipotesi di
moderazione e pedonalizzazione della riviera. E certo Pescara, non sarebbe indenne da questa
catastrofe che aggraverebbe i già gravi problemi di qualità dell'aria e carenza di parcheggi.
La prima condizione indispensabile per riequilibrare la ripartizione modale a favore del trasporto
pubblico e ridurre il traffico litoraneo è quello di estendere il servizio urbano BRT fino a Silvi (come
previsto originariamente dal progetto Filovia).
Una conseguenza logica di questo modello è quella di riservare il nuovo ponte alla foce del Saline
alle sole modalità sostenibili (TP, bici, pedoni), senza auto. Si offrirebbero al traffico veicolare dei
percorsi attrezzati retrostanti sul sistema tangenziale - autostradale, sugli altri 2 nuovi ponti sul
Saline, magari lavorando ad una trasformazione dell'attuale autostrada A14 in variante alla SS16
fino a Pineto, e pensando alla nuova autostrada a 3 corsie in posizione arretrata, come previsto dal
PRIT Abruzzo 2010.
5.6 GERARCHIA DELLE COMPONENTI DI TRAFFICO. Questo sistema di mobilità urbano, che
privilegia la mobilità pedonale e ciclabile vicino al mare, favorisce il trasporto pubblico in sede
propria all'interno dell'abitato a mare (Strada Parco), e sposta all'esterno il traffico automobilistico
intercomunale ed i parcheggi di interscambio, interpreta in maniera coerente e sostenibile
l'indicazione per una gerarchia delle componenti di traffico prescritta dalle Direttive PUT 1995, che
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mette al primo posto il pedone e la mobilità lenta, poi il trasporto pubblico, quindi la circolazione
dei veicoli e da ultimo la sosta.
Laddove è massimo il valore ambientale (vicino al mare) si privilegerà la pedonalità, poi gli altri
modi di trasporto in ordine di gerarchia di importanza, man mano che ci si allonta verso le colline o
verso l'esterno.
(segue Fig. Gerarchia delle componenti di traffico, Webstrade 2002)
5.7 TPL E ICT-ITS. L'Installazione di sistemi per la priorità ai mezzi pubblici in corrispondenza dei
nodi viari va fatto sugli ASSI PORTANTI DEL TRASPORTO PUBBLICO sulle fasce pianeggianti ad alta
densità (BRT 1 -Strada Parco e costiera, ma anche sulle fasce fluviali in Destra del Pescara fino a
Chieti Scalo, e in Sinistra del Pescara fino a Spoltore-Cepagatti). Si cominci ad individuare tali assi e
si programmino gli interventi di attuazione (infrastrutturali, gestionali, di servizio, di informazione
all'utenza) con un adeguata programmazione di risorse e tempi, in modo da portare l'utenza del
trasporto pubblico dall'attuale 16 % al 32 % in breve tempo. Puntando, quindi, a superare il 50 %
di ripartizione modale a favore del mezzo pubblico, proprio delle città sostenibili. E si faccia tutto
questo con la partecipazione dei cittadini e degli stakeholders. Evidentemente questo processo di
partecipazione non si è svolto adeguatamente con TUA se oggi esiste un altro piano, diverso dal
PGTU, proposto dal direttore di TUA Tonelli per la organizzazione del trasporto pubblico.
6. CICLABILITA' E PEDONALITA'
L'unica parte visionaria del piano, evidentemente influenzata dalla interazione con alcune
associazioni e consulenti interni (FIAB, CMG) è quella della MOBILITA' CICLISTICA, che è cosa
diversa dalle AREE PEDONALI e dai percorsi CICLOPEDONALI di adduzione (i famosi ITINERARI A
MARE del Piano Ciurnelli 2005, ed i "Cavatoni" della marina di Montesilvano. Sugli itinerari a mare
ciclopedonali di adduzione si veda:
www.webstrade.it/pescara/cmg/f_15-02-15_sk_itinerari-a-mare.pdf
Ma è ragionevole pensare di portare la quota modale delle biciclette da un 3% attuale ad un 10%
decennale e di contribuire con politiche integrate alla crescita del trasporto pubblico e dell'intero
comparto delle modalità sostenibili (TP, PED, BICI, sharing) con un'integrazione delle infrastrutture
dei servizi e delle politiche (pedonalizzazioni, sosta, assi forti del TPL, itinerari e reti di adduzione).
Si ricorda che nelle ZONE 30 non è necessaria la realizzazione di piste o corsie ciclabili laddove la
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