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Gli apparati di rete


Gli apparati di rete (tipicamente hub, switch per le LAN e router per le WAN) servono generalmente a migliorare le prestazioni
di una rete oppure a superare i limiti fisici.
Hub
Un hub rappresenta un concentratore, un dispositivo di rete che funge da nodo di smistamento in una rete di comunicazione
dati prevalentemente a stella (Fig. 1).
Compito dell’hub è quello di mettere in comunicazione i nodi per creare una rete; esso viene collocato al centro stella ed
è fondamentalmente un ripetitore dotato di un certo numero di entrate (porte), a ognuna delle quali si può collegare un
computer o una periferica. Il numero di porte è variabile e dipende dal modello, almeno quattro in quelli più economici.
Un hub non effettua alcuna elaborazione particolare sul segnale, tranne, nel migliore dei casi, quella di rigenerarlo (dal punto
di vista elettrico). Per questo si dice che un hub opera al livello 1 dell’ISO/OSI; è un dispositivo che inoltra i dati in arrivo da
una qualsiasi delle sue porte su tutte le altre. Per questa ragione può essere definito anche un “ripetitore multiporta”.
Questo permette a due dispositivi di comunicare attraverso l’hub come se questo non ci fosse, a parte un piccolo ritardo nella
trasmissione. La conseguenza del comportamento dell’hub è che la banda totale disponibile viene ridotta a una frazione di
quella originaria, a causa del moltiplicarsi dei dati inviati. Il ritardo introdotto da un hub è generalmente di pochi microse-
condi, quindi quasi ininfluente.
I frame ricevuti da un nodo vengono ricevuti e scartati da tutti gli altri nodi ai quali non sono diretti. Questi frame scartati
sono causa di traffico inutile, ma non pregiudicano il regolare funzionamento per una rete domestica o per un piccolo
ufficio.
Più hub possono essere collegati tra loro per disporre del numero di porte necessario a soddisfare le esigenze della propria rete.
Tutti i nodi collegati a uno stesso hub (o a più hub a cascata) vanno considerati come un unico segmento di rete e quindi
come un solo dominio di collisione; un hub crea un unico dominio di collisione unendo tutti i calcolatori o le reti connessi
alle sue porte: se due calcolatori collegati a porte diverse trasmettono contemporaneamente, si verifica una collisione, e la
trasmissione deve essere ripetuta. Infatti l’hub non distingue i segmenti di LAN e ritrasmette tutti i segnali che riceve. Ciò crea
delle limitazioni al numero di nodi che si possono connettere nella LAN; pur rimanendo nelle distanze previste dagli standard,
maggiore è il numero di nodi in un segmento, peggiori saranno le prestazioni della rete. Per segmentare la rete e
migliorare le prestazioni si utilizzano altri apparati. Utilizzando un hub in una rete a stella Ethernet, non è possibile connettere
segmenti di tipologia e di velocità diverse.
Un hub permette una facile verifica dei guasti ai cavi di rete e una semplice aggiunta o rimozione di un nodo senza
disturbare gli altri host. La semplicità di comportamento di un hub ne fa uno dei componenti più economici per costruire
una rete. È un dispositivo contenente componenti elettroniche atte ad aggregare e connettere doppini (generalmente UTP)
provenienti da varie macchine di una LAN.
A ogni porta viene collegato il doppino provvisto di connettore RJ45 (Fig. 2) proveniente da un PC. Il PC a sua volta
viene connesso fisicamente alla LAN tramite la sua scheda di rete, sulla quale va inserita l’altra estremità del doppino. Un cavo
UTP termina con connettore maschio RJ45; sull’apparato è montato RJ45 femmina.
La distanza massima tra una stazione e un hub non può superare i 100 metri.
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Fig. 2 Connettore RJ45: utile per


Fig. 1 Esempio di hub, centro stella. connettere un PC a un hub o switch.

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La Fig. 3 mostra una scheda di rete (alla quale connettere il connettore RJ45), mentre la Fig. 4 è un esempio di
configurazione di scheda di rete Ethernet e Wi-Fi per Windows.

Fig. 3 La scheda di rete (NIC, Network Interface Card). Fig. 4 La configurazione in Windows di una scheda di rete (NIC) per Ethernet
e della scheda Wi-Fi.

Switch
Uno switch (commutatore) è un dispositivo di rete che
inoltra selettivamente i frame ricevuti verso una porta di
uscita (Fig. 5). A differenza di un hub, uno switch inoltra i
frame in arrivo da una qualsiasi delle sue porte soltanto a
quella cui è collegato il nodo destinatario del frame. Due
nodi possono comunicare attraverso uno switch come se
questo non ci fosse, ovvero il suo comportamento è tra-
sparente. L’inoltro selettivo dei frame permette a più frame
di attraversare contemporaneamente lo switch, e quindi la
banda totale disponibile non viene ridotta.
Uno switch opera a livello 2 dell’ISO/OSI, perché, per po-
ter inoltrare correttamente il frame, deve conoscere l’in-
dirizzo di destinazione e quindi deve prendere in conside-
razione e leggere il frame di livello 2; lo switch mantiene
una tabella con l’associazione delle porte e i nodi a esse
connesse, e in questo modo mette in comunicazione tra
loro solo le porte interessate (mittente e destinatario) nella
trasmissione.
Storicamente lo switch è stato introdotto per ridurre le colli-
sioni nelle reti Ethernet. Fig. 5 Esempio di switch: lo switch riceve i frame e li inoltra solo sulla
Uno switch separa i domini di collisione connessi alle sue porta a cui è collegato il nodo destinatario.
porte: se due calcolatori collegati a porte diverse trasmetto-
no nello stesso istante, non si verifica una collisione, e i due
frame possono attraversare lo switch contemporaneamente.
Il fatto che i frame possano essere ritrasmessi selettivamen-
te ha anche delle implicazioni di sicurezza informatica, in
quanto evita che un calcolatore possa facilmente intercettare
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il traffico diretto a un altro.


Gli switch possono avere anche il compito di dividere la rete
in sezioni più piccole e meno congestionate.
Router
Un router (instradatore) è un dispositivo di rete che si oc-
cupa di instradare i pacchetti tra reti diverse ed eteroge-
nee (Fig. 6). Lavora a livello 3 (rete) del modello ISO/OSI,

Fig. 6 Rack di router. Il router interconnette reti anche diverse.

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perché, per poter consegnare il pacchetto a destinazione, deve conoscere l’indirizzo della rete del destinatario, quindi deve
leggere e interpretare l’intestazione di livello 3. È in grado di interconnettere reti di livello 2 eterogenee, come ad esempio
una LAN Ethernet con un collegamento geografico ATM.
La funzione di instradamento è basata sugli indirizzi di livello rete, a differenza dello switch che instrada sulla base degli in-
dirizzi di livello 2. Gli elementi della tabella di instradamento non sono singoli calcolatori, ma reti locali. Questo permette di
interconnettere grandi reti senza crescite incontrollabili della tabella di instradamento.
I router, operando a livello 3, non utilizzano il MAC address (indirizzo di livello 2) ma l’indirizzo IP (indirizzo di livello 3), per
cui vanno configurati.
Per garantire la massima affidabilità e lo sfruttamento ottimale dei collegamenti in caso di reti complesse costituite da mol-
te sottoreti diverse e variamente interconnesse, i router si scambiano periodicamente informazioni fra loro su come
raggiungere le varie reti da loro interconnesse, informazioni che poi usano per ricavare e aggiornare delle tabelle di instrada-
mento interne da consultare ogni volta che devono smistare i pacchetti di dati in arrivo. Alcuni router possiedono anche un
firewall incorporato, poiché il punto di ingresso/uscita di una rete verso l’esterno è il punto migliore dove effettuare controlli
sui pacchetti in transito. Possono essere normali computer che fanno girare un apposito software o, più spesso, apparati
specializzati, dedicati a questo scopo e molto più efficienti (Fig. 7).
I principali costruttori di router sono Cisco System, 3Com, Alcatel, Hewlett-Packard, Motorola, Siemens AG, ZyXEL, Netgear.

Fig. 7 Router con collegamento wireless.


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