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Pace Gianluca,

Cerco di rispondere alla tua non semplice domanda. Innanzi tutto esiste una differenza fondamentale tra la
resurrezione di Gesù e la nostra; Gesù resuscitò ma rimase sulla terra (solo dopo ascese al cielo), mentre
noi resuscitiamo e siamo proiettati nel futuro, dove riceviamo (o dalla prospettiva terrena di chi resta sulla
terra ‘riceveremo’) un corpo glorioso. Essendo risuscitato in quel momento storico (nella dimensione
terrena), è chiaro che Cristo non poteva avere contemporaneamente un corpo glorioso e un secondo corpo
terreno inanimato che comparivano simultaneamente all’interno del nostro spaziotempo: per questa
ragione il Suo corpo non si trovava. Diversa è la nostra condizione, perché al momento della risurrezione
entriamo nell’eternità (non siamo più sulla terra come fu per Gesù) ma, dalla prospettiva di chi resta sulla
terra, ci spostiamo immediatamente nel futuro dove il nostro corpo terreno si è già decomposto e dove
riceviamo immediatamente un nuovo corpo. Ovviamente restano molti misteri per noi che la Bibbia non ci
rivela, né le mie considerazioni pretendono di essere una spiegazione ‘scientifica’ ma semplicemente un
tentativo di armonizzare dichiarazioni bibliche che altrimenti risulterebbero contraddittorie o quanto meno
al di là della nostra limitata comprensione umana.
Chiaramente il testo biblico non ci chiarisce nulla al riguardo, non ci dà spiegazioni dettagliate o scientifiche
di come ‘funziona’ la nostra resurrezione, anzi in 1 Corinzi 15:35-36 qualifica come ‘insensato’ chi pretende
di poter avere spiegazioni razionali di quello che resta un mistero nelle mani di Dio: la resurrezione. È
scritto ‘chi vive e crede in me non morirà mai’ (Giov. 11:26): qui sta parlando dell’intera persona che ‘non
morirà mai’, non di una ‘parte’ di noi, e rende l’idea che la nostra esistenza totale (corpo compreso)
prosegue senza interruzioni attraverso la morte mediante una trasformazione istantanea (da corruttibile a
incorruttibile, come chiarisce Paolo in 1 Cor. 15). Credo che gran parte della difficoltà che incontriamo sia
dovuta al fatto che inconsapevolmente continuiamo a vedere le cose unicamente dalla nostra limitata
prospettiva terrestre, dove non riusciamo a liberarci della nostra idea di ‘tempo’ e ci sembra che sia
impossibile essere morti nel presente ed essere ‘contemporaneamente’ alla presenza di Dio risuscitati nel
futuro: qualcosa ci suggerisce che non possiamo essere ‘contemporaneamente’ nel presente inanimati e
nel futuro risuscitati. La soluzione risiede nel realizzare che non esiste un ‘contemporaneamente’ quando
siamo nell’eternità.
Credo che ti potrebbe aiutare leggere il libro che ho consigliato e che trovi in nota nelle dispense, ‘L’ordine
del tempo’ di Carlo Rovelli. Rovelli, che è uno dei maggiori fisici al mondo, spiega in maniera semplice come
nel mondo dell’infinitamente piccolo il tempo non funziona come noi pensiamo (anzi non esiste la nostra
esperienza di tempo) e come in quel mondo accadano cose stranissime per noi, come ad esempio particelle
che sono in più posti ‘contemporaneamente’. Se la realtà microscopica è così stupefacente e
incomprensibile per noi, possiamo solo immaginare quanto più incredibile sarà la realtà che ci aspetta in
futuro e come sfugga alla nostra mente una spiegazione razionale su molti aspetti della realtà presente e
futura e quindi sui ‘meccanismi’ della resurrezione.
Spero di esseri stato di aiuto in qualche modo. Un caro abbraccio
Massimo

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